ESTRATTI DALLA STAMPA LOCALE 9, 10 E 11 GIUGNO
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IL MESSAGGERO VENETO 11 GIUGNO Polemica sull'incarico di capo di Gabinetto all'ex dem Baiutti L'ex senatore mette sotto accusa la coordinatrice azzurra Saro: contro Romoli vergognoso attacco Fi si dissoci da Savino di Anna Buttazzoni UDINE Chiede a Forza Italia di prendere le distanze da «questo comportamento vergognoso». Si appella al governatore, Massimiliano Fedriga, perché «difenda fino in fondo la figura istituzionale del presidente del Consiglio». Ferruccio Saro rompe il vincolo del silenzio - che si era imposto dal successo di Fedriga alle Regionali del 29 aprile - e lo fa per dar voce «a uno dei pochissimi amici che ho in Forza Italia. E che oggi non può parlare». L'ex senatore difende Ettore Romoli, quel presidente del Consiglio "scomunicato" dal suo partito per aver indicato Giorgio Baiutti come capo di Gabinetto dell'Aula. L'ex democratico Baiutti, già capo di Gabinetto con il dem Franco Iacop, e sindaco di Tricesimo. L'ennesimo sgarbo di Romoli per la coordinatrice regionale di Fi, Sandra Savino, che non ha mandato giù la decisione, approvata all'unanimità dall'Ufficio di presidenza del Consiglio a fine maggio. Saro non ci sta. E sferra un attacco (politico) a Savino.Come sta Romoli?«È ancora ricoverato in ospedale, in condizioni molto difficili».Perché ha deciso di parlare a suo nome?«Perché c'è un confine tra la polemica politica e l'umanità. Savino l'ha superato».Ne ha viste tante, sa come creare e alimentare polemiche politiche, oggi qual è la differenza?«Io non mi sarei permesso nulla del genere. Romoli da molti giorni è ricoverato in ospedale, in condizioni, lo ripeto, molto difficili. E viene investito da una vergognosa polemica da parte di Savino che lo espelle dal partito per comportamenti non coerenti alle indicazioni che gli erano state date».Quali erano le indicazioni?«Non si voleva consentire a Baiutti di arrivare a fine anno e si è cercato di mettere al suo posto la segretaria del vicepresidente Fvg, Riccardo Riccardi. Romoli invece, come fatto da altri negli anni precedenti, ha scelto per un periodo di continuità e la sua indicazione è stata approvata all'unanimità dall'Ufficio di presidenza del Consiglio, che ha al suo servizio il capo di Gabinetto».Voler cambiare non è una legittima scelta politica di chi ha vinto?«No, una cosa sono le segreterie di presidenti e assessori, un'altra i capi di Gabinetto. Non so se sul piano giuridico e dell'opportunità politica un segretario di partito possa intervenire dicendo che dev'essere messo un capo di Gabinetto al posto di un altro. Suggerirei a Savino di valutare bene le leggi». Qual è il motivo dell'attacco a Romoli?«Romoli è stato uno dei fondatori di Forza Italia in questa regione. Alle elezioni del 29 aprile è stato l'esponente di Fi che ha raccolto più preferenze. Savino coglie l'occasione dell'impossibilità che ha Romoli di replicare per sferrargli un vergognoso attacco. Lo fa per alcuni comportamenti di Ettore negli ultimi mesi non allineati alle decisioni dettate da Savino, come durante lo scontro tra Fi e Lega per la scelta del candidato alle Regionali. Ma in un momento così delicato per Romoli la signora avrebbe dovuto avere il buonsenso di stare zitta. Mi auguro che chi è rimasto in Fi, perché non è ancora stato espulso da Savino, abbia il coraggio di prendere le distanze da questo comportamento».Sta chiedendo le dimissioni di Savino?«No, nemmeno quello mi permetterei. Non entro nelle vicende interne di Fi, ma, certo, penso che gli azzurri dovrebbero fare una profonda riflessione sulla conduzione del partito da parte di Savino».Dell'episodio ha già parlato con Fedriga?«No. Mi appello però al governatore perché difenda fino in fondo l'istituzione rappresentata dal presidente del Consiglio, il comportamento e la figura di Romoli. In una coalizione non è possibile avere atteggiamenti di quel genere contro il leader dell'assemblea regionale».Vista la vostra lunga amicizia ha vissuto l'attacco a Romoli anche come un attacco a lei?«No. Sono grande amico di Ettore, che è leale e ha autonomia di giudizio, ho per lui un rispetto enorme e penso sia giusto difenderlo fino in fondo. Sul piano politico Romoli è l'unico che non ha portato la testa al macero durante lo scontro tra Fi e Lega e che era favorevole a un accordo con la Lega per un presidente che segnasse il cambiamento. Inutile rivangare il passato, ma le tesi politiche di Savino non stavano in piedi. E se continuerà a pensare di eliminare tutti quelli che dissentono, tra poco si ritroverà da sola».Ha sempre sostenuto Fedriga, oggi in molti la indicano come il suo massimo consigliere. Quanto c'è di suo nella costruzione della giunta?«Ho sempre sostenuto Fedriga ritenendo che potesse rappresentare il cambiamento e il consenso che ha raccolto dimostra che avevo visto giusto. Abbiamo un rapporto amichevole, ma le sue decisioni sono autonome».È artefice del riscatto di Alessia Rosolen, sgradita a Fi, riportata in giunta da Fedriga. Voleva dare un segnale a Fi? «La scelta è del presidente. Certo, la sua revoca dall'esecutivo nel 2010 è stata ingiusta. E oggi che bisogna dar corso a una pacificazione tra tutti i mondi di centrodestra, la decisione di riprendere Rosolen è di grande intelligenza, anche perché lei dimostrerà di essere uno dei migliori componenti della giunta».Ma con lei e Franco Bandelli avete fatto perdere il centrodestra nel 2013. È la rivincita?«Se Fi facesse una riflessione riconoscerebbe di aver sbagliato allora. L'errore lo commise Renzo Tondo, ma prima delle elezioni 2013 c'erano tutte le condizioni per recuperare il dialogo e ricompattare il fronte. Savino pianga sui suoi errori».Dal 2013 non è iscritto a partiti. Perché ha promosso e sostiene ProgettoFvg che ha l'ambizione di prosciugare Fi?«Perché mancava un riferimento moderato, tanto che tutti i voti a ProgettoFvg sono voti di area moderata. Poi, sa, se Fi andrà avanti così, cacciando via le persone, anche quelle che non possono rispondere, credo che allora moltissimi busseranno alla porta di ProgettoFvg, come stanno già facendo». @annabuttazzoni mercoledì Nel puzzle delle commissioni tre presidenze su sei alla Lega UDINETre alla Lega, una a Forza Italia, una a Fratelli d'Italia e una a Giuseppe Sibau, indeciso tra Autonomia responsabile (la civica dov'è stato eletto) e ProgettoFvg. È lo schema che porterà mercoledì all'elezione dei sei presidenti di commissione e dei rispettivi Uffici di presidenza. Le convocazioni sono programmate ogni mezz'ora a partire dalle 10, quando la I Commissione eleggerà il presidente, i due vicepresidenti e il consigliere segretario. L'ultimo appuntamento, quindi, è fissato alle 12.30 quando toccherà alla VI commissione.La maggioranza di centrodestra ha già trovato l'accordo e dunque il 3-1- 1-1 è lo schema, che mostra ancora lo strapotere della Lega in questa legislatura. I nomi già indicati, anche se non ufficialmente, sono quelli di Piero Camber per Forza Italia e di Alessandro Basso per Fratelli d'Italia, mentre Sibau otterrà la presidenza passando nel gruppo consiliare di ProgettoFvg. La presidenza del Comitato per la legislazione e il controllo andrà all'opposizione di centrosinistra. Imbarazzo di Pettarin Iacop (Pd): pesante ingerenza partitica L'imbarazzo del deputato di Fi, Guido Germano Pettarin, e gli auguri di pronta guarigione dal Pd. Sono le reazioni al caso scoppiato tra i forzisti Sandra Savino e Ettore Romoli. Pettarin afferma di nutrire grande rispetto per Savino ma anche «per la figura, la storia, il ruolo politico e amministrativo, la dirittura di Romoli». «Sostengo l'esigenza - aggiunge Pettarin - di ogni opportuno confronto chiarificatore». La deputata dem Debora Serracchiani invia a Romoli «il mio personale augurio di guarire e ristabilirsi al più presto. Le mie parole - precisa Serracchiani - sono al di fuori di qualunque implicazione e contingenza politica». Auguri di pronta guarigione arrivano anche dalla consigliere dem Mariagrazia Santoro, che esprime solidarietà a Romoli «per gli attacchi ricevuti, soprattutto perché arrivano in un momento di difficoltà personale». L'ex presidente del Consiglio, il dem Franco Iacop (nella foto), si dice «sorpreso dal punto di vista istituzionale e del rispetto per le istituzioni. Il capo di Gabinetto fa parte della dirigenza del Consiglio e il meccanismo di nomina prevede una proposta del presidente e una delibera dell'Ufficio di presidenza. Cosa diversa è il capo di segreteria, nomina diretta. Trovo quella di Savino - chiude Iacop - una pesante intromissione partitica, che censuro». Udine, convegno in ospedale per illustrare l'esperienza della comunità amica Il progetto punta a migliorare gli interventi a favore dei malati e dei loro cari Alzheimer in aumento Una rete per le famiglie di Giulia Zanello Un progetto di comunità per l'Alzheimer. Circa 20 mila persone in Friuli Venezia Giulia ne sono affette e soffrono di demenze e oltre 5 mila risiedono in provincia di Udine. In dieci anni i numeri si sono praticamente raddoppiati e, considerando che la regione è sempre più "anziana", il trend anche di casi diagnosticati è in continua crescita. E con sempre più malati, considerate le maggiori aspettative di vita e dunque un più alto numero di persone anziane, significa chiedere e predisporre maggiori e migliori servizi che partono dalle strutture, ma si possono trovare anche nella comunità e sul territorio. È questo il tema che sarà approfondito nel convegno "Dementia friendly community. Vivere con l'Alzheimer. È possibile costruire una comunità amica delle persone con demenza?", in programma giovedì, dalle 9.30, nella sala polifunzionale dell'ospedale di Udine.Organizzato da Federsanità Anci, in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti, Asuiud, il coordinamento associazioni Alzheimer Fvg, Comune, Associazione Alzheimer Udine e altri partner, il convegno farà il punto sulla situazione, proponendo un dibattito su un tema delicato e sul quale occorre promuovere il miglioramento degli interventi non solo per quanto riguarda gli aspetti terapeutici, ma anche per accompagnare il malato e i suoi familiari in tutto il percorso di cura.