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Delta Sònic aka Henri Maquet

Ès-trad a Bourgoin-Jallieu 50 anni di Associazione Italie Nord Isère Festival delle Ciaramelle Jean-Philippe de Peretti Ande Bali e Cante Festival del Canto Spontaneo Baìa Trio Rencontres de Harpes Celtiques Dinan Vruja Henri Maquet L’Orage n. 52 - Novembre 2016 Contatti: [email protected] - www.lineatrad.com - www.lineatrad.itSommario - www.lineatrad.eu

—04 Ès-trad —13 Festival delle Ciaramelle —23 33e Rencontres de 04 a Bourgoin-Jallieu 13 per Amatrice 23 Harpes Celtiques Dinan

—10 Henri Maquet —15 XV Festival —25 50 anni di 10 (Delta Sònic) 15 Ande Bali e Cante 25 Fairport Convention

33e Rencontres de IX Festival —12 Jean-Philippe De Peretti —17 —26 12 17 Harpes Celtiques Dinan 26 del Canto Spontaneo

Eventi Cronaca Interviste Recensioni Argomenti Music Inside Rimini

ASCOLTATE SU RADIO CITTA’ BOLLATE www.radiocittabollate.it di Loris Böhm la trasmissione An Triskell riprende a gennaio, ogni GIOVEDÌ alle ore 21:30 Editoriale

oi di Lineatrad non siamo ricancelliamo, finalmente all’enne- noi speriamo sempre che si possa tro- pazzi, è la situazione globale simo tentativo intravvediamo una luce vare una soluzione. Ndella musica folk che ci di- in fondo al tunnel: illumina un cartello Per quanto riguarda Lineatrad Televi- pinge così... tanto per parafrasare una che dice “la strada è interrotta per una sion, dopo infinite ricerche di mercato considerazione di Jessica Rabbit nel frana, tornare indietro e superare la per trovare una soluzione decente che film “Chi ha incastrato Roger Rabbit”. montagna sul vecchio tracciato”, e vai! ci permetta di avviare finalmente il pro- Effettivamente devo confessare che Ci sentiamo proprio così: allora, getto web-tv, stiamo testando il servi- in mezzo alla precarietà imperante (a senza scoraggiarci, cerchiamo strade zio Viloud, unico in grado di proporre tutti i livelli) in questa disgraziata na- nuove per tirare avanti, perchè soldi un palinsesto “a rotazione perpetua”, zione, la musica folk non fa eccezione, non ce ne sono, tantomeno ne arrivano dunque non a orario fisso, adeguato anzi direi che è ai vertici dell’improvvi- da fonti esterne; odio il crowdfunding alle nostre risorse economiche. Il ser- sazione, dello sbando: non ci sono cer- e non sopporto (supporto) tutti coloro vizio Streamera, pur molto valido e lo- tezze di nessun tipo, e come “credi” di che lo praticano per raggiungere un calizzato in italiano, è eccessivamente aver trovato qualcosa di solido su cui obiettivo irraggiungibile con i propri costoso e noi ora non abbiamo inser- appoggiarti, questo “qualcosa” ti frana mezzi. Ebbene sì, preferisco essere zionisti pubblicitari o sponsors, per cui miseramente davanti... il nostro è un meno ambizioso, riempire i miei cas- dobbiamo accontentarci: se qualcuno Paese fragile non solo dal punto di vi- setti di sogni irrealizzabili, piuttosto vorrà aiutarci, ne riparleremo. sta geografico. Come dice la pubblicità che “rompere le palle” a chi sta esat- E mentre cerco una soluzione per della nota caffettiera: “ringhiere che tamente nelle mie stesse condizioni!!! la web-tv ecco che questa bella guida non tengono... è un mio progetto!!!”, Scusatemi se mi sono tolto questo sas- viene visualizzata distorta da quei e giù risate amare a crepapelle. solino dalla scarpa, ma non sopportavo mentecatti di Issuu che con la nuova Chi siamo noi di Lineatrad per po- più il fastidio. release dello sfogliatore hanno incasi- ter invertire questa tendenza globale? Tornando a noi, dopo un tira-e-molla nato tutte le riviste del pianeta Terra... Eppure, pur nel nostro piccolo, ci pro- estenuante alla fine si farà a dicembre bel colpo!! Allora, considerando che il viamo: nella nostra lavagna immagi- il quindicesimo festival “Ande Bali e servizio Calamèo è peggiorato in modo naria, con un gessetto immaginario, Cante” a Rovigo, forse l’ultimo, dice il esponenziale, trovo una superba solu- scriviamo, cancelliamo, riscriviamo, direttore artistico Roberto Tombesi, ma zione italiana con Sfogliami, evviva!!!

22 52/2016 —3131 Baìa Trio —3131 Vruja —3131 L’Orage

Prove tecniche di trasmissione sulla piattaforma

La lettura della guida è realizzata sulla piattaforma Music Inside Rimini

La seconda metà di novembre e sto travagliatissimo e caotico 2016; un soprattutto dicembre ci offre diversi anno comunque che ci ha visto pre- appuntamenti concertistici rilevanti; senti e protagonisti negli appuntamenti ricordiamo “Pifferi Muse e Zampogne” più rilevanti della scena musicale folk. ad Arezzo, di cui siamo partner, e di A dicembre faremo un resoconto di cui naturalmente proporremo integral- quanto abbiamo costruito quest’anno, www.lineatrad.com mente in Tv la serata di venerdì, con la e metteremo mezzo piede su quello www.womex.com/virtual/lineatrad novità della nostra presenza nelle sele- che vogliamo realizzare nel 2017... già, ANNO 5 - N. 52 Novembre 2016 perchè se quest’anno è stato fonda- zioni di “suonare@folkest” di giovedì. via dei Giustiniani 6/1 - 16123 Genova Non dimentichiamoci del Festival mentale per avviare le nuove tecnolo- Delle Ciaramelle per Amatrice a Pe- gie di comunicazione, quello prossimo Direttore Editoriale: Loris Böhm - [email protected] rugia, organizzato dai nostri colleghi sarà decisivo per concretizzarle. di Blogfoolk, che non potremo seguire Per quanto riguarda Lineatrad, la Consulente alla Direzione: Giovanni Floreani - [email protected] per mancanza di ospitalità, ma di cui tradizione riguarda esclusivamente ciò che si ascolta... tutto il resto è pro- Responsabile Immagine e Marketing: comunque parliamo su Lineatrad. In- Annamaria Parodi - [email protected] teressante anche la cronaca pervenu- gresso e innovazione. ❖ Responsabile Ufficio Stampa: taci del Festival del Canto Spontaneo Agostino Roncallo - [email protected] in Friuli. Insomma nonostante la mia Hanno collaborato in questo numero: sfuriata iniziale abbiamo sempre qual- Agostino Roncallo, Orietta Fossati, cosa di cui parlare. Come promesso in Giustino Soldano, Muriel Le Ny questo numero troviamo la cronaca del secondo Festival Ès-trad a Bourgoin- Pubblicazione in formato esclusivamente Jallieu (Francia) di cui siamo partner, digitale a distribuzione gratuita infine diverse recensioni e interviste. completamente priva di pubblicità. Esente da registrazione in Tribunale Credo che tutto sommato non pos- (Decreto legislativo n. 70/2003, siamo lamentarci. A dicembre, prima articolo 7, comma 3) di Natale, uscirà l’ultimo anno di que-

52/2016 33 Cronaca

ÈS-TRAD 2016: Artefice di questo gemellaggio è l’associazione INIS (Italie-Nord Isère) di Bourgoin-Jallieu, che organizza FRANCIA+ITALIA= il festival biennale Ès-trad, tradizioni e culture a confronto. MUSICA FOLK! dal 13 al 15 ottobre il risultato di questa “operazione matematica”

di Loris Böhm

occasione per partecipare al secondo Ès-trad non poteva Famille Borne & Compagnie del Nord Isère L’ essere più repentina e cir- costanziata: la nuova partnership abbinata ad un programma ricco di premesse. Così fu che decisi di partire con l’attrezzatura “Lineatrad Televi- sion”, carico anche di aspettative, alla volta di Lione, e poi in dire- zione di Bourgoin-Jallieu, cittadina dell’hinterland industriale di cui fi- nora non sapevo nulla. Il presidente dell’associazione, Alain Pongan, mi attendeva con ansia per condurmi nella location del festival... purtroppo quella gior- nata, colpa gli screzi frontalieri tra anche la programmazione della lo svincolo autostradale di Lione la Francia e l’Italia, ha causato un serata che si svolgeva, neanche a è un caos indescrivibile, fitti mes- blocco doganale di oltre due ore, farlo apposta, nel paese vicino di saggi per trovare una soluzione... da parte dei solerti militari francesi, St. Marcel-Bel-Accueil. La testa mi alla stazione di Bourgoin mi attende per il semplice fatto che sull’auto- stava scoppiando... tornavano alla Anna Picard, un tipetto di origini bus viaggiavano alcuni africani ed mente tutti i concerti annullati a italiche molto risoluto e razionale. extracomunitari sospetti... L’inizio Genova di artisti provenienti dalla Carichiamo i bagagli e via di corsa non è stato dunque dei più promet- Francia, bloccati alla frontiera per a St. Marcel. Durante il viaggio mi tenti: questo imprevisto rischiava mancanza di “visto consolare”. Il racconta un po’ di cose sulla loro di farmi saltare, oltre alla cena, tempo è pessimo, bufera di neve, associazione e sulla sua famiglia, tanto per recuperare il tempo per- duto, e in men che non si dica ci Trouveur Valdotèn troviamo davanti al teatro. Piove forte, andiamo subito a mangiare nel ristorante dove ci attendevano gli organizzatori e i musicisti della serata: famiglia Tombesi in primis, poi i Trouveur Valdotèn e la Fa- mille Borne & Compagnie del Nord Isère. Ho il tempo di mangiare, mi dicono che ritarderanno l’inizio dello spettacolo. Ora so di essere finito in mezzo a tanti amici... la serata inizia con la Famille Borne, davvero una lieta sorpresa. Pur non essendo professionisti, dimostrano grande abilità e mestiere, sia nel

44 52/2016 Cronaca Roberto Tombesi e Vincent Boniface, organetti in libertà

canto corale che nell’accompagna- mento strumentale. Li rivedremo presto su Lineatrad Television! A proposito, la sala è gremita in ogni ordine di posti; gli spettatori Festa Calicanto all’associazione INIS locali (non è una sorpresa) dimo- strano grande attenzione e compe- tenza verso quello che ascoltano. Lezione di tarantella Nessuno disturba, gli applausi al Collegio Saint-Michel di Bourgoin sono sinceri e spontanei. Nell’in- termezzo Alain presenta Lineatrad al pubblico, e i sinceri applausi a noi tributati, li dedico a tutti i colla- boratori, giornalisti, artisti, partner, che lavorano e credono nel nostro progetto editoriale. Adesso è la volta dei Trouveur Val- dotèn, supergruppo della famiglia Boniface, che purtroppo non ve- devo all’opera da diversi anni. Que- sta volta mi sono tolto la “fame”, ho gustato ogni singola nota, ho gustato la pastosa e dolce voce di Liliana Boniface, che considero unica nel panorama nazionale, ma è la compattezza di tutta la forma- zione che è impressionante: una ci attende una bufera di pioggia ma che è partner del festival: Florent sincronia collaudata negli anni, non importa a nessuno. La felicità Stroesser, e la docente di violino una perfezione quasi spregiudicata di aver assistito, conosciuto, parte- Laurence Dupré, appassionata di al punto quasi di sminuire il bravis- cipato, a qualcosa di speciale. La musica folk e membro del gruppo simo gruppo locale della Famille Borne. Ma qui non esiste compe- sera, ospite della famiglia Picard, la Marlau & Cie, di cui parleremo. La tizione, non ci sono gruppi “spalla” dedico a riordinare gli appunti sul riunione, da cui è scaturito un vi- e stars, come purtroppo vediamo portatile, anche perchè Alain già mi vace scambio di opinioni e inten- molte volte nella nostra penisola. aveva pianificato la giornata suc- dimenti, è stata filmata e sarà tra- Al termine della serata quindi non cessiva con presentazioni, intervi- smessa in esclusiva su Lineatrad poteva mancare una maxi jam- ste, appuntamenti e quant’altro. Television. sessions con i due gruppi e in ag- Venerdì di buon mattino ho una A mezzogiorno è organizzato un giunta la famiglia Tombesi... e il riunione-intervista con il direttore rinfresco nella sede dell’associa- pubblico a spellarsi le mani. Fuori del Conservatorio Hector Berlioz, zione INIS, in cui viene festeggiato

52/2016 55 Cronaca il gruppo Calicanto per i suoi 35 anni di attività. Alain mi confida in Erica Boschiero e Sergio Marchesini, disegni di Paolo Cossi segreto che dopo il concerto di “Ar- senale” Roberto Tombesi riceverà un premio alla carriera, un seguito del premio Lineatrad conferitogli quest’estate a Civitella Alfedena, e dovrà essere una sorpresa. Il resto della giornata mi ha dato modo di visitare la bella mostra- mercato di autori fumettisti franco- italiani, con opere di Lele Vianello, collaboratore di Hugo Pratt. In Francia è molto apprezzata l’arte fumettistica, anche italiana, e i no- stri autori trovano buon mercato. Anche la musica tradizionale è molto apprezzata, e lo sanno bene i nostri musicisti, che vendono una quantità di dischi; tanto è vero che una volta che sono invitati in questa Rhapsody 4, in mezzo al pubblico cittadina, poi ci tornano per suo- nare o incontrare i vecchi amici. La sera si svolge tutta nella sala polivalente di Champaret, dalle 20 in poi... così ho modo di assi- stere ai preparativi un po’ partico- lari del concerto-proiezione della cantautrice Erica Boschiero, con Sergio Marchesini alla fisarmo- nica. Paolo Cossi, che completa il trio, non canta, non suona, ma è armato di pennello e dipinge con acquerello scenari fantastici, ad il- lustrare il brano eseguito dai due; uno schermo gigante proietta sullo sfondo quello che lui esegue sul ta- volo, e la suggestione che si viene a creare, il dialogo sonoro-visivo Due istriani: Dario Marusic e il sottoscritto cui siamo spettatori, ci coinvolge e l’emozione provata è indescrivibile. Vi invitiamo pertanto di attendere il film che abbiamo prodotto, e che presto sarà visibile sul canale tele- visivo... solo così potrete avere un’i- dea dell’atmosfera che si è venuta a creare quella sera. A chiudere la serata abbiamo il gruppo francese della Camargue “Rhapsody 4” di Henry Maquet, autore anche di altri progetti folk- sperimentali innovativi, l’abbiamo intervistato. Il repertorio popolare dei “Rhapsody 4” a mio avviso non si esprime al meglio su un palco di

66 52/2016 Cronaca Il saluto dell’orchestra Arsenale, al completo

grandi dimensioni come quello del Fra le tre serate, questa era forse Dopo una mattinata di relax nel centro polivalente, ma in mezzo al la più spettacolare e varia, adatta bellissimo circolo tennistico, e un pubblico. ad un pubblico colto e preparato, ottimo pranzo in compagnia di Sarà per la sperimentazione ac- che sicuramente è uscito soddi- Alain Pongan, Jean-Philippe de centuata, per la ricercatezza delle sfatto, anche perchè Anna Picard Peretti e consorte, nel primo po- soluzioni, o più semplicemente per ha tradotto nelle due lingue tutte meriggio, nonostante la mia atavica la spiccata dote di coinvolgimento le presentazioni: non dimentichia- riluttanza e timidezza, vengo gentil- del quartetto, ma quando, a metà moci che metà pubblico era costi- mente trascinato da Anna Picard a concerto, decidono di scendere dal tuito dalla comunità italiana resi- cimentarmi, per la prima volta per palco per mescolarsi con gli spet- dente in Francia per lavoro, e l’altra me, in un corso di bourrée del Mor- tatori, sicuramente ottengono mag- metà dagli abitanti del posto. Na- van organizzato presso il Conser- giore partecipazione dai presenti turalmente, considerando la diver- vatorio Hector Berlioz, con Gilles che comunque non sono distratti, sità delle due proposte artistiche, Lauprêtre, allora posso esprimere bensì attenti a cogliere ogni sfu- questa sera non si è avuta una jam- tutta la mia energia “vintage” da matura che l’estroso quartetto è in session, ma va un elogio a tutti per over 60. grado di elargire. la magnifica prestazione. Alla fine dovrò tornare in camera per cambiarmi i vestiti intrisi di su- I vignettisti italiani intenti a personalizzare dore (effetti collaterali). Il pomerig- gli venduti con disegni e dediche... gio abbiamo un paio di conferenze sulla musica transfrontaliera, con docenti e musicisti franco-italiani a interagire costruttivamente. Perso- nalmente mi ispira maggiormente una lezione di Gianni Esposito e Flavia Ferretti sulla tarantella ca- labrese e napoletana, concordata con i docenti del Collegio Saint-Mi- chel di Bourgoin. Gli insegnanti fanno da interpr eti, la lezione viene svolta alle 16 di venerdì, ovvero l’ultimo giorno di doposcuola prima del weekend. Nella palestra vengono portate tre classi, per cui si potrebbe imma- ginare una certa confusione e agi- tazione in quei ragazzini, ma da

52/2016 77 Cronaca queste parti si fa sul serio! Ordine e attenzione massima alle spiega- zioni, alla musica di sottofondo e ai movimenti di danza eseguiti dagli insegnanti italiani. Unico e inevita- bile momento di ilarità generale si è avuto quando si è suonato il putipù (o caccavella): i giovani sono pur sempre maliziosetti! L’ora successiva escono le tre classi ed entrano altre tre per se- guire la medesima lezione di “ta- rantella”, in uno spirito di scambio culturale transfrontaliero molto co- struttivo. La serata di sabato è di quelle importanti: la gradinata della sala polivalente si riempie presto di spettatori, viene presentata la tradi- zione più viva dell’Alvernia e Berry dal gruppo Marlau e Cie, con la docente di violino del Conservato- rio, Laurence Dupré, in evidenza; Il pubblico di Ès-trad, sempre partecipe e generoso, merita una citazione a parte, qui stanno iniziando a prendere posto. Molti leggono il programma la purezza e il rigore stilistico con- feriscono immortalità al repertorio Marlau & Cie presentato... e l’energia trasmessa si moltiplica quando sul palco alla fine si aggiungono i Trouveur Val- dotèn per una simpatica mistura multietnica. La pausa serve a preparare il su- pergruppo finale: “Arsenale”, com- posto da musicisti provenienti da Italia, Slovenia, Croazia e Grecia. Mi fa piacere soffermarmi sulla pre- senza degli istriani Vruja, capitanati dal mio conterraneo Dario Marusic. L’ensemble è costituito dai musi- cisti di Calicanto, dai componenti del gruppo Vruja (Istria-Slovenia), ovvero Alenka Petras (voce, per- cussioni), Marino Kranjac (voce, ma questo fatto non toglie la com- È tempo di riordinare le idee: la violino, mala sopela, mih), da Dario plessiva coerenza e fruibilità del nostalgia di ritornare in quei po- Marusic (violino, voce, vela sopela) progetto, anzi lo esalta e innalza a sti, il desiderio di rivedere presto del gruppo IstradMarušic (Istria- nuove prospettive. gli amici della comunità italiana Croazia), e da Aléxandros Kapso- Un festival finito in gloria, le dell’associazione INIS, non devono kavadis (voce, laouto) e Simone aspettative ampiamente superate, distrarmi dal fatto che ci sono tanti Mongelli (percussioni) del gruppo tanto materiale su cui lavorare, tanti impegni da onorare, tanti progetti Olìgon (Grecia), per estrapolare un nuovi contatti, la mattina di dome- da realizzare con Lineatrad... melange di ritmi affascinante. nica non perdo occasione per fare La dinamica cittadina francese Questa nuova orchestra è as- un ultimo giro alla mostra TransAlp di Bourgoin-Jallieu è un fulgido solutamente a proprio agio sul dei vignettisti italiani e per salutare esempio di come la prolifica col- palco, comprensibilmente alcuni alcuni musicisti e organizzatori, il laborazione tra due comunità pos- brani della tradizione sono inter- viaggio di ritorno sarà veloce e que- sano creare molteplici occasioni di pretati solo dai legittimi depositari, sta volta senza imprevisti. cultura e lavoro. ❖

88 52/2016 Cronaca

A destra: la rivista dell’associazione Italie Nord Isère, dedica ampio spazio alla premiazione Lineatrad 2016 a Roberto Tombesi.

In alto: la premiazione INIS allo stesso Tombesi, per celebrare i 35 anni di Calicanto, al festival Ès-trad 2016. Anche questa è collaborazione transfrontaliera!

Lo staff organizzatori, sponsor, comunità, che hanno realizzato Ès-trad 2016. Il presidente Alain Pongan tiene il manifesto...

52/2016 99 Interviste

QUANDO LA PAZZIA DIVENTA GENIO, HENRI MAQUET INIZIA A SUONARE

di Loris Böhm

Sono tutti progetti sperimentali. Attualmente sono impegnato con un gruppo di elettronica speri- mentale tradizionale che si chiama “Delta Sonic”, poi il progetto più re- cente è in trio e si chiama Bal Pop Trònic che è dedicato al ballo tra- dizionale con strumenti elettronici inusuali, come il gameboy, i nastri usati dei magnetofoni… facciamo un “Balèti galactique” (danza ga- lattica). Oltre a me (Delta Sònic), c’è Jan- kenpopp, e Tapetronic che crea e costruisce tutti gli strumenti elet- tronici… io suono il sintetizzatore, i flauti (galoubet) e canto, suono an- che il gamelan indonesiano. Fac- ciamo ballo tradizionale… il codice del ballo provenzale (farandole) è originale mentre le composizioni Insieme a Henri Maquet, al festival Ès-trad sono nostre; questo schema fun- ziona molto bene.

on è una affermazione esa- Raccontaci un po’ di te dall’inizio. Da quanti anni proponi questo ge- gerata quella del titolo: di- Sono un musicista della tradi- nere musicale di vostra invenzione, Nscendente dalla scuola zione che ha iniziato molti anni questo “balèti galactique”? provenzale di Jean-Marie Carlotti, fa. Suono strumenti a fiato come Da tre anni. aperto a qualsiasi sperimentazione, le launeddas, e strumenti ad an- questo recita la presentazione sulla cia per la musica occitana, poi ho In definitiva quali sono le tue pro- duzioni? pagina internet di Henri “Un cro- imparato il violino tradizionale e il Ho fatto un disco da solo (Delta cevia della musica tradizionale canto, e anche il chitarrone valen- Sònic), poi con il Bal Pop Trònic, e ed elettro retro-futurista, Bal Pop ziano a 5 corde, e con questo ho con Polifonic System, che sarebbe Trònic è l’incontro di tre musicisti fatto diverse creazioni sulla musica un misto di beat-box e canto poli- con interesse per liuteria selvaggia tradizionale. fonico, in duo tradizionale-jazz con e avanguardista. Gameboy, nastri Marc Chevalier, anche con “Projet usati abbinati a pifferi della Ca- Con quali gruppi folk hai attivato Caitos” in quartetto jazz-tradizio- margue vi intrattengono in impro- collaborazioni? nale, infine Talabrène è una cre- babili danze farandole provenzali Molteplici: questa sera presento azione con strumenti in ceramica a 8 bit, per il piacere degli amanti una creazione sul fiume Rodano, tipo ocarina… ho anche prodotto del trad o del dancefloor”. Ora ci una collaborazione tra musicisti su commissione un disco per Ta- troviamo con Henri Maquet, poliva- provenzali e lionesi, poi lavoro con penade; “Li Tambourado De L’A- lente musicista folk, impegnato in musicisti di jazz tradizionale, infine mour”, ho curato una gran quantità diversi progetti sonori. di elettronica tradizionale. di progetti insomma.

1010 52/2016 Interviste

Per cui sei attratto, più che dalla musica tradizionale di ri- proposizione, all’innovazione? Sì, certo, tutte le forme di in- novazione per me sono impor- tanti, partendo da una base storica. Io lavoro con nuove idee elettroniche su una so- norità tradizionale provenzale con il galoubet a tre buchi, ab- biamo tutti un coltello in tasca per costruire strumenti!

Molti pensano che se non usi uno strumento antico non puoi proporre degnamente la musica tradizionale… Comunque l’organetto, così come la ghironda, sono stati modificati nel tempo, non sono più gli stessi del passato.

Interessante! Direi che ogni tua esperienza meriterebbe un approfondimento, per cui possiamo considerare questa una intervista di presenta- zione alla tua attività artistica. Ci risentiamo prossimamente per approfondire con una se- Lo straordinario disco di Delta Sònic (pseudonimo di Henri Maquet) è uno dei conda intervista, tutti i progetti prodotti più coinvolgenti del panorama musicale francese degli ultimi tempi. che ti riguardano. ❖ Henri reinventa la tradizione provenzale per le nuove generazioni

52/2016 1111 Interviste

JEAN-PHILIPPE DE PERETTI CI PARLA DELL’ASSOCIAZIONE ARAUTOLI

di Loris Böhm

dina della Corsica. Ci ritroviamo ogni fine settimana in sede, con gli insegnanti e i cantori e in questo periodo lavoriamo ad una messa, infatti trattiamo sia musica sacra che profana. Per la musica profana abbiamo tre gruppi musicali, Arautoli Fidelis, Alcantara e Adjam. Per quanto riguarda Adjam siamo quattro musicisti tre di noi cantano anche; ci occupaiamo non solo di musica Corsa ma di tutta l’area africana e mediterranea del Ma- ghreb. (N.B. nell’intervista al direttore Florent Stroes- ser del Conservatorio Hector Berlioz, abbiamo consta- tato che l’associazione Arautoli fa parte di quelle che collaborano con il Conservatorio di Bourgoin).

Come viene considerata la musica sacra della Messa dall’associazione Arautoli? Noi eseguiamo i canti tradizionali della Messa di una Pieve della Corsica dove hanno trascritto dei manoscritti gregoriani; ci sono archivi storici addirittura del dodice- simo secolo su cui lavorano diversi trovatori.

Abitualmente voi vi proponete ai festival oppure nelle chiese? A noi piace eseguire concerti nelle chiese ma siamo anche invitati nei festival di musica tradizionale. ❖

Copertina del cofanetto CD “Abbacà si” di Adjam

scoltiamo Jean-Philippe, importante esponente della Amusica tradizionale sacro- profana dell’area provenzale:

Jean-Philippe, spiegaci come opera la tua associazione Arautoli. Innanzitutto siamo collocati geo- graficamente nella provincia Nord- Isère, però il nostro scopo è lavo- rare sul canto Corso e le origini che hanno dato inizio a questo tipo di canto, il nome deriva da una citta- Insieme a Jean-Philippe De Peretti, al festival Ès-trad

1212 52/2016 Eventi

Perugia, 12 novembre 2016 FESTIVAL DELLE CIARAMELLE Una giornata di eventi musicali per la ricostruzione di Amatrice PER AMATRICE

Comunicato stampa

l’Università degli Studi di Perugia e la amatriciano. Su queste tradizioni, e so- collaborazione di soggetti del territorio, prattutto sulle ciaramelle, gli studi etno- il festival nasce con lo scopo di racco- musicologici hanno preso avvio alla fine gliere fondi per la ricostruzione di Ama- degli anni 70’. Nel 1984 è stato pubbli- trice. Tutte le iniziative sono a ingresso cato sulla rivista della Società italiana di libero con offerta. etnomusicologia “Culture musicali” il La manifestazione è legata al “Festival primo studio scientifico dal titolo “Sulle delle Ciaramelle”, la cui prima edizione ciaramelle dell’Alta Sabina”, nel quale si è svolta ad Amatrice dal 5 al 7 agosto Piero G. Arcangeli e Giancarlo Palombini scorso. Nella sua conformazione origi- approfondivano l’indagine musicologica nale, il Festival è un progetto articolato sul repertorio dello strumento. Nel 2014 e calibrato sull’idea di convogliare ad i due autori, insieme a Mauro Pianesi, Amatrice una serie di riflessioni sulle terminano il loro lavoro trentennale sulle musiche popolari locali, le ciaramelle, ricerche etnomusicologiche in questo l’ottava rima, il saltarello, ma anche il territorio, pubblicando il volume con contesto sociale, paesaggistico e am- Cd “La sposa lamentava e l’Amatrice… bientale. In questo senso gli interventi Poesia e musica della tradizione alto- sono stati numerosi e nei tre giorni di fe- sabina” (editore Morlacchi, Perugia). stival si sono alternati studiosi, musicisti, Dopo l’evento sismico che ha colpito suonatori locali e non, oltre che alcune la città, riteniamo quanto mai urgente associazioni che si occupano della tutela far conoscere la cultura amatriciana di e valorizzazione della storia culturale e tradizione orale, perché siamo convinti del paesaggio circostante (CAI). Il pro- che, per far risorgere Amatrice, è fon- getto poggiava su una programmazione damentale mantenere viva la sua cul- orientata non solo alla performance di tura. piazza ma piuttosto allo studio, alla co- L’evento di Perugia mira a raccogliere spiti suonatori e poeti amatri- ciani e uno straordinario cast di noscenza, all’elaborazione anche collet- i fondi per la ricostruzione del Centro musicisti come Carlo Bava, Su- tiva delle informazioni che inquadrano Culturale San Giuseppe di Amatrice, O (sia localmente che non) le diverse dove si sono svolti, tra l’altro, alcuni sanna Buffa, Nora Tigges, Sonidumbra, forme di espressioni popolari. dei concerti del Festival di agosto, ma Goffredo Degli Esposti, Raffaello Sime- Nella zona dell’Alta Sabina, compren- vuole anche sottolineare la ricchezza oni, Gabriele Russo, Massimo Giuntini, dente la conca amatriciana e le alte valli culturale dell’area, ponendo l’atten- Giuseppe “Spedino” Moffa, Alessandro del Tronto e del Velino, è presente e zione sulle musiche e, in generale, sulle D’Alessandro, Riccardo Tesi, Gabriele ancora in uso uno strumento musicale forme espressive tradizionali. Espres- Mirabassi, Passagallo bicalamo con otre che non ha riscontri sioni che, per motivi diversi, hanno Il prossimo 12 novembre si svolgerà nel panorama delle zampogne italiane, mantenuto alcune peculiarità che non a Perugia il “Festival delle Ciaramelle costituendo di fatto un unicum: le cia- possono essere trascurate, né sul piano per Amatrice”, rassegna che raccoglie ramelle. Secondo Roberto Leydi questo scientifico, né su quello più inclusivo e numerosi eventi musicali che vedranno strumento può essere considerato “l’e- auspicabilmente trasversale delle politi- impegnati numerosi musicisti in vari rede della zampogna latina, a sua volta che culturali. luoghi della città. Coordinato dall’et- derivazione delle tibiae, o aulos frigio”. Il “Festival delle Ciaramelle per Ama- nomusicologo amatriciano Giancarlo Accanto alle ciaramelle sono vive nella trice” sarà inaugurato alle 10.30 all’aula Palombini, ed organizzato dall’asso- zona la tradizione dell’improvvisazione magna dell’Università di Perugia con ciazione FOR.MU.S. e Blogfoolk, con poetica in ottava rima o canto a braccio, l’incontro-concerto dal titolo “Le tradi- il patrocinio del Comune di Perugia, del canto a ciaramelle e del saltarello zioni musicali e poetiche di Amatrice e

52/2016 1313 Eventi dell’Alta Sabina”, a cura di Piero G. Ar- terrà la roda di Capoeira del gruppo Co- aperto dai suonatori e poeti amatri- cangeli e Giancarlo Palombini. L’evento quinho Baiano. A Piazza IV Novembre, ciani e vedrà la partecipazione di artisti sarà introdotto dal Magnifico Rettore ci sarà, alle ore 17, l’evento “Il saltarello di spicco del panorama musicale na- dell’Università prof. Franco Moriconi e incontra la pizzica”. In questo caso si zionale e internazionale. Nell’ordine si vedrà la partecipazione del ciaramel- tratta di una serie di performance a cura esibiranno Susanna Buffa e Nora Tig- laro Andrea Delle Monache, del tam- dell’associazione culturale “Tarantarci” ges, l’ensemble Sonidumbra (Gruppo burellista Franco Moriconi, dei poeti a e di Alessandro Calabrese, con suona- per lo studio, la ricerca, la riproposta braccio Paolo Santini e Pietro De Acu- tori di ciaramelle amatriciane, organet- della musica di tradizione umbra), tis, della cantante Susanna Buffa, che tisti, tamburellasti e ballerini di saltarello il trio composto da Goffredo Degli proporranno esempi musicali dal vivo. di Amatrice e di pizzica salentina. Esposti, Raffaello Simeoni e Gabriele Alle 16.00, nel Complesso monu- Dalle 17.30, all’Auditorium di Santa Russo (con Massimo Giuntini), il trio mentale di San Pietro, i poeti a braccio Cecilia, si esibiranno tre gruppi corali: Giuseppe “Spedino” Moffa, Alessan- e i ciaramellari apriranno “Manufatto in “Nota so e le Unisone” (dir. M° Marta dro D’Alessandro e Massimo Giuntini, situ 10: Laboratorio-residenza per una Alunni Pini), “Calicante” (dir. M° Bar- il duo Gabriele Mirabassi e Riccardo cartografia artistica”, in programma tra bara Valentino) e “Colle del Sole” (dir. Tesi, e infine l’ensemble abruzzese Il le iniziative di “Umbria Libri”, la rasse- M° Paolo Ciacci) e, a seguire, il quar- Passagallo. gna letteraria organizzata dalla Regione tetto composto da Carlo Bava (ciara- Dopo il concerto, è prevista una cena Umbria. melle), Ilario Garbani Marcantini (zam- “Amatriciana solidale”, che si svolgerà Gli eventi del pomeriggio continue- pogna), Andrea Passoni (corno delle alle 23.30 alla Sala “G. Miliocchi” in ranno nei luoghi più centrali della città, Alpi) e Maria Cristina Pasquali (narra- Corso Garibaldi 136, organizzata dalla come Corso Vannucci, dove alle 16.30 zione), con lo spettacolo “Confini, con- Società operaia di mutuo soccorso fra inizierà la performance della Percussion flitti e confetti”. gli artisti e gli artigiani di Perugia. Per Street Band #assaltoritmico, diretta da Il concerto finale si svolgerà, a partire quanti desiderano partecipare, è neces- Stefano Baroni e Gianni Maestrucci, e si dalle 20.30, alla Sala dei Notari. Sarà sario prenotare al n. 3402831959. ❖

1414 52/2016 Eventi XV FESTIVAL DI MUSICA Rovigo, Monastero degli Olivetani, 9 e 10 dicembre 2016 E CULTURA POPOLARE ANDE BALI E CANTE

Comunicato stampa

STRUMENTI AD ANCIA LIBERA nei rituali della tradizione popolare (fisarmoniche, organetti, armoniche a bocca, bandoneon, concertine, armonium e melodiche)

opo la buona partecipazione sti verra’ esposto al festival e susci- popolare vecchi e nuovi, lo stage di di pubblico al festival dello tera’ sicuramente l’interesse degli danze occitane con conseguente Dscorso anno, caratterizzato appassionati. festa a ballo del sabato pomerig- da una grande attenzione ai reper- La recente riscoperta della danza gio, l’imprescindibile aperitivo mu- tori di danza (di cui per altro si tor- popolare, del tango e il fenomeno sicale, le presentazioni di nuovi cd nerà a parlare anche quest’anno), giovanile della cosiddetta mazurca che verranno fatte direttamente il tema dell’ormai storico festival clandestina hanno riportato nuova nel corso delle due serate in cui i rodigino del 2016, giunto alla sua attenzione su questi strumenti che musicisti oltre a suonare racconte- quindicesima edizione, è intera- nel frattempo sono stati perfezionati ranno i loro percorsi artistici attra- mente dedicato agli strumenti ad e reinventati da abilissimi artigiani, verso questi formidabili strumenti; ancia libera (fisarmoniche, orga- spesso italiani. Alcuni di questi sa- assisteremo infatti a concerti im- netti, armoniche a bocca, bando- ranno presenti nei giorni del festival prevedibili con molte sorprese e or- neon, concertine, armonium e me- con le loro ultime produzioni. ganizzati come una narrazione da lodiche). Il festival di quest’anno proporrà filo’ e siamo certi daranno vita ad Si tratta di strumenti popolaris- un’affascinante panoramica su una narrazione coinvolgente e ad simi legati al periodo della rivo- quanto di meglio attualmente si sta un’autentica esplosione di “ance luzione industriale europea ma il sviluppando attorno a questi stru- libere”. cui antichissimo principio sonoro menti che solo fino a qualche de- Ci piace infine sottolineare an- (ancia libera), si è sviluppato par- cennio fa sembrano destinati a far cora una volta il carattere della ticolarmente in oriente attraverso le parlare di se’ solo dietro le teche di nostra manifestazione che, arri- varie tipologie degli organi a bocca qualche museo della civiltà conta- vata alla quindicesima edizione e di canna. dina. affermatasi ormai a livello interna- Dalla fine dell’ottocento e per Considerata la necessità di spo- zionale, non perde il suo carattere buona parte del novecento questi stare il festival alla fine dell’anno si conviviale e di incontro tra musi- innovativi strumenti soppiantarono è colta l’occasione per riaprire un cisti, liutai, ricercatori, ballerini, lentamente quelli di derivazione argomento a noi particolarmente appassionati di cultura popolare e agro-pastorale diffondendosi parti- caro: le ritualità legate al ciclo delle pubblico in generale. In tutto que- colarmente tra i ceti popolari anche stagioni. A tal proposito saranno sto crediamo non sia secondaria la in virtu’ della sonorità decisa, della presenti in mostra anche zam- qualità e la dedizione delle persone grande praticità e delle notevoli pogne, ciaramelle, cornamuse e che da anni collaborano all’inizia- possibilità melodiche e armoniche. strumenti musicali legati a questo tiva (che speriamo in futuro trovi Anche a Rovigo operò fino alla se- periodo dell’anno e ci farà da guida il supporto e l’energia delle nuove conda guerra mondiale la ditta di fi- in questo percorso la sensibilità di generazioni) e in particolare la bel- sarmoniche e organetti Miotto che un personaggio tra i più amati della lezza dei luoghi che ci accolgono proponeva dei modelli (oggi diven- cultura veneta: Gian Antonio Stella. che ancora una volta ci inducono a tati rarissimi) dalle caratteristiche Come di consueto un aspetto non riflettere sulle potenzialità dei nostri molto singolari. marginale saranno le altre iniziative siti e dei nostri paesaggi. Recentemente ne sono stati ri- collaterali ai concerti tra le quali trovati alcuni esemplari in discreto vanno segnalate le esposizioni di Il direttore artistico stato di conservazione: uno di que- strumenti musicali di tradizione Roberto Tombesi

52/2016 1515 Eventi ANDE BALI E CANTE: IL PROGRAMMA

VENERDI 9 DICEMBRE

ore 15.30 c/o auditorium S.Agostino inaugurazione delle mostre

“L’intonarumori” Mostra di strumenti tradizionali e fantastiche invenzioni dalla raccolta Calcagno-Cavagna di Albissola (SV) Mostra di zampogne, ciaramelle e cornamuse della tradizione pastorale natalizia Mostra di strumenti ad ancia libera nuovi e usati delle ditte Castagnari, Gallo e Bassora. Mostra- mercato di strumenti musicali con occasioni per tutti.

Ore 17.30 c/o teatro del Duomo

ANTEPRIMA DEL FESTIVAL con la partecipazione straordinaria di GIAN ANTONIO STELLA che ha ambientato in Polesine il suo primo romanzo

ore 21.00 c/o teatro del Duomo CONCERTO-FILO’ TRIO LABIR (fisarmonica, viola, chitarra e voci), SEACLÁID (organetto irlandese, flauto, chitarra), FRANCESCO GANASSIN e ALESSANDRO TOMBESI (armonium e melodica), FRANCESCA GALLO (voce e fisarmonica), FLAVIA FERRETTI e MICHELE CAVAZZINI (organetti)

SABATO 10 DICEMBRE

ore 9.30-12.00 e 14.30-16.30 c/o auditorium S.Agostino LABORATORIO DOCUMENTATO DI DANZE OCCITANE: Val Vermenagna e Alta Val Varaita con Silvio Peron e Marisa Dogliotti ore 12.30 c/o auditorium S.Agostino

APERITIVO MUSICALE con interventi musicali in libertà a cura dei musicisti invitati e non dalle 16.30 alle 18.30 c/o auditorium S.Agostino FESTA A BALLO con la partecipazione di SILVIO PERON e i musici di ANDE CANTE E BALI

ore 21.00 c/o teatro del Duomo CONCERTO-FILO’ SILVIO PERON (organetto), DUO MINAZZATO-RAMPAZZO (armonica a bocca cromatica e chitarra classica), ROBERTO TOMBESI (voce, organetto, armonica a bocca diatonica), ERICA BOSCHIERO E SERGIO MARCHESINI (voce, chitarra, fisarmonica), CORRADO CORRADI (english concertina e bandonina)

..e inoltre in APPENDICE AL FESTIVAL

domenica 11 dicembre, ore 16.00 presso le CANTINE BERNARDI di Torreglia Un momento di una passata edizione del festival SILVIO PERON presenta il cd ESCHANDIHA’ DE VITA Storie di personaggi delle Valli Occitane attraverso musica, parole e immagini (in collaborazione con le associazioni Festa Continua e Atelier Calicanto)

I titoli delle scorse edizioni: 2002 MUSICA E CULTURA POPOLARE DEL VENETO, 2003 VENETO IN EUROPA, 2004 MUSICHE E-MIGRANTI, 2005 DA S.MARCO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, 2006 DALLE ALPI AL PO, 2007 ISOLE DI TERRA E DI MARE, 2008 MEDITERRANEO OCCIDENTALE, 2009 SULLA VIA DELLA SETA, 2010 IL PO E LE COMUNITA’ DELL’ACQUA, 2011 UN MAGNIFICO DECENNALE, 2012 FONTI E PAESAGGI SONORI, 2013 TRA RODANO E PO, 2014 IN CANTO POPOLARE, 2015 TUTTI AL BALLO!

1616 52/2016 Cronaca

Trentatreesima edizione del più importante 33es RENCONTRES Festival bretone di arpe celtiche 13-17 Luglio 2016 INTERNATIONALES DE Dinan – Bretagna HARPES CELTIQUES

di Giustino Soldano e Muriel Le Ny (foto © Giustino Soldano)

vevamo assistito ai “Rencon- Questo è un resoconto di quelli che ricostruzioni, proposte anche da al- tres” per la prima volta l’anno abbiamo visto. cuni gruppi di appassionati in Italia. Ascorso e ne eravamo rimasti Venerdì 15 luglio Discreta la scenografia a contorno del favorevolmente colpiti, per cui ab- Les Cordeliers – ore 15:00 loro spettacolo e abbastanza buona biamo deciso di partecipare anche Hoëla Barbedette. Arpista bretone, l’idea di alternare la musica alla nar- quest’anno. che non conoscevamo, e che per noi razione, ma l’interpretazione, pur ap- Durante la nostra presenza a è stata una piacevole scoperta. Hoëla prezzata da gran parte del pubblico, quest’avvenimento, anche se limi- Barbedette ha partecipato in passato non ci ha molto convinto; sia l’esecu- tata alle giornate di venerdì, sabato e alla “Kreiz Breizh Akademi” diretta zione strumentale sia quella vocale parte della domenica, abbiamo nuo- da Erik Marchand, un programma di non ci sono parse di buon livello, con vamente notato come sia una note- formazione per musicisti professio- qualche incertezza nella recitazione e vole occasione per incontrare artisti nisti, sviluppato attorno allo studio e alcuni brani cantati non proprio into- e appassionati di arpa celtica e di all’utilizzo della musica modale: un’e- nati. Inoltre li avremmo visti meglio in strumenti simili. Abbiamo osservato spressione musicale che troviamo un contesto diverso, tipo spettacolo di inoltre come i turisti che invadono il sia in Oriente sia nella musica tradi- strada. Speriamo che questo gruppo centro storico della città di Dinan si- zionale e popolare bretone. Durante formatosi nel 2010, possa migliorarsi ano coinvolti dalle musiche e dall’aria il concerto ha suonato un’arpa “a in futuro: sono giovani e hanno an- festosa che si percepiscono in questo quarto di toni”, che oltre alle classi- cora tanta strada davanti a loro. periodo. che leve poste in alto, ha delle leve Nella serata al Théâtre des Jaco- Programma molto interessante an- supplementari sulla parte bassa delle bins – ore 20:30 che per questa trentatreesima edi- corde (come potete vedere nella foto Due concerti molto belli, con artisti zione con la partecipazione di nume- più sotto); uno strumento dai suoni di alto livello. rosi artisti sia bretoni sia internazio- particolari, con melodie a volte ardue In prima serata Laoise Kelly un’ar- nali, provenienti da Irlanda, Senegal, da comprendere a un primo ascolto, pista irlandese che vedevamo per la Tunisia, Svizzera e Italia. ma che si sono rilevate molto inte- prima volta. Ci è piaciuta subito, molto Gli spettacoli pomeridiani e serali si ressanti. Abbiamo apprezzato la bra- brava a scorrere senza esitazioni le sono tenuti nelle due sedi tradizionali: vura di quest’artista che ha suonato dita sulle corde, traendone melodie “Les Cordeliers” e il “Théâtre des Ja- con evidente passione e con grande differenti; solare e spesso sorridente cobins”. abilità. Qualche ora dopo il concerto, è stata abile a coinvolgere con i suoi Numerosi, come al solito, sono stati Hoëla ha spiegato, durante una con- ritmi il pubblico; pur suonando da anche gli spettacoli di strada nelle vie ferenza, com’è stata concepita la sua sola, ci ha dato l’impressione che sul del centro. arpa particolare. palco ci fossero più musicisti. Spe- Anche questo Festival del 2016 è Les Cordeliers – ore 17:30 riamo di rivederla in futuro. stato molto interessante e con note- Les Menestrelles Des Terres De La serata è terminata con lo spet- vole partecipazione di pubblico e, Lune. Di tutt’altro genere questo spet- tacolo Lune Bleu Trio con protagoni- come l’anno scorso, diversi concerti tacolo offerto da un trio di giovani sta l’arpista Clotilde Trouillaud che hanno segnato il tutto esaurito. musicisti che si autodefiniscono me- seguiamo da diversi anni e che ab- Per quanto riguarda alcuni concerti, nestrelli e composto da una violini- biamo già avuto modo di ascoltare questa manifestazione ci è sembrata sta, un percussionista e un’arpista. soprattutto come solista. In quest’oc- ancora più bella della precedente. Si sono presentati truccati e vestiti casione era accompagnata dal chitar- Molti sono stati gli impegni da parte con uno stile che richiama il mondo rista Erwan Bérenguer, che avevamo nostra, che a volte erano in contem- fantastico e leggendario delle saghe già potuto apprezzare come membro poranea: concerti, interviste, confe- celtiche, un po’ di moda da alcuni del gruppo degli Spontus e dal bat- renze, per cui abbiamo seguito alcuni anni, e che abbiamo già visto e rivi- terista Jean-Marie Stéphant. Clotilde spettacoli solo in parte. sto in numerose rappresentazioni e Trouillaud ha ripresentato brani del

52/2016 1717 Cronaca suo ultimo album “Lune Bleu” in sica di Astor Piazzolla. Nell’insieme ci confronto difficile. In effetti, il musi- cui suona come solista, rimaneggiati è parsa una musica gradevole, che ci cista è apparso un po’ timido e teso con nuove sonorità meno intimiste ha evocato alcune colonne sonore di all’inizio dell’esibizione ma, concen- e più briose, ritmiche più marcate, documentari naturalistici. trato sullo strumento, ha rapidamente evidenziate dalle percussioni e dalla Serata finale col botto e col tutto dimostrato la sua bravura, interpre- chitarra. Abbiamo apprezzato, oltre esaurito al: tando brani con diversi stili, spa- alle musiche, eseguite con professio- Théâtre des Jacobins con inizio ziando dalla musica mediorientale a nalità, la messa in scena e l’indovi- alle ore 20:30 quella classica a quella moderna e nata scelta di colori e luci curate da Tre concerti in cartellone: conquistando il pubblico anche con Camille Loiseau. Anche il pubblico ha Ad aprire Fabius Constable con lo un pezzo di musica tradizionale bre- molto gradito lo spettacolo. spettacolo “Keltango”. Fabius oltre tone, raccogliendo una lunga e meri- Sabato 16 luglio ad essere un polistrumentista: suona tata serie di applausi. Les Cordeliers – ore 15:00 arpa, fisarmonica e flauti, è direttore A conclusione della serata, il con- Anche quest’anno c’è stato un con- della “ Orchestra”una certo di Myrdhin con il suo quintetto certo con la Kora, tipico strumento a nutrita orchestra d’arpe conosciuta composto da Maël Chauvet, suo figlio, corde originario dell’Africa occiden- a livello mondiale e con un migliaio agli hang, strumenti a percussione in tale. A suonare la Kora, come solista, di concerti all’attivo. Nel concerto in metallo inventati in Svizzera; Philippe Kandara Cissokho, proveniente da questione l’artista era accompagnato Lefevre alle chitarre e al guembri, una famiglia di suonatori di questo da Sabrina Noseda e Davide Negretti strumento a corde di origini norda- strumento, senegalese di nascita e all’arpa celtica, Maria Assunta Ro- fricane; Jean-François Roger alle per- attualmente residente in Bretagna. La meo all’arpa sudamericana, Riccardo cussioni etniche e Ludovic Winckler al sua esibizione è stata molto interes- Tabbi alle percussioni, Danilo Marzo- Korn Bass, una specie di didgeridoo sante; l’artista ha cantato alcune sto- rati al basso e Irina Solinas al violon- a lunghezza variabile come il trom- rie tristi incentrate sulla vita dei suoi cello. Fabius ha dato dimostrazione bone. Lo spettacolo ha proposto brani connazionali, accompagnandole però della sua bravura nella gestione e di- tratti dall’ultimo album di Myrdhin con sonorità allegre e tale contrasto è rezione del concerto in cui sono stati “De la source à l’Océan”, una nar- stato molto emozionante. proposti brani che, come si evince razione musicale e onirica attorno ai Les Cordeliers – ore 17:30 dal titolo, erano un’abile fusione tra fiumi che l’artista ha visto in giro per Lo spettacolo successivo ha visto tango e sonorità celtiche che hanno il mondo, dall’Europa, all’America, come protagonisti un duo “Le bene- entusiasmato il pubblico. Tutti bravi all’Africa, con una riuscita variazione fice Du Doute” formato da Timothée i musicisti, ma senza toglier merito di ritmi che ha spaziato dal tradizio- Le Net all’organetto e Mael Lhopiteau agli altri, abbiamo trovato molto brava nale bretone e irlandese, al jazz alle all’arpa celtica; due giovanissimi ta- e professionale la violoncellista, che armonie orientali. Il concerto ha avuto lenti con una considerevole espe- ha suonato con passione e trasporto un enorme successo che, a prescin- rienza alle spalle. Timothée fa parte di come se facesse tutt’uno col suo stru- dere dal carismatico Myrdhin, è stato diversi gruppi musicali tra i quali il “Ti- mento. apprezzato anche per l’esecuzione mothée Le Net Quartet” che avevamo A seguire la sorpresa di questo degli altri musicisti. Alla richiesta del avuto modo di ascoltare in un’al- festival: il tunisino Mohamed Amine bis c’è stato poi il finale a sorpresa in tra occasione; Mael è figlio d’arte: il Kalai compositore e suonatore del cui Mohamed Amine è stato invitato padre Marin è liutaio e costruttore “kanun” strumento a corde di origini a suonare insieme a Myrdhin, Jean- d’arpe e suona inoltre nel gruppo dei arabe e turche che ricorda la cetra. François Roger e Philippe Lefevre, Dremwell; Mael si è esibito in pas- L’avevamo intervistato in precedenza in un’esecuzione accompagnata dal sato anche come cantante di kan per conoscerlo meglio e per avere battere ritmico delle mani del pub- ha diskan. La musica proposta nel informazioni sul suo strumento; si blico. concerto ci è sembrata abbastanza era dimostrato molto disponibile, ci Durante i Rencontres abbiamo an- particolare; le note dell’organetto e aveva fornito parecchie spiegazioni che avuto modo d’incontrare un per- dell’arpa si accordavano bene tra loro, sul kanun e ci aveva suonato alcuni sonaggio speciale: Frédéric Mathias, con uno stile che sentivamo per la brani. Ci aveva affascinato per la un grafico e fumettista che ha dise- prima volta, con alcuni passi musicali sua competenza e la sua genuinità gnato numerose caricature dei musi- ripetuti, quasi come una cantilena o ed eravamo quindi impazienti di ve- cisti, ripresi durante le loro esibizioni. un breve mantra; abbiamo colto una derlo all’opera sul palco. Dopo il con- In conclusione, riteniamo che que- musica un po’ meditativa a volte con certo precedente, in cui l’ensemble sta manifestazione musicale e cultu- qualche influenza jazz e, per quanto di Fabius aveva ricevuto numerose rale sia stata molto soddisfacente e riguarda l’organetto, con alcune sfu- ovazioni, temevamo che l’esibizione con artisti di alto livello; ci auguriamo mature che ci hanno ricordato la mu- come solista di Mohamed, fosse un che sia sempre così. ❖

1818 52/2016 Cronaca Hoëla Barbedette Les Menestrelles Des Terres De Lune e la sua arpa a quarti di tono

Laoise Kelly

La tradizionale foto di gruppo dei partecipanti ai Rencotres

Kandara Cissokho

Clotilde Trouillaud e Erwan Bérenguer

52/2016 1919 Cronaca Jean-Marie Stéphant Sabrina Noseda

da sx Mael Lhopiteau e Timothée Le Net

Fabius Constable

2020 52/2016 Cronaca Davide Negretti Maria Assunta Romeo

Riccardo Tabbi Danilo Marzorati

Irina Solinas Mohamed Amine Kalai al kanun

Myrdhin Maël Chauvet

52/2016 2121 Cronaca

Philippe Lefevre Ludovic Winckler al guembri

François Roger al Korn Bass

2222 52/2016 Interviste

Le interviste con Hoëla Barbedette, 33es RENCONTRES Mohamed Amine Kalai, INTERNATIONALES DE Frédéric Mathias HARPES CELTIQUES

di Giustino Soldano e Muriel Le Ny

i proponiamo una sintesi delle Mohamed Amine Kalai giunto delle variazioni, delle frasi interviste che abbiamo fatto Come sei approdato al kanun? musicali e dei refrain. Suono anche Vcon alcuni artisti nei giorni del All’inizio volevo suonare l’arpa, brani di musica barocca e medie- Festival. ma al Conservatorio non c’erano vale europea, che ho adattato al corsi né di arpa né di chitarra. Un kanun e che quindi posso suonare Hoëla Barbedette giorno sentii il suono del kanun e con delle orchestre sinfoniche. Ho Ha sempre suonato l’arpa o si è de- mi piacque anche perché il suo anche eseguito il “Concerto per dicata anche ad altri strumenti? suono assomiglia un po’ a quello liuto RV 93 di Vivaldi”, arrangiato Oltre all’arpa ho suonato bom- dell’arpa e così decisi di studiare il per il mio strumento, con l’Orche- barda e clarinetto, ma solo per la kanun. stra Sinfonica Tunisina. Mi piace musica bretone che si suona so- Ci puoi parlare di questo stru- suonare anche dei brani di Bach. prattutto nelle festoù-noz. Ho im- mento? C’è una tradizione musicale nella parato alcuni brani tradizionali per È uno strumento a corde, che tua famiglia? bombarda e poi li ho trascritti per all’inizio era usato come tavola ar- No, non c’è alcun musicista in fa- l’arpa. monica per accordare gli altri stru- miglia; la passione per la musica e Per quello che riguarda la musica, menti; poi nel Medioevo si è diffuso soprattutto per l’arpa, mi è venuta lei è stata ispirata da qualche artista nel mondo arabo, in Turchia e in guardando dei programmi di mu- in particolare? Iran, diventando sempre più elabo- sica classica alla televisione. Ai tempi dell’apprendimento rato. Le corde sono a gruppi di tre A quale età hai cominciato a suo- dell’arpa, le arpiste scozzesi Patsy e vengono pizzicate con dei plettri nare? Seddon e Mary Macmaster del ad anello infilati sugli indici di ogni Ho iniziato a tredici anni; ho gruppo Sileas sono state un po’ mano. La modulazione delle note frequentato per quattro anni il i miei idoli. In quanto alla musica avviene mediante lo spostamento Conservatorio regionale, dove ho che suono m’ispiro parecchio ai di piccole leve, come sull’arpa, studiato musica araba e poi, per brani vocali tradizionali, non solo ma che sono molto più piccole ottenere il diploma nazionale d’in- bretoni, ma anche a quelli di altre e più numerose rispetto all’arpa. terpretazione, ho dovuto seguire i parti de mondo. Ci sono due tipi di kanun, quello corsi di perfezionamento in musica Da quanto tempo suona l’arpa a turco, che è quello che suono io e tunisina e turca e imparare brani quarti di tono e per quale motivo ha quello arabo. Differiscono per taglia della musica occidentale, come ad scelto questo strumento particolare? e per numero di leve che servono esempio la “Piccola serenata not- Ho partecipato alla prima “Kreiz per regolare i toni. Quello arabo è turna di Mozart”. Breizh Akademi” durante la quale, più adatto per suonare la musica Sei musicista a tempo pieno? per suonare alcuni brani, per ot- del Medio Oriente, quello turco è No, parallelamente frequento tenere delle note supplementari ai più idoneo per la musica tunisina e la facoltà di Medicina e spero un toni e ai semitoni, ho dovuto riac- magrebina. giorno di associare le due cose cordare l’arpa; poi nel 2007 mi son Che tipo di musica suoni? facendo della musicoterapia. In fatta costruire un’arpa su misura Sono appassionato di musica an- effetti, nelle musiche arabe e tuni- con delle levette sulla tavola armo- tica e tradizionale tunisina oltre che sine ci sono dei modi musicali detti nica per ottenere i quarti di tono. di musica della tradizione ottomana “maqam”, che cambiano secondo Quali sono i suoi progetti futuri? come il “Bashraf”, che è una forma i vari momenti della giornata e che Vorrei comporre dei brani tutti di preludio che troviamo nella mu- possono suscitare varie sensazioni basati sulla musica a quarti di tono, sica tunisina oltre che in quella an- di armonia, che potrebbero essere da suonare sia come solista sia ac- dalusa. Partendo da questa forma utilizzate in alcune manifestazioni compagnata da qualche cantante. ho composto dei brani cui ho ag- psicologiche.

52/2016 2323 Interviste Suoni anche brani di musica bre- Frédéric Mathias tone? Illustratore, disegnatore, carica- Sì, conosco alcuni brani bretoni, turista e fotografo che anche in questo caso ho adat- Può parlarci della sua attività pro- tato al kanun. Nel repertorio del mio fessionale? concerto a Dinan, suonerò musica Ho frequentato quattro anni tradizionale tunisina e ottomana, di arte grafica a Parigi e poi una alcuni brani di mia composizione scuola d‘arte contemporanea a e inoltre brani di musica barocca, Cergy-Pontoise, a nord-ovest di celtica e bretone. Parigi; dipingo e disegno da circa Come sei entrato in contatto con gli ventotto anni soprattutto dei ritratti. organizzatori dei Rencontres? È la prima volta che viene a Dinan? Tempo fa, tramite amici co- Sì, è la prima volta. A Saint-An- muni nel campo della musica, ho dré-des-Eaux, un comune a una scoperto la pagina Facebook di decina di chilometri da qui, nel di- Myrdhin. Gli ho inviato dei video e partimento della Côtes-d’Armor, c’è degli estratti dei miei concerti a e un bar caffè, dove la domenica sera lui, dopo qualche tempo, mi ha in- ci sono dei concerti improvvisati di vitato a partecipare a questo Festi- jazz e rock and roll. Io ritraggo in val. Sono molto contento di essere contemporanea gli artisti che si esi- qui a Dinan e di poter far conoscere biscono; Nicolas Taing, che fa parte Particolare delle leve per i quarti di tono il mio strumento. dell’organizzazione dei Rencontres, dell’arpa di Hoëla Barbedette

Mohamed Amine Kalai e il suo kanun

Frédéric Mathias con i suoi schizzi

mi aveva visto disegnare e mi ha in- vitato qui per fare la stessa cosa. È contento di essere stato invitato a questa manifestazione? Sono enormemente emozionato; ho scoperto delle cose meravigliose attorno al mondo dell’arpa. Penso che questo sia l’unico Festival di arpe in Francia. Ho avuto la fortuna di conoscere tanti artisti bravissimi, tra cui Fabius Constable. Vuole aggiungere altro? Ne approfitto per dire che mi piacciono moltissimo i disegnatori italiani come Hugo Pratt, Magnus e Particolare delle corde e delle leve del kanun Milo Manara: sono i miei tre fumet- tisti preferiti. ❖

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50th Anniversary Tour! FAIRPORT CONVENTION Disponibili dal 26 al 31 luglio 2017 50 ANNI DI STORIA

Comunicato stampa

del cinquantesimo anniversario, che toccherà anche l’Italia, dove hanno suonato più volte e mantengono un se- guito di fans che non vedono l’ora di rivederli sul palco a raccontarci ancora una volta le storie dei… Grateful Dead del ! ❖

Formazione: – voce principale, chitarra ritmica – basso, cori e mandolino - violino – voce solista, violino, mandolino, bouzouki – batteria e percussioni

Discografia essenziale: Fairport Convention – 1968 What we did on our holydays – 1969 – 1969 Liege & lief – 1969 Full house – 1970 Angel delight – 1971 Babbacombe Lee – 1971 Rosie – 1973 Nine – 1973 Live Convention – 1974 Rising for the moon – 1975 Gottle o Gear – 1976 Live at the L.A. Troubadour – 1977 Fairport Convention sono l’emblema Tanti i dischi e le tournée che li The bonny bunch of roses – 1977 vivente di quel movimento che dalla hanno portati sui palchi e i festival di Tipplers Tale – 1978 fine degli anni Sessanta ha caratte- tutto il mondo e, a proposito di grandi Farewell, farewell – 1979 I Moat on the ledge – 1982 rizzato la scena della musica popolare raduni, non possiamo dimenticare Glady’s Leap– 1985 britannica: dai primi album che guar- l’importanza del loro Cropredy, che dal House Full – 1986 davano alla tradizione americana, con 1979 raccoglie a mezzo agosto una Expletive Delighted! – 1986 chiari riferimenti a Dylan, Jefferson folla di appassionati seguaci, e non Heyday, BBC Radio Sessions 1968/69 – 1987 e Byrds alle successive incarnazioni solo della musica folk. In real time – 1987 Red & gold – 1988 (nelle tante formazioni!) che guarda- Nel corso della loro lunga storia, la – 1990 vano, di volta in volta, più al rock o line-up dei Fairport ha visto passare Who knows where the time goes? – 1998 più al folk, colori di base entro i quali decine di musicisti, ma la formazione XXXV: 1967-2002 The 35 Anniversary Album – 2001 sono scorse innumerevoli sfumature, a oggi in attività è la più longeva di tutte, – 2004 – 2005 dimostrazione di una tavolozza espres- e vede insieme un rodato quintetto di – 2007 siva dalle inesauribili tonalità. musicisti dalle grandi qualità: Simon FC Live @ Cropredy ‘08 – 2009 Del gruppo hanno fatto parte perso- Nicol (chitarra e voce), Dave Pegg Festival Bell – 2011 naggi importantissimi (non a caso poi (basso), Gerry Conway (batteria e per- – 2012 nominati addirittura… baronetti!) della cussioni) Chris Leslie (violino, mando- Babbacombe Lee live again – 2012 - 2015 popular music inglese, come Richard lino e voce) e Ric Sanders (violino). Thompson e . Ma ci I Fairport Convention sono rappre- INFO e BOOKING: GEOMUSIC sono state pure l’incantevole voce di sentati in Italia da lungo tempo da Via Provinciale, 24 - 24024 GANDINO Bg e l’indimenticabile vio- Geomusic, che è felice di annunciare Tel/fax.+39 035 732005 - cell.+39 348 4466307 lino di . che il 2017 li vedrà impegnati nel tour www.geomusic.it - [email protected]

52/2016 2525 Cronaca

FESTIVAL DEL CANTO SPONTANEO maggio - ottobre 2016 IX EDIZIONE

di Orietta Fossati

on abile maestria, David Rion- dino, ospite prestigioso della IX è una situazione molto spontanea CEdizione del Festival del Canto Spontaneo, gioca col titolo della ma- in cui la spontaneità si spontaneizza nifestazione, organizzata dall’Asso- io sono uno spontaneista ciazione Culturale Furclap di Udine, quindi a tutto ciò che è spontaneistico ponendo l’accento su quanto “spon- spontaneamente taneo” sia termine adatto a definire aderisco espressioni comuni del canto come anche interazioni tra tradizione e ri- David Riondino cerca. Spontaneo o per meglio dire ver- nacolare, precisa in conferenza di tradizione liturgica legata al canto A partire dalle premesse nell’e- stampa il direttore artistico Giovanni patriarchino di derivazione aquile- ditoriale, l’utilità viene presentata Floreani, mentre descrive questa iense. in forma di dubbio, quando ci si arcaica pratica vocale, diffusa nelle Vocalità come tratto distintivo del domanda quale sia il senso di pro- aree montane dell’alto Friuli dalla Festival fin dai suoi esordi; nell’e- durre cultura nelle forme stereoti- caratteristica forma di canto a due dizione 2016 si declina in direzioni pate ed autoreferenziali che sempre voci in lingua friulana o latina. Voci molteplici attraverso un intreccio di più spesso si ritrovano nelle fiere femminili, come nel caso del gruppo percorsi progettuali che esplorano nazionali che cadenzano luoghi e vocale di Givijano (Givigliana) da cui aspetti verbali e testuali aprendo tempi della produzione del sapere. la rassegna trae ispirazione, o anche contemporaneamente a conte- Dubbio che si arricchisce dal con- voci miste, come quest’anno quelle sti multilinguistici e multiculturali, fronto tra ciò che è utile e ciò che dei Cantuors di Sant‘Jacom, la can- che circoscrivono il tema portante non lo è. Quasi a voler operare uno toria di Rigolato (Ud) raro esempio dell’intera manifestazione: l’utilità. scarto, gettando ciò che si reputa possa non servire più, il Festival, nel suo ricco calendario di eventi, porta all’attenzione del pubblico, e degli artisti che vi partecipano, la ri- flessione come luogo di incontro da cui far scaturire nuove prospettive e nuove direzioni. Così mette insieme, in un simpo- sio di antiche reminescenze clas- siche, operatori culturali, artisti, intellettuali ed un gruppo di giovani appartenenti alla neo nata associa- zione culturale FARE, coordinata dalla docente Ofelia Croatto, fa- cendo in modo che generazioni di- verse possano trovare un luogo e un tempo per dialogare e confrontarsi. Meglio se sottratti alla caotica realtà cittadina, come nel caso dell’incon- Cantuors di Sant‘Jacom tro di fine agosto a Givigliana, in

2626 52/2016 Cronaca Claudio Milano, alcuni stranieri Claudio Milano hanno provato a far interagire le proprie tradizioni vocali, musicali e liturgiche dando vita ad uno spetta- colo estremamente intenso, a mag- gior ragione se si pensa che è av- venuto in modo totalmente naturale, potremmo dire “spontaneo”. Partiti da un iniziale progetto con un gio- vane pakistano, di nome Sheraz ed una fisarmonicista ucraina, Nadija, la prima performance ha coinvolto a tal punto gli stranieri presenti tra il pubblico da spingerli a cantare. Dal canto improvvisato nella pubblica piazza si è passati a quello nella chiesa di San Giacomo, a Rigolato, dove si è tenuto il concerto finale del Festival. Afghanistan, Ucraina, Eritrea, Pakistan, Nigeria, le voci Carnia, dove il comitato scientifico magine simbolo della nona edizione di queste persone hanno dato vita del Festival, composto dai suoi pro- è un secchio, un secchio di plastica ad una performance piena di signi- motori Giovanni Floreani e Novella bianca posto sotto una fontana del ficato dove culture provenienti da del Fabbro (Trio di Givijano), dal filo- paese, che, rielaborato artistica- tutto il mondo si fondevano con le sofo veneziano Alberto Madricardo mente dalla grafica Irene Beltrame, loro modalità di canto, con i loro usi e da due rappresentanti del neonato perde la sua comune essenza di di intervali, melodie, armonie a di- spazio Lino’s & Co (che si occupa oggetto d’uso per diventare luogo di mostrazione di come il canto possa di co-design e co-working a Udine) suggestiva evocazione con rimandi abbattere qualsiasi muro e superare Andrea Giacomelli e Irene Bel- alle acque, alle cavità nascoste, fre- trame, ha potuto discutere sui temi sche, protette. dell’utilità insieme ai tanti ragazzi Utilità ancora nel connotare il Fe- che sarebbero stati poi protagonisti stival come una realtà che vuole sì attivi dell’organizzazione tecnica del trasmettere e conservare, la tradi- Festival, come attori, presentatori, zione, evitando però di ridurla a pura fotografi e cameramen. icona museale. Ma anche utilità del Partendo da un interessante in- valore collettivo di memoria, tra- tervento del filosofo Alberto Madri- smissione verticale, generazionale, cardo, incentrato sulla distinzione condivisione delle conoscenze. tra fine e mezzo, si è giunti alla co- Per questa ragione i giovani, “ a cui mune necessità di perseguire il “far fare posto, facendosi dl lato” come sì che nessun essere umano sia più dice Giovanni Floreani quando parla soltanto mezzo per gli altri ma che dell’importanza dell’apertura a ciò ciascuno sia per se stesso e per gli che è diverso, “inevitabilmente il altri anche un fine perchè essere diverso arriva, non ha alcun senso fini a se stessi significa imparare ad opporre resistenza, meglio fare spa- essere liberi”. Una libertà difficile da zio ed accogliere”. Nasce così il sostenere, forse anche da immagi- progetto inzialmente chiamato “Le nare, ma che, nella dimensione del voci delle religioni” organizzato in dibattito suscitato tra i partecipanti, collaborazione con la onlus friulana ha spostato la riflessione su un piano “Nuovi Cittadini” da anni impegnata di transizione dall’utile verso il bello sul fronte dell’accoglienza degli in un’affascinante parabola che ha immmigrati e dei richiedenti asilo, condotto alla ricerca di un simbolo che ha costituito uno dei momenti di estrazione materica per il logo del più forti ed emozionanti dell’intera Festival. Scelto tra gli elementi na- manifestazione. turali della vallata, il cerchio dell’im- Guidati dalla sapiente voce di David Riondino

52/2016 2727 Cronaca ogni confine. esperti italiani: dai maestri di canto Un’esperienza che ha indotto Gio- a braccio Pietro de Acutis e Giam- vanni Floreani a considerare quale piero Giamogante ai campani Vin- potrebbe essere l’evoluzione di una cenzo Romano e Antonio Giordano società che guardi non tanto al be- della Compagnia D’Altrocanto, pre- neficio della materia quanto a quello senti a San Vito al Tagliamento (Pn), dell’anima, individuando l’unico al Museo Etnografico di Udine e a modo per salvarsi dal cratere della Savorgnano al Torre (Ud). mediocrità, del disimpegno e della Alla cornamusa e alle sue varianti superficialità nell’assumere, ognuno - in Sud Italia con la zampogna, nei per proprio conto, l’impegno di fare Balcani con le duda, in Istria con cultura, di essere cultura all’interno le pive e in area atlantica (Spagna, della propria comunità. E puntando Bretagna, Scozia, Irlanda) ed eu- un fascio di luce verso la disobbe- ropea (centro est) con le gaide - è dienza, la capacità di andare con- stata dedicata, nel mese di luglio, trocorrente, di essere se stessi con la proiezione a Salars, in provincia coraggio e determinazione nono- di Udine, del video “Europa - I luo- stante le ristrettezze e i condizio- ghi della cornamusa”, frutto di una namenti del sistema sociale, scelta ricerca condotta nel 2004. Di stru- come tema su cui costruire l’edi- menti musicali popolari di antiche zione prossima del decennale. origini, di varianti linguistiche, di Givigliana, in calendario per dome- Il Festival continua ad essere in tradizioni popolari e di antiche re- nica 2 ottobre. molti luoghi ed in molti momenti. miscenze longobarde si è parlato e Seminari dedicati alla voce nel Così dal suo inizio, nel mese di cantato, sempre a luglio a Stolvizza segno della tradizione e della spe- maggio, in Alsazia, a Belfort, con il in Val Resia. rimentazione si sono svolti a Udine progetto SOUNDStories (Strepitz & Nell’intenzione dichiarata di voler presso Lino’s & Co., lo spazio di Area Open Project) presentato al scoprire aspetti della tradizione po- coworking di recente creazione Festival International de Musique polare che commistionano le radici che ha raccolto il testimone della Universitaire per poi essere portato arcaiche del sacro e del profano, storica tipografia Doretti, in cui Un- a Basaldella (Ud), a Trieste, nel sito grazie alla quale si è ripreso ad utiliz- garetti aveva stampato nel 1916 la archeologico di Velia in provincia zare nella processione di Givigliana prima raccolta antologica di poesie di Salerno, a Marcellina (Roma) e la Croce di Lorena, o Croce di San “Il porto sepolto”. L’etnomusicologa a Belgrado in collaborazione con il Marco secondo un uso dismesso in- slovena Ljoba Jenˇce ha illustrato nel Cultural Center of Belgrade, prota- torno agli anni ’60, è stato proposto gonisti Evaristo Casonato, Claudio alla fine di luglio il progetto “Ho viag- Milano, Giovanni Floreani e Pa- giato verso Sant’Anna”, consistente olo Tofani, questi ultimi due autori nel ripercorrere l’antico sentiero che della perfomance con incursioni collega Rigolato a Salars, in Carnia, elettroniche “La voce delle pietre” con gli interventi artistici dell’attrice realizzata con i sassi dell’alveo del Daniela Gattorno, di Giovanni Flore- Tagliamento della zona di Ragogna ani e del gruppo di cantori di Luda- e l’opera del sardo Pinuccio Sciola ria, in un’immersione nella sacralità svoltasi a fine mese presso l’Istituto arcaica degli spazi rurali di cui anche Tecnico A. Maglignani di Udine e il canto spontaneo è espressione. Se- riproposta a settembre a Verzegnis conda edizione per “Canti al Vino”, (Ud) in una versione “naturalcom- la tre giorni di musica e performance puterizzata” con Floreani e Antonio teatrali legate alla cultura del vino e della Marina. alla sua celebrazione realizzata a fine “Forme arcaiche di poetica po- agosto in collaborazione con il co- polare” il titolo dell’iniziativa che mune di Farra d’Isonzo (partner di ha raccolto, alla fine di giugno, tre Furclap nel progetto del Festival del incontri dedicati alle forme improv- Canto Spontaneo). visative popolari: dalla forma otto- Centrali, come ogni anno, gli ap- naria e dell’ottava rima alla fronna puntamenti intorno alla giornata campana, con alcuni tra i maggiori della Processione e della Messa a Ljoba Jenˇce

2828 52/2016 Cronaca (Calabria), costruita in legno d’erica Paola Tozzi - Antonio Giordano e con la particolarità di avere un bordone in più degli strumenti tra- dizionali. Canti del Cilento, come il canto tradizionale del ‘700 dedicato alla propria amata, in cui lei viene affidata ai raggi del sole che ne de- vono avere cura fino alla nuova alba o canti devozionali come quello legato alla Madonna delle Galline di Pagani o ancora ninna nanne a confronto per zone di provenienza, come la lenta cilentana e la cala- brese, più mossa nell’andamento che prelude alla tarantella. Canti a fronna, canti sul tamburo, canti a fi- gliola tipici delle isole di Procida ed Ischia, un panorama ricco e variato della tradizione campana che que- sti artisti, componenti del più ampio pomeriggio di venerdì 30 settem- entrambi pensati come luogo in cui ensemble Compagnia D’Altrocanto bre le tradizioni vocali e narrrative più che regole di tecnicismo vocale (partner di Furclap nella proget- delle varie regioni della Slovenia, potessero risaltare le diverse espe- tazione del Festival), da molti anni insegnando a cantare alcuni canti rienze di ogni singolo docente, le cantano e diffondono convinti che in dialetto resiano grazie anche alla peculiarità legate alla lingua e alla le tradizioni popolari siano le radici collaborazione di Sandro Quaglia, cultura che veicolavano. A conclu- che servono al futuro: “avendo ra- referente della Confederazione delle sione del seminario di Claudio Mi- dici forti anche il futuro può essere Organizzazioni Slovene del Friuli Ve- lano due eventi collegati per tema- migliore, la tradizione popolare con nezia Giulia, una delle associazioni tica e dedicati alla parola improvvi- gli strumenti che vengono dal lavoro di riferimento della minoranza slo- sata e al canto popolare: Paola Tozzi pastorale contadino ha delle buone vena in Italia. Nel segno della speri- e Antonio Giordano hanno regalato, radici: quando un albero ha delle mentazione il seminario di sabato 1 a Udine come a Rigolato il giorno buone radici darà buoni frutti” (An- ottobre condotto da Claudio Milano, successivo, momenti di autentica tonio Giordano). un lavoro sul testo, sulla possibilità poesia con serenate e ninna nanne Dalla Campania alla Toscana, di destrutturare e privare completa- provenienti dal Sud Italia, complici con David Riondino a descrivere mente la parola del suo significato le sonorità evocative della voce di la forma dell’ottava rima nella sua rendendola puro suono, attraverso Paola Tozzi e della zampogna di struttura presa a prestito dai poemi modalità e tecniche che ravvisano Antonio Giordano, uno strumento di in versi (endecasillabi) dell’Ariosto e nel teatro e nell’improvvisazione rara bellezza, detto delle Serre per- del Tasso, che nel corso dei secoli è molte delle sue origini. Seminari chè proveniente da Serra San Bruno passata ad essere patrimonio dell’e- spressione popolare contadina at- traverso la ripetizione orale e la rein- Soundstories venzione nella sfida improvvisativa in un mirabile esercizio di virtuosi- smo linguistico. Così sua nonna, che gli narrava in ottava rima una versione ottocentesca di Giuseppe Moroni, detto il Niccheri, della vi- cenda di Pia de’ Tolomei che cono- sciamo dal V canto del Purgatorio di Dante. Nel corso della serata, in un evento collaterale a Barazzetto, in provincia di Udine, Riondino rac- conterà e canterà altre storie, tra cui una delle novelle del Boccaccio

52/2016 2929 Cronaca tradotte in canto - la celebre storia di rara abilità e maestria, in improv- di Federigo degli Alberighi qui nar- visazioni di volta in volta diverse, le- rata attraverso lo sguardo del falco gate al contesto in cui si trova. sacrificato - operazione realizzata Piccoli concerti itineranti per il per Rai Radio3 alcuni anni or sono, paese di Rigolato nel pomeriggio, e un paio di originali canti alpini con il concerto finale nella chiesa di coro immaginario - “Il disguido” e San Giacomo con tutti i protagonisti “Il marziano”. E ancora, nella se- presenti ed insieme nel raccontare, rata di Barazzetto, si va dalle ori- ognuno a suo modo, la tradizione e gini del nome delle note, legate ad la sperimentazione. Ad aprire il con- un inno di Paolo Diacono, lo storico certo in chiesa un piccolo gruppo di Cividale del Friuli vissuto nell’VIII di ragazzine, les Nevodutes di secolo, raccontato e cantato da Gio- Sant’Ane, le nipotine di Sant’Anna o vanni Floreani insieme alla fisar- Cjanterines, Canterine, a dare testi- monica di Franco Giacomuzzi, alle monianza del passaggio della tradi- rime ottonarie delle villotte friulane zione alle nuove generazioni. interpretate dalla voce di Beppino Una tradizione che, sottolinea Lodolo, ambasciatore a volte di- Riondino, è come una liturgia: “se scusso della cultura popolare friu- c’è in qualche modo una liturgia lana nel mondo. dell’infinito lavoro di dare un sen- Una bruma densa e autunnale ac- tiero a questa specie di selva che ci Vocinconsuete coglie domenica mattina a Givigliana circonda nella nostra vita e nella vita la Processione e la distribuzione di chi ci ha preceduto e di chi verrà effimero da sapiente”. Per poi chiu- delle Croci di San Marco, che oggi, dopo, perchè è un lavoro infinito ed dere con leggera ironia il Festival grazie a Leo Gracco, vengono ancora è impensabile metterlo una volta donando al pubblico un piccolo ca- realizzate nello loro struttura a tre per tutte in versi, questa riguarda il meo, una poesia del poeta Ernesto assi longitudinali fissate ad incastro, poeta, che, simile ad un sacerdote, Ragazzoni, del 1910, dedicata alla senza l’utilizzo di alcun chiodo, e che traccia con i versi una strada e la la- solitudine, immaginata nel più solo vengono tradizionalmente benedette scia scritta. Chi non la lascia scritta dei soli, nemmen uomo, ma ani- per scacciare il rischio di cattivi rac- ma continua a farlo lo stesso versi- male, il verme solitario: perch’io solo colti. Celebrante d’eccezione, don ficando, improvvisando, è un frate sono il verme/lungo verme/cupo Loris Della Pietra, originario di Mieli minore, un chierico errante che verme/cieco verme/bieco verme/tri- di Comeglians e Rettore del Semi- compie quest’azione di ordinare il ste verme/solitario (elegia del verme nario Interdiocesano di Castellerio mondo in versi senza lasciarlo den- solitario). ❖ “S. Cromazio di Aquileia” insieme tro grandi monumenti, con un gesto per info www.furclap.it ai Cantuors di Sant’Jacom, cantoria che grazie alla presenza del parroco, don Giuseppe Cargnello - pre’ Zef Foto di gruppo chiusura festival Cjargnel - ha ripreso vita in forma mista (il canto era tradizionalmente riservato alle voci maschili) e che ha accompagnato con liturgie del rito solenne di derivazione patriarchina la Processione, la Santa Messa rega- lando anche qualche canto sponta- neo per il paese alla conclusione dei rituali, qui insieme al trio femminile delle Vocinconsuete, composto da Elisa Ulian, Chiara De Santi e Anna- lisa Ponton. Un trio che da oltre dieci anni rac- coglie filastrocche e conte della tra- dizione in dialetto bisiacco e in lin- gua friulana, rivisitandole con speri- mentazioni vocali ed intrecci ritmici

3030 52/2016 Recensioni

01 - Baìa Trio menti a fiato, oboi popolari ad ancia dop- Coucanha pia), il meh o mih (zampogna istriana), le Rox Records RXR017 - (2016) šurle (strumento a doppia canna ad ancia Baìa è un trio di musica a ballo. La musica semplice). Con tali strumenti “intonano” che nasce in quella regione mentale che va alcune tra le più tipiche melodie, quali la dall’Occitania alla Bretagna passando per il mantinjada e il balun. Associano a volte que- centro Francia. Accompagna i passi dei bal- sti strumenti popolari con strumenti quali lerini, li accarezza, li muove leggeri e li fa la chitarra, la mandola, i flauti, basso elet- saltare. Un repertorio di folk originale, rac- trico la zampogna. Un timbro particolare colto e vissuto nella tradizione, e rivissuto sul al gruppo viene dato dall’esecuzione vocale palco. Utilizzano violino, chitarra, ghironda delle canzoni dell’Istria meridionale, ossia elettroacustica, viella, tre voci, melodica e al- dall’esecuzione a due voci, dal cosiddetto 01 tri giocattoli. Enrico, Francesco e Gabriele canto sotto le pive del paese di Gallesano, sono passati da esperienze diverse e comuni, dalla villota (canto a due voci dei paesi lito- la tradizione più pura e la sperimentazione ranei). La formazione comprende Marino più estrema, per arrivare a creare un suono Kranjac (voce, violino, mandola, zampogna, nuovo, potente e raffinato. chitarra), Alenka Kranjac (voce, grata), Peter Baìa trio: Francesco Busso: ghironda elettroa- Kaligarič (fisarmonica), Rok Kleva Ivančič custica, voce - Gabriele Ferrero: violino, voce - (violina), Gabrijel Križman (chitarra, man- Enrico Negro: chitarra, voce dola, voce) e Gorast Radojevič (bassetto, contatti: [email protected] basso elettrico). fb: baiabalamusik 03 - L’Orage 02 - Vruja L’età dell’oro Ruj Ćupinj Žaneštra Sony Music 88883734252 - (2013) Sazas KMSCD002 Radio Koper - (2009) Prima uscita discografica di un gruppo che Vruja è il più noto gruppo musicale della tra- ama definire la propria musica “rock delle dizione musicale dell’Istria slovena. Il nome montagne”, ne parliamo per introdurre il 02 del gruppo e di origine dialettale e significa secondo e ultimo CD. Si tratta di un disco sorgente, ruscello. Li troviamo in questo fondamentale per questa formazione val- disco non recentissimo, il penultimo realiz- dostana, perchè racchiude gran parte del zato, intenti a scandagliare la tradizione con repertorio iniziale, che li ha resi celebri. Se- grande coerenza esecutiva. Sono una riuscita dici brani per un’ora abbondante di ascolto, fusione di musicisti esperti, pionieri della davvero tanta roba. Si spazia dal cantauto- rinascita della musica popolare di questa re- rato con un filo di country a divagazioni dal gione e di musicisti piu giovani, a contatto profumo occitano, una spolverata di jazz, peró con la tradizione locale. L’esecuzione sapori celtici, per un risultato molto attuale, musicale del gruppo è frutto delle esperienze contemporaneo. Depositari di uno stile del musicali dei singoli membri e del lavoro d’in- tutto personale, non finiscono mai di stupire sieme dei suoi componenti. Il gruppo Vruja per la loro capacità di rinnovarsi. Eccellente attinge il materiale musicale da più fonti, la grafica del libretto allegato. sulla base delle ricerche effettuate da alcuni suoi membri, consultando gli archivi e inol- 04 - L’Orage 03 tre collaborando con autorevoli musicologi Macchina del tempo ed esperti di musica etnica e folclore. Uti- Sony Music 88875186522 - (2015) lizzano strumenti tipici della regione, quali Veniamo all’ultimo lavoro del gruppo di il vijulin (violino), il bajs (bassetto a due Vincent Boniface, prodotto anch’esso dalla corde), il klarin (clarinetto) e la remonika potente Sony Music, per tre quarti d’ora di (armonica). Tale formazione viene inoltre ascolto racchiusi in 11 brani. Grafica curatis- arricchita con la presenza di uno strumento sima, anche questa volta, e ulteriore, decisa denominato grata (la tavola usata dalla la- personalizzazione del proprio stile. Niente vandara). In tale assetto vengono eseguiti i tributi stavolta. Ammiccanti e ammalianti, più noti balli dell’Istria settentrionale, ossia stuzzicanti e a volte pungenti, trascinano gli la polka, il valzer, il saltin, il sete pasi (sette ascoltatori con solari ballate, per un album passi), il zotich, la manfrina, la mazzurca, la molto più compatto e solido del pur ottimo stajra, la villota e il dopasi (due passi). Pre- precedente. La maturità è una cosa seria, e sentano la tradizione dell’lstria meridionale L’Orage, figli d’arte del gruppo folk tradi- con gli strumenti tipici di quest’area, quali zionale Trouveur Valdotèn, la prendono sul 04 la grande e piccola sopela o rozenica (stru- serio... dannatamente sul serio!

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