La Chiesa Di Santa Maria Assunta Di Civezzano (TN): Sequenza Stratigrafica E Materiali
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Corso di Laurea magistrale in Scienze dell’Antichità: Letterature, Storia e Archeologia Tesi di Laurea La chiesa di Santa Maria Assunta di Civezzano (TN): Sequenza stratigrafica e materiali. Relatore Ch. Prof. Sauro Gelichi Correlatori Ch. Prof. Stefano Gasparri Ch. Prof. Claudio Negrelli Laureanda Elisabetta Fontana Matricola 813909 Anno Accademico 2012 - 2013 2 3 INDICE CAPITOLO 1: Introduzione: Metodologia d’indagine e obiettivi 7 1.1. Oggetto e finalità della ricerca 7 1.2. I manufatti 9 PARTE PRIMA: CONTESTUALIZZAZIONE STORICO-GEOGRAFICA E STORIA DEGLI STUDI 11 CAPITOLO 2: Inquadramento storico-geografico e prime ricerche sul Civezzanese 13 2.1. Inquadramento geografico e geo-morfologico 13 2.1.1. Origine geologica del Monte Calisio (o Monte Argentario). 14 2.1.2. Lo sfruttamento delle miniere argentifere. 15 2.2. Inquadramento storico 19 2.3. Luigi de Campi e le prime scoperte a Civezzano 25 2.3.1. La situazione degli studi in Trentino all’epoca della scoperta delle 25 prime sepolture 2.3.2. Gli studi di Luigi de Campi nel panorama della ricerca di fine Ottocento 30 2.3.3. La necropoli di Testona e l’approccio dei Calandra 36 2.3.4. La scoperta di Civezzano: innovazioni e metodi di ricerca 38 2.3.5. Il versante tedesco: dispute, patriottismi e sentimenti nazionali 45 2.4. Studi successivi 52 PARTE SECONDA: L’INDAGINE ARCHEOLOGICA NELLA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA DI 55 CIVEZZANO. SEQUENZA STRATIGRAFICA E MATERIALI. CAPITOLO 3: L’indagine archeologica nella chiesa di Santa Maria Assunta di 57 Civezzano (scavi 1990-1992). 3.1. Sequenza stratigrafica e settori indagati 57 4 3.1.1. L’interno della chiesa 58 3.1.2. I tre vani Est 67 3.1.3. Cimiteriale Sud-Ovest 68 3.2. Prime ipotesi e rilettura 74 CAPITOLO 4: Il Materiale 81 4.1. La ceramica 83 4.1.1. Manufatti ceramici tardoantichi e altomedievali 89 4.1.2. Manufatti ceramici bassomedievali 99 4.2. Il vetro 110 4.2.1. Reperti vitrei tardoantichi e altomedievali 111 4.2.2. Reperti vitrei bassomedievali 114 4.3. I metalli 120 4.3.1. Reperti metallici tardoantichi e altomedievali 121 4.3.2. Reperti metallici basso medievali e moderni 125 4.4. Pietra ollare 143 4.5. Manufatti in osso e pasta vitrea 147 4.5.1. Manufatti in osso 147 4.5.2. Manufatti in pasta vitrea 148 4.6. Le monete 151 4.6.1. Cronologie, zecche, autorità 151 4.6.2. Catalogo delle monete 156 CONCLUSIONI 179 5 BIBLIOGRAFIA 188 PARTE TERZA: TAVOLE E PLANIMETRIE 6 7 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE: METODOLOGIA D’INDAGINE E OBIETTIVI 1.1. Oggetto e finalità della ricerca Lo studio prende in esame un settore della ricerca archeologica già sviluppato a livello europeo che sul finire degli anni Settanta ha preso piede anche in Italia sotto il nome di “cultura materiale”1. Con questo termine si indicano tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura, in particolare ciò che attiene la vita quotidiana e le attività produttive. Gli archeologi hanno fatto di essa uno specifico campo di indagine con l’obiettivo di studiare le società umane partendo dal dato materiale, giungendo così ad interpretare e capire le forme e i modi con cui una collettività esprimeva sé stessa in relazione al panorama storico e ambientale. Questa nozione, che prende le mosse dal costituirsi dell’antropologia e dell’archeologia, si basa sugli aspetti non simbolici delle attività produttive degli uomini, sui prodotti e gli utensili, nonché sui diversi tipi di tecniche di fabbricazione, insomma sui materiali e gli oggetti concreti della vita delle società2. Essa è la base di ricerca di quegli studiosi che prendono in considerazione soprattutto l’economia e il modo di produzione, ma che allo stesso tempo mettono al centro l’uomo, ugualmente importante per ricomporre il quadro generale di una cultura o di una civiltà. Gli oggetti materiali portano però con loro anche 1 CARANDINI 1979; MAZZI 1985; GIANNICHEDDA 2000. 2 BUCAILLE, PESEZ 1978. 8 tutta una serie di informazioni e segni che riguardano molti aspetti della vita umana: arte, diritto, religione, parentela, cui negli ultimi vent’anni è stata data nuova dignità. Notevole è l’incremento, di anno in anno, delle ricerche sul campo (sebbene purtroppo la maggior parte non arrivi alla pubblicazione) attraverso le quali si cerca di operare delle ricostruzioni storiche che si basano sui processi e sui rapporti sociali: a questo fine si propongono le accurate descrizioni dei manufatti provenienti da scavi e ricognizioni, corredandole con disegni, immagini e soprattutto indicazioni precise del contesto di provenienza. Il dato materiale in questo contesto gioca un ruolo fondamentale a prescindere dal fatto che la sua entità fisica sia o meno di grandezze considerevoli o costituita di materie preziose. Il manufatto assume quindi una dignità nuova e non può più essere sottovalutato: solo dalla considerazione dal complesso della cultura materiale, unita ai dati che numerose altre scienze possono offrire stringendo un rapporto paritario con l’archeologia (l’antropologia, l’archeobotanica, le varie tecniche di analisi del suolo, ecc.), si può individuare lo stato di una società, il suo progresso e la sua evoluzione. Lo studio condotto in questa sede prende le mosse proprio da questa nuova “dignità” del manufatto, proponendo quindi l’edizione dei reperti provenienti dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Civezzano e dalle sue immediate adiacenze. Conseguentemente si farà chiarezza sui passaggi che più hanno provocato dibattiti, come quello tra l’età tardoantica e l’altomedioevo, periodo che a livello di interpretazione della stratigrafia e dei livelli architettonici e d’uso ha posto molti dubbi e più di un’interpretazione, su cui si tornerà più avanti. Proprio per questo motivo si è proceduto con questo studio: per fornire nuovi elementi in grado di contribuire alla ricostruzione storica e materiale di questo complesso. Il lavoro si articola sostanzialmente in tre parti: la prima parte – di carattere introduttivo – contiene un excursus storico e geografico del contesto in esame, il panorama storiografico delle prime scoperte a opera di Luigi de Campi e i successivi studi condotti su Civezzano, dal 1885 a oggi. Nella seconda parte si analizzerà nel dettaglio la sequenza stratigrafica, da cui si trarranno le prime considerazioni sulle problematiche che da essa sono sorte. Elementi questi che saranno ripresi in sede di conclusioni. In questa stessa sezione, quella centrale, si condurrà 9 l’analisi vera e propria dei manufatti suddivisi per classi di materiali (ceramica, vetro, metalli, pietra ollare, osso e pasta vitrea) e delle monete. Lo studio dei materiali è andato di pari passo con il loro inserimento in un inventario digitale elaborato con il programma Access, grazie al quale si sono realizzate delle tabelle utili al fine di interpretare il sito di Santa Maria Assunta attraverso il dato materiale. Parallelamente si sono presi in considerazione, per il confronto tipologico e quindi per una determinazione cronologica assoluta, dei repertori e contesti di scavo accostabili per morfologia e datazione a quello in esame. Oltre che di numerose opere monografiche il lavoro si è avvalso della consultazione di riviste specializzate sia a carattere regionale che nazionale3. La seconda parte si concluderà con alcune considerazioni attraverso le quali si è tentato di tracciare un quadro generale per dare un’interpretazione riguardante le fasi, i periodi e le problematiche sorte dall’analisi del dato materiale. Conclude una terza parte con la proposizione grafica, in scala, dei reperti più importanti rinvenuti negli scavi 1990 e 1992, corredata dall’inventario. 1.2. I manufatti L’analisi dei materiali ha preso in considerazione un repertorio di circa un migliaio di pezzi e, come anticipato, molti tra questi ci si è limitati ad inserirli nell’inventario eseguendo una descrizione a livello macroscopico. Questa decisione è stata presa in base alle dimensioni ridotte di alcuni pezzi che rendevano impossibile una loro puntuale identificazione, oppure in base alle loro caratteristiche (forma, misure, colore, ecc.) che non risultavano utili, al termine dell’analisi, al fine di una datazione assoluta perché di tipologie in utilizzo in archi temporali troppo vasti. L’analisi comprende anche tutti quei complementi di carpenteria quali chiodi e scalpelli, ritrovati in gran numero in tutti gli strati, elemento costante sia nei riempimenti tombali – facenti probabilmente parte quindi della struttura della cassa lignea o di una barella per il trasporto del defunto – sia nel deposito dell’edificio, frutto dei numerosi rifacimenti susseguitisi nei secoli, nonché negli strati di crollo. 3 Tra le più importanti la rivista “Studi Trentini di Scienze Storiche”, quella dell’Accademia Roveretana degli Agiati, la rivista “Archivio Trentino” e l’”Archivio per l’Alto Adige”, nonché riviste di respiro più ampio come “Archeologia Medievale”. 10 La maggior parte delle attestazioni deriva dai piani d’uso dell’edificio, e sono quindi collegati al suo utilizzo, ma altre derivano da depositi funerari. I più antichi tra essi sono ascrivibili all’età tardoantica e altomedievale, ma presentano corredi poveri o del tutto assenti, essendo quindi inquadrabili, in alcuni casi, unicamente sulla base del tipo di sepoltura impiegato. Spesso la situazione dello scavo e la documentazione talvolta lacunosa, non hanno permesso di assegnare alcuni materiali ad una specifica sepoltura4. Più numerose sono sicuramente le testimonianze materiali provenienti dagli strati d’uso dei piani pavimentali, soprattutto ceramiche. All’interno di questi grandi edifici di uso civile si svolgevano attività intense, con il passaggio di numerose persone: questo comportava spesso la perdita accidentale di piccoli oggetti personali, come elementi dell’abbigliamento (piccole borchie, ornamenti di cintura, ecc) nonché monete5, ritrovati in gran numero. Nel complesso, nel caso di Civezzano, si tratta per lo più di oggetti rotti o smarriti e successivamente riutilizzati per costruire i piani pavimentali o di livellamento delle strutture successive: non si hanno infatti, in quest’ambito, casi di depositi intenzionali come tesoretti o ripostigli.