“Villa Emma” (Nonantola)
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La vicenda di “Villa Emma” (Nonantola) (1935-2009) [con documenti in copia dal 1905] A cura di Paulo Frederico Bebiano Alunni Serra 2010 2 Indice generale Tavola delle abbreviazioni e sigle p. 5 Episodio di Villa Emma p. 6 Fondo Villa Emma (1905-2009) bb. 41 p. 7 Sezione I: Villa Emma (1935-1960) bb. 6 p. 8 Categorie del carteggio comunale pp. 9-13 Carteggio 1942-1951 p. 13 Elenchi degli ebrei internati e assegnati al Comune di Nonantola (1942-1943) p. 13 Dichiarazioni di soggiorno degli ebrei a Nonantola (1943) p. 14 Fogli di via obbligatori (1943) p. 14 Statini per il rilascio delle carte di identità ad ebrei (1943-1946) p. 14 Carte di identità di ebrei (1942-1946) p. 15 Ente Comunale Assistenza (1943-1946) p. 15 Sezione II: Progetto Villa Emma (1960-2009) bb. 20 p. 16 Associazione-Fondazione Villa Emma (1995-2004) p. 17 Carteggio in arrivo (1984-2009) p. 17 Carteggio in partenza (1995-2004) p. 17 Professore Klaus Voigt (1996-2007) p. 18 25-30 giugno 1996: tornano i ragazzi di Villa Emma (1996) p. 18 Mostra Fotografica “I ragazzi di Villa Emma a Nonantola, 1942-1943” (2004-2007) p. 19 3 Volume-Catalogo di Ombretta Piccinini e Klaus Voigt “I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola” (2002-2003) p. 19 Attività della memoria (1993-2007) p. 20 I profughi ebrei nell'Italia fascista (2002) p. 20 Il nazionalsocialismo e lo sterminio degli ebrei (2001) p. 20 Questionario rivolto ai ragazzi di Villa Emma (1998) p. 21 Mostra di pittura di Tilla Offenberger (1999) p. 21 Joseph Ben Zion (Giuseppe Papo) (s.d. ) p. 21 La ritrovata biblioteca dei ragazzi di Villa Emma (2003) p. 22 Film su Villa Emma (2002-2004) p. 22 Documentario su Villa Emma (1998-1999) p. 22 Viaggio di studio per operatori della memoria italiani in Germania, 2-10 settembre 2000 (2000) p. 23 Ricordo di Aldo Pacifici (1995) p. 23 Giornata europea della cultura ebraica (2001-2002) p. 23 Maison d'Izieu, mémorial des enfants juifs exterminés - Formazione in Italia, , 2006-2008 (2006-2008) p. 24 Quaderno didattico di Monica Debbia e Marzia Luppi, “Tutti salvi. La vicenda dei ragazzi ebrei di Villa Emma. 1942-1943” (2002) p. 24 Teatro del Battito (2001-2002) p. 24 Progetto “Il sentiero della Memoria” (1998-2002) p. 24 Progetto “Semi di pace – Confronti” (1998-2002) p. 25 Donazione sculture al Comune di Nonantola da parte di Ingeborg Hunzinger (2001-2002) p. 25 Concerto di Omar Zoboli, Nonantola 28 marzo 1999 (1998-1999) p. 25 Concerto di Omar Zoboli e Adrian Oetiker (s.d.) p. 25 Sanatorio di Gaiato di Pavullo (MO) (s.d.) p. 26 Servizio civile, impiego obiettori di coscienza (1995-2000) p. 26 I e II torneo di calcetto Villa Emma (1999-2000) p. 26 4 Convegno di studi “Un Dio plurale”, Nonantola-Novellara 12-13 dicembre 1998 (1998) p. 27 Sebastiana Papa (1998) p. 27 Miscellanea (1960-2006) p. 28 Sezione III: Professore Klaus Voigt (1905-2008) bb. 15 p. 29 Appunti e ricerche (1905-2008) pp. 30-35 5 Tavola delle abbreviazioni e sigle Cat. – categoria Cl. – classe Fasc. – fascicolo Fascc. – fascicoli Racc. - raccoglitore Reg. – registro S.d. – sine data Sottofasc. – sottofascicolo Sottofascc. – sottofascicoli 6 Episodio di Villa Emma Al momento dell’aggressione alla Polonia, nel settembre 1939, il regime nazista fece arrestare e deportare in campo di concentramento tutti gli ebrei polacchi di età superiore ai sedici anni ancora presenti in Germania. La maggior parte di essi morì entro breve tempo per i maltrattamenti subiti. Le donne e i bambini, soprattutto quelli rimasti a Berlino, poterono contare sull’aiuto di una nota sionista, Recha Freier. Quando questa a metà del 1940 fuggì a Zagabria, fece in modo che il maggior numero possibile di questi bambini e ragazzi potesse attraversare il confine con l’aiuto dei contrabbandieri e unirsi a lei. Quasi tutti poterono poi proseguire il viaggio fino in Palestina. Gli ultimi ad arrivare, tuttavia, ne furono impediti dall’occupazione tedesca e italiana della Jugoslavia, avvenuta nell’aprile 1941. Visto che la persecuzione degli ebrei da parte del regime croato degli ustascia andava assumendo forme sempre più minacciose, un giovane sionista di Osijek, Josef Indig, partì con 43 ragazzi da Zagabria e raggiunse con loro la parte del territorio sloveno annesso dall’Italia, dove per un anno poterono alloggiare in un vecchio castello di caccia a Lesno Brdo, presso Lubiana. Con l’inizio della guerra partigiana, il castello di caccia finì in diverse occasioni per trovarsi nella zona dei combattimenti. La Delasem, organizzazione assistenziale degli ebrei italiani, con sede a Genova, decise pertanto di prendere in affitto a Nonantola presso Modena un’ampia casa di campagna, Villa Emma, per ospitarvi i ragazzi. Il Ministero dell’Interno, malgrado le leggi razziali vigenti in Italia, autorizzò il trasferimento, e i ragazzi arrivarono a Nonantola il 17 luglio 1942. A Villa Emma furono assistiti dalla Delasem, e pur vivendo modestamente, non mancò loro mai il necessario. La Delasem nominò anche un direttore, Umberto Jacchia, e provvide a sistemare un locale per le cerimonie religiose. Vennero organizzate regolari lezioni scolastiche, mentre sui circa 7 ettari di terreno appartenenti a Villa Emma il mezzadro Ernesto Leonardi si incaricò di istruire i ragazzi più grandi nel lavoro dei campi. Furono anche istituite una falegnameria e una sartoria. Nell’aprile 1943 si aggiunse un secondo gruppo di 33 ragazzi provenienti da Spalato, che per sfuggire alle persecuzioni degli ustascia e delle truppe di occupazione tedesche si erano rifugiati sulla costa dalmata, annessa dall’Italia. Da allora a Villa Emma furono alloggiati 73 bambini e ragazzi dell’età dai sei ai vent’anni, e fino a 15 accompagnatori. I contatti con la popolazione locale erano resi difficili dalle limitazioni volute dalla Questura di Modena, tanto che in genere i ragazzi potevano recarsi in paese solo se accompagnati da un adulto. Ciò nonostante nacquero alcune amicizie, e anche in assenza di contatti diretti si diffuse a Nonantola la notizia che gran parte dei ragazzi erano orfani, e che i loro familiari erano stati uccisi in un campo di concentramento tedesco o croato, oppure erano stati deportati nell’Europa orientale, da dove non inviavano alcun segno di vita. Quando dopo l’annuncio dell’armistizio tra il governo Badoglio e gli Alleati, l’8 settembre 1943, si pose il problema di nascondere i ragazzi, si trovarono molte persone disposte ad aiutarli. Le truppe tedesche erano entrate in paese da appena un giorno, che già Villa Emma era quasi vuota. Con l’aiuto di un giovane sacerdote, don Arrigo Beccari, e del medico Giuseppe Moreali, una trentina di bambini più piccoli trovarono accoglienza nel seminario adiacente all’abbazia o dalle suore, mentre gli altri vennero sistemati presso contadini, artigiani e negozianti, entro un raggio di circa 3-4 chilometri da Villa Emma. Tutti riuscirono entro metà ottobre a fuggire in Svizzera suddivisi in piccoli gruppi, prima che vi fosse un rastrellamento da parte della polizia tedesca, eventualità sempre incombente. Per attraversare il confine, sorvegliato dal Zollgrenzschutz tedesco, il ragazzi dovettero guadare al buio il Tresa. In Svizzera le associazioni sioniste li alloggiarono in un istituto a Bex, nella valle del Rodano, e nel maggio 1945, dopo una fuga durata cinque anni, gran parte dei ragazzi poté raggiungere la Palestina. Si salvarono tutti, ad eccezione di un ragazzo di Sarajevo, ricoverato in un sanatorio sull’Appennino modenese. Il suo nome si ritrova nell’elenco di un convoglio per Auschwitz. Don Arrigo Becccari e Giuseppe Moreali sono stati in seguito onorati nello Yad Vashem per l’aiuto coraggioso e generoso da loro prestato, ed è stato loro dedicato un albero nel Viale dei Giusti. 7 Archivio 1 Fondo Villa Emma di Nonantola 1905-2008 Storia archivistica La documentazione presente all'interno del Fondo Villa Emma è stata suddivisa in tre nuclei distinti ossia tre sezioni allos copo di aggregare e rendere fruibile la documentazione: 1. Villa Emma, 2. Progetto Villa Emma, 3. Professore Klaus Voigt La prima sezione può essere considerata la parte storica del fondo, con documenti che vanno in originale dal 1935 al 1960. I documenti presenti in questa sezione ricalcano perfettamente lo svolgersi della vita quotidiana dei ragazzi ebrei internati a Nonantola tra il 1942 e il 1943. La seconda sezione contiene la documentazione che ha portato alla creazione della Fondazione Villa Emma (istituita nel 2004), e va dal 1960 al 2009. La terza sezione riguarda documenti in originale e in copia che vanno dal 1905 al 2008: questa parte del Fondo è relativa alla ricerca effettuata dal professor Klaus Voigt in Europa e in Israele, presso varie istituzioni sia pubbliche che private. Questa sezione si compone di una serie unica, suddivisa in quindici raccoglitori Criteri ordinamento A causa delle ricerche storiche sulla vicenda di Villa Emma, avvenute dagli anni ’60 del secolo scorso fino ad oggi, la documentazione si presentava quasi completamente in disordine. Il materiale quando veniva consultato poi in seguito non era rimesso al proprio posto. E’ quindi emersa la necessità di procedere al riordinamento di tutto il materiale archivistico. Ad esempio nella prima sezione i documenti erano completamente in disordine e mischiati: si è quindi riusciti a ricostituire la quasi totalità dei protocolli comunali. Per quanto riguarda la seconda sezione, questa si presentava apparentemente in ordine ma poi all'interno i documenti erano completamente fuori posto. Si è provveduto anche ad accorpare documenti della stessa tipologia che si trovavano in fascicoli separati. La terza sezione era completamente ordinata, si è passati a descrivere ogni singolo raccoglitore. Notizie intervento Si è cercato di ricostituire l'ordine originario dove questo era possibile, ad esempio nella prima sezione.