Camera dei Deputati – 161 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 161

alle famiglie BALZANO e SCARPELLINI, e Miano Alta, dove opera il gruppo CIFRONE. Si tratta di aggregati cri- minali composti da giovani, in passato orbitanti nella galassia dei LO RUSSO, connotati da personalità estrema- mente violenta. Sintomatico delle tensioni che la parcellizzazione dei clan comporta è l’esplosione di una bomba carta avvenuta il 17 giugno 2019 nel rione San Gaetano, a Miano, e la successiva esplosione di colpi di pistola esplosi nella vicina via Vittorio Veneto. Questi episodi sono stati preceduti dal ferimento, il 13 giugno 2019, in Corso Secondigliano, di un pregiudicato484, figlio di un ex boss del rione Sanità e ritenuto vicino ai LO RUSSO. Gli investigatori non escludono che azioni cosi clamorose possano essere supportate da ambienti malavitosi con- finanti. Nel comprensorio di Chiaiano mantiene il controllo delle attività illecite il gruppo STABILE. Nei quartieri Vomero e Arenella, l’assenza dei capi delle storiche organizzazioni criminali locali, quali il sodalizio CAIAZZO- CIMMINO, che comunque continuano ad operare tramite altri affiliati, ha dato, anche qui, spazio a gruppi emer- genti interessati a gestire le attività illecite sul territorio, principalmente estorsioni e vendita di stupefacenti. Il 18 giugno la Polizia di Stato ha arrestato un pregiudicato ritenuto a capo di un gruppo emergente del Vomero per un’estorsione nei confronti di una società di trasporto infermi, aggravata dal metodo mafioso485, in concorso con un altro soggetto, arrestato il 18 ottobre 2018.

Area Orientale – quartieri Ponticelli, S. Giovanni a Teduccio, Barra Le vicende criminali del quartiere San Giovanni a Teduccio sono legate allo storico scontro tra la famiglia MAZ- ZARELLA, che ha la sua roccaforte a Poggioreale, nel rione Luzzatti, e i RINALDI-REALE del Rione Villa486 scon- tro originato negli anni ’90, che ha generato una catena di omicidi e di vendette incrociate487. Su molti di questi delitti hanno fatto luce le dichiarazioni di pregiudicati inseriti con ruoli di spicco nelle citate consorterie, divenuti, poi collaboratori di giustizia488. Un duro colpo per i RINALDI è stato l’arresto del reggente, avvenuto il 16 febbraio

484 Lo stesso, il 29 giugno 2019, è stato arrestato per inosservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. 485 OCCC n. 26649/18 PM-270/19 OCC emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, il 3 giugno 2019. 486 Il 13 marzo 2019, a San Giovanni a Teduccio, i Carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, il reggente del clan REALE mentre cedeva al- cune dosi di eroina a tre acquirenti. 487 Il 15 gennaio 2019, militari dell’Arma dei carabinieri hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare n. 30464/15 RGNR-627/18 OCC del 19 dicembre 2018 e n. 30464/15 RGNR-631/18 OCC del 21 dicembre 2018, emesse dal GIP presso il Tribunale di Napoli, a carico di affiliati ai gruppi RINALDI e MAZZARELLA. Il provvedimento è stato emesso a conclusione di indagini che hanno riguardato l’omicidio di un elemento di spicco del clan MAZZARELLA, ucciso a Somma Vesuviana (NA) l’11 novembre 2015 da killer del gruppo RINALDI, e il tentato omicidio di un pregiudicato legato alla famiglia RINALDI, ucciso a Somma Vesuviana il 7 settembre 2017, quale risposta da parte del clan MAZZARELLA. I citati fatti delittuosi sono stati inquadrati nell’ambito delle dinamiche che, a decorrere dall’anno 2015, avevano determinato una ripresa dello scontro armato tra i citati gruppi per la gestione degli affari illeciti a Napoli e provincia. 488 È risalente al 31 gennaio 2019 l’emissione dell’ordinanza n. 3798/12 RGNR-n. 69/19 OCC, da parte del GIP presso il Tribunale di Napoli, a carico di un affiliato al gruppo RINALDI, autore, il 31 ottobre 2011, di un agguato all’interno di un circolo ricreativo alle Case Nuove, nel corso del quale furono

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 162 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

162 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

2019, a conclusione di un’operazione dei Carabinieri. Il pregiudicato, latitante dal novembre 2018, è stato catturato nell’abitazione di alcuni parenti a San Pietro a Patierno e la guida del clan era stata assunta da elementi di alto spessore criminale, le cui abitazioni sono state più volte presa di mira dalle azioni armate dei MAZZARELLA. Nello stesso periodo, tre dei reggenti sono stati tratti in arresto, il primo ad Acerra, il 3 maggio 2019, altri due ad Ardea (RM) l’8 giugno 2019, mentre un quarto si era già costituito il 26 febbraio 2019. Lo scontro non sembra de- stinato a placarsi per gli interessi in campo e investe non solo San Giovanni a Teduccio ma anche altre aree cit- tadine, come Barra, Ponticelli e la zona dei Decumani489. Si sarebbero realizzati due fronti: da un lato i RINALDI-REALE, i SILENZIO (stanziati in via Taverna del Ferro, in passato legati ai FORMICOLA), i MINI- CHINI-SCHISA-DE LUCA BOSSA di Ponticelli, gli APREA-CUCCARO di Barra ed i SIBILLO della zona dei De- cumani. Sull’altro fronte il clan MAZZARELLA, uno dei più forti del capoluogo, può contare su una rete di alleanze che comprende, oltre ai citati clan del centro storico, (quali i BUONERBA di via Oronzo Costa e i SE- QUINO della Sanità), i gruppi D’AMICO del Rione Villa, MONTESCURO di Sant’Erasmo, LUONGO di San Gior- gio a Cremano (NA) e DE BERNARDO di Somma Vesuviana (NA)490. Tra le principali fonti di finanziamento dei MAZZARELLA figurano i traffici di stupefacenti. A febbraio è stato, infatti, emesso un provvedimento cautelare a carico di due affiliati al clan, ritenuti responsabili del sequestro, avvenuto nello stesso mese, del cognato di un affiliato, consumato al fine di indurre quest’ultimo a restituire una somma di circa 340 mila euro, ricevuti per l’acquisto di una partita di droga in Olanda491. I MAZZARELLA sarebbero in buoni rapporti con il locale gruppo FORMICOLA. Il 4 maggio 2019, alcuni affiliati alle famiglie SILENZIO e FORMICOLA, sono stati tratti in arresto da personale della Polizia di Stato492 per l’omicidio di due fratelli, titolari di una pescheria ma inseriti nei circuiti criminali di San Giovanni a Teduccio, in particolare nello spaccio di stupefacenti, uccisi il primo nel 2002, il se- condo nel 2004, epoca in cui i due gruppi erano alleati.

uccise due persone ed una rimase ferita, mentre riuscì a fuggire il reale obiettivo dell’agguato. Decisive per far luce su questo episodio sono state le dichiarazioni del figlio di quest’ultimo, divenuto collaboratore di giustizia nell’agosto 2017, già killer per conto del clan MAZZARELLA e autore, alla fine degli anni ’90, dell’omicidio del padre dell’attuale destinatario del provvedimento cautelare. 489 Il 4 gennaio 2019, il GIP presso il Tribunale di Napoli ha emesso l’ordinanza n. 39993/15 RGNR-9/19 OCC, nei confronti di due affiliati al gruppo MAZZARELLA, ritenuti autori dell’omicidio, consumato nel 2003, di un affiliato all’avverso sodalizio RINALDI. Uno dei due arrestati è il figlio di uno dei vertici del clan MAZZARELLA, posto a capo di un’articolazione dello stesso radicata nel quartiere Vicaria-Mercato. 490 L’1 febbraio 2019, il GIP presso il Tribunale di Napoli ha emesso l’ordinanza n. 30464/15 RGNR-68/19 OCC a carico di due soggetti, zio e nipote, legati alla famiglia DE BERNARDO, ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso, consumata tra settembre e novembre 2018, ai danni del titolare di un’attività di noleggio auto di Somma Vesuviana. Uno dei due arrestati è tra i destinatari della citata ordinanza n. 30464/15 RGNR-631/18 OCC, del 21 dicembre 2018. 491 OCCC n. 3516/19 RGNR-3477/19 RGIP, emessa il 9 febbraio 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli per sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso. Tra i responsabili figura un componente della famiglia BONAVOLTA, alias i Finferoni, addetti alla vendita al dettaglio della sostanza stupefacente nella zona Mercato. 492 OCCC n. 46245/14 RGNR-181/19 OCC, emessa il 9 aprile 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 163 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 163

Numerosi sono gli episodi delittuosi inquadrabili nelle descritte dinamiche criminali dei quali sono stati prota- gonisti anche altri gruppi locali. Tra questi episodi, due gravi fatti di sangue avvenuti, rispettivamente, ad aprile e maggio 2019, nei quali sono stati coinvolti dei minori. Il primo è l’omicidio, consumato il 9 aprile, di un pre- giudicato, cognato del capo del gruppo RINALDI, ucciso dai sicari mentre con il figlio, rimasto ferito, accompa- gnava a scuola il nipotino di quattro anni, anche lui presente al momento dell’aggressione armata, riuscito fortunosamente a scampare ai numerosi colpi di arma da fuoco esplosi da due soggetti a bordo di uno scooter, nascondendosi sotto il sedile dell’auto con la quale lo stavano conducendo a scuola. L’attività di indagine con- dotta dai Carabinieri ha consentito, in breve tempo, di ricostruire il movente del delitto e individuare gli autori, legati alla famiglia D’AMICO, alias i Gennarielli, costola del clan MAZZARELLA493. Nel secondo fatto di sangue, verificatosi il 3 maggio, è rimasta gravemente ferita una bambina di tre anni e, in modo meno grave, la nonna. In questo caso obiettivo dei sicari era un pregiudicato legato alla famiglia REALE, anche lui ferito. Il 10 maggio 2019 sono stati tratti in arresto i due autori del delitto494, coinvolti in traffici di stupefacenti con esponenti di spicco del gruppo FORMICOLA. Dalle indagini è emerso che il movente sarebbe legato ad un profondo contrasto derivante dal mancato pagamento di un debito maturato per traffici di droga, contratto dal pregiudicato ferito con uno degli autori del delitto e con il reggente dei FORMICOLA495. Nel confinante quartiere Ponticelli operano i collegati sodalizi DE LUCA BOSSA-MINICHINI (con base nel cd. “Lotto 0”) e SCHISA (cd. dei Pazzignani) del Rione De Gasperi, composto da reduci del clan SARNO496, alleati ai clan CUCCARO-APREA di Barra e RINALDI-REALE. Un provvedimento cautelare del mese di gennaio497 ha ri- percorso le vicende che hanno portato all’alleanza tra il gruppo DE LUCA BOSSA-MINICHINI e il clan APREA, ricostruito le dinamiche di alcune azioni di fuoco e fornito uno spaccato dei nuovi equilibri criminali creatisi a Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Barra dopo l’arresto, nel mese di novembre 2017, degli ultimi affiliati di

493 Cfr. decreto di fermo del PM nr. 11154/19 RGNR, emesso il 30 aprile 2019 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli-DDA. 494 In esecuzione del decreto di fermo del PM n. 12187/R/19 RGNR, emesso il 9 maggio 2019, dalla Procura della Repubblica di Napoli – DDA, convalidato con ordinanza n. 2187/R/19 RGNR-262/19, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli del 28 maggio successivo. I due pregiu- dicati sono legati da rapporti di parentela con un soggetto affiliato al clan DI LAURO, anche lui con precedenti per reati in materia di stupe- facenti. 495 Pochi giorni prima del delitto, il 10 aprile, uno degli autori dell’omicidio si sarebbe recato in Olanda, ad Amsterdam, con il reggente del gruppo FORMICOLA, con il quale era solito frequentarsi. 496 Il 10 aprile 2019, nel rione De Gasperi, i Carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, due pregiudicati, fiancheggiatori del gruppo MINI- CHINI-SCHISA, sorpresi a cedere 3 dosi di crack ad un assuntore locale. All’esito della perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e se- questrati ulteriori gr. 15 di crack, suddivisi in dosi, e una somma di denaro ritenuto provento di attività illecite. 497 OCCC n. 36156/17 RGNR-25/19 OCC, emessa 16 gennaio 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli, per violenza e detenzione di armi aggravati dal metodo mafioso.

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 164 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

164 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

spessore del gruppo DE MICCO di Ponticelli498, contrapposto ai DE LUCA BOSSA-MINICHINI. Con l’appoggio della famiglia RINALDI, il sodalizio DE LUCA BOSSA-MINICHINI si sarebbe spinto fino alle zone di Porta Nolana e Mercato, feudo del clan MAZZARELLA, anche in questo caso esplicitando la sua presenza con incursioni armate. Tuttavia, per quanto più volte oggetto di misure cautelari, il clan MAZZARELLA è riuscito, fino ad ora, a mantenere saldo il controllo del territorio, avvalendosi dell’appoggio di fedeli gruppi criminali, quali la famiglia D’AMICO. A Ponticelli è presente anche il clan CASELLA, già legato ai DE MICCO e poi alla famiglia MAZZARELLA.

Area Occidentale – quartieri Pianura, Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo, Rione Traiano La zona occidentale di Napoli è sempre stata caratterizzata da un’elevata parcellizzazione criminale, causa, nel tempo, di numerosi scontri armati tra i diversi gruppi, provocati dalla necessità di evitare sconfinamenti terri- toriali e conservare il predomino sui traffici illeciti. Anche in quest’area, le lunghe detenzioni dei capi clan hanno determinato l’ascesa di figure di secondo piano cresciute all’interno dei rispettivi clan. Queste figure, in alcuni casi hanno assicurato continuità alle attività illecite della consorteria di apparenza, in altri hanno dato luogo a nuove formazioni camorristiche, accettando il rischio di dare inizio a sanguinose faide. Tale scenario carico di tensioni è descritto in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso ed altro, eseguita il 28 maggio 2019 dai Carabinieri499, che ha fornito uno spaccato degli assetti criminali del rione Traiano (quartiere Soccavo) teatro di numerosi raid armati. Destinatari del provvedimento sono stati diversi affiliati, anche di spicco, del gruppo CUTOLO. Il citato sodalizio, operante nella parte bassa del rione Traiano - zona cd. della “44”- è composto da pregiudicati fuoriusciti nel 2007 dal clan PUCCINELLI-PETRONE, presente nella parte alta del medesimo rione. I CUTOLO, alla luce di un accordo spartitorio con i PUCCINELLI-PETRONE, controllavano le estorsioni e una capillare rete di vendita di sostanze stupefacenti, sia attraverso la gestione di- retta di propri punti vendita sia attraverso il costante rifornimento di autonomi titolari di piazze di spaccio, te- nuti a versare somme periodiche alla famiglia CUTOLO. Tra gli arrestati figurano i componenti di

498 Dopo quegli arresti si sono intensificati i raid intimidatori nelle zone controllate dai DE MICCO, da parte dei DE LUCA BOSSA-MINICHINI, per dimostrare, anche agli occhi della popolazione i mutati rapporti di forza sul territorio. Il 14 febbraio 2019, i Carabinieri hanno eseguito l’or- dinanza n.15702/18 RGNR-33/2019 OCC, emessa il 17 gennaio 2019 dal GIP presso il Tribunale Napoli a carico di alcuni soggetti ritenuti i gestori di una “piazza di spaccio” di cocaina a Ponticelli organizzata e diretta da un pregiudicato e dalla compagna, anche lei gravata da pre- cedenti e madre di elemento di spicco del clan DE MICCO. Nei traffici sono risultati convolti anche minori infra quattordicenni. 499 OCCC n. 39034/2012 RGNR-212/19 OCC, emessa il 2 maggio 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli per associazione di tipo mafioso, as- sociazione finalizzata a delitti in materia di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e delitti in materia di armi. Nel corso delle indagini sono state sequestrate diverse armi e ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Tra i destinatari della custodia cautelare in carcere vi sono due affiliati di spicco del clan CUTOLO, ritenuti responsabili di aver tentato di uccidere, nel 2013, un soggetto ritenuto legato al gruppo MARFELLA di Pianura, in quel periodo contrapposto ai CUTOLO.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 165 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 165

un’organizzazione criminale, composta, anche in questo caso, da ex affiliati al sodalizio PUCCINELLI, responsabili di alcuni atti intimidatori ai danni di esercizi commerciali e di soggetti legati all’ex gruppo di appartenenza, com- messi allo scopo di affermare la loro presenza sul territorio. Una precedente indagine, chiusa nel mese di aprile, aveva già accertato l’esistenza di un altro gruppo criminale autonomo, operante nel cd. “Parco Ises”, dove avrebbe gestito un’attività di spaccio con il placet dei PUCCINELLI-PETRONE. Il sodalizio, guidato da una donna, era composto da giovanissimi, che sebbene non appartenenti ad organizzazioni camorristiche avrebbero agito con le stesse modalità di un’associazione mafiosa, attraverso una precisa divisione dei compiti e l’utilizzo di un effi- ciente sistema di vigilanza500. Per quanto riguarda la restante parte del quartiere Soccavo, si segnalano gli arresti, nel mese di dicembre 2018501, di affiliati e reggenti dei locali clan VIGILIA, SORIANIELLO e GRIMALDI, a con- clusione di un’indagine che ha documentato l’ascesa del sodalizio VIGILIA dopo la scissione dal gruppo GRI- MALDI. Lo stesso clan VIGILIA502, in assenza degli elementi apicali503, risulta attualmente affidato a soggetti di secondo piano. Lo svuotamento degli organici dei sodalizi storici ha creato, altresì, occasioni di affermazione di piccole formazioni criminali dedite, per lo più, alla gestione delle piazze di spaccio e al prelievo estorsivo in danno dei commercianti locali. Nelle aree di Bagnoli, Agnano e Cavalleggeri d’Aosta non è al momento presente un gruppo egemone, in conseguenza della dissoluzione per gli arresti e le pesanti condanne inferte ad affiliati agli storici clan D’AUSILIO e SORPRENDENTE. La scarcerazione nel mese di giugno 2019 del capo del locale gruppo ESPOSITO, attivo prevalentemente nel quartiere di Bagnoli, potrebbe dare nuovo slancio al sodalizio. A Fuorigrotta non si registrano mutamenti del contesto criminale: il controllo delle piazze di droga e del racket dei parcheggi resta appannaggio dei gruppi IADONISI (con roccaforte nel rione Lauro) e CESI, che alternano momenti di frizione a periodi di intesa che li portano a condividere i proventi dei traffici illeciti504. Nel quartiere Pianura gli arresti e le scelte collaborative di un gran numero di affiliati ed elementi apicali hanno fortemente indebolito i locali gruppi MARFELLA-PESCE505 e LAGO e potrebbero aver favorito un’espansione sul territorio del clan MELE506.

500 OCCC n. 29548/2017 RG.NR.-173/2019 OCC, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli il 3 aprile 2019, eseguita da militari dell’Arma dei carabinieri l’11 aprile successivo. 501 In esecuzione dell’ordinanza n. 53016/13 RGNR-528/18 Occ, emessa il 24 ottobre 2018 dal GIP presso il Tribunale di Napoli. 502 Alleato con il clan PESCE-MARFELLA e in conflitto con la famiglia SORIANIELLO, operante nella parte bassa di Soccavo (zona cd. “99”). 503 L’8 maggio 2019, ad Ibiza (Spagna), i Carabinieri hanno arrestato un affiliato al clan VIGILIA, irreperibile dal dicembre 2018, destinatario della citata ordinanza cautelare n. 528/18 OCC. 504 Cfr. OCCC n. 36866/15 RGNR-392/18 OCC, emessa il 18 luglio 2018, dal GIP presso il Tribunale di Napoli per traffico di sostanze stupefa- centi. 505 Il 5 aprile 2019, personale della Squadra Mobile di Napoli ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 10092-17 RGNR-161/19 RMC, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli il 21 marzo precedente a carico di un esponente di spicco del clan MARFELLA-PESCE, già detenuto per altri reati, ritenuto responsabile, in qualità di mandante, dell’omicidio di uno storico affiliato allo stesso sodalizio, ucciso nel marzo 2016, a Pianura, perché sospettato di aver sottratto denaro dalle casse del clan. Il 5 giugno 2019 il GIP presso il Tribunale di Napoli ha

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 166 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

166 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

- Area provinciale L’assenza di elementi apicali, da anni detenuti, non sembra aver minato la solidità dei clan maggiormente strut- turati. Le estorsioni rappresentano lo strumento privilegiato di riconoscimento della supremazia dei clan sul ter- ritorio e, anche nel periodo di riferimento, le commistioni tra organizzazioni criminali e componenti delle amministrazioni locali hanno determinato lo scioglimento di un Consiglio comunale, quello di Arzano.

Napoli Provincia occidentale Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Fusaro, Monte di Procida, Miseno, Isole Nel territorio flegreo, che comprende i comuni di Pozzuoli e di Quarto, i clan BENEDUCE e LONGOBARDI sono stati depotenziati dalla detenzione degli elementi apicali e di un gran numero di affiliati507. Questa situazione aveva dato spazio a due distinti aggregati criminali, retti da elementi riconducibili al gruppo LONGOBARDI, uno operante nella zona di Monteruscello, l’altro nel rione Toiano, i cui componenti sono stati destinatari di un’ordi- nanza di custodia cautelare nel mese di dicembre 2018508. A Bacoli e Monte di Procida permane la presenza del gruppo PARIANTE, con interessi illeciti nelle attività di spaccio, nelle estorsioni e nell’imposizione dei videopoker.

Napoli Provincia Settentrionale Acerra, , Arzano, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casandrino, Casavatore, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frat- taminore, Giugliano in , Grumo Nevano, Marano di Napoli, Melito, Mugnano di Napoli, Qualiano, Sant’Antimo, Villaricca, Volla. Nell’area operano diversi gruppi le cui dinamiche criminali sono interconnesse con quelle di alcuni sodalizi del capoluogo e della provincia di Caserta. Diversamente da quanto accaduto per Napoli, non si evidenziano con- flittualità, poiché clan storici quali i MALLARDO, i MOCCIA e i POLVERINO, seppur indeboliti dagli arresti,

emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 31616/17 RGNR-274/19 Occ, eseguita l’11 giugno 2019 da personale della Polizia di Stato, nei confronti di cinque affiliati al sodalizio MARFELLA-PESCE, ritenuti responsabili di un omicidio, consumato ad aprile 2014, in pre- giudizio di un pregiudicato “reo” di aver consumato delle estorsioni nel territorio controllato dalla citata organizzazione camorristica. 506 L’8 marzo 2019 personale della Squadra Mobile di Napoli ha eseguito l’ordinanza cautelare in carcere n. 37362/17 RGNR-4957/18 RIMC, emessa dal Tribunale di Napoli-Sezione del Riesame nei confronti di due esponenti del clan MELE, uno dei quali già detenuto, ritenuti re- sponsabili di tentato omicidio, detenzione e porto illegale da sparo, aggravati dal metodo mafioso. Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale in cui è maturato il tentato omicidio di un affiliato al sodalizio PESCE-MARFELLA, ucciso a Napoli, il 9 gennaio 2017, per vendicare l’omicidio di affiliato ai MELE, ucciso il 13 dicembre del 2016. 507 Il 9 gennaio 2019, i rispettivi capo clan, insieme a due gregari di rango, sono stati condannati all’ergastolo per omicidio. 508 OCCC n. 35629/18 RGNR, emessa il 27 dicembre 2018 dal GIP del Tribunale di Napoli per estorsione aggravata.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 167 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 167

sembrerebbero ancora in grado di far valere la loro leadership, forti di un significativo potere economico. Altro elemento di forza delle organizzazioni locali è il rapporto che lega alcune di loro con il mondo politico-imprendi- toriale. Tale collegamento ha condotto allo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata del Con- siglio comunale di Arzano (rinnovato nelle consultazioni amministrative dell’11 giugno 2017), intervenuto il 22

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 168 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

168 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

maggio 2019, con decreto del Presidente della Repubblica. Si tratta del terzo scioglimento per collegamenti degli amministratori locali con la : il primo risale al 2008, il secondo al 2015. Nel comune sopracitato la gestione delle attività illecite è suddivisa tra due sodalizi in contrasto tra loro: il gruppo cd. “della 167 di Arzano”, frangia del cartello AMATO-PAGANO, e un’associazione criminale emanazione del clan MOCCIA. Il gruppo “della 167”509, che progressivamente ha guadagnato spazi di autonomia, prevalendo sul so- dalizio espressione dei MOCCIA, è stato colpito dall’esecuzione di diversi provvedimenti cautelari a carico dei personaggi di maggiore spessore, uno dei quali arrestato l’8 maggio 2019510. Nella stessa data, i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento restrittivo511 a carico del reggente del clan legato ai MOCCIA. Una conferma di come il “gruppo della 167” stia scalzando l’articolazione dei MOCCIA è la denuncia presentata da due fratelli, uno dei quali cognato di un elemento di spicco del clan MOCCIA512, titolari di un’autorimessa ad Arzano, per le continue richieste estorsive, subite tra il 2014 e il 2017, ad opera del citato gruppo513: il 29 marzo 2019, proprio il cognato del boss, vittima delle richieste estorsive, è stato ucciso in un agguato, ad Afragola. Il clan MOCCIA, originario di Afragola, ha per anni imposto il suo dominio criminale in gran parte dei comuni dell’area in argomento (Casoria, Frattamaggiore, Cardito, Caivano, Arzano), nei quali le attività illecite erano ri- messe alla gestione di sottogruppi: questo modus operandi ha consentito alla famiglia di spostare il raggio d’azione in altre zone, prima fra tutte la Capitale, dove si sono trasferiti alcuni suoi membri514. Da qualche tempo, nel pre- detto contesto territoriale si registra una fase di fibrillazione, in ragione di equilibri divenuti instabili per una serie di eventi giudiziari che hanno colpito i luogotenenti del clan MOCCIA e la sua architettura militare. Questa situazione si registra, in particolare, sul territorio di Afragola e Casoria dove l’assenza di elementi apicali liberi ha lasciato spazio a soggetti di terzo livello, che hanno iniziato ad operare con una maggiore autonomia gestionale.

509 Il 6 aprile 2019, i Carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 1666/19 RGPM-119/19 OCC, emessa il 3 aprile precedente, dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di quattro soggetti, ritenuti responsabili di un’aggressione per futili motivi, risalente al 31 gennaio 2019, ai danni di un cittadino extracomunitario. Gli operatori di Polizia ne hanno evidenziato i frequenti contatti con affiliati al “gruppo della 167”. 510 È tra i destinatari dall’ordinanza n. 35366/15 RGNR-111/18 OCC, emessa il 2 marzo 2018, dal GIP presso il Tribunale di Napoli per associazione di tipo mafioso ed altro, che ha riguardato anche l’omicidio dell’allora reggente del clan MOCCIA, ucciso ad Arzano a febbraio 2017. 511 N. 870/2019 SIEP, emesso il 3 maggio 2019 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli. 512 Quest’ultimo è stato indagato nell’ambito dell’operazione “Leviathan” (OCCC n. 30350/13 RGNR-5/18 OCC, emessa il 5 gennaio 2018 dal GIP presso il Tribunale di Napoli, per associazione di tipo mafioso ed altro), condotta da personale del Centro Operativo DIA di Napoli. 513 La denuncia è richiamata nella menzionata ordinanza n. 35366/15 RGNR-111/18 OCC, del 2 marzo 2018, che ha tra i destinatari anche gli autori della citata estorsione. 514 Tra le operazioni che hanno evidenziato gli interessi illeciti a Roma del clan MOCCIA si cita la “Passion Fruit” del 2016 (OCCC n. 57568/12 RGNR-25146/13 RGIP, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma) che ha riguardato investimenti del sodalizio nella Capitale, soprattutto nel settore alimentare e alberghiero.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 169 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 169

Proprio in questi territori si è registrato un incremento di atti intimidatori, a partire dalla fine del 2018, riconducibili a una serrata lotta tra nuovi, giovani esponenti mossi dalla volontà di conquistare il controllo dei traffici di stu- pefacenti e delle estorsioni515. Tra i vecchi luogotenenti, quello di maggiore spessore criminale è il capo del gruppo PEZZELLA, egemone a Cardito, Carditello, Frattamaggiore516, Frattaminore517 e Crispano518, alleato al clan CIC- CARELLI di Caivano519, importante snodo campano per i traffici di stupefacenti, sotto la cui egida convivono di- verse famiglie dedite ai citati traffici520. A Casoria, il 13 febbraio, è stato arrestato dai Carabinieri il capo del locale clan IODICE, legato ai MOCCIA, condannato521 per associazione di tipo mafioso, al quale fanno riferimento due pregiudicati arrestati il 6 giugno 2019 per estorsione aggravata522. Nel comprensorio territoriale di Casoria operano anche altri referenti della famiglia MOCCIA. Al riguardo, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa nel mese di marzo523, ha fornito una spaccato del rapido affermarsi, a Casoria, di diversi gruppi, tutti emanazione dei MOCCIA, il cui succedersi nel controllo delle attività illecite è stato scandito dall’esecuzione di provvedimenti restrittivi a carico dei rispettivi esponenti di vertice, senza che si generassero contrasti. Uno di questi è il sodalizio BARBATO- BENCIVENGA524, cui fa riferimento il citato provvedimento, che a Casoria aveva preso il posto dell’articolazione

515 Il 14 gennaio 2019, ad Afragola, è esploso un ordigno davanti ad una rivendita di auto; il 18 marzo successivo, una bomba carta, infatti, è stata fatta esplodere davanti ad una pasticceria. A questi episodi ha fatto seguito il citato omicidio del 29 marzo. 516 Il 15 maggio 2019, i Carabinieri hanno eseguito il decreto di fermo d’indiziato di delitto n. 11046/19 RGNR, emesso dalla Procura della Re- pubblica di Napoli/DDA per estorsione aggravata dal metodo mafioso, a carico di due soggetti, ritenuti responsabili di estorsione tentata e continuata in concorso, in danno del titolare di un panificio di Frattamaggiore, aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose. 517 A Frattaminore il clan PEZZELLA opera tramite la famiglia PAROLISI. 518 Dove i PEZZELLA operano tramite il gruppo CENNAMO. 519 Il clan interagisce con il gruppo ABETE-ABBINANTE-NOTTURNO di Scampia, rapporto favorito dal matrimonio del nipote del capo del clan CICCARELLI con la sorella di un elemento di vertice del gruppo NOTTURNO (cfr. OCCC n. 35532/11 RGNR-177/2016 Occ, stralcio dal 9129/05 RGNR, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli il 22 aprile 2016). 520 Il 18 febbraio 2019, nel territorio di Orta di Atella (CE), confinante con i comuni di Caivano e Crispano, è stato rinvenuto il corpo di un pre- giudicato, con precedenti per traffico di stupefacenti, ucciso a colpi di arma da fuoco. La vittima è nipote di un altro pregiudicato, elemento di spicco del clan MOCCIA, ucciso nel 2006, anche lui nel territorio di Orta di Atella. 521 Con sentenza n. 41941/15 RGNR-1383/16 RGTRIB. 522 Tratti in arresto da personale della Polizia di Stato in esecuzione di due decreti di fermo di indiziato di delitto (n. 8613/06 RG GIP) per tentate estorsioni ai danni di diversi esercizi commerciali di Casoria. 523 OCCC n. 35046/18 RGNR DDA-128/19 ROCC DDA, emessa il 5 marzo 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli. Con il provvedimento sono state contestate una serie di estorsioni praticate con la tecnica del cd. cavallo di ritorno, e il contrabbando di tle, aggravati dal metodo ma- fioso. Contestualmente, nell’ambito del richiamato procedimento penale sono stati notificati avvisi di conclusione delle indagini a carico di altri pregiudicati, sempre legati ai MOCCIA, ritenuti responsabili di illecita concorrenza, con minaccia o violenza, aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose. L’indagine ha riguardato diversi episodi estorsivi ed evidenziato l’illecita concorrenza nel settore delle onoranze funebri a Casoria e Afragola nei confronti di alcune aziende, oggetto di minacce, per favorire le attività di imprese gestite dal sodalizio criminale. 524 Il 28 febbraio 2019, a Casoria, i Carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di aggravamento di misura cautelare n. 16442/18 RGNR e 5601/18 RGDIB, emessa il 27 febbraio dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un pregiudicato, ritenuto appartenente al gruppo BARBATO/BENCIVENGA, già agli arresti domiciliari per i reati di ricettazione, detenzione e porto illecito di armi e munizioni.

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 170 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

170 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

del clan MOCCIA, facente capo alla famiglia ANGELINO, dopo la morte, nel 2012, del capo clan, e il successivo arresto del padre. Nel 2014, l’arresto del capo del gruppo BARBATO-BENCIVENGA, consentì alla famiglia CERVO, già legata agli ANGELINO, di ritagliarsi uno proprio spazio criminale sul territorio. Nei comuni di Melito e Mugnano di Napoli è tutt’ora radicato il clan AMATO-PAGANO525, che vi detiene il mo- nopolio del traffico di sostanze stupefacenti e delle attività estorsive526. Il 25 marzo 2019, i Carabinieri, a Giugliano in Campania, località Varcaturo, nel corso di una perquisizione presso l’abitazione del figlio, incensurato, di uno dei capi del clan AMATO, hanno rinvenuto e sequestrato oltre 75 mila euro circa in contanti, presumibilmente ri- conducibili ad attività illecite, documentazione varia e alcuni orologi di lusso. A Casavatore opera il gruppo FERONE, sodalizio vicino agli AMATO-PAGANO e alla VANELLA GRASSI. Nel comprensorio territoriale dei comuni di Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano, il controllo delle attività illecite - estorsioni, gestione del gioco clandestino, usura, infiltrazione negli appalti pubblici, spaccio di stupefa- centi - è suddiviso tra i clan VERDE, RANUCCI - PETITO - BOTTONE, PUCA, D’AGOSTINO - SILVESTRE527. Lo stato di detenzione dei vertici dei citati sodalizi ha dato spazio a figure di secondo piano, in grado comunque di mantenere il controllo del territorio. Nel mese di marzo è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere528 nei confronti del genero del capo del clan PUCA, ritenuto responsabile di estorsione e illecita concor- renza, per aver imposto a esercizi commerciali di Sant’Antimo e Grumo Nevano di acquistare pane e prodotti da forno da ditte espressione del sodalizio. Sebbene le condotte contestate si riferiscano al 2015, nel provvedimento si dà atto del forte radicamento del clan sul territorio e dell’alleanza con gli altri due gruppi di Sant’Antimo, i clan VERDE e RANUCCI. Sarebbe, tuttavia, in atto un mutamento della morfologia criminale interna al clan PUCA, a causa di frizioni determinate dalla collaborazione di alcuni affiliati529.

525 Il 16 febbraio 2019, a Mugnano di Napoli, dove era residente, è stato ucciso un pregiudicato, figlio di un affiliato al cartello ABETE-ABBI- NANTE-NOTTURNO, operante nell’area Nord di Napoli, già legato agli AMATO-PAGANO, dai quali si era dissociato nel 2011, avvicinandosi al gruppo della VANELLA-GRASSI. Anche con quest’ultimo clan gli ABETE-ABBINANTE-NOTTURNO entreranno in contrasto a causa del loro riavvicinamento agli AMATO-PAGANO. Referente a Mugnano degli AMATO-PAGANO è il nipote del capo del gruppo AMATO, sotto- posto al regime della sorveglianza con obbligo di dimora in quel comune. 526 L’ordinanza n. 23166/17 RGNR-84/19 OCC (operazione “Zapatero”), emessa il 7 febbraio 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli, per as- sociazione di tipo mafioso ed altro, ha ripercorso gli scenari che avevano condotto ad uno scontro interno al sodalizio. Il contrasto aveva fatto registrare, tra maggio e dicembre 2016, un’escalation di delitti ai quali pose fine l’intervento della sorella del capo del gruppo PAGANO, arrestata nel 2017. 527 I capi delle due famiglie erano entrambi affiliati al clan RANUCCI. In un secondo momento, si sono avvicinati al clan PUCA, per poi costituire un autonomo gruppo camorristico, a cui i clan di Sant’Antimo hanno conferito la delega per le attività illecite su Casandrino. 528 OCCC n. 26078/16 RGNR-65/19 OCC, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, il 30 gennaio 2019, per il reato di associazione di tipo mafioso. 529 Il 6 gennaio 2019, a Sant’Antimo, è l’esploso un ordigno dinanzi all’edificio di proprietà di due imprenditori edili, fratelli di un elemento di spicco del clan PUCA, collaboratore di giustizia.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 171 – Senato della Repubblica

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4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 171

A Giugliano in Campania si conferma la presenza del clan MALLARDO, uno dei gruppi che fanno parte della cd. “Alleanza di Secondigliano”, unitamente ai sodalizi CONTINI e LICCIARDI. I MALLARDO sono tra le famiglie camorristiche più influenti del panorama criminale campano, con proiezioni economiche e criminali in diverse regioni, tra le quali il Lazio e la Toscana. Il 15 gennaio 2019, nell’ambito dell’operazione “Babele”530, la DIA di Na- poli ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di due esponenti di spicco del clan, ritenuti respon- sabili dell’omicidio di un affiliato, avvenuto a Giugliano in Campania nel 1996, ucciso su ordine di uno dei due indagati per aver tenuto condotte contrarie ai “codici di comportamento” imposti dal clan. Alcuni componenti del sodalizio sono tra i destinatari dell’ordinanza emessa a conclusione della più volte citata operazione “Carta- gena”531 che ha, tra l’altro, evidenziato come il capo del gruppo MALLARDO, anche se detenuto, fosse spesso sia intervenuto per gestire gli affari illeciti dell’alleato clan CONTINI532. Il clan giuglianese è stato di recente colpito anche nel profilo patrimoniale: il 5 giugno 2019 la DIA di Napoli ha eseguito una decreto di sequestro emesso dal locale Tribunale nei confronti di un imprenditore affiliato al clan MALLARDO, titolare di una società immo- biliare e di una concessionaria di auto, responsabile di numerose truffe in danno di compagnie assicuratrici e del successivo reimpiego dei capitali illeciti, attraverso fittizie intestazioni di beni ai suoi familiari533. I MAL- LARDO devono la loro forza anche ai buoni rapporti con i gruppi operanti a Villaricca (famiglie FERRARA-CAC- CIAPUOTI, imparentate tra loro534), con i clan NUVOLETTA - POLVERINO di Marano e BIDOGNETTI del casertano. Il sodalizio è presente, tramite suoi referenti, anche a Qualiano, comune dove operano anche i gruppi D’ALTERIO-PIANESE e DE ROSA. Ha, infine, basi operative e logistiche a Napoli, in ragione dei citati rapporti di alleanza e legami familiari con i clan CONTINI e BOSTI. Il 17 maggio 2019, i Carabinieri di Battipaglia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere535 nei confronti di cinque soggetti, tra i quali il capo del

530 OCCC n. 11019/18 RG.NR-19/19 OCC, emessa l’11 gennaio 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli, per omicidio. 531 OCCC n. 1718/11 RGNR-206/19 OCC, emessa il 30 aprile 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli per associazione di tipo mafioso ed altro. 532 Nel 2014, il capo del gruppo MALLARDO, sottoposto al regime degli arresti domiciliari, approfittando di un permesso, si era recato a Napoli, nel Rione Amicizia, storica zona di influenza dei CONTINI. La sua presenza si era resa necessaria dopo gli arresti di elementi di vertice del sodalizio CONTINI anche per arginare la gestione superficiale ed egoistica della cassa del clan da parte dell’allora reggente, che avrebbe potuto generare conflitti interni. 533 Il provvedimento (n. 21/19 RGMP-RegDecr 11/S 2019) ha riguardato le due citate società oltre a 49 immobili (tra cui appartamenti e villini, ubicati nel comune di Giugliano in Campania) e 46 tra rapporti finanziari e polizze vita, per un valore complessivo stimato in 6 milioni di euro. 534 Il 13 marzo 2019, a Giugliano in Campania, i Carabinieri hanno arrestato un pregiudicato contiguo al sodalizio FERRARA-CACCIAPUOTI, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso il 12 marzo dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, per il reato di estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso. Lo stesso provvedimento è stato notificato anche al cognato del capo del gruppo FERRARA e a un altro affiliato. 535 OCCC n. 9527/15/21-5009/16 RGIP emessa dal GIP presso il Tribunale di Salerno l’8 aprile 2019.

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 172 – Senato della Repubblica

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172 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

gruppo MALLARDO, due affiliati al sodalizio salernitano PECORARO-RENNA, operante nella Piana del Sele, e un pregiudicato ritenuto vicino al gruppo CESARANO, tutti coinvolti, con ruoli diversi, in un omicidio eseguito a Pontecagnano Faiano (SA) ad agosto 2015. Il provvedimento ha evidenziato gli stretti rapporti tra i menzionati clan finalizzati a consolidare il controllo sui rispettivi territori di competenza, scambiandosi reciproci favori, come nel caso dell’omicidio in questione, il cui movente risiedeva nel controllo del settore dei trasporti, di forte interesse per il clan PECORARO-RENNA, dove aveva tentato di inserirsi la vittima. A Marano di Napoli le organizzazioni storicamente egemoni sul territorio - NUVOLETTA, POLVERINO e OR- LANDO (questi ultimi operativi anche a Qualiano e Calvizzano) - nonostante i numerosi arresti di affiliati ed elementi apicali, non possono ritenersi destrutturate536. Piuttosto sembrano rivolti alla ricerca di nuove e più raf- finate strategie di controllo e gestione delle attività criminali. I menzionati sodalizi, infatti negli anni hanno con- tinuato a consolidare imperi economici e hanno, da tempo, investito le cospicue risorse finanziarie di cui dispongono in altri ambiti territoriali nazionali ed extranazionali, sviluppando molteplici attività imprenditoriali. A gennaio è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di 600 mila euro, nei confronti di un affiliato di spicco del clan NUVOLETTA, da anni trasferitosi in Emilia Romagna, dove operava anche per conto di altri gruppi537. Gran parte delle ricchezze dei citati clan trae origine dal traffico inter- nazionale di stupefacenti, soprattutto hashish, importato dal Marocco, quasi in regime di monopolio, disponendo di una rete di persone fidate e particolarmente esperte nei rapporti con le organizzazioni criminali estere, nella fattispecie con i potenti clan maghrebini. Altri affiliati ai citati sodalizi sono stati arrestati nei primi mesi del 2019. Tra questi figurano il nipote del boss del clan NUVOLETTA, arrestato il 7 febbraio 2019, in esecuzione di un ordine di carcerazione538, e un latitante del gruppo POLVERINO, arrestato in Marocco il 29 maggio 2019. Nel comprensorio territoriale di Acerra – dove la vendita di stupefacenti rimane il principale business - da alcuni anni la malavita organizzata ha perso una precisa identità e autonomia per l’assenza di una strutturata e preva- lente leadership criminale. In questo contesto instabile, nel quale si registra l’operatività dei gruppi AVVENTU- RATO e DI BUONO/CAROFARO, potrebbe inquadrarsi il movente dell’omicidio di un elemento di spicco del

536 Il 27 novembre 2018, a Mugnano, è stato arrestato il capo del clan ORLANDO. Il 24 gennaio 2018, a Cassino (FR), era stato arrestato lo zio del capo del clan POLVERINO, condannato alla pena della reclusione di anni 20 per associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti al quale, il 21 dicembre 2018, la Corte d’Appello di Napoli ha concesso gli arresti domiciliari, per motivi di salute. 537 Tribunale di Bologna n. 42-47/2018 SIPPI. Il destinatario della misura è stato vittima di un’aggressione da parte di un nipote del capo del gruppo CONTINI che, trasferitosi in Emilia Romagna con altri complici, avrebbe tentato di imporre nella provincia di Rimini, il monopolio nelle attività criminali (cfr. operazione “Hammer”, ottobre 2019). 538 Ordine di esecuzione per la carcerazione n. SIEP 218/2019, emesso il 7 febbraio 2019 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, per associazione di tipo mafioso, violenza privata ed estorsione aggravata.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 173 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 173

clan MARINIELLO poco prima scarcerato, figlio del vecchio boss di Acerra, anche lui vittima di un agguato, av- venuto sempre ad Acerra il 23 marzo 2000. A Casalnuovo di Napoli e Volla sono presenti i clan VENERUSO-REA e PISCOPO-GALLUCCI, con interessi nelle estorsioni e nel traffico di stupefacenti, praticato soprattutto al Parco Marcello e nelle cd. Palazzine della 219 a Ca- salnuovo. Nel mese di gennaio, un provvedimento cautelare539 ha confermato la piena operatività del sodalizio VENERUSO-REA nel settore delle estorsioni, rivolte sia ad operatori economici, tra i quali il titolare di una ditta affidataria del servizio di raccolta dei R.S.U. a Casalnuovo, sia a pregiudicati, costretti a versare parte dei loro profitti illeciti al clan540.

Napoli Provincia Orientale , Saviano, Piazzolla di Nola, Marigliano, Scisciano, Liveri, Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, San Paolo Belsito, Brusciano San Vitaliano, Cimitile, Mariglianella, Castello di Cisterna, Pomigliano d’Arco, Cicciano, Roccarainola, Somma Vesuviana, Cercola, Massa di Somma, Sant’Anastasia, Pollena Trocchia. L’area vesuviana è stata interessata da alcuni importanti eventi che, tuttavia, non ne hanno rimodulato gli assetti cri- minali: ad aprile 2019 è deceduto a Parma, per cause naturali, lo storico fondatore del clan FABBROCINO, detenuto dal 2005541; a Brusciano, il sodalizio REGA si è trovato a fronteggiare le mire autonomistiche di un gruppo di giovani. La famiglia FABBROCINO di San Gennaro Vesuviano, nonostante la lunga detenzione dello storico capo clan, ha mantenuto la sua influenza criminale che si estende anche a Nola, Ottaviano, Palma Campania542 e San Giuseppe Vesuviano543. In quest’ultimo comune e a Terzigno544 la sua longa manus è il gruppo BATTI, detto dei “Milanesi”,

539 OCCC n. 29427/17 RGNR- 22/19 OCC, emessa il 14 gennaio 2019 dal GIP presso il Tribunale di Napoli per estorsione aggravata dal metodo mafioso ed altro. 540 Secondo quanto riportato nell’ordinanza, il gruppo avrebbe preteso un versamento mensile di circa 5000 euro sui proventi derivanti dalla ge- stione di una piazza di spaccio. L’1 marzo 2019, a Casalnuovo, sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco nei confronti di un soggetto ri- tenuto legato al clan VENERUSO-REA. Nella zona in cui si è verificato l’agguato sarebbe attiva una piazza di spaccio. 541 Era stato uno dei promotori della Nuova Famiglia, cartello camorristico nato alla fine degli anni ’70 per contrastare la supremazia criminale acquisita dalla Nuova Camorra Organizzata che faceva capo alla famiglia CUTOLO, contrasto che si risolse, dopo una sanguinosissima faida, a favore del primo cartello. 542 Il 19 marzo 2019, nel comprensorio del comune di Palma Campania è stata incendiata una discarica abusiva con un ingente quantitativo di rifiuti (scarti tessili, pneumatici fuori uso, rifiuti speciali ferrosi costituiti da carcasse di veicoli, non identificabili, provenienti probabilmente anche da attività criminali, come furti di autoveicoli). 543 Il sodalizio è collegato alla cosca CAVA, di Quindici (AV), tramite la famiglia SANGERMANO operativa nei comuni di San Vitaliano, Scisciano, Cicciano, Roccarainola. 544 Il 12 aprile 2019, a Terzigno, i Carabinieri hanno arrestato un elemento di spicco del clan GIUGLIANO di Poggiomarino, federato al gruppo FABBROCINO, in ottemperanza all’ordine di esecuzione n. 733/2019 SIEP emesso il giorno precedente dalla Corte d’Appello di Napoli.

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 174 – Senato della Repubblica

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174 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

la cui principale attività illecita è la vendita di stupefacenti: la sua operatività è stata ridimensionata dall’esecu- zione da parte di militari dell’Arma dei carabinieri, a maggio, di due provvedimenti cautelari che hanno colpito i vertici dell’associazione545. Nell’area nolana si conferma l’operatività del clan SANGERMANO, alleato al clan RUSSO di Nola e in rapporti di parentela con il gruppo CAVA di Quindici (AV), che attraverso i SANGERMANO controlla i comuni di San Vi- taliano, Scisciano, Cicciano, Roccarainola. Riguardo al gruppo RUSSO, a maggio, è stato arrestato, per estorsione, il figlio del vecchio boss546. A Sant’Anastasia, il locale gruppo ANASTASIO, che ha propaggini anche nel territorio di Cercola e Pomigliano d’Arco, avrebbe riacquistato forza dopo la scarcerazione del nipote del capo clan che, coadiuvato da un cugino, si sarebbe messo a capo di un manipolo di fedelissimi, attraverso i quali controllare gli affari illeciti della zona, in particolar modo la vendita di sostanze stupefacenti. Sul territorio, si registra la presenza anche del figlio di un ele- mento apicale del cartello PERILLO-PANICO, in passato in contrasto con il clan ANASTASIO. L’assenza di frizioni tra i due gruppi, porta a ritenere che gli stessi siano addivenuti ad un accordo per la spartizione delle attività illecite. A Poggiomarino e Striano, le attività illecite per conto del clan GIUGLIANO sono gestite dal cognato del capo e dalla moglie di quest’ultimo. Nell’area opera anche un gruppo omonimo del primo: i due sodalizi, dopo una prima fase di scontro, sembrerebbero aver raggiunto un accordo per la spartizione del territorio. A Pollena Trocchia, il controllo delle attività illecite è appannaggio del sodalizio ARLISTICO-TERRACCIANO. A Somma Vesuviana, già feudo del gruppo D’AVINO, si registra una situazione magmatica, a causa di una serie di eventi che hanno interessato un’area nella quale l’assenza di criminali di spessore avrebbe favorito l’infiltra- zione di esponenti dei clan CUCCARO, RINALDI e MAZZARELLA dell’area orientale di Napoli, portando alla formazione di piccoli gruppi criminali, che rappresentano espressione sul territorio di quelle consorterie. Si tratta, in particolare, della famiglia DE BERNARDO, referente del clan MAZZARELLA, nell’ambito della quale un ele-

545 OCCC n. 51544/13 RGNR-79/19 OCC e n. 51544/13 PM-199/19 OCC, emesse rispettivamente il 4 febbraio 2019 e il 18 aprile 2019, dal GIP presso il Tribunale di Napoli, per reato di associazione di tipo mafioso ed altro. Il fratello del capo clan, anche lui coinvolto nella citata ope- razione, era stato arresto il 26 gennaio precedente dalla Polizia di Stato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (il 28 gennaio, il GIP del Tribunale di Nola ha emesso sentenza n.1189/19 RGNR- 553/19 RGGIP, con la quale ha confermato la misura degli arresti domici- liari). L’associazione aveva nella sua disponibilità un ingente quantitativo di armi (pistole, fucili e kalashnikov). Contestualmente agli arresti, militari della Guardia di Finanza hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo d’urgenza n. 51544 RGNRDDA-26289/14-4053/19 RGGIP, emesso il 30 aprile 2019 dalla Procura della Repubblica di Napoli-DDA, relativo a beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari per un valore di circa 7.500.000,00 euro. I sequestri sono hanno interessato le provincie di Napoli, Roma e Benevento. 546 In esecuzione dell’ordinanza n. 209/19-28611/17 RGNR-23101/18 RGGIP, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, il 2 maggio 2019. Dalle indagini è emerso che il pregiudicato, con altri due complici anche loro destinatari del provvedimento, nel marzo del 2018 aveva estorto denaro, a più riprese, a un imprenditore attivo nel settore ortofrutticolo, imponendogli il versamento di una tangente per aver acquistato, alla fine degli anni ‘90, un terreno in località San Paolo Belsito, nelle immediate vicinanze della residenza storica della famiglia RUSSO.

Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia Camera dei Deputati – 175 – Senato della Repubblica

XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. LXXIV N. 4

4. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA 175

mento di spicco è stato destinatario, unitamente a due affiliati, di un provvedimento restrittivo, eseguito dai Ca- rabinieri il 16 gennaio 2019, per un tentato omicidio, avvenuto a Somma Vesuviana, a settembre 2017, in pregiu- dizio di un soggetto legato al clan RINALDI547. Accanto a questo gruppo opera il sodalizio D’ATRI, referente in

547 OCCC n. 30464/15 RGNR-631/18 OCC, emessa il 21 dicembre 2018 dal GIP presso il Tribunale di Napoli.

1° semestre 2019 Camera dei Deputati – 176 – Senato della Repubblica

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176 RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO

zona per conto degli alleati clan CUCCARO e RINALDI, gli ultimi due in perenne conflittualità proprio con la famiglia MAZZARELLA. Sul territorio sono attivi anche alcuni pregiudicati autoctoni che opererebbero agli ordini di un pregiudicato legato alla citata famiglia D’AVINO. A Marigliano sono presenti il clan dei cd. “Mariglianesi” (con ramificazioni a San Vitaliano, Mariglianella, Castello di Cisterna548, Brusciano, Somma Vesuviana), composto da pregiudicati provenienti dalle fila del clan MAZZA- RELLA e il gruppo dei cd. “Paesani”, di cui fanno parte pregiudicati locali e che fa capo alla famiglia ESPOSITO549. A gennaio, i due capi dei gruppi ESPOSITO e RINALDI sono stati tratti in arresto assieme ad altri, perché coinvolti nell’omicidio del capo del citato clan DE BERNARDO, ucciso nel novembre 2015, a Somma Vesuviana, referente in quel comune della famiglia MAZZARELLA550. In risposta a questo omicidio, sempre a Somma Vesuviana, si era verificato il citato omicidio del settembre 2017, in pregiudizio di un soggetto legato al clan RINALDI. Il comune di Brusciano è stato teatro di ripetuti atti intimidatori (esplosione di colpi d’arma da fuoco, bombe carta e incendi) nonché di un omicidio in pregiudizio di un venditore ambulante, deceduto il 22 aprile 2019, in seguito alle ferite riportate nel corso di un agguato del 24 marzo precedente. I gravi episodi evidenziano le ten- sioni in atto sul territorio, dove il clan REGA si è trovato a contenere le spinte centrifughe di un gruppo di fuoriu- sciti. Uno dei componenti di vertice del sodalizio risulta tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare del mese di febbraio551, che ha riguardato una serie di estorsioni, consumate tra dicembre 2018 e aprile 2019, ai danni dei titolari di una pescheria di Brusciano. A confermare il clima di violenza, l’aggressione, con lanci di pietre, av- venuta nel mese di febbraio, di vari amministratori comunali mentre si trovavano in una area denominata “ex legge 219”, verosimilmente ad opera di vedette addette al controllo di una piazza di spaccio. In quella zona, a marzo, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato proiettili di vario calibro, alcuni ordigni rudimentali completi di inneschi, occultati nelle cantine di uno degli stabili condominiali ispezionati il successivo mese di aprile un ordigno ha causato il danneggiamento di alcune vetrate e di diversi veicoli in sosta.

548 A Castello di Cisterna e Marigliano è presente anche il clan REGA. Il 4 marzo 2019, nel primo dei due citati comuni, è stato ferito, nei pressi della propria abitazione, un pregiudicato con precedenti per reati inerenti gli stupefacenti, violazione legge armi e furto. 549 I complessi e instabili equilibri tra i “Mariglianesi” e i “Paesani” sono delineati in un provvedimento cautelare del luglio 2018 (OCCC n. 30464/15 RGNR-330/18 Occ, emessa il 2 luglio 2018, dal GIP del Tribunale di Napoli per associazione di stampo mafioso ed altro). 550 In esecuzione dell’ordinanza n. 30464/15 RGNR-627/18 OCC, emessa il 19 dicembre 2018 dal GIP presso il Tribunale di Napoli. Si legge nel provvedimento che il delitto era funzionale agli interessi sia dei RINALDI sia degli ESPOSITO. Per i primi rappresentava una sorta di ritorsione nei confronti della vittima “…reo di aver dato rifugio al nipote…che, quale affiliato al gruppo BUONERBA (alleato ai MAZZARELLA e contrapposto ai SIBILLO nel quartiere napoletano di Forcella) si era reso coautore dell’omicidio del capo dell’opposta fazione (i SIBILLO, legati ai RINALDI)…”. Mentre per i secondi era strumentale per arginare le mire espansionistiche dei MAZZARELLA, colpendo il capo del gruppo che era schierato al loro fianco. 551 OCCC n. 4050/2019 RGNR-235/19 OCC, emessa dal GIP presso il tribunale di Napoli il 15 febbraio 2019.

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