LA VIA DEL MUSONE

in viaggio alla scoperta delle sorgenti del fiume Musone

GAL Colli Esini Contratto di fiume San Vicino Vie del Musone1 CONTRATTO DI FIUME DEL MUSONE GAL COLLI ESINI - SAN VICINO ASSOCIAZIONE RIVIERA DEL CONERO COMUNE DI LA VIA DEL MUSONE COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI SANTA MARIA NUOVA COMUNE DI in viaggio alla scoperta delle

COMUNE DI APPIGNANO sorgenti del fiume Musone COMUNE DI CASTELFIDARDO COMUNE DI GAGLIOLE COMUNE DI JESI COMUNE DI LORETO COMUNE DI MONTEFANO COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI POLVERIGI COMUNE DI COMUNE DI RECANATI COMUNE DI SAN SEVERINO MARCHE COMUNE DI TREIA

CONSORZIO BONIFICA MARCHE CEA - SELVA DI CASTELFIDARDO CEA - LA CONFLUENZA, OSIMO ACQUAMBIENTE MARCHE SRL ASTEA SPA FONDAZIONE OPERE LAICHE LAURETANE E CASA HERMES ARCA BENEFIT SANTA PAOLINA FARM ASS. LE TRE FRAZIONI “CERVIDONE - SAN VITTORE - MARCIANELLO” AZIENDA AGRICOLA SAVORETTI 1565 MULINO BRAVI

2 3 GIORNO Dal MARE ALLA CONFLUENZA 1 COL FIUMICELLOGIORNO 1 IL CEA LA CONFLUENZA

Dalla foce del fiume al Santuario di Loreto, salendo la Scala Santa, per poi scendere LAGHETTO DI Fiume CAMPOCAVALLO Musone nella valle del Musone costeggiando Tutto ebbe inizio mentre passeggiavamo lungo la spiaggia, con lo sfondo il fiume fino a Campocavallo ed al Centro Osimo - boscoso del Monte Conero e la linea netta dell’orizzonte del mare Adriatico. Educazione Ambientale “la Confluenza” Campocavallo Ad un tratto una via d’acqua ci impedisce il passo: un fiume! “È il Musone” ci nei pressi di Padiglione di Osimo. informa cortesemente una signora indicando verso occidente: “viene da lassù”. Restammo ad osservare quei lontani monti azzurri e il profilo di quello più Azienda agraria alto, come piegato di lato. Savoretti Recanati La sera chiedemmo informazioni all’ufficio turistico. L’addetto sembrò capire Castelfidardo subito il nostro interesse e ci diede uno scritto: “parla proprio della nascita ACQUEDOTTO PONTIFICIO STACCARE del fiume Musone” disse. Leggemmo d’un fiato quello strano racconto quasi SELVA CON SELVA DI GRAFICA mitologico e ne fummo affascinati (vedi pag. 21). La mattina dopo eravamo CASTELFIDARDO già in cammino lungo il sentiero che costeggia il fiume, separati solo da radi SANTUARIO DELLA SANTA FONDAZIONE FERRETTI canneti e qualche quercia. CASA DI LORETO scalinata CEA Selva di Castelfidardo santa A sud la piana di Scossicci era il vasto piano di appoggio della collina di Loreto LA BANDIERUOLA e dell’imponente Santuario della Santa Casa. Incontrammo un pescatore e ci fermammo a parlare della bellezza di quel luogo e della nostra intenzione di percorrere la valle fino alle sorgenti del Musone. “Se volete andare risalendo MARE ADRIATICO il fiume” - ci disse - “vi consiglio di fare una piccola deviazione. Salite a Loreto. Dal Belvedere avrete una visione più completa di questa parte della valle”. Seguimmo il suo consiglio che si rivelò davvero prezioso. •La Selva di Castelfidardo è il primo nelle Marche ad avere la qualifica Forest Therapy per combattere i disturbi da deficit di natura con lo Shinrin Yoku “immersione forestale”. La Selva soc. coop. sociale si occupa anche di VIA DELLA BATTAGLIA, 52 CASTELFIDARDO (AN) agricoltura biologica e paesaggistica, 071 780156 producendo pregiati prodotti bio come telefono: oli monovarietali, conserve, confetture 4 email: [email protected] di frutti selvatici e miele 5 Raggiunta la piccola chiesa della Banderuola, dove a leggenda narra Scendiamo da Loreto lungo l’antica strada per che si posò un poco la Santa Casa prima di posarsi a Loreto, Recanati e ci fermiamo sotto le arcate dell’ac- giungiamo in breve alla stazione ferroviaria quedotto fatto costruire da papa Paolo V agli inizi ed alla Scala Santa, che conduce al Santuario del XVII sec. della Santa Casa di Loreto. Da qui puntiamo diretti verso il fiume percorrendo strade bianche. ALBERO TABERNACOLO Incontriamo un agricoltore che ci inviata a vedere il suo intervento di sistemazione delle sponde. CHIESETTA DELLA BANDERUOLA Il Musone appare più bello e accessibile di quello lasciato nella piana di Scossicci. Saliamo la scalinata lentamente per godere del panorama che dal Belvedere, ai piedi del Santuario, LA SELVA ci svela l’andamento del fiume nella valle. AVER CURA DEL FIUME GUERRA E PACE Massimilano è un giovane Strano che in un luogo che diffonde agricoltore. Si è laureato in una cultura di pace si siano combat- - agraria, per acquisire una viso tute grandi battaglie. Guardando - alla vicina Selva di Castelfidardo ne scientifica, ma senza abban s’odono ancor gli echi della batta- donare la tradizione. Come da glia del 18 settembre 1860 che vide l’esercito piemontese sconfiggere MONUMENTO sempre facevano i contadini, ha quello pontificio, unendo l’Italia da A CIALDINI deciso di prendersi cura del nord a sud sotto il tricolore, attorno CASTELFIDARDO - alla preistorica foresta chiamata nel fiume, applicando però i princi - i‘600 laghi “Selva di campocavallo tutta in piano” perchè pi dell’ecologia e dell’idrogeo estesa fino al mare. Oggi della fore- logia, piantando centinaia di sta restano 39 ettari riconosciuti come area floristica protetta della alberi accanto alle sponde. Oggi - Regione Marche e Sito d’Interesse la domenica, quando Massimi Comunitario. La Selva è gestita della CIMITERO POLACCO - Fondazione Ferretti, sita in un’anti- liano organizza una festa, cen ca casa colonica. Con il proprio tinaia di persone accorrono è una pista centro di educazione ambientale - A Campocavallo c’ “C.E.A. Selva di Castelfidardo”, in lungo il fiume e i bambini tor ciclabileCAMPAGNA diritta MARCHIGIANA che collega il collaborazione con università ed nano a farci il bagno. enti pubblici e privati, svolge attività fiume all’imponente Santuario scientifiche, naturalistiche e stori- della Beata Vergine Addolorata. co-risorgimentali, organizza mani- festazioni culturali e fornisce servi- zi di visite guidate nel bosco, 6nell’area della battaglia e nei musei. 7 Riprendiamo il cammino lungo il cea GIORNO DAL CEA DI OSIMO A SAN i percorsi vicinali, la confluenza circondati, quasi ViTTORE DI CINGOLI osservati dall’al- 2 to, dai paesi di Recanati, Castelfidar- L’associazione “La Confluenza” gestisce dal 2012 il Centro do e Osimo. Arriviamo ai laghetti di S. VITTORE Jesi Campocavallo, dove ritroviamo il educazione Ambientale di pro- ABAZIA DI SAN VITTORE fiume. C’è tanta gente qui che la prietà della Provincia di An - IL FIUME INCANTATO frequenta, come anche i bei percorsi cona. La struttura si compone Fiume ombrosi lungo il fiume e fin dentro Musone l’alveo. Alcuni pannelli didattici di un edificio rurale ristrut - Castelrosino spiegano l’habitat fluviale e la turato e di uno spazio verde CASA CON TORRI Le colline boscose di Santa storia dei luoghi. adiacente di 1500 mq che CANTALUPO Paolina, nella terra che fu comprende un bel tratto del avamposto dei Galli senoni, Jesi fiume Musone. L’associazione tra ville, molini fortificati S. Maria Nuova organizza eventi di didattica e presidi templari fino a San ambientale e gestisce un per - Vittore, dove si ha ancora Filottrano MONTE TORTO corso naturalistico che si sno - memoria di un’antica città VILLA ROMANA scomparsa e di una fonte da dentro l’alveo fluviale, Casenuove di Osimo di acqua miracolosa… creato per favorire la conos - VILLA SPADA MOLINO cenza della morfologia, della S. POLO VIA CAPANNE, 11 OSIMO (AN) biodiversità, della storia e FATTORIA DIDATTICA S. PAOLINA telefono: 3407720361 delle particolarità del luogo. NECROPOLI GALLICA email: [email protected] Fiume Musone In breve incontriamo la confluenza del tor- Montefano rente Fiumicello e, poco dopo, la bella sede del C.E.A. “La confluenza”, dove i ragazzi S. DOMENICO dell’associazione ci permettono di accamparci per la notte. Padiglione IL CEA di Osimo LA CONFLUENZA LA CHIESA DI S.DOMENICO, A PADIGLIONE, È LA PIÙ ANTICA DEL TERRITORIO OSIMANO, EDIFICATA NELLA METÀ DEL XIII SECOLO. IL 4 AGOSTO, FINO A METÀ ‘800, SI TENEVA NELLA ZONA UN’IMPORTANTE FIERA DEL FIUME INCANTATO 8 BESTIAME A SAN VITTORE 9 Risaliamo in riva destra del fiume, lungo la strada Poseguendo, ci imbattiamo in una tozza torre che porta ai rilievi boscosi di S.Paolina. A queste che domina la piana ai piedi di un versante strane colline in successione corrisponde, sull’altro boscoso, a guardia di un ponte sul fiume. In versante della valle, il rilievo di Monte Cerno e realtà un mulino e la sua forma ci fa capire quello, poco distante, di Monte Torto, entrambi con quanto importante era un tempo la sommità piana. il luogo dove si produceva la farina.

Questo è il territorio dei Galli senoni, tribù celtica che qui raggiunse il suo limite sud nell’espansione lungo la penisola italiana. Qui sono state trovate SITO ARCHEOLOGICO ricche tombe e corredi funebri.

Poi vennero i Romani, come testimonia il sito di Sopra il Molino, in posizione Monte Torto, dove da oltre duemila anni si produce dominante sul fitto bosco e l’olio di oliva e si lavora l’uva per ottenere un Villa Spada, bell’esempio delle ottimo vino. A Santa Paolina, nel luogo dove riposa- antiche dimore signorili che caratterizzano il paesaggio no i celti, oggi pascolano cammelli, lama e altri rurale di Osimo e Filottrano. strani animali… SITO ARCHEOLOGICO

BAGNO NEL FIUME SANTA PAOLINA FARM

Ma prima di salire a visitare Tra dolci colline boscate, nel luogo dove riposano la villa siamo distratti da un da 2000 anni i Galli Se - clamore di voci che sembrano noni, passeggiano oggi

provenire dal fiume. MUSONE DEL VALLE cammelli, lama e altri an - imali esotici, accanti ad altri più “nostrani”. Ci affacciamo sul ponte e sotto di i Unlaghi luogo di campocavallo di meraviglia e conoscenza per piccoli e noi una trentina di bambini fanno LE VISITE SONO GUIDATE E SOLO grandi visitatori. il bagno nel fiume, come un tempo, Una fattoria didattica tra SU PRENOTAZIONE le più belle della Regione. sotto la piccola cascata formata da una briglia. telefono e WhatsApp: 3349667382 10 email: [email protected] 10 11 GIORNO da san vittore di cingoli 3 al lago di Castreccioni Passando sul bel crinale a sud della media valle del Musone la vista spazia sulle montagne e sulla antica città di Cingoli. Apiro CASTRECCIONI L'ACQUA DELLA DEA Farine di grano tenero, farro e LAGO granoturco da agricoltura biologi- CASTRECCIONI ca locale, macinate a pietra CROCIFISSO DI CANTALUPO utilizzando l’energia dell’acqua da A san Vittore nell’area dove si 5 secoli. suppone fosse l’antica città VIA VALCARECCE 2 62011 CINGOLI (MC) romana di Planina, c’è il sito telefono: 3357665466 di una sorgente, forse ancora Arriviamo a Cantalupo, dove un PONTE ROMANICO email: [email protected] attiva, famosa per le sue virtù originale crocefisso ci indica la via salutari, chiamata “fonte di del fondovalle risalendo la quale in san Giovanni”. Ancora oggi breve arriviamo al luogo dove sorge LE CASCATELLE alla vigilia della ricorrenza un’antica abbazia, ma anche, ancora del santo, la sera del 23 giug - sepolta, una città romana, costruita MOLINO BRAVI I no, c’è l’usanza di fare “l’acqua accanto ad una fonte sacra da MOLINO BRAVI II Staffolo di san Giovanni” ponendo in tempo immemorabile e luogo di SAN BIAGIO una ciotola acqua d sorgente incontro di popolazioni italiche, S. FRANCESCO con immersi fiori di campo e etrusche e celtiche. Lungo il fiume Cingoli lasciandola alla luce della i cittadini hanno realizzato il loro luna perchè le infonda virtù Jesi “fiume incantato”, un angolo di ABBAZIA DEI SANTI magiche. La mattina del 24 IL FIUME INCANTATO QUATTRO CORONATI l’acqua viene usata per lavare paradiso lungo la riva del fiume. Fiume il viso e il corpo ed avrebbe il Lì decidiamo di passare la notte. Musone potere di scacciare le malattie e soprattutto favorire la fecondità nelle giovani fanci - FONTE ulle. Un rito che sembra derivi Le vigne del verdicchio Doc, la piccola chiesa S. GIOVANNI da ancestrali culti della Dea che ricorda un miracolo di San Francesco, della fertilità e poi un antico mulino ad acqua che ancora macina a pietra una farina speciale, cascate d’acqua cristallina S. VITTORE e un maestoso ponte romanico. Un parco avventura e il più grande lago delle Marche 12 dove si specchiano i monti dell’Appennino. 13 Ritornati verso la via dell’interno molino bravi raggiungiamo una piccola area artigianale

e poi, dopo una chiesa abbandonata (S. Dal 1565 la famiglia Bravi ges - Biagio) ci troviamo al molino dei fratelli tisce il molino situato lungo il Bravi, dove dal ‘500 si macina il grano e il granoturco alla stessa maniera, con corso del Musone alimentato, l’energia dell’acqua. oggi come allora, dall’energia dell’acqua che muove le pesan - ti macine di pietra. L’accurata selezione dei grani locali, del

mais e del farro - tutti deriva - ti da coltivazioni biologiche - LA MATTINA ATTRAVERSIAMO determina la produzione di UN PAESAGGIO FATTO DI BOSCHI farine integrali di eccezionale E AREE SEMIABBANDONATE ATTRATTI DALLA SAGOMA INCONFONDIBILE qualità per ricchezza di pro- DEL SAN VICINO CHE CI GUIDA COME prietà organolettiche e sos - UNA STELLA POLARE. tanze nutritive MOLINO BRAVI

Incrociamo la strada che collega Jesi a Cingoli e un pastore ci invita a raggiungere la vicina Chiesa di Risaliamo il canale che porta l’acqua al molino al San Francesco, immersa tra i vigneti del verdicchio, fresco del bosco fino a raggiungere la zona nota come dove la leggenda vuole che il santo fece sgorgare una “le casctatelle” dove il Musone prende le senbianze fonte - ancora attiva – per ringraziare i coloni per di un piccolo paradiso di acque, dove non possiamo l’ospitalità ricevuta. non immergerci per poi prendere il sole sui prati che si allungano lungo le sponde.

CHIESA S. FRANCESCO

CASCATELLE IL CANALE DEL MOLINO DI CINGOLI 14 15 Chiediamo come si può proseguire fino al “ponte romano” di cui abbiamo sentito parlare. C’è un lungo giro da fare, oppure si può dal lago di castreccioni risalire il fiume “da dentro”. GIORNO alle sorgenti del Musone Il coraggio non ci manca e scegliamo 4 subito la seconda opzione. Un’esperienza indimenticabile… Tra splendide colline e antichi Ma non ci sentiamo di consigliarla: l’acqua castelli ai piedi delle montagne è gelida, in certi punti piuttosto alta e ci si incontra un’azienda che produce sono diversi salti rocciosi da superare. Gagliole straordinari salumi apprezzati Gli imponenti resti del ponte ci appaiono M. LAVACELLI (986 M) persino dai reali d’inghilterra. in uno spettacolo naturale straordinario ai Prati di Gagliole M. ARGENTARO (1024M) Al limite del bosco entriamo nei che è soltanto un preludio di quello che ci luoghi dove i partigiani combattero- attende poco più avanti: Il Lago di M. MARZOLARE no contro i nazifascisti per ricon- (974 M) CASE BIONDO A PIEDI NEL FIUME! Castreccioni, dove si specchiano i monti quistare la libertà. dell’Appennino VALDIOLA ALTA Lì dove, la valle si fa piccola e S. MARIA accogliente, una piccola chiesa con LUOGO DI ECCIDIO DELLA X IN VALDIOLA FAMIGLIA FALISTOCCO affreschi del ‘400, perduta nel bosco sopra un’altra fonte miracolosa… siamo a Valdiola, dimora della Dea, dove il fiume è generato.

CHIGIANO Castel S. Pietro - Elcito MONUMENTO AI PARTIGIANI X il lago di Apiro castreccioni S. Severino Marche

Anche detto il lago di Cingoli, è il più grande in vaso artifi - CASTELLO ciale delle Marche. Fu costrui - DI ALIFORNI to lungo il musone negli anni Fiume MOSCOSI ‘80. Si estende per oltre 2 Kmq Musone e raggiunge una profondità di 55 mt nei pressi della diga. Il ilago laghi ha di richiamatocampocavallo un gran numero di specie selvatiche e CASTRECCIONI costituisce oggi un’area natu - rale di particolare pregio. LAGO 16 CASTRECCIONI 17 Da Agello il panorama si estende sul territorio agrario compreso tra le dorsali boscose di Cingoli e del San Vicino, punteggiato da piccoli paesi arroccati sui versanti montani come Elcito e torri di avvistamento come quella di Isola e di Aliforni.

CHIGIANO ELCITO

Ci incamminiamo la mattina verso Moscosi affacciandoci sul ramo più meridi- onale del Lago, lungo le cui sponde è stato rinvenuto un importante sito archeologico dell’età del bronzo. Incontriamo di nuovo il fiume, qui piccolo come un ruscello, e risaliamo tra uno splendido paesaggio agrario. Sullo sfondo il piccolo borgo di Elcito arrampicato all’ombra del Monte San Vicino e della TORRE DI ALIFORNI faggeta di Canfaito.

Superata la strada provinciale prendiamo una scorciatoia nel bosco lungo l’antico sentiero che collega Castel S.Pietro a Chigiano, dove la memoria rimanda all’eroica resistenza al nazifascismo.

Ai piedi del paese c’è MONUMENTO un monumento che ricorda i partigiani AI CADUTI uccisi in un violento scontro a fuoco. È in prossimità del ponte sul Musone che qui sembra nascondersi come a voler dimenticare quei corpi gettati nelle sue acque. PRODOTTI Erano ragazzi marchigia - LOCALI ni, ma anche provenienti i dallalaghi di Sicilia, campocavallo da Napoli. C’era l’etiope Carlo Abba - magal, un russo, un capi - tano slavo. Giunti qui a morire per rendere libera la nostra terra. 18 SALUMI TIPICI FORMAGGIO PECORINO 19 Da Chigiano si prende una comoda strada È una strana storia, davvero. sterrata che si insinua nella stretta valle circondata da versanti boscosi. La bellezza e Me la raccontarono le colline di Storaco e Cantalupo quand’ero bambino e ogni la serenità del luogo si abbina alle umane estate andavo con babbo e mamma,sul biroccio,al Musone per farci il bagno e il tragedie che qui si consumarono creando bucato grosso, “curare le tele” e bere quell’acqua così viva e fresca. un’atmosfera solenne di sacralità. - Ma che fai,bevi quell’acqua? Non sai da dove viene? - - Ma è buona,mille volte più buona,fresca,viva di quella che devo bere il resto Lungo il cammino una lapide sul timpano di una dell’anno dal pozzo d’acqua piovana vicino casa mia....! - vecchia casa ricorda l’eccidio di un’intera famiglia di contadini compiuto dalla furia cieca Le colline ridevano,ridevano....e si misero a raccontare. STRADA DELL’ANTICO SENTIERO dei nazisti. Difficile pensare alla guerra ed alla “C’era un tempo,molto prima della storia, in cui la terra era tutta una brodaglia, anzi un immenso minestrone, un zuppa bollente bollente. Poi, pia piano, cominciò a morte in questo angolo di paradiso. raffreddarsi (si fa per dire) e condensarsi qua e là; venivano a galla, sprofondavano di nuovo, riemergevano, si frantumavano, andavano alla deriva grandi e piccole masse informi, in un traffico caotico senza vigili ne segnali. Gli anni si contavano a sacchi (miliardo più miliardo meno), la zuppa continuava a scendere di temperatura e il “traffico” diventava più ragionevole, anche se nessuno ci capiva ancora niente di come sarebbe andata a finire.

E dal brodo cominciarono a venire su le montagne, a caso, spinte da altre masse ancora sommerse. “Non spingete! ” Qualcuna scivolava di nuovo sotto, qualche altra si metteva di traverso (come la dorsale di Cingoli), altre si sbriciolavano in mille pezzi, altre ancora si tenevano in equilibrio a fatica; come il S.Vicino, lassù, e gli altri LAPIDE monti lì attorno; o il Conero, laggiù in fondo...e più tardi noi...e tutte le altre colline. VISITARE LA CHIESA E qui comincia il bello. Per visitare la chiesa occorre Gli anni passavano a sacchi (milione più milione meno) e i monti, ancora caldissimi E come a relativizzare il peso di quegli rivolgersi a Cesare, che con la ma sempre meno incerti sulle proprie gambe, decisero che era ora di darsi un eventi rispetto alla grandezza della vita, sua famiglie è l’unico abitante nome. Detto fatto: chi si fece chiamare Canfaìto, chi Monte Acuto, chi Marzolare, poco più avanti si rivela a noi ancora, della valle. E’ lui a darci le chi Lavacelli...(potevano trovare di meglio ma tant’è....) .Solo uno, il monte lì vicino più inaspettata, la presenza di una fonte chiavi della piccola chiesa per alto di tutti (1450 metri sul mare) se ne stava zitto e pensieroso,teso e diritto come benedetta e di una piccola chiesa dedicata ammirare gli affreschi egli ex un fuso, o come la statua di un santo in preghiera; e così ci pensarono gli altri a alla Madre feconda, oggi chiamata Maria, voto che contiene. dare il nome adatto al loro vicini serio ed impettito: San Vicino. In realtà il un tempo Dea Cupra. “santo” era tutto intento a lisciarsi, a non perdere l’equilibrio ancora assai incerto e controllare che nessun altro lì attorno, magari un vulcanello improvviso e dispettoso, diventasse più alto di lui....o magari quei due laggiù, che da quando erano emersi

dal brodo stretti stretti come un monte solo, anche se con due punte, non smetteva- no di parlottare tra loro, complottando e architettando chissà quale diavoleria a suo danno. E non aveva tutti i torti; anzi, nessuno.

Marzolare (975 metri) e Lavacelli (986 metri) non si erano affatto rassegnati a

rimanere più bassi di quell’antipatico di Sanvicino. - Novecentosettantacinque più novecentottantasei fa millenovecentosessantuno... dai ...anche se perdiamo qualche pezzo VALDIOLA 20 MARCHE SEVERINO SAN arriviamo più su di quel “capisciò”...lui sta solo a millequattroecinquanta! - 21 - Vado su io, che sono più alto....tu reggimi forte - Diceva Lavacelli. cento volte, e che per un momento lasciò di stucco (mai se lo sarebbero aspettato, - No no...ci vado io, che ho il nome più bello - Ribatteva Marzolare. dalla bocca del “santo” vicino!) i monti (che smisero di ridere) e perfino il giovanissi- I monti lì attorno, Sanvicino escluso (che ancora non aveva capito), cominciarono a mo rivoletto,che rimase come paralizzato in una sosta forzata da una specie di fare la “OLA” e un tifo da curva sud. Ma nessuno dei due si rassegnava a barriera improvvisa (e vedrai che in quel luogo, prima o poi ci costruiranno un rimanere sotto e i sacchi di anni passarono spietati, finchè capirono che l’operazione monumento-ricordo e lo chiameranno “diga di Castreccioni“). sorpasso era destinata a fallire. Fu solo un attimo. Poi la grande risata, più contagiosa di qualsiasi sbadiglio, più fragorosa che mai, ancor più “motivata” (e dove lo trovi un “santo” che si esprime una E ne pensarono subito un’altra. volta sola in vita sua con un’imprecazione sonora e originale come quella ?) riesplose e coinvolse anche Sanvicino, che aggiunse “acqua” ad “acqua”, e rotolò giù come una La notizia era arrivata in volo, portata da qualche pterosauro. valanga crescente, travolgendo monti e colline, tutti i monti, tutte le colline (anche “ La sapete l’ultima ? Qualche monte, ha fatto un fiume! Monviso, Fumaiolo, noi di Storaco e Cantalupo : il Troscione è opera nostra) vicine e lontane ,fino al Falterona e tanti altri: chi ha fatto il Po, chi l’Arno, chi il Tevere.....” mare. Scesero al fiume pisciarelle e sorgenti ,fossi e torrenti. Anche il monte di - Dai Lavacè, facciamolo anche noi - disse Marzolare al suo patner. Cingoli ,che si era messo di spalle (lo chiamarono la “dorsale di Cingoli”) per non - E come si fa, un fiume ? - rimanere coinvolto in risata e conseguenze, non riuscì più a trattenersi... e nacque il - Bòh ! Domandiamo a quei monti alti laggiù, da Bove a Vettore che già l’hanno Fiumicello. Come pure le colline di Polverigi, Agugliano, Offagna....che produssero fatto ! - l’Aspio, cui il Conero aggiunse il Bètelico.

Ma le risposte che venivano dai “montilaggiù” (che non avevano alcuna intenzione di Ola poteva essere soddisfatta. Nessuno poteva più dire che era un volgare fosso. Ma cedere il brevetto) erano così vaghe, evasive e incomprensibili che Marzolare e tutto quel gran ridere alla sue spalle proprio non lo digerì. Già uscendo dalla Lavacelli li chiamarono sbrigativamente “Sibillini” e decisero di provarci comunque, in Valdiola aveva una faccia così scura, scocciata e imbronciata che non vi dico. Più un modo o in un altro. scendeva e s’ingrossava, più cresceva l’irritazione. E il muso. Un muso lungo lungo, I monti vicini - il solito Sanvicino escluso - ripresero la “OLA” (e la valle lì sotto da lì fino al mare. si chiamò subito Val-di-ola) e il tifo. “Sarà femmina, lo sento-disse Marzolare- come Doveva essere femmina, allegra, vispa, saltellante e chiamarsi OLA. la Dora Baltea e quella Riparia, la Senna, la Loira... e la chiameremo OLA”. Fu invece maschio.....e MUSONE.

Cominciarono tentativi ed esperimenti di ogni genere, sforzi, smorfie e solletico... e “Voi non me la date a bere...” replicai perplesso alle colline che ridevano, ridevano, dopo non molto un effetto incontrollato e incontrollabile. Non si sa chi fu a cominci- ridevano.....ma capii subito che quantomeno non avevo usato le parole giuste. Strana are, ma dopo i primi vani tentativi di trattenerla, una risata ,prima sbuffata e storia ,davvero. Strana e incredibile. E....fa acqua da tutte le parti. Certo che soffocata, poi sempre più aperta, grassa e scrosciante scosse dalle radici Marzolare vedendo scorrere quel liquido spesso torbido, color giallo paglierino e quell’odore non e Lavacelli. Una risata sempre più forte e incontenibile da far venire il mal di troppo accattivante ,specialmente d’estate..... pancia...e se la fecero sotto!. Novembre 1997 Il rivoletto cominciò a saltellare allegramente giù per la Valdiola, sotto gli occhi Ezio Saraceni sorpresi, ma soddisfatti e orgogliosi dei “genitori” ed esterefatti degli altri monti, che smessa la “OLA” diventarono tutti rossi, cominciarono a guardarsi e a ghignare con complicità e frasette impertinenti e irriverenti (“...e quello sarebbe un fiume? ”...e si chiamò subito “fosso di Valdiola “) e la gran risata li coinvolse, irresistibile... e relativi effetti. Canfaito fu il primo a “versare” e il rivoletto cominciò a crescere.

Tutto quel frastuono tirò giù dalle nuvole anche Sanvicino, che si voltò a vedere che diavolo stesse succedendo, con una epistrofìa troppo brusca che gli fece cadere un bel pezzo di quella cresta a cui teneva tanto. Ci rimase sbieco e si lasciò scappare 22una mezza imprecazione ad alta voce:”Oh ca....streccioni !! “ che l’eco ripeté dieci, 23 1 CHIESA DELLA BANDERUOLA a - sito battaglia di Castelfidardo 2 SANTUARIO DELLA SANTA CASA DI LORETO CEA selva di Castelfidardo 3 ACQUEDOTTO PONTIFICIO (sec VIII) b - azienda Savoretti: il fiume 4 LAGHETTO DI CAMPOCAVALLO c - Santuario di Campocavallo 5 CENTRO ED. AMBIENTALE “La Confluenza” d - Chiesa di S. Domenico 6 SANTA PAOLINA FARM - Fattoria didattica e - area archeologica M. Torto 7 VILLA SPADA LAVINI di Montepolesco f - Chiesa di S. Filippo Parco Naturale Regionale 8 EX MOLINO - TORRE DI SAN POLO (sec V) g - località Cantalupo del Monte Conero 9 ABBAZIA DI SAN VITTORE DI CINGOLI h - casa colonica con torri 10 MOLINO AD ACQUA - Famiglia Bravi i - sito antica fonte S. Giovanni 11 LE CASCATELLE k - abbazia dei SS. Quattro Coronati 12 PONTE BIZANTINO detto “ponte romano” l - Chiesa e fonte di S. Francesco 13 PARCO AVVENTURA - Cingoliavventura m - borgo di Elcito 14 BAIA DI POPEYE - Lago di Castreccioni 15 SALUMIFICIO FUCILI 16 BORGO DI CHIGIANO 17 CASA FALISTOCCO - Eccidio nazifascista 18 CHIESA DI S. MARIA IN VALDIOLA (sec XIII) e f

8 d 7 6 h 5 c a g 1 4 i 9 b 2

l 3 k 10 m 12 11 13 14 Lago di Castreccioni

n 15 Riserva Naturale Regionale del Monte S. Vicino e del Monte Canfaito 16 ITINERARIO - La via del Musone 17 n luoghi d’interesse lungo l’itinerario 18 luoghi d’interesse nelle vicinanze AREE URBANE PARCHI NATURALI REGIONALI ZONE NATURALI PROTETTE 24 25 Redazione: Associazione Riviera del Conero Ideazione e testi: Carlo Brunelli 26Impaginazione grafica: Elena Mancinelli