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ES PR 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 11-12 NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni DCB comma 2, 1, 27/02/2004 n° 46) art. in L. 353/2003 (conv. - D.L. Abbonamento Postale - Spedizione in Italiane S.p.A. Poste

IL TEMPO DELLE SCELTE

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ES PR sommario 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 11-12 NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 Editoriale Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Così il papa smaschera la (im)morale dominante 3 Anno XL - Numero 11-12 Novembre-Dicembre 2019 Ferdinando Camon Direttore responsabile Ivan Maffeis Primo Piano Direttore Giovanni De Robertis Il tempo delle scelte 4 Caporedattore Raffaele Iaria

Delfina Licata

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ES PR Accoglienza, sfida evangelica 9 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 11-12 NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 Raffaele Iaria Disponibili all’accoglienza 13 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni DCB comma 2, 1, 27/02/2004 n° 46) art. in L. 353/2003 (conv. - D.L. Abbonamento Postale - Spedizione in Italiane S.p.A. Poste Il caso “Irpinia”… 15 IL TEMPO Claudio Marra DELLE SCELTE

Immigrati Direzione e Redazione Fondazione Migrantes Nessuno è straniero 18 Via Aurelia 796 - 00165 Roma Giorgio Paolucci Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 [email protected] Bakary e il mondo della moda 20 [email protected] Elisabetta Guenzi www.migrantes.it Una bella storia di integrazione 22 Autorizzazione del Tribunale di Roma Nicoletta Di Benedetto n. 17475 del 13.12.1978 Rifugiati e richiedenti asilo Contributo stampa 2019 Italia: 6,00 Euro Non solo Europa… 24 Estero: 12,00 Euro Un numero: 0,70 Euro …e non riuscimmo a riveder le stelle 25 Raffaele Iaria ISSN 0391-5492 “Benvenuta donna” 26 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale Giampiero Valenza D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma Studenti Internazionali C.C.P. n. 000088862008 Turchia, Kurdistan e Siria: intestato a quale futuro per il Medio Oriente? 29 Migrantes - Migranti Press Paolo Poggianti Via Aurelia, 796 - 00165 Roma IBAN: IT76X0760103200000088862008 Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Italiani nel Mondo [email protected] Emigrati sì, ma protagonisti in Svizzera 31 www.migrantes.it Eugenio Todeschini C.C.B. n. 100000010845 intestato a Rom e Sinti Fondazione Migrantes CC Stampa Bonifico bancario Consacrati ai nomadi… e non solo 33 c/o Banca Prossima S.p.A. Piccola sorella Anna Amelia di Gesù Filiale 05000 - Milano IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 Fieranti e circensi BIC: BCITITMX Venti anni di grande spettacolo 35 Archivio fotografico Fondazione Migrantes Nicoletta Di Benedetto Iscritto alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici 38 News Migrazioni MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Segnalazioni librarie 40 Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- zione Commerciale. Ufficio nazionale per i problemi giuridici - CEI Progetto grafico, impaginazione e stampa

Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza 41 www.taueditrice.com Alessandro Pertici 1 EDITORIALE 1 Così il Papa smaschera la (im)morale dominante “I migranti sono persone”: ecco dov’è il valore di ognuno Ferdinando Camon

diametralmente opposta al comune sentire Saltiamo dal lontano Vietnam a ieri. Ieri qui vi- dell’uomo occidentale, europeo e america- cino a casa mia è stato trovato un clochard inco- Èno, un’espressione di papa Francesco, che sciente, quasi morto, picchiato e bruciato, nel- nella sua brevità suona così: “I migranti sono la stazione ferroviaria di Villafranca. Come siano persone”. Che significa: siamo tutti uguali, ab- andate le cose non si sa. Era stato picchiato al- biamo tutti lo stesso valore. Nel sentire conscio tre volte, si era cercato di aiutarlo, di ricoverarlo e inconscio dell’Occidente non è così. Tutte le in qualche ospizio, ma lui non voleva. Dormiva notizie ce lo ricordano, da quando ho memoria in stazione, e gli andava bene così. Di più non fino ad oggi. Molti anni fa mi è capitato sotto pensava di meritare. La società lo considera un gli occhi il titolo di un giornale certamente de- sotto-uomo, e lui la pensa come la società. Un mocratico, certamente perbene, che dava noti- uomo che non vale come gli altri. La parola-chia- zia di una battaglia in Vietnam così: “Giornata ve è vale, valore, sia nel senso di quanto costa, amara per le Forze americane”. Mi parve di capi- sia nel senso di quanto rende. Dodici marines re che gli americani avessero subíto una sconfit- costano moltissimo a farli, a costruirli. Caserme, ta, e pieno di curiosità lessi l’articolo. Ma quale istruttori, corsi di formazione e di addestramen- sconfitta! C’era stato uno scontro, ed erano mor- to. Cento vietcong non costano niente, li pren- ti una dozzina di marines, però dall’altra parte di e li mandi all’assalto, ammazzano o vengono erano morti un centinaio di vietcong. ammazzati. Un uomo è per quel che vale. Allora, perché era una giornata amara? Perché Quando i tedeschi davanti a Stalingrado cattura- cento vietcong non valgono dodici marines. Do- rono il figlio di Stalin e proposero a Stalin uno dici marines sono dodici uomini a pieno titolo, scambio, “Noi ti diamo tuo figlio se tu ci dai Von dodici primi uomini, cento vietcong sono cento Paulus”. Stalin rifiutò: “Non scambio un genera- ultimi uomini, cento non-uomini. Mandando a le per un soldato”. Il soldato era suo figlio, ma casa in aereo dodici bare di zinco scuoti la socie- questo non ne aumentava il valore. A stabilire il tà americana, la butti in crisi, fai tremare il gover- valore di un uomo è quanto costa e quanto ren- no. I cento morti vietcong non li devi mandare de. Quando il Papa dice che i migranti sono per- da nessuna parte. Si arrangino. Il che significa: sone, hanno un valore e una dignità in sé, dice la se l’americano sa di valere molto più di un viet- cosa più anti-occidentale che si possa dire. Con- cong, dall’altra parte il vietcong sa di valere mol- vivere con i poveri porta a spartire la loro pover- to meno dell’americano. Il mondo è costruito su tà. Si può fare, ma solo se la loro povertà diven- questo dislivello di valore. Eliminare questo di- ta un affare. Alla frase del Papa: ‘Tutti gli uomini slivello è il compito della Storia. Papa Francesco sono persone, anche i migranti’, la morale domi- lavora per questo compito. nante oppone: ‘Tutto è merce, anche gli uomini’.

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 3 1 1 PRIMO PIANO 1 Il tempo delle scelte Presentato a Roma il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes Delfina Licata

Fondazione RAPPORTO Migrantes ITALIANI NEL MONDO 2014

u un totale di oltre 60 cessi di crescita e di migliora-

milioni di cittadini resiNEL MONDO - RAPPORTO ITALIANI mento. Questo clima di fidu- Sdenti in Italia a gennaio cia rende i giovani (e i giovani 2019, alla stessa data l’8,8% è adulti) expat italiani sempre residente all’estero. RAPPORTO più affezionati alle realtà­ este- RAPPORTO Dal 2006 al 2019 la mobili- re che, al contrario di quanto ITALIANI tà italiana è aumentata del ITALIANI fa la loro Patria, li valorizzano NEL RIM+70,2% passando,2019 in valore NEL e li rendono attivi sostenendo Il Rapporto Italiani nel Mondo giunge, nel 2019, alla sua quattordicesima edizione. Vi hanno partecipato 68 autori che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a 55 saggi articolati MONDO in cinque sezioni: Flussiassoluto, e presenze; La prospettiva storica; da Indagini, poco riflessioni ed esperienze più con- di 3,1 MONDO le loro idee e assecondando temporanee; Speciale “Quando brutti, sporchi e cattivi erano gli italiani: dai pregiudizi all’amore per il made in Italy”; Allegati socio-statistici e bibliografici. 2019 Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più

milioni di iscritti all’AIRE 2019 a le loro passioni. In altri con- accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Il Rapporto Italiani nelquasi Mondo 2019 si interroga 5,3 e riflette milioni. su un tema fondante della mobilità ita- testi internazionali, infatti, le liana: la percezione e la conseguente creazione di stereotipi e di pregiudizi che hanno accom- RAPPORTO pagnato (e, in alcuni casi, accompagnano ancora o ri-accompagnano) il migrante italiano. Il te- ma Quando brutti, sporchi e cattivi erano gli italiani: dai pregiudizi all’amore per il made in Italy è il filo conduttore di tuttoDa il testo e logennaio accompagna in ogni sezione. a dicembre 2018 esperienze di formazione e la- Si legge nella Introduzione: «Ripensare e rileggere quando eravamo noi oggetto di hate speech e hate words alla luce dell’Italia di oggi fa un certo effetto. Significa guardarsi allo specchio e ri- vedere la propria immaginesi sonocon il volto di un altroiscritti (albanese, romeno, algerino,all’AIRE nigeriano, ci- (Ana- vorative in altri Stati vengono nese, ecc.) ma provare lo stesso sgomento, la stessa sofferenza e l’eguale desiderio di rivalsa». Nel volume il fare memoria di sé diventa occasione per capire chi siamo oggi e chi vogliamo essere domani. grafe Italiani Residenti all’E- salutate positivamente salvo stero) 242.353 italiani di cui poi considerare più che ne- il 53,1% per espatrio. Nel cessario ri-attirare quei pro- corso del 2018, quindi, han- fessionisti che hanno arric- € 20,00 no registrato la loro residenza chito il loro bagaglio con una fuori dei confini nazionali per esperienza fuori dei confini espatrio oltre 128 mila italiani. nazionali di appartenenza. Le partenze nell’ultimo anno tornano a interes- L’età di chi è partito nell’ultimo anno dall’Italia sare fortemente gli italiani giovani e nel pieno verso l’estero si è notevolmente abbassata. L’ine- delle loro energie vitali e professionali. Si tratta sorabile “vuoto” demografico che si sta crean- soprattutto di single o di nuclei familiari giova- do e che difficilmente potrà trovare soluzioni fa- ni, donne e uomini con figli: i minori sono in- cilmente adottabili è iniziato nel lontano 1995 fatti il 20,2% degli oltre 128 mila registrati, ov- quando la popolazione italiana ha cominciato vero quasi 26 mila. a decrescere, complice un tasso di natalità già in Continua, quindi, la dispersione del grande pa- declino e che oggi viene considerato il più basso trimonio umano giovanile italiano. Capacità al mondo al punto tale che il nostro Paese è ca- e competenze che, invece di essere impegnate duto nell’inverno demografico. al progresso e all’innovazione dell’Italia, ven- L’Italia è il paese più longevo d’Europa con gono disperse a favore di altre realtà nazionali 14.456 centenari residenti all’inizio del 2019 di che, più lungimiranti dell’Italia, le attirano a sé, cui l’84% donne. Con un’età media di 45,4 anni, investono su di esse e le rendono fruttuose al una diminuzione di 128 mila nascite dal 2008, meglio trasformandole in protagoniste dei pro- un indice di vecchiaia (rapporto tra anziani 65+

1 4 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 PRIMO PIANO 1

Italiani residenti all’estero: le mete di destinazione

PAESI BASSI 46.160 Argentina 15,9% 0,9% Germania 14,5% 21.055 25.105 Svizzera 11,8% Brasile 8,5% Francia 8,0% CANADA 139.578 Regno Unito 6,2% 2,6% REGNO UNITO 327.315 BELGIO 271.919 Stati Uniti d’America 5,1% 6,2% 67.251 72.327 5,1% Belgio 5,1% 154.286 173.029 130.249 141.670 Spagna 3,4% STATI UNITI D’AMERICA Australia 2,8% Canada 2,6% 272.246 2,1% GERMANIA 764.183 Venezuela 5,1% IRLANDA 18.425 Uruguay 1,9% 0,3% 14,5% OCEANIA 129.970 142.276 343.427 420.756 Cile 1,1% AMERICA 2,9% 8.517 9.908 Paesi Bassi 0,9% 40,2% EUROPA 54,3% Sud Africa 0,7% LUSSEMBURGO 29.053 Perù 0,7% 0,5% Austria 0,6% 13.791 15.262 Lussemburgo 0,5% 5.288.281 Colombia 0,4% Messico 0,4% AUSTRIA 34.051 0,6% Ecuador 0,4% Irlanda 0,3% ASIA PORTOGALLO 1.819 15.835 18.216 Croazia 0,3% 1,3% AFRICA MESSICO 19.584 1,3% 0,4% 1,4% Israele 0,3% CROAZIA 16.247 Altri paesi 5,5% 8.921 10.663 663 1.156 0,3% 8.429 7.818 SPAGNA 179.546 3,4% ISRAELE 15.412 ECUADOR 18.676 80.693 98.853 0,3% 0,4% 7.838 7.574 9.310 9.366 SVIZZERA 623.003 11,8% 297.545 325.458

COLOMBIA 20.315 0,4% FRANCIA 422.087 10.167 10.148 VENEZUELA 112.232 8,0% 2,1% 201.765 220.322 55.585 56.647 PERÙ 34.393 0,7% BRASILE 447.067 AUSTRALIA 148.510 17.646 16.747 8,5% 2,8% 222.808 224.259 72.221 76.289

URUGUAY 101.000 SUDAFRICA 34.465 1,9% 0,7% CILE 59.915 1,1% 52.461 48.539 17.305 17.160 30.788 29.127 ARGENTINA 842.615 15,9% 440.597 402.018

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 5 1 1 PRIMO PIANO 1 e giovani <15 anni) pari a 172,9, oltre 90 mila residenti in meno in un anno. A tutto ciò si uni- Quando essere italiano scono la bassa crescita economica, la formazio- significava non essere ne e l’istruzione inadeguate al livello europeo e internazionale di innovazione e di competitivi- bianco al 100% tà e un lieve miglioramento dei dati sull’occupa- zione e sulla disoccupazione per tutte le classi Nel 1922, mentre in Italia il fascismo affer- di età. Il tasso di inattività mostra, invece, anda- mava l’idea della razza italiana come for- te, potente e bianca, in Alabama si svolse menti diversificati: cala tra i 15-24enni e i 50+, un processo nei confronti di Jim Rollins, aumenta nelle classi di età centrali. L’incrocio un afroamericano accusato di intrattenere degli ultimi dati Eurostat e di quelli dell’ISTAT rapporti sessuali consenzienti, ma con una parlano di oltre 3 milioni di NEET (giovani che donna bianca. non studiano, non lavorano, né cercano una oc- Il reato per cui Rollins era stato condan- cupazione) in Italia, un triste primato dei gio- nato in primo grado era quello di mesco- lanza di razze. L’avvocato di Rollins, però, vani italiani tra i 20 e i 34 anni la cui incidenza argomentò che la donna non era bianca, è del 28,9% su una media europea del 16,5% e ma italiana e il giudice accolse la tesi del- del 17,2% nell’Eurozona. la difesa: essendo la donna italiana, non si Bisogna considerare i dati presentati il punto dal poteva provare che fosse bianca al 100%. quale ripartire per modellare percorsi operativi che è ancora possibile intraprendere nonostante il grave ritardo accumulato. La demografia non è un destino ineluttabile, ma è indubbio che l’I- ma piuttosto da chi ci sarà domani e che si tro- talia stia vivendo da tempo un “malessere de- verà a vivere, speriamo, tempi meno tesi e con mografico” che è possibile fronteggiare e da cui malesseri meno evidenti. Per questo è arrivato è possibile guarire scegliendo la cura adeguata, il tempo delle scelte: scegliere che tipo di mobi- avendo una pazienza certosina e la lungimiran- lità vogliamo come popolo e Paese, che tipo di za di pensare che il tanto lavoro fatto non darà società vogliamo costruire e che tipo di persone probabilmente risultati godibili da chi c’è oggi, vogliamo essere.

Le partenze degli italiani nell’ultimo anno: verso dove

CANADA 1.702 PAESI BASSI 2.039 1,3% REGNO UNITO 20.596 16,0% 1,6% Regno Unito 16,0 728 974 920 1.119 Germania 14,3 9.539 11.057 Francia 10,9 Brasile 9,1 ASIA Svizzera 8,0 BELGIO 3.036 AFRICA IRLANDA 2.288 2,4% Spagna 5,9 OCEANIA 7,3% 1,8% 1.411 1.625 Stati Uniti d’America 4,7 1.106 1.182 Argentina 3,3 Belgio 2,4 Australia 2,1 EUROPA GERMANIA 18.385 Austria 1,8 128.583 71,2% 14,3% Irlanda 1,8 AMERICA 21,5% 8.111 10.274 Paesi Bassi 1,6 Portogallo 1,4 Canada 1,3 Altri Paesi 15,4 PORTOGALLO 1.819 AUSTRIA 2.326 1,4% 1,8% 663 1.156 1.032 1.294

SPAGNA 7.529 5,9% STATI UNITI D’AMERICA 6.003 SVIZZERA 10.265 4,7% 3.481 4.048 8,0% 2.767 3.236 4.428 5.837

FRANCIA 14.016 10,9% 6.595 7.421 ARGENTINA 4.304 3,3% 2.132 2.172

BRASILE 11.663 9,1% AUSTRALIA 2.758 5.433 6.230 2,1% 1.140 1.618

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È il tempo di scegliere di essere sempre dalla parte giusta

Dalla prima edizione del 2006 uno degli obiet- che la redazione transnazionale del RIM 2019 tivi principali del Rapporto Italiani nel Mondo si è impegnata a fare è restituire un volume è stato proprio il superamento dell’ottica sto- che, attraverso la messa in comune di anali- rica e il collegamento tra passato e presente si sociologiche e linguistiche, ricostruzioni di in modo da non restare fermi alle immagini in aneddoti e fatti, descrizioni di personaggi e bianco e nero di figure provate dalla fame in protagonisti, possa ricordare in questo mo- attesa, ad esempio, dell’imbarco nei principali mento storico agli italiani quando l’ingiusta porti italiani, ma vedere dove si ritrovano oggi discriminazione li toccava da vicino in quanto le tracce lasciate da quelle persone partite tra migranti e quanta fatica e quanta sofferenza la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecen- hanno dovuto affrontare per superarle. Ri- to, bollate per essere analfabete e prive di cul- svegliare, in altri termini, un passato ingiusto tura. Le tracce sono visibili in tutto il mondo e non per avere una rivalsa sui migranti di oggi lo scopriamo di anno in anno attraverso le di- che abitano strutturalmente i nostri territori verse edizioni del Rapporto Italiani nel Mon- o arrivano sulle nostre coste, ma per ravvivare do: hanno costruito città, imperi economici, la responsabilità di essere sempre dalla parte hanno perso la vita in tragedie del lavoro, si giusta come uomini e donne innanzitutto, nel sono pienamente integrati, sono protagoni- rispetto di quel diritto alla vita (e, aggiungia- sti del mondo istituzionale del paese che li ha mo, a una vita felice) che è intrinsecamente, accolti, sono politici, attivi nelle associazioni, profondamente, indubbiamente laico. rientrano in Italia ricercando le proprie radici Siamo dunque chiamati prima di tutto come dopo anni e anni vissuti all’estero oppure han- persone, ma anche come professionisti, stu- no conservato la casa nei loro luoghi di origi- diosi, impegnati a vario titolo nella società a ne. Vivono nella multiculturalità di famiglie scegliere non solo da che parte stare, ma an- interetniche, accolgono parenti che partono che che tipo di persone vogliamo essere e in dall’Italia di oggi in cerca del loro posto ide- che tipo di società vogliamo vivere noi e far ale nel mondo fuori dei confini nazionali. Ciò vivere i nostri figli, le nuove generazioni.

Le partenze degli italiani nell’ultimo anno: da dove

LOMBARDIA 22.803 VALLE D’AOSTA 365 10.165 12.638 168 197 TRENTINO ALTO ADIGE 3.377 1.572 1.805 2,6% 0,3% 3,2% FRIULI VENEZIA GIULIA 4.067 17,7% 10,4% 1.939 2.128

7,5% PIEMONTE 9.702 VENETO 13.329 7,3% 4.329 5.373 5.991 7.388 2,4% EMILIA ROMAGNA 9.433 4.355 5.078 3,0% MARCHE 3.794 LIGURIA 3.131 5,5% UMBRIA 1.630 1.727 2.067 ABRUZZO 3.415 1.445 1.686 1,3% 707 923 1.554 1.861 2,7% TOSCANA 7.021 7,9% 3.176 3.845 0,6% Lombardia 17,7 Veneto 10,4 4,4% MOLISE 762 Sicilia 9,4 6,3% 336 426 Lazio 7,9 LAZIO 10.171 0,8% Piemonte 7,5 Emilia-Romagna 7,3 2,4% 4.529 5.642 Campania 6,3 PUGLIA 5.611 Toscana 5,5 Calabria 4,4 4,4% 2.409 3.202 CAMPANIA 8.039 Puglia 4,4 Friuli Venezia Giulia 3,2 Isole 3.463 4.576 11,9% Marche 3,0 Nord-Ovest Sud 28,0% SARDEGNA 3.119 Abruzzo 2,7 19,0% BASILICATA 1.066 Trentino Alto Adige 2,6 1.438 1.681 9,4% Liguria 2,4 CALABRIA 5.621 480 586 128.583 Sardegna 2,4 2.456 3.165 Umbria 1,3 Nord-Est Basilicata 0,8 SICILIA 12.127 Centro 23,5% Molise 0,6 17,6% 5.312 6.815 Valle d’Aosta 0,3

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Lo Speciale del Rapporto Italiani nel Mondo 2019 - Quando brutti sporchi e cattivi erano gli italiani: dai Niente casa ai giovani pregiudizi all’amore per il made in Italy - ci obbli- sardi: Torino 1969 ga a ripensare a quando eravamo noi oggetto di hate speech alla luce dell’Italia di oggi fa un certo effetto. Significa guardarsi allo specchio e ritro- A Torino per due giovani sardi vietato sposarsi, riporta la prima pagina de “Il varsi con il volto di un altro (albanese, algerino, Messaggero Sardo” del giugno 1969, ag- nigeriano, cinese, ecc.) ma provare lo stesso sgo- giungendo come, al pari di altri lavoratori mento, la stessa sofferenza, lo stesso desiderio meridionali, alla coppia non vengano af- di riscatto. La lunga disamina realizzata per con- fittati appartamenti vista la provenienza testi geografici e temi portanti, fatta di momenti geografica. L’articolo prosegue e critica le di cesura, di avversione, ma allo stesso tempo di “pratiche discriminatorie che forse è ecces- sivo accostare al razzismo ma che di que- accettazione e apprezzamento, ci consegna una sto non sono meno mortificanti, incivili e lezione valevole per tutti i paesi e i contesti ter- provocatorie”, la città, così “dura con chi ritoriali, che è quella della necessità di affronta- pure ha contribuito a farla più grande e re la questione della convivenza tra persone con più ricca”, e i torinesi che “non sopporta- tutti gli strumenti possibili, economici, cultura- no la vicinanza del meridionale e dunque li e sociali affinché si abbia sempre la forza del- rifiutano di farsi contaminare le loro pre- ziose case costruite per inquilini super, per la memoria. Occorre avere il coraggio e la tena- settentrionali [e che] si offenderebbero se cia di ricordare che nulla è avvenuto per caso e qualcuno dicesse che sono razzisti come che la convivenza e la comprensione vanno ali- certi svizzeri ma che poi rifiutano di averti mentate quotidianamente con l’esempio e con come vicino o come inquilino”. la storia. ■

Mons. Russo: lavorare insieme contro i pregiudizi

“Interrogarsi con onestà e riflettere con ri- ce, “siamo chiamati a volgere il nostro sguardo gore sulla percezione e la conseguente cre- e il nostro impegno verso tutti in modo ugua- azione di stereotipi e pregiudizi che hanno le ricercando nuovi strumenti per guardare al accompagnato il migrante italiano” serve migrante come soggetto in movimento all’in- “non solo a fare memoria di sé, ma diventa terno di uno spazio comune che è la Madre motivo di migliore comprensione di chi siamo Terra, che è di tutti e non di alcuni solamente, oggi e di chi vogliamo essere”. Lo ha affer- madre quando accoglie e matrigna quando mato mons. Stefano Russo, segretario genera- costringe ad andare via”. “Qualsiasi sia il tipo le della Cei, intervenendo alla presentazione di migrazione oggi, qualsiasi migrante si pren- della XIV edizione del Rapporto Italiani nel da in considerazione da qualsiasi angolo della Mondo della Fondazione Migrantes. “Sor- Terra arrivi e in qualsiasi luogo lui voglia anda- prende, amareggia, incupisce – ha osservato re, va considerato persona migrante e, quindi, – leggere dei tanti episodi di denigrazione ai va accolto, protetto, promosso e integrato”, quali gli italiani sono stati sottoposti in pas- ha ribadito mons. Russo per il quale occorre sato come migranti, ma amareggia ancora “non calare dall’alto programmi assistenziali, di più trovare episodi e appellativi oggi, ren- ma costruire comunità che, pur conservando dersi conto che ancora, a volte, persistono le rispettive identità culturali e religiose, sia- questi atteggiamenti di discriminazione o, no aperte alle differenze e sappiano valoriz- addirittura, ne sono nati di nuovi come nel zarle”. Si tratta cioè di impegnarsi a creare caso della cooperazione internazionale”. A “comunità radiali e circolari, dove il senso di volte, ha aggiunto mons. Russo, “è la stessa appartenenza viene modificato e giammai Chiesa ad essere stata oggetto di tali accu- cancellato, dove ogni persona possa sentirsi di se” e “oggi è al centro delle discussioni più appartenere non in modo esclusivo, ma possa animate proprio per il tema della mobilità”. poter dare un contributo e, allo stesso tempo, Secondo il segretario generale della Cei, inve- ricevere collaborazione”.

1 8 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 PRIMO PIANO 1 Accoglienza, sfida evangelica Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Raffaele Iaria

ome cristiani non possiamo essere in- manga escluso dalla società, che sia un cittadino “ differenti di fronte al dramma delle residente da molto tempo o un nuovo arrivato. Cvecchie e nuove povertà, delle solitu- Per il Papa “se vogliamo essere uomini e donne dini più buie, del disprezzo e della discrimina- di Dio, come chiede San Paolo a Timoteo, dob- zione di chi non appartiene al “nostro” gruppo. biamo «conservare senza macchia e in modo ir- Non possiamo rimanere insensibili, con il cuo- reprensibile il comandamento»; e il comanda- re anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti mento è amare Dio e amare il prossimo. Non innocenti. Non possiamo non piangere. Non si possono separare! E amare il prossimo come possiamo non reagire”. È forte il monito di Papa sé stessi vuol dire anche impegnarsi seriamen- Francesco che ha voluto celebrare, in Piazza San te per costruire un mondo più giusto, dove tut- Pietro, la 105ma Giornata Mondiale del Migran- ti abbiano accesso ai beni della terra, dove tutti te e del Rifugiato evidenziando che nessuno ri- abbiano la possibilità di realizzarsi come perso-

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L’incenso della comunità etiopica

Durante la liturgia della Giornata Mon- diale del Migrante e del Rifugiato è stato bruciato l’incenso proveniente dall’Etiopia meridionale, dal campo profughi di Bokol- manyo, dove convivono 40.000 rifugiati e le comunità ospitanti che stanno recupe- rando una tradizione antica di 600 anni di raccolta di un incenso di alta qualità. At- traverso questo mestiere, i rifugiati si gua- dagnano da vivere, diventando autosuffi- cienti e meno dipendenti dall’assistenza. Questo incenso ci ricorda che anche i rifugiati ché insieme possiamo impegnarci nella costru- possono prosperare, non solo sopravvivere. zione della famiglia umana secondo il progetto L’incenso è stato donato al Papa dal Prin- originario, rivelato in Gesù Cristo: tutti fratelli, cipe Jaime de Bourbon de Parme, già Am- figli dell’unico Padre”. basciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Il papa, commentando le Scritture della litur- Sede, attualmente collabora con l’Alto gia, ha quindi sottolineato che “dobbiamo ave- Commissariato delle Nazioni Unite per i Ri- fugiati (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i re un’attenzione particolare verso i forestieri, Rifugiati). come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni” ed ha ricordato come il suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato ripete come un ritor- nello il tema: “Non si tratta solo di migranti”: “ed è vero: non si tratta solo di forestieri, si trat- ta di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che, assieme ai migranti e ai rifugiati, sono vitti- me della cultura dello scarto. Il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti; ci chiede di restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza la- sciare fuori nessuno. Ma, contemporaneamente all’esercizio della carità, il Signore ci chiede di ne e come famiglie, dove a tutti siano garanti- ti i diritti fondamentali e la dignità”. Amare il Al Papa il Rapporto prossimo – ha quindi spiegato Papa Francesco – Immigrazione e una significa “sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, avvicinarsi, toccare le coperta termica loro piaghe, condividere le loro storie, per ma- nifestare concretamente la tenerezza di Dio nei Sono stati consegnati a Papa Francesco, al termine della Messa per la Giornata Mon- loro confronti. Significa farsi prossimi di tutti i diale del Migrante e del Rifugiato una co- viandanti malmenati e abbandonati sulle stra- pia del Rapporto Immigrazione realizzato de del mondo, per lenire le loro ferite e portarli da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes al più vicino luogo di accoglienza, dove si pos- dal titolo “Non si tratta solo di migranti” sa provvedere ai loro bisogni. Questo santo co- e la coperta termica, simbolo della Cam- mandamento Dio l’ha dato al suo popolo, e l’ha pagna “Io accolgo” di cui i due organismi della Cei sono tra i promotori. (R.I.) sigillato col sangue del suo Figlio Gesù, perché sia fonte di benedizione per tutta l’umanità. Per-

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Una statua di migranti in piazza San Pietro

Papa Francesco al termine della messa per la 105/a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e della recita dell’Angelus, ha inau- gurato una statua in bronzo che raffigura un barcone con numerosi migranti di varie pro- venienze e periodi storici. Terminata la celebrazione ha prima salutato i cardinali, i vescovi e i sacerdoti presenti (tra questi molti coordinatori etnici in Italia e qual- che missionario con gli italiani all’estero) e poi, salito sulla ’papamobile’ scoperta ha raggiun- to il Colonnato berniniano sulla parte sinistra della piazza. Qui ad accoglierlo c’erano tra gli altri i sottosegretari alla Sezione Migranti e Rifugiati, il neo-cardinale Michael Czerny e padre Fabio Baggio, il prefetto del Dicastero bile”, si è intrattenuto con l’autore dell’opera, lo per lo Sviluppo umano integrale, card. Peter scultore canadese Timothy Schmalz, che ha tra Turkson e il presidente del Governatorato, l’altro realizzato anche lo ’Homeless Jesus’ che si card. . trova in Vaticano, presso l’Elemosineria apostoli- Il Pontefice, prima di risalire sulla “papamo- ca. (R.I.)

Card. Bassetti: la Chiesa italiana cerca di dar corpo al Vangelo della carità e della gioia

“Questa piazza vivace e colorata ha raccolto ro Lazzaro, chiedendo almeno le briciole del gente di ogni dove, unita nello spirito di lode pane per sfamarsi. Ma il ricco epulone della al Signore, padre di tutta l’umanità. La fede e parabola non vuole vedere né sentire, la sua la potenza del risorto ci fanno sentire fratelli ricchezza lo ha reso povero di sentimento e e ci spingono ad amare a tutti, come Lui ci ha gli ha inaridito il cuore. Egli non vuol condivi- amati e ha dato se stesso per noi. La Chiesa dere con altri le sue ricchezze e la prosperità che è in Italia si sente interpellata dal mondo la considera cosa privata. Ma il Signore, con la delle migrazioni”. E’ quanto ha detto il card. sua Parola e il suo esempio di amore, ci invi- , presidente della Conferen- ta ad essere solidali, a non assecondare le in- za Episcopale Italiana salutando Papa France- giustizie e l’empietà. I poveri che bussano alla sco al termine della celebrazione eucaristica nostra porta, i migranti che cercano una vita in occasione della Giornata Mondiale del Mi- migliore sono il nostro prossimo nel bisogno”. grante e del Rifugiato e ringraziandolo per “La mensa condivisa è compassione, amore, “questa celebrazione che ha unito intorno gioia. In questa eucaristia abbiamo condiviso all’altare uomini e donne di ogni luogo e di il sacramento che ci fa figli e ci rende fratel- ogni razza. Milioni di donne, uomini giovani e li. Grazie, Santo Padre – ha concluso il presi- anziani ogni anno lasciano la propria terra in dente della Cei – per il suo esempio e la forza cerca di una vita migliore, di un luogo di pace della sua parola. La Chiesa italiana, attraverso o di progresso dove poter trovare rifugio e di- Caritas e Migrantes cerca di dar corpo al Van- gnità. Si tratta – ha detto il cardinale Bassetti gelo della carità e della gioia. Preghiamo ogni – di un vasto movimento di popoli tormentati giorno per lei e la sosteniamo con il nostro af- dalla violenza, dalla fame, dalla disperazio- fetto. Pregano per lei i poveri da noi accolti, ne, che cerca aiuto presso i paesi più ricchi e la cui voce sale al Cielo con maggior vigore”. capaci. Essi stendono la mano come il pove- (R.Iaria)

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Un coro multietnico per la liturgia

A animare la liturgia eucaristica presieduta nome del componente per ricordare che ogni da Papa Francesco per la Giornata Mondiale essere umano è “una persona, con un nome, del Migrante e del Rifugiato, è stato un coro un volto e una dignità che vanno rispettate” multietnico composto da circa 150 membri. e il paese d’origine “perché ciascuno non deve Ognuno dei componenti ha accettato questo mai dimenticare le proprie radici; ciascuno ha il impegno “nonostante il poco tempo a dispo- compito di far scoprire all’altro quanto possono sizione per i motivi più disparati: tutti lavora- arricchirci le differenze di cultura e tradizioni”, no, la maggior parte di loro ha famiglia e poi i aggiunge Mattei. (R.Iaria) tempi di percorrenza per raggiungere i diversi luoghi dove hanno provato”, ci dice la coordi- natrice Antonella Mattei. Alcuni di loro vivono fuori Roma. In occasione della messa i membri del coro hanno indossato delle polo di colori differenti. Cinque i colori scelti: blu, verde, ros- so, giallo e bianco, i cinque colori del rosario missionario, che rappresentano i cinque conti- nenti. Il colore delle maglie è stato assegnato casualmente a ciascuno “proprio perché è un po’ come essere tutti ‘cittadini del mondo’”. Le polo avevano delle scritte: “Non si tratta solo di migranti”, che riprende il messaggio di Papa Francesco per questa 105esima Giorna- ta Mondiale del Migrante e del Rifugiato e il

riflettere sulle ingiustizie che generano esclusio- materno di Maria, Madonna della Strada, delle ne, in particolare sui privilegi di pochi che, per tante strade dolorose, i migranti e i rifugiati, as- essere conservati, vanno a scapito di molti”. sieme agli abitanti delle periferie del mondo e a Papa Francesco ha quindi affidato “all’amore coloro che si fanno loro compagni di viaggio”. ■

1 12 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 PRIMO PIANO 1 Disponibili all’accoglienza Una testimonianza dopo il Meeting Liberi dalla paura

iamo una normalissima famiglia (Gui- in occasione della prima giornata mondiale dei do, Laura con due bambini in età scolare) poveri alla quale Guido ha partecipato a Faen- Saperta ad ospitare, in collaborazione con za. Si è trattato di passare una notte pregando e le competenti istituzioni, persone in difficoltà pensando ai senza tetto con un cuore sensibile che desiderano vivere in un contesto famiglia- che batte forte verso gli altri. re. Per noi la dinamicità non è legata al consu- Questa esperienza ha portato via la grande pau- mismo o al lavoro ma alla relazione che si crea ra che ci frenava e ci ha fatto definitivamente con le tante persone orbitanti in vario modo a aprire il cuore e la casa ad un ragazzo nigeriano casa nostra. di 24 anni (circa un anno e mezzo fa) e una cop- Il coraggio di cambiare la nostra vita con il pen- pia di anziani di origine ucraina (circa sei mesi siero di crescere umanamente con l’accoglienza fa) tramite un accordo di ospitalità con la Cari- di queste persone è esploso nel novembre 2017 tas diocesana di Faenza. Inoltre da un anno con

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il servizio sociale del comune di Faenza soste- cipazione al meeting “Liberi dalla paura” orga- niamo una mamma con un bambino nelle dif- nizzato da Caritas Italiana, Fondazione Migran- ficoltà quotidiane. tes e Centro Astalli a metà Febbraio 2019 dove La preparazione all’accoglienza di queste perso- comunità accoglienti quali famiglie, parrocchie, ne è come l’arrivo di un nuovo figlio: dalla scelta associazioni, si sono confrontate per testimonia- dell’arredo della stanza e del bagno, alla curiosità re le tante belle esperienze di accoglienza mes- del primo incontro, alla paura di non compren- se in atto, sulla scia delle parole pronunciate da dere i loro bisogni, di non ascoltare le loro voci. Papa Francesco per questa occasione e così sin- Ogni persona ha dato e sta dando stimoli pre- tetizzate: si vince la paura andando verso l’altro, ziosi alla crescita umana di noi adulti e nella sfi- con l’incontro, nutrendo nel cuore il fermento da educativa verso i nostri figli grazie alle ricche di annunciarlo sui tetti delle case. esperienze che ognuno ha maturato nella quo- “Dovremmo cominciare a ringraziare chi ci dà tidianità. I racconti di vita che si intrecciano a l’occasione di questo incontro ossia gli ‘altri’ che casa nostra ci testimoniano la grandezza dell’A- bussano alle nostre porte, offrendoci la possibi- more di Gesù verso tutti. lità di superare le nostre paure per incontrare, In conclusione, cosa abbiamo imparato fino accogliere e assistere Gesù in persona… E chi ha adesso? La condivisione della vita rende questa sperimentato la gioia di questo incontro è chia- molto più bella e ricca rispetto al tenersela stret- mato oggi ad annunciarlo sui tetti, apertamente, ta e chiusa. Nell’accoglienza la paura è reciproca: per aiutare altri a fare lo stesso, predisponendosi quella di chi accoglie e di chi viene accolto. Rice- all’incontro con Cristo e la sua salvezza”. viamo molto di più rispetto a quanto ci sforzia- Infine le parole di Don Oreste Benzi: “Le cose mo di dare. Gli eventi, le persone non capitano belle prima si fanno e poi si pensano” sostiene e per caso ma Dio ci regala ogni giorno dei segni. stimola questo cammino di accoglienza. ■ La gioia di percorrere la strada dell’accoglienza è stata ulteriormente rianimata dalla nostra parte- Anna, Davide, Laura e Guido

78.289 FEDELI CON LE FAMIGLIE SONO INSIEME AI SACERDOTI L’anno scorso, 78.289 fedeli hanno partecipato al sostentamento dei sacerdoti con un’Offerta. Anche grazie al loro GLI ANZIANI I GIOVANI GLI ULTIMI contributo, 35.000 preti hanno potuto dedicarsi liberamente alla loro missione in tutte le parrocchie italiane, anche in quelle FAI ANCHE TU UN’OFFERTA più piccole e meno popolose. PER I NOSTRI SACERDOTI n con versamento sul conto corrente postale n. 57803009 n con carta di credito, chiamando Maggiori informazioni su il Numero Verde 800-825000 o sul sito www.insiemeaisacerdoti.it www.insiemeaisacerdoti.it n con bonifico bancario presso le principali banche italiane n con versamento diretto all’Istituto Sostentamento Clero della Diocesi. Segui la missione1 14 1 migranti dei sacerdotiPRESS 1 su11-12 novembre-dicembre 2019 www.facebook.com/insiemeaisacerdoti L’Offerta è deducibile. 1 IMMIGRATI 1 Il caso “Irpinia”… …il ruolo della presenza straniera per far rivivere la comunità Claudio Marra

l caso della Campania risulta per certi ver- immigrazione proveniente dai paesi dell’Europa si emblematico per mostrare la dinamica del Orientali, soprattutto dalla Polonia, e tradizio- Ifenomeno migratorio negli ultimi anni, in nalmente connotati da un alto tasso di femmi- quanto, già nel 2007 risultava ormai evidente nilizzazione. che non si era da considerare più una mera ter- Rispetto all’anno 2018, l’aumento della popola- ra di transito, bensì un luogo in cui vivere sta- zione straniera, in linea con il quadro nazionale, bilmente. risulta contenuto (0,4%) rispetto al dato relati- All’interno del territorio campano, in cui è pre- vo al Sud (3,0%) e alla media nazionale (2,2%) sente il 41,2% del totale delle regioni del Sud, (fig. 1). Ciò è dovuto anche alla riduzione delle la provincia di Avellino risulta meritevole di at- iscrizioni alle Anagrafi dall’estero (quasi 40%), tenzione. Si tratta di un esempio di realtà terri- imputabile in parte alle difficoltà burocratiche toriali, che pure sono presenti in altre regioni che incontrano gli stranieri che vogliano regola- italiane, in cui la scarsa consistenza demogra- rizzare anagraficamente la propria presenza. fica degli stranieri è associata ad una tendenza Interessante notare anche che il calo della po- alla stabilizzazione insediativa, che in qualche polazione straniera è imputabile al fatto che modo ha compensato il declino demografico di dal 2011 al 2018, nella provincia di Avellino, le alcuni Comuni. acquisizioni di cittadinanza sono state 1.289. A proposito della provincia irpina, si può parla- Quest’ultimo dato conferma la stabilizzazione re di un “nuova” immigrazione di cittadini stra- della presenza straniera in questo territorio. nieri. Nuova non solo perché di insediamento Al ristagno delle residenze nel territorio irpino, relativamente recente rispetto al quadro nazio- fa da contraltare l’aumento dei permessi di sog- nale, in quanto ancora a metà degli anni No- giorno, che nel 2018 ammontano a 8.126, con vanta in questo territorio assieme a quello be- un aumento del 6,5% rispetto all’anno prece- neventano non erano considerate province di dente, e che risulta significativamente maggio- immigrazione. re rispetto al dato medio delle regioni del Sud Dai dati demografici dell’Istat risulta che al 1° (3,3%) e nazionale (0,0%). Quello che risulta gennaio 2019 la provincia irpina, dopo Napo- ancor più interessante è che i permessi di sog- li, Caserta e Salerno, risulta essere la quarta per giorno di lungo periodo, che nel totale am- concentrazione degli stranieri residenti in Cam- montano a 4.019, risultano il 50,5%, incidenza pania: 7.705 (5,5% del totale regionale). L’inci- significativamente più alta rispetto al valore me- denza femminile (52,6%) risulta, sia pure leg- dio nazionale (3,8%). germente, superiore di quella regionale (50,1%) Si può affermare, come detto all’inizio, che la ri- e di quella nazionale (51,7%), che va spiegata duzione della popolazione italiana che affligge alla luce della maggiore consistenza di flussi di i Comuni irpini, è, sia pure in parte, compensa-

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Fig. 1. Provincia di Avellino. Variazione % della popolazione per cittadinanza. Dati al 1° gennaio. Anni 2012-2019.

Fonte: CaritasFonte: e Migrantes. Caritas XXVIII e Migrantes. Rapporto Immigrazione XXVIII 2018-2019.Rapporto Elaborazione Immigrazione su dati ISTAT. 2018-2019. Elaborazione su dati Fonte: Caritas e Migrantes. XXVIII Rapporto Immigrazione 2018-2019. Elaborazione su dati ISTAT. ISTAT.

Fig 2. Provincia di Avellino. Cittadini non comunitari. Variazione dell’incidenza % dei permessi di Fig 2. Provincia di Avellino. Cittadini non comunitari. Variazione dell’incidenza % dei permessi di soggiorno di lungo periodo sul totale. Dati al 1° gennaio. Anni 2011-2018. Fig 2.soggiorno Provincia di Avellino.lungo periodo Cittadini sul non totale. comunitari. Dati al Variazione 1° gennaio. dell’incidenza Anni 2011 %- 2018.dei permessi di sog- giorno di lungo periodo sul totale. Dati al 1° gennaio. Anni 2011-2018.

Fonte: CaritasFonte: e Migrantes. Caritas XXVIII e Migrantes. Rapporto Immigrazione XXVIII 2018-2019.Rapporto Elaborazione Immigrazione su dati ISTAT. 2018-2019. Elaborazione su dati Fonte: Caritas e Migrantes. XXVIII Rapporto Immigrazione 2018-2019. Elaborazione su dati ISTAT. ISTAT.

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1 IMMIGRATI 1 to dalla presenza straniera. Tra fine 2017 e fine scite da madre straniera ha contribuito in modo 2018, ad un calo di nascite nella componente significativo a contenere il calo delle nascite di della componente italiana della popolazione italiani. Ma non si tratta solo di riduzione di na- irpina (-6,9%, maggiore della media italiana: scite. Anche per il 2018 si è verificato l’aumento -4,1%), corrisponde un anche maggiore dimi- degli emigrati irpini verso l’estero. Si tenga con- nuzione delle nascite nella componente stranie- to che, tra il 2012 e il 2018, la variazione percen- ra (-7,9%). Ma considerando un arco di tempo tuale nel numero degli italiani cancellati dalle maggiore, dal 2015 al 2017 l’aumento delle na- Anagrafi per l’estero è pari al 52%. ■

Solidarietà interculturale ed intergenerazionale: un’esperienza a Monteforte Irpino

Nel territorio irpino il depauperamento de- mografico e la tendenza alla desertificazione mostra l’esigenza di un recupero delle forme di solidarietà comunitaria e di relazioni di mu- tuo aiuto. In questo contesto è stato portato avanti un progetto dal titolo “Diverse mani nella terra” promosso dall’Associazione Poli- valente Socio-Culturale “Fenestrelle”. L’Am- ministrazione comunale di Monteforte Irpino ha messo a disposizione il parco fluviale allo scopo di sensibilizzare la comunità alla cura dell’ambiente. La collaborazione dell’Osser- vatorio sulle Politiche Sociali dell’Università di Salerno ha permesso di attivare e promuovere lo spirito di cooperazione e di collaborazione volti a costruire il benessere collettivo. Hanno partecipato al progetto 45 giovani mi- granti di età inferiore ai 35 anni, provenien- ti da 3 Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), rispettivamente di Atripalda, Merco- gliano e Monteforte Irpino. In questi centri avevano già intrapreso il percorso di appren- dimento della lingua italiana, come previsto dal progetto, e l’esperienza del progetto ha darietà interculturale con la solidarietà inter- permesso loro di migliorare questa conoscen- generazionale. Si sono attivati dei processi in za. Gli anziani coinvolti, di età non inferiore cui, da un lato, i migranti hanno scoperto il ai 75 anni, sono stati 15. Il progetto realizzato senso di appartenenza al loro paese di appro- ha dato la possibilità alla Associazione di atti- do attraverso una relazione di rispetto della vare delle relazioni orientate alla solidarietà, natura, recuperando i valori della loro cultu- in quanto giovani e gli anziani hanno collabo- ra di origine. Gli autoctoni anziani, dall’altro, rato hallo scopo comune del progetto. Gli an- hanno riscoperto questa appartenenza, e ziani hanno trasmesso ai giovani conoscenze nello stesso tempo si sono sentiti di costituire e pratiche quasi dimenticate. Inoltre, attraver- una risorsa, vivendo così un’esperienza di in- so la mediazione culturale i giovani migranti vecchiamento attivo. hanno anche migliorato la loro conoscenza Caterina Valentino della lingua italiana. Presidente dell’Associazione Polivalente L’esperienza ha permesso di coniugare la soli- Socio-Culturale Fenestrelle – Monteforte Irpino (AV)

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 17 1 1 IMMIGRATI 1 Nessuno è straniero L’integrazione nella scuola elementare Cadorna di Milano Giorgio Paolucci

u 640 alunni gli stranieri sono 437, il 70 il preside Massimo Nunzio Barrella, che dirige per cento. Provengono da trenta Paesi: Ma- la scuola dal 2014, non è un tipo che si ferma Srocco, Filippine, Ucraina, Cina, Perù, Ro- davanti agli ostacoli, e con la collaborazione di mania… Ma alla scuola elementare Cadorna docenti molto motivati e appassionati è riusci- di via Dolci a Milano, non lontana dallo sta- to a costruire un ambiente dove termini come dio di San Siro, nessuno è straniero. Nelle clas- educazione, accoglienza, integrazione, aiuto re- si si respira il mondo, e la diversità è diventata ciproco non sono parole evocate retoricamen- una risorsa anche se i problemi non mancano, te ma rappresentano le vitamine di cui si nutre specie per i bambini che arrivano dall’estero ad la convivenza quotidiana. Nell’attività didatti- anno scolastico già avviato e si devono misura- ca ordinaria si cerca di valorizzare la cultura, le re con l’apprendimento della lingua italiana e tradizioni, la storia delle etnie presenti, educan- con programmi e metodi di insegnamento e di do gli studenti a confrontarsi con gli orizzonti studio spesso molto differenti da quelli praticati del mondo e a guardare “l’altro” come qualcu- nei Paesi di origine. E poi ci vorrebbero più ri- no che aiuta a capire di più chi siamo, in una di- sorse, più mediatori linguistici, più... più... Ma namica di conoscenza e di amicizia. Inoltre, con

1 18 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 IMMIGRATI 1 la collaborazione di molti papà, mamme, nonni e volontari di alcune associazioni di quartiere, I numeri vengono promossi corsi pomeridiani di musi- ca, danza, ginnastica artistica, calcetto, pallavo- Gli studenti stranieri nelle scuole italia- lo, judo, rugby, lingua inglese, con percentuali ne sono 842mila, equivalenti al 9,7 per di adesioni molto alte anche perché queste atti- cento del totale. Erano 574mila nell’anno vità consentono ai genitori impegnati nel lavoro scolastico 2007-2008. Le nazionalità più di lasciare i figli a scuola fino al tardo pomerig- numerose sono quelle romena, albanese, gio. C’è un orto didattico, è nato un coro di 60 marocchina, cinese. Dietro i grandi numeri stanno situazioni molto diverse: il 63 per bambini e sono in preparazione un’opera mu- cento è nato in Italia e quindi quando si af- sicale e un docu-film sull’esperienza della scuo- faccia alla scuola ha già familiarizzato con la. Per i bambini egiziani e marocchini vengono la lingua e la cultura del nostro Paese. D’al- promossi corsi di lingua araba perché non per- tra parte negli ultimi anni sono aumentati dano i legami con la cultura dei padri, mentre i minori stranieri non accompagnati, che novanta donne straniere seguono o corsi di ita- devono affrontare problemi di non poco conto quando vengono inseriti nelle classi liano realizzati in collaborazione con l’associa- corrispondenti alla loro età anagrafica, pri- zione “Mamme a scuola”, usufruendo anche di mo tra i quali l’apprendimento dell’italia- un servizio di baby sitter che custodisce i figli no. La Lombardia è la regione con il mag- più piccoli grazie alla collaborazione di nonne gior numero di studenti stranieri: 213mila, e mamme italiane. Un altro segnale interessan- seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio, te è la presenza di una mamma sudanese come Piemonte e Toscana. Milano è la città che ne ospita di più: 82mila su un totale di rappresentante dei genitori all’interno del Con- 363mila, con un aumento di tremila unità siglio di istituto. rispetto all’anno scorso. (G. Paol.) “Siamo un vulcano sempre in attività - commen- ta il preside -. Molti ci consideravano una scuo- la di serie B, in base all’equazione ‘tanti bam- bini stranieri uguale tanti problemi’. Qualcuno senza i quali nessun progetto può reggere - chio- ha portato via i figli per iscriverli altrove nel ti- sa il preside Barrella -: partire da una ipotesi po- more che venisse penalizzato l’insegnamento. sitiva sulla vita e avere a cuore il destino di ogni Ma il tempo ci sta dando ragione. La presenza di bambino. Solo così si può affrontare l’avventura bambini che parlano due lingue e ne imparano quotidiana dell’educazione e di una convivenza una terza è una ricchezza per loro e per chi sta che ci arricchisca tutti”. ■ con loro, e fa di noi una scuola con un respiro internazionale”. Dalla Cadorna - come da tante altre esperienze che sono nate in un’Ita- lia sempre più multiet- nica - arriva una lezio- ne: i progetti sono utili se sostenuti da persone motivate e appassiona- te alla crescita dei bam- bini, capaci di attingere idee e risorse da un con- fronto aperto con la re- altà con cui si misurano ogni giorno. “Ci sono due fattori essenziali

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 19 1 1 IMMIGRATI 1 Bakary e il mondo della moda “Veder sfilare i miei abiti è stato bellissimo” Elisabetta Guenzi

on il motto Non si tratta solo di migran- ti, Papa Francesco, nel Messaggio per la CGiornata Mondiale del Migrante e del Ri- fugiato, esorta i fedeli a recuperare umanità e re- ligiosità, dimensioni essenziali della esistenza cristiana, raggiungibili solo superando pregiudi- zi e paure ed aprendosi al dialogo con l’altro. È attraverso i migranti e le persone più vulnerabi- li, infatti, che “Il Signore ci chiama a una conver- sione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indiffe- renza e dalla cultura dello scarto”. Esempio virtuoso di accoglienza è quello testi- moniato dalla vicenda umana di Bakary Ou- larè, giovane sarto ivoriano, ospite dell’Hotel Doria di Carrara, struttura gestita dall’Associa- zione Casa Betania, braccio operativo degli uffici Migrantes e Caritas diocesani. Nato nel 1983, Bakary, come tanti richieden- ti asilo, ha alle spalle una storia travagliata: nel 2016, dopo una lunga traversata in mare, è arri- vato in Italia con il sogno di perfezionare le pro- prie tecniche sartoriali. I primi passi nel mondo della moda Bakary li ha mossi in Costa D’Avorio: la sua famiglia, essendo molto povera, lo aveva molto richiesto. Tuttavia, a causa dei conflitti et- costretto ad apprendere in fretta un mestiere. Fu nici che sconvolgevano il Paese, la vita in Costa così che Oularè imparò a tenere in mano ago e d’Avorio era divenuta insostenibile. Per cui, ma- filo ed a confezionare bellissimi abiti per le gio- turai l’idea di fuggire all’estero”. Una scelta diffi- vani ivoriane, che partecipavano ai concorsi di cile, che Bakary racconta con profonda emozio- bellezza. ne: “Quando sono giunto in Italia avevo in tasca In Costa d’Avorio, Oularè era una giovane pro- solo cinquanta euro. Con quei pochi spiccioli messa: “Mi sono affermato. Ho lavorato con nu- ho comprato una macchina da cucire, che mi merosi stilisti ivoriani e sono diventato un sarto consentisse di fare alcune semplici riparazioni.

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di perfezionamento. D’altronde, come dicevano i miei maestri, non si smette mai di imparare!”. La storia di Bakary Oularè suscita grandi emo- zioni e profondi spunti di riflessione. Partico- larmente orgogliosi del giovane ivoriano e dei suoi successi sono Bruno Lazzoni, Presidente di Casa Betania, Sara Vatteroni, coordinatrice dell’associazione e Ivonne Tonarelli, Direttrice dell’ufficioMigrantes della Diocesi di Massa Car- rara-Pontremoli. “Per noi – dice Lazzoni - è un onore ospitare Bakary a Carrara, perché è la pro- va vivente che il motto di Papa Francesco Non si tratta solo di migranti è assolutamente vero. I migranti, infatti, devono essere rispettati non solo in quanto esseri umani, ma anche perché hanno dei talenti, che meritano di essere valo- rizzati e posti al servizio della società. Perciò, lo staff di Casa Betania, forte di questa convin- zione, continuerà ad accogliere, proteggere, pro- muovere e integrare le persone più vulnerabili, siano esse povere, emarginate, migranti”. ■

Non mi sono mai arreso e ho continuato a lotta- re per promuovere la mia arte. Grazie ai piccoli lavori sartoriali, che mi venivano commissiona- ti, sono riuscito a racimolare il denaro sufficien- te per comprare una macchina da cucire profes- sionale, che mi consentisse di realizzare abiti”. Ma il destino di Bakary ha subito una svolta de- cisiva, quando il giovane è giunto a Casa Beta- nia: “I volontari della struttura hanno apprez- zato subito il mio talento e si sono prodigati, affinché presso l’Hotel Doria venisse allestito un piccolo studio sartoriale, in cui potessi confezio- nare abiti e mettere in pratica le nuove tecniche sartoriali apprese in Italia” . Grazie agli operatori di Casa Betania, a cui va il merito di aver scovato il giovane talento, Baka- ry ha potuto allestire le prime sfilate di moda delle proprie creazioni, la più importante delle quali si è tenuta a Marina di Massa lo scorso 29 settembre, in occasione della Giornata Mondia- le del Migrante e del Rifugiato, un giorno che lo stilista ivoriano ricorda con grande entusiasmo: “Veder sfilare i miei abiti è stato bellissimo. Con i miei modelli cerco sempre di coniugare lo stile moderno con i colori e l’energia dell’Africa. Tut- tavia, non mi accontento mai dei risultati otte- nuti. Infatti, continuo a frequentare alcuni corsi

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 21 1 1 IMMIGRATI 1 Una bella storia di integrazione “L’Angioletto” di Vastogirardi è figlia di una mamma immigrata Nicoletta Di Benedetto

bbiamo scelto di raccontare questa storia non solo perché tocca da vicino l’autrice Ama soprattutto perché quando si parla di integrazione quasi sempre si fa riferimento alle grandi aree, alle città metropolitane in cui tutto risponde ai grandi numeri. Ma percorrendo l’I- talia, quella dei “campanili”, sul tema dell’inte- grazione e della buona accoglienza ci sono tante piccole realtà che sfatano i luoghi comuni sulla difficile convivenza tra lo “straniero” e gente del posto. Nei piccoli centri la parola integrazione ha un valore, anzi è indispensabile a garantire una civile convivenza tra chi arriva e chi acco- glie. Quello stare “gomito a gomito” ogni gior- per completare gli studi o per darsi subito una no per il “nuovo arrivato” può innescare natu- opportunità di lavoro. ralmente il processo di sentirsi parte del luogo, Questo succede anche a Vastogirardi, piccolo co- ma non è detto, può provocare anche il proces- mune dell’Alto Molise in provincia di Isernia, in so opposto, e nelle comunità con poche centi- cui i giovani continuano a partire ma per for- naia di abitanti non inserirsi nella società loca- tuna c’è anche chi arriva e partecipa alla quoti- le forse è peggio dell’essere emarginati in una dianità del posto. Nel piccolo centro, con una grande città. Una equilibrata inclusione sociale popolazione di circa 700 abitanti, vivono diver- fa bene a tutti, gli arrivi se gestiti bene portano se famiglie immigrate, alcune arrivate anni fa, linfa nuova e nuova vitalità a tutta la comunità, qualche altra di recente. Di queste tre famiglie per non parlare poi dei benefici, ad esempio se sono kosovare, una rumena e due miste (lui ita- si parla di asili e scuole, in più occasioni, i figli liano lei rumena, lui italiano lei polacca). Quasi delle famiglie immigrate con la loro iscrizione tutti gli uomini sono occupati in aziende zoo- le hanno salvate dal rischio chiusura per man- tecniche e casearie, ma se c’è bisogno danno una canza del numero minimo richiesto per il fun- mano anche in altre attività, come per esempio zionamento. d’inverno quando per la neve bisogna ripulire le È noto e statisticamente provato che l’Italia è ul- strade. Le donne sono impegnate come badanti tima in Europa per tasso di natalità, come pure o per qualche aiuto domestico. Sicuramente per è un Paese da cui si parte, soprattutto i ragazzi i figli, maschietti e femminucce appartenenti a

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La storia

“L’angioletto” di Vastogirardi da sempre è rappresentato da una bambina di età compresa tra i quattro e i sei anni che si fa “volare” ad un’altezza non eccessiva gra- zie ad un cavo d’acciaio teso tra la facciata della chiesa e il balcone della casa difron- te della famiglia Antinone, che dista circa A Vastogirardi dopo 108 anni, l’angelo 40 metri. La bambina viene assicurata al dell’edizione 2019, è il primo “angioletto” cavo per mezzo di una imbracatura, oggi con la mamma immigrata, la bimba si chia- risulta del tipo di quella usata per le arram- ma Elena Pallotto, ha cinque anni, capelli picate sportive, e attraverso un congegno biondi e ricci, appunto come una creatu- di carrucole viene fatta scorrere, da mani ra celeste. La mamma, Cleopatra, viene da esperte, verso la statua della Madonna del- Piatra Neamt, una cittadina della Romania, le Grazie, posta sul sagrato della chiesa. È il papà Luigi è della zona e ha un’azienda vero che a Vastogirardi gli angioletti sono zootecnica. Una bella storia di integrazio- di sesso femminile come è vero che posso- ne quella di Luigi e “Cleo”, come tutti ami- no essere cittadine del mondo, non hanno chevolmente chiamano la signora, che arri- bisogno di dimostrare l’appartenenza per vò 14 anni fa a Vastogirardi come badante sangue alla popolazione del luogo per e da allora non si è più spostata. Luigi e indossare i celestiali abitini (bianco per la Cleopatra stanno insieme da più di 10 anni, sera e celeste per il giorno e le candide sono sposati da due e oltre ad Elena hanno ali di piume bianche) e scorrere sulla fune un altro figlio più grande, Emilio. Elena, non dando mai le spalle alla statua della ha raccontato la mamma, dalla prima vol- Madonna, mentre una folla, che riempie la ta che vide il “Volo dell’Angelo”, disse che piazza e le strade adiacenti la chiesa, com- lo avrebbe voluto fare anche lei. Così la mossa assiste al rinnovato rito seguito poi paziente e insostituibile “maestra Stella”, dalla processione per le strade del paese. la maestra dell’asilo comunale che da anni prepara gli angioletti, si è messa subito al lavoro per istruirla, oltre che a scrivere e insegnarle la preghiera da recitare alla Ma- donna in una delle tre “uscite” che fa l’an- gioletto. La bimba, al suono della musica della banda, oltre alla preghiera porta l’in- censo, un cesto pieno di petali di fiori che sparge sulla statua e sulla folla sottostante e, nell’ultima uscita del giorno della festa, un dono, quasi sempre un oggetto d’oro, che la famiglia dona alla Madonna come ringraziamento e ricordo. E il giorno della festa del protettore san Nicola, la bimba, vestita da angelo, ancora frastornata dal clamore dei giorni precedenti, insieme ai bambini che indossano il saio della prima comunione, apre la processione. questi nuclei familiari, la parola integrazione ha un peso solo lessicale, per fortuna, perché vivo- no la quotidianità tra asilo, scuola, doposcuola, della sacra rappresentazione del ‘Volo dell’Ange- il calcio, le passeggiate, senza barriere cultura- lo’. Un rito molto diffuso nel centro-sud e nel- li, senza porsi tante domande se sono cristiani le isole nello scorso secolo, ma vera rarità per o musulmani. E un bell’esempio di questa inte- i tempi correnti, forse ricorda l’Angelo che an- grazione a Vastogirardi è andato in scena in oc- nunziò a santa Elisabetta e suo marito san Zac- casione della festa patronale dedicata alla Ma- caria che avrebbero avuto un figlio anche se era- donna delle Grazie e a san Nicola con il rito no in età avanzata. ■

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 23 1 1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 Non solo Europa…. Le migrazioni interne all’Africa nello studio Ispi

l dossier Ispi Non solo verso l’Europa: le migra- In Africa occidentale sono principalmente mo- zioni interne all’Africa a cura di Giovanni Car- tivi di tipo occupazionale che determinano la Ibone e Camillo Casola analizza le dinami- scelta degli individui di muoversi (facilitati dal- che di mobilità regionali e continentali africane, la libertà di movimento concessa dalla Comu- prendendo in esame alcuni casi emblematici e nità economica degli Stati dell’Africa Occiden- focalizza l’attenzione su una dimensione am- tale Ecowas). In Africa centrale gli spostamenti piamente trascurata del fenomeno migratorio sono invece maggiormente dettati da necessità, africano e cioè il fatto che la mobilità è anzitut- la Repubblica Democratica del Congo e la Re- to intra-africana. pubblica Centrafricana ne sono un esempio con Il 50,4% dei migranti di origine africana infat- i loro disordini che spesso sfociano in veri e pro- ti non esce di fatto dal continente (questo dato pri conflitti. oscilla a seconda della zona di provenienza tan- I paesi che fungono da principali poli di attra- to che se si considera solo l’Africa subsaharia- zione negli spostamenti intra-africani sono in na sale fino al 67%) e tendenzialmente rimane genere quelli con le economie più forti e diver- molto vicino al territorio natale. La gran parte sificate, come il Sudafrica nella regione australe dei migranti subsahariani che lascia il proprio e la Costa d’Avorio in quella occidentale, segui- paese resta quindi in Africa, e solo un minoran- ti da Nigeria e Kenya, e da stati – oggi soprattut- za di essi si dirige in Europa. to in Africa orientale – che ospitano chi è fuggi- Si legge nel Rapporto Ispi che “La prospettiva to da vicine aree in conflitto, come Uganda ed cui siamo abituati in Italia ed in Europa – in Etiopia. parte legata alla necessità di focalizzarci su pro- Le migrazioni sono un fenomeno complesso blematiche che ci coinvolgono più direttamen- che va accuratamente studiato e analizzato, so- te, in parte a scelte deliberate e volte a plasmare prattutto per evitare semplificazioni, la più co- dibattito politico e opinione pubblica – trascura mune che è il divario economico fra nord e sud pertanto il fatto che i processi migratori dell’A- del mondo a spingere le persone a muoversi. ■ frica subsahariana sono principalmente e anzi- tutto fenomeni intra-regionali”.

1 24 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 …e non riuscimmo a riveder le stelle Un libro della Migrantes con prefazione del card. Bassetti Raffaele Iaria

na umanità confusa/di uomini/di donne cono a volte nella no- “ incollate ai loro lattanti/di giovani scon- stra cultura un senso Ufitti dalla paura/cercano con occhi sbar- di assuefazione e qua- rati/oramai fuori dalle orbite/un miraggio che non si di inflazione, con affiora/È il declino della speranza/che affoga nell’o- relativa perdita di va- scurità di un cuore/che non sa più battere/al ritmo lore. Analogamente, inter- dell’amore”. rogandosi a posteriori sulle possibili concause Sono alcuni versi di una poesia dal titolo “Uma- del numero impensabile di vittime dell’Olocau- nità persa” di Salvatore Martino che nella col- sto, George Steiner lo collegava all’inerzia pro- lana “Testimonianze e Esperienze delle Mi- dotta dal fatto che le cifre elevate avessero perso, grazioni della Fondazione Migrantes (Tau) ha nei bollettini dell’epoca, ogni significato. Attra- pubblicato 18 poesie dal titolo “...E non riu- verso l’arte della poesia si racconta il dramma scimmo a riveder le stelle” - corredati da foto che oggi vivono migliaia di uomini e donne alla di Romano Siciliani – con prefazione del card. ricerca di un futuro diverso per loro e le loro fa- Gualtiero Bassetti, Presi- miglie e che vuole “sen- dente della Conferenza sibilizzare al tema della Episcopale Italiana. mobilità” che richiede “Non è ignota ai migran- “sicuramente il parla- ti l’esperienza del do- re ai cuori e nulla può, ver cercare la vita altrove, come le poesie, riuscire dove si pensa che ci possa a porsi alla stessa altezza essere ancora un futuro, del sentimento umano”, una speranza, sapendo scrive il direttore genera- i rischi a cui si va incon- le della Fondazione Mi- tro. Rischia invece di ri- grantes, Don Giovan- manere vaga e lontana, ni de Robertis: il tema per chi non ne fa diretta dell’arrivo di tanti uomi- esperienza, l’asprezza di ni e donne via mare che perdere tutti i propri rife- sfuggono alla guerra si rimenti, insieme alle per- dipana attraverso foto- sone care e magari a tanti grammi, pennellate do- innocenti”, scrive il por- nate da parole semplici, porato secondo il qua- dirette, oserei definirle le le notizie dei drammi, nude”. ■ che “non cessano, produ-

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 25 1 1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 “Benvenuta, donna” Migranti vulnerabili partecipano a progetti di integrazione “a tempo” Giampiero Valenza

l bastone che, nei momenti più duri, sor- regge l’anima, è fatto dal cuore degli altri. E Iquesti cuori diventano talmente tanto gran- di da regalare a chi è fragile e vulnerabile non si rivolge alle donne. Un saluto, dunque, che sa più solo un sorriso e una speranza ma la con- di stupore, di meraviglia, che apre le porte a un cretezza di poter realizzare un nuovo cammino nuovo mondo. E, perché no, a un nuovo cam- di vita. A Roma tutto questo porta il nome di mino che sa di rivoluzione. L’iniziativa nata a Chaire Gynai, un progetto di semi-autonomia e Roma apre le porte alle donne rifugiate, anche integrazione dedicato ai migranti. È un termi- con i loro figli e migranti che si trovano in si- ne che in greco vuol dire “Benvenuta, donna” e tuazioni di vulnerabilità. Dunque, a tutte quelle che vuole esprimere il senso di gioia che si prova che hanno visto la loro vita crollare sotto i loro nell’accogliere l’altra. È lo stesso saluto con cui stessi sguardi indifesi e che ora, mollato il loro l’angelo si rivolge a Maria e con cui Gesù risorto Paese d’origine, hanno scelto di rinascere.

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grarsi. Dopodiché, una volta integrate, le donne possono lasciare la casa e continuare la loro vita in autonomia. Trenta sono quelle che ogni anno possono partecipare. Un fattore importante è la natura intercongregazionale. Le due strutture di Roma (una, la Casa Madre Assunta, in via della Pineta Sacchetti, l’altra, la Casa Madre Cabrini, in via Michele Mercati) sono state messe infatti a disposizione dall’Istituto delle Suore Missio- narie del Sacro Cuore di Gesù (Cabriniane). Ma la famiglia di Chaire Gynai è ancora più vasta. Il progetto, ora al suo secondo anno, è realizzato grazie al finanziamento e al coordinamento del- la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del- la Santa Sede ma anche con la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Come nasce il progetto. Chaire Gynai pren- de vita dopo che Papa Francesco ha chiesto alla Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane di elaborare un Maria Annie, la progetto e realizzare un duplice programma di migrante-volontaria assistenza. Le Scalabriniane sono le suore che sin dalla loro fondazione si occupano proprio della domenica di migranti. Sono le sorelle che, su stimolo del vescovo di Piacenza, mons. Giovanni Battista Vive in Italia da 19 anni. Lavora dal lune- Scalabrini, a fine Ottocento, si sono rimboccate dì al venerdì come domestica e il suo fine settimana ha deciso di dividerlo per le sue le maniche per andare in quelle che allora erano due case. Il sabato è quello dedicato alla le periferie del mondo (nell’America Latina) per famiglia ma la domenica proprio la sua fa- aiutare i migranti italiani che con la valigia di miglia si allarga e diventa quella di Chaire cartone cercavano fortuna in Brasile. Lo hanno Gynai. Maria Annie Bugarin, una filippina fatto anche con la forza di una squadra vera, di di 48 anni, scommette così sul suo futu- una famiglia: quella di Padre Giuseppe Marchet- ro. In Asia aveva studiato ingegneria in- formatica all’Università: un percorso non ti e di sua sorella, Assunta, che scelse di prende- concluso per poi trasferirsi in Italia dove re i voti e, da religiosa, contribuì anche lei alla ha coltivato la formazione puntando alla realizzazione di una serie di progetti, in Brasile, teologia. La domenica è sacra e lei vuole per aiutare i bimbi orfani e senza speranza. Oggi tradurla in un dono per gli altri. Con suo questo modello diventa più che mai attuale per- figlio, di 13 anni, va a Chaire Gynai per ac- ché con le migrazioni moderne la formazione, compagnare le ospiti alla messa. “Poi man- giamo tutti insieme e i bambini giocano tra l’educazione, la possibilità di valorizzare il sé loro – spiega Marie Anne, laica scalabrinia- dell’individuo anche con il lavoro, sono proprio na, impegnata con altri sei filippini nelle le chiavi di un processo di integrazione. Chaire attività della casa - Ho scelto di far parte Gynai ha il sapore della chiave del carisma sca- di questo progetto perché vivere con i mi- labriniano e dei quattro verbi di Papa Francesco granti è la mia ispirazione”. Ed ecco che in (accogliere, proteggere, promuovere e integrare) questo caso i migranti aiutano gli altri per un gioco che ha il sapore dell’integrazione. lanciati per favorire azioni positive nel campo “Mentre mangiamo parliamo di noi stesse. della migrazione. Raccontiamo della nostra cultura e del no- Il progetto. Chaire Gynai è per i migranti una stro passato e ci confrontiamo continua- sfida: infatti hanno un tempo definito nel corso mente”, aggiunge. (G.Val.) del quale devono completare il progetto e inte-

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per prendere la patente o lezioni per studiare Yara, dalla Siria in Italia inglese, italiano, sartoria. Ma anche per diven- grazie al Corridoio tare ‘mamsitter’: una professione a metà tra la baby sitter e l’assistente domestica. Le migranti umanitario di San’Egidio che partecipano a Chaire Gynai, inoltre, saran- no protagoniste attive di iniziative che coinvol- Yara ha 25 anni ed è siriana. È fuggita dal geranno la comunità locale, come le giornate di conflitto che sta martoriando il Paese gra- rigenerazione territoriale, con la pulizia di alcu- zie ai corridoi umanitari e oggi, insieme ni spazi pubblici del quartiere. alla mamma e al fratello, sta progettando il suo futuro a Roma. La sua famiglia si è Chaire Gynai, spiega suor Eleia Scariot, la sca- divisa nel corso di questi anni. Prima del labriniana coordinatrice del progetto “è fonda- loro viaggio, infatti, a chiedere lo status di to sull’accoglienza, sulla protezione, sulla pro- rifugiato sono stati il padre e l’altro fratel- mozione e sull’integrazione per percorsi di vita lo, fuggiti in Brasile. Ora, il loro sogno è autonoma e di processi di cittadinanza e inclu- quello di ricrearsi un’opportunità e ricon- sione sociale, aiutando le donne a superare la giungersi tutti insieme, dopo cinque anni di lontananza. “In Siria ho studiato all’Ac- paura con la speranza. È meraviglioso vedere cademia d’arte, culturale e di design di Da- come le partecipanti riescano poi a integrarsi e a masco – spiega – Qui in Italia sto facendo lasciare le nostre case. Passare da una fase di se- un corso di mediatore interculturale, men- miautonomia e vulnerabilità all’autonomia più tre lavoro come commessa in una panette- completa è per noi la traduzione più concreta ria. Mio fratello studia e mamma, invece, del pensiero di Cristo. Sapere che quelle donne fa la cuoca: ha studiato la cucina italiana e, oltre a questa, prepara piatti siriani per ora vivono a Roma, felici di questo nuovo cam- i catering”. La mamma oggi, ha una nuova mino, è per tutte noi la vittoria della vita. In un opportunità: è stata invitata a fare lei un certo senso abbiamo ricostruito a Roma, attua- corso di cucina siriana organizzato da Gu- lizzandole, le strutture che la Beata Madre As- stamundo al Museo Maxxi di Roma. Un’oc- sunta aveva realizzato a San Paolo del Brasile, al- casione in più per dimostrare come l’inte- largandole alle donne perché il suo impegno era grazione sia fatta anche di piccole cose ma di grande significato. G.Val. principalmente legato ai minori migranti”. ■

Vita Apostolica, l’Uisg (Unione superiore mag- Kadra, dalla Somalia il giori d’Italia), la Cei (Conferenza episcopale ita- viaggio sui barconi del liana). E diverse famiglie religiose partecipano attivamente al progetto, attraverso la messa a di- Mediterraneo sposizione di suore volontarie, risorse economi- che e donazioni. Ma non finisce qui. Tra i di- Kadra è somala e ha 25 anni. È da poco versi collaboratori e interlocutori del progetto ci in Italia ed è venuta a Roma via mare. Il suo viaggio lo ha fatto in quei barconi del- sono anche la Fondazione Astalli, la Comunità la speranza che portano i rifugiati da una di Sant’Egidio, l’Ufficio Migrantes della Diocesi parte all’altra del Mediterraneo. Sposata, il di Roma, la Caritas, l’Associazione Humilitas dei marito è fuggito prima di lei ed è rifugiato Missionari di San Carlo/Scalabriniani, l’Associa- in un altro Paese. Il loro sogno è quello, un zione Dun Onlus e i Municipi di Roma Capitale. giorno, di potersi rincontrare. Oggi scom- La formazione. Diversi sono i progetti formativi mette sul suo futuro studiando informatica e sartoria, oltre a continuare a studiare la che vengono fatti a Chaire Gynai, grazie anche lingua italiana. Al suo arrivo aveva trovato a un tessuto di collaborazioni con il terzo set- lavoro in un negozio ma ora si è ricreata tore (da Intersos 24, a Prime, Humilitas, Dun, una vita facendo la badante. “Nella casa di Asintas, alla Scuola della pace di Sant’Egidio). Chaire Gynai mi trovo davvero bene, è un E le donne hanno l’opportunità di studiare da ambiente sereno dove posso progettare il mediatrice culturale o da assistente familiare mio futuro”, ha spiegato. G.Val. e di poter usufruire di lezioni di scuola guida

1 28 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 STUDENTI INTERNAZIONALI 1 Turchia, Kurdistan e Siria: quale futuro per il Medio Oriente?

Paolo Poggianti

l Medio Oriente, una regione da sempre teatro Siria, non fa altro che confermare la crucialità di complessità, un coacervo di interessi incro- di quest’Area, sulla quale gravitano interessi che Iciati che ne fanno una terra che non conosce vanno aldilà di chi la abita. una pace duratura. E proprio di Medio Oriente si è parlato nell’i- Non fa quasi più notizia leggere di conflitti e niziativa del 5 Novembre, 42esimo anniversario tensioni che vedono coinvolti paesi come Iraq e della morte del Venerabile Giorgio La Pira, infa- Siria. Quasi ci fossimo rassegnati a un andamen- ticabile operatore di pace, promossa da universi- to ciclico degli eventi, destinato inevitabilmente tari delle associazioni lapiriane fiorentine. Molti a scuotere la Regione. Il riaffiorarsi della questio- i partecipanti, tutti giovani internazionali, cri- ne curda, in seguito alla decisione del presiden- stiani e musulmani. te USA Trump di ritirare le proprie truppe dalla

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A guidare la riflessione Fulvio Scaglione; gior- ni per perseguire un’opera di divide et impera nalista, per anni corrispondente in Afghanistan che di democratico ha ben poco. Non stupisce e Iraq, e già vicedirettore di Famiglia Cristiana, che l’ISIS, per la sua propaganda, nel 2014 ab- che ha definito l’attuale disimpegno degli USA bia simbolicamente abbattuto i confini tra Si- nell’Area, la punta di un iceberg le cui reali di- ria e Iraq. Confini che furono disegnati artifi- mensioni sono celate sotto la superficie. Dun- cialmente dall’Accordo Sykes-Picot del 1916 ed que, nessun complotto o teoria cospirazionista; emblema dell’ingerenza egemonica occidentale. solo la certezza che i Curdi e il loro destino non Scaglione spiega così perché la dottrina dell’e- siano contemplati tra gli interessi dei grandi at- sportazione della democrazia, nata con Bush se- tori: Stati Uniti, Russia e Turchia. Disinteresse nior nel 1989, sia così osteggiata. E afferma che che affonda le sue radici in un disegno vecchio “la democrazia non si può imporre, ma deve na- oltre un secolo, che non accenna a mutare. In scere spontaneamente”. Un tema del quale que- un disegno di spartizione che è all’origine del- sti Stati non hanno discusso perché non fa par- lo stesso concetto di Medio Oriente: “Nato nel te della loro tradizione. Ancora Scaglione: “Non 1902, all’apice della stagione imperialista, e svi- funziona il gioco di esportare la democrazia, luppatosi in un contesto marcatamente occi- perché il vero tema è la guerra”. Guerra che, ri- dentale, è un concetto esclusivamente politico, corda il giornalista, viene spesso dipinta come che di geografico non ha niente”. necessaria. Una falsità; dal punto di vista econo- Gli eventi di queste settimane non possono pre- mico e per gli interessi delle parti in causa. Per scindere da una lettura più ampia che li conte- questo attribuisce un ruolo fondamentale alle stualizzi in un processo storico iniziato molto “comunità cristiane presenti in luoghi come Si- tempo addietro. ria e Iraq”. La più folta tra le minoranze che “con L’ammonizione di Scaglione arriva puntuale: la loro semplice esistenza mantengono viva l’i- “L’attualità spesso sembra nuova, ma è spesso dea che possa esistere un dialogo a più voci, l’u- legata a eventi che si ripropongono dal passato”. nica vera arma della quale non è necessario li- Fin dalla dissoluzione dell’Impero Ottomano ci berarsi”. ■ si è nutriti delle speranze delle varie popolazio-

1 30 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 ITALIANI NEL MONDO 1 Emigrati sì ma protagonisti in Svizzera Incontro promosso dalle Missioni Cattoliche di Lingua Italiana Egidio Todeschini

certo che la Svizzera senza l’Italia non sa- rebbe la stessa. Ciò vale nel campo civile È per l’apporto della manodopera dei nostri emigrati, vedi costruzione di case, autostrade, gallerie, fabbriche, ristorazione ed altro, sia nel campo religioso d ecclesiale. Con l’arrivo degli Italiani (e degli Spagnoli e Portoghesi) la Sviz- zera prima a maggioranza protestante è diventa- ta a maggioranza cattolica; i nostri hanno porta- to nuova linfa, hanno riempito le chiese, hanno messo in evidenza la sua cattolicità cioè univer- salità con le sue tradizioni popolari, i canti, la liturgia. “Italiani brava gente” è il titolo di un film di Giuseppe De Santis del 1964. La necessità dell’e- migrazione, un fenomeno sovente doloroso, ha marcato la storia e il percorso di sviluppo del nostro Paese, contribuendo ad arricchire l’aper- rocchiale presieduta dal Coordinatore naziona- tura della nostra società e la nostra stessa identi- le, don Carlo de Stasio, e concelebrata da diver- tà nazionale. Le nostre comunità all’estero sono si missionari, con moltissimi fedeli provenienti state i moltiplicatori della nostra civiltà, esten- in particolare dalla Svizzera tedesca, che hanno dendo e radicando nel mondo la nostra cultu- riempito come non mai il sacro tempio; nel po- ra. E tutto questo non è solo storia passata ma è meriggio lo spettacolo “Senza frontiere” presen- pure il vissuto presente in Svizzera. tato da Scalamusic nella sala comunale, stipata A questo pensavo sabato 19 ottobre partecipan- da oltre un migliaio di ospiti. do alla Giornata di incontro promossa dalla Co- All’omelia don Carlo ha sottolineato l’appor- ordinazione delle Missioni Cattoliche di lingua to che i nostri fedeli hanno dato alla Chiesa in italiana in Svizzera e svoltasi a Schaan (Lie- Svizzera. I nostri connazionali sono veri molti- chtenstein). L’incontro ha avuto due momenti: plicatori di fede e della nostra cultura cattolica. al mattino una Messa solenne nella chiesa par- Un eccezionale capitale umano, che rappresen-

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 31 1 1 ITALIANI NEL MONDO 1 ta una realtà unica di capacità delle nostre comunità, di promo- zione del nostro Pa- ese e testimonianza della fede delle no- stre parrocchie e del- le nostre belle tradi- zioni popolari. Con il conseguente impe- gno per oggi a tenere vive le nostre comu- nità e alta la fiaccola della nostra identità, attraverso la vitalità delle MCLI inserite nel tessuto delle sin- gole Chiese locali. Nel pomeriggio lo spettacolo di Scala- music, l’Associazione Come spesso invita a fare Papa Francesco: “Oc- che raccoglie i talenti musicali presenti nell’am- corre abbattere i muri e costruire ponti”. Per la biente scalabriniano e promuove la creatività at- edificazione di una nuova umanità alla quale i traverso una produzione musicale qualificata sui nostri emigrati sono chiamati a contribuire. Sia- temi della mobilità umana. mo noi infatti, che abbiamo sperimentato sulla Attraverso un mosaico di immagini, musica, can- nostra pelle i drammi dell’emigrazione, i primi zoni, teatro e coreografie, lo spettacolo “Senza testimoni delle nuove frontiere. A volte, raggiun- frontiere” ha presentato alcune storie di emigra- ta la meta e un po’ di benessere, oggi siamo ten- zione molto diverse tra loro ma tutte accumulate tati di dimenticare il nostro passato, le nostre ra- dall’esperienza di “frontiera”, di limite, di discri- dici. Che guaio la memoria corta! minazione, di mancanza di alternative, di dispe- La Parola di Dio è chiara: “Tratterete lo stranie- razione. Un viaggio immaginario tra le dramma- ro che abita fra voi come chi è nato fra voi”. Alla tiche vicende di uomini e donne che, per ragioni Messa è stato letto il brano biblico: “Non mole- diverse, hanno lasciato la loro patria alla ricerca sterai il forestiero né lo opprimerai, perché an- di un futuro migliore: le onde del Mediterraneo che voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto”. raccontano la tragedia di una vittima delle “car- Siamo tutti stranieri su questa terra. Alcuni tra rette del mare”; dalle dune del Sahara ci arriva noi, stranieri come noi, sono più deboli, prova- il lamento di una profuga eritrea; tra Rosario e ti dai colpi durissimi della vita. Sta a noi acco- Madrid moglie e marito argentini, divisi dall’e- glierli. È un invito urgente e necessario in que- migrazione, vivono come possono la loro storia sto tempo storico. La nostra identità di cristiani d’amore; una ragazza moldava racconta la sua e di migranti ci spinge a rispondere alla “cultura storia di inganni e di prostituzione, ma anche di dello scarto” con generosità e solidarietà; all’o- riscatto e di perdono; una donna honduregna dio urlato sui media, con il dialogo e il confron- implora pietà a un poliziotto che l’ha catturata to; all’indifferenza e diffidenza con incontri di sul confine tra Stati Uniti e Messico. Frontiere prossimità e di condivisione fraterna. geografiche, frontiere politiche, frontiere psico- Per andare in questa direzione la Giornata delle logiche, sempre di frontiere si tratta. E Frank, il Missioni trascorsa a Schaan, con i tanti messaggi poliziotto di turno, si lascia coinvolgere e com- lanciati e lo spettacolo di Scalamusic, certamen- muovere dalle storie dei migranti e finisce per te ha lasciato il segno. ■ aprire la porta, la porta del suo cuore.

1 32 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 ROM E SINTI 1 Consacrati ai nomadi...e non solo Le Piccole Sorelle di Gesù e la loro fondatrice Magdeleine Piccola sorella Anna Amelia di Gesù

ome Gesù, durante la sua vita umana, fat- in mezzo ai nomadi musulmani del deserto del “ ti tutta a tutti : araba in mezzo agli ara- Sahara. E’ accolta e amata e fino alla fine della Cbi, nomade in mezzo ai nomadi , operaia sua vita la gente di Tuggurt e delle tende avran- in mezzo agli operai…ma prima di tutto umana in no un posto speciale nel suo cuore. Nel 1946 il mezzo agli esseri umani…..Come Gesù fa parte di Signore le fa comprendere che la Fraternità, fi- questa massa umana, fino ad essere una cosa sola nora consacrata esclusivamente ai nomadi e alle con tutti.” popolazioni musulmane, si può aprire al mon- Piccola Sorella Magdeleine, al seguito di Fratel do intero. Ps Magdeleine comincia così una se- Charles, nel 1939 fonda la Fraternità in Algeria, rie di viaggi per seminare piccole fraternità tra i

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la nonna continuava a ripeterle “finirai per mori- Magdeleine Hutin re in una roulotte…” perché i ‘gitani’ le avevano “toccato particolarmente il cuore”. Da tanto tempo dunque sognava una fraternità tra i gitani! Magdeleine Hutin (1898 - 1989), origina- È così che il 23 maggio1948 partecipa con le ria della Lorena a po- piccole sorelle al pellegrinaggio alle Sante Marie chi chilometri dal con- del Mare, tanto amato dai gitani di tanti paesi fine con la Germania, Europei, e l’anno successivo comincia la prima vive un’infanzia segna- fraternità, in una roulotte inserita in questa real- ta dal dramma della tà. Ritrova famiglie incontrate l’anno precedente guerra. Dopo aver col- tivato a lungo il sogno e l’accoglienza è calorosa. Le sorelle imparano di partire per l’Africa, da loro a fare cestini e panieri e questo li stu- trova nella figura di pisce e li commuove. “Siete come noi”, dicono Charles de Foucauld l’i- con gioia. Condividendo la loro vita, le sorel- spirazione che attendeva e nel 1936 parte le vivranno di lavori vari: la raccolta delle cilie- per l’Algeria. Nel 1939 fonda la Fraternità gie, delle olive, dell’uva… oppure facendo pic- delle Piccole Sorelle di Gesù. Nel 1949 si di- mette dalla carica di responsabile generale coli oggetti artigianali che venderanno porta a per dedicarsi alla fondazione di nuove fra- porta, sulle strade o nei mercatini. Quello che ternità negli angoli più remoti della terra. colpisce gli amici è la vita semplice come la loro, Dal 1956 e fino a poche settimane prima l’accoglienza delle sorelle, la presenza di Gesù in della sua morte, attraversa ripetutamen- carovana “è la roulotte del Bambino Gesù”, dicono te la Cortina di ferro spingendosi fino in accompagnando i bambini! Cina. Nei Paesi del blocco sovietico intesse relazioni con le comunità cristiane locali, A partire dal 1949, l’amore per il mondo dei fonda fraternità, intreccia profondi legami viaggianti spingerà ps Magdeleine a far nasce- ecumenici. Muore a Roma nei giorni della re tante fraternità tra loro: Spagna, Italia, Belgio, caduta del Muro di Berlino. È in corso la Germania, Slovacchia, Polonia, Irlanda, Cile….. causa di beatificazione. La sua storia e la Alcune in campi nomadi organizzati, altre in sua vita sono raccontante nelle pagine del campi abusivi, in baracche o in case popola- volume “Gesù per le strade” edito dalle Edizioni Terra Santa. ri. Alcune famiglie sono sedentarie, altre vivo- no tempi lunghi in campi sosta, altre viaggiano molto…Spesso sono rifiutati dalle persone del posto, a volte sono mandati via: le sorelle con- più poveri ed emarginati del mondo intero, nei dividono le stesse difficoltà. Insieme a famiglie cinque continenti. “Non sarò felice fino a quando amiche parteciperanno a pellegrinaggi amati dai non avrò trovato sulla superficie del globo la tribù più sinti e rom: a Lourdes, alle sante Marie, a Roma, incompresa, la più disprezzata, l’uomo più povero, e in tanti altri santuari. Dirà sorella Magdeleine: per dirgli : il Signore Gesù è tuo fratello e ti ha in- “Non sono mai così vicino a Dio che quando sono nalzato fino a lui…e io vengo a te perché tu accetti di sulla strada…” essere mio fratello e mio amico”. Le sorelle comin- Fin dall’inizio ps Magdeleine incoraggia le so- ciano a lavorare in fabbrica o nei campi, o a fare relle a collaborare con il Pontificio consiglio e un lavoro artigianale; vivendo in baraccopoli o i cappellani dei viaggianti e partecipare agli in- nelle foreste, nei villaggi o nelle tende, nelle ca- contri internazionali. Così, quando nel 1965, a rovane dei sinti e rom, dei gitani, dei fieranti e Pomezia c’è il primo pellegrinaggio dei gitani a dei circensi… Roma, voluto da Paolo VI, tante sorelle delle va- Sorella Magdeleine narra che fin da piccola ave- rie fraternità viaggianti sono presenti insieme a va un amore per i più piccoli, i più poveri e i più ps Magdeleine: è l’inizio della fraternità con i abbandonati e in particolare “i nomadi, dei qua- sinti e i rom in Italia. Inizialmente viaggeranno li volevo condividere la vita… il mio gioco preferito spesso per conoscere meglio le famiglie, più tar- fu per anni, quello di passare tutte le mie ore libere di faranno soste più lunghe: Pescara, Bologna, sotto una tenda fabbricata con le coperte di casa”; Crotone, Cosenza…e attualmente a Bari. ■

1 34 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 FIERANTI E CIRCENSI 1 Venti anni di grande spettacolo Il Festival Internazionale del Circo di Latina Nicoletta Di Benedetto

rande appuntamento quest’anno a Lati- na per la 20ma edizione dell’Internatio- La celebrazione Gnal Circus Festival of Italy, che si è svolta eucaristica dal 17 al 21 ottobre 2019. Venti anni di grandi spettacoli, ideato nel 1999 da Giulio Montico e ancora oggi portato avanti dalla sua famiglia, Sotto il tendone non solo spettacolo ma anche una sentita e partecipata messa ce- il festival è la dimostrazione di una eccezionale lebrata domenica 20 ottobre alle ore 11.30, passione da parte degli organizzatori e operato- officiata in più lingue, è stata animata dai ri, oramai una data imprescindibile per tutti gli Salesiani dell’Oratorio Don Bosco della appassionati dello spettacolo circense. E come parrocchia di San Marco di Latina. Durante ogni anniversario che si rispetti questa ventesi- la celebrazione alcuni artisti circensi si sono ma edizione è stata preparata con un calendario esibiti quando è stata recitata una preghie- ra di ringraziamento. ricco di sorprese e con una straordinaria selezio- ne dei partecipanti. Le esibizioni in gara sono state 24, gli artisti scesi in pista più di 200 pro- venienti da 14 Nazioni sparse nei cinque Conti- nenti. Ogni giorno sono stati allestiti due spet- tacoli tra matinée, i pomeridiani e i serali, fino ad arrivare alla serata di gala del 21 ottobre che ha sancito i vincitori dei vari premi in palio. Gli artisti in gara si sono esibiti davanti a due giu- rie: della critica e tecnica. La prima era compo- sta da una rappresentanza di artisti, appassiona- ti di circo e da giornalisti della stampa di settore nazionale ed internazionale, madrina d’eccezio- ne nonché presidente di giuria è stata Manuela Arcuri. La seconda, composta da rappresentanti provenienti da 17 Nazioni, ha avuto l’onore di assegnare i premi come il “Latina d’oro”, il Lati- na d’”Argento” e di “Bronzo”. Per questa speciale edizione si è voluto ancora di più coinvolgere il territorio pontino dando inizio al Festival con la Grande Parata di apertu- ra per le vie della città, organizzata dall’Ente Na-

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Lo stato di salute del circense

“Lo status di salute della gente dello Spettaco- importanti riguardanti la salute della gente del lo viaggiante! Una rete di comunicazione so- circo con particolare riferimento alle patologie cio sanitaria! Un’antenna giuridica sul mondo in atto seguite dal dottor Garavelli, al loro per- circense!”, è il titolo del convegno tenuto nel corso diagnostico e terapeutico, ponendo una pomeriggio del 21 ottobre. L’incontro voluto particolare attenzione al lavoro sanitario svolto fortemente dal Maestro circense Gaetano Mon- in rete tra le varie aree specialistiche in collega- tico, della famiglia organizzatrice del Festival, mento con diverse strutture sanitarie disposte ha coinvolto diverse figure, tra le quali Giansi- sul territorio nazionale. Tutto questo è stato sto Garavelli, dirigente medico I’ della ASST di possibile grazie alla stipula di una convenzione Pavia e conosciuto nell’ambiente come ‘medico sanitaria tra la ASST di Pavia e l’Ente Nazionale circense ’, il prof Domenico Siclari dell’Univer- Circhi di Roma. “In soli due anni - ha ricordato sità Dante Alighieri di Reggio Calabria, Marco Garavelli - 80 pazienti hanno usufruito di det- Lombardi ginecologo della ASL Napoli, l’avvo- to servizio”. Il presidente dell’Ente Nazionale cato Fabrizio Grandi, Mario Zaccone presidente Circhi, Antonio Buccioni, chiudendo l’incontro di FEDEA (Federazione europea detentori ani- ha ricordando l’importanza di questa giornata mali esotici e domestici) e Matteo Maimone, non solo per il circo ma per tutto lo spettacolo grande appassionato dell’arte circense e molto viaggiante. Il convegno è stato organizzato con attivo nella logistica, interviene quando i mala- il patrocinato dal Parlamento Europeo, dalla ti devono raggiungere nosocomi molto distanti ASST di Pavia, da Ass Med in ART, dal SUMAI, dal luogo di residenza. Con questo convegno dall’Ente Nazionale Circhi, dall’Ordine dei Me- si è voluto portare all’attenzione alcuni temi dici di Latina.

1 36 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 FIERANTI E CIRCENSI 1 zionale Circhi e da Confcommercio, alla quale ne ma portato a conoscenza l’arte dello spetta- hanno preso parte non solo gli artisti del Festi- colo circense, la vita e le difficoltà degli addetti val, una selezione di artisti dei principali circhi, ai lavori, come il “Caffè letterario a tema circen- le Majorettes & Dancer Blue Twirling di Latina, se” giunto alla settima edizione con incontri de- le Majorettes Butterfly di Sezze e gli Sbandiera- dicati a fumettisti, scrittori e artisti, e il “Circus tori Ducato Caetani di Sermoneta. Expo”, una esposizione dedicata agli appassio- Grande attenzione anche quest’anno per le scuo- nati del circo con opere fotografiche, pittoriche e le, alle quali sono state dedicate diversi appunta- scultoree. Per la prima volta si è svolto un conve- menti, e agli eventi collaterali allestiti nel foyer, gno sullo stato di salute delle persone che ope- che hanno arricchito non solo la manifestazio- rano nell’ambito dello spettacolo viaggiante. ■

Temi e incontri

Nei giorni dal 17 al 21 ottobre si è tenuta nel- co: clown, trapezisti, domatori e tanti altri. Ma la città di Latina la ventesima edizione dell’In- sono proprio gli animali ad essere, più ancora ternational Circus Festival of Italy. La reciproca degli umani, circondati dall’affetto del pub- e ormai consolidata stima tra la Fondazione blico adulto, e soprattutto dei bambini. Per i Migrantes e gli organizzatori ha fatto sì che piccoli spettatori un circo senza animali non ha quest’anno la Migrantes sia stata invitata non nessun significato: togliere gli animali dal circo solo alla serata di Gala, come è consuetudine, significherebbe togliere ai bambini ogni gioia ma anche a partecipare ad altri momenti del nell’assistere agli spettacoli, e significherebbe Festival dedicati alla riflessione e all’approfon- anche togliere agli animali l’affetto dei bam- dimento sulla realtà del circo italiano e le sue bini. Si tratta di cose apparentemente di poco problematiche. In uno di questi incontri, si è conto, ma non possiamo e non vogliamo consi- discusso di un tema che rimane particolarmen- derarle irrilevanti. te controverso, e cioè la gestione degli animali La serata di Gala che ha concluso il Festival di che lavorano nel circo. Latina, ha visto esibirsi tantissimi artisti prove- Come è noto, c’è chi sostiene la completa elimi- nienti da diverse parti del mondo. Tra i numeri nazione degli animali da questo spettacolo. Da più interessanti, che hanno riscosso numerosi amici del circo, non possiamo essere d’accordo: applausi, oltre al vincitore Zhang Fan, prove- un circo senza animali non può nemmeno esse- niente dalla Cina, con il suo numero sul filo re pensato. E inoltre, cosa ancora più importan- molle, va citato Redy Montico con il numero te, un circo senza animali non potrebbe nem- delle belve ambientato nella Roma imperiale. meno essere amato. Infatti, fra gli spettatori Durante la sua esibizione con leoni e tigri, a più affezionati e lo spettacolo circense si forma un suo cenno, i felini si accoccolano abilmen- spesso un legame che possiamo tranquillamen- te sopra sgabelli a forma di colonna, e bisogna te definire di tipo affettivo. sottolineare che questa non è una posizione Chi ama il circo sente una profonda nostalgia innaturale per loro, ma al contrario richiama quando da tempo è lontano dagli chapiteaux, un comportamento presente anche negli esem- proprio come chi è lontano dalle persone a cui plari che vivono in natura. Ha profondamente vuole bene. Quanta gioia e festa quando, poi, colpito il pubblico l’esibizione, veramente com- si rivedono i volti degli artisti, proprio come movente, di un papà e del suo bambino che in- quando si rivede dopo tanto tempo una per- sieme hanno eseguito un esercizio di “mano a sona cara! Un affetto, questo, che si riversa mano”. certamente sulle persone che lavorano nel cir- don Mirko Dalla Torre

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PAPA FRANCESCO CARD. BASSETTI Il ringraziamento alla “Tanti ritengono sensata la diocesi e al comune di San costruzione di nuovi muri Severo per aver dato la ma non c’è altra soluzione possibilità ai braccianti di che il cercare di conoscersi avere la residenza presso le tutti meglio” parrocchie “In questo tempo così difficile, nel quale, pur ricor- dandosi il trentesimo anniversario dell’abbattimen- “Desidero porgere il mio sentito ringraziamento al to del doloroso muro di Berlino, tanti ipotizzano Comune e alla Diocesi di San Severo in Puglia per la come sensata la costruzione di nuovi muri, non vi è firma del protocollo d’intesa avvenuta lunedì scor- altra soluzione che il cercare di conoscersi tutti me- so 28 ottobre, che permetterà ai braccianti dei co- glio, il più possibile, nella verità e nella fraternità. siddetti ‘ghetti della Capitanata’, nel foggiano, di Conoscere linguaggi e culture di altri popoli apre la ottenere una domiciliazione presso le parrocchie e mente e il cuore, permette di accogliere e di amare l’iscrizione all’anagrafe comunale”. – in piccolo – la ricchezza e la preziosa alterità che È quanto ha detto Papa Francesco dopo che era sta- differenzia, in grande, le persone e le nazioni”. Lo ta data notizia che i braccianti di San Severo potran- ha affermato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo no avere il loro domicilio nelle parrocchie della dio- di Perugia-Città della Pieve, nell’omelia pronunciata cesi e non essere più “invisibili”. Una iniziativa, la in occasione della celebrazione per l’inaugurazione prima di questo genere, è stata firmata dal Comune dell’anno accademico dell’Università per gli stranie- e dalla Diocesi pugliese alla presenza anche dell’ele- ri. “Questa storica e sempre nuova istituzione non mosiniere apostolico, il cardinale . rappresenta solo un contenitore di nozioni e uno Il porporato nella sua visita tra i campi della Capita- strumento di apprendimento linguistico destinato a nata a fine settembre aveva promesso ai braccianti stranieri, ma è una struttura di eccellenza nella sua che li avrebbe aiutati. E cosi è stato. “La possibilità elaborazione di cultura – ha rilevato Bassetti – sem- di avere i documenti d’identità e di residenza offri- pre con l’impronta originale del suo carisma inter- rà loro – ha detto papa Francesco – nuova dignità culturale. È quanto il magistero ecclesiale attuale, e consentirà di uscire da una condizione di irrego- in primis Papa Francesco, raccomandano e appog- larità e sfruttamento. Grazie tante al Comune e a giano con tutto il cuore”. tutti coloro che hanno lavorato a questo piano”, ha concluso il pontefice. L’area della Capitanata, a prevalente vocazione agricola, è interessata da una 8XMILLE forte presenza di lavoratori stagionali che si aggre- gano in insediamenti informali, occupando casolari Online il Rendiconto 2018 abbandonati o costruendo baraccopoli. Roma - È da qualche giorno disponibile on line all’in- dirizzo rendiconto8xmille.chiesacattolica.it il “Ren- diconto 2018 dell’8xmille alla Chiesa cattolica”. Si tratta di un sito in cui è possibile consultare in ma- niera accessibile – anche da mobile – e organica il quadro complessivo delle destinazioni dell’8xmille a favore della Chiesa Cattolica. “Non che finora fosse mancato lo sforzo di rende- re conto delle risorse che i cittadini destinano alla nostra Chiesa”, spiega il Segretario Generale della CEI, Mons. Stefano Russo. Questo rinnovato sforzo va proprio nella direzione, ribadita all’unanimità dall’Assemblea Generale dei Vescovi italiani anche nel 2016, di “ordinare in modo più preciso e mag- giormente efficace ai fini della trasparenza ammi- nistrativa la procedura da seguire per la ripartizio- ne nell’ambito diocesano delle somme provenienti

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va un brano del Vangelo e recitava il Padre Nostro in italiano e romanes.

CORRIDOI UMANITARI Nuovo arrivo di 51 persone dal Corno D’Africa

Giovedì 31 ottobre sono arrivati, con un volo di li- nea dell’Ethiopian Airlines proveniente da Addis annualmente dall’8xmille”. Alla gestione onesta e Abeba, 51 profughi del Corno d’Africa che erano proficua garantita dai ministri ordinati e dai laici rifugiati da tempo in Etiopia. Il loro ingresso in Ita- che li affiancano, devono sempre più corrisponde- lia è stato reso possibile grazie al nuovo Protocol- re – prosegue Mons. Russo – “l’attenzione per una lo d’intesa con lo Stato italiano, firmato lo scorso 3 comunicazione trasparente e da tutti verificabile: maggio dalla CEI (attraverso Caritas Italiana e Fon- quando ciò avviene la Chiesa ne guadagna in credi- dazione Migrantes) e dalla Comunità di Sant’Egidio, bilità e partecipazione”. che prevede l’arrivo di 600 persone nei prossimi due Nel Rendiconto on line, afferma l’economo della anni, dopo il primo accordo che ha già portato nel CEI, Mauro Salvatore, che ha curato la pubblicazio- nostro Paese 500 rifugiati nel 2017-2018. ne, “si trovano innanzitutto i numeri, in relazione I 51 profughi hanno trovato ad attenderli alcuni alle tre fondamentali finalità per cui viene speso loro familiari, da tempo residenti e integrati in Ita- l’8xmille: le esigenze del culto e della pastorale, il lia. Saranno accolti in diverse città (Roma, Bologna, sostentamento del clero e i molteplici interventi ca- Firenze, Genova, Gubbio, Martina Franca, Milano, ritativi nelle diocesi, a livello nazionale e nel mondo Padova) presso associazioni, parrocchie, apparta- intero”. menti di privati e istituti religiosi, con il supporto Quello della trasparenza, rimarca Salvatore, è “un di famiglie italiane che si occuperanno di accompa- dovere, sia a livello nazionale che a livello diocesa- gnare il percorso d’integrazione sociale e lavorati- no. I cittadini italiani che firmano per la Chiesa cat- va sul territorio, garantendo servizi, corsi di lingua tolica hanno l’esigenza di capire come questi fondo italiana, inserimento scolastico per i minori, cure vengono impiegati e noi intendiamo farlo nel modo mediche adeguate. Tutto ciò grazie a un progetto più trasparente, fino all’ultimo centesimo”. totalmente autofinanziato con l’8×1000 della CEI, fondi raccolti dalla Comunità di Sant’Egidio e la ge- nerosità non solo di associazioni e parrocchie ma MILANO anche di cittadini che hanno offerto le loro case e il Una preghiera per rom e loro impegno gratuito e volontario. sinti morti negli ultimi anni

Saban, morta mentre cercava vestiti in un cassonet- to. Costel, ucciso dal fuoco nel tentativo di scaldarsi. La piccola Elena, affogata nella roggia dietro Chia- ravalle, e Emil, bruciato nel giorno del suo tredicesi- mo compleanno nel rogo della baracchina. Mariana, Liliana e Cristian, portati via dalle malattie proprio mentre i loro figli, finalmente in casa e non più nei campi, iniziavano le scuole superiori. Sono queste alcune delle tante storie che si sono state ascoltate a Milano nel corso di un momento di preghiera in memoria dei “nostri fratelli rom e sinti” morti negli ultimi anni nel capoluogo lombardo. L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità di San’Egidio insie- me alla Comunità Pastorale Lambrate e Ortica e al Servizio Pastorale per i Rom e Sinti della Diocesi di Milano. I bambini hanno deposto i lumini all’altare mentre si ascoltavano i ricordi dei defunti, si legge-

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Immigrazione Sulla loro pelle e diversità Sulla loro pelle si scrive, sul- la loro pelle si genera con- Le migrazioni internazionali senso, sulla loro pelle si spe- sono un tratto caratteristico cula, sulla loro pelle si litiga: della contemporaneità glo- mai come oggi la questione balizzata e anche in Italia migratoria sta cambiando il da fenomeno marginale e dibattito politico, metten- di impatto sociale limita- do addirittura in dubbio il to hanno assunto sempre ruolo dell’Unione europea. maggiore importanza. La Distorta dalle fake news, stravolta da una risultante diversità culturale narrazione tossica, la materia soffre anche ed etnica ha posto Stati e società di fronte per la cronica assenza del doppio sguardo, a nuove sfide di accoglienza, convivenza e capace cioè di raccontare quello che sta integrazione. In diversi paesi per affronta- accadendo in Africa: se infatti la crisi mi- re queste sfide si è fatto ricorso a policies gratoria di questo decennio è stata carat- basate su paradigmi espliciti, ma nel caso terizzata inizialmente dagli esodi siriani, dell’Italia ha prevalso un problematico oggi il flusso momentaneamente tappato non-modello. in Libia nelle galere dei trafficanti è quello Lo scopo di questo volume è delineare le che scorre dalle rotte africane. La sete, la coordinate di un modello dinamico e diffe- fame e i piedi che fanno male, la sensazio- renziato adatto alla situazione italiana. La ne di alienazione, la paura di non farcela: presentazione dei risultati di una ricerca sul su 20 milioni di persone in movimento ogni campo condotta dall’autore con membri anno in Africa in cerca di opportunità di di comunità pakistane e bengalesi eviden- lavoro e vita migliori, solo 2 milioni si diri- zia il punto di vista delle comunità mino- gono verso nord. Ma la popolazione afri- ritarie; l’analisi del non-modello italiano e cana in due anni raddoppierà, quella euro- della sua evoluzione nel contesto del qua- pea resterà stabile. Occorre allora rivedere dro europeo permette di contestualizzare le politiche migratorie che non possono il nuovo modello dinamico e differenzia- limitarsi a chiusure, muri e a spaventare i to, sostanzialmente basato sull’approccio cittadini, ma devono trovare un equilibrio multiculturalista ma in grado di accogliere tra la libertà di restare, quella di partire istanze provenienti dalla prospettiva in- e le necessità europee di manodopera, di terculturalista e più in generale dal ricco preservazione del welfare e della identità. dibattito scientifico condotto attorno a Serve una nuova visione per crescere con questi paradigmi. Questo modello intende reciproci vantaggi, cambiando i paradigmi: dar seguito alle richieste di riconoscimento una visione alla quale la Chiesa cattolica delle minoranze culturali e religiose senza ha offerto molti contributi, perché, d’altra trascurare la necessità di rispondere a dub- parte, siamo tutti migranti.. bi e timori della cultura maggioritaria.

Paolo Lambruschi, Sulla loro pelle. Il feno- Shkelzen Hasanaj, Immigrazione e diversità. meno migratorio d’Africa ostaggio della Un modello dinamico e differenziato per l’I- politica talia multiculturale, Franco Angeli Editore

Spezzare le catene

Un Viaggio dentro la piaga del caporala- Un testo per non distogliere lo sguardo to e del lavoro servile nell’Italia di oggi. dalla realtà del nostro tempo, cercare di Il racconto delle inchieste della magistra- capire le cause del problema, riconoscere tura e della stampa libera alla ricerca del- e sostenere i percorsi credibili di un’eco- le storie di riscatto della dignità umana. nomia al servizio della persona e della L’analisi della filiera agricola che riman- società. da alla responsabilità dei consumatori e alla struttura della grande distribuzione Antonio Maria Mira, Carlo Cefaloni, Je- organizzata delle merci affidata ai grup- an-René Bilongo, Giuseppe Gatti, Spez- pi internazionali del commercio. zare le catene (un lavoro libero tra centri commerciali e caporalato), Città Nuova

1 40 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 1 UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI1 FIERANTI GIURIDICI E CIRCENSI - CEI 1 Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza

Alessandro Pertici

Parlamento europeo: respinta la Pena di morte e divieto di estradizione Risoluzione sulle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Con sentenza n. 39443 dell’11 giugno – 26 set- tembre 2019, la sez. VI Penale della Corte di cas- Nella seduta del 24 ottobre 2019 la plenaria del sazione ha dichiarato che in presenza anche di Parlamento Europeo ha respinto (con 290 no, una ragionevole probabilità (“fondato motivo”) 288 sì e 36 astenuti) una risoluzione sulle attivi- di non applicazione della pena di morte la estra- tà di Ricerca e soccorso nel Mediterraneo. dizione va comunque negata: l’irrogazione deve Il testo ribadiva l’obbligo, conformemente al essere esclusa con certezza, “pena il contrasto diritto internazionale del mare, “di assistere le con un principio fondamentale del nostro ordi- persone in difficoltà e invita tutti gli Stati mem- namento giuridico qual è quello sancito dall’art. bri, singolarmente e quando agiscono in qualità 27 Cost., comma 4, precludendone perciò l’ope- di Stati membri dell’UE o nei pertinenti conses- ratività”. si internazionali, a rispettare pienamente le nor- me del pertinente diritto internazionale e del di- ritto dell’Unione”. Cassazione: la domanda di protezione La risoluzione, che era stata adottata dalla com- internazionale non rende invalido il missione Libertà civili (LIBE) con modifiche ri- decreto d’espulsione spetto alla versione originaria, prevedeva poi di Con sentenza n. 27077 del 27 ottobre 2019, vietare a livello Ue la “criminalizzazione” del- la I sezione civile della Cassazione ha stabili- le attività di assistenza in mare e chiedeva alla to che lo straniero, dopo essere stato raggiunto Commissione europea di individuare “un mec- dalla notifica del decreto di espulsione, presenti canismo sostenibile ed equo di ricollocazione domanda per il riconoscimento della protezio- delle persone che arrivano via mare nel suo pre- ne internazionale, il giudice dinanzi al quale è visto rilancio della riforma delle norme in ma- impugnato il provvedimento di espulsione non teria di asilo”, ed “avviare i lavori per un nuovo ha alcun obbligo di sospendere il relativo giu- approccio più sostenibile, affidabile e perma- dizio. Ed inoltre, ha proseguito la Suprema cor- nente alla ricerca e al soccorso, che sostituisca te, la suddetta domanda non rende invalido il le soluzioni ad hoc esistenti, nonché a fornire decreto di espulsione, ma ne sospende l’effica- sostegno materiale, finanziario e operativo agli cia sino alla decisione della Commissione ter- Stati membri al fine di coordinare meglio le ritoriale. Quando quest’ultima adotta la sua de- operazioni di ricerca e soccorso”. cisione, se la domanda è stata rigettata allora la Il testo invitava “gli Stati membri e Frontex a in- procedura di espulsione riprenderà dal momen- tensificare gli sforzi a sostegno delle operazioni to in cui era stata sospesa; se la domanda inve- di ricerca e soccorso nel Mediterraneo”. ce è stata accolta l’espulsione potrebbe ugual- mente esser disposta ove ricorrano i presupposti

11-12 novembre-dicembre 2019 1 migrantiPRESS 1 41 1 1 UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI GIURIDICI - CEI 1 di cui all’art. 20 d.lgs. n. 251/07 (e cioè quando lo straniero sia pericoloso per la sicurezza del- lo Stato, per l’ordine pubblico o per la sicurezza pubblica), ipotesi da valutare caso per caso.

Cassazione: se la libertà religiosa è a rischio per motivi familiari è possibile il riconoscimento allo straniero della protezione sussidiaria

Con ordinanza n. 26823 del 21 ottobre 2019, la I sezione civile della Corte di cassazione ha ri- conosciuto il diritto di libertà religiosa a rischio per un senegalese che, convertitosi al cristiane- delibera della giunta regionale lombarda del simo, si è rifiutato in patria di seguire le orme 2015 che vietava alle donne di religione mu- del padre come sacerdote di un’altra religione, sulmana di indossare il burqua e il niqab nei “il quale, morendo, aveva lasciato a lui tale in- luoghi pubblici della Lombardia, ovvero uffici carico, secondo la tradizione”. Per la Suprema amministrativi, ospedali e Asl. La Corte ha così corte, pertanto, è plausibile il riconoscimento confermato che “il divieto di ingresso a volto co- della “protezione” sussidiaria allo straniero: “al perto posto nella delibera appare giustificato e fine d’integrare i presupposti di cui al D.Lgs. n. ragionevole alla luce della esigenza di identifi- 251 del 2007, art. 14, lett. a) e b), è sufficiente care coloro che accedono nelle strutture indica- che risulti provato, con un certo grado di indi- te, poiché si tratta di luoghi pubblici, con ele- vidualizzazione, che il richiedente, ove la tute- vato numero di persone che quotidianamente la gli fosse negata, rimarrebbe esposto a rischio vi accedono per usufruire di servizi; pertanto è di morte o a trattamenti inumani e degradanti, del tutto ragionevole e giustificato consentire la senza che tale condizione debba presentare i ca- possibilità di identificare i predetti fruitori dei ratteri del “fumus persecutionis”, non essendo servizi”. necessario che questi fornisca la prova di esse- La Corte condivide pertanto l’impostazione del re esposto ad una persecuzione diretta, grave e Tribunale “che ha valutato come proporzionato personale, poichè tale requisito è richiesto solo e ragionevole lo “svantaggio” imposto dal car- ai fini del conseguimento dello “status” di rifu- tello alle donne che indossano il velo integrale giato politico (Cass. 16275/2018)… nel caso di per motivi religiosi, in quanto limitato nel tem- specie avuto riguardo alla libertà religiosa, non po e circoscritto nel luogo SSR e giustificato da può essere escluso dalla circostanza che a provo- ragioni di pubblica sicurezza. La Corte ritiene care il danno grave per il cittadino straniero si- quindi di rigettare le domande proposte dalle ano soggetti privati, qualora nel Paese d’origine associazioni appellanti”. non vi sia un’autorità statale in grado di fornir- In attesa che si pronunci la Suprema Corte, la gli adeguata ed effettiva tutela”. sentenza fissa un precedente importante e so- prattutto ribalta l’orientamento fin qui segui- to ed espresso da una decisione del Consiglio Corte d’Appello di Milano: è di Stato che nel 2008 (ordinanza n. 3076 del “giustificato e ragionevole” vietare l’ingresso nei luoghi pubblici alle donne 23/06/2008), avverso un’ordinanza simile a con il volto coperto dal burqa quella della Lombardia del sindaco di un pae- sino, Azzano Decimo, aveva decretato come l’u- Con sentenza di secondo grado che conferma una so del velo, anche integrale, per motivi religiosi decisione già espressa dal tribunale(sentenza del non fosse da riconsiderare tra i divieti previsti 20 aprile 2017), la sezione famiglia della Cor- dall’articolo 5 di una legge “emergenziale” del te d’Appello di Milano (sentenza n. 4330/2019 1975 meglio nota come “legge Reale”, per i tra- pubblicata il 28/10/2019) ha confermato una visamenti in pubblico.

1 42 1 migrantiPRESS 1 11-12 novembre-dicembre 2019 STRUTTURE PER LA PASTORALE MIGRATORIA

STRUTTURE A LIVELLO NAZIONALE

COMMISSIONE EPISCOPALE PER LE MIGRAZIONI (CEMi) 00165 Roma – Circonvallazione Aurelia, 50 – Tel. 06.663981

Presidente: S.E. Mons. Guerino DI TORA (Vescovo ausiliare di Roma) Segretario: S.E. Mons. P aolo LOJUDICE (Arcivescovo di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino) Membri: S.E. Mons. Franco Maria AGNESI (Vescovo ausiliare di Milano); S.E. Mons. Massimo CAMISASCA (Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla); S.E. Mons. Roberto CARBONI OFM Conv. (Arcivescovo di Oristano);

S.E. Mons. Domenico CORNACCHIA (Vescovo di Molfetta); S.E. Mons. Giuseppe ORLANDONI (Vescovo emerito di Senigallia); S.E. Mons. Armando TRASARTI (Vescovo di Fano). FONDAZIONE “MIGRANTES” 00165 Roma - Via Aurelia, 796 - Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070-71 [email protected] - www.migrantes.it oppure: www.chiesacattolica.it (cliccare Migrantes)

Presidente: S.E. Mons. Guerino DI TORA Direttore Generale: Don Giovanni DE ROBERTIS Tel. 06.66179020-30 segr. - [email protected] Tesoriere: Sig. Gaetano CROCIATA Consiglio di Amministrazione: Presidente: DI TORA S.E.R. Mons. GUERINO Consiglieri: DE STASIO Don CARLO; FABIANO Dott. GIUSEPPE; FELICOLO Mons. PIERPAOLO; SEMEHEN Don MARCO YAROSLAV; VANNI Dott. MASSIMO; VISCONTI Don CLAUDIO.

UFFICI NAZIONALI: Pastorale per gli emigrati italiani: Tel. Segreteria: 06.66179035 [email protected]

Pastorale per gli immigrati Pastorale per i richiedenti asilo, rifugiati e profughi: Tel. Segreteria 06.66179034 [email protected]

Pastorale per la gente dello spettacolo viaggiante: Tel. Segreteria 06.66179034 [email protected]

Pastorale per i Rom, Sinti e nomadi: Tel. Segreteria: 06.66179033 [email protected]

Incaricata USMI-Migrantes per le religiose impegnate nei vari settori o ambiti della mobilità: Sr. Maria Grazia PENNISI (ad interim) T el. 06.65000231 [email protected]