RASSEGNA STAMPA del 22/02/2010 Sommario Rassegna Stampa dal 19-02-2010 al 22-02-2010

Adnkronos: Protezione Civile, Zamberletti: "Bene il decreto, la societa' servizi non era indispensabile" ...... 1 Adnkronos: Bersani replica a Bertolaso: ''Meno arroganza, io a 15 anni spalavo a Firenze''...... 2 Adnkronos: Bertolaso: ''Non siamo una cupola assegna-appalti. La verità è che abbiamo dato fastidio a qualcuno''.... 3 Adnkronos: Protezione Civile: Bersani, discuteremo con opposizioni su sfiducia a Bertolaso ...... 4 Adnkronos: Firenze, frane in Valdisieve e Mugello e innalzamento fiumi...... 5 Adnkronos: Frane, Bertolaso nel messinese: ''Lo Stato non vi abbandonerà'' ...... 6 Adnkronos: Maltempo: emergenza frane, domani sopralluogo di Lombardo e Bertolaso nel messinese ...... 8 Adnkronos: Messina: Bertolaso, non ci sono emergenze di serie A e di serie B ...... 9 Adnkronos: Bertolaso: ''Solo fango su di me. La poltrona? Non mi interessa''...... 10 Adnkronos: Messina: Bertolaso, bisogna investire per evitare le emergenze...... 11 Adnkronos: Messina: Bertolaso, ho sempre mantenuto i miei impegni ...... 12 Adnkronos: Messina: sindaco San Fratello, basta buttare fango su Bertolaso...... 13 Adnkronos: Messina: Bertolaso a Giampilieri, emozionato stare qui dopo tanto dolore...... 14 Adnkronos: Appalti: Casini, garantisti con Bertolaso ma basta con i ladri...... 15 Adnkronos: Maltempo, nuova frana a Maierato...... 16 Adnkronos: Appalti: Bertolaso, Solidarieta' e affetto gente mi fa andare avanti ...... 17 Adnkronos: Messina: Bertolaso, a San Fratello lo Stato c'e' e non se ne andra' ...... 18 Affari Italiani (Online): G8, sesso e appalti. Verbali ...... 19 Agi: TERREMOTO: CIALENTE, CITTADINI HANNO RAGIONE. RIMUOVERE MACERIE ...... 24 Agi: 13:58 FRANE NEL MESSINESE: BERTOLASO, TORNERO' SE CI SARO' ANCORA ...... 25 Agi: 12:58 FRANE CALABRIA: PREOCCUPAZIONE A CATANZARO, OGGI ARRIVA BERTOLASO...... 26 Agi: 11:57 FRANE NEL MESSINESE: BERTOLASO, STATO C'E' E NON ANDRA' VIA ...... 27 Agi: MESSINA: BERTOLASO, NO NEW TOWN A GIAMPILIERI ...... 28 AgoPress: CAMERA. DISCO VERDE AL DECRETO SULLE EMERGENZE E SULLA PROTEZIONE CIVILE ...... 29 AgoPress: ATTUALITA'. DL EMERGENZE, PLAUSO DI NAPOLITANO AL CONFRONTO ...... 30 AgoPress: ATTUALITA'. HAITI, L'ITALIA INVIA ALTRI 21 VIGILI DEL FUOCO ...... 31 Agrigento Notizie: La Protezione civile comunale mette in sicurezza edifici fatiscenti...... 32 America oggi online: Napolitano soddisfatto per il compromesso sulla Protezione civile. C'è un'aria nuova. O forse . 33 America oggi online: La Camera approva il dl emergenze...... 34 America oggi online: Bertolaso. Su di me fango ...... 35 America oggi online: Scandalo appalti. Bertolaso ne difende la regolarità...... 36 America oggi online: Riforma blocccata ma le società di assicurazioni guadagnano miliardi. Malasanità e ...... 37 America oggi online: Berlusconi. Le nostre liste sono pulite...... 39 America oggi online: Il monito di Berlusconi sui giochi di potere nel partito. Il Cavaliere dà la scossa...... 40 America oggi online: Inchiesa G8. Non si escludono nuovi arresti...... 41 ApCOM: Valle d'Aosta/ Uomo con il figlio si butta dal ponte di Donnas...... 42 AprileOnline.info: Appalti, Fini contro la logica dell'emergenza ...... 43 AprileOnline.info: Berlusconi e Fini, i due Gattopardi ...... 45 AprileOnline.info: Salvare l'Italia risparmiando i soldi del Ponte...... 47 Articolo21.com: Sistema Bertolaso: fare dell'emergenza la norma apre il varco all'illegalità...... 49 Asca: PROTEZIONE CIVILE: CGIL, PARZIALI CORREZIONI DEL TUTTO INSUFFICIENTI...... 51 Asca: PROTEZIONE CIVILE: PARISI(PD), FINITA L'ERA DELL'INNOCENZA...... 52 Asca: MALTEMPO: IN ARRIVO TEMPORALI AL SUD, ANCORA NEVE SULL'ARCO ALPINO...... 53 Asca: MALTEMPO: A GIAMPILIERI LUNEDI' PRESENTAZIONE PROGETTI RICOSTRUZIONE...... 54 Blogosfere: Lettera aperta al direttore Minzolini da parte di un'aquilana...... 55 Blogosfere: L'Italia della Banda Bassotti tra L'Aquila e le inchieste giudiziarie ...... 57 Il Cittadino: La lettera di Gianni Letta in risposta alla missiva della presidente della Provincia dell'Aquila...... 58 Il Cittadino: Il capo della Protezione civile ieri era a San Fratello, paese devastato da una frana...... 59 Il Cittadino: Presentati dalla Provincia i sistemi di monitoraggio delle operazioni di polizia "Smart" e "Scout"...... 60 Il Cittadino: Quasi 400 mezzi controllati, molte le sanzioni ...... 61 City: Ricostruzione, l'Aquila protesta "Siamo ancora sotto le macerie" ...... 62 City: Frane in Calabria e Sicilia Bertolaso: "Situazione critica"...... 63 City: Bonifica all'Idroscalo "Nascerà un parco" ...... 64 City: ROMA - Per molti è solo il nome del luogo dove fu ammazzato 34 anni fa Pier Paolo Pasolini: ma l'Idroscalo .. 65 City: "Balducci avvertito dell'inchiesta" ...... 66 Corriere della Sera: «Resta al tuo posto» Applausi a Bertolaso nel paese della frana...... 67 Corriere della Sera: Dalle accuse ai nuovi autografi La resistenza di mister Sicurezza...... 68 Corriere della Sera: Assegni milionari e lunga serie di reati nell'inchiesta (bloccata) della capitale...... 69 Corriere della Sera: In Sicilia applausi a Bertolaso ...... 70 Corriere della Sera: LA SELVA OSCURA DELLE PROCEDURE...... 71 Corriere dello Sport.it: Maltempo: temporali al Sud,nene al Nord...... 72 Corriere dello Sport.it: Frana messinese:100 case da abbattere...... 73 Il Denaro.it: Protezione civile Sì al decreto...... 74 Dire: Protezione civile, sì al decreto: via Spa e 'scudo'. Bertolaso: "Nulla da nascondere". Governo sotto tre volte..... 75 L'Espresso (abbonati): nella rete di LETTA ...... 76 L'Espresso (abbonati): LA BANDA del fare quel che ci pare...... 78 L'Espresso (abbonati): alfabeto criminale...... 81 Famiglia Cristiana: Una protezione civile snella, ma controllata...... 84 Il Fattoonline.com: Giampilieri, conferenza stampa primo laboratorio urbano ...... 85 Il Fattoonline.com: Protezione Civile: cento le case da abbattere a San Fratello ...... 86 Il Fattoonline.com: Frana Catanzaro, prefetto convoca comitato soccorsi ...... 87 Il Fattoonline.com: Bertolaso: su di me fango peggio degli alluvionati...... 88 Il Fattoonline.com: Maltempo, nuova allerta meteo al Centrosud per piogge ...... 89 Il Fattoonline.com: Frana Maierato, attività continua della Croce Rossa...... 90 Finanza e Mercati: L'opposizione annuncia battaglia anche contro la nuova Difesa Spa...... 91 Italia Oggi: La protezione civile era diventata una sorta di 113 ...... 92 Italia Oggi: Ok della camera al dl emergenze ...... 93 Italia Oggi: Berlusconi e l'antipolitica, un boomerang micidiale...... 94 Italia Oggi: Bertolaso, redditi zero per il cognato...... 95 JulieNews.it: Bertolaso in Sicilia: "Non vi abbandono"...... 96 JulieNews.it: Portogallo, sale a 36 numero vittime a Madera ...... 97 JulieNews.it: Maierato: altra frana, rientro in forse ...... 98 Leggo: di Marco Pasciuti Un tintinnio ha rotto per qualche ora il silenzio che annien...... 99 Liberazione: Dal corpo rimosso al corpo pubblico La maschera del Potere...... 100 Libero news: Bertolaso, non mi lego al ruolo...... 102 Libero news: Bertolaso: tornero' in Sicilia...... 103 Il Manifesto: New town calabrese...... 104 Il Manifesto: Dal papa a Bossi, l'ora di liste pulite...... 106 Il Manifesto: Firenze aspetta il Riesame Bertolaso: Problemi di Silvio ...... 107 Il Manifesto: A Maierato non si rientra In arrivo Bertolaso...... 108 Il Manifesto: ANZIANA SENZA CASA SFRATTATA DALLA CASERMA DI COPPITO ...... 109 Il Messaggero: Il Campidoglio tira dritto: l'Idroscalo di Ostia deve essere sgomberato. E le casupole ...... 110 Il Messaggero: ROMA - L'assicurazione che nelle liste del Pdl alle regionali, non ci sarà n...... 111 Il Messaggero: MILANO Su quei pendii non avrebbero dovuto avventurarsi: manto instabile, temperature miti,...... 112 Il Messaggero: ROMA Lo scontro sulle intercettazioni è già decollato, anche se in Senato tutto rester&#2...... 113 Il Messaggero: SAN FRATELLO (MESSINA) - Difendere il paese dalla frana e difendere se stesso dal "fang...... 114 Il Nuovo.it: Bertolaso, processi sommari da fascismo...... 115 Il Nuovo.it: Maltempo: Bertolaso in Calabria...... 116 Il Nuovo.it: Allerta meteo, temporali a Centro-Sud...... 117 Panorama.it: Decreto legge Emergenze, niente Protezione civile Spa: le foto dalla Camera...... 118 Il Quotidiano.it: Haiti: la Protezione Civile delle Marche fa il primo bilancio...... 120 Quotidiano.net: Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile"...... 122 Quotidiano.net: Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me"...... 126 Quotidiano.net: Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!" ...... 130 Rai News 24: Sì della Camera al decreto sulla Protezione civile...... 138 Rai News 24: "Le procedure non sono inutili orpelli" ...... 139 Rai News 24: Al Tg1 le figlie di Bertolaso, Repubblica attacca Letta...... 140 Rai News 24: Dispersa dopo un lancio col paracadute ...... 142 Rai News 24: "Riprendiamoci la città" ...... 143 La Repubblica: "tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro nel sistema protezione civile - (segue ...... 144 La Repubblica: l'aquila, la rabbia degli sfollati in mille invadono il centro storico - giuseppe caporale ...... 147 La Repubblica: "spaccato di corruzione che fa davvero paura" - francesco bei...... 148 La Repubblica: bertolaso si sfoga in sicilia "distrutta la mia credibilità" - alessandra ziniti...... 150 La Repubblica: ci basta la verità - ezio mauro ...... 151 La Repubblica: urla e fischi alla busi: bugiardo la giornalista: rispondo solo di me - silvio buzzanca...... 152 La Repubblica: settimana decisiva a perugia attesa per le decisioni del gip a firenze possibili altri fermi - alberto... 153 La Repubblica: la grande paura prima degli arresti "piove a dirotto, dobbiamo vederci" - (segue dalla prima ...... 154 La Repubblica: moratti e le paure sull'expo "giusto candidarsi, lo rifarei" - alessia gallione ...... 156 La Repubblica: la moratti rilancia sull'expo "candiderei ancora milano"...... 157 La Repubblica: berlusconi: "non è tangentopoli, bertolaso ha riparato i guai di prodi" - gianluca luzi ...... 158 Repubblica.it: "Tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro...... 159 Repubblica.it: Bertolaso nelle zone delle frane "Cercano di distruggere mia credibilità"...... 162 Repubblica.it: Appalti, incontri a Palazzo Chigi "Ci dobbiamo vedere"...... 164 Repubblica.it: Come funziona il sistema Verdini ...... 168 Repubblica.it: L'ideologia del fare ...... 172 Repubblica.it: Ci basta la verità...... 174 Repubblica.it: Arrivano le piogge e altre nevicate Ondate di perturbazioni atlantiche ...... 175 Repubblica.it: Valanga nella zona di Bormio Travolti due escursionisti, un ferito...... 176 Reuters Italia: Decreto emergenze: Camera approva disegno legge, torna al Senato ...... 177 Reuters Italia: Appalti, Procura L'Aquila: avviata collaborazione con Firenze ...... 178 Il Riformista.it: Protezione Civile/La Camera dice sì al decreto, Napolitano plaude...... 179 Il Riformista.it: Maltempo/ Da oggi temporali al Sud e neve sulle Alpi...... 182 Il Riformista.it: Alluvione a Madera. Il bilancio si aggrava: 42 morti...... 185 Il Secolo XIX: BREVI...... 188 Il Secolo XIX: Partono i lavori al monumento di Quartoe gli autobus devono cambiare percorso ...... 190 Il Secolo XIX: Pioggia e vento:nel Tigullioscatta l'allerta...... 191 Il Secolo XIX: Sale la temperatura, cresce il rischio slavine: ancora due feriti gravi...... 192 Il Secolo XIX: Madeira, la tempesta perfetta fa 42 morti...... 193 Il Secolo XIX: «Gli infissi ermetici sono un pericolo se si chiudono anche i punti di areazione»...... 195 Il Secolo XIX: Governatori, preoccupatevi del territorio...... 199 Il Secolo XIX: «Beni materiali, tentazioni del diavolo» ...... 200 Il Sole 24 Ore Online: Via libera della Camera al decreto emergenze...... 201 Il Sole 24 Ore Online: Frane, Bertolaso visita il Sud Geologi: Calabria a rischio...... 202 Il Sole 24 Ore Online: Emergenza frane, Bertolaso al Sud. I geologi: a rischio il 100% dei comuni...... 203 Il Sole 24 Ore Online: Nubifragi a Madeira, isola in ginocchio: 42 morti, danni ingenti...... 204 Il Sole 24 Ore Online: Sviluppi nelle indagini sul G8, arriva una "settimana calda" ...... 205 Il Sole 24 Ore Online: Emergenza frane al sud, Bertolaso in visita nel Messinese...... 207 Il Sole 24 Ore Online: All'Aquila in migliaia nella zona rossa per la protesta delle chiavi...... 208 Il Sole 24 Ore Online: Nuova ondata di maltempo al Sud ...... 209 Il Sole 24 Ore Online: Lombardo: nel Messinese da ricostruire centinaia di case ...... 210 Il Sole 24 Ore Online: Calabria, per i geologi è a rischio frane il 100% dei Comuni ...... 211 Il Sole 24 Ore: L'Italia torni paese ordinario ...... 212 Il Sole 24 Ore: Baldassini ha partecipato una volta...... 214 Il Sole 24 Ore: Un lavoro a Btp, vinto con gara ...... 215 Il Sole 24 Ore: Protezione civile: decreto senza fiducia ...... 216 Il Sole 24 Ore: Letta: sono turbato, ma il rigore è garantito...... 217 Il Sole 24 Ore: La Protezione civile non è una cupola ...... 218 Il Sole 24 Ore: La pioggia di ordinanze e decreti...... 219 Il Sole 24 Ore: Bertolaso e san Pio...... 220 Il Sole 24 Ore: L'aridità uccide la lettura ...... 221 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi): Nei musei potere ai commissari...... 223 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi): Un esercito di volontari per superare le emergenze...... 224 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi): Venerdì dall'Istat i prezzi alla produzione a gennaio ...... 225 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi): Al Senato torna alla ribalta il Ddl sulle intercettazioni...... 227 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi): In Abruzzo canone in stand by ...... 228 La Stampa: [FIRMA]FABIO ALBANESE MESSINA A fine marzo tornerò per un nuovo sopralluogo, se ci ...... 229 La Stampa: L'ira del popolo delle chiavi...... 230 La Stampa: Scossa di magnitudo 2,5 Richter: nessun danno...... 231 La Stampa: La corruzione è uguale per tutti...... 232 La Stampa: Napolitano spera che la maggioranza non faccia da sola...... 234 TGCom: LA MIA VERITA'...... 235 Il Tempo: Un faccia a faccia privato nella stanza del governo di Montecitorio...... 236 Il Tempo: Gli sfollati acclamano Bertolaso...... 237 Villaggio Globale.it: Il rischio idrogeologico a Molfetta ...... 239 Virgilio Notizie: Calabria/ Domani Bertolaso e Prestigiacomo visitano zone...... 241 La Voce d'Italia: Dl emergenze: ecco le principali misure...... 242 La Voce d'Italia: Maltempo nel fine settimana, vento e pioggia...... 243 La Voce d'Italia: San Fratello e Maierato: la visita di Bertolaso...... 244 La Voce d'Italia: Camera: approvato decreto legge emergenze...... 245 Websim: Bertolaso nel Messinese: lo Stato c'è,tornerò a marzo se ci sarò ...... 246 Websim: Pdl, premier: Verdini difende partito anche da attacchi interni ...... 247 Websim: SINTESI - Pdl, tengono banco polemiche. Berlusconi: no a lezioni ...... 248 Websim: Inchiesta appalti, Berlusconi: no preoccupazioni, casi singoli ...... 249 Websim: Pdl, confronto Bondi-Cicchitto-Gasparri a Riccione su polemiche ...... 250 WindPress.it: LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DI TRENTO ...... 251 superEva notizie: Bertolaso torna in Calabria ...... 252 Data: 19-02-2010 Adnkronos Protezione Civile, Zamberletti: "Bene il decreto, la societa' servizi non era indispensabile"

ultimo aggiornamento: 19 febbraio, ore 18:46

commenta 0 vota 1 invia stampa

Roma, 19 feb. - (Adnkronos) - ''Il decreto sulla Protezione Civile era indispensabile perche' contiene una serie di norme utili mentre si puo' fare benissimo a meno della norma sulla societa' di servizi''. Lo ha detto all'ADNKRONOS il 'padre' della Protezione Civile, Giuseppe Zamberletti, commentando l'approvazione alla Camera del decreto sulla Protezione Civile. La soppressione della norma sulla societa' di servizi, ha spiegato , ''non indebolisce la Protezione Civile che puo' funzionare lo stesso dando vita a una struttura interna per la realizzazione delle opere di emergenza come quelle relative al reinsediamento dopo i terremoti''. Insomma, una struttura interna ad hoc, ha aggiunto Zamberletti, che ''provveda alla realizzazione delle opere che sono indispensabili alla ripresa della vita economica e sociale dopo le situazioni di emergenza''. ''Anche perche' fra i compiti della Protezione Civile c'e' anche quello di occuparsene - ha concluso - In passato questa struttura c'era poi e' stata smontata, ora c'e' l'occasione per ricostruirla''.

Argomento: NAZIONALE Pag. 1 Data: 19-02-2010 Adnkronos Bersani replica a Bertolaso: ''Meno arroganza, io a 15 anni spalavo a Firenze''

Bersani a destra con maglione scuro e carriola (dal sito di ) ultimo aggiornamento: 19 febbraio, ore 18:32 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il leader del Pd non ha apprezzato più di tanto l'intervista in cui il sottosegretario alla Protezione civile chiede: in caso di terremoto, "chi va a spalare, Bersani?''. E lui, 'angelo del fango', ribatte: ''Con me capita male''

commenta 0 vota 12 invia stampa

Roma, 19 feb. (Adnkronos/Ign) - "Umiltà, meno arroganza". Pier Luigi Bersani (nella foto a 15 anni con maglione scuro e carriola) non ha apprezzato più di tanto l'intervista di Guido Bertolaso a 'Panorama' in cui il sottosegretario alla Protezione civile chiede provocatoriamente, in caso di terremoto, "chi va a spalare, Bersani?". Il segretario del Pd, dopo il voto sul decreto sulle emergenze, replica con decisione: "Consiglierei a Bertolaso umiltà, meno arroganza, e di volare basso. Con me capita male, perché io a 15 anni spalavo a Firenze". Postate sulla pagina Facebook del segretario Pd sono riportate alcune foto del 1966, quando Bersani si recò come volontario a Firenze dopo l'alluvione di novembre. Gli scatti lo mostrano insieme ad altri giovani volontari, che vennero definiti "gli angeli del fango''

Argomento: NAZIONALE Pag. 2 Data: 20-02-2010 Adnkronos Bertolaso: ''Non siamo una cupola assegna-appalti. La verità è che abbiamo dato fastidio a qualcuno''

Letta e Bertolaso a L'Aquila (sito Protezione civile) ultimo aggiornamento: 20 febbraio, ore 19:41 Roma - (Adnkronos) - Per il capo della Protezione civile le indiscrezioni pubblicate sull'indagine a suo carico "sono solo calunnie contro chi da otto anni lavora per il bene del Paese''. Bersani: sfiducia? Ne discuteremo con opposizione. De Magistris: ''Dovrebbe andare a casa''. Lettera aperta del sottosegretario: ''Mi sento alluvionato''. Protezione civile, dalla Camera disco verde al decreto. Appalti, Fini: ''Le procedure vanno rispettate, non sono orpelli inutili''

commenta 0 vota 5 invia stampa

Roma, 20 feb. (Adnkronos) - ''Non siamo una cupola che distribuisce appalti o favori". Lo assicura il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, intervistato da "Reality", il programma di approfondimento del Tg LA7 che andrà in onda domani alle 23:40. Le indiscrezioni pubblicate sull'indagine a suo carico, ha aggiunto, "sono solo calunnie contro chi da otto anni lavora per il bene del paese. La verità è che abbiamo dato fastidio a qualcuno" e tra quelli a cui sono stati pestati i piedi il capo della Pc ha inserito "l'opposizione, la stampa e diverse caste''. ''Ho incontrato l'imprenditore Diego Anemone all'Aquila.E' uno dei tanti imprenditori che conosco. Gli ho detto di venire nella scuola della Guardia di Finanza di Coppito e non in un appartamento o in un residence'', ha spiegato Bertolaso punutalizzando la natura del suo rapporto con l'imprenditore edile fatto arrestare dalla procura di Firenze nell'ambito delle indagini sulle strutture per il G8 alla Maddalena. "Anemone - ha continuato il capo della Protezione Civile - mi ha chiesto: adesso con questa storia del G8 che dalla Maddalena si sposta, che succede? Gli ho risposto che dovevano andare avanti e rispettare i tempi previsti dall'appalto. In molti mi hanno chiesto appalti per L'Aquila ma ogni appalto è passato per gare ufficiali". "La commissione è stata spesso presieduta dal prefetto Gabrielli che è uomo al di sopra di ogni sospetto. Ed era lui che materialmente apriva le buste. Che la procura de L'Aquila adesso abbia chiesto le carte a quella di Firenze - rimarca Bertolaso - è un atto dovuto ma vediamo ora cosa emergerà perché i processi sommari si facevano durante il fascismo''. In casa dell'opposizione, a chi gli chiedeva se il Partito democratico appoggerà l'Idv in una mozione di sfiducia al capo della Protezione Civile, il leader del Pd Pier Luigi Bersani replica: "Vedremo di discutere con le opposizioni e come proseguire tutti insieme". Non ha dubbi l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris: "Bertolaso dovrebbe andare a casa. Io credo che le dimissioni siano un atto di coscienza. Quindi se lui sentiva, come pare, di voler dare le dimissioni tanto che le ha date, non le può affidare al presidente del Consiglio che e' tutt'altro che un servitore dello Stato".

Argomento: NAZIONALE Pag. 3 Data: 20-02-2010 Adnkronos Protezione Civile: Bersani, discuteremo con opposizioni su sfiducia a Bertolaso

ultimo aggiornamento: 20 febbraio, ore 19:06

commenta 0 vota 1 invia stampa

Sanremo, 20 feb. (Adnkronos) - "Vedremo di discutere con le opposizioni e come proseguire tutti insieme". Lo ha affermato Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, nel corso di una sua visita a Sanremo, a chi gli chiedeva se il Partito democratico appoggera' l'Idv in una mozione di sfiducia al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 4 Data: 20-02-2010 Adnkronos Firenze, frane in Valdisieve e Mugello e innalzamento fiumi

ultimo aggiornamento: 20 febbraio, ore 19:15 Firenze, 20 feb. - (Adnkronos) - Lo rende noto la sala operativa della protezione civile

commenta 0 vota 2 invia stampa

Firenze, 20 feb. - (Adnkronos) - Dalla serata di ieri le precipitazioni piovose si sono attenuate su tutto il territorio della provincia di Firenze, ma si sono registrati movimenti franosi nella Val di Sieve e nell'Alto Mugello ed un innalzamento dei livelli idrometrici dei Fiumi Ombrone e Bisenzio. Lo rende noto la sala operativa della protezione civile. Dalle 19.50 di ieri alle 3 di stamani e' stato attivato il servizio di piena della provincia di Firenze presso la Sala operativa. In mattinata i livelli sono reintrati nella norma. La Sala Operativa di Protezione Civile monitora costantemente la situazione.

Argomento: NAZIONALE Pag. 5 Data: 21-02-2010 Adnkronos Frane, Bertolaso nel messinese: ''Lo Stato non vi abbandonerà''

Guido Bertolaso oggi durante il sopralluogo a San Fratello, nel messinese ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 21:27 San Fratello (Messina) - (Adnkronos/Ign) - Il capo della Protezione Civile visita le zone colpite dalla frana, che ha fatto scattare l'evacuazione di oltre 1.500 persone: ''Lo dico da sempre, bisogna investire per evitare le emergenze'' e agli abitanti promette: ''Lo Stato c'è e non se ne andrà''. Accoglienza tra gli applausi per Bertolaso, il sindaco di San Fratello: ''Basta buttare fango su di lui''. Lombardo: "Ricostruiremo le abitazioni a San Fratello in un'area a prova di frana" ( VIDEO)

commenta 0 vota 3 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. (Adnkronos/Ign) - "Lo Stato c'è, è arrivato immediatamente e non se ne andrà fino a che non avrà dato tutte le risposte alla gente". E' l'impegno preso oggi a San Fratello dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso (nella foto) dopo un sopralluogo nelle zone colpite dalla frana che hanno causato l'evacuazione di oltre 1.500 persone. "Lo dico da sempre, bisogna investire per evitare le emergenze", ha sottolineato. Bertolaso ha fatto un sopralluogo nella scuola che dovrà essere abbattuta e nella chiesa San Nicolò. Parlando dell'emergenza frana, il sottosegretario ha detto: "Non stanno franando i Nebrodi, sta franando parte di questa provincia, parte della Calabria. E' una situazione molto più critica rispetto a qualche caso isolato". A San Fratello ci sono oltre 100 case a rischio demolizione, dopo la frana che ha colpito la scorsa settimana il territorio. La stima è stata fatta dal capo della Protezione civile Sicilia, Pietro Lo Monaco che sta accompagnando Bertolaso. "La prima ad essere abbattuata sarà certamente la chiesa San Nicolò - spiega Lo Monaco - e poi anche la scuola elementare. Ci sono anche 100 case che ormai non possono più essere salvate. La situazione è critica ed è ancora in evoluzione". Ma non sono solo gli abitanti a cheidere aiuto. Ci sono anche decine di allevatori che da una settimana non riescono a raggiungere i loro capi di bestiame, che si trovano a valle. Ci sono state già le prime vittime come un asino e altri animali. Ma gli abitanti di San Fratello si sono rivolti a Bertolaso chiedendogli che "Berlusconi parli anche della Sicilia. Noi non siamo cittadini di serie B. Venga a vedere cosa è successo a San Fratello e intervenga subito". "Non ci abbandoni - supplica un altro abitante - non dimenticatevi di San Fratello". E una donna, con le lacrime agli occhi dice: "Voi occupatevi dell'emergenza che noi sanfratellani faremo il resto". Dal canto suo il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha assicurato che "i cittadini di San Fratello dovranno continuare a vivere tutti a San Fratello. Va individuato un luogo sicuro, a prova di bomba". Rivolgendosi agli abitanti, che lo hanno applaudito, Lombardo ha spiegato: "bisogna vedere come si evolve il fenomeno e quante case non sono più abitabili. Bisogna restare qui e costruire le case sostituendo quelle non più abitabili, ma bisogna trovare un luogo sicuro". Poi, ha detto: "Ogni mattina telefono al sindaco di San Fratello nella speranza che si fermi la frana -ha proseguito Lombardo- siamo venuti qui, insieme con il capo della Protezione civile di domenica perché nei giorni precedenti il forte vento ha impedito l'atterraggio dell'elicottero. C'è una fenditura impressionante che determina questo dissesto". E ha annunciato che "nei prossimi giorni riuniremo la Giunta regionale proprio nei Nebrodi" "Basta buttare fango sul sottosegretario Bertolaso che ogni giorno si mette a disposizione per aiutare chi e' in un momento di emergenza e di bisogno", ha poi chiosato il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti, intervenendo al Consiglio comunale alla presenza dello stesso capo della Protezione e del presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. Parlando dell'inchiesta che vede coinvolto il sottosegretario Bertolaso, il sindaco ha detto a gran voce: "Non credo nelle dichiarazioni di quella stampa che è alla ricerca ad ogni costo di uno scoop - ha detto ancora il sindaco- abbiamo un capo della Protezione civile che è sempre presente e disponibile". Ma Bertolaso ha chiarito: "Oggi sono qui per portare avanti il mio lavoro e non per cercare solidarietà per la vicenda che mi coinvolge. Sono qui per dare risposte ai cittadini di San Fratello". "Ci troviamo davanti a una situazione molto critica. La frana - ha spiegato - è una delle più grosse che si siano registrate in Sicilia. Ci sono 50 milioni metri cubi di terra che si stanno spostando. Non pensavamo di trovarci davanti a una

Argomento: NAZIONALE Pag. 6 Data: 21-02-2010 Adnkronos Frane, Bertolaso nel messinese: ''Lo Stato non vi abbandonerà''

situazione di questo genere. Gran parte di San Fratello è coinvolta dalla frana che si è andata allargando, e la pioggia degli ultimi tempi non ha fatto altro che peggiorare la situazione". Quindi, Bertolaso ha fatto sapere che tornerà a fine marzo "se, ci sarò ancora", per spiegare ai cittadini quali saranno i prossimi passi da fare. "Vi aspetta purtroppo un periodo di attesa - ha detto - comunque non si andrà oltre un mese per capire quello che vi aspetta". I lavori di messa in sicurezza delle case lesionate e danneggiate "inizieranno prima dell'inizio dell'estate", ha assicurato il capo della Protezione civile. "Vivo la vostra sofferenza -ha spiegato ancora Bertolaso- trasferiremo al sicuro quelli che non possono tornare piu' nelle loro case. Ci vorra' del tempo. E' un territorio ad altro rischio idrogeologico e sismico. Dobbiamo fare una radiografia precisa del territorio comunale per evitare di spostare le abitazioni dove, magari tra qualche anno, si potrebbe ripetere un altro episodio simile, e' uno studio difficile ma sono ottimista. Una buona parte di voi, appena la frana si fermera' potra' tornare a casa, anche se non tutti avranno questa possibilita'". E ha detto "per fare la verifica ci vorra' non meno di un mese, soltanto allora potremo dare risposte precise".

Argomento: NAZIONALE Pag. 7 Data: 20-02-2010 Adnkronos Maltempo: emergenza frane, domani sopralluogo di Lombardo e Bertolaso nel messinese

ultimo aggiornamento: 20 febbraio, ore 21:32

commenta 0 vota 1 invia stampa

Palermo, 20 feb. - (Adnkronos) - Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, si recheranno domani nelle zone della provincia di Messina investite dalle frane. Con loro anche il direttore della Protezione civile della Regione siciliana, Pietro Lo Monaco. Dopo una ricognizione area di San Fratello, Tortorici e degli altri centri incontreranno gli abitanti e gli amministratori locali. Lombardo, Bertolaso e Lo Monaco faranno quindi un sopralluogo a Giampilieri, investita dalla frana dell'ottobre 2009, e nel pomeriggio parteciperanno a un vertice alla Prefettura di Messina.

Argomento: NAZIONALE Pag. 8 Data: 21-02-2010 Adnkronos Messina: Bertolaso, non ci sono emergenze di serie A e di serie B

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 14:12

commenta 0 vota 1 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos) - "Per noi non ci sono emergenze di serie A e di serie B. La Protezione civile ha sempre fatto bene dove e' stata impegnata, non vedo perche' dovremmo fallire proprio qui". Lo ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso prima di lasciare San Fratello (Messina) dopo aver fatto un sopralluogo nelle zone colpite dalla frana.

Argomento: NAZIONALE Pag. 9 Data: 21-02-2010 Adnkronos Bertolaso: ''Solo fango su di me. La poltrona? Non mi interessa''

(foto Adnkronos) ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 13:26 San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos/Ign) - Il capo della Protezione civile nel messinese visita le zone colpite dalla frana e rassicura gli abitanti: ''Lo Stato non vi abbandonerà''. Poi parla dell'inchiesta sugli appalti che lo vede coinvolto: "Gli italiani mi credono. Pronto a lasciare, non sono mai stato legato a nessuna poltrona". Casini: "Garantisti con Bertolaso ma basta con i ladri". Berlusconi: "Nelle liste regionali nessun candidato compromesso"

commenta 0 vota 1 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos/Ign) - "Stanno cercando di distruggere la mia credibilità. E' sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso parlando a San Fratello (Messina) con i giornalisti dell'inchiesta sugli appalti che lo vede coinvolto. "Anche qualche titolo di giornale di oggi -dice Bertolaso- continua ad insinuare tutta una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto. Quindi, di che cosa si tratta, se non di cercare di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato?". E aggiunge: "Quando parlo con gli abitanti di San Fratello o di qualsiasi altra parte d'Italia, prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perché io poi quegli impegni li mantengo. Nel momento in cui si cerca di gettare fango su una persona, un sistema, un'organizzazione, il rischio è che si perda la fiducia. Bisogna essere per questo seri, severi nei giudizi, ma imparziali e obiettivi". Bertolaso ha poi ribadido che "la mia situazione personale è nota a tutti. Lavoro serenamente giorno per giorno per dare risposte e garantire interventi, poi è il governo che dovrà decidere. Non sono mai stato legato a nessuna poltrona, anche perché sto seduto molto poco perché giro l'Italia"."Se mi dovessero dire che il mio tempo è scaduto - ha replicato - sono pronto a lasciare immediatamente". E alla domanda se si è mai chiesto 'chi me lo ha fatto fare?', Bertolaso dice: "Assolutamente no. Spero che quello che sta accadendo adesso finisca presto per potere garantire alla Protezione civile nazionale di andare avanti a testa alta". Sulla vicenda è intervenuto anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. "Siamo garantisti con Bertolaso ma non con i troppi ladri che circolano nella politica, che la inquinano e fanno perdere credibilità a istituzioni e partiti", ha detto ribadendo la linea dura contro i corrotti. "Crediamo non ci debba essere l'ennesimo spot contro la corruzione ma fatti concreti", afferma Casini a margine del suo intervento a Roma, nel quartiere di Torre Angela per la inaugurazione di una sezione dell'Udc, alla quale è intervenuta anche la candidata del centrodestra per la Regione, Renata Polverini Quanto alle intercettazioni, Casini ritiene che "non possono essere pubblicate sui giornali, in maniera abnorme, quando non hanno attenenza con le indagini, ma deve essere chiaro che le intercettazioni sono indispensabili, servono per trovare che ha le mani nella marmellata". Quindi, aggiunge il leader dell'Udc, "no alle intercettazioni pubblicate sui giornali, sì a quelle che servono alle indagini". Perché, conclude Casini, "limitare oltre misura l'uso delle intercettazioni significa gettare la spugna nella lotta alla corruzione". In un intervento telefonico a un convegno di Rete Italia a Riccione intanto il premier ha assicurato che "non ci sarà sulle nostre liste nessun personaggio che sarà compromesso in maniera certa". "Non c'è alle porte una nuova Tangentopol - ha detto - sono casi isolati, che vanno perseguiti. Noi siamo garantisti, ma attenti su questo argomento: non accettiamo lezioni di moralità da questa opposizione".

Argomento: NAZIONALE Pag. 10 Data: 21-02-2010 Adnkronos Messina: Bertolaso, bisogna investire per evitare le emergenze

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 10:56

commenta 0 vota 1 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos) - "Lo dico da sempre, bisogna investire per evitare le emergenze". Lo ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso dopo un primo sopralluogo effettuato a San Fratello (Messina) nelle zone colpite dalla frana che hanno causato l'evacuazione di oltre 1.500 persone. "Lo stato qui e' presente -ha detto Bertolaso- dal primo minuto sono arrivati i volontari e la Protezione civile, i vigili del fuoco. Il maresciallo della stazione dei carabinieri ha subito cominciato a fare le evacuazioni. Mi pare che la presenza dello stato sia garantita". Bertolaso ha fatto un sopralluogo nella scuola che dovra' essere abbattuta e nella chiesa San Nicolo'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 11 Data: 21-02-2010 Adnkronos Messina: Bertolaso, ho sempre mantenuto i miei impegni

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 13:44

commenta 0 vota 1 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos) - "Ho preso impegni con migliaia di sindaci, decine di presidenti delle Regioni e non c'e' stata una sola volta che sono venuto meno ai miei impegni. Lo stesso accadra' anche a San Fratello". Cosi' il capo della Protezione civile Guido Bertolaso replica ai cittadini che gli chiedono di occuparsi di San Fratello (Mssina), il piccolo comune colpito dalla frana che ha costretto quasi 2.000 abitanti ad abbandonare le proprei abitazioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 12 Data: 21-02-2010 Adnkronos Messina: sindaco San Fratello, basta buttare fango su Bertolaso

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 11:20

commenta 0 vota 2 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos) - "Basta buttare fango sul sottosegretario Bertolaso che ogni giorno si mette a disposizione per aiutare chi e' in un momento di emergenza e di bisogno". Lo ha detto il sindaco di San Fratello (Messina), Salvatore Sidoti, intervenendo al Consiglio comunale alla presenza del capo della Protezione civile Guido Bertolaso e del presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 13 Data: 21-02-2010 Adnkronos Messina: Bertolaso a Giampilieri, emozionato stare qui dopo tanto dolore

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 14:52

commenta 0 vota 1 invia stampa

Giampilieri (Messina), 21 feb. - (Adnkronos) - "Provo una grande emozione a tornare qui dopo tutto il dolore di quei giorni". Sono state le parole pronunciate da Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, arrivato a Giampilieri (Messina), a distanza di oltre quattro mesi dall'alluvione che costo' la vita a 37 persone.

Argomento: NAZIONALE Pag. 14 Data: 21-02-2010 Adnkronos Appalti: Casini, garantisti con Bertolaso ma basta con i ladri

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 12:16

commenta 0 vota 2 invia stampa

Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - "Siamo garantisti con Bertolaso ma non con i troppi ladri che circolano nella politica, che la inquinano e fanno perdere credibilita' a istituzioni e partiti". Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, interviene sulla vicenda che ha visto coinvolto il capo della Protezione civile affermando la sua solidarieta' a Bertolaso ma ribadendo la linea dura contro i corrotti. "Crediamo non ci debba essere l'ennesimo spot contro la corruzione ma fatti concreti", afferma Casini a margine del suo intervento a Roma, nel quartiere di Torre Angela per la inaugurazione di una sezione dell'Udc, alla quale e' intervenuta anche la candidata del centrodestra per la Regione, Renata Polverini.

Argomento: NAZIONALE Pag. 15 Data: 21-02-2010 Adnkronos Maltempo, nuova frana a Maierato.

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 20:34 Vibo Valentia - (Adnkronos/Ign) - Per gli esperti tutto secondo le previsioni: la zona sta ritrovando la propria stabilità. Tavolo tecnico per valutare la situazione del comune del Vibonese completamente evacuato da qualche giorno. In arrivo temporali sulle regioni tirreniche centro-meridionali

commenta 0 vota 1 invia stampa

Vibo Valentia, 21 feb. - (Adnkronos/Ign) - Un nuovo movimento franoso si è registrato nelle ultime ore a Maierato, il comune del Vibonese completamente evacuato da qualche giorno a causa di un forte smottamento del terreno. Gli esperti sostengono che era stato previsto, poiché si sta attendendo che la zona ritrovi la propria stabilità. Era stato previsto per domani il rientro dei primi nuclei famigliari nelle abitazioni del centro storico, non colpito direttamente dallo smottamento franoso, si dovrà valutare, ora, se è possibile anche alla luce di questo nuovo movimento del terreno. Intanto altri sgomberi sono in atto nel cosentino a causa dei danni del maltempo. A Zumpano una decina di famiglie sono state evacuate per il pericolo di uno smottamento in atto, mentre a San Marco Argentano una strada è bloccata da una frana in contrada Orsomaci e il sindaco ha emesso un altro provvedimento di sgombero, dopo i due dei giorni scorsi. Questa mattina gli amministratori e i tecnici della Protezione civile hanno eseguito una serie di sopralluoghi per valutare i danni e la stabilità del territorio. Confermata la visita a Maierato del ministro dell'Ambiente e il capo dipartimeno della Protezione civile Guido Bertolaso domani. Sul fronte delle previsioni, correnti perturbate di origine atlantica continueranno ad interessare le nostre regioni nelle giornate di domani e martedì, apporteranno condizioni di instabilità a tratti intensa sulla Sardegna e sui settori tirrenici centro-meridionali. Sulla base dei modelli disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un ulteriore avviso di avverse condizioni meteorologiche che estende e prolunga quello emesso nella giornata di venerdì che prevede, dalla mattinata di lunedì 22 febbraio 2010 e per le successive 24-36 ore, isolati temporali, localmente anche di forte intensità dapprima sulla Sardegna in estensione alle regioni tirreniche centro-meridionali. I fenomeni, potranno essere accompagnati da attività elettrica e da forti raffiche di vento. Il Dipartimento della Protezione civile seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le locali strutture di protezione civile.

Argomento: NAZIONALE Pag. 16 Data: 22-02-2010 Adnkronos Appalti: Bertolaso, Solidarieta' e affetto gente mi fa andare avanti

ultimo aggiornamento: 22 febbraio, ore 09:30

commenta 0 vota 0 invia stampa

Palermo, 22 feb.- (Adnkronos) - "Sento comprensione e affetto, tanta solidarieta' dalla gente e questo mi spinge ad andare avanti, indipendentmente dalle decisioni che vorra' prendere il Governo". Lo ha detto il capo della Protezione civile intervenendo a 'Mattino cinque' in collegamento da Cosenza. "Io ho subito rimesso il mio mandato nelle mani del Presidente del Consiglio - ha aggiunto - Se lascio qualcuno deve sostituirmi per la gestione delle emergenze".

Argomento: NAZIONALE Pag. 17 Data: 21-02-2010 Adnkronos Messina: Bertolaso, a San Fratello lo Stato c'e' e non se ne andra'

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 10:51

commenta 0 vota 1 invia stampa

San Fratello (Messina), 21 feb. - (Adnkronos) - "Lo Stato c'e', e' arrivato immediatamente e non se ne andra' fino a che non avra' dato tutte le risposte alla gente". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, parlando agli abitanti di San Fratello (Messina) dopo un sopralluogo nelle zone colpite dalla frana.

Argomento: NAZIONALE Pag. 18 Data: 20-02-2010 Affari Italiani (Online) G8, sesso e appalti. Verbali

Bertolaso, sesso e appalti. I verbali Sabato 20.02.2010 12:50

LEGGI L'ORDINANZA INTEGRALE

1) SESSO, ESCORT, SOLDI. LEGGI I VERBALI - LE CARTE

2) PER BERTOLASO PRONTA UNA COSA MEGAGALATTICA. I verbali ------Denis Verdini (Pdl) indagato dai pm di Firenze: "Ho dimostrato la mia estraneità all'accusa"

------

CHI E' ANGELO BALDUCCI: LA SCHEDA

Una "cricca dei banditi". Il gip di Firenze racconta cosìla corruzione che ha governato gli appalti della Maddalena e la ricostruzione a L'Aquila. Le escort di Bertolaso e gli imprenditori che la notte del 6 aprile ridono pensando agli appalti. Il sistema, scrive il gip Rosario Lupo, aveva un nome: "Gelatinoso". Ma "sistema gelatinoso" non è l'unica definizione del Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri. Infatti la struttura cosiddetta della Ferratella (luogo dove ha sede il Dipartimento e di cui fanno parte Balducci, De Santis e Della Giovanpaola) viene definito dalle molto istruttive conversazioni telefoniche intercettate: "Cricca di banditi", "Banda di banditi", "Task force unita e compatta", "squadra collaudatissima", "combriccola", e i suoi componenti "bulldozer", "veri banditi", "gente che ruba tutto il rubabile", "persone da carcerare"". Saranno a Perugia, per un incontro con i colleghi del capoluogo umbro, i pm di Roma Sergio Colaiocco e Assunta Cocomello che a Roma avevano in corso indagini sugli appalti del G8 alla Maddalena e per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Questi fascicoli sono stati ora inviati a Perugia per la maggior parte dopo che i magistrati di Firenze avevano a loro volta inviato ai colleghi del capoluogo umbro i 40 faldoni della loro inchiesta su fatti analoghi. L'invio è avvenuto dopo che era stato disposto l'arresto di Angelo Balducci presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, dell'ingegner Fabio De Santis, che si trova attualmente in carcere a Milano, dell'imprenditore Diego Anemone e di Mauro Della Giovanpaola che erano responsabile dei cantieri della Maddalena. Il caso coinvolge, come è noto, anche Guido Bertolaso per il quale è stata ipotizzata l'accusa di corruzione e il procuratore aggiunto della Capitale Achille Toro. Proprio per la presenza di questo magistrato è scattata la competenza dei giudici di Perugia. La maggioranza e il governo si preparano a stralciare"l'articolo contestato, cioe' l'art. 16, quindi il decreto viene completamente depotenziato". Lo afferma il presidente della Camera, , lasciando un convegno della Luiss a Roma. I VERBALI (15 FEBBRAIO) Il pomeriggio del 14 dicembre Guido Bertolaso chiama il gestore del centro benessere Simone Rossetti e gli chiede un appuntamento per la serata. Rossetti avverte limprenditore Diego Anemone. Poi, alle 18.22, "una donna di nome Regina dal forte accento brasiliano, successivamente identificata in Regina Profeta, chiede a Rossetti di avvicinarsi al Centro benessere perché gli deve far conoscere una ragazza bionda". Dalle successive conversazioni intercettate si avrà modo di rilevare che questa ragazza bionda, brasiliana e di nome Monica, è stata prescelta per intrattenere, di lì a poco, il dottor Bertolaso. Allo Sport Village iniziano i preparativi. Alle 19.09 Rossetti chiama Stefano, il factotum: «Senti hanno lasciato acceso il benessere... chai fatto caso ? Perfetto, verifica che sono andati via tutti quelli del centro estetico. Senti mi verifichi un attimo se cabbiamo un bikini tipo brasiliano un po stretto... per questa? Lì al magazzino ». Alle 19.56 chiama Bertolaso e, annota il giudice, «fa capire che ha la scorta». Bertolaso: «Sono Guido...». Rossetti: «Sì, Guido... allora guarda tutto a posto... tu quando vuoi vieni qui da me, è tutto quanto chiuso e dopo ci sono

Argomento: NAZIONALE Pag. 19 Data: 20-02-2010 Affari Italiani (Online) G8, sesso e appalti. Verbali

io... tu parcheggia con la macchina tranquillamente in fondo dove sta la scalinata che ti porta direttamente nel Centro benessere oppure parcheggia al solito posto come vuoi te». Bertolaso: "Eh no io sono al solito posto perché non sono da solo... ovviamente ". Poco dopo Rossetti fornisce a Regina le ultime istruzioni prima che arrivi il dottor Bertolaso. Poi le riferisce che provvederà lui a riaccompagnare e a pagare la ragazza: "Sì, sì dopo laccompagno io così dopo gli do i soldini e dopo, dopo noi ci mettiamo daccordo dai... ci vediamo un attimo". Poi parla con Erica, unaltra dipendente «raccomandando la massima riservatezza», le riferisce che Bertolaso sta per arrivare e le chiede le istruzioni per come attivare la sauna e limpianto musicale. Alle 21.19 squilla il telefono. Rossetti: «Sì Guido, sono Simone... sei arrivato?». Bertolaso: «Sì» Rossetti: «Okay arrivo subito». Un'ora dopo avvisa Anemone: «Lho messo a suo agio, lappuntamento sta andando bene». Poi Anemone richiama per essere aggiornato e quando scopre che ancora non è uscito esclama: «È come se avessimo guadagnato 500 punti». Alle 23.04 Bertolaso chiama Rossetti e chiede come fa a uscire. Lui gli spiega il funzionamento della porta. Due minuti dopo «contatta Regina e la rassicura che è tutto finito e quindi provvederà a fare sì che la ragazza (Monica) chiami casa: "A posto e... tutto bene... mo la faccio chiamare a casa". Regina è preoccupata perché la ragazza ha lasciato il suo telefono a casa dicendo che andava al centro benessere a fare dei massaggi ». "Togli lo champagne" - Alle ore 23.14 Rossetti chiama Stefano che è ancora al circolo: «Allora bisogna andare a sistemare il centro benessere, che ci sta lo spumante in giro e tutto quanto e questa è già pronta che deve andare via... intanto leva quello lì... e giusto la bottiglia, il doppio calice. Butta tutto. Fra quanto lo posso mandare giù quello della sicurezza?». Poi richiama Anemone: «È andato via. È rimasto più che contento, contentissimo». Alle 23.49 è Stefano a contattarlo. Stefano: «Oh... unaltra cosa. Io ho cercato tracce di preservativi... ma non lho visti...». Rossetti: «Ma sai dove ha fatto il massaggio?... Lha fatto alla prima sala a destra dello Scen Tao... capito?... Come esci dal centro estetico... prima sala a destra... ». Stefano: «Okay, oramai io sono fuori ». Rossetti: «Va beh... non fa niente dai, ho dato tutto alla sicurezza». Stefano: «Quindi al limite se ci vuoi fare te un sopralluogo... però io ho cercato, niente. Ma lei che ti ha detto?... E dove li ha messi?». Rossetti: «Eh... che ne so!».

------

I VERBALI (12 FEBBRAIO) Gestivano i Grandi eventi, e in cambio offrivano favori a chi glielo permetteva. Nella carte ci sono diversi festini a luci rosse, viaggi in aerei privati, case messe a disposizione e assunzioni fittizie per assecondare le richieste dei potenti. Nel settembre 2008 "per il trasferimento di Angelo Balducci da Roma a Palermo con sosta a Capri" fu affittato "un idrovolante per due persone al costo di 3.800 euro più Iva". Qualche settimana dopo per Guido Bertolaso fu organizzata una la ormai famosa cosa megagalattica, un festino con frutta, champagne e due o tre ragazze. Il capo della protezione civile fu costretto a rinunciare perché aveva un altro impegno, ma al telefono sottolineò: "Conto che l'offerta possa essere ripetuta ovviamente in un'altra occasione". Diego Anemone, 39 anni, era l'organizzatore, quello che pensava a tutto per soddisfare Bertolaso. Pagava persino le stoffe che la moglie di Balducci aveva scelto per arredare il nuovo appartamento del figlio. E non badava a spese. Sapeva di poter ottenere altri vantaggi e infatti agli amici imprenditori assicurava di tenerli presenti per i lavori del post terremoto in Abruzzo. Prostitute a Venezia - È il 17 ottobre 2008. I fondi del G8 sono stati sbloccati. Mauro Della Giovampaola, il funzionario delegato alla Maddalena finito adesso in carcere, contatta Daniele Anemone, il fratello di Diego. Della Giovampaola: Guarda ti dico, una cosa così non l'ho mai vista... All'1,15 sono arrivati i soldi sul conto, all'1,18 il Soggetto Attuatore li aveva già mandati in Banca d'Italia, all'1,19 sono partiti i pagamenti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 20 Data: 20-02-2010 Affari Italiani (Online) G8, sesso e appalti. Verbali

Anemone: grande! grande! Della Giovampaola: allora a questo punto... in virtù di questa cosa ... non è che uno... siccome la vita è un po' così. Che si deve fare? Ti faccio presente che noi domani sera con una terza persona (oltre a lui, De Santis e Balducci) dormiamo a Venezia. Anemone: umhh ci organizziamo... eh ma mi devi dire l'albergo però. Della Giovampaola: sì... allora è il Gritti Palace... però siccome è roba che è a sei, quasi sette stelle... deve essere tutto equivalente. Anemone: eh, ho capito Della Giovampaola: perché non è che arrivano due stelline del cazzo... che poi è una cosa che non va bene no? Anemone: (ride) va bene adesso mi organizzo. Pochi minuti dopo, come risulta dalle intercettazioni, Daniele Anemone chiama Simone Rossetti e gli chiede: «Ma tu a Venezia come stai messo? perché a me per domani sera...». Subito dopo contatta il fratello Diego e «gli fa capire che Simone ha bisogno di non meno di 4.000 euro...». Annota il giudice: «In effetti De Santis e Della Giovampaola usufruiranno delle prestazioni sessuali a pagamento di una ragazza procurata da Rossetti peraltro poi lamentandosi della «qualità» della ragazza». Non è l'unica volta. «Il 13 novembre 2008 viene messa a disposizione da Rossetti una prostituta in favore di De Santis. L'incontro mercenario a sfondo sessuale viene procurato su richiesta di Della Giovampaola il quale in un primo momento avrebbe dovuto usufruirne insieme a lui, su sollecitazione di Diego Anemone».

Il direttore generale della Rai Mauro Masi (Ipp) Il favore a Mauro Masi - Il pomeriggio dell'8 giugno 2009 «il professor Mauro Masi (direttore generale della Rai, ndr) facendo evidentemente riferimento a pregresse intese con Angelo Balducci lo sollecita a telefonare a Anthony Smit (fratello della sua fidanzata)»: «Se puoi fare quella telefonata entro oggi... a me servirebbe insomma». Dal tenore delle conversazioni successive si capisce che la richiesta riguarda «una sistemazione lavorativa». E infatti Balducci lo contatta e gli fissa un appuntamento per il fine settimana successivo a Roma. Neanche un mese dopo la pratica appare sistemata: Anemone lo assumerà presso il Salaria Sport Village, come gli dice chiaramente. Anemone: Antony se mi mandi un messaggino di un tuo riferimento di un conto corrente perché io ho fatto l'assunzione già retrodatata. Smit: Ah splendido, va bene Anemone: così ti mando poi a settembre, dimmi te quando vogliamo iniziare, come avevamo detto... non me lo ricordo neanche più. Smit: il 15 luglio io finivo le ferie insomma... queste ferie di cui ho avuto bisogno per sistemare un po' la situazione... tu scusami se mi permetto, quando avresti bisogno di cominciare a inquadrarmi... Anemone: io l'ho fatta dal primo luglio quindi significa che tu la mensilità di luglio la prendi tutta e siccome agosto è ferie ti prendi anche quella di agosto... se tu vedi che hai finito ci vediamo la prima settimana di agosto facciamo un punto e poi ci rivediamo a settembre, se invece dici «voglio chiudere così» iniziamo dal primo settembre però dal primo luglio stai assunto. Smit: Ah splendido... quindi vengo su agosto un attimino. Scrive il giudice: «Il 13 agosto Smit chiede ad Anemone notizie sull'assunzione e soprattutto in merito allo stipendio che non gli è stato ancora accreditato. Anemone gli dice che potrà venire a Roma a ritirare i due stipendi». Quando si trasferisce a Roma gli sarà dato in uso anche un appartamento che costa al gruppo Anemone 950 euro al mese. L'allerta di Toro - A fine settembre scorso la banda evidentemente fiuta guai. A Roma sono stati sequestrate le piscine dei Mondiali di nuoto, si rincorrono voci su altre indagini. Scrive il giudice: «Il 26 Balducci rassicura Anemone che il problema del sequestro del cantiere del Salaria Sport Village e degli altri impianti è da considerarsi risolto». Comincia una frenetica attività di contatti da parte di entrambi che ha come terminale Camillo Toro, il figlio del procuratore aggiunto di Roma Achille, che ha ottenuto un incarico al ministero delle Infrastrutture. Il tramite è l'avvocato Edgardo Azzopardi, amico della famiglia, che a sua volta passa le informazioni a Manuel Messina per farle arrivare ad Anemone. Usano tutti massima cautela: Balducci rinuncia addirittura all'autista per gli incontri riservati, gli altri in alcune conversazioni si servono del sistema Skype. Il 30 gennaio scorso Azzopardi incontra Camillo Toro. Poi chiama Messina. E, sottolinea il giudice, «gli fa capire che ci sono grossi problemi giudiziari in arrivo». Azzopardi: eh... piove.

Argomento: NAZIONALE Pag. 21 Data: 20-02-2010 Affari Italiani (Online) G8, sesso e appalti. Verbali

Messina: Non mi dire... pesantemente? Piove parecchio? Azzopardi: eh... speriamo che non ti piova dentro casa perché... piove tanto. I VERBALI (11 FEBBRAIO) SESSO E SOLDI - "Soldi contanti e prestazioni sessuali". Era questo, secondo i verbali dei magistrati di Firenze quello che Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, avrebbe ottenuto per l'assegnazione degli appalti al gruppo imprenditoriale di Diego Anemone, 39 anni. Colui che in un paio d'anni era riuscito ad aggiudicarsi il quarto, il quinto e il sesto lotto del G8 a La maddalena, i lavori al Foro Italico in vista dei Mondiali di nuoto, l'aeroporto di Perugia per le celebrazioni dell'anniversario dell'Unità d'Italia. Ma anche Angelo Balducci, delegato alla gestione dei Grandi Eventi, avrebbe avuto la sua parte. L'assunzione del figlio e della nuora in primis. Poi telefonini, autovetture di lusso, ristrutturazioni degli appartamenti e addirittura i domestici per la casa di campagna che lo stesso Anemone gli aveva messo a disposizione. LE CARTE - Secondo "le operazioni di monitoraggio telefonico è emerso che Guido Bertolaso risulta essersi incontrato assai frequentemente con Diego Anemone e almeno uno di questi incontri è stato preceduto da frenetici dialoghi telefonici dellAnemone tesi, con ogni evidenza, al rapido procacciamento di una consistente somma di denaro. Inoltre Anemone in varie occasioni si è premurato di informare preventivamente di questi incontri Angelo Balducci e Mauro Della Giovampaola contattandoli al termine degli incontri medesimi per riferirne cripticamente lesito a conferma della loro attinenza con le cointeressenze di natura illecita che il gruppo Anemone coltiva con i pubblici ufficiali". GLI APPALTI- Nell'elenco che ne fa il gip, sono almeno cinque gli appalti pilotati da Balducci e la sua "combriccola" della Protezione civile: "Lo stadio centrale del tennis del Foro Italico (Mondiali di nuoto Roma 2009); il Nuovo museo dello sport italiano di Tor Vergata (Mondiali di nuoto); il completamento dell'Aeroporto internazionale dell'Umbria Sant'Egidio di Perugia (Celebrazioni 150 anni Unità d'Italia); la realizzazione Palazzo della conferenza e area delegati (G8 Maddalena); la residenza dell'Arsenale (G8 Maddalena)". Il prezzo della corruzione sono ristrutturazioni di immobili, auto di lusso a sbafo, assunzioni di domestici e figli, favori sessuali con pagamento di escort a domicilio. BERTOLASO- L'iscrizione di Guido Bertolaso al registro degli indagati per concorso in corruzione ha - a giudizio del gip - un fondamento probatorio evidente. "Sono emerse dalle intercettazioni telefoniche conversazioni nelle quali il Bertolaso viene menzionato o è uno degli interlocutori (...) È emerso che lo stesso Bertolaso intrattiene rapporti diretti con l'imprenditore Diego Anemone con il quale si incontra spesso di persona e in previsione dei quali Anemone di attiva di persona alla ricerca di denaro contante, tanto che gli investigatori ritengono abbia una certa fondatezza supporre che detti incontri siano stati finalizzati alla consegna di somme di denaro a Bertolaso". Il 23 settembre 2008 Anemone cerca i 50mila euro in contanti in vista dell'incontro con il capo della Protezione civile, previsto per quella stessa sera. È l'unica traccia dell'ordinanza su un possibile passaggio di denaro. Ma non è chiaro, se i due si vedano e se ci sia o meno consegna di contanti. È certo però che Guido Bertolaso goda dei favori sessuali messi a disposizione da Anemone. Il 21 novembre 2008 il capo della Protezione Civile è al telefono con Simone Rossetti: ""Sono Guido, buongiorno... Sono atterrato in quest'istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse... io verrei volentieri... una ripassata". "Perfetto". "Perché so che è sempre molto occupata... siccome oggi pomeriggio sono abbastanza libero, ti richiamo fra un quarto d'ora". L'appuntamento viene fissato per le 16. Una seconda prestazione sessuale è del 14 dicembre 2008 e ha luogo nel centro sportivo che è riconducibile Anemone ed è stato aggiudicatario della fetta più importante degli appalti per i Mondiali di nuoto 2009. "Tale prestazione - scrive il gip - è comprovata da intercettazioni con dialoghi del tutto espliciti e fortemente eloquenti e ha avuto luogo con una ragazza brasiliana presso il centro Salaria Sport Village". Il 17 febbraio 2009, Bertolaso è ancora allo Sport Village, per "fare terapia con Francesca", "per riprendermi un pochettino", "per uno dei soliti massaggi". Anemone lo aspetta fuori dalla cabina e al telefono si lamenta perché il capo della Protezione civile tarda a congedarsi dalla massaggiatrice: "Mannaggia sto a morì de freddo". E ancora l'11 marzo 2009, Bertolaso chiama Rossetti e lo avverte che "stanno venendo i miei due ragazzi che avevano una cosa per Francesca che gli dovevo mandare da tanto tempo". I BANDI DI GARA- È il 14 gennaio 2009. Bertolaso si lamenta perché una funzionaria sta chiedendo chiarimenti sui bandi di gara.

Argomento: NAZIONALE Pag. 22 Data: 20-02-2010 Affari Italiani (Online) G8, sesso e appalti. Verbali

Bertolaso: Dovresti parlare con la Forleo... Balducci: Sì sta qui da me. Bertolaso: Non spetta a lei decidere se dobbiamo fare una sola gara per i due alberghi e per larsenale... io ho bisogno di questo benedetto bando nelle prossime ore... È ovvio che io voglio sfruttare questi giorni di campagna elettorale dove Soru pensa ad altre cose per chiudere un qualche cosa altrimenti se ci mettiamo a fare la concertazione fra due anni stiamo ancora a discutere. Tre mesi prima era stato Fabio De Santis, anche lui delegato dalla presidenza del Consiglio alla gestione dei "Grandi Eventi", a informare Anemone di aver ottenuto i fondi per pagare i lavori del G8. De Santis: Dammi un bacio in fronte. Anemone: Dove vuoi sul culo pure se mi dai una buona notizia De Santis: Preparati... Cho i soldi in cassa. Secondo laccusa anche De Santis avrebbe ottenuto una contropartita: "Un telefono cellulare, una fornitura di mobili, prestazioni sessuali a pagamento a Venezia". E al fratello Marco, imprenditore che voleva coinvolgere nei subappalti per il G8 de La Maddalena, assicurava: "Cabbiamo la patente per uccidere... cioè possiamo piglià tutto quello che ci pare". Ma poi è lo stesso fratello a scagliarsi contro di lui per la gestione dei lavori e per i criteri di assegnazione: "Voi siete una banda di banditi e vi credete che gli altri sono tutti scemi... cho davanti gente che ruba tutto il rubabile... ma fatela finita che prima o poi uno scemo che vi crea qualche problema lo trovate. Ma tanto io Diego ... fosse lultima cosa che faccio, lo mando carcerato. Te lo dico chiaro e tondo... Io a Diego e tutta la combriccola la mando carcerata".

pagina successiva >>

Argomento: NAZIONALE Pag. 23 Data: 21-02-2010 Agi TERREMOTO: CIALENTE, CITTADINI HANNO RAGIONE. RIMUOVERE MAC ERIE

Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Roma, 21 feb. - "Gli aquilani esprimono la loro rabbia ed hanno ragione: c'e' una preoccupazione crescente per i ritardi, l'indeterminatezza della situazione... Pensiamo anche che nulla e' stato fatto per affrontare il problema del lavoro". Lo ha dichiarato il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, interpellato dall'Agi dopo la 'protesta delle chiavi' messa in atto stamani da un migliaio di cittadini aquilani, nel centro storico della citta' abruzzese danneggiato dal terremoto del 6 aprile del 2009. Grande preoccupazione e' stata espressa da Cialente anche in merito alla rimozione delle macerie dalle strade de L'Aquila: "noi sindaci da soli non ce la possiamo fare, non e' possibile smaltire 4 milioni di tonnellate di macerie come se fossero sacchetti di immondizie. Neanche la Protezione civile e' stata in grado di risolvere il problema, ma se non si rimuovono le macerie non e' possibile la ricostruzione e ci sembra sempre di rivivere quei terribili giorni". (AGI) Oll

Argomento: NAZIONALE Pag. 24 Data: 21-02-2010 Agi 13:58 FRANE NEL MESSINESE: BERTOLASO, TORNERO' SE CI SARO' ANC ORA

FRANE NEL MESSINESE: BERTOLASO, TORNERO' SE CI SARO' ANCORA Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Messina, 21 feb. - Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso ha promesso di tornare entro la fine di marzo nel messinese per fare il punto sulla situazione sull'emergenza frane ma, ha detto, "se ci saro' ancora", visto che l'opposizione insiste sulle sue dimissioni dopo lo scandalo degli appalti per il G8 della Maddalena. "La mia situazione personale e' nota a tutti - ha detto Bertolaso - lavoro serenamente giorno per giorno per dare risposte e garantire interventi, poi e' il Governo che dovra' decidere. Non sono mai stato legato a nessuna poltrona, anche perche' sto seduto molto poco perche' giro l'Italia. Se dovessero dire che il mio tempo e' scaduto me ne andro'. Stanno cercando di distruggere la mia credibilita'. E' sotto gli occhi di tutti". Bertolaso se la prende anche con i giornali: "Anche oggi - dice - qualcuno continua ad insinuare tutta una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto. Quindi, di che cosa si tratta, se non di cercare di minare la credibilita' di un rappresentante dello Stato?. Ma io quando parlo con gli abitanti di San Fratello o di qualsiasi altra parte d'Italia, prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perche' io poi quegli impegni li mantengo". Ci vorra' almeno un mese per capire quanti sfollati del Comune di San Fratello, in provincia di Messina), potranno far ritorno in paese e quanti nelle case che hanno dovuto abbandonare in fretta dopo la frana che da domenica scorsa ha colpito il Comune a 640 metri sui Monti Nebrodi. I lavori di messa in sicurezza - ha assicurato il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso - verranno avviati entro l'estate ma saro' necessario demolire almeno un centinaio di abitazioni ed anche la vecchia chiesa di San Nicola. "Non sara' facile - ha detto Bertolaso, stringendo le mani a decine di alluvionati che si sentono abbandonati e che chiedono l'arrrivo di Berlusconi - ma cercheremo di farvi restare tutti qui a San Fratello". (AGI) Cli/Pa

Argomento: NAZIONALE Pag. 25 Data: 21-02-2010 Agi 12:58 FRANE CALABRIA: PREOCCUPAZIONE A CATANZARO, OGGI ARRIV A BERTOLASO

FRANE CALABRIA: PREOCCUPAZIONE A CATANZARO, OGGI ARRIVA BERTOLASO Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Catanzaro, 21 feb. - Nuovo sopralluogo questa mattina nella zona di Iano' di Catanzaro, colpita da una frana che ha portato in questi giorni all'evacuazione di decine di famiglie. Dopo la riunione del centro coordinamento soccorsi, convocata d'urgenza ieri sera dal prefetto Giuseppina Di Rosa, un nuovo incontro e' stato organizzato per la tarda mattinata di oggi, quando al tavolo siedera' anche il rappresentante del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Versace. Secondo quanto rilevato dai tecnici, la situazione che interessa l'area, che si trova sulla strada che collega l'abitato di Catanzaro con il piccolo centro di Magisano, e' in continua evoluzione e desta preoccupazione. A rischio diverse famiglie, al punto che nel corso della notte si sono aggiunte nuove ordinanze di sgombero a quelle gia' notificate nei giorni scorsi. In totale, con cifre ancora non ufficiali, sarebbero interessate oltre duecento persone. Intanto, e' atteso per oggi l'arrivo in Calabria del capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Nel pomeriggio, alle 16,30, Bertolaso sara' all'aeroporto di Lamezia Terme, dove incontrera' i prefetti calabresi e il presidente della Giunta regionale. Al termine dell'incontro, necessario per fare il punto sui danni provocati dal maltempo nelle singole realta', il sottosegretario si spostera' a Cosenza, dove effettuera' un primo sopralluogo. Domani mattina, Bertolaso dovrebbe proseguire le verifiche nel territorio Cosentino, quindi, in tarda mattinata, si spostera' a Catanzaro. Infine, il sopralluogo nel Vibonese, a Maierato in particolare, dove e' venuta giu' gran parte della collina su cui si trova il centro abitato. (AGI) Cli/Cz

Argomento: NAZIONALE Pag. 26 Data: 21-02-2010 Agi 11:57 FRANE NEL MESSINESE: BERTOLASO, STATO C'E' E NON ANDRA' V IA

FRANE NEL MESSINESE: BERTOLASO, STATO C'E' E NON ANDRA' VIA Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Messina, 21 feb. - "Lo Stato c'e' e non se ne andra' fino a quando l'emergenza non e' finita. Purtroppo la situazione e' piu' grave di quel che possa sembrare. Non e' solo San Fratello o i Nebrodi a franare ma la gran parte di questa provincia e della Calabria. Il problema e' che per evitare queste emergenze bisogna investire sulla prevenzione. E' da otto anni e mezzo che lo vado ripetendo a tutti". Lo ha detto il Capo della Protezione civile Guido Bertolaso che ha effettuato una ricognizione in elicottero dei Comuni dei Nebrodi interessati da un vasto dissesto idrogeologico (il Governo venerdi' ha decretato lo stato d'emergenza), quindi e' atterrato sul campo sportivo di San Fratello, accompagnato dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Un centinaio di abitazioni seriamente lesionate dai movimenti franosi che da domenica scorsa hanno interessato il Comune messinese di San Fratello dovranno essere demolite per motivi di sicurezza. A confermarlo il Capo dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile, Pietro Lo Monaco, durante il sopralluogo effettuato da Guido Bertolaso. Le case si trovano nella zona piu' a valle del Comune dei Nebrodi da dove si sono originati gli smottamenti e tra le costruzioni da demolire c'e' pure la vecchia chiesa di San Nicola costruita - secondo gli accertamenti del prof. Francesco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio dell'Universita' di Napoli Federico II e dell'ing. Angelo Spizuoco del Centro Studi Strutture Geologia Geotecnica di San Vitaliano (Na). I 1700 sfollati dalla "zona rossa" di San Fratello non vogliono lasciare il paese come fecero i loro genitori ed i loro nonni dopo la frana del 1922 che cancello' mezzo paese. Molti si sentono abbandonati dallo Stato. "Non e' vero", ha assicurato Bertolaso, mentre il presidente della Regione Lombardo ha rilevato: "durante il sopralluogo in elicottero abbiamo osservato la costa messinese dove, purtroppo, negli anni si e' costruito in maniera folle. Altro che a 150 metri dal mare, ci sono troppe case a meno di 30 metri dal mare". Bertolaso, Lo Monaco e Lombardo effettueranno un sopralluogo anche a Messina, colpita lo scroso 1 ottobre da un'alluvione che ha provocato 37 morti, sei dei quali ancora dispersi. Nel primo pomeriggio ci sara' un vertice in Prefettura per fare il punto sulla situazione quindi Bertolaso tornera' in Calabria, nella zona di Maierato, nel vibonese, colpita anche questa da dissesti franosi. (AGI) Cli/Pa

Argomento: NAZIONALE Pag. 27 Data: 21-02-2010 Agi MESSINA: BERTOLASO, NO NEW TOWN A GIAMPILIERI

Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo MESSINA (F.C. 21/02/2010) - "Spero che entro il primo anniversario dell'alluvione vengano avviati i cantieri per le nuove case agli sfollati. Basta pero' parlare di 'New Town', le case saranno costruite in punti diversi da quelli di prima ed in zone di sicurezza". Cosi' Guido Bertolaso durante il sopralluogo nel villaggio di Giampilieri, a Messina, tra i piu' colpiti dal tragico nubifragio del 1 ottobre che ha provocato 37 vittime. Ed agli sfollati restii, per paura, a rientrare nelle "zone verdi", il capo della Protezione civile ha detto: "Ho piena fiducia nei miei tecnici, se dicono che una casa e' sicura, vuol dire che non c'e' nessun pericolo". Bertolaso ha effettuato un sopralluogo in via Puntale dove i vigili del fuoco stanno rimuovendo decine di tonnellate di macerie per cercare, tra l'altro, di recuperare anche il corpo di una badante, ucraina o romena, ancora dispersa. Ancora da identificare la 38esima vittima dell'alluvione di ottobre: all'obitorio comunale c'e' un mezzo cadavere, dalla cintola in giu', ma nessuno ha finora reclamato quel corpo mutilato ne' ci sono denunce di scomparsa. Sotto quelle macerie c'e' il sospetto che potrebbero esserci altre "vittime invisibili". E' saltato il vertice, previsto in Prefettura a Messina, che doveva chiudere la visita di Bertolaso in Sicilia, prima di efffetturare un nuovo sopralluogo in Calabria, l'altra regione martoriata dalle frane. (AGI) Cli/Pa

Argomento: NAZIONALE Pag. 28 Data: 21-02-2010 AgoPress CAMERA. DISCO VERDE AL DECRETO SULLE EMERGENZE E SULLA PROT EZIONE CIVILE

Cerca: Cerca

pubblicato il : 19/02/2010 (AGO PRESS) La Camera ha approvato oggi, modificandolo, il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione del decreto legge recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla presidenza del Consiglio dei ministri ed alla protezione civile. Il provvedimento torna ora all'esame del Senato.

Argomento: NAZIONALE Pag. 29 Data: 21-02-2010 AgoPress ATTUALITA'. DL EMERGENZE, PLAUSO DI NAPOLITANO AL CONFRONT O

Cerca: Cerca

pubblicato il : 19/02/2010 (AGO PRESS) Con una nota diffusa dal Quirinale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso "vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione conclusosi oggi alla Camera dei Deputati con la votazione finale sulla conversione in legge, con modifiche, del decreto sulla Protezione Civile". "Tale confronto - prosegue la nota - ha soprattutto permesso libere votazioni in Assemblea sugli emendamenti proposti e un'intesa sui tempi per giungere al voto finale senza ricorso da parte del governo al voto di fiducia. Si tratta di un precedente significativo per una auspicabile evoluzione dei rapporti tra i diversi schieramenti parlamentari che, sotto la guida dei Presidenti della Camera e del Senato, conduca al pieno rispetto e alla valorizzazione del ruolo e delle prerogative del Parlamento e nello stesso tempo garantisca l'ordinato svolgimento dell'iter delle leggi entro tempi ragionevoli".

Argomento: NAZIONALE Pag. 30 Data: 21-02-2010 AgoPress ATTUALITA'. HAITI, L'ITALIA INVIA ALTRI 21 VIGILI DEL FUOCO

Cerca: Cerca

pubblicato il : 18/02/2010 (AGO PRESS) Un nuovo contingente dei vigili del fuoco italiani è partito oggi per Haiti per portare assistenza alle popolazioni terremotate. Un team composto da ventuno unità operative altamente qualificate, coordinato da un dirigente, al quale è affidato il compito di cooperare con il Genio militare della portaerei Cavour nelle operazioni di demolizione e di rimozione delle macerie, in situazioni in cui e' necessaria una specifica competenza per la sicurezza delle operazioni stesse. Dopo il terremoto del 12 gennaio scorso, nell'ambito del gruppo coordinato dal dipartimento della Protezione Civile, dal 15 gennaio si sono già avvicendati a Port au Prince due team di operatori del corpo nazionale dei vigili del fuoco, che hanno svolto in particolare attività di supporto tecnico di natura logistica presso l'ospedale pediatrico Saint Damien della fondazione Francesca Rava, contribuendone a ripristinare e verificare le strutture danneggiate ed ampliarne la funzionalità, nonché a curare l'insediamento, nella stessa area, di una piccola tendopoli.

Argomento: NAZIONALE Pag. 31 Data: 19-02-2010 Agrigento Notizie La Protezione civile comunale mette in sicurezza edifici fatiscenti

Cronaca | Agrigento | 19 Feb 2010 | 18:42

Il prossimo 21 febbraio, l'Ufficio tecnico comunale ed il servizio di Protezione civile del comune di Agrigento provvederanno alla messa in sicurezza dei locali di proprietà della società "Itria Srl", già oggetto, in questi giorni, di ordinanze sindacali di parziale transennatura. Nei prossimi giorni, dopo il monitoraggio del centro storico curato dai tecnici comunali e dal gruppo comunale dei volontari di protezione civile, recentemente costituitosi ad Agrigento, inizierà, altresì, una campagna di messa in sicurezza del centro storico con particolare riguardo alle zone di via Neve, Ravanusella, Santa Croce e via Saponara.

Argomento: NAZIONALE Pag. 32 Data: 20-02-2010 America oggi online Napolitano soddisfatto per il compromesso sulla Protezione civile. C'è un'aria nuova. O forse no Di Pierfrancesco Freré 20-02-2010

Il capo dello Stato giudica il voto sul decreto per la Protezione civile un precedente importante per il dialogo che sollecita da mesi: il confronto tra maggioranza e opposizione ha scongiurato l'ennesima fiducia e una blindatura che avrebbe esasperato il clima. Non solo: i due poli si sono venuti incontro e il provvedimento è stato sostanzialmente modificato (per esempio con la rinuncia alla trasformazione della Protezione civile in Spa su cui il Colle nutriva le sue riserve). Ma è davvero così? C'è un'aria nuova? La standing ovation del centrodestra a Guido Bertolaso contro "l'urlo dello sciacallo", per usare le parole di Fabrizio Cicchitto, e le dure repliche dei dipietristi che parlano di una Protezione civile trasformata in macchina di potere al servizio del suo capo, descrivono uno sfondo ben diverso. Una battaglia senza quartiere a colpi di obici pesanti nella quale il Pdl accusa l'Italia dei valori di essere un movimento eversivo che delegittima il voto democratico e Antonio Di Pietro controbatte rinfacciando al premier di aver portato il Paese nel solco dell'illegalità. In questo scontro, Pd ed Udc appaiono più defilati: proprio per questo si può nutrire qualche dubbio sulla possibilità che certe "ammaccature", come le definisce Bersani, possano essere assorbite dopo le regionali. L'imminenza del voto drammatizza sicuramente le posizioni, ma la sensazione è che esista un'incomunicabilità di fondo che lo stesso Berlusconi riconosce quando dice di sentirsi antropologicamente diverso dalla sinistra. Se ne avverte l'eco nel codice etico contro la corruzione, promesso dal premier e del quale è stato avviato oggi l'esame in Consiglio dei ministri. E' stata preparata una bozza che potrebbe essere approvata la settima prossima, ma l'opposizione ha interpretato il tutto come l'ennesimo annuncio destinato a restare sulla carta. Come il piano casa, denuncia sarcastico Casini. Pd ed Idv invitano il Cavaliere, se vuole essere credibile, a ritirare processo breve e legittimo impedimento prima di pensare a un inasprimento di pene che non si sa quando arriverà, dal momento che il provvedimento non è un decreto ma un semplice ddl. Eppure la maggioranza ritiene le norme anticorruzione una cosa seria e pensa di poterle varare in tempi rapidi. All'Aquila Fini ha detto che nell'assegnazione degli appalti bisogna assicurare imparzialità e velocità, che le procedure non devono essere considerate "inutili orpelli". Una stoccata implicita alla cultura dell'emergenza, bilanciata dal doveroso riconoscimento del "grande lavoro" fatto all'Aquila dalla Protezione civile. Nell'insieme, si percepisce la preoccupazione della maggioranza di trasmettere all'opinione pubblica un segnale rassicurante di reazione alla scoperta della corruzione. I leghisti, che forse sono i più inquieti per le ripercussioni sul voto dell'inchiesta appalti e degli arresti avvenuti in Lombardia, parlano del decreto sulle emergenze come di un esempio della politica del fare. Cota deplora chi ieri si faceva fotografare con Bertolaso e oggi lo attacca senza scrupoli per puro calcolo elettorale. Ma sullo sfondo si muovono le divisioni nella maggioranza. Il premier ha fatto rientrare le dimissioni di Nicola Cosentino che rischiavano di compromettere la campagna del Pdl in Campania; resta il segnale di frizioni profonde che coinvolgono non solo gli assetti di potere locale ma la stessa strategia delle alleanze. Un po' come accaduto nel Pd, dove è tramontata la politica del partito a vocazione maggioritaria in favore di quella delle ampie intese tra alleati. Nella vicenda Cosentino ha pesato la decisione di Berlusconi e Fini di confermare l'accordo con l'Udc che implicitamente ne ammette il ruolo strategico in regioni del Sud come la Campania. In altri casi, vedi la Sicilia, sono state le divisioni degli ex azzurri a condurre addirittura all'uscita di una parte dei berlusconiani dal governo Lombardo. Tasselli di un puzzle che il Cavaliere dovrà ricostruire dopo un voto che rischia di uscire condizionato proprio dalla scontro tra "correnti". Quelle correnti di cui Berlusconi non vuole sentire parlare e che invece piano piano si stanno facendo strada nel partito di maggioranza relativa. [email protected]

Argomento: NAZIONALE Pag. 33 Data: 20-02-2010 America oggi online La Camera approva il dl emergenze

20-02-2010

ROMA. "Alleggerito" della trasformazione in Spa della Protezione Civile e dello 'scudo' per i dirigenti della struttura in Campania, il decreto legge emergenze viene approvato alla Camera e torna al Senato. Ma lo scontro tra maggioranza ed opposizione su Guido Bertolaso continua anche nell'Aula di Montecitorio, con l'Idv che ne reclama le dimissioni da sottosegretario e il centrodestra che gli manifesta anche fisicamente solidarietà, con una 'standing ovation' prima del voto finale. La maggioranza porta a casa non senza qualche fatica il via libera del testo a Montecitorio. Le assenze nei banchi del Pdl fanno sì che il governo venga battuto, pur se di pochissimi voti, su tre ordini del giorno del Pd e dell'Udc. Il danno non è irreparabile; tuttavia il fatto di andare 'sotto' quando a votare ai banchi del governo ci sono quasi una decina di sottosegretari e alcuni ministri "precettati" in Aula per l'occasione è il segnale (più che di qualche mal di pancia per Bertolaso entrato nell'occhio del ciclone delle inchieste sul G8) che la campagna elettorale per le Regionali è già nel vivo. Ma il voto finale, cui partecipa anche il premier Berlusconi,va abbastanza liscio. Il presidente del Consiglio si informerà poco dopo con lo stesso Bertolaso sulla situazione sul campo in Calabria e Sicilia, invitando il capo della Protezione Civile a occuparsi di questo, ad andare avanti e non della polemica politica. La palla ora torna a Palazzo Madama, dove ci sono una decina di giorni per convertire il decreto prima che decada. Il sottosegretario ribadisce che le sue dimissioni "sono sempre sul tavolo" del presidente del Consiglio, dicendosi intenzionato a fare il proprio lavoro "fino a quando me lo chiedono". Massimo Donadi (Idv) accusa il governo di aver "creato un sistema criminogeno" con l'attuale impostazione della protezione civile, e reclama le dimissioni di Bertolaso, "colpevole senza appello". E Pier Luigi Bersani, che rivendica un passato da volontario che "spalava", a quindici anni, dopo l'alluvione di Firenze, lo invita ad essere più umile ed a "volare un po' più basso". annuncia il no del Pd al testo, ma canta comunque vittoria, definendo le modifiche al decreto come una "vittoria dei gruppi di opposizione" ma soprattutto "una vittoria del Parlamento". Con Bertolaso si schiera Fabrizio Cicchitto: "Respingiamo il fatto che in questo Paese c'è tragicamente un vizio assurdo per cui gli uomini migliori del Paese devono essere massacrati e distrutti", esclama scatenando l'applauso del suo gruppo parlamentare quando sottolinea di aver sentito durante il dibattito "l'urlo dello sciacallo". E sostenendo che il decreto approvato "è la misura sul campo della filosofia del governo che è quella 'del fare'". Il presidente della Camera Gianfranco Fini, che oggi non ha presieduto l'Assemblea ma si è recato all'Aquila per unaq inaugurazione, ha invitato "doverosamente", specie "in queste giornate caratterizzate da gravi ipotesi di corruzione e illegalità", a ricordare "l'impegno e l'abnegazione" di chi ha portato soccorsi.

Argomento: NAZIONALE Pag. 34 Data: 22-02-2010 America oggi online Bertolaso. Su di me fango

22-02-2010

SAN FRATELLO (MESSINA). Lo Stato c'é e ci sarà, in Sicilia e in Calabria, e farà fino in fondo il proprio dovere perché non ci sono emergenze di Seria A o di Serie B. Lo assicura il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, durante i sopralluoghi compiuti nel Messinese e nell'incontro a Lamezia Terme sull'emergenza calabrese. "San Fratello non scomparirà e i suoi abitanti torneranno ad abitarvi", annuncia Bertolaso dopo il sopralluogo compiuto, assieme al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, nel paese dei Nebrodi 'ferito' da uno smottamento, "un terremoto lento", che ha lasciato 1.500 persone senza casa. Bertolaso punta il dito sull'intervento umano e invita tutti all'unica via da seguire: la prevenzione. Certo la situazione non è semplice: 50 milioni di metri cubi di terra si sono spostati a San Fratello, creando quella che il capo della Protezione civile definisce "la più grande frana della Sicilia" ancora in leggero movimento. Per questo, spiega, "non posso garantire a tutti il rientro a casa, ma certamente resterete a San Fratello" e, sottolinea, "parliamo di mesi e non di anni". I primi 30 giorni passeranno per "fare una giusta diagnosi", poi, assicura, "ci saranno gli interventi di ricostruzione". Ci saranno edifici da abbattere perché irrecuperabili: un centinaio di abitazioni secondo la protezione civile regionale, e ci sono anche la chiesa di San Nicola e le scuole elementare e media. Il pensiero di Bertolaso è in sintonia con quello del presidente Lombardo: "I cittadini di San Fratello - dice il governatore - dovranno continuare a vivere nel loro paese. Si dovrà trovare un posto in una zona 'a prova di bomba' dove costruire le case che serviranno a chi è rimasto senza". Per il capo della protezione civile il sopralluogo sui Nebrodi è stato anche il primo ritorno al contatto diretto con le vittime di eventi calamitosi dall'avvio dell'inchiesta in cui é indagato ed è stato un autentico 'bagno di folla'. Il suo discorso al Comune è stato lungamente applaudito. Molti hanno voluto essere "confortati" direttamente da lui. Come un'anziana del posto, Angela Carroccetto, che prima invoca "l'intervento di Berlusconi" poi abbraccia commossa il capo della protezione civile per "ringraziarlo per il lavoro che sta facendo". E quando Bertolaso annuncia "a fine marzo tornerò, se ci sarò ancora..." la gente scatta nella sala consiliare applaudendo e urlandogli di "non mollare", ma di "restare per continuare a lavorare perché sei un asso". Era stato il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, a parlare dell'inchiesta del G8 invitando tutti a dire "basta gettare fango su Bertolaso, uno che lavora sempre". Il capo della Protezione civile ha anche visitato un altro paese dei Nebrodi che ha riportato danni per il maltempo, Tortorici, e poi si è recato a Giampilieri, la frazione di Messina, travolta da una frana il 1 ottobre del 2009 che fece 31 morti e sei dispersi. Per Giampilieri, conferma Bertolaso, "non ci sono problemi di fondi" per gli interventi da fare e, comunque, valuta che "si è già lavorato bene". Subito dopo Bertolaso è stato in Calabria dove si sono verificate nuove frane, con sgomberi di abitazioni tra Cosenza e Catanzaro, e dove per precauzione è stato deciso il rinvio del rientro a Maierato dei suoi abitanti. "Non stiamo perdendo neanche un minuto per cercare di dare seguito agli impegni che abbiamo preso per fare fronte ai danni del maltempo in Calabria, anche perché i fondi ci sono", dice Bertolaso incontrando a Lamezia Terme il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che parla di "impegno importante del governo", e i presidenti della Province, i prefetti e i sindaci dei Comuni che hanno subito danni. Domani il capo della protezione civile sarà ancora in Calabria per dei sopralluoghi nelle località in cui si registrano le situazioni più critiche.

Argomento: NAZIONALE Pag. 35 Data: 21-02-2010 America oggi online Scandalo appalti. Bertolaso ne difende la regolarità

21-02-2010

ROMA. In partenza per la Sicilia e la Calabria, dove con le autorità locali appronterà un piano d'interventi dopo l'ondata di maltempo che ha investito le due regioni, Guido Bertolaso mette a punto la strategia difensiva per rispondere alle accuse rivoltegli dalla procura di Firenze nell'inchiesta sugli appalti. Ribadendo per l'ennesima volta che lui non ha mai preso soldi in cambio di appalti né, tantomeno, ha ricevuto favori sessuali da prostitute o escort procurate dall'imprenditore Diego Anemone, ora in carcere. Lo ha fatto anche ieri, in un'intervista a La7 che andrà in onda oggi, sostenendo che "possibili passaggi di soldi non ce ne sono stati" e che le presunte prestazioni sessuali non ci sono mai state visto anche che le "dichiarazioni rese dall'interessata confermano che si è trattato solo di massaggi". Un'intervista in cui ha nuovamente difeso la Protezione Civile - che "non è una cupola che distribuisce appalti o favori" - puntando il dito contro i "processi sommari" che "si facevano durante il fascismo" e rivelando che "in molti mi hanno chiesto appalti a L'Aquila" e però "ogni appalto è passato per una gara ufficiale". Bertolaso però sa che non bastano le dichiarazioni a giornali e tv per smontare le accuse che la procura gli contesta dopo averlo indagato per corruzione. Nell'ordinanza infatti il gip sostiene che è "comprovata" la relazione sessuale con la brasiliana Monica. Mentre non c'é traccia nelle oltre 20mila pagine d'inchiesta del passaggio di denaro, anche se gli investigatori del Ros ipotizzano comunque che i movimenti di Anemone per recuperare decine di migliaia di euro prima di incontrare il sottosegretario fossero "finalizzati alla consegna delle somme". Per questo Bertolaso, fin dal primo momento, ha detto ripetutamente di voler essere ascoltato dai pubblici ministeri. Ma quali? E' ipotizzabile che il sottosegretario sarà sentito dai pm perugini Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, che hanno 'ereditato' i fascicoli di Firenze e Roma in seguito al coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti dell'ex procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, indagato per corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. Ma non è neanche al momento da escludere la possibilità che Bertolaso presenti un'istanza alla procura di Perugia chiedendo la trasmissione degli atti che lo riguardano a Roma. E se i magistrati perugini opponessero un rifiuto, il capo della protezione civile potrebbe ricorrere alla procura generale della Corte di Cassazione, chiedendo che risolva il contrasto di competenza. Tempi lunghi, dunque, che potrebbero far slittare di diverse settimane il suo interrogatorio. La sua difesa, in ogni caso, è articolata su tre punti: il presunto passaggio di denaro, i favori sessuali, il coinvolgimento del cognato Francesco Piermarini nei lavori per il G8 alla Maddalena. Per quanto riguarda i soldi, come già detto, nelle carte depositate non c'é traccia del 'passaggio'. "E' insussistente qualsiasi ipotesi di passaggio di denaro" ha detto nei giorni scorsi il suo avvocato, Filippo Dinacci. Ai magistrati, inoltre, Bertolaso porterà anche la relazione in cui sono spiegati i motivi per i quali il Dipartimento ha sostituito Fabio De Santis - il 'soggetto attuatore' delle opere a La Maddalena ora in carcere - con Gian Michele Calvi. "Aveva approvato una serie di progetti - ha detto - per un importo superiore ai 650 milioni, mentre l'importo che avevamo previsto per tutti i lavori era intorno ai 300 milioni". Quanto alla presunta prestazione sessuale con Monica, il capo della Protezione Civile ha ribadito anche oggi che è la stessa ragazza brasiliana a negarla nell'intercettazione che è agli atti. "No, non l'ha fatto... - dice Monica - no...tutto sicuro...non fece niente...ho fatto un massaggio meraviglioso". "E' un'ipotesi di fantasia" ribadisce Dinacci. Per quel che riguarda, infine, il ruolo svolto dal cognato Francesco Piermarini a La Maddalena, Bertolaso ha ripetuto ieri sera a Matrix che "non l'ho certo chiamato io". "E' un esperto di bonifiche e lì c'era da fare una grande bonifica da amianto. Gli fu chiesto di lavorare e lui c'é andato. Io gli feci presente che si sarebbe saputo che era mio cognato e gli dissi di lavorare bene e ancora con più impegno".

Argomento: NAZIONALE Pag. 36 Data: 21-02-2010 America oggi online Riforma blocccata ma le società di assicurazioni guadagnano miliardi. Malasanità e superprofitti Di Domenico Maceri* 21-02-2010

La lettera della compagnia di assicurazioni Anthem Blue Cross annunciava a mio figlio che il costo della sua polizza sarebbe aumentato del trentanove per cento fra due mesi. Tutto normale per le compagnie che sono guidate solo dal guadagno. In un periodo economico poco promettente, quando la disoccupazione si aggira sul dieci per cento, ci sono sempre quelli che prosperano. Le società di assicurazioni aumentano le tariffe senza controlli e il governo continua a essere bloccato senza riuscire a creare un sistema di sanità che offra copertura a tutti e allo stesso tempo controlli la cupidigia delle corporation.Dopo quasi un anno di discussioni e un disegno di legge approvato dalla Camera e uno meno buono dal Senato, si continua a essere alla mercé delle compagnie di assicurazione.Mio figlio ha poca scelta e dovrà quindi pagare l'aumento o rischiare la bancarotta in caso di malattie serie. I politici statali e federali sono stati scioccati dalla notizia dell'aumento. L'amministrazione di Barack Obama ha iniziato un'indagine per cercare di vedere se l'aumento è legale.Steve Poizner, commissioner dell'assicurazione della California, ha anche lui iniziato un'inchiesta a livello statale. Sembra che l'aumento sia stato rinviato di qualche mese. Ciò che sciocca di più è il fatto che i profitti delle compagnie di assicurazioni hanno raggiunto cifre oscene nel 2009. Uno studio del gruppo Healthcare for America ha rilevato che le cinque aziende di assicurazioni più grandi hanno aumentato i loro profitti del 56% nel 2009. Fra di queste Cigna ha avuto un aumento del 346% di profitti mentre allo stesso tempo aveva ridotto il numero di assicurati del 5,5 %. Wellpoint che include Anthem fra le sue filiali ha generato un aumento del 91% dal 2008 mentre allo stesso tempo ha ridotto il numero di assicurati del 3%. In effetti, queste compagnie non rinnovano le polizze a coloro i quali causano loro spese ingenti e si concentrano invece sui clienti che pagano e non rappresentano un rischio al loro portafoglio. Fanno il loro mestiere che è quello di far guadagnare quattrini ai loro azionisti. Tutto legale. Tutto parte del sistema capitalista. Chi non vuole comprare l'assicurazione può farne senza. Se i dirigenti delle corporation fanno il loro mestiere, i politici invece non fanno il loro. Si sa che i legislatori repubblicani non vedono niente di male nell'aumento dei premi da parte delle aziende di assicurazione perché accettano volentieri il sistema di offerta e domanda con pochi o nessun controllo. I democratici però, che dicono sempre di difendere i più poveri, rimangono bloccati dalle regole del governo. Il Senato, nonostante abbia approvatao il disegno di legge per riformare la sanità, continua ad operare con la necessità della supermaggioranza di 60 voti per approvare disegni di legge. In effetti, ciò dà alla minoranza, in questi tempi il Partito Repubblicano, il potere di bloccare leggi che non piacciono alle aziende alle quali il Gop è legato ideologicamente. I democratici però con la loro maggioranza hanno nelle mani lo strumento legale per approvare leggi aggirando il filibustering. Si tratta del processo chiamato "reconciliation" in base al quale permberto Bossi, quello del cappio, che condannò senza se e senza ma Tangentopoli, che ha fatto cadere il primo governo Berlusconi, ammette che qualcuno ha sbandato nella Protezione Civile, ma roba da poco. Letizia Moratti è convinta che la vicenda Pennisi "non ha nessuna similitudine con la Milano di Mario Chiesa che scoperchiò Tangentopoli". " Credo -continua la sindachessa- che la realtà di Milano, oggi, sia quella che applica leggi rigorose, le fa rispettare e ha come obiettivo quello di essere al servizio dei cittadini". Milko o Mirko Pennisi la pensa esattamente come lei, ma il Pennisi con la proverbiale praticità dei suoi antenati meridionali ha capito che la politica, la buona politica, costa. Non aveva creato un listino prezzi per i servizi che forniva. È per questo bisogna ammirarlo. Si rimetteva al buon cuore di quelli che venivano aiutati da lui, come fanno, per esempio a Napoli i direttori dei parcheggi abusivi. Dopo aver fatto la guardia all'automobile del cliente di turno. "Signurì fate vuie", dicono, non senza aver menzionato la loro numerosa prole per fare lievitare un pochino la mancia. Pennisi, stressato dal pensiero che la "politica ha dei costi", specialmente nel periodo in cui si "va incontro alla campagna elettorale", usava il "sistema partenopeo", vecchio, ma che funziona ancora bene. E' un "campione di pirlaggine", dice Bossi. Si è fatto beccare con la mazzetta addirittura davanti al portone della sede del Consiglio comunale. La sindachessa Moratti non vede nessuna similitudine tra la Milano del "mariuolo" Mario Chiesa e del consigliere

Argomento: NAZIONALE Pag. 37 Data: 21-02-2010 America oggi online Riforma blocccata ma le società di assicurazioni guadagnano miliardi. Malasanità e superprofitti comunale Milko o Mirko Pennisi. Anche Berlusconi la pensa come lei. Si tratta di qualche birbantello, dice. Gli italiani notano però che tra la Milano degli anni 80 e quella odierna la differenza del pagamento del pizzo consiste nella forma del pagamento. Prima veniva effettuato in lire, oggi viene pagato in euro. Vorrei poter dire qualcosa, da calabrese, sui giudici calabresi e sulla stampa che attaccano Bertolaso, contemporaneamente parte lesa, vittima e genio, per colpire Berlusconi. Dopo Ballarò di martedi scorso, visto che la montagna sbriciolatasi a Maierato non è arrivata dal dottor Bertolaso, in giubotto col nastrino tricolore, divisa da capo dipartimento della Protezione civile, mi è stato comunicato dalle autorità civili, religiose e politiche calabresi che quando Bertolaso è andato ad incontrare la montagna in Calabria, la montagna èritornata miracolosamente al posto di prima. Adesso chi glielo va a dire ai disgraziati di Haiti, alla signora Clinton, all'Onu, all'ambasciatore americano a Roma ecc... ecc...? Tutto il mondo ci invidierà ancora di più il factotum italiano, difeso a spada tratta ad Annozero di giovedi febbraio dal direttore di Libero Belpietro e dal vice direttore del Giornale Porro, entrambi Berlusconi-dipendenti. Ha fatto bene inoltre, Berlusconi, a respingere irrevocabilmente e con fermezza le dimissioni "made in Italy" di Bertolaso, di Cosentino e di Pennisi. Meno male che Silvio c'è. approvare una legge al Senato sono necessari soltanto 51 voti invece di 60. La reconciliation si applica solo a leggi che hanno a che fare con questioni di bilancio. La maggior parte del disegno di legge sulla riforma della sanità ha infatti implicazioni sul bilancio. I democratici quindi potrebbero agire. Obama continua però ad insistere nel voler governare in modo bipartisan e spera che i repubblicani alla fine comincino a cooperare. Nel frattempo dopo quasi un anno di dibattiti sulla sanità le corporation continuano a fare quello che vogliono. Brian Sassi, direttore delle polizze individuali della Anthem, ha spiegato che il 39% riflette l'aumento massimo possibile ma ciò non tocca la maggioranza dei loro assicurati. L'aumento massimo è infatti quello che ha ricevuto mio figlio. Non è l'unico. Sassi ha anche dichiarato che i clienti come mio figlio sono molto importanti per la sua azienda. È vero. Senza di loro i profitti della Anthem svanirebbero. *Docente di lingue all'Allan Hancock College, Santa Maria, California ([email protected]).

Argomento: NAZIONALE Pag. 38 Data: 22-02-2010 America oggi online Berlusconi. Le nostre liste sono pulite

22-02-2010

Il premier all'attacco: difende la moralità del Pdl, assicura liste elettorali senza inquisiti e accusa la sinistra che in preda ad una "furia distruttrice" cavalca le inchieste sulla Protezione civile per "annullare" quanto di buono è stato fatto a Napoli, sommersa dai rifiuti, e all'Aquila, colpita dal sisma.

ROMA. Il giorno dopo aver difeso il coordinatore del Pdl Denis Verdini ammettendo che nel suo partito "ci sono troppi giochi di potere", Berlusconi, in collegamento telefonico con il convegno di Rete Italia a Riccione, serra i ranghi e avverte che non accetta "lezioni di moralità" dalla "sinistra del malgoverno". Pd e Idv hanno reagito considerando questi attacchi come segnali di un premier "in difficoltà". "Vi assicuro - dice il premier nella telefonata al convegno di Riccione - che non c'é alle porte nessuna Tangentopoli e non ci sarà nelle nostre liste nessun personaggio compromesso in modo certo". Il suo attacco alla sinistra è a tutto tondo: "Non accettiamo lezioni di moralità da questa opposizione disperata per il calo di consenso che si aggrappa a tutto anche con la demolizione di servitori dello Stato con accuse assurde" tuona Berlusconi che difende Bertolaso da una sinistra che "provocò il caos dei rifiuti a Napoli" e vuole, in genere, "travolgere tutti gli sforzi che si fanno per migliorare il Paese". In particolare, il premier punta l'indice contro una opposizione che vuole "annullare la pagina nobile" dell' impegno profuso dalla Protezione Civile all'Aquila facendola passare come "una storia di affari sporchi e di corruzione". Berlusconi dà fondo a tutta la sua verve polemica e parla di "istinti belluini di chi mette a repentaglio gli interessi del Paese per calcoli meschini". Sferzante il giudizio sul Pd dipinto come una forza politica "al traino di un partito eversivo come l'Idv, dei radicali e del superpartito di Repubblica", considerato "sempre più estremista e laicista". Romano Prodi, tirato in ballo come responsabile "per il suo malgoverno" dei rifiuti a Napoli, replica attraverso la sua portavoce: "Di malgoverno gli italiani ne hanno conosciuto uno solo: quello di Berlusconi, premier delle promesse disattese, impegnato a difendere con le unghie e con i denti le proprie aziende" sottolinea Sandra Zampa che ricorda come Bertolaso "ha più volte dichiarato di aver seguito il piano già predisposto da Prodi". Di Pietro raccoglie il guanto della sfida: "se difendere la Costituzione vuol dire essere eversivi allora l'Idv è un partito eversivo". "Berlusconi è in difficoltà e in stato confusionale" sostiene il leader dell' Idv che gli rinnova l'invito ad "andare davanti ai giudici". "Farebbe meglio a guardare ai guai del Pdl" dice Filippo Penati, capo della segreteria del Pd mentre Anna Finocchiaro sottolinea come il premier "attacca quando è in difficoltà" e "cerca di alzare la polvere per coprire una realtà triste e inquietante" dovuta al fatto che dalle inchieste "emerge il quadro di una gestione del potere non trasparente".

Pronta la replica del portavoce del premier Paolo Bonaiuti: "la triste realtà è una sinistra allo sbando". Ma anche il Pdl ha i suoi guai, come dimostra la 'strigliata' di Berlusconi contro i 'giochi di potere'. La linea prevalente, però, è di serrare le fila e concentrarsi sulle regionali. "Cerchiamo di vincerle - sintetizza il capogruppo Cicchitto - e poi rifletteremo su tutto".

Argomento: NAZIONALE Pag. 39 Data: 21-02-2010 America oggi online Il monito di Berlusconi sui giochi di potere nel partito. Il Cavaliere dà la scossa Di Federico Guiglia 21-02-2010

Se un comunicatore del calibro di Silvio Berlusconi sente la necessità di smentire con una nota il malumore che gli era stato attribuito per come vanno le cose nel "suo" Pdl, allora la misura dev'essere colma. Colma anche per gli attacchi, "magari interni" -così s'esprime il presidente del Consiglio- che, sull'onda degli scandali in pieno corso e pur tutti ancora da verificare, rischiano di danneggiare l'immagine del centro-destra proprio alla vigilia delle elezioni. Elezioni regionali, che però avranno una valenza nazionale: lo ha precisato lo stesso Berlusconi. Tanto più che saranno le ultime prima delle politiche nel 2013. Dunque, il leader del Pdl ha bisogno di presentarsi all'appuntamento forte del successo del dopo-terremoto e del G8, e non indebolito per le inchieste che ne sono scaturite, e che hanno tirato in ballo prima il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, e poi Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del Pdl. "Un galantuomo", dice il presidente del Consiglio, confermandogli "piena fiducia" e ribadendo di non essere "assolutamente preoccupato" per le indagini sui grandi appalti. Gli preme, piuttosto, la riforma della giustizia e l'approvazione di nuove norme contro la corruzione; il che avverrà al prossimo Consiglio dei ministri. Al di là della presa di posizione nero su bianco, il destino del Pdl non è in mano né a Berlusconi né ai suoi collaboratori, che tramino o che tremino. Dipende unicamente dagli elettori. Un buon esito dalle urne darebbe al capo dell'esecutivo non solo maggior forza per realizzare gli annunci del governo, iniziando dalla giustizia, ma anche la tranquillità necessaria per cambiare un po' di cose nel Pdl senza lasciare troppi scontenti per strada. Ma un risultato deludente o addirittura una sconfitta politica -come quella già vaticinata da Vittorio Feltri-, costringerebbero Berlusconi a ben altre reazioni. Anche perché i dissensi che covano sotto la cenere, e ogni riferimento a Gianfranco Fini è voluto, troverebbero nuova linfa. Così come acquisirebbe vigore la protesta dei berlusconiani, che accuserebbero il loro capo d'aver lasciato spazi e candidature in eccesso agli ex di An, agli alleati della Lega (ben due candidature presidenziali, Veneto e Piemonte), e perfino d'aver subito qualche pretesa di troppo dall'Udc, l'opposizione distinta ma non distante. Ma sarebbe soprattutto il Pd a trarre vantaggio dal contraccolpo, rivendicando d'aver cominciato a mettere in pratica la sua teoria, cioè l'inizio della fine del "berlusconismo". Per questo, più che una smentita (che è sempre, ammoniva Missiroli, "una notizia data due volte"), l'intervento di Berlusconi appare come la classica mossa preventiva. Sta dicendo ai suoi: attenzione, i giochi di potere rischiano di incidere sull'esito del voto. Cerca, così, di scuotere il Pdl, riaffermando al contempo la sua leadership. In attesa del 29 marzo, l'unico verdetto che nessuno potrebbe smentire. www.la7.it/guiglia

Argomento: NAZIONALE Pag. 40 Data: 22-02-2010 America oggi online Inchiesa G8. Non si escludono nuovi arresti

22-02-2010

ROMA. Mentre emergono ogni giorno nuovi elementi sul "sistema gelatinoso" degli appalti per i Grandi Eventi che il 10 febbraio scorso ha portato in carcere i funzionari pubblici Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola e l'imprenditore Diego Anemone, l'inchiesta avviata dalla Procura di Firenze e poi trasferita a Perugia si appresta a vivere un'altra settimana intensa sia sul fronte fiorentino che su quello perugino, con possibili incroci che passano per Roma. E non sono esclusi nuovi arresti. A Firenze, a partire da domani, cominceranno le udienze al tribunale del riesame sia sulle richieste presentate dai difensori degli arrestati, i quali hanno chiesto la revoca della misura cautelare della custodia in carcere o, in alternativa, una misura meno afflittiva; sia dai difensori di alcuni indagati, i quali hanno subito sequestri durante le perquisizioni eseguite dai carabinieri del Ros all'alba del 10 febbraio. Tra questi vi è il capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, indagato eccellente dell'inchiesta, nei riguardi del quale è stato ipotizzato il reato di concorso in corruzione. Bertolaso, "inondato - ha detto - di messaggi di solidarietà ", è di nuovo intervenuto sulla vicenda, affermando che è "sotto gli occhi di tutti il tentativo di distruggere" la sua credibilità, "attribuendomi - ha detto - una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto". Alcuni difensori, tuttavia, hanno già fatto sapere che rinunceranno al riesame, dal momento che il filone principale dell'inchiesta è stato trasferito a Perugia in seguito all'iscrizione del dimissionario procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Achille Toro nel registro degli indagati, prima solo per rivelazione di segreto di ufficio, poi anche per concorso in corruzione e favoreggiamento personale. Sarebbe stato proprio Toro, secondo i pm fiorentini - ma l'interessato ha fermamente respinto l'addebito - la "talpa" che, alcuni giorni prima degli arresti, avrebbe fatto filtrare, fino a raggiungere gli indagati, la notizia di possibili misure cautelari in arrivo, tanto da indurre la Procura fiorentina a sollecitare al gip di emettere con urgenza il provvedimento di custodia cautelare. E' stato lo stesso procuratore di Roma, Giovanni Ferrara, a sottolineare che Toro era a conoscenza del punto a cui era arrivata l'indagine fiorentina. "Non è che un capo dell'ufficio può tenere per sé le informazioni - dice Ferrara - E' ovvio che tutti gli elementi investigativi vanno riferiti" e condivisi sia con i "responsabili dei pool" sia con "i pm che indagano". Sia l'accusa, sia la difesa - peraltro - sono consapevoli che le decisioni del riesame di Firenze potrebbero non avere efficacia alla luce dell'ordinanza di custodia cautelare (data per scontata) che si appresta ad emettere il gip di Perugia. Tuttavia, alcuni difensori hanno preferito mantenere la richiesta di riesame - rinunciando all'ultimo momento - per una più ampia discovery dei documenti nelle mani dell'accusa. Sempre a Firenze, inoltre, potrebbe prendere maggior forma l'inchiesta sugli appalti di alcune opere cittadine, prima tra tutte la scuola marescialli dei carabinieri, la cui competenza resta radicata nel capoluogo toscano. E' tuttora pendente, infatti, un richiesta della Procura di misura cautelare per un numero imprecisato di indagati, e non è escluso che la decisione del gip possa arrivare in settimana. A Perugia la data ultima entro la quale dovrà essere emessa l'ordinanza di custodia cautelare per l'inchiesta Grandi Eventi - confermati del provvedimento della magistratura fiorentina - è il 28 febbraio, pena la scarcerazione degli arrestati. Dopo la notifica, e già con gli interrogatori di garanzia, la difesa scoprirà definitivamente le sue carte: nel merito, con le argomentazioni a discolpa; e in diritto, soprattutto sul tema della connessione. Alcuni difensori, infatti, vorrebbero nettamente separare la posizione dei loro assistiti da quella dell'ex procuratore aggiunto Toro. Niente connessione, niente inchiesta a Perugia: e così, per molti, l'indagine prenderebbe la più gradita strada della procura di Roma. Per raggiungere la quale alcuni difensori hanno già fatto sapere di non disdegnare neppure un passaggio in Cassazione. Sullo sfondo Guido Bertolaso, che attende di incontrare i pm per poter raccontare la sua verità.

Argomento: NAZIONALE Pag. 41 Data: 19-02-2010 ApCOM Valle d'Aosta/ Uomo con il figlio si butta dal ponte di Donnas

17:36 - CRONACA- 19 FEB 2010

Bimbo sta bene, l'uomo, di Settimo Torinese, e' ferito Donnas (Aosta), 19 feb. (Apcom) - E' salito sul ponte di Donnas e si è gettato nel fiume, con il figlio in braccio. E' successo in Valle D'Aosta dove, poco dopo le 16.30 oggi pomeriggio un uomo di Settimo Torinese è salito sul punto panoramico del ponte sulla Dora Baltea a Donnas e con il figlioletto in braccio si è gettato nel vuoto. Una donna, Enza Chenuil, passando ha notato la scena e avvisato un negoziante, chiedendogli di chiamare subito i soccorsi. Sono intervenuti i carabinieri di Donnas e i vigili del fuoco volontari con il gruppo sommozzatori di Aosta che hanno recuperato le due persone dall'acqua. Il bambino sta bene; il padre, che è stato in grado di rispondere alle domande e dire il proprio nome, è ferito. Entrambi sono stati trasferiti all'ospedale Parini di Aosta per accertamenti, trasportati dall'elicottero della Protezione civile.

Argomento: NAZIONALE Pag. 42 Data: 19-02-2010 AprileOnline.info Appalti, Fini contro la logica dell'emergenza

Red, 19 febbraio 2010, 17:14

Politica Da L'Aquila il presidente della Camera, nei giorni dello scandalo che travolge la Protezione civile lancia un monito alla "trasparenza" nell'assegnazione degli appalti pubblici:"in uno Stato di diritto le procedure non devono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente. Chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità"

Platea e luogo prescelto non sono casuali: si tratta dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'ateneo de L'Aquila, la città devastata dal terremoto e i suoi giovani che non hanno gettato la spugna. Da qui il presidente della Camera, nei giorni dello scandalo che travolge la Protezione civile lancia un monito alla "trasparenza" nell'assegnazione degli appalti pubblici. "Nell'assegnazione degli appalti deve essere assicurata l'imparzialità delle procedure e la celerità delle stesse. La capacità di un paese di dimostrarsi realmente avanzato si misura anche con la capacità di realizzare le opere in tempi rapidi, nel supremo rispetto della legge" e "in uno Stato di diritto le procedure non devono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente. Chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità". "E' e sarà compito degli uffici centrali del governo, dell'autorità regionale e provinciale, dei comuni interessati dalla ricostruzione e dagli organi tecnici competenti vigilare affinché questo sforzo di rinascita si svolga nel pieno rispetto delle leggi e delle norme poste a tutela della correttezza e della trasparenza degli operatori pubblici e privati". Poi una battuta con cui si smarca nettamente dall'atteggiamento tenuto dal presidente del Consiglio sulla vicenda Bertolaso. La magistratura, dice Fini, saprà fare piena luce sulle vicende di corruzione che stanno caratterizzando la gestione del G8 della Maddalena. Anche se il presidente della Camera assolve subito e senza mezzi i vertici della Protezione Civile e tutti coloro che hanno partecipato alla "pronta risposta" alla grave crisi causata dal sisma che lo scorso 6 aprile ha sconvolto l'Abruzzo perché è "moralmente doveroso" ricordare "l'impegno e l'abnegazione" con cui è stata affrontata "la gravissima emergenza" e con cui sono state poste "le basi per una ricostruzione". Il presidente della Camera ha dedicato gran parte del suo discorso pronunciato all'università al tema della ricostruzione della città, devastata - soprattutto nel centro storico - dal sisma dello scorso aprile: "Oggi ricostruire l'Aquila significa costruire il futuro dell'Aquila; vuol dire, in altre parole, avere e perseguire l'idea di come possa domani articolarsi un centro urbano, risanato dalle sue ferite e posto in condizione di riassumere le sue funzioni, assicurandosi, così, una vera vitalità - sostiene Fini -. È questo un tema tanto appassionante quanto cruciale: in Italia, 'Paese delle 100 città', ciascuna con la sua lunga e peculiare tradizione storica e culturale, da sempre prevale l'idea di un centro urbano che racchiude e concilia in sé, spesso all'interno delle sue antiche mura, funzioni amministrative, residenziali, economiche, fino a quelle connesse al terziario avanzato. A questo modello urbano - sottolinea -, nelle sue successive ricostruzioni, L'Aquila si è sempre mantenuta fedele". "È emblematico - ricorda poi la seconda carica dello Stato - che dopo il terribile terremoto del 9 settembre del 1349, che devastò completamente la città causando circa mille morti, i Signori del Comune fecero sorvegliare le porte e chiudere con tavole di legno le brecce apertesi nelle mura cittadine, affinché la popolazione non abbandonasse il centro storico, cancellando così con il suo esodo L'Aquila dal novero delle città del Regno di Napoli". Fini afferma comunque che "nessuno deve mettere in dubbio la priorità che tutte le autorità competenti hanno indicato", ovvero "porre al primo posto la realizzazione di nuove abitazioni, senza le quali molti degli abitanti de L'Aquila e degli altri territori limitrofi avrebbero inevitabilmente finito per lasciare la città", specificando che "il recupero dell'antico centro storico potrà essere solo il frutto di un lavoro estremamente lungo e complesso", una "sfida notevolissima per l'ingegno e l'intelligenza italiana ed è un debito che abbiamo con la fiorente storia di vita cittadina che caratterizza tutto il nostro Paese". Fini sollecita anche un adeguamento delle norme antisismiche: "L'esperienza tragica che abbiamo vissuto - ha detto - rimette in discussione, ancora una volta, l'adeguatezza delle normative antisimische. Si sente, infatti - afferma -, sempre più il bisogno di una legislazione più puntuale e severa che renda maggiormente sicure le nuove costruzioni, là dove la minaccia sismica è davvero presente. Si dovrà vigilare sulla qualità dei materiali impiegati, sull'idonea realizzazione delle opere, sui livelli costanti di manutenzione che troppo spesso in Italia continuano

Argomento: NAZIONALE Pag. 43 Data: 19-02-2010 AprileOnline.info Appalti, Fini contro la logica dell'emergenza

ad essere trascurati, soprattutto in alcune regioni". Secondo il presidente della Camera l'attività di vigilanza deve essere garantita "non solo al fine di prevenire abusi e le frodi che si possono verificare nel settore delle costruzioni, ma anche al fine di verificare periodicamente la staticità e la funzionalità degli impianti, dal momento che in Italia questo obiettivo non è mai stato raggiunto pienamente spesso a causa della notevole confusione ce continua ad esistere tra le diverse autorità preposte all'attività di controllo".

Argomento: NAZIONALE Pag. 44 Data: 19-02-2010 AprileOnline.info Berlusconi e Fini, i due Gattopardi

Leo Sansone, 19 febbraio 2010, 09:58

Politica Mettono da parte i contrasti davanti ad una campagna elettorale a rischio per la maggioranza, Berlusconi e Fini assumono la medesima posizione sulla tempesta giudiziaria che scuote il Pdl: sono casi personali, birbanti, rubano per sé, non per il partito, non è una nuova Tangentopoli. Il presidente della Camera, nei momenti decisivi, si schiera sempre con il presidente del Consiglio

Guido Bertolaso sotto inchiesta. Nomi di punta del vertice della Protezione civile finiti in carcere. Arresti ed inchieste su mazzette, corruzione, concussione, ragazze escort offerte da imprenditori per conquistare appalti fioccano da mesi in molte regioni d'Italia (Lombardia, Liguria, , Campania, Puglia). Una nuova "tempesta giudiziaria" ha colpito giunte locali amministrate dal centrodestra e dal centrosinistra. Ma nell'occhio del ciclone c'è soprattutto il Popolo della libertà, il partito di Silvio Berlusconi e di Gianfranco Fini. Un avviso di garanzia è arrivato a Bertolaso, capo stimatissimo della Protezione civile, utilizzato anche dall'esecutivo guidato da Romano Prodi per la sua competenza. Una brutta sorpresa potrebbe arrivare anche a Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Bertolaso e Letta, due uomini vicinissimi al presidente del Consiglio. Comunque vadano le cose si tratta di colpodurissimo per il governo: è incrinata sia l'immagine di credibilità etica sia quella operativa (il cosiddetto "governo del fare"). Tutto ciò avviene in piena campagna elettorale per le elezioni regionali del 28 e 29 marzo. Un brutto guaio. Così la maggioranza, attraversata da molti contrasti, serra le file. Tra Berlusconi e Fini scompaiono le divergenze. C'è una nuova Tangentopoli? "Respingo il paragone con Tangentopoli, perché oggi chi ruba non lo fa per il partito, ma perchè è un ladro", ha detto il presidente della Camera. La corruzione? "Non è mai scomparsa. Solo che è diventata individuale e non di sistema", ha precisato il cofondatore del Pdl. Il presidente del Consiglio, smesso di nuovo l'abito del garantista , ha indossato di nuovo quello giustizialista, ed ha annunciato "un inasprimento" delle pene per i reati di corruzione. Come spiega il fenomeno? "Si tratta di fatti personali", ha precisato il presidente del Pdl, che "possono essere dei birbantelli o dei birbanti che approfittano della loro posizione per interesse personale". E' tornata Tangentopoli? "Non c'è nessun ritorno di Tangentopoli anche perché tutti i partiti hanno il finanziamento pubblico", ha risposto. I responsabili di corruzione, ha spiegato, verranno espulsi dal partiti, ma le decisioni verranno prese "caso per caso". Molte cose non tornano. Il cambiamento della destinazione delle mazzette, dal finanziamento illegale ai partiti e alle correnti (Prima repubblica) a quello personale (Seconda repubblica), è meno grave e più nobile? La diffusione più capillare della corruzione non è un danno qualitativamente e quantitativamente maggiore per il paese? Il sistema elettorale maggioritario, sostenuto da Berlusconi e da Fini, non avrebbe dovuto porre fine alla corruzione politica? Il presidente del Consiglio e proprietario della Fininvest non domina la scena politica italiana dal 1994, dal governo o dall'opposizione? In realtà è un ritorno alle origini, agli anni bui di Tangentopoli. Fini nel biennio 1992-1993, allora segretario del Msi e non ancora presidente di An, tuonava contro la corruzione della Dc e del Psi e suonava la tromba del giustizialismo chiedendo dimissioni a raffica nel governo Amato. E fece il pieno di voti. Le tv di Mediaset, proprietà di Berlusconi, sostennero la bandiere giustizialista conquistando pubblico e pubblicità, e aprendo la strada alla "discesa in campo" del Cavaliere nel gennaio del 1994. Ora Berlusconi e Fini, dopo i dissensi degli ultimi due anni, hanno la medesima posizione. Il presidente della Camera, nei momenti decisivi mette da parte i distinguo, e sostiene il leader della maggioranza. Lo ha fatto quando si è trattato di approvare in Parlamento le varie 'leggi ad personam' in favore del Cavaliere. L'ultimo sì è arrivato al varo a Montecitorio, alla velocità della luce, del legittimo impedimento, un nuovo scudo giudiziario per evitare processi a Berlusconi in quanto presidente del Consiglio. Ai primi di dicembre Fini puntava il dito contro quello che definiva "il monarca" per il quale il consenso elettorale significava "una sorta di immunità", alzava la bandiera del rispetto delle regole e della legalità. Ora, assieme al presidente del Consiglio, definisce "individuale e non di sistema" la corruzione. Berlusconi lo scorso 8 settembre (una data simbolica per l'Italia), quando lo scontro tra i due leader del Pdl era rovente, disse ai cronisti: "Con Fini è tutto a posto". Dissensi? "Non c'è nulla". Forse allora non era esattamente così, ma oggi è questa la situazione.

Argomento: NAZIONALE Pag. 45 Data: 19-02-2010 AprileOnline.info Berlusconi e Fini, i due Gattopardi

Sembra il Gattopardo, il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ambientato nella Sicilia del 1860, quando Giuseppe Garibaldi era appena sbarcato. Tancredi, il nipote del principe Fabrizio Corbero di Salina, spiegava allo zio attaccato alla corona dei Borbone: vado con i garibaldini perché "se non ci siamo anche noi quelli ti combinano la Repubblica". E perché "se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". Il principe di Salina, il Gattopardo, dal felino rappresentato nel suo stemma nobiliare, alla fine si convinse ad appoggiare l'unità d'Italia guidata da Vittorio Emanuele II di Savoia, un piemontese. La Sicilia ha metabolizzato tutte le invasioni subite, fu il ragionamento, lo farà anche con questa. Don Fabrizio era un aristocratico disincantato, attaccato ai propri privilegi, alle sue abitudini, alle sue proprietà (solo la residenza estiva, nella quale è ambientato il romanzo, era un palazzo a Donnafugata di ben 122 stanze con un grande parco). Però il Gattopardo, quando un delegato di Camillo Benso conte di Cavour, gli offrì un seggio nel futuro Senato del regno d'Italia, rispose con un cortese no, grazie.

Argomento: NAZIONALE Pag. 46 Data: 19-02-2010 AprileOnline.info Salvare l'Italia risparmiando i soldi del Ponte

Saverio Luzzi*, 19 febbraio 2010, 13:25

Le frane che in questi giorni stanno interessando gli abitati di Maierato (Vibo Valentia) e San Fratello (Messina) non sono episodiche ma rappresentano gli ultimi eventi derivanti dalla completa mancanza di cultura gestionale del territorio che caratterizza questi anni della storia del nostro paese. Questo deficit culturale, grave di suo, diviene esecrabile se ricade su territorio come quello italiano, il quale sotto il profilo geomorfologico è estremamente vulnerabile

Come ha più volte scritto Piero Bevilacqua, massimo esperto italiano di storia ambientale, l'Italia è un paese geologicamente giovane e lo dimostra tra l'altro la presenza sul suo territorio di vulcani attivi e di numerose faglie in continua attività. Se ci è consentita una metafora, l'insieme geografico di territori che siamo soliti chiamare Italia è un gruppo di cristalli, e di questi ha la caratteristica primaria: un'enorme fragilità. I dati sul rischio idrogeologico fornitici dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra, ex Apat), d'altronde, parlano chiaro: gli ultimi ottanta anni di storia nazionale (i dati si riferiscono alla metà del corrente decennio) hanno visto 5.400 alluvioni e non meno di 11.000 frane. Nell'ultimo ventennio pare che il danno economico derivante da simili eventi sia valutabile attorno ai 15-16 miliardi di Euro. Per essere chiari, 5.581 comuni italiani su 8.100 (quasi il 70%) hanno al loro interno delle aree esposte al rischio idrogeologico più alto. Ogni Comune di Umbria, Valle d'Aosta e Calabria è ad alto rischio di dissesto, ma, a parte la Sardegna, praticamente tutte le ragioni d'Italia hanno nella maggior parte dei Comuni dei territori esposti a fattori di instabilità geologica. Alla luce di questo, e di molto altro che per ovvie ragioni di brevità non viene qui illustrato, si capisce come certi provvedimenti normativi non solo non vadano in direzione di un contenimento dei rischi derivanti dalla fragilità del nostro territorio, ma al contrario tendano a moltiplicarli. I ripetuti condoni edilizi (a partire da quello del Governo Craxi nel 1985), il recente Piano Casa voluto da Silvio Berlusconi - tanto per portare due soli esempi - hanno consentito e consentono l'edificazione in zone che non solo per motivi meramente paesaggistici, ma anche per ragioni di integrità territoriale, dovrebbero essere risparmiate dalla corsa all'edificazione selvaggia. Il discorso va ampliato al continuo taglio di erogazione delle risorse finanziarie agli enti locali, che di fatto rende i Comuni sempre più dipendenti dalle entrate derivanti dalle concessioni edilizie, o addirittura alle difficili condizioni in cui sono costretti a lavorare i ricercatori dell'Ispra, la cui precarietà rende inevitabilmente più problematica una politica di denuncia e prevenzione dei guasti idrogeologici del nostro paese. Ciò detto, occorre avere l'onestà intellettuale necessaria a denunciare che in questa situazione non ci sono innocenti: se non lo sono i governi succedutisi in questi ultimi decenni, non lo è nemmeno larga parte degli enti locali, che per ottenere consenso elettorale ha reso possibili edificazioni devastanti per l'equilibrio territoriale senza porre in essere politiche di salvaguardia dell'assetto ambientale. La mancanza di innocenza va poi estesa anche al mondo imprenditoriale, che per il proprio tornaconto economico ha svuotato i letti dei fiumi, cementificato rive, coste e versanti montuosi, disboscato migliaia di ettari. Per di più, e duole dirlo, non è innocente nemmeno la popolazione: non si può chiedere di costruire ovunque, non si può scambiare il diritto alla casa con la facoltà di costruire abitazioni ovunque, specie se questo diritto alla casa diviene privilegio alla casa, volontà cioè di edificare una seconda o addirittura una terza abitazione di proprietà. Il consumo di suolo in Italia ha raggiunto livelli spaventosi. Secondo l'Istituto Nazionale di Urbanistica, ogni anno nella sola Lombardia vengono urbanizzati circa 5.000 ettari di territorio, un'area grande come la città di Brescia. A tutto questo si aggiunga la progressiva perdita di una tradizione, quella relativa alla manutenzione del territorio. Un vecchio detto popolare recitava «fossi e cavedagne benedicon le campagne» (proverbio che ha peraltro dato il titolo ad un libro di saggi di Carlo Poni, insigne studioso di storia economica e della civiltà contadina): oggi però quei fossi sono semi-otturati perché troppo spesso l'agricoltura industriale si limita ad un'azione di sfruttamento irrispettoso della fertilità senza curarsi di mantenere un assetto armonico delle aree circostanti. Tutto questo, e molto altro, è ben chiaro all'Associazione Nazionale delle Bonifiche e delle Irrigazioni (Anbi), la quale il 16 febbraio ha presentato alla stampa un piano per la risoluzione del problema del dissesto idrogeologico. L'Anbi propone una serie di interventi, in massima parte immediatamente cantierabili, per ripristinare uno stato adeguato del corso dei fiumi e delle loro sponde, per effettuare la manutenzione e l'adeguamento del reticolo idraulico urbano e rurale, per realizzare opere di contenimento delle piene fluviali e portare a termine il rimboschimento delle pendici collinari e montane più danneggiate dal disboscamento.

Argomento: NAZIONALE Pag. 47 Data: 19-02-2010 AprileOnline.info Salvare l'Italia risparmiando i soldi del Ponte

L'Anbi afferma che con circa 4 miliardi di Euro l'intero piano di ingegneria naturalistica potrebbe essere interamente realizzato. Non si tratterebbe di una spesa elevata: un'opera di indiscutibile inutilità come il ponte sullo Stretto di Messina, stando a quanto ha dichiarato il 4 febbraio il ministro , costerà 6,3 miliardi di Euro. Con meno di due terzi della spesa si potrebbe quindi realizzare un progetto che non rientrerebbe nella logica dei grandi eventi spettacolari propria di questo Governo e che rivestirebbe una reale utilità non solo per Sicilia e Calabria, bensì per tutto il territorio nazionale. Occorre infatti rendersi conto come un Piano nazionale di salvaguardia del territorio possa rappresentare un'importante occasione per l'occupazione: un nuovo concetto di edilizia - al contempo concettualmente più ampio e materialmente meno invasivo - si farebbe largo nel nostro paese. Costruire non significherebbe più solo murare; effettuare opere di movimento terra non vorrebbe più dire sic et simpliciter sventrare, bensì edificare avrebbe il significato di ripristinare e conservare. Un settore economico in crisi potrebbe trovare il modo di rivitalizzarsi (con tutto ciò che questo può significare in termini di manodopera impiegata) e di ripensarsi sotto il profilo culturale, uscendo dalle logore e deleterie logiche del profitto fine a se stesso. Finalmente si potrebbe tornare a parlare di operazioni aventi un'utilità sociale sia a livello individuale-familiare (in termini di salario) che a livello collettivo: un Piano nazionale di salvaguardia del territorio ben attuato preverrebbe infatti gran parte delle conseguenze derivanti da frane e alluvioni e comporterebbe nel medio periodo un significativo risparmio per le casse pubbliche. *Storico

Argomento: NAZIONALE Pag. 48 Data: 20-02-2010 Articolo21.com Sistema Bertolaso: fare dell'emergenza la norma apre il varco all'illegalità

di Laura Garavini* Per il sottosegretario Bertolaso i giornali e tutti coloro che lo hanno criticato avrebbero gettato fango su tutta l'organizzazione della Protezione Civile. Niente di più sbagliato. Né i giornali, né i magistrati, né l'opposizione hanno danneggiato l'immagine della Protezione Civile. I pm e i giornali non hanno fatto altro che mettere in luce i comportamenti scandalosi di certe persone. Il danno all'immagine della Protezione Civile non lo hanno procurato i pm, né i giornali, e tantomento la opposizione, ma solo ed esclusivamente quei dirigenti ed imprenditori che con nepotismi vergognosi, con regali illeciti, con risate sulla sofferenza delle vittime del terremoto hanno abusato del buon nome della Protezione Civile. Sono loro quelli che hanno preso a calci questo buon nome; sono loro che hanno sporcato il lavoro di decine di migliaia di brave donne e bravi uomini che danno l'anima per aiutare, in situazioni di emergenza e che rappresentano una parte preziosissima del nostro paese, ricevendo tutta la nostra stima, in passato, oggi ed in futuro. E la responsabilità oggettiva - indipendentemente da presunti sbagli personali - la responsabilità oggettiva per ciò che succede in questi giorni alla rinomatissima Protezione Civile è di chi sta guidando questa organizzazione con poteri assoluti, cioè dello stesso sottosegretario Bertolaso. I problemi con cui abbiamo a che fare in questo scandalo hanno come nocciolo un problema strutturale. Un problema che noi dell´opposizione abbiamo portato in aula già due settimane fa denunciando un sistema del tipo: "tutta emergenza - niente controllo". A nome del Pd 14 giorni fa ho rivolto un'interpellanza urgente al sottosegretario Bertolaso che lamentava proprio i rischi che corriamo in un sistema che ha tutti i poteri e non deve sottoporsi a nessun controllo. Avevamo denunciato il problema delle infiltrazioni mafiose negli appalti in Abruzzo gestiti dalla Protezione Civile - un altro esempio della deriva a cui può condurre un sistema senza controllo. Di questo si parla troppo poco in questi giorni, ma il sistema Bertolaso ha portato anche a questo. Le forze dell'ordine hanno denunciato in Abruzzo diverse irregolarità nell´assegnazione di numerosi appalti da parte del vertice della Protezione Civile nella ricostruzione dell´Aquila. Grazie a queste irregolarità, diverse centinaia di migliaia di Euro sono stati assegnati in subappalto ad aziende mafiose. La dimostrazione lampante che l´emergenza è il terreno migliore su cui prolifera la speculazione, la furbizia, l´interesse della criminalità organizzata. Sappiamo, nero su bianco, che per almeno 132 aziende, costruttrici del progetto Case, le forze dell´ordine hanno accertato il reato di `subappalto non autorizzato`. La Protezione civile, infatti, non ha adempiuto ai propri obblighi di controllo delle ditte subappaltatrici e di successiva autorizzazione dell´inizio dei lavori. E come se ciò non bastasse: La Protezione Civile ha cercato di sottrarsi ad ogni denuncia trincerandosi dietro un´ordinanza (12.11.09) retroattiva con la quale ha cercato di nascondere le sue inadempienze. A seguito degli accertamenti fatti dalle forze dell´ordine, 6 aziende sono state segnalate all´autorità giudiziaria. Ad una di esse è già stato ritirato il certificato antimafia e le è stato revocato il subappalto. Nota bene: La metà (!) dei suoi dipendenti risultava infatti avere precedenti penali!. In un´altra azienda il titolare è risultato essere socio di personaggi riconducibili a Cosa nostra. L´assenza dei doverosi controlli da parte della Protezione Civile ha dunque favorito, contrariamente a quanto dichiarato nei giorni scorsi da Gianni Letta, l´infiltrazione della malavita nella ricostruzione post terremoto in Abruzzo. E´ un esempio. Ma un esempio reale, di che cosa possa significare creare un sistema che fa dell´emergenza la regola, che butta alle ortiche ogni forma di controllo e di vincolo, e impone un regime autoritario a colpi di ordinanze, su ogni cosa. Le vicende che sono venute alla luce attraverso lo scandalo degli ultimi giorni rivela come sia stato un errore, negli ultimi anni, attribuire alla Protezione civile l´organizzazione di tutta una serie di avvenimenti che nulla più avevano a che fare con l`emergenza. Non più solo terremoti, alluvioni, slavine, disastri naturali, ma eventi di ogni tipo: dal G8 della Maddalena alle Olimpiadi invernali di Torino, dai Mondiali di Nuoto al 150° anniversario dell´Unitá d´Italia, dalla canonizzazione di Padre Pio alla beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, dal Semestre di presidenza italiana alla Unione Europea all´Expo 2015.

Argomento: NAZIONALE Pag. 49 Data: 20-02-2010 Articolo21.com Sistema Bertolaso: fare dell'emergenza la norma apre il varco all'illegalità

Tutto all´insegna dell´emergenza, tutto nelle mani della Protezione civile, messa nelle condizioni di potere operare in deroga ai piani regolatori, alle norme di trasparenza degli appalti, alle leggi di tutela ambientale, paesaggistico, archeologico. Un potere enorme, svincolato da ogni controllo. Ecco perché ci siamo battuti per evitare la creazione di una Protezione civile Spa. Proprio lo scandalo dei giorni scorsi ci ha fatto vedere quali danni possono venire fatti se si attribuisce troppo potere ad una struttura che non soggiace a nessun controllo e che può arrivare velocemente ad abusare del proprio potere: appalti assegnati agli amici degli amici, costi raddoppiati o enormemente gonfiati, intreccio di interessi pubblici e familiari, fragilità rispetto a infiltrazioni malavitose. In poche parole: la degenerazione più assoluta. Secondo noi invece la protezione civile deve tornare ad occuparsi solo di emergenza. Gli interventi e gli aiuti in caso di emergenza devono essere garantiti da un servizio pubblico che non soggiace a interessi di parte. E le deroghe di cui può usufruire questo servizio pubblico nell´affrontare calamitá emergenziali devono essere verificabili/controllabili. Solo così si possono evitare derive vergognose come quelle di cui abbiamo dovuto sentire nei giorni scorsi. *Capogruppo del PD in Commissione antimafia

Argomento: NAZIONALE Pag. 50 Data: 19-02-2010 Asca PROTEZIONE CIVILE: CGIL, PARZIALI CORREZIONI DEL TUTTO INSUFFIC IENTI. PROTEZIONE CIVILE: CGIL, PARZIALI CORREZIONI DEL TUTTO INSUFFICIENTI (ASCA) - Roma, 19 feb - La Cgil nazionale ritiene che ''le parziali correzioni introdotte dalla Camera dei Deputati nel testo di conversione del Decreto legge 195/09, soppressione delle Spa e ''scudo giudiziario', siano del tutto insufficienti a sottrarre la Protezione Civile dal permanente rischio di essere strumentalizzata per finalita' che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia dei cittadini e dell'ambiente''. E' quanto si legge in una nota dell'organizzazione sindacale. ''La Protezione Civile - continua la Cgil - ha conquistato la stima degli italiani e non solo, a partire dagli anni '90 e fino ai primi anni 2000, intervenendo in numerose calamita' naturali a tutela della vita dei cittadini. In particolare e' con il terremoto dell'Umbria e della Marche del 1997, che la Protezione Civile, con un modello di intervento fortemente partecipato dagli Enti locali, dalle forze sociali e dal volontariato, afferma un modello di intervento assunto a riferimento anche da altri Paesi''. Per questo, aggiunge la nota, ''e' pura mistificazione sostenere che la stima degli italiani verso la Protezione civile derivi dagli interventi degli ultimi anni in Campania e Abruzzo. Anzi e' proprio in questi ultimi anni che la Protezione Civile viene progressivamente distratta dalla sua missione e assume tendenzialmente metodi sempre piu' autoritari e centralistici''. Secondo la Cgil ''a questa deriva ha contribuito in modo particolare il potere attribuito alla Presidenza del Consiglio, con la legge 401 del 2001, di ricorrere alle ordinanze straordinarie di Protezione Civile per i ''grandi eventi. E' solo con la soppressione della norma sui grandi eventi, ed il ritorno ad una gestione partecipata, che potra' essere garantita al Paese - conclude la Cgil - la certezza di una Protezione Civile efficace e trasparente''. res-map/sam/rob

Argomento: NAZIONALE Pag. 51 Data: 19-02-2010 Asca PROTEZIONE CIVILE: PARISI(PD), FINITA L'ERA DELL'INNOCENZA . PROTEZIONE CIVILE: PARISI(PD), FINITA L'ERA DELL'INNOCENZA (ASCA) - Roma, 15 feb - ''Spero proprio che Bertolaso si renda conto che siamo appena all'inizio. Quella che per la Protezione Civile e' oggi finita e' l'era dell'innocenza, l'era che aveva consentito a troppi di immaginarsi al di sopra del bene e del male, e, in nome di questo, alleggeriti da regole e controlli''. Ad affermarlo e' Arturo Parisi del Pd secondo il quale ''la chiusura di questa era rappresenta una vittoria delle istituzioni e, come ha detto Franceschini, di tutto il Parlamento, prima ancora che dell'opposizione. E tuttavia per il Paese siamo solo all'inizio di una riflessione ancora timida e insufficiente che, sulla base della esperienza di questi anni, ci consenta di pensare un futuro nel quale a persone normali sia consentito di fare cose eccezionali nel rispetto della legge, senza correre il rischio che persone straordinarie finiscano per fare cose ordinarie al riparo della legge''. ''E' per questo -conclude Parisi- che avevamo suggerito l'istituzione di una commissione di indagine che sulla base del passato pensasse il futuro evitando di buttare assieme all'acqua sporca il bambino prezioso della nostra Protezione civile. Spero che questa proposta che abbiamo sentito oggi rilanciata nel dibattito anche da altri possa essere compresa e condivisa, anche al di la' degli schieramenti, nell'interesse esclusivo del Paese''. min/sam/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 52 Data: 19-02-2010 Asca MALTEMPO: IN ARRIVO TEMPORALI AL SUD, ANCORA NEVE SULL'ARCO ALPINO. MALTEMPO: IN ARRIVO TEMPORALI AL SUD, ANCORA NEVE SULL'ARCO ALPINO (ASCA) - Roma, 19 feb - Al seguito della perturbazione gia' presente sull'Italia, un nuovo impulso di origine atlantica da domani raggiungera' le regioni italiane apportando condizioni di instabilita' piu' diffuse e a tratti intense sui settori tirrenici meridionali. Sulla base dei modelli disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche che prevede, dalla mattinata di domani, sabato 20 febbraio 2010, precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale localmente forte sulle regioni meridionali del versante tirrenico. I fenomeni, che risulteranno piu' frequenti ed intensi su Basilicata e Calabria, potranno essere accompagnati da attivita' elettrica e da forti raffiche di vento. Sempre nella giornata di domani, si prevedono inoltre nevicate sull'arco alpino centro-orientale al di sopra dei 600-800 metri, in calo fino ai 400-600 metri sul settore friulano. Persistera' inoltre il vento molto forte dai quadranti occidentali sulle regioni centro-meridionali, con raffiche piu' intense sulle isole maggiori e sulle zone tirreniche, con possibili mareggiate sulle coste esposte. A quanti dovranno, nelle prossime ore, mettersi in viaggio nelle aree alpine interessate dalle nevicate si consiglia di continuare ad informarsi attraverso i consueti canali dedicati (Isoradio, notiziari del Cciss, siti web e call center degli esercenti dei servizi di trasporto) sulla percorribilita' dell'itinerario che si intende seguire e sulla disponibilita' effettiva dei collegamenti con vettori diversi dall'automobile. Si ricorda, inoltre, di viaggiare con le catene a bordo o con i pneumatici invernali e comunque si raccomanda di moderare la velocita' e di rispettare le distanze di sicurezza. Si segnala che il manto nevoso lungo l'intero arco alpino risultera' piu' instabile ed esposto a rischio valanghe da marcato a forte. A quanti abbiano in programma gite ed escursioni in quota si raccomanda la massima prudenza e si consiglia di consultare i bollettini nivo-meteorologici diffusi a livello locale. Il Dipartimento della Protezione civile seguira' l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le locali strutture di protezione civile. res-map/sam/rob

Argomento: NAZIONALE Pag. 53 Data: 19-02-2010 Asca MALTEMPO: A GIAMPILIERI LUNEDI' PRESENTAZIONE PROGETTI RICOS TRUZIONE. MALTEMPO: A GIAMPILIERI LUNEDI' PRESENTAZIONE PROGETTI RICOSTRUZIONE (ASCA) - Palermo, 19 feb - Lunedi', alle 10,30, nella sede della scuola elementare e media ''Simone Neri'' di Giampilieri superiore, si svolgera' la conferenza stampa di presentazione del primo laboratorio urbano partecipato, nell'ambito dei primi interventi urgenti di protezione civile, a seguito delle frane dell'ottobre del 2009 nel messinese. Il laboratorio punta a coinvolgere la popolazione interessate delle trasformazioni che riguarderanno il territorio. Si partira' dall'informare e coinvolgere i bambini della scuola elementare e media di Giampilieri - e, attraverso di loro, le famiglie - sui progetti che porteranno alla costruzione delle nuove case e alle opere che affiancheranno gli interventi, gia' avviati, per la riduzione dell'impatto ambientale, con la rinaturalizzazione del territorio e con il recupero degli alvei dei torrenti. Gli scolari e le loro famiglie potranno esprimere valutazioni e realizzare elaborati che potranno essere utilizzati nella redazione dei progetti, oltre che per realizzare delle esposizioni nelle scuole che ospiteranno i Laboratori urbani. A marzo, saranno attivati dei laboratori anche a Itala e a Scaletta Zanclea. Alla conferenza stampa e' prevista la partecipazione del direttore del dipartimento della Protezione civile della Regione siciliana, Pietro Lo Monaco, del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, del docente dell'universita' di Catania Marco Navarra, consulente del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nominato dal governo nazionale, con un'ordinanza del presidente del consiglio dei ministri commissario delegato per fronteggiare l'emergenza Giampilieri, e di Agatino Pappalardo, soggetto attuatore dell'ordinanza del governo. res-map/sam/ss (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 54 Data: 21-02-2010 Blogosfere Lettera aperta al direttore Minzolini da parte di un'aquilana

Feb 1021

Pubblicato da Joshua Evangelista alle 22:13 in Current Affairs, Dibattiti, Mass-media oggi

Come già successo precedentemente per altre testimonianze, pubblichiamo integralmente la lettera aperta - già apparsa in altri siti - della professoressa aquilana Giusi Pitari al direttore del Tg1 Augusto Minzolini a seguito del servizio di oggi sulla manifestazione degli aquilani: Egregio dott. Minzolini, mi presento: mi chiamo Giusi Pitari e sono una cittadina aquilana. Le invio con la presente alcune osservazioni sul servizio mandato in onda oggi nell'edizione del suo TG delle ore 13,30, riguardante la protesta degli aquilani. Il servizio tratta brevemente della manifestazione riportando alcune delle nostre voci (pochi secondi). Subito dopo parte il vostro commento che, in sintesi, dipinge gli aquilani come esasperati (non siete i primi) e poi dimentichi del fatto che le priorità finora sono state altre. Le chiedo: si è chiesto perché siamo esasperati? Pensa che chi ha vissuto quel tremendo sisma non abbia ben a mente quali erano e sono le priorità? Senza andare per le lunghe le indico alcuni numeri (sono sul sito della protezione civile e si riferiscono alla data del 22 gennaio e ad oggi potrebbero essere cambiati, ma l'esasperazione è nata prima di oggi): • Cittadini aquilani In Autonoma Sistemazione 30.636 (questi sono i cittadini che non avendo la possibilità di rientrare in casa, hanno trovato una sistemazione in maniera autonoma e percepiscono un piccolo contributo mensili che, tra l'altro, è fermo al mese di ottobre) • Cittadini aquilani nel progetto C.A.S.E 12.059: si tratta dei cittadini la cui casa è risultata inagibile per danni strutturali (abitante sia in centro che in periferia) e quindi hanno avuto accesso alle nuove abitazioni, quelle delle new-town, insomma quelle del miracolo aquilano (il progetto faraonico).. • Cittadini aquilani sistemati in moduli abitativi provvisori (M.A.P.) 2.362 • Cittadini sistemati in alberghi/caserme a L'Aquila 10.128: cittadini che aspettano una sistemazione nel progetto C.A.S.E., M.A.P. o altrove (?) • Cittadini in albergo fuori provincia 6.195: cittadini della stessa tipologia del punto precedente. • Cittadini in case in affitto concordato 2.241 (cittadini che hanno preferito una casa in affitto a quelle del progetto faraonico) Facciamo la somma: 63621 Qualcuno manca all'appello e sono coloro che sono rientrati nelle case agibili più alcuni, non pochi, cosiddetti invisibili.

Perché le invio questi dati? E' presto detto. Gli aquilani sono esasperati perché da quei dati, un occhio leggermente attento, come dovrebbe essere quello di un giornalista, comprende che il grande miracolo aquilano (quelle da voi definite priorità che noi non ricordiamo) si riferisce ad oggi a 12000 persone circa su 70000 e forse più (ho sottratto anche le persone che si trovano in MAP, soluzioni veramente provvisorie e assai meno costose). Percentualmente fa il 17% circa della popolazione. Le 30000 persone circa che si sono sistemate autonomamente chi sono secondo lei? Glielo dico io: sono sfollati, che ancora non rientrano nelle proprie case e sono in affitto da qualche parte, ospiti di parenti, amici, insomma ammucchiati da qualche parte. Il miracolo aquilano, a 10 mesi dal sisma, comprende ancora 30000 sfollati: cioè il 42% dei 70000 considerati. Naturalmente a questi dobbiamo aggiungere chi è ancora in albergo , circa 16000, cioè 46000 cittadini, più del 50% della popolazione aquilana che dal sisma ha subito danni nelle abitazioni. Come mai risultano ancora sfollati tutti questi cittadini? Alcuni sono in attesa di entrare nelle new town (che ancora non vengono completate, sempre a proposito di miracolo) e poi ci sono migliaia di cittadini che hanno avuto nelle proprie case danni non strutturali e non possono rientrare ancora. La ricostruzione, infatti, è ripartita lentissimamente, nelle case che non si trovano nel centro storico, aggrovigliata da voluminosissimi carteggi. Per il centro storico non si hanno neanche le

Argomento: NAZIONALE Pag. 55 Data: 21-02-2010 Blogosfere Lettera aperta al direttore Minzolini da parte di un'aquilana

linee guida e le macerie stanno marcendo. Dunque, se tutti gli sforzi del governo, tramite la Protezione Civile, fossero andati da subito per ripristinare le nostre case parzialmente danneggiate, ora molti cittadini abiterebbero i propri appartamenti e, dato che molte abitazioni parzialmente danneggiate risultavano sfitte al 6 aprile dello scorso anno, molti dei 12000 aquilani, ora residenti nelle nuove case, avrebbero trovato posto in case già esistenti. I MAP avrebbero completato il miracolo. Ora comprende perché siamo esasperati? Non ancora completamente, in realtà. Le devo ancora parlare della situazione economica: • l'università con i suoi 10000 studenti fuori sede, che sono da sempre la ricchezza culturale, vitale e, non ultimo, economica della città, al momento non hanno alloggi, né mense adeguate, né tanto meno sale studio e punti ricreativi; viaggiano e il disagio che stanno subendo ci fa temere che per il prossimo anno accademico si avrà una cospicua diminuzione degli iscritti; • le imprese che non hanno gli adeguati strumenti economici per poter continuare le loro attività • i commercianti , gli artigiani, i professionisti, sul lastrico, per l'impossibilità di far ripartire le loro attività • la mancanza di certezze riguardo ai fondi necessari per ricostruire e far ripartire la città • il buoi totale che riguarda la tassa di scopo e la zona franca • l'abbandono dei paesi • ecceteraForse ora potrà cominciare a comprendere la nostra esasperazione. Ma non è tutto. Noi siamo esasperati dalla disinformazione perpetrata in questi mesi, dall'essere dipinti come ingrati ed esaltati, come persone che sono state accudite, che si lamentano, che non hanno compreso la catastrofe, comunisti... La invito caldamente, ad esercitare la sua professione secondo il codice deontologico del suo ordine professionale e, quindi, a venire qui per verificare come stanno le cose o, se vuole, a mandare in onda quello che alcuni suoi giornalisti hanno registrato qui a L'Aquila. In ultimo, per cercare di aiutarla a comprendere, traspongo la nostra situazione su un'altra città: Firenze. E chiedo perdono ai fiorentini e alla loro magica città. "Firenze devastata da un sisma di 6.3°. S. Maria Novella, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti sventrati e abbandonati da dieci mesi. Il centro storico, distrutto, resterà chiuso sine die. Poco male: sarà sostituito da decine di "new towns" modernissime con le fogne che scaricano nell'Arno. Metà dei cittadini ancora senza casa, negli alberghi dell'Argentario e della Versilia. La TV esalta il miracolo fiorentino". Cosa avrebbe pensato? Amareggiata, le invio Distinti saluti Giusi Pitari Segui Reporters su Facebook!

Argomento: NAZIONALE Pag. 56 Data: 21-02-2010 Blogosfere L'Italia della Banda Bassotti tra L'Aquila e le inchieste giudiziarie

Feb 1021

Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere Staff alle 07:00 in Italia

L'"uragano" giudiziario di questi giorni, scrive Pietro Cambi su Crisis, ovvero il modesto stormir di fronde, che turba il placido sogno delle paperelle e il laborioso affaccendarsi dei batraci della nostra piccola, periferica, palude mi ricorda molto le storie a fumetti della Banda Bassotti. Ovviamente si fa un'ammuina incredibile, mettendo in mezzo migliaia di persone che non c'entrano niente, i membri della Protezione civile, ed ovviamente chi li mette in mezzo, evidentemente confondendo la propria persona e/o il gruppo di comando di fiducia con esse persone, poi grida allo scandalo per l'ingiusto linciaggio. Conviene stare invece sul semplice. Hanno ragione i cittadini dell'Aquila, una Città e dei Cittadini che con la "C" maiuscola che non si meritano di far parte di una italia, con la "i" minuscola, come quella attuale. Insomma, non c'è niente da ridere. Continua a leggere su Crisis.

Argomento: NAZIONALE Pag. 57 Data: 20-02-2010 Il Cittadino La lettera di Gianni Letta in risposta alla missiva della presidente della Provincia dell'Aquila Pezzopane «Turbato per linchiesta, saremo rigorosi»

Roma «Turbato e preoccupato» per le vicende che stanno emergendo in questi giorni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, rassicura tuttavia la presidente della provincia dellAquila, Stefania Pezzopane, che la città rinascerà nella trasparenza. Una rassicurazione che Letta trasmette a Pezzopane in una lettera con cui risponde a una missiva che gli era stata di recente inviata dalla presidente della provincia. «Gentile presidente - scrive il sottosegretario - rispondo alla sua lettera del 17 febbraio, scritta da unabruzzese di Onna a un abruzzese di Avezzano».«Tante cose sentite e viste in questi giorni - continua Letta - hanno turbato anche me, come tutti quelli che nei giorni del terremoto hanno sentito lacerarsi qualcosa dentro e hanno perso per un bel pezzo la capacità di sorridere e, ancor più, di ridere. Nel contempo, non le nascondo la preoccupazione che questa vicenda sia deflagrata proprio nel corso di un periodo particolare, che certamente rischia di appannare la serenità del dibattito che pure è giusto intorno a vicende così drammatiche».«Le leggi e le norme di protezione civile - aggiunge il sottosegretario - sono fatte per servire la popolazione del Paese con la massima celerità in eventi eccezionali, ma, soprattutto, drammatici, realizzando nei casi di sciagure naturali, in tempi rapidissimi le abitazioni e le altre strutture provvisorie necessarie al superamento dignitoso della fase emergenziale. È un sistema che il mondo ci ammira per la sua efficienza e che in Abruzzo ha prodotto tangibili risultati, dei quali si deve dare atto».«E penso anchio con orrore - prosegue Letta nella risposta inviata a Pezzopane - come lei disse qualche giorno fa a LAquila, a chi crede che le calamità possano essere un pretesto per fare buoni affari. Il terremoto, le vittime, la desolazione che ne consegue meritano ben altri sentimenti e ben altra pietà. Altro che affari! Ma, se qualcuno ha pensato il contrario, tutti faremo in modo che si ricreda! Prima di fare le affermazioni che lei mi contesta nella sua accorata lettera, avevo fatto eseguire dai miei uffici una ricognizione della situazione. I risultati li metto adesso, volentieri, a sua disposizione».«Con la certezza che non verranno meno in futuro il rigore sin qui seguito, il metodo della totale trasparenza dellazione pubblica, la determinazione rigorosa nelluso di procedure perfettamente legali, la facilitazione dei controlli e della collaborazione tra diversi organi pubblici, utilizzati in questa prima fase di interventi, confermo limpegno del governo e mio personale - conclude nella sua lettera Gianni Letta - di andare avanti sulla via della totale e limpida rinascita dellAquila e della sua economia».(AdnKronos)

Argomento: NAZIONALE Pag. 58 Data: 22-02-2010 Il Cittadino Il capo della Protezione civile ieri era a San Fratello, paese devastato da una frana Inchiesta G8, Bertolaso attacca: «Cè chi cerca di distruggermi»

Messina «Stanno cercando di distruggere la mia credibilità. È sotto gli occhi di tutti». Lo ha detto ieri il capo della Protezione civile Guido Bertolaso parlando a San Fratello in provincia di Messina con i giornalisti dellinchiesta sugli appalti che lo vede coinvolto. «Anche qualche titolo di giornale di oggi (sabato per chi legge, ndr) - dice Bertolaso - continua ad insinuare tutta una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto. Quindi, di che cosa si tratta, se non di cercare di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato?» E aggiunge: «Quando parlo con gli abitanti di San Fratello o di qualsiasi altra parte dItalia, prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perché io poi quegli impegni li mantengo. Nel momento in cui si cerca di gettare fango su una persona, un sistema, unorganizzazione, il rischio è che si perda la fiducia. Bisogna essere per questo seri, severi nei giudizi, ma imparziali e obiettivi». «Sento laffetto della gente un po da tutta Italia, sono stato inondato da messaggi di ogni tipo di solidarietà e per me questo è motivo di conforto e mi convince ad andare avanti fino a quando potrò farlo» ha aggiunto.Bertolaso ha poi ribadito che «la mia situazione personale è nota a tutti. Lavoro serenamente giorno per giorno per dare risposte e garantire interventi, poi è il governo che dovrà decidere. Non sono mai stato legato a nessuna poltrona, anche perché sto seduto molto poco perché giro lItalia». «Se mi dovessero dire che il mio tempo è scaduto - ha replicato - sono pronto a lasciare immediatamente». E alla domanda se si sia mai chiesto «chi me lo ha fatto fare?», Bertolaso dice: «Assolutamente no. Spero che quello che sta accadendo adesso finisca presto per potere garantire alla Protezione civile nazionale di andare avanti a testa alta».Quanto a San Fratello, il paese «non scomparirà e i suoi abitanti torneranno ad abitarvi» ha annunciato Bertolaso dopo il sopralluogo compiuto, assieme al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, nel paese dei Nebrodi ferito da uno smottamento, «un terremoto lento», che ha lasciato 1.500 persone senza casa. Bertolaso ha puntato il dito sullintervento umano e ha invitato tutti allunica via da seguire: la prevenzione. Certo la situazione non è semplice: 50 milioni di metri cubi di terra si sono spostati a San Fratello, creando quella che il capo della Protezione civile ha definito «la più grande frana della Sicilia» ancora in leggero movimento. Per questo, ha spiegato ai cittadini, «non posso garantire a tutti il rientro a casa, ma certamente resterete a San Fratello» e, sottolinea, «parliamo di mesi e non di anni». I primi 30 giorni passeranno per «fare una giusta diagnosi», poi, assicura, «ci saranno gli interventi di ricostruzione». Ci saranno edifici da abbattere perché irrecuperabili: un centinaio di abitazioni secondo la protezione civile regionale, e ci sono anche la chiesa di San Nicola e le scuoleR. C.

Argomento: NAZIONALE Pag. 59 Data: 22-02-2010 Il Cittadino Presentati dalla Provincia i sistemi di monitoraggio delle operazioni di polizia "Smart" e "Scout" Una sicurezza stile grande fratello Telecamere e auto collegate per seguire dal vivo gli interventi

Lodi Telecamere accese per pattugliare le strade. Parte il nuovo progetto di monitoraggio del territorio varato dalla provincia, nellambito di uniniziativa di regione Lombardia. È un programma di coordinamento delle polizie locali, denominato Smart, che è stato sperimentato per la prima volta nel Lodigiano. Sabato sera sono stati organizzati oltre 50 posti di controllo, da Casalmaicco fino dopo Casale. In più è stato impiegato un software molto speciale: degli occhi elettronici sono stati installati sui mezzi impiegati nelle operazioni. Un evoluto software di collegamento, che permette di trasmettere in tempo reale immagini riprese in diretta. Denominato sistema Scout, è stato messo a disposizione dallazienda Sintel Italia, con sede a Roma. Quattro postazioni mobili sono state posizionate su alcune volanti e hanno permesso di osservare in presa diretta gli interventi degli agenti piazzati in punti strategici. «Ci stiamo lavorando da diversi mesi e le adesioni dei comuni sono state davvero molte - ha spiegato il presidente della provincia, Pietro Foroni - si tratta concretamente di stringere in un rapporto di collaborazione più stretto le varie polizie locali, con il ruolo di coordinamento affidato alla polizia provinciale. Ovviamente gli agenti dei comandi locali operano al fianco di Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza. La funzione principale è quella di creare prevenzione, per favorire una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Più pattuglie sono in giro nel Lodigiano, maggiore è il senso di sicurezza trasmesso ai cittadini». La prima centrale operativa è stata predisposta al comando di via Cadamosto, invece alla sede del Consorzio vigili nord Lodigiano a Montanaso sono stati collocati i sistemi di accesso a banche dati e collegamenti radio, resi possibili anche dallapporto della protezione civile. «È davvero motivo di orgoglio poter dare il via a questo progetto, che nasce anche come modello integrato di lavoro con la protezione civile», è intervenuto lassessore provinciale Matteo Boneschi.Alla presentazione del primo Smart in provincia, hanno inoltre partecipato molti sindaci e il dirigente a polizia locale e protezione civile di regione Lombardia, Fabrizio Cristalli. E il comandante della polizia provinciale, Arcangelo Miano: «La volontà è ripetere liniziativa almeno una volta ogni mese». Infine hanno preso parte alliniziativa alcuni amministratori, tra gli altri, il sindaco di SantAngelo Domenico Crespi («La sicurezza non ha colore politico, mi auguro che il coordinamento di polizia possa allargarsi il più possibile»), il primo cittadino di Casale Flavio Parmesani, il sindaco di Zelo Paolo Della Maggiore, quello di Cervigano Pietro Bodini Inicco, il sindaco di Mulazzano Abele Guerini, oltre al presidente del consiglio provinciale Massimo Codari. M. Br.

Argomento: NAZIONALE Pag. 60 Data: 22-02-2010 Il Cittadino Quasi 400 mezzi controllati, molte le sanzioni

n Ben 390 veicoli controllati, 515 persone identificate e un numero di 65 contravvenzioni al codice della strada comminate. E questo un primo bilancio delloperazione coordinata Smart, con la sperimentazione del sistema Scout (telecamere installate su alcune delle automobili impegnate). Uniniziativa della provincia di Lodi, nellambito di un programma di regione Lombardia, che ha coinvolto 41 amministrazioni municipali, tra cui Lodi, SantAngelo, Tavazzano, Casale, San Rocco e, tra le molte altre, Mulazzano. I controlli a tappeto sono scattati dopo le ore 19 di sabato fino alle 2 del mattino. E in totale sono stati organizzati 62 posti di controllo e gli agenti impegnati sono stati 66. Poi hanno aderito al progetto 19 comandi di polizia locale e sono stati impiegati 33 automezzi. Il bilancio complessivo delloperazione sarà reso noto nei prossimi giorni, intanto dalla prima analisi dei verbali raccolti al comando unificato della polizia provinciale, guidata da Arcangelo Miano risulta che ci sono stati dei sequestri di mezzi, sette documenti tra patenti e carte di circolazione che sono state ritirate e tre veicoli sono stati recuperati, anche con lausilio di un carro attrezzi. Anche la Protezione civile ha dato un suo importante apporto. In particolare ha fornito i supporti per le comunicazioni via radio, oltre a due automezzi e sei persone. Inoltre hanno partecipato 10 volontari del corpo di vigilanza della provincia di Lodi, oltre al supporto di due unità del nucleo cinofilo della Guardia di finanza. In più Carabinieri e Questura hanno potenziato il servizio sulle strade. Da segnalare che sono stati eseguiti anche dei controlli sugli esercizi pubblici (5). Infine al centro MInteressi di Quartiano è stato prevista la possibilità, libera, di svolgere dei pre-test sul tasso di alcol nel sangue prima di mettersi alla guida. Sono stati fatti 65 esami, di cui 5 sono risultati positivi.

Argomento: NAZIONALE Pag. 61 Data: 22-02-2010 City Ricostruzione, l'Aquila protesta "Siamo ancora sotto le macerie"

Ricostruzione, lAquila protesta Siamo ancora sotto le macerie lInchiesta prosegue Gli aquilani manifestano contro la gestione della ricostruzione. Intanto procede lindagine fiorentina sugli appalti della Protezione civile: non sono esclusi altri arresti. Gli indagati furono avvertiti.

LAQUILA - Non ne possono più gli aquilani: a dieci mesi dal terremoto che lha colpita, rivogliono la loro città. Ieri sono scesi nella zona rossa (ancora chiusa) per chiedere lo sgombero delle macerie del 6 aprile. Al grido di riprendiamoci la città un migliaio di persone sono entrate tra i vicoli del centro storico, e hanno appeso o le chiavi di casa alle transenne che impediscono loro laccesso. Molti vedevano le macerie per la prima volta. I manifestanti criticano la gestione vergognosa del post terremoto.

Ed eravamo dei ladri! Della ricostruzione allAquila parlano anche alcune delle intercettazioni dellinchiesta di Firenze sugli appalti della Protezione civile. Uno degli arrestati, Fabio de Santis, dice allimprenditore Valerio Carducci: Hai visto porta a Porta[...]? 2.400 euro al mq le casette di legno a un piano. Noi lavoravamo a 3000/3100 nellisola per un albergo a 5 stelle. E Carducci, sottolineandone lesosità: Oh, ed eravamo dei ladri! Ma ti rendi conto!?

Possibili nuovi arresti Intanto le inchieste sugli appalti proseguono e non sono esclusi nuovi arresti. La Procura di Firenze ha infatti già chiesto misure cautelari per un numero imprecisato di indagati nellinchiesta sugli appalti per i Grandi eventi in città, prima tra tutte la scuola marescialli dei carabinieri. E il gip potrebbe decidere in merito in settimana. Da domani, inoltre, iniziano le udienze al tribunale del riesame sia sulle richieste di arrestati che di indagati (tra questultimi il capo della protezione civile Guido Bertolaso). City

22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 62 Data: 22-02-2010 City Frane in Calabria e Sicilia Bertolaso: "Situazione critica"

Frane in Calabria e Sicilia Bertolaso: Situazione critica TOUR NEI DISASTRI Sopralluogo del capo della Protezione civile nei comuni siciliani e calabresi colpiti dalle frane la settimana scorsa.

SAN FRATELLO (Messina) - La paura non è ancora svanita; e le notizie non sono proprio incoraggianti per i circa 1500 sfollati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni a San Fratello (Messina) per la frana della scorsa settimana. La certezza che il peggio non sia ancora passato la si è avuta ieri, durante un sopralluogo effettuato dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e del presidente della Regione, Raffaele Lombardo. La situazione è molto critica - ha spiegato Bertolaso - ci vorrà almeno un mese per fare una diagnosi definitiva. San Fratello non scomparirà e i suoi abitanti torneranno ad abitarvi. Lo Stato farà il suo dovere. Il presidente Lombardo, invece, ha chiesto lintervento di Berlusconi: Serve anche un finanziamento serio da parte del governo che, fino a oggi ha investito soltanto 40 milioni Non so quante altre centinaia ne serviranno in Sicilia.

Calabria, stop al rientro Nel lungo tour di ieri, Bertolaso ha fatto tappa anche a Maierato, il comune in provincia di Vibo Valentia colpito da una frana lunedì scorso. Non stiamo perdendo neanche un minuto per mantenere gli impegni che abbiamo preso per fare fronte ai danni del maltempo, ha detto Bertolaso. Al termine del sopralluogo è stato deciso di rinviare il rientro di 2.300 abitanti nelle loro case dopo lo sgombero deciso una settimana fa a causa della persistenza della condizione di dissesto idrogeologico e di conseguente pericolo .City

22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 63 Data: 22-02-2010 City Bonifica all'Idroscalo "Nascerà un parco"

Bonifica allIdroscalo Nascerà un parco Pronto lo sgombero È tutto pronto per cambiare il volto dellIdroscalo di Ostia, dichiarato ad alto rischio idrogeologico: via le baracche abusive.

ROMA - Per molti è solo il nome del luogo dove fu ammazzato 34 anni fa Pier Paolo Pasolini: ma lIdroscalo di Ostia, larea a ridosso della foce del Tevere, è anche un ammasso di baracche, arbusti selvaggi, sporcizia, in balia degli allagamenti. Per la precisione, in base a un censimento realizzato dal XIII municipio, sono una cinquantina i manufatti abusivi, abitati da 53 famiglie, cioè 153 persone (98 residenti e 55 non residenti), 36 cani, 9 gatti e un cavallo. Per un centinaio di persone sono stati trovati alloggi in sei residence, ma solo quando larea sarà completamente sgomberata potrà partire la demolizione. A partire dalle baracche a più evidente rischio di inondazione, come ha sottolineato il sindaco Gianni Alemanno, che oggi incontrerà il parroco della zona e una delegazione di abitanti per decidere i tempi e le fasi della bonifica. Un mega intervento edilizio per realizzare un nuovo polo nautico, strutture alberghiere e residenziali, denuncia il verde Angelo Bonelli. Lobiettivo non è quello di cementificare la zona, replica il sindaco, ma di riqualificarla creando un parco dedicato a Pasolini che tuteli lambiente naturale.

Una storia che parte da lontano La storia del degrado dellidroscalo di Ostia attraversa numerose amministrazioni ed enti. Già nel 1999 il piano straordinario dellAutorità di Bacino del Tevere doveva - si legge in una delle relazioni tecniche - rimuovere le situazioni di rischio più elevato. Nel 2002 nel piano di assetto idrogeologico allarea è stata attribuita la classe di rischio R4, il più elevato. E ancora: nel 2003 il progetto di piano per larea metropolitana del Tevere veniva prevista la perimetrazione delle aree a rischio...e la creazione di un parco fluviale del Tevere. Ma lo sgombero dellarea è sempre stato rinviato, anche per il timore di una rivolta dei residenti. City

22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 64 Data: 22-02-2010 City ROMA - Per molti è solo il nome del luogo dove fu ammazzato 34 anni fa Pier Paolo Pasolini: ma l'Idroscalo di Ostia, l'area a ridosso della foce del Bonifica allIdroscalo Tevere, è anche un ammasso di b Nascerà un parco Pronto lo sgombero È tutto pronto per cambiare il volto dellIdroscalo di Ostia, dichiarato ad alto rischio idrogeologico: via le baracche abusive.

ROMA - Per molti è solo il nome del luogo dove fu ammazzato 34 anni fa Pier Paolo Pasolini: ma lIdroscalo di Ostia, larea a ridosso della foce del Tevere, è anche un ammasso di baracche, arbusti selvaggi, sporcizia, in balia degli allagamenti. Per la precisione, in base a un censimento realizzato dal XIII municipio, sono una cinquantina i manufatti abusivi, abitati da 53 famiglie, cioè 153 persone (98 residenti e 55 non residenti), 36 cani, 9 gatti e un cavallo. Per un centinaio di persone sono stati trovati alloggi in sei residence, ma solo quando larea sarà completamente sgomberata potrà partire la demolizione. A partire dalle baracche a più evidente rischio di inondazione, come ha sottolineato il sindaco Gianni Alemanno, che oggi incontrerà il parroco della zona e una delegazione di abitanti per decidere i tempi e le fasi della bonifica. Un mega intervento edilizio per realizzare un nuovo polo nautico, strutture alberghiere e residenziali, denuncia il verde Angelo Bonelli. Lobiettivo non è quello di cementificare la zona, replica il sindaco, ma di riqualificarla creando un parco dedicato a Pasolini che tuteli lambiente naturale.

Una storia che parte da lontano La storia del degrado dellidroscalo di Ostia attraversa numerose amministrazioni ed enti. Già nel 1999 il piano straordinario dellAutorità di Bacino del Tevere doveva - si legge in una delle relazioni tecniche - rimuovere le situazioni di rischio più elevato. Nel 2002 nel piano di assetto idrogeologico allarea è stata attribuita la classe di rischio R4, il più elevato. E ancora: nel 2003 il progetto di piano per larea metropolitana del Tevere veniva prevista la perimetrazione delle aree a rischio...e la creazione di un parco fluviale del Tevere. Ma lo sgombero dellarea è sempre stato rinviato, anche per il timore di una rivolta dei residenti. City

22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 65 Data: 22-02-2010 City "Balducci avvertito dell'inchiesta"

Balducci avvertito dellinchiesta Uno degli arrestati, Angelo Balducci, sapeva dellinchiesta di Firenze sugli appalti della Protezione civile. È la ricostruzione con cui i pm di Firenze hanno ottenuto dal gip larresto dello stesso Balducci, Fabio De Santis, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola. Balducci avrebbe avvertito anche Guido Bertolaso. A far trapelare la notizia sarebbe stato lallora procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro (ora dimessosi perché indagato tra laltro per rivelazione di segreto e favoreggiamento). Una delle persone intercettate raccontava che Balducci pensa di lasciare il proprio incarico, e darsi malato. Altre telefonate riguardano lazienda Btp di Riccardo Fusi. Lad di Grandi Stazioni Spa, Fabio Battaggia, nel febbraio del 2008 si sfoga: Hanno fatto delle cose ma proprio sporche sporche.

22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 66 Data: 22-02-2010 Corriere della Sera «Resta al tuo posto» Applausi a Bertolaso nel paese della frana

22 feb 2010 Corriere Della SeraAlfio Sciacca RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sottosegretario promette: non vi trasferiamo SAN FRATELLO (Messina) Da questo paesino sui monti Nebrodi la bufera giudiziaria che ha investito la protezione civile sembra lontanissima. La gente di San Fratello confessa di avere «ben altro a cui pensare» e accoglie Bertolaso come un salvatore a cui tributare lunghi applausi e l'incitazione a «restare al suo posto». Una pausa rigenerante, anche se impastata di lacrime e fango. L'emergenza è il suo mondo e il capo della Protezione civile sembra quasi tornare a respirare dopo giorni passati a tentare di schivare gli effetti delle intercettazioni. Affonda i piedi nell'argilla, sfida tetti pericolanti, stringe mani grandi e piccole, consola vecchi che hanno perduto il lavoro di una vita. Riesce a rabbonire persino l'inferocita signora Angela Carroccetto, che al suo arrivo lo attacca: «Perché non viene Berlusconi? Per lui siamo figliastri». Alla fine c'è pure lei tra la folla che applaude nell'aula consiliare piena fino a scoppiare. «Non vi abbandono assicura Bertolaso tornerò a marzo... se ci sarò ancora». «Certo che ci sarai gridano dalla sala resta al tuo posto». E giù un lungo applauso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 67 Data: 22-02-2010 Corriere della Sera Dalle accuse ai nuovi autografi La resistenza di mister Sicurezza

22 feb 2010 Corriere Della SeraFabrizio Roncone RIPRODUZIONE RISERVATA

La scelta di alternare la difesa in tv alle apparizioni sul campo ROMA Scrivevano: ha nervi di ferro. Sembrava uno stupido modo di dire. E invece no. I dieci giorni che ha attraversato Guido Bertolaso avrebbero steso chiunque. Non lui. Eloquenti, ieri, le immagini arrivate dalla Sicilia, da San Fratello: non è facile stabilire se a una simile forza d'animo corrisponda anche una coscienza tranquilla; questo, naturalmente, lo accerteranno i magistrati. Di certo, il comandante ha affrontato e affronta il suo personale terremoto con occhi di ghiaccio (che pure non è un altro stupido modo di dire), sfoggiando dosi di innegabile astuzia dialettica, mantenendo una calma nei comportamenti, e specie quando è innanzi alle telecamere che può venirgli solo dal talento, e dal mestiere. Al colonnello del Ros dei carabinieri, che gli suona alla porta di casa, la mattina di mercoledì scorso, sorride cortese: «Prego, si accomodi. Da che stanza preferisce cominciare a perquisire?». Tre ore dopo, la perquisizione continua negli uffici della Protezione civile, in via Ulpiano. Funzionari che scuotono la testa, segretarie con le lacrime. Lui, rassicurante: «Ragazzi, tranquilli. È un equivoco, chiariremo tutto». Lucido, da subito. Dalla prima intervista che, il giorno dopo, rilascia a Giovanni Bianconi del Corriere: «Qualcuno mi ha tradito, ma non lascerò». Sicuro, netto. Nonostante sia cominciata la sarabanda delle intercettazioni. Pagine e pagine. Affiora un sistema di appalti pilotati, tangenti, favori. Da La Maddalena alle piscine dei Mondiali di nuoto. Berlusconi: «Accuse non vere, i pm si vergognino». Per Bertolaso, che fino a pochi giorni prima pensava di poter diventare addirittura ministro, è un messaggio comunque di grande conforto. Non l'unico. Al suo indirizzo di posta elettronica guido. [email protected] scrivono infatti a centinaia. Cittadini qualsiasi, gente d'Abruzzo, gente che lo ha incrociato in qualche tragedia. Gli giungono anche un mucchio di sms: il numero del suo cellulare è infatti indicato nell'ordinanza. Non casualmente. È al cellulare che Bertolaso parla la sera in cui sta per giungere al Salaria Sport Village, la cittadella sportiva dei suoi amici imprenditori. Saprete tutto, ormai: dalle intercettazioni s'intuisce il centro-benessere chiuso; e poi candele profumate, frutta fresca, champagne, profilattici, una massaggiatrice brasiliana (Monica) che aspetta in bikini. Il comandante, però, giura di non aver visto, di non sapere, e di aver fatto sì un massaggio, «ma antistress» e con una certa Francesca. Poi, va bene e qui siamo a sabato 13 febbraio a Sky ammette: «Qualcosa può essermi sfuggita. Qualche altra può essere stata fatta male. Forse ho avuto un eccesso di fiducia in certe persone».

Argomento: NAZIONALE Pag. 68 Data: 22-02-2010 Corriere della Sera Assegni milionari e lunga serie di reati nell'inchiesta (bloccata) della capitale

22 feb 2010 Corriere Della SeraF. Hav. RIPRODUZIONE RISERVATA

I sostituti Colaiocco e Cocomello vicini al secondo livello dell'organizzazione, quello delle mazzette ROMA Erano a un passo dall'obiettivo, che avevano appena intravisto: il secondo livello degli affari della «combriccola», quelle mazzette che si sospetta siano state pagate e incassate ma su cui, finora, almeno dalle carte processuali apparse sui giornali, non c'è traccia evidente. Nell'inchiesta romana sugli appalti per il G8 della Maddalena (e non solo) sono spuntati assegni milionari, versamenti sospetti in contanti da centinaia di migliaia di euro sui conti di almeno uno tra i personaggi i cui nomi sono apparsi anche nell'indagine di Firenze ma che non è finito in carcere. Somme consistenti di denaro che aprono ulteriori prospettive investigative a Sergio Sottani e Alessia Tavarnese, i pubblici ministeri di Perugia che hanno ereditato sia le indagini dei colleghi toscani sia quelle della procura capitolina. Quattordici circoli sequestrati a Roma sul fronte delle verifiche per gli abusi edilizi commessi in vista dei Mondiali di nuoto della scorsa estate. Uno, il Salaria Sport Village, è quello in cui, secondo i magistrati di Firenze, si praticavano massaggi di cui avrebbe beneficiato il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, a sua volta indagato per corruzione. Imovimenti sospetti di denaro su cui si è concentrata l'attenzione della procura di Roma non sono riferiti a lui nè a persone della sua famiglia. Ma un fatto è certo: gli accertamenti della Guardia di Finanza (ben tre i rapporti inviati a piazzale Clodio nel corso degli ultimi mesi) avevano portato allo scoperto operazioni tutt'altro che limpide. Stavano per scattare le perquisizioni, se non fosse stato chiesto e ottenuto l'alt dai pubblici ministeri di Firenze.

Argomento: NAZIONALE Pag. 69 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 Corriere della Sera 3 In Sicilia applausi a Bertolaso

22 feb 2010 Corriere Della Sera

Sopralluogo del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a San Fratello, in Sicilia, nell'area colpita dalle frane. Bagno di folla e applausi. Il sottosegretario si difende dalle accuse di corruzione: «Basta fango, gli italiani sono con me». Vedi

Argomento: NAZIONALE Pag. 70 Data: 22-02-2010 Corriere della Sera LA SELVA OSCURA DELLE PROCEDURE

22 feb 2010 Corriere Della Seradi PIERO [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA

Le vicende giudiziarie della Protezione civile dovrebbero far riflettere classe politica e media sullo stato di salute della nostra Pubblica amministrazione. Ma nessuno ne parla. Non ne ha interesse la classe politica perché quale che sia il colore ne trae beneficio. Le «privatizzazioni» degli Enti pubblici locali produttori di servizi e beni collettivi le hanno consentito di trasferire alle proprie clientele periferiche la collusione fra politica ed economia dalla quale ricavare consenso e finanziamenti. Non ne sono interessati i media perché poco propensi a occuparsi dei rapporti tra Pubblica amministrazione e cittadino. A parlarne, inascoltato, è quasi solo Dino Cofrancesco, docente di Diritto amministrativo e urbanistico all'Università di Genova. Uno dei pochi liberali in circolazione. Secondo Cofrancesco, con le modifiche strutturali e di funzionamento dell'Amministrazione, sono aumentate la discrezionalità amministrativa a scapito della legalità e la gestione concordata o contrattata tra enti diversi a scapito della ripartizione di competenze definite da rapporti gerarchici e di controllo. Le riforme, invece di produrre chiarezza e semplificazione, hanno prodotto complessità e confusione, conflitti di competenza, ritardi nell'esecuzione dei provvedimenti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 71 Data: 19-02-2010 Corriere dello Sport.it Maltempo: temporali al Sud,nene al Nord

Nuovo allerta meteo della Protezione civile Vota l'articolo, ti è piaciuto? - SI NO - (ANSA)- ROMA, 19 FEB - Una nuova perturbazione proveniente dall'Atlantico portera' domani ancora pioggia e neve: e' questo il nuovo allerta della Protezione civile.Previste precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale localmente forte sulle regioni meridionali del versante tirrenico. Neve sull'arco alpino centro-orientale al di sopra dei 600-800 metri, in calo fino ai 400-600 m sul settore friulano. Vento molto forte dai quadranti occidentali sule regioni centro meridionali.

Argomento: NAZIONALE Pag. 72 Data: 21-02-2010 Corriere dello Sport.it Frana messinese:100 case da abbattere

Bertolaso a San Fratello per un sopralluogo Vota l'articolo, ti è piaciuto? - SI NO - (ANSA) - MESSINA, 21 FEB - Sono circa un centinaio le case coinvolte nella frana che domenica scorsa ha colpito San Fratello e che rischiano di essere abbattute. E' la stima provvisoria fatta dal Dipartimento regionale della protezione civile. Ma la gente non ha intenzione di lasciare il paese. Intanto oltre a quella abitativa c'e' anche un'emergenza per gli allevamenti. Molti animali nella zona sono rimasti per giorni senza cibo e senza essere accuditi. Intanto sul posto e' arrivato Bertolaso per un sopralluogo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 73 Data: 20-02-2010 Il Denaro.it Protezione civile Sì al decreto

Borsa & mercati Condividi 20-02-2010 governo.1

La Camera ha approvato con 282 voti a favore, 246 contrari e un astenuto il decreto Emergenza, che contiene norme anche sulla nuova Protezione civile, ma prima del voto finale il governo è stato battuto tre volte in rapida sequenza nelle votazioni degli ordini del giorno. Per l'approvazione finale, ora la legge deve ottenere il sì anche del Senato. "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione conclusosi alla Camera dei Deputati con la votazione finale sulla conversione in legge, con modifiche, del decreto sulla Protezione Civile": lo si legge in una nota diffusa dal Quirinale che sottolinea come così si sia giunti a "libere votazioni" in assemblea che hanno evitato la fiducia. Durante la discussione, la maggioranza è andata sotto tre volte. Con il parere contrario del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, la Camera ha prima approvato due ordini del giorno del Pd. Il primo prevede che nell'ambito del piano carceri si dia "priorità, garantendo il necessario finanziamento, alla ristrutturazione e alla messa a norma delle numerose case circondariali attualmente esistenti". Via libera anche al secondo, che impegna il governo a "stilare" e a utilizzare la cosiddetta "black list", ovvero un insieme di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, considerati soggetti a rischio di inquinamento mafioso, con i quali non possono essere stipulati i contratti pubblici e i successivi subappalti e subcontratti aventi oggetto lavori, servizi e forniture riguardanti le opere pubbliche". La terza battuta d'arresto è arrivata su un ordine del giorno dell'Udc. Il testo, modificato a Montecitorio con la cancellazione della Protezione civile spa, dello scudo giudiziario per i commissari straordinari in Campania, ora dovrà tornare al Senato entro il 28 febbraio, pena la scadenza. Il governo ha evitato giovedì il ricorso al voto di fiducia grazie a un accordo con l'opposizione. Per il capogruppo Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto il decreto legge è la misura sul campo della filosofia del governo che è quella "del fare, di un governo che non fa propaganda ma fatti che sono davanti a tutti". Cicchitto difende più volte l'azione positiva della Protezione civile e dell'Esecutivo, grazie al quale "abbiamo registrato una svolta" nella gestione di molte questioni tra cui anche quella dell'emergenza rifiuti in Campania e del terremoto in Abruzzo. Di segno opposto la reazione dell'Idv: "Noi dell'Italia dei Valori - dice Di Pietro - ringraziamo la magistratura per aver scoperto, per tempo, che attraverso l'istituto della Protezione Civile si realizzava e prosperava un comitato d'affari che bypassava le regole sui contratti pubblici e quelle sulla trasparenza". Anche Bertolaso ha commento il via libera della Camera: "Questo decreto dimostra come ci sia stima nella Protezione civile".

num.

Argomento: NAZIONALE Pag. 74 Data: 19-02-2010 Dire Protezione civile, sì al decreto: via Spa e 'scudo'. Bertolaso: "Nulla da nascondere". Governo sotto tre volte

La Camera ha approvato, con 282 sì, 246 no e un astenuto, il decreto legge sulle emergenze: tolta la privatizzazione e abrogata protezione giudiziaria per i commissari straordinari in Campania ROMA - L'aula della Camera ha approvato, con 282 si', 246 no e un astenuto, il decreto legge sulle emergenze e la Protezione civile. Il testo, modificato accogliendo anche emendamenti dell'opposizione, torna in Senato per la terza e definitiva lettura. Il dl deve essere convertito in legge entro il 28 febbraio, pena la decadenza. Tra le modifiche piu' significative, l'eliminazione della norma che privatizzava la protezione civile trasformandola in Spa. E poi l'abrogazione dello 'scudo' giudiziario per i commissari straordinari in Campania. A votare si' sono stati Pdl e Lega. Hanno votato contro Pd, Idv, Udc e Api. Nella maggioranza, a titolo personale, ha votato contro Giorgio La Malfa chiedendo la costituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla Protezione civile. Il dibattito in questi giorni e' stato acceso, tanto che si era profilata l'ipotesi dell'apposizione di fiducia, poi non concretizzatosi visto che le opposizioni hanno accettato di ridurre il numero degli emendamenti. PER TRE VOLTE IL GOVERNO ERA ANDATO SOTTO in mattinata negli ordini del giorno per il decreto legge. Via libera a due ordini del giorno del Pd, e ad un odg dell'Udc, contro il sovraffollamento nelle carceri, a cui il governo aveva dato parere negativo. L'odg impegna l'esecutivo "ad adottare una politica carceraria finalizzata a contenere il sovraffollamento, attraverso la riduzione dei tempi di custodia cautelare, la rivalutazione delle misure alternative al carcere, la riduzione delle pene per chi commette reati di lieve entità". Inoltre, si chiede di "garantire le risorse necessarie per una dotazione di polizia penitenziaria adeguata a gestire una situazione a dir poco 'emergenziale', nonché di figure professionali indispensabili per la vita dei detenuti, quali gli educatori e gli psicologi". Gli ordini del giorno del Pd invece riguardano l'edilizia carceraria. Nel decreto sulla Protezione civile c'e' infatti una norma che prevede l'emergenza piano carceri. L'odg di Rossomando impegna il governo "a dare priorita', garantendo il necessario finanziamento, alla ristrutturazione e alla messa a norma delle numerose case circondariali attualmente esistenti". L'odg Capano impegna il governo a "stilare e a utilizzare un insieme di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, considerati soggetti a rischio di inquinamento mafioso, con i quali non possono essere stipulati i contratti pubblici e i successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture riguardanti le opere pubbliche". "Evidentemente hanno delle ammaccature...". Ha commentato lapidariamente il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. GUIDO BERTOLASO DIFENDE ANCORA IL SUO OPERATO e le norme contentute nel decreto legge sulla protezione civile, su cui oggi e' atteso il si' della Camera. Nel corso delle votazioni sugli ordini del giorno l'opposizione in aula protesta perche' il sottosegretario ha dato parere negativo ad alcune proposte. Ludovico Vico (Pd) accusa il capo della protezione civile di poca trasparenza e stigmatizza la scelta di non accogliere il suo odg che impegna il governo "a fornire dati statistici relativi all'applicazione delle norme in materia di abbandono di rifiuti nelle zone interessate dall'emergenza" in Campania. Bertolaso replica: "Siccome noi non abbiamo nulla da nascondere, converto il parere negativo in favorevole". Analoga scena su un odg, sempre del Pd, che chiedeva risorse per le zone della Liguria alluvionate, tra fine dicembre e inizio gennaio, e a riconoscere la sospensione del pagamento dei tributi e dei contributi per lavoratori e imprese. Bertolaso replica di nuovo: "Non mi sembra di aver preso in giro nessuno, soprattutto le persone colpite da emergenze alluvionali". Durante la mattinata Bertolaso ha inoltre informato l'aula che da domani tornera' in Calabria "per lavorare con gli amministratori locali sugli interventi da attuare immediatamente e sulle iniziative per la messa in sicurezza del territorio". 19 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 75 Data: 19-02-2010 L'Espresso (abbonati) nella rete di LETTA

PRIMO PIANO

Di MARCO DAMILANO Bertolaso, Balducci, Masi, Leone. Nelle carte dei Ros la ragnatela del sottosegretario. Che vede a rischio il suo futuro politico. E deve esporsi nella difesa dei suoi

La ragnatela c'è, il Ragno è invisibile. "Allora, ho parlato con Gianni che ha portato tutto a Bertolaso". "Sono qui a Palazzo Chigi, in sala d'attesa", si ripetono gli indagati al cellulare dove tutti conversano con tutti. Ma di lui neppure una telefonata in oltre quarantamila pagine di inchiesta, neanche un sms. È come la pipì dei gatti, si diceva un tempo di Giulio Andreotti quando non c'erano ancora le intercettazioni, ne avverti la presenza per l'odore, ma non la vedi mai. Così, in questi giorni il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il dottor Gianni Letta si muove nell'occhio del ciclone dove, si sa, regna la calma assoluta. Ma il Governante è tutt'altro che sereno. "Lo vogliono fermare nella successione a Berlusconi a palazzo Chigi. O nella corsa per il Quirinale", lamenta un amico deputato Pdl. Costretto per la prima volta a esporsi per difendere in pubblico il suo uomo di fiducia, Guido Bertolaso, anticipando perfino Berlusconi. Con il Cavaliere quasi disorientato da uno scandalo che non coinvolge direttamente la sua persona e la cerchia di Arcore, ma la presidenza del Consiglio come istituzione. E il suo direttore d'orchestra. Il suo mondo: quell'intreccio romano di buone frequentazioni, retorica, salotti, canottieri Aniene e messe mattutine che Letta coltiva da quando arrivò in piazza Colonna nel 1959, più di mezzo secolo fa, da redattore del 'Tempo', di fronte a palazzo Chigi, e non se n'è più andato. Una rete di relazioni informali che controlla il governo. Il Partito dei Commissari, potenti senza volto mai votati da nessuno che si presentano come servitori dello Stato, con al vertice il Commissario numero uno, Gianni Letta. Bipartisan, al servizio di tutti gli schieramenti, riservati, discreti, trasversali. Inodori e incolori, in apparenza. Come si usa nel Letta-monde. Un sistema che mette insieme centrodestra e centrosinistra, apparati statali e Vaticano. Angelo Balducci, l'arrestato numero uno, l'uomo chiave dell'inchiesta, è un fervente gentiluomo di Sua Santità, come Letta ma entrato dieci anni prima di lui nell'esclusivo club di vip papalini nominati con la benedizione della Curia vaticana. Per grazia ricevuta: in virtù dei buoni servigi offerti durante il Giubileo. A richiedere favori e raccomandazioni spuntano due ex segretari generali di palazzo Chigi, il direttore generale della Rai Mauro Masi e il presidente della Fieg Carlo Malinconico, più il vice-direttore generale della Rai Giancarlo Leone che discute con l'imprenditore Diego Anemone dell'inserimento nel cast di una produzione tv di Lorenzo Balducci, figlio di Angelo, e della lunghezza dei suoi capelli. Bertolaso, del gruppo, è il più fragoroso. Sempre in prima pagina e con robusti rapporti politici che ripercorrono la linea di discendenza del palazzo romano. Ogni dieci anni un salto di carriera e un padrino eccellente: nel 1990 arriva a palazzo Chigi con Andreotti. Nel 2000 è a fianco di Francesco Rutelli sindaco di Roma, come vice-commissario al Giubileo. "Rutelli è un allenatore eccezionale che ha fatto giocare al meglio una squadra di fuoriclasse", riassume, modesto come sempre. Della squadra fanno parte il vice-capo di gabinetto del sindaco Marcello Fiori, il responsabile lavori Maurizio Pucci. E il provveditore alle opere pubbliche del Lazio, Balducci. Va talmente bene che dopo quell'esperienza nel 2001 Rutelli si candida premier con il centrosinistra. Alla Squadra va ancora meglio: non si sono persi di vista, nel 2010, dieci anni dopo, sono ancora lì, al gran completo, tutti insieme. Con nuovi ruoli: Bertolaso è il super-sottosegretario, con la prospettiva di più alti incarichi. Balducci è presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Fiori è al ministero dei Beni culturali, commissario straordinario agli scavi di Pompei, Pucci è direttore della Protezione civile del Lazio. Anche l'uomo del Vaticano per il Giubileo Crescenzio Sepe ha fatto carriera, è cardinale di Napoli. Riceve di prima mattina in arcivescovato Bertolaso quando il commissario è in città per la gestione dell'ermergenza rifiuti. "Mi sottopone le sue decisioni", si compiace il cardinale. E già: prima di tutto l'ossequio alle autorità costituite, prevede la tavola dei comandamenti del nuovo allenatore che protegge la Squadra: il Marcello Lippi di Palazzo Chigi, Letta. Peccato che lo stesso rispetto formale non valga quando si tratta dell'equilibrio tra le istituzioni. Fin dal 2001, con la sponsorizzazione del numero due del governo Berlusconi, parte l'equiparazione dei grandi eventi alle emergenze, con l'assegnazione dei pieni poteri a Bertolaso, tornato alla guida della Protezione civile. Per estendere il sistema, il felpato Letta si trasforma in una belva. Con l'inquilino del Viminale Giuseppe Pisanu sono scintille in Consiglio dei ministri. Un

Argomento: NAZIONALE Pag. 76 Data: 19-02-2010 L'Espresso (abbonati) nella rete di LETTA

primo scontro è sui vigili del fuoco: competenze che Letta vorrebbe assegnare a Bertolaso e che Pisanu difende. Ma il conflitto riguarda anche la gestione di un eventuale attacco terroristico, questione centrale negli anni delle bombe nelle metro di Madrid e Londra. Letta prova a piazzare il capo della Protezione civile e con il ministro dell'Interno volano parole grosse. Risultato: oggi Pisanu è fuori dal governo. E il duo Letta-Bertolaso domina la scena. È con il ritorno del centrodestra a Palazzo Chigi, nel 2008, che il sistema delle ordinanze diventa la regola. Anche perché, intanto, Gianni è riuscito a convincere Berlusconi che i grandi eventi sono la leva per governare scavalcando votazioni parlamentari, controlli di legittimità, incursioni della Corte dei conti e della Ragioneria centrale dello Stato. Lo strumento ideale per il governo del fare, il più coerente con la concezione berlusconiana della politica. Con una Santa Trinità a dirigerlo: Silvio, Gianni e Guido. "Berlusconi è l'ideologo, Letta è il capo di Stato maggiore e Bertolaso il generale di campo", sintetizza il senatore del Pd Luigi Zanda, il più tenace avversario della trasformazione della Protezione civile in Spa. Un'ideologia che riguarda tutto il governo. Al ministero dei Beni culturali, che gode delle attenzioni privilegiate di Letta, il commissariamento è la norma. Piccoli Bertolaso crescono. C'è l'ex rutelliano Fiori, ex vice di Bertolaso, commissario agli scavi di Pompei. C'è l'enfant prodige Salvatore Nastasi, a trentasei anni è capo di gabinetto del ministro Bondi, direttore generale dello spettacolo dal vivo, commissario del Maggio fiorentino e del San Carlo che appassiona Letta e vice-commissario del Petruzzelli di Bari. Il commissario? Balducci, ancora lui. Al posto di Nastasi nel 2007 a Bari arriva Gaetano Blandini, direttore generale del cinema, altro protegé di Letta. "Siete formidabili", li coccola il sottosegretario. Formidabili soprattutto nello scalare posizioni. Blandini conquista la direzione della Siae. E nel decreto sulla Protezione civile spa compare un articolo che prevede l'inquadramento nel ruolo di dirigenti di prima fascia per i dipendenti di un ministero che abbiano cinque anni di anzianità come direttori: non c'entra nulla con i rifiuti ma calza a pennello per Nastasi. Un codicillo preparato dalla mente giuridica della Protezione civile di Bertolaso, l'avvocato dello Stato Ettore Figlioia, l'uomo che ha materialmente scritto il decreto, già consigliere legislativo di Rutelli ai Beni culturali. Da Rutelli a Letta: la Squadra continua a scambiarsi la palla. Fino a oggi. Quando si è scoperto che alcuni giocatori della Squadra facevano parte della Cricca. La nascita per decreto di una Spa di diritto privato, di proprietà al cento per cento della presidenza del Consiglio, sembrava essere la consacrazione del Sistema. Un trionfo per il regime dei Commissari, il vero partito egemone della maggioranza, mal sopportato dai ministri più forti politicamente, , , i leghisti. Il ministro dell'Economia è taciturno e felice per la marcia indietro sul decreto Bertolaso e per il ridimensionamento di Letta, al pari di Gianfranco Fini, che vede azzoppato un temibile competitore nella corsa al Quirinale. Nel Palazzo i veleni sui Letta-boys circolano senza freni: "Personaggi per tutte le stagioni che si preparavano a tradire e offrirsi per un governo istituzionale se fosse caduto Berlusconi. Incredibile che Silvio possa essere colpito a causa loro". Incredibile che possa essersi incrinato il vertice della piramide, il mitico Letta. L'uomo che nessuno ha mai ascoltato parlare di politica e che è diventato il silenzioso, nascosto crocevia delle trame d'Italia. Alla vigilia del salto finale: da dipendente di Berlusconi a statista, premier o presidente della Repubblica, come Silvio comanda. Ma ora nella ragnatela rischia di finire invischiato anche il Ragno. n

Argomento: NAZIONALE Pag. 77 Data: 22-02-2010 L'Espresso (abbonati) LA BANDA del fare quel che ci pare

PRIMO PIANO

Di Fabrizio gatti Così Berlusconi, Letta e Bertolaso hanno affidato le opere più importanti a un gruppo di costruttori senza scrupoli. Con una cascata di leggi su misura per eliminare ogni ostacolo e ogni controllo

Un casinò da aprire sul dolore dell'Abruzzo. Una sala da gioco autorizzata da una postilla, infilata dentro uno dei decreti per la ricostruzione. Questo stavano progettando gli amici di Guido Bertolaso, 60 anni, capo della Protezione civile e uomo immagine del governo. È l'ultima trovata della banda della maglietta, come la t-shirt dal bordo tricolore che indossa il vicere delle emergenze. Diego Anemone, 39 anni, il costruttore tuttofare arrestato il 10 febbraio, voleva trasformare il Salaria sport village di Roma in una piccola Las Vegas. Poker e slot machine di ultima generazione. Quelle in cui infili i numeri della carta di credito o del bancomat e vai avanti a giocare fino a quando il conto è prosciugato. Erano sistemi vietati. Poi Silvio Berlusconi ha firmato il decreto, convertito il 24 giugno 2009 nella legge 77. E via, con la scusa di finanziare la rinascita a L'Aquila grazie a una tassa una tantum di 15 mila euro a macchinetta, ecco inventata una nuova fonte di guadagno. C'è sempre un provvedimento d'urgenza, un'ordinanza pronta quando qualcuno della banda si fa prendere la mano dalle deroghe o dagli abusi. È davvero straordinario il sottosegretario Bertolaso, come i suoi poteri che la Procura di Firenze ha ora messo sotto inchiesta. Sembra che in Italia non ci siano più alternative al suo modo spaccone di gestire gli appalti, i cittadini, il codice civile e quello penale. Se ne sta lì in mezzo al sistema solare della Tangentopoli 2. Praticamente intoccabile. Protetto dall'affetto di Gianni Letta e Francesco Rutelli. Amato nel Pdl, nel Pd e in Vaticano. Cercato, riverito da questa drammatica corte di imprenditori, massoni, paramafiosi, progettisti e puttanieri che stanno spolpando le casse dello Stato. Come hanno fatto in Sardegna, a forza di prezzi gonfiati e ritocchi in corso d'opera: quanto sarebbero utili i soldi sprecati alla Maddalena, oggi che da Porto Torres a Cagliari aumentano i disoccupati e nessuno sa come riaccendere l'economia. Dalla scuola dei sottufficiali dei carabinieri a Firenze ai laboratori con i virus letali dell'Istituto Spallanzani a Roma, finiti in una interrogazione in Senato: "Sono state rispettate le norme antisismiche?", chiede pochi mesi fa Domenico Gramazio (Pdl). Perché se crolla, scappano i virus. E lui, il Guido nazionale, può beatamente dire che va tutto bene, che non si è accorto di nulla. Può perfino permettersi, senza perdere il posto, di negare la partecipazione della Protezione civile a una esercitazione internazionale, finanziata dall'Unione Europea: l'unica organizzata in Calabria negli ultimi anni, in una delle regioni sismiche più pericolose al mondo. Quando la Commissione europea viene a sapere che i soccorritori di Bertolaso non ci saranno, annulla l'esercitazione. Una figura pazzesca per l'Italia. A tutt'oggi nessuno ha mai più valutato se le prefetture, i Comuni, gli ospedali calabresi siano in grado di gestire l'emergenza dopo una catastrofe. Niente male per l'uomo che pochi giorni fa è volato ad Haiti e dalla capitale rasa al suolo dal terremoto ha accusato di incapacità il governo degli Stati Uniti. Il viaggio nel mondo infallibile di Guido Bertolaso, fresco di riconferma, può cominciare proprio da qui: via Miraglia 10, prefettura di Reggio Calabria. Nel 2008 si celebra l'anniversario del terremoto del 28 dicembre 1908: 80mila vittime a Messina e provincia, 15mila a Reggio. Da duecento anni la terra sullo Stretto trema dopo un secolo di silenzio sismico. Il dipartimento di Bertolaso dovrebbe per legge verificare la preparazione di Comuni, Regioni e prefetture, coordinare le esercitazioni, aiutare gli enti locali a predisporre i piani, correggere le lacune. Il 27 luglio 2007 il professor Mauro Dolce, direttore per la Protezione civile dell'Ufficio prevenzione e mitigazione del rischio sismico, spedisce in Calabria lo 'scenario di danno', nel caso si ripetesse oggi una catastrofe come quella del 1908. I dati vengono ricavati dal Sistema informativo per la gestione dell'emergenza, un archivio che tiene conto della qualità degli edifici. Il bilancio è terrificante: 325.247 persone coinvolte dai crolli, 335.699 senzatetto. Un altro calcolo, tenuto nei cassetti degli uffici di Bertolaso, prevede 112.312 morti. L'anno successivo è il momento delle commemorazioni storiche. Ed è anche l'occasione per verificare il sistema dei soccorsi: viene messa in agenda l'esercitazione Ermes 2008. La Commissione europea sceglie il progetto di Reggio per collaudare su vasta scala l'integrazione internazionale tra i diversi corpi di protezione civile. Si fanno riunioni a Bruxelles, si firmano accordi. Il prefetto, Antonio Musolino, però deve insistere con Bertolaso. E lui il 6 agosto 2008 gli risponde

Argomento: NAZIONALE Pag. 78 Data: 22-02-2010 L'Espresso (abbonati) LA BANDA del fare quel che ci pare

con una lettera di ghiaccio: "Nel comunicarti che questo Dipartimento non prenderà parte alle successive attività organizzative ed operative, non mi resta che augurarti un proficuo avanzamento dei lavori... previsti dal progetto, che mi auguro possa avere la giusta rilevanza in ambito locale", scrive Bertolaso. Ambito locale? E la Commissione europea? Il capo dipartimento se la prende con il prefetto Musolino "per il quadro economico progettato dalla tua struttura, che non risulta modificabile". Questione di soldi. Il capo della Protezione civile nazionale vuole essere al centro dell'organizzazione. Il 3 settembre Hervé Martin, capo unità della Commissione europea, prende atto che senza gli uomini di Bertolaso l'esercitazione non sarebbe più realistica: "La Commissione comprende la perdita di tempo risultata dalle negoziazioni senza successo con il dipartimento di Protezione civile...", scrive Martin. Bruxelles cancella la partecipazione dei Paesi della Ue. E pure i finanziamenti. La prova viene rinviata dall'estate a dicembre. Ma resta limitata alla catena di comando locale. Niente mobilitazione sul campo dei soccorritori italiani e stranieri. Niente coinvolgimento dei cittadini, delle scuole, degli ospedali. Nessun piano di emergenza condiviso. Nel 2008 Bertolaso lascia scadere anche il protocollo di prevenzione tra il suo dipartimento e la Regione Abruzzo. E, mentre nei mesi successivi la terra trema, nessuno ricorda che uno studio ha inserito la prefettura a L'Aquila tra gli edifici a rischio sismico. Infatti il 6 aprile 2009 la prefettura crolla, paralizzando per ore la catena dei soccorsi. Sempre nel 2008 il commissario delegato per il G8, una delle tante cariche che Romano Prodi e Silvio Berlusconi affidano a Bertolaso, deve soprattutto predisporre i cantieri sull'isola della Maddalena. È la grande abbuffata di soldi pubblici che il 10 febbraio porta in cella con l'accusa di corruzione quattro uomini della 'banda della maglietta'. Oltre all'amico Diego Anemone, gli altri sono: Angelo Balducci, 62 anni, nel 2008 coordinatore delle strutture di missione e poi presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Fabio De Santis, 47 anni, prima soggetto attuatore per il G8 e poi provveditore ai Lavori pubblici a Firenze, e Mauro Della Giovampaola, 44 anni, ingegnere cresciuto tra le imprese di Diego Anemone, diventato poi controllore degli appalti di Diego Anemone alla Maddalena e, forse proprio per l'efficacia dei suoi controlli, nel 2009 confermato alla presidenza del Consiglio e nominato responsabile delle opere per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Balducci e De Santis vengono nominati negli appalti della Protezione civile su proposta di Bertolaso. Quella di Mauro Della Giovampaola è invece una carriera tutta di corsa. Quando sull'isola della Maddalena 'L'espresso' gli chiede al telefono come possa conciliare il suo passato di socio della famiglia Anemone con il presente di controllore dei lavori e delle spese degli Anemone, l'ingegner Della Giovampaola si appella all'etica professionale. Poi chiama Angelo Balducci e lo aggiorna della telefonata. I carabinieri del Ros li registrano. Nel dicembre 2008 'L'espresso' con uno stratagemma entra nei cantieri del G8 coperti dal segreto di Stato. È la prima inchiesta giornalistica sulla rete Bertolaso-Balducci-Anemone. A Roma piove da giorni. Il Tevere è in piena. La sera di venerdì 12 il capo della Protezione civile si fa intervistare dalle tv. Sullo sfondo le luci della capitale si riflettono nel gonfiore del fiume. Alcuni ponti sono chiusi da ore dopo che i barconi-ristorante si sono incastrati sotto le arcate. "La grande criticità", dice Bertolaso, "non è rappresentata dalla piena del Tevere, che passerà nel corso della notte in maniera controllata, ma da alcuni imbecilli che non hanno ancorato bene i barconi sul fiume". Il capo della Protezione civile sa bene che il Tevere, come tutti i fiumi, ha bisogno di zone di espansione. Servono a rallentare le piene, a evitare che l'acqua allaghi le città. Una di queste aree di protezione è all'ingresso di Roma, quartiere Settebagni. Anzi era. Perché quello è il terreno vincolato a uso agricolo su cui Diego Anemone ha costruito i nuovi impianti del Salaria sport village, sfruttando le ordinanze proposte a Berlusconi dall'amico Bertolaso per i mondiali di nuoto 2009. La palazzina, la piscina olimpionica coperta e la sala del futuro casinò sono ora sotto sequestro. Ma nel dicembre 2008 i muratori lavorano ancora giorno e notte. Tranne nei giorni della piena: il cantiere finisce sott'acqua. Bertolaso è socio del Salaria sport village. È lì quasi ogni settimana a farsi massaggiare la schiena. È perfino un pubblico ufficiale con obbligo di denuncia. Il suo amico Diego Anemone sta violando tutte le norme urbanistiche e paesaggistiche. Italia nostra e il circolo locale del Pd denunciano da mesi gli abusi. Il vicepresidente del quarto municipio di Roma, Riccardo Corbucci, 31 anni, tra i più impegnati e informati nella battaglia di quartiere, qualche mese dopo verrà addirittura pedinato e filmato da due persone in scooter. Un modo per provare a spaventarlo e fermare i ricorsi al Tar, che invece vanno avanti. Eppure l'attento Guido nazionale non vede nulla di irregolare tra gli affari dei suoi amici. Anzi il 30 giugno 2009, sei giorni dopo la conversione in legge del decreto per l'Abruzzo e per le nuove slot machine, Bertolaso propone e Berlusconi firma l'ordinanza 3787 della presidenza del Consiglio. Gli amici sono salvi: gli impianti privati vanno equiparati a quelli pubblici e gli abusi, se approvati dal Comune di Roma, diventano legali. Molte strutture,

Argomento: NAZIONALE Pag. 79 Data: 22-02-2010 L'Espresso (abbonati) LA BANDA del fare quel che ci pare

compresa quella di Anemone, restano sotto sequestro dopo le prime perquisizioni chieste mesi fa dalla Procura di Roma. Ma almeno le piscine possono essere usate per gli allenamenti durante i mondiali. Ci sono gli affitti e i compensi della federazione da incassare. Passata la piena del Tevere di fine 2008, il 23 dicembre Bertolaso sale a Parma per una scossa di terremoto. Il 24 torna a Roma e incontra Balducci per decidere come rispondere all'inchiesta giornalistica de 'L'espresso' uscita il giorno prima. "Il dottor Guido Bertolaso", fa scrivere qualche ora dopo il capo all'ufficio stampa della Protezione civile, "ha ricevuto dall'ingegner Balducci una relazione che ribadisce la regolarità delle procedure seguite ed esclude qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere". Bertolaso ovviamente non dice di avere concordato con Balducci una menzogna. È quello che scoprono poco dopo i carabinieri del Ros quando sentono Balducci spiegare la soluzione a Diego Anemone e a Fabio De Santis: "Nel corso dell'incontro tra il Balducci e il Bertolaso è stato concordato di far predisporre al commercialista Gazzani" una falsa dichiarazione: dovrebbe scrivere una nota da cui risulti inattiva la Erreti film, la società che lega negli affari le mogli di Balducci e di Anemone. Stefano Gazzani, 48 anni, è il commercialista delle due famiglie. Forse proprio in cambio di questo favore Gazzani viene inserito nella commissione di collaudo delle opere alla Maddalena. Un commercialista messo a verificare lavori di ingegneria? La notizia circola da tempo nei cantieri. Quando per verificarla 'L'espresso' chiede alla Protezione civile l'elenco dei collaudatori, c'è una sorpresa: il commercialista di Balducci non compare. La presenza di Gazzani nella commissione di collaudo emerge soltanto adesso dalle intercettazioni di Mauro Della Giovampaola. Anche i compensi per i collaudi sono un affare. E in quell'elenco, tra i tanti nomi, c'è un'altra storia da raccontare. Quella di Roberto Grappelli. È segretario generale dell'Autorità di bacino del Tevere quando il 31 marzo 2008 firma il parere positivo al progetto di Diego Anemone per l'ampliamento dello Sport Village sul terreno di espansione del fiume. Così, mentre Claudio Rinaldi, altro amico di Balducci e commissario delegato per i mondiali di nuoto, dà il via libera ai lavori nel Salaria sport village, Grappelli cambia vita: collaudatore per il G8 e presidente della metropolitana di Roma. Il casinò è l'ultima frontiera della banda della maglietta. Sport, massaggi, ristorante, gioco. E tanti ospiti famosi. Come l'amico Guido Bertolaso. Qualche settimana fa la pratica finisce sul tavolo di un concessionario di Lottomatica. L'idea è di installare le Vlt, le macchine mangiasoldi collegate online. "È come connettersi a Internet, si può vincere fino a mezzo milione", spiega uno dei rappresentanti contattati da 'L'espresso': "Abbiamo fatto un sopralluogo con il dottor Travasi, un concessionario di Lottomatica. Il problema è che in uno spazio sotto sequestro non si può aprire un casinò. Nemmeno un minicasinò. La legge non lo consente". Questo no, almeno per ora. n

Argomento: NAZIONALE Pag. 80 Data: 22-02-2010 L'Espresso (abbonati) alfabeto criminale

PRIMO PIANO

Di lirio abbate I protagonisti. Gli affari. I referenti politici. Guida alla cricca che si è spartita per anni denaro pubblico. Tra appalti milionari e costi gonfiati

A AEROPORTI più grandi e più costosi. I gruppi imprenditoriali vicini ad Angelo Balducci avevano messo le mani sui lavori di ampliamento dell'aeroporto di Perugia, mentre Riccardo Fusi, titolare della Btp, azienda protetta da Denis Verdini, puntava a realizzare quello di Frosinone. In questo caso l'intermediario con la politica era l'indiziato mafioso Pietro Di Miceli, palermitano, che i pentiti indicano in contatto con Cosa nostra e con la massoneria. In questo affare Di Miceli coinvolge anche l'avvocato Gaetano Armao, attuale assessore regionale in Sicilia. B BERLUSCONI PAOLO è intercettato mentre parla con Angelo Balducci dei lavori in Sardegna. Il capo dei cantieri delle strutture del G8 alla Maddalena si lamenta del fatto che Berlusconi mette il naso sui lavori nell'isola, ed ha dovuto accettare allo stesso tempo un'impresa che non apprezza, ma è raccomandata dal fratello del premier e dunque non può cacciarla. C CULTURA Nel ministero di Bondi hanno trovato posto fra i dirigenti gli amici di Diego Anemone. Ma anche di Balducci. Per loro nel campo della cultura non c'è problema che non possa essere risolto. Balducci, che ha una moglie produttrice cinematografica e un figlio attore, coltiva un rapporto di amicizia con Gaetano Blandini, direttore cinema del ministero che si occuperà di 'proteggere' Lorenzo Balducci. Recita in 'Ce n'è per tutti' che ottiene un finanziamento pubblico dal ministero dei Beni culturali. Ma non ha avuto grande successo al botteghino. Ci vuole ancora un intervento di Anemone, la sera del 5 novembre 2008 per risolvere un problema al 'piccolino' perché Anna Falchi lo vuole cacciare da una fiction prodotta per la Rai. L'imprenditore chiama subito Giancarlo Leone, vice direttore generale Rai, e risolve tutto. DDI NARDO imprenditore napoletano, dipendente del ministero dei Lavori pubblici, crea società con uomini vicini al clan dei Casalesi. Per gli investigatori Di Nardo è l'imprenditore che "gestisce occultamente" il Consorzio Stabile Novus, che ha sede a Napoli e che è associato alla 'Opere Pubbliche e Ambiente Spa' di Francesco Maria De Vito Piscicelli (il costruttore che rideva nel letto la notte del terremoto). Dall'indagine emerge che l'imprenditore 'amico' dei casalesi si dà pure un gran da fare per trovare finanziamenti per la campagna elettorale del deputato Luigi Cesaro (Pdl), poi eletto alla presidenza della provincia di Napoli. E ELICOTTERO Il velivolo viene messo a disposizione del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli dall'imprenditore Riccardo Fusi, presidente del consiglio di amministrazione della Baldassini Tognozzi Pontello (Bpt) spa, una delle società che sarebbe stata favorita nelle aggiudicazioni degli appalti. È l'estate del 2008 e Fusi sollecita Verdini per ottenere un incontro con il ministro dei Trasporti e discutere della costruzione della Scuola marescialli di Firenze. Fusi in quella occasione avrebbe detto al ministro che l'elicottero "è a tua disposizione". Da allora Matteoli evita altri appuntamenti. Gli investigatori del Ros ritengono che Verdini avrebbe sponsorizzato presso Gianni Letta l'impresa Btp affinché fossero assegnati i lavori di ricostruzione in Abruzzo ad un consorzio di imprese (Federico II) costituito un mese dopo il sisma. F FIGLI Vi è una lunga filiera di figli, cognati e amici collegati all'elenco degli appaltatori (attuatori) e degli appaltanti tra i quali Balducci, presidente del Consiglio dei Lavori pubblici, e De Santis che lo coadiuvava. Sono stati tutti sistemati grazie alle opere e agli importi lievitati. Sono collegati alle filiere familiari e amicali del gruppo Anemone, Piermarini, Piscicelli, Gagliardi, Della Giovampaola. Dopo aver raccomandato il figlio attore alla Rai, Angelo Balducci pensa all'altro figlio, Filippo, 30 anni. Nel 2007 viene assunto come apprendista al Salaria Sport Village guadagnando più di 73 mila euro. Ma la sua destinazione finale arriva subito dopo con un posto all'Unicef Italia grazie a Vincenzo Spadaro, ex segretario di Francesco Rutelli, amico di Balducci. Ma l'amico di papà, l'imprenditore Diego Anemone, per ripagare i favori ottenuti, ristruttura l'appartamento a Roma di Filippo Balducci, lo arreda e gli regala pure una lussuosa Bmw da 71 mila euro. Ma le 'cortesie' non finiscono mai: per 15 anni un imprenditore 'ha reso la vita più facile' a Maria Pia Forleo, responsabile ufficio contratti provveditorato opere pubbliche del Lazio e ai suoi figli. G GIUSTIZIA La magistratura che ha il compito di controllare le spese della pubblica amministrazione è andata a braccetto con gli uomini della 'cricca' ai quali venivano affidati i lavori del G8, dei 150 anni dell'unità d'Italia e dei

Argomento: NAZIONALE Pag. 81 Data: 22-02-2010 L'Espresso (abbonati) alfabeto criminale

Mondiali di nuoto. Si scopre fra le carte dell'inchiesta che l'imprenditore-impiegato pubblico Antonio Di Nardo, quello che era in affari con i casalesi, è in società pure con il giudice della Corte costituzionale, Giuseppe Tesauro, e con lui anche il presidente di sezione della Corte dei conti di Napoli, Mario Sancetta, e poi impiegati del ministero delle Infrastrutture con guai giudiziari alle spalle. Il sodalizio dalle intercettazioni sembra puntare ad affari immobiliari in Abruzzo, per la ricostruzione del dopo terremoto. Ma guarda anche alle mosse del ministro Scajola che annunciava in tv la realizzazione di quattro grossi alberghi a Napoli per un importo da 76 milioni di euro. "Devi muoverti" dicono i soci di Di Nardo al telefono, "questi qua qualcosa ci devono dare". Sembrano tutti piazzati su un'enorme ragnatela che, se anche fosse penalmente irrilevante, spiega bene come mai la spesa per le opere pubbliche in Italia è ormai fuori controllo. H HOTEL È costato quasi il 50 per cento in più rispetto al progetto iniziale il palazzo delle conferenze e l'area delegati che avrebbe dovuto ospitare i capi di Stato per il G8 de la Maddalena. Una spesa di quasi 30 milioni superiore al previsto finita nelle tasche delle imprese del gruppo Anemone. Il dato emerge dalle intercettazioni effettuate dal Ros di Firenze. È il 4 settembre 2008. Susanna Gara, dipendente del ministero delle Infrastrutture, chiama Fabio De Santis che con Balducci gestisce la struttura 'Grandi Eventi' e con tono preoccupato lo informa che nel progetto definitivo per la realizzazione del Main Conference è prevista una maggiorazione che può arrivare a 100 milioni. L'ingegnere Gara manifesta anche preoccupazione per le "gravi carenze tecniche della progettazione delle fondazioni". I INDAGINI Dopo i servizi pubblicati da 'L'espresso' sui lavori per il G8 alla Maddalena, gli uomini della 'cricca' iniziano a insospettirsi. Ritengono che le forze dell'ordine stiano avviando un'indagine sui loro affari. Per questo motivo gli imprenditori e i funzionari corrotti negli ultimi mesi facevano attenzione a parlare al telefono: qualcuno li aveva avvisati che le loro utenze erano sotto controllo. L LOIERO AGAZIO Ad Angelo Balducci si sarebbe rivolto anche il presidente della Regione Calabria per chiedere un favore. Il politico di centrosinistra finisce in modo incidentale negli atti dell'inchiesta. È l'ex senatore dc Franco Covello che lo 'tira dentro'. Il politico parla con Balducci e gli dice che ha accanto il presidente della Regione Calabria che gli vuole parlare. Così Covello concorda un appuntamento telefonico con Balducci, "ti chiamo e te lo passo... gliel'ho detto per la figliola". Per gli investigatori la conversazione si inserisce "in una cornice di scambio di favori" dove "Covello chiede a Balducci un favore per la figlia del presidente della Regione Calabria". M MASSONERIA Sullo sfondo c'è l'ombra della massoneria che avrebbe l'ambizione di pilotare una fetta degli appalti e accaparrarsi finanziamenti pubblici. Gli investigatori si sono imbattuti in alcuni iscritti alle logge come il commercialista palermitano Pietro Di Miceli, già indagato per mafia e poi assolto, e il giovane Leonardo Benvenuti, originario di Gela, vicino al Pdl e indicato come un mediatore di affari. Uno che in questa inchiesta aveva cercato di avvicinare Fusi e Di Nardo per concludere accordi sui lavori con la Protezione civile. E intercettano Benvenuti mentre commenta il risultato delle elezioni a Gran Maestro del Grande Oriente. N NUOTO Le gare di nuoto per i Mondiali di Roma sarebbero state fatte con il pericolo che in una piscina realizzata a Valco San Paolo il tetto poteva crollare. Dalle intercettazioni emerge la preoccupazione dei tecnici che notano un avallamento della copertura. Ma i campionati erano alle porte e gli imprenditori avevano un solo interesse: finire in fretta per incassare il denaro senza badare alla sicurezza. O OPERAZIONE SAN PIETRO L'imprenditore Fusi della Btp vuole agganciare il sindaco di Roma Gianni Alemanno attraverso una donna. Vuole parlare con il primo cittadino della Capitale perché deve concludere un affare che riguarda la realizzazione di un centro di accoglienza. Lo chiama in maniera criptica 'operazione San Pietro'. E fa riferimento a mediazioni che sta portando avanti il commercialista palermitano Di Miceli. Fusi dalle intercettazioni sembra avere fretta e al suo interlocutore che conosce la donna che può avere contatti diretti con Alemanno dice che ha "bisogno di parlarci presto, in tutti i modi, perché urgente". P PARTITI Non figurano più come strutture, ci sono solo singoli uomini in posizione di potere che rubano. Nelle intercettazioni si fa spesso riferimento ai finanziamenti o al sostegno per le campagne dei singoli candidati. In alcune occasioni gli imprenditori, parlando con gli indagati sostengono che il versamento di queste somme è come "investire in pubblicità", perché "poi si ha sempre un ritorno economico". Q QUATTRINI Nell'inchiesta compare un caso forse unico in cui la tangente pagata ai politici è stata versata con soldi chiesti in prestito agli usurai, collegati a loro volta ai casalesi. Si tratta di 100 mila euro che erano destinati nel 2007 ai 'regali di Natale' per i funzionari del Dipartimento della protezione civile, pagati dall'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscitelli.

Argomento: NAZIONALE Pag. 82 Data: 22-02-2010 L'Espresso (abbonati) alfabeto criminale

R RUTELLI FRANCESCO Dalle intercettazioni emerge che l'ingegnere Angelo Balducci sarebbe stato l'uomo di Rutelli dentro il ministero delle Infrastrutture. E con lui, sostengono gli indagati, vi sarebbero altri dipendenti che farebbero capo all'ex sindaco di Roma. Ma il contatto diretto che avrebbe avuto uno della 'cricca' indagato con un familiare del politico riguarda Anemone e Paolo Palombelli, cognato di Rutelli. Si tratta di conversazioni telefoniche per motivi di lavoro. Ma un altro familiare emerge dall'inchiesta, è l'imprenditore Mario Fecarotta, un lontano cugino di Rutelli in passato indagato per mafia a Palermo. S STELLE Gli imprenditori per concludere un buon affare ottenuto grazie alla complicità di funzionari pubblici, li ripagano con giovani escort con le quali trascorrono intere notti in albergo. Ragazze a 5 stelle, diverse da quelle che invece incontra Bertolaso per la sua fisioterapia. "Ho fatto un massaggio meraviglioso... lui ha visto le stelle", racconta la brasiliana Monica, la ragazza che secondo i pm di Firenze avrebbe avuto un rapporto sessuale con il capo della Protezione Civile la sera del 14 dicembre 2008 nel Salaria sport village. T TORO ACHILLE Avevano paura dell'indagine della procura di Firenze e per questo 'la cricca' aveva avviato un monitoraggio negli uffici giudiziari. Con l'aiuto del procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero appreso l'evolversi dell'inchiesta. Una violazione che è costata l'iscrizione nel registro degli indagati per Toro, la cui posizione è stata stralciata e inviata ai pm di Perugia. La 'cricca' aveva agganciato il figlio, Camillo Toro, il quale è stato invitato ad assumere informazioni. E a gennaio gli investigatori ascoltano le telefonate degli indagati effettuate dopo un incontro con Toro, e apprendono che sta per "piovere" moltissimo, pure "dentro casa". Un messaggio che ha messo in allerta gli indagati e faceva riferimento agli arresti che stavano per essere eseguiti. U UNITÀ INVESTIGATIVA L'indagine del Ros che ha portato alla scoperta del "sistema gelatinoso" è stata condotta da un ufficiale dei carabinieri con una lunga esperienza nel contrasto alla mafia maturata a Palermo. Le sue inchieste, fatte in collaborazione con i pm Pietro Grasso, Sergio Lari, Dino Petralia, hanno portato all'arresto di professionisti collusi, pubblici amministratori e politici anche della sinistra. E poi sequestri e confische di beni mafiosi. V VERDINI DENIS Indagato per corruzione, il coordinatore Pdl Denis Verdini a Berlusconi aveva detto di no dopo che gli aveva offerto un posto in governo. Aveva preferito coltivare i propri interessi economici in Toscana, organizzare incontri con imprenditori, parlamentari e ministri, utilizzando anche la sede del partito in via dell'Umiltà a Roma. E il 12 maggio dello scorso anno porta a palazzo Chigi l'imprenditore che ha nel suo cuore: Riccardo Fusi, il patron della Btp interessata allora a entrare negli affari per la ricostruzione post terremoto. I carabinieri intercettano Fusi mentre è insieme a Verdini a far anticamera da Letta. Il coordinatore del Pdl è un esperto del sistema dei lavori pubblici, e anche per questo discute con un altro politico-imprenditore: l'europarlamentare Pdl, Vito Bonsignore. Ma non è il solo con il quale scambia opinioni su affari e politica, Verdini vede spesso anche l'onorevole Rocco Giralda (Pdl), che è anche editore del Giornale dell'Umbria. ZZERO È il risultato negativo che la 'cricca' ha ottenuto dalla gara per il Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia, i cui lavori sono stati appaltati ad altra impresa che non è coinvolta nell'inchiesta. Uno dei rari flop della gang. n

Argomento: NAZIONALE Pag. 83 Data: 21-02-2010 Famiglia Cristiana Una protezione civile snella, ma controllata

di Beppe Del Colle

DALLO SCANDALO DI QUESTI GIORNI AL DECRETO CHE LA TRASFORMA IN SPA

PROTEZIONE CIVILE SNELLA, MA CONTROLLATA Per evitare che si ripetano gli scandali di questi giorni, è meglio conservare controlli istituzionali esterni al dipartimento e destinarlo solo a proteggere i cittadini nelle calamità.

È proprio vero che certe volte è bene che gli scandali avvengano. Raccontiamo questa storia dal principio, mentre si conclude. La burocrazia ritarda in troppi casi, anche per rispettare le leggi, operazioni che richiederebbero rapidità di esecuzione e prontezza nel finanziarle. Dunque, una legge nuova che soddisfi tutte le necessità della protezione dei cittadini dai disastri naturali, migliorandola e velocizzandola, sembrerebbe una ottima iniziativa. A un patto: che questo tipo di attività che va sotto il nome di Protezione civile non si sottragga a sua volta al controllo delle norme che regolano le attività pubbliche attraverso le istituzioni, a cominciare dalla Corte dei conti, dal Consiglio di Stato, dal Parlamento, dalla Giustizia. In questi giorni la Camera dei deputati vota il decreto legge n. 195 della presidenza del Consiglio dei ministri, che istituisce la "Protezione civile servizi SpA", cioè privatizza di fatto un'attività svolta finora dal dipartimento della Protezione civile nelle competenze di Palazzo Chigi.

Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso (foto La Presse). Cosa cambierebbe, se il decreto passasse anche a Montecitorio come a Palazzo Madama? Molto, e diverse delle cose che cambierebbero non piacciono all'opposizione, ma anche ad alcuni politici del Centrodestra (Baldassarri, Calderoli, Gianni Letta…), alle associazioni dei costruttori e del volontariato, a molti magistrati. Il motivo è semplice: nel testo approvato al Senato la Società «è posta sotto la vigilanza della presidenza del Consiglio dei ministri e opera secondo gli indirizzi strategici e i programmi stabiliti dal presidente del Consiglio su proposta del capo del dipartimento della Protezione civile. I loro rapporti sono regolati da un apposito contratto di servizio». Le azioni sono tutte in possesso del premier, non possono essere cedute né quotate in Borsa; ma, e qui sta il punto essenziale, la sua attività dovrebbe svolgersi «in maniera prevalente in favore del dipartimento di Protezione». Il che significa che potrebbe operare (dietro pagamento) anche in qualunque altro "stato di emergenza" deciso dal premier. In Senato un emendamento del Pd ha limitato i suoi servizi "esclusivamente" a quelli prestati alla Protezione civile, cioè nei casi di calamità; ma il Governo ha rimediato con tre eccezioni all'"esclusività", intendendo evidentemente conservare un sistema, che un gip di Firenze ha definito "gelatinoso", al quale sembrerebbe essersi conformata dal 2001 la gestione Bertolaso, dando vita allo "scandalo" di questi giorni. Un sistema che le ha consentito di lavorare non solo nelle sciagure, ma con un serrato giro di appalti anche in diversi altri settori, come "grandi opere", manifestazioni pubbliche, programmazioni ciclopiche come l'Expo 2015. È la filosofia del "fare", che urta contro un sistema di Protezione civile lodevole per tanti aspetti ma poco commendevole per altri, grazie alle iniziative corruttrici di "amici" e di "parenti" sugli appalti, di cui stanno emergendo prove che spetta ai magistrati giudicare. Per evitare che ciò si ripeta, è meglio conservare controlli istituzionali esterni al dipartimento e destinarlo solo a proteggere i cittadini nelle calamità. È quanto la Camera è chiamata a stabilire, correggendo il decreto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 84 Data: 20-02-2010 Il Fattoonline.com Giampilieri, conferenza stampa primo laboratorio urbano

Scritto da Redazione Venerdì 19 Febbraio 2010 22:34 GIAMPILIERI (ME) - Lunedì, alle 10,30, nella sede della scuola elementare e media ''Simone Neri'' di Giampilieri superiore, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del primo laboratorio urbano partecipato, nell'ambito dei primi interventi urgenti di protezione civile, a seguito delle frane dell'ottobre del 2009 nel messinese. Il laboratorio punta a coinvolgere la popolazione interessate delle trasformazioni che riguarderanno il territorio. Si partirà dall'informare e coinvolgere i bambini della scuola elementare e media di Giampilieri - e, attraverso di loro, le famiglie - sui progetti che porteranno alla costruzione delle nuove case e alle opere che affiancheranno gli interventi, già avviati, per la riduzione dell'impatto ambientale, con la rinaturalizzazione del territorio e con il recupero degli alvei dei torrenti. Gli scolari e le loro famiglie potranno esprimere valutazioni e realizzare elaborati che potranno essere utilizzati nella redazione dei progetti, oltre che per realizzare delle esposizioni nelle scuole che ospiteranno i Laboratori urbani. A marzo, saranno attivati dei laboratori anche a Itala e a Scaletta Zanclea. Alla conferenza stampa è prevista la partecipazione del direttore del dipartimento della Protezione civile della Regione siciliana, Pietro Lo Monaco, del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, del docente dell'università di Catania Marco Navarra, consulente del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nominato dal governo nazionale, con un'ordinanza del presidente del consiglio dei ministri commissario delegato per fronteggiare l'emergenza Giampilieri, e di Agatino Pappalardo, soggetto attuatore dell'ordinanza del governo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 85 Data: 21-02-2010 Il Fattoonline.com Protezione Civile: cento le case da abbattere a San Fratello

Scritto da Redazione Domenica 21 Febbraio 2010 10:40 SAN FRATELLO (ME) – Sono circa cento le case coinvolte nella frana che domenica scorsa ha colpito San Fratello e che rischiano di essere abbattute. E' la stima provvisoria fatta dal Dipartimento regionale della protezione civile. Ma la gente non ha intenzione di lasciare il paese. Intanto oltre a quella abitativa c'è anche un'emergenza per gli allevamenti. Molti animali nella zona sono rimasti per giorni senza cibo e senza essere accuditi. Intanto sul posto è arrivato Bertolaso per un sopralluogo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 86 Data: 21-02-2010 Il Fattoonline.com Frana Catanzaro, prefetto convoca comitato soccorsi

Scritto da Redazione Domenica 21 Febbraio 2010 11:17 CATANZARO - Il prefetto di Catanzaro ha convocato d'urgenza il comitato di coordinamento dei soccorsi dopo avere preso atto che si è aggravata la frana che interessa una zona a nord della città di Catanzaro. Ieri sera, infatti, un immobile ancora abitato ha subito una inclinazione. I residenti sono stati evacuati, anche se molti di loro hanno opposto resistenza al provvedimento. Alla riunione del comitato partecipano anche alcuni componenti del dipartimento nazionale della protezione civile. Nella zona interessata dalla frana sono già state evacuate una cinquantina di famiglie. Oggi in Calabria è atteso l'arrivo del capo della protezione civile Guido Bertolaso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 87 Data: 20-02-2010 Il Fattoonline.com Bertolaso: su di me fango peggio degli alluvionati

Scritto da Redazione Sabato 20 Febbraio 2010 09:03 ROMA - "Su di me è stato gettato un fango peggiore di quello che ha colpito gli alluvionati. Fango puzzolente che non si riesce a togliere di dosso": è quanto ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, indagato nell'inchiesta sui grandi eventi, intervistato durante la trasmissione Matrix."Contro di me - ha aggiunto - vengono usati pezzetti di intercettazioni che sembrano accusarmi, tacendo quelle che dimostrano la mia totale estraneità. Si vuole a tutti i costi costruire un teorema per colpire me, ma che infanga una grande realtà, qual è la Protezione civile, messa in piedi in questi anni". Bertolaso ha riferito inoltre di guadagnare "circa 10 mila euro al mese come capo del dipartimento, e di beneficiare di altri emolumenti in occasione di eventi particolari". "Mediamente - ha spiegato - guadagno circa 15 mila euro al mese, che credo di meritare per il numero di ore che lavoro ogni giorno".

Argomento: NAZIONALE Pag. 88 Data: 22-02-2010 Il Fattoonline.com Maltempo, nuova allerta meteo al Centrosud per piogge

Scritto da Redazione Domenica 21 Febbraio 2010 23:01 ROMA – Nuova ondata di maltempo. Una perturbazione di origine atlantica interesserà da domani la Sardegna e il Centrosud, portando piogge. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un'ulteriore allerta meteo che estende e prolunga quello emesso venerdì che prevede, a partire dalla mattinata di domani e per le successive 24-36 ore temporali isolati, che localmente potranno essere anche molto intensi, su Sardegna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 89 Data: 20-02-2010 Il Fattoonline.com Frana Maierato, attività continua della Croce Rossa

Scritto da Redazione Sabato 20 Febbraio 2010 11:11 MAIERATO (VV) – Centocinquanta volontari della Croce rossa, tra medici e soccorritori, sono impegnati a Maierato dal giorno della frana che ha portato all'evacuazione di tutti i 2.300 abitanti del paese. La Croce rossa sta impiegando sei ambulanze e sette autovetture con l'attivazione di 15 unità. Sino ad oggi sono stati effettuati 150 interventi tra soccorsi ed assistenza socio-sanitaria. I dati sono stati forniti dal delegato di protezione civile della Cri di Vibo Valentia, Nicola Nocera. La Cri sta prestando assistenza anche alle 285 persone che sono state ospitate nella scuola allievi della polizia. Sono stati allestiti anche un posto medico avanzato ed una tenda adibita ad ambulatorio dove si succedono i medici ed i pediatri di base nonché una tenda farmacia. I presidi sono aperti ed operativi 24 ore su 24. La Croce rossa organizza anche attività ludiche e di intrattenimento per i bambini in modo da alleviare i disagi causati dal dramma.

Argomento: NAZIONALE Pag. 90 Data: 22-02-2010 Finanza e Mercati L'opposizione annuncia battaglia anche contro la nuova Difesa Spa

da Finanza&Mercati del 19-02-2010 Dopo lo scandalo che ha investito la Protezione Civile e la pioggia di polemiche sulla trasformazione dell'Istituto in una società per azioni, anche la Difesa spa, istituita con la Finanziaria, finisce nel mirino dell'opposizione. A lanciare l'affondo è stato ieri il capogruppo del Pd in commissione Difesa alla Camera, Antonio Rugghia: «Il governo si fermi con la Difesa spa - ha detto il deputato di centrosinistra - tra pochi giorni dovrebbe essere emanato il decreto ministeriale per la nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della nuova società. Il ministro La Russa - ha aggiunto Rugghia - dovrebbe sentire almeno il dovere di venire in Parlamento e rendere trasparenti i criteri in base ai quali sceglierà queste persone». Un appello che nei prossimi giorni dovrebbe tradursi in una interrogazione parlamentare dell'opposizione al ministro La Russa: «Dopo lo stralcio della Protezione Civile spa - ha spiegato Rugghia - occorre che ci sia un profondo ripensamento anche su Difesa spa, per evitare una pericolosissima privatizzazione delle nostre Forze Armate. Non vogliamo che il futuro della nostra Difesa sia compromesso da nuovi assetti che la rendono ostaggio di logiche privatistiche inconciliabili con funzioni primarie dello Stato». Di fatto, spiegano fonti del Pd, con tale norma si consegna ai privati l'acquisto di beni e servizi per l'amministrazione della Difesa. Si tratta infatti di una partita che vale dai 3 ai 5 miliardi all'anno di spesa pubblica, che vengono così sottratti al controllo pubblico. «Con la scusa di reperire risorse, la maggioranza privatizza un settore strategico alterando l'assetto della Difesa nazionale», aveva spiegato qualche tempo fa anche Gian Piero Scanu, capogruppo del Pd nella commissione Difesa del Senato. Si tratta, secondo il senatore del centrosinistra, di un'operazione che dovrebbe preoccupare quanti hanno a cuore il bene pubblico, perché con questa norma prosegue lo smantellamento della pubblica amministrazione secondo un disegno di disarticolazione istituzionale che oggi coinvolge la Difesa e domani potrebbe riguardare la Scuola, la Giustizia o la Sanità. Ecco perché ci batteremo in aula con ogni mezzo».

Argomento: NAZIONALE Pag. 91 Data: 20-02-2010 Italia Oggi La protezione civile era diventata una sorta di 113

Non solo per affrontare le calamità ma anche per fare le opere pubbliche che dormivano

I Grandi eventi fermi a metà strada erano frutto di norme assurde. Si cambino queste Dopo il «processo breve», sarebbe opportuno che il governo facesse qualcosa per le «procedure brevi». Siamo un Paese plantigrado, che si muove con una lentezza incompatibile con i tempi attuali. Parecchi decenni fa l'allora governatore della Banca d'Italia, Guido Carli, denunciò i «lacci e lacciuoli» che frenavano lo sviluppo italiano: ma erano tempi nei quali anche gli altri Paesi non si muovevano a ritmo di samba. Oggi il tempo non è più una variabile indipendente, ma una condizione indispensabile per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ovunque, meno che in Italia. Questo spiega il ricorso anomalo (e probabilmente eccessivo) a Guido Bertolaso, l'uomo «del fare». La protezione civile (svincolata giuridicamente dalle troppe regole che rallentano la realizzazione di qualunque progetto) si è trasformata, in questi anni, in una specie di 113 per tutte le emergenze, anche quelle prevedibili e previste, come l'organizzazione dei cosiddetti «grandi eventi». Senza giustificare (ovviamente) gli eventuali reati compiuti, la spiegazione dello strapotere acquisito dalla struttura di Bertolaso è tutta qui. I ritmi da lumaca sono figli, oltre che della pigrizia (o della furbizia: i tempi biblici favoriscono intrallazzi di ogni genere) degli uomini della burocrazia, che ostacola scientemente (e scientificamente) ogni opera pubblica (e ogni iniziativa privata). Il procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, ha puntato l'indice sulla carenza di programmazione, sull'eccessiva frammentazione dei centri decisionali e sulla «complessità delle procedure di progettazione». La Corte dei Conti ha denunciato a chiare lettere lo spaventoso incremento della corruzione, ma ha cercato anche di ricercare le cause (o i pretesti) del fenomeno. Le tante inchieste e denuncie di «Striscia la notizia» (la procura italiana più efficiente nel segnalare gli sprechi di denaro pubblico) hanno documentato un numero scandaloso di opere abbandonate a metà. In ogni angolo della Penisola. E gli amministratori chiamati in causa si sono sempre difesi chiamando in causa i «lacci e lacciuoli». Qualcuno sarà stato anche a caccia di alibi. Ma gli alibi hanno bisogno di un pretesto, che la burocrazia offre generosamente. Le procure continuino serenamente a fare il loro lavoro per accertare i reati eventualmente commessi dall'allegra brigata della protezione civile. Ma la politica si dia da fare per alleggerire il carico di carte bollate che (spesso anch'esse fonte di corruzione, per aggirare gli ostacoli) impedisce a qualunque impresa di lavorare nei tempi corretti e agli amministratori di poter rispettare gli impegni presi con gli elettori-contribuenti. Guido Bertolaso ha avuto il grande merito (questo, almeno, nessuno glielo può negare) di dimostrare che le cose si possono fare e che gli impegni si possono rispettare. Che i senza tetto dell'Aquila possono riaverne uno nel giro di pochi mesi. Adesso, più che pensare a una spa della Protezione civile (un progetto già accantonato, nel marasma degli ultimi giorni) è venuto il momento di mettere in cantiere una riforma in grado di accelerare la filiera della realizzazione sia dei Grandi che dei Piccoli eventi. Si può fare. Sei secoli fa Tamerlano, per celebrare la conquista dell'India, ordinò che fosse costruita la più grande moschea del mondo a Samarcanda, e pose un limite massimo di un mese perché l'opera fosse realizzata. I tempi furono rispettati. È vero che poteva disporre di alcune migliaia di schiavi. Ma non aveva le gru, né il cemento a presa rapida, né tutte le altre diavolerie inventate nei secoli successivi. Il punto è che, nel suo impero, avevano già letto le «prediche» di Luigi Einaudi un altro che vedeva lontano ma che, per realismo, aveva qualificato le sue prediche, già allora, come «inutili».

Argomento: NAZIONALE Pag. 92 Data: 20-02-2010 Italia Oggi Ok della camera al dl emergenze

È un decreto che ha perso un bel po' di pezzi strada facendo, complice lo scoppio del Berto-gate. Ieri la camera ha approvato il decreto legge su emergenze e protezione civile che adesso tornerà al senato. Il provvedimento, complice l'inchiesta della procura di Firenze, ha visto nei giorni scorsi la soppressione della norma che avrebbe dotato la protezione civile di una società per azioni dedicata ai servizi. Uno strumento per garantire meggiore efficienza, aveva detto Bertolaso, che però non ha potuto evitarne la cancellazione dopo le polemiche seguite all'inchiesta. Il testo ha anche smarrito la norma che avrebbe garantito agli uomini della protezione civile uno scudo civile e amministrativo relativo all'emergenza rifiuti in Campania.

Argomento: NAZIONALE Pag. 93 Data: 20-02-2010 Italia Oggi Berlusconi e l'antipolitica, un boomerang micidiale

IL PUNTO

Silvio Berlusconi è preoccupato per la nuova ondata di antipolitica che sta spazzando l'Italia. Il suo riferimento è alla gragnola di inchieste accompagnate dalla propalazione torrenziale di intercettazioni telefoniche che, ovviamente utilizzate dalla stampa, danno un'immagine deprimente di una classe politica impregnata di affarismo. Naturalmente una trascrizione selettiva di telefonate private, montata con una qualche abilità, potrebbe dare un'impressione distorta degli interessi e del carattere di ogni persona. Non è detto che l'attacco che tende a demolire uno dei grandi successi nazionali e del governo, l'efficacia e la tempestività degli interventi della protezione civile, otterrà anche risultati giudiziari. Quel che invece si può valutare già ora è il rovesciamento di fronte sul piano politico: da un governo che puntava a fare della protezione civile un centro indiscusso di iniziativa dotato di poteri se non straordinari certo assai estesi si è passati a un esecutivo costretto a patteggiare con le opposizioni ogni comma della legge, con infine anche qualche clamoroso (quanto ininfluente) incidente nell'approvazione delle mozioni di accompagnamento al decreto. È la prima scivolata consistente della maggioranza e del governo dall'inizio della legislatura, che verificandosi alla vigilia di un significativo test elettorale come quello del rinnovo dei consigli di 13 regioni, potrebbe, in caso di insuccesso, segnare un decisivo cambiamento di clima politico. Si tratta di vedere se l'alleanza maggioritaria tra il Popolo della libertà e la riuscirà a reggere a questa tempesta mantenendo ferma la barra dell'iniziativa di governo, o se prevarranno, come spesso accade nei momenti di incertezza, le tendenze di ciascuno all'autodifesa anche a danno degli alleati o addirittura dei colleghi di partito. All'antipolitica, che peraltro Berlusconi stesso non ha mancato di vezzeggiare in molte occasioni, si risponde solo con la buona politica, non con un'antipolitica di segno opposto. A pagare di più la disaffezione dalla politica in termini di astensionismo sono solitamente i partiti maggiori. Non è un caso che nelle elezioni europee, che attirano meno l'interesse, sono stati Pd e Pdl a perdere consensi più degli altri concorrenti. La coscienza di questo pericolo dovrebbe indurre le due maggiori formazioni a non eccedere nella reciproca denuncia delle malefatte, specie quando non sono affatto provate, perché l'effetto di un clima di disgusto nell'elettorato colpirebbe soprattutto loro.

Argomento: NAZIONALE Pag. 94 Data: 20-02-2010 Italia Oggi Bertolaso, redditi zero per il cognato

Cosa esce dai modelli fiscali. Piermarini, fratello della moglie di SuperGuido, non dichiarava niente

I più ricchi l'imprenditore Fusi, 1 mln, e Balducci, 770mila Zero. È questa la cifra che salta all'occhio se si va a vedere il contenuto della sua dichiarazione dei redditi del 2006. L'interessato è Francesco Piermarini, cognato del capo della protezione civile italiana, Guido Bertolaso. Imprenditore dai diversi interessi (dalle bonifiche all'organizzazione di eventi, allo smaltimento dei rifiuti, come ha raccontato ItaliaOggi del 13 febbraio 2010), più volte citato nelle carte della procura di Firenze, Piermarini ha presentato nel 2006 un modello Unico persone fisiche da cui risulta un reddito da lavoro autonomo pari a zero. Dalle dichiarazioni rese pubbliche all'epoca dall'Agenzia delle entrate, emerge il codice di attività di Piermarini, ovvero «amministratore di società ed enti». Il modello presentato dal cognato di Bertolaso mette semplicemente in evidenza un volume d'affari di 12 mila euro, a valle del quale in ogni caso il reddito dichiarato, come detto, è pari a zero. Sulla base di quelle stesse dichiarazioni fiscali, rese pubbliche dall'amministrazione finanziaria (relative all'anno d'imposta 2005), si può tracciare una sorta di classifica dei redditi di tutti i principali personaggi coinvolti nell'inchiesta per corruzione che la procura di Firenze sta conducendo in relazione alla gestione dei Grandi Eventi.Ebbene, il più ricco risultava essere l'imprenditore Riccardo Fusi, presidente dell'impresa di costruzioni Baldassini Tognozzi Pontello. Dalla sua dichiarazione emerge un reddito da lavoro dipendente di 1.089.253 euro. A seguire c'è Angelo Balducci, attuale presidente del consiglio dei lavori pubblici e un passato da provveditore delle opere pubbliche per il Lazio. Nel 2006 Balducci ha dichiarato un reddito da lavoro autonomo di 772.689 euro. Anche in questo caso spunta un codice di attività, che è quello relativo agli studi di ingegneria (il collaboratore di Bertolaso è appunto un ingegnere). Il volume d'affari corrispondente è di 1 milione e 460 mila euro. «Soltanto» terzo, verrebbe quasi da dire, è lo stesso Guido Bertolaso, già all'epoca delle dichiarazioni 2006 capo del dipartimento della protezione civile. Per lui un reddito da lavoro dipendente di 306.409 euro. Usciti dal podio, poi, troviamo Mauro Della Giovampaola, altro collaboratore di Bertolaso. Anche in questo caso parliamo di un reddito da lavoro autonomo, legato allo svolgimento di attività tecniche (Della Giovampaola è ingegnere). In tutto parliamo di 194.902 euro e di un volume d'affari di 945.933.A chiudere c'è Diego Anemone, l'imprenditore accusato di corruzione e di essersi dato da fare per procurare una escort a Bertolaso. Nel 2006 ha dichiarato un reddito da lavoro dipendente di 111.615 euro.

Argomento: NAZIONALE Pag. 95 Data: 21-02-2010 JulieNews.it Bertolaso in Sicilia: "Non vi abbandono"

21/02/2010, ore 13:48 - "A fine marzo tornerò da voi"

di: Redazione MESSINA - Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, impegnato oggi in un sopralluogo in Sicilia e Calabria, nei paesi colpiti da frane e smottamenti nei giorni scorsi a causa del maltempo, ha parlato ai cronisti del suo futuro. "A fine marzo tornerò a San Fratello se ci sarò ancora", dice Bertolaso riferendosi all'incarico di capo della Protezione civile. Sottolinea poi: "Se mi dovessero dire che il mio tempo è scaduto io sono pronto a lasciare immediatamente". E agli abitanti del paese promette: "Resterete certamente a San Fratello". Infine osserva: "Servono molti fondi per il ripristino di queste zone colpite dalle frane. Ho preso impegni con migliaia di sindaci, decine di presidenti delle Regioni e non c'e' stata una sola volta che sono venuto meno ai miei impegni. Lo stesso accadrà anche a San Fratello". E conclude: "Ci vorrà almeno un mese per fare una diagnosi definitiva".

Argomento: NAZIONALE Pag. 96 Data: 21-02-2010 JulieNews.it Portogallo, sale a 36 numero vittime a Madera

21/02/2010, ore 11:09 - Tempeste e inondazioni mettono in ginocchio l'isola

di: V.R. FUNCHAL - Continua a salire il numero dei morti in Portogallo. Il bilancio delle tempeste e delle inondazioni che hanno colpito l'isola di Madera, al momento, è di oltre 36 vittime. Il premier Josè Socrates è arrivato ieri sera sull'isola per coordinare i soccorsi. A Madera (rimasta isolata ieri per tutta la giornata) sono arrivati aerei militari, mentre è salpata dalla madrepatria una nave militare con un elicottero e personale di soccorso. Lo riferiscono i media locali e internazionali. Il diluvio ha abbattuto alberi, spazzato via ponti, bloccato strade con detriti e fango sull'isola, destinazione turistica a circa 1.000 km a sudovest di Lisbona. "Le zona di Funchal e Ribeira Brava hanno subito i peggiori allagamenti e smottamenti ed è dove si sono registrati la maggior parte dei 36 decessi. Alcune persone sono ancora disperse", ha detto Pedro Barbosa, vice capo della Protezione civile nella capitale di Madeira, Funchal. "Sono assolutamente rattristato e scioccato dalle immagini e dalle conseguenze di questa calamità", ha detto il primo ministro portoghese Jose Socrates, che si recherà sul posto insieme al ministro dell'Interno Rui Pereira. Al momento non è chiaro se tra le vittime ci possano essere dei turisti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 97 Data: 21-02-2010 JulieNews.it Maierato: altra frana, rientro in forse

21/02/2010, ore 14:05 - Il paese era stato evacuato martedì scorso

di: Redazione VIBO VALENTIA - C'e' stata un'altra frana nella notte a Maierato e il rientro nel paese previsto per domani degli abitanti potrebbe slittare. Gli esperti sostengono che era stato previsto, poiche' si sta attendendo che la zona ritrovi la propria stabilita'. La situazione sara' valutata nel corso di una riunione convocata per la tarda mattinata dal prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella. Il paese era stato evacuato martedi' dopo il crollo di un'intera montagna causato da uno smottamento, lunedi' scorso. Intanto hanno confermato la visita a Maierato il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e il capo dipartimeno della Protezione civile Guido Bertolaso domani.

Argomento: NAZIONALE Pag. 98 Data: 22-02-2010 Leggo di Marco Pasciuti Un tintinnio ha rotto per qualche ora il silenzio che annien... di Marco Pasciuti Un tintinnio ha rotto per qualche ora il silenzio che annienta la città vecchia. Chiavi, centinaia di chiavi, il simbolo di una vita ferma al 6 aprile 2009. Gli aquilani le hanno appese alle transenne che delimitano la zona rossa dalle strade percorribili. Sono le chiavi delle loro case, ieri dicevano: riaprite il centro storico e ridatelo alla vita. Da 10 mesi l'Aquila alta non risuonava così di rumori. Otto giorni fa in 300 avevano violato la zona rossa. Ieri erano più di un migliaio. Sono tornati in quello che una volta era il cuore della loro città, tra i palazzi tenuti in piedi da scheletri di legno e ferro, per praticarle un elettroshock pacifico. E una carezza. Hanno appeso le chiavi delle loro abitazioni alle transenne del corso, poi si sono dispersi di nuovo in tutti quei vicoli e vicoletti per 10 mesi rimasti chiusi dopo il sisma. Hanno calpestato il silenzio e la volontà di chi glielo ha imposto. Qualche decina di km più a ovest, nel triangolo Firenze-Perugia-Roma l'inchiesta sul «sistema gelatinoso» degli appalti per i Grandi Eventi va avanti. Per i pm fiorentini, Angelo Balducci, presidente del consiglio nazionale dei lavori pubblici, avvertito degli imminenti arresti (il 10 febbraio finisce in cella con Fabio De Santis e Mauro Della Giovanpaola e Diego Anemone), voleva fuggire. L'imprenditore romano telefona a una persona riferendogli che Balducci «l'11 febbraio parte per Madrid, per fare ritorno il 15». L'interlocutore «riferisce di trovarsi ad Acapulco: perché - dice - non venite qui, che è un paradiso?». Mentre circolano voci su nuovi arresti, Guido Bertolaso torna a difendersi. A San Fratello (Messina) per monitorare l'emergenza frane, il capo della Protezione civile attacca: «Gettano fango su di me».

Argomento: NAZIONALE Pag. 99 Data: 22-02-2010 Liberazione Dal corpo rimosso al corpo pubblico La maschera del Potere

Quel che era un tabù per la filosofia oggi è un imperativo dell'immaginario Dal corpo rimosso al corpo pubblico La maschera del Potere Tonino Bucci Di nuovo. Da giorni, sull'onda delle intercettazioni sullo scandalo appalti della Protezione civile, non si parla d'altro: centri estetici, massaggiatrici, ragazze usa-e-getta, corpi femminili prescelti dal Potere a simboli e orpelli della propria potenza. Il corpo, in tutte le salse, è entrato nello spazio pubblico. E' onnipresente, nella tv prima di tutto. Dall'epoca dei varietà che erano l'unico genere televisivo dove si ammetteva la presenza di ballerine meno castigate del solito - chi non ricorda la Carrà dei tempi di ? - il corpo femminile è stato oggi inglobato nella scenografia abituale di talk-show, notiziari, quiz, reality, fiction e finanche nelle trasmissioni d'informazione politica (roba da far impallidire la vecchia Tribuna elettorale ). Corpi liftati, organismi esteticamente modificati, protesi di sicuro effetto televisivo, maschere di eterna giovinezza, immutabile, ancorché inespressive. Modelli di una bellezza anoressica oppure, al contrario, ipertrofica, gonfiata, superpalestrata (del tipo di quelli magistralmente raccontati dallo scrittore Walter Siti), ma in ogni caso modelli irraggiungibili, possibili a vedersi solo sullo schermo, destinati ad accendere sentimenti di frustrazione in chi voglia esser così nella vita quotidiana. Non solo il corpo delle donne, però. Il corpo ha fagocitato anche la politica, anzi il contrario. Lifting, chirurgia estetica e capelli di plastica hanno preso il posto di idee e programmi. Più che l'ideologia delle parole - come ha detto qualche tempo fa il sociologo Ferrarotti - oggi vale «l'ideologia della pappagorgia». Il potere vuole sedurre. Ammicca, sorride, mostra il volto benevolo agli spettatori-elettori. Il potere indossa maschere sulle quali non devono esserci segni di debolezza né rughe né tracce inestetiche del tempo che trascorre né doppi menti. Nessuna sorpresa perciò che proprio la donna - identificato dalla nostra tradizione filosofica col corpo, con la natura, con la sfera dei sensi - sia diventata una presenza abituale nelle scenografie di cui il Potere si circonda quando appare nello spazio pubblico della televisione. Cosa è cambiato? Da tabù che doveva essere occultato e rimosso (pensiamo alla censura bacchettona al tempo della Rai democristiana di Bernabei) oggi il corpo femminile è un trofeo da esibire. Qualcosa di più sottile di una «merce di scambio» nei traffici illeciti tra potere politico e potere economico: piuttosto un «dono», un «regalo», un segno tangibile dello status symbol di cui chi ha il potere (e vuole darlo a vedere) ama circondarsi per somma gioia del proprio narcisismo, come ha detto nell'ultima puntata di Anno Zero Fabrizio Corona, il fotografo dei vip suo malgrado asceso alle cronache nazionali. Le belle ragazze si regalano a chi è o potrà essere utile agli affari o a raggiungere una fetta di potere. Una gentilezza tra uomini che contano, ecco tutto. Ma non è solo negli scambi illeciti, nella vita nascosta dei politici che avviene questo potlach di corpi escort - direbbero gli antropologi. Il corpo della donna è onnipresente nel linguaggio ordinario della politica, nella comunicazione, nella pubblicità elettorale, nei manifesti dei candidati. E' la "normalità". C'è da chiedersi come mai una cultura che per secoli ha messo da parte il corpo (a maggior ragione quello delle donne), lo ha rimosso, lo ha trattato da antipodo negativo della ragione, sia arrivata oggi a fare del corpo medesimo l'equivalente generale del Potere. Perché dopo secoli di morale sessuofobica della Chiesa, dopo l'influsso del cartesianesimo e del cogito ergo sum nella filosofia, dopo quel che le autrici femministe contemporanee chiamano tradizione fallologocentrica maschile, si è giunti a questa onnipresenza del corpo sulla scena pubblica? E' uscito di recente un libro a più voci curato da Mario Alcaro che si intitola, guarda caso, L'oblio del corpo e del mondo nella filosofia contemporanea (edizioni Mimesis, pp. 196, euro 14). Strano a pensarsi in quest'epoca di indigestione di corpi. La filosofia ha estromesso il corpo dal suo mondo «fatto di parole, di segni, di tracce e di intenzioni», un mondo senza gesti e passioni - scrive uno degli autori, Francesco Lesce, nel suo saggio dedicato a Merleau-Ponty e Deleuze. Dopo la svolta linguistica novecentesca c'è solo il soggetto-che-parla e quella del corpo e del mondo esterno è solo un'esistenza di rimando, all'interno del discorso. Fuori dalla parola - si intende - non c'è mondo, c'è solo silenzio e nulla. «Si può dire che la filosofia moderna e post-moderna - scrive Mario Alcaro - si sia costantemente impegnata a sferrare un attacco mortale all'esistenza del corpo e

Argomento: NAZIONALE Pag. 100 Data: 22-02-2010 Liberazione Dal corpo rimosso al corpo pubblico La maschera del Potere

del cosmo. Si può dire, cioè, che essa, nella sua linea prevalente, sia stata dominata da una "coazione a distruggere", da un desiderio di dissolvere la realtà materiale delle cose che trova il suo pieno appagamento nel nichilismo contemporaneo». L'ermeneutica del secolo scorso ha aggravato la situazione, ha fatto sprofondare l'essere, ogni essere «nelle fauci onnivore del pensiero» - l'espressione fu di un gentiliano come Antimo Negri. C'è solo l'essere-letto, l'essere-interpretato, l'essere-detto e via di seguito. Che cos'è questo corpo che la filosofia ha abbandonato per strada e che l'immaginario televisivo-berlusconiano ha non solo raccolto da terra, ma addirittura innalzato a segno di tutti i segni? Dal tabù che vietava di parlare del corpo si è passati all'imperativo di esibire il corpo come merce da vetrina in ossequio ai gusti degli acquirenti. Come si esce da questa "rivoluzione passiva", come si riprende una riflessione seria - che la si chiami filosofia o meno poco importa - sul corpo? Per gli autori del libro il corpo è - in schema - una relazione originaria col mondo che precede ogni altro tipo di conoscenza. «Una conoscenza non discorsiva - parole sempre di Mario Alcaro -, mediante la quale identifichiamo cognitivamente gli oggetti e le loro reciproche relazioni e grazie alla quale riusciamo a stabilire dei rapporti adeguati con le cose e con gli eventi circostanti». A dire il vero, nella filosofia contemporanea ci sono vari sentieri che si addentrano nella rivalutazione del corpo. Nella trattazione degli autori troviamo le neuroscienze e la fenomenologia, il corpo vissuto di Merleau-Ponty e la vita di Hans Jonas, il materialismo anticartesiano e anticogito di Feuerbach e il pensiero femminista di Luce Irigaray. «Prima di vivere nel mondo - è una citazione proprio dal saggio dedicato a Irigaray, a firma di Katia Menniti - viviamo nel corpo, o meglio, viviamo con il corpo nel mondo, un corpo che è insieme naturale e simbolico, biologicamente sessuato e culturalmente differenziato . Questo significa assumere come "universale" la differenza sessuale, riconoscendo, in questo modo, quel dato immediato e naturale, quale è la sessuatezza, come componente reale ed irriducibile dell'universale». Ora, a parte qui i rischi di cadere nell'essenzialismo di due generi biologici fissi (maschio e femmina) cui corrisponderebbero due culture (precostituite), qui di Irigaray colpisce soprattutto l'invito a ripensare il corpo femminile come non più «oggetto del bisogno degli uomini o delle loro diverse arti, ma come la posta in gioco di una soggettività che da sé si mette alla prova e s'identifica». A voler mescolare il sacro col profano, il genere "alto" della filosofia e la sfera "bassa" dell'immaginario comune, c'è in queste parole un'allusione inconsapevole al corpo-velina, al corpo-escort, al corpo della donna-simulacro del Potere. Come se, appunto, il corpo - nella fattispecie, quello femminile, ma non solo - fosse un campo di battaglia dove, da un lato, c'è il Potere che ne vuole fare carne da scenografia e oggetto-di-consumo, dall'altro un soggetto che può riappropriarsi di quanto gli è stato spossessato. Certo, nella tradizione della filosofia il padrone - per così dire - era il Logos e il suo obiettivo era non quello di esibire il corpo, ma di cancellarne la specificità, il carattere sessuato. «Il dominio del Logos viene in gran parte dal suo potere di ridurre ogni altro nell'Economia del Medesimo». Il Potere-Padrone dei nostri tempi, paradossalmente, esalta il corpo, lo esibisce ovunque, ne accresce a dismisura i connotati sessuati, si fa persino cassa di risonanza di un imperativo del godimento. Per il filosofo Zizek oggi l'istanza dell'autorità - il Super-io, in termini psicanalitici - si esprime con il motto "Devi godere". Il Padrone dei nostri giorni, chi governa l'immaginario comune, si è sbarazzato dei tabù. E' andato persino oltre l'invito del femminismo a partire dal corpo e per un sottile rovesciamento di valore ha fatto del corpo stesso il simulacro del potere consumistico. Un caso di rivoluzione passiva riuscita, non c'è che dire. 21/02/2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 101 Data: 19-02-2010 Libero news Bertolaso, non mi lego al ruolo

Decreto emergenze importante, c'e' stima per Protezione civile (ANSA) - ROMA, 19 FEB - 'Non lego le mie vicende personali al mio ruolo di funzionario dello Stato', afferma Guido Bertolaso. Il capo della Protezione civile, ribadendo che le sue dimissioni sono sempre sul tavolo del premier, osserva che il decreto emergenze 'e' stato un passaggio importante che dimostra che al di la' delle vicende personali c'e' stima per la Protezione civile. E non mi pare che fosse a questo livello nel 2001 quando l'ho presa io'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 102 Data: 21-02-2010 Libero news Bertolaso: tornero' in Sicilia

'Pronto a lasciare se mi dicono che mio tempo scaduto' (ANSA) - MESSINA, 21 FEB - 'A fine marzo tornero' a San Fratello se ci saro' ancora', dice Bertolaso riferendosi all'incarico di capo della Protezione civile.Sottolinea poi:'Se mi dovessero dire che il mio tempo e' scaduto io sono pronto a lasciare immediatamente'. E agli abitanti del paese promette:'Resterete certamente a San Fratello'.Infine osserva: 'Servono molti fondi per il ripristino di queste zone colpite dalle frane'. E conclude: 'Ci vorra' almeno un mese per fare una diagnosi definitiva'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 103 Data: 22-02-2010 Il Manifesto New town calabrese

Carlo Lania INVIATO A CAVALLERIZZO (COSENZA) INVIATO A CAVALLERIZZO (COSENZA) Il via lo ha dato la signora Liliana Bianco. Il 23 luglio scorso ha deciso che era arrivato il momento di dire basta e ha spedito un fax direttamente a Guido Bertolaso per avvisarlo che da quel giorno sarebbe rientrata a casa sua. Fatto il suo dovere di cittadina, è salita sulla sua Panda e si è arrampicata sulla montagna fino ad arrivare al cancello che ancora oggi sbarra la strada d'accesso a Cavallerizzo, frazione di Cerzeto evacuata da quando, nel 2005, una frana precipitò su una trentina di abitazioni danneggiandole. Rompere i cinque lucchetti è stato un gioco da ragazzi e da quel momento la signora Liliana è tornata a essere - seppure illegalmente - una cittadina di Cavallerizzo insieme ai suoi gatti. «E adesso Bertolaso mi deve riallacciare la corrente, altrimenti faccio una rivoluzione», promette. A 62 anni suonati, di abbandonare il suo paese la signora non ci pensa neppure. E come lei anche molti dei 320 abitanti di questo paesino in provincia di Cosenza che ogni giorno salgono fin qui, aprono le loro case e preparano da mangiare facendosi luce con le candele. «Ridiamo vita al paese», spiega Antonio Madotto, uno dei giovani che hanno creato il comitato «Cavallerizzo vive». «A noi manca soprattutto questo, la socialità tra gente che si conosce da una vita, che ha condiviso tutto e che adesso non accetta di essere sradicata e deportata dalle proprie case». Seppure a modo suo, Cavallerizzo è un esempio della politica «del fare» che tanto piace a Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso. E, sempre a modo suo, potrebbe essere anche un prototipo di quello che potrebbe accadere in Abruzzo. Dopo la frana del 2005, la Protezione civile ha infatti deciso di delocalizzare per sicurezza tutti gli abitanti. Il che ha significato abbandonare il vecchio centro dove la piccola comunità di origine albanese vive dalla fine del 1.400 (qui l'arbereshe lo parlano in molti, al punto che anche i cartelli stradali sono bilingue) per trasferirla nella nuova Cavallerizzo che si sta costruendo più a valle. Una new town che dopo anni di ritardi e una spesa che supera i 50 milioni di euro, dovrebbe essere pronta per l'inizio del 2011. Esattamente tra 335 giorni, come segna il grande contatore posto all'ingresso del cantiere sotto l'insegna della Protezione civile. New town che però ha anche provocato una piccola scissione tra gli abitanti di Cavallerizzo, divisi tra quanti sarebbero pronti a trasferirsi e chi invece è deciso a tornare nelle vecchie case. Nella Calabria che crolla sotto le frane, la fine di Cavallerizzo porta la data del 23 marzo del 2005, giorno in cui la terra comincia a scivolare dalla montagna fortunatamente senza fare vittime. Sulle cause dello smottamento si incrociano due ipotesi. Per gli abitanti di Cavallerizzo non è escluso che l'acquedotto Abbatemarco, che passa proprio sopra il paese, possa aver contribuito in qualche modo a quanto accaduto. Costruito nel 1978 dalla Cassa del Mezzogiorno, e gestito oggi dalla Regione, l'Abbatemarco porta 90 litri d'acqua al secondo, ma ne perde anche molta. «È risaputo che perde il 40% della sua acqua, e non è escluso che proprio queste perdite potrebbero aver influito sull'attivazione dello smottamento che ha riguardato Cavallerizzo», dice Fabio Ietto, docente di Geologia applicata all'università di Cosenza. Una tesi, quella dell'acquedotto, che però non è condivisa dalla Protezione civile, convinta invece che la causa delle frana vada ricercata nei temporali abbondanti che caratterizzarono i tre mesi precedenti lo smottamento, e tali da far registrare 645 millimetri di pioggia. Peccato che l'anno scorso sempre Ietto abbia registrato nello stesso periodo di tempo piogge ancora più abbondanti (912 millimetri) senza che si sia verificato alcun smottamento di terra. Sempre nel 2005 la Protezione civile commissiona una serie monitoraggi satellitari sul territorio della frazione, dai quali risulterebbe che tutto il centro storico di Cavallerizzo si muoverebbe di un centimetro l'anno. In paese arriva direttamente Bertolaso che annuncia la decisione di evacuare il paese per sicurezza e di costruirne uno tutto nuovo più a valle. «Ma in realtà - spiega ancora Ietto - il paese da allora non si è mosso, le case del centro storico sono ancora tutte integre nonostante siano passati degli anni e come dimostrano anche i vetrini posti dalle stessa Protezione civile sulle abitazioni e che oggi sono ancora interi. Il vero rischio è solo un rischio potenziale, come per tutti i paesi montani calabresi». «Del resto proprio la Protezione civile - prosegue Madotto - stabilì che le case danneggiate dalle frana furono al massimo l'11.5% del totale. Si poteva benissimo intervenire su quelle permettendo così al paese di continuare a vivere, e invece si è preferito fare scelte diverse». Una scelta che non piace neanche alla Soprintendenza per i beni architettonici della Calabria, che nel 2009 scrive per ben due volte al sindaco di Cerzeto per chiedere di salvaguardare il paese interessato «in maniera solo marginale» dalla frana. La decisione però ormai era presa. Senza informare gli abitanti di Cavallerizzo dei motivi che la sostengono, visto che le relazioni geologiche alla base della decisione di delocalizzare vengono consegnate dalla protezione solo nell'ottobre del

Argomento: NAZIONALE Pag. 104 Data: 22-02-2010 Il Manifesto New town calabrese

2009, ben quattro anni dopo e a cantiere già aperto. La nuova Cavallerizzo oggi è un via vai di camion e ruspe che si affannano nel fango. Più che un paese sembra un moderno quartiere di periferia anche se - assicurano al cantiere - si sono rispettate tutte le caratteristiche del vecchia frazione, arrivando a mantenere anche gli stessi rapporti di vicinato nell'assegnazione della case. Semmai qualcuno deciderà di andarci a vivere. Foto: LA FRAZIONE DI CAVALERIZZO, IN PROVINCIA DI COSENZA. SOTTO A DESTRA LA NUOVA CAVALLERIZZO DOVE A PARTIRE DAL PROSSIMO ANNO DOVREBBERO TRASFERIRSI GLI ABITANTI DEL PAESE.

Foto: MILIONI di euro. È la cifra spesa finora per costruire la nuova Cavallerizzo. Secondo gli abitanti, si sarebbero potute restaurare le vecchie case del paese spendendo molto meno

Argomento: NAZIONALE Pag. 105 Data: 22-02-2010 Il Manifesto Dal papa a Bossi, l'ora di liste pulite

SCANDALI ED ELEZIONI Il papa riceve due esponenti di governo coinvolti nell'inchiesta sulla protezione civile, «Avvenire» (come la Lega) chiede liste pulite alle regionali. E Berlusconi strapazza i suoi, con l'incubo del caso Lombardia e l'esigenza di rimandare la resa dei conti. Intanto difende «il galantuomo Verdini»

Domenico Cirillo ROMA ROMA È l'ora dei lunghi coltelli nel Popolo della libertà. Deve intervenire Berlusconi per smentire progetti di modifica del triunvirato Bondi, La Russa, Verdini che attualmente regge il partito. E soprattutto per confermare la fiducia a Denis Verdini, indagato dalla procura di Firenze per la corruzione negli appalti della protezione civile. Berlusconi non nasconde però la lotta interna al suo schieramento, ma la denuncia spiegando che la responsabilità degli attacchi «non è più solo della stampa ma di chi la usa per giochi di potere personali, per cercare di indebolire chi, proprio come l'onorevole Verdini, si è speso e si spende giorno per giorno per costruire la struttura del Popolo della libertà, lavoro storico e difficile, difendendolo con determinazione dagli attacchi esterni e, magari, interni». È sempre più evidente però che l'inchiesta fiorentina non è stata solo un colpetto, ma una vera e propria spallata che lascerà i segni nel centrodestra anche se con le regionali alle porte ogni novità è rinviata ad aprile. Intanto Berlusconi deve insistere con i suoi perché le liste elettorali non siano piene di inquisiti o persino condannati. Ieri glielo ha raccomandato anche un editoriale del quotidiano dei vescovi. Nel giorno in cui il papa in vaticano ha ricevuto l'omaggio di due esponenti del governo, Gianni Letta e Altero Matteoli, entrambi coinvolti nelle intercettazioni dell'inchiesta sulla protezione civile, Avvenire ha lanciato un appello in favore delle «liste pulite, cioè senza pregiudicati». Per Berlusconi è diventata una priorità (che però non esclude la necessità di richiamare all'ovile il sottosegretario Cosentino nonostante le pesanti accuse di collusione con la camorra). Il premier ha vissuto male lo stop del Consiglio dei ministri alla legge anticorruzione, ieri ha cercato di metterci una pezza spiegando di essere stato lui a «ritenere che il disegno di legge potesse essere migliorato». Ma il rinvio certo non ha giovato alla sua operazione di immagine che mirava a coprire subito il calo di popolarità seguito allo scandalo protezione civile. Intanto anche incalza: «Ho sempre detto di non mettere in lista chi si fa prendere con le mani nel sacco». Secondo il leader della Lega Nord «Calderoli ha detto a Berlusconi 'noi abbiamo fatto così, fate anche voi così e ci date una mano'». Qualche preoccupazione sull'impatto nelle urne dei recenti scandali il senatùr non la nasconde. «Tutto può influire ma sono convinto che la gente avrà l'intelligenza politica di saper scegliere, non si farà confondere da qualche mela marcia». Preoccupa soprattutto la situazione della Lombardia, dove, seppure all'ombra di un solido vantaggio di consensi, il centrodestra è continuamente falcidiato dagli arresti di suoi esponenti. Un assessore della giunta Formigoni è già stato arrestato e si susseguono le voci che un altro potrebbe seguirlo. Un consigliere comunale del Pdl è stato sorpreso nell'atto di intascare una tangente. E infine lo scandalo sulla bonifica dell'area milanese di Santa Giulia che ha coinvolto il deputato del Pdl Giancarlo Abelli che pure potrebbe trovare spazio nel listino del governatore Formigoni. Mentre medita rivoluzioni che è costretto a rinviare a dopo le regionali, Berlusconi ostenta tranquillità e dice di «non essere per nulla preoccupato» dal peso elettorale delle ultime inchieste. Quelle che secondo Avvenire costringono a chiedersi «se dopo la cloaca di Tangentopoli in cui sprofondò la prima repubblica questo sentore cadaverico della cosiddetta seconda non rappresenti altro che un nuovo ritorno vichiano di un ciclo storico dell'Italia, di un suo ricorrente destino». Foto: IERI IN VATICANO DA BENEDETTO XVII IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO GIANNI LETTA CON IL MINISTRO ALTERO MATTEOLI, TUTTI E DUE COINVOLTI NELL'INCHIESTA SULLA PROTEZIONE CIVILE /REUTERS

Argomento: NAZIONALE Pag. 106 Data: 22-02-2010 Il Manifesto Firenze aspetta il Riesame Bertolaso: Problemi di Silvio

L'INCHIESTA Nel capoluogo toscano il fascicolo su Letta Firenze aspetta il Riesame Bertolaso: «Problemi di Silvio» Sa. M. ROMA La prova del nove per l'inchiesta della procura di Firenze è l'udienza del riesame di martedì prossimo. La prima che potrebbe smontare anche solo parzialmente l'impianto accusatorio del procuratore capo Giuseppe Quattrocchi e dei pm che hanno lavorato con lui. Magari sfoltendo il numero delle accuse o quello degli indagati, tra i quali l'eccellente Guido Bertolaso. A supporto delle indagini fatte negli ultimi due anni e mezzo, tre giorni fa, i magistrati fiorentini hanno allegato al fascicolo duecento pagine di nuovi atti a supporto dell'impianto accusatorio. Tra gli inquisiti «a piede libero» il capo della protezione civile è l'unico ad aver presentato istanza al tribunale del Riesame per ottenere il dissequestro di tutto il materiale raccolto nel suo ufficio fin dal momento in cui il suo ex braccio destro, Angelo Balducci, è finito in manette. Da allora, i carabinieri del Ros stanno passando al setaccio anche i suoi conti bancari a caccia di un passaggio di denaro che dimostri il «prezzo» della corruzione. Nelle carte persentate alle parti, i soldi si avvicinanao a Bertolaso solo una volta: quando l'imprenditore Diego Anemone cerca affannosamente del denaro prima di un incontro col capo della protezione civile. Proprio la mancanza di prove di un «pagamento» sarà il primo punto di attacco del suo avvocato, Filippo Dinacci. Che mira anche a smenire anche la presunta relazione sessuale tra Bertolaso e «Monica», la ragazza brasiliana che nelle intercettazioni è associata alle voci «bikini alla brasiliana un po' stretto», «togliere i preservativi» ma anche ad un massaggio «stellare». Infine, Bertolaso vuole dimostrare che suo cognato, Francesco Piermarini, ha avuto incarichi al G8 della Maddalena non per l'intercessione del parente, ma solo per merito. E' la stessa tesi proposta due giorni fa a Matrix: «E' un esperto di bonifiche e lì c'era da fare una grande bonifica da amianto - ha detto il capo della protezione civile - Gli fu chiesto di lavorare e lui c'è andato. Io gli feci presente che si sarebbe saputo che era mio cognato e gli dissi di lavorare bene e ancora con più impegno». Nel suo correre di televisione in televisione per alimentare la propria autodifesa, ieri pomeriggio il quasi ministro ha concesso un'intervista a La7 che sarà messa in onda solo questa sera. Tra una battuta e l'altra, prende persino un po' le distanze da Berlusconi: «Il problema politico di Berlusconi non mi interessa e non mi appartiene. Certo ogni presidente del consiglio si vanterebbe dei nostri successi ma questa di certo non è una colpa». E' poco più di un proforma, visto che in queste stesse ore su mandato dello stesso presidente del consiglio sta andando in Sicilia e Calabria in cerca di alluvioni. I suoi avvocati hanno fatto circolare la voce di una richiesta per riportare a Roma la parte dell'inchiesta che lo riguarda. I pm di Perugia Alessia Tavarnesi e Sergio Sottani da tempo stanno valutando di sentirlo e questa mossa annunciata - oltre a portare l'indagine in un ufficio statisticamente più favorevole alla pubblica amministrazione - potrebbe complicare l'intero quadro. Per i pm perugini il primo passaggio fondamentale è atteso per le prossime settimane. Hanno chiesto al gip Paolo Micheli di firmare una nuova ordinanza di custodia cautelare per i quattro arrestati il 10 febbraio scorso (i funzionari pubblici Angelo Balducci e Fabio De Santis e gli imprenditori Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone). Il magistrato perugino ha tempo fino a domenica prossima per decidere il da farsi, tanto sulla nuova ordinanza di custodia cautelare quanto sulla competenza, anche se contro le sue scelte resta ancora aperta la strada del ricorso in cassazione. Firenze, invece, prepara per i prossimi giorni una nuova ordinanza contro nuovi indagati. Il fulcro dell'indagine è la scuola dei Marescialli. Ma nel fascicolo ci sono anche alcune intercettazioni tra Gianni Letta e lo stesso Bertolaso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 107 Data: 22-02-2010 Il Manifesto A Maierato non si rientra In arrivo Bertolaso

È ancora un paese fantasma Maierato, il piccolo centro del vibonese evacuato per una frana che ha fatto venir giù mezza montagna. A cinque giorni dallo smottamento che ha modificato per sempre la fisionomia del territorio, con le immagini televisive che hanno fatto il giro del mondo, i 2.300 sfollati attendono la visita del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso che oggi e domani sarà in Sicilia, a San Fratello, l'altro paese franato, dove incontrerà il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e poi si trasferirà in Calabria. La frana di Maierato sembra avere interrotto il suo movimento. «Ma non sarà più come prima», dice il sindaco Sergio Rizzo. Domani i primi sfollati faranno rientro nella zona del centro storico, quella più distante dal fronte della frana. Da ieri in appositi spazi ricavati nella Scuola di polizia i ragazzi delle scuole dell'obbligo hanno ripreso le lezioni con i loro docenti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 108 Data: 22-02-2010 Il Manifesto ANZIANA SENZA CASA SFRATTATA DALLA CASERMA DI COPPITO

«Ho 63 anni. Da 7 sono in attesa di una casa popolare. Non posso firmare contratti d'affitto pena la decadenza dalla graduatoria. Per la legge sono considerata una senza fissa dimora, e quindi non ho diritto a una casa della ricostruzione post-terremoto. Due giorni fa sono stata sfrattata dalla stanza della caserma di Coppito che mi ospita: entro 24 ore devo andar via. Ma io da qui non mi muovo. Non saprei dove andare». Filomena, questo il nome della cittadina aquilana che ha lanciato un appello sul quotidiano ecologista Terra, prima del sisma era ospite di alcuni amici la cui casa, però, risulta ora inagibile. «Ho quindi vissuto prima in un treno per sfollati allestito dalla Protezione civile, poi in una piccola stanza di una caserma - racconta - E due giorni fa ho ricevuto un avviso del vicecommissario vicario per la Ricostruzione in cui è scritto che "la signora è diffidata dal lasciare entro 24 ore dalla notifica del presente atto la caserma. In difetto si provvederà a esecuzione forzata". Dormirò lo stesso in caserma - annuncia Filomena - Ma che altro posso fare? Per la legge sono una senza fissa dimora quindi, come tanti altri, non ne ho diritto. Eppure so che alcune di queste case sono perfino vuote...».

Argomento: NAZIONALE Pag. 109 Data: 22-02-2010 Il Messaggero Il Campidoglio tira dritto: l'Idroscalo di Ostia deve essere sgomberato. E le casupole ...

Lunedì 22 Febbraio 2010 Chiudi

di GIULIO MANCINI Il Campidoglio tira dritto: l'Idroscalo di Ostia deve essere sgomberato. E le casupole a rischio esondazione abbattute. Il piano operativo della bonifica è già pronto da mercoledì scorso ma sarà un vertice convocato in Questura, presente il Prefetto Giuseppe Pecoraro, a stabilire tempi e modi. La data fissata per domani potrebbe slittare. Sono l'ordinanza 43 del 17 febbraio scorso, firmata dal sindaco Gianni Alemanno, e la successiva circolare del 19 del vicecomandante della polizia municipale di Roma, Diego Porta, a dettare le disposizioni per lo «sgombero abitazioni, locali, strutture ed edifici» dell'Idroscalo. Nella nota urgentissima si specifica che i servizi predisposti nei confronti dei diciannove gruppi di vigili urbani «saranno svolti con prestazioni di lavoro straordinario e ordinario a partire dalla mezzanotte di martedì e mantenuti sino a cessate esigenze senza soluzione di continuità». La direzione delle operazioni è affidata «ai dirigenti Antonio Di Maggio e Angelo Moretti». Oltre cinquecento gli uomini in divisa da impiegare. La fotografia dello stato in cui versa da decenni l'idroscalo è stata scattata da un censimento realizzato dal XIII Municipio. Si tratta di una cinquantina di manufatti abusivi, abitati da 53 famiglie, 17 con figli minorenni, 153 le persone individuate e 94 identificate, 98 residenti e 55 non residenti ma anche 36 cani, 9 gatti e un cavallo. Una situazione che ha convinto il Campidoglio ad organizzarne uno sgombero degli abusivi. Sono stati già trovati alloggi in sei residence per almeno un centinaio di persone. Subito dopo scatterà una radicale bonifica dell'area. Se infatti in una prima fase l'intervento avrà carattere di ordine pubblico subito dopo l'obiettivo è riportare l'area golenale in sicurezza ambientale. Furente Alemanno sulla fuga di notizie. «Le informazioni pubblicate dalla stampa e amplificate da attacchi demagogici dell'opposizione dichiara il sindaco stanno generando un'inutile e pericolosa tensione nell'area dell'Idroscalo. Il nostro impegno è quello di demolire, nei tempi e nei modi più opportuni, le baracche a più evidente rischio di inondazione, già dichiarate inagibili dai Vigili del Fuoco e dall'Ufficio Stabili Pericolanti del Comune di Roma a seguito dell'esondazione e delle mareggiate del 2008. Per quanto riguarda il resto della zona l'opera di bonifica procederà in modo concordato offrendo delle alternative abitative alle famiglie che risiedono legittimamente negli edifici abusivi dell'Idroscalo. L'obiettivo finale non è certo quello di “cementificare” una zona a costante rischio esondazione ma quello di riqualificarla creando un parco finalizzato alla tutela dei beni ambientali e alla promozione del turismo. Per prendere un esplicito impegno in questo senso riceverò domani pomeriggio (oggi n.d.r.) il parroco della zona, don Fabio, insieme al presidente Vizzani e ad una delegazione degli abitanti». «In quella zona - ribatte il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli si vuole realizzare un mega intervento edilizio per realizzare un nuovo polo nautico, strutture alberghiere e residenziali». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 110 Data: 22-02-2010 Il Messaggero ROMA - L'assicurazione che nelle liste del Pdl alle regionali, non ci sarà n...

Lunedì 22 Febbraio 2010 Chiudi

di FABRIZIO RIZZI ROMA - L'assicurazione che nelle liste del Pdl alle regionali, non ci sarà «nessun personaggio compromesso in modo certo», riceve dalla platea del convegno di «Rete Italia», a Riccione, un applauso. Ma ancora una volta, Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico, deve affrontare i guai del partito, sui quali ha voluto dare una scossa accusando i «giochi di potere» al vertice, ammettendo che «c'è qualcuno che approfitta della sua posizione per interesse personale». E punta il dito, invece, sugli avversari del Pd, «sono disperati per il calo di consensi, si aggrappano a tutto, anche all'attacco di servitori dello Stato», ovvero Bertolaso. Nella difesa del capo della Protezione civile («si cerca di annullare una pagina nobile, vogliono farla passare per storia di affari sporchi») prende la palla al balzo per un attacco frontale al centrosinistra («Il Pd è sempre più estremista e laicista, al traino politico di un movimento eversivo come l'Idv e culturale dei radicali») ed un altro contro l'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi. «I responsabili dello sfascio dei rifiuti a Napoli sono gli stessi che oggi attaccano Bertolaso». Prodi non risponde direttamente, ma attraverso la portavoce, Sandra Zampa. Che stende un vero atto di accusa. «Di malgoverno gli italiani ne hanno conosciuto uno solo: quello di Silvio Berlusconi, il premier delle promesse disattese, impegnato a difendere con le unghie e con i denti le proprie aziende prima e se stesso dopo. Contro la giustizia e senza rispetto dei valori di cui si riempie la bocca. Gli italiani sapranno giudicare da sé: la storia e il tempo fanno giustizia delle urle, degli strepiti, del potere mediatico. E sarà così anche in questa occasione». Sui rifiuti di Napoli ricorda quindi che Bertolaso ammise di aver seguito «per la soluzione del problema, il piano predisposto con Prodi, che è risultato molto efficace». La telefonata del premier arriva, a Riccione, poco prima di mezzogiorno, in chiusura del convegno. E con il padrone di casa, Formigoni, che nella suoneria del telefonino, usa un passaggio del discorso del Cavaliere poco prima di essere aggredito a Milano, scambia alcune battute. «Scaricatelo e pagate un euro», propone Berlusconi. Il quale è prodigo di complimenti verso Anna Maria Bernini, candidata Pdl in Emilia Romagna, impegnata, «ventre a terra», in una dura campagna elettorale contro il Pd. Il Cavaliere auspica che «il vento del cambiamento» possa arrivare anche in Emilia dove il Pdl, così dice, deve portare «anche la nostra moralità che è quella non soltanto di non rubare, ma di mantenere gli impegni». Per ora l'impegno è di non mettere in lista inquisiti con condanne «in modo certo». Assicura: «Vigileremo con attenzione». Avverte che «non è alle porte una nuova tangentopoli», con una distinzione: «Ci sono semmai casi che vanno perseguiti e sanzionati». Da questa opposizione non vuole sentire «lezioni di moralità», attaccano Bertolaso «con accuse assurde» perchè sono disperati. Difende la ricostruzione in Abruzzo. «E' un risultato miracoloso per il quale siamo apprezzati in tutto il mondo. Bisogna far prevalere la ragione e il buonsenso». Invece, da parte dell'opposizione, è «come se ci fosse una furia autodistruttrice che annulla i risultati, che travolge tutti gli sforzi che si fanno, si cerca di far apparire una delle più nobili pagine della storia recente come una storia di affari sporchi e corruzione». Non vede alternative al Pdl, le sue aspettative sono state «tradite» sia da Veltroni che da Bersani. «Alla prova dei fatti ci hanno tradito, erano aspettative di molti cattolici moderati che militavano nel Pd. E che adesso hanno dovuto prendere atto, come Rutelli, Binetti». Insomma, «in queste condizioni è molto difficile e disperante cercare per noi un interlocutore e porte aperte al dialogo». Risponde Anna Finocchiaro, Pd: Berlusconi lancia accuse per coprire «una realtà molto triste e inquietante». Pier Ferdinando Casini, leader Udc, ribadisce di essere «garantista» verso Bertolaso, «ma non lo siamo con i troppi ladri che circolano nella politica e la inquinano e fanno perdere credibilità alle istituzioni». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 111 Data: 22-02-2010 Il Messaggero MILANO Su quei pendii non avrebbero dovuto avventurarsi: manto instabile, temperature miti,...

Lunedì 22 Febbraio 2010 Chiudi

di CLAUDIA GUASCO MILANO Su quei pendii non avrebbero dovuto avventurarsi: manto instabile, temperature miti, rischio valanghe a livello tre e quattro (il massimo è cinque) su Alpi e Appennini. Ma i consigli degli esperti si sono sciolti come neve al sole, inascoltati dagli appassionati dello sci estremo che anche ieri hanno sfidato la morte per l'ebbrezza di una discesa fuori tracciato. Nemmeno le quattro vittime tra venerdì e sabato hanno ricondotto alla ragionevolezza e ieri è stata un'altra giornata in cui la montagna ha imposto la sua spietata legge: tre valanghe con epicentro in Valtellina e nelle valli bergamasche, sei persone coinvolte, di cui due gravissime, e a provocare il distacco delle placche sono stati sempre gli sciatori. Uno è stato multato e un'altro denunciato dai carabinieri a piede libero, entrambi colpevoli di aver causato la slavina che li ha travolti. Un altro sciatore è stato arresato nei pressi di Bormio per aver provocato una valanga. Uno sciatore polacco ha perso la vita all'ospedale di Trento dopo essere stato travolto da una valanga in Alto Adige, nella zona di Sesto Pusteria. «Non avventurarsi in neve fresca, evitare di tagliare i pendii sopra le piste per non mettere a repentaglio la sicurezza di chi sta scendendo», elencano al centro nivometeorologico dell'Arpa Lombardia. Suggerimenti che non ha seguito il pensionato di 72 anni già bloccato e multato sabato dalla Gdf mentre era impegnato in un fuoripista in zona valanghe e che ieri, con un giovane di 28 anni, si è di nuovo avventurato in un'area a rischio sopra Bormio, a quota 2700 metri in località Ceresina. La slavina sarebbe stata causata proprio dal ragazzo, che è riemerso illeso dal cumulo di neve e ha lanciato l'allarme: il pensionato è stato estratto dai soccorritori dopo lunghe ricerche, in grave stato di ipotermia, arresto cardiaco e fratture varie. Ora lotta per la vita in un letto dell'ospedale di Bergamo, mentre il ragazzo è stato interrogato nella caserma dei carabinieri di Bormio e sanzionato. Due ore dopo un altro allarme sul versante opposto, in Val Gerola. Una coppia francese viene investita in pieno da una valanga sul monte Olano, lui si salva, la moglie di 29 anni viene estratta semi congelata e ora è ricoverata a Milano in condizioni critiche. Intanto in Val Brembana, a Foppolo, un operaio di 35 anni che scendeva da quota 2.100 ha fatto staccare una slavina che l'ha investito, trascinandolo per un centinaio di metri. E' riuscito a liberarsi da solo e a lanciare l'allarme. Soccorso, poi è stato denunciato. E' morto invece per infarto un escursionista del Cai di Rieti, V.I. di 58 anni, impegnato in una zona impervia nei pressi della grotta Santa Filippa, a 600 metri di altezza, nel reatino. Ed è in prognosi riservata un alpinista caduto nel canalone di Bobbio mentre scalava in mote Resegone a Lecco. «Non sappiamo più come far capire che siamo in un momento a rischio elevatissimo», dice Paolo della Torre, responsabile del 118 di Sondrio. Anche perché da oggi è in arrivo una nuova perturbazione atlantica: la protezione civile ha emesso un'allerta meteo fino a mercoledì. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 112 Data: 22-02-2010 Il Messaggero ROMA Lo scontro sulle intercettazioni è già decollato, anche se in Senato tutto rester&#2...

Lunedì 22 Febbraio 2010 Chiudi

ROMA Lo scontro sulle intercettazioni è già decollato, anche se in Senato tutto resterà fermo fino al 3 marzo, limite previsto per la presentazione degli emendamenti. Il problema però è politico: la voglia di Berlusconi di blindare il testo, contestatissimo, che uscì da Montecitorio è figlia delle nuove inchieste sulla Protezione civile e sulla corruzione negli appalti. Il ministro Alfano ha annunciato l'irrigidimento del Pdl, nonostante le perplessità a suo tempo espresse dal Colle. La polemica tra maggioranza e opposizione è partita in tromba. Il centrodestra convinto che le intercettazioni vadano limitate e contestano le accuse della sinistra: «L'opposizione il falso quando sostiene che esso è a tutela del cittadino Silvio Berlusconi. È falso e offensivo verso le migliaia di altri cittadini che hanno visto intercettate le loro conversazioni telefoniche e sbattute sulle pagine dei giornali senza essere indagati per nessun reato». La pdl Santelli insiste: «Loro parlano del ddl intercettazioni come uno stop alle indagini e un bavaglio all'informazione mentre ogni giorno le forze dell'ordine, spronate da questo Governo, arrestano latitanti e colpisco i patrimoni dei boss». La capogruppo pd, Finocchiaro, ribatte dicendo che i giudici vanno lasciati liberi di proseguire le indagini: «Quello che più infastidisce è che gli atti conosciuti di questo governo, penso al processo breve, al legittimo impedimento e al ddl sulle intercettazioni, sono provvedimenti che non aiutano la lotta alla criminalità e la giustizia tutt'altro». Conclusione: il Pd non voterà mai il ddl sulle intercettazioni. Così, mentre Giulietti già pensa ad una campagna di disobbedienza civile, l'Idv di Di Pietro accusa Berlusconi di far finta di approvare norme anti corruzione quando poi, limitando le intercettazioni ai reati di mafia, i corruttori se la caverebbero tutti. Dice il presidente della commissione Giustizia del Senato, Berselli: «Sulle intercettazioni l'aria è ancora rarefatta, tutto starà fermo fino al 3 marzo. Martedì invece si riunirà l'ufficio di presidenza per decidere se calendarizzare il legittimo impedimento». Sul quale pendono 400 emendamenti. Quindi, se vi fosse un'accelerazione, i tempi si farebbero più concitati. Il clima promette molta più tensione che confronto. Perché le parole del ministro Alfano chiudono gli spiragli: «Andremo avanti con il testo approvato alla Camera che rappresenta un punto di equilibrio tra esigenze delle indagini, diritto alla riservatezza, di cronaca e tutela delle intercettazioni per i reati di mafia». C.Rz. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 113 Data: 22-02-2010 Il Messaggero SAN FRATELLO (MESSINA) - Difendere il paese dalla frana e difendere se stesso dal "fang...

Lunedì 22 Febbraio 2010 Chiudi

di LUCIO GALLUZZO SAN FRATELLO (MESSINA) - Difendere il paese dalla frana e difendere se stesso dal “fango”. Guido Bertolaso opera su due fronti, dopo il sopralluogo - da terra e dall'elicottero - a San Fratello, il paese dei Nebrodi spaccato dalle frane messe in movimento dagli incendi boschivi del 2007. Nella Casa comunale, incontrando il sindaco, Salvatore Sidoti Pinto, gli amministratori e i cittadini, il Capo della Protezione Civile, che è affiancato dal Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, attacca quanti- a suo giudizio senza fondamento - lo additano come corresponsabile delle irregolarità e dei reati contestati dalla Procura di Firenze che indaga sugli appalti per il G8 a La Maddalena. Bertolaso si è poi spostato a Giampilieri, per verificare lo stato dei lavori dopo la frana di tre mesi fa, quindi è volato in Calabria per l' emergenza di Maierato e gli altri dissesti. “Stanno cercando di distruggere la mia credibilità, è sotto gli occhi di tutti - accusa da San Fratello Bertolaso-, anche qualche titolo sui giornali di oggi continua a insinuare una serie di comportamenti che non mi appartengono”. Ma soprattutto, rimarca ancora il sottosegretario, nel mirino delle critiche e delle “insinuazioni”, non c'è solo la sua persona. “C'è il tentativo di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato” - ha proseguito, raccogliendo applausi - con conseguenze nefaste per la stessa convivenza civile. “Quando parlo con gli abitanti di San Fratello e di qualsiasi altra parte d'Italia - è il ragionamento di Bertolaso - prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perché sanno che io quegli impegni li mantengo. Nel momento in cui si cerca di gettare fango su una persona, un sistema e un'organizzazione il rischio è che si perda la fiducia. Bisogna essere seri, severi nei giudizi ma imparziali e obiettivi”. E poiché Bertolaso ritiene che il suo “mestiere” non sia soltanto quello di difendere, puntellare, ricostruire territorio e manufatti, ma anche quello di testimoniare alle vittime delle emergenze che non resteranno sole, ecco giungere una dichiarazione di impegno: “lo Stato c'è, è arrivato immediatamente e non se ne andrà fino a quando non avrà dato tutte le risposte che vogliono gli abitanti di San Fratello” . Ma a controbilanciare le accuse c'è “l' affetto della gente, lo sento un po' da tutta Italia, sono stato inondato da messaggi di ogni tipo di solidarietà, e questo mi convince ad andare avanti, fino a quando potrò farlo”. Bertolaso ha quindi voluto ricordare che da 8 anni e mezzo si è impegnato a “parlare di prevenzione” delle catastrofi ambientali, ed in tutto il Paese “bisogna investire per prevenire e gestire le emergenze. Non sono i Nebrodi che stanno franando: sta franando la provincia di Messina, parte della Calabria. C'è una situazione molto più ampia e critica rispetto a un caso isolato”. Nello specifico di San Fratello, poi, il Sottosegretario ha sottolineato che “la situazione è molto critica, una diagnosi definitiva si avrà tra un mese, 50 milioni di metri cubi di terra si stanno spostando, anche se il movimento rallenta. Fino a quando la frana non si sarà fermata non si potrà intervenire per la messa in sicurezza e la stabilizzazione del territorio. Non posso garantire che tornerete alle vostre case, ma certamente resterete a San Fratello”. Quali le cause di questo dramma che mette con le spalle al muro un' intera comunità? Il dissesto è sopratutto “la conseguenza degli incendi di 3 anni fa”. Il 27 agosto del 2007, infatti, dopo avere sorvolato la costa tirrenica in fiamme da Messina a Palermo, proprio Bertolaso aveva avvertito che “quella odierna verrà ricordata come la giornata più critica nella storia degli incendi boschivi del nostro Paese. Dall' elicottero ho contato almeno 20 grandi focolai''. Ed in uno degli incendi, a Patti, proprio al di sotto di San Fratello, il fuoco appiccato da una banda criminale aveva ucciso 6 ospiti di un agriturismo. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 114 Data: 20-02-2010 Il Nuovo.it Bertolaso, processi sommari da fascismo

>

Intervista con La7, ''la Protezione civile non e' una cupola''

(ANSA) - ROMA, 20 FEB - La Protezione civile 'non e' una cupola che distribuisce appalti o favori'. Lo ha detto Guido Bertolaso in un'intervista a La7. Il sottosegretario ha aggiunto che bisognera' vedere come si concludera' l'inchiesta fiorentina, perche' 'i processi sommari si facevano nel fascismo'. Bertolaso ha ribadito di non aver preso soldi dalle persone arrestate e di non aver mai usufruito di prestazioni sessuali da parte di escort. L'intervista andra' in onda nel programma 'Reality' di domani.

Argomento: NAZIONALE Pag. 115 Data: 21-02-2010 Il Nuovo.it Maltempo: Bertolaso in Calabria

>

Sottosegretario incontra Loiero e assicura che fondi ci sono

(ANSA) - LAMEZIA TERME (CATANZARO), 21 FEB -'Non stiamo perdendo neanche un minuto per cercare di dar seguito agli impegni presi'. Cosi' Bertolaso in Calabria. Il Capo della Protezione civile si e' recato nella regione dove si sono verificate nuove frane, con sgomberi di case tra Cosenza e Catanzaro. Per precauzione e' stato rinviato il rientro in casa degli abitanti di Maierato. Il sottosegretario, che ha incontrato il governatore Loiero, ha assicurato che 'ci sono i soldi' per far fronte ai danni del maltempo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 116 Data: 21-02-2010 Il Nuovo.it Allerta meteo, temporali a Centro-Sud

>

Molto intensi su Sardegna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia

(ANSA) - ROMA, 21 FEB - Nuova ondata di maltempo. Una perturbazione di origine atlantica interessera' da domani la Sardegna e il Centro-Sud, portando piogge. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un'ulteriore allerta meteo che estende e prolunga quello emesso venerdi' che prevede, a partire dalla mattinata di domani e per le successive 24-36 ore temporali isolati, che localmente potranno essere anche molto intensi, su Sardegna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 117 Data: 19-02-2010 Panorama.it Decreto legge Emergenze, niente Protezione civile Spa: le foto dalla Camera

Tags: Camera-dei-deputati, Decreto Legge Emergenze, governo, Guido-Bertolaso, Protezione-civile Lascia un commento

Guido Bertolaso (Mauro Scrobogna / LaPresse) (ANSA) - ROMA, 19 FEB - Addio Protezione civile S.p.a., niente scudo per i commissari che si occupano dellemergenza rifiuti in Campania e niente poteri di vigilanza da parte del Dipartimento di Guido Bertolaso sulla Croce Rossa: il decreto legge emergenze esce dalla Camera alleggerito di alcune delle misure chiave e passa al Senato per il varo definitivo. Restano pero le norme sullAbruzzo e quelle per la chiusura della fase di gestione emergenziale dellimmondizia a Napoli.

Camera - Protezione civile, Frattini e Berlusconi

Guido Bertolaso

Guido Bertolaso (Mauro Scrobogna / LaPresse)

Il voto

Mario Pepe e Denis Verdini

ADDIO PROTEZIONE SPA - Niente Protezione civile s.p.a. La norma, al centro di numerose polemiche, inserita nel testo originario e stata cancellata da un emendamento del governo. STOP SCUDO COMMISSARIO - Salta la misura che prevedeva, fino al 31 gennaio 2011, che non potessero essere intraprese azioni giudiziarie e arbitrali nei confronti delle strutture commissariali che si occupano dellemergenza rifiuti in Campania e che quelle pendenti venissero sospese. CROCE ROSSA - La Protezione civile non vigilera sulla Croce Rossa italiana, al contrario di quanto inizialmente previsto. BENI CULTURALI - Salta la norma che prevedeva linquadramento come dirigenti di prima fascia del ministero dei Beni culturali dei dipendenti che esercitavano gia funzioni dirigenziali. La norma riguarda una sola persona, ammette Guido Bertolaso. Secondo la Uil la misura avrebbe riguardato lattuale capo di gabinetto del ministro Bondi, Salvatore Nastasi. ABRUZZO - Il presidente della Regione assume lincarico di commissario delegato per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma e puo a sua volta nominare quali sub commissari i sindaci e i presidenti delle province interessate. ZONE CALAMITA, STOP TASSE - Stop ai tributi per sei mesi per tutte le situazioni dove si registrano calamita. La sospensione del pagamento delle tasse e dei contributi sara disciplinata - si precisa pero - con decreto del ministro dellEconomia e potra durare fino a sei mesi. POST EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA - Il 31 dicembre 2009, dopo quindici anni, e cessata la dichiarazione di stato di emergenza. Il decreto prevede il subentro delle autorita amministrative e territoriali nelle attivita fino a oggi svolte dallamministrazione straordinaria. Alle strutture esistenti verra affiancata una Unita operativa e unUnita stralcio con il compito di guidare il passaggio dallemergenza alla gestione ordinaria. FORZE ARMATE - E previsto limpiego di 250 militari con lobiettivo di salvaguardare le aree di interesse strategico. TERMOVALORIZZATORE ACERRA - Il prezzo dellimpianto e di 355 milioni di euro e si prevede il trasferimento della sua proprieta alla regione. In assenza del quale, pero, la proprieta passa automaticamente alla Protezione civile. In attesa del trasferimento il Dipartimento di Bertolaso puo prenderlo in affitto a un canone mensile di 2.500.000 euro per un massimo di due anni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 118 Data: 19-02-2010 Panorama.it Decreto legge Emergenze, niente Protezione civile Spa: le foto dalla Camera

FINANZIAMENTO STRAORDINARIO A PROVINCE - Per assolvere ai primi adempimenti urgenti alle Province e assegnata, in via straordinaria, una somma pari a euro 1,5 per ogni abitante residente. PERSONALE PROTEZIONE CIVILE - La Protezione potra stabilizzare il personale con contratto di collaborazione, per una spesa complessiva di oltre 8 milioni di euro. BERTOLASO - Con una modifica introdotta durante lesame parlamentare si prevede che il Capo della Protezione civile non debba percepire ulteriori emolumenti per lo svolgimento delle funzioni di Sottosegretario. CARCERI - Via al piano carceri: un iter piu snello per la localizzazione e lespropriazione delle aree dove realizzare i nuovi penitenziari anche attraverso i poteri del commissario straordinario che potra avvalersi dei Fondi Fas. Prevista inoltre una disciplina ad hoc per prevenire infiltrazioni della criminalita organizzata. (ANSA)

redazione Venerdì 19 Febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 119 Data: 20-02-2010 Il Quotidiano.it Haiti: la Protezione Civile delle Marche fa il primo bilancio

Ancona | A dieci giorni dall'inizio della missione la Protezione Civile delle Marche fa un primo bilancio.

di Redazione

Dal 9 febbraio operano attivamente ad Haiti, devastata dal terremoto, 24 rappresentanti della Protezione civile regionale per fornire supporto e assistenza alle strutture sanitarie locali. Il gruppo è composto da un funzionario, tre cuochi (due dell'Anpas e uno del Cb club di Fano) e venti 20 soci ARES. Sono partiti dall'aeroporto militare di Pratica di Mare e hanno portato con sé strumentazioni e attrezzature, tra cui un apparecchio radiologico RX da campo. La struttura temporanea di missione istituita dal Dipartimento della Protezione Civile è stata realizzata all'ospedale pediatrico "Saint Damien" della Fondazione Rava, nella Municipalità "Del Mas" di Port-au-Prince.Si è cominciato subito a lavorare nonostante le condizioni proibitive e le difficoltà oggettive. I cuochi hanno iniziato a preparare i pasti già dalla prima sera al campo, anche collaborando alla definizione di quanto necessario al migliore funzionamento della cucina. Sono arrivati a somministrare circa 1200 pasti complessivi. Si occupano della spesa, rifornendosi all'unico supermercato della zona e talvolta allo spaccio dell'UN. Alcuni ragazzi locali aiutano nelle operazioni di cucina che è aperta dalle 6.00 alle 15.00 e dalle 17.00 alle 21.00. Fino al 12 febbraio, per il pernottamento, il gruppo della Regione Marche ha dovuto raggiungere ogni sera una località a circa un'ora e mezzo di viaggio, poiché non vi erano ancora sufficienti posti per dormire al campo. Tragitti di andata e ritorno molto stancanti e pericolosi lungo strade per lo più sterrate e piene di buche. Al campo, il DPC ha installato una rete WiFi, che permette di gestire informazioni e comunicazioni anche con l'Italia. E' stato inoltre installato un ponte radio, che permette le comunicazioni tra le varie componenti presenti ed operanti sul territorio durante il giorno. Il campo è alimentato da un gruppo elettrogeno unico, 35 KW trifase e ad alimentazione diesel con serbatoio interno, che rifornisce di energia elettrica sia l'ospedale da campo che il campo stesso. A ridosso del campo è stata realizzata un'elisuperficie dove atterrano e decollano elicotteri da trasporto di grandi dimensioni. L'attività medica del team ARES si è concentrata nella gestione del Posto medico chirurgico avanzato, ereditato in gestione dai colleghi del team precedente GCU di Pisa. Sono presenti internisti ed infettivologi che hanno cominciato a gestire anche casi di gastroenterite, polmonite, tubercolosi e malaria, favorita, questa, dal clima caldo e umido e dalla presenza di zanzare. Il lavoro del gruppo medico comporta una media di circa 50 visite al giorno, circa 5 interventi chirurgici - ortopedici e la gestione di una degenza di 15 posti letto per adulti. Viene offerto il supporto di un neonatologo all'Hopital Saint Damien per la gestione dei bambini prematuri e malnutriti. Il team ARES coordina inoltre le necessità di medevac (evacuazione medica) presso la nave Cavour per problematiche particolari (terapia iperbarica, esecuzione di esami Tac, emotrasfusioni) non solo di pazienti del PMA ma anche di pazienti ricoverati al Saint Damien, all'Hopital dei Camilliani e all'Advanced Medical Post a Saint Marc. Un gruppo Ares effettua quotidianamente attività ambulatoriale con un Advanced Medical Post presso il Saint Nicolas Hopital e presso l'High School di Saint Marc. Inoltre, un componente del team Ares effettua supporto psicologico quotidiano a circa 10 bambini del Saint Damien e a circa 20 bambini sfollati a Saint Marc. Riguardo alle attività tecniche, il funzionario della Regione Marche collabora a sopralluoghi del DPC, in sinergia con i referenti dei Vigili del Fuoco e del Genio Militare. Altra attività importante è quella di individuare aree fruibili per allestire tendopoli per gli haitiani. Dal 15 febbraio, infine, è presente il tecnico radiologo dell'ARES. Contemporaneamente, un cargo ha portato ulteriori materiali sanitari, tra cui componenti dell'ospedale da campo della Regione Marche, quali zaini, strumentario chirurgico e farmaci acquisiti dagli Ospedali Riuniti di Ancona.

20/02/2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 120 Data: 20-02-2010 Il Quotidiano.it Haiti: la Protezione Civile delle Marche fa il primo bilancio

Argomento: NAZIONALE Pag. 121 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile"

Quotidiano Net - Il capo della Protezione civile si difende in tv su La7: "I processi sommari si facevano durante il fascismo. Mi sento preso in giro, ma il tempo farà giustizia" " /> Quotidiano.net "Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile"" Data: 22/02/2010 Indietro

Che lavoro cerchi: Dove:

Politica

Cronaca Economia Esteri Politica Gossip e Spettacoli Salute Tecnologia Video Il Caffè Motori DietaClub Ecquo Blog

HOMEPAGE > Politica > Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile" verso la chiusuraAl vaglio la posizionedella Lazzeroni"> | sulla spiaggia di Cancun""> Articolo successivo di Politica >

Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile" Il capo della Protezione civile si difende in tv su La7: "I processi sommari si facevano durante il fascismo. Mi sento preso in giro, ma il tempo farà giustizia"

invia per e-mail | stampa | dizionario Trova significati nei dizionari Zanichelli In questa pagina è attivo il servizio ZanTip: Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010. Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.

| | condividi

Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso PROTEZIONE CIVILE La Camera approva il decreto Cosa prevede FINI "Negli appalti garantire l'imparzialità" DOSSIER INTERCETTAZIONI parte 1 2 3 4 5Berlusconi difende Bertolaso, sei d'accordo? Contenuti correlatiL'Aquila: corteo di protesta nella zona rossaBertolaso in Calabria: "Stato di calamità per le zone alluvionate"Il premier: "Vertici Pdl,nessun cambiamentoVerdini? Contro di luidei giochi di poteri"Piazza Montecitorio, la Bongiornoe Ghedini contestati: "Ladri!"Bersani, foto-rispostaa Guido Bertolaso"Ecco come spalavoil fango a Firenze"

Argomento: NAZIONALE Pag. 122 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile"

Roma, 20 febbraio 2010 - "Ho incontrato l'imprenditore Anemone all'Aquila. È uno dei tanti imprenditori che conosco. Gli ho detto di venire nella scuola della Guardia di finanza di Coppito e non in un appartamento o in un residence". Lo racconta il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso, in un'intervista a 'Reality' (il programma di approfondimento del TgLA7 che andrà in onda domani alle 23,40).

"Anemone - continua Bertolaso - mi ha chiesto: adesso con questa storia del G8 che dalla Maddalena si sposta, che succede? Gli ho risposto che dovevano andare avanti e rispettare i tempi previsti dall'appalto".

Alla domanda se Anemone avesse chiesto o meno di ottenere un appalto all'Aquila, Bertolaso risponde: "In molti mi hanno chiesto appalti per L'Aquila, ma ogni appalto è passato per gare ufficiali. La commissione è stata spesso presieduta dal prefetto Gabrielli che è uomo al di sopra di ogni sospetto. Ed era lui che materialmente apriva le buste. Che la procura de L'Aquila adesso abbia chiesto le carte a quella di Firenze è un atto dovuto ma vediamo ora cosa emergerà perchè i processi sommari si facevano durante il fascismo".

Insomma Bertolaso difende nuovamente la Protezione Civile, che ''non è una cupola che distribuisce appalti o favori''. "Il momento più difficile per me - dice è stato parlare alla mia famiglia il giorno in cui mi è arrivato l'avviso di garanzia per corruzione. Voi mi conoscete, ho detto, possibili passaggi di soldi sapete che non ce ne sono stati. Per quanto riguarda possibili prestazioni sessuali mi sembra che le dichiarazioni rese dall'interessata confermino che si è trattato solo di massaggi".

"Mi sento preso in giro - prosegue il capo della Protezione civile -, coinvolto in una vicenda molto più grande di me che però si sta chiarendo in quella che è la sua verità. Il tempo farà giustizia".

Per quanto riguarda il Centro Salaria Sport Village, Bertolaso agiunge: "Ci vado perchè è un centro popolare. Frequentato da famiglie e bambini". E continua: "Se fossi andato nel centro di cui è presidente Malagò mi avrebbero accusato di favorirlo perchè era interessato ai mondiali di nuoto".

Infine riguardo il peso delle elezioni regionali sulla decisione di non dimettersi dal ruolo di Capo della Protezione Civile, Bertolaso dice: "Il problema politico di Berlusconi non mi interessa e non mi appartiene. Certo ogni Presidente del Consiglio si vanterebbe dei nostri successi ma questa di certo non è una colpa". PROTEZIONE CIVILE La Camera approva il decreto Cosa prevede FINI "Negli appalti garantire l'imparzialità" DOSSIER INTERCETTAZIONI parte 1 2 3 4 5Berlusconi difende Bertolaso, sei d'accordo? verso la chiusuraAl vaglio la posizionedella Lazzeroni"> | sulla spiaggia di Cancun""> Articolo successivo di Politica >

Segnala ad un amico

Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro

Argomento: NAZIONALE Pag. 123 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile"

QuotidianoNet

09:52 - Cronaca Brescia, scuolabus si ribalta Feriti otto dei bimbi a bordo

08:33 - Cronaca Come cambia il clima Sorpresa in Val Padana La nebbia è sparita

08:17 - Cronaca Appalti G8, gli indagati erano pronti a scappare "Ad Acapulco è meglio" Orientamento di voto: Elezioni Regionali

Quotidiano.net su Facebook Le offerte di Quotidiano.net

DietaClub Inserisci il tuo peso e altezza per ottenere il tuo profilo dieta Altezza: cm Peso: kg

YOOX.COM NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE Vedi tutta la selezione! Visualizza tutte le offerte powered by Yoox

Nokia 5800 XpressMusic prezzo:230,99 €

MioFotoLibro.com Le tue foto diventano un libro. Nessun software, pensiamo a tutto noi, in modo concreto, essenziale. Servizio gratuito

Blog

Un paragone tra Bode e Felipe Leo Turrini commenta

Argomento: NAZIONALE Pag. 124 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso: "Nessuna cupola nella protezione civile"

Compagnia di giro Travaglio&Belpietro Achille Scalabrin commenta

Milan - Bari A Ronchi commenta

Milan, la migliore risposta di Leonardo a Silvio l'Impiccione Mister X commenta

Travaglio, il censore del Terzo Millennio. Massimo Pandolfi commenta

Abolire le imposte dirette? Ottima idea. Cesare De Carlo commenta Articoli più commentati Dà una ricetta per cucinare i gatti Beppe Bigazzi sospeso dalla Rai128 commenti Milano come il Bronx Bossi: "Niente rastrellamenti" 87 commenti Silvio e le sue donne: 'Macchè regionale, si vota per me o contro E dopo di me, Alfano'74 commenti La Libia rimpatria gli europei Una ritorsione contro la Svizzera48 commenti Caccia all'onorevole che sniffa cocaina in Parlamento42 commenti Italiani, popolo di evasori quasi uno su 3 non paga l'Irpef39 commenti Par condicio, parla Santoro: "Annozero andrà in onda ma senza personaggi politici"39 commenti Sondaggi più recenti Berlusconi difende Bertolaso, sei d'accordo? Ti piace il Festival di Sanremo stile Antonella Clerici? Qual è l'uomo perfetto del decennio? Sanremo 2010, quale canzone dei big preferisci? Qual è la bionda perfetta dell'ultimo decennio? Giusto scrivere sulla carta d'identità la disponibilità alla donazione di organi? Accetteresti una centrale nucleare nella tua regione? In caso di vittime, giusto punire col carcere chi provoca valanghe? Archivio notizie Seleziona l'anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Ricerca libera: Pubblicità Contatti Mappa del sito e feed RSS Informativa privacy Archivio HOME - Copyright © 2009 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Powered by Softec

Argomento: NAZIONALE Pag. 125 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me"

Quotidiano Net - Il ;sopralluogo del ;capo della Protezione Civile nell'area di San Fratello, nel Messinese, dove la frana ha costretto all'evacuazione di 1500 persone. "Bisogna investire per evitare le emergenze" " /> Quotidiano.net "Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me"" Data: 22/02/2010 Indietro

Che lavoro cerchi: Dove:

Cronaca

Cronaca Economia Esteri Politica Gossip e Spettacoli Salute Tecnologia Video Il Caffè Motori DietaClub Ecquo Blog

HOMEPAGE > Cronaca > Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me" in RomagnaEpicentro nel Cesenate"> | avviatola riabilitazione equestre""> Articolo successivo di Cronaca >

Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me" Il sopralluogo del capo della Protezione Civile nell'area di San Fratello, nel Messinese, dove la frana ha costretto all'evacuazione di 1500 persone. "Bisogna investire per evitare le emergenze"

invia per e-mail | stampa | dizionario Trova significati nei dizionari Zanichelli In questa pagina è attivo il servizio ZanTip: Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010. Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.

| | condividi

Guido Bertolaso durante il sopralluogo a San Fratello (Messina) Il pericolo più grande del terremoto Bertolaso di G. TASSI BERTOLASO: "NESSUNA CUPOLA NELLA PROTEZIONE CIVILE" PROTEZIONE CIVILE La Camera approva il decreto Cosa prevede DOSSIER INTERCETTAZIONI Parte 1 2 3 4 5 6Berlusconi difende Bertolaso: sei d'accordo? Contenuti correlatiSos frane da Calabria a Sicilia, guardate le immagini del disastroBertolaso: "Nessuna cupolanella protezione civile" Messina, 21 febbraio 2010. «Lo Stato c'è, è arrivato immediatamente e non se ne andrà fino a che non avrà dato tutte le

Argomento: NAZIONALE Pag. 126 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me"

risposte alla gente». Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, parlando agli abitanti di San Fratello (Messina) dopo un sopralluogo nelle zone colpite dalla frana. «Lo dico da sempre, bisogna investire per evitare le emergenze», ha aggiunto dopo un primo sopralluogo nelle zone colpite dalla frana che hanno causato l'evacuazione di oltre 1.500 persone. «Lo stato qui è presente -ha detto Bertolaso- dal primo minuto sono arrivati i volontari e la Protezione civile, i vigili del fuoco. Il maresciallo della stazione dei carabinieri ha subito cominciato a fare le evacuazioni. Mi pare che la presenza dello stato sia garantita». A San Fratello (Messina) ci sono oltre 100 case a rischio demolizione, dopo la frana che ha colpito la scorsa settimana il territorio. La stima è stata fatta dal capo della Protezione civile Sicilia, Pietro Lo Monaco che sta accompagnando il sottosegretario Bertolaso «La prima ad essere abbattuta sarà certamente la chiesa San Nicolò -dice Pietro Lo Monaco parlando con i giornalisti- e poi anche la scuola elementare. Ci sono anche 100 case che ormai non possono più essere salvate. La situazione è critica ed è ancora in evoluzione». Ma non sono solo gli abitanti a chiedere aiuto. Ci sono anche decine di allevatori che da una settimana non riescono a raggiungere i loro capi di bestiame, che si trovano a valle. Si sono state già le prime vittime come un asino e altri animali" "VOGLIONO DISTRUGGERE LA MIA CREDIBILITA' «Stanno cercando di distruggere la mia credibilità. È sotto gli occhi di tutti». Lo ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso parlando a San Fratello (Messina) con i giornalisti dell'inchiesta sugli appalti che lo vede coinvolto. «Anche qualche titolo di giornale di oggi -dice Bertolaso- continua ad insinuare tutta una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto. Quindi, di che cosa si tratta, se non di cercare di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato?». E aggiunge: «Quando parlo con gli abitanti di San Fratello o di qualsiasi altra parte d'Italia, prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perchè io poi quegli impegni li mantengo. Nel momento in cui si cerca di gettare fango su una persona, un sistema, un'organizzazione, il rischio è che si perda la fiducia. Bisogna essere per questo seri, severi nei giudizi, ma imparziali e obiettivi» Il pericolo più grande del terremoto Bertolaso di G. TASSI BERTOLASO: "NESSUNA CUPOLA NELLA PROTEZIONE CIVILE" PROTEZIONE CIVILE La Camera approva il decreto Cosa prevede DOSSIER INTERCETTAZIONI Parte 1 2 3 4 5 6Berlusconi difende Bertolaso: sei d'accordo? in RomagnaEpicentro nel Cesenate"> | avviatola riabilitazione equestre""> Articolo successivo di Cronaca >

Segnala ad un amico

Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro

QuotidianoNet

09:52 - Cronaca Brescia, scuolabus si ribalta Feriti otto dei bimbi a bordo

Argomento: NAZIONALE Pag. 127 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me"

08:33 - Cronaca Come cambia il clima Sorpresa in Val Padana La nebbia è sparita

08:17 - Cronaca Appalti G8, gli indagati erano pronti a scappare "Ad Acapulco è meglio" Edicola On Line

Conoscere e utilizzare i rimedi omeopatici Acquista Visualizza tutte le offerte I nostri concorsi I nostri giornali Abbonamento cartaceo Abbonamento digitale Prova GRATIS Acquista una copia Quotidiano.net su Facebook Le offerte di Quotidiano.net

DietaClub Inserisci il tuo peso e altezza per ottenere il tuo profilo dieta Altezza: cm Peso: kg

YOOX.COM NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE Vedi tutta la selezione! Visualizza tutte le offerte powered by Yoox

Nokia 5800 XpressMusic prezzo:230,99 €

MioFotoLibro.com Le tue foto diventano un libro. Nessun software, pensiamo a tutto noi, in modo concreto, essenziale. Servizio gratuito

Blog

Un paragone tra Bode e Felipe Leo Turrini commenta

Compagnia di giro Travaglio&Belpietro Achille Scalabrin commenta

Milan - Bari

Argomento: NAZIONALE Pag. 128 Data: 21-02-2010 Quotidiano.net Bertolaso a Messina "Lo Stato non se ne va Fango su di me"

A Ronchi commenta

Milan, la migliore risposta di Leonardo a Silvio l'Impiccione Mister X commenta

Travaglio, il censore del Terzo Millennio. Massimo Pandolfi commenta

Abolire le imposte dirette? Ottima idea. Cesare De Carlo commenta Articoli più commentati Dà una ricetta per cucinare i gatti Beppe Bigazzi sospeso dalla Rai128 commenti Milano come il Bronx Bossi: "Niente rastrellamenti" 87 commenti Silvio e le sue donne: 'Macchè regionale, si vota per me o contro E dopo di me, Alfano'74 commenti La Libia rimpatria gli europei Una ritorsione contro la Svizzera48 commenti Caccia all'onorevole che sniffa cocaina in Parlamento42 commenti Italiani, popolo di evasori quasi uno su 3 non paga l'Irpef39 commenti Par condicio, parla Santoro: "Annozero andrà in onda ma senza personaggi politici"39 commenti Sondaggi più recenti Berlusconi difende Bertolaso, sei d'accordo? Ti piace il Festival di Sanremo stile Antonella Clerici? Qual è l'uomo perfetto del decennio? Sanremo 2010, quale canzone dei big preferisci? Qual è la bionda perfetta dell'ultimo decennio? Giusto scrivere sulla carta d'identità la disponibilità alla donazione di organi? Accetteresti una centrale nucleare nella tua regione? In caso di vittime, giusto punire col carcere chi provoca valanghe? Archivio notizie Seleziona l'anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Ricerca libera: Pubblicità Contatti Mappa del sito e feed RSS Informativa privacy Archivio HOME - Copyright © 2009 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Powered by Softec

Argomento: NAZIONALE Pag. 129 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

Quotidiano Net - I due deputati del Pdl riconosciuti da alcuni ragazzi napoletani che manifestavano contro la legge sulla Protezione Civile. Hanno trovato rifugio in una libreria il cui titolare ha chiamato la polizia " /> Quotidiano.net "Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"" Data: 22/02/2010 Indietro

Che lavoro cerchi: Dove:

Politica

Cronaca Economia Esteri Politica Gossip e Spettacoli Salute Tecnologia Video Il Caffè Motori DietaClub Ecquo Blog

HOMEPAGE > Politica > Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!" "> | la Camera approvaEcco cosa prevede il decreto"> Articolo successivo di Politica >

Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!" I due deputati del Pdl riconosciuti da alcuni ragazzi napoletani che manifestavano contro la legge sulla Protezione Civile. Hanno trovato rifugio in una libreria il cui titolare ha chiamato la polizia

invia per e-mail | stampa | dizionario Trova significati nei dizionari Zanichelli In questa pagina è attivo il servizio ZanTip: Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010. Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.

| | condividi

Niccolò Ghedini CALABRIA Intervista a Guido Bertolaso di Filippo CutrupiPROTEZIONE CIVILE La Camera approva il decreto Cosa prevede FINI "Negli appalti garantire l'imparzialità" DDL ANTI-CORRRUZIONE Slitta l'ok del consiglio dei Ministri Il pericolo più grande del terremoto Bertolaso di G. TASSI DOSSIER INTERCETTAZIONI parte 1 2 3 4 5 Contenuti correlatiProtezione Civile, la Camera approvaIn CdM il ddl anti-corruzioneMa l'ok definitivo slittaGianni Letta

Argomento: NAZIONALE Pag. 130 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

turbato dall'inchiesta"Noi trasparenti sugli appalti"Inchiesta G8, Bonaiuti:"Un grande polverone,sentenze mediatiche" Roma, 19 febbraio 2010 - Un gruppo di ragazzi napoletani ha pesantemente contestato in Piazza Montecitorio gli onorevoli del Pdl, Giulia Bongiorno e Niccolò Ghedini. I due sono stai costretti a rifuguarsi in una libreria. Lo riferisce la Repubblica. Bongiorno e Ghedini uscivano ieri mattina dalla Camera quando sono stati riconosciuti dai ragazzi che stazionavano in piazza Montecitorio per manifestare contro la legge sulla Protezione civile. Il gruppetto ha iniziato a urlare «ladri, ladri» all'indirizzo della coppia e ha cominciato ad avvicinarsi. La Bongiorno e Ghedini si sono rifugiati in una libreria vicina. Il proprietario ha chiamato la polizia che ha fatto uscire i due parlamentari da un'uscita secondaria. CALABRIA Intervista a Guido Bertolaso di Filippo CutrupiPROTEZIONE CIVILE La Camera approva il decreto Cosa prevede FINI "Negli appalti garantire l'imparzialità" DDL ANTI-CORRRUZIONE Slitta l'ok del consiglio dei Ministri Il pericolo più grande del terremoto Bertolaso di G. TASSI DOSSIER INTERCETTAZIONI parte 1 2 3 4 5 "> | la Camera approvaEcco cosa prevede il decreto"> Articolo successivo di Politica >

Commenti Invia commento Segnala ad un amico

19/02/2010 14:23 stiven come mi piacerebbe incontrare ghedini anche a me! per dirgli tutto quello che penso della sua vita, da domestico laureato. non sto nemmeno tanto bene, ho problemi di salivazione eccessiva, ogni tanto devo scaricarmi. 19/02/2010 14:25 beau geste è sempre stato così, i sinistri, qui li chiamano "gruppo di ragazzi", quando sono "alle corde", aggrediscono violentemente! ghedini e la bongiorno hanno fatto bene a chiamare la polizia; se capitasse a me, farei diversamente mandando "il gruppo di ragazzi" in pensione anticipata (di invalidità). 19/02/2010 14:30 Mago Magoo Se il Bongiorno si vede dal Mattino ( Napoli )...... povero Ghedini , riuscira' a salvare se stesso medesimo ? 19/02/2010 14:30 Claudio Ormai il controllo mentale esercitato dai media ed altro non basta più ! La vedo dura per gli oligarchi della casta ed i loro servitori. 19/02/2010 14:59 tictic Ho già vissuto situazioni del genere e devo dire che per commentare non occorre essere di parte. I ragazzi generalmente sono impulsivi e reali e vedono e leggono le cose come stanno. Non meravigliamoci di queste contestazioni. Cattivi maestri allevano cattivi allievi o contestatori. Diamo degli esempi e dei principi di vita, a partire dai ministri, forse costruiremmo una Italia migliore. 19/02/2010 15:17 CARLO C. beau geste come sei violento! avresti invalidato questi poveri ragazzi che dicevano la verità! suvvia, ti facevo un tipo più calmo! la verità è che la gente è esasperata di questo governo, chiacchere tante (a vanvera) fatti pochi! (solo leggi ad personam) questi due avvocati l.....i del premier sono ben riconoscibili, basta vedere le facce che hanno!

Argomento: NAZIONALE Pag. 131 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

19/02/2010 15:25 giacomo Ecco cosa si ottiene nel difendere l'indifendibile..L'avv.di Berlusconi,mandato in parlamento per non pagargli le spese, ha sempre attaccato i giudici facendo approvare leggi a favore del suo capo per evitare che la giustizia facesse il suo corso...Povera Italia 19/02/2010 15:43 pinkra Giusto cosi, devono incominciare a sentire il fiato sul collo. Ghedini e la Bongiorno sono due avvocati che hanno il loro studio in parlamento e sono pagati coi soldi del popolo per difendere berlusconi e i suoi amichetti quando la magistratura scopre i loro intrallazzi. 19/02/2010 15:44 beau geste per carlo c. gli esasperati siete voi sinistri e state cercando in tutti i modi di esasperare il clima nazionale: personalmente, mi sono rotto di porgere sempre l'altra guancia. oh, da quando ho invitato qualche sinistro a farsi avanti per prendere in faccia una statuetta in metallo del nettuno, così per provare come va a finire, nessuno si è fatto più sentire? 19/02/2010 15:51 Pensiero Chi, Ghedini? un santo! anzi di più: un santo diavolo! 19/02/2010 15:52 Gianni Carpaficùre Chiamasi vox populi... capisco che fà strano per chi è abituato a vedere i propri idoli sempre applauditi dalle claque ma il vento sta cambiando... comunque, a proposito del tentativo di pensionare anticipatamente questi bravi ragazzi, mi stupisco che ancora non ne assegnino una per invalidità mentale al signor beau geste... o forse gliel'hanno già assegnata dato che quotidianamente costui sembra che non debba lavorare dato che passa la sua giornata su questo sito a scrivere fandonie... 19/02/2010 15:53 filippo il popolo si sta finalmente svegliando,i giovani, ai quali hanno rovinato la vita a breve,medio e lungo termine,si stanno rendento conto che i relity e la pubblicità governativa che dice che tutto va bene è riferita solo a loro e ai loro accoliti è arrivato anche per il profeta e la sua ciurma la resa dei conti,il grido ladri è arrivato,presto ci sarà il lancio delle monetine. 19/02/2010 16:07 Carlo Sacchi quello della protezione civile e'uno scandalo gravissimo! poveri aquilani ridotti ad ascoltare le risate dei ladri corrotti.. 19/02/2010 16:22 paolino come mi piace vedere i comunisti sbavare...... è il massimo della vita...... parlate ...... urlate...... alzate alto il vostro pugno...... tanto al governo c'è Silvio ...mamma mia come mi diverto !!!! 19/02/2010 16:30 Carla ladri, ladri...beh, sono stati veramente troppo buoni...beau gest ho l'impressione che ti stia annaspando come se ti stesse mancando la terra sotto i piedi e che sia tu l'esagitato. tranquillo che la cuccagna non durerà a lungo, berlusconi ha stufato e così tutti i suoi lacchè 19/02/2010 16:31 manuela Questa opposizione che di democratico ha solo il nome (pubblicità ingannevole) sta instaurando un clima che può diventare pericoloso per menti labili e per teppisti. Dovrebbe intervenire la legge con disposizioni molto serie. Pensiamo però all'essenziale. Dopo le elezioni regionali tutto questo finirà, soprattutto con gli ottimi risultati del PDL 19/02/2010 18:07 x quelli della sinistra solo un commento : fate schifo con i vostri commenti, l'odio vi accompagna ogni volta che scrivete su questi blog. attenti

Argomento: NAZIONALE Pag. 132 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

perchè prima o poi a qualcuno verrà il mal di fegato, datevi una regolata! 19/02/2010 18:22 Peppe x beau geste: mavalamavalamavalamavalamavala.... fatevi una camomilla! 19/02/2010 18:31 rattones Invio sempre meno commenti,anche se fatti sempre con umorismo-Ma ultimamente sono meravigliato per i toni dei frequentatori di queso piacievole passatempo,toni offensivi,ma ,senza per noi ,una soluzione-La festa e la torta da spartire,e solo per tutti i politici, e noi non vogliamo vederlo!crediamo ancora alle favole !Oggi, troppa competizione solo fra di loro,il popolo è fuori dal gioco, non esiste, anche perchè dobbiamo veramente arrivare a fine mese-Al popolo non ci pensa più nessuno,il loro obiettivo e il potere della nazione,-Noi siamo alimentati e viviamo con una economia da contagocce ,tanto ci danno ,tanto ci prendono,questa e la realtà della vita -quantomeno della mia vita di settantenne-percio: Gli avv dell'una, o dell'altra parte ,a rotazione continuerà ad usare sempre lo stesso uficio- e noi contimueremo a commentare.... 19/02/2010 18:40 Atenthem a parte il fatto che vorrei sapere cosa intenda il servizio per ragazzi,per me ragazzi si è fino a 18 anni e se è cosi non credo che questi ragazzi avrebbero contestato ne ghedini ne la bongiorno hanno altro da fare a quella età,detto questo mi piacerebbe sapere la verità,perchè questi RAGAZZI penso fossero degli adulti di sinistra che fanno solo casino contro il centro destra,e poi perchè ladri ai due avvocati non credo che abbiano bisogno di rubare con quello che guadagnano con la loro professione e poi siamo sempre alle solite ci sono le elezioni e bisogna abbattere chi è forse vincente senza un minimo di educazione,ma anche questo è normale pensate da dove viene la vera sinistra e vi renderete conto della normalità delle loro espressioni,si tramandano da circa un secolo la loro maleducazione. 19/02/2010 19:03 secondosalvatore IMPULSIVITA' E NOTIZIE -I ragazzi napoletani agiscono come tutti i ragazzi. I giornali hanno il grande potere di informare e di formare le menti.Di quelle dei giovani soprattutto,di quelli il cui cogitare è difficile, di quelli che si fanno abbindolare da stampa non abbastanza seria e sempre in cerca di scoop.I ragazzi sono molto influenzabili, soprattutto se sono istradati su certe ideologie politiche. Abbindolati da dottrinari che artatamente inducono questi giovani a manifestazioni che forse inscenano inconsciamente. Trattandosi di ragazzi napoletani, si può dubitare che indossino la maschera dell'ipocrisia della camorra. Questa si può avvalere di vari modi di agire affinché i conti possano tornare utili al loro tornaconto. Signor “tictic” il suo ragionamento fila, ma mi permetto di correggere la parte del suo ragionamento, che ritrascrivo tra virgolette, la dove ella scrive « e vedono e leggono le cose come stanno ». No! Signor tictac: non come leggono, ma come gliele propinano. 19/02/2010 19:24 iosonoleggenda per voi di sinistra: ma voi che tanto parlate che cosa avreste fatto di cosi tanto diverso in questi due anni??????? voglio l'elenco, preciso in ogni dettaglio che mi ostino a chiedere ogni volta e che mi rispondete sempre con le stesse critiche non costruttive tipiche di voi soviet.. attenti pero: l'elenco deve essere ben dettagliato, con tanto di valori e numeri, fatti che realmente potrebbero esser fatti, altrimenti alimentate sempre di piu la mia tesi che voi siete solo buoni a parlare, ossia inutili al governo e all'opposizione.. mi attendo i vari commentatori di questo forum di illumniarmi la mente, ma credo sia davvero difficile.. ma si sa, all'impossibile non c'è limite!!! 19/02/2010 19:27 pescegallo come sempre la sinistra si fa cuccare in fallo....laterale.perchè adesso diranno che erano poveri ragazzi della sinistra extra area di ...rigore! 19/02/2010 19:30 pensiero occulto solo qualche ragazzotto non fa primavera e non hanno ben compreso. i ghedini di turno che c'entrano? fanno il loro lavoro

Argomento: NAZIONALE Pag. 133 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

che e' quello di difendere innocenti o colpevoli, che siano. prendono i soldi per un lavoro che svolgono pro berlusconi dalle tasse e non dal suo portafoglio? che gli frega? basta che vengano pagati per le loro prestazioni, se berlusconi li paga facendoli deputati, guadagnano pure di piu' e con la pensione. potremmo vederne delle belle quando quelli di sinistra si renderanno, effettivamente, conto che berlusconi paga i suoi avvocati non solo con le tasse dei compiacenti di destra (..e fin qui, tutto normale, e' giusto che paghino), ma anche con le loro di tasse. allora sì che ci sara' da divertirsi...peccato che prima che arrivi quel giorno passera' ancora molta acqua sotto i ponti. quelli di sinistra o giù di lì, prima che si sveglino "davvero", dovranno sopportarne ben altre...per quelli di destra non c'e' speranza che comprendano, nè oggi nè mai, giusto percio' che paghino. hl. 19/02/2010 19:40 Julios Quei bamboccioni di napoletani andrebbero mandati a ripulire le loro strade puzzolenti invece di sprecare il loro tempo a sbraitare di cose che non sanno. 19/02/2010 19:45 A.T. Quando capiranno i destrofili che quello che sta accadendo in Italia non c'entra nulla né con la sinistra né con la destra, né in generale con la politica...ma è la lotta di una parte della popolazione che non si vuole rassegnare allo schifo di questo governo, alla corruzione dilagante, alla mafia, alla camorra ed a tutti i patti che sono stati fatti in questi anni per evitare che l'attuale presidente del consiglio finisca in galera? è una battaglia di civiltà! non c'entra nulla con la politica. 19/02/2010 20:11 gfv Forse se avessero esercitato solo la loro professione e non fossero stati "gratificati" dai loro clienti con l'inserimento nel parlamento non avrebbero avuto questi problemi. 19/02/2010 20:29 CARLO C. (per paolino) certo che ti diverti con poco! io, per esempio, mi diverto quando sono a letto con una bella donna! continua così, tu ami silvio! 19/02/2010 22:12 elisa ma com'è che quel bel discorsino del Papa sull'essere ladri è passato in secondo piano in questi giorni? com'è che i nostri politici predicano bene e fanno poi i cavoli loro con le leggi che approvano? non c'è da meravigliarsi, la gente è stufa di questa gente che non fa l'interesse del paese ma solo il loro! e l'avvocato ghedini ora fa gli interessi di uno solo, mica per niente è riuscito a entrare a roma. e che diamine! un po' di morale e via questa gente! 19/02/2010 22:29 PRATOBUONO per BEAUGESTE Sei patetico, come tutti i qualunquisti non rcon la tua testa, altrimenti non verresti fuori con certe uscite. Per te il concetto di democrazia è mooolto, ma moooolto vago. Il diritto di contestare come hanno fatto quei ragazzi,senza aggressione fisica è un pilastro della democrazia, mettitelo bene in testa. Per fortuna al mondo non sono tutti come te! 20/02/2010 10:09 luigiN X beau geste. bravo! bel gesto mandare in pensione i ragazzini "rossi" per invalidità. probabilmente loro farebbero lo stesso nei suoi confronti e sareste pari. sempre che lei in pensione non lo sia già. 20/02/2010 10:37 massimo l'avvocato Ghedini non mi affatto simpatico,pur dandogli atto che il suo mestiere gli impone di fare gli interessi del suo cliente; apprezzo l'avvocato Bongiorno. Ciò premessso e precisato che non ho mai votato e che non voterò il loro partito, esprimo loro la mia solidarietà, perchè criminalizzare e insultare gli avversari - al grido di ladri!! ladri !! - è puramente cialtroneria e violenza politica. Anche se i cialtroni di turno sono di sinistra, e me ne dispiace. 20/02/2010 11:43 DINO

Argomento: NAZIONALE Pag. 134 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

il solito gruppo facinoroso, perditempo e mangiapane a tradimento che imperversa in lungo ed in largo di questo bel paese a mettere disordine. devono essere i soliti napoletani che non hanno digerito quello che ha fatto berlusconi o molto probabilmente, sono coloro che non hanno tratto alcun beneficio dal piano marshall nazionale. forse voglio azzuppare ancora qualche spicciolo? visto e considerato che dopo la "munnezza" il governo ha tolto le tende per affrontare altre emergenze: a napoli tutto dev'eesere eterno ed assistenziale. 21/02/2010 10:57 lupetto sei il classico fascita beau geste...strano che quando accade qualcosa a qualcuno di destra si grida all'attentato mentre quando accade a qualcuno di sinistra sono quisquiglie... 21/02/2010 11:01 mha come si agitano oggi i fascistini...tranquilli tranquilli prima o poi i nodi vengo al pettine.. prima o poi ve ne andrete in esilio come il caro bettino ma non ad hammamet su un altro pianeta ...ahahahahahah Sono presenti 35 commenti, invia il tuo commento! Pagine: 1 Nome: Email: Commento: Caratteri rimasti Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro

Dichiaro di aver letto e di accettare l'INFORMATIVA SULLA PRIVACY consenso allargato

I commenti inviati vengono pubblicati solo dopo esser stati approvati dalla redazione Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro

QuotidianoNet

09:52 - Cronaca Brescia, scuolabus si ribalta Feriti otto dei bimbi a bordo

08:33 - Cronaca Come cambia il clima Sorpresa in Val Padana La nebbia è sparita

08:17 - Cronaca Appalti G8, gli indagati

Argomento: NAZIONALE Pag. 135 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

erano pronti a scappare "Ad Acapulco è meglio" Orientamento di voto: Elezioni Regionali

Quotidiano.net su Facebook Le offerte di Quotidiano.net

DietaClub Inserisci il tuo peso e altezza per ottenere il tuo profilo dieta Altezza: cm Peso: kg

YOOX.COM NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE Vedi tutta la selezione! Visualizza tutte le offerte powered by Yoox

Nokia 5800 XpressMusic prezzo:230,99 €

MioFotoLibro.com Le tue foto diventano un libro. Nessun software, pensiamo a tutto noi, in modo concreto, essenziale. Servizio gratuito

Blog

Un paragone tra Bode e Felipe Leo Turrini commenta

Compagnia di giro Travaglio&Belpietro Achille Scalabrin commenta

Milan - Bari A Ronchi commenta

Milan, la migliore risposta di Leonardo a Silvio l'Impiccione Mister X commenta

Travaglio, il censore del Terzo Millennio. Massimo Pandolfi commenta

Abolire le imposte dirette? Ottima idea.

Argomento: NAZIONALE Pag. 136 Data: 20-02-2010 Quotidiano.net Piazza Montecitorio, la Bongiorno e Ghedini contestati: "Ladri!"

Cesare De Carlo commenta Articoli più commentati Dà una ricetta per cucinare i gatti Beppe Bigazzi sospeso dalla Rai128 commenti Milano come il Bronx Bossi: "Niente rastrellamenti" 87 commenti Silvio e le sue donne: 'Macchè regionale, si vota per me o contro E dopo di me, Alfano'74 commenti La Libia rimpatria gli europei Una ritorsione contro la Svizzera48 commenti Caccia all'onorevole che sniffa cocaina in Parlamento42 commenti Italiani, popolo di evasori quasi uno su 3 non paga l'Irpef39 commenti Par condicio, parla Santoro: "Annozero andrà in onda ma senza personaggi politici"39 commenti Sondaggi più recenti Berlusconi difende Bertolaso, sei d'accordo? Ti piace il Festival di Sanremo stile Antonella Clerici? Qual è l'uomo perfetto del decennio? Sanremo 2010, quale canzone dei big preferisci? Qual è la bionda perfetta dell'ultimo decennio? Giusto scrivere sulla carta d'identità la disponibilità alla donazione di organi? Accetteresti una centrale nucleare nella tua regione? In caso di vittime, giusto punire col carcere chi provoca valanghe? Archivio notizie Seleziona l'anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Ricerca libera: Pubblicità Contatti Mappa del sito e feed RSS Informativa privacy Archivio HOME - Copyright © 2009 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Powered by Softec <[

Argomento: NAZIONALE Pag. 137 Data: 19-02-2010 Rai News 24 Sì della Camera al decreto sulla Protezione civile

ultimo aggiornamento: 19 febbraio 2010 15:58

La Camera dei Deputati

Roma. La Camera ha approvato il decreto sulle emergenze e la Protezione civile. I sì sono stati 282 e i no 246, mentre un deputato si è astenuto. Il testo, i cui termini di conversione scadono il 28 febbraio, torna al Senato per la terza lettura. La soddisfazione del Quirinale Il mancato ricorso alla fiducia da parte del Governo e il dibattito in Aula segnano "un precedente significativo per una auspicabile evoluzione dei rapporti tra i diversi schieramenti parlamentari che, sotto la guida dei Presidenti della Camera e del Senato, conduca al pieno rispetto e alla valorizzazione del ruolo e delle prerogative del Parlamento e nello stesso tempo garantisca l'ordinato svolgimento dell'iter delle leggi entro tempi ragionevoli", afferma in una nota il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha poi incontrato nella sala del Governo a Montecitorio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e capo della Protezione civile Guido Bertolaso. I due erano in Aula.

Argomento: NAZIONALE Pag. 138 Data: 20-02-2010 Rai News 24 "Le procedure non sono inutili orpelli"

ultimo aggiornamento: 19 febbraio 2010 14:05

Giancarlo Fini

Roma. "Nell'assegnazione degli appalti deve essere assicurata l'imparzialità delle procedure e la celerità delle stesse". Il presidente della Camera Gianfranco Fini interviene all'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università de L'Aquila e richiama al rispetto delle regole nella ricostrzuione dopo il terremoto. Trasparenza e legalità "La capacità di un Paese - ha detto Fini - di dimostrarsi realmente avanzato ed efficiente si misura anche con la capacità di realizzare le opere in tempi rapidi e sempre nel supremo rispetto della legge. In uno Stato di diritto - ha detto ancora Fini - le procedure non devono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente. Chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità. Ovviamente - ha aggiunto Fini - è compito degli uffici centrali del Governo, dell'autorità regionale e provinciale, dei Comuni interessati dalla ricostruzione e degli organici tecnici competenti a vigilare affinché il grande sforzo di rinascita si svolga nel pieno rispetto delle leggi e delle norme poste a tutela della correttezza e della trasparenza dell'azione degli operatori pubblici e privati". Il grande lavoro della Protezione civile Fini peraltro ha fatto un riferimento indiretto all'inchiesta sul mancato G8 della Maddalena, evidenziando "il grande lavoro fatto L'Aquila". "E' moralmente doveroso ricordare, specie in queste giornate caratterizzate da gravi ipotesi di corruzione e illegalita' - su cui, siamo certi, sapra' fare piena luce la magistratura - l'impegno e all'abnegazione con cui le autorita' provinciali e comunali unitamente ai vertici e ai volontari della protezione civile, dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine e della croce rossa hanno affrontato con grande prontezza e straordinaria efficacia la gravissima emergenza del terremoto dell'Aquila e hanno posto le basi per una pronta ricostruzione". Il recupero del centro Il futuro dell'Aquila passa attraverso la ricostruzione del suo centro storico, ha detto Fini. "Oggi ricostruire l'Aquila - ha spiegato Fini - significa costruire il futuro dell'Aquila; vuol dire, in altre parole, avere e perseguire l'idea di come si possa domani articolarsi un centro urbano, risanando dalle sue ferite e posto in condizione di riassumere le sue funzioni, assicurandosi,cosi', una vera vitalita'. E' questo un tema - ha proseguito il Presidente della Camera, tanto appassionante quanto cruciale: In italia, 'Paese delle 100 città ', ciascuna con la sua lunga e peculiare tradizione storica e culturale, da sempre prevale l'idea di un centro urbano che racchiude e concilia in sé, spesso all'interno delle sue antiche mura, funzioni amministrative, residenziali, economiche, fino a quelle connesse al terziario avanzato. A questo modello urbano, nelle sue successive ricostruzioni, L'Aquila si è sempre mantenuta fedele".

Argomento: NAZIONALE Pag. 139 Data: 19-02-2010 Rai News 24 Al Tg1 le figlie di Bertolaso, Repubblica attacca Letta

ultimo aggiornamento: 19 febbraio 2010 10:37

Letta: dalla candidatura al Quirinale alle inchieste dei pm

Roma.

Ha aspettato alcuni giorni, Augusto Minzolini. Poi, ieri sera, al Tg1 delle 20, il direttore prende posizione con un editoriale al vetriolo che sconfessa l'inchiesta sul G8 che coinvolge Guido Bertolaso: è la solita gogna mediatica - dice davanti alle telecamere - prodotta a orologeria poco prima delle elezioni. La Repubblica, intanto, alza tiro e denunciando quella che definisce "la triarchia che ha umiliato la legge" passa finalmente dagli attacchi a Bertolaso a quelli a Letta e Berlusconi. Ad Anno Zero, intanto, scontro Belpietro-Travaglio. La lettera delle figlie di Bertolaso "Non intendo tacere oltre lo scempio che si è compiuto su un uomo che ha trascorso gli ultimi nove anni della sua vita a soccorrere i suoi concittadini meno fortunati". E' un passaggio della lettera che Chiara Bertolaso, anche a nome della sorella Olivia - le figlie del capo della Protezione Civile indagato nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del G8 - ha scritto per denunciare come la "vita e le opere" del padre si sono piegate "sotto la forza dirompente della calunnia e della menzogna". La lettera, pubblicata in esclusiva da 'Panorama', è stata letta al Tg1. "Sono una giovane studentessa che ama il suo paese e crede nelle istituzioni - scrive Chiara - In questi ultimi giorni ho visto la sua famiglia, la sua vita e le sue opere piegarsi sotto la forza dirompente della calunnia e della menzogna. Ho sentito parlare di Guido Bertolaso, mio padre, come di un avido ed un corrotto". La ragazza sottolinea anche la gravita' delle accuse sessuali. "Ipotesi infamanti - dice - mosse sulla base di parole estrapolate da intercettazioni che dovevano rimanere segrete fino al processo". "Ma in questo caso - aggiunge - si è già sentenziato sulla colpevolezza di Bertolaso prima ancora che si decida se rinviarlo a giudizio o meno. Alcuni giornalisti senza scrupoli hanno deciso di ergersi al di sopra della giustizia per condannare e distruggere in pochi minuti la reputazione e il duro lavoro di un uomo". Le sorelle Bertolaso proseguono sostenendo che "è stato divulgato ciò che faceva più comodo e che avrebbe fatto vendere di più. E' un vortice che trascina tutto e tutti nella distruzione". Chiara sostiene inoltre di "non voler negare" la la fondamentale liberta' di stampa, ma "piuttosto vorrei denunciare la libertà di menzogna di divulgare notizie approssimative, un reato per il quale non e' prevista una pena commisurata al delitto". "Caro papà - concludono le ragazze - di certo non saranno le parole al vento di qualche giornalista improvvisato a toccarci. Ma anzi serviranno a motivarci sempre di piu' nella volontà di cambiare questo paese". L'editoriale di Minzolini "Le intercettazioni non sono prove", secondo il direttore del Tg1, eppure sono alla base di una "condanna mediatica" le cui vittime pagano gia' "la loro pena davanti alla società", prima del verdetto dei giudici, cosa che "può accadere anche a Bertolaso". E' la scintilla di una nuova polemica: poco dopo le parole di Minzolini scattano le proteste del centrosinistra bilanciate dalla difesa compatta del Pdl', con l'intervento deciso dei big del partito. Insorge l'opposizione: attaccata la magistratura Pronta la bocciatura dell'opposizione all'editoriale del direttore del Tg1. "Ha dell'incredibile - dice Anna Finocchiaro - l'uso che Minzolini continua a fare del suo ruolo di direttore della maggiore testata del servizio pubblico. Dal giorno del suo insediamento, gli interventi in video del direttore del Tg1 sono stati dedicati esclusivamente ad attaccare magistratura e stampa, al solo scopo di difendere il governo". Rincarano la dose Giorgio Merlo e Vinicio Peluffo: "Il nuovo intervento del direttore del Tg1, Augusto Minzolini, conferma che la tv pubblica rischia di essere piegata ad interessi di parte. Le accuse di Minzolini sono gratuite ed estranee al ruolo di chi dirige una testa del servizio pubblico". L'Idv - con Pancho

Argomento: NAZIONALE Pag. 140 Data: 19-02-2010 Rai News 24 Al Tg1 le figlie di Bertolaso, Repubblica attacca Letta

Pardi - parla di tv di regime e annuncia che portera' il caso in commissione di Vigilanza. "Il bersaglio - secondo Pardi - è sempre lo stesso: i magistrati che rientrano nella lista dei cattivi insieme alla libera stampa. Per , "puntuale come un orologio svizzero, l'editoriale del direttore del Tg1 entra nella campagna elettorale per fare il megafono di Palazzo Chigi che vorrebbe limitare le indagini della magistratura e le intercettazioni". Beppe Giulietti (Articolo 21) bolla il Tg1 come house organ del premier, mentre il segretario dell'Usigrai Carlo Verna attacca Minzolini e lo accusa di aver scritto una pessima pagina di propaganda politica. Il PdL: libertà di stampa a senso unico Sul versante opposto scendono in campo in difesa del direttore del Tg1, i colonnelli del Pdl: con una sola voce definiscono l'editoriale ineccepibile e respingono le accuse del centrosinistra . "Il fondo di Minzolini - dice Fabrizio Cicchitto - e' caratterizzato da un garantismo ineccepibile. Lo attaccano solo dei ben noti forcaioli il cui sogno è che Travaglio si trasferisca da Annozero al Tg1". Secondo il vice presidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli, "c'è la prova che Giulietti e compagni hanno sviluppato una vera e propria allergia nei confronti del direttore del Tg1 Minzolini". A ruota Daniele Capezzone: "Vorrei dire ai signori dell'Usigrai, di Articolo 21, dell'opposizione, che sono ormai stucchevoli i loro attacchi contro Augusto Minzolini e il Tg1. Ma come? Dicono di battersi per la liberta' di informazione e poi vorrebbero imbavagliare un direttore?". Dello stesso tenore gli interventi di Maurizio Gasparri, di Giorgio Lainati e di Enzo Fasano. Travaglio perde le staffe Mentre si consuma l'ennesimo strappo politico, su Raidue apre la puntata di Annozero sull'inchiesta degli appalti al G8: e, a proposito di Bertolaso, parla di un problema di natura politica perché la sua posizione giudiziaria è leggera ("E' semplicemente un indagato ed è più che innocente fino a prova contraria"). Ma la bufera è solo rinviata, perché quando a Belpietro viene chiesto delle ferquentazioni poco opportune di Guido Bertolaso, il direttore di Libero risponde ricordando che anche in passato ha frquentato persone poi condannate in tribunale. Lo stesso Travaglio, furente, dopo la replica a Belpietro è passato al vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, ricordandogli che, contrariamente a Bertolaso, lui non distribuisce denaro pubblico. Porro a questo punto invita Travaglio a "stare calmo e a prendersi un'aspirina"."Liberali del cavolo!" è la risposta di Travaglio. E ancora: "Sei un poveraccio"."E tu un cretino". Repubblica passa a Letta Giuseppe D'Avanzo sul quotidiano di Enzo Mauro spiega perché l'ichiesta sul G8 intacca alla radice la filosofia berlusconiana dell' "uomo del fare": "La storia è nota, oramai. Il sovrano decide l'eccezione rimescolando l'emergenza con l'urgenza e infine l'urgenza con l'ordinarietà. Nel "vuoto di diritto", cade ogni regola. Si umilia la legge. Il governo può affermare l'assolutezza del suo comando. Lo affida alla potenza tecnologica della Protezione civile, libera di decidere - al di là di ogni uguaglianza di chances - progetti, contratti, direzione dei lavori, ordini, commesse, consulenze, assunzioni, forniture, controlli". Da qui l'impatto dell'inchiesta su terremoto e G8: "Le ragioni di quelle responsabilità devono essere rintracciate in un cerchio più alto, allora, nella triarchìa (Berlusconi, Letta, Bertolaso) che ha voluto e creato un metodo, ne ha amministrato le condizioni e i risultati, ha lasciato un salvacondotto a quei comportamenti storti. E' per questo che oggi Bertolaso e Letta devono mentire o dissimulare (non sapevamo, non siamo stati informati, siamo stati informati male) e Berlusconi deve lamentare che i suoi due collaboratori 'sono stati ingannati' ". Conclusione: "Lasciamo cadere ogni ipotesi di complicità o favore (e in alcuni casi è impossibile non scorgerla) - sostiene D'Avanzo - come si possono conciliare i poteri assoluti della triarchìa con l'irresponsabilità con cui ha assolto al suo dovere?".

Argomento: NAZIONALE Pag. 141 Data: 22-02-2010 Rai News 24 Dispersa dopo un lancio col paracadute

ultimo aggiornamento: 21 febbraio 2010 19:07

Si cerca anche in un lago vicino alla zona di atterraggio

Ravenna. Ancora nessuna traccia della militare ventiduenne originaria di Trapani dispersa ieri pomeriggio nella campagna a sud di Ravenna dopo un lancio col paracadute. Le forze dell'ordine continuano a cercare nella zona attorno all'aeroporto di La Spreta da cui la giovane, in servizio al Reggimento Trasmissione di Palermo, era decollata insieme ad altre cinque persone per una serie di lanci assistiti con un paracadute "tondo" del tipo militare. In mattinata le ricerche si sono concentrate in alcuni laghetti di cava nella zona dove si teme possa essere caduta la militare. L'allarme era stato dato nel pomeriggio di sabato quando, dopo un lancio da un'altezza di circa 500 metri, la ventiduenne non si era presentata al punto di raccolta. Le ricerche hanno coinvolto carabinieri, polizia, guardia forestale e protezione civile. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno setacciato alcune pozze d'acqua nelle cave che si trovano vicino all'aeroporto. I soccorritori hanno poi cercato nei fienili e nelle case di campagna abbandonate ma senza risultati. Attorno alle 20 e 30 le ricerche erano state sospese a causa del buio e della fitta pioggia e sono riprese all'alba. E' previsto che le operazioni di scandaglio del bacino d'acqua della cava, da parte dei vigili del fuoco, proseguano fino a tarda sera. Al Corpo forestale, insieme al coordinamento dei volontari della protezione civile e alle unita' cinofile, sono state assegnate le ricerche della giovane nella pineta di Classe, mentre la Capitaneria di porto ha gia' messo a disposizione una motovedetta che fin da stasera passera' lungo il tratto di costa dalla foce dei Fiumi Uniti alla foce del Savio. Queste decisioni operative sono state prese in una riunione, in Prefettura a Ravenna, della sala operativa della Protezione civile; presenti all'incontro rappresentanti di Questura, Carabinieri, Forestale, Vigili del fuoco, Provincia, Coordinamento volontari della Protezione civile. Rimane attivo il coordinamento della Prefettura e il raccordo operativo all' aeroporto La Spreta da parte del comando Compagnia Cc Ravenna.

Argomento: NAZIONALE Pag. 142 Data: 21-02-2010 Rai News 24 "Riprendiamoci la città"

ultimo aggiornamento: 21 febbraio 2010 15:09

L'Aquila, protesta delle 'mille chiavi'

L'Aquila. Un migliaio di cittadini dell'Aquila hanno manifestato forzando la zona rossa del centro storico e appendendo le chiavi dei propri appartamenti che devono ancora essere ristrutturati. Questa la protesta simbolica per la ricostruzione del centro storico del capoluogo abruzzese, fortemente danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009. In piazza anche il sindaco della città Massimo Cialente, che è stato criticato da alcuni manifestanti. "La miccia sta per far esplodere tra pochi gorni la grande questione sociale - ha detto Cialente ai microfoni di Sky. Qui il governo non ha ancora speso i soldi stanziati dopo il terremoto. C'è, ad esempio, il problema delle case popolari. Per il loro restauro erano previsti 150 milioni di euro, ma il Cipe ancora non ha assegnato questi soldi. E ora, il commissario per l'emergenza (il presidente della Regione Gianni Chiodi, ndr.) deve andare a bussare alle porte delle banche". Cialente: i cittadini hanno ragione, si rimuovano le macerie "Gli aquilani esprimono la loro rabbia ed hanno ragione: c'è una preoccupazione crescente per i ritardi, l'indeterminatezza della situazione... Pensiamo anche che nulla è stato fatto per affrontare il problema del lavoro". Lo ha dichiarato il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, dopo la 'protesta delle chiavi' messa in atto stamani da un migliaio di cittadini aquilani. Grande preoccupazione è stata espressa da Cialente anche in merito alla rimozione delle macerie dalle strade de L'Aquila: "Noi sindaci da soli non ce la possiamo fare, non è possibile smaltire 4 milioni di tonnellate di macerie come se fossero sacchetti di immondizie. Neanche la Protezione civile è stata in grado di risolvere il problema, ma se non si rimuovono le macerie non è possibile la ricostruzione e ci sembra sempre di rivivere quei terribili giorni". Contestata troupe del Tg1 Nel corso della mobilitazione di questa mattina all'Aquila, decine di persone hanno rivolto contestazioni animate a una troupe del Tg1, all'Aquila. La Troupe era guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi, in Abruzzo per un servizio per il settimanale di approfondimento Tv7. I manifestanti hanno contestato la loro presenza sul posto, gridando "scodinzolini, scodinzolini!" e accusando l'emittente nazionale di avere diffuso un'immagine falsata della situazione in Abruzzo. A loro, la giornalista ha replicato: "Capisco la situazione e capisco gli aquilani" e ha parlato di una contestazione "molto forte nei confronti del Tg1". "Quello che io posso dire - ha spiegato poi Busi - è che io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere, ovviamente, dell'informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto. Posso solo dire - ha detto ancora - che quello che ho visto all'Aquila, in questi giorni con i miei occhi, è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato: migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non è partita".

Argomento: NAZIONALE Pag. 143 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 2 "tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro nel sistema protezione civile - (segue dalla prima pagina) giuseppe d'avanzo

- Cronaca "Tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d´oro nel sistema Protezione civile L´inchiesta Nuovo filone d´indagine: ecco la ragnatela di Bertolaso (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) GIUSEPPE D´AVANZO Quando le sue parole si manifestano nell´universo sonoro dell´inchiesta che esamina gli affari extra ordinem della Protezione civile, i pubblici ministeri di Firenze hanno già pronto il calendario delle loro iniziative. Due blocchi di arresti da eseguire nello stesso giorno dentro il sistema, direbbe Denis Verdini, cresciuto come una metastasi lungo il corpaccione ipertrofico della Protezione civile e nelle strutture di governo dei Lavori pubblici. L´uno e le altre sottomesse all´urgenza della politica di creare un cerchio chiuso e oligarchico di consenso e obbedienza. I prosecutors hanno sistemato una stabile ragnatela intorno agli attori che decidono e beneficiano degli appalti del Dipartimento di Guido Bertolaso. Comunicazioni, dati, informazioni, immagini, documenti confermano, senza ambiguità, la scena e il delitto. All´ombra del "vuoto di diritto", creato dall´emergenza, si è formata una consorteria affaristica. Vi fanno parte imprenditori, spesso scadenti per capacità industriale, alti funzionari dello Stato delle opere pubbliche, influenti giudici amministrativi – regionali e della Corte dei conti – addetti ai controlli che, al contrario, sono cointeressati, in proprio, agli affari dei controllati. In cima alla piramide, Guido Bertolaso, onnipotente per la mano libera che gli consente la legislazione straordinaria, dominante per il rapporto diretto, protetto, esclusivo con il sottosegretario Gianni Letta e il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Bertolaso è al corrente di quel fondo fangoso? O, come dice oggi, è "parte lesa" perché non sa, non comprende, s´occupa di altro? Nell´inchiesta nata a Firenze, la mappa degli illegalismi, che ha il suo centro nella Protezione civile, è divisa in tre grandi aree: gli appalti "in deroga" del Dipartimento di Bertolaso (G8, Mondiali di nuoto, intervento nell´area terremotata dell´Aquila, celebrazione dei 150 anni dell´Unità d´Italia…); il quadro milionario che aiuta la distribuzione arbitraria delle consulenze per quelle opere ("tangenti pulite e fatturate", si sente dire); le manovre organizzate con gli "arbitrati", la decisione privata che risolve le controversie che oppongono le società appaltatrici di lavori pubblici alle amministrazioni che glieli hanno affidati (lo Stato è sempre perdente, soccombe nel 95 per cento dei casi). * * * Ogni inchiesta implica una strategia, un´economia, un modello. I pubblici ministeri di Firenze, nel loro lavoro, evitano fantasmi e forzature (modello). Si scoprono soltanto quando il terreno processuale appare solido, il reato documentato, le responsabilità ragionevolmente definite (strategia). Non infieriscono con atti di accusa e carcere, se non è indispensabile (economia). Si può dire che, in altri luoghi, Bertolaso forse sarebbe stato arrestato. Di sicuro sarebbe stato arrestato Mario Sancetta, consigliere delle Corte dei conti e presidente di sezione. Doveva essere "controllore", dalle carte emerge come un intrigante mediatore di affari. Suggerisce agli imprenditori dove giocare le loro chances, negli appalti del porto di Civitavecchia, della Fiera Spa di Milano, all´Aquila distrutta in aprile. Favorisce incontri (l´amico e imprenditore Rocco Lamino con Luisa Todini, parlamentare della maggioranza, alla guida di un´impresa vincitrice d´appalti per il terremoto abruzzese). Sancetta dice di avere "buoni argomenti per avvicinare Bertolaso" che ha procedimenti aperti alla Corte dei conti. Dice di poter condizionare ("influire") l´ex ministro Pietro Lunardi (è stato al ministero il capo del suo ufficio legislativo). Non si sa perché e come. Il presidente Mario Sancetta non viene arrestato perché a Firenze avvertono la loro competenza incerta. Accade anche per Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, interfaccia diretto di Bertolaso. L´intervento della procura di Roma appare il più coerente e corretto per legge. Qui cominciano imprevisti incidenti. In quella procura c´è una toga infedele. È Achille Toro, il procuratore addetto ai reati della pubblica amministrazione. Offre servizi spionistici alla combriccola affaristica. Quando da Firenze avvertono Roma che presto saranno inviati i risultati di un´istruttoria che richiede, "per competenza", l´intervento della Capitale, Toro allerta la consorteria. Tra il 28 e il 30 gennaio, come ha raccontato ieri la Repubblica, i movimenti del network diventano indiavolati. Incontri di buon mattino "senza telefoni" anticipano che "pioverà molto". I discorsi, dinanzi al peggio, si fanno depressi. "Mi sembri un morto", dice la moglie ad Angelo Balducci. È vero, Balducci è molto sconfortato. Il procuratore gli ha fatto sapere che sarà arrestato. Il grand commis corre ai ripari. Chiama lo studio dell´avvocato Coppi

Argomento: NAZIONALE Pag. 144 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 2 "tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro nel sistema protezione civile - (segue dalla prima pagina) giuseppe d'avanzo prima di raggiungere Palazzo Chigi e incontrare Guido Bertolaso e "quell´altro", con ogni probabilità Gianni Letta. Toro, per suo conto, vuole essere più avveduto. Lavora subito per coprirsi le spalle. Convoca una cronista e gli "soffia" che "il telefono di Angelo Balducci è intercettato dai Ros per conto della procura di Firenze". La notizia sarà pubblicata il 9 febbraio. Tornerà utile se le cose si mettono male, pensa il magistrato. Si precostituisce un alibi. Potrebbe dire Toro a chi lo interroga: come potete pensare che abbia fatto la spia, la notizia dell´indagine e delle intercettazioni di Balducci era nota, pubblica, scritta nera su bianco nelle cronache. Non sanno – né Balducci né Toro – che i guai sono più vicini di quanto immaginano. Balducci sarà arrestato il giorno dopo. Toro saprà di essere indagato per violazione del segreto istruttorio e, una volta trasferita a Perugia l´indagine, per corruzione. Si dimetterà il 17 febbraio per scrollarsi così di dosso la probabilità di essere arrestato (ancora con la toga sulle spalle, avrebbe potuto inquinare le indagini). * * * Il "servizio" offerto dal procuratore alla consorteria di imbroglioni mette sottosopra il calendario dei pubblici ministeri di Firenze. Sono costretti ora a muoversi in fretta. Volevano agire con due diversi iniziative (arresti a Roma e a Firenze). Ne devono privilegiare una, quella nella Capitale, per distruggere subito e in fretta la trama che tesse Achille Toro, per evitare fughe all´estero (un paio già in preparazione), l´inquinamento delle prove, la scomparsa dei documenti, le pressioni inevitabili del potere sulle burocrazie della sicurezza. L´urgenza non è priva di conseguenze. Lascia in secondo piano l´esame del gran circo degli "arbitrati" che costa allo Stato, più o meno, 350 milioni di euro l´anno e arricchisce di, più o meno, 25 milioni l´anno gli "arbitri": un ristretto club di avvocati – non più di una decina –, giudici amministrativi, avvocati generali dello Stato, giudici contabili. Il "tradimento" di Achille Toro provoca un secondo danno. Rallenta l´intervento sulla rete delle "tangenti pulite e fatturate", come ormai hanno imparato a chiamarle anche fonti vicine all´inchiesta. Si tratta di questo. La Protezione civile ha centinaia di consulenti. Ci sono consulenze di "area politica ed economica", di "ricerche e di indagine". Se ne rintracciano alcune stravaganti. "Consulenti di comunicazione politica e pubblica nel settore", consulenti di "accessibilità immediata agli specialisti del settore per la risoluzione di problematiche improvvise", "consulenti in strategie e tecniche dell´informazione, di immagine e divulgazione della cultura di protezione civile", consulenti per "coadiuvare il Capo del Dipartimento nelle attività collegate all´iter parlamentare dei provvedimenti legislativi", "consulente per le attività di comunicazione visiva". Ogni progetto o intervento della Protezione civile può rendere necessario, per un brevissimo, breve o lungo periodo, un´"assistenza tecnica", di "sperimentazione e analisi", dall´emergenza piogge in Friuli Venezia Giulia all´emergenza Pantelleria, dalla "Commissione generale di indirizzo Campionati del mondo di ciclismo su strada 2008" alle celebrazioni per il 150 anni dell´Unità d´Italia. I consulenti possono tirar su centinaia di migliaia di euro o anche trentamila euro per pochi giorni di lavoro e senza alcuna fatica o competenza. Le fumisterie degli incarichi corrispondono all´assoluta arbitrarietà degli ingaggi e delle selezioni, spesso direttamente decise da Guido Bertolaso. Tuttavia, se si guarda con attenzione ai nomi dei consulenti, alle loro famiglie e relazioni e ruoli pubblici, si intravede una razionalità e un disegno. Nelle liste dei consulenti delle più bizzarre e ben pagate consulenze, ci sono coloro che direttamente possono proteggere il sistema che si è creato negli interstizi operativi della Protezione civile. La consulenza non è altro che "una tangente pulita e fatturata" per tener buono il giudice amministrativo, l´assessore riluttante, il giudice contabile, il pargolo scapestrato del parlamentare, il genero del capo corrente, il procuratore cui si chiede di farsi quietista e guardare da un´altra parte. È il modo di creare intorno al sistema un muro di supporters e un anello di complicità. Terzo e ultimo danno per l´inchiesta di Firenze. L´infedeltà di Toro ha costretto a una discovery anticipata. La premura ha frenato l´accertamento di che cosa sapesse davvero Guido Bertolaso di quel che si muoveva dentro e intorno alle traboccanti responsabilità. È l´ultima questione da affrontare. * * * Sembra di poter dire: Bertolaso crede che convincere sia ingannare. Ancora ieri ha ripetuto: "Vogliono distruggere la mia credibilità". Il fatto è che la sua affidabilità è in calare per quel che non ha fatto, quando sarebbe stato necessario, e per quel che oggi dice e dissimula risistemando gli avvenimenti del passato come meglio gli conviene. Dice: nessuno mi ha avvertito, mentre è stato avvertito dell´indagine e proprio dal maggiore indagato, Angelo Balducci. È una prognosi con un forte rilievo induttivo che il presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, messo sul chi vive dalle informazioni che abusivamente gli offre Achille Toro, si precipiti a Palazzo Chigi e riveli al capo del Dipartimento della Protezione civile le rogne che sono vicine. È una suggestione, è vero, anche se molto ragionevole. Con chi volete che ne parli, quel

Argomento: NAZIONALE Pag. 145 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 2 "tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro nel sistema protezione civile - (segue dalla prima pagina) giuseppe d'avanzo pover´uomo di Balducci? È vicino alla rovina. Lo è, non soltanto per le sue voglie, ma anche per le azioni che hanno mosso e assestato tasselli già pronti, integrato con la sua influenza e potere e docilità il sistema che ha, nel suo vertice operativo, Guido Bertolaso. Oggi Bertolaso disconosce Balducci. Nelle sue parole Balducci appare un tipo che si è ritrovato tra i piedi, non ha potuto evitare, anche se l´avrebbe fatto volentieri. Non sapeva che fosse quel fior di manigoldo ("Sono stato ingannato", dice). Nella storia dell´indagine di Firenze, invece, ci sono i segni della loro antica relazione, a volte complice. Quando il 30 gennaio, il presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici si precipita a Palazzo Chigi per incontrare "Bertolaso e quell´altro" non è la prima volta che invoca l´aiuto dell´onnipotente leader tecnocratico del governo. Accade anche alla fine del 2008. Succede questo. L´Espresso racconta (23 dicembre) come in una casa di produzioni cinematografica, la Erretifilm srl, si incrocino i destini di Rosanna Thau, 62 anni, moglie di Angelo Balducci, e di Vanessa Pascucci, 37 anni, moglie di quel Diego Anemone che, pur dichiarando 26 dipendenti, si taglia la fetta più grossa dei 300 milioni di euro necessari per costruire il centro congressi per il G8 della Maddalena. In quell´occasione, Balducci concorda con Bertolaso una lettera per denunciare "la evidente natura scandalistica dell´articolo [che] introduce, ad arte, le attività hobbistiche della signora Thau, ventilando commistioni del tutto inesistenti". Bertolaso prende subito, e pubblicamente, per buona la replica. Nelle stesse ore diffonde un comunicato: "Il capo del Dipartimento della Protezione Civile e commissario delegato per il G8, dott. Guido Bertolaso, ha ricevuto dall´ingegner Balducci una relazione che ribadisce la regolarità delle procedure seguite ed esclude qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere". Pur promettendo la massima trasparenza sul caso, la Protezione civile toglie in quelle ore dal suo sito le ordinanze di Palazzo Chigi con cui Balducci era stato nominato "soggetto attuatore" e il provvedimento con cui Silvio Berlusconi ha chiesto a Bertolaso di "assicurare un´adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori". È una buona occasione per tagliare i ponti con Balducci. Non accade. È il momento giusto per liquidare quel Anemone. Non accade neanche questo. Al contrario, le carte fiorentine raccontano come il capo della Protezione civile accetti di incontrare l´imprenditore, non in ufficio né al circolo della Salaria. Si incontrano in strada, in piazza Ungheria ai Parioli. Parlano di appalti. Di lievitazione e adeguamento di prezzi. Con la soddisfazione di Anemone che, salutato Bertolaso, dice ai suoi compari: "L´ho convinto". I modi per difendersi e di persuadere sono molti. Quelli scelti da Guido Bertolaso, finora, devono far dimenticare troppi ricordi e indizi e prove per poter essere efficaci e convincerci che egli ignorasse i segreti della sua bottega.

Argomento: NAZIONALE Pag. 146 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 6 l'aquila, la rabbia degli sfollati in mille invadono il centro storico - giuseppe caporale

- Cronaca L´Aquila, la rabbia degli sfollati in mille invadono il centro storico Momenti di tensione: forzati i blocchi, contestato il sindaco La protesta La protesta dei comitati: siamo stati truffati, questa manifestazione è solo l´inizio GIUSEPPE CAPORALE L´AQUILA - Domenica scorsa erano appena trecento. Ieri quasi mille. «E domenica prossima dobbiamo essere migliaia! Migliaia...». Gridavano questo, i terremotati che inveivano contro il sindaco Massimo Cialente e le telecamere del Tg1, ieri mattina. E così, dieci mesi dopo il sisma, ora che la Protezione Civile ha lasciato la città nelle mani del governatore dell´Abruzzo Gianni Chiodi e del primo cittadino, la città inizia a ribellarsi. Ora, che il centro storico è ancora un immenso cadavere, con quattro milioni e mezzo di metri cubi di macerie per le strade. «Un problema più grande di noi, senza soluzione - ha provato a spiegare ieri Cialente, accerchiato dalla folla, salendo su una panchina per farsi ascoltare - lo Stato non può lasciarci da soli con questa tragedia lungo le nostre vie. Le macerie deve toglierle la Protezione Civile. Sono pronto anche io, domenica prossima, a venire qui con la carriola. E a rimuoverle tutte. Servono gesti eclatanti e li faremo». Alle parole del primo cittadino, però, la gente ha risposto stizzita. «Sindaco! - ha inveito un ragazzo tra la folla - non ti sei mai fatto valere in questi mesi... Non ci hai difesi. Pensi solo alle telecamere! Non parlare alla Rai, parla con noi, con i tuoi cittadini». Ci sono stati momenti di tensione, e poi, è volato anche qualche insulto. E tra la folla è sbucata anche Maria Luisa Busi, giornalista del Tg1 che ha cercato di fare una domanda a Cialente, ma è stata accerchiata anche lei. «C´è il Tg1... Vergogna! Via Scodinzolini! - ha urlato un altro ragazzo - sono dieci mesi che raccontate che all´Aquila va tutto bene. Grazie a voi gli italiani sono convinti che qui hanno ricostruito le case. Sono mesi che lo dite...». La Busi ha provato a replicare. «Non io...». «Falso, sono mesi...» ha insistito il giovane. E lei: «Non io...». E poi ha aggiunto: «Non dipende da me. Io che ci posso fare. Io qui faccio il mio lavoro con onestà, e rispondo solo di quello che faccio io». E ieri, per la seconda volta, i terremotati che hanno forzato i blocchi delle transenne per entrare dentro la città ferita, rovistando tra le macerie - quasi a distanza di un anno - hanno ritrovato oggetti personali, foto, libretti. Ed è esplosa la rabbia, una rabbia per mesi sopita «prima dalla corsa alle tende, poi dal summit del G8, poi ancora dalla consegna in diretta tv delle case del governo. Siamo stati truffati - ha detto la presidente del comitato vittime della Casa dello Studente, Antonietta Centofanti - in alcune case del governo, dai rubinetti esce acqua sporca, altri appartamenti appena consegnati già perdono pezzi. Chi avrebbe diritto ad un alloggio popolare viene cacciato anche dalle caserme. Ma nessuno parla. Oggi finalmente vedo gente in piazza. È un buon inizio...». Ma Cialente, a margine della protesta, è intervenuto anche sull´inchiesta giudiziaria che sta travolgendo la Protezione Civile e che coinvolge gli affari intorno alla ricostruzione dell´Aquila. «In città si sta scatenando la psicosi... - ha detto il sindaco - funzionari e dirigenti del Comune ora hanno paura, e si rischia di bloccare le procedure amministrative. Anche per la stessa vicenda delle macerie». Sulla stessa linea, l´altro ieri, il governatore Chiodi che aveva annunciato di attendersi un avviso di garanzia «per la voglia di fare presto e bene».

Argomento: NAZIONALE Pag. 147 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 9 "spaccato di corruzione che fa davvero paura" - francesco bei

- Interni Laboratorio Marche Le intercettazioni "Spaccato di corruzione che fa davvero paura" Casini: "Bersani interlocutore affidabile" Le Marche sono il vero laboratorio: il presidente Spacca è un cattolico e si è alleato con noi, lasciando a sinistra una candidatura alternativa Quelle intercettazioni non sono edificanti: sarei cauto a mettere la mano sul fuoco. E sugli appalti quadro grave, da Bologna a Milano FRANCESCO BEI ROMA - Nella sfera pubblica emerge «uno spaccato di corruzione da far paura» e sbaglia Berlusconi a minimizzare. Pier Ferdinando Casini fa il punto sugli scandali di queste settimane e al Pd lancia un segnale preciso: lasciate perdere l´idea di «rifare l´Unione», guardate piuttosto al «laboratorio politico» delle Marche. Berlusconi ha spiegato che la casa dei cattolici è il Pdl. Come gli risponde? «Ma se persino un loro ministro, parlo di , dice che nel Pdl chi viene dalla tradizione democristiana non è preso in considerazione, di cosa stiamo parlando? Negli ultimi mesi siamo stati noi il punto di riferimento per tanti cattolici e lo dimostrano le adesioni di Binetti, Carra, Lusetti, Bianchi. Ma certo non aspiriamo a diventare un partito clericale». Dal Pdl vi accusano di esservi alleati solo con chi vince... «Siamo indifferenti a questi attacchi. La verità è un´altra: con queste regionali noi ci siamo assunti un rischio enorme. In Veneto e in Lombardia abbiamo lasciato assessorati sicuri e un´alleanza vincente per costruire una diga anti-Lega. Altro che convenienze». Il ministro Alfano è convinto che Berlusconi con le regionali vivrà un nuovo inizio. «Rifiuto questa logica, le elezioni non sono un referendum sul governo» Ma c´è o no un logoramento di Berlusconi? Con l´inchiesta sulla Protezione civile non è andato in crisi anche un modello di governo? «Certo, in nome dell´ideologia del "fare" il suo governo dimostra insofferenza per le regole, i controlli e la trasparenza. Ma questa abnorme dilatazione del "governo dell´emergenza" non nasce oggi, è stato il governo Prodi ad assegnare i lavori del G8 alla Protezione civile». Alla luce delle ultime intercettazioni, resta convinto che Bertolaso sia stato all´oscuro di tutto? «Sono un garantista e sono certo che Bertolaso il suo lavoro lo sappia fare. Probabilmente è stato preso dalla frenesia di accaparrarsi competenze, una frenesia che poi finisce per pagare in prima persona. Il peggior nemico di Bertolaso oggi si chiama Bertolaso». Berlusconi nega tuttavia si possa parlare di una nuova Tangentopoli. Come stanno le cose? «Non entro nel merito delle inchieste, ma sta emergendo uno spaccato di corruzione e disinvoltura nella sfera pubblica che fanno paura. Parto dal sindaco di Bologna ovviamente». Almeno Delbono si è dimesso. «Sì, ma quello che è emerso resta grave, tanto da far pensare, più che a dimissioni, a una ritirata strategica. Poi abbiamo avuto l´arresto del presidente della provincia di Vercelli, il caso del consigliere comunale di Milano e molti altri. Anche queste intercettazioni sul terremoto non sono edificanti: sarei molto cauto a mettere la mano sul fuoco e dire che non ci sono state irregolarità». Berlusconi, a caldo, ha detto invece che i pm dovrebbero «vergognarsi». «Io non ho mai nascosto la mia convinzione che Berlusconi, da quando è sceso in politica, abbia avuto un´attenzione particolare da parte di certe procure. Ma la delegittimazione costante della magistratura è il miglior ricostituente per la corruzione. Se ogni ladro si può dichiarare un perseguitato politico, significa che abbiamo dato ai corrotti la licenza di fare quel chi gli pare». Bersani, in un´intervista a Repubblica, cita la battaglia contro la Protezione civile Spa come esempio di un terreno comune - il rispetto delle regole - su cui costruire un´alleanza per il futuro. Ci sta?

Argomento: NAZIONALE Pag. 148 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 9 "spaccato di corruzione che fa davvero paura" - francesco bei

«Io penso che Bersani stia facendo un buon lavoro. È un interlocutore affidabile. Poi, se son rose fioriranno... ma deve essere chiaro che a noi non interessa rifare l´Unione. E certo gli allettamenti personali mi lasciano del tutto indifferente». Allora il modello qual è? «Il vero laboratorio di queste elezioni è quello realizzato nelle Marche. Il presidente Spacca è un cattolico che ha lasciato che alla sua sinistra nascesse una candidatura alternativa della sinistra estrema. Si è alleato con noi e sono sicuro che avrà un grande successo fra i moderati». Qual è stato l´ingrediente giusto? «Il fatto è che nelle Marche c´è un segretario del Pd che capisce la politica. L´unico difetto di Palmiro Ucchielli è che assomiglia troppo a Lenin. Nella vicina Umbria, invece, non si è potuta realizzare un´operazione analoga perché i cattolici del Pd hanno fatto le barricate per non scaricare Rifondazione. Un comportamento davvero incomprensibile. In ogni caso sarà interessante capire se, dalle regionali, potrà emergere qualche idea nuova per il futuro». Da ultimo Sanremo. I finiani hanno minacciato il digiuno contro Emanuele Filiberto. Lei invece lo ha persino candidato alle Europee. La canzone l´ha sentita? «Dal punto di vista canoro condivido le ragioni del digiuno, ma l´aspetto positivo è che questa operazione (un po´ ruffiana) dimostra una cosa vera: l´idea di Italia "tira" ancora, pensiamoci bene prima di disgregarla completamente».

Argomento: NAZIONALE Pag. 149 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 7 bertolaso si sfoga in sicilia "distrutta la mia credibilità" - alessandra ziniti

- Cronaca La visita nel paese devastato da una frana Bertolaso si sfoga in Sicilia "Distrutta la mia credibilità" ALESSANDRA ZINITI dal nostro inviato san Fratello (Messina) - Ci sono 50 milioni di metri cubi di terra che si stanno muovendo, la scuola con le fondamenta sventrate, la cupola della chiesa con una crepa larga 20 centimetri, 100 case da abbattere e 1500 abitanti senza più tetto né lavoro. E San Fratello, il piccolo comune dei Nebrodi devastato dall´ennesima frana annunciata, riserva a Guido Bertolaso un bagno di folla che il capo della Protezione civile nella bufera accoglie con soddisfazione. Indugia nell´abbraccio con la signora Angela Carroccetto che, davanti alla sua casa sgretolata, prima invoca Berlusconi, «venga anche qui giù a vedere cosa ne è di noi, non ci sono cittadini di serie A e di serie B», poi si affida a Bertolaso: «Aiutateci, non abbandonateci». Tra la gente, che porta via dalle case pochi effetti personali, e i cumuli di macerie provocate da quello che definisce un "terremoto lento", Bertolaso ritrova tutta la verve dell´operatività. Rassicura gli abitanti, garantisce loro che «lo Stato farà fino in fondo la sua parte», annuncia che a marzo tornerà a verificare lo stato dei lavori. È il "gancio" che dà il là allo sfogo pubblico: «Sempre se ci sarò ancora...». Il sindaco Salvatore Sidoti Pinto infiamma la platea: «Basta gettare fango su Bertolaso, uno che lavora sempre». E il capo della Protezione civile non perde l´assist. Visita case, osserva crepe negli edifici e strade con voragini, stringe decine di mani, poi aggiunge: «Stanno cercando di distruggere la mia credibilità. Anche oggi, qualcuno continua ad insinuare tutta una serie di comportamenti che non mi appartengono. Quindi, di che cosa si tratta, se non di cercare di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato, di un sistema? Ma io quando parlo con gli abitanti di San Fratello o di qualsiasi altra parte d´Italia, prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perché io poi quegli impegni li mantengo. Certo ora il rischio è che la gente perda la fiducia». È un sopralluogo con tante fermate quello del capo della Protezione civile che si ferma sotto uno striscione appeso ad un balcone con su scritto: "Non dimenticate San Fratello" e chiede ai fotografi uno scatto: «Fatemi una foto qui, perché non dimenticheremo San Fratello». Poche decine di chilometri più in là, a Giampilieri, sui luoghi dell´alluvione che ad ottobre ha fatto 37 vittime, Bertolaso incontra gli sfollati che hanno paura e che sono stati costretti a tornare nelle case definite sicure nonostante la montagna sventrata non sia stata ancora messa in sicurezza. «Provo una grande emozione a tornare qui dopo il tanto dolore di quei giorni - dice loro - . Ma vedo che sono stati fatti molti passi avanti. Saremo rapidi, spero che per l´anniversario della tragedia i cantieri delle nuove case saranno aperti». Poi la partenza per la Calabria dove oggi Bertolaso farà un sopralluogo a Maierato, un altro dei paesi sconvolti dalle frane.

Argomento: NAZIONALE Pag. 150 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 1 ci basta la verità - ezio mauro

- Prima Pagina CI BASTA LA VERITÀ EZIO MAURO L´inchiesta sulla Protezione Civile è l´irruzione della realtà – una gran brutta realtà – nell´universo magico del berlusconismo che racconta a se stesso e al Paese, dagli schermi asserviti della televisione unica, un´epopea populista di successi ininterrotti, all´insegna del «fare». Oggi si scopre che quel «fare» senza regole nasconde il malaffare. E il disvelamento è immediato, con i cittadini dell´Aquila che entrano a forza nel centro storico morto e sepolto, denunciando la mistificazione televisiva e costringendo il sindaco ad ammettere che «la Protezione Civile ci ha salutati e se n´è andata, e noi dopo dieci mesi siamo davanti a 4 milioni e mezzo di metri cubi di macerie». Si capisce l´agitazione politica che domina il Presidente del Consiglio. Prima ha insultato i magistrati («vergognatevi»), poi ha taciuto per una settimana provando la carta propagandistica di una legge anticorruzione che è durata lo spazio di fanfara di un telegiornale, perché nemmeno nelle favole le volpi possono scrivere i regolamenti dei pollai. Infine ieri è tornato a parlare di complotto «che annulla i risultati miracolosi», ha attaccato l´opposizione e come sempre quando le difficoltà lo sovrastano ha denunciato «il superpartito di Repubblica» come il vero artefice di questo scandalo e di questa crisi. Vorremmo tranquillizzarlo: un giornale non è un partito. Ma vorremmo anche spiegargli che in Occidente un giornale ha il dovere di illuminare la realtà, raccontandola, e di rappresentare la pubblica opinione che vuole conoscere e sapere, per giudicare. Noi continueremo a farlo. Berlusconi può aiutarci: dica quel che sa sugli appalti, i favori e la corruzione gelatinosa della Protezione Civile, sulla ragnatela che coinvolge Palazzo Chigi. Ancora una volta, la strada è semplice: dica la verità ai cittadini.

Argomento: NAZIONALE Pag. 151 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 6 urla e fischi alla busi: tg1 bugiardo la giornalista: rispondo solo di me - silvio buzzanca

- Cronaca Nuova polemica sulla gestione Minzolini. E la gente grida: "Scodinzolini, scondinzolini" Urla e fischi alla Busi: Tg1 bugiardo la giornalista: rispondo solo di me SILVIO BUZZANCA ROMA - Agli aquilani non piace come il Tg1 di Augusto Minzolini racconta il post terremoto. E ieri non è sembrato loro vero vedere Maria Luisa Busi e le telecamere riprendere la marcia verso il centro della città, la zona rossa. Una buona occasione per dimostrare il dissenso verso il tg della Rai al grido di «scodinzolini, scodinzolini». La Busi, nella città abruzzese per un servizio che andrà in onda su Tv7, però non ci sta a prendersi le colpe del suo direttore. Dice di «capire la situazione e capire gli aquilani». Dice di avere visto una «contestazione molto forte nei confronti del Tg1». La giornalista però va oltre. «Quello che io posso dire - spiega - è che io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere, ovviamente, dell´informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto». Dunque, sembra dire la giornalista, se dovete contestare qualcuno quello è Minzolini. Ma la Busi non si ferma qui. «Posso solo dire - aggiunge - che quello che ho visto all´Aquila, in questi giorni con i miei occhi, è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato: migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non è partita». Più o meno quello che pensa il Cdr della testata. I rappresentanti sindacali esprimono piena solidarietà ai colleghi contestati, perché «il lavoro di tutti va rispettato, a maggior ragione il lavoro di cercare le notizie e di raccogliere i punti di vista». Ma altra cosa sono le critiche. Per il Cdr del Tg1 quelle di ieri «sono legittime perché provengono dagli aquilani, direttamente interessati, alla linea editoriale che spesso, anche in occasione del terremoto e del post terremoto, si è rivelata appiattita sulle posizioni del governo». Scende in campo anche l´Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. Difende naturalmente la Busi. Invita «a non fare di ogni erba un fascio», ricorda che la giornalista, come tanti altri in Rai, «ha una storia personale e professionale che esige dei distinguo, e il suo stare in Abruzzo dovrebbe essere considerata una garanzia da chi vive il dramma del post terremoto». Il colpevole, se colpevole c´è, continua Verna, è Minzolini. Verna conclude dicendo «di aver fatto un sogno, dopo aver ammirato l´orgoglio degli orchestrali di Sanremo: vedere un giorno non lontano appallottolati dai colleghi tutti i menabò e gli ordini di servizio di Minzolini». Una mezza rivolta contro il direttore amato e voluto al Tg1 da Berlusconi. Parole e comunicati che innescano subito la nuova polemica sul Tg1, la televisione, l´informazione. Carlo Rognoni, responsabile informazione del Pd, dice: «Inaccettabile che il Tg1 sia diretto in maniera così faziosa e scorretta da provocare la rabbia e l´indignazione di tanti cittadini». Pancho Pardi, capogruppo dell´Idv in Vigilanza, aggiunge che «il Tg1 ha raccontato per mesi una serie di menzogne sull´Aquila facendo da amplificatore alle bugie di regime e alla resa dei conti, è stato sbugiardato». Vincenzo Vita e Beppe Giulietti sono convinti che la Busi sia diventata «il bersaglio simbolico delle giuste proteste all´Aquila dei cittadini esasperati, critici della disinformazione del Tg1». Dichiarazione che Giorgio Lainati, pdl, vicepresidente della Vigilanza, contesta. «Ci vuole coraggio - dice - per speculare sul terremoto in Abruzzo. Invece di vergognarsi, utilizzano l´episodio per costruire una polemica contro il Tg1 e il suo direttore tanto falsa quanto menzognera». A difesa di Minzolini arriva anche Maurizio Gasparri. «Sarebbe bene - dice che i vari soviet interni alla Rai cessassero di fare da vopos della sinistra minacciando ogni giorno il Tg1. Si preoccupino piuttosto dei conduttori bugiardi della terza rete o delle pretese di non essere criticati di certi giustizieri dello schermo frequentatori di mafiosi».

Argomento: NAZIONALE Pag. 152 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 2 settimana decisiva a perugia attesa per le decisioni del gip a firenze possibili altri fermi - alberto custodero

- Cronaca In mancanza di conferma delle misure gli arrestati potrebbero tornare liberi Settimana decisiva a Perugia attesa per le decisioni del gip a Firenze possibili altri fermi ALBERTO CUSTODERO ROMA - Indagine sul "sistema gelatinoso" della Protezione civile e gli appalti per i Grandi Eventi: il giudice di Perugia, al quale è stato trasferito per competenza il filone principale dell´inchiesta avviata a Firenze, ha tempo fino al 28 per riemettere le misure cautelari. Se entro quel termine (20 giorni dal trasferimento), non lo farà, gli arrestati torneranno tutti liberi. È per questa incertezza che pesa sull´indagine preliminare che molti difensori hanno già fatto sapere che domani rinunceranno al riesame presso il giudice fiorentino. Altri difensori, invece, nonostante il riesame possa rivelarsi inutile nel caso in cui il gip di Perugia riscriva le misure (ma potrebbe emetterne anche di nuove), hanno deciso comunque di tentare questa carta nella speranza di costringere la procura a svelare altre carte finora rimaste segrete nel fascicolo del pm. Tra gli atti trasferiti a Perugia figura pure il capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, indagato per concorso in corruzione che attende di essere interrogato. L´inchiesta è passata a Perugia dopo il sospetto che l´autore di una fuga di notizie (che ha avvisato molti degli indagati) sia stato il procuratore aggiunto della Repubblica di Roma, Achille Toro. Ma non è escluso che per alcune eccezioni che solleveranno i difensori tutto l´indagine possa passare ancora di sede per approdare al tribunale di Roma. A Toro, ora dimessosi, è stata contestata in un primo momento la rivelazione di segreto di ufficio, poi anche per concorso in corruzione e favoreggiamento personale. È stato lo stesso procuratore di Roma, Giuseppe Ferrara a sottolineare che Toro era stato aggiornato sull´indagine fiorentina. Resta a Firenze l´inchiesta sugli appalti di alcune opere cittadine, prima tra tutte la Scuola marescialli dei Carabinieri. A tal proposito è tuttora pendente una richiesta della procura di misura cautelare per un numero imprecisato di indagati. E non è escluso che la decisione del gip possa arrivare in settimana.

Argomento: NAZIONALE Pag. 153 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 4 la grande paura prima degli arresti "piove a dirotto, dobbiamo vederci" - (segue dalla prima pagina) carlo bonini

- Cronaca La grande paura prima degli arresti "Piove a dirotto, dobbiamo vederci" La tentazione della fuga ad Acapulco. L´incontro con lo "zio" I frenetici giri di telefonate dopo aver saputo che il cerchio si stava stringendo (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) CARLO BONINI Sappiamo ormai come tra il 28 gennaio e l´1 febbraio scorsi, incapaci di reggere la pressione delle notizie rubate all´inchiesta di Firenze dal Procuratore aggiunto di Roma Achille Toro (arresti imminenti, telefoni sotto controllo), goffi nella frenesia che li ha aggrediti, il presidente del consiglio nazionale dei lavori pubblici Angelo Balducci, il costruttore Diego Anemone, il nuovo capo della struttura di missione per gli appalti dei Grandi Eventi della Protezione civile Mauro Della Giovampaola, abbiano tradito il segreto degli incontri di Balducci a palazzo Chigi per fare «il punto con Guido Bertolaso e l´altro» sull´indagine di cui sanno di essere l´obiettivo ("Repubblica" ne ha dato conto ieri). Ma ora – come viene documentato nei nuovi atti istruttori depositati dalla Procura di Firenze al Tribunale del Riesame – si scopre che nel pomeriggio del 30 gennaio, con un´ennesima mossa incauta, Balducci, torna ad evocare telefonicamente appuntamenti con una persona che preferisce chiamare misteriosamente "lo Zio" (chi è? Guido Bertolaso? L´"altro di Palazzo Chigi"?). Ecco dunque ciò che accade tra il pomeriggio del 30 gennaio (un sabato) e l´1 febbraio (un lunedì). Ecco perché, giovedì 4 febbraio, la Procura di Firenze concluderà che non c´è più un solo istante da perdere nel procedere alla cattura di Balducci, De Santis, Della Giovampaola e Anemone. 30 GENNAIO - POMERIGGIO BALDUCCI CHIAMA MEDICO E AVVOCATO. POI SPIEGA: "DOMANI VEDO LO ZIO". A mezzogiorno del 30 gennaio, Angelo Balducci (B) è un «morto» che cammina. L´espressione è della moglie Rosanna Thau che lo raggiunge al telefono quando è appena uscito dall´appartamento ai Parioli dell´avvocato Egidio Azzopardi, dove lo stato maggiore della "cricca" si è riunito in gran fretta e ha compreso di avere addosso la Procura di Firenze. La prima mossa che gli sollecita l´istinto (o forse il consiglio dell´avvocato che ha appena lasciato) è telefonare al professor Renato Lauro (L). Un amico. Ordinario di medicina interna dell´Università di Tor Vergata. Ha bisogno che qualcuno lo certifichi malato. Perché la malattia giustificherà le sue dimissioni dalla Presidenza del Consiglio nazionale dei lavori pubblici. E le dimissioni e la malattia potranno essere due buoni argomenti per disinnescare una richiesta di custodia cautelare. B:... senti .. scusa ti volevo chiedere una cortesia senza ... che ti disturbi ovviamente ... ma tu sei a Roma oggi e domani? L:... sicuramente ... B:... no sai perché ... siccome devo fare poi un passaggio giù ... e magari non so... se L:... ci vogliamo vedere un momento? B:... magari dopo che sono stato giù ... al limite un minuto domani mattina prendiamo un caffè se era possibile ... se per te... L:... sì, sì ... sì, sì, sicuramente ... tu a che ora prevedi? B:... guarda io pensavo ... sai per me dalle 8 in poi ... prendiamo un caffè a Porta Pia pure a piazza Ungheria ...li a "Ungaria" (un bar ndr.) quando è comodo anche per te... L:... si, si ... va benissimo ... vogliamo vederci li ... alle otto e mezza a Porta Pia che ti viene più comodo sicuro? B:... va bene perfetto ... L:... domani mattina passo da te .. Risolto il suo primo problema (in serata il Ros lo intercetterà mentre fissa per l´indomani un appuntamento con lo studio dell´avvocato Franco Coppi, il penalista che oggi lo difende), Balducci affronta il secondo. Avvertire chi della "cricca" ancora ignora che razza di tempesta è pronta a spazzarla via. Alle 12.41, raggiunge dunque Della Giovampaola e lo prega di richiamarlo nel pomeriggio, «verso le 17» per «sentirsi un attimo» e vedersi. «Oggi, o domani». Tra le due telefonate Balducci (B) ne riceve una. A chiamarlo è tale avvocato Sergio Lupinacci (L), un professionista con studio a Roma, molto apprezzato a Palazzo Chigi. Il tono tra i due tradisce amicizia e svela due singolari circostanze di cui – per quel che ne dicono fonti investigative – l´inchiesta non è ancora venuta a capo. Lupinacci gira infatti a Balducci «i saluti di persone istituzionalmente a lui care» presenti all´inaugurazione dell´anno giudiziario nel distretto di Roma da

Argomento: NAZIONALE Pag. 154 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 4 la grande paura prima degli arresti "piove a dirotto, dobbiamo vederci" - (segue dalla prima pagina) carlo bonini cui è appena uscito. Lui, di rimando, spiega che l´indomani mattina, domenica 31 gennaio, vedrà "lo zio". Un tipo che evidentemente nulla ha a che vedere con i consanguinei di Balducci, ma molto ha a che fare con amici importanti (a Palazzo Chigi?) di cui – ormai sa con certezza di essere intercettato – è meglio non pronunciare più il nome al telefono. L:...buongiorno presidente come stai? B:... maestro, buongiorno a te .. L:... allora ... senti ho appena terminato ... anno giudiziario .. quindi ti porto i saluti di persone istituzionalmente a te molto care B:... grazie L:...naturalmente hai un invito B:...senti ... scusa ... io purtroppo ... sia ieri ... ieri stato fuori che avevo un impegno a Pesaro ..e adesso sto muovendomi da Roma L:... con calma B:... vado e torno nel senso due o tre ore nel senso che ho altro impegno ... questa volta familiare...scusa Sergio ti volevo chiedere questo .. domani mattina tu sei a Roma o fuori ? L:...Angelo a Roma .. tu sei a Roma io sono a Roma .. io sono a Roma punto B:...perché ... io domani mattina presto devo vedere "lo zio" un attimo.. dopo verso le 9 e mezzo così ... se ti potevo offrire un caffè anche in piazza ... L:...ti dispiace se ci pigliamo un caffè a piazza Farnese alle 10? B:...alle 10 perfetto L:...così salutiamo pure la madre? B:...grazie va bene ... 31 GENNAIO - 1 FEBBRAIO "PIOVE A DIROTTO" "DIRAMATE LE CONVOCAZIONI". TUTTI ALL´ESTERO. BALDUCCI SI DIMETTE Tra domenica 31 gennaio e lunedì 1 febbraio, Balducci - per usare l´espressione con cui l´avvocato Azzopardi rassicura un messaggero del costruttore Diego Anemone che la cricca è stata allertata - «ha diramato tutte le convocazioni». Anemone ha saputo che non solo «piove», ma «piove pesantemente». Di più: che ci si augura che «non piova in casa». I telefoni diventano dunque muti e a comunicare sono soltanto "Skype" (telefonate via web) e i cellulari dei segretari o degli emissari della "cricca". Balducci si dimette da Presidente del Consiglio nazionale dei lavori pubblici la mattina del 1 febbraio (prenderà il suo posto Massimo Sessa, il dirigente del ministero delle Infrastrutture che ha partecipato alla "riunione madre" in casa di Azzopardi la mattina del 30 gennaio) e la notizia non viene volutamente divulgata. Mentre il suo autista, al telefono, spiega che il principale lascerà l´Italia l´11 febbraio («Una cosa serissima»). Anche Anemone comunica che per quello stesso giorno lascerà Roma diretto a Madrid. Ma – aggiunge - «solo fino al 15». Chi lo ascolta, un amico della "cricca", Emmanuel Messina, dice di essere ad Acapulco (Messico) e aggiunge: «Certo, che se venite qua sarebbe meglio ancora».

Argomento: NAZIONALE Pag. 155 Data: 22-02-2010 La Repubblica moratti e le paure sull'expo "giusto candidarsi, lo rifarei" - alessia gallione

Pagina XXII - Milano Moratti e le paure sull´Expo "Giusto candidarsi, lo rifarei" Il Pd: rischio infiltrazioni. Il sindaco: più controlli Domani il cda della società speciale discute sul destino dei terreni e sui conti 2010 ALESSIA GALLIONE L´idea dell´Expo per rilanciare la città era nata nel 2006, pochi mesi dopo essere arrivata a Palazzo Marino. Un´idea che, ancora oggi, Letizia Moratti difende. «Sicuramente candiderei ancora Milano per l´Esposizione», dice il sindaco. Nonostante le polemiche scatenate dalle intercettazioni dell´inchiesta che ha coinvolto la Protezione civile e che hanno sollevato ombre sui rischi legati agli appalti. Anche di fronte alla scoperta degli appetiti della "cricca" di imprenditori che - dopo il G8 e l´Aquila - avrebbero già guardato con interesse ai cantieri del 2015, il sindaco afferma in un´intervista a Sky Tg24: «Bisogna combattere, lavorare per lo sviluppo e costruire. Ciò non significa non lavorare con gli occhi aperti e trovare anche soluzioni normative perché i problemi non affiorino». «Proteggeremo Expo da infiltrazioni mafiose e corruzione», avevano assicurato di fronte ai vertici del Bie Letizia Moratti e l´amministratore delegato della società di gestione, Lucio Stanca. E il sindaco-commissario, che ha appena ottenuto da Roma poteri di deroga alle normative per i lavori pubblici, lo ripete: «Con il governo stiamo studiando nuove misure di controllo sugli appalti per l´Expo». Quali? I provvedimenti sono quelli annunciati dal ministro dell´Interno che ha creato una commissione che farà capo alla prefettura. «È una richiesta che avevo fatto al governo fin dal gennaio 2009 e che è stata accolta», ha spiegato il sindaco. Tra le misure: la rintracciabilità dei flussi finanziari, una "lista bianca" di imprese pulite e le verifiche antimafia anche a settori di solito esclusi dai controlli come i subappalti del movimento terra. Dal Pd, però, arrivano accuse: «La fretta con cui si dovrà intervenire per realizzare in tempo le opere, colpa del Comune e della Regione, costringerà a un supplemento di lavoro per evitare infiltrazioni mafiose», dice il deputato milanese Enrico Farinone. E il capogruppo democratico a Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino, aggiunge: «Il rischio è che una grande opportunità per tutta la città si trasformi in una torta da spartire tra pochi. Su infiltrazioni e corruzione c´è una sottovalutazione». Tra i nodi ancora da sciogliere la questione delle aree di Rho-Pero: un milione di metri quadrati su cui dovranno sorgere i padiglioni e che la società Expo vorrebbe acquistare. La trattativa con Fiera e gruppo Cabassi è iniziata e, nel consiglio di amministrazione della spa che si riunirà domani, Stanca farà una relazione. L´ultima parola sull´ipotesi vendita, però, spetta all´assemblea dei soci, a marzo. Poco prima della presentazione del dossier a Parigi il 30 aprile, quando - ha chiarito però il Bie - non sarà necessario concludere l´accordo con i privati.

Argomento: NAZIONALE Pag. 156 Data: 22-02-2010 La Repubblica la moratti rilancia sull'expo "candiderei ancora milano"

Pagina XXI - Milano "Corruzione e appalti? Stiamo studiando nuove misure di controllo con il governo" La Moratti rilancia sull´Expo "Candiderei ancora Milano" «Sicuramente candiderei ancora Milano per l´Expo», dice il sindaco. Nonostante le polemiche scatenate dalle intercettazioni dell´inchiesta che ha coinvolto la Protezione civile e l´allarme per gli appalti, Letizia Moratti rifarebbe la scelta presa quattro anni fa «per lo sviluppo della città». «Bisogna combattere e costruire. Ciò non significa - avverte - non lavorare con gli occhi aperti e trovare anche soluzioni normative perché i problemi non affiorino». Difese contro criminalità e corruzione che il sindaco-commissario dice di aver messo in campo. Anche se dal Pd arriva l´accusa: «Si sta sottovalutando il problema». ALESSIA GALLIONE A PAGINA II

Argomento: NAZIONALE Pag. 157 Data: Estratto da pagina: 22-02-2010 La Repubblica 8 berlusconi: "non è tangentopoli, bertolaso ha riparato i guai di prodi" - gianluca luzi

- Interni Furia autodistruttrice IL PROFETA MUTO BELPAESE Le liste pulite Berlusconi: "Non è tangentopoli, Bertolaso ha riparato i guai di Prodi" La replica: "È lui il malgoverno". Nuove accuse a Repubblica C´è una furia autodistruttrice, si cerca di far apparire una delle pagine più nobili della nostra storia recente come una storia di affari sporchi e di corruzione Siamo garantisti, ma abbiamo detto che non ci sarà nelle nostre liste elettorali nessun personaggio compromesso in modo certo "Il Pd, trascinato da Di Pietro e dai radicali, è un partito sempre più laicista ed estremista" GIANLUCA LUZI ROMA - Ci risiamo. Innervosito dalle inchieste che coinvolgono Bertolaso, incapace di realizzare una legge anticorrotti che annuncia e rinvia, alle prese con le lotte interne nel suo partito, Berlusconi rispolvera un vecchio evergreen sempre gradito dal suo pubblico e attacca il «superpartito di Repubblica» che con il contributo di «un partito eversivo come quello di Di Pietro e dei radicali» traina «il Pd sempre più estremista e laicista». Spaventato dai possibili effetti elettorali della corruzione svelata dall´inchiesta di Firenze che coinvolge anche i piani alti del suo partito, Berlusconi si collega via telefono con il convegno di rete Italia a Riccione e per l´ennesima volta in questi giorni cerca di allontanare l´incubo di Tangentopoli. «Voglio subito chiarire un punto - scandisce al telefono per tranquillizzare i suoi fan - Vi rassicuro che non c´è alle porte una nuova Tangentopoli, ci sono semmai casi che vanno perseguiti e sanzionati». Ma prima un avvertimento ai "duellanti" nel Pdl: «L´idea fondata del Pdl è di mettersi al servizio del bene comune», dice il premier. «Questa non può essere cancellata dagli ultimi fatti, anche se c´è qualcuno che approfitta della sua posizione per interesse personale». Una ammissione che nel Pdl qualcosa non va e che all´ombra del partito c´è chi fa gli affari propri. Berlusconi promette liste pulite. «Siamo garantisti - premette - ma abbiamo detto che non ci sarà nelle nostre liste nessun personaggio compromesso in modo certo». Non è chiaro cosa intenda Berlusconi con «compromesso in modo certo», perché se vuol dire che un imputato deve essere condannato in Cassazione per essere escluso dalle liste, ci vorrà parecchio tempo, molto più di quello che ci divide dalle elezioni regionali. L´inchiesta sugli appalti della Protezione civile e le accuse a Bertolaso mettono di pessimo umore Berlusconi che se la prende con l´opposizione e con Prodi. «Come se ci fosse una furia autodistruttrice che annulla i risultati, che travolge tutti gli sforzi che si fanno per migliorare il nostro Paese, - arringa il premier - si cerca di far apparire una delle pagine più nobili della nostra storia recente come una storia di affari sporchi e di corruzione». E i colpevoli per Berlusconi sono naturalmente a sinistra «che è disperata e si attacca a tutto». «Ci ricordiamo quello che è avvenuto a Napoli: - accusa il premier - a seguito del malgoverno di Prodi era letteralmente sommersa dai rifiuti, facendo andare in tutto il mondo immagini devastanti». I responsabili di allora, insiste Berlusconi, sono «gli stessi che accusano Bertolaso a cui si dovrebbe fare invece un monumento». Risponde Prodi attraverso la sua portavoce Sandra Zampa: «Di malgoverno gli italiani ne hanno conosciuto uno solo: quello di Silvio Berlusconi, il premier delle promesse disattese, impegnato a difendere con le unghie e con i denti le proprie aziende prima e se stesso dopo. Contro la giustizia e senza rispetto dei valori di cui si riempie la bocca. Quanto all´emergenza rifiuti di Napoli - aggiunge la portavoce dell´ex presidente del Consiglio - è bene ricordare come lo stesso sottosegretario Bertolaso abbia più volte dichiarato di aver seguito, nella soluzione del problema, il piano già predisposto con il presidente Prodi, che è risultato dunque molto efficace».

Argomento: NAZIONALE Pag. 158 Data: 22-02-2010 Repubblica.it "Tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro

Nuovo filone di indagine nell'inchiesta sulle grandi opere Ecco la ragnatela di Bertolaso. La fuga di notizie provoca un'accelerazione "Tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro di GIUSEPPE D'AVANZO

Guido Bertolaso

LA FIGURA, le mosse abusive, la fiacchezza morale di Achille Toro sono decisivi per comprendere che cosa è accaduto; perché; che cosa accadrà ora; in quale budello è finito Bertolaso; la "tangente pulita" che oggi definisce la corruzione italiana. Achille Toro è l'influente procuratore aggiunto di Roma. Sovraintende le inchieste contro la pubblica amministrazione marcia. Si sente in pectore il nuovo procuratore della Capitale (ahinoi, se non fosse stato costretto a dimettersi, non avrebbe avuto torto a crederlo). Quando le sue parole si manifestano nell'universo sonoro dell'inchiesta che esamina gli affari extra ordinem della Protezione civile, i pubblici ministeri di Firenze hanno già pronto il calendario delle loro iniziative. Due blocchi di arresti da eseguire nello stesso giorno dentro il sistema, direbbe Denis Verdini, cresciuto come una metastasi lungo il corpaccione ipertrofico della Protezione civile e nelle strutture di governo dei Lavori pubblici. L'uno e le altre sottomesse all'urgenza della politica di creare un cerchio chiuso e oligarchico di consenso e obbedienza. I prosecutors hanno sistemato una stabile ragnatela intorno agli attori che decidono e beneficiano degli appalti del Dipartimento di Guido Bertolaso. Comunicazioni, dati, informazioni, immagini, documenti confermano, senza ambiguità, la scena e il delitto. All'ombra del "vuoto di diritto", creato dall'emergenza, si è formata una consorteria affaristica. Vi fanno parte imprenditori, spesso scadenti per capacità industriale, alti funzionari dello Stato delle opere pubbliche, influenti giudici amministrativi - regionali e della Corte dei conti - addetti ai controlli che, al contrario, sono cointeressati, in proprio, agli affari dei controllati. In cima alla piramide, Guido Bertolaso, onnipotente per la mano libera che gli consente la legislazione straordinaria, dominante per il rapporto diretto, protetto, esclusivo con il sottosegretario Gianni Letta e il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Bertolaso è al corrente di quel fondo fangoso? O, come dice oggi, è "parte lesa" perché non sa, non comprende, s'occupa di altro?

Nell'inchiesta nata a Firenze, la mappa degli illegalismi, che ha il suo centro nella Protezione civile, è divisa in tre grandi aree: gli appalti "in deroga" del Dipartimento di Bertolaso (G8, Mondiali di nuoto, intervento nell'area terremotata dell'Aquila, celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia...); il quadro milionario che aiuta la distribuzione arbitraria delle consulenze per quelle opere ("tangenti pulite e fatturate", si sente dire); le manovre organizzate con gli "arbitrati", la decisione privata che risolve le controversie che oppongono le società appaltatrici di lavori pubblici alle amministrazioni che glieli hanno affidati (lo Stato è sempre perdente, soccombe nel 95 per cento dei casi). * * * Ogni inchiesta implica una strategia, un'economia, un modello. I pubblici ministeri di Firenze, nel loro lavoro, evitano fantasmi e forzature (modello). Si scoprono soltanto quando il terreno processuale appare solido, il reato documentato, le responsabilità ragionevolmente definite (strategia). Non infieriscono con atti di accusa e carcere, se non è indispensabile (economia). Si può dire che, in altri luoghi, Bertolaso forse sarebbe stato arrestato. Di sicuro sarebbe stato arrestato Mario Sancetta, consigliere delle Corte dei conti e presidente di sezione. Doveva essere "controllore", dalle carte emerge come un intrigante mediatore di affari. Suggerisce agli imprenditori dove giocare le loro chances, negli appalti del porto di Civitavecchia, della Fiera Spa di Milano, all'Aquila distrutta in aprile. Favorisce incontri (l'amico e imprenditore Rocco Lamino con Luisa Todini, parlamentare della maggioranza, alla guida di un'impresa vincitrice d'appalti per il terremoto abruzzese). Sancetta dice di avere "buoni argomenti per avvicinare Bertolaso" che ha procedimenti aperti alla Corte dei conti. Dice di poter condizionare ("influire") l'ex ministro Pietro Lunardi (è stato al ministero il capo del suo ufficio legislativo). Non si sa perché e come. Il presidente Mario Sancetta non viene arrestato perché a Firenze avvertono la loro competenza incerta. Accade anche per Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, interfaccia diretto di Bertolaso. L'intervento

Argomento: NAZIONALE Pag. 159 Data: 22-02-2010 Repubblica.it "Tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro

della procura di Roma appare il più coerente e corretto per legge. Qui cominciano imprevisti incidenti. In quella procura c'è una toga infedele. È Achille Toro, il procuratore addetto ai reati della pubblica amministrazione. Offre servizi spionistici alla combriccola affaristica. Quando da Firenze avvertono Roma che presto saranno inviati i risultati di un'istruttoria che richiede, "per competenza", l'intervento della Capitale, Toro allerta la consorteria. Tra il 28 e il 30 gennaio, come ha raccontato ieri la Repubblica, i movimenti del network diventano indiavolati. Incontri di buon mattino "senza telefoni" anticipano che "pioverà molto". I discorsi, dinanzi al peggio, si fanno depressi. "Mi sembri un morto", dice la moglie ad Angelo Balducci. È vero, Balducci è molto sconfortato. Il procuratore gli ha fatto sapere che sarà arrestato. Il grand commis corre ai ripari. Chiama lo studio dell'avvocato Coppi prima di raggiungere Palazzo Chigi e incontrare Guido Bertolaso e "quell'altro", con ogni probabilità Gianni Letta. Toro, per suo conto, vuole essere più avveduto. Lavora subito per coprirsi le spalle. Convoca una cronista e gli "soffia" che "il telefono di Angelo Balducci è intercettato dai Ros per conto della procura di Firenze". La notizia sarà pubblicata il 9 febbraio. Tornerà utile se le cose si mettono male, pensa il magistrato. Si precostituisce un alibi. Potrebbe dire Toro a chi lo interroga: come potete pensare che abbia fatto la spia, la notizia dell'indagine e delle intercettazioni di Balducci era nota, pubblica, scritta nera su bianco nelle cronache. Non sanno - né Balducci né Toro - che i guai sono più vicini di quanto immaginano. Balducci sarà arrestato il giorno dopo. Toro saprà di essere indagato per violazione del segreto istruttorio e, una volta trasferita a Perugia l'indagine, per corruzione. Si dimetterà il 17 febbraio per scrollarsi così di dosso la probabilità di essere arrestato (ancora con la toga sulle spalle, avrebbe potuto inquinare le indagini). * * * Il "servizio" offerto dal procuratore alla consorteria di imbroglioni mette sottosopra il calendario dei pubblici ministeri di Firenze. Sono costretti ora a muoversi in fretta. Volevano agire con due diversi iniziative (arresti a Roma e a Firenze). Ne devono privilegiare una, quella nella Capitale, per distruggere subito e in fretta la trama che tesse Achille Toro, per evitare fughe all'estero (un paio già in preparazione), l'inquinamento delle prove, la scomparsa dei documenti, le pressioni inevitabili del potere sulle burocrazie della sicurezza. L'urgenza non è priva di conseguenze. Lascia in secondo piano l'esame del gran circo degli "arbitrati" che costa allo Stato, più o meno, 350 milioni di euro l'anno e arricchisce di, più o meno, 25 milioni l'anno gli "arbitri": un ristretto club di avvocati - non più di una decina - , giudici amministrativi, avvocati generali dello Stato, giudici contabili. Il "tradimento" di Achille Toro provoca un secondo danno. Rallenta l'intervento sulla rete delle "tangenti pulite e fatturate", come ormai hanno imparato a chiamarle anche fonti vicine all'inchiesta. Si tratta di questo. La Protezione civile ha centinaia di consulenti. Ci sono consulenze di "area politica ed economica", di "ricerche e di indagine". Se ne rintracciano alcune stravaganti. "Consulenti di comunicazione politica e pubblica nel settore", consulenti di "accessibilità immediata agli specialisti del settore per la risoluzione di problematiche improvvise", "consulenti in strategie e tecniche dell'informazione, di immagine e divulgazione della cultura di protezione civile", consulenti per "coadiuvare il Capo del Dipartimento nelle attività collegate all'iter parlamentare dei provvedimenti legislativi", "consulente per le attività di comunicazione visiva". Ogni progetto o intervento della Protezione civile può rendere necessario, per un brevissimo, breve o lungo periodo, un'"assistenza tecnica", di "sperimentazione e analisi", dall'emergenza piogge in Friuli Venezia Giulia all'emergenza Pantelleria, dalla "Commissione generale di indirizzo Campionati del mondo di ciclismo su strada 2008" alle celebrazioni per il 150 anni dell'Unità d'Italia. I consulenti possono tirar su centinaia di migliaia di euro o anche trentamila euro per pochi giorni di lavoro e senza alcuna fatica o competenza. Le fumisterie degli incarichi corrispondono all'assoluta arbitrarietà degli ingaggi e delle selezioni, spesso direttamente decise da Guido Bertolaso. Tuttavia, se si guarda con attenzione ai nomi dei consulenti, alle loro famiglie e relazioni e ruoli pubblici, si intravede una razionalità e un disegno. Nelle liste dei consulenti delle più bizzarre e ben pagate consulenze, ci sono coloro che direttamente possono proteggere il sistema che si è creato negli interstizi operativi della Protezione civile. La consulenza non è altro che "una tangente pulita e fatturata" per tener buono il giudice amministrativo, l'assessore riluttante, il giudice contabile, il pargolo scapestrato del parlamentare, il genero del capo corrente, il procuratore cui si chiede di farsi quietista e guardare da un'altra parte. È il modo di creare intorno al sistema un muro di supporters e un anello di complicità. Terzo e ultimo danno per l'inchiesta di Firenze. L'infedeltà di Toro ha costretto a una discovery anticipata. La premura ha frenato l'accertamento di che cosa sapesse davvero Guido Bertolaso di quel che si muoveva dentro e intorno alle traboccanti responsabilità. È l'ultima questione da affrontare.

Argomento: NAZIONALE Pag. 160 Data: 22-02-2010 Repubblica.it "Tangenti pulite e fatturate" il business consulenze d'oro

* * * Sembra di poter dire: Bertolaso crede che convincere sia ingannare. Ancora ieri ha ripetuto: "Vogliono distruggere la mia credibilità". Il fatto è che la sua affidabilità è in calare per quel che non ha fatto, quando sarebbe stato necessario, e per quel che oggi dice e dissimula risistemando gli avvenimenti del passato come meglio gli conviene. Dice: nessuno mi ha avvertito, mentre è stato avvertito dell'indagine e proprio dal maggiore indagato, Angelo Balducci. È una prognosi con un forte rilievo induttivo che il presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, messo sul chi vive dalle informazioni che abusivamente gli offre Achille Toro, si precipiti a Palazzo Chigi e riveli al capo del Dipartimento della Protezione civile le rogne che sono vicine. È una suggestione, è vero, anche se molto ragionevole. Con chi volete che ne parli, quel pover'uomo di Balducci? È vicino alla rovina. Lo è, non soltanto per le sue voglie, ma anche per le azioni che hanno mosso e assestato tasselli già pronti, integrato con la sua influenza e potere e docilità il sistema che ha, nel suo vertice operativo, Guido Bertolaso. Oggi Bertolaso disconosce Balducci. Nelle sue parole Balducci appare un tipo che si è ritrovato tra i piedi, non ha potuto evitare, anche se l'avrebbe fatto volentieri. Non sapeva che fosse quel fior di manigoldo ("Sono stato ingannato", dice). Nella storia dell'indagine di Firenze, invece, ci sono i segni della loro antica relazione, a volte complice. Quando il 30 gennaio, il presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici si precipita a Palazzo Chigi per incontrare "Bertolaso e quell'altro" non è la prima volta che invoca l'aiuto dell'onnipotente leader tecnocratico del governo. Accade anche alla fine del 2008. Succede questo. L'Espresso racconta (23 dicembre) come in una casa di produzioni cinematografica, la Erretifilm srl, si incrocino i destini di Rosanna Thau, 62 anni, moglie di Angelo Balducci, e di Vanessa Pascucci, 37 anni, moglie di quel Diego Anemone che, pur dichiarando 26 dipendenti, si taglia la fetta più grossa dei 300 milioni di euro necessari per costruire il centro congressi per il G8 della Maddalena. In quell'occasione, Balducci concorda con Bertolaso una lettera per denunciare "la evidente natura scandalistica dell'articolo [che] introduce, ad arte, le attività hobbistiche della signora Thau, ventilando commistioni del tutto inesistenti". Bertolaso prende subito, e pubblicamente, per buona la replica. Nelle stesse ore diffonde un comunicato: "Il capo del Dipartimento della Protezione Civile e commissario delegato per il G8, dott. Guido Bertolaso, ha ricevuto dall'ingegner Balducci una relazione che ribadisce la regolarità delle procedure seguite ed esclude qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere". Pur promettendo la massima trasparenza sul caso, la Protezione civile toglie in quelle ore dal suo sito le ordinanze di Palazzo Chigi con cui Balducci era stato nominato "soggetto attuatore" e il provvedimento con cui Silvio Berlusconi ha chiesto a Bertolaso di "assicurare un'adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori". È una buona occasione per tagliare i ponti con Balducci. Non accade. È il momento giusto per liquidare quel Anemone. Non accade neanche questo. Al contrario, le carte fiorentine raccontano come il capo della Protezione civile accetti di incontrare l'imprenditore, non in ufficio né al circolo della Salaria. Si incontrano in strada, in piazza Ungheria ai Parioli. Parlano di appalti. Di lievitazione e adeguamento di prezzi. Con la soddisfazione di Anemone che, salutato Bertolaso, dice ai suoi compari: "L'ho convinto". I modi per difendersi e di persuadere sono molti. Quelli scelti da Guido Bertolaso, finora, devono far dimenticare troppi ricordi e indizi e prove per poter essere efficaci e convincerci che egli ignorasse i segreti della sua bottega. © Riproduzione riservata (22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 161 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Bertolaso nelle zone delle frane "Cercano di distruggere mia credibilità"

In elicottero, accompagnato dal presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. Sopralluoghi a San Fratello e a Tortorici Bertolaso nelle zone delle frane "Cercano di distruggere mia credibilità" Il capo della Protezione civile: "Per questo disastro occorrono molti fondi Importante investire nella prevenzione e nella gestione delle emergenze"

MESSINA - Visita nelle zone del Messinese colpite dalle frane - che hanno provocato l'evacuazione di oltre 1.500 persone - del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, accompagnato dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. In programma, nel corso della mattinata un giro in elicottero nell'area di San Fratello e Tortorici. Con loro anche il direttore della Protezione civile regionale, Pietro Lo Monaco. Dopo la ricognizione dall'alto, un incontro con gli abitanti e gli amministratori locali. Lombardo, Bertolaso e Lo Monaco faranno poi un sopralluogo a Giampilieri, investita dalla frana dell'ottobre 2009 e nel pomeriggio parteciperanno ad un vertice alla Prefettura di Messina. Le promesse del sottosegretario. "Non vi posso garantire che resterete nelle vostre case, ma vi posso garantire che resterete a San Fratello". Lo ha detto il capo della Protezione civile parlando ai cittadini di San Fratello (Messina) riuniti nell'aula del municipio, dopo il sopralluogo nella zona. Il suo intervento è stato interrotto più volte dai lunghi applausi dei cittadini. "Rispetto a quello che sarebbe avvenuto fino a poco tempo fa - ha detto Bertolaso - questa volta l'organizzazione ha funzionato, fin dal primo minuto. Non siete mai stati lasciati soli. Abbiamo garantito una risposta agli abitanti, purtroppo abbiamo dovuto evacuare moltissime persone, ma stavolta non si è perso un solo minuto". Insomma: "Lo Stato c'è - ha detto il sottosegretario Bertolaso - è arrivato immediatamente e non se ne andrà fino a che non avrà dato tutte le risposte alla gente. Lo dico da sempre, bisogna investire per evitare le emergenze", ha aggiunto. Bertolaso ha anche fatto un sopralluogo nella scuola che dovrà essere abbattuta e nella chiesa San Nicolò.

"Ci vogliono soldi, poche chiacchiere". "Servono molti fondi per il ripristino di queste zone colpite dalle frane, come diciamo a Roma troviamo i soldi e poche chiacchIere", ha detto il capo della Protezione Civile. Che ha aggiunto: "Gli incendi in estate e le frane in inverno sono facce della stessa medaglia, dimostrano che al di là degli eventi naturali c'è anche la mano dell'uomo". Il sottosegretario visiterà contrada Potame, dove una vasta frana si è abbattuta su alcune abitazioni.

Visita anche nel Catanzarese. Altro sopralluogo, sempre questa mattina, c'è stato nella zona di Ianò di Catanzaro, colpita da una frana che ha portato in questi giorni all'evacuazione di decine di famiglie. Dopo la riunione del centro coordinamento soccorsi, convocata d'urgenza ieri sera dal prefetto Giuseppina Di Rosa, un nuovo incontro è stato organizzato per la tarda mattinata di oggi, quando al tavolo siederà anche il rappresentante del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Versace. Secondo quanto rilevato dai tecnici, la situazione che interessa l'area, che si trova sulla strada che collega l'abitato di Catanzaro con il piccolo centro di Magisano, è in continua evoluzione e desta preoccupazione. A rischio diverse famiglie, al punto che nel corso della notte si sono aggiunte nuove ordinanze di sgombero a quelle già notificate nei giorni scorsi. In totale, con cifre ancora non ufficiali, sarebbero interessate oltre duecento persone.

E domani nel Cosentino. E' atteso l'arrivo in Calabria del capo della Protezione civile, Bertolaso. Che alle 16,30 sarà all'aeroporto di Lamezia Terme, dove incontrerà i prefetti calabresi e il presidente della Giunta regionale. Al termine, il sottosegretario si sposterà a Cosenza, dove effettuerà un primo sopralluogo. Domani mattina, Bertolaso dovrebbe proseguire le verifiche nel territorio Cosentino, quindi, in tarda mattinata, si sposterà a Catanzaro. Infine, il sopralluogo nel Vibonese, a Maierato in particolare, dove è venuta giù gran parte della collina su cui si trova il centro abitato. "Tornerò...se ci sarò ancora". Il capo della Protezione Civile ha promesso di tornare entro la fine di marzo nel Messinese, per fare il punto sulla situazione, ma ha aggiunto, "se ci sarò ancora", visto che l'opposizione insiste sulle sue dimissioni, dopo lo scandalo degli appalti per il G8 della Maddalena. "La mia situazione personale è nota a tutti - ha detto Bertolaso -

Argomento: NAZIONALE Pag. 162 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Bertolaso nelle zone delle frane "Cercano di distruggere mia credibilità"

lavoro serenamente giorno per giorno per dare risposte e garantire interventi, poi è il Governo che dovrà decidere. Vogliono distruggere la mia credibilità". E ancora: " Non sono mai stato legato a nessuna poltrona, anche perchè sto seduto molto poco girando continuamente l'Italia. Se dovessero dire che il mio tempo è scaduto, me ne andrò". Ci vorrà almeno un mese per capire quanti sfollati del Comune di San Fratello potranno far ritorno in paese e quanti nelle case che hanno dovuto abbandonare dopo la frana che domenica scorsa ha colpito il Comune a 640 metri sui Monti Nebrodi. "I lavori di messa in sicurezza - ha assicurato Bertolaso - verranno avviati entro l'estate, ma sarà necessario demolire almeno un centinaio di abitazioni ed anche la vecchia chiesa di San Nicola". Lombardo: "Si è costruito in modo folle". Al termine della ricognizione in elicottero, il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo ha detto che sul lungomare tirrenico di Messina "si è costruito in maniera folle. Ci sono case a meno di 30 metri dalla riva, e sono bagnate dal mare". Il sopralluogo in volo c'è stato sui Nebrodi e nel Messinese. Parlando invece della situazione di San Fratello, il governatore ha detto di avere visto dall'elicottero "le grandi fratture aperte dalla frana e che la situazione progredisce lentamente". Lombardo ha poi compiuto, sempre assieme a Bertolaso e al sindaco di San Fratello, Salvatore Fidoti Pinto, un sopralluogo a piedi nelle zone di San Fratello interessate dallo smottamento. I tre hanno quindi partecipato ai lavori di una seduta straordinaria del Consiglio comunale del paese dei Nebrodi. "Berlusconi venga qui: siamo italiani anche noi". "Il presidente Silvio Berlusconi venga qui e ci aiuti, perchè non ci sono italiani di serie A e italiani di serie B: anche noi siamo italiani". Così Angela Carroccetto chiede "aiuto" e invita le istituzioni a "non abbandonare San Fratello" mentre davanti alla sua abitazione, che è nella zona interessata dalla frana, passano per un sopralluogo il capo della Protezione Civile e del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo. "Non ci abbandonate..." dice in maniera sommessa un'altra signora davanti alla scuola elementare di San Fratello, che sarà abbattuta per i danni subiti. Una sua amica le dà manforte: "dottor Bertolaso, iniziate i lavori e poi noi sanfratellani li completeremo, perchè siamo gente abituata a lavorare". Un giovane affronta anche il tema del ponte sullo Stretto: "è sicuramente un'opera strategica per la Sicilia - ha affermato parlando con Bertolaso - ma non potrà unire un'isola che scompare. Occorrono subito interventi per fare fronte ai danni e soprattutto all'emergenza. Qui manca la cultura della prevenzione". "Con me su questo tema - ha replicato il capo della Protezione Civile - lei sfonda una porta aperta. Sono più di otto anni che parlo di questo ed è la mia lotta che continuerò". (21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 163 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Appalti, incontri a Palazzo Chigi "Ci dobbiamo vedere"

Dalle intercettazioni emerge che Balducci sapeva dell'inchiesta sui lavori per il G8 e ne informò Bertolaso La violazione del segreto istruttorio coincide con l'annuncio della nomina a ministro del capo della Protezione civile Appalti, incontri a Palazzo Chigi "Ci dobbiamo vedere" di CARLO BONINI Angelo Balducci

Della tempesta in arrivo sui grandi appalti della Protezione civile, Palazzo Chigi sapeva. Guido Bertolaso sapeva. E ad informarli era stata una "cricca di banditi", "quella cricca", ormai con le ore contate. Nuovi atti istruttori della Procura di Firenze svelano oggi definitivamente le omissioni e le bugie di Guido Bertolaso. Danno un senso alle mosse del Presidente del Consiglio in questa vicenda. Le nuove carte (oltre cento pagine, raccolte in un'informativa del Ros dei carabinieri del 30 gennaio scorso e in una "integrazione della Procura della Repubblica di Firenze alla richiesta di custodia cautelare" datata 4 febbraio) sono state depositate nelle ultime 48 ore al Tribunale del Riesame di Firenze e raccontano una storia che arriva dritta al cuore di Palazzo Chigi. Documentano che, tra il 29 e il 30 gennaio scorsi, Angelo Balducci, presidente del consiglio nazionale dei lavori pubblici, fulcro e anima "tecnica" della "cricca dei banditi", informò Guido Bertolaso e almeno un'altra figura di spicco a Palazzo Chigi (Gianni Letta?) delle mosse e del merito dell'indagine condotta dalla magistratura toscana sugli appalti della Protezione civile. Dunque, delle misure di custodia cautelari imminenti (Aldo Balducci, Mauro Della Giovampaola, Fabio De Santis e Diego Anemone saranno arrestati il 10 febbraio), delle intercettazioni telefoniche in corso. Di più: i nuovi atti documentano la significativa coincidenza temporale tra il momento in cui il segreto istruttorio venne violato, grazie alla "disponibilità" del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, e l'annuncio di Silvio Berlusconi che Guido Bertolaso sarebbe stato presto nominato ministro della Repubblica.

Ecco, dunque, attraverso i documenti, cosa è accaduto tra il 28 e il 30 gennaio scorsi. 28 GENNAIO - UN TITOLO SU "LA REPUBBLICA" LA PROCURA DI ROMA CHIAMA FIRENZE LA CRICCA SI METTE AL LAVORO 28 Gennaio. Giovedì. "la Repubblica" titola in prima sull'inchiesta dei nostri Paolo Berizzi e Fabio Tonacci: "Dal G8 all'abbandono. Il flop della Maddalena ci è costato 300 milioni. Dopo gli investimenti faraonici, zero posti di lavoro". Le due pagine rianimano un fantasma che la "cricca" dà per dissolto. Ma la novità è che mettono in moto il Procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara i cui uffici, da tempo, indagano su quegli appalti, con un fascicolo delegato al Procuratore aggiunto Achille Toro, responsabile del pool contro i reati della pubblica amministrazione. Scrivono i pubblici ministeri di Firenze: "A seguito di notizia giornalistica, il Procuratore di Roma chiedeva un primo contatto informativo per via telefonica con il Procuratore della Repubblica di Firenze (Giuseppe Quattrocchi ndr.) in ordine alla effettiva esistenza di un procedimento penale pendente presso la Procura di Firenze, che coinvolgesse le vicende degli appalti del G8. Il Procuratore di Firenze confermava, in tale primo contatto telefonico, la effettiva esistenza di un procedimento e la disponibilità ad attivare indagini collegate". Nella giornata del 28, dunque, il Procuratore di Roma Ferrara sa per certo che esiste un'indagine a Firenze sugli appalti del G8 e la Protezione civile. Non sappiamo a che ora questa telefonata sia avvenuta. Né, dalle carte, è dato sapere quanto sia scesa nel dettaglio. È verosimile ritenere, tuttavia, che di quel colloquio Ferrara informi, se non altro per competenza, il suo aggiunto Achille Toro. Un fatto è certo. Quello stesso giorno, in un orario significativo, le 18.42, Camillo Toro, figlio del Procuratore aggiunto, contatta l'avvocato Egidio Azzopardi, l'uomo che la "cricca", almeno dal settembre del 2009, ha incaricato di "monitorare" cosa bolle nelle inchieste di Roma e Firenze sulla Protezione Civile. Un professionista che ha un rapporto di amicizia con il magistrato romano (le mogli si frequentano, l'avvocato invia al magistrato regali di Natale e annuncia visite a sorpresa bene accette). E a cui il magistrato deve molto (Azzopardi ha fatto ottenere al figlio di Toro, Camillo, un posto al ministero delle Infrastrutture).

Argomento: NAZIONALE Pag. 164 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Appalti, incontri a Palazzo Chigi "Ci dobbiamo vedere"

Azzopardi e Camillo Toro, dunque, la sera del 28 si vedono. Non una, ma due volte. 29 GENNAIO MATTINA - "ANGELO, TI DEVO VEDERE SUBITO" "NON OGGI. DOMANI. OGGI A PALAZZO CHIGI ABBIAMO FATTO IL PUNTO PRESUMO SULLA STESSA COSA" Ora, quali informazioni ha consegnato il figlio di Toro ad Azzopardi la sera del 28 gennaio? Si direbbero cruciali. E non si deve essere molto lontani dal vero nel ritenere che si tratti delle notizie coperte da segreto che si sono scambiati i procuratori di Firenze e Roma. Perché il 29 gennaio, alle 8.50 del mattino, l'avvocato, senza successo, cerca Angelo Balducci. Vuole incontrarlo immediatamente. A casa sua. Con cautele straordinarie. "Senza telefono e senza autista", fa sapere. L'ingegnere, che è diretto a Pesaro, viene informato da Roberto Di Mario, uno dei suoi segretari: "Angelo, è venuto qui quell'avvocato che viene da noi... E mi ha detto che alle 10 dovresti stare a casa sua... senza autista e senza anche questo strumento che stiamo adoperando... senza niente... lui sta qui... dall'altra persona e mi ha detto di fargli sapere". Balducci chiede di spostare l'appuntamento al giorno dopo. E nel farlo, di aggiornare però l'avvocato Azzopardi su una circostanza significativa. "Digli che sono fuori.... che però stamattina...(inc) Palazzo Chigi... abbiamo fatto il punto... presumo sulla stessa cosa e quindi... capito?". Balducci, dunque, informa Azzopardi che a Palazzo Chigi, quella stessa mattina - e, va detto, assai presto visto che la telefonata con il suo segretario è delle 8.58 - c'è stato "un punto" sulla "stessa cosa" di cui l'avvocato si sta occupando: le inchieste di Roma e Firenze. E al "punto", visto l'uso del plurale ("abbiamo fatto"), devono aver partecipato almeno in due. Balducci e chi altro? Le carte nulla dicono. Anche se - lo vedremo - quel che accade nelle ore successive offrirà qualche indicazione. 29 GENNAIO MATTINA - LA PROCURA DI FIRENZE INFORMA LA PROCURA DI ROMA "ABBIAMO CHIESTO QUATTRO ARRESTI" È sempre la mattina del 29. Venerdì. E conviene ora spostarsi da piazza Montecitorio (Palazzo Chigi) a piazzale Clodio (Uffici della Procura della Repubblica). Mentre Balducci aggiorna l'avvocato Azzopardi sul "punto" a Palazzo Chigi e fissa un appuntamento per l'indomani (sabato 30 gennaio), il Procuratore della repubblica Ferrara alza nuovamente il telefono per parlare con il Procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi. Scrivono i pubblici ministeri di Firenze: "Nella mattina del 29 gennaio, avveniva un nuovo contatto telefonico tra i vertici degli uffici delle due Procure che accompagnava la formale richiesta di coordinamento delle indagini della Procura di Roma. In tale contatto, preliminare alla attivazione di un incontro di coordinamento, poi effettivamente avvenuto l'1 febbraio, il Procuratore della Repubblica di Firenze comunicava la pendenza di una richiesta di misura cautelare e l'esistenza di indagini per reati contro la pubblica amministrazione e reati economici, come si desume dalla nota scritta a firma del Procuratore della Repubblica di Firenze inoltrata per attivare il coordinamento richiesto". Rispetto a ventiquattro ore prima, dunque, il Procuratore Ferrara e, altrettanto verosimilmente, il suo aggiunto Achille Toro sanno qualcosa di più importante e delicato. Che l'indagine di Firenze è a uno snodo cruciale, perché sono quattro gli arresti che quell'ufficio ha chiesto. E il passaggio è così importante e così delicato che i magistrati delle due Procure concordano di incontrarsi nel primo giorno lavorativo utile: il lunedì della settimana entrante. L'1 febbraio. 29 GENNAIO POMERIGGIO "DOVE SEI? FUORI? CI DOBBIAMO VEDERE CAZZAROLA SI'. ANCHE DOMANI CHE È SABATO" Come è accaduto ventiquattro ore prima, il figlio di Toro, Camillo, si attacca al telefono per comunicare verosimilmente all'avvocato Azzopardi le novità che il padre magistrato ha raccolto la mattina in Procura. Il professionista non è in città. Ma non c'è un minuto da perdere. C: "Vai a cena stasera?"

Argomento: NAZIONALE Pag. 165 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Appalti, incontri a Palazzo Chigi "Ci dobbiamo vedere"

A: "No sono fuori rientro domani mattina" C: "Domani che è... sabato?" A: "... pure di sabato dobbiamo" C: "... pure di sabato dobbiamo... sì cazzarola... va bè che insomma... che mi sei amico... che futuro padrino... ma insomma che cazzarola". A: "Allora mi regolo di conseguenza". I due prendono appuntamento per la prima mattina del 30 gennaio. 29 GENNAIO POMERIGGIO BERLUSCONI ANNUNCIA: "BERTOLASO SARA' MINISTRO" LA CRICCA: "COME DICEVA IL GOBBO? A PENSAR MALE..." Il pomeriggio del 29, Berlusconi è a Coppito (l'Aquila) per la cerimonia che segna il passaggio di consegne agli amministratori locali dei poteri per la ricostruzione. Lo ascoltano il presidente della Regione Gianni Chiodi, quello della Provincia Stefania Pezzopane, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. E, naturalmente, seduto in prima fila, nel suo golfino blu, Guido Bertolaso. Silvio Berlusconi (ne dà conto l'inviato dell'Ansa) dice: "Credo che tutti possano immaginare che dopo l'exploit straordinario che Guido ha fatto in questi dieci mesi in Abruzzo, il minimo che possiamo dargli come riconoscimento e merito è la nomina a ministro da parte del presidente del Consiglio". Bertolaso si mette le mani tra i capelli e scoppia in lacrime. Per il capo della Protezione civile - che ora sappiamo essere informato di quanto sta per accadere a Firenze (e non, come ha sostenuto in questi giorni, "tenuto incredibilmente allo scuro di quanto gli si muoveva intorno", "Ballarò" - Rai 18 febbraio) - quell'annuncio pubblico ha un significato chiaro. Almeno per lui, ci sarà un salvagente immunitario. Una fune che lo sottrarrà in tempo utile al drammatico naufragio della "cricca". E lo capisce anche la "cricca". Nel pomeriggio, l'avvocato Azzopardi (A) lo dice infatti a Massimo Sessa (S), dirigente del ministero delle Infrastrutture e braccio destro di Angelo Balducci. Così. A:... dimmi caro S:... senti... fai una dichiarazione contro gli americani (il riferimento è alle dichiarazioni di Bertolaso sull'inefficienza della macchina degli aiuti Usa ad Haiti ndr)... può essere che hai un futuro (ride) A:...(ride). .. tu sei un ragazzo perspicace ed intelligente invece. .. credo che tu abbia fatto le mie stesse riflessioni S:... ehh!!. . bo'. .. mi sembra. .. solo lui o ha fatto anche sottosegretari? A:... adesso stava a Coppito e ha detto in diretta... "Ringraziamo paraparàparà... e che io lo faccio Ministro... quindi lo ha annunciato adesso. .. tanto è vero che. .. non so se è stata una boutade eccetera eccetera. .. lui si è coperto il viso... Bertolaso. . come se si mettesse a piangere... si commuovesse... S:... a piangere? Perché si è commosso? A:... si è commosso. . però non si. .. se rideva o se piangeva S:...(ride) A:... hai capito?. .. io che però. .. come diceva il gobbo. .. "a pensare male non si fa peccato". .. allora ho fatto un retropensiero. .. S:... va be'.. stiamo a vede'. 29 GENNAIO SERA BALDUCCI: "ANTICIPIAMO L'APPUNTAMENTO PERCHE' DEVO VEDERE BERTOLASO E L'ALTRO A PALAZZO CHIGI" Quando ormai è la sera del 29 gennaio, anche Balducci (B) si fa vivo. Lo ha chiamato al telefono Bertolaso e lui chiede a Roberto Di Mario (M), il suo segretario, di rintracciare l'avvocato Azzopardi (A). Ha urgenza di fissare l'appuntamento previsto per l'indomani "senza autista e senza telefono" a un'ora utile. Prima delle 11, perché dopo ha appuntamento con Bertolaso a Palazzo Chigi. B:... potresti chiamare quel signore. .. (Azzopardi ndr) M:. .. sì. .. quello di domani?

Argomento: NAZIONALE Pag. 166 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Appalti, incontri a Palazzo Chigi "Ci dobbiamo vedere"

B:. .. siccome mi ha chiamato (Bertolaso ndr) io poi c'ho 'sta cosa a palazzo Chigi. .. con lui (Bertolaso ndr) e quell'altro. .. se poteva anticiparmi un po' l'appuntamento. M:. .. okay. .. a che ora potrebbe andare bene Angelo? B:... un'oretta prima sarebbe l'ideale... se è possibile. . devo dare poi una risposta nell'altra direzione (Palazzo Chigi ndr) M:. .. perfetto ed io lo chiamo subito e ti faccio sapere. . ciao. Balducci chiude con il suo segretario e manda un sms a Bertolaso, complimentandosi per la futura nomina a ministro e manifestando un'amicizia che il capo della Protezione civile, a inchiesta deflagrata, disconoscerà pubblicamente ("Balducci? È un signore che ho conosciuto nelle sue vesti di tecnico"). "Sono commosso ed emozionato come un fratello vero può essere. Ti voglio bene davvero. Pensa a Papà cosa direbbe. Tuo angelo". Intanto, il segretario di Balducci chiama Azzopardi. M:... buonasera.... mi scusi... Angelo chiedeva se era possibile anticipare l'appuntamento perché dice poi dovrebbe vedere Bertolaso a palazzo Chigi A:... alle 11? M:... sì. .. lui mi ha detto alle 10 e mezzo...11 per cui A:... sì perché io devo vedere prima quell'altro... proprio alle 10 e mezzo. . e quindi volevo essere fresco. .. ha capito? M:... come no?!. . va bene A:... quindi gli dica. .. M:... alle 11 sempre lì. .. dove c'eravamo detti A:... sì sì M:... "55" (il civico della via dei Parioli dove abita Azzopardi ed è fissato l'appuntamento). Il quadro è chiaro quanto la frenesia che lo anima. Balducci, il giorno dopo, sabato 30 gennaio, deve vedere Bertolaso e "l'altro" (l'altro chi? Gianni Letta?) a Palazzo Chigi. E poiché a quell'incontro serve andare con l'ultimo aggiornamento di quanto si muove nell'inchiesta di Firenze (a Palazzo Chigi se ne è discusso una prima volta, lo abbiamo visto, proprio quella stessa mattina del 29), Azzopardi promette di presentarsi "fresco" delle ultime novità che, l'indomani, verso le 9 del mattino, conta di raccogliere da Camillo Toro, il figlio del magistrato. 30 GENNAIO MATTINA INCONTRO IN CASA DELL'AVVOCATO LA MOGLIE DI BALDUCCI AL TELEFONO: "ANGELO CHE HAI? TI SENTO MORTO". Alle 11 del mattino, nel quartiere Parioli, nel salone dell'abitazione dell'avvocato Azzopardi, siedono Angelo Balducci e il dirigente del ministero delle infrastrutture Massimo Sessa. I cellulari vengono spenti. Azzopardi ha incontrato due ore prima il figlio di Toro. Le notizie, per la "cricca", sono terribili. Sono quelle che l'Italia comincerà a leggere undici giorni dopo, dal 10 febbraio in avanti. Non è dato sapere, dove e come, quel mattino, Balducci consegni le brutte nuove a Palazzo Chigi. "A Bertolaso" e "all'altro". Si sa al contrario cosa dice Rosanna Thau, moglie di Balducci, parlando con il marito pochi istanti dopo che ha lasciato la casa di Azzopardi: "... Angelo... ti sento morto... tante volte quando sei al telefono esulti... non ti sento niente... pensavo di parlare a nessuno". © Riproduzione riservata (21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 167 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Come funziona il sistema Verdini

L'EDITORIALE Come funziona il sistema Verdini di EUGENIO SCALFARI Adesso il problema sembra essere quello della corruzione generale. Di tutta la nazione. Di tutto un popolo "che nome non ha". Di tutta una gente che spunta alla rinfusa "dagli atri muscosi, dai fori cadenti". Una sorta di scena da teatro senza attori, solo comparse degradate che si sospingono a vicenda, una cenciosa opera da tre soldi dove vengono scambiate miserabili mazzette, abbietti favori, borseggi agli angoli delle strade. Ci sarà pure un Mackie Messer armato di coltello ma non si vede, dà ordini sottovoce all'ombra di quella plebaglia corrotta e corruttibile. La Corte dei Conti ha quantificato il degrado collettivo: da un anno all'altro la corruzione è aumentata del 229 per cento. Anche due giudici della Corte sono tra gli indagati. Anche un giudice della Corte costituzionale è lambito dall'ondata di fango. Anche un magistrato della Procura di Roma. I giornali dibattono l'argomento. Analizzano il fenomeno. Si tratta d'una nuova Tangentopoli a diciotto anni di distanza dalla prima? Oppure d'una situazione con caratteristiche diverse? Allora, nel 1992, si rubava per procurare soldi ai partiti e alle correnti; adesso si ruba in proprio ed è un crimine di massa. Meglio o peggio di allora? Infine - ma questa è la vera domanda da porsi: la corruzione sale dal basso verso l'alto oppure scende dall'alto verso il basso? La classe dirigente è lo specchio d'una società civile priva di freni morali oppure il cattivo esempio degli "ottimati" incoraggia la massa a delinquere infrangendo principi e normative? * * * Berlusconi è preoccupato. Lo dice lui stesso in pubblico e in privato e molti suoi collaboratori trasmettono ai giornali il suo cattivo umore che del resto risulta evidente dalle immagini televisive e fotografiche.

"Se potessi scioglierei il partito, ma non posso". Una frase così non l'avevamo mai sentita prima. E' indicativa del livello cui il fango è arrivato. Per quello che se ne sa, la sua preoccupazione proviene da sondaggi molto allarmati e soprattutto da previsioni pessimistiche sullo smottamento futuro del consenso. Emergono diverse faglie: quella dei moderati, quella dei cattolici, quella delle persone perbene senza aggettivi. Bertolaso è indagato, Verdini e Letta compaiono molte volte nelle intercettazioni giudiziarie. Due differenti pulsioni si alternano nell'animo del "capo dei capi": rintuzzare gli attacchi, mantenere le postazioni e anzi contrattaccare; oppure cambiare strategia, abbandonare le posizioni più esposte e i personaggi più discussi, dare qualche soddisfazione ad una pubblica opinione stupita, indignata e trascurata per quanto riguarda le ristrettezze economiche che mordono ormai la carne viva del Terzo e del Quarto stato. La scelta tra queste due opzioni non è stata ancora fatta. A giudicare dalle parole e dagli atti sembrerebbe che il "capo dei capi" persegua contemporaneamente ambedue queste strategie col rischio di far emergere un'incoerenza che segnala una crescente difficoltà. La legge in preparazione che dovrebbe inasprire le pene contro i reati di corruzione segna il passo. Il collega D'Avanzo ha spiegato ieri le ragioni del rinvio: il gruppo dirigente del partito non ci sta. Se alla fine la legge verrà fuori, sarà solo un placebo da avviare su un binario morto. Più efficace (se ci sarà) potrebbe essere il lavoro di pulizia delle liste elettorali; ma quel lavoro, per avere un senso, dovrebbe estendersi ai membri del governo e del Parlamento colpiti da sentenze o da condanne di primo grado con imputazioni di corruzione. Ma ne verrebbe fuori una decimazione: Dell'Utri, Ciarrapico, Cosentino, Fitto e almeno un'altra decina di nomi sonanti. Vi pare fattibile un'ipotesi del genere? Promossa da Berlusconi che dal canto suo ha schivato le condanne solo con derubricazione di reati e accorciamento dei tempi di prescrizione disposti dalle famose leggi "ad personam"? * * * Il caso Bertolaso-Protezione civile fa storia a sé. Il punto nodale della questione sta nella distinzione tra eventi causati da catastrofi naturali per i quali la necessità e l'urgenza autorizzano a derogare dalle norme vigenti; e gli eventi non connessi a tali catastrofi, per i quali le deroghe non sono né urgenti né necessarie. Qualche eccezione in questo secondo campo

Argomento: NAZIONALE Pag. 168 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Come funziona il sistema Verdini

d'azione può essere ipotizzata ma deve essere dettagliatamente motivata e debitamente circoscritta. Così non è stato. La cosiddetta politica del fare è diventata una modalità permanente, la mancanza di controlli ha alimentato l'arbitrio, e l'arbitrio è diventato sistema. L'inchiesta giudiziaria in corso riguarda situazioni molteplici: appalti in Toscana, appalti alla Maddalena, appalti a Roma, appalti a L'Aquila, in Campania, a Varese, a Torino, a Venezia, seguirne il filo è stato scrupolosamente fatto dai giornali e lo do quindi per noto. Aggiungo qualche aggiornata osservazione. 1. Il giro degli appaltanti, degli attuatori e degli appaltatori è relativamente limitato. Le Procure (Firenze, Roma, Perugia, L'Aquila) li hanno definiti una "cricca". La parola mi sembra quanto mai adatta. 2. Gianni Letta (e Bertolaso) avevano escluso che imprenditori della cricca suddetta avessero mai lavorato all'Aquila, ma hanno poi dovuto ammettere di essersi sbagliati. Almeno due di essi (Fusi e Piscicelli) hanno avuto incarichi anche in Abruzzo. Agli altri e al gruppo Anemone in particolare, è stata data in pasto La Maddalena e molti altri luoghi, a cominciare da Roma. 3. La scelta iniziale di collocare il G8 nell'isola sarda fu un errore madornale. La pazza idea di ospitare i Grandi sulle navi creando una sorta di isola galleggiante fu rifiutata dalle delegazioni principali. Sopravvennero altre questioni di sicurezza di impossibile soluzione. Se non ci fosse stato il terremoto dell'Aquila, La Maddalena sarebbe stata comunque scartata ma questa impossibilità tecnica è venuta fuori quando il grosso dei lavori era già stato appaltato e portato avanti. La Protezione civile non si era accorta di nulla o, se se n'era accorta, non l'aveva detto a nessuno. 4. Il terremoto offrì una via d'uscita dall'"impasse" della Maddalena, ma a caro prezzo: furono costruiti dunque due G8, uno dei quali procedette di pari passo e negli stessi luoghi distrutti dal sisma. Da questo punto di vista la Protezione civile dette prova di grande efficienza. Il prezzo fu l'abbandono della Maddalena nelle mani di Balducci e della cricca e una soluzione edilizia, ma non urbanistica, che ha soccorso molte migliaia di aquilani ma ha messo in un binario morto la ricostruzione della città. 5. La figura di Angelo Balducci scolpisce nel modo più eloquente il funzionamento della cricca e gli arbitri che ne derivano. Uno dei casi più macroscopici riguarda la famosa sede del Salaria Sport Village sulle rive del Tevere. Terreno demaniale, zona preclusa ad ogni tipo di costruzione, parere negativo della conferenza dei servizi, della Regione, della Provincia e del Comune di Roma; tutti superati da un'ordinanza di Balducci con trasferimento della concessione all'imprenditore Anemone. 6. L'altra figura omologa che si erge alla guida della cricca è quella di Denis Verdini, coordinatore del Pdl e come tale persona "all'orecchio" del Capo. Verdini non si lascia intervistare, non vuole sottoporsi a domande imbarazzanti. In compenso ha scritto un diario, una sorta di comparsa a difesa, e l'ha fatto leggere ad un giornalista del "Corriere della Sera". Il quale ha fatto scrupolosamente il suo mestiere riferendo il testo senza poter interporre domande. Ne è risultata un'autodifesa vera e propria. Questo testo merita d'esser letto con attenzione. Ne riporterò qui qualche brano che ne dà l'idea. * * * "Il mio amico Riccardo Fusi è persona di cui mi fido, un vero imprenditore con tremila lavoratori alle sue dipendenze. Sono indagato per aver sostenuto una nomina che poteva interessare. Questo ha indotto i magistrati a pensare che ci fosse sotto un reato, ma non è così, non ho mai preso una lira, ma non nasconderò mai che a Riccardo ho presentato il mondo, tutti quelli che mi chiedeva di conoscere. Dimettermi da coordinatore? Non mi passa neanche per l'anticamera del cervello. Certe cose sono roba da asilo infantile. Siamo un sistema di potere? Scoperta dell'acqua calda. Quando c'è discrezionalità si apre la porta ad un sistema. Il punto è se è legittimo o illegittimo". Questa frase è essenziale, fornisce la chiave autentica per decifrare ciò che sta accadendo. Verdini è uno dei pilastri del sistema. Evidentemente lo considera legittimo, più che legittimo per il bene del paese. Scrive in un'altra pagina del suo diario: "Io lavoro per Berlusconi che riesce a ottenere benessere e consenso da milioni di italiani". Lui non fa parte della cricca. Così dice, anche se gli amici per i quali si spende e ai quali procura appalti, nomine ministeriali, potere e danaro, sono i componenti della cricca. Ma lui no, lui non pensa di farne parte perché è collocato di varie spanne al di sopra. E non li favorisce per avere mazzette. Che volete che se ne faccia delle mazzette, lui che è agiato di famiglia? Lui gode di aver potere e di portare talenti e consensi al suo Capo. Talenti di malaffare? Può esser malaffare

Argomento: NAZIONALE Pag. 169 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Come funziona il sistema Verdini

quello che porta consenso e voti a Berlusconi? Certo "quando c'è discrezionalità si apre la porta al sistema" e dunque portiamo la discrezionalità al massimo, sistemiamo gli amici nei posti che servono e chi non beve con noi peste lo colga. Non è questo il meccanismo? Non è questo che spiega la fronda di Fini e l'uscita di Casini dall'alleanza? Non è questo che divide Palazzo Chigi dal Quirinale? La magistratura da una concezione costituzionale che ricorda gli Stati assoluti? Non prendono una lira, può darsi, ma hanno fatto a pezzi la democrazia. Vi pare robetta da poco? * * * Bertolaso è un'altra cosa. Nel 2001, poco dopo esser stato insediato da Berlusconi alla guida della Protezione civile, scrive una lettera all'allora ministro dell'Interno, Scajola, e al sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Dice così: "Il nostro Dipartimento è diventato dispensatore (assai ricercato) di risorse finanziarie e deroghe normative senza avere la minima capacità di verificare l'utilizzazione delle prime e l'esercizio delle seconde e senza avere alcun filtro utile sulle richieste. L'accavallarsi di situazioni di emergenza ha generato un flusso inarrestabile di ordinanze che a loro volta hanno comportato provvedimenti di assunzione di personale e autorizzazioni di spesa di non agevole controllo". Era il 4 ottobre del 2001. Sono passati nove anni ma sembra di leggere oggi un discorso di Bersani o di Di Pietro. Che cosa è accaduto? Nonostante le apparenze Bertolaso è un uomo debole ma con una grande immagine di se stesso. Non ha il cinismo di Verdini e di Balducci, dei grandi corruttori. Adora i suoi volontari e ne è adorato. Pensate che qualcuno adori Verdini (tranne gli amici della cricca)? Qualcuno adori Balducci? Bertolaso è un mito tra i suoi, lavora con i suoi, si veste come i suoi. Vuole essere amato. In questo è l'anima gemella di Berlusconi: vogliono essere amati. Naturalmente senza condizioni. Le critiche li fanno impazzire di rabbia. Le regole sono un impaccio. "Posso star fermo in attesa che il Parlamento decida?" ha scritto Bertolaso pochi giorni fa rispondendo ad una mia domanda. Quindi avanti con i grandi eventi, Unità d'Italia, campionati di nuoto, campionati di ciclismo, celebrazioni di Santi e di Beati, restauro del Donatello eccetera. Insomma Bertolaso non ha addomesticato il potere come sperava nella sua lettera del 2001, ma è la brama di potere che si è impossessata di lui. Quando è franata un'intera montagna sul paese di Maierato in Calabria, Bertolaso era alla Camera e poi a Ballarò per difendersi dalle intercettazioni che lo riguardano. La mattina dopo è volato a Maierato in mezzo ai pompieri che spalavano il fango. Bravo. Meritorio. Lo dico senza alcuna ironia, ma mi pongo una domanda: tra i compiti affidati alla Protezione civile non c'è anche quello importantissimo di prevenire le catastrofi e sanare il disastro idrogeologico del territorio? Il grande meridionalista Giustino Fortunato cent'anni fa definì la Calabria "uno sfasciume pendulo sul mare". Allora non esisteva la Protezione civile, ma oggi c'è. Bertolaso sa benissimo che le montagne e le colline delle Serre nella Valle dell'Angitola sono uno sfasciume pendulo. Che cosa ha fatto per prevenire? Io so che cosa ha fatto: ha distribuito alle Regioni di tutta Italia la mappa idrogeologica del territorio segnalando i punti critici ed ha incoraggiato le Regioni a provvedere. Lui aveva altre cose di cui occuparsi. Le Regioni senza una lira non hanno fatto nulla. La supplenza toccava a lui che i soldi li ha e le forze a disposizione anche. Ma la prevenzione non è un grande evento, le televisioni non se ne occupano, nessuno ne sa nulla. Intanto lo sfasciume crolla sulle case abusive e sulle strade abusive. Così vanno le cose. * * * La corruzione è aumentata a ritmi pazzeschi. Non è Tangentopoli? Forse è peggio. Oggi si ruba in proprio ma quelli che rubano sono i protetti del potere e puntellano il potere. Quelli che rubano cadono in tentazione e qui mi sono tornate in mente le pagine dostoevskijane del "Grande Inquisitore", delle quali ho discusso a lungo un mese fa col cardinale Martini riferendone su queste pagine. Il Grande Inquisitore contesta a Gesù di avere promesso agli uomini il pane celeste mentre essi volevano il pane terreno. Gesù aveva dato agli uomini il libero arbitrio di cui essi avrebbero volentieri fatto a meno ed essi scelsero infatti di farne a meno pur di avere il pane terreno rinunciando ai miraggi del cielo. Gli uomini si allearono con lo spirito della terra, cioè con il demonio, ed anche i successori di Pietro si allearono con lo spirito della terra. Alla fine il mondo diventò pascolo del demonio e delle autorità che per brama di potere avevano sconfessato il messaggio di Gesù. Il Grande Inquisitore decide addirittura che Gesù sia bruciato e così si chiudono quelle terribili pagine. Non so se Verdini o Letta o Bertolaso o Balducci o quelli che ridevano nel letto mentre L'Aquila crollava, abbiano mai letto i "Fratelli Karamazov". E se, avendoli letti, abbiano sentito muoversi qualche cosa nell'anima, un monito, un

Argomento: NAZIONALE Pag. 170 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Come funziona il sistema Verdini

rimorso. Se l'hanno sentito, questo sarebbe il momento di seguirne l'impulso. Ma da quello che vedo, temo che siano sordi a questi richiami. © Riproduzione riservata (21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 171 Data: 21-02-2010 Repubblica.it L'ideologia del fare

MAPPE

di ILVO DIAMANTI È l'era del "fare". I fatti contrapposti alle parole. Quelli che "fanno" opposti a quelli che "dicono". E perdono tempo a discutere, controllare, verificare. È un argomento caro al premier. Ripreso, in questi giorni, con particolare insistenza per replicare alle polemiche. Polemiche sollevate dalle inchieste della magistratura sull'opera della Protezione civile, in Abruzzo dopo il terremoto e alla Maddalena, in vista del G8 (in seguito spostato a L'Aquila). E, ancor più, contro le critiche al progetto di trasformare la Protezione civile in Spa per meglio affrontare ogni emergenza. Allargando il campo dell'emergenza fino a comprendere ogni evento speciale e straordinario. Per visibilità e risorse investite. Oltre alle celebrazioni del 150enario dell'Unità d'Italia: i giochi del Mediterraneo e i Mondiali di nuoto; l'Anno giubilare paolino, l'esposizione delle spoglie di San Giuseppe da Cupertino, e i viaggi del Papa in provincia (perché non quelli del presidente della Repubblica e del premier?). Insomma, tutto quanto fa spettacolo e richiede grandi quantità di mezzi. Affidato alla logica della "corsia preferenziale", superando i vincoli imposti dalle regole, dalle procedure. Dagli organismi di controllo istituzionali. Per sottrarsi ai tempi e alle fatiche della democrazia. Che spesso delude i cittadini. E impedisce al governo di produrre risultati da esibire, come misura dell'efficacia della propria azione. La mitologia del "fare" è alla radice del successo politico di Silvio Berlusconi. Il sogno italiano. L'imprenditore che si è "fatto" da sé. Dal nulla ha costruito un impero. In diversi settori. Da quello immobiliare a quello editoriale. A quello mediatico. Anche nello sport, ovviamente. Ha sempre vinto. Dovunque. E ha imparato che, se vuoi "fare", le regole, le leggi e, peggio ancora, i controlli a volte sono un impedimento. I giudici e i magistrati, per questo, possono rappresentare un ostacolo. Perché non sono interessati ai risultati, ma alle procedure. Alla legittimità e non alla produttività. Anche se nell'era di Tangentopoli i giudici erano celebrati da tutti (o quasi). Tuttavia, allora apparivano non i garanti della giustizia, ma i "giustizieri" di una democrazia malata. Bloccata e soprattutto improduttiva. Ostile ai cittadini e agli imprenditori.

Sul mito del "fare" si basa l'affermazione del politico-imprenditore alla guida di un partito-impresa, che gestisce la politica come marketing e promette di governare il paese come un'azienda. Anzi: di guidare l'azienda-paese. In aperta polemica con il professionista politico e il partito di apparato. Si delinea, così, un modello neo-presidenziale di fatto. Realizzato su basi pragmatiche ed economiche. Quindi, molto più libero da regole e controlli rispetto ai sistemi presidenziali e semi-presidenziali effettivamente vigenti nelle democrazie occidentali. L'evoluzione della Protezione civile è coerente con questo modello. Ne è il prodotto di bandiera, ma anche il modello esemplare. In fondo, Bertolaso anticipa e mostra quel che Berlusconi vorrebbe diventare (e costruire). È il suo Avatar. Affronta emergenze "visibili" e produce per questo risultati "visibili". In tempi rapidi. Puntualmente riprodotti dai media. Napoli. Sepolta dall'immondizia. L'Aquila devastata. Poi, arriva Bertolaso. L'immondizia scompare. Le prime case vengono consegnate a tempo di record. Sotto i riflettori dei media. Che narrano il dolore, l'emozione. E i successi conseguiti dal premier-imprenditore attraverso il suo Avatar. Aggirando vincoli e procedure. Perché nelle calamità, come in guerra, vige lo Stato di emergenza, che non rispetta i tempi della democrazia e della politica. Da ciò la tentazione di estendere i confini dell'emergenza fino a comprendere i "grandi eventi". Cioè: tutto quel che mobilita grandi investimenti, grandi emozioni e grande attenzione. La Protezione civile diventa, così, modello e laboratorio per governare l'Italia come un'azienda. Dove il presidente-imprenditore può agire e decidere "in deroga" alle regole e alle norme. Perché lo richiede questo Stato (di emergenza diffusa e perenne). Dove il consenso popolare è misurato dai sondaggi. Dove, per (di) mostrare i "fatti", invece che al Parlamento ci si rivolge direttamente ai cittadini. O meglio, al "pubblico". Attraverso la tivù. Dove anche la corruzione diventa sopportabile. Meno "scandalosa", quando urge "fare" - e in fretta. Di fronte a questa prospettiva - o forse: deriva - ci limitiamo a due osservazioni La prima: la democrazia rappresentativa non si può separare dalle regole. Perché la democrazia, ha sottolineato Bobbio,

Argomento: NAZIONALE Pag. 172 Data: 21-02-2010 Repubblica.it L'ideologia del fare

è un "metodo per prendere decisioni collettive". Dove le procedure e le regole sono importanti quanto i risultati. Perché garantiscono dagli eccessi, dalle distorsioni, dalle degenerazioni. Come rammenta Montesquieu (nel 1748): "ogni uomo di potere è indotto ad abusarne. Per cui bisogna limitarne la virtù". Bilanciandone il potere con altri poteri. Perché, aggiunge un altro padre del pensiero liberale, Benjamin Constant (nel 1829): "ogni buona costituzione è un atto di sfiducia". Nella natura umana e del potere. La seconda osservazione riguarda il fondamento del "fare", cui si appella il premier. In effetti, coincide con il "dire". Meglio ancora: con l'apparire. Perché i "fatti" - a cui si appella Berlusconi - esistono in quanto "immagini". Proposte oppure nascoste dai media. Secondo necessità. Come i "dati" dell'economia e del lavoro. Come i disoccupati o i cassintegrati e i morti sul lavoro. Che appaiono e - preferibilmente - scompaiono sui media. A tele-comando. Perché il pessimismo e la sfiducia minano la fiducia dei consumatori e dei cittadini. Meglio: del cittadino-consumatore. O viceversa. È la retorica del "fare". Narrazione e al tempo stesso ideologia di successo. Per costruire e proteggere l'Italia spa. (21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 173 Data: 22-02-2010 Repubblica.it Ci basta la verità

L'EDITORIALE

di EZIO MAURO L'INCHIESTA sulla Protezione Civile è l'irruzione della realtà - una gran brutta realtà - nell'universo magico del berlusconismo che racconta a se stesso e al Paese, dagli schermi asserviti della televisione unica, un'epopea populista di successi ininterrotti, all'insegna del "fare". Oggi si scopre che quel "fare" senza regole nasconde il malaffare. E il disvelamento è immediato, con i cittadini dell'Aquila che entrano a forza nel centro storico morto e sepolto, denunciando la mistificazione televisiva e costringendo il sindaco ad ammettere che "la Protezione Civile ci ha salutati e se n'è andata, e noi dopo dieci mesi siamo davanti a 4 milioni e mezzo di metri cubi di macerie". Si capisce l'agitazione politica che domina il Presidente del Consiglio. Prima ha insultato i magistrati ("vergognatevi"), poi ha taciuto per una settimana provando la carta propagandistica di una legge anticorruzione che è durata lo spazio di fanfara di un telegiornale, perché nemmeno nelle favole le volpi possono scrivere i regolamenti dei pollai. Infine ieri è tornato a parlare di complotto "che annulla i risultati miracolosi", ha attaccato l'opposizione e come sempre quando le difficoltà lo sovrastano ha denunciato "il superpartito di Repubblica" come il vero artefice di questo scandalo e di questa crisi. Vorremmo tranquillizzarlo: un giornale non è un partito. Ma vorremmo anche spiegargli che in Occidente un giornale ha il dovere di illuminare la realtà, raccontandola, e di rappresentare la pubblica opinione che vuole conoscere e sapere, per giudicare. Noi continueremo a farlo. Berlusconi può aiutarci: dica quel che sa sugli appalti, i favori e la corruzione gelatinosa della Protezione Civile, sulla ragnatela che coinvolge Palazzo Chigi. Ancora una volta, la strada è semplice: dica la verità ai cittadini. © Riproduzione riservata (22 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 174 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Arrivano le piogge e altre nevicate Ondate di perturbazioni atlantiche

Allerta-meteo della Protezione civile per 24-36 ore. Le condizioni perturbate interesseranno tutta la Penisola fino a domenica prossima Arrivano le piogge e altre nevicate Ondate di perturbazioni atlantiche

ROMA - C'è di nuovo un'allerta a causa di un previsto peggioramento delle condizioni meteo, nei prossimi giorni. Si aassisterà ad una serie di temporali al Centro Sud, a cominciare da domattina. Le piogge interesseranno prima la Sardegna, poi si estenderanno a Lazio, e poi via via alla Campania, alla Basilicata e alla Calabria. La Protezione civile ritiene di dover mantenere lo stato di allerta per 24-36 ore, soprattutto sui settori occidentali delle regioni che verranno coinvolte, lungo il versante tirrenico. La perturbazione che investirà l'italia fa parte del cosiddetto "tempo atlantico", caratterizzato dal passaggio in sequenza di onde perturbate che, come spiegano al Centro funzionale Meteo, interesseranno la penisola fino a domenica prossima. Pioggie si avranno anche al Nord, su tutta la pianura Padana. Sono previsti venti, che da moderati arriveranno ad essere forti, provenienti dai quadranti occidentali, con i mari molto mossi, soprattutto nei bacini meridionali. Le temperature resteranno stabili, con poca differenza, tuttavia, tra le minime e le massime. L'escursione termica giornaliera sarà molto bassa. Alto il livello di umidità. Scenderà anche la neve, ma saranno precipitazioni deboli, su Piemonte meridionale ed entroterra ligure occidentale, a quota 100-300 metri; sul resto dei settori Nord-Occidentali, tra 400-600 metri; sui settori Nord-Orientali, tra 600-800 metri; sull'Appennino Tosco-Emiliano, intorno agli 800-1000 metri e sull'Appennino centrale, tra 1200-1400 metri. La neve scenderà sul Piemonte e l'entroterra ligure anche martedì. (21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 175 Data: 21-02-2010 Repubblica.it Valanga nella zona di Bormio Travolti due escursionisti, un ferito

Recuperato sul monte Roisetta il corpo di uno sciatore della Repubblica Ceca morto ieri Allerta della Protezione Civile in tutto l'arco alpino (soprattutto in Trentino) e sugli Appennini

Valanga nella zona di Bormio Travolti due escursionisti, un ferito

MILANO - E' ancora allarme valanghe in Lombardia. Nella zona di Bormio 3000 (Sondrio) due escursionisti sono stati travolti da una valanga: incolume uno dei due mentre l'altro è rimasto ferito, riportando un politrauma. Come riferisce l'Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) della Lombardia, questa mattina presto c'è stata poi un'altra valanga nella zona di Foppolo (Bergamo). In questo caso è rimasta coinvolta una persona che, illesa, è stata soccorsa. L'Azienda invita gli escursionisti alla massima prudenza perché l'allarme valanghe è in questi giorni altissimo. E intanto è stato recuperato questa mattina dal Soccorso alpino valdostano il corpo di Miroslav Mantinec, di 44 anni, di Praga (Repubblica Ceca), morto ieri nella Valtournenche dopo essere stato travolto da una piccola valanga, alle pendici del monte Roisetta. La vittima stava facendo eliski e con lui c'erano altri sciatori. Poco sotto la vetta, a circa 3.000 metri di quota, ha tagliato una 'placca che si è staccata e lo ha trascinato a valle. E' stato immediatamente soccorso ed estratto dalla neve, ma i tentativi di rianimarlo sono risultati vani. A causa del forte vento in quota, l'elicottero non era riuscito ieri a recuperare la salma. Resta alto il rischio valanghe in tutto l'arco alpino e sugli Appennini. Il livello di allerta, avverte la Forestale, è di grado marcato (livello 3), in seguito all'aumento delle temperature massime e minime e alle precipitazioni delle ultime 24-48 ore. Localmente, il rischio valanghe sale da marcato a forte (grado 4) in Trentino. Le condizioni del manto nevoso instabile e la scarsa visibilità, dovuta alle perturbazioni, al vento localmente forte e alla presenza negli strati sottostanti di neve non legata accumulata dal vento, favoriscono un'attività diffusa di valanghe spontanee con una "forte possibilità di distacco di slavine" anche in seguito al passaggio di un singolo escursionista. Il pericolo è maggiore nelle ore centrali e più calde della giornata. (21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 176 Data: 19-02-2010 Reuters Italia Decreto emergenze: Camera approva disegno legge, torna al Senato

venerdì 19 febbraio 2010 14:21

Stampa quest'articolo [-] Testo [+]

ROMA (Reuters) - La Camera dei Deputati oggi ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto sulle emergenze e la Protezione civile, che ora torna al Senato. La Camera ha approvato il provvedimento con 282 voti favorevoli. I "no" sono stati 246, un deputato si è astenuto. Dal provvedimento era stato stralciato l'articolo sulla Protezione civile spa, dopo l'inchiesta della procura di Firenze sugli appalti per le cosiddette Grandi opere per un presunto giro di corruzione, che vede al momento quattro arrestati e almeno 28 indagati, tra cui il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il coordinatore del Pdl Denis Verdini. L'articolo stralciato attribuiva a una società per azioni alcune attività della Protezione civile. Dal decreto è stato eliminato anche il cosiddetto "scudo penale" per i commissari impegnati nella gestione dell'emergenza rifiuti in Campania, una delle parti più contestate dall'opposizione. -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 177 Data: 19-02-2010 Reuters Italia Appalti, Procura L'Aquila: avviata collaborazione con Firenze

venerdì 19 febbraio 2010 18:17

Stampa quest'articolo [-] Testo [+]

PERUGIA (Reuters) - La Procura dell'Aquila, che dallo scorso agosto indaga sull'ipotesi di infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione, ha avviato un rapporto di "proficua collaborazione" con i magistrati fiorentini titolari dell'inchiesta sui "Grandi eventi" tra cui il G8 alla Maddalena. Lo ha detto oggi a Reuters il procuratore capo dell'Aquila, Alfredo Rossini. "I procuratori fiorentini mi hanno risposto. E' iniziato un ottimo rapporto di collaborazione", ha detto Rossini, che nei giorni scorsi aveva chiesto alla Procura di Firenze di avere accesso agli atti dell'inchiesta che ha portato a quattro arresti e vede indagate almeno 28 persone, fra cui il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il coordinatore del Pdl Denis Verdini. "I nostri rapporti sono di proficua collaborazione. Dopo la mia richiesta si sono messi subito a disposizione per fornirci le informazioni da noi richieste... Questo significa che da oggi l'inchiesta che stiamo portando avanti sull'Aquila si arricchirà di nuovi elementi che provengono dall'inchiesta toscana", ha spiegato Rossini, precisando che "arriveranno ancora informazioni". Rossini, che coordina le indagini sugli edifici crollati nel terremoto dello scorso aprile in Abruzzo e sugli appalti della ricostruzione, aveva chiesto di avere accesso agli atti dei colleghi fiorentini "per individuare eventuali coincidenze tra i vari filoni di indagine". Sui "Grandi eventi" indaga anche la Procura di Perugia, dato che nell'inchiesta è coinvolto anche il magistrato romano Achille Toro che può essere giudicato solo nel capoluogo umbro. -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 178 Data: 20-02-2010 Il Riformista.it Protezione Civile/La Camera dice sì al decreto, Napolitano plaude

Riformista.it, Il "" Data: 20/02/2010 Indietro

Login | Registrati | Abbonamento | Pubblicita

oggi domani dopodomani

sabato, 20 febbraio 2010 ore 06:56

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Prima pagina apcom indietro

apcom Protezione Civile/La Camera dice sì al decreto, Napolitano plaude Niente più norme per la SpA Niente più norme per la SpA

Roma, 20 feb. (Apcom) - Dopo tante polemiche, e sullo sfondo dell'inchiesta per la corruzione nelle Grandi Opere, la Camera ha approvato ieri il decreto sulle emergenze, 'epurato' dalle contestatissime norme che istituivano la Protezione civile spa e prevedevano uno scudo giudiziario per i commissari straordinari in Campania. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso "vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione" che ha evitato il ricorso da parte del governo al voto di fiducia. Quello sul decreto emergenze è stato "un voto importante perchè si è riusciti a creare un clima di confronto evitando la fiducia e garantendo i tempi di approvazione del provvedimento" ha sottolineato Napolitano. Il testo ora torna al Senato. Da parte sua l'opposizione esulta. "E' una vittoria delle opposizioni e del Parlamento", ha detto il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini: "Sono state fatte profonde modifiche al testo, è stata restituita a quest'Aula la sua sovranità, dopo che la Camera era stata destinata a luogo di ratifica delle scelte del governo, soffocata da voti fiducia e pareri negativi su ogni proposta". Il Pd come Idv e Udc ha votato no. La maggioranza e il governo sono stati battuti in Aula su tre ordini del giorno dell'opposizione. Ma sul voto finale e sulla solidarietà a Guido Bertolaso è prevalsa la compattezza. E Bertolaso ringrazia: "Questo decreto è stato un passaggio importante che dimostra come, al di là delle vicende personali, ci sia stima nella Protezione civile e non mi pare che fosse a questo livello nel 2001 quando l'ho presa io". Luc

Argomento: NAZIONALE Pag. 179 Data: 20-02-2010 Il Riformista.it Protezione Civile/La Camera dice sì al decreto, Napolitano plaude

sabato, 20 febbraio 2010

foto del giorno North Korean children salute during a mass meeting by the country's Scouts as they celebrate their leader Kim Jong-il's 68th birthday at Taekwondo Hall in Pyongyang February 16, 2010, in this picture released by North Korea's official news agency KCNA. KCNA said this picture was taken on February 16, 2010. North Korea celebrated Kim's birthday on Tuesday with synchronised swimmers glorifying the "kind-hearted father" of the reclusive state while it made overtures for dialogue with its foe the United States. The banner reads, "Hurrah! Dear leader Kim Jong-il's revolutionary ideas!" REUTERS/KCNA (NORTH KOREA - Tags: POLITICS ANNIVERSARY) QUALITY FROM SOURCE. NO THIRD PARTY SALES. NOT FOR USE BY REUTERS THIRD PARTY DISTRIBUTORS

sondaggio Secondo voi Berlusconi ce la fa o non ce la fa?

Vota anche tu | Risultati Link Facebook

Premio Polena

Report

Senzacolonne

Tarantosera

Totoguida

Più Visti Più Commentati

1| Un nuovo e malvagio 8 settembre di Giampaolo Pansa

2| «Ecco perché non potevo licenziare Balducci» di Alessandro Da Rold

3| Politico dell'anno. Ha vinto in nome del Parlamento di Antonio Polito

4| Fini: troppi corrotti di Stefano Cappellini

Argomento: NAZIONALE Pag. 180 Data: 20-02-2010 Il Riformista.it Protezione Civile/La Camera dice sì al decreto, Napolitano plaude

5| Chi ripassa chi: quando l'inchiesta si fa al telefono di Antonio Polito

1| Un nuovo e malvagio 8 settembre di Giampaolo Pansa

2| Chi ripassa chi: quando l'inchiesta si fa al telefono di Antonio Polito

3| Era meglio quando rubavano i partiti di Piero Sansonetti

4| Politico dell'anno. Ha vinto in nome del Parlamento di Antonio Polito

5| Fini: troppi corrotti di Stefano Cappellini

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Edizioni Riformiste S.c. Sede legale: via delle Botteghe Oscure, 6 - 00186 Roma 06.427481 Registro Imprese, C.F., P. IVA: 06807831000 - R.E.A. di Roma 991815 - N° Albo Coop A175208 ISSN 1723-8080 - Il Nuovo Riformista, edizione online 1

Argomento: NAZIONALE Pag. 181 Data: 20-02-2010 Il Riformista.it Maltempo/ Da oggi temporali al Sud e neve sulle Alpi

Riformista.it, Il "" Data: 20/02/2010 Indietro

Login | Registrati | Abbonamento | Pubblicita

oggi domani dopodomani

sabato, 20 febbraio 2010 ore 06:57

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Prima pagina apcom indietro

apcom Maltempo/ Da oggi temporali al Sud e neve sulle Alpi Rischio valanghe da marcato a forte su tutto l'arco alpino Rischio valanghe da marcato a forte su tutto l'arco alpino

Roma, 20 feb. (Apcom) - Pioggia al sud e neve al nord: è allerta meteo della Protezione civile a causa di una nuova perturbazione atlantica che porterà temporali forti sulle regioni meridionali del versante tirrenico, soprattutto su Basilicata e Calabria, con forti raffiche di vento. Nevicate sull'arco alpino centro-orientale al di sopra dei 600-800 metri, in calo fino ai 400-600 metri sul Friuli Venezia Giulia. Sempre per oggi è inoltre previsto vento molto forte dai quadranti occidentali sulle regioni regioni centro-meridionali, con raffiche più intense su Sardegna e Sicilia e sulle zone tirreniche, con possibili mareggiate. Allerta valanghe, inoltre, per il manto nevoso instabile su tutto l'arco alpino. A quanti abbiano in programma gite ed escursioni in quota la protezione civile, dopo il tragico bilancio di due settimane fa che ha contato nove morti fra il 7 e il 9 febbraio, raccomanda la massima prudenza e si consiglia di consultare i bollettini diffusi a livello locale. A quanti si mettono in viaggio nelle aree alpine interessate dalle nevicate, la protezione civile consiglia di continuare ad informarsi sulla percorribilità dell'itinerario che si intende seguire e sulla disponibilità effettiva dei collegamenti con mezzi diversi dall'automobile. Gtz

sabato, 20 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 182 Data: 20-02-2010 Il Riformista.it Maltempo/ Da oggi temporali al Sud e neve sulle Alpi

foto del giorno North Korean children salute during a mass meeting by the country's Scouts as they celebrate their leader Kim Jong-il's 68th birthday at Taekwondo Hall in Pyongyang February 16, 2010, in this picture released by North Korea's official news agency KCNA. KCNA said this picture was taken on February 16, 2010. North Korea celebrated Kim's birthday on Tuesday with synchronised swimmers glorifying the "kind-hearted father" of the reclusive state while it made overtures for dialogue with its foe the United States. The banner reads, "Hurrah! Dear leader Kim Jong-il's revolutionary ideas!" REUTERS/KCNA (NORTH KOREA - Tags: POLITICS ANNIVERSARY) QUALITY FROM SOURCE. NO THIRD PARTY SALES. NOT FOR USE BY REUTERS THIRD PARTY DISTRIBUTORS

sondaggio Secondo voi Berlusconi ce la fa o non ce la fa?

Vota anche tu | Risultati Link Facebook

Premio Polena

Report

Senzacolonne

Tarantosera

Totoguida

Più Visti Più Commentati

1| Un nuovo e malvagio 8 settembre di Giampaolo Pansa

2| «Ecco perché non potevo licenziare Balducci» di Alessandro Da Rold

3| Politico dell'anno. Ha vinto in nome del Parlamento di Antonio Polito

4| Fini: troppi corrotti di Stefano Cappellini

5| Chi ripassa chi: quando l'inchiesta si fa al telefono di Antonio Polito

Argomento: NAZIONALE Pag. 183 Data: 20-02-2010 Il Riformista.it Maltempo/ Da oggi temporali al Sud e neve sulle Alpi

1| Un nuovo e malvagio 8 settembre di Giampaolo Pansa

2| Chi ripassa chi: quando l'inchiesta si fa al telefono di Antonio Polito

3| Era meglio quando rubavano i partiti di Piero Sansonetti

4| Politico dell'anno. Ha vinto in nome del Parlamento di Antonio Polito

5| Fini: troppi corrotti di Stefano Cappellini

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Edizioni Riformiste S.c. Sede legale: via delle Botteghe Oscure, 6 - 00186 Roma 06.427481 Registro Imprese, C.F., P. IVA: 06807831000 - R.E.A. di Roma 991815 - N° Albo Coop A175208 ISSN 1723-8080 - Il Nuovo Riformista, edizione online 1

Argomento: NAZIONALE Pag. 184 Data: 22-02-2010 Il Riformista.it Alluvione a Madera. Il bilancio si aggrava: 42 morti

Riformista.it, Il "" Data: 22/02/2010 Indietro

Login | Registrati | Abbonamento | Pubblicita

oggi domani dopodomani

lunedì, 22 febbraio 2010 ore 09:42

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Prima pagina apcom indietro

apcom Alluvione a Madera. Il bilancio si aggrava: 42 morti Oltre 120 i feriti, 250 i senza tetto, nessun italiano coinvolto Oltre 120 i feriti, 250 i senza tetto, nessun italiano coinvolto

Lisbona, 21 feb. (Apcom) - Con il trascorrere delle ore continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime dell'alluvione di Madera, l'isola portoghese nell'Oceano Atlantico, devastata dalle piogge torrenziali e dagli smottamenti. Secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità il numero dei morti è salito a 42, mentre i feriti sono oltre 120. Almeno 250 le persone costrette ad abbandonare le proprie case. "Nessun italiano coinvolto", ha detto l'ambasciatore italiano in Portogallo, Luca Del Balzo. Non si conosce invece il numero dei dispersi, e per questo", ha detto in conferenza stampa il portavoce dei servizi regionali, Francisco Ramos", il bilancio finale sarà probabilmente ancora più pesante. Intanto il premier portoghese Jose Socrates, che si trova sull'isola, si è detto "profondamente scioccato" dalla gravità della situazione. Per fronteggiare l'emergenza la Protezione civile portoghese ha inviato sull'isola un team di medici assistito da sommozzatori.Impegnato in prima linea nei soccorsi anche l'esercito. Funchal, principale città dell'arcipelago, e altre città, sono state sommerse dall'acqua e dal fango, e il premier Socrates ha garantito che "farà il possibile per aiutare" la popolazione locale. Il ministro dell'Interno, Rui Pereira ha detto che le autopsie sulle vittime saranno eseguite in tempi rapidi per permettere lo svolgimento delle esequie il prima possibile. "Stiamo studiando la possibilità di proclamare lo stato di emergenza per chiedere aiuto all'Unione Europea", ha aggiunto. L'attaccante portoghese del Real Madrid, Cristiano Ronaldo si è detto "incredulo, scioccato e costernato" per la catastrofe che ha colpito l'Isola di Madeira. L'ex fuoriclasse del Manchester United ha parlato di "una tragedia senza precedenti" stringendosi "al dolore di tutta la popolazione". Bla feb 10

Argomento: NAZIONALE Pag. 185 Data: 22-02-2010 Il Riformista.it Alluvione a Madera. Il bilancio si aggrava: 42 morti

MAZ

lunedì, 22 febbraio 2010

foto del giorno North Korean children salute during a mass meeting by the country's Scouts as they celebrate their leader Kim Jong-il's 68th birthday at Taekwondo Hall in Pyongyang February 16, 2010, in this picture released by North Korea's official news agency KCNA. KCNA said this picture was taken on February 16, 2010. North Korea celebrated Kim's birthday on Tuesday with synchronised swimmers glorifying the "kind-hearted father" of the reclusive state while it made overtures for dialogue with its foe the United States. The banner reads, "Hurrah! Dear leader Kim Jong-il's revolutionary ideas!" REUTERS/KCNA (NORTH KOREA - Tags: POLITICS ANNIVERSARY) QUALITY FROM SOURCE. NO THIRD PARTY SALES. NOT FOR USE BY REUTERS THIRD PARTY DISTRIBUTORS

sondaggio Secondo voi Berlusconi ce la fa o non ce la fa?

Vota anche tu | Risultati Link Facebook

Premio Polena

Report

Senzacolonne

Tarantosera

Totoguida

Più Visti Più Commentati

1| Aquilani chiedono sgombero macerie,contestata troupe Tg1

2| La rivolta degli intercettatori di Tonia Mastrobuoni

3| Era meglio quando rubavano i partiti di Piero Sansonetti

Argomento: NAZIONALE Pag. 186 Data: 22-02-2010 Il Riformista.it Alluvione a Madera. Il bilancio si aggrava: 42 morti

4| Il partigiano black Giorgio Marincola, rimosso da tutti per oltre cinquant'anni di Stefano Ciavatta

5| Alfano 'blinda' il ddl intercettazioni: Avanti con testo Senato

1| Un nuovo e malvagio 8 settembre di Giampaolo Pansa

2| Era meglio quando rubavano i partiti di Piero Sansonetti

3| Politico dell'anno. Ha vinto in nome del Parlamento di Antonio Polito

4| Fini: troppi corrotti di Stefano Cappellini

5| «Ecco perché non potevo licenziare Balducci» di Alessandro Da Rold

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Edizioni Riformiste S.c. Sede legale: via delle Botteghe Oscure, 6 - 00186 Roma 06.427481 Registro Imprese, C.F., P. IVA: 06807831000 - R.E.A. di Roma 991815 - N° Albo Coop A175208 ISSN 1723-8080 - Il Nuovo Riformista, edizione online 1

Argomento: NAZIONALE Pag. 187 Data: 20-02-2010 Il Secolo XIX BREVI

BREVI

La politica senza morale

Una volta uno dei requisiti fondamentali per un politico era l'immagine di moralitá che egli dava al Paese. Negli ultimi anni della storia del nostro Paese si è assistito ad una pericolosa deriva di questo concetto. Dapprima si è concesso che il politico potesse rimanere al suo posto anche in presenza di comportamenti amorali purché penalmente non rilevanti, e comunque anche in presenza di implicazioni penali sino a che non fosse condannato definitivamente. In tempi recenti si è oltrepassato anche questo Rubicone e pregiudicati, oltre che ovviamente condannati in primo e secondo grado, nonché inquisiti ed indagati a vario titolo, siedono tranquillamente nelle istituzioni e nel Parlamento. A volte si ha il triste sospetto, neanche troppo infondato, che questa classe politica voglia dare un forte messaggio di arroganza, impunitá ed onnipotenza al Paese, al punto da considerare una condanna penale come un ottimo curriculum per fare politica. romeo Plutoroe-mail Ora serve chi fa davvero pulizia

Come ha dichiarato il presidente Fini, oggi chi ruba lo fa solo ed unicamente per se stesso. Non sarebbe meglio se la si smettesse di parlare di tangenti (ma non era una storia finita con l'avvento berlusconiano?), corruzione, truffe ai danni dello Stato, millanterie e quant'altro e si cominciasse veramente a legiferare in maniera equanime per il popolo? Visto che la prossima tornata elettorale è stata insignita di responsabilità politica e non tanto amministrativa, sarà il caso di votare una volta tanto chi si candida per eliminare le storture di cui sopra. mario Molinarie-mail Un Paese rimasto al verde

Dobbiamo constatare che attualmente l'amministrazione politica non è in grado di poter spendere i soldi degli italiani per realizzare opere straordinarie senza farci stare male. Specialmente dopo aver visto alla televisione una montagna scivolare a valle, e sapendo che il 100% dei comuni calabresi è a rischio, che negli ultimi dieci anni le vittime per alluvioni sono state 400 e che il costo dei danni per le alluvioni è stato 40 miliardi di euro. Tutto ciò può avvenire solo con l' assenza totale dello Stato, non essendo mai intervenuto per bloccare questi scellerati abusi. Di fronte a queste emergenze siamo sicuri che la costruzione del ponte sullo stretto di Messina sia ancora un'opera prioritaria? Sarebbe più serio mettere in sicurezza geologica quei siti particolarmente pericolosi, e rimandare certe spese a quando ci sarà più fiducia nella classe dirigente. m. g.e-mail Salviamo l'Italia che sta franando

L'emergenza idrogeologica nel territorio dei Nebrodi continua ad aggravarsi. Nessun problema per i calabresi e siciliani in fuga: tra poco grazie al Ponte sullo Stretto sarà molto più facile scappare! A parte il facile sarcasmo, quando l' intera classe politica italiana riuscirà a capire che la prima "grande opera pubblica"è la risistemazione idrogeologica del territorio nazionale? riccardo Canesie-mail Non aboliamo le intercettazioni

Le intercettazioni hanno permesso di scoprire il vergognoso scandalo della Protezione Civile, dal quale emerge un sistema di corruzione che costa miliardi di euro al Paese e che penalizza tutti i cittadini, drenando risorse preziose. Qual

Argomento: NAZIONALE Pag. 188 Data: 20-02-2010 Il Secolo XIX BREVI

è il messaggio del Presidente del Consiglio? Puniamo i colpevoli con la massima severità? Impediamo che accada ancora? No, aboliamo le intercettazioni telefoniche (definite una vergogna), cosí eviteremo di scoprire altri malaffari. silvano Sainotinie-mail Bertolaso/ 1 Ballaròè tenero

Ho assai poco apprezzato il comportamento del conduttore Floris durante l'ultima puntata di Ballarò. Colpevole o no, questo verrá stabilito dalla magistratura, aveva di fronte il personaggio centrale di uno scandalo senza precedenti. Non gli si chiedeva una crocifissione, ma in un altro Paese Bertolaso sarebbe stato sottoposto ad un fuoco di domande sulla sua gestione della Protezione Civile e soprattutto sui suoi rapporti con gli arrestati. Invece no, si è graziosamente disquisito di amenità varie, con la chicca di un ministro della Repubblica che ha avuto da ridire sul fatto che magistrati si candidassero alle elezioni regionali (quale orrore). Per fortuna almeno c'era chi (Di Pietro) ha avuto occasione di ricordare che forse (tutto sommato) i cittadini giudicano piú opportuno candidare magistrati in ruoli chiave delle istituzioni piuttosto che pregiudicati, condannati in primo o secondo grado, inquisiti. giuseppe Dallemoree-mail Bertolaso/2 Troppe stonature

Bertolaso suggella la puntata di Ballarò citando Riccardo Muti: chi suona, stona, chi non suona, critica. Miope adagio che purtroppo ancora s'instilla nei conservatori di musica e che non sembra opportuno estendere all'ambito della Protezione civile. Il "caso Bertolaso" non è forse la lampante dimostrazione che, in assenza di seri controlli e di critiche competenti, si "stona" molto più facilmente? laura Tòrganoe-mail

Argomento: NAZIONALE Pag. 189 Data: 20-02-2010 Il Secolo XIX Partono i lavori al monumento di Quartoe gli autobus devono cambiare percorso

il cantiere apre la prossima settimana Il 31 farà inversione in via Carrara: capolinea spostato davanti al Gaslini

LA BUONA NOTIZIA è che il restyling del monumento di Quarto - tassello fondamentale nel quadro delle celebrazioni per l'Unità d'Italia e che aveva rischiato di saltare in seguito all'inchiesta nel quale è coinvolto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso - partirà la prossima settimana. Quella brutta è che i sacrifici legati alla presenza del cantiere saranno forse più pesanti del previsto. Ecco il principale: il capolinea del bus 31 sarà spostato dal piazzale del monumento dei Mille allo slargo davanti al Gaslini, in via Cinque Maggio, dove staziona anche il "45". Il "31" invertirà la marcia in corrispondenza dell'imbocco di via Carrara e tornerà indietro sino al capolinea. La porzione d'asfalto attorno al monumento realizzato da Eugenio Baroni e inaugurato il 5 maggio 1915 con un celebre discorso di Gabriele D'Annunzio, sarà completamente liberato da auto e mezzi pubblici. In un primo tempo si era pensato di far girare il 31 nel piazzale antistante la stazione di Quarto con capolinea davanti al monumento. Ma l'ipotesi, che avrebbe provocato la cancellazione del parcheggio davanti alla stazione, alla fine è stata scartata. L'investimento ammonta a 600 mila euro. La prima tranche di lavori, finanziati dal Consiglio dei Ministri e dal ministero dei Beni culturali, dovrà essere terminata entro il prossimo 5 maggio, quando è atteso a Genova il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (il quale, però, potrebbe essere in città già il 4). Il 5 maggio, oltre all'inaugurazione dello Scoglio di Quarto restaurato, è prevista la partenza da Quarto, sulla rotta dei Mille, dei velisti Mauro Pelaschier e Giovanni Soldini. La presenza di Napolitano trasformerebbe la manifestazione nel primo, grande evento ufficiale per i 150 anni dell'Unità d'Italia. A giorni, dunque, partiranno i lavori che si concluderanno completamente solo il 20 agosto. A dare via libera al progetto era stato Mauro della Giovampaola, ex responsabile dell'unità di missione per le celebrazioni dell'Unità d'Italia: il suo arresto, nell'ambito dell'inchiesta sulla Protezione civile, aveva fatto temere al Comune un nuovo stop al recupero del celebre monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi e ai suoi Mille. V. G.

Argomento: NAZIONALE Pag. 190 Data: 20-02-2010 Il Secolo XIX Pioggia e vento:nel Tigullioscatta l'allerta

rischio frane

i relatoriCi sono Scandroglio, Piazze, Roncone e Bixio. Zolezzi: «Tema forte per il nostro debutto» .x/19/1002 LA PROTEZIONE civile della Regione Liguria ha diramato ieri un messaggio di allerta 1 per tutti i comuni della provincia di Genova e del TIgullio in particolare. Gli esperti del meteo annunciano l'arrivo di piogge che potrebbero compromettere la stabilità dei terreni. L'invito rivolti ai sindaci è quindi quello di monitorare le aree a pericolosità di frana molto elevata oltre ad ogni altra zona che si ritenga di particolare criticità. Lo stato di allerta scatta alle 6 odierne e resterà in vigore fino alle 23.59. Deboli precipitazioni sono, però, attese anche domani e domenica, con venti forti e mare molto mosso sotto costa. Il pericolo è anche quello di mareggiate sui litorali della Riviera di Levante. .x/19/1002

Argomento: NAZIONALE Pag. 191 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX Sale la temperatura, cresce il rischio slavine: ancora due feriti gravi

pericolo sulla neve E da oggi peggiorano le condizioni climatiche sulla penisola: previste forti piogge soprattutto in Sardegna e nel Meridione

matilde lo grassoRoma. Tre vittime sabato, due feriti gravi ieri e resta alto il rischio valanghe in tutto l'arco alpino e sugli Appennini a causa dell'aumento delle temperature massime e minime e delle precipitazioni, soprattutto in Trentino dove il grado di rischio è salito da "marcato" a "forte". Anche ieri le valanghe e le slavine hanno funestato il fine settimana: una valanga si è staccata nella zona di Bormio, in provincia di Sondrio. Due le persone coinvolte: una è rimasta incolume e l'altra invece è ferita. Uno dei due, il 72enne, era già noto alla Guardia di finanza che gli aveva fatto ieri un verbale per un fuori pista in zona a rischio valanghe. L'anziano si accompagnava a un giovane di 28 anni: facevano fuori pista insieme e pare siano stati proprio loro a provocare la valanga. Illeso il ragazzo, mentre il settantenne è stato rianimato dai soccorritori e portato in ospedale d'urgenza. Sempre ieri un'altra valanga si è staccata nella zona di Foppolo, in provincia di Bergamo, con una persona coinvolta che è stata recuperata incolume. E, a due ore dalla segnalazione della valanga a Bormio, l'ennesima valanga si è staccata in zona Monte Olano, in media Valtellina, in provincia di Sondrio. Due le persone coinvolte: due turisti francesi, uno dei quali rimasto a lungo sepolto sotto la neve, mentre l'altro è illeso. Il ferito è stato portato d'urgenza al San Raffaele di Milano. Il corpo di Miroslav Mantinec, di 44 anni, lo sciatore praghese rimasto travolto e ucciso sabato da una valanga sul monte Roisetta, in Valtournenche, è stato recuperato ieri. Il maltempo non ha alcuna intenzione di abbandonare l'Italia. Una nuova ondata è infatti in arrivo sulla Penisola. Si tratta questa volta di una perturbazione di origine atlantica che interesserà, a partire da stamani, la Sardegna e le regioni centro-meridionali tirreniche, portando piogge e forti temporali. Il dipartimento della Protezione civile ha dunque emesso una ulteriore allerta meteo che estende e prolunga quello emesso venerdì scorso e che prevede, a partire dalla mattinata di oggi e per le prossime 24-36 ore temporali isolati. Temporali dunque un po' ovunque in Italia, ma che localmente potranno essere molto intensi, soprattutto su Sardegna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Fenomeni che saranno accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento. Il dipartimento centrale della Protezione civile seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le Regioni e le strutture locali di Protezione civile. © riproduzione riservata in val d'aostaRecuperato il corpo dello sciatore morto

Argomento: NAZIONALE Pag. 192 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX Madeira, la tempesta perfetta fa 42 morti

devastata l'isola paradiso del turismo Ma si teme che le vittime possano aumentare quando si potrà scavare sotto i detriti. Salvi gli italiani

Paola Del Vecchio «È UNA GRANDE catastrofe, una tragedia senza precedenti. Nessuno può restare indifferente davanti a una calamità di queste proporzioni». La devastazione che si è abbattuta sotto forma di violento nubifragio sabato notte sull'isola di Madeira, il paradiso turistico dell'arcipelago portoghese a 860 km a Sud Est di Lisbona e a 500 dalle coste africane, ha anche il volto «incredulo e costernato» di Cristiano Ronaldo, l'ariete del Real Madrid, nativo del «giardino dell'Atlantico», mentre vede sfilare nei bollettini tv le immagini dell'orrore. E «profondo choc»è stato espresso dal premier portoghese, Jesus Socrates, al suo arrivo sull'isola, per valutare personalmente gli ingenti danni. Da quarantott'ore vigili del fuoco e protezione civile, affiancati dai soldati dell'esercito inviati da Lisbonacon le unità cinofile, lavorano senza sosta nella colata di fango e detriti che ha travolto la capitale costiera, Funchal, 100.000 abitanti, sommergendola nel caos e nella disperazione. Qui sono stati tirati fuori dal mare di melma che ha trascinato edifici, strade, ponti e infrastrutture, 19 dei 42 morti finora registrati dal tragico bilancio - ancora provvisorio - che conteggia oltre 170 feriti, 250 sfollati e un numero indeterminato di dispersi. Si apprende intantom che quasi tutti i circa cento italiani residenti sull'isola sono stati contattati e «stanno bene». Solo due non sono ancora stati raggiunti, ma abitano in una zona che non è stata particolarmente colpita. Anche fra i turisti italiani, non molto numerosi in questo periodo dell'anno, non sono stati segnalati problemi. Ieri mattina la pioggia era cessata, lasciando il passo alla desolazione. «Ho visto mia moglie trascinata via dalla furia dell'acqua e il mio bambino riemergere cavadere dal fango», l'agghiaccante testimonianza di un uomo che era in auto con la sua famiglia, unico sopravvissuto, al quale la tempesta ha strappato via il figlio di 5 anni. Sua moglie risulta ancora fra i dispersi. «Sono riuscito a salvarmi afferrandomi ai rami di un albero, ma non ce l'ho fatta ad afferrare mio figlio», raccontava l'uomo disperato. Miguel Ferreira, direttore clinico dell'Ospedale Nelio Mendonça, non ha smesso di assistere i feriti - almeno 130 persone - soccorsi durante l'intera notte e la giornata di ieri. Devastati soprattutto la parte occidentale e l'interno dell'isola, con Funchal le zone più sferzate dal temporale, rimaste al buio, senz'acqua, con le comunicazioni telefoniche interrotte e in molti casi isolate da frane e smottamenti su strade e viadotti. Ieri pomeriggio è stato riaperto l'aeroporto di Funchal ma resta vigente l'allarme lanciato dal sindaco che ha fatto appello agli abitanti a non uscire di casa. «Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per ristabilire i collegamenti con queste zone, ma la situazione è complicata dal fatto che, in alcuni casi, le frane hanno sbarrato qualunque accesso», spiega il vice direttore della Protezione Civile, Pedro Barbosa. Interi comuni, come Furna, Pomar de Serra, Espigao, Sao Joao, Madalena, Paul do Mar e Jardim da Serra, restavano ancora ieri sera isolati. I fiumi di fango e detriti che si sono staccati dalle aree collinari hanno travolto i centri abitati. L'orrore e il panico nel racconto dei testimoni: «Sembrava che il tetto ci crollasse sulla testa, sotto il peso della pioggia torrenziale, mentre in casa l'acqua superava il metro d'altezza. Siamo fuggiti coi pigiami, ma non sapevamo dove andare», ricorda Claudia Ferrao, salvata dai vigili dal tetto dell'edificio dove con gli altri coinquilini si è messa in salvo. Molti sono stati trascinati via mentre cercavano scampo con l'auto; altri sono rimasti intrappolati nelle abitazioni crollate; altri ancora risultano dispersi in mare. A Funchal si teme di trovare un autentico cimitero sotto il fango nel parcheggio del centro commerciale Avenida, completamente distrutto: «I vigili del fuoco stanno pompando l'acqua, ma ormai è tardi per trovare sopravvissuti», commentava desolato il proprietario, Joao Andrade. Un autentico diluvio, durato dalle 10 alle 11 di sabato, con 52 litri di pioggia per metro quadro. Eppure il servizio meteo non l'aveva previsto: aveva diffuso un pre-allarme per maltempo e forti precipitazioni, come in una qualunque giornata d'inverno. «Una furia così non l'avevamo vista dall'ottobre del 1993, dal nubifragio che causò otto morti. Ma fenomeni di questa portata sfuggono alle previsioni», si difende Maria Joäo Frada, dell'Istituto di Meteorologia. Secondo la meteorologa,«il peggio è passato», anche se nelle zone montagnose si continuano a registrare raffiche di vento di 100 Km/h. La fortissima ondata di maltempo si è spostata sull'Andalusia e sulla Galizia, provocando inondazioni e ingenti danni, ma per furtuna nessuna vittima. © riproduzione riservata la storia«Ho visto mia moglie trascinata via dall'acqua e mio figlio emergere cadavere dal fango»

Argomento: NAZIONALE Pag. 193 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX Madeira, la tempesta perfetta fa 42 morti

il doloredel campioneNessuno può rimanere indifferente di fronte a una calamità di queste proporzioni cristiano ronaldocalciatore 22/02/2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 194 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX «Gli infissi ermetici sono un pericolo se si chiudono anche i punti di areazione»

il parere di un esperto dei vigili del fuoco

«PURTROPPO siamo di fronte a una questione legata alla mentalità delle persone: predisporre nelle abitazioni dei punti di areazione, non è semplicemente un obbligo imposto dalla legge, ma è una soluzione indispensabile. E in caso di incendio, permette quel ricircolo di aria che può essere indispensabile per guadagnare tempo e magari salvare una vita. Ma la gente, per ora, vede solo il primo aspetto». Non parla per sentito dire Luciano Schianchi, ma per la sua esperienza maturata in anni e anni all'interno del corpo dei vigili del fuoco. Ex capo della squadra di polizia giudiziaria dei pompieri genovesi, di casi come quello che ieri ha portato alla morte di Romilda Rupar ne ha visti molti. Nella stragrande maggioranza, con un unico comune denominatore: «I doppi vetri e le guarnizioni dei nuovi infissi non permettono il benché minimo ricircolo d'aria e quindi la fuoriuscita del fumo». Sono quelli che aveva in casa la vittima. Cosa accade in queste situazioni? «Ci sono due tipologie di incendi. Quelli che riguardano materiali facilmente infiammabili e che quindi si sviluppano rapidamente. E quelli a lenta combustione, che avvengono ad esempio con il legno oppure il lattice dei materassi. In quest'ultima categoria di roghi, può svilupparsi una gran quantità di fumo e quindi di monossido di carbonio. Se non c'è un'areazione, tutto questo fumo si stratifica prima nel soffitto, in tutti i locali, poi si abbassa sempre di più. Con i rischi che questo comporta per chi è dentro all'abitazione». Le prese di areazione però non sono obbligatorie. «No, solamente in cucina c'è l'obbligo di predisporle. E spesso a Genova, come in altri posti, mi è capitato di trovarle tappate con dei giornali o uno straccio. Perché vengono viste come semplici imposizioni normative e se lo spiffero dà fastidio le si ostruisce. Ma non sono cavilli, non lo sono per nulla. Questo è il messaggio, eppure la gente di questi problemi non vuole farsi carico: quante volte neppure in cucina troviamo quel foro? Chi sceglie infissi ermetici, come quelli moderni, lo fa perché non vuole che entri aria in casa: difficile pensare che accetti un'apertura per l'areazione se non è strettamente obbligatoria. Ma negli anni, la maggior parte dei casi di incendio che ho seguito hanno riguardato persone morte asfissiate dal fumo, non carbonizzate. È vero che se non entra ossigeno nell'ambiente l'incendio alla fine si esaurisce, ma il fumo resta». Esistono infissi di nuova generazione ma in grado di garantire un ricircolo? «In buona sostanza no. L'unica minima possibilitàè legata ai cassoni delle tapparelle, che possono lasciare passare l'aria. Altrimenti i doppi vetri, con le guarnizioni, sono micidiali. Oltre agli spifferi, le vecchie finestre avevano anche i vetri singoli: nel momento in cui all'interno dell'abitazione si sviluppava una certa temperatura, si rompevano, facendo uscire parte del fumo. Con i vetri doppi è impossibile, si dovrebbero raggiungere temperature incredibilmente alte». M. Fag. © riproduzione riservata Pubblicati sul sito: www.ordinefarmacistigenova.it Aperte sabato 23, domenica 24 e sino a venerdì 29 gennaio 2010 in turno continuato: GENOVA CENTRO - orario 8,30 - 20: turno B (5A): TETTONI, vico Notari 7 (porta Soprana - t. 0102514062) - GALLIERA, mura del Prato 12 (t. 01056321) - DELLA NUNZIATA, via Bensa 34 (t. 0102465957) - OREGINA, via Napoli 46A (t. 010232024) - S. GIORGIO, via De Gaspari 24 (t. 010318560) N.B.: IMPORTANTE!: Nelle sotto elencate zone, dopo le 21,30, il rifornimento dei medicinali urgenti, redatti su ricetta medica, è a cura della VIGILANZA "VALBISAGNO"? tel. 010 3695200/01 (il servizio è gratuito): S.FRUTTUOSO - MARASSI - orario 8,30 - 20: turno F (4B): LIGURE, via Bobbio 300 (t. 0108391020) - inoltre, con orario 8,30-13/15-19,30: SALUS, via Daneo 224 (t. 010822395) - SCANAVINO, corso Sardegna 233 (t. 010501373) S.MARTINO - BORGORATTI - STURLA - QUARTO - orario 8,30 - 20: turno 3B:SAPETO, via Sapeto 47 (t. 010396188) - inoltre, con orario 8,30-12,30/15,30-19,30: CAPRERA, via Caprera 96 (t. 010397915) QUINTO - NERVI - orario 8,30 - 20:

Argomento: NAZIONALE Pag. 195 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX «Gli infissi ermetici sono un pericolo se si chiudono anche i punti di areazione» turno 5:CAMPART, via Oberdan 69 (t. 0103726151) VAL BISAGNO - orario 8,30 - 20: turno 4:S. GOTTARDO, via Piacenza 221E(t. 0108365394) SAMPIERDARENA - orario 8,30 - 20: turno 4:OPERAIA FIUMARA, via Avio 43 (t. 0106459637) - BASSANO, via Cassini 5/a (t. 0106459069) CORNIGLIANO - SESTRI - orario 8,30 - 21,30: turno 5: CENTRALE, via Gattorno 5(t. 0106512996) turno 4: POPOLARE, via Menotti 77 A (t. 0106531390) VAL POLCEVERA - orario 8,30 - 20,30: CERTOSA, via Jori 74 (t. 0106442268) - inoltre, con orario 8,30/12,30 -15,30/20,00: S.FRANCESCO, via G.B.Custo 32 (t. 0107455061) - MOLINA, via Poli 56 (t. 010712014) = domenica 24 gennaio sino 12,30 PEGLI - PRÀ - VOLTRI - orario 8,30 - 21,30: turno 1/1:MULTEDO, via Multedo 107 (t.0106987047) - inoltre con orario 8,30/12,30-15,30/21,30: PALMARO, via Prà 167 (t.0106196248) FARMACIE APERTE IN TURNO NOTTURNO (orario 19,30 - 8,30) GHERSI, corso B. Aires 18 (t. 010541661) (Corte Lambruschini) - PESCETTO, via Balbi 185 (t. 0102462697) - EUROPA, corso Europa 676 (t. 010380239) (dal lunedì al venerdì/sabato queste farmacie svolgono il servizio diurno con orario esposto al pubblico) FARMACIE APERTE IN APPOGGIO, contestualmente alla pagina precedente, SOLO SABATO 23 GENNAIO 2010 con orario: 8,30-12,30 / 15,30-19,30 pubblicati sul sito: www.ordinefarmacistigenova.it GENOVA CENTRO: appoggio: PONTE MONUMENTALE, via XX Settembre 115 (t. 010564430) - REGIA, via Lomellini 27 (t. 0102465392) - COMMENDA, via Gramsci 257 (t. 010265079) - LAGACCIO, via Lagaccio 88 (t. 010261324) - S.MARTINO Snc, via della Libertà 13 (t. 010564517) - FIESCHI, via Fieschi 58 (t. 010564716) - DEL CASTELLO, via Assarotti 120 (t. 0108392810) - S.TOMMASO, corso U.Bassi 46 (t. 010218031) - NIZZA, via Cocito 1 (t. 0103623136) - OPERAIA, via S.Giorgio 9 (t. 0102473021) - BURLANDO, piazza Senarega 2 (da v.Orefici - t. 0102472407) - SANTAMARIA, via Venezia 26 (t. 0102462276) - OLIVIERI, piazza Corvetto 12 (t. 0108391375) - DARSENA, via Pré 118 (t. 010265829) - IGEA, via Acquarone 19 (t. 010218854) - NAZIONALE, corso B.Ayres 158 (t. 0103628619) S.FRUTTUOSO-MARASSI: appoggio: N.S. DEL MONTE, via d'Albertis 15 (t. 010503304)- LA FARMACEUTICA, via Canevari 129 (t. 0108392124) - MONTICELLI, via Monticelli 88 (t. 0108391082) - inoltre dalle 8,30 alle 12,30: DELL'AQUILA, via Giacometti 30 (t. 010509031) - ORIENTALE, via Torti 128 (t. 010505852) - CANEVARI, via Canevari 278 (t. 0108392881) - COMUNALE, via Modigliani 27 (t. 010814732) - PIVA, via Bertuccioni 3A (t. 010870719) - POPOLARE, largo Merlo 265 (t. 0108327587) S.MARTINO-BORGORATTI-STURLA-QUARTO: appoggio: MASSA, via Lagustena 66/n (t. 0103774947) - ARTE FARMACEUTICA, via Redipuglia 10 (t. 010394481) QUINTO-NERVI: appoggio:MODERNA, largo Bassanite 1 (t. 0103726166) VAL BISAGNO: appoggio: S. BERNARDO, via Mogadiscio 30/Q/R (t. 0108356630) - COMUNALE, via Gherzi 44 (t. 0108362465) - DAGNINO, via Struppa 146 I (t. 010809038) SAMPIERDARENA: appoggio: SOLARI SnC, via Fillak 16 ( t. 0106469669) - GIOBERTI, via Gioberti 63 (t. 0106469855) CORNIGLIANO-SESTRI: aperte tutte le farmacie sino alle ore 12,30; a Sestri dalle 15,30 alle 19,30: S.G.BATTISTA, via Arrivabene 7 (t. 0106530514) VAL POLCEVERA: appoggio: dalle 8.30 alle 12.30: SANTAROSA, piazza Rivara 9 (t. 0107404647)

Argomento: NAZIONALE Pag. 196 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX «Gli infissi ermetici sono un pericolo se si chiudono anche i punti di areazione» PEGLI-PRÀ-VOLTRI: appoggio: SERRA, via Camozzini 79 (t. 0106136419) - INTERNAZIONALE, piazza Ponchielli 4 (t. 0106981077) - MELE, piazza Municipio 4 (t. 010 6119043) - S.GIOVANNI, via 2 Dicembre 30 (t. 010 690958, dalle 8,30 alle 12,30) EMERGENZE Guardia medica ASL3notturno, prefestivi e festivi 010 354022 Carabinieri pronto intervento 112 Polizia pronto intervento 113 Vigili del fuoco pronto intervento 115 Guardia di finanza pronto intervento 117 Emergenza sanitaria pronto intervento 118 Corpo Forestale 1515 Guardia costiera 1530 Vigili urbani pronto intervento 010-5570 OSPEDALI Istituto pediatrico Gaslini ...... 010 56361 Ospedale San Martino...... 010 5551 Ospedale Galliera...... 010 56321 Ospedale Evangelico Internaz.010 5522 1 Ospedale Sampierdarena...... 010 41021 Ospedale San Carlo Voltri...... 010 64481 TRASPORTI Amt...... 010 5582414 Orario treni...... 199 89202 1 Aeroporto Cristoforo Colombo 010-60151; informazioni voli in partenza 010-6501715; informazioni voli in arrivo 010-6043565; Viabilità viaggiare informati 1518; Radiotaxi010-5966; Soccorso stradale Aci(803116); Europe Assistance (803803); Comune Genova 010-557111; Enel (guasti, informazioni) 800900800; Telecom(guasti, informazioni) 187; Acquedotto - Mediterranee delle Acque - Pronto intervento 800 010080 - Sportello on line 800 085330. MERCATI RIONALI Lunedì:Piazza Palermo Via Pisacane -Via Montesuello; Piazza Dinegro; Molassana Via Sertoli - Via I. del Vescovo; Piazza Treponti Via Pirlone - Via Pensa R.- V. Palazzo della Fortezza; Bolzaneto Via Bolzaneto; Pegli Lungomare. Martedi:P.le Parenzo, P.zza Giusti; Oregina, Via Maculano; Nervi/Quinto Via Ruzza - Via Gianelli - Parking, Via Anzani Via Dattilo - Via Malfettani; Cornigliano, Via Minghetti - Via Bertolotti; Voltri Piazza Gaggero - Piazza Villa Giusti. Mercoledì:Via Tortosa C.so De Stefanis -Piazza G. Ferraris; Terralba Piazza Terralba - Via Pendola - Via Paggi; Sestri: Via Corsi - Via dei Costo- Via Soliman; Prà Piazza Sciesa; Certosa Via Certosa , Piazza Petrella, P.zza L. Da Vinci; Giovedì:P.zza Palermo Via Pisacane- Via Montesuello, P.zza Dinegro, Via Emilia; Bolzaneto: Via Bolzaneto, Via Anzani, Via Dattilo, Via Malfettani; Pegli: P.zza Rapisardi; Venedì:P.le Parenzo; P.zza Giusti; Pizza Treponti , Via Pirlone - Via Pensa R.- V. Palazzo della Fortezza; Oregina Via Maculano; Cornigliano: Via Minghetti - Via Bertolotti; Isonzo: Via Gorizia; Prato: Via Struppa; Sabato:ViaTortosa, C.so De Stefanis -Piazza G. Ferraris; Terralba: Piazza Terralba, Via Pendola, Via Paggi; Sestri: Via Corsi - Via dei Costo- Via Soliman ; Certosa: Via Certosa - Piazza Petrella; P.zza L. Da Vinci; Pontedecimo: Via Poli - Piazza Arimondi- Piazza Partigiani. Che accorgimenti avere con stufe e canne fumarie? Spesso nei caseggiati, le travi sono in legno. E un'eccessiva vicinanza di queste alle canne fumarie, collegate a stufe che producono fumi molto caldi, può generare guai. Perché il legno attaccato alla canna fumaria può iniziare a bruciare lentamente. Fino a quando la trave non è completamente carbonizzata o un minimo apporto di ossigeno non fa divampare un incendio di grandi proporzioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 197 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX «Gli infissi ermetici sono un pericolo se si chiudono anche i punti di areazione» Che cosa si può fare per limitare i rischi in casa? I consigli sono molti. Mai lasciare pentole sui fornelli quando si esce di casa, anche per brevi periodi. In caso di ristrutturazioni, fare installare una manopola di chiusura del gas accanto al piano cottura, per bloccare l'erogazione quando non si cucina. Evitare di sovraccaricare le prese di corrente. Non improvvisarsi riparatori di elettrodomestici. Non tenere fonti di calore accanto a tende e stoffe.

Argomento: NAZIONALE Pag. 198 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX Governatori, preoccupatevi del territorio

emergenza frane e programmi elettorali

Le immagini agghiaccianti in diretta della frana di Maierato e delle ferite inferte alle case di Sanfratello, sono scioccanti e impongono una riflessionie profonda e allargata. Profonda perchéè ormai doveroso passare dalla cultura dell'emergenza a quella della gestione del territorio, allargata perché siamo tutti chiamati in causa, in primis le istituzioni, per dar vita a una vera rivoluzione culturale. In un Paese che ha fatto della gestione dell'emergenza un modello di efficienza a livello mondiale, manca del tutto infatti la cultura della prevenzione. Al punto che, giocando con le sigle, basterebbe cambiare il significato dell'acronimo Pc, da Protezione civile a Prevenzione civile, ma purtroppo non si riesce con altrettanta facilità a investire in programmazione. Oltre la battuta si cela però il vero punto dolente dell'Italia su questo tema, inefficiente e inefficace com'è nel prevenire i tanti, davvero troppi, disastri naturali annunciati. Non è solo un problema legato all'incremento della sinergia e dell'interazione fra i numerosi enti che sovraintendono la gestione del territorio, è soprattutto una questione di consapevolezza circa i limiti di puro buon senso da osservare nel rapporto fra uomo e ambiente. Non aver imparato ancora nulla o quasi, dalle tante drammatiche e dolorose lezioni che la natura, ferita e offesa, ci ha impartito, è sintomo di un pericoloso strabismo intellettuale che ci porta a guardare solo alla dimensione speculativa, cara a una certa visione economica, e non nella giusta direzione di un armonioso e possibile sviluppo urbanistico territoriale. Il nostro è un Paese naturalmente esposto al rischio di sollecitazioni idrogeologiche distruttive, con un terreno in perenne e magmatico movimento. Da Nord a Sud, Piemonte e Calabria, Liguria e Sicilia, Toscana e Campania condividono il comune destino di territori pericolosi. I dati parlano chiaro: quelli del Cnr indicano in oltre 500.000 le aree a rischio di frana, oltre 16.000 quelle già colpite da inondazioni, di cui circa il 30% in modo ricorrente. È curioso notare come esista una mappatura aggiornata dei disastri naturali che elenca ben 21.00 frane e 15.000 inondazioni già avvenute: ma non vi è traccia di un'inversione di tendenza nel considerare solo episodicamente questi eventi, e questo è il dato allarmante. Stime attendibili quantificano in non meno di 4 miliardi di euro gli investimenti per mettere in sicurezza le sole aree a rischio idrico. Sembrano tanti, ma se non interveniamo ora, il bilancio sarà ben più gravoso in futuro e metterà a rischio altre vite. Ciò che più colpisce è che l'ansia del sacco del suolo, la cementificazione forzata e l'incuria di tutto ciò che è pubblico (reti, fogne, infrastrutture viarie e ponti) hanno cancellato la memoria storica delle generazioni precedenti che si attenevano a prudenti principi basilari. Ed ecco quindi che il Bel Paese collassa, frana, esonda mentre noi scordiamo la lezione delle sagge testimonianze stratificate nella memoria delle nostre comunità. Non si tratta di ambientalismo di maniera anzi, di difesa dei presidi (quelli virtuosi) della presenza antropica nell'ambiente. Per questo ora è tempo di agire e di inserire quindi nel dibattito politico corrente delle elezioni in corso, precisi vincoli di mandato per la tutela del territorio nelle singole regioni, proprio per convertire le nostre assonnate e distratte coscienze alla cultura della prevenzione, l'unica che può aiutarci a evitare gran parte di quei disastri naturali annunciati che si verificano ormai con preoccupante, crescente frequenza. La credibilità dei candidati presidenti delle Regioni e delle loro coalizioni passa anche per l'impegno che si assumeranno nel gestire il territorio con l'attento monitoraggio delle aree a rischio, la realizzazione di adeguati piani di intervento e il loro relativo finanziamento. Sarebbe bello trovarne traccia nei loro programmi.Alessandro Leto è docente di Relazioni internazionali e Sviluppo sostenibile alla Franklin University ed è senior advisor del ministero degli Esteri per il G8 sul tema dell'acqua e della sicurezza alimentare.

Argomento: NAZIONALE Pag. 199 Data: 22-02-2010 Il Secolo XIX «Beni materiali, tentazioni del diavolo»

Il papa all'angelus Nuovo monito di Benedetto XVI che irrompe ancora nell'attualità politica e annuncia il ritiro spirituale

CITTÀ DEL VATICANO. Il potere, la fame di beni materiali, le ambizioni: sono tutte tentazioni del demonio che insidiano l'umanità. Proprio come fece Satana (Vangelo di Luca) nel tentativo di corrompere Gesù nel deserto. Papa Benedetto XVI, di fronte ad una folla di migliaia di fedeli e turisti presenti in piazza San Pietro, si è servito del suo primo Angelus di Quaresima per affrontare, ancora una volta, un tema di stringente attualità politica. Parole ispirate dalle Sacre scritture, riflessioni spirituali certamente, rivolte ai cattolici nel mondo, ma che cadono, in Italia, in mezzo alle cronache quotidiane di corruzioni, cupidigie di potere e di arricchimenti illeciti. Allo stesso modo delle riflessioni fatte da Benedetto XVI un paio di giorni fa sulla non giustificabilità dei peccati di mentire e rubare, anche le considerazioni odierne sulle tentazioni del diavolo possono avere una valenza di forte attualità. «Cristo è venuto nel mondo per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio», ha spiegato Ratzinger. Gesù ci ha mostrato la strada, ha detto il Papa, «non con proclami altisonanti, ma lottando in prima persona contro il Tentatore, fino alla Croce. Questo esempio vale per tutti: il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita». «La Quaresima è come un lungo "ritiro", durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno», ha proseguito Benedetto XVI. Le insidie di Satana a Gesù furono, ha ricordato, essenzialmente tre: quella legata al «bisogno di beni materiali» (la proposta diabolica di trasformare in pane le pietre del deserto); «l'inganno del potere», quando il Maligno offrì a Gesù il dominio su tutto il creato in cambio di un atto di adorazione; infine l'ambizione, legata all'invito a compiere "un miracolo spettacolare": quello di gettarsi dalle mura del Tempio e di farsi salvare dagli angeli. «Anche oggi - ha detto Benedetto XVI - l'uomo conosce nel suo profondo la tentazione del potere, dell'ambizione e dell'edonismo». E deve sconfiggerle «grazie all'obbedienza a Dio». Dopo l'Angelus di ieri mattina, il Papa ha annunciato una settimana di ritiro per dedicarsi alla riflessione e alla preghiera insieme ai cardinali della Curia romana. Sospese, dunque, udienze e impegni pubblici. Un momento di pausa dopo la tempesta mediatica sul Boffo-bis. Diversi cardinali-prefetti, che pregheranno in questi giorni con Benedetto XVI, sono ormai a scadenza di mandato per raggiunti limiti di età: tra di loro il cardinal Giovanni Battista Re, «ministro» della Congregazione dei Vescovi, il cardinale Claudio Hummes, responsabile della Congregazione per il Clero, il cardinale Franc Rodè, che guida la Congregazione per gli istituti di vita consacrata, il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, e il cardinale Paul Josef Cordes, presidente di "Cor Unum" (una sorta di "Protezione civile" vaticana). A loro si aggiunge il cardinale indiano, Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, non ancora settantacinquenne, ma con seri problemi di salute. Tra i pensionandi figurava anche il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, il quale peròè stato riconfermato "sine die" da Benedetto XVI agli inizi di gennaio. Proprio all'indomani della decisione pontificia, si è riaperto il "caso Boffo", con una nuova ondata di veleni e sospetti mediatici su chi, nei palazzi vaticani, avesse passato al Giornale di Feltri le informazioni giudiziarie contro il direttore storico di Avvenire, spinto alle dimissioni la scorsa estate. I pettegolezzi, stroncati poi da una dura nota voluta da Benedetto XVI in persona, avevano coinvolto anche lo stesso Bertone, oltre che il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian. Riportata un'apparente tranquillità, rimangono le fibrillazioni fisiologiche che accompagnano in Curia ogni nuovo giro di poltrone. I dicasteri in ballo sono tra i più importanti e delicati: specie quello dei vescovi, dove, al posto del card. Re, Benedetto XVI avrebbe deciso di nominare - secondo fonti diverse e tutte autorevoli - l'australiano George Pell, attuale arcivescovo di Sydney. Ancora aperti, invece, i giochi per le altre congregazioni e i pontifici consigli. M. Ma.

Argomento: NAZIONALE Pag. 200 Data: 19-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Via libera della Camera al decreto emergenze

di Nicoletta Cottone commenti - | Condividi su: |vota su | | 19 febbraio 2010

La Camera ha dato il via libera al decreto protezione civile: i sì sono stati 282 e i no 246, un astenuto. A votare sì sono stati Pdl e Lega, hanno votato contro Pd, Idv, Udc e Api (partito di Rutelli). Il testo, i cui termini di conversione scadono il 28 febbraio, torna ora al Senato per la terza lettura. Tra le modifiche più significative, l'eliminazione della norma che privatizzava la protezione civile trasformandola in spa e l'abrogazione dello scudo giudiziario per i commissari straordinari in Campania. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso «vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione» sul decreto, sottolineando come così si sia giunti a «libere votazioni» in assemblea che hanno evitato la fiducia. Nonostante l'accordo faticosamente raggiunto che ha fatto fare un passo indietro al governo sulla fiducia in cambio della cancellazione dello scudo giudiziario per i commissari alle emergenze in Campania, il decreto protezione civile anche oggi ha navigato in acque agitate, con il Governo battuto per tre volte in Aula alla Camera. Sono stati approvati infatti due ordini del giorno presentati dal Pd al decreto emergenze e uno dell'Udc su cui l'esecutivo aveva espresso parere negativo. Il primo, a firma di Anna Rossomando, prevede che nell'ambito del piano carceri si dia «priorità, garantendo il necessario finanziamento, alla ristrutturazione e alla messa a norma delle numerose case circondariali attualmente esistenti». Via libera anche al testo di Cinzia Capano che impegna il Governo a «stilare e ad utilizzare la cosiddetta "black list", ovvero un insieme di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, considerati soggetti a rischio di inquinamento mafioso, con i quali non possono essere stipulati i contratti pubblici e i successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture riguardanti le opere pubbliche». La terza battuta d'arresto é arrivata su un ordine del giorno dell'Udc. «La maggioranza ha qualche ammaccatura», ironizza il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Prevista la chiusura dell'emergenza rifiuti in Campania, la regolarizzazione del personale dei consorzi e degli impianti campani di cdr, 150 assunzioni nella Protezione civile, disposizioni per la costruzione di nuove carceri, gestione della ricostruzione in Abruzzo in mano al presidente Gianni Chiodi che diventa commissario delegato. Nell'ambito della presidenza del Consiglio, sono istituite un'Unità stralcio e una Unità operativa usando il personale già previsto dal decreto rifiuti del 2008. Le due unità cessano il 31 gennaio 2011 e sono prorogabili dalla presidenza del Consiglio per non più di sei mesi. Finisce il regime giudiziario speciale in materia di rifiuti che prevedeva la competenza esclusiva del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nei procedimenti relativi ai reati riferiti alla gestione dei rifiuti e ai reati in materia ambientale nella regione Campania. Fini: «Assicurare imparzialità e rapidità alle gare di appalto» PILLOLA POLITICA / Finiani tentati dal cavalcare la questione morale in campagna elettorale Rinviato il varo del ddl anti-corruzione L'abc del decreto Protezione civile spa Letta: sono turbato, ma il rigore è garantito La lettera di Letta / «Orrore per chi pensava solo agli affari» COMMENTA /

19 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 201 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Frane, Bertolaso visita il Sud Geologi: Calabria a rischio

21 febbraio 2010 Emergenza frane, Bertolaso al Sud. I geologi: a rischio il 100% dei comuni di Valentina Melis Stanno cercando di distruggere la nostra credibilità". Così il capo della Protezione civile Guido Bertolaso è tornato a parlare, oggi, delle polemiche seguite all'apertura dell'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti e sulle grandi opere. Bertolaso ha parlato da San Fratello, il paese del messinese dove 1.500 persone sono rimaste fuori casa, per una frana causata dal maltempo dei giorni scorsi. Il sottosegretario ha aggiunto: "Sono andato in giro per tutta l'Italia per otto anni e mezzo e ho preso impegni con migliaia di sindaci e decine di presidenti di regione: non c'è stata una volta che sono venuto meno agli impegni e alle promesse fatte". "Noi siamo garantisti verso Bertolaso, ma non lo siamo con i troppi ladri che circolano nella politica, che la inquinano e fanno perdere credibilità alle istituzioni e ai partiti", ha replicato il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Bertolaso ha effettuato oggi un sopralluogo in Sicilia e in Calabria, nelle zone colpite dalle alluvioni. Sempre a San Fratello, il sottosegretario ha assicurato che "lo Stato è presente e non se ne andrà fino a quando l'emergenza non sarà finita. Il problema - ha aggiunto - è che per evitare queste emergenze bisogna investire sulla prevenzione". A Lamezia Terme il sottosegretario ha incontrato i prefetti calabresi, il presidente della giunta regionale Agazio Loiero e i sindaci dei comuni interessati, per fare il punto sui danni provocati dal maltempo. Per far fronte all'emergenza idrogeologica in Calabria, sono stati sbloccati 15 milioni di euro relativi al 2009 e altri 15 milioni per i danni degli ultimi giorni. "Ci saranno quindi 30 milioni di euro ha detto Bertolaso per sostenere i primi interventi urgenti. Inoltre, sarà costituito un team di esperti, geologi e tecnici dell'università della Calabria, che collaboreranno alle verifiche. Secondo il presidente dell'ordine regionale dei geologi Arcangelo Francesco Violo, "in Calabria il 100% dei Comuni è a rischio idrogeologico". Intanto, le frane continuano: a Zumpano, in provincia di Cosenza, uno smottamento ha messo in pericolo la stabilità di una decina di abitazioni, sgomberate per precauzione. A Catanzaro, nella frazione Janò, per una frana che si è verificata nei giorni scorsi, ma tuttora attiva, sono state sgomberate altre 26 famiglie, in aggiunta alle 40 per cui era già stato adottato lo stesso provvedimento. A Janò, le persone costrette a lasciare le loro case sono più di duecento. Ed è confermato, intanto, che per il momento non potranno rientrare a casa i 2.300 abitanti di Maierato, sgomberati dalle loro case dopo la frana di lunedì scorso. È quanto emerso dalla riunione fra il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, il sindaco del comune del vibonese, Sergio Rizzo e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. La situazione idrogeologica è infatti peggiorata dopo un nuovo smottamento, la notte scorsa. 21 febbraio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 202 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Emergenza frane, Bertolaso al Sud. I geologi: a rischio il 100% dei comuni

di Valentina Melis commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

Stanno cercando di distruggere la nostra credibilità". Così il capo della Protezione civile Guido Bertolaso è tornato a parlare, oggi, delle polemiche seguite all'apertura dell'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti e sulle grandi opere. Bertolaso ha parlato da San Fratello, il paese del messinese dove 1.500 persone sono rimaste fuori casa, per una frana causata dal maltempo dei giorni scorsi. Il sottosegretario ha aggiunto: "Sono andato in giro per tutta l'Italia per otto anni e mezzo e ho preso impegni con migliaia di sindaci e decine di presidenti di regione: non c'è stata una volta che sono venuto meno agli impegni e alle promesse fatte". "Noi siamo garantisti verso Bertolaso, ma non lo siamo con i troppi ladri che circolano nella politica, che la inquinano e fanno perdere credibilità alle istituzioni e ai partiti", ha replicato il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Bertolaso ha effettuato oggi un sopralluogo in Sicilia e in Calabria, nelle zone colpite dalle alluvioni. Sempre a San Fratello, il sottosegretario ha assicurato che "lo Stato è presente e non se ne andrà fino a quando l'emergenza non sarà finita. Il problema - ha aggiunto - è che per evitare queste emergenze bisogna investire sulla prevenzione". A Lamezia Terme il sottosegretario ha incontrato i prefetti calabresi, il presidente della giunta regionale Agazio Loiero e i sindaci dei comuni interessati, per fare il punto sui danni provocati dal maltempo. Per far fronte all'emergenza idrogeologica in Calabria, sono stati sbloccati 15 milioni di euro relativi al 2009 e altri 15 milioni per i danni degli ultimi giorni. "Ci saranno quindi 30 milioni di euro ha detto Bertolaso per sostenere i primi interventi urgenti. Inoltre, sarà costituito un team di esperti, geologi e tecnici dell'università della Calabria, che collaboreranno alle verifiche. Secondo il presidente dell'ordine regionale dei geologi Arcangelo Francesco Violo, "in Calabria il 100% dei Comuni è a rischio idrogeologico". Intanto, le frane continuano: a Zumpano, in provincia di Cosenza, uno smottamento ha messo in pericolo la stabilità di una decina di abitazioni, sgomberate per precauzione. A Catanzaro, nella frazione Janò, per una frana che si è verificata nei giorni scorsi, ma tuttora attiva, sono state sgomberate altre 26 famiglie, in aggiunta alle 40 per cui era già stato adottato lo stesso provvedimento. A Janò, le persone costrette a lasciare le loro case sono più di duecento. Ed è confermato, intanto, che per il momento non potranno rientrare a casa i 2.300 abitanti di Maierato, sgomberati dalle loro case dopo la frana di lunedì scorso. È quanto emerso dalla riunione fra il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, il sindaco del comune del vibonese, Sergio Rizzo e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. La situazione idrogeologica è infatti peggiorata dopo un nuovo smottamento, la notte scorsa.

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 203 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Nubifragi a Madeira, isola in ginocchio: 42 morti, danni ingenti

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

Continua ad aggravarsi con il trascorrere delle ore il bilancio delle vittime a Madeira, l'isola portoghese nell'Oceano Atlantico devastata dalle piogge torrenziali e dagli smottamenti. Secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità il numero dei morti è salito a 42, mentre i feriti sono 120. Non si conosce invece il numero dei dispersi, e per questo - ha detto in conferenza stampa il portavoce dei servizi regionali, Francisco Ramos - il bilancio finale sarà probabilmente ancora più pesante. Intanto il premier portoghese Jose Socrates, che si trova sull'isola, si è detto "profondamente scioccato" dalla gravità della situazione. Per fronteggiare l'emergenza la Protezione civile portoghese ha inviato sull'isola un team di medici assistito da sommozzatori. Impegnato in prima linea nei soccorsi anche l'esercito. Funchal, principale città dell'arcipelago, e altre città, sono state sommerse dall'acqua e dal fango, e il premier Socrates ha garantito che "farà il possibile per aiutare" la popolazione locale. Come riporta la Bbc, il ministro dell'Interno Rui Pereira ha detto che le autopsie sulle vittime saranno eseguite in tempi rapidi per permettere lo svolgimento delle esequie il prima possibile. "Stiamo studiando la possibilità di proclamare lo stato di emergenza per chiedere aiuto all'Unione Europea", ha aggiunto. In salvo gli italiani. Barroso: la Ue pronta a stanziare aiuti Madeira: le immagini del disastro

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 204 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Sviluppi nelle indagini sul G8, arriva una "settimana calda"

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

Mentre emergono ogni giorno nuovi elementi sul «sistema gelatinoso» degli appalti per i Grandi Eventi che il 10 febbraio scorso ha portato in carcere i funzionari pubblici Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola e l'imprenditore Diego Anemone, l'inchiesta avviata dalla Procura di Firenze e poi trasferita a Perugia si appresta a vivere un'altra settimana intensa sia sul fronte fiorentino che su quello perugino, con possibili incroci che passano per Roma. A Firenze, a partire da martedì prossimo, cominceranno le udienze al tribunale del riesame sia sulle richieste presentate dai difensori degli arrestati, i quali hanno chiesto la revoca della misura cautelare della custodia in carcere o, in alternativa, una misura meno afflittiva; sia dai difensori di alcuni indagati, i quali hanno subito sequestri durante le perquisizioni eseguite dai carabinieri del Ros all'alba del 10 febbraio. Tra questi vi è il Capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, indagato eccellente dell'inchiesta, nei riguardi del quale è stato ipotizzato il reato di concorso in corruzione. Bertolaso, «inondato - come ha detto lo stesso sottosegretario - di messaggi di solidarietà», è di nuovo intervenuto sulla vicenda, affermando che è «sotto gli occhi di tutti il tentativo di distruggere» la sua credibilità, «attribuendomi - ha detto - una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto». Alcuni difensori, tuttavia, hanno già fatto sapere che rinunceranno al riesame, dal momento che il filone principale dell'inchiesta è stato trasferito a Perugia in seguito all'iscrizione del dimissionario procuratore della Repubblica di Roma Achille Toro nel registro degli indagati, prima solo per rivelazione di segreto di ufficio, poi anche per concorso in corruzione e favoreggiamento personale. Sarebbe stato proprio Toro, secondo i pm fiorentini - ma l'interessato ha fermamente respinto l'addebito - la «talpa» che, alcuni giorni prima degli arresti, avrebbe fatto filtrare, fino a raggiungere gli indagati, la notizia di possibili misure cautelari in arrivo, tanto da indurre la Procura fiorentina a sollecitare al gip di emettere con urgenza il provvedimento di custodia cautelare. È stato lo stesso procuratore di Roma, Giuseppe Ferrara a sottolineare che Toro era a conoscenza del punto a cui era arrivata l'indagine fiorentina. «Non è che un capo dell'ufficio può tenere per sé le informazioni - dice Ferrara -. È ovvio che tutti gli elementi investigativi vanno riferiti» e condivisi sia con i «responsabili dei pool» sia con «i pm che indagano». Sia l'accusa, sia la difesa - peraltro - sono consapevoli che le decisioni del riesame di Firenze potrebbero non avere efficacia alla luce dell'ordinanza di custodia cautelare (data per scontata) che si appresta a emettere il gip di Perugia. Tuttavia, alcuni difensori hanno preferito mantenere la richiesta di riesame, per una più ampia discovery dei documenti nelle mani dell'accusa. E non sono esclusi nuovi arresti. Sempre a Firenze, inoltre, potrebbe prendere maggior forma l'inchiesta sugli appalti di alcune opere cittadine, prima tra tutte la scuola marescialli dei carabinieri, la cui competenza resta radicata nel capoluogo toscano. È tuttora pendente, infatti, un richiesta della Procura di misura cautelare per un numero imprecisato di indagati, e non è escluso che la decisione del gip possa arrivare in settimana. A Perugia la data ultima entro la quale dovrà essere emessa l'ordinanza di custodia cautelare per l'inchiesta Grandi Eventi - confermati del provvedimento della magistratura fiorentina - è il 28 febbraio, pena la scarcerazione degli arrestati. Dopo la notifica, e già con gli interrogatori di garanzia, la difesa scoprirà definitivamente le sue carte: nel merito, con le argomentazioni a discolpa; e in diritto, soprattutto sul tema della connessione. Alcuni difensori, infatti, vorrebbero nettamente separare la posizione dei loro assistiti da quella dell'ex procuratore Toro. Niente connessione, niente inchiesta a Perugia: e così, per molti, l'inchiesta prenderebbe la più gradita strada della procura di Roma. Per raggiungere la quale alcuni difensori hanno già fatto sapere di non disdegnare neppure un passaggio in Cassazione. Sullo sfondo Guido Bertolaso, che attende di incontrare i pm per poter raccontare la sua verità.

Argomento: NAZIONALE Pag. 205 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Sviluppi nelle indagini sul G8, arriva una "settimana calda"

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 206 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Emergenza frane al sud, Bertolaso in visita nel Messinese

Emergenza frane al sud, Bertolaso in visita nel Messinese

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

"Stanno cercando di distruggere la nostra credibilità". Così il capo della Protezione civile Guido Bertolaso è tornato a parlare, oggi, delle polemiche seguite all'apertura dell'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti e sulle grandi opere. Bertolaso ha parlato da San Fratello, il paese del messinese dove circa 100 abitazioni sono state danneggiate da una frana, per il maltempo dei giorni scorsi. Il sottosegretario ha aggiunto: "Sono andato in giro per tutta l'Italia per otto anni e mezzo e ho preso impegni con migliaia di sindaci e decine di presidenti di regione: non c'è stata una volta che sono venuto meno agli impegni e alle promesse fatte". "Noi siamo garantisti verso Bertolaso, ma non lo siamo con i troppi ladri che circolano nella politica, che la inquinano e fanno perdere credibilità alle istituzioni e ai partiti", ha replicato il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Bertolaso ha effettuato oggi un sopralluogo in Sicilia e in Calabria, nelle zone colpite dalle frane e dalle alluvioni. Sempre a San Fratello, il sottosegretario ha assicurato che "lo Stato è presente e non se ne andrà fino a quando l'emergenza non sarà finita. Il problema - ha aggiunto - è che per evitare queste emergenze bisogna investire sulla prevenzione". Il sottosegretario è tornato poi in Calabria, a Lamezia Terme, per incontrare i prefetti calabresi e il presidente della giunta regionale Agazio Loiero e fare il punto sui danni provocati dal maltempo. Intanto, le frane continuano: a Zumpano, in provincia di Cosenza, uno smottamento ha messo in pericolo la stabilità di una decina di abitazioni, sgomberate per precauzione. A Catanzaro, nella frazione Janò, per una frana che si è verificata nei giorni scorsi, ma tuttora attiva, sono state sgomberate altre 26 famiglie, in aggiunta alle 40 per cui era già stato adottato lo stesso provvedimento. A Janò, le persone costrette a lasciare le loro case sono più di duecento. E non avverrà domani, come era stato stabilito in un primo tempo, il rientro dei 2.300 abitanti di Maierato sgomberati dalle loro case dopo la frana di lunedì scorso. È il risultato di un vertice tecnico presieduto dal prefetto di Vibo valentia, Luisa Latella, perché persiste la situazione di dissesto idrogeologico. La denuncia dei geologi: a rischio frane il 100% dei comuni calabresi Lombardo: nel Messinese da ricostruire centinaia di case All'Aquila in migliaia nella zona rossa per la protesta delle chiavi Allerta meteo: nuova ondata di maltempo

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 207 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online All'Aquila in migliaia nella zona rossa per la protesta delle chiavi

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

All'Aquila è andata in scena la protesta delle chiavi. Gli aquilani sono scesi in strada forzando la zona rossa per appendere delle chiavi sulle transenne del corso, per dire simbolicamente «riprendiamoci la città». Rispetto alla scorsa settimana, quando erano solo 300, i cittadini non si sono accontentati di superare le barricate per raggiungere la piazza del Comune (piazza Palazzo), ma hanno proseguito raggiungendo via Sallustio, una delle arterie principali, visitando, vicolo dopo vicolo, le aree per 10 mesi interdette ai cittadini dopo il sisma che il 6 aprile scorso ha distrutto la città. Alla manifestazione questa settimana hanno partecipato anche i politici, dalla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane al sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, vice commissario della ricostruzione, che è stato criticato per i ritardi negli interventi nel centro storico e nella rimozione delle macerie ancora lì a testimoniare l'ampio raggio della catastrofe che ha colpito l'Abruzzo. I più anziani radunati, in un angolo di piazza Palazzo - dove si trova, tra l'altro, l'antica sede del municipio - hanno cantato: «L'Aquila bella mè, tu mi sci vist' è nasce tu mi sci vist' è scesce, cuscì te voglio revedè». Nel resto del centro il silenzio, rotto solo dall'emozione davanti alle macerie della propria casa o della propria scuola. «È il regalo più bello che potevo farmi per il mio compleanno di domani - ha sottolineato Donatella Capulli, tra i manifestanti perché non avrei mai sperato di poter tornare nelle strade dove sono nata». «È stata una gioia poter percorrere di nuovo il cuore della città ha detto Stefania Pezzopane, presidente della provincia dell'Aquila - nonostante le ferite ancora aperte, che ci ricordano il dolore e la rabbia del tempo che passa». Per Pezzopane bisogna cambiare registro, accelerando i tempi della ricostruzione, a cominciare dal centro storico. «Ci sono stati troppi passaggi burocratici. Se i fondi fossero stati assegnati direttamente agli enti pubblici e non prima al commissario delegato, che poi li ha girati a sua volta al provveditorato delle Opere pubbliche, almeno la ricostruzione degli edifici pubblici sarebbe potuta partire celermente, dando un segnale di concretezza». «Gli aquilani esprimono la loro rabbia e hanno ragione ha detto il sindaco Cialente -: c'è una preoccupazione crescente per i ritardi, l'indeterminatezza della situazione. Pensiamo anche che nulla è stato fatto per affrontare il problema del lavoro». Grande preoccupazione è stata espressa da Cialente anche per la rimozione delle macerie dalle strade: «noi sindaci da soli non ce la possiamo fare, non è possibile smaltire 4 milioni di tonnellate di macerie come se fossero sacchetti di immondizie. Neanche la Protezione civile è stata in grado di risolvere il problema, ma se non si rimuovono le macerie non è possibile la ricostruzione e ci sembra sempre di rivivere quei terribili giorni».

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 208 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Nuova ondata di maltempo al Sud

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

Una serie di temporali si abbatterà nuovamente al centro sud da domani mattina. Le piogge interesseranno dapprima la Sardegna, poi si estenderanno a Lazio, Campania, Basilicata e Calabria. La Protezione civile ha lanciato l'allerta meteo per 24-36 ore, soprattutto sui settori occidentali di queste regioni. La perturbazione che investirà l'Italia fa parte del cosiddetto "tempo atlantico", ovvero il transito in sequenza di onde perturbate che, come spiegano dal centro funzionale meteo, interesseranno la penisola fino a domenica prossima. Pioggia anche al nord, su tutta la Pianura padana. Saranno possibili nevicate, ma deboli, su Piemonte meridionale e entroterra ligure occidentale, fino a martedì.

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 209 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Lombardo: nel Messinese da ricostruire centinaia di case

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

Nel Messinese, da Giampilieri a San Fratello, si dovranno ricostruire "decine, forse centinaia di abitazioni". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che oggi con il capo del dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso ha visitato il luoghi colpiti dalle frane di ottobre, Giampilieri, e di qualche giorno fa, San Fratello. "Prezioso questo sorvolo in elicottero da Messina a San Fratello - spiega - abbiamo visto meglio la frana, capiremo tra un mese cosa si può salvare di quelle abitazione e cosa no. Non c'è dubbio - ha concluso - che c'è da pensare a ricostruire decine, forse centinaia di quella abitazioni".

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 210 Data: 21-02-2010 Il Sole 24 Ore Online Calabria, per i geologi è a rischio frane il 100% dei Comuni

commenti - | Condividi su: |vota su | | 21 febbraio 2010

In Calabria il 100% dei Comuni è a rischio idrogeologico. Lo sottolinea in una nota il presidente dell'ordine regionale dei geologi, Arcangelo Francesco Violo, spiegando che nella regione c'è "una situazione emergenziale. La Calabria si legge - è una regione giovane dal punto di vista geologico e dunque predisposta a tali problematiche ed è tra le regioni d'Europa a maggiore rischio di dissesto e sismico. Già nel 2008 e nel 2009 - ha aggiunto - si è verificata una situazione simile a quella attuale e che provocò anche morti". In seguito a questi eventi la Regione Calabria ha destinato una quota importante dei fondi strutturali comunitari, circa 850 milioni di euro, all'attuazione di un Piano di difesa del suolo. "Contestualmente, però - denuncia Violo ci sono ritardi nell'attivazione delle procedure". "Da Sarno a Messina, in 10 anni nel nostro Paese non è cambiato nulla", denuncia anche il presidente dell'ordine dei geologi della Liguria Giuliano Antonelli, aggiungendo che il 26 febbraio i presidenti degli ordini regionali dei geologi terranno una conferenza stampa congiunta, in Liguria, dove denunceranno lo stato del territorio e la mancanza di azioni per proteggerlo.

21 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 211 Data: 20-02-2010 Il Sole 24 Ore L'Italia torni paese ordinario

Dopo lo scandalo della Protezione civile

di Valerio Onida S e vogliamo che dalle vicende e dalle notizie di questi giorni sull'indagine fiorentina in tema di appalti e lavori affidati dalla Protezione civile derivi qualcosa di più dell'ennesimo scandalo, delle consuete polemiche elettorali fra schieramenti opposti e simmetrici (colpevolisti e innocentisti, giustizialisti e garantisti, difensori e censori del governo, difensori e censori della magistratura e così via), dovremmo veramente cercare d'imparare qualcosa dal nostro passato recente. E da imparare c'è molto, sul versante della politica e dell'amministrazione, da un lato, sul versante della giustizia, dall'altro. Anzitutto sul lato della politica e dell'amministrazione. Qui occorre superare la tentazione di fermarsi agli episodi, magari alla ricerca dei particolari più o meno succulenti per un'opinione pubblica amante del gossip, e guardare con lucidità ai guasti di sistema che emergono, alle scelte di lungo periodo che si rivelano improvvide, e che bisogna rovesciare. I compiti di protezione civile comprendono, come dice la legge del 1992, previsione e prevenzione dei rischi, attività di soccorsoe altre attività dirette a superare l'emergenza connessa agli eventi che si verificano. La struttura ad hoc nasce essenzialmente per gestire le emergenze, e reca dunque in sé, nella propria organizzazione e nelle proprie procedure, il connotato della straordinarietà. Ma in Italia è andata diventando negli anni una sorta di struttura parallela che consente di mettere da parte le strutture e le procedure amministrative ordinarie, e di operare con logiche e con metodi eccezionali: commissari straordinari, ordinanze d'urgenza, derogabilità delle norme vigenti. E questa struttura si è andata gonfiando e arricchendo di compiti a dismisura. La legge sulla protezione civile prevede la distinzione fra eventi («naturali o connessi con l'attività dell'uomo») che possono essere fronteggiati dalle singole amministrazioni in via ordinaria, anche coordinandosi fra loro, e «calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari». Per questi ultimi si prevede la deliberazione dello «stato d'emergenza»e la conseguente possibilità di avvalersi, per l'attuazione degli interventi di soccorso e di emergenza (intesi unicamente come «iniziative necessarie e indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita»), di commissari straordinari e di «ordinanze in deroga a ogni disposizione vigente », sia pure «nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico» (una sorta di legalità "minima"). Solo che molto presto si è cominciato (e si è continuato in modo sempre più massiccio) a estendere il ricorso alle strutture di protezione civile, e ai poteri di ordinanza in deroga, in relazione a situazioni e compiti la cui "straordinarietà" consisteva solo nella loro unicità (anche la realizzazione di una singola opera pubblica è in questo senso sempre "straordinaria") e che hanno sempre meno a che fare con vere emergenze imprevedibili e impreviste. Nel 2001 (decreto legge n.343)si è estesa l'applicazione del potere di ordinanza ai «grandi eventi rientranti nella competenza del dipartimento della Protezione civile e diversi da quelli per i quali si rende necessaria la delibera dello stato di emergenza». E che cosa sono i "grandi eventi", che vengono attribuiti alla competenza della Protezione civile? Possono essere una riunione internazionale (come quella del G-8 che doveva svolgersi alla Maddalena e fu poi spostata all'Aquila); un evento sportivo (i campionati mondiali di nuoto di Roma del 2009); addirittura gli eventi connessi alla celebrazione (imprevedibile?) del 150?anniversario dell'Unità d'Italia nel2011. La logica è sempre la stessa: si accantonano gli strumenti normativi e amministrativi ordinari, e si opera più "liberamente" con quelli straordinari. Tutto ciò produce però guasti di fondo nel paese. L'amministrazione ordinaria non funziona? La si lascia alla sua "ordinaria" inefficienza, alle prese con difetti organizzativi, risorse sempre più scarse, prassi invecchiate, culture poco attente al risultato. Impegno politico e risorse si concentrano sulle "emergenze": e l'emergenza "giustifica" tutto, anche procedure non concorrenziali per affidare i lavori, e magari scarsa attenzione ai conflitti e alle commistioni di interessi. Allora,l'insegnamento da trarre è uno solo: tornare a lavorare e impegnarsi perché l'amministrazione "ordinaria"sia bene organizzata, operi correttamente ed efficacemente, goda delle risorse e delle attenzioni di cui ha bisogno (magari riflettendo sugli esiti delle tante "riforme" realizzate o tentate). Gli italiani hanno bisogno di un paese e di uno stato che

Argomento: NAZIONALE Pag. 212 Data: 20-02-2010 Il Sole 24 Ore L'Italia torni paese ordinario

funzioni, non di passare da una "emergenza" all'altra. © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA LOGICA DISTORTA I cittadini hanno necessità di un'amministrazione in grado di funzionare normalmente, non di passare in continuazione da un'emergenza all'altra

Argomento: NAZIONALE Pag. 213 Data: 20-02-2010 Il Sole 24 Ore Baldassini ha partecipato una volta

L'«appunto» allegato alla lettera

Pubblichiamo ampi stralci dell'«appunto esplicativo» allegato alla lettera del sottosegretario Gianni Letta L a puntuale attivazione di ogni misura idonea ad assicurare la massimae totale trasparenza su ogni atto amministrativo relativo alla selezione delle imprese aggiudicatarie di lavori nell'area terremotata,fin dall'inizio dell'emergenza,è stato un obiettivo condivisoe pienamente fatto proprio dall'intero Governo,dal Commissario Straordinario Guido Bertolaso e dal Dipartimento della protezione civile, che ha operato con modalità e procedure attea fornire ogni garanzia a questo fine. Due, in particolare, le linee perseguite per il raggiungimento di questo obiettivo: in primo luogo,l'assoluta trasparenza di ogni scelta compiuta e di ogni atto procedimentale, dei qualiè stata data sempre immediata informazione, in secondo luogo l'attivazione di specifici strumenti di monitoraggioe controllo sia sulle opere che su tutte le imprese impegnate nei lavori. Tutti i dati sulla scelta delle imprese impegnate in lavori commissionati dal Dipartimento sono stati resi pubblici da tempo, sia attraverso la stampa locale, sia attraverso la pubblicazione di informazioni dettagliate sul sito del Dipartimento www.protezionecivile.it, nella Sezione dedicata al sisma che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile 2009 (...). Anche la stampa quotidiana ha contribuito a rendere efficacee concreta la totale trasparenza dell'operato del Dipartimento.I dati relativi alle imprese impegnate nel Progetto CASE sono stati trasmessi integralmente dal Dipartimento della Protezione Civile al giornale "Il Centro", che ha pubblicato, nelle edizioni del 21e 22 ottobre 2009, l'elenco completo delle 117 imprese capofila e delle 762 imprese subappaltatrici. Lo stesso giornale ha reso pubbliche le informazioni fornite dal Dipartimento, relative alle imprese fornitrici di Moduli provvisori, in data 26 ottobre 2009 (...). Con riferimento ai sospetti coinvolgimenti di imprese attive per i lavori del G-8 alla Maddalena, cui ha dato risalto in questi giorni la stampa, Le confermo che nessuna delle imprese che ha avuto incarichi nei predetti lavori è intervenuta per i lavori assegnati a cura del Dipartimento della Protezione Civile all'Aquila. In particolare, circa l'impresa Baldassini-Tognozzi-Pontello Costruzioni Generali Spa, più brevemente indicata come impresa BTP, citata dalla stampa in questi giorni per il suo coinvolgimento in lavori eseguiti a Firenze, non alla Maddalena, La informo che essa ha partecipato ad una sola gara comunitaria, relativa alla progettazionee realizzazione del Modulo ad uso scolastico provvisorio per la scuola secondaria di primo grado "Carducci" dell'Aquila, in associazione temporanea d'impresa con la Società mandataria CMP- Costruzioni Metalliche Prefabbricate Srl di Martinsicuro (TE) e con l'impresa Vittorini Emidio Costruzioni Srl di L'Aquila. La medesima impresa risulta far parte del Consorzio Federico II, che ha inviato una propria lettera di presentazione al Dipartimento della Protezione Civile in data 18 gennaio 2010, senza ottenere dal medesimo alcun affidamento. SCELTE TRASPARENTI Tutti i dati sulle imprese impegnate in opere commissionate dal Dipartimento sono stati resi pubblici da tempo

Argomento: NAZIONALE Pag. 214 Data: 20-02-2010 Il Sole 24 Ore Un lavoro a Btp, vinto con gara

La scuola numero 12. L'impresa fiorentina si impone insieme a una locale

Alessandro Arona ROMA. Solo una delle imprese di costruzione citate nelle intercettazioni della procura di Firenze compare nei lavori all'Aquila della Protezione civile, la Baldassini Tognozzi Pontello (Btp). Per un solo appalto da 7,5 milioni di euro, vinto con gara in cordata con altre imprese. La Btp ha una quota di 2,5 milioni. «Nessuna delle più chiacchierate imprese di questi giorni - spiega Angelo Borrelli, direttore amministrazione e bilancio della protezione civile -compare tra le 1.797 ditte aggiudicatarie di appalti e subappalti dei progetti Case, Map (casette di legno), Musp (scuole) e Mep (chiese provvisorie). Nessuna impresa che faccia capo ad Anemone, Piscicelli, Antonio Di Nardo, Carducci». Borrelli aggiunge che «compare soltanto la Btp, che ha vinto però un appalto con gara, per il Musp numero 12, da 7,528 milioni di euro. La Btp era peraltro in cordata, con una quota del 20%». Una quota di 1,4 milioni è stata subappaltata alla Ettore& Carlo Barattelli, una delle più note imprese di costruzione dell'Aquila. La Barattelli è associata alla Btp nel consorzio Federico II, insieme alle altre imprese locali Vittorini Emidio e Marinelli ed Equizi. Ettore Barattelli, vice-presidente dell'Ance L'Aquila, spiega che il consorzio è nato dopo il terremoto. «Alle grandi imprese come la Btp - spiega - interessava trovare alleati sul territorio, a noi trovare imprese con qualifiche e fatturato per partecipare alle gare. Molte imprese di tutta Italia mi hanno cercato, abbiamo scelto Baldassini in base alle loro caratteristiche. Posso assicurare che nessuno mi ha suggerito di allearmi con loro». Su 170 appalti affidati all'Aquila dalla Protezione Civile 71, pari al 41%, sono stati affidati con gara. Altri 23 sono andati con la procedura negoziata (trattativa privata) a estrazione a sorte, 76 con procedura negoziata a inviti. Tuttavia, se le trattative dirette sono state in numero il 58% degli appalti totali, in importo scendono al 34%, 370 milioni su 1.095. Borrelli spiega che per 23 appalti, le opere di urbanizzazione del progetto Case, per 41,3 milioni, sono stati affidati, previo accordo con le associazioni di imprese locali, con procedura di estrazione a sorte pescando dall'elenco delle imprese abruzzesi dotate dei requisiti richiesti. I 76 appalti per 329 milioni affidati a invito - spiega Borrelli - si suddividono fra due categorie: «Quelle del progetto Case le abbiamo fatte a inviti quando per le caratteristiche tecniche dei lavori solo poche imprese potevano avere le caratteristiche necessarie. Per i Map e Musp, invece, il problema è stato soprattutto che a metà settembre è emerso che servivano più case e scuole, e non c'era tempo di fare nuove gare. Dunque abbiamo affidato a imprese che avevano vinto le gare o ad altre nelle graduatorie di gare». Guardando invece il numero di imprese coinvolte nei lavori, su 1.797 totali che hanno lavorato o stanno lavorando all'Aquila, soltanto 218 (12%) hanno ottenuto l'appalto direttamente dalla protezione civile. Le altre 1.579 imprese (88%)l'hanno avuto in subappalto. In importo, invece, gli appaltatori principali hanno ottenuto 799,8 milioni su un totale di 1.095 (73%), i subappaltatori 295,8 milioni (27%). © RIPRODUZIONE RISERVATA ASSENTI ALTRI INDAGATI Nelle liste degli appaltatori della ricostruzione non compaiono imprese che fanno capo a Piscicelli, Di Nardo, Anemone o Carducci

Argomento: NAZIONALE Pag. 215 Data: 20-02-2010 Il Sole 24 Ore Protezione civile: decreto senza fiducia

La mediazione di Fini. Salta lo «scudo»

Nicoletta Cottone ROMA Un passo indietro sulla fiducia in cambio della cancellazione dello scudo giudiziario per i commissari alle emergenze in Campania. L'accordo raggiunto sul decreto Protezione civile in aula alla Camera, dopo una mattinata di discussioni, intese e ripensamenti, cancella una norma contestata dall'opposizione, già modificata nel corso dell'esame in commissione Ambiente, limitandola alle azioni civili e amministrative ed escludendo quelle penali. In pratica fino al 31 dicembre 2011 non potevano essere intraprese azioni giudiziarie e arbitrali contro le strutture commissariali per i rifiuti in Campania e l'unità stralcio che ne prende il posto. In realtà la norma, più che essere uno scudo, era stata costruita ad hoc per bloccare le richieste di pagamento dei crediti vantati dalle imprese. Voto finale sul provvedimento oggi alle 13, poi il ritorno al Senato per il via libera entro fine mese. L'accordo è stato faticosamente siglato dopo una capigruppo che aveva irritato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che di fronte ai ripensamenti aveva decretato un avanti tutta, secondo il regolamento, con votazioni «fino a lunedì o addirittura a giovedì». Poi l'accordo. Le opposizioni esultano e rivendicano il successo, nel metodo e nel merito, della linea adottata: per il segretario del Pd Pierluigi Bersani è una vittoria dell'opposizione, la dimostrazione che «a poco a poco le cose possono cambiare ». Per il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il provvedimento «è stato rimesso sui binari giusti». Per l'Idv è il risultato di «una strenua manovra ostruzionistica» (erano iscritti a parlare in 225 nell'opposizione), anche se Antonio Di Pietro, parla di «provvedimento inutile e dannoso». L'Aula della Camera ha approvato all'unanimità anche un emendamento della commissione Ambiente che cancella dal decreto emergenze la norma che autorizzava il ministero dei Beni culturali a inquadrare nel ruolo di dirigenti di prima fascia i dipendenti di ruolo del dicastero già titolari di incarichi di funzione dirigenziale che avessero maturato almeno cinque anni di anzianità nell'incarico. In aula anche un botta e risposta tra il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e l'onorevole Ermete Realacci( Pd) sui fondi da destinare alle imprese in Abruzzo. Bertolaso ha garantito l'erogazione immediata, oggi, di 2 milioni di euro per le industrie che hanno subito danni maggiori. E ha annunciato che «con il ministero dell'Economia si sta definendo anche la questione della sospensione dei tributi». Realacci ha chiesto conto dei tempi (entro la settimana prossima), Bertolaso ha alzato la voce. «Checché scriva qualche giornale, io di bugie non ne ho mai dette». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 216 Data: 20-02-2010 Il Sole 24 Ore Letta: sono turbato, ma il rigore è garantito

«All'Aquila serve massima trasparenza, nessuna impresa sospettata ha lavorato per conto della Protezione» Carlo Marroni ROMA Ha preso carta e penna, ed è uscito allo scoperto come mai gli era capitato da quando è l'ombra del Cavaliere. Gianni Letta, dopo le ventiquattrore più difficili da quando è al governo nella complessa e potentissima veste di vice di Silvio Berlusconi ha risposto con una lettera alla missiva che gli era stata inviata ieri dal presidente della Provincia dell'Aquila,Stefania Pezzopane, nella quale si sollecitavano le autorità per conoscere quali imprenditori stiano operando sui cantieri del post sisma, alla luce anche delle inchieste in corso. «Tante cose sentite e viste in questi giorni hanno turbato anche me- scrive Letta - come tutti quelli che nei giorni del terremoto hanno sentito lacerarsi qualcosa dentro e hanno perso per un bel pezzo la capacità di sorridere e, ancor più, di ridere. Nel contempo, non Le nascondo la preoccupazione che questa vicenda sia deflagrata proprio nel corso di un periodo particolare, che certamente rischia di appannare la serenità del dibattito che pure è giusto intorno a vicende così drammatiche». Una giornata molto intensa quella di Letta: ieri si è svolto il ricevimento annuale per i Patti Lateranensi, occasione in cui i vertici dello Stato e quelli della Santa Sede si incontrano, con il sottosegretario in veste di grande cerimoniere, anche per il suo ruolo di Gentiluomo di Sua Santità. Ieri della vicenda non si è fatto parola nei colloqui con i cardinali Bertone e Bagnasco, e Letta si è mostrato sereno. Ma - riferiscono i partecipanti - sarebbe stato notato un cortese ma formale distacco tra il presidente Giorgio Napolitano e Berlusconi, il quale in mattinata aveva ribadito che vedrebbe bene Letta al Quirinale, in futuro. Ma ieri era il giorno della lettera. Affrontando di petto una vicenda che lo ha visto impegnato in prima persona assieme a Guido Bertolaso nella ricostruzioni dell'Abruzzo, dove è nato, Letta ribadisce fra l'altro la «certezza che non verranno meno in futuro il rigore sin qui seguito, il metodo della totale trasparenza dell'azione pubblica, la determinazione rigorosa nell'uso di procedure perfettamente legali, la facilitazione dei controlli e della collaborazione tra diversi organi pubblici, utilizzati in questa prima fase di interventi». Quello della Protezione civile «è un sistema che il mondo ci ammira per la sua efficienza e che in Abruzzo ha prodotto tangibili risultati, dei quali si deve dare atto», sottolinea Letta. «E penso anch'io con orrore, come Lei -scrive ancora alla Pezzopane - a chi crede che le calamità possano essere un pretesto per fare buoni affari. Il terremoto, le vittime, la desolazione che ne consegue meritano ben altri sentimenti e ben altra pietà. Altro che affari! Ma, se qualcuno ha pensato il contrario, tutti faremo in modo che si ricreda!». E aggiunge un allegato alla lettera: da una ricognizione svolta dagli uffici del sottosegretario alla Presidenza risulta che "nessuna delle imprese" che ha avuto incarichi per i lavori del G8 alla Maddalena «è intervenuta per i lavori assegnati a cura del Dipartimento della Protezione Civile all'Aquila». In particolare, circa l'impresa Baldissini-Tognozzi-Pontello (BTP) citata dalla stampa in questi giorni per il suo coinvolgimento in lavori eseguiti a Firenze, non alla Maddalena, si precisa che ha partecipato ad una sola gara comunitaria, relativa alla progettazione e realizzazione del modulo ad uso scolastico provvisorio per la scuola Carducci dell'Aquila. Alla fine del ricevimento Letta è andato via subito, insieme al Cavaliere, direzione Palazzo Chigi. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA LETTERA Il sottosegretario scrive alla presidente della Provincia: preoccupato che questa vicenda possa appannare la serenità UN MODELLO CHE FUNZIONA Quello della Protezione civile «è un sistema che il mondo ci ammira per la sua efficienza e che in Abruzzo ha prodotto tangibili risultati» Carta e penna. Il sottosegretario a Palazzo Chigi Gianni Letta LAPRESSE

Argomento: NAZIONALE Pag. 217 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore La Protezione civile non è una cupola

Bufera su Bertolaso. Il sottosegretario: ogni appalto all'Aquila è passato per gare ufficiali «»

Nicoletta Cottone ROMA Giovedì si chiude in Senato il tormentato capitolo del decreto Protezione civile che scrive la parola fine all'emergenza rifiuti in Campania e affida la ricostruzione dell'Abruzzo al presidente della regione Gianni Chiodi. Proprio il governatore abruzzese ha annunciato ieri che saranno usate procedure ordinarie con «deroghe solo in situazioni di particolare urgenza ». Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ha rivendicato il successo delle opposizioni che hanno frenato «un meccanismo perverso che è ai margini della democrazia»: il riferimento è alla cancellazione di «Protezione civile servizi spa» e allo scudo per i commissari. Guido Bertolaso, che ieri sera ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha nuovamente difeso la Protezione civile: «Non è una cupola che distribuisce appalti o favori» e ha puntato il dito contro i processi sommari che «si facevano durante il fascismo», rivelando che «in molti mi hanno chiesto appalti all'Aquila, ma ogni appalto è passato per una gara ufficiale». Anche se il decreto legge è ormai blindato e il relatore Antonio D'Alì (Pdl) precisa che non ci sono margini di modifica, si apre il dibattito sul futuro della Protezione civile. Lo stesso D'Alì annuncia che presenterà la prossima settimana un disegno di legge per la nascita di una società di servizi, strumentale alla Protezione civile. Il provvedimento prevede una separazione fra le procedure di emergenza da quelle di urgenza. «Le emergenze - spiega D'Alì- ,saranno fatti imprevedibili come le calamità naturali e saranno trattate con lo strumento delle ordinanze, mentre si dovranno affrontare con decreto legge le urgenze che sono fatti conosciuti con scadenze precise che non si possono gestire con strumenti ordinari, ma ricorrendo a deroghe». Un tema - quello della separazione dei grandi eventi dalle calamità naturali - che finora era stato un cavallo di battaglia solo dell'opposizione. In Senato è già depositato un disegno di legge di Luigi Zanda (Pd) che in un solo articolo cancella l'equiparazione fra grandi eventi ed emergenze, perché - spiega Zanda - «mentre le eccezioni e le deroghe al sistema sono ragionevoli nel caso di grandi calamità, non c'è nessuna ragione per derogare le regole su appalti, trasparenza e concorrenza per preparare eventi che a volte non sono nemmeno tanto grandi». Sfogliando le pagine della Gazzetta ufficiale si leggono una raffica di ordinanze legate ad eventi: da quelle del 2002 e 2003 sul semestre di presidenza italiana alla Ue fino all'Expo di Milano del 2015. Ma anche le canonizzazioni di Padre Pio o del Beato Escrivà, o i Giochi del Mediterraneo di Pescara. Lo stesso disegno di legge elaborato da Zanda sarà presentato alla Camera da Ermete Realacci. «Si distingua nettamente - dice Ermete Realacci, deputato del Pd - il sistema di Protezione civile dalla questione dei grandi eventi, che è la madre di tutte le degenerazioni». Sono contrario, dice il senatore Giampiero D'Alia, capogruppo Udc al Senato, «ai grandi eventi gestiti dalla Protezione civile perché non si tratta di fatti imprevedibili o emergenziali, ma solo del fallimento dell'ordinaria amministrazione pubblica che non svolge le attività che gli spettano e sceglie di percorrere la strada delle procedure in deroga per inefficienze funzionali». Dal terremoto dell'Irpinia del 1980, la protezione civile nasce per porre mano alle calamità naturali, «tutto il resto è qualcosa che qualcuno si è inventato - dice il capogruppo dell'Idval Senato Felice Belisario - per gestire eventi al di fuori di ogni regola e di ogni controllo ». Per Belisario dare alla protezione civile la gestione dei mondiali di nuoto o dell'Expo di Milano, e quindi l'accesso alle procedure in deroga, significa «avallare una gestione disinvolta di problematiche che non hanno nulla a che fare con la Protezione civile». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL DECRETO Giovedì sì definitivo al Dl sui rifiuti in Campania. D'Alì (Pdl): ora separare le procedure di emergenza da quelle di urgenza

Argomento: NAZIONALE Pag. 218 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore La pioggia di ordinanze e decreti

Stato di emergenza continuo. Da Palazzo Chigi 185 provvedimenti nel 2009

ROMA Dal traffico ai rifiuti, dagli eventi sismici alle frane, alle avversità atmosferiche, ma anche i mondiali di nuoto di Roma, i Giochi del Mediteraneo, le misure per le celebrazioni del150?anniversariodell'Unità d'Italia, l'Expo 2015 o l'organizzazione della Louis Vuitton World Series all'Arcipelago della Maddalena. Nelle 105 ordinanze di Protezione civile e negli 80 decreti del presidente del Consiglio dei ministri del 2009 che dichiarano o prorogano lo stato di emergenza, si mescolano catastrofi naturali e ambientali con i grandi eventi affidati al pool di Bertolaso. Tragedie come il sisma che ha distrutto il 6 aprile scorso l'Abruzzo o l'incidente ferroviario nella stazione di Viareggio. Situazioni che hanno messo in ginocchio intere città, come l'emergenza rifiuti in Campania, con tutti i problemi legati allo smaltimento. Fra le emergenze c'è anche il nuovo palazzo del cinema e dei congressi di Venezia. I decreti presidenziali sono il primo passo di una procedura che consente di emanare ordinanze in deroga alle leggi, ma anche ai piani regolatori o alle gare d'appalto. Una procedura dal 2001 allargata ai grandi eventi, definita«opaca»dall'opposizione e dal mondo imprenditoriale, perché sottrae alla trasparenza grandi quantità di appalti che muovono miliardi. La polemica è legata soprattutto all'abuso nell'utilizzo del sistema di decreti e ordinanze, anche se non sempre si ricorda, sottolinea il deputato del Pd Ermete Realacci, «che nel 2004 il premier Berlusconi emanò una direttiva molto netta, per rispondere a una procedura di infrazione della Ue che parlava della possibilità di utilizzare quei metodi e meccanismi solo in occasione di interventi che non fossero giustificati da situazioni di inerzia o da ritardi e nell'ipotesi di assoluta eccezionalità dell'emergenza, da valutarsi in relazione al grave rischio di compromissione dell'integrità dellavita umana». La prima ordinanza in deroga fu firmata dall'allora commissario straordinario Giuseppe Zamberletti per l'emergenza legata al terremoto in Irpinia. Poi fu la legge 225/1992 a dettare i confini delle ordinanze in deroga della protezione civile, allargate nel 2001 dal decreto legge 343/ 2001, che parificò i «grandi eventi» agli stati d'emergenza,affidandoli in gestione alla Protezione civile. Nel 2010 sono già 34 i decreti presidenziali, 11 le ordinanze in Gazzetta: ci sono le disposizioni urgenti per il soccorso della popolazione di Haiti colpita dal terremoto,l'eccessivo affollamento delle carceri, l'emergenza traffico nell'asse autostradale della A4 Quarto d'Altino- Trieste e nel raccordo Villesse- Gorizia,l'emergenza ambientale a Napoli e Messina causata dal traffico. Ancora, la bonifica delle discariche pubbliche di Manfredonia, la crisi ambientale determinata dal fiume Aterno, le emergenze di Lampedusa, Linosa e Pantelleria, legate alle criticità del sistema portuale, ma anche la messa in sicurezza della diga di Beauregard, nel comune di Valgrisenche. Prorogato anche lo stato di emergenza per l'inquinamento e la crisi idrica dei comuni a sud della Capitale, serviti dall'acquedotto del Simbrivio. N. Co. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 219 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore Bertolaso e san Pio

Quante storie

di Sergio Luzzatto A desso che anche la Protezione civile è finita nell'occhio del ciclone italiano, colpisce ritrovare certe cronache del marzo 2004. La richiesta inoltrata da Guido Bertolaso alla Conferenza episcopale italiana, e sottoscritta da 160 associazioni di volontariato, per proclamare Padre Pio santo patrono della Protezione civile. Il pronunciamento favorevole della Cei, con la debita autorizzazione del Vaticano. Il messaggio di ringraziamento di Bertolaso: «San Pio, infatti, certamente è maestro di tutte le virtù richieste a chi abbia deciso di donare la propria vita agli altri, specialmente quando la vita degli altri chiede di essere condivisa in quanto a solidarietà, generosità e supporto in situazioni di sofferenza causate da catastrofi e calamità di qualsiasi natura». Adesso che abbiamo saputo perfino del gaudio notturno, nella notte del terremoto dell'Aquila, di famelici imprenditori del quartierone, fa tanto più effetto la Preghiera del volontario di Protezione civile. Da un lato, la "carne da porco" degli appalti contesi dagli ingegneri- sciacalli. Dall'altro lato, le parole di fede dei volontari veri. Nel mezzo - testimonial ignaro e imperterrito - il solito Padre Pio, sacrosanta metafora del Belpaese: «Signore, fa che questa tuta non debba mai sporcarsi di sangue, ma che sia simbolo di armonia e infonda fiducia; che queste corde non debbano mai sorreggere un ferito, ma che servano da traino per diffondere l'amore e la solidarietà; che i nostri fari servano a illuminare soltanto volti sereni, che la nostra barella trasporti solo allegria; che le nostre manichette restino sempre asciutte; che i nostri cani siano solo fedeli e giocosi compagni di vita, che dalle nostre radio si diffondano solo messaggi di pace e di speranza; che i nostri attrezzi siano strumenti per una vita migliore (...). Signore, quando tutto questo non sarà possibile sostienici nella nostra attività di soccorso che oltrepassa tutte le bandiere ideologiche razziali e sociali, e se ci fosse mai la necessità, anche con tutti i nostri difetti e le manchevolezze umane, là assistiti dal nostro Patrono San Pio, noi saremo pronti: per limitarei danni che l'uomo ha causato; per portare anche un semplice sorriso ed esprimere il significato della vera solidarietà. Aiutaci ad aiutare chi si trova nella sofferenza, nelle ostentazioni, nelle calamità. Amen». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 220 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore L'aridità uccide la lettura

di Davide Rondoni P er leggere ci vuole un buon motivo. Questo è il problema. Non è per nulla scontato leggere. In Italia si legge poco (o meglio pochi libri) perché mancano le motivazioni. Si possono fare mille centri per il libro, e distribuire libri in ogni pertugio (non che sia difficile trovarli) ma se non si lavora sulle motivazioni alla lettura non cambierà niente. Occorre un pensiero sulle motivazioni. Vedere se tengono quelle che pensavamo buone. È caduta la vecchia motivazione di stampo illuminista. Un uomo informato, un uomo di cultura, secondo i dettami illuministi, gode di uno status di maggiore coscienza. Questo è stato smentito clamorosamente dai fatti. Molti uomini ben informati e cultori di libri hanno accettato, a volte incitato o partecipato alle peggiori brutture del Novecento. Meglio un uomo buono che ha letto un solo libro che un amico dei tiranni che ne ha letti o scritti cento.E l'uomo di cultura ha di certo perso ogni appeal sociale, tranne che in ristrettissime fasce di popolazione italiana. Sono altri i tipi che "tirano". Colpa della televisione e dei modelli che impone? Può darsi. Ma non solo. Mi aspetterei qualche mea culpa dagli intellettuali. Che però tacciono su queste cose. È in crisi anche la consuetudine cattolica a educare attraverso il senso critico. In molti casi si assiste a una educazione tutta sentimentalismoe volontarismo. Come dire: niente libri, o solo devozionali, niente ragione, basta un po' di emozione mormorando il nome«Gesù»e un po'divolontariato. Il senso critico conta poco. A scuola, poi, si consuma il vero grande disastro. Quando chiedo a un professore a cosa serve la letteratura, trovo quasi sempre la stessa risposta aberrante: «A esprimere sentimenti profondi». Perché un sms non può esprimerli? Allora perché complicarsi la vita leggendo Dante? La letteratura non nasce tra gli uomini per esprimere sentimenti, ma per conoscere se stessie la realtà attraverso l'uso di parole accese. Si legge per conoscere, appunto. L'espressione di sentimenti è implicitae inevitabile. Perché nell'atto stesso del conoscere la vita esprimiamo anche noi stessi. Ma i prof. non lo dicono quasi mai.Toccherebbe loro l'onere di essere autorevoli non solo su date e canoni, ma sulla tensione alla conoscenza. Così nelle nostre scuole va in scena il più grande scialo, il più grave spreco di occasioni per imparare il gusto di leggere. E nessuno che se ne lamenti. Altro che scandalo Alitaliao Protezione civile. Si dà al massimo la colpa a qualche ministro o ai tentativi di riforma. Non si sente in Italia nessun uomo di cultura, di università, di editoria scolastica recitare il minimo "mea culpa" per tale situazione. L'esperienzadel leggere a scuola viene "massacrata" tra deliri storicisti, omelie neostrutturaliste, e libroni già di per sé fisicamente ostili alla lettura (come la maggior parte dei libri di testo) e poi ci si lamenta che ai ragazzi sfugge il gusto di leggere. Si abbia coraggio. Qualche intellettuale che ha sparso a piene mani verbo strutturalista prenda esempio da Todorov che ha riconosciuto i suoi errori. E altri che hanno instaurato programmi storico-nazionalisti abbiano la umiltà di dire: ci siamo sbagliati. Occorre scommettere sulla motivazione per leggere. Sulla motivazione esistenziale. Questo dovrebbero trasmettere insegnanti e genitori. Dovrebbero essere esistenzialmente autorevoli. Per questo ho lanciato l'idea che l'insegnamento della letteratura sia reso "facoltativo" alle Superiori. E sia un insegnamento a leggere. Sia proposto all'inizio, per un mese o due con lezioni esemplari dai docenti come si legge ai ragazzi. E poi scommettiamo sulla libertà, sulla motivazione. Se un insegnante non è in grado di farsi seguire dai ragazzi sulla motivazione a leggere, sia invitato fermamente a cambiar mestiere. Si possono e si devono creare centri per aiutare la lettura. Quello del ministero - il Centro per il Libro e la Lettura - è stato inaugurato da ben due ministri ( e ), dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti e da un gran presidente, Gian Arturo Ferrari. Spero lavorino sulle motivazioni del leggere, non

Argomento: NAZIONALE Pag. 221 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore L'aridità uccide la lettura

solo sulla distribuzione del prodotto, che peraltro sta cambiando parecchio. Occorre coraggio per andare contro i luoghi comuni. È proprio la forza dei luoghi comuni il maggior nemico della lettura. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il modello illuminista è snobbato, la cultura cattolica è in difficoltà e l'esperienza a scuola è soffocata da storicismo e strutturalismo

Argomento: NAZIONALE Pag. 222 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Nei musei potere ai commissari

Beni culturali. In nome dell'emergenza sono stati nominati a Pompei, Uffizi, Brera e Roma

Si trovano a gestire budget anche di decine di milioni di euro Antonello Cherchi L'emergenza si è impadronita anche dei beni culturali. Quattro tra i maggiori siti sono nelle mani dei commissari. A volerlo è stato il ministro . Si è iniziato a luglio 2008 con Pompei, che in questo modo si è lasciata alle spalle una gestione di quattro anni affidata ai city manager. Poi è stata la volta, a metà 2009, dell'area archeologica di Roma e di Ostia antica. A fine anno in sequenza gli altri due commissariamenti: prima gli Uffizi e poi Brera. La motivazione è sempre la stessa: fare in fretta. C'è il caso di Pompei e dell'area archeologica della capitale, dove la situazione di degrado non ammette più temporeggiamenti, per quanto sia ormai da anni (se non da decenni) che è sotto gli occhi di tutti. Per gli Uffizi e la pinacoteca di Brera, invece,l'imperativo è di farsi trovare preparati per le celebrazioni del 150?anniversario dell'Unità d'Italia dell'anno prossimo. La velocità invocata sulle procedure è quella stessa utilizzata dalla protezione civile in altre occasioni. D'altraparte,le ordinanze che hanno sistemato i commissari nei luoghi di cultura hanno tutte l'identica matrice che ha guidato gli interventi nelle calamità o nella realizzazione dei grandi eventi. E le vicende giudiziarie di questi giorni che hanno investito i vertici della protezione civile stanno rivelando ramificazioni anche nei beni culturali: una pista investigativa rimanda alla ristrutturazione del teatro San Carlo di Napoli, che ha riaperto i battenti alla fine dello scorso anno, e un'altra agli interventi sugli Uffizi. Le attuali gestioni commissariali non sono coinvolte - il commissario del museo fiorentino, l'architetto veneziano Elisabetta Fabbri è, tra l'altro, fresco di nomina - ma è evidente che, come negli altri casi, la logica emergenziale ha favorito il malaffare. Attirato dagli svariati milioni che girano intorno ai cantieri della cultura, che al sud possono contare anche su 2,5 miliardi di fondi europei. Inchieste giudiziarie a parte, da cui sono fuori, per i commissari della cultura c'è da registrare un fitto rincorrersi di incarichi. Marcello Fiori, per esempio, si muoveva nell'area della protezione civile (era il responsabile dell'ufficio emergenze) quando a febbraio dello scorso anno venne investito dell'incarico di porre fine al degrado di Pompei. Investitura rafforzata, tra l'altro, da un'ordinanza della scorsa estate che ha ampliato i poteri affidatigli. Fiori ha poi lasciato la protezione civile e di recente siè trasferito al ministero dei Beni culturali, dove ha un incarico di dirigente presso l'ufficio legislativo, di cui è in predicato di diventarne il vice. Dal ministero, però, sottolineano che quella nomina non è stata ufficializzata. Anche il grande capo della protezione civile, Guido Bertolaso, è stato commissario in ambito culturale. A marzo dello scorso anno Bondi gli aveva affidato il compito di risistemare l'area archeologica romana e di Ostia antica. Il terremoto dell'Aquila lo ha fatto desistere e ha passato il testimone a Roberto Cecchi, il responsabile della direzione del paesaggio ai Beni culturali, poltrona che lascerà tra qualche giorno per sedersi su quella di segretario generale del ministero. A giocare su più campi -senza considerare i vari incarichi in aziende private - è anche Mario Resca, direttore della valorizzazione a via del Collegio romano e fresco commissario di Brera. Resca è,tra l'altro,pronto a scendere in campo con Ales, società prima detenuta al 70% da Italia Lavoro e al 30% dai Beni culturali e ora di completa proprietà del ministero. Grazie al nuovo statuto, Ales - che al momento impiega 340 persone, soprattutto lavoratori socialmente utili (e continuerà a impiegarli) - potrà intervenire nel settore della valorizzazione, facendo di tutto. Come società in house avrà il privilegio di fare a meno delle gare d'appalto, chiudendo gli spazi agli attuali concessionari privati. Anche se al ministero minimizzano. «Non credo sia una prospettiva realistica nei tempi brevi - commenta Manuel Guido, direttore dell'ufficio valorizzazione -. La nuova Ales nasce con un orizzonte medio-lungo, perché prima deve acquisire tutto il know how necessario. E poi dubito che tutti i servizi possano comunque essere affidati a un unico concessionario nazionale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 223 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Un esercito di volontari per superare le emergenze

di Elio Silva M illeduecento ingegneri e mille architetti in Abruzzo, nei dieci mesi successivi al terremoto. Cinquanta professionisti pronti a "missioni" nel Messinese dove, a marzo, prenderanno il via turni di monitoraggio delle zone a rischio. Analoga disponibilità per le aree calabre, dove la montagna continua a scivolare verso valle. E centri operativi in tutte le sedi provinciali degli Ordini, per intervenire rapidamente ovunque ce ne sia bisogno. L'impegno sociale dei tecnici del territorio si sta orientando in modo sempre più specifico e coinvolgente verso il volontariato nelle emergenze. Ingegneri, architetti, geometri: sono ormai un esercito i professionisti disponibili a dare una mano gratuitamente, sia pure per periodi di tempo limitati, in caso di calamità. D'altra parte, in un paese a rischio sismico, idrogeologico e ambientale quale è l'Italia, si può fare volontariato anche senza andare lontano, come ci raccontano le cronache degli ultimi giorni. Per quanto riguarda gli ingegneri, in particolare, la tendenza presenta numeri da record e, ciò che più conta, si sta trasformando in una rete di pronto intervento equamente distribuita da Nord a Sud. Il punto di svolta è stato rappresentato dall'esperienza post-terremoto in Abruzzo, dove in 1200, tutti volontari, sono andati a fornire supporto tecnico, professionale e umano. «Le adesioni al nostro appello sono andate ben oltre le previsioni », afferma il presidente nazionale degli ingegneri, Gianni Rolando, 54 anni, sanremese, egli stesso con un passato da volontario. «Puntavamo a mettere in campo un gruppo di 300 specialisti ma, a quasi un anno di distanza, il contributo è quadruplicato e abbiamo in banca dati 7mila disponibilità, cioè oltre il 3% della categoria, che conta 220 mila iscritti». L'obiettivo, a questo punto, è «creare una rete che funzioni a regime e sia in grado di intervenire subito dove c'è bisogno ».Si spiega così l'accordo-quadro,recentemente siglato con la Protezione civile, per un rapporto organico finalizzato alla formazione permanente e all'assistenza. «Abbiamo tecnici di valore- spiega Rolando - che, però, non possono sapere come funzionano i meccanismi dell'emergenza. Stiamo pensando anche a un sistema di crediti formativi collegati alla partecipazione a corsi». Numeri altrettanto importanti e obiettivi analoghi per gli architetti, che hanno visto presenti come volontari in Abruzzo quasi mille iscritti all'Ordine.«Il nostro codice deontologico- spiega Matteo Capuani, 45 anni, romano, consigliere nazionale con delega ai problemi del lavoro - prevede espressamente la facoltà di rendere prestazioni gratuite. E già dal 2004 abbiamo un protocollo di collaborazione con la Protezione civile per gli interventi nelle emergenze ». Il prossimo traguardo sarà il decollodi centri operativi presso le 105 sedi provinciali dell'Ordine, con funzioni di assistenza e annessi corsi di formazione. «La sicurezza dell'abitare - afferma Capuani è un tema chiave sia per la nostra professionalità, sia per il nostro impegno sociale». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Secondodi una serie di articoli La prima puntata è stata pubblicata sul Sole 24 Ore dell'8 febbraio

Argomento: NAZIONALE Pag. 224 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Venerdì dall'Istat i prezzi alla produzione a gennaio

IN ITALIA A CURA DI BARBARA NEPITELLI COLLABORAZIONE IL SOLE 24 ORE/RADIOCOR

Lunedì 22 febbraio Dl milleproroghe Inizia l'esame nell'Aula della Camera del decreto legge milleproroghe già approvato dal Senato. Dl Protezione civile Il decreto legge sulla Protezione civile, dopo le modifiche della Camera, è nuovamente all'esame del Senato. Il provvedimento deve essere convertito in legge entro il 28 febbraio. Export L'Istat rende nota la stima preliminare sull'andamento del commercio estero extra Uea gennaio (ore 10). Sociale Presentazione del «Rapporto sullo stato sociale in Italia nel 2010» organizzato da Università Bicocca di Milano e Università La Sapienza di Roma. Piazza dell'Ateneo Nuovo 1,Milano (ore 10,30). Titoli di stato Seconda comunicazione del Tesoro sull'asta di titolia medio-lungo termine. Martedì 23 febbraio Dl Alcoa Il decreto legge per garantire la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori, relativo alla situazione dell'Alcoa,è all'esame dell'Aula del Senato. Inflazione L'Istat comunica i dati sull'andamento dei prezzi al consumo a gennaio (ore 10). Economia L'Isae diffonde i risultati dell'inchiesta mensile pressoi consumatori a febbraio (ore 9,30). Editoria Presentazione del libro «Tv fai-da-web. Piccole storie italiane di micro WebTv con consigli pratici per realizzarne una» di Giampaolo Colletti, edito dal Gruppo 24 Ore. Libreria Feltrinelli, corso Buenos Aires 33, Milano (ore 18.30). Made in Italy Convegno su «Il futuro Made in Italy. Le regole, la missione, la sfida» organizzato dalle Fondazioni Farefuturoe Symbola. Piazza Montecitorio 123/A, Roma (ore 9,30). Impresa Presentazione del primo vademecum contro la contraffazione «La concorrenza maligna» organizzata da Unimpresa. Camera dei deputati, via della Mercede 55, Roma (ore 10). Pensioni Incontro su «La previdenza della dirigenza pubblica e privata di oggi e di domani» promosso da ManagerItalia. Teatro Capranica, piazza Capranica, Roma (ore 10). Rc auto Conferenza stampa di cercassicurazioni.it del Gruppo MutuiOnline per la presentazione del primo Osservatorio sulle assicurazioni auto online. Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, Milano (ore 11). Giustizia Assemblea annuale di Aira su «legislazione antiriciclaggioe lotta al crimine organizzato. Il Libro Bianco dell'Aira». Via Tanaro 24, Roma (ore 10). Credito Convegno organizzato da Confindustria Modenae Associazione Industriali di Reggio Emilia sul «Desk del credito nuovo servizio a sostegno delle imprese». Associazione degli Industriali, via Toschi 30/A, Reggio Emilia (ore 16,30). Titoli di Stato

Argomento: NAZIONALE Pag. 225 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Venerdì dall'Istat i prezzi alla produzione a gennaio

Asta Bot e Ctz. Mercoledì 24 febbraio Vendite al dettaglio L'Istat comunica i dati sull'andamento del commercio al dettaglio a dicembre (ore 10). Export Ice e Prometeia presentano l'VIII Rapporto sulla «Evoluzione del commercio con l'estero per aree e settori: le opportunità per le imprese italiane sui mercati esteri nel biennio 2010-2011». Via Liszt 21, Roma (ore 10,30). Economia Presentazione dell'Osservatorio Censis-Confcommercio su consumi, fiducia delle famiglie e previsioni macroeconomiche. Piazza G.G. Belli 2, Roma (ore 15). Formazione Incontro stampa, promosso da Laterza, per la presentazione del Rapporto sulla scuola in Italia 2010, realizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli. Via di Villa Sacchetti 17, Roma (ore 18). Titoli di Stato Asta Btp-i. Giovedì 25 febbraio Economia L'Isae diffonde i risultati dell'inchiesta mensile presso le imprese manifatturiere ed estrattive, le imprese dei servizi e le imprese del commercio al minuto tradizionale e della grande distribuzione a febbraio (ore 9,30)e dell'inchiesta mensile sulle costruzionia gennaio (ore 9,30). Mediterraneo Iniziano i lavori del «II Forum Economico del Mediterraneo», organizzato da Confindustria, Ice e Abi. Campidoglio, Roma (ore 10). Industria Incontro su «L'industria calzaturiera italiana a confronto con il sistema Paese» promosso dall'Anci, Associazione nazionale calzaturifici italiani. Convento di Santa Maria sopra Minerva, piazza della Minerva 38, Roma (ore 11). Titoli di Stato Asta di titoli a medio-lungo termine. Venerdì 26 febbraio Lavoro L'Istat rende noti i dati sull'andamento del lavoro e retribuzione nelle grandi imprese a dicembre (ore 10). Prezzi alla produzione L'Istat diffonde i dati sull'andamento dei prezzi alla produzione a gennaio (ore 11). Titoli di Stato Regolamento delle aste di Bot, Ctz e Btp-i.

Argomento: NAZIONALE Pag. 226 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Al Senato torna alla ribalta il Ddl sulle intercettazioni

L'agenda del Parlamento. Alla Camera c'è il milleproroghe

Roberto Turno Ultima chiamata utile per i decreti milleproroghe ed emergenze in Campania e Abruzzo, che scadono a fine settimana. Ma anche legge Comunitaria 2009 che tenta di uscire dalle secche alla Camera, lavori usuranti in rampa di lancio verso l'aula al Senato, biotestamento che arranca e spacca la maggioranza. Ed ennesimo tentativo del Governo di far procedere a tappe forzate due disegni di legge contro i quali l'opposizione di centrosinistra è più che mai pronta alle barricate, soprattutto dopo lo scandalo che ha investito il vertice della Protezione civile: il processo breve e le intercettazioni telefoniche. Camera e Senato da oggi sono chiamate a un nuovo tour de force. Sul tavolo sempre le stesse "pratiche", quelle sulla giustizia, su cui il premier fortissimamente vuole iter super accelerati. Col ritorno di fiamma dello stop, o quasi, alle intercettazioni telefoniche, soprattutto dopo le pubblicazioni sui giornali delle conversazioni intercettate dai Ros sull'affaire Protezione civile. Il Ddl governativo sulle intercettazioni, già approvato tra mille polemiche dalla Camera e ormai da mesi tenuto (quasi) in naftalina, è insomma destinato a essere rispolverato in commissione Giustizia al Senato. Dove c'è l'altro disegno di legge sul legittimo impedimento che attende di trovare spazio nel calendario dell'aula di palazzo Madama: si pensa già prima delle elezioni regionali. Intanto in settimana Camerae Senato saranno anzitutto alle prese con i decreti legge. L'assemblea di Montecitorio, in particolare, comincia oggi la discussione generale sul decreto legge 194 milleproroghe, che le commissioni hanno licenziato senza modifiche al testo varato dal Senato: la scadenza del 28 febbraio farebbe pendere l'ago della bilancia per un'approvazione definitiva - chissà se accompagnata dall'ennesima richiesta di fiducia da parte del Governo - a Montecitorio. Il decreto emergenze (Dl 195), ormai depotenziato dopo la retromarcia che alla Camera il Governo ha dovuto fare sulla spa e sullo scudo per i commissari alle emergenze in Campania, comincia invece da oggi la sua navetta di ritorno al Senato: il varo finale, sempre entro il il 28 febbraio, è scontato. E sempre in aula al Senato approdano proprio in questi giorni altri due decreti legge: il Dl 3 sulla rete elettrica nelle isole maggiori (scade il 27 marzo) e il Dl 1 (scade l'8 marzo)sulla cooperazione, che dovrebbe però essere ritoccato per tornare all'ultimo esame della Camera. Ma a tener banco in settimana saranno anche altri provvedimenti - ancora una volta sempre e soltanto di iniziativa del Governo - all'esame delle commissioni. Come il biotestamento (Camera, commissione Affari sociali), sul quale, sbarrata la strada anche alle ipotesi di mediazione del centrosinistra sull'alimentazione forzata, manca l'esame e il voto soltanto dell'ultimo articolo. A Montecitorio avanza anche la Comunitaria 2009, che sarà votata in aula a marzo, e al Senato (commissioni Affari costituzionali e Lavoro) procede l'iter del Ddl-lavoro (collegato alla Finanziaria 2009), che tra qualche settimana dovrebbe arrivare al traguardo definitivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 227 Data: 22-02-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) In Abruzzo canone in stand by

Rai. Nelle zone del sisma si pagherà dopo il 30 giugno per il 2009 e il 2010

Maurizio Di Rocco L'ultimo appello per il pagamento del canone Rai è alle porte: per i ritardatari che si mettano in regola entro il 28 febbraio è prevista una sanzione amministrativa che si limita a 4,29 euro (che però per chi paga dopo raddoppia, mentre viene maggiorata da interessi di mora se il ritardo supera i sei mesi). Per i terremotati abruzzesi si configura invece una situazione particolare. In effetti, a seguito del decreto legge 39 del 28 aprile 2009 («interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009»), sono state predisposte due ordinanze da parte della presidenza del consiglio dei ministri (precisamente la 3780 del 6 giugno 2009 e la 3837 del 30 dicembre 2009) con le quali è stata disposta la sospensione di tutti gli adempimenti e versamenti tributari per i cittadini con domicilio fiscale nel cratere sismico, prima fino al 30 novembre 2009, e ora fino al 30 giugno 2010. Essendo il canone Rai, come noto, una imposta per il possesso o la detenzione di apparecchi televisivi, anche il versamento di tale tributo deve intendersi quindi sospeso fino alla fine del prossimo mese di giugno. Dopodiché (salvo ulteriori proroghe) si dovrà provvedere a completare -anche tramite rateizzazione - i pagamenti dovuti per il 2009 e per il periodo gennaio giugno 2010, con modalità che verranno indicate da un provvedimento non ancora emanato. Per godere della sospensione dal pagamento dell'imposta, i cittadini non dovranno dimostrare la sopravvenuta inagibilità o inabitabilità della propria abitazione, poiché il provvedimento è applicabile automaticamente in favore di tutti i soggetti residenti nei comuni del cratere del sisma. Questi comuni (indicati dall'articolo 1, comma 2 del decreto- legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito dalla legge 24 giugno 2009, n. 77) sono stati identificati con il decreto del Commissario delegato 16 aprile 2009, n. 3 sulla base dei dati risultanti dai rilievi macrosismici effettuati dal Dipartimento della protezione civile e sono quelli che hanno risentito una intensità uguale o superiore al sesto grado della scala Mercalli (si veda la scheda con l'elenco). Comunque, non potrà essere richiesto alcun rimborso dei canoni già versati per il 2009 e, oggettivamente, non goduti dai primi di aprile in poi a seguito del sisma. Quanto al 2010, per coloro che hanno perso gli apparecchi a seguito dei crolli oppure li devono lasciare "inoperosi" all'interno di abitazioni inagibili in aree disastrate, dovrebbe essere possibile, anche adesso, chiedere (alla Rai o all'agenzia delle Entrate) la disdetta dell'abbonamento previa presentazione di documenti utili a comprovare la perdita dell'apparecchio. Del resto, anche le norme ordinarie che regolano il pagamento del canone Rai prevedono di per sé la possibilità di disdire l'abbonamento allorché sia intervenuta la perdita di possesso degli apparecchi a seguito di eventi quali l'incendio o la distruzione dei medesimi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 228 Data: 22-02-2010 La Stampa [FIRMA]FABIO ALBANESE MESSINA A fine marzo tornerò per un nuovo sopral luogo, se ci ...

[FIRMA]FABIO ALBANESE MESSINA «A fine marzo tornerò per un nuovo sopralluogo, se ci sarò ancora». Guido Bertolaso rassicura gli abitanti di San Fratello che la Protezione Civile non li abbandonerà, anche se non sa dire se sarà lui a continuare il lavoro. In cambio riceve applausi scroscianti e tanto incoraggiamento dalla popolazione del piccolo paese che sabato della scorsa settimana ha cominciato a franare: "«on te ne andrai, resta al tuo posto, sei un asso», gli urlava la gente. La visita a San Fratello del capo della protezione civile, ieri mattina al fianco del governatore della Sicilia Lombardo, è stata insomma una sorta di bagno purificatore. Bertolaso è stato accolto con tanto calore, quasi con affetto, dalla popolazione preoccupata che l'emergenza di San Fratello possa essere considerata dallo Stato «un'emergenza di serie B», come aveva paventato qualcuno che, dalla folla, aveva chiesto che qui, tra i Nebrodi devastati dalle frane, venisse il premier come ha fatto per L'Aquila: «Silvio Berlusconi parli di noi - aveva detto la signora Angela che ha poi ricevuto l'abbraccio di Bertolaso - venga qui e ci aiuti, anche noi siamo italiani». Il capo della Protezione civile è entrato nelle case, ha stretto mani, ha consolato la gente e poi, nella sala consiliare dove c'era ad attenderlo mezzo paese, ha detto chiaramente: «Resterete a San Fratello anche se non posso garantire che tornerete tutti nelle vostre case». Una rassicurazione che ha acceso autorità locali, cittadini e sfollati, con un'applauso lunghissimo, scrosciante, liberatorio. Altri applausi hanno punteggiato il discorso di Bertolaso, altri ancora sono arrivati dalla gente rimasta fuori dal municipio perchè dentro non c'era più posto. «La Protezione civile ha fatto sempre bene dove è stata impegnata - ha detto ancora - non vedo perchè dovremmo fallire proprio qui, per noi non ci sono emergenze di serie A e di serie B». Era quello che la gente di queste contrade voleva sentirsi dire e dunque tutto il resto, l'inchiesta sul G8 con le ombre sulla Protezione civile e sul suo capo, vista da San Fratello è sembrata ben poca cosa. D'altronde, anche il sindaco Salvatore Sidoti Pinto aveva subito preso le difese del suo ospite. E lui, parlando con i giornalisti che l'hanno assediato per tutta la giornata, ha detto che non era venuto «per cercare solidarietà ma per portare avanti il mio lavoro». «Stanno cercando di distruggere la mia credibilità - ha detto - e questo è sotto gli occhi di tutti. Anche qualche titolo di oggi continua a insinuare una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto. Quindi di cosa si tratta se non di cercare di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato?»

Argomento: NAZIONALE Pag. 229 Data: 22-02-2010 La Stampa L'ira del popolo delle chiavi

Superata la zona rossa Il sindaco: siamo pieni di macerie, il governo deve intervenire [FIRMA]FLAVIA AMABILE ROMA La lettera è di appena cinque righe. Invita Filomena Boccia, 63 anni, e molti altri nelle sue condizioni, a lasciare la caserma dove ha ottenuto rifugio dopo il terremoto che ha distrutto la casa in cui abitava. Se non andrà via «si provvederà ad esecuzione forzata». Firmato il vice commissario vicario per la Ricostruzione. Accade anche questo a L'Aquila, una città sempre più esasperata. La rabbia cresce di giorno in giorno. Ieri per qualche ora i terremotati hanno sfondato i blocchi e si sono ripresi i vicoli, l'antico corso. Erano migliaia, da dieci mesi non rivedevano i loro luoghi e hanno scoperto quello che temevano: tutto è identico al 6 aprile, come se questi mesi non fossero trascorsi. Nulla è stato ricostruito, e non lo sarà ancora per molto tempo. I palazzi pericolanti hanno transenne, impalcature ma non molto di più. Persino i cumuli di macerie sono ancora lì, identici, nessuno li ha spostati da dove si sono accumulati dopo il crollo. C'è chi su quei cumuli ha camminato, c'è chi ha urlato davanti alle case sventrate e aperte, in balia di chiunque abbia voluto entrarvi in questi mesi. C'è chi ha pianto nel rivedere le strade dov'è nato e chi ha cantato antiche canzoni popolari. Ognuno di loro portava una chiave, quella della loro casa distrutta. L'hanno appesa alle transenne, le reti di metallo che impediscono l'accesso alle strade. C'era «rabbia ed esasperazione», spiega il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che ad un certo punto è intervenuto quando gli è parso che la protesta stesse andando oltre i limiti. Filomena Boccia era anche lei in mezzo alla folla. Nonostante i suoi 63 anni e la salute un po' acciaccata è scesa in piazza a protestare. La lettera del vice commissario vicario per la Ricostruzione le impone di lasciare immediatamente la stanza che da mesi occupa nella Caserma Campomizzi. Non ha più diritto all'assistenza alberghiera. Abitava in una casa inagibile ma non aveva un contratto d'affitto per non perdere la priorità nella graduatoria delle case popolari. E, quindi, ora è una senza dimora. Quanti ce ne sono come lei? Decine, centinaia di persone assurdamente irregolari solo per una questione di burocrazia. E ora respinti senza troppe cerimonie. Quando Filomena ha fatto richiesta di un alloggio alla Protezione Civile, lei che a l'Aquila abita da sempre, si è vista rispondere che no, non poteva vantare alcun tipo di pretesa. Al massimo poteva rivolgersi al Comune. E' andata in Comune, le hanno spiegato che la Protezione Civile se n'è lavata le mani dei senza dimora come lei. E, quindi, sono partite le lettere. «Esecuzione forzata», è scritto, e già da ieri le forze dell'ordine potevano intervenire contro di lei e gli altri rifugiati nella caserma e nelle sistemazioni di fortuna della provincia e mandarli in strada. E' uno dei tanti problemi irrisolti di questa follia in cui si sta trasformando la tragedia del terremoto in Abruzzo. Il sindaco Cialente ricorda la questione delle macerie ancora lì da mesi. «Non è possibile trattare 4 milioni di tonnellate con la normativa dei rifiuti solidi urbani: è una follia. Di questo problema non può farsene carico il sindaco, il governo deve darci una mano. Ne ho già parlato a Chiodi, stiamo ragionando ma è necessario che il governo, il parlamento, qualcuno intervenga». Per Cialente serve l'aiuto di «organi preposti al controllo del territorio, il corpo forestale» fino anche all'«esercito» perché «senza togliere le macerie non si può neppure pensare di ricostruire». www.lastampa.it/amabile

Argomento: NAZIONALE Pag. 230 Data: 22-02-2010 La Stampa Scossa di magnitudo 2,5 Richter: nessun danno

TERREMOTO IN VALLE ARGENTINA

Un po' di paura, ma nessun danno, per la scossa di terremoto avvertita l'altra notte in Valle Argentina e in Valle Armea. Una scossa di magnitudo 2,5 della scala Richter, registrata poco dopo le 22. Molte le telefonate giunte ai centralini dei Vigili del fuoco, da parte di abitanti di Taggia e delle due vallate che segnalavano l'accaduto e al tempo stesso chiedevano informazioni, cercando rassicurazioni. L'epicentro del sisma è stata individuato a circa dieci chilometri di profondità in un'area compresa fra Badalucco, Molini di Triora, Montalto, Triora, Carpasio, Bajardo e Ceriana. La scossa, registrata dagli strumenti della rete sismica nazionale dell'Ingv, è stata avvertita anche a Taggia, oltre che a Castelvittorio, in alta Val Nervia. Nel capoluogo della Valle Argentina, alcuni testimoni hanno raccontato di aver sentito una vibrazione seguita da un lieve boato. La macchina della protezione civile è stata subito allertata, ma fortunatamente non c'è stato bisogno di interventi di soccorso. Il terremoto non ha infatti provocato danni a persone e cose. Negli ultimi anni si sono verificate diverse scosse in questa area geografica. Si ricorda, in particolare, quella all'alba del 20 febbraio 2008, esattamente due anni fa, dopo una precedente registrata un mese prima, il 17 gennaio, ma in pieno giorno. Le apparecchiature l'avevano classificata di magnitudo 2,7 della scala Richter, pari al 2°-3° grado della Mercalli (è la fascia considerata fra leggerissima e leggera). Ma sono stati gli sciami sismici registrati dagli strumenti, qui come altrove, non avvertiti dalla popolazione.\

Argomento: NAZIONALE Pag. 231 Data: 22-02-2010 La Stampa La corruzione è uguale per tutti

Marcello Sorgi La corruzione è uguale per tutti CONTINUA A PAGINA 27Sulla corruzione, nessuno ha le carte in regola. È un'amara constatazione, a diciott'anni dall'inchiesta di Mani pulite che azzerò la Prima Repubblica, ma corrisponde purtroppo alla realtà. Non le hanno Berlusconi e il Popolo della libertà. E questo al di là dei processi che riguardano personalmente, e contro cui si sta battendo, il premier. Si vede bene dalla difficoltà che il Cavaliere ha a definire - lui che ama molto le cose chiare e aborre le fumisterie della politica - una norma comprensibile, e applicabile da subito, alle liste di candidati per le elezioni regionali che stanno per essere presentate. «Non ci sarà nessun personaggio che sarà compromesso in maniera certa», ha detto e ripetuto anche ieri il presidente del Consiglio. Ma da quel futuro («sarà»), e da quel giro di parole che segue («compromesso in maniera certa»), emerge tutta la contraddizione del voler accontentare, insieme, gli elettori che nei sondaggi manifestano il proprio disorientamento dopo lo scandalo che ha investito Bertolaso, e i ras locali che ormai controllano saldamente il territorio anche nel centrodestra, senza i quali il Pdl non si sente in grado di affrontare le urne del 28 marzo. Non a caso, da quando ha cominciato la sua campagna anticorruzione, Berlusconi in pochi giorni ha dovuto respingere, oltre alle dimissioni del capo della Protezione civile, anche quelle del più discusso sottosegretario Nicola Cosentino, per i cui presunti rapporti con la camorra era stato chiesto l'arresto. Non hanno le carte in regola, purtroppo, neppure Pier Luigi Bersani e Antonio Di Pietro. A Napoli come a Firenze o Bologna, a Pescara come a Bari e a Reggio Calabria, la campana ha suonato anche per loro, rivelando un sistema simile a quello che descrivono le più recenti intercettazioni sugli appalti della Maddalena. Connivenze tra pubblici amministratori e imprenditori, più simili ad avventurieri che a gente con vera competenza. Scambi di favori. Familismo, compensi in natura, prestazioni sessuali. Anche quando le inchieste giudiziarie, alla fine, hanno potuto accertare molto meno di quello che all'inizio si poteva intuire, l'esistenza di un sistema di complicità, comparaggi, particolarità è uscita sempre confermata. E le risposte, anche in casa del centrosinistra, non sono mai state univoche. Hai voglia a dire: noi i nostri li facciamo dimettere subito! Si dimettono quando l'ondata di discredito che li ha investiti è arrivata a livelli di guardia, ma soprattutto quando non hanno sufficiente potere interno per rifiutarsi. Si sono dimessi, senza o quasi una parola di solidarietà, il presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e quello della Regione Lazio Piero Marrazzo, il sindaco di Bologna Del Bono, gli assessori fedifraghi nella giunta regionale pugliese. Ma non si sono dimessi il governatore della Campania Antonio Bassolino (al posto del quale, con l'appoggio anche di Di Pietro, è stato candidato il sindaco inquisito di Salerno Vincenzo De Luca), né quello della Puglia Nichi Vendola, né il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino. Non hanno le carte in regola neanche i magistrati. A parte il fatto che, come ha rivelato la recente relazione della Corte dei conti che ha quantificato l'incremento della corruzione al 229 per cento - dicasi 229 per cento! - ci sono giudici accusati di essere corrotti anche al più alto livello delle toghe, da una Procura come quella di Firenze, che ha tenuto sotto intercettazione i suoi indagati per oltre due anni - dicasi più di due anni! -, ci si aspetterebbe che fosse in grado di fornire prove inconfutabili alle proprie accuse, e non che aspetti di ottenerle con le confessioni degli imputati. Se il problema era sapere che la politica italiana, a qualsiasi livello, è tornata ad essere un sistema «gelatinoso», con tutta la riconoscenza per la magistratura che ha impegnato tante energie a cercare di dimostrarlo, grazie, lo sapevamo già. C'è una ragione strutturale di tutto ciò, che i principali leader finora faticavano ad ammettere, ma che adesso non riescono più a nascondere. Quando anche un partito come il Pdl - nato da un'originale intuizione di Berlusconi, «fulminato» sul predellino di San Babila, e dalla fusione dell'ex con l'ex-An - si ritrova avvermato da correnti trasversali e locali, che rappresentano interessi obliqui e si fanno quotidianamente una lotta senza quartiere, la corruzione è la logica conseguenza di un modello come questo. Vale per Berlusconi e per Bersani, presto varrà anche per Di Pietro e per gli altri. A questo punto non è più nemmeno necessario chiedersi se stiamo assistendo a un ritorno di Tangentopoli. Se i partiti «nuovi» della Seconda Repubblica funzionano esattamente come quelli «vecchi» della Prima, il punto d'approdo

Argomento: NAZIONALE Pag. 232 Data: 22-02-2010 La Stampa La corruzione è uguale per tutti

non potrà che essere lo stesso del 1993. Così è finita la rivoluzione italiana e la lunga transizione senza sbocco. Invece di cambiare, siamo tornati al punto di prima.

Argomento: NAZIONALE Pag. 233 Data: 22-02-2010 La Stampa Napolitano spera che la maggioranza non faccia da sola

Napolitano spera che la maggioranza non faccia da sola Non è che l'annuncio, dato ieri attraverso l'intervista a «La Stampa» dal ministro Angelo Alfano sulle intenzioni del governo a proposito della legge sulle intercettazioni, abbia fatto particolare piacere a Giorgio Napolitano. Soprattutto per come è stato dato. Non si tratta soltanto del fatto che la materia è talmente incandescente, sia per quanto riguarda i rapporti con l'opposizione sia per quanto attiene a quelli con la magistratura, che non sembra saggio aggiungerla al grande falò della campagna elettorale, non bastassero già le contorsioni sul disegno di legge anti-corruzione. Il fatto è che il guardasigilli, con quell'«andremo avanti con il testo approvato alla Camera», ha dato anche l'impressione che la maggioranza non abbia alcuna intenzione di cercare seriamente un accordo con l'opposizione. Alla questione delle intercettazioni Napolitano ha fatto cenno più volte, sia direttamente che indirettamente. In particolare, rispondendo a una specifica domanda dei giornalisti a Venezia il 10 giugno del 2008, il presidente della Repubblica disse di non avere «alcun dubbio» che «la questione sia attuale» e che abbia, anzi, ormai assunto «un suo grado di urgenza». Per Napolitano «c'è un'esigenza sia di tutela della privatezza e sia di ricorso misurato allo strumento delle intercettazioni». Si riservò, naturalmente, di valutare se la legge finale «possa o no preoccupare per altri aspetti». Al momento giusto «lo si saprà». Questa viene presentata ancora come la posizione ufficiale del Quirinale; di più, per il momento, il presidente non può dire. Si fa però notare che, in numerosi interventi, soprattutto in incontri con la stampa, il presidente ha sempre collegato la questione di una maggiore difesa della privacy con un efficace funzionamento dei meccanismi di controllo esterni al processo politico, cioè informazione e giustizia. E a questo proposito Napolitano sembra più propenso a intervenire per restringere, con il massimo di consenso possibile delle parti interessate, la divulgazione di certe notizie piuttosto che il lavoro di indagine istituzionale per scoprire reati. Ma su questo, come si diceva, si vedrà. Il problema adesso, segnalano le fonti ufficiali, è più legato al senso dell'ultimo comunicato presidenziale, quello in cui, venerdì scorso, il presidente ha espresso «vivo compiacimento» per «il positivo confronto tra maggioranza e opposizione» sull'ultimo decreto per la Protezione civile, un «precedente significativo per una auspicabile evoluzione dei rapporti tra i diversi schieramenti parlamentari». Non sembra un precedente destinato ad avere seguito se il governo, come pare anticipare Alfano, intende procedere sulle intercettazioni a colpi di maggioranza.

Argomento: NAZIONALE Pag. 234 Data: 20-02-2010 TGCom LA MIA VERITA'

20/2/2010 Bertolaso: prendo un solo stipendio "Pagato solo per la Protezione Civile" "Guadagno bene, 10mila euro al mese al netto come Capo della Protezione civile, non una lira come commissario per l'emergenza rifiuti, nè per l'incarico di sottosegretario". Lo ha dichiarato Guido Bertolaso, intervistato a 'Matrix', spiegando che se avesse percepito uno stipendio da sottosegretario lo avrebbe "devoluto in beneficienza". Bertolaso definisce il suo stipendio "onorevole" date le "ore di lavoro che mi impegnano nella giornata". "Su di me più fango che su alluvionati" "Su di me è stato gettato un fango peggiore di quello che ha colpito gli alluvionati. Fango puzzolente che non si riesce a togliere di dosso": è quanto ha aggiunto Bertolaso, indagato nell'inchiesta sui grandi eventi, intervistato da Alessio Vinci. "Contro di me - ha aggiunto - vengono usati pezzetti di intercettazioni che sembrano accusarmi, tacendo quelle che dimostrano la mia totale estraneità. Si vuole a tutti i costi costruire un teorema per colpire me, ma che infanga una grande realtà, qual è la Protezione civile, messa in piedi in questi anni". "Francesca? Brava fisioterapista" "Francesca è una bravissima fisioterapista, mi avvalevo di questa signora che mi rimetteva al mondo". Così Bertolaso ha parlato della donna che, come emerge da intercettazioni, ha più volte incontrato al Salaria Sport Village di Roma. "Francesca - ha detto Bertolaso durante la trasmissione Matrix - è davvero una bravissima fisioterapista, un'ottima professionista di una serietà impressionante, eppure ancora oggi viene descritta sui giornali come una prostituta. E' davvero una vicenda che avvilisce ed è sicuramente umiliante anche per lei". "Non ho chiamato mio cognato" "Mio cognato è un esperto di bonifiche, e alla Maddalena c'era da fare una grande bonifica da amianto. Gli fu chiesto di lavorare e lui c'è andato. Di certo io non l'ho chiamato". E' quanto ha detto a Matrix il capo della Protezione civile. "Quando mi disse che avrebbe lavorato alla Maddalena gli feci presente - ha aggiunto Bertolaso - che si sarebbe saputo che era il cognato del capo della Protezione civile. Proprio per questo gli dissi di lavorare bene e con ancor più impegno. Ripeto: non l'ho chiamato io e non l'ho neppure presentato. Ma se questa è la mia colpa me la prendo".

Voto:

Ultimo aggiornamento ore 01:28

Argomento: NAZIONALE Pag. 235 Data: 20-02-2010 Il Tempo Un faccia a faccia privato nella stanza del governo di Montecitorio.

Alla Camera sta per essere votato il decreto emergenze, «alleggerito» della trasformazione in Spa della Protezione Civile e dello scudo per i dirigenti della struttura in Campania. Home Politica prec succ Contenuti correlati Formazione professionale, siglato l'accordo col Governo «Meglio incazzarmi con Berlusconi che essere inc....dal governo Prodi» Oggi il governo vara una legge anti-ladri Per l'occasione il tapiro di Striscia La Notizia aveva la faccia di un gatto. Ranieri, lezioni di storia Il Presidente della Camera dei Deputati, GIANFRANCO FINI, esprime la più sincera partecipazione dell'Assemblea e sua personale per la scomparsa di MAURIZIO BALOCCHI Deputato della Repubblica componente del Governo già Questore della Camera dei

Berlusconi e Bertolaso si incontrano nella sala adiacente all'Aula: parlano dell'inchiesta, così come del decreto approvato ieri alla Camera. Ma soprattutto, il premier ribadisce tutta la sua stima e fiducia al capo della Protezione Civile. Invitandolo ad andare avanti con il suo lavoro, senza alcuna esitazione. Ufficialmente, come spiega subito dopo Bertolaso ai cronisti che lo aspettavano in Transatlantico, B&B hanno parlato dell'emergenza frane in Calabria e Sicilia. «Berlusconi mi ha detto che è molto preoccupato della situazione idrogeologica del Paese Gli ho detto che sabato e domenica sarò in Calabria e Sicilia e lunedì riferirò a lui». E sulle dimissioni? «Sono sempre sul tavolo di Berlusconi, ma continuo a fare il mio lavoro fino a quando me lo chiedono». Sembra così che la grande tempesta che ha travolto il capo della Protezione Civile stia, di fatto, scemando. Ma lo scontro tra maggioranza ed opposizione su Bertolaso continua anche nell'Aula di Montecitorio, con l'Idv che ne reclama le dimissioni da sottosegretario e il centrodestra che gli manifesta anche fisicamente solidarietà, con una "standing ovation" prima del voto finale. Scende in campo anche Giorgio Napolitano, esprimendo compiacimento per «confronto positivo» tra i due schieramenti. «Questo decreto è stato un passaggio importante che dimostra come, al di là delle vicende personali, ci sia stima nella Protezione civile e non mi pare che fosse a questo livello nel 2001 quando l'ho presa io», commenta a caldo di Bertolaso. La maggioranza porta a casa non senza qualche fatica il via libera del testo alla Camera. Le assenze nei banchi del Pdl fanno sì che il governo venga battuto, pur se di pochissimi voti, su tre ordini del giorno del Pd e dell'Udc. Segnale che la campagna elettorale per le Regionali è già nel vivo. Gia.Ron.Vai alla homepage

20/02/2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 236 Data: 22-02-2010 Il Tempo Gli sfollati acclamano Bertolaso

La rivincita: nei paesi colpiti dalla frane solidarietà e affetto per il capo della Protezione civile: "Lo Stato c'è, a marzo sarò di nuovo qui".

Home Politica prec succ Contenuti correlati Bertolaso pedinato e intercettato: le foto Il capo della Protezione civile:"Non ho mai tradito la famiglia" Frana nel Messinese, Bertolaso:"Situazione critica ma lo Stato c'è" Non possono demolire tutto Bertolaso torna al lavoro e attacca: "Io, un alluvionato" Bertolaso alla Camera e poi in Calabria

Le lacrime della gente che impregnano il giaccone. Le mani che si protendono per trattenerlo e non farlo andar via. «Non ci abbandonare». «Resta qui». Uomini e donne di San Fratello, il comune siciliano devastato dalla frana dei giorni scorsi, si aggrappano a Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile. L'uomo che una parte d'Italia vuole mandare al rogo e che tanta parte del Paese, che non crede alle accuse, vuole al suo posto. E lo acclama. Il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti, parla per tutti. «Basta buttare fango sul sottosegretario Bertolaso che ogni giorno si mette a disposizione per aiutare chi è in un momento di emergenza e di bisogno».

Parlando dell'inchiesta il sindaco ha detto a gran voce: «Non credo nelle dichiarazioni di quella stampa alla ricerca a ogni costo di uno scoop - ha detto il sindaco - abbiamo un capo della Protezione civile che è sempre presente e disponibile». E i cittadini intervenuti al Consiglio comunale hanno risposto con un lungo applauso indirizzato a Bertolaso. Il capo della Protezione civile è tornato al suo lavoro. Non ha mai smesso veramente, ma ieri è andato sul fronte delle emergenze, laddove ci sono disastri e gente che ha bisogno di aiuto. Il volto è certamente più corrucciato del solito. «Sono venuto qui per portare avanti il mio lavoro e dare risposte ai cittadini - ha detto il capo della Protezione civile parlando ai cittadini alluvionati - e non per cercare solidarietà e adesioni in merito a quanto sta accadendo a me e al sistema di Protezione Civile».

«Quando parlo con gli abitanti di San Fratello e di qualsiasi altra parte d'Italia - ha osservato Bertolaso - prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perché sanno che io, poi, quegli impegni li mantengo». «Nel momento in cui si cerca di gettare fango su di una persona, un sistema e un'organizzazione il rischio è che si perda la fiducia. Bisogna essere seri, severi nei giudizi ma imparziali e obbiettivi» ha continuato. Poi è tornato a parlare delle emergenza. «A fine marzo tornerò qui per un nuovo sopralluogo se ci sarò ancora...», in molti gli hanno risposto: «Certo che sarai ancora qui, resta al tuo posto...». «Io lavoro serenamente giorno per giorno per dare risposte - ha replicato Bertolaso - ma sarà il governo a decidere». Un'anziana signora, piangendo disperata, si è aggrappata al suo braccio, gli ha chiesto aiuto: «Per favore non ci abbandonare». E Bertolaso: «Non lo farò». Un'altra donna ha lanciato un appello al premier Berlusconi: «Parli della Sicilia, venga qui e ci aiuti, perché non ci sono italiani di serie A e italiani di serie B: anche noi siamo italiani».

«Non ci abbandonate...», dice sommessamente un'altra signora a Bertolaso e Lombardo davanti alla scuola elementare di San Fratello, che sarà abbattuta. Un'amica le dà manforte: «Dottor Bertolaso, cominciate i lavori e poi noi sanfratellani li completeremo perché siamo gente abituata a lavorare». Il capo della Protezione civile risponde con voce calma. «Per noi non ci sono emergenze di serie A e B - tranquillizza Bertolaso - Per noi l'Italia è tutta unita dalla Valle d'Aosta fino a Lampedusa, noi non facciamo differenze». Il sottosegretario accompagnato dal presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha fatto un sopralluogo aereo in tutta la zona colpita e poi un giro a piedi nel paese dei Nebrodi. «Lo Stato c'è, è arrivato immediatamente e non se ne andrà fino a quando non avrà dato tutte le risposte che vogliono gli abitanti di San Fratello - ha detto il sottosegretario -. È da otto anni e mezzo che parlo di prevenzione, che dico che l'Italia è una e che bisogna investire per prevenire e gestire le emergenze. Non sono i Nebrodi che stanno franando: sta franando la provincia, parte della Calabria. C'è una situazione molto più ampia e critica rispetto a un caso isolato».

Argomento: NAZIONALE Pag. 237 Data: 22-02-2010 Il Tempo Gli sfollati acclamano Bertolaso

Nel pomeriggio Bertolaso è volato in Calabria, altra regione devastata dalla frane. Oggi farà i sopralluoghi nei paesi colpiti. Anche in questa circostanza il sottosegretario ribadisce: «Siamo qui per lavorare concretamente. Il riconoscimento dello stato di calamità, deciso dal Governo, era un impegno che avevo preso quando sono venuto qui mercoledì scorso».

Vai alla homepage

Maurizio Piccirilli

22/02/2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 238 Data: 20-02-2010 Villaggio Globale.it Il rischio idrogeologico a Molfetta

Sabato 20 Febbraio 2010 La manifestazione Molti problemi nella cittadina del Barese evidenziati in una recente conferenza di Legambiente. La presenza delle lame e i Piani comunali di insediamenti

Elsa Sciancalepore

Il rischio idrogeologico a Molfetta, questo il titolo assegnato alla manifestazione organizzata presso la Fabbrica di San Domenico, dall'associazione Ambientalista Legambiente, circolo di Molfetta. La manifestazione avrebbe dovuto vedere contrapposte due realtà, entrambe con grandi poteri di gestione del territorio. Avrebbe dovuto, perché a differenza di quanto fatto dall'Autorità di Bacino, che si è solo concessa qualche minuto di ritardo, l'Amministrazione comunale ha disertato l'incontro. Ad aprire il convegno il Presidente del circolo Legambiente, Antonello Mastantuoni, che ha illustrato in maniera diffusa, mosso da motivazione principalmente di natura di tutela del territorio, la situazione in cui versa Molfetta. Ma guardiamo la questione in maniera specifica partendo proprio dalle caratteristiche proprie del territorio molfettese.

Molfetta, nasce in un area dove affiorano calcari riferibili complessivamente al Cretaceo, su di essi a luoghi poggiano in trasgressione calcari arenacei, arenaceo-argillosi o detritici grossolani più o meno ben cementati (i «tufi» delle Murge), riferibili questi al Pleistocene marino. Come formazioni continentali abbiamo invece la presenza diffusa di depositi alluvionali rappresentati da depositi ciottolosi e terrosi rivenienti sul fondo di solchi erosivi e derivanti dalla disgregazione e dilavamento dei calcari e dei tufi delle Murge. Morfologicamente l'area corrisponde a una parte del versante adriatico del rilievo murgiano, rilievo questo che mostra a tratti il suo tipico aspetto tabulare allungato parallelamente lungo la costa, con altitudini degradanti verso mare a mezzo di scarpate poste ad altezze via via meno alte. Ma ecco la caratteristica morfologica tipica di un ambiente carsico: le lame. Cosa sono questi soggetti di cui tutti parlano? Bene, le lame sono dei solchi erosivi che incidono scarpate e che partendo da altitudini maggiori, si protraggono fino al mare e possono essere ad asse semplice o ramificato, in base all'importanza del bacino imbrifero. I solchi hanno generalmente fondo piatto, coperto da depositi alluvionali e presentano fianchi mediamente inclinati. Generalmente questi solchi sono asciutti durante tutto l'anno, ma rappresentando il deflusso privilegiato delle acque a mare, in occasione di copiose precipitazioni, si riempiono d'acqua anche solo per brevi periodi.

E partendo da questa situazione di conoscenza generale, si inserisce la vicenda che vede coinvolto il territorio di Molfetta, dove si parla di rischio idrogeologico indotto, ossia non dettato dalla natura del territorio ma da una gestione sbagliata dello stesso, gestione sbagliata dovuta all'attuazione di Piani insediamenti produttivi (Pip), che hanno visto sempre più soffocata l'integrità del suolo. La storia dei Pip a Molfetta inizia nel 1976 quando viene approvato il Piano particolareggiato per Zona artigianale e piccola Industria per 50 aziende, detto anche «Prima zona artigianale». Successivamente, nel 1998, vi è un primo ampliamento del Pip detto anche «Pip in ampliamento alla Zona artigianale» che registra già notevoli considerazioni di privati e associazioni ambientaliste in merito ad aspetti ambientali, economici e di tutela del territorio agricolo. Ciò nonostante prosegue incessantemente l'espansione delle zone produttive a danno del territorio agricolo molfettese, infatti, nel 2002 viene approvato il secondo ampliamento Pip per 62 aziende. Ma non finisce qui, nel 2003, l'Amministrazione dell'epoca, apporta una variante al Piano Regolatore Generale Comunale per l'ampliamento delle Aree da destinare ad Insediamenti; si va definendo quello che diventerà il «Terzo Pip». All'interno di queste varie approvazioni si interseca il parallelo studio territoriale che vede nel 2000 il primo tentativo metodico di conoscenza delle lame presenti nel territorio di Molfetta. Lo studio è affidato al Dipartimento di Architettura e urbanistica del Politecnico di Bari, su incarico del Comune, che concentra l'attenzione su tre lame convenzionalmente suddivise come segue: - lama Nord (un sistema che comprende Lama dell'Aglio, Canale Savorelli, Canale Boscarello, Lama Calamita, Lama Marcinase);

Argomento: NAZIONALE Pag. 239 Data: 20-02-2010 Villaggio Globale.it Il rischio idrogeologico a Molfetta

- lama Centro (un sistema che comprende Lama Cupa, detta Lama Martina in località Prima cala); - lama Sud (un sistema che comprende Lama Cascione e lama Reddito). Ma ritorniamo alla definizione dell'importanza delle lame in quanto vincolo (Legge regionale n. 30 dell'11/05/1990) e aspetto morfologico del territorio nel quale riconoscersi. La legge succitata, limita l'edificabilità di alcune zone o addirittura la totale impossibilità all'edificazione, elemento determinato dal grado di rischio della zona oggetto di studio. Sempre per legge, ogni regione deve dotarsi di un Piano di bacino idrografico, anche se a seguito di quanto accaduto a Sarno in Campania nel 1998, fu approvata la Legge n. 267 del 1998 che autorizzava le Regioni ad adottare i Piani stralcio di Bacino per individuare le aree a rischio idrogeologico e perimetrare le aree da sottoporre a «misure di salvaguardia urgenti». In visione di questo, anche la Regione Puglia, approvò il «Piano straordinario di interventi urgenti», a seguito del quale si procedette all'elencazione dei comuni in cui esistevano aree a rischio idraulico molto elevato. Tra questi comuni era presente anche Molfetta. Successivamente inizia l'iter a livello regionale per la redazione del Piano di Bacino - Stralcio assetto idrogeologico (Pai) che poi venne approvato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di Bacino della Puglia. Ed è proprio il Pai, con i suoi successivi aggiornamenti, le sue perimetrazioni e le relative cartografie che riportano le aree ad alta, media e bassa pericolosità idraulica riguardanti anche il territorio di Molfetta, che si incrocia «negativamente» con l'approvazione del terzo Pip. Da qui il grande scontro tra il Comune di Molfetta e l'Autorità di Bacino della Puglia.

Purtroppo il confronto tanto auspicato non ha avuto luogo, in compenso gli interventi del prof. Vito Copertino, in qualità di Ordinario di Costruzioni idrauliche e idraulica fluviale presso l'Università della Basilicata e dell'ing. Romano, rappresentante tecnico dell'Autorità di bacino, hanno permesso di inquadrare una situazione delicata di gestione del nostro territorio comunale, già fortemente stravolto da attività che hanno spesso cancellato le sue primarie ricchezze e che vede l'inadeguatezza di risoluzioni idrauliche inefficienti che mortificano ulteriormente una situazione già fortemente di degrado. Al comune si chiede chiarezza anche e soprattutto in relazione agli ultimi eventi che hanno visto Legambiente a fianco dell'AdB, nel giudizio da questa promosso presso il Tribunale Superiore delle acque pubbliche, in opposizione all'Amministrazione comunale.

Argomento: NAZIONALE Pag. 240 Data: 21-02-2010 Virgilio Notizie Calabria/ Domani Bertolaso e Prestigiacomo visitano zone

Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che oggi a Lamezia Terme ha incontrato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, i prefetti, i presidenti della province e i sindaci dei Comuni calabresi interessati dalle frane dei giorni scorsi, domattina effettuerà una serie di sopralluoghi nelle zone colpite: si inizierà dal Cosentino, dove Bertolaso si recherà a Corigliano, San Vincenzo La Costa, e San Benedetto Ullano. Poi in elicottero nel Catanzarese a Germaneto, dove andra a Iano e zone limitrofe. Nel pomeriggio si muoverà tra Vibo Valentia e Maierato, dove incontrerà il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e i sindaci del territorio. Prestigiacomo, che sarà a Maierato attorno alle 14.30, incontrerà il sindaco Sergio Rizzo, il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella e altri esponenti delle istituzioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 241 Data: 19-02-2010 La Voce d'Italia Dl emergenze: ecco le principali misure

Napolitano: “Oggi confronto positivo” Roma - Addio Protezione civile S.p.a., niente scudo per i commissari che si occupano dell'emergenza rifiuti in Campania e niente poteri di vigilanza da parte del Dipartimento di Guido Bertolaso sulla Croce Rossa: il decreto legge emergenze esce dalla Camera alleggerito di alcune delle misure chiave e passa al Senato per il varo definitivo. Restano però le norme sull'Abruzzo e quelle per la chiusura della fase di gestione emergenziale dell'immondizia a Napoli. "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione conclusosi alla Camera dei Deputati con la votazione finale sulla conversione in legge, con modifiche, del decreto sulla Protezione Civile": lo si legge in una nota diffusa dal Quirinale che sottolinea come così si sia giunti a "libere votazioni" in assemblea che hanno evitato la fiducia. Ecco le norme principali del decreto: Niente Protezione civile s.p.a. La norma, al centro di numerose polemiche, inserita nel testo originario è stata cancellata da un emendamento del governo. Salta la misura che prevedeva, fino al 31 gennaio 2011, che non potessero essere intraprese azioni giudiziarie e arbitrali nei confronti delle strutture commissariali che si occupano dell'emergenza rifiuti in Campania e che quelle pendenti venissero sospese. Emergenza rifiuti in Campania: il 31 dicembre 2009, dopo quindici anni, è cessata la dichiarazione di stato di emergenza. Il decreto prevede il subentro delle autorità amministrative e territoriali nelle attività fino a oggi svolte dall'amministrazione straordinaria. Alle strutture esistenti verrà affiancata una Unità operativa e un'Unità stralcio con il compito di guidare il passaggio dall'emergenza alla gestione ordinaria. Stop ai tributi per sei mesi per tutte le situazioni dove si registrano calamità. La sospensione del pagamento delle tasse e dei contributi sarà "disciplinata - si precisa però - con decreto del ministro dell'Economia" e potrà durare fino a sei mesi. La Protezione civile non vigilerà sulla Croce Rossa italiana, al contrario di quanto inizialmente previsto. La Protezione potrà stabilizzare il personale con contratto di collaborazione, per una spesa complessiva di oltre 8 milioni di euro. Con una modifica introdotta durante l'esame parlamentare si prevede che il Capo della Protezione civile non debba percepire ulteriori emolumenti per lo svolgimento delle funzioni di Sottosegretario. Via al piano carceri: un iter più snello per la localizzazione e l'espropriazione delle aree dove realizzare i nuovi penitenziari anche attraverso i poteri del commissario straordinario che potrà avvalersi dei Fondi Fas. Prevista inoltre una disciplina ad hoc per prevenire infiltrazioni della criminalità organizzata. R.R. 19/2/2010 Segnala ad un amico Quinta edizione del Master in comunicazione e giornalismo multimediale. Clicca qui per saperne di più.

Argomento: NAZIONALE Pag. 242 Data: 19-02-2010 La Voce d'Italia Maltempo nel fine settimana, vento e pioggia

Previste nevicate, forti mareggiate e acqua alta a Venezia Milano- Si preannuncia come un fine settimana bagnato e agitato dal vento quello in arrivo. E' meglio tenere a portata di mano l'ombrello nelle aree di nord ovest, nel Triveneto (dove sono già in corso forti nevicate), nelle regioni centro-meridionali e in Sardegna. In Piemonte, dove sono previste abbondanti nevicate sopra i 500 metri, la Protezione Civile ha già diramato un comunicato di allerta. Non è rosea nemmeno la situazione in Liguria, dove sono previste ancora forti piogge e nevicate nell'entroterra. Immancabile l'acqua alta a Venezia che negli ultimi tempi ha fatto spesso visita agli abitanti della laguna, anche durante i recenti festeggiamenti di carnevale (sono previsti 110 centimetri). In Sicilia per il forte vento è stato cancellato il volo Meridiana da Trapani per Pantelleria. M.B. 19/2/2010 Segnala ad un amico Quinta edizione del Master in comunicazione e giornalismo multimediale. Clicca qui per saperne di più.

Argomento: NAZIONALE Pag. 243 Data: 21-02-2010 La Voce d'Italia San Fratello e Maierato: la visita di Bertolaso

La popolazione non vuole lasciare i paesi ma la situazione sembra sotto controllo Messina - Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è arrivato stamattina in elicottero a San Fratello per un sopralluogo nella zona interessata dalla frana di domenica . Subito dopo l'atterraggio, nel campo sportivo, Bertolaso ha detto "Ho fatto un sopralluogo in elicottero e ho visto dall'alto la zona degli smottamenti e gli edifici interessati. Adesso vado sul posto per verificare direttamente qual è la situazione". Secondo il capo della Protezione Civile siciliana, Pietro Lo Monaco, la situazione non si è ancora stabilizzata e bisogna aspettare per comprendere cosa accadrà nelle prossime settimane. E' certo, tuttavia, che almeno un centinaio di case dovrà essere abbattuto per motivi di sicurezza e anche la chiesa di San Nicola rischia di crollare. San Fratello sembra, ormai, un paese fantasma e almeno millecinquecento persone sono rimaste senza casa, ma suoi abitanti non vogliono andarsene e chiedono alla protezione Civile di intervenire al più presto per rimettere le abitazioni in sicurezza. L'emergenza, intanto, riguarda anche gli animali: dopo la frana, numerosi capi di bestiame sono rimasti senza cibo per giorni, un'asina è morta precipitando in un burrone e un suino nero tipico dei Nebrodi dovrà essere recuperato dai Vigili del Fuoco con un elicottero. Intanto anche Maierato (Vibo Valentia), colpito da una frana nei domenica, attende la visita di Bertolaso. Qui i dai registrati fanno sperare in un miglioramento della situazione e sembra che lo smottamento abbia arrestato il suo movimento. Da domani, gli sfollati potranno tornare nel centro storico del paese e 280 ragazzi hanno già ripreso la scuola. Intanto, nella scuola di polizia, è nata una bambina, Jasmine, primo segno della ripresa. Laura Vergani 21/2/2010 Segnala ad un amico Quinta edizione del Master in comunicazione e giornalismo multimediale. Clicca qui per saperne di più.

Argomento: NAZIONALE Pag. 244 Data: 20-02-2010 La Voce d'Italia Camera: approvato decreto legge emergenze

Napolitano: "Precende significativo" Roma - E' stato approvato dall'Aula della Camera, con 282 voti a favore, 246 contrari ed un astenuto, il decreto legge emergenze, in cui sono contenute le norme sulla protezione civile. Il presidente Berlusconi è arrivato in aula per il voto finale. Giorgio Napolitano si dichiara soddisfatto del confronto in Parlamento, soprattutto per l'aver evitato di far ricorso alla fiducia: "è un precedente significativo per una auspicabile evoluzione dei rapporti tra i diversi schieramenti parlamentari che, sotto la guida dei Presidenti della Camera e del Senato, conduca al pieno rispetto e alla valorizzazione del ruolo e delle prerogative del Parlamento e nello stesso tempo garantisca l'ordinato svolgimento dell'iter delle leggi entro tempi ragionevoli". Il Consiglio dei ministri ha intanto dato il via libera al disegno di legge che inasprisce le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la corruzione. Si tratta ancora di una "bozza modificabile", che solo la prossima settimana si concretizzerà in un ddl. Il Consiglio dei ministri ha deciso di suddividere in tre capitoli le misure: le relative all' inasprimento delle pene sui reati contro la Pubblica amministrazione rimarranno materia di competenza del ministero della Giustizia; le misure di intervento sul testo unico degli enti locali, ovvero ineleggibilità e incompatibilità dei condannati, saranno curate dal ministro della Semplificazione , mentre il ministro della Pubblica Amministrazione dovrà studiare misure di efficienza che possano fungere da filtro al diffondersi della corruzione nella Pubblica Amministrazione. "Nell'assegnazione degli appalti deve essere assicurata l'imparzialità delle procedure e la celerità delle stesse. La capacità di un Paese di dimostrarsi realmente avanzato e efficiente si misura anche con la capacità di realizzare le opere in tempi rapidi, e sempre nel supremo rispetto della legge"ha affermato Gianfranco Fini in riferimento alle polemiche esplose riguardo agli appalti pubblici per la ricostruzione dell'Aquila. "In uno Stato di diritto le procedure non devono e non possono essere considerate come inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente. Chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità"ha proseguito il presidente della Camera. Jessica Fanelli 20/2/2010 Segnala ad un amico Quinta edizione del Master in comunicazione e giornalismo multimediale. Clicca qui per saperne di più.

Argomento: NAZIONALE Pag. 245 Data: 21-02-2010 Websim Bertolaso nel Messinese: lo Stato c'è,tornerò a marzo se ci sarò

NOTIZIE FLASH 21 Febbraio 10 ora 13:09

PALERMO, 21 febbraio (Reuters) - Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso oggi è impegnato in un sopralluogo in Sicilia e Calabria, nei paesi colpiti da frane e smottamenti nei giorni scorsi a causa del maltempo, dove ha sottolineato che lo Stato c'è e "non se ne andrà fino a che non avrà risposto a tutte le domande degli abitanti". Arrivato a San Fratello, paese nel Messinese colpito da una frana la settimana scorsa, il sottosegretario -- indagato per corruzione in un'inchiesta sugli appalti per le Grandi opere -- ha sottolineato che "lo Stato è presente" ed è poi tornato a commentare la vicenda che lo riguarda, ribadendo di essere pronto a lasciare immediatamente il suo posto. "Dal primo minuto sono arrivati i volontari e la Protezione civile, i vigili del fuoco, sono subito iniziate le evacuazioni", ha detto Bertolaso ai giornalisti ricordando i provvedimenti presi nelle ore della frana. "Mi pare che la presenza dello Stato sia garantita e non se ne andrà via fino a che non avrà risposto a tutte le domande degli abitanti". "TORNERO' A MARZO, SE CI SARO' ANCORA" Bertolaso ha poi espresso l'intenzione di tornare sul posto "a marzo, se ci sarò ancora", ha detto, in riferimento alle richieste di sue dimissioni arrivate dall'opposizione dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati per corruzione da parte della procura di Firenze, in un'inchiesta che ha portato a quattro arresti. "La mia situazione personale è nota a tutti. Lavoro serenamente giorno per giorno per dare risposte e garantire interventi, poi è il governo che dovrà decidere. Non sono mai stato legato a nessuna poltrona, anche perché sto seduto molto poco perché giro l'Italia", ha precisato. "Tornerò a fine marzo, se ci sarò ancora, e faremo il punto della situazione". Bertolaso ha ribadito ai giornalisti "di essere pronto a lasciare immediatamente" se gli "dovessero dire che il mio tempo è scaduto". Bertolaso aveva già rimesso il proprio mandato nelle mani del governo appena saputo di essere indagato, pur negando ogni addebito, ma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha respinto le sue dimissioni. A RISCHIO LA FIDUCIA "Spero che quello che sta accadendo adesso finisca presto per potere garantire alla Protezione civile nazionale di andare avanti a testa alta", ha aggiunto. "Stanno cercando di distruggere la mia credibilità. E' sotto gli occhi di tutti. Anche qualche titolo di giornale di oggi continua ad insinuare una serie di comportamenti che non mi appartengono e che non ho mai avuto", ha proseguito. "Quindi, di che cosa si tratta, se non di cercare di minare la credibilità di un rappresentante dello Stato? Quando parlo con gli abitanti di San Fratello o di qualsiasi altra parte d'Italia, prendo degli impegni e gli italiani mi credono e mi rispettano perché io poi quegli impegni li mantengo. Nel momento in cui si cerca di gettare fango su una persona, un sistema, un'organizzazione, il rischio è che si perda la fiducia. Bisogna essere per questo seri, severi nei giudizi, ma imparziali e obiettivi".

((Redazione General News Milano +3902 66129 720, fax +3902 867846, [email protected])) -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 246 Data: 20-02-2010 Websim Pdl, premier: Verdini difende partito anche da attacchi interni

NOTIZIE FLASH 20 Febbraio 10 ora 16:35

ROMA, 20 febbraio (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi ha voluto difendere il coordinatore del Pdl Denis Verdini, indagato a Firenze nell'ambito dell'inchiesta sui Grandi eventi, smentendo di averlo mai criticato, e lodando anzi il fatto che difenda il partito da attacchi anche "interni". "L'on. Verdini si è speso e si spende giorno per giorno per costruire la struttura del Popolo della Libertà, lavoro storico e difficile, difendendolo con determinazione dagli attacchi esterni e, magari, interni", ha detto Berlusconi in una nota diffusa dal Pdl. "Per cercare di colpire un galantuomo come l'on. Verdini si rischia di incidere negativamente su un risultato elettorale che si annuncia in ogni caso come ampiamente positivo". "Confermo quindi a Denis Verdini la mia amicizia e la mia piena fiducia", aggiunge il premier, sottolineando che le "ricostruzioni pittoresche, ai limiti della fantascienza" dei giornali contengono "mie presunte e mai pronunciate critiche" nei confronti del coordinatore. Verdini, che ha respinto ogni addebito, è indagato per corruzione dalla Procura di Firenze nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta Grandi eventi, quello sulla Scuola marescialli di Castello. L'inchiesta fiorentina ha portato a quattro arresti e vede tra gli indagati - almeno 28 - anche il capo della Protezione civile e sottosegretario Guido Bertolaso. Sui Grandi eventi ora indaga anche la Procura di Perugia, essendo coinvolto nell'inchiesta il magistrato romano Achille Toro che può essere giudicato solo nel capoluogo umbro; e la Procura dell'Aquila, che da agosto indaga su eventuali infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione post-terremoto, ha chiesto e ottenuto l'accesso alla documentazione raccolta dai magistrati fiorentini.

((Redazione General News Roma +3906 85224380, fax +3906 8540860, [email protected])) -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 247 Data: 21-02-2010 Websim SINTESI - Pdl, tengono banco polemiche. Berlusconi: no a lezioni

NOTIZIE FLASH 21 Febbraio 10 ora 12:36

(accorpa pezzi, aggiunge contesto e dichiarazioni) RICCIONE, 21 febbraio (Reuters) - Il convegno di Rete Italia a Riccione è stato questa mattina occasione per un confronto riservato in una saletta del convegno fra il coordinatore nazionale Sandro Bondi ed i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri sulle polemiche interne al partito. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo poi telefonicamente al convegno, ha colto l'occasione per respingere le accuse e stemperare i toni, focalizzandosi sulla prossima scadenza elettorale: non c'è nessuna nuova Tangentopoli ma solo casi di corruzione isolati che vanno perseguiti ed il Pdl non accetta lezioni di moralità dalla sinistra perché "siamo i soli che possono cambiare l'Italia". LE POLEMICHE INTERNE, CICCHITTO ATTACCA FARE FUTURO "Nutrita la rassegna stampa di oggi" sulle polemiche interne, come è stato detto dal palco del convegno, dopo le vicende giudiziarie dell'inchiesta fiorentina sugli appalti della Protezione civile. Il capogruppo al Parlamento europeo Mario Mauro ha parlato oggi di "tempi difficili". Nel corso dell'incontro riservato di questa mattina ha prevalso soprattutto il tentativo di mettere una sordina alle polemiche interne, rimandando il dibattito ed eventuali decisioni dopo le Regionali. "E' bene focalizzarsi sull'obbiettivo principale che, al momento, è quello delle Regionali rinviando il resto a dopo. Il buon senso indica questo, ancor prima del comunicato di ieri di Berlusconi che ha cercato di mettere fine a quello che lui stesso ha chiamato fuoco amico", dice a Reuters una fonte presente all'incontro. Poi, nella tavola rotonda, le polemiche hanno però rifatto capolino. Cicchitto ha dapprima attaccato il think-tank FareFuturo (vicino al presidente della Camera Gianfranco Fini) dicendo che "l'anomalia Italia non è finita" a differenza di quanto sostiene FareFuturo, cioè c'è ancora un partito d'opposizione, il Pd, il cui "sbocco è un partito giustizialista". Poi Cicchitto è venuto alle vicende interne del Pdl ed ha detto che la componente di An è "un'aggregazione di due-tre correnti interne molto diverse" mentre Forza Italia ha "una storia molto diversa" dove "l'unica componente ammessa come corrente è Cl, il resto è un mucchio selvaggio, realtà non organizzate". Secondo il capogruppo alla Camera del Pdl si tratta ora di "mettere insieme due storie che sono profondamente diverse". IL DIBATTITO SULLA SUCCESSIONE A BERLUSCONI Nel dibattito di oggi è stato più volte ripetuto (da Bondi e Formigoni) che Berlusconi resta il leader "forte" del partito oggi, ma hanno fatto capolino anche battute sulla leadership futura del partito. Gasparri nel suo intervento ha stilato una lista di candidati alla futura leadership del partito e indicato in questa lista i nomi di Formigoni, di Fini e del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Anche Cicchitto ha riservato una battuta a Formigoni per il quale "penso nel futuro un ruolo non solo regionale, ma nazionale che potrà esercitare". Tutto questo proprio nel giorno in cui il ministro della Giustizia sembra smentire una sua candidatura alla successione di Berlusconi dopo che alcuni giornali hanno riferito di un incontro privato di alcune sere fa nel corso del quale lo stesso Cavaliere avrebbe indicato il ministro siciliano per la propria successione.

((Paolo Biondi, via redazione Roma, Reuters Messaging: [email protected] - +39 06 85224357 - [email protected])) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 248 Data: 20-02-2010 Websim Inchiesta appalti, Berlusconi: no preoccupazioni, casi singoli

NOTIZIE FLASH 20 Febbraio 10 ora 12:54

ROMA, 20 febbraio (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è detto oggi non preoccupato per le inchieste per corruzione sugli appalti per le Grandi opere, sottolineando che si tratta di casi singoli e aggiungendo inoltre che non sono previsti cambiamenti ai vertici del partito. Uscendo dalla sua residenza di Palazzo Grazioli a Roma, il premier -- che ha incontrato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, interessati dalle indagini -- ha detto di "non avere alcuna preoccupazione", secondo quanto riferito dai media sul posto. "Ci sono casi singoli come ci sono nelle aziende, nei carabinieri, ovunque", ha aggiunto. "Come ho detto l'altro giorno e ci sono state anche ironie a riguardo, è statisticamente provato che su cento persone, qualcuno fa il proprio interesse in maniera non legittima. Capita sempre una cosa del genere". L'inchiesta, aperta dalla procura di Firenze, ha portato all'arresto di quattro persone e vede tra gli indagati anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e Verdini, che hanno più volte ribadito la loro estraneità ai fatti. Berlusconi ha aggiunto che "non ci saranno cambiamenti ai vertici del partito, le notizie su cambi sono prive di fondamento. Non so da dove arrivino, ma è una disinformazione che i giornali fanno". Il premier ha poi aggiunto che "tutto il governo è stato concorde per rendere più articolato il disegno di legge contro la corruzione", di cui ieri il consiglio dei ministri ha iniziato la discussione. "La prossima settimana penso che sarà pronto. Sono stato io a volerlo, io a proporlo e io poi, a seguito della discussione approfondita che si è svolta in Consiglio dei ministri, a ritenere che poteva essere migliorato", ha aggiunto, sottolineando poi ancora una volto che "la riforma della giustizia è fondamentale".

((Redazione General News Milano +3902 66129 720, fax +3902 867846, [email protected])) -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 249 Data: 21-02-2010 Websim Pdl, confronto Bondi-Cicchitto-Gasparri a Riccione su polemiche

NOTIZIE FLASH 21 Febbraio 10 ora 10:20

RICCIONE, 21 febbraio (Reuters) - Il convegno di Rete Italia a Riccione è stato questa mattina occasione per un confronto riservato in una saletta del convegno fra il coordinatore nazionale Sandro Bondi ed i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. "Nutrita la rassegna stampa di oggi" sulle polemiche interne, come è stato detto dal palco del convegno, dopo le vicende giudiziarie dell'inchiesta fiorentina sugli appalti della Protezione civile. Polemiche sulle quali ieri ha cercato di mettere uno stop lo stesso Silvio Berlusconi, che oggi dovrebbe collegarsi telefonicamente con il convegno riccionese, difendendo il coordinatore Denis Verdini inquisito a Firenze. Il capogruppo al Parlamento europeo Mario Mauro ha parlato oggi di "tempi difficili", aggiungendo poi una battuta: "Tempi da Lupi", riferendosi al vicepresidente della Camera Maurizio Lupi che coordina le tavole rotonde riccionesi. Nel corso dell'incontro riservato di questa mattina ha prevalso soprattutto il tentativo di mettere una sordina alle polemiche interne, rimandando il dibattito ed eventuali decisioni dopo le Regionali. "E' bene focalizzarsi sull'obbiettivo principale che, al momento, è quello delle Regionali rinviando il resto a dopo. Il buon senso indica questo, ancor prima del comunicato di ieri di Berlusconi che ha cercato di mettere fine a quello che lui stesso ha chiamato fuoco amico", dice a Reuters una fonte presente all'incontro. E' da poco iniziata la tavola rotonda che vede gli esponenti del Pdl a confronto. L'intervento di Berlusconi è atteso in tarda mattinata. Non sono invece presenti al convegno i ministri Claudio Scajola e Maria Stella Gelmini, che pure erano in programma. La Gelmini è stata oggetto anche di una contestazione rumorosa ma circoscritta all'esterno del Palazzo dei congressi di Riccione.

((Paolo Biondi, via redazione Roma, Reuters Messaging: [email protected] - +39 06 85224357 - [email protected])) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 250 Data: 21-02-2010 WindPress.it LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DI TRENTO

21-02-2010

FONTE : PROTEZIONE CIVILE ARGOMENTO : SICUREZZA/PROTEZIONE CIVILE, ENTI/ P. A./ ISTITUZIONI

INFORMAZIONI PER LA STAMPA A CURA DI :PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIP. DELLA PROTEZIONE CIVILE REFERENTE UFFICIO STAMPA :Ufficio Stampa TEL.0668201 [email protected] Lieve evento sismico in provincia di TrentoUna scossa sismica stata lievemente avvertita dalla popolazione in provincia di Trento, in particolare nei comuni di Ala, Brentonico e Avio.Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, non risultano danni a persone o cose.Secondo i rilievi registrati dallIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia levento sismico stato registrato alle ore 14.35 con magnitudo 2.7.

Argomento: NAZIONALE Pag. 251 Data: 19-02-2010 superEva notizie Bertolaso torna in Calabria

Approfittando della breve tregua metereologica si fanno le prime stime dei danni: nessuna provincia risparmiata, intanto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso , sarà di nuovo domani in Calabria. A renderlo noto è stato lo stesso Bertolaso ha fatto sapere infatti che verrà per lavorare con gli amministratori locali sugli interventi da attuare immediatamente e sulle iniziative per la messa in sicurezza del territorio. Già nei giorni scorsi a Lamezia Terme negli uffici della Sacal, la società che gestisce l'aeroporto lametino, si è svolta la riunione operativa tra il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ed il presidente della Giunta regionale della Calabria, Agazio Loiero, per un esame della situazione in seguito all'emergenza maltempo in tutta la regione, a cominciare dalla frana di Maierato, nel Vibonese. All'incontro hanno partecipato anche i prefetti, i presidenti della Province, gli esperti della Commissione grandi rischi, tecnici, sindaci ed amministratori dei comuni maggiormenti colpiti dal maltempo. Dopo la riunione, il capo della Protezione Civile ha sorvolato con l'elicottero Maierato (zona interessata dalla frana) e successivamente altre zone colpite da frane sia del Cosentino e Catanzarese. Il 2009 e l'inizio del 2010 è stato il periodo più piovoso degli ultimi 150 anni e nella sola area di Catanzaro sono caduti, dal 1 al 15 febbraio, ben 230 mm di pioggia a fronte di una media pluviometrica di 108 mm. Sulla base di questi dati è facile comprendere la gravità della situazione e la conseguente necessità di agire celermente con interventi mirati e concreti.

PUBBLICITÀ PUBBLICITÀ Le vostre opinioni Pubblicato il 19 febbraio 2010 in: L'informazione in Calabria » Le vostre opinioni

Argomento: NAZIONALE Pag. 252