SPOLETO Arte E Cultura
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
SPOLETO, Basilica di San Salvatore PATRIMONIO MONDIALE UNESCO dal 2011 SPOLETO Arte e Cultura Comuni di SPOLETO Campello sul Clitunno Castel Ritaldi Giano dell’Umbria 7856427038319 Sommario Introduzione pag. 3 STORIA pag. 6 glI ITIneRARI dI vISITA pag. 9 Trekking breve pag. 10 I dieci luoghi da non perdere Trekking urbano pag. 38 Più di 2000 anni di arte e cultura Trekking fuori città pag. 54 Tra natura e monumenti Percorsi nel territorio pag. 60 le Frazioni e i Comuni Come raggiungerci pag. 72 Coordinamento editoriale: Direzione Cultura e Turismo, Comune di Spoleto Progetto grafico: Mario Brunetti, Emaki Fotografie: Archivio Comune di Spoleto, Emaki srl, Massimo Menghini Cartografie: Stefano Bonilli, Emaki Stampa: Litostampa 3B, Spoleto © 2011 Tutti i diritti riservati L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari di diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione. Info: Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica piazza della Libertà, 7 - 06049 Spoleto Volto femminile anonimo scultore, XIII sec. Tel. 0743 218 620/621 - Fax 0743 218 641 Museo Nazionale del [email protected] - [email protected] Ducato, Spoleto www.comune.spoleto.pg.it - www.spoletocard.it 1 pubblicità Introduzione Spoleto, città-teatro tra storia e cultura l fascino della storia di Spoleto, mostra del 1962, “Sculture nella Idall’epoca romana al Ducato città”. Ed è ancora qui che da più Longobardo, dall’età comunale al di sessant’anni i giovani talenti Rinascimento, attraverso le pietre della lirica studiano e debuttano dei suoi monumenti, ha sedotto nella stagione del Teatro Lirico “turisti” d’eccezione, tra i quali Jo - Sperimentale e i più affermati stu - hann Wolfgang Goethe, Percy diosi si danno appuntamento ogni Bysshe Shelley, Hermann Hesse. anno, da oltre cinquant’anni, per Un fascino, ancora oggi, intatto; confrontarsi sulle tematiche del - per chi arriva da Roma, percor - l’Alto Medioevo, durante la Setti - rendo la Strada Statale Flaminia, mana di Studio del Centro Italia - è riservata una delle vedute pa - no di Studi sull’Alto Medioevo. noramiche più suggestive della Non meno suggestiva è la conti - città: vista da qui, totalmente im - nuità tra centro storico e ambien - mersa nel verde, Spoleto non è te naturale. Basta percorrere po - troppo diversa da come appariva chi passi e dalla piazza del Co - ai viaggiatori del Settecento e mune si è già al giro della Rocca, dell’Ottocento. Ogni epoca ha la - passeggiata di straordinaria bel - sciato il suo segno, ma sempre ri - lezza che apre la vista fino a Pe - spettando l’armonia del rapporto rugia e che, attraverso il Ponte tra la città e la natura e l’equilibrio delle Torri, collega la città al Mon - degli spazi. Spoleto presenta un teluco, col suo antico bosco di insieme di monumenti di estrema lecci da sempre protetto. I percor - bellezza e di appassionante di - si che si snodano dal monte ver - versità, che hanno la particolarità so la Valnerina sono tracciati lun - di mostrare, dall’età del bronzo fi - go le vie che percorrevano i mo - no all’epoca moderna, un’evolu - naci e che hanno consentito l’in - zione artistica ininterrotta. La città contro tra l’esperienza benedetti - ha una struttura molto particolare, na e quella francescana, la cui sviluppata a piani congiunti l’un spiritualità si respira nei nascosti, l’altro da piccole vie e stretti vicoli sorprendenti eremi e negli im - e saldati dai vari palazzi. È tra provvisi belvedere. Su uno di queste “meravigliose facciate di questi è ricordata l’affermazione calde pietre indorate dal sole di di san Francesco: “Non ho mai vi - secoli” (A. Moravia) che Gian sto nulla di più piacevole della Carlo Menotti ha trovato il luogo mia valle spoletana” e furono pro - ideale per istituire il punto d’in - prio questi luoghi a far scrivere a contro tra la cultura europea e Michelangelo Buonarroti di aver quella nordamericana, facendo avuto “gran piacere nelle monta - nascere, nel 1958, il Festival dei gne di Spoleto … perché vera - Due Mondi – ancora oggi uno tra mente non si trova pace se non i più stimolanti appuntamenti cul - nei boschi”. Appena fuori dalla cit - turali del Paese – e Giovanni Ca - tà, si rincorrono gli antichi, pittore - randente ha avuto l’ispirazione di schi paesi, stretti intorno ai loro trasformare, forse per la prima castelli o immersi nel mare can - volta, una città in un museo a cie - giante degli uliveti che, sugli ordi - lo aperto, grazie alla spettacolare nati terrazzamenti, si inerpicano 2 3 Introduzione Introduzione lungo le colline spoletine, fino a territorio rapiscono i visitatori e li Panorama con la Rocca Albornoziana lasciare spazio ai castagni, che fanno innamorare; difficilmente ornano la via che conduce in Val - chi arriva qui può fare a meno di nerina, territorio aspro, incante - tornare. vole, irto di monti che si aprono e cingono il Pian Grande di Castel - luccio. Sull’altro versante, poco fuori Spoleto, troviamo le celebra - tissime Fonti del Clitunno, canta - te da Virgilio, Byron, Carducci: un angolo di eccezionale bellezza, con il laghetto trasparentissimo nel quale si rispecchiano pioppi e salici piangenti. La quiete soave che vi si respira fa di questa pic - cola oasi di delicata, rarefatta at - mosfera un luogo unico e indi - J. M. W. Turner, Veduta di Spoleto , 1819 Cavaliere in lizza , anonimo scultore menticabile. Così Spoleto e il suo Museo Nazionale del Ducato, Spoleto Spoleto in una incisione del 1643 di F. B. Werner Le Fonti del Clitunno Basilica di San Salvatore, sec. VII-VIII, interno Alexander Calder, Manifesto, 1962 4 5 Storia Storia Le mura ciclopiche nel tratto di via Cecili Arco di Druso e Germanico ritrovamenti sul colle Sant’Elia con la sua elezione intorno al 570 I(XI-X sec. a.C.) e la cinta urbi - a capitale del Ducato Longobardo ca in opera poligonale (III-I sec. che, passato poi a dinastie fran - Casa romana a.C.) testimoniano la vitalità del che e tedesche, si mantenne flo - centro umbro ancor prima della rido e indipendente fino al XII conquista da parte dei Romani. sec. I suoi confini arrivarono al - Colonia dal 241 a.C. Spoletium l’Adriatico a est, al Ducato di Be - conseguì la cittadinanza romana nevento a sud, al Patrimonio di con la Lex Iulia del 90 a.C . dive - san Pietro a ovest e al Corridoio nendo municipium . Crebbe e si bizantino a nord. Il ruolo di Spole - arricchì durante tutto il periodo re - to quale città capitale è testimo - pubblicano (III-I sec. a.C.) e im - niato dal mantenimento del titolo periale (27 a.C.-395 d.C.) come di Caput Umbriae fino al XIX sec. testimoniano notevoli edifici civili Testimonianze del fervore artisti - e religiosi: la casa romana, il tea - co che aveva caratterizzato l’epo - tro, il ponte Sanguinario, l’arco di ca altomedioevale sono state re - Druso, i resti del tempio nell’area centemente scoperte a Palazzo del foro (attuale piazza del Mer - Mauri (mosaico del VI sec.) e a cato) e l’anfiteatro; quest’ultimo, Palazzo Pianciani (mosaico del all’interno di un’area in fase di re - VII sec.). Nel 1155 Spoleto, già li - Alberto Sotio, Crocifisso (part.), 1187 Santissima Icone , sec. XII cupero, allo stato attuale è difficil - bero Comune, venne distrutta da mente visitabile. Il volto della città Federico Barbarossa – che iniziò a mutare nel IV sec. quan - trent’anni dopo donerà, in segno do divenne titolare di una sede di riconciliazione, la Santissima episcopale con la nomina di S. Icone , famosa immagine miraco - Brizio a primo vescovo di Spoleto losa custodita nel Duomo – e, e nel centro abitato come nelle con la successiva resa del duca campagne sorsero chiese e mo - imperiale Corrado d’Urslingen, la nasteri. Lungo le pendici di Mon - città entrò definitivamente nell’or - teluco, noto come monte sacro , bita dello Stato della Chiesa di cui collegato alla città attraverso il il Ducato, ridotto per dimensione, Ponte delle Torri, si stabilirono co - divenne parte. L’espansione ur - munità eremitiche costituite an - bana del XIII sec. portò all’esi - che da monaci venuti dall’Oriente genza di erigere una nuova e più dall’anno 400 in avanti. Il capitolo ampia cinta di mura che si delibe - delle invasioni e delle guerre bar - rò con lo Statuto del 1296, il più bariche si concluse per Spoleto antico che ci sia giunto. Filippo Lippi, gli affreschi nel Duomo (part.), sec. XV 6 7 Storia Am piamente restaurata per tutto il Rieti, fino all’ingresso nel Regno Quattrocento, secolo a cui si deve d’Italia nel 1860. Con l’Unità Peru - GLI ITINeRARI DI VISITA anche la ricostruzione delle porte gia divenne capoluogo della neoi - urbiche (costruite con i proventi stituita Provincia dell’Umbria e dei benefici concessi da papa Nic - Spoleto venne equiparata agli altri colò V, lo stesso che fece rinnova - comuni a capo di circondari. Dal re la Rocca), la cinta muraria in - punto di vista architettonico e ur - globava ampie porzioni di terreno banistico si registrano radicali tra - non edificato che si prevedeva di - sformazioni del suo assetto con ventassero la naturale espansio - l’apertura della Strada nazionale ne dell’abitato. Ancora per tutto il corriera – la Traversa interna – Cinquecento si registrarono nu - una moderna arteria che, passan - merosi interventi di rinnovamento do all’interno dell’abitato, rappre - ai principali edifici cittadini, sia sentava un accesso privilegiato pubblici che privati, in un clima di agli edifici delle principali famiglie intensa attività edilizia che si pro - cittadine, ma che causò forti stra - trarrà fino ai primi decenni del se - volgimenti. Al progettista della colo successivo. È in questo pe - Traversa, Ireneo Aleandri, si deve riodo che porzioni di immobili si anche la realizzazione del Teatro fondono per realizzare palazzi più Nuovo, inaugurato nel 1864.