Storia Naturale Della Creazione: Le Vestigia Dell’Evoluzionismo Italiano
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Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Natura (F89) STORIA NATURALE DELLA CREAZIONE: LE VESTIGIA DELL’EVOLUZIONISMO ITALIANO Relatore: Prof. Giovanni Muttoni Correlatore: Prof. Francesco Luzzini Elaborato Finale di: Silvia Morlotti Matr. n. 826402 Anno Accademico 2013-2014 INDICE Introduzione…………………………………………………………………………………………………………………………………………………3 1. Vestiges of the Natural History of Creation di Robert Chambers……………………………………………………………….5 1.1 Robert Chambers………………………………………………………………………………………………………………………….6 1.2 Titolo e significato………………………………………………………………………………………………………………………15 1.3 Storia editoriale………………………………………………………………………………………………………………………….19 1.4 Anonimato: tra scienza e società………………………………………………………………………………………………..22 1.5 Il dibattito sul Vestiges: i casi principali………………………………………………………………………………………24 1.6 Rapporti con il darwinismo…………………………………………………………………………………………………………27 1.7 Il contenuto dell’opera 1.7.1 Introduzione e stile 1.7.2 L’ipotesi nebulare 1.7.3 L’età della Terra 1.7.4 Le leggi naturali 1.7.5 La chimica dell’Universo 1.7.6 Formazione e litostratigrafia della crosta terrestre 1.7.7 Prime tracce paleontologiche della comparsa della vita 1.7.8 Successione dei resti paleontologici 1.7.9 Le formazioni superficiali: diluvialisti e teorie glaciali 1.7.10 Considerazioni generali sull’origine degli organismi viventi: lo Sviluppo Progressivo e il suo rapporto con l’ambiente 1.7.11 Le modalità della Creazione 1.7.12 La natura della materia organica 1.7.13 La cellula 1.7.14 L’origine spontanea 1.7.15 Le scale della natura 1.7.16 Il piano fondamentale di organizzazione 1.7.17 La ripetizione embrionale 1.7.18 Una macchina calcolatrice come metafora del mondo naturale 1.7.19 Il progresso dei vertebrati: il meccanismo di divergenza dei gruppi 1.7.20 Il triplice parallelismo 1.7.21 La teoria di Lamarck 1.7.22 La classificazione di Macleay 1.7.23 La questione geografica 1.7.24 La definizione di specie 1.7.25 Il posto dell’uomo della natura 1.7.26 Le etnie umane 1.7.27 Le variazioni dei caratteri 1.7.28 L’origine della specie umana e lo sviluppo del linguaggio 1.7.29 Teologia Naturale 1.7.30 La mente: fenomeno naturale 1.7.31 Il sistema nervoso 1.7.32 Consapevolezza e percezione 1.7.33 Istinto e ragione 1.7.34 La dimensione spirituale 1.7.35 La varietà delle capacità mentali 1.7.36 La tendenza al crimine 1.7.37 Gravità e Sviluppo 1.7.38 La ricerca del piacere e la natura del male 1.7.39 Note conclusive 1.7.40 Sommario del contenuto…………29 2. Le traduzioni del Vestiges……………………………………………………………………………………………………………………….83 2.1 La prima traduzione tedesca……………………………………………………………………………………………………….83 2.2 La traduzione olandese……………………………………………………………………………………………………………….84 2.3 La seconda traduzione tedesca……………………………………………………………………………………………………85 2.4 La traduzione ungherese…………………………………………………………………………………………………………….86 2.5 Diffusione……………………………………………………………………………………………………………………………………87 3. La traduzione italiana: un’opera dimenticata………………………………………………………………………………………….88 3.1 Francesco Majocchi: il traduttore 3.1.1 Infanzia e formazione 3.1.2 Il contesto culturale del seminario lodigiano 3.1.3 Un primo interesse scientifico: la meteorologia 3.1.4 La prima esperienza d’insegnamento 3.1.5 Il Risorgimento a Lodi 3.1.6 Una nuova casa: Codogno 3.1.7 Predicare per la Patria 3.1.9 La biblioteca circolante 3.1.10 Lettere sull’istruzione femminile 3.1.11 L’evoluzione sociale 3.1.12 Attività Scientifica 3.1.13 Gli ultimi anni….89 3.2 Tipografia Cairo: «I più che secolari lavoratori del libro» 3.2.1. Opere pubblicate 3.2.2 Testi scientifici……………………………………………………………………………………..121 4. Analisi della traduzione e confronto con l’originale………………………………………………………………………………125 4.1 Considerazioni generali…………………………………………………………………………………………………………….125 4.2 Prefazione………………………………………………………………………………………………………………………………..126 4.3 Lo stile: osservazioni linguistiche………………………………………………………………………………………………127 4.4 Comparazione dei contenuti…………………………………………………………………………………………………….128 1 4.5 Le note del traduttore………………………………………………………………………………………………………………136 4.5.1 Fonti italiane………………………………………………………………………………………………………………..137 4.5.2 Fonti straniere 4.5.2.1 Astronomia e cosmologia 4.5.2.2 Geologia 4.5.2.3 Paleontologia 4.5.2.4 Paleoantropologia 4.5.2.5 La generazione spontanea 4.5.2.6 Anatomia comparata 4.5.2.7 Embriologia 4.5.2.8 Distribuzione delle specie 4.5.2.10 Antropologia 4.5.2.11 Il linguaggio 4.5.2.12 Psicologia e sociologia 4.5.2.13 Fisiologia 4.5.2.14 La frenologia 4.5.2.15 Filosofia 4.5.2.16 Economia e politiche sociali…………………………………………………………………………………………………………………………142 4.5.3 Prese di distanza 4.5.3.1 La vita su altri pianeti 4.5.3.2 Regno animale e vegetale 4.5.3.3 L’uomo e la scimmia 4.5.3.4 Il fine della creazione……………………………………………………………………………………………………156 4.5.4 Riflessioni o osservazioni personali del traduttore 4.5.4.1 Il diluvio biblico 4.5.4.2 Sul confine tra vita e non vita 4.5.4.3 La scienza e i diritti civili.158 4.6 Diffusione…………………………………………………………………………………………………………………………………162 Conclusione……………………………………………………………………………………………………………………………………………..163 Bibliografia……………………………………………………………………………………………………………………………………………….165 2 Introduzione Questa tesi si inserisce nell’ambito della storia della scienza e in particolare degli studi dedicati alla diffusione del pensiero evoluzionistico nel XIX secolo. L’oggetto di questa ricerca è un saggio, pubblicato nel 1860, dal titolo Storia Naturale della Creazione. La storia di questo libro comincia nell'ottobre del 1844, quando la casa editrice John Churchill of London pubblicò in forma anonima un’opera intitolata Vestiges of the Natural History of Creation, destinata a diventare uno dei successi editoriali più sensazionali del XIX secolo (pari, addirittura, a quello delle prime novelle di Charles Dickens). L’autore, rivelatosi solo nel 1884, era Robert Chambers (1802-1871): un famoso editore e giornalista che aveva costruito il suo successo nell’Edimburgo previttoriana degli anni Venti e Trenta, rivolgendosi alla classe media e popolare artigiana e industriale con un’efficacia comunicativa che rappresenta un interessante esempio della rivoluzione che interessò uno dei periodi più significativi della storia del giornalismo anglosassone. Questo libro, un saggio di argomento naturalistico ispirato allo stile del romanzo storico, si proponeva di raccontare le teorie più o meno recenti riguardanti l’origine e il funzionamento della realtà naturale: dalla formazione del sistema solare fino ai misteri più intricati della mente umana e della società, passando per la lunga narrazione del tempo geologico, durante il quale si disegnavano con chiarezza le tracce di una profonda trasformazione tanto del mondo fisico, quanto delle specie animali e vegetali. Il mondo naturale, di cui l’uomo rappresentava una parte integrante e inseparabile, veniva presentato non come il prodotto di un’azione divina immediata e perfettamente realizzata nello stile delle Sacre Scritture, ma come risultato tuttora incompiuto di un processo, di una gestazione, di uno «Svolgimento Progressivo» regolato da leggi naturali agenti autonomamente. Il testo fu menzionato in migliaia di lettere e diari, lodato e condannato da cattedre e pulpiti; divenne argomento di discussione nei pub e nei salotti, fu recensito da centinaia di periodici e pamphlet ed ebbe quattordici edizioni nella sola Inghilterra, con un numero complessivo di circa 38.750 copie (Secord, 2000). Autodidatta scientifico, Robert Chambers era un autentico professionista della divulgazione, e il suo stile brillante e suggestivo trasformò il Vestiges nel libro che più di ogni altro rese il dibattito sull’evoluzione una parte integrante della vita culturale della middle class inglese e americana. Erano passati sedici anni dalla pubblicazione della prima edizione del Vestiges, quando nella piccola Codogno ‒ cittadina del lodigiano ‒ venne pubblicato il testo oggetto di questa tesi: Storia 3 Naturale della Creazione. Si trattava della prima e unica traduzione italiana dell’opera anonima di Robert Chambers. Non solo: da quello che sappiamo, questo libro è ad oggi l’unica traduzione di Vestiges data alle stampe in un paese quasi esclusivamente cattolico prima del XX secolo.1 L’autore, inoltre, è stato identificato proprio in un sacerdote: Francesco Majocchi (1820-1885). Il lavoro esposto in questa tesi si pone l’obiettivo di ricostruire e analizzare, alla luce del contesto storico, le vicende che condussero alla pubblicazione di questo libro. Se l’originale del Vestiges, infatti, rappresenta il testo più citato a proposito dell’evoluzionismo inglese predarwiniano, non una pagina è stata ancora dedicata alla sua traduzione italiana. La prima parte della tesi si confronta con una raccolta e selezione delle numerosissime informazioni disponibili sull’opera originale: la biografia dell’autore, l’accoglienza e il significato dell’opera e i suoi rapporti con il darwinismo. Particolare attenzione è stata dedicata, in primo luogo, allo studio dello stile e del contenuto del saggio e a una contestualizzazione dettagliata delle sue fonti. Tutto ciò ha rappresentato la base su cui costruire la parte originale della ricerca: quella che riguarda la traduzione italiana. Sul traduttore è stato necessario reperire informazioni dalle fonti primarie d’archivio, per ricostruirne una biografia il più possibile dettagliata, attenta soprattutto agli aspetti della sua formazione seminariale e ai suoi rapporti con la scienza nazionale e internazionale. Successivamente, un confronto tra l’originale e la traduzione ha permesso di mettere in luce alcuni