titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Italia occupata, Italia commerciante di armi letali

Premessa

Questo dossier è una ricognizione delle 114 basi militari USA e Nato in Italia, e delle 137 aziende produttrici di armi o servizi all’industria bellica. Dalle bombe a grappolo, ai missili, alle armi chimiche, ai droni, ai sofisticati sistemi di sorveglianza e supporto, l’Italia è un grande obiettivo di ritorsione in caso di guerra del terzo millennio. Si noti nelle brevi descrizioni delle aziende, ricavate dai siti delle stesse, l’estrema specializzazione raggiunta dell’”ingegno” italiano, degno di miglior causa. Se quelle intelligenze, competenze, capitali fossero stati usati – nell’ultimo mezzo secolo - per affrontare e risolvere le vere emergenze dell’umanità – fame, povertà, acqua inquinata, malattie curabili, clima alterato, energia pulita, ecc - semplicemente non ci sarebbe stato alcun bisogno né della NATO né dell’industria bellica, ed il pianeta sarebbe più giusto ed equilibrato, anziché sulla soglia della terza guerra mondiale. Una questione di scelte, macropolitiche, ma anche micropolitiche, come si vedrà ad esempio nella subalternità dei sindacati e della ex sinistra tradizionale. Va aggiunto anche che le nuove forze politiche sulla scena in Italia si sono da subito allineate sia al blocco NATO, sia al sostegno dell’industria bellica, che gode di un sostegno bipartizan, nonostante il Beppe nazionale tuonasse, ancora nel 2005, contro le banche armate. Si noti anche che diverse aziende belliche italiane sono molto interessate alla tecnologia del 5G, per la quale il Governo Conte 1 ha già incassato 6,5 miliardi di euro per le concessioni alle aziende di telefonia mobile, senza nessuna garanzia sulla salute, né sui risvolti militari nascosti della stessa tecnologia. Addentriamoci dunque in questa vera e propria galleria degli orrori, da cui usciremo forse fortemente spaventati, ma sicuramente più consapevoli.

Fabbriche d’armi in Italia, regione per regione

(dati tratti dalla Relazione d’esercizio 2018 dell’AIAD Federazione aziende italiane per l’aereospazio e la difesa, presentata a Roma il 15.7.19. Il presidente della Federazione è Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia). Elenco delle aziende di produzione o servizi, aggiornato al 15.7.19 in ordine alfabetico per regione.

Sorprendentemente (ma non troppo, per la vicinanza ai Ministeri ...) il Lazio è la prima regione con 41 aziende, la Lombardia è la seconda con 24, il Piemonte terzo con 17 , Liguria e Toscana a pari DE-merito con 10, poi Emilia 8, Veneto 6, Campania 5, Marche 3, Friuli Sardegna Abruzzo Mol Puglia 2 ciascuna, Trentino 1. Totale 137 aziende, grandi medie e piccole. Spesso c'è dentro anche VEOLIA, in alcune perfino GAVIO (autostrade), una vera galleria degli orrori. Il patron è GUIDO CROSETTO, coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia, ospite frequente di Corrado Formigli ... chissà se lo sa, il supergiornalista, conduttore di “Piazza pulita” ! Diverse aziende sono interessatissime al 5g come si può intuire dalle brevi descrizioni.

1

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Guido Crosetto con Giorgia Meloni

Lazio

1-AGENZIA INDUSTRIE DIFESA 00196 ROMA P.zza della Marina, 4 – Palazzo Marina Tel. 06-36804457 Missione Istituzionale

L’Agenzia Industrie Difesa è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico istituito come strumento di razionalizzazione e ammodernamento delle Unità industriali del Ministero della Difesa (decreto legislativo 300/99). L’AID opera secondo criteri industriali sotto la vigilanza del Ministro della Difesa, con la missione di portare all’Economica Gestione gli stabilimenti industriali assegnati in gestione, in una logica di creazione di valore sociale ed economico per lo Stato e la collettività.

La Direzione generale, con sede a Roma, ha il compito di assicurare una gestione coordinata ed unitaria delle unità produttive conferite. Lo staff della Direzione proviene in gran parte dal mondo industriale per contribuire ad operare il cambiamento della “cultura” in senso “aziendale”.

 La ricerca dell’Economica Gestione passa attraverso il recupero del pieno impiego di risorse, impianti ed infrastrutture; la riduzione dei costi gestionali; il ripristino di condizioni di efficienza operativa, ma, soprattutto, attraverso la valorizzazione del personale e delle sue competenze e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Elementi chiave della strategia: rafforzare il ruolo di fornitore privilegiato del Ministero della Difesa;  creare sbocchi sul mercato concorrenziale con la produzione attuale o anche di nuova concezione, avvalendosi degli alti standard di qualità, frutto dello stretto rapporto con la Difesa.

AID opera con logiche di mercato anche verso il suo cliente tradizionale. Secondo la convenzione triennale stipulata tra il Ministro ed il Direttore generale, la Difesa, per soddisfare le sue esigenze di forniture, interpella con priorità l’Agenzia che risponde con preventivi e fattibilità conformati a valori economici congrui con quelli di mercato, e con l’impegno a fornire prodotti/servizi di qualità certificata, rispondenti alle specifiche tecniche concordate.

2

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Innovando le logiche della pubblica amministrazione tradizionale, il campo di azione si estende ad iniziative e collaborazioni con realtà industriali e commerciali di natura privata, fino a poter considerare l’eventuale trasformazione di unità produttive in società per azioni di tipo misto pubblico – privato.

L’Agenzia opera con una organizzazione semplice che mira all’efficienza e al risultato. Le unità operative sono coordinate dalla Direzione generale dotata delle funzioni essenziali di gestione, con il Direttore generale quale organo di vertice, coadiuvato dal Comitato Direttivo. Il Direttore generale

31 Luglio, 2014 – Su proposta del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, è stato conferito a Gian Carlo ANSELMINO l’incarico di Direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa.

Biografia

Gian Carlo Anselmino, nato a Vercelli il 19 luglio 1958, laureato in Ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino, in data 31 luglio 2014 è stato designato dal Consiglio dei Ministri ad assumere l’incarico di Direttore Generale dell’Agenzia Industrie Difesa.

Proveniente da Finmeccanica – gruppo industriale italiano nel settore dell’alta tecnologia e tra i principali player mondiali in Difesa, Aerospazio e sicurezza – nel 1984 l’Ing. Anselmino ha iniziato le attività professionali in ove in breve tempo gli sono stati conferiti compiti e funzioni di responsabilità tra i quali fanno spicco quelli relativi alla direzione delle attività di progettazione e di gestione di importanti programmi militari.

Nel 2008 ha assunto l’incarico di Direttore responsabile della produzione degli stabilimenti Alenia di Torino/Caselle e della gestione dei programmi Eurofighter, F35- JSF, Tornado, Harrier, AMX, Neuron e UAV.

Dal 2011 ha operato a Roma, presso la sede centrale di Finmeccanica, ove è stato nominato Senior Vice President Industrial Performance and Competitiveness.

Membro di numerosi comitati e gruppi di lavoro internazionali, l’Ingegnere Anselmino ha maturato “sul campo” una solida esperienza in materia di rapporti con le Forze Armate italiane e di altri Paesi, nonché con organizzazioni internazionali.

Ha redatto documentazioni scientifiche tra cui quella riguardante “Eurofighter 2000 – Technology for the 21st Century”, pubblicata da “The Institution of Mechanical Engineers – UK”.

3

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

2- ARESCOSMO S.p.A. 04011 APRILIA (LT) Via delle Valli, 46 Tel. 06-920161 Fax 06-92727165 Dalla scissione tra le divisioni AIRBORNE e DEFENCE & SPACE , all’interno di AERO SEKUR SpA, nel MAGGIO 2017 sono state create due Aziende:

ARESCOSMO S.p.A. Defence and Space - Prodotti destinati all'Industria della Difesa e Spazio AEROSEKUR - Prodotti destinati all'Industria Elicotteristica

La missione di ARESCOSMO è quella di fornire prodotti e servizi finalizzati a sostenere la vita e la sopravvivenza delle Forze di Difesa e di Sicurezza, nonché a supportare le operazioni di veicoli aerei e di battaglia, basati sule migliori tecnologie meccaniche, software, tessili e materiali. Oltre lo storico stabilimento in Aprilia, la Società ARESCOSMO ha sedi A Torino Genova e San Pietro Infine (CE).

3- AVIO S.p.A. 00034 COLLEFERRO (RM) Via Ariana Km. 5,2 Tel. 06-97285551 Fax 06-97285626 aerospazio

4- AVIOELECTRONICS S.r.l. 02047 POGGIO MIRTETO (RI) Via Taragnano snc Tel. 0765-268057 Fax 0765-26302 progettazione / retrofit / reverse engineering / upgrade di sistemi elettronici per uso terrestre, marittimo e aeronautico, Clienti principali

 AMI  MBDA  NAMSA  LEONARDO COMPANIES  NAF (Nigerian Air Force)  SERVIZI ZETRO (Royal Malaysian Air Force)  AIRBORNE SYSTEMS FZE  AETSL  NATO  EI  MMI

5- AVIOREC S.r.l. 03012 ANAGNI (FR) Località Paduni snc Tel. 0775-772219 Fax 0775-779912 PROFILO AZIENDALE

L’azienda Aviorec, costituita nel 2006, è impegnata nell’industrializzazione di particolari in materiale composito destinati ai settori Aerospaziale, Automobilistico, Nautico e Ferroviario. Il Know-How maturato nel corso degli anni, grazie anche alla collaborazione con i maggiori produttori di aeromobili nel mondo, ha fatto sì che Aviorec si specializzasse nella produzione di parti critiche e assiemi strutturali, in particolare le pale dei rotori degli elicotteri. 6- BABCOCK International S.p.A. 00134 CIAMPINO (RM) Via Mario Mameli snc – Pal. 821 Tel. 06-798915507 Fax 06-798915540 Babcock Italia è parte di Babcock International Group, operatore leader nei servizi di engineering nei settori Difesa, Energia, Telecomunicazioni e Trasporti, con un importante track record di clienti serviti a livello internazionale e una riconosciuta capacità di innovazione e attenzione alla sicurezza. Presente in 5 continenti con oltre 35.000 dipendenti, Babcock PLC è quotata al FTSE-100 di Londra.

4

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

7- BRAINY SOLUTIONS ENTERPRISE S.r.l. 00147 ROMA Via dei Georgofili, 120 Tel. 335-8316070 servizi di ingegneria.

8- CONSORZIO S3LOG 00156 ROMA Via Tiburtina, 1020 Tel. 06-88206111 Fax 06- 88204735 Attività: il Consorzio S3log, costituito da Finmeccanica S.p.A., e Vitrociset S.p.A., ha come missione lo sviluppo e la commercializzazione dei sistemi IT di supporto alla gestione e al governo dei processi logistici per gli enti militari, civili e per l’industria manifatturiera collegata, e si propone quale partner di riferimento per progettare, sviluppare e gestire chiavi in mano i sistemi di supporto al core business della Difesa, nonché gestire e razionalizzare i sistemi esistenti. Capitale sociale: Euro 600.000,00

9- DIFESA SERVIZI S.p.A. 00196 ROMA Via Flaminia, 335 Tel. 06-469168203/4 Fax 06-469168240 Difesa Servizi S.p.A. nasce dall'esigenza di rinnovamento nella gestione ed organizzazione delle attività del Ministero della Difesa. La società, innovativa nel suo genere, si caratterizza per due principali caratteristiche: il modello organizzativo, di matrice comunitaria - “in house providing” - e per gli obiettivi, cioè reperire risorse aggiuntive, creare ricchezza e attuare una gestione razionale degli asset.

10- DRAGONFLY S.r.l. 00195 ROMA Via Montello, 30 Tel. 06-92939404 Fax 06- 56561113 Costituita nell’Aprile 2015, con sede a Roma, Milano e Bologna, Dragonfly è un progetto imprenditoriale rivolto alla Stampa 3D industriale. Originata dalle esperienze di Nofrill nella Manifattura Additiva per il settore Aerospazio e Difesa, Dragonfly offre servizi integrati (consulenziali-gestionali, tecnico- ingegneristici, di system integration e di prototipazione) per sostenere il cliente nelle trasformazioni di business abilitate dalle nuove tecnologie digitali legate alla quarta rivoluzione industriale (Industry 4.0). Grazie al recente acquisto di un nuovo impianto EOS 290 ed ai consolidati rapporti con i partner nel settore della Difesa, Dragonfly ha integrato la sua offerta con un servizio di produzione e prototipazione conto terzi che completa l’offerta estendendola a tutta la filiera della Stampa 3D industriale. Dragonfly è un’azienda controllata da Nofrill e dai partner che insieme compongono il leading team della società: Claudio Giarda, Luciano Macera e Luigi Viscione.

11- e-GEOS S.p.A. 00156 ROMA Via Tiburtina, 965 Tel. 06-40791 Fax 06-40999054 Controllata da , che scrive di sé: Dallo sviluppo dei sistemi spaziali, alla gestione dei servizi di lancio e controllo in orbita dei satelliti. Dall’osservazione della Terra alla navigazione, fino ai principali programmi scientifici. Il futuro porta la nostra firma.

12- ELETTRONICA S.p.A. 00131 ROMA Via Tiburtina Valeria Km. 13,700 Tel. 06- 41541 Fax 06-4154923/4 attacchi elettronici completamente integrati e sistemi di auto- protezione, architetture modulari aperte, tecniche smart jamming avanzate.

13- ENGINEERING INGEGNERIA INFORMATICA S.p.A. 00144 ROMA Piazzale dell’Agricoltura, 24 Tel. 06-492011 Con circa 11.000 professionisti in 65 sedi (in Italia, Belgio, Germania, Norvegia, Repubblica di Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, , Brasile e Usa), il Gruppo Engineering disegna, sviluppa e gestisce soluzioni innovative per le aree di business in cui la digitalizzazione genera i maggiori cambiamenti, tra cui

5

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Digital Finance, Smart Government & E-Health, Augmented City, Digital Industry, Smart Energy & Utilities, Digital Telco & Multimedia. Il Gruppo con le sue attività contribuisce a modernizzare il mondo in cui viviamo e lavoriamo, combinando competenze specialistiche nelle tecnologie di ultima frontiera, infrastrutture tecnologiche organizzate in un modello unico di multicloud ibrido, capacità di interpretazione dei nuovi modelli di business.

14- G7 S.r.l. 00144 ROMA Viale di Val Fiorita, 88 Tel. 06-68210782 Fax 06- 83663042 System Integration è una Business Unit di G7 International Srl, un pool di aziende che, basandosi sull’erogazione di servizi di Security e Information Technology, è diventata nel tempo una delle realtà più innovative del panorama italiano.

15- GELCO S.p.A. 01100 VITERBO Strada Poggino, 45 D/E Tel. 0761-354321 Fax 0761-354482 GELCO fondata nel 1981, è una società leader nell’offerta di servizi di progettazione e produzione di apparecchiature elettroniche per la difesa e per l’elettronica Hi-Tech professionale, sia in campo nazionale che in campo internazionale. GELCO opera principalmente nel settore dell’elettronica per la difesa realizzando apparecchiature per applicazioni nel campo dell’avionica, della marina e terrestre.

16- HITRAC ENGINEERING GROUP S.p.A. 00144 ROMA V.le dell’Umanesimo, 78/80 Tel. 06-54221481 Fax 06-54221489 20 anni di esperienza internazionale, 4 sedi in Italia, 3 sedi all’estero (Guyana Francese, Arabia Saudita, Sud Africa) 100 dipendenti, 150 contractors e 4 aree di business: telecomunicazioni, petrolchimico, progetti speciali e customer service.

17- IFI S.r.l. 00162 ROMA C.ne Nomentana, 180 Tel. 06-86223441 Fax 06-86398889 Da decenni ci occupiamo di ricerca e produzione di prodotti che migliorano le prestazioni del sistema d’arma, grazie ad una rete di partnership con grandi aziende del settore, garantendo la piena compatibilità della nostra offerta con il sistema d’arma e le norme vigenti.

18- INTECH MICROWAVES S.r.l. 00131 ROMA Via Giacomo Peroni, 400 Tel. 06- 45683104 La Società INTECH MICROWAVES S.r.l (IMW) è fondata e diretta da professionisti che lavorano da decenni nel settore delle telecomunicazioni, difesa e spazio. Le competenze sono estese per applicazioni industriali quali Microonde, Microelettronica, e Apparecchiature di test automatici.

19- INTERCONSULTING S.r.l. 00131 ROMA Via Adriano Olivetti, 24/26 Tel. 06- 41204467 Fax 06-41228120 Interconsulting è una Società di Ingegneria fondata nel 2001, operante nel mercato dei Sistemi per la Difesa, l'Aerospazio e Sicurezza, all’avanguardia nella progettazione e sviluppo di sistemi ed applicazioni embedded ed in particolare di soluzioni ad alto contenuto tecnologico.

20- IVECO-OTO MELARA S.c.r.l. 00197 ROMA Via A. Bertoloni, 55 Tel. 06- 3722803 Fax 06-37350266 fabbricazione di armi e munizioni, cap. sociale 40.000 euro.

21- LARIMART S.p.A. 00168 ROMA Via di Torrevecchia, 12 Tel. 06-303431 Fax 06- 30343386 Larimart S.p.A., Società controllata da LEONARDO, rappresenta un punto di

6

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

riferimento da oltre 50 anni nella progettazione e realizzazione di soluzioni/apparati di utente per le Telecomunicazioni in ambito Difesa, Sicurezza ed Emergenza. I Prodotti Larimart soddisfano i requisiti dei Clienti grazie ad un continuo e puntuale affiancamento agli End-user nel corso dell’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla prima identificazione delle esigenze fino allo sviluppo, qualificazione, fornitura e manutenzione delle soluzioni stesse. Larimart opera in coerenza con la strategia generale di LEONARDO, e con la costante attenzione alle soluzioni offerte dalla evoluzione tecnologica.

22- LEAT S.p.A. 00148 ROMA Via Fosso della Magliana, 34F Tel. 06-6555599 Fax 06-65678386 LEAT SpA is a Globavia Group company. It is controlled by Globavia SpA (83,7%) and by Global Aerospace Services Inc. (16,3%). LEAT provides design, manufacturing and qualification of avionic equipment, new product technology insertion, upgrading or replacement of obsolete equipment, MR&O services and calibration services. As an EASA 21J certified company, LEAT is also able to design minor and major changes of avionic configurations, interiors and structural repairs on small/large aircrafts.

23-LEONARDO S.p.A. 00195 ROMA Piazza Monte Grappa, 4 Tel. 06-324731 Fax 06-3208621 si veda sotto una vasta descrizione

24 - M.B. SERVIZI & TRASPORTI S.r.l. 00192 ROMA Via Ostia, 16 Tel. 06- 65036074 Fax 06-6520186 trasporti, vedi sotto dal sito web

7

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

25- MBDA ITALIA S.p.A. 00131 ROMA Via Monte Flavio, 45 Tel. 06-87711 Fax 06- 87714060 Attività: controllata da BAE Systems (37,5%), Airbus Group (37,5%) e Leonardo (25%), progetta, sviluppa e produce sistemi d’arma missilistici per impieghi aerei, terrestri e navali.

26- MED.EL. Mediterranea Elettronica S.r.l. 00071 POMEZIA (RM) Via delle Monachelle, 66 Tel. 06-9120179 Fax 06-9107429 La MEDEL nasce nel 1980 e si sviluppa nel settore delle infrastrutture e delle alimentazioni elettriche ed elettroniche (Power), per espandersi ulteriormente nel settore della Security & Defence e del Medicale.

27- M.P.G. INSTRUMENTS S.r.l. 00156 ROMA Via Raffaello Nasini, 13 Tel. 06- 4071603 Fax 06-4071667 Da anni assieme alle migliori aziende del settore, per proporvi le soluzioni più innovative nel campo dell’avionica civile e militare, telecomunicazioni PMR, elettronica industriale, test systems. Come partner per l’Italia di Cobham, Ideal Aerosmith, Pasternack, GE,Ultra Electronics,Gigatronics, DVTest e Decodio forniamo sistemi di alta tecnologia.

28- NORTHROP GRUMMAN ITALIA S.p.A. 00040 POMEZIA (Roma) Via Pontina Km. 27,800 Tel. 06-911921 Fax 06-91192290

8

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

29- RHEINMETALL ITALIA S.p.A. 00131 ROMA Via Affile, 102 Tel. 06-436111 Fax 06-4131304 Difesa aerea, Camion militari Futuri sistemi di soldati Sistemi di protezione Applicazioni navali Sistemi di aviazione Centri di test

30- RIGEL S.r.l. 00193 ROMA Via Terenzio, 35 Tel. 06-6889991 Fax 06-68899923 Da oltre 42 anni Rigel s.r.l., società leader di un piccolo gruppo privato altamente qualificato di cui fanno parte la Intec s.r.l., specializzata nel settore logistico, import/export di prodotti, apparecchiature e sistemi ad alta tecnologia destinati al Ministero Difesa ed al suo indotto, e la Teknomec s.r.l., società di indirizzo tecnico- commerciale operante sul mercato italiano per prodotti tecnologici di provenienza internazionale. SOLUZIONI DI GUERRA ELETTRONICA ED AUTOPROTEZIONE

31- RINA Consulting – CSM S.p.A. 00128 ROMA Via Castel Romano, 100 Tel. 06- 5055795 Il Rina Consulting – Centro Sviluppo Materiali S.p.A. è un centro di eccellenza che articola attività di studio, sperimentazione e ricerca industriale sui materiali, dalle fasi di laboratorio alle fasi di progettazione, ingegnerizzazione di prodotti e processi tecnologicamente innovativi. Negli ultimi anni ha avviato una significativa diversificazione di attività, estendendo le proprie competenze in altri campi (aerospazio, oil & gas, meccanica e high tech), dotandosi di una struttura operativa policentrica e coinvolgendo soggetti leader europei e mondiali.

32- SICAMB S.p.A. 04100 LATINA Via Eschido - Zona Aeroporto Tel. 0773-6541 Fax 0773-654200 Attività: ricerca, sviluppo e produzione, su licenza Martin-Baker, di seggiolini eiettabili per velivoli militari; produzione di seggiolini crashworthy per elicotteri; Produzione di complessivi strutturali per velivoli militari e civili.

33- SIMAV S.p.A. 00193 ROMA Via G.G. Belli, 86 Tel. 06-590151 Fax 06-59915995 Difesa & Aerospazio I servizi per il mercato della Difesa sono caratterizzati da attività di ampio contenuto tecnico e vasta distribuzione territoriale. Simav, grazie ad una consolidata esperienza acquisita nel tempo, oggi è in grado di proporsi al cliente come partner strategico, mettendo a disposizione tutto il suo know-how e offrendo soluzioni integrate applicabili a sistemi di alta tecnologia per infrastrutture complesse quali basi e aeroporti militari, e infrastrutture in generale, in Italia e anche all’estero. Fa parte del gruppo VEOLIA.

34- SIMMEL DIFESA S.p.A. 00034 COLLEFERRO (RM) Via Ariana, Km. 5.200 Tel. 06-97092400 Fax 06-97092471 Presentazione Erede della tradizione militare della storica BPD, fondata nel 1912, Simmel Difesa è il maggior produttore Italiano di munizionamento di medio e grosso calibro, con clienti in oltre 50 Paesi e riconosciuta

9

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

leadership internazionale per il munizionamento navale. Le sue attività di R&D in Chimica, Meccanica ed Elettronica sono supportate da specializzazioni nel campo dei fenomeni impulsivi ad alte energie, e da strumenti specifici. Simmel Difesa garantisce i migliori standard di qualità e sicurezza producendo in impianti propri e tecnologicamente avanzati propellenti, esplosivi, spolette, componenti per missili e munizioni complete di calibro 25-155mm. Pieno supporto durante l'intero ciclo di dei prodotti è garantito mediante servizi di ispezione on-site e refurbishment, mentre la demilitarizzazione a fine vita è condotta in rigoroso rispetto dell’ambiente nell’apposito e modernissimo impianto di Anagni. Dal 2014 Simmel Difesa fa parte del Gruppo Nexter, all’interno del Nexter Ammunition Business Group (ABG).

35- SUPERELECTRIC S.r.l. 00131 ROMA Via Giacomo Peroni, 104/106 Tel. 06- 92939087 SUPERELECTRIC opera da oltre 20 anni nei settori del monitoraggio del territorio per il controllo Ambientale e della tutela e fruizione ,dei Beni Culturali per i quali progetta e sviluppa al proprio interno gli spettrometri POLIFEMO per droni e aeromobili….. SUPERELECTRIC è fornitore di Leonardo/Finmeccanica per la realizzazione di sistemi di controllo per applicazioni industriali per il settore Difesa e Spazio. 36- SUPPORT LOGISTIC SERVICES S.r.l. 00012 GUIDONIA MONTECELIO (RM) Via Monte Nero, 67 Tel. 0774-363634 Fax 0774-572838 Comunicazioni via satellite A seguito di una significativa esperienza nella realizzazione di apparecchiature a terra per stazioni satellitari, SLS ha acquisito un'importante conoscenza nella manutenzione, riparazione e assistenza tecnica per le apparecchiature satellitari in banda Ka, KU, X e C. Include progettazione, installazione, allineamento, manutenzione in loco e riparazione della maggior parte delle apparecchiature satellitari presenti sul mercato…… Sistemi radar SLS è in grado di fornire un supporto logistico ad ampio spettro che comprende assistenza tecnica, corsi di formazione operativa e di manutenzione, per i sistemi GUN / MISSILE AIR DEFENSE RADARS e SURVEILLANCE RADARS.

37- TELESPAZIO S.p.A. 00156 ROMA Via Tiburtina, 965 Tel. 06-40791 Fax 06- 40999906 Siamo Telespazio Siamo tra i principali operatori mondiali nel campo delle soluzioni e dei servizi satellitari. Puntiamo da sempre sull’innovazione e il mondo è la nostra casa, grazie a numerose società controllate e a una rete internazionale di centri spaziali e teleporti. …. Space Alliance La Space Alliance è una partnership strategica tra Leonardo e Thales, i principali gruppi industriali nel settore aerospaziale di Italia e Francia. Ne fanno parte le due joint venture Telespazio e .

38- THALES ALENIA SPACE ITALIA S.p.A. 00131 ROMA Via Saccomuro, 24 Tel. 06-41511 Fax 06-4190675 Thales è presente in Italia dal 1988 e ora ha 2800 dipendenti nel paese. Thales opera nei mercati della sicurezza, dei trasporti, della difesa, dell’aerospazio e dello spazio. Offre soluzioni tecnologiche che si rivolgono al mercato della gestione del traffico aereo, con competenze nei sistemi di atterraggio, navigazione e sorveglianza; al settore della difesa, con competenze nelle comunicazioni militari e nella guerra elettronica; al mercato dei trasporti, con competenze nel segnalamento ferroviario e nelle soluzioni di supervisione; a quello della sicurezza, con competenze nella protezione e nella supervisione delle infrastrutture critiche; e, infine, al settore dello spazio, con competenze nei sistemi di telecomunicazione spaziale, navigazione, osservazione della Terra, esplorazione. Per soddisfare le esigenze del cliente, Thales dispone di un solido portafoglio di prodotti e tecnologie duali, destinate ai mercati sia civile che militare.

10

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

39- THALES ITALIA S.p.A. 00161 ROMA Via G.B. Morgagni, 30/E Tel. 06-51561011 Fax 06-51561308 aerospazio,difesa, sicurezza trasporti.

Thales è presente in Italia dal 1988 e ora ha 2800 dipendenti nel paese. Thales opera nei mercati della sicurezza, dei trasporti, della difesa, dell’aerospazio e dello spazio. Offre soluzioni tecnologiche che si rivolgono al mercato della gestione del traffico aereo, con competenze nei sistemi di atterraggio, navigazione e sorveglianza; al settore della difesa, con competenze nelle comunicazioni militari e nella guerra elettronica; al mercato dei trasporti, con competenze nel segnalamento ferroviario e nelle soluzioni di supervisione; a quello della sicurezza, con competenze nella protezione e nella

11

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

supervisione delle infrastrutture critiche; e, infine, al settore dello spazio, con competenze nei sistemi di telecomunicazione spaziale, navigazione, osservazione della Terra, esplorazione.

40- VITROCISET S.p.A. 00156 ROMA Via Tiburtina, 1020 Tel. 06-88201 Fax 06- 88202288 Da oltre quarant'anni esploriamo il futuro, trasformando ogni scoperta in un successo per i nostri Clienti. Grazie al significativo know how maturato durante questa lunga esperienza e alla passione che da sempre ci anima, progettiamo, realizziamo e gestiamo sistemi complessi, safe e mission critical, garantendo i più elevati standard di qualità, sicurezza e affidabilità. La nostra offerta si rivolge a mercati fortemente competitivi ed estremamente diversificati - dalla difesa alla sicurezza, dalla logistica ai trasporti, fino allo spazio e alle smart cities - e si arricchisce costantemente grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo, oltre che nel capitale umano. I nostri prodotti e servizi nascono per rispondere con puntualità anche alle più specifiche esigenze, creando valore per i nostri clienti e garantendo piena compatibilità operativa con sistemi preesistenti e di prossima implementazione. Soluzioni concrete e solide, ma al tempo stesso flessibili, pronte ad adattarsi ai repentini cambiamenti tecnologici e operativi, capaci di garantire ai nostri Clienti il valore di un investimento a prova di futuro. Ha 989 dipendenti.

41- WSENSE S.r.l. 00198 ROMA Via Gaetano Donizetti, 4 Tel. 06-164162049 W • SENSE è una PMI ad alta tecnologia in rapida crescita, fondata come spin-off dell'Università Sapienza di Roma, con un team di ricerca e sviluppo forte ed esperto specializzato in sistemi di monitoraggio e comunicazione con soluzioni pionieristiche brevettate nell'Internet of Underwater Things (IoUT) W • SENSE Le soluzioni IoUT sono sul mercato dal 2017. L'azienda è cresciuta rapidamente fino a oltre 20 dipendenti e uffici in tre paesi (Italia, Norvegia, Regno Unito). La società ha contratti pluriennali con le principali parti interessate in diversi settori della Blue Economy (acquacoltura, difesa, energia, ambiente).

Toscana 1- A.C.S. Aeronautical Consulting & Solutions S.r.l. 58043 CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR) Via IV Novembre, 4 Tel. 0564-939324 Fax 0564- 939324 Attività: Consulenze tecniche e gestionali per l’industria e le compagnie aeree nei settori aerospaziale, della difesa e dell’aviazione civile. Capitale sociale: Euro 10.000,00

2- CARBON DREAM S.p.A. 50028 Loc. Sambuca Tavernelle Val di Pesa (FI) Via F. Melotti, 16 Tel. 055-8070309 Fax 055-8070308 Oggi l'azienda è ancora a conduzione familiare con un fatturato attuale di circa 10 milioni di euro annuali, principalmente provenienti dal settore automobilistico - circa il 70%. L'azienda è cresciuta continuamente, occupando oggi oltre 6200 mq di spazio e contando circa 80 dipendenti in tutti i reparti. L'ambizione per progetti più grandi, più stimolanti e sempre più complessi, ha spinto Carbon Dream a sviluppare nuove e maggiori competenze specifiche nel settore automobilistico, aerospaziale e difesa: competenze che si riflettono in realtà in tutti i reparti, a partire dal personale esperto, dai progettisti fino ai laminatori.

3- CERRI CANTIERI NAVALI S.p.A. 54033 CARRARA/AVENZA (MS) V.le Zaccagna, 6 Tel. 0585-856684 Fax 0585-50287 natanti, Articolo : 28/09/2011

12

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

NAUTICA, IL GRUPPO GAVIO ACQUISISCE CERRI DI CARRARA Il gruppo Gavio è entrato nel settore della nautica con l’acquisizione della Cerri cantieri navali, una società con stabilimento a Carrara e sede a Milano che realizza motoscafi di lusso dagli 8 ai 31 metri. Il contratto prevede un aumento di capitale ed il rientro dalla cassa integrazione dei 15 dipendenti diretti, che arrivano ad una sessantina con l’indotto. Un anno fa il gruppo Gavio aveva partecipato senza successo all’asta per i Cantieri Navali di Lavagna, assegnati per 13 milioni di euro) poi non pagati alla società cinese Nauticstar Marine. Il gruppo Gavio entrerà in Cerri cantieri navali tramite la società Argo, che deterrà il 55% del capitale, mentre il 12,5% sarà controllato dalla società di brokeraggio assicurativo PCA ed un ulteriore 2,5% direttamente da Beniamino Gavio. Tra acquisto di quote ed aumento di capitale, il valore dell’operazione è di 3,8 milioni di euro. 4- DRASS GALEAZZI S.r.l.u. 57121 LIVORNO Via Teresa Mattei, 4 Tel. 0586- 421221 Fax 0586-421223 Presentazione Dal 1927 Drass è il leader riconosciuto nella tecnologia subacquea ed iperbarica associata alle operazioni condotte con operatori umani. Drass Galeazzi con sede a Livorno, ha impianti di produzione (Italia e Romania (Pressafe) ed uffici commerciali a Dubai, con oltre 200 dipendenti diretti che operano in 13,000 sqm di strutture coperte. Grazie alle sue capacità di progettazione e ad attività di ricerca e sviluppo, Drass detiene brevetti che coprono importanti soluzioni in numerose aree di attività aziendale. Le divisioni automazione e software offrono pacchetti completi di supporto logistico integrato, che include la manutenzione programmata, il controllo della configurazione, la gestione documentale, in conformità con gli standard industriali e militari più avanzati. L'azienda è certificata ISO 9001, ed opera in conformità con i più elevati standard di qualità ambientale. La divisione di Global Service Drass fornisce servizi di installazione, messa in servizio, formazione e trasferimento di tecnologia in accordo alle esigenze di progetto. Attività e Prodotti La gamma Drass comprende prodotti per la difesa, impianti di immersione industriali e soluzioni mediche. I prodotti per la difesa includono Sottomarini compatti per acque costiere, veicoli subacquei per forze speciali, progettazione di navi ed impianti per soccorso sommergibili, piccole imbarcazioni con camere iperbariche per appoggio palombari e subacquei. Gli impianti di immersione industriali per attività offshore e petrolifera comprendono i sistemi di immersione profonda a miscela di elio, sistemi di movimentazione, messa a mare e recupero, sistemi di immersione a campana aperta, attrezzature individuali per sommozzatori. Le soluzioni mediche e industriali comprendono camere iperbariche per la ossigenoterapia, camere iperbariche per operazioni di scavo gallerie, sistemi di controllo ambientali per aree confinate o controllate, simulatori di pressione subacquei o iperbarici. Drass è una struttura multifunzionale e completa in grado di realizzare autonomamente strutture metalliche complesse saldate, sistemi di controllo automatici basati su PLC, pannelli di controllo gas ed idraulici. I sistemi Drass possono essere progettati e costruiti anche in versione trasportabile, grazie a containerizzazioni certificate per ambienti offshore o con atmosfera a rischio esplosivo o di contaminazione.

5- ELDES S.r.l. 50018 SCANDICCI (FI) Via di Porto, 2B Tel. 055-3981100 Fax 055-790950 difesa, meteorologia. Soluzioni per la difesa Simulatori radar HWIL unici per la valutazione dei sistemi EW. Non solo un emettitore di minacce, ma

13

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

un emulatore radar a circuito chiuso completamente programmabile

6- FLYBY S.r.l. 57128 LIVORNO Via C. Puini, 97 Tel. 0586-505016 Fax 0586- 502770 AREE DI AFFARI Flyby offre ai consumatori e alle aziende della vita quotidiana soluzione di supporto decisionale centrata sull'uomo in tempo reale e affidabile in tre diversi settori aziendali chiave Spazio e difesa / Gestione energetica / Sanità

7- IDS Ingegneria dei Sistemi S.p.A. 56121 PISA Via Enrica Calabresi, 24 – Loc. Montacchiello Tel. 050-31241 Fax 050-3124201 Sistemi senza pilota AvionicsElettromagnetico Ingegneria Sicurezza e protezione sistemi SICUREZZA PUBBLICA Rilevazione e posizione di sparo Rilevazione e posizione UAV Sicurezza ferroviaria Protezione dell'aeroporto SISTEMI DI PROTEZIONE MILITARE Rilevazione e posizione degli incendi ostili Protezione convoglio Percorso libero Protezione contro esplosioni e balistiche Sistemi di protezione FOB LE NOSTRE SOLUZIONI NO-DRONE HFL-CS HFL-CM Minerva Cavaliere Nero Sirio-LX Sirio-OD Protezione balistica del difensore Defender Blast Protection Protezione antibatterica Defender Protezione Defender NAVAID Satellitare

8- KAYSER ITALIA S.r.l. 57128 LIVORNO Via di Popogna, 501 Tel. 0586-5621 Fax 0586-562222 Kayser Italia è Small Medium Enterprise (SME), una società di ingegneria del sistema aerospaziale privata indipendente di proprietà della famiglia Dr. Valfredo Zolesi. Era stato incorporato nel 1986, e dal 1995 ed è proprietà italiana al 100%. Kayser Italia si occupa principalmente di progettazione, sviluppo, produzione e collaudo di sistemi e componenti utilizzati per attività di ricerca scientifica e tecnologica a bordo di piattaforme spaziali, compresa la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Situato nella campagna di Livorno, nella regione Toscana, la sede di Kayser Italia è organizzata in 5000 metri quadrati di spazio ed è circondata da 22.000 metri quadrati di boschi mediterranei. Il moderno edificio è organizzato in uffici, sale riunioni, sala conferenze, laboratori, clean room, area di produzione, ispezione e integrazione e un centro di supporto agli utenti (USOC) per il supporto all'esecuzione di esperimenti con gli astronauti a bordo della ISS. Operando con successo nel contesto aerospaziale da quasi 30 anni, Kayser Italia ha contribuito e ha svolto un ruolo significativo nel completamento di oltre 50 missioni spaziali con oltre 100 carichi utili, fornendo sempre prodotti e servizi di alta qualità e offrendo grandi livelli di prestazioni, conducendo ai risultati scientifici, economici e programmatici.

9- MB Elettronica S.r.l. 52044 CORTONA (AR) Zona Ind.le Vallone C.S. Ossaia 35-35/P Tel. 0575-67951 Fax 0575-679535 Protech fornisce il servizio di progettazione e produzione elettronica su specifica, per piccole e grandi aziende, italiane ed internazionali. Sempre al passo con know how ed aggiornamento tecnologico, e grazie ad una consolidata esperienza e professionalità, sviluppa prodotti per applicazioni industriali, IOT (Internet Of Things), domotica, strumentazione di test e misura, radiofrequenza e telecomunicazioni, elettronica di consumo ed elettronica di potenza.

14

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

10- UEE ITALIA S.r.l. 54016 TERRAROSSA (MS) Via Canalescuro, 9 Tel. 0187- 409029 Fax 0187-421039 UEE Italia (Gruppo EXPAL) progetta, sviluppa, produce ed integra sistemi e servizi per il settore della difesa e della sicurezza. Attività e Prodotti Armamento aereo Materiale pirotecnico Munizione di calibro medio Propellenti e sistemi di propulsione Servizi di manutenzione dei sistemi aeronautici Servizi di smaltimento di munizioni, esplosivi e articoli pirotecnici obsoleti Sistemi di protezione perimetrale.

Umbria 1- ERA Electronic Systems S.r.l. 06135 PONTE S. GIOVANNI (PG) Via Gustavo Benucci, 206 Tel. 075-5991117 Fax 075-394902 aeronautica, difesa, spazio MISSIONE AZIENDALE Con quasi 20 anni di esperienza, ERA è riconosciuta come integratore di soluzioni e fornitore di servizi di outsourcing, con un team di professionisti tecnici che hanno le competenze, la conoscenza del prodotto e l'impegno per aiutare i clienti a sviluppare e implementare le giuste soluzioni tecnologiche per risolvere le loro esigenze aziendali.

2- FUCINE UMBRE S.r.l. 05100 TERNI Via del Sersimone, 22 Tel. 0744-300002 Fax 0744-303624 Fucine Umbre è specializzata nella produzione di componenti strutturali altamente stressati per l’industria aerospaziale. Le capacità produttive consentono la fornitura di particolari semilavorati e finiti, pronti per essere utilizzati direttamente nelle linee di assemblaggio (Tier 1). Cinque le applicazioni principali: carrelli di atterraggio, ruote e freni, sistemi di attuazioni e di controllo, rotori e trasmissioni, componenti strutturali.

3- MARCELLI di Marcelli Alessandro Ditta Individuale 05100 S. Liberato di Narni (TR) Via Ortana, 607 Tel. 0744-742126 RICERCA / SPERIMENTAZIONE PROGETTAZIONE / COSTRUZIONE IMBARCAZIONI MILITARI, PROFESSIONALI STRUTTURE IN MATERIALI COMPOSITI AVANZATI La Stemar Nautica è nata quale divisione nautica dell’Azienda della famiglia Marcelli, società operante dal 1880 nel campo della protezione ambientale e organizzazione ed ottimizzazione delle risorse naturali. Sotto la guida di Alessandro Marcelli opera con l'intento di produrre una nuova generazione di imbarcazioni professionali: strutturalmente più robuste, più leggere, più veloci e con costi operativi inferiori. Per raggiungere questo obiettivo è stato costruito un nuovo cantiere dotato delle più moderne attrezzature, macchine operatrici e sofisticati software CAD 3D e CAM per la realizzazione di modelli e stampi. Un team di ingegneri, architetti e tecnici altamente qualificati, specializzati in compositi avanzati, sono in grado di studiare, progettare e realizzare qualsiasi tipo si struttura, fornendo prodotti "custom made" chiavi in mano. Il cantiere costruisce le sue imbarcazioni in composito avanzato, il medesimo utilizzato per la costruzione di barche a vela da regata e molti motoscafi off-shore partecipanti al Campionato del Mondo. Tutte le imbarcazioni sono realizzate in base alle specifiche esigenze operative dei Clienti, garantite a vita contro fenomeni osmotici, studiate e progettate, anche come piattaforme tecnologiche multi-ruolo con e senza equipaggio, fornendo un'ampia gamma di: profili di missione, autonomie, protezioni balistiche ed attrezzature specializzate funzionali alle diverse esigenze operative.

15

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

4- OMA S.p.A. 06034 FOLIGNO (PG) Via Cagliari, 20 Tel. 0742-34751 Fax 0742-67620 OMA è una società italiana privata fondata nel 1948 e che opera nel mercato aerospaziale mondiale per fornire soluzioni di alto valore per la progettazione, lo sviluppo e la produzione di aerostrutture integrate, sistemi e componenti di bordo, nonché servizi di supporto ai prodotti per aeromobili commerciali e militari e elicotteri

Campania

1- A.L.A. S.p.A. 80125 NAPOLI Via Provinciale Pianura, 2 – Lotto 40/A Tel. 081- 3036311 Fax 081-3032651 descrizione dell'azienda ALA - Advanced Logistics for Aerospace è un distributore di scorte e fornitore di soluzioni innovative di gestione della catena di approvvigionamento per l'industria aerospaziale. Con oltre 30 anni di esperienza, ALA oggi è tra i primi 5 attori del settore. La sede centrale di ALA è a Pozzuoli (Napoli, ITA) e ci sono filiali operative a S.Maurizio Canavese (Torino, ITA), Cameri (Novara, ITA), New York (USA), Seattle (USA), Mont de Marsan (FRA) , Tolosa (FRA) e Londra (Regno Unito) con oltre 10000 mq di uffici e magazzini e oltre 230 dipendenti specializzati.

2- ELECTRONICS AEROSPACE S.r.l. 81100 CASERTA Via Appia Antica, 177 Tel. 0823-422081 Fax 0823-452496 Electronics Aerospace Srl è un’azienda che opera nei seguenti settori in ambito civile e militare:1. Riparazione, revisione e collaudo di apparati per aeromobili (avionici, idraulici, pneumatici, meccanici, elettrici);2. Progettazione, costruzione e manutenzione di sistemi di prova e di attrezzature per apparati di aeromobili e di ground equipment per le linee di volo; 3. Ingegnerizzazione, assemblaggio e testing (continuità, isolamento AC/DC e rigidità elettrica) di cablaggi aeronautici.

3- N.M.C. Nuovo Mollificio Campano S.r.l. 80023 CAIVANO (NA) Zona A.S.I. – Loc. Pascarola Tel. 081-8349144 Fax 081-8349208 dal 1985 L’Azienda, formata dalle solide radici della tradizione, segue continuamente la spinta tecnologica ampliando il proprio settore produttivo con macchine di ultima generazione. Nata con la produzione di molle per segmenti raschiaolio (unica in Italia per KNOW- HOW), ha investito in tecnologia e formazione estendendosi fino alla progettazione (CAD/CAM) di molle per tutte le applicazioni. Attualmente l’Azienda fornisce anche prodotti di tranciatura ed assemblati; esegue al proprio interno trattamenti speciali sugli acciai qualificati da clienti primari. Il sistema di gestione e produzione aziendale è certificato secondo norme Internazionali. Il Nuovo Mollificio Campano realizza prodotti in grado di soddisfare qualsiasi esigenza applicativa: la molteplicità di competenze e di offerta ci rendono altamente competitivi in un mercato sempre più esigente e selettivo. 4- O.M.I. Officine Meccaniche Irpine S.r.l. 83046 LACEDONIA (AV) Area Ind.le “Calaggio” Tel. 0827-85938 Fax 0827-846828 Difesa Grazie alla grande versatilità dell’officina meccanica ed ai nuovi investimenti nel settore dei materiali compositi, la OMI è in grado di soddisfare le richieste di prodotti per velivoli militari e civili, sia in termini di tecnologie dei materiali (leghe di alluminio, titanio, acciaio, materiali compositi), sia in termini di dimensioni

16

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

potendo realizzare componenti fino a 14 m di lunghezza. L’azienda produce ogni anno oltre 80.000 parti ed assiemi per fusoliere, ali e superfici mobili assicurando la gestione di tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla progettazione preliminare alla realizzazione e al supporto presso i clienti.

5- RADARSENSING S.r.l. 81040 ROCCA D’EVANDRO (CE) Via Colle Pecce s.n.c. Tel. 0823-907262 Fax 0823-907262 non si trovano info su questa azienda.

Puglia

1- CONSORZIO TEMAGROUP 74123 TARANTO Via della Transumanza, 5 Tel. 099-4722809 Fax 099-4722809 sistemi anti.incendio.

2- M.P.S. Manufacturing Process Specification S.r.l. 72100 BRINDISI Via Orso M. Corbino, 4 Tel. 0831-1850551 Costruiamo programmi CNC sicuri per i processi per la prototipazione e la produzione in serie. Componenti di diverse dimensioni e complessità possono essere facilmente programmati per una varietà di macchine a 3-5 assi. I nostri compiti includono materiali di lavorazione comuni all'industria aeronautica come alluminio, acciaio o leghe di titanio con le corrispondenti esigenze specifiche dell'industria aeronautica.

Calabria e Sicilia non hanno insediamenti compresi in questa lista.

Abruzzo e Molise

1- HI-TECH Elettronica S.r.l. 67100 L’AQUILA Via G. Saragat s.n.c. Tel. 0862- 314628 Fax 0862-314628 Hi-Tech Elettronica Srl è un’azienda italiana specializzata in produzioni elettroniche per applicazioni spaziali e militari.

2- TEKNE S.r.l. 66030 POGGIOFIORITO (CH) Contrada San Matteo, 42 Tel. 0871-938820 Fax 0871-930685 TEKNE è un partner qualificato e affidabile nella progettazione, produzione e allestimento di veicoli industriali, speciali e militari, e nello sviluppo di prodotti, sistemi e servizi legati alla elettronica per automotive, per la difesa e la sicurezza, in ambito militare ed in ambito e civile. L'azienda garantisce una notevole flessibilità e rapidità realizzativa, esigenza primaria dei mercati di riferimento e punto di forza dell'azienda, insieme all'ottimo rapporto qualità/costi e alla ricerca per il miglioramento continuo dei propri prodotti e servizi.

Marche

1- CIVITANAVI SYSTEMS S.r.l. 63827 PEDASO (Fermo FM) Via del Progresso, 5 Tel. 0733-773648 Fax 0733-1997156 Civitanavi Systems offre soluzioni di navigazione inerziale innovative sia per il settore industriale (minerario, petrolifero e del gas, marittimo) sia per la difesa (navale, terrestre e aerea) ai leader di mercato di livello mondiale.

2- SOMACIS S.p.A. 60022 CASTELFIDARDO (AN) Via Jesina, 17 Tel. 071-

17

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

721531 Fax 071-72153242 dal 1972 Da oltre quarant'anni SOMACIS è un'azienda dinamica che produce PCB ad alta tecnologia e offre soluzioni innovative. SOMACIS, con sede in Italia, è uno dei principali produttori di PCB, con oltre 800 dipendenti e impianti di produzione in Italia, Stati Uniti e Cina.SOMACIS è un partner mondiale che fornisce PCB HDI, rigidi, rigidi e flessibili per requisiti di produzione di massa e tempi critici.

3- GEM ELETTRONICA S.r.l. 63039 S. BENEDETTO DEL TRONTO (AP) Via Amerigo Vespucci, 9 Tel. 0735-59051 Fax 0735-590540 GEM elettronica è stata fondata nel 1977 con la missione di progettare, produrre e supportare radar navali innovativi e convenienti e sistemi integrati di bordo per la sorveglianza marittima e la sicurezza della navigazione.

Liguria

1- BAGLIETTO S.p.A. 19126 LA SPEZIA V.le San Bartolomeo, 414 Tel. 0187- 59831 Fax 0187-564765 Baglietto S.p.A., con sede a La Spezia, è un marchio storico della nautica italiana dal 1854, icona dello yachting Made in Italy. Il cantiere è specializzato nella costruzione di nuove imbarcazioni plananti in alluminio da 35 a 50 metri e megayacht dislocanti superiori ai 40 metri in acciaio e alluminio, a cui si affianca anche un’attività di refitting e ricostruzioni navali di assoluta eccellenza, oltre alle costruzioni militari, con il marchio Baglietto Navy, antica tradizione del marchio Baglietto. L’ampia gamma offerta dal cantiere non limita, tuttavia, la scelta per gli amatori Baglietto che possono anche contare sulla totale flessibilità del cantiere che dedica una parte della sua produzione al “su misura” totalmente personalizzato. Nel febbraio 2012 il cantiere è stato acquisito dal Gruppo Gavio, leader internazionale nelle costruzioni e nelle concessioni autostradali. 2- BONETTI & PARTNERS S.r.l. 16123 GENOVA Salita Santa Caterina, 10 Tel. 010-23501 Fax 010-2350200 Attività: il Gruppo Bonetti è il leader italiano ed europeo per la fornitura di materiali grezzi, compositi e materiali chimici, componentistica meccanica ed elettrica e parti di ricambio per l’Industria Aerospaziale, Oil &Gas, Land & Marine. Capitale sociale: Euro 1.650.000,00 3- EUROCONTROL S.p.A. 16155 GENOVA Via Varenna, 52/A Tel. 010-422511 Fax 010-6990001 Legal information - EUROCONTROL S.P.A. Nature Head Office Year established 1980 Legal form SOCIETA' PER AZIONI Activity (ATE07) Fabbricazione di altri apparecchi di misura e regolazione, strumenti da disegno, di contatori di elettricità, gas, acqua ed altri liquidi, di bilance analitiche di precisione (incluse parti staccate ed accessori) (265129) See the Kompass classification Corporate capital 1,769,268 EUR CF (Codice Fiscale) 02241420104 Registration No. GE 259640 VAT no IT02241420104 N.o employees 20-49 Employees

4- INSIS S.p.A. 19136 LA SPEZIA Via delle Pianazze, 74 Tel. 0187-980965 Fax 0187- 981251 INSIS è una Società per Azioni di diritto italiano che opera nel settore dell’integrazione di sistema realizzando soluzioni ad elevato livello di innovazione tecnologica.

Il nome INSIS è l’acronimo di Ingegneria dei Sistemi Speciali. La società è stata fondata nel 1989 da ingegneri provenienti da esperienze professionali nel campo dei sistemi militari per la difesa.

La localizzazione territoriale nell’area tipicamente a vocazione militare (LA SPEZIA) ha contribuito a sviluppare specifiche competenze nel settore difesa con la realizzazione di sistemi nel campo elettromeccanico, della stabilizzazione del movimento e della visione artificiale estese poi anche nel settore civile con lo sviluppo di know-how nel campo delle telecomunicazioni, del controllo del movimento e dell’identificazione elettronica. Oltre che nella difesa, INSIS, negli anni, ha acquisito commesse anche nel settore civile realizzando progetti complessi, partecipando a programmi internazionali e consolidando

18

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

relazioni commerciali e tecniche stabili con grandi gruppi industriali.

5 - INTERMARINE S.p.A. 19038 SARZANA (SP) Via Alta, 100 Tel. 0187-6171 Fax 0187-674249 Intermarine S.p.A. di Sarzana, è una società per azioni italiana, che progetta e fabbrica imbarcazioni marittime per usi commerciali, militari e per il tempo libero. Dal 2004 fa parte del gruppo IMMSI controllato dalla famiglia Colaninno.

6- ISSELNORD S.r.l. 19020 FOLLO (SP) Via Trieste, 4 Tel. 0187-941414 Fax 0187-941420 ISSEL NORD, azienda del Gruppo Fincantieri presente sul mercato da oltre 30 anni, è specializzata nella fornitura di un’ampia gamma di servizi di logistica integrata e di supporto al prodotto per il settore civile e della difesa. Grazie all’esperienza maturata in diversi ambienti industriali e una gamma di servizi specializzati, che si è arricchita e migliorata nel tempo, ISSEL NORD è in grado di assumere il ruolo di “problem solver”, lavorando insieme o per conto del cliente, svolgendo attività tecniche e gestionali che il cliente non vuole affidare al proprio personale.

Dal sito di Isselnord

7- ORIZZONTE SISTEMI NAVALI S.P.A. 16129 GENOVA V.LE BRIGATA BISAGNO, 45R TEL. 010-9817312 FAX 010-9817982 GLI SPECIALISTI DELLA DIFESA

Orizzonte Sistemi Navali (OSN) è un’azienda italiana che opera da oltre 10 anni come integratore di sistema a livello Whole Warship lungo tutto il ciclo di vita della nave. La società è controllata da Fincantieri (51%) e Leonardo (49%), i due principali gruppi industriali italiani che operano a livello mondiale nel settore della Difesa. OSN è l’integratore di sistema del Programma italo-francese FREMM per la costruzione di 10 fregate per la Marina Militare italiana e, sul mercato internazionale, di importanti programmi per la costruzione di unità anfibie e cacciamine.

8- PIAGGIO AEROSPACE 17038 VILLANOVA D’ALBENGA (SV) V.le Generale G. Disegna, 1 Tel. 0182-267911 Mission

Piaggio Aerospace esprime lo stato dell’arte dell’industria aeronautica attraverso la progettazione, costruzione e supporto di velivoli e motori aeronautici per operatori privati, governativi e militari. Perseguiamo l’innovazione, lo sviluppo e il miglioramento continuo dei nostri prodotti, ricercando e implementando soluzioni d’avanguardia per garantire l’eccellenza dei prodotti e dei servizi al cliente, l’efficienza dei processi industriali e la profittabilità dell’investimento degli azionisti.

9- SEASTEMA S.p.A. 16129 GENOVA V.le Brigate Partigiane, 92R Tel. 010-

19

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

9863600 Fax 010-9863678 Seastema è un fornitore globale professionale di tecnologia di automazione marina integrata che fornisce soluzioni su vasta scala su imbarcazioni di qualsiasi scala. …. Con sede a Genova e unità operative a Trieste, Lucca e Roma, SEASTEMA è una società interamente controllata da Fincantieri. Sfruttiamo la nostra competenza specializzata e quella del diverso ecosistema tecnologico del gruppo Fincantieri. 10- SIEL S.r.l. 19037 S. STEFANO MAGRA (SP) Via Vincinella, 14 Tel. 0187- 632128 Fax 011-6815071 mezzi marini, sottomarini, terra

Piemonte

1- ALTEC S.p.A. 10146 TORINO Corso Marche, 79 Tel. 011-7430301 Fax 011- 7430115 ALTEC – Aerospace Logistics Technology Engineering Company – è il centro di eccellenza italiano per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto delle operazioni e dell’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e dello sviluppo e della realizzazione delle missioni di esplorazione planetaria. ALTEC è una società pubblico-privata partecipata dalla maggiore azienda spaziale europea, Thales Alenia Space e dall’Agenzia Spaziale Italiana, ASI. ALTEC ha sede a Torino e ha proprio personale distaccato alla NASA e all’ESA. I servizi di ALTEC vanno dal supporto ingegneristico e logistico, all’addestramento degli astronauti, al supporto agli esperimenti in particolare di biomedicina, al processamento di dati scientifici, allo sviluppo e alla gestione del segmento di terra di programmi spaziali e alla promozione della cultura spaziale. 2- A.R.I.S. Applicazioni Rielaborazioni Impianti Speciali S.p.A. 10040 LOMBARDORE (TO) Strada Cascina Bertola, 10 Tel. 011-9956150 Fax 011- 9956205 Attività: sul mercato della difesa dal 1969, lavora con Esercito, Marina, Aeronautica Militare e NSPA. Offre supporto ingegneristico sistemi, studio, sviluppo e prototipizzazione; progettazione, sviluppo e produzione veicoli off-road, anfibi e piattaforme speciali, nonché attività di revisione, trasformazione, riparazione. Capitale sociale: Euro 3.796.000,00 3- ASTI AIRCRAFT SERVICES S.r.l. 10151 TORINO Via Feroggio, 33 Tel. 011- 7701461 Fax 011-7077816

La AAS opera dal 1992 quale fornitrice di servizi ad importante valore aggiunto per le caratteristiche del mercato dell’industria aeronautica, sia per il primo impianto che per le necessità di ricambistica (MRO). La società, nata quale service provider per il programma MRCA Tornado, si è progressivamente specializzata nella gestione di parti standard e a disegno per sistemi di fissaggio meccanico, sistemi di tenuta e connessione elettrica, alle quali si aggiungono anche le materie prime grezze. È attiva inoltre anche quale agente di importanti aziende estere sul mercato italiano.

4- AVIO AERO 10040 RIVALTA DI TORINO (TO) Via I Maggio, 99 Tel. 011- 0082111 Fax 011-0084163 Avio Aero è un business di GE Aviation che opera nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per

20

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

l’aeronautica civile e militare. Mettiamo a disposizione dei nostri clienti soluzioni tecnologiche innovative per rispondere velocemente ai continui cambiamenti richiesti dal mercato: additive manufacturing, rapid prototyping ma anche tecnologie dedicate alla produzione di trasmissioni, turbine e combustori…. Siamo una squadra di oltre 5.200 persone, di cui 4.500 lavorano in Italia. La nostra sede principale è a Rivalta di Torino, dove c’è anche il più grande insediamento produttivo. Altri importanti stabilimenti italiani sono a Brindisi, Pomigliano d’Arco (Napoli) e Cameri (Novara) mentre, all’estero, abbiamo uno stabilimento produttivo e un test center in Polonia.

5- BCUBE S.p.A. 15033 CASALE MONFERRATO (AL) Via Luigi Bonzano Cavaliere del Lavoro, 4 Tel. 0142-565600 Fax 0142-565512 BCUBE vanta forti competenze in tutti i servizi della logistica: - servizi di engineering e ICT - logistica di stabilimento - gestione di magazzini e piattaforme - gestione di CKD - movimentazione merci in ambito aeroportuale - packaging industriale - equipment services - trasporti intermodali ed eccezionali - spedizioni internazionali - servizi a valore aggiunto. 6- COLLINS AEROSPACE – MICROTECNICA S.r.l. 10126 TORINO Piazza Arturo Graf, 147 Tel. 011-69321 Collabora con Boeing e Lockheed Martin F-35 Lightning II Combattente Strike comune: caccia stealth supersonico multiruolo con tre varianti: F-35B - decollo corto / atterraggio verticale, portaerei F-35C e F- 35A CTOL - progettato per funzionare da piste convenzionali. 7- FLEXIDER S.r.l. 10156 TORINO C.so Romania, 501/24 Tel. 011-2627111 Fax 011-2620904 Il Flexider di oggi è stato acquisito nel luglio 2002 dal gruppo americano "Vesper Corporation", nell'ambito di un piano strategico di sviluppo e espansione del business da Arrowhead Products (società dell'ex gruppo Vesper, oggi IMCI), un produttore statunitense accreditato leader di sistemi di condotte e componenti flessibili per applicazioni aerospaziali militari e civili, fondata nel 1937 a Los Alamitos in California. 8- L.M.A. S.r.l. 10044 PIANEZZA (TO) Via Vercelli, 6 Tel. 011-9672053 Fax 011-9673051 tecnologia aerospaziale 9- MECAER AVIATION GROUP S.p.A. 28021 BORGOMANERO (NO) Via per Arona, 46 Tel. 0322-837173 Fax 0322-844081 allestimenti per velivoli: At present, the Mecaer Aviation Group holds collectively the following approvals: ... AgustaWestland; Bell Helicopter Textron; Diamond Aircraft Industries; Eclipse Aviation ... 10- MOREGGIA & C. S.r.l. 10139 TORINO Via Borgone, 25 Tel. 011-4028411 Fax 011-4028436 allestimenti di velivoli. 11- NIMBUS S.r.l. 10040 LOMBARDORE (TO) Via Bertola Poligono, 19 Tel. 011- 9956481 Fax 011-9958892 Nimbus srl è un’azienda italiana costruttrice di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, sita in Lombardore, a breve distanza dall’Aeroporto di Caselle, nel cuore del distretto aerospaziale piemontese. Nata nel 2006, vanta una vasta esperienza e presenza nel mondo dei Sistemi APR, forte anche della propria certificazione UNI EN ISO 9001:2008 che garantisce la qualità della struttura aziendale. L’obiettivo aziendale risiede nel progettare, costruire, verificare e certificare nuovi prodotti aeronautici. 12- PRESTEL AVIO S.r.l. 12064 LA MORRA (CN) Loc. Batasiolo, 85/A Tel. 0173-500302 Fax 0173-509759 Prestel è oggi leader italiano

21

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

nell’industrializzazione, ingegneria e realizzazione di cablaggi elettrici ed avionici per aeromobili in ambito civile e militare. 13- S.I.ME. Società Industria Meccanica S.r.l. 28021 BORGOMANERO (NO) Via Arona, 81/83 Tel. 0322-81625 Fax 0322-072016 I clienti di SIME sono Aziende di primo piano del settore Aerospaziale e della Difesa, sia Nazionali che Europei. I componenti che costruiamo ed assembliamo fanno poi parte di sistemi di attuazione, di carrelli di atterraggio, di sistemi di distribuzione idraulica e di carburante, di sistemi di Difesa avanzati, sia per ala fissa che rotante. I principali programmi di cui facciamo parte sono: AW169, AW189, A350, A320neo, Tornado, EFA, E,mbraer E-Jet, Bombardier C-series, Ariane V, etc. 14- SSE – SOFITER SYSTEM ENGINEERING SpA 10138 TORINO C.so Francia, 35 Tel. 011-4405711 Fax 011-4405715 servizi per l'ingegneria aerospaziale militare e civile avionica - spazio - progettazione strutturale - supporto logistico 15- STAR ENGINEERING S.r.l. 15122 VALLE S. BARTOLOMEO (AL) Via Alessandria, 37/b Tel. 0131-325421 Fax 0131-325428 aerospazio e difesa. 16- T.C.S. Group S.r.l. 10070 MAPPANO DI CASELLE (TO) Via S. Giuseppe Cottolengo, 34 Tel. 011-9969951 Fax 011-9969949 lavori di meccanica generale per terzi 17- T.P.S. S.r.l. 10040 RIVALTA DI TORINO (TO) Via Luigi Einaudi, 6 Tel. 011- 5690753 Fax 011-5690778 TPS srl e' un'azienda specializzata nella progettazione e nella realizzazione di particolari meccanici.

Nasce come ditta individuale nel 1989 specializzata in disegnazione CAD di attrezzature aeronautiche. Grazie all'esperienza acquisita ed alla qualita' dei servizi forniti, T.P.S. diventa srl nel 2009 proseguendo con successo la sua attivita', incrementando sia il numero dei dipendenti che il proprio fatturato. T.P.S. srl raggiunge l'obiettivo della certificazione Sistema Qualita' ISO 9001:2008 nel 2008 per le attivita' di Progettazione Meccanica di attrezzature e realizzazione di percorsi utensili nel settore aeronautico. Nel 2011 l'Azienda rileva macchine utensili per la lavorazione meccanica di particolari di precisione e si specializza nella lavorazione di particolari per il settore auto motive ed attrezzature aeronautiche per i programmi:

 Boeing B 787  Westland Firewall e Cowling A-129  Agusta Westland Firewall A-169

Lombardia

1- AEREA S.p.A. 22078 TURATE (CO) Via Carlo Cattaneo, 24 Tel. 02-334831 Fax 02-33402676 Attività: ricerca, progettazione e sviluppo, qualificazione, produzione e assistenza tecnica di sistemi di sospensione dei carichi esterni per aeromobili ad ala fissa e rotante. Revisioni, aggiornamenti e riparazioni di equipaggiamenti speciali per aeromobili, parti di aereo e di armamento, quali travetti, sistemi di trasporto e rilascio, lanciamissili. Capitale sociale: Euro 4.000.000,00 2- AEROSPACE MATERIALS MANAGEMENT S.r.l. (AMM S.r.l) 20056 TREZZO SULL’ADDA (MI) Via F.lli Bandiera, 9/11 Tel. 010-8183050 Fax 010-5740311 AMM Italy è un distributore italiano leader di materiale aerospaziale. La società, di proprietà privata, ha sede a Milano ed è stata fondata nel 2011.

22

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Sebbene ancora giovane, ha rapidamente aumentato la sua esperienza nel settore aerospaziale e ha ampliato il suo portafoglio clienti con clienti prestigiosi. 3- ASCOT TECHNOLOGIES S.r.l. 20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) Piazza Francesco Caltagirone, 75 Tel. 02-8970871 Sul mercato da dicembre 2016. 4- ASE S.p.A. 20010 S.GIORGIO SU LEGNANO (MI) Via Verdi, 33/35 Tel. 0331-402216 Fax 0331-404550 componenti per velivoli. 5- BERETTA S.p.A. (Fabbrica d’Armi Pietro Beretta) 25063 GARDONE VALTROMPIA (BS) Via P. Beretta, 18 - C.P. 160 Tel. 030-83411 Fax 030- 8341355 La Fabbrica d'Armi Pietro Beretta spa è localizzata a Gardone Val Trompia in provincia di Brescia. Presente sul mercato da oltre cinque secoli, la Fabbrica d'Armi Pietro Beretta spa si è progressivamente specializzata nella progettazione e realizzazione di fucili, pistole e carabine di altissima qualità. Nota per le precisione meccanica dei propri prodotti e per professionalità, la competenza e l’esperienza del proprio personale. 6- BORSERINI S.r.l. 23100 SONDRIO Via Nazario Sauro, 1 Tel. 0342-209200 Fax 0342-210690 BORSERINI SRL ha iniziato le sue attività nel 1994 come agente per il segmento Industrial Filter Business di MANN + HUMMEL GMBH, uno dei principali fornitori di filtri in tutto il mondo. 7- COVER TECHNOLOGY S.r.l. 25080 SERLE (BS) Via Caplà, 3 Tel. 030- 6908111 Fax 030-6910390 Le strutture modulari civili, militari e industriali COVER TECHNOLOGY sono progettate e costruite in Italia, con materiali di produzione nazionale, caratteristica necessaria per assicurare alle coperture e tensostrutture i più elevati standard di qualità e di sicurezza, e per garantire il supporto di carichi estremi anche in situazioni delicate e di emergenza. 8- FB DESIGN S.r.l. 23841 ANNONE DI BRIANZA (LC) Via Provinciale, 73 Tel. 0341-260105 Fax 0341-260108 natanti civili e militari. 9- FIOCCHI MUNIZIONI S.p.A. 23900 LECCO Via Santa Barbara, 4 Tel. 0341- 473111 Fax 0341-473260 L'azienda, fondata a Lecco nel 1876 per volontà di Giulio Fiocchi, conta oggi più di 600 dipendenti ed è conosciuta in tutto il mondo come sinonimo di responsabilità, affidabilità, prestazioni ed impegno. La Fiocchi, dopo oltre 140 anni di attività nella produzione di un'ampia gamma di munizioni di piccolo calibro, è apprezzata nel settore caccia, nel tiro, in ambito di sicurezza e difesa. 10- G&G PARTNERS S.r.l. 25018 MONTICHIARI (BS) Via Gabriele D’Annunzio, 9 Tel. 030-9673340 Fax 030-9673917 La G&G Partners con la sua divisione “tubi di ventilazione” è impegnata nella produzione di tubi flessibili in pvc di alta qualità con prezzi concorrenziali. Questo grazie all’esperienza, del personale altamente specializzato che opera nel settore da più di trenta anni. 11- GEMELLI S.p.A. 20010 CANEGRATE (MI) Via Piave, 18 Tel. 0331- 402943 Fax 0331-747890 Attività: sistemi interfonici integrati per aerei ed elicotteri inclusivi di impianto attivo di riduzione rumore e gestione analogica/digitale delle comunicazioni. Cuffie e caschi con riduzione attiva e passiva del rumore e riconoscimento vocale. Sistemi di comunicazione wireless per comunicazioni a terra o bordo.Capitale sociale: Euro 540.000,00 12- ITALIANA PONTI RADIO S.r.l. 21100 VARESE Via Ca’ Bassa, 67 Tel. 033- 2331417 Fax 033-2333550 aerospazio. 13- LOGIC Sistemi Avionici S.p.A. 20060 CASSINA DE’ PECCHI (MI) Via G. Galilei, 5 Tel. 02-959061 Fax 02-95906390 componenti per velivoli. 14- MERLETTI S.r.l. 21010 ARSAGO SEPRIO (VA) Via Carducci, 8 Tel. 0331- 769577 Fax 0331-768414 La meccanica di precisione, fulcro della produzione,

23

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

trova massima applicazione nel campo Aerospace che oggi riveste il prevalente impegno nella sezione dedicata alla progettazione e costruzione. Qualificata dal 1995 secondo la normativa ISO 9001, dal 2006 secondo la EN 9100 e membro AIAD (Federazione Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza) 15- O.V.S. VILLELLA S.r.l. 21018 SESTO CALENDE (VA) Via dello Sport, 26/28 Tel. 0331-922380 Fax 0331-924734 Attività: costruzione di componenti e strutture aerospaziali, lavorazione lamiera, saldature, lavorazione tubi, lavorazioni meccaniche, controlli non distruttivi, trattamenti superficiali.Capitale sociale: Euro 78.000,00 16- PEZT Co. S.r.l. 25030 ADRO (BS) Via Laveni, 2/D Te. 030-7450136 Fax 030- 7453470 equipaggiamenti militari, visori notturni, logistica, soluzioni campali. Addestramento. 17- RWM ITALIA S.p.A. 25016 GHEDI (BS) Via Industriale,8/d Tel. 030-90431 Fax 030-9050907 RWM Italia S.p.A. è una società del gruppo Rheinmetall Defence che ha incorporato le attività e le linee produttive del ramo Difesa della storica società S.E.I. Società Esplosivi Industriali S.p.A., fondata nel 1933. RWM Italia S.p.A. dispone di due stabilimenti in Italia, a Ghedi (BS) e a Domusnovas (CI), dotati di moderni laboratori per lo sviluppo, la ricerca e la produzione delle parti elettroniche, inerti ed esplosive (tradizionali e insensibili) richieste per i moderni, e futuri, sistemi d'arma. 18- SAMI S.p.A. 20060 LISCATE (MI) Via Venezia s.n.c. Tel. 02-9587421 Fax 02- 9587425 Sami S.p.A. è attiva nel campo dei cavi elettrici speciali da oltre quarant'anni. Essa trae origine dall’esperienza della REALE & C., una delle prime società in Italia ad operare in questo particolare settore, sin dal primo dopoguerra.L'accordo nato nel 1990 con una società di primaria importanza a livello mondiale nella produzione di cavi irradiati, ha consentito a Sami di porsi ai livelli tecnologici più elevati nella progettazione e costruzione dei cavi miniaturizzati e flessibili, a ridotta peri•colosità in caso di incendio e con potere schermante controllato. Sami può in tal modo garantire il raggiungimento dei più severi requisiti sia nel settore civile che in quello militare, anche sotto il profilo delle interferenze elettromagnetiche, con l'adozione di idonei criteri di progettazione e selezione delle schermature, componenti e tecniche di interconnessione per ogni specifico progetto e configurazione. 19- SECONDO MONA S.p.A. 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) Via C. del Prete, 1 Tel. 0331-756111 Fax 0331-252334 Progettiamo e produciamo sistemi e attrezzature di bordo per aeromobili civili e militari, ad ala fissa e rotante. I nostri prodotti sono sviluppati secondo le specifiche del cliente e in stretta collaborazione con produttori di aeromobili, motori e sistemi principali a livello globale.

24

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

una classe di scuola media in visita alla Secondo Mona.

20- SELT S.r.l. 20020 ARESE (MI) V.le Industrie, 13/22 Tel. 02-93582446 Fax 02- 93581849 componenti elettronici per la difesa e l’aerospazio. 21- SITTI S.p.A. 20123 MILANO Via Giosuè Carducci, 8 Tel. 02-2507121 Fax 02- 2501622 SITTI è oggi presente nella maggior parte dei paesi del mondo con un'ampia base di VCS installati e attrezzature e servizi ausiliari nell'arena di controllo del traffico aereo militare e civile (ATC), nonché servizi di emergenza strategica pubblica e privata, polizia, Servizi antincendio e di ambulanza, gestione della sala di controllo, ecc., Ove siano richieste comunicazioni sicure, integrate e configurabili. 22- SNAP-ON TOOLS ITALIA S.r.l. 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Via G. Bizet, 13/15 Tel. 02-66045370 Fax 02-61297815 macchine utensili. 23- TECHNOSPRINGS ITALIA S.r.l. 21010 BESNATE (VA) Via Giacomo Puccini, 4/8 Tel. 0331-273222 Fax 0331-273155 Technosprings ha conseguito, le certificazioni ISO 9001 e EN 9100 inerente il sistema qualità aziendale, ad oggi la Technosprings vanta il conseguimento di certificazioni in ambito Aerospace, Difesa e Automotive, sia per la produzione che per la progettazione. 24- AERMACCHI VENEGONO (VA), si veda lo spazio dedicato.

Emilia-Romagna

1- A.ST.I.M. S.r.l. 48124 RAVENNA Via Filippo Re, 15/A Tel. 0544-471645 Fax 0544-502714 Una vasta gamma di capacità e tecnologie che ci consentono di fornire soluzioni e sistemi innovativi per applicazioni in aria, terra, mare e nel cyberspazio. Grazie ad una lunga esperienza sviluppata nell’integrazione di sensori di vario tipo e nello sviluppo di sistemi in grado di rappresentare lo scenario operativo, oggi A.ST.I.M. progetta e sviluppa sistemi di sorveglianza e difesa per installazioni militari, sistemi di comando e controllo e sistemi di missione per veicoli speciali o blindati, elicotteri, aerei da sorveglianza, droni, unità navali d’assalto, unità navali SAR, mezzi anfibi, unità navali unmanned, veicoli per la protezione VIP, veicoli di pronto intervento e per la gestione delle grandi emergenze.

25

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

2- BMC S.r.l. 40059 MEDICINA (BO) Via Roslè, 115 Tel. 051-6971511 Fax 051- 852659 filtri per auto e Airbus. 3- CALZONI S.r.l. 40012 CALDERARA DI RENO (BO) Via A. De Gasperi, 7 Tel. 051-41377 Fax 051-4137555 Attività: sistemi di sollevamento sensori e boccaglio per sommergibili, Sistemi di movimentazione navale, Porte per hangar e porte navali, Sistemi di posizionamento dinamico, Mezzi autonomi di superficie per sorveglianza e caccia alle mine, Sistemi luminosi di ausilio nell'installazione, Sistemi luminosi portatili per eliporti e aeroporti.Capitale sociale: Euro 2.550.000,00 4- CURTI Costruzioni Meccaniche S.p.A. 48014 CASTEL BOLOGNESE (RA) Via Emilia Ponente, 750 Tel. 0546-656065 Fax 0546-656202 Lamierati e composti di saldatura Lavorazioni per deformazione lamiere e composti di saldatura per applicazioni critiche (settori aeronautico, difesa, etc…) su materiali nobili quali, acciai inossidabili, titanio, leghe di alluminio, acciai speciali. 5- EGICON S.r.l. 41037 MIRANDOLA (MO) Via Posta Vecchia, 36 Tel. 0535- 26411 Fax 0535-652522 6- EGICON appartiene alla FEDERAZIONE ITALIANA delle aziende per l’AEROSPAZIO e DIFESA (AIAD). EGICON collabora con importanti aziende di tali settori nella realizzazione di dispositivi ON-BOARD e sistemi di assemblaggio/visione/collaudo per le linee di produzione. 7- MED S.p.A. 48015 MONTALETTO DI CERVIA (RA) Via Beneficio II - Tronco 57/C Tel. 0544-964211 Fax 0544-965571 Il GRUPPO MED, leader nel settore nautico, racchiude il know-how di chi produce e commercializza da oltre 25 anni battelli pneumatici con carena rigida, sistemi salvagente auto-gonfiabili collettivi ed individuali, ed una vasta scelta di accessori per la nautica e la sicurezza in mare. MED è inoltre proprietaria dei rinomati marchi ARIMAR, SOLEMAR, SVAMA e il nuovo marchio NANO. Particolare impulso è stato dato negli ultimi anni allo sviluppo del settore commerciale e professionale dedicato specificatamente a battelli destinati all’impiego presso enti statali, italiani e stranieri, alla difesa civile e militare e più in generale alle Pubbliche Amministrazioni. È nata per questo MED DEFENSE. 8- PYRAMID TEMI GROUP S.r.l. 40138 BOLOGNA Via Rivani, 83 Tel. 051- 531804 Fax 051-6022904 gestione dei rischi.

Veneto

1- ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A. 36100 VICENZA Via della Scienza, 25 Tel. 0444-968211 Fax 0444-963836 Valbruna, fondata nel 1925 e leader nella produzione di prodotti lunghi in Acciaio Inossidabile, Leghe di Nichel e Titanio, è una società privata con 2.500 dipendenti ed una produzione annua di 200.000 tonnellate di acciai speciali ad alta qualità. Oggi la produzione trova sbocco nei più svariati settori industriali quali alimentare e farmaceutico, aerospaziale, automobilistico, chimico e petrolchimico, costruzioni, energetico, meccanico, medicale, navale e molti altri. 2- CANTIERE NAVALE VITTORIA S.p.A. 45011 ADRIA (RO) Via Leonardo da Vinci, 47 Tel. 0426-900467 Fax 0426-41741 natanti di vario tipo

26

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

3- ECOR INTERNATIONAL S.p.A. 36015 SCHIO (VI) Via Friuli, 11 Tel. 0445- 576063 Fax 0445-576264 Nata nel 1976 come laboratorio metalmeccanico a Schio (Vicenza), nel corso degli anni Ecor Research ha sperimentato un’evoluzione costante che l’ha portata a creare alleanze strategiche con multinazionali. Nell’ottica di una strategia di differenziazione dei mercati, i settori di riferimento in cui opera comprendono l’Aerospazio e Difesa, l’Industria Alimentare e la Meccanica avanzata. 4- MOG Associates S.r.l.s. 31100 TREVISO Via Orsoline, 24 Tel. 342-0000750 Sistemi informatici - Consulenza e Assistenza tecnica per computers - Medi e grandi sistemi 5- OMP ENGINEERING S.r.l. 36031 DUEVILLE (VI) Via Trescalini, 3 Tel. 0444- 595606 Fax 0444-945256 Fondata nel 1959, OMP Engineering è uno dei principali fornitori di Life Support Systems in Italia e in Europa e fornisce sistemi “Life Support” autonomi, integrati e campalizzati alle Forze Armate Italiane e dell’area NATO, alla Protezione Civile, alle Organizzazioni che intervengono in caso di disastro. 6- UNIKA S.p.A. 37044 COLOGNA VENETA (VR) Via Lombardia, 13/15 Tel. 0442-411791 Fax 0442-419350 Unika S.p.a., azienda leader nella produzione dei cavi in differenti mercati internazionali, si presenta come una realtà attenta alle esigenze del mercato ed in continua evoluzione tecnica con una vasta gamma d'applicazioni per il settore industriale.

Friuli VG

1- FINCANTIERI S.p.A. 34121 TRIESTE Via Genova, 1 Tel. 040-3193111 Fax 040-3192305 Fincantieri è uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo e primo per diversificazione e innovazione. È leader nella progettazione e costruzione di navi da crociera, operatore di riferimento in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, dalle navi militari all’offshore, dalle navi speciali e traghetti a elevata complessità ai mega-yacht, nelle riparazioni e trasformazioni navali, produzione di sistemi e componenti e nell’offerta di servizi post vendita. Il Gruppo in oltre 230 anni di storia della marineria ha costruito più di 7.000 navi. Con più di 19.000 dipendenti, di cui oltre 8.400 in Italia, 20 stabilimenti in 4 continenti, Fincantieri è oggi il principale costruttore navale occidentale e ha nel suo portafoglio clienti i maggiori operatori crocieristici al

27

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

mondo, la Marina Militare e la US Navy, oltre a numerose Marine estere, inoltre è partner di alcune tra le principali aziende europee della difesa nell’ambito di programmi sovranazionali. 2- GORIZIANE GROUP S.p.A. 34070 VILLESSE (GO) Via Acquileia, 7 Tel.

0481-91511 Fax 0481-91490

Trentino

1- PIETRO ROSA TBM S.r.l. 33085 MANIAGO (PN) Via Petrarca, 7 Tel. 0427-71503 Fax 0427-71771 aerospazio, turbine.

Sardegna

1- NURJANA TECHNOLOGIES S.r.l. 09030 ELMAS (CA) Via M. Betti, 27/29 Tel. 070-240924 Fax 070-7577598 Il nostro team è composto da specialisti con comprovate testimonianze di risultati e competenze, nonché una profonda conoscenza delle tecnologie. I membri del team NT hanno una vasta esperienza ed esperienza nelle gamme di test missilistici italiani e nelle missioni dell'Agenzia spaziale europea…. La società offre specialità nello sviluppo di sistemi e programmi di integrazione per il mercato della difesa e aerospaziale, fornendo tecnologie e potenziando le capacità con l'approccio del team di progetto integrato con il cliente. 2- RWM di Domusnovas (CI) non appare nella lista AIAD, appare la sede centrale di Ghedi (BS). Le principali attività di RWM Italia SpA sono lo sviluppo e la

28

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

produzione di sistemi di controspionaggio, munizioni di calibro medio-grande e testate. La società offre una vasta esperienza in esplosivi e tecnologia di difesa, che è stata fornita per decenni ai dipartimenti della difesa e ai ministeri d'Italia, ai suoi alleati e ad altre nazioni affini.

Associazioni di categoria:

ANPAM Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili 00144 ROMA c/o Confindustria – V.le dell’Astronomia, 30 Tel. 06-5903510 Fax 06-54282691

Altre Associazioni:

UNAVIA Associazione per la Normazione, la Formazione e Qualificazione nel Settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza 00187 ROMA Via XX Settembre, 3 Tel. 06-44202441

29

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Leonardo (azienda) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Sede centrale a Roma, piazza Monte Grappa, 4

Stato Italia

Forma societaria Società per azioni

Borse valori Borsa Italiana: LDO

ISIN IT0003856405 Fondazione 18 marzo 1948 a Roma

Sede principale Roma  Gianni De Gennaro, presidente  Alessandro Profumo, amministratore delegato

Profumo con D’Alema e Cacciari

30

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

(foto da internet)

Industria pesante

Settore  Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza  Aeronautica Prodotti  Spazio

[1]

Fatturato 12,24 miliardi € (2018) [1]

Utile netto 510 milioni € (2018) Dipendenti 46 462[2] (2018)

Sito web www.leonardocompany.com

Leonardo S.p.A. è un'azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze italiano, che possiede una quota di circa il 30%.

Fino al 2016 era denominata Finmeccanica S.p.A., ha cambiato nome in Leonardo- Finmeccanica S.p.A. ad aprile 2016[3] e ha successivamente assunto l'attuale denominazione sociale dal 1º gennaio 2017.[4]

Dal 1º gennaio 2016 in Leonardo-Finmeccanica sono confluite le attività delle società precedentemente controllate AgustaWestland, , Selex ES, OTO Melara e Wass[5].

L'azienda è strutturata in 5 divisioni operative: Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Elettronica[6] e Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni.

Leonardo è la tredicesima più grande impresa di difesa del mondo ed è la terza più grande in Europa con entrate dal settore difesa che rappresentano il 68% del proprio fatturato.[7]

La società è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

INDICE

 1 Storia[8] o 1.1 Periodo IRI o 1.2 Il progetto della "grande Finmeccanica" o 1.3 L'acquisizione delle aziende dalla Stet o 1.4 Gli anni novanta o 1.5 Gli anni Duemila

31

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

o 1.6 Piano Industriale 2015-2019 o 1.7 Da Finmeccanica a Leonardo o 1.8 Piano Industriale 2018-2022 o 1.9 Caso cyber-security o 1.10 L'acquisizione di Vitrociset o 1.11 Armi nucleari  2 Struttura o 2.1 Sedi e attività nel mondo  3 Consiglio d'amministrazione  4 Azionariato  5 Partecipazioni azionarie  6 Dati principali di bilancio 2007-2018[55]  7 Responsabilità sociale d'impresa  8 Note  9 Bibliografia  10 Voci correlate  11 Altri progetti  12 Collegamenti esterni STORIA[8]

La prima delle società storicamente appartenute al gruppo fu la "Società delle miniere di mercurio del Monte Amiata", costituita con atto per notaio Giuseppe Capitani di Livorno in data 20 giugno 1897, Reperto n. 9244[9], con le seguenti variazioni di denominazione e di ragione sociale:

 muta in "Monte Amiata Società Anonima Mineraria"[10]  in "Monte Amiata - Società Mineraria per Azioni"[11], adeguando lo statuto alle disposizioni del codice civile  in "Società Immobiliare e Finanziaria per azioni (SIFA)"[12]  con delibera assembleare del 30 aprile 1985 muta denominazione in "Società Immobiliare e Finanziaria per Azioni"[13]  il 20 ottobre 1992 la "Società Immobiliare e Finanziaria per Azioni - SIFA" ha incorporato la "Finmeccanica - Società finanziaria per Azioni", modificando la propria denominazione in "FINMECCANICA - Società per azioni"[14].

Periodo IRI

Nata il 18 marzo 1948 come Società Finanziaria Meccanica – Finmeccanica S.p.A., finanziaria caposettore dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) per il settore meccanico, per molti decenni è stata una holding piuttosto diversificata; fino agli anni ottanta le principali aziende del gruppo erano:

 l' (nata nel 1969 dalla fusione della Società Italiana Aviazione, di proprietà della FIAT, dell'Aerfer e della Salmoiraghi, del gruppo Finmeccanica), attiva nella costruzione di aerei a corto-medio raggio nonché nella fornitura ai grandi costruttori di aerei civili e militari;  l'Alfa Romeo (settore automobilistico), ceduta alla Fiat nel 1986;

32

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

 l'Ansaldo, che, scorporate le storiche attività cantieristiche, era attiva prevalentemente nell'elettromeccanica (turbine, centrali, trasmissione) e nel settore ferroviario.

Nel 1991 SIFA (Società Immobiliare e Finanziaria per Azioni, ex-Monte Amiata) incorporò per fusione la Finmeccanica[15].

Il progetto della "grande Finmeccanica"

Dal 1982, con Fabiano Fabiani direttore generale e poi amministratore delegato, prende corpo il progetto della "grande Finmeccanica", cioè di centralizzare nella finanziaria pubblica le aziende italiane attive in settori tecnologicamente avanzati e conferire così una certa "massa critica" alla presenza italiana (pubblica e privata) in settori come le tecnologie spaziali, i sistemi di difesa, la robotica, la microelettronica, fino ad allora frammentata tra le finanziarie Finmeccanica, STET (Iri), e Finbreda (EFIM); infatti, pur trattandosi di gruppi con il medesimo azionista (lo Stato), le varie aziende di fatto si muovevano autonomamente e la collaborazione tra di esse era minima. Vi erano inoltre alcuni gruppi privati in difficoltà nei quali Finmeccanica acquisì partecipazioni (risalgono a quegli anni l'ingresso nel capitale dell'Aermacchi, acquisita completamente vent'anni dopo e l'acquisizione delle Officine aeronavali di Venezia). Ma questo processo di centralizzazione fu lento e molto contrastato per le rivalità politiche nella spartizione degli incarichi ai vertici di aziende e finanziarie. Il 21 maggio 1987 diventa Finmeccanica S.p.A..

L'acquisizione delle aziende dalla Stet

Il primo risultato fu raggiunto nel 1989, quando Stet cedette a Finmeccanica tre aziende- chiave:[8]

 la Selenia, attiva nelle tecnologie spaziali, nei sistemi radar civili e militari, e nei sistemi di difesa (missili e siluri), che si fuse con l'Aeritalia per dare origine ad Alenia poi diventata Alenia Aerospazio ed infine AleniaAeronautica;  la Elsag (già Elettronica San Giorgio), attiva nella robotica e nell'automazione industriale;  le quote nella SG-S-Thomson, joint-venture italo-francese produttrice di semiconduttori, che negli anni novanta prese il nome di ST Microelectronics e divenne uno dei maggiori gruppi del settore.

Nel 1990 acquisì le attività italiane del gruppo inglese Ferranti, che comprendevano aziende già in ambito Montedison come la fiorentina OTE (comunicazioni mobili), la milanese LABEN (spazio) e la Elmer (elettronica) di Pomezia.

Gli anni novanta

La difficoltà maggiore per Finmeccanica era quella di reperire le risorse finanziarie necessarie per una crescita molto dispendiosa, dato che l'azionista Iri non era certo nelle condizioni di sostenerla. Così nel 1993 parte del capitale Finmeccanica fu aperto ai privati e l'azienda fu quotata in Borsa. Con la messa in liquidazione dell'EFIM e delle sue controllate, divenne più semplice per Finmeccanica fungere da polo aggregante dell'industria italiana della difesa. Nel 1994

33

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Finmeccanica assorbì aziende storiche, controllate da EFIM, come la Breda Meccanica Bresciana (munizioni), la Oto Melara di La Spezia (artiglieria), la Officine Galileo di Firenze (sistemi di puntamento) e la Agusta di Samarate (VA, elicotteri); nel 1996, dopo anni di estenuanti trattative con i liquidatori dell'EFIM, fu ufficializzato l'acquisto della Breda Costruzioni Ferroviarie, che andò a formare la AnsaldoBreda.

Gli anni Duemila

Tuttavia tra il 1999 ed il 2000 Finmeccanica stipulò accordi internazionali che sarebbero stati decisivi per il suo sviluppo successivo:

 con la britannica Marconi (poi BAE Systems) venne costituita la joint-venture AMS, che raccoglieva le attività ex-Selenia nell'elettronica per la difesa;  con GKN fu costituita la joint-venture AgustaWestland, che costituiva il secondo produttore di elicotteri al mondo.

Nonostante l'importante partecipazione in ST Microelectronics ed il mantenimento delle attività nell'energia e nel settore ferroviario, dal 2001, sotto la presidenza di Pier Francesco Guarguaglini,1 la strategia di sviluppo di Finmeccanica si propose in modo deciso di focalizzarsi nel settore dell'aerospazio e della difesa. Ulteriori passi in questa direzione furono:

 nel 2002-2003 le acquisizioni di Marconi Mobile (telecomunicazioni), Telespazio (trasmissioni satellitari) e della varesina Aermacchi (produttrice di velivoli da addestramento militare);  nel 2004-2005 la ridefinizione degli accordi delle joint-ventures AgustaWestland ed AMS, che portarono Finmeccanica ad assumerne il pieno controllo (rilevando così anche numerosi stabilimenti nel Regno Unito).

Dopo l'acquisizione della totalità di AgustaWestland ed AMS, Finmeccanica è diventata la terza azienda europea per fatturato nel settore della difesa. Eredità del passato ed estranee all'attuale core-business del gruppo, rimanevano Ansaldo Energia, Ansaldo STS ed AnsaldoBreda.

Finmeccanica inoltre possiede ancora una partecipazione (intorno al 10%) in ST Microelectronics ed una quota del 14% nella Avio (azienda) (già Fiat Avio), produttrice di propulsori aerei e navali, acquisita dal gruppo Fiat nel 2003. Dopo la messa in liquidazione dell'IRI nel 2002, il pacchetto di controllo di Finmeccanica è direttamente in mano al Ministero dell'economia e delle finanze.

Nell'ottobre 2008 viene finalizzata l'acquisizione (per 3,4 miliardi di euro) della DRS Technologies, società statunitense specializzata nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici integrati per la difesa. Con il controllo di DRS Technologies, Finmeccanica

1 Guarguaglini : Indagini giudiziarie e dimissioni da presidente di Finmeccanica Nel 2011, insieme alla moglie Marina Grossi (amministratore delegato di Selex Sistemi Integrati[4]), viene indagato dalla Procura di Roma per frode fiscale e false fatturazioni per operazioni inesistenti, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti assegnati dall'Enav a Selex Sistemi Integrati.[5] Questo coinvolgimento ha portato alla sua rimozione dalla presidenza e dal CdA il 1º dicembre 2011[6] con una buona uscita di 5,5 milioni di euro[7]. Successivamente, la sua posizione è stata archiviata[8]. Wikipedia

34

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

migliora la propria posizione competitiva sul mercato mondiale della difesa, in modo particolare negli USA[16].

La crescente sensibilità verso i temi dello sviluppo dei Paesi africani ha portato Finmeccanica a accordare il proprio sostegno per la realizzazione dell'Assumpta Science Center Owerri. 2

A seguito del processo di privatizzazione, il Ministero dell'economia e delle finanze è diventato il principale azionista, con una quota pari al 30,2% della società (dato aggiornato al 2016)[17]. Questa partecipazione è soggetta alla disciplina dettata dal DPCM del 28 settembre 1999, secondo la quale tale quota non può scendere al di sotto della soglia minima del 30% del capitale sociale. Nessun altro azionista può detenere una quota del capitale di Finmeccanica superiore al 3% senza l'approvazione del Ministero.

Nell'ottobre del 2012 la procura di Napoli apre un'inchiesta sul gruppo per, come scrive il GIP Dario Gallo nella sua ordinanza di custodia, un «preoccupante ricorso da parte di Finmeccanica e società collegate a pratiche corruttive per l'acquisizione delle commesse di governi stranieri». L'indagine riguarda una fornitura per un ingentissimo importo di navi fregata al Brasile e forniture di elicotteri e armamenti allo Stato di Panama. È indagato per corruzione internazionale in riferimento ad un suo presunto tentativo di mediazione nell'affare anche l'ex-ministro Claudio Scajola e il suo portavoce[18].

A seguito di un'ordinanza del giudice di Busto Arsizio, il 12 febbraio 2013 viene arrestato l'amministratore delegato e presidente Giuseppe Orsi, accusato di corruzione internazionale e del presunto versamento di tangenti per la vendita 12 elicotteri al governo indiano[19]. Nel 2019 viene completamente scagionato dalla magistratura

2 Si noti la capziosità di questo progetto: mentre Finmeccanica-Leonardo vende armi al governo nigeriano, promuove questo progetto per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione anche con la chiesa cattolica.NdR

L'Assumpta Science Centre Owerri (ASCO) è il primo science center in Nigeria, Stato di Imo, finalizzato alla promozione della scienza e tecnologia come vie per lo sviluppo sostenibile dell'Africa; esso si pone come piattaforma per il dialogo scienza - fede tra studenti europei ed africani. In tal senso, il centro si colloca nella capitale dello Stato di Imo, Owerri, città con 9 atenei, 450 scuole secondarie, 2 040 scuole primarie.

In quanto organo parascolastico per l'apprendimento informale, l'Assumpta Science Center offre ai giovani l'opportunità di esplorare direttamente i fenomeni scientifici attraverso la tecnica hands-on, ossia prova, sperimentazione ed esperienza in prima persona. In questo modo si vuole favorire la curiosità scientifica ed il coinvolgimento della popolazione al fine di perseguire l'empowerment, ossia l'emancipazione dei giovani africani in campo scientifico e tecnologico.

L'Assumpta Science Center è promosso dall'Associazione Assumpta Science Center Owerri (ASCO), organizzazione non a scopo di lucro registrata presso l'Agenzia delle entrate di Roma, sotto il patrocinio del Pontificio consiglio della cultura. Da aprile 2007, il presidente ASCO è padre Tobechi E. Anyadike.

Il 4 luglio 2007, in occasione del convegno La comunicazione della scienza: via per uno sviluppo sostenibile in Africa, finanziato dall'Ente al Diritto allo Studio della Regione Lazio (Laziodisu), patrocinato dall'Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma e dallo Science centre immaginario scientifico di Trieste, il cardinale Paul Joseph Jean Poupard, già Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha definito l'Assumpta Science Center Owerri «luce di speranza per l'Africa sub-sahariana».

Il 17 aprile 2008, presso il Pontificio consiglio della cultura, alla presenza del presidente S. E. Mons. Gianfranco Ravasi, è stato sottoscritto un accordo tra ASCO e Città della scienza di Bagnoli per la realizzazione del primo Science Festival ad Owerri. FONTE wikipedia

35

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

italiana. Uomo-chiave della vicenda è il mediatore e faccendiere britannico Christian James Michel, accusato di riciclaggio dalle autorità indiane[20] ed estradato da Dubai a novembre del 2018, secondo le fonti anonime del canale d'informazione indiano Republic TV.[21]Smentendo ripetutamente di conoscere o aver avuto legami di qualche tipo con la famiglia Gandhi, Michel accusa il governo Modi di aver proposto all'esecutivo italiano uno scambio politico fra il caso dei due marò ed un passaggio di informazioni che potesse screditare il suo precedessore Sonia Gandhi, collegandola alla vicenda degli elicotteri Agusta Westland.[22][21]

Il 13 febbraio 2013 il CdA di Finmeccanica nomina Alessandro Pansa (1962-2017[23]) amministratore delegato e conferisce la carica di vice presidente al consigliere Guido Venturoni[24].

Il 3 luglio 2013 il governo Letta designa presidente di Finmeccanica l'ex-capo della polizia Gianni De Gennaro[25].

Nel dicembre 2013 Finmeccanica cede al Fondo Strategico Italiano il 39,55% della propria quota di capitale in Ansaldo Energia[26]. Il restante 15% della quota Finmeccanica verrà ceduta entro il 31 dicembre 2017[27].

Gli anni Duemila si caratterizzano anche per una riorganizzazione del gruppo, che, sul modello delle maggiori multinazionali statunitensi, vede la concentrazione a livello di gruppo in Finmeccanica Real Estate della proprietà degli immobili e impianti (strumentali all'attività operativa, e non) e relativa gestione ─ come la negoziazione delle forniture energetiche ─ e la centralizzazione in Finmeccanica Group Service degli acquisti non business critics, principalmente appalti e servizi non direttamente legati al prodotto finale.

Il 15 maggio 2014 l'assemblea degli azionisti Finmeccanica ha nominato un nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2014-2016. Alla presidenza del Gruppo è stato confermato Gianni De Gennaro, mentre Mauro Moretti, già amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, è stato nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale[28].

Nello stesso anno Finmeccanica cede BredaMenarinibus alla nuova società Industria Italiana Autobus (20% Finmeccanica e 80% King Long). Nel 2015 Finmeccanica si accorda con Hitachi per la vendita al gruppo giapponese delle partecipazioni in AnsaldoBreda e in Ansaldo STS e con il Gruppo Danieli per la vendita della controllata FATA[29].

Secondo un rapporto realizzato nel 2013 da Prometeia e Oxford Economics, il gruppo generava un valore della produzione superiore agli 11 miliardi di euro, rappresentava l'1,9% del valore totale delle esportazioni, contribuiva per il 5% al saldo commerciale della manifattura e la produttività del lavoro era oltre il 65% più alta della media. Nel 2012 aveva investito 1,3 miliardi di euro in R&S3 in Italia, pari al 12,3% della spesa complessiva da parte delle aziende italiane e il 6,6% della spesa totale in R&S in Italia (di cui dalle autorità pubbliche per il 30% della spesa totale in R&S, e circa il 48% dei finanziamenti provengono dall'Unione Europea e dai clienti). In Italia 94 province su 110

3 R&S ricerca e sviluppo

36

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

avevano un fornitore che vendeva direttamente a Finmeccanica, con acquisti per oltre 4,6 miliardi di euro divisi fra 7 000 fornitori, propagando innovazione lungo tutta la catena del valore. Il gruppo per il 2015 non adotta piani di incentivazione individuali del personale che prevedono stock-option, stock-grant o strumenti derivati.

Piano Industriale 2015-2019

Con il Piano Industriale 2015-2019[30], sotto la guida di Mauro Moretti, per il Gruppo Finmeccanica viene avviata una riorganizzazione per il rilancio della competitività sui mercati con una nuova struttura articolata in divisioni operative dei settori core business, Aerospazio, Difesa e Sicurezza e cessione di asset considerati non strategici.

La riorganizzazione di Finmeccanica ha visto confluire le controllate AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Oto Melara, Selex ES e WASS nella società capogruppo[31]. La nuova Finmeccanica, operativa come azienda unica dal 1º gennaio 2016, è strutturata in quattro settori (Elicotteri; Aeronautica; Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza; Spazio) e sette divisioni (Elicotteri; Velivoli; Aerostrutture; Sistemi Avionici e Spaziali; Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale; Sistemi di Difesa; Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni), per una migliore gestione delle attività industriali del Gruppo[32]. Il Consiglio di Amministrazione del 13 dicembre 2018[33] si è espresso a favore della creazione della nuova divisione Electronics nella quale confluiscono le divisioni Elettronica per la difesa terrestre e navale, Sistemi avionici e spaziali, e Sistemi di difesa, cui si aggiungono inoltre le due linee di business Traffic Control Systems e Automazione, afferenti alla divisione Sistemi per la sicurezza e le informazioni[34].

A ogni divisione è assegnato un proprio perimetro di attività, portafoglio di business a presidio di un mercato di riferimento, leve/risorse e piena responsabilità sul risultato di conto economico divisionale. Pur sopravvivendo i marchi e loghi originari delle divisioni, trattative e contratti con il cliente finale sono condotti e firmati dal brand della capogruppo.

La fase di cambiamento attuata da Mauro Moretti si è caratterizzata per la riduzione dell'indebitamento e dei costi di gestione e per il recupero della redditività. Nel 2015 il titolo Finmeccanica ha più che raddoppiato la sua quotazione rispetto all'anno precedente passando dai 5,73 € del maggio 2014 ai 12,11 € di settembre 2015. Le agenzie di rating Moody's, Standard & Poor's e Fitch hanno rivisto l'outlook da negativo a stabile. La capitalizzazione di mercato è quasi raddoppiata, passando dai 3,3 miliardi di euro del maggio 2014 agli attuali 7 miliardi di euro[35].

Da Finmeccanica a Leonardo

Il logo di Finmeccanica utilizzato fino al 2016.

Dal 2016 è stato avviato un processo di fusione per far confluire tutte le aziende controllate nella società principale, Finmeccanica. Pochi mesi dopo è iniziata anche l'operazione di rebranding 4del gruppo, modificando la propria denominazione sociale ispirandosi allo scienziato Leonardo da Vinci, confermata dall'assemblea degli azionisti

4 rivitalizzazione del marchio

37

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

del 28 aprile 2016. Dal 1º gennaio 2017 l'azienda ha assunto il nome di "Leonardo"[36]. Il 16 maggio 2017 il consiglio di amministrazione ha nominato Alessandro Profumo nuovo amministratore delegato della società. A settembre 2017 l'amministratore delegato ha nominato i nuovi vertici aziendali[37].

Piano Industriale 2018-2022

Il 30 gennaio 2018 Leonardo ha presentato il Piano Industriale 2018-2022[38] con l'obiettivo di intraprendere le azioni necessarie per riportare una crescita sostenibile nel quinquennio. Le prospettive generalmente positive dei mercati di riferimento, e in particolare quelle dell'export verso i mercati internazionali, permettono a Leonardo di concentrarsi sulle opportunità esistenti per i propri core business.

Dopo avere mosso diversi passi verso la costruzione di un modello operativo "One Company", Leonardo ritiene adesso necessaria un'accelerazione volta a garantire la sostenibilità del business nel medio-lungo periodo, rafforzando la struttura aziendale e migliorando l'approccio commerciale.

Il Piano Industriale 2018-2022 si basa pertanto su un percorso di trasformazione che sarà articolato e implementato sulle aree di ottimizzazione del modello operativo, l'approccio al cliente più efficace, investimenti mirati a supportare la crescita, una maggiore focalizzazione sui costi e la razionalizzazione del portafoglio prodotti.

Caso cyber-security

A giugno 2018, in seguito ad un'indagine interna e ad alcune contestazioni per presunte irregolarità nei rapporti con fornitori e altre operazioni, l'ing. Andrea Biraghi ha presentato all'azienda[39] le proprie dimissioni dalla carica di direttore della divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni[40]. Alle dimissioni, è seguito il licenziamento del suo collaboratore e dirigente degli acquisti, Stefano Orlandini[41]. In sostituzione del manager uscente, l'amministratore delegato Profumo ha nominato ad interim Norman Bone, già a capo della divisione Avionica del gruppo, responsabile della divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni[41][42]. La nomina è ufficializzata nel sito del gruppo Leonardo[43]. La notizia, che avuto scarsa eco nella carta stampata, è stata oggetto di un'interrogazione parlamentare[44].

L'acquisizione di Vitrociset

Nel settembre 2018 il gruppo Leonardo, che già detiene una partecipazione dell'1,46%, compra Vitrociset esercitando il diritto di prelazione sull'acquisto del 98,54% e scalzando quindi l'offerta di Fincantieri e Mer Mec, azienda del gruppo pugliese Angel di Vito Pertosa.[45] L'acquisizione è completata alla fine di gennaio del 2019 dopo le autorizzazioni Golden Power e Antitrust.[46]

38

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Armi nucleari

Dal rapporto ICAN 2019 , l'azienda risulta impegnata in armamenti nucleari attraverso la joint venture MBDA [47] . 5 STRUTTURA

Le sue divisioni operative sono: Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Elettronica e Cyber Security.

M-346 Aeronautica Leonardo produce velivoli militari e civili[48], aeromobili a pilotaggio remoto di nuova generazione e aerostrutture per velivoli civili e militari. Partecipa al programma Eurofighter con una quota del 36% (comprendendo l'avionica e i sistemi) e detiene il 50% della joint venture ATR (l'altro 50% è di Airbus Group), che produce aerei regionali a turboelica, mentre con il 51% della joint venture SuperJet International (l'altro 49% è di SCAC-Sukhoi Civil Aircraft Corporation) è attiva nel settore dei jet regionali. Partecipa inoltre al programma JSF F35. L'Italia è il secondo più importante partner internazionale, dopo il Regno Unito. Il nostro Paese contribuisce per il 4,1% alle fasi di progettazione e sviluppo dell'F- 35. In Italia è stato realizzato, presso la base dell'Aeronautica Militare di Cameri (Novara), un centro autonomo di produzione e supporto per gli F-35 che in futuro faranno parte della flotta italiana. L'impianto industriale, attualmente l'unico fuori dai confini americani, è costituito da una linea di assemblaggio finale e di prova

55 MBDA è il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa. La ragione sociale non è un acronimo ma comunque ricorda le società da cui è nata attraverso varie fusioni: Matra BAE Dynamics Alenia. La sede principale è nel comune di Le Plessis-Robinson, poco fuori Parigi. È proprietà congiunta di Airbus e BAE Systems, con il 37,5% di azioni ciascuna, e di Leonardo (già Finmeccanica), con il restante 25%.[1] Essa impiega quasi 10.000 persone, 4.500 in Francia, 2.630 nel Regno Unito, 1.300 in Italia, 1.250 in Germania e 70 negli USA. Nel 2015, MBDA ha realizzato ricavi per 2,9 miliardi di euro, ordini per 5,2 miliardi di euro, con un portafoglio ordini di 15,1 miliardi di euro. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

39

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

(FACO - Final Assembly and Check Out) che includerà anche un centro logistico per la manutenzione, riparazione e aggiornamento in Europa degli F-35 (MRO&U). Sin dalle fasi iniziali di sviluppo del BAE Systems Tempest il gruppo ha partecipato allo progetto tramite la sua divisione britannica, nel 2019 la partecipazione è stata poi estesa alla Leonardo Italia a seguito della firma della lettera di intenti che ha sancito l'ingresso dell'Italia nel programma.[49]

6

AW101 Elicotteri Leonardo gestisce progettazione, sviluppo, collaudo, produzione, supporto e commercializzazione di un'ampia gamma di elicotteri per usi commerciali, di pubblica utilità, di sicurezza e per la difesa. La produzione copre tutte le principali categorie di peso, dal monomotore da 1,8 tonnellate al trimotore da 16 tonnellate. Tutti gli elicotteri sono integrati per un uso duale tranne alcuni utilizzati per specifici impieghi militari (NH90, Super Lynx 300 e AW159)

Cannone navale OTO Melara 76/62 Super Rapido

Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza Leonardo realizza sistemi per la difesa, l'aerospazio, la sicurezza e la protezione delle informazioni, delle infrastrutture e del territorio. Realizza e integra sistemi per il controllo e la gestione del traffico aereo e marittimo e per il controllo e la protezione dei confini terrestri e marittimi; sviluppa reti di comunicazioni sicure e soluzioni per la gestione di infrastrutture e sistemi. I servizi offerti comprendono anche la progettazione e la gestione di infrastrutture informatiche, nonché il

6 Vitrociset è un'azienda italiana che opera nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e della logistica. Principalmente gestisce sistemi elettronici e informatici nel campo civile e militare per imprese, amministrazioni pubbliche, agenzie governative e organizzazioni. Si occupa inoltre di sistemi per la Difesa, sistemi per il controllo del traffico aereo, tecnologie satellitari e telecomunicazioni, trasporti e infomobilità, ICT e logistica integrata. Vitrociset ha in carico la gestione evolutiva della rete nazionale in ponte radio digitale delle tre forze di polizia (pubblica sicurezza, carabinieri e ) che rappresenta, insieme alla logistica per la difesa e ai programmi spaziali come il , il sistema di posizionamento Galileo e il Soyuz..

40

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

trattamento dati ai fini di intelligence e cyber security. Leonardo è inoltre attiva nella progettazione, sviluppo e produzione di artiglieria navale, veicoli corazzati e sistemi subacquei. Leonardo opera nel settore elettronica, difesa e sistemi di sicurezza anche tramite la controllata statunitense DRS Technologies e la joint venture MBDA, di cui possiede il 25% (il 37,5% è di Airbus Group e l'altro 37,5% è di BAE Systems), attiva nella produzione di missili e sistemi missilistici

Raffaello MPLM Spazio Tramite Thales Alenia Space (67% Thales e 33% Leonardo) Leonardo è attiva nello sviluppo e produzione di sistemi satellitari per la navigazione, le telecomunicazioni, la meteorologia, il controllo ambientale, la difesa, le missioni scientifiche e l'osservazione della Terra, mentre Telespazio (67% Leonardo e 33% Thales) è tra i principali operatori nella gestione di satelliti e nei servizi satellitari di osservazione della Terra, navigazione, connettività integrata e a valore aggiunto.

Radar Selex RAT 31/DL

Sedi e attività nel mondo

I siti di Leonardo sono distribuiti in 20 Paesi (42% in Italia e 58% all’estero). I Paesi utilizzatori di prodotti, sistemi e servizi forniti dalla società sono circa 150.

Le attività produttive e le basi industriali e commerciali principali sono collocate prevalentemente, oltre che in Italia, nel Regno Unito, in Polonia e negli Stati Uniti. Nel tempo la società ha stabilito una solida presenza anche in Francia e Germania ed è partner di riferimento in diverse collaborazioni industriali su scala internazionale[50][51]. CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE

 Gianni De Gennaro: presidente

41

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

 Alessandro Profumo: amministratore delegato[52]  Guido Alpa, Luca Bader, Marina Elvira Calderone, Paolo Cantarella, Marta Dassù, Dario Frigerio, Fabrizio Landi, Silvia Merlo, Marina Rubini e Antonino Turicchi: consiglieri.

Fonte: Leonardo S.p.a., consiglio d'amministrazione[53] AZIONARIATO

L'azionariato comunicato alla Consob è il seguente[54]:

 Ministero dell'Economia e delle Finanze: 30,2%  Investitori istituzionali: 50,4%  Investitori individuali: 17,7%  Azioni proprie: 0,7% PARTECIPAZIONI AZIONARIE

Elenco delle partecipazioni aggiornato al 9 gennaio 2016.

Partecipazioni in imprese controllate

 100% Finmeccanica Do Brasil Ltda  100% Finmeccanica Finance Sa  100% Finmeccanica Global Services Spa  100% Finmeccanica North America Inc.  100% Finmeccanica Uk Ltd  100% Meccanica Holdings Usa Inc.  100% So.Ge.Pa. società generale di partecipazioni Spa  100% Vitrociset Spa  67% Telespazio Spa, società sottoposta a controllo congiunto

Partecipazioni in imprese collegate

 50% AMSH BV, società sottoposta a controllo congiunto  28% Avio Spa  14% BCV INVESTMENTS SCA  31% ELETTRONICA SPA  50% EUROSYSNAV SAS  11% Eurotech Spa - Amaro (Udine)  31% IND. A. E M. R. PIAGGIO SpA (amm. str.)  25% LIBYAN ITALIAN ADVANCED TECH. CO.  30% NGL PRIME SPA  33% Thales Alenia Space SAS, società sottoposta a controllo congiunto

Altre imprese

 10% Atitech Spa  20% Industria Italiana Autobus Spa

42

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

 14% ITP SRL

Fonte: Bilancio consolidato gruppo Finmeccanica 2008 DATI PRINCIPALI DI BILANCIO 2007-2018[55]

Come si vede dalla tabella sotto, l’espansione di Leonardo e l’equilibrio dei ricavi non ha impedito alla dirigenza di diminuire di ben 14.286 il numero dei lavoratori tra il 2007 e il 2018.(NdR)

43

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

44

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

1. ^ Dati rideterminati per effetto dell'adozione dell'IFRS11, che ha comportato il deconsolidamento delle joint venture del gruppo. 2. ^ Dati rideterminati a seguito della riclassifica delle attività del settore Trasporti tra le discontinued operation RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA

Fra le iniziative (culturali) già esistenti a beneficio degli stakeholder dell'azienda, il 5 giugno 2019 è stato presentato il primo numero della nuova rivista Civiltà delle macchine al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.[59][60][61]

Da aprile 2018 ha preso avvio un progetto, concordato con i sindacati, di lavoro in modalità smart working, cioè trasferimento volontario dei dipendenti nelle sedi più vicine a casa e incentivo alla mobilità sostenibile.[62] NOTE

1.

Bilancio 2016, Leonardo. ^ leonardocompany.com, http://www.leonardocompany.com/-/assemblea-azionisti- shareholders-meeting. ^ Leonardo-Finmeccanica: efficace la nuova denominazione sociale, Il Sole 24 Ore, 4 maggio 2016. ^ Leonardo: statuto sociale, Sito Leonardo S.p.A., 23 dicembre 2016. ^ Finmeccanica: Mauro Moretti vara la One Company., su www.leonardocompany.com. URL consultato il 13 gennaio 2016. ^ Creata la Divisione Elettronica, un business strategico e in forte crescita. Nominato il nuovo responsabile della Divisione Cyber Security - DETTAGLIO - Leonardo - Aerospace, Defence and Security, su www.leonardocompany.com. URL consultato il 18 febbraio 2019. ^ (EN) Defense Top 100 for 2018, www.DefenseNews.com. URL consultato il 16 luglio 2019. Storia - Finmeccanica e Leonardo, su leonardocompany.com. ^ G. De Gennaro, Progetto di fusione per incorporazione della Società _ in Leonardo

45

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

finmeccanica S.p.A. [collegamento interrotto], su leonardocompany.com, p. 4. URL consultato il 19 aprile 2018. ^ Delibera assembleare del 6 agosto 1917, e rogito del dott. Teodosio Valagussa, coaudiutore del notaio Pietro Allocchio di Castano, Rep. 2436. ^ Delibera assembleare del 19 dicembre 1949. ^ Delibera assembleare del 29 marzo 1974, e rogito del notaio Alfredo Bandini di Olevano Romano Rep. 88900. ^ Rogito del notaio Paolo Castellini di Roma, Rep. 12777. ^ Con atto per notaio Ignazio de Franchis del 20 ottobre 1992, Rep. 36151/7404. ^ Finmeccanica: siglato atto fusione con sifa, ingresso in borsa [collegamento interrotto], su archivio.agi.it. URL consultato il 26 gennaio 2017. ^ Il filo della storia - anni 2006-2008 - Il-nuovo millennio e il mercato usa, su leonardocompany.com. URL consultato il 17 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2017). ^ Capitale azionariato, Sito Leonardo S.p.A.. ^ Caso Finmeccanica, arrestato dirigente – Indagato per corruzione l'ex ministro Scajola., su corriere.it. ^ Decapitato il vertice di Finmeccanica., su corriere.it. ^ Gianluca Di Donfrancesco, Accuse al premier Modi: per i marò liberi chiese di incastrare i Gandhi, il sole 24 Ore, 30 maggio 2016. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 10 giugno 2016). (EN) Daamini Sharma, To India As Process Likely To Be Completed In Few Days: Sources, su republicworld.com, 4 dicembre 2018. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019). . Nota: Republic Tv trasmette il programma Patriot a cura di Gaurav Arya. ^ India e Finmeccanica: il cerchio si stringe attorno al faccendiere Michel, su eastwest.eu, 29 febbraio 2016. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 5 gennaio 2018). ^ Morto Alessandro Pansa, domani i funerali a Milano, su ansa.it. ^ Finmeccanica-CdA nomina Pansa, ANSA. ^ Finmeccanica, De Gennaro presidente, La Stampa. ^ Ansaldo Energia, Finmeccanica la quota al Fondo strategico, la Repubblica. ^ Finmeccanica annuncia il perfezionamento dell'accordo per la cessione di Ansaldo Energia ^ Mauro Moretti nuovo a.d. di Finmeccanica, su analisidifesa.it. ^ Finmeccanica sottoscrive l'accordo per la cessione del 100% di Fata S.p.A., su www.leonardocompany.com. URL consultato il 17 maggio 2017. ^ Moretti: «Entro due anni la svolta di Finmeccanica» ^ Finmeccanica, Moretti: nuova «one company» a gennaio, utile solido ^ Moretti: «One company per Finmeccanica» ^ Leonardo: nasce la Divisione Electronics, affidata a Norman Bone, su reportdifesa.it, 14 dicembre 2018. URL consultato il 26 dicembre 2018 (archiviato il 26 dicembre 2018). ^ L. Romano, Leonardo nasce la nuova divisione Electronics. Poggiali alla ciber- security, su airpressonline.it, 14 dicembre 2018. URL consultato il 26 dicembre 2018 (archiviato il 14 dicembre 2018). ^ Moretti: "Finmeccanica con me ha raddoppiato la capitalizzazione" ^ L'azienda ha mantenuto la denominazione sociale di "Leonardo-Finmeccanica" fino al 31 dicembre 2016 ^ Nomine ai vertici di Leonardo, su giannidragoni.it. ^ Leonardo presenta il Piano Industriale 2018-2022: crescita sostenibile di lungo

46

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

periodo ^ Michele Arnese, Leonardo-Finmeccanica, che cosa cela il caso Biraghi- cybersecurity (M5S loda Profumo), su startmag.it. URL consultato il 13 novembre 2018. «gestiva i rapporti anche con i Servizi segreti, settore seguito in passato da Gianni De Gennaro, attuale presidente di Leonardo-Finmeccanica». ^ Intelligence, Biraghi: tecnologia a supporto dell'uomo (PDF), su salonegiustizia.it, Maggio 2017. URL consultato il 13 novembre 2018.

41. G. Dragoni, Industria aerospaziale e della difesa in forte crescita, al via lunedì il salone di Farnborough, su il Sole 24 Ore, 14 luglio 2018. 42. ^ (EN) Today appointed as the Interim of the Security and Information Systems division, su avionews.com, Roma, 4 luglio 2018. URL consultato il 14 novembre 2018. «In July 2018 Norman was appointed as the Interim Managing Director, Leonardo Security and Information Systems.». 43. ^ Management del Gruppo Leonardo, su leonardocompany.com. 44. ^ E. Lannutti, Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00309, su senato it, 3 luglio 2018. 45. ^ Leonardo compra Vitrociset, su ansa.it, 7 settembre 2018. URL consultato il 1º febbraio 2019. 46. ^ Leonardo completa l'acquisto di Vitrociset, superati gli intoppi delle scorse settimane. uilm: "Ora trattativa per il rilancio", su ilfattoquotidiano.it, 31 gennaio 2019. URL consultato il 1º febbraio 2019. 47. ^ http://serenoregis.org/2019/05/06/ican-rapporto-sulle-aziende-che-producono- armi-nucleari/ 48. ^ Sito Leonardo S.p.A., Il filo della storia - 2009–2013 Crisi nei mercati e nuove prospettive, su leonardocompany.com (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2017). «2012: nasce la nuova Alenia Aermacchi, risultato della fusione tra Alenia Aeronautica e le sue controllate Alenia, Aermacchi, Alenia Aeronavali e Alenia SIA. Si riuniscono sotto un comune denominatore tutte le attività industriali del settore con l'obiettivo di consolidare e rilanciare le linee produttive e affrontare la competizione internazionale.». 49. ^ Le industrie di Regno Unito e Italia collaboreranno sul Tempest, su leonardocompany.com, 11 settembre 2019. URL consultato l'11 settembre 2019. 50. ^ Leonardo nel mondo, su leonardocompany.com. 51. ^ Leonardo (ex Finmeccanica), su argomenti.ilsole24ore.com. 52. ^ LEONARDO: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA ALESSANDRO PROFUMO AMMINISTRATORE DELEGATO, su leonardocompany.com. 53. ^ Consiglio di Amministrazione, su leonardocompany.com. 54. ^ Le percentuali di azionariato derivano da quanto comunicato dagli azionisti, secondo quanto previsto dall'articolo 120 del TUF. Parti minori dell'azionariato possono essere indicate direttamente dalla società attraverso altre fonti. 55. ^ Dati di bilancio 2007 - 2018, Sito Leonardo (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2017). 56. ^ Leonardo: Il CdA propone il pagamento del dividendo dopo sei anni: € 14 cent. per azione, su leonardocompany.com. URL consultato il 23 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2017). 57. ^ L’Assemblea degli Azionisti di Leonardo approva il Bilancio 2017, il pagamento del dividendo pari a € 14 cent. per azione e nomina il nuovo Collegio Sindacale per il triennio 2018-2020 - DETTAGLIO - Leonardo - Aerospace,

47

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Defence and Security, su www.leonardocompany.com. URL consultato il 6 luglio 2018. 58. ^ L’Assemblea degli Azionisti di Leonardo approva il Bilancio 2018, il pagamento del dividendo pari a € 0,14 per azione e la Relazione sulla Remunerazione, su leonardocompany.com. 59. ^ Nasce la Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, su airpressonline.it, 4 febbraio 2019. URL consultato il 5 febbraio 2019 (archiviato il 5 febbraio 2019). 60. ^ Fondazione Leonardo presenta a Milano “Civiltà delle macchine”, su affaritaliani.it, 5 giugno 2019. URL consultato il 21 giugno 2019 (archiviato l'8 giugno 2019). 61. ^ Daniele Bonecchi, Serve una nuova “Civiltà delle Macchine”, su ilfoglio.it, 5 giugno 2019. URL consultato il 21 giugno 2019 (archiviato il 5 giugno 2019). 62. ^ Smart working in Leonardo al via su 200 dipendenti, Corriere della Sera, 24 aprile 2018. URL consultato il 27 marzo 2019. BIBLIOGRAFIA

 Massimo Pini, I giorni dell'IRI – Storie e misfatti da Beneduce a Prodi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2004 ISBN 88-04-52950-4 VOCI CORRELATE

 IRI  Ente partecipazioni e finanziamento industrie manifatturiere  Aeritalia  Alenia Aermacchi  Alfa Romeo  Ansaldo  Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche  Agusta  OTO Melara  Wärtsilä Italia  Fhink  Selex ES  Selex Sistemi Integrati COLLEGAMENTI ESTERNI

 Sito ufficiale, su leonardocompany.com.

48

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

AgustaWestland S.p.A

AgustaWestland S.p.A è stata una società controllata da Finmeccanica S.p.a. che ne possedeva l'intera proprietà.[1] Attiva nella progettazione, realizzazione e costruzione di elicotteri. Azienda multinazionale italo-britannica, AgustaWestland è nata nel luglio 2000 quando Finmeccanica e GKN hanno fuso le rispettive controllate specializzate nella produzione di elicotteri (Agusta e GKN-) per formare AgustaWestland della quale ognuna possedeva il 50% delle azioni. In seguito Finmeccanica ha rilevato la parte di GKN nel 2004 per 1,06 miliardi di sterline. Dal 1 gennaio 2016 le attività di AgustaWestland sono confluite nel settore elicotteri di Finmeccanica[2]. Dal 2017 fa parte di Leonardo (divisione elicotteri).

All'inizio del 2010, l'AgustaWestland ha acquisito il costruttore polacco di elicotteri PZL-Świdnik.[3]

Nel settembre 2012, AgustaWestland e Northrop Grumman hanno annunciato la firma di un accordo di partnership per partecipare unite al concorso per la fornitura dell'elicottero Combat Rescue per l'U.S. Air Force e per il nuovo elicottero presidenziale statunitense, Marine One della U.S. Navy.[4]

Nel marzo 2013, AgustaWestland ha annunciato il suo Project Zero, un dimostratore tecnologico di convertiplano a propulsione ibrida. Il dimostratore a pilotaggio remoto ha effettuato il primo volo vincolato nel giugno 2011 presso lo stabilimento di Cascina Costa in provincia di Varese. Secondo la società, l'aeromobile "Non è dotato di impianti idraulici, non brucia combustibili fossili ed è a emissioni zero”.[5]

SEDI

 Cascina Costa (provincia di Varese)  Sesto Calende (provincia di Varese)  Vergiate (provincia di Varese)  Lonate Pozzolo (provincia di Varese)  Tessèra (provincia di Venezia)  Brindisi  Frosinone  Anagni (provincia di Frosinone)  Benevento  Świdnik  Yeovil (Somerset)  Filadelfia (Pennsylvania), è la sede della AgustaWestland Philadelphia Corporation, una società controllata che opera come unità di produzione con 100 addetti nel 2005 e 560 nel 2013. L'amministratore delegato è Bill Hunt.[1]

PRODOTTI

 Agusta A129 Mangusta o TAI/AgustaWestland T-129

49

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

 AgustaWestland EH101/AW101 o AgustaWestland CH-149 Cormorant o Lockheed Martin VH-71 Kestrel (variante VIP dell'EH101 per l' Marine Corps Marine One prodotto in partnership con Lockheed Martin e Bell Helicopter e poi cancellata)  AgustaWestland AW109[6]  AgustaWestland AW119[1]  AgustaWestland AW139[1] (in origine un progetto della joint venture Bell/Agusta Aerospace Company, attualmente posseduta al 100% da AgustaWestland. In precedenza designato con il nome AB139)  AgustaWestland AW149  AgustaWestland AW169.[1]  AgustaWestland AW189  AgustaWestland AW609 (in origine un progetto della Bell/Agusta Aerospace Company, ora al 100% della AgustaWestland, con la Bell Helicopter che continua a partecipare per la progettazione di alcune componenti e per la certificazione; in precedenza designato BA609)  o AgustaWestland AW159  NHI NH90 (prodotto dalla NHIndustries, una joint venture tra Eurocopter (62.5%), AgustaWestland (32%) e Fokker (5.5%))  Prodotti PZL Świdnik: o PZL W-3 Sokół o PZL SW-4  Prodotti su licenza: o Agusta-Bell AB412 o AgustaWestland Apache versione del Boeing AH-64 Apache (67 costruiti per il British Army). La produzione fu avviata dalla GKN-Westland.

GALLERIA D'IMMAGINI

AW101

AW109N

50

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

A-129C Mangusta

AW139

AW159 Lynx Wildcat

AW169

Agusta Bell AB412

BA609

WAH-64 Apache

51

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

QUESTIONE AMIANTO

In alcune parti di elicotteri si è trovato amianto. Questo dettaglio è emerso soprattutto in fase di manutenzione. Solo dopo l'avvio delle indagini di polizia l'azienda avrebbe diffuso un elenco delle parti contaminate.[7][8]

Alenia Aermacchi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stato Italia

Forma societaria Società per azioni Fondazione 2012 a Venegono Inferiore Chiusura 31 dicembre 2015 (confluita in Finmeccanica)

Sede principale Roma

Settore Aeronautico

Prodotti Aerei

Sito web www.leonardocompany.com/

Alenia Aermacchi è stata una società italiana nel campo aeronautico fondata nel 1990 come Alenia Aeronautica; nella sua ultima costituzione era nata il 1º gennaio 2012 dalla fusione delle aziende (Alenia Aeronautica e Alenia SIA)[1].

La società era impegnata nella progettazione, realizzazione, trasformazione e assistenza di una vasta gamma di velivoli e sistemi aeronautici sia civili che militari, per la maggior parte nell'ambito di collaborazioni con rilevanti industrie mondiali del settore.

L'ultimo Amministratore delegato della società, prima della confluenza in Finmeccanica avvenuto il 31 dicembre 2015, è stato Filippo Bagnato.

INDICE

 1 Aviazione militare  2 Aviazione commerciale  3 Altre attività  4 Sedi e stabilimenti in Italia  5 Note  6 Voci correlate  7 Altri progetti  8 Collegamenti esterni

52

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

AVIAZIONE MILITARE

Prototipo dell'addestratore militare MB-339 esposto al Parco e Museo di .

Progettava e realizzava, direttamente o tramite partecipazione a consorzi e collaborazioni internazionali, velivoli da difesa, da trasporto militare e da pattugliamento e si occupa delle manutenzioni, revisioni, trasformazioni e modifiche (retrofit upgrade) dei velivoli da lei prodotti.

Tra questi i velivoli come l', l'AMX Ghibli, il Tornado, il G.222, sostituito dal più versatile C-27J, e l'ATR 42 MP Surveyor. Alenia Aermacchi partecipava inoltre alla progettazione e realizzazione di strutture per il cacciabombardiere tattico statunitense F35 Lightning II (JSF).

Ha costruito Sky-X e Sky-Y, due velivoli in grado di volare con l'ausilio del pilota collegato in remoto (quindi della famiglia degli UAV). La differenza tra i due sta nella propulsione. Il primo è spinto da un piccolo motore a getto prodotto dalla Microturbo, mentre il secondo da un'elica spingente mossa da un motore diesel (il JTD di casa FIAT, opportunamente modificato per il volo ad alte quote). È inoltre in fase di sviluppo un altro velivolo, sempre senza pilota, denominato Molynx, che sarà in grado di effettuare missioni di ricognizione e sorveglianza del suolo di lunga durata, volando a elevatissime quote. I dimostratori tecnologici prodotti sono gli apripista di tutta una famiglia di velivoli unmanned in corso di sviluppo, alcuni dei quali saranno prodotti in joint venture con il gruppo Mubadala Investment. 7

AVIAZIONE COMMERCIALE

Alenia Aermacchi svolgeva un ruolo centrale nel comparto dell'aviazione commerciale. Attraverso la collaborazione paritetica con la Aerospatiale (oggi confluita in Airbus Group), l'azienda ha realizzato la famiglia di velivoli turboelica ATR 42 e 72 per il trasporto regionale.

L'azienda collaborava da lungo tempo con Boeing e partecipava, fornendo parti strutturali, ai programmi riguardanti i velivoli B767, B777, B717, B757 e partecipava (quota del 26 %) alla realizzazione di due sezioni di fusoliera (Grottaglie) e dello stabilizzatore orizzontale (Foggia) del B787, il nuovo e "super efficiente" aereo commerciale della Boeing in Composito. La collaborazione con Airbus include forniture di parti strutturali per gli A321 e, attraverso EADS, la società fornisce parti per gli A300/310, A330 e A340-500/600. Alenia Aermacchi partecipava, inoltre, al nuovo programma A380, il velivolo più grande mai realizzato dalla società europea, con la

7 Mubadala Investment è un gruppo industriale degli Emirati arabi uniti.

53

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

costruzione di sezioni di fusoliera. Con Dassault Aviation l'azienda è stata impegnata nella realizzazione del Falcon 2000, del Falcon 900EX e del Neuron. Infine troviamo Alenia impegnata nel progetto Sukhoi Superjet 100.

ALTRE ATTIVITÀ

Nel campo delle trasformazioni Alenia Aermacchi, attraverso l'incorporata società Alenia Aeronavali (assorbita dal 1º gennaio 2010), ex-Officine Aeronavali Venezia, detiene una posizione di rilievo internazionale, operando su molti dei più importanti aerei sia militari che civili ed avendo, inoltre, una vasta esperienza nelle attività di revisione e manutenzione.

SEDI E STABILIMENTI IN ITALIA

Lo stabilimento di Torino

La sede legale di Alenia Aermacchi era situata presso lo stabilimento di Venegono Superiore (ex Aermacchi e dal 2016 Leonardo - Finmeccanica), suscitando proteste a causa dello spostamento di questa dall'area metropolitana di Napoli[2], mentre gli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Torino Caselle dal 2016 di Leonardo - Finmeccanica, erano rispettivamente le sedi dei settori aerei civili e aerei da difesa. Altri stabilimenti Alenia Aermacchi nel napoletano si trovavano a Casoria (chiuso nel 2013), Nola e Capodichino dove si sono assemblate fusoliere e realizzate parti miscellanee per tutti i programmi civili e militari, sia di produzione interna che in subfornitura.

Nell'area del Torinese sono presenti gli stabilimenti: uno in Corso Francia a Torino (ex Corso Marche), due a Caselle, presso l'aeroporto (Stabilimenti Alenia Caselle Nord e Campo Volo Caselle Sud) , e fino al 2013 quello di Strada del Lionetto a Torino (ex Alenia SIA). Altri stabilimenti: a Foggia (fibre di carbonio e materiali compositi) e Grottaglie (TA) (sezioni di fusoliera); a Tessera (VE), Capodichino e Brindisi (stabilimento chiuso a novembre 2010) sono situati gli stabilimenti ex Alenia Aeronavali ed a Nerviano (MI) stabilimento ex Galileo Avionica.

NOTE

1. ^ (EN) Alenia SIA SpA, su bloomberg.com. URL consultato il 24 maggio 2017. «Alenia SIA SpA as founded in 1969. The Company's line of business includes designing, developing, and producing electronic integration systems and sub- systems to aerospace manufacturers.». 2. ^ AEROSPAZIOCAMPANIA - Alenia Aeronautica, i timori del Consiglio Comunale di Napoli, su aerospaziocampania.technapoli.it, 2 agosto 2011. URL consultato il 24 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).

54

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

VOCI CORRELATE

 ATR   Leonardo  Thales Alenia Space, ex-Alenia Spazio ed ex-Alcatel Alenia Space  AgustaWestland COLLEGAMENTI ESTERNI

 Sito web di Leonardo, su leonardocompany.com.  Sito web Eurofighter, su eurofighter.com.  Sito web ATR, su atraircraft.com.  Sito web SuperJet International, su superjetinternational.com.

Selex ES Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stato Italia

Forma societaria Società per azioni Fondazione 2013 a Pomezia Chiusura 31 dicembre 2015 (confluita in Finmeccanica)

Sede principale Roma

Gruppo Leonardo

Settore Elettronica per la Difesa e Sicurezza

Sito web www.leonardocompany.com/

Selex ES S.p.A. è stata una società italiana controllata da Finmeccanica, attiva nel settore dell'elettronica per la difesa e la sicurezza. Dal 31 dicembre 2015, le attività di Selex ES sono confluite in Finmeccanica S.p.A.[1] (dal 2017 Leonardo S.p.A.).

INDICE

 1 Storia  2 Struttura  3 Note  4 Collegamenti esterni

55

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

STORIA

Nata ufficialmente come Finmeccanica Consulting S.r.l., nel dicembre 2011 la società si trasforma in Selex ES S.p.A. (acronimo di Selex Electronic Systems) ricevendo tutte le attività svolte dal Gruppo Finmeccanica nel settore Elettronica per la Difesa e Sicurezza.

Operativa dal 1º gennaio 2013 ha quindi incorporato Selex Galileo, Selex Elsag e gli asset di Selex Sistemi Integrati, acquistati per 66 milioni di euro[2]. Quest'ultima, infatti, non è stata fusa in Selex ES per via dei contenziosi giuridici in essere[3].

Dal 31 dicembre 2015, le attività di Selex ES sono confluite nelle divisioni Sistemi Avionici e Spaziali, Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale e Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza di Finmeccanica S.p.A.[4], dal 2017 divenuta Leonardo S.p.A.. STRUTTURA

Dopo le riorganizzazioni attuate nel tempo[5][6], al 31 dicembre 2015 Selex ES contava circa 17.000 dipendenti, 64 sedi di cui 48 in Italia, un portafoglio di 550 prodotti.

Era articolata in tre divisioni:

 Airborne and Space Systems: (prevalentemente militare) sensori aeroportati, velivoli senza pilota, sistemi di guerra elettronica, sistemi integrati di missione, sistemi di simulazione, aerobersagli, sensori stellari, payload ed equipaggiamenti.  Land and Naval Systems: (militare) settore elettro ottico, architettura di sistemi complessi, sistemi tattici integrati, sistemi navali da combattimento, radar navali e terrestri, reti di comunicazioni militari.  Security and Information Systems: (prevalentemente civile) architetture di sistemi per la protezione del territorio e delle infrastrutture critiche, gestione di dati e persone, sistemi di comunicazione, tecnologie dell'informazione e della comunicazione, sistemi aeroportuali e di controllo del traffico marittimo. NOTE

1. ^ Finmeccanica: Mauro Moretti vara la One Company, su leonardocompany.com. URL consultato il 24 maggio 2017. 2. ^ Super Selex, l'assemblea battezza la nuova società, su corrierecomunicazioni.it, 11 ottobre 2012. URL consultato il 24 maggio 2017. 3. ^ Finmeccanica: fusione mancata Selex S.I. per contenziosi giuridici, su milanofinanza.it, 17 gennaio 2013. URL consultato il 24 maggio 2017. 4. ^ Finmeccanica: Mauro Moretti vara la One Company, su leonardocompany.com. URL consultato il 24 maggio 2017. 5. ^ Finmeccanica, mano pesante su Selex: esuberi per 2.500 persone e 22 siti chiusi, su repubblica.it, 5 aprile 2013. URL consultato il 24 maggio 2017. 6. ^ Selex Es, gli esuberi sono 2.529. In Italia 22 sedi chiuse entro l’anno prossimo, su finanzainchiaro.it, 6 aprile 2013. URL consultato il 24 maggio 2017.

56

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

OTO Melara Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

OTO Melara S.p.A.

Sede centrale OTO Melara a Roma, presso la sede della capogruppo.

Stato Italia

Forma societaria Società per azioni Fondazione 1905 a La Spezia Chiusura 31 dicembre 2015 (confluita in Finmeccanica)

Sede principale Roma

Gruppo Leonardo Filiali La Spezia, Brescia

Settore Difesa Prodotti sistemi di difesa terrestri, navali e aeronautici

Sito web www.otomelara.it

La OTO Melara è stata una società controllata di Finmeccanica S.p.A., attiva nel campo della difesa e fondata a La Spezia; la sede centrale è situata a Roma e sedi operative sono a La Spezia e Brescia, unita in una unica divisione con la Whitehead Sistemi Subacquei di Livorno.

La nascita dell'azienda, dovuta alla necessità dell'Italia di ridurre la sua dipendenza nel campo della siderurgia dall'industria estera, portò nel 1905 alla fondazione della compagnia tramite una joint-venture tra la Vickers e le Acciaierie di Terni.

Dal 1º gennaio 2016, le attività di OTO Melara sono confluite nella Divisione Sistemi di Difesa, nell'ambito del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza di Leonardo - Finmeccanica S.p.A.[1]

57

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

INDICE

 1 Storia o 1.1 Vickers-Terni o 1.2 Odero-Terni-Orlando o 1.3 OTO Melara  2 Prodotti o 2.1 Armi o 2.2 Veicoli militari o 2.3 Trattori . 2.3.1 Storia . 2.3.2 La serie 18 . 2.3.3 C25 . 2.3.4 C40 . 2.3.5 C20 e C30 . 2.3.6 Particolarità . 2.3.7 Trattori prodotti  3 Note  4 Altri progetti  5 Collegamenti esterni STORIA

Il monitore Faà di Bruno durante l'installazione dei cannoni da 381/40 presso l'arsenale di Venezia

Le operazioni di integrazione dell'attività siderurgica con quella cantieristica, nel settore dell'industria degli armamenti, erano state avviate nel 1904 portando alla costituzione della Vickers Terni Società Italiana di Artiglierie ed Armamenti, risultato di una partecipazione congiunta tra la Vickers di Londra e le Acciaierie di Terni per la costituzione di una fabbrica di artiglierie navali a La Spezia.[2]

Nel 1905 nacque la nuova società. La sottoscrizione dei capitali fu effettuata dalla Terni, dalla Vickers, dai Cantiere Navale Fratelli Orlando, dai Cantieri navali Odero, e personalmente da Giuseppe Orlando e Attilio Odero in proprio. Fino ad allora, escludendo i Regi Arsenali, in Italia la produzione di artiglierie era assegnata ad un solo stabilimento privato, la ditta Armstrong di Pozzuoli.[2]

Vickers-Terni

La nuova compagnia denominata "Vickers Terni" impiantò un nuovo stabilimento a Spezia, nella zona periferica di Melara, specializzato nella produzione di cannoni per artiglierie sia navali che terrestri. Dopo il completamento dell'impianto avvenuto nel

58

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

1908, la compagnia si aggiudicò significativi contratti per la fornitura di cannoni per le navi della Regia Marina in costruzione.

Durante la prima guerra mondiale negli stabilimenti della compagnia vennero costruite mitragliere da 40 mm, pezzi da 381 mm navali ed aerei da addestramento.

Nel successivo periodo post-bellico, l'azienda concentrò i suoi sforzi per convertire ad usi civili la sua produzione con la costruzione di motori a vapore e diesel, turbine, caldaie ed eliche per navi e materiale ferroviario.

Nel 1922 la "Vickers" decise di mettere fine alla joint venture con le "Acciaierie di Terni" che rimase l'unico proprietario della società.

Odero-Terni-Orlando

Due torrette dotate di pezzi 120/50 Mod. 1926, appartenenti alla nave da battaglia Giulio Cesare

Nel 1927 lo stabilimento venne rilevato dalla società Ansaldo-San Giorgio controllata da Odero che lo rilevò dalle acciaierie di Terni e la nuova società assunse la denominazione "Odero-Terni".[2]

Nel 1929 i Cantieri navali Odero di Genova inglobarono il Cantiere Orlando di Livorno e la Odero-Terni, per dare vita alla società "Odero-Terni-Orlando" nome abbreviato in OTO. Nello stabilimento di La Spezia venne anche impiantata una fonderia per aumentare ulteriormente il potenziale produttivo per la costruzione di cannoni fino a 100 tonnellate di peso.

Nel 1933 la OTO passa sotto il controllo dell'IRI, l'Istituto per la Ricostruzione Industriale. Intanto le tensioni politiche in Europa portarono ad un incremento della produzione militare, con la costruzione soprattutto di cannoni navali di grande calibro per le navi da battaglia e incrociatori pesanti e di medio calibro per gli incrociatori leggeri, mentre la crescente minaccia aerea portò allo sviluppo di un cannone da 76 mm per la difesa delle unità di superficie e cannoni da 100 mm e 120 mm per i sommergibili.

OTO Melara

Al termine della seconda guerra mondiale, nei primi anni del dopoguerra la produzione dell'azienda venne convertita sulla realizzazione di prodotti civili come trattori, macchine tessili, carrelli elevatori, ingranaggi e cambi completi per Alfa Romeo. Il 19 aprile 1951 la società assume la denominazione Società Meccanica della Melara con sede a Roma e nel 1953 la denominazione "OTO Melara", dal nome del quartiere spezzino di Melara su cui sorge l'impianto.

59

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Dopo l'entrata dell'Italia nella NATO, la società riprese la produzione nel settore della difesa e nella seconda meta degli anni cinquanta la produzione del cannone navale 76/62 mm MMI, per le navi della Marina Militare Italiana. Nei primi anni sessanta apportò sostanziali modifiche al 76/62 MMI progettando e sviluppando il nuovo cannone alleggerito (Compatto) che sarebbe diventato uno dei più grandi successi nella storia della produzione OTO Melara. Nel settore navale ha progettato anche il cannone 127/54 che insieme con il Compatto (76/62) sono stati venduti alle Marine più importanti e prestigiose di tutto il Mondo come Stati Uniti, Israele, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Corea del Sud, Thailandia, Venezuela ecc. ecc.. Successivamente la società è entrata pesantemente anche nel settore delle armi terrestri revisionando e/o producendo, sotto licenza statunitense il VTT M113, il carro armato M47 Patton e M60 Patton, su licenza tedesca il carro armato da combattimento Leopard 1 e il semovente d'artiglieria PzH 2000; su licenza Vickers-Rheinmetall il pezzo campale da 155 mm FH-70.

Successivamente ha progettato e realizzato importanti carri armati pesanti come il Palmaria, il Dardo, il Centauro, OF-40 ed altri leggeri, alcuni dei quali in dotazione all'Esercito Italiano. Ha progettato e realizzato anche vari tipi di missili e lanciamissili terrestri e navali; da sola o in collaborazione con altre società nazionali ed internazionali. Il 1º luglio 1975 la società passa dall'IRI all'EFIM8. Nel 1994 in seguito alla liquidazione dell'EFIM e alla fusione con Breda Meccanica Bresciana, diventa Otobreda, divisione di Alenia Difesa. Nel 1985 Oto Melara è entrata a far parte di un consorzio paritetico con la Società Iveco, che ha costituito l'attuale Cio, Società Consortile Iveco-Oto Melara a.r.l.

Dal 2001 l'azienda ha assunto nuovamente la denominazione Oto Melara S.p.A. ed è entrata a far parte del Gruppo Finmeccanica. La sede di La Spezia ha 1.040 dipendenti e quella di Brescia 100 (in calo rispetto agli 800 dipendenti in servizio negli anni ottanta), per un fatturato complessivo di circa 433 milioni di euro (bilancio 2011). Confluita nella Divisione Sistemi di Difesa nel progetto one company del Gruppo Leonardo, da Dicembre 2018[3]è parte con la ex WASS della Divisione Electronics, a diretto riporto dell'amministratore delegato.

8 EFIM L'Ente partecipazioni e finanziamento industrie manifatturiere (acronimo EFIM) è stata una finanziaria del sistema delle partecipazioni statali. Nato nel 1962 come Ente autonomo di gestione per le partecipazioni del Fondo di finanziamento dell'industria meccanica (FIM), cambiò nome nel 1967. In ordine di grandezza, l'EFIM fu la terza finanziaria di proprietà dello Stato italiano, collocata nel sistema delle "partecipazioni statali". Istituito nel 1962 per gestire le partecipazioni del menzionato FIM, l'EFIM diventò ben presto un ente polisettoriale attivo soprattutto nel Mezzogiorno. La situazione finanziaria dell'EFIM fu sempre precaria, a causa di un indebitamento finanziario che, negli anni ottanta, era superiore al fatturato. A causa dei suoi investimenti diversificati senza una coerenza apparente e alla sua politica di acquisizioni di aziende considerate poco appetibili dai privati o dagli altri enti statali, l'EFIM si guadagnò la fama di "ente spazzatura"[1][2]. L'EFIM fu messo in liquidazione nel 1992, quando i suoi debiti ammontavano a circa 18.000 miliardi di lire[3]. Fonte wikipedia

60

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

PRODOTTI

Armi

Otobreda 127/54

Il prodotto di maggior successo dell'azienda è il cannone navale da 76/62 mm venduto nelle varie versioni a 54 Marine Militari del mondo. Di produzione dell'azienda sono da menzionare:

 Cannone navale 127/64 mm  Cannoni navali di piccolo calibro da 12,7; 25; 30 mm e 40 mm  Breda Dardo  Torri Hitfact 105/120 mm, Hitfist 25/30 mm, Hitrole 7,62/12,7 mm per veicoli blindati  Munizionamento guidato DART e Vulcano  Torretta da elicottero TM 197B  Pintle Mount  Kit di Guida Laser per bombe aeree su licenza U.S.A.

La Società è attiva anche nel campo della robotica ed ha sviluppato una serie di veicoli telecomandati tra cui il TRP2 FOB, impiegato dal 2013 in Afghanistan.[4]

Veicoli militari

Ariete

61

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Blindo Centauro del 19º Reggimento "Cavalleggeri Guide", Bosnia ed Erzegovina, 1996.

Puma

In ambito CIO, la Oto Melara ha progettato, sviluppato e prodotto in collaborazione con Iveco:

 Ariete - Carro armato di seconda generazione post-bellica]  Dardo - Veicolo trasporto truppe cingolato  PzH 2000 - Obice semovente su licenza Kraus Maffei Wegmann  Centauro - Famiglia di veicoli blindati 8X8  Freccia - Veicolo trasporto truppe ruotato  Puma 6x6 e Puma 4x4-Veicoli leggeri

Trattori

Storia

Nel 1949, terminata la seconda guerra mondiale, la ditta intraprende la strada della costruzione di trattori e vede la luce il primo modello denominato R3. Per l'epoca, e anche per i nostri tempi, si tratta di un progetto incredibilmente innovativo, che adotta soluzioni mai pensate per un trattore; si cerca infatti una macchina maneggevole, di semplice manutenzione e duratura.

62

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

NOTE

1. ^ Finmeccanica: Mauro Moretti vara la One Company., su leonardocompany.com. URL consultato il 24 maggio 2017.

2. Museo della Melara, su museodellamelara.it. URL consultato il 24 maggio 2017. 3. ^ Ex Oto confluita in Electronics: <>, in La Nazione (cronaca locale), La Spezia, 23 Dicembre 2018, p. 4. 4. ^ In Afghanistan i robot da guerra della Oto Melara, su ilsole24ore.com, 12 luglio 2013. URL consultato il 24 maggio 2017.

Whitehead Sistemi Subacquei

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stato Italia

Forma societaria Società per azioni Fondazione 1875 a Fiume

Fondata da Robert Whitehead Chiusura 31 dicembre 2015 (confluita in Finmeccanica)

Sede principale Livorno

Gruppo Leonardo Filiali Roma, Livorno, Pozzuoli

Settore Sistemi di difesa Prodotti Sistemi di difesa subacquei (siluri e sonar)

Sito web www.leonardocompany.com/

La WASS - Whitehead Alenia Sistemi Subacquei S.p.A. è stata una società controllata di Finmeccanica S.p.A. attiva nel settore della costruzione di sistemi di difesa subacquei, come siluri o sonar. Dal 1º gennaio 2016, le attività di WASS sono confluite nella Divisione Sistemi di Difesa, nell'ambito del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza di Leonardo - Finmeccanica S.p.A.[1].

INDICE

 1 Le origini  2 Il silurificio di Livorno  3 Dalla seconda guerra mondiale ai nostri giorni  4 La società oggi  5 Note  6 Collegamenti esterni

63

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

LE ORIGINI

Le origini dell'azienda risalgono al 1875 quando l'ingegnere inglese Robert Whitehead inaugurò a Fiume, città allora dell'Impero austro-ungarico, la Torpedo Fabrik von Robert Whitehead, primo impianto al mondo per la produzione di siluri[2].

Robert Whitehead nel 1856 era stato contattato per assumere l'incarico di direttore nella Fonderia Metalli di Fiume che nel 1858 avrebbe assunto la denominazione di Stabilimento Tecnico di Fiume, dove si producevano motori e caldaie a vapore tra i più moderni dell'epoca che venivano installati sulle navi della Marina Imperiale Austriaca. Whitehead a Fiume avviò una collaborazione con Giovanni Luppis, fiumano ed ufficiale della Marina Austro-Veneziana, che volendo trovare un mezzo di difesa delle coste dalle incursioni navali aveva pensato ad un ordigno filoguidato che chiamò (in italiano) salvacoste.[3] L'ordigno venne poi perfezionato dalla collaborazione tra Luppis e Whitehead, dando vita al siluro. Il prototipo della nuova arma venne valutato positivamente da una commissione della Marina Imperiale e i due ingegneri furono incaricati di produrre un primo lotto che sarebbe servito a scopi sperimentali e la stessa Marina Imperial-Regia decise di acquisire i diritti di uso e riproduzione a titolo non esclusivo dei siluri prodotti a Fiume.

Nel 1873 lo Stabilimento Tecnico Fiumano dichiarò bancarotta e due anni dopo venne rilevato da Whitehead assumendo la denominazione "Torpedo Fabrik von Robert Whitehead", grazie alle anticipazioni delle somme della Marina Imperiale Tedesca per la costruzione di 100 siluri da 381 millimetri e la garanzia che la Germania avrebbe continuato a rifornirsi di siluri, lanciasiluri e compressori presso lo stabilimento Whitehead per 10 anni consecutivi.

L'azienda vide accrescere le commesse con ordini anche di varie marine estere tra cui la US Navy. Oltre a vendere ai vari governi il diritto d'uso e di riproduzione dei suoi prodotti, l'azienda istituì filiali, oppure concorse ad impiantare all'estero silurifici governativi o privati.

Nel 1905 l'azienda diventò Società per Azioni assumendo la denominazione Torpedo Fabrik Whitehead e Co. Gesellschaft. Nello stesso anno con la morte di Whitehead il gruppo Vickers-Armstrong Whitworth acquistò il pacchetto di maggioranza delle azioni.

Dall'inizio del primo conflitto mondiale il Silurificio di Fiume lavorò esclusivamente per gli Imperi Centrali.

Al termine del conflitto, concluso con la sconfitta degli Imperi Centrali, l'azienda fallì in seguito alla crisi che colpì la città. In seguito al Trattato di Roma, siglato il 27 gennaio 1924, che sanciva il passaggio della città di Fiume all'Italia lo stabilimento venne rilevato da un gruppo di imprenditori italiani guidato dell'Ingegnere Giuseppe Orlando che con la denominazione di Silurificio Whitehead di Fiume S.A., riprese la produzione di siluri, ricevendo commesse dalla Regia Marina e da diverse marine estere.

64

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

IL SILURIFICIO DI LIVORNO

Nel 1937 l'azienda fiumana aprì a Livorno una sua filiale, che qualche anno dopo ebbe la denominazione di Società Moto Fides ed in entrambe le città l'attività di produzione bellica fu frenetica a causa della corsa agli armamenti che caratterizzò il periodo precedente la seconda guerra mondiale. Lo stabilimento di Livorno tuttavia non era ancora in grado di costruire siluri Whitehead e la sua attività inizialmente era limitata alla costruzione di parti per i siluri costruiti a Fiume e solamente verso la fine del 1941 dallo stabilimento della città tirrenica uscirono i primi siluri completi. Nel 1943 considerando la mole di lavoro che già la gravava e i tempi che correvano, fu deciso di realizzare un siluripedio sulla costa toscana da utilizzare in proprio, tra i siti presi in considerazione fu scelto Porto Santo Stefano, sull'Argentario. Distrutta dai bombardamenti alleati lo stesso anno, la struttura non entrò mai in funzione. I resti delle colonne portanti si trovano ancora in mare nei pressi dell'omonima località.[4] DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE AI NOSTRI GIORNI

Con l'occupazione di Fiume da parte delle forze della resistenza jugoslava, guidate da Tito, avvenuta il 3 maggio del 1945 e che sarebbe stata formalizzata dal Trattato di Pace il 10 febbraio del 1947 con l'annessione della città alla Jugoslavia, la Whitehead venne fusa il 31 luglio 1945 con il silurificio Moto Fides di Livorno, trasferendo la sua attività nella città toscana con la denominazione Whitehead-Motofides Stabilimenti Meccanici Riuniti S.p.A. Livorno, mentre a Fiume l'ex stabilimento Whitehead divenne sede di un'azienda meccanica con la denominazione "Torpedo".

La Whitehead-Motofides di Livorno entrò a far parte del gruppo Fiat nel 1945 riprendendo la sua attività con diverse produzioni, quali telai, compressori, componenti per autoveicoli, motori fuori bordo, oltre alla produzione militare per la quale l'azienda ha realizzato per la Marina Militare Italiana, a partire dagli anni sessanta, una serie di prodotti di alta tecnologia, come siluri antisommergibile, siluri a propulsione elettrica, a idrogetto, a guida attiva o passiva, a filoguida autocercante e componenti elettronici per contromisure difensive.[5]

Tra i prodotti realizzati dal settore militare dell'azienda, il siluro leggero A-244, dal calibro di 324mm ed il siluro pesante da 533mm A-184. Il primo non ha mai equipaggiato le unità della Flotta della Marina Militare Italiana ma ha avuto un interessante successo di esportazione, mentre il secondo ha equipaggiato sia i sottomarini del tipo Toti, Sauro ed i modernissimi U-212 sia alcune unità di superficie impegnate nella lotta ASW come le Maestrale, oltre che essere stato esportato.

La produzione di motori per nautica da diporto è stata realizzata a partire dalla metà degli anni settanta ma solo a partire dai primi anni ottanta sui dépliant illustrativi apparve la scritta Fiat per la nautica.[6]

Nel 1974 l'azienda ha inglobato la Fiat-Sezione Officine di Marina di Pisa ex Costruzioni Meccaniche Aeronautiche S.A. di Marina di Pisa, dove venivano prodotti accessori per auto. Gli stabilimenti di Marina di Pisa sarebbero stati poi chiusi nel 1986 e la loro produzione trasferita a Livorno.

65

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Nel 1978 la maggioranza della Whitehead-Motofides venne acquisita dalla Gilardini S.p.A. società del gruppo FIAT.

Nel 1985 la Whitehead-Motofides viene scissa nella Motofides destinata alla produzione civile e militare per l'esercito e nella Whitehead destinata alla produzione di sistemi di difesa navale.

Nel 1990 l'azienda assume la denominazione di Whitehead S.p.A. in seguito alla fusione tra la Whitehead e la Misar, altra società del gruppo Gilardini.

Nel luglio 1993 la Whitehead S.p.A. ha costituito con le imprese francesi DCN e Thomson-CSF, operanti nel settore della difesa, il consorzio Eurotorp GEIE. I governi interessati avevano firmato nel 1991 un memorandum d'intesa di cooperazione industriale per un programma di sviluppo di una nuova generazione di siluri leggeri. L'azienda vi partecipa con una quota del 50% mentre la restante parte venne divisa tra DCN con il 26% ed il 24% di Thomson-CSF. Frutto di questa cooperazione fu lo sviluppo e la realizzazione di un comune sistema d'arma, sulla base di due progetti già esistenti nelle rispettive Marine, il Murene francese e il Progetto A-290 italiano, da cui nacque il siluro leggero MU-90 Impact che ultimata la fase sperimentale è in fase di produzione ed equipaggerà le unità FREMM ed Orizzonte ed è stato venduto alle marine di Francia, Germania, Danimarca, Polonia e Australia.

EuroTorp si occupa della commercializzazione del siluro A244/S mod. 3, costruito da WASS.

Nel 1994 l'azienda si trasforma in Sistemi Subacquei Welse S.p.A. con la fusione delle attività subacquee di Whitehead S.p.A., del gruppo Fiat Componenti e Impianti per l'Energia e l'Industria, Usea S.p.A. ed Alenia Elsag Sistemi Navali. Nel 1995 la Gilardini S.p.A. è stata inglobata dalla Magneti Marelli ed il settore militare è stato dismesso e ceduto a Finmeccanica. L'azienda uscita dopo mezzo secolo dall'orbita FIAT assunse fino al 2012 la denominazione "WASS Whitehead Alenia Sistemi Subacquei S.p.A.".

Nel 2012 c'è stato il cambio della denominazione sociale; oggi WASS Whitehead Sistemi Subacquei S.p.A., con l'eliminazione del termine "Alenia". LA SOCIETÀ OGGI

Negli stabilimenti della ex WASS - Whitehead Sistemi Subacquei, presenti Livorno, a Pozzuoli e presso gli arsenali di La Spezia e Taranto, vengono sviluppati e prodotti siluri leggeri e pesanti, sistemi di lancio, contromisure antisiluro per navi e sommergibili e più sofisticati sistemi sonar. I siluri leggeri sono presenti in oltre 15 Paesi con oltre duemila sistemi consegnati con i rispettivi sistemi di lancio per piattaforme navali ed elicotteri, mentre i suoi sistemi di contromisure da sommergibile sono presenti su piattaforme subacquee di marine sia europee che extra-europee.

Il 70% della sua produzione è indirizzata verso stati come Germania, Francia, Danimarca, Polonia, Australia, Malaysia, India e i suoi sistemi sono operativi in 22 marine, compresi quella degli Stati Uniti.[7]

66

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Il 30 novembre 2007, a Nizza, nel corso di un vertice italo/francese, DCNS, Finmeccanica e Thales hanno annunciato la loro intenzione di unire le loro attività sui sistema d'arma subacquei, allo scopo di rafforzare, con tale cooperazione l'industria europea della difesa, e creare un leader tecnologico a livello mondiale nel mercato dei sistemi d'arma subacquea., a tal fine i tre partner hanno sottoscritto un accordo per la creazione di tre joint-venture:

 "Torpedo Program JV", che sarà responsabile di progettazione e sviluppo, marketing e vendite dei siluri e delle attività di gestione del programma e che sarà di proprietà al 51% di Finmeccanica e al 49% di DCNS.  "Torpedo Manufacturing JV", che sarà responsabile delle fasi di test e produzione dei siluri e che sarà di proprietà al 51% di DCNS e al 49% di Finmeccanica.  "Sonar JV" che sarà responsabile di progettazione, sviluppo, e produzione di sonar e che sarà di proprietà al 51% di Thales e al 49% di Finmeccanica.

WASS collabora con le realtà presenti nel territorio ed ha rapporti di collaborazione con enti, centri di ricerca e università, quali l'Accademia Navale di Livorno, il Dipartimento di Scienza dell’Informazione dell'Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.]. NOTE

1. ^ Finmeccanica: Mauro Moretti vara la One Company, su leonardocompany.com. URL consultato il 24 maggio 2017. 2. ^ LO STABILIMENTO WHITEHEAD DI FIUME, su instoria.it, marzo 2007. URL consultato il 24 maggio 2017. 3. ^ (EN) 1st international Conference on the occasion of 150th anniversary of torpedo factory in Rijeka and preservation of industrial heritage, su torpedo150rijeka.org. URL consultato il 24 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2008). 4. ^ Il siluripedio di Porto Santo Stefano, su capodomo.it. URL consultato il 24 maggio 2017. 5. ^ Il Siluro, su webalice.it. URL consultato il 24 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2018). 6. ^ Il motore nautico Whitehead W6, su digilander.libero.it. URL consultato il 24 maggio 2017. 7. ^ Intervista del 2004 all'allora amministratore delegato della WASS Aldo Calvello, su specchioeconomico.com, novembre 2004. URL consultato il 24 maggio 2017.

Il siluripedio di Porto santo Stefano fu bombardato e distrutto dagli alleati ancor prima di cominciare a produrre: “Ci avevano pensato gli aerei alleati con i loro bombardamenti, in particolare quello devastante del giorno prima, 28 giugno 1943 in cui 21 tra operai ed impiegati dello stabilimento avevano perso la vita.”

67

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

1944 - Siluripedio di Porto S.Stefano-Pontile di lancio siluri distrutto dai bombardamenti

Le fotografie del Siluripedio, riportate su"Monte Argentario - Storia, religione, pesca e curiosità" di Igino Terramoccia sono state gentilmente fornite dall'autore.

Iveco Defence Vehicles

L'Iveco Defence Vehicles, con sede a Bolzano, sviluppa e produce veicoli tecnologicamente all’avanguardia specializzati per missioni di difesa, di peacekeeping e di protezione civile.

L'intera gamma offre i più avanzati livelli di protezione balistica e anti mina per gli occupanti, insieme alla massima mobilità in situazioni estreme.

La produzione dei veicoli è divisa in tre categorie: camion logistici e tattici, appositamente modificati per essere utilizzati in condizioni estreme, veicoli multiruolo e protetti, che impiegano tecnologie di ultima generazione per applicazioni di difesa e protezione civile.

PHOTO GALLERY

68

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

 

STORIA

69

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

1937

Uno specialista dei veicoli da difesa: A Bolzano, sede di Lancia Veicoli Industriali, fondata a Torino nel 1912, nasce ufficialmente uno stabilimento per la produzione di camion militari.

1969

Lancia è acquisita da Fiat e il settore dei veicoli industriali viene incorporato in Fiat Veicoli Industriali. Nel 1974 nasce Lancia Veicoli Speciali.

1975

Iveco Defence

Nasce Iveco in cui viene integrata anche Lancia Veicoli Speciali.

70

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

1985

Pionieri nella protezione: nasce la Divisione Veicoli Difesa Iveco (DVD) e lo stabilimento diventa la sede operativa della nuova società per le attività di progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli altamente protetti.

2004

Viene lanciato il Light Multirole Vehicle (Veicolo Leggero Multiruolo), che diventa rapidamente il mezzo preferito della categoria a livello europeo.

2006

Specialisti nella protezione: Iveco DVD incorpora lo stabilimento “SICCA” di Vittorio Veneto, creando così un centro altamente specializzato per lo sviluppo di prototipi e protezioni.

71

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

2007

Festa di compleanno: Iveco DVD si trasforma in una business unit denominata Iveco Defence Vehicles (DV) e festeggia il 70° compleanno, diventando uno dei più importanti costruttori di veicoli militari specialisti in Europa.

2011

Le attività di Iveco sono scorporate da Fiat S.p.A e confluiscono in Fiat Industrial, la nuova società del settore dei Capital Goods originata dalla scissione dal Gruppo Fiat.

72

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

2012

In seguito alla firma di un contratto per la fornitura di Veicoli Anfibi Blindati all'Esercito brasiliano, Iveco Defence Vehicles inaugura uno stabilimento a Sete Lagoas, in Brasile, per la produzione del VBTP 6x6.

2013

Un nuovo futuro: nasce CNH Industrial, a seguito della fusione per incorporazione tra Fiat Industrial e CNH Global N.V. e viene avviata la produzione della nuova gamma di Medium Protected Vehicle, che va a completare l'offerta di veicoli per la difesa per i clienti del settore militare in tutto il mondo.

73

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

2013

Nell’ambito della nuova organizzazione di CNH Industrial, Iveco DV è un brand inserito nel settore Specialty Vehicles.

2015

Iveco Defence Vehicles diventa una Società per Azioni e cambia il suo nome in Iveco Defence Vehicles S.p.A.

74

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

2017

Lo stabilimento di Bolzano celebra il suo 80esimo anniversario.

2018

Iveco Defence Vehicles si aggiudica un appalto per la fornitura di una piattaforma anfibia al Corpo dei Marines degli Stati Uniti in collaborazione con BAE Systems.

Simmel Colleferro (Roma)

LO SCOPPIO A COLLEFERRO, NELL'AZIENDA SIMMEL DIFESA: PRODUCE MUNIZIONI ED

75

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

ESPLOSIVI LA VITTIMA, ROBERTO PIGNALBERI, AVEVA 35 ANNI. UN ALTRO OPERAIO CON USTIONI SUL 60% DEL CORPO Esplosione in stabilimento vicino a Roma Un morto e 13 feriti, uno in modo grave

Cgil, Cisl e Uil indicono quattro ore di sciopero territoriale per domani. E in mattinata manifestazione in paese

Un'immagine dello stabilimento dal sito dell'azienda (www.simmeldifesa.com)

ROMA - Un'esplosione si è verificata all'interno della fabbrica di armamenti leggeri, Simmel Difesa, di Colleferro, vicino Roma. Una persona è morta e tredici operai all'interno sono rimasti feriti, uno di loro in modo grave: è stato portato in elicottero all'ospedale Sant'Eugenio di Roma e ha ustioni sul 60 per cento del corpo. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco, con dieci mezzi, soccorritori del 118 e carabinieri.

"Stavo lavorando in un altro reparto lontano da quello esploso. Ho sentito un boato assordante, sono uscito fuori ed ho visto tutti che correvano. Ho sentito un tonfo al cuore" ha raccontato con le lacrime agli occhi un operaio della Simmel aggiungendo: "Adesso voglio solo rassicurare i miei familiari altrimenti pensano che anch'io sono tra i feriti. Che tragedia. Sono un miracolato".

L'operaio morto, Roberto Pignalberi, aveva 35 anni ed era residente a Serrone, in provincia di Frosinone. Si era sposato da poco e aveva una bimba di pochi mesi. Al momento dell'incidente stava lavorando con un'impastatrice che assembla materiale esplodente.

Fondata nel 1948, Simmel è l'unico produttore in Italia di munizionamento e spolette di medio e grosso calibro. Nel 1988 è stata acquistata dal gruppo Fiat. Lo scorso aprile è passata alla società Chemring group per 77 milioni di euro. Ha 200 dipendenti. Oltre 30 forze armate di tutto il mondo, informa il sito internet dell'azienda, usano prodotti Simmel. Nel catalogo ci sono munizionamenti convenzionali e avanzati, spolette meccaniche ed elettroniche, propellenti, esplosivi, teste missilistiche, razzi e sistemi d'arma a razzo.

Da anni l'azienda è nel mirino di associazioni pacifiste perché accusata di produrre "cluster bombs". L'azienda ha però negato di produrre questi armamenti e ha fatto sapere di averli tolti dal proprio catalogo.

76

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Dopo l'incidente, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per domani uno sciopero di quattro ore nel primo turno lavorarivo di tutte le attività produttive nel territorio di Colleferro. E' in programma anche una manifestazione in paese in piazza Italia alle 9.30. I sindacati, sottolineando come l'incidente riproponga in modo drammatico la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia della vittima e solidarietà a tutti i lavoratori feriti.

(Repubblica 9 ottobre 2007)

Sotto dal sito Peacelink

Simmel Difesa SpA di Colleferro 16 febbraio 2007 Coordinamento Contro la Guerra - Valle del Sacco e Monti Lepini - (Colleferro - Rm) ([email protected])

Chi scrive è il Coordinamento contro la guerra Valle del Sacco-Monti Lepini (Centro Lazio). Le nostre iniziative hanno contribuito a portare in risalto la presenza sul nostro territorio (Colleferro-Rm) dell’industria d’armamenti Simmel Difesa SpA. L’ azienda in questione entra nel tessuto economico- industriale della città in seguito alla cessione della Snia BPD alla FIAT Avio. La Snia BPD, anch’ essa produttrice d’armamenti e di sostanze chimiche, resta all’attenzione della cronaca per l’inquinamento del fiume Sacco e nel 2004 per il ritrovamento di fusti tossici interrati contenenti scarti di produzione. In seguito alle nostre attività d’informazione sulla possibilità che la Simmel Difesa SpA producesse Cluster Bombs o similari, l’azienda ha risposto con l’oscuramento del sito e con comunicati stampa che affermavano l’inattendibilità delle nostre affermazioni. Con una paziente opera di “restauro” abbiamo ricostruito alcune pagine del sito riguardanti alcuni degli armamenti in catalogo che elenchiamo di seguito:

- Bomba da mortaio 81mm - Razzo Medusa81 - Razzo Firos 25-30 contenente 77 submunizioni - BCR (bomblets cargo round) da 155m contenente 63 submunizioni

Sono menzionati gli armamenti più letali tenendo conto che l’azienda produce spolette di ogni tipo a rifornisce con munizionamento, Stati di tutto il mondo (Regno Unito, Kuwait, Venezuela, Messico, Corea del Sud, Turchia, Oman, Bahrain). Da un controllo capillare delle relazioni del Governo dal 2001 al 2004 (http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/067/elenco. htm e 2005 www.camera.it nella sezione Documenti-I DOC-Indice per Categoria si è potuti risalire ad alcune delle commesse in Esportazioni Definitive passando attraverso le transazioni bancarie. Elenchiamo di seguito esempi tratti dalle Relazioni che a Ns. parere meritano attenzione:

- da Autorizzazioni per l’ Importazione Definitiva del 2004 – Pag. 117 - n° 40.000 carica propulsiva MK4 per bombe da mortaio 81mm costituita da n° 1 carica principale L39A1 e n° 6 cariche aggiuntive L40A1 - da Autorizzazioni per l’ Esportazione definitiva del 2005 – Pag. 190

77

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

- n° 39.687 Bomba da mortaio Cal. 81mm - da Esportazioni definitive per Istituti di Credito del 2005 – Pag. 340 - Regno Unito - Importo di € 18.839.440,00

I dati fondamentali di questo passaggio sono il paese di destinazione, l’ importo e che il Ministero della Difesa del Regno Unito identifica la carica L40A1 come Fumogena al Fosforo Bianco. http://www.dstan.mod.uk/data/00/810/01000100.pdf

Lasciamo a Voi ogni tipo di riflessione.

Un esempio di diversa composizione è il seguente:

- da Importazioni definitive del 2003 – Pag. 211 - n° 27.000 colpi completi cal. 20mm TP-T HEI-T - da Importazioni definitive per Istituti di Credito – Pag. 447 - Serbia/Montenegro – Importo € 236.385,00 - da Esportazioni definitive del 2003 – Pag. 195 - n° 25.932 colpi completi cal. 20mm TP-T HEI-T - da Esportazioni definitive per Istituti di credito del 2003 – Pag. 346 - Messico – Importo USD 431.060,00

L’ esempio successivo rappresenta invece una triangolazione concernente la produzione dei BCR (Bomblets Cargo Round).

La Simmel Difesa ha avuto una cooperazione con la Rheinmetall (GE) per la produzione dei Cargo DM642 (BCR IM303 denominazione Simmel). La Rheinmetall successivamente ha avuto una coproduzione con la IMI (Israel Military Industries Limited) per il Cargo M395 (denominazione IMI) Le caratteristiche del BCR IM303, del DM642, del M395 sono le stesse: contengono 63 sub munizioni.

SIMMEL (IT) RHEINMETALL (GE) IMI (ISR)

CARGO IM303 DM642 M395 SUBMUNIZIONI IM3542 DM1383 M85

ETUDE OBSARM http://en.handicapinternational.be/download/etude-obsarm.2.pdf Pag. 24 IMI http://www.imi- israel.com/Business/ProductsFamily/Product.aspx?FolderID=32&docID=412

Questi ultimi due esempi ci permettono di segnalare che la modifica alla legge 185/90 del 2003 ha tolto l’ “end use”, cioè il sapere dove le armi vanno a finire. Nel caso descritto il munizionamento è specifico e quindi identificabile, ma in innumerevoli casi vengono esportati componenti che in assemblaggio vanno a costituire armamenti le cui tracce vanno perse (ad esempio Cariche modulari per proietto cal. 155mm, lo stesso dei BCR).

78

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Un altro dato di rilievo sono i compensi d’intermediazione degli Istituti di Credito che si aggirano intorno al 5-6%. Con riferimento all’anno 2005 in cui ci sono state esportazioni definitive per un importo di € 830.000.000,00 circa il compenso degli Istituti di Credito si aggira su € 45.000.000,00. www.banchearmate.it 9

Questi ultimi dati ci fanno rendere conto di come il fattore economico abbia un’ incidenza fondamentale sul Sistema Guerra (l’ Italia è ai primi posti nella graduatoria mondiale per le spese militari). www.sipri.org

Tornando alla Simmel Difesa, la stessa compare in Autorizzazioni all’ Esportazione temporanea (materiale in mostra) con tutto il suo catalogo in tutte le relazioni. Nell’ anno 2005 compare anche la Bombetta IM3542 per i BCR.

La Simmel Difesa fornisce il Ministero della Difesa Italiano con il munizionamento per i VCC Dardo (Veicolo Corazzato da Combattimento) utilizzato in Iraq. Giugno 2004-Luglio 2004- Febbraio 2005 su http://www.difesa.it/Segretario-SGD-DNA/BollettinoContratti/Numeri+Consultabili.htm Si tiene presente che il Ministero della Difesa Italiano acquista dalla Hirtenberger (AU) bombe da mortaio da 60mm WP in Ottobre 2004 e Luglio 2006. Viste le date si cambiano Governi, ma non la sostanza.

Per quanto riguarda i nuovi armamenti, il cui uso viene denunciato quotidianamente, lo stesso Ministero della Difesa Italiano ha commissionato al raggruppamento temporaneo d’impresa Oto Melara e Simmel, l’industrializzazione della nuova spoletta a microonde (Aprile 2004). http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero64/article_4203111551615665 03404788240412_0802122365_0.jsp Il Ministero della Difesa tedesco per conto di alcuni governi europei ha siglato un contratto per la produzione in serie del missile IRIS-T. http://www.difesa.it/Segretario-SGD-DNA/Compiti+e+Attivita/comunicato-stampa- dettaglio.htm?DetailID=653

Sono sicuramente queste nuove commesse ad indurre la Simmel Difesa all’acquisizione degli Stabilimenti della ex-Winchester in Località Macchia di Anagni ad Anagni (Fr) a circa 15 Km. da Colleferro.

9 C’è un settore nel quale l’Italia non è in recessione e, anzi, è cresciuta del 16% in un anno. E’ il settore della Difesa, detto anche delle Armi. Nel 2004 il volume di affari è stato di 1.489 milioni di euro. Da quali banche italiane è stato gestito nel 2004 questo commercio?

Tre banche da sole rappresentano il 67% di tutto il mercato delle armi: - Banca di Roma, 395 milioni di euro (30,04%) - Gruppo Bancario San Paolo IMI, 366 milioni di euro (27,78%) - Banca Popolare Antoniana Veneta, 121 milioni di euro, (9,19%)

Vedrete che andando avanti così Geronzi, a Natale, invece dell’agenda vi regalerà un kalashnikov con manico in cuoio (per i clienti scarsi una fionda in titanio).

Le organizzazioni Pax Christi, Nigrizia e Missione Oggi hanno lanciato una campagna chiedendo alle persone di scrivere alle banche coinvolte in questo commercio, per chiederne le ragioni. Dal blog di Beppe Grillo settembre 2005

79

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

In definitiva anche dopo le inchieste scioccanti di Rainews24, tra cui anche “Terra Esplosiva” in cui si porta a conoscenza la Simmel Difesa, non inducono a pensare a cambiamenti di rotta né da parte delle aziende, né tantomeno da parte dei Governi di tutto il mondo, incluso il nostro.

A questo punto introduciamo l’impatto ambientale delle aziende di armamenti sul territorio della Valle del Sacco già devastato dalla presenza di numerose altre aziende di vario genere e dalla noncuranza delle amministrazioni, consenzienti e rispettose della loro presenza per il ricatto occupazionale.

I componenti descritti di seguito risultano acquistati attraverso Importazioni Definitive.

La Simmel Difesa acquista nel 2005 una macchina per la macinazione del Perclorato di ammonio con relativo quantitativo di materiale. Il Perclorato è un componente chimico utilizzato come combustibile solido per razzi e missili (Simmel Difesa, Fiat Avio presenti a Colleferro) oltre che in applicazioni quali Airbag (presente a Colleferro), reattori nucleari (questi mancano), pirotecnico e altre ancora. Si rende noto che la Snia BPD risulta come fornitore di combustibile solido per missili dell’ Iraq di Saddam Hussein e che la scoperta di una fabbrica di perclorato di ammonio da parte degli ispettori ONU, indicata come fabbrica per armi di distruzione di massa, ha contribuito all’ invasione dell’ Iraq.

Tornando all’ impatto ambientale facciamo riferimento ad alcune ricerche effettuate in USA sulla contaminazione da perclorato di ammonio delle falde acquifere tenendo conto che sono sotto osservazione i siti militari, i poligoni di tiro, le industrie di armamenti. http://www.ewg.org/reports/rocketwater/ Il perclorato è un anione naturale ed artificiale connesso comunemente con i sali solidi di ammonio, di potassio e del perclorato del sodio. Questi sali sono altamente solubili in acqua e possono essere molto mobili in superficie e nelle falde acquifere . Inoltre la contaminazione da perclorato può persistere per periodi di tempo estesi. Il perclorato è una tossina potente che può interessare la tiroide nella sua capacità di acquisire lo ioduro nutriente essenziale per la creazione di ormoni tiroidei. Le piccole rotture nei livelli dell' ormone tiroideo durante la gravidanza possono abbassare il quoziente d'intelligenza mentre le più grandi rotture causano il ritardo mentale, la perdita dell'udito e la capacità intellettiva preposta all’ acquisizione del linguaggio, o i deficit nelle abilità motorie nei bambini.

1. ha effetti sulla salute umana; 2. può essere diffuso nell'ambiente; 3. la rimozione dall'acqua e dal terreno può essere costosa; 4. può avere effetti deleteri sugli ecosistemi a causa dell’ irrigazione dei campi (lattuga, latte ecc.)

Un altro dei componenti utilizzati dalla Simmel Difesa è la nitroguanidina – classe IARC 2A - Non ci sono elementi sufficienti per valutare la cancerogenità nell’ uomo; per somministrazione orale produce tumori nel ratto, nel topo, nel criceto, nel coniglio, nel cane. http://www.dors.it/matline/scheda.php?codsos=41&PHPSESSID=37c0ebc132d7c73966e 5c5b4acbccfa1

80

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Per ultimo abbiamo il Butadiene – classe IARC 2A - Gli studi sull'uomo indicano una moderata correlazione tra esposizione e cancro linfoematopoietico, cancro dello stomaco e leucemie. Per il topo e per il ratto i dati sono più certi e dimostrano la capacità dell' 1,3- butadiene di provocare per inalazione il cancro in diversi organi. Gli effetti cronici possibili sulla salute includono il cancro, disordini del sistema nervoso centrale, danni del rene e del fegato, disordini riproduttivi e difetti di nascita. http://www.airquality.co.uk/archive/what_causes.php#13bd

Stiamo studiando al momento l’ effetto sulla salute umana degli altri componenti utilizzati dall’ industria e acquistati sul territorio nazionale.

A questo punto la Simmel Difesa SpA possiamo definirla come “ La morte fuori e dentro”.

Ogni volta che torniamo in piazza per rimarcare il problema possiamo constatare l’ assenza totale, ad eccezione di alcuni, delle organizzazioni politiche e sindacali che evidenziano invece il problema occupazionale. A questi signori, termine utilizzato per educazione, vorremmo dire che: “ l” esperienza dei primi anni ’90 ci ha insegnato che una dipendenza esclusiva delle aziende dal mercato militare è un elemento di maggiore vulnerabilità sul piano occupazionale. Per questo occorre lanciare un nuovo programma Konver a livello europeo, accompagnato da iniziative legislative nelle regioni direttamente interessate, che rispondano ad esigenze di innovazione, conversione e diversificazione nel civile dell’industria militare, dettate - più che da ragioni di crisi di mercato - da scelte di responsabilità sociale e comportamento etico delle imprese. Il disarmo presuppone un’azione del sindacato globale per ridefinire le priorità nell’agenda politica degli Stati e della comunità internazionale riducendo le spese militari e trasferendo risorse ingenti dalla “sicurezza militare” alla “sicurezza alimentare - ambientale - sanitaria”.

Gianni Alioti FIM CISL

Noi non vorremmo dare delle conclusioni ma cercare di far riflettere. Crediamo che la nostra posizione rispetto alle componenti che permettono l’ attuazione di qualsiasi guerra sia fuori dubbio. Abbiamo intenzione di ripristinare il significato legittimo delle parole con una informazione adeguata. Non è più possibile accettare che venga mistificata la parola Pace perché con la stessa si sono fatti e si stanno facendo gioco di Noi. Non è più possibile accettare qualsiasi forma di Governo che permetta l’ uso di soldati ed armamenti per la risoluzione di controversie internazionali. Non è più possibile accettare che vengano identificate “missioni di pace” in zone di guerra. Non è più possibile che sia l’ economia a prevaricare l’ uomo e a fargli pagare le conseguenze di una impostazione della stessa, utile per pochi. Per noi non esistono “governi amici” perché abbiamo la convinzione che uscire dal Sistema Guerra non può passare per i governi ma per chi li asseconda. Siamo Noi stessi i responsabili di ciò che ci accade intorno e quindi dobbiamo essere Noi a determinare la via di uscita. I governi sono solo una nostra rappresentazione; non affidiamogli più di quello di cui si appropriano. La nostra è una lotta civile utile per la riappropriazione della nostra identità.

81

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Con questo ci battiamo e ci batteremo per la messa al bando di tutti gli armamenti e una riconversione delle industrie degli stessi ad uso civile. Ringraziamo tutti quelli che con la loro volontà di informare hanno permesso la stesura del nostro dossier da cui abbiamo estratto questo documento. Ringraziamo inoltre tutte le associazioni ed i singoli individui che con il loro impegno permettono di dare la speranza di una esistenza civile alle popolazioni toccate dalla guerra. Un ringraziamento sentito a tutti gli organi di informazione che si occupano quotidianamente del Sistema Guerra e degli “Effetti Collaterali” associati.

Restiamo in attesa di contatti per informazioni o per collaborazioni. Chiunque sia in possesso o desideri notizie utili può scrivere all’ indirizzo mail:

[email protected]

Un saluto di pace a tutti.

COSMOS, minisommergibili a Livorno

Sopra, Minisommergibile COSMOS Classe 120. Anni 90

Dalla rubrica Buonenotizie del Corriere della sera

Una chiesa nell’ex fabbrica di armi

10 MAGGIO 2013 | di Marco Gasperetti

82

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

L’ ex fabbrica di armi Cosmos di Livorno: diventerà una chiesa (Foto Simone Lanari)

Le vie del Signore (o del Fato per chi preferisce) sono così infinite e a volte sorprendenti da sbalordire anche gli scettici. Chi lo avrebbe mai pensato che nell’ex fabbrica di armi hi-tech, vendute ai dittatori di mezzo mondo, potesse sorgere, un giorno, una chiesa? Quel giorno sembra proprio essere arrivato a Livorno. La Curia ha firmato un compresso per l’acquisto dell’ex azienda e il vescovo Simone Giusti, laurea in architettura, sta già disegnando il progetto.

Il vescovo di Livorno Simone Giusti: è laureato in architettura (Foto Lanari)

La Cosmos, sede alla periferia della città, era nata per produrre minisommergibili, una derivazione degli Slc (Siluri a lenta corsa) i «maiali» usati dagli incursori italiani nella prima guerra mondiale (la “mignatta” di Raffaele Rossetti) e nel secondo conflitto con la X Flottiglia Mas. Li aveva progettati l’ingegner Sergio Pucciarini, scomparso nel 2010, già ufficiale della X Mas e con quelle armi, sofisticate e devastanti, aveva creato un piccolo impero vendendole a molti dittatori all’estero, sempre nel rispetto delle leggi, sino a quando aveva deciso di vendere l’attività e si era ritirato a Castel Sonnino, sulle scogliere del Romito (sud di Livorno) l’ex dimora di Sidney Sonnino, primo ministro del Regno d’Italia agli inizi del Novecento. E allora la Cosmos era scivolata in una storia oscura d’intrighi internazionali, vendite di armi a Saddam, inchieste giudiziarie. Infine il fallimento.

83

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Un mini sommergibile realizzato dalla Cosmos alcuni anni fa

Da tempo l’ex sede dell’azienda era in stato di abbandono, sino a quando la Curia livornese ha deciso l’acquisto. «Ho già fatto uno schizzo della chiesa», ha detto con entusiasmo il vescovo Giusti, un pisano a Livorno, ex scout e Azione cattolica, e statene certi, conoscendo il personaggio, la Cosmos sarà presto ri-convertita. «Dietro c’è l’idea che possiamo far cambiare il corso della storia: si può prendere un luogo di guerra e farne una “fabbrica” di pace e solidarietà. Vale per i mattoni e vale per le persone», ha detto il vescovo al Tirreno. Rivelando poi di aver avuto già un colloquio con monsignor Giuseppe Russo, responsabile dell’edilizia di culto per la Conferenza episcopale, e di avere avuto un ok per i fondi e di aspettare solo l’ok per la licenza edilizia. Il progetto? Nel cassetto del vescovo con molte sorprese. Si vocifera che il campanile avrà simboli per ricordare la ri-conversione. E che conversione!

[email protected]

L’effimero (e pericoloso) sviluppo dell’industria bellica nell’appennino pistoiese

Il caso della Società metallurgica italiana (SMI) nell’Appennino pistoiese, dalla fondazione nel 1911 alla chiusura nel 2006, una parte fu chiusa nel 1984.

Luigi Orlando, della “dinastia” Orlando, già costruttore di navi a Livorno, con interessi nella generazione idroelettrica, nella telefonia (fondò la TETI Telefoni Tirreno) una volta

84

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

liquidato dall'attività cantieristica dal fratello Giuseppe comprò da un gruppo di francesi la Società Metallurgica Italiana nel 1902. La SMI era una società metallurgica con tre stabilimenti situati a Limestre, Livorno e Mammiano.

Sulla spinta dell’aggressione alla Libia da parte del governo Giolitti nel 1911 fece costruire la grande fabbrica di munizioni di Campo Tizzoro, nell’alta provincia di Pistoia, vicino a Limestre e Mammiano (ferriere). A Campo Tizzoro negli anni successivi furono costruite case per i lavoratori, l’immancabile chiesa (di Santa Barbara ….) ed altre strutture. Nel 1926 fu costruita addirittura una ferrovia a scartamento ridotto, di circa 17 km, elettrificata che collegava Mammiano con Pracchia, a sua volta collegata con la linea ferroviaria “porrettana” Pistoia - Bologna. Lo scopo della ferrovia era quello di movimentare più velocemente merci e lavoratori. Fu smantellata nel 1965, come altre ferrovie montane, nella frenesia del trasporto su gomma.

La Ferrovia alto pistoiese (FAP) A sinistra Mammiano e San Marcello, a destra Pracchia. Campo Tizzoro è a destra di Tafoni

“Il segreto di Campo Tizzoro un bunker sotto la Storia

Un bunker. Un sistema di gallerie sotterranee antiaeree, lunghe un chilometro e mezzo, costruite nel 1913 sotto lo stabilimento della Smi per proteggere gli operai da eventuali attacchi: è il segreto che custodisce, a venti metri di profondità, Campo Tizzoro, un piccolo paese della montagna pistoiese. Un unicum in Italia, quel bunker, rimasto indenne dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e inviolato dal segreto militare che proteggeva la fabbrica di munizioni. Lo abbiamo visitato insieme al gruppo di architetti che ha fatto un progetto per riscoprirlo e valorizzarlo in chiave turistica e didattica. «Siate calmi. In queste scale avete già un riparo». Non è vero: non si è mai al riparo dal passato. Anche se ha la voce della ruggine e le pareti macchiate di umidità, il passato non ci dimentica. Impone i suoi ritorni, sollecita risposte a domande sospese. A volte siamo noi a chiamarlo, perché sveli il segreto che chiude il conto. Siate calmi, dice la scritta all' ingresso del bunker, ma è tardi: la porta blindata è l' inizio del vortice, un' elica di cento gradini ci precipita nella Storia. Cemento che rigurgita ferro, vecchie

85

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

lampadine sfocate, depositi di maschere antigas, una cappella per pregare, Dio non farci bombardare. E' tutto come allora, il freddo e la paura, come allora. A venti metri sotto terra, sessant' anni fa sembrano sessant' anni adesso. Si sprofonda soli, in questa spirale di scale, in mezzo a una folla di fantasmi in tuta da operaio. L' ombra della guerra a ogni passo, la sirena dei bombardamenti degli alleati nelle orecchie di Adamello Borsi, 82 anni, uno di quei fantasmi ancora vivi: «Scattava anche due volte al giorno, noi correvamo giù, duemila tutti insieme. Ero un ragazzo, ma sapevo del pericolo che correva la fabbrica: era un obiettivo militare». Si scende soli, nel passato che riemerge alla luce della pila e dei sensi di colpa: la galleria-bunker proteggeva la vita di chi era indirettamente strumento di morte, chi produceva le munizioni per l' esercito fascista: «Si facevano proiettili, e quei proiettili poi avrebbero colpito qualcuno. Questo ci era chiaro. Ma per noi era lavoro: questa polveriera ha dato da mangiare a tutta la montagna, c' erano anche settemila operai durante la seconda guerra. Era la nostra fortezza». Campo Tizzoro ha un segreto nelle viscere: il più imponente sistema di rifugi antiaerei mai costruito in Italia. Un chilometro e mezzo di gallerie sotterranee, venti metri sotto il livello del suolo, i soffitti alti tre metri e trenta, sui fianchi le panche di legno per far sedere gli operai, in parte divelte, altre cariate dall' umidità, in fondo l' altare di pietra e il crocefisso di metallo, dalla parte opposta l' infermeria con i letti a castello divorati dal tempo e qualche brandello di tessuto, di fianco i bagni per gli uomini e per le donne, le docce per la decontaminazione. Sulle pareti si leggono ancora gli avvisi in stile fascista: obbedite prontamente agli ordini dei vostri capi senza costringere a misure di rigore, la disciplina è la migliore garanzia di salvezza. Un sistema perfetto, autosufficiente, attrezzato per resistere. Fu la Società Metallurgica Italiana, la Smi, a realizzare questo complesso bunker nel 1913, due anni dopo aver tirato su tra i monti tra Pistoia e San Marcello una delle fabbriche di munizioni più importanti d' Italia. I rifugi per gli operai e per gli abitanti di Campo Tizzoro stavano sotto la pancia della catena di montaggio: una cittadella inviolabile, rimasta intatta grazie al segreto militare che per anni ha protetto questo luogo, e uscita indenne da due guerre mondiali: «Non fu bombardata per motivi politici. Tutti sapevano che la fabbrica era qui e che era strategica» dice Franco Tognielli, 82 anni, che ci ha lavorato 23 anni e che può permettersi di ricordare. Oggi che il presente che sta sopra, lo stabilimento della Smi passato a Europa Metalli (stesso gruppo), lavora a scartamento ridotto dopo aver spostato su Fornaci di Barga gran parte della produzione, è il passato che sta sotto a chiedere la parola. «Questi tunnel sono un unicum in Italia, niente di paragonabile altrove: restaurarli e farne il fulcro di un itinerario storico, didattico e turistico sarebbe un trampolino per rilanciare l' economia di Campo Tizzoro e dell' intera montagna». Ne sono convinti quattro giovani architetti e uno storico, riuniti nel gruppo Hypogeum coordinato da David Ulivagnoli, ai quali si deve, insieme ad Antonio Mazzanti, presidente della Pro Loco di Campo Tizzoro, la riscoperta del bunker. «Tutti sapevano dell' esistenza di queste gallerie, ma nessuno in passato aveva mai concretamente fatto niente, non solo per valorizzarle, ma anche per vederle» dice Ulivagnoli, che è anche consigliere comunale ds di San Marcello Pistoiese, il Comune sotto cui ricade Campo Tizzoro. Tutti sapevano, anche perché gli ingressi alle gallerie sono assolutamente visibili dalla strada, la 66, che taglia il paese: colossali cupole ogivali di cemento armato, otto metri di altezza e cinque di diametro, piantate in mezzo ai capannoni. Monoliti a forma di proiettile (del resto la Smi quello faceva), con la punta rivolta verso il cielo e il resto sprofondato nel terreno, ad intersecarsi con i tunnel. Inquietanti, per il riferimento alla guerra così esplicito e oggi così incongruo, eppure di un certo fascino. «Belli, vero?» sospira qualche vecchio operaio che proprio a forma di ogiva ha modellato i cespugli davanti a casa. La scintilla per la riscoperta delle gallerie è venuta pochi mesi fa a Mazzanti, quello della Pro Loco, vedendo dei documentari di

86

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

guerra in televisione: possibile, si è chiesto, che l' archivio dell' Istituto Luce non conservi niente su Campo Tizzoro che ebbe un ruolo così strategico durante la guerra? Infatti c' era: un filmato girato nel '40 all' interno della fabbrica. Uno di quei filmini molto simili ad altri di propaganda fascista in cui si mostrava l' efficiente organizzazione all' interno degli stabilimenti e nel Villaggio Orlando, costruito dalla famiglia fondatrice della Smi per ospitare operai, impiegati e dirigenti, uno dei rari esempi di città-fabbrica realizzati in Italia sulla spinta degli ideali utopistici di fine Settecento. Nelle immagini dell' Istituto Luce si vedono gli operai al lavoro, i giovani balilla che sfilano, e soprattutto le simulazioni di ricovero nel bunker in caso di attacco aereo. «Non è stato facile avere quel filmato, ma alla fine siamo riusciti ad acquistarlo e a ottenere dalla Smi il permesso di fare sopralluoghi nelle gallerie» dice Mazzanti. Da lì è partito un lavoro di ricerche storiche, architettoniche e sociologiche, sfociato nel progetto «Campo Tizzoro, utopia realizzata», presentato insieme al filmato un mese fa ai cittadini della zona di San Marcello in una serata affollata da più di cinquecento persone. «Ora che questo patrimonio è stato rivelato, ed è tutto sommato in buono stato, si tratta di valorizzarlo: fare di Campo Tizzoro un laboratorio di archeologia industriale con un progetto che comprenda non solo il bunker ma anche la creazione di un museo storico. E' necessario coinvolgere gli enti pubblici e gli imprenditori privati proprietari dell' area» dice Fabio Zucchi, uno degli architetti di Hypogeum. I soggetti, di cui il Comune sta saggiando la disponibilità, sono la Smi e il consorzio Cii che ha acquistato proprio dalla Smi 30 mila metri quadri di terreni e capannoni ora in ristrutturazione per ospitare attività industriali e artigianali: le gallerie scorrono sotto le loro proprietà. «Da entrambi abbiamo avuto segnali di interesse: la vocazione di Campo Tizzoro rimarrà quella industriale, come è da sempre, ma non può restare l' unica. Le gallerie e l' eventuale museo ci darebbero un' imperdibile opportunità per rilanciare il turismo in chiave culturale e didattica» insiste Moreno Seghi, sindaco di San Marcello. Una possibile svolta, per questo paesino di ottocento abitanti che teme di aver imboccato il viale del tramonto: il suo destino è da sempre legato a quello della Smi, che lo ha fatto nascere nel 1911 in un taglio di montagna dove prima non c' era niente, e che oggi, spostando altrove il centro di alcune lavorazioni, lo costringe a una fase di riconversione. Cambiare pelle non sarà possibile, Campo Tizzoro non ha che cento anni di storia da offrire, non possiede chiese medievali né borghi antichi da mostrare ai turisti, ma la vocazione industriale cui è condannata si può contaminare, addolcire con qualcosa di diverso: a Limestre, altra roccaforte Smi a pochi chilometri da qui, sta già succedendo. Su un terreno del gruppo, dove c' è uno stabilimento dismesso dall' 84, sorgerà il villaggio di Paul Newman per i bambini affetti da gravi malattie. Il villaggio, frutto della partnership tra la fondazione «Hole in the wall» dell' attore e la Fondazione Dynamo che fa capo al finanziere Vincenzo Manes della Intec che possiede il 30 per cento del gruppo Smi, aprirà nel 2007. Newman è stato qui sulla montagna poche settimane fa, chissà se passando per Campo Tizzoro e vedendo quel monolite a forma di proiettile si sarà chiesto: what is that?

CLAUDIA RICONDA

Repubblica 25 giugno 2006

87

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

La grande fabbrica di munizioni di Campo Tizzoro (PT): durante la seconda guerra mondiale vi lavoravano fino a 7.000 persone. Sotto le gallerie antiaeree

Nel 2006 la SMI passa alla KME e si trasferisce a Fornaci di Barga (LU), che poi viene assorbita da Intek, un gruppo tedesco, specializzato nella lavorazione di rame e ottone. Sembra che a Fornaci di Barga oggi producano piccole monete (centesimi di euro). Fine dell’industria bellica nell’appennino pistoiese. A Campo Tizzoro restano il bunker

88

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

sotterraneo e gli immensi capannoni, la cui manutenzione è attualmente a carico del settore pubblico.

Le 115 basi militari in Italia, per regione

Elenco delle basi e installazioni militari degli USA in Italia Il meticoloso lavoro di ricerca è di A.B. Mariantoni, mentre la mappa e alcuni commenti sono tratti dal sito iraqlibero.at .

Qui troverete invece un elenco delle basi militari USA in tutto il mondo.

Qui troverete un articolo sulle novanta bombe atomiche che si trovano attualmente sul nostro territorio.

Si consiglia la lettura degli articoli su "Armageddon: capire l'impero americano".

89

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Le sigle Usaf: aviazione Navy: marina

Army: esercito

Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]

Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]

Elenco per Regioni

Trentino Alto Adige

1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'Usaf.

2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.

Friuli Venezia Giulia

3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell'Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell'aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest'ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell'Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con

90

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara' appunto quest'ultima la principale base per l'offensiva aerea contro l'Iraq del nord, ma l'impiego degli aerei della 16th Air Force sara' pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.

4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.

5. Rivolto [Ud]. Base USAF.

6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf.

7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell'Us Army.

8. Trieste. Base navale Usa.

Veneto

9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.

10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.

11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.

12. Longare [Vi]. Importante deposito d'armamenti.

13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni

14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni

15. Istrana [Tv]. Base Usaf.

16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.

91

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].

18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.

19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.

20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.

21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.

22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.

23. Venezia. Base navale Usa.

24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.

25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.

26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.

27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.

Lombardia

28. Ghedi [Bs]. Base dell'Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.

29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].

30. Remondò [Pv]. Base Us Army.

108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.

Piemonte

31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.

32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.

Liguria

33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].

92

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.

35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell'Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di "occupazione di aree dello specchio d'acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]". Poi c'è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].

Emilia Romagna

36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura Nato.

37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato.

39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.

40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l'attivazione di bombe nucleari.

41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.

Marche

42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.

Toscana

43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e' stoccata una riserva strategica per l'esercito e l'aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell'US Army per l'appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell'Africa del Nord e la Turchia.

93

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.

45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'Usaf.

46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell'Us Navy.

47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.

48. Livorno. Base navale Usa.

49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

Sardegna

50. La Maddalena - Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana "Simon Lake".

51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.

52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].

53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.

54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.

55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.

57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.

58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.

59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all'incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone "off limits": poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.

60. Cagliari. Base navale Usa.

61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.

62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.

94

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.

64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.

65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.

Lazio

66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato

67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.

68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo

69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell'Us Army.

70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle".

71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.

Campania

72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.

73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.

74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

76. Nisida [Na]. Base Us Army.

77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell'Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.

78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell'Us Army.

80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.

81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.

95

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.

83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.

84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra

85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.

Basilicata

79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.

86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.

Puglia

87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.

88. Brindisi. Base navale Usa.

89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.

90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].

91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.

92. Otranto. Stazione radar Usa.

93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.

94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.

Calabria

95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.

96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

96

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Sicilia

98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell'Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una.

99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.

102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'Usaf.

103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.

104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.

105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].

111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.

112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.

113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa.

questo articolo, ospitato sul sito Kelebek, è tratto da iraqlibero.at. Può essere riprodotto liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Iraqlibero

97

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

http://www.iraqlibero.at - e che si pubblichi anche questa precisazione Per gli articoli ripresi da altre fonti, si consultino i rispettivi siti o autori

e-mail

Visitate anche il blog di Kelebek

Home | Il curatore del sito | Oriente, occidente, scontro di civiltà | Le "sette" e i think tank della destra in Italia | La cacciata dei Rom o "zingari" dal Kosovo | Il Prodotto Oriana Fallaci | Antologia sui neoconservatori | Testi di Costanzo Preve | Motore di ricerca

114- Il prezioso elenco di A.B. Mariantoni omette la base Radar della Valle Benedetta a Livorno (Poggio Lecceta), che monitora il porto, il traffico aereo e la base di Camp Darby (a circa 7 km verso nord).

98

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

La subalternità dei sindacati e dell’ex sinistra tradizionale, e non solo: qualche esempio

Giornale online città della Spezia I sindacati di Leonardo: "Joint venture Marlin, che ne sarà di noi?"

La Spezia - In riferimento alla joint venture fra le ex Wass e , per la parte underwater della ex Divisione Sistemi di difesa, che comprende i siti di Livorno e Pozzuoli, la Rsu di Leonardo Electronics del sito della Spezia, sta riscontrando un’accelerazione sulle trattative tra le parti, per addivenire ad un accordo in tempi brevi. "Pur considerandola un’opportunità di valore industriale a livello internazionale, che si inquadra in una strategia condivisa finalizzata al rafforzamento dei domini tecnologici della

99

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

BU, la RSU non è a conoscenza di una analoga strategia industriale per il futuro della ex Oto Melara, che comprende i siti della Spezia e Brescia", affermano i rappresentanti sindacali esprimendo grande preoccupazione per questa situazione.

"C’è un piano industriale per la ex Oto Melara e per le sue linee di business? Cosa ne sarà di questi due siti produttivi (che contano oltre 1.000 dipendenti diretti e almeno altri 2.000 addetti nell’indotto) all’interno della più grande Divisione di Leonardo? Si stanno valutando - chiedono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm - delle collaborazioni internazionali o saremo accorpati ad altre ex Divisioni correndo il rischio di perdere definitivamente la nostra identità? Le L.B. navale, terrestre e munizionamento sono considerate strategiche per Leonardo e c'è l'intenzione di investire e farle crescere? Riteniamo indispensabile aprire in tempi brevissimi un confronto tra le parti che comprenda il livello sindacale Nazionale, le RSU dei siti, la BU, la Direzione Leonardo e le Istituzioni locali e nazionali per capire le strategie industriali che coinvolgeranno quella parte della BU rimasta all’interno della Divisione Electronics", concludono le Rsu e le sigle.

Venerdì 8 novembre 2019

Leonardo. Incontro con l’amministratore delegato

Si è tenuto nella serata di ieri 13 febbraio, presso la sede di Piazza Montegrappa, la riunione fra le segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm e la Direzione aziendale di Leonardo con la presenza dell’A.D. Alessandro Profumo.

L’AD ha ripercorso il lavoro svolto dal management dal suo insediamento ad oggi con importanti risultati commerciali, economici/finanziari, industriali ed occupazionali. Le annunciate previsioni di chiusura di bilancio dell’anno 2019 confermano il trend degli anni precedenti. Risultati che acquistano un valore superiore se contestualizzati in una fase di difficoltà del settore della Difesa.

Una crescita occupazionale pari a 4830 unità raggiunta nel triennio 2017-2019 anche con l’acquisizione di Vitrociset e la retrocessione del ramo d’azienda ex Alenia (Atitech)

Le segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm hanno richiesto di ricevere dall’AD una informativa complessiva sull’andamento aziendale e sulle prospettive industriali ed occupazionali, alle recenti acquisizioni, joint venture, alleanze industriali ed alle scelte strategiche del Gruppo.

Fim, Fiom, Uilm Nazionali hanno espresso apprezzamento nella qualità delle relazioni industriali che ha consentito di raggiungere un importante stato d’avanzamento del rinnovo del contratto di 2° livello con la pre definizione di rilevanti riconoscimenti economici e normativi.

100

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

L’AD ha dichiarato di voler proseguire nella direzione della crescita industriale perseguendo la leadership nell’elettronica della Difesa, nel mercato degli elicotteri, supportando l’indipendenza digitale del Paese, nel Training e nella simulazione.

In merito alle partnership, Leonardo proseguirà nel preservare le capacità tecnologiche nei diversi contesti analizzando le posizioni di forza negli stessi.

In attesa di una politica della Difesa comune europea ed una industria comune della Difesa, Leonardo continuerà a lavorare per essere pronta per tale appuntamento.

La scelta di aderire al programma Tempest, a differenza di quello di FCAS, ci consente di essere partecipi della progettazione del velivolo e sviluppare ulteriormente la nostra capacità in R&D.

Leonardo, con Leonardo Labs, avanzerà nell’innovazione tecnologica per lo sviluppo delle capacità di calcolo, dell’intelligenza artificiale, sistemi autonomi.

Si proseguirà con l’estensione di Leonardo Production System per migliorare i processi produttivi e per conseguire ulteriori risparmi e riduzione di perdite economiche presenti in alcune attività.

L’acquisizione di Kopter accrescerà le nostre capacità di ingegneria ed implementazione della gamma di prodotti della Divisione Elicotteri.

Sulla Space Alliance, le segreterie nazionali hanno sollecitato l’AD di Leonardo a verificare le condizioni di equilibrio in rapporto con Thales.

Stessa sollecitazione è stata avanzata per quanto concerne Sistemi Navali in merito alla collaborazione con Fincantieri per assicurare maggiori prospettive.

Per le Aerostrutture, Leonardo procederà con ulteriori internalizzazioni di attività per compensare le ulteriori riduzioni di produzione del programma 787 annunciate da Boeing.

Infine, A. Profumo ha assicurato ulteriori investimenti su ATR per lo sviluppo delle nuove versioni e il miglioramento dei processi produttivi e maggiore attenzione alle forniture per assicurare continuità alla produzione.

Le segreterie Nazionali hanno espresso apprezzamento sulla gestione e sui risultati aziendali invitando il management, a proseguire sulla crescita complessiva del gruppo e sulla valorizzazione di tutte le lavoratrici ed i lavoratori che hanno consentito lo sviluppo dell’azienda.

Le organizzazioni sindacali hanno auspicato di poter ulteriormente migliorare la qualità delle Relazioni sindacali in Leonardo per rendere quello del gruppo aerospaziale un modello di riferimento nel panorama industriale italiano.

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 14 febbraio 2020

101

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Per inciso, che cos’è il Programma Tempest Dal sito Analisi difesa

L’Italia aderisce al programma britannico per il caccia Tempest

 10 settembre 2019  di Redazione  in Analisi Italia, In evidenza

(aggiornato alle ore 19.15 dell’11 settembre)

Adesso è ufficiale: dopo la Svezia (che però ha firmato un Memorandum of Understanding, non una semplice Dichiarazione d’Intenti) anche l’Italia aderisce al programma britannico Tempest per la costruzione di un caccia multi-ruolo di sesta

102

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

generazione. Oggi, a Londra, la firma di una dichiarazione d’intenti per collaborare al programma tra i direttori degli armamenti di Italia e Gran Bretagna.

A firmare il Memorandum of Intent, in occasione del salone Dsei (Defence & security exhibition international), sono stati il generale Nicolo’ Falsaperna, Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, e il suo omologo Simon Bollom.

La Dichiarazione d’Intenti, fa sapere la Difesa, impegna entrambi i Governi a sviluppare ulteriormente le proprie capacità nel settore ‘Combat Air’ ma non contiene impegni finanziari specifici, cioè non precidsa quanto denaro verrà investito da Roma per l’adesione al programma.

Essa è il risultato di un “Government feasibility study” congiunto, lanciato a seguito della pubblicazione sulla Combat Air Strategy britannica al Farnborough Air Show del luglio 2018.

“Lo studio – sottolinea la Difesa – ha portato alla conclusione che Gran Bretagna e Italia sono partner naturali nel settore del Combat Air, anche in virtù della collaborazione esistente tra la Difesa dei due Paesi e in particolar modo tra l’Aeronautica Militare e Royal Air Force che impiegano sistemi d’arma comuni, Eurofighter e F-35”.

103

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Infatti, afferma ancora la Difesa, “grazie alle esperienze derivanti dall’impiego di tali assetti e da una visione comune su dottrina, addestramento ed esperienza operativa, è stato registrato un forte allineamento di vedute in merito alle caratteristiche necessarie ad un sistema aereo di prossima generazione”.

A ciò si aggiunge “la cinquantennale esperienza di collaborazione che le due Nazioni hanno maturato nello sviluppo e supporto di velivoli da combattimento con i programmi ed Eurofighter”.

Entrambi i Governi hanno confermato la “comune volontà di stabilire una solida base industriale per poter sviluppare le necessarie capacità tecnologiche ed assicurare il successo del programma, esprimendo la volontà di fare affidamento sulle rispettive industrie nazionali, comprese le realtà’ industriali condivise quali Leonardo e MBDA, oltre che Avio Aero ed Elettronica”.

“L’avvio di questa importante parternship fra Italia e UK in un settore strategico quale quello dell’aerospazio, è un risultato molto positivo. Raggiunto grazie ad un lavoro efficace e concreto, e ulteriore conferma dell’eccellenza dell’industria italiana della Difesa” ha dichiarato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Charles Woodburn, Amministratore delegato del gruppo, BAE Systems ha dichiarato che “la nostra comprovata esperienza di collaborazione di successo con l’industria italiana ci rende certi che questa partnership tra le nostre due nazioni si adatta perfettamente a Tempest e dimostra lo slancio crescente dietro questo importante impegno internazionale. L’annuncio di oggi amplierà le partnership esistenti con MBDA e Leonardo, che sono al centro del nostro lavoro per liberare il pieno potenziale del Typhoon, poiché insieme sviluppiamo le future tecnologie di combattimento aereo a beneficio di entrambe le nazioni “.

104

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

L’amministratore delegato di Alessandro Profumo, Leonardo, ha dichiarato che “l’accordo di oggi è un prossimo passo essenziale per questo entusiasmante e strategicamente importante programma.

Come CEO di Leonardo, sono fiducioso in questa collaborazione poiché ogni giorno vedo come gli ingegneri italiani e britannici, lavorando insieme, realizzano cose incredibili. Le nostre due nazioni abbiamo una lunga e condivisa storia di successo sui programmi internazionali e crediamo che lavorare insieme su Tempest rafforzerà ulteriormente la base tecnologica, industriale e di competenze di ogni nazione per garantire la prosperità per i decenni a venire “.

Per Pasquale di Bartolomeo, a.d. di MBDA Italia, “l’annuncio di oggi rafforza ulteriormente il contributo di MBDA al Tempest, valorizzando le eccellenze industriali offerte dalle nazioni coinvolte. In aggiunta alle capacità d’armamento futuro presentate dal Team Tempest nel corso del salone, MBDA Italia potrà contribuire con le proprie competenze sistemistiche sviluppate grazie alla decennale partecipazione a programmi multinazionali, come quello per il missile aria-aria Meteor, nonché con le competenze tecnologiche maturate nei sistemi di navigazione e guida e nella seekeristica. Si tratta di un’importante opportunità per collaborare allo sviluppo di soluzioni future”.

Enzo Benigni, Presudente e Amministratore Delegato di Elettronica ha annunciato che “Elettronica è onorata di essere, in qualità di azienda strategica nazionale, tra i firmatari dello Statement od Intent (SOI) sul Tempest che permetterà di mantenere ed accrescere competenze e opportunità per il nostro Paese in un settore così strategico. La nostra Azienda privilegia la storica e fruttuosa collaborazione con i partner governativi e industriali firmatari di questo SOI, su programmi analoghi quali Tornado ed in particolare Eurofighter e la sua evoluzione. In tal senso confidiamo che la partnership tra le due nazioni possa evolvere verso un nuovo modello di collaborazione – come evoluzione di quello EFA – nel rispetto delle sovranità tecnologiche nazionali già acquisite, e attraverso una opportuna gestione delle design authorities.”

105

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

“Siamo orgogliosi di far parte di questa collaborazione strategica che rappresenta l’opportunità unica per la nostra azienda, per il settore cui apparteniamo e per l’Italia di mettere a disposizione la propria leadership industriale attraverso lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e competenze nel campo della propulsione aeronautica, facendo leva sul bagaglio di esperienze acquisite anche grazie al programma EJ200” dichiara Riccardo Procacci, CEO di Avio Aero.

Al Salone DSEI 2019 proprio MBDA ha fatto il punto sul programma mostrando uno spaccato di alcuni dei suoi lavori in corso come coordinatore degli armamenti all’interno del Team Tempest, evidenziando ulteriormente i vantaggi di questo nuovo approccio alla progettazione di un futuro sistema di combattimento aereo.

MBDA sta contribuendo a garantire che sistemi di armi innovativi integrino il design all’avanguardia e le nuove tecnologie della piattaforma. Questo accordo di collaborazione sta già dimostrando il potenziale per offrire miglioramenti delle capacità in una serie di missioni che hanno portato ai concetti esposti alla DSEI quest’anno.

Nel campo della Sopravvivenza in Attacco e nel Controllo dell’Aria, lavorare a stretto contatto con Leonardo e BAE Systems ha portato MBDA a sviluppare concetti per un sistema di capacità difensive hard kill (HK-DAS) in grado di tracciare, colpire e intercettare i missili in arrivo contro il Tempest in ambienti ad alta minaccia.

106

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Sfruttando la comunanza, la modularità e il riutilizzo del concetto HK-DAS, MBDA sta esplorando lo sviluppo di un micromissile aria-terra di forma ridotta e capacità scalabile che migliorerà le prestazioni del Tempest nel ruolo di supporto aereo ravvicinato (CAS) e la persistenza in attacco.

Attingendo alla precedente esperienza di integrazione delle armi sia di MBDA sia di BAE Systems, i concetti innovativi di stiva di carico (payload bay) e lanciatore facilitano un migliore caricamento delle armi, come il Within Visual Range Air-to-Air Missile (WVRAAM).

Al di fuori dei concetti in mostra, il contributo di MBDA al sistema Open Mission PYRAMID * sta sfruttando le tecnologie sviluppate nel campo del comando e controllo della difesa aerea a terra (GBAD) (C2) per migliorare l’efficacia operativa di Tempest negli impegni aria-aria e per l’efficacia nel controllo dell’aria.

Inoltre MBDA lavora anche Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) con Leonardo e BAE Systems in cui l’azienda missilistica europea. sta lavorando per sfruttare effettori sulla rete di sensori migliorando il quadro di consapevolezza situazionale disponibile per i piloti.

Mentre i missili di prossima generazione precedentemente esposti insieme al Tempest – il Meteor e la famiglia di armi SPEAR – saranno ottimizzati per l’impiego sul futuro sistema di combattimento aereo, MBDA è al centro della fase di progettazione del sistema sta creando un architettura sinergica tra armamenti e piattaforma per ottenere una significativa moltiplicazione della forza.

107

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Alla base di tutto questo lavoro c’è la sfida ai processi e alle tecnologie, per fornire un cambiamento radicale nel costo, nella lunghezza e nella complessità dell’integrazione delle armi.

Chris Allam, Amministratore delegato di MBDA UK, ha dichiarato: “L’approccio di partnership fornito dal Team Tempest consentirà di migliorare i tempi, la complessità e i costi delle campagne di integrazione del sistema di armi. Essere coinvolti nello sviluppo di nuove interfacce, progetti di alloggiamenti e processi di integrazione sarà anche un fattore chiave per lo sviluppo a spirale degli effettori complementari in futuro.

Stiamo utilizzando il nostro ruolo unico in questa collaborazione per garantire che il futuro aereo da combattimento sia in grado di utilizzare appieno le armi esistenti e le armi pianificate, supportando al contempo una gamma completa di studi di progettazione del sistema che valutano lo spazio commerciale tra la futura piattaforma di combattimento e le armi del futuro”:

(con fonti Ansa, AGI e MBDA)

Foto MBDA. Twitter e Bae Systems

------

Riprendiamo con le prestazioni della ex sinistra: Il governatore della Toscana Enrico Rossi garantisce incentivi alla WASS di Livorno (siluri e sonar): 8,2 milioni di euro

Un colosso straniero della difesa mira a insediarsi a Livorno

Top secret il nome, ma gli indizi portano ai francesi di Thales. Nei prossimi giorni incontro con la Regione Rossi vede l’ad di Finmeccanica Moretti e ottiene rassicurazioni sulle prospettive industriali di Wass

Tirreno (di Giulio Corsi) 14 Febbraio 2016

108

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

LIVORNO. Un soggetto internazionale operante nel settore della difesa sarebbe interessato ad aprire un sito produttivo a Livorno.

Il percorso è ancora lungo e il governatore Enrico Rossi si guarda bene da qualunque tipo di annuncio. Racconta però dell’esistenza di questo player, che già collabora con Wass.

«Lo incontreremo nei prossimi giorni per offrirgli il pacchetto di agevolazioni che la Regione ha predisposto per la reindustrializzazione del territorio livornese», spiega Rossi parlando con la stampa in Fortezza Vecchia, al termine della presentazione del bando per la Darsena Europa (ne parliamo nelle pagine seguenti).

Proprio la presenza della Wass insieme agli incentivi dell’accordo di programma messi in campo dalla Regione e dal governo potrebbero rappresentare la calamita per attrarre l’investimento sul territorio.

Niente di più dalle parole del presidente trapela sull’identità di questo soggetto, ma gli indizi non possono che portare al colosso francese Thales, specializzato nell’aerospazio e nella difesa con i suoi 68mila dipendenti sparsi nel mondo, la cui collaborazione con Finmeccanica potrebbe estendersi a breve oltre al perimetro del business dello spazio in cui le due società sono già in joint venture con i marchi Thales Alenia Space e Telespazio.

Le trattative in corso per l’ampliamento della collaborazione, come riportava lo scorso autunno MilanoFinanza, interessano anche altri segmenti di attività e potrebbero finire per coinvolgere altre società del gruppo industriale italiano, tra cui Selex (elettronica della difesa), Oto Melara (sistemi di difesa) e appunto Wass (sonar).

Va ricordato che il nome di Thales era già stato abbinato a Livorno nel 2011, ma in quell’occasione si trattava di un’ipotesi di acquisizione di Wass. Stavolta invece l’operazione - se davvero fossero i francesi i soggetti interessati a sbarcare a Livorno - sarebbe diversa. Perché si tratterebbe di un valore aggiunto, non di un subentro.

Anzi, sul futuro dell’insediamento di Wass - che in città conta circa 400 dipendenti - il presidente della Regione è stato netto: «Il nostro obiettivo è quello di dare certezze rispetto al mantenimento dei posti di lavoro altamente qualificati che progettano e ricercano in questo sito e al consolidamento della presenza di Wass a Livorno con un effetto positivo sull'indotto», ha detto il governatore.

Il momento in Finmeccanica è delicato: è in atto una riorganizzazione profonda ed è anche per questo che nei giorni scorsi Rossi ha incontrato l’amministratore delegato Mauro Moretti, a cui ha illustrato l’intenzione di un protocollo d'intesa tra Regione e Finmeccanica per dare certezze sulla presenza e il consolidamento della Wass nell'area labronica e delle altre aziende del gruppo in Toscana (Selex Es di Firenze e dell'Amiata).

«Ci stiamo lavorando e mi auguro sia possibile firmarlo proprio qui a Livorno - ha spiegato Rossi -. La Regione ha fatto la sua parte assegnando all'azienda, nella scorsa legislatura, finanziamenti per 2,2 milioni di euro».

109

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Ora Firenze annuncia altri 6 milioni destinati alla Wass su progetti di innovazione presentati dall’azienda. «Prima però, ho detto a Moretti che è necessario stipulare l’accordo di programma tra Regione e Finmeccanica», racconta Rossi.

Moretti - ha aggiunto il governatore - ha dato assicurazioni sulle prospettive industriali del sito di Livorno.

Prima di arrivare in Fortezza, Rossi aveva fatto visita all’azienda in via di Levante, accompagnato dal capo divisione dei sistemi di difesa, Roberto Cortesi, e dal management aziendale, osservando come esistano prospettive positive di investimento e di crescita di Wass. E mostrando particolare interesse per i tre progetti civili di Wass, dal V-Fides per veicoli filoguidati capaci di operare fino a 600 metri di profondità, allo Spyder che riguarda la possibilità di scendere fino ai 3000 metri, al Protone (Progetto toscano navigazione ecocompatibile) che studia nuove soluzioni per la navigazione elettrica nelle acque interne e costiere.

Quanto ci costano le basi americane e NATO

Ci sono poche informazioni recenti su quanto ci costino le basi statunitensi e NATO, in Italia, forse proprio a causa del compattamento filo-NATO delle nuove forze politiche. Bisogna risalire diversi anni indietro, al lavoro del deputato verde Mauro Bulgarelli (mentre tutto – aziende, media, forze politiche, ecc – si finge “green” il partito dei Verdi è ridotto al 2% ….).

Ecco che cosa scriveva Bulgarelli ben 13 anni fa:

Dal sito termometro politico 20.1.2007

Vicenza: quanto ci costano le basi americane? La denuncia del sen. Bulgarelli

Dopo il sostanziale assenso sull'allargamento della base americana di Vicenza da parte del presidente del Consiglio Prodi, si intensifica il dibattito sul progetto voluto dall'amministrazione Usa e validato dal governo Berlusconi e dalla giunta vicentina.

In particolare il senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli ha presentato oggi un'interrogazione parlamentare sui costi sostenuti dai cittadini italiani per la permanenza sul territorio delle numerose basi Usa già presenti. Così, mentre uno degli argomenti preferiti da chi sostiene la necessità di mantenere e ampliare le basi sono i posti di lavoro che si perderebbero in caso di dismessa, un'altra realtà emerge dalla denuncia del senatore verde: gli enormi costi sostenuti dalla collettività proprio a causa della permanenza dei presidi militari americani sul nostro territorio.

"Una delle argomentazioni più adoperate dai pasdaran filoamericani è quella che le basi militari Usa sul nostro territorio portino ricchezza all'economia italiana ma si tratta, in realtà, di una colossale bufala". "Già nella scorsa legislatura -spiega Bulgarelli- ho presentato un'interrogazione in cui chiedevo conto di tali spese, alla quale non ho mai ricevuto risposta. Giova dunque ricordare che nell'ultimo rapporto ufficiale del Dipartimento della Difesa degli Stati uniti, anno 2004, alla pagina B-10, si legge che il

110

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

contributo annuo versato dall'Italia all'Usa per le 'spese di stazionamento' delle forze armate americane è pari alla bellezza di 366 milioni di dollari, soldi che provengono direttamente dalle tasche dei cittadini italiani."

Sembra che a pagare più dell'Italia siano solo Giappone e Germania, mentre perfino la Gran Bretagna, che degli Usa è l'alleato più stretto, paga di meno, vale a dire 238 milioni di dollari.

"Con tutti questi soldi -prosegue il senatore- si potrebbe senza alcuna aggravio per il bilancio dello stato riassorbire nella pubblica amministrazione tutti i dipendenti italiani che lavorano nelle basi americane che venissero dismesse. Lo tengano a mente i cittadini di Vicenza che da giorni sono intimiditi dagli americani - a partire dall'ambasciatore Spogli- con minacce circa l'inevitabile crisi occupazionale qualora le basi chiudessero. In realtà - conclude Bulgarelli- se gli Usa se ne tornassero a casa loro ne avremmo tutti da guadagnare".

Fonte: www.amisnet.org

Dal sito terrelibere.org

Senza data, ma collocabile dopo il 2005

Le basi Usa a nostro carico, così l`Italia paga i marines

Marco Mostallino

Sconti su bollette e trasporti, contributi in denaro contante per centinaia di milioni. Dalla Sardegna ad Aviano la mappa delle servitù salatissime. Circa il 41 per cento delle spese militari `di stazionamento` è a carico del governo italiano. Le nostre tasse per le basi degli Usa valgono ogni anno centinaia di milioni

Lo Stato italiano paga ogni anno il trentasette per cento dei costi delle basi (Aviano, La Maddalena, Sigonella e altre) e delle truppe americane di stanza nel nostro paese: risulta dai documenti ufficiali di bilancio delle forze armate Usa, del Dipartimento della difesa e del Congresso (il Parlamento) degli Stati Uniti. Nel 1999 il tributo versato da Roma a Washington è stato pari a 530 milioni di dollari (circa 480 milioni di euro), mentre nel 2002 i contribuenti italiani hanno partecipato alle spese militari americane per un ammontare di 326 milioni di dollari.

Tre milioni sono stati dati in denaro liquido, il resto sotto forma di sgravi fiscali, sconti e forniture gratuite che riguardano trasporti, tariffe e servizi ai soldati e alle famiglie. La maggior parte dei pagamenti, si legge nelle carte ufficiali del Governo di Washington, nascono da «accordi bilaterali» («bilateral agreements» nei testi originali) tra Italia e Stati Uniti, il resto viene dalla divisione delle spese in ambito Nato.

Il metodo di prelievo si chiama «burden-sharing» («condivisione del peso») ed è illustrato nel “Nato Burdensharing After Enlargment” pubblicato nell`agosto 2001 dal Congressional Budget Office (Ufficio per il bilancio) del Congresso. Vi si legge (capitolo

111

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

III, pagina 27) che i comandi militari Usa stimano che grazie a questi accordi soltanto per le opere e i servizi nella base di Aviano «i contribuenti – (taxpayers) – americani hanno risparmiato circa 190 milioni di dollari».

Quanto all`impegno complessivo del nostro fisco verso gli Usa, il documento chiave è il Report on Allied Contributions to the Common Defense (rapporto sui contributi degli alleati alla difesa comune), consegnato nel marzo 2001 dal Segretario alla difesa (il ministro) al Congresso degli Stati Uniti. Alla pagina 6 della sezione I si legge quanto segue: «Italia e Germania pagano, rispettivamente, il 37 (l`Italia) e il 27 per cento dei costi di stazionamento di queste forze (le forze armate Usa, ndr)».

Nel rapporto “Defense Infrastructure” consegnato nel luglio 2004 al Congresso da parte dell`Ufficio governativo per la trasparenza, a pagina 18 si legge che «diversi Paesi europei forniscono vari tipi di sostegno da parte delle nazioni ospitanti. Per esempio, nel bilancio 2001, Germania e Italia hanno dato i maggiori contributi, valutati rispettivamente in 862 e in 324 milioni di dollari». Si tratta, spiega il rapporto, di contributi diretti e indiretti «aggiuntivi rispetto a quelli della Nato».

Intesa bilaterale. In caso di dismissioni di basi Roma deve risarcire Washington per l`investimento»

E se il sito militare chiude c`è anche l`indennizzo.

I pagamenti di denaro italiano agli Stati Uniti non finiranno nemmeno nel caso di chiusura di basi e installazioni nel nostro Paese. Nei patti siglati dai governi di Roma e Washington esiste infatti una clausola chiamata “Returned Property – Residual Value”, anch`essa documentata negli atti ufficiali del Congresso americano.

Il meccanismo è ben illustrato nella testimonianza che il colonnello Dean Fox, capo del Genio dell`Aviazione Usa in Europa, rilasciò ai parlamentari degli Stati Uniti l`8 aprile del 1997. «Il ritiro (delle truppe, ndr) e la conseguente restituzione di alcune ex basi degli Stati Uniti alle nazioni ospitanti ha creato l`opportunità per gli Stati Uniti di reclamare il valore residuale come risarcimento degli investimenti statunitensi».

È un diritto al pagamento delle “migliorie” apportate dalle forze armate Usa a territori che avrebbero avuto prima un valore inferiore. Gli accordi variano. Quelli con l`Italia sono descritti alla pagina 17 delle “osservazioni preliminari” del rapporto che l`Ufficio della Casa Bianca per la trasparenza (il Goa) ha consegnato al Congresso nel luglio del 2004: «Italia: gli accordi bilaterali stabiliscono che se il Governo italiano riutilizza le proprietà restituite entro tre anni (dalla restituzione, ndr), gli Stati Uniti possono riaprire le trattative per il valore residuale».

Ciò comporta, oltre al pagamento dell`indennizzo, un vincolo per il riuso delle terre, perché in questo caso il rimborso aumenta. È vero che le intese prevedono anche che gli Usa paghino alla nazione ospitante i danni ambientali: ma in un rapporto della Commissione governativa per le basi militari all`estero (9 maggio 2005) si legge che finora questi costi sono risultati «limitati».

112

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Un focus su Camp Darby

Dal sito Contropiano circa 20.12.18

Camp Darby, una macchina da guerra spacciata per “occasione di lavoro”

di Rete Civica Livornese contro la normalità della guerra

Gentilissima dottoressa Agnese Pini direttrice de La Nazione

Abbiamo letto con attenzione la intervista, riportata su La Nazione del 20 dicembre da Emanuele Baldi, da Firenze, al colonnello Daniel J. Vogel, il nuovo comandante di US Army Garrison Italy, la guarnigione statunitense di Camp Ederle (Vicenza) e Camp Darby (Pisa), in sostituzione del colonnello Erik Berdy, chiamato nel luglio scorso ad altro incarico negli Stati Uniti.

L’intervista è interessante, non per “l’incredibile ospitalità” della Toscana che il colonnello dichiara di avvertire, ma perché riflette la personalità del nuovo comandante, molto diversa da quella del predecessore. Tutt’altro che dettagli, come ci indica un semplice confronto con quanto detto sugli stessi temi dal colonnello Erik Berdy, nella visita che fece in redazione il 10 luglio del 2018 al precedente direttore dottor Francesco Carrassi, e riferito il giorno successivo sul giornale da Guglielmo Vezzosi.

Vediamo insieme alcuni punti

1) Consistenza della Darby Military Community.

Nella base ci sarebbero “trecento militari, tra esercito e aeronautica, e circa cinquecento dipendenti italiani”, le dice oggi il colonnello Daniel J. Vogel. “… con i suoi 1.400 addetti tra personale militare e civile, 450 dei quali dipendenti italiani …” le disse il colonnello Erik Berdy.

In effetti, non c’è contraddizione, perché nelle basi all’estero l’Amministrazione statunitense utilizza un gran numero di contractors. In genere sono ex soldati e fanno gli stessi lavori e hanno gli stessi incarichi dei militari, solo che costano meno e vestono abiti civili. Del resto si capisce bene la scelta dell’Amministrazione statunitense, perché un militare all’estero le costa dai 10.000 ai 40.000 dollari in più rispetto a un militare in madre patria.

Si sa, anche, che dal 2018 a oggi non ci sono state nuove assunzioni d’italiani. Quindi, per Camp Darby, si rimane a circa 450 dipendenti italiani, numero arrotondato per eccesso ovviamente: il colonnello Daniel J. Vogel ritocca solo di un 10% almeno il numero dei dipendenti italiani e omette il numero dei contractors.

2) Lavori in corso per il potenziamento della logistica della base.

113

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Le “grandi opere” nella base “nel 2018… annunciate”, “proseguono compatibilmente con le condizioni meteo”, si legge oggi, e apprendiamo che il termine dei finanziamenti è stato spostato al 2022.

A dire il vero “furono annunciate” nel settembre del 2017 e il cronoprogramma allora pubblicato sulla stampa le dava per concluse nel maggio del 2019. Invece sono stati abbattuti 930 alberi dei 937 previsti, ma i lavori non sono neppure cominciati, né alla stazione di Tombolo per il nuovo troncone ferroviario, né sul canale dei Navicelli per il nuovo ponte girevole.

Ma le opere sono tutte affidate tutte a imprese italiane – pone l’accento il colonnello Daniel J. Vogel – “quindi ci sono ricadute molto importanti per il territorio”.

Il colonnello Erik Berdy chiarì opportunamente di quali opere si trattasse e a cosa finalizzate: a “garantire una più rapida ed efficiente movimentazione dei carichi di armi che arrivano o che partono via mare, direttamente dal porto di Livorno”.

Aggiunse, anche, per “più elevati standard di sicurezza”, perché certo la sicurezza deve essere parecchio modesta, quando si spostano dal porto alla base sulla Fi.Pi.LI e poi sulla via Aurelia cinquantadue container pieni di oltre 825.000 articoli di munizioni, come abbiamo recentemente appreso.

3) Ruolo di Camp Darby secondo i militari statunitensi

“Per quanto riguarda Camp Darby parliamo di una realtà piccola” anche se “molto vitale e che rappresenta una postazione logistica molto importante”, le dice il colonnello Daniel J. Vogel.

Camp Darby “è il più grande arsenale USA al di fuori della madrepatria”.

Camp Darby “è prevalentemente una santabarbara e dispone di 125 bunker … pieni di bombe, razzi, munizioni, esplosivo ad alto potenziale oltre a centinaia di tank, blindati, jeep e camion”.

Camp Darby “svolge un ruolo di supporto logistico fondamentale e assicura capacità di rifornimento di armi ed equipaggiamenti completi alle truppe in tempi molto brevi, sensibilmente ridotti a quanto richiederebbe un trasferimento diretto dagli USA”.

Camp Darby “è un imponente arsenale dunque quasi sempre movimentato in occasione dei diversi conflitti in atto”.

Da Camp Darby “sono partite ad esempio le munizioni per la Guerra del Golfo, le operazioni nei Balcani, in Iraq e in Afghanistan”.

“ … La missione della struttura non è sostanzialmente cambiata”.

“Si conferma il ruolo chiave come supporto alle operazioni internazionali della Difesa statunitense”.

114

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Ricordiamo bene anche il titolo di quel pezzo, quando il col. Erik Berdy le fece visita in quel 10 luglio 2018: “Nuovi obiettivi per le basi Usa. Camp Darby e la lotta al terrorismo”.

Da quel che dice (e non dice) il colonnello Daniel J. Vogel il lettore è indotto a credere che la base (questa “realtà piccola”, anche se “vitale”), fra dipendenti e grandi opere, sia solo sostanzialmente una grande opportunità di lavoro, così che “l’ospitalità” che il colonnello riferisce è, anche se “incredibile”, in fondo dovuta.

4) Ruolo di Camp Darby incrociando le fonti ufficiali e di stampa

A Camp Darby c’è “il principale hub di stoccaggio di esplosivi in Europa”, per quanto riguarda la “mission” del 731st Munitions Squadron.

L’839th Transportation Battalion (SDDC) fornisce da Camp Darby supporto strategico alle forze militari statunitensi in “tutto il Mediterraneo, il Mar Caspio e il Mar Nero, nonché la grande maggioranza del continente africano”, con la spedizione di materiale bellico in oltre 180 porti di 22 Paesi, avvalendosi anche di un distaccamento in Grecia e un altro in Turchia.

Concludendo, al di là di quanto detto o non detto dal col. Daniel J. Vogel, la realtà è che Camp Darby è una poderosa macchina bellica.

Camp Darby fa del nostro territorio una vera e propria RETROVIA del fronte delle guerre statunitensi in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia, con tutti i rischi che questo comporta.

Si tratta dei rischi per il transito su strada di enormi quantità di “munitions”; dei rischi per lo stoccaggio in 125 bunker delle stesse “munitions” e forse di testate atomiche, visto che 731st Munitions Squadron di stanza a Camp Darby è di supporto al 31st Fighter Wing, cioè lo stormo Caccia inquadrato nella Third Air Force, con quartier generale presso la Base aerea di Aviano, per il quale è stato confermato anche di recente l’armamento con bombe nucleari B-61; dei rischi per i sommergibili e le portaerei a propulsione nucleare che per rifornirsi da Camp Darby possono accedere nelle aree portuali di Livorno; dei rischi della vulnerabilità in un eventuale conflitto, anche quando non si trattasse di conflitto con una grande potenza come la Russia, ma con una media potenza regionale come l’Iran.

Sono finiti i tempi di quando Livorno nella seconda guerra mondiale divenne “Decimo porto” e i tedeschi si erano ritirati sulla Linea Gotica, distante non meno di quaranta chilometri, con cannoni con una gittata che non arrivava ai trenta chilometri e la superiorità aerea degli angloamericani era schiacciante. Oggi i missili di cui dispone l’Iran hanno una gittata di 3000 chilometri e quelli russi anche di 10/12.000 chilometri, con testata multipla anche di oltre il megatone ciascuna.

5) Quello che nessun giornale o TV dice

115

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Ovviamente dal frame sono messi fuori insieme ai rischi – e le responsabilità morali per i morti, le distruzioni, le sofferenze immani, che quelle armi vanno a portare di là del mare – anche i condizionamenti e i vincoli alla crescita economica del territorio.

Livorno è il principale scalo oltre Atlantico delle navi della flotta del Maritime Security Program, che dal 1996 è la parte chiave delle capacità di trasporto marittimo di materiale bellico degli Stati Uniti, riconosciuto dal Congresso come la quarta arma cruciale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Non ci possiamo davvero stupire, se rimangono “vox clamantis in deserto” gli appelli all’alleanza fra la Torre Pendente e i Quattro Mori affinché si faccia del crocevia logistico fra il porto, l’interporto, l’aeroporto, il nodo ferroviario costiero, il terminale nel mare Tirreno settentrionale della Nuova Via della Seta. Queste sono “le vere ricadute” sul territorio della presenza di Camp Darby.

La ringraziamo per l’attenzione, con i migliori saluti e auguri di buone feste.

Dal sito la città invisibile

Potenziamento di Camp Darby. Contro l’ambiente, contro la pace

DI TIZIANA NADALUTTI E LUIGI PICCIONI · 6 FEBBRAIO 2018

Nell’ultimo anno abbiamo scoperto che si progettava un potenziamento della base militare americana di Camp Darby contrariamente a quanto aveva deciso il Consiglio comunale di Pisa il 18 gennaio del 2007.

Per ricapitolare, il Consiglio comunale aveva deciso che si dovesse:

. escludere installazioni di strutture militari, logistiche o di qualsiasi altra natura direttamente o indirettamente collegate a Camp Darby o a qualsiasi altra base militare; . operare per un uso del territorio e delle infrastrutture vincolato ad un’economia civile e di pace; . perseguire lo smantellamento di Camp Darby e la riconversione ad usi esclusivamente civili. Invece, gli enti che erano venuti a conoscenza del progetto l’avevano tenuto nascosto alla cittadinanza, tacendo per più di un anno. Nonostante la pronuncia contraria del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il progetto era stato portato avanti nel silenzio di Regione Toscana e Comune di Pisa, e non ha trovato ostacoli.

116

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Il procedimento autorizzativo è stato carente e potenzialmente illegittimo sia per avere considerato plausibile un non meglio “rilevante interesse pubblico” derubricato a opinabile e non specificato “interesse per la difesa nazionale”, sia per non aver messo in atto adeguati processi di informazione e comunicazione in ottemperanza a quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus. Ma non ci si è fermati qui: ad oggi, per quanto riguarda le opere di compensazione, necessarie a fronte della pronuncia di valutazione di incidenza negativa del Parco, non è stata resa pubblica né disponibile in alcun modo la relativa documentazione. Ancora, non risulta che siano stati condotti studi sui rischi derivanti alla popolazione dal trasporto di armi, effettuato sia attraverso le modalità attualmente in essere sia attraverso le infrastrutture di progetti. Infine, non risulta che siano stati sviluppati piani di emergenza in caso di incidente. In questo quadro, però, è successo qualcosa e sono emersi ritardi nei lavori di realizzazione delle opere. Attivandoci, a Pisa con i consiglieri comunali di Una città in comune, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Possibile, e in Regione con Tommaso Fattori di Sì-Toscana a Sinistra, abbiamo potuto verificare che una parte dei terreni coinvolti nell’ampliamento della base militare USA sono di proprietà dello stesso Comune di Pisa e della Provincia di Pisa. E i lavori sono bloccati perché non possono essere portati avanti senza trovare una forma di trasferimento delle proprietà.

117

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Anche su questo c’è stato silenzio e reticenza da parte della Regione e del Comune: per venire a conoscenza dell’informazione sono stati necessari ripetuti atti ispettivi. È assolutamente intollerabile.

Noi chiediamo che il Comune non metta in alcun modo o forma a disposizione le aree di sua proprietà per il progetto di potenziamento di Camp Darby e che si risponda di no a richieste presenti e/o future di messa a disposizione dei terreni. Chiediamo che anche la provincia di Pisa faccia la stessa scelta per le aree di propria competenza.

Sappiamo che non solo a Pisa ma anche a Livorno c’è la richiesta di ampliare il dibattito e coinvolgere ufficialmente le istituzioni locali. Anche chi vive in quella città deve poter dire la sua.

Sappiamo di difendere così non solo la pace e l’ambiente nel nostro territorio ma di fare anche una battaglia per la trasparenza che vale per la pace e l’ambiente in tutti in territori: la nostra richiesta di trasparenza e partecipazione difende la Convenzione di Aarhus, che costituisce uno strumento fondamentale di democrazia, conoscenza e diritto a decidere per tutte le comunità locali.

118

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

La mappa della zona: nel cerchio rosso Camp Darby, a sud Livorno e il suo porto, a nord Pisa e il suo aeroporto. In basso al centro si vede anche la base radar della Valle Benedetta.

Da Camp Darby armi Usa per la guerra in Siria e Yemen

di Manlio Dinucci - il manifesto, 14 aprile 2017

Si chiama «Liberty Passion» (Passione per la Libertà). È una modernissima, enorme nave statunitense di tipo Ro/Ro (progettata per trasportare veicoli e carichi su ruote): lunga 200 metri, ha 12 ponti con una superficie totale di oltre 50000 m2, sufficienti al trasporto di un carico equivalente a 6500 automobili.

La nave, appartenente alla compagnia statunitense «Liberty Global Logistics», ha fatto il suo primo scalo il 24 marzo nel porto di Livorno. Prende così via ufficialmente un collegamento regolare tra Livorno e i porti di Aqaba in Giordania e Gedda in Arabia Saudita, effettuato mensilmente dalla «Liberty Passion» e dalle sue consorelle «Liberty Pride» (Orgoglio di Libertà) e «Liberty Promise» (Promessa di Libertà). L’apertura di tale servizio è stata celebrata come «una festa per il porto di Livorno».

Nessuno dice, però, perché la compagnia statunitense abbia scelto proprio lo scalo toscano. Lo spiega un comunicato dell’Amministrazione marittima Usa (4 marzo 2017): la «Liberty Passion» e le altre due navi, che effettuano il collegamento Livorno-Aqaba- Gedda, fanno parte del «Programma di sicurezza marittima» che, attraverso una partnership tra pubblico e privato, «fornisce al Dipartimento della difesa una potente, mobile flotta di proprietà privata, con bandiera ed equipaggio statunitensi». Le tre navi hanno ciascuna «la capacità di trasportare centinaia di veicoli da combattimento e da appoggio, tra cui carrarmati, veicoli per il trasporto truppe, elicotteri ed equipaggiamenti per le unità militari».

È dunque chiaro perché, per il collegamento con i due porti mediorientali, la compagnia statunitense abbia scelto il porto di Livorno. Esso è collegato a Camp Darby, la limitrofa base logistica dello U.S. Army, che rifornisce le forze terrestri e aeree Usa nell’area mediterranea, mediorientale, africana e oltre. E’ l’unico sito dell’esercito Usa in cui il materiale preposizionato (carrarmati, ecc.) è collocato insieme alle munizioni: nei suoi 125 bunker vi è l’intero equipaggiamento di due battaglioni corazzati e due di fanteria meccanizzata. Vi sono stoccate anche enormi quantità di bombe e missili per aerei, insieme ai «kit di montaggio» per costruire rapidamente aeroporti in zone di guerra. Questi e altri materiali bellici possono essere rapidamente inviati in zona di operazione attraverso il porto di Livorno, collegato alla base dal Canale dei Navicelli recentemente allargato, e attraverso l’aeroporto militare di Pisa. Da qui sono partite le bombe usate nelle guerre contro l’Iraq, la Jugoslavia e la Libia.

Nel suo viaggio inaugurale – riportano documentate fonti (AsiaNews e altre) – la «Liberty Passion» ha trasportato 250 veicoli militari da Livorno al porto giordano di Aqaba dove, attraversato il Canale di Suez, è arrivata il 7 aprile. Due giorni prima, a Washington, il presidente Trump riceveva re Abdullah, per la seconda volta da febbraio, ribadendo l’appoggio statunitense alla Giordania di fronte alla minaccia terroristica proveniente dalla Siria. Mentre proprio in Giordania sono stati addestrati per anni – da

119

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

istruttori statunitensi, britannici e francesi – militanti dell’«Esercito libero siriano» per attacchi terroristici in Siria.

Vari rapporti indicano crescenti movimenti di truppe Usa, dotate di carrarmati e veicoli corazzati, al confine giordano-siriano. L’obiettivo sarebbe quello di impadronirsi, usando anche truppe giordane, della fascia meridionale del territorio siriano, dove operano forze speciali statunitensi e britanniche a sostegno dell’«Esercito libero siriano» che si scontra con l’Isis. Già in febbraio il presidente Trump aveva discusso con re Abdullah «la possibilità di stabilire zone sicure in Siria». In altre parole, la possibilità di balcanizzare la Siria vista l’impossibilità di controllare l’intero suo territorio, in seguito all’intervento russo.

A questa e altre operazioni belliche, tra cui la guerra saudita che fa strage di civili nello Yemen, servono le armi Usa che partono da Livorno. Città dove, su invito del sindaco Nogarin (Movimento 5 Stelle), verrà probabilmente in visita Papa Francesco, che ieri ha di nuovo denunciato «i trafficanti di armi che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne». Mentre a Livorno si festeggia il fatto che il porto toscano sia stato scelto come scalo della «Liberty Global Logistics», con grandi prospettive di sviluppo. Finché c’è guerra, c’è speranza.

La tragedia del traghetto Moby Prince

La tragedia del traghetto Moby Prince il 10 aprile 1991 è legata anche al traffico militare con la base di Camp Darby: quella sera in rada a Livorno erano presenti almeno 6 navi militarizzate statunitensi di rientro dalla 1° guerra del golfo, che stavano scaricando armi da essere riportate alla base, in gran segreto. I familiari delle vittime (140) hanno richiesto per anni i tracciati radar dei movimenti delle navi, senza mai ottenerli …. E’ presupponibile che il Radar della Valle Benedetta, che domina il porto, abbia visto e registrato tutti i movimenti delle navi quella sera.

Tirreno 9.4.13

Dopo 22 anni svelata la nave fantasma

Lo rivela l’inchiesta del figlio del comandante. Sulle auto in garage le impronte dei passeggeri: non morirono subito

moby prince

di Federico Lazzotti wLIVORNO «This is Theresa for the ship one in Livorno anchorage. I’m moving out, I’m moving out!». Sono le 22,49 del 10 aprile 1991, la collisione tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo è avvenuta trentacinque minuti prima. I soccorritori a quell’ora sono già al lavoro quando sul canale 16, quello riservato alle comunicazioni di servizio, viene registrato questo messaggio:

120

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

«Theresa chiama la nave uno all'ancora nella rada di Livorno: mi allontano, mi allontano». Per ventidue anni “Theresa” è rimasta un fantasma che ha attraversato le due inchieste penali aperte e poi finite in un nulla di fatto o quasi. L’ultima, ad esempio, è stata archiviata nel 2010. «Errore umano», è stata la conclusione dei pubblici ministeri. Ma come si legge negli atti «non c’era nessuna nave con quel nome nel porto di Livorno». Ora alla vigilia delle commemorazioni per le 140 vittime della tragedia navale più grave della nostra storia, una contro inchiesta svelerebbe il mistero. A condurla, su richiesta dei figli del comandate Ugo Chessa che quella notte morì nel rogo con la moglie, lo studio tecnico diretto da Gabriele Bardazza che solitamente esegue perizie e ricostruzioni per il tribunale di Milano. «Dopo essere venuti in possesso delle registrazioni integrali riversate dalle bobine di Livorno Radio - spiega - ci è stato possibile proseguire nell’ascolto delle comunicazioni avvenute, arrivando quasi sicuramente a smascherare la vera identità della nave». Theresa, molto probabilmente altri non era che il Gallant2, una delle navi militarizzate Usa che in quei giorni erano impegnate nel trasporto di merci nella base di Camp Darby. A questa conclusione lo studio è arrivato analizzando e comparando i messaggi partiti dalla plancia della Gallant2 con quello della nave fantasma. «Dopo 58 secondi dalla chiamata a “ship one” - spiegano - la stessa voce chiama “American cargo Vessel”, questa volta identificandosi con il proprio nome. La famosa “ship one” questa volta risponde e il messaggio è lo stesso e con lo stesso tono: ci allontaniamo». Perché usare in un primo momento un nome di copertura? C’era qualcosa da nascondere? Queste le domande che viene da farsi. Ma questo non è l’unico giallo che la “contro inchiesta” avrebbe svelato e che nei prossimi giorni consegnerà alle Autorità. L’altro riguarda quanto tempo i 140 passeggeri abbiano resistito al rogo che si è propagato sul traghetto. «Dalle immagini registrate nei garage - è la tesi del team Bardazza -è possibile vedere che ci sono delle impronte di manate sui veicoli. Questo significa che le persone hanno resistito molto più di mezzora e che hanno provato a mettersi in salvo». Con questa ipotesi sarebbero chiamati in causa i soccorsi e il loro tentativo di salvare i passeggeri giudicato «tardivo e maldestro». Poi c’è la posizione del Moby che forse stava rientrando e quella della petroliera Agip Abruzzo, ufficialmente collocata fuori dal triangolo d'acqua all'uscita del porto, dov’era vietato l'ancoraggio. Un video girato pochi minuti dopo l'impatto, e una ricerca fatta per identificare nell'oscurità i cosiddetti «punti cospicui» sulla terraferma, sembra stabilire come la petroliera fosse ben dentro l'area proibita. Eppure questo scoperta era già nelle motivazioni della sentenza di primo grado dove le coordinate collocano la Agip Abruzzo là dove non doveva essere. Era una notizia di reato. Ma nessuno la vide. La contro inchiesta, come i dubbi che insinua, pochi secondo il presidente del Comitato delle vittime Loris Rispoli, è però avvolta nella nebbia che in termini giuridici si chiama prescrizione, visto che non è mai stato contestato il reato di strage. «Il mio obiettivo - spiega Angelo Chessa, figlio del comandante - è quello di una verità storica che non sia falsata».

«Troppe falsità, riaprite il processo»

Angelo Chessa ha perso i genitori nella tragedia del 1992: non riesco ad arrendermi all’ingiustizia

LIVORNO «Non mi arrendo perché in questi ventidue anni ho sentito tante di quelle cose false che non ce la faccio a mettere una pietra sopra a questa storia». Oggi come la notte del 10 aprile del 1991 Angelo Chessa è a Milano, allora era uno studente di medicina, oggi è un chirurgo specializzato in ortopedia. Ma nonostante gli anni che sono

121

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

passati dal giorno in cui ha perso il padre Ugo comandante del Moby Prince e la madre, non ha dimenticato. E come lui non lo ha fatto nemmeno suo fratello Luchino. Soprattutto dopo aver letto tre anni fa le motivazioni con le quali la Procura di Livorno chiedeva l’archiviazione dell’inchiesta bis riaperta nel 2006. «Occorre tornare al quesito di base - si legge - comprendere fino in fondo come sia possibile che personale di bordo ritenuto preparato, al comando di una nave dotata degli impianti per la sicurezza della navigazione secondo le regole in vigore all'epoca, possa avere così gravemente errato nella conduzione della nave». E ancora: «Come sia possibile che una collisione con una petroliera alla fonda, avvenuta a così poca distanza dal porto di Livorno abbia potuto avere così tragiche conseguenze». Dunque si sarebbe trattato di un semplice «errore umano» di cui - secondo quello che è il codice della navigazione - avrebbe dovuto rispondere il capitano. È per sfatare questa che loro reputano un’ingiustizia alla memoria che tre anni fa hanno dato mandato ad uno studio privato di portare avanti una contro inchiesta. «I nostri periti non hanno fatto altro - spiega Angelo - che mettere insieme i pezzi del puzzle che già c’erano. Cosa che chi era preposto a fare non ha fatto. Il problema è che dall’inizio delle indagini questo doveva essere solo un incidente. E per questo lo hanno fatto passare, era già tutto scritto. Nel primo processo - insiste - non a caso il presidente del Tribunale era quel Lamberti poi condannato per corruzione, mentre nel secondo procedimento la Procura ha scelto di avvalersi di un perito che aveva lavorato per Snam. E poi ci sono evidenti errori nella scelta degli indagati e dunque dei presunti responsabili. Possibile non aver mai indagato l’armatore?».

La spesa militare in Italia e nel mondo

Manlio Dinucci, 14.4.2014

Dati Sipri. Ogni minuto nel mondo si spendono 3,3 milioni di dollari per

comprare armi

Mentre la strategia Usa/Nato provoca, con la crisi ucraina, un confronto Ovest-Est che riporta l’Europa a una situazione per certi versi analoga a quella della guerra fredda, i dati pubblicati ieri dal Sipri (Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma) confermano che la spesa militare mondiale (calcolata al netto dell’inflazione per confrontarla a distanza di tempo) è tornata ai livelli della guerra fredda: dopo essere calata dal 1991 al 1998, è risalita a un livello superiore a quello dell’ultimo periodo del confronto Ovest-Est. I dati, relativi al 2013, mostrano che ogni minuto si spendono nel mondo a scopo militare 3,3 milioni di dollari, 198 milioni ogni ora, quasi 4,8 miliardi al giorno. Il che equivale a 1747 miliardi di dollari in un anno.

La spesa militare mondiale è in realtà ancora più alta di quella calcolata dal Sipri sommando i bilanci della difesa dei diversi paesi: vi si aggiungono infatti diverse spese di carattere militare, incluse in altri capitoli dei bilanci statali. Negli Stati uniti, la spesa per

122

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

le armi nucleari (23 miliardi di dollari annui) è iscritta non nel bilancio del Dipartimento della Difesa, ma in quello del Dipartimento dell’Energia; quella per i militari a

riposo (circa 170 miliardi annui), nel bilancio del Dipartimento degli affari dei veterani; la spesa per gli aiuti militari ed economici ad alleati strategicamente importanti (circa 50 miliardi annui) sono iscritti nei bilanci del Dipartimento di stato e in altri. Nel bilancio federale sono stanziati circa 97 miliardi annui per un «fondo unificato della Difesa, del Dipartimento di stato e della Usaid» destinato alle operazioni oltremare.

Altri 40 miliardi annui vengono spesi per la «sicurezza della patria» Vi è infine la spesa segreta dei servizi, la cui unica cifra «non-classificata» (1,6 miliardi annui) è solo la punta dell’iceberg. Aggiungendo queste e altre voci al bilancio ufficiale del Pentagono (640 miliardi nel 2013), la spesa militare statunitense sale a quasi 1000 miliardi di dollari annui. Ciò significa che circa un dollaro su quattro, nel bilancio federale, è speso a scopo militare. Stando anche alla sola cifra di 640 miliardi di dollari fornita dal Sipri, gli Stati uniti sono nettamente in testa nella classifica dei 15 paesi con le maggiori spese militari del mondo. Seguono a distanza, come nel 2012, Cina e Russia con una spesa stimata in 188 e 88 miliardi di dollari nel 2013.

Cambia invece l’ordine nella restante parte della classifica. L’Arabia Saudita passa, rispetto al 2012, dal settimo al quarto posto. Seguono Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, India, Corea del sud, Italia (con una spesa stimata in 32,7 miliardi di dollari nel 2013), Brasile, Australia, Turchia, Emirati arabi. 15 paesi che totalizzano l’80% della spesa militare mondiale. I dati Sipri evidenziano aumenti nei bilanci militari di diversi altri paesi, soprattutto quelli dove gli Usa esercitano la loro influenza. Nell’Europa orientale, il budget militare dell’Ucraina è cresciuto del 16% rispetto al 2012.

In Africa, il Ghana ha aumentato in un anno il suo budget del 129%, l’Angola del 36%, il Congo (Rep. dem.) del 34%. In Medio Oriente, i bilanci militari di Iraq e Bahrain sono saliti di circa il 27%. In Asia, quello dell’Afghanistan è cresciuto del 77% rispetto al 2012, quello delle Filippine del 17%. In Sud America, i bilanci militari del Paraguay e dell’Honduras sono aumentati in un anno rispettivamente del 33% e 22%.

La spesa militare alimenta una nuova corsa agli armamenti che ha un effetto trainante su scala mondiale.

Non ci sono solo gli F-35, ma diversi altri sistemi d’arma altrettanto costosi ma poco conosciuti.

Sei mesi fa è stata varata negli Usa la superportaerei Gerald Ford (la prima di una serie), la nave da guerra più costosa mai costruita: 14 miliardi di dollari. Grazie a nuove catapulte, i suoi 75 aerei (il cui costo si aggiunge a quello della nave) potranno effettuare il 25% in più di attacchi rispetto a quelli imbarcati sulle attuali portaerei Nimitz.

E il prossimo 4 luglio sarà varata in Inghilterra la superportaerei Hms Queen Elizabeth da 65000 t (il triplo dell’attuale classe Invincible), cui seguirà una unità gemella, con una spesa di 12 miliardi di dollari, più quella degli aerei imbarcati: gli F-35, che potranno essere portati dall’hangar sul ponte di volo in 60 secondi,. In tal modo, annuncia la Royal Navy, queste portaerei potranno «proiettare dal mare la potenza aerea in ogni momento e in ogni luogo del mondo sia necessario». L’impero colpisce ancora.

123

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Htt p://www.peacelink.it/mailing_admin.html

Fatto quotidiano 2.2.18

Difesa, la spesa italiana crescerà anche nel 2018: alle armi 25 miliardi, il 4% in più rispetto al 2017

I dati dell'Osservatorio Milex: la spesa militare vale l'1,4% del Pil. Pesa, oltre ai bilanci di Difesa, l'aumento dell'importo destinato al ministero dello Sviluppo per l'acquisto di nuovi armamenti. E una quota è destinata al Nuclear Sharing, le spese di mantenimento dell'arsenale nucleare Usa dislocato in Italia

di Luisiana Gaita | 2 Febbraio 2018

Ammonta a 25 miliardi di euro la spesa militare italiana per il 2018, l’1,4 per cento del Pil, con un aumento del 4 per cento rispetto al 2017. Si tratta ormai di una tendenza di crescita avviata dal governo Renzi (con un 8,6 per cento in più rispetto al 2015) che non accenna a fermarsi. Nel 2018, infatti, crescono anche il bilancio del Ministero della Difesa (21 miliardi, il 3,4% in più rispetto al 2017) e i contributi del Ministero dello Sviluppo Economico all’acquisto di nuovi armamenti (3,5 miliardi di cui 427 milioni di costo mutui, ossia il 115% in più nelle ultime tre legislature). A rivelarlo è il Rapporto MIL€X 2018, a cura di Enrico Piovesana, cofondatore dell’osservatorio sulle spese militari italiane e di Francesco Vignarca della Rete italiana per il Disarmo. Il dossier è stato presentato oggi presso la sala stampa della Camera dei Deputati alla presenza di Daniel Högsta, coordinatore della campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), premio Nobel per la Pace 2017. Il rapporto analizza i costi della ‘servitù nucleare’ legata alle spese di stoccaggio e sorveglianza delle testate atomiche tattiche americane B-61 nelle basi italiane e alle spese di stazionamento del personale militare USA addetto e di mantenimento in prontezza di aerei e piloti italiani dedicati al ‘nuclear strike’. “Questi dati – ha commentato Daniel Högsta – dimostrano come la presenza di armi nucleari abbia impatto negativo per i Paesi che le ospitano non solo dal punto di vista politico, ma anche della spesa pubblica. L’opinione pubblica dovrebbe rendersene conto”.

Tra gli ulteriori focus del dossier quelli sulle le spese italiane di supporto alle 59 basi USA in Italia (520 milioni l’anno) e di contribuzione ai bilanci Nato (192 milioni l’anno), sui costi nascosti (Mission Need Urgent Requirements) delle ‘infinite’ missioni militari all’estero (16 anni di presenza in Afghanistan e 14 anni in Iraq), il costo della base militare italiana a Gibuti intitolata all’eroe di guerra fascista Comandante Diavolo (43 milioni l’anno) e lo ‘scivolo d’oro’ dimenticato per gli alti ufficiali ma condannato dalla Corte dei Conti e l’onerosa situazione dei 200 cappellani militari ancora a carico dello Stato (15 milioni l’anno tra stipendi e pensioni).

LA CORSA ITALIANA ALLE ARMI – La corsa italiana agli armamenti è tutta nei dati. “Le spese per armamenti continuano ad aumentare – spiega Francesco Vignarca a ilfattoquotidiano.it – siamo a 5,7 miliardi nel 2018, l’88% in più nelle ultime tre legislature”. E si conferma la distorsione per cui essi sono possibili solo grazie ai contributi finanziari del Ministero dello Sviluppo Economico, anch’essi in aumento. “Finanziamenti sempre più ingenti e onerosi per la collettività e gravosi per il debito

124

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

pubblico – spiega il rapporto – tenuto conto il sistematico ricorso del Mise a finanziare tali programmi richiedendo a istituti di credito (soprattutto Intesa, BBVA e Cassa Depositi e Prestiti) prestiti bancari concessi a tassi improponibili (fino al 40% del finanziamento erogato)”. Il costo annuale degli interessi, riportato nei bilanci del Mise, è estremamente elevato: se nel 2017 è stato di 310 milioni, per il 2018 si pagheranno 427 milioni. “Tra i programmi di riarmo nazionale in corso i più ingenti – continua Vignarca – sono le nuove navi da guerra della Marina (tra cui la nuova portaerei Thaon di Revel), i nuovi carri armati ed elicotteri da attacco dell’Esercito e i nuovi aerei da guerra Typhoon e F-35”. Agli F-35 il rapporto dedica un approfondimento che analizza costi effettivi (50 miliardi con i costi operativi), reali ricadute industriali e occupazionali e “difetti strutturali – spiega il rapporto – che rischiano di mettere fuori servizio gli F-35 finora acquistati dall’Italia per 150 milioni l’uno e funzione strategica di questo sistema d’arma prettamente offensivo e intrinsecamente contrario all’articolo 11 della Costituzione Italiana e al Trattato di non Proliferazione Nucleare”.

LA PREVISIONE PER IL 2018 – I dati contenuti negli stati di previsione allegati alla Legge di Bilancio 2018, approvata dal Parlamento il 23 dicembre 2017, mostrano un incremento annuo del 3,4% (circa 700 milioni) del budget previsionale del Ministero della Difesa, che passa dai 20,3 miliardi del 2017 ai quasi 21 miliardi del 2018. Si tratta di un aumento che rafforza la tendenza di crescita avviata due leggi di Bilancio fa dal governo Renzi con circa 1,6 miliardi in più rispetto al bilancio Difesa del 2015 (l’ultimo a risentire degli effetti della spending review decisa nel 2012 dal governo Monti e applicata dal successivo governo Letta anche al ministero della Difesa). Siamo all’1,3% in più rispetto all’inizio dell’ultima legislatura e al 18% in più nelle ultime tre legislature.

PER ARMI E INFRASTRUTTURE 2,3 MILIARDI IN PIÙ – Analizzando il dettaglio delle voci di spesa previste per il 2018 spicca un aumento del 9,7% dei fondi ministeriali per gli investimenti in nuovi armamenti e infrastrutture (2,3 miliardi). In aumento del 4,6% anche la spesa per il personale di Esercito, Marina e Aeronautica (10,2 miliardi) nonostante la riduzione degli organici dettata dalla Riforma Di Paola, a causa degli aumenti stipendiali per gli ufficiali superiori previsti dal recente riordino delle carriere. Questo per quanto riguarda i fondi preventivi relativi al solo bilancio del Ministero della Difesa, anche se ormai da anni i bilanci consuntivi diffusi in seguito risultano mediamente superiori di circa 2 miliardi ai preventivi.

LE VOCI EXTRA-BILANCIO DELLA DIFESA – L’aumento delle spese italiane per la Difesa risulta ancor più consistente se si tiene conto di tutte le altre voci di spesa militare sostenute da altri Ministeri ed enti pubblici: “I 3,5 miliardi (+5% rispetto al 2017) dei contributi del Ministero dello Sviluppo Economico per l’acquisizione di nuovi armamenti made in Italy (contributi pari al 71,5% del budget totale del Mise 2018 per la competitività e lo sviluppo delle imprese italiane), i circa 1,3 miliardi di costo delle missioni militari all’estero sostenute dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli oltre 2 miliardi del costo del personale militare a riposo a carico dell’Inps e il mezzo miliardo di spese indirette per le basi USA in Italia”. Aggiungendo queste voci di spesa e sottraendo invece i costi non propriamente militari, il totale delle spese militari italiane per il 2018 sfiora i 25 miliardi: +4% rispetto al 2017 (un miliardo in più).

SPESE NATO, BASI USA E NUCLEARE – Anche essere membri della Nato ha un costo per l’Italia. “Non solo le spese per la partecipazione alle missioni militari dell’alleanza – spiega il rapporto – ma anche quelle per la contribuzione diretta pro-quota

125

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

(ultimamente pari all’8,4%) al budget militare e civile della Nato e al Programma d’investimento per la sicurezza Nsip (Nato Security Investment Programme). Complessivamente ogni anno il contributo dell’Italia (per il 2018 ma anche per gli anni precedenti e fino al 2020) ammonta a 192 milioni di euro: circa 125 milioni destinati al budget Nato (oltre 100 milioni al budget militare, il resto al budget civile) e 66,6 milioni destinati agli investimenti infrastrutturali. A questi contributi diretti vanno poi aggiunti ‘i contributi indiretti alla difesa comune’, vale a dire i costi sostenuti dall’Italia a supporto delle 59 basi americane in Italia (il nostro Paese è il quinto avamposto statunitense nel mondo per numero d’installazioni militari, dopo Germania con 179 basi, Giappone con 103, Afghanistan con 100 e Corea del Sud con 89). La cifra esatta non viene resa nota dal 2002, nonostante recenti interrogazioni parlamentari al riguardo. All’epoca il contributo italiano era calcolato dal Pentagono in 366,5 milioni di dollari, un terzo rispetto all’abbondante miliardo di dollari che veniva pagato a fine anni ’90.

Una particolare voce di spesa legata alla presenza militare USA in Italia, è quella relativa all’accordo di ‘condivisione nucleare’ (Nuclear Sharing) per cui il nostro Paese, fin dagli anni ’50, ospita una cinquantina di bombe atomiche americane B-61: una trentina nella base USA di Aviano e altre venti nella base italiana di Ghedi. Altre bombe erano custodite a Comiso fino al 1987 e a Rimini fino al 1993. “In definitiva – rileva il rapporto – la spesa direttamente riconducibile alla presenza di testate nucleari statunitensi sul suolo italiano ha un costo minimo di almeno 20 milioni annui, ma con tutti gli elementi coinvolti (anche per progetti straordinari di ammodernamento) potrebbe giungere anche ad essere stimata attorno ai 100 milioni di euro l’anno”.

Sale alle stelle il prezzo della «protezione» Usa

Manlio Dinucci

A pretendere il pizzo in cambio di «protezione» non è solo la mafia. «I paesi ricchi che stiamo proteggendo – ha avvertito minacciosamente Trump in un discorso al Pentagono – sono tutti avvisati: dovranno pagare la nostra protezione».

Il presidente Trump – rivela Bloomberg – sta per presentare il piano «Cost Plus 50» che stabilisce il seguente criterio: i paesi alleati che ospitano forze Usa sul proprio territorio ne dovranno coprire interamente il costo e pagare agli Usa un ulteriore 50% in cambio del «privilegio» di ospitarle ed essere così da loro «protetti».

Il piano prevede che i paesi ospitanti paghino anche gli stipendi dei militari Usa e i costi di gestione degli aerei e delle navi da guerra che gli Stati uniti tengono in questi paesi.

L’Italia dovrebbe quindi pagare non solo gli stipendi di circa 12.000 militari Usa qui di stanza, ma anche i costi di gestione dei caccia F-16 e degli altri aerei schierati dagli Usa ad Aviano e Sigonella e i costi della Sesta Flotta basata a Gaeta.

Secondo lo stesso criterio dovremmo pagare anche la gestione di Camp Darby, il più grande arsenale Usa fuori dalla madrepatria, e la manutenzione delle bombe nucleari Usa dislocate ad Aviano e Ghedi.

126

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Non si sa quanto gli Stati uniti intendono chiedere all’Italia e agli altri paesi europei che ospitano loro forze militari, poiché non si sa neppure quanto questi paesi paghino attualmente. I dati sono coperti da segreto militare.

Secondo uno studio della Rand Corporation, i paesi europei della Nato si addossano in media il 34% dei costi delle forze e basi Usa presenti sui loro territori. Non si sa però quale sia l’importo annuo che essi pagano agli Usa: l’unica stima – 2,5 miliardi di dollari – risale a 17 anni fa.

È dunque segreta anche la cifra pagata dall’Italia. Se ne conoscono solo alcune voci: ad esempio decine di milioni di euro per adeguare gli aeroporti di Aviano e Ghedi ai caccia statunitensi F-35 e alle nuove bombe nucleari B61-12 che gli Usa cominceranno a schierare in Italia nel 2020, e circa 100 milioni per lavori alla stazione aeronavale statunitense di Sigonella, a carico anche dell’Italia.

A Sigonella viene finanziata esclusivamente dagli Usa solo la Nas I, l’area amministrativa e ricreativa, mentre la Nas II, quella dei reparti operativi e quindi la più costosa, è finanziata dalla Nato, ossia anche dall’Italia.

È comunque certo – prevede un ricercatore della Rand Corp. – che con il piano «Cost Plus 50» i costi per gli alleati «schizzeranno alle stelle». Si parla di un aumento del 600%.

Essi si aggiungeranno alla spesa militare, che in Italia ammonta a circa 70 milioni di euro al giorno, destinati a salire a circa 100 secondo gli impegni assunti dai governi italiani in sede Nato. Si tratta di denaro pubblico, che esce dalle nostre tasche, sottratto a investimenti produttivi e spese sociali.

È possibile però che l’Italia possa pagare meno per le forze e basi Usa dislocate sul suo territorio. Il piano «Cost Plus 50» prevede infatti uno «sconto per buon comportamento» a favore degli «alleati che si allineano strettamente con gli Stati uniti, facendo ciò che essi chiedono».

È sicuro che l’Italia godrà di un forte sconto poiché, di governo in governo, si è sempre mantenuta nella scia degli Stati uniti. Ultimamente, inviando truppe e aerei da guerra nell’Est Europa con la motivazione di fronteggiare la «minaccia russa» e favorendo il piano statunitense di affossare il Trattato Inf per schierare in Europa, Italia compresa, postazioni di missili nucleari puntati sulla Russia.

Essendo queste bersaglio di una possibile ritorsione, avremo bisogno come «protezione» di altre forze e basi Usa. Le dovremo pagare noi, ma sempre con lo sconto.

(il manifesto, 12 marzo 2019)

127

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

L’uso militare nascosto della tecnologia 5G

L’uso militare nascosto della tecnologia 5G

Manlio Dinucci

Al Summit di Londra i 29 paesi della Nato si sono impegnati a «garantire la sicurezza delle nostre comunicazioni, incluso il 5G». Perché questa tecnologia di quinta generazione della trasmissione mobile di dati è così importante per la Nato?

Mentre le tecnologie precedenti erano finalizzate a realizzare smartphone sempre più avanzati, il 5G è concepito non solo per migliorare le loro prestazioni, ma principalmente per collegare sistemi digitali che hanno bisogno di enormi quantità di dati per funzionare in modo automatico.

Le più importanti applicazioni del 5G saranno realizzate non in campo civile ma in. campo militare.

Quali siano le possibilità offerte da questa nuova tecnologia lo spiega il rapporto Defense Applications of 5G Network Technology, pubblicato dal Defense Science Board, comitato federale che fornisce consulenza scientifica al Pentagono: «L’emergente tecnologia 5G, commercialmente disponibile, offre al Dipartimento della Difesa l’opportunità di usufruire a costi minori dei benefici di tale sistema per le proprie esigenze operative».

In altre parole, la rete commerciale del 5G, realizzata da società private, sarà usata dalle forze armate statunitensi con una spesa molto più bassa di quella che sarebbe necessaria se la rete fosse realizzata unicamente a scopo militare.

Gli esperti militari prevedono che il 5G avrà un ruolo determinante nell’uso delle armi ipersoniche: missili, armati anche di testate nucleari, che viaggiano a velocità superiore a Mach 5 (5 volte la velocità del suono). Per guidarli su traiettorie variabili, cambiando rotta in una frazione di secondo per sfuggire ai missili intercettori, occorre raccogliere, elaborare e trasmettere enormi quantità di dati in tempi rapidissimi.

Lo stesso è necessario per attivate le difese in caso di attacco con tali armi: non essendoci il tempo per prendere una decisione, l’unica possibilità è quella di affidarsi a sistemi automatici 5G.

La nuova tecnologia avrà un ruolo chiave anche nella battle network (rete di battaglia). Essendo in grado di collegare contemporaneamente in un’area circoscritta milioni di apparecchiature ricetrasmittenti, essa permetterà ai reparti e ai singoli militari di trasmettere l’uno all’altro, praticamente in tempo reale, carte, foto e altre informazioni sull’operazione in corso.

Estremamente importante sarà il 5G anche per i servizi segreti e le forze speciali. Renderà possibili sistemi di controllo e spionaggio molto più efficaci di quelli attuali. Accrescerà la letalità dei droni-killer e dei robot da guerra, dando loro la capacità di

128

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

individuare, seguire e colpire determinate persone in base al riconoscimento facciale e altre caratteristiche.

La rete 5G, essendo uno strumento di guerra ad alta tecnologia, diverrà automaticamente anche bersaglio di ciberattacchi e azioni belliche effettuate con armi di nuova generazione.

Oltre che dagli Stati uniti, tale tecnologia viene sviluppata dalla Cina e altri paesi. Il contenzioso internazionale sul 5G non è quindi solo commerciale.

Le implicazioni militari del 5G sono quasi del tutto ignorate poiché anche i critici di tale tecnologia, compresi diversi scienziati, concentrano la loro attenzione sugli effetti nocivi per la salute e l’ambiente a causa dell’esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza. Impegno questo della massima importanza, che deve però essere unito a quello contro l’uso militare di tale tecnologia, finanziato indirettamente dai comuni utenti.

Una delle maggiori attrattive, che favorirà la diffusione degli smartphone 5G, sarà quella di poter partecipare, pagando un abbonamento, a war games di impressionante realismo in streaming con giocatori di tutto il mondo. In tal modo, senza rendersene conto, i giocatori finanzieranno la preparazione della guerra, quella reale.

(il manifesto, 10 dicembre 2019)

129

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

Indice Pag. 1 Premessa

Pag. 1 Fabbriche d’armi in Italia, regione per regione Pag. 84 L’effimero (e pericoloso) sviluppo dell’industria bellica nell’appennino pistoiese Pag. 89 Le 115 basi militari in Italia, per regione Pag. 99 La subalternità dei sindacati, della ex sinistra tradizionale e non solo: qualche esempio

Pag. 110 Quanto ci costano le basi americane e NATO

Pag. 113 Un focus su camp Darby (Pisa-Livorno)

Pag. 120 La tragedia del traghetto Moby Prince

Pag. 124 La spesa militare in Italia e nel mondo

Pag. 129 L’uso militare nascosto della tecnologia 5G

Libri pubblicati sul sito www.ilmiolibro.it da Maurizio Marchi

“5G la sperimentazione più crudele” dicembre 2019 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/518012/5-g-la-sperimentazione-piu-crudele/ “Epidemiologia della guerra infinita” giugno 2019 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/515601/epidemiologia-della-guerra-infinita- 2/ “Quanto l’Europa deve restituire all’Africa” novembre 2019 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/508904/quanto-leuropa-deve-restituire- allafrica/ “Clima alterato, fine delle risorse fossili, è urgente passare all’idrogeno” settembre 2019 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/504682/clima-alterato-e-fine-delle-risorse- fossili/

130

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

“Gli effetti sulla salute della geotermia toscana” marzo 2018 https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/388530/gli-effetti-sulla-salute-della- geotermia-toscana/ ------“Da Democrazia proletaria a Medicina democratica” gennaio 2017 http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/storia-e-filosofia/307174/da-democrazia- proletaria-a-medicina-democratica/ ------“Val di Cecina al mercurio, un disastro dimenticato” di Marchi e Belleggia maggio 2016 http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1180421/ ------“Amianto dal rubinetto, può bastare una fibra, focus sulla Toscana” di Marchi e Mattacchioni aprile 2016 http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/239520/amianto-dal-rubinetto-pu- bastare-una-fibra-focus-sulla-toscana/ ------“Con tutta la rabbia, con tutto l’amore”, cronologico scritti di Maurizio Marchi 2015, con gli scritti di Democrazia proletaria 1982-1988 gennaio 2016 http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1168323/ ------“Mercurio a Rosignano, una tragedia infinita” 2° ristampa ampliata, ottobre 2015 http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/194984/mercurio-a-rosignano-una-tragedia- infinita-2/ “la salute dei livornesi tra nocività e sottovalutazione” maggio 2015 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1131636 ------“Quarant’anni in direzione ostinata e contraria, cronologico scritti di Maurizio Marchi, dagli anni ’70 ad oggi” 1° VOLUME gennaio 2015 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1113312 ------“la salute della popolazione, tra inquinamento e tagli alla sanità” su Rosignano e Cecina di Marchi e Sammuri http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1102162 novembre 2014 ------“Il grande affare della geotermia” di M. Marchi e R. Barocci maggio 2014 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1074897 ------“Centenario Solvay, l’altra campana” 2013 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1022329 ------“Referendum sul PVC 25 anni dopo” con l’Indagine sulla mortalità da Cloruro vinile 2013 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1031108 ------“Mercurio a Rosignano, una tragedia infinita” 2013 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1031270 “La sinistra è finita in discarica ?” Scapigliato 1982/2012, trent’anni di affari sui rifiuti … 2012 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=894219 “Non ce la date a bere” l’acqua nella Toscana occidentale … 2011

131

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=642653 Libri acquistabili sul sito www.ilmiolibro.it a prezzo di costo per volontà degli autori.

132

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

idJob: 1272559 titolo: Italia colonia, Italia commerciante di armi letali

idJob: 1272559