COMUNE DI TRAONA PROVINCIA DI

COMMITTENTE : COMUNE DI TRAONA Via Paravicini 23019 Traona (So)

PROGETTO : PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 2^ VARIANTE

PROGETTISTI : STUDIO DI ARCHITETTURA ARCH. GIUSEPPE TETTAMANTI ARCH. MARCO MALINVERNO Via Palestro 15 - 22100 Como

PROCEDIMENTO: VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA V.A.S.

ELABORATO: RAPPORTO AMBIENTALE

Aprile 2017

Dott. Naturalista Silvia Speziale

via Valeriana, 97 – loc Piussogno – 23016 (SO) ℡ / fax 0342 680 651 Mobile 339 105 79 96 email [email protected] Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale

SOMMARIO

1.0 PREMESSA: IL SIGNIFICATO DELLA VAS ...... 4 1.1 La pianificazione territoriale ed urbanistica e il processo di VAS...... 4 1.2 Il concetto di sviluppo sostenibile ...... 6 2.0 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA VAS ...... 9 2.1 Normativa di riferimento comunitaria e nazionale ...... 9 2.2 Normativa Regione Lombardia ...... 9 3.0 IL PGT DI TRAONA: MOTIVAZIONI DELLA 2^ VARIANTE E STATO DI ATTUAZIONE DEL PGT VIGENTE ...... 10 3.1 Orientamenti iniziali ...... 10 3.2 Linee programmatiche ...... 11 4.0 PERCORSO METODOLOGICO INTEGRATO PGT-VAS ...... 14 4.1 Premessa ...... 14 4.2 Fase di preparazione ...... 14 4.3 Fase di orientamento ...... 15 4.4 Fase di elaborazione e redazione ...... 18 4.5 Conferenze svolte e pareri pervenuti ...... 18 4.6 Decisione ...... 18 5.0 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO ...... 19 5.1 Normativa ambientale di riferimento...... 19 5.2 Quadro programmatico ...... 24 5.2.1 Piani su scala regionale e provinciale...... 24 5.2.2 Piani su scala comunale ...... 25 5.2.3 PGT dei Comuni confinanti ...... 26 6.0 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI: FONTI DELLE INFORMAZIONI ...... 27 6.1 Fonti regionali e provinciali ...... 27 6.2 Fonti comunali ...... 28 7.0 DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI INFLUENZA E DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI INCLUSE NEL RAPPORTO AMBIENTALE – DEFINIZIONE DEL CONTESTO ...... 29 7.1 Inquadramento territoriale ...... 29 7.2 Cenni storici ...... 30 7.3 Il sistema storico – paesistico – culturale ...... 31 7.3.1 I sentieri escursionistici...... 32 7.3.2 La Costiera dei Cech ...... 33 7.3.3 Alberi monumentali...... 34 7.3.4 La Rete ecologica ...... 37 7.4 Il sistema socio-economico ...... 43 7.4.1 Il sistema industriale-artigianale...... 43 7.4.2 Il sistema agricolo ...... 43 7.4.3 Il sistema commerciale e turistico-ricettivo ...... 45 7.5 Il sistema dei servizi...... 46 7.6 Il sistema della mobilità ...... 46 7.7 Il sistema demografico ...... 47 8.0 ANALISI DEI FATTORI AMBIENTALI ...... 48 8.1 Aria ...... 48 8.2 Fattori climatici ...... 54 8.3 Acqua ...... 55

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8.3.1 Acque superficiali...... 55 8.3.2 Acque sotterranee ...... 62 8.3.3 Acque ad uso potabile ...... 64 8.3.4 Acque reflue civili e industriali ...... 64 8.4 Suolo e sottosuolo ...... 64 8.5 Flora, fauna, biodiversità ...... 68 8.6 Rumore ...... 69 8.7 Radiazioni e campi elettromagnetici...... 71 8.7.1 Radiazioni...... 71 8.7.2 Campi elettromagnetici ...... 72 8.8 Energia ...... 74 8.9 Rifiuti...... 76 9.0 CONTENUTI DELLA 2^ VARIANTE AL PGT DEL COMUNE DI TRAONA...... 77 9.1 Obiettivi della Variante ...... 77 9.2 Oggetto della Variante ...... 77 10.0 CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI DELLA VARIANTE...... 81 10.1 Coerenza esterna della Variante ...... 81 10.2 Valutazione degli obiettivi della Variante ...... 81 10.3 Valutazione delle previsioni della Variante ...... 85 10.4 Valutazione della dotazione di servizi della Variante ...... 99 11.0 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ...... 100

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1.0 PREMESSA: IL SIGNIFICATO DELLA VAS

1.1 La pianificazione territoriale ed urbanistica e il processo di VAS Nel marzo 2005 la Regione Lombardia ha approvato la legge n. 12 “per il governo del territorio” che ha forma di testo unico per l’urbanistica e l’edilizia e porta a compimento il processo di progressiva trasformazione del sistema di pianificazione territoriale e urbanistica. La suddetta legge ridefinisce contenuti e natura dei vari strumenti urbanistici e introduce significative modificazioni del ruolo e delle funzioni dei diversi livelli di governo territoriale. L’obiettivo della norma è quello di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente. Per quanto riguarda il Piano di Governo del Territorio (PGT) tale legge propone una struttura tripartita: il Documento di Piano (atto strategico), il Piano delle Regole (territorio costruito) ed il Piano dei Servizi; introduce l’obbligo di sottoporre il Documento di Piano alla Procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui alla direttiva 2001/42/CE, come recepita dal D.Lgs. 152/06, entrato in vigore dopo un iter piuttosto complesso, nel luglio 2007. Il suddetto decreto legislativo 152/06 è stato successivamente corretto ed integrato dal D.Lgs n. 4 del 18 gennaio 2008 (4/08) relativo a VIA, VAS e IPPC. La Regione Lombardia ha quindi emesso la delibera del Consiglio regionale del 13 marzo 2007, n. VIII/351 di approvazione degli "Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi (VAS)". Infine, la Giunta regionale della Lombardia, in attuazione del comma 1, art. 4, l.r. 12/2005, con proprio atto in data 27/12/2007, n. 6420 "Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi- VAS" e ss.mm.ii., ha dettato le disposizioni volte alla definitiva entrata in vigore della VAS nel contesto regionale.

La Valutazione Ambientale Strategica si delinea come un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte dagli Enti di governo del territorio – politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi nazionali, regionali e locali - in modo che queste siano incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale, fin dalle prime fasi (strategiche) del processo decisionale. In altre parole, la Valutazione Ambientale Strategica assolve al compito di verificare la coerenza delle proposte programmatiche e pianificatorie con gli obiettivi di sostenibilità, a differenza della VIA che si applica a singoli progetti di opere. E’ un processo di tipo partecipativo.

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L'obiettivo principale della VAS è, come definito nella Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, è quello di "garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile". La VAS persegue quindi obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente, di protezione della salute umana e di utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; obiettivi da raggiungere mediante decisioni ed azioni ispirate al principio di precauzione, in una prospettiva di sviluppo durevole e sostenibile.

Sono sottoposti alla VAS tutti i Piani e i Programmi: - che possono avere effetti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale; - che sono elaborati per i seguenti settori: agricolo; forestale; della pesca; energetico; industriale; dei trasporti; della gestione dei rifiuti e delle acque; delle telecomunicazioni; turistico; della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli; - che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione e l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici (ZPS) e quelli classificati come siti di importanza comunitaria (SIC) per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi dell’art. 6 e 7 della direttiva habitat 92/43/CE (la valutazione di incidenza).

La direttiva 2001/42/CE indica le tipologie di piani e programmi da sottoporre obbligatoriamente a valutazione ambientale, e quelle da sottoporre a verifica, al fine di accertare la necessità della valutazione ambientale, in relazione alla probabilità di effetti significativi sull'ambiente (art. 3, commi 3, 4 e 5).

La VAS si accosta ad altri strumenti di valutazione ambientale, quale la Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti e la Valutazione di incidenza, riferita ai siti di Natura 2000, costituendo un sistema nel quale l'intero ciclo della decisione viene valutato nel suo compiersi.

In base allo schema procedurale della VAS definito negli “Indirizzi Generali per la VAS” approvati con D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/351 e ss.mm.ii. è prevista una prima fase di scoping che consiste nello svolgimento delle considerazioni preliminari necessarie a stabilire la portata e le

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 5/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale necessità conoscitive del Piano. Il D.Lgs 4/08 definisce questa fase come “Analisi Preliminare dei Potenziali Effetti del Piano” e prevede la redazione di un apposito documento per la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale. La Direttiva 2001/42/CE, all’art. 5, stabilisce infatti che le autorità di cui all'articolo 6, paragrafo 3, che per le loro specifiche competenze ambientali, possono essere interessate agli effetti sull'ambiente dovuti all'applicazione dei piani e dei programmi, devono essere consultate al momento della decisione sulla natura e sulla portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale nonché sul loro livello di dettaglio. Queste stesse autorità dovranno poi essere consultate, nella fase conclusiva, sulla bozza di Piano e sul Rapporto Ambientale che dovranno esplicitare in quale modo le loro indicazioni sono state tenute in conto. Il D.Lgs 4/08 riprende queste indicazioni e denomina tali autorità “Soggetti Competenti in Materia Ambientale”. Anche a livello regionale, negli indirizzi si prevede la loro consultazione, di minimo, in fase di analisi preliminare e nella conferenza di valutazione da organizzarsi prima dell’adozione del Piano. Il ruolo dei soggetti competenti in materia ambientale nel processo di VAS è estremamente importante. Il rapporto dialettico tra l’Amministrazione che pianifica e questi soggetti, la competenza e l’autorevolezza dei loro pareri costituisce uno dei più rilevanti strumenti di trasparenza e di garanzia per la collettività circa la correttezza delle stime di impatto e la completezza del processo di VAS.

1.2 Il concetto di sviluppo sostenibile Negli ultimi decenni è maturata la consapevolezza che i cambiamenti ambientali sono causati non solo dalla realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla messa in atto delle decisioni strategiche contenute nei piani e programmi. L'ONU nel 1983 iniziò a manifestare preoccupazioni sul problema dei cambiamenti globali e maturò la decisione di dare vita a una Commissione di Studio, con il compito di elaborare raccomandazioni per un’agenda globale su questo tema. Quattro anni più tardi, nel 1987, venne presentato il rapporto “Il futuro di tutti noi” sui cambiamenti globali (noto come Rapporto Brundtland), nel quale si riconosceva la necessità, ma anche la difficoltà, di arrivare a breve termine a una svolta nello sviluppo economico e sociale e a una rapida maturazione di una diffusa consapevolezza sulla nuova realtà, per fare fronte velocemente alle minacce esistenti. Da quel momento iniziò a prender forza il concetto di “sviluppo sostenibile”.

Il Rapporto Brundtland (1987) definì lo sviluppo sostenibile come “quello sviluppo capace di soddisfare le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità”.

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Una successiva e più globale definizione è stata fornita nel 1991 dalla World Conservation Union (IUCN), dal United Nations Environment Programme (UNEP) e dal World Wide Fund for Nature (WWF): “lo Sviluppo Sostenibile è un miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto, dai quali essa dipende”.

L’International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI) ha fornito un’ulteriore definizione di sviluppo sostenibile quale: “lo sviluppo che fornisce elementi ecologici, sociali ed opportunità economiche a tutti gli abitanti di una comunità, senza creare una minaccia alla vitalità del sistema naturale, urbano e sociale che da queste opportunità dipendono”. Secondo l’ICLEI le dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate ed ogni intervento di programmazione deve tener conto delle reciproche interrelazioni. Tale concetto è stato anche ampiamente trattato e sottoscritto anche durante il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile o WSSD (World Summit on Sustainable Development) che si tenne a Johannesburg nel 2002. In questa occasione, specialmente attraverso il documento “Plan of Implementation of World Summit on Sustainable Development” (Piano d’attuazione), viene ribadito l’impegno a promuovere i principi per la sostenibilità, definiti dieci anni prima a Rio de Janeiro, ad assicurare la continuità nella realizzazione dei progetti di Agenda 21 e viene inoltre data particolare rilevanza al raggiungimento degli obiettivi del Millennio stabiliti dalla “United Nations Millenium Declaration” (Dichiarazione del Millennio).

L’Unione Europea ha introdotto con la Direttiva del 27 giugno 2001 n. 42, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, la Valutazione Ambientale come strumento chiave per assumere la sostenibilità come obiettivo determinante nella pianificazione e programmazione. Nel processo di formazione di piani e programmi diventa pertanto fondamentale rispondere a queste domande: - Che cosa significa sostenibilità ambientale? - Quando un piano o programma si può definire sostenibile? - Che cosa è la Valutazione Ambientale? - Come si può integrare la Valutazione Ambientale nella pianificazione e programmazione? Sulla scorta delle dichiarazioni riportate precedentemente, il concetto di sostenibilità implica pertanto tre dimensioni fondamentali: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale.

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La pianificazione sarà realmente sostenibile quando gli interventi derivanti dall’attuazione delle nuove generazioni di piani e programmi consentiranno di modificare la tendenza a sfruttare le risorse ambientali al di sopra della loro capacità di rigenerazione. La riduzione di questi effetti negativi avrà luogo quando i nuovi piani e programmi prenderanno in considerazione e introdurranno tecnologie e metodi per ottenere che i fini del piano o programma siano raggiunti con un consumo significativamente minore di risorse naturali (meno energia, acqua, suolo e materiali) e con un minore inquinamento indotto (meno CO2 , acque reflue e rifiuti solidi). La pianificazione sostenibile deve quindi essere intesa come un processo lento e progressivo, che avrà effetti significativi a medio e lungo periodo se da subito, attraverso il recepimento della Direttiva 2001/42/CEE, saranno formulati nuovi piani e programmi capaci di incidere positivamente, efficacemente e preventivamente nel processo di cambiamento ambientale globale. Partendo dalla necessità di progredire verso uno sviluppo più sostenibile, negli ultimi anni i governi e le istituzioni dell'Europa hanno lavorato, e stanno tuttora lavorando, per tentare di rendere operativa l'integrazione di obiettivi e criteri ambientali e di sostenibilità nei processi decisionali strategici, al fine di raggiungere questo modello di sviluppo per i rispettivi paesi. Il Consiglio di Cardiff del 1998 è stato il punto di partenza per l'integrazione effettiva della dimensione ambientale in tutte le politiche settoriali europee, come l'industria, l'energia o l'agricoltura. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) costituisce uno degli strumenti più validi per il conseguimento di tali obiettivi di integrazione, perché destinato a introdurli nella formulazione dei piani e programmi a partire dalle loro fasi iniziali.

Riassumendo, alla base del procedimento di VAS sono fondamentali i seguenti due concetti: - gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di tutela dell’ambiente possono essere meglio perseguiti indirizzando i processi decisionali “a monte” piuttosto che “a valle”; - la possibilità di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dipendono anche dal livello di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali.

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2.0 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA VAS

2.1 Normativa di riferimento comunitaria e nazionale - Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 27 giugno 2001 relativa alla “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” - Decreto legislativo n. 152 del 03 aprile 2006 “Norme in materia ambientale” - Decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 disposizioni correttive del decreto n. 152/2006 - Decreto legislativo n. 128 del 29 giugno 2010 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69”

2.2 Normativa Regione Lombardia - L.r. 11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il governo del territorio” - D.C.R. n. VIII/351 del 13 marzo 2007 “Indirizzi generali per la Valutazione di Piani e Programmi” - D.G.R. n. VIII/6420 del 27 dicembre 2007 “Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi” - D.G.R. n. VIII/10971 del 30 dicembre 2009 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) - Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli” - D.G.R. n. VIII/761 del 10 novembre 2010 “Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi - VAS- (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica ed integrazione delle dd.g.r. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971” - D.G.R. n. VIII/2789 del 22 dicembre 2011 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005) - Criteri per il coordinamento delle procedure di valutazione ambientale (VAS) e Valutazione di incidenza (VIC) - Verifica di assoggettabilità a VIA negli accordi di programma a valenza territoriale (art. 4, comma 10, l.r. 5/2010)” - D.G.R. n. IX/3836 del 25 luglio 2012 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. 12/2005; d.c.r.n. 351/2007) - Approvazione allegato 1u - Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) - Variante al piano dei servizi e piano delle regole” - D.G.R. n. X/5565 del 12 settembre 2016 "Approvazione delle «Linee guida per la valutazione e tutela della componente ambientale biodiversità nella redazione degli studi di impatto

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ambientale e degli studi preliminari ambientali e a supporto delle procedure di valutazione ambientale»

3.0 IL PGT DI TRAONA: MOTIVAZIONI DELLA 2^ VARIANTE E STATO DI ATTUAZIONE DEL PGT VIGENTE

Nel presente capitolo si riportano alcune parti salienti della relazione di Variante al PGT in cui si spiegano le motivazioni che hanno condotto l'Amministrazione ad avviare la formazione di una nuova Variante allo strumento urbanistico comunale e lo stato di attuazione del PGT vigente. Il PGT attuale (1^ Variante) è stato approvato con D.C.C. n. 39 del 20/12/2013 ed entrato in vigore dalla pubblicazione sul BURL n. 13 del 26/03/2014.

3.1 Orientamenti iniziali A ormai più di due anni dall’efficacia giuridica conseguita dalla 1^ Variante al PGT, è emersa la necessità di procedere al perfezionamento ed alla semplificazione delle norme tecniche di attuazione vigenti, peraltro rimaste sostanzialmente ferme all’edizione apprestata per il PGT originario. Trattasi in particolare di predisporne un riassetto complessivo, anche di tipo lessicale, ai fini di una effettiva applicabilità operativa delle disposizioni prescrittive. Il tutto sollecitato dalle esigenze di intervento nascenti dalle difficoltà interpretative incontrate nella gestione delle pratiche edilizie da parte dei soggetti pubblici e privati coinvolti, ma anche dall’indifferibilità degli adeguamenti derivanti dal nuovo scenario urbanistico e valutativo ambientale sorto a livello nazionale (L. 98/13 e L. 164/14) e regionale (LR. 31/14, 33 e 38/15, 14/16). Sotto questo profilo anche il PTCP risalente al 2010 (DCP 25.01.10, BURL 7.04.10 n° 14) risulta oggettivamente datato, condizione destinata molto probabilmente a persistere tenuto conto che il calendario degli adeguamenti dettato dall’art. 5 commi 1, 2 e 3 LR. 31/14 cit. risulta attualmente del tutto disatteso poiché l’integrazione del P.T.R. è in ritardo di quasi un anno e sugli adempimenti “a cascata” dei PTCP pende il destino stesso dell’Ente Provincia già peraltro deciso dalla Legge Delrio in attesa della risultanze dell’imminente scadenza referendaria.

Quando il Documento di Piano dei PGT potrà verosimilmente essere rinnovato? Entro questo contesto che rivela condizioni di incertezza programmatica ed inerzia nell’azione amministrativa almeno in tema di pianificazione territoriale, occorre concentrare ogni sforzo per promuovere varianti agli strumenti urbanistici che, avvalendosi del monitoraggio degli effetti e

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 10/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale delle criticità emerse nella fase attuativa, rientrino nelle tipologie non negate dal pari art. 5 comma 4 LR. 31/14. Ciò denota tuttavia estremi di effettiva praticabilità soltanto applicando il principio compensativo fondato sulla definizione di bilancio ecologico come dettato dall’art. 2 comma 1 lett. d) della suddetta Legge Regionale:”se tale bilancio è uguale a zero, il consumo di suolo è pari a zero”. Occorre sul punto sottolineare che lo stesso comma 4 consente ai Comuni di approvare “varianti ai PGT ………… che non comportino nuovo consumo di suolo”. L’aggettivo “nuovo” riferito al sostantivo “consumo” di fatto presuppone la necessità della verifica del bilancio ecologico quale risultato della differenza fra “la superficie agricola che viene trasformata per la prima volta e la superficie urbanizzata e urbanizzabile che viene contestualmente ridestinata nel medesimo strumento urbanistico a superficie agricola”. Contrariamente il legislatore avrebbe dovuto collegare l’aggettivo “nuovo” al sostantivo “suolo”. In ogni caso la variante, compreso il processo di VAS, volendo rispettare e perseguire le finalità espresse dalla LR. 31/14, laddove in particolare attribuisce alle varianti ai PGT vigenti, praticabili nel periodo transitorio, lo scopo “di incentivarne ed accelerarne l’attivazione”, ha utilizzato le definizioni ivi dettate nell’art. 2, in specie il comma 1 lett. d), diminuendo il consumo di suolo originariamente programmato sulla scorta di un bilancio ecologico minore di zero.

Infatti, tenuto conto delle palesi difficoltà applicative/ interpretative manifestate dalla L.R. cit., il percorso di adeguamento del PGT risulta in questo momento di fatto privo di indicazioni temporali poiché, come sopra ricordato, l’aggiornamento del PTR dopo oltre due anni di ritardo non rivela scadenze ufficiali impedendo di conseguenza l’adeguamento del PTCP (a parte l’incertezza pendente su ruolo e competenze di tale Ente, estesa al destino del personale in servizio). Ciò determina un grave rallentamento se non il blocco delle iniziative ed azioni amministrative locali, qualora si volesse insistere su una interpretazione restrittiva e formalistica della L.R. in commento (può rivelarsi utile a questo proposito la sentenza TAR Brescia 17.1.17 n. 47). Ecco l’ulteriore ragione che ha indotto questo Comune, nel quadro della propria esclusiva e diretta responsabilità costituzionale, a collegare le definizioni dettate dall’art. 2 comma 1, con l’art. 5 comma 4 Legge cit., utilizzando la verifica del bilancio ecologico per dimostrare che la variante comporta una riduzione di consumo di suolo.

3.2 Linee programmatiche La Variante, non incidendo sulle strategie generali del PGT, ma perseguendo, entro lo scenario sovraordinato prima commentato, l’obiettivo di riassestare la componente normativa, di aggiornare e semplificare la lettura cartografica e la precisazione a scala locale di delimitazione degli ambiti

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 11/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale intesa come riconfinamento funzionale, senza determinare incremento di consumo di suolo, si configura come atto non sostanziale, a mente dell’art. 80 comma 3 NTA del PTCP.

Tuttavia, coinvolgendo la variante la soppressione/riperimetrazione/diversificazione funzionale di ambiti di trasformazione (AT), come di seguito elencato, risultano formalmente interessate le tre sezioni del PGT, ossia Documento di Piano, Piano delle Regole e Piano dei Servizi.

Vi si evincono in particolare i seguenti punti qualificanti, che consolidano le valenze strutturali del PGT stesso: 1. Riconferma della fisionomia identificativa di Traona nel compendio geografico valtellinese occidentale quale luogo di raccordo strategico vallivo. 2. Semplificazione dell’impianto normativo cui ispirare il Piano delle Regole finalizzato in particolare ad esercitare in modo più efficace le potenzialità connesse al patrimonio edilizio esistente. A tal fine viene posto a regime l’utilizzo del titolo abilitativo convenzionato a mente dei disposti della LR 14/16) per conseguire equipollenti benefici di pubblica utilità e/o di interesse generale. 3. Recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare attenzione ai nuclei di antica formazione, alle ville storiche, ai beni architettonici-culturali ed alla compattezza della tessitura urbana, attraverso il completamento delle porosità e delle interstizialità persistenti, evitando nel contempo ogni fenomeno di saldatura e chiusura dei varchi più significativi. 4. Coordinamento dell’azione pianificatoria impressa dal Piano dei Servizi nel quadro della qualificazione della “Città pubblica” come strutturata sulle polarità principali e sull’assetto infrastrutturale ivi elencati, attraverso principalmente: - l’arricchimento delle dotazioni a parcheggio; - la razionalizzazione della viabilità esistente anche nei sistemi di raccordo con le infrastrutture di rango superiore, nonché l’implementazione delle infrastrutture stradali in funzione delle sottostimate esigenze di collegamento. 5. Analisi dello stato di attuazione/previsione degli ambiti di trasformazione, ai fini di eventuali soppressioni/riduzioni. 6. Contenimento della trasformazione dei suoli entro limiti di sostenibilità insediativa ed ambientale verificati attraverso valori del bilancio ecologico inferiore od eguale a zero, comunque con l’intento di privilegiare benefici pubblici diffusi e conseguentemente di perseguire il miglioramento degli standard civili riconducibili alle funzioni urbane singole e sociali. Sotto il profilo quantitativo siffatto bilancio si fonda sul calcolo appresso evidenziato:

A- superfici urbanizzate/urbanizzabili ridestinate - mq. 13.032

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 12/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale a regime di intrasferibilità B- superfici dell’ambito urbanizzato ridestinate a + mq. 11.630 regime di trasferibilità C- consumo di suolo (mq. 13.032– mq. 11.630) - mq. 1.402

7. Miglioramento della rappresentazione cartografica, eliminando le sovrapposizioni di retino, compreso l’inserimento del tracciato della nuova s.s. 38 -1° lotto-, realizzato, e 2° lotto, in fase esecutiva, da Cosio Valtellina allo svincolo del . 8. Ricollocazione territoriale dei “parchetti urbani” riconducendo quelli previsti in posizione periferica ad ambiti agricoli strategici, per perseguire le prioritarie finalità descritte al successivo punto 11. 9. Valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche e panoramiche del paesaggio inteso come sorgente ed al tempo stesso oggetto di percezione. 10. Tutela paesistica ambientale promuovendo la riqualificazione della Rete Ecologica locale e sovralocale e delle infrastrutture riservate alla mobilità protetta nel quadro della riscoperta di itinerari didattico/naturalistici e di coni ottico-percettivi interagenti con l’ampio scenario montano e fluviale. 11. Presidio e consolidamento delle attività agrarie e forestali attraverso il potenziamento della multifunzionalità ed articolazione dell’indotto agricolo compatibile (turismo rurale ed escursionistico, enogastronomico, svago ecc.), finalizzata a coniugare la presenza dell’uomo con la prevenzione del degrado e la salvaguardia dell’equilibrio ambientale. 12. Verifica e conferma del settore produttivo (secondario, terziario e turistico-ricettivo) rispetto alle attitudini logistico-localizzative, favorendo l’ottimizzazione degli investimenti e del lavoro a partire da processi di flessibilità aziendale e di riconversione di complessi dismessi o contrassegnati da attività incompatibili con il compendio di appartenenza, comunque finalizzati alla articolazione e crescita dei livelli occupazionali.

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4.0 PERCORSO METODOLOGICO INTEGRATO PGT-VAS

4.1 Premessa Inizialmente la Variante in oggetto non è stata sottoposta a procedura di valutazione ambientale strategica ma alla verifica di assoggettabilità e nell'ambito di tale percorso sono state tenute due conferenze, la prima introduttiva e la seconda di verifica. Anche sulla scorta dei pareri pervenuti in sede delle sopracitate conferenze, si è deciso di proseguire l'iter valutativo assoggettando la Variante a procedura di VAS, finalizzata alla redazione del Rapporto Ambientale e ad un maggior grado di approfondimento delle analisi precedentemente svolte. In tale processo di VAS, sono state tenute valide le indagini condotte, le fasi di preparazione e di orientamento e le due conferenze svolte, che si configurano complessivamente come una fase di Scoping, e ci si appresta con il presente documento a ad approfondire la valutazione e a concludere il procedimento.

4.2 Fase di preparazione Nella fase di preparazione, l’Amministrazione comunale ha provveduto all’avvio del procedimento di formazione del PGT e della VAS e a conferire gli incarichi esterni, tramite il portale SINTEL, per l’espletamento della programmata formazione e degli studi ad esso connessi.

Procedimento Avvio del procedimento Avviso di avvio del procedimento PGT / VAS Deliberazione di Giunta Municipale n. 29 del Avviso del 29/01/2016 3/07/2015

Incarico Atto Soggetto incaricato Formazione PGT Det. n. 24 del Studio Architettura Arch. 12/02/2016 Giuseppe Tettamanti e Arch. Marco Malinverno - Como Aggiornamento dello studio geologico, Det. n. 23 del Studio Geologico Dott. Geol. idrogeologico e sismico 12/02/2016 Fabrizio Bigiolli - Cercino (So) Valutazione Ambientale Strategica Det. n. 22 del Studio Naturalistico e Ambientale 12/02/2016 Dott.ssa Nat. Silvia Speziale - Cercino (So) Riordino del reticolo idrico minore del Det. n. Studio Geologico Dott. Geol.

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Comune di Traona in riferimento alla nuova 110/2016 Fabrizio Bigiolli - Cercino (So) DGR 23 ottobre 2015 n° X/4229

Inoltre, con Deliberazione della Giunta Comunale sono stati identificati gli attori che prendono parte al procedimento, come di seguito riportato:

Deliberazione Soggetto incaricato Ruolo D.G.M. n. 58 del Comune di Traona, in persona del Sindaco pro tempore - Autorità 21/12/2015 Geom. Dino della Matera Proponente Comune di Traona, in persona del Sindaco pro tempore - Autorità Geom. Dino della Matera Procedente Responsabile dell'Area Edilizia - Urbanistica - SUAP - Autorità Appalti e Servizi generali di natura tecnica del Comune di Competente Traona - Geom. Sergio Bassani

4.3 Fase di orientamento Nella fase di orientamento è stata effettuata la mappatura dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico coinvolto. Il pubblico comprende una o più persone fisiche o giuridiche, secondo la normativa vigente, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi, che soddisfino le condizioni incluse nella convenzione di Aarhus.

ARPA Dip. di Sondrio, ASL di Sondrio, DG per i Beni Culturali e Paesaggistici Soggetti competenti della Lombardia, Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici in materia della Lombardia, Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, ambientale ERSAF Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, Comunità Montana Valtellina di Enti territorialmente , Comuni confinanti (Cercino, , Mello, , Cosio interessati V., Morbegno) Singoli cittadini; Coldiretti - Federazione Provinciale Coltivatori Diretti; pubblico Unione Provinciali Agricoltori; Camera di Commercio Industria ed Artigianato - Sondrio; Confesercenti Sondrio; Unione Artigiani della Provincia di Sondrio; Unione Provinciale Commercio Turismo e Servizi - Sondrio; Unione Commercianti della Provincia di Sondrio; Unione Industriale della Provincia di Sondrio; Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Sondrio;

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Corpo Forestale dello Stato – Morbegno; B.I.M. Adda Sondrio ; S.EC.AM. spa Sondrio; S.T.P.S. Sondrio; Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori della Provincia di Sondrio; Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio; Collegio dei Geometri della Provincia di Sondrio; Collegio Periti Industriali della Provincia di Sondrio; Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio; Federazione Italiana della Caccia Sezione Provinciale di Sondrio; Enel Distribuzione S.p.A. - ; 2i Rete Gas S.p.A. – Milano; Telecom Italia S.p.A. - Milano; Soc. ISE S.p.A. – Morbegno; A.N.A.S. S.p.A. - Sondrio; Italia Nostra – Milano; W.W.F. Lombardia – Milano; Fondazione Fojanini – Sondrio; CGIL – Sondrio; CISL – Sondrio; UIL – Sondrio ; GAL Valtellina Leader – ; CAI Sezione Valtellinese – Sondrio; Corpo Nazionale Soccorso Alpino Stazione di Sondrio – ; Legambiente – ; Istituto Comprensivo Statale di Traona (Scuola infanzia, primaria e secondaria) - Dirigente scolastico; Parrocchia di Traona; Gruppo A.N.A. sezione di Traona; Gruppo Protezione Civile di Traona; Pro Loco Traona; Associazioni locali.

Sono state anche individuate le seguenti modalità di informazione e partecipazione, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni:

- attraverso le Conferenze di Valutazione, convocate in almeno due sedute. La documentazione è messa a disposizione presso gli uffici comunali, sul sito web comunale e sul portale della Regione Lombardia prima delle Conferenze; successivamente alle conferenze, sono pubblicati i verbali delle sedute. - attraverso i seguenti canali: Albo Pretorio, pec, quotidiano a diffusione locale, sito internet comunale e sito internet della Regione Lombardia (SIVAS).

L’inoltro di contributi, pareri ed osservazioni inerenti alla VAS è stato attivato, durante i periodi preposti e specificato negli appositi avvisi pubblicati nel corso del procedimento, presso l’Ufficio del Protocollo comunale oppure a mezzo fax al n. 0342.653262 o tramite il servizio di posta elettronica del Comune ai seguenti indirizzi: [email protected] ; [email protected]

Infine, è stata verificata la presenza di Siti della Rete Natura 2000 sul territorio comunale o limitrofi: come raffigurato nel riquadro seguente, il Comune di Traona non ricade nè confina con

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 16/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale nessuna ZSC/SIC/ZPS (aree della Rete Natura 2000) e pertanto la Variante in oggetto non deve essere sottoposta a Studio per la Valutazione di Incidenza (VINCA). La ZSC/ZPS più prossima è la Valle dei Ratti in Comune di Novate Mezzola (ZSC IT2040023 / ZPS IT2040602), che si localizza al di là dello spartiacque. Per tale motivazione si può escludere una potenziale interferenza della pianificazione urbanistica del Comune di Traona in rapporto a tali aree protette.

Traona

Mappa tratta dal Geoportale della Regione Lombardia con indicato il territorio comunale di Traona e le aree Natura 2000 più prossime.

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4.4 Fase di elaborazione e redazione Il presente documento costituisce il risultato delle indagini condotte nelle diverse fasi del procedimento di valutazione della 2^ Variante al PGT del Comune di Traona e si configura come Rapporto Ambientale, presentato nella conferenza conclusiva del processo. Esso riprende, anche integralmente, le parti generali di inquadramento del contesto ambientale e socio-economico e quelle relative al quadro di riferimento normativo e programmatico ed alle fonti di riferimento consultate, già contenute nei documenti redatti nelle prime fasi del procedimento, implementando e completando le parti relative al PGT ed alla sua valutazione. Infine, viene redatta la Sintesi non Tecnica.

4.5 Conferenze svolte e pareri pervenuti Durante le prime fasi del procedimento, sono state due Conferenze: la prima introduttiva e la seconda di verifica.

La prima conferenza è stata convocata con avviso del 29.01.16 per il giorno 11.11.16, depositandone contestualmente gli atti corredanti. Per le connesse risultanze si rimanda al verbale appositamente predisposto. Vi si evincono in particolare i seguenti pareri: - 8.10.2016 prot. ric. 4821 Provincia di Sondrio - 12.10.2016 prot. ric. 4387 ARPA Lombardia – Dipartimento di Sondrio - 7.11.2016 prot. ric. 4798 ATS Montagna

La seconda conferenza è stata convocata con avviso del 29.11.16 per il giorno 30.12.16, depositandone contestualmente gli atti corredanti. Dal verbale assegnato al protocollo n. 5664 si evincono l’andamento e le risultanze del confronto ivi svolto, anche sulla base dei seguenti pareri pervenuti: - 5.12.16 prot. ric. 5286 ARPA Lombardia - 22.12.16 prot. mc. 5556 Provincia di Sondrio

4.6 Decisione Sulla scorta delle argomentazioni e dei pareri pervenuti in sede delle sopracitate conferenze, l’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente, ha deciso di assoggettare la Variante a VAS, allo scopo di approfondire il grado delle valutazioni, dato anche il coinvolgimento di ambiti di trasformazione del Documento di Piano.

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5.0 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO

Attraverso la definizione del quadro normativo e programmatico sono stati acquisiti gli elementi conoscitivi sugli obiettivi esistenti per il territorio in esame e sull’esistenza di eventuali ulteriori decisioni o previsioni alla verifica della coerenza interna ed esterna della variante con le disposizioni vigenti o di giustificare eventuali scostamenti. Tale quadro è stato aggiornato secondo le indicazioni pervenute in sede delle conferenze.

5.1 Normativa ambientale di riferimento La tabella a seguire rappresenta una breve rassegna della normativa essenziale, nazionale e regionale, utilizzata nello studio.

Tema Rif/anno Norme, Programmi e strategie Deliberazione CIPE Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia n. 57 del 2 agosto 2002 D.lgs. n. 152 del 3 Parte V - Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle aprile 2006 emissioni in atmosfera D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Aria e fattori gennaio 2008 recante norme in materia ambientale climatici DGR Zonizzazione del territorio regionale per il conseguimento degli VII/6501/2001 obiettivi di qualità dell’aria ambiente e successive modificazioni DGR Misure strutturali per la qualità dell’aria 2005 – 2010 VIII/580/2005 L.R. n. 24 del 11 Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in dicembre 2006 atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente

D.lgs. n. 152 del 3 Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla aprile 2006 desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, gennaio 2008 recante norme in materia ambientale Acqua L.R. n. 26 del 12 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme dicembre 2003 in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche. DGR n. 2244 del Piano di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA) 29 marzo 2006

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Deliberazione n. 2 Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA) del 3 marzo 2016

L.R. n. 12 del 11 Norme per il governo del territorio marzo 2005 D.lgs. n. 152 del 3 Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla aprile 2006 desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, gennaio 2008 recante norme in materia ambientale L.R. n. 4 del 15 "Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, marzo 2016 di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione Suolo e dei corsi d’acqua" sottosuolo DGR VIII/1566 del Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, 22 dicenbre 2005 idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio in attuazione dell’art. 57, comma 1, della l.r. 12/2005 DGR VIII/7374 del Aggiornamento dei criteri ed indirizzi per la definizione della 28 maggio 2008 componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio in attuazione dell’art. 57, comma 1, della l.r. 12/2005" DGR IX/2616 del Aggiornamento dei "Criteri ed indirizzi per la definizione della 30 novembre 2011 componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio in attuazione dell’art. 57, comma 1, della l.r. 12/2005, approvati con DGR 1566/2005 e successivamente modificati con DGR 7374/2008 Direttiva Direttiva Habitat relativa alla conservazione degli habitat naturali e 92/43/CEE seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Direttiva Direttiva Uccelli concernente la conservazione degli uccelli selvatici 2009/147/CEE (ex Direttiva 79/409/CEE) L. n. 394 del 6 Legge quadro sulle aree protette dicembre 1991 e ss mm ii DPR n. 357 del 8 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa settembre 1997 e alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonchè della ss mm ii flora e della fauna selvatiche DM del 3 Linee guida per la gestione dei Siti Rete Natura 2000 settembre 2002 L.R. n. 33 del 27 Provvedimenti in materia di tutela ambientale ed ecologica luglio 1977 L.R. n. 10 del 31 Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna,

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marzo 2008 della flora e della vegetazione spontanea L.R. n. 86 del 30 Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione novembre 1983 e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonchè delle aree di particolare rilevanza naturale ed ambientale L.R. n. 27 del 28 Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio e ottobre 2004 dell’economia forestale DGR VIII/14106 Elenco dei proposti siti di importanza comunitaria ai sensi della del 8 agosto 2003 Direttiva 92/43/CEE per la Lombardia, individuazione dei soggetti gestori e modalità procedurali per l'applicazione della valutazione d'incidenza L.R. n. 16 del 16 Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi luglio 2007 Flora, fauna e DM n. 184 del 17 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione biodiversità ottobre 2007 relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) DGR n. 6648 del Nuova classificazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e 20 febbraio 2008 individuazione di relativi divieti, obblighi e attività, in attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 "Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)" DGR n. 7884 del Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi 30 luglio 2008 del D.M. 17 ottobre 2007 n. 184 – integrazione alla DGR n. 6648/2008 DGR n. X/5565 del Approvazione delle «Linee guida per la valutazione e tutela della 12 settembre 2016 componente ambientale biodiversità nella redazione degli studi di impatto ambientale e degli studi preliminari ambientali e a supporto delle procedure di valutazione ambientale» D.lgs. n. 42 del 22 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 gennaio 2004 della L. n. 137 del 6 luglio 2002 D.lgs. n. 157 del Disposizioni correttive ed integrative del D.lgs. n. 42 del 22 gennaio 24 marzo 2006 2004, in relazione al paesaggio DCR Piano Territoriale Paesistico Regionale VIII/197 del 6 marzo 2001 Paesaggio e DGR Approvazione di integrazioni ed aggiornamenti del Piano Territoriale beni culturali VIII/6447 del 16 Paesistico Regionale e trasmissione della proposta di Piano gennaio 2008 Territoriale Regionale al Consiglio regionale per l'adozione

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L.R. n. 12 del 11 Norme per il governo del territorio marzo 2005 DGR Criteri e procedure per l’esercizio delle funzzioni amministrative in VIII/2121 del 15 materia di tutela dei beni paesaggistici in attuazione della L.R. marzo 2006 12/2005 L.R. n. 19 del 23 Norme in materia di attività a rischio di incidenti rilevanti novembre 2001 L.R. n. 17 del 29 Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento Popolazione e settembre 2003 dell’ambiente salute umana DCR VIII/257 del Piano Socio Sanitario 2007-2009 26 ottobre 2006 DDG 12679 del 21 Linee guida per la prevenzione delle esposizione al gas radon in dicembre 2011 ambienti indoor

L. n. 447 del 26 Legge quadro sull’inquinamento acustico ottobre 1995 L.R. n. 13 del 10 Norme in materia di inquinamento acustico Rumore agosto 2001 DGR Norme in materia di inquinamento acustico. Approvazione del VII/9776 del 2 documento: criteri tecnici di dettaglio per la redazione della luglio 2002 classificazione acustica del territorio comunale D.lgs 230/1995 e Attuazione delle Direttive 89/618/Euratom, 92/3/Euratom, ss mm ii 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti L. n. 36 del 22 Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, febbraio 2001 magnetici ed elettromagnetici Radiazioni L.R. n. 17 del 27 Misure urgenti in materia di risparmio energetico ad uso (luminose, marzo 2000 illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso CEM, ecc.) L.R. n. 11 dell’11 Norme sulla protezione ambientale dall’esposizione a campi maggio 2001 elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radio-televisione DGR Definizione dei criteri per l’individuazione delle aree nelle quali è VII/7351 dell’11 consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la dicembre 2001 radiotelevisione e per l’installazione dei medesimi D.lgs n. 22 del 5 Attuazone delle Direttie 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti febbraio 1997 pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (Decreto Ronchi) e ss mm ii DM n. 468 del 18 Regolamento recante: Programma nazionale di bonifica e ripristino settembre 2001 ambientale

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D.lgs n. 152 del 3 Norme in materia ambientale aprile 2006 D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, gennaio 2008 recante norme in materia ambientale Rifiuti L.R. n. 26 del 12 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. “Norme dicembre 2003 in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche DGR VIII/220 del Piano Regionale di Gestione dei rifiuti 27 giugno 2005 L. n. 9 del 9 Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale: gennaio 1991 aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali L. n. 10 del 9 Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in gennaio 1991 materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energie DM 11 novembre Direttive per l’attuazione delel norme in materia di energia elettrica 1999 da fonti rinnovabili di cui ai commi 1,2 e 3 dell’art. 11 del D.lgs. n. 79 del 16 marzo 1999 DM 21 dicembre Programma di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, 2001 efficienza energetica e mobilità sostenibile nelle aree naturali protette L. n. 239 del 23 Riordino del settore energetico, nonchè delega al Governo per il agosto 2004 riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia DM 27 luglio 2005 Norma concernente il regolamento d’attuazione della legge n. 10 Energia del 9 gennaio 1991 recante: “Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energie” DM 28 luglio 2005 Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare L.R. n. 17 del 27 Misure urgenti in materia di risparmio energetico ad uso marzo 2000 illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso DGR n. 12467 del Programma Energetico Regionale 21 marzo 2003 L.R. n. 26 del 12 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. “Norme dicembre 2003 in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche” L.R. n. 1 del 16 Contenimento dei consumi energetici negli edifici attraverso la

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febbraio 2004 contabilizzazione del calore L.R. n. 39 del 21 Norme per il risparmio energetico negli edifici e per la riduzione dicembre 2004 delle emissioni inquinanti e climalteranti DGR n. 10622 del Linee guida per l’autorizzazione di impianti per la produzione di 25 novembre 2009 energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) – Impianti fotovoltaici ed eolici e per la valutazione ambientale degli stessi impianti DGR n. 10974 del Linee guida per la progettazione paesaggistica di reti tecnologiche e 30 dicembre 2009 impianti di produzione energetica in aggiornamento dei Piani di Sistema del Piano Territoriale Paesistico Regionale L.R. n. 38 del 1992 Interventi regionali per favorire l’integrazione ed il potenziamento Mobilità e del trasporto ciclomotoristico nel sistema dei trasporti pubblici della trasporti Regione Lombardia 2002-2003-2005 Libro azzurro della mobilità e dell’ambiente – Regione Lombardia

5.2 Quadro programmatico 5.2.1 Piani su scala regionale e provinciale L'analisi del quadro programmatico va a considerare i seguenti documenti: - PTR - PTPR: approvato con DCR 19 gennaio 2010, n. 951 e aggiornato con DCR 8 novembre 2011, n. 276. Aggiornamento del 2015. Documentazione reperibile alla pagina http://www.territorio.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&childpagename=DG_Territorio %2FDGLayout&cid=1213299878360&p=1213299878360&pagename=DG_TERRWrapper; - PAI – Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico: adottato con DCI n. 18 del 26 aprile 2001 ed entrato in vigore a seguito del DPCM 24 maggio 2001 (documentazione reperibile sul sito www.adbpo.it ); - PGRA - Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (c.d. Direttiva Alluvioni): approvato con Deliberazione del Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po n. 2 del 3 marzo 2016 (documentazione reperibile sul sito www.adbpo.it ); - PSR 2014-2020 – DGR n. 3895 del 24/07/2015 (documentazione reperibile sul sito http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&childpagename=DG_Agricoltu ra%2FDGLayout&cid=1213736783321&p=1213736783321&pagename=DG_AGRWrapper ); - PTUA: approvato con DGR n. 2244 del 29 marzo 2006. Nel 2016 avviata la revisione del PTA (Piano di Tutela delle Acque) (documentazione reperibile alla pagina http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&childpagename=DG_Reti%2FDGLayo ut&cid=1213422387490&p=1213422387490&pagename=DG_RSSWrapper ); - Piano Energetico Regionale - DGR n. 12467 del 21 marzo 2003;

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- PRIA Piano Regionale degli interventi per la qualità dell’aria: approvato con DGR n. 593 del 6 settembre 2013 (documentazione reperibile alla pagina http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Reti% 2FDetail&cid=1213538141708&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to- render%3D1213277017319&pagename=DG_RSSWrapper ); - PTCP della Provincia di Sondrio: approvato con DCP n. 4 del 25 gennaio 2010. BURL - Serie Inserzione e Concorsi - N. 14 - 7 aprile 2010 (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/pianificazione%20territoriale/PTCP/elaborati/default.asp); - Piano Energetico della Provincia di Sondrio - seconda bozza 2009 (documentazione reperibile presso gli Uffici dell’Amministrazione Provinciale) ; - Piano cave settore lapidei – DCR VIII/356 del novembre 2001 (in revisione) (documentazione reperibile sul sito www.provincia.so.it/ambiente/cave/lapidei ); - Piano cave settore inerti – DCR VIII/357 del 20 marzo 2007 (in revisione) (documentazione reperibile sul sito www.provincia.so.it/ambiente/cave/inerti ); - Piano faunistico venatorio della Provincia di Sondrio: approvato con delibera di Giunta n°183 del 19 settembre 2011 e delibera di Consiglio n°44 del 3 ottobre 2011 ed entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2012. Con delibera di Consiglio n°44 del 16 luglio 2012, in seguito ad alcune criticità emerse, è stata apportata una correzione alle zone speciali istituite nel piano faunistico, riportando i confini della zona di caccia con i segugi " - San Pietro - sinistra orografica del fiume Adda" alla situazione preesistente (PFV 2007). E' in corso la Verifica di VAS della modifica alla ZRC Culmine di (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/agricoltura/Piano%20Faunistico%20Venatorio%202016/default.asp) - Piano ittico provinciale: il Piano è attualmente in fase di redazione e di procedura VAS. (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/agricoltura/pesca/carta%20ittica/default.asp ); - Piano provinciale per la gestione integrata dei rifiuti – approvato con DGR n. 8909 del 27/01/2009 (documentazione reperibile sul sito www.provincia.so.it/ambiente/rifiuti ); - PIF della Comunità Montana Valtellina di Morbegno: approvato con D.C.P. n. 59 del 29.11.2011 - BURL n. 6 del 8/02/2012 (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/pianificazione%20territoriale/progetti%20di%20pianificazione/PIF/C M%20Morbegno/ ).

5.2.2 Piani su scala comunale L'indagine del quadro programmatico è proceduta a livello locale attraverso l'analisi del Piano di Governo del Territorio vigente - 1^ Variante (PGT), approvato con DCC 20/12/2013 - BURL n° 13 del 26/03/2014, e degli altri piani attualmente in vigore e studi di settore approvati.

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5.2.3 PGT dei Comuni confinanti Tale paragrafo contiene il richiamo allo stato di avanzamento dei PGT dei Comuni limitrofi. Gli obiettivi dei rispettivi PGT, laddove disponibili, sono stati presi in considerazione nell’analisi della coerenza esterna. - PGT Cercino: approvato con DCC n. 9 del 2013 – BURL n. 4 del 22/01/2014 (documentazione reperibile sul sito http://www.hlservizicloud.it/pgt/content/014017 - PGT Novate Mezzola: approvato con DCC n. 13 del 23.06.2011 – BURL n. 35 del 31.08.2011 (documentazione reperibile sul sito http://www.comune.novatemezzola.so.it/c014046/zf/index.php/servizi- aggiuntivi/index/index/idtesto/20) - PGT Mello: approvato con DCC n. 17 del 15/10/2010 – BURL n. 11 del 11/03/2011 (documentazione reperibile sul sito http://www.comune.mello.so.it/c014041/zf/index.php/trasparenza/index/index/categoria/135; - PGT Civo: approvato con DCC n. 21 del 29/06/2015 – Provvedimento di esclusione dalla VAS n° 1 del 20/01/2015 (documentazione reperibile sul sito http://www.comune.civo.so.it/c014022/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/50); - PGT : approvato con DCC n. 48 del 13/10/2011 – BURL n. 28 del 11/07/2012 (documentazione reperibile sul sito http://www.hlservizicloud.it/pgt/content/014024); - PGT Morbegno: approvato con DCC n. 32 del 8/05/2009 – BURL n. 43 del 28/10/2009 e successive varianti e rettifiche (documentazione reperibile sul sito http://www.morbegno.gov.it/uffici/servizio%20urbanistico/piano%20governo%20territorio%20 vigente

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6.0 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI: FONTI DELLE INFORMAZIONI

In questo capitolo sono citate le principali fonti di informazioni di interesse per l'analisi delle componenti ambientalinell'ambito della VAS della 2^ Variante al PGT di Traona. Le componenti ambientali di riferimento sono: aria, acque superficiali, acque sotterranee, suolo e sottosuolo, rifiuti, energia, rumore, flora, fauna e biodiversità, paesaggio, mobilità, aspetti socio- economici, salute umana e popolazione.

6.1 Fonti regionali e provinciali

Sistema Informativo Territoriale della Regione Lombardia Il Sistema Informativo Territoriale regionale (www.cartografia.regione.lombardia.it) comprende: - cartografie e basi informative geografiche di interesse generale, derivanti dalla trasposizione in formato digitale della cartografia tecnica regionale; - cartografie e basi informative tematiche riguardanti aspetti specifici del territorio, con dati che sono riferiti alle basi informative geografiche; - fotografie aeree e riprese aereofotogrammetriche; - banche dati o sistemi informativi relativi ad attività particolari e realizzati attraverso specifici progetti di settore.

Archivio informatico dei dati rilevati di qualità dell’aria -ARPA Lombardia L’archivio (www.arpalombardia.it/qaria), organizzato per Province, Comuni e Zone Critiche, mette a disposizione i dati di rilevamento delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici aggiornati in tempo reale, segnalando anche il superamento delle soglie di attenzione e di allarme previste dalla vigente normativa.

La banca dati offre inoltre la possibilità di accedere all’archivio storico dei dati di SO2, NO2, O3,

Benzene, CO, PM10 della rete di rilevamento lombarda e le relazioni annuali, mensili e delle campagne dei mezzi mobili redatte dai Dipartimenti Provinciali di ARPA.

Archivio informatico dei dati rilevati da ARPA Lombardia L’archivio dati ARPA Lombardia disponibile sul sito www.arpalombardia.it, risulta utile nell’analisi delle caratteristiche e delle criticità del territorio (ad es. sulla tematica rifiuti - GRUL, ecc.).

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Rapporto sullo stato dell’ambiente in Lombardia – anni 2011-2012 – ARPA Lombardia Realizzato dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, che si avvale del contributo di molte Direzioni Generali della Regione Lombardia, il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente offre periodicamente ormai da anni una valutazione di insieme omogenea e coerente dei parametri ambientali sul territorio lombardo misurandosi tuttavia, di anno in anno, con temi e argomenti nuovi sollecitati da nuove previsioni normative o da fenomeni ambientali che assumono profili più rilevanti.

Atlante dei SIC della Lombardia e Atlante delle ZPS della Lombardia – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Banca dati della Provincia di Sondrio sulla Viabilità provinciale - Programma triennale delle opere pubbliche (DGP 275/2011)

Progetto GIS per la pianificazione dell’utilizzo delle risorse idriche con particolare riferimento agli impianti idroelettrici - Provincia di Sondrio Anno 2008 Progetto GIS contenente tutte le informazioni di carattere vettoriale inerenti le derivazioni idroelettriche della provincia. Il progetto è stato realizzato implementando una grossa mole di dati disponibili presso gli uffici istruttori di Provincia e Regione Lombardia, relativi sia alle grandi che alle piccole derivazioni. Per ciascuna derivazione sono state messe a sistema tutte le informazioni disponibili, derivanti sia da archivi informatici che cartacei, reperite presso i suddetti uffici. Le informazioni disponibili e messe a sistema sono sia di natura impiantistico/progettuale (schema delle derivazioni) che gestionali/amministrative (riferimenti e principali parametri della concessione).

Alberi monumentali della Provincia di Sondrio - 1° censimento Rappresenta un’indagine a livello provinciale per il censimento di tutti gli esemplari arborei che per la loro dimensione, interesse scientifico e storia, rivestono carattere monumentale.

6.2 Fonti comunali

Le informazioni di livello comunale utilizzate per l’elaborazione dei documenti per la Verifica di esclusione dalla VAS sono state fornite dall’Amministrazione Comunale e consistono nella seguente documentazione: - PGT vigente e ultime varianti approvate; - Piani e studi di settore approvati;

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- Cartografia fotogrammetrica e ortofoto AGEA 2012; - Dati statistici: elenco ditte registrate dalla CCIIAA; dati in merito agli alunni delle scuole forniti da Istituto Comprensivo; dati sulla popolazione - ISTAT anno 2011.

7.0 DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI INFLUENZA E DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI INCLUSE NEL RAPPORTO AMBIENTALE – DEFINIZIONE DEL CONTESTO

La caratterizzazione ambientale qui di seguito riportata, condotta secondo le indicazioni della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, fornisce un inquadramento delle caratteristiche ambientali, socio-economiche e territoriali del Comune di Traona. In particolare, la citata direttiva indica quali elementi analizzare: “la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora, la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori”.

7.1 Inquadramento territoriale Il territorio del Comune di Traona è localizzato nella bassa Valtellina, lungo il versante retico della “Costiera dei Cech”, in sponda destra del Fiume Adda. Il borgo è attraversato dalla SS. 402 Valeriana che lambisce il versante Retico della Valtellina, dista ca. 1 Km sia dalla linea ferroviaria statale che dalla SS. 38 dello Stelvio,che percorre longitudinalmente tutta la Valtellina. Il suo territorio in parte occupa il conoide del torrente Vallone sulla destra orografica del fiume Adda , in parte è adagiato sulla solatia Costiera dei Cech a ridosso della catena alpina delle Alpi Retiche. Confina con i Comuni di Cercino, Civo, Cosio Valtellino, Mello, Morbegno, Novate Mezzola. E' costituito dalle seguenti frazioni: Traona, Valletta, Coffedo, Convento, Valle, Manescia, Corlazzo, Pianezzo, Bioggio, Moncucco alto, Moncucco basso.

Posizione del Comune di Traona in Provincia di Sondrio

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Nella tabella a seguire sono riportati alcuni parametri territoriali significativi.

Traona

Altitudine 252 m s.l.m. Superficie 6,37 Km2 Popolazione 2634 ab Densità abitativa 424,84 ab/ Km2

7.2 Cenni storici Traona è certamente uno fra i più antichi e splendidi borghi della Valtellina, in particolare per la sua posizione centrale e strategica sulla "solatia costiera dei Cech" di cui ne è stato per 900 anni il capoluogo indiscusso. Nove secoli a partire dall'800 , di grandi avvenimenti e grandi mutamenti che hanno fatto di Traona e del suo territorio "comunitas montanae Domopholis" un grande protagonista ,contribuendo suo malgrado anche a condizionare non solo la storia della Valtellina ,ma anche quella dell'Italia e addirittura dell'Europa. Per risalire alla sua prima citazione storica si deve andare al 829 anno in cui il Vescovo di Novara Attone vende alcuni suoi beni al fedele Werentone e alla suora Romana in Travona. Ma la vera nascita storica di Traona, comincia nel 983 anno in cui l'imperatore Ottone II ,concede privilegi ad alcuni dei suoi servitori fedeli (I Vicedomini) consegnando loro la gestione politica ed economica delle terre valtellinesi. Questi ultimi, una volta in Valle, scelsero alcune sedi per il loro dominio, una fra queste fu Traona, in particolare per la sua posizione baricentrica per il controllo dei loro nuovi territori. Una scelta che segnerà l'inizio della lunghissima storia Traonese. È così a Traona sono arrivati oltre ai Vicedomini, i Parravicini, i Malacrida, i Vertemate, gli Omodei e molte altre famiglie. Queste famiglie tutte di origine comasca, cominciarono una parziale ricostruzione del borgo sulla costiera, scegliendo per il loro controllo terriero il poggio di Domofole, riattando un vecchio maniero già esistente, ma un po' malconcio. Ben presto questi interventi, sia di ordine urbanistico che di ordine strategico, fecero accrescere il controllo totale sull'intera bassa Valle, tanto che Traona divenne ben presto il capoluogo incontrastato del Terziere inferiore, segmento territoriale in cui fu divisa per secoli l'intera Valtellina.Così i padroni di Traona divennero anche sempre più ricchi imponendo a tutti regole e comportamenti ben precisi. Quest'ultimi imposero di pagare un dazio su quasi tutte le merci che, provenienti dal milanese erano dirette in alta Valle; istituirono il diritto di centena sul bestiame in transito da e per la Valle; incassarono denari sulla fluttuazione dei tronchi sull'Adda che scendevano dall'alta Valle verso il lago di Como.

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Fu tale e tanta la ricchezza delle famiglie dominanti, che dal XV al XVII secolo a Traona vi fu un fiorire e rifiorire di dimore signorili buona parte delle quali sono ancora tutt'oggi visibili. Ne sono testimonianza le numerose e suntuose dimore dei Parravicini, il palazzo Massironi e la casa Malacrida -Vertemate. A tanto sfarzo laico di quel periodo non poteva che rispondere una certa intraprendenza religiosa che ha segnato e scandito la profonda fede cristiana del popolo traonese, anche quando il seme della eresia protestante sembrava prendere il sopravvento. Meritano citazione per il loro valore non solo religioso ma anche artistico le Chiese di Santa Caterina di Corlazio, di S. Apollonia, di S. Francesco, di S. Maria in Bioggio, di S. Colombano di S. Ignazio di Loyola, ma il tempio per eccellenza è stato ed è ancora oggi la meravigliosa Parrocchiale di S. Alessandro già presente nel 1286. La chiesa non solo è grandiosa nella sua spazialità esterna, ma assume ancor più la sua magnificenza di tempio divino quando si entra all'interno e si ammirano le innumerevoli testimonianze artistiche e pittoriche che vedono la firma tra l'altro di artisti come Giacomo Parravicino detto il Gianolo, il Torricelli, i Ligari, l'Asnaghi, ecc. Ritornando alla storia occorre dire che Traona fu anche sede del Podestà per secoli e secoli sostituito poi dal Commissario distrettuale la cui presenza durò fin verso metà del XIX secolo. Queste presenze istituzionali così significative nel borgo destinate a controllare tutte le attività civili e militari della comunità, contribuirono non poco a valorizzare la potenza di Traona. Insomma un po' per la posizione strategica e per l'audacia dei padroni delle terre, un po' per l'intraprendenza e la caparbietà della comunità , Traona ha saputo segnare davvero il suo tempo storico per molti e molti secoli . Ora le cose sono cambiate, Traona è ormai un ridente e fiorente borgo che ha saputo stare al passo coi tempi, conservando fra i suoi tortuosi vicoli, per la verità un po' a fatica, il suo glorioso passato storico in cui dominava le terre da Olonio a Buglio, la costiera invece piano piano si sta trasformando in una piacevole zona di residenza e di villeggiatura per molti turisti che provengono per lo più dal lago di Como e dal milanese.

7.3 Il sistema storico – paesistico – culturale Diversi gli elementi di interesse storico-architettonico e naturalistico a Traona e nei suoi dintorni, tra cui si evidenziano : 1) Il sass de l’arca di Noè (secondo la leggenda luogo di approdo della famosa Arca, località Piazzo della Nave,1637 m.s.l.m.); 2) San Colombano (che secondo gli storici ospitò appunto S. Colombano che insegnò a bonificare e coltivare le terre alle “genti traonesi”); 3) Il mulino del XX secolo (luogo di storia dove poter verificare come si macinava la farina); 4) L’avello sepolcrale tardo antico (ubicato nel giardino del Palazzo Comunale, parte del Palazzo Parravicini);

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5) Il Torchio idraulico di S. Apollonia (bene etnografico di grande interesse per riscoprire le modalità per la produzione vinicola di un tempo); 6) Il Palazzo Paravicini ubicato nel centro storico del Borgo (attualmente sede di un’istituzione assistenziale, a cui è annesso l’oratorio di S. Ignazio); 7) La Casa Torri, che risale al periodo settecentesco; 8) La Casa Massironi che presenta un cortile ad archi del 500; 9) Il Palazzo Paravicini De Lunghi, di epoca settecentesca; 10) Il Palazzo Comunale; 11) Casa Belotti, del 500; 12) Palazzo Vertemate da cui sono stati strappati affreschi cinquecenteschi; 13) La Chiesetta di S. Caterina di Corlazzo del sec. XII; 14) L'oratorio di Sant'Ignazio di Loyola del sec. XIV; 15) La Cappelletta ossario con cancelli del sec. XVI; 16) La Chiesa Parrocchiale di S. Alessandro del sec. XIII.

I beni culturali presenti nel Comune sono censiti nell’inventario della Comunità Montana di Morbegno.

Inoltre, di interesse paesistico-ambientale: i sentieri escursionistici, la pista ciclopedonale denominata “sentiero Valtellina” in sponda sinistra del fiume Adda, che collega il capoluogo di mandamento Morbegno con l’alto lago a Colico, le aree ripariali e naturalistiche lungo le sponde del fiume Adda ed le Valli che scendono dal versante, la Costiera dei Cech, gli alberi monumentali, la rete ecologica.

7.3.1 I sentieri escursionistici 1) un percorso turistico ad anello che collega il Convento (300 m), area sud-occidentale del Comune, prima con il Castello di Domofole (537 m) e, dopo l’attraversamento del Vallone (650 m), con le località di San Giovanni e Pianezzo ubicate lungo la sponda destra del Vallone stesso. Il percorso conduce infine alla splendida Chiesa di Sant’Alessandro ; 2) un percorso di mountain bike che costeggia la sponda destra dell’Adda per tutta l’area sud- orientale del Comune per poi inerpicarsi attraverso l’abitato di Traona fino a raggiungere la Chiesa di Sant’Alessandro. Da qui la strada si inoltra verso i comuni di Cercino e per fare, in seguito, ritorno in territorio traonese in corrispondenza della località Bioggio da cui è possibile continuare il percorso lungo i comuni più orientali ; 3) un percorso di mountain bike per esperti che da Bioggio (771 m) si inerpica lungo la montagna fino a località Prati Aragna (1146 m), da cui si sviluppa attraverso i limitrofi comuni occidentali fino

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 32/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale a quello di Nuova Olonio. In seguito il sentiero degrada verso est dove nei pressi di Cino si collega al percorso di mountain bike descritto al punto 2 ; 4) un sentiero per escursionisti che collega Prati Bioggio (1348 m) con Prati Brusnada (1584 m), per poi abbassarsi fino a Cercino; 5) un sentiero per escursionisti esperti che conduce all’Oratorio dei Sette Fratelli (2010 m). Tale sentiero si sviluppa al di fuori del territorio traonese, ma ci sembra opportuno menzionarlo per il fatto che conduce a una meta (l’Oratorio dei Sette Fratelli) suggestiva e ricca di storia, situata a poche centinai di metri dal confine comunale di Traona.

7.3.2 La Costiera dei Cech La Costiera dei Cèch si snoda alle pendici meridionali delle Alpi Retiche. Il nome deriva probabilmente dal termine “cèch”, ovvero “Franchi”, popolo che abitò la regione nell’alto medioevo e che influenzò notevolmente modi di vita e costumi, oppure a “ciechi” perchè queste furono le ultime popolazioni a convertirsi al Cristianesimo. La Costiera parte dal Monte Foffricio (1109 m) in Comune di e prosegue verso est con il M. Bassetta (1946 m) a Cino, il M. Brusada (2143 m) a Cercino, il M. Sciesa (2487 m) alle spalle di Traona, la Cima del Malvedello (2640 m) per poi girare verso nord con il corno del Colino (2504 m), con la sua caratteristica mole degradante verso la Culmen di Dazio, la Cima del Calvo fino ad arrivare al M. Spluga o Desenigo che ne costituisce il punto culminante. Intagliato in una quarzodiorite (denominata comunemente “serizzo”) rivestito più in basso da micascisti, il gruppo montuoso presenta, anche dal punto di vista geomorfologico, un’eccezione nella Culmen di Dazio, che è costituita da un granito più antico. Il versante sud è inciso da valloni di scarsa entità, fra i quali si citano quello di Toate verso Campovico, la Valle di S. Giovanni a Traona, la Valle di Siro a Cercino e la Val Maronara a Cino. La Costiera appare suddivisa in due zone: la prima a est di Traona, con pendenze più contenute, pendii interrotti da ampi ripiani prativi ed agglomerati anche densamente abitati, la seconda verso ovest, più ripida, con gli agglomerati di Cino e Cercino, e termina a Dubino. Il clima mite, caratterizzato da una accentuata aridità durante l’estate e temperature addolcite dalla esposizione al sole durante l’inverso, ha permesso nella porzione basale del versante, terrazzata, la coltivazione della vite, fino a circa 600 metri di quota. Fra i vigneti si trovano associazioni arboree dominate da specie xerofile come la roverella, la robinia, il bagolaro e l’orniello, prati aridi e consorzi xerofili rupicoli e pionieri delle pietraie e dei bordi dei muretti a secco, oltre a piccoli orti con colture tradizionali e anche sub-mediterranee (patate, pomodori, piselli, ulivo, piante da frutto). Alle quote superiori predomina il bosco di latifoglie costituito in prevalenza da Castagno, con aceri, pioppi tremuli, ontani, tigli, carpini e frassini fino ai 1000 metri di quota. Più in alto le conifere prendono il sopravvento, costituite in prevalenza da pino silvestre

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 33/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale ma anche da abete rosso e larice. Alle diverse quote, i boschi sono interrotti dalle praterie semi- naturali, ovvero di natura antropica, le cui associazioni principali partendo dal basso sono: - Arrhenatheretalia elatioris, ovvero i prati da fieno magri alle basse quote, utilizzati prevalentemente per la produzione del foraggio, periodicamente falciati e concimati; - Nardion strictae, ovvero i prati pascolati, a quote superiori, contraddistinti per la presenza del Nardo; - Festucetum variae, ovvero le praterie delle cime ripide, assolate ed esposte ai venti, dominate dalla graminacea Festuca a cui si accompagnano anche orchidee, composite e liliacee. Per quanto riguarda la fauna, numerose sono le specie di uccelli, soprattutto Passeriformi e Rapaci, tra cui la poiana, l’astore e lo sparviere, che vivono nelle compagini forestali o ai margini delle praterie di quota, mentre per quanto riguarda i mammiferi, sono presenti cervo, capriolo, volpe e tasso. Ben rappresentata è anche la fauna tipica alpina alle quote superiori, quali la coturnice, la lepre comune e la marmotta.

7.3.3 Alberi monumentali La Provincia di Sondrio, su finanziamento della Regione Lombardia, nel corso del 1997 e 1998 ha condotto un’indagine per censire a livello provinciale tutti gli esemplari arborei che per la loro dimensione, interesse scientifico e storia, rivestono carattere monumentale. Il lavoro si inserisce in un programma regionale di ricerca degli alberi monumentali mirato a conoscere e salvaguardare le emergenze naturali del territorio lombardo. In totale sono state censiti 133 esemplari, localizzati sul territorio di 48 diversi comuni e appartenenti a 40 specie diverse. Castagno, faggio, larice e abete bianco sono le specie più rappresentate con rispettivamente 24, 18, 11 e 7 individui; mentre le latifoglie sono oltre il doppio delle conifere, 90 contro 43. Il più alto numero di esemplari, 16, appartiene al Comune di Sondrio, questo soprattutto per l’alto numero di parchi e giardini, anche storici, presenti in città; segue poi la valle del Bitto, 9 piante a Bema e 7 ad Albaredo per S. Marco, quindi Chiavenna e Morbegno con 7 alberi ciascuno. Gli esemplari arborei sono stati valutati mediante l’assegnazione di un punteggio ottenuto secondo i parametri riassunti a seguire e suddivisi in tre categorie, per meglio valorizzare i singoli monumenti arborei e guidare gli indirizzi di tutela e salvaguardia. Le singole voci che hanno concorso nell’assegnazione del punteggio globale di ciascun albero rilevato sono:

1. Rischio di taglio(max 1 pt.) 2. Portamento e forma della pianta, rarità botanica (max 1 pt.) 3. Valore storico, paesaggistico, architettonico (max 3 pt.)

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4. Circonferenza (max 3 pt.) 5. Altezza (max 3 pt.) 6. Diametro chioma (max 2 pt.) 7. Condizioni vegetative (max 2 pt.)

Sulla base del punteggio finale sono state definite tre soglie di monumentalità corrispondenti a tre diverse categorie d’importanza entro cui ricadono tutte le piante: - alberi con punteggio uguale e/o inferiore a 8 - CATEGORIA II° - alberi con punteggio superiore a 8 e uguali e/o inferiori a 10 - CATEGORIA I° - alberi con punteggio superiore a 10 o con valori ambientali elevati - CATEGORIA I° élite.

La presenza di tali esemplari sul territorio può costituire un’importante risorsa, per l’interesse storico ed ambientale che rivestono, nell’ottica di uno sviluppo turistico eco-compatibile. La competenza sulla tutela degli alberi monumentali è ad oggi trasferita al Comune.

In Comune di Traona sono stati censiti due alberi monumentali:

N. Specie 1 2 3 4 5 6 7 Punteggio totale Categoria 113 Tiglio 0 0,5 0,5 2 2 1 1 7 II° 16 Castagno 0 0 0 2 2 2 2 8 II° di cui il tiglio n. 113 è caduto negli anni scorsi in quanto versava in pessime condizioni fitosanitarie. Nella scheda dell'albero n. 113 si parlava anche di un secondo tiglio (tagliato nel dicembre 2016 per motivi di pericolosità) e di un ippocastano del quale, date le caratteristiche portamentali, il Comune può richiedere alla Regione Lombardia l'inserimento negli elenchi degli alberi monumentali, compilando l'apposita scheda del Decreto 23 ottobre 2014 Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento.

A seguire si riporta la scheda dell'albero monumentale tuttora presente e dell'ippocastano presente nel sagrato della Chiesa di S. Alessandro.

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Estratto scheda albero n° 16

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Ippocastano presente sul sagrato della Chiesa di S. Alessandro (in fondo a sinistra, dopo i due platani)

7.3.4 La Rete ecologica

RER - Rete Ecologica Regionale Con la deliberazione n. 8/10962 del 30 dicembre 2009, la Giunta regionale ha approvato il disegno definitivo di Rete Ecologica Regionale, aggiungendo l’area alpina e prealpina. La Rete Ecologica Regionale è riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale e costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. La RER, e i criteri per la sua implementazione, forniscono al Piano Territoriale Regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell’ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio regionale; aiuta il P.T.R. a svolgere una funzione di indirizzo per i P.T.C.P. provinciali e i P.G.T./P.R.G. comunali; aiuta il P.T.R. a svolgere una funzione di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore, e ad individuare le sensibilità prioritarie ed a fissare i target specifici in modo che possano tener conto delle esigenze di riequilibrio ecologico; anche per quanto riguarda le Pianificazioni regionali di settore può fornire un quadro orientativo di natura naturalistica ed ecosistemica, e delle opportunità per individuare

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 37/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale azioni di piano compatibili; fornire agli uffici deputati all’assegnazione di contributi per misure di tipo agroambientale e indicazioni di priorità spaziali per un miglioramento complessivo del sistema. I documenti "RER - Rete Ecologica Regionale" e “Rete Ecologica Regionale - Alpi e Prealpi” illustrano la struttura della Rete e degli elementi che la costituiscono, rimandando ai settori in scala 1:25.000, in cui è suddiviso il territorio regionale. Il documento "Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti locali" fornisce indispensabili indicazioni per la composizione e la concreta salvaguardia della Rete nell'ambito dell'attività di pianificazione e programmazione.

Il territorio comunale di Traona si colloca nel Settore n° 86 Valtellina di Morbegno. Il settore 86 comprende un tratto di medio-bassa Valtellina caratterizzato dalla presenza della città di Morbegno e da una elevata diversità ambientale. Vi si riscontra infatti la presenza nel settore settentrionale di ambienti montani tipici delle Alpi Retiche (la vette più alte sono rappresentate dalle Cime del Calvo 2967 m e dal Sasso Manduino 2888 m, in alta Valle dei Ratti) che includono praterie d’alta quota, rupi e pietraie, arbusteti nani, boschi di conifere, misti e di latifoglie, torrenti; la fascia inferiore è caratterizzata da ambienti xerotermici di grande pregio naturalistico, con prati magri e boscaglie termofile alternate a vigneti, soprattutto alle quote più basse (di grande importanza naturalistica risulta soprattutto la cosiddetta ‘Costa dei Cech’, che ospita specie floristiche ed entomofauna di pregio); vi è quindi la fascia di fondovalle, caratterizzata dalla presenza del fiume Adda e relativi ambienti ripariali, con elementi di grande interesse naturalistico, nonchè vaste aree di praterie da fieno con siepi e filari, di notevole interesse per l’avifauna nidificante e per l’entomofauna; infine, il settore più meridionale rientra nel versante orografico sinistro della Valtellina, quello orobico, e ne comprende parte del pedemonte, caratterizzato da boschi freschi di latifoglie. Tra i principali elementi di frammentazione si segnalano il consumo di suolo derivante dalla espansione dell’urbanizzato nelle aree di fondovalle, la SS n. 38 che percorre il fondovalle valtellinese, le piste forestali, i cavi aerei sospesi.

Si individuano elementi di primo livello della RER tra cui di interesse per Traona sono: - il Fiume Adda di Valtellina (Corridoio primario ad alta antropizzazione), - le Alpi Retiche, - il versante montano xerico, - il fondovalle della bassa Valtellina.

Per l’attuazione della RER in questo settore si indicano le seguenti azioni:

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- favorire la realizzazione di nuove unità ecosistemiche e di interventi di deframmentazione ecologica che incrementino la connettività lungo l’asta del fiume Adda, lungo i principali corsi d'acqua e fasce boscate, lungo e tra i versanti della Valtellina; - evitare l’inserimento di strutture lineari capaci di alterare sensibilmente lo stato di continuità territoriale ed ecologica che non siano dotate di adeguate misure di deframmentazione; - il reticolo idrografico dei torrenti deve considerarsi elemento fondamentale al mantenimento della connettività ecologica; - favorire interventi di messa in sicurezza di cavi aerei a favore dell’avifauna, ad esempio tramite interramento dei cavi, apposizione di elementi che rendono i cavi maggiormente visibili all’avifauna (boe, spirali, birdflight diverters).

REP - Rete Ecologica Provinciale Il PTCP riconosce gli elementi della RER ed individua, nelle tavole 4.1-10 - Elementi paesistici e rete ecologica, una rete a scala provinciale, con riferimento alle aree centrali o nodi (Parchi Nazionale e Regionale, SIC-ZSC e ZPS, Riserve Naturali), corridoi ecologici (fasce di naturalità fluviali e fasce di connessione tra opposti versanti), varchi o corridoi paesistico ambientali come individuato all’art.12 delle NTA. La rete ecologica riveste un ruolo specifico nel mantenimento degli equilibri territoriali in quanto struttura idonea a perseguire la conservazione e miglioramento della biodiversità e della riproduzione della vita animale e vegetale, a garantire gli scambi tra popolazioni, a favorire la difesa e il riequilibrio idrogeologico, a ottimizzare la produttività e la protezione degli ecosistemi agrari attraverso la ricostituzione dell'ecotessuto e l'incremento della vegetazione non colturale.

Nel territorio comunale di Traona, il PTCP individua: - il corridoio del Fiume Adda; - il varco di connessione tra opposti versanti tra Cercino-Traona e Cosio Valtellino.

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Estratto PTCP Tav. 4.3 Elementi paesistici e rete ecologica con evidenziato il corridoio di connessione tra opposti versanti

I PGT possono meglio precisare il limite dei corridoi ecologici e devono dettare disposizioni tendenti a vietare la realizzazione di barriere fisiche continue che impediscano la libera circolazione ed il transito della fauna selvatica; inoltre nel caso in cui tali tipi di barriere preesistano, i PGT devono altresì dettare disposizioni per la loro eliminazione e/o mitigazione al fine di ripristinare le migliori condizioni per la libera circolazione ed il transito della fauna selvatica.

Nella tavola 6, il PTCP individua gli “ambiti agricoli strategici” sovrapposti a dei “varchi paesistico- ambientali - inedificabili”, in corrispondenza della S.S. 36 e lungo la S.P. 4 Valeriana.

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Estratto PTCP Tav. 6.3 Elementi paesistici e rete ecologica con evidenziati i varchi

Per i varchi paesistico-ambientali, il PTCP istituisce l’inedificabilità assoluta al fine di salvaguardare la percezione del territorio con utilizzo agro-pastorale o in condizioni di naturalità il più possibile estesa e continua, nonché il passaggio periodico o stagionale della fauna tra i due versanti che delimitano il fondovalle. In tali aree è vietata la nuova edificazione, compresa quella a carattere amovibile come serre e simili, recinzioni di qualsiasi genere. E’ sempre consentito l’uso agricolo in tutte le sue forme, nonché la utilizzazione per parchi pubblici o privati, forestazione urbana, e piste pedonali e ciclabili. I PGT possono proporre, una tantum, eventuali aggiustamenti della loro definizione che saranno valutati sotto il profilo della assenza di controindicazioni di natura ecologica e paesaggistica, connessa alla specifica finalità del vincolo. I PGT precisano anche la misura e le modalità della eventuale ampliabilità degli edifici che vi fossero compresi, per i quali sono comunque consentiti gli interventi di recupero di cui alle lettere a,b,c,d dell’art. 27, comma 1, della l.r.11.3.2005, n.12.

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REC - Rete Ecologica Comunale Nella 1^ Variante al PGT è stata approvata la REC, che recepisce gli elementi della Rete Ecologica Regionale e Provinciale e definisce meglio i confini del corridoio ecologico tra opposti versanti, come raffigurato nel seguente estratto cartografico.

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7.4 Il sistema socio-economico Il numero di imprese attive (presenti nel Registro delle Imprese) aggiornate al 31/12/2010 risulta essere pari a 228 su un totale, in Provincia di Sondrio, che si aggira attorno alle 15.900 unità. Possiamo dire che l’ 1,4% del tessuto produttivo provinciale si attesta nell’area traonese. Il sistema produttivo traonese è costituito prevalentemente da imprese di costruzioni, attività agricole, attività manifatturiere ed esercizi commerciali di vendita all’ingrosso ed al dettaglio. Negli ultimi 10 anni vi è stato un notevole aumento delle imprese di costruzioni e delle attività legate al settore informatico a discapito delle attività agricole. Per quanto concerne la vocazione turistica del Comune, possiamo dire che praticamente non esiste, tanto che i dati ISTAT risalenti al 2010 non danno come presente nessuna attività alberghiera.

7.4.1 Il sistema industriale-artigianale La presente categoria cataloga tutte le attività che si basano sulla produzione artigianale. A Traona è stata rilevata la presenza di diverse imprese di questo genere (perlopiù di medio-piccole dimensioni), anche se non possiamo dire che rappresentano la componente più importante del sistema economico del Comune. Si può dire che il tentativo è stato quello di “compartimentare” queste attività in un’apposita area (nella parte sud est del Comune, vicino alla strada provinciale Valeriana), anche se la loro ubicazione risente ancora di una pianificazione poco attenta e dispersiva. Di conseguenza è facile trovare l’artigianato all’interno del Paese, “mischiato” alla residenza. Questo ha portato un certo disordine urbanistico e ad una commistione tra residenza ed attività produttive che, spesso, genera una certa dequalificazione di aree urbane che, invece, avrebbero l’esigenza di presentare condizioni ambientali migliori per accrescere la qualità della vita del Comune. Il giro d’affari e, conseguentemente, il mercato su cui gravita la stragrande maggioranza di queste attività ha una dimensione locale (soprattutto mandamentale). L’impatto ambientale e paesistico generato dalla presenza di queste imprese risulta essere una delle maggiori criticità che le caratterizza. Sia la forma architettonica che i depositi di materiali solitamente esistenti nelle loro vicinanze non aggiungono certo valore agli ambiti in cui sono inserite.

7.4.2 Il sistema agricolo Le attività agricole rivestono ancora una componente importante del sistema economico del Comune. Le imprese di questo tipo possono essere riassunte in due grandi gruppi: imprese di piccole dimensioni e medio-grandi imprese.

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Le prime, più che vere e proprie aziende, sono rappresentate da alcuni piccoli operatori che svolgono la coltivazione di alcuni fondi solo come secondo lavoro o, addirittura, per garantirsi una produzione interna dei prodotti della terra (piccoli orti, vigneti e, in qualche caso, uno o due capi di bestiame). Questo tipo di attività sono chiaramente a conduzione familiare ed interessano parti territoriali marginali che, probabilmente, se non fossero utilizzate in questa maniera, verrebbero completamente lasciate a se stesse. Le imprese medio-grandi che concentrano la loro attività sull’allevamento bovino, al contrario, hanno la tendenza ad utilizzare le superfici che più facilmente sono raggiungibili dai mezzi meccanici fondamentali per svolgere la pratica agricola in modo professionale. Le aziende in questione incentrano la loro attività sulla coltura di vaste superfici soprattutto destinandole a prato e mettendole a dimora con specie erbacee adatte a garantire il foraggio per il bestiame. Resta però attiva anche una dimensione di imprese medio-grandi che si dedicano alla viticoltura e che, di conseguenza, praticano la coltura dei terreni terrazzati che caratterizzano gran parte del versante retico traonese. Per ovvi motivi queste attività non possono certo contare su estensioni di terreno pianeggianti e di grosse dimensioni. Il loro lavoro, quindi, si svolge ancora in maniera poco meccanizzata ed è prevalentemente manuale. Comunque, anche per le attività di dimensioni più grandi, la conduzione resta principalmente familiare, anche se, molte volte, è coadiuvata da alcuni dipendenti (soprattutto nei periodi di raccolta dei prodotti). Va aggiunto che queste attività risultano impostate sul solo modello di coltivazione, difficilmente assistiamo ad un’integrazione del reddito data dalla presenza di punti vendita diretta dei prodotti o di forme agrituristiche di rilievo. Tale limite introduce anche delle grosse problematiche per quanto concerne il reddito prodotto dalle attività stesse, che spesso è condizionato dalla speculazione di mercato (basso valore di mercato per quanto riguarda l’acquisto del prodotto dal contadino, contro un alto prezzo di mercato una volta messo in vendita al minuto negli esercizi commerciali). La loro disposizione territoriale non segue un preciso disegno urbanistico. Piuttosto, possiamo dire che tali attività sono distribuite su tutto il territorio comunale. Questo significa che, attraversando il centro urbano, è estremamente probabile incontrare stalle e capanni agricoli. Purtroppo è possibile rilevare che la loro presenza all’interno del Paese non è del tutto qualificante, sia per gli odori scaturiti dalle stalle, sia per via del loro aspetto esteriore che possiamo affermare essere al limite del decoro. Non è difficile infatti che si incontrino costruzioni quasi lasciate a se stesse, non terminate, quasi fossero baracche abbandonate, che svolgono le funzioni di ricovero degli attrezzi e di fienili. Stessa cosa si può dire per le stalle di grandi dimensioni che, il più delle volte, assumono la forma di capannoni e non di costruzioni civili per il ricovero degli animali.

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7.4.3 Il sistema commerciale e turistico-ricettivo La presenza di attività commerciali è caratterizzata da esercizi con vocazioni diverse (vendita di prodotti alimentari, vendita di prodotti non alimentari, vendita di servizi alla persona), ma con caratteristiche e tipologie organizzative del tutto simili le une alle altre. Prima tra tutte, le dimensioni che caratterizzano queste attività sono prevalentemente modeste (se non consideriamo la recente superficie commerciale ubicata in località valletta che contiene un supermercato comunque medio-piccolo). È inoltre possibile affermare che la loro conduzione è principalmente legata al nucleo familiare ed il loro bacino d’utenza è perlopiù legato ai residenti del Comune e poco più. Sono le classiche attività che si possono definire “di vicinato” con possibilità di crescita e sviluppo davvero limitate fintanto che si cristallizzeranno sul loro bacino d’utenza odierno. Il loro aspetto esteriore certamente non può essere definito al passo con i tempi e, spesso, gli spazi espositivi che li caratterizzano sono poco attuali, un po’ trascurati, come anche l’arredamento interno che li contraddistingue (difficilmente subiscono interventi di ristrutturazione o ammodernamento, come “nascono”, solitamente, “muoiono”). La conseguenza di queste caratteristiche non può che essere un’offerta poco varia ed eterogenea di prodotti, perlopiù, a prezzi che, solitamente, risultano superiori a quelli medi di mercato. Le ubicazioni principali degli esercizi in questione sono due: 1) all’interno dei piani terra dei fabbricati presenti nella zona più centrale del Paese (centro storico); 2) lungo l’asta della Strada Provinciale n. 4 che attraversa il territorio comunale.

Le attività ricettive comprendono bar/pub/gelaterie e ristoranti. Chiaramente, non essendo un Comune turistico, non si può dire che la presenza di questi esercizi sia massiccia. I principali clienti di questi locali sono rappresentati dagli abitanti del Comune (o di alcuni Comuni limitrofi) e da alcuni lavoratori che non possono rientrare in sede per pranzo, o fruire di un servizio mensa all’interno della propria azienda. Conseguentemente, è facile immaginare il potenziale bacino d’utenza a cui devono fare riferimento e, quindi, la modesta dimensione del mercato a cui si devono rapportare. Conseguentemente anche il loro livello e la loro qualità (intesa come servizio, non come cibo) non risulta eccelsa, a parte sporadiche puntualità. Al contrario, è possibile dire che le pietanze ed i prodotti risultano essere di buona qualità e del tutto apprezzabili dal punto di vista culinario (anche in questo caso a parte qualche sporadica eccezione). Per quanto concerne l’ubicazione è possibile affermare che i locali “più rumorosi” nelle ore notturne (pub) sono al di fuori del tessuto residenziale più compatto, mentre per i ristoranti, i bar e le gelaterie questa regola non vale e li possiamo trovare sia all’interno che all’esterno del nucleo urbanizzato più denso.

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Sostanzialmente questi locali si posizionano in aree che possiedono anche una buona dotazione di parcheggi pubblici, a parte quelli che si sono stanziati, da molti anni, nel Centro Storico del Paese.

7.5 Il sistema dei servizi I principali servizi al cittadino sono posti nel nucleo di Traona centro (uffici comunali, ambulatorio, aree ricreative e sportive, servizio bancario, servizio postale, scuole elementari e medie, esercizi commerciali) o nel vicino capoluogo mandamentale di Morbegno (scuole secondarie superiori, cinema, museo, biblioteca, piscina, ecc.). Il sistema di trasporto pubblico locale in Provincia di Sondrio è affidato alla STPS, azienda municipalizzata per i servizi automobilistici, suburbani ed interurbani. Traona è servito dal Bacino di Morbegno, sulla linea Morbegno-Chiavenna.

7.6 Il sistema della mobilità Il territorio di Traona è servito dalla rete viaria sovracomunale rappresentata dalla Strada Provinciale S.P. 4 Valeriana Dubino-Paniga (16,846 Km), posta sul fondovalle. All’interno dei nuclei e tra le frazioni, i collegamenti sono garantiti dalle reti viarie comunali. Nella piana di Traona sono presenti strade interpoderali a servizio degli agricoltori. La rete viaria agro-silvo-pastorale (VASP) è rappresentata dalla strada di collegamento Cino- Traona, di classe II, che attraversa i territori comunali di Cino, e Traona. Inoltre è presente la pista forestale dei Cech, ovvero la pista tagliafuoco che collega i maggenghi in quota. Il piano VASP della Comunità Montana Valtellina di Morbegno prevede la realizzazione di nuovi tratti di viabilità agro-silvo-pastorale in Comune di Traona: - un nuovo tracciato tra Pianezzo e Bioggio.

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Estratto tavola n° 12 Carta degli Interventi – VASP CM Morbegno

7.7 Il sistema demografico Traona conta al 30/11/2014 n. 2.664 abitanti, con una densità abitativa di 418,21 abitanti per chilometro quadrato (la superficie comunale è pari a 6,37 Kmq). Il dato è in lieve aumento ogni anno. I fattori che incidono sulla crescita demografica sono il saldo naturale, cioè la differenza tra nati e morti, e il saldo migratorio che corrisponde alla differenza tra i flussi migratori in entrata e quelli in uscita dal comune. Per quanto riguarda la composizione della popolazione residente, in riferimento alla classe di età, possiamo dire che gli abitanti traonesi sono tendenzialmente giovani rispetto a quanto si verifica a livello regionale e nazionale. Con una media di età di 40 anni, sono al secondo posto in Provincia di Sondrio, dopo .

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8.0 ANALISI DEI FATTORI AMBIENTALI

Nel presente capitolo viene sviluppata un’analisi del contesto, in riferimento ai principali fattori ambientali. Le considerazioni vengono svolte sulla base di dati disponibili a livello regionale e locale ed in particolare riconducibili al documento Rapporto dello Stato sull’Ambiente redatto da ARPA Lombardia – anni 2011-2012.

8.1 Aria Il monitoraggio della qualità dell’aria si prefigge di valutare le concentrazioni degli inquinanti aerodispersi che possono avere effetti negativi sulla salute e sull’ambiente. I principali inquinanti che si trovano nell’aria possono essere divisi, schematicamente, in due gruppi: gli inquinanti primari e quelli secondari. I primi vengono emessi nell’atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali, mentre gli altri si formano in atmosfera a seguito di reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie.

Sorgenti emissive dei principali inquinanti atmosferici

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Le principali fonti emissive che influiscono sulla qualità dell’aria sono in generale il trasporto su strada, la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento, le attività industriali e quelle agricole con contributi differenziati a seconda dell’inquinante considerato. L’inventario delle emissioni in atmosfera (INEMAR) sviluppato da Arpa Lombardia, riferito all’intero territorio regionale, consente di stimare le emissioni dei diversi inquinanti per macrosettori e per tipo di combustibile. In Provincia di Sondrio la Combustione non industriale, il Trasporto su strada e l’Agricoltura costituiscono la principale fonte di inquinamento per buona parte degli inquinanti.

La valutazione e la gestione della qualità dell’aria sul territorio regionale viene effettuata sulla base di quanto previsto dal D.Lgs. 155/2010, che ha recepito la Direttiva Quadro sulla qualità dell’aria 2008/50/CE. Il decreto stabilisce come e dove misurare la qualità dell’aria, i valori limite e obiettivo dei diversi inquinanti e disciplina le attività che necessariamente devono essere sviluppate per consentire il raggiungimento dei valori limite e il perseguimento dei valori obiettivo di qualità dell’aria. Il Decreto 155/2010 ha previsto l’adozione di alcune fasi fondamentali: • la zonizzazione del territorio in base a densità emissiva, caratteristiche orografiche e meteo-climatiche, grado di urbanizzazione; • l’individuazione di un set di stazioni tra quelle presenti sul territorio regionale per la valutazione della qualità dell’aria; • la rilevazione e il monitoraggio del livello di inquinamento atmosferico; • l’adozione, in caso di superamento dei valori limite, di misure di intervento sulle sorgenti di emissione.

Sulla base di quanto previsto dal Decreto 155/2010, il territorio lombardo viene suddiviso in zone, per cui il territorio in esame ricade in ZONA D Fondovalle e in ZONA C Montagna, con una ulteriore suddivisione in ZONA C2 Montagna per la valutazione dell’Ozono, come riportato nel seguente estratto:

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Nuova zonizzazione ai sensi della DGR2605/11 (valutazione ozono) con indicazione del Comune di Traona (cerchio rosso)

Valutazione della qualità dell’aria riferita all’anno 2011.

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Attualmente non vengono registrati superamenti dei limiti e degli obbiettivi di legge per SO2, CO,

C6H6, NO2.

Monossido di carbonio (CO): è un gas risultante dalla combustione incompleta di gas naturali, propano, carburanti, benzine, carbone e legna. Le fonti di emissione di questo inquinante sono sia di tipo naturale che di tipo antropico; in natura, il CO viene prodotto in seguito a incendi, eruzioni dei vulcani ed emissioni da oceani e paludi. La principale fonte di emissione da parte dell’uomo è invece costituita dal traffico autoveicolare. Nel 2011, le concentrazioni di CO non hanno mai superato il valore limite sulle 8 ore per la protezione della salute umana. Dopo un forte calo alla fine degli anni ’90, i dati del RSA evidenziano un andamento pluriennale del CO da ritenersi sostanzialmente stabile.

Biossido di zolfo (SO2): è un gas la cui presenza in atmosfera è da ricondursi alla combustione di combustibili fossili contenenti zolfo, quali carbone, petrolio e derivati. Nel periodo in esame del RSA, sono stati rispettati i limiti di legge fissati dal DM 60/2002, con decremento delle medie di concentrazione dal 2007 al 2008 e con valori di concentrazione maggiori localizzati nel capoluogo. Un’analisi su più anni evidenzia un calo del trend pluriennale alla fine degli anni ’90, un incremento negli anni 2001-2004 ed un calo a partire dal 2005.

Anidride carbonica (CO2) ed Ossidi di Azoto (NOx): le emissioni di tali inquinanti sono causate da fonti naturali (attività batterica sui composti dell’azoto, attività vulcanica, fulmini) e in quantità molto maggiore da azioni antropiche quali combustione di combustibili fossili (fonti mobili), riscaldamenti domestici, ecc. (fonti stazionarie). In condizioni meteorologiche di stabilità partecipano alla formazione del cosiddetto smog fotochimico mentre in condizioni di pioggia sono responsabili delle “piogge acide”. Il trend degli ultimi anni risulta tendenzialmente stabile. Non si sono verificati superamenti dei valori di soglia.

Biossido di azoto (NO2): è un inquinante per lo più secondario, che si forma in seguito all’ossidazione in atmosfera dell’NO, relativamente poco tossico.

Si osserva che le concentrazioni di NO2 non hanno mai superato lo standard di qualità dell’aria (98° percentile); non è mai stato superato ne il limite orario ne il limite annuo per la protezione della salute umana, ne quello per la protezione della vegetazione. Negli ultimi dieci anni le concentrazioni di questo inquinante mostrano un decremento modesto ma costante che complessivamente ammonta al 25%.

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Nelle due stazioni vicine al Comune di Traona si rilevano concentrazioni massime orarie pari a 32 μg/m3 a Morbegno e 62 μg/m3 a Colico.

Per l’O3, il superamento è segnalato per le zone di fondovalle.

Ozono (O3): si tratta di un inquinante secondario in quanto si forma a partire da reazioni chimiche che avvengono in atmosfera tra i sui precursori (ossidi di azoto e composti organici volatili) in presenza di radiazione solare ed elevate temperature. Le concentrazioni di questo inquinante sono più elevate nel periodo estivo. L’andamento pluriennale delle concentrazioni mette in evidenza che a partire dal 2003 (anno in cui si sono registrati i valori più elevati a livello provinciale), le concentrazioni di ozono e di conseguenza i superamenti dei limiti di legge hanno subito un marcato incremento che si è mantenuto relativamente costante nelle postazioni di Morbegno e , mentre i valori di Chiavenna hanno esibito un andamento più altalenante. Nelle due stazioni vicine al Comune di Traona si rilevano concentrazioni massime giornaliere pari a 71 μg/m3 a Morbegno e 72 μg/m3 a Colico.

Anche per il PM10 il valore limite giornaliero (numero di giorni in cui la media giornaliera supera i 50 μg/m3) è superato per le zone di fondovalle. In particolare, le stazioni di Sondrio e di Morbegno evidenziano nell’ultimo decennio alcuni picchi altalenanti con tendenza all’incremento. Particolato atmosferico (PM): il particolato atmosferico (dall’inglese Particulate matter) rappresenta un insieme eterogeneo di particelle solide e liquide di svariate dimensioni e caratteristiche chimico- fisiche che si trovano in sospensione nell’aria. Tali sostanze possono avere origine sia da fenomeni naturali (processi di erosione al suolo, incendi boschivi, dispersione di pollini etc.) sia, in gran parte, da attività antropiche, in particolar modo da traffico veicolare e processi di combustione. Il particolato totale sospeso PTS rappresentava sino a pochi anni fa il parametro di riferimento per la normativa. Più di recente, considerati i risultati delle ricerche in campo medico ed epidemiologico, si è ritenuto di fissare limiti per le frazioni dimensionali più fini in quanto sono quelle maggiormente associate agli effetti della salute. Attualmente esiste un valore limite per le concentrazioni della frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm più comunemente chiamata PM10. La misurazione di tale parametro è cominciata in provincia nel 1999. La stazione di rilevamento più vicina al comune di Traona è a Morbegno, che attualmente restituisce il dato medio giornaliero di 14 μg/m3.

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Distribuzione spaziale delle medie annuali di PM10 sul territorio lombardo – RSA 2011 ARPA Lombardia

Il superamento del limite sulla media annua del PM2,5, da rispettarsi dal 2015, è invece diffuso su tutte le zone del territorio regionale.

Il termine PM2,5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 μm, una frazione di dimensioni aerodinamiche minori del PM10 e in esso contenuta. Sorgenti del particolato fine sono un pò tutti i tipi di combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali. Come per il PM10, queste particelle sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e, rispetto alle particelle grossolane, sono in grado di penetrare più in profondità nell’albero respiratorio umano (trachea, bronchi, alveoli polmonari), mentre la frazione più grossa arriva alle prime vie respiratorie (naso, faringe, laringe). Anche il particolato PM2,5 è in parte emesso come tale direttamente dalle sorgenti in atmosfera (PM2,5 primario) ed è in parte formato attraverso reazioni chimiche fra altre specie inquinanti (PM2,5 secondario).

Per quanto riguarda i metalli normati, si osservano complessivamente per l’anno 2011 concentrazioni ben al di sotto del limite obiettivo.

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 53/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale in ambito ambientale, con metalli pesanti si indica una famiglia di metalli o semimetalli (metalloidi) che sono associati a fenomeni di contaminazione e potenziale tossicità ed eco-tossicità. La forma chimica dei metalli pesanti determina la loro capacità di essere assunti, assorbiti o metabolizzati dagli esseri umani, e per questo ha un’importante influenza sulla loro tossicità, che presenta sostanziali differenze al variare dello stato di ossidazione e della solubilità. I metalli pesanti quali arsenico (As), cadmio (Cd), Nichel (Ni) e Piombo (Pb) si trovano generalmente adsorbiti sul particolato aerodisperso, in differenti composti chimici e differenti gradi di ossidazione. Tra i metalli pesanti, la normativa relativa alla qualità dell’aria stabilisce un valore obiettivo per As, Cd,Ni, Pb riferito al tenore totale di ciascun inquinante presente nella frazione PM10 del materiale particolato.

Il benzo(a)pirene BaP supera invece il valore obbiettivo al 2012 o comunque fa registrare i valori più alti nelle aree in cui più consistente è il ricorso alla legna per riscaldare gli ambienti, ovvero il fondovalle. Idrocarburi Policiclici Aromatici – sono composti inquinanti presenti nell’atmosfera in quanto prodotti da numerose fonti tra cui, principalmente, il traffico autoveicolare (scarichi dei mezzi diesel) e i processi di combustione di materiali organici contenenti carbonio (legno, carbone). La principale fonte in Lombardia è la combustione a legna in piccoli apparecchi. L’unico IPA per cui la normativa fissa un valore obiettivo è il benzo(a)pirene (BaP).

8.2 Fattori climatici La disponibilità di dati relativi ai caratteri idrometeorologici è riferita alle stazioni di rilevamento di ARPA Lombardia ubicate nei Comuni di Sondrio, di (S. Giorgio) e di Morbegno.

Il clima del fondovalle medio-valtellinese può essere definito come “temperato fresco continentale”. La zona ove si localizza l’abitato di Traona non si discosta da questo quadro sintetico. Caratteristica dell’area in esame è la concentrazione degli eventi piovosi nei mesi primaverili ed autunnali e delle precipitazioni nevose nel periodo invernale. E' ancora presente l’influenza del Lago di Como che determina anche delle stazioni a carattere sub- mediterraneo, specialmente nelle aree pedemontane.

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Estratto della Carta delle precipitazioni medie annue in Provincia di Sondrio – Regione Lombardia

Le temperature, con riferimento alla stazione di Chiavenna, fanno registrare valori medi sempre superiori allo zero in tutti i mesi dell’anno, grazie all’azione mitigatrice del Lago di Como e alle sue correnti caldo-umide. Per quanto riguarda i venti, i principali sono la “Breva”, vento di valle che spira dal lago di Como durante le ore pomeridiane del periodo primaverile, ed il “Fohn” o “Favonio”, vento di discesa, secco e caldo, proveniente da nord. Questo vento è presente maggiormente da dicembre a maggio con punte massime a marzo.

8.3 Acqua

8.3.1 Acque superficiali Per quanto concerne la classificazione qualitativa delle acque superficiali, essa è attualmente dettata dal D.lgs. 152/2006 e ss mm ii che definisce gli indicatori necessari per la ricostruzione del quadro conoscitivo rappresentativo dello Stato Ecologico ed Ambientale delle acque sul quale misurare ad es. il raggiungimento di obiettivi di qualità prefissati. Tali obiettivi prevedono di raggiungere entro il 2015 il “buono stato di qualità” dei corpi idrici, come previsto dalla Direttiva quadro (2000/60/CE), mentre era previsto il raggiungimento dello “stato di qualità sufficiente” entro il 2008.

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Alla definizione dello Stato Ecologico contribuiscono sia parametri chimico-fisici di base relativi al bilancio dell’ossigeno ed allo stato trofico (indice Livello di Inquinamento da Macrodescrittori – L.I.M.) sia la composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti (Indice Bentonico Esteso – I.B.E.). Il LIM è ricavato dalla somma dei punteggi concernenti 7 macrodescrittori (Saturazione di ossigeno, BOD5, COD, NH4, NO3, fosforo totale e escherichia coli) calcolati il 75° percentile dei risultati ottenuti nella fase di monitoraggio per ciascuno dei parametri stessi. Il valore IBE che misura l’effetto di qualità chimica e chimico-fisica delle acque sugli organismi bentonici che vivono almeno una parte del loro ciclo biologico nell’alveo dei fiumi, corrisponde invece alla media dei valori misurati durante l’anno nelle campagne di misura stagionali o rapportata ai regimi ideologici più appropriati. Anche l’IBE viene definito con 5 classi di qualità. Lo Stato Ecologico del Corso d’Acqua – SECA è determinato incrociando i valori del LIM e dell’IBE considerando il peggiore dei due indici, attribuendo anche in questo caso 5 classi di qualità. Ai fini dell’attribuzione dello Stato dell’Ambiente del corso d’acqua i dati relativi allo Stato Ecologico devono essere rapportati con quelli concernenti la presenza degli inquinanti chimici indicati nella tabella 1 dell’all. 1 ad D. Lgs. 152/99.

In Comune di Traona sono censiti i seguenti corsi d’acqua principali, così come riportati nell’Allegato A della D.G.R. 1agosto 2003 n. 7/13950:

Denominazione Foce o sbocco Tratto classificato come principale Identifi- cativo Fiume Adda Lago di Como Il tratto nel territorio comunale di Traona SO 041 Torrente Bombolasca Canale della Dallo sbocco nel canale (quota 211m) SO 044 Bonifica all’attraversamento a quota 450m della strada Moncucco-Pianezzo Torrente Vallone S. Canale Vignole Dallo sbocco nel canale Vignole (quota 214,3m) SO 045 Giovanni alla sorgente Porta a quota 880m Torrente di Civo Fiume Adda Dallo sbocco nel Fiume Adda al confine comunale SO 046 a quota 400m Reticolo Idrico Principale del Comune di Traona.

Il Comune di Traona è inoltre dotato dello studio di individuazione del reticolo idrico minore in ottemperanza alla DGR 7868/2002 e ss.mm.ii.. Tale studio oltre a censire e classificare tutti i corsi d’acqua del territorio comunale, ha provveduto a definire le norme di polizia idraulica da applicare nelle fasce di rispetto e di salvaguardia degli stessi.

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Fascia di rispetto Identificativo Toponimo / note Tratto (ampiezza m) SO TR 01 Fosso di fondovalle Dal confine comunale all’immissione del 10 Torrente Bombolasca SO TR 02 Gruppo delle Valli Malvaina Dallo sbocco nel fosso SOTR01 al confine 10 comunale q.520m SO TR 03 Gruppo delle Valli Malvaina Dallo sbocco nel tratto intubato di Via 10 Vecchia Valeriana fino alla q.340m SO TR 04 Gruppo delle Valli Malvaina Dalla immissione nel SOTR03 fino alla 10 (ramificazione SOTR03) q.340m SO TR 05 Gruppo delle Valli Malvaina Dallo sbocco lungo Via Vecchi Valeriana fino 4 alla ramificazione q.430m (Moncucco Alto) SO TR 05 Gruppo delle Valli Malvaina Dalla ramificazione q.430m (Moncucco Alto) 10 fino ad oltre Bioggio SO TR 06 Gruppo delle Valli Malvaina Dalla ramificazione q.368m fino a q.410m 10 (Moncucco Alto) SO TR 07 Gruppo delle Valli Malvaina Dallo sbocco a valle di Via Valeriana fino a 4 q.430m (Moncucco Alto) SO TR 07 Gruppo delle Valli Malvaina Da q.430m (Moncucco Alto) fino a q.580m 10 SO TR 08 Torrente Bombolasca Dal reticolo principale (strada Moncucco- 10 Pianezzo) fino oltre Bioggio SO TR 09 Torrente Bombolasca Dalla ramificazione fino q.615m 10 SO TR 10 Torrente Bombolasca Dal reticolo principale fino Pianezzo 10 SO TR 11 Torrente Bombolasca Dal reticolo principale fino a monte di 10 Pianezzo SO TR 12 Valle dei mulini Dalla derivazione sul Torrente Vallone 4 (derivazione) q.308m fino all’immissione nel fosso SOTR01 SO TR 13 Fosso Vignole Dal confine comunale fino al reticolo 10 principale (Torrente Vallone) SO TR 14 Valle del Santo o Valle Dallo fosso Vignole fino al confine comunale 10 Coffedo a q.340m SO TR 15 Drenaggio stradale Dal tratto intubato a monte di Case Pensa 4 intubato / canale regimato all’attraversamento di Via Valeriana SO TR 15 Fosso di fondovalle Dall’attraversamento di Via Valeriana alla 10 Valle del Santo

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SO TR 16 Drenaggio galleria di Da Case Pensa all’imbocco della galleria 4 servizio del canale ENEL SO TR 17 Fosso di fondovalle Dalla confluenza nel SOTR15 l’intero tratto 10 SO TR 18 Fosso di fondovalle Dalla confluenza nel fosso Vignole a Via I° 10 Maggio SO TR 18 Fosso di fondovalle Da Via I° Maggio fino alla sorgente ad Est 4 del deposito di inerti (loc. Valletta) SO TR 19 Fosso di fondovalle Dalla confluenza nel SOTR18 l’intero tratto 10 SO TR 20 Fosso di fondovalle località L’intero tratto 10 Bolgia Reticolo Idrico Minore del Comune di Traona.

Si riporta di seguito la tabella tratta dallo studio del "RIORDINO RETICOLO IDRICO MINORE COMUNALE E CANONI REGIONALI DI POLIZIA IDRAULICA AI SENSI DELLA DGR 4229 DEL 23 OTTOBRE 2015" in fase di approvazione.

Nuovo codice Codice Nome Inizio Termine Fascia identificativo identificativo (m s.l.m.) (m s.l.m.) di RIM rispetto Ad Est rispetto 03014069_000 Fosso di Dal confine all’immissione del SO/TR/001 10m 1 fondovalle comunale Torrente Bombolasca

Dallo sbocco nel Fino al confine 03014069_000 Gruppo delle SO/TR/002 fosso comunale a quota 10m 2 Valli Malvaina 03014069_0001. 520 m

Dallo sbocco nel 03014069_000 Gruppo delle tratto intubato di Fino a quota 340 SO/TR/003 10m 3 Valli Malvaina Via Vecchia m s.l.m. Valeriana Gruppo delle Valli Malvaina 03014069_000 Dall’immissione nel Fino a quota 340 SO/TR/004 (ramificazione 10m 4 03014069_0003 m s.l.m. 03014069_0003 )

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Dalla sbocco lungo 03014069_000 Gruppo delle Fino a 430m SO/TR/005 Via Vecchia 4m 5 Valli Malvaina Moncucco Alto Valeriana

03014069_000 Gruppo delle Dalla ramificazione Fino ad oltre SO/TR/005 10m 5 Valli Malvaina q.430 Bioggio

03014069_000 Gruppo delle Dalla ramificazione Fino a 410m SO/TR/006 10m 6 Valli Malvaina q.368 Moncucco Alto

03014069_000 Gruppo delle Dallo sbocco a valle Fino a q. 430 SO/TR/007 4m 7 Valli Malvaina di via Valeriana Moncucco Alto

03014069_000 Gruppo delle SO/TR/007 Da q.430m. Fino a 580m 10m 7 Valli Malvaina

03014069_000 Torrente Dal reticolo SO/TR/008 Fino oltre Bioggio 10m 8 Bombolasca principale

03014069_000 Torrente SO/TR/009 Dalla ramificazione Fino a q. 615m 10m 9 Bombolasca

03014069_001 Torrente Dal reticolo SO/TR/010 Fino Pianezzo 10m 0 Bombolasca principale

03014069_001 Torrente Dal reticolo Fino a monte di SO/TR/011 10m 1 Bombolasca principale Pianezzo

Dalla derivazione sul t. Vallone fino all’ immissione nel fosso 03014069_0001.

NOTA : Nello studio di riordino del 03014069_001 RIM è richiesto lo stralcio di tale 2 “valle” sino alla quota di SO/TR/012 Valle dei Mulini 4m immissione nel fosso di fondovalle ( Stralciato 03014069_0001 ) in quanto il tratto a monte di tale quota è a tutti gli effetti di una derivazione assimilabile a rete acquedottistica denominata valle dei mulini

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Fino al reticolo 03014069_001 Dal confine SO/TR/013 Fosso Vignale principale 10m 3 comunale (Torrente Vallone) Fino al confine 03014069_001 Valle del Santo SO/TR/014 Dal fosso Vignole comunale a q. 10m 4 o Valle Coffedo 340m Drenaggio stradale e di Dal tratto intubato 03014069_001 All’attraversament SO/TR/015 versante a monte di Case 4m 5 o di Via Valeriana intubato/ canale Pensa regimato

03014069_001 Fosso di Dall’attraversament Fino a Valle del SO/TR/015 10m 5 fondovalle o di Via Valeriana Santo

Drenaggio di versante e 03014069_001 Fino all’imbocco SO/TR/016 galleria di Da Case Pensa 4m 6 della galleria servizio del canale ENEL

03014069_001 Fosso di Dalla confluenza SO/TR/017 L’intero tratto 10m 7 fondovalle nel 03014069_0015

03014069_001 Fosso di Dalla confluenza Fino a Via I SO/TR/018 10m 8 fondovalle nel fosso Vignole Maggio

Fino alla sorgente 03014069_001 Fosso di ad est del SO/TR/018 Da Via I Maggio 4m 8 fondovalle deposito di inerti (loc. Valletta)

03014069_001 Fosso di Dalla confluenza nel 03014069_0018, l’ SO/TR/019 10m 9 fondovalle intero tratto

Fosso di 03014069_002 SO/TR/020 fondovalle L’intero tratto 10m 0 località Bolgia

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4m (Studio idraulico Valle Valletta in Il tratto a valle della SP dei Cech sino Precedentement effettuat 0301469_0021 località alla confluenza nel fosso di fondovalle e NON censita o dal Piussogno cod. 03014069_0001 Comune di Cercino)

Il Fiume Adda sopralacuale scorre quasi interamente in Provincia di Sondrio, fino a immettersi nel Lago di Como presso Colico (Lc). Al 2011, l’Adda sopralacuale ha una qualità Elevata. La qualità dell’acqua è più costante nell’Adda dove le portate sono elevate mentre è più variabile nei torrenti a regime idrico variabile.

Livello di inquinamento dai macrodescrittori per lo stato ecologico (ARPA 2011-2012)

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8.3.2 Acque sotterranee Per le acque sotterranee ARPA svolge due tipi di monitoraggio. Il monitoraggio qualitativo si svolge attraverso campionamenti semestrali e l’analisi di diversi parametri (parametri di base, metalli, inquinanti inorganici, composti organici aromatici, policiclici aromatici, alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni, alifatici alogenati cancerogeni, clorobenzeni, pesticidi) tra cui alcuni rappresentativi di particolari fenomeni di contaminazione; viene anche posta particolare attenzione al monitoraggio dei nitrati e dei fitofarmaci. Il monitoraggio quantitativo avviene attraverso la misura mensile o trimestrale della soggiacenza (profondità della superficie della falda rispetto al piano campagna) della falda.

Dal punto di vista qualitativo, il riferimento normativo per le acque ad uso umano viene definito in base ai parametri indicati nel D.lgs. 152/2006 e ss mm ii ed anche alla definizione dello Stato Chimico delle Acque Sotterranee – SCAS, che prevede la definizione di 5 classi di qualità.

Classi di qualità per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee

Nel 2011, dei 15 punti di monitoraggio in Provincia di Sondrio, 2 si collocano in classe 1 (impatto antropico nullo o trascurabile e pregiate carateristiche idrochimiche), 11 in classe 2 (impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e buone caratteristiche idrochimiche), 1 in classe 3 (impatto antropico significativo e caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni segnali di compromissione), 1 in classe 4 (impatto antropico rilevante e caratteristiche idrochimiche scadenti).

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Classi di qualità stato chimico acque sotterranee - anno 2011

La qualità delle acque oscilla in generale tra le classi 1 e 2 segnalando un impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche. Dal punto vista qualitativo, non esistono per la provincia di Sondrio deterioramenti delle condizioni idrochimiche dell’acqua.

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8.3.3 Acque ad uso potabile L’approvvigionamento idrico della quasi totalità dei Comuni della Provincia di Sondrio è sostenuto quasi esclusivamente da sorgenti, con una dotazione idrica netta per abitante di 205 l/ab/giorno.

Le acque ad uso potabile, in Provincia di Sondrio, sono genericamente caratterizzate da proprietà organolettiche gradevoli e da un modesto contenuto in sali minerali; infatti, oltre il 95% delle acque è caratterizzata da un residuo fisso inferiore ai 200mg/l e, oltre il 75%, da durezza totale inferiore ai 7 °F. L’acqua distribuita nel nostro territorio è sostanzialmente esente da influenze antropiche; ciò grazie alla collocazione delle fonti lontano da insediamenti civili e industriali, quindi priva di sostanze chimiche contaminanti, ad esclusione di alcune sorgenti dove viene riscontrata la presenza di arsenico di origine endogena, in concentrazione superiore al limite indicato dalla normativa di riferimento (D.lgs.n.31/2001).

L'approvvigionamento idrico nel territorio comunale di Traona è rappresentato da sorgenti montane.

8.3.4 Acque reflue civili e industriali Le acque reflue civili e industriali sono collegate (ad eccezione delle località in quota) all’impianto di depurazione consortile sito in Comune di (convenzione tra i Comuni della CM Morbegno), localizzato in località Vedessa. Tale impianto è dimensionato per 30.000 A.E..

8.4 Suolo e sottosuolo ll territorio comunale di Traona è ubicato a cavallo della Linea del Tonale, dislocazione tettonica appartenente al sistema di faglie neogeniche che costituiscono la Linea Insubrica (lineamento che separa il Dominio Sudalpino dal Dominio Austroalpino). La Linea Insubrica rappresenta la cicatrice di importanti eventi di trascorrenza destra, avvenuti nel Neogene, ma anche di di movimenti verticali con la porzione di territorio a nord sollevata di una decina di chilometri (circa 15 km) rispetto alla parte situata a sud. La porzione di pianura risulta caratterizzata, dal punto di vista geologico stratigrafico, da spessi depositi quaternari incoerenti, attribuibili alle alluvioni del Fiume Adda (porzione meridionale del territorio) e del Fiume Mera (settore occidentale del territorio). In prossimità del versante i depositi passano a detriti di versante indifferenziati. Questi sono contraddistinti da materiali eterogenei, mal classati, più o meno arrotondati, granulometricamente ascrivibili a ghiaie e ciottoli in matrice fine di natura sabbiosa e secondariamente limosa. I depositi incoerenti sono costituiti da sedimenti colluviali nelle porzioni più acclivi del versante e passano a deposti di origine glaciale nelle porzioni meno acclivi. Il substrato roccioso è costituito da rocce

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 64/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale appartenenti: ai Complessi intrusi terziari della Bregaglia e San Fedelino (Quarzodioriti del Monte Bassetta “Serizzo”), Cristallino Sudalpino (Gneiss di Mantello) e Sistema di Languard – Tonale (Gneiss del Monte Tonale). In prossimità della Linea Insubrica affiorano unità dolomitiche caratterizzate da dolomie e marmi “strizzati”. Tali affioramenti un tempo erano oggetto di estrazione per la formazione di calce. Un esempio è dato dal Geosito della cava di Fornaci: si tratta di un lembo di rocce profondamente incuneate lungo la Faglia del Tonale costituito da rocce carbonatiche ed altre rocce di copertura sedimentaria di età compresa tra il Permiano e il Ladinico.

Stralcio carta geologica d'Italia foglio Pizzo Bernina Sondrio con in rosso il territorio comunale

Il Comune di Traona è dotato di uno studio geologico, idrogeologo e sismico aggiornato nell’anno 2013 e redatto secondo i criteri emanati da Regione Lombardia .

A supporto della presente 2^ variante del PGT è stato redatto l’aggiornamento dello studio geologico, idrogeologico e sismico vigente mediante recepimento della nuova zonizzazione sismica ed inoltre mediante recepimento, nel quadro dei vincoli e del dissesto, delle recenti perimetrazioni derivanti dalla DIRETTIVA ALLUVIONI 2007/60/CEE .

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Dal punto di vista sismico il territorio comunale di Traona era inserito nella zona 4 (livello di pericolosità molto basso) nella normativa precedente.

Classificazione sismica secondo la normativa precedente (D.G.R. N° 14964/2003)

Ciascuna zona è classificata in base ai valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo ag/g con probabilità di superamento del 10 % in 50 anni secondo lo schema seguente:

Zona Accelerazione orizzontale con probabilità di Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello superamento del 10% in 50 anni spettro di risposta elastico (Norme tecniche) 1 > 0.25 ag/g 0.35 ag/g 2 0.15-0.25 ag/g 0.25 ag/g 3 0.05-0.15 ag/g 0.15 ag/g 4 < 0.05 ag/g 0.05 ag/g

Nel 2014 è stata approvata la D.g.r. 11 luglio 2014 – n. X/2129 che prevede l'aggiornamento delle zone sismiche in Regione Lombardia (l.r.1/2000, art.3, c. 108, lett. d). Tale provvedimento è entrato in vigore il 10 aprile 2016 e comporta una riclassificazione sismica dei vari comuni

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 66/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale lombardi; in particolare il Comune di Traona è passato da zona sismica 4 a zona sismica 3 (livello di pericolosità sismica basso).

Classificazione sismica secondo la nuova normativa

Il settore di fondovalle è caratterizzato da suoli correlati alle tre unità geomorfologiche presenti, in analogia al resto del territorio valtellinese di fondovalle: l’alveo del Fiume Adda con le sue aree golenali, i terrazzi alluvionali ed i conoidi alluvionali.

Aree golenali I suoli presenti in corrispondenza delle aree golenali sono sottili e limitati da substrato ghiaioso, hanno scheletro comune, tessitura grossolana, reazione neutra, saturazione alta, capacità di scambio cationico media e drenaggio rapido (Eutric Fluvisols, secondo il sistema tassonomico FAO- UNESCO-ISRIC, 1988). Questi terreni, a forte permeabilità, necessitano di interventi irrigui frequenti per sopperire alla scarsa capacità di ritenzione idrica.

Terrazzi alluvionali Le caratteristiche della tipologia di suoli più diffusi presenti in corrispondenza dei terrazzi alluvionali di fondovalle, da moderatamente profondi a profondi e limitati da falda oscillante, sono le seguenti: tessitura moderatamente grossolana, reazione da neutra a subalcalina, saturazione da

Dott. Nat. Silvia Speziale – Cercino (So) – tel./fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 67/102 Comune di Traona – VAS del PGT 2^ Variante – Rapporto Ambientale media a molto alta, capacità di scambio cationico media in superficie e bassa in profondità e drenaggio mediocre (Eutric Fluvisols, secondo il sistema tassonomico FAO-UNESCO-ISRIC, 1988). Questi suoli hanno una buona lavorabilità (ma possono presentare problematiche di drenaggio) e, per quanto concerne il territorio comunale di Traona (SO), sono destinati a seminativo (mais) e prato stabile.

Conoidi alluvionali Per quanto concerne le zone di conoide, la tipologia di suolo più diffusa presenta le seguenti caratteristiche generali: suoli sottili e limitati da scheletro comune, tessitura da moderatamente grossolana a grossolana, reazione da subacida a neutra, saturazione da media ad alta, capacità di scambio cationico da media a bassa e drenaggio rapido (Eutric Regosols, secondo il sistema tassonomico FAO-UNESCO-ISRIC, 1988). Questi suoli hanno un franco di coltivazione limitato ed una forte permeabilità.

8.5 Flora, fauna, biodiversità Il Comune possiede tre ambiti principali che lo connotano. L’ambito pianeggiante caratterizzato principalmente da prati destinati allo sfalcio periodico ed alla coltivazione di piccoli orti, l’ambito di mezzacosta identificato da una serie di terrazzamenti perloppiù destinati alla coltura della vite e da una serie di “contaminazioni” boschive e l’ambiente montano in cui è sicuramente il comparto boschivo incolto a farla da padrone.

Estratto della Carta della vegetazione attuale (Pirola e Credaro, 1975)

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Per quanto riguarda la fauna, sul versante numerose sono le specie di uccelli, soprattutto Passeriformi e Rapaci, tra cui la poiana, l’astore e lo sparviere, che vivono nelle compagini forestali o ai margini delle praterie di quota, mentre per quanto riguarda i mammiferi, sono presenti cervo, capriolo, volpe e tasso. Ben rappresentata è anche la fauna tipica alpina alle quote superiori, quali la coturnice, la lepre comune e la marmotta. Alle quote più basse e nel fondovalle, in generale, l’espansione dei centri abitati/produttivi, la presenza di infrastrutture lineari (strade), le modifiche al territorio apportate dall’uomo fanno sì che le specie più elusive restino confinate nel bosco o nelle zone prative di crinale, con pochissime possibilità di diffusione e di espansione e di attraversare il fondovalle e mettere in contatto il versante retico con quello orobico e viceversa. Le zone acquitrinose-paludose residue nella piana forniscono l’habitat ideale per la riproduzione di diverse specie di Anfibi (ad esempio rospi, rana verde e raganella) che scendono dal versante nella stagione riproduttiva, con massicce migrazioni nel fondovalle, presso pozze stagnanti e vallette poco fluenti, per la riproduzione e la deposizione delle uova, per poi ritornare nel bosco. Spesso questo comportamento è causa di investimento in quanto gli animali attraversano le sedi stradali non dotate di idonei tombotti di attraversamento per la piccola fauna. Tra le specie di avifauna presenti nell'orizzonte submontano si segnalano: Picchi (ss.pp. - specie plurime), Cuculo, Merlo, Cince (ss.pp.), Passeri (ss.pp), Cardellino, Lucarino, Verdone, Pettirosso, Codirosso, Ballerine, Rondine, ecc. Tra i rapaci si segnalano la Poiana, il Gheppio, il Nibbio. Tra i mammiferi che popolano il versante e che spesso scendono nel fondovalle, sono presenti il cervo e il capriolo, oltre alla volpe, alla faina, al tasso.

8.6 Rumore Il Comune di Traona è dotato di un Piano di Zonizzazione acustica, entrato in vigore nel 2009, contestualmente all’approvazione del P.G.T..

Le disposizioni legislative che regolamentano che disciplinano l’inquinamento acustico sono il D.P.C.M. 1.03.1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”, la Legge n. 447 del 26.10.1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” e la L.R. n. 13 del 10.08.2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”. Tali leggi regolamentano le immissioni sonore per tutelare la salute dei cittadini e garantire il comfort acustico della comunità. Nel D.P.C.M. 14.11.1997 vengono altresì determinate le tecniche di rilevamento e di misura nonchè i criteri generali da utilizzarsi nella valutazione dell’inquinamento acustico.

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In base alla classificazione in zone riportata nella tabella A al D.P.C.M. 14.11.1997, i territori comunali possono essere suddivisi in 6 classi: Classe I – Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree scolastiche, aree residenziali, chiese, cimiteri, parchi pubblici, ecc. Classe II – Aree ad uso prealentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale (aree residenziali) con limitata presenza di attività commerciale ed assenza di attività industriale ed artigianale. Classe III – Aree di tipo misto Rientrano in questa classe le aree interessate da traffico veicolare locale, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali Classe IV – Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici e con presenza di attività artigianali. Classe V – Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. Classe VI – Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Per le aree precedentemente elencate, vengono previsti i limiti di rumore della tabella C al D.P.C.M. 14.11.1997 (in dB):

VALORI DEI LIMITI MASSIMI DEL LIVELLO SONORO EQUIVALENTE (Leq) RELATIVI ALLE CLASSI DI DESTINAZIONE D’USO DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO (dB) Classi Limite diurno Limite notturno I 50 40 II 55 45 III 60 50 IV 65 55 V 70 60 VI 70 70

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La gran parte dell’ambiente urbanizzato di Traona si inserisce in classe acustica 3 con valori limite mai superiori a 60 db(A). Anche le aree agricole di fondovalle si inseriscono in classe acustica 3. Di conseguenza, si può dire che la maggior parte del centro cittadino può vantare un inquinamento acustico molto basso. Inoltre, la classe acustica che identifica il maggior inquinamento (classe 6) non è presente all’interno del territorio comunale. Solamente l’attraversamento del Paese da parte della via Valeriana (classe 4) e la presenza delle aree artigianali (classe 5) determinano un inquinamento non del tutto sostenibile dal punto di vista ambientale. In riferimento agli ambiti produttivi, va detto, però, che tali indicazioni risultano essere più precauzionali che realmente rilevabili all’interno dei contesti. Le attività presenti, infatti, in genere non producono rumori molesti di notevole livello. Diverso, invece il caso della via Valeriana che, indubbiamente, arreca un certo disturbo alla fascia territoriale che la costeggia (sia verso nord che verso sud). Tutto il comparto montano, che risulta scarsamente urbanizzato, ma semplicemente costellato dalla presenza di qualche edificio sparso (perlopiù case di villeggiatura) è identificato da una classe acustica pari a 2 con immissioni ed emissioni mai superiori ai 55 db (A). È evidente, di conseguenza, che il territorio comunale, nel suo complesso gode di un livello di inquinamento acustico davvero poco consistente.

8.7 Radiazioni e campi elettromagnetici 8.7.1 Radiazioni Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche o particelle subatomiche capaci di ionizzare gli atomi o le molecole con i quali vengono a interagire, ossia li rendono elettricamente carichi. Le radiazioni non ionizzanti sono invece onde di energia inferiore, non in grado di dare luogo a ionizzazione. Nei casi in cui la radiazione ionizzante incida su tessuti biologici, può causare danni di tipo sanitario. Nel caso di presenza di radon nel sottosuolo, l'isotopo radioattivo può essere inspirato e quindi può decadere all'interno del corpo umano emettendo radiazione alfa e danneggiare i tessuti interni radiosensibili. La radioattività naturale – componente ineliminabile dell’ambiente - ha origine sia extraterrestre (raggi cosmici) sia terrestre (rocce, minerali). In questo caso, dipende dalla conformazione geologica delle aree ed è determinato in particolare dalla presenza di radon, gas radioattivo naturale prodotto dal decadimento dell’uranio e del torio.

L’area della bassa Valtellina è caratterizzata da una elevata concentrazione di radon indoor nel sottosuolo (campagna di rilevamento ARPA 2003-2004)

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Mappa geostatistica delle concentrazioni di Radon indoor negli anni 2003-2004 (ARPA)

8.7.2 Campi elettromagnetici Le sorgenti dei campi elettromagnetici si dividono in: - sorgenti che producono radiazioni ad alta frequenza (RF – Radio Frequencies) –– identificabili negli impianti per telecomunicazioni, negli impianti radiotelevisivi e nelle stazioni radio base (SRB) per telefonia cellulare; - sorgenti a bassa frequenza (ELF – Extremely Low Frequencies) identificabili negli elettrodotti, nelle sottostazioni elettriche e nelle cabine di trasformazione.

Il territorio comunale di Traona è attraversato da un elettrodotto ad alta tensione (132 KV) che passa sul fondovalle ed è la linea n. 917 "Campo-Morbegno".

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Estratto tavola 7.3 Reti tecniche – PTCP Sondrio

A livello provinciale, con deliberazione del consiglio provinciale n. 41 del 22.07.2008 è stato approvato il Protocollo d'intesa e relativi allegati tra la Provincia di Sondrio e la società TERNA - Rete Elettrica Nazionale S.p.A., per l'applicazione dei criteri ERA alla razionalizzazione della rete elettrica in Alta e Altissima tensione (AT/AAT) della Media Valtellina. Tali interventi interessano sostanzialmente del territorio della Media Valtellina, tra e Fusine.

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Il territorio di Traona resta pertanto escluso dai suddetti interventi di razionalizzazione.

Nelle successive fasi di redazione del Rapporto Preliminare Ambientale sarà verificata la presenza impianti per le telecomunicazione e la radiotelevisione (bassa frequenza) rammentando che per tali impianti sono previsti volumi di rispetto in cui non possono ricadere edifici adibiti a permanenza di persone superiore a 4 ore.

8.8 Energia Nel territorio comunale di Traona sono presenti edifici pubblici e privati dotati di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Sul territorio comunale sono inoltre presenti 8 concessioni di prelievo da pozzi come da mappa e tabella seguenti, tratte dal sito internet della Provincia di Sondrio:

Mappa dei pozzi concessi in Comune di Traona (Provincia di Sondrio).

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Tabella dei pozzi concessi in Comune di Traona (Provincia di Sondrio).

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8.9 Rifiuti In Comune di Traona si rileva una buona percentuale di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, maggiore al 55% e superiore alla media provinciale che è pari al 45,7% (Provincia di Sondrio - dati 2012).

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9.0 CONTENUTI DELLA 2^ VARIANTE AL PGT DEL COMUNE DI TRAONA

9.1 Obiettivi della Variante Gli obiettivi cardine della Variante sono: - procedere al perfezionamento ed alla semplificazione delle norme tecniche di attuazione vigenti; - aggiornare e semplificare la lettura cartografica e la precisazione a scala locale di delimitazione degli ambiti, intesa come riconfinamento funzionale, senza determinare consumo di suolo. Le linee strategiche sono maggiormente delineate al paragrafo 3.2 del presente studio e nella relazione di Variante a cui si rimanda.

9.2 Oggetto della Variante Gli ambiti oggetto di Variante sono riportati nelle seguenti tabelle con indicazione del numero assegnato a ciascuno di essi (corrispondente a quello utilizzato nelle tavole di Variante), la previsione attuale e la previsione di Variante.

TABELLA DEGLI AMBITI IN VARIANTE COMPRESI NEL QUADRO OVEST

N. Azzonamento PGT Vigente Previsione in Variante Ambito 1 Tessuto residenziale consolidato Verde privato vincolato 2 Tessuto residenziale consolidato Verde privato vincolato 3 Verde privato vincolato Tessuto residenziale di completamento 4 Ambito di completamento residenziale Verde privato vincolato 5 Area agricola ATR 4 - Ambito di trasformazione residenziale 6 ATR 4 - Ambito di trasformazione residenziale Area agricola 7 Area agricola Tessuto residenziale di completamento 8 Tessuto residenziale consolidato Area agricola

9 Area agricola ATR 10 - Ambito di trasformazione residenziale

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10 ATR 10 - Ambito di trasformazione residenziale Area agricola 11 ATR 7 - Ambito di trasformazione residenziale Area agricola 12 Area agricola Tessuto residenziale di completamento 13 Ambito di completamento residenziale Verde privato vincolato 14 Ambito di completamento residenziale Verde privato vincolato 15 Tessuto residenziale consolidato Verde privato vincolato 16 Ambito di completamento residenziale Verde privato vincolato 17 ATR 2 - Ambito di trasformazione residenziale Area agricola ZD Strada campestre esistente Pista ciclo pedonale ZE Nuovi parchetti urbani Area agricola ZF Nuovi parchetti urbani Area agricola ZG Nuovi parchetti urbani Area agricola ZH Nuovi parchetti urbani Area agricola ZI Nuovi parchetti urbani Area agricola ZL Nuovi parchetti urbani Area agricola ZM Nuovi parchetti urbani Area agricola C Strada per Chiesa Previsione eliminata D Nessuna previsione Strada in progetto per Chiesa E Area agricola Parcheggi in progetto F Area per servizi + parcheggi Parcheggi in progetto G Ambito di completamento residenziale Parcheggi in progetto H Strada parzialmente esistente Strada in progetto I Parcheggi in progetto Tessuto residenziale di completamento L Nessuna previsione Pista ciclo pedonale M Ambito di completamento residenziale + Tessuto Parcheggi in progetto residenziale consolidato 34 A.T.A. 1 - Ambito di trasformazione artigianale Tessuto residenziale di completamento 35 ATR 6b - Ambito di trasformazione residenziale Area agricola 36 ATR 6a - Ambito di trasformazione residenziale Area agricola

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TABELLA DEGLI AMBITI IN VARIANTE COMPRESI NEL QUADRO EST

N. Azzonamento PGT Vigente Previsione in Variante Ambito 18 Ambito di completamento residenziale Verde privato vincolato 19 ATR 3 Ambito di trasformazione Tessuto residenziale di completamento residenziale + area agricola 20 Area agricola Tessuto residenziale di completamento 21 Tessuto residenziale consolidato Verde privato vincolato 22 Artigianale Tessuto produttivo consolidato 23 Tessuto storico consolidato + comparto Area agricola boschivo 24 Tessuto storico consolidato Area agricola 25 Comparto boschivo Area agricola 26 ATR 1b Ambito di trasformazione Tessuto residenziale di completamento residenziale + area agricola 27 Area agricola Tessuto residenziale di completamento 28 Tessuto storico consolidato Area agricola 29 P.L. già approvato Parcheggio in progetto 30 Ambito di completamento residenziale + Area agricola Tessuto residenziale consolidato 31 P.L. già approvato Parcheggio in progetto 32 Comparto boschivo Tessuto residenziale di completamento 33 Area agricola Tessuto residenziale di completamento ZA Nessuna previsione Strada in progetto ZB Strada in progetto Previsione eliminata ZC Comparto boschivo Nuovi parchetti urbani + parcheggi in progetto ZN Nuovi parchetti urbani Area agricola ZO Nuovi parchetti urbani Area agricola N Nessuna previsione Strada in progetto O Comparto boschivo Parcheggi in progetto P Nessuna previsione Pista ciclo pedonale Q Area agricola Parcheggi in progetto R Nessuna previsione Strada in progetto

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S Area agricola Nuovi parchetti urbani + parcheggi in progetto T Area agricola Nuovi parchetti urbani U Area agricola Nuovi parchetti urbani V Area agricola Nuovi parchetti urbani + parcheggi in progetto

Z Comparto boschivo Parcheggi in progetto

TABELLA DEGLI AMBITI IN VARIANTE COMPRESI NEL QUADRO NORD

N. Azzonamento PGT Vigente Previsione in Variante Ambito A Comparto boschivo Parcheggi in progetto B Nuovi parchetti urbani Parcheggi in progetto

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10.0 CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI DELLA VARIANTE

10.1 Coerenza esterna della Variante Nel presente documento sono stati individuati ed illustrati gli elementi di maggiore rilevanza del Quadro Programmatico, di quello Ambientale e di quello Socio-Economico che caratterizzano il contesto del Comune di Traona. Tali tematiche sono state approfondite, anche grazie ai contributi pervenuti in occasione delle Conferenze effettuate. Per quanto concerne la coerenza esterna della Variante, sono state analizzate le pianificazioni sovraordinate ed è stato verificato che le previsioni in esame non sono in contrasto con i vincoli ambientali sovraordinati (PTCP), quali in particolare gli ambiti agricoli strategici, i corridoi ecologici, i varchi identificabili, le aree di naturalità fluviale e i terrazzamenti.

10.2 Valutazione degli obiettivi della Variante Per quanto attiene al Quadro Ambientale, nella matrice riportata nel seguito, è stata effettuata una stima del grado di sensibilità locale delle diverse componenti ambientali, desunta dalle informazioni riportate nel presente studio. Come è possibile osservare, la sensibilità locale della componente ambientale è medio-alta per le tematiche Biodiversità (è in questo caso da ricordare la presenza sul territorio comunale di un corridoio ecologico di connessione tra il versante retico e quello orobico, segnalato anche da PTR e PTCP) e Paesaggio e patrimonio culturale (per le valenze paesistiche ed edifici di particolare interesse architettonico presenti nel Comune).

Grado di sensibilità locale della componente ambientale Medio- Medio- Bassa Media Alta bassa alta Medio- Aria e agenti fisici bassa

Risorse idriche Media

Suolo e sottosuolo Media

Medio- Biodiversità, aree protette e rete ecologica alta Medio-

Componente ambientale ambientale Componente Paesaggio e patrimonio culturale alta

Attività antropiche Media

Matrice di riepilogo della sensibilità locale delle componenti ambientali di riferimento

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Incrociando le diverse componenti ambientali ed i relativi gradi di sensibilità con gli obiettivi della Variante in oggetto è stato possibile eseguire la verifica delle linee strategiche della Variante stessa sulle componenti ambientali di cui sopra, utilizzando la seguente matrice.

Componenti ambientali - Direttiva CE 2001/42 Flora, Paesaggio, Acque MATRICE DI ANALISI DEGLI OBIETTIVI Aria e fauna, beni superficiali Suolo e Salute DELLA VARIANTE fattori biodiversità materiali e e sottosuolo umana climatici ed patrimonio sotterranee ecosistemi culturale (+) = effetto positivo (-) = effetto negativo (0) = effetto nullo (+/-) = effetto incerto P = Potenziale M = Mitigabile C = Compensabile 1. Riconferma della fisionomia identificativa di Traona nel compendio (0) (0) (0) (0) (+) (0) geografico valtellinese occidentale quale luogo di raccordo strategico vallivo. 2. Semplificazione dell’impianto normativo cui ispirare il Piano delle Regole finalizzato in particolare ad esercitare in modo più efficace le potenzialità connesse al patrimonio edilizio esistente. (0) (0) (0) (0) (+) (0) A tal fine viene posto a regime l’utilizzo del titolo abilitativo convenzionato a mente dei disposti della LR 14/16) per conseguire equipollenti benefici di pubblica utilità e/o di interesse generale. 3. Recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare attenzione ai nuclei di antica formazione, alle ville storiche, ai beni architettonici-culturali ed alla compattezza della tessitura urbana, (0) (0) (+/-) (0) (+) (0) attraverso il completamento delle porosità e delle interstizialità persistenti, evitando nel contempo ogni fenomeno di saldatura e chiusura dei varchi più significativi. 4. Coordinamento dell’azione pianificatoria impressa dal Piano dei Servizi nel quadro della qualificazione (0) (0) (+/-) (0) (+) (0) della “Città pubblica” come strutturata sulle polarità principali e sull’assetto infrastrutturale ivi elencati, attraverso

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principalmente: - l’arricchimento delle dotazioni a parcheggio; - la razionalizzazione della viabilità esistente anche nei sistemi di raccordo con le infrastrutture di rango superiore, nonché l’implementazione delle infrastrutture stradali in funzione delle sottostimate esigenze di collegamento. 5. Analisi dello stato di attuazione/previsione degli ambiti di (0) (+) (+) (+) (+) (0) trasformazione, ai fini di eventuali soppressioni/riduzioni. 6. Contenimento della trasformazione dei suoli entro limiti di sostenibilità insediativa ed ambientale verificati attraverso valori del bilancio ecologico inferiore od eguale a zero, comunque con (0) (0) (+/-) (+/-) (+/-) (0) l’intento di privilegiare benefici pubblici diffusi e conseguentemente di perseguire il miglioramento degli standard civili riconducibili alle funzioni urbane singole e sociali. 7. Miglioramento della rappresentazione cartografica, eliminando le sovrapposizioni di retino, compreso l’inserimento del tracciato della nuova s.s. (0) (0) (0) (0) (0) (0) 38 -1° lotto-, realizzato, e 2° lotto, in fase esecutiva, da Cosio Valtellina allo svincolo del Tartano. 8. Ricollocazione territoriale dei “parchetti urbani” riconducendo quelli previsti in posizione periferica ad ambiti agricoli (0) (0) (+) (+) (+) (0) strategici, per perseguire le prioritarie finalità descritte al successivo punto 11. 9. Valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche e panoramiche del (0) (0) (0) (+) (+) (0) paesaggio inteso come sorgente ed al tempo stesso oggetto di percezione. 10. Tutela paesistica ambientale (0) (0) (0) (+) (+) (0) promuovendo la riqualificazione della

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Rete Ecologica locale e sovralocale e delle infrastrutture riservate alla mobilità protetta nel quadro della riscoperta di itinerari didattico/naturalistici e di coni ottico-percettivi interagenti con l’ampio scenario montano e fluviale. 11. Presidio e consolidamento delle attività agrarie e forestali attraverso il potenziamento della multifunzionalità ed articolazione dell’indotto agricolo compatibile (turismo rurale ed (0) (0) (0) (+) (+) (0) escursionistico, enogastronomico, svago ecc.), finalizzata a coniugare la presenza dell’uomo con la prevenzione del degrado e la salvaguardia dell’equilibrio ambientale. 12. Verifica e conferma del settore produttivo (secondario, terziario e turistico-ricettivo) rispetto alle attitudini logistico-localizzative, favorendo l’ottimizzazione degli investimenti e del lavoro a partire da processi di flessibilità (0) (0) (+/-) (0) (0) (0) aziendale e di riconversione di complessi dismessi o contrassegnati da attività incompatibili con il compendio di appartenenza, comunque finalizzati alla articolazione e crescita dei livelli occupazionali. Matrice di identificazione dei possibili impatti ambientali sulle componenti ambientali di riferimento

Complessivamente gli obiettivi della variante risultano determinare degli effetti nulli, in taluni casi positivi, o talvolta incerti per via del potenziale consumo di suolo e delle modifiche alle destinazioni d'uso. Tale consumo, in determinati casi, può essere in parte mitigato mediante opportuni interventi o compensato da altre previsioni che prevedono la riduzione delle aree urbanizzate a favore delle aree agricole.

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10.3 Valutazione delle previsioni della Variante Per quanto attiene la valutazione ambientale delle azioni previste dalla variante, si analizzano in dettaglio le previsioni proposte, ponendo maggiormente attenzione a quelle che determinano nuovo consumo di suolo, mediante degli inquadramenti fotografici atti a descrivere lo stato di fatto degli ambiti oggetto di variante. Le previsioni giudicate con segno meno (-) e colore rosso devono, per essere compatibili e sostenibili dal punto di vista ambientale, economica e sociale, essere corredati da opportune misure di mitigazione, come riportate nella tabella seguente.

N. Valutazione ambientale delle previsioni proposte Giudizio Ambito 1 Dal punto di vista ambientale e del consumo di suolo, tali modifiche sono 0 2 pressocchè ininfluenti in quanto si tratta di aree pertinenziali di forma lineare inserite nell'urbanizzato che, in taluni tratti, non presentano nemmeno le distanze sufficienti ad un'eventuale nuova edificazione.

3 Dal punto di vista urbanistico la previsione in esame si configura quale 0 completamento del tessuto urbano esistente. Si tenga presente che per il lato est del lotto è esistente il vincolo di natura idraulica del Torrente Bombolasca. Al fine di un miglior inserimento paesaggistico e ambientale si prescrive per la fascia inedificabile sul lato est di mantenere e/o ripristinare la fascia boscata che funge da zona cuscinetto tra l'ambito edificato e l'alveo del T. Bombolasca facente parte del RIP e identificata dal codice SO 044.

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4 Dal punto di vista ambientale e del consumo di suolo, la valutazione è positiva + in quanto un'area in cui era previsto un completamento residenziale viene riportata a destinazione a verde, a margine di aree agricole ed in prossimità della Valle Bombolasca (RIP - SO 044).

5 Si tratta di una ridefinizione dell'ATR 4, con un disegno che accorpa + 6 maggiormente l'edificato invece di prediligere l'edificazione in senso lineare lungo la strada esistente, riportando ad agricolo l'ultima porzione di ATR 4 posta al margine sud. L'ampliamento dell'ambito n. 5 può essere infatti compensato dall'ambito n. 6, posto a sud, che viene per contro riportato alla destinazione agricola, mantenendo anche le alberature presenti.

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7 L'ambito è di nuovo inserimento, prevedendo la trasformazione di un'area - agricola in area di completamento residenziale. Tuttavia tale ambito è posto a margine dell'edificato, in ambito urbano, in area già servità da strada e da tutti i sottoservizi. Il consumo di suolo oltre ad essere compensato nel computo generale da altre previsioni in riduzione delle aree urbanizzate a favore delle aree agricole, deve essere mitigato da opportune misure che prevedano alberature al limite tra residenziale ed aree agricole e contenimento dell'illuminazione.

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8 Dal punto di vista ambientale e del consumo di suolo, tale modifica è 0 pressocchè ininfluente per l'esiguità dell'ambito, in quanto si tratta di area pertinenziale di edifici già esistenti.

9 La modifica prevede l'inserimento in fregio all'ATR 10 di un area di circa 860 - mq con destinazione residenziale di completamento a fronte di una riduzione (ambito in variante n° 10) di 106 mq circa dell'ATR 10. Si evidenzia che l'ATR 10 è attualmente quasi completato. Tale nuovo ambito residenziale si colloca in un contesto già densamente edificato (ovest ed est) e con previsioni di sviluppo sempre residenziale (nord e sud-est). Premesso quanto sopra è segnalata, tra l'ambito in variante ed il lotto residenziale posto a nord (in fregio a Via Vedesina), un'area a destinazione agricola per la quale si consiglia una valutazione di tutela ambientale quale polmone verde nel contesto locale. Al fine inoltre di garantire la visibilità verso sud da Via Vedesina, gli ambiti su tale orizzonte potrebbero essere normati in termini di altezze massime dell'edificato dal piano campagna.

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10 Dal punto di vista ambientale e del consumo di suolo, tale modifica è 0 pressocchè ininfluente, in quanto le superfici interessate da tale modifica sono minime.

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11 Dal punto di vista ambientale e del consumo di suolo, la valutazione è positiva + in quanto viene riportata ad agricola un'area in cui era previsto l'ATR 7, a margine di aree agricole e a monte di terrazzamenti.

12 Si intende portare da agricolo a residenziale di completamento un'area che è + già interclusa dall'edificato e da altri ambiti di completamento residenziale, pertanto la nuova destinazione urbanistica risulta in continuità con le destinazioni urbanistiche limitrofe a nord, est e ovest.

13 Il mappale in esame, con una superficie molto contenuta (33mq circa) e 0 pertanto con evidente impossibilità all'edificazione, attualmente a destinazione residenziale di completamento, viene destinata ad uso verde privato vincolato. Non si rileva quindi un'incidenza significativa sul piano.

14 L'area attualmente a tessuto di completamento residenziale viene inserita con + destinazione verde privato vincolato in continuità con la destinazione attuale del mappale al confine posto ad est mentre per quanto riguarda il mappale sul lato ovest (M) la nuova destinazione sarà aree ed attrezzature pubbliche o di interesse generale. Si evidenzia che allo stato attuale il mappale in esame e quello limitrofo ad est sono coltivati.

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15 Il mappale in esame con una superficie poco estesa, attualmente a + destinazione residenziale di completamento, viene destinata ad uso verde privato vincolato. La nuova destinazione è in continuità con il mappale confinante a sud.

16 L'area in esame è attualmente a destinazione residenziale di completamento 0 ed è prevista la nuova destinazione ad uso verde privato vincolato. A nord del medesimo mappale è stata recentemente realizzato un nuovo parcheggio pubblico, pertanto l'area a verde privato vincolato risulterà in continuità con tale area a parcheggio. Si ritiene che tale variazione non determini un'incidenza negativa sul piano.

17 L'ambito è attualmente definito come ATR 2; la variante prevede di riportare + tutti i mappali costituenti tale ATR a destinazione agricola, pertanto trattandosi di una porzione di territorio con un estensione significativa (5.000mq circa) dal punto di vista ambientale e paesaggitico l'effetto sarà indubbiamente positivo, anche per la continuità con i terreni agricoli circostanti.

18 Il mappale in esame con una superficie estremamente ridotta (24 mq circa), e 0 pertanto con evidente impossibilità all'edificazione, attualmente a destinazione residenziale di completamento, viene destinato ad uso verde privato vincolato.

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Non si rileva per tali motivi un'incidenza significativa sul piano.

19 L'ambito è attualmente definito come ATR 3 e la variante prevede di 0 modificare la destinazione a tessuto residenziale di completamento. Non si ravvede una valutazione negativa in quanto sia l'ATR che la destinazione di completamento prevedono la possibilità di realizzare strutture residenziali. Inoltre il tessuto residenziale di completamento risulta in continuità sul lato nord con aree già edificate ad uso residenziale. Il consumo di suolo resta il medesimo della previsione attuale.

20 L'ambito in variante prevede il passaggio dalla destinazione agricola alla - destinazione residenziale ad edificazione diretta. La località Valletta e le aree limitrofe a Via Palotta sono state oggetto negli ultimi anni di un forte sviluppo dell'edificazione residenziale ed i mappali oggetto del presente ambito sono localizzati tra Via Palotta a sud, la sala del Regno dei Testimoni di Geova ad est ed un nucleo storico ad ovest. Premesso quanto sopra, l'attuazione di tale ambito potrà essere mitigata attraverso la giusta considerazione del conteso locale e la prescrizione nelle NTA dell'adozione di misure di mitigazione dell'impatto paesaggistico ed ambientale e di "cucitura" - connessione con le aree limitrofe.

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21 Il mappale in esame con una superficie poco estesa, attualmente a 0 destinazione residenziale di completamento, viene destinato ad uso verde privato vincolato. La modifica è poco significativa in quanto l'area si trova interclusa ad edifici.

22 La destinazione attuale dell'area è artigianale e la nuova proposta prevede 0 l'inserimento nel tessuto produttivo consolidato che comprende sia attività produttive, artiginali che attività commerciali- direzionali. In termini di consumo di suolo il bilancio è invariato. Le norme di attuazione riportano le prescrizioni da attuarsi in fase di progettazione per le precauzioni tecnologiche e l'arredo a verde.

23 L'ambito si colloca a monte della strada comunale Via Manescia ed è + caratterizzato dalla presenza di terrazzamenti che si intendono riportare alla destinazione agricola. In parte i terrazzamenti allo stato attuale presentano vegetazione arborea e arbustiva di recente colonizzazione, mentre il bosco si estende a nord e ad ovest dell'ambito. Per tale motivo l'utilizzo di tale area a scopo agricolo è valutata come sostenibile e positiva.

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24 Il terrazzamento in esame viene stralciato dal tessuto storico ed inserito in + area terrazzata, come rilevato in fase di sopralluogo. La modifica è minima e positiva per quanto concerne la valutazione ambientale e paesistica del piano.

25 L'ambito si colloca a monte della strada comunale Via Isola Bella ed è + caratterizzato dalla presenza di terrazzamenti che si intendono riportare alla destinazione agricola. In parte i terrazzamenti allo stato attuale sono liberi da vegetazione ed in parte presentano vegetazione arborea e arbustiva di recente colonizzazione. Per tale motivo l'utilizzo di tale area a scopo agricolo è valutato

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come sostenibile e positivo, considerato inoltre la recente promozione e valorizzazione delle aree terrazzate. Nel riquadro in rosso si evidenzia la porzione interessata. Ad ovest permangono lembi di fascia boscata.

26 L'ambito in esame comprende l'ATR 1b e la sottostante area agricola che si 0 intendono entrambi portare a destinazione residenziale di completamento. L'ambito si colloca tra il tessuto storico consolidato in località Isola Bella ed il nucleo di Brusido pertanto si evidenzia una continuità nella destinazione residenziale ed edificata del contesto. L'impatto non è ritenuto particolarmente rilevante dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

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27 L'area in esame attualmente a destinazione agricola si trova in fregio, sul lato 0 ovest, all'ATR 1a il quale risulta edificato in fase di completamento. E' prevista la destinazione ad uso residenziale di completamento. Essendo le aree circostanti già edificate da tempo si ritiene l'impatto paesaggistico ed ambientale poco rilevante.

28 I terrazzamenti in esame, localizzati a valle di Via Manescia, vengono stralciati + dal tessuto storico, in quanto non presentano le caratteristiche di tale ambito, ed inseriti come area terrazzata come rilevato in fase di sopralluogo. La modifica è minima e non è significativa per quanto concerne la valutazione del piano.

29 La modifica prevede lo stralcio di una fascia di un P.L. già approvato ed in fase + di realizzazione, posta in fregio alla strada comunale Via Isola Bella - Via Alla Volta, ed il suo inserimento quale parcheggio pubblico.

30 Il lotto in esame, attualmente a destinazione residenziale, viene destinato ad + uso agricolo, in continuità con gli ambiti posti a sud e ad est.

31 La modifica prevede lo stralcio di una fascia di un P.L. già approvato ed in fase + di realizzazione ed il suo inserimento quale parcheggio pubblico,a servizio della

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Via Don Bosco e dei vicini Asilo comunale e Chiesa.

32 L'ambito che si intende trasformare da comparto boschivo a residenziale di 0 completamento è allo stato attuale privo di copertura vegetale e presenta alcuni terrazzamenti. E' inserito tra l'edificato e posto a monte della strada comunale Via Alla Volta.

33 La variante prevede la modifica dell'ambito da agricolo a tessuto residenziale - di completamento. Si trova in fregio ad altre aree agricole e ad un altro ambito in variante (S) che prevede la nuova destinazione a parcheggio pubblico. Gli ambiti (identificati nel riquadro rosso) vanno ad isolare le aree agricole ad est da quelle ad ovest. Anche per questo ambito, l'attuazione dello stesso potrà essere mitigata qualora si tenga in debita considerazione il conteso locale e le norme prescrivano l'adozione di misure di mitigazione dell'impatto paesaggistico ed ambientale e di "cucitura" - connessione con le aree limitrofe.

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34 L'ambito in esame ha attualmente destinazione ATA 1 - Ambito di - trasformazione artigianale ed una parte di tale ATA viene modificato in ATR. Nell'intorno sono presenti altri lotti artigianali già realizzati, tale da determinare una commistione di destinazioni d'uso differenti. La zonizzazione acustica comunale prevede per le aree artigianali l'inserimento in classe 5, compatibile con un uso artigianale-produttivo e che determina un inquinamento non del tutto sostenibile dal punto di vista residenziale. In riferimento agli ambiti produttivi, va detto, però, che tali indicazioni risultano essere più precauzionali che realmente rilevabili all’interno dei contesti. Le attività presenti, infatti, in genere non producono rumori molesti di notevole livello. Le norme di progettazione e di attuazione dell'ATR dovranno prescrivere mirate misure di mitigazione (ad esempio quinte arboree, macchie alberate), al fine della separazione tra le aree con destinazione artigianale e produttiva e le aree con destinazione residenziale.

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35 Tali ambiti si collocano a monte della strada comunale Via Cà Rossa, + 36 attualmente classificati come ATR 6a e 6b; si propone il loro inserimento quali aree a terrazzamento. La variazione è valutata come sostenibile e positiva, considerata la presenza di terrazzamenti nell'intorno e la recente promozione e valorizzazione delle aree terrazzate. Negli ovali in rosso si evidenziano le porzioni interessate.

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10.4 Valutazione della dotazione di servizi della Variante

La Variante prevede di migliorare la dotazione di servizi attualmente inserite nel vigente PGT, attraverso l'inserimento di nuovi servizi quali parcheggi, strade, piste ciclo pedonali, e lo stralcio di precedenti previsioni ritenute non più adeguate alle esigenze della popolazione. Nel complesso, tali modifiche vengono valutate positivamente dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Delle nuove previsioni, si analizzano nella tabella seguente gli ambiti denominati ZC, S e V in quanto sono stati inseriti dagli estensori del PGT nel bilancio ecologico.

N. Valutazione ambientale delle previsioni proposte Giudizio Ambito ZC L'ambito prevede la realizzazione di nuove aree a parcheggio che si collocano 0 a servizio della Chiesa di S. Apollonia e del nucleo storico sottostante. Le aree a parcheggio sono inserite in fregio alla nuova viabilità in previsione, in comparto boschivo. La superficie che verrà occupata è di circa 300 mq. In considerazione del versante oggetto di intervento e della presenza di terrazzamenti, si prescrive nella progettazione delle opere l'adozione di tipologie costruttive locali e tradizionali che ben si integrano nel contesto locale.

S L'ambito prevede la realizzazione di un nuovo parcheggio in ampliamento ad 0 un parcheggio esistente a servizio del nucleo abitato in località Isolabella. L'occupazione di area agricola prevista è pari a 160mq circa.

V L'ambito prevede la realizzazione di una nuova area a parcheggio che si 0 collocano a servizio del nucleo edificato ubicato in Via Campagnola. L'area a parcheggio sarà inserita sul lato di monte di Via Manescia. La superficie che verrà occupata è di circa 170 mq. In considerazione della presenza di terrazzamenti, si prescrive nella progettazione delle opere di sostegno l'adozione di tipologie costruttive locali e tradizionali che ben si integrano nel contesto locale.

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11.0 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELLE CARATTERISTICHE DELLA 2^ VARIANTE AL PGT DI TRAONA IN RAPPORTO ALLE PREVISIONI PROPOSTE In quale misura la Variante stabilisce un quadro Si tratta di una variante tesa alla modifica di di riferimento per progetti ed altre attività, o previsioni puntuali e in genere di modesta per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le entità. dimensioni e le condizioni operative o Alcune modifiche interessano delle aree agricole attraverso la ripartizione delle risorse. (sia in incremento che in decremento). Alcune modifiche sono state apportate per meglio rispondere a nuove esigenze espresse dai cittadini e dalle attività presenti sul territorio. Il bilancio tra incrementi (superfici libere da edificazione) e decrementi (superfici urbanizzate) risulta positivo (+ 1.402 mq). In quale misura la Variante influenza altri piani Non vi sono elementi di influenza. o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati. La pertinenza della Variante per l’integrazione Non è prevista alcuna modifica particolarmente delle considerazioni ambientali, in particolare al significativa e vengono riportate alcune fine di promuovere lo sviluppo sostenibile. superfici ad agricole; il consumo di suolo è inferiore a quanto previsto dal PGT vigente. Problemi ambientali relativi alla Variante. Nessuna situazione particolarmente problematica pur restando sempre richiamata la necessità di particolare attenzione alle tematiche ambientali nella predisposizione della strumentazione attuativa e negli interventi edilizi. La rilevanza della Variante per l’attuazione della La Variante non ha particolari riflessi sulle normativa comunitaria nel settore dell’ambiente condizioni generali del contesto ambientale di (ad es. P/P connessi alla gestione dei rifiuti o riferimento. alla protezione delle acque).

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CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE, TENENDO CONTO IN PARTICOLARE, DEI SEGUENTI ELEMENTI: Probabilità, durata, frequenza e reversibilità Probabilità media di interessare alcune aree degli effetti agricole, comunque adiacenti ad aree urbanizzate Carattere cumulativo degli effetti Nessuno Natura transfrontaliera degli effetti Nessuna Rischi per la salute umana o per l’ambiente Nessuno Entità ed estensione nello spazio degli effetti Entità bassa, a scala locale (area geografica e popolazione potenzialmente interessata). Valore e vulnerabilità delle aree interessate a Valore basso delle aree agricole interessate causa: dalle proposte di modifica in quanto sono poste - delle speciali caratteristiche naturali o del in aderenza almeno su di un lato ad altre aree patrimonio culturale; edificate - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; - dell’utilizzo intensivo del suolo. Effetti su aree o paesaggi riconosciuti come Nessuno protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

Si è considerato altresì che: - sono stati rispettati i vincoli ambientali sovraordinati: le previsioni proposte non sono in contrasto con i vincoli ambientali sovraordinati (PTCP), quali in particolare gli ambiti agricoli strategici, i corridoi ecologici, i varchi identificabili, le aree di naturalità fluviale e i terrazzamenti; - nel PGT vigente non è indicato un perimetro corrispondente al TUC; - la ridefinizione degli ambiti è avvenuta all'interno del "tessuto prevalentemente urbanizzato", individuato nella tavola "Orientamenti iniziali" del PGT dai Progettisti estensori della Variante, destinando all'urbanizzazione alcune aree libere intercluse (agricole) o riportando alcune aree edificabili ad una funzione di "pausa del costruito" o agricola; - il bilancio ecologico tra incrementi di aree libere da edificazione e decrementi risulta positivo (+ 1.402 mq), che determina una situazione positiva, anche se in linea di massima invariata, rispetto al PGT vigente;

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- i vantaggi della Variante sono da ricercarsi in una dotazione di servizi più efficiente (parcheggi, parchi urbani, strade comunali e piste ciclo-pedonali) e in un riordino dell strumento pianificatorio di più facile consultazione.

La 2^ Variante al vigente PGT del Comune di Traona è da intendersi come elemento di configurazione di aspetti di dettaglio e di apporto migliorativo alle condizioni di operatività del PGT vigente. La variante non determina effetti negativi sulla qualità degli interventi e non altera gli impatti sull’ambiente e sugli elementi già emersi e valutati nell’elaborazione della VAS per il PGT vigente. Infine si conferma che la 2^ Variante in oggetto non costituisce quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della Direttiva 85/337/CEE e successive modifiche e non producono effetti sui siti di cui alla Direttiva 92/43/CEE.

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