Comune di – Provincia di

COMUNE DI LEDRO

Provincia di Trento

VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 DICEMBRE 2012

Il giorno 17 dicembre 2012 alle ore 20.00 presso la sala consiliare di Tiarno di Sotto a seguito di regolari avvisi, recapitati a termine di legge, si è riunito il Consiglio comunale in seduta ordinaria.

Sono presenti i signori:

1. BRIGA’ ACHILLE - Sindaco P 2. CELLANA LORENZO AG 3. COLLOTTA CLAUDIO P 4. FEDRIGOTTI ALESSANDRO P 5. FEDRIGOTTI FABIO P 6. FERRARI FRANCO P 7. MAZZOLA MAURIZIO P 8. MINARI ELENA AG 9. MORA ROLANDO AG 10. OLIARI CLAUDIO P 11. PELLEGRINI GIULIANO P 12. ROSA MASSIMILIANO P 13. SANTOLINI ANNA MARIA P 14. STRATICO’ MARCELLA AG 15. TONIATTI EZIO P 16. TRENTINI DARIO P 17. TRENTINI GIANMARIO AG 18. VESCOVI BRU NO P 19. ZECCHINI LILIA P 20. ZENDRI WALTER AG

Presenti Assenti 14 6

E’ assente l’assessore esterno Penner Bernardo.

Assiste e verbalizza il Segretario comunale dott.ssa Brunelli M. Flavia.

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Il Presidente del consiglio, Mazzola Maurizio, constatata la regolarità dell’adunanza, dichiara aperta la seduta.

Presidente: Procediamo alla nomina degli scrutatori. Propongo Zecchini Lilia e Trentini Dario. Favorevoli 12 Astenuti 2 (gli interessati)

Allel ore 20.10 iniziamo con il Question Time: domanda e risposta immediata. Prego Collotta.

Consigliere Collotta: Questa sera evito Chinaec perché so che gli infissi sono stati montati oggi, ed il programma, tra gli alti e i bassi, sta andando avanti. Vorrei porre una domanda al Sindaco; sembra che oggi sia stato definitamene deliberato che sette uffici postali del verranno chiusi. Dei sette, due e mezzo sono nella Val di Ledro, pertanto vorrei sapere come il Comune ha agito al fine di evitare queste cose. Che intenzioni ha per poter riuscire a salvare il salvabile, se ci sono possibilità per evitare, ancora una volta, un ennesimo disagio ai cittadini della Val di Ledro. Grazie.

Presidente: Prego la risposta.

Sindaco: Noi abbiamo chiesto un incontro con il nuovo direttore delle Poste della Provincia di Trento; mercoledì avremo questo incontro con due funzionari delle Poste, con i quali ci eravamo già incontrati circa due mesi fa ed in quella occasione loro ci avevano manifestato l’intenzione, da parte delle Poste Italiane, di chiudere tre uffici postali a Ledro. La settimana scorsa ho ricevuto una telefonata proprio dal direttore, e come avete letto sui giornali erano previste le tre chiusure a Ledro, per cui sarebbe rimasta solo Molina; durante l’incontro, avuto molto tempo fa, avevamo spinto affinché, oltre Molina, potesse rimanere anche perché centrale alla Valle, oltre gli altri due

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Comune di Ledro – Provincia di Trento uffici di Tiarno di Sotto e Pieve. Durante la telefonata lui mi disse: “Io la chiamo, ed è una delle telefonate per me più difficili, in quanto devo comunicarle che l’intenzione da parte delle Poste è quella di chiudere due uffici postali, quello di Pieve e l’altro di Tiarno di Sotto”. Non so se ciò dipenda dalla Consip, la quale in pratica, fa una relazione dove si dice che questi uffici postali non hanno una gestione economicamente sostenibile, pertanto la direzione delle Poste Italiane ne ha deciso la chiusura. A quel punto io ho chiesto se ci fossero dei margini almeno per un ufficio, cioè quello di Tiarno di Sotto in quanto per l’ufficio di Pieve, già con orario ridotto, si era già manifestata la chiusura, anche di fronte a nostre proposte, una delle quali era questa: “Se noi vi diamo l’ufficio senza farvi pagare il canone?” e come risposta: “Noi non possiamo perché la Comunità Europea potrebbe ravvedere una sleale concorrenza, quindi non possiamo accettare questa proposta”. Pertanto, probabilmente, per Pieve non avremo speranza; per Tiarno di Sotto abbiamo pensato di proporre qualcosa, se possibile, per poter mantenere l’ufficio, in quanto è chiaro che l’ideale sarebbe averne almeno tre, Tiarno di Sotto, Bezzecca e Molina, in modo di dare un servizio ai cittadini. Per poterlo tenere aperto ci hanno chiesto di fare delle attività per il Comune; adesso stiamo valutando, con l’ufficio Ragioneria, se possiamo avere degli spazi per poter affidare qualche servizio perché non è così facile. A noi hanno proposto la riscossione coattiva, però domani dovremo valutare bene, perchè se da parte del responsabile finanziario non c’è questa disponibilità… comunque, faremo questo incontro e vedremo se le nostre proposte saranno accettate. Sicuramente faremo pressione perché, come è stato rilevato da altri, a Tiarno di Sotto ci sono diversi libretti di risparmio, perciò cercheremo di far leva anche su questo. Credo, però, che sarà molto dura se non riusciamo a proporre qualcosa di interessante per loro.

Presidente: Altri quesiti? Prego Consigliere Santolini.

Consigliere Santolini: Ho letto sui giornali, pur essendone già al corrente, del ricorso presentato da un

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Comune di Ledro – Provincia di Trento certo sig. Colombo, inerente la spiaggia in Pur dedicata alle famiglie che hanno animali. Ho visto una delibera di affidamento riguardo l’incarico all’avvocato e vorrei avere, se possibile, qualche informazione in più, nel senso che faccio fatica a cogliere come si possa “attaccare” o comunque avere una contrarietà, un appiglio giuridico, rispetto questa scelta fatta dall’Amministrazione.

Presidente: Non è presente l’Assessore competente, però penso possa rispondere tranquillamente il Sindaco, prego.

Sindaco: La vicenda inerente la spiaggia per i cani è iniziata già lo scorso anno, quando l’avevamo appena fatta; questo sig. Colombo ha raccolto delle firme, attraverso una lettera che poi è stata spedita a me personalmente e dove si chiedeva, relativamente ai cani che sono molti, che sporcano, che abbaiano e vanno nel lago, fanno il bagno, si spostano, danno disturbo e quant’altro, di spostare la spiaggia. A quel punto abbiamo pensato di delimitare la stessa fino in acqua, quindi, oltre a portarla in modo guidato fino all’acqua, abbiamo anche cercato di allontanarci un po’ da un’abitazione che, pur non essendo direttamente a contatto, è nelle vicinanze. Loro dicono di essere molto disturbati. Nel mio ufficio sono arrivati il sig. Colombo, la moglie ed altre famiglie che solitamente vengono in estate, specialmente tedesche. A quel punto ho ritenuto di fare effettuare dei controlli, da parte dei Carabinieri, dai Vigili urbani, miei personali ed anche dal veterinario, dott. De Guelmi, al fine di valutare esattamente come venga utilizzata la spiaggia, lo stato della stessa, se ci sono degli escrementi, se è vero che i cani siano tutti liberi, se fanno il bagno sporcando in acqua, e quant’altro; tutto ciò che è controllabile per verificare come sia tenuta questa spiaggia. Ho anche voluto che il maresciallo dei Carabinieri ed il dott. De Guelmi potessero fare una lettera dove venisse da loro descritto tutto ciò che avevano visto; quindi, hanno scritto tutto ed hanno resocontato circa lo stato della spiaggia. Nelle loro lettere si evince che la spiaggia è tenuta molto bene, non si sono mai trovati escrementi, qualche cane è vero che fosse libero, non era al guinzaglio, però non appare come viene descritta, con continuo ululare e quant’altro; inoltre mi è stato

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Comune di Ledro – Provincia di Trento detto dal veterinario che normalmente i cani non vanno mai ad urinare o fare altro in acqua, non è permesso dalla propria “etica”, nel senso che i bisogni li fanno fuori dall’acqua, non si sa da cosa dipenda, però probabilmente è la loro natura, la loro “deontologia”. Pertanto, a meno che non si tratti di cani ammalati, magari di Alzheimer o cose del genere, non fanno queste cose in acqua. Lo stato della spiaggia è stato trovato sempre in ordine, e l’ho potuto verificare anche io, come altre persone che l’hanno visitata. Detto questo, quando quelle persone si sono ripresentate altre volte, ho detto loro: “La spiaggia è ben tenuta, non è come dite voi, quindi, non riteniamo di doverla spostare”, visto che la loro richiesta era proprio quella di cercare un altro posto, indicandocene alcuni sempre intorno al lago, per cui non avremmo nemmeno risolto il problema. Uno dei posti indicati era proprio quello dove c’è l’insenatura, dove è presente il bivio che va verso il Maroni, verso Pur, pertanto sarebbe risultato molto più impattante. Ho avuto ancora due, tre incontri e l‘ultima volta, di fronte alla mia resistenza e quella da parte dell’Assessore, il signore ha ritenuto di scrivere questa lettera, attraverso il TAR. Noi ci difenderemo riguardo la richiesta di spostamento da un’altra parte. Abbiamo anche valutato dove si potrebbe fare, è chiaro che la spiaggia dei cani non la possiamo portare alla Cita oppure da un’altra parte, in quanto chi va con il cane vuole rimanere vicino l’acqua, sulla spiaggia. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, adesso abbiamo affidato questo incarico, sperando che possa andare a buon fine; una delle cose da loro proposta è quella di prendere la recinzione che si trova a sinistra, verso le loro case, spostarla dall’altra parte mantenendo ferma quella a destra, e spostare solo quella di sinistra verso destra. Per cui, vai a creare una spiaggia dei cani quasi centrale alla spiaggia attuale, quindi, non ci sembra il caso di dividere la stessa in due. Noi, pertanto, cercheremo di resistere e vedremo cosa dirà il giudice, grazie.

ALLE ORE 20.20 ENTRANO IN AULA L’ASSESSORE (ESTERNO) PENNER BERNARDO ED IL CONSIGLIERE CELLANA LORENZO. I CONSIGLIERI PRESENTI SONO 15 Presidente: Se vuole aggiungere qualcosa l’Assessore, visto che nel frattempo è arrivato. È anche arrivato il Consigliere Cellana Lorenzo.

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Assessore Penner: Invito anche il Sindaco a chiamarla in modo adeguato, non è una spiaggia per i cani ma è una spiaggia dove possono accedere le famiglie con i cani. Credo sia estremamente importante ricordarlo, perché oltre il 30%, non solo della nostra clientela, ma anche dei nostri abitanti possiede un cane, ed hanno anche dei bambini, e molte volte si dice: “Ma il cane va lì dove ci sono i bambini…” sono famiglie che hanno cani, bambini, e mi sembra strano che tutti i problemi siano lì quando ci sono delle strutture presenti da 50 anni…sia nei locali, sia nelle spiagge, dove non si fanno tanti problemi. È una questione di educazione dei padroni e su questo chiaramente bisogna porre l’attenzione, però, anche di fronte a venti firmatari, io credo che ci siano molte più richieste specifiche sia da parte dei giornali e della stampa specializzata, ma anche segnalazioni provenienti dal Consorzio turistico e dal mercato del turismo, proprio per questo tipo di servizio nella zona di Pur. Io credo che in un momento di crisi come questo ci sia l’attenzione all’apertura di queste azioni che, peraltro, hanno anche carattere sociale; ricordiamo che molti anziani hanno un’unica compagnia, il cane, e per fortuna perché sono più presenti, questi animali che diventano parte della famiglia, più degli stessi famigliari.

Presidente: Grazie. Consigliere Fedrigotti Fabio per la prossima domanda, prego.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Presidente, ci eravamo impegnati già la volta scorsa ad essere un po’ più puntuali riguardo l’apertura del Consiglio, e questa volta abbiamo migliorato, invece delle 20.20 l’abbiamo fatta alle 20.10. Comunque, qualsiasi lavoratore dipendente, chi guida la corriera, chi va a lavorare in fabbrica, solitamente se l’inizio è alle 8 così deve essere e viene pagato da quel momento, visto che prendiamo questi € 60 lordi, a seduta, quindi, c’è un miglioramento; così come invito la maggioranza a presenziare a queste riunioni, visto che lo dico ormai da due, tre volte, se non siamo noi della minoranza a garantire il limite legale, anche questa sera dovremmo andarcene tutti a casa. Mi pare, quindi, di mostrare sempre il nostro senso di responsabilità, in quanto solitamente succede una o due volte; in tante Amministrazioni, per rivalità o per

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Comune di Ledro – Provincia di Trento irresponsabilità, se ne vanno mandando così a rotoli tanti argomenti, tante approvazioni. Vedremo la prossima volta, se saremo migliori. In merito ai lavori che dovrebbero essere fatti nell’area di Molina, area Palafitte dell’ex colonia, qui in Valle ci sono delle iniziative importanti che potrebbero, non dico stravolgere la vita delle persone, la propria economia o il proprio benessere, vedi Tremalzo, parlando dell’Alta Valle, a la valorizzazione e l’utilizzo dell’area seminario, vedi la fattibilità della Casa di riposo, scendendo a Bezzecca dove si può parlare della stessa Casa di riposo e delle scuole medie, a Pieve la piscina, eccetera. Riprendo un discorso di un paio di Consigli fa, nello scorso inverno tutti i capigruppo avevano depositato una proposta inerente la valorizzazione dell’area Palafitte, e in contemporanea la zona colonia, con l’impegno di trovarci e valutare le soluzioni più opportune. Qualche settimana fa, durante la conferenza dei capigruppo, è stato accennato l’argomento e ne avremmo dovuto discutere, però è andato nel dimenticatoio. Il 24 ottobre, due Consigli fa, l’Assessore competente aveva detto che era già stata inoltrata domanda all’Assessorato competente, visto che sarebbe stata scelta l’ipotesi di fare in quell’area un ostello. Poi, Mora ci aveva messo una pezza dicendo: “Mah, non è ancora stato deciso tutto, nel frattempo abbiamo portato avanti la domanda, e visti i tempi tecnici, bisogna andare avanti”. Già questa cosa la considero uno sgarbo perché non c’è stato nessun rispetto riguardo le proposte avanzate da tutti, tanto meno nessun ringraziamento circa il deposito della proposta, nessuna valorizzazione del lavoro svolto. In quel Consiglio comunale, per voce di Rolando Mora, era stato detto: “Penso che di questa vicenda ne riparleremo nel prossimo Consiglio comunale”, Ne sono passati già due e non è all’ordine del giorno. Visto che non è uno scherzo, perché lì ci potrebbe essere un interesse economico maestoso, forte per la nostra Comunità, non bisogna fare sbagli ma condividere iniziative trattandosi di investimenti milionari, pertanto vi invito e chiedo, per il prossimo Consiglio comunale, oppure quello immediatamente successivo, di poter discutere circa questo argomento. Io non penso che abbiate già detto: “Qui viene la rotonda, là devo mettere i lampioni, demolire il museo e farlo di là…” non credo che siamo a questo livello, però che ci possa essere una indicazione programmatica su cosa si voglia fare in quell’area:

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Comune di Ledro – Provincia di Trento l’ostello, il museo, l’ampliamento, spostare il museo in un’area meno vicina al lago, cioè concordare insieme un percorso, vista l’area strategica non solo per Molina ma per l’intera economia della Valle. Grazie.

Presidente: Grazie. Prima di passare la parola all’Assessore Pellegrini per la risposta, penso sia doveroso dire due cose da parte mia: una riguardo il discorso dell’orario, è vero oggi abbiamo iniziato un po’ in anticipo, ed abbiamo sentito come le assenze di taluni Consiglieri siano più che giustificate; però, se devo dire la verità, vista la mole di lavoro che dobbiamo svolgere, e visto anche cosa è successo negli ultimi Consigli, in pratica noi riusciamo sistematicamente ad affrontare solo la metà degli argomenti a disposizione, rischiando per pochi minuti di andare oltre l’orario da noi previsto, quindi, con conseguenze anche economiche per il Comune in quanto si sa che anche per pochi minuti scattano diritti da parte dei Consiglieri, e fanno sì che i datori di lavoro debbano chiedere al Comune dei rimborsi non indifferenti. Visto che ormai non parliamo più del Comune di Tiarno o di dove, per questioni anche fisiologiche, i lavori si svolgevano in tempi, solitamente, molto più brevi, la mia proposta, - sempre a livello personale, in quanto poi saranno i capigruppo a decidere- è che, bisognerebbe iniziare qualche Consiglio addirittura alle diciotto, o nel pomeriggio, perché continuando così rischiamo veramente ed in sole quattro ore non si riesca a svolgere tutto ciò che si dovrebbe fare; pertanto il pensare di iniziare addirittura più tardi ci espone al rischio di doverci trovare, addirittura, tre o cinque volte di più. Comunque, ripeto, saranno i capigruppo a decidere. Riguardo, invece, al numero legale eccetera, anche le altre volte l’ho fatto presente ed ho anche dato atto ai Consiglieri di minoranza che con la loro presenza garantiscono il numero legale; però, non ho ancora ben capito se il Consigliere Fedrigotti è stato nominato capogruppo di tutta la minoranza visto che dice: “Se tutti prendiamo ed andiamo via…” i numeri dicono questo, però mi sembra che gli altri Consiglieri non abbiano mai rimarcato, ricalcato, questa necessità di andarsene facendo mancare il numero legale. Se “questa minaccia” è fatta presente a nome di tutti i Consiglieri non possiamo che prenderne atto, e se i Consiglieri di minoranza, in qualsiasi momento, decidono in modo del tutto legittimo di alzarsi ed andar via il Presidente del Consiglio, verificata la

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Comune di Ledro – Provincia di Trento mancanza del numero legale, non può altro che chiudere il Consiglio stesso ed andar via. Già altre volte io ho sempre dato atto e ringraziato di questa disponibilità e serietà nei lavori i Consiglieri presenti sin dall’inizio delle sedute. Scusate l’inciso, passo la parola all’Assessore Pellegrini per la risposta alla domanda specifica da parte del Consigliere Fedrigotti Fabio.

Assessore Pellegrini: L’incontro, dove poter parlare dell’area ex colonia, lo avevamo programmato da tempo, però, prima di portarlo all’attenzione del Consiglio stiamo attendendo una risposta, da parte dell’Assessorato all’Urbanistica della Provincia di Trento, riguardo il vincolo su quegli edifici. Indipendentemente da quella che sarà la destinazione ed il recupero di quell’area, abbiamo posto un quesito all’Assessorato all’Urbanistica, cioè se il vincolo attualmente esistente su quegli edifici, di restauro conservativo come centro storico isolato, sia un vincolo rispetto il quale nemmeno una deroga di Consiglio lo possa superare. Qualsiasi cosa venga fatta lì l’ideale sarebbe fare edifici ad alto risparmio energetico, per avere anche delle spese di gestione economicamente sostenibili, come quelle che abbiamo fatto nel recupero del cinema Don Bosco. Questo vincolo esistente, da questo punto di vista, crea molti problemi, e se il vincolo rimane quello attuale in pratica si può effettuare una ristrutturazione di quegli edifici, però, certe scelte inerenti il risparmio energetico non si possono fare, quindi, abbiamo posto questo quesito dicendo: “Se noi vi proponiamo un’eventuale deroga, da parte del Consiglio comunale, per un abbattimento, una ricostruzione di quegli edifici, al limite anche mantenendo il più possibile quella che è la tipologia attuale - che francamente non è particolare, però è facile mantenerla dal punto di vista di una casa, ad esempio, costruita in legno, in bio-edilizia - la vostra risposta quale sarebbe?” Non abbiamo ancora ottenuto una risposta. Siccome penso che questa risposta, ormai, arriverà, visto che i contatti ci sono stati, le delucidazioni le abbiamo date, io vorrei arrivare in Consiglio comunale dicendo che gli edifici bisogna mantenerli così oppure si possono demolire. Questo cambia molto, anche il recupero che si intende fare. I costi paradossalmente sarebbero maggiori con il mantenimento degli edifici attuali, delle strutture. Comunque, mi impegno a portare, entro il mese di gennaio, questa proposta in Consiglio e sollecitare la Provincia nel darci questa risposta.

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Presidente: Ancora una domanda da parte del Consigliere Collotta e, velocemente, anche da parte del Consigliere Trentini. Prego.

Consigliere Collotta: Velocemente, non è una domanda, ma solo una precisazione alle dichiarazioni del Presidente riguardo l’assenza. Credo sia inevitabile il discorso sul numero, è fuori discussione, siete in nove e la minoranza mantiene le cose. Però, non devi provocarci dicendo che dobbiamo andare via, credo che il senso di responsabilità l’abbiamo dimostrato e continuiamo a farlo. Il Consigliere Fedrigotti ha parlato, e sicuramente lo ha fatto anche a nome di tutta la minoranza, nel senso che questa dimostra un senso di responsabilità, e non serve provocare la gente ad andare fuori. L’unico invito che faccio è quello di mantenere la responsabilità da una parte, e dall’altra senza provocazioni, in quanto penso non servano a nessuno.

Presidente: Grazie. Prego Consigliere Trentini Dario per un’ultima domanda veloce. Poi passeremo alle mozioni.

Consigliere Trentini Dario: Prima vorrei fare una comunicazione: nel paese di Mezzolago sono già parecchie sere dove la parte alta del paese, come spesso succede in estate, è ancora senza luce, senza illuminazione pubblica. In questo Consiglio avevo già fatto un intervento, nella scorsa estate, dove rimarcavo la mancanza, per molto tempo, dell’illuminazione pubblica e sembrava fosse stato risolto il problema, invece questo persiste. Invito, pertanto, il Sindaco a sollecitare gli uffici competenti affinché possano risolvere la questione. L’altra domanda che vorrei porre riguarda l’avere qualche ragguaglio, qualche notizia in merito alla situazione Campisi a Molina; i danni che sono stati chiesti, a che punto siamo con le cose, cosa è successo e, sopratutto, se è stata rilasciata la licenza che il TAR aveva autorizzato al rilascio. Grazie.

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Presidente: Risponde il Sindaco, questo è un argomento che abbiamo discusso a lungo, nell’ultimo Consiglio quando c’era la mozione specifica; ora avrà una breve risposta e poi leggendo attentamente anche il verbale del Consiglio troverà molta parte dedicata a questo argomento, e quindi le risposte, anche corpose, alle sue domande. Prego.

Sindaco: La sentenza del giudice è stata questa: il Comune di Ledro doveva dare la concessione edilizia richiesta già nel ’96 dai fratelli Campisi; il Comune si è attivato, abbiamo perso un po’ di tempo perché andando a prendere i disegni che avevano presentato allora, li abbiamo dovuti portare nuovamente in Tutela, in Comunità e questa ci ha scritto che da questi disegni non avrebbe potuto rilasciare la sua autorizzazione in quanto incompleti, per cui dovevano essere rifatti. A quel punto, per accelerare i tempi, abbiamo ritenuto di concedere la concessione edilizia, anche su consiglio dell’avvocato, in quanto quei disegni sono validi tuttora per la concessione, e su quelli era stata richiesta la stessa. Pertanto, è da mesi che giace all’ufficio tecnico di Bezzecca, la concessione non è mai stata ritirata; quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, il giudice ha anche emesso una sentenza dove è stato chiesto al Comune di indennizzare i signori Campisi per una cifra di € 48.000 in quanto è stato calcolato un danno di € 6.000 per otto anni, partendo dal 2004; € 24.000 li abbiamo deliberati nell’ultimo Consiglio come debito fuori Bilancio. Siccome le due sorelle, a suo tempo, non si sono costituite, i rimanenti € 24.000 non li abbiamo liquidati, quindi, in questo momento abbiamo fatto quello che siamo stati chiamati a fare.

Presidente: Bene. Prego Assessore Pellegrini, vuole aggiungere qualcosa.

Assessore Pellegrini: Una cosa che, forse, l’altra volta è sfuggita; il motivo per cui i Campisi non possono ritirare la licenza è perché questa è intestata a quattro persone, ai due fratelli ed alle due sorelle. Esiste una causa fra di loro e due sarebbero disposti a firmare la licenza e ritirarla, mentre le sorelle no; quindi, la licenza giace in Comune da sei mesi

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Comune di Ledro – Provincia di Trento proprio per questo motivo, non viene firmata da tutti e quattro. Chiaramente, questi non sono affari nostri e la licenza resterà lì finché tutti e quattro si metteranno d’accordo.

Presidente: Grazie.

Assessore Penner: Scusa, specificando ulteriormente, uno dei due fratelli Campisi, quello che ha fatto le dichiarazioni sul giornale, non ha nemmeno ritirato l’avviso inerente il ritiro della licenza in Comune; pertanto è stato inevaso e la raccomandata ci è tornata indietro, quindi, non mi pare ci sia tutta questa fretta per ritirare la licenza se poi non vanno neanche a ritirare la documentazione necessaria.

Presidente: Bene, vedremo gli sviluppi. Iniziamo ora il vero e proprio ordine del giorno del Consiglio con il primo punto.

1) Punto all’ordine del giorno: “Risposta all’Interpellanza dd. 12 novembre 2012, presentata dal Consigliere Collotta”.

Prego di darne lettura, così il Sindaco potrà leggere la risposta.

Consigliere Collotta: Grazie. Interpellanza richiesta di inserimento all’ordine del giorno del Consiglio comunale. “Il sottofirmato Consigliere comunale a norma degli articoli eccetera…con la presente Interpella l’Amministrazione comunale su quanti siano gli indirizzi di programmazione di gestione dei cimiteri comunali. Considerato che la gente della Valle di Ledro, con la sua tradizione, ha negli usi e costumi secolari una grande attenzione e rispetto per i propri cari defunti. La prova evidente è la manutenzione sacrale di tali luoghi. Il camposanto ricorda anche la storia della nostra terra, con i suoi eventi tragici, drammi collettivi o famigliari e spesso

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Comune di Ledro – Provincia di Trento condivisi nel dolore e negli affetti. È compito dell’Amministrazione non trascurare i valori che, luoghi come il cimitero cittadino, hanno per la memoria collettiva, garantendo la massima sensibilità ed attenzione verso un patrimonio storico e culturale della nostra Comunità, indipendentemente dalle convinzioni culturali e religiose. È dovere dell’Amministrazione, nella gestione di questi luoghi sacri, garantire l’effettiva possibilità di conciliare il credo comune con i doveri amministrativi. Il Comune deve garantire i servizi funerari e cimiteriali nei termini e nelle modalità delle disposizioni di Legge, e dei Regolamenti in essere. Preso atto che in Provincia di Trento la gestione dei cimiteri è regolata dal decreto del Presidente della Provincia n°5 del 12.02.2008, e dalla Legge provinciale n°7 del 20 giugno 2008, e prima dalla Legge provinciale n°10 del 11.09.1998, per quanto non espressamente disciplinato da decreti e Leggi provinciali citati si fa riferimento al decreto del Presidente della Repubblica n°285 del 10.09.1990. Nel Comune di Ledro tutti i cimiteri degli ex Comuni hanno un Regolamento con peculiarità diverse, e solo i cimiteri di Concei, di Lenzumo, Enguiso e Locca ed i cimiteri di Pieve e Mezzolago sono attualmente sprovvisti di un Regolamento ad hoc per la loro gestione. In assenza di tali Regolamenti specifici il tutto è lasciato alla sensibilità ed alla responsabilità del Sindaco. Per i cimiteri di Lenzumo, Locca e Mezzolago attualmente sussistono gravi problemi di gestione. Con l’ordinanza n°81 del 14.08.2012 a protocollo n°9416 e le conseguenti disposizioni esecutive del settore tecnico, servizio Patrimonio del Comune, di fine agosto 2012, dettano le condizioni per la riesumazione e la ricollocazione dei resti mortali presso i cimiteri di Lenzumo, Locca e Mezzolago, individuando nelle tombe le relative modalità di rotazione, che meglio si coniugano con la prossima riqualificazione degli stessi cimiteri. Questo ultimo intervento dell’Amministrazione comunale ha generato proteste, mugugni e malcontento diffuso, poiché è apparso evidente che la gestione e la sistemazione dei defunti, con la riesumazione delle salme, si è limitata ad una mera gestione dei numeri ed alla applicazione miope dei Regolamenti e norme esistenti. Interpella Se codesta Amministrazione intende completare o aggiornare il Piano Regolatore Cimiteriale unico del Comune Se codesta Amministrazione intende elaborare ed approvare un Regolamento

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Comune di Ledro – Provincia di Trento comunale di Polizia mortuaria unico per il Comune di Ledro, che tenga in ogni caso evidenti le peculiarità dei singoli camposanti. Se in tale Regolamento unico intende, in rispetto della nostra tradizione, permettere la sepoltura e l’inumazione in fosse rese disponibili nei vari campi, garantiti i tempi di mineralizzazione, anni venti, il nostro clima freddo rende la mineralizzazione più lenta e le distanze minime cm. 30 articolo 7 del decreto del Presidente della Provincia n°5 del 12.02.2012 Creare regole omogenee e razionali nelle modalità di rotazione, salvaguardando la nostra tradizione di sepolture in fosse preesistenti di parenti stretti. Definire il numero, almeno due o più, di urne da seppellire per ogni fossa. Indicare un criterio unico di realizzazione delle tombe, nelle aree di nuova sepoltura, croci o lapidi omogenee. Garantire che tutti i morti vengano sepolti nei propri cimiteri di frazione. Prevedere un’area di inumazioni in un campo comune, articolo 11 della Legge provinciale 20.06.2008 n°7, veramente minima in modo di non stravolgere i campi cimiteriali esistenti. Quali sono le tempistiche, le modalità e le soluzioni per risolvere e/o sistemare le problematiche relative ai tre camposanti di Lenzumo, Locca e Mezzolago Se codesta Amministrazione intende attivarsi per sollecitare presso l’Assessorato competente in Provincia, o presso il Comune di Trento, affinché si realizzi finalmente la struttura specializzata nella cremazione in modo di evitare ulteriori disagi e costi per tutti coloro che liberamente hanno scelto questa tipologia di sepoltura. Si chiede risposta scritta. Grazie.”

Presidente: La risposta da parte del Sindaco, prego.

Sindaco: “L’argomento, oggetto dell’Interpellanza, è importante e delicato, perché va a toccare la sensibilità ed il post mortem di ognuno di noi. L’Amministrazione di Ledro, fin dal suo insediamento, ha dovuto da subito risolvere varie problematiche che affioravano ogni qualvolta c’era la necessità di inumare persone decedute,

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Comune di Ledro – Provincia di Trento specialmente in alcuni cimiteri del nuovo Comune di Ledro. Voglio ricordare, a tal proposito, che sono undici. Mi sono reso conto, da subito, che bisognava accelerare per trovare soluzioni che garantissero una degna sepoltura. Abbiamo, quindi, appaltato i lavori per la riqualificazione dei cimiteri di Enguiso, Molina e di Pieve; abbiamo finanziato con risorse proprie la riqualificazione del cimitero di Tiarno di Sotto, prevedendo in tutti la costruzione di cellette cinerarie ossario e la fossa comune, adeguandoli quindi con un piano di rotazione, secondo le Leggi vigenti. Ora, per garantire che le inumazioni siano eseguite secondo le Leggi nazionali e provinciali, abbiamo affidato l’incarico ad un professionista per il rilievo dello stato di fatto nei cimiteri di Mezzolago, di Locca e di Lenzumo. Per poi appaltare quegli interventi che possano garantire il piano di rotazione, come previsto dalle Leggi vigenti. Vista l’urgenza, per ottemperare alle Leggi che prevedono dimensioni delle tombe, distanze minime tra esse, il tempo minimo di riesumazione, che è fissato in dieci anni, e la rotazione anche per i cimiteri di Locca, Lenzumo e Mezzolago, sono state emesse due ordinanze. La prima ordinanza del 14 agosto 2012 prevede la riesumazione di alcune persone, elencate nell’ordinanza stessa, e dispone che i resti rinvenuti vengano depositati, per Mezzolago e Lenzumo nelle rispettive cellette già presenti, invece i resti mortali e riesumati nel cimitero di Locca verranno depositati momentaneamente nelle cellette ossario di Enguiso, fino a quando saranno realizzate le cellette e la fossa comune anche nel cimitero di Locca. Un’altra ordinanza è stata emessa il 30 agosto 2012 per regolamentare la tumulazione di urne cinerarie, due per ogni tomba, in sepolture già esistenti, in campo comune, cappelle, tombe di famiglia e loculi individuali. Da alcuni mesi si sta lavorando al nuovo Regolamento cimiteriale del Comune di Ledro, che pensiamo di portare all’approvazione del Consiglio comunale nei primi mesi dell’anno prossimo. Inoltre, appena approvato il Bilancio di previsione dell’anno 2013 l’Amministrazione ha già programmato l’affidamento dell’incarico per il Piano Regolatore per tutti i cimiteri del Comune di Ledro; il Piano Regolatore sarà utile anche per programmare gli interventi necessari, nei vari cimiteri che non sono ancora a norma di Legge.

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Sempre alla stessa data, del 30 agosto, sono state emesse delle disposizioni per le iscrizioni e gli ornamenti sulle piastre delle cellette ossario cinerarie, per tutti i cimiteri di Ledro. Nel primo allegato del nuovo Regolamento è già previsto che nelle nuove sepolture le lapidi e le croci siano omogenee. È intenzione dell’Amministrazione mantenere le dimensioni attuali dei camposanti, campi comuni, perché con il nuovo piano di rotazione non sarà necessario ampliare i cimiteri. Saranno costruite, invece, cellette ossario in quelli sprovvisti, anche perché stanno aumentando le cremazioni; nei primi mesi dell’anno prossimo sono, quindi, previsti: approvazione del Regolamento cimiteriale, affidamento del Piano Regolatore ed interventi per l’adeguamento dei cimiteri di Mezzolago, Locca e Lenzumo, secondo quanto previsto dal nuovo Piano Regolatore. Il Comune di Trento e la Provincia da alcuni anni stanno dibattendo per la realizzazione di una struttura per la cremazione; temo che se loro non hanno trovato ancora una soluzione, il tentativo del nostro Comune di far pressione abbia poco successo. Possiamo provarci.” Relativamente a questa ultima parte, io avevo letto un articolo e purtroppo non sono più riuscito a ritrovarlo, e l’avevo anche ritagliato, mi sembra che i comuni di Trento avessero trovato finalmente un’intesa riguardo la costruzione del forno crematorio, questo avevo letto, e credo che venga anche costruito a breve.

Presidente: La replica da parte del Consigliere, prego.

Consigliere Collotta: Grazie Sindaco. Innanzi tutto mi fa piacere che anche il Sindaco e l’Amministrazione condividano l’importanza e la delicatezza di questo argomento. Prendo atto degli impegni relativi al Regolamento, al piano di rotazione, la ristrutturazione eccetera. L’unica cosa, e mi collego all’ultima parte, che mi lascia perplesso, comunque, che mi conferma sempre di più una mia ipotesi, è questa mancanza di determinazione, o meglio questa mancanza di consapevolezza della forza che ha il nostro Comune rispetto la Provincia, e Trento. Quel finale con:”Possiamo provarci”…Come si è detto prima a Trento faranno il forno crematorio, la struttura per la cremazione, e sarà aperto a tutte le cose. Di

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Comune di Ledro – Provincia di Trento questo discorso ne prendo atto, e un invito ad essere più determinanti su certe cose perché se vogliamo possiamo sicuramente essere forti e determinati anche verso Trento e verso la Provincia. Grazie.

Presidente: Grazie Consigliere. Passiamo al secondo punto.

2) Punto all’ordine del giorno: “Mozione presentata in data 6 agosto 2012 dal Gruppo “Nuova Ledro” in merito alla conservazione dei servizi dell’Agenzia delle Entrate a Riva del Garda”.

Presidente: Prego il Consigliere Fedrigotti di darne lettura. I firmatari sono i Consiglieri Fedrigotti ed Oliari.

Consigliere Fedrigotti Fabio: L’iniziativa è stata presentata il 6 agosto di questo anno, ed arriva in discussione oggi. “Conservare i servizi dell’Agenzia delle Entrate a Riva del Garda”. “In questo periodo si fa un gran parlare di revisione della spesa pubblica, e di tutte le possibili iniziative volte al suo contenimento. Ci si interroga dove tagliare le spese, meglio nella scuola? Nella sanità? Sui Lavori Pubblici? Importante è anche tutelare i diritti e la qualità dei servizi ai cittadini. Alcune iniziative sono già state poste in essere, altre sono allo studio. Una delle meno note, ma che sicuramente genereranno un forte disservizio per i nostri cittadini, è la probabile chiusura dell’ufficio di Riva, dell’Agenzia delle Entrate. Qui, non tanto lontano da noi, nel Bresciano, è già prevista la chiusura entro la fine del 2012 di un’Agenzia simile alla nostra, l’ufficio di Lonato, Comune di circa 16000 abitanti, che ha competenza su otto comuni per una popolazione complessiva servita di 75000 persone. L’Agenzia delle Entrate è un Ente pubblico, che in convenzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze svolge i servizi relativi all’amministrazione, alla riscossione, al contenzioso dei Tributi, al fine di perseguire il massimo livello di adempimento degli obblighi fiscali, e di reperire le risorse per il funzionamento dello

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Stato. A tal fine l’Agenzia assicura e sviluppa l’assistenza ai contribuenti ed il miglioramento delle relazioni con gli stessi, per rendere più semplice e diretto l’assolvimento degli obblighi fiscali. Va detto che già da tempo l’Agenzia ha avuto una progressiva ristrutturazione ed una massimizzazione di efficienza, accorpando in un’ unica funzione gli ex uffici Imposte dirette, del Registro e l’ufficio IVA. Le funzioni operative dell’Agenzia sono svolte a titolo periferico dalle direzioni provinciali, una per ogni Provincia; la nostra direzione provinciale è strutturata in un ufficio controlli a Trento, sette uffici territoriali che sono a Borgo Valsugana, Cavalese, Cles, Riva del Garda, Rovereto, Tione e Trento stessa. L’ufficio controlli, il più delicato, è già stato accentrato a Trento, pertanto tutti i controlli, gli accertamenti, le sanzioni, che fino al 2009 erano in capo agli uffici periferici, tra cui la stessa Riva, sono stati tutti accentrati nell’ufficio provinciale. Agli uffici territoriali, come quelli di Riva, restano quelle che per noi sono delle importanti attività dei servizi per i nostri cittadini, di assistenza, di informazione, per la presentazione di atti, per registrazioni e rimborsi. Presso gli uffici territoriali è tuttavia rimasta una residua attività di verifica, che riguarda l’esame formale delle dichiarazioni, il controllo in materia di Imposta di Registro e di Imposta sulle successioni e donazioni. Dal 2009, in pratica, l’ufficio territoriale di Riva svolge principalmente attività di servizio alla collettività; si sottolinea in particolare l’importanza dell’attività di assistenza nella compilazione della dichiarazione dei redditi, e l’elaborazione dei controlli centralizzati, spediti ai cittadini direttamente da Roma, e in molti casi vengono addirittura corretti ed annullati dall’ufficio di Riva prima che pervengano ai cittadini. Presso l’Agenzia di Riva si eseguono le seguenti funzioni, e sono evidenziate in grigio le principali; sono indicate qui diciannove funzioni principali dalle quali si capisce la massa di lavoro e di servizio che possono dare ai nostri cittadini. Registrazione contratto di locazione, o di affitto di immobili, o risoluzione, proroga e cessione di contratti. Registrazione di altri atti privati, preliminari, comodato, scritture private. Presentazione dichiarazioni di successione. Rilascio del codice fiscale a persone, o duplicato dello stesso. Attribuzione variazione o cessazione di partita IVA.

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Informazioni, assistenza ed aggiornamenti sulla normativa tributaria. Rilascio del codice PIN per accedere ai servizi telematici fisco on line per tutti i contribuenti. Compilazione, presentazione e dichiarazione Unico per le persone fisiche. Informazione sulla propria posizione fiscale. Assistenza sui modelli dichiarazione. Rilascio certificati ed autorizzazioni. Riconoscimento agevolazioni sulla casa ai disabili. Tutoraggio, che sono i regimi fiscali agevolati per le aziende. Informazioni ed eventuali correzioni sulle comunicazioni di irregolarità, spedite ai cittadini direttamente da Roma. Informazioni ed eventuali correzioni di cartelle di pagamento, modello di interessamento F24. Presentazioni istanze di credito d’Imposta da Leggi speciali per investimenti in aree svantaggiate e nuovi investimenti in agricoltura, eccetera. Agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie per il risparmio energetico. Rimborsi di Imposte dirette. Per completezza, va pure detto che alcune informazioni sono reperibili on line sul sito dell’Agenzia, come particolari servizi sono erogabili on line, ma non tutti i cittadini si trovano a proprio agio con gli strumenti informatici. L’ufficio di Riva ha competenza su tutti i comuni della Comunità Alto Garda e Ledro, ma è anche punto di riferimento importante per i comuni veneti e lombardi dell’Alto Garda, in particolare per Malcesine e Limone. È aperto cinque giorni alla settimana, ogni mattina e due pomeriggi. Dall’ufficio territoriale di Riva del Garda dipende altresì lo sportello informativo di , sito nell’edificio del Comune, aperto una mattina al mese. Non sono disponibili dati ufficiali sull’entità dei servizi erogati dall’ufficio di Riva del Garda, tuttavia sulla base della quotidiana frequentazione dello stesso, si può agevolmente constatare che è utilizzato giornalmente da circa cinquanta persone, con punte più elevate in tempi di dichiarazione dei redditi. Su base annuale, quindi, servizi forniti interessano oltre 13000 utenti e si tratta di un valore di tutto rispetto. Per di più, all’ufficio viene attribuito un unanime riconoscimento per la cortesia, per la qualità e per la competenza delle persone che vi lavorano. Inoltre, da parte

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Comune di Ledro – Provincia di Trento nostra, va spesa una sensibilità per la tutela del posto di lavoro dei dipendenti, quasi tutti, per la totalità, residenti sul territorio Alto Gardesana e Ledro. Quanto alle prospettive dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, come peraltro per altri uffici territoriali locali provinciali, all’articolo 4 del decreto 87 che è la Legge sulla spending review, in via di conversione al Senato si diceva quando l’ho presentata, si prevede la possibile chiusura degli uffici con meno di 30 dipendenti, o quelli dislocati con Province con meno di 300000 abitanti, o quelli che occupano stabili in locazione passiva, cioè che sono in affitto. Avendo un personale inferiore alle 30 unità, ed essendo in locazione passiva, in affitto, l’ufficio di Riva del Garda rientrerebbe in pieno tra quelli destinati alla chiusura, stessa sorte sarebbe riservata, probabilmente, anche a Borgo, Cavalese, eccetera. Considerata la significatività dei servizi resi alla nostra popolazione di Ledro, di 5500 abitanti, e dell’intera Comunità Alto Garda, quasi 50000 abitanti, i disservizi che si verrebbero a creare sono immaginabili, con obbligo di spostamento dell’utenza di tutta la Comunità Alto Garda e Ledro verso Rovereto o addirittura Trento. Con gravi problemi di traffico, impegno di tempo, che tutti conosciamo. Inoltre, la ventilata soppressione degli uffici finanziari e postali, vedi nel Comune di Ledro, oltre una perdita di servizi e di posti di lavoro, lederebbe gravemente l’immagine ed il ruolo complessivo della città di Riva e dell’intero territorio della Comunità Alto Garda. Al di là delle azioni che possono essere intraprese a livello locale, per il contenimento dei costi delle strutture dell’Agenzia, che avranno la loro importanza nel giudicare, da parte degli organi centrali, il mantenimento dell’ufficio in zona, vedi l’ipotesi di mettere a disposizione in comodato d’uso gratuito gli uffici attualmente affittati dal Comune di Riva, i sottofirmati Consiglieri, riconoscendo nell’Agenzia delle Entrate di Riva del Garda un importante veicolo di servizio, di consulenza e di supporto alla popolazione Chiedono al Consiglio comunale di impegnare il Sindaco e la Giunta affinché siano poste in essere tutte le possibili azioni per evitare la ventilata chiusura dell’ufficio in oggetto, in primis confrontandosi con la direzione provinciale dell’Agenzia di Trento. Sia inoltrata copia del presente documento, e siano coinvolte in tale iniziativa le Amministrazioni comunali dell’Alto Garda e Ledro, e l’Ente Comunità stesso, sia

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Comune di Ledro – Provincia di Trento notiziata ed interessata di tale proposta anche la presidenza della Provincia Autonoma di Trento. Si chiede discussione del presente argomento nel prossimo Consiglio comunale, che è quello di oggi.”

Presidente: Grazie. Apro la discussione. Chi vuole intervenire? Sindaco prego.

Sindaco: Su “L’Adige” del 23 ottobre c’era un articolo che in sostanza diceva: “L’Agenzia delle Entrate, ha spiegato Giuseppe Veltrone, Segretario del Giornale dei Lavoratori pubblici, dipende direttamente da Roma, oggi l’idea che si sta facendo strada, è quella di arrivare ad una fusione di alcuni uffici minori, per ottenere bacini maggiori di utenti ed una riorganizzazione del personale” Sicuramente noi voteremo questa mozione, perché siamo convinti che l’ufficio, e soprattutto l’Agenzia delle Entrate di Riva, sia importante per la nostra Comunità perché, altrimenti, vorrebbe dire veramente andare a Rovereto o a Trento; è chiaro che la voteremo. Però, come ben sapete, non dipende sicuramente da noi ed è soprattutto legato alla spending review che Monti aveva messo in questa Legge cioè, in pratica, ridurre gli uffici postali perché sotto i 30 dipendenti sono da eliminare, come dice la norma. Pertanto ci sarebbe Riva, Cles, Tione e Cavalese; questi sono quelli che sarebbero eliminati in Provincia.

Presidente: Grazie. Ci sono altri interventi su questo argomento? Consigliere Zecchini Lilia, prego.

Consigliere Zecchini: Il Sindaco ha già anticipato quale sarà la nostra posizione in merito a questa proposta di mozione, che peraltro è stata approvata in tanti altri comuni, comunità, così come è stata presentata questa sera dal Consigliere Fedrigotti. Credo che difendere il territorio da attacchi nel nome della razionalizzazione dei servizi, e della

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Comune di Ledro – Provincia di Trento spesa, creando dei disservizi per il cittadino, di questo ci dobbiamo fare carico. A volte, magari, anche senza garantire un risparmio da parte dello Stato, in questo caso, perché non si sa bene come le proposte vadano a finire. Per questo motivo anche noi ci sentiamo di condividere i contenuti della mozione, che prevede un impegno da parte dell’ Amministrazione per arrivare a sostenere delle iniziative atte a non sopprimere questo ufficio, che è sicuramente importante per i nostri cittadini. A volte mi chiedo come faccia l’Amministrazione comunale ad essere molto incisiva nei confronti della Provincia, di fronte a delle problematiche; ad esempio mi chiedo, in questo caso, quali strumenti abbia l’Amministrazione per poterlo essere. Lo stesso discorso relativo alle Poste lo vedo più semplice, mentre vedo molto difficile l’azione dell’Amministrazione comunale, se non quella di continuare a fare pressione, però credo che mettere in atto delle iniziative specifiche sia altrettanto articolato, per la complessità stessa di questo fenomeno che coinvolge l’apertura di un servizio di questo tipo. Da parte nostra, sicuramente, ci sarà una condivisione totale, non so se da quando è stata presentata la mozione ad oggi ci siano stati degli sviluppi a livello dello Stato, perché credo sia pertinenza del Ministero, mi auguro che ci siano stati e che ci possano aiutare a raggiungere questo obiettivo.

Presidente: Grazie. Consigliere Santolini Annamaria, prego.

Consigliere Santolini: Riallacciandomi a ciò che è stato detto dal Consigliere Zecchini, posso dire che questa è una situazione molto italiana, perché normalmente il servizio al cittadino per permettere di fare le giuste procedure, per pagare le tasse, eccetera, negli altri paesi viene garantito senza le difficoltà che ci sono in Italia. Noi dobbiamo affidarci a commercialisti, dobbiamo affidarci ai CAF anche per fare una semplice denuncia dei redditi; questa è una cosa scandalosa, quindi, non si tratta tanto di difendere un ufficio sul territorio, ma di interpretare veramente quella che è la parte attiva che deve fare il cittadino che paga le tasse, ma anche lo Stato che le incassa. Io sono una di quelle persone che si fa, per principio, la dichiarazione dei

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Comune di Ledro – Provincia di Trento redditi, che usa l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, anche quello di Pieve quando è possibile, quando riesco a “beccare” la data giusta. A volte viene continuamente spostata finché devo andare a Riva; posso confermare che, da parte dell’Agenzia delle Entrate, non sia corretto chiudere degli uffici e pretendere che le persone, per questo servizio, si spostino a Trento o Rovereto, quando non hanno nemmeno un servizio che funzioni in modo accettabile dal punto di vista telematico. Io ho provato ad usare anche quello, però ci sono un sacco di lacciuoli, ad esempio certe dichiarazioni dei redditi non possono essere presentate in via telematica da un semplice e normale cittadino. Questa è solo una riflessione, che non cambia niente.

Presidente: Grazie. Altri interventi? Consigliere Fedrigotti vuole aggiungere qualcosa? Mi sembra ci sia la volontà, da parte di tutto il Consiglio, di approvarla. Prego.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Cosa significa? Non posso parlare perché c’è la volontà di approvare?

Presidente: Ho dato la parola, e passiamo al voto.

Consigliere Fedrigotti Fabio. Come dire, è approvata ciao. Se voglio dire ancora qualcosa sono autorizzato a farlo.

Presidente: Ho dato la parola, ho detto se il Consigliere Fedrigotti vuole aggiungere qualcosa, ha cinque minuti di tempo a disposizione.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Secondo me, ci sono tante persone che confondono l’Agenzia delle Entrate con la Gestel. La confondono con Equitalia, quelli che a fronte di un debito di € 1.000 ti pignorano e, magari, ti mettono all’incanto la casa. Questa è tutt’altra cosa; è un

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Comune di Ledro – Provincia di Trento servizio che viene dato al cittadino. Trovo un po’ deprimente il fatto che anche il Sindaco, e lo stesso Consigliere Lilia Zecchini, dicano: “Noi non possiamo fare niente, sono decisioni calate dall’alto, sono fatte a Roma così”. Innanzi tutto noi vorremmo, come ha detto prima il Consigliere Claudio Collotta, un’Amministrazione, visto che rappresenta 5000 abitanti, essendo il tredicesimo Comune del Trentino, molto più determinata, più forte, più risoluta su queste situazioni. La mia idea è venuta il 6 agosto, tra l’altro il giorno prima della presentazione della spending review, ovviamente informato da persone che si intendono di questi aspetti. Stiamo attenti perché il 90% del gettito fiscale che viene raccolto qui nel Trentino Alto Adige rimane in loco, per cui non è un bene che l’Agenzia delle Entrate se ne vada nel posto più lontano possibile perché, magari, pensiamo che paghiamo, forse, qualche imposta in meno. È da considerare anche questo problema del gettito fiscale. Nel frattempo sono venute avanti delle altre Autorità nel settore, guarda caso il Consigliere De Paoli dell’UPT ha presentato in tema delle Interrogazioni provinciali, è stata messa al lavoro la commissione dei sei e dei dodici, ne hanno parlato a suo tempo nella conferenza Stato – Regioni. È stata presentata una mozione anche nel Comune di Arco e l’Assessore di questo Comune è andato sul giornale ed ha detto: “Siccome sembra che il Comune di Riva, mettendo a disposizione il Palazzo pretorio, edificio dell’Agenzia delle Entrate prenda parecchie migliaia di euro nell’arco annuale” Logicamente un’Agenzia delle Entrate che deve pagare € 30 - 40.000 e di affitto all’anno abbia il sentimento di dire: “Ma io a questo punto chiudo, andate tutti a Trento”; l’Assessore Ricci del Comune di Arco aveva detto al Comune di Riva: “Per cortesia, parliamone, piuttosto paghiamo una quota parte e vediamo di abbassare questo canone”. Per cui non è vero che non si possa fare proprio niente. I servizi, quando vengono a mancare, mancano…anche la stessa Provincia Autonoma, ricordo di aver letto che l’Assessore Gilmozzi è sceso in campo un paio di mesi fa, anche pesantemente, contro l’Agenzia principale presso il Ministero. Hanno detto: “Mah, mettiamoci d’accordo e, magari, vi mettiamo a disposizione i nostri uffici territoriali, dove c’è la Comunità di Valle, vediamo di fare degli appoggi con Trentino Riscossioni” che è la società delegata dalla Provincia per gestire tutto il

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Comune di Ledro – Provincia di Trento pacchetto delle Entrate provenienti dallo Stato o, comunque, di smistamento. È facile dire: “non facciamo niente e mettiamoci in pantofole sul divano” però, forse, qualche iniziativa si può fare. Vedendo e sapendo che, probabilmente, avete poca energia in questo senso, in data 21 settembre, sapendo che la maggior forza la deve fare la Comunità di Valle, visto che ragioniamo su un ambito della stessa perchè l’Agenzia serve questo territorio con servizi che fa anche per Malcesine, Limone eccetera, mi sono permesso di mandare questa comunicazione in Comunità di Valle, in quanto preoccupato della mancata discussione dell’ iniziativa, che veniva lasciata nel cassetto. Riprendere, poi, delle decisioni che sono state prese in modo irrevocabile è molto difficile cercare di “sabotarle”, utilizzando una parola cattiva e molto pesante, prima che vengano tolte. Leggo questo piccolo testo di dieci righe che ho mandato il 21 settembre, a fronte di quella presentata il 6 agosto, al Presidente della Comunità di Valle, in quanto la ritengo la persona più qualificata e più importante, per competenza territoriale, per svolgere questo ruolo. Leggo. “ Signor Presidente, mi permetto di intrattenerla sulla probabile chiusura dell’ufficio in oggetto. È uno degli scenari previsti in attuazione della Legge sulla spending review. Grave sarebbe, per le nostre Comunità di riferimento, il danno di immagine, il disservizio ai cittadini, la perdita di assistenza e di informazione ai contribuenti, la scomodità per i tempi di accesso ad altre Agenzie sul territorio trentino. L’attività di servizio dell’Agenzia di Riva del Garda è essenzialmente diretta all’area dell’Alto Garda, ed oltre 13000 nostri concittadini annualmente accedono agli uffici. Il nostro Gruppo consiliare, preoccupato della chiusura, ha presentato in Municipio a Ledro fin dal 6 agosto una mozione, affinché in sinergia con gli altri Enti pubblici del territorio, si scongiuri questa evenienza. Ritenendo la presidenza e la Giunta della Comunità il soggetto di maggior riferimento per l’iniziativa di tutela dell’Agenzia, con la presente le trasmetto copia del documento depositato, stante i lunghi tempi di calendarizzazione della discussione nel nostro Consiglio comunale. Mi permetto di inviarle anche un articolo pubblicato sul Trentino del 10 luglio scorso, dal quale si evince che anche la Giunta provinciale sta dedicando attenzione all’argomento. Ringraziandola anticipatamente per l’interesse eccetera.” Pertanto, io mi sono già premunito pensando, ed ora avendo toccato con mano,

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Comune di Ledro – Provincia di Trento che il Comune di Ledro sì l’approva, però, probabilmente vuole stare in pantofole sul divano, e speriamo che là, in Comunità di Valle, si diano più da fare su questo argomento. Vorrei, poi, togliermi anche un sassolino dalla scarpa, prima il Consigliere Zecchini ha detto: “Ci sono altri comuni che hanno fatto un’iniziativa del genere”. Io ho presentato questo documento il 6 agosto, la Legge sulla spending review è uscita il 7, tutti i movimenti della stessa Provincia, l’Interrogazione del Consigliere De Paoli, eccetera, sono successivi. Mi è spiaciuto molto che, presso il Comune di Arco, il partito PD il giorno 21 novembre abbia presentato una mozione copiando di sana pianta la mia, senza aggiungere nemmeno una parola; se vogliamo possiamo anche leggerla, la mia è lunga due pagine e mezza, loro si sono permessi di farla di sole due pagine, hanno cancellato alcune righe. Scommetto la pizza per tutti se qualcuno trova una parola aggiunta in più. Non vogliamo, quindi, far passare sotto traccia che io avrei copiato dagli altri, forse questi signori del PD, che è poi stata sottofirmata da sette, otto persone; innanzi tutto, prima di copiare una mozione fatta di testa mia, mi dovrebbero chiedere l’autorizzazione. Seconda cosa, avrebbero potuto fare almeno un piccolo esercizio di cervello e dire: “va beh, la “scopiazzo” ma almeno faccio in modo che non se ne accorga…” qui è proprio copiata di sana pianta. Se vogliamo possiamo leggerla tutta…

Presidente: Non ci penso nemmeno, anzi direi di chiudere perché mi sembra che l’argomento sia stato abbondantemente sviscerato. Dico di più, da come la vedo io dovrebbe essere motivo di orgoglio il fatto che un Gruppo consiliare di un altro Comune abbia fatto uso della vostra stessa Mozione…se poi lo ha fatto senza pagare i diritti, senza chiedere, ha fatto male, però sotto, sotto, penso che possa essere motivo di soddisfazione in quanto, evidentemente, anche in quel Consiglio, quel Gruppo ha condiviso ciò che è stato scritto dal Consigliere Fedrigotti.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Siccome la mozione l’ho scritta io, devo essere io a dire se mi sia stata chiesta o meno l’autorizzazione, o se sono soddisfatto sul fatto che mi facciano propaganda…

Presidente:

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Ho capito, ma questo non è il Comune di Arco. In questo Consiglio quello che hanno fatto nel Consiglio di Arco, posso dire che non ci interessa, non è nostra competenza, per cui stiamo al nostro argomento; abbiamo letto la mozione completa, le è stato concesso il tempo in abbondanza per aggiungere altri giusti ed interessanti elementi, però, a questo punto quello che è successo ad Arco è proprio l’ultimo elemento, che a noi in questo Consiglio, ci deve interessare. Chiedo scusa, mentre poteva essere interessante la lettera che, comunque, il Consigliere ha inviato alla Comunità di Valle; circa l’aspetto di ciò che è successo ad Arco è una diatriba che, eventualmente, dovrà risolvere il Consigliere Fedrigotti con chi l’ha promossa in forma non autorizzata. Darei la parola a qualche altro Consigliere che ritenesse di dire qualcosa. Prego.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Visto che non sto parlando di cammelli, o di dromedari, io parlo di questa mozione; ho ritenuto di dover fare presente questo aspetto, che non sono stato io a copiare dagli altri, ma sono stati loro. Basta.

Presidente: Però avrebbe voluto leggere da capo anche quella lì…

Consigliere Fedrigotti Fabio: Sono ampiamente in tema perché per quello che io dico qui non devo chiedere il permesso a te, se non offendo nessuno io dico quello che mi pare e piace in questa seduta, va bene?

Presidente: Sì, ma il mio compito è far si, che questo sia fatto nei tempi giusti. I cinque minuti si tollera che possano diventare dieci ed a volte anche di più, però, se si esagera è anche giusto attenersi ad un aspetto regolamentare il più corretto possibile. Qui non si è mai impedito di parlare a nessuno, però non mi sembra neanche giusto dover ascoltare tre volte le stesse cose. Qualche altro Consigliere vuole intervenire? Altrimenti a questo punto pongo in votazione la mozione, visto che l’argomento è stato assolutamente sviluppato e compreso. Ultima replica per il Consigliere Zecchini

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Lilia.

Consigliere Zecchini: Solo per dire che, nel mio intervento, non mi sembra di aver citato il fatto che Fedrigotti abbia copiato la mozione; ho detto che è stata fatta in altri luoghi, in altri comuni, in altre Comunità di Valle, anche nelle Giudicarie. Io le date non le so, non le ho guardate, però, ho letto sul giornale nei mesi scorsi che queste mozioni erano state presentate. Chi l’abbia fatta per primo o meno non lo so, meglio se è partita dal nostro Comune, dal Consigliere Fedrigotti e sono contenta. Se poi qualcuno l’ha copiata sicuramente non è colpa nostra.

Presidente: Grazie. A questo punto chiedo, ci sono altri interventi? Non mi sembra di vedere altre richieste, per cui pongo in votazione la mozione così come è agli atti.

Favorevoli all’unanimità

3) Punto all’ordine del giorno: “Mozione presentata in data 13 novembre 2012 dal Gruppo consiliare “Ledro bene comune” avente ad oggetto: Richiesta di mappatura e controllo puntuale delle destinazioni d’uso delle legnaie e pertinenze realizzate come deposito di attrezzi agricoli”.

Prego Consigliere Santolini. Siamo ancora nei tempi, cerchiamo di attenerci a quelli, prego.

Consigliere Santolini: Una brevissima premessa, solo per evitare che la discussione, poi, possa partire con il piede sbagliato, visto che ho avuto delle telefonate, qualche richiesta un po’ preoccupata come se io, con la mozione, avessi voluto riferirmi a qualche caso concreto o specifico. Richiesta preoccupata ed anche seccata. Tengo a dire che siccome io cammino sul territorio, si va piano, ci si guarda intorno, si pensa e ciò che la mozione chiede essenzialmente è un maggiore controllo del territorio in generale, e non c’è nessun riferimento specifico ad alcuna situazione concreta. Mi preme

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Comune di Ledro – Provincia di Trento premetterlo, così come mappatura, visto il titolo della mozione sopra citato, con questa parola io intendo semplicemente un’ identificazione, localizzazione, eventualmente un database. Non intendo disegni geometrici o cose strane, questo almeno è il mio sentire comune. “Io sottoscritto Consigliere comunale eccetera…propone la seguente mozione con la richiesta di inserimento nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Premesso che Le norme di attuazione del PRG dei sei ex comuni di Ledro, che si sono unificati nel Comune di Ledro, tutte prevedono, con diversa, ma simile tipologia e grandezza, la possibilità di realizzare dei manufatti accessori di limitate dimensioni come pertinenze di abitazione e come ricovero per attrezzi agricoli dei fondi agricoli. Lo scopo di queste norme era quello di contenere il moltiplicarsi di improvvisati manufatti di varia tipologia, di scarsa qualità estetica, e spesso ricoperti da teloni di plastica. Attraversando il territorio, soprattutto se ci si muove a piedi e con lentezza, è facile constatare come queste norme non abbiano, in molti casi, risolto il problema. Spesso le pertinenze di nuova realizzazione sono affiancate dagli usuali “bait”per la legna e le pertinenze hanno, evidentemente, tutt’altro utilizzo. Soprattutto nella zona di Pur si vedono tettoie e legnaie, che per collocazione e struttura, difficilmente possono avere la funzione alle quali dovrebbero essere adibite. Considerato che Questa situazione compromette la qualità dell’assetto urbanistico complessivo, e genera situazioni falsificate per cui il cittadino può pensare che da una legnaia si possa ricavare una mini casa vacanza che poi, chissà in futuro, si vorrà anche ampliare, il Consiglio comunale di Ledro impegna la Giunta ad approntare un adeguato sistema di rilevazione e controllo delle pertinenze e delle loro destinazioni d’uso, servendosi del proprio personale e/o degli Agenti della Polizia locale A richiedere e verificare che, qualora vengano rilevati contrasti rispetto la normativa, i proprietari provvedano tempestivamente a ripristinare la situazione come da autorizzazione comunale.” Grazie.

Presidente: Grazie Consigliere. Apro la discussione dando la parola innanzi tutto all’Assessore all’Urbanistica, il Vice Sindaco Ferrari. Prego.

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Vice Sindaco Ferrari: Grazie. Prima di passare alla discussione di questa mozione vorrei fare un po’ di cronistoria, per capire quello che è stato il percorso che ha portato gli ex comuni della Valle di Ledro ad istituire questi manufatti, cosiddetti accessori per le pertinenze, le legnaie, per depositi attrezzi agricoli, e normarli anche nelle regole ai PRG, denominate norme di attuazione. Il tutto è partito negli anni ’90 con il Piano Intercomunale; è stato fatto qui in Valle di Ledro, le ex Amministrazioni della Val di Ledro hanno sentito l’esigenza di normare, secondo noi anche correttamente, la realizzazione di queste legnaie e deposito attrezzi agricoli, indispensabili in molti casi proprio per chi non ha spazio all’interno della casa, soprattutto qui in Val di Ledro dove molte persone utilizzano la legna quale combustibile. Soprattutto, con lo scopo di conformare, e questo è citato anche nella mozione, le molteplici versioni fatte con molta fantasia, e che potevano vedersi su tutto il territorio comunale. Bisogna dire che molto è stato fatto, però, possiamo anche dire che dopo venti anni ci ritroviamo, purtroppo, con situazioni di brutture a fianco di manufatti di nuova tipologia. Il problema inerente le destinazioni non confacenti a quella che è la norma, posta nella mozione in discussione, l’abbiamo parzialmente affrontato in maggioranza ed in commissione urbanistica, individuando due tipologie di legnaia che potessero “disinnescare” un po’ la distorsione circa l’utilizzo, e che ora vi mostrerò attraverso il proiettore. Per andare incontro a questa necessità la prima cosa che abbiamo convenuto è stata quella di sottolineare l’importanza di questi manufatti, però, oltre alla costruzione in legno individuare anche questa tipologia con le stecche di legno staccate, non la classica tipologia che vediamo tante volte sul territorio, talvolta soggetta a distorsioni, ma questa tipologia caratteristica come tipo di legnaia con stecche di legno distanziate. È stata la prima cosa ad essere individuata, questo percorso è stato condiviso in maggioranza ed anche in commissione urbanistica; la seconda questione che abbiamo voluto uniformare è inerente la superficie. In Valle di Ledro avevamo situazioni differenti, a seconda dei PRG comunali, si passa ancora dai 16 metri di Concei fino ai

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24 metri di Tiarno di Sopra; abbiamo optato per una media metratura, sui 20 metri quadri, per dare un’ unica tipologia. Abbiamo determinato due tipologie, questa è la prima a singola falda, mentre abbiamo identificato anche quella a doppia falda, con la tipologia che vediamo ora sullo schermo; l’altra cosa individuata è stata quella di prevedere, per i manufatti che sono soggetti a più unità abitative, la possibilità di un ampliamento laterale, di un metro e mezzo, e lo abbiamo preso dal Regolamento comunale di Tiarno di Sopra. Abbiamo cercato, quindi, di individuare una tipologia ed abbiamo approfittato delle adozioni di quei PRG comunali che erano interessati dalle varianti, ed abbiamo cominciato prima con Concei, poi con Tiarno di Sotto ad inserire questa nuova tipologia nelle norme di attuazione. Questo verrà fatto anche prossimamente per Molina e successivamente per Tiarno di Sopra. Il titolo della mozione cita: mappatura e controllo puntuale; ci rendiamo conto che questo è un lavoro considerevole e dal costo elevato; a questo proposito va detto che recentemente, e forse lo avevamo già detto in qualche Consiglio precedente, abbiamo avuto un incontro con il dott. Buffoni (? ?? nota: A me risulta che il dirigente sia chiami Revolti, ma non è quello che è venuto in comune) , dirigente provinciale del servizio catasto, con il quale abbiamo concordato di completare la mappatura del territorio comunale, che è iniziata negli anni 2006 e 2007 partendo da Tiarno di Sotto e Bezzecca, e che adesso vorremo completare. La disponibilità da parte del servizio catasto c’è, cioè quella di completare tutto il territorio comunale, ed in accordo abbiamo già inoltrato la richiesta al servizio provinciale, dando la disponibilità del Comune di Ledro a far sì che questo controllo venga effettuato. È chiaro che questa rilevazione non sarà immediata, cioè bisognerà che il servizio catasto, la Provincia dia incarico ad una ditta, come è stato fatto nei paesi di Tiarno di Sotto e Bezzecca. Oltre la mappatura di particella per particella, dove vengono chiamati i confinanti, i proprietari, verrà fatta anche una rilevazione puntuale di tutti quelli che sono i manufatti, quelli stabili, che hanno una certa consistenza, e che chiaramente non sono provvisori, fatti magari con lamiere, però tutti quelli che hanno una certa consistenza, di una certa metratura, saranno in pratica mappati puntualmente, a spese del servizio catasto saranno accatastati. Sostanzialmente il privato non dovrà nemmeno provvedere all’intavolazione

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Comune di Ledro – Provincia di Trento catastale, ma sarà fatto dal servizio. Crediamo sia questo un aspetto importante da un lato, dall’altro è chiaro che implica una serie di problematiche, tra le quali anche quella di pagare la pertinenza. È chiaro che non si parla di cifre astronomiche, però, sommato ad altre cose può avere una certa influenza. Crediamo, però, sia giunto il momento, anche in accordo con il servizio catasto, di riorganizzare il territorio; c’è questa necessità di rappresentazione puntuale ed aggiornata del territorio comunale, anche alla luce di quelli che sono gli eventi calamitosi che si stanno verificando, purtroppo, in una sequenza sempre maggiore, quindi, c’è questa necessità di avere questa mappatura puntuale. Siamo convinti che un sistema di rilevazione, partendo proprio dalla zona di Pur, che è stata segnalata, visti anche gli ultimi accertamenti effettuati dall’ufficio, potrà chiaramente fungere da deterrente e da freno per questa problematica. A questo scopo pensiamo anche di usufruire, e l’abbiamo fatto in taluni casi, di avvalerci della Polizia locale, come è stato fatto per i rifiuti, e sarà necessaria questa collaborazione. Senza farsi prendere dal panico, o dalla necessità di dover partire con chissà che, perché è chiaro che l’ufficio edilizia privata, con la partenza del geometra Cattoi, ha avuto un carico suppletivo di lavoro, tra l’altro svolto egregiamente dal personale; da un lato questa partenza è stata coperta dall’architetto Capizzi il quale, però, rileva un incarico totalmente differente, come responsabile della struttura. Quindi, è chiaro che alcune competenze del geometra Cattoi, come la commissione edilizia, sono rimaste in capo al personale, in particolare a Vescovi. Per concludere, siamo d’accordo, intendendoci per una fattura puntuale, penso che l’osservazione che hai fatto all’inizio della tua lettura sia condivisa anche dalla maggioranza; siamo d’accordo sul valore della mozione per dare ordine al territorio, anche per rilevare se ci sono situazioni non autorizzate. Come ho già ribadito, i controlli andranno fatti compatibilmente con l’attività dell’ufficio, perché credo che in questo momento di forte crisi economica non sia ipotizzabile nessun rallentamento negli iter che portano alle autorizzazioni delle concessioni edilizie, e tutto quello che è legato un po’ al mondo dell’edilizia. Si continuerà, partendo dalla zona di Pur, per questa mappatura e sulla quale avremo una mano notevole dal servizio catasto.

Presidente:

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Comune di Ledro – Provincia di Trento

Grazie. Altri interventi? Consigliere Collotta Claudio, prego.

Consigliere Collotta: La mozione presentata dalla collega Consigliere Santolini è sicuramente condivisibile; credo che le norme introdotte al fine di dare una regola a molti obbrobri che hanno costellato, negli anni passati, tutta la nostra Valle, abbiano sicuramente portato dei vantaggi. Come in tutte le cose all’italiana sicuramente c’è qualcuno che “ciurla nel manico”; anche qui il fatto di vedere delle legnaie con le tende parasole ed il barbecue lì vicino, probabilmente, di legnaia hanno ben poco. La cosa si sta vedendo non solo in uno, due o tre casi, ma sta diventando un luogo comune in Valle. Pertanto credo che sia doveroso, da parte dell’Amministrazione, porre freno a questo uso improprio di una norma che dovrebbe dare un impulso positivo a quella che è la gestione del territorio. Bando alle ciance, non credo ci siano molte cose da dire, io voterò a favore. Grazie.

Presidente: Grazie Consigliere Collotta. Il Consigliere Trentini Dario ha chiesto la parola, prego.

Consigliere Trentini Dario: Come ha detto l’Assessore competente, questi ragionamenti li abbiamo affrontati in commissione urbanistica, cercando di trovare delle soluzioni per fare in maniera che il problema della variazione della destinazione d’uso non potesse essere di facile applicazione. Le misure concordate, le assi distanziate in modo che non si possa chiudere totalmente la pertinenza, e così via, non credo che possano dare un apporto molto forte per evitare che ci possa essere una variazione della destinazione d’uso. È vero che queste pertinenze, queste legnaie, negli anni scorsi sono state portate avanti per sistemare certi obbrobri che si vedevano sul territorio, teli, lamiere, e quant’altro, ciò che di poco bello c’era da vedere. Adesso, però, partire e fare una mappatura non so se l’Amministrazione abbia a disposizione tutto il personale, la disponibilità economica, per fare un ragionamento del genere. Credo sia importante il discorso fatto dal catasto, con gli accordi che mi sembra

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Comune di Ledro – Provincia di Trento siano stati presi, e farà il suo lavoro, soprattutto lo farà con le spese a suo carico, perché accatastare, mappare, una pertinenza, oltretutto in questo periodo dove ci sono pochi soldi, ci vogliono almeno € 2.000 a pertinenza, tra il fare frazionamento, diritti catastali, marche da bollo e quant’altro segue, credo sia un discorso abbastanza pesante. Cosa dire sulla mozione? Io credo che gli uffici abbiano già le competenze per fare ciò che chiede la mozione, andare a calcare la mano su una cosa che gli uffici hanno già come individuazione, visto che le licenze edilizie le hanno staccate a fronte di una cartografia, di una posizione geografica ben circoscritta e di un disegno ben definito; hanno anche gli elementi per poter fare il controllo, ci sono gli organi preposti dove questo serve. Pertanto andare a calcare la mano su un discorso che in questo momento gli uffici possono già fare per conto loro. Mi pare, sotto questo aspetto, sia una cosa un po’ esagerata; è vero che certe legnaie sono state trasformate in qualcosa di diverso, ma da una stufa per la polenta ad una mini casa per vacanza un po’ di differenza c’è. Questo ho letto sulla mozione. Sotto questo aspetto io credo che il buon senso sia una delle cose che regoli l’applicazione delle norme. Grazie.

Presidente: Grazie Consigliere Trentini. Altri interventi? Facciamo il giro dei Consiglieri interessati a dire qualcosa, poi passiamo la parola alla proponente, se vuole replicare o aggiungere qualche cosa. Assessore Penner, prego.

Assessore Penner: Vorrei solo ricordare quanto sia stato faticoso, per le Amministrazioni dal ’95 al 2000 che hanno vissuto il Piano Intercomunale, riuscire a fare inserire una norma di questo tipo; con la Provincia non è stato “tarallucci e vino” visto che non ci volevano concedere una tipologia di questo genere per il rischio di creare dei volumi, non previsti dai Piani, sul territorio. Invece, credo sia stata affrontata dai rappresentanti dei quattro comuni del Piano Intercomunale, condivisa poi anche dagli altri due comuni, in maniera determinata; pertanto si era inserita questa tipologia, e non è stato assolutamente facile, abbiamo perso molto tempo per riuscire a far inserire questa norma. Fin

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Comune di Ledro – Provincia di Trento dall’inizio questa norma prevedeva di avere una parete visibile, non ho capito come mai nel corso del Piano sia stato possibile modificare la tipologia, visto che questa è la prima metodologia affinché possa considerarsi legnaia. Da questo punto di vista io credo che i cittadini hanno avuto una risposta da parte dell’Amministrazione riguardo le loro esigenze, per cui hanno avuto la possibilità di realizzarla e non tutti lo possono fare, ed anche su questo si potrebbe aprire una discussione, cioè avere una dimensione minima di lotto per poter fare la legnaia. Magari, si potrebbe agevolare ulteriormente, chi ha una villa ha anche dei terreni grandi per poter fare la legnaia, mentre chi possiede una piccola abitazione, oltre a non avere spazio all’interno, non ha nemmeno la possibilità di farla all’esterno, oppure se ha un piccolo appezzamento di terreno. Questo punto di vista, forse, varrebbe la pena di essere valutato. Consigliere Trentini, devo dire che la tua frase mi suona alquanto strana, dire: “È ben diverso avere una stufa per la polenta in una legnaia, che non una casa vacanza…” Intanto se qualcuno ha detto una casa per vacanza è perché ho sentito dai Consiglieri parlare di ombrelloni vicino, di cartelli con la scritta “Vendesi”, pertanto ci sono situazioni sulle quali dovremo intervenire poiché è chiaro che non si possono chiudere gli occhi, credo, inoltre, non sia nemmeno giusto nei confronti degli Amministratori che hanno speso del tempo verso i loro cittadini. Però, non ho ancora capito cosa ci fa una stufa per la polenta nella legnaia adibita alla legna! Se volesse spiegarmelo, Consigliere Trentini, perché non riesco veramente a capire lo scopo di avere una stufa per la polenta in un luogo che dovrebbe contenere solo la legna.

Presidente: Prego.

Consigliere Trentini Dario: L’intervento che hai fatto, caro Assessore, mi sembra un po’ fuori luogo; se non hai capito bene ciò che ho detto, allora, te lo ripeto ancora una volta, poiché forse stavi scrivendo, e non ascoltavi quello che dicevo. Io ho detto che c’è la differenza tra una legnaia, avere una stufa a legna e la mini casa vacanza; non ho detto che le mini case vacanza sono consentite e non devono essere controllate, chiaro? Mi sembra un

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Comune di Ledro – Provincia di Trento discorso abbastanza chiaro. Se poi qualcuno mette il cartello con scritto “Vendesi” sono responsabilità che ogni persona si prende personalmente, rispondendo delle proprie azioni, delle scelte che fa. Riguardo alcuni ragionamenti che sono stati fatti, se c’è una stufa nel capanno degli attrezzi non vedo…io penso che gli abusi presenti sul nostro territorio siano molteplici e ben diversi da queste cose. Qualche ragionamento, sotto questo aspetto, potresti farlo anche tu.

Assessore Penner: Non voglio continuare la polemica, io ho capito benissimo cosa hai detto, ho aggiunto delle cose; trovo strano che si legittimi la cosa, stiamo parlando della legnaia, a cosa serve, di quanto spazio ha bisogno; però, in una legnaia per le esigenze di una famiglia non c’è spazio per una stufa per polenta. Se questo significa iniziare a mettere le mani avanti per giustificare alcune situazioni, credo sia pericoloso farlo e non è neanche giusto da parte dei Consiglieri. Questo ho detto.

Presidente: Bene, abbiamo capito. Consigliere Cellana Lorenzo, prego.

Consigliere Cellana: Anche da parte mia qualche considerazione; sicuramente questo argomento citato nella mozione di Santolini è veramente importante, nello stesso tempo anche delicato. È vero quello che si è detto, abbiamo raggiunto un obiettivo importante, esserci riusciti, negli anni scorsi, prima nei vari comuni, poi con l’unificazione che ritengo sia cosa logica, poiché da quando siamo Comune, l’unico l’obiettivo principale è stato quello di trovare uno standard riguardo queste legnaie. Va anche detto, però, che veniamo da un passato dove eravamo totalmente scoperti da normative che potessero permettere di fare questi manufatti uguali su tutto il territorio, inoltre va detto che il problema di poter trovare uno spazio per la legna è sempre stato importante per le nostre Comunità. Facendo un giro sul territorio si vedono legnaie moderne, costruite in base a nuove tipologie, e si vedono ancora dei manufatti vecchi, fatiscenti, che vengono ancora utilizzati come legnaie. Dobbiamo anche considerare che siamo in un momento in cui tante famiglie non

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Comune di Ledro – Provincia di Trento hanno la possibilità di demolire la vecchia legnaia anche se non a norma, forse abusiva, e costruirne una nuova. Come diceva Trentini, sono d’accordo che ci siano già gli uffici preposti, l’ufficio tecnico, che potrebbero effettuare questo controllo poiché nel momento in cui viene staccata una licenza per costruire una legnaia, una volta ultimata dovrebbe essere effettuato il controllo sulla distanza delle tavole, se c’è la stufa o meno, eccetera. Come ha detto Bernardo, quando l’abbiamo studiata, è stato veramente difficile riuscire a portare a casa queste tipologie, poiché, regolarizzandole c’era la paura, anche da parte della Provincia, che si potesse fare una piccola casetta o qualcos’altro…hanno, però, capito che per le nostre Comunità di montagna è importante che ci siano delle “scappatoie” per costruire manufatti. Abbiamo visto che spesso non c’era la possibilità di costruirli poiché mancavano le distanze, siamo riusciti a farli costruire in giacenza…insomma, siamo riusciti veramente ad andare incontro ai nostri cittadini. Ripeto, sicuramente attraverso questa mozione si accelereranno i tempi perché questa maggioranza, se prima era obbligata a controllare il territorio, adesso lo è ancora di più. Nell’approvare questa mozione non possiamo aspettare del tempo, capisco ciò che dice il Consigliere Santolini, non ha fatto riferimenti particolari ma lo ha fatto a carattere generale, ed in questo modo, però, si entra nello specifico. Se si fa una mappatura delle legnaie autorizzate e regolari, se c’è un manufatto non in regola viene mappato, e deve essere fatto così, e logicamente parte un iter che porterà, sicuramente, dei problemi alle nostre Comunità. Sono problemi risolvibili, però, siamo in un momento di vera difficoltà, andare a calcare la mano…e non c’è una via di mezzo perché, Assessore lo sai anche tu, non si può fare il controllo e, poi, non fare niente; nel momento in cui, domattina, partite sul territorio di Pur bisogna andare, poi, nel territorio di Molina, su fino a Tiarno e Concei; sicuramente qualche disagio si andrà a creare. Ripeto, sono disagi che si creano anche perché siamo tutti coscienti che sul nostro territorio ci sono queste legnaie in parte regolari ed in parte no, ed anche io condivido lo spirito di dire: “quelle che abbiamo regolamentato devono essere regolari”. Abbiamo fatto veramente uno sforzo, però, vedo problematico, e bisognerà farlo, andare ad agire su quelle non regolari, verrà fuori un bel “casino” poiché sapete che quando si va a toccare, specialmente in certi momenti visto che tre, quattro anni

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Comune di Ledro – Provincia di Trento fa ci sarebbe stato un minore impatto, adesso vuol dire andare e partire subito con le denunce, poiché come dice il Consigliere Santolini: “Dopo, dovrebbero essere regolarizzate”, non tutte possono esserlo, se sono abusive…se la legnaia è stata trasformata in parte in una piccola cucina con la stufa, la puoi far togliere, anche la canna fumaria, e ciò è risolvibile, ma se una piccola baita è abusiva la via di mezzo non c’è, bisogna demolirla e basta. Secondo me la mozione non ha questo gran fine, nel senso che il nostro Comune, la nostra Amministrazione, gli uffici preposti, come diceva Trentini, adesso sarebbero già autorizzati, ed avrebbero già l’onere del controllo del territorio. Grazie.

Presidente: Grazie Consigliere Cellana. Vediamo se ci sono altri interventi, Consigliere Fedrigotti. Prego.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Il Consigliere Lorenzo Cellana ha portato il discorso nei termini corretti, in quanto i discorsi precedenti hanno disinnescato un po’ il problema. Alla fine, però, ciò che si approva è quello che è scritto qui, possiamo fare tanti ragionamenti ma qui è scritto espressamente: “Ad approntare un adeguato sistema di rilevazione e di controllo, servendosi del proprio personale e degli Agenti di Polizia locale”, quindi, intervengono anche fattori esterni, a volte poco conciliabili. Inoltre si dice: “Qualora vengano rilevati dei contrasti bisogna provvedere, tempestivamente – addirittura - a ripristinare la situazione”. Nei discorsi fatti precedentemente abbiamo, adoperando lo stesso termine, “disinnescato” un po’ la cosa; però, secondo me, è una cosa molto pesante. Sinteticamente tu dici: “chi è stato “cattivo” bisogna perseguitarlo…”, però, in certe cose c’è anche un comportamento sociale: la caduta dei servizi, dell’economia, e come ha detto Lorenzo, non è il momento ideale. Secondo me, tante cose derivano dal passato, ci sono azioni molto riprovevoli, nel senso che chi trasforma una legnaia, o un piccolo volume accessorio in un appartamento sa perfettamente quello che rischia, in termini di sanzioni economiche, di procedimenti civili, e secondo me anche penali; però, ci sono tante iniziative sul territorio che sono state create all’acqua di rose.

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Comune di Ledro – Provincia di Trento

Ad esempio, mentre si parlava, mi sono segnato qualcosa, ci sono state tante omissioni, favorite anche dagli Amministratori precedenti; un Amministratore di venti anni fa ti diceva: “ma intanto fallo, cosa rischi, è una cosa minimale, mai nessuno ti farà del male…” oggi, con la normativa attuale, sono cose un po’ più “feroci”. Sono stati fatti degli errori, degli sbagli, oggi una cosa è abusiva, trenta anni fa, al momento della realizzazione, non lo era, era di consuetudine, di uso proprio della Comunità. Delle noncuranze, si fa una cosa, non ci si ricorda, non interessa; ad esempio, i passaggi di proprietà, io eredito o acquisto un immobile, un fondo, dove insistono cose abusive “non sapevo, non sono stato informato, non ho valutato a pieno tutte le cose…” Pertanto, su questo territorio, ci sono situazioni consolidate da decenni; se noi approviamo questa mozione si approva ciò che è espressamente scritto. È giusto anche il discorso inerente l’ufficio tecnico, è un ufficio preposto ed io personalmente non voglio insegnargli come agire, non voglio dettare tempo e modalità. È come il discorso dei Vigili urbani, io non vado a dire loro: “fai la multa di queste dimensioni, con queste modalità di accertamento, per queste difformità…” È compito del Vigile urbano agire sul territorio stradale, è compito dell’ufficio di edilizia privata agire sul territorio, come ritiene, con verifiche e mappature. Tra l’altro c’è anche un altro aspetto, se uno si autodenuncia, ha delle sanzioni economiche meno pesanti rispetto a “farsi pescare” in fallo dal Comune. Io, quindi, sono molto dubbioso su come votare questa mozione, mi riservo di sentire altri ragionamenti, se usciranno ancora, e poi vedrò come comportarmi sul voto. Su queste cose non si può scherzare. Non dico che si possono rovinare delle famiglie, però, ci potrebbero essere delle demolizioni, bene è stato detto che certe cose non sono sanabili, né con multe, nemmeno attraverso procedimenti. Se hai una distanza inferiore non ci può essere deroga, hai fatto dei volumi significativi extra, ed anche se vai all’UTE e pagando € 10.000 non te la cavi. Pertanto, è un argomento molto sensibile, essendoci anche ragioni sociali, e non solo dire: “sei stato “cattivo” e ti bersaglio”.

Presidente: Grazie. Il Segretario dal punto di vista tecnico, prego.

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Comune di Ledro – Provincia di Trento

Segretario: Io richiamo l’attenzione del Consiglio sullo stare attenti alla piega che sta prendendo questa discussione, non è il Consiglio che invita o meno i funzionari, siano essi dipendenti dell’ufficio tecnico, Segretari comunali, o dipendenti della Polizia municipale, a rilevare un abuso perché, magari, ereditato, oppure rilevarne un altro perché è volontario. Così come applicare sanzioni più vantaggiose se uno si autodenuncia rispetto quello che viene scoperto; attenzione, la Legge c’è, la legalità è un principio che va rispettato, indipendentemente dalla volontà di questo Consiglio. Non credo, quindi, che l’intenzione della mozione sia quella di attribuire al Consiglio delle competenze che non ha. Si può auspicare una maggiore attenzione, un metodo rispetto un altro, ma attenzione a dire qui, in una seduta pubblica, che il Consiglio voterà, attraverso questa mozione, se un funzionario deve o meno rilevare un abuso edilizio, segnalarlo alla Procura della Repubblica, chiedere l’intervento della forza pubblica. Fate molta attenzione al tenore delle affermazioni che fate, poiché in questo momento voi siete pubblici ufficiali.

Presidente: Grazie. Consigliere Oliari, prego.

Consigliere Oliari: Vorrei collegarmi al discorso del Segretario comunale; io voglio chiedere alla maggioranza: uno, se si vuole approvare la mozione così com’è; due, se sì in che modo vorrete agire domani; altrimenti è una mozione che non serve a niente.

Presidente: Assessore, Vice Sindaco prego.

Vice Sindaco: Nella mia esposizione mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro; in questo momento non è chiaramente pensabile che l’ufficio edilizia privata possa partire, poiché questo è un lavoro che richiede degli anni, non si fa in due settimane, o un

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Comune di Ledro – Provincia di Trento mese. Ripeto, noi riteniamo di poterci avvalere del servizio catasto, proprio per fare quella mappatura puntuale che la mozione richiede. È chiaro che con un servizio di questo tipo, puntuale, si mapperà tutto il territorio comunale, ed avremo una certa situazione; chiaramente ci vorrà tempo, anni di lavoro, per arrivare ad un risultato di questo tipo. Non è pensabile che una puntuale mappatura possa essere fatta, in questo momento, dagli uffici; abbiamo iniziato degli accertamenti in quel di Pur, e quello vogliamo completare come ambito, però, in questo momento con questa mozione non vogliamo dire che domattina l’ufficio parte, poiché servirebbero persone in più, persone esterne, per poter fare questo lavoro puntuale. Riguardo la mappatura puntuale pensiamo di poterci avvalere del servizio catasto; noi riteniamo che una presa di posizione di questo tipo, approvando questa mozione, significhi far presente ai cittadini che le situazioni vanno regolarizzate; non è accettabile, per un’ Amministrazione, per un Amministratore, che ci siano abusi sul territorio, poiché è chiaro che non possono rimanere. Pertanto, andranno sanzionati, ed il cittadino sa che nel giro di qualche anno il servizio catasto girerà su tutto il territorio comunale, per cui tutte quelle situazioni “anomale” saranno segnalate. Su questo, come Amministrazione, abbiamo già dato avallo per poter fare questo accertamento, sappiamo che in qualche Comune del Trentino questa cosa non è stata voluta, però, noi siamo convinti che una mappatura puntuale del territorio, aggiornata ad oggi, sia obbligatoria . Inoltre, crediamo sia doveroso, come ha detto l’Assessore Penner, anche nei confronti di quegli Amministratori che venti anni fa si sono prodigati per un’esigenza legittima che, chiaramente, non può avallare destinazioni non consone a quella che è la previsione normativa, sempre per quanto riguarda le legnaie. Questa è la nostra interpretazione della mozione, se vogliamo analizzarla nel dettaglio. Noi siamo favorevoli all’approvazione proprio per questa visione che ha, e per questa funzione deterrente nei confronti dei cittadini, i quali devono chiaramente sapere che l’Amministrazione è cambiata, adesso è unica, e vogliamo un controllo del territorio che, purtroppo è vero, è mancato in questi anni, ma non per intenzioni bensì perché è veramente un lavoro importante, che necessita di personale. È chiaro che questo non è il momento per distogliere quelle che sono le forze attuali riguardo concessioni edilizie eccetera, però, alcuni controlli andranno fatti,

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Comune di Ledro – Provincia di Trento abbiamo già iniziato e continueremo, compatibilmente con quello che sarà il lavoro dell’ufficio.

Presidente: Una replica, prego Consigliere Oliari.

Consigliere Oliari: Io penso che questa mozione richieda cose specifiche, e puntuali. Se vogliamo approvare una mozione su un principio generale, ci troviamo d’accordo, però, richiede delle cose puntuali, nel senso che in breve tempo si faccia qualcosa. Se noi approviamo una mozione in questi termini, andiamo ad enunciare un principio generale che tutti condividiamo.

Presidente: Grazie. A questo punto Consigliere Santolini vuole fare un ultimo intervento, prego.

Consigliere Santolini: Sono state dette cose un po’ strane…adesso ho perso il filo per rispondere…comunque per spiegare meglio. Ci troviamo di fronte ad una situazione che attraverso la normativa si voleva migliorare, però abbiamo delle sfasature rispetto le quali tutti ne prendiamo atto, quando ci muoviamo sul territorio. Questo non è a vantaggio del territorio, nel suo insieme, perché mi sono accorta che se le cose si lasciano andare senza un controllo, tra qualche decennio troveremo, magari, il manufatto che era deposito di attrezzi agricoli su un fondo, sperso, con la richiesta di poter essere trasformato poiché nel frattempo si è ampliato, si è chiuso su tutti i lati, cose che non erano possibili. Naturalmente, l’ufficio tecnico, nel momento in cui rilascia una autorizzazione, oppure c’è una DIA, nel limite del possibile dovrebbe controllare. Questi controlli non sempre vengono effettuati, però, le famiglie penalizzate, che sembra vengano messe sul lastrico, in realtà quando avevano la loro licenza per fare la nuova legnaia avevano anche la prescrizione di eliminare quella vecchia, e non l’hanno fatto. Non stiamo parlando di attaccare nessuno, di penalizzare nessuno, anzi, credo

______Verbale della seduta consiliare di data 17 dicembre 2012 pag. 42 /68

Comune di Ledro – Provincia di Trento che chi ha costruito ha trovato un vantaggio nell’avere questa normativa, e si doveva attenere. Chi ha fatto sa benissimo dove non è stato corretto, però, i risultati si vedono e vanno a discapito del bene comune, come paesaggio, quindi, approvando questa mozione, secondo me, si affermano queste cose. Che poi sia il catasto ad effettuare, lentamente, questo lavoro, l’importante è che ci sia il controllo. Se viene stabilito che qualcosa è abusivo, chiaramente lo è e lì non ci piove, c’è la Legge che funziona, non siamo noi a dover fare i “cattivi”. Basta.

Presidente: Grazie. Un ultimo intervento da parte del Consigliere Cellana, poi passerei alla votazione, anche perché stiamo abbondantemente uscendo dai tempi a nostra disposizione. Prego.

Consigliere Cellana: Una brevissima considerazione. Ho capito ciò che ha detto l’Assessore Vice Sindaco, sarà una cosa fatta con calma, però, non lo credo, poiché iniziando ad effettuare il controllo sul territorio, poi, le cose si scatenano attraverso un effetto domino. Una cosa che non va sottovalutata è che nelle nostre Comunità se viene toccato uno, ed il secondo dopo uno o due mesi, c’è chi fa silenzio, ma c’è chi si muove in maniera diversa. Purtroppo il territorio è vasto, come ben sappiamo le nostre Comunità non sono ancora bene integrate. Se parti da Pur, le voci volano; la nostra gente sa come è composto il territorio, su tutta la Valle di Ledro. Io, quindi, non sottovaluterei il dire: “partiamo con calma”; se domattina parte Pur, stai tranquillo che l’effetto domino parte subito. Chi ne farà le spese per primo, dal punto di vista della gestione, sarà il nostro Sindaco, in quanto le persone andrebbero subito da lui. Da chi vanno? Il Sindaco, poi, dirà: “c’è anche l’Assessore delegato, l’Assessore alle attività…” però vorrei capire come la pensa il nostro Sindaco, non è per augurarti del male, però, questa è una situazione che sicuramente porterà incombenze in più nella tua carica. Lo sai anche tu, la gente nelle nostre piccole Comunità è abituata ad andare dal Sindaco. Prima dai sei Sindaci, ora dal Sindaco Brigà. Non sottovaluterei, ripeto, la situazione e dire: “partiamo con calma, è doveroso farlo…” lo so anche io, non sono qui a promuovere gli abusi, sono il primo a dire che il

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Comune di Ledro – Provincia di Trento territorio va controllato, ed abbiamo gli uffici preposti che dovrebbero già farlo. Non sottovalutiamo, però, il problema, per questa maggioranza sarà veramente importante da sistemare e da interpretare. È giusto che il Sindaco si porti avanti per tempo al fine di capire come interpretare questa situazione, è meglio prevenire subito che aspettare, altrimenti potrebbe venir fuori “un casino”, grazie.

Sindaco: Sono stato chiamato in causa, e qualcosa devo dire. Sicuramente, molte volte, dei cittadini mi hanno sollevato questo problema dicendomi: “Guardate, non avete più il controllo del territorio, stanno nascendo questi manufatti ovunque, senza autorizzazione”. Questo l’avevamo capito anche noi, però è giusto non sottovalutare, ma credo che non possiamo nemmeno chiudere gli occhi, o fare come gli struzzi mettendo la testa sotto la sabbia. Il problema c’è, esiste, e credo, soprattutto, che sia una questione anche di giustizia. In questo ambiente, purtroppo, si muove chi è più furbo, più sveglio, più lesto, e chi teme, o ha il senso civico non lo fa e dice: “se non è autorizzato non lo faccio”. Pertanto, è anche una questione di giustizia sociale; sicuramente dobbiamo muoverci, non è così semplice ed io sarò il primo ad averne le conseguenze poiché già molti me lo hanno fatto presente. Questo, però, non vuol dire che io non mi debba prendere le mie responsabilità, se la maggioranza, il Consiglio comunale, approva una mozione, penso che dobbiamo fare ciò che questa ci propone. È chiaro che il primo passo è proprio stato quello di affidare questo incarico, affinché potesse essere effettuata questa mappatura, questo censimento, attraverso il catasto, il quale sicuramente ci dà una mano, ci aiuta. Anche questa settimana sono stato chiamato in causa per fare delle verifiche qui è là, quindi, dovremmo iniziare a muoverci. Io penso al buon senso, ed il Consiglio comunale, chi ha il mandato da parte della gente, chiaramente deve usare la Legge, non possiamo sottrarci, il buon senso direbbe ogni cosa, e come è stato già detto chi ha avuto l’autorizzazione per costruire un manufatto ed ha lasciato il vecchio, non è giusto perché non si va nella giusta direzione. Pertanto, non è giusto che i furbi continuino ad avere questa doppia possibilità, il Comune di Ledro dovrà muoversi, vedremo come. Qualcosa è già iniziato, però

______Verbale della seduta consiliare di data 17 dicembre 2012 pag. 44 /68

Comune di Ledro – Provincia di Trento dovremo agire su tutto il territorio cercando di farlo utilizzando quelli che sono gli strumenti dati dalla Legge, non dobbiamo inventarci qualcosa.

Presidente: Grazie. Visto che più volte è stato evocata, nominata e richiamata questa “collaborazione”, forse, sarebbe opportuno inserirla nel testo, la dove si dice: “Servendosi del proprio personale”. Si potrebbe cioè richiamare in qualche modo questo tipo di collaborazione che detta anche dei tempi, non legati esclusivamente all’attività del personale . Ovviamente tutto questo deve essere accettato dal proponente. Do la parola al Consigliere Santolini, che penso stesse dicendo alcune cose già espresse dal Vice Sindaco, prego.

Consigliere Santolini: Non ho nulla da nascondere, ho sentito che il Consigliere Franco Ferrari prima ha detto che siamo stati contattati dal servizio catasto, il quale ci ha chiesto la disponibilità a mappare, con delle aerofotogrammetrie, sistema GPS, le zone di Molina, cioè tutte tranne Bezzecca e Tiarno di Sotto poiché sono già state effettuate negli anni passati. Ci hanno portato delle mappe, hanno fatto un programma di lavori che si concluderanno non prima dei tre anni. È anche un lavoro di rettifica dei confini che ci permette non solo di rilevare fotografie del territorio, ogni legnaia ed ogni edificio, faranno anche i frazionamenti per risolvere, ad esempio, quei problemi inerenti la rettifica dei confini che, soprattutto a Molina con il catasto non aggiornato, creano ancora oggi dei problemi ai cittadini, ad esempio circa il pagamento dell’IMU. Tante persone sono costrette a pagare per degli edifici in quanto risultano al catasto, ma la realtà è tutt’altra situazione. Pertanto, secondo me, la mozione può essere approvata nel solco del lavoro che stiamo già facendo, siamo già stati contattati dalla Regione, che è competente nel rilevare il territorio, per la rettifica del catasto; non serve essere invitati da nessuno, se risulterà un abuso questo va demolito.

Presidente: Quindi, com’è…prego Consigliere Trentini Dario.

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Consigliere Trentini Dario: Condivido il lavoro del catasto, mi pare di capire che questo lavoro, se non sbaglio, è già stato fatto su una parte del territorio di Ledro; è stato iniziato e qualche ragionamento è già stato fatto. In pratica prende spunto solo di mezza mozione, l’altra parte parla delle variazioni di destinazione d’uso. La mozione coinvolge il Consiglio anche su questo aspetto. Viene richiesto il discorso degli organi preposti, riguardo la mappatura, al di là che il catasto farà il suo lavoro, tutto quello che serve, frazionamenti eccetera, comunque c’è una licenza edilizia staccata, rilasciata, che identifica il manufatto e la sua destinazione; quindi, la seconda parte della mozione è più delicata rispetto la prima.

Presidente: Quindi?

Consigliere Fedrigotti Fabio: Secondo me il lavoro effettuato dal catasto è un palliativo, nel senso che ti dà un’immagine fotografica dall’alto, forse il nostro compito non è tanto quello di dire: “riesco a vedere che hai fatto 10 cm di sedime in più, o in meno…” le cose più riprovevoli abbiamo detto essere: i cambi di destinazione, le altezze, i volumi, eccetera. Il catasto questi dati non li rileva; per questo motivo, questo argomento, per me, è un po’ troppo grande, non riesco a dettare dei tempi, delle modalità di comportamento agli uffici. Riguardo la mappatura magari parliamo di edifici nei centri storici, o di prossimità, però c’è anche una zona aperta di prossimità, c’è il “bait” a 100 m dal centro storico, cosa facciamo per questo? Ci sono anche zone aperte collinari, siamo a Tiarno di Sotto e quindi può essere Coloer o Ceches o Carner. Ci sono zone montane, pertanto se vogliamo parlare seriamente l’aspetto del catasto è un palliativo; o faccio un controllo o non lo faccio. Partiamo da Pur, oppure a Biacesa, dagli immobili vicino la chiesa? Oppure partiamo dalle zone aperte? Questa cosa non è semplice.

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Presidente: Prego, se c’è una proposta…

Vice Sindaco: Per cercare di arrivare alla conclusione, anche in riferimento a ciò che ho detto in precedenza. Dove c’è scritto, al punto 1: “Servendosi del proprio personale” propongo un emendamento, se il proponente è d’accordo: “Servendosi della collaborazione del servizio catasto provinciale e del proprio personale”, integrare in questo modo. Visto che questo di fatto si stà già verificando, come ha detto la Segretaria Brunelli, trovo corretto inserirlo all’interno della mozione.

Presidente: Per cui la proposta di emendamento, di modifica, è quella di aggiungere al primo capoverso, prima di: “Servendosi del proprio personale” la frase: “Servendosi – della collaborazione…lo scriva a parte…prego Vice Sindaco Ferrari… ne dia lettura.

Vice Sindaco: La proposta di emendamento, per integrare il punto 1, dice: “ Servendosi – della collaborazione già attivata con il servizio catasto, della Regione Autonoma Trentino Alto Adige, - del proprio personale e/o degli Agenti della Polizia locale”.

Presidente: Pongo in votazione l’approvazione dell’emendamento. Favorevoli 11 Contrari 1 (Fedrigotti Fabio) Astenuti 3 (Oliari Claudio, Cellana Lorenzo, Trentini Dario) su 15 consiglieri presenti e votanti

Così come modificata pongo in votazione la mozione. Favorevoli 11 Contrari 1 (Fedrigotti Fabio) Astenuti 3 (Oliari Claudio, Cellana Lorenzo, Trentini Dario) su 15 consiglieri presenti e votanti

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A quest’ora, ovviamente, non c’è più il tempo per il punto n°4 riferito alla mozione relativa al servizio di consulenza notarile. Passiamo quindi direttamente al quinto punto.

5) Punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta consiliare dd. 28 novembre 2012”

Presidente: È stato letto, ci sono osservazioni? Non mi sembra, lo pongo in votazione Favorevoli 12 Astenuti 3 (Fedrigotti Fabio, Trentini Dario, Zecchini Lilia) su 15 consiglieri presenti e votanti

6) Punto all’ordine del giorno: “Approvazione del Piano Industriale Semplificato, articolo 10 comma 6 della Legge provinciale 6/2004, come modificato dalla Legge 27/2010, Legge finanziaria per il 2011 del Comune di Ledro”.

Presidente: Penso ne dia illustrazione il Sindaco, prego.

Sindaco: Il Consiglio comunale è invitato a votare questo Piano Industriale, relativo all’acquedotto. È un documento che rappresenta, in modo molto organico, quale sia la strategia del Comune riguardo le risorse idriche; in sostanza, ciò che viene chiesto attraverso una Legge è che il costo della gestione dell’acquedotto partendo dalla sorgente fino alla consegna ai rubinetti, sia pareggiato con gli introiti legati alle tariffe, parte fissa e parte variabile. Questo documento rappresenta un business plan, ed è importante poiché, attraverso questo, l’Amministrazione, vede se può riuscire a gestire economicamente l’acquedotto e gli usi legati, soprattutto, alla potabilità, alle caratteristiche organolettiche dell’acqua. Sapete benissimo che una delle responsabilità del Sindaco è

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Comune di Ledro – Provincia di Trento proprio quella di consegnare ai rubinetti l’acqua bevibile, che non abbia dei batteri, che non possa portare in nessun modo a qualche tipologia di incompatibilità con l’organismo umano. Pertanto, partendo dalla sorgente sappiamo che ci sono delle analisi affidate da noi alla G.E.A.S., una società che fa questi controlli, a cadenza, su tutte le nostri sorgenti, soprattutto, relativamente ai punti di consegna e normalmente si utilizzano le fontane. Questo perché è importante tale compito, molto oneroso sia a livello operativo che gestionale, visto che abbiamo 17 sorgenti, circa 150 Km di tubature e più di 6000 utenze. Noi abbiamo deciso, quando ci siamo insediati, di mantenere in economia la gestione dell’acquedotto. Anche il Consiglio si era espresso in tal senso, sia la maggioranza che la minoranza, perché consideriamo l’acqua un bene molto importante, lo utilizzano tutti, deve essere soprattutto accessibile a tutti, non deve avere costi insopportabili dalla Comunità, quindi, questo era l’indirizzo preso dalla nuova Amministrazione al suo insediamento. Abbiamo anche approvato un piano di autocontrollo, che stiamo attuando, andando a fare delle attività legate al fine di migliorare la potabilità. Stiamo lavorando sulle vasche di accumulo, soprattutto sulle tubazioni andando a sostituire le vecchie con le nuove in acciaio inox, togliendo gli impianti di clorazione con il montaggio di apparecchiature a raggi ultra-violetti, perché come sappiamo il cloro ha il potere di rendere l’acqua batteriologicamente pura, però, sicuramente è un po’ dannoso alla salute. Stiamo continuando ad installare sui vari acquedotti queste apparecchiature. In servizio ce ne sono almeno 5 o 6; l’anno prossimo andremo ancora ad investire € 50.000, credo, proprio per continuare questa attività. Inoltre, stiamo monitorando, montando degli apparecchi, sia per misurare le portate alla sorgente, sia per controllare i livelli. Cioè, vogliamo arrivare in breve tempo ad avere tutto il controllo degli acquedotti, attraverso un server, un software. Così sappiamo esattamente quanto siano carichi i bacini, come si stanno comportando le sorgenti, ed in questo modo possiamo monitorare tutto l’acquedotto comunale. Nel FUT approvato questo anno, abbiamo anche chiesto un finanziamento per l’acquedotto di Tiarno di Sotto; è stato approvato dalla Provincia un investimento di circa € 1.000.000, abbiamo chiesto un investimento sull’acquedotto Bisti di Tiarno

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Comune di Ledro – Provincia di Trento di Sopra, la parte della tubazione che partendo dalla sorgente arriva alla vasca di carico. Queste opere andremo a realizzarle e, visto che ora, purtroppo, i finanziamenti passano attraverso la Comunità di Valle, nel momento in cui la Comunità di Valle ci manderà una comunicazione dove ci garantisce il finanziamento, a quel punto potremo iniziare l’iter per l’appalto. Il prossimo anno dovremmo andare a fare queste attività, oltre quelle enunciate prima riguardo il continuo incremento dei raggi UV sugli altri acquedotti. Quest’ anno è stata completata la nuova vasca di accumulo a Pieve, anche lì sono stati montati i raggi UV, e sono in fase di completamento anche sulla vecchia vasca. Andiamo a sostituire le tubazioni, che ormai erano molto vecchie, per avere la garanzia che, attraverso queste tubazioni, non abbiamo modifiche riguardo la potabilità dell’acqua. L’anno scorso è stato completato quello di Bezzecca, presso la Madonnina, ed anche questo ha i raggi UV, montati sono anche sull’acquedotto di Croina di Tiarno di Sotto, adesso stiamo approntando il primo a Concei sopra Locca. Da parte dell’Amministrazione c’è un continuo impegno ad investire sugli acquedotti. Questo Piano Industriale ha bisogno di verificare i costi, ed all’interno di questi sono compresi anche gli investimenti, il costo del personale, delle attrezzature ed i costi relativi all’affido, come in questo caso, delle analisi. Alla fine questi costi devono pareggiare. Quello che emerge da questo Piano Industriale è che noi, come Comune di Ledro, perciò i censiti, siamo tra i comuni che pagano in assoluto, l’acqua meno che in tutte le altre parti del Trentino. Voglio ricordare che in Trentino circa 198 comuni, mi sembra, gestiscono l’acquedotto in economia, come facciamo noi, anche perché la Legge ora lo permette, l’importante è avere degli ambiti ottimali, così recita la Legge; credo che noi abbiamo un ambito proprio ottimale. Ciò che, sicuramente, dovremo continuare a migliorare è l’attività poiché avendo molte tubazioni, molte sorgenti, molti impianti ormai un po’ vecchi, dobbiamo continuare questa attività, perciò, credo che l’impegno sia proprio quello di proseguire su questa strada. È anche emerso che noi nel tempo ci siamo un po’ organizzati, strutturati, come personale, ed intendiamo investire, soprattutto, proprio nel personale, nella loro specializzazione, poiché se vogliamo gestire in autonomia l’acquedotto dobbiamo intervenire velocemente per poter risolvere le situazioni che emergono. Sicuramente una delle cose che ci aiutano è che tra lo scorso anno e questo è stata completata la

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Comune di Ledro – Provincia di Trento mappatura di tutti gli acquedotti, per cui abbiamo, sia su CD che su cartaceo, tutti gli acquedotti, la numerazione e la fotografia di ogni singolo pozzetto; ogni valvola, ogni elemento che caratterizza l’acquedotto l’abbiamo in mappa ed anche su cartaceo. Attraverso la presa visione di questi schemi si riesce a capire dove abbiamo la perdita, dove dobbiamo intervenire in caso di guasto. Il lavoro che è stato fatto ora dà i suoi frutti; anche questo anno su un paio di guasti importanti, uno in località Tremalzo e l’altro a Tiarno di Sotto, abbiamo utilizzato delle tecnologie nuove, ci siamo affidati ad una ditta che, utilizzando dei gas, è riuscita a trovare delle perdite che non riuscivamo a trovare con degli strumenti classici. Abbiamo anche, nel tempo, potuto contattare queste realtà presenti sul territorio, nella Provincia di Trento, che sono specializzate nella ricerca di queste perdite, al fine di consentire che non ci sia spreco di acqua, poiché una delle priorità per ogni Amministrazione è quella di non perdere acqua lungo le tubazioni, perché sapete benissimo che, a livello nazionale, una delle emergenze, soprattutto in estate, è legata al fatto che molti acquedotti nazionali sono talmente vetusti dove è più l’acqua che si perde che quella utilizzata ai rubinetti. Noi possiamo, quasi, quantificare esattamente quanto parte dalle sorgenti, e attraverso dei sistemi messi a punto da un Centro di ricerche della Provincia che abbiamo contattato, siamo riusciti a controllare dove l’acqua era persa. Stiamo facendo un’esperienza, anche professionale, sull’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare, soprattutto, l’utilizzo ma anche per controllare le perdite.

Presidente: Grazie per l’illustrazione. Apro la discussione su questo Piano Industriale Semplificato, propedeutico a stabilire anche le tariffe. Prego. Ci sono interventi? Collotta.

Consigliere Collotta: Grazie dell’educazione da parte del collega Consigliere Fedrigotti, ne prendo atto... È stato ribadito dal Sindaco che sicuramente il Piano Industriale per la gestione degli acquedotti è uno strumento importante di programmazione, in questa aula si è discusso parecchio riguardo l’acqua, il gestore della stessa, l’A.G.I, sì o no sul pubblico, o privato; è un argomento che tutti i colleghi sicuramente conoscono.

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Il discorso di avere un acquedotto efficiente in termini di qualità, ed efficace con le perdite, sicuramente è uno degli obiettivi strategici del Comune. Leggendo questo documento, però, mi sono nate alcune considerazioni. La prima è il ruolo della Comunità, si è sempre parlato di autonomia della gestione, condivisibile come idea, però il documento parla chiaro a pagina 13, dove si dice: “La Val di Ledro ha raggiunto già un importante obiettivo unendo i suoi sei comuni, creando delle sinergie in grado di mitigare l’impatto economico. Occorre valutare di concreto, con i comuni vicini e con la regia della Comunità di Valle, di procedere alla gestione di sinergie di alcuni aspetti, eccetera” Anche qui, perciò, si sta continuando ad inventare qualcosa per la Comunità di Valle, Ente inutile; altro discorso importante, che si sta affrontando, è che si sono individuati quattro Enti pubblico-privato che sono i potenziali gestori dell’acquedotto. Tra i quali è ritornato in ballo l’A.G.I, quindi bisogna decidere se lo vogliamo o meno. Mi sembra una situazione decisamente confusa quella che sta specificando il Piano Industriale, comunque, contraddittoria con quello che ha detto prima il Sindaco. Devo dare atto al Sindaco di essere stato molto più dettagliato, più specifico, ed ho capito molto di più dalla sua relazione che dalla lettura di questo documento. Se parliamo, poi, di come abbiano calcolato la tariffa, sia fissa che variabile, qui hanno accennato alle 2500 famiglie, parlano di 6300 utenze, ma si sono completamente dimenticati dei chilometri dell’acquedotto; non riesco a capire come riescano a fare un calcolo sul costo della gestione di un acquedotto senza sapere quanti chilometri devono gestire. Mi sembra che questo Piano Industriale, che è costato la bellezza di € 5.000, sia stato un bel copia-incolla che ha il tempo che trova. Do atto molto di più alle parole dette dal Sindaco, spiegando nel dettaglio i 150 Km le 17 sorgenti, gli UV, i controlli che sta facendo, tutta la storia, e su questo argomento il Sindaco si sta muovendo molto bene, in maniera celere, rispetto un copia-incolla di questo documento che è costato € 5.000. Anche sul personale, facendo i conti qui mette dentro una persona e mezza, mal contata, mi sembra, quindi, un Piano Industriale buttato lì, costato all’ Amministrazione € 5.000; soldi pubblici! Soldi nostri. Questi sono € 5.000 buttati via o regalati a qualcuno. Se avessero registrato ciò che ha detto il Sindaco, e lo avessero trascritto, sicuramente, era meglio di ciò che è stato scritto qui.

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Su questo Piano Industriale nulla toglie l’importanza del Piano strategico, perché evitare le perdite, vuol dire evitare un costo notevole alla società, però, se crediamo di affrontare un argomento importante, strategico, come la gestione degli acquedotti, con un programma del genere, dove si parla di Comunità, di A.G.I, di Dolomiti Energia, fa i calcoli senza considerare i chilometri, base fondamentale per la gestione della manutenzione, credo che questi siano soldi pubblici buttati via. E voterò contro.

Presidente: Grazie. Consigliere Fedrigotti, prego.

Consigliere Fedrigotti Fabio: Come il Consigliere Collotta, anche io, ieri sera, ho letto questo opuscolo composto da 30 pagine; una delle cose che vorrei capire è il costo, qui non è chiarito, ma il Consigliere Collotta ha già approfondito dicendo € 5.000. Un’altra cosa è capire se ci sia un obbligo di presentazione, di approvazione adesso, oppure se si possa fare tra un anno o due; non penso che ci sia un obbligo di approvazione, penso che probabilmente, come altre Amministrazioni pubbliche, si sarebbe potuto aspettare, visto che ho letto di normative provinciali, nazionali, eccetera, le quali invoglierebbero a creare questo Piano Industriale Semplificato. Anche io ho trovato questo documento molto pignolo, nel senso che fa la cronistoria di tanti eventi, di tante Leggi succedute nel tempo, sia a livello nazionale che provinciale; ad esempio su questo argomento è intervenuto anche un referendum, fatto quando si è parlato delle centrali nucleari, e con questo si poteva dare la possibilità di una gestione privata, o pubblica, dell’acqua. La normativa nazionale prevedeva una gestione privata, comunque associata ad una industria privata, mentre con quel referendum abbiamo detto che il Comune può liberamente scegliere se fare una gestione in proprio, in house, o se rivolgersi ai quattro canali. Pertanto, una gestione in casa, una tramite una società per azioni, la Dolomiti Energia, come stanno facendo tanti comuni in questo momento; la Dolomiti Energia che gestisce tutte le centrali idro-elettriche, che ha un azionariato prevalentemente pubblico, per cui ci si salva lì, alcuni lo fanno attraverso aziende municipalizzate, aziende speciali, altri con un sistema misto pubblico-privato. Nello Statuto noi

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Comune di Ledro – Provincia di Trento avevamo indicato correttamente di volere, possibilmente, una gestione in house; vogliamo mantenerla nella nostra competenza. Questo Piano strategico dà degli spunti di riflessione, cioè il suo scopo alla fine che cos’è? Non lo si capisce bene dal documento, però, penso che lo Stato voglia dire: “ogni servizio si deve mantenere”, riguardo il servizio dell’acqua, la gestione integrata, il Comune deve, poi, ricavare la stessa quota dei costi che va a sopportare. Costi non solo di gestione degli impianti, che sarebbero ovviamente limitati, ma anche l’ammortamento di tutte le reti. L’ammortamento dei mezzi con i quali controlla tutti gli acquedotti e di tutti quegli impianti che usiamo per la bonifica, ed il controllo dell’acqua. Dà anche degli spunti favorevoli; si parla che noi abbiamo questa gestione in proprio, però oggi non è soggetta a concorrenza; noi facciamo pagare ai nostri cittadini un quanto, tra l’altro nelle pieghe dei calcoli non si capisce se nel prossimo anno ci saranno degli aumenti, si fa un raffronto tra il 2013 ed il 2014, mi sono permesso di fare i conti ed ho visto che c’è un aumento generalizzato dei costi del 6%, 7%; e qui si mette nero su bianco. Anche questo non è un bel messaggio. Noi abbiamo questa gestione in proprio, sarà bella per tutto ciò che si vuole, però, a livello di costi viene quantificato che nel 2014, rispetto il 2013, ci sarà l’aumento prima citato, sia nella quota fissa che variabile. Noi, però, dobbiamo migliorare la nostra competitività, dobbiamo abbassare i costi; ad esempio un domani arriva la Dolomiti Energia la quale fa già questo servizio per quindici comuni, in special modo quelli più grossi, e ti dice: “quanto fai pagare al tuo cittadino per ogni metro cubo di acqua?” Un numero a caso: 10.“ Io te lo faccio per 9”. Come si risolve il problema? C’è anche una difficoltà di responsabilità nelle spese; questo Piano Industriale, che come dice il Consigliere Collotta non ha niente di Piano perché fa solo delle cronistorie, dà dei messaggi, ma non parla di un orientamento, una linea programmatica che il Consiglio deve fare per migliorare le reti, la potabilità, per abbassare i costi. Qui abbiamo sempre quel “maledetto” problema della morfologia del terreno; logicamente è molto più facile fare un acquedotto nella pianura Padana, che in un terreno roccioso. È meglio abitare in città in una palazzina di mille persone, servirlo rispetto i nostri mille abitanti sparpagliati sul territorio; secondo me il messaggio principale è

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Comune di Ledro – Provincia di Trento quello di dire: “oggi non abbiamo una concorrenza, pensiamo di fare bene il nostro lavoro”. Il Sindaco dice che noi paghiamo in media meno di altri comuni, mi riserverò di verificarlo, sono sempre calcoli laboriosi. Come vorrò un giorno far vedere se noi paghiamo di più o di meno l’imposta sui rifiuti, rispetto altri comuni. O su altro genere di tasse. È un lavoraccio che continuo a rimandare, ma un giorno o l’altro ci arriverò. Mancata concorrenza, facciamo però delle azioni, iniziamo a pensarci, lavoriamo su questo documento di base per creare dei correttivi, per pensare che c’è qualcuno che fa meglio di noi; non rallentiamo l’efficienza, sono sempre discorsi pluriennali, l’Amministrazione è investita ancora per due, tre anni però pensare di progettare un nuovo acquedotto, dare sinergia agli altri che ci sono già, dare completamento, sono sempre azioni di lungo periodo. Come è anche bene, qui da noi, l’organizzazione del personale; bene anche il controllo, l’unico messaggio è quello di dire: “siamo bravi, confrontiamoci però con gli altri, sia in termini di tariffe che di servizi, e vediamo di fare meglio”. Per farlo ci sono tante modalità, però, mi dilungherei troppo. Comunque, nell’ultima pagina, la più riassuntiva, c’è una serie di sunti dove si parla dei punti di forza del nostro servizio, ed anche delle minacce che può subire. Chi vorrà lo potrà leggere, ad esempio è già uscita una apposita Authority, mai esistita, per la gestione dell’acqua. Abbiamo sempre sentito parlare di quella dell’energia, pertanto ci sarà un percorso accidentale normativo, in quanto fatta l’Authority seguiranno statistiche, conteggi, questionari a cui rispondere, una carta del servizio eccetera. Non andiamo, quindi, incontro ad un periodo favorevole, né di tipo burocratico, né per i costi, per questa iniziativa. Vedremo tutti insieme, per chi avrà voglia nelle prossime settimane, o se ci sarà un’altra occasione, di riprendere questi concetti in quanto molto importanti; qui sono segnalate delle opportunità, ma sono sempre le stesse. Conosco bene il mio territorio, probabilmente fra tre anni lo conoscerò ancora meglio. Però c’è una serie di minacce, sia normative, sia riguardo aspetti di concorrenza, che possono derivare dall’esterno, sia da queste gestioni associate, visto che anche lì è ventilato il concetto che possa venire una gestione associata obbligatoria, a livello comprensoriale o sovra-comprensoriale. Il quadro normativo è tutto da definire. Non dormiamo sugli allori e vediamo in prospettiva, anche insieme al consulente che ha steso questo Piano, di fare delle cose per non trovarci spiazzati economicamente e contabilmente su tutte queste procedure.

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Comune di Ledro – Provincia di Trento

Il messaggio che ho voluto dare mi sembra sufficiente.

Presidente: Grazie. Consigliere Santolini Annamaria prego.

Consigliere Santolini: Quando ho visto che all’ordine del giorno ci sarebbe stato questo Piano Industriale pensavo di trovare all’interno tutte quei dati che avevo chiesto in più occasioni, in Consiglio comunale. Devo però dire che alle mie domande il Sindaco ha sempre risposto in modo abbastanza esauriente, pur non coprendo tutto e non avendo tanti dati in modo schematico e completo. In breve, sono convinta che il nostro Sindaco ha perfettamente sotto controllo questa situazione, ed il servizio idrico integrato è una cosa che andrà migliorando in qualità, con un’ottimizzazione dei costi, rispetto il servizio effettivamente erogato. La cosa che, onestamente, mi scandalizza è il costo di questo studio; non è niente di che, capisco fosse un adempimento al quale bisognava ottemperare, andava fatto, però credo che i datti raccolti qui all’interno siano quelli, in realtà, di una intervista di una mezza giornata al Sindaco ed ai dipendenti del nostro Comune. Il resto sono relazioni che avrebbe potuto fare chiunque, tra l’altro con dei copia e incolla, nemmeno tanto perfetti, ad esempio a pagina 10 c’è una frase sospesa senza predicato; € 4.958,68 per questo lavoro, con uno swot che alla fine sarei riuscita a fare anch’ io; con queste relazioni è veramente buttare via i soldi. Con il personale, con l’organico, che l’Amministrazione di Ledro ha, un lavoro come questo, si fa al massimo in due giornate in ufficio. Non dico altro.

Presidente: Grazie. Consigliere Trentini Dario, prego.

Consigliere Trentini Dario: Anch’ io, quando ho visto all’ordine del giorno il Piano Industriale mi sarei aspettato di trovare un Piano Industriale; leggendo si trovano una serie di nozioni che non hanno niente a che vedere con un Piano Industriale. Il Consigliere Collotta mi ha preceduto, ma è evidente che in tutta questa serie di documentazioni mancano dei

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Comune di Ledro – Provincia di Trento dati vincolanti e fondamentali per lo sviluppo di un Piano; per fortuna che il Sindaco ci ha “messo una pezza”, che è stato moto esauriente, ed ha integrato prontamente attraverso la sua relazione alcuni dati mancanti, in quanto questo documento da solo non dice niente. Forse sarà allegato al verbale della seduta, dove sono registrati i dati espressi dal Sindaco, e forse potrà dare un’idea diversa da ciò che il documento vuole dire; detto questo, ho visto che fra le quattro società che potranno gestire torna sempre fuori la famosa scatola vuota che è l’A.G.I. A me pare che un bel po’ di tempo fa, in una serie di Consigli, la maggioranza si era presa l’impegno di dare delle risposte se stare o meno in questa A.G,I. Le risposte non le abbiamo ancora avute; in questa mozione che era stata approvata dal Consiglio, il tempo che la maggioranza si era preso è ampiamente passato, e questa scatola vuota torna ancora in evidenza, senza sapere se noi ci vogliamo stare o meno.

Presidente: Grazie. Altri interventi per completare il giro? Altrimenti passo la parola al Sindaco. Prego signor Sindaco.

Sindaco: È vero, questo Piano Industriale è incompleto; però la Legge ci impone di approvarlo entro la fine dell’anno, poi, è stata data la proroga. Non abbiamo, perciò, inteso rifarlo; anche noi abbiamo evidenziato la non completezza, però, era già all’ordine del giorno dello scorso Consiglio, e proprio negli ultimi giorni era arrivata la proroga di un anno. È vero che avremmo potuto approvarlo anche il prossimo anno, ma non credo che averlo approvato o meno potesse cambiare qualcosa, nel senso che è stato fatto perché imposto dalla Legge, però, è chiaro che un Piano Industriale, qualsiasi attività si faccia, ha bisogno di essere elaborato. Chiaramente noi abbiamo sempre gestito l’acquedotto senza valutare fino in fondo i costi perché, da quando ci siamo insediati con il nuovo Comune unico, molti costi non li avevamo ancora potuti valutare a pieno, relativamente al fatto che anche il nostro personale è utilizzato a giornate, non abbiamo calendarizzato esattamente le giornate di lavoro, per cui abbiamo cercato di ricostruire quanto tempo utilizziamo,

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Comune di Ledro – Provincia di Trento quante risorse per acquistare i materiali. Quello che è certo è che gli investimenti li conosciamo molto bene. Sappiamo esattamente che ogni anno mettiamo € 50.000, per continuare a migliorare l’acquedotto in sé, partendo proprio dalle sorgenti. Riguardo l’A.G.I non siamo usciti perchè inizialmente ci siamo sempre detti che non avevamo il tempo, in quanto avevamo molte più cose; nell’elaborare questo Piano una delle cose da voi evidenziate è che sono descritte delle società che potrebbero “ingolosirsi”, poiché effettivamente l’acqua è un business. Secondo chi ha elaborato questo Piano Industriale, relativamente alla sua esperienza, dice: “guardate, forse è meglio tenere aperta una porta…” qualcuno di voi ha detto: “Se uno viene e mi dice di farmi una tariffa minore del 10% rispetto la tua, cosa fai?” È vero che in questo momento noi abbiamo una gestione molto economica, però, se ad esempio la Provincia non ci avesse finanziato l’acquedotto di Tiarno di Sotto ed il Bisti dovessimo farlo con le nostre risorse, è chiaro che le tariffe dovrebbero cambiare completamente. Io non so fino a quando la Provincia finanzierà gli acquedotti all’80%, se deciderà di farlo solo per il 40 o il 60% è chiaro che le tariffe saranno diverse, in quanto gli investimenti da parte del Comune devono essere maggiori. Se ora mettiamo il 15 o il 20%, dopo dovremmo metterci il 40%. Soprattutto investimenti per nuovi acquedotti, o per rifacimento; chiaramente in questo momento noi riusciamo ad avere questi costi molto economici perché quasi tutti gli ex comuni, già negli anni, hanno rifatto gli acquedotti. Ricordo il Comune di Concei, ma credo anche Bezzecca, Tiarno di Sotto, tutti gli ex comuni. Ci siamo trovati questi acquedotti buoni; ciò che dobbiamo fare ora, che vi ho già detto, è un costo sopportabile poiché rifare delle tubazioni, montare misuratori di portata, montare trasduttori di pressione, e gli UV, non sono costi elevatissimi, ma abbordabili. Questo, pertanto, si riesce a farlo senza andare ad appesantire le tariffe. Su questa strada continueremo. La volontà da parte dell’Amministrazione è questa, i passi più importanti li abbiamo fatti. Non rimane che specializzarsi ulteriormente. È talmente vasto il nostro acquedotto che non è molto appetibile perché, come è stato giustamente rilevato, se un acquedotto va a servire un centro di 3000 abitanti con 10 Km di acquedotto servi 5000 abitanti è chiaro che non è come avere 13 Comunità, come abbiamo noi, sparse su un territorio molto vasto e con 17 sorgenti che partono

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Comune di Ledro – Provincia di Trento in media da 1300, 1400 metri. Chiaramente è un acquedotto che, dal lato economico, non è molto appetibile in quanto i costi sono alti, legati alla lunghezza delle linee, probabilmente, non saremmo attaccati. Se, però, fra sei, sette o dieci anni, non avremo più la possibilità di fare investimenti e la Provincia non ci desse quell’aiuto che dà continuamente, qualcosa andrà ripensato. Credo che in questo momento andremo avanti, come ci siamo prefissati, possiamo farlo molto bene anche perché, relativamente agli interventi, questo anno ho visto che abbiamo avuto una continua presenza di acqua nei nostri rubinetti, a parte guasti esistenti sulla linea. Anche di fronte a piccoli guasti, e non dimentichiamo che abbiamo la fortuna di avere il collegamento tra Concei, Bezzecca, Pieve; ed ora anche fra Tiarno di Sotto, e siamo pronti in pratica ad allacciare Bezzecca, piuttosto che altri acquedotti perché li abbiamo messi in condizione di essere allacciati, attraverso la manovra di una valvola. Perciò, ci stiamo muovendo bene. Un investimento grande, grande per modo di dire, che dovremo fare, probabilmente il prossimo anno, sarà sull’acquedotto di Tremalzo, poiché abbiamo visto che dove ci sono le pompe, visto che lì l’acqua è pompata perché la vasca di accumulo è molto più in basso rispetto le utenze che sono molto più in alto, bisognerà rifare tutta quella parte, in quanto le pompe e le tubazioni, ormai, sono molto vecchie. Sono attività che possiamo permetterci, senza appesantire sicuramente le tariffe.

Presidente: Grazie. Consigliere Collotta per un secondo intervento. Prego.

Consigliere Collotta: Sindaco, visto che è edotto circa questi argomenti, anche Lei ha detto che queste 30 pagine, imbrattate d’inchiostro, dicono tante…Qui si parla che nel 2013 avremo € 15,14 a metro cubo, per la tariffa base, aumentata di € 0,21. Partendo dal presupposto che questi calcoli li abbiano fatti “a pancia” visto che mancano importanti argomenti quali i chilometri, noi ci basiamo su questi dati per fare le tariffe del 2013 e 2014? Sapendo che questi numeri non sono affidabili?

Presidente:

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Al microfono, prego.

Sindaco: Questi dati li hanno presi dall’ufficio Tributi, io mi fido di ciò che leggo qui; non sono andato a verificare, queste sono le proiezioni, probabilmente se avessimo dedicato più tempo qualcosa si sarebbe potuto scrivere in modo più leggibile, e soprattutto per arrivare a costruire il costo, in questo momento non faccio altro che fidarmi di quello che vedo, è un estratto dal servizio Tributi, dal servizio finanziario. I due valori che andiamo a leggere, quelli totali credo siano i dati esatti; questi € 14,73, ed i 6331 utenti, i valori della parte fissa di € 93.000 sicuramente sono estratti dall’ufficio Tributi; come la tariffa variabile, legata a quei 519000 metri cubi, sono valori sicuramente esatti. Gli altri, le proiezioni, non so come siano state verificate.

Consigliere Collotta: Grazie Sindaco. Ho capito, hanno preso i dati di fondo e vi hanno costruito tutta la cosa; invece di partire da un Piano Industriale per ricavare i costi, hanno preso dei costi ed hanno ricostruito il Piano…riconfermo la non validità di un Piano Industriale del genere, che non ha niente di questo, anzi, queste 30 pagine offendono il concetto di Piano Industriale.

Presidente: Grazie. La considero anche una dichiarazione di voto. Consigliere Fedrigotti, prego.

Consigliere Fedrigotti: Il messaggio conclusivo di questo Piano Industriale… Noi, come Consiglio comunale, come organi preposti, come uffici addetti, dobbiamo fare la nostra parte al fine di migliorare l’efficienza; partiamo con degli aspetti qualitativi, secondo noi eccellenti, ad esempio la qualità dell’acqua, gli esami ai quali viene sottoposta, il discorso di avere poche perdite negli acquedotti, un’attività di pronto intervento che penso sia un fiore all’occhiello dell’Amministrazione. Se si guasta una tubatura non passa una settimana di attesa, ma

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Comune di Ledro – Provincia di Trento probabilmente l’acqua ti arriva già in giornata, o addirittura prima; anche riguardo il sistema della bollettazione non c’è nessuna lamentela, nel senso che ci viene inviata la cartolina a fine anno, restituiamo e paghiamo in primavera, estate, eccetera. Questa è la nostra parte. Però, secondo me, questo Piano Industriale, come diceva il Consigliere Collotta, dovrebbe essere di indirizzo e di controllo, anche il consulente ci deve dire, in prospettiva, in un breve, medio e lungo periodo, che cosa dobbiamo fare. Bisogna effettuare una gestione, forse non lo capiamo a pieno ma sicuramente avverrà così, efficiente ed imprenditoriale riguardo questo servizio; i costi verranno ribaltati sui cittadini, lo Stato pagherà sempre meno, di conseguenza la Provincia eccetera, per cui noi saremo obbligati a subire questi costi. Migliorare noi, migliorare il Piano. Non mi dilungo sull’AGI in quanto mi pare di avere alzato la voce anni fa, e vedo che continuate a voler stare in una società, una S.r.l. nonostante a suo tempo non erano entrati tutti i comuni ma solo quattro, in quanto gli altri non avevano accettato questo invito, comunque, il Comune di Ledro al momento è ancora lì e non mi dilungo nel dire il perché vogliamo uscire. Un altro aspetto fondamentale è che non dà nessun genere di cultura riguardo il servizio idrico; avevo presentato quella mozione un anno fa, sollecitando questi argomenti, cioè non fa una sensibilizzazione sul risparmio dell’acqua. Non dà nessun genere di sensibilizzazione riguardo l’inventario degli acquedotti, le modalità operative, i controlli di purezza, quando vengono fatti, cioè è carente su tutti i settori. Pertanto, visto che ci hanno dilazionato il tempo di un anno, chiedo se è intenzione dell’Amministrazione, ovviamente né in una settimana e nemmeno in un mese, provare a ripresentare un Piano dove noi possiamo capire se siamo “in campana” riguardo gli obiettivi, in special modo di medio e lungo periodo. Cosa possiamo chiedere d’ora in avanti. Dove possiamo intervenire, dove possiamo migliorare l’efficienza, possiamo pensare a sinergie con altre società? La stessa G.E.A.S. non so se anche lei fa una gestione…vediamo. Vi chiedo, quindi, se vogliamo ritrattare questo argomento o se lo mettiamo nel cassetto, visto che è una cosa che serve a poco…chissà poi cosa succederà. Con dei dati, con cognizione di causa, o miglioriamo il prodotto, oppure lo cancelliamo.

Presidente:

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Altri interventi? Non ce ne sono, per cui dobbiamo passare alla votazione.

Favorevoli 9 Contrari 3 (Oliari Claudio, Fedrigotti Fabio, Collotta Claudio) Astenuti 3 (Trentini Dario, Cellana Lorenzo, Santolini Anna Maria) Su 15 consiglieri presenti e votanti Passiamo al settimo punto.

7) Punto all’ordine del giorno: “Rettifica del decreto del commissario per la liquidazione degli usi civici, protocollo…dd. 11 marzo 1935 di assegnazione di terra e di indicazione degli usi civici per l’estinzione del vincolo in capo alla originaria pf 290 c.c. Pieve di Ledro”

Presidente: Prego l’Assessore Vice Sindaco di darne illustrazione.

Vice Sindaco Ferrari: Con la delibera n°56 del 3 novembre 2011, lo scorso anno il Consiglio comunale ha approvato il piano di lottizzazione in Pieve di Ledro, località Olmi. L’area soggetta a questo piano è quella gialla, mentre quella in verde evidenzia la particella interessata da questa delibera comunale. Ogni piano di lottizzazione va concretizzato con una convenzione, che avevamo approvato; l’estate scorsa ci siamo accorti, durante la stipula di questa convenzione, che la particella 290/4 che è questa striscia di terreno era aggravata da bene di uso civico. Per cui, attraverso la collaborazione del libro fondiario di Riva ed il servizio Autonomie locali, si è cercato di recuperare, anche in collaborazione con la società che gestisce la lottizzazione, il perché di questo aggravio di uso civico. Si è scoperto che la particella gravata era tutta la particella fondiaria 290, che in origine era collegata, qui vedete la 290/4 e di seguito la 290/3 evidenziata in verde; tutta questa particella dal 1935, esattamente dal 13 luglio ’35, era iscritta tavolarmente come bene di uso civico. Il problema sta che una particella privata sia gravata di uso civico è singolare, ma non è un’eccezione, non è cosa unica in quanto succede.

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In realtà questa particella privata il 4 agosto 1934, dall’allora Comune di Bezzecca, in quel periodo Pieve era frazione del Comune di Bezzecca, in pratica aveva provveduto a titolo di permuta alla vendita di tutta la particella 290 c.c. Pieve, quindi, questa particella era stata venduta a titolo di permuta e solo successivamente, il 13 luglio 1935, c’è stato questo aggravio di uso civico. In sostanza è un errore trascinato nel corso degli anni, è chiaro che una particella può essere gravata di uso civico, se è proprietà del Comune. In questo caso la particella era stata alienata a titolo di permuta il 4 agosto ’34, in realtà la firma del contratto è avvenuta successivamente; vi leggo ora la conclusione del servizio Autonomie locali e cito testualmente, era tutto materiale agli atti per cui penso abbiate avuto modo di vedere: “In base alle considerazioni esposte, si può dunque affermare che il decreto di assegnazione di terre e di indicazioni degli usi civici, del commissario, per la liquidazione degli usi civici, protocollo n°397…dell’11 marzo 1935, relativo alla frazione di Ledro del Comune di Bezzecca, emanato dal commissario in un momento successivo a quello in cui l’Amministrazione comunale ha formalizzato la volontà di perfezionare il contratto di vendita, efficace tra le parti ancorché non intavolato, non possa pregiudicare la validità del contratto, a suo tempo stipulato dall’Amministrazione comunale con il signor Oradini Iginio Evaristo, con conseguente dichiarazione di nullità per impossibilità dell’oggetto” Abbiamo ritenuto, quindi, importante provvedere alla deliberazione ed allo sgravio di questo uso civico che, in sostanza, è un errore, strano è che non se ne siano accorti prima; pertanto, le due particelle che vengono sgravate non riguardano solo la lottizzazione, cioè la 290/4, ma riguarda anche la particella 290/3 di proprietà Pellegrini. Questa è la spiegazione della delibera. Ci sono domande?

Presidente: Sembra abbastanza chiara, pur nella sua complessità. Domande? Interventi? Consigliere Santolini, prego.

Consigliere Santolini: In passato, riguardo gli usi civici, il territorio si è sempre gestito in modo molto adeguato rispetto i bisogni, e mai banalmente; questo è un errore, ne sono convinta,

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Comune di Ledro – Provincia di Trento però non vorrei pensarlo come un caso; diciamo che nel panorama della Valle di Ledro, del fondo Valle, forse questi sono terreni dove l’uso civico viene praticato ogni anno, anche se un solo giorno l’anno, da tutti gli allevatori della Valle di Ledro. La festa di San Michele, cioè la mostra mercato di un tempo che aveva una grande tradizione, in seguito un po’ persa, adesso è diventata un momento dove tutte queste aziende che lavorano più o meno nel silenzio 365 giorni all’anno, si ritrovano ed hanno un momento di gloria, quantomeno un piccolo palcoscenico. Onestamente io la vedo come un’occasione per ribadire che quello è un luogo che appartiene a loro…e dove questi allevatori hanno la possibilità di portare le loro mucche. Io vedo meglio le mucche, le capre ed i cavalli un giorno all’anno, per l’intera Comunità, che non le altre casette 365 giorni all’anno, e nelle vicinanze ce ne sono tante poco o sottooccupate, non ancora finite, quindi, voterò contro.

Presidente: Grazie. Consigliere Collotta, prego.

Consigliere Collotta: Sicuramente le mie perplessità su questa lottizzazione, anzi la mia contrarietà, l’ho gia fatta presente la volta scorsa. Capisco che ci sia una sentenza del TAR, capisco che bisogna farla, capisco tante cose, però capisco anche che un Consigliere di minoranza possa dire che quella cosa non deve essere fatta, pertanto, anche su questo argomento io voto contro.

Presidente: Grazie. Consigliere Cellana Lorenzo, prego.

Consigliere Cellana: Mi è sfuggito un particolare, l’uso civico è su tutta l’area?

Vice Sindaco Ferrari: Praticamente la particella gravata dall’uso civico era solo la 290, in origine, e chiaramente nel corso degli anni è stata suddivisa nella 290/4, questa piccola qui, e la 290/3 questa evidenziata in verde, quindi, la particella gravata da uso civico non

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Comune di Ledro – Provincia di Trento riguarda la stragrande maggioranza del terreno, ma solo questa lunga striscia che vedete qui.

Consigliere Cellana: Ho capito. Un’altra considerazione, sicuramente quella è un’area strategica, è in mano ad un privato, c’è in atto una lottizzazione e mi pare sia già approvata. Condivido affinché l’iniziativa possa andare avanti poiché la nostra Valle ha bisogno di nuovi investimenti. Non possiamo pensare di ridurre una bella Valle, come la Valle di Ledro, in un dormitorio. Pertanto, iniziative private così vanno veramente sostenute, quest’ Amministrazione deve avere il coraggio, e lo si sta dimostrando, di fare lo sgravio dell’uso civico perché, sicuramente, è un handicap per la buona riuscita dell’iniziativa. Io penso, dal momento che avete avallato il piano di lottizzazione, saranno costruite delle case con tecnologie che al giorno d’oggi permettono anche l’inserimento in modo armonioso con il territorio; qui un’ Amministrazione dimostra di credere nello sviluppo del territorio, non bisogna aver paura perché dei privati vogliono investire ancora sul nostro territorio, anzi, bisogna aver paura quando i privati, o le aziende, non vogliono più investire. Pertanto, invito quest’ Amministrazione ad essere sensibile, non solo specificatamente in Pieve di Ledro, ma su tutta la Valle di Ledro. Potete dire che io continuo a ribadirlo, ma visto il momento delicato ci vuole davvero coraggio per sostenere tutte le iniziative che nascono dal basso, dalla nostra gente, dalle nostre imprese. Come sapete, state lavorando anche sui Piani Regolatori, vi invito ad accelerare perché ogni giorno è perso, e perdere un giorno è come perdere sei mesi, per le aziende ed anche per i privati il decidere oggi o fra qualche giorno cambiano veramente le cose. Vi invito, quindi, ad andare avanti in modo tempestivo e fare le scelte. Tre anni fanno presto a passare, per poi ripartire un’altra volta, però, voi avete il governo della Valle di Ledro ancora per tre anni. Utilizzateli, mettete in atto tutte le strategie per sviluppare la Valle di Ledro. Ha bisogno di un cambio di rotta, non possiamo andare avanti così perdendo tempo, questa è una iniziativa, però mi auguro che in Consiglio comunale ne arrivino altre. Coraggio Assessore all’Urbanistica, andiamo avanti con i Piani Regolatori, diamo

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Comune di Ledro – Provincia di Trento sviluppo a questa Valle. Grazie.

Presidente: Grazie. A questo punto passo alla votazione. Favorevoli 13 Contrari 2 (Collotta Claudio, Santolini Anna Maria) Su 15 consiglieri presenti e votanti

7) Punto all’ordine del giorno: “Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Concei, variazione n°2 al Bilancio di previsione esercizio finanziario 2012” Presidente: Prego l’Assessore Pellegrini se vuol darne illustrazione.

Assessore Pellegrini: La variazione del Bilancio del Corpo dei Vigili del fuoco di Concei è di € 9.154 in entrata ed in uscita; riguardo la parte ordinaria c’è una maggiore entrata di € 2.200, ne erano previsti € 200 e ne sono stati introitati € 2.400 sul capitolo 075, contributo da altri Enti. Sono stati spesi, in parte sul capitolo 255, acquisto lubrificanti, carburanti, per € 1534,78 e parte sul capitolo 245, manutenzione ordinaria macchine ed attrezzature di servizio, per € 665,22. Per quanto riguarda la parte straordinaria ci sono maggiori contributi provenienti dal capitolo 120, contributi da Enti e privati, ne erano previsti € 2.000 e ne sono stati introitati € 8.954 e sono stati impegnati nel capitolo 405, pompe, carrelli ed attrezzature di servizio, per € 4.000; nel capitolo 400, automezzi, per € 454, nel capitolo 410, arredi ed attrezzature di officina, per € 2.500. La variazione pareggia in entrata e in uscita per € 9.154.

Presidente: Domande? Consigliere Collotta prego.

Consigliere Collotta: Colgo solo l’occasione, sicuramente mi sembra sia una pratica da approvare,

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Comune di Ledro – Provincia di Trento ordinaria amministrazione, cose per le quali, probabilmente, non servirebbe nemmeno passare in Consiglio, quindi, il mio voto sarà favorevole. Però, visto che l’argomento riguarda i Vigili, vorrei porre una domanda: so che c’è stata parecchia maretta riguardo il discorso dell’approvazione dei Bilanci preventivi, da parte dei comandanti dei sei Corpi della Valle, e c’è stata un’interpretazione stretta anche riguardo la liquidazione delle spese dei sei comandanti. Sembra ci volessero tutte le sei firme dei comandanti per poter liquidare eventuali spese di investimento, o cose del genere. È vero che c’è stato questo problema? E se è vero è stato superato?

Presidente: Chi risponde? Sindaco o Assessore? Prego, Assessore Pellegrini.

Assessore Pellegrini: Il Regolamento così come approvato, se non andremo a modificare l’articolo approvato nello stesso, prevede che i sei comandanti firmino anche le richieste di liquidazione, e nelle ultime erogazioni lo hanno fatto. Le prime le abbiamo fatte con il parere contrario da parte dell’ufficio contabile, riguardo le ultime i comandanti hanno firmato le dichiarazioni e, quindi, sono state liquidate come previsto dal Regolamento. Però, ci siamo impegnati impegnati a modificare il Regolamento, in accordo con la Federazione provinciale dei Vigili del fuoco, specificando che in fase preventiva, quando vengono presentati i Bilanci, siano presentati in maniera congiunta, quindi, con i verbali dei sei comandanti, e modificando, invece, ciò che adesso è previsto, che in fase di liquidazione, diventerà una diretta conseguenza dell’approvazione del Bilancio, quindi, non servirà più la firma. Però, per fare questo stiamo cercando di trovare una forma giuridica, da inserire in una modifica del Regolamento, che possa prevedere queste due cose. Allo stato attuale, per liquidarli, occorrono le sei firme ed i comandanti lo hanno fatto.

Presidente: Al microfono, se vogliamo che rimanga agli atti.

Consigliere Collotta:

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Comune di Ledro – Provincia di Trento

Solo per precisare, quando è stata approvata quella modifica, la volontà del Consiglio era chiara e lampante, cioè la volontà era quella che i sei comandanti parlassero di pianificazione preventiva degli investimenti, non dopo tutto quello che segue. Pertanto, non so da dove salti fuori questo ennesimo lacciuolo amministrativo. O il Regolamento allora è stato scritto male o non è stata bene interpretata la volontà del Consiglio.

Presidente: Okay. Si provvederà prossimamente alla modifica per evitare queste inutili incomprensioni. Altri interventi? Pongo in votazione questa proposta di variazione.

Favorevoli all’unanimità

Presidente: Bene, io vi ringrazio, sono le 23.30, dichiaro chiusa la seduta. Per chi vuol fermarsi un secondo, abbiamo anche la possibilità di fare, prima delle feste, un brindisi con una fetta di panettone. Grazie.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO COMUNALE Maurizio Mazzola M.Flavia Brunelli

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