PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO Manutenzione e Sistemazione strade interne (Vie: Del Monte- Eleonora – Cugia - Cavour)

SOMMARIO

CAP. 1 ‐ PREMESSA ...... 2 CAP. 2 – L’AMBITO N.10 “” ...... 2 2.1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 2 2.2. AMBIENTE ...... 4 2.3. STORIA ...... 5 CAP. 3 ‐ CARATTERI TIPOLOGICI DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO ...... 5 3.1. UBICAZIONE DELL’INTERVENTO ...... 5 3.2. COMPONENTE PERCETTIVA DEL PAESAGGIO ...... 7 3.3. COMPONENTE ANTROPICO CULTURALE DEL PAESAGGIO ...... 7 CAP. 4 ‐ VINCOLI NORMATIVI ...... 8 CAP.5 ‐ STATO ATTUALE DELL’AREA ...... 10 CAP.6 ‐ OPERE IN PROGETTO ...... 10 CAP. 7 ‐ CONCLUSIONI ...... 12

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PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO Manutenzione e Sistemazione strade interne (Vie: Del Monte- Eleonora – Cugia - Cavour)

CAP. 1 - PREMESSA

La presente relazione evidenzia gli aspetti essenziali alla verifica della comppatibilità paesaggistica degli interventi in progetto, ponendo l’accento sui principali effetti che iil progetto può avere sull’ambiente, con stretto riferimento alle prescrizioni normative vigenti in matteria a livello nazionale e regionale. Il presente documento riguarda l’intervento denominato “Manutenzione e Sistemazione strade interne (Vie: Del Monte-Eleonora-Cugia-Cavour)”, e fa parte di una serie di azioni che l’Amministrazione Comunale di sta mettendo in atto al fine di riqualificare il sistema viario del centro storico. L’esigenza dell’amministrazione è di attuare la sistemazione delle strade interne all’abitato al fine di renderle maggiormente fruibili e adeguatte alle attuali esigenze della popolazione, senza peraltro trascurare l’adeguamento delle stesse alla normativa del Piano Paesaggistico regionale, mediante l’esecuziione delle opportune opere di riquualificazione.

CAP. 2 – L’AMBITO N.10 “MONTIFERRU”

2.1. Inquadramento territoriale L’Ambito, fortemente caratterizzato sotto il profilo storico- ambientale, deve la sua riconoscibilità all’identificazione delle areee interne e costiere con il massiccio del Montiferru, testata sud occidentale della dorsale montana che dispiegandosi dal Montiferru a sud ovest fino al Monte Nieddu a nord est,, ritaglia la Sardegna settentrionalee. La struttura dell'Ambito è definita dalla dominante ambientale del massiccio del Montiferru. La denominazione è derivante dal filone di ferro presente presso il Monte alle spalle della piana di Cornus. L'Ambito corrisponde all'esteso territorio che incorpora il profilo del cono vulcanico del Montiferru, con la maggiore culminazione del Monte Urtigu, così com’è visibile dal Campidano e dall'altopiano di . Il paesaggio che ne deriva si presenta molto movimentato con un susseguirsi di numerose forme secondarie: coniche, strutture rocciose cupoliformi, pinnacoli e guglie di orrigine vulcanica, assai appuntite, con fianchi ripidi e rocciosi, separati da ampie vallate. Altrove i versanti mostrano piccoli altopiani alternati a dolci pendii e a modeste vallette. Il massiccio vulcanico, impostato su una grande faglia in direzione sud-ovest nord-est, con numerosi centri erruuttivi, ha assunto una conformazione conica a base ampia, con valli a raggiera che si dipartono dalle zone più elevate.

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Il versante meridionale presenta basalti inccisi da vallate che fanno capo ai centri di , e e si ampliano verso il Campidano di ; il versante occidentale si snoda dalla penisola del Sinis con andamento accidentato fino a ricoprire il profilo costiero di Santa Caterina di Pittinuri e i substrati calcareo-marnosi; il versante orientale, meglio esposto, finisce per assumere un andamento quasi orizzontale a formare il vasto espandimento basaltico di Abbasanta .

Figura1- Ambito 10, Monti Ferru.

La litologia prevalente del massiccio alterna differenti masse vulcanitiche (trachiti e basalti)dalle suggestive morfologie e caratterizza il paesaggio, ospitando pregiate coperture boschive. Il sistema ambientale, proposto come parco regionale, è strutturato dall’associazione tra la geolitologia del territorio e i paesaggi vegettali cacuminali (del tasso, dell’agrifoglio) e di prossimità urbana (la corona degli oliveti storici di gestiti da ordini Monastici). Le caratteristiche morfologiche del territoorio e la sua copertura vegetale hanno determinato un’economia agricola prevalente legata allle attività zootecniche. In prossimità dei centri urbani al margine delle pendici boscate i versanti sono terrazzati e coltivati con olivi, glli stretti fondovalle con colture ortive e i pianori rilevano estesi pascoli anche arborati.

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Il territorio del Montiferru, che ha visto i primi insediamenti già in età neolitica, eneolitica e nuragica, si organizza a partire dall'età cartaginese (fine VI sec. a.C.), poi in età romana e in periodo bizantino sulla città di Cornus, nuovo mercato delle risorse dell' allevamento, della silvicoltura e delle miniere di ferro del Montiferru. La struttura insediativa è costituita dai centri di Cuglieri, Scano Montiferro, e , Seneghe e Bonarcado, con la dislocazione costiera di Santa Caterina di Pittinurri e S’Archittu. La direttrice insediativa principale si sviluppa sulla fascia pedemontana, secondo un arco che va da sud-ovest a nord-est, passando per il versante orientale di Bonarcado e Santu Lussurgiu. Sulle pendici settentrionali del massiccio montuoso, a quote leggermente superiori, i tre centri abitati di Scano Montiferro, Sennariolo, Cuglieri, sono raccolti all'interno di alcune vallecole del Riu Mannu. Le coste del Montiferrru sono segnate da falesie pressoché continue da Punta di Foghe a Punta s'Archittu, la continuità della costa alta è raramente interrotta da esigue spiagge ciottolose poco profonde, da terrazzi marini di erosione e da piccole piane costiere.

2.2. Ambiente Costituiscono elementi ambientali del sistema paesaggistico dell’ambito:

-l’articolato sistema costiero delle baie di Santa Caterina di Pittinurri e di s’Archittu, delimitato dallo sviluppo irregolare di archi rocciosi, falesie e scogliere scolpite su arenarie e calcareniti biancastre del terziario;

- il complesso orografico vulcanico del Montiferru e le formazioni boschive che caratterizzano i versanti che si presentano in un mosaico di comunità vegetali diverse, rappresentate da una maestosa foresta composta da lecci, querce caducifoglie, tasso, agrifoglio, acero minore e la copertura che doveva caratterizzare anche i versanti che, dopo i tagli e gli incendi, sono stati trasformati parzialmente in aree di pascolo;

- la valle del Rio S'Abba Lughida, nel versante occidentale, regno della fitta lecceta associata all'agrifoglio, alla roverella e al corbezzolo;

- le numerose sorgenti, come Sa Funtana’e s’Otzu e Tiummemmere, che permettono lo sviluppo rigoglioso della vegetazione;

- la fascia più elevata del complesso orografico comprendente la zona di Pabarile e le cime che la circondano, come Monte Urtigu, Monte Entu, Punta Baucamedda, Punta Bausinari, Rocca Sa Tiria;

- il bacino idrografico del Rio Mannu di Cuglieri, a carattere torrentizio, che con direzione NESO drena un settore di circa 156 Kmq;

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- la testata del bacino idrografico del Rio Mare e Foghe che drena le acque superficiali di un vasto settore che afferisce al sistema costiero e alle zone umide del Sinis;

- i siti d’importanza comunitaria: Rio Sos Mulinos-Sos Lavros, Is Arenas.

2.3. Storia Costituiscono sistema del paesaggio storico-culturale:

- le specificità del centro storico ed il Castello ‘Ezzu dell’insediamento urbano di Cuglieri;

- Seneghe, il centro storico e le strutture connesse alla produzione e distribuzione dei prodotti tipici locali;

- Scano Montiferro, il centro storico ed il bosco di agrifogli preistorici di S’Arroda Manna;

- Bonarcado: centro storico, chiese medievali;

- l’area archeologica dell’antica Cornus;

- il sistema storico degli oliveti di coltivazione monastica.

CAP. 3 - CARATTERI TIPOLOGICI DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO

3.1. Ubicazione dell’intervento L’area dell’intervento interessa alcuni vicoli del centro storico del di Scano Montiferro, accogliente cittadina del Montiferru Settentrionale, dapprima appartenente alla provincia di Nuoro ed attualmente a quella di . Collocata a 380 metri di altitudine alle pendici della catena del Montiferru, é un vasto complesso montano di origine vulcanica che domina sulla Sardegna centro occidentale, e che ha nel Monte Urtigu (1050 m.) la sua vetta più alta. E' adagiata nel fondo di una vallata cinta da ulivi, che si distende insinuandosi tra i colli di S'Aggioro, Santa Rughe, Scala Ruggia e Sa Serra i quali, almeno in parte la proteggono dai venti che vi soffiano con impetuosa veemenza quasi tutto l'anno, specie quelli del sud. Confina a nord con e Sindia, con a est, con Santulussurgiu a sud-est, con Cuglieri a sud-ovest, con Sennariolo a ovest. É un paese a prevalente economia agro-pastorale, anticamente abitato da protonuragici, come testimoniano le numerose vestigia del passato (domus de janas, tombe di giganti e nuraghi) sparse un pò dappertutto nel suo territorio; anche se da qualche tempo si evidenzia un’economia a vocazione artigianale, nonché un certo flusso turistico nella stagione estiva.

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Il toponimo è un composto di una designazione locale che fa capo al sardo “scanu”, col significato di ‘scanno', in senso orografico, e a “Montiferru”. Fondata in epoca nuragica, nel Medioevo appartenne alla curatoria di Montiferro. Successivamente fu dominio dei Giudicid' e degli aragonesi, che la cedettero a Guglielmo de Montagnana e agli Amat. Ricchissimo il patrimonio archeologico, che dimostra come il territorio sia stato abitato già in epoche remotissime: moltissimi nuraghi, oltre quaranta, notevoli per dimensioni e numero di torri. Importante è il Nuracale, a struttura quadrilobata e quello rosso di Abbauddi, che si erge isolato, in posizione elevata con la sua torre ben conservata. Inoltre, nelle località di Nuracale e Perdas Doladas, si possono visitare grandi tombe dei giganti, mentre in quella di Sulù vi sono tracce e rovine di costruzioni fenicie, puniche e romane. Tra le opere architettoniche più importanti, oltre al caratteristico centro abitato, meritano di essere citate: la parrocchiale della Madonna del Rosario, del XVIII secolo e la chiesa di San Nicola, con facciata seicentesca. Il territorio, vasto 60,48 Kmq, è caratterizzato da numerose sorgenti e da boschi secolari di lecci, querce, agrifogli e corbezzoli, dove trovano rifugio cinghiali e ricca selvaggina. La parte montuosa presenta alcune zone di particolare interesse geo-speleologico (Pedras de Fogu, Sa Rocca Traessa e le grotte Su Suterru e Su Coro Malzu).

Come già descritto nella relazione tecnica descrittiva, l’intervento è da intendersi come la continuazione d’interventi di riqualificazione delle strade del centro storico comunale; di conseguenza, la filosofia progettuale perseguita è stata quella della ricerca del miglior inserimento paesistico – ambientale delle nuove opere con quelle recentemente realizzate, e che quindi comportassero le minime interferenze possibili con i connotati paesistici prevalenti della località. Tali considerazioni hanno guidato nella scelta e alla posa dei materiali in progetto.

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Esempio di sistemazione stradale già realizzata con un precedente intervento nei pressi di via Cugia.

3.2. Componente percettiva del paeesaggio Poiché l’area interessata dall’intervento si trova situata a ridosso dei colli di San Giorgio, di Santa Croce e del promontorio di Monte , non manifesta alcuna sensibile incidenza sulla fruizione delle visuali panoramiche percepibili da un osservatore situato in lontananza o nei pressi del sito.

3.3. Componente antropico culturale del paesaggio In relazione agli aspetti legati al valore storico culturale del paesaggio, si escluude che l’intervento in progetto possa determinare interferenze con gli elementi di pregio paesaggistico della zona, anzi gli auspici sono quelli che l’intervento contribbuisca a migliorarne la valenza antropico-culturale.

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CAP. 4 - VINCOLI NORMATIVI

Le norme del Piano Particolareggiato del Centro matrice mirano ad otteneere sia per le strutture esistenti, sia per quelle da realizzare ex-novoo, uniformità di linguaggio, derivandolo dall'analisi delle tipologie urbane, edilizie e architettoniche tradizionali del luogo e, al conttempo, la possibilità di adeguarlee alle necessità del modello sociale ed economico contemporaneo, significativamente variato rispetto alla concezione originaria. Lo scenario che fa da cornice all’’intervento in progetto presenta caratteristiche tipiche dell’ambiente paesano tradizionale. Il sito presenta la qualità visiva e la percezione scenica del centro storico,, nello studio dell’intervento in progetto si perseguirà la disciplina finalizzata agli interventi obbligatori per il ripristino del decoro urbanno. Le lavorazioni saranno svolte in funzione del pieno rispetto dei vincoli imposti dalle prescrizioni caratteristiche delle aree interessate dagli interventi, privilegiando quinddi interventi nel pieno rispetto dei caratteri del paesaggio.

Fig. 2- Perimeetro del Piano Particolareggiato

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Fig. 3- Perimeetro del Centro di Antica e Prima Formazione. In giallo il perimetro della zona A del PUC, in rossso il perimetro di cui all’art. 52, comma 2 delle NTA, verificato congiuntamente con il comune e nel pallino blu l’area interessata dal presente intervento.

Fiig. 4- Planimetria degli isolati del centro di antica e prima formazione

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CAP.5 - STATO ATTUALE DELL’AREA

Attualmente, la pavimentazione delle strade interessate dall’intervento è di ttipo bitumato e porta (vedi foto allegata rappresentante la via P.Cugia) i segni dei diversi interventi succedutisi negli anni, di realizzazione e/o adeguamento dei sottoservizi primari (allacci fognari, idricii, linee telefoniche, ecc ecc).

Tali interventi, hanno modificato in alcuni tratti di strada, la normale regolarità altimetrica causando sia cedimenti del terreno di fondazione soprattutto nei punti in cui sono stati posizionati i pozzetti di scarico fognario. Gli interventi descritti di seguito, sono quindi finalizzati a creare degli spazi idonei e piacevoli per l’utilizzo da parte della popolazione, in un contesto architettonico gradevole ed adeguato alle caratteristiche socioculturali e costruttive tipiche della tradizione Scanese. Nella progettazione si è favorito l’inserimento di elementi costruttivi caratteristici del vecchio nucleo urbano, evitando momenti di contrasto architettonico.

CAP.6 - OPERE IN PROGETTO

Gli interventi in progetto s’inseriscono pienamente all’interno di un processo di riqualificazione che inizia con la valorizzazione del Centro Storico, al fine di ristabilirne l’importanza storica e artistica, tanto da renderlo il fulcro della vita sociale e culturale della comunnità e turisticamente maggiormente attrattivo.

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Il progetto è partito da un rilievo accurato delle aree e da un’attenta osservazione delle abitudini e delle esigenze degli abitanti del quartiere, considerando anche la spiccata vocazione storica- tradizionale della zona. Si è quindi stabilito di procedere con un intervento contraddistinto da un attento studio oltre che dei materiali e della luce, della fruibilità e vivibilità della stessa in modo da rendere accogliente e fruibile lo spazio.

Un intervento in grado di migliorare la qualità estetica del centro storico, in modo da renderlo un luogo immediatamente riconoscibile per la sua rilevanza architettonica. Si è privilegiato l’utilizzo di materiali e di tecniche costruttive che si rifanno alle tradizioni locali o che ben si sposano con le preesistenze. La procedura per l’esecuzione dell’opera, risulta conforme allo strumento urbanistico vigente.

I lavori interesseranno le vie: Del Fig. 5- Quadro di riferimento C.T.R. sono evidenziate le Monte, Eleonora d’Arborea, Pasquale Cugia e strade oggetto di intervento. C. B. Cavour e prevedranno:

- la demolizione dello strato superficiale esisstente per almeno 20 cm; - la realizzaazione di un massetto di fondazione in calcestruzzo di resistenza caratteristica Rck 25 N/mmq armato con maglia elettrosaldata iin acciaio tipo B450C; - la sostituzione dei chiusini in calcestruzzo con altri di tipo nuovo in ghisa sferoidale, e la sistemazione dei chiusini in ghisa al fine di evitare rumori quando sono attraversati dai veicoli; - la pavimentazione con l’impiego di pietre di basalto di Sardegna di forma irregolare e di pezzatura media, al fine di riproporre i disegni e le geometrie presenti nelle strrade vicine.

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CAP. 7 - CONCLUSIONI

Con il presente progetto vengono rispettare tutte le norme a livello locale, provinciale e regionale e quindi gli indirizzi progettuali, i valori e le criticità espresse per l’Ambito di appartenenza (n. Ambito 10, “Monti Ferru”) del P.P.R..

L’opera proposta è stata studiata tenendo presente alcuni aspetti ritenuti di fondamentale importanza, quali:

- Analisi della valenza storica delle aree oggetto d’intervento, in cui insistono dei vincoli; - Il rispetto della normativa che preveda l’armonizzazione degli interventi antropici con i beni storico-culturali (uso di materiali locali, piano del colore, etc.). Oltre i suddetti vincoli sono stati considerati ulteriori fattori per la scelta della tipologia progettuale, con riferimento alla destinazione d’uso dell’area. Si è voluta minimizzare la possibilità d’impatto negativo con il contesto e con l’ambiente circostante, optando per l’impiego di materiali tradizionali quali il basalto.

Gli interventi in progetto proprio per la loro intrinseca tipologia, non apportano alcuna modifica morfologica al sito, e consente di mantenere lungo l’intera area livelli di impatto ambientale abbastanza trascurabili.

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Situazione fotografica stato attuale e simulaazione post operam in progetto:

Via P. Cugia.

Via C.B. C. Cavour

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Via Del Monte.

Via Eleonora d’Arborea.

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