I Lunedi Della Musica 2013
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I LUNEDI DELLA MUSICA 2013 Quindicesima Stagione Concertistica Quindicesima Stagione Concertistica I LUNEDÌ DELLA MUSICA 17 concerti 5 luoghi 34 interpreti 92 composizioni Gentile pubblico, ci prepariamo a festeggiare i quindici anni di attività pre- sentandovi la nuova Stagione Concertistica di Società della Musica: I Lunedì della Musica 2013. GENNAIO Dopo quindici anni di proposte concertistiche è ancora la mu- 28 gennaio sica da camera ad ispirare il nostro repertorio: è infatti a que- Teatro Bibiena, ore 20.45 sto linguaggio, così puro ed essenziale, che riconosciamo forse Gino Paoli, voce più di ogni altro la capacità prodigiosa di far vibrare le corde Danilo Rea, pianoforte più intime dell’anima, di nutrirne le suggestioni. “Due come noi che…” E seppur in un momento così diffi cile per la nostra collettività (ma forse, proprio per questo) resta saldo più che mai il nostro desiderio di tener vivi i contatti con la comunità mantovana FEBBRAIO offrendo, ci auspichiamo, momenti di appagamento e grati- fi cazione. 4 febbraio Anche “I Lunedì della Musica 2013” conservano la loro im- Madonna della Vittoria, ore 20.45 postazione “itinerante”: il Teatro Bibiena, l’Auditorium Mon- Ribalta Giovani teverdi, Madonna della Vittoria, il Chiostro di San Barnaba e Vanessa Innocenti, fl auto la Sala Ovale dell’Accademia Virgiliana rappresentano le linee Daniele Rocchi, clavicembalo e gli snodi del nostro tracciato musicale. musiche di Bach e Gervasoni Un’attenzione particolare viene rivolta ai “Giovani” con un progetto che da una parte ne valorizza le prime affermazioni professionali, dedicando due concerti ai vincitori di prestigiosi concorsi e dall’altra desidera incoraggiarne la curiosità, riser- vando tre lezioni/concerto agli studenti mantovani. È questa, eccezionalmente, un’edizione tutta “italiana” la cui inaugurazione è affi data ad un pioniere della grande canzone 11 febbraio d’autore: Gino Paoli, in duo con il pianista jazz Danilo Rea, darà avvio il 28 gennaio ad un cammino di diciassette con- Incontri con le scuole certi che si completerà con le celebrazioni del bicentenario Auditorium Monteverdi, ore 11.00 della nascita di Giuseppe Verdi al quale renderemo doveroso Trio Diaghilev omaggio con due appuntamenti riservati alla sua produzione (pianoforte a 4 mani e percussioni) cameristica, il 20 maggio, presso il Teatro Bibiena. Desideriamo infi ne ringraziare tutti gli Enti, gli Sponsor, i Auditorium Monteverdi, ore 20.45 Club di Service e gli "amici" di Società della Musica che hanno Trio Diaghilev scelto di accompagnarci in questo nuovo percorso musicale e (pianoforte a 4 mani e percussioni) ci auguriamo di poter ricambiare pienamente la loro fi ducia musiche di Bernstein e Stravinskij nonché l’affetto e la fedeltà del nostro pubblico. 18 febbraio Società della Musica Madonna della Vittoria, ore 20.45 Ribalta Giovani Luca Oberti, clavicembalo musiche di Bach e Coppens 2 - I LUNEDì DELLA MUSICA 2013 MARZO 22 aprile Teatro Bibiena, ore 20.45 4 marzo Milena Vukotic, voce Mario Ancillotti, fl auto Incontri con le scuole Simone Soldati, pianoforte Auditorium Monteverdi, ore 11.00 musiche di Mozart, Debussy, Dorina Frati, mandolino Reinecke Piera Dadomo, chitarra Chiostro di San Barnaba, ore 20.45 Altri Suoni Dorina Frati, mandolino Piera Dadomo, chitarra musiche di Boni, Vivaldi, Riggeri, Bach, Ponce, Calace, Paganini 11 marzo Sala ovale dell’Accademia Virgiliana, ore 20.45 MAGGIO Massimo Mercelli, fl auto Edoardo Catemario, chitarra 6 maggio musiche di Mozart, Schubert, Auditorium Monteverdi, ore 20.45 Piazzolla Alberto Maria Ruta, violino Antonello Cannavale, pianoforte musiche di Schubert, Françaix, Dvorák 18 marzo Auditorium Monteverdi, ore 20.45 Quartetto di sassofoni Accademia musiche di Singelée, Glazunov, Françaix, Romero, Escaich 13 maggio Chiostro di San Barnaba, ore 20.45 Altri Suoni APRILE Fabio Furia, bandoneon musiche di Gardel, Villoldo, 8 aprile Cobian, Piazzolla, Troilo, Bach, Arolas, Rodriguez Incontri con le scuole Auditorium Monteverdi, ore 11.00 20 maggio Gianfranco Grisi, cristallarmonio Teatro Bibiena Viva Verdi Altri Suoni • ore 19.00 Chiostro di San Barnaba, ore 20.45 Quartetto di Venezia Gianfranco Grisi, cristallarmonio • ore 20.00 Buffet Trio d’archi di Bergamo • ore 21.00 musiche di Bach, Mozart, Morricone Marcello Nardis, tenore Bruno Canino, pianoforte 15 aprile Musiche di Verdi Auditorium Monteverdi, ore 20.45 Duo OttoeQuindici (sassofono e pianoforte) musiche di Schulhoff, Schumann, Fitkin, Musorgskij, Debussy, Milhaud, Swerts 3 con le proprie opere, la più entusiastica ammirazione. TEATRO BIBIENA Nell’anno anzidetto 1767 erano ancora viventi e operosi, oltre ad Antonio, altri due dei Bibiena architetti: il fratello Giovan Maria e il i luoghi storici nipote Carlo Ignazio, dimoranti entrambi oltr’Alpe. Unico Antonio, dunque, rappresentava in Italia la gloriosa stirpe. Quando gli accademici mantovani gli affi darono l’incombenza di progettare e di eseguire la loro sala, egli era già settantenne, essen- do nato a Parma nel 1697, ma l’età avanzata non aveva diminuito la Mantova dopo il crollo vigorosa capacità inventiva, cui era unita un’energia fi sica sorpren- A del regime gonzaghe- dente. sco avvenuto nel 1707, cui Circa la detta sala è da dire che essa, ancor prima di venire concreta- successe il governo della ta, ricevette la qualifi cazione di teatro “scientifi co”, in rapporto con casa d’Austria, l’eredità la fi nalità precipua che i Timidi si proponevano di assegnarle... spirituale fu raccolta dai Ti- …La sala voluta dagli accademici doveva essere sì un teatro, però midi, il cui sodalizio soprav- sui generis, destinato quale era a manifestazioni da godere più con visse, oscillando per qual- l’udito e con l’intelletto, che non attraverso la visione di allestimenti che tempo fra tendenze spettacolari. di gusto arcadico e sempre Si trattava addirittura di rinunciare al palcoscenico, inteso secondo la più vigorose suggestioni spaziosa accezione divenuta consueta nell’età barocca, e di colloca- razionalistiche… re invece in fondo all’ambiente una tribuna. Antonio recepì il senso della committenza mantovana e concepì il concludersi dello spazio …Nel 1766 il rettore dell’Accademia dei Timidi, conte Carlo Ottavio con un ritorno alla scena fi ssa: però una scena fi ssa confi gurata, con di Colloredo, inviò a Milano al plenipotenziario per la Lombardia au- insolita formula, come una sorta di loggiato praticabile, teso fron- striaca, Carlo di Firmian, un ambizioso piano di trasformazione del talmente a due piani, cioè come due corridoi costruiti uno sull’altro, vetusto ente letterario in un istituto di altro tipo, dotato di un’artico- il che venne a donare all’ambiente una singolare nota di circolarità, lazione appoggiata a una molteplicità di competenze e largamente appena accennata nella mossa e sapiente sintassi della composizione aperto a istanze di ordine scientifi co, in piena aderenza, ormai, agli architettonica generale. entusiasmi intellettuali del momento. Il Bibiena adempì in soli due anni all’obbligo che nel 1767 aveva con- Il Firmian, esaminato il progetto, lo trasmise con parere favorevole a tratto coi Timidi: vi adempì anzitutto ideando lo speciale teatro che Vienna per l’approvazione da parte dell’imperatrice Maria Teresa... da lui si desiderava, poi dirigendone i lavori di fabbrica e infi ne, con …In attesa della deliberazione imperiale i Timidi decisero di demo- abilità di pittore oltre che di architetto, affrescando personalmente lire, nell’interno del palazzo, il teatrino cinquecentesco, nonché un gli interni de i numerosi palchetti con fi gurazioni monocrome, che assieme di vani contigui, e di creare nello spazio così ottenuto una sono pure esse documento prezioso dell’attività artistica dell’insigne sala solenne e capace da impiegare per sessioni pubbliche, cioè aper- maestro. Il 3 dicembre 1769 lo “scientifi co”, fi nito di tutto punto, te alla cittadinanza. poteva essere inaugurato. Animava nel contempo gli accademici mantovani la speranza di esse- re presto in grado di ricostruire l’intero palazzo per adeguare la sede La brillante soluzione data da Antonio al problema creativo postogli alle esigenze nuove e pressanti che erano venute maturando. dagli accademici mantovani aveva generato non soltanto un gioiel- Nel marzo del 1767, mentre si provvedeva a demolire il vecchio tea- lo squisito per gli equilibri fra movimento ed eleganza, ma anche trino, i Timidi stabilirono che anche la nuova sala dovesse presentarsi un’opera da valutare come notevolissima nell’ampio quadro delle a guisa di teatro: un teatro non più a gradinata come quelli rinasci- suddette sperimentazioni bibienesche e come una delle formulazioni mentali, ma a palchetti cingenti la platea in due ordini sovrapposti, architettoniche più signifi cative del tardo Settecento europeo. secondo il genere di struttura inventato nel Seicento e che ormai Poco più di un mese dopo l’inaugurazione, il 16 gennaio 1770 il gio- imperava. vinetto Wolfgang Amadeus Mozart, appena quattordicenne, giunto D’altronde, una sala così formata avrebbe consentito l’ammortamen- a Mantova nel giro della sua prima tournée italiana, consacrava, per to della spesa di costruzione attraverso i proventi che sarebbero de- così dire, l’incipiente vita del leggiadro teatro “scientifi co” dandovi rivati dalla concessione dell’uso dei palchetti. insieme col padre, Leopold, un memorabile concerto. E, certo allo scopo di stimolare le richieste in tale senso, fu prospetta- Il 26 gennaio Leopold Motart in una lettera inviata alla moglie par- to dagli accademici un programma d’impiego