Misure Di Radon in Acque Potabili Della Provincia Di Viterbo G
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Provincia di Viterbo – Assessorato Ambiente – Relazione sullo stato dell’ambiente Nella sezione di fiume che va dal Torrente Traponzo (regimato da uno sbarramento di tipo idroelettrico) fino alla foce del fiume presso Tarquinia, presenta naturalmente la Classe di portata più alta di tutto il bacino: 7, da 1.500 a 2.999 m3/s (Tavola 3). Il monitoraggio biologico evidenzia come nel primo tratto è presente un moderato inquinamento delle acque, II Classe di Qualità, mentre questa va peggiorando man mano che ci si avvicina alla foce. Dalla cartografia dei punti di pressione e della qualità, si evidenzia come ci sia una certa presenza di scarichi in prossimità del corso d’acqua presso l’abitato di Tarquinia. Questi, associati all’uso del suolo e alla presenza di uno sbarramento di tipo irriguo, sembrano essere i responsabili del vistoso decremento della qualità biologica V Classe di Qualità (Tavola 4). Il Fiume Mignone presenta una qualità delle acque nella parte alta del bacino decisamente elevata I e II Classe di Qualità (Tavola 4), pur se in questi tre sottobacini la portata è abbastanza ridotta (tra la 1 e la 3 Classe di portata da 0.00 a 1.99 m3/s (Tavola 3). Questa indica, insieme all’uso del suolo prevalentemente agricolo e boschivo, che gli scarichi che insistono sul corso d’acqua non sono molto impattanti, anche non è da sottovalutare la presenza degli scarichi dell’abitato di Vejano. Situazione contraria si verifica nella parte bassa del corso d’acqua, dove ad una maggiore portata (4 Classe di portata da 0.200 a 0.499 m3/s) corrisponde una peggiore qualità delle acque (Tavola 4). Questo è probabilmente dovuto all’uso del suolo che diviene prevalentemente agricolo, procurando una maggiore presenza di inquinanti diffusi e un maggiore prelievo di acque per l’irrigazione. In conclusione i fiumi investigati presenta una situazione decisamente diversificata, che impone una forma di tutela diversa a seconda del tipo di impatto che ognuno di essi subisce, dal controllo della qualità degli scarichi, alla limitazione dell’acqua derivata per l’irrigazione, all’imposizione di un rilascio maggiore da parte degli impianti per la produzione idroelettrica. 3.2.6 Misure di radon in acque potabili della Provincia di Viterbo G. Cherubini, O. Crocchioni, P. M. Rosati – CRR Lazio –Laboratorio di Fisica Ambientale. C. Barbetta, C. Mariano – ASL Viterbo, Servizio Igiene Pubblica. Cantiere scuola della Provincia di Viterbo, Osservatorio Ambiente. Introduzione. Il Radon è un gas radioattivo di origine naturale, prodotto dal decadimento dei radionuclidi della serie uranio-radio: in particolare ad essere responsabile della produzione dell’isotopo Radon 222 (radioattivo) è l’Uranio 238. Le principali sorgenti di Radon sono dovute alla presenza dei suddetti radionuclidi nel sottosuolo della terra; questi vengono prodotti continuamente da alcune rocce soprattutto da lave, tufi, pozzolane ed alcuni graniti anche se sono stati rilevati elevati tenori di radionuclidi anche nelle rocce sedimentarie come marmi, marne, flysh, ecc. A livello regionale o locale il fattore che maggiormente influenza il rilascio di Radon è la litologia per esempio il contenuto di Uranio delle rocce oppure le discontinuità tettoniche (faglie) dove si registrano elevati livelli di Radon dovuti alle migrazioni verso le superfici di gas endogeni attraverso sistemi di fratture. Il Radon viene rilasciato nei gas del suolo e nell’atmosfera e, pertanto, si può accumulare in ambienti chiusi di diverso tipo, dalle gallerie sotterranee alla abitazioni. Il gas Radon, classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno (pubblicazione n. 43 del 1988), è il principale agente radioattivo dell’aria interna per molti paesi europei. Da molti anni il problema del potenziale rischio per la salute umana derivante dall’esposizione ad elevati livelli di Radon è al centro dell’attenzione di autorevoli organismi internazionali, quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e la Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP). In Italia è stata condotta un’indagine dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ANPA, in collaborazione con il Ministero della Sanità e le Regioni attraverso la quale si è evidenziato che i valori dei livelli di Radon rilevati sul territorio nazionale si collocano nella fascia medio alta rispetto a quelli di altri paesi europei. L’indagine, in particolare ha evidenziato una distribuzione territoriale differenziata con valori più elevati in alcune aree tra cui alcune località dell’Alto Lazio (“Radon hot spot”). Il Radon può essere assimilato oltre che attraverso la respirazione anche per ingestione (con rischi comunque minori per la salute). Infatti come gas disciolto viene veicolato anche a grandi distanze dal luogo di formazione può essere presente nelle falde acquifere. In tutte le fonti idropotabili soggette a contaminazione da Radon occorre distinguere: Radon Ambientale: Radon emesso dalle rocce confinanti con le falde acquifere sottostanti e discioltosi nell’acqua durante il suo passaggio. Questo rado, decadendo, non viene sostituito e pertanto la sua concentrazione tende a zero in pochi giorni. 156 Provincia di Viterbo – Assessorato Ambiente – Relazione sullo stato dell’ambiente Radon “in situ”: Radon prodotto dal radio contenuto nell’acqua stessa. La produzione ed il decadimento di questo Radon sono in equilibrio secolare, pertanto la sua concentrazione non cambia nel tempo. Materiali e metodi. Negli ultimi anni sono state avviate numerose ricerche in varie parti del mondo per cercare di valutare la presenza naturale di Radon nelle acque potabili e minerali. In particolare nella provincia di Viterbo è stato condotto uno studio delle principali fonti idropotabili (sorgenti e pozzi) al fine di determinare la concentrazione di gas Radon nell’estate del 1999. La campagna ha interessato 40 dei 60 Comuni della Provincia per un totale di circa 100 punti di prelievo tra sorgenti e pozzi. Sulla base della tipologia geologica del territorio i siti indagati sono stati suddivisi in tre zone (Fig. 7) individuate come: 1 – complesso cimino – vicano che comprende: Monti Cimini, Lago di Vico, Comune di Viterbo, Civita castellana e Comuni limitrofi (giallo); 2 – complesso vulsino che comprende i Comuni attorno al Lago di Bolsena (rosso); 3 – zona costiera che comprende i Comuni rivieraschi e immediatamente adiacenti (verde). L’elenco delle fonti idropotabili è riportato in tabella IV. Figura 7: Complessi geologici della provincia di Viterbo. 157 Provincia di Viterbo – Assessorato Ambiente – Relazione sullo stato dell’ambiente Tabella V: elenco delle fonti idropotabili della provincia di Viterbo investigate. COMUNE LOCALITA' TIPO COMUNE LOCALITA' TIPO ACQUAPENDENTEPIANTATA POZZO ONANO MADONNA DEL PIANO POZZO TERMINE POZZO ORIOLO R SETTEVENE SORGENTE ARLENA DI C. LINARO SORGENTE ORTE CAMPO SPORTIVO POZZO BAGNOREGIO PIDOCCHIO SORGENTE BAUCCHE SORGENTE PIANCASTAGNAI PRATOLEVA POZZI O VENA VECCHIA SORGENTE CAPITA SORGENTE PROCENO LE CONCE SORGENTE BARBARANO R. CANALE SORGENTE RONCIGLIONE L. DI VICO - CASALINO POZZO GORGOGLIONE POZZO CAVALIERE POZZO BASSANO IN T. CROCICCHIA POZZO S. LORENZO N. LE VENE SORGENTE BASSANO R. LA CADUTA SORGENTE SORIANO NEL C. CASALONE POZZO BLERA MONTICELLO POZZO S. EGIDIO POZZO BOLSENA MONTECOCULO POZZO CICELLA POZZO CANALETTO POZZO SUTRI VIA CONDOTTI POZZO BOMARZO S. LORENZO POZZO TARQUINIA MADONNA DEL PIANTO POZZO CALCATA VIGNALE SORGENTE MONTEROZZI POZZO CANEPINA SELVALUCE POZZO BORGO ARGENTO SORGENTE RIPA BASSA SORGENTE MARINA VELCA POZZO CANINO S. MORO SORGENTE TORRACCIO POZZO FELCETONE SORGENTE BAGNAIA POZZO BOTTINO POZZO SERB.NUOVO (interno) ACQUARELLA SORGENTE SERB.NUOVO (esterno) CAPODIMONTE BISENZIO POZZO TUSCANIA S. SAVINO SORGENTE CAPRANICA LA CONCIA SORGENTE MONTEBELLO SORGENTE SACRO CUORE POZZO POGGIO MARTINO POZZO CAPRAROLA L. DI VICO - S. LUCIA POZZO CAVALLACCIA POZZO S. ROCCO POZZO PIAN DI VICO SORGENTE CARBOGNANO FONTICELLA POZZO FONTARSANO SORGENTE CELLENO PASQUINA POZZO QUERCETTE POZZO CIVITA CAST.NA. BARCO SORGENTE VALLERANO LA PIEVE POZZO FALERI NOVI POZZO VASANELLO LOPPI POZZO FABRICA DI R. BARCO SORGENTE VETRALLA GRIGNANO SORGENTE LA SELVA POZZO PIAN DELLA NOCE POZZO FALERIA S. CARLO POZZO CINELLI POZZO FARNESE FONTANELLE SORGENTE PIAN DELLA BOTTE POZZO GALLESE CHIARE FONTANE SORGENTE VIGNANELLO VIGNOLA POZZO GRADOLI S.VITTORE POZZO CENCIANO SORGENTE GRAFFIGNANO COSTE RUFFINNE POZZO VILLA S. GIOV. LE CESI POZZO ONTANETO SORGENTE VITERBO MONTE JUGO POZZO GROTTE DI C. LE FONTANE SORGENTE MONTECALVELLO CAVUGLIOLE SORGENTE Grotte S.Stefano SORGENTE ISCHIA DI C. NOCCHIETTO POZZO RESPOGLIO LUBRIANO SEPPIE SORGENTE SETTECANNELLE-La Quercia SORGENTE RIGO SORGENTE VOTAMARE SORGENTE MARTA S. SAVINO SORGENTE RONCONE SORGENTE MONTALTO DI C. PUNTONE POZZO RANUCCI POZZO SOTTOVIA POZZO CIMINI - FORESTALE POZZO S.AGOSTINO POZZO CIMINI - CIMINA 1 POZZO TORRE DI MAREMMA POZZO CANALE S.Martino POZZO MONTEFIASCONE LAGO DI BOLSENA BACINO C. SPORTIVO-S.MARTINO POZZO COMMENDA POZZO VITORCHIANO GRAMIGNANA SORGENTE EX ONPI POZZO MONTEROSI MONTE LUCCHETTI POZZO NEPI VARANO SORGENTE ZONA 167 POZZO Per le misurazioni sono state utilizzate due diversi sistemi di campionamento intercalibrati: Sistema Pylong WG 1001 con sistema di degasaggio e raccolta su cella a scintillazione (LUCAS CELL); Sistema di degasaggio e raccolta su “CANISTER” a carboni attivi. 158 Provincia di Viterbo – Assessorato Ambiente – Relazione sullo stato dell’ambiente Entrambi i metodi sono stati applicati sul campo questo perché sperimentalmente