Lungo Il Torrente Vela: Un Percorso Fotografico E Documentario
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In copertina: Il rio Gardenàl (Lamar di Terlago) - Foto di Attilio Comai Ortofotocarate: Immagini TerraItaly™ - © Compagnia Generale Ripreseaeree S.p.A. - Parma - www.terraitaly.it Finito di stampare nel mese di aprile 2008 - Litografia Amorth - Trento Il Libro delle Acque ROGGE E SORGENTI NELLA VALLE DEI LAGHI DALLE VISCERE DELLA TERRA ALLE OPERE DELL’UOMO a cura dei Gruppi Culturali Retrospettive N.C. Garbari del Distretto di Vezzano La Ròda La Régola La realizzazione di questo lavoro è stata possibile grazie al sostegno fimamziario di: Commissione Culturale Intercomunale di: Terlago - Vezzano - Padergnone - Calavino - Lasino - Cavedine Consorzio dei Comuni B.I.M. Sarca - Mincio - Garda Consorzio dei Comuni B.I.M. Adige Cassa Rurale di Aldeno e Cadine Cassa Rurale di Sopramonte Tre anni sono passati dalla pubblicazione del libro Di lago in lago e già la Com- missione Culturale Intercomunale della Valle dei Laghi, grazie anche al finan - ziamento del B.I.M. Sarca, può presentare una nuova opera di valorizzazione del nostro territorio. Il libro delle acque è, infatti, la logica prosecuzione di quel primo volume che ha indagato con attenzione e in profondità la natura, la storia e le vicende dei laghi, perle della nostra Valle. Le sei amministrazioni comunali della Valle dei Laghi, riunite nella Commissio- ne Culturale Intercomunale che, dal 1 luglio 2007, è convenzionata per la gestio- ne associata di attività culturali, hanno posto tra i loro obiettivi anche la ricerca naturalistica, storica, artistica e sociale per una riscoperta e valorizzazione del territorio. La consapevolezza di agire insieme per rivalutare, dal punto di vista culturale, con maggior vigore e rinnovato slancio, la Valle, ha anticipato il più ampio progetto politico della Comunità di Valle che a breve entrerà in vigore. La Commissione Culturale, infatti, organizza e supporta eventi che coinvolgono l’intera Valle puntando sulla collaborazione di associazioni e gruppi dei diversi paesi. In questo senso, e ancora una volta, l’intervento congiunto delle associazioni “La Regola” di Cadine, “N.C. Garbari” del distretto di Vezzano, “La Roda” di Padergnone e “Retrospettive” della Valle dei Laghi ha permesso la stesura di un testo che analizza in maniera esaustiva i corsi d’acqua che scorrono nel territo- rio compreso tra Cadine e Vigo Cavedine; allargando dunque il confine ad una zona, quella di Cadine appunto, che, seppur esterna alla Valle dei Laghi, è stato necessario coinvolgere per la presenza del torrente Vela. I corsi d’acqua, che vivaci attraversano in lungo e in largo la nostra valle, sono spesso dimenticati e poco valorizzati; racchiudono tuttavia, nel loro secolare scorrere, infiniti aneddoti, storie, vicende, mestieri di un tempo che un preciso lavoro di studio, ricerca d’archivio e osservazione ha raccolto in un’opera che offre una loro immagine ricca e completa. Il ricorso, inoltre, alle ortofotocarte aeree ha garantito una georeferenziazione immediata dei corsi d’acqua, sorgenti e luoghi anche per i non addetti ai lavori. Doveroso, infine, è il ringraziamento a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno collaborato per la pubblicazione di questo libro, riscoprendo e valorizzando una delle peculiarità della Valle alla ricerca di un’identità territoriale sempre più percepita e viva. Commissione Culturale Intercomunale Calavino Cavedine Lasino Padergnone Terlago Vezzano 5 Caratteri naturalistici delle rogge della Valle dei Laghi Un patrimonio nascosto di ambienti acquatici ricchi di vita. dott. Lorenzo Betti - naturalista ittiologo La Valle dei Laghi, come si desume immediatamente dal suo toponimo, è fortemente caratterizzata dalla diffusa presenza, sul suo territorio, di nume- rosi specchi d’acqua naturali. Non solo i laghi, tuttavia, ma l’intera idrografia della vallata (acque ferme e correnti, superficiali e sotterranee), costituisco- no un aspetto di grande interesse naturalistico per molti motivi, primo fra tutti quello legato all’origine dell’attuale assetto dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri. Il solco vallivo così come lo possiamo osservare oggi e il suo reticolo idrografico sono in larga parte il risultato degli intensi processi di modella- mento geomorfologico con- nessi con le glaciazioni qua- ternarie. Queste, terminate con la glaciazione di Würm, il cui massimo si pone intor- no ai 18.000 anni fa, hanno prodotto immense modifica- zioni, dirette e indirette, del territorio alpino, “scavando”, tramite l’azione erosiva dei ghiacciai maggiori, profonde vallate, depositando grandi masse moreniche, lasciando i versanti, nelle fasi postgla- La parte settentrionale della Valle dei Laghi. ciali, in situazioni instabili -re 9 Roggia Grande di Naran a monte di Il Rimone in un tratto del vecchio corso. Vezzano. Il Fosso Maestro di Terlago in corrispondenza dell’Agamenòr. 10 sponsabili delle grandi frane preistoriche e storiche. La Valle dei Laghi, in particolare, è contraddistinta dall’evidentissimo con- trasto tra la condizione idrografica delle più antiche fasi glaciali e quella at- tuale. Il grande ghiacciaio atesino, infatti, uno dei maggiori di tutte le Alpi meridio- nali, originariamente la solcava per tutta la sua lunghezza e fu il principale fattore della sua attuale morfologia. Le tracce di quegli immensi fenomeni erosivi sono ben visibili, oggi, nella tipica morfologia a “U” del Basso Sarca, nelle forme arrotondate e “levigate” di molti dei rilievi montuosi della valle, nel grande lago morenico terminale (Lago di Garda) e nelle grandi frane che in tempi più e meno recenti hanno interessato l’intera vallata condizionando- ne in modo così rilevante anche l’idrografia (versante nordoccidentale del M. Bondone, Monte Brento - Marocche di Dro, Monte Stivo etc.). Proprio l’abbandono repentino della vallata da parte delle grandi masse gla- ciali è all’origine di questi enormi fenomeni franosi. Il venir meno del suppor- to delle grandi colate glaciali sulle pareti rocciose circostanti, profondamente erose dall’azione esarante dei ghiacci, determinò giganteschi crolli ai quali sono da attribuire importanti segni del paesaggio attuale della Valle dei Laghi e anche, in parte, l’assetto attuale della circolazione delle acque superficiali e sotterranee. Am- bienti acquatici di grande rilie- vo paesaggistico e naturalistico come il Lago di Cavedine, ad esempio, sono da attribuire per intero ai fenomeni di frana e di sbarramento fluviale post- glaciali. Gran parte degli eco- sistemi lacustri della valle, in effetti, sono da ricondurre ad origini, dirette o indirette, di sbarramento vallivo da parte dei grandi fenomeni franosi (ad esempio, il Lago di Terlago). Polle d’acqua emergenti al lago di Terlago. 11 La roggia di Calavino nei pressi del paese. Roggia Grande di Naran a Padergnone. Affluente meridionale del Fosso Maestro Il Rimone Nuovo, che trasferisce le di Terlago recentemente canalizzato in acque turbinate a S. Massenza verso il seguito ai lavori di bonifica agraria. lago di Cavedine (sullo sfondo). 12 Il torrente Vela nei pressi di Montevideo. Sorgente carsica principale della Roggia di Naran dove si possono osservare ele- menti tipici degli ambienti umidi e ripariali: il canneto ed il salice bianco. 13 Crescione, tipica presenza vegetale delle risorgive. Menyanthes trifoliata Se nelle fasi climatiche fredde la Valle di Laghi era percorsa da uno dei maggiori corsi d’acqua gla- ciali delle Alpi, oggi, per contro, a dispetto della sua ricchezza nu- merica di ambienti acquatici, essa è solcata da corsi d’acqua modesti Iris pseudacorus. come portata complessiva. Questa condizione è da attribuire a tre ordini di motivi. Il primo: il grande fiume atesino, che la per- correva originariamente sotto for- ma di ghiacciaio e che ha provo- cato la formazione di un così im- ponente solco vallivo, segue oggi un percorso diverso a causa dello sfondamento della soglia verso la valle padana in corrispondenza della bassa Vallagarina. Il secon- do: il bacino imbrifero residuo che Pinguicola alpina; curiosa pianta carnivora. 14 rifornisce d’acqua la Valle dei Laghi è, di conseguenza, molto più piccolo e produce portate d’acqua di gran lunga inferiori. Il terzo: a causa di diffusi fenomeni carsici, la parte superiore della Valle dei Laghi, pur avendo un im- pluvio superficiale evidentemente tributario del Fiume Sarca, cede rilevanti quantità d’acqua al bacino del Fiume Adige, principalmente attraverso i corsi d’acqua sotterranei che caratterizzano il versante orientale della Paganella fino alle quote più basse. Questi fenomeni carsici, che condizionano profon- damente l’odierno sistema idrografico, sono in parte direttamente indotti dal- le grandi frane interglaciali e in parte concorrenti con esse. Lo sbarramento vallivo generato dall’antica frana del versante nord occidentale del Monte Bondone è all’origine, ad esempio, della formazione dei laghi di Terlago e, indirettamente, dei suoi emissari carsici che restituiscono le sue acque copio- se nella media Valle dell’Adige, presso l’Ischia Podetti, a Nord di Trento. Lo stesso corso d’acqua principale che scende dalle pendici del Monte Bondo- ne, ovvero il Torrente Vela, a causa della complessa orografia e della presenza di massicci accumuli morenici e franosi, scorre per lunghi tratti sotterraneo e varia il proprio percorso da un andamento prevalentemente nordoccidenta- Un esemplare di natrice tassellata intenta a cibarsi di uno scazzone. 15 Il ghiozzo padano. La sanguinerola. La trota fario. Il vairone. le (tratto superiore), a una direzione settentrionale (tratto intermedio, presso Sopramonte) fino a deviare