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TRACCE STORICHE di soggetto femminile probabilmente connes- sa con il culto della fertilità. Le civiltà preistoriche Gli insediamenti di epoca paleolitica Le basse pendici degli Appennini ospitarono i pri- L’età antica mi insediamenti paleolitici della regione grazie La colonizzazione della pianura e la civiltà alla loro posizione, sufcientemente al riparo dai villanoviana Con la difusione della cultura ter- pericoli derivanti dall’esondazione dei fumi del- ramaricola (XVI-metà XII secolo a.C.), che portò la pianura e non abbastanza elevata per incorre- allo sfruttamento agricolo della pianura, anche re nei rigori delle ultime glaciazioni. se venivano mantenuti numerosi insediamenti Al Paleolitico inferiore risalgono insediamenti rin- nelle tradizionali aree collinari e appenniniche, la venuti in numerose aree con queste caratteristi- regione entrava nell’età del bronzo ed esplorava che: nel Modenese, sul monte Poggiolo, sull’alto- l’uso della ruota, del cavallo, del carro, della rota- piano del Ghiardo, vicino a Reggio , in una zione delle colture e dell’allevamento di bovini e stazione stazione compresa tra le località di Cavriago e suini, della metallurgia e della ceramica. il termine indica una zona di Quattro Castella, sui terrazzi fuviali prossimi a L’area bolognese ospitò, nel IX e nell’VIII secolo insediamento umano in Calicella di Arola e tra Lesignano e Santa Maria del a.C., insediamenti della civiltà villanoviana, che epoca preistorica. Piano nel Parmense; tutti questi insediamenti te- prende il nome proprio da una necropoli prossima stimoniano la presenza dell’Homo erectus. al capoluogo, Villanova, e che può essere conside- Al Paleolitico superiore è invece attribuita la sta- rata la continuazione della civiltà delle terremare. ̄ La “Venere di tuetta conosciuta come “Venere di Savigna- Essa era probabilmente collegata alla grande cor- Chiozza”, conservata no” (), considerata la più antica mani- rente culturale del centro Europa e dell’area da- presso i Musei Civici festazione artistica rinvenuta in Emilia. nubiana, detta “dei campi di urne” poiché ricorre- di . va all’incinerazione dei morti e all’uso di urne in Si tratta di una delle Il Mesolitico: nascono l’agricoltura, l’alle- terracotta per la raccolta delle loro ceneri, che testimonianze più vamento e la ceramica Con il netto miglio- venivano poi calate in appositi pozzetti. Essa è notevoli dell’arte ramento delle condizioni climatiche avvenuto considerata la progenitrice della civiltà etrusca preistorica emiliana, databile al tardo nel corso del Mesolitico (X-VI millennio a.C.), la e intrattenne rapporti commerciali con i Greci, di Neolitico. penetrazione umana negli Appennini raggiunse cui apprezzava la ceramica colorata e l’orefceria. i colli e le praterie in quota: nel Reggiano sono state rinvenute tracce di accampamenti mon- La dominazione etrusca e la calata dei Celti tani estivi di cacciatori. Negli insediamenti di L’espansione etrusca valicò le montagne del- partenza, come per esempio quelli parmensi di l’Appennino, che ne frenavano il moto verso Arola, Torrechiara, Ghiare di Badia, Langhirano nord, alla fne del VI secolo a.C. Il processo di e Monte di Santa Maria, si andavano intanto penetrazione fu molto rapido: dapprima furono sperimentando l’allevamento e l’agricoltura, fondati i centri di Misa (Marzabotto) e di Felsi- mentre le lavorazioni della pietra passavano dal- na (l’attuale ) sulle colline che domina- la scheggiatura alla levigatura e si iniziavano a vano la pianura; poi una rapida avanzata portò, produrre le prime ceramiche. nello stesso secolo, alla fondazione di un atti- vissimo emporio commerciale a Spina, su uno Il Neolitico Il Neolitico portò in Emilia la co- siddetta cultura del Vaso a bocca quadrata cultura terramaricola (V millennio a.C.) e poi la cultura di Chassey- le “terremare” sono resti di villaggi agricoli preistorici risalenti alla media e tarda età del bronzo (1600-1200 a.C.), così Lagozza (V-IV millennio a.C.), le cui tracce so- denominati da “terra mara” (o “terra marna”), monticelli di no state rinvenute lungo il fiume Panaro (Mo- terreno ricco di sostanze organiche, cocci di vasi e ossa di dena), a Langhirano, Lesignano e Torrechiara animali, che i contadini dell’Ottocento sfruttavano come (), a Lugo di Romagna (Ravenna), nelle deposito di fertilizzante e che solo in seguito si scoprirono essere siti archeologici di grande importanza. Lo sfruttamento campagne di Campegine, Rivaltella e soprat- ottocentesco di questi siti li ha purtroppo fortemente tutto a Chiozza (Reggio Emilia), dove venne danneggiati, rendendo più difficile il lavoro di ricostruzione ritrovata la “Venere di Chiozza”, una statuetta storica degli archeologi. 50 Storia Regioni 002_069 2e 20-12-2009 17:40 Pagina 51

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̇ dei rami del che correvano al mare. Quest’ul- Il battistero degli tima si rivelò centro fondamentale per il com- Ariani, eretto a Ravenna nella prima metà mercio con i Greci diventando, nel V secolo del VI secolo, all’epoca a.C. il maggiore polo per l’importazione della ce- del regno di Teodorico. ramica attica a figure rosse, che veniva poi ri- venduta in tutta la pianura Padana. ̄ Una statuetta in Il fatto nuovo che mutò la situazione della re- bronzo ritrovata gione fu la calata in Italia, all’inizio del IV seco- nell’area archeologica lo a.C., di popolazioni celtiche che presero ra- di Marzabotto. La statuetta, che pidamente possesso della Lombardia e testimonia i fitti scambi iniziarono a penetrare in Emilia. Nel corso dello commerciali tra l’Emilia stesso secolo i Galli distrussero Misa, mentre e l’Etruria, costituiva il Spina andava lentamente decadendo a causa coronamento di un del progressivo interramento del Po, che avreb- candelabro. be formato in seguito quella sterminata palude nota come Valli di Comacchio.

La romanizzazione porta prosperità e svi- luppo La costante minaccia che l’occupazione celtica dell’Emilia costituiva per la sicurezza di Le invasioni barbariche, e in particolare la ful- Roma indusse quest’ultima a impegnarsi in una minea incursione dei Visigoti del 410, investi- vasta campagna militare che portò, nel II seco- rono in pieno le aperte e ricche campagne emi- lo a.C., alla conquista dell’intera regione. Al- liane e romagnole, ma il prestigio di Ravenna si lo scopo di meglio controllare il territorio venne mantenne: quando Odoacre depose Romolo costruita la Via Aemilia, un rettilineo sulla di- Augustolo, confermò la città nel ruolo di capita- rettrice est-ovest opera del console M. Emilio le. Proprio in questo luogo egli subì il lungo as- Lepido, a cui deve il nome. sedio dell’ostrogoto Teodorico che, ottenuta- Il lungo periodo di pace che seguì alla conquista ne la resa, lo fece uccidere (493). romana portò una difusa prosperità nelle fer- tili terre agricole emiliane e romagnole e, a par- Le distruzioni della guerra fra Goti e Bizan- tire dall’inizio dell’Impero, crebbe incessante- tini e la conquista longobarda La guerra tra mente l’importanza commerciale del porto di Goti e Bizantini seminò in Romagna la sua por- Classis (Classe, vicino a Ravenna). zione di distruzioni; quando, vinti i rivali, Bisan- La ripartizione augustea dell’Italia assegnò l’Emi- zio dovette arretrare davanti ai nuovi invasori lia-Romagna alla Regio VIII Aemilia e la rete via- Longobardi (568), mantenne tuttavia il con- ria fu, come sempre, attentamente sviluppata: la trollo del cosiddetto Esarcato, comprendente il , partendo da Ariminum () per- territorio circostante Ravenna e alcune città in correva tutta la costa fno al Veneto, toccando esso contenute. La regione fu dunque divisa in Classe e Ravenna; la via Aemilia, come detto, due territori: la Romania, cioè terra dei Romani, procedeva da est a ovest, toccando, tra l’altro, Fa- che diede origine all’attuale nome di Romagna, ventia (Faenza), Bononia (Bologna), Mutina (Mo- rimase sotto il controllo bizantino, mentre la dena), Parma e Placentia (). Da Mutina Longobardia (che passò, più tardi, a designare due strade portavano verso Patavium (Padova), una porzione più ristretta di territorio con il no- mentre da Faventia una via valicava l’Appenni- no verso l’Etruria e da Parma un’altra la imitava, ceramica attica a figure rosse proseguendo poi in direzione di Luca (Lucca). la produzione della ceramica attica (VI-IV secolo a.C.) può essere indicativamente divisa in due grandi periodi, quello dei vasi a figure nere (600-530 a.C.) e quello dei vasi a figure rosse (530-480 a.C.). La denominazione distingue la tecnica con cui veniva realizzata la decorazione Il Medioevo del vaso: nel caso della ceramica e figure nere, per la decorazione era utilizzata una vernice Ravenna capitale dell’impero d’Occidente nera che veniva applicata direttamente sullo sfondo color rosso-mattone del vaso. Con una Quando l’impero fu diviso, Flavio Onorio stabilì leggera incisione della vernice nera si facevano poi emergere i particolari della figura. Nel caso della ceramica a figure rosse si usava invece il procedimento inverso: tutto il vaso era dipinto di a Ravenna la sua capitale (402) e da lì governò vernice nera, eccetto le figure, che risultavano così del colore rosso dell’argilla del vaso. Questa tutto l’Occidente. seconda tecnica finì per prevalere perché si prestava di più alla rifinitura dei particolari. 51 Storia Regioni 002_069 2e 20-12-2009 17:40 Pagina 52

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̈ La contessa Matilde contesa fra papa e imperatore, che rivendicava i di Canossa a colloquio beni feudali della contessa. con papa Gregorio VII in una miniatura che Se il tentativo di Enrico IV di piegare il papa fnì illustra la Vita Mathildis, nel fallimento del 1077, non migliore esito ebbe scritta dall’abate quello di Federico II di restaurare la propria au- Donizone nel XII secolo torità sui comuni della regione: egli fu infatti per narrare le vicende sconftto a Parma nel 1248 e suo fglio Enzo ven- della potente contessa. ne addirittura catturato, l’anno dopo, a Fossalta, rimanendo poi prigioniero dei bolognesi come pegno per la loro sicurezza. Non vi erano però soltanto guerre: nel corso del XII secolo venne fondato a Bologna lo Studium, il primo nucleo dell’università cittadina, la più antica d’Europa.

L’epoca delle signorie Il Due-Trecento fu il periodo delle signorie: mentre in Romagna la Chiesa faticava ad afermare la propria autorità amministrativa sui signorotti locali, in Emilia i me di Lombardia), era posta sotto il controllo di Visconti si impossessavano di Parma e Piacen- Alboino e dei suoi successori longobardi. za, gli Este di Ferrara, Modena e Reggio e altre fa- miglie attentavano alle libertà comunali. La dominazione dei Franchi Il crollo dei Lon- Venezia, intanto, faceva capolino da nord, mi- gobardi sotto la pressione dei Franchi produs- rando alle estese saline dell’area di Comacchio, se altri cambiamenti: mentre l’attuale Emilia ve- che non furono conquistate, ma vennero messe niva incorporata nelle conquiste di Carlo Magno, nelle condizioni di non poter contrastare il pre- l’Esarcato era ceduto al papa, perpetuando la di- dominio veneziano sul mercato del sale. visione della regione in due realtà separate. Sia l’Emilia sia i territori della Romania, tuttavia, conobbero il fenomeno del feudalesimo e la for- PERCORSO ARCHEOLOGICO mazione del complesso mosaico delle contee. E ARTISTICO Sorgevano intanto sempre più numerose le ab- bazie che si presentavano come centri di elabo- La necropoli di Villanova La frazione di Vil- razione culturale e di sperimentazione agraria: lanova di Castenaso, in provincia di Bologna, è Pomposa, Bobbio, Nonantola erano le più im- celebre per il ritrovamento, nel 1853, di numerosi portanti. sepolcri risalenti all’età del ferro (IX-VI secolo a.C.), prime testimonianze di quella civiltà villa- La nascita dei comuni e le conseguenze del- noviana da cui sarebbe sorta, in seguito, la civil- la lotta fra Papato e Impero Quando, dopo il tà etrusca. I numerosi reperti emersi dagli scavi Mille, incominciò a emergere il potere dei ve- sono conservati presso il Museo Civico Archeo- scovi e crebbe lentamente il ruolo economico e logico di Bologna, il Museo Archeologico “L. Do- politico dei comuni, si ebbero, come altrove, fe- nini” di San Lazzaro di Savena e il Museo Civico roci contese tra Papato e Impero, tra comuni e Archeologico Paleoambientale di Budrio. Nel imperatore, tra comuni e vescovi, e tra comuni 2009 è stato inaugurato, proprio nella frazione di stessi. Figura di rilievo in queste contese fu Ma- Villanova, il Museo della Civiltà Villanoviana, tilde, contessa di Canossa, padrona di un vasto che raccoglie alcuni dei reperti emersi nel corso territorio che andava dalla Toscana e dalla Gar- degli scavi più recenti e mira a raccogliere, am- fagnana fno a Reggio, Modena e Parma. Impor- pliare e divulgare le conoscenze sulla civiltà vil- tante fu l’appoggio da lei dato al papa Gregorio lanoviana. VII in occasione del confitto con l’imperatore Enrico IV, nel contesto della cosiddetta “lotta I resti romani L’arco di Augusto, a Rimini, è il delle investiture”. Matilde, inoltre, lasciando più antico arco romano rimasto, poiché risale al alla Chiesa i suoi domini, contribuì a inasprire la 27 a.C. Dell’età romana, sempre a Rimini, si pos- 52 Storia Regioni 002_069 2e 20-12-2009 17:40 Pagina 53

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sono osservare l’anfteatro, capace di ospitare ben 10 000 spettatori, e il ponte di Tiberio, sul Marecchia. A Velleia (Piacenza) sono venuti alla luce il fo- ro, la basilica, le terme, mentre risale alla tarda romanità l’impianto portuale di Classe (Raven- na), divenuto poi terminale marittimo bizantino.

Ravenna, splendido centro dell’arte paleo- cristiana A partire dal 402 d.C., quando Ra- venna divenne capitale, si ebbe, per due secoli, una stupefacente foritura artistica che fece del- ̇ Ritratto bronzeo la città il maggior centro paleocristiano dell’Ita- proveniente dalla lia settentrionale. cittadina romana di Il più antico edifcio dell’epoca è il battistero Velleia. Oggetti come Neoniano (eretto nel 396 d.C.), così chiamato questo testimoniano per aver ricevuto la rafnata decorazione musi- l’alto livello della va che ancora oggi si può ammirare all’epoca produzione artistica del vescovo Neone (458 d.C.). emiliana di epoca Il più grande capolavoro ravennate è però il romana. mausoleo di Galla Placidia (del V secolo): mo- desto all’esterno, l’edifcio colpisce il visitatore per la straordinaria ricchezza e bellezza dei mo- saici interni, di una commovente policromia e di una indimenticabile dolcezza compositiva. L’im- peratrice, che ebbe una vita molto avventurosa, in realtà non vi fu sepolta, poiché morì e riposa a Roma. La basilica di San Giovanni Evangelista (sem- pre del V secolo) venne anch’essa fatta erigere da Galla Placidia Galla Placidia, per adempiere a un voto, e con- sorella dell’imperatore romano Onorio, Galla Placidia si trovava a Roma e aveva circa serva parti di pavimenti musivi. vent’anni, quando, nel 410, vi irruppero i Visigoti di Alarico. Testimone e vittima del terribile Chiese all’incirca coeve sono Sant’Agata Mag- saccheggio, fu fatta prigioniera e, quando il successore di Alarico, Ataulfo, condusse i Visigoti giore (del V secolo) e il duomo (VI secolo), che dall’Italia verso la Gallia, venne condotta via come ostaggio. In seguito a un accordo con Onorio, Ataulfo sposò Galla Placidia, che ritornò in Italia solo nel 415, dopo la morte del ospita sarcofagi del V secolo e una cripta del X; marito. Qui, per volere del fratello, sposò lo stratega Costanzo, che sarebbe stato associato al l’edifcio tuttavia è famoso soprattutto per l’am- trono imperiale nel 421. Da Costanzo ebbe i due figli Valentiniano e Onoria. Il primo poté, alla bone dell’arcivescovo Agnello, della seconda me- morte del padre e dello zio, salire al trono con il nome di Valentiniano III, avendo come tà del VI secolo. reggente proprio la madre. Fino al 437 ella resse il potere a Ravenna nel corso di un periodo Con gli ultimi anni del V secolo, Ravenna pas- di crudeli intrighi di palazzo. Morì a Roma nel 450. sò a Teodorico e ai suoi Goti che, essendo se- ambone guaci dell’eresia di Ario, necessitavano di tem- nelle chiese paleocristiane e romaniche, particolare tribuna, rialzata rispetto al livello del suolo pli in cui praticare il loro culto: nacquero così la e collocata nell’abside e/o di fianco all’altare, che serviva alla lettura dei testi sacri. Era decorata con figure a bassorilievo, ispirate spesso alle controversie dottrinali del periodo: era basilica di Sant’Apollinare Nuovo (della fne l’occasione per affermare i principi fondamentali della fede, in periodi in cui le eresie, come per del V secolo), che fu dapprima consacrata al cul- esempio quella ariana, provocavano ampi dibattiti sulla Trinità e sulla vera natura di Cristo. to ariano e soltanto in seguito (dalla seconda metà del VI secolo, dopo la riconquista da parte eresia di Ario di Bisanzio) a quello cattolico. I suoi stupendi dottrina che si diffuse ampiamente, nel corso del IV secolo, in tutto l’Oriente cristiano e che, mosaici mostrano un gusto classicheggiante nel- sotto la spinta della predicazione di Ario (280-360), sosteneva la natura non completamente la serie superiore mentre le due fasce inferiori divina di Cristo. Condannata dal Concilio di Nicea (325), diede ai vescovi riuniti l’occasione presentano tipologie squisitamente bizantine. per una definizione più precisa della Trinità. Per un certo periodo fu vista con favore Dell’inizio del VI secolo è il mausoleo di Teo- dall’autorità politica, poiché sembrava lasciare spazio all’interferenza dell’imperatore d’Oriente nelle questioni religiose (“cesaropapismo”). Con Teodosio invece si verificò un’inversione di dorico, in pietra d’Istria, che ha una colossale cu- tendenza: lo Stato si allineò all’ortodossia romana e abbandonò qualsiasi suggestione ariana. pola costituita da un solo blocco di ben undici La dottrina continuò a permanere presso Goti, Vandali e Longobardi per tutto il VI secolo. 53 Storia Regioni 002_069 2e 20-12-2009 17:40 Pagina 54

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Pomposa metri di diametro per uno di spessore. Sempre di mentale nell’espansione del nuovo stile romani- fino alla metà del XII secolo l’abbazia di Pomposa età teodoriciana sono il battistero degli Ariani, co, con la creazione di molti edifci e la ristruttu- sorgeva su una sorta di dalla cupola a mosaico, e la chiesa dello Spirito razione di fondazioni antiche. In seguito, questa isola in mezzo al Po, nel Santo, che era in origine una cattedrale ariana. attività fu proseguita dai comuni che ingaggia- territorio compreso tra il Alla metà del VI secolo risale la basilica di San- rono artisti capaci di realizzare opere che vengo- ramo di Goro, quello di t’Apollinare in Classe, vicina al porto di Classe, no annoverate tra i capolavori della storia dell’arte Volano e le lagune costiere. La ricchezza delle acque e la uno dei capolavori dello stile bizantino a Ra- italiana: Wiligelmo, Lanfranco, Antelami. fertilità del suolo rendevano venna. Nel catino dell’abside la basilica ospita la La basilica dell’abbazia benedettina di Pom- il dominio benedettino Trasfgurazione, delicato esempio di arte musiva posa (Ferrara) risale, nelle sue forme attuali, al- particolarmente prospero e bizantina, mentre le navate minori sono ricche l’VIII o forse al IX secolo, ed è considerata uno dei vi attiravano privilegi imperiali e lasciti nobiliari. di sarcofagi scolpiti in stile ravennate. grandi capolavori del romanico italiano. Nel 1152 tutto cambiò: una Ancora a Ravenna, un capolavoro dell’arte paleo- La chiesa abbaziale (oggi parrocchiale) di San spaventosa piena del Po cristiana è la chiesa di San Vitale, costruita tra il Giovanni, a Vigolo Marchese (Piacenza), è una produsse un’alluvione 526 e il 548. Il presbiterio, interamente ricoperto costruzione di origine benedettina (il monaste- catastrofica, capace di sommergere parte del di mosaici, mostra, come a Sant’Apollinare Nuo- ro fu fondato nel 1008); a ridosso della chiesa un Polesine e della regione del vo, la compresenza di due diverse scuole di mo- battistero coevo, a pianta circolare, presenta un delta, provocando la morte saicisti: nella parte superiore è evidente lo stile del- fonte battesimale scavato in un capitello roma- di migliaia di persone e la scuola classica ellenistico-romana; nella parte no. È interessante ricordare che nel 1570, in se- lasciando un paesaggio desolato. Le conseguenze, in cui è rappresentato il seguito dell’imperatore guito alla trasformazione dell’abbazia in par- però, furono anche più gravi Giustiniano e dell’imperatrice Teodora, invece, la rocchia, si invertì, con un pesante intervento sul lungo periodo: la rotta staticità solenne, astratta, simbolica delle fgure ri- edilizio, l’orientamento della chiesa, aprendo un del fiume provocò manda all’arte bizantina. Degni di menzione so- accesso nell’abside per fare sì che la facciata addirittura il cambiamento del suo corso, tanto che no infne i ruderi del cosiddetto Palazzo di Teo- guardasse il retrostante villaggio: un intelligen- esso si spostò più a nord, dorico che è invece, probabilmente, un edifcio di te restauro novecentesco ha in seguito restitui- lasciando la zona del Goro età bizantina, risalente all’inizio dell’VIII secolo. to all’edifcio l’assetto originario. in balia delle paludi e della La Pieve del Tò a Brisighella (Ravenna), detta an- malaria che, comparsa due La fioritura romanica L’Emilia ha vissuto, nel che chiesa di San Giovanni in Ottavo, è fondata su secoli dopo, compromise in modo definitivo l’economia periodo romanico, un grande momento di atti- strutture murarie romane, ivi compresi colonne e agricola della regione. vità edilizia. Ricordiamo che la parte occiden- architravi, attraverso un processo di progressive ri- tale della regione era attraversata dalla più im- strutturazioni della primitiva chiesa protocristiana portante via di pellegrinaggio verso Roma, la via durate fno alla metà dell’XI secolo, data che rap- Francigena, percorsa da migliaia di fedeli pro- presenta probabilmente l’epoca di realizzazione del ̄ Il mausoleo di Galla venienti dal Nord dell’Europa: essa passava da complesso come oggi appare. L’interno risente del- Placidia a Ravenna. Piacenza e da Fidenza per dirigersi poi verso il l’ampio riutilizzo di materiale romano, tanto che sia passo della Cisa. Era inevitabile dunque che, lun- le colonne, sia i capitelli sono diversi tra loro per di- ̄ Il Buon pastore, uno dei mosaici che go il suo percorso, sorgessero molti luoghi di mensioni e ornato. Nei vasti sotterranei, dove si ve- decorano l’interno del culto e di preghiera. dono colonne e giare romane miste a strutture pa- mausoleo di Galla Anche la “Gran Contessa”, Matilde di Canossa, leocristiane, è possibile percepire la complessa Placidia. al potere dal 1052 al 1115, ebbe un ruolo fonda- evoluzione che ha portato alla costruzione attuale.

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̆ L’imperatore La cattedrale di Parma, dell’XI secolo, conser- dei santi Vitale e Agricola, forse del IV secolo, con Giustiniano con il va nel transetto destro un’opera che rappresen- pregevoli bassorilievi dalla datazione molto dub- vescovo Massimiano e ta un passaggio obbligato per tutta l’arte fgura- bia: gli studiosi oscillano, nelle loro stime, il seguito di sacerdoti, tiva italiana dei secoli successivi: la Deposizione, dall’VIII all’XI secolo. funzionari e soldati e di Benedetto Antelami, lastra a medio rilievo La cattedrale di Ferrara fu iniziata nel XII se- L’imperatrice Teodora del 1178. Ancora dell’Antelami sono gli altorilie- colo e ultimata soltanto nel XIV: ciò spiega il con corteo di due vi della cattedra episcopale in marmo bianco comparire, in taluni elementi, dello stile gotico, ministri e sette matrone che troneggia al centro del presbiterio. come accade nella facciata, oscillante tra la sem- raffigurati negli splendidi mosaici dell’abside della La cattedrale di Modena, costruita tra la fne plicità romanica e l’ornato dell’età successiva. basilica di San Vitale. dell’XI secolo e l’inizio del successivo, opera di Il battistero di Parma, romanico-gotico, è una Lanfranco, di Wiligelmo e dei maestri cam- costruzione sorta a cavallo tra il XII e il XIII se- pionesi, è ornata sulla facciata e sui fanchi da un colo, e ospita sui fanchi esterni (la pianta è ot- gran numero di rilievi fgurativi, alcuni di stra- tagonale) rilievi e statue dell’Antelami e della ordinaria vivacità espressiva; l’interno, giocato su sua scuola. L’interno ospita altre opere ad alto- un serrato susseguirsi di archetti nelle navate la- rilievo dell’Antelami (il ciclo dei Mesi), recanti an- terali che creano un forte efetto chiaroscurale, cora tracce del colore originario, e una grande presenta un pulpito del 1322, di Arrigo da Cam- pione, e soprattutto un sontuoso pontile con ri- lievi, opera (1180) di Anselmo da Campione. maestri campionesi L’abbazia di Nonantola risale all’VIII secolo ed con tale nome si indicano maestranze di scultori, architetti e incisori di lapidi originari di Campione e di altre località dell’antica diocesi di Como, operanti in varie regioni d’Italia e in è di origine longobarda. La chiesa, del XII seco- Svizzera tra la seconda metà del XII secolo e la fine del XIV. Il loro stile presentava numerosi lo, vanta un notevolissimo portale con un com- punti di contatto con l’arte provenzale. I più famosi maestri campionesi furono Anselmo da plesso ciclo di rilievi di scuola wiligelmica e con- Campione (attivo nella fabbrica del duomo di Modena, 1160-75 circa), i fratelli Guido e serva un tesoro assai interessante, composto di Lanfranco da Como (scultori del fonte battesimale del battistero di Pisa, 1248), Adamo d’Arogno (che diresse i lavori nel duomo di Trento), Ugo, Giovanni e Bonino da Campione, oggetti preziosi dei secoli dal X al XIII, tra i qua- attivi, questi ultimi, in Lombardia nel corso del Trecento. li si segnalano alcune teche bizantine e l’evan- gelario della contessa Matilde, opera databile pontile tra il XII e il XIII secolo. nelle chiese romaniche è una balconata che separa il presbiterio dalla navata principale, consentendo l’accesso alla parte absidale per mezzo di un’apertura ad arco di dimensioni più Il complesso di Santo Stefano a Bologna si pre- o meno grandi. Il fianco della balconata rivolto ai fedeli è spesso decorato con importanti cicli senta oggi come un complicato insieme di cor- scultorei, a volte provenienti da altri luoghi (riutilizzo). pi di fabbrica, risultato della trasformazione, av- evangelario venuta a partire dal X secolo, della basilica libro liturgico contenente i passi del Vangelo che si cantavano o si recitavano durante le messe originaria in un monastero benedettino. Tra gli solenni. Quelli dei nobiluomini o delle nobildonne erano spesso impreziositi da ricche elementi della decorazione spiccano i sarcofagi rilegature e illustrati con splendide miniature. 55 Storia Regioni 002_069 2e 20-12-2009 17:40 Pagina 56

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vasca battesimale vasca battesimale di marmo rosso per batte- to medievale praticamente intatto, e le cele- vasca in pietra di ampie dimensioni in cui, all’epoca simi a immersione. berrime due torri, la torre degli Asinelli e la del Cristianesimo delle Vanno almeno menzionate altre importantis- Garisenda, degli inizi del XII. origini, si praticava il sime realtà architettoniche: la cattedrale di battesimo degli adulti per Piacenza, la collegiata di Castell’Arquato, la Il gotico Il gotico è rappresentato a Bologna immersione, a imitazione di chiesa di San Mercuriale a Forlì, tutte del XII dalla chiesa di San Francesco, della metà del quando Giovanni il Battista battezzò Gesù, secolo, e la cattedrale di Fidenza, del XIII se- Duecento, dalla facciata romanico-gotica e dai immergendolo nelle acque colo. caratteristici archi rampanti e cappelle radiali. del fiume Giordano. L’architettura civile presenta, a Bologna, in- A Piacenza, il palazzo detto “Il Gotico”, del teressanti esempi: la Casa Isolani, del XIII se- 1280, è considerato uno dei più significativi pa- colo, uno dei rarissimi esempi di edificio priva- lazzi pubblici italiani del periodo.

̄ L’abbazia benedettina ̈ La facciata del di Pomposa. A fianco duomo di Modena, della costruzione si erge edificato tra il 1099 e il un campanile del 1063, 1106 su progetto del alto ben 48 metri. celebre architetto Lanfranco.

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̇ Il profeta Geremia, scolpito in uno degli stipiti del portale maggiore del duomo di Modena da Wiligelmo, uno dei più insigni scultori dell’epoca romanica.

̈ Il mese di Settembre, con la raffigurazione della vendemmia, scolpito da Benedetto Antelami, nei primi anni del XIII secolo, per la decorazione interna del battistero di Parma.

Con Google Earth® - Emilia.kmz Carpi (MO) Museo Civico “G. Ferrari” (Castello di Pio) MUSEI DI EPOCA PREROMANA Conserva reperti che spaziano dall’età del bronzo fino all’età romana, passando per l’epoca villanoviana, etrusca e celtica. http://www.emmeti.it/Arte/ER/ProvModena/Carpi/ Bologna mus_civico_g_ferrari.uk.html Museo Civico Archeologico Raccoglie reperti provenienti dalle collezioni dell’Università, da quel- Castenaso (BO) la di Pelagio Palagi e dagli scavi effettuati in Bologna e nel suo ter- MUV – Museo e centro di documentazione della civiltà villanoviana ritorio. Esistono una sezione egizia, una etrusca, una romana e una Il MUV sorge nel luogo in cui nel 1853 il conte Giovanni Gozzadini, numismatica. personaggio autorevole del panorama scientifico e culturale bolognese http://www.comune.bologna.it/museoarcheologico/ della fine dell’Ottocento, scoprì i primi resti di quella cultura che iden- tificò come prima fase di formazione della civiltà etrusca, con proprie Museo di Antropologia peculiarità e problematiche, e a cui attribuì il nome di “villanoviana”, Raccoglie collezioni di scheletri di epoche che vanno dal Neolitico dalla località in cui si trovava il suo podere. Il rinvenimento, avvenuto al XVIII secolo e illustra, nella sezione dedicata alla paleoantropo- nel 2007, del sepolcreto di Marano con le sue nove tombe, tutte con logia e alla Preistoria, le tappe dell’evoluzione umana. stele o segnacolo funerario, ha dato impulso alla creazione del mu- http://www.sma.unibo.it/antropologia/index.html seo, che svolge anche l’importante funzione di centro di documen- tazione, di studio e di promozione della cultura villanoviana, puntando Budrio (BO) essenzialmente sul multimediale e sul virtuale dal momento che i re- Museo Civico Archeologico Paleoambientale perti rinvenuti sul territorio nell’Ottocento sono attualmente conservati, Custodisce i reperti rinvenuti nelle necropoli di Villanova di Caste- nella stragrande maggioranza dei casi, in altri musei. naso. http://www.comune.castenaso.bo.it/in_primo_piano/ http://www.comune.budrio.bo.it/contenuti.php?t=cultura&id=120&ref=1 muv_museo_della_civilta_villanoviana 57 Storia Regioni 002_069 2e 20-12-2009 17:40 Pagina 58

Emilia-Romagna

Ferrara Riccione (RN) Museo Archeologico Nazionale Museo del Territorio (Centro della Pesa) Conserva l’abbondante materiale ceramico rinvenuto nella necro- È documentata la realtà locale nel periodo che va dal Neolitico al- poli di Spina durante i lavori di bonifica delle Valli di Comacchio. l’età romana. http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/Ferrara/index.htm http://www.visitriccione.com/it/storia_museo.php

Marzabotto (BO) San Felice sul Panaro (MO) Museo Nazionale Etrusco “P. Aria” Museo Archeologico “G. Venturini” (Rocca Estense) Raccoglie gli esiti degli scavi compiuti nell’area dell’antica Misa. Espone reperti provenienti dai siti dell’età del bronzo, etruschi e ro- http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/Marzabotto/index.htm mani della pianura modenese, documentando, con frammenti di ce- ramica attica, gallica e orientale, il ruolo di corridoio commerciale (MO) della regione in ogni epoca. Museo Civico Archeologico (Convento dei Gesuiti) Dedicato alla civiltà terramaricola, espone oggetti in ceramica, bron- San Lazzaro di Savena (BO) zo, osso lavorato provenienti da insediamenti collocati nel territo- Museo Archeologico “L. Donini” rio: La Tesa, Falconiera, Quarantoli. Nella sezione romana vi sono Custodisce i reperti rinvenuti nelle necropoli di Villanova di Caste- reperti rinvenuti a La Tesa, Falconiera, Baia, Portovecchio, Tra- naso. muschio, Motto di Massa Finalese. http://www.comune.sanlazzaro.bologna.it/rete_civica/museo_donini/ http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/schede/modena.htm Savignano sul Panaro (MO) Modena Mostra Permanente dell’Elefante di Savignano Museo Civico Archeologico-Etnologico Sono esposti il cosiddetto “Elefante di Savignano”, reperti provenienti Presenta un’ampia documentazione degli insediamenti neolitici ed da un insediamento neolitico e una copia della “Venere di Savigna- eneolitici del Modenese, dei villaggi terramaricoli e dei corredi fu- no”. nerari etruschi. http://www.emmeti.it/Arte/ER/ProvModena/Savignano/elefante_di_savign http://www.comune.modena.it/museoarcheologico/ ano.it.html

Monterenzio (BO) Spilamberto (MO) Museo Civico Antiquarium Espone il materiale rinvenuto negli scavi della necropoli e del vil- Documenta i risultati degli scavi effettuati dopo il mutamento di cor- laggio etrusco-celtico databile al IV-II secolo a.C. so del fiume Panaro, che hanno consentito di riportare alla luce ben http://www3.unibo.it/archeologia/struttura/monterenzio/monterenzio.htm quattordici insediamenti preistorici e protostorici, una necropoli del- l’età del rame e materiali di epoca romana e tardo-antica. Nonantola (MO) http://www.comune.spilamberto.mo.it/un_paese_da_scoprire/ Antiquarium (Monastero di San Silvestro) itinerari_storici_e_artistici/antiquarium_museo_archeologico_ I materiali esposti vanno dall’età del bronzo medio (XVI secolo a.C.) archeologia_nel_fiume_panaro/index.htm al tardoantico (V secolo d.C.), e hanno il loro elemento di maggior valore nella lamina d’oro con decorazioni a sbalzo, proveniente dal villaggio terramaricolo di Redù. MUSEI DI EPOCA ROMANA http://www.emmeti.it/Arte/ER/ProvModena/Nonantola/sala_affreschi.it.html Modena Parma Museo Lapidario Estense Museo Archeologico Nazionale (Palazzo della Pilotta) Espone, tra gli altri, sarcofagi monumentali che vanno dal II seco- È il centro di riferimento per tutti gli scavi compiuti nell’Emilia oc- lo d.C. all’età di Costantino. cidentale e raccoglie bronzi etruschi, ceramica di fabbricazione gre- http://www.museimodenesi.it/musei/pag13.aspx ca, italica ed etrusca, oltre a una collezione egizia. http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/parma/index.htm Galleria Estense Nella sezione dedicata all’arte antica, espone ritratti di epoca romana, Reggio nell’Emilia un rilievo mitriaco di età imperiale, bronzetti etruschi e romani, ce- Museo Chierici ramiche italiote. Ospita la collezione Chierici, considerata fondamentale per la http://www.museimodenesi.it/musei/pag13.aspx comprensione dell’intera Preistoria della pianura Padana. http://musei.comune.re.it/museo/museire.nsf/Musei/B91F36D4E3C4526DC Piacenza 1256ECF0055C2E6?OpenDocument Museo Civico Possiede collezioni preistoriche e romane, alimentate dagli scavi nel- l’area dell’antica Placentia. http://www.piacenzamusei.it/s.php?i=0084

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Sarsina (FO) AREE ARCHEOLOGICHE Museo Archeologico Sarsinate APERTE AL PUBBLICO Custodisce i reperti provenienti dallo scavo del municipium romano, patria del grande scrittore latino Plauto. Gli oggetti più interessan- Cesenatico (FO) ti sono i mausolei a cuspide piramidale del I secolo a.C. Località Cà Turchi, via Canale di Bonificazione: fornaci romane. http://www.comune.sarsina.fo.it/museoarch/museo.htm http://www.riminibeach.it/cesenatico/storia-di-cesenatico/la-villa-rustica

MUSEI DI EPOCA MEDIEVALE Classe (RA) Via Marabina, 8: impianto portuale tardo-romano di Classe. Bobbio (PC) http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/ Museo 153/i-luoghi-della-cultura-statali#CESENATICO Presenta frammenti di sculture e di parti architettoniche dell’abbazia e il suo Tesoro. Comacchio (FE) http://www.piacenzamusei.it/s.php?i=0003 Località Spina (Valle del Mezzano): abitato di Spina, città greco-etru- sca. Bologna http://www.guideestensi.it/salvaguai/comacchio.htm Museo Medievale (Palazzo Ghisilardi Fava) Possiede ottime raccolte di sculture e marmi di epoca medievale. Galeata (FO) http://www.comune.bologna.it/iperbole/MuseiCivici/ Località Pianetto: area archeologica dell’abitato romano di Mevaniola. museicivici2000ita/collezionimed.htm http://www.turismoforlivese.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=6013

Museo del Santuario di Santo Stefano Monterenzio (BO) Conserva affreschi staccati, sculture e dipinti su tavola provenien- ti dal complesso benedettino di Santo Stefano. Area archeologica di Monte Bibele: villaggio etrusco-celtico e ne- http://iat.comune.bologna.it/IAT/IAT.nsf/0/ cropoli. cfd204cc28e79b3f412568c6004a527a?OpenDocument http://www.celticworld.it/sh_wiki.php?act=sh_art&iart=623

Ciano d’Enza (RE) Russi (RA) Museo Nazionale “N. Campanini” e Rupe di Canossa Via Fiumazzo, 25: villa romana. Raccoglie materiale di scavo riferibili al periodo medievale. http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/russi/index.htm www.012345.com/guide/pdf/Canossa98-99.pdf Rustigazzo (PC) Codigoro (FE) Località Velleia: area archeologica di Velleia. Museo Pomposiano http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/veleia/index.htm Raccoglie testimonianze delle più antiche fasi storiche dell’abbazia di Pomposa. Voghiera (FE) http://soprintendenzaravenna.beniculturali.it/index.php?it/ Località Voghenza, via Dante Alighieri: necropoli romana. 129/abbazia-di-pomposa-e-museo-pomposiano http://www.comune.voghiera.fe.it/pagina.php?id=625

Piacenza Archivio Capitolare della cattedrale Contiene una grande raccolta di pergamene, tra cui alcune centinaia dell’epoca longobarda. http://www.culturaitalia.it/catalog/ catalogController?id=oai:anagrafe.iccu.sbn.it:it-pc0033&tema=key. language.biblio&thes=dove&code=30001005005000000&page= null&selectFilter=null

Ravenna Museo Nazionale Raccoglie un’ampia messe di reperti, in particolare romani e pa- leocristiani. http://soprintendenzaravenna.beniculturali.it/index.php?it/126/musei-e- monumenti

Museo Arcivescovile Ha il suo pezzo più pregiato nella cosiddetta “Cattedra di avorio” del vescovo Massimiano (VI secolo). http://dev.racine.ra.it/sistemamusei/sezioni/scheda.php?museo=37 59