Bologna 14-17 Giugno
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LAREPUBBLICA LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012 DELLEIDEE ■ 25 BOLOGNA 14-17 GIUGNO SOLIDARIETÀ PER L’EMILIA EZIO MAURO All’interno N GIORNALE, mentre crea se stesso ogni gior- L’intervista Uno, pensa sempre al suo pubblico. Anche chi scrive un Eugenio Scalfari articolo, o un reportage, un’in- chiesta, ha in mente il suo letto- “Così ho imparato re: una figura immaginaria e nello stesso tempo concreta, un a conoscere mondo di riferimento, una realtà culturale e civile che in- i nostri lettori” fluenza il quotidiano, mentre è LUCA FRAIOLI influenzata dalla sua lettura. Anche i lettori, aprendo il giornale la mattina, pensano al- la vita che c’è dietro quei fogli, al Politica&Società gruppo di lavoro che si è sele- AIUTIAMO zionato e si è scelto nel corso Tra mercati degli anni, al backstage di re- I TERREMOTATI dazione: le discussioni, le DELL’EMILIA e democrazia scelte, i dubbi, il disegno delle SMS SOLIDALE pagine e di quella gerarchia quelle sfide per interna che trasforma un fa- 45500 scio di notizie di giornata in un Paese diverso qualcosa di unitario e di coeren- te, che si chiama giornale. MASSIMO GIANNINI A Bologna, dal 14 al 17 giu- gno, questi due mondi si incon- treranno per la prima edizione della Repubblica delle idee, la fe- Dialoghi sta del nostro quotidiano e dei suoi lettori. Quattro giorni di di- Nobel, scienziati battiti, dialoghi e discussioni in- torno ai grandi temi dell’attua- o vignettisti lità italiana e internazionale, con le donne e gli uomini che vedere il mondo muovono le idee attraverso le quali interpretiamo la realtà, in un incontro leggiamo la crisi, pensiamo a MICHELE SERRA come superarla. Scrittori, premi Nobel, eco- nomisti, intellettuali, artisti da- ranno appuntamento ai nostri lettori nelle piazze e nelle sale di Spettacoli Bologna, dal mattino fino a sera, in un cartellone con più di 70 Film, concerti eventi, attorno al concetto di «futuro». E intanto, per tutta la e piccole lezioni giornata, il giornale si costruirà in piazza, davanti ai suoi lettori, la cultura dalla lettura mattutina dei quo- tidiani alla riunione di redazio- si racconta ne, fino al disegno della prima pagina, in contatto «aperto» e CORRADO AUGIAS pubblico con la redazione di Roma. In più, le grandi firme di Re- pubblica racconteranno i segre- Next ti del mestiere, i vignettisti illu- streranno i loro disegni, le pri- me pagine storiche degli ultimi Ambiente, scuola trent’anni verranno messe in e tecnologia mostra, in una rivisitazione col- lettiva dell’attualità contempo- i protagonisti ranea. Si dice sempre che Re- pubblica è qualcosa più di un di domani giornale. Noi sappiamo che è una community, formata dal RICCARDO LUNA quotidiano insieme con i suoi lettori. A unirli, appunto, c’è un’idea, quella che ripetiamo sempre per spiegare chi siamo, Casa Repubblica usando una formula di Gobetti: una certa idea dell’Italia. Dalla carta L’Emilia, anche nelle ferite del terremoto alle torri civiche, a Internet alle chiese, ai municipi, ci ricor- da proprio questo, l’anima civi- le tante anime le dell’Italia. La Repubblica delle SCRIVERE idee è anche una scelta di stare a di un giornale Bologna per stare con l’Emilia, un atto di solidarietà e di impe- DARIO CRESTO-DINA gno, di fiducia, come testimonia il concerto a Bologna del Mae- stro Abbado con Repubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FUTURO la Repubblica LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012 ■ 27 1976-2012 Scalfari: “Così ho imparato a conoscere i nostri lettori” PRIME PAGINE LUCA FRAIOLI A sinistra, tradusse in un successo in termini di il primo copie e di lettori? endemmo moltissime copie, numero di «Certo, perché ci occupavamo di temi 230mila. Ci fu il tutto esaurito Repubblica del che interessavano ai lettori comunisti. E «Vnelle edicole. E meglio non 14 gennaio in breve mettemmo in crisi i due avremmo potuto fare, le nostre due 1976. A quotidiani legati al Pci: Paese Sera e rotative di Roma e Milano non avrebbero destra, l’Unità. Così, in meno di tre anni potuto tirare di più». Eugenio Scalfari la prima del dall’esordio, arrivammo a 120mila copie. ricorda così l’esordio il 14 gennaio del 12 settembre Ma Repubblica rimase un giornale 1976 del quotidiano da lui fondato. 2001 trasversale: era letto dai liberali laici, Direttore, quella data segna anche la come dai cattolici democratici e, nascita della “comunità” di lettori di appunto, dai comunisti. Lo leggevano Repubblica? perfino le Br, come dimostra la «Non direi. Il primo giorno molti drammatica foto di Aldo Moro che tiene comprarono Repubblica per curiosità. Il in mano una copia del nostro giornale secondo giorno i lettori scesero a mentre è prigioniero dei terroristi». 150mila, poi a 100mila. Il quarto giorno Ci sono stati momenti nella storia erano 70mila e lì si stabilizzarono a recente del Paese, in cui la gente è scesa lungo. Ma non si poteva ancora parlare in piazza con le prime pagine di di una comunità di lettori. Nel fondare Repubblica, quasi fosse una Repubblica, la mia speranza era quella di bandiera. Che effetto ti faceva portarmi dietro almeno la metà dei vedere quelle immagini? 300mila lettori dell’Espresso. Invece «Un effetto euforico, di un IL questo non avvenne: non avevo capito sogno che si avverava». che il gesto d’acquisto di un settimanale Ma non hanno finito per FUTU RO è diverso dal gesto d’acquisto di un alimentare quelle voci quotidiano. Il risultato fu che mi che tornano PER NOI ritrovavo meno lettori di quanti me ne periodicamente aspettassi e soprattutto non sapevo chi sull’esistenza di un fossero. Quando ero all’Espresso “partito La cultura riconoscevo per strada i lettori Repubblica”? è una risorsa “fisicamente”, anche se non avevano in «A questo proposito mano una copia del settimanale. Può cito Ezio Mauro: Aiutiamo i nostri ragazzi sembrare lombrosiano, ma è così e la “Repubblica è insieme ad amare la cultura, così dice lunga sulla sicurezza molto più e molto meno di non sceglieranno solo con cui facevamo un partito”. È un giornale autoreferente, le scuole in cui l’Espresso. Nei primi nel senso che si rivolge a un’opinione mesi di Repubblica pubblica strutturata e risponde solo a lei. “c’è poco da studiare” invece non riuscivo a Siamo noi che decidiamo dove stiamo. E capire chi fossero i Mokkiawords se dove stiamo troviamo anche altri nostri lettori e che la pensano come noi vuol dire procedevo a tentoni». che diamo voce anche a loro». È così importante sapere Oggi la “comunità” di a che tipo di pubblico ci si Repubblica va da chi Più senso civico rivolge? aveva 30 anni nel e meno favoritismi «Rappresenta almeno 1976 ai trentenni il 50 per cento del del 2012 che Più senso civico lavoro di un usano il web e e meritocrazia direttore. Il giornale l’iPad. C’è meno è la voce di una un’unica comunità di lettori, definizione per ignoranza ma al tempo stesso, tutte queste e familismo pur confermandoli generazioni di nelle loro convinzioni, li lettori? RobertoGrassi aiuta a crescere e ad «Sono la sinistra evolvere. Esistono due tipi italiana di oggi. di opinione pubblica: quella Sono coloro che Vorrei coltivare “emotiva”, che compra il come Repubblica si giornale solo in occasione di battono non contro lo le mie ambizioni grandi eventi, e quella Stato ma per la riforma Avere un’ambizione “strutturata”, che invece dello Stato, che credono condivide i valori che ispirano il nell’innovazione, che possa essere giornale di riferimento. All’epoca nell’efficienza e nel realizzabile in Italia c’erano due giornali che laicismo. Questo è il Dna di senza restare si rivolgevano a opinioni Repubblica e dei suoi lettori». pubbliche strutturate: il Corriere solo un sogno della Sera per la borghesia © RIPRODUZIONE RISERVATA Camy_Pepper produttiva lombarda e la Stampa, che rappresentava i valori della Fiat, il più grande gruppo industriale del Paese. Poi arrivammo noi, che volevamo rivolgerci All’inizio non capivo chi soprattutto a un pubblico di donne e di Sono disincantato giovani, adottando una linea radical- socialista». fossero e procedevo a tentoni ho perso la fiducia Quando vi rendeste conto che anche i Chi è, come me, vostri lettori erano un’opinione pubblica strutturata? La metà del lavoro di direttore disincantato sa bene «In occasione del rapimento di Aldo purtroppo che Moro, quando ci schierammo per la fu soprattutto individuarli in questo paese partiti, linea della fermezza. tecnici e comici Allora capimmo che la nostra missione era non risolveranno quella di far uscire i Oggi hanno lo stesso Dna le emergenze sociali comunisti dal ghetto in cui erano stati rinchiusi del giornale: si battono amandumest dal dopoguerra. Il Pci doveva diventare un partito per una riforma dello Stato democratico, solo così in Italia ci sarebbe ‘‘ stata una vera democrazia dell’alternanza». e credono nell’innovazione E questa linea politico-editoriale si la Repubblica LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012 ■ 29 Politica&Società Tra mercati e democrazia le sfide per un Paese diverso MASSIMO GIANNINI n tempo avevamo paura di morire si vede, ma che da qualche parte ci deve pur ricerca di una sintesi, ad oggi ancora europea. La tempesta perfetta dura dal 2008, democristiani. Oggi speriamo di essere. Per esempio. Nello spazio del impossibile, tra le istanze di partecipazione e minaccia di travolgere l’euro. Sull’agorà di Umorire «montiani». Paradossi della “TwitterTime”, io cercherò di dialogare con che arrivano dalla società civile, e le Atene può bruciare l’economia dell’intera fase. Con il collasso del sistema dei partiti, la rete sulla natura del governo Monti: è una resistenze al cambiamento che emergono Eurozona. Colpa della Ue, colpa della delegittimati e attraversati dagli scandali, il soluzione per la politica in crisi, o rischia di dalle nomenklature.