Università Di Roma Dipartimento Di Storia, Disegno E Restauro Dell'architettura Piazza Borghese N. 9
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“Sapienza” Università di Roma Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura Piazza Borghese n. 9 – 00186 Roma DOTTORATO DI RICERCA IN “STORIA E RESTAURO DELL’ARCHITETTURA” Coordinatore: Prof. Augusto ROCA DE AMICIS XXVI Ciclo – Sez. A – STORIA DELL’ARCHITETTURA Tutor: Prof.ssa Annarosa CERUTTI FUSCO (Storia dell’Architettura) Cotutor: Prof.ssa Emanuela CHIAVONI (Disegno e Rilievo dell’Architettura) Dott.ssa Alberta CAMPITELLI (Ville e Parchi Storici – Comune di Roma) Prof. Marcello FAGIOLO (Storia dell’Architettura) Dottorando: Claudio IMPIGLIA IL PRINCIPE GIOVANNI TORLONIA (1873-1938) E IL CULTO DEL PITTORESCO Architetture e paesaggi d’acque nella tenuta di Porto a Fiumicino ABBREVIAZIONI DEI NOMI DEGLI ARCHIVI ASC : Archivio Storico Capitolino ACS : Archivio Centrale dello Stato all’Eur ASR : Archivio di Stato di Roma ASCP : Archivio Sforza Cesarini di Porto a Fiumicino ASSR : Archivio Storico del Senato della Repubblica BSR : British School at Rome ABBREVIAZIONI DEI TERMINI ARCHIVISTICI b. : busta fasc. : fascicolo s.fasc. : sottofascicolo ins. : inserto ABBREVIAZIONI DEI NOMI DELLE PERSONE G.T.S. : Giovanni Torlonia Senior A.T. : Alessandro Torlonia G.T. : Giovanni Torlonia del ramo Borghese Sommario PREMESSA Il culto del Pittoresco tra ritorni al passato e “prove” di modernità 1 CAPITOLO 1 Una committenza e un “caleidoscopio” di architetture e paesaggi 1.1 Strategie territoriali, urbane e architettoniche della famiglia Torlonia 13 Illustrazioni al paragrafo 29 1.2 I Torlonia e i fragili “Teatri della Propaganda” 37 Illustrazioni al paragrafo 47 1.3 I Torlonia tra antichi siti e paesaggi antichizzati 55 Illustrazioni al paragrafo 73 1.4 Archeologi, pittori, fotografi nella Campagna Romana tra Ottocento e Novecento 81 Illustrazioni al paragrafo 99 1.5 La rinascita e la modernizzazione dell’Agro Romano 107 L’aristocrazia romana e le nuove strategie agricole I Torlonia e la “colonizzazione” dell’Agro Romano Illustrazioni al paragrafo 135 1.6 Le tenute Torlonia e la trasformazione dei paesaggi agro-pastorali 143 Illustrazioni al paragrafo 157 CAPITOLO 2 Giovanni Torlonia (1873-1938): luci e ombre di un eccentrico aristocratico 2.1 La Committenza Torlonia tra opulenza, bizzarria e convenzionalità 165 Illustrazioni al paragrafo 181 2.2 Giovanni Torlonia: un committente dal doppio profilo 189 Illustrazioni al paragrafo 201 2.3 Arti applicate, architetture, edilizia e infrastrutture 209 Illustrazioni al paragrafo 219 CAPITOLO 3 Architetture, acque e paesaggi agrari nella tenuta di Porto a Fiumicino 3.1 Le trasformazioni del sito del Portus Traiani: una periodizzazione 227 Illustrazioni al paragrafo 241 3.2 La tenuta di Porto a Fiumicino: verso la “Rinascita” dell’Agro 249 Illustrazioni al paragrafo 265 3.3 la Villa di Porto sul “Lago” di Traiano e le sue pertinenze 273 Illustrazioni al paragrafo 291 3.4 Giovanni Torlonia e la riqualificazione del sito del Portus Traiani 299 Illustrazioni al paragrafo 315 3.5 L’architetto Lorenzo Corrado Cesanelli e i progetti dei nuovi casali 323 Illustrazioni al paragrafo 333 CONCLUSIONI Da Giovanni Torlonia alla famiglia Sforza Cesarini: permanenze e trasformazioni nel paesaggio dell’«Oasi di Porto» 341 Illustrazioni al paragrafo 351 ALBERO GENEALOGICO 353 BIBLIOGRAFIA 355 SITOGRAFIA 391 1 PREMESSA Il culto del Pittoresco tra ritorni al Passato e “prove” di modernità La figura del principe Giovanni Torlonia (1873-1938) del ramo Borghese1 costituisce un importante e interessante punto di vista dal quale analizzare le trasformazioni che riguardarono, negli anni direttamente successivi all’unificazione nazionale, Roma Capitale e il suo esteso e arretrato territorio rurale, in questo studio analizzato nella sua doppia e ambivalente accezione di “Campagna” e di “Agro”. Proprio queste due denominazioni in tale trattazione non saranno sinonimi arbitrariamente interscambiabili, ma termini che si riferiranno a due diverse condizioni di una stessa realtà geografica, assolutamente peculiare nel panorama delle grandi capitali europee. Questo territorio negli anni successivi all’unità italiana è stato oggetto di numerosi piani di riqualificazione idraulica, infrastrutturazione e ricomposizione insediativa-produttiva. Sulla base di un’ampia storiografia pertinente, sviluppatasi tra i secoli XVII e XX, le due denominazioni di “Campagna” e di “Agro” 2 saranno utilizzate in questo studio per indicare due fasi tra loro consequenziali riferite a quell’area extraurbana, posta intorno all’abitato di Roma Capitale: il termine “Campagna” suggerisce il tipico paesaggio rurale e arretrato con ampie zone malsane e inospitali, costellato da antiche rovine, non ancora “interessato” dalle grandi bonifiche 1 Per avere un quadro più chiaro delle relazioni di parentela tra i diversi componenti della famiglia Torlonia è opportuno fare riferimento alla ricostruzione dell’albero genealogico illustrata nella sezione finale di questo volume. 2 Nonostante il termine “Agro” abbia un’origine antichissima, si è scelto di associare tale denominazione alla nuova immagine assunta dal territorio rurale negli anni Venti e Trenta del Novecento in seguito alle trasformazioni tecnologiche consentite dal mondo dell’industria. Cfr. MINISTERO DELL'ECONOMIA NAZIONALE - DIREZIONE GENERALE DELL'AGRICOLTURA (a c. di), L'Agro Romano nel primo quinquennio fascista: Relazione sull'incremento del bonificamento agrario e della colonizzazione nell'agro romano dal 1 gennaio 1923 al 31 Dicembre 1927, Ministero dell'economia nazionale, Direzione generale dell'agricoltura, Roma 1928. 2 PREMESSA otto-novecentesche, esaltato da artisti e viaggiatori nei suoi aspetti più vividi e pittoreschi, nel secondo caso “Agro” identifica l’immagine di un nuovo territorio pesantemente trasformato dall’opera umana, tesa a raggiungere migliori livelli di produzione e di insediamento. Definito il significato che si è voluto attribuire a questi due termini, il paesaggio extraurbano romano e laziale, contraddistinto dalla presenza stratificata di ruderi e di insediamenti antichi che ne alimentarono per secoli la suggestione, fu tra l’Ottocento e il Novecento oggetto di epocali trasformazioni che ne modificarono radicalmente i caratteri: in questo senso il territorio di Tivoli3 con l’Aniene e quello portuense con il delta del Tevere risultarono essere due contesti eblematici che, in modo diverso, furono coinvolti da questi fenomeni. Nell’ambito di una rilettura storica dell’arco temporale compreso tra la proclamazione di Roma Capitale e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, contraddistinto da queste “epocali” trasformazioni, il “personaggio” del principe G.T.4, peculiare ed eccentrico esponente dell’aristocrazia romana, impegnato nel suo ruolo di committente di opere artistiche, architettoniche, edilizie ed infrastrutturali, riflette proprio le contraddizioni di una tipica epoca di transizione, caratterizzata dalla dialettica tra i vettori di un auspicato progresso e una presa di coscienza sempre più ponderata che questi, a volte presunti “miglioramenti”, avrebbero comportato la perdita forse definitiva dei valori legati all’antica cultura del paesaggio italiano. Se in generale la finalità di una ricerca storica è quella di ricostruire le fasi e le dinamiche che hanno determinato importanti mutamenti in campo politico, sociale, artistico e architettonico, allora sarà fondamentale prima di tutto individuare quelle figure-chiave che permettono più di altre di “decifrare” i meccanismi dei mutamenti in atto. 3 G. ORTOLANI, Tivoli, Villa Adriana e la “memoria dell’Antico”, in A. SPERANDIO (a c. di), Cartografia storica e incisioni del territorio del Lazio dalla Collezione di Fabrizio Maria Apollonj Ghetti, Roma 1997, pp. 43-56; C. IMPIGLIA, Permanenze e trasformazioni nell'Alta Valle dell'Aniene tra Ottocento e Novecento, in S. CANCELLIERI (a c. di), Il tempietto di San Giacomo e la chiesa di San Pietro a Vicovaro. Restauri e studi interdisciplinari tra architetture e paesaggi, Roma 2014, pp. 172-179. 4 Per evitare ripetizioni il nome di Giovanni Torlonia sarà contratto d’ora in poi nelle iniziali G.T. Il culto del Pittoresco tra ritorni al passato e “prove” di modernità 3 Il principe G.T., come d’altronde il suo illustre antenato, il nonno materno A.T. 5 (1800-1886), rappresentò il caso di una committenza poliedrica “catalizzatrice” che ebbe il merito di porre in mutua relazione diverse figure professionali, dall’architetto all’ingegnere, dal costruttore all’agronomo, impegnate a contribuire, secondo le rispettive competenze, alla trasformazione delle sue diverse proprietà immobiliari, dentro e fuori la città di Roma. Nell’ambito di questa premessa è importante definire il significato del titolo di questo studio: Giovanni Torlonia (1873-1938) e il culto del Pittoresco. Architetture e paesaggi d’acque nella tenuta di Porto a Fiumicino. In questo tema di ricerca si è voluto evidenziare il rapporto, a suo modo “anacronistico”, tra la figura di un committente nobiliare romano, vissuto in un’epoca di transizione, e quel movimento di gusto romantico tipico anglosassone, che fondò a partire dal XVIII secolo la sua poetica artistica sui concetti, fondamentalmente anticlassici, del Sublime e del Pittoresco6. In questo caso la ricerca di queste nuove percezioni estetiche trovò la sua dimensione più autentica proprio nei diversi paesaggi dell’Italia, meta irrinunciabile del Gran Tour di fine Settecento per artisti e intellettuali. A tale riguardo ancora oggi risultano significativi gli studi storiografici svolti dall’inglese Christopher Hussey (1899-1970)7 il quale evidenziò