La Coumba Freide è una valle stretta e profon- fare durante tutti gli altri matrimoni), ma prova- la popolazione e le offre la possibilità di incon- da che collega la città di al Colle del Gran vano un certo imbarazzo all’idea di presentarsi trarsi e trascorrere insieme momenti gioiosi San Bernardo. Insieme alla Valpelline dà vita in chiesa con gli abiti della domenica e decisero dopo le lunghe e buie notti dell’inverno. alla Comunità Montana del Grand Combin che così di indossare degli abiti inusuali. Ufficialmente il carnevale inizia il giorno dopo comprende 11 comuni. Dieci di questi, Allein, In realtà si ha ragione di credere che la festa del l’Epifania e si conclude il martedì grasso. La sua , , , , , carnevale sia legata al grande esorcismo prima- organizzazione è assicurata da un apposito , Saint-Rhémy-en-Bosses, Saint-Oyen e verile contro gli spiriti maligni. Ciò è testimonia- comitato che si occupa anche del rinnovo dei Valpelline organizzano ogni anno un carnevale to dalla diffusione, in una vasta area dell’arco costumi (cuciti e realizzati rigorosamente a le cui maschere e i cui personaggi sono pratica- alpino, degli stessi personaggi che fanno riferi- mano uno per uno), della preparazione dello mente gli stessi. mento agli stessi simboli. Ritroviamo così l’orso spuntino e del ballo serale. L’origine di questa tradizione si è persa nei che rappresenta l’avvicendarsi delle stagioni e Le maschere (“vesadjie”) un tempo erano di tempi e, a memoria d’uomo, il carnevale è sem- che, se esce presto dal suo letargo annuncia legno; oggi vengono usate delle maschere in pre esistito. una primavera precoce; le code dei muli, che plastica o cartone. Durante le due, tre settima- La prima visita documentata delle maschere rappresentano i venti e servono per allontanare ne del carnevale anche i più giovani hanno della zona ad Aosta risale al 1467. Ne ritrovia- le correnti d’aria nefaste avvicinando le favore- l’abitudine di mascherarsi e, divisi in piccoli mo testimonianza in una lettera scritta da voli; gli specchi sui costumi, che devono scac- gruppi, chiamati “patoille”, vanno a visitare le Monsignor François de Perez al Duca di Savoia ciare gli spiriti maligni; il colore rosso, che sim- famiglie del capoluogo, delle frazioni e dei riportata ne “L’Histoire de l’Eglise d’Aoste” (La boleggia la forza e il vigore e che, anch’esso, ha comuni circostanti. Per loro tutte le porte sono Storia della Chiesa di Aosta) di Monsignor il potere di esorcizzare i malefici e le disgrazie. aperte ed essi entrano per scherzare, per diver- Joseph August Duc. Questa cerimonia, che si svolge ogni anno, fa tirsi alle spalle degli altri e per farsi offrire un La tradizione orale ci propone due versioni sul- ormai parte dell’inconscio collettivo, che ne bicchiere di vino ed uno spuntino. l’origine del carnevale. impedisce i cambiamenti radicali, ma la vera La partecipazione delle donne alle sfilate uffi- Secondo la prima pseudo-storica, essa sarebbe scoperta, più recente, che rende interessante il ciali - durante le quali si mascherano soprattut- legata al passaggio di Napoleone e delle sue carnevale del Gran San Bernardo è legata al to da Signorina e da Arlecchino - è un fatto truppe attraverso il Colle del Gran San fatto che è uno dei pochi carnevali in cui si tro- recente ma in rapida evoluzione. Bernardo (nel maggio del 1800) durante la vano contemporaneamente presenti le due Il giorno del corteo le maschere visitano i caffè campagna d’Italia. I costumi sarebbero dunque figure mitologicamente più pregnanti del carne- e le famiglie, poi fanno il giro delle frazioni; la trasposizione allegorica delle uniformi dei sol- vale e cioè l’UOMO ARBOREO (rappresenta- entrano nelle case, ballano nelle strade e nelle dati francesi. to dagli elementi floreali dei cappelli, disegni e piazze, mangiano e bevono ciò che viene loro La seconda, più favolistica, ci racconta che il ricami) e l’UOMO FAUNO (rappresentato offerto. La sera gli abitanti si ritrovano per par- carnevale sarebbe nato all’occasione del matri- dall’orso). Generalmente sono rappresentati in tecipare al ballo destinato a sostenere finanzia- monio di due sempliciotti già un po' anziani. Gli modo separato. riamente l’organizzazione del carnevale. I per- abitanti del villaggio avevano deciso di festeg- Chiaramente il carnevale resta un periodo di sonaggi tradizionali sono sempre gli stessi (solo giarli e di divertirsi (come avevano l’abitudine di licenza ed una grande festa sociale che riunisce le maschere dei colori si rinnovano con una certa frequenza) ed il loro ordine nella sfilata è rigidamente stabilito. Il corteo è preceduto da un Portabandiera o Guida, e obbedisce al suono della sua trombet- Il corteo standard ta. La Guida porta la bandiera del carnevale e CarnevCarnev un tempo aveva un paniere nel quale riporre le X La Guida uova che si aveva l’abitudine di offrire alle XXX I suonatori maschere. I simboli della sua autorità sono gli X Il Diavolo occhiali e i baffi. A D Gli Arlecchini e le Signorine ale Il gruppo musicale (costituito da due o tre musi- A D Gli Arlecchini e le Signorine ale ci che suonano la fisarmonica e/o il saxofono) XX I Neri stosto segue la guida e precede il Diavolo, che indos- XX I Bianchi sa un corto mantello rosso. In mano tiene una XX I Rossi forca della quale si serve per fare inciampare le XX I Verdi persone. Dopo di lui vengono, a coppie, le XX I Marroni ricorico Damigelle e gli Arlecchini (maschere amabili o XX I Blu della gentili). Troviamo in seguito i Neri, che simbo- XX I Rosa leggiano le lunghe notti invernali, e i Bianchi, XX I Viola che annunciano le giornate solatie della prima- XX Il Matto e la Matta vera. Le maschere dei colori li seguono e tutti XX l’Orso e il Domatore Coumba agitano una coda con la quale solleticano la gente. Il “Toc” e la “Tocca” (cioè i due sempli- ciotti) si trascinano dietro al corteo. Sono molto divertenti: portano degli abiti stracciati e sono Frèide abbastanza vecchi. Il “Toc” fa cadere il cappel- lo agli uomini, accarezza con il suo bastone la Notizie schiena ai bambini e solletica le gambe delle Notizie donne. Quest’ultima azione solleva la gelosia della “Tocca” che si getta su di lui e lo picchia ssttoorriicchhee senza pietà. Sono seguiti dall’Orso e dal Valli del Gran San Bernardo Domatore. La bestia, che simboleggia anche la e della Valpelline fecondità insegue le donne e i bambini e getta I paesi dove... gli adulti nella neve. AIAT Gran San Bineernardo tel +39 0165 78559 www.gransanbernardo.net