Capolavori D'arte Di Milano
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CAPOLAVORI D’ARTE DI MILANO Il progetto ’Conversazioni d’arte’, giunto alla Milano è una città ricchissima di terza edizione, accompagna anche quest’anno opere d’arte, molte delle quali di fama il racconto dello straordinario patrimonio internazionale, ed è giunto il momento che artistico presente a Milano. Prosegue infatti i milanesi ne prendano davvero possesso. l’approfondimento di alcuni capolavori che La via più facile è quella di farsele incarnano la nostra città, la sua identità e la raccontare queste opere, possibilmente sua storia, attraverso la narrazione da parte da studiosi competenti e capaci di autorevoli relatori che ne analizzano la di trasmettere curiosità ed entusiasmo. genesi, la bellezza, il significato. Ai cittadini Sono questi i semplici ingredienti delle milanesi, e non solo, si presenta un’occasione “Conversazioni d’Arte” giunte quest’anno preziosa per conoscere o scoprire così opere alla terza edizione, che hanno permesso esposte in musei e spazi espositivi della città. ai milanesi di entrare (divertendosi) nei Accanto a quelle scelte negli anni precedenti segreti più reconditi e avvincenti dei “loro” per rappresentare le sei icone di ExpoinCittà - capolavori. E di fare un passo in più. nel 2016 anche grazie all’indicazione espressa Stregati dalle narrazioni, di andare alla dagli stessi cittadini attraverso un sondaggio ricerca di questi capolavori che volentieri on-line - quest’anno nuove “meraviglie” li attendono a Brera e al Castello Sforzesco, artistiche sono portate all’attenzione del al Museo del Novecento e al Cenacolo, pubblico, confermando l’importanza di Milano all’Ambrosiana e al Poldi Pezzoli, al MUDEC come città d’arte e capitale del pensiero e all’HangarBicocca, alla GAM e alla creativo. Triennale. FILIPPO DEL CORNO MARCO CARMINATI Assessore alla Cultura, Comune di Milano Curatore del ciclo “Sei Conversazioni d’Arte” Giuseppe Pellizza da Volpedo Francesco Hayez Quarto Stato Il bacio Icona dell’epopea del lavoro, frutto di dieci anni di elaborazione Ognuno può offrire la sua personale risposta sul quadro più romantico dell’artista, l’opera mette in scena la protesta di un gruppo di lavoratori della storia dell’arte. Certamente il bacio appassionato tra i due e rappresenta simbolicamente la lotta di un’intera classe sociale. I amanti di Francesco Hayez mette molti d’accordo. Non ci sono dettagli personaggi, tre in primo piano e gli altri subito dietro a comporre una in quest’opera che permettano di definire con esattezza il luogo quinta, marciano in avanti a passo sicuro. La scena è ambientata nella e i personaggi di questo dipinto, se non che la scena è ambientata piazza di Volpedo, paese natale dell’artista, che la ripropone nel Medioevo. Una scelta ricercata dall’artista, che vuole realizzare in modo molto meticoloso per rendere in pittura la realtà dei dettagli. un’opera fuori dal tempo e dallo spazio per mettere al centro Anche per i personaggi Pellizza coinvolge alcuni suoi affetti personali: il tema dell’amore. Un quadro semplice dunque, con un soggetto gli amici, che posano come modelli, e la moglie Teresa, riprodotta apparentemente banale, ma divenuto icona del romanticismo nella figura femminile che tiene tra le braccia un bambino. Tutto ciò per italiano grazie alla potenza espressiva e alla forza del sentimento. rendere ancora più maestoso e carico di valori questo quadro Composizione, equilibrio, luce e colore mirabilmente dosati di impronta divisionista applicata alla pittura sociale. restituiscono un’opera che è diventata subito popolarissima tanto da essere riprodotta nei modi più disparati. SCOPRI L’OPERA E ALTRI CAPOLAVORI SCOPRI L’OPERA E ALTRI D’ARTE DI MILANO particolare di: particolare di: CAPOLAVORI MUSEO DEL NOVECENTO Giuseppe Pellizza da Volpedo, Quarto Stato. Francesco Hayez, Il bacio. D’ARTE DI MILANO PALAZZO DELL’ARENGARIO Museo del Novecento, Milano. Pinacoteca di Brera. Concessione del Ministero PINACOTECA DI BRERA Via Marconi, 1 - Milano Copyright Comune di Milano. per i Beni e le Attività Culturali. Via Brera, 28 - Milano Raffaello Sanzio Michelangelo Buonarroti Sposalizio della Vergine Pietà Rondanini È la più importante opera giovanile di Raffaello, realizzata quando In una Milano ancora provata dai segni della Seconda Guerra aveva solo ventun anni, all’epoca delle grandi scoperte geografiche. Mondiale, la Pietà Rondanini giunge il primo novembre 1952, Lo sguardo viene in un primo momento attirato da ciò che accade in seguito all’acquisto, fortemente voluto dalla locale Sovrintendenza, al centro della scena: il matrimonio tra Maria e Giuseppe e patrocinato dal Comune di Milano anche con l’apporto accompagnati dal corteo nuziale, per poi spaziare oltre, in profondità, dell’iniziativa privata, a sottolineare la vocazione collettiva del verso il grande tempio dal sapiente impianto prospettico, realizzato gesto. Originariamente esposta nella Cappella Ducale del Castello con cura minuziosa, e sul paesaggio che si scorge all’orizzonte. Una Sforzesco, quindi nella Sala degli Scarlioni, l’opera è stata ammirata soluzione straordinaria quella adottata da Raffaello, che restituisce per circa 60 anni nello storico e innovativo allestimento degli architetti un’immagine armonica, elegante e composta. Dalla Chiesa di San BBPR. La scultura ha cambiato collocazione nel 2015 quando è Francesco a Città di Castello, per la quale era stata commissionata, stata trasferita nell’ex Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco, durante l’epoca delle conquiste napoleoniche la pala arriva a Milano appositamente restaurato. In questo luogo, teatro nel passato ed entra successivamente nella collezione della Pinacoteca di Brera, di sofferenza ed estrema redenzione per i soldati malati, si può dove è possibile ammirarla. oggi ammirare la scultura in una visione progressiva che favorisce l’avvicinamento del visitatore alla meditazione sul tema della Passione cui l’anziano scultore dedicò le ultime appassionate energie. SCOPRI L’OPERA E ALTRI SCOPRI L’OPERA E ALTRI CAPOLAVORI D’ARTE DI MILANO CAPOLAVORI particolare di: CASTELLO SFORZESCO D’ARTE DI MILANO Raffaello Sanzio, Lo Sposalizio della Vergine. Michelangelo Buonarroti, Pietà Rondanini. Castello Museo Pietà Rondanini - PINACOTECA DI BRERA Pinacoteca di Brera. Concessione del Ministero Sforzesco. Museo Pietà Rondanini - Michelangelo. Michelangelo Via Brera, 28 - Milano per i Beni e le Attività Culturali. Foto Roberto Mascaroni. Copyright Comune di Milano. Piazza Castello - Milano Lucio Fontana Leonardo da Vinci Concetto Spaziale. Attesa Ultima Cena Attraversando piazza Duomo di sera, alzando lo sguardo verso È l’Ultima Cena per eccellenza nell’immaginario collettivo, un’opera il Palazzo dell’Arengario si scorge la nota composizione di tubi che l’artista accetta di realizzare nel refettorio dei frati domenicani fluorescenti, opera di Lucio Fontana che è diventata parte integrante di Santa Maria delle Grazie. Le sue vicende si intrecciano con quelle del panorama artistico della piazza. Nelle stanze adiacenti, all’interno travagliate che la città ha attraversato negli ultimi cinque secoli. del Museo del Novecento, un’intera sezione è dedicata all’opera Sopravvissuta nonostante la fragilità della pittura murale, frutto dell’artista, argentino di nascita e milanese d’adozione. di una tecnica sperimentale adottata da Leonardo, è resistita anche L’opera “Concetto Spaziale. Attesa” del 1960, donata al Comune alle guerre, alle invasioni, ai saccheggi ai quali è stata sottoposta: di Milano da Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, è un esempio dalla volontà dei francesi, fortunatamente osteggiata, di staccare rappresentativo dei famosi “tagli”, le tele che mettono in discussione la pittura per portarla in Francia ai bombardamenti del 1943, durante il rapporto tra pittura e scultura. Tale serie contribuisce a rendere i quali fu colpito il refettorio. Ancora oggi si racconta in tutta la sua Fontana uno dei più grandi maestri del Dopoguerra per la sua bellezza e potenza espressiva. straordinaria capacità di interpretare il presente ponendosi costantemente alla ricerca di una poetica innovativa, nella quale l’opera, la luce e lo spazio si contaminano e si influenzano. SCOPRI L’OPERA E ALTRI SCOPRI L’OPERA CAPOLAVORI D’ARTE DI MILANO E ALTRI CAPOLAVORI particolare di: REFETTORIO DI SANTA MARIA D’ARTE DI MILANO Lucio Fontana, Concetto Spaziale. Attesa. particolare di: DELLE GRAZIE - CENACOLO MUSEO DEL NOVECENTO Museo del Novecento, Collezione Boschi - Di Stefano. Leonardo da Vinci, Ultima Cena. VINCIANO PALAZZO DELL’ARENGARIO Comune di Milano. Cenacolo Vinciano. Concessione del Ministero Piazza di Santa Maria delle Grazie Via Marconi, 1 Milano Concessione della Fondazione Lucio Fontana. per i Beni e le Attività Culturali. Milano Caravaggio Francesco Hayez Canestra di frutta Ritratto di Alessandro Manzoni Sul finire del ‘500 siamo di fronte alla prima “natura morta” della storia Francesco Hayez ha attraversato quasi un secolo di pittura dell’arte, fino a quel momento considerato un genere minore. Una in un momento di grandi cambiamenti per Milano e per l’Italia. soluzione estremamente originale quella adottata In quest’opera, realizzata nel 1841 e custodita alla Pinacoteca di Brera, dall’artista per rappresentare una canestra di frutta. Caravaggio l’artista mostra la grandezza e allo stesso tempo il lato umano e intimo sovverte le gerarchie rispettate dagli artisti: la realtà va mostrata così di uno dei più celebri autori della letteratura italiana. Nonostante com’è, con tutte le sue imperfezioni. E l’opera è un mirabile equilibrio il suo carattere