Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” Santa Giustina Il

Picchio Giugno 2018 n. 63

Redattori: Asia Argenta, Eleonora Badole , SOMMARIO: Gianluca Bonet , Giorgia Cassol , Giulia Clara Grattapaglia, Emsel Ibeska, Martina Paniz

Docente responsabile: Antonella Mercia Buon compleanno Costitu- 2 zione!

Grandi personalità del 6 nostro tempo Tradizioni locali 8 Benvenuto ai lettori!

Ambiente 12

Amici animali 18 Cari lettori, Abbiamo deciso di sud- Ritroverete delle pagine In giro per Belluno 21 dedicate alla Tecnologia e con l’arrivo della pri- dividere il nostro gior- 26 una restituzione dei dati Il mondo degli adolescenti mavera diamo il benve- nalino in diverse sezioni tratti dal questionario nuto al Il Picchio n°63, che raggruppano artico- Uso della rete 30 che vi abbiamo sottopo- che ritorna ricco di ar- li relativi a Musica, sto qualche settimana fa. I nostri interessi 54 ticoli dopo una lunga Sport, Scuola, Natura e tanto altro. Picchio lettore 58 dormita. Abbiamo proposto anche L’obiettivo che ci siamo delle letture per l’estate e Un po’ di relax 61 I picchiatori quest’anno dei film che si nsono par- hanno lavorato nel se- posti è stato quello non Ringraziamenti 64 si nolto interessati. Non condo quadrimestre, solo di informare, ma mancano i giorchi a fine dandosi da fare per soprattutto allietare, lettura… cercare notizie, appro- indignare, far riflettere e, perché no, anche ri- NOTIZIE DI RILIEVO: fondire temi di comune La veste del Picchio interesse, far conoscere dere i nostri lettori. Per quest’anno è sbarazzina,  Cellulari e internet nella passioni e attività della questo ci siamo sforzati colorata e invoglia nostra scuola 33 nostra scuola. Inoltre è di trattare tematiche di all’estate che ormai avan- un certo rilievo sociale,  Interviste alla Dirigente e al stato nostro obiettivo za e alle tanto agognate e ma anche argomenti prof. Gelsomino 40 proporre ai nostri letto- meritate vacanze estive. ri anche delle interviste che partissero dai nostri Sperando di aver suscita-  Notizie dall’Istituto 44 eccellenti, per avvicina- personali interessi. Ci to la vostra curiosità, vi re il più possibile a noi siamo soffermati anche  Olimpiadi di matematica 44 auguriamo buona lettu- ragazzi il mondo degli sulle attività proposte ra!  Uscita di seconda 50 adulti, che fanno anda- dal nostro Istituto, le uscite didattiche, i labo-  Uscita di terza 51 re avanti la nostra La Redazione scuola con passione e ratori, le giornate dedi-  Incontro con l’autrice 52 professionalità. cate allo sport, all’orientiring.

70 anni di Costituzione Buon compleanno Costituzione!

Cari Amici del Picchio, la Redazione ha deciso di dedicare alcune pagine del nostro giornalino a un compleanno eccel- lente, quello della nostra Costituzione che il 1 gennaio di quest’anno ha compiuto settant’anni. Abbiamo scelto di celebrare questo evento parlando della Costituzione italiana, della sua fonda- mentale importanza per il riconoscimento dei diritti e dei doveri di tutti i cittadini, e delle sue origini.

Cosa si intende per Costituzione?

La Costituzione della Repubblica Italiana è la Legge fondamentale dello Stato italiano e occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della Repubblica.

Essa è considerata una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e programmatica.

È SCRITTA e vuol dire che appartiene a tutti, perché ogni cittadino può leggerla e prenderne coscienza

È RIGIDA, perché non può essere modificata dalle leggi ordinarie, ma necessita di un appo- siti provvedimento, Revisione costituzionale. È COMPROMISSORIA, perché alla sua forma- zione hanno collaborato forze politiche differen- È VOTATA, cioè adottata liberamente dal po- ti. polo che detiene il potere sovrano della Repub- blica. È LAICA, in quanto non fa propria una morale di matrice religiosa, ma è ispirata da principi pluralisti.

È DEMOCRATICA, perché il popolo partecipa alla vita dello Stato ed esercita la sovranità.

“ Art. 1 'LItalia è una Repubblica Quando Nasce? democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei La Costituzione Italiana è nata il 1° gennaio 1948. limiti della Costituzione. Venne Approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e fu promulgata dal Capo

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dello Stato Enrico De Nicola, il 27 dicembre seguente,

Fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 298, edizione straordinaria, dello stesso giorno, ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

Chi sono stati i Padri fondatori?

L'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana fu l'organo legislativo elettivo preposto alla stesura di una Costituzione la Repubbli- ca italiana nata il 2 giugno 1946 e che diede vita alla Costituzione della Repubblica Italiana. Le sedute si svolsero fra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948. Durante il periodo costituente, l'Assemblea ebbe la facoltà di revocare o accordare la fidu-

cia ai vari governi ai quali era de- mandata la funzione legislativa. Inoltre, l'Assemblea stessa nominò quale Capo di Stato Provvisorio l'avvocato napoletano Enrico de Nicola.

Iniziativee per tutte le scuole

In tutta le scuole d’Italia i professori hanno consegnato la Costituzione italiana ai propri studenti. Grazie a questo gli alunni dai più piccoli ai La Costituzione italiana è firmata il 27 dicembre 1947. più grandi possono leggere le Leggi del nostro Stato. Ad apporre la propria firma sul documento fu ENRI- Nelle prime pagine il nostro Capo CO DE NICOLA, il primo Capo della nostra Repub- dello Stato Sergio Mattarella si rivol- blica. Accanto a lui da sinistra a destra ALCIDE DE ge a noi studenti affermando che la GASPERI, Capo del governo, FRANCESCO CO- Costituzione è una buona lettura, SENTINO, funzionario, GIUSEPPE GRASSI, guar- chiede a noi di farla conoscere, di dasigilli, e UMBERTO TERRACINI, Presidente cercare occasioni per discuterne as- dell’Assemblea Costituente. sieme agli altri.

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Ci dice anche che la Costituzione non è solo un corpo di norme giuridiche ma è un patrimonio condiviso di principi e di valori che unisce la comunità di cui fac- ciamo parte. “La Costituzione”, dice Mattarella, “per questi motivi è di importanza vitale per la nostra Repubblica.”

La nostra Costituzione è importante, per- ché non è solo l’insieme di 139 articoli fondamentali per la nostra sicurezza e la rispettabilità fra noi cittadini, ma “è in- nanzi tutto un patrimonio condiviso di principi e di valori che unisce la comuni- tà di cui facciamo parte”. Il nostro Pae- se, ideve essere rispettato proprio come noi rispettiamo casa nostra, perché “Eguaglianza, solidarietà, giustizia” l’Italia è la nostra casa, un luogo dove ci sentiamo protetti,sicuri, accuditi e amati.

I 12 principi fondamentali

I principi fondamentali sono quei 12 arti- coli all’inizio della nostra Costituzione che rappresentano l’Italia e sono invaria- bili, quindi rimarranno così per sempre. Il primo articolo è quello più importante ed è quello che solitamente gli insegnanti fanno imparare a memoria ai propri a- lunni, esso dice che “L’Italia è una repub- blica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la e- sercita nelle forme e nei limiti della Costi- tuzione.” Adesso non stiamo ad elencarvi tutti i principi fondamentali, ma bisogna sape- re che sono i più importanti. Molto im- portante inoltre è l’articolo 139, che ri- corda a tutti noi che “ La forma repubbli- cana non può essere oggetto di revisione costituzionale.”

Eleonora Badole e Asia Argenta

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ApprofondimentI: Grandi personalità

Liliana Segre

Liliana Segre è stata nominata il 19 gennaio 2018, senatrice a vita per altissimi meriti a livello sociale. Nata a Milano in una famiglia ebraica, visse con suo padre, Alberto Segre, e i nonni pater- ni, Giuseppe Segre e Olga Loevvy. La madre, Lucia Foligno, morì quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. Liliana viveva in un famiglia laica ed ebbe la consapevolezza di essere ebrea solo attraver- so il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali viene espulsa dalla scuola. Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, di fuggire in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, venne arrestata a Sel- vetta di Viggiù, in provincia di Varese, all'età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni. Fu condotta dalla stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz- Birkenau, che raggiunse sette giorni dopo. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Successivamente il 27 gennaio 1945, sgom- berato il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz per sfuggire all'avanzata dell'Ar- mata Rossa, i nazisti trasferirono 56.000 prigionieri, tra cui anche Liliana Segre, a piedi, attraverso la Polonia, verso nord. La Segre, non ancora 15enne, fu condotta nel campo fem- minile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l'occupazione del campo di Malchow da parte dei russi. Tornò a Milano nell'agosto 1945. È insignita dell'onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli con motu proprio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 29 novembre 2004; della Medaglia d'oro della riconoscenza della Provincia di Milano, assegnatagli nel 2005. Il 27 novembre 2008 “Lo racconto sempre ai ragaz- ha ricevuto la Laurea honoris causa in Giurispruden- za dall'Università degli Studi di Trieste, mentre il 15 zi perché devono sapere, e dicembre 2010 l'Università degli Studi di Verona le ha quando si passa in una sta- conferito la Laurea honoris causa in Scienze pedago- zione qualsiasi e si vedono i giche. vitelli o i maiali portati al mattatoio, penso sempre che Liliana Segre è una tra i 25 sopravvissuti dei 779 io sono stata uno di quei vi- bambini detenuti ad Auschwitz, colpevole solo di esse- telli, uno di quei maiali” re nata. Dal 1990 si è resa disponibile ad incontrare gli studenti per trasmettere la sua testimonianza di ex deportata.

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Liliana Segre racconta..

“Mi chiamo Liliana Segre, sono nata a Milano nel 1930 e a Milano ho sempre vissuto. La mia famiglia era ebraica a- gnostica, cioè non frequentavamo il Tempio o ambienti ebraici. Io ero una bambina amatissima, vivevo in una bella casa, insieme a mio padre e ai miei nonni paterni, in quanto la mia mamma era morta poco dopo la mia nascita. Mi ricordo una sera di fine estate del 1938: avevo fatto la prima e la seconda elementare in una scuola pubblica del mio quartiere, quando mio padre cercò di spiegarmi che siccome eravamo ebrei, non sarei più potuta andare a scuola. Quel momento ha segnato una cesura tra il prima e il dopo; era difficile per mio padre, con un sorriso commosso, spiegarmi quel fatto: io che mi sentivo così uguale a tutte le altre bambine, invece ero considerata diversa. Mi ricordo come cambiò la nostra vita: a esempio suonavano alla porta, mia nonna andava ad aprire e io dietro di lei; erano dei poliziotti che venivano a controllare i documenti. Mia nonna, piemontese, li faceva accomodare in salotto e offriva loro dei dolcetti e questi rimanevano spiazzati, in quanto dovevano trattarci da “nemici della patria”, noi che nella nostra famiglia avevamo avuto uno zio e mio padre ufficiali nella prima guerra mondiale, loro che si ritenevano italiani, patrioti. Gli anni di persecuzione si snodarono uno dopo l’altro, le leggi razziali fasciste erano così umilianti, perché avevano deciso che questa minoranza (35 000— 37 000 ebrei italiani) fosse declassata a cittadini di serie B, in una zona grigia come la nostra; la solitudine si faceva tangibile, vedendo coloro che finora erano stati amici, allontanarsi da noi, perché è sempre facile essere amici di chi è sulla cresta dell’onda, ma non di quelli che sprofondano inesorabilmente. Mi ricordo che non venivo più invitata alle festicciole delle amiche, alcuni genitori dicevano alle figlie di non invitarmi alle loro feste, a casa loro. Mi ricordo che queste cose che vedevo, le leggevo con una maturità inadatta alla mia età, mi ricordo che non potevamo più ascoltare la radio, dovevamo chiedere il permesso per fare tutto; la cameriera che seguiva mio nonno che era amma- lato del morbo di Parkinson, non potevamo più tenerla.”

Da un’intervista 2001

Giulia Clara Grattapaglia e Martina Paniz

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ApprofondimentI: Grandi personalità

Stephen Hawking

Il 14 marzo a Cambridge è mancato un grande e importante co- smologo, astronomo, matematico e astrofisico: Stephen Hawking. Era nato a Oxford e noto ai più soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sull’origine dell’universo e la cosmologia dei quanti. I più importanti contributi di Hawking alla scienza sono la sua teo- ria sulle radiazioni che si ritiene siano emesse dai buchi neri Be- kenstein-Hawking.

Importante è anche il fatto che abbia prodotto numerosi libri con l’obbiettivo di spiegare le sue teorie al grande pubblico. Oltre a essere astrofisico e matematico, ha espresso la sua opinio- ne su molti argomenti: dalla politica alla religione. Dibattito Bosone di Higgs

Hawking fece parte di un dibattito riguardo l’esistenza del bosone stesso, la teoria era proposta da Higgs come complementare della sua precedente teoria del Campo di Higgs. Nel 2012 si scoprì l’effettiva esistenza della parti- cella al CERN di Ginevra, molto umilmente Stephen dichiarò il suo sbaglio e disse che Higgs avrebbe dovuto vincere il nobel per la fisica e così fu l’anno successivo.

Modelli matematici e singolarità gravitazionali

Con il collega e amico di Oxford Roger Penrose egli, verso la fine degli anni 60’ lavorò sulle singolarità nelle soluzioni delle Equazioni di campo di Einstein, riguardanti la teoria della relatività generale. Nel 1971 dimostra attraverso uno dei suoi numerosi teoremi l’esistenza delle singolarità gravitazionali nello spaziotempo.

Buchi neri

Insieme a Brandon Carter fornisce la prova del teorema dell’essenzialità che afferma che i buchi neri hanno solo tre proprietà. Sempre insieme a Carter e Bardeen propone le 4 leggi della termodinamica dei buchi neri. Penrose e Hawking proposero la non esistenza della singolarità nuda: secondo loro una sin- golarità non dovrebbe essere visibile dall’esterno.

La radiazione di Hawking

Nel 1974 egli dimostra come per la termodinamica i buchi neri siano corpi neri descritti dal- le leggi della termodinamica, ovvero posseggono un’entropia, una temperatura, conseguente- mente dovrebbero irradiare particelle subatomiche. Questa radiazione appunto Radiazione di Hawking dovrebbe portare alla diminuzione di massa del buco nero.

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Religione

Egli si dichiarò verso gli ultimi anni di vita ateo, ma precedentemente aveva dimostrato un suo interesse verso una visione panteista non trascendente, simile a quella di Albert Einstein. Hawking affermava di “non essere religioso nel senso normale e credere che "l'universo sia re- golato dalle leggi della scienza. Le leggi possono essere state decretate da Dio, ma Dio non in- terviene per infrangere le leggi". Egli, in un articolo datato 2011, sostenne che Dio non abbia nulla a che vedere con la scienza e non sia correlato al nostro mondo. Inoltre egli sostiene secondo il modello cosmologico che l’esistenza di Dio non abbia causa e quindi non esista una causa, ovvero Dio, precedente a quest’ultima. Sempre in quell’articolo Hawking dichiarò di essere stato prima agnostico, la sua posizione pe- rò fu specialmente ignostica. Secondo Hawking l’inesistenza del Dio sia la spiegazione più sem- plice, perché non c’è bisogno di un Dio per spiegare l’universo. Sempre Hawking afferma come non possa esistere l’aldilà “il paradiso è una fiaba per chi ha paura del buio”

Politica

Egli difese apertamente il sistema sanitario pubblico Inglese, ridotto negli anni ’80 affermando di aver ricevuto ottime cure mediche, inoltre egli supportò il partito inglese Laburista. Nel 2014 lanciò un appello per porre fine alla guerra siriana. Era contrario alla Brexit.

Futuro dell’umanità

Svariate volte affermò che l’umanità per sopravvivere debba poter creare colonie nello spazio.

Ha espresso le proprie ansie riguardo a una possibile estinzione dell’umanità tramite la distru- zione dell’ambiente, la diffusione di virus e una possibile intelligenza artificiale che si ribella o una possibile guerra nucleare. Nonostante ciò egli affermò anche che si dovrebbe avere più pa- ura del capitalismo che dei robot e che l’avidità umana avrebbe portato all’apocalissi economi- ca.

“C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e Eventi importanti ragionamento. E la scienza vincerà perché -1942 Nascita funziona.”

-1952 università Stephen Hawking

-1962 lavoro di laurea al Trinity Hall

-1963 diagnosticata la SLA

-1979 cattedra di matematica Cam- bridge

-1985 polmonite Gianluca Bonet -2009 lascia la cattedra -2018 morte

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Bill Gates

Bill Gates, il cui nome completo è William Henry Gates III, è un imprenditore, programmato- re ed informatico la cui famiglia ha origini inglesi, tedesche, francesi, scozzesi. Gates nacque a Seattle il 28 ottobre del 1955.

Il padre di Bill Gates fu un avvocato e la madre insegnò all’università di Washington. Inizialmente entrambi i genitori volevano che intraprendesse studi giuridici. Il 1968 fu l’anno in cui Gates si iscrisse alla scuola privata di Lakeside. Lì incontrò per la prima volta i computer (lo scopo didattico era quello di scoprire e correggere i bug): da quel momento in poi ne diventò inseparabile. La sua pas- sione era talmente importante per lui che iniziò a marinare la scuola, arrivare in ritardo e, in genera- le, ad avere una pessima condotta, pur di passare più tempo possibile al computer. Nell’autunno 1968 la Lakeside aveva fatto un accor- do con un'altra società per offrire altri modelli di computer agli studenti. Ben presto il piccolo gruppo di Gates provocò problemi, superò i sistemi di sicu- rezza del computer e per poterci passare più tempo modificò il numero di ore da lui passate al compu- ter. Scoperta la cosa, inizialmente gli fu bandito l’utilizzo dello stesso, ma poi la società che produ- ceva il computer li assunse per trovare falle nel si- stema. Progetti e università Era il 1972 quando Bill e Allen Paul progettarono insieme un computer con lo scopo di misurare a Seattle il traffico stradale; il ricavo dal progetto fu di circa 20mila dollari. 1973: nell’autunno di quell’anno si iscrisse alla università di Harvard come volevano i suoi genitori, ma, come già accaduto in precedenza, non ottenne risultati di particolar rilievo e continuò a perdersi nell’informatica. Nell’ estate del 1974 Allen e Bill trovarono da lavorare alla Honeywell. Il dicembre dello stes- so anno uscì sul mercato un primo kit di montaggio del Microcomputer Altair 8800. Secon- do Bill e Paul il mercato dei PC sarebbe da lì a poco esploso e di conseguenza sarebbero ser- viti software per i nuovi hardware e fu per questo che entrambi incominciarono a sviluppare software. Contattarono MITS, la società produttrice dell’Altair, e si accodarono con il presi- dente della stessa per sviluppare il software in linguaggio BASIC. Il risultato di tutto ciò fu il software ALTAIR BASIC.

Storia della Microsoft Corp. Allen e Gates nel 1975 fondarono la società Micro-soft, il cui nome deriva dall’unione delle parole micro-computer e software, che nell’anno successivo si trasformò in Microsoft e rima-

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se poi invariato. Bill riesce nel 1980 a contattare IBM, che stava per immettere sul mercato il proprio pri- mo PC e cercava un software per farlo girare: Microsoft lo realizzò. Successivamente si accordò per un’esclusiva con Tim Paterson per distribuire 86-DOS, sistema operativo che girava su hardware simili al IBM. Bill comprò i diritti del SCP e li cedette a IBM, ma i di- ritti sul codice rimasero a Microsoft. 1981 Apple contatta Microsoft per realizzare alcuni software per MAC(Macintosh). Fu così che Bill realizzò come il futuro dell’informatica risiedesse in un’interfaccia grafica non in una linea di comando, per la sua semplicità e immediatezza. Nacque per questo motivo Windows. Quattro anni dopo nel 1989 Gates immette sul mercato il pacchetto Office, inizialmente composta da Excel, Word e PowerPoint. Rapidamente Microsoft riesce a ottenere il mono- polio dell’informatica sia professionale che “domestica”: il successo porto a far sì che circa 90% dei computer prodotti successivamente a Windows girasse proprio con quest’ultimo e che Office diventasse la suite maggiormente utilizzata. Era il 1992 quando Bill venne premiato dall’allora presidente di America Bush con il pre- mio National Medal of Technology and Innovation.

Dopo Microsoft Dopo ben trentatre anni come amministratore delegato di Microsoft, Gates decise di dare le dimissioni: lasciò il suo incarico a Steve Ballmer che a sua volta fu sostituito da Satya Nadella nel febbario 2014, ma rimase comunque il presidente onorario di Microsoft. Bill voleva dedicarsi solamente alla Fondazione Bill e Melinda Gates (considerata come la fondazione più grande al mondo): una ONG ONLUS, attiva nella ricerca medica nella lotta contro l’AIDS, la malaria e con lo scopo di aiutare e migliorare la vita alle persone del ter- zo mondo. Essa è attiva in molti altri ambiti anche in America. Nel corso del tempo, attraverso questa associazione, Gates ha donato a svariate altre as- sociazioni di carattere filantropico ben 31miliardi di dollari.

Gianluca Bonet

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AMBIENTE

22 Marzo: Giornata Mondiale dell’acqua

Il 22 Marzo 2018 è stata la Giornata mondiale dell’acqua, indetta dall’ONU nel 1992 e prevista all’interno dell’Agenda 21, oggi Agenda 2030, un pro- gramma d’azione che ingloba 17 obiettivi per lo Sviluppo Soste- nibile, che i Paesi del mondo si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. L’Obiettivo 6 reci- ta: Garantire a tutti la disponibi- lità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igie- nico-sanitarie. Nonostante il nostro Pianeta abbia una riserva di acqua po- tabile sufficiente a garantire l’accessibilità a tutta la popola- zione mondiale, a causa di una gestione imprudente e scarsa- mente responsabile , si prevede che nel 2050 una persona su quattro sarà colpita da carenza quindi ottenere entro il 2030 l’accesso universale ed equo al’acqua per d’acqua potabile. Il traguardo tutti. prefissato dall’Agenda 2030 è

Oro blu scoperta casuale

Brasile. 1996. Antonio Tan- zioso del petrolio. Diversi indistruttibile, la qui quanti- credi era uno studente di anni dopo si scoprì che lì vi tà è la stessa da milioni di geologia all’università di Pa- era contenuta maggiore ac- anni, affronti un ciclo di rin- rà e stava scrivendo la tesi qua che nel Mar Caspio. Era novo continuo, è limitata. di dottorato, al tempo egli stata appena scoperta la fal- Non solo in Brasile ma an- che in altre zone del mondo trovò il rapporto della com- da acquifera più estesa di tra cui l’Italia ci stiamo ac- pagnia petrolifera statale la questo mondo. Per farvene corgendo del problema È Petrobras. Essa negli anni carpire la grandezza, vi basti certamente vero che tutta sapere che potrebbe disseta- 50 trovò una serie di caver- l’acqua che esiste al mondo, ne al di sotto delle spiagge re l’umanità per i prossimi potrebbe soddisfare tutti le di Tapajos. A discapito di 100 anni. nostre le necessità e anche eventuali guadagni però Nonostante il Brasile sia la molto di più. quelle grotte non conteneva- nazione con più acqua del Ma si calcola che al giorno no petrolio ma acqua. pianeta, 48 milioni di brasi- d’oggi solo lo 0,003% A differenza di come pensa- liani negli ultimi 3 anni han- dell’acqua esistente no vissuto la siccità. Nono- rono quasi 60 anni orsono, (escludendo salata e ghiac- stante l’acqua sia risorsa quel tesoro era ben più pre-

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ciata) è da noi utilizzabile. fiumi e laghi, per via del ri- conflitti. Oltretutto vi sono poi anche scaldamento globale, au- Economia, diritti e leggi grandi disparità. menterà la portata di fiumi e 2,1 miliardi di persone non laghi nel nostro emisfero, Le Nazioni Unite riconosco- hanno accesso all’acqua po- ma riducendosi di molto nel- no l’acqua come “Diritto es- tabile. le zone già aride. senziale per il godimento di Le conseguenze sono molte- Un esempio di ciò è il Brasile tutti gli altri diritti” ma resta plici e preoccupanti, i punti dove oltre alla siccità vi è però molto da fare: le norme a rischio svariati. anche il disboscamento che sull’uso delle acque condivi- 36. 36 i paesi che oggi sono impoverisce il suolo e lo ren- se fra più nazioni sono ina- alto stress idrico secondo il de incapace di trattenere deguate”. World Water Managent. l’acqua. Si calcola che i mi- A questo mondo i bacini i- IL cambiamento climatico granti per la carenza di ac- drici condivisi sono oltre 900 oggi accelera il ciclo geologi- qua siano circa il quadruplo e moltissime volte sono con- co, ne modifica la durata, rispetto a quelli per le guer- tesi. Esempi sono la Turchia intensità e l’individuazione re. In paesi come Siria, Egit- che è in procinto di fare 22 dei fenomeni atmosferici. to e Libano, l’acqua è un fat- dighe per ridurre i flussi Ciò significa che la portata tore che moltiplica di molto i d’acqua di Tigri e Eufrate in

Accesso all’acqua Potabile 2017

Iraq e Siria. L’Etiopia co- si creda, infatti basterebbe matico, l’abuso e struirà una diga che ridurrà che si investisse solamente lo l’inquinamento. la portata del Nilo in Egitto. 0,1% del Pil mondiale per for- Più del 70% delle acque flu- Secondo le previsioni nire l’acqua a tutti nel mondo. viali e provenienti dal sotto- dell’Unesco entro il 2050 la suolo è utilizzato per usi sia domanda globale di acqua Cause agricoli, che industriali che aumenterà del 55%. domestici, spesso ciò fa si Le 3 cause della scarsità di La situazione è però più fa- che si sia già oltrepassato il acqua sono cambiamento cli- cilmente risolvibile di quanto limite sostenibile o si stia Pagina 13

per farlo. Questo ha messo ciò che ne resta. di investire nella desalinizzazio- in crisi molte falde acquifere, Vi sono 2 tipi di scarsità ne. che non riescono a ricaricar- dell’acqua, quella economica e Anche se può sembrare una si nel tempo in cui saccheg- quella fisica: economica, un scoperta moderna in realtà è giate. Conseguenza di ciò è paese che non ha soldi per ac- molto antica ne parlavano infat- che molte città costiere stan- quistare l’acqua e fisica l’acqua ti gia i greci, Aristotele no sprofondando, come To- è mancante. (Metereologica) e nella Bibbia kio, Giacarta e Bangkok an- Impianti di desalinizzazione (Esodo), che per le infiltrazioni di ac- È possibile bere l’acqua mari- All’epoca si faceva evaporare qua marina. Per la produzio- na, così da poter sfruttare tutta l‘acqua e poi se ne raccoglieva ne elettrica la portata di fiu- quella a nostra disposizione ? la condensa. mi e laghi viene ridotta da Certo. Alcuni esempi di chi fa Negli anni 30 è avvenuta la dighe e impianti. già ciò sono gli israeliani: nel prima industrializzazione del Gli stessi che utilizzano 2008 senza acqua dopo una processo e le prime centrali so- sfruttano e prosciugano devastante siccità hanno deciso no apparse in medio oriente. IL l’acqua poi anche inquinano processo era termico, ma aveva molti svantaggi: basso rendi- mento, altissimo costo e ri- chiesta di energia. Oggi si utilizza invece un pro- cesso differente: la osmosi in- versa. Spiega Pietro Tota “Il procedi- mento inverso si ottiene facen- do passare la membrana poro- sa e trattenendo i sali, per ot- tenere acqua dolce: per farlo è necessario applicare una pres-

Consumo di acqua nel Mondo

Possibili soluzioni

sione d i circa 60 atmosfere, Problemi non si può applicare ovun- ciò che basta per ottenere la que un esempio è il Golfo Nonostante questo processo pressione osmotica, cioè Persico che è uno specchio dia la possibilità a molti pae- quella che spinge in senso d’acqua troppo chiuso. Oggi si di sopravvivere in condi- antiorario.” Per 100 litri di la dissalazione non può ri- zioni estreme ha dei grossi acqua salata se ne ottengo- solvere il problema. Innova- svantaggi. La acqua salata no circa 45 di acqua dolce. zioni come quella di Rohit di scarto di questo processo Quei 45 litri finiscono poi in Karnik, una membrana che è riconvogliata in mare e un impianto che gli restitui- conseguentemente al fatto spesso finisce per danneg- sce i sali minerali persi, i che abbia pori nanometrici giare la fauna e la flora ma- principali sono calcio e ma- permette di ridurre il consu- rine. Anche se oggi non si gnesio. In Italia tra 1,5 e 3 mo elettrico fino al 46%. usano più prodotti chimici e euro è il costo di mille litri Può sembrare strabiliante, l’acqua molto salata si può d’acqua. ma c’è chi propone di ricava- ridistribuire in tutta la su- re l’acqua dall’umidità perficie marina. Il principio dell’aria.

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Un esempio sono i cacciatori di nebbia in Perù, Cile e Marocco, Ognuno deve fare la questi utilizzano enormi reti per catturare le gocce d’acqua e convo- propria parte! gliarle in appositi contenitori. Simile è anche la soluzione del Waterseer che utilizza una turbina Ognuno di noi è chiamato in causa in prima persona eolica che cattura l’aria e la spinge per fronte all’esigenza idrica. Anche noi possiamo fare in un tubo dove si condensa per la molto per evitare gli sprechi di acqua. Di seguito ri- bassa temperatura. portiamo alcuni importantissimi accorgimenti che nel La medesima idea è quella di una società americana la Zero Mass. futuro si riveleranno di importanza fondamentale per Essa ha brevettato un pannello, la sopravvivenza del Pianeta e dell’Umanità. che utilizza il sole come fonte e- nergetica, che è in grado di cattu- 1. Usare un frangigetto rare l’umidità dell’aria e trasfor- marla in acqua. Oggi il costo di 2 Si tratta di un miscelatore di acqua e pannelli si agira intorno ai 4500 aria che applicato al rubinetto consente dollari e riescono a produrre fino a un risparmio di 6-8 mila litri l’anno. 10 litri al giorno.

2. Riparare rubinetti o wa- Gianluca Bonet ter che perdono Evita di sprecare anche 100 litri al giorno!

3. Scegliere uno scarico del water con pulsanti a quantità dif- ferenziata o direttamente una manopola di apertura e chiusu- ra. Il risparmio ottenibile è dai 10 ai 30 mila litri l’anno.

4. Preferire la doccia al bagno in vasca In doccia il consumo è di 40-60 litri di acqua, per una vasca è di due o tre volte superiore. 5. Evitare di tenere aperto il rubinetto quando ci si lava i denti Il risparmio è di circa 5 mila litri l’anno.

6. Usare gli elettrodomestici solo a pieno carico Si risparmiano dagli 8 agli 11 mila litri l’anno e si risparmia anche energia elettrica. 7. lavare l’auto solo quando neces- sario E possibilmente presso gli autola- vaggi, dotati di sistemi di recupero e risparmio dell’acqua. Pagina 15

8. Innaffiare gli orti e le piante di sera, quando le perdite per evaporazione sono ridotte: il risparmio è dai 5 ai 10 mila litri l’anno.

1. l’acqua della pasta o del riso è ottima per innaffiare le pian- te: Si risparmia fino a 1800 litri

1. Controlla il contatore Se tutti gli elettrodomestici sono spenti, i rubinetti chiusi e il contato- re gira, allora potrebbe esserci una perdita occulta.

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L’isola di plastica

C'è un'altra isola di plasti- ra. La spedizione, durata sei distrutto ad un ritmo enor- ca nel Pacifico del Sud: è mesi, ha raccolto una tragica memente accelerato". grande otto volte l'Italia! evoluzione di quanto vide In alcune zone del mondo, Marcus Eriksen (esperto di come sull'isola di Handerson, C’è una nuova isola di pla- inquinamento marino) nel la quantità di plastica stica scoperta nei mari del 2011, il quale non segnalò (38milioni di pezzi) è arrivata Sud del Pacifico ,essa è ingenti quantità di plastica. a ricoprire al 99% la superfi- molto più grande del Messi- In sei anni le cose sono dra- cie dell’intero atollo. Secondo co. sticamente peggiorate. altri studi si stima che il 90% La notizia dell'esistenza di "C'erano enormi quantità di degli uccelli marini consumi- questo enorme accumulo di plastica - racconta Moore - no più di 8 milioni di libre di detriti era già stata ipotizza- bottiglie, boe, ma soprattutto rifiuti di plastica che si trova- ta da tempo, ma ora il capi- frammenti di microplastica. no negli oceani. Il timore de- tano Charles Moore e il suo Non abbiamo ancora fatto gli scienziati è che la nuova team di ricerca, lo stesso che analisi di laboratorio, ma sul- isola possa seguire le orme di nel 1977 scoprì il Pacific la base di ciò che ho visto quella del Nord, ingranden- Trash Vortex, la più nota credo si tratti di un'enorme dosi sempre di più e contri- isola di plastica dei mari del area del Pacifico del Sud che buendo a un "disastro globa- Nord, ha portato le prove ha milioni di particelle di pla- le" difficile da fermare. della sua esistenza. Ha una stica per chilometro quadra- Nel Mediterraneo ci sono in superficie che si aggira in- to". media 1,25 milioni di fram- torno ai 2,6 milioni di chilo- menti galleggianti di micro- metri quadrati ed è indivi- L'accumulo è dovuto da vorti- plastiche per km2. Persino il duabile al largo del Cile e il ci (gyre) di correnti e venti che plancton è avvelenato dalle Perù. nel tempo spostano la plasti- microplastiche minacciano La Fondazione di ricerca Al- ca rilasciata in mare dall'uo- anche le balene nei loro San- galita, guidata da Moore, ha mo. tuari, come racconta Maria raccolto campioni costeg- Le particelle si estendono sia Cristina Fossi, docente di E- giando l'isola di Pasqua e orizzontalmente che vertical- cologia ed Ecotossicologia quella di Robinson Crusoe: mente. "La chiamiamo all’Università di Siena e coor- non bisogna immaginare "patch" ma in realtà è più si- bottiglie di plastica o altri mile allo smog per come si

contenitori, ma piuttosto estende - aggiunge Marcus microframmenti che stanno Eriksen, ricercatore del 5 Accumuli di Plastica nel inquinando e distruggendo Gyres Institute -.Stiamo fa- Pacifico lentamente l'ecosistema cendo progressi importanti dell'oceano. per ripulire l'inquinamento Così piccoli che sono diffici- nelle nostre città arrestando lissimi da ripulire. la fonte. Dovremmo fare lo Anche per questo, ancor stesso per i nostri mari". prima di diffondere tutti i La nuova area è stata ribat- risultati delle analisi, Moo- tezzata Patch Garbage South re ha deciso di lanciare l'al- Pacific e Moore avverte larme pubblicando sul Re- che "dobbiamo analizzare search Gate un resoconto con urgenza tutto questo ma- di quanto individuato fino- teriale perché l'oceano viene

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GIUGNO 2018

Non è l’unica minaccia al patromonio di bio- violazioni, deroghe e divieti inesistenti, sta diversità degli Oceani. Come racconta in e- distruggendo lo straordinario patrimonio delle sclusiva l’inchiesta di Nuova ecologia è in atto Alpi Apuane. In attesa che il Parco regionale una vera e propria corsa ai minerali rari, co- riesca a svolgere la funzione per cui è stato me il coltan, presenti nei fondali oceanici. Le istituito: conservare e valorizzare il più vasto “miniere a mare aperto” sembrano essere la complesso carsico d’Europa. nuova frontiera di uno sfruttamento incon- Il mensile di Legambiente torna poi nelle aree trollato delle risorse naturali. del Centro Italia colpite dal sisma: il servizio Dopo quasi ventitré anni dalla prima denun- “Un’altra primavera” propone eventi e itinera- cia di Legambiente, i documenti desecretati ri di turismo ecosostenibile per rilanciare un dei servizi segreti confermano i traffici inter- settore in crisi. Le presenze turistiche sono nazionali di rifiuti, le navi autoaffondate nel infatti diminuite fra il 40 e il 60%. Una spe- Mediterraneo e gli scenari inquietanti su cui ranza di ripresa per l’economia viene dalle indagava Ilaria Alpi insieme al suo collega campagne di solidarietà, come la nostra rac- Miran Hrovatin in Somalia, dove vennero uc- colta fondi “La rinascita ha il cuore giovane”. cisi il 20 marzo 1994. L’inchiesta, “Veleni di Infine, le proposte dell’associazione per la Stato”, è arricchita dall’intervista con Ales- prossima estate: i campi di volontariato per sandro Bratti, il presidente della commissione circa duemila volontari, adulti e under 18, parlamentare di inchiesta sulle Attività illecite impegnati in Italia e all’estero in decine di at- connesse al ciclo dei rifiuti. tività. Dal marmo di Michelangelo al carbonato per i dentifrici, dalle 100.000 tonnellate di marmo Emsel Ibeska estratti nel 1920 ai più di 5 milioni dello scor- Giorgia Cssol so anno. Così lo sfruttamento delle cave, fra Martina Paniz

Accumuli di Plastica nel Pacifico

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I nostri amici animali

Il gatto nella storia

L’argomento di questo articolo riguarda Ma se nel mondo egiziano di migliaia di an- degli animali pelosi e un po’ giocherelloni ni fa erano adorati, nei secoli del Medioevo che vivono con noi e ci fanno compagnia: i erano più che odiati: Altro che adorabili gatti. Pensate che gli egizi furono i primi gattini. I gatti erano utili per la caccia ai ad addomesticare questi felini circa 4.500- topi, ma molto odiati e considerati manife- 4.000 anni fa e in una prima fase non esi- stazioni del diavolo, streghe trasformate o steva ancora il gatto domestico, invece ve- animali “eretici”. niva adorato come una vera e propria divi- nità. Inoltre, le persone dell’ epoca equiparavano il modo con cui questi felini catturano i topi Tuttavia, il gatto era legato alla dea Bast a quello con cui il diavolo si impadroniva (o Bastet), dea protettrice dei gatti e di delle anime. coloro che se ne prendevano cura, ma non solo, anche di bambini, amore, fertilità, Ebbene sì i gatti ad oggi hanno assunto famiglia e casa. Era una dea potente, sim- ruoli diversi da divinità a esseri malvagi, bolo di femminilità, di sensibilità e magia, ma credo che si divertano anche di più a di solito rappresentata sotto forma di gat- stare con noi trattati anche come dei veri e to o come donna dalla testa di gatto; Cat- propri re della casa, con coccole e gioco! tus infatti sarà l’ origine del nome gatto nella maggior parte delle lingue europee (cat inglese, katz tedesco, kat olandese, Giulia Clara Grattapaglia gato spagnolo e portoghese, chat france- se.)

I nostri fedeli amici cani

Molte volte purtroppo assistiamo ad episo- di abbandono dei cani, che oltre a provo- Avvilente e disumano, oltre che incivile, è il care sofferenza a questi animali, colpevoli caso in cui l’abbandono non nasca da una ne- di essere diventati di troppo, possono pro- cessità, ma solo dalla scomodità di prendersi vocare incidenti stradali. cura dell'animale o di scegliere vacanze ade- guate che annoverino il cane come parte della Anche se non si possono stabilire tutte le famiglia. ad accogliere cani e gatto, a patto che ragioni che inducono i padroni e i appaiano gradevoli. “genitori di animali” a compiere gesti così atroci, proviamo a individuarne qualcuna. Ma l'abbandono degli animali non induce un In alcuni casi può senz'altro trattarsi di senso di colpa nei padroni non più amorevoli? persone ammalate o molto anziane che in il padrone smette di essere amorevole per tra- qualche modo sono costrette a rivolgersi sformarsi in un individuo meschino che im- all’ENPA (Ente Protezione Animali) per da- provvisamente fa scendere dall’auto il proprio re i loro cani o gatti o canarini in affida- cane, magari in un posto di campagna, e scap- mento. In questi casi è l’impotenza del pa- pa velocemente senza guardarsi indietro. drone che induce ad abbandonare gli ani- mali, confidando nella disponibilità della gente. Martina Paniz e Giorgia Cassol

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La vita in mare

Ciao ragazzi, vi chiedo di rispondere a questa domanda: “quanti sono i pesci nel mare?” Im- possibile saperlo con certezza ma in tanto possiamo conoscere qualcuno di loro. Voglio, in- fatti, parlarvi di alcuni di queste creature marine che spesso vediamo negli acquari di amici e parenti. Iniziamo forse dal più famoso che ricordiamo tutti come il piccolo Nemo, mi riferi- sco al pesce pagliaccio: Vi sono molte specie che prendono comunemente il suo nome ma sono diverse tra loro, anche se appartengono tutte alla sottofamiglia “Amphiprioninae” e sono originari dell’Oceano Indiano. E come ci insegna il film di animazione amano nascon- dersi nelle anemoni. Passiamo ad un altro di questi pesci colorati come il pesce chirurgo, la simpatica Dory: An- che in questo caso abbiamo un gran numero di specie. E’molto comune nell’acquario mari- no, può raggiungere una lunghezza massima di 37 cm anche se in acquario, di solito non supera i 20.

Vediamo poi un’ altra di queste creature: il pesce scorpione (Pterois volitans). E’ difficile da allevare in acquario con altri pesci, perché è un predatore che si nutre di piccoli pesci, gran- chi, gamberi ecc. Inoltre, può raggiungere i 35 cm, può essere pericoloso per l’ uomo, perché dotato di aculei velenosi. Un altro di questi piccoli pesci dai colori vivaci è il pesce farfalla (Chaetodontidae): Sono mol- to diffusi nell'Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico. Sono diurni e di notte si nascondono fra le madrepore, assumendo una diversa colorazione del dorso.Appunto per questo vengono chiamati pesci farfalla, essendo “dipinti” con svariati e vivaci colori. Se vi piacciono tanto già questi vi piaceranno anche tutti gli altri pesci del mare colorati o meno grandi o piccoli sono comunque fantastiche creature marine!

Giulia Clara Grattapaglia

Pesce Pagliaccio Pesce Chirurgo

Pesce Farfalla Pesce Scorpione

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TRADIZIONI LOCALI

Brusa la vecia!

“Brusa la vecia” è un’usanza na funzione diversa, non Turchetto che ha mantenu- che fa parte della tradizione serviva più per la fertilità e to questa tradizione fino agli del nostro territorio e ha la fecondità, ma per il digiu- anni 40- 50. L’osteria non un’origine molto antica. Consi- no e l’astinenza a causa del- bruciava la vecia ma il vecio ste nel bruciare un fantoccio di la Quaresima. che era vestito con abiti ele- ganti, veniva messo seduto forma umana sul finire Per avere informazioni scrit- sulla tavola con un boccale dell’inverno, per scacciare la te bisogna arrivare tra il set- di vino per tutta la giornata cattiva stagione. Si tratta di un tecento e l’ottocento, dove di mezza quaresima. Il vecio rito che veniva praticato per la Napoleone ordinò la prima era opera di Beppi Gatti, che fertilità e la fecondità dei cam- inchiesta etnografica sugli al processo aveva la funzio- pi. Nell’antichità addirittura usi e i costumi dei vari di- ne di inquisitore, ma anche venivano offerti alle divinità partimenti del regno italico. di giudice per la sentenza. della Natura dei sacrifici uma- Con l’unificazione dell’Italia Le altre osterie bruciavano ni, solo in seguito sotituiti da la vecia fu introdotta a Trevi- la vecia con un cartello al fantocci. so dal sindaco Giambattista collo, riportante i campi d’ La vecia poteva anche essere Mandruzzato, prima di salire imputazione. annegata, per esempio i Roma- sul rogo la vecia veniva ri- ni avevano Anna Perennia, empita di confetti, arachi- Giorgia Cassol una statua che il 15 marzo ve- di,ecc. poi veniva tagliata a niva buttata nel Tevere. metà per il divertimento dei bambini e dopo il rogo si da- La vecia rappresenta la miseria va inizio alla lettura del te- “la vecia rappresenta la miseria della stagione passata, la fa- stamento. L’usanza si è con- della stagione passata, la fame, le me, le disgrazie, le malattie, le servata grazie alle osterie di disgrazie, le malattie” ingiustizie subite, il rifiuto di periferia e di campagna, la un passato negativo. Nel Me- più importante è l’osteria dioevo la vecia ha assunto u-

Giovedì 8 marzo, come da tradizione, presso la scuola Primaria di Meano si è bruciata la “vecia”. Realizzata dai bam- bini di 5°, era vestita di stracci, con la gonna a fiori, le unghie da invidia e con gli occhi azzurri come il mare. Il rogo, accompagnato dalla lettura del testa- mento, è stato scritto con passione dagli alunni. Senza dubbio un’esperienza ve- ramente importante, in cui i bambini hanno messo se stessi affinchè la festa sia sempre nuova, bella ed emozionante.

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IN GIRO PER LA PROVINCIA DI BELLUNO...

Le tre Cime di San Gregorio nelle Alpi

Un saluto a tutti lettori del Picchio, La durata del cammino è di un'oretta con questo articolo vogliamo farvi rivivere circa, a passo tranquillo, partendo dalla l’esperienza delle tre cime e rifugi più sbarra dove vengono parcheggiate le famose del comune di San Gregorio Nelle macchine che non possono proseguire Alpi e dei suoi rifugi: il PIZZOCCO, il PIZ oltre, solo con un permesso si può tran- e IL RIFUGIO CASERA ERE. sitare fino al rifugio. oltre, solo con un permesso si può transi- tare fino al rifugio. il Rifugio Casera Ere si trova a 1297 m. s.l.m. appena al di sopra del rifugio si trova il belvedere: una piattaforma circo- lare murata da cui si vede tutta la Val Belluna e da cui molti paracadutisti si lanciano per poi atterrare sui grandi pra- ti. La passeggiata per arrivare al rifugio non è difficile e neanche pericolosa ma si trova in una grande strada e tre piccoli, semplici e facoltativi sentierini. Ora parliamo del monte Piz dove si trova il Bivacco Palia, un riparo che può essere utilizzato dagli e- scursionisti in caso di emergenza. Il rifugio è co- struito sui ruderi di un’antica malga, è in muratu- ra a un unico piano, e si trova quasi sulla sommità “ appena al di sopra del del Monte Piz, alla quota di 1577m. rifugio si trova il belvedere: una piattaforma circolare Per arrivare fino in cima bisogna essere abbastanza murata da cui si vede tutta la allenati perchè è un' escursione un po' faticosa e Val Belluna” bisogna seguire il sentiero 851.

Per tutte le escursioni ovviamente bisogna sapere quale sentiero seguire, la difficoltà del cammino e il tempo atmosferico specialmen- te d'inverno bisogna prestare molta attenzio- ne alle slavine. E adesso siamo arrivati a parlare del cono- sciuto e amatissimo Monte Pizzocco; Il Monte Pizzocco è alto 2186 metri e per arrivare fino alla vetta più alta bisogna essere molto alle- nati visto che l'escursione è molto lunga (3-4 ore) e faticosa, ma appena arrivati in cima

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ognuno è fiero di se stesso per l'impegno che ha dato. La fatica inoltre viene ripa- gata dal bellissimo panorama che si ve- de dal Pizzocco: tutta la Val Belluna, le Dolomiti, le montagne più a nord della provincia di Belluno e, se non c'è la nebbia, si può vedere anche il mare. Co- me si può osservare il Pizzocco non è una cima unica e isolata ma si trova anche un canalone sassoso chiamato, in dialetto, il “Pizzochet” a 1981 m.s.l.m. L'ultimo tratto per arrivare alla vetta è uno dei più faticosi in quanto ripido e pieno di pietre da scavalcare. I primi alpinisti che riuscirono a rag- giungere la vetta scalando la montagna furono Ettore Castiglioni e Bruno Detas- sis nel 1934. La discesa dal Pizzocco, invece, non è faticosa ovviamente ma è pericolosa vi- sto che è molto ripida e con la neve, sci- volosissima. Visto da Santa Giustina, il Pizzocco, può essere riconosciuto come un indiano che saluta.

Eleonora Badole

“ Arrivati in cima ognuno è fiero di se stesso”

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Le ville a Belluno

Buongiorno a tutti, in questo articolo vi parlerò di ville venete e di alcune in provincia di Bel- luno. Le ville venete sono con una tipologia di residenza patrizia fondata dal patriziato della Repubblica di Venezia e si sono sviluppate nelle aree agricole dei Domini di Terraferma tra la fine del XV secolo e il XIX secolo. In questo arco temporale furono realizzate più di cinquemila ville venete, molte delle quali sono ancora conservate e tutelate dall'Istituto Regionale Ville Venete. In provincia di Belluno si trovano alcune ville molto importanti .

Villa Buzzati

Villa Buzzati si trova nei La parte originaria della sco. Le pareti esterne degli pressi di Belluno. villa risale al 1500 ma nel edifici sono state decorate da E’ di proprietà della famiglia 1820 subì una ristruttu- diversi pittori: ala est, Pompe- Buzzati dall’anno 1811. razione cosicché il corpo o Molmenti; corpo centrale; centrale risulta più alto Eugenio Moretti Larese; ala Qui, il 16 ottobre 1906, è di quelli laterali. Sul cam- ovest, Vizzotto Alberti; giardi- nato il famoso scrittore, gior- panile della chiesetta è no e granaio Luigi da Rios. nalista e pittore Dino Buzza- ancora visibile la data di ti, infatti ancora oggi rimane costruzione del 1500 e lo intatta la magica atmosfera stemma della famiglia no- che ispirò molte opere bile bellunese di cui era dell’artista. proprietà. Al centro Ora in questa villa si trova dell’ampio e curato giardi- un Bed & Breakfast, ed è no sorge il granaio, tra- visitabile. sformato in un castello, secondo lo stile ottocente-

Villa Vescovile al Belvedere

Si trova a Belluno ed è un del vescovo di Belluno Gio- delle poche residenze signorili vanni Francesco Bembo e bellunesi di cui si conosce il conservava fino alla fine nome dell’architetto: Alessan dell'Ottocento, dei magnifici dro Paolo Tremignon. affreschi interni. Venne costruita tra il 1711 ed il 1714 come dimora estiva Pagina 24 IL PICCHIO

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Villa Avogadro degli Azzoni

Questa villa si trova in comu- biblioteca specializzata, ne di Santa Giustina ed è la l’archivio sonoro e fotografi- sede del Museo Etnografico co, la sala conferenze e un della Provincia di Belluno e piccolo laboratorio per la del Parco Nazionale Dolomiti pulizia degli oggetti. Intorno Bellunesi, l'ottocentesca villa alla Villa si estende un terre- di campagna appartenuta ai no di oltre 4 etta- conti Avogadro degli Azzoni ri con prati, bo- sorge a poca distanza dall'in- schi e campi, che crocio stradale che scende da fino al secolo Cesiomaggiore e si dirama per XVIII era coltivato raggiungere San Gregorio nel- a roveri e tutelato le Alpi o Santa Giustina. dalla Repubblica di Venezia per le L’edificio padronale ospita la esigenze collezione permanente su tre dell’Arsenale. piani e il laboratorio didatti- co, mentre negli annessi ru- stici si trovano lo spazio per le esposizioni temporanee, la

Villa Zugni

La Villa che si trova a Santa La struttura è molto lineare Giustina, appartiene alla no- ma arricchita dal timpano bile famiglia Zugni che venne che si impone sulla facciata ammessa al Consiglio dei su cui si aprono due serie di Nobili di Feltre all'inizio del trifore al primo e al secondo Seicento e che si unì ai nobili piano. Il tetto culmina in due Tauro diventando eredi an- tipici camini il cui modello si che della famosa Villa Zugni ritrova in quasi tutte le ville - Tauro delle Centenere. della provincia.

L'edificio, costruito alla fine del Settecento, sorge isolato e domina i prati e i campi che la circondano.

Eleonora Badole

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IL MONDO DEGLI ADOLESCENTI

Cari lettori, La redazione vuole immergersi nel mondo degli adolescenti, per provare a capire quali siano gli interessi dei giovani, le loro curiosità e soprattutto quale sia il loro rapporto con la musica e con il mondo della tecnologia e della rete. Vi proponiamo una serie di articoli che cercano di mostrare il punto di vista dei giovani al mondo degli adulti che invece sembra lontano dal comprenderne il gusto e l’interesse. Prima di tutto i “Meme”, poi la musica e infine il mondo della tecnologia. Buona lettura!

Esempio di meme Internettia- no MEME Grumpy Cat

Si tratta di piccoli messaggi, verbio “Chi semina vento una unità basilare immagini, stereotipi, modi di raccoglie tempesta “e molte dell’evoluzione culturale umana dire, battute, concetti ecc. altre cose. assimilabile al gene, unita base che si propagano attraverso Generalmente i meme inter- dell’evoluzione biologica, per il l’imitazione, la copia la con- nettiani indicano sia i meme concetto secondo cui il mecca- divisione o citazione di que- veri e propri sia i derivati nismo di replica, selezione e sti ultimi. ottenuti modificando le im- mutazione si verifica anche per La pronuncia è mim, deriva- magini aggiungendoci scritte. quanto riguarda la cultura. ta dall’inglese, ma il termine IL concetto di meme trae Sempre nello stesso libro Da- μίμημα, deriva dal greco mí- origini molto singolari, dalla wkins delinea il meme come ē m ma, che significa appunto biologia. unita di informazione residente imitazione. nel cervello. La visione biologico- Vi è persino una branca della evoluzionistica umana di Ri- Conformemente alla biologia scienza che studia questi fe- chard Dawkins espressa nel l’esistenza di questi ultimi fa si nomeni, il suo nome è me- suo libro “Il gene egoista” che emergano spontanei effetti metica datato 1976, è l’origine con- evolutivi. IL termine è usato princi- cettuale del meme. La visio- Questo concetto è stato negli palmente a indicare feno- ne di Dawkins ricalca la ge- anni successivi ampliamente meni di Internet, anche se netica moderne e ebbe for- dibattuto da diverse figure co- si riferisce a qualsiasi - tuna mediatica principalmen- me sociologi, biologi e scienzia- ma unità culturale virale te nel mondo scientifico non ti, la definizione è piuttosto va- anche al di fuori di specializzato in studi sulla ga e non spiega come i memi internet. cultura. possano replica. Conseguentemente anche Nel libro il termine descrive Gianluca Bonet come meme anche il pro-

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Musica

Musical.ly Funzionalità trete fare in tempo reale,in è un Social Gli utenti possono caricare questo si distingue dai filtri N e t w o r k video della durata da 15 se- che si trovano sugli altri social. cinese per condi a un minuto e aggiun- La piattaforma si ispira a You- la creazione gere canzoni o altri suoni. La Tube nel permettere di pubbli- e la tra- piattaforma permette anche care anche video normalissimi, s mi s si one di modificare i video inseren- in cui si parla di se stessi, dalla di video e la messaggistica. do 14 filtri predefiniti o altri lunghezza massima di cinque Attraverso l'app, gli utenti effetti e dà anche la possibili- minuti. I creativi possono di- possono creare video in play tà di modificare la velocità di ventare famosi in poco tempo. back facendo mosse equiva- riproduzione scegliendo tra 5 Questo succede perché lenti al testo della canzone opzioni: time-lapse, lento, musical.ly è nato più come un di durata tra 1-15 secondi. normale, veloce ed epico. È social media. Quando il nostro È possibile modificare velo- anche possibile invertire la muser preferito sta trasmetten- cità di riproduzione ed inse- riproduzione del video. do, arriva una notifica e il pub- rire filtri ed effetti speciali. musical.ly permette anche di blico può immediatamente Storia creare filmati più brevi, chia- pubblicare il suo “mi piace” Musical.ly è stata realizzata mati "live moments", che so- all’esibizione. nel 2014 da Alex Zhu e Lu- no essenzialmente GIF ani- Perché dovrebbero usarlo an- yu Yang. L'idea iniziale era mate con musica di sottofon- che gli adulti? di creare una piattaforma do. Musical.ly ha anche una Per farli entrare nel mondo gio- che incorporasse musica e funzione di messaggistica vanile dovremmo fargli capire che il social è divertente e rilas- video in un social network. istantanea tra gli utenti sante, anche dopo una giorna- La prima versione di chiamata direct.ly. ta di lavoro possono scatenarsi musical.ly è stata lanciata Perché piace? facendo balli o cantando le loro ufficialmente nell'agosto Music.ly permette di modifi- canzoni preferite 2014. Il 24 luglio 2016 care le proprie fattezze fisi- musical.ly ha creato live.ly, che. Se volete naso e occhi Emsel Ibeska e Giorgia Cas- una piattaforma per lo stre- più grandi o una bocca più sol aming video in diretta. stretta su musical.ly lo po-

Iris Ferrari 185k followers Elisa Maino 620k followers

Max e Harvey 3m followers

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Luciano Spinelli 466k followers Lisa e Lena 18m followers

Samantha Frison 416k foolowers Loren Gray 15m followers

Loren Gray Jenni De Nucci 15m followers 470m followers Pagina 29

L’USO DELLA RETE

Un nuovo modo di comuni- meno costoso e le immagini tra- la nostra immagine. Ciò che care smettono concetti più efficace- non rappresenta è il nostro mente. carattere, i nostri pensieri e La diffusione di Internet nei la nostra memoria. Il nostro primi anni del 2000 ha stra- Scrivere bene in Internet aspetto fisico cambia lenta- volto la vita di molte persone, mente, ma la memoria è in perché ha messo in comuni- Quando si scrive in rete ci sono continuo mutamento; infatti cazione in maniera istantanea dei concetti base da ricordare: registra tutto e la mole di milioni di utenti in tempo rea- 1. Quando si scrive un dati è numerosissima e per le. Non solo i tempi e gli spazi messaggio è importante questo non ricordiamo tutto. nel mondo virtuale si sono sintetizzare il più possi- ridotti, ma anche il modo di bile, la lettura a scher- Nel medesimo modo internet comunicare si è notevolmente mo è più difficoltosa di e le app registrano ciò che trasformato. Internet predilige quella cartacea; fai ma a differenza di noi infatti un linguaggio sempli- non dimenticano. 2. ce, immediato, per questo so- Posta elettronica chat e so- Formulare un testo dal- no nate molte sigle come cial servizi assai costosi ven- le frasi semplici e chia- “LOL” o “GG”, rispettivamente gono conseguentemente ri- re; il primo abbreviazione di Lots pagati dagli utenti cedendo of Laughs (farsi un sacco di 3. dati e guardando pubblicità. risate) e il secondo Good Ga- Essere attenti a ortogra- me (bella partita). Ecco alcuni esempi di dati fia e punteggiatura; raccolti da Google:

4. - Nome, sesso, età ecc.. Essere -Attività su web e app attento a come ti -Informazioni su ciò che usia- esprimi, mo per navigare tutti pos- -Elenco dispositivi usati per sono giu- accedere a Google dicare; -Cronologia posizioni su an- 5. droid Scrivere -Attività su Youtube in maiu- scolo e- E facebook: Sono nate dapprima le emoti- quivale a URLARE!, con e poi le emoji. Le emoti- -Dati personali, nome, sesso, quindi va evitato; con che sono simboli che rap- età, compleanno ecc. presentano faccine stilizzate, 6. - lingua, livello, scolastico, che esprimono e sintetizzano Le emoticon possono scuola frequentata. prevalentemente emozioni ed aiutarti a spiegare me- -Dati economici: reddito, ca- esclamazioni; le emoji che glio i concetti. sono veri e propri programmi sa, datore di lavoro, qualifica professionale, tipo e numero con il medesimo scopo. Dati personali e privacy di carta di credito. Ormai la comunicazione uti- Quando ci guardiamo allo spec- -Dati sulle relazioni personali lizza soprattutto le immagini chio questo si limita riprodurre perché internet è più veloce, -dati politici, orientamento

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di beni materiali di consumo sms, video chiamate chat, blog re provocato alla vittima e ecc. Lo scopo è danneggiare distanza affettiva trasfor- -Caratteristiche del dispositivo coetanei e compagni attraverso ma il dolore in odio. utilizzato l’invio di immagini crudeli che Alcune strategie per difen- -Le nostre attività quotidiane ritraggono la vittima spesso dersi dalla grande minac- su Facebook ritoccate con photoshop o altri cia del cyberbullismo son programmi. ad esempio: Cyberbullismo In quanto nella comunicazione 1. Non fornire infor- Il termine Cyberbulling è stato virtuale manca un contatto mazioni personali, coniato da un ricercatore ca- diretto, la distanza facilita atti password e simili. nadese, Bill Belsey, nel 2004, di bullismo. Potrebbe capitarti il quale definisce in questi ter- infatti di essere mini: ”Il cyberbullismo implica Spesso e-mail ,sms o minacce soggetto di un fur- l’uso di informazioni tecnologi- fanno più male della violenza to di identità. che a sostegno di un comporta- fisica. Qualcuno con le mento intenzionalmente ripetiti- È importante che i sistemi di tue credenziale po- vo e ostile di un individuo o un segnalazione siano visibili per- trebbe pubblicare gruppo di individui che tende a ché i minori necessitano di a- contenuti o manda- danneggiare uno o più sogget- deguata educazione digitale re messaggi spac- ti.” sulle conseguenze del bullismo ciandosi per te e la Esso è messo in atto attraver- online. colpa di ciò che fa so azioni aggressive, intenzio- Nella quasi totalità dei casi ricadrebbe su di te. nali, ripetute nel tempo, come non ci si rende conto del dolo-

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stati vittima di bulli- 2. Non credere tutto sia 4. -Non mentire sull’ età e smo. oro colato. Notizie fal- verificare di potersi i- se cene sono a bizzeffe scrivere a un sito. 11. Importante anche è Non condividere mate- e condividendo ciò po- 5. -Quando controllati dal- riali fotografici o te- tresti creare false spe- la propria ira non man- stuali intimi, potreb- ranze, contribuisci alla date messaggi. disinformazione, ormai bero questi diventare dilagante diventi com- 6. -Non cancellare o elimi- oggetto di ripicca . nare i messaggi dei plice di bulli. 12. Le fotografie possono cyber bulli. 3. -Controlla la privacy essere condivise e con del tuo profilo. App e 7. - Non esagerare milioni potenzialmen- siti hanno impostazio- nell’autodifesa. te di utenti e queste ni di riservatezza. Fa- 8. -Blocca, abbandona, se- possono essere condi- cebook permette di cre- gnala. vise ancora e ancora. are profili privati sce- 9. -Non aprire messaggi di gliere con chi condivi- chi non conosci. dere contenuti. Gianluca Bonet 10. -Chiedere aiuto se si è Glossario dei cyber bullismi : attacco personale, offesa pubblicata sui social; : molestia, attacco che il cyber bullo sferra attraverso canali privati come chat e messaggi; Pubblicazione di informazioni private anche attra verso l’accesso non autorizzato allo smartphone o al computer della vittima; : Furto di identità. Il cyber bullo si presenta in rete spacciandosi per la vittima con lo scopo di rovinarne la reputazione; : Inganno, raggiro. Il cyber bullo si finge amico della vitti ma e pubblica poi conversazioni private o intime; : escludere la vittima da un gruppo o da una comunità on line; : attaccare la vittima attraverso pettegolezzi e falsità; : molestia persecutoria che mira a spaventare la vittima.

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Cellulari e internet nostra scuola

Cari lettori, I picchiatori quest’anno hanno voluto capire quale è il ruolo della tecnologia nella vita degli alunni della scuola. Abbiamo voluto sottoporre ai ragazzi delle classi secon- de e terze della secondaria dell’Istituto un questionario, per ottenere informazioni sull’uso del cellulare, del computer e soprattutto di internet. Lo scopo della ricerca riguarda l’uso corretto di questi strumenti, il loro utilizzo consapevole, il livello di at- tenzione che studenti e famiglie pongono rispetto ai pericoli e ai danni che possono derivarne. I dati sono stati elaborati attraverso il software fornito da google e poi tradotti in Excel per essere pubblicati qui sul nostro Picchio. Buona lettura!

Innanzitutto l’età e il sesso degli alunni che hanno risposto al questionario. Trattan- dosi di alunni di seconda l’età risulta compresa tra i 12 e 14 anni. Per quanto concer- ne il sesso, hanno risposto 56 femmine e 59 maschi.

50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 12 13 14 15

Genere

49% Maschi 51% Femmine

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Successivamente è stato chiesto agli intervistati se sono in possesso di un cellulare per- sonale e solo 17 hanno dichiarato di non possederlo, mentre ben 98 hanno risposto af- fermativamente.

Possiedi un cellulare personale?

No 15%

Sì 85%

L’uso del cellulare sembra essere sempre più limitarsi alla connessione internet per diversi scopi, mentre la funzione di telefono è ormai quasi relegata a una piccola percentuale di inter- vistati.

90 Uso di internet 78 80

70 64 60

50 38 40

30 26

20

10

0 studiare telefonare messaggiare e social giochi, musica, video

studiare telefonare messaggiare e social giochi, musica, video

Abbiamo chiesto il numero di ore complessive di collegamento a internet e dalle risposte emerge che la maggior parte dei nostri alunni si collega a internet tra 1 e 2 ore al giorno.

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Ore di uso del PC 30

25

20

15

10

5

0 0 1 2 3 4 5

Riguardo al momento della giornata in cui molti si collegano, in 91 dichiarano di col- legarsi soprattutto di giorno, mentre 63 si collegano in prevalenza di sera.

Ti colleghi a internet

sera 41%

giorno 59%

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GIUGNO 2018

L’Uso dei social è ormai un fenomeno dilagante, ma allo stesso tempo in costante evoluzione. Abbiamo chiesto quali sono i social che vengono utilizzati e abbiamo scoperto non solo che alcune app che hanno rivoluzionato il mondo degli utenti sono ormai in disuso, ma che wha- tsapp è il sistema di messaggistica istantaneo più diffuso e che ne esistono anche molti altri.

altro

Viber Facebook

Youtube Instagram Twitter Snapchat Whatsapp Whatsapp Snapchat

Twitter Youtube Viber Instagram altro Facebook

0 20 40 60 80 100 120

74 alunni posseggono inoltre un profilo personale sui social, quindi gestiscono una pagina personale in cui postano foto, messaggi e forniscono informazioni personali. 43 dichiarano in- vece di non possederlo.

Hai un profilo personale?

si no

37%

63%

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Il nostro questionario chiedeva a questo punto informazioni che entrano nell’ambito dei peri- coli della rete e della consapevolezza degli utenti su questo argomento. Abbiamo quindi chie- sto se esistono delle regole a cui i ragazzi devono attenersi, imposte dalla famiglia: 42 sono state le risposte affermative 76 quelle negative.

Gli adulti impongono regole?

si 36%

no 64%

Abbiamo quindi chiesto di sapere quali sono le regole a cui i ragazzi devono attenersi per poter usare internet e il computer. Abbiamo raggruppato le risposte nel seguente grafico:

Regole degli adulti

3%

35% limite di tempo non postare foto personali no cellulare a scuola 48% controllo uso scolastico

12%

2%

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Secondo 24 ragazzi della nostra scuola inoltre non esistono pericoli insiti nella rete, mentre per gli altri 92 sì.

Pensi ci siano pericoli legati alla rete?

no 21%

si 79%

L’ultima delle nostre domande riguarda proprio i pericoli che i ragazzi riconoscono es- sere nascosti dietro l’uso di internet.

35

30

25

20

15

10

5

0

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Considerazioni e consigli

Alla fine della raccolta di questi dati possiamo avviare una riflessione: la maggior parte dei no- stri studenti compresi tra i 12 e i 15 anni sono in possesso di un cellulare personale, gestisco- no un profilo social personale, sono consapevoli dell’esistenza di pericoli reali a cui l’uso di internet può esporre. Ciò significa che nonostante i nostri giovani facciano uso costante della rete e entrino in contatto con il mondo fluido e flessibile dei social, sanno che devono in qual- che modo tenere alta la guardia. Emerge soprattutto un’attenzione nei riguardi del cyberbulli- smo, il che ci fa intuire che i media hanno contribuito in maniera preponderante a far cono- scere il fenomeno nei suoi aspetti più nascosti e subdoli, ma anche che forse i nostri ragazzi possano averne avuto esperienza diretta. Sarebbe interessante approfondire l’argomento, forni- re spunti di riflessione, partendo da questi dati, per avviare una ricerca più accurata, al fine di far emergere eventuali fragilità nascoste ed eventualmente programmare attività mirate. Vista la rilevanza data al problema, come emerso dal questionario, di seguito pubblichiamo il Manifesto della comunicazione non ostile, che è possibile scaricare dal sito: http://paroleostili.com/. Si tratta di un invito a considerare la comunicazione un mezzo im- portante da utilizzare come un ponte, che serva a unire le persone. È fondamentale per far ciò comprendere che il virtuale ha regole diverse dal reale, pertanto è necessario tenerne conto.

La Redazione

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Le nostre Interviste

Intervista alla Dirigente Lucia Savina

Buogiorno Preside, i redattori del Picchio hanno pensato che i nostri lettori possano essere interessati a conoscere meglio la lo loro Preside, essendo più informati sul suo ruolo di diri- gente e sul suo modo di pensare riguardo a certi argomenti importanti per gli a- dolescenti. Pertanto, noi siamo le intervistatrici del Picchio, sempre pronte a picchiare in o- gni angolo. Le rivolgeremo alcune domande che riguarderanno il suo lavoro, la sua vita pri- vata (ma non troppo) e la sua opinione riguardo l’Istituto Comprensivo Rodari.

Iniziamo con delle domande sul suo lavoro:

1. Da quanti anni svolge il ruolo di Preside?

R: io svolgo il ruolo di preside dal 2005, quindi da 13 anni.

2. Cosa le piace maggiormente di questo lavoro? C’è qualcosa che le piace me- no?

R: Mi piace fare questo lavoro perché mi occupo dell’organizzazione della scuola, sono inoltre molto entusiasta dei risultati che riescono ad ottenere gli alunni. Mi piace un po’ meno fare la preside, perché in certi periodi dell’anno, come alla fine della scuola è molto impegnativo.

3. Nella sua vita lavorativa aveva fissato obiettivi diversi dall’essere Dirigente o era quello a cui aspirava sin dall’inizio?

R: Io rimpiango, a volte, di non aver continuato a insegnare alle scuole supe- riori.

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Adesso le faremo qualche domanda che ci permetterà di conoscerla meglio al di là della scuola

4. Nel tempo libero coltiva delle passioni particolari?

R: Nel tempo libero mi piace passeggiare, visitare città d’arte, leggere libri, cuci- nare.

5. Noi “picchiatori” quest’anno siamo molto sensibili alla tematica che riguarda la difesa degli animali, condivide con noi quato interesse? Se sì, verso quali animali in particolare?

R: Secondo me vanno difesi, protetti e amati,e ritengo che sia una cosa ignobile abbandonare un animale. Inoltre penso che se una persona prende un cane, o un gatto, o qualsiasi altro animale deve proteggerlo, perché loro danno affetto a chi li cura, e poi abbandonarli può diventare un rischio non solo per loro, ma an- che per automobilisti e pedoni.

Passiamo inoltre ad alcune domande sul nostro Istituto

6. Si trova bene nella nostra scuola? Cosa ha apprezzato in particolare delle no- stre attività e della nostra organizzazione?

R: Nell’Istituto Rodari mi trovo molto bene, e di questa scuola mi piace che lavo- riate molto sulle tradizioni locali, mi piacciono inoltre i laboratori, le attività arti- stiche, le collane di giornali molto curate, e le attività sportive.

7. Che cosa vuole dire ai suoi ragazzi dell’Istituto? Che consigli darebbe per il lo- ro futuro?

R: Io mi auguro che tutti gli alunni siano promossi, e spero che nessuno abbia un rimpianto per ciò che non ha fatto; mi riferisco in particolare ai ragazzi dell’ultimo anno che intraprenderanno una nuova avventura alle scuole superio- ri.

Noi picchiatori e i nostri lettori la ringraziano per il tempo prezioso che ha voluto dedicarci, nonostante i suoi numerosi impegni. Avremmo voluto rivolgerle molte altre domande, ma per questione di tempo abbiamo dovuto accontentarci di sce- glierne qualcuna.

Arrivederci Preside, la redazione del Picchio le augura buon lavoro!

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Intervista al Prof. Fedele Gelsomino

Buongiorno, Prof. Gelsomino, i redattori del Picchio vogliono rivolgerle questa intervista per raccontare ai lettori un po’ di lei, come figura di riferimento per tutti gli studenti, e non solo, dell’Istituto Comprensivo Rodari. Per questo vorremmo che ci parlasse non solamente del suo ruo- lo di vicepreside e di insegnante, ma che ci dicesse anche qualcosa sulla sua vita al di fuori dell’ambito scolastico.

1. Da quanti anni svolge il ruolo di insegnante? E in questo Istituto in particolare? R: Svolgo questo ruolo da 41 anni,in questo Istituto esattamente 40 anni.

2. Cosa ama del lavoro di insegnante? R: In generale tutto; i ragazzi e le attività che si svolgono in particolare.

3. Da quando ha iniziato a lavorare come insegnante in questo istituto, ci sono sta- ti davvero tanti cambiamenti. Con quale spirito li ha vissuti? Quali sono state le trasformazioni più importanti? R: Ci sono stati vari cambiamenti, ma quello più importante che ha cambia- to ad ogni modo questa scuola, è stata la trasformazione da scuola media a istituto comprensivo. Questi cambiamenti gli ho vissuti sereno e tranquillo.

4. Cosa ama di questo Istituto per il quale lavora con tanta evidente passione? R: Niente in particolare ma tutto.

5. C’è qualcosa che vorrebbe cambiare? R: L’unico mio desiderio per rinnovare questo istituto è cambiare l’arredo.

6. In questi anni si sono susseguiti diversi dirigenti, com’è la collaborazione con l’attuale Preside Lucia Savina? R: mia collaborazione con la preside Lucia Savina è buona anzi ottima .

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6. Ci parla del suo rapporto con gli alunni? R: il mio rapporto con gli alunni è sempre positivo,costruttivo,civile e corretto.

7. Quest’anno i suoi ragazzi insieme agli insegnanti hanno festeggiato il suo comple- anno tutti insieme, quali emozioni ha provato? R: Quest’anno mi hanno fatto una sorpresa meravigliosa e proprio allora ho pro- vato un’emozione fortissima. Ringrazio di cuore e con affetto tutti.

8. Sappiamo che oltre al lavoro che svolge per noi lei ha svariati interessi e hobby, vuole condividerli con i lettori del Picchio? R: Sì, ho vari hobby particolari come la pittura,filatela,giardinaggio e rilegatura.

9. Spazio libero: Messaggio ai suoi studenti…

R: Vorrei dire agli alunni di comportarsi bene e fare il lavoro scelto da loro con amore seguendo la via migliore per il loro futuro.

Grazie Prof. Gelsomino per tutto quello che ha fatto e continua a fare per noi e per la

nostra scuola!

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GIUGNO 2018

Notizie dall’Istituto

Olimpiadi di matematica

Come sapete la nostra scuola ha partecipato risultati che ha avuto la nostra scuola e anche ai giochi matematici della Bocconi; se non degli alunni che si sono preparati, esercitan- sapete o meglio non avete mai partecipato, si dosi e impegnandosi. alcuni di loro finalmente tratta di un concorso di logica, fantasia e in- grazie a questi giochi sono riusciti ad affronta- tuizione per risolvere problemi e calcoli mate- re le proprie paure e a superare le loro matici. difficoltà. Ci anche raccontato che ci sono molte categorie che permettono agli alunni di Per alcuni è stato un modo per mettersi in tutte le scuole e di tutte le età di partecipare. gioco, per partecipare e magari anche per vincere. Ad esempio certi partecipanti di que- La Prof. sostiene che se avesse avuto la nostra sta scuola mi hanno voluto raccontare que- età, forse non avrebbe neanche provato a met- sta esperienza parlandomi della grande agi- tersi in campo. Il suo consiglio è quello di pro- tazione che hanno provato: Simone Cassol vare comunque e di mettercela sempre tutta. dice “come esperienza è stata impegnativa e le domande del test ti mandavano in confu- sione.” Infine, ci sentiamo di dire che la Prof ha pro- prio ragione, perché non solo Marco è riuscito Ci racconta, inoltre, che la gara si svolgeva in a classificarsi ma in questa scuola abbiamo una grande scuola e la prova era peggio delle ben due semifinalisti, tra cui Leonardo di I B prove invalsi e una volta uscito ha sentito un che crede che le domande del test fossero gran sollievo, quasi come se la Red bull gli più semplici di quanto si aspettasse. avesse messo le ali! L’’agitazione non mancava e finita la prova si è Poi Martina ed io abbiamo intervistato Marco sentito subito più tranquillo anche se non del Brancaleone, il quale con suo grande stupore tutto sicuro delle risposte che aveva dato. è riuscito a classificarsi; all'inizio era convin- Quando ha saputo di essere passato si è ras- to che avesse sbagliato, e di non passare ma serenato. le sue convinzioni sono cambiate quando un giorno ha ricevuto un’ e-mail che confermava Ebbene spero di aver fatto capire le emozioni, il suo passaggio ufficiale alle finali del 12 gli stati d'animo e i pensieri degli alunni che maggio a Milano. E a quanto pare finito di hanno voluto provare questa bella, seppure leggere la lettera ha iniziato, come ci dice, a impegnativa esperienza e spero come la Prof urlare di gioia per la stupenda notizia. che vogliate provarla e chi invece l’ha già pro- vata, voglia tentare di nuovo. Anche la Prof.ssa Catello, insegnante di ma- tematica, ci è apparsa molto soddisfatta dei Giulia Grattapaglia

NOME NUMERO PUNTI TEMPO CLAS- QUESITI SE Brancaleone Marco 9 54 64 2C I Cavazzini Leonardo 8 48 34 1B Classificati De Min Zoe 8 41 55 2C Della Molin Andrea Silvia 8 40 61 2C scuola Cecchin Sabrina 8 39 74 1A De Paolis Federica 8 36 58 2A Piccolin Agnese 7 37 6 1C Da Lan Rocco 7 34 34 1° Amara Asia 6 26 77 2° Tonello Tancredi 6 24 50 1° Menegat Samuele 4 14 45 1° Pagina 44 Liu Peiwmen 8 59 81 3A

Consumo consapevole

In questo articolo vi parliamo del consumo consapevole. Innanzitutto è importante sapere che cosa entra nel nostro corpo. Ricordate anche che la dieta non è un digiuno, ma mangiare ogni giorno tutti i principi nutriti- vi per saper consumare in modo consapevole. Per questo motivo dovete leggere le etichette nei prodotti che comprate. Corro lontano perché mangio sano Alcune classi, come la 2B, la 2A, la 1B e la 1C hanno partecipato al concorso “Corro lontano perché mangio sano” una competizione tra diverse scuole sul consumo del cosiddetto Junk Food, cioè cibo spazzatura. Gli alunni dovevano realizzare uno slogan in grado di conquistare i giudici; le classi prime realizzavano un video, le classi seconde e terze una foto. I progetti delle varie classi delle scuole che partecipavano venivano esposti il giorno 20 maggio, dopo la “Corri Feltre”, una specie di competizione di 5 o 12 km, in base alle scelte dei partecipanti. Gli stu- denti che partecipavano al concorso del consumo consapevole non pagavano per partecipare a questa competizione. Alla fine della camminata o corsa ad aspettare tutti i partecipanti si pre- sentavano vari stand gastronomici, sempre in base al concetto di mangiare sano. Nel concorso viene premiata anche la partecipazione da parte degli alunni; per questo è importante esserci, per aiutare la propria scuola a vincere. Noi del Picchio pensiamo inoltre che questo concorso serva agli alunni per fare conoscere loro i vari tipi di Junk Food . IL DIETRO LE QUINTE … Durante la preparazione per la foto di classe per il concorso

Ultim’ora!!!! 2B- primo premio;

2A terzo premio;

1B secondo premio;

1C menzione speciale per l'attenzio- ne prestata alla "regionalità" dei piat- ti tipici

Complimenti a tutti!

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Orientiring

Venerdì 6 aprile 2018 si è svolto l’orienteering per tutti gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Santa Giustina, che desideravano partecipare. Si è svolto al campo sportivo; le lanterne erano nove, comprese due che erano false. Si partiva ad intervalli di 30 secondi l'uno dall'altro. Le gare venivano svolte per classe, però le classifiche erano divise in: cadetti cioè maschi di seconda e terza, cadette quindi femmine di seconda e terza, ragazzi cioè maschi della classe prima e ragazze cioè femmine di prima. La prima lanterna si trovava dietro alla recinzione dei bidoni della spazzatura, nel retro del campo d’atletica, la seconda alla fine del viale alberato. La terza stazione non era nella porta da calcio in mezzo al prato, era falsa. Si trovava invece abbastanza nascosta, la quarta invece era sull’angolo nord-ovest del campo da calcio. La quinta lanterna si trovava vicino ai binari del treno, la sesta non era quella sulla fine della strada sterrata, ma quella più avanti, nel prato. La settima ed ultima tappa era sull’angolo degli spogliatoi del campo d’atletica. Ad ogni partecipante è stata consegnata una mappa del percorso. Coloro che non avevano sbagliato nessuna lanterna erano nella classifica, ma passavano solo i primi sei o cinque di ogni categoria e questi venivano classificati in base al tempo impiegato. I primi cinque qualificati hanno partecipato a Sovramonte alla gara provinciale il 13 aprile 2018. Coloro che hanno partecipato a questa gara sono: Tra i ragazzi:

Tonello Tancredi 1A 7.48

Bolzan Gabriele 1D 8.36 Monaja Samuele 1A 9.09

Monaja Matteo 1A 9.38

Menegat Samuele 1A 10.30

Tra le ragazze:

Giazzon Sara 1D 12.21

Sacchet Sara 1D 14.46

Tranquil- Linda 1C 15.25 lini De Biasi Giorgia 1D 15.28

Paniz Matilde 1D 15.32

Pagina 46

I cadetti che sono passati sono:

Bolzan Edoardo 3D 6.10 Brusati Alex 3A 6.38 Ebone Tommaso 2D 6.56 Terrasi Agostino 3A 7.43 Dal Ca- Federico 2C 8.10 stel Sasset Lorenzo 2B 8.20

Le cadette sono: Piccolin Agnese 2C 7.35

De Min Zoe 2C 8.51

Giazzon Samantha 2C 9.23

Molin Andrea Sofia 2C 10.13 Tamburlin Giulia 3C 10.25

Ora le interviste ad Agnese Piccolin e Sasset Lorenzo, che hanno partecipato alla gara di Sovra- monte: Allora Agnese, come ti è sembrata la gara? Beh, allora sicuramente è stata divertente e bella e non era facile, ma neanche difficilissima. Bene, hai trovato delle difficol- tà? La mappa era molto chiara però bisognava saper orien- tarsi bene altrimenti ci si perdeva… Benissimo, grazie Agnese. Passiamo all’intervista a Sas- set Lorenzo. Allora Lorenzo, era complicata la prova? Beh, abbastanza, ho avuto un po’ di difficoltà a trovare alcune lanterne. Ok, ti sei divertito? Sì è stato molto bello, l’importante era saltare la scuola! Era molto più difficile della gara di Santa Giustina o era più o meno allo stesso livello? No, secondo me era più difficile perché in quella a scuola era semplice e le lanterne e- rano abbastanza visibili a parte una o due; a Sovramonte, invece, il percorso era un po’ in giro per il paese quindi era complicato, bisognava sapersi orientare. Bene, grazie anche a te Lorenzo. Eleonora Badole

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Rodarini al concorso Italia Nostra

Gli alunni della classe 2^C e del Labora- torio di Fotografia hanno conquistato un prestigioso premio al Concorso “Acque Selvagge” promosso dalla Sezione di Bel- luno di Italia Nostra. I ragazzi hanno foto- grafato alcuni scorci del torrente Vesès di Santa Giustina ed hanno composto alcu- ne poesie dedicate alle emozioni e all’esperienza vissuta. Le foto e le poesie saranno esposte al Centro Culturale di Santa Giustina fino a venerdì 8 giugno. Complimenti ragazzi.

I bambini di Cragnai alla “CorriFeltre”

In occasione della manifestazione “Corri Feltre”, che si è svolta domenica 20 maggio, la scuola dell’infanzia di Cergnai ha esposto, all’interno del palaghiaccio, i lavo- ri dei bambini realizzati durante l’anno scolastico nel corso del progetto “Emozioniamoci” sostenuto dal ser- vizio di promozione della salute di Feltre. Il progetto ha coinvolto gli alunni frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia con l’obiettivo di aiutare i bambini a conoscere e nominare le emozioni di base, nonché guidarli alla scoperta del loro ” dentro” cercando immagini/suoni/parole per descrivere ciò che vedono e quello che sperimentano. La fine del progetto è coincisa con un momento di festa che si è concretizza- to con la partecipazione delle insegnanti, delle famiglie e dei bambini alla pedonata di domenica.

School booking blog

Grazie all’iniziativa della prof.ssa Catello, quest’anno gli studenti della Scuola Media hanno potuto dimostrare tutto il loro talento nell’arte di cucinare. School Cooking Blog è il nome del laboratorio attivato nel tempo pro- lungato ed è anche la pagina in cui potete tro- vare spunti(ni) e idee per deliziare i palati di familiari e amici!

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Photomania

Alcuni scatti dei ragazzi del laboratorio di fotografia

I giochi di una volta

Nella nostra scuola di San Gregorio ab- biamo invitato nonno Piero, come vuole farsi chiamare da noi bambini il signor Piero Cassol, del gruppo ricreativo an- ziani del Mas di Sedico. A lui piace pro- porre ai bambini “moderni” giochi ed attività di una volta affinché vengano conosciute e continuate dalle nuove generazioni. Lavora con materiali poveri e di recupero come tappi, pezzi di le- gno, fili, gusci di noce…; ha aiutato noi bambini a creare trottole,aeroplani e “sghirle”.

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Veneto legge

La scuola primaria “Loris Giazzon” ha partecipato, con le classi quarta e quinta, alla prima edizione dell’iniziativa regiona- le “Il Veneto legge”, una maratona di let- tura che coinvolge le scuole, le bibliote- che e tutti gli appassionati del libro e del- la lettura. I bambini suddivisi in tre gruppi, hanno creato alcuni racconti molto curiosi, letti poi ai compagni. Gra- zie per la collaborazione alla biblioteca comunale di San Gregorio nelle Alpi.

Uscita didattica classi seconde Villa Barbaro a Maser

Il 4 maggio le classi 2C e 2B si sono recate a Maser, in provincia di Treviso, per vi- sitare Villa Barbaro, uno dei capolavori di Andrea Palla- dio. Fu costruita tra il 1554 e 1560 per i fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro sul- la sede della loro vecchia tenuta medievale ed è affre- scata con un ciclo di affre- schi di paolo Veronesi. L’unica parte visitabile è il corpo centrale, mentre le barchesse (l’edificio rurale) sono abitate dagli attuali proprietari della villa. Una volta entrati abbiamo visitato prima l’ala sinistra della villa e ci siamo trovati in una prima stanza, dover abbiamo am- mirato il primo affresco di Paolo Veronesi, raffigurante una bambina che sbircia da una porta semiaperta. Nel piccolo corrido- io che segue si può osservare il Panteon e l’immagine di un cane. Seguono la stanza del vino, dove veniva prodotto il vino di alta qualità, e un’altra stanza meno affre- scata. Ripercorrendo all’indietro abbiamo poi visitato l’ala destra della villa. Si giunge in una stanza affrescata con immagini di conti e contesse, dalla quale attraverso una porta finestra, si può vedere il ninfeo. Successivamente si giunge alla stanza del cagnolino, che prende il nome dall’affresco e attraverso una porta si arri- va al luogo in cui è raffigurata la moglie del Veronese. A destra della stanza del cagnolino abbiamo ammirato la stanza della lanterna, sul cui soffitto è raffigurato un angelo che tiene in mano una lanterna

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GIUGNO 2018

Uscita didattica classi terze Rimini

Il 10 maggio le classe terze della secondaria dell’Istituto sono partite per una gita scolasti- ca di tre giorni, diretti a Rimini. Il primo gior- no, prima di giungere alla meta prefissata, abbiamo visitato il Castello di Gradara, in pro- vincia di Pesaro e Urbino. Si tratta di una for- tezza medievale che secondo la leggenda, co- me raccontatoci dalla guida, abbia fatto da sfondo alla vicenda di Paolo e Francesca, rac- contata da Dante nella Divina Commedia. Giunti a Rimini, la sera abbiamo approfittato per fare una passeggiata sul litorale. Il giorno seguente abbiamo visitato le Grotte di Frasassi, nel comune di Genga in provincia di Ancona, e abbiamo appreso dalla nostra gui- da le circostanze che portarono alla loro sco- perta, la storia e fatti curiosi, informazioni scientifiche sulla loro formazione geologica. Di fronte alla loro imponenza non si può non re- stare ammirati anche dalla loro inaspettata eleganza. Il terzo giorno sono stato colpito dalla bellezza della città di San Marino e dal fascino della città vecchia. Abbiamo ammirato lo stupendo paesaggio collinare. È stato bellissimo trascorrere tre giorni insie- me ai miei compagni e agli insegnanti lontano da casa, e chiudere questo triennio trascorso insieme a loro con un’esperienza che sicura- mente non dimenticherò mai.

Gianluca Bonet

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Incontro con l’autrice

Amani El Naif incontra la 2A

Sabato 26 maggio la giovane scrittrice siriana Ama- ni El Naif ha incontrato nell’aula magna dell’Istituto di Santa Giustina i ragazzi delle classi 2A-3A- 2D- 3D-3C, per parlare del suo libro, Siria, mon amour. Amani oggi ha 26 anni e in questo libro ha voluto raccontare della sua esperienza trascorsa in Siria. Il libro ripercorre le tappe del percorso che l’ha porta- ta, grazie alla sua forza e al suo coraggio, a opporsi a un matrimonio combinato e imposto dalle regole familiari.

Partita il 24 agosto 2006 Amani El Nasif è riuscita a rientrare in Italia solo nell’ottobre 2007. «Avevo sempre vissuto in Italia, non sapevo nulla della situazione siriana. I miei genitori amavano il loro Paese. Che all’epoca era governato da Hafez Al Assad, padre dell’attuale presidente siriano. Mancando da molti anni, penso non im- maginassero nemmeno loro di trovare là una vera dittatura». Amani doveva rimanere in Siria solo cinque giorni e invece ne trascorreranno 399. In Siria oggi infuria la guerra e i diritti civili sono violati. Le donne devono lottare per essere considerate al pari degli uomini e anco- ra le discriminazioni di genere sono molto radicate. Amani ha parlato alle classi riunite come donna prima ancora che come siriana, ha voluto dare testimonianza della grande volontà e forza d’animo che tutte le donne, in qualunque luogo della terra abitino, possono e devono tirar fuori per far valere il loro diritto alla vita. Noi del Picchio abbiamo voluto rivolgere a due alunne che hanno assistito all’incontro alcune domande per trasmettere anche a chi non è stato presente il messaggio che Amani ha voluto lasciare attraverso il suo libro autobiografico. Le prime domande sono state rivolte ad Elisabetta:

Elisabetta, come ti è sembrata la storia della scrittrice? È stata molto bella, realistica, ma anche commovente, perche lei è stata portata in Siria con sua madre, senza il padre, che era scappato quando lei era piccola, quando aveva 16 anni con la scusa di dover rifare il passaporto, invece era un tranello per farla sposare con suo cugino di primo grado. Però, prima di scoprirlo, si è anche divertita in Siria, perché andava in giro con le sue cugine.

Secondo il tuo parere di lettrice, le appar- tiene il suo mestiere di scrittrice?

Sì perché è molto brava a raccontare e a spiega- re la sua storia, e io ho anche letto questo libro, quindi so com’è il suo modo di scrivere, ed è stu- pendo.

Come ti è sembrato l’incontro?

Pagina 52 IL PICCHIO

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Bello, interessante e mi è piaciuto molto, come ho detto prima, il suo modo di spiegarci, perché era anche molto semplice in modo da far capire bene a noi ragazzi e penso sia piaciuto a tutta la mia classe.

Ritieni sia stato anche istruttivo? Sì, certo perché ho capito quanta violenza c’è in Siria. E mi sono anche resa conto di quanto è stata dura la sua vita, perché, ha raccontato la signora, a 16 anni lavorava in una cartoleria e però, il brutto, era che lei era contenta di andare in Siria perché voleva giocare con le sue cugine e non vedeva l’ora di conoscere i suoi parenti materni e non si a- spettava quello che è veramente successo. Però alla fine ha vinto lei, perché non si è sposata in Siria con suo cugino, ma con il ragazzo che voleva lei qui in Italia. Mi ha impressionato tantissimo il suo coraggio, la sua forza, per esempio quando voleva suicidarsi, scoperto il matrimonio che le spettava, ma lei non lo ha fatto perché altrimenti la dava vinta ai siriani. Alla fine, doveva tornare in Italia, però il passaporto non era valido, però è riuscita a rifarlo e a tornare qui.

Abbiamo poi rivolto le domande ad Alisia:

Alisia, ti è piaciuto l’incontro? Sì, moltissimo. La storia mi ha colpito molto, specialmente le differenze di abitudini tra l’Italia e la Siria. Ho am- mirato molto la sua tenacia, la sua opposizione al matrimonio e la sua forza. Vi ha detto perché dato al libro questo titolo? Sì, lo ha chiamato così perché in Siria ha vissuto mo- menti felici, per esempio con le cugine, però anche molti momenti brutti, e per questo ha chiamato il libro “Siria mon amour”per dire che l’esperienza che non vedeva l’ora di fare è stata molto spiacevole. Mi è piaciuta molto anche la differenza tra il paese ma- terno e paterno: Nel paese del papà DOVEVA indossare il velo ed essere ben coperto in tutto il corpo, non poteva bere il tè con le cugine e i cugini e non poteva quasi mai uscire di casa. Invece il paese della madre era libertà, perché poteva fare tutte quelle cose che nell’altro paese non poteva. Cosa hai imparato da questa sua esperienza?

Sì, beh, ho imparato ad apprezzare ciò che ho perché potrebbe sparire nel giro di un solo giorno, come a lei è venuta meno la libertà fare delle scelte da un giorno all’altro.

Giulia Clara Grattapaglia ed Eleonora Badole

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I nostri interessi

Storia della Harley-Davidson

Un piccolo Prima Guerra Mondiale, nella quale partecipano garage che anche gli Stati Uniti, vengono richieste 45.000 misura 3 moto da utilizzare nelle operazioni militari. Que- metri per 5: sto permette alla casa automobilistica statuni- è qui che tense di diventare, a partire dagli anni ’20, il più prende vita il grande costruttore di motociclette al mondo, mito della presente in 67 paesi. Vanta inoltre di aver por- H a r l e y - tato la prima moto ad una velocità di 160 Km/h. D a v i d s o n , Dopo esser riuscita a sopravvivere alla Grande un mito che Depressione, la grave crisi economica degli anni dopo aver ’30, durante la Seconda Guerra mondiale quasi superato due guerre, arriva a celebrare il cente- raddoppia il numero di motociclette prodotte per nario. Il garage in questione è quello di Arthur le forze armate: 88.000 esemplari. Dopo la fine Davidson. del conflitto la produzione è perlopiù civile, e le Nel 1902 a Milwaukee, città degli Stati Uniti motociclette rimangono immutate nelle caratte- d’America nello Stato del Wisconsin, Ar- ristiche per molti anni. Nel 1969 la casa motoci- thur Davidson e l’amico William Harley, costrui- clistica viene acquistata dalla American Machi- scono un prototipo di bicicletta motorizzata. Il ne and Foundry, divenendo AMF-Harley- loro prototipo ha successo, anche se nei succes- Davidson, la quale decide di diminuire drastica- sivi due anni ne vengono venduti soltanto tre. La mente la forza lavoro, decisione che porta ad società Harley-Davidson viene ufficialmente fon- uno sciopero dei lavoratori e ad un abbassa- mento della qualità. La conseguenza è un calo delle vendite con rischio di bancarotta. Nello stesso periodo però la AMF-Harley-Davidson riesce a conquistare gli unici titoli iridati della sua storia al Campionato mondiale di velocità, nelle stagioni 1974, 1975 e 1976. Nel 2003 l’azienda celebra il suo 100° complean- no, festeggiato a Milwaukee con uno storico ra- duno di moto. Sempre qui, nel 2008 nasce l’Harley Davidson Museum, dove si ha la possi- bilità di rivivere la storia della casa automobili- stica ammirando non solo la collezione di moto- ciclette, ma “ascoltando” la storia narrata dalle numerose foto, filmati, indumenti, documenti rari e altri oggetti esposti. Una vera e pro- data il 28 agosto 1903 da William Harley, Arthur pria “full immersion” nella passione “on the Davidson, e dai suoi due fratelli, William e Wal- road”. ter. Il primo stabilimento viene costruito nel COS’È MOTOR BIKE EXPO 1906: da qui in poi la produzione delle motoci- Motor Bike Expo è un evento riconosciuto come clette cresce progressivamente e nel 1907 ne ven- il più importante e prestigioso al mondo per la gono prodotte 150. Comincia inoltre la vendita moto personalizzata. Raduna a Verona oltre delle prime moto alle forze di polizia. La velocità 167.000 visitatori, superandosi anno dopo anno massima raggiunta delle moto di questo periodo è e confermandosi cuore pulsante del panorama di 97 km/h e ne vengono prodotte 1.149 esem- motociclistico internazionale. Un appuntamento plari. di riferimento per i più importanti brand del set- Lo stabilimento originale viene ingrandito nel tore motociclistico che spaziano dalle Special 1913: in questo anno la produzione rag- allo Sport, coinvolgendo anche il mondo dell’Off- Pagina 54 giunge i 12.904 esemplari. Durante la Road e del Turismo.

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La fiera incomincia il 17 e finisce Il 21 E a proposito di presentazioni, tra le centi- gennaio,che è l'ultimo giorno di Motor naia di moto in mostra a Verona, c'è an- Bike Expo in fiera a Verona. Una manife- che una particolare Harley-Davidson con stazione che quest'anno ha richiamato tre ruote. Frutto della creatività e di 700 tantissimi visitatori, creando di conse- ore di lavoro del titolare di PMS Bike, il guenza qualche disagio alla mobilità citta- trike "H-D3" in esposizione nel padiglione dina. 2 della fiera, presenta uno speciale avan- La sfida tra il Motor Bike di Verona e la treno a tre ruote, derivato dello scooter casa milanese Record Motor Cycles Mp3 di Piaggio. Il Motor Bike Expo di Verona, inoltre, è stato l'occasione per la casa milanese Re- Giorgia Cassol cord Motor Cycles per lanciare la sua sfida a Honda. L'intento è battere il record mon- diale di velocità sulle piste del lago salato di Bonneville, nello Utah, nella categoria moto fino a due litri e 2.500 cc di cilindra- ta. Per farlo serve superare i 432 chilome- tri all'ora e la Record Motor Cycles ci pro- verà con un inedito propulsore V8, pre- sentato in anteprima nel padiglione 2 della fiera. La moto a tre ruote

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Motori a quattrot ruote

zione di quei tempi. La novità suscitò su- La BMW (sigla di Bayerische Motoren bito l'interesse del Reich Tedesco che per ri- Werke) è un'azienda conquistare la supremazia nei cieli ne ordinò 600 esemplari. tedesca produttrice di autoveicoli e mo- Nel 1916 la si fuse con toveicoli, con sede a un'altra azienda tedesca di Monaco costruttri- Monaco di Baviera ce di motori d'aereo la Gustav Otto Flugma- schinenfabrik dell'ingegnereGustav Otto; la i fondatori sono: nuova azienda produttiva nata dalla fusione Karl Rapp, Camillo divenne la Bayerische Flugzeugwerke. Castiglioni, , Gustav Otto Dopo la fusione, Rapp decise di ritirarsi dalla direzione della nuova azienda e Josef Popp La fondazione risale al 1917,con lo scopo ini- assunse la guida della Bayerische Flugzeu- ziale di produrre motori aviari. Ha esteso la gwerke e avviò la produzione del motore aero- sua attività fino a diventare una delle case au- nautico progettato da Friz, poi divenuto cele- tomobilistiche più importanti e prestigiose del bre come BMW IIIa. Allo scopo di mostrare la mondo, per la qualità costruttiva e la moderni- svolta tecnologica e la crescita produttiva del- tà tecnologica e ingegneristica. la Bayerische Flugzeugwerke, Popp decise di trasformare la ragione sociale dell'azienda che Origini della BMW divenne Bayerische Motoren Werke GmbH.

Nel corso della prima guerra mondiale, l'indu- Il 21 luglio 1917 nacque ufficialmente la Ba- yerische Motoren Werke GmbH; si decise inol- stria meccanica tedesca era impegnata a po- tre di adottare un nuovo emblema aziendale, tenziare l'affidabilità dei nuovi aerei da caccia costituito dal campo circolare nero contenente che rivestivano un importante ruolo bellico. la concentrica rappresentazione stilistica di un'elica d'aereo in movimento sovrastata Anche la Daimler aveva montato un motore dall'acronimo BMW, nei colori nazionali bava- aeronautico, realizzato dalla fabbrica sua socia resi bianco, azzurro e oro con poche variazioni austriaca Austro-Daimler e sviluppato da Max nel tempo fini a modificare le lettere e dal’oro Friz, uno degli ingegneri del reparto corse all’argento. Daimler, la cui attività era sospesa a causa della guerra. All'inizio degli anni cinquanta la BMW trasferì la produzione delle autovetture a Monaco. Per ragioni di velocità produttiva la costruzio- Dagli anni Settanta a oggI ne dei motori Austro-Daimler venne affidata alla ditta bavarese,Rapp MoterenWerke a Tra gli anni settanta e gli anni ottanta, la punto ditta di Monaco di Baviera fondata nel BMW consolidò sempre più il suo ruolo di co- 1913 da Karl Rapp e Julius Austpizer. struttore fino ad assumere rilevanza mondia- le. La ditta nella quale più tardi si trasferì Friz con il miraggio di veder realizzato il suo pro- Nel quadro dei programmi di potenziamento getto per un motore d'aereo con 6cilindri in dell'azienda nel 1972 venne anche inaugurato linea e albero a canne in testa, in grado di fun- il nuovo centro dirigenziale centrale a Monaco zionare a quote molto elevate. nel famoso grattacielo Hyperlink.

Alla Rapp, era presente l'ingegnere Josef Popp Significativi di questo periodo sono modelli al quale Friz mostrò i suoi schizzi del suo nuo- come la Serie 5 e la Serie 3. vo motore. Dal 2003 produce auto con il marchio inglese Popp capì da subito che si trattava di un pro- Rolls Royce, attraverso la Rolls-Royce Motor pulsore tecnologicamente molto avanzato e ne Cars, a seguito dell'accordo con il gruppo Vol- caldeggiò l'adozione alla Rapp Motorenwerke. kswagen. Nel 2006 inizia la collaborazione tra gruppo BMW e il gruppo PSA per lo sviluppo Il modello del nuovo motore venne presto rea- dei motori benzina che equipaggiano la Mini e lizzato, mostrando doti di potenza e diversi modelli della Peugeot. Pagina 56 leggerezza ben superiori alla produ-

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Produzione un motore a ciclo Diesel con turbocompres- sione bi-stadio (tecnologia derivata dai pro- Oltre ai tradizionali stabilimenti europei pulsori marini che prevede due o più turbi- tedeschi la BMW produce anche in altri ne montate in serie, talvolta di dimensioni continenti. differenti come nel caso del propulsore Sin dagli anni settanta è attiva la produzio- BMW). ne in Indonesia nello stabilimento di Gia- carta.

Di recente è iniziata la produzione anche in Emsel IbesKa nuove fabbriche asiatiche, la più importan- te in Thailandia.

Meccanica

La produzione BMW si caratterizza da sem- pre per la propensione alla meccanica di altissima qualità e per le elevate prestazio- ni. Recentemente ha introdotto la tecnolo- gia "" che rende superfluo il cor- po farfallato nei motori a Ciclo Otto. Da

qualche anno BMW conduce esperimenti su veicoli alimentati a idrogeno, applicati so- Ultimo modello di BMW: prattutto sull'ammiraglia Serie 7, con moto- ri a combustione interna.

Nel 2004 è il primo costruttore a proporre

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La Audi è una casa au- latino, il quale, venuto a conoscenza del problema di tomobilistica tedesca, August Horch, propose a quest'ultimo di tradurre il fondata nel 1909 come suo cognome in latino per ricavarne una nuova paro- August Horch Automo- la da utilizzare come marchio. In tedesco antico, in- bilwerke GmbH e che fatti, la parola "horch" corrisponde all'imperativo del dal 1910 adottò la nuo- verbo "horchen" "ascoltare". In latino, quindi, "horch" va denominazione Audi. può corrispondere all'imperativo del verbo "audire", Appartiene al Gruppo cioè "audi". Fu così che nel 1909 nacque la "Audi- Volkswagen dal 1964. Werke", a Zwickau, in Sassonia dove la Horch si era Le origini dell'Audi ruo- nel frattempo trasferita. tano intorno alla persona di August Horch, uno Le Audi riscossero ben presto buoni consensi: la gen- dei principali pionieri della nascita e dello svilup- te sapeva che dietro a questa nuova azienda non c'era po dell'automobile in Europa, nel periodo a ca- nessun altro che ll fondatore di quella Horch che già vallo tra fine XIX secolo e inizio del secolo suc- da qualche anno si era imposta all'attenzione genera- cessivo. August Horch, già nel 1899 fondò a Co- le per l'alta qualità delle sue vetture. Pertanto, anche lonia la A. Horch & Cie, una ditta dapprima spe- le Audi dovevano possedere le stesse caratteristiche. cializzata in riparazioni delle prime autovetture, E infatti così fu: per i suoi nuovi modelli, August ma che in pochissimo divenne una vera e propria Horch scelse come denominazioni le lettere dell'alfa- Casa costruttrice. beto. Così, la prima Audi della storia, nata nel 1910, August Horch era una personalità instancabile e fu la Typ A, sostituita l'anno seguente dalla Typ B, piena di idee innovative che provava di volta in cui si affiancò la Typ C, e così via. Proprio la Typ C fu volta a concretizzare e ad applicare già sui primi la vettura con la quale la Audi esordì nel mondo delle modelli Horch. gare, in maniera tale da procurarsi ulteriore pubblici- Ma molti dei suoi colleghi mal tolleravano questa tà. La gara della Österreichische Alpenfahrt cioè sua continua voglia di innovare e perciò presero "Corsa dell'Austria" fu vinta per tre volte di fila Horch in antipatia, escludendolo sempre più dal- dalla Typ C, nelle edizioni 1912, 1913 e 1914. le riunioni del Consiglio di Amministrazione (nel Nel corso di questi anni la gamma Audi si ampliò frattempo l'azienda Horch crebbe) ed adducendo con l'arrivo di altri due modelli, uno per la base della come pretesto il fatto che sperperava troppi fondi gamma ed uno al vertice della gamma stessa. Si co- aziendali per i suoi esperimenti. Nel 1909, Au- minciarono a costruire autocarri. Le Audi piacquero gust Horch lasciò l'azienda: ma al contrario an- per la qualità costruttiva, ma anche per la loro robu- cora con una gran voglia di fare, Horch raccolse stezza ed affidabilità. in breve tempo una somma considerevole, grazie anche all'aiuto di alcuni suoi amici e colleghi che Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la pro- dalla Horch & Cie progettarono di seguire August duzione Audi non subì grosse modifiche: cambiarono non appena questi avesse trovato modo di rico- solamente i destinatari delle vetture Audi, non più struire da zero la sua Casa automobilistica. privati, ma nientemeno che i vertici dell'esercito Con il denaro raccolto, August Horch acquistò dell'Impero tedesco. August Horch svolse tale compito un terreno a poche centinaia di metri da dove senza risentimenti perché era un fervido credente sorgeva la sua ex-azienda e fece costruire un nell'impero. Ma man mano che la guerra procedeva, nuovo edificio in pochi mesi, dove aprì la ditta August Horch venne sempre più chiamato dai capi August Horch Automobilwerke GmbH e dove co- dell'esercito a svolgere mansioni amministrative, di- minciò a costruire le "sue" Horch, convinto che stogliendolo quindi da quella creatività che negli anni nessuno gli avrebbe più dato alcun fastidio. In precedenti lo aveva così marcatamente caratterizzato. realtà, i vertici della prima Horch, quella fondata nel 1899, vietarono ad August Horch di usare quel nome in quanto marchio registrato. Si arri- vò così ad una causa civile, dove August Horch fu costretto a non utilizzare più il suo cognome come marchio. Così, August Horch espresse il suo disappunto ed il suo smarrimento ad alcuni colleghi. Tra questi vi furono Paul e Franz Fiken- tscher, zio e nipote, entrambi molto amici di Au- gust, nonché colleghi di lavoro. Il caso volle che Franz avesse un figlio di dieci anni studente di

questa è la pagina di lettura del Picchio che, ovviamente, a qualcuno piacerà di più e a qualcuno di meno in base alla passione di lettu- ra. In questa pagina quindi vi consiglieremo dei li- bri, non solo per chi già abitualmente legge, ma anche per abituare a leggere coloro che non a- mano la lettura. Cari non appassionati dei libri, vi consiglio di iniziare a leggere un libro, specialmente se è di una storia, così, visto che vorrete sapere come andrà a finire, continuerete a leggerlo fino a che lo finirete e quindi poi vi appassionerete alla let- tura. Bene, ora ini- ziamo con un libro, di cui il titolo sembra banale ma è una storia molto emozionante: “Mio fratello rincorre i dino- sauri” di Giacomo Mazzariol Questa è una storia vera, di una famiglia con tre figli, che però un giorno ne nacque un quarto che era “speciale”. Il protagonista della storia, Giacomo Mazzariol, pensa sia un supereroe, però dopo capisce che il suo fratellino, fin dalla na- scita è colpito dalla sindrome di down. Giacomo, all’inizio si vergogna di lui e non dice a nessuno dell’esistenza di Giovanni, il suo piccolo fratellino, però, col passare del tempo, i due diventa- no inseparabili e tra loro nasce una grandissima a- micizia come da veri fratelli e a quel punto Giacomo non si vergogna più di Giovanni. Questo libro è affascinante, soprattutto perché è u- na storia veramente accaduta. Un altro libro molto interessante è “La storia di Marinella” di Emanuela Da Ros, un libro scritto da questa signora che, visitando il museo del Vajont, ha visto un diario di una bambina e da quello ha immaginato la sua vita prima del disastro del Vajont che corrisponde alla sua morte.

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Cari lettori, questa è la pagina di lettura del Picchio che, ovviamente, a qualcuno piacerà di più e a qualcuno di meno in base alla passione di lettura. In questa pagina quindi vi consiglieremo dei libri, non solo per chi già abitualmente legge, ma anche per abituare a leggere coloro che non amano la lettura. Cari non appassionati dei libri, vi consiglio di iniziare a leggere un libro, specialmente se è di una storia, così, visto che vorrete sapere come andrà a finire, continuerete a leggerlo fino a che lo finirete e quindi poi vi appassionerete alla lettura. Bene, ora iniziamo con un libro, di cui il titolo sembra banale ma è una storia molto emozionante: “Mio fra- tello rincorre i dinosauri” di Giacomo Mazzariol Questa è una storia vera, di una famiglia con tre figli, che però un giorno ne nacque un quarto che era “speciale”. Il protagonista della storia, Giacomo Mazzariol, pensa sia un supe- reroe, però dopo capisce che il suo fratellino, fin dalla nascita è colpito dalla sindrome di down. Giacomo, all’inizio si vergogna di lui e non dice a nes- suno dell’esistenza di Giovanni, il suo piccolo fratelli- no, però, col passare del tempo, i due diventano inse- parabili e tra loro nasce una grandissima amicizia co- me da veri fratelli e a quel punto Giacomo non si ver- gogna più di Giovanni. Questo libro è affascinante, soprattutto perché è una storia veramente accaduta. Un altro libro molto interessante è “La storia di Ma- rinella” di Emanuela Da Ros, un libro scritto da que- sta signora che, visitando il museo del Vajont, ha visto un diario di una bambina e da quello ha immaginato la sua vita prima del disastro del Vajont che corri- sponde alla sua morte. Quel diario era di Marinella Callegari, la quale è la protagonista di questo libro. Questa sto- ria narra la vita di questa bambina, della sua famiglia, dei suoi amici e della situazione di Longarone, Erto e Casso.Alla fine di questo libro, inoltre, si trova anche una breve narrazio- ne della storia del Vajont che ci conferma, come tante altre fonti storiche, che questa bam- bina e tutte le persone citate sono veramente esistite e hanno veramente assistito al disa- stro del Vajont.Ci sono moltissimi libri belli e interessanti.

Un altro bellissimo libro è “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti.

Questo è un libro molto adatto ai ragazzi e parla di un sequestro di un bambino di nome Filippo.

Questo fatto accadde in un paese povero e quindi per fare in modo che la famiglia di Filippo, per riavere indietro il figlio, avrebbe dato dei soldi ai sequestratori. Pagina 60

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Un po’ di relax!

Il cruciverba di Martina !!!!

1 2 3 4 5 6 7 Orizzontali - 1 Animale dal collo lungo - 2 No- 8 9 me di uomo - 6 Colpevole - 8 città romagnola - 9 pronome personale femminile - 10 gruppo 11 12 10 sanguigno - 11 se non sei tu… - 12 si vedono 13 14 dalla spiaggia - 13 solido con sei facce - 14 pro- gramma televisivo - 15 Catania - 17 la maglia 15 16 17 del giro – 18 capoluogo di provincia – 21 Perso-

18 19 20 21 22 nal Computer – 23 il cinico ne è privo nello sto- maco – 25 Il continente più grande del mondo – 23 24 25 26 27 lo sono le azioni che aiutano gli altri – 28 è appena trascorso – 29 comune calabro – 30 può 27 28 29 essere civile e militare – 31 La testa del grano – 32 34 35 30 31 rimorchio – animali con il ghigno – metà… eroe – 36 la testa di… Zorro – 37 coca – 32 33 34 38 somiglia all’oca.

35 Verticali – 1 Serve per coprirsi – 2 serve per tra- 36 37 vasare i liquidi – 3 Roma – 4 Tall – 5 Three – 6 frutto rosso – 7 Biscotti – 16 va preso … a calci 38 – 19 è l’ultima a morire… - 20 gli Inglesi lo prendono alle cinque – 22 il tavolo da lavoro degli insegnanti – 24 …non tu – 25 materia con cui si producono i vasi – 26 metà donna e metà pesce – 27 cresce sotto terrra – 28 è appena trascorso – 33 mangia i pinguini e la definiscono assassina.

Trova le parole di Giorgia...

S U N O D F O R C I E S T AMORE E C F S S G I H A I H AQUILA R I E M S D S W I S K M U BALENA T Y T O R A N A A A E P E CANE Y I R S E I A N T S I A N CUORE A S O I R S X I T S U T O DIAVOLO R S C J C A V T A I M I M FARFALLA C A L D O O L A D R I A I GATTO S S B C V A L I E N K L ISOLA X Z T A C P B I B U B U U LUCE A F N I O H B A L T U M N MARE U I H R I P R D U R R E A ORTO O R T K A N A T R A O U B PIGNA E O C U B O C B N I O R O Z Q X E R T S U N U R J Z S L U T R E N T A G H I M

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Trova le parole di Emsel...

A Q U I L A C E T Y G S D F G A A C T E R A V A L A A E C U L O V C E C T A C M V T S R M I O U U T X A L E I D A D E L O O O I N K O L Q C W Y E G R W D E F U O U S H M A R E R I T A P O A R U I L L M T A R R L R M A V C O E N U V L F E R O G H I S G H I O J A M Y R R U R I Y M O L B L A R E I T R E D Y F O M L E U K I N O S F A E U L A C B A L E N A A N G I P

anatra asia blu caldo cani chiatta cocco cubo inetto Italia labbra ladri lampada limone luna oro orto osmosi produrre rana rosso sassi simpatia trenta Pagina 62

Picchio divertente AHAHAHAH...

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Ringraziamenti

La redazione vuole ringraziare innanzi tutto la nostra Dirigente, Lucia Savina, per la sua disponibilità e il Prof. Gelsomino, per averci dedicato un po’ del suo tempo e aver contribuito ad arricchire questa edizione del Picchio. Un ringraziamento va anche alla Prof.ssa Catello che ci ha fornito lo spunto per l’articolo sulle Olimpiadi di matematica e ha messo a nostra disposizione il mate- riale su cui lavorare; alla Prof.ssa Aprile per le informazioni sull’incontro del 26 maggio con la scrittrice. Un grazie va anche alla Prof.ssa Iotti per i suoi preziosi consigli. La redazione ringrazia anche tutti i lettori che dedicheranno del tempo alla lettura di questa edizione, confidando nella loro clemenza rispetto ad eventuali errori o imprecisioni. Questa esperienza è stata per noi un’avventura non sempre facile, ma ricca di spunti di riflessione. Adesso che siamo giunti alla fine di questo anno scolastico, auguriamo a tutti co- loro che devono ancora affrontare la fatica dell’esame un grande “in bocca al lu- po”, mentre ai più fortunati auguriamo buone, meritate vacanze!

La Redazione

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