STUDI SUL ROMANTICISMO ITALIANO Scritti in Ricordo Di Sergio Romagnoli

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STUDI SUL ROMANTICISMO ITALIANO Scritti in Ricordo Di Sergio Romagnoli QUADERNI DELLA “RASSEGNA” A CURA DI ENRICO GHIDETTI N. 6 STUDI SUL ROMANTICISMO ITALIANO Scritti in ricordo di Sergio Romagnoli a cura di Enrico Ghidetti e Roberta Turchi LE LETTERE FIRENZE 2018 Il volume è frutto di una ricerca svolta presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia del- l’Università degli Studi di Firenze e beneficia per la pubblicazione di un contributo a carico dei fondi amministrati dal Dipartimento di Lettere e Filosofia. I curatori ringraziano la dott.ssa Elisabetta Benucci per la preziosa collaborazione. Copyright © 2018, Editoriale Le Lettere – Firenze ISBN 978 88 9366 084 6 www.lelettere.it Indice generale Princìpi della critica romantica MARIO ANDREA RIGONI ................................................................................ p. 7 1816. Madame de Staël e le prime discussioni in Italia sul Romanticismo ELISABETTA BENUCCI .................................................................................... » 11 «Lagrime spando e carte vergo». Scrittrici nell’epoca romantica NOVELLA BELLUCCI ..................................................................................... » 29 Rileggendo la Lettera semiseria ROBERTA TURCHI ......................................................................................... » 47 Editoria e pubblico nell’Italia della Restaurazione RENATO PASTA ............................................................................................ » 63 Leopardi e la «romanticomachia»: ragione e sentimento ENRICO GHIDETTI ........................................................................................ » 85 Romanticismo politico: «Il Conciliatore», Pellico e il quinquennio 1816-1821 LUCA BELTRAMI ........................................................................................... » 103 Alfieri e i polemisti romantici WILLIAM SPAGGIARI ..................................................................................... » 127 Il «genere anfibio» e «proscritto». «Il Conciliatore» e il romanzo moderno FABIO DANELON .......................................................................................... » 137 Cavalleria e cristianesimo: Manzoni e il romanticismo europeo LUCA BADINI CONFALONIERI ......................................................................... » 155 Il romanzo storico, Walter Scott, Manzoni QUINTO MARINI .......................................................................................... » 211 CAVALLERIA E CRISTIANESIMO: MANZONI E IL ROMANTICISMO EUROPEO Luca Badini Confalonieri 1. L’ipotesi di partenza di questo lavoro è che per determinare alcuni aspetti che caratterizzano la collocazione di Manzoni nell’ambito del Romanticismo, e non solo di quello italiano, possa essere utile partire dalla definizione del termine che si legge nel De l’Allemagne di Mme de Staël (un’opera di cui la prima edizione parigina, del 1810, fu sequestrata, e che fu ristampata a Londra nel 1813 e poi a Parigi, nel 1814, come “seconda edizione”): Le nom de romantique a été introduit nouvellement en Allemagne pour désigner la poésie dont les chants des troubadours ont été l’origine, celle qui est née de la chevalerie et du christianisme. Si l’on n’admet pas que le paganisme et le christianisme, le Nord et le Midi, l’antiquité et le moyen âge, la chevalerie et les institutions grecques et romaines, se sont partagé l’empire de la littérature, l’on ne parviendra jamais à juger sous un point de vue philosophique le goût antique et le goût moderne. On prend quelquefois le mot classique comme synonyme de perfection. Je m’en sers ici dans une autre acception, en considérant la poésie classique comme celle des anciens, et la poésie romantique comme celle qui tient de quelque manière aux traditions chevale- resques. Cette division se rapporte également aux deux ères du monde: celle qui a précédé l’établissement du christianisme, et celle qui l’a suivi 1. La definizione è citata per intero all’inizio del Memoriale sul Romanticismo che Visconti dà a Manzoni nel 1819 perché lo trasmetta a Fauriel in occasione del suo soggiorno parigino, e il manoscritto del Memoriale è stato infatti rinvenuto nelle carte Fauriel della Biblioteca dell’Institut de France. Per sostenere la necessità di una nuova definizione della poesia romantica, Visconti cita proprio queste righe come esempio di «definizioni […] troppo indeterminate, anzi inesatte». Ma sulle considerazioni di Visconti occorrerà tornare più in dettaglio. Stiamo per il mo- mento a Mme de Staël. Com’è noto, in quelle pagine la figlia di Necker faceva tesoro delle conoscenze e delle riflessioni di August Wilhelm von Schlegel, suo amante dal 1804, e con lei in molti viaggi per l’Europa (tra l’altro furono insieme nel castello di Acosta, a due passi dalla Maisonnette di Sophie de Condorcet, dalla fine di novembre del 1806 1 MME DE STAËL, De l’Allemagne (Paris, Nicolle, 1810; poi Londres, Murray, 1813 e infine Paris, Nicolle, 1814, 3 tt.: l’esemplare posseduto da Manzoni di quest'ultima edizione è nella biblioteca di via del Morone), seconde partie, chap. XI (De la poésie classique et de la poésie romantique). Cito dall’ed. Paris, Firmin-Didot, 1876, pp. 144-145. 155 LUCA BADINI CONFALONIERI all’aprile dell’anno seguente)2. C'è su questo una testimonianza interessante, rimasta finora ignorata3, affidata a una postilla manzoniana alle Considérations sur les principaux événemens de la Révolution françoise della scrittrice francese: Chénier, se trouvant chez Mme de Staël un soir qu’elle parlait littérature allemande (après en avoir parlé le matin avec un célèbre allemand), prit sous le bras un homme qui, sur ce sujet et sur plusieurs autres en savait plus long que tous les deux, et se promenant à grands pas avec lui, et tremblant de colère lui criait de temps en temps à l’oreille: peut-on dire des bêtises pareilles? C’est de l’interlocuteur même que je tiens le fait4. Dove l’interlocutore che va a braccetto con Marie-Joseph Chénier (il fratello cadetto del più celebre André, morto tragicamente durante la Rivoluzione) e rife- risce i fatti a Manzoni è senz’altro, come si sarà intuito, Claude Fauriel. Le riflessioni di Schlegel sul Romanticismo che qui ci interessano sono conte- nute in particolare nella prima delle sue Vorlesungen über dramatische Kunst und Literatur, professate con successo a Vienna nel 1808, stampate ad Heidelberg tra il 1809 e il 1811 e tradotte in francese da Albertine Necker de Saussure nel 1814 5. Si noti che nell’edizione più diffusa del De l’Allemagne, quella del 1814, Mme De Staël fa esplicito riferimento alla traduzione Necker de Saussure appena uscita (svelando il nome della traduttrice, che aveva mantenuto nella pubblicazione l’a- nonimato), dice di aver ascoltato affascinata, a Vienna, quelle lezioni, e cita anzi dalla traduzione francese un passo significativo sulla letteratura spagnola, introdu- cendolo sinteticamente con queste parole: «W. Schlegel nous peignit cette nation chevaleresque dont les poëtes étaient guerriers, et les guerriers poëtes» 6. È interes- sante anche là dove, più avanti, la Staël, dopo aver reso giustizia ai rari talenti dei due fratelli Schlegel, esamina in cosa consista la «partialité qu’on leur reproche»: 2 Su August Wilhelm Schlegel si veda il recente R. PAULIN, The Life of August Wilhelm Schlegel, Cosmopolitan of Art and Poetry, Cambridge (UK), Open Book Publishers, 2016 (che però ignora la testi- monianza che sto per riportare, e non parla né dei rapporti con Marie-Joseph Chénier né di Manzoni). 3 La ignora anche il recente M. BISI, Manzoni e la cultura tedesca, Pisa, ETS, 2016. 4 È la postilla n. 70 a MME DE STAËL, Considérations sur les principaux événemens de la Révolution françoise, Paris, Delaunay, Bossange et Masson, 1818, 3 tt. Cfr. A. MANZONI, Scritti storici e politici, a cura di L. BADINI CONFALONIERI, Torino, Utet, 2012, 2tt., t.II, pp. 1330-1331. 5 A.W. SCHLEGEL, Über dramatische Kunst und Literatur. Vorlesungen, Heidelberg, Mohr und Zimmer, 1809-11; trad. francese di A. NECKER DE SAUSSURE, Cours de littérature dramatique, 2 tomes, Paris-Genève, Paschoud, 1814 (l’esemplare di proprietà di Manzoni è presente, postillato, nella biblioteca di Brera); Corso di letteratura drammatica, trad. it. di G. GHERARDINI, Milano, Giusti, 1817 (nuova edizione, con un importante studio introduttivo e un’approfondita nota al testo, a cura di M. PUPPO, Genova, Il Melangolo, 1977). Albertine Necker de Saussure era cugina d’acquisto di Mme de Staël, avendone sposato il cugino Jacques Necker. Fu a lei molto legata (come ad altri intellettuali del gruppo ginevrino come Sismondi, Pictet o de Candolle). Nell’edizione citata del Cours il nome dell’autrice della traduzione non è indicato ma in un avvertimento liminare si dice che si tratta di traduzione rivista dall’autore e autorizzata. Come indicherò tra breve, nell’ed. 1814 del De l’Allemagne, di poco seguente, Mme de Staël rivela esplicitamente l’identità della traduttrice. È interessante anche la Préface, in cui la Necker de Saussure si fa promotrice, nella realtà classicista della cultura francese, dell’apertura alle voci straniere proprio come nel gennaio del 1816 farà Mme de Staël nel suo famoso intervento nella «Biblioteca Italiana». Si aggiunga che la traduzione francese presenta soppressioni, modifiche e aggiunte operate dalla stesso Schlegel sul testo della prima edizione (tra l’altro l’ampliamento dei capitoli da 15 a 17). I cambiamenti si ritrovano nella seconda edizione tedesca: Heidelberg, Mohr und Zimmer, 1817 (si veda l’edizione critica delle Vorlesungen a cura di G.V. AMORETTI, Bonn und Leipzig, Schroeder,
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