L'archivio Dell'amministrazione Torlonia
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QUADERNI DELLA RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI STATO ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO 52 L'ARCHIVIO DELL'AMMINISTRAZIONE TORLONIA INVENTARIO A CURA DI ANNA MARIA GIRALDI SOMMARIO Introduzione Pag. VII Inventario ». 1 I - Fondi rustici e urbani » 3 II - Domande d'impiego. Sussidi. Elargizioni » 11 III - Personale » 13 IV - Lavori agricoli. Vendita e distribuzione prodotti » 23 V - Perizie » 29 VI - Piante e mappe » 31 VII - Pratiche diverse » 35 VIII - Colonie .... » 45 IX - Amministrazioni diverse » 51 X - Corrispondenza e titoli nobiliari » 55 XI - Imposte e tasse . » 73 XII - Relazioni sull'archivio Torlonia » 87 XIII - Storia di Porto » 91 XIV - Zuccherificio di Avezzano. Fucino » 93 xv - Pratiche diverse » 97 XVI - Mutui. Bonifica. Trasformazione agraria » 101 XVII - Banco Torlonia » 117 XVIII - Antichità e scavi . » 123 XIX - Contabilità » 125 XX - Amministrazione marchesi Gerini . » 135 Registri » 139 Indice dei « titoli » » 151 Indice degli allegati » 157 Indice dei nomi . » 161 Indice delle località . » (4219248) Roma, 1985 - Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - P. V. 173 V. INTRODUZIONE L'archivio della famiglia Torlonia è stato depositato nell'Archivio centrale dello Stato nel marzo 19791. Il fondo è quanto rimane dell'antico e ricco ar, chivio Torlonia che in parte è andato distrutto per il terremoto di Avezzano e in parte si è disperso a causa di spostamenti di sede e di ripetuti smembra 2 menti • La parte pervenuta è composta di scritture relativamente recenti (le pn.1 antiche risalgono all'ultimo decennio dell'Ottocento, con l'eccezione di qualche documento precedente) che riguardano l'amministrazione dei beni urbani ed extraurbani della famiglia. ;1 Prima del deposito il materiale era in pessimo stato di conservazione e gran parte delle scritture è stata imbustata soltanto per le esigenze di trasporto. Lo stato di disordine e di rovina delle carte non era solo relativo alla documenta zione depositata nell'Archivio centrale dello Stato, ma esisteva già e forse in misura maggiore anche nell'antico archivio ora perduto, tanto che nel 1915 Giovanni T orlonia aveva assunto alle sue dipendenze un archivista proprio con il compito del riordinamento dell'archivio di famiglia: il pacco pervenuto al- 3 1' Archivio centrale dello. Stato con la posizione n. 56 , contiene le relazioni con cui questo archivista, Angelo Gabrielli, dà conto al principe Giovanni dello stato dell'archivio e del proprio lavoro di riordinamento. In queste relazioni, data te intorno al periodo 1923-1924, Gabrielli, con una certa puntigliosità ed un'uti le ricchezza di dati, riferisce innanzi tutto sullo stato di abbandono in cui ha trovato l'archivio nel 1915 e sui metodi seguiti per il riordinamento: « Non ignora l'Eccellenza Vostra lo sfacelo - è la vera parola - in cui nove anni or sono 4 trovai l'archivio: libri, carte e documenti di ogni specie disseminati ovun 5 que confusamente in questo Palazzo • Nel piano terreno dove eravi l'antica computisteria, nel salone e nella retrocamera del Gabinetto di Vostra Eccellen za esistevano, abbandonati, centinaia di volumi e giustificazioni contabili in- 1 Convenzione .di deposito prot. 11. 1264 V 4/b del 1979. 2 Nella convenzione di deposito si legge che una parte è stata prelevata in un locale sito in Villa Torlonia sulla via Nomentana e una parte in un locale di un edificio in via del Banco di S. Spirito n. 42 di proprietà dei Marchesi Gerini. 8 Cfr. Sezione XII, fase. 116.6. 4 La relazione è del 1924. 6 Palazzo a piazza Scossacavalli, ora via della Conciliazione. IX Introduzione Archivio dell'Amministrazione Torlonia feriscono, è infatti opportuno darne notizia anche perchè dalle vicende di alcuni complete e disordinate e cumoli di carte e corrispondenze a~algamate e .senz~ esponenti più rappresentativi della famiglia si delinea la formazione del patri, nesso tra loro. Nel primo piano dove su scaffali sgangherati, e puntellati, esi mania dei Torlonia, quale era all'epoca in cui Giovanni Torlonia affrontò il stevano senza ordine varie migliaia di grossi involti e cassette, parte sciolte· con problema di far sistemare l'archivio ·che - come si è detto - riflette prevalente incartamenti fuoriusciti e caduti a terra, con fascicoli intramezzati fra ques~e mente l'amministrazione di quei beni. e nelle cassette senza avervi rapporto o riferimento; come esistevano qua e là sparpagliati ed impolverati negli adiacenti saloni molti atti e fascicoli rel~tivi Marino Tourlonias. ai fondi urbani e rustici, comparse conclusionali e sentenze in piena confusione fra altre carte e libri, il tutto in istato di abbandono come cosa di niun conto. È noto che la famiglia T adonia trae le sue origini dalla Francia e che il pri Oltre ciò nell'ultimo salone a destra del 1° piano si scorgevano cataste di sacchi mo a trasferirsi in Italia, di cui si ha notizie, fu Marino Tourlonias. iI di grano - oltre 120 - pervenuti dal demolito Palazzo di Piazza Venezia, cal Questi si stabilì a Roma nel 1750 dove tre anni più tardi sposò Maria An i 1 zati fino all'orlo di carte e di istromenti, frammischiati ai detriti dei muri in gela Lanci. Egli lavorò dapprima come domestico dell'abbé de Montgon , ben demolizione del detto palazzo per essere quei sacchi stati riempiti affannosa, noto ai lettori di Saint-Simon. Alla di lui morte, nel 1767, alcune fonti so mente durante la pressione del piccone demolitore 1. Molti dei detti documen stengono che si trasferisse, sempre come domestico, presso il cardinal Acqua, ti erano caduti nel polveroso pavimento per guasto dei sacchi, e ciò che è più viva, il quale morendo gli avrebbe lasciato una pensione vitalizia. Secondo altre grave, parte delle carte stesse le trovai in un lungo bagno, a causa di uno stilli risulta che appena giunto a Roma aprì un negozio sulla Piazza della Trinità dei cidio da lungo tempo durato sui sacchi per l'inosservata rottura di un sopra I) Monti, precisamente a palazzo Zuccari, per lo smercio « delle rinomate seterie 2 stante cassone d'acqua - non poche di queste carte erano completamente ille e broccati di Lione» • Il negozio acquistò enorme rinomanza anche a Napoli gibili e parte avevano formato un duro impasto - e chi sa quanta importanza e a Firenze tanto che, data la prosperità del commercio, Marino nel 1782 fu 2 in condizioni di aprire un Banco. I due esercizi vennero successivamente trasfe, esse avevano! » • L'archivista prosegue indicando i suoi primi passi nell'opera di riordina- riti « nel più centrale palazzo già Paccetti al Corso e precisamente in via Condotti mento e nel procedere del suo lavoro elenca e mette in risalto sia alcuni aspetti (ora Largo Goldoni) » 3 dove nel 1785 egli morì. della vita della famiglia, sia quelle scritture che egli ritiene interessanti. Attra verso queste notizie si è potuto ricostruire parte del contenuto dell'antico ar Duca Giovanni Torlonia. chivio con alcuni cenni alle vicende dei T adonia nel periodo precedente a quel Battezzato nella chiesa di S. Andrea delle Fratte il 3 settembre 1754, il pri lo cui fanno riferimento le carte depositate. mogenito di Marino fu l'artefice della fortuna dei Torlonia. Gabrielli lo descri La storia della famiglia Torlonia è relativamente nota e in questa sede la ve come « un uomo scrupoloso, onesto e imparziale, nonché di sani sentimenti si vuole ricostruire per sommi capi intendendo dar spazio al tentativo del dili religiosi » che « curò la famiglia come e più di se stesso, alla quale, dedicatosi gente archivista di cogliere alcuni tratti della vita di casa T orlonia così come tra senza riposo per 75 anni ad un lavoro improbo - riuscì, accompagnato anche 8 spariva dai documenti che egli aveva esaminato • Pur risalendo i cenni s:o:i~i dalla fortuna, a lasciare un patrimonio così colossale che nessuno in quel tempo forniti dal Gabrielli ad epoca anteriore a quella cui i documenti conservati sin- seppe procurarsi - tantoché le più facoltose e accreditate famiglie romane fu rono da lui assai superate sia in onori che in capitali ed effettivo numerario so 4 nante» , L'archivista riferisce anche come « non poche di quelle famiglie eb, bero bisogno di attingere da lui denaro in quei periodi di serii guai· Napoleonici 1 Palazzo Torlonia a piazza Venezia fu abbattuto nel corso della ristrutturazione di piazza 6 Venezia, nei primi anni del Novecento. in Italia » • 2 Cfr. Sezione XII, fase. 116.6. , , . 3 Purtroppo neanche le relazioni del Gabrielli, ultima con'?sciuta traccia dell antico ar• chivio sono arrivate complete: si segnala comunque la presenza d1 un volume contenent~ altre gui~i nell~ villa Torlon~a fuori Porta Pia, nella Cappella Gentilizia in S.G.L. », pp. 142-175; « Ri relazio'ni dello stesso Gabrielli presso la Biblioteca Nazionale di. ~orna i:e~ fondo Cecca:ms. Il cevimenti nel ;1'alazzo m Borgo. Notizie sulle opere rappresentate nei Teatri» pp. 176-210. « Il volume non contiene molte novità rispetto alle relazioni presenti i~ archivi?:. alc~ne pagme so Banco Torloma », pp. 211-240; « Museo e Galleria Torlonia. Scavi. Elenco oggetti rinvenuti» no addirittura copie, altre riferiscono con più ampia documentazione ~otiz1e ~ia se~nalate.. Il pp. 241-265. ' volume la cui collocazione non è ancora definitiva, è formato da 265 pagme dattiloscritte e rile 1 Notizia fornita dal dott. Paolo Tournon. gate. P~rta come titolo Regesti dell'archivio Torloni~ e co~tie~e le .s~g~enti re~azioni: « Relazione 2 Biblioteca Nazionale di Roma, Fondo Ceccarius Regesti dell'archivio Tor!onia, p. 5. sull'archivio Torlonia », pp. 1-30; « Notizie storiche, titoli nob1har1, onor1fice;1z~, .ecc. »,. PP· 3 Ibid., p. 6. ' 31-55; « Notizie dell'epoca Napoleonica», pp. 56-61; « Lettere dell'Ecc.ma Fam1g~ia _forloma », 4 Cfr. Sezione XII, fase. 116.5. pp. 62-88; « Munificenza e beneficenza dell'Ecc.ma Casa», pp. 89-1~5} « ~elaz10~ ?on Pon· 6 Ibidem.