PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE D’INCIDENZA

DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DI VALUTAZIONE D’INCIDENZA

(Allegato E alla Dgr. n. 1400 del 29/08/2017)

Il sottoscritto BALZAN GIORGIO nato a Belluno e ivi residente in via Fratelli Rosselli n. 14 – cap. 32100 – con Studio in Belluno – via Brigata Marche n. 6 – telefono e fax 0437 943315 – cell 338 2437081 - email [email protected] , posta certificate [email protected]; in qualità di tecnico incaricato da E - Distribuzione S.P.A. – Divisione Infrastrutture e Reti – Distribuzione Territoriale Rete Triveneto – pratiche in Provincia di - per la selezione preliminare (screening) di valutazione d’incidenza ambientale (ex art. 5 del D.P.R 357/97 e ss.mm.ii.) relativa al Progetto L/MT 20 kV in cavo interrato e cavo aereo da cabina esistente Venchi a cabina esistenti Centro, Villa Bolca, Lessinia Pal, Zovo a sostegno L/MT esistente, con demolizione di linea aerea esistente, con derivazioni BT fino a 1000V, nei Comuni di e Vestenanova (VR) (Pratica VR 18/11) DICHIARA - Che per l’istanza presentata NON è necessaria la valutazione di incidenza in quanto riconducibile all’ipotesi di non necessità di valutazione di incidenza prevista dell’Allegato A paragrafo 2.2 della DGR n. 1400 del 29/08/2017 al punto 23 ( piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della Rete Natura 2000).

Alla presente si allega Relazione tecnica dal titolo Progetto L/MT 20 kV in cavo interrato e cavo aereo da cabina esistente Venchi a cabina esistenti Bolca Centro, Villa Bolca, Lessinia Pal, Zovo a sostegno L/MT esistente, con demolizione di linea aerea esistente, con derivazioni BT fino a 1000V, nei Comuni di Selva di Progno e Vestenanova (VR) per l’intervento progettato.

Belluno, li 4 maggio 2018 Il Dichiarante Dottore Forestale Balzan Giorgio

Informativa sull’autocertificazione ai D.P.R 28/12/2000 N. 445 e ss.mm.ii.

Il sottoscritto dichiara inoltre di essere a conoscenza che il rilascio di dichiarazioni false o mandaci è punito ai sensi dell’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e ss.mm.ii, dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia. Tutte le dichiarazioni contenute nel presente documento, anche ove non esplicitamente indicato, sono rese ai sensi, e producono gli effetti degli artt. 47 e 76 del DPR 445/2000 e ss.mm.ii. Ai sensi dell’art. 38 del DPR 445/2000 ss.mm.ii., la dichiarazione è sottoscritta dall’interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritta o inviata insieme alla fotocopia, non autenticata di un documento d’identità del dichiarante, all’ufficio competente Via fax, tramite un incaricato, oppure mezzo posta.

Belluno, li 4 maggio 2018 Il Dichiarante Dottore Forestale Balzan Giorgio

Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196.

I dati da Lei forniti saranno trattati - con modalità cartacee e informatizzate - per l’archiviazione delle istanze presentate nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa e non costituiranno oggetto di comunicazione o di diffusione. I dati raccolti potranno essere trattati anche per finalità statistiche. Il Titolare del trattamento è: AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VERONA - Commissione Elettrodotti. Il Responsabile del trattamento è: il Dirigente del Servizio competente Provincia di Verona . Le competono tutti i diritti previsti dall'articolo 7 del D.Lgs. n.196/2003. Lei potrà quindi chiedere al Responsabile del trattamento la correzione e l’integrazione dei propri dati e, ricorrendone gli estremi, la cancellazione o il blocco.

Belluno, li 4 maggio 2018 Il Dichiarante Dottore Forestale Balzan Giorgio

REGIONE DEL PROVINCIA DI VERONA COMUNE SELVA DI PROGNO E VESTENANOVA

Progetto L/MT 20 kV in cavo interrato e cavo aereo da cabina esistente Venchi a cabina esistenti Bolca Centro, Villa Bolca, Lessinia Pal, Zovo a sostegno L/MT esistente, con demolizione di linea aerea esistente, con derivazioni BT fino a 1000V, nei Comuni di Selva di Progno e Vestenanova (VR) PRATICA VR 18/11 Committente: Gruppo E- DISTRIBUZIONE S.P.A. – Divisione Infrastrutture e Reti – Distribuzione Rete Triveneto Zona di Verona

DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA (ex D.G.R.V. n. 1400 -29/08/2017)

RELAZIONE TECNICA

Consulenze tecnico ambientali Dottore Forestale GIORGIO BALZAN

32100 Belluno – Via Brigata Marche n. 6 – tel.fax 0437 – 943315 – cell 3382437081 [email protected] [email protected]

1 – Descrizione progetto - Aree interessate e caratteristiche dimensionali

L’intervento di cui al progetto redatto da E-DISTRIBUZIONE S.P.A. si localizza all’ esterno delle aree protette da Rete Natura 2000. L’ambito più prossimo al cantiere di lavoro è Sito d’Interesse Comunitario (S.I.C.) e Zona di Protezione Speciale (Z.P.S) - IT3210040 “MONTI LESSINI-PASUBIO- PICCOLE DOLOMITI VICENTINE”, come evidenziato nell’allegata Tavola n. 1 - Inquadramento in scala 1:.000.

Si fa riferimento al Progetto redatto da E-Distribuzione S.P.A. (Tavola n. 2) e alla Relazione tecnica qui di seguito riportata:

L’intervento è motivato dalla necessità di migliorare gli standard della rete di distribuzione dell’energia elettrica, anche a seguito del ricorrente verificarsi di situazioni meteorologiche e ambientali che generano guasti sulle linee di distribuzione dell’energia elettrica con conseguenti disagi e disfunzioni che si ripercuotono sul sistema territoriale, rispondendo anche alle esigenze dei clienti dell’area. Nel contempo, l’opportunità di intervenire sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica fornisce anche la possibilità di migliorarne l’inserimento nel contesto paesaggistico.

Si propone la sostituzione della linea aerea nuda esistente con la posa di un tratto di linea aerea in cavo isolato tipo “elicord” dello sviluppo complessivo di circa 3250 metri, in sostituzione di m. 3710 di linea aerea in conduttori nudi, e la posa di nuove tubazioni che ospiteranno un nuovo tratto di linea MT in cavo interrato per uno sviluppo complessivo di metri 380. Il tutto così suddiviso:

TAV. 1 – Tratto da cabina esistente Venchi a cabine esistenti Bolca Centro, Villa Bolca: sostituzione di L/MT in conduttori nudi con L/MT in cavo aereo con la messa in opera di n° 11 nuovi sostegni poligonali in lamiera e la rimozione di n° 27 sostegni esistenti, con la posa di m. 1150 di cavo aereo MT sezione e il recupero di m. 1600 di conduttore nudo. Il tratto prevede anche la realizzazione di una nuova L/MT in cavo interrato per m. 380 della sezione 3x1x185Al.

TAV. 2 – Tratto da linea MT aerea esistente Villa Bolca a derivazione per cabine esistenti Lessinia Pal, Zovo a sostegno L/MT esistente: sostituzione di L/MT in conduttori nudi con L/MT in cavo aereo con la messa in opera di n° 20 nuovi sostegni poligonali in lamiera e la rimozione di n°28 sostegni esistenti, con la posa di m. 800 di cavo aereo MT e il recupero di m. 2110 di conduttore nudo.

Gli elettrodotti seguiranno i tracciati indicati nelle corografie che costituiscono parte integrante della presente relazione ed avranno le caratteristiche tecniche e di esercizio di seguito riportate.

Le caratteristiche delle cabine ed i particolari costruttivi si possono rilevare sulla documentazione allegata. Si segnala che dalle nuove cabine e/o PTP (Posto di Trasformazione su Palo) si dipartiranno impianti di distribuzione aerei e/o in cavo interrato in bassa tensione fino a 1000 V, le cui caratteristiche tecniche normali di linea sono riportate nelle tavole già in Vostro possesso, dei quali si assicura la massima razionalità nella progettazione e realizzazione per la tutela dell'ambiente.

Gli interventi proposti prevedono nella LMT esistente la sostituzione dei conduttori nudi con cavo isolato tipo elicord (1.950 ml), la rimozione di sostegni non idonei (complessivamente 55 sostegni) con dei nuovi in lamiera (31 sostegni), l’interramento nella viabilità esistente di un tratto di 380 ml, l’allacciamento a nuove cabine o a P.T.P. . Gli interramenti nella viabilità comporta una sezione di scavo delle dimensioni di 0,40x1,20 m su pavimentazione asfaltata, la posa di tubature in PVC di diametro 160 mm e l’alloggiamento dei cavi MT. La posa dei nuovi sostegni comporta una sezione di scavo delle dimensioni di circa 2,00x2,00x2,00 m. Questa attività potrà interessare ambiti rurali caratterizzati da praterie e boschi di latifoglie attualmente attraversati dalla LMT. 2 – Durata dei lavori e cronoprogramma

La realizzazione dell’intervento potrà avvenire nel corso dell’anno ad esclusione del periodo invernale stante la localizzazione in zona montana del cantiere, con durata dei lavori stimabile in circa 120 giorni, nei quali si alterneranno in cantiere vari operatori e macchinari a seconda della tipologia dell’intervento. Le fasi lavorative sono le seguenti: • preparazione preliminare del cantiere, trasporto dei materiali e delle attrezzature a piè d’opera con camion e furgone nelle diverse località indicate; • scavo di fondazione con mezzo meccanico per predisposizione alloggiamento pali di sostegno e demolizione di quelli esistenti. Si impiegheranno un escavatore normale per gli scavi nelle localizzazioni di facile accesso ed una macchina operatrice ragno nei siti più scomodi e distanti dalla viabilità di servizio. I macchinari saranno dotati di martello demolitore da impiegare in caso di necessità; • demolizione della parte superficiale della fondazione esistente con i sopra indicati mezzi; • fornitura del cls con la benna dell’escavatore o altro contenitore e posa nel sito predisposto; • fornitura dei nuovi sostegni nei punti di collocazione con i sopra indicati mezzi; • ritombamento con il materiale proveniente dallo scavo provvedendo alla deposizione, in superficie a copertura dei plinti, di terreno vegetale e delle piote erbose in precedenza asportate; • allontanamento del materiale di demolizione (sostegni, cavi ecc.) e trasporto a magazzino ; • attività necessarie per la fornitura, tesatura del cavo isolato (argano bobinatrice) e allacciamento alla rete di distribuzione principale; • escavatore con benna, martello demolitore e fresa manti al bisogno, per le parti previste con cavo interrato lungo la viabilità esistente. Posa della tubatura in PVC mm 160 su letto di sabbia, alloggiamento del cavo, tesatura e ritombamento impiegando parte del materiale di scavo ritenuto idoneo dalla D.L. Trasporto a discarica autorizzata dei materiali di rifiuto non reimpiegabili (bitume, ecc.) • Ricomposizione dei luoghi interessati dall’interramento secondo l’attuale destinazione.

Gli operatori presenti in cantiere saranno in numero diverso a seconda della lavorazione con presenza media di n. 6 unità lavorative per la preparazione del cantiere, la realizzazione degli scavi, la posa delle tubature e dei cavi elettrici, l’armatura della fondazione (plinti in cls), l’allacciamento della rete elettrica e il ripristino dei luoghi. 3 – Utilizzo delle risorse

Il lavoro si verifica in ambito montano in un territorio caratterizzato da praterie, boschi di resinose e latifoglie, edificazione residenziale, rurale e viabilità di servizio, . E’ prevista la demolizione di 55 sostegni relativi a linee aeree a conduttori nudi, per uno sviluppo complessivo di circa 3.710,00 metri. A sostituzione della suddetta linea verrà realizzato un tratto aereo con impiego di cavo isolato tipo elicord e posa di 31 sostegni per uno sviluppo di circa 1.950 m mentre la rimanente parte risulterà interrata nella viabilità esistente per una lunghezza di 380 metri.

Delle risorse della matrice ambientale viene interessata la componente suolo in quanto è necessario effettuare uno scavo localizzato per l’interramento della linea (sezione di scavo lungo la viabilità esistente), la rimozione dei sostegni ammalorati o non idonei, la posa di quelli nuovi . La sostituzione dei sostegni (55) nel tratto aereo che verrà mantenuto avviene in prossimità di quelli esistenti senza variare l’attuale tracciato ma riducendo il numero di pali (31) . Non è previsto il taglio di vegetazione arborea ed arbustiva (praterie o fasce libere da vegetazione arborea in soprassuoli di latifoglie e resinose) mentre potrà rendersi necessaria la formazione di piste provvisorie per accedere ad alcuni sostegni da rimuovere. L’impiego dei macchinari comporta l’uso di carburanti ed olii, varie materie prime e strutture per il rifacimento delle linee (sostegni in lamiera, tubatura in pvc, materiale elettrico, inerti vari, ecc.). Nella fase di esercizio non è ipotizzabile l’utilizzo di risorse ambientali. Potranno rendersi necessari interventi di manutenzione straordinaria che non si discosteranno nella sostanza a quanto sopra indicato. Il progetto non prevede alcun fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali.

4 - Distanza dai siti Rete Natura 2000 e dagli elementi chiave

Nella Tavola n. 1, l’intervento viene localizzato rispetto alle aree protette da Rete Natura 2000 e specificatamente: - Sito d’Interesse Comunitario (S.I.C.) e Zona di Protezione Speciale (Z.P.S) - IT3210040 “MONTI LESSINI-PASUBIO-PICCOLE DOLOMITI VICENTINE” riscontrabile a circa 5.900 metri in direzione Nord rispetto al punto più prossimo del cantiere.

5 – Fattori d’incidenza

I lavori previsti per il rifacimento della linea elettrica MT aerea/interrata sono riconducibili, secondo l’Allegato B alla DGR n. 1400 del 29/08/2017, ai seguenti fattori che possono determinare incidenze sul grado di conservazione di habitat e specie tutelati dalla direttiva 92/43/Cee e 2009/147/Ce: - D02 Infrastrutture di rete e linee per il servizio pubblico - D02.01 Elettrodotti, linee elettriche e linee telefoniche - D02.01.01 Linee elettriche e linee telefoniche sospese - D02.01.02 Cavidotti e linee telefoniche interrate o sommerse - H06.01.01 Inquinamento da rumori e disturbi sonori puntuali o irregolari.

Come indicato in precedenza l’intervento comporta un incremento della presenza antropica e l’impiego di macchinari che determinano un aumento delle emissioni (rumore, gas, polveri). Si tratta di un disturbo localizzato, limitato nel numero di macchinari e non continuativo. Gli interventi progettati determinano una sostanziale riduzione delle strutture aeree nel territorio e non comportano l’utilizzo di nuovi terreni o ambiti naturali. La fonte di impatto che raggiunge la maggiore distanza è il rumore prodotto dai macchinari durante la fase di cantiere. Tale fattore di disturbo interessa la sola fauna, mentre ha un’azione neutra per quanto riguarda gli altri elementi, cioè la vegetazione, la morfologia, l’idrologia, ecc. In considerazione agli effetti possibili del rumore, va rilevato che nell’area esterna al cantiere la propagazione dell’intensità del suono nell’aria si abbatte in maniera più che proporzionale con la distanza divenendo, a distanze superiori al chilometro, insignificante e assimilabile ad un rumore di fondo. Le fonti principali di rumore per tale attività sono prodotte dall’escavatore in un’ azione combinata con altri mezzi. Il livello di intensità sonora (Li) alla distanza ( r ) dalla sorgente sarà funzione del livello di potenza sonora di origine (Lw) e decrescerà secondo la relazione Li = Lw – 11 – 20 log dB

Si valuta la soglia minima di disturbo in 50dB oltre la quale vi possono essere degli effetti, seppur minimi sulle componenti animali. In virtù del principio di precauzione si considera l’effetto prodotto dai macchinari in opera assumendo il valore massimo di 102 dBA – (fonte documentale a cui si è fatto riferimento è l’INSAI - Istituto Nazionale Svizzero di Assicurazione ora SUVA). Applicando la relazione su esposta con i valori indicati si ottiene che la soglia minima di riferimento (50 dB) si raggiunge a circa 150 metri dalla sorgente.

Li = 102 -11 – 20 log 150 = 47,48 dB

Assunto di 50 dB (A) il valore di soglia del rumore ritenuto accettabile per la fauna e in riferimento ai dati sopra riportati per la definizione del limite spaziale si è scelto una distanza pari a 150 m dal tracciato delle linee elettriche utilizzando precauzionalmente questo buffer di studio lungo tutto il cantiere di lavoro.

Per quanto riguarda le altre fonti di impatto (polveri e gas) si evidenzia: L’inquinamento dell’aria per produzione di polveri è possibile in coincidenza dello scavo di fondazione e nella movimentazione degli inerti impiegati nelle lavorazioni di cantiere. Le emissioni di gas di scarico saranno prodotte dai macchinari utilizzati (escavatore con benna, ruspa, camion/betoniera per trasporto materiali, furgoncino per trasporto personale e attrezzatura, apparecchiature varie). 6 - Valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie Riguardo agli effetti del progetto sui siti di Rete Natura 2000 e la loro significatività, in relazione alla Delibera Regionale ed alla guida metodologica , viene seguito un percorso di valutazione che considera i seguenti indicatori: Perdita di superficie di habitat e di habitat di specie Gli interventi in progetto non determinano perdita di superficie d’habitat o di habitat di specie in quanto avvengono all’esterno dell’ambito S.I.C.-Z.P.S. ed interessano tracciati di linee elettriche esistenti. Il punto più prossimo del cantiere al S.I.C. – Z.P.S. IT 3210040 MONTI LESSINI-PASUBIO- PICCOLE DOLOMITI VICENTINE è a circa 5.900 m quindi ad una distanza ragguardevole dal buffer di studio. Nella fase di esercizio dell’opera non si riscontrano possibili interferenze; non vi è incremento della presenza antropica nel territorio se non per l’eventuale manutenzione di quanto realizzato ed in ogni caso non all’interno di habitat o habitat di specie. In sintesi: - Non vi è eliminazione diretta di superfici naturali riconducibili ad habitat di interesse comunitario - Non vi è eliminazione diretta di ambienti idonei ad ospitare le specie di interesse comunitario nelle varie fasi del proprio ciclo biologico.

Frammentazione di habitat o habitat di specie Le opere inerenti il progetto in esame non interrompono la continuità ecologica dei siti e dell’ambiente nella sua globalità. Si verifica una sostanziale riduzione di strutture aeree in quanto è previsto la riduzione del numero di sostegni (da 55 a 31), l’eliminazione dei conduttori nudi che verranno sostituiti da un cavo isolato. Il cavo aereo di tipo elicord è formato da tre singoli cavi elettrici isolati tra loro e avvolti ad elica attorno ad una fune portante, capace di sostenere il peso dell’intera struttura da palo a palo. L’isolamento dei conduttori rende nullo il pericolo di fulminazione per gli uccelli ed in particolare per quelli dall’ampia apertura alare. Relativamente alla collisione in volo la dimensione del cavo elicord è tale da consentirne l’avvistamento in tempo utile; negli ambienti boscati l’isolamento del cavo consente il contatto con le fronde degli alberi e questo riduce la possibilità di collisione per i rapaci notturni. I n sintesi:

- Non vi è trasformazione del territorio che implichi la riduzione di un vasto habitat in aree più piccole; - Non vi è riduzione della connettività specie/specifica del territorio: - Non vi è l’introduzione di barriere allo spostamento delle specie .

Perdita di specie di interesse conservazionistico I fattori di alterazione ambientale che possono interferire con le specie tutelate riguardano la sola fase di cantiere e sono riconducibili alle operazioni di scavo per la rimozione dei sostegni e la posa di quelli nuovi. I fattori di potenziale incidenza descritti al paragrafo 5 sono: - Emissioni di gas combusti e polveri dai mezzi e dalle lavorazioni; - Emissioni sonore per impiego macchinari, lavorazioni (scavi, demolizione, ecc.) e vibrazioni - Occupazione di suolo e lavorazioni La fauna potenzialmente con maggiore possibilità d’interferire con le suddette lavorazioni risulta composta da anfibi e rettili in quanto dotati di minore capacità di spostamento rispetto alle altre classi faunistiche, quali avifauna e mammiferi. Il territorio interessato dal cantiere sono praterie e boschi ambiti in cui è possibile la presenza della fauna selvatica. In considerazione che l’intervento: - è di tipo itinerante; - ha una durata limitata nella fase di cantiere; - risulta migliorativo nella fase di esercizio, - non comporta una riduzione di superficie di habitat, né frammentazione di habitat o habitat di specie, realizzandosi ad una certa distanza dal S.I.C. – Z.P.S.; si esclude la perdita o la riduzione di densità di popolazione di specie di interesse conservazionistico .

Perturbazione Gli elementi di perturbazione che possono avere qualche effetto sulla fauna durante i lavori derivano prevalentemente dalle emissioni causate dalle macchine operatrici. Il rumore e le vibrazioni riguardano la sola fase di cantiere (conseguenza delle lavorazioni previste) mentre, come descritto in precedenza, non si riscontrano possibili interferenze nella fase di esercizio (l’impiego del cavo elicord è un fattore decisamente migliorativo rispetto all’attuale condizione). I recettori probabilmente più sensibili all’interno della fauna selvatica per quanto riguarda l’elemento perturbativo rumore/vibrazione è l’avifauna nidificante e gli anfibi. Nel paragrafo 5, tra i mezzi meccanici previsti nelle lavorazioni, viene indicato nell’utilizzo dell’escavatore combinato con altri mezzi il picco di rumorosità maggiore. Considerando che le alterazioni possibili riguardano la sola fase di cantiere, risultano temporanee e reversibili, nonché la posizione del sito posto ad una distanza di circa 5.900 m, si ritiene non siano verificabili incidenze a carico delle specie d’interesse comunitario.

Diminuzione della densità di popolazione Le potenziali incidenze sono rappresentate da: - emissioni di gas combusti e polveri dai mezzi e dalle lavorazioni di cantiere - occupazione di suolo e lavorazioni Sono legate alla sola fase di cantiere e riguardano in particolare: - Anfibi, rettili ed avifauna (dispersione di polveri/gas ed occupazione di spazi nei pressi dei macchinari durante le lavorazioni) La dispersione di gas e polveri dai mezzi e dalle lavorazioni di cantiere ha come principali possibili recettori gli anfibi in quanto particolarmente sensibili all’inquinamento degli habitat. Essi possono infatti entrare in contatto con le sostanze contaminanti sia nell’ambiente terrestre che acquatico. Dovranno essere impiegati solo macchinari a norma per quanto riguarda l’emissione dei gas di scarico. L’impiego di queste macchine per il periodo del cantiere non costituisce una fonte di emissioni significative in atmosfera. Non è prevista occupazione di nuovi terreni in quanto viene mantenuto il tracciato della LMT esistente; nella fase di esercizio l’opera realizzata consente un miglioramento delle condizioni ambientali con eliminazione in particolare del problema relativo all’elettrocuzione per l’avifauna dall’ampia apertura alare stante il ritiro di circa 3.710 m di conduttori nudi, sostituiti dal cavo isolato tipo elicord ed in parte dall’interramento della linea. Le modalità di esecuzione del cantiere (itinerante su terreni sottostanti le linee elettriche attuali), la tipologia delle opere (cavo isolato con riduzione del numero di sostegni), permettono di escludere che ci possano essere variazioni di densità delle popolazioni delle specie di interesse comunitario segnalate negli ambiti naturali comunitari.

Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli

Le potenziali incidenze che possono causare fenomeni di alterazione della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli sono rappresentate da: - emissioni di gas combusti e polveri dai mezzi e dalle lavorazioni - dispersione di inquinanti durante la fase di cantiere

Qualità delle acque L’alterazione può avvenire per dispersione di sostanze inquinanti (ad esempio benzine ed olii dai macchinari impiegati); si tratta di una condizione accidentale, non prevedibile e legata alla perizia da parte della ditta esecutrice dei lavori. E’ importante una corretta organizzazione del cantiere che preveda il controllo delle acque di scarico provenienti dalle aree di lavoro in modo che non risultino contaminate dai suddetti inquinanti. La tipologia delle lavorazioni previste e la localizzazione, permettono di escludere che ci possano essere delle alterazioni della qualità della componente idrica tali da incidere significativamente su habitat e specie d’interesse comunitario.

Qualità dell’aria L’alterazione può avvenire nella fase di cantiere per l’utilizzo delle macchine operatrici che comportano l’emissione di gas, nonché per la tipologia delle lavorazioni che determinano la dispersione di polveri. I gas e le polveri possono cadere al suolo, tramite deposizione umida o secca, alterando potenzialmente le rispettive qualità. Anche in questo caso è importante una corretta organizzazione del cantiere ed in particolare l’impiego di macchinari a norma per quanto riguarda la emissione dei gas di scarico. La tipologia delle lavorazioni previste e la localizzazione, permettono di escludere che ci possano essere delle alterazioni della qualità dell’aria tali da incidere significativamente su habitat e specie d’interesse comunitario.

Qualità dei suoli Lo scavo per la rimozione dei sostegni avviene prevalentemente in praterie poste in prossimità delle strade con facilità di accesso per i mezzi meccanici (senza necessità di procedere al taglio della vegetazione arborea). Il materiale di scavo, verrà reimpiegato nella fase di ritombamento mentre quello non adatto verrà trasportato a discarica autorizzata. Per quanto descritto si ritiene che non ci possano essere alterazioni del suolo che comportino effetti significativi su habitat e specie d’interesse comunitario.

Interferenze con le relazioni ecosistemiche principali Il cantiere per il rifacimento delle linee elettriche si localizza all’esterno dell’ area protetta S.I.C.-Z.P.S. IT3210040 “MONTI LESSINI-PASUBIO-PICCOLE DOLOMITI VICENTINE ” ed interessa terreni attraversati dagli attuali tracciati. Non si riscontra perdita di superficie di habitat Natura 2000 e non sono emerse incidenze significative per le specie della flora e della fauna selvatica sia nella fase di cantiere che di esercizio. In sintesi rispetto ai fattori di incidenza potenziali si riscontra:

1. Perdita di superficie di habitat o di Habitat di specie Incidenza nulla; non vi è perdita di superficie di habitat e di habitat di specie 2. Frammentazione di habitat e di habitat di specie Incidenza nulla; non si creano barriere che causano interruzione di connettività nel territorio 3. Perdita di specie di interesse conservazionistico Incidenza nulla; l’intervento non comporta la perdita di specie 4. Perturbazione alle specie della fauna Incidenza nulla; l’intervento nella fase di cantiere determina delle alterazioni temporanee che risultano completamente reversibili nel breve periodo e comunque non interne all’area protetta. Non determina uno stato di alterazione nella struttura e nel funzionamento degli ecosistemi. 5. Diminuzione della densità di popolazione Incidenza nulla; l’intervento non comporta la perdita di specie della flora e della fauna d’interesse comunitario 6. Alterazione della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli Incidenza nulla; l’intervento nella fase di cantiere e di esercizio non determina alterazioni della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli. 7. Interferenza con le relazioni ecosistemiche principali che determinano la struttura e la funzionalità dei siti Incidenza nulla; l’intervento non comporta modifiche alle relazioni ecosistemiche principali dei siti Natura 2000 più prossimi all’intervento in Progetto . In sintesi il progetto esaminato non comporta consumo di territorio protetto, non determina una frammentazione - perturbazione di ecosistemi, non induce variazioni relativamente alle cenosi vegetali, alla consistenza faunistica, alle caratteristiche organolettiche e di dotazione della risorsa acqua. Belluno, li 4 maggio 2018 Il dichiarante Dottore Forestale Giorgio Balzan

Allegati: - Tav. n. 1 - Inquadramento : localizzazione intervento e ambito Rete Natura (scala 1:40.000) - Tav. n. 2 - Estratto progetto E-Distribuzione scala 1:5.000 - Tav. n. 3 - Ortofoto