Marion Cotillard L’Attrice Venuta Dal Passato E Proiettata Nel Futuro
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n.1 magazine Marion Cotillard L’attrice venuta dal passato e proiettata nel futuro SOMMARIO EDITORIALI 5 Mutazioni, anno 24° 7 A che punto siamo INTERVISTE Che Coss’è l’amor (Conversazione con Marco 8 Bellocchio) FUORICAMPO 13 La guerra (dei festival) è finita (?) 17 Su fronti opposti (Alan Moore e Frank Miller) 22 Lo schermo che cammina 25 NEWS COVER 26 Marion Cotillard l’attrice contemporanea SOMMARIO CANNES 65 Cannes al vento 32 Orizzontale verticale 37 39 Las cosas que no se tocan 41 Il cinema passa e libera 43 Sulla pelle, nelle ossa 45 L’autobus e il mondo 46 Il cinema è uno 47 Ragazzo solo 49 Le vite non vissute FILM DEL MESE LE PALUDI DELLA MORTE Viaggi all’inferno No Man’s Land 52 55 Ami Canaan Mann: Gotico americano 58 ULTIMI BAGLIORI La vita senza di noi 62 Il tempo che ci resta 64 (Intervista a Philippe Lioret) Lo sputo di Freud 66 72 Boys Will Be Boys Cosmopolis - L’abisso di De Lillo 68 73 Le ombre pop 75 La cura del cinema 76 Ancora vivo FACES Mel Gibson - Fuori dalla razza umana 78 Fassbinder - Urge vivere e filmare 82 n.1 magazine Mutazioni Marion Cotillard L’attrice venuta dal passato e proiettata nel futuro anno 24° Sentieri selvaggi magazine di federico chiacchiari Mensile di cinema e tutto il resto... Ottimizzato per tablet 10” Quando nel 1999, dopo la Wa- mensile in edicola, sito internet Direttore responsabile terloo di Sentieri selvaggi mensile quindicinale, poi quotidiano, poi Federico Chiacchiari in edicola dell’anno precedente, anche Scuola di Cinema, e poi decidemmo di andare esclusiva- canale You Tube, Pagina e profili Direttore Editoriale mente sul web, a molti sembrava Facebook, Friendfeed, Twitter, e Aldo Spiniello una soluzione provvisoria. Qual- chi più ne ha….. cosa di possibile per continuare Redazione Simone Emiliani, Carlo Valeri, ad esistere senza i costi cata- Insomma siamo un corpo mu- Sergio Sozzo strofici della “carta”, in attesa di tante che non ha paura di cam- ritrovare risorse, entusiasmo e biare. Ma non “per stare al pas- Hanno collaborato a questo qualcos’altro per ritornare la rivi- so coi tempi” (che pure sarebbe numero sta cartacea che tanto ci piaceva. impresa nobile), ma forse per un Daniele Dottorini, Leonardo Sentieri selvaggi, all’epoca, ave- innato bisogno di una sorta di ri- Lardieri, Francesca Bea, va solo 11 anni. Oggi ne ha 24. voluzione permanente, come se Margherita Palazzo, Pietro Masciullo, Giacomo Calzoni Siamo cambiati noi, è cambiato non sapessimo essere realmente il mo(n)do di produrre informa- noi stessi senza, periodicamente, Progetto Grafico zione e critica cinematografica. E cambiarci d’abito. Senza ritrovar- Giorgio Ascenzi soprattutto è cambiato il modo di ci in case diverse, con linguaggi fruire e condividere questi conte- diversi, modo di comunicazione Redazione nuti. diversi. Quella che resta innata, Via Carlo Botta 19, 00184 Roma. Tel. 06.96049768 speriamo, è la nostra anima. Mail redazione e amministrazione Tredici anni dopo, pur avendo Perché se oggi ci addentriamo nei [email protected] molti di noi continuato a colti- canali molteplici della rete, che [email protected] vare il sogno di ripartire con la non è più solo web, con le app rivista di carta, siamo invece qui per gli smartphone e questo cu- Supplemento a all’ennesima mutazione del cor- rioso ibrido che state sfogliando www.sentieriselvaggi.it po di Sentieri selvaggi. Che se (immaginato per i tablet), è per- Registrazione del tribunale di una continuità vogliamo trovare ché ci sembra impossibile stare a Roma nella sua storia saltellante, forse guardare le mutazioni senza, in n.110/98 del 20/03/1998 risiede proprio in questa volon- qualche modo, farne parte. Dove (edizione cartacea) tà di non restare mai uguale a c’è mutazione (fisica, intellettua- n.317/05 del 12/08/2005 se stessa. Siamo partiti fanzine, le) ci sta anche Sentieri selvaggi. (edizione on-line) passati per inserto di Cineforum, Con tutti i suoi limiti (soprattutto diventati collana editoriale, rivista economici) ma anche i pregi di 5 Indipendenti , dunque. Per scelta e per forza. Quasi per destino. piccola e combattiva realtà in- troppo lunghi per la leggibilità dipendente che vive solo grazie del web, che invece qui possia- al sostegno di chi ci apprezza, e mo approfondire e riportare ad non certo a finanziamenti pub- un antico (ma rinnovato) “piace- blici che mai sono arrivati dalle re della lettura”. nostre parti. Indipendenti, dunque. Per scelta L’idea iniziale era quella di re- e per forza, quasi per destino. plicare i contenuti più significa- Alle prese con uno scenario del- tivi del sito web al 90%, in un la comunicazione globale che formato che ha però una leggi- cambia continuamente, dove bilità decisamente più conforte- per poter seriamente star dietro vole. Il restante 10% sarebbero alle innovazioni tecnologiche ci stati contenuti originali, apposi- vorrebbero risorse economiche tamente creati per il Magazine. straordinarie, anche per “cam- Non ce l’abbiamo fatta. E’ sta- biare pelle” almeno ogni due to più forte di noi immaginare anni. e scrivere nuovi testi e da un rapporto 90/10 saremo passa- Oggi rilanciamo la nostra pro- ti a 60/40…? Ma non importa. posta con questo nuovo Ma- Ci piace recuperare articoli dal gazine Digitale, mensile. E’ un sito come, nei prossimi numeri, formato ancora “ibrido”, un Pdf anche dalla nostra ormai lunga interattivo, per provare ad es- storia. Quel che conta è il risul- sere leggibili su tutti i dispositi- tato finale, in termini di equili- vi molteplici oggi in uso. Non è brio tra leggibilità e contenuti. un’app per iPad, ma un giornale E’ un primo numero, con tutti i multimediale da sfogliare e leg- limiti (ma anche l’entusiasmo) gere comodamente su di un ta- di un primo numero. Totalmente blet (per il quale è stato pensato) autoprodotto e pensato per usi ma che può essere letto anche in verità piuttosto diversificati su computer, e-book reader, (leggerci su Ipad o Smartphone smartphone e, se proprio volete, o Pc non è la stessa cosa). Fate- anche stampato…. ci sapere che ne pensate, dove e Siamo in una fase di transizione come lo leggete, cosa vi piace- tecnologica e davvero oggi non rebbe trovare, cosa manca, in- sappiamo come usufruiremo di somma dateci consigli, critiche, contenuti editoriali nei prossimi suggerimenti. Ma soprattutto anni. Ma dopo l’iPad sarà im- fate girare questo nuovo mensi- possibile tornare indietro, e il le di cinema, che (per ora) of- digitale sta riproponendo con friamo ai nostri lettori del tutto l’effetto touch le stesse pratiche gratuitamente. Il che non vuol di lettura dei magazine cartacei, dire che non possiate fare una con in più la possibilità interat- donazione, di qualsiasi importo, tiva e multimediale di testi sem- e sostenere concretamente Sen- pre interconnessi con la rete. tieri selvaggi. Quale prezzo ha Questo ci permette di tornare una buona lettura? Aspettiamo a ripensare i nostri testi, a volte le vostre risposte! 6 A N. 1 to Portland A che punto siamo di aldo spiniello altra ami cannes carax cinema claire corpo cose cronenberg davvero diventa eric famiglia festival film finale forma gibson gondry immagine immagini lillo modo momento morte occhi opera ormai padre protagonista punto qualcosa realta regista riesce scena sembra senso sguardo soprattutto sorriso sorta spesso stessa storia the ultimo unico viene vista A che punto siamo arrivati? O, forse, è meglio disperata in cui ci muoviamo. È il cinema che ha chiedersi: da quale punto ripartiamo? Ogni av- inquadrato e scoperto la fine del mondo, quest’as- ventura richiede il rischio di uno spazio ignoto. Per surdità per cui l’economia reale è crollata sotto questo abbiamo provato a capire e mappare, a il peso di un’economia supposta e percepita, la individuare qualche coordinata precaria. Ed estra- speranza ha ceduto il passo alla paura e l’utopia endo le parole chiave di questo Magazine Numero ha fatto harakiri, come nello splendido finale del 1, ci siamo resi conto che la tag cloud ci riconse- film di Wakamatsu su Mishima. gnava una realtà che non avevamo immaginato. Sì. Sono questi corpi che ci passano davanti agli Già, realtà e immaginazione. La distanza, forse, è occhi, che incatenano i nostri sguardi, a riportarci sempre più incolmabile tra i nostri desideri, i buo- a tutte le ossessioni, le insofferenze, le speranze ni propositi e l’effettiva portata delle nostre capa- che proviamo giorno per giorno, senza soluzione. cità. A dispetto di chi sognava una rivista “non” di Ed è il cinema che ci ridà l’illusione di una fami- cinema o, quanto meno “non solo” di cinema, è glia, la forza di riprovare a inventare, nel quoti- sempre di fantasmi che parliamo, di immagini, di diano, nelle cose vere, un’altra strategia degli af- cose impalpabili, immateriali, res extra commer- fetti che si accordi più alle nostre passioni, visioni. cium. Forse siamo bloccati in un mondo di appa- Lioret cosa racconta in Tutti i nostri desideri, se non renze. E dovremmo dar retta a chi ci dice: “con la possibilità di superare la Morte ridisegnando le questa crisi, vi permettete di parlare di cinema”. traiettorie dei legami, sperimentando i limiti di pa- Andiamo avanti senza vergogna? Bè, sì. Perché è zienza dei vincoli? E Tim Burton in Dark Shadows?E “soprattutto” attraverso questi oggetti strani, que- Audiard? E Bertolucci, sempre più immenso, in Io sti mostri mutaforme, i film, che riusciamo a trova- e te? E, ancora la Mann, con quel suo film “fuori re ancora un “senso” alle cose. fuoco” (tanto personale da non poter non essere il Sì, parliamo di cinema, ci concentriamo su un nostro film del mese)? Festival come quello di Cannes, che, con i suoi Sì.