Mario Enrico Delpini

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Mario Enrico Delpini INFORMATORE PARROCCHIALE SETTEMBRE 2017 - Anno 112 - Numero 8 Ingresso in Diocesi del nuovo vescovo Mario Enrico Delpini 24 settembre 2017 Settembre - 1 ITINERARI DI PREPARAZIONE CONTATTI TELEFONICI AL SANTO BATTESIMO Don Eugenio Folcio tel: 0341 681593 cell: 347 2632909 Domenica 3 settembre: ore 16.00, in Oratorio (sala fax: 0341 681593 mons. Colombo), incontro di preparazione con i genitori, padrini e madrine. Don Andrea Mellera cell. 3471871296 Sabato 16 settembre: ore 18.00, in Chiesa parroc- Don Angelo Ronchi cell. 329 1330573 chiale, presentazione dei battezzandi alla Comunità. Asilo di via Marconi tel: 0341 681610 Domenica 1 ottobre: ore 11.00 e ore 16.00 in Chie- Oratorio tel: 0341 681511 sa parrocchiale, celebrazione del S. Battesimo. Casa di Riposo tel: 0341 6534100 CONTATTI MAIL Editoriale Parrocchia [email protected] www.parrocchiaolginate.it Oratorio [email protected] CREDO, AIUTAMI NELLA MIA INCREDULITÀ Don Andrea [email protected] Chierichetti [email protected] Gruppo Famiglie [email protected] Nel dialogo tra un credente e un ateo, Achille Campanile famoso per il suo umorismo paradossale, ci offre una battuta Gruppo InCanto [email protected] molto graffiante: Runners [email protected] Il credente: “Io sono credente, signore, afflitto dal dubbio che Dio non esista.” Redazione [email protected] L’ateo: “Io, peggio. Sono un ateo, signore, afflitto dal dubbio che Dio, invece, esista realmente.” È terribile. La Voce È la nostra perenne condizione. Attraversati dal dubbio, ogni giorno dobbiamo abbeverarci alle fontane della fede e Teatro Jolly: [email protected] della incredulità. Con parole incisive il grande scrittore Dostoevskij analizza lo stato interiore, spesso lacerante, del credente. ORDINAZIONE DIACONALE: 30 SETTEMBRE 2017 “Sono un figlio del secolo, un figlio della mancanza di fede e del dubbio quotidiano e lo sono fino al midollo. Quanti IN COPERTINA: IL NOSTRO NUOVO ARCIVESCOVO MONS. MARIO ENRICO DELPINI crudeli tormenti mi è costato e mi costa tuttora quel desiderio della fede che nell’anima mi è tanto più forte quanto sono presenti in me motivazioni contrarie. Tuttavia Dio talvolta mi manda momenti nei quali mi sento assoluta- mente in pace. In tali momenti, io ho dato forma in me ad un simbolo di fede nel quale tutto è per me chiaro e santo. Questo simbolo è molto semplice, eccolo: credere che non c’è nulla di più bello, di più profondo, di più ragionevole, di più coraggioso e di più perfetto di Cristo e con fervido amore ripetermi che non solo non c’è, ma non può esserci. Di più: se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori della verità, mi dimostrasse che veramente la verità non è in Cristo, beh, io preferirei restare lo stesso con Cristo, piuttosto che con la verità”. Cristo è venuto a scuotere le coscienze. Non si accontenta di facili entusiasmi, ne di giustificazioni di comodo del tipo: MATRIMONI “Sono credente e non praticante”, chiede una adesione radicale, senza se e ma. Amare non è guardarsi negli occhi, ma guardare La fede è lotta. Come quella di Abramo che sale sul monte Moria, come quella di Giacobbe che combatte nella notte insieme verso la stessa mèta lungo il fiume Jabbok. Umberto Marinò con Francesca Maria Ferranti – Stefano A ciascuno, pur in forme e modalità diverse, è chiesto di portare ogni giorno la croce del combattimento spirituale. Donghi con Giada Colombo - Matteo Panzeri con Valeria La testimonianza di don Luigi Serenthà, teologo e rettore del Seminario, morto a 48 anni, ci conferma che la fede è Valsecchi lotta aspra e difficile e che è un dono del Signore da invocare. “Una cosa che ho capito profondamente in questi giorni è proprio che la fede è donata dal Signore…. Ho capito cos’è Presso FUNERALI la fede proprio nei primi giorni dopo l’operazione quando da me riuscivo ad esprimere solo tanta paura…. Il poter GIOIELLERIA BASSANI via Redaelli 19 dire a Gesù anche in quei momenti, in cui non potevo far altro se non avere paura: “Gesù ti voglio bene, io mi metto Olginate (LC) La vita ci è data per conoscere Dio, la morte per 0341682858 trovarlo, l’eternità per possederlo nelle tue mani”,era la prova sicura che la fede non nasceva da me. Era il Signore che in quei momenti mi diceva: Carla Maria Stefanoni ved. Mandelli, anni 88 “Anche se non sei capace di fare niente, anche se sei capace solo di avere paura, io sono qui con te”. Adriana Bonfanti ved. Rocca, anni 77 Anche noi, come ci insegna il Vangelo, (Mc. 9, 14-24), siamo chiamati ogni giorno a invocare il dono della fede con le Rita Pirola cg. Farina, anni 70 parole di quel padre, che in ginocchio supplicava Gesù: “Signore, io credo, ma tu aiuta la mia incredulità.” Clelia Minet ved. Invernizzi, anni 88 Buon cammino! 2 - La Voce di Olginate Settembre - 3 Vita di chiesa sioni, ho una grande ammirazio- ne per i preti ambrosiani e conto sulla loro comprensione e colla- borazione quotidiana perché non Mons. Mario Enrico Delpini nasce a Gallarate, in provincia di Va- IL PRIMO SALUTO ALLA DIOCESI rese ed arcidiocesi di Milano, il 29 luglio 1951, da Antonio e Rosa siano troppo deluse le esigenze Delpini, terzo di sei figli. Cresce a Jerago con Orago, nella parrocchia DI MONS. MARIO DELPINI e le aspettative della gente che san Giorgio di Jerago. Entra nel Seminario di Milano nella sede di Ve- amiamo. negono Inferiore, nell’ottobre 1967, per frequentare la I liceo classico. NUOVO ARCIVESCOVO DI MILANO I laici e i Consacrati che vivono Il 7 giugno 1975 è ordinato presbitero, nel duomo di Milano, dal car- in Diocesi si riconoscono per la “Una Chiesa amica di tutti” Sono stato per tutta la mia vita in Per essere all’altezza delle que- dinale Giovanni Colombo. loro intelligenza, intraprendenza Vivo questo momento con un’a- Diocesi e ho contribuito a molte stioni che si affrontano a Mila- Dal 1975 al 1987 insegna nel seminario minore dell’arcidiocesi di Mi- e amore per la Chiesa: ho bisogno cuta percezione della mia inade- decisioni da quando il cardinale no, città ricca di storia, di cultu- lano, prima a Seveso poi a Venegono Inferiore. In questi anni conse- di tutti e del resto la nostra Chie- guatezza per il ministero al quale Martini mi ha chiamato ad essere ra, di ricerca, di innovazione ci gue la laurea in lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore sa deve rivelare in modo sempre mi ha chiamato papa Francesco. rettore del Seminario ad oggi. vorrebbe un vescovo geniale. Se di Milano e la licenza in teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia più evidente i tratti di sinodalità settentrionale , Alunno del Pontificio seminario lombardo, frequenta Sono immensamente grato a papa Alcune scelte sono state giuste considero la bibliografia dei miei e corresponsabilità che il Conci- l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, fino ad ottenere il diplo- Francesco per questo segno di fi- e gradite, altre sono state forse predecessori, in particolare del lio Vaticano II ha delineato. Per ma in Scienze Teologiche e Patristiche. Può allora dedicarsi all’inse- ducia, ma questo non toglie che sbagliate e sgradite. Ecco vorrei cardinale Scola, del cardinale disegnare il volto della comuni- gnamento della lingua greca e della patrologia presso il seminario di avverto tutta la sproporzione tra chiedere a tutti di non restare im- Tettamanzi, del cardinale Marti- Milano, nelle sedi di Seveso e Venegono Inferiore. tà futura che si configura con il il compito al quale sono chiamato pigliati nel risentimento, vorrei ni, mi sento persino in imbarazzo contributo di tutti, con l’apporto Nel 1989 viene nominato rettore del seminario minore di Venegono e quello che io sono. chiedere scusa per quello che ha constatando di aver scritto poco di tante tradizioni culturali e re- Inferiore; nel 1993 diventa rettore nel quadriennio teologico; dal causato sofferenza e malumore più che qualche battuta. Ho quin- 1993 al 2000 è docente della Facoltà teologica dell’Italia settentrio- L’inadeguatezza si percepisce già ligiose e capace di far fronte alle e chiedere a tutti quella benevo- di bisogno del confronto, del con- nale e presso il seminario arcivescovile nelle sedi di Saronno e poi di dal nome: gli Arcivescovi di Mi- necessità di tutti ci vorrebbe una lenza e condivisione che rende siglio, dell’insegnamento di tanti Seveso. Dal 2000 al 2006 è rettore maggiore dei seminari di Milano. lano hanno nomi illustri, come straordinaria apertura di mente e visibile una comunione profon- maestri di teologia e di ogni altro Nel 2006 viene nominato vicario episcopale della Zona Pastorale VI di Angelo, Dionigi, Carlo Maria, di cuore e io mi sento troppo pro- da e consenta di essere un segno sapere che rendono così signifi- Melegnano, lasciando gli incarichi ricoperti in seminario. Giovanni, Giovanni Battista ecce- vinciale e locale. tera. Ma Mario che nome è? Già si di speranza per tutti coloro che cative le istituzioni accademiche Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Mi- Ho quindi bisogno che tutti gli può prevedere che si tratta di un guardano alla Chiesa di Milano e i centri di cultura di cui Milano lano e vescovo titolare di Stefaniaco; riceve l’ordinazione episcopale il 23 uomini e le donne che abitano in settembre dello stesso anno, nella cattedrale di Milano, con il vescovo vescovo piuttosto ordinario. Sono come a una presenza amica, acco- può vantarsi. Diocesi, da qualunque parte del Franco Giulio Brambilla, dal cardinale Dionigi Tettamanzi. stato per tutta la mia vita in Dio- gliente, capace di diffondere sere- Per orientare il cammino di un mondo provengano, qualunque cesi di Milano e perciò sono cono- nità e di costruire la pace.
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