Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

PREMESSA

L’applicazione della Direttiva 2001/42/CE sulla valutazione ambientale di piani e programmi, comunemente conosciuta in Italia come “Direttiva VAS”, ha l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile assicurando che, ai sensi della stessa direttiva, venga effettuata una valutazione ambientale dei piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente. L’approccio innovativo introdotto dalla direttiva sulla VAS è individuabile in diversi aspetti. Da un lato la valutazione ambientale viene effettuata su un piano in una fase in cui le possibilità di apportare cambiamenti sensibili sono ancora concrete e fattibili e non limitate, come spesso avviene quando la valutazione è effettuata su un progetto per il quale decisioni come l’ubicazione o la scelta di alternative sono ormai poco modificabili. Dall’altro lato è attribuito un ruolo fondamentale alla consultazione, effettuata in più fasi sia con le autorità ambientali competenti sia con il pubblico interessato. I pareri e le opinioni espressi nell’ambito della consultazione, ove la procedura non venga ridotta ad un mero adempimento burocratico, favoriscono la condivisione degli obiettivi e delle scelte, migliorano sia da un punto di vista ambientale che sociale ed economico il piano, rendono il processo di costruzione del piano trasparente ed informato. La Direttiva 2001/42/CE è stata recepita nell’ordinamento giuridico nazionale dal D. Lvo 152/2006, poi modificato dal D. Lvo 4/2008 e più di recente dal D. Lvo. 128/2010. La VAS, secondo la direttiva europea, ha la finalità principale di accompagnare il processo di definizione del Piano integrando le considerazioni socio-economiche, urbanistiche e territoriali che stanno alla base del progetto di PRG con quelle di carattere ambientale, al fine di assicurare che le trasformazioni territoriali sottese dal Piano siano compatibili con le condizioni necessarie per garantire lo sviluppo sostenibile del territorio comunale, e quindi siano realizzati nel rispetto degli ecosistemi e delle risorse naturali, della biodiversità ma anche del patrimonio paesaggistico e culturale del territorio. La Regione siciliana, benché obbligata, non ha regolamentato in maniera compiuta la applicazione della VAS ed in particolare non ha provveduto ad armonizzare le procedure applicative della VAS con quelle di formazione dei Piani, limitandosi a richiamare le disposizioni contenute nella norma nazionale. Di recente tuttavia è stato approvato, con D.P.R.S n. 23 dell’ 8/07/2014, un Regolamento nel quale sono contenute alcune parziali indicazioni operative riguardanti la applicazione della VAS nel territorio siciliano. Con tale Regolamento viene identificato quale soggetto competente per la applicazione della VAS ai Piani Regolatori e loro varianti (art. 4) il Dipartimento dell’Urbanistica dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente. Va rilevato che, successivamente, la Giunta di governo, con atto n. 48 del 26/02/2015, su proposta dell'Assessore, ha deliberato che la competenza ad adottare i provvedimenti conclusivi in materia di VAS e Vinca in Sicilia, dal momento che le “autorizzazioni ambientali impongono una ponderazione complessa che coinvolge profili tecnici e profili di vera e propria opportunità che ben possono farsi rientrare nell'ambito dei poteri di indirizzo politico-amministrativo, eccedendo la mera attività gestionale”, debba essere attribuita all'Assessore regionale al Territorio ed Ambiente e non al Dirigente generale del Dipartimento competente. In assenza di più specifiche indicazioni in merito alla integrazione tra i procedimenti di formazione dei piani e quello di VAS, il modello procedurale da applicare dovrebbe essere quello descritto nella tabella di seguito riportata.

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Tab. 1 - Sequenza procedurale per la formazione del piano integrato con la VAS

1 • Approvazione delle Direttive generali per la formazione del piano da parte del Consiglio comunale 2 • Elaborazione del Rapporto Preliminare ambientale ai fini della consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale 3 • Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e della AC 4 • Espressione dei pareri da parte dei soggetti competenti in materia ambientale 5 • Elaborazione degli studi di settore e dello schema di massima del piano alla luce dei risultati della consultazione 6 • Approvazione da parte del Consiglio comunale delle determinazioni sulle schema di massima del piano 7 • Elaborazione del progetto definitivo del Piano e redazione del Rapporto Ambientale corredato dello studio di incidenza ambientale per le aree di Rete Natura 2000 8 • Acquisizione del parere del Genio civile ai sensi dell’art. 13 della L.R. 64/1974 sulla compatibilità geomorfologica 9 • Adozione del piano corredato dagli studi di settore (geologico ed agricolo-forestale), dallo studio di incidenza ambientale per le aree di Natura 2000 e dal Rapporto Ambientale con la Sintesi non Tecnica da parte del consiglio comunale. 10 • Pubblicazione di un avviso di avvenuta adozione del piano e di invito alla presentazione di osservazioni sulla Gazzetta Ufficiale della Regione 11 • Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, delle amministrazioni e dei soggetti privati interessati attraverso il deposito e la pubblicazione del piano per sessanta giorni consecutivi 12 • Valutazione, da parte del consiglio comunale, della documentazione, osservazioni, obiezioni e suggerimenti ricevuti in fase di consultazione 13 • Presentazione del piano, con tutta la documentazione a corredo, all’assessorato regionale del territorio e dell’ambiente per l’espressione di un parere motivato di carattere ambientale (da parte del Servizio VAS) ed urbanistico (da parte del Servizio Urbanistica) e del voto conclusivo del CRU 14 • Approvazione definitiva del piano e dei documenti relativi alla procedura di VAS con Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento dell’Urbanistica 15 • Pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del piano e di tutta la documentazione oggetto dell’istruttoria 16 • Pubblicazione sui siti web della autorità interessate (Comune ed Assessorato regionale del territorio ed ambiente) dei seguenti documenti: - decreto di approvazione del piano - documentazione tecnica costituente il piano; - parere motivato espresso dall’autorità competente in materia ambientale; - dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano e come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano adottato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate; - misure adottate in merito al monitoraggio 17 • Attuazione del piano e monitoraggio degli effetti ambientali. 18 • Informazione periodica del pubblico in merito alle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate

Nelle pagine che seguono sono descritti gli studi prodotti per la valutazione ambientale della Variante Generale del PRG di Serradifalco. Il Rapporto, in particolare, è strutturato in

3 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale conformità alle specifiche indicazioni contenute nel D.L.vo n. 4/2008 ed in particolare nell’Allegato VI di tale Decreto.

Per evitare duplicazioni nel processo di VAS sono stati utilizzati, per la redazione del presente Rapporto ambientale, gli approfondimenti e le informazioni, ritenuti pertinenti, provenienti da altri rapporti ambientali di piani e programmi di livello regionale (PO FESR Sicilia 2007-2013 e PSR Sicilia 2007-2013) e locale. Il Piano e il presente Rapporto Ambientale, accompagnato dalla relativa sintesi non tecnica, saranno messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale, del pubblico interessato e del pubblico, attraverso la pubblicazione per sessanta giorni consecutivi, affinché questi abbiano l’opportunità di esprimersi presentando le proprie osservazioni e fornendo nuovi ed ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. A tal fine al Rapporto è allegato un documento di Sintesi non tecnica ed uno specifico questionario di valutazione.

Fig. 1. – Foto aerea dell’area urbana di Serradifalco, con il vicino Lago Soprano.

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1. IL PROCESSO DI PIANO INTEGRATO CON LA VAS

Il progetto di Variante generale del PRG di Serradifalco (di seguito Piano) al quale si riferisce il presente RA risponde all’obbligo, posto dalla L.R. n. 15/1991, di procedere alla revisione del PRG vigente, decaduto nella parte relativa ai vincoli espropriativi. Il progetto di PRG è redatto nel rispetto delle indicazioni normative contenute nella Legge Urbanistica fondamentale (L. n. 1150 del 17/8/1942) e nelle numerose modifiche ed integrazioni nazionali e regionali, tra le quali ultime, particolarmente significative la L.R. n. 71 del 27/12/1978 e la L.R. 15 del 15/04/1991, che regolano in particolare in Sicilia le procedure urbanistiche. In applicazione di tali norme, la procedura di formazione del nuovo piano è stata avviata attraverso la approvazione delle Direttive generali da parte del consiglio comunale, con delibera n. 60 del 16.07.2007. Successivamente con deliberazione commissariale n. 3 del 09/02/2010 è stato approvato lo schema di massima del Piano. Le fasi sin qui descritte sono state definite senza il supporto delle procedure di VAS, giusta la esclusione operante in Sicilia in forza dell’art. 59 della L.R. 6/2009 e s.m.i. A seguito della Circolare del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Urbanistica dell’Agosto 2011 e successivamente per effetto delle modifiche nel quadro normativo introdotte con la L.R. 26/2012, la VAS è divenuta obbligatoria e pertanto l’Amministrazione comunale, come si specificherà meglio appresso, ha provveduto a redigere il prescritto Rapporto Preliminare Ambientale.

2. RAPPORTO PRELIMINARE. ANALISI DEI CONTRIBUTI PERVENUTI

La prima fase del procedimento di VAS ha comportato, come prescritto nell’art. 13 del D.L.vo 152/2006 e s.m.i., la redazione da parte del Comune di Serradifalco (individuato come Autorità procedente) di un Rapporto Preliminare sulle prevedibili problematiche ambientali indotte dallo strumento urbanistico in progetto (Piano Regolatore Generale del Comune). Tale Rapporto è stato inviato alla Autorità competente (individuata nel Servizio 1 VAS-VIA del Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente), con nota dell’08.07.2013 prot. n. 5675, ai fini della attivazione delle consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale. L’Assessorato regionale, con nota dell’11.07.2013 prot. n. 31345 ha disposto l’avvio della fase di consultazione, per la ricezione delle osservazioni da parte dei soggetti competenti. Il Servizio VAS ha successivamente autorizzato la pubblicazione (in forma criptata) del rapporto preliminare sui siti dell’Assessorato e del Comune ed ha disposto la consultazione dei soggetti pubblici di seguito elencati, ai quali è stato pertanto richiesto di restituire debitamente compilato uno specifico questionario:

Tab. 2 - Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA) consultati

1 Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Dipartimento regionale dell’ambiente: Servizio 2 - Industrie a rischio e tutela dall'inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico Servizio 3 - Assetto del territorio e difesa del suolo Servizio 4 - Protezione Patrimonio naturale Servizio 6 – pianificazione Inquinamento acustico ed Elettromagnetico Industriale e Rischio ed Aree ad Elevato Rischio Ambientale Servizio 7 – Pareri Ambientali

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2 Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Dipartimento regionale dell’urbanistica 3 Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Comando del corpo forestale della Regione siciliana per la provincia di 4 Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Strutture periferiche di Caltanissetta: 5 - Servizio della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali; - Servizio per i beni architettonici, paesaggistici, naturali e naturalistici; - Servizio per i beni archeologici. 6 Presidenza della Regione, Dipartimento regionale della protezione civile, Servizio regionale di Protezione Civile 7 Assessorato regionale delle attività produttive, Dipartimento regionale delle attività produttive 8 Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti 9 Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, Dipartimento regionale dell’energia 10 Assessorato regionale del turismo, dello sport e delle spettacolo, Dipartimento regionale del turismo, dello sport e delle spettacolo 11 Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente 12 Assessorato regionale delle infrastrutture e della mobilità, Dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti 13 Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari, Dipartimento regionale degli interventi strutturali per l’agricoltura 14 Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari, Dipartimento regionale degli interventi infrastrutturali per l’agricoltura 15 Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari, Dipartimento azienda regionale foreste demaniali 16 Assessorato regionale della salute, Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico 17 Assessorato regionale della salute, Dipartimento per la pianificazione strategica 18 Assessorato regionale dell’Economia e servizi, Dipartimento regionale bilancio e tesoro, servizio statistico 19 Provincia Regionale di Caltanissetta 20 Provincia Regionale di 21 All’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Caltanissetta- Settore Amministrazione Pubblica 22 ATO 6 Idrico di Caltanissetta 23 Ente gestore area protetta: Riserva Orientata Lago Soprano 24 Ufficio del Genio civile di Caltanissetta 25 Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta 26 ARPA. Dipartimento provinciale di Caltanissetta 27 Servizio regionale di protezione civile. Provincia di Caltanissetta 28 Comune di Caltanissetta 29 Comune di Canicattì 30 Comune di 31 Comune di 32 Comune di San Cataldo

La documentazione relativa alla VAS, secondo le disposizioni impartite con la nota dell’Autorità competente sopra citata, è rimasta a disposizione dei soggetti sopraelencati sino al 28.08.2013. Nel periodo di pubblicazione (e successivamente a tutt’oggi) è pervenuto un solo contributo da parte della Provincia Regionale di Caltanissetta, con nota n.17317 del 27.08.2013, acquisita al protocollo generale del Comune con n.6904 del 30.08.2013.

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Con tale nota il dott. Giuseppe Iacono, nella qualità di Funzionario Provinciale, rappresenta di essere a conoscenza della disciplina in materia urbanistica e di VAS, di ritenere esaustivo il quadro di riferimento normativo, programmatico e pianificatorio e di non ritenere necessaria la estensione dell’analisi dei potenziali effetti ambientali ad altri fattori oltre quelli già presi in considerazione nel Rapporto preliminare. Precisa contestualmente di non disporre di dati ambientali utili per la redazione della VAS.

Sulla scorta delle indicazioni pervenute si è proceduto alla redazione del presente Rapporto definitivo, la cui struttura ripropone sostanzialmente quella contenuta nell’Allegato VI del Decreto n. 4/2008. Nello schema riportato di seguito sono visualizzate le correlazioni tra i contenuti del presente Rapporto, quelli dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e quelli del Rapporto Preliminare a suo tempo prodotto.

Tab. 3 - Schema di correlazione tra l’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. , il Rapporto Preliminare Ambientale ed il presente Rapporto Ambientale

Allegato VI Indice del presente RA Indice del RPA Premessa Introduzione Cap. 1 Il processo di Piano integrato Cap. 2 La VAS nel Piano di

con la VAS Serradifalco Cap. 2 Rapporto Preliminare.

Analisi dei contributi pervenuti Lett. a) Cap. 3. La proposta di Piano Cap. 3 Obiettivi del Piano Lett. b), c), d) Cap. 4. Il quadro ambientale Cap. 5 Contesto ambientale e criticità allo stato attuale Lett. e) Cap. 5. Obiettivi di protezione Cap. 7 Obiettivi di protezione ambientale ambientale Lett. f) Cap. 6. La valutazione degli impatti Cap. 6 Identificazione preliminare

significativi dei possibili effetti ambientali Lett. g) Cap. 7 Misure previste per gli Cap. 9 Misure di mitigazione e

impatti negativi significativi compensazione Lett. h) Cap. 8. Scelta delle alternative Lett. i) Cap. 9. Misure per il monitoraggio Cap. 10 Misure di monitoraggio Lett.j) Allegato 1. Sintesi non tecnica Allegato 2. Questionario di Allegato 1 - Questionario di

consultazione consultazione

Al presente Rapporto Ambientale è allegato lo Studio di Incidenza Ambientale relativo alle aree di Rete Natura 2000, redatto dal dott. agr. Vincenzo Salamone.

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3. LA PROPOSTA DI PIANO

Nel presente capitolo sono illustrati, come richiesto nella lett. a) dell’Allegato VI al D.Lgs. 4/2008, i contenuti e gli obiettivi principali della proposta di Piano, nonché il loro rapporto con gli obiettivi e le prescrizioni di altri pertinenti piani o programmi.

3.1. CONTENUTI ED OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI PRG

Il Piano Regolatore Generale, così come definito nella legge urbanistica fondamentale, costituisce uno strumento programmatico di regolamentazione dell'uso del suolo secondo principi di razionalità urbanistica. Lo scopo principale del piano è quello di disciplinare l’assetto del territorio e, attraverso tale disciplina, garantire le condizioni per lo sviluppo economico e sociale della comunità insediata. Per raggiungere tale obiettivo è fondamentale disporre di una conoscenza quanto più possibile analitica delle problematiche emergenti nel territorio e dei fabbisogni espressi dalla comunità che lo abita. Le prescrizioni del PRG hanno effetti incisivi sul territorio, in quanto localizzano la qualità e quantità di interventi edificatori, condizionando l’attività economica ed edilizia. Un’adeguata programmazione del territorio attraverso il PRG, e le conseguenti trasformazioni debbono essere in grado di valorizzare il patrimonio storico-culturale-economico presente, far si che le trasformazioni producano un maggiore livello della qualità ambientale e sociale ed integrino gli insediamenti con gli ecosistemi esistenti. La revisione del PRG di Serradifalco intende perseguire alcuni obiettivi generali di natura urbanistica e socioeconomica, che possono così riassumersi: • riattribuire al centro storico le caratteristiche di centralità che gli sono proprie e l’immagine di luogo riconoscibile e storicamente identificante della comunità; • creare le condizioni per lo sviluppo delle attività produttive commerciali ed artigianali, dando i necessari mezzi per esprimersi alle energie ancora in parte latenti; • elevare ulteriormente il già buon livello di infrastrutturazione dell’area urbana, completando le attrezzature esistenti e prevedendo adeguate localizzazioni per i servizi non aventi sedi proprie; • prevenire, attraverso adeguati interventi infrastrutturali e specifiche indicazioni normative, i fenomeni di dissesto idrogeomorfologico che interessano varie parti del territorio agricolo ed anche alcune aree urbane; • assicurare il raggiungimento dell'equilibrio territoriale, inteso come rapporto ottimale fra sistema ambientale a prevalente valenza naturalistica e sistema ambientale a prevalente carattere antropico e il mantenimento nel tempo di tale equilibrio.

Per raggiungere tali obiettivi il progetto di PRG prevede di mettere in campo una serie di azioni che possono così sintetizzarsi: 1) Perimetrazione delle aree di elevata sensibilità ambientale e paesaggistica (SIC, ambienti umidi, rete idrografica, morfologia, patrimonio forestale) e definizione di un regime urbanistico di salvaguardia; 2) Definizione delle relazioni tra aree urbanizzate ed il contesto ambientale di elevato valore naturalistico e paesaggistico; 3) Individuazione e valorizzazione del sistema dei beni storico-architettonici ed archeologici. 4) Ridefinizione delle aree di completamento residenziale a partire dall’esame di quelle indicate dal PRG vigente e non attuate; 5) Individuazione di nuove aree destinate alla espansione edilizia; 6) Riordino delle aree destinate all’insediamento di attività produttive;

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7) Reperimento di nuove aree destinate ad insediamenti per attività produttive; Razionalizzazione della struttura insediativa esistente, mediante l’individuazione di eventuali nuovi tratti di viabilità e nuove infrastrutture e servizi.. Rinviando, per una analitica descrizione dei contenuti del piano, alla relazione di progetto, si riporta di seguito (Tabella 4) una sintetica descrizione degli obiettivi e delle azioni previste nel progetto di piano, con riferimento a ciascuno dei sistemi territoriali sui quali lo stesso piano è chiamato ad intervenire.

Tab. 4 - Matrice degli obiettivi e delle azioni della Variante Generale al PRG

SISTEMA INSEDIATIVO RESIDENZIALE E TERRITORIO AGRICOLO OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI/INTERVENTI GENERALI Valorizzazione del centro storico, 1.1 - Riattribuzione al centro storico delle al fine di creare un forte caratteristiche di centralità che gli sono proprie richiamo per l’attività turistica. e dell’immagine di luogo riconoscibile e storicamente identificante della comunità 1.2 - Intervento di completamento e 1 - Valorizzazione riqualificazione funzionale ed architettonica e recupero del dell’area di Via Turati patrimonio edilizio 1.3 - Previsione di un’area a verde per la esistente fruizione del paesaggio lacustre 1.4 - Esclusione dal perimetro del centro storico degli isolati sulla via De Gasperi 1.5 –Recupero funzionale a fini agro-turistico del Borgo di Grottadacqua Completamento, 2.1 - Verifica della classificazione di zona razionalizzazione ed attribuita dal vigente PRG alle diverse aree infrastrutturazione dell’abitato urbanizzate, attribuendo la titolazione di zone esistente B alle parti di territorio nelle quali i parametri edilizi hanno raggiunto i limiti dimensionali definiti nel D.M. 2.04.1968. 2.2 – Conferma delle zone C previste a sud est 2 – del centro abitato Soddisfacimento Enucleazione di nuove aree per 2.3 - Ampliamento della zona C a sud est del fabbisogni abitativi l’espansione edilizia centro abitato residenziale stabile 2.4 – Previsione di una zona C di espansione a commisurate all’effettivo sud-ovest dell’abitato in fondo a via Regione fabbisogno delle famiglie Siciliana residenti 2.5 – Previsione di una zona C di espansione ad est dell’abitato in località Altarello 2.6 – Previsione di una zona per edilizia sociale accanto alla chiesa di Santa Croce 3.1 - Tutela e salvaguardia delle aree di particolare complessità geomorfologica 3.2 - Tutela, protezione, recupero e valorizzazione degli antichi manufatti presenti 3 - Territorio nelle aree interne (casali, mulini, pozzi, agricolo abbeveratoi, ville 3.3 – Distinzione, all’interno del territorio agricolo, di diverse sottozone, con una normativa diversificata in relazione alle caratteristiche agricole e geomorfologiche

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SISTEMA DEL COMMERCIO E DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI/INTERVENTI GENERALI Riorganizzazione e 4.1 – Ampliamento della zona PIP potenziamento delle aree 4.2 – Previsione di una zona per attività destinate alle attività produttive commerciale a sud del centro urbano artigianali e piccole industrie 4.3 – Riqualificazione del tessuto commerciale individuate lungo la strada della città e in particolare incentivando le statale 113 attività di negozi specializzati e di qualità nel centro storico 4 - Sostegno alle Riqualificazione del sistema 4.4 – Valorizzazione ed incentivazione attività produttive commerciale esistente dell’attività turistica (agriturismo). 4.5 – Incentivazione dello sviluppo e potenziamento delle reti infrastrutturali agricole, con un adeguato sviluppo delle strade di penetrazione, avendo come obbiettivo prioritario il sostegno delle produzioni tipiche tradizionali

SISTEMA INFRASTRUTTURALE E DELLA MOBILITA’ OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI/INTERVENTI GENERALI Adeguamento e 5.1 – Adeguamento della viabilità rurale razionalizzazione della viabilità esistente presente sul territorio 5.2 – Adeguamento viabilità adiacente al parco urbano 5 - 5.3 – Adeguamento e completamento della Razionalizzazione Previsione di nuove viabilità nelle zone di espansione a sud del del sistema della infrastrutture viarie centro abitato mobilità 5.4 – Previsione di un collegamento tra via Turati e Corso Garibaldi 5.5 – Previsione di nuova viabilità di circonvallazione dell’abitato. Completamento delle 6.1 –Previsione di nuove attrezzature sportive infrastrutture esistenti in prossimità della S.P. n. 23. 6.2 – Ampliamento del cimitero a sud-ovest 6.3 - Previsione di una zona F6 (attrezzatura socio-assistenziale) in contrada Banduto 6 - Realizzazione di nuove 6.4 – Previsione di una zona F5 a valle della Infrastrutturazione attrezzature urbane, al fine di SP 23 in prossimità della ex cantina sociale del territorio elevare la qualità complessiva 6.5 - Previsione delle seguenti altre del centro. infrastrutture:

• Caserma Carabinieri; • Attrezzatura di interesse collettivo in luogo del campo sportivo; • Nuova ubicazione del campo sportivo

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SISTEMA AMBIENTALE, PAESAGGISTICO E DEI BENI CULTURALI OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI/INTERVENTI GENERALI 7 - 7.1 – Valorizzazione e tutela delle aree di Valorizzazione Valorizzare le risorse pregio naturalistico risorse culturali, paesaggistiche 7.2 Tutela delle aree con valenza paesaggistica naturali e 7.3 – Tutela e valorizzazione della riserva paesaggistiche naturale del Lago Soprano Tutelare e valorizzare i beni 7.4 – Tutela e valorizzazione del patrimonio culturali esistenti boschivo 7.5 – Tutela e valorizzazione dei beni storico- architettonici sparsi sul territorio 8 - 8.1 - Ricorso a strumenti compensativi e di Regolamentazione premialità urbanistica in relazione alla Regolamentare il territorio del territorio disponibilità dei privati a cedere aree per la agricolo secondo classi realizzazione di servizi pubblici diversificate di funzioni 8.2 - Regolamentare il territorio agricolo in esercitabili relazione alle caratteristiche di interesse ambientale e paesaggistico

3.2 ANALISI DI COERENZA INTERNA

Al fine di valutare la coerenza interna della proposta di Piano è stata messa a punto una matrice di correlazione tra i diversi interventi previsti nella proposta di Piano, che consente di verificare con immediatezza eventuali incoerenze e/o discordanze. Dall’esame della Tabella 5, di seguito riportata, si evince, in linea generale, una buona coerenza e/o sinergia tra gli interventi previsti nella proposta di piano. Una particolare attenzione tuttavia va rivolta a tutte le previsioni che prevedono nuova occupazione di suolo, che potrebbero risultare, in determinate fattispecie che si esamineranno in seguito, non coerenti con l’obiettivo della tutela dei valori paesaggistici del territorio.

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Tab. 5 - Matrice di valutazione della coerenza interna della proposta di Piano

1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 3.1 3.2 3.3 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 7.1 7.2 7.3 7.4 7.5 8.1 8.2 1.1 ++ ++ ++ 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 1.3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + + 0 0 0 0 0 1.4 0 ++ 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 2.1 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2 ++ 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 2.3 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + - 0 0 0 ++ 0 2.4 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + - 0 0 0 0 0 2.5 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + - 0 0 0 0 0 2.6 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + - 0 0 0 ++ 0 3.1 0 ++ + + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 + + 0 ++ 0 0 + 3.2 0 0 0 0 + + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ++ 0 + 3.3 0 0 0 0 + + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + + 0 0 0 0 + 4.1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - 0 0 0 0 0 4.2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - 0 0 0 0 0 4.3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4.4 + + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 4.5 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 5.1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 5.2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5.3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5.4 0 0 0 0 0 0 0 - 0 0 0 0 0 5.5 0 0 0 0 0 0 - 0 0 0 0 0 6.1 0 0 0 0 0 - 0 0 0 0 0 6.2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6.3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6.4 0 0 0 0 0 0 0 0 6.5 0 0 0 0 0 0 0 7.1 ++ ++ ++ 0 0 + 7.2 ++ ++ 0 0 + 7.3 0 0 0 + 7.4 0 0 + 7.5 0 + 8.1 0 8.2

Legenda: ++ Elevata coerenza e/o sinergia + Moderata coerenza e/o sinergia 0 Nessuna correlazione - Incoerenza e/o discordanza

Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 2a. – Schema di massima della Variante generale del PRG di Serradifalco. Il territorio. Scala 1_10000 (originale)

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Fig. 2b. – Schema di massima della Variante generale del PRG di Serradifalco. Il Centro urbano. Scala 1_2000 (originale) e, sotto, dettaglio dell’area urbana.

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4. RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI E PROGRAMMI E CON IL PRG VIGENTE

Nella progettazione del piano è necessario tener conto del fatto che le sue previsioni verranno ad incidere su un territorio il cui stato di diritto è stato precisamente definito dal previgente strumento urbanistico e da un insieme di strumenti di pianificazione sovralocale, quali il Piano per l’Assetto Idrogeologico, il Piano Territoriale Provinciale, Le linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale ed altri piani di settore e da programmi di sviluppo (PIT, Piani strategici,…), ognuno dei quali persegue propri obiettivi e strategie di intervento territoriale e sostenibilità ambientale ed all’interno dei quali possono essere previste destinazioni d’uso del territorio aventi valore vincolante per la pianificazione comunale. L’eventuale discordanza o sinergia tra il sistema di obiettivi di sostenibilità di ciascuno dei seguenti piani e programmi e gli obiettivi ed i contenuti del PRG sarà evidenziata nel Rapporto definitivo attraverso l’analisi di coerenza esterna. Nel seguito si riporta dunque la descrizione dello stato di diritto del territorio comunale. L’analisi ha riguardato le previsioni del PRG vigente, degli strumenti di pianificazione sovraordinati e locali nonché il sistema dei vincoli agenti sul territorio. I risultati di tale analisi, di seguito sinteticamente illustrati, trovano più puntuale specificazione negli elaborati cartografici del Piano.

4.1 LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

Il territorio comunale di Serradifalco è ad oggi interessato dagli strumenti di pianificazione sovraordinata di seguito descritti.

4.1.1. - Piano paesaggistico Il piano, previsto dal vigente Codice dei Beni culturali, è articolato in Sicilia in un documento di Linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) approvato con D.A. 21 maggio 1999 n. 6080 e in 17 piani d'Ambito, che ne dettagliano le previsioni. Nel documento di PTPR approvato sono contenuti indirizzi programmatici e pianificatori, direttive e prescrizioni; i primi hanno valore di conoscenza e di orientamento per la pianificazione comunale, le direttive e prescrizioni devono invece essere assunti come riferimento prioritario per la pianificazione comunale che, ai sensi di quanto disposto dall’art. 3 delle Norme di attuazione, deve adeguarsi alle previsioni del piano paesaggistico entro diciotto mesi dalla sua approvazione. Il territorio di Serradifalco, ricadente nell’Ambito 10, è stato interessato dal piano d'ambito redatto in adempimento alle disposizioni del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, così come modificate dai D.lgs. 24 marzo 2006, n.157 e D. lgs. 26 marzo 2008, n. 63, ed in particolare all’art. 143 al fine di assicurare “specifica considerazione ai valori paesaggistici e ambientali del territorio attraverso: - l’analisi e l’individuazione delle risorse storiche, naturali, estetiche e delle loro interrelazioni secondo ambiti definiti in relazione alla tipologia, rilevanza e integrità dei valori paesaggistici; - prescrizioni ed indirizzi per la tutela, il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione dei medesimi valori paesaggistici; - l’individuazione di linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti dal Piano.” Il Piano, riferito agli Ambiti 6, 7, 10, 11, 12 e 15 ricadenti nella provincia di Caltanissetta, interessa il territorio dei comuni di: , , , Caltanissetta, , Delia, , , Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli,

15 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Niscemi, , , San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, , , e Villalba. Le indicazioni riguardano sostanzialmente i criteri da seguire nella delimitazione dei centri storici e nella individuazione dei beni da sottoporre a tutela nonché le forme di tutela da porre in essere per ciascuna categoria di beni.

Fig. 3. – Ambito 10 del Piano Territoriale Paesistico Regionale del 1999

Il piano paesaggistico degli Ambiti 6, 7, 10, 11, 12 e 15 ricadenti nella provincia di Caltanissetta, adottato con D. A. n. 7 del 29.7.2013 dell’Assessore regionale ai Beni culturali, è stato definitivamente approvato con D.A. del 02/07/2015. Il territorio di Serradifalco, nel Piano approvato, risulta compreso nel Paesaggio locale n.5 Valle del Salito, e per esso vengono date le seguenti prescrizioni generali: “… Centro storico di Serradifalco - Conservazione del tessuto urbano, recupero e restauro conservativo del patrimonio edilizio di pregio, mirata al recupero del significato e del ruolo della città e del rapporto città – Lago Soprano; - mantenimento dei margini della città. E’ da salvaguardare la forma urbana e il rapporto consolidatosi nel tempo tra città e paesaggio dello specchio d’acqua stagionale, e valorizzazione dell’area del parco urbano; - assicurare la fruizione delle vedute e del panorama; - tutela delle emergenze geologiche e geomorfologiche; - conservazione dell’emergenza ambientale del sistema dei tre laghi originari, di cui solo il lago Cuba (o Soprano, Riserva Naturale) è attualmente alimentato. Paesaggio agricolo collinare - Mantenimento dell’attività e dei caratteri agricoli del paesaggio; - riuso e rifunzionalizzazione del patrimonio architettonico rurale, anche ai fini dello sviluppo del turismo rurale e dell’agricoltura; - le nuove costruzioni debbono essere a bassa densità, di dimensioni contenute, tali da non incidere e alterare il contesto generale del paesaggio agro-pastorale e i caratteri specifici del sito e tali da mantenere i caratteri dell’insediamento sparso agricolo e della tipologia edilizia tradizionale”. Per quanto concerne l’area archeologica di Grotta d’Acqua, ricadente in un altro Paesaggio locale (n. 9) vengono posti quali obiettivi specifici la tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico attraverso misure orientate a:

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“- tutela delle aree archeologiche secondo quanto previsto dalle Norme per la componente “Archeologia” e dalle prescrizioni e limitazioni di cui ai rispettivi decreti e dichiarazioni di vincolo; - miglioramento della fruizione pubblica dell’area archeologica; - tutela delle relazioni visive e ambientali con la definizione di adeguate aree di filtro nei confronti della trasformazione antropica delle aree. In queste aree non è consentito: - attuare le disposizioni di cui all'art. 22 L.R. 71/78 e le varianti agli strumenti urbanistici comunali ivi compresa la realizzazione di insediamenti produttivi previste dagli artt.35 l.r. 30/97 e 89 l.r. 06/01 e s.m.i.; - realizzare tralicci, antenne per telecomunicazioni, ad esclusione di quelle a servizio delle aziende, impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili escluso quelli destinate all’autoconsumo e/o allo scambio sul posto architettonicamente integrati negli edifici esistenti; - realizzare cave; - realizzare serre; - realizzare discariche di rifiuti solidi urbani, di inerti e materiale di qualsiasi genere; - effettuare movimenti di terra e le trasformazioni dei caratteri morfologici e paesistici”. Nel territorio di Serradifalco il Piano individua un sito di importante interesse archeologico, comprendente resti di una necropoli. In contrada Cusatino, lungo il margine occidentale di una delle alture in roccia calcarea che costituiscono la Serra Cusatino, sono state evidenziate importanti testimonianze archeologiche ed, in particolare, un piccolo lembo di necropoli con due tombe a grotticella ben conservate, più i resti di una terza, in parte deteriorata, risalenti all'antica età del bronzo, riferibili, come tipologia funeraria, alla cultura di Castelluccio (2200- 1450 a.C.).

Fig. 4.a –Regimi di tutela del Piano paesaggistico d’ambito vigente. Con le campiture rossa, verde e gialla sono indicate rispettivamente le aree di tutela 3, 2 e 1. Le aree non campite non sono interessate dalle previsioni del Piano Paesaggistico

17 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 4.b – Dettaglio della Tavola dei Regimi di tutela del Piano paesaggistico d’ambito vigente relativo al centro urbano

Fig. 4.c – Dettaglio della Tavola dei Regimi di tutela del Piano paesaggistico d’ambito vigente relativo al fronte lago ed alla parte a monte del centro urbano

18 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 4.d – Dettaglio della Tavola dei Regimi di tutela del Piano paesaggistico d’ambito vigente relativo alla parte ad est del centro urbano

Fig. 4.e – Dettaglio della Tavola dei Regimi di tutela del Piano paesaggistico d’ambito vigente relativo al territorio di Grotta d’acqua

19 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

4.1.2 - Piano per l’Assetto Idrogeologico

Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, di seguito P.A.I. è redatto ai sensi dell’art. 17, comma 6 ter, della L. 183/89, dell’art. 1, comma 1, del D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla L. 267/98, e dell’art. 1 bis del D.L. 279/2000, convertito con modificazioni dalla L. 365/2000. E’ lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni, gli interventi e le norme d’uso riguardanti la difesa dal rischio idrogeologico del territorio siciliano. Il piano, articolato per bacini, è finalizzato alla identificazione delle criticità relative all’assetto morfologico ed idrogeologico del territorio ed alla definizione di un adeguato regime di tutela. La redazione del Piano è stata preceduta dalla redazione del Piano Straordinario per l’assetto idrogeologico, approvato con D.A. n. 298/41b del 4/7/00, con il quale erano stati individuati nel territorio siciliano n. 57 bacini idrografici principali, individuando per ciascuno di essi le principali criticità. Gli obiettivi del Piano vengono così enunciati: “ a) attenuare il dissesto, contenendo l’evoluzione naturale dei fenomeni entro margini tali da poter garantire lo sviluppo della società, b) perseguire l'equilibrio sostenibile tra l’ambiente e le esigenze di sviluppo socio-economico (…), c) ridurre e/o mitigare le condizioni di rischio idraulico e di rischio di frana nelle aree individuate nel P.A.I., mediante un sistema coordinato di interventi strutturali e di interventi non strutturali, d) assicurare la compatibilità degli strumenti di pianificazione e programmazione urbanistica e territoriale con le caratteristiche dei sistemi idrografici e dei versanti, e) promuovere interventi diffusi di sistemazione dei versanti (tecniche di ingegneria naturalistica, f) promuovere la manutenzione delle opere di difesa e degli alvei, quale strumento indispensabile per il mantenimento in efficienza dei sistemi difensivi e assicurare affidabilità nel tempo agli stessi, g) promuovere la manutenzione dei versanti e del territorio montano, con particolare riferimento alla forestazione e alla regimazione della rete minuta di deflusso superficiale, per la difesa dai fenomeni di erosione, di frana e dai processi torrentizi.” In particolare il territorio di Serradifalco è interessato per la maggiore estensione dal Piano del bacino n. 063 del fiume Platani, approvato con D.P.R.S. n. 14 del 5.01.2006 ed in minima parte dal Piano del bacino n. 072 del fiume Imera meridionale, approvato con D.P.R.S. n. 87 del 23.03.2007. In tali Piani sono individuate le aree di pericolosità e rischio geomorfologico, riportate di seguito. Non viene invece individuata nessuna area di rischio o pericolosità idraulica.

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Fig. 5.a –Aree di rischio e pericolosità geomorfologica individuate dal Piano per l’Assetto Idrogeologico nel territorio di Serradifalco e Grottad’acqua

Fig. 5.b –Aree di rischio e pericolosità geomorfologica individuate dal Piano per l’Assetto Idrogeologico. Area urbana

21 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

4.1.3 - Piano Forestale Regionale. Il piano, redatto ai sensi dell'art. 5 bis della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, come modificata dalla L.R. n.14 del 2006, in coerenza con il D.Lgs 18 maggio 2001, n. 227 ed in conformità con il Decreto del Ministero dell'Ambiente 16 giugno 2005, è uno strumento di indirizzo, finalizzato alla pianificazione, programmazione e gestione del territorio forestale e agroforestale regionale, per il perseguimento degli obiettivi di tutela dell'ambiente e di sviluppo sostenibile dell'economia rurale della Sicilia. Il Piano colma la mancanza di indirizzi organici per la pianificazione forestale regionale e soddisfa l'intendimento della Amministrazione regionale di pervenire alla salvaguardia ed all'incremento del patrimonio forestale della Sicilia nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale e comunitario dall'Italia in materia di biodiversità e sviluppo sostenibile, nonché di quelli conseguenti all'attuazione del protocollo di Kyoto attraverso una programmazione ordinata ed efficace che ricomponga in un unico quadro di riferimento tutti gli interventi in ambito forestale. Il Piano Forestale Regionale è principalmente uno strumento "programmatorio" che consente di pianificare e disciplinare le attività forestali e montane allo scopo di perseguire la tutela ambientale attraverso la salvaguardia e il miglioramento dei boschi esistenti, degli ambienti pre-forestali (boschi fortemente degradati, boscaglie, arbusteti, macchie e garighe) esistenti, l'ampliamento dell'attuale superficie boschiva, la razionale gestione e utilizzazione dei boschi e dei pascoli di montagna, e delle aree marginali, la valorizzazione economica dei prodotti, l'ottimizzazione dell'impatto sociale, ecc. Il piano descrive le risorse forestali e gli strumenti disponibili, tecnici e finanziari, oltre che il territorio, le aree soggette ad intervento e le motivazioni delle scelte. Per rispondere alle esigenza di risposta ai diversi bisogni degli utilizzatori del Piano, ed ai diversi livelli di dettaglio necessari a rendere questo piano uno strumento strategico, di indirizzo, a carattere normativo, utilizzabile a fini istituzionali ed amministrativi ed altresì quale strumento tecnico utile a definire i metodi di gestione del patrimonio forestale, il Piano Forestale Regionale è stato strutturato in più documenti che costituiscono parte integrante di esso: Analisi Conoscitiva Obiettivi ed Attuazione del Piano Forestale Regionale (PFR) Rapporto Ambientale Documenti di indirizzo e Cartografie Allegati al Piano (Carte forestali regionali redatte secondo le definizioni di bosco FAO-FRA 2000, L.R. 16/1996 e D.lgs. 227/2001) Partendo dai principi delle "linee guida del Piano Forestale Regionale" è stato dato mandato all'allora Dipartimento Regionale Foreste di continuare e approfondire l'attività al fine di redigere una "Proposta di Piano Forestale Regionale". Ai sensi dell'art. 6, comma 3, della L.R. n. 14/2006 la validità temporale del Piano Forestale Regionale è di cinque anni, il piano delinea le attività del settore forestale per il periodo 2009- 2013 e potrà "...essere aggiornato in ogni momento ove insorgano ragioni di opportunità ovvero esigenze di adeguamento a nuove disposizioni di legge o a norme comunitarie". Alla scadenza della durata di validità del programma, su proposta dell'Assessore competente, il Presidente della Regione Sicilia provvederà all'approvazione di un nuovo periodo di programmazione. Il Piano Forestale Regionale, da un punto di vista della validità spaziale, rappresenta una pianificazione di area vasta, pertanto si attua sull'intero territorio regionale, con le intensità e le modalità indicate in relazione per ogni singola politica di intervento prevista e trattata. Il Piano persegue i seguenti obiettivi: “mantenimento e appropriato sviluppo delle risorse forestali e loro contributo al ciclo globale del carbonio; mantenimento della salute e vitalità dell’ecosistema forestale;

22 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste (prodotti legnosi e non); mantenimento, conservazione e adeguato sviluppo della diversità biologica negli ecosistemi forestali; mantenimento e adeguato sviluppo delle funzioni protettive nella gestione forestale (in particolare suolo e acqua); mantenimento di altre funzioni e condizioni socio-economiche.” Il Piano Forestale Regionale 2009/2013 è stato approvato con deliberazione della Giunta Regionale di Governo n.28 del 19 gennaio 2012, previa proposta dell'Assessore Regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari formulata con nota n. 4204 del 19 gennaio 2012. Al piano sono allegati l'Inventario Forestale e la Carta Forestale Regionale, che sono stati definitivamente adottati dal Presidente della Regione con D.P.R.S. n.158/S.6/S.G. del 10 aprile 2012. Secondo l'art. 2 del citato Decreto “Ogni... strumento di pianificazione del territorio che includa i territori ricompresi dall’“Inventario forestale” e riportati nella “Carta forestale regionale” deve essere coerente, a pena di nullità, con i documenti di programmazione forestale indicati all’articolo 1 del presente decreto”. Nel territorio comunale di Serradifalco la carta forestale regionale localizza piccolissime aree boscate, visualizzate di seguito, che per quanto detto devono essere tenute in debito conto nella progettazione del piano.

Fig. 6 –Aree boscate ex L.R. 16/1996, individuate dal Piano Forestale Regionale

4.1.4 - Piano Territoriale della Provincia di Caltanissetta Il piano, previsto dall’art. 12 della L.R. 9/1986, oggi non più vigente, poteva contenere previsioni relative a nuove infrastrutture ed attrezzature di livello generale e provinciale riguardanti il territorio comunale e prevalenti sulla zonizzazione del PRG. Il piano, la cui progettazione risulta da tempo avviata, non è mai stato approvato. Per effetto della abrogazione delle province e dell'entrata in vigore della L.R. 15/2015, che definisce un nuovo strumento di pianificazione territoriale del nuovo ente intermedio, oggi denominato Libero consorzio comunale di Caltanissetta, il piano sin qui descritto non avrà più seguito.

23 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Il Libero consorzio dovrà adesso avviare la progettazione del Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.), che avrà il compito di determinare gli indirizzi generali di assetto strutturale del territorio e le scelte strategiche di sviluppo economico, con la finalità ulteriore di tutelare l’integrità fisica ed ambientale, l’identità culturale nonché di promuovere lo sviluppo sostenibile. Il nuovo piano dovrà indicare, nel rispetto delle previsioni degli strumenti di pianificazione territoriale della Regione: “a) i diversi usi e destinazioni del territorio, in relazione alle sue caratteristiche geologiche, morfologiche ed idrogeologiche; b) la localizzazione dei servizi e delle attività di livello consortile e metropolitano; c) la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture, degli impianti produttivi e commerciali, delle principali linee di comunicazione e delle reti per la gestione delle risorse energetiche e dei rifiuti; d) le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regolamentazione delle acque.” In tale Piano infatti la Provincia regionale può inserire previsioni relative a nuove infrastrutture ed attrezzature di livello generale e provinciale che possono interessare il territorio di Serradifalco e la cui localizzazione va evidentemente studiata in raccordo con la pianificazione comunale. Ad oggi comunque la Provincia regionale di Caltanissetta non ha concretamente dato avvio alla formazione del Piano di propria competenza.

4.1.5 - Piano regionale dei Parchi e delle Riserve Il Piano regionale dei Parchi e delle riserve è istituito in Sicilia dalla L.R. n.98 del 06 maggio 1981, “Istituzione nella Regione Siciliana dei parchi e delle riserve naturali”. Con tale piano, approvato con D.A n. 970 del 1991 sono stati individuati e regolamentati 79 riserve e 4 parchi regionali. All’interno del territorio comunale ricade la Riserva naturale del Lago Soprano, istituita con D.A. del territorio e dell'ambiente n. 799/44 del 28.12.2000, la cui gestione è stata affidata alla provincia regionale di Caltanissetta. Per tale area è stato approvato il relativo Piano di gestione.

Fig. 7 –Aree interessata dalla Riserva del Lago Soprano, con la suddivisione in aree di Riserva e preriserva.

24 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

4.1.6 - Progetto Integrato Regionale della Rete ecologica siciliana Il (PIR) Progetto Integrato Regionale, contenente le “Linee Guida per la realizzazione della Rete Ecologica Siciliana”, è stato approvato dalla Giunta regionale in data 24/11/2004, con il Decreto n. 376 del 24/11/2004. Il progetto persegue l'obiettivo della costruzione della rete ecologica regionale (RES) e costituisce uno strumento di intervento per l’attuazione di una politica di conservazione della natura, della biodiversità e di promozione dello sviluppo sostenibile nei contesti territoriali ad elevata naturalità . La Direttiva 43/92/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna – nota più comunemente come Direttiva Habitat – ha come scopo principale il mantenimento della biodiversità, tenendo conto al tempo stesso delle esigenze socio-economiche e culturali. La Direttiva, recepita in Italia con decreto presidenziale n.357/97, prevede la costituzione di una rete ecologica denominata “Natura 2000” per la tutela della bidiversità. L’articolo 3 della Direttiva che definisce tale rete come “formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali (elencati nell’Allegato I) e habitat delle specie (di cui all’Allegato II), deve garantire il mantenimento ovvero, all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale”. Essa è costituita da vari siti, denominati ZPS (zone di protezione speciale) e SIC (siti d’importanza comunitaria), tra loro collegati da corridoi ecologici, al fine di mantenere la connessione necessaria alla funzionalità degli ecosistemi. Nel comune di Serradifalco viene individuata un’area SIC con codice ITA050003 denominata LAGO SOPRANO per un’estensione di 91,93 Ha. Il SIC ITA050003 comprende un lago costituitosi nella metà dello scorso secolo a causa di una frana sotterranea naturale, in un’area occupata da una dolina carsica. Il lago ha quindi sostituito l’originario ambiente paludoso che si trovava in corrispondenza della dolina collassata. Il lago è stato classificato come polimittico in relazione alla sua limitata profondità.

Fig. 8 –Area SIC Lago Soprano

25 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

4.1.7 - Piano regionale dei materiali di cava e dei materiali lapidei di pregio (Piano cave) Previsto dalla legge regionale 9 dicembre 1980, n. 127, il Piano dei materiali da cava e dei materiali lapidei di pregio è stato approvato nel Settembre 2010. Successivamente, a seguito di annullamento, disposto con D.P.Reg. n. 711 del 3 novembre 2014, è stato rielaborato ma la nuova stesura non risulta ancora approvata. Il Piano: a) “Individua le aree che, in relazione alle caratteristiche di qualità, quantità ed ubicazione dei giacimenti da cava in esso compresi, presentano interesse industriale e sono suscettibili di attività estrattiva. Per tali aree stabilisce i vincoli specifici cui dovranno essere assoggettate le attività di cava”; b) “Delimita nell’ambito delle aree di cui alla precedente lettera a, i bacini aventi particolare rilevanza per l’economia regionale, con specifico riguardo ai giacimenti dei materiali lapidei di pregio di cui al successivo art. 39. Di tali bacini è effettuata la delimitazione su cartografia a scala opportuna, con l’indicazione delle infrastrutture e delle zone di rispetto al servizio degli insediamenti industriali necessari per la loro valorizzazione”; c) “Individua le aree nelle quali l’attività estrattiva è limitata o preclusa”. Il Piano regionale dei materiali da cava localizza nel territorio di Serradifalco una sola cava di materiale calcare in località Cusatino, autorizzata con provvedimento 05/04 CL e scadenza 2019.

Fig. 8 –Aree di cava attive e previste nel Piano regionale. Nel territorio di Serradifalco ricade esclusivamente una cava in esercizio, non confermata nel piano. Nessuna cava è localizzata a Gottadacqua.

4.1.8 - Piano Regionale dei Trasporti - Piani attuativi del trasporto stradale, ferroviario, marittimo ed aereo Il Piano Regionale dei Trasporti, previsto dalla Legge Regionale n. 68 del 18/6/1983, ha avuto concreto avvio con le procedure di cui alla Legge Regionale n. 27 del 9/8/1988.

26 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Il Piano è stato recepito dall'Assessorato Regionale al Turismo, Comunicazioni e Trasporti il 9/7/1991. Dopo la presentazione il Piano non ha però avuto alcun seguito approvativo, anche perché nel frattempo erano intervenuti notevoli mutamenti nel quadro di riferimento dei trasporti nazionali e comunitari (la trasformazione delle Ferrovie dello Stato in S.p.A.; le nuove norme comunitarie in materia di trasporto gommato; il nuovo Codice della Strada; gli interventi in favore dell'intermodalità e dei trasporti pubblici di massa a guida vincolata). Con D.A. del 16 dicembre 2002 (GURS n. 7 del 7 febbraio 2003) l’Amministrazione Regionale si è dotata di un Piano Direttore, Indirizzi strategici ed interventi prioritari del sistema di trasporto e della mobilità generale in Sicilia. Il Piano Direttore costituisce lo strumento programmatorio regionale finalizzato ad orientare e coordinare le politiche di intervento nel settore trasportistico, in coerenza con gli indirizzi di pianificazione socio-economica e territoriale della Regione Siciliana recependo gli indirizzi di politica dei trasporti delineati nel Piano Generale dei Trasporti e della logistica (PGTL) del gennaio 2001, approvato con delibera del Consiglio dei Ministri il 2 marzo 2001 ed a quello Comunitario (Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006), nonché allo Strumento Operativo per il Mezzogiorno, al Programma Operativo Nazionale 2000-2006 ed al Programma Operativo Regionale Sicilia 2000-2006. Con D.A. del 23 febbraio 2004 è stato approvato e adottato il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità/ Piano Attuativo del Trasporto delle merci e della Logistica, sulla mobilità e sullo sviluppo delle infrastrutture del settore dei trasporti in Sicilia per perseguire obiettivi di efficacia, efficienza, compatibilità ambientale e sicurezza del sistema dei trasporti. Con D.A. del 17 novembre 2004 si è completato il sistema strategico con l’approvazione dei Piani attuativi del trasporto stradale, ferroviario, marittimo ed aereo. Gli obiettivi prioritari del Piano direttore sono definiti fissati, in coerenza con quelli definiti nel PON Reti e mobilità, come segue: “- Offrire un livello elevato di mobilità ai cittadini e alle imprese in tutta l’Unione. Proteggere l’ambiente, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, promuovere norme minime in materia di lavoro per il settore, tutelare passeggeri e cittadini. Promuovere una protezione elevata e migliorare la qualità dell’ambiente. Combattere i rischi globali legati all’approvvigionamento energetico. Elevare la qualità dell’occupazione e di introdurre migliori qualificazioni per i lavoratori europei nel settore. Tutelare i cittadini europei in quanto utenti e fornitori di servizi di trasporto, sia come consumatori che sotto il profilo della sicurezza e protezione. Favorire l’innovazione a sostegno dei primi due obiettivi, rendendo più efficiente e sostenibile un settore in crescita come quello dei trasporti. Stabilire connessioni internazionali tese al conseguimento della mobilità sostenibile, della protezione e dell’innovazione.”. Fra gli interventi previsti nei documenti sopra citati, sono particolarmente importanti quelli mirati allo sviluppo del trasporto intermodale delle merci, allo sviluppo del trasporto sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Il territorio di Serradifalco è interessato, nella parte di territorio ricadente nella contrada Gottadacqua, dall’opera di interesse prioritario costituita dall’adeguamento della strada SS 640 Caltanissetta – Agrigento, in corso di completamento.

4.1.9 - Il Piano Energetico Ambientale Regionale Siciliano (PEARS) Il Piano energetico ambientale regionale siciliano (P.E.A.R.S.) è stato approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 1 del 3 febbraio 2009. Il piano, redatto per adempiere alle disposizioni internazionali, comunitarie e nazionali di politica energetica ed ambientale e per dare corpo alle competenze di pianificazione

27 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale energetica della Regione Siciliana, ha preso in esame la domanda e l’offerta di energia attraverso l’analisi territoriale e la valutazione del potenziale regionale delle principali fonti di energia convenzionali, rinnovabili, assimilate, fino al 2012. La finalità è quella di fornire all'Autorità Regionale gli strumenti per perseguire con la pianificazione energetica l'adeguamento tra la domanda di energia necessaria per lo svolgimento delle attività produttive e civili e l'approvvigionamento energetico relativo al territorio di competenza, con l’obiettivo generale di massimizzare il rapporto benefici/costi anche con riguardo ai risvolti ambientali e sociali. Lo schema di Piano energetico proposto sviluppa il percorso metodologico indicato dalla politica regionale, individuando preliminarmente i punti strategici da perseguire, secondo principi di priorità sulla base dei vincoli che il territorio e le sue strutture di governo, di produzione e l’utenza pongono: 1. contribuire ad uno sviluppo sostenibile del territorio regionale attraverso l’adozione di sistemi efficienti di conversione ed uso dell’energia nelle attività produttive, nei servizi e nei sistemi residenziali (ob. 1, 2, 3); 2. promuovere una forte politica di risparmio energetico in tutti i settori, in particolare in quello edilizio, organizzando un coinvolgimento attivo di enti, imprese, e cittadini (ob. 2, 4); 3. promuovere una diversificazione delle fonti energetiche, in particolare nel comparto elettrico, con la produzione decentrata e la “decarbonizzazione”(ob. 3, 5); 4. promuovere lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili ed assimilate, tanto nell’isola di Sicilia che nelle isole minori, sviluppare le tecnologie energetiche per il loro sfruttamento(1, 2, 4); 5. favorire il decollo di filiere industriali, l’insediamento di industrie di produzione delle nuove tecnologie energetiche e la crescita competitiva (ob. 3, 4); 6. favorire le condizioni per una sicurezza degli approvvigionamenti e per lo sviluppo di un mercato libero dell’energia (ob. 4, 5); 7. promuovere l’innovazione tecnologica con l’introduzione di Tecnologie più pulite, nelle industrie ad elevata intensità energetica e supportandone la diffusione nelle PMI (ob. 1, 2); 8. assicurare la valorizzazione delle risorse regionali degli idrocarburi, favorendone la ricerca, la produzione e l’utilizzo con modalità compatibili con l’ambiente, in armonia con gli obiettivi di politica energetica nazionale contenuti nella L. 23.08.2004, n. 239 e garantendo adeguati ritorni economici per il territorio siciliano (ob. 1, 3, 4); 9. favorire la ristrutturazione delle Centrali termoelettriche di base, tenendo presenti i programmi coordinati a livello nazionale, in modo che rispettino i limiti di impatto ambientale compatibili con le normative conseguenti al Protocollo di Kyoto ed emanate dalla UE e recepite dall’Italia (ob. 2, 3); 10. favorire una implementazione delle infrastrutture energetiche, con particolare riguardo alle grandi reti di trasporto elettrico (ob. 3, 4, 5); 11. sostenere il completamento delle opere per la metanizzazione per i grandi centri urbani, le aree industriali ed i comparti serricoli di rilievo (ob. 1, 3); 12. creare, in accordo con le strategie dell’U.E, le condizioni per un prossimo sviluppo dell’uso dell’Idrogeno e delle sue applicazioni nelle Celle a Combustibile, oggi in corso di ricerca e sviluppo, per la loro diffusione, anche mediante la realizzazione di sistemi ibridi rinnovabili/idrogeno (ob. 1, 2, 4); 13. realizzare forti interventi nel settore dei trasporti (biocombustibili, metano negli autobus pubblici, riduzione del traffico autoveicolare nelle città potenziamento del trasporto merci su rotaia e mediante cabotaggio). Il piano non contiene previsioni che interessano direttamente il territorio di Serradifalco.

28 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

4.1.10 - Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Il Piano regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, redatto ai sensi e per gli effetti della legge regionale 8 aprile 2010, n.9 e successive modifiche e integrazioni, è stato approvato con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dell’11 luglio 2012, per il superamento dell’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti solido-urbani nel territorio della Regione Siciliana. Il Piano, come previsto dal D.Lgs. 205/2010 (art. 20) comprende “l’analisi della gestione dei rifiuti esistente nell’ambito geografico interessato, le misure da adottare per migliorare l’efficacia ambientale delle diverse operazioni di gestione dei rifiuti”; in particolare il piano prevede: la ricognizione dei flussi di rifiuti e dello stato attuale di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani; la definizione di un nuovo sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani; la definizione degli obiettivi da raggiungere, articolati in tre fasi: emergenziale, transitoria e di regime; la definizione della potenzialità degli impianti necessari alla gestione ed al trattamento dei rifiuti urbani (sulla base dei flussi e del sistema integrato di gestione definiti) a scala provinciale; la definizione della potenzialità degli impianti necessari alla gestione ed al trattamento dei rifiuti urbani (sulla base dei flussi e del sistema integrato di gestione definiti) di interesse regionale; la pianificazione degli interventi infrastrutturali indispensabili al conseguimento degli obiettivi prefissati; la stima di massima di costi per l’infrastrutturazione prevista dal piano. Le verifiche condotte sullo stato attuale della gestione dei rifiuti in Sicilia hanno evidenziato, come principali elementi di criticità: necessità di verifica della consistenza e condizione dell’impiantistica presente; gravi difficoltà finanziarie di gran parte degli ATO dovute ad un aumento dei costi del servizio, ed alla parziale riscossione della tariffa, nonché agli oneri del personale, sovradimensionato rispetto alle esigenze del servizio; mancata percezione del ruolo dell’utente (cittadino) nell’ambito del sistema di gestione; livelli di raccolta differenziata inferiori al 10% (7,3% al 2009); ridotte capacità di abbancamento delle discariche autorizzate in alcune province e incertezza significativa sulla realizzazione di alcune discariche autorizzate; ritardi nella realizzazione di impianti di pretrattamento e trattamento finale, anche in relazione al trasferimento dei fondi FAS.

4.1.11 - Il Piano Regionale di coordinamento per la Tutela della qualità dell’aria ambiente Il Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della qualità dell'aria ambiente è stato approvato con D.A. A.R.T.A. n.176/GAB del 9 Agosto 2007. Il piano fornisce indirizzi per la predisposizione degli strumenti attuativi (piani d’azione e programmi) tenendo conto della necessità di collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. Con D.A. A.R.T.A. n.94 del 24 luglio 2008 sono stati successivamente approvati l’Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente e la valutazione della qualità dell’aria e zonizzazione del territorio. L’ARPA Sicilia su mandato dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, ha redatto, sulla base della zonizzazione presentata dallo Stesso al Ministero dell’Ambiente e secondo i canoni dettati dal D. Lgs n. 155/10, il Piano regionale di rilevamento della Qualità dell’Aria

29 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

(Rete Regionale), sottoposto per l’approvazione, come la zonizzazione, al Ministero dell’Ambiente. Il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente costituisce uno strumento organico di programmazione, coordinamento e controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente nel territorio della regione, e prevede tutte le iniziative necessarie per dare rapidamente seguito agli adempimenti previsti dalle norme UE e nazionali, soprattutto per quanto riguarda i piani d’azione ed programmi di cui agli articoli 7, 8 e 9 del D. Lgs. 351/99. L’elaborazione di tali strumenti di intervento e risanamento, infatti, è molto complessa in ogni sua fase (programmazione, valutazione, applicazione, verifica), riguarda diverse discipline scientifiche, e coinvolge diversi soggetti, pubblici e privati, interessati alle proposte di risanamento e alla messa in opera dei relativi interventi. Gli obiettivi del Piano possono essere così definiti: pervenire ad una classificazione del territorio regionale in funzione delle caratteristiche territoriali, della distribuzione ed entità delle sorgenti di emissione e dei dati acquisiti dalle reti di monitoraggio presenti nel territorio regionale conseguire, per l'intero territorio regionale, il rispetto dei limiti di qualità dell'aria stabiliti dalle normative italiane ed europee entro i termini temporali previsti perseguire un miglioramento generalizzato dell'ambiente e della qualità della vita, evitando il trasferimento dell'inquinamento tra i diversi settori ambientali mantenere nel tempo una buona qualità dell'aria ambiente mediante la diminuzione delle concentrazioni in aria degli inquinanti negli ambiti territoriali regionali dove si registrano valori di qualità dell'aria prossimi ai limiti e la prevenzione dell'aumento indiscriminato dell'inquinamento atmosferico negli ambiti territoriali regionali dove i valori di inquinamento sono al di sotto dei limiti concorrere al raggiungimento degli impegni di riduzione delle emissioni sottoscritti dall'Italia in accordi internazionali, con particolare riferimento all'attuazione del protocollo di Kyoto riorganizzare la rete di monitoraggio della qualità dell’aria ed implementare un sistema informativo territoriale per una più ragionale gestione dei dati favorire la partecipazione e il coinvolgimento delle parti sociali e del pubblico.

4.1.12 - Piano di Tutela delle Acque e Piano regolatore degli acquedotti Il Piano di tutela delle acque, redatto in attuazione dell'art. 121 del decreto legislativo n. 152/2006, è stato adottato con Ordinanza del Commissario delegato - Presidente della Regione siciliana – del 27 dicembre 2007. La funzione del Piano è quella di prevenire e tutelare dal rischio di inquinamento il territorio della Regione siciliana ed in particolare i corpi idrici superficiali e sotterranei. Il Piano contiene anche "il programma delle azioni che devono essere realizzate in una prima fase per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo di qualità dei corpi idrici ricettori entro il 2015”. Il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti, previsto dalla legge 4 febbraio 1963, n. 129 e dal D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, art. 90, comma 2, lettera a), approvato con Decreto dell’Assessore per i Lavori pubblici 26 maggio 2006 e aggiornato nel 2010, specificatamente nel territorio di Serradifalco individua i seguenti acquedotti che servono il centro urbano: D: Acquedotto di Serradifalco I: Acquedotto Sovrambito Fanaco - Madonie Ovest Nel comune di Serradifalco il Piano individua due Pozzi: Pozzo Gazzana Fosse e Pozzo centro urbano.

30 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Per le acque sotterranee, essendo l’acquifero intercettato dal sito di poca rilevanza e non inserito nella rete di monitoraggio regionale del Piano di Tutela delle Acque, non si hanno notizie di avvenute analisi ufficiali. Certamente è necessario costituire una rete di monitoraggio in relazione ai prelievi dei pozzi e alla qualità delle acque del lago.

4.1.13 - Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia Il Piano di Gestione del distretto idrografico è previsto dalla Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Il Piano costituisce un approfondimento del Piano di Tutela delle Acque alla luce dei contenuti di altre pianificazioni (P.A.I., Rete Natura 2000, Piano regionale dei parchi e delle riserve, ecc.) in una visione olistica del ciclo delle acque e del loro utilizzo, in un’ottica di un uso multiplo della risorsa, senza tralasciarne l’aspetto economico e sociale, evidenziando gli aspetti legati ai costi di produzione della risorsa nonché alle tariffe applicate. Rilevata l'esigenza di intervenire per evitare il deterioramento delle acque dolci nel lungo periodo, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo, il piano propone un programma di interventi volto a garantire la gestione e la protezione sostenibili delle fonti di acqua dolce superficiali e delle acque sotterrane, nonché la protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da alcune sostanze pericolose, nell'ambito di una politica globale per la protezione delle acque dolci. Il Piano persegue gli obiettivi della salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente, dell'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, fondata sui principi di precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della correzione, anzitutto alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché sul principio “chi inquina paga”.

4.1.14 - Piano Regionale di gestione del rischio alluvioni Previsto dal D.Lgs. 23 febbraio 2010 n. 49 di recepimento ed attuazione della Direttiva 2007/60/CE, il Piano di gestione del rischio alluvioni persegue l’obiettivo di ridurre i rischi di conseguenze negative derivanti dalle alluvioni soprattutto per la vita e la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale, l’attività economica e le infrastrutture. La normativa prevede che gli elementi di cui al piano di gestione del rischio di alluvioni siano soggetti ad un riesame periodico e, se del caso, aggiornati, anche tenendo conto degli effetti dei cambiamenti climatici sul verificarsi delle alluvioni. I Piani di gestione devono contenere misure per la gestione del rischio di alluvioni nelle zone ove, in base alle analisi svolte, possa sussistere un rischio potenziale ritenuto significativo evidenziando, in particolare, la riduzione delle potenziali conseguenze negative per la salute umana, il territorio, i beni, l'ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche e sociali, attraverso l'attuazione prioritaria di interventi non strutturali e di azioni per la riduzione della pericolosità. La Regione Siciliana, in attuazione del Decreto legislativo 219 del 10 dicembre 2010, ha avviato il processo attuativo delle fasi stabilite dalla direttiva e in particolare della redazione del Piano di Gestione, la cui bozza è stata pubblicata nel dicembre 2014. Sono state predisposta in particolare, avvalendosi dei dati del P.A.I., mappe di pericolosità e di rischio di alluvione. Tali mappe indicano le aree geografiche potenzialmente allagabili con riferimento a tre scenari: - Alluvioni rare di estrema intensità: tempo di ritorno fino a 500 anni dall'evento (bassa probabilità); - Alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (media probabilità) - Alluvioni frequenti: tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (elevata probabilità)

31 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Nel territorio di Serradifalco, pur essendosi verificati nel 2009 episodi di allagamenti, non viene individuata nessuna area allagabile.

Infine, per disporre di un quadro completo degli strumenti sovraordinati, occorre tenere in considerazione la Carta della sensibilità alla desertificazione, approvata con D.A. n 53 del 11/04/2011 (GURS n° 23 del 27 maggio 2011), nella quale sono indicati, per la verità ad una scala (1.250.000) poco utilizzabile a fini urbanistici, gli ambiti territoriali di particolare criticità, tra i quali comunque non rientra il territorio di Serradifalco.

4.2. STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E PROGRAMMI DI SVILUPPO

Agli strumenti di pianificazione sin qui descritti vanno aggiunti vari strumenti di programmazione finanziaria europei, nazionali e regionali, quali il QSN ed il PO FESR Sicilia, che fissano propri obiettivi di sostenibilità ambientale, per altro già verificati attraverso specifici procedimenti di VAS. Si riportano di seguito le schede relative ai più importanti di tali piani.

4.2.1 - PO FESR 2014-2020 della Regione siciliana. E' lo strumento adottato per conseguire gli obiettivi fissati nell’ambito della politica di coesione dell’Unione Europea. Le linee guida per la definizione delle priorità di investimento per Stati membri e Regioni e le modalità di attuazione della politica di coesione sono tracciate nel Quadro Strategico Comune (QSC) allegato al Regolamento (UE) 1303/2013 del 17 dicembre che, all’articolo 9, prevede il conseguimento a livello europeo di 11 obiettivi tematici, articolati in priorità di investimento. Il Quadro, adottato dalla Commissione, traduce gli obiettivi generali e specifici della Strategia Europa 2020 in azioni chiave per tutti i Fondi (FESR, FSE, Fondo Coesione, FEASR e FEAMP) ed è stato il punto di riferimento per la redazione degli Accordi di Partenariato, documenti nazionali, stipulati tra Stati membri e Commissione europea, con il quale ciascuno Stato si impegna a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei fissati per il 2020 e a dar conto dei progressi conseguiti mediante le relazioni annuali. A livello nazionale l’Accordo di Partenariato 2014-2020 dell’Italia, con l’impianto strategico e la selezione degli obiettivi tematici su cui concentrare gli interventi, è stato approvato dal CIPE il 18 aprile 2014 ed inviato alla Commissione europea per le verifiche ai fini dell’adozione definitiva. L’ADP è stato approvato in via definitiva il 29/10/2014. La Regione Siciliana, in coerenza con le indicazioni della Commissione Europea, ha rispettato l’impianto predefinito con l’accordo di partenariato e presentato un programma articolato in 10 assi prioritari, demandando il raggiungimento dell’obiettivo 8 “Occupazione” (Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori) al Fondo sociale Europeo (FSE).

Per completezza di informazione va ricordato che il territorio di Serradifalco è stato interessato, direttamente o indirettamente, da alcuni strumenti di programmazione negoziata, quali il P.I.T. n. 29 Bio - Valley ed il Patto territoriale della provincia di Caltanissetta, in base ai quali sono state realizzate circoscritte iniziative economiche.

4.3 VINCOLI TERRITORIALI

Agli strumenti sin qui elencati vanno infine aggiunti vari provvedimenti legislativi ed amministrativi, di livello nazionale e regionale, che definiscono un quadro di vincoli

32 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale territoriali, che incidono direttamente sul regime giuridico dei suoli. In aggiunta a tali vincoli, derivanti da strumenti di pianificazione locale e sovraordinata, agiscono sul territorio comunale altri vincoli discendenti da norme legislative o regolamentari, di seguito descritti.

A) Vincolo paesaggistico. I vincoli paesaggistici sono disciplinati dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, “Codice dei beni Culturali e del Paesaggio”, modificato con D. Lgs. 24 marzo 2006, n. 157. Tale Codice ha seguito nel tempo l’emanazione del D. Lgs. n. 490/1999, il quale era meramente compilativo delle disposizioni contenute nella L. n. 1497/1939, nel D.M. 21.9.1984 (decreto “Galasso”) e nella L. n. 431/1985 (Legge “Galasso”), norme sostanzialmente differenti nei presupposti. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ha inteso comprendere l’intero patrimonio paesaggistico nazionale derivante dalle precedenti normative in allora vigenti e ancora di attualità nelle specificità di ciascuna. Le disposizioni del Codice che regolamentano i vincoli paesaggistici sono l’art. 136 e l’art. 142. L’art. 136 individua gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico da assoggettare a vincolo paesaggistico con apposito provvedimento amministrativo mentre l’art. 142 individua le aree tutelate per legge ed aventi interesse paesaggistico di per sé, quali “territori costieri” marini e lacustri, “fiumi e corsi d’acqua”, “parchi e riserve naturali”, “territori coperti da boschi e foreste”, “rilievi alpini e appenninici”, ecc. In particolare risultano sottoposti a vincolo paesaggistico le seguenti parti del territorio comunale: • I torrenti e i relativi argini per una profondità di m.150, iscritti nell'elenco delle acque pubbliche della provincia di Caltanissetta approvato con D.P. n° 1503 del 16/12/70; • Riserva Naturale Orientata Lago Soprano; • Aree boscate e sottoposte a vincolo di rimboschimento; • Zone di rispetto attorno ai boschi ed alle fasce forestali (per effetto dell'art. 10, 10° c., L.R. 16/1996) • Aree assegnate alle Università Agrarie e le zone gravate da usi civici; • Aree di interesse archeologico. Per effetto dei vincoli sopradescritti, in tutte le aree interessate, l'esecuzione di qualsiasi piano o progetto di trasformazione rimane subordinata alla acquisizione di uno specifico nulla osta da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali competente. Le aree sopradescritte sono state compiutamente normate dal Piano paesaggistico d’Ambito, del quale si è detto nel paragrafo precedente.

B) Vincoli di interesse storico, archeologico ed etnoantropologico. Nell’ambito urbano e nel territorio extraurbano, oltre agli edifici pubblici e religiosi vincolati ope legis, risultano vincolati, per il loro interesse storico, architettonico o etnoantropologico alcuni altri edifici e manufatti esattamente identificati nelle cartografie del P.R.G. Con D.P.R.S. n. 12 del 08/04/1975 è stato posto un vincolo archeologico sui terreni siti in Contrada Montagnola e Acqua fitusa. Sulla stessa area opera un vincolo di particolare interesse pubblico istituito con D.A. n. 2313 del 22/05/1989. Anche questi beni sono normati dal Piano paesaggistico d’Ambito.

C) Fasce di rispetto stradali e ferroviarie. Nelle aree contermini alle strade pubbliche esterne al centro abitato si applicano fasce di arretramento delle costruzioni stabilite dal Regolamento di attuazione del Codice della strada approvato con D.P.R. 26 aprile 1993, n.147 e succ. mod.

33 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Il territorio di Serradifalco risulta attraversato dal tracciato della Strada Statale 122, Caltanissetta-Agrigento, classificata di tipo C, che lambisce a sud il territorio comunale. Ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. 495/92 è imposta attorno a tali strade una fascia di rispetto della larghezza di metri 40, che si riduce a 20 in corrispondenza dei centri abitati. Il territorio comunale è inoltre attraversato dalle Strade Provinciali: SP 23, 46, che da accesso all'abitato. Ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. 495/92 è imposta attorno a tali strade una fascia di rispetto della larghezza di metri 30. Il territorio è marginalmente interessato anche dalla linea ferroviaria Caltanissetta-Agrigento. Ai sensi dell’articolo 30 del D.P.R. 11.07.1980 n. 753 è istituita una fascia di rispetto della linea ferrata dell’ampiezza di metri 30 dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia.

D) Fascia di rispetto cimiteriale. In forza del testo unico sulle leggi sanitarie e smi, è stabilita una fascia di rispetto attorno al muro perimetrale dei cimiteri; in tale fascia sono consentite, oltre alle attività agricole, le opere direttamente connesse alla funzionalità del servizio pubblico, quali strade veicolari e pedonali, attrezzature tecnologiche di supporto, allacciamenti alle reti, parcheggi, sistemazioni a verde. All'interno della fascia di rispetto cimiteriale, per gli edifici esistenti sono consentiti, in conformità a quanto previsto dall’art. 28 della L. 166/2002, interventi di recupero ovvero interventi funzionali all'utilizzo dell'edificio stesso, tra cui l'ampliamento nella percentuale massima del 10 per cento e i cambi di destinazione d'uso, oltre agli interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione.

E) Fascia di rispetto del depuratore. Il Comune di Serradifalco risulta dotato di un impianto di pretrattamento dei reflui sito in sito in contrada Mintina, in cui ad un trattamento di primo livello di grigliatura meccanica e manuale è abbinato un trattamento di secondo livello per la separazione dei solidi sospesi sedimentabili e/o, in tempo di pioggia, delle sabbie (sistema di depurazione di secondo livello). Il Decreto n.243 del 23.06.08 di autorizzazione allo scarico nel Torrente Mintina dei reflui trattati nell’impianto di depurazione a servizio del Comune di Serradifalco, è stato inviato con nota n.23644/PA del 24.6.08 ed è stato protocollato al n.9985 del 26.6.08; Ai sensi dell’art. 46 della L.R. 27/86, tenuto conto dei requisiti dell’impianto di depurazione (di terzo livello), la larghezza della fascia di rispetto, con vincolo assoluto di inedificabilità circostante l'area di ciascun impianto di depurazione è di 50 metri.

F) Vincolo di tutela degli acquiferi. Attorno a ciascun pozzo e sorgente, sensi del D.L.vo 152/2006 e s.m.i, va prevista una fascia di tutela assoluta di m.10, da recintare opportunamente, ed una ulteriore fascia di rispetto, di m. 200 di raggio, nella quale sono vietate le attività elencate nella norma sopracitata. Potranno ulteriormente essere adottate dall'Autorità comunale, con apposita Ordinanza, misure per tutelare adeguatamente i bacini imbriferi e le aree di ricarica delle falde, prevedendo zone di protezione. Nel territorio comunale di Serradifalco sono presenti pozzi e sorgenti di acque destinate al consumo umano, esattamente individuati negli elaborati dello studio geologico allegati al piano.

G) Aree boscate La Legge Regionale del 6 aprile 1996 n. 16 e s.m.i. ha istituito un vincolo riguardante i boschi e le aree limitrofe ai boschi così articolato: “[…]1. Sono vietate nuove costruzioni all'interno dei boschi e delle fasce forestali ed entro una zona di rispetto di 50 metri dal limite esterno dei medesimi.

34 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Per i boschi di superficie superiore ai 10 ettari la fascia di rispetto di cui al comma 1 è elevata a 200 metri. Nei boschi di superficie compresa tra 1 e 10 ettari la fascia di rispetto di cui ai precedenti commi è così determinata: da 1,01 a 2 ettari metri 75; da 2,01 a 5 ettari metri 100; da 5,01 a 10 ettari metri 150”. Nel territorio comunale sono presenti varie aree boschive di estensione superiori ad 1 ettaro e dunque per forza di legge, attorno ad essi è istituita una fascia di arretramento esattamente individuata negli elaborati dello Studio Agricolo Forestale di supporto al piano.

H) Vincolo di acquedotto, oleodotto, gasdotto. Ai lati delle condutture in pressione che attraversano il territorio comunale è istituita una fascia di protezione di larghezza minima di m.1,50 per parte dall'asse della tubazione; sono fatte salve eventuali maggiori distanze imposte dall'Ente gestore all'atto della realizzazione. In tali fasce è vietata qualsiasi costruzione ed il terreno potrà essere destinato a strada o a giardino con divieto di aratura, di stazzo di bestiame, di piantagioni arboree di alto fusto e di concimazioni.

I) Beni confiscati. Nelle aree ed immobili sottoposti a sequestro o confisca in applicazione della legislazione nazionale vigente si applicano le disposizioni e le destinazioni d’uso specificatamente indicate per ciascun bene nel relativo decreto di confisca.

L) Vincolo di espianto degli ulivi. In tutto il territorio comunale, come per altro in tutta la regione, vige il divieto di procedere all'espianto o taglio degli ulivi, se non nei casi e con le procedure previsti dal D.Lvo.L. 27.07.1945, n.475 e succ. modifiche ed integrazioni e con l'autorizzazione in esso prevista.

M) Vincolo sismico. L’intero territorio rientra nel vincolo sismico imposto con L. 64/1974 e smi; per effetto di tale vincolo tutte le costruzioni di qualsiasi tipo e natura, al fine di garantire la sicurezza della popolazione, dovranno rispettare le specifiche norme tecniche vigenti e la loro realizzazione è subordinata alla acquisizione dello specifico parere di competenza del genio civile di Caltanissetta.

N) Vincolo idrogeologico. Una parte consistente del territorio comunale, e l’intera enclave di Grottadacqua, risulta sottoposta al vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 30 dicembre 1923 n.3267 e del regolamento applicativo di cui al R.D. 16 maggio 1926, n. 1126. Sono sottoposti a “vincolo per scopi idrogeologici” “i terreni di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme di cui agli articoli 7, 8 e 9, possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque”. Nelle parti del territorio comunale assoggettate al vincolo di cui al R. D. 3267/1923 l'esecuzione di tutti gli interventi previsti dal Piano è subordinata alla acquisizione dello specifico nulla osta da parte dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste. In tali ambiti tutte le attività di trasformazione, di qualsiasi tipo e natura, sono assoggettate alle procedure autorizzative specificate con D.A.R.T.A. 17 aprile 2012.

35 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 9 –Aree sottoposte a vincolo idrogeologico nel territorio di Serradifalco e Grottadacqua

O) Regie trazzere Il territorio comunale di Serradifalco è interessato dalla Trazzera Santuzza (da Serradifalco alla S.S. 122), R.T. Serradifalco - Montedoro (Serradifalco S.P. n. 23), R.T. Serradifalco - Delia (Serradifalco - SS 122).

P) Vincolo di elettrodotti. Ai lati delle linee aeree esterne esistenti aventi tensione nominale superiore a 132 KV, al fine di limitare l'esposizione ai campi elettrici e magnetici negli insediamenti abitativi, in attuazione del D.P.C.M. 23 aprile 1992 e succ. mod., va prevista una fascia di arretramento delle costruzioni adibite ad abitazione o nelle quali comunque si svolgano attività che comportano tempi di permanenza prolungati, di ampiezza pari a quella stabilita, per ciascuna tensione nominale, dalla norma soprarichiamata. Il territorio è attraversato da numerosi elettrodotti, il cui tracciato è rilevabile dalle cartografie di piano.

Q) Vincolo sulle aree percorse dal fuoco La legge n. 353 del 21 novembre 2000 "Legge-quadro in materia di incendi boschivi" ha introdotto e ridefinito i divieti sui terreni percorsi dal fuoco e le prescrizioni da osservare nelle aree e nei periodi a rischio di incendio. La legge all'articolo 10 prevede che: “Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni. È vietata per dieci anni, sugli stessi soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive. Sono vietate per cinque anni, sugli stessi soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche,salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell'ambiente”.

36 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Nel territorio di Serradifalco ricadono piccole aree percorse dal fuoco nella parte alta del territorio.

Fig. 10 –Aree percorse dal fuoco nel territorio di Serradifalco dal 2007 al 2015 (SIF-WebGis)

37 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

4.4. IL PIANO REGOLATORE VIGENTE

Il comune di Serradifalco è dotato di un P.R.G. approvato con D.A. n.164/DRU del 18 marzo 1996. Il P.R.G. vigente suddivide il territorio comunale nelle seguenti zone territoriali omogenee: - Zone A (centro storico), comprendenti le zone A (costituite dal nucleo centrale urbano interessato da edifici di particolare interesse storico-artistico ed architettonico, con una morfologia urbana che rispecchia l'originario impianto e dal borgo rurale di Grottadacqua) e “A1”, comprendente una parte del centro abitato con caratteristiche ambientali ed architettoniche contigue alla zona “A” lungo gli assi di via Crucillà e corso Garibaldi, nonchè la parte che fronteggia la sponda del lago ed il nucleo di abitazioni sorto sulle pendici del monte Calvario, caratterizzato da edilizia che si è spontaneamente articolata secondo la morfologia del luogo. - Zona B (completamento e sostituzione), distinte nelle sottozone B1 (zone adiacenti al C.S. e a morfologia compatta, in cui è previsto il mantenimento dell'esistente) e sottozone B2 (zone di più recente edificazione ed in via di completamento). Zone C, suddivise nelle sottozone C1 (aree di espansione adiacenti al centro urbano e per le quali è prevista una edilizia residenziale intensiva), C1a (aree di espansione adiacente al centro urbano e per le quali è prevista una edilizia residenziale estensiva dovuta alle limitazioni dettate dallo stato geologico dei luoghi), C2 (aree di espansione urbana con edilizia agevolata e privata semintensiva) e C3 (aree di espansione urbana con edilizia agevolata e privata semintensiva) Zone D, suddivise nelle sottozone D1 (aree per insediamenti artigianali piccole industriale e commerciali (grande distribuzione) e DCM (aree miste per insediamenti commerciali e residenze); Zone E di verde agricolo; - Zone F, comprendenti parchi pubblici (zone Fp), attrezzature per la istruzione superiore (zone Fi), attrezzature sanitarie ed ospedaliere (zone Fs). Sono poi previste due zone speciali: a) zona di riserva naturale del Lago Soprano; b) zona a vincolo archeologico in località Grotta d’acqua. Il Piano vigente prevede un incremento di popolazione pari al 40% ed è dimensionato per una popolazione complessiva di 9.105 abitanti; il fabbisogno volumetrico complessivo di nuova realizzazione è stimato in 455.500 metri cubi, realizzabili per la più gran parte in zone C, estese complessivamente circa 34 ettari ed in minor misura nelle aree libere delle zone B. E’ interessante rilevare al riguardo che le previsioni del vigente PRG relative al comparto residenziale sono il risultato di un severo ridimensionamento imposto dall’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente in sede di approvazione. Il PRG adottato dal Consiglio comunale (riportato nelle pagine seguenti) infatti prevedeva, oltre alle zone C1, C2 e C3 anche le Z.T.O. C4 e C5, che erano localizzate sia ad est che ad ovest del centro urbano, lungo le principali direttrici di espansione. In tali aree, poi declassate a zone di verde agricolo, si è comunque sviluppata una consistente attività edilizia, in parte anche in attuazione del PRG adottato. Le zone C4 del PRG adottato, ubicate nella collina di Altarello, erano infatti già classificate zone C nello strumento urbanistico precedentemente vigente, costituito da un Programma di Fabbricazione degli anni 60, approvato nel 1970.

38 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 11 – Zonizzazione del PRG vigente

39 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

5. IL QUADRO AMBIENTALE

Nelle pagine che seguono, al fine di esplicitare i rischi di carattere ambientale e paesaggistico ai quali è sottoposto il territorio, viene fornita una sintetica descrizione del contesto ambientale sul quale il nuovo piano esplicherà i suoi effetti, articolata con riferimento alle tematiche specificate nella Direttiva europea. Come prescritto dall’Allegato VI, lettere b), c), d) del D.Lgs. 4/2008, il quadro ambientale è analiticamente descritto attraverso gli aspetti che riguardano: fauna, flora, popolazione, salute umana, aria, acqua, suolo, paesaggio, fattori climatici, beni materiali e patrimonio culturale architettonico e archeologico. Per tener conto delle interrelazioni tra i fattori ambientali sono poi prese in esame le seguenti tematiche: energia, rifiuti, mobilità e trasporti, ambiente urbano, turismo. L’interrelazione tra i vari fattori è stata eseguita attraverso l’utilizzo dell’analisi SWOT. L’analisi SWOT è uno strumento per la pianificazione strategica di lungo periodo, basato sulla contestuale valutazione dei punti di Forza (Strenghts), i punti di Debolezza (Weaknesses), le Opportunità (Opportunities) e le Minacce (Threats) presenti in un contesto. Nell’ambito del Rapporto ambientale l’analisi SWOT è stata effettuata per tutte le categorie ambientali considerate, tenendo conto dei fattori endogeni (punti di forza e punti di debolezza) nonché dei fattori esogeni (opportunità e minacce). L’analisi tende naturalmente ad evolvere nel tempo, consentendo al soggetto tecnico–politico di prendere decisioni ponderate facendo leva sui punti di forza del territorio minimizzando le debolezze di sistema, sfruttando al massimo le opportunità e cercando di adottare misure per proteggere l’ambiente e la comunità dalle prevedibili minacce. Per ciascuna categoria ambientale possono essere descritti, nella semplice forma matriciale di seguito riportata, i punti di forza (risorse di cui la geografia del territorio e il “sistema Ente” è dotato e che è già in grado o sarà in grado di utilizzare al meglio per raggiungere gli obiettivi perseguibili mediante gli strumenti di pianificazione; i punti di debolezza (limiti interni del territorio e del “sistema” che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi attesi); le opportunità (situazioni favorevoli nel “contesto esterno” al sistema, come ad esempio i piani sovraordinati, che favoriscono la strategia delineata nel piano); le minacce (situazioni sfavorevoli nel contesto esterno al sistema, che potenzialmente ostacolano la strategia e gli obiettivi tratteggiati nel piano).

Punti di forza Punti di debolezza (Strenghts) (Weaknesses) Fattori endogeni Risorse presenti sul territorio che Limiti interni che sono da ostacolo possono essere utilizzate al raggiungimento degli obiettivi Opportunità Minacce (Opportunities) (Threats) Fattori esogeni Possibilità favorevoli offerte Possibilità sfavorevoli per il dall’esterno per il raggiungimento raggiungimento degli obiettivi degli obiettivi derivanti da azioni esterne

Come prescritto dalla normativa vigente, dovranno essere esaminati in particolare: “b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione

40 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.”

5.1. SUOLO

Il comune di Serradifalco si estende per una superficie complessiva di 41,59 km2, di cui circa 0,9 km2 sono rappresentati dall’isola amministrativa di Grottadacqua, ricadente quasi per intero all’interno del bacino idrografico del Fiume Platani (063) ed una piccola porzione e tutto il territorio di Grottadacqua ricadenti nel bacino idrografico del torrente Imera Meridionale (072). II territorio, dal punto di vista geografico, è caratterizzato da due contesti nettamente distinti tra loro: un’ampia zona sub pianeggiante e collinare in parte urbanizzata, ed una zona montana e collinare poco urbanizzata. All'interno della prima è presente il "lago Soprano", per il quale è stata istituita la R.N.O. Il territorio ha avuto diverse evoluzioni dal punto di vista antropico, sia per effetto della presenza dell’estrazione mineraria, oramai in disuso, sia per la vocazione agricola che ha determinato un fitto reticolo viario secondario e la costruzione di invasi artificiali per uso irriguo. Dal punto di vista morfologico il territorio è caratterizzato da un andamento sub pianeggiante, collinare e collinare-calanchivo, data dalla presenza di depositi superficiali che tendono a regolarizzare gran parte del territorio, di affioramenti calcarei e gessosi rappresentati da modeste alture e da depositi argillosi che in corrispondenza di aree esposte ad un reticolo idrografico esteso e poco maturo danno luogo a fenomeni calanchivi. Le forme prevalenti sono di tipo collinare interrotte da rilievi e balze di natura calcarea e con affioramenti gessosi che talvolta possono dare luogo a fenomeni di carsismo. Nelle zone vallive e soprattutto in corrispondenza delle depressioni si sono concentrati fenomeni lacustri come il lago Soprano o zone umide come il lago Sottano e zona Calvario, in presenza di apporti minori. I costoni, anche se di modesta entità, sono costituiti da strati e banchi calcarei e gessosi con piani di discontinuità variamente orientati soggetti, soprattutto, in prossimità del reticolo idrografico a fenomeni di crollo. La presenza di fratture di vario spessore che si sovrappongono ai giunti di stratificazione e la presenza di cavità di natura carsica determinano un livello intenso di fatturazione. Fattispecie analoghe sono riscontrabili nella frazione di "Grottadacqua, con la presenza di due realtà geomorfologiche distinte. La parte posta a Nord della Sv Caltanissetta–Porto Empedocle di contrada Gaddira, in cui é prevalente la serie evaporitica con la frazione gessosa ed è caratterizzata da balze lapidee e reticolo idrografico alquanto marcato. A sud della Caltanissetta–Porto Empedocle sono presenti in prevalenza terreni di tipo argilloso ed argilloso sabbioso con locali e circoscritti affioramenti della serie evaporitica. Il sistema idrografico del territorio evidenzia la presenza di vari torrenti brevi e stagionali i quali confluiscono nei due torrenti, di modesta entità, che delimitano il territorio comunale a ovest. Il Piano regionale per l’assetto idrogeologico, elaborato dall’ARTA, offre una lettura completa del territorio per quanto attiene le problematiche geomorfologiche ed idrauliche, individua e cataloga vari dissesti nel territorio comunale, concentrati in maggior parte nella zona a nord del centro abitato, nelle contrade Rabione e adiacenti alla zona delle “miniere bosco”. Tali fenomeni rientrano quasi tutti nelle categorie a bassa pericolosità. Le uniche aree a pericolosità e rischio molto elevato sono individuati all’interno del centro abitato a valle della via Papa Giovanni XIII e a ridosso della via Crucillà. Queste ultime sono delle cavità di origine antropica presenti nell'abitato ed in particolare in parte della zona del centro storico, sono costituite da scavi utilizzati prevalentemente

41 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale per depositi, e sono posti al di sotto e/o in prossimità ad edifici. L’assetto delle volte e dello scavo e strettamente connesso al livello di manutenzione. Tuttavia alcune cavità sono ricoperte con spessori talvolta minimi che localmente possono dare luogo a crolli che ne riducono ulteriormente lo spessore e possono provocare dei cedimenti del terreno circostante ed anche crolli nel caso di edifici soprastanti. Degno di attenzione è il territorio in cui ricade Torre Salsa caratterizzato, dal punto di vista geologico, dalla presenza di un particolare tipo di rocce sedimentarie denominate "evaporiti" note come appartenenti alla "Serie Gessoso-Solfifera". Queste rocce frequenti in tutto il settore centro-occidentale della Sicilia, si sono originate durante un periodo della storia geologica chiamato Messiniano (circa 6 milioni di anni fa), quando, secondo le teorie più accreditate, il Mediterraneo si prosciugò quasi completamente trasformandosi in un grande "lago salato" per l'interruzione dei collegamenti con l'Oceano Atlantico ("crisi si Salinità" del Mediterraneo). A causa dell'intensa evaporazione dell'acqua marina, sul fondo del bacino si depositarono considerevoli quantità di sedimenti dando origine a rocce delle "evaporitiche" per la loro modalità di deposizione; tra queste le più comuni sono rappresentate da particolari tipi di calcare (calcare evaporitico o calcare di base), dal salgemma, dai sali potassici, dal gesso. Quest'ultimo affiora diffusamente nell'area sotto diverse forme dipendenti dalle condizioni ambientali sotto le quali il gesso si è cristallizzato che sono quella massiva (alabastrino) o quella statificata (gesso selentico e gesso balatino). Il territorio del Comune di Serradifalco ricade quasi interamente all’interno del bacino del Platani mentre la parte periferica orientale ricade all’interno del bacino del Fiume Imera Meridionale. Lo spartiacque idrografico corre in direzione nord-sud ad est del centro abitato, a seguito del quale l’intero abitato ricade interamente nel bacino del Fiume Platani. In tale area i terreni affioranti sono relativi ad una serie stratigrafica che mostra alla base un complesso olistostromico plastico, di alcune centinaia di metri di spessore, costituito da argille variegate sicilidi caotiche e tettonizzate creta-eoceniche; su tale complesso basale poggiano le sequenze argillose argillo-marnose e sabbiose di apporto deltizio della Formazione “Terravecchia” del Miocene medio; in successione stratigrafica seguono i depositi evaporitici della Serie Gessoso-Solfifera del Messiniano differenziati, dal basso verso l’alto, nei diversi litotipi: marne tripolacee, calcare di base (su cui si erge la zona centro- meridionale del centro abitato e sottoposta ad espansione edilizia economica e popolare) e gessi. A seguire nella successione stratigrafica affiorano le marne calcaree e calcari marnosi (Trubi) del Pliocene inferiore con associate le argille brecciate (A.B. IV). La sequenza stratigrafica continua verso l’alto con la presenza di affioramenti di calcareniti e facies sabbiose del Pliocene medio con annesse colate di “franiti” argillose e brecciate (A.B.V); seguono ancora modesti affioramenti di sabbie ed arenarie supraplioceniche. Infine, chiudono la sequenza stratigrafica del territorio di Serradifalco i depositi alluvionali e lacustri olocenici. Al limite nord-occidentale del territorio di Serradifalco si rileva la presenza di una vasta area (complessivamente di 555 Ha circa) in concessione mineraria per lo sfruttamento in sottosuolo di sali potassici (Miniera Bosco-Palo); oggi l’attività mineraria risulta dismessa e in zona (in territorio di San Cataldo) sono stati segnalati movimenti di subsidenza e di circolazione idrica sotterranea nelle cavità create dall’attività antropica mineraria; tali dissesti non sono stati rappresentati ma viene indicata l’intera area della concessione mineraria come “sito di attenzione”. Lo studio geomorfologico condotto dal PAI in questa area ha portato all’individuazione di n. 81 dissesti, di cui ben 78 attivi; di seguito si riportano i grafici rappresentativi (distinti per tipologia ed attività). Per quanto riguarda nello specifico il centro abitato di Serradifalco, si evidenzia la presenza di crolli in corrispondenza dei maggiori affioramenti di calcare evaporati presenti in loco.

42 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Distacchi di blocchi metrici si sono registrati in C.da Altarello-S.Lucia in corrispondenza dei costoni rocciosi costituenti l’”ossatura” del rilievo collinare posto a sud dell’abitato di Serradifalco . Questo rilievo è costituito prevalentemente da coltri eluviali e colluviali di sedimenti fini inglobanti frammenti calcarei; segue in successione stratigrafica un substrato alterato ed a luoghi unità calcaree compatte interessate da fratture beanti penetrative e pervasive metriche. L’area in questione è stata oggetto di intensa attività antropica con sbancamento e costruzione di palazzine varie comportando di fatto una modifica dello stato dei luoghi originario; tali edifici risultano protetti a monte da muri di contenimento i quali però non risultano sufficienti a contrastare l’eventuale distacco e crollo di ammassi rocciosi. Nel dettaglio, a ridosso di una delle palazzine di neo-costruzione si è verificato il distacco e crollo dal costone roccioso prospiciente di un blocco di dimensioni metriche tutto oggi presente in loco. Anche nel versante meridionale del rilievo collinare sul quale si erge il cimitero monumentale di Serradifalco affiorano costoni rocciosi calcarei (dissesti 063-2SR- 024 e 080) che al momento non interagiscono con elementi a rischio. Tutt’altra tipologia di processi morfogenetici risultano essere in atto a SW del centro abitato, e precisamente in corrispondenza dell’impluvio del Torrente Mintina in zona depuratore (dissesto n°063-2SR-006). Nella fattispecie, i processi di erosione accelerata in atto hanno determinato un’instabilità dei versanti in destra idraulica del torrente Mintina. Nel dettaglio, si osservano fratture penetrative e pervasive beanti con rigetto centimetrico nel terreno con iniziale franamento dei terreni coinvolti e consequenziale affioramento in superficie delle strutture fondali costituenti il muro di perimetrazione dell’impianto comunale di depurazione. Infine, è stata censita circa 3 km ad ovest del centro abitato di Serradifalco, e precisamente in C.da Chiarello, una frana di scorrimento (dissesto n° 063-2SR-081) di limitata estensione areale, che ha coinvolto la strada interpoderale “Barone” comportando in parte lo sprofondamento della sede stradale stessa. Nel territorio del Comune di Serradifalco nell’ambito degli 81 dissesti censiti, sono state individuate tre classi di pericolosità. In particolare: n. 22 aree ricadono nella classe a pericolosità moderata (P1) n. 49 aree ricadono nella classe a pericolosità media (P2) n. 10 aree ricadono nella classe a pericolosità elevata (P3) In relazione alla determinazione delle classi di rischio sono state individuate n. 17 aree a rischio di cui: n. 13 aree a rischio medio (R2) n. 1 area a rischio elevato (R3) n. 3 aree a rischio molto elevato (R4) Nelle aree a rischio R2 ricadono i seguenti elementi vulnerabili: case sparse; strada provinciale; strada comunale; impianto di depurazione. Nelle aree a rischio R3 ricadono i seguenti elementi vulnerabili: strade comunali. Nelle aree a rischio R4 ricadono i seguenti elementi vulnerabili: centro abitato; elettrodotto. Per quanto riguarda nello specifico il centro abitato le pericolosità ed i relativi rischi più elevati si riscontrano in C.da Altarello in corrispondenza dei distacchi di blocchi isolati di calcare di base verificatisi lungo la parete rocciosa affiorante e prospiciente gli edifici di nuova costruzione. Di certo l’instabilità complessiva del versante roccioso è stata minata dagli

43 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale sbancamenti eseguiti per la costruzione delle palazzine sottostanti, a protezione delle quali sono stati eretti dei muri di contenimento. Questi ultimi, in considerazione delle testimonianze accertate dai crolli verificatesi, non risultano sufficienti a poter porre in protezione e quindi mitigare il rischio agli edifici posti a valle. Si ritiene indispensabile dotare i muri di contenimento presenti, se sufficientemente dimensionati, di apposite reti paramassi al fine di annullare la corsa di potenziali blocchi distaccatisi. Per quanto concerne invece i rischi indotti alla rete viaria ed all’impianto di depurazione per opera dei processi erosivi afferenti le acque incanalate del Torrente Mintina, sarebbe opportuno intervenire con appositi interventi di ingegneria naturalistica volti a consolidare le sponde laterali dell’incisione ed a mitigare l’erodibilità dei terreni coinvolti mediante tecniche di protezione antierosiva dei versanti. Del territorio comunale di Serradifalco fa parte anche la frazione di Grotta D’Acqua, che risulta ubicata all’interno del territorio di Caltanissetta. La frazione estesa poco più di 1 Km2 presenta soltanto n. 5 dissesti attivi, censiti attraverso l’analisi stereoscopica, di cui n. 2 fenomeni di crollo, localizzati in corrispondenza di affioramenti di rocce evaporitiche, n. 2 dissesti per erosione accelerata in corrispondenza di linee di impluvio e n. 1 deformazione superficiale lenta riscontrata in C.da Grotta D’Acqua. Nell’ambito dei dissesti della frazione di Grotta d’Acqua del comune di Serradifalco le pericolosità individuate risultano comprese tra le classi P1 e P2. In particolare: - n. 1 area a pericolosità moderata (P1); - n. 2 aree a pericolosità media (P2) - n. 2 aree a pericolosità elevata (P3) Per quanto attiene la determinazione delle classi di rischio sono state individuate : n. 3 aree di cui n. 2 a rischio molto elevato (R4) in corrispondenza della linea ferrata n. 1 a rischio moderato (R2) in corrispondenza di una masseria.

Aspetto ambientale: SUOLO Punti di forza Punti di debolezza Territorio agrario di buone caratteristiche Fragilità geomorfologica di alcune aree pedologiche limitrofe al centro abitato Opportunità Minacce Attuazione delle politiche di salvaguardia del suolo in applicazione del PAI Presenza di dissesti a sud del centro abitato Salvaguardia dei valori paesaggistici garantita dai vincoli presenti

5.2. ACQUA

Il territorio di Serradifalco è caratterizzato, soprattutto nella parte nord del territorio, da reticolo di piccoli corsi d’acqua a carattere torrentizio che confluiscono nella valle dove scorre il torrente Gallo d’Oro, che segna il confine orientale con il territorio di Mussomeli. Il bacino del Fiume Gallo d’Oro, affluente del Fiume Platani, ricade nel versante meridionale della Sicilia. Esso si estende, per circa 831 km2 , dai centri abitati di Racalmuto, Canicattì e Serradifalco, sino alla confluenza col Fiume Platani, in c.da Margagliana in territorio di Casteltermini, a quota 139 m s.l.m. Il bacino ricade nel territorio della provincia di Agrigento e Caltanissetta e presenta un’altitudine massima di 659 m s.l.m. e un’altitudine media di 391 m s.l.m. Nel bacino ricadono i centri abitati di Racalmuto, Montedoro, Milena, Bompensiere e quasi tutto il centro abitato di Serradifalco. Nella parte meridionale del territorio è presente il vallone “Mintina”, corso d’acqua di modesta entità affluente del vallone “Alio d’auro” che segna a sud, il confine con il territorio di Canicattì.

44 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Sono presenti, inoltre, altri corsi d’acqua di modesta entità. Il territorio di Grottadacqua è attraversato da un reticolo idrografico con la presenza di piccoli corsi d’acqua di scarsa entità. Inoltre vi è la presenza dello specchio d’acqua denominato lago Soprano le cui acque sono l’espressione della presenza di una falda idrica sotterranea che circonda l’area e che si rinviene all’interno dei livelli calcarei della serie gessoso-solfifera ed in parte nei calcari marnosi del Pliocene. La potente successione argillo-sabbiosa del Tortoniano rappresenta il letto della falda idrica che permette, viste le condizioni morfologiche e forse tettoniche di manifestarsi con la formazione di un lago. Le falda è del tipo a pelo libero, con un areale di ricarica grossomodo coincidente con lo spartiacque superficiale del bacino afferente il lago, per un’area di circa 1,5 km2 . Una parte del bacino di alimentazione riguarda la zona urbana, i suoi scoli delle acque grigie e probabilmente, accidentalmente o incidentalmente anche acque nere. Da ciò ne consegue un forte rischio di causare inquinamento delle acque di falda, non essendo presente alcuna separazione impermeabile tra le acque di infiltrazione superficiale e la falda e soprattutto per la insufficiente giacenza della falda (distanza tra superficie e zona satura sotterranea). Per quanto riguarda le acque fognarie principali, queste sono comunque portate esternamente al bacino del lago, verso il depuratore che è sito nel Vallone Mintina, resta però la possibilità delle perdite, alcuni allacciamenti non completati e le acque grigie della rete stradale. Le attività agricole sono pure fonti puntuali ed areali di inquinamento potenziale, sia per l’uso dei pesticidi che per la fertirrigazione con apporto di Nitrati e Fosforo. Nella zona attorno al lago esistono alcuni prelievi privati tramite pozzi a largo diametro e poca profondità, per limitati usi domestici e orticoltura. Nel territorio comunale esiste, ed è attualmente in esercizio, un impianto di depurazione, ubicato a sud del centro, che sversa nel vallone Mintina, mentre nel territorio di Grottadacqua è presente il depuratore a servizio della zona ASI.

5.2.1 Acque sotterranee destinate al consumo umano Nel territorio comunale esiste, in contrada Gazzana, un pozzo trivellato destinato al consumo umano, utilizzato dalla amministrazione comunale. La sua ubicazione a monte del centro abitato e la relativa distanza da esso non fa temere il verificarsi di fenomeni di inquinamento dovuti alla urbanizzazione; tuttavia la sua posizione all’interno di una conca con intorno coltivazioni specializzate fa temere la possibilità di inquinamento dovuto all’uso intensivo di pesticidi.

5.2.2 Acque sotterranee non destinate al consumo umano Lo studio geologico di supporto al Piano evidenzia come nel territorio del comune di Serradifalco insistono diverse falde idriche, tutte però caratterizzate da elevati tenori in solfuri, tali da rendere le acque solamente utilizzabili per l’uso irriguo. L’indiscriminata eduzione dovuta alla presenza di numerosi pozzi privati ha però determinato, nel tempo, un forte decadimento, con prosciugamenti talvolta totali, delle falde dei pozzi. Di particolare interesse, dal punto di vista naturalistico, è il sistema costituito da tre bacini, uno solo dei quali è oggi visibile e coincide con il Lago Soprano, connessi tra loro in un complesso equilibrio idraulico.

5.2.3 Acque superficiali Nel territorio comunale, oltre al lago soprano interessato dal SIC, sono presenti numerosi serbatoi di accumulo delle acque meteroriche, realizzati da privati per la conduzione dei fondi agricoli.

45 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Aspetto ambientale: ACQUA Punti di forza Punti di debolezza Presenza del Lago Soprano Presenza di numerosi piccoli acquiferi in varie parti del territorio. Vulnerabilità degli acquiferi Disponibilità di risorse idriche Opportunità Minacce Cementificazione impluvi ed effetti geomorfologici sui corsi d’acqua Miglioramento della funzionalità dei depuratori Inquinamento falde acquifere a causa dei reflui Realizzazione di interventi di mitigazione Inquinamento da parte dei nitrati agricoli ambientale e di eliminazione del rischio

5.3. ARIA

Nel territorio di Serradifalco non esistono dispositivi per il rilevamento della qualità dell’aria, ne altri dispositivi che consentano di misurare l’inquinamento elettromagnetico o da rumore. Si ritiene tuttavia che non esistano, all’interno del territorio comunale, elementi che possano compromettere in maniera sensibile la salubrità dell’aria ovvero la salute umana. L’area artigianale, localizzata marginalmente al territorio comunale e distante dal centro abitato, non rappresenta un fattore di inquinamento sensibile per la popolazione residente, anche per la scarsa presenza di attività inquinanti. Altri fattori di inquinamento, di modesta entità si possono riscontrare nell’area urbana, mentre la SS122, direzione Canicattì-Agrigento, che funge da circonvallazione a sud-est e la circonvallazione a nord direzione Mussomeli, fanno si che il flusso di traffico che attraversa il centro abitato sia limitato e non incida in modo significativo nell’inquinamento atmosferico per la popolazione urbana. Discorso diverso per quanto riguarda la contrada Grottadacqua, attraversata dalla strada a scorrimento veloce Caltanissetta-Agrigento, e interessata dalla presenza della zona ASI che occupa una grande area centrale del proprio territorio. Ciò influisce negativamente sul territorio circostante, ed in modo significativo sulla popolazione presente nell’area circostante, anche se composta da piccole borgate poco abitate. In attuazione dell’art. 5 del D.Lgs n. 351/99, la Regione Siciliana, ha effettuato una valutazione della qualità dell’aria e dell’ambiente, individuando le zone in cui i livelli superano i valori limite. Non esistendo in Sicilia una rete regionale di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, ma solo alcune reti provinciali comunali e private, si è assunto che la rete coprisse e fosse rappresentativa dell’intero territorio. La valutazione preliminare effettuata ha portato dividere il territorio regionale in zone ed a individuare tre aree a rischio per l’elevata concentrazione industriale. Da tale zonizzazione si ricava che il territorio di Serradifalco rientra nella zona C, dove sono necessari piani di mantenimento. Il territorio, risulta confinante (intercluso per quanto attiene la contrada Grottadacqua) con aree per le quali è previsto o è prevedibile uno sviluppo industriale o antropico in grado di produrre un notevole inquinamento atmosferico, e precisamente: l’agglomerato “A4 – Caltanissetta e di San Cataldo” (presenza di elevati volumi di traffico veicolare) e il territorio del comune di Canicattì rientrante nell’agglometrato “A5 – Agrigento, Porto Empedocle e Canicattì” (presenza di elevati volumi di traffico veicolare, presenza di una CTE e di una cementeria). Risulta invece distante dall’area a rischio R1 comprendenti i comuni di Gela, e Butera.

46 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Sono stati, altresì, presi in considerazione altri fattori legati alla concentrazione di popolazione nelle zone limitrofe con un potenziale sviluppo industriale od antropico. Anche in questo caso il comune di Serradifalco, pur non essendo tra i comuni a rischio in funzione della popolazione, confina però con i comuni di San Cataldo e Canicattì, con popolazione maggiore di 20.000 abitanti, rientranti tra quelli a rischio.

Fig. 12 - Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria - Zonizzazione in agglomerati – Provincia di Caltanissetta

5.4 FATTORI CLIMATICI

Il territorio del comune di Serradifalco rientra nella sottozona calda del Lauretum; in una zona, quindi, nella quale la mancanza dell’azione correttiva del mare sulle determinanti climatologiche conduce ad una accentuazione dei caratteri biologici propri dell’ambiente mediterraneo arido, condizionato oltre che dalla temperatura e dal regime delle piogge, dal “dominio dei venti dell’ovest” interessanti l’Europa centrale ed occidentale e dalla influenza dell’aliseo proveniente dalle regioni desertiche sahariane. Le caratteristiche climatiche del territorio di Serradifalco possono essere descritte, con buona approssimazione, riferendosi ai dati raccolti dalla Stazione pluviografica di Caltanissetta. I dati che coprono un trentennio, sono abbastanza significativi e consentono di poter affermare che il territorio di Serradifalco rientra, dal punto di vista termico, all’interno dell’area con “clima temperato mediterraneo collinare” e precisamente in un “clima temperato caldo con prolungamento della stagione estiva e con inverno mite”, con una temperatura media annua di 17,3 °C. La neve rappresenta un evento rarissimo, mentre frequente è la formazione di brina e di gelo. Rara ed eccezionale la formazione di banchi di nebbia notturni. Il territorio del comune di Serradifalco si colloca tra le zone moderatamente aride. I dati sulle precipitazioni assumono un notevole significato in quando la scarsità globale delle piogge e la loro concentrazione nel periodo autunno-inverno determinano delle condizioni sfavorevoli per un buon esercizio dell’ attività agricola, sia per i lunghi periodi di siccità sia perché la violenza ed il volume elevato delle precipitazioni in brevi periodi; soprattutto invernali, tende ad asportare lo strato attivo del terreno nelle zone in pendio, provocando erosioni a monte ed alluvioni a valle

47 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

I dati sulla precipitazione evidenziano una concentrazione nel periodo autunno-vernino con il massimo delle precipitazioni da ottobre a febbraio con valori che variano dai 52 ai 72 mm, per ridursi drasticamente nel mese di giugno raggiungendo gli 8 mm, con una quantità media annua pari a 510 mm di pioggia, rientrando nella media della provincia che oscilla tra i 500 e i 650 mm, con una media tra le più basse della sicilia. L’ampiezza del periodo di siccità in corrispondenza delle alte temperature fanno si che il processo di desertificazione si sia sempre più accentuato. Le correnti più frequenti per questa zona sono quelle meridionali con predominanza del libeccio.

Fig. 13 - Scheda del Piano relativo al rischio di desertificazione della Regione Siciliana.

Dallo studio sul rischio di desertificazione in Sicilia, dal quale è tratta la scheda relativa a Serradifalco di Figura 13, emergono dati poco confortanti anche se viene evidenziato un lieve miglioramento; infatti nella prima metà del XX secolo in generale il territorio provinciale presentava un livello di criticità alto con aree altamente degradate, caratterizzate da incendi, perdite di materiale sedimentario e con fenomeni di erosione evidenti. Successivamente si sono registrati valori leggermente inferiori grazie all’aumento della qualità vegetazionale e della gestione del territorio. Per quanto riguarda il territorio comunale di Serradifalco si evidenzia un miglioramento tra i due periodi di osservazione. Infine, ai fini della regolamentazione degli impianti temici, il territorio di Serradifalco rientra nella zona climatica D definita con D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993, con 1.588 gradi-giorno.

Aspetto ambientale: ARIA E FATTORI CLIMATICI Punti di forza Punti di debolezza Inquinamento da traffico in determinate aree del territorio limitrofe alla SS122 Qualità dell’aria soddisfacente Inquinamento da traffico lungo l’asse

dello SV CL-Ag nella contrada Grottadacqua Opportunità Minacce

48 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Potenziale incremento delle fonti di inquinamento lungo l’asse dello SV CL- Reperire fonti di finanziamento per la redazione Ag nella contrada Grottadacqua di Piani ambientali Cambiamenti climatici a scala globale

5.5. FAUNA, FLORA E BIODIVERSITÀ

Il territorio di Serradifalco è interessato dalla presenza del SIC ITA050003 Lago Soprano, interamente compreso nel territorio comunale che si estende per una superficie di 90 ha. Il lago è posto in fondo ad una conca a ferro di cavallo aperto a ovest. Per tre lati le aree circostanti sono caratterizzate dalla presenza di dislivelli notevoli mentre quella ad ovest degradano dolcemente. L’area è circondata da un sistema di strade provinciali mentre la viabilità interna è costituita da una strada in terra battuta e da altra viabilità secondaria che assicura l’accesso ai fondi. In tutta l’area del Sic l’antropizzazione delle aree circostanti allo specchio d’acqua è molto elevata in conseguenza della buona fertilità dei terreni, sono presenti anche dei manufatti destinati alla conduzione dei fondi. Sotto l’aspetto vegetazionale l’area si caratterizza per la presenza di flora tipica delle zone umide come lo “Scirpo-fragmiteto” mediterraneo e la cannuccia di palude (Phragmites australis), nella parte esterna è caratterizzata dalla presenza di un rizoma nodoso e sommerso, con fusti molto flessibili che possono raggiungere più metri di altezza e molto esteso che costituisce una barriera di protezione del biotipo con capacità di filtrare e depurare le acque formando macchie piuttosto fitte che vengono utilizzate come rifugio e nidificazione per molte specie. A seguire è presente una fascia costituita da “Buda” (Typha latifoglia). Sul lago è presente la “Lenticchia d’acqua spugnosa” (Lemna gibba) tipica dei bacini lacustri con foglie piatte che può arrivare a coprire una parte notevole della superficie del lago. Il sito assume anche un’importanza dal punto di vista faunistico, in quanto si trova sulla direttrice delle migrazioni stagionali. Sono presenti vari uccelli: la Folaga (Fulica atra) e il Moriglione (Aythya ferina) e tipici degli ambienti lacustri come l’Alzavola (Anas crecca), la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) e il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), le canne ospitano la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) o l’Usignolo di fiume (Cettia cetti) è possibile osservare anche degli Aironi cenerini (Ardea cinerea). Le specie di mammiferi presenti sono quelli presenti nelle campagne circostanti come il Topo selvatico, la Donnola, il coniglio selvatico e la volpe. Nelle acque del lago si possono trovare la Natrice dal collare (Natrix natrix) e la testuggine palustre (Emys orbicularis), la Rana verde (Rana esculenta) e i Rospi (Bufo bufo). Le sempre meno frequenti piogge associate alla presenza di una forte antropizzazione, che tende ad occupare i terreni lasciati liberi dalle acque e la vicinanza al centro urbano sono le principali minacce per la conservazione della riserva. Importante dal punto di vista economico, ma con ripercussioni negative sull’ambiente a causa dell’intenso uso di pesticidi e fertilizzanti, è la presenza di terreni interessati da colture specializzate, in larga misura costituite da vigneti a tendoni. Assai meno impattanti evidentemente sono gli usi agricoli tradizionali, basati sulla associazione di specie quali ulivi, pistacchi e mandorli, a seminativi. Il territorio di Serradifalco è interessato da tre aree boscate artificiali, dislocate in punti diversi che rappresentano una minima parte del territorio comunale, costituite da eucalipti ed altre essenze resinose. Due delle tre aree sono di proprietà privata, mentre la terza, in località “Cugno di Principe” di proprietà demaniale.

49 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 14 - Carta del valore ecologico del territorio comunale (dal Piano della rete ecologica regionale)

Fig. 15 - Carta della fragilità ambientale del territorio comunale (dal Piano della rete ecologica regionale)

50 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Aspetto ambientale: FAUNA, FLORA E BIODIVERSITÀ Punti di forza Punti di debolezza Accettabile stato di conservazione del patrimonio naturale e della biodiversità in alcune aree del Estensione limitata delle aree protette territorio Presenza della riserva del Lago Soprano Opportunità Minacce Possibile inquinamento delle aree protette e del Valorizzazione delle colture agricole tradizionali suolo agricolo Valorizzazione ed ampliamento dell’area protetta Prosciugamento del Lago Soprano del Lago Soprano

5.6. PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO E BENI MATERIALI

Pur non essendo un centro di antica origine, tuttavia Serradifalco vanta una storia non recente che ha lasciato nel territorio molti importanti beni architettonici e culturali. Secondo una leggenda locale, il nome della città di Serradifalco deriva dal fatto che nelle alture rocciose circostanti un tempo nidificavano numerosi falchi. Il nome trae origine proprio da una di queste rupi, poco distante dall'attuale centro abitato, da sempre denominata Serra del Falcone. Nel tempo il feudo assunse il nome Serra del Falco, per poi diventare Serradifalco. Le terre della Serra del Falcone erano proprietà di Berengario Angileri che le ricevette in dono da Pietro I d'Aragona. Il Feudo di Serradifalco si trova iscritto sin dal XIV secolo nella Contea di Caltanissetta. Nel 1493 il primo conte, Giovanni Tommaso Moncada, lo vendette a Niccolò Barresi di Pietraperzia. In seguito Serradifalco appartenne ad Antonio Rizzono, a Raimondo Moncada, a Giovanni Luigi Settimo, ad Antonio La Rocca e a Francesco Graffeo, che fu nominato Barone di Serradifalco a seguito della licenza di popolare (jus populandi) concessagli dall'Ufficio del Protonotaro del Regno il 6 dicembre 1640. A causa della giovane età del Barone Francesco Graffeo, a rappresentare i suoi interessi era la nonna, Donna Maria Ventimiglia e Sarzana, alla quale la licenza di popolare concedeva la facoltà di riunire una nuova popolazione e costruire nuove abitazioni, nonché l'utilizzo in esclusiva di tutte le risorse naturali del feudo. Dopo 35 anni di signoria dei Graffeo, il 15 maggio 1652 il Feudo e il titolo di Barone di Serradifalco vennero venduti al palermitano Leonardo Lo Faso, appartenente ad una antica famiglia di origine lombarda. Si deve a lui il vero e proprio sviluppo economico e demografico del comune di Serradifalco. Numerosi gli edifici di interesse architettonico presenti nell’area urbana. Tra gli edifici di culto si annovera La Chiesa madre, dedicata a San Leonardo di Noblac o Abate, venne edificata nel 1740. I lavori di costruzione si protrassero per oltre 100 anni. Venne consacrata nel 1845 da Monsignore Stromillo, primo Vescovo della Diocesi di Caltanissetta. La facciata è a due ordini con spazi spartiti da fasci di paraste con capitelli compositi. Nel fastigio, timpano triangolare al centro e loggette campanarie arretrate ai lati. Al suo interno è conservata la statua lignea del 1662 raffigurante San Leonardo, opera dello scultore Giancarlo Viviano. Inoltre si possono ammirare gli affreschi di Leopoldo Messina, l'urna con il Cristo Deposto di Francesco Biancardi utilizzata durante i riti sacri del Venerdì Santo. Di particolare importanza artistica sono anche i bassorilievi posti nel transetto raffiguranti scende di vita del santo patrono. All'interno della Chiesa sono sepolte le spoglie di Francesco Leonardo Lo Faso, Duca di Serradifalco ed erede del primo fondatore del paese e di Padre Felice Migliore, mercedario, morto in odore di santità. La Chiesa dell'Immacolata Concezione è una costruzione della seconda metà del Settecento: la semplice facciata è ravvivata dagli stucchi che ornano il portale e la sovrastante finestra. È

51 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale stata recentemente restaurata sia all'interno che all'esterno.Al suo interno si può ammirare la tela raffigurante San Giuda Taddeo e la tela che ritrae Sant'Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio, entrambe opere del palermitano Vito D'Anna. La piazza antistante la Chiesa è da sempre punto di aggregazione per tutti i residenti della zona. Nelle vicinanze della Chiesa madre sorge la Chiesa di San Francesco da Paola, in realtà dedicata alla Madonna del Rosario,iniziata nel maggio 1653 per volere di Donna Maria Ventimiglia che volle così mettere il nipoteFrancesco Griffeo, futuro Reggente di Serradifalco, sotto la protezione di San Francesco. La splendida e barocca chiesa si affaccia sulla piazza. Belle statue si trovano sul prospetto della chiesa (Madonna delle grazie e San Francesco di Paola) e sul gugliotto: a destra Sant'Antonio da Padova, mentre a sinistra c'è San Giovanni evangelista. Fu la prima chiesa madre del paese, denominata anticamente anche Matrice del Cozzo e Chiesa del Ss. Rosario. La Chiesa della Madonna del Carmelo venne eretta nel '700. Conosciuta anche come Chiesa del Purgatorio (a lu Priato' in siciliano), sulla parete laterale destra all'interno della Chiesa si trova un grande dipinto raffigurante le anime sante del Purgatorio, inoltre vi è la statua lignea di Sant'Antonio Abate di un anonimo. Nelle cappelle laterali vi sono le statue di San Calogero, Sant'Antonio Abate, e della Natività. La Chiesa del Collegio di Maria, o Chiesa della Madonna Addolorata, sorge nei pressi della Chiesa madre. Sin dal 1817 ospita l'Istituto di Suore Domenicane. Fu fatta edificare dal terzo arciprete di Serradifalco, Francesco Lio. L'interno della chiesa e la facciata sono state edificate dall'artista palermitano Leopoldo Messina. Tra gli edifici civili si citano, per il loro interesse storico, il Palazzo Duca ubicato vicino alla Chiesa madre, nell'omonima Via Duca, era l'antica sede del Duca di Serradifalco, il Palazzo Barone Piazza ubicato di fronte al Palazzo Duca, con caratteristica facciata, il Palazzo dell'ex Fascio, costruzione risalente al periodo fascista ubicata in Corso Garibaldi, adibita a scuola media fino alla metà degli anni '80. Tra i parchi,ville comunali e piazze si elencano il Parco naturale di circa 7,50 ettari posto nell'altura del Monte Calvario con suggestiva vista panoramica dall'alto sul paese, sul Lago Soprano e sull'intero Vallone con aree attrezzate per il tempo libero e lo svago. Da una parte del parco denominata Belvedere è possibile ammirare il Lago Soprano, il Monte Cammarata, il Monte San Paolino e molti centri abitati del Vallone. All'interno del parco è presente una folta macchia mediterranea insieme ad alberi secolari di pistacchio, ulivo e mandorlo. Il Parco delle Rimembranze detto anche Villa dei Caduti, è una parco pieno di verde con un monumento dedicato ai caduti in guerra, ubicato nei pressi della Chiesa del Carmelo o Purgatorio. Sita nel Quartiere Orto Piazza, in Via Papa Giovanni XXIII, sorge infine la Villa Comunale che è un piccolo polmone verde con annesso parco giochi per bambini e una fontana. Importante e fondamentale nel paesaggio di Serradifalco è il Lago Soprano, detto anche Cuba. Si tratta, come già detto, di una cavità superficiale caratteristica dei terreni carsici. Le acque provengono prevalentemente dalle piogge: il bacino idrico non presenta immissari né emissari, per cui la sua estensione e il livello delle acque sono molto variabili. In periodi di forti precipitazioni l’estensione massima raggiunta ha coperto una superficie di 15 ettari con una profondità massima delle acque di 2,5 metri. Durante il periodo estivo, a causa della siccità, il lago spesso si prosciuga. Questo specchio d’acqua faceva parte di un insieme di zone umide costituito da tre laghi: il Lago Soprano, che si trovava a nord est di Serradifalco, il Lago Medio e il Lago Sottano. L'attuale Lago Soprano o Cuba corrisponde all'antico Lago Medio. Contrada Grottadacqua è una zona rurale ricadente nel territorio di Serradifalco. La Contrada si trova lungo la strada statale 640 ed è circondata a sud est dalle Montagne Grottadacqua e Zubbi che costeggiano le Contrade Gaddira e Giulfo. L’insediamento di Grottadacqua è formato da vari caseggiati rurali dispersi su un vasto territorio agricolo; sono detti robbe e

52 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale prendono il nome dei diversi proprietari. La più grande di queste robbe, non a caso definita “robba ranni”, è costituita da un insieme di edifici raccolti disordinatamente attorno ad una grande corte quadrilatera, che si spingono sino alla sommità di un piccolo rilievo emergente su un’ampia vallata pianeggiante che si apre subito a nord del complesso. La Borgata sorge su un'altura gessosa detta “Lu Vanzu” dalla caratteristica forma di cresta di gallo. Grottadacqua è anche un importante sito archeologico: si rinvengono insediamenti agricoli che risalgono al neolitico, all'età del rame e all'età del bronzo. Qui si trova una necropoli micenea con sepolcri e grotticelle. Un'altra importante area archeologica è quella di contrada Cusatino. Nelle campagne si rivengono alcuni beni isolati tra i quali abbeveratoi, il mulino ad acqua Barone, il mulino ad acqua dell’Immacolata, le masserie Sferruzza e Urso.

5.7. PAESAGGIO

Il paesaggio di Serradifalco, ampio ed ondulato, è di tipo collinare con forme molto addolcite e valli ampie o poco incise; localmente esso è interrotto da piccoli rilievi e spuntoni isolati, più resistenti all’erosione, che coincidono con gli affioramenti calcarei e gessosi della formazione gessoso-solfifera, con dorsali che si sviluppano in direzione da sud-est a nord- ovest, e sembrano scomporre il paesaggio nella parte orientale, in vari settori. Queste dorsali, in prevalenza calcaree, condizionano il sistema idrografico costituendo delle barriere. La parte meridionale del territorio meno aspra, è costituita da ampie distese di natura calcarea e sufficientemente fertile e con presenza di coltivazione specializzate (vigneti, oliveti, mandorleti) e costituisce la parte di territorio più fertile. La restante parte di territorio con scarsa presenza di vegetazione è occupata in maggior parte da coltivazioni di tipo cerearicolo. Il territorio offre un paesaggio tipico delle aree interne collinari siciliane, con un disegno definito dal latifondo baronale: città in genere arroccate su alture, immerse in campagne disabitate e coltivate in prevalenza da colture erbacee che prevalgono su quelle arboree. Anche nel territorio serradifalchese si riscontrano queste caratteristiche: antropizzazione del territorio prossimo all’abitato e presenza di qualche masseria nel territorio legata alla produzione agricola, costruita sulle alture a dominare e controllare il territorio. Le principali emergenze architettoniche sono riconducibili alla presenza delle masserie, generalmente costruite con una corte chiusa come elemento caratterizzante e dall’aspetto esteriore di luogo “fortificato”. Altro elemento caratterizzante del territorio è la presenza delle miniere, anche se il territorio comunale è interessato solo marginalmente dalla miniera Bosco, posta al confine comunale in territorio di San Cataldo. Nel territorio di Serradifalco si possono distinguere tre diverse unità di paesaggio: - il paesaggio antropizzato urbano, che comprende il centro urbano compatto e alcune propaggini insediative che si irradiano nel territorio, lungo le direttrici della statale n. 122 e della strada che conduce in contrada Banduto, che si presenta sufficientemente integro sotto il profilo ambientale, pur con qualche fenomeno di degrado, nella parte settentrionale. - il paesaggio antropizzato agrario non intensivo - il paesaggio antropizzato agrario intensivo, che interessa la parte meridionale del territorio.

53 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Fig. 15 - Componenti del paesaggio identificati dal Piano paesaggistico d’Ambito

Aspetto ambientale: BENI CULTURALI E PAESAGGIO Punti di forza Punti di debolezza Presenza di beni culturali con forte carattere identitario sparsi nel territorio e riutilizzabili per Irreversibile perdita dei valori paesaggistici finalità di sviluppo turistico Opportunità Minacce Recupero e valorizzazione dei beni culturali e Sfruttamento intensivo del territorio paesaggistici sparsi nel territorio

5.8. POPOLAZIONE

L’analisi dell’andamento demografico risulta fondamentale per lo studio dell’evoluzione del centro abitato, in quanto rappresenta il mezzo per lo studio dei fabbisogni del territorio concernente gli insediamenti e di conseguenza le infrastrutture ed i servizi. Le tabelle di seguito danno l’idea dello sviluppo sia dal punto di vista dell’andamento della popolazione che della capacità insediativi. La popolazione di Serradifalco ha avuto una costante crescita

54 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale fino a inizio del sec.XX per poi subire un decremento costante fino ad attestarsi intorno a 6.500 abitanti dal 1981. I grafici e le tabelle di seguito riportate descrivono l’andamento nel tempo della popolazione residente nel Comune di Serradifalco, nochè le principali dinamiche demografiche in atto.

Popolazione Variazione Variazione Numero Media componenti Anno residente assoluta percentuale Famiglie per famiglia 2001 6.424 - - - - 2002 6.407 -18 -0,28% - - 2003 6.390 -17 -0,27% 2.389 2.67 2004 6.402 +12 +0.19% 2.413 2.65 2005 6.374 -28 -0.44% 2.433 2.62 2006 6.388 +14 +0.22% 2.452 2.60 2007 6.446 +58 +0.91% 2.472 2.60 2008 6.434 -12 -0.19% 2.478 2.59 2009 6.428 -6 -0.09% 2.471 2.60 2010 6.371 -57 -0.89% 2.447 2.60 2011 6.257 -114 -1.79% 2.431 2.57 2012 6.204 -53 -0.85% 2.396 2.58 2013 6.172 -32 -0.52% 2.387 2.57 2014 6.108 -64 -1.04% 2.444 2.49

55 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Anno Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura natalità mortalità strutturale della della (x 1.000 ab.) (x 1.000 ab.) popolazione popolazione attiva attiva 2002 107.0 54.7 94.5 87.4 10.0 8.1 2003 110.4 55.1 105.8 91.1 8.8 8.8 2004 114.7 55.8 93.5 91.0 8.9 8.8 2005 118.3 55.8 86.9 94.0 7.4 11.4 2006 124.4 54.8 85.2 96.0 7.5 9.7 2007 129.4 54.6 87.4 97.8 11.7 12.3 2008 127.8 55.1 88.4 100.0 9.5 9.5 2009 132.1 54.3 91.6 102.2 9.5 10.6 2010 133.7 54.0 99.2 106.6 8.0 10.3 2011 137.7 53.9 102.9 109.9 6.3 12.8 2012 139.9 53.8 103.8 112.1 5.3 11.1 2013 153.1 54.1 97.9 112.3 8.2 10.2 2014 158.9 54.8 103.4 114.5 6.7 11.1 2015 167.7 55.0 100.0 114.2 - -

Popolazione Alloggi occupati Alloggi non occupati Alloggi in complesso Anno Abitanti Famiglie Abitazioni Vani Abitazioni Vani Abitazioni Vani 1651 8939 2105 2089 4519 293 610 2382 5129

56 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

1961 8660 2226 2176 4960 230 475 2406 5435 1971 6850 2010 1942 5863 275 670 2217 6533 1981 6400 2058 1996 7257 966 2950 2962 10207 1991 6441 2325 2325 9537 801 2787 3126 12324 2001 6420 2388 2388 9795 1490 4550 3878 14345 (Censimenti della popolazione e delle abitazioni- ISTAT)

Il patrimonio edilizio ha avuto un incremento continuo dal 1951 ad oggi, passando dai 2.382 alloggi nel 1951 alle 3878 abitazioni censite nel 2001 con un incremento inversamente proporzionali a quello della popolazione La ragione, nel caso specifico, va ricercata nel miglioramento delle condizioni economiche, che ha determinato la scomparsa del fenomeno delle coabitazioni, un drastico abbassamento dell’indice di affollamento abitativo, e, negli anni più recenti, dopo che è stato risolto il fabbisogno primario, la realizzazione di seconde case per fabbisogni certamente non essenziali ma che ormai contribuiscono in maniera determinante a definire la qualità della vita della popolazione, infatti, mentre le abitazioni in totale passano da 2.382 nel 1951 a 3.878 nel 2001 le abitazioni non occupate passano da 293 nel 1951 a 1.490 nel 2001, contemporaneamente la popolazione passa da 8.939 a 6.420. Altro fattore che testimonia il miglioramento delle condizioni economiche è dato dal numero dei vani per abitazione, infatti, nel periodo 1951/2001 il rapporto è di circa 2 vani ogni abitazione, nei decenni successivi aumenta in maniera esponenziale diventando circa 3,5 vani per abitazione.

5.9. SALUTE UMANA

Come già detto, nel territorio di Serradifalco non esistono dispositivi che consentano di misurare l’inquinamento elettromagnetico o da rumore. La presenza di campi elettromagnetici e il livello di rumore da traffico, che costituiscono due dei fattori di maggior rischio insieme alle problematiche connesse all’inquinamento dell’aria e delle acque, esaminate nei capitoli precedenti, non assumono valori tali da determinare veri e propri pericoli per la salute umana. Il fattore di maggior rischio nel centro urbano è certamente il primo, data la presenza di varie antenne per la radiotelefonia mobile. Non si dispone ad oggi di dati rilevati né di stime ma si ha ragione di ritenere che il livello di esposizione della popolazione, per effetto di tali presenze, possa risultare nocivo per la salute umana. A tale problematica dovrà pertanto essere dedicata, in fase di monitoraggio, una particolare attenzione. Discorso a parte si deve fare per la contrada Grottadacqua dove il livello del rumore da traffico è accentuato dall’attraversamento dello scorrimento veloce Caltanissetta-Agrigento che costituisce il fattore di maggior rischio, connesso all’inquinamento dell’aria e delle acque, assieme alla presenza dell’area industriale ASI, ricadente quasi totalmente all’interno del territorio di Grottadacqua, a cavallo dello stesso scorrimento veloce. L’area deve essere seriamente attenzionata al fine della riduzione di eventuali pericoli derivanti per la salute umana. Il fattore di maggior rischio è comunque costituto dalla presenza, al di fuori del territorio comunale ma a confine con esso, del sito dismesso della miniera di Bosco Palo. Si tratta di un immenso deposito di scorie saline di circa dieci milioni di tonnellate, residui di lavorazione della cainite, che ha dato nel tempo numerosi problemi, anche a causa dello scioglimento dovuto alle acque piovane. Numerosi rilievi ed indagini hanno escluso pericolo di radioattività, tuttavia si tratta di una presenza da tenere sotto continua e costante osservazione per i potenziali pericoli ad essa connessi.

57 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Aspetto ambientale: POPOLAZIONE E SALUTE UMANA Punti di forza Punti di debolezza Mantenimento di una accettabile qualità ambientale all’interno del centro abitato Eccessiva contrazione demografica dovuta ad Assenza di impianti o industrie nocive per la emigrazione giovanile salute umana Opportunità Minacce Presenza ai margini del territorio comunale di una miniera dismessa Disponibilità di posti di lavoro connessa allo Alto livello del rumore da traffico in prossimità sviluppo dell’area industriale contrada Grottadacqua dato dall’attraversamento dello scorrimento veloce Caltanissetta-Agrigento

5.10. ENERGIA

La consultazione del sistema informativo geografico Atlasole, sviluppato dal G.S.E., che raccoglie i principali dati sugli impianti fotovoltaici che ricevono l’incentivo in conto energia o che ne hanno fatto richiesta, evidenzia che nel territorio di Serradifalco risultano attivi 83 impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per una potenza complessiva pari a 4.226 KW, pari allo 0,22% di quella prodotta nella Regione. Il PAES del comune di Serradifalco evidenzia un consumo di energia complessivo nel territorio comunale per il 2011, in termini di distribuzione per vettore energetico, così ripartito:

Nella tabella successiva sono indicate le tonnellate di CO2 emesse sul territorio comunale, come conseguenza dei consumi di energia sopra riportati:

Il consumo di energia complessivo nel territorio comunale per il 2011, in termini di distribuzione percentuale ripartito per settore di utilizzo è riportato nella tabella seguente.

58 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

I consumi di energia elettrica per il settore illuminazione pubblica, ovvero per la energia utilizzata per illuminare le strade, le piazze, gli edifici storici, il cimitero e tutti gli altri servizi pubblici, nell’anno base risulta pari a 892.500 KW. Il settore che incide maggiormente dal punto di vista dei consumi energetici è quello residenziale seguito dai trasporti privati e commerciali e dal terziario.

5.11 RIFIUTI

Il Comune di Serradifalco per il servizio rifiuti fa capo all’A.T.O. CL1, assieme ai comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Campofranco, Marianopoli, Milena, Montedoro, Mussumeli, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina Villermosa, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba, con una popolazione servita pari a 195.591 abitanti. Il Piano non prevede interventi diretti sugli aspetti riguardanti la raccolta ed il trattamento dei rifiuti in quanto a Serradifalco il servizio di raccolta e smaltimento degli stessi non evidenzia, sotto il profilo ambientale, particolari criticità. Nella tabella sottostante sono riassunti i dati sulla raccolta dei rifiuti dal 2010 al 2014.

Dati in (tonnellate) raccolta rifiuti a Serradifalco anno 2010 2011 2012* 2013 2014*

Differenziata 278,029 235,586 4.233,050 130,150 1.431,800 Organico (umido) 1,760 - 4,000 - 0,200 Carta e cartone 96,680 133,658 1.935,000 80,160 597,600 Plastica 42,368 10,161 532,310 3,270 207,450 Legno 0,780 - 116,410 - 0,080 Metallo 0,780 - 77,720 - 12,680 Vetro 66,990 79,481 860,930 - 374,370 Tessili 8,530 - 91,940 3,200 32,940 Ingombranti misti 9,080 3,994 351,400 43,520 280,760 R.A.E.E. 42,700 7,564 232,351 - 45,110

% differenziata 9,81% 9,07% 7,51% 5,29% 5,53%

RU pro capite (Kg/ab 444,75 414,75 288,19 398,61 132,91 anno) RD pro capite (Kg/ab 43,64 37,60 21,64 21,09 7,34 anno) * I dati degli anni 2012 e 2014 fanno riferimento a tutti i comuni compresi nell’A.T.O. CL1

59 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

I dati sulla produzione di rifiuti mettono in evidenza come negli anni la produzione di rifiuti pro capite sia diminuita, passando da circa 444 kg/ab anno a circa 132 Kg/ab anno. Nel contempo la quota parte differenziata ha subito un decremento notevole passando da una percentuale pari quasi al 10% del 2010 fino quasi a dimezzarsi passando al 5,53% del 2014.

Il catasto regionale dei rifiuti solidi urbani evidenzia che nel territorio del Comune di Serradifalco non sono presenti discariche attive. Tuttavia, nel territorio comunale è presente una discarica non più attiva, in contrada Martino Rabbione. La discarica in oggetto, avente una capienza iniziale pari a 107.000 mc, ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Decreto n. 1196AIA del 20/12/2007) con scadenza 20/12/2012, per un ampliamento per ulteriori 55.000 mc. e per una superficie di ulteriori 3 ettari. Nel tempo tale discrica ha determinato problemi ambientali di una certa gravità per la presenza di fenomeni di trasbordo di percolato. Per tale discarica, non più attiva, sono stati predisposti progetti per la messa in sicurezza e la caratterizzazione.

Aspetto ambientale: ENERGIA E RIFIUTI Punti di forza Punti di debolezza Produzione di energia da fonti Raccolta differenziata inadeguata rinnovabili Opportunità Minacce

Incremento della raccolta differenziata Discarica dismessa di contrada Martino

5.12 MOBILITÀ E TRASPORTI

Non si riscontrano particolari problemi di viabilità nell’area urbana. Nella parte antica della zona Calvario non sempre le strade consentono una mobilità efficace, mentre la zona esterna non presenta problemi particolari per la presenza di strade di lottizzazione quasi sempre costruite con sezioni adeguate. Diversa la situazione della viabilità presente sul territorio, attraversato dalla strada statale e da diverse strade provinciali e comunali, che garantiscono veloci collegamenti sia tra il centro abitato ed i comuni limitrofi sia con il capoluogo Caltanissetta e di conseguenza con la vicina autostrada Palermo-Catania, che consente anche un agevole e veloce collegamento con i principali aeroporti dell’isola. Inoltre sul territorio sono presenti un buon numero di strade interpoderali in maggior parte a servizio dell’attività agricola. E’ presente anche la linea ferrata che lambisce il territorio comunale nella parte sud-orientale.

60 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

5.12.1 Trasporto pubblico locale Il comune di Serradifalco non è dotato di un trasporto pubblico urbano. I collegamenti extraurbani con Caltanissetta, i comuni limitrofi e le città di Palermo e Catania sono garantiti da un servizio di bus.

5.12.2 Trasporto privato Nelle seguente tabelle si riportano i dati ACI del parco veicolare nel comune di Serradifalco per ciascun anno, nel periodo dal 2004 al 2013, in base alle registrazioni nel PRA: numero automobili, moto, autobus, autocarri, rimorchi, trattori, veicoli commerciali e speciali, oltre al numero auto per mille abitanti.

Auto, moto e altri veicoli Auto per Trasporti Veicoli Trattori e Anno Auto Motocicli Autobus Totale mille Merci Speciali Altri abitanti 2004 3222 239 2 388 56 12 3919 503 2005 3335 260 2 391 59 12 4059 523 2006 3468 282 2 406 62 12 4232 543 2007 3559 297 2 429 68 11 4366 552 2008 3644 308 2 431 67 9 4461 566 2009 3803 331 2 445 51 12 4644 592 2010 3821 354 2 446 59 13 4695 600 2011 3864 360 2 447 56 14 4743 618 2012 3860 374 2 448 53 14 4751 622 2013 3916 373 2 459 56 14 4820 634

Dettaglio veicoli commerciali e altri Motocarri Rimorchi Rimorchi Autocarri Motoveicoli Trattori Quadricicli Semirimorch Autoveicoli Semirimor Altri Anno Trasporto Quadricicli Stradali Trasporto i Trasporto Speciali chi Veicoli Merci Speciali Motrici Merci Merci Speciali 2004 295 61 32 40 1 15 12 0 2005 301 58 32 43 1 15 12 0 2006 319 55 32 45 2 15 12 0 2007 340 54 35 49 2 17 11 0 2008 341 53 37 48 2 17 9 0 2009 357 50 38 45 3 3 12 0 2010 352 50 44 53 3 3 13 0 2011 352 50 45 50 3 3 14 0 2012 358 44 46 46 4 3 14 0 2013 367 43 49 51 3 2 14 0

Da tali dati emerge un incremento generale del numero di veicoli nel periodo 2004 – 2013, che sono pasati da 3.919 a 4.820 e un aumento del numero di auto per mille abitanti che nello stesso periodo sono passati da 503 a 634. Nel comune di Serradifalco non sono presenti percorsi ciclo-pedonali. I parcheggi sono ricavati in generale lungo i margini delle strade, dove ciò è consentito. Nelle zone centrali sono regolati da restrizioni orarie. Sono presenti aree destinate a parcheggio in prossimità di alcune strutture pubbliche e nelle aree di recente espansione.

61 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Aspetto ambientale: MOBILITÀ E TRASPORTI Punti di forza Punti di debolezza Buona accessibilità garantita dalla vicinanza Inadeguatezza di alcune assi viari ai nodi della principale viabilità stradale all’interno del centro abitato Opportunità Minacce Possibile incremento dei dissesti viari Miglioramento della viabilità principale e di per carenza di mantenzione accesso ai fondi agricoli

4.13. TURISMO

Il comparto turistico è da tempo riconosciuto e celebrato pubblicamente in Italia come settore produttivo in grado di offrire reali e interessanti prospettive di sviluppo economico. In particolare, essendo un'industria ad alta concentrazione di capitale umano, il primo vantaggio che deriva dall'attività delle imprese turistiche è quello di trattenere sul proprio territorio la ricchezza generata da nuova occupazione. Ad essa si aggiunge ovviamente la ricchezza derivante dall'insieme dei profitti generati dai consumi turistici nell'intera area. Non vanno poi dimenticati vantaggi di carattere generale come il recupero e valorizzazione di spazi e ambienti che in passato avevano differenti destinazioni d'uso e che sono in abbandono, migliorando, almeno in linea di principio, la qualità complessiva del territorio. Ciò posto, va però evidenziato che solo attraverso uno sforzo di organizzazione e comunicazione per valorizzare e qualificare le proprie risorse e le proprie peculiarità sul mercato nazionale e internazionale, possono ottenersi risultati significativi. In atto il turismo a Serradifalco non costituisce una prospettiva particolarmente promettente, anche se la costituzione di un unico distretto turistico (n. 12 denominato “delle Miniere”) a cui aderiscono altri 27 comuni, va nella giusta direzione. Sul territorio comunale è censita a oggi solo qualche strutture di B&B, con una limitata offerta ricettiva.

Aspetto ambientale: TURISMO Punti di forza Punti di debolezza

Mancanza di una offerta turistica integrata Presenza della riserva del lago Soprano e di

altri beni paesggistici e culturali Scarsa organizzazione nel settore turistico

Opportunità Minacce Eventi culturali per la promozione del territorio Disorganizzazione ed approssimazione nella Promozione turistica integrata attraverso i offerta turistica distretti

62 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

6. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE e ANALISI DI COERENZA

La misura della sostenibilità ambientale delle scelte del piano dovrà essere verificata con riferimento a obiettivi di protezione determinati sia a livello generale (internazionale, comunitario, nazionale e regionale) che locale. Per l’individuazione degli obiettivi generali di protezione ambientale del Piano si è fatto riferimento a quelli già individuati ed approvati per altri Piani e Programmi regionali di riferimento e pertinenti al piano in questione

6.1 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE

Nella Tabella 5, con riferimento a ciascuno dei tematismi ambientali considerati nella analisi dello stato di fatto, sono riassunti gli obiettivi definiti dai diversi strumenti di pianificazione e programmazione che devono considerarsi pertinenti al piano e che sono stati considerati nella progettazione.

Tab. 5 - Obiettivi di protezione ambientale Temi Strumenti normativi, programmatici e di Obiettivi di protezione ambientali pianificazione ambientale Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico.

Legge Regione Siciliana n. 25/2012 “Norme per il riconoscimento e la catalogazione dei geositi di Sicilia”

COM (2006) 232, Proposta di direttiva quadro per la Prevenire e ridurre i rischi protezione del suolo; idrogeologici e Suolo d’inquinamento del suolo COM(2005) 670, Strategia tematica per l’uso sostenibile e del sottosuolo delle risorse naturali;

COM (2006) 231, Strategia tematica per la protezione del suolo;

Piano regionale delle cave Direttiva 2007/60/CE, Valutazione e gestione dei rischi di alluvioni;

Direttiva 2006/118/CE del 12/12/2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento;

Decisione 2001/2455/CE, relativa all’istituzione di un Raggiungere e mantenere elenco di sostanze prioritarie in materia di acque e che un buono stato delle Acqua modifica la direttiva 2000/60/CE; acque superficiali e

sotterranee Direttiva 2000/60/CE del 23/10/2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque;

Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento;

Direttiva 91/676/CE, inerente la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da

63 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

fonti agricole;

Direttiva 91/626/CE, inerente le misure per ridurre gli impatti delle fonti di inquinamento puntuale e diffuso delle acque;

Direttiva 91/271/CE, inerente il trattamento delle acque reflue urbane;

Direttiva 80/778/CEE sulle acque destinate al consumo umano (modificata dalla direttiva 98/83/CE);

D.L.vo n. 30 del 16/03/2009, recante “Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento”;

D.L.vo 152/2006, recante “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;

Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia;

Piano di tutela delle acque in Sicilia. Direttiva 2008/50/CE, Qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa;

Aria Ridurre le emissioni di COM(2008) 30, Due volte 20 per il 2020, l’opportunità Fattori gas inquinanti e del cambiamento climatico per l’Europa; climatici climalteranti

Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente. Piano paesaggistico dell’ambito 10, approvato

Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici

COM(2006) 216, Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre -Sostenere i servizi ecosistemici per il benessere umano;

Direttiva 1992/43/CEE, Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Tutelare e valorizzare il Fauna flora (Direttiva Habitat); patrimonio ambientale e e la biodiversità biodiversità Direttiva 1979/409/CEE, Conservazione degli uccelli

selvatici (Direttiva Uccelli);

D.Lgs. n. 42 del 22/01/04 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio);

Line guida del Piano Forestale Regionale

Carta della Natura

Convenzione europea del Paesaggio (2002);

Beni Convenzione europea del Paesaggio, Firenze 2002; Migliorare la qualità della

64 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

culturali e vita dei cittadini, tutelare, paesaggio COM/2005/0718, Strategia tematica sull’ambiente urbano; recuperare e valorizzare il patrimonio storico- D.Lgs. n. 42 del 22/01/04 (Codice dei Beni Culturali e del culturale Paesaggio);

Linee guida del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale

Piano paesaggistico dell’ambito 10, approvato. Direttiva 2004/35/CE, Responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale;

COM(2003) 338 sulla strategia europea per l’ambiente e la salute;

Programma d’azione comunitario a favore della Popolazione Proteggere la protezione civile (2000-06); e salute popolazione e il territorio

umana dai fattori di rischio Piano sanitario regionale 2000-2002;

Linee guida per la classificazione in zone acustiche del territorio dei comuni.

Linee guida per il contrasto del fenomeno delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. COM(2008) 781, Secondo riesame strategico della politica energetica, Piano d’azione dell’UE per la sicurezza e la solidarietà nel settore energetico; Promuovere politiche

energetiche sostenibili e Energia COM(2007) 1, Una politica energetica per l’Europa; perseguire il risparmio e

l’efficienza energetica Libro verde sull’efficienza energetica (2005);

Piano energetico regionale Sicilia Direttiva 2008/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2008, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento;

Direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, relativa ai rifiuti;

COM(2005) 666, Portare avanti l’utilizzo sostenibile delle Ridurre la produzione dei Rifiuti risorse – Una strategia tematica sulla prevenzione e il rifiuti e la loro riciclaggio dei rifiuti; pericolosità

Direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti;

Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia;

Piano d’ambito dell’ATO CL1 Rifiuti. Comunicazione della Commissione - Programma di Mobilità e Promuovere modalità di azione europeo per la sicurezza stradale - Dimezzare il trasporti trasporto sostenibili numero di vittime della strada nell’Unione europea entro il

65 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

2010: una responsabilità condivisa;

Piano regionale dei trasporti e della mobilità.

6.2. ANALISI DI COERENZA

Con riferimento agli strumenti elencati nel paragrafo precedente è stata quindi effettuata una analisi di coerenza tra gli obiettivi generali posti da ciascuno strumento e gli obiettivi e le azioni sviluppate nel progetto di piano, allo scopo di valutare se e quanto gli obiettivi e le azioni del piano sono coerenti con le strategie e gli obiettivi definiti negli strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati e con le loro previsioni territoriali. L’analisi è effettuata separatamente per gli strumenti comunitari e nazionali (Tabella 6) e per quelli regionali (Tabella 7); questi ultimi sono più direttamente cogenti per il progetto di piano. I risultati della verifica di coerenza condotta sono sintetizzati in matrici nelle quali sono valutati i nessi esistenti tra ciascun piano/programma e gli obiettivi specifici della proposta di piano. I piani e programmi presi in esame sono raggruppati con riferimento a ciascuno dei fattori ambientali considerati nel procedimento di VAS.

Tab. 6 – Matrice di correlazione tra gli obiettivi discendenti dagli strumenti di livello internazionale, comunitario, nazionale e regionale e gli obiettivi fondamentali del piano

Obiettivi del piano

Piani/programmi/documen

Obiettivi strategici sovraordinati ti Valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio esistente Soddisfacimento fabbisogni abitativi Territorio agricolo Sostegno alle attività produttive Razionalizzazione del sistema della mobilità Infrastrutturazione del territorio Valorizzazione risorse naturali e paesaggistiche Regolamentazione del territorio Protocollo di Kioto: riduzione emissioni gas +/- +/- + +/- ++ + serra Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE: tutela della - - - + +/- ++ ++ biodiversità e della rete natura 2000 Direttiva 2006/118/CEE: protezione delle acque sotterranee - - - - + + dall’inquinamento e dal deterioramento PO INTERREGG IVC 2007-2013 (obiettivo 2.5): politiche per i trasporti +/- ++ + + sostenibili, energie rinnovabili e risparmio

di scala sovra regionale energetico

66 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

QSN (2007-2013-priorità 4): inclusione sociale e servizi per la politica della + + + + +/- + vita e l’attrattività territoriale QSN (2007-2013-priorità 8): competitività e ++ +/- +/- + + attrattività della città e dei sistemi urbani QSN (2007-2013-priorità 9):apertura internazionale e attrazione di ++ + +/- +/- investimenti, consumi e

risorse PO FESR Sicilia 2007- 2013 (asse1): Migliorare la flessibilità del mercato del lavoro sostenendo +/- ++ +/- l’adattabilità della forza lavoro alle mutate condizioni dei contesto PO FESR Sicilia 2007- 2013 (asse2): favorire l’accesso al mercato del

+ +/- ++ + + lavoro del maggior numero di persone, sostenendone la permanenza PO FESR Sicilia 2007- 2013 (asse3): valorizzazione delle identità culturali e delle ++ +/- +/- +/- ++ + risorse-paesaggistico ambientali per l’attrattiva turistica e lo sviluppo PO FESR Sicilia 2007- 2013 (asse 5): sviluppo imprenditoriale e +/- ++ + +/- +/- competitività dei sistemi produttivi locali PO FESR Sicilia 2007- 2013 (asse6): sviluppo + +/- +/- + +/- - +

di scala regionale urbano sostenibile Legenda Piena coerenza ++ Coerenza + Incoerenza - Variabilità di coerenza legata alla modalità di implementazione dell’obiettivo +/- Nessuna attinenza =

67 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Tab.7 - Matrice di correlazione tra gli obiettivi discendenti dagli strumenti di livello locale, per fattore ambientale, e gli obiettivi fondamentali del piano

Obiettivi del piano

. one e recupero

i

zzaz i or l

Piani e programmi di a V esistente Soddisfacimento fabbisogni abitativi Territorio agricolo Sostegno alle attività produttive Razionalizzazione del sistema della mobilità Infrastrutturazione del territorio Valorizzazione risorse naturali e paesaggistiche Regolamentazione del territorio settore del patrimonio edilizio Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto - + ++ + + ++ Idrogeologico (PAI) Suolo Piano regionale delle

cave Piano di bonifica delle + ++ + aree inquinate Piano di tutela delle + + + acque in Sicilia Acqua Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia Piano regionale di Aria coordinamento per la Fattori + - + - ++ +/- ++ + tutela della qualità climatici dell’aria ambiente PIR Rete Ecologica + - +/- - +/- ++ + Fauna Piano regionale dei parchi flora e + ++ + e delle riserve biodiversi Piano di gestione dei Siti tà - +/- +/- ++ ++ di Rete Natura 2000 Paesaggio Linee guida Piano patrimoni Territoriale paesistico + +/- + ++ ++ o regionale culturale, Piano Territoriale architetto paesistico della Provincia nico e di Caltanissetta + - + - - - ++ ++ archeolog ico Linee guida per la Popolazio classificazione in zone ne e +/- + ++ + acustiche del territorio dei salute comuni umana Piano sanitario regionale Studio per la preparazione del Piano Energia + ++ ++ + energetico regionale della Regione Siciliana Piano di gestione dei Rifiuti + +/- ++ rifiuti in Sicilia Mobilità Piano regionale dei + ++ ++ +

68 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

e trasporti trasporti e della mobilità

Nella Tabelle 8 e 9 infine sono riportati i risultati della analisi svolta, definendo la coerenza tra gli obiettivi di sostenibilità generali e specifici discendenti dall’insieme degli strumenti esaminati e gli obiettivi del piano, dapprima in generale (Tabella 8) e quindi con riferimento a ciascuno degli interventi previsti nel piano (Tabella 9)

Tab.8 – Valutazione della coerenza del piano con gli obiettivi generali e specifici di sostenibilità

macro obiettivi obiettivi specifici coerenza SUOLO Prevenire il rischio idrogeologico + Ridurre il prelievo delle risorse naturali + Prevenire il rischio Attuare gli interventi di tutela del suolo previsti dal PAI e = idrogeologico mettere in atto misure legate ad eventi calamitosi Attivare funzioni di regimentazione delle acque e di tutela = del suolo Ridurre la dinamica delle aree antropizzate - Ridurre la dinamica delle Limitare la dispersione di insediamenti urbani sul territorio e + aree artificiali ridurre l’impermeabilizzazione del suolo ACQUA Elevare il livello di qualità delle acque superficiali e = sotterranee Ridurre il livello di prelievo delle acque per uso antropico - Tutelare la qualità delle Ridurre il livello di pressione delle sostanze inquinanti di + acque e promuovere origine antropica l’uso sostenibile delle Elevare la capacità e l’efficienza delle strutture depurative e + risorse idriche delle acque reflue Ridurre i consumi idrici procapite utilizzando e promovendo = l’uso di tecnologie e stili di vita adeguati POPOLAZIONE, MOBILITA’ E SALUTE UMANA Ridurre le emissioni dirette e indirette - Miglioramento della Limitare l’uso di spostamenti con mezzi di trasporto a = qualità dell’aria motore Mantenimento e miglioramento della qualità dell’aria + Inquinamento acustico Mitigare l’inquinamento acustico = Prodotti chimici e Ridurre l’uso di prodotti fitosanitari = fitosanitari Inquinamento Ridurre la popolazione esposta ai campi elettromagnetici = elettromagnetico Migliorare la qualità della vita dei cittadini + Miglioramento sociale ed Creare occasioni di sviluppo economico + economico Soddisfare i fabbisogni dei cittadini + NATURA, BIODIVERSITA’, VEGETAZIONE FLORA E FAUNA Aumentare la percentuale di aree protette - Aree protette Conservare la biodiversità + Proteggere e valorizzare le aree boscate + PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE STORICO Tutela delle aree protette + Paesaggio Valorizzazione delle biodiversità + Valorizzazione del centro storico + Beni storico-culturali Preservazione e valorizzazione dei beni sparsi + Valorizzazione e conservazione delle aree archeologiche +

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ENERGIA Riduzione dei consumi energetici e riduzione degli sprechi = Miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici + Razionalizzazione e Incentivazione e diffusione di tecnologie ad alta efficienza e + riduzione dei consumi risparmio energetico Aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili = RIFIUTI Diminuire la produzione di rifiuti procapite = Diminuzione della Aumento della raccolta differenziata = produzione di rifiuti Coinvolgimento della popolazione sul corretto smaltimento = dei rifiuti Legenda

La variante al PRG è coerente rispetto all’OBIETTIVO + La variante al PRG è indifferente rispetto all’OBIETTIVO = La variante al PRG è incoerente rispetto all’OBIETTIVO -

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Tab. 9 - Matrice di coerenza ambientale interna

Aspetti Obiettivi di protezione Interventi della proposta di Piano ambientali 1. 1. 1. 1. 1. 2. 2. 2. 2. 2. 2. 3. 3. 3. 4. 4. 4. 4. 4. 5. 5. 5. 5. 5. 6. 6. 6. 6. 6. 7. 7. 7. 7. 7. 8. 8. 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 6 1 2 3 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 Suolo Prevenire e ridurre i rischi + + + + + + 0 0 + 0 0 0 - - 0 0 0 + - 0 0 0 0 0 0 - 0 -- -- 0 0 0 0 + 0 + idrogeologici e + + + + + + d’inquinamento Acqua Raggiungere un buono + + + 0 0 0 0 0 0 - - 0 0 0 + 0 + - 0 0 0 0 0 0 0 0 - - 0 0 0 0 + 0 0 + stato delle acque + + + Aria Ridurre le emissioni di + + + 0 0 + 0 0 0 - - - 0 0 0 0 0 -- 0 0 0 0 0 0 - 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 + Fattori gas inquinanti e + + + climatici climalteranti Fauna flora e Tutelare e valorizzare il + + + + + + 0 - + 0 0 0 -- -- - 0 0 + 0 -- - 0 + 0 0 0 - 0 - - - 0 0 0 0 + biodiversità patrimonio ambientale e + + + + + + la biodiversità Paesaggio, Migliorare la qualità della patrimonio vita dei cittadini, tutelare, + + + + 0 + + + - - + 0 + + + 0 + + + + + + + + 0 0 0 + + + + + + + + + culturale, recuperare e valorizzare il + + + architettonico patrimonio storico- culturale Popolazione e Proteggere la salute umana popolazione e il territorio 0 0 0 0 0 0 - - 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + + 0 0 0 0 + + + 0 0 + 0 dai fattori di rischio Energia Promuovere politiche energetiche sostenibili e 0 + 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 perseguire il risparmio e l’efficienza energetica Rifiuti Ridurre la produzione dei rifiuti e la loro 0 0 0 0 0 0 - - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 pericolosità Mobilità e Promuovere modalità di 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 0 + 0 + + 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 trasporti trasporto sostenibili

+ + Molto sinergico + Moderatamente sinergico 0 Nessuna correlazione - Moderatamente conflittuale -- Molto conflittuale

Dai risultati dell’analisi svolta, riportati nelle Tabelle 8 e 9, si evince che gli obiettivi specifici della proposta di variante generale al PRG sono generalmente coerenti con gli obiettivi e le prescrizioni derivanti da Piani/Programmi di settore di livello sovraregionale e regionale/provinciale; si verifica tuttavia la presenza di elementi di non coerenza, per i quali verrà studiata nel seguito la possibilità di previsioni alternative. Le invarianti strutturali del territorio contribuiscono comunque a tutelare e valorizzare quel complesso di elementi fisici, puntuali, lineari, diffusi, o categorie di beni, la cui trasformazione rappresenta una perdita dei caratteri che determinano lo spirito e la specificità, culturale e ambientale, del territorio. Per valutare la coerenza del piano in maniera più analitica, in aggiunta alla verifica sin qui operata, di carattere puramente qualitativo, è stata pure condotta una verifica cartografica, attraverso procedure di geoprocessing e di overlay grafico, producendo, mappe tematiche a scala nominale 1:10.000. Tale operazione ha consentito di verificate analiticamente la rispondenza tra le previsioni del piano e le prescrizioni di carattere geografico-territoriale discendenti dagli strumenti di pianificazione sovraordinata e dal sistema dei vincoli agenti sul territorio per effetto di norme legislative e regolamentari. Nell’elaborato di seguito riportato sono poste a raffronto le previsioni del piano con il sistema dei vincoli agenti e le prescrizioni degli strumenti sovraordinati, individuando in tal modo ambiti territoriali riferibili a cinque diversi livelli di criticità: - Ambiti con livello di criticità ambientale molto elevato - Ambiti con livello di criticità ambientale elevato - Ambiti con livello di criticità ambientale medio - Ambiti con livello di criticità ambientale basso - Ambiti privi di criticità ambientali. Attraverso il confronto tra le diverse informazioni riportate nella tavola riportata di seguito, si possono enucleare con immediatezza le previsioni urbanistiche potenzialmente in grado di determinare effetti ambientali negativi.

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Fig. 15 Livelli di criticità ambientale delle previsioni della proposta di paino

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7. LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI

Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti indicati nella lett. f) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguardano: • i possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico ed archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi.

7.1 CRITERI PER LA VERIFICA DEGLI IMPATTI Per una prima valutazione degli effetti delle previsioni del piano sull’ambiente, si è utilizzato, anche se non pensato a questo fine, lo schema contenuto nell’Allegato 1 al Decreto L.vo n. 4/2008.

7.1.1 Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: a) in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse. Il PRG di Serradifalco, in applicazione della vigente legislazione urbanistica regionale, costituisce un quadro di riferimento normativo vincolante per tutte le attività di trasformazione del territorio. Va tenuto presente tuttavia che nessuna delle opere immediatamente realizzabili per effetto delle previsioni del piano rientra tra quelle i cui progetti sono da assoggettare a valutazione di impatto. b) in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati Il PRG di Serradifalco, in applicazione della vigente legislazione urbanistica regionale, influenza esclusivamente i piani attuativi, che riguarderanno porzioni del territorio comunale interessati da trasformazioni urbanistiche, nonché il programma delle opere pubbliche del Comune; tali strumenti dovranno uniformarsi alle indicazioni contenute nel PRG. c) la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile Il PRG di Serradifalco è stato concepito nell’ottica della promozione dello sviluppo sostenibile; tuttavia esso, in relazione alla sua natura giuridica, non risulta direttamente finalizzato (ne può esserlo) al raggiungimento di tale obiettivo. d) problemi ambientali pertinenti al piano o al programma Dalla descrizione dello stato dell’ambiente riportata nel precedente paragrafo 5 si evince che le problematiche ambientali più delicate sono connesse all’assetto idrogeologico del territorio ed alla sua geomorfologia, al consumo di suolo nelle aree di espansione a sud del centro abitato. Inoltre, è da attenzionare, nella contrada Grottadacqua, la presenza dell’infrastruttura di trasporto ad alto impatto acustico e paesaggistico costituita dalla strada di collegamento Caltanissetta Agrigenti, che taglia il territorio della contrada in due parti. Altra area da attenzionare è rappresentata dalla zona ASI, sempre nella contrada Grottadacqua.

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Vanno pure evidenziati i potenziali rischi ambientali connessi alla presenza di una discarica non più attiva in località Martino e di un grande deposito di scorie minerarie in prossimità del confine nord del territorio. Su tutte queste problematiche il PRG si prefigge di incidere positivamente attraverso previsioni normative ed attraverso una serie di opere ed interventi compensativi e mitigativi. e) la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque) Le previsioni del PRG non rilevano direttamente ai fini della attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente, dal momento che il PRG ha una finalità meramente regolativa dell’uso del territorio e che le sue previsioni, per essere attuate, richiedono comunque la preventiva elaborazione di un programma o piano o di un progetto. Per altro, nessuna delle opere che si potranno attuare a seguito della approvazione del PRG rientra tra quelle assoggettate a verifica di impatto ne a livello comunitario che nazionale.

7.1.2 Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: a) probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti I più probabili impatti che la approvazione del nuovo PRG potrà comportare sono tutti sostanzialmente di segno positivo; va considerato infatti che il nuovo piano determinerà la definitiva disapplicazione del vigente Piano Regolatore Generale, strumento urbanistico concepito in una ottica diversa da quella della sostenibilità ambientale. Gli impatti che con maggiore probabilità devono attendersi dovranno essere sostanzialmente riferibili alla soluzione adottate all’adeguamento delle infrastrutture ed alla emergenza ambientale che caratterizza il territorio adiacente alla discarica in contrada Martino Rabbione ed alle aree limitrofe alla dismessa miniera di contrada Palo. Di segno positivo pure gli impatti sulla organizzazione sociale ed economica del territorio che potrà ricevere un forte impulso dalla razionalizzazione del sistema urbanistico e dalla realizzazione delle nuove iniziative previste dal piano. b) carattere cumulativo degli impatti Gli impatti prevedibili, cumulandosi tra loro, potranno determinare una azione sinergica che consentirà di accrescere i benefici sociali, economici ed ambientali del nuovo piano. c) natura transfrontaliera degli impatti Nessuno dei prevedibili impatti connessi alla attuazione del PRG può avere natura transfrontaliera. d) rischi per la salute umane o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti) Le previsioni del PRG non possono comportare in alcun modo rischi per la salute umana, sia perché non è prevista alcuna opera a rischio di incidente rilevante sia perché nel loro complesso esse configurano un quadro di razionalità urbanistica che è la migliore garanzia ai fini della sicurezza e della attenuazione dei rischi. e) entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) Gli impatti prevedibili a seguito della realizzazione delle previsioni del piano, sia quelli positivi che quelli negativi, considerato il carattere regolamentativo dello strumento e la

75 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale assenza di previsioni riguardanti l’ambito sovracomunale, non potranno che riguardare l’area geografica coincidente con il territorio comunale e la popolazione locale. f) valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo; Dalla descrizione dello stato dell’ambiente riportata nel precedente paragrafo 5 e dalle considerazione sugli impatti riportate nel paragrafo 6 si evince che il valore e la vulnerabilità del territorio comunale sono relativamente bassi in considerazione della localizzazione di interventi invasivi concentrati nell’area a sud dell’abitato adiacente alla strada statale 122, già in gran parte antropizzata e nella zona a ovest limitrofa al centro urbano. Inoltre, l’azione di regolamentazione urbanistica, previste nel nuovo PRG, sono volte alla tutela del patrimonio culturale ed ambientale, a preservare le caratteristiche paesaggistiche ed a limitare l’utilizzo intensivo del suolo. g) impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale Le previsioni di PRG interessano in parte aree e paesaggi riconosciuti come protetti a livello comunitario e nazionale. La assenza di impatti sul paesaggio è comunque assicurata, in fase progettuale, dal rispetto dei criteri stabiliti dal vigente piano paesaggistico regionale per la redazione degli strumenti urbanistici e, in fase applicativa, dal controllo che verrà esercitato dal competente ufficio della Soprintendenza. Per quanto riguarda le aree protette la assenza di impatti è garantita (o dovrà esserlo) dai piani di utilizzazione e dai piani di gestione.

7.2 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE

Per la valutazione degli effetti ambientali del piano si è fatto riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte), che è quello generalmente adottato per lo sviluppo dei controlli in campo ambientale. Il modello si basa su una struttura di relazioni causali che legano tra di loro i seguenti elementi: • D - determinanti (attività umane, settori economici) • P - pressioni (emissioni, rifiuti, ecc.) • S - stato (qualità fisiche, chimiche, biologiche) • I - impatti (su ecosistemi, salute, acque, ecc.) • R - risposte (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative, azioni di pianificazione, regolamentazioni, ecc.) Tale modello evidenzia l’esistenza, “a monte” delle pressioni, di forze motrici o determinanti, che in sostanza possono essere identificati con le attività e i processi antropici che causano le pressioni (trasporti, produzione industriale, consumo di suolo o di altre risorse, ecc.). Gli indicatori di Pressione descrivono le variabili che direttamente causano i problemi ambientali (emissioni tossiche di CO2, rumore, ecc.). A “valle” delle pressioni sta invece lo stato della natura che si modifica a tutti i livelli in seguito alle sollecitazioni umane (temperatura media globale, livelli acustici, indicatori di qualità naturalistica e paesaggistica, ecc.). Il modificarsi dello stato della natura comporta Impatti sul sistema antropico (salute, ecosistemi, danni economici); tali impatti sono per lo più negativi, poiché il modificarsi dello stato della natura in genere coincide con un suo allontanarsi dalle condizioni inizialmente esistenti, favorevoli alla prosperità umana.

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La società e l’economia, di fronte a tale retroazione negativa, reagiscono fornendo Risposte (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative e pianificazioni) basate sulla consapevolezza dei meccanismi che la determinano. Le risposte sono dirette sia alle cause immediate degli impatti (cambiamenti dello stato) sia alle loro cause più profonde, risalendo fino alle pressioni stesse e ai fattori che le generano (determinanti).

Fig. 16 Schema di funzionamento DPSIR. Fonte: Agenzia Europea EEA

Nella Tabella 10 viene riportata la matrice di valutazione qualitativa degli effetti ambientali significativi che l’attuazione della proposta di Piano potrebbe comportare sul quadro ambientale così come definito nel capitolo 4. In essa sono indicati: la tipologia dell’impatto: (1) diretto, (2) secondario, (+) positivo, (-) negativo, (S) sinergico; la durata dell’impatto: (L) impatto a lungo termine; (M) impatto a medio termine; (B) impatto a breve termine; la reversibilità dell’impatto: (P) permanente, (T) temporaneo.

La matrice è stata costruita mettendo in relazione: • il singolo intervento della proposta di Piano con il singolo tema ambientale individuato; • il singolo intervento della proposta di Piano con tutti gli aspetti ambientali individuati; • tutti gli interventi della proposta di Piano con il singolo tema ambientale individuato; • tutti gli interventi della proposta di Piano con tutti gli aspetti ambientali individuati.

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Tab. 10 - Matrice di valutazione per macroaree Aspetti Interventi della proposta di Piano ambientali 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 3.1 3.2 3.3 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 7.1 7.2 7.3 7.4 7.5 8.1 8.2 1,L 1,L 1,L 1, 1, 1,L 1,L 1,L 1,L 2,L 1,L Suolo 1,L 1,L 2,L 2,L 2,L ,P, ,P, ,P, M, M, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P,- ,P,- ,P,- ,P,- ,P,- - - - P,+ P,+ + + + + + + 1,L 1,L 2, 1, 1,L 1,L 1,L 1,L 1,L Acqua 1,L 2,L ,P, ,P, M, M, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P,- ,P,- - - P,+ P,+ + + + + + Aria 1,L 1,L 1,L 1,L 1,L 2,L 1,L ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, Fattori ,P,- ,P,- climatici + + + + + 1,L 1,L 1,L 1, 1, 2, 1,L 1,L 1,L 1,L 2,L 1,L Fauna flora e 1,L 2,L 2,L 2,L ,P, ,P, ,P, M, M, M, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, biodiversità ,P,- ,P,- ,P,- ,P,- - - - P,+ P,+ P,- + + + + + + Paesaggio, patrimonio culturale, 1,L 2, 1, 2, 2, 1,L 1,L 1,L 1,L 2,L architettonico ,P, M, M, M, M, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, archeologico + P,+ P,+ P,+ T,+ + + + + + e beni materiali 2,L 2,L 2,P 1,L 2, 1, 2, 1, 2,L 2,L 2, 2, 2, 2, 2,L 1,L 1,L 1,L 2,L 2,L 2,L 2,L 2,L Popolazione e 1,2, 1,L ,P, ,P, ,L, ,P, M, M, M, M, ,P, ,P, M, M, M, M, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, ,P, salute umana L,+ ,P,- + + + + P,+ P,+ P,+ P,+ + + P,+ P,+ P,+ P,+ + + + + + + + + + Energia Rifiuti Mobilità e 1, 1, 2, 1, 1,L 2,L trasporti M, M, M, M, ,P, ,P,- P,+ P,+ P,+ P,+ +

Tipologia dell’impatto Durata dell’impatto Reversibilità dell’impatto Tipologia dell’impatto 1 Diretto L Impatto Lungo Termine P Impatto Permanente - Negativo 2 Secondario M Impatto Medio Termine T Impatto Temporaneo S Sinergico + Positivo B Impatto Breve Termine

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Dall’analisi di tale Tabella si evince che gli impatti di tipo diretto della proposta di Piano sull’ambiente sono, prevalentemente, potenzialmente positivi, a lungo termine e permanenti. Per interventi aventi valutazione potenzialmente negativa sono state individuate delle misure di mitigazione ambientale, da tenere in considerazione in fase di attuazione del piano. L’analisi sin qui svolta ha sostanzialmente confermato le indicazioni già contenute nel Rapporto Preliminare ovvero che i potenziali effetti negativi del nuovo PRG sul contesto ambientale e paesaggistico, potrebbero riguardare soprattutto l’occupazione di nuovo suolo sia per attività residenziali che per attività produttive e per nuove infrastrutture, dal momento che tali previsioni possono determinare impatti sui fattori ambientali suolo, acqua, paesaggio ed altri. Effetti certamente positivi potrà avere il piano su tutti gli altri elementi di criticità presenti allo stato attuale, riguardanti i rischi per il paesaggio, la biodiversità e i beni culturali, ai quali il nuovo piano garantisce una disciplina di tutela e protezione adeguata al loro valore. Dal punto di vista degli impatti significativi con ricadute positive sulle componenti ambientali si posso evidenziare le seguenti azioni: salvaguardia del paesaggio agricolo; valorizzazione dei caratteri produttivi delle aree agricole (diversificazione e valorizzazione delle diverse colture) riqualificazione e potenziamento delle attrezzature pubbliche esistenti salvaguardia del patrimonio storico-culturale recupero e salvaguardia del centro storico salvaguardia delle aree a valenza paesaggistica. Viceversa dal punto di vista degli impatti significativi con ricadute negative sulle componenti ambientali si posso evidenziare le seguenti azioni: previsioni di nuovi insediamenti residenziali previsioni di nuove infrastrutture viarie realizzazione di nuovi insediamenti produttivi realizzazione di nuove attrezzature.

7.3 GLI INDICATORI AMBIENTALI

L’utilizzo degli indicatori come strumento a supporto della pianificazione territoriale ed urbanistica ancorché non imposto dalla normativa, si dimostra necessario per operare una pianificazione attenta ed una programmazione futura del territorio che miri a raggiungere gli obiettivi della compatibilità e sostenibilità ambientale. In generale si individuano tre insiemi di indicatori da usare nelle analisi ambientali: - indicatori fissati dalla normativa di settore, spesso con parametri stabiliti in modo poco integrato; - indicatori ideali, cioè integrati (ed esempio le catene DPSIR complete o gli indici sintetici di sostenibilità); - indicatori effettivamente disponibili, perché già raccolti e/o calcolati, archiviati in sistemi informativi, oppure già presentati in precedenti relazioni ambientali. I sistemi di indicatori possono essere organizzati in due livelli: per ambito (economia e società, servizi, acqua, aria, ecc.) e per tema (popolazione, attrezzature, aree protette, ecc.). Possono inoltre essere classificati per tipologia (determinante, pressione, stato, impatto e risposta) e per funzione (descrittivo, prestazionale e di efficienza).

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Gli indicatori descrittivi sono indicatori elementari che misurano “cosa sta succedendo” in relazione alle varie componenti ambientali, sono i tipici indicatori di base per la caratterizzazione della situazione ambientale. Indicatori di efficienza sono indicatori derivati che misurano l’efficienza di uso delle risorse (o di inquinamento) per unità di prodotto, di processo, di reddito; Gli indicatori prestazionali misurano la distanza (“distance-to-target”) della situazione attuale rispetto a valori di riferimento, obiettivi politici, livelli di sostenibilità; l’individuazione della liste di indicatori da utilizzare deve basarsi, partendo da liste nazionali e internazionali di riferimento, sulle specifiche azioni di riferimento, vale a dire sulle domande e sugli obiettivi di lavoro, e sull’analisi della disponibilità e fattibilità dei dati. Nel caso specifico, considerata la finalità del presente Rapporto e la natura del piano da sottoporre a valutazione ambientale si è stabilito, anche per non rendere troppo complessa la stesura del presente Rapporto, di ricorrere all’utilizzazione di indicatori di prestazione da soltanto ai fini del monitoraggio degli effetti del piano. La scelta degli indicatori è in parte oggettiva ed in parte soggettiva: dipende innanzitutto dalla disponibilità dei dati a disposizione recuperabili presso i diversi enti, associazioni, studi, ricerche, ecc. nonché elaborati direttamente, ma anche dalla tipologia del territorio sottoposto a Valutazione Strategica, che a seconda del grado di complessità può richiedere indicatori specifici, nonché evidentemente dalla tipologia del piano urbanistico al quale si riferisce la valutazione. La lista di indicatori da utilizzare deve corrispondere a determinati criteri: o capacità di orientamento: deve essere efficace, comprensibile e comunicabile, nonché capace di mettere in evidenza le opportunità da valorizzare presenti nel territorio in esame; o validità: intesa quale sensibilità ai mutamenti nel tempo dei fenomeni rappresentati, attendibilità ad affidabilità nei metodi di misura e di raccolta dei dati, possibilità di comparare stime e misure effettuate nel tempo; o applicabilità: in quanto il dato utilizzato deve essere reperibile ed integrabile in un sistema informativo ambientale; o rilevanza: intesa quale coerenza tecnica con gli obiettivi di qualità adottati e pertinenza con i risultati attesi. In particolare, ai fini della procedura di VAS, devono essere considerati indicatori in grado di adempiere a determinate funzioni quali: caratterizzare le condizioni ambientali emerse nel Rapporto sul Quadro Conoscitivo; quantificare gli obiettivi di sostenibilità del Piano, in termini di riferimenti normativi e scientifici; definire criteri e requisiti per azioni e progetti di piano e per la loro selezione monitorare l’attuazione, l’efficienza e l’efficacia delle scelte attuate; di fondamentale importanza è la proiezione futura dell’indicatore, ovvero il suo aggiornamento futuro. In questa sede è stata estratta dal catalogo degli indicatori proposto da ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/valutazione-ambientale-strategica-vas/il-catalogo- obiettivi-indicatori-2011) una lista di indicatori ambientali che si ritiene confacente per il territorio di Serradifalco, da utilizzare nella fase di monitoraggio. Nella matrice di seguito riportata sono sintetizzati, per ciascun aspetto analizzato e per ciascuno degli obiettivi di sostenibilità identificati nel capitolo 6, i possibili indicatori utilizzabili nella fase di monitoraggio e per ciascuno di essi gli elementi che consentono la valutazione degli effetti del piano. Per ciascuno degli indicatori viene specificato, oltre ad una breve descrizione, l'obiettivo ambientale di riferimento, nonché informazioni circa la significatività.

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Tab. 11 – Indicatori ambientali

Obiettivi di sostenibilità Indicatori Stato Effetti del DPSIR Macro obiettivi Obiettivi specifici attuale Piano SUOLO Prevenire il rischio Percentuale di idrogeologico superficie a S N C rischio idrogeologico Rapporto con aree a pericolosità e S N C geomorfologia e idraulica Variazione uso del S N B suolo Prevenire il rischio Ridurre il prelievo delle Presenza di cave idrogeologico P N B risorse naturali attive Attuare gli interventi di Numero aree di tutela del suolo previsti dal rischio PAI e mettere in atto R N C misure legate ad eventi calamitosi Attivare funzioni di Miglioramento regimentazione delle acque della R A B e di tutela del suolo regimentazione del suolo Ridurre la dinamica delle Variazione aree antropizzate percentuale delle P/R N N aree antropizzate Ridurre la dinamica Limitare la dispersione di Suolo impiegato delle aree artificiali insediamenti urbani sul per lo sviluppo territorio e ridurre urbano P/R N N l’impermeabilizzazione del suolo ACQUA Tutelare la qualità Elevare il livello di qualità Qualità delle delle acque e delle acque superficiali e acque destinate al P/R C C promuovere l’uso sotterranee consumo umano sostenibile delle Qualità delle risorse idriche acque degli P/R C C acquedotti Ridurre il livello di Livello di prelievo prelievo delle acque per delle acque dai P N N uso antropico corpi idrici Ridurre il livello di Carico inquinante P/D N C pressione delle sostanze totale inquinanti di origine Carico inquinante antropica potenziale P C C (abitanti residenti e fluttuanti) Carico inquinante da fitofarmaci in P/R N N agricoltura

81 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Elevare la capacità e Capacità l’efficienza delle strutture depurativa e depurative e delle acque bilancio tra carico reflue inquinante totale e R C B capacità depurativa effettiva Ridurre i consumi idrici Consumo procapite utilizzando e complessivo di promovendo l’uso di acqua P/R N B tecnologie e stili di vita adeguati POPOLAZIONE, MOBILITA’ E SALUTE UMANA Ridurre le emissioni dirette Entità di emissione P/R C C e indirette di gas serra Stato di qualità dell’aria S C C (classificazione regionale) Limitare l’uso di Presenza di mezzi spostamenti con mezzi di pubblici D/P N C Miglioramento trasporto a motore della qualità Mantenimento e Numero aziende dell’aria miglioramento della qualità potenzialmente a P C C dell’aria rischio Popolazione esposta a livello di inquinamento S C C atmosferico superiore ai valori limite Mitigare l’inquinamento Km di linea acustico e elettromagnetico elettrica ad alta D/S C C potenza nel territorio comunale Presenza di D/S C B Inquinamento antenne e ripetitori acustico ed Superamento dei S C B elettromagnetico limiti acustici Superamento dei valori limite di legge dei livelli di S C B campo elettromagnetico Ridurre l’uso di prodotti Percentuale di Prodotti chimici e fitosanitari territorio agricolo D/S C C fitosanitari con trattamenti fitosanitari Migliorare la qualità della D/P N B vita dei cittadini Miglioramento Creare occasioni di sociale ed Reddito procapite D/P N B sviluppo economico economico Soddisfare i fabbisogni dei D/P N B cittadini

82 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

NATURA, BIODIVERSITA’, VEGETAZIONE FLORA E FAUNA Aumentare la percentuale Percentuale di di aree protette aree protette S N C comunali Presenza di Siti R N C Natura 2000 Numero habitat di S N C interesse Numero di tipologie vegetazionali S N C naturali e seminaturali Grado di conservazione S N B degli ambienti forestali Grado di conservazione Aree protette degli ambienti S N B agricoli tradizionali Conservare la biodiversità Tutelare le emergenze naturalistiche S/R C B come invarianti dello strumento urbanistico Aumento delle aree urbanizzate P N N ed antropizzate Rapporto con Siti Natura 2000 e P N C aree protette Proteggere e valorizzare le Grado di aree boscate protezione delle R C B aree boscate PAESEGGIO E PATRIMONIO CULTURALE STORICO Tutela delle aree protette Grado di conservazione S/R C B degli ambienti forestali Grado di Paesaggio conservazione degli ambienti S/R C B agricoli tradizionali Valorizzazione delle Numero di S N C biodiversità tipologie colturali Valorizzazione del centro Conservazione dei Beni storico- storico beni storico S C B culturali culturali

83 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Preservazione e Conservazione dei valorizzazione dei beni beni storico- S/R N B sparsi culturali sparsi nel territorio Valorizzazione e Conservazione e conservazione dell’area valorizzazione S/R C B archeologica dell’area archeologica ENERGIA Riduzione dei consumi Consumi energetici e riduzione degli energetici P C B sprechi procapite Miglioramento Numero edifici dell’efficienza energetica con certificazione S/R C B degli edifici energetica Numero edifici con accorgimenti tecnici atti alla R N B riduzione di Razionalizzazione dispersione e riduzione dei energetica consumi Incentivazione e diffusione Informazione e di tecnologie ad alta sensibilizzazione S/R C C efficienza e risparmio della popolazione energetico Aumentare la produzione Numero di edifici di energia da fonti o strutture con rinnovabili impianti di R C C produzione di energia rinnovabile RIFIUTI Diminuire la produzione di Produzione di rifiuti procapite rifiuti procapite P N C annua Produzione di P N N rifiuti annua Aumento della raccolta Attività di Diminuzione della differenziata recupero e R N C produzione di riciclaggio rifiuti Percentuale di raccolta R C C differenziata Coinvolgimento della Attività di popolazione sul corretto sensibilizzazione, S/R C C smaltimento dei rifiuti educazione e formazione Giudizio attribuito agli indicatori Stato attuale Effetti del Piano Giudizio Significato Giudizio Significato Progressivo miglioramento nel A Condizioni positive B tempo Condizioni intermedie o incerte Nessun effetto o non misurabile C (dati non sufficienti ad esprimere C (dati non sufficienti ad esprimere un giudizio) un giudizio) N Condizioni negative N Mantenimento

84 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

8. MISURE PREVISTE PER GLI IMPATTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI

L’analisi sin qui effettuata ha evidenziato la possibilità che alcuni dei prevedibili effetti di tipo diretto della proposta di Piano sull’ambiente assumano connotazioni negative, a lungo termine e permanenti. Trattandosi di previsioni derivanti dalla necessità di soddisfacimento di fabbisogni insopprimibili della comunità locale e pertanto non eliminabili in alcun modo dalla proposta di piano, occorre individuare, in base a quanto prescritto nel punto g) dell’Allegato VI, possibili misure di mitigazione ambientale da tenere in considerazione nella attuazione del piano. Tali misure, sintetizzate nella Tabella 12, possono altresì essere utili per la mitigazione degli impatti secondari potenzialmente negativi.

Tab. 12 - Misure di mitigazione ambientale

Aspetti ambientali Misure di mitigazione ambientale Suolo • applicare scrupolosamente le prescrizioni contenute nei Piani stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico, ricadenti all’interno del territorio comunale nonché le prescrizioni dettate dal Genio civile di Caltanissetta in sede di autorizzazione ex art. 13 L.64/1974 e smi; • recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia; • recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano delle cave; Acqua • recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano di gestione del distretto idrografico; • recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano di tutela delle acque. Aria • recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano regionale di coordinamento Fattori climatici per la tutela della qualità dell’aria ambiente Fauna flora e biodiversi • applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dalle Norme di attuazione d Piano territoriale paesaggistico di Caltanissetta; • applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano Forestale Regional • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano Regionale Faunisti venatorio; • applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dagli artt. 10 e 12 del D.Lgs. 42 del 22/01/04 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio); Popolazione e salu • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano sanitario regionale umana • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte dalle Linee guida per classificazione in zone acustiche del territorio dei comuni. Energia • applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano Energeti ambientale regionale Rifiuti • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano di gestione dei rifiut • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano delle bonifiche de aree inquinate; Mobilità e trasporti • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte da Piano regionale dei traspo e della mobilità

85 Variante Generale al Piano Regolatore Generale del comune di Serradifalco (CL) Valutazione Ambientale Strategica – Rapporto Ambientale

Nell'ottica della tutela e dell'uso efficiente delle risorse, della prevenzione dell'inquinamento e di un significativo miglioramento della qualità dell'ambiente, fermo restando il rispetto delle misure di mitigazione sopra indicate si forniscono di seguito gli indirizzi, di carattere generale, riguardanti le strategie e gli obiettivi da perseguire per la mitigazione e compensazione dei potenziali impatti ambientali e paesaggistici derivanti dagli interventi previsti nel piano: - per garantire le funzioni ecologiche, paesaggistiche e psicologiche del verde agricolo (o seminaturale) si ritiene indispensabile il mantenimento del verde agricolo esistente ed il suo sviluppo sia laddove ne esistano le condizioni, sia nei contesti in cui l'attività agricola, non più produttiva, possa essere trasformata in un ambito di nuovo sviluppo naturale; - i singoli progetti dovranno perseguire, obiettivi di riduzione del rischio idraulico e di conservazione della naturalità del territorio, verificando la coerenza rispetto agli obiettivi di tutela quantitativa e qualitativa dei corpi idrici superficiali e sotterranei definiti nel Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia. In particolare, laddove l’allacciamento alla rete fognaria non è possibile per motivi tecnici e di fattibilità economica, l’adozione di dispositivi locali di trattamento dei reflui civili si rende necessaria per evitare qualsiasi dispersione, dilavamento o percolazione dei reflui stessi nel suolo e nelle acque superficiali. Per quanto attiene le case sparse, in coerenza con le previsioni del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e le previsioni del “Piano di gestione dei distretto idrografico della Sicilia” i soggetti proprietari degli edifici sottoposti a manutenzione e/o restauro e/o delle nuove edificazioni (ove ammesse) dovranno presentare il progetto di un sistema di trattamento dei reflui redatto in conformità alle disposizioni in essi contenute; - per garantire il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio energetico, si dovrà privilegiare la previsione di utilizzo di impianti di illuminazione esterna in conformità ai criteri antinquinamento luminoso ed a ridotto consumo energetico; - per garantire il massimo inserimento ambientale e paesaggistico, nelle aree di piano destinate ad insediamenti produttivi, la sistemazione delle aree pertinenziali dei fabbricati dovrà prevedere: la dotazione delle aree verdi con nuclei di vegetazione autoctona arboreo- arbustiva adatta alle caratteristiche climatiche e pedologiche del luogo, con funzione di arricchimento estetico ed ecologico del paesaggio urbano; la mitigazione visiva dell’insediamento; la progettazione del verde, nelle aree attigue agli edifici, realizzata con lo scopo di controllare efficacemente gli agenti climatici e contribuire al benessere abitativo e al comfort termo-igrometrico; la realizzazione di reti separate e il trattamento delle acque di prima pioggia o dilavamento, prevedendo norme specifiche che prescrivano il recupero delle acque meteoriche nei cicli produttivi con utilizzo di acqua, ed infine una valutazione dei requisiti minimi dei fabbricati produttivi sotto il profilo dell’isolamento acustico; - per garantire il massimo inserimento ambientale e paesaggistico, in ogni intervento di trasformazione edilizia, urbanistica e territoriale gli interventi sull’arredo urbano dovranno essere finalizzati alla salvaguardia, al recupero ed al ripristino degli elementi originari, i nuovi elementi che si rendono necessari (panchine, cestini portarifiuti, insegne luminose, ecc.), realizzati in serie e con tecnologie moderne, sono ammissibili purché giustificati da precise esigenze di funzionalità e dotati di caratteristiche formali che ne assicurino un corretto inserimento dell’ambiente; - le aree computate come standard urbanistici o standard privati di uso collettivo dovranno essere: accessibili, fruibili, caratterizzate da economicità di gestione, evitando di attrezzare aree che non presentino queste qualità prestazionali; attrezzate con arredo e strutture adatte sia per scopi ricreativi che ludici, sia alla necessità di migliorare la qualità degli spazi urbani; equipaggiate con nuclei di vegetazione autoctona arboreo-arbustiva adatti alle

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caratteristiche climatiche e pedologiche del luogo, con funzione di arricchimento estetico ed ecologico del paesaggio urbano; raccordati con il sistema della rete ecologica locale e contribuire positivamente alla sua realizzazione; - le opere di urbanizzazione dovranno essere realizzate in modo da evitare qualsiasi inquinamento della falda acquifera, a tale proposito, dovranno essere adottate tutte le soluzioni necessarie ad evitare la dispersione sul suolo e nel sottosuolo di fanghi e acque reflue, anche se depurati; - le aree a parcheggio dovranno essere realizzate riducendo le pavimentazioni impermeabili esterne alle effettive necessità di transito di pedoni e veicoli, migliorando la permeabilità delle stesse tramite l’impiego di biofiltri puntuali alberati, aiuole concave, prevedendo un’adeguata dotazione di presenze arboree ed arbustive, atte ad ombreggiare i veicoli in sosta e schermare visivamente le aree a parcheggio dal contesto circostante; - la sistemazione delle aree pertinenziali dei fabbricati, nelle zone produttive (zone D), dovrà prevedere: la dotazione delle aree verdi con nuclei di vegetazione autoctona arboreo- arbustiva adatta alle caratteristiche climatiche e pedologiche del luogo, con funzione di arricchimento estetico ed ecologico del paesaggio urbano; la mitigazione visiva dell’insediamento; la progettazione del verde, nelle aree attigue agli edifici, sarà realizzata con lo scopo di controllare efficacemente gli agenti climatici e contribuire al benessere abitativo e al comfort termo- igrometrico; - per garantire il contenimento dell’inquinamento acustico, occorrerà privilegiare l’impiego di idonei dispositivi atti all’insonorizzazione e all’isolamento acustico in relazione all’impatto acustico verso l’esterno. Si richiama al rispetto delle prescrizioni derivanti dalla “Legge quadro sull’inquinamento acustico” n. 447/95 (artt. 4 e 6) che prevede la classificazione da parte dei Comuni del proprio territorio in zone acusticamente omogenee, stimando i livelli di rumore dovuti alle sorgenti fisse previste nelle diverse aree ed ipotizzandone il loro contemporaneo funzionamento, e prevedendo all’interno delle norme di attuazione la realizzazione delle necessarie opere di mitigazione dell’impatto acustico in ottemperanza alle prescrizioni di legge; - dovranno infine essere tenute in considerazione le limitazioni derivanti dalla L. 353/2000 in materia di incendi boschivi, le informazioni del catasto incendi e del Sistema informativo Forestale (S.I.F.).

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9. SCELTA DELLE ALTERNATIVE

La scelta delle alternative, prescritta nel punto h) dell’Allegato VI, costituisce il momento più importante dell’intero procedimento di valutazione ambientale; è infatti attraverso la valutazione delle alternative progettuali che la VAS può assumere il ruolo di strumento strategico di supporto alle decisioni e costituire quindi un elemento di profonda innovazione del procedimento di formazione dei piani. È per altro la necessità di valutare le alternative di piano che giustifica la previsione, da parte del legislatore, all’interno del procedimento di VAS delle fasi di consultazione dei soggetti competenti e del pubblico, dal momento che deve essere data la possibilità ad essi di partecipare alla costruzione del piano secondo i principi della sostenibilità ambientale. Si riporta per tanto di seguito, come prescritto, una sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate rispetto alla proposta di Piano. Prioritariamente si è ritenuto di operare una distinzione tra gli interventi e/o le azioni di piano per i quali non è possibile individuare soluzioni alternative a causa della esistenza di precisi riferimenti normativi che impongono quelle azioni, per la specifica localizzazione dell’intervento stesso ovvero gli interventi per i quali non si ritiene di poter individuare altre alternative per gli effetti positivi che comunque essi generano sullo sviluppo sociale ed economico del territorio, e quelli invece che potrebbero essere oggetto di alternative. I primi sono riportati nella matrice di confronto riportata nella tabella 13; nella tabella 14 sono descritti invece gli interventi e/o le azioni per le quali sarebbe possibile avanzare delle ipotesi localizzative diverse, nel rispetto comunque delle direttive dell’amministrazione comunale, del regime vincolistico che caratterizza il territorio comunale di Serradifalco e delle indicazioni contenute negli studi specialistici redatti a supporto della revisione dello strumento urbanistico di che trattasi.

Tab. 13 - Interventi della proposta di Piano per i quali non è possibile/non si ritiene opportuno individuare alternative

SISTEMA INSEDIATIVO RESIDENZIALE E TERRITORIO AGRICOLO OBIETTIVI AZIONI/INTERVENTI ALTERNATIVE 1 - Valorizzazione e 1.1 - Riattribuire al centro storico le caratteristiche L’azione non ammette recupero del di centralità che gli sono proprie e l’immagine di alternative patrimonio edilizio luogo riconoscibile e storicamente identificante esistente della comunità 1.2 - Intervento di completamento e L’azione rientra tra le riqualificazione funzionale ed architettonica strategie fondamentali di dell’area di Via Turati governo del territorio stabilite dal Consiglio comunale 1.3 - Previsione di un’area a verde per la fruizione L’azione rientra tra le del paesaggio lacustre strategie fondamentali di governo del territorio stabilite dal Consiglio comunale 1.4 - Esclusione dal perimetro del centro storico L’azione rientra tra le degli isolati sulla via De Gasperi strategie fondamentali di governo del territorio stabilite dal Consiglio comunale

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1.5 –Recupero funzionale a fini agro-turistico del L’azione rientra tra le Borgo di Grottadacqua strategie fondamentali di governo del territorio stabilite dal Consiglio comunale 2.1 - Verifica della classificazione di zona L’azione non ammette attribuita alle diverse aree urbanizzate, attribuendo alternative la titolazione di zone B alle parti di territorio nelle quali i parametri edilizi hanno raggiunto i limiti dimensionali definiti nel D.M. 2.04.1968. 2.2 – Conferma delle zone C a sud est del centro L’azione ammette abitato alternative 2.3 - Ampliamento della zona C a sud est del L’azione ammette centro abitato alternative 2 – soddisfacimento 2.4 – Conferma della zona C di espansione a sud- L’azione rientra tra le fabbisogni abitativi ovest dell’abitato in fondo a via Regione Siciliana strategie fondamentali di governo del territorio stabilite dal Consiglio comunale 2.5 – Conferma della zona C di espansione ad est L’azione rientra tra le dell’abitato in località Altarello strategie fondamentali di governo del territorio stabilite dal Consiglio comunale 2.6 – Previsione di una zona per edilizia sociale L’azione ammette accanto alla chiesa di Santa Croce alternative 3.1 - Tutela e salvaguardia delle aree di particolare L’azione non ammette complessità geomorfologica alternative 3.2 - Tutela, protezione, recupero e valorizzazione L’azione non ammette degli antichi manufatti presenti nelle aree interne alternative 3 - Territorio (casali, mulini, pozzi, abbeveratoi, ville agricolo 3.3 – Distinzione, all’interno del territorio L’azione non ammette agricolo, di diverse sottozone, con una normativa alternative diversificata in relazione alle caratteristiche agricole e geomorfologiche SISTEMA DEL COMMERCIO E DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE OBIETTIVI AZIONI/INTERVENTI ALTERNATIVE L’azione ammette 4.1 – Ampliamento della zona PIP alternative 4.2 – Previsione di una zona per attività L’azione ammette commerciale a sud del centro urbano alternative L’azione rientra tra le 4.3 – Riqualificazione del tessuto commerciale strategie fondamentali di della città e in particolare incentivando le attività governo del territorio 4 - Sostegno alle di negozi specializzati e di qualità nel centro stabilite dal Consiglio attività produttive storico comunale 4.4 – Valorizzazione ed incentivazione dell’attività L’azione non ammette turistica (agriturismo). alternative 4.5 – Incentivare lo sviluppo ed il potenziamento L’azione non ammette delle reti infrastrutturali agricole, con un adeguato alternative sviluppo delle strade di penetrazione, avendo come obbiettivo prioritario il sostegno delle produzioni tipiche tradizionali

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SISTEMA INFRASTRUTTURALE E DELLA MOBILITA’ OBIETTIVI AZIONI/INTERVENTI ALTERNATIVE

L’azione non ammette 5.1 – Adeguamento della viabilità rurale esistente alternative

5.2 – Adeguamento viabilità adiacente al parL’azione non ammette urbano alternative 5 - Razionalizzazion L’azione rientra tra le del sistema della strategie fondamentali di 5.3 – Adeguamento e completamento della viabil mobilità governo del territorio nelle zone di espansione a sud del centro abitato stabilite dal Consiglio comunale 5.4 – Previsione di un collegamento tra via TuratL’azione ammette alternati Corso Garibaldi 5.5 – Previsione di nuova viabilità di circonvallazio L’azione ammette dell’abitato. alternative 6.1 –Previsione di nuove attrezzature sportive in L’azione ammette prossimità della S.P. n. 23. alternative L’azione non ammette 6.1 – Ampliamento del cimitero a sud-ovest alternative L’azione rientra tra le strategie fondamentali di governo del territorio 6.2 - Previsione di una zona F6 attrezzatura socstabilite dal Consiglio assistenziale in contrada Banduto comunale 6 - Infrastrutturazio L’azione rientra tra le del territorio strategie fondamentali di governo del territorio 6.3 – Previsione di una zona F5 a valle della SP 23stabilite dal Consiglio prossimità della ex cantina sociale comunale 6.4 - Previsione delle seguenti altre infrastrutture: L’azione rientra tra le • Caserma Carabinieri; strategie fondamentali di • Attrezzatura di interesse collettivo in luogo governo del territorio del campo sportivo; stabilite dal Consiglio • Nuova ubicazione del campo sportivo comunale SISTEMA AMBIENTALE, PAESAGGISTICO E DEI BENI CULTURALI OBIETTIVI AZIONI/INTERVENTI ALTERNATIVE 7.1 – Valorizzazione e tutela delle aree di pregL’azione non ammette naturalistico alternative L’azione non ammette 7 - Valorizzazione 7.2 Tutela delle aree con valenza paesaggistica alternative risorse culturali, 7.3 – Tutela e valorizzazione della riserva naturale dL’azione non ammette naturali e Lago Soprano alternative paesaggistiche L’azione non ammette 7.4 – Tutela e valorizzazione del patrimonio boschialternative 7.5 – Tutela e valorizzazione dei beni storiL’azione non ammette architettonico sparsi sul territorio alternative

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8 - Regolamentazio L’azione rientra tra le del territorio strategie fondamentali di 8.1 - Ricorso a strumenti compensativi e di premialgoverno del territorio urbanistica in relazione alla disponibilità dei privatstabilite dal Consiglio cedere aree per la realizzazione di servizi pubblici comunale 8.2 - Regolamentare il territorio agricolo in relazioL’azione non ammette alle caratteristiche di interesse ambientale alternative paesaggistico

Tabella 14 Interventi della proposta di Piano per i quali possibile individuare alternative

Macroaree di Interventi previsti intervento A 2.2 – Conferma delle zone C a sud est del centro abitato

Residenza B 2.3 - Ampliamento della zona C a sud est del centro abitato C 2.6 – Previsione di una zona per edilizia sociale accanto alla chiesa Santa Croce D 4.1 – Ampliamento della zona PIP Attività produttive E 4.2 – Previsione di una zona per attività commerciale a sud del cent urbano F 5.4 – Previsione di un collegamento tra via Turati e Corso Garibaldi. Viabilità G 5.5 – Previsione di nuova viabilità di circonvallazione dell’abitato 6.1 –Previsione di nuove attrezzature sportive in prossimità della S Attrezzature H n. 23.

Nella tabella che segue, per ciascuna delle azioni che ammettono alternative, sono analizzati i gli effetti sui diversi fattori ambientali. In particolare sono stati attribuiti dei pesi in relazione alla capacità che l’intervento proposto ha di incidere sul raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale; precisamente è stato attribuito il peso –1 agli interventi non coerenti con i suddetti obiettivi, 0 agli interventi che non incidono in alcun modo sull’obiettivo; + 1 agli interventi che contribuiscono al raggiungimento del dato obbiettivo. Sommando i pesi attribuiti si ha, per ciascun intervento, un valore numerico complessivo: tanto più il valore di tale dato è basso, tanto maggiore deve considerarsi la possibilità che la determinata azione abbia effetti negativi sull’ambiente. Superando una determinata soglia, che nel caso specifico si è fissata nel valore -3, deve considerarsi preferibile la opzione zero, ovvero la non previsione della azione. Nel caso di azioni aventi valore -3 occorre prendere in considerazione ipotesi di riduzione delle aree interessate dalla azione. Operando in questo modo si ritiene che debbano essere espunte dalle previsioni del piano le azioni G ed H, e che debbano ridimensionarsi o comunque debbano essere mitigate, per il loro possibile effetto ambientale negativo, le azioni A, B e E.

Tabella 15- Effetti delle alternative sul contesto ambientale

Azioni Obiettivi di sostenibilità Attività Attrezza

Fattori Residenza Viabilità

ambientali produttive ture

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A B C D E F G H Prevenire il rischio 0 0 0 0 0 1 0 0 idrogeologico Ridurre il prelievo delle -1 -1 0 0 -1 0 -1 -1 risorse naturali Attuare gli interventi di tutela del suolo previsti dal PAI e mettere in atto 0 0 0 0 0 1 0 0 misure legate ad eventi calamitosi Attivare funzioni di regimentazione delle 0 0 0 0 0 1 0 0 SUOLO acque e di tutela del suolo Ridurre la dinamica delle -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 aree antropizzate Limitare la dispersione di insediamenti urbani sul territorio e ridurre -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 l’impermeabilizzazione del suolo Elevare il livello di qualità delle acque 0 0 0 0 0 0 0 0 superficiali e sotterranee Ridurre il livello di prelievo delle acque per -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 uso antropico Ridurre il livello di pressione delle sostanze -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 inquinanti di origine antropica Elevare la capacità e ACQUA l’efficienza delle strutture 0 0 0 0 0 0 0 0 depurative e delle acque reflue Ridurre i consumi idrici procapite utilizzando e promovendo l’uso di 0 0 0 0 0 0 0 0 tecnologie e stili di vita adeguati Ridurre le emissioni 0 0 -1 -1 0 0 -1 -1 dirette e indirette Limitare l’uso di spostamenti con mezzi di 0 0 0 0 0 0 -1 -1 trasporto a motore Mantenimento e miglioramento della 0 0 0 -1 -1 0 -1 0 qualità dell’aria Mitigare l’inquinamento

SALUTE UMANA 0 0 0 0 0 0 -1 0 acustico Ridurre l’uso di prodotti

POPOLAZIONE, MOBILITA’ E 0 0 0 0 0 0 0 0 fitosanitari

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Ridurre la popolazione

esposta ai campi 0 0 0 0 0 0 0 0 elettromagnetici Migliorare la qualità della 0 0 0 0 0 1 1 1 vita dei cittadini Creare occasioni di 0 0 1 1 1 0 0 0 sviluppo economico Soddisfare i fabbisogni 1 1 1 1 1 1 1 1 dei cittadini Aumentare la percentuale 0 0 0 0 0 0 0 0 di aree protette Conservare la 0 0 0 0 0 0 0 0 biodiversità

NATURA, Proteggere e valorizzare 0 0 0 0 0 0 0 0 VEGETAZIONE

BIODIVERSITA’, le aree boscate Tutela delle aree protette 0 0 0 0 0 0 0 0 Valorizzazione delle 0 0 0 0 0 0 0 0 biodiversità Valorizzazione del centro -1 -1 -1 0 0 0 0 0 storico Preservazione e valorizzazione dei beni 0 0 0 0 0 0 0 0 STORICO sparsi PAESAGGIO E Valorizzazione e conservazione dell’area 0 0 0 0 0 0 0 0

PATRIMONIO CULTURALE archeologica Riduzione dei consumi energetici e riduzione -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 degli sprechi Miglioramento dell’efficienza energetica 1 1 1 1 1 0 0 0 degli edifici Incentivazione e diffusione di tecnologie

ENERGIA 1 1 1 1 1 0 0 1 ad alta efficienza e risparmio energetico Aumentare la produzione di energia da fonti 1 1 1 1 1 0 0 0 rinnovabili Diminuire la produzione 0 0 0 0 0 0 0 0 di rifiuti procapite Aumento della raccolta 0 0 0 0 0 0 0 0 differenziata

RIFIUTI Coinvolgimento della popolazione sul corretto 0 0 0 0 0 0 0 0 smaltimento dei rifiuti

Totale -3 -3 -2 -2 -3 -2 -8 -5

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10. MISURE PER IL MONITORAGGIO

Ai sensi della normativa in materia di VAS è necessaria la predisposizione di un programma di monitoraggio ambientale per gli interventi previsti nella variante generale del PRG. Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. i) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda la descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del Piano proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare. A tal fine, come già anticipato nel precedente rapporto preliminare, è stato redatto un piano di monitoraggio ambientale (di seguito PMA) rispondente alle indicazioni disposte dall’art. 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..

9.1 OBIETTIVI E STRATEGIA DEL PMA

Il PMA del Piano si propone di: • controllare gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano; • verificare il raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale; • individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e le opportune misure correttive da adottare. Per il raggiungimento di tali obiettivi il comune redigerà il PMA del Piano con l’eventuale supporto di risorse professionali esterne. Il programma di monitoraggio ambientale, al cui costo si farà fronte con risorse appositamente allocate nel bilancio comunale, sarà sotto la responsabilità dell’autorità procedente ma dovrà comprendere anche attività di altri enti, in modo tale da integrarsi con le politiche del territorio. Gli obbiettivi del PMA saranno: controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione della proposta di variante generale del PRG; la tempistica sarà vincolata alla realizzazione degli interventi previsti e definita in riferimento agli obiettivi di protezione ambientale ed alle misure di mitigazione; la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati; l’individuazione tempestiva di impatti negativi imprevisti e le misure correttive da adottare. Questa attività assume particolare importanza in quanto costituisce l’elemento di dinamicità e di feed-back del processo di Piano, che permetterà, ove fosse necessario, di rimodulare e riorientare gli indirizzi strategici del Piano stesso in funzione del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale, anche rivedendo il sistema degli indicatori proposto.

9.2 SOGGETTI, RUOLI E RESPONSABILITÀ

Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati il PMA del Piano ha individuato i soggetti che cureranno la sua attuazione e gestione di seguito riportati.

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Tab. 16 - Schema dei soggetti individuati per l’attuazione e gestione del PMA

Struttura Indirizzo Posta elettronica website competente Via Cavalieri di Vittorio Comune di Autorità Veneto, snc www.comune.serradifalco. Serradifalco [email protected] Procedente 93010 cl.it (CL) Serradifalco (CL) Assessorato regionale Via Ugo La del territorio e Autorità Malfa dipartimento.ambiente@cer dell’ambiente, Competente 169, tmail.regione.sicilia.it www.artasicilia.ue Dipartimento 90146 dell.ambiente, Palermo Servizio 1 VAS-VIA Via S. [email protected], Lorenzo, ARPA Sicilia Arpa sicilia [email protected]. www.arpa.sicilia.it 312/G, 90146 sicilia.it, Palermo

Nella tabella 17, invece, si riporta la distribuzione dei ruoli e delle responsabilità attribuite ad ogni soggetto individuato nella tabella precedente.

Tab.17 - Distinzione dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti

Soggetto Ruolo e responsabilità • coordina le attività del PMA; • popola il sistema degli indicatori di contesto e di prestazione. Per tale attività, ove necessario, si avvarrà del supporto dell’ARPA Sicilia; • controlla gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano; Comune di • valuta la performance ambientale del Piano e verifica il grado Serradifalco (CL) di conseguimento degli obiettivi di protezione ambientale; • redige il rapporto di monitoraggio ambientale. Per tale attività, ove necessario, si avvarrà del supporto dell’ARPA Sicilia; • individua misure correttive onde prevenire eventuali effetti negativi imprevisti; • pubblica il RMA sul proprio sito web e lo trasmette all’autorità competente e all’ARPA Sicilia, affinché facciano lo stesso. Assessorato • prende atto del RMA; Regionale • verifica il grado di conseguimento degli obiettivi di protezione del Territorio e ambientale; dell’Ambiente, • pubblica il RMA sul proprio sito web. Dipartimento dell’Ambiente, • supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nel popolamento del sistema degli indicatori di contesto e prestazionali; • supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nella Arpa Sicilia individuazione tempestiva di criticità onde prevenire eventuali effetti negativi imprevisti; • supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nella redazione

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del RMA; • prende atto del RMA; • pubblica il RMA sul proprio sito web.

9.3 IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE

Per assicurare il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati, al fine di individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e di adottare le opportune misure correttive, il PMA ha previsto un sistema di indicatori di contesto e prestazionali . Tale sistema di indicatori accompagnerà la proposta di Piano lungo tutto il suo ciclo di vita, interagendo con la sua attuazione in modo dinamico, evolvendosi ed aggiornandosi anche sulla base degli esiti del monitoraggio stesso.

Tab. 18 - Indicatori

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte del ambie protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura dato ntali ambientale URBANISTICA – EDILIZIA Promuovere Superficie Contenimen Superficie modalità di urbanizzata to entro i territoriale Kmq Comune 3,7 Kmq sviluppo parametri urbanizzata sostenibile del PRG Indice di Rapporto tra la Mantenimen urbanizzazion superficie to secondo i e (superficie urbanizzata e la % Comune 7,5 % parametri urbanizzata su superficie totale del PRG totale) comunale Numero di Contenimen Numero abitazioni censiti to entro i n I.S.T.A.T. abitazioni nel territorio parametri comunale. del PRG Rapporto tra il numero di Densità abitanti e la % I.S.T.A.T. abitativa superficie del territorio comunale. Numero Numero concessioni concessioni n Comune edilizie edilizie rilasciate rilasciate. Numero Numero di concessioni concessioni edilizie in edilizie in n Comune sanatoria sanatoria

URBANIZZAZIONE rilasciate rilasciate.

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Indice ricavato Indice dalla superficie superficie comunale % P.R.G. destinata ad riservata alle infrastrutture infrastrutture. Indice ricavato Indice dalla superficie superficie comunale % P.R.G. destinata ad riservata alle attrezzature attrezzature. Indice ricavato Indice dalla superficie superficie comunale % P.R.G. vincolata soggetta a

vincolo.

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte ambien protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura del dato tali ambientale ECONOMIA E SOCIETA’ Numero di abitanti Nu Manteniment Abitanti ISTAT 12.153 censiti nel m. o comune. Densità Ab/ ISTAT 264,32 Mantenimento demografica kmq Trend N/P Comune Negativo Inversione demografico Statistica demografica per descrivere il Indice di peso della % ISTAT vecchiaia popolazione anziana in una determinata popolazione. Differenza tra il numero di

POPOLAZIONE immigrati e Saldo quello di N/P Comune migratorio emigrati nell’ambito comunale. Numero di Comune Numero di famiglie n famiglie censite nel comune. Media di Numero componente componenti per famiglia % Comune per famiglia in ambito comunale.

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Rappresenta ISTAT il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55- Indice di 64 anni) e ricambio quella che sta della per entrare %

popolazione nel mondo attiva del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100..

Dotazione di Mq/ Comune 4,25 Incremento verde pubblico ab Numero complessivo di istituti d’istruzione primaria, Numero istituti secondaria di n Comune scolastici primo e secondo grado, presenti nel territorio. Superficie del territorio Superficie comunale parchi e adibita o mq Comune giardini prevista a parchi o giardini. ATTREZZATURE E SERVIZI Edifici o attrezzature adibiti a Numero scopo attrezzature n Comune culturale, culturali presenti nel territorio comunale.

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Edifici adibiti a scopo Numero religioso, attrezzature n Comune presenti nel religiose territorio comunale. Edifici o attrezzature adibiti a Numero scopo attrezzature n Comune sanitario, sanitarie presenti nel territorio comunale. Dotazione di Mq/ Comune 0,09 Incremento parcheggi ab Dotazione di Mq/ Comune 3,40 Incremento servizi ab

Numero di antenne o Numero similari istallazioni di riservate alle n Comune telecomunicazi telecomunicaz oni ioni, presenti nel territorio comunale. Numero di decessi per Decessi per malattia nel n ASP malattia territorio comunale. Percentuale di Percentuale mortalità per mortalità per tumore in % ASP tumore ambito comunale. Numero di infortuni sul Infortuni sul lavoro nel % ASP lavoro territorio comunale.

Medie e grandi strutture di n Comune

VE vendita Esercizi di ATTIVITÀ PRODUTTI n Comune vicinato

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Numero di imprese registrate alla Numero camera di

imprese attive commercio, presenti nel territorio comunale.

Superfice Indice reale superficie destinata alle mq P.R.G. produttiva attività reale produttive. Superfice di Indice di previsione superficie destinata alle mq P.R.G. programmata attività produttive.

Numero attività Strutture ricettive, Num. Comune ricettive presenti nel territorio comunale Numero attività ricettive, Posti letto Num. Comune presenti nel territorio comunale

TURISMO Rafforzare l’immagine e l’identità Superficie locale, reale destinata valorizzando mq Comune a scopi anche le turistici. emergenze naturalistiche e paesaggistiche locali

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte ambien protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura del dato tali ambientale SERVIZI Tasso di motorizzazione ACI/IST % (Autovetture AT per 100 ab)

MOBILITA’ Incidenza delle km Comune piste ciclabili

100

Numero di auto I.S.T.A. Mantenim Auto circolanti immatricolate 251.965 T. ento nel territorio comunale.

Presenza di impianti di produzione di Num. Comune energia rinnovabile Edifici con certificazione Num. Comune energetica Numero di Edifici edifici pubblici dotati pubblici Comune ENERGIA di impianto dotati di fotovoltaico impianto fotovoltaico. Quantità di energia Consumo elettrica energia Comune utilizzata in elettrica ambito comunale.

Produzione di rifiuti urbani mc Comune totale Produzione di rifiuti urbani Mc/ab Comune procapite Produzione di mc Comune rifiuti speciali

RIFIUTI Percentuale di percentuale raccolta raccolta differenziata % Comune differenziata in ambito comunale. Isole Num. Comune ecologiche

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte ambie protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura del dato ntali ambientale PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO E PAESAGGIO

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Beni soggetti a vincolo di Beni dichiarati interesse d’interesse culturale, P.R.G. culturale presenti nel vincolate territorio comunale. Edifici e complessi di Edifici e pregio complessi di architettonico P.T.P.R. pregio presenti nel architettonico territorio comunale. Aree archeologich Aree e soggette a archeologiche vincolo, P.R.G. vincolate presente nel territorio comunale. BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI Superficie della zona A del Piano Zona A di Regolatore P.R.G. P.R.G. Generale in vigore nel territorio comunale.

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte del Baselin ambie protezione Indicatori Obiettivo descrizione misura dato e ntali ambientale SUOLO E SOTTOSUOLO Tutelare il territorio, prevenire e Num. Riduzione ridurre i risch Aree a rischio idrogeologic idrogeologico Num. Regione Riduzione Num. Siciliana. Riduzione Num. Servizio Riduzione Num. PAI Riduzione Aree a Num. Riduzione USO DEL SUOLO pericolosità Num. Riduzione idrogeologico Num. Riduzione Num. Riduzione Presenza di siti Num. Regione Mantenimento protetti

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Superficie di vegetazione Incidenza forestale superficie % Comune 0,05 Incremento presente nel boscata territorio comunale. Superficie di aree agricole Indice aree con colture agricole con Carta uso specializzate, colture suolo presente nel specializzate territorio comunale.

Superficie Superficie comunale agricola P.R.G. utilizzata a utilizzata scopo agricolo Numero di aziende Numero di agricole n.d. aziende agricoleregistrate nel territorio comunale. Numero di aziende di Numero di allevamento aziende di n.d. registrate nel allevamento territorio comunale. Superficie di superficie totale territorio percorsa dal comunale S.I.F. fuoco percorsa dal fuoco. Superficie superficie boscata del boscata territorio S.I.F. percorsa dal comunale, fuoco percorsa dal fuoco.

INCENDI Superficie non boscata del superficie non territorio boscata percorsa S.I.F. comunale dal fuoco percorsa dal fuoco. Numero di numero di incendi censiti S.I.F. incendi nel territorio comunale.

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Superficie di territorio classificata Aree S.I.C. S.I.T.R. come Sito di Interesse Comunitario Superficie di territorio classificata Aree Z.P.S. S.I.T.R. come Zona di Protezione Speciale Superficie di territorio Aree riserve definite aree S.I.T.R. naturali naturali protette. Migliorare l’utilizzo efficace delle risorse per ridurre lo sfruttamento

AREE PROTETTE complessivo delle risorse Numero di naturali non concessioni per rinnovabili e i siti estrattivi di correlati minerali Regione impatti energetici e non siciliana ambientali energetici, Assessorato prodotti dallo attualmente in industria sfruttamento vigore nel delle materie territorio prime, usando comunale. nel contempo l risorse naturali rinnovabili a u ritmo comparabile con le loro capacità di rigenerazione

Numero di siti a Regione rischio Ridurre la siciliana potenziale di contaminazion Assessorato contaminazione del suolo e i industria presenti nel rischi che territorio questa provoca comunale. Rapporto tra la Regione Ridurre la superficie dei siciliana contaminazion siti a rischio Assessorato del suolo e i potenziale e la industria rischi che

RISCHIO ANTROPOGENICO superficie totale questa provoca comunale.

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Numero siti Ridurre la bonificati

contaminazion certificati del suolo e i presenti nel rischi che territorio questa provoca comunale.

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte del ambien protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura dato tali ambientale ARIA Centraline monitoraggio Num. ARPA della qualità dell’aria Concentrazio ni di diossido Concentrazioni di azoto % ARPA in aria di NO2 registrate nel territorio comunale. Concentrazio ni di diossido

di zolfo (o Concentrazioni anidride ARPA in aria di SO2 solforosa) registrate nel territorio comunale. Concentrazio ni di ozono Concentrazioni registrate nel ARPA in aria di O3 QUALITÀ DELL’ARIA territorio comunale. Concentrazio ni di monossido di Concentrazioni carbonio ARPA in aria di CO registrate nel territorio comunale. Concentrazio ni di benzene Concentrazioni registrate nel ARPA in aria di C H 6 6 territorio comunale.

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Concentrazio ni di particolato il cui diametro aerodinamico Concentrazioni è uguale o ARPA in aria di PM 10 inferiore a 10 µm, registrate nel territorio comunale. Concentrazio ni di idrocarburi Concentrazioni policiclici ARPA in aria di IPA aromatici registrate nel territorio comunale.

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte del ambie protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura dato ntali ambientale ACQUA Raggiungere un buono Percentuale di Stato stato delle abitanti serviti ambienta Comune acque dall’acquedotto le superficiali e sotterranee Quantità di acqua erogata Mc/ab Comune procapite Acqua Metri cubi di

utilizzata acqua fatturati. Rapporto tra l’acqua persa SERVIZIO IDRICO Percentuale nel sistema e perdite rete la dotazione idrica annuale. Depuratori Num. Comune Pozzi per uso Num. Comune potabile Superfici a rischio Aree a rischio idraulico FICIALI E Mq. 0 idraulico censite nel ACQUE territorio SOTTERRANE SUPER comunale.

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Qualità degli ambienti delle acque correnti sulla base di Livello analisi ARPA inquinamento chimico- fisiche e microbiologic he Stato ecologico dei corsi d’acqua riguardo la complessità degli ecosistemi Stato ecologico acquatici e dei corsi ARPA della natura d’acqua chimica e fisica delle acque nei confronti degli elementi biotici del

sistema. Stato ambientale del corso d’acqua desunto dall’integrazio ne dei dati Stato relativi lo stato ambientale dei ARPA ecologico con corsi d’acqua i dati relativi alle concentrazioni dei principali macroinquinan ti chimici. Quantità Concentrazion media di e media di inquinanti inquinanti chimici ARPA chimici nelle rilevati nelle acque acque sotterranee sotterranee. Stato chimico Stato chimico rilevato nelle delle acque ARPA acque sotterranee sotterranee. Numero di A.T.O. Percentuale utenti connessi utenti connessi al sistema al sistema fognario

SERVIZIO fognario FOGNARIO comunale.

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Rapporto tra il A.T.O. numero di utenti connessi Percentuale al sistema di utenti connessi depurazione e al sistema di il numero di depurazione utenti connessi al sistema fognario. Rapporto tra A.T.O. carico Carico depurato e il depurato/carico carico di

generato di acque reflue acque reflue generato nel territorio comunale.

Temi Obiettivi di Breve Unità di Fonte del ambie protezione Indicatori Baseline Obiettivo descrizione misura dato ntali ambientale INQUINANTI FISICI Piano Si/n ARPA no si acustico o Campag na di monitora Si/n ggio per ARPA o l’inquina mento acustico Territorio Superficie di ricadente in territorio ciascuna classe ricadente nelle definita dal classi definite piano di nel piano di zonizzazione zonizzazione

RUMORE acustica acustica. Numero di Sorgenti sorgenti controllate sonore monitorate. Rapporto tra il Percentuale numero si sorgenti di cui sorgenti che si è rilevato superano i almeno un limiti di superamento dei sonorità e il limiti numero di sorgenti totali.

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Rapporto tra il numero di impianti Densità S.R.B. e la impianti S.R.B. superficie totale comunale. Chilometri di rete elettrica a Estensione rete media tensione elettrica a media presenti nel tensione territorio comunale. Chilometri di rete elettrica Estensione rete ad alta elettrica ad alta tensione tensione presenti nel territorio comunale. Quantità di gas radioattivo Concentrazione radon rilevati di radon indoor

OR in ambienti INDO chiusi.

9.4 PIANO ECONOMICO

In riferimento alla sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio si specifica che tutte le attività che riguardano la gestione e l’attuazione del PMA (coordinamento delle attività, popolamento del sistema degli indicatori di contesto e di prestazione, controllo degli impatti significativi sull’ambiente, valutazione della performance ambientale, verifica il grado di conseguimento degli obiettivi di protezione ambientale, redazione del RMA, individuazione delle misure correttive onde prevenire eventuali effetti negativi imprevisti), sarà effettuato dal Comune di Serradifalco. Nel caso in cui per lo svolgimento di tali attività occorressero indagini ad hoc e/o il supporto di ARPA Sicilia, saranno stipulati appositi protocolli d’intesa o accordi.

9.5 REPORT DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

Coerentemente con quanto disposto dall’art. 18, comma 3 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’autorità procedente deve dare adeguata informazione attraverso i siti web dell’autorità competente e dell’autorità procedente e dell’ARPA Sicilia delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive. Tali attività saranno garantite attraverso la redazione di un rapporto di monitoraggio ambientale (RMA) che conterrà le seguenti informazioni: la valutazione degli effetti ambientali significativi connessi all’attuazione del Piano; la verifica del grado di conseguimento degli obiettivi di protezione ambientale; l’individuazione tempestiva degli impatti negativi imprevisti e le opportune misure correttive da adottare;

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l’eventuale aggiornamento degli indicatori .

Il RMA, in definitiva, darà conto delle prestazioni del Piano, rapportandole anche alle previsioni effettuate. In base ai contenuti dello stesso il Comune di Serradifalco potrà valutare se avviare approfondimenti e analisi finalizzate a produrre effettive proposte di modifica del Piano. Il RMA sarà trasmesso dall’autorità procedente all’autorità competente con cadenza annuale, specificando comunque che un’attività di reporting più approfondita potrà essere svolta con una periodicità differente qualora se ne riscontri il caso.

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Indice

PREMESSA

1. IL PROCESSO DI PIANO INTEGRATO CON LA VAS

2. IL RAPPORTO PRELIMINARE. ANALISI DEI CONTRIBUTI PERVENUTI

3. LA PROPOSTA DI PIANO 3.1 CONTENUTI ED OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI PRG 3.2 ANALISI DI COERENZA INTERNA

4. RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI E PROGRAMMI E CON IL PRG VIGENTE 4.1 LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 4.1.1. - Piano paesaggistico 4.1.2 - Piano per l’Assetto Idrogeologico 4.1.3 - Piano Forestale Regionale. 4.1.4 - Piano Territoriale della Provincia di Caltanissetta 4.1.5 - Piano regionale dei Parchi e delle Riserve 4.1.6 - Progetto Integrato Regionale della Rete ecologica siciliana 4.1.7 - Piano regionale dei materiali di cava e dei materiali lapidei di pregio (Piano cave) 4.1.8 - Piano Regionale dei Trasporti - Piani attuativi del trasporto stradale, ferroviario, marittimo ed aereo 4.1.9 - Il Piano Energetico Ambientale Regionale Siciliano (PEARS) 4.1.10 - Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti 4.1.11 - Il Piano Regionale di coordinamento per la Tutela della qualità dell’aria ambiente 4.1.12 - Piano di Tutela delle Acque e Piano regolatore degli acquedotti 4.1.13 - Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia 4.1.14 - Piano Regionale di gestione del rischio alluvioni 4.2. STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E PROGRAMMI DI SVILUPPO 4.3 VINCOLI TERRITORIALI 4.4. IL PIANO REGOLATORE VIGENTE

5. IL QUADRO AMBIENTALE 5.1 SUOLO 5.2 ACQUA 5.2.1 ACQUE SOTTERRANEE DESTINATE AL CONSUMO UMANO 5.2.2 ACQUE SOTTERRANEE NON DESTINATE AL CONSUMO UMANO 5.2.3 ACQUE SUPERFICIALI 5.3 ARIA 5.4 FATTORI CLIMATICI 5.5 FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ 5.6 PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO E BENI MATERIALI 5.7 PAESAGGIO 5.8 POPOLAZIONE

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5.9 SALUTE UMANA 5.10 ENERGIA 5.11 RIFIUTI 5.12 MOBILITÀ E TRASPORTI 5.13 TURISMO

6. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE E ANALISI DI COERENZA 6.1 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE 6.2 ANALISI DI COERENZA

7. LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI 7.1 CRITERI PER LA VERIFICA DEGLI IMPATTI 7.2 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE 7.3 GLI INDICATORI AMBIENTALI

8. MISURE PREVISTE PER GLI IMPATTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI

9. SCELTA DELLE ALTERNATIVE

10. MISURE PER IL MONITORAGGIO 10.1 OBIETTIVI E STRATEGIE DEL PMA 10.2 SOGGETTI, RUOLI E RESPONSABILITÀ 10.3 IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE 10.4 PIANO ECONOMICO 10.5 REPORT DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

ALLEGATO 1: SINTESI NON TECNICA

ALLEGATO 2: QUESTIONARIO DI CONSULTAZIONE PUBBLICA

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