Da Artemisia a Hackert La Collezione Di Un Antiquario
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Da Artemisia a Hackert La collezione di un antiquario etgraphiæ A mio figlio Giulio La collezione di un antiquario IV Reggia di Caserta Da Artemisia a Hackert La collezione di un antiquario Coordinatore mostra Vittorio Sgarbi DYS 44 Lampronti Gallery London etgraphiæ Da Artemisia a Hackert La collezione di un antiquario 16 settembre - 16 gennaio 2020 Coordinatore mostra Vittorio Sgarbi Catalogo a cura di Marcella di Martino Reggia di Caserta Direttore: Tiziana Maffei Segreteria di Direzione: Annamaria Cefalo, Vitaliano Zamprotta, Vincenzo Zuccaro Coordinamento e Organizzazione: Vincenzo Mazzarella Ufficio Amministrazione, Programmazione e Bilancio: Giuseppina Capri Ufficio Comunicazione e Marketing: Fabrizio Barbato, Valeria Di Fratta Ufficio Gestione, Manutenzione e Restauro del Patrimonio: Flavia Belardelli Progettazione e Direzione Allestimento: Cuono Antonio Pannella Conservazione Patrimonio Storico Artistico e Vigilanza: Giuseppe Oreste Graziano Art Director: Antonio Novelli Organizzazione e produzione della mostra Segreteria organizzativa: Elena Manfredini Progettazione e direzione allestimento: Assunta Grillo Illuminotecnica: Electra Service Grafica: Diaz s.r.l. Ufficio Stampa: Studio ESSECI Fotografi: Mauro Coen, Matthew Hollow, Richard Valencia ISBN: 978-88-99680-20-6 © 2019 - coedizione: Etgraphiae, Roma - Cartograf, Foligno (PG) [email protected] - www.etgraphiae.it - www.aboutartonline.com Progetto Grafico editoriale: Giampiero Badiali Controllo qualità: Roberto Colli Stampa: luglio 2019, Grafica Pattern - Foligno (PG) Si ringrazia: Antonio Lampis, Tiziana Maffei, Mauro Felicori, Renata Casarin, Flavia Belardelli, Vincenzo Mazzarella, Giuseppe Oreste Graziano, Vincenzo Zuccaro, Valeria Di Fratta, Cuono Antonio Pannella, Antonio Novelli, Barbara Denipoti, Michele Salviato, Itaca’s srl, Simon Jones Superfright. Si ringrazia tutto il Personale AFAV della Reggia DYS 44 Lampronti Gallery 44 Duke’s Street - London SW1Y 6DD - [email protected] - www.cesarelampronti.com VII L’albergo degli illuminati Vincenzo Mazzarella “Se vuoi conoscere gli uomini, questo è il vero sito; uomini di stra- Come nel ‘700 a Roma culminava il Grand Tour degli intellettua- ordinari talenti e di nobilissimi requisiti. […] la libertà in altri stati li viaggiatori e dei rampolli dell’aristocrazia europea, così oggi la e nelle altre repubbliche non è che un’ombra rispetto alla libertà di Reggia di Caserta è diventata riferimento imprescindibile di tutti Roma. […] godesi quivi del privilegio di pensare in maniera tutta i turisti curiosi che arrivano a Caserta, la Porta del Sud; la prima libera e propria”1. città che si incontra sull’Autostrada del Sole scendendo dal Nord Così Winckelmann definiva l’Italia nel 1756. Un clima fervido dopo il Lazio. di eventi culturali, di restauri, dove i pittori italiani sono i pro- Proprio all’ingresso del Sud viene allestita questa meravigliosa tagonisti assoluti di questi anni prodigiosi e Roma è il centro del mostra che comprende cinque sezioni tra il ‘600 e il ‘700 e che mondo artistico. Ed è in questo fecondo periodo che si concentra raccoglie nomi e opere che hanno fatto la storia dell’arte: Artemi- la mostra “da Artemisia a Hackert…” organizzata dalla Lampron- sia Gentileschi la coraggiosa pittrice, diventata eroina dei nostri ti Gallery, che si inaugura alla Reggia di Caserta il 16 Settembre tempi che vive un tumultuoso rapporto col padre-padrone Orazio 2019 fino al 16 Gennaio 2020, coordinata da Vittorio Sgarbi. Il e che viene violentata da un collega artista, Agostino Tassi detto progetto nasce da un’intuizione di Mauro Felicori che a Londra “lo smargiasso”. mentre cercava il dipinto di J.P. Hackert Il Porto di Salerno visto Artemisia muore a Napoli non prima di aver difeso il suo onore e da Vietri “trova” Cesare Lampronti, affermato antiquario romano di aver vissuto una vita ricca di soddisfazioni. e ritorna a Caserta con un’idea geniale: una mostra non su un E poi Canaletto, Bellotto, Guardi, il Cavalier d’Arpino, G. Van autore, una scuola o un’epoca artistica, ma sulla figura dell’uomo Wittel, Antonio Joli, Mattia Preti, Salvator Rosa e il paesaggista antiquario. Questa figura, per certi versi “pericolosa”, vista sempre del Re J.P. Hackert il pupillo di Ferdinando IV, il re lazzarone che con pregiudizio da parte degli accademici e dalle Istituzioni Cul- delegava tutto al suo pittore di corte. turali, improvvisamente si trasforma in mecenate, in una sorta di metamorfosi catartica. Hackert, col tempo divenne una sorta di “fotografo” dello sta- to dell’arte del Regno di Napoli e dipinse tutti i porti del regno. Felicori mi affida il progetto e mi esorta ad andare “fino in fondo”, Come si può ben notare parliamo di un periodo difficilissimo da eventualmente anche senza la sua rassicurante presenza. presentare, ricco di storia e di attività culturali in un palazzo, la La mostra è una delle più importanti degli ultimi anni, per nume- Reggia di Caserta, che ormai nell’immaginario collettivo è diven- ro di opere, artisti e capolavori presenti e specialmente per la nuo- tata per tutti la Casa di Re. va prospettiva di lettura con cui sono stati scelti i quadri: l’occhio, L’obiettivo della mostra è rivolgersi ai visitatori, coinvolgerli, farli il sentimento e la passione dell’antiquario. “parlare” con le opere attraverso un linguaggio diretto ed esplicito Oltre a tutto ciò, porta in dono alla Reggia di Caserta due capo- evitando ragionamenti astrusi ed ermetici. lavori di assoluto valore: Martirio di Sant’Agata di Salvator Rosa Per questo si è studiato un allestimento immediato, basato sulla del ‘600 e il Ritratto del cardinale Antonelli, olio su ardesia 1761, luce e sul rispetto dell’oggetto quadro. Ogni opera verrà messa in di Pompeo Batoni di cui la Reggia possiede già delle meravigliose risalto come se fosse l’unica opera del progetto. Questa mostra, per allegorie. Artista all’epoca celebrato come il miglior ritrattista del concludere, è il frutto di un’esigenza sinergica pubblico-privato co- mondo, amato dai papi e dai re. Famoso il ritratto di Abbondio stituita da uno scambio dialettico che trova ancora albergo nell’a- Rezzonico, nipote di Clemente XIII, immortalato in veste di se- nimo di uomini illuminati. Una speranza per il futuro dell’arte. natore. 1 Opere di G. G. Winckelmann, Tomo 3 [6-13], Volume 9, Fr. Giachetti, 1832. VIII IX La ricerca dell’antiquario Cesare Lampronti Quando il Direttore della Reggia di Caserta Dott. Mauro Felico- miglia, minando l’esistenza di mio padre scomparso nel 1953, gli ri mi ha chiarito che intendeva fare un ritratto di un antiquario, inizi sono stati molto complicati. proponendo di esporre la mia collezione di dipinti in uno scenario Ho avvertito però sin dal 1961, anno in cui ho cominciato ad così solenne come la Reggia, mi sono sentito naturalmente gratifi- occuparmi della galleria in Via del Babuino, una forte tensione cato, non tanto in prima persona, ma come antiquario. per l’arte da parte non solo della categoria più facoltosa, ma anche Questo riconoscimento del ruolo così importante nel contesto della buona borghesia italiana. della cultura del nostro paese lenisce certe inquietudini che anti- Ho incominciato quindi, frequentando le aste internazionali di quari e collezionisti avvertono da anni. Londra, Parigi, New York, ad avere un mio ruolo riportando nel Chi è, cosa è un antiquario? nostro paese opere disperse durante il periodo bellico e prima. L’antiquario è colui che per primo entra in contatto con un’opera È motivo di orgoglio per me aver recuperato dall’estero in Ita- d’arte, selezionando il bello dal mediocre, intervenendo per ripor- lia circa 12.000 dipinti. Dopo cinquant’anni di intensa attività, tare l’opera nel suo contesto originale. Quindi, certo anche nel nel 2012, deluso da un clima di ostracismo e di diffidenza nei proprio interesse, cercherà di valorizzare l’opera collocandola nella confronti del nostro lavoro, ho spostato la mia galleria storica da giusta sfera di attribuzione. Poi interverranno storici dell’arte, di- Roma al centro di Londra, decisione sofferta e vissuta con molta rettori di musei che completeranno il percorso. amarezza. Antiquario è chi è disposto a sacrificare la propria sfera privata per Ho seguitato a concentrare il mio interesse sulla pittura italiana: acquisire o difendere un’opera di cui è innamorato. mi piace considerare la mia galleria attuale come una finestra di Sono antiquario di terza generazione, iniziata nel 1914 da mio cultura della nostra arte nel mondo internazionale. nonno Cesare e proseguita da mio padre Giulio nella galleria di Questa mostra alla Reggia, che ha assorbito le mie energie degli Via del Babuino 67. Nato nel 1942, in un momento così dram- ultimi due anni, confido possa essere l’inizio di un percorso che i matico non solo per la guerra in corso, ma soprattutto per le leggi miei colleghi, antiquari e collezionisti sapranno interpretare con lo razziali che di fatto hanno annientato il patrimonio della mia fa- stesso impegno e probabilmente con maggiore successo. X XI Oltre i confini Vittorio Sgarbi Cesare Lampronti è un uomo generoso. Di famiglia ebraica, di la parte tenebrosa del carnefice, il “Carnefice con la testa del Bat- origini ferraresi. Ha sentito l’urgenza di muoversi nel solco dell’e- tista” di Salvator Rosa. Freschi e vibranti, con una pittura corsiva sperienza dei suoi, il nonno Cesare e il padre Giulio, che aveva- e luminosa, sono i “Martiri di Sant’Andrea e di San Bartolomeo” no la galleria in via del Babuino fin dal 1914. Con le leggi raz- di Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro; come un Ribera ri- ziali, patrimonio e collezioni dei Lampronti vengono dispersi; e generato è il picaresco Luca Giordano, raffigurante “Diogene alla Cesare, nato durante la guerra, nel 1942, a meno di vent’anni, ricerca dell’uomo vero”. nel 1961, riprende l’attività di antiquario riaprendo la galleria di Indimenticabile il bozzetto, dai colori d’aurora, di Corrado Gia- via del Babuino. Siamo agli inizi degli anni Sessanta, e Lampronti quinto, con la “Trinità e il sacro dittico”, più aereo e più rosato di vive l’euforia dell’incipiente boom economico che dilata i confini un Tiepolo.