Il Margine Che Si Fa Centro. Un Racconto Di Microcomunità Per Lo Sviluppo Sostenibile in Basilicata
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Il margine che si fa centro. Un racconto di microcomunità per lo sviluppo sostenibile in Basilicata Il margine che si fa centro. Un racconto di microcomunità per lo sviluppo sostenibile in Basilicata Fondata nel 1989, la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) è un centro di ricerca internazionale, no profit, orientato alla policy e un think tank che produce ricerca di alta qualità, innovativa, interdisciplinare e scientificamente rigorosa nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Fondazione contribuisce alla qualità del processo decisionale nelle sfere del pubblico e del privato attraverso studi analitici, consulenza alla policy, divulgazione scientifica e formazione di alto livello. Grazie al suo network internazionale, FEEM integra le sue attività di ricerca e di disseminazione con quelle delle migliori istituzioni accademiche e think tank del mondo. Fondazione Eni Enrico Mattei Corso Magenta 63, Milano – Italia Tel. +39 02.520.36934 - Fax. +39.02.520.36946 [email protected] - www.feem.it ISBN: 9788894170160 Percorsi 3 Il margine che si fa centro. Un racconto di microcomunità per lo sviluppo sostenibile in Basilicata Introduzione - Aldo Bonomi 11 Nota metodologica 17 Profilo sintetico del contesto locale 21 • Il Mezzogiorno e La Basilicata 21 • Val Camastra Basento 25 • L’affiancamento ad una comunità in cammino 28 2007/2017 Il passato: a Calvello per una missione di 32 Indice comunità, un patto per lo sviluppo e un patto per i saperi • Economia e sviluppo: l’estrazione petrolifera 36 in Basilicata (Box) Il presente: dai comuni polvere alla smart 38 land resiliente. L’esperienza dell’Unione dei Comuni Val Camastra Basento • Cos’è l’Unione dei Comuni 41 • L’Unione comunitaria agente 47 • La struttura, l’organismo di gestione e le 54 prime funzioni associate dell’Unione • Il piano di lavoro - un nuovo modello di 58 sviluppo focalizzato su turismo sostenibile, qualità della vita, uso sostenibile delle risorse naturali Il futuro: dalla microcomunità alla comunità 62 allargata ai microprogetti di sviluppo sostenibile. Una nuova identità territoriale delineata negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile Obiettivo 4: istruzione di qualità per tutti 65 - Assicurare un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti • La scuola, anima dei borghi sociali 66 • Il ruolo strategico della formazione 69 imprenditoriale Obiettivo 7: energia pulita e accessibile 71 • Basilicata terra dell’energia 71 • Le specializzazioni regionali 72 • I comuni e le royalties del petrolio (Box) 72 • Approfondimento: utilizzo delle royalties da 74 parte del comune di Calvello • Impatto economico e occupazionale delle 76 attività di estrazione in Val d’Agri (Box) • L’incremento di produzione di energia elettrica 78 da fonti rinnovabili • Il Patto dei Sindaci per il clima e l’energia (Box) 79 • Il ruolo strategico del big player- Enea Centro 80 di Ricerche di Trisaia - Lo sviluppo della bioenergia 80 - Lo sviluppo del solare termico a bassa e 80 media temperatura - Il laboratorio sui materiali 81 Obiettivo 8: incentivare una crescita 82 economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti • La filiera del turismo slow, green, food, 82 open air, responsible, experiential: capitale materiale e immateriale da mettere a valore • Il gruppo di lavoro degli Operatori Turistici 89 • Le risorse turistiche della Val Camastra 91 Basento • La stella dei 5 grandi attrattori turistici 98 • Prodotti tradizionali, tipici, marchi, progetti e 103 parchi • Tracce di un’avanguardia agente 114 Obiettivo 11: rendere le città e gli insediamenti 119 umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili • Il margine che si fa Centro: i comuni in rete 119 • L’Unione delle Pro Loco per una nuova 120 coscienza di luogo • I servizi per la qualità della vita nella micro 123 comunità - Il borgo dell’assistenza Obiettivo 16: promuovere società pacifiche 127 e più inclusive per uno Sviluppo Sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficaci responsabili e inclusivi a tutti i livelli • L’Ufficio di Programmazione e Progettazione 128 come modello dell’Agenzia di Sviluppo della Smart Land Conclusioni. Accompagnare il margine che si fa 131 centro Appendice: gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 135 Bibliografia 156 Sitografia 158 Rapporto di ricerca a cura del Consorzio AASTER Direzione della ricerca: Aldo Bonomi Team di ricerca: Albino Gusmeroli, Rosa Rossini, Carla Sannicola Hanno collaborato i ricercatori: Angelo Bencivenga, Livio Chiarullo, Francesco Forte, Anna Maria Giampietro, Alice Giorgio, Annalisa Percoco, Filippo Ravoni, Anna Sambo, Angela Voce Team di ricerca Team Introduzione Aldo Bonomi a Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM), centro di ricerca internazionale che ela- Lbora studi e progetti sui temi della sostenibilità fin dalla sua origine (1989), ha assunto un forte commitment sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dall’O- NU anche attraverso il contributo alla costituzione di ASviS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata nel 2016 con l’intento di sensibilizzare e responsabiliz- zare società civile, istituzioni e settore privato sugli SDGs (Sustainable Development Goals). In linea con il suo impegno in Basilicata a sostegno dei processi di Sviluppo Soste- nibile, FEEM ha promosso un’azione di animazione locale nello specifico contesto della Val Camastra Basento insieme ad AASTER1, successivamente estesa ad altre parti della regione. Il “carotaggio in profondità” compiuto in Val Camastra Basen- to ha permesso di raccogliere una serie di materiali di ricerca sul campo utili per interpretare le culture locali rispetto gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, contenuti nell’Agenda 2030, e a costituire un primo nucleo di attori mobilitabili ai fini dell’im- plementazione degli Obiettivi nei microcosmi lucani. Le condizioni economiche, sociali, istituzionali e culturali che sottendono e alimen- tano l’enuclearsi di pratiche e azioni di adattamento e sviluppo delle aree rurali nel senso della sostenibilità sociale (social), ambientale (eco) e funzionale (smart) 1 Il Consorzio AASTER è una società a responsabilità limitata fondata e diretta da Aldo Bonomi nell’ottobre del 1986 che si occupa dello sviluppo locale del territorio attraverso la metodologia della ricerca-azione. Per maggiori informazioni visionare il seguente link: http://www.aaster.it/chi- siamo/ Percorsi 11 sono oggi il prodotto di una dialettica virtuosa tra lunghe derive del “locale” e pro- cessi di modernizzazione di origine esogena. Tali processi di origine extra locale agiscono nelle comunità locali ridefinendone i percorsi e le modalità di ri-pensare il proprio futuro collettivo all’interno di uno spazio territoriale e cognitivo più am- pio. Dunque, l’approccio al “locale” deve essere inquadrato nella dinamica interno/ esterno, cercando di evitare due rischi: uno sguardo troppo schiacciato sulle risorse endogene, o, viceversa, una prospettiva che vede nelle sole spinte esogene i fattori determinanti. Se agli occhi dell’osservatore può apparire velleitario pretendere di connettere indi- rizzi di sviluppo elaborati nelle grandi istituzioni internazionali alle micro dinamiche del locale, tanto più se ci si riferisce ad un contesto apparentemente marginale come la Val Camastra Basento, è opportuno invitare quell’osservatore a cambiare il punto di vista dal quale considerare il rapporto tra locale e globale, tra lunghe derive delle identità locali in trasformazione e le grandi problematiche legate alla sostenibilità che intasano le agende politiche a tutti i livelli e alimentano dibattiti disciplinari in tutti i consessi accademici. Credo, come sempre, che per capire le condizioni attraverso le quali connettere i grandi indirizzi ai processi reali occorra “ragionare con i piedi”, nel senso che occorre scendere sul campo e andare nei territori, prestare attenzione a ciò che si agita nei microsistemi locali, passare dal- la verticalità all’orizzontalità dello sguardo in un moto perpetuo di connessione e contaminazione tra linguaggi, codici, schemi cognitivi e culturali, che troppo spesso non entrano in risonanza positiva ma, anzi, favoriscono processi di esclusione eco- nomica, sociale e politica. Oggi le condizioni che rendono possibile lo sviluppo locale fanno di questi territori possibili “centri”, e non margini, in virtù di risorse (paesaggio, ambiente, risorse naturali, risorse culturali, asset comunitari, etc.) che stanno al centro di un nuovo ciclo di sviluppo laddove si connettano con i saperi e i linguaggi della modernità (digitale, economia dei servizi, economia circolare, etc.). La storia dei luoghi è di fatto un’infinita stratificazione culturale a cielo aperto in cui è possibile leggere lo sforzo collettivo teso a ricreare incessantemente le con- dizioni di metabolizzazione del moderno e del discontinuo. Gli ultimi anni ci hanno insegnato che l’attuale fase economica, politica e sociale non può essere inter- pretata nei termini dell’attraversamento (“tutto tornerà come prima”), quanto della metamorfosi. Il sistema sta diventando altro, portando i soggetti che vi agiscono a mettersi in discussione per non essere esclusi dai processi. A bene vedere questa trasformazione tocca anche gli assetti istituzionali ereditati dal 900, per non parla- Percorsi 12 re del tessuto della rappresentanza. La filiera che si snoda dai comuni polvere su per li rami sino allo Stato e alla UE attraversa un momento critico in cui il locale è necessariamente portato a ridefinire le