IVM Magazine Dicembre 03
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IV MMagazine Bollettino dell'Istituto di Mineralogia "F. Grazioli" 2/2005 In questo numero Oro nativo - Val di Mello - Lamelle accartocciate con malachite - Foto Er. Gianoli Oro nativo in provincia di Sondrio p. 3 di F. Bedognè Itinerari mineralogici tra limpidi cristalli di quarzo e galena color dell’argento p. 5 di F. Benetti Nuovi minerali al Palazzo Martinengo p. 8 di A. Costa Cronaca di un’escursione “al Forno” p. 11 di A. Costa Novità mineralogiche p. 13 di A. Costa IVM Magazine sarà inviato in omaggio ai Gruppi Mineralogici, Asso - ciazioni Naturalistiche ed Enti Locali che invieranno loro pubblica - zioni. Ogni articolo pubblicato implica esclusivamente la responsabili - Attività IVM p. 14 tà dell'autore. di A. Costa Grafica & Computer A. Costa Istituto Valtellinese di Mineralogia - "Fulvio Grazioli" - Palazzo Martinengo - 23100 Sondrio Oro nativo in provincia di Sondrio Oro nativo - Val di Mello - Lamelle accartocciate con malachite - Foto Er. Gianoli Le guide turistiche ed i trattati di le pendici meridionali del Culmi - dato una parte d’oro sopra mineralogia pubblicati nella ne di Dazio, al limite superiore 400,000 parti di minerale. Il gia - seconda metà dell’ottocento dei coltivi, esistono alcuni stretti cimento non è quindi coltivabi - riportano notizie, che sembrano cunicoli scavati apparentemente a le”. Lo storico svizzero Guler attingere alla fantasia popolare, mano entro quelle vene di quarzo von Weineck riferisce poi che il su numerosi giacimenti auriferi compatto, che sono l’“habitat” torrente Frodolfo trascina delle della provincia di Sondrio. Anche preferenziale dei giacimenti auri - pagliuzze d’oro che possono nella toponomastica locale com - feri primari. In Val Zebrù, lungo essere raccolte nel fango. Dopo paiono termini evocativi di favo - le pendici meridionali del Monte un lungo periodo di silenzio losi quanto fantomatici tesori Cristallo, ad una quota di 2400 m, bibliografico C.M. Gramaccioli come Monte dell’Oro, Valle si incontrano alcune brevi galle - (1962) annota che nella collezio - Aurosina, Pala d’Or, Passo e Piz - rie scavate anticamente al contat - ne Pietro Sigismund, ora esposta zi dell’Oro. La prima segnalazio - to tra il basamento filladico e la in un corridoio dell’E.T.H. di ne di oro nativo alluvionale “rin - copertura sedimentaria (Pala Zurigo, è presente un campione venuto in Val Lanterna, presso d’Or). Per quante ricerche siano di oro nativo “in laminette esilis - Lanzada” risale a V. Zepharovic state effettuate in queste due sime sparse nella matrice della (1859). V. Masserotti in una nota località, non si è trovata alcuna braunite (quarzite) rinvenuto in del volume “Geologia” di F.S. traccia del nobile metallo ma solo località Forlet”, località che “non Beudant (1861) riferisce che “vi di minerali di ferro. J. Jervis figura sulle carte dell’I.G.M.”. Il sono delle miniere aurifere in (1873) segnala la presenza di Forlèt, secondo gli esperti malen - Lombardia, nella provincia di tracce di oro nativo nella limoni - chi, corrisponde alla zona com - Sondrio, a Campovico ed a Man - te ocracea di Pedenolo e Pedeno - presa tra la Bocchetta di Caspog - tello, a Dazio, al Masino, sopra letto. Attendibile, ma scoraggian - gio e la Bocchetta di Fellaria, Morbegno, nella Valle di Zebrù te, è l’annotazione di G. Curioni dove non affiorano livelli di quar - su quel di Bormio ed a Lanzada (1877): “Pirite aurifera estratta zite a manganese. F. Grazioli in Valle Malenco, diramazione da uno dei filoni che trovasi sulla ricordava che il campione era sta - della Valtellina”. Per alcune di destra dell’Adda presso Le Prese to ceduto al Sigismund da un queste indicazioni si è trovato un in Valtellina. Questa pirite, trat - minatore di Lanzada, che aveva riscontro. A monte di Paniga, sul - tata per oro coi soliti metodi, ha lavorato anche fuori provincia. IVM Magazine 2/2005 pag. 3 Sembra quindi ragionevole met - tere in dubbio l’attendibilità della indicazione di provenienza. Sulla carta dei giacimenti auriferi della Val Padana allegata ad uno studio di G. Pipino del 1982 sono ripor - tate quattro manifestazioni “minori” in provincia di Sondrio: Piuro, Campovico e Mantello, Chiesa, Valdidentro. E. Romani (1989) segnala il ritrovamento in Comune di Sondalo ed in Comu - ne di Valfurva di rari campioni di oro nativo che “mostrano minu - scole presenze millimetriche, granulari, con qualche faccia di ottaedro, visibili anche ad occhio nudo”. Recente e documentato è il ritrovamento di oro nativo, in pugliuzze, nelle sabbie di un Oro nativo - Val di Dombastone - Noduletti di 1-2 mm con galena e sfalerite avvallamento che solca il versan - Coll. M. Sozzani - Foto E. Bonacina te orientale del Monte Canale e, in granuletti, nel verrucano del nativo associato forma lamelle da Cas. Le analisi compiute da I. Livignasco. In questi ultimi anni ondulate ad accartocciate, di Campostrini presso l’Università il minerale è stato rinvenuto da colore giallo pallido, fino ad 1 di Milano hanno evidenziato un alcuni soci dell’I.V.M. in campio - mm di diametro. Altri due cam - contenuto in argento di circa il ni anche di un certo pregio esteti - pioni molto simili sono stati recu - 30% (elettro). co. A. Locatelli ha trovato una perati da E. Mottarella e N. Dei Francesco Bedognè laminetta d’oro di circa 2 mm impiantata su diopside in un mas - so di rodingite della Rocca di Castellaccio. Purtroppo la lami - BIBLIOGRAFIA netta si è staccata dalla matrice 1. ZEPHAROVIC V. (1859) - Mineralogisches Lexicon für das Kaiser - per eccesso di acidatura. In Val di huum Oesterreich. Ed. W. Braumuller, Wien. Dombastone, tra i detriti che ingombrano l’alveo del Lenasco, 2. BEUDANT F.S. (1861) - Geologia. Ed. F. Vallardi, Milano. sono stati raccolti da M. Sozzani 3. JERVIS G. (1873) - I tesori sotterranei dell’Italia. Ed, Loescher, e da G. Simonelli due frammenti Torino. di quarzo che includono galena in 4. CURIONI G. (1877) - Descrizione ragionata della sostanze estratti - gradinate di sfaldatura, sfalerite e ve utili metalliche e terree raccolte nelle provincie lombarde. Ed, pirite; a questi si associa oro nati - Hoepli, Milano. vo, con un contenuto d’argento di 5. BASSI E. (1884) - Escursioni alpine in Valtellina e dintorni. Bolo - circa il 15%, in noduletti o in cri - gna. stallini arrotondati fino a 2 mm di diametro, di un bel colore giallo 6. GULER VON WEINECK J. - Raetia. Traduzione di G. Orsini in “Corriere della Valtellina”, 1927. vivo. Ai primi di settembre del 2005, durante una faticosa ma 7. GRAMACCIOLI C.M. (1962) - I minerali valtellinesi nella raccol - fortunata escursione effettuata da ta di Pietro Sigismund. Ed. privata, Milano. alcuni soci dell’I.V.M., V. Colturi 8. PIPINO G. (1982) - L’oro della Val Padana. Boll. Ass. Min. Subal - ha rinvenuto un campione di pina, 19, N. 1 e 2. quarzo ricco di bornite e di altri 9. ROMANI E. (1989) - Cristalli: fiori di roccia. Ed. Museo Min. e solfuri di rame, con malachite e Nat. di Bormio. crisocolla di alterazione. L’oro IVM Magazine 2/2005 pag. 4 Itinerari mineralogici tra limpidi cristalli di quarzo e galena color dell’argento Alpe Piasci - Foto Franco Benetti Lago di Arcoglio - Foto Franco Benetti Gli itinerari mineralogici propo - e della Val Malenco in particolare campioni qui estratti, che presen - sti attraversano zone in cui è pre - e delle sue forme cristalline han - tano in genere come abito domi - sente quel bellissimo minerale no effettuato in passato vari studi nante quello cosiddetto del Del - che è il quarzo o cristallo di roc - nomi illustri come Jervis (1873), finato con segnalazioni assai rare ca, minerale che ha sempre affa - Curioni (1877), Artini (1891) e di geminati del Giappone e del scinato l’uomo fin dalla preistoria Magistretti (1943) e i migliori e Brasile. Altri notevoli campioni per la sua straordinaria limpidez - più noti cristalli di questo mine - dello stesso minerale provengono za tanto da essere considerato rale provengono in genere da da altre zone della stessa valle dagli antichi come ghiaccio cri - filoni facenti parte di faglie tardo del Mallero o della provincia, stallizzato e solidificato. Cristal - alpine in cui sono presenti, oltre come dalla Val Chiavenna o da li di quarzo sono stati ritrovati in naturalmente al quarzo, anche quella di Sondalo dove la “Piatta vari siti preistorici ed anche al frammenti di rocce incassanti e Grande e quella Piccola”sono Pian dei Cavalli in val Chiavenna, abbondante materiale carbonati - soprattutto note per i cosiddetti accanto ad antichissimi focolari co, attraversati da fluidi ricchi di “cristalli a scettro”, così chiamati di cacciatori alpini che evidente - silice e CO 2. proprio per la loro caratteristica mente ne erano istintivamente La località più nota e denomina - forma, composta da due prismi attratti utilizzandoli poi come ta appunto “Dosso dei Cristalli”, sovrapposti di cui quello superio - componenti di monili e collane . situato sulle pendici del Monte re presenta diametro in genere E’ quindi opportuno dire due Motta in Val Malenco a ridosso leggermente più ampio. parole su quello che è uno dei della miniera di talco della In val Chiavenna poi, nell’ambito minerali, che pur non essendo per Bagnada che si colloca geologi - dei porfiroidi permiani presenti niente raro, è sempre tra i più più camente nella cosiddetta falda nella parte superiore della falda ambiti e ricercati dagli appassio - Suretta e precisamente nella zona Tambò, entro le fessure degli nati. Lanzada Scermendone, è sempre gneiss, le cosiddette beole e del - Del quarzo della nostra provincia stata famosa per la bellezza dei le quarziti dello Spluga, sono IVM Magazine 2/2005 pag. 5 presenti, oltre ai notevoli, non solo per le dimensioni, cristalli di Starleggia, della Val Loga e delle cave di Isola, anche i carat - teristici “faden” cioè cristalli in genere dalla forma appiattita attraversati da una banda di color latteo, residuo di una antica frat - tura poi risaldatasi.