cultura 14 • Giugno 2004

ltre duecento persone han- Giovanni Pugliese Carratelli (ac- no partecipato nel pome- cademico dei Lincei), Paolo Puli- Origgio di venerdì 28 mag- Convegno a Milano sulla figura na, Grazia Mannironi Lubrano ( gio, a Milano, presso l’Aula Pio archeologa), Tullio De Mauro XI dell’Università Cattolica del (dell’Università “La Sapienza” Sacro Cuore, al convegno di stu- di Roma), Giulio Paulis (del- di su “Il canonico sardo Giovan- del canonico Giovanni Spano l’Università di ), Mario ni Spano, linguista e archeologo, Segni ( deputato europeo). nel bicentenario della nascita”. Il secondo incontro (Torino, 29 Il convegno è stato organizza- novembre 2003) ha fatto seguito to dalla Federazione delle Asso- nel bicentenario della nascita a due conferenze promosse dai ciazioni Sarde in Italia (FASI) circoli sardi di Livorno e di Ba- come momento conclusivo di Oltre 200 persone al convegno organizzato della FASI reggio-Cornaredo. Nell’occasio- una serie di manifestazioni cele- ne è stato approfondito il fonda- brative del canonico Giovanni all'Università cattolica di Milano mentale contributo di Giovanni Spano, padre delle ricerche lin- Spano alle ricerche archeologi- guistiche e archeologiche appli- zione (a parte, il nostro giornale responsabile del Gruppo Giovani con i più importanti studiosi del- che in Sardegna. cate alla Sardegna, nella ricor- pubblica la sintesi del saggio del del Centro sociale culturale sardo la sua epoca in occasione dei suoi Le relazioni sono state tenute renza del bicentenario della na- presidente Cossiga). Il giornalista di Milano, presieduto da Pieran- numerosi soggiorni nelle città da Paolo Pulina, da Fulvia Lo scita ( , in provincia di sardo-pavese Paolo Pulina, re- gela Abis. Tra i presenti la dell’Italia continentale. A Mila- Schiavo (archeologa, dirigente , 8 marzo 1803- Cagliari, sponsabile Informazione e Comu- dott.ssa Sveva Dalmasso, consi- no, per esempio, andò due volte, di Ricerca presso l’Istituto per gli 3 aprile 1878). nicazione della FASI, ha traccia- gliere della Regione Lombardia, nel giugno 1836 e nel giugno Studi sull’Egeo e sul Vicino Dopo il saluto del prof. Loren- to la biografia del canonico Spano il presidente onorario della FASI, 1839, per incontrare Francesco Oriente del Consiglio Nazionale zo Ornaghi, magnifico rettore ed ha argomentato i motivi per Filippo Soggiu, il coordinatore Cherubini, autore del “Diziona- delle Ricerche, ICEVO-CNR), dell’Università Cattolica, il pre- cui dovrebbe essere posta mano a della Circoscrizione Lombardia rio milanese-italiano”. da Mario Sanges (della soprin- sidente della FASI Tonino Mu- una definitiva valorizzazione del dei circoli FASI, Giovanni Loi, i La FASI nel corso del 2003 ha tendenza archeologica della pro- las ha dato lettura di un ampio e prezioso giacimento culturale co- presidenti e numerosi soci dei cir- dedicato a Giovanni Spano due vincia di Sassari e Nuoro), da stimolante saggio su Spano del stituito dall’eredità che questo in- coli sardi di Milano, Cesano Bo- convegni nazionali. Roberto Caprara (archeologo sen. Francesco Cossiga, presi- signe studioso sardo dell’Otto- scone, Magenta, Vigevano. Il primo (tenuto a Roma il 1° medievista), da Grazia Manniro- dente emerito della Repubblica, cento ci ha lasciato. Giovanni Spano, uno degli in- aprile 2003), che ha dato conto ni Lubrano e da Pier Ausonio impossibilitato a essere presente I lavori del convegno sono sta- tellettuali sardi più illustri del- dei meriti di Spano in campo lin- Bianco ( presidente del circolo per una improvvisa indisposi- ti coordinati da Giuseppe Tidore, l’Ottocento, entrò in contatto guistico, ha visto come relatori sardo “Kinthales” di Torino).

er la nostra generazione - ha LA RELAZIONE DEL SEN. FRANCESCO COSSIGA gna, che gli studiosi europei ammi- esordito Francesco Cossiga - ravano, soprattutto perché mante- PGiovanni Spano era il nome neva intatte le sue tradizioni, la sua del Liceo scientifico, come Dome- lingua, quasi latina, la sua tradizio- nico Alberto Azuni, quello del Li- Padre nobile della “nazione sarda” ne orale del canto e della poesia im- ceo classico che ho frequentato, Paolo Pulina provvisata. (…) La costante mera- nomi che non erano nei nostri libri sintesi a cura di viglia degli osservatori esterni e di testo dove la Sardegna esisteva quelle che rivelano ai Sardi l’iden- dello Spano, è che ci fossero pasto- solo per i sovrani e per la Brigata tità della nazione sarda. Nominato ri, giovani pastori, che custodivano Sassari. Per ricordare il canonico senatore del Regno, per lealtà verso e ancora custodiscono nella memo- Spano di Ploaghe, senatore del Re- il Papa, suo capo spirituale, non ria i testi di tante celebri gare e sia- gno, invece era diverso. Dovevo ad- prende parte alle sedute del Senato no in grado di recitarli per ore e ad- dentrarmi in un labirinto di ricordi, tenendo fede così al non expedit. dirittura per giornate intere. Una nella memoria degli avi paterni, in Era nato a Ploaghe, da una fami- scuola impropria molto più vissuta un paesaggio di monti, di vulcani glia di agricoltori agiati, nel 1803, e partecipata di qualsiasi scuola uf- spenti come Montesanto, di altopia- in una Sardegna da appena ot- ficiale, soprattutto della scuola dei ni, di boschi, di colline e di pianure tant’anni passata dalla Confedera- nostri giorni e non solo di quella alla tra il Logudoro e il Meilogu. zione dei regni di Aragona e di Ca- quale venne iniziato il fanciullo di Un’area in cui, in un raggio di qual- stiglia ai duchi di Savoia che, in vir- Ploaghe. Nella sua Iniziazione, ogni che ora di marcia, si incontravano, tù del trattato di Londra, ebbero così volta che se ne presenta l’occasio- uno accanto all’altro, , Chia- il titolo regale. Egli apprestò il Vo- ne, mette in evidenza il sadismo e il ramonti, Ploaghe, Mores, Siligo, cabolario della lingua sarda perché ridicolo di quei programmi astratti e Bessude, Banari, Thiesi, , quella era la lingua allora comune a di quella didattica. E della ricchez- Oschiri, Berchidda, Pattada, Bono, tutta la popolazione e i Savoia non za di conoscenze relative alla vita e Olzai. Luoghi nei quali, tra Sette e intendevano contrastarla, anzi farne alla morale, e quindi sapienziali, Ottocento, operavano gli autori più il canale privilegiato del loro rap- della poesia orale e scritta sarda, significativi della nostra letteratura porto col popolo, semmai intende- egli è consapevole, anzi ne è una in lingua sarda, poeti a bolu e in pin- vano gradualmente sostituire la pre- testimonianza l’ironia con la na che componevano l’affollato cedente lingua ufficiale, quella ca- quale tratta in genere l’incapaci- Parnaso sardo. (…) stigliana, con quella italiana. Gio- tà della scuola a istruire e a edu- Compare e sodale del parroco di vanni, ancora un fanciullo, fu ac- care. (…) Il monumento che lo Ploaghe, Salvatore Cossu di Chia- compagnato dal fratello maggiore a Spano ha costruito alla meravi- ramonti, amico dello Spano, era il Sassari per compiere studi regolari. gliosa macchina comunicativa mio bisnonno Bainzu Franziscu Ma la sua lingua era il sardo e a Sas- della tradizione orale sarda lega- Cossiga. Anche lui di Chiaramonti, sari doveva fare i conti, oltre che ta al canto, è la raccolta in sei meigu chirurgu, lo seguiva non solo con l’italiano, anche con il sardo- volumi delle Canzoni popolari nel fervore per la fede ma anche in corso, il sassarese. Divenuto Retto- di Sardegna, che sono alla base quello per la poesia. Ploaghe era di- re dell’Università di Cagliari e no- degli studi demologici sardi. E ventata infatti, in quella metà del fiero di questo antenato poeta, al l’immaginario europeo da sempre, minato senatore del Regno, ha rac- non solo sardi, dal momento che secolo e grazie al canonico Spano, quale probabilmente devo la fase indipendentemente dall’Italia e pro- contato le vicende della sua inizia- il Pitrè riconosce di essere, per i un centro di irradiazione di poesia creativa che caratterizza la mia at- prio per la diversità dall’Italia e zione agli studi, in una narrazione suoi studi, in debito con lo Spa- in lingua sarda e di ricerca archeo- tuale fase di comunicatore che è di questa sua immagine va coltivata e venata di autoironia che probabil- no. (…) logica, storica, filologica e lingui- distanza critica e di osservazione consolidata mantenendo vive pro- mente discende dal modello auto- Mi è stato caro - conclude Cos- stica. Il Cossu, insieme allo Spano, partecipata della politica. (…) prio quelle antichissime tradizioni biografico, libero e risentito, della siga - tornare agli oramai tanto aveva predisposto sulle lapidi del Oggi in Sardegna ci troviamo al che la distinguono dagli altri popo- vita di Vittorio Alfieri. (…) Il gio- lontani inizi del mio tirocinio sar- cimitero, accanto alla chiesa par- centro di un processo che questi li e che la rendono visibile nel mon- vanissimo Spano, cresciuto nel- do. Mi sentirei di concludere que- rocchiale, quegli epitaffi in lingua nostri poeti e scrittori hanno attiva- do globalizzato. (…) l’idioma sardo, si era dovuto adatta- sto discorso con una nota di otti- sarda che costituiscono un singola- to e che percorrono seguendo pro- Personaggio di grande levatura re, anche lui, a impiegare il diverso mismo. Bene o male, anche la re esempio dei beni culturali che prio quella linea che in quel gruppo spirituale prima che monumento idioma italico, conservando, deli- classe dirigente sarda comincia a hanno suscitato e suscitano l’inte- di Ploaghe, animato da Giovanni della cultura, accolto e onorato dal- beratamente, anche se con qualche prendere coscienza dell’impor- resse di studiosi italiani e stranieri. Spano, ha avuto gli esponenti di le accademie straniere e italiane, il improbabile scusa, molte delle sue tanza del patrimonio di intelligen- (…) maggior rilievo. canonico Spano ci ha mostrato il rudezze originarie. za e di sapere della oralità prima- Bainzu Cossiga, che non solo i La mia sensibilità, la mia premu- raccordo che esiste tra la microsto- A Giovanni Spano si deve rico- ria che è sempre stata alla base compaesani, ma tutti i sardi chia- ra, la mia attenzione per la “questio- ria e la storia globale. Egli è stato in noscere soprattutto il merito di ave- della cultura sarda. Insomma que- mavano “su poeta cristianu”, ha ne sarda”, trae spunto e motivazio- grado di comprendere, prima del- re rivelato, a trecentosessanta gradi, sta cultura ha saputo resistere, reso illustre il paese di Chiaramon- ne oltre che dalla figura paterna, l’avvento dei media, come la cultu- in pieno romanticismo, le origini e proprio grazie ai suoi poeti, alla ti, proponendo, nei suoi versi, i temi proprio dal lavoro compiuto da quel ra sarda avesse nella poesia a bolu le ragioni culturali della nazione massiccia compressione esercita- essenziali della fede e della carità e gruppo originario, che costante- e in pinna un sistema comunicativo sarda. E di averle affermate con un ta dai governi e perciò dalla scuo- i precetti morali e religiosi che con- mente mi sollecita a individuare di grande efficacia che creava con- approccio che è stato storico, o me- la e dalla politica degli investi- ducono ad una perfetta vita cristia- una riforma aggiornata dello spe- divisione e consenso e confermava, glio, linguistico, antropologico e menti industriali. na. (…) ciale statuto autonomistico, perché meglio del contratto sociale di storico. (…) E le indicazioni di una ripresa Personalmente – ha continuato tenga conto di questi complessi pro- Rousseau, il patto di Mosè rappre- Divenne amico degli eruditi e de- dello sviluppo sono costituite da Cossiga - ho sempre riconosciuto, blemi, in relazione a una revisione sentato dalle tavole della Legge. gli uomini di cultura più importanti quelle risorse antropologiche ap- senza esclusioni, tutti gli apparte- della Costituzione in senso federa- (…) Il progetto uomo di Giovanni d’Italia e d’Europa. Il movimento punto di abilità e di saperi che sono nenti alla mia ascendenza e in par- lista. Spano tocca tutte le branche del sa- romantico, al quale egli aderì, ave- proprie di quella cultura orale di cui ticolare mi sono sempre dimostrato La Sardegna è stata presente nel- pere umanistico ma soprattutto va una vera passione per la Sarde- parlava lo Spano.