RAPPORTO Il Mercato E L’Industria Del Cinema in Italia 2008
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RAPPORTO Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia 2008 fondazione ente dello spettacolo RAPPORTO Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia 2008 In collaborazione con CINECITTA’ LUCE S.p.A. Con il sostegno di Editing e grafica: PRC srl - Roma fondazione ente Realizzazione a cura di: Area Studi Ente dello Spettacolo Consulenza: Redento Mori dello spettacolo Presentazione el panorama della pubblicistica italiana sul cinema, è mancata fino ad oggi una sintesi che consentisse una visione organica del settore e tale da misurare il peso di una realtà produttiva che per qualità e quantità rappresenta una delle voci più significative Ndell’intera economia. Il Rapporto 2008 su “Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia” ha lo scopo primario di colmare questa lacuna e di offrire agli operatori e agli analisti un quadro più ampio possibile di un universo che attraversa la cultura e la società del nostro Paese. Il Rapporto è stato realizzato con questo spirito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con Cinecittà Luce S.p.A., ed è il frutto della ricerca condotta da un’équipe di studiosi sulla base di una pluralità di fonti e di dati statistici rigorosi. Questo rigore si è misurato in alcuni casi con la relativa indeterminatezza di informazioni provocata dall’assenza di dati attualizzati (ad esempio, per i bilanci societari) e dalla fluidità di notizie in merito a soggetti che operano nel settore secondo una logica a volte occasionale e temporanea. La Fondazione Ente dello Spettacolo opera dal 1946. Finora si è conosciuto molto del cinema italiano soprattutto in termini di È una realtà articolata e multimediale, impegnata nella diffusione, promozione consumo. Il mercato della domanda è stato esplorato per numero e struttura e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia. delle sale, frequenza degli spettatori, biglietti venduti, box office dei film più Negli anni è divenuta leader di contenuti Cinema che gestisce per i portali del Sole24Ore, visti, vendite di home video, tipologie dei consumi attraverso tv, pay-tv e vari Yahoo, Libero, Wind-imode, Telecom, Tim, MTV, Comingsoon Television e altri. canali di diffusione. Va detto però che il mercato della domanda rappresenta Svolge attività di editoria tradizionale ed elettronica con il portale www.cinematografo.it, soltanto la fase terminale dell’attività e la ricchezza dei dati e degli studi sul organizza eventi culturali, convegni internazionali, seminari, anteprime cinematografiche, suo andamento complessivo finiscono per lasciare in ombra la realtà spesso in collaborazione con importanti partner italiani e stranieri, tra cui Cinecittà Luce S.p.A., Centro Sperimentale di Cinematografia, Cahiers du Cinéma. fondamentale del settore. Organizza il Tertio Millennio Film Fest- www.tertiomillenniofilmfest.org Questo Rapporto aggiunge qualcosa di più e di importante perché propone È editore della Rivista del Cinematografo, il più antico periodico italiano di critica un’analisi del mercato dal lato dell’offerta, cioè dal punto di vista di chi i film cinematografica. li progetta, li produce, li realizza e quindi li diffonde. È il risultato di una ricerca che esamina a livello aggregato ogni singolo comparto e tutti i soggetti della filiera, ricostruendo anche attraverso l’analisi dei bilanci societari disponibili, le vere dimensioni economiche e operative della cinematografia del Paese. INDICE Una realtà costituita da un tessuto di oltre 9.000 imprese, con un volume d’affari di quasi 5 miliardi di euro e un numero di addetti prossimo a 100 mila unità, superiore (senza considerare l’indotto) del 50% alle stime ufficiali. Il Rapporto evidenzia anche come l’imprenditoria privata sia il vero fulcro del Prima parte - UN MONDO IN CONNESSIONE sistema-cinema, pur alla luce di una presenza crescente dell’intervento L’UNIVERSO DI RIFERIMENTO pubblico, in particolare attraverso le istituzioni territoriali che operano grazie alle nuove competenze acquisite dalle regioni, e a iniziative strutturali come le Capitolo1 – Un prodotto atipico 11 film commission o di promozione. E rileva la notevole frammentazione del 1. Fra arte e cultura 12 mercato del lavoro, con una disponibilità di soggetti (soprattutto per quanto 2. La fabbrica dei prototipi 13 concerne le figure professionali di carattere artistico e creativo) ampiamente 3. Capitalista subito 14 superiore alla domanda e con un diffuso ricorso a prestazioni occasionali di 4. Tante opzioni diverse 16 breve respiro. 5. La prevalenza economica 17 Oltre a identificare le società leader dei diversi comparti, il Rapporto mette in Capitolo 2 – Il settore diventato grande 19 luce la gerarchia che di fatto esiste tra le società leader del settore e le imprese industriali e dei servizi. 1. Il core business e tutto il business 20 2. Quelle asimmetrie informative 22 Per questo insieme di ragioni non è sbagliato definire il Rapporto 2008 un 3. Dati per l’efficienza dei mercati 23 “unicum” che va oltre l’attenzione degli addetti ai lavori. Il cinema italiano con la sua carica di tradizione e di creatività che utilizza le tecnologie più avanzate, è qualcosa di più di un simbolo pulsante del made in Italy. È l’espressione vitale Seconda parte - C’ERA UNA VOLTA LA CELLULOIDE di un’innovazione artistica che chiama in causa i valori profondi di una società QUALI ATTIVITÀ E RISORSE dinamica e multiforme che non dimentica le radici e guarda con occhi nuovi al futuro. Capitolo 3 – Sul fronte dell’offerta 27 A questi valori guardano la Fondazione Ente dello Spettacolo e Cinecittà Luce 1. Gli investimenti 28 • Capitali privati 30 S.p.A., due soggetti protagonisti, seppure differenti per storia e mission, del • Finanziamenti pubblici 33 necessario e strategico rinnovamento nel mondo del cinema. 2. La produzione filmica 38 • Budget e costi di progetto 39 • Capitali di funzionamento 41 • Struttura dei ricavi 43 Dario E. Viganò Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo • Contributi pubblici 44 • Tipologie di prodotto 46 Luciano Sovena 3. La produzione integrata 47 Amministratore Delegato Cinecittà Luce S.p.A. • Animazione 47 • Documentari 49 • Cortometraggi 49 • Film tv 50 • Hard 50 • Industrie tecniche 53 4. La distribuzione 54 4. Liberi o organizzati 129 • Ripartizione dei proventi 60 • Associati 129 5. L’esercizio 62 • Sindacalizzati 130 • Investimenti immobiliari 65 • Assistiti 131 • Profilo urbanistico e sociale 67 • Innovazione tecnologica 69 • Incentivi pubblici 70 Quarta parte - INTEGRATI E CONCENTRATI • Entrate da incassi 72 LA FORZA DI UNA CLASSE Capitolo 6 – Gruppi e aziende: le principali realtà 137 Terza parte - GENTE D’ARTE E DI MERCATO 1. Holding e gruppi dominanti 138 CAPITALI E LAVORO • Duopolio e major straniere 141 • Struttura organizzativa di Rai e Fininvest-Mediaset 143 Capitolo 4 - Le società e l’attività d’impresa 79 • Assetto e organizzazione delle major 145 1. L’anagrafe possibile 80 2. Le società operative e i leader 156 2. La ricerca dei dati economici 82 3. Le principali case di produzione 160 3. Un campione di riferimento 87 4. Le maggiori compagnie di distribuzione 162 4. L’analisi dei fattori 88 5. I grandi circuiti dell’esercizio 166 • Fatturato 89 6. Le prime imprese industriali e dei servizi 170 • Dimensioni 91 • Crescita 94 Capitolo 7 - Le quote di mercato 175 • Solidità patrimoniale 95 1. La natura dei parametri 176 • Redditività 98 2. King maker e player 178 • Profitti 100 3. Major, mini major e indie 179 • La distribuzione territoriale 102 4. Dove si concentra il business 181 Capitolo 5 - Le professioni e il mercato del lavoro 105 • Produzione 182 1. Un censimento improprio 106 • Distribuzione 183 2. Lo screening degli addetti 108 • Esercizio 184 3. Le coordinate del settore 110 • Occupazione 111 • Retribuzione 112 • Redditi da lavoro 118 • Turnover 121 • Qualifiche professionali 124 • Artisti e tecnici 126 • Maestranze e impiegati 128 Prima parte Un mondo in connessione L’universo di riferimento CAPITOLO 1 “IL FILM È UN’ARTE, IL CINEMA È INDUSTRIA” Luigi Chiarini, docente universitario, critico e regista Un prodotto atipico ome la maggior parte dei beni culturali, l’opera cinematografica ha un duplice dna, artistico ed economico. È infatti un prodotto intellettuale in quanto unico, originale, con forti componenti artistiche e creative; è altresì riproducibile en- nesime volte, destinata alla più ampia diffusione possibile e quindi a un con- sumo di massa. “Esistono tre linguaggi universali”, spiegava Frank Capra, Cregista palermitano di nascita, artefice oltre che della propria anche delle fortune di Hol- lywood, “e oltre la matematica e la musica c’è solo il cinema”. In connessione con il mondo, il cinema incorpora materia e spirito ed è a sua volta un mondo di connessioni. Più che un prodotto che si consuma nel senso letterale del termine, è in re- altà un media che trasmette valori e comunica contenuti; è un’occasione di esperienza che lo spettatore (pur non avendo la possibilità di presumere il “senso” e le sensazioni che ne ricaverà prima dell’acquisto) decide di vivere per la sua capacità di dare significati. “Non c’é alcuna forma d’arte come il cinema”, sosteneva l’autore svedese Ingmar Bergman, “per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima”. Il film appartiene a pieno titolo alla categoria degli experience goods, che si differenzia da quella dei search goods in cui rientrano gli altri generi di gross market per i quali il pub- blico decide cosa comprare in base a conoscenze precedenti, dal momento che nel caso delle merci di largo consumo le motivazioni