Corso Di Laurea Magistrale in Economia E Gestione Delle Arti E Delle Attività Culturali (Classe Di Laurea LM-76)

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Corso Di Laurea Magistrale in Economia E Gestione Delle Arti E Delle Attività Culturali (Classe Di Laurea LM-76) Corso di Laurea Magistrale in Economia e Gestione delle Arti e delle attività culturali (classe di laurea LM-76) Tesi di Laurea La Peggy Guggenheim Collection a Venezia: un caso di studio per la didattica museale. Relatore Prof. Stefania Portinari Correlatore Prof. Fiorino Tessaro Laureando Roberta Di Dia Matricola 817875 Anno Accademico 2014/2015 Indice INTRODUZIONE…………………………………………………………………….…………….3 I CAPITOLO. LA DIDATTICA MUSEALE ……………………………………………….........5 1.1 Una breve storia sulla didattica museale ………………………………………………………...5 1.1.1 Illuminismo, la nascita del museo …………………………………………………………5 1.1.2 Il patrimonio culturale ereditato dal nuovo Stato Italiano………………………………….6 1.1.3 Il ruolo del museo.………………………………………………………………………….7 1.2 Arte ed Educazione: le principali teorie………………………………………………………...10 1.3 La didattica museale in Italia……………………………………………………………………15 1.4 Le prime esperienze di didattica museale in Italia……………………………………………...19 1.5 Finalità dei servizi educativi……………………………………………………………….........25 II CAPITOLO. LA PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION A VENEZIA………………...27 2.1 La Peggy Guggenheim Collection, una vita per l‟arte……………………………………….....27 2.1.2 Da Collezione privata a museo……………………………………………………………35 2.2 Assetto istituzionale…………………………………………………………………………......37 2.2.1 La gestione della Peggy Guggenheim Collection………………………………………...38 2.2.2 Risorse Umane ……………………………………………………………………………39 2.2.3 Risorse Finanziarie……………………………………………………………………......42 III CAPITOLO. L’OFFERTA DIDATTICA DELLA PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION…………………………………………………………………………………….47 3.1 Il dipartimento didattico………………………………………………………………………...48 3.2 I programmi educativi per i giovani…………………………………………………………….49 3.2.1 Internship…………………………………………………………………………………..49 3.2.2 Prima visione………………………………………………………………………………53 3.2.3 Kids Day…………………………………………………………………………………...55 3.2.4 A Scuola di Guggenheim…………………………………………………………………..60 3.2.5 Kids Creative Lab………………………………………………………………………….76 3.3 I programmi educativi per le famiglie…………………………………………………………..80 1 3.4 Comunicazione e promozione…………………………………………………………………..91 IV CAPITOLO. RAFFRONTI E COMPARAZIONI CON ALTRI MUSEI…………………95 4.1 Il Mart. Gli esordi dell‟Area Educazione……………………………………………………….95 4.2 L‟attività didattica oggi………………………………………………………………………..103 4.2.1 Il progetto Scuola – Museo………………………………………………………………106 4.2.2 Gli altri progetti educativi……………………………………………………………….107 4.3 I Musei Civici Veneziani………………………………………………………………………109 4.3.1 L‟Area Educazione e le proposte didattiche …………………………………………….112 CONCLUSIONI……………………………………………………………………..…………...119 APPENDICE A……………………………………………………………………………………123 APPENDICE B……………………………………………………………………………………129 APPENDICE C……………………………………………………………………………………132 Bibliografia………………………………………………………………………………………...142 Sitografia…......……………………………………………………………………………………145 2 Introduzione I musei, tramite le loro collezioni, rappresentano una risorsa educativa inesauribile che ci fa comprendere meglio il passato ma anche il presente, esponendo una cultura materiale in una coerente e continua narrativa. I direttori o i curatori scelgono cosa esporre dalla loro collezione, che significato dare alle mostre, danno forma alla rappresentazione visiva che sarà presentata e quindi ci saranno molti significati e interpretazioni in base alle scelte museali. È attraverso le attività di esposizione e interpretazione che il museo costruisce la propria visione, presenta una storia e soprattutto produce le risorse per l‟apprendimento.1 La crescita di consumo culturale in merito a questo ha aperto questioni di soggettività, significato e identità, tutti elementi centrali per l‟apprendimento. Allo scopo di educare, ogni museo ha presente al proprio interno un‟area dedicata all‟educazione, e viene sottolineato anche a livello legislativo come oggi sia indispensabile l‟attivazione del servizio educativo. Nel decreto del Ministero per i beni culturali del 10 maggio 2001, nella sezione III dell‟ambito VII viene precisato che “ è indispensabile l‟attivazione di un servizio educativo (che programmi, d‟intesa con la direzione, i programmi educativi, elabori progetti, curi i rapporti con le istituzioni scolastiche e con gli altri soggetti presenti sul territorio, produca e raccolga materiale didattico specifico) all‟interno del museo, o qualora non fosse possibile in comune con altri musei o istituzioni della stessa rete territoriale”.2 Tra le iniziative proposte dai musei assumono particolare importanza le proposte dirette alla formazione educativa del pubblico, completando la vocazione principale dell‟istituzione stessa e fondamentale per la crescita culturale della collettività del domani. Il processo che ha portato la didattica ad assumere un ruolo importante nei musei in Italia è stato però lungo e non sempre facile, e molto si deve al lavoro svolto dalla metà del novecento da alcuni lungimiranti direttori museali tra i quali spicca Palma Bucarelli, direttrice della Galleria nazionale d‟arte moderna di Roma dal 1944, con i suoi innovativi programmi di attività didattica svolti per avvicinare i giovani e gli studenti all‟arte, sopperendo così alla mancanza di una cultura artistica adeguata del tempo; ma anche quelli svolti da Fernanda Wittengs per la Pinacoteca di Brera dal 1947, Maria Fossi Todorow nella Galleria degli Uffizi dal 1970, Alessandra Mottola Molfino nel Museo Poldo Pezzoli di Milano dal 1973 e molti altri ancora, tra cui possiamo anche annoverare certi gesti speciali, come quello compiuto da Peggy Guggenheim quando ha aperto al pubblico alla domenica la sua collezione divenuta “veneziana”, e poi naturalmente di recente le esperienze importanti portate avanti dal Museo d‟arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) e i Musei Civici Veneziani. 1 Cfr., Museums and Education, Purpose, Pedagogy, Performance, E. Hooper-Greenhill, Routledge, London, New- York, 2007, pp. 1-3. 2 Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 10 Maggio 2001, ambito VII, sezione III, p. 205. 3 Queste considerazioni costituiscono l‟inizio del presente lavoro di ricerca, che attraverso uno studio bibliografico mi ha permesso di approfondire lo studio della didattica museale e i suoi primi sviluppi che l‟hanno portata ad essere quella che abbiamo oggi nei musei. L‟idea di questo elaborato è nato dal rapporto di collaborazione intrapreso durante un tirocinio effettuato presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia grazie ad una convenzione in atto con l‟Università Cà Foscari Venezia. Quell‟esperienza, della durata di tre mesi, da marzo a maggio 2013, si è poi evoluta con dei successivi rapporti di collaborazione durante il corso dell‟anno e mi ha permesso di conoscere in prima persona tutte le attività che svolge il museo, ponendo particolare attenzione alle attività didattiche in quanto è stata data da parte mia una preferenza di approfondimento e partecipazione a queste dall‟inizio. Il mio lavoro si pone l‟obbiettivo di studiare le proposte didattiche della Peggy Guggenheim Collection, trovando necessario analizzare successivamente l‟attività didattica di altre due istituzioni museali: il Museo d‟arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) per la sua importante attività pionieristica, la prima esperienza didattica rivolta all‟arte contemporanea in Italia affrontata dai primi anni Ottanta grazie alle decisioni rivelatesi vincenti dell‟allora direttrice Gabriella Belli e i Musei Civici Veneziani, tra i più importanti sistemi museali in Europa per la loro complessità a livello di grandezza e valore artistico con la conseguente ampia proposta di attività didattiche. Dopo aver approfondito la didattica museale, ho sviluppato nel secondo capitolo un‟analisi della Peggy Guggenheim Collection attraverso una ricostruzione storica della formazione della collezione fino ad arrivare allo stato attuale del museo, analizzando gli elementi di specificità e le modalità attuali della sua gestione. Nel terzo capitolo si troverà l‟analisi di tutte le proposte didattiche offerte dalla collezione ai visitatori, descrivendo la struttura e il funzionamento del dipartimento didattico con tutti i progetti offerti, analizzando più approfonditamente alcuni progetti che ho vissuto personalmente partecipandovi o vedendoli realizzare come: l‟Internship, il Kids Day, A Scuola di Guggenheim, il Kids Creative Lab e la Settimana gratuita per i Veneziani. Infine, nel quarto capitolo propongo lo studio di due istituzioni museali, il Mart e i Musei Civici Veneziani, per comprendere lo sviluppo della didattica e come si concretizza la loro offerta per il pubblico. Ovviamente, essendo la Peggy Guggenheim Collection l‟oggetto principale di questo elaborato, ho deciso di sviluppare per loro un‟analisi più generica ma che fa emergere le loro caratteristiche principali. A conclusione del lavoro, ho tratto delle valutazioni sul lavoro svolto dalla Peggy Guggenheim Collection, determinando delle riflessioni sul suo operato in confronto con il Mart e i Musei Civici Veneziani. 4 I CAPITOLO - LA DIDATTICA MUSEALE 1.1 Una breve storia sulla didattica museale La trattazione della didattica della Peggy Guggenheim Collection non può prescindere da un‟introduzione inerente la nascita e lo sviluppo della didattica museale, l‟intenzione di questo capitolo è quindi di introdurre la storia dei musei riguardo la loro didattica. La creazione dei musei come istituzione culturale e politica risale alla fine del Settecento con l‟apertura al pubblico del Louvre, quando la Rivoluzione Francese proclama a tutti gli effetti che il museo era un‟istituzione di interesse
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