Introduzione
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Introduzione Con la presente tesi vogliamo presentare due romanzi di Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita e Una vita violenta. Queste opere sono state scritte dopo il forzato trasferimento di Pier Paolo Pasolini dal Friuli a Roma e hanno segnato in particolar modo sia il suo percorso letterario, che la sua vita personale. Dapprima parleremo secondo ordine cronologico dei dati biografici essenziali al fine di conoscere meglio la personalità dello scrittore e accenniamo anche alla produzione artistica, menzionando nel contempo i titoli delle sue opere più significative. Siccome questi due romanzi sono in parte autobiografici, riteniamo importante porre attenzione sul percorso umano di questo autore. Nel seguito concentreremo la nostra attenzione sul primo dei romanzi, Ragazzi di vita, parleremo della sua particolare struttura e riassumendo la trama ci dedicheremo alla sua analisi, parlando dei suoi personaggi e dei suoi aspetti fondamentali, cioè della sua ambientazione nelle borgate romane e della particolare scelta linguistica che è stata fatta per la narrazione, cioè dell´uso del dialetto - gergo del sottoproletariato romano. La terza parte viene dedicata al romanzo Una vita violenta. Anche qui come nel capitolo precedente cercheremo di osservare bene la struttura e la trama, prestando attenzione all´ambiente delle vicende e alla fine studieremo il processo interiore del protagonista. La quarta parte della tesi si pone come oggetto una sorta di confronto dei protagonisti di questi due romanzi e alla fine vogliamo soffermarci sull´impatto che queste due opere hanno provocato. 6 1. Vita di Pasolini 1 1.1 Periodo friulano Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922, l´anno in cui Mussolini va al potere. É primogenito dell´ufficiale di fanteria Carlo Alberto Pasolini, discendente di un´antica famiglia nobile e della maestra di scuola elementare Susanna Colussi , di famiglia contadina originaria in Casarsa nel Friuli. Gli anni della sua infanzia ed adolescenza sono segnati dai continui trasferimenti del padre. Durante la sua carriera militare la sua famiglia cambierà diverse città, tra queste Belluno, dove nel 1925 nasce il secondogenito Guido Alberto per infine ritornare nuovamente a Bologna. I continui spostamenti avvengono quasi sempre con frequenza di un anno, costringendolo a trovare sempre di nuovo il proprio posto tra i suoi compagni di classe. Pier Paolo si sente escluso e solo, ma rimane comunque studente entusiasta, sensibile e curioso di sapere, con ottimi voti. Frequenta la prima elementare a Conegliano, la città dei suoi studi liceali, per proseguire a Cremona, a Scandiano, a Reggio Emilia per fermarsi alla fine a Bologna per sette anni. Pier Paolo vive una relazione di simbiosi con la madre, mentre quello con il padre è un rapporto difficile. »L´odore della povera pelliccia di mia madre è l´odore della mia vita «.2 »Tu sei la sola al mondo che sa del mio cuore cio che è sempre stato, prima di ogni altro amore«. 3 1 Per la biografìa di Pasolini si vedano : Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, Oscar saggi Mondadori, Milano, 2005; Luigi MARTELLINI, Introduzione a Pasolini, Editori Laterza, Bari, 1989; Vincenzo MANNINO, Invito alla lettura di Pasolini, Mursia Editore, Milano, 1974 2 Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, cit., p. 41 3 ENZO GOLINO, Poeti d´Italia - volume quarto, Pasolini e i moderni, Novecento, cit., p. 148 7 Tra padre e il figlio ci sono tante incomprensioni e tanta rivalità. Ma alla fine è stato Carlo Alberto che lo voleva poeta e letterato, spingendolo a scegliere la carriera che poi ha intrapreso. Fondamentali sono i soggiorni a Casarsa, dove la famiglia ritorna ogni estate. Dopo numerosi alloggi militari provvisori, la famiglia Pasolini trova finalmente una vera casa nella terra materna in Friuli. Pier Paolo lascia il cuore in questa terra ed è proprio qui che comincia a scrivere all´età dei sette anni le sue prime poesie, già allora di natura petrarchesca e dai metri complicati. Ai tempi del liceo crea insieme agli amici Luciano Serra, Franco Farolfi e Fabio Mauri un gruppo per la discussione di poesie. Alla passione per la letteratura e la scrittura in particolare si aggiunge più tardi anche quella per il disegno e per la pittura, come quella per lo sport. Grazie ai suoi eccelenti risultati salta un anno di liceo e presenta la maturità in autunno, iscrivendosi alla Facoltà di Lettere dell´Università di Bologna all´età di soli diciasette anni. Promosso capitano della squadra di calcio della sua Facoltà, insieme agli amici partecipa non solo ai raduni sportivi, ma anche ai Littoriali della cultura e dell´arte. E proprio l´interesse per la cultura che chiarisce i suoi pensieri e che lo allontana dall´ideologia fascista. Legge Occassioni di Montale, Ungaretti, Manzoni, le traduzioni dei lirici greci, scopre psicoanalisi di Freud. Pasolini costituiva già dai tempi del liceo una sorta di „guru“, autorità naturale, per i suoi coetanei: lui gli indicava i libri da leggere extrascolastici come Taras Bulba o Dostoevskij, li portava al cinema a vedere i film di John Ford e di Fritz Lang. Nel 1941 come ogni anno la famiglia trascorre l´estate a Casarsa. Da lì Pier Paolo scrive lettere ai suoi amici, allegando a volte anche delle poesie che contengono frammenti nel dialetto friulano. Collabora nella rivista del GIL bolognese „Il settaccio“ e scrive poesie in friulano e in italiano che saranno raccolte nel libretto di soli 46 pagine. Saranno pubblicate alle spese dell´autore nel 1942 come „Poesie a Casarsa“ cogliendo subito l´attenzione di Gianfranco Contini4 che gli dedicherà una recensione positiva. 4 Gianfranco Contini (1912 – 1990) era un critico e storico della letteratura italiana. 8 In questo periodo la famiglia Pasolini cerca un luogo piú tranquillo e sicuro per aspettare la fine della guerra e decide di trasferirsi prima a Casarsa e poi a Versutta. Il 1° settembre 1943 Pasolini è costretto ad arruolarsi a Livorno, e quando l´8 settembre disobbedisce all´ordine di consegnare le armi ai tedeschi, fugge. Mentre il padre, richiamato in Africa, é prigioniero in guerra laggiú, Pier Paolo e Suzanna aprono una piccola scuola privata a Versutta. Guido invece non acceta di stare nascosto e decide di raggiungere le truppe partigiane. Pasolini vede il suo fratello per l´ultima volta alla stazione dove lo accompagna. Viene a sapere della sua morte molto tempo dopo la fine della guerra e la perdita di Guido sarà uno dei dolori più grandi della sua vita. Quando Pasolini cerca degli attori per il suo film „Il Vangelo secondo Matteo“ é la madre Susanna che da il volto alla Madonna disperata per la morte del figlio. Prosegue intanto l´iniziativa della scuola a Versutta, dove Pasolini viene ormai considerato un vero maestro. É l´anno 1948, il periodo del romanzo Amado mio5, Pier Paolo si innamora di un ragazzo giovane. Nel 1945 viene fondata da Pasolini „l´Academiuta di lenga furlana“, raccogliendo un gruppo di poeti che cercano di aprire una nuova strada per la poesia in friulano. In novembre dello stesso anno discute la sua tesi di laurea intitolata „Antologia della poesia pascoliana: introduzione e commenti“ prendendo il massimo dei voti e lode. Dopo la laurea prende l´incarico ufficiale di insegnante di materie letterarie ed entra nel PCI. Sempre impegnato nel partito comunista partecipa anche al Congresso mondiale della pace a Parigi nel maggio del 1949. Pasolini non ha mai fatto del suo orientamento omosessuale un segreto, ma è per questo che arrivano i primi problemi con la giustizia. In ottobre dello stesso anno Pier Paolo viene segnalato ai carabinieri per corruzione di minorenni e atti osceni in pubblico e anche se al processo viene assolto, i dirigenti del PCI decidono di espellirlo ugualmente dal partito e gli viene tolto anche l´incarico dell´insegnamento. 5 Amado mio è un romanzo autobiografico di Pasolini uscito postumo. È diviso in due parti, Atti impuri e Amado mio e parla della sua giovinezza friulana. 9 1.2 Roma »Nell´inverno del ´49, … fuggii con mia madre a Roma, come in un romanzo.« 6 Per Pasolini è un colpo duro e decide quindi di lasciare il suo amato Friuli e trasferirsi a Roma insieme a Suzanna. I primi due anni sono molto difficili e come in passato, ancora una volta deve affrontare una realtà nuova; è solo e senza lavoro. All´inizio cerca di dare lezioni private, ma senza successo. Solo grazie al giornalismo riesce a guadagnarsi qualcosa. Comincia come correttore di bozze, ed in primavera del 1950 esce il suo primo articolo in elzeviro su „La liberta d´Italia“. Collabora a „Il Quotidiano“ pubblicando oltre alle pagine letterarie anche delle corrispondenze giornalistiche, firmandosi con il nome di Paolo Amari. Scrive anche su „Il Mondo“, su „Il Lavoro“ di Genova, su „Il Giornale“ di Napoli, su „Il Popolo di Roma“. »Le sue aperture di terza pagina sono spesso narrative: Pier Paolo tira fuori dal cassetto qualche capitolo di Amado mio (Avventura adriatica, sul „Quotidiano“ del 31 maggio 1950); oppure qualche cartellina di quello scartafaccio che sarà poi Il sogno di una cosa. Ma Roma lo ha già catturato: „Roma, con tutta la sua eternità, e la citta più moderna del mondo: moderna perchè sempre al livello del tempo, assorbitrice di tempo.«7 Continua la scrittura del romanzo La meglio gioventù, iniziato in Friuli, e comincia a scrivere Ragazzi di vita, il suo grande capolavoro. Grazie all´aiuto del poeta abbruzzese Vittorio Clemente ottiene il posto di insegnante in una scuola privata a Ciampino a 25 mila lire al mese, impiego che gli permette di vivere. A Roma incontra un giovane di nome Sergio Citti, che diventerà un elemento importante della sua vita. Sarà proprio lui a insegnarli il dialetto romanesco e in seguito anche la sua mano destra nella regia di molti suoi film.