Pieve D desco elmo Ga na

U n e picc un olo “grande” Com

a cura di Michele Cominetti

Comune di Gadesco Pieve Delmona 1 a cura di Michele Cominetti

2 Comune di Gadesco Pieve Delmona Gadesco Pieve Delmona Un piccolo “grande” Comune

a cura di Michele Cominetti

Comune di Gadesco Pieve Delmona In copertina: Acquerello di Doriana Grisi raffigurante il palazzo comunale

Foto: Giada Delmiglio Layout: Michele Cominetti Stampa: Service Lito, (CR)

©2015 - Comune di Gadesco Pieve Delmona (CR)

PREMESSAPREMESSA

IlIl presentepresente opuscoloopuscolo haha lolo scoposcopo didi farfar conoscereconoscere llaa storiastoria ee lala realtàrealtà attualeattuale (cioè (cioè nel nel 2015) 2015) del del comune comune di di Gadesco Gadesco Pieve Pieve Delmona Delmona situatosituato inin provinciaprovincia didi .Cremona.

DopoDopo piùpiù didi trent’anni,trent’anni, aa frontefronte didi unun mutatomutato contecontestosto demografico,demografico, socialesociale ed ed economico, economico, l’Amministrazione l’Amministrazione Comunale Comunale ri riproponepropone la la pubblicazionepubblicazione didi unun nuovonuovo opuscoloopuscolo riguardanteriguardante lala sstoria,toria, lala cultura,cultura, lele tradizionitradizioni deldel nostronostro paese,paese, auspicandoauspicando cheche quequestasta pubblicazionepubblicazione possapossa rappresentarerappresentare unun utileutile contributocontributo adad unauna miglmiglioreiore conoscenzaconoscenza deldel luogoluogo inin cuicui sisi vivevive ..

RingraziamoRingraziamo tutti tutti coloro coloro che che hanno hanno collaborato collaborato alla alla realizzazione realizzazione dell’opuscolo,dell’opuscolo, i i componenti componenti della della Commissione Commissione Bibli Bibliotecaoteca ed ed in in modomodo particolare particolare Michele Michele Cominetti Cominetti che che ha ha curato curato l’ l’edizioneedizione di di questoquesto scritto.scritto.

Il Sindaco ILIL SINDACOSINDACODavide Viola

DOTT.DOTT. DAVIDEDAVIDE VIOLAVIOLA

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6 6 9 16 16 16 18 22 25 28 29 37 48 50 52 60 62 66 66

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Parte uno

Nascita del comune di Gadesco Pieve Delmona Parte uno  Nascita del comune di Gadesco Pieve Delmona

Vediamo le tappe principali dell’iter legislativo che ha portato alla formazione del nostro Comune:   Il 30 Maggio 1866 la Prefettura di Cremona trasmette al VediamoComune le tappe di principali Gadesco dell’iter il Regio legislativo Decreto del che 30 ha dicembre portato alla 1865 formazionecon del il nostro quale vengonoComune: soppressi i Comuni di Ardole San Marino e Ca’ de’ Quinzani e aggregati al Comune di  IlGadesco. 30 Maggio 1866 la Prefettura di Cremona trasmette al Comune di Gadesco il Regio Decreto del 30 dicembre 1865  conIl 29 il Aprile quale vengono del 1873 soppressi il Consiglio i Comuni Comunale di Ardole di Piev Sane MarinoDelmona e prende Ca’ de’ atto Quinzani dell’accettazione e aggregati della al Comune propost dia Gadesco.avanzata al Consiglio Comunale di Gadesco di aggregazione dei due Comuni. Il Consiglio di Pieve Delmona, nella stessa  seduta,Il 29 Aprile approva, del 1873 all’unanimità, il Consiglio la Comunale controproposta di Piev dele ConsiglioDelmona Comunale prende atto di Gadesco dell’accettazione relativa alle dellascuole, propost ovveroa allaavanzata designazione al Consiglio di una Comunale Commissione di Gadesco costituita di aggreg dalle azionegiunte sull’ordinamentodei due Comuni. Il delleConsiglio scuole di Pieve comunali. Delmona, Il progettonella stessa di aggregazioneseduta, approva, dei due all’unanimità, comuni sembra la venir controproposta meno quand o, d elil 16Consiglio Ottobre Comunale 1873, con di Gadesco propria deliberazione,relativa alle scuole, il Cons ovveroiglio Comunalealla designazione di Pieve di Delmona,una Commissione dichiara costituitasciolta ogni dal trleattativa giunte disull’ordinamento fusione dei due delle comuni, scuole a comunali. causa delle Il progetto condizioni di aggregazionesvantaggiose propostedei due comunidal Comune sembra di Gadescovenir meno relativ quandamenteo, il 16alle Ottobre scuole (Il 1873, Consiglio con propria Comunale deliberazione, di Gadesco il il Cons 6 Luglioiglio Comunale di Pieve Delmona, dichiara sciolta ogni trattativa6 di fusione dei due comuni, a causa delle condizioni svantaggiose proposte dal Comune di Gadesco relativamente

alle scuole (Il Consiglio Comunale di Gadesco il 6 Luglio 6

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Parte uno 1873 deliberava la necessità della presenza di due scuole nel territorio del Comune di Gadesco).

Nascita del comune di Gadesco Pieve Delmona  La Regia Prefettura di Cremona, in data 02/02/1928, scrive Parte uno al podestà di Pieve Delmona evidenziando l’opportunità di  riunire, in uno solo, i Comuni di Gadesco e Pieve Delmona, distanti tra loro solo 1,8 Km. Nascita del comune di Gadesco Pieve Delmona

Vediamo le tappe principali dell’iter legislativo che ha portato alla  In data 25 Aprile 1928 la Regia Prefettura di Cremona formazione del nostro Comune: comunica che, (si veda a tal proposito  il documento presente nella pagina successiva), i Comuni di  Il 30 Maggio 1866 la Prefettura di Cremona trasmette al  e   sono stati     VediamoComune le tappe di principali Gadesco dell’iter il Regio legislativo Decreto del che 30 ha dicembre portato alla 1865  denominato con la sede formazionecon del il nostro quale vengonoComune: soppressi i Comuni di Ardole San municipale nella frazione Ca’ de’ Mari di Gadesco. Marino e Ca’ de’ Quinzani e aggregati al Comune di  Gadesco.Il 30 Maggio 1866 la Prefettura di Cremona trasmette al  A partire dal 28 Aprile dello stesso anno esisterà Comune di Gadesco il Regio Decreto del 30 dicembre 1865 ufficialmente un solo Comune.  conIl 29 il Aprile quale vengono del 1873 soppressi il Consiglio i Comuni Comunale di Ardole di Piev Sane MarinoDelmona e prende Ca’ de’ atto Quinzani dell’accettazione e aggregati della al Comune propost dia A prima vista l’unione di piccoli paesi in un unico Comune non certo Gadesco.avanzata al Consiglio Comunale di Gadesco di aggregazione grande può non sembrare un evento così eccezionale, invece in un dei due Comuni. Il Consiglio di Pieve Delmona, nella stessa territorio come il nostro in cui era presente un forte campanilismo, il  seduta,Il 29 Aprile approva, del 1873 all’unanimità, il Consiglio la Comunale controproposta di Piev dele fatto di abitare tutti “sotto lo stesso tetto” è un cambiamento radicale, ConsiglioDelmona Comunale prende atto di Gadesco dell’accettazione relativa alle dellascuole, propost ovveroa non solo dal punto di vista legislativo e amministrativo ma anche e allaavanzata designazione al Consiglio di una Comunale Commissione di Gadesco costituita di aggreg dalle azionegiunte soprattutto sociale. Di fatto non ha più senso schierarsi gli uni contro sull’ordinamentodei due Comuni. Il delleConsiglio scuole di Pieve comunali. Delmona, Il progettonella stessa di gli altri per far valere gli interessi di questo o quel territorio poiché aggregazioneseduta, approva, dei due all’unanimità, comuni sembra la venir controproposta meno quand o, d elil tutti sono cittadini della stessa comunità, di conseguenza esistono 16Consiglio Ottobre Comunale 1873, con di Gadesco propria deliberazione,relativa alle scuole, il Cons ovveroiglio solo interessi comuni. Comunalealla designazione di Pieve di Delmona,una Commissione dichiara costituitasciolta ogni dal trleattativa giunte disull’ordinamento fusione dei due delle comuni, scuole a comunali. causa delle Il progetto condizioni di svantaggioseaggregazione propostedei due comunidal Comune sembra di Gadescovenir meno relativ quandamenteo, il alle16 Ottobre scuole (Il 1873, Consiglio con propria Comunale deliberazione, di Gadesco il il Cons 6 Luglioiglio Comunale di Pieve Delmona, dichiara sciolta ogni trattativa6 di fusione dei due comuni, a causa delle condizioni svantaggiose proposte dal Comune di Gadesco relativamente alle scuole (Il Consiglio Comunale di Gadesco il 6 Luglio 6 7

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                             8

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Il gonfalone

Il gonfalone è un drappo che riporta il simbolo del Comune, come la bandiera per una nazione. Allo stesso modo di una bandiera esso è qualcosa in più di un semplice disegno, rappresenta infatti il Comune e tutti i cittadini che ne fanno parte.

Nei suoi simboli è racchiusa la storia di un’intera comunità, per questi motivi è doveroso iniziare questo opuscolo presentando il gonfalone, riportandone brevemente la descrizione e la storia.

 Tutto parte dal vecchio stemma del Comune, formato da varie sezioni il cui significato è descritto con deliberazione del Podestà n. 442 del 25/02/1932:

“I colori argento e rosso sono quelli della Porta S. Lorenzo di Cremona da cui nel M.E. dipendeva amministrativamente e militarmente il Comune di Gadesco. L’arco è stato tolto dalla CARTA DELLA DIOCESI DI CREMONA disegnato da Antonio Campi nel 1585 dove è stato posto per segnare, con specifico segno, il Comune di Gadesco Il braccio vestito stringente delle spighe di frumento è per ricordare il Maggior prodotto agricolo locale.”

 Lo Stemma Comunale, concesso con    è così descritto:               

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1 Per scudo partito si intende uno stemma diviso a metà in senso verticale 2 Cioè posto in verticale 10

12                            omissis                 Nella pagina successiva si riporta il Decreto Regio sopra citato.

              1  Per scudo partito si intende uno stemma diviso a metà in senso verticale               2 Cioè posto in verticale  10   11

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 L’Amministrazione Comunale, nel 2008, ritiene necessaria la realizzazione del    Con atto deliberativo C.C. n. 30 del 25/09/2008, viene approvato il Gonfalone medesimo, secondo lo schizzo predisposto dall’Ufficio Tecnico comunale, così descritto:                           In data 24/11/2008 un      (riportato per esteso nella pagina seguente) concede al Comune di Gadesco Pieve Delmona il seguente                                                  

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14  L’Amministrazione Comunale, nel 2008, ritiene necessaria la realizzazione del    Con atto deliberativo C.C. n. 30 del 25/09/2008, viene approvato il Gonfalone medesimo, secondo lo schizzo predisposto dall’Ufficio Tecnico comunale, così descritto:                           In data 24/11/2008 un      (riportato per esteso nella pagina seguente) concede al Comune di Gadesco Pieve Delmona il seguente                                                  

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 È stato necessario realizzare un nuovo stemma, leggermente diverso da quello del 1938, per poter definire meglio alcune figure all’interno dello scudo come richiesto dall’ufficio “onorificenze e araldica”. Il nuovo stemma, visibile anche in copertina, è stato utilizzato per realizzare il gonfalone.

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 Viene, successivamente, incaricata  di Corciano (PG) dell’esecuzione del bozzetto da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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 È stato necessario realizzare un nuovo stemma, leggermente  In data 26 Marzo 2010 il Consiglio Comunale, con diverso da quello del 1938, per poter definire meglio alcune deliberazione n. 14, approva il Regolamento Comunale per figure all’interno dello scudo come richiesto dall’ufficio l’uso del Gonfalone e dello Stemma comunale. “onorificenze e araldica”. Il nuovo stemma, visibile anche in copertina, è stato utilizzato per realizzare il gonfalone.

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 Viene, successivamente, incaricata  di Corciano (PG) dell’esecuzione del bozzetto da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 Il bozzetto viene poi affidato allo   di Firenze che provvede a realizzarlo.

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La storia

LaIntroduzione storia

IntroduzioneCome già detto è possibile parlare di “Comune di Gadesco Pieve Delmona” solo a partire dal 1928 quando esso nasce dall’unione amministrativaCome già detto di è sei possibile piccole parlarecomunità di un “Comune tempo aut dionome Gadesco (Ca Pieve De’ Quinzani,Delmona” Casolo De’ a partire Mari, dal Ardole 1928 San quando Marino, esso San nasce Pietr dall’unioneo, Pieve Delmonaamministrativa e Gadesco), di sei piccole dislocate comunità nelle un tempo immediate autonome vicin anza(Ca De’ di Cremona.Quinzani, Ca De’ Mari, Ardole San Marino, San Pietro, Pieve Delmona e Gadesco), dislocate nelle immediate vicinanza di Cremona.Prima del 1928 quindi non esiste “La Storia” di Gadesco Pieve Delmona ( da qui in avanti sarà indicato anche semplicemente come “ilPrima nostro del Comune” 1928 quindi oppure non “il esiste Comune”) “La Storia” ma ci di sono Gad “escoLe Storie” Pieve (quelleDelmona delle ( da varie qui incomunità) avanti sarà che indicato si intrecciano anche trsempa lorolicemente e a loro comevolta tutte“il nostro insieme Comune” si intessono oppure nel passato “il Comune”) di Cremona. ma ci sono “Le Storie” Non(quelle sorprende delle varie quindi comunità) che la che Storia si intrecciano del nostro tr a Comun loro ee a sialoro spesso volta formatatutte insieme da avvenimentisi intessono nel che passato interessano di Cremona. solo una o alcune delle Noncomunità sorprende sopradette quindi ma cheraramente la Storia tutte del insieme. nostro Comune sia spesso formata da avvenimenti che interessano solo una o alcune delle comunitàPrimi secoli sopradette ( fino maall’ottavo raramente secolo tutte )insieme.

PrimiIl territorio secoli presente ( fino all’ottavo ad est della secolo città ) di Cremona è formato dai detriti alluvionali dei fiumi Po e Oglio. In questa zona, che abbonda diIl acque territorio naturali, presente si stabilirono ad est della sin dall’antichit città di Cremonà popolazionia è formato nomadi dai detritiin cerca alluvionali di un luogo dei in fiumi cui risiedere Po e Oglio. stabilmente. In questa zona, che abbonda di acque naturali, si stabilirono sin dall’antichità popolazioni nomadi inTra cerca esse di ci un sarebbero luogo in cui addirittura risiedere i stabilmente. Troiani secondo quanto afferma Angelo Grandi. Uno studio condotto nel 1800 sul nome Delmona suggerisceTra esse ci che sarebbero i Troiani addirittura siano i passati Troiani da secondo Cremona. quanto Il affermatermine Angelo Grandi. Uno studio condotto nel 1800 sul nome Delmona suggerisce che i Troiani siano passati da Cremona. Il termine16

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La storia Delmona infatti deriva probabilmente dalla modifica, avvenuta nel corso dei secoli, della parola Telamona da Telamonio, figlio di LaIntroduzione storia Mosarte, un famoso guerriero troiano. A questo proposito Grandi

scrive nella una sua opera3: Come già detto è possibile parlare di “Comune di Gadesco Pieve Introduzione Delmona” solo a partire dal 1928 quando esso nasce dall’unione “ Da una cronaca di Mosio (provincia di Mantova) verificata dallo amministrativaCome già detto di è sei possibile piccole parlarecomunità di un “Comune tempo aut dionome Gadesco (Ca Pieve De’ storio Briani, e riportata dall’egregio signor dottore Bolognini, si Quinzani,Delmona” Casolo De’ a partire Mari, dal Ardole 1928 San quando Marino, esso San nasce Pietr dall’unioneo, Pieve deduce che la Delmona4 esisteva sino all’epoca dei Troiani, fugati Delmonaamministrativa e Gadesco), di sei piccole dislocate comunità nelle un tempo immediate autonome vicin anza(Ca De’ di dai vincitori Greci e dispersi in questi parti, e da essi chiamavasi Cremona.Quinzani, Ca De’ Mari, Ardole San Marino, San Pietro, Pieve Telamona, da Telamonio, figlio di Mosarte famoso guerriero de’ Delmona e Gadesco), dislocate nelle immediate vicinanza di Troiani, inde Dremona e da ultimo Delmona”. Cremona.Prima del 1928 quindi non esiste “La Storia” di Gadesco Pieve

Delmona ( da qui in avanti sarà indicato anche semplicemente come “ilPrima nostro del Comune” 1928 quindi oppure non “il esiste Comune”) “La Storia” ma ci di sono Gad “escoLe Storie” Pieve Tra le altre popolazioni si possono citare gli Etruschi e i Galli. (quelleDelmona delle ( da varie qui incomunità) avanti sarà che indicato si intrecciano anche trsempa lorolicemente e a loro comevolta tutte“il nostro insieme Comune” si intessono oppure nel passato “il Comune”) di Cremona. ma ci sono “Le Storie” Solo a partire dal 222 a.C. (epoca romana) la città di Cremona e i Non(quelle sorprende delle varie quindi comunità) che la che Storia si intrecciano del nostro tr a Comun loro ee a sialoro spesso volta territori limitrofi divennero ricchi grazie alle coltivazioni di foraggio formatatutte insieme da avvenimentisi intessono nel che passato interessano di Cremona. solo una o alcune delle e biade e ai buoni collegamenti stradali, tanto che la campagna comunitàNon sorprende sopradette quindi ma cheraramente la Storia tutte del insieme. nostro Comune sia spesso cremonese diventò un polo di attrazione per molte comunità che vi formata da avvenimenti che interessano solo una o alcune delle fondarono diversi villaggi (detti “vici”, plurale del termine latino comunitàPrimi secoli sopradette ( fino maall’ottavo raramente secolo tutte )insieme. “vicus” cioè appunto villaggio). Secondo lo stenografo cremonese 5 Bresciani, citato da Robolotti , uno di questi insediamenti, chiamato PrimiIl territorio secoli presente ( fino all’ottavo ad est della secolo città ) di Cremona è formato dai vico Tullio, coinciderebbe con l’attuale frazione di Ardole San detriti alluvionali dei fiumi Po e Oglio. In questa zona, che abbonda Marino. diIl acque territorio naturali, presente si stabilirono ad est della sin dall’antichit città di Cremonà popolazionia è formato nomadi dai indetriti cerca alluvionali di un luogo dei in fiumi cui risiedere Po e Oglio. stabilmente. In questa zona, che abbonda di acque naturali, si stabilirono sin dall’antichità popolazioni nomadi Train cerca esse di ci un sarebbero luogo in cui addirittura risiedere i stabilmente. Troiani secondo quanto afferma 3 “ Descrizione della provincia e diocesi di Cremona” 1846, presso Luigi Capelletti Angelo Grandi. Uno studio condotto nel 1800 sul nome Delmona libraio, Cremona 4 suggerisceTra esse ci che sarebbero i Troiani addirittura siano i passati Troiani da secondo Cremona. quanto Il affermatermine Delmona = canale che attraversa il territorio del Comune di Gadesco Pieve Delmona da cui prende appunto il nome Angelo Grandi. Uno studio condotto nel 1800 sul nome Delmona 5 16 Robolotti Francesco “Storia di Cremona e sua provincia”. 1859. Ristampata nel suggerisce che i Troiani siano passati da Cremona. Il termine 1974 dall’editore Fausto Sardini a Bornato di Franciacorta (Brescia) 17 16

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Il termine “vicus” in realtà aveva non tanto il significato di villaggio, ma più propriamente di comune. Un insieme di vici formava un Pagus o Pago6.

All’incirca verso il 400 la campagna cremonese era suddivisa in più Paghi chiamati poi distretti. Il più importante comune (o vicus) all’interno di un Pago era il capoluogo del distretto.

IX e X secolo

Le notizie relative a questi secoli sono scarse e frammentarie. Durante l’epoca carolingia le terre vennero suddivise in contee governate da un conte o da un vescovoconte; anche il territorio di Gadesco subì questa divisione. Inoltre in una pergamena dell’842 viene citata una nobile famiglia, la gens. Gadaisca, famosa per capitani e valenti giureconsulti. Un membro di questa famiglia fu un certo Raffaele, professore all’Università di Pisa, che venne ricordato molti secoli dopo (nel 1521) da un poeta che, per ricordarne la morte, scrisse: “ Funde tuo lacrymas orbata, Cremona, Gadisco”7 Che tradotto in italiano diventa: “Riversa le tue lacrime dopo la perdita, Cremona, Gadesco”

Secondo alcuni la denominazione del villaggio di Gadesco deriva proprio dal nome di questa famiglia. Altri invece ritengono che il nome Gadesco significherebbe “terra dei vasi” quindi è probabile che

6 Dalla parola Pago deriva la parola PAGANI, cioè abitanti delle campagne che adoravano le forze della natura, quindi si opposero strenuamente alla diffusione del Cristianesimo nelle zone da loro abitate. In seguito il termine pagano venne usato per indicare tutti i non cristiani. 7 Robolotti Francesco, op.cit., pag. 543. 18

20 Il termine “vicus” in realtà aveva non tanto il significato di villaggio, in tempi antichi nella zona fossero presenti delle fornaci per la ma più propriamente di comune. Un insieme di vici formava un cottura dei laterizi. Qualunque sia l’origine del nome del paese, Pagus o Pago6. sicuramente il villaggio di Gadesco esisteva già nel nono secolo, così come il paese di Ardole San Marino. All’incirca verso il 400 la campagna cremonese era suddivisa in più Per quanto riguarda gli altri comuni non ci sono informazioni Paghi chiamati poi distretti. Il più importante comune (o vicus) rilevanti tranne che per Pieve Delmona, del quale tuttavia sono all’interno di un Pago era il capoluogo del distretto. presenti solo notizie che purtroppo non riportano eventi storici ma si limitano a fornire una spiegazione sull’origine del nome composto IX e X secolo appunto da due termini: Pieve e Delmona. Per questo motivo, per il momento, abbandoniamo la storia e concentriamoci invece su queste Le notizie relative a questi secoli sono scarse e frammentarie. due parole cercando di approfondirne il significato e l’origine. Durante l’epoca carolingia le terre vennero suddivise in contee governate da un conte o da un vescovoconte; anche il territorio di    Gadesco subì questa divisione. Inoltre in una pergamena dell’842 viene citata una nobile famiglia, la gens. Gadaisca, famosa per La Delmona, canale da cui il paese prende il nome, è un colatore capitani e valenti giureconsulti. Un membro di questa famiglia fu un formato dagli scoli di rogge uscenti del Naviglio Civico e dalle acque certo Raffaele, professore all’Università di Pisa, che venne ricordato fluviali dei territori di Cignone, e Casalsigone; attraversa molti secoli dopo (nel 1521) da un poeta che, per ricordarne la morte, la strada per Robecco, tocca Castelnuovo Gherardi, scende verso scrisse: Villasco, San Pietro in Delmona ed infine raggiunge appunto Pieve 7 “ Funde tuo lacrymas orbata, Cremona, Gadisco” Delmona8. Che tradotto in italiano diventa: “Riversa le tue lacrime dopo la perdita, Cremona, Gadesco” Si riportano alcune notizie che ci forniscono informazioni sul piccolo fiume Delmona e sul territorio circostante tale corso d’acqua. Secondo alcuni la denominazione del villaggio di Gadesco deriva proprio dal nome di questa famiglia. Altri invece ritengono che il “ Ne’ remoti tempi la Delmona appellavasi9 Delma fiume navigabile. nome Gadesco significherebbe “terra dei vasi” quindi è probabile che Ciò confermasi10 da quando il chiarissimo Aporti su questo

6 Dalla parola Pago deriva la parola PAGANI, cioè abitanti delle campagne che 8 Per vedere l’esatta collocazione dei luoghi citati si rimanda il lettore alla adoravano le forze della natura, quindi si opposero strenuamente alla diffusione del consultazione di altre fonti dato che in questo testo non è presente una cartina Cristianesimo nelle zone da loro abitate. In seguito il termine pagano venne usato geografica della zona descritta per indicare tutti i non cristiani. 9 Si chiamava 7 Robolotti Francesco, op.cit., pag. 543. 10 Confermato 18 19

21 proposito espone: la chiesa di San Lorenzo in fu dotata di molti beni e diritti dai predecessori di Lodovico II imperatore … Un diploma segnato in Mantova sotto il dì 20 Febbraio 852 conferma alla chiesa di Genivolta i beni che dapprima godeva. Consistevano questi nella proprietà degli acquedotti sia pei mulini, come per le barche che andavano in Oglio o nella Delmona e sui mercati tanto di collina quanto di pianura. Conosci da ciò la condizione geologica del paese in quegli antichi tempi, che aveva nel Delmona un fiume e nelle sue alture dei colli diminuiti gradatamente dalla pioggia.”

Da questa testimonianza si capisce che la zona era ricca di acqua e che erano presenti piccole colline attorno al fiume Delmona. A conferma di ciò c’è il nome del paese di Montanara che forse è dovuto al fatto che in passato si trovasse in una zona sopraelevata che oggi però è diventata pianeggiante a causa della continua erosione da parte degli agenti atmosferici.

L’abbondanza di corsi d’acqua non sempre aveva conseguenze favorevoli per la popolazione, infatti rendeva la zona malsana e creava spesso inondazioni e paludi, come indicano i nomi dei paesi di Bagnarolo e Piscarolo ( l’attuale Pescarolo ).

Per parecchi secoli i corsi d’acqua della zona non subirono interventi da parte dell’uomo. Solo nel 1300 i cremonesi costruirono il colatore Tagliata che si aggiunse ai sei già presenti (il Serio morto, il Riglio, il Morbasco, la Delma, l’Aspice, il Laghetto) per poter deviare le acque stagnanti che provocavano infezioni e impedivano la regolare coltivazione dei campi. Successivamente la Tagliata prese il nome di Delmona confondendosi con l’originaria Delma.

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22 proposito espone: la chiesa di San Lorenzo in Genivolta fu dotata di    molti beni e diritti dai predecessori di Lodovico II imperatore … Un diploma segnato in Mantova sotto il dì 20 Febbraio 852 conferma L’origine del termine Pieve risale al XI – XII secolo ma la sua storia alla chiesa di Genivolta i beni che dapprima godeva. Consistevano comincia ben prima, con la caduta dei romani. questi nella proprietà degli acquedotti sia pei mulini, come per le Con la fine dell’Impero Romano si disgregarono anche i valori barche che andavano in Oglio o nella Delmona e sui mercati tanto di sociali che lo caratterizzavano, quindi ci fu la necessità di creare collina quanto di pianura. Conosci da ciò la condizione geologica nuovi luoghi o punti di riferimento per chi desiderava praticare il del paese in quegli antichi tempi, che aveva nel Delmona un fiume e Cristianesimo. Così nel capoluogo di ogni Pago (o distretto) nacque nelle sue alture dei colli diminuiti gradatamente dalla pioggia.” l’ecclesia Possessionis, cioè la chiesa della campagna (ecclesia = chiesa, possessionis = campagna). In queste chiese viveva Da questa testimonianza si capisce che la zona era ricca di acqua e il prete che si chiamava presbyter Possessionis. Dato che i Paghi che erano presenti piccole colline attorno al fiume Delmona. A potevano comprendere anche otto, dieci o più villaggi, queste conferma di ciò c’è il nome del paese di Montanara che forse è parrocchie di campagna erano vastissime; solo dopo l’anno mille dovuto al fatto che in passato si trovasse in una zona sopraelevata vennero create parrocchie filiali più piccole. Queste parrocchie filiali che oggi però è diventata pianeggiante a causa della continua erano antiche cappelle costruite in luoghi comodi per vecchi, donne e erosione da parte degli agenti atmosferici. bambini che non potevano recarsi alla lontana chiesa principale. In altri casi erano chiesette fatte costruire dai nobili romani vicino alle L’abbondanza di corsi d’acqua non sempre aveva conseguenze loro ville di campagna per avere un luogo vicino a casa in cui favorevoli per la popolazione, infatti rendeva la zona malsana e praticare la loro religione. creava spesso inondazioni e paludi, come indicano i nomi dei paesi di Bagnarolo e Piscarolo ( l’attuale Pescarolo ). Solo a partire dal XI – XII secolo i preti delle piccole parrocchie ottennero dai vescovi le facoltà parrocchiali (tranne la rinnovazione Per parecchi secoli i corsi d’acqua della zona non subirono interventi del Sacro Fonte e molto spesso la possibilità di amministrare il da parte dell’uomo. Solo nel 1300 i cremonesi costruirono il colatore battesimo). Così il parroco prese il nome di Rettore, mentre l’antica Tagliata che si aggiunse ai sei già presenti (il Serio morto, il Riglio, parrocchia principale venne detta Pieve e il suo parroco fu chiamato il Morbasco, la Delma, l’Aspice, il Laghetto) per poter deviare le pievano. acque stagnanti che provocavano infezioni e impedivano la regolare coltivazione dei campi. La Pieve aveva la possibilità di benedire l’acqua per il Battesimo e Successivamente la Tagliata prese il nome di Delmona l’olio santo, perciò qui arrivavano bambini da tutto il distretto per confondendosi con l’originaria Delma. ricevere il Battesimo che si svolgeva solo due volte l’anno, nel sabato santo e nel sabato precedente la Pentecoste. Solo nel XI 20 21

23 secolo si introdusse l’abitudine di battezzare in qualunque giorno. Nella pieve si poteva cantare la Messa Solenne, nelle chiese filiali no fino a quando non si otteneva il permesso del pievano. Nel sabato santo i rettori o i parroci delle parrocchie filiali si recavano alla pieve per ottenere l’acqua benedetta e l’olio santo. Anche se la pieve di Pieve Delmona fu costruita solo all’inizio del XI secolo, aveva tutte le caratteristiche delle antiche pievi. Inoltre, inizialmente si chiamava “San Pietro in Delmona”.

SECOLI X, XI, XII (Fine della dinastia carolingia; Nascita della rocca di Pieve Delmona; Ardole San Marino e i monaci di Nonantola)

Il secolo X è testimone di un grande evento storico: la fine della dinastia Sassone con Ottone III. Poco prima, con Carlo il Grosso, era terminata quella Carolingia. Con la scomparsa degli ultimi discendenti di queste grandi famiglie, in Europa e in Italia si creò una situazione a dir poco caotica. Le grandi famiglie di feudatari iniziarono a scontrarsi tra loro e con il papato. La provincia di Cremona11 fu saccheggiata degli Ungari che bruciarono tutto ciò che incontrarono sul loro cammino. La loro ferocia fu così grande che gli abitanti decisero di fortificare alcune zone strategiche per evitare la distruzione dei paesi ad ogni invasione. Pieve Delmona, in questo periodo, era un “castrum” cioè un luogo chiuso e fortificato come dimostra il documento n° 41 dei Monumenta historiae patrie vol. 1 pag. 58:

“ Carta iudicati et ordinacionis, qua Ato et Adrevertus germani Tenzio nepos eorum Aldo, natione et lege lang., statuunt ut duo

11 Brezzi Paolo “Società feudale e vita cittadina”. 1972, ed. Nova Civitas. 22

24 secolo si introdusse l’abitudine di battezzare in qualunque giorno. preciae terrae (iug. 6) in casa de Salvatius prope castrum Delmonam Nella pieve si poteva cantare la Messa Solenne, nelle chiese filiali no et in Surgeriolo, post decessum posterorum suarum usque ad fino a quando non si otteneva il permesso del pievano. Nel sabato completam septiman generationam, deveniant in potestatem santo i rettori o i parroci delle parrocchie filiali si recavano alla pieve canonicae cremonensis” per ottenere l’acqua benedetta e l’olio santo. Anche se la pieve di Pieve Delmona fu costruita solo all’inizio del XI Il testamento di questi due fratelli che decidono di lasciare i loro sei secolo, aveva tutte le caratteristiche delle antiche pievi. Inoltre, iugeri12 di terra situati vicino al castrum Delmona e a Soregaloro, è inizialmente si chiamava “San Pietro in Delmona”. datato 12111022 sotto il regno dell’imperatore Enrico, lontano cugino di Ottone III. SECOLI X, XI, XII (Fine della dinastia carolingia; Nascita della rocca di Pieve Delmona; Questo documento testimonia appunto la volontà di fortificare il Ardole San Marino e i monaci di Nonantola) borgo di Pieve Delmona per difenderlo dagli attacchi dei nemici interni ed esterni, questi ultimi giunti in Italia a causa della quasi Il secolo X è testimone di un grande evento storico: la fine della anarchia che regnava nel nostro paese in quel periodo. dinastia Sassone con Ottone III. Poco prima, con Carlo il Grosso, era terminata quella Carolingia. Con la scomparsa degli ultimi Un’ulteriore testimonianza a questo proposito è contenuta a pagina discendenti di queste grandi famiglie, in Europa e in Italia si creò una 53 di un altro documento dei Monumenta historiae, il numero 24 situazione a dir poco caotica. Le grandi famiglie di feudatari (scritto da Astegiano) datato 1017, nel quale viene citato oltre al iniziarono a scontrarsi tra loro e con il papato. castrum anche un “lacus” che probabilmente era uno stagno. 11 La provincia di Cremona fu saccheggiata degli Ungari che Addirittura si pensa che il paese di Pieve Delmona sia stato costruito bruciarono tutto ciò che incontrarono sul loro cammino. La loro verso il 9° secolo proprio per ospitare gli operai addetti a prosciugare ferocia fu così grande che gli abitanti decisero di fortificare alcune tale lago al fine di rendere fertili i terreni limitrofi altrimenti malsani. zone strategiche per evitare la distruzione dei paesi ad ogni invasione. Pieve Delmona, in questo periodo, era un “castrum” cioè un luogo chiuso e fortificato come dimostra il documento n° 41 dei Monumenta historiae patrie vol. 1 pag. 58:

“ Carta iudicati et ordinacionis, qua Ato et Adrevertus germani 12 Lo  (dal latino iugerum) era un'unità di superficie agraria utilizzata dai Tenzio nepos eorum Aldo, natione et lege lang., statuunt ut duo Romani. Lo iugero equivaleva all’area di terreno che era possibile arare in una giornata di lavoro con una coppia di buoi aggiogati (di qui l’etimologia "iugum", cioè "giogo"). Lo iugero corrispondeva a circa un quarto di ettaro, più precisamente 11 Brezzi Paolo “Società feudale e vita cittadina”. 1972, ed. Nova Civitas. a 2.519,9 m². 22 23

25 Il paese di Ardole San Marino13 godeva nel X secolo di una certa tranquillità. Il suo territorio, in modo particolare la cascina Bolgaro (oggi Bulgaro), era infatti un possedimento dei monaci di Nonantola, i quali, dal celebre monastero posto a dieci chilometri da Modena14 si installarono in tutta la Valpadana soprattutto in Lombardia favoriti dalla politica dei re longobardi. Anche Pieve Delmona era possesso dei monaci benedettini, mentre l’abitato di Gagidisso (Gadesco) era dapprima longobardo e poi divenne un feudo dei vescovi di Cremona.

Quando ai benedettini furono tolti i loro possedimenti, il paese di Ardole rimase nell’anonimato per diversi secoli. Le citazioni che lo riguardano, in questo periodo, sono per lo più atti notarili come quello del 1145 nel quale si citano due fratelli, Pietro e Benedetto, abitanti “in loco Ardole”. Sicuramente più interessanti sono invece due documenti che trattano di una controversia per l’attribuzione di tre pertiche di terreno situate vicino alla chiesa di Ardole. La disputa è databile all’anno 1195.

15“Guifredum F.Q. teudaldi Gatarusae guarentat Sycardo episcopo, quod quator iveera ad Ardolem,sunt allodium episcopi Cremonensis quae pater etavus suus tenuerunt per fedum. 1195, 30 Maggio.

“ Goffredo garantisce al vescovo Sicardo che quattro iugeri di terra vicino ad Ardole, che erano stati feudi del padre e dei suoi avi, sono proprietà del vescovo cremonese.”

13 Cfr. Ricerca di Bolda Franco e Bodini Stefano conservata presso la Biblioteca 14 Cfr. Gregorio Penco “Storia del monachesimo in Italia” 15 Cfr. “Monumenta Historiae Patria”, volume I pag. 115 n. 133 24

26 Il paese di Ardole San Marino13 godeva nel X secolo di una certa 16 “ Sententia lata ad Albertono Babo potestate per iusticium 16 tranquillità. Il suo territorio, in modo particolare la cascina Bolgaro Cremonae “ Sententia qua latacondemnat ad Albertono Batinum Babo ad restitutionem potestate per tre iust pertic.icium Cremonae qua condemnat Batinum ad restitutionem tre pertic. (oggi Bulgaro), era infatti un possedimento dei monaci di Nonantola, Terrae in Ardole iusta ecclesiam, quaee dicebanturesse allodium 14 episcopiiTerrae in Cremonae. Ardole iusta” ecclesiam, quaee dicebanturesse allodium i quali, dal celebre monastero posto a dieci chilometri da Modena si episcopii Cremonae.” installarono in tutta la Valpadana soprattutto in Lombardia favoriti Una sentenza emanata da Alberano Babo amministrante le giustizia dalla politica dei re longobardi. Anche Pieve Delmona era possesso inUna cremona sentenza condanna emanata Batino da Alberano alla restituzione Babo amministrante di tre pertiche le giustizia di terra dei monaci benedettini, mentre l’abitato di Gagidisso (Gadesco) era in cremona Ardole vicino condanna alla Batino chiesa, alla che restituzione si diceva fossero di tre pertiche di proprietà di terra del dapprima longobardo e poi divenne un feudo dei vescovi di vescovoin Ardole di vicinoCremona. alla chiesa, che si diceva fossero di proprietà del Cremona. vescovo di Cremona.

Anche se a prima vista queste vicende possono sembrare di scarsa Anche se a prima vista queste vicende possono sembrare di scarsa Quando ai benedettini furono tolti i loro possedimenti, il paese di importanza, in realtà non è così, infatti il possesso di un terreno importanza, in realtà non è così, infatti il possesso di un terreno Ardole rimase nell’anonimato per diversi secoli. Le citazioni che lo all’epoca era sinonimo di potere, non solo di ricchezza. In modo all’epoca era sinonimo di potere, non solo di ricchezza. In modo riguardano, in questo periodo, sono per lo più atti notarili come particolare è evidente l’interesse del vescovo di Cremona per il particolare è evidente l’interesse del vescovo di Cremona per il quello del 1145 nel quale si citano due fratelli, Pietro e Benedetto, territorio di San Marino, che rimarrà appunto per secoli un feudo dei territorio di San Marino, che rimarrà appunto per secoli un feudo dei abitanti “in loco Ardole”. Sicuramente più interessanti sono invece vescovi della città. vescovi della città. due documenti che trattano di una controversia per l’attribuzione di tre pertiche di terreno situate vicino alla chiesa di Ardole. La disputa Tutto il territorio del comune di Gadesco Pieve Delmona era diviso Tutto il territorio del comune di Gadesco Pieve Delmona era diviso è databile all’anno 1195. in appezzamenti di terreno appartenenti a diverse famiglie gentilizie in appezzamenti di terreno appartenenti a diverse famiglie gentilizie che vi esercitarono per lungo tempo benefiche prerogative feudali. che vi esercitarono per lungo tempo benefiche prerogative feudali. 15“Guifredum F.Q. teudaldi Gatarusae guarentat Sycardo episcopo, Esse furono i Mari e i Quinzani i cui nomi sono rimasti a due frazioni Esse furono i Mari e i Quinzani i cui nomi sono rimasti a due frazioni quod quator iveera ad Ardolem,sunt allodium episcopi Cremonensis del comune: Ca’ de’ Mari e Ca’ de’ Quinzani. del comune: Ca’ de’ Mari e Ca’ de’ Quinzani. quae pater etavus suus tenuerunt per fedum. 1195, 30 Maggio.

SECOLI XIV, XV E XVI SECOLI XIV, XV E XVI “ Goffredo garantisce al vescovo Sicardo che quattro iugeri di terra Per quanto riguarda il XIV secolo non ci sono vicende rilevanti che vicino ad Ardole, che erano stati feudi del padre e dei suoi avi, sono riguardanoPer quanto ilriguarda comune il diXIV Gadesco secolo Pievenon ci Delmona sono vicen infatde tirilevanti secondo che lo proprietà del vescovo cremonese.” riguardanostorico Campi il comune nel 1350 di Gadesco si verificò Pieve un’invasione Delmona infat di cavalletteti secondo che lo

distrussestorico Campi buona nel parte 1350 dei si raccolti, verificò i qualiun’invasione furono poi di cavallette ulteriormente che distrusse buona parte dei raccolti, i quali furono poi ulteriormente

13 Cfr. Ricerca di Bolda Franco e Bodini Stefano conservata presso la Biblioteca 14 Cfr. Gregorio Penco “Storia del monachesimo in Italia” 16 Cfr. “Monumenta Historiae Patria”, volume I pag. 191 n. 565 e pag. 192 n. 573 15 Cfr. “Monumenta Historiae Patria”, volume I pag. 115 n. 133 16 Cfr. “Monumenta Historiae Patria”, volume I pag. 191 n. 565 e pag. 192 n. 573 24 25 25

27 compromessi da violente piogge primaverili. La conseguenza di ciò compromessi da violente piogge primaverili. La conseguenza di ciò fu la carestia che portò con se (come spesso accade) la peste. fu la carestia che portò con se (come spesso accade) la peste. Nel secolo XV iniziarono le lotte tra vari signori della Lombardia tra Nel secolo XV iniziarono le lotte tra vari signori della Lombardia tra i quali ricordiamo Pandolfo Malatesta e Cabrino Fondulo. i quali ricordiamo Pandolfo Malatesta e Cabrino Fondulo. Quest’ultimo, signore di Cremona, in particolare è protagonista di Quest’ultimo, signore di Cremona, in particolare è protagonista di due momenti molto importanti per la zona di Gadesco Pieve due momenti molto importanti per la zona di Gadesco Pieve Delmona. Delmona.

Il primo riguarda la cacciata della famiglia dei Cavalcabò dalla rocca Il primo riguarda la cacciata della famiglia dei Cavalcabò dalla rocca di Pieve Delmona nel 1406. di Pieve Delmona nel 1406.

Ricordiamo che a Pieve Delmona esisteva una rocca molto Ricordiamo che a Pieve Delmona esisteva una rocca molto ben difesa situata probabilmente nel luogo che oggi è la ben difesa situata probabilmente nel luogo che oggi è la Cascina Castello a sinistra della chiesa. L’ubicazione esatta Cascina Castello a sinistra della chiesa. L’ubicazione esatta di tale fortificazione non è nota ma il nome dell’attuale di tale fortificazione non è nota ma il nome dell’attuale cascina può essere un indizio. Infatti il fossato che correva cascina può essere un indizio. Infatti il fossato che correva lungo la strada, prima di essere coperto ai nostri giorni, ha lungo la strada, prima di essere coperto ai nostri giorni, ha tutto l’aspetto del fossato perimetrale che solitamente veniva tutto l’aspetto del fossato perimetrale che solitamente veniva creato attorno ai castelli. creato attorno ai castelli.

Il secondo episodio è del 1417. Il secondo episodio è del 1417.

Nel 1416 iniziarono i preparativi di una guerra che avrebbe Nel 1416 iniziarono i preparativi di una guerra che avrebbe visto Filippo Maria Visconti, signore di Milano, contrapporsi visto Filippo Maria Visconti, signore di Milano, contrapporsi a Cabrino Fondulo. Filippo Visconti sapeva che Fondulo era a Cabrino Fondulo. Filippo Visconti sapeva che Fondulo era alleato con Pandolfo Malatesta. Quest’ultimo era stato scelto alleato con Pandolfo Malatesta. Quest’ultimo era stato scelto come capitano della Repubblica di Venezia e inviato in come capitano della Repubblica di Venezia e inviato in Romagna per fronteggiare gli attacchi portati alla famiglia Romagna per fronteggiare gli attacchi portati alla famiglia Malatesta appunto. Per questo motivo Filippo Visconti attese Malatesta appunto. Per questo motivo Filippo Visconti attese la partenza di Malatesta e sferrò il suo attacco. Temendo di la partenza di Malatesta e sferrò il suo attacco. Temendo di 26 26

28 compromessi da violente piogge primaverili. La conseguenza di ciò dover affrontare sia Fondulo che Malatesta, inizialmente compromessi da violente piogge primaverili. La conseguenza di ciò fu la carestia che portò con se (come spesso accade) la peste. finse di avere altri obiettivi mandando il Carmagnola ad fu la carestia che portò con se (come spesso accade) la peste. Nel secolo XV iniziarono le lotte tra vari signori della Lombardia tra assediare Piacenza, poi ordinò segretamente ad una parte Nel secolo XV iniziarono le lotte tra vari signori della Lombardia tra i quali ricordiamo Pandolfo Malatesta e Cabrino Fondulo. delle truppe di sconfinare il territorio cremonese. Fondulo i quali ricordiamo Pandolfo Malatesta e Cabrino Fondulo. Quest’ultimo, signore di Cremona, in particolare è protagonista di non poteva da solo tener testa ai nemici così chiese aiuto a Quest’ultimo, signore di Cremona, in particolare è protagonista di due momenti molto importanti per la zona di Gadesco Pieve Biancarello, luogotenente di Pandolfo Malatesta che due momenti molto importanti per la zona di Gadesco Pieve Delmona. presidiava il castello di Quinzano. Biancarello giunse in Delmona. fretta (la sua fedeltà venne ricompensata e Fondulo lo mise a

Il primo riguarda la cacciata della famiglia dei Cavalcabò dalla rocca capo di un’ala del suo esercito) e il 1° Agosto 1417 attaccò la Il primo riguarda la cacciata della famiglia dei Cavalcabò dalla rocca di Pieve Delmona nel 1406. rocca di Pieve Delmona presidiata da Carmagnola e Filippo di Pieve Delmona nel 1406. 17 Visconti. Nel giro di poche ore la rocca fu espugnata e

Ricordiamo che a Pieve Delmona esisteva una rocca molto duecento cavalieri, cinquanta fanti e circa cento disertori Ricordiamo che a Pieve Delmona esisteva una rocca molto ben difesa situata probabilmente nel luogo che oggi è la furono fatti prigionieri e mandati in catene nel castello di ben difesa situata probabilmente nel luogo che oggi è la Cascina Castello a sinistra della chiesa. L’ubicazione esatta Cremona. Cascina Castello a sinistra della chiesa. L’ubicazione esatta di tale fortificazione non è nota ma il nome dell’attuale di tale fortificazione non è nota ma il nome dell’attuale cascina può essere un indizio. Infatti il fossato che correva cascina può essere un indizio. Infatti il fossato che correva lungo la strada, prima di essere coperto ai nostri giorni, ha Il secolo successivo è caratterizzato dagli scontri tra la repubblica di lungo la strada, prima di essere coperto ai nostri giorni, ha tutto l’aspetto del fossato perimetrale che solitamente veniva Venezia e la Lega dei Cambrai formata da Spagna, Francia, tutto l’aspetto del fossato perimetrale che solitamente veniva creato attorno ai castelli. Massimiliano di Germania e tutti i signori italiani nemici di Venezia. creato attorno ai castelli. Dato che Cremona è situata in zona di confine, i principali fatti che

Il secondo episodio è del 1417. riguardano la città e i territori limitrofi (quindi anche Gadesco Pieve Il secondo episodio è del 1417. Delmona) sono di carattere bellico. Da ricordare il forte antagonismo

Nel 1416 iniziarono i preparativi di una guerra che avrebbe tra cremonesi e bresciani che non perdevano occasione per attaccarsi Nel 1416 iniziarono i preparativi di una guerra che avrebbe visto Filippo Maria Visconti, signore di Milano, contrapporsi a vicenda probabilmente per il possesso della sponda destra del visto Filippo Maria Visconti, signore di Milano, contrapporsi a Cabrino Fondulo. Filippo Visconti sapeva che Fondulo era fiume Oglio. a Cabrino Fondulo. Filippo Visconti sapeva che Fondulo era alleato con Pandolfo Malatesta. Quest’ultimo era stato scelto alleato con Pandolfo Malatesta. Quest’ultimo era stato scelto come capitano della Repubblica di Venezia e inviato in come capitano della Repubblica di Venezia e inviato in Romagna per fronteggiare gli attacchi portati alla famiglia Romagna per fronteggiare gli attacchi portati alla famiglia Malatesta appunto. Per questo motivo Filippo Visconti attese Malatesta appunto. Per questo motivo Filippo Visconti attese la partenza di Malatesta e sferrò il suo attacco. Temendo di la partenza di Malatesta e sferrò il suo attacco. Temendo di 17 Secondo lo storico Cavitelli riportato da Angelo Grandi 26 27 26

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SECOLI XVII E XVIII SECOLI XVII E XVIII Purtroppo le notizie relative a questi secoli sono scarse e frammentariePurtroppo le per notizie cui non relative è possibile a questidelineare secoli un f ilo sono conduttore scarse per e descrivereframmentarie gli peravvenimenti cui non è inpossibile modo accurato.delineare Siun sa filo solo conduttore che il 1600 per descriverefu un secolo gli di avvenimenti carestia e peste. in modo La carestia accurato. scopp Si iosa neglisolo anniche il1628 1600 e fu1629 un mietendosecolo di carestiaun numero e peste. considerevole La carestia di scopp vittime.io negli La conseguenza anni 1628 e diretta1629 mietendo di tale carestia un numero fu una considerevole gravissima epidemia di vittime. di pesteLa conseguenza e alla fine, direttasecondo di tale lo storicocarestia Cantù,fu una gravissima i morti furono epidemia addirittur di pestea e 16000. alla fine, È probabilesecondo lo che storico il numero Cantù, effettivo i morti dei furonomorti fosse addirittur inferiore,a 16000. tuttavia È permetteprobabile di che capire il numero la gravità effettivo della dei situazione. morti fosse Per inferiore, avere un’idea tuttavia di permettequali fossero di capire le condizioni la gravità durante della situazione. la peste basta Per avereleggere un’idea l’opera di quali“ I promessi fossero sposi”le condizioni di Alessandro durante Manzoni la peste basta ambientat leggerea a Milanol’opera “proprio I promessi durante sposi” la pestilenza di Alessandro del 1600. Manzoni A peggiorar ambientate laa situazione a Milano contribuironoproprio durante ladri la pestilenza e malfattori del che 1600. depredavano A peggiorar lae povera la situazione gente incapacecontribuirono di difendersi ladri e perché malfattori debole che e depredavanoaffamata. Le lavittime povera di questi gente delinquenti,incapace di difendersi inoltre, non perché potevano debole nemmeno e affamata. rivolger Le vittimesi ai di tribunali questi perdelinquenti, avere giustizia inoltre, perché non potevanoerano tutti nemmenochiusi a cau rivolgersa dellasi peste. ai tribunali Perper avere quanto giustizia riguarda perché il territorioerano tutti delchiusi comune a cau sa di della Gad peste.esco Pieve DelmonaPer quanto si sa riguarda che nel il1657 territorio il villaggio del di comune Pieve De di lmona Gadesco fu dato Pieve in Delmonafeudo al nobilesi sa che Daniele nel 1657 Ala ile villaggiorimase sotto di Pieve la sua De glmonaiurisdizione fu dato per in feudomolti al anni. nobile Invece Daniele nel Ala 1671 e rimase Ardole sotto cessò la disua essere giurisdizione rettorato per e divennemolti anni. una parrocchia. Invece nel 1671 Ardole cessò di essere rettorato e Ladivenne mancanza una parrocchia. di informazioni è dovuta anche al fatto che l’archivio comunaleLa mancanza dell’ex di informazioni municipio è dovuta di Pieve anche al Delmona fatto che èl’archivio andato completamentecomunale dell’ex distrutto municipio in un incendio di Pieve durante Delmona la seconda è andat guerrao mondialecompletamente e quello distrutto di Gadesco in un incendio è in parte durante incompleto. la seconda Per guerra questi motivimondiale le uniche e quello notizie di Gadesco giunte fino è in a partenoi provengo incompleto.no dagli Per archivi questi motividelle parrocchie le uniche oppure,notizie giuntese sono fino di caratterea noi provengo generaleno edagli riguardano archivi delle parrocchie oppure, se sono di carattere generale e riguardano28 28

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SECOLI XVII E XVIII l’intera provincia, dalle fonti stenografiche cremonesi. Proprio da SECOLI XVII E XVIII queste ultime sappiamo che nel XVIII secolo ci fu una grande moria Purtroppo le notizie relative a questi secoli sono scarse e di bestiame che mise in ginocchio il territorio, prevalentemente frammentariePurtroppo le per notizie cui non relative è possibile a questidelineare secoli un f ilo sono conduttore scarse per e agricolo. La zona del cremonese era anche colpita dalle continue descrivereframmentarie gli peravvenimenti cui non è inpossibile modo accurato.delineare Siun sa filo solo conduttore che il 1600 per lotte tra francesi e austriaci che seminavano ovunque morte e fudescrivere un secolo gli di avvenimenti carestia e peste. in modo La carestia accurato. scopp Si iosa neglisolo anniche il1628 1600 e distruzione. Solo dopo la metà del 1700 ci fu una ripresa testimoniata 1629fu un mietendosecolo di carestiaun numero e peste. considerevole La carestia di scopp vittime.io negli La conseguenza anni 1628 e anche dai lavori di ripristino delle chiese in tutto il territorio del diretta1629 mietendo di tale carestia un numero fu una considerevole gravissima epidemia di vittime. di pesteLa conseguenza e alla fine, comune (a questo proposito si rinvia al paragrafo relativo all’arte e ai secondodiretta di tale lo storicocarestia Cantù,fu una gravissima i morti furono epidemia addirittur di pestea e 16000. alla fine, È santi patroni). probabilesecondo lo che storico il numero Cantù, effettivo i morti dei furonomorti fosse addirittur inferiore,a 16000. tuttavia È permetteprobabile di che capire il numero la gravità effettivo della dei situazione. morti fosse Per inferiore, avere un’idea tuttavia di permettequali fossero di capire le condizioni la gravità durante della situazione. la peste basta Per avereleggere un’idea l’opera di SECOLI XIX E XX “quali I promessi fossero sposi”le condizioni di Alessandro durante Manzoni la peste basta ambientat leggerea a Milanol’opera proprio“ I promessi durante sposi” la pestilenza di Alessandro del 1600. Manzoni A peggiorar ambientate laa situazione a Milano A differenza di quanto visto per i due secoli precedenti, per il 1800 ci contribuironoproprio durante ladri la pestilenza e malfattori del che 1600. depredavano A peggiorar lae povera la situazione gente sono molte più informazioni disponibili perché si trovano incapacecontribuirono di difendersi ladri e perché malfattori debole che e depredavanoaffamata. Le lavittime povera di questi gente direttamente nell’archivio comunale. All’inizio del XIX secolo delinquenti,incapace di difendersi inoltre, non perché potevano debole nemmeno e affamata. rivolger Le vittimesi ai di tribunali questi Cremona è controllata dai francesi, poi dopo il congresso di Vienna, perdelinquenti, avere giustizia inoltre, perché non potevanoerano tutti nemmenochiusi a cau rivolgersa dellasi peste. ai tribunali iniziarono i moti per la libertà sino alla prima guerra di indipendenza Perper avere quanto giustizia riguarda perché il territorioerano tutti delchiusi comune a cau sa di della Gad peste.esco Pieve contro l’Austria nel 1848. A questo proposito riportiamo un episodio DelmonaPer quanto si sa riguarda che nel il1657 territorio il villaggio del di comune Pieve De di lmona Gadesco fu dato Pieve in curioso citato dallo storico Grandi: feudoDelmona al nobilesi sa che Daniele nel 1657 Ala ile villaggiorimase sotto di Pieve la sua De glmonaiurisdizione fu dato per in moltifeudo al anni. nobile Invece Daniele nel Ala 1671 e rimase Ardole sotto cessò la disua essere giurisdizione rettorato per e “ tra Ardole S. Marino e Ca’ de’ Mari il giorno 30 Luglio 1848, divennemolti anni. una parrocchia. Invece nel 1671 Ardole cessò di essere rettorato e verso le ore 9 antimeridiane, le truppe Sarde fuggitive dai campi di Ladivenne mancanza una parrocchia. di informazioni è dovuta anche al fatto che l’archivio Verona e Peschiera volendo far resistenza agli austriaci, che a gran comunaleLa mancanza dell’ex di informazioni municipio è dovuta di Pieve anche al Delmona fatto che èl’archivio andato marcia li inseguivano, scaricarono alcuni colpi di cannone, ed una completamentecomunale dell’ex distrutto municipio in un incendio di Pieve durante Delmona la seconda è andat guerrao palla traforando il muro occidentale dell’albergo di questo casale, mondialecompletamente e quello distrutto di Gadesco in un incendio è in parte durante incompleto. la seconda Per guerra questi passò in cantina, ove trovavasi l’albergatore, il quale, benché libero motivimondiale le uniche e quello notizie di Gadesco giunte fino è in a partenoi provengo incompleto.no dagli Per archivi questi da percossa della scagliata munizione, fu si orribilmente investito di dellemotivi parrocchie le uniche oppure,notizie giuntese sono fino di caratterea noi provengo generaleno edagli riguardano archivi terrore, che, infermatosi, perdette circa dopo un mese la vita. In delle parrocchie oppure, se sono di carattere generale e riguardano28 codesto conflitto alcuni militi in sulla via rimasero feriti”. 28 29

31 Questa testimonianza riporta ancora una volta al dramma della guerra. Tuttavia, fortunatamente, la storia di questo comune è caratterizzata anche da altro, come ad esempio atti di notevole generosità di alcuni cittadini facoltosi nei confronti dei più poveri. A questo proposito si riportano in ordine cronologico alcuni episodi rilevanti.

Nel testamento del parroco di Gadesco, datato 7 Marzo 1849, si legge: “Sotto l’imperatore Francesco Giuseppe I io reverendo Don Taddeo Orini parroco preposto della Chiesa parrocchiale di Gadesco lascio a favore dei poveri del circondario parrocchiale il frutto annuo della somma di L 18000 milanesi da pagarsi a cura del parroco locale colla assistenza della Fabbriceria18 tanto con denari che con farina”. Questo interessamento verso i poveri portò alla fondazione di un’istituzione, il Legato Orini che continuerà anche nel secolo successivo godendo per molto tempo di una certa autonomia, nel senso che i fondi furono gestiti direttamente dai componenti della Fabbriceria. L’amministrazione di tale legato diede luogo ad un contrasto tra coloro che gestivano i fondi, secondo la volontà del parroco Orini, e la prefettura che voleva unire il Legato alla Congregazione di Carità, un’associazione nata il 3 Agosto 1862 per aiutare i più bisognosi. La “disputa” terminò il 22 Dicembre 1912 quando l’opera Pia Orini cessò di esistere e venne assorbita dalla Congregazione di Carità.

18 Fabbriceria : ente ecclesiastico composto da laici ed ecclesiastici che ha il compito di amministrare quella parte del patrimonio di una chiesa destinato alla manutenzione dell’edificio e alle spese di culto 30

32 Questa testimonianza riporta ancora una volta al dramma della Nel 1896 si può citare il lascito di L 4000 ad opera di Carlo guerra. Tuttavia, fortunatamente, la storia di questo comune è Lanfranchi (di cui si riporta quanto scritto in una lapide Nel 1896 si può citare il lascito di L 4000 ad opera di Carlo caratterizzata anche da altro, come ad esempio atti di notevole Lanfranchicommemorativa) (di cui a favoresi riporta della quanto Congregazione scritto in di una Cari lapidetà. Nel generosità di alcuni cittadini facoltosi nei confronti dei più poveri. A commemorativa)testamento di Lanfranchi a favore si della legge Congregazione che il denaro di va Cari utilizzatotà. Nel per questo proposito si riportano in ordine cronologico alcuni episodi testamentoaiutare lavoratori di Lanfranchi che per siun legge certo chetempo il denarosi trovin vao utilizzatoin condizioni per di rilevanti. aiutarenecessità lavoratori a causa chedi eventi per un straordinari certo tempo o si malattia trovino, invecein condizioni un terzo di del necessitàdenaro dovrà a causa essere di eventi impiegato straordinari a favore o malattia dei bambini, invece abbandonati. un terzo del Nel testamento del parroco di Gadesco, datato 7 Marzo 1849, si denaro dovrà essere impiegatoA ETERNARE a favore LA dei MEMORIA bambini abbandonati. legge: A ETERNARE LA MEMORIA “Sotto l’imperatore Francesco Giuseppe I io reverendo Don Taddeo DELL’ATTO MUNIFICENTE

Orini parroco preposto della Chiesa parrocchiale di Gadesco lascio DELL’ATTO MUNIFICENTE CON CUI a favore dei poveri del circondario parrocchiale il frutto annuo della

CON CUI somma di L 18000 milanesi da pagarsi a cura del parroco locale NELL’ANNO MILLE OTTOCENTO NOVANTASEI 18 colla assistenza della Fabbriceria tanto con denari che con NELL’ANNO MILLE OTTOCENTO NOVANTASEI farina”. LEGAVA ALLA CONGREGAZIONE DI CARITA’ DI GADESCO Questo interessamento verso i poveri portò alla fondazione di LEGAVA ALLA CONGREGAZIONE DI CARITA’ DI GADESCO LA COSPICUA SOMMA DI LIRE QUATTROMILA un’istituzione, il Legato Orini che continuerà anche nel secolo LA COSPICUA SOMMA DI LIRE QUATTROMILA successivo godendo per molto tempo di una certa autonomia, nel  senso che i fondi furono gestiti direttamente dai componenti della  LA RAPPRESENTANZA DEL PIO LUOGO Fabbriceria. L’amministrazione di tale legato diede luogo ad un contrasto tra coloro che gestivano i fondi, secondo la volontà del LA RAPPRESENTANZA DEL PIO LUOGO DELIBERAVA QUESTO RICORDO parroco Orini, e la prefettura che voleva unire il Legato alla DELIBERAVA QUESTO RICORDO Congregazione di Carità, un’associazione nata il 3 Agosto 1862 per ALLA RICONOSCENZA DEI POVERI BENEFICATI aiutare i più bisognosi. La “disputa” terminò il 22 Dicembre 1912 ALLA RICONOSCENZA DEI POVERI BENEFICATI CHE ADDITA quando l’opera Pia Orini cessò di esistere e venne assorbita dalla CHE ADDITA Congregazione di Carità. IL CARO NOME IL CARO NOME AI BENEFATTORI AI BENEFATTORI

18 Fabbriceria : ente ecclesiastico composto da laici ed ecclesiastici che ha il compito IL NOBILISSIMO ESEMPIO di amministrare quella parte del patrimonio di una chiesa destinato alla IL NOBILISSIMO ESEMPIO manutenzione dell’edificio e alle spese di culto 30 31 31

33 Le prime testimonianze riguardanti la Congregazione di carità del Si ricorda anche il lascito di L 1000 ad opera del commendator Remo Comune di Pieve Delmona risalgono al 1881. Si trattava di un ente Lanfranchi in memoria del figlio Carlo ( nipote del precedente ) morale sostenuto da donazioni elargite sia da enti pubblici che da cadutoSi ricorda il 23 anche Maggio il lascito 1917 didurante L 1000 prima ad opera guerra del mondi commendatorale. Remo privati e da lasciti come i legati Albertoni e Chiodelli. Con Lanfranchi in memoria del figlio Carlo ( nipote del precedente ) testamento olografo datato 24/11/1910 il conte Albertoni Muzio Infinecaduto altri il 23 due Maggio lasciti 1917 di minore durante entità prima ma guerra ugualm mondiente ale.importanti. residente a Prato Muzio donava alla congregazione di carità una 24Infine Novembre altri due 1910: lasciti il diconte minore Albertoni entità maMuzio ugualm lasciaente la importanti.somma di somma di lire 2000 a favore dei poveri del Comune. Con il L 2000 all’asilo di San Pietro. testamento del 29/01/1920 invece Chiodelli Luigi lasciava una 24 Novembre 1910: il conte Albertoni Muzio lascia la somma di somma di lire 500 da distribuire agli indigenti bisognosi e miserabili. 29L 2000 Gennaio all’asilo 1920: di ChiodelliSan Pietro. Luigi dona alla Congregazione di Carità La congregazione di carità era amministrata da un comitato (con un L 500. proprio presidente), eletto dal Consiglio Comunale; disponeva anche 29 Gennaio 1920: Chiodelli Luigi dona alla Congregazione di Carità di un segretario per la gestione della corrispondenza e di un tesoriere SiL 500.riportano di seguito alcune informazioni relative alla nascita e alla per la contabilità. Lo strumento regolatore dell’attività era lo statuto storia della Congregazione di Carità (tra le quali ritroviamo alcuni organico. Con R.D. del 9/4/1928 n. 868 la congregazione di carità di episodiSi riportano già citati). di seguito alcune informazioni relative alla nascita e alla Pieve Delmona cessò di funzionare poiché venne aggregata a quella storia della Congregazione di Carità (tra le quali ritroviamo alcuni di Gadesco dando origine alla Congregazione di carità di Gadesco episodi già citati). Pieve Delmona.         BOARI LUIGI 18731877  Con la legge n. 753 del 3 agosto del 1862 sull’amministrazione delle PIGOLI GIACOMO 18771889  opere pie, venne istituita in ogni comune del Regno d’Italia una BELLINGERI GIOVANNI 18891894 Con la legge n. 753 del 3 agosto del 1862 sull’amministrazione delle Congregazione di carità con lo scopo di curare l’amministrazione dei BELLINGERI RINALDO 1895 opere pie, venne istituita in ogni comune del Regno d’Italia una beni destinati all’erogazione di sussidi e di altri benefici per i poveri. GAZZINA GIACOMO 1901 CongregazioneTale congregazione di carità aveva con lo scopo scopo di di: curare curare l’am gliministrazione interessi degli dei BELLINGERI GIOVANNI 1905 beniindigenti destinati e assumerne all’erogazione la rappresentanza di sussidi e di legalealtri benefici davanti per all’autorità i poveri. PIGOLI GIACOMO 19101915 Taleamministrativa congregazione e giudiziaria; aveva lo amministrare scopo di: curare i beni gli c he in teressi le venivano degli SUPERTI ENEA – 1915 indigentiassegnati e per assumerne elargirne la le rappresentanza rendite; assistere legale e cur davaare nti gli all’autorità orfani e i membro anziano facente funzioni (maggiodicembre) amministrativaminorenni abbandonati, e giudiziaria; i ciechi amministrare e i sordomuti ipover beni i. c he le venivano GUARNERI ROSOLINO 19161920 SPELTA FRANCESCO 19201922 assegnati per elargirne le rendite; assistere e curare gli orfani e i minorenni abbandonati, i ciechi e i sordomuti poveri. LAZZARI LUIGI 19231928 32 33

32 34

Le prime testimonianze riguardanti Le la primeLe prime testimonianzeLe prime testimonianze testimonianze riguardanti Congregazione riguardanti riguardanti la Congregazione la Congregazione la Congregazione di carità di carità deldi carità del del di carità del Si ricorda anche il lascito di L 1000 ad opera del commendator Remo Le prime testimonianze riguardanti la Congregazione di carità del Comune di Pieve Delmona risalgonoComune Comune dialComune Pieve di Pieve Delmona di Pieve Delmona risalgonoDelmona risalgono1881. alrisalgono 1881. al 1881. Si al tratt 1881. Siava tratt Sidiava trattun dienteava un di ente un ente Si trattava di un ente Lanfranchi in memoria del figlio Carlo ( nipote del precedente ) Comune di Pieve Delmona risalgono al 1881. Si trattava di un ente morale sostenuto da donazioni elargitemoralemorale sostenutomorale sostenuto dasostenuto donazioni da donazioni da donazioni elargite sia elargite sia elargite da sia enti da sia pubblici enti da pubblici enti che pubblici da che da da che da enti pubblici che da cadutoSi ricorda il 23 anche Maggio il lascito 1917 didurante L 1000 prima ad opera guerra del mondi commendatorale. Remo morale sostenuto da donazioni elargite sia da enti pubblici che da privati e da lasciti come i legatiprivati privati e privati da e lasciti da Albertoni e lasciti da come lasciti come i legati come i legati Albertoni i legati Albertoni Albertoni e Chio e delli. Chio e delli. Chio Con delli. Con Con e Chiodelli. Con Lanfranchi in memoria del figlio Carlo ( nipote del precedente ) privati e da lasciti come i legati Albertoni e Chiodelli. Con testamento olografo datato 24/11/1910testamentotestamentotestamento olografo olografo datato olografo datato 24/11/1910 datato 24/11/1910 24/11/1910 il il conte il conte Albe il contertoni Albe rtoni Albe Muzio rtoni Muzio conte Muzio Albertoni Muzio Infinecaduto altri il 23 due Maggio lasciti 1917 di minore durante entità prima ma guerra ugualm mondiente ale.importanti. testamento olografo datato 24/11/1910 il conte Albertoni Muzio residente a Prato Muzio donava allaresidenteresidenteresidente aresidente Prato a a Prato Prato Muzio a Pratocongregazione Muzio Muzio donava Muzio donava alla donava congregazione alla congregazione alla congregazione di carità d dii carità carità una di carità una una una di carità una somma di lire 2000 a favore24Infine Novembre altri due 1910: lasciti il diconte minore Albertoni entità maMuzio ugualm lasciaente la importanti.somma dei di sommasommasomma disomma lire poveri di di 2000 lire lire di 2000 2000lire a favore 2000 a favore deia favore poveri dei poveri dei del poveri Comune. del Comune. Comune. del Con Comune. ConCon il ilCon il il del Comune. Con il testamento del 29/01/1920L 2000 all’asilo di inveceSan Pietro. testamentotestamentotestamento Chiodellitestamento del 29/01/1920 del del 29/01/1920 29/01/1920 del 29/01/1920 invece invece Chiodelli invece Chiodelli Chiodelli Luigi Luigi Luigi lasciava Luigi la lasciavasciava una lasciava una una una Luigi lasciava una somma di lire 500 da distribuire 24 Novembre 1910: il conte Albertoni Muzioagli lascia la somma di indigentisommasommasomma di liresomma didi 500 lirelire dida 500500 lire distribuire da da500 distribuire da distribuireagli indigenti agli indigenti agli bis indigentiognosi bisognosi ebis miserabili.ognosi ee miserabili.miserabili. e miserabili. bisognosi e miserabili. La congregazione di carità era29L 2000 Gennaio all’asilo 1920: di ChiodelliSan Pietro. Luigi donaamministrata alla Congregazione di Carità La congregazioneLaLa congregazionecongregazioneLa congregazione di carità didi carità era di amministratacarità era amministrata era amministrata da un da c omitatoun da ccomitatoomitato un (con comitato (conun(con unun(con da un un comitato (con un proprio presidente), eletto dalL 500. Consiglioproprioproprioproprio presidente),proprio presidente),presidente), presidente), eletto eletto dal Consiglioeletto dalComunale; Consiglio dal Comunale;Consiglio Comunale; Comunale; disponeva disponevadisponeva disponevaanche ancheanche anche disponeva anche di un segretario per la gestione 29 Gennaio 1920: Chiodelli Luigi delladona alla Congregazione di Carità corrispondendi un disegretariodi unun di segretariosegretario un persegretario la perper gestione la per gestione la della gestione dellacorrisponden dellacorrisponden corrispondenza e dizaza un ee di ditesoriereza unun e ditesorieretesoriere un tesoriere za e di un tesoriere per la contabilità. Lo strumentoSiL 500.riportano di seguito alcune informazioni relativregolatoree alla nascita e alla per laper percontabilità. lalaper contabilità.contabilità. la contabilità. Lo strumento LoLo strumento Lo strumentoregolatore regolatore regolatoredell’at dell’attività dell’at tivitàtivitàeradell’at lo tivitàeraera statuto lolo era statutostatuto lo statuto tività era lo statuto organico. Con R.D. del 9/4/1928storia della Congregazione di Carità (tra le quali ritroviamon. alcuni 868organico.organico.organico. Conorganico. R.D. ConCon R.D.delR.D.Con 9/4/1928 R.D.del 9/4/1928la del n. 9/4/1928 868 n. la 868 congregaz n. la 868 congregaz lacongregaz ionecongregaz diioneione carità didiione caritàcarità di di carità didi di ione di carità di Pieve Delmona cessò di funzionareepisodiSi riportano già citati). di seguito alcune informazioni relative alla nascita e alla poichéPievePieve PieveDelmonaPieve DelmonaDelmona cessòDelmona cessò cessòdi funzionare cessò di funzionare di funzionare poiché poiché venne poiché venne aggr venne egata aggraggregata egatavenneaaggr quella egataaa quellaquella a quella aggregata a quella di Gadesco dando origine alla storia della Congregazione di Carità (tra Congregazione le quali ritroviamo alcuni di Gadescodidi Gadesco Gadescodi dando Gadesco dando dando origine dando origine alla origine Congregazione alla Congregazione alla Congregazione di cari dità caricari di di tàtà Gadesco cari di di tà Gadesco Gadesco di Gadesco di carità di Gadesco Pieve Delmona. episodi già citati). PievePieve PieveDelmona.Pieve Delmona.Delmona. Delmona.

            BOARI LUIGI  BOARIBOARI LUIGIBOARI LUIGI LUIGI 18731877187318771873187718731877  BOARI LUIGI 18731877 PIGOLI GIACOMO Con la legge n. 753 del 3 agosto del 1862 sull’amministrazione delle PIGOLIPIGOLI GIACOMOPIGOLI GIACOMO GIACOMO 18771889187718891877188918771889  PIGOLI GIACOMO 18771889 BELLINGERI GIOVANNIopere pie, venne istituita in ogni comune del Regno d’Italia una BELLINGERIBELLINGERIBELLINGERI GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI 18891894 18891894 18891894 18891894 Con la legge n. 753 del 3 agosto del 1862 sull’amministrazione delle BELLINGERI GIOVANNI 18891894 BELLINGERI RINALDOCongregazione di carità con lo scopo di curare l’amministrazione dei BELLINGERIBELLINGERIBELLINGERI RINALDO RINALDO RINALDO 1895 1895 1895 1895 opere pie, venne istituita in ogni comune del Regno d’Italia una BELLINGERI RINALDO 1895 GAZZINA GIACOMObeni destinati all’erogazione di sussidi e di altri benefici per i poveri. GAZZINAGAZZINAGAZZINAGAZZINA GIACOMO GIACOMOGIACOMO GIACOMO 1901 1901 1901 1901 Congregazione di carità con lo scopo di curare l’amministrazione dei BELLINGERI GIOVANNITale congregazione aveva lo scopo di: curare gli interessi degli BELLINGERIBELLINGERIBELLINGERIBELLINGERI GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI 1905 1905 1905 1905 PIGOLI GIACOMO beniindigenti destinati e assumerne all’erogazione la rappresentanza di sussidi e di legalealtri benefici davanti per all’autorità i poveri. PIGOLIPIGOLIPIGOLI GIACOMOPIGOLI GIACOMOGIACOMO GIACOMO 19101915191019151910191519101915 SUPERTI ENEA – amministrativaTale congregazione e giudiziaria; aveva lo amministrare scopo di: curare i beni gli c he in teressi le venivano degli SUPERTISUPERTISUPERTI SUPERTIENEA ENEAENEA – ENEA – – 1915 19151915 1915 membro anziano facenteassegnatiindigenti e per assumerne elargirne la le rappresentanza rendite; assisterefunzioni legale e cur davaare nti gli all’autorità orfani e i membromembromembro anzianomembro anzianoanziano facente anziano facente funzioni facente funzioni funzioni(maggiodicembre) (maggiodicembre)(maggiodicembre) (maggiodicembre) GUARNERI ROSOLINOminorenniamministrativa abbandonati, e giudiziaria; i ciechi amministrare e i sordomuti ipover beni i. c he le venivano GUARNERIGUARNERIGUARNERIGUARNERI ROSOLINO ROSOLINO ROSOLINO 19161920 19161920 19161920 19161920 SPELTA FRANCESCO SPELTASPELTASPELTA FRANCESCOSPELTA FRANCESCOFRANCESCO FRANCESCO 19201922 19201922 19201922 19201922 assegnati per elargirne le rendite; assistere e curare gli orfani e i LAZZARI LUIGI minorenni abbandonati, i ciechi e i sordomuti poveri. LAZZARILAZZARILAZZARI LAZZARILUIGI LUIGILUIGI LUIGI 19231928192319281923192819231928 32 33 3333 33 33

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

   La Congregazione di carità del Comune di Gadesco è stata istituita in virtù dell’art. 26 della legge 3 agosto 1862 sull’amministrazione delle opere pie secondo la quale in ogni comune del Regno d’Italia doveva essere istituita una congregazione di carità con lo scopo di curare l’Amministrazione dei beni destinati a benefici dei poveri. Per raggiungere questi obiettivi la congregazione di carità si avvaleva delle rendite del Legato Lanfranchi, fondato con testamento 16/02/1896 del defunto Carlo Lanfranchi. Le finalità del Legato erano quelle di fornire assistenza all’infanzia abbandonata e a individui abili al lavoro che per diversi motivi (validi e comprovati) si trovavano in difficoltà economiche (in questi casi tale assistenza poteva essere anche temporanea). In conseguenza dalla legge 17/07/1890, la congregazione di carità di Gadesco dirigeva e amministrava l’Opera pia Orini fornita di un

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36 proprio statuto organico e regolata tenendo separati i rispettivi patrimoni.

L’Opera Pia Orini, fondata con testamento 7/03/1849, aveva lo scopo di sussistere i poveri (cioè reduci dall’ospedale e vecchi impotenti, se veramente ammalati e effettivamente bisognosi) della parrocchia di Gadesco, tramite il parroco protempore assistito dai propri fabbricieri.

Il diritto di erogare i sussidi dell’opera pia in questione era stato affidato alla congregazione di carità di Gadesco, che già ne amministrava il patrimonio con deliberazione della congregazione  stessa del 22/12/1912 n. 3.

  L’erogazione di tali sussidi era svolta mantenendo la circoscrizione  territoriale della parrocchia di Gadesco e rispettando l’art. 8 dello La Congregazione di carità del Comune di Gadesco è stata istituita in statuto dell’opera pia, il quale prescriveva che i sussidi dovessero virtù dell’art. 26 della legge 3 agosto 1862 sull’amministrazione essere distribuiti il meno possibile in denaro. Il parroco protempore delle opere pie secondo la quale in ogni comune del Regno d’Italia di Gadesco era aggregato alla congregazione di carità ai termini doveva essere istituita una congregazione di carità con lo scopo di dell’art. 5 della legge 17 luglio 1890 limitatamente alla gestione curare l’Amministrazione dei beni destinati a benefici dei poveri. Per dell’opera pia. raggiungere questi obiettivi la congregazione di carità si avvaleva delle rendite del Legato Lanfranchi, fondato con testamento La congregazione di carità di Gadesco si componeva di un presidente 16/02/1896 del defunto Carlo Lanfranchi. Le finalità del Legato e di 4 membri. Il presidente durava in carica quattro anni mentre gli erano quelle di fornire assistenza all’infanzia abbandonata e a altri componenti, nominati per lo stesso periodo di tempo, si individui abili al lavoro che per diversi motivi (validi e comprovati) rinnovavano ogni anno e non potevano essere rieletti senza si trovavano in difficoltà economiche (in questi casi tale assistenza interruzione più di una volta. Durante i primi tre anni, la scadenza del poteva essere anche temporanea). loro mandato era dovuta principalmente ad anzianità di nomina ma In conseguenza dalla legge 17/07/1890, la congregazione di carità di anche ad altri fattori. Dopo il terzo anno invece tale scadenza Gadesco dirigeva e amministrava l’Opera pia Orini fornita di un avveniva a seguito ad elezioni generali. Il divieto di venire rieletto

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37 più di una volta senza interruzione si più di unapiù divoltaestendeva una piùsenza volta di interruzioneunasenza volta interruzione senza si estendeva interruzione si estendeva anche si estendeva alan presidenteche al presidenteanche al presidente anche al presidente in base alle disposizioni contenute nellain basein alle base disposizioni allein disposizionibase allecontenute disposizioni contenute nella circolare contenutenella circolare ministeriale nella ministerialecircolarecircolare del ministeriale6 del 6 del 6 ministeriale del 6 novembre 1901. novembrenovembre 1901. novembre 1901. 1901.

Fra i compiti e i doveri del pio istituto,Fra i compitiFra i compiti e i Fradoveri ie compitii doveridel pio e del istituto,i doveri pio istituto, previstidel pio previsti dalistituto, previsticapo dal previstiIV, capo art. IV, dal19 art.capo 19 IV, art. 19 dal capo IV, art. 19 dello statuto, i più significativi riguardavano:dello statuto,dello statuto, i piùdello significativi i statuto,più significativi i piùriguardavano: significativi riguardavano: l’ amministrazioneriguardavano: l’amministrazione l’ amministrazionedei dei dei l’amministrazione dei beni; l’erogazione delle rendite e dellebeni; l’erogazionebeni; l’erogazionebeni; delle l’erogazione rendite delle rendite e delle delle e rendite donazioni delle donazioni e delleai poveri donazioniai poveri del ai del poveri del donazioni ai poveri del comune; l’indagine sull’esistenza nelcomune;comune; l’indagine comune; l’indagine sull’esistenza l’indagine sull’esistenza nel sull’esistenza comune nel comune comune di nel las citi di comune lasdestinaticiti di destinati lasciti destinati di lasciti destinati all’aiuto dei poveri o di fondazioni privateall’aiutoall’aiuto dei poveri deiall’aiuto poveri o di deifondazioni o poveridi fondazioni o private di fondazioni private sottop oste sottop private a oste devolvere sottop a devolvereoste a devolvere sottoposte a devolvere denaro (o altri beni) in beneficenza;denaro denaro (o altri (odenaro beni) altri (o beni)in altri beneficenza; in beni) beneficenza; in la beneficenza; promozion la promozion e la del promozion e del e del la promozione del riconoscimento legale di lasciti o donazioni.riconoscimentoriconoscimento legalericonoscimento dilegale lasciti di legale olasciti donazioni. di o donazioni.lasciti La o co donazioni. ngregazione La congregazione La di co ngregazione di di La congregazione di carità del Comune di Gadesco rimase attivacarità delcarità Comune del caritàComune di Gadesco del diComune Gadesco rimase di rimaseattivaGadesco fino attiva rimase al fino1927, attiva al anno 1927, fino in anno alcui 1927, in cui anno in cui fino al 1927, anno in cui con regio decreto del 09/04/1928 n. con regiocon 868, decreto regiocon decreto del regio 09/04/1928 del decreto 09/04/1928 n. del 868, 09/04/1928 n. l’amminist 868, l’amminist n. razione 868, l’amministrazione passò passòrazione passò l’amministrazione passò alla Congregazione di carità del Comunealla Congregazionealla Congregazionealla di Congregazione carità di del carità Comune del di caritàComune di Gadesco del diComune Gadesco Pieve di Delmona, PieveGadescodi Delmona, Pieve Delmona, Gadesco Pieve Delmona, nata dall’aggregazione delle congregazioninata dall’aggregazionenata dall’aggregazionenata dall’aggregazione delle congregazioni delle congregazioni delle di congregazioni Gades di co Gades e Pieve dico Gades e Pieveco e Pieve di Gadesco e Pieve Delmona. Delmona.Delmona. Delmona.

     GUARNERI GIUSEPPE GUARNERIGUARNERI GIUSEPPEGUARNERI GIUSEPPE GIUSEPPE 18791883 18791883 18791883 18791883 PEDRONI ANDREA PEDRONIPEDRONI ANDREAPEDRONI ANDREA ANDREA 18961903 18961903 18961903 18961903 GUARNERI ALESSANDRO GUARNERIGUARNERI ALESSANDROGUARNERI ALESSANDRO ALESSANDRO19041905 19041905 19041905 19041905 GHISOLFI RICCARDO GHISOLFIGHISOLFI RICCARDOGHISOLFI RICCARDO RICCARDO 19061911 19061911 19061911 19061911 ARISI EZECHIELE ARISI EZECHIELEARISI EZECHIELEARISI EZECHIELE 19111915 19111915 19111915 19111915 ANTONIOLI GIUSEPPE ANTONIOLIANTONIOLI GIUSEPPEANTONIOLI GIUSEPPE GIUSEPPE 19161919 19161919 19161919 19161919 BODINI BATTISTA BODINIBODINI BATTISTA BATTISTABODINI BATTISTA 19201922 19201922 19201922 19201922 GHISLERI ALESSANDRO GHISLERIGHISLERI ALESSANDROGHISLERI ALESSANDRO ALESSANDRO 19231924 19231924 luglio 19231924 19231924 luglio luglio luglio ANTONIOLI GIUSEPPE ANTONIOLIANTONIOLI GIUSEPPEANTONIOLI GIUSEPPE GIUSEPPE 19241927 19241927 19241927 19241927             36 36 36 36

38 più di una volta senza interruzione si estendeva anche al presidente    in base alle disposizioni contenute nella circolare ministeriale del 6    novembre 1901.

COMMISSARIOCOMMISSARIO COMMISSARIO PREFETTIZIO PREFETTIZIO PREFETTIZIO – – GURNERI – GURNERI GURNERI ATTILIO ATTILIO 1928192 19281929 9 9 Fra i compiti e i doveri del pio istituto, previsti dal capo IV, art. 19 DOTT.COMMISSARIODOTT.DOTT. MARIO MARIO MARIO CASOTTI CASOTTIPREFETTIZIO CASOTTI – GURNERI ATTILIO 19291932 192819219291932 9 dello statuto, i più significativi riguardavano: l’amministrazione dei GAZZINADOTT.GAZZINAGAZZINA MARIO EDOARDO EDOARDO EDOARDOCASOTTI 193219341929193219321934 beni; l’erogazione delle rendite e delle donazioni ai poveri del GAZZINAGAZZINAGAZZINA RICCARDOEDOARDO RICCARDO RICCARDO 193419371932193419341937 comune; l’indagine sull’esistenza nel comune di lasciti destinati GAZZINA RICCARDO 19341937 all’aiuto dei poveri o di fondazioni private sottoposte a devolvere A A partire partireA partire dal dal 1938 dal 1938 1938 un un unaltro altro altro organo organo organo subentrò subentrò subentrò alle alle alle co co congregazioningregazioni di di di denaro (o altri beni) in beneficenza; la promozione del caritàAcarità partire caritàper per quanto dal perquanto 1938quanto riguarda riguarda un riguarda altro l’assistenza l’assistenza l’assistenza organo subentrò ai aiai poveri: poveri: alle l’Entel’Ente l’Ente congregazioni ComunaleComunale Comunale di di di riconoscimento legale di lasciti o donazioni. La congregazione di AssistenzacaritàAssistenza Assistenzaper quanto di di cui cui di riportiamo riguardacui riportiamo riportiamo l’assistenza i ipresidenti presidentii presidenti ai sino sinopoveri: al alal 1 1 946.1946.l’Ente946. Comunale di carità del Comune di Gadesco rimase attiva fino al 1927, anno in cui Assistenza di cui riportiamo i presidenti sino al 1946. con regio decreto del 09/04/1928 n. 868, l’amministrazione passò   alla Congregazione di carità del Comune di Gadesco Pieve Delmona,   nata dall’aggregazione delle congregazioni di Gadesco e Pieve

Delmona. BELLINGERIBELLINGERIBELLINGERI GEREMIA GEREMIA GEREMIA FERLENGHIBELLINGERIFERLENGHIFERLENGHI GIUSEPPE GEREMIAGIUSEPPE GIUSEPPE – –Commissario –Commissario Commissario prefettizio prefettizio

CAMOZZIFERLENGHICAMOZZICAMOZZI GIUSEPPE GIUSEPPE GIUSEPPE GIUSEPPE – Commissario prefettizio CAMOZZI GIUSEPPE  L’arte L’arteL’arte  L’arte GUARNERI GIUSEPPE 18791883   PEDRONI ANDREA 18961903   GUARNERI ALESSANDRO 19041905  GHISOLFI RICCARDO 19061911 RealizzataRealizzataRealizzata su su progetto progettosu progetto di di Carlo di Carlo Carlo Visioli Visioli Visioli tra tra il il il 1855 1855 1855 e e e il il 1859 1859 1859 è, è, è, dal dal dal Realizzata su progetto di Carlo Visioli tra il 1855 e il 1859 è, dal ARISI EZECHIELE 19111915 puntopuntopunto di di vista vista di vista artistico, artistico, artistico, una una una della della della più più più interessant interessanti i del del del territorio territorio territorio punto di vista artistico, una della più interessanti del territorio ANTONIOLI GIUSEPPE 19161919 cremonese.cremonese.cremonese. Viene Viene Viene citata citata citata in in diversein diverse diverse opere opere opere tra tra le lele qua quaqualilili “Itinerari “Itinerari d’arte d’arte d’arte BODINI BATTISTA 19201922 incremonese.in provincia provinciain provincia Viene di di Cremona”. Cremona”.di citata Cremona”. in Lediverse Le Leprime prime prime opere notizie notizienotizie tra relative lerelativerelative quali a a “Itinerari aquesto questo edificio edificio edificiod’arte GHISLERI ALESSANDRO 19231924 luglio insonosono provincia contenutesono contenute contenute di Cremona”.negli negli negli annali annali annali Le della dellaprime della Diocesi Diocesi Diocesinotizie di di relativeCremon CremonCremon aa aquestoe erisalgonorisalgono risalgono edificio ad ad ad ANTONIOLI GIUSEPPE 19241927 unasonouna visita contenuteunavisita visita pastorale pastorale pastoralenegli del annalidel delvescovo vescovo vescovo della Mons. DiocesiMons. Mons. Geremia Geremiadi Cremon Bono BonoBonoa emelli risalgonomelli ilil ilquale quale quale ad  unascrivescrive visitascrive nel nel 1876:pastorale nel1876: 1876: “ “la la del “chiesa lachiesa vescovochiesa parrocchiale, parrocchiale, parrocchiale, Mons. Geremia costruita costruita Bono didi di nuovomelli nuovo è ilè quasi èquasiquale quasi  alscriveal suo suoal nel termine, suo termine, 1876: termine, “ più la più piùchiesa maestosa maestosa maestosa parrocchiale, ed ed ed alta alta alta della dellacostruita prima… prima… prima… di nuovo”.”. Il Il Il termine termineètermine quasi  al suo termine, più maestosa ed alta della prima…”. Il termine 36 3737 37 37

39 “nuovo” si riferisce probabilmente all’ampliamento della chiesa realizzato circa quindici anni prima su iniziativa del parroco Ezechiele Tedoldi che aveva retto la parrocchia dal 1815 al 1863. Nella sagrestia della chiesa è presente tutt’oggi una lapide che commemora il sacerdote, nella quale si legge: “per le cure di lui in breve fu ampliato e abbellito”, dove il termine “lui” si riferisce al tempio, cioè la chiesa. L’ampliamento potrebbe essere legato a due elementi: il prolungamento della parte anteriore, per realizzare una seconda cupola (oltre a quella già esistente); i bracci laterali, che di fatto presentano strutture fuori stile rispetto al resto della cattedrale. Dato che nell’epigrafe citata i lavori hanno una durata troppo breve per la prima ipotesi, è logico pensare che l’ampliamento, indicato dal parroco Tedoldi, sia associato ai bracci e non alla seconda cupola. L’abbellimento si riferisce invece nel rivestimento in lacunari, con rosettoni in stucco, che è stato realizzato nell’imbottire degli arconi e nell’intradosso delle cupole. La realizzazione pittorica delle figure nei pennacchi, che rappresentano i quattro evangelisti maggiori, è da attribuire al cremonese Giuseppe Tomè. L’interno della chiesa ha uno stile neoclassico mentre la facciata esterna presenta un impianto architettonico meno chiaro a causa della presenza di ornamenti che iniziano proprio con l’incorniciatura del finestrone centrale. La chiesa offre anche altri elementi artistici di notevole interesse. All’interno sono presenti: alcuni altari di buona fattura settecentesca come quello di San Giuseppe; diverse tele d’autore e pezzi dell’originario arredamento neoclassico. Tra questi possiamo citare: alcune serie di candelieri in metallo sbalzato; un gruppo di bracciali porta ceri da muro in legno intagliato e argentato; buoni esemplari di reliquari raffigurativi, con mezzi busti di Vescovi in lamina di rame sbalzato e argentato. Tali reliquari fanno parte di un genere di arredamento per le occasioni solenni che fu particolarmente in uso

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“nuovo” si riferisce probabilmente all’ampliamento della chiesa nell’ottocento; essi avevano al centro del busto il loculo per la teca realizzato circa quindici anni prima su iniziativa del parroco delle reliquie. Fra i dipinti sono degni di attenzione: la pala Ezechiele Tedoldi che aveva retto la parrocchia dal 1815 al 1863. dell’altare maggiore di Bernardino Dehò, che raffigura la Madonna Nella sagrestia della chiesa è presente tutt’oggi una lapide che con i Santi Gervasio e Protasio; un transito di San Giuseppe opera di commemora il sacerdote, nella quale si legge: “per le cure di lui in Vincenzo Borroni (1770); un’annunciazione settecentesca di cui non breve fu ampliato e abbellito”, dove il termine “lui” si riferisce al si conosce l’autore. tempio, cioè la chiesa. L’ampliamento potrebbe essere legato a due  elementi: il prolungamento della parte anteriore, per realizzare una  seconda cupola (oltre a quella già esistente); i bracci laterali, che di  fatto presentano strutture fuori stile rispetto al resto della cattedrale.  Dato che nell’epigrafe citata i lavori hanno una durata troppo breve  per la prima ipotesi, è logico pensare che l’ampliamento, indicato dal  parroco Tedoldi, sia associato ai bracci e non alla seconda cupola.   L’abbellimento si riferisce invece nel rivestimento in lacunari, con  rosettoni in stucco, che è stato realizzato nell’imbottire degli arconi e  nell’intradosso delle cupole. La realizzazione pittorica delle figure  nei pennacchi, che rappresentano i quattro evangelisti maggiori, è da  attribuire al cremonese Giuseppe Tomè. L’interno della chiesa ha  uno stile neoclassico mentre la facciata esterna presenta un impianto  architettonico meno chiaro a causa della presenza di ornamenti che  iniziano proprio con l’incorniciatura del finestrone centrale. La  chiesa offre anche altri elementi artistici di notevole interesse.  All’interno sono presenti: alcuni altari di buona fattura settecentesca  come quello di San Giuseppe; diverse tele d’autore e pezzi  dell’originario arredamento neoclassico. Tra questi possiamo citare:  alcune serie di candelieri in metallo sbalzato; un gruppo di bracciali  porta ceri da muro in legno intagliato e argentato; buoni esemplari di  reliquari raffigurativi, con mezzi busti di Vescovi in lamina di rame  sbalzato e argentato. Tali reliquari fanno parte di un genere di  arredamento per le occasioni solenni che fu particolarmente in uso 39 38

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La chiesa di Pieve Delmona, essendo una pieve, era una delle poche in cui era possibile amministrare il battesimo. L’edificio attuale sorge poco lontano dal luogo in cui si trovava l’antica pieve e di cui ora rimane solo parte del campanile. Oggi la cattedrale moderna è una chiesa arcipretale dedicata ai santi Pietro e Paolo anche se il patrono del paese è San Lucio, protettore del bestiame. Presenta all’interno una navata centrale delimitata da arcate; in fondo, prima della balaustra, il transetto di destra porta alla “Grotta della Madonnina”. Si tratta di una perfetta imitazione, in scala ridotta, della grotta di Lourdes. Al suo interno si trova una statua acquistata proprio a Lourdes del parrocchiano Adelio Soana recatosi là in pellegrinaggio a piedi. All’interno inoltre troviamo un altare marmoreo intarsiato opera di G. Giudici (1769) e un dipinto di V. Bozzoli (1775). La chiesa è dotata inoltre di un campanile neogotico.

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La chiesa di Pieve Delmona, essendo una pieve, era una delle poche in cui era possibile amministrare il battesimo. L’edificio attuale sorge poco lontano dal luogo in cui si trovava l’antica pieve e di cui ora rimane solo parte del campanile. Oggi la cattedrale moderna è una chiesa arcipretale dedicata ai santi Pietro e Paolo anche se il patrono del paese è San Lucio, protettore del bestiame. Presenta all’interno una navata centrale delimitata da arcate; in fondo, prima della balaustra, il transetto di destra porta alla “Grotta della Madonnina”. Si tratta di una perfetta imitazione, in scala ridotta, della grotta di FOTO CHIESA DI PIEVE DELMONA Lourdes. Al suo interno si trova una statua acquistata proprio a Lourdes del parrocchiano Adelio Soana recatosi là in pellegrinaggio a piedi. All’interno inoltre troviamo un altare marmoreo intarsiato opera di G. Giudici (1769) e un dipinto di V. Bozzoli (1775). La chiesa è dotata inoltre di un campanile neogotico.

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43   È un bell’esempio di stile settecentesco: ha una sola navata, è alta, armonica, capace. La facciata è così costituita: due coppie di lesene ai lati del portale e della finestra soprastante; la parte superiore è formata da un fastigio con due pinnacoli laterali e croce centrale. L’interno presenta un’unica navata; l’altare maggiore, realizzato con marmi policromi di squisita fattura, è perfettamente intonato con le balaustre eucaristiche anch’esse in marmi policromi. L’ultima decorazione terminata nel 1939 è opera del pittore rivarolese Vezzoni il quale ha eseguito sulle pareti del presbiterio due delicati affreschi che raffigurano gli episodi biblici de “moltiplicazione dei pani” e “manna nel deserto”. Sulla volta della chiesa sono stati eseguiti quattro dipinti che rappresentano: l’ordinazione del diacono San Marino; il martirio di Santa Eurosia; il processo dei Santi Fermo e Rustico; la pia morte di San Rocco. Nei pennacchi delle volte laterali Vezzoni ha dipinto alcuni santi molto popolari come S. Giovanni Bosco e S. Teresina del Bambino. Pregevoli sono anche le vetrate istoriane realizzate da Giudici. Di notevole valore è l’icona in legno dorato nella quale è conservata una tela a olio che rappresenta il martirio di Santa Eurosia, inoltre di indubbio pregio artistico è il “ Cristo alla colonna” che è venerato in una nicchia di un altare laterale. In altre due cappelle sono esposte due tele che sono due lodevoli copie degli affreschi presenti nella chiesa di S. Margherita a Cremona, esse rappresentano: la presentazione di Gesù Bambino al tempio e la disputa di Cristo adolescente tra i dottori. L’ampliamento e la decorazione della chiesa furono terminate nel 1940, quando l’arcivescovo Monsignor Gazzani venne per la solenne inaugurazione. Nel 1944 avvenne la consacrazione ad opera dello stesso Mons. Gazzani.

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44   È un bell’esempio di stile settecentesco: ha una sola navata, è alta, armonica, capace. La facciata è così costituita: due coppie di lesene ai lati del portale e della finestra soprastante; la parte superiore è formata da un fastigio con due pinnacoli laterali e croce centrale. L’interno presenta un’unica navata; l’altare maggiore, realizzato con marmi policromi di squisita fattura, è perfettamente intonato con le balaustre eucaristiche anch’esse in marmi policromi. L’ultima decorazione terminata nel 1939 è opera del pittore rivarolese Vezzoni il quale ha eseguito sulle pareti del presbiterio due delicati affreschi che raffigurano gli episodi biblici de “moltiplicazione dei pani” e “manna nel deserto”. Sulla volta della chiesa sono stati eseguiti quattro dipinti che rappresentano: l’ordinazione del diacono FOTO CHIESA DI ARDOLE SAN MARINO San Marino; il martirio di Santa Eurosia; il processo dei Santi Fermo e Rustico; la pia morte di San Rocco. Nei pennacchi delle volte laterali Vezzoni ha dipinto alcuni santi molto popolari come S. Giovanni Bosco e S. Teresina del Bambino. Pregevoli sono anche le vetrate istoriane realizzate da Giudici. Di notevole valore è l’icona in legno dorato nella quale è conservata una tela a olio che rappresenta il martirio di Santa Eurosia, inoltre di indubbio pregio artistico è il “ Cristo alla colonna” che è venerato in una nicchia di un altare laterale. In altre due cappelle sono esposte due tele che sono due lodevoli copie degli affreschi presenti nella chiesa di S. Margherita a Cremona, esse rappresentano: la presentazione di Gesù Bambino al tempio e la disputa di Cristo adolescente tra i dottori. L’ampliamento e la decorazione della chiesa furono terminate nel 1940, quando l’arcivescovo Monsignor Gazzani venne per la solenne inaugurazione. Nel 1944 avvenne la consacrazione ad opera dello stesso Mons. Gazzani.

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45   L’edificio sorge decentrato lungo la Strada Statale n° 10. Risale agli inizi del XX secolo e presenta elementi architettonici caratteristici di stili differenti: il gotico nelle bifore, nella torricella pensile e nel portale; il neorinascimentale nella forma e nei contorni delle finestre; la tradizione ottocentesca nei muri a bugnato del piano terra. 

                    

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46     L’edificio sorge decentrato lungo la Strada Statale n° 10. Risale agli L’edificio, già presente nelle mappe catastali del settecento, si inizi del XX secolo e presenta elementi architettonici caratteristici di presenta oggi come una bella cascina a corte chiusa e a pianta stili differenti: il gotico nelle bifore, nella torricella pensile e nel quadrata. L’accesso è situato nel lato Sud ed è sormontato da una portale; il neorinascimentale nella forma e nei contorni delle finestre; torretta colombaia che richiama i motivi tipici di una struttura la tradizione ottocentesca nei muri a bugnato del piano terra. castellata. Una leggenda narra di una via sotterranea che conduceva  segretamente ad una località vicina.

    FOTO CASCINA BOLZONE                 

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47 

Costruita tra il 1863 e il 1924 era sede di un caseificio. Al suo interno si trovano, oltre alla casa padronale e alle tipiche strutture rurali (portici, case dei contadini, porcili e pollai) i vani in cui un tempo avevano le proprie “botteghe” il falegname e il maniscalco.                        

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49 I santi patroni I santi patroni Si riporta in questa sezione una breve cronistoria della vita dei santi patroniSi riporta delle in questa varie frazioni sezione cheuna compongonobreve cronistoria il comu dellane vitadi Gadesco dei santi patroniPieve Delmona. delle varie frazioni che compongono il comune di Gadesco Pieve Delmona.

  Furono martiri di epoca incerta, i loro corpi furono scoperti per divinaFurono ispirazione martiri di epoca da Sant’Ambrogio incerta, i loro nei corpi pressi furon o dell scopertia basilica per milanesedivina ispirazione dei SS. Felice da Sant’Ambrogioe Mabore. In seguito nei pressi furono dell solennementea basilica depostimilanese sotto dei l’altare SS. Felice di quella e Mabore. che ora In è seguitola basil ica furono di Sant’Ambrogio solennemente (adeposti lui dedicata sotto l’altare nel 379). di quellaL’unico che aneddoto ora è la interessbasilicaante di Sant’Ambrogio che li riguarda è(a illui racconto dedicata delnel ritrovamento379). L’unico deianeddoto loro corpi interess ad ante opera che dello li riguarda stesso Sant’Ambrogioè il racconto del nell’epistola ritrovamento ad dei Macellinam. loro corpi ad Sant’Amb opera dellorogio stesso fu Sant’Ambrogiosepolto a sua volta nell’epistola insieme ai due ad santi Macellinam. il cui cul to Sant’Amb popolarissimorogio nel fu Medioevosepolto a sua è volta tutt’ora insieme vivo ai nella due santi diocesi il cui di cul Milano.to popolarissimo Secondo nel la leggendaMedioevo Gervasio è tutt’ora e Protasio vivo nellaerano diocesidue gemelli, di Milano. figli dei SSantiecondo Vitale la eleggenda Valeria Gervasioe la loro morte e Protasio risalirebbe erano dueintorno gemelli, all’anno figli 270. dei Santi Vitale e Valeria e la loro morte risalirebbe intorno all’anno 270.

  Secondo la leggenda nacque tra il 1100 e 1200 in un villaggio presso Secondoil lago di la Como leggenda poco nacque lontano tra dal il 1100confine e 1200 svizzero. in un villaggioLavorava presso come guardianoil lago di Como di mandrie poco lontano e casaro dal ma confine venne svizzero. licenziato Lavorava poiché rubava come paneguardiano e formaggio di mandrie per e darlo casaro ai ma poveri. venne Dopo licenziato aver las poichéciato rubava il suo lavoropane e le formaggio cose iniziarono per darlo a peggiorare ai poveri. per Dopo il vecc averhio laspadroneciato il tanto suo chelavoro egli le diede cose lainiziarono colpa a San a peggiorare Lucio per perquanto il veccstavahio accadendo. padrone tantoCosì che egli diede la colpa a San Lucio per quanto stava accadendo. Così 48 48 50

I santi patroni lo uccise. La devozione a San Lucio fu introdotta verso il 1736 da un I santi patroni locerto uccise. Francesco La devozione Achè provenientea San Lucio dalfu introdotta paese natale verso del il 1736 santo. da Egli un Si riporta in questa sezione una breve cronistoria della vita dei santi certofece costruire Francesco la Achècascina proveniente Guzzafame dal e su paese un pilastr nataleo dfeceel santo. dipingere Egli patroniSi riporta delle in questa varie frazioni sezione cheuna compongonobreve cronistoria il comu dellane vitadi Gadesco dei santi l’immaginefece costruire del la santo.cascina Dieci Guzzafame anni dopo e su scoppiòun pilastr un’epo feceidemia dipingere che patroniPieve Delmona. delle varie frazioni che compongono il comune di Gadesco causòl’immagine la morte del santo. del bestiame, Dieci anni allora dopo i scoppiò contadini un’ep invidemiaocarono che la Pieve Delmona. protezionecausò la morte di san del Lucio bestiame, e l’epidemia allora scomparve. i contadini Si inv diceocarono che per la miracoloprotezione il di santo san feceLucio scaturire e l’epidemia una sorgente scomparve. di ac Siqua dice che che esiste per  tutt’oramiracolo nella il santo cascina fece Guzzafame. scaturire una Il miracolo sorgente creò di ac contrastiqua che traesiste le  parrocchietutt’ora nella confinanti, cascina Vescovato Guzzafame. e Pieve Il miracolo Delmona, creò p erchécontrasti entrambe tra le Furono martiri di epoca incerta, i loro corpi furono scoperti per rivendicavanoparrocchie confinanti, il luogo Vescovato del suddetto e Pieve miracolo. Delmona, Infin perchée la fontanellaentrambe divinaFurono ispirazione martiri di epoca da Sant’Ambrogio incerta, i loro nei corpi pressi furon o dell scopertia basilica per vennerivendicavano assegnata il luogo a Pieve del suddetto Delmona miracolo. e fu eretta Infin e una la fontanella cappella. milanesedivina ispirazione dei SS. Felice da Sant’Ambrogioe Mabore. In seguito nei pressi furono dell solennementea basilica L’immaginevenne assegnata del santo a Pievevenne Delmonastaccata dal e pilastro fu eretta e trasportata una cap pella.nella depostimilanese sotto dei l’altare SS. Felice di quella e Mabore. che ora In è seguitola basil ica furono di Sant’Ambrogio solennemente L’immaginechiesa parrocchiale. del santo Ogni venne anno staccata il 12 dal Luglio pilastro si e celetrasportatabra il santonella (adeposti lui dedicata sotto l’altare nel 379). di quellaL’unico che aneddoto ora è la interessbasilicaante di Sant’Ambrogio che li riguarda patronochiesa parrocchiale.del paese. Inoltre Ogni nella anno chiesa il 12 di Luglio Pieve De si lmona celebra è presente il santo è(a illui racconto dedicata delnel ritrovamento379). L’unico deianeddoto loro corpi interess ad ante opera che dello li riguarda stesso unapatrono statua del ligneapaese. diInoltre pregevole nella chiesa fattura di che Pieve riproduc Delmonae appunto è presente San Sant’Ambrogioè il racconto del nell’epistola ritrovamento ad dei Macellinam. loro corpi ad Sant’Amb opera dellorogio stesso fu Lucio.una statua lignea di pregevole fattura che riproduce appunto San sepoltoSant’Ambrogio a sua volta nell’epistola insieme ai due ad santi Macellinam. il cui cul to Sant’Amb popolarissimorogio nel fu Lucio. Medioevosepolto a sua è volta tutt’ora insieme vivo ai nella due santi diocesi il cui di cul Milano.to popolarissimo Secondo nel la leggendaMedioevo Gervasio è tutt’ora e Protasio vivo nellaerano diocesidue gemelli, di Milano. figli dei SSantiecondo Vitale la  eleggenda Valeria Gervasioe la loro morte e Protasio risalirebbe erano dueintorno gemelli, all’anno figli 270. dei Santi Vitale  e Valeria e la loro morte risalirebbe intorno all’anno 270. Il diacono dalmata San Marino era già venerato nel V secolo sul Ilmonte diacono Titano dalmata presso San Rimini Marino in era un già monastero venerato la nel cui V c secolohiesa erasul  montededicata Titano a San presso Pietro. Rimini Secondo in laun leggenda monastero San la Mari cui no chiesa era era un  cristianodedicata dalmataa San Pietro. venuto Secondo in Italia lanel leggenda 257 insieme San all’amico Marino era Leone un Secondo la leggenda nacque tra il 1100 e 1200 in un villaggio presso percristiano lavorare dalmata alla ricostruzionevenuto in Italia delle nel mura 257 insieme di Rimin all’amicoi per ordine Leone di ilSecondo lago di la Como leggenda poco nacque lontano tra dal il 1100confine e 1200 svizzero. in un villaggioLavorava presso come perDiocleziano. lavorare alla San ricostruzione Marino è, fin delle dalla mura fondazione, di Rimin ili per patrono ordine della di guardianoil lago di Como di mandrie poco lontano e casaro dal ma confine venne svizzero. licenziato Lavorava poiché rubava come minuscolaDiocleziano. omonima San Marino Repubblica è, fin dalla (creata fondazione, dai muratori il patrono e dagli della paneguardiano e formaggio di mandrie per e darlo casaro ai ma poveri. venne Dopo licenziato aver las poichéciato rubava il suo scalpelliniminuscola che omonima lavoravano Repubblica a Rimini) (creatache sorge daisul monte muratori Titano. e dagliUna lavoropane e le formaggio cose iniziarono per darlo a peggiorare ai poveri. per Dopo il vecc averhio laspadroneciato il tanto suo voltascalpellini terminate che lavoravano le mura di aRimini, Rimini) San che Marino sorge sul vi monterimase Titano.per altri Una 13 chelavoro egli le diede cose lainiziarono colpa a San a peggiorare Lucio per perquanto il veccstavahio accadendo. padrone tantoCosì annivolta perterminate predicare le murala religione di Rimini, cristiana. San Marino Dopo unvi riannomase di per solitudine altri 13 che egli diede la colpa a San Lucio per quanto stava accadendo. Così anni per predicare la religione cristiana. Dopo un anno di solitudine 48 49 48 49

51 trascorso in una grotta sul monte Titano, il suo rifugio venne scoperto così egli abbandono quel luogo per ritirarsi in cima al monte dove costruì una celletta e una chiesa che dedicò a San Pietro. Ordinato diacono a Rimini, ritornò nella sua celletta dove morì in pace e in seguito fu sepolto nella chiesa di San Pietro. La liturgia lo commemora il 3 Settembre. Nella chiesa parrocchiale, nell’abside, è presente una pala, di buona fattura, che raffigura il santo diacono in atteggiamento di preghiera. trascorso in una grotta sul monte Titano, il suo rifugio venne scoperto così egli abbandono quel luogo per ritirarsi in cima al monte Festedove costruìe manifestazioni una celletta Folcloristiche e una chiesa che dedicò a San Pietro. Ordinato diacono a Rimini, ritornò nella sua celletta dove morì in pace e in seguito fu sepolto nella chiesa di San Pietro. La liturgia lo commemora il 3 Settembre. Nella chiesa parrocchiale → funzioni, nell’abside, religiose in è presenteparrocchia una pala, dicon buona pesca fattura, di beneficienza che raffigura o mercatino il santo diacono in atteggiamento di preghiera.    Feste e manifestazioni Folcloristiche     → processione (nella foto è rappresentata quella del 1912) e appuntamento → funzioni gastr religioseonomico in parrocchiain oratorio con pesca di beneficienza o mercatino

  

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trascorso in una grotta sul monte Titano, il suo rifugio venne scoperto così egli abbandono quel luogo per ritirarsi in cima al monte dove costruì una celletta e una chiesa che dedicò a San Pietro. Ordinato diacono a Rimini, ritornò nella sua celletta dove morì in pace e in seguito fu sepolto nella chiesa di San Pietro. La liturgia lo commemora il 3 Settembre. Nella chiesa parrocchiale, nell’abside, è presente una pala, di buona fattura, che raffigura il santo diacono in atteggiamento di preghiera. trascorso in una grotta sul monte Titano, il suo rifugio venne scoperto così egli abbandono quel luogo per ritirarsi in cima al monte Festedove costruìe manifestazioni una celletta Folcloristiche e una chiesa che dedicò a San Pietro. Ordinato diacono a Rimini, ritornò nella sua celletta dove morì in pace e in seguito fu sepolto nella chiesa di San Pietro. La liturgia lo commemora il 3 Settembre. Nella chiesa parrocchiale → funzioni, nell’abside, religiose in è presenteparrocchia una pala, dicon buona pesca fattura, di beneficienza che raffigura o mercatino il santo diacono in atteggiamento di preghiera.   Pieve Delmona, 1912 - Processione di S. Lucio  Feste e manifestazioni Folcloristiche     → processione (nella foto è   rappresentata quella del 1912) e appuntamento → funzioni gastr religioseonomico in  → processione della Madonna della cintura parrocchiain oratorio con pesca di beneficienza o mercatino              → processione (nella foto è  rappresentata quella del 1912) e appuntamento gastronomico in oratorio 50

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I personaggi illustri

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Giovanni Lonati fu un uomo illustre per S. Marino. Nacque a Cremona il 5.11.1852 e morì nella città natale il giorno l.10.1920. Rimase orfano di padre a dieci anni. Conseguita a dodici anni la licenza tecnica, entrò come apprendista in una tipografia cittadina nelle quale ebbe modo di ampliare la sua cultura. A vent’anni smise di fare l’operaio e iniziò la sua carriera di maestro nel paese di Ardole San Marino, dove trascorse quasi tutta la sua vita.

Fece dell’insegnamento la sua missione, fu un educatore nel più alto senso della parola, infondendo nei suoi scolari quella concezione della vita che fa accettare con serenità qualunque prova, qualunque sacrificio per la famiglia e per la Patria.

Fu scelto dai colleghi insegnanti per presiedere l’Associazione Magistrale “Ferrante Aporti” portando con se anche in tale incarico la sua bontà d’animo e la sua forte convinzione nella nobiltà della funzione dell’insegnante.

Collaborò a diversi giornali cittadini, nel suo tempo libero scrisse alcune poesie molto popolari in dialetto cremonese e altre in italiano.

Tutte le sue poesie sono state raccolte in un libro chiamato: Gazaboi. Si riporta l’iscrizione della lapide posta sulla facciata delle Scuole Elementari di San Marino.

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54 I personaggi illustri L'oggetto di questa lapide è Giovanni Lonati, poeta dialettale cremonese L'oggettoL'oggetto di di questa questa lapide lapide è Giovanni è Giovanni Lonati, Lonati, poeta poeta dialettale dialettale cremonese cremonese  N. 5 11  1852 M. 1101920 N. 5 11  1852 M. 1101920 N. 5 11  1852 M. 1101920 PER PIÙ DI NOVE LUSTRI IN QUESTE SCUOLE, COLL’ARGUTA Giovanni Lonati fu un uomo illustre per S. Marino. PER PIÙ DI NOVE LUSTRI IN QUESTE SCUOLE, COLL’ARGUTA PAROLA, Nacque a Cremona il 5.11.1852 e morì nella città natale il giorno PER PIÙ DI NOVE LUSTRIPAROLA, IN QUESTE SCUOLE, COLL’ARGUTA CONCON GLI GLI SCRITTI, SCRITTI, COLL’ESEMPIOPAROLA, EDUCÒ EDUCÒ I FIGLI I FIGLI DEL DELPOPOLO POP OLO l.10.1920. CONALL’AMOREALL’AMORE GLI SCRITTI, SCAMBIEVOLE,SCAMBIEVOLE, COLL’ESEMPIO AL AL LAVORO, LAVORO,EDUCÒ ALL’ONESTA’, I FIGLI ALL’ONESTA’, DEL POP OLO Rimase orfano di padre a dieci anni. Conseguita a dodici anni la ALL’AMORE SCAMBIEVOLE,AL CULTOCULTO DELLA DELLA AL PATRIA. PATRIA.LAVORO, ALL’ONESTA’, I DISCEPOLI,I DISCEPOLI, GLIGLI AMICIAMICI E E COLLEGHI COLLEGHI PER PER ESTERNARE ESTERNARE LA LA licenza tecnica, entrò come apprendista in una tipografia cittadina AL CULTOMEMORIA DELLA PATRIA. I DISCEPOLI, GLI AMICIMEMORIA E COLLEGHI PER ESTERNARE LA nelle quale ebbe modo di ampliare la sua cultura. A vent’anni smise EDED A A SIGNIFICAZIONESIGNIFICAZIONE E RICONOSCIMENTOE RICONOSCIMENTO DELL’ALTA FUNZIONEMEMORIA SOCIALE DELLA DELL’ALTA FUNZIONE SOCIALE DELLA di fare l’operaio e iniziò la sua carriera di maestro nel paese di ED A SIGNIFICAZIONESCUOLA PRIMARIA. E RICONOSCIMENTO Ardole San Marino, dove trascorse quasi tutta la sua vita. DELL’ALTASCUOLA FUNZIONE PRIMARIA. SOCIALE DELLA

SCUOLA PRIMARIA.  Fece dell’insegnamento la sua missione, fu un educatore nel più alto  senso della parola, infondendo nei suoi scolari quella concezione Nato a Cappella de Picenardi ( non si dispone della data di nascita ), della vita che fa accettare con serenità qualunque prova, qualunque Natomorto a Cappella a Pieve Delmona de Picenardi il giorno ( 05.03.1887.non si dispone della data di nascita ), sacrificio per la famiglia e per la Patria. mortoSiNato riporta a aPieve Cappella l’epigrafe Delmona de presente Picenardi il giorno nel cimitero( non05.03.1887. si storico dispone di Pievedella Delmona.data di nascita ), Si riporta l’epigrafe presente nel cimitero storico di Pieve Delmona. morto a Pieve Delmona il giorno 05.03.1887. Fu scelto dai colleghi insegnanti per presiedere l’Associazione A TINELLI GIUSEPPE Si riporta l’epigrafe presente nel cimitero storico di Pieve Delmona. Magistrale “Ferrante Aporti” portando con se anche in tale incarico A TINELLI GIUSEPPE la sua bontà d’animo e la sua forte convinzione nella nobiltà della PER MEZZO SECOLO QUI IN PAESE AMOROSO INTELLIGENTE A TINELLI GIUSEPPE MAESTRO POI TRE ANNI A CAPRERA EDUCATORE funzione dell’insegnante. DELL’INFANZIA DI CLELIA E MANLIO GARIBALDI AL PER MEZZO SECOLO QUI IN PAESE AMOROSO INTELLIGENTE BENEMERITO CITTADINO MANCATO DI 86 ANNI IL 5 MARZO MAESTRO POI TRE ANNI A CAPRERA EDUCATORE Collaborò a diversi giornali cittadini, nel suo tempo libero scrisse 1887PER MEZZO SECOLO QUI IN PAESE AMOROSO INTELLIGENTE DELL’INFANZIA MAESTRO POI DI TRE CLELIA ANNI E A MANLIO CAPRERA GARIBALDI EDUCATORE AL alcune poesie molto popolari in dialetto cremonese e altre in italiano. BENEMERITO IL MUNICIPALE CITTADINO CONSIGLIO MANCATODI PIEVE DELMONA DI 86 ANNI IL 5 MARZO DELL’INFANZIA DI CLELIA E MANLIO GARIBALDI AL 1887 BENEMERITO CITTADINO MANCATO DI 86 ANNI IL 5 MARZO QUESTA MEMORIA DEDICAVA Tutte le sue poesie sono state raccolte in un libro chiamato: Gazaboi. 1887 IL MUNICIPALE CONSIGLIO DI PIEVE DELMONA Si riporta l’iscrizione della lapide posta sulla facciata delle Scuole IL MUNICIPALE CONSIGLIO DI PIEVE DELMONA Elementari di San Marino. QUESTA MEMORIA DEDICAVA 53

QUESTA MEMORIA DEDICAVA

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

Alfredo Pestoni nacque a Gadesco Pieve Delmona il 12.02.1897 da famiglia povera. Dopo avere frequentato alcune classi della scuola elementare, fu indirizzato al lavoro di muratore a Cremona. La passione per il disegno lo portò in seguito a continuare gli studi conseguendo il diploma e la laurea. Venne poi chiamato all’insegnamento scolastico del disegno in alcune scuole superiori, ciò sino al collocamento a riposo. Parallelamente, diede seguito alla sua passione per la pittura, realizzando moltissimi quadri con tecniche riproduttive di grande efficacia, ottenendo apprezzamenti di critica e stampa. Di particolare rilievo ed interesse furono gli interni del Duomo di Cremona e di altre Chiese, del Palazzo Comunale ecc., il tutto tradotto in mostre che riscossero grande successo. Godeva dell’amicizia di illustri cittadini con i quali si intratteneva spaziando sui più diversi argomenti scolastici e civili grazie alle sue doti oratorie e alla sua cultura. Con l’avanzare dell’età ritenne opportuno proporre al Comune di Gadesco, cui fu sempre legato da affetto, un premio della “bontà” da assegnare alla fine dell’anno scolastico a due bambini considerati i “più buoni” dai rispettivi insegnanti. La proposta fu posta in essere nel mese di Giugno di ciascun anno, dal Sindaco in carica, con l’assegnazione dei premi. Ne nacque, pertanto, una manifestazione di alto livello, apprezzata da scolari e genitori e sottolineata dalla stampa cittadina. Morì a Cremona il giorno 03.09.1982.

Ancora oggi ogni anno a Giugno vengono assegnati, rispettivamente al bambino e alla bambina più meritevoli, il premio bontà “Alfredo Pestoni” e il premio bontà “Franca Dall’Acqua Pestoni” (moglie di Alfredo). 54

56 Riportiamo di seguito la lettera con cui il professor Pestoni dichiara  alRiportiamo Comune ladi suaseguito volontà la lettera di donarecon cui ilun profess lascitoor Pestonidi 2 milioni dichiara di lire per al Comune la sua volontà di donare un lascito di 2 milioni di lire per Alfredo Pestoni nacque a Gadesco Pieve Delmona il 12.02.1897 da onorareonorare la la morte della della moglie moglie e da e destinare da destinare alla r ealizzazione alla realizzazione del del famiglia povera. Dopo avere frequentato alcune classi della scuola premiopremio bontà. bontà. elementare, fu indirizzato al lavoro di muratore a Cremona. La passione per il disegno lo portò in seguito a continuare gli studi conseguendo il diploma e la laurea. Venne poi chiamato all’insegnamento scolastico del disegno in alcune scuole superiori, ciò sino al collocamento a riposo. Parallelamente, diede seguito alla sua passione per la pittura, realizzando moltissimi quadri con tecniche riproduttive di grande efficacia, ottenendo apprezzamenti di critica e stampa. Di particolare rilievo ed interesse furono gli interni del Duomo di Cremona e di altre Chiese, del Palazzo Comunale ecc., il tutto tradotto in mostre che riscossero grande successo. Godeva dell’amicizia di illustri cittadini con i quali si intratteneva spaziando sui più diversi argomenti scolastici e civili grazie alle sue doti oratorie e alla sua cultura. Con l’avanzare dell’età ritenne opportuno proporre al Comune di Gadesco, cui fu sempre legato da affetto, un premio della “bontà” da assegnare alla fine dell’anno scolastico a due bambini considerati i “più buoni” dai rispettivi insegnanti. La proposta fu posta in essere nel mese di Giugno di ciascun anno, dal Sindaco in carica, con l’assegnazione dei premi. Ne nacque, pertanto, una manifestazione di alto livello, apprezzata da scolari e genitori e sottolineata dalla stampa cittadina. Morì a Cremona il giorno 03.09.1982.   Ancora oggi ogni anno a Giugno vengono assegnati, rispettivamente  al bambino e alla bambina più meritevoli, il premio bontà “Alfredo   Pestoni” e il premio bontà “Franca Dall’Acqua Pestoni” (moglie di  Alfredo).  54 55   57   

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

Filippo Ivaldi nacque a Cortiglione d’Asti il 22/12/1921. Poco più che ventenne partecipò alla Resistenza e in quel periodo si avvicinò al Partito Comunista tanto che dal luglio del’45 un suo ex compagno di lotta partigiana, Davide Lajolo, lo chiamò a lavorare nella redazione de L’Unità di Torino dove collaborò con il capo cronista Paolo Spriano. In quel periodo Ivaldi frequentò moltissimi intellettuali, alcuni della cerchia comunista torinese, altri che provenivano da fuori Torino e si fermavano in città per un po'. Questo fu per Ivaldi un periodo di grande arricchimento intellettuale. Tre anni dopo essere entrato nel giornalismo, nel dicembre del’48 divenne professionista de l'Unità e fu nominato inviato speciale in Italia e all’estero per le 4 edizioni nazionali che allora erano a Torino, Milano, Genova e Roma. A l’Unità di Torino Ivaldi rimase per 11 anni e fu tra i "numeri uno" del quotidiano comunista tanto che nel 1951 gli venne assegnato il Premio Saint Vincent del giornalismo. Nel 1956 lasciò il giornale ed il partito per motivi, dirà poi in seguito, non di natura politica. Negli anni della guerra fredda la sua condizione di ex giornalista comunista e funzionario del partito lo costrinse a rimanere sei mesi disoccupato. Poi, stretto dal bisogno, nel settembre del 1956 accettò di lavorare alla Gazzetta del Popolo come inviato speciale ma appena dopo un anno accolse l’invito di Adriano Olivetti ad entrare nel Movimento di Comunità come redattore del periodico “La via del Piemonte”. Nel 1968 venne incaricato, ad Ivrea, di occuparsi del periodico sindacale CBIB Autonomia Aziendale e nel gennaio del 1963 ne divenne direttore assumendo anche un altro importantissimo compito, quello di sostituire lo storico saggista Prof. Aldo Garosci, dimissionario, in qualità di editorialista fisso de La Sentinella del Canavese, un giornale nato per dare vita al territorio piemontese dove Ivaldi aveva 56

58  abitato e dove aveva conservato le sue radici. In quel periodo Ivaldi aveva 42 anni e per lui ebbe inizio un’altra intensa stagione di Filippo Ivaldi nacque a Cortiglione d’Asti il 22/12/1921. Poco più impegno politico e professionale. Nel frattempo iniziò anche a che ventenne partecipò alla Resistenza e in quel periodo si avvicinò scrivere libri. Nel 1978 uscì “Gente di collina” e nel 1980 “Il Mondo al Partito Comunista tanto che dal luglio del’45 un suo ex compagno in un paese”. Collaborò inoltre a parecchi giornali nazionali: Stampa di lotta partigiana, Davide Lajolo, lo chiamò a lavorare nella Sera di Torino, Il Giorno e Il Sole 24 ore di Milano, Il Resto del redazione de L’Unità di Torino dove collaborò con il capo cronista Carlino di Bologna, La Nazione di Firenze, La Voce della Paolo Spriano. In quel periodo Ivaldi frequentò moltissimi Repubblica di Roma, il mensile torinese L'Economico e l’AGP intellettuali, alcuni della cerchia comunista torinese, altri che (Agenzia Giornalistica Piemontese). Tra il 1976 e il 1977 diresse il provenivano da fuori Torino e si fermavano in città per un po'. periodico CEEP / Notizie, un centro di studi di politica economica Questo fu per Ivaldi un periodo di grande arricchimento intellettuale. fondato da Giorgio La Malfa. Nel 1973 gli venne assegnato il premio Tre anni dopo essere entrato nel giornalismo, nel dicembre del’48 “Valle dell’Orco” e nel 1989, per i suoi 40 anni di iscrizione all’Albo divenne professionista de l'Unità e fu nominato inviato speciale in dei Giornalisti professionisti, l’Associazione Stampa Subalpina gli Italia e all’estero per le 4 edizioni nazionali che allora erano a conferì la targa “Una vita per il giornalismo”. Nel 1992, dopo una Torino, Milano, Genova e Roma. A l’Unità di Torino Ivaldi rimase vita spesa in una brillante carriera giornalistica, si ritirò a San per 11 anni e fu tra i "numeri uno" del quotidiano comunista tanto Marino, una frazione del Comune di Gadesco Pieve Delmona (Cr), che nel 1951 gli venne assegnato il Premio Saint Vincent del paese della moglie Alba Arisi. Dopo un periodo di malattia, si spense giornalismo. Nel 1956 lasciò il giornale ed il partito per motivi, dirà il 27 gennaio 1994, all’età di 72 anni, proprio nella sua casa di San poi in seguito, non di natura politica. Negli anni della guerra fredda Marino. Coloro che collaborarono con Filippo Ivaldi ne descrissero la sua condizione di ex giornalista comunista e funzionario del la sua grandissima professionalità, la sua assoluta precisione nel partito lo costrinse a rimanere sei mesi disoccupato. Poi, stretto dal racconto di avvenimenti e fatti, pur permeandolo di un senso di bisogno, nel settembre del 1956 accettò di lavorare alla Gazzetta del comprensione e partecipazione. Si diceva di lui che scriveva di getto, Popolo come inviato speciale ma appena dopo un anno accolse con una calligrafia larga e puntuta, il suo articolo era sempre l’invito di Adriano Olivetti ad entrare nel Movimento di Comunità completo e preciso, composto da frasi facili, immediate e come redattore del periodico “La via del Piemonte”. Nel 1968 venne comprensibili a qualsiasi lettore. Dai suoi numerosi scritti scaturisce incaricato, ad Ivrea, di occuparsi del periodico sindacale CBIB l’immagine di una persona dotata di una straordinaria carica di Autonomia Aziendale e nel gennaio del 1963 ne divenne direttore intelligenza, cultura e umanità. Filippo Ivaldi rimane per tutti un assumendo anche un altro importantissimo compito, quello di esempio eccellente di passione giornalistica e civile. sostituire lo storico saggista Prof. Aldo Garosci, dimissionario, in Nel nostro Comune ogni due anni si svolge un concorso letterario per qualità di editorialista fisso de La Sentinella del Canavese, un opere inedite intitolato a Filippo Ivaldi (si veda a tal proposito il giornale nato per dare vita al territorio piemontese dove Ivaldi aveva capitolo dedicato alla Biblioteca) 56 57

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Nato a Torre Picenardi il 9.11.1905, morto a Gadesco il 26.4.1945; Brigata Matteotti 

Partigiano e medico condotto comunale, venne ferito a morte durante Nato a Torre Picenardi il 9.11.1905, morto a Gadesco il 26.4.1945; una missione di soccorso medico a Gadesco, in cui aveva Brigata Matteotti coraggiosamente prestato, d’accordo col CLN, delle cure ad un prigioniero nemico in una situazione di grave pericolo (Fronte Partigiano e medico condotto comunale, venne ferito a morte durante Democratico 29.4 e 27.5.1945). una missione di soccorso medico a Gadesco, in cui aveva coraggiosamente prestato, d’accordo col CLN, delle cure ad un  prigioniero nemico in una situazione di grave pericolo (Fronte

DemocraticoNato a Cremona 29.4 e il27.5.1945). 10.2.1927, morto a Gadesco il 26.4.1945; Brigata Matteotti 

“Nel giorno della Liberazione, essendovi partecipe, veniva Nato a Cremona il 10.2.1927, morto a Gadesco il 26.4.1945; assassinato dal Piombo nemico lo studente liceale diciasettenne Brigata Matteotti Stefano Zanini di Pieve Delmona, figlio del dott. Roberto Zanini"

(Fronte Democratico 29 aprile e 4 maggio 1945). “Nel giorno della Liberazione, essendovi partecipe, veniva assassinato dal Piombo nemico lo studente liceale diciasettenne Mario Coppetti ne ricorda le circostanze, da notizie avute di prima Stefano Zanini di Pieve Delmona, figlio del dott. Roberto Zanini" mano: “armato, con altri, Zanini era nascosto appostato in un (Fronte Democratico 29 aprile e 4 maggio 1945). campo di mais per il passaggio di truppe tedesche. Uscito inavvertitamente allo scoperto era sorpreso da militari tedeschi che Mario Coppetti ne ricorda le circostanze, da notizie avute di prima stavano sopraggiungendo e che gli sparavano immediatamente”. mano: “armato, con altri, Zanini era nascosto appostato in un Guarneri e Zanini sono citati quali caduti socialisti nella zona di campo di mais per il passaggio di truppe tedesche. Uscito Gadesco nei giorni della Liberazione su Il socialismo di Patecchio. inavvertitamente allo scoperto era sorpreso da militari tedeschi che stavano sopraggiungendo e che gli sparavano immediatamente”. Guarneri e Zanini sono citati quali caduti socialisti nella zona di Gadesco nei giorni della Liberazione su Il socialismo di Patecchio. 58

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 In via Martiri della libertà a Pieve Delmona si trova un cippo sormontato da croce di marmo e lapide con epigrafe: “Guarneri Nato a Torre Picenardi il 9.11.1905, morto a Gadesco il 26.4.1945; dr. Guido / Zanini Stefano / Caduti per la Libertà / 26 aprile 1945”. In via Martiri della libertà a Pieve Delmona si trova un cippo Brigata Matteotti Si riporta di seguito un comunicato del sindaco dell’epoca con  sormontato da croce di marmo e lapide con epigrafe: “Guarneri il quale annuncia alla popolazione la commemorazione di Partigiano e medico condotto comunale, venne ferito a morte durante dr. Guido / Zanini Stefano / Caduti per la Libertà / 26 aprile 1945”. Nato a Torre Picenardi il 9.11.1905, morto a Gadesco il 26.4.1945; Guarneri e Zanini: una missione di soccorso medico a Gadesco, in cui aveva Si riporta di seguito un comunicato del sindaco dell’epoca con Brigata Matteotti coraggiosamente prestato, d’accordo col CLN, delle cure ad un il quale annuncia alla popolazione la commemorazione di prigioniero nemico in una situazione di grave pericolo (Fronte Guarneri e Zanini: Partigiano e medico condotto comunale, venne ferito a morte durante COMUNE DI Democratico 29.4 e 27.5.1945). una missione di soccorso medico a Gadesco, in cui aveva coraggiosamente prestato, d’accordo col CLN, delle cure ad un GadescoCOMUNE – Pieve DI Delmona  prigioniero nemico in una situazione di grave pericolo (Fronte

NatoDemocratico a Cremona 29.4 e il27.5.1945). 10.2.1927, morto a Gadesco il 26.4.1945; Gadesco –Il PieveSindaco Delmona

Brigata Matteotti  avverte la popolazione Il che Sindaco ad iniziativa di un gruppo di

“Nel giorno della Liberazione, essendovi partecipe, veniva Nato a Cremona il 10.2.1927, morto a Gadesco il 26.4.1945; Partigiani il giorno 4 Novembre, in Pieve Delmona, sul luogo assassinato dal Piombo nemico lo studente liceale diciasettenne Brigata Matteotti stessoavverte del la sacrificio, popolazione verrà che posta ad una iniziativa croce dia rico un rdo grup deipo caduti di Stefano Zanini di Pieve Delmona, figlio del dott. Roberto Zanini" perPartigiani la libertà il giorno GUARNERI 4 Novembre, in dottor Pieve GUIDODelmona, esul ZANINIluogo (Fronte Democratico 29 aprile e 4 maggio 1945). “Nel giorno della Liberazione, essendovi partecipe, veniva STEFANO.stesso del sacrificio, verrà posta una croce a ricordo dei caduti assassinato dal Piombo nemico lo studente liceale diciasettenne Alleper ore la libertà9 nella Chiesa GUARNERI Arcipretale dottor verrà GUIDO celebrato e ZANINIl’Ufficio a Mario Coppetti ne ricorda le circostanze, da notizie avute di prima Stefano Zanini di Pieve Delmona, figlio del dott. Roberto Zanini" suffragioSTEFANO. dei caduti e alle ore 10 si svolgerà la cerimonia di mano: “armato, con altri, Zanini era nascosto appostato in un (Fronte Democratico 29 aprile e 4 maggio 1945). Alle ore 9 nella Chiesa Arcipretale verrà celebrato l’Ufficio a campo di mais per il passaggio di truppe tedesche. Uscito commemorazione. inavvertitamente allo scoperto era sorpreso da militari tedeschi che Tuttasuffragio la popolazione dei caduti e è alle invitata ore 10 ad si intervenire svolgerà la onde cerimonia dimostrare di Mario Coppetti ne ricorda le circostanze, da notizie avute di prima stavano sopraggiungendo e che gli sparavano immediatamente”. lacommemorazione. propria riconoscenza a chi ha sacrificato la vita per la mano: “armato, con altri, Zanini era nascosto appostato in un Guarneri e Zanini sono citati quali caduti socialisti nella zona di liberazioneTutta la popolazione della Patria. è invitata ad intervenire onde dimostrare campo di mais per il passaggio di truppe tedesche. Uscito Gadesco nei giorni della Liberazione su Il socialismo di Patecchio. la propria riconoscenza a chi ha sacrificato la vita per la inavvertitamente allo scoperto era sorpreso da militari tedeschi che Gadesco Pieve Delmona, li 31 Ottobre 1946. liberazione della Patria. stavano sopraggiungendo e che gli sparavano immediatamente”. Gadesco Pieve Delmona, li 31 Ottobre 1946. Guarneri e Zanini sono citati quali caduti socialisti nella zona di Gadesco nei giorni della Liberazione su Il socialismo di Patecchio. 58 59

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Si ricordano inoltre Remo Dadda, Tersillo Volta, Giovanni Savaresi e Paolo Ferrari anch’essi caduti durante la seconda guerra mondiale e ai quali sono intitolate alcune vie nelle frazioni di San Pietro (Dadda e Volta), San Marino (Savaresi) e Due Ponti (Ferrari).

I sindaci dal 1928 ad oggi

Le date estese si riferiscono alla date delle deliberazioni adottate dal consiglio comunale  1928: Luigi Demicheli (Podestà)  21 maggio 1928  18 febbraio 1929; Pietro Carapus (Commissario prefettizio)  29 marzo 1929  5 ottobre 1930: Attilio Guarneri (Podestà)  22 ottobre 193026 febbraio 1931: Giuseppe Soldaini (Commissario prefettizio)  28 febbraio 193119 novembre 1933: Mario Casotti (Podestà)  25 novembre 1933  9 marzo 1935: Giovanni Bottini (Podestà  nominato il 25 novembre 1933)  13 aprile 1935: Geremia Bellingeri (Commissario prefettizio). In data 26 settembre 1935 con Regio decreto viene nominato Podestà.  1935  aprile 1939: Geremia Bellingeri (Podestà).  1939  1940: Giuseppe Ferlenghi (Commissario prefettizio con decreto del 16 aprile 1939 n. 311).  17 febbraio 1940  20 novembre 1943: Giuseppe Ferlenghi (Podestà)  31 dicembre 1943  7 ottobre 1944: Italo Chiodelli (Commissario prefettizio) 60

62 Si ricordano inoltre Remo Dadda, Tersillo Volta, Giovanni  21 ottobre 1944  17 febbraio 1945: Italo Chiodelli (Podestà) Savaresi e Paolo Ferrari anch’essi caduti durante la seconda  24 febbraio 1945  1 aprile 1945: Gian Battista Romboli guerra mondiale e ai quali sono intitolate alcune vie nelle (Commissario prefettizio) frazioni di San Pietro (Dadda e Volta), San Marino (Savaresi) e  14 aprile 1945: Italo Chiodelli (Podestà) Due Ponti (Ferrari).  4 maggio 1945; Battista Bodini (Sindaco)  11 giugno 1945  14 marzo 1946: Angelo Alquati (Sindaco) I sindaci dal 1928 ad oggi  2 aprile 1946  1951: Cocchetti Amedeo (Sindaco)  1951  1958: Luigi Capelli (delibera del consiglio comunale Le date estese si riferiscono alla date delle deliberazioni adottate dal 9 giugno 1951) consiglio comunale  1959  fino a dicembre 1960 Luigi Capelli  1928: Luigi Demicheli (Podestà)  dicembre 1960  giugno 1963 Francesco Balotta  21 maggio 1928  18 febbraio 1929; Pietro Carapus  giugno 1963  luglio 1975 Angelo Colla (Commissario prefettizio)  agosto 1975  maggio 1990 Faustino Viola  29 marzo 1929  5 ottobre 1930: Attilio Guarneri (Podestà)  giugno 1990  maggio 1995 Gianfranco Resemini  22 ottobre 193026 febbraio 1931: Giuseppe Soldaini  maggio 1995  giugno 2004 Roberto Poli (Commissario prefettizio)  Giugno 2004  oggi (2015) Davide Viola  28 febbraio 193119 novembre 1933: Mario Casotti (Podestà) Si riporta nella foto di seguito il primo Consiglio Comunale di  25 novembre 1933  9 marzo 1935: Giovanni Bottini Gadesco Pieve Delmona dell’Italia repubblicana, nominato il 30 (Podestà  nominato il 25 novembre 1933) marzo 1946.  13 aprile 1935: Geremia Bellingeri (Commissario prefettizio). In data 26 settembre 1935 con Regio decreto Da notare che nel consiglio comunale sono state elette due donne: viene nominato Podestà. BICE BERNARDI E BRUNA DADDA. Fatto non usuale per  1935  aprile 1939: Geremia Bellingeri (Podestà). l’epoca, in quanto questo ruolo veniva rivestito quasi esclusivamente  1939  1940: Giuseppe Ferlenghi (Commissario prefettizio dagli uomini. con decreto del 16 aprile 1939 n. 311).  17 febbraio 1940  20 novembre 1943: Giuseppe Ferlenghi (Podestà)  31 dicembre 1943  7 ottobre 1944: Italo Chiodelli (Commissario prefettizio) 60 61

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In questa sezione si riportano i passaggi fondamentali che hanno portato alla nascita dell’Unione di comuni denominata Unione del Delmona. Tale organo è costituito dai comuni di Gadesco Pieve Delmona e Persico Dosimo (due realtà vicine non solo dal punto di vista geografico) al fine di esercitare in modo associato funzioni e servizi. Questo conduce (o per lo meno sono questi gli obiettivi su cui si fonda l’Unione) ad un risparmio economico per il cittadino e ad una migliore qualità della vita. Anche se l’unione è stata

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64 formalmente “imposta dall’alto”, i due comuni suddetti agiscono in formalmentemodo associato “imposta già da dall’alto”, tempo su i diversidue comuni aspetti sudde gestttiionali agiscono (rifiuti, in energia,...),modo associato quindi già la da costituzione tempo su diversidel “nuovo aspetti ent e” gest èionali una sorta (rifiuti, di formalizzazioneenergia,...), quindi legislativa la costituzione di “qualcosa” del “nuovo che è già ent e”presente è una anche sorta se di aformalizzazione volte il cittadino legislativa non se ne di rende “qualcosa” conto. che è già presente anche se Sia volte riporta il cittadino di seguito non un se estratto ne rende della conto. delibera del comune di Gadesco PieveSi riporta Delmona, di seguito datata un 26estratto febbraio della 2015, delibera con cuidel (dicomune comune di Gadescoaccordo conPieve il Delmona,comune di datata Persico 26 Dosimo)febbraio 2015,si esprime con cuila volo(di comunentà di costituire accordo l’Unionecon il comune del Delmona. di Persico Dosimo) si esprime la volontà di costituire l’Unione del Delmona. “1. Il Comune al fine di esercitare congiuntamente una pluralità di“1. funzioni Il Comune e servizi al fine di di propria esercitare competenza congiuntamente può pro muovere,una pluralità con altridi funzioni Comuni e servizi di norma di propria contermini, competenza una Unionepuò pro dimuovere, Comuni con o aderirvi.altri Comuni 2. L’atto di norma costitutivo contermini, e lo una Statuto Unione dell’U dinione Com uni sono o approvatiaderirvi. 2.dai L’attoConsigli costitutivo dei Comuni e lopartecipanti Statuto dell’U con lenione procedure sono eapprovati la maggioranza dai Consigli richieste dei Comuniper le modifiche partecipanti statuta conrie. le Loprocedure Statuto individuae la maggioranza gli organi richieste dell’Unione per le modifiche e le modalità statutarie. per Lo laStatuto loro costituzioneindividua gli e individua organi dell’Unione altresì le funzioni e le modalitàsvolte dall’Unione per la loroe le corrispondenticostituzione e individua risorse. 3.altresì Lo Statuto le funzioni deve svolte comunque dall’Unione prevedere e le checorrispondenti il Presidente risorse. dell’Unione 3. Lo Statuto venga deve scelto comunque fra i Si prevederendaci dei Comuniche il Presidente interessati dell’Unione e deve prevedere venga scelto che altri fra i organ Sindacii siano dei formatiComuni da interessati componenti e deve delle prevedere Giunte e che dei altri Consigli organ comunalii siano associati,formati da garantendo componenti la delle rappresentanza Giunte e dei delle Consigli minor canze.omunali 4. L’Unioneassociati, garantendoha potestà laregolamentare rappresentanza per delle la disciplina minoranze. della 4. propriaL’Unione organizzazione, ha potestà regolamentareper lo svolgimento per delle la disciplinafunzioni ad dellaessa affidatepropria organizzazione,e per i rapporti ancheper lo svolgimentofinanziari con delle i Co fumuninzioni associati. ad essa 5.affidate Alle Unioni e per i deirapporti Comuni anche si applicano, finanziari incon quanto i Comuni compatibili, associati. i principi5. Alle Unioni previsti dei perComuni l’ordinamento si applicano, dei in Comuni. quanto compatibili, Alle Unioni i principicompetono previsti introiti per derivanti l’ordinamento dalle tasse, dei Comuni. dalle tar Alliffee Unioni e dai contributicompetono sui introiti servizi derivantiad esse affidati”; dalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad esse affidati”; 63 63

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

1. Di istituire, per le motivazioni espresse in premessa, ai sensi e per gli effetti degli articoli 32 del D.Lgs. 267/2000 e 18 della Legge Regionale 27.06.2008 n° 19, L’UNIONE DI COMUNI LOMBARDA denominata “UNIONE DEL DELMONA” tra i Comuni di Persico Dosimo e Gadesco Pieve Delmona;

2. Di approvare lo Statuto dell’UNIONE DI COMUNI LOMBARDA “UNIONE DEL DELMONA” tra i Comuni di Persico Dosimo e Gadesco Pieve Delmona ed il relativo Atto Costitutivo.

Altre tappe fondamentali sono state:

 In data 20/27/2015 a Persico Dosimo e 26/2/2015 nei rispettivi consigli comunali è stato approvato lo Statuto dell’unione.

 Il 30/4/2015 sono stati eletti i rappresentanti dell’Unione tra i consiglieri comunali di Gadesco (e nello stesso periodo cosa analoga è avvenuta a Persico Dosimo)

 Il 29/6/2015 presso il centro Tinelli a S. Marino si è svolto il primo consiglio dell’Unione nel quale sono stati eletti il presidente e il vicepresidente dell’ente. Il consiglio è così composto: sindaco di persico Dosimo dott. Fabrizio Superti (Presidente); sindaco di Gadesco Pieve Delmona 64

66  dott. Davide Viola (Vice Presidente); Galli Manila, Marelli Achille, Uggeri Chiara, Cominetti Michele, Galimberti 1. Di istituire, per le motivazioni espresse in premessa, ai Giorgia e Sacchi Guido in rappresentanza del comune di sensi e per gli effetti degli articoli 32 del D.Lgs. Gadesco Pieve Delmona; Pegorari Giacomo, Antonietti 267/2000 e 18 della Legge Regionale 27.06.2008 n° 19, Fabio, Superti Ilaria, Piccioni Filippo, Allevi Enrico, Baldi L’UNIONE DI COMUNI LOMBARDA denominata Giovanni e Tacchinardi Fabio in rappresentanza del comune di Persico Dosimo. “UNIONE DEL DELMONA” tra i Comuni di Persico

Dosimo e Gadesco Pieve Delmona;  Il 22/09/2015 è stata nominata la Giunta dell’Unione, così composta: Dott. Fabrizio Superti (Presidente), Dott. Davide 2. Di approvare lo Statuto dell’UNIONE DI COMUNI Viola (Vice Presidente), Chiara Uggeri (Assessore), Dott.ssa LOMBARDA “UNIONE DEL DELMONA” tra i Monica Zelioli (Assessore), Dott. Achille Marelli Comuni di Persico Dosimo e Gadesco Pieve Delmona (Assessore). ed il relativo Atto Costitutivo. È doveroso ricordare che questa nuova realtà costituirà il futuro di entrambi i comuni e si ritiene che sarà una sorta di “punto di non Altre tappe fondamentali sono state: ritorno” nel senso buono del termine. Infatti si auspica che da qui in avanti si possa proseguire su questa strada che appare come la   In data 20/27/2015 a Persico Dosimo e 26/2/2015 nei migliore e la più naturale da percorrere. rispettivi consigli comunali è stato approvato lo Statuto dell’unione.

 Il 30/4/2015 sono stati eletti i rappresentanti dell’Unione tra i consiglieri comunali di Gadesco (e nello stesso periodo cosa analoga è avvenuta a Persico Dosimo)

 Il 29/6/2015 presso il centro Tinelli a S. Marino si è svolto il primo consiglio dell’Unione nel quale sono stati eletti il presidente e il vicepresidente dell’ente. Il consiglio è così composto: sindaco di persico Dosimo dott. Fabrizio Superti (Presidente); sindaco di Gadesco Pieve Delmona 64 65

67 Parte due Parte due Popolazione Popolazione Il Comune di Gadesco Pieve Delmona ha i seguenti dati dimensionali:Il Comune di Gadesco Pieve Delmona ha i seguenti dati dimensionali:  Il territorio del comune ha un’estensione amministrativa di  Ilcirca territorio 17,13 kmq. del comune ha un’estensione amministrativa di circa 17,13 kmq.  L’estensione media dei comuni della provincia di Cremona è  diL’estensione 15,40 kmq media(1.770,57/115 dei comuni = 15,40 della kmq). provincia di Cremona è di 15,40 kmq (1.770,57/115 = 15,40 kmq).  Ha quindi un territorio medio grande, rispetto alle realtà del  contestoHa quindi geografico un territorio in cui medio è inserito. grande, rispetto alle realtà del contesto geografico in cui è inserito.  Appartiene alla classe demografica più diffusa nella  provinciaAppartiene di alla Cremona, classe quella demografica che comprende più diffusa dai 1001 nell aia provincia2000 abitanti. di Cremona, Nel 2010 quella ha superato che comprende di poco dai quota 1001 2000 ai 2000residenti, abitanti. quindi Nel è sulla 2010 soglia ha superato della classe di poco di po quotapolazione 2000 successiva.residenti, quindi è sulla soglia della classe di popolazione successiva.  Ha una densità di abitativa, al 31 dicembre 2014, di circa  118Ha unaabitanti densità per dikmq. abitativa, Nel 1861 al 31era dicembredi circa 149 2014, abi tanti di circa per kmq,118 abitanti ed è rimasta per kmq. stabile Nel fino 1861 al era1951. di Dopocirca 149il 195 abi1 tantici fu perun calokmq, inesorabileed è rimasta dato stabile dalla fino meccanizzazione al 1951. Dopo inil 195agri1coltura ci fu un e calodalla inesorabilemancanza didato alternative dalla meccanizzazione occupazionali in in zona agri.coltura Il punto e piùdalla basso mancanza venne diraggiunto alternative nel occupazionali 1991 con circa in 80 zona abi. tantiIl punto per kmq.più basso Da quell’annovenne raggiunto inizia nella risalita.1991 con Quella circa della80 abi provinciatanti per dikmq. Cremona Da quell’anno è, al inizia 31.12.2013, la risalita. di Quella circa della 205 provincia ab/kmq di Cremona è, al 31.12.2013, di circa 205 ab/kmq 66 66 68

Parte due (362.141/1.770,57). Nella tabella di seguito sono riportate le Parte due densità (362.141/1.770,57). territoriali di comune Nella tabella e provincia di seguito insono vari riportate periodi le Popolazione densità territoriali di comune e provincia in vari periodi storici. Popolazione storici.

Il Comune di Gadesco Pieve Delmona ha i seguenti dati  Il Comune di Gadesco Pieve Delmona ha i seguenti dati dimensionali:   dimensionali:         Il territorio del comune ha un’estensione amministrativa di             circaIl territorio 17,13 kmq. del comune ha un’estensione amministrativa di          circa 17,13 kmq. 1861 2.557  149,27  291.746  164,77   L’estensione media dei comuni della provincia di Cremona è 1861 1881 2.557 2.623 149,27 153,12 291.746 304.535 164,77 171,99 1901 2.635 153,82 329.536 186,11  diL’estensione 15,40 kmq media(1.770,57/115 dei comuni = 15,40 della kmq). provincia di Cremona è 1881 2.623 153,12 304.535 171,99 1901 1911 2.635 2.807 153,82 163,86 329.536 353.639 186,11 199,73 di 15,40 kmq (1.770,57/115 = 15,40 kmq). 1921 2.678 156,33 362.489 204,73 1911 2.807 163,86 353.639 199,73  1931 2.647 154,52 369.175 208,50  Ha quindi un territorio medio grande, rispetto alle realtà del 1921 2.678 156,33 362.489 204,73  1951 2.620 152,94 381.861 215,67  contestoHa quindi geografico un territorio in cui medio è inserito. grande, rispetto alle realtà del 1931 1961 2.647 1.964 154,52 114,65 369.175 351.160 208,50 198,33 contesto geografico in cui è inserito. 1951 1971 2.620 1.513 152,94 88,32 381.861 334.281 215,67 188,79  Appartiene alla classe demografica più diffusa nella 1961 1981 1.964 1.455 114,65 84,93 351.160 332.236 198,33 187,64  Appartiene alla classe demografica più diffusa nella 1971 1991 1.513 1.376 88,32 80,32 334.281 327.970 188,79 185,23  provincia di Cremona, quella che comprende dai 1001 ai 2001 1.653 96,49 335.939 189,73 2000provincia abitanti. di Cremona, Nel 2010 quella ha superato che comprende di poco dai quota 1001 2000 ai 1981 2010 1.455 2.028 84,93 118,38 332.236 363.606 187,64 205,36 residenti,2000 abitanti. quindi Nel è sulla 2010 soglia ha superato della classe di poco di po quotapolazione 2000 1991 2011 1.376 2.024 80,32 118,15 327.970 357.581 185,23 201,96 2001 2012 1.653 2.030 96,49 118,51 335.939 361.812 189,73 204,35 successiva.residenti, quindi è sulla soglia della classe di popolazione 2010 2013 2.028 2.024 118,38 118,15 363.606 362.141 205,36 204,53 successiva. 2011 2014 2.024 2.027 118,15 118,33 357.581 201,96

 Ha una densità di abitativa, al 31 dicembre 2014, di circa 2012 2.030 118,51 361.812 204,35  118Ha unaabitanti densità per dikmq. abitativa, Nel 1861 al 31era dicembredi circa 149 2014, abi tanti di circa per 2013 2.024 118,15 362.141 204,53 kmq,118 abitanti ed è rimasta per kmq. stabile Nel fino 1861 al era1951. di Dopocirca 149il 195 abi1 tantici fu perun 2014 2.027 118,33 calokmq, inesorabileed è rimasta dato stabile dalla fino meccanizzazione al 1951. Dopo inil 195agri1coltura ci fu un e dallacalo inesorabilemancanza didato alternative dalla meccanizzazione occupazionali in in zona agri.coltura Il punto e piùdalla basso mancanza venne diraggiunto alternative nel occupazionali 1991 con circa in 80 zona abi. tantiIl punto per 67 kmq.più basso Da quell’annovenne raggiunto inizia nella risalita.1991 con Quella circa della80 abi provinciatanti per dikmq. Cremona Da quell’anno è, al inizia 31.12.2013, la risalita. di Quella circa della 205 provincia ab/kmq di Cremona è, al 31.12.2013, di circa 205 ab/kmq 66 67 66 69

  LaLa seguente seguente tabella tabella riporta riporta la popolazione la popolazione resident residente nele comune nel comune di di LaGadescoGadesco seguente Pieve Pieve tabella Delmona Delmona riporta dal ladal 1861 popolazione 1861 al 2014.al 2014. residentPer Pergli eanngli nel iann dal comunei 1861dal 1861 dial al Gadesco19911991 i datii Pievedati fanno fanno Delmona riferimento riferimento dal 1861 alla alla dataal 2014.data del delcensimePer censimegli annnto,i nto,perdal gli1861per anni gli al anni 1991successivisuccessivi i dati ci fanno cisi riferiscesi riferisceriferimento invece invece allaal 31 aldata dicembre.31 dicembre.del censime nto, per gli anni successivi ci si riferisce invece al 31 dicembre.   2001 1.653   2001 1.653 1861 2.557 2002 1.654 1861  2.557 20012002 1.653 1.654 1871 2.749 2003 1.723 18611871 2.557 2.749 20022003 1.654 1.723 18811871 2.7492.623 20032004 1.7231.730 19011881 2.635 2.623 20052004 1.847 1.730 18811901 2.623 2.635 20042005 1.730 1.847 19111901 2.6352.807 2006 1.919 1911 2.807 20052006 1.847 1.919 19211911 2.8072.678 20062007 1.9191.954 1921 2.678 2007 1.954 19311921 2.6782.647 20072008 1.9541.968 1931 2.647 2008 1.968 19361931 2.6472.687 20082009 1.9681.992 195119361936 2.6872.620 2.687 200920102009 1.9922.028 1.992 196119511951 2.6201.964 2.620 201020112010 2.0282.024 2.028 197119611961 1.9641.513 1.964 201120122011 2.0242.030 2.024 198119711971 1.5131.455 1.513 201220132012 2.0302.024 2.030 199119811981 1.4551.376 1.455 201320142013 2.0242.027 2.024 19911991 1.376 1.376 20142014 2.027 2.027 Come si può notare dalla tabella, la popolazione di Gadesco Pieve Delmona,ComeCome si sipuò numericamente, può notare notare dalla dalla ètabella, oggi tabella, la la stessa popolazionela popolazione di cinquan di taGadesco dianni Gadesco fa, Pievecirca Pieve 2.000Delmona,Delmona, abitanti. numericamente, numericamente, è oggi è oggi la stessa la stessa di cinquan di cinquanta annita annifa, circa fa, circa 2.0002.000 abitanti. abitanti. Come già anticipato, le ragioni per le quali dal 1951 al 1991 la popolazioneComeCome già già anticipato, èanticipato, sempre le diminuita leragioni ragioni per sono per le comuniquali le quali dal a dal19 tutta51 19 alla51 1991 pianura al 1991 la la popolazioneagricola:popolazione la meccanizzazione è èsempre sempre diminuita diminuita delle sono tradizionali sono comuni comuni att a ività tutta a tutta chela pianurafinola pianura ad alloraagricola:agricola: avevano la la meccanizzazione meccanizzazione un alto tasso delle delledi tradizionali mano tradizionali d’opera attività att e ività chela m chefinoancata fino ad ad industrializzazionealloraallora avevano avevano un dell’areaun alto alto tasso territoriale tasso di di mano manonella d’opera qu d’operaale anche e la e Gadesco m laancata mancata Pieve Delmona è inserito. industrializzazioneindustrializzazione dell’area dell’area territoriale territoriale nella nella quale qu ancheale anche Gadesco Gadesco

PievePieve Delmona Delmona è inserito. è inserito. 68

68 68

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Questo ha portato ad un’emigrazione verso altre comunità che offrivano posti di lavoro non disponibili in loco.

L’analisi naturale e sociale della popolazione fino al 1991 porta a concludere che l’emigrazione ha riguardato soprattutto i giovani, non sostituiti da immigrati. Ciò porta ad avere un aumento del numero di abitanti appartenenti alle fasce di età più alte.

Negli ultimi vent’anni si registra l’inversione di tendenza, frutto della positiva ricaduta socioeconomica del centro commerciale “CremonaDue”, dei suoi ampliamenti e, negli ultimi quindici anni, anche della incentivazione, con pianificazione pubblica, per favorire la nascita sul territorio di insediamenti produttivi con aree assegnate a costi certi in un quadro di infrastrutture urbanizzative ritenuto soddisfacente dagli operatori economici.

Da qualche anno si registra, come in tutta la provincia, una immigrazione di cittadini anche extra CEE che a differenza dei giovani locali, si adattano a lavorare anche in agricoltura.

Questi immigrati, normalmente prolifici, contribuiscono decisamente ad aumentare il numero di abitanti del Comune.

Dai dati anagrafici (qui non riportati per non appesantire la lettura con puri dati statistici) si evince che nel nostro Comune la percentuale di bambini tra 0 e 14 anni è più elevata di quella provinciale. Questo è dovuto al fatto che le giovani famiglie sono richiamate nel nostro territorio dai fattori economici indicati precedentemente. Anche la percentuale di abitanti tra i 35 e i 54 anni è maggiore nel nostro Comune rispetto alla provincia infatti queste 69

71 persone sono molto spesso i genitori dei bambini tra gli 0 i 14 anni persone sono molto spesso i genitori dei bambini tra gli 0 i 14 anni personecitati prima. sono molto spesso i genitori dei bambini tra gli 0 i 14 anni citati prima. citati prima.

Per quanto riguarda i giovani dai 15 ai 35 anni la percentuale Per quanto riguarda i giovani dai 15 ai 35 anni la percentuale provincialePer quanto è riguardapiù alta di i quella giovani comunale, dai 15 aiquesto 35 anniè dovuto la percentuale al periodo provinciale è più alta di quella comunale, questo è dovuto al periodo diprovinciale stagnazione è più già alta evidenziato di quella nei comunale, paragrafi questo preced èenti. dovuto al periodo diLadi stagnazionestagnazione provincia “vince” già evidenziatoevidenziato ancora tra nei nei i paragrafi 60paragrafi e i 64 preced annipreced maenti.enti. “è battuta” dal LaLacomune provinciaprovincia tra i 65“vince” e i 69 ancoraanni.ancora tra tra i i60 60 e ei i64 64 anni anni ma ma “è “èbattuta” battuta” dal dal comunecomune tra i 65 ee ii 6969 anni.anni. Per la fasce d’età superiori le percentuali vedono prevalere ora il PerPercomune la la fasce fasce ora la d’età provincia, superiori superiori ma le le i percentuali numeri percentuali in gioco vedono vedono sono prevalere prevalerebassi, quindi ora ora il il comunecomuneinteressanti ora la più provincia, da un ma ma punto i i numeri numeri di in in vista gioco gioco sono sociologico, sono bassi, bassi, quindi quindiche interessantiinteressantisocioeconomico più e territoriale. da da un un punto punto di di vista vista sociologico, sociologico, cheche socioeconomicosocioeconomico ee territoriale.territoriale. Il numero di componenti per famiglia è identico a quello della IlIlprovincia. numero numero di componenti per per famiglia famiglia è è identico identico a a q uello quello della della  provincia.provincia.    

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persone sono molto spesso i genitori dei bambini tra gli 0 i 14 anni Territorio Territorio personecitati prima. sono molto spesso i genitori dei bambini tra gli 0 i 14 anni  citati prima.  Per quanto riguarda i giovani dai 15 ai 35 anni la percentuale   Il territorio comunale ospita varie cascine, segni tangibili dell’attività Perprovinciale quanto è riguardapiù alta di i quella giovani comunale, dai 15 aiquesto 35 anniè dovuto la percentuale al periodo Il territorio comunale ospita varie cascine, segni tangibili dell’attività contadina, che presentano le seguenti caratteristiche: provincialedi stagnazione è più già alta evidenziato di quella nei comunale, paragrafi questo preced èenti. dovuto al periodo contadina, che presentano le seguenti caratteristiche: diLa stagnazione provincia “vince” già evidenziato ancora tra nei i paragrafi60 e i 64 preced anni maenti. “è battuta” dal comune tra i 65 e i 69 anni.  Sono di rilievo storico, ambientale ed a volte monumentale. La provincia “vince” ancora tra i 60 e i 64 anni ma “è battuta” dal  Sono di rilievo storico, ambientale ed a volte monumentale.  Alcune sono dotate di parco che abbellisce la casa padronale. comune tra i 65 e i 69 anni.  Alcune sono dotate di parco che abbellisce la casa padronale. Per la fasce d’età superiori le percentuali vedono prevalere ora il  Solo alcune sono scarsamente abitate, altrimenti risultano  Solo alcune sono scarsamente abitate, altrimenti risultano comune ora la provincia, ma i numeri in gioco sono bassi, quindi completamente disabitate. Per la fasce d’età superiori le percentuali vedono prevalere ora il completamente disabitate. interessanti più da un punto di vista sociologico, che  In vari casi sono lasciate senza sufficiente manutenzione e comune ora la provincia, ma i numeri in gioco sono bassi, quindi  In vari casi sono lasciate senza sufficiente manutenzione e socioeconomico e territoriale. pertanto risultano degradate, pericolanti e/o parzialmente interessanti più da un punto di vista sociologico, che pertanto risultano degradate, pericolanti e/o parzialmente crollate. socioeconomico e territoriale. crollate. Il numero di componenti per famiglia è identico a quello della  Nel caso del nucleo abitativo di Gadesco sono, con la  Nel caso del nucleo abitativo di Gadesco sono, con la Ilprovincia. numero di componenti per famiglia è identico a quello della Chiesa, le emergenze storiche più significative.  Chiesa, le emergenze storiche più significative. provincia.  Quelle inserite nel nucleo abitativo di San Marino sono da   Quelle inserite nel nucleo abitativo di San Marino sono da  tempo state ristrutturate a fini residenziali.  tempo state ristrutturate a fini residenziali.       Le aziende agricole sono andate riducendosi di numero, negli anni, Le aziende agricole sono andate riducendosi di numero, negli anni, ed in particolare si è ridotta in modo drastico l’attività degli ed in particolare si è ridotta in modo drastico l’attività degli allevatori di bovini e delle stalle attive. allevatori di bovini e delle stalle attive.

    Ad esclusione di poche aree, il territorio agricolo è totalmente Ad esclusione di poche aree, il territorio agricolo è totalmente coltivato in modo intensivo, prevalentemente a cereali. Sono presenti coltivato in modo intensivo, prevalentemente a cereali. Sono presenti anche alcuni pioppeti da biomassa. anche alcuni pioppeti da biomassa. 70 71 71 70 73

Il naturale (cioè la parte di territorio non modificata dall’uomo in epoca recente) è estremamente rarefatto, come accade del resto in tutta la Padania produttiva dal punto di vista agronomico.



Corso d’acqua di rilievo è il canale Dugale Delmona Vecchia che attraversa il territorio con andamento Ovest – Est. Inserito per tutto il suo corso nell’elenco delle acque pubbliche della provincia di Cremona, è considerato un elemento di rilevanza paesistico  ambientale. Le scarpate hanno una certa estensione ma normalmente sono prive di vegetazione, se non in alcuni tratti.

Il Guzzafame, che scorre con andamento NordSud, risulta senza dubbio migliore sia dal punto di vista della qualità delle acque sia per quanto riguarda la vegetazione presente sulle sponde. I vari canali irrigui presenti nel territorio non sempre hanno mantenuto una dotazione arborea, infatti quando presente è quasi esclusivamente decidua.

Nelle ripe dei corsi d’acqua e dei fossi, prevalentemente troviamo: noci, querce, pioppi, platani, robinie, olmi, salici, gelsi, qualche albero da frutta, sambuco, rovo, biancospino.

Da non sottovalutare, per il loro pregio ambientale e storico alcuni manufatti idraulici in mattoni, in parte ancora funzionanti.

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74 Il naturale (cioè la parte di territorio non modificata dall’uomo in          epoca recente) è estremamente rarefatto, come accade del resto in  tutta la Padania produttiva dal punto di vista agronomico. Tra le aree interessanti troviamo quelle agricole, che presentano  ancora un’orditura riconoscibile e, a lato dei fossi e dei coli, le alberature tipiche della campagna del cremonese, con presenza di Corso d’acqua di rilievo è il canale Dugale Delmona Vecchia che filari puri o misti (cioè “infestati” da robinia) di: gelsi, farnie, olmi, attraversa il territorio con andamento Ovest – Est. Inserito per tutto il platani, noci (soprattutto a San PietroCastel Rozzone), a volte ontani suo corso nell’elenco delle acque pubbliche della provincia di e salici, etc. . Inoltre, come già anticipato, sono presenti manufatti Cremona, è considerato un elemento di rilevanza idraulici a volte molto interessanti. paesistico  ambientale. Le scarpate hanno una certa estensione ma normalmente sono prive di vegetazione, se non in alcuni tratti. Da ricordare, tra i filari di alberi, i due che ornano la comunale tra Castel Rozzone e San Pietro che creano un bellissimo viale, quasi Il Guzzafame, che scorre con andamento NordSud, risulta senza senza interruzioni, assolutamente gradevole in ogni stagione. dubbio migliore sia dal punto di vista della qualità delle acque sia per quanto riguarda la vegetazione presente sulle sponde. Le aree agricole meritevoli di tutela e valorizzazione, sono distribuite I vari canali irrigui presenti nel territorio non sempre hanno un po’ su tutto il territorio. mantenuto una dotazione arborea, infatti quando presente è quasi esclusivamente decidua. Quasi tutta la cornice dei confini comunali ha elementi ambientali da salvaguardare. Nelle ripe dei corsi d’acqua e dei fossi, prevalentemente troviamo: noci, querce, pioppi, platani, robinie, olmi, salici, gelsi, qualche Emergono anche le aree che nel tempo sono state oggetto di bonifica albero da frutta, sambuco, rovo, biancospino. e che tagliano trasversalmente il territorio: una a metà strada tra gli abitati di San Pietro e Pieve Delmona, l’altra tra San Marino e Ca’ Da non sottovalutare, per il loro pregio ambientale e storico alcuni de’ Mari. manufatti idraulici in mattoni, in parte ancora funzionanti.   La presenza di nutrie (Myocastor coypus) è assai rilevante, come oramai un po’ ovunque, anche sul territorio del nostro Comune.

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Stanno anche crescendo gli avvistamenti di Gamberi rossi della Louisiana (Procamburus clarkii). La presenza di questi animali contribuisce ad alterare le caratteristiche naturali delle aree agricole e dei corsi d’acqua che per questo necessitano di essere tutelati e di valorizzati. Al momento si può solo constatare il fallimento delle azioni finora compiute di tenere sotto controllo la crescita esponenziale di questi animali esotici. È un problema che è presente a tutti i livelli istituzionali ma ancora non si è trovato un rimedio coordinato ed efficace. Da registrare il notevole passo avanti costituito dall’avere giuridicamente definito, con norma nazionale, specie non protetta la nutria. La provincia tiene monitorata anche la nutrita popolazione di cornacchie grigie.

A Sud di San Marino, per qualche settimana si è visto e fotografato un Ibis sacro con tanto di corteo di guardabuoi. Purtroppo la sua presenza è un segnale ecologico non proprio rassicurante, a livello climatico generale.

Gli Aironi sembrano oramai di casa, quasi fossero germani reali.

I gheppi e altri rapaci notturni sono in forte crescita; sono gli uccelli di taglia piccola che invece sembrano meno numerosi e vari dei decenni passati.

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76 La riduzione di siepi ed alberi avvenuta nel tempo potrebbe aiutarci a trovare una spiegazione a questo fenomeno di impoverimento della piccola fauna.

        

Le stalle di bovini attive sono tre:  una a Gadesco con annesso impianto di produzione di biogas/E.E.;  una a San Pietro;  una a Cà de’ Frati (Torre nuova).

Gli allevamenti di suini sono tre, tutti nei dintorni di Bagnarolo.

Il numero di animali allevati è, nel complesso, contenuto perché il vigente Piano di Governo del Territorio, come il precedente Piano Regolatore Generale, ha posto severi limiti a questa tipologia di allevamenti, piuttosto invasivi dal punto di vista igienicoolfattivo.

Sempre a Bagnarolo, ma per la gran parte in comune di Vescovato, ha sede la Prosus, cooperativa di macellazione e trasformazione di carni e prodotti suinicoli.

Recentemente è stato inaugurato un interessante impianto di produzione di biogas/E.E.che utilizza, come materia prima, gli scarti delle lavorazioni dei suini. L’impianto è ubicato, territorialmente, in comune di Vescovato.

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77 C’è un allevamento di polli, al servizio dell’industria di trasformazione “Nostranello San Felice”. L’allevamento è ubicato tra San Marino e San Pietro, mentre la lavorazione avviene nello stabilimento sito a Sud della ex S.S. n° 10, a San Marino.

Alcune parti del territorio sono coltivate a cespuglio di pioppi per alimentare, con altri prodotti agricoli, anche un impianto di produzione di E.E. a biomassa, al momento inattivo, ubicato alla cascina Casello (Prato Muzio).

Sui tetti di alcune barchesse sono stati invece collocati impianti solari fotovoltaici E.E., almeno parzialmente integrati.

Una parete inclinata di pannelli solari fotovoltaici E.E. è stata collocata a Nord del Motel “Cuore”, in un contesto produttivo e di servizi.

Un grosso investimento nell’energia rinnovabile è stato effettuato con la posa dei pannelli fotovoltaici su quasi tutte le pensiline del parcheggio del centro commerciale “CremonaDue”.

Vari privati, in area residenziale, hanno posato sui propri tetti pannelli fotovoltaici E.E. e per la produzione di acqua calda sanitaria, sia in aderenza alle nuove normative sia per loro libera scelta.

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78 C’è un allevamento di polli, al servizio dell’industria di  trasformazione “Nostranello San Felice”. L’allevamento è ubicato tra San Marino e San Pietro, mentre la Prima di descrivere in breve i vari centri abitati che compongono il lavorazione avviene nello stabilimento sito a Sud della ex S.S. n° 10, Comune si ricorda nuovamente che Gadesco Pieve Delmona a San Marino. costituisce un’unica entità solo a partire dal 1928 (si veda a tal proposito il capitolo iniziale). Inoltre si fa presente al lettore che qui Alcune parti del territorio sono coltivate a cespuglio di pioppi per ritroverà richiami ad alcune informazioni già presentate nella parte alimentare, con altri prodotti agricoli, anche un impianto di storica (si rimanda quindi a quel capitolo per approfondimenti). produzione di E.E. a biomassa, al momento inattivo, ubicato alla cascina Casello (Prato Muzio). 

Sui tetti di alcune barchesse sono stati invece collocati impianti solari Piccolo nucleo di poche abitazioni, nate negli anni cinquanta e fotovoltaici E.E., almeno parzialmente integrati. sessanta, ubicate in linea sulla vecchia provinciale, prima dell’autostrada A21, a confine con Persico Dosimo. In zona, a Sud Una parete inclinata di pannelli solari fotovoltaici E.E. è stata delle abitazioni, è presente anche un distributore di carburanti e poco collocata a Nord del Motel “Cuore”, in un contesto produttivo e di più ad Est un insediamento produttivo nato originariamente come servizi. costruzione per un’attività di trasformazione del latte. Di rilievo l’area boscata a Sud, oltre la provinciale. Si tratta di un ex vivaio che Un grosso investimento nell’energia rinnovabile è stato effettuato presenta essenze di un certo interesse. con la posa dei pannelli fotovoltaici su quasi tutte le pensiline del  parcheggio del centro commerciale “CremonaDue”. 

Vari privati, in area residenziale, hanno posato sui propri tetti È articolato su due nuclei, uno a Nord e l’altro a Sud del Dugale pannelli fotovoltaici E.E. e per la produzione di acqua calda Delmona Vecchia. sanitaria, sia in aderenza alle nuove normative sia per loro libera È uno dei centri abitati che, nella corsa al recupero ed al riuso, anche scelta. se con calma, sta svolgendo la sua parte. Negli ultimi vent’anni si sono registrati:  due Piani di Recupero di un certo impegno volumetrico attuati;  dieci ristrutturazioni su singoli immobili residenziali;  una nuova abitazione.

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79 Ha ancora degli edifici da riusare, non rilevanti né dal punto storico, né dal punto di vista architettonico ma con una loro dignità contestuale.Ha ancora degli edifici da riusare, non rilevanti né dal punto storico, Ospitané dal anche punto parte di vistadegli alloggi architettonico pubblici ma comunali, con una ubicati loro nelle dignità ex scuole,contestuale. nel nucleo a Sud del Delmona. Ospita anche parte degli alloggi pubblici comunali, ubicati nelle ex scuole, nel nucleo a Sud del Delmona. 

Ha ancora viva una buona identificazione tra i suoi abitanti ed il luogo, una sana vena campanilistica che, impiegata fattivamente, ha Halasciato ancora pochi viva edifici una storici buona inutilizzati. identificazione tra i suoi abitanti ed il luogo,Ha visto una nascere, sana vena negli campanilistica ultimi trent’anni, che, ancheimpiegata nuove fattivamente, abitazioni, siaha perlasciato interventi pochi diedifici cooperative, storici inutilizzati.sia per interventi di imprese e privati. Ha visto vive nascere, alcune attivitànegli ultimi imprenditoriali, trent’anni, anche sia nell’a nuovertigianato abitazioni, sia nelsia percommercio. interventi di cooperative, sia per interventi di imprese e privati. Ha vive alcune attività imprenditoriali, sia nell’artigianato sia nel Dacommercio. tempo sono in corso contatti tra la proprietà e l’Amministrazione Comunale anche per il recupero della bella cascina a NordEst del Danucleo tempo abitato, sono unico in corso caso contatti di riuso tra edilizio la proprietà inattu atoe l’Amministrazione di rilievo. AncheComunale a Pieve anche Delmona per il recuperoci sono vari della alloggi bella pubblici cascina. a NordEst del nucleo abitato, unico caso di riuso edilizio inattuato di rilievo. ÈAnche noto ache Pieve nel Delmonaquindicesimo ci sono secolo vari Pievealloggi Delmona pubblici .fo sse fortificata, meno certo è che avesse anche un castello, forse a lato della attuale Chiesa,È noto chevincolata nel quindicesimo come bene monumentale,secolo Pieve Delmona dedicata foaisse santi fortificata, Pietro e Paolo.meno certo è che avesse anche un castello, forse a lato della attuale Chiesa, vincolata come bene monumentale, dedicata ai santi Pietro e PievePaolo. Delmona ha un bel camposanto in lato Sud Est del nucleo abitato. Pieve Delmona ha un bel camposanto in lato Sud Est del nucleo abitato. 78

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Ha ancora degli edifici da riusare, non rilevanti né dal punto storico,  né dal punto di vista architettonico ma con una loro dignità  Ha ancora degli edifici da riusare, non rilevanti né dal punto storico, contestuale. È, negli ultimi quarant’anni, sinonimo di attività di allevamento non né dal punto di vista architettonico ma con una loro dignità  Ospita anche parte degli alloggi pubblici comunali, ubicati nelle ex bovino,È, negli conultimi alcuni quarant’anni, prefabbricati sinonimo di vecchia di attività generaz diione allevamento inattivi. non contestuale. scuole, nel nucleo a Sud del Delmona. bovino,Ospita anche con alcuni il parcheggio prefabbricati della di Prosus, vecchia cooperativ generazionea di inattivi.macellazione Ospita anche parte degli alloggi pubblici comunali, ubicati nelle ex È, negli ultimi quarant’anni, sinonimo di attività di allevamento non diOspita suini, anche che il haparcheggio sede, per della le Prosus, strutture cooperativ di trasforma diazione macellazione e per scuole, nel nucleo a Sud del Delmona. bovino, con alcuni prefabbricati di vecchia generazione inattivi. dil’impianto suini, che di ha biogas, sede, prevalentemente per le strutture nel di contiguotrasformazione Comune e per di Ospita anche il parcheggio della Prosus, cooperativa di macellazione  l’impiantoVescovato. di biogas, prevalentemente nel contiguo Comune di di suini, che ha sede, per le strutture di trasformazione e per Vescovato.  l’impianto di biogas, prevalentemente nel contiguo Comune di Ha ancora viva una buona identificazione tra i suoi abitanti ed il  Vescovato. luogo, una sana vena campanilistica che, impiegata fattivamente, ha  Ha ancora viva una buona identificazione tra i suoi abitanti ed il  lasciato pochi edifici storici inutilizzati. Un po’ come Pieve Delmona, ha cercato di “rimanere vivo”, dal luogo, una sana vena campanilistica che, impiegata fattivamente, ha  Ha visto nascere, negli ultimi trent’anni, anche nuove abitazioni, sia puntoUn po’ di comevista sociale Pieve ed Delmona, edilizio. ha cercato di “rimanere vivo”, dal lasciato pochi edifici storici inutilizzati. per interventi di cooperative, sia per interventi di imprese e privati. Alcunipunto di interventivista sociale edilizi ed edilizio. di recupero sono stati fatti, anche Ha visto nascere, negli ultimi trent’anni, anche nuove abitazioni, sia Un po’ come Pieve Delmona, ha cercato di “rimanere vivo”, dal Ha vive alcune attività imprenditoriali, sia nell’artigianato sia nel recentemente,Alcuni interventi facendo edilizi registrare di recuperoalcuni nuovi sono abita statinti. fatti, anche per interventi di cooperative, sia per interventi di imprese e privati. punto di vista sociale ed edilizio. commercio. C’èrecentemente, un ristorante facendo abbastanza registrare noto alcuni ed anuovi Sud abita un’impornti. tante cascina Ha vive alcune attività imprenditoriali, sia nell’artigianato sia nel Alcuni interventi edilizi di recupero sono stati fatti, anche conC’è chiesetta un ristorante e parco. abbastanza noto ed a Sud un’importante cascina commercio. recentemente, facendo registrare alcuni nuovi abitanti. Da tempo sono in corso contatti tra la proprietà e l’Amministrazione con chiesetta e parco. C’è un ristorante abbastanza noto ed a Sud un’importante cascina Comunale anche per il recupero della bella cascina a NordEst del  Da tempo sono in corso contatti tra la proprietà e l’Amministrazione con chiesetta e parco. nucleo abitato, unico caso di riuso edilizio inattuato di rilievo.  Comunale anche per il recupero della bella cascina a NordEst del Anche a Pieve Delmona ci sono vari alloggi pubblici. È stata per decenni “la bella addormentata”, ma da qualche anno ha nucleo abitato, unico caso di riuso edilizio inattuato di rilievo.  È“aperto stata pergli occhi”.decenni “la bella addormentata”, ma da qualche anno ha Anche a Pieve Delmona ci sono vari alloggi pubblici. È noto che nel quindicesimo secolo Pieve Delmona fosse fortificata, “apertoInfatti recentemente gli occhi”. (rispetto ad oggi, 2015) si sono registrate cinque È stata per decenni “la bella addormentata”, ma da qualche anno ha meno certo è che avesse anche un castello, forse a lato della attuale Infattiristrutturazioni recentemente felicemente (rispetto concluse,ad oggi, 2015) una nuovasi sono ab registrateitazione cinque e due È noto che nel quindicesimo secolo Pieve Delmona fosse fortificata, “aperto gli occhi”. Chiesa, vincolata come bene monumentale, dedicata ai santi Pietro e ristrutturazioni in felicemente corso, oltre concluse, a varie manutenzio una nuovani. abitazione e due meno certo è che avesse anche un castello, forse a lato della attuale Infatti recentemente (rispetto ad oggi, 2015) si sono registrate cinque Paolo. ristrutturazioniCerto, manca all’appello in corso, oltre il recupero a varie manutenziodella cascinani. subito a Sud della Chiesa, vincolata come bene monumentale, dedicata ai santi Pietro e ristrutturazioni felicemente concluse, una nuova abitazione e due Certo,via principale, manca all’appello ma un Bed il and recupero Breakfast della e cascinal’apertur subitoa della a bottegaSud della di Paolo. ristrutturazioni in corso, oltre a varie manutenzioni. Pieve Delmona ha un bel camposanto in lato Sud Est del nucleo viaun pittore,principale, fanno ma ben un sperare Bed and per Breakfast il futuro. e l’apertura della bottega di Certo, manca all’appello il recupero della cascina subito a Sud della abitato. un pittore, fanno ben sperare per il futuro. Pieve Delmona ha un bel camposanto in lato Sud Est del nucleo via principale, ma un Bed and Breakfast e l’apertura della bottega di abitato. un pittore, fanno ben sperare per il futuro. 78 79

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Gadesco è il nucleo storico più bello dell’intero Comune ed è anche, con Ardole San Marino, il nucleo con una storia che viene Gadescoriconosciuta è il giànucleo a partire storico dal più nono bello secolo. dell’intero Comune ed è anche, con Ardole San Marino, il nucleo con una storia che viene Gadescoriconosciuta ha un già piccolo a partire camposanto dal nono secolo. in lato Ovest del nucleo abitato.  Gadesco ha un piccolo camposanto in lato Ovest del nucleo abitato.  Non registra edifici da riusare, fatta salva la cascina in cattivo stato di manutenzione a Nord Est. NonDa sottolineare registra edifici la bellezza da riusare, della fatta casa salva padronale la cascina e del in parcocattivo che, stato a Sud,di manutenzione fronteggia la a palestraNord Est. comunale. Da sottolineare la bellezza della casa padronale e del parco che, a Ca’Sud, de’ fronteggia Mari è ala cavaliere, palestra comunale. da circa un secolo, di quella che oggi è la ex SS n° 10. Ca’ de’ Mari è a cavaliere, da circa un secolo, di quella che oggi è la Aex SudSS n° della 10. CremonaMantova, oltre alla piccola cascina storica, è presente il palazzo comunale, bene monumentale, edificato volutamenteA Sud della qui,CremonaMantova, da poco più di un oltre secolo alla per piccola esser ecas baricentrico.cina storica, è presente il palazzo comunale, bene monumentale, edificato volutamenteA Ca’ De’ Mari qui, trovanoda poco ospitalitàpiù di un secolola scuola per element essere baricentrico.are e la palestra comunali, mentre il campo di calcio con gli spogliatoi è a metà strada versoA Ca’ San De’ Marino. Mari trovano ospitalità la scuola elementare e la palestra comunali, mentre il campo di calcio con gli spogliatoi è a metà strada Versoverso SanPieve Marino. Delmona sorge il recente cimitero comunale edificato a varie riprese negli ultimi trent’anni. Verso Pieve Delmona sorge il recente cimitero comunale edificato a varie riprese negli ultimi trent’anni.     80

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Gadesco è il nucleo storico più bello dell’intero Comune ed è anche,  con Ardole San Marino, il nucleo con una storia che viene riconosciutaGadesco è il giànucleo a partire storico dal più nono bello secolo. dell’intero Comune ed è anche, È da alcuni decenni la frazione più abitata del comune di Gadesco con Ardole San Marino, il nucleo con una storia che viene Pieve Delmona. Gadescoriconosciuta ha un già piccolo a partire camposanto dal nono secolo. in lato Ovest del nucleo abitato.  Il suo recente sviluppo è dovuto: Gadesco ha un piccolo camposanto in lato Ovest del nucleo abitato.   al fatto di essere la parte abitata più prossima alla città di Non registra edifici da riusare, fatta salva la cascina in cattivo stato Cremona di manutenzione a Nord Est.  alla nascita del centro commerciale “CremonaDue”, che è DaNon sottolineare registra edifici la bellezza da riusare, della fatta casa salva padronale la cascina e del in parcocattivo che, stato a cresciuto, negli ultimi trent’anni, in parallelo alla frazione Sud,di manutenzione fronteggia la a palestraNord Est. comunale.  in tempi recenti, alla attuazione dell’area produttiva a Sud Da sottolineare la bellezza della casa padronale e del parco che, a della ex SS n° 10 “CremonaMantova”. Ca’Sud, de’ fronteggia Mari è ala cavaliere, palestra comunale. da circa un secolo, di quella che oggi è la ex SS n° 10. Tutto questo ha portato alla saturazione delle aree di completamento Ca’ de’ Mari è a cavaliere, da circa un secolo, di quella che oggi è la e di espansione, oltre al recupero degli edifici storici. Aex SudSS n° della 10. CremonaMantova, oltre alla piccola cascina storica, è San Marino ha tra i suoi padri i monaci di Nonantola (Modena). presente il palazzo comunale, bene monumentale, edificato Della Chiesa si inizia ad avere notizie con la prima metà del volutamenteA Sud della qui,CremonaMantova, da poco più di un oltre secolo alla per piccola esser ecas baricentrico.cina storica, è millequattrocento. presente il palazzo comunale, bene monumentale, edificato L’attuale edificio sacro, dedicato a San Marino, vincolato come bene Avolutamente Ca’ De’ Mari qui, trovanoda poco ospitalitàpiù di un secolola scuola per element essere baricentrico.are e la palestra monumentale, è frutto di un ampliamento terminato nel 1940. comunali, mentre il campo di calcio con gli spogliatoi è a metà strada A San Marino, da alcuni anni, in edifici recenti, sono ubicati i servizi versoA Ca’ San De’ Marino. Mari trovano ospitalità la scuola elementare e la palestra all’infanzia per l’intero comune: il nido e la scuola materna. comunali, mentre il campo di calcio con gli spogliatoi è a metà strada Versoverso SanPieve Marino. Delmona sorge il recente cimitero comunale edificato a varie riprese negli ultimi trent’anni. Verso Pieve Delmona sorge il recente cimitero comunale edificato a varie riprese negli ultimi trent’anni.     80 81

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Si riporta di seguito una poesia, dedicata appunto al paese di San Marino, scritta in dialetto cremonese.

EL ME PAÈES19  El me paées ’l è piculin e ’l se ciàma S. Marìin, e àanca se’l mìia en paées gròs ve se tròoa en pòo de tӧt. Gh’è na bèla buteghìna indùa i vèent pàan, làt, salàm e àanca la farìna. Gh’è el bechèer e àanca el scarpèer che cun gràn serietà el fa sòoli e àanca i tàch. Gh’è la petenèera che cun en cùulp de li so màan la te fa diventàa bèla in de’nfiaàt. El me paèes el gh’àa àanca na bèla cezulìna cun dèen’tàanti Sàant e na bèla Madunìna. Ma adès el s’è slargàat, de stàa in sӧ’l stradòon se vèt dei gràn palasòon. Prìma gh’èera dei bèi pràat e quàant sèerum pütèi ghe ’ndìium a giugàa. Gh’è àanca en balaròt indùa la fèesta i regàs i và a balàa a fròt. I pàsa cu’i so muturìin e i fa en fracàs che i te fa diventàa màt. Gh’è el mercàat che quàant te vèet a fàa spèeza ’l è sèemper pieèen intimàat. Gh’è na butèega de mijulichèer che’l vèeent tùunt,bicèer, tegàm, fursìne e cücèer. El barbèer che’l tùuza i regàas e’l ghàa àanca la mercerìa e quàant che và li spùuzi ’l è cuntèent de màt. Chèst ’l è el me paèes e àanca sa ‘l è picenìin el me piàas. ‘L è grandiùus e bel el me San Marìin!

19 Tratto da “Poesie in dialetto cremonese” di Anna Catenacci Cauzzi, 2008 82

84 Si riporta di seguito una poesia, dedicata appunto al paese di San La poesia racconta di un paese che per certi aspetti non c’è più Marino, scritta in dialetto cremonese. perché modificatosi nel tempo a causa del progresso tecnologico, Latuttavia poesia alcune racconta realtà di sopravvivono un paese che ancora per certi oggi, aspett seppuri non con c’è altri più EL ME PAÈES19 protagonistiperché modificatosi ovviamente. nel Dal tempo testo a traspare causa del l’amore progresso dell’autrice tecnologico, per il  tuttavia“suo” paese. alcune Il realtà termine sopravvivono “me”, cioè mio, ancora dell’ultima oggi, seppur riga con ci da altri la El me paées ’l è piculin protagonistidimensione ovviamente. di questo sentimento. Dal testo traspare È proprio l’amore questo dell’autrice amore per che il e ’l se ciàma S. Marìin, ognuno“suo” paese. di noi Ilha termine per la propria “me”, cioècasa mio,e il paese dell’ultima di origine riga ( cisia daesso la e àanca se’l mìia en paées gròs grandedimensione o “picinìin” di questo ) sentimento. che abbiamo È voluto proprio trasmetter questo e amore inserendo che ve se tròoa en pòo de tӧt. questaognuno poesia. di noi ha per la propria casa e il paese di origine ( sia esso Gh’è na bèla buteghìna grande o “picinìin” ) che abbiamo voluto trasmettere inserendo indùa i vèent pàan, làt, salàm e àanca la farìna. questa poesia. Gh’è el bechèer e àanca el scarpèer  che cun gràn serietà el fa sòoli e àanca i tàch.  Gh’è la petenèera che cun en cùulp de li so màan È un piccolo nucleo abitato affacciato sulla ex SS n° 10, quasi in la te fa diventàa bèla in de’nfiaàt. confine con il comune di Cremona, quindi nel quadrante Ovest del El me paèes el gh’àa àanca na bèla cezulìna territorio.È un piccolo nucleo abitato affacciato sulla ex SS n° 10, quasi in cun dèen’tàanti Sàant e na bèla Madunìna. Diconfine fronte con a Dueil comune Ponti, di alcuni Cremona, edifici quindi da riusare, nel quadra tra cuinte laOvest ex casa del Ma adès el s’è slargàat, de stàa in sӧ’l stradòon se vèt dei gràn palasòon. territorio.cantoniera. Prìma gh’èera dei bèi pràat e quàant sèerum pütèi ghe ’ndìium a giugàa. DiDietro fronte questi a Due edifici Ponti, è alcuni prevista edifici la da costruzione riusare, tra del cuil’autostrada la ex casa Gh’è àanca en balaròt indùa la fèesta i regàs i và a balàa a fròt. “CremonaMantova”.cantoniera. I pàsa cu’i so muturìin e i fa en fracàs che i te fa diventàa màt. Dietro questi edifici è prevista la costruzione dell’autostrada Gh’è el mercàat che quàant te vèet a fàa spèeza ’l è sèemper pieèen “CremonaMantova”. Viabilità intimàat. Gh’è na butèega de mijulichèer Viabilità che’l vèeent tùunt,bicèer, tegàm, fursìne e cücèer.  El barbèer che’l tùuza i regàas e’l ghàa àanca la mercerìa Le nuove strade comunali hanno sempre apposite sedi dedicate ai e quàant che và li spùuzi ’l è cuntèent de màt. percorsi ciclopedonali. Chèst ’l è el me paèes AncheLe nuove quasi strade tutte comunalile esistenti hanno strade sempre comunali apposite extraurbane sedi dedicate sono state ai e àanca sa ‘l è picenìin el me piàas. dotate,percorsi negli ciclopedonali. ultimi anni, di percorsi ciclopedonali in modo da essere ‘L è grandiùus e bel el me San Marìin! praticateAnche quasi in sicurezza tutte le esistentidai pedoni strade e dai comunali ciclisti. extraurbane sono state dotate, negli ultimi anni, di percorsi ciclopedonali in modo da essere 19 Tratto da “Poesie in dialetto cremonese” di Anna Catenacci Cauzzi, 2008 praticate in sicurezza dai pedoni e dai ciclisti. 82 83

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Si è realizzata una rete che consente, in tranquillità, l’uso, anche  San Marino quadrante Nord Ovest, partendo dalla scuola materna;  San Marino quadrante Nord Ovest, partendo dalla scuola materna; ricreativoSi è realizzata della campagna una rete chee delle consente, sue valenze in tranquill ambientali.ità, l’uso, anche  Bulgaro, cascina Pavesi (Cremona).  Bulgaro, cascina Pavesi (Cremona). Sonoricreativo stati dellarealizzati campagna anche evari delle tratti sue di valenze piste ci ambieclopedonalintali. urbane.

EsternamenteSono stati realizzati ai centri anche abitativari tratti le di piste piste ciclopedonaciclopedonalili urbane. già attive Sono percorsi che già adesso sono utilizzati, in particolare nel fine Sono percorsi che già adesso sono utilizzati, in particolare nel fine colleganoEsternamente in sicurezza ai centri gli abitati di: le piste ciclopedonali già attive settimana, da diversi abitanti per una passeggiata. settimana, da diversi abitanti per una passeggiata. collegano San Marino in sicurezza con San Pietrogli abitati di: Da San Lucio, sempre via strade bianche, arrivano anche da Da San Lucio, sempre via strade bianche, arrivano anche da  San Marino con Ca’San De’Pietro Mari Vescovato. Vescovato.  SanCa’ de’Marino Mari con con Ca’ il Cimitero De’ Mari a Nord Est di Ca’ De’ Mari

 IlCa’ cimitero de’ Mari di conCa’ ilDe’ Cimitero Mari con a Nord Pieve Est Delmona di Ca’ De ’ Mari    IlGadesco cimitero con di Ca’Ca’ De’De’ MariMari con Pieve Delmona    Ca’Gadesco de’ Mari con Ca’con De’l’area Mari produttiva a sud della ex statale n° 10 Il territorio è servito dalle reti e dagli impianti di acqua potabile, Il territorio è servito dalle reti e dagli impianti di acqua potabile,  PieveCa’ de’ Delmona Mari con con l’area Castel produttiva Rozzone a sud della ex statale n° 10 Energia Elettrica, Illuminazione Pubblica, Gas Metano, rete Energia Elettrica, Illuminazione Pubblica, Gas Metano, rete  Pieve Delmona con Castel Rozzone telefonica fissa e mobile, internet, telecomunicazioni, fognature, telefonica fissa e mobile, internet, telecomunicazioni, fognature, L’Amministrazione comunale ha inoltre previsto il finanziamento e depurazione parziale, ingombranti ecc.: depurazione parziale, ingombranti ecc.: L’Amministrazionel’esecuzione, entro comunale qualche anno, ha inoltre della previsto pista ciclo il pedonalefinanziamento Castel e

Rozzonel’esecuzione, – San entro Pietro. qualche L’esecuzione anno, delladi questo pista tratto ciclo concluderebbepedonale Castel il  Le stazioni radio base sono ubicate a SudEst dell’abitato di  Le stazioni radio base sono ubicate a SudEst dell’abitato di collegamento,Rozzone – San tutto Pietro. su pista,L’esecuzione di San Marino di questo con tratto tutti iconcluderebbe centri abitati. il San Marino, nell’area comunale dell’ex depuratore; San Marino, nell’area comunale dell’ex depuratore; collegamento, tutto su pista, di San Marino con tutti i centri abitati.  La rete di acqua potabile serve tutti i centri abitati del  La rete di acqua potabile serve tutti i centri abitati del  comune, così come il gas metano e le fognature; comune, così come il gas metano e le fognature;   San Marino è già collettato con il depuratore delle acque  San Marino è già collettato con il depuratore delle acque Accanto ai percorsi ciclopedonali “artificiali”, sono presenti alcuni reflue del comune di Cremona. Con un recente cantiere tutte reflue del comune di Cremona. Con un recente cantiere tutte Accantopercorsi più ai percorsipropriamente ciclopedonali “ambientali” “artificiali”, che devono sono essere presenti preservati. alcuni le frazioni sono state collettate a San Marino e quindi tutte le le frazioni sono state collettate a San Marino e quindi tutte le Essipercorsi possono più propriamente essere realizzati “ambientali” attraverso che le devonostrade biancheessere preservati. esistenti, acque nere confluiranno al depuratore di Cremona. acque nere confluiranno al depuratore di Cremona. magariEssi possono con qualcheessere realizzati piccola attraverso manutenzione, le strade con bianche l’accordo esistenti, con i  Non risultano zone non servite da Energia Elettrica e dal  Non risultano zone non servite da Energia Elettrica e dal magarifrontisti cone/o proprietari qualche piccolae con l’apposita manutenzione, segnalet conica. l’accordo con i servizio telefonico fisso e mobile; frontisti e/o proprietari e con l’apposita segnaletica. servizio telefonico fisso e mobile; Si indicano i seguenti percorsi ambientali, che interessano buona  La fibra ottica è disponibile ed in espansione; Si indicano i seguenti percorsi ambientali, che interessano buona  La fibra ottica è disponibile ed in espansione; parte delle Aree Agricole Ambientali già illustrate precedentemente:  Il Comune ha un’isola ecologica per i rifiuti ingombranti e parte delle Aree Agricole Ambientali già illustrate precedentemente:  Il Comune ha un’isola ecologica per i rifiuti ingombranti e  Bagnarolo, Guzzafame San Lucio, Ronchi; per la raccolta differenziata a San Marino.  Fienile,Bagnarolo, San Guzzafame Pietro, Persico San Dosimo;Lucio, Ronchi; per la raccolta differenziata a San Marino.  La raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani avviene con Casalasca  Fienile, San Pietro, Persico Dosimo;  La raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani avviene con Casalasca  Corte, Ca’ De’ Farina; Servizi, è differenziata e porta a porta.  Corte, Ca’ De’ Farina; Servizi, è differenziata e porta a porta. 84 85 84 85

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Si è realizzata una rete che consente, in tranquillità, l’uso, anche  San Marino quadrante Nord Ovest, partendo dalla scuola materna;  San Marino quadrante Nord Ovest, partendo dalla scuola materna; ricreativoSi è realizzata della campagna una rete chee delle consente, sue valenze in tranquill ambientali.ità, l’uso, anche  Bulgaro, cascina Pavesi (Cremona).  Bulgaro, cascina Pavesi (Cremona). Sonoricreativo stati dellarealizzati campagna anche evari delle tratti sue di valenze piste ci ambieclopedonalintali. urbane.

EsternamenteSono stati realizzati ai centri anche abitativari tratti le di piste piste ciclopedonaciclopedonalili urbane. già attive Sono percorsi che già adesso sono utilizzati, in particolare nel fine Sono percorsi che già adesso sono utilizzati, in particolare nel fine colleganoEsternamente in sicurezza ai centri gli abitati di: le piste ciclopedonali già attive settimana, da diversi abitanti per una passeggiata. settimana, da diversi abitanti per una passeggiata. collegano San Marino in sicurezza con San Pietrogli abitati di: Da San Lucio, sempre via strade bianche, arrivano anche da Da San Lucio, sempre via strade bianche, arrivano anche da  San Marino con Ca’San De’Pietro Mari Vescovato. Vescovato.  SanCa’ de’Marino Mari con con Ca’ il Cimitero De’ Mari a Nord Est di Ca’ De’ Mari

 IlCa’ cimitero de’ Mari di conCa’ ilDe’ Cimitero Mari con a Nord Pieve Est Delmona di Ca’ De ’ Mari    IlGadesco cimitero con di Ca’Ca’ De’De’ MariMari con Pieve Delmona    Ca’Gadesco de’ Mari con Ca’con De’l’area Mari produttiva a sud della ex statale n° 10 Il territorio è servito dalle reti e dagli impianti di acqua potabile, Il territorio è servito dalle reti e dagli impianti di acqua potabile,  PieveCa’ de’ Delmona Mari con con l’area Castel produttiva Rozzone a sud della ex statale n° 10 Energia Elettrica, Illuminazione Pubblica, Gas Metano, rete Energia Elettrica, Illuminazione Pubblica, Gas Metano, rete  Pieve Delmona con Castel Rozzone telefonica fissa e mobile, internet, telecomunicazioni, fognature, telefonica fissa e mobile, internet, telecomunicazioni, fognature, L’Amministrazione comunale ha inoltre previsto il finanziamento e depurazione parziale, ingombranti ecc.: depurazione parziale, ingombranti ecc.: l’esecuzione,L’Amministrazione entro comunale qualche anno, ha inoltre della previsto pista ciclo il pedonalefinanziamento Castel e

Rozzonel’esecuzione, – San entro Pietro. qualche L’esecuzione anno, delladi questo pista tratto ciclo concluderebbepedonale Castel il  Le stazioni radio base sono ubicate a SudEst dell’abitato di  Le stazioni radio base sono ubicate a SudEst dell’abitato di collegamento,Rozzone – San tutto Pietro. su pista,L’esecuzione di San Marino di questo con tratto tutti iconcluderebbe centri abitati. il San Marino, nell’area comunale dell’ex depuratore; San Marino, nell’area comunale dell’ex depuratore; collegamento, tutto su pista, di San Marino con tutti i centri abitati.  La rete di acqua potabile serve tutti i centri abitati del  La rete di acqua potabile serve tutti i centri abitati del  comune, così come il gas metano e le fognature; comune, così come il gas metano e le fognature;   San Marino è già collettato con il depuratore delle acque  San Marino è già collettato con il depuratore delle acque Accanto ai percorsi ciclopedonali “artificiali”, sono presenti alcuni reflue del comune di Cremona. Con un recente cantiere tutte reflue del comune di Cremona. Con un recente cantiere tutte percorsiAccanto più ai percorsipropriamente ciclopedonali “ambientali” “artificiali”, che devono sono essere presenti preservati. alcuni le frazioni sono state collettate a San Marino e quindi tutte le le frazioni sono state collettate a San Marino e quindi tutte le Essipercorsi possono più propriamente essere realizzati “ambientali” attraverso che le devonostrade biancheessere preservati. esistenti, acque nere confluiranno al depuratore di Cremona. acque nere confluiranno al depuratore di Cremona. magariEssi possono con qualcheessere realizzati piccola attraverso manutenzione, le strade con bianche l’accordo esistenti, con i  Non risultano zone non servite da Energia Elettrica e dal  Non risultano zone non servite da Energia Elettrica e dal frontistimagari cone/o proprietari qualche piccolae con l’apposita manutenzione, segnalet conica. l’accordo con i servizio telefonico fisso e mobile; frontisti e/o proprietari e con l’apposita segnaletica. servizio telefonico fisso e mobile; Si indicano i seguenti percorsi ambientali, che interessano buona  La fibra ottica è disponibile ed in espansione; Si indicano i seguenti percorsi ambientali, che interessano buona  La fibra ottica è disponibile ed in espansione; parte delle Aree Agricole Ambientali già illustrate precedentemente:  Il Comune ha un’isola ecologica per i rifiuti ingombranti e parte delle Aree Agricole Ambientali già illustrate precedentemente:  Il Comune ha un’isola ecologica per i rifiuti ingombranti e  Bagnarolo, Guzzafame San Lucio, Ronchi; per la raccolta differenziata a San Marino.  Fienile,Bagnarolo, San Guzzafame Pietro, Persico San Dosimo;Lucio, Ronchi; per la raccolta differenziata a San Marino.  La raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani avviene con Casalasca  Fienile,Corte, Ca’ San De’ Pietro, Farina; Persico Dosimo;  La raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani avviene con Casalasca Servizi, è differenziata e porta a porta.  Corte, Ca’ De’ Farina; Servizi, è differenziata e porta a porta. 84 85 84 85

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Servizi Servizi Scuola Scuola   Nei primi anni 2000, a San Marino, vi era un micronido gestito dalla Neiparrocchia primi anni con 2000, alcune a San volontarie Marino, che, vi era a un rotazione, micronido supportavano gestito dalla il parrocchialavoro delle con educatrici. alcune volontarieSuccessivamente, che, a rotazione, dall’anno supportavano 2006, aperto ile lavorogestito dalladelle Cooperativaeducatrici. Successivamente, “La Fenice”, il nido dall’ann è statoo trasferito 2006, aperto in Via e gestitoE. Berlinguer. dalla Cooperativa Dal 2011 il “La nido Fenice”, è gestito il nidodalla è Co statooperativa trasferito “IRIDE”. in Via E.Ad Berlinguer. oggi (2015), Dal il nido2011 ospitail nido 23 è bambini,gestito dalla con Co unoperativa team composto “IRIDE”. da Ad4 operatori, oggi (2015), una il figura nido ospita di coordinamento 23 bambini, con esterno un t eam e una composto ausiliaria. da 4L’Asilo operatori, Nido una nasce figura per mettersi di coordinamento al servizio esternodelle g iovani e una coppie ausiliaria. che L’Asiloabitano Nido nella nasce zona, per per mettersi quelle cheal servizio lavorano delle nel g iovani comune coppie Gadesco che abitanoPieve Delmona nella zona, e abitano per quellenei paesi che limitrofi, lavorano per nel qu comelle uneche scelgono Gadesco Pievedi avvalersi Delmona di questo e abitano servizio nei paesirealizzato limitrofi, dal priv perato qu sociale.elle che scelgono diI principiavvalersi edi iquesto valori servizio che ispirano realizzato il dal progetto privato delsociale. servizio, che caratterizzanoI principi e ila valoricultura che dei ispiranoservizi della il progettoCoopera tiva del stessaservizio, nonché che caratterizzanola sua conduzione la cultura e i rapporti dei servizi con gli della utenti Coopera e le lorotiva famiglie stessa sono:nonché la sua conduzione e i rapporti con gli utenti e le loro famiglie sono:  la centralità del minore;  lail centralità rispetto edel la minore; valorizzazione delle diversità personali,  culturaliil rispetto o religiose e la valorizzazione dei minori; delle diversità personali,  culturaliil riconoscimento o religiose dei della minori; famiglia quale primaria agenzia  educativa;il riconoscimento della famiglia quale primaria agenzia  educativa;la flessibilità dell’offerta, come risposta moderna e puntuale  aila bisogniflessibilità delle dell’offerta, famiglie di come oggi. risposta moderna e puntuale ai bisogni delle famiglie di oggi.

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Servizi L’asilo nido partecipa a progetti sul territorio, quali l’uscita presso la Servizi biblioteca del paese (terzo anno) e al progetto continuità con la Scuola Scuola dell’Infanzia di Gadesco Pieve Delmona Scuola  

  Nei primi anni 2000, a San Marino, vi era un micronido gestito dalla Le prime testimonianze riguardanti gli asili d’infanzia delle frazioni parrocchia con alcune volontarie che, a rotazione, supportavano il Nei primi anni 2000, a San Marino, vi era un micronido gestito dalla di Ca’ De’ Quinzani e San Marino risalgono al 1903, quando gli lavoro delle educatrici. Successivamente, dall’anno 2006, aperto e parrocchia con alcune volontarie che, a rotazione, supportavano il abitanti di Ca’ de’ Quinzani presentarono al comune di Gadesco gestito dalla Cooperativa “La Fenice”, il nido è stato trasferito in Via lavoro delle educatrici. Successivamente, dall’anno 2006, aperto e un’istanza per la costruzione di un asilo per l’educazione dei bambini E. Berlinguer. Dal 2011 il nido è gestito dalla Cooperativa “IRIDE”. gestito dalla Cooperativa “La Fenice”, il nido è stato trasferito in Via più piccoli. Ad oggi (2015), il nido ospita 23 bambini, con un team composto da E. Berlinguer. Dal 2011 il nido è gestito dalla Cooperativa “IRIDE”. 4 operatori, una figura di coordinamento esterno e una ausiliaria. Ad oggi (2015), il nido ospita 23 bambini, con un team composto da Nel 1906 l’amministrazione comunale avvia la pratica per erigere i L’Asilo Nido nasce per mettersi al servizio delle giovani coppie che 4 operatori, una figura di coordinamento esterno e una ausiliaria. due edifici scolastici con l’acquisto del terreno, per l’asilo di abitano nella zona, per quelle che lavorano nel comune Gadesco L’Asilo Nido nasce per mettersi al servizio delle giovani coppie che Ca’ de’ Quinzani, dalla famiglia Resta Pallavicino. Pieve Delmona e abitano nei paesi limitrofi, per quelle che scelgono abitano nella zona, per quelle che lavorano nel comune Gadesco Al 1907 risale l’incarico affidato all’ingegnere Soldi Matteo di di avvalersi di questo servizio realizzato dal privato sociale. Pieve Delmona e abitano nei paesi limitrofi, per quelle che scelgono redigere i progetti di costruzione degli asili. I principi e i valori che ispirano il progetto del servizio, che di avvalersi di questo servizio realizzato dal privato sociale. Con ogni probabilità, quello per la frazione di San Marino non venne caratterizzano la cultura dei servizi della Cooperativa stessa nonché I principi e i valori che ispirano il progetto del servizio, che approvato, perché un secondo progetto venne compilato la sua conduzione e i rapporti con gli utenti e le loro famiglie sono: caratterizzano la cultura dei servizi della Cooperativa stessa nonché dall’ingegner Luigi Pedroni nel 1908. la sua conduzione e i rapporti con gli utenti e le loro famiglie sono:   la centralità del minore; Tra il 1908 e il 1913 furono eseguite le aste per gli appalti dei lavori   lail centralità rispetto edel la minore; valorizzazione delle diversità personali, e avviate le pratiche per la concessione di un mutuo di L. 23.000,  ilculturali rispetto o religiose e la valorizzazione dei minori; delle diversità personali, che il Comune aprì con la Cassa Depositi e Prestiti, autorizzato con  culturaliil riconoscimento o religiose dei della minori; famiglia quale primaria agenzia Regio Decreto del 29 dicembre 1910.  ileducativa; riconoscimento della famiglia quale primaria agenzia Tuttavia tale prestito non fu sufficiente a coprire le spese di  educativa;la flessibilità dell’offerta, come risposta moderna e puntuale realizzazione delle opere. Il Comune si trovò nella necessità di  laai bisogniflessibilità delle dell’offerta, famiglie di come oggi. risposta moderna e puntuale chiedere un mutuo suppletivo, sempre alla Cassa Depositi e Prestiti, ai bisogni delle famiglie di oggi. di L. 7.000 autorizzato, anch'esso, da un Regio Decreto.

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Non si è potuti individuare la data certa di apertura e funzionamento degli asili poiché le informazioni recuperate sono generiche e poco precise: nel settembre del 1911 un ingegnere del Genio civile di Cremona compì visitò due fabbricati e nello stesso anno il Consiglio Comunale definì le norme per l’apertura degli edifici scolastici, forse perché già completati? È solo un’ipotesi. Entrambi gli asili erano amministrati dal Comune che provvedeva ad ogni necessità: dall’acquisto di materiale didattico alla manutenzione delle aule e degli edifici. Le maestre, definite istitutrici, venivano nominate attraverso un concorso pubblico, così come il personale ausiliario. Lo scopo di tali istituzioni era quello di accogliere e tutelare le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età. Nel caso appartenessero a famiglie povere l’assistenza era gratuita, se invece appartenevano a famiglie non povere allora era necessario il pagamento di una retta mensile, il cui ammontare veniva stabilito annualmente dalla Giunta Comunale. A questa era demandato anche il calendario scolastico, generalmente dal 15 febbraio al 10 novembre.

Negli anni 90 venne emanata una legge di riforma per scuola ed asili che prevedeva il passaggio della gestione dai comuni allo Stato. Nel caso di Gadesco Pieve Delmona, gli asili sono tutt’ora amministrati dal comune nel rispetto della normativa vigente.      

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90 Non si è potuti individuare la data certa di apertura e funzionamento  degli asili poiché le informazioni recuperate sono generiche e poco  precise: nel settembre del 1911 un ingegnere del Genio civile di Fino al 2007, le scuole dell’infanzia erano separate, una a San Cremona compì visitò due fabbricati e nello stesso anno il Consiglio Marino e l’altra a Pieve Delmona. Comunale definì le norme per l’apertura degli edifici scolastici, Dal 2007 in poi, a seguito dell’ampliamento della zona industriale, le forse perché già completati? È solo un’ipotesi. due sedi sono state accorpate in un’unica struttura a San Marino Entrambi gli asili erano amministrati dal Comune che provvedeva ad (in Via E. Berlinguer) che ospita un gruppo multiculturale di circa ogni necessità: dall’acquisto di materiale didattico alla manutenzione settanta bambini provenienti dalle diverse frazioni del comune. delle aule e degli edifici. Le maestre, definite istitutrici, venivano La scuola è strutturata su un unico piano ed è suddivisa in tre sezioni, nominate attraverso un concorso pubblico, così come il personale ha ambienti molto luminosi che si affacciano su un grandissimo ausiliario. giardino che, nelle giornate calde, permette ai più piccoli di giocare Lo scopo di tali istituzioni era quello di accogliere e tutelare le all’aria aperta. bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età. Nel caso La struttura ospita al suo interno la sala mensa con la cucina. appartenessero a famiglie povere l’assistenza era gratuita, se invece appartenevano a famiglie non povere allora era necessario il  pagamento di una retta mensile, il cui ammontare veniva stabilito annualmente dalla Giunta Comunale. A partire dall’anno 1982 le scuole elementari di Pieve Delmona e A questa era demandato anche il calendario scolastico, generalmente San Marino sono state accorpate nell’attuale struttura situata a dal 15 febbraio al 10 novembre. Ca’ De Mari in Via Roma. La scuola ospita circa un centinaio di bambini di etnie diverse Negli anni 90 venne emanata una legge di riforma per scuola ed asili (oltre ad italiani troviamo albanesi, indiani, marocchini, cinesi, che prevedeva il passaggio della gestione dai comuni allo Stato. Nel macedoni, thailandesi) che risiedono nelle frazioni o nei paesi caso di Gadesco Pieve Delmona, gli asili sono tutt’ora amministrati limitrofi al Comune. Anche in questo caso l’edificio è realizzato su dal comune nel rispetto della normativa vigente. un unico piano e al suo interno è suddiviso in ambienti strutturati,  finalizzati ad attività diverse: le cinque classi curricolari, un  laboratorio d’informatica, un’aula con LIM, la sala mensa con cucina  interna. Anche qui è presente un grande giardino che circonda la  scuola e che permette ai bambini di svolgere anche lezioni all’aria  aperta. Ogni classe è dotata di lavagna LIM, PC e rete WIFI. Oltre  allo studio della lingua inglese come materia trasversale già della

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91 classe prima e allo studio di uno strumento dalla classe terza (l’Istituto Comprensivo di cui fa parte è ad indirizzo musicale), la scuola offre anche il servizio di prescuola e doposcuola. Il curricolo è integrato da progetti educativi e didattici che caratterizzano il POF di ogni scuola. La scuola per l’infanzia e la primaria sono provviste di un servizio di trasporto con lo scuolabus, sia al mattino sia al termine delle lezioni. Il Comune, inoltre, mette a disposizione il servizio di scuolabus anche per le uscite didattiche o per eventuali partecipazioni ad eventi sul territorio (nido, infanzia e primaria).

Biblioteca

 Storia

La Biblioteca Comunale di Gadesco Pieve Delmona viene istituita nell’anno 1963 con deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 in data 18/10/1963. Al progetto si dà avvio a seguito di una nota della Biblioteca Statale di Cremona e di una successiva segnalazione della Prefettura di Cremona in ordine alla istituzione di una biblioteca comunale nei Comuni con oltre 1000 abitanti, secondo il piano disposto dal Ministero della Pubblica Istruzione, il quale contribuisce donando gli arredamenti necessari ed un certo numero di pubblicazioni, nonché l’indispensabile attrezzatura. Nel corso degli anni la sede della Biblioteca è cambiata diverse volte fino alla sede attuale, in frazione San Marino, al primo piano dell’edificio che ospita, l’ambulatorio medico, il centro civico “Tinelli” ed il centro anziani.

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92 classe prima e allo studio di uno strumento dalla classe terza Inizialmente la biblioteca occupava metà del primo piano di (l’Istituto Comprensivo di cui fa parte è ad indirizzo musicale), la tale edificio, successivamente vi è stato riservato l’intero scuola offre anche il servizio di prescuola e doposcuola. piano. Ciò ha permesso di realizzare un’apposita area di Il curricolo è integrato da progetti educativi e didattici che lettura per i bambini oltre che ovviamente ingrandire lo caratterizzano il POF di ogni scuola. spazio a disposizione e quindi aumentare l’offerta libraria. La scuola per l’infanzia e la primaria sono provviste di un servizio di Fino all’anno 1980, l’apertura della biblioteca comunale era trasporto con lo scuolabus, sia al mattino sia al termine delle lezioni. affidata a personale volontario; successivamente, nel 1981, il Il Comune, inoltre, mette a disposizione il servizio di scuolabus Comune di Gadesco Pieve Delmona bandì un concorso anche per le uscite didattiche o per eventuali partecipazioni ad eventi pubblico per l’assunzione di un dipendente nel ruolo di sul territorio (nido, infanzia e primaria). “bibliotecario”. Il fatto di disporre di personale di ruolo, oltre che di un Biblioteca patrimonio librario di 3000 volumi e di un orario di apertura settimanale di almeno 12 ore, garantisce alla biblioteca  Storia l’accesso a contributi regionali per l’incremento delle raccolte. Ciò permette di migliorare ulteriormente il servizio La Biblioteca Comunale di Gadesco Pieve Delmona viene offerto ai cittadini. istituita nell’anno 1963 con deliberazione del Consiglio La successiva adesione della biblioteca al Sistema Comunale n. 40 in data 18/10/1963. Bibliotecario Casalasco, ampliatosi, in seguito, in Sistema Al progetto si dà avvio a seguito di una nota della Biblioteca Bibliotecario Casalasco e Cremasco, consentì di inserirsi in Statale di Cremona e di una successiva segnalazione della un contesto organizzativo più ampio di quello locale. Ciò Prefettura di Cremona in ordine alla istituzione di una permise, attraverso un interprestito librario, di aumentare biblioteca comunale nei Comuni con oltre 1000 abitanti, notevolmente i prestiti che raggiungono ora livelli molto secondo il piano disposto dal Ministero della Pubblica apprezzabili. Istruzione, il quale contribuisce donando gli arredamenti A ciò si aggiunga la particolare attenzione necessari ed un certo numero di pubblicazioni, nonché dell’Amministrazione Comunale al settore CULTURA – l’indispensabile attrezzatura. BIBLIOTECA che impegnò, soprattutto a partire dal 1995 in Nel corso degli anni la sede della Biblioteca è cambiata poi, considerevoli risorse di bilancio, finalizzate diverse volte fino alla sede attuale, in frazione San Marino, al all’incremento del patrimonio documentario, alla primo piano dell’edificio che ospita, l’ambulatorio medico, il promozione della lettura e ad una serie di attività culturali di centro civico “Tinelli” ed il centro anziani. diverso genere.

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93 La svolta decisiva per l’aumento esponenziale dei prestiti librari fu determinata dall’introduzione, circa una decina di anni fa, del sistema operativo OPAC (Online Public Access Catalogue), finanziato dalla Provincia di Cremona. Esso permette l’accesso ad un catalogo informatico collettivo per la gestione della ricerca bibliografica e dei prestiti locali ed interbibliotecari tra tutte le biblioteche della Provincia di Cremona. Da segnalare, infine, che, a supporto del responsabile della biblioteca per garantire più ampie aperture al pubblico, dal 1995 circa, si sono avvicendati, prima gli obiettori di coscienza e successivamente i volontari di servizio civile.

 Servizi

La biblioteca comunale di Gadesco Pieve Delmona fornisce i seguenti servizi:

 Prestito materiale documentario (stampati e multimedia):

 Attività di promozione alla lettura rivolte a bambini e ragazzi in collaborazione con le scuole del territorio.

 Iniziative ed eventi culturali (mostre, proiezioni, corsi, conferenze)

 Progetto “Nati per leggere” rivolto ai bimbi in età prescolare ed ai loro genitori.

 Servizio di fotocopiatura 92

94 La svolta decisiva per l’aumento esponenziale dei prestiti Si riportano inoltre, nella seguente tabella alcuni dati librari fu determinata dall’introduzione, circa una decina di Sistatistici riportanoSi della riportano inoltre, biblioteca inoltre, nella dai nella seguente quali seguente emerge tabella tabella un alcuni alcuni cos tante dati dati anni fa, del sistema operativo OPAC (Online Public Access aumentostatisticistatistici dei della prestiti della biblioteca e bibliotecadel patrimonio dai dai quali quali librario emerge emerge e mu un ltimediale. un cos costantetante Catalogue), finanziato dalla Provincia di Cremona. Esso aumentoQuesti aumentodati dei sono prestiti dei indicativi prestiti e del epatrimonio deldel patrimonio fatto che librario librarioanche e muine mu unltimediale.ltimediale. piccolo Questi dati sono indicativi del fatto che anche in un piccolo permette l’accesso ad un catalogo informatico collettivo per comuneQuesti dati come sono ilindicativi nostro, del la fatto biblioteca che anche è in unaun piccolo realtà comune come il nostro, la biblioteca è una realtà la gestione della ricerca bibliografica e dei prestiti locali ed comunefondamentale come per il lo nostro, sviluppo la culturale biblioteca e sociale è una dell’intera realtà fondamentale per lo sviluppo culturale e sociale dell’intera interbibliotecari tra tutte le biblioteche della Provincia di fondamentalecomunità. per lo sviluppo culturale e sociale dell’intera comunità. Cremona. comunità.

Da segnalare, infine, che, a supporto del responsabile della       biblioteca per garantire più ampie aperture al pubblico, dal      1995 circa, si sono avvicendati, prima gli obiettori di      coscienza e successivamente i volontari di servizio civile.          1987  45 261 89 3100 1989 1987 49 45 294 261 33 89 36123100  Servizi 1987 45 261 89 3100 1991 1989 110 49 706 294 98 33 39973612 1989 49 294 33 3612 1993 1991 101 110 755 706 142 98 43013997 1991 110 706 98 3997 La biblioteca comunale di Gadesco Pieve Delmona 1995 1993 118 101 923 755 34 142 52984301 1993 101 755 142 4301 fornisce i seguenti servizi: 1997 1995 133 118 1581 923 157 34 56705298 1995 118 923 34 5298 1999 1997 100 133 913 1581 91 157 21 60755670 1997 133 1581 157 5670 2001 1999 209 100 1055 913 37 91 26 21 67746075  Prestito materiale documentario (stampati e 1999 100 913 91 21 6075  2003 2001 208 209 1209 1055 70 37 23 26 70236774 2001 209 1055 37 26 6774 multimedia): 2005 2003 321 208 1625 1209 187 70 114 23 81387023 2003 208 1209 70 23 7023 2007 2005 363 321 1512 1625 109 187 243 114 94998138 2005 321 1625 187 114 8138  2009 2007 409 363 2067 1512 160 109 227 243 132469499  Attività di promozione alla lettura rivolte a bambini e 2007 363 1512 109 243 9499 2011 2009 447 409 2711 2067 266 160 507 227 1536113246 ragazzi in collaborazione con le scuole del territorio. 2009 409 2067 160 227 13246 2013 2011 414 447 3452 2711 706 266 1049507 1709015361 2011 2013 447 414 2711 3452 266 706 507 1049 1536117090

 Iniziative ed eventi culturali (mostre, proiezioni, corsi, 2013 414 3452 706 1049 17090 conferenze) - Dalla tabella emerge ancora una volta il notevole impegno - Dalla tabella emerge ancora una volta il notevole impegno delle varie amministrazioni comunali che nel corso degli  Progetto “Nati per leggere” rivolto ai bimbi in età - Dalla tabelladelle varie emerge amministrazioni ancora una comunali volta il notevole che nel corso impegno degli anni hanno investito sempre più risorse nella biblioteca e in prescolare ed ai loro genitori. delle varieanni hanno amministrazioni investito sempre comunali più risorse che nella nel bibli corsooteca degli e in ambito culturale. anni hannoambito investito culturale. sempre più risorse nella biblioteca e in

 Servizio di fotocopiatura ambito culturale. 92 93 93 93 95

- Si deve tener presente che, dal 2004, sono notevolmente aumentati i prestiti di materiale multimediale che, nel corso dei 10 anni, sono passati da circa 300 a più di 600 all’anno. Questo dato è, pertanto, da aggiungere ai prestiti indicati nella tabella che si riferiscono solo ai prestiti librari.

- La consistenza del patrimonio tiene conto degli scarti che, quasi annualmente, vengono effettuati. In modo particolare, in occasione dell’inserimento dei nostri dati nel catalogo collettivo, è stata eseguita una revisione completa del patrimonio che ha comportato uno scarto di volumi di circa 600 unità.

 Premio letterario “Filippo Ivaldi”

Un ulteriore aspetto legato alla realtà della biblioteca è il premio letterario “Filippo Ivaldi” indetto dal nostro Comune in ricordo dell’omonimo professore che ha dato tanto alla nostra comunità svolgendo il suo lavoro in modo serio, professionale e soprattutto dedicandovi tutto se stesso.

Il concorso è stato istituito nel 2000 (anche se la prima edizione si è svolta l’anno successivo) e viene riproposto circa ogni 2 anni. È stato possibile realizzarlo grazie ad un lascito della famiglia Ivaldi.

Per partecipare è necessario essere maggiorenni e presentare un breve racconto inedito che abbia per argomento un determinato tema scelto dalla commissione cultura del nostro Comune. Inoltre è richiesta una piccola quota di iscrizione. I primi tre classificati ottengono un premio in denaro e la pubblicazione del loro racconto.

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96 - Si deve tener presente che, dal 2004, sono notevolmente Riportiamo di seguito il titolo (cioè il tema del concorso) e i primi classificati delle precedenti edizioni: aumentati i prestiti di materiale multimediale che, nel corso Riportiamo di seguito il titolo (cioè il tema del concorso) e i dei 10 anni, sono passati da circa 300 a più di 600 all’anno. primi classificati delle precedenti edizioni:

Questo dato è, pertanto, da aggiungere ai prestiti indicati  nella tabella che si riferiscono solo ai prestiti librari.

 IL POSTO DEGLI AIRONI di Luca Bianchedi – - La consistenza del patrimonio tiene conto degli scarti che, Copenhagen quasi annualmente, vengono effettuati. IL POSTO DEGLI AIRONI di Luca Bianchedi –

In modo particolare, in occasione dell’inserimento dei nostri Copenhagen  dati nel catalogo collettivo, è stata eseguita una revisione  completa del patrimonio che ha comportato uno scarto di  volumi di circa 600 unità.  MIR I DOBRO di Fiorella Borin  Venezia

MIR I DOBRO di Fiorella Borin  Venezia  Premio letterario “Filippo Ivaldi” 

Un ulteriore aspetto legato alla realtà della biblioteca è il  premio letterario “Filippo Ivaldi” indetto dal nostro Comune  in ricordo dell’omonimo professore che ha dato tanto alla LO SCRIVANO di Fiorella Borin – Venezia nostra comunità svolgendo il suo lavoro in modo serio, LO SCRIVANO di Fiorella Borin – Venezia professionale e soprattutto dedicandovi tutto se stesso.   Il concorso è stato istituito nel 2000 (anche se la prima  edizione si è svolta l’anno successivo) e viene riproposto  circa ogni 2 anni. È stato possibile realizzarlo grazie ad un BASTONI DI NUVOLE di Luca Zini – Gadesco Pieve lascito della famiglia Ivaldi. BASTONIDelmona DI NUVOLE di Luca Zini – Gadesco Pieve Delmona Per partecipare è necessario essere maggiorenni e presentare Come si evince da quanto riportato sopra, il concorso attira un breve racconto inedito che abbia per argomento un partecipantiCome si evince da tuttada quanto Italia eriportato in alcuni sopra, casi ancheil concor dall’estero.so attira determinato tema scelto dalla commissione cultura del nostro Questo dimostra che anche un piccolo comune come il Comune. Inoltre è richiesta una piccola quota di iscrizione. partecipanti da tutta Italia e in alcuni casi anche dall’estero. nostro può farsi grande, basta solo volerlo. I primi tre classificati ottengono un premio in denaro e la Questo dimostra che anche un piccolo comune come il pubblicazione del loro racconto. nostro può farsi grande, basta solo volerlo.

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Volontariato

“AUSER”

Auser è una associazione di e di , impegnata nel favorire l’ degli anziani e a far crescere il ruolo dei senior nella società.

Si propone di:

 ogni forma di esclusione sociale;  Migliorare la della vita;  Diffondere la cultura e la pratica della  e della ;  Valorizzare l’, le capacità, la creatività e le idee degli anziani;  Sviluppare i rapporti di  e scambio con le generazioni più giovani.

La proposta associativa di Auser è rivolta in maniera prioritaria agli , ma è aperta alle      . Auser in Italia è stata costituita nel 1989 dalla Cgil e dal Sindacato dei pensionati SpiCgil.

Nel nostro Comune nasce, invece, nel 2005, con lo scopo di dare aiuto alle persone che hanno bisogno di solidarietà e di socializzazione. In convenzione con l’Amministrazione comunale si vuole creare un’attività di volontariato sociale, a favore delle persone fragili della comunità.

Il primo presidente fu Anna Maria Lucarini, mentre quello attuale (cioè nel 2015) è Adriano Cavana.

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Volontariato Nel 2005 contava 110 iscritti, mentre nel 2013 il numero dei soci iscritti è salito a 235. Ci sono, inoltre, 26 volontari (13 per trasporti “AUSER” Nelsociali, 2005 5 per contava apertura 110 centro iscritti, civico, mentre 5 pernel 2013apertu ilra numero ecocentro dei socie 5

iscrittiper accompagnamento è salito a 235. Ci sullo sono, scuolabus). inoltre, 26 volontari (13 per trasporti Auser è una associazione di e di , sociali,Anche 5 l’ammontare per apertura centro annuo civico, di ore 5 dedicateper apertu alra ecocentro volontariato e 5 è in impegnata nel favorire l’ degli anziani e a far crescita (nel 2013: ore totali di volontariato sociale svolte per servizi per accompagnamento sullo scuolabus). crescere il ruolo dei senior nella società. alla persona n. 3.567  ore totali di volontariato civico svolte per serviziAnche alla l’ammontare comunità n. annuo 586 – di ore ore totali dedicate di volont al ariato volontar civicoiato svolte è in Si propone di: percrescita manifestazioni (nel 2013: eore tempo totali libero di volontariato n. 586). sociale svolte per servizi alla persona n. 3.567  ore totali di volontariato civico svolte per  ogni forma di esclusione sociale; serviziI volontari alla comunità sul nostro n. territorio586 – ore si totali occupano di volont delloariato svolgimento civico svolte di  Migliorare la della vita; molteper manifestazioni attività: trasporti e tempo per libero dialisi, n. 586). visite e terapie, recapito di  Diffondere la cultura e la pratica della  e della farmaci, servizi alla comunità come l’apertura dell’ecocentro e ; Il’accompagnamento volontari sul nostro sullo territorio scuolabus, si occupano servizi civici dello con svolgimento l’apertura del di  Valorizzare l’, le capacità, la creatività e le idee moltecentro attività:civico e trasporti l’organizzazione per dialisi, di serate visite estive, e ter apie,manifestazioni recapito di e degli anziani; gite.farmaci, servizi alla comunità come l’apertura dell’ecocentro e  Sviluppare i rapporti di  e scambio con le l’accompagnamento sullo scuolabus, servizi civici con l’apertura del generazioni più giovani. Unacentro scelta civico che e cambia l’organizzazione la vita di serate estive, manifestazioni e gite. La proposta associativa di Auser è rivolta in maniera prioritaria agli In questa sezione abbiamo voluto riportare alcune testimonianze dei , ma è aperta alle      volontariUna scelta e che di cambia coloro la che vita hanno beneficiato dei vari servizi: . direttamente a causa di problemi di salute o indirettamente perché Auser in Italia è stata costituita nel 1989 dalla Cgil e dal Sindacato Inparenti questa di sezione persone abbiamo che hanno voluto usufruito riportare delle alcune presta testimonianzezioni offerte dei da dei pensionati SpiCgil. volontariAuser. Ciò e è di stato coloro inserito che in hanno questo beneficiato lavoro al fin deie di var evidenziarei servizi: direttamentequanto l’opera a del causa volontariato di problemi sia diimportante salute o e indire possattamente arricchire perché tutti Nel nostro Comune nasce, invece, nel 2005, con lo scopo di dare parenticoloro che di personevi prendono che parte. hanno usufruito delle prestazioni offerte da aiuto alle persone che hanno bisogno di solidarietà e di Auser. Ciò è stato inserito in questo lavoro al fine di evidenziare quanto l’opera del volontariato sia importante e possa arricchire tutti socializzazione.  Mirelva e Guido  In convenzione con l’Amministrazione comunale si vuole creare coloro che vi prendono parte. un’attività di volontariato sociale, a favore delle persone fragili della Mirelva e Guido sono due volontari nonché membri fondatori di comunità. Auser Mirelva nel ecomune Guido di Gadesco Pieve Delmona.

Il primo presidente fu Anna Maria Lucarini, mentre quello attuale Mirelva e Guido sono due volontari nonché membri fondatori di (cioè nel 2015) è Adriano Cavana. Auser nel comune di Gadesco Pieve Delmona. 97 96

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“La nostra esperienza in Auser è iniziata più di dieci anni fa. Ci fu proposto di partecipare ad un incontro organizzato dalla Signora Lucarini Annamaria, che conoscevamo da tempo, ma non sapevamo esattamente di cosa si trattasse. Ci trovammo in una decina di persone ed Annamaria iniziò ad esporre l’idea di far nascere anche nel nostro Comune una sede Auser. Ci spiegò che si trattava di iniziare un percorso di aiuto semplice, senza particolari necessità di specializzazione, solo per dare un punto di riferimento ed appoggio per le necessità meno gravi delle famiglie. Affrontare, per esempio, una fisioterapia di un famigliare, prolungata nel tempo, può rappresentare un vero problema, là dove i parenti lavorano o non possono guidare. Così, in una decina di persone soltanto, abbiamo fondato Auser ed iniziato l'esperienza.

Il Comune ci fornì l'automobile e ci propose una convenzione per il trasporto degli anziani, ogni mattina, presso il Centro Diurno di Vescovato. Con l'automobile iniziò anche il trasporto per esami e fisioterapie.

Negli anni i servizi Auser si sono ampliati e grazie alla guida di Laura e successivamente di Adriano Cavana, siamo riusciti ad acquistare un mezzo attrezzato per il trasporto disabili in carrozzina, i volontari sono aumentati e molte persone ci hanno confermato il loro sostegno ed aiuto. Possiamo dire che questa esperienza ci ha permesso di capire che in ogni casa ci può essere un problema e che non sempre i problemi si possono risolvere autonomamente. Siamo lieti di aiutare, anche se la nostra azione ha certamente dei limiti che non devono mai oltrepassare ciò che di base spetta di dovere alle famiglie e alle Istituzioni preposte.

Dopo questi anni di impegno in Auser, possiamo affermare che si tratta di un’esperienza positiva che umanamente lascia molto.

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100 “La nostra esperienza in Auser è iniziata più di dieci anni fa. Ci fu Accompagnare le persone in un momento difficile della vita e proposto di partecipare ad un incontro organizzato dalla Signora condividere i momenti critici è per noi importante, così come donare Lucarini Annamaria, che conoscevamo da tempo, ma non sapevamo gratuitamente un po’ del tempo libero per le necessità collettive ci fa esattamente di cosa si trattasse. Ci trovammo in una decina di sentire cittadini più consapevoli. persone ed Annamaria iniziò ad esporre l’idea di far nascere anche Ci piace dedicare il nostro impegno oltre che all’aiuto per la salute nel nostro Comune una sede Auser. Ci spiegò che si trattava di del corpo, anche ad attività più legate alla socializzazione come una iniziare un percorso di aiuto semplice, senza particolari necessità di gita fuori porta o una festa in paese, così da offrire alle persone specializzazione, solo per dare un punto di riferimento ed appoggio occasioni di incontro e di allegria. per le necessità meno gravi delle famiglie. Affrontare, per esempio, una fisioterapia di un famigliare, Quando abbiamo iniziato il nostro impegno in Auser non eravamo prolungata nel tempo, può rappresentare un vero problema, là dove i certi di riuscire a continuare per così tanto tempo, soprattutto a parenti lavorano o non possono guidare. causa degli impegni lavorativi. Tuttavia ci siamo resi conto che si Così, in una decina di persone soltanto, abbiamo fondato Auser ed tratta di un impegno organizzato che rispetta il tempo che ognuno iniziato l'esperienza. può dare, per questo è stato possibile continuare sino ad oggi nonostante gli obblighi lavorativi privati. Il Comune ci fornì l'automobile e ci propose una convenzione per il Alcuni volontari invece sono già in pensione ed hanno deciso di trasporto degli anziani, ogni mattina, presso il Centro Diurno di ritagliare un po’ di tempo per la collettività, tra i loro compiti di Vescovato. nonni, gli hobby ed il legittimo desiderio di libertà dopo una vita di Con l'automobile iniziò anche il trasporto per esami e fisioterapie. lavoro.

Negli anni i servizi Auser si sono ampliati e grazie alla guida di Laura e successivamente di Adriano Cavana, siamo riusciti ad Abbiamo partecipato alla fondazione di Auser perché è acquistare un mezzo attrezzato per il trasporto disabili in carrozzina, un’associazione aperta a tutti coloro che vogliano donare i volontari sono aumentati e molte persone ci hanno confermato il gratuitamente un po’ del loro tempo al bisogno degli altri, nel loro sostegno ed aiuto. rispetto di uno Statuto, aderente pienamente ai valori fondanti della Possiamo dire che questa esperienza ci ha permesso di capire che in nostra Repubblica. ogni casa ci può essere un problema e che non sempre i problemi si possono risolvere autonomamente. Siamo lieti di aiutare, anche se Siamo consapevoli che ognuno ha il proprio carattere, le proprie la nostra azione ha certamente dei limiti che non devono mai paure e debolezze, ma tutti prima o poi possiamo avere bisogno del oltrepassare ciò che di base spetta di dovere alle famiglie e alle prossimo e superando le nostre paure ci accorgeremo che aiutare ed Istituzioni preposte. essere aiutati è nella nostra natura umana e non è poi così difficile.

Dopo questi anni di impegno in Auser, possiamo affermare che si È con questo spirito che continueremo a dare il nostro contributo tratta di un’esperienza positiva che umanamente lascia molto. finche ci sarà possibile.”

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 Bianca Cauzzi 

Bianca è una residente del comune che ha usufruito indirettamente dei servizi di Auser in quanto figlia della signora Anna Catenacci Cauzzi la quale ha beneficiato delle prestazioni offerte dall’associazione.

“Sono residente a S. Marino dalla nascita e vorrei portare la mia testimonianza a favore dell’associazione Auser che opera già da parecchi anni nel mio paese. Mia mamma è anziana e fatica a camminare pertanto è costretta ad utilizzare gli ausili necessari. In più occasioni mi sono rivolta all’Auser per gli spostamenti dovuti a visite e controlli medici. Ho sempre trovato grande disponibilità ed attenzione da parte dell’associazione onlus che si avvale di volontari puntuali ed efficienti. Posso affermare che l’Auser del nostro Comune funziona molto bene, offrendo un ottimo servizio ai cittadini che altrimenti si troverebbero in difficoltà per gli spostamenti anche e soprattutto se in carrozzina. Ogni volontario, donando un po’ del suo tempo, lascia sempre qualcosa di sé nell’eseguire il servizio e testimonia quanto il tempo dedicato alle persone più bisognose sia utile e prezioso. Non posso che ringraziare l’Auser che ritengo abbia soddisfatto pienamente le mie esigenze, dandomi non solo un aiuto pratico ma anche morale grazie alla bontà di cuore dei suoi volontari.”

Nel ringraziare queste persone per la loro testimonianza si coglie l’occasione per ringraziare anche i volontari che ogni giorno aiutano chi ha bisogno e per ricordare a tutti che basta veramente poco per “fare del bene”.

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102  Bianca Cauzzi  “AIUTIAMOLI A VIVERE”

Bianca è una residente del comune che ha usufruito indirettamente La fondazione Onlus Aiutiamoli a Vivere nacque a Terni nel 1992 dei servizi di Auser in quanto figlia della signora Anna Catenacci con lo scopo di incoraggiare ogni iniziativa volta a sensibilizzare Cauzzi la quale ha beneficiato delle prestazioni offerte l’opinione pubblica circa le emergenze locali e quelle dei paesi dall’associazione. dell’Est europeo e in via di sviluppo (Africa, Asia, America centro meridionale). Il principio di base è la cooperazione tra questi stati, “Sono residente a S. Marino dalla nascita e vorrei portare la mia l’Italia, la Comunità Europea e le altre potenze industrializzate. testimonianza a favore dell’associazione Auser che opera già da In seguito al disastro di Cernobyl del 26 aprile 1986, nacque la parecchi anni nel mio paese. Mia mamma è anziana e fatica a necessità di aiutare la persone che in Bielorussia furono colpite da camminare pertanto è costretta ad utilizzare gli ausili necessari. In tale evento. più occasioni mi sono rivolta all’Auser per gli spostamenti dovuti a Nel 1991 venne organizzato l’evento sportivo “Ovest  Est: due ruote visite e controlli medici. Ho sempre trovato grande disponibilità ed per la pace” al fine di unire attraverso lo sport due mondi così attenzione da parte dell’associazione onlus che si avvale di volontari distanti (Est e Ovest dell’Europa divisi sino al 1989 dal muro di puntuali ed efficienti. Posso affermare che l’Auser del nostro Berlino). In seguito tale iniziativa si trasformò in vero e proprio Comune funziona molto bene, offrendo un ottimo servizio ai cittadini evento di solidarietà che portò all’accoglienza dei bambini Bielorussi che altrimenti si troverebbero in difficoltà per gli spostamenti anche presso le famiglie italiane. e soprattutto se in carrozzina. Ogni volontario, donando un po’ del Questo permise (e permette tutt’ora) a tali bambini di migliorare la suo tempo, lascia sempre qualcosa di sé nell’eseguire il servizio e loro vita non solo dal punto di vista medico ma anche sotto il profilo testimonia quanto il tempo dedicato alle persone più bisognose sia umano. utile e prezioso. Non posso che ringraziare l’Auser che ritengo abbia Oggi l’associazione Aiutiamoli a Vivere conta più di 250 comitati in soddisfatto pienamente le mie esigenze, dandomi non solo un aiuto tutta Italia (uno dei quali è presente nel nostro Comune di Gadesco pratico ma anche morale grazie alla bontà di cuore dei suoi Pieve Delmona), associa oltre 6000 famiglie e accoglie circa 3500 volontari.” bambini. Oltre all’accoglienza la fondazione si occupa anche di altri ambiti Nel ringraziare queste persone per la loro testimonianza si coglie come l’educazione e il sostegno. l’occasione per ringraziare anche i volontari che ogni giorno aiutano Oggi la fondazione si sta operando per diventare una organizzazione chi ha bisogno e per ricordare a tutti che basta veramente poco per non governativa in modo da ottenere più risorse al fine di aiutare “fare del bene”. sempre più persone nei paesi poveri.

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103 Anche nel nostro Comune (come già detto) è presente dal 1995 un comitato della fondazione Aiutiamoli a Vivere. A partire dall’anno successivo è iniziata l’accoglienza dei bambini Bielorussi di età compresa fra i 7 e i 12 anni. Questi, normalmente nel mese di Maggio, vengono in Italia accompagnati da una maestra e da un’interprete. Hanno la possibilità di frequentare la scuola elementare a Ca’ De’ Mari in quanto la direzione didattica mette a disposizione i locali e il Comune i buoni pasto e il trasporto con il pulmino. I bambini vengono ospitati, per tre anni consecutivi, da famiglie di questo Comune o altri limitrofi per 4 o 5 settimane. Tale periodo è chiamato “soggiorno terapeutico” in quanto respirare aria meno inquinata e alimentarsi con cibi più genuini permette loro di ridurre in modo considerevole le sostanze radioattive assorbite. Durante la loro permanenza vengono organizzate gite, giochi, feste e soprattutto contatti con i bambini italiani con i quali stabiliscono un rapporto di amicizia che si protrae nel tempo. Anche il comitato del nostro Comune collabora con la sede nazionale di Terni per aiutare la Bielorussia (istituti, scuole, ospedali, adozioni di studenti universitari) e i bambini di altri paesi del Sud del Mondo come Africa e Sud America. Quest’anno (2015), con grande soddisfazione, si è raggiunto il 20° anno consecutivo di accoglimento di bambini Bielorussi. L’attività svolta dal comitato del nostro Comune ci rende partecipi di qualcosa di più grande e ancora una volta ci fa capire che aiutare il prossimo “fa bene” perché arricchisce la nostra vita e ci rende persone migliori. Un doveroso grazie a tutti coloro che fanno parte di tale comitato e si prodigano ogni giorno per aiutare chi è meno fortunato di noi. In fondo siamo tutti uguali, solo che alcuni hanno avuto la fortuna di

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104 Anche nel nostro Comune (come già detto) è presente dal 1995 un nascere in paesi sviluppati, mentre ad altri è toccata una sorte ben comitato della fondazione Aiutiamoli a Vivere. A partire dall’anno peggiore. È solo questo che ci rende “diversi” ed è solamente grazie successivo è iniziata l’accoglienza dei bambini Bielorussi di età ad associazioni come Aiutiamoli a Vivere che possiamo colmare compresa fra i 7 e i 12 anni. Questi, normalmente nel mese di questa apparente “disuguaglianza”. Maggio, vengono in Italia accompagnati da una maestra e da un’interprete. Hanno la possibilità di frequentare la scuola Parte tre (curiosità e notizie ) elementare a Ca’ De’ Mari in quanto la direzione didattica mette a L’azienda casearia P.L.A.C. disposizione i locali e il Comune i buoni pasto e il trasporto con il pulmino. Riportiamo di seguito una breve cronistoria della nascita della I bambini vengono ospitati, per tre anni consecutivi, da famiglie di società casearia PLAC (Produttori Latte Associati Cremona), questo Comune o altri limitrofi per 4 o 5 settimane. Tale periodo è importante realtà industriale del cremonese sita oggi in località chiamato “soggiorno terapeutico” in quanto respirare aria meno Persico Dosimo ma inizialmente nata proprio nel comune di Gadesco inquinata e alimentarsi con cibi più genuini permette loro di ridurre Pieve Delmona. in modo considerevole le sostanze radioattive assorbite. Durante la loro permanenza vengono organizzate gite, giochi, feste e La fase iniziale: nasce la società ANONIMA COOPERATIVA soprattutto contatti con i bambini italiani con i quali stabiliscono un PRODUTTORI di Grontardo  Pieve Delmona. rapporto di amicizia che si protrae nel tempo. Anche il comitato del nostro Comune collabora con la sede nazionale Negli anni ’30 del secolo scorso il settore caseario attraversava un di Terni per aiutare la Bielorussia (istituti, scuole, ospedali, adozioni periodo di grave crisi tanto che molti piccoli produttori erano di studenti universitari) e i bambini di altri paesi del Sud del Mondo costretti a vendere il proprio latte a prezzi di gran lunga inferiori a come Africa e Sud America. quelli di produzione. Quest’anno (2015), con grande soddisfazione, si è raggiunto il 20° In questo clima alcuni proprietari agricoli del nostro territorio anno consecutivo di accoglimento di bambini Bielorussi. decisero di dar vita ad una cooperativa in modo tale da far fronte L’attività svolta dal comitato del nostro Comune ci rende partecipi di (unendo appunto le forze) alla grave situazione di crisi. qualcosa di più grande e ancora una volta ci fa capire che aiutare il Così, 19 ottobre del 1933, nel saloneteatro di Pieve Delmona si prossimo “fa bene” perché arricchisce la nostra vita e ci rende gettarono le basi per quella che sarebbe diventata l’odierna P.L.A.C.; persone migliori. si riporta di seguito un passo dell’atto costitutivo: Un doveroso grazie a tutti coloro che fanno parte di tale comitato e si “Con la presente privata scrittura i sottoscritti prendono formale prodigano ogni giorno per aiutare chi è meno fortunato di noi. In impegno di non trattare il latte individualmente e nominano per le fondo siamo tutti uguali, solo che alcuni hanno avuto la fortuna di trattative di vendita del latte nelle proprie stalle dal prossimo 103 102

105 S. Martino una commissione nelle persone dei signori: Carlo Mainardi, Ferdinando Arcari, Geremia Bellingeri, Palmiro Fieschi.” 20 Al termine della riunione 19 agricoltori avevano firmato il documento. La loro provenienza geografica era ben definita e limitata al territorio del comune di Grontardo ed alla frazione di Pieve Delmona, due ambiti notoriamente contigui ed affini; nell’occasione emergeva, in maniera netta, la frattura fra le due componenti del nuovo comune di Gadesco  Pieve Delmona appena costituito. Nessun agricoltore dell’ex comune di Gadesco partecipava, infatti, alla nuova associazione. Nell’elenco dei soci affiliati si evidenziava la presenza di tre agricoltori residenti in altre località (Cà dè Stefani, , Cremona) ma proprietari di aziende agricole poste nei due comuni appena ricordati. La costituzione della nuova cooperativa finiva per modificare ovviamente anche i contratti di consegna del latte esistenti fino a quel momento. La gran parte degli agricoltori di Pieve Delmona si appoggiava, infatti, al vicino caseificio di S. Pietro, mentre quelli di Grontardo indirizzavano il loro prodotto presso il casello posto nella cascina Palazzo di Levata. Domenica 29 ottobre 1933 di nuovo nel saloneteatro di Pieve Delmona, si svolse una riunione per la discussione (e l’approvazione) dello statuto e la nomina delle cariche sociali. La carica di presidente venne ricoperta da Ferdinando Arcari affiancato, nel ruolo di segretario, da Francesco Duchi; i restanti membri del consiglio di amministrazione furono: Carlo Mainardi, Palmiro Fieschi e Geremia Bellingeri. Questi cinque componenti disponevano di oltre il 50% del totale delle vacche che costituivano

20 Atto costitutivo conservato presso l’archivio storico della P.L.A.C. , 1933 104

106 S. Martino una commissione nelle persone dei signori: Carlo l’intero patrimonio zootecnico dei soci conferenti. Il profilo tecnico Mainardi, Ferdinando Arcari, Geremia Bellingeri, Palmiro l’interogiuridico patrimonio prescelto zootecnico prevedeva dei la soci costituzione conferenti. Il di profilo una “Societàtecnico Fieschi.” 20 anonimagiuridico Cooperativa prescelto prevedeva a capitare illimitato”la costituzione che avev di a un pera scopo “Società di Al termine della riunione 19 agricoltori avevano firmato il vendereanonima in Cooperativa comune il a latte capitare proveniente illimitato” dalle che aziend avevae per dei scopo soci ed di documento. La loro provenienza geografica era ben definita e eventualmentevendere in comune provvedere il latte alla proveniente lavorazione dalle del latte aziend stessoe dei in soci uno ed o limitata al territorio del comune di Grontardo ed alla frazione di piùeventualmente caseifici affittati provvedere nella alla zona lavorazione di produzione; del latte la stesso denominazione in uno o Pieve Delmona, due ambiti notoriamente contigui ed affini; sceltapiù caseifici per la nuova affittati società nella fuzona “Società di produzione; produttori lalatte denominazione Grontardo  nell’occasione emergeva, in maniera netta, la frattura fra le due sceltaPieve Delmona”. per la nuova società fu “Società produttori latte Grontardo  componenti del nuovo comune di Gadesco  Pieve Delmona appena LaPieve necessità Delmona”. di individuare un caseificio funzionale all’eventuale costituito. Nessun agricoltore dell’ex comune di Gadesco trasformazioneLa necessità di del individuare latte non collocato un caseificio sul mercato funzional indussee all’eventuale i dirigenti partecipava, infatti, alla nuova associazione. dellatrasformazione nuova società del latte ad non indirizzare collocato l’attenzione sul mercato sulindussela struttura i dirigenti già Nell’elenco dei soci affiliati si evidenziava la presenza di tre esistentedella nuova nella società frazione ad di indirizzaredi l’attenzioneGadescoPieve sul laDelmona. struttura già agricoltori residenti in altre località (Cà dè Stefani, Malagnino, esistente nella frazione di di GadescoPieve Delmona. Cremona) ma proprietari di aziende agricole poste nei due comuni 1936: nasce la P.L.A.C. appena ricordati. 1936: nasce la P.L.A.C. La costituzione della nuova cooperativa finiva per modificare Il 1936 costituì l’anno decisivo per le sorti dalla Latteria sorta ovviamente anche i contratti di consegna del latte esistenti fino a Ilneppure 1936 3 costituì anni prima, l’anno infatti decisivo proprio per quell’anno le sorti dalla vennero Latteria compiute sorta quel momento. La gran parte degli agricoltori di Pieve Delmona si importantineppure 3 scelte anni prima, che avrebbero infatti proprio proiettato quell’anno la Socie tà ve frannero le eccellenze compiute appoggiava, infatti, al vicino caseificio di S. Pietro, mentre quelli di delimportanti settore casearioscelte che cremonese. avrebbero proiettato la Società fra le eccellenze Grontardo indirizzavano il loro prodotto presso il casello posto nella Ledel difficoltàsettore caseario in cui cremonese.si trovava il settore della trasformazione del latte cascina Palazzo di Levata. ponevanoLe difficoltà di in fronte cui si ad trovava un bivio: il settore cercare della di tr sopravviasformazionevere adel stento latte Domenica 29 ottobre 1933 di nuovo nel saloneteatro di Pieve ponevanocome molte di altre fronte piccole ad un realtà bivio: del cercaresettore o di tenta sopravvire il “grandevere a stentosalto” Delmona, si svolse una riunione per la discussione (e l’approvazione) ovviamentecome molte conaltre maggiori piccole realtàrischi dellegati settore alle incertezo tentareze ildel “grande mercato. salto” dello statuto e la nomina delle cariche sociali. Ancheovviamente all’interno con maggiori della Cooperativa rischi legati GrontardoPieve alle incertezze del Delmona mercato. ci si La carica di presidente venne ricoperta da Ferdinando Arcari poseAnche lo all’interno stesso interrogativo, della Cooperativa questo GrontardoPieve portò alla con vocazione,Delmona ci nel si affiancato, nel ruolo di segretario, da Francesco Duchi; i restanti marzopose lo del stesso 1936, interrogativo, di due assemblee questo per portò definire alla con le fuvocazione,ture linee nel di membri del consiglio di amministrazione furono: Carlo Mainardi, sviluppo.marzo del Una 1936, delle di scelte due assemblee importanti perprese definire in quel lel’occasione future linee fu dila Palmiro Fieschi e Geremia Bellingeri. Questi cinque componenti sviluppo.modifica Una del delle nome scelte della importanti cooperativa prese che in quel assunsel’occasione l’acronimo fu la disponevano di oltre il 50% del totale delle vacche che costituivano P.L.A.C.modifica (Produttori del nome Latte della Associati cooperativa Cremona). che Ed assunse qui che l’a tuttocronimo ebbe inizio.P.L.A.C. (Produttori Latte Associati Cremona). Ed qui che tutto ebbe 20 Atto costitutivo conservato presso l’archivio storico della P.L.A.C. , 1933 inizio. 104 105 105

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1926: a Gadesco arriva l’illuminazione pubblica

In data 08/01/1923 la Società Elettrica Bresciana rispose all’Amministrazione Comunale con una nota nella quale si dichiarava disposta ad estendere all’abitato di Gadesco, Ca’ De’ Mari, San Marino e Ca’ De’ Quinzani le linee per la distribuzione dell’energia elettrica.

Il Comune di Gadesco, nella persona del Commissario prefettizio Andrea Antonioli, in data 2 febbraio 1923, stipulò, con la Società Elettrica Bresciana, Filiale di Cremona, una convenzione con la quale la società si obbligava a costruire entro 12 mesi un impianto per la distribuzione dell’energia elettrica nel Comune di Gadesco e precisamente nel capoluogo e nelle frazioni di Ca’ De’ Mari, San Marino e Ca’ de’ Quinzani. L’impianto consisté nella linea a 6500 Volts Carpaneta  Dosimo  Gadesco.

Il Comune di Gadesco si obbligava a versare alla Società Elettrica Bresciana, a titolo di compartecipazione nella spesa dell’impianto e, a fondo perduto, la somma di lire 45.000 senza che tale versamento gli possa dar diritto alla proprietà anche parziale dell’impianto che rimarrà di esclusiva proprietà della Società Elettrica Bresciana.

Il Comune di Gadesco, per far fronte al progetto di installazione dell’impianto di derivazione dell’energia elettrica per l’illuminazione pubblica, dovette sottoscrivere un mutuo di lire 40.000 con il Credito Commerciale di Cremona purché garantito da persone solvibili, ovvero l’Ing. Remo Lanfranchi, Cavalcabò nobile ingegnere

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108 1926: a Gadesco arriva l’illuminazione pubblica Giovanni, Attilio Guarneri, Luigi De Micheli, Ghisleri Alessandro, Luigi Balestreri, Iazzi Francesco, Gazzina Edoardo. In data 08/01/1923 la Società Elettrica Bresciana rispose all’Amministrazione La Cassa di Risparmio delle Province Lombarde di Milano rispose di Comunale con una nota nella quale si non poter concedere un mutuo di lire 40.000 poiché le norme che dichiarava disposta ad estendere all’abitato di disciplinavano la destinazione dell’Opera Pia Fondo della Gadesco, Ca’ De’ Mari, San Marino e Ca’ De’ Beneficenza riservavano il beneficio dei mutui ai Comuni per Quinzani le linee per la distribuzione provvedere all’esecuzione di opere obbligatorie di utilità pubblica dell’energia elettrica. interessanti l’igiene, la viabilità e l’istruzione elementare.

Il Comune di Gadesco, nella persona del Commissario prefettizio Il 14 dicembre 1923 la Banca Popolare di Cremona concesse al Andrea Antonioli, in data 2 febbraio 1923, stipulò, con la Società Comune un prestito di lire 46.000 al tasso del 6% da restituire in 10 Elettrica Bresciana, Filiale di Cremona, una convenzione con la anni, per la realizzazione dei lavori. quale la società si obbligava a costruire entro 12 mesi un impianto per la distribuzione dell’energia elettrica nel Comune di Gadesco e La Società Elettrica Bresciana presentò il preventivo di spesa per la precisamente nel capoluogo e nelle frazioni di Ca’ De’ Mari, San messa in opera dei lavori per un totale di lire 103.700, dalla quale Marino e Ca’ de’ Quinzani. L’impianto consisté nella linea a 6500 somma vennero dedotte lire 16.500 quale quota parte di linea ad alta Volts Carpaneta  Dosimo  Gadesco. tensione per Pieve Delmona. La spesa a carico del comune di Gadesco è di lire 87.200. Il Comune di Gadesco si obbligava a versare alla Società Elettrica Bresciana, a titolo di compartecipazione nella spesa dell’impianto e, L’Amministrazione Comunale, con deliberazione del Consiglio del a fondo perduto, la somma di lire 45.000 senza che tale versamento 15/03/1925, approvò il contratto per la fornitura dell’energia elettrica gli possa dar diritto alla proprietà anche parziale dell’impianto che per la pubblica illuminazione con la Società Elettrica Bresciana, della rimarrà di esclusiva proprietà della Società Elettrica Bresciana. durata di tre anni, a partire dal 1° gennaio 1925. ……….e luce fu ! Il Comune di Gadesco, per far fronte al progetto di installazione dell’impianto di derivazione dell’energia elettrica per l’illuminazione pubblica, dovette sottoscrivere un mutuo di lire 40.000 con il Credito Commerciale di Cremona purché garantito da persone solvibili, ovvero l’Ing. Remo Lanfranchi, Cavalcabò nobile ingegnere

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109 La tramvia a vapore Cremona - La tramvia a vapore Cremona - Ostiano Il  il Consiglio Comunale di Pieve Delmona deliberò Il  il Consiglio Comunale diil PieveIl 23 concorso ottobre Delmona 1887 perdeliberò il Con la- costruzioneilsiglio concorso Comunale perdi dellaPieve la costruzioneDelmona deliberò    il dellacon- corso per la  costruzione   per undella importo tramvia pari a vapore a Lire per 2.500.unCremona importo - Ostiano pari a Lire per 2.500.un importo pari a Lire Il 2.500. 22 febbraio 1891 il ConsiglioIl 22 febbraio Comunale 1891 il deliberò di rigettare la proposta del SindacoConsiglio di Cremona Comunale per la nominadeliberòIl 22 febbraio di di un rigettare arbitrato1891 il la Consiglio per proposta appianare Comunale del Sindaco le divergenze deliberò di Cr emonadiinsorte rigettare per fra la i Comuninominaproposta di didel un Vescovato,Sindaco arbitrato di Cremona per Pescarolo appianare per e la leGabbionetanomina divergenze di un e insortearbitrato la So cietà fra per i tramviariaComuniappianare dile Cremona divergenze Vescovato,  Ostiano insorte Pescarolo perfra i danniComuni e Gabbioneta cagionati di Vescovato, alle e strade, la Pescarolo So cietà per avvenutetramviariae Gabbioneta interruzioni Cremona e la Società  Ostianodi serviziotramviaria per danni e Cremona per cagionati l’inadempim - Ostiano alle ento strade, per danni degli per impegniavvenutecagionati assunti. alle interruzioni strade, per di avvenute servizio interruzioni e per l’inadempim di servizioento e per degli l’i- impegninadempimento assunti. degli impegni assunti. La Prefettura invitò il Sindaco di Cremona a riunire i Sindaci interessatiLa Prefettura e invitò i rappresentanti il Sindaco di della Cremona Società a riunir pere i ri solvere Sindaci amichevolmenteinteressati e i il rappresentantidissidio. Le questioni della Societàfurono vag perliate ri solvere da tre arbitri:amichevolmente Podestà Francesco, il dissidio. Fezzi Le Giuseppequestioni efurono Zanell vagi Bernardo.liate da Sitre disposearbitri: che Podestà la decisione Francesco, sarebbe Fezzi stata Giuseppe inappellabil e Zanelle. i Bernardo. Si dispose che la decisione sarebbe stata inappellabile. Successivamente al versamento della quota di lire 2.500 venne dato incaricoSuccessivamente alla Giunta al versamento Municipale della di quota effettuare di lire detto2.500 pagamentovenne dato quandoincarico verranno alla Giunta completati Municipale i lavori e di trascorsi effettuare tre mesi detto dal pagamento collaudo dellaquando stessa. verranno completati i lavori e trascorsi tre mesi dal collaudo della stessa.

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La tramvia a vapore Cremona - Ostiano Bibliografia

Il  il Consiglio Comunale di Pieve Delmona deliberò  “Storia del Comune di Gadesco Pieve Delmona” – I.C.A. il concorso per la Cremona costruzione della      “Rivista di Storia e di Araldica”, vol. 2 – Paganini Editore  per un importo pari a Lire  “Le origini di una grande storia, analisi della nascita di una 2.500. cooperativa di successo” di Fabrizio Superti – S.N., 2013

Il 22 febbraio 1891 il  “Pietre della memoria : i caduti cremonesi nella Resistenza Consiglio Comunale (19431945) : cippi, lapidi, monumenti” a cura di Giuseppe deliberò di rigettare la proposta del Sindaco di Cremona per la Azzoni – Ediz. ANPIANPC, 2010 nomina di un arbitrato per appianare le divergenze insorte fra i Comuni di Vescovato, Pescarolo e Gabbioneta e la Società  “Poesie in dialetto Cremonese” di Anna Cauzzi Catenacci tramviaria Cremona  Ostiano per danni cagionati alle strade, per avvenute interruzioni di servizio e per l’inadempimento degli impegni assunti.

La Prefettura invitò il Sindaco di Cremona a riunire i Sindaci interessati e i rappresentanti della Società per risolvere amichevolmente il dissidio. Le questioni furono vagliate da tre arbitri: Podestà Francesco, Fezzi Giuseppe e Zanelli Bernardo. Si dispose che la decisione sarebbe stata inappellabile.

Successivamente al versamento della quota di lire 2.500 venne dato incarico alla Giunta Municipale di effettuare detto pagamento quando verranno completati i lavori e trascorsi tre mesi dal collaudo della stessa.

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Finito di stampare nel mese di dicembre 2015 presso Service Lito, Persico Dosimo (CR) 115 Con il contributo di

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