TESI (Vania Chiara Lipira)

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TESI (Vania Chiara Lipira) SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI (Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003) Via P. S. Mancini, 2 – 00196 – Roma TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO (Curriculum Interprete e Traduttore) Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla classe delle LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA MAFIA. DALLA FAMIGLIA ALL’INDUSTRIA DELLA PROTEZIONE PRIVATA. RELATORI: CORRELATORI: Prof.ssa Adriana Bisirri Prof.ssa Anna Rita Gerardi Prof.ssa Tiziana Moni CANDIDATA: VANIA CHIARA LIPIRA ANNO ACCADEMICO 2014/2015 2 A mio padre. "Quando sono diventato padre ho capito due cose. La prima è che avrei dovuto difendere mio figlio dalla malvagità del mondo. La seconda è che avrei dovuto insegnargli a distinguerla" Pif. 3 4 Sommario INTRODUZIONE ................................................................................................................... 7 CAPITOLO I: LE ORIGINI ..................................................................................................... 10 1. Etimologia ................................................................................................................. 10 2. La storia, dal mito alla realtà. .................................................................................... 14 2.1 Osso, Mastrosso e Carcagnosso. ......................................................................... 14 2.2 l’inizio della storia ............................................................................................... 16 CAPITOLO II: LA MAFIA FINO AI NOSTRI GIORNI. ...................................................................... 31 1. Sviluppo storico ......................................................................................................... 31 1. La macchina del fango ............................................................................................... 37 CAPITOLO III: SIMBOLOGIA ................................................................................................... 43 1. I Beati Paoli ................................................................................................................ 45 2. I Marchi ..................................................................................................................... 50 3. Il Rito d’Iniziazione .................................................................................................... 54 4. Legame mafia-chiesa ................................................................................................. 60 CAPITOLO IV: L’INDUSTRIA.................................................................................................... 64 1. Ballarò. ...................................................................................................................... 66 CAPITOLO V: SU AL NORD ..................................................................................................... 69 CAPITOLO VI: LA FAMIGLIA E IL PENSIERO MAFIOSO ................................................................. 72 CONCLUSIONI .................................................................................................................... 79 SEZIONE LINGUA INGLESE ................................................................................................. 81 Introduction ...................................................................................................................... 83 CHAPTER I: History, from myth to reality. ........................................................................ 86 1. The Mafia up to present day ..................................................................................... 88 CHAPTER II: The slime machine ........................................................................................ 94 CHAPTER III: The industry ............................................................................................... 100 1. Ballarò ..................................................................................................................... 102 CHAPTER IV: Up North .................................................................................................... 105 CHAPTER V: The Family and the Mafia’s thinking ........................................................... 108 SUMMARY ....................................................................................................................... 114 SEZIONE LINGUA FRANCESE ............................................................................................ 117 Introduction .................................................................................................................... 119 5 Chapitre I : L’histoire, du mythe à la réalité. ................................................................... 121 Chapitre II : La machine de la boue ................................................................................. 124 Chapitre III : L’industrie ................................................................................................... 130 1. Ballarò. .................................................................................................................... 132 Chapitre IV : Là-haut au Nord ......................................................................................... 135 Chapitre V : La Famille et la pensée mafieuse ................................................................ 138 CONCLUSIONS ................................................................................................................. 145 Ringraziamenti ................................................................................................................ 147 Bibliografia ...................................................................................................................... 148 6 “Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.” Giovanni Falcone 7 INTRODUZIONE Norme laiche, brutali esecuzioni, simboli oscuri, riti di sangue; le manifestazioni della mafia sono così fuori dall’ordinario che viene naturale considerarle residui di una cultura del passato. Non si esita a esorcizzare la mafia associandola a forze non razionali. I mafiosi stessi sfruttano e alimentano questa mitologia per accrescere il loro potere d’intimidazione. In questo lavoro si tenta invece di spiegare questo fenomeno in termini semplici e razionali. Che cos’è esattamente la mafia? In un campo spesso coperto da pregiudizi, emotività e confusioni concettuali, è opportuno iniziare da una definizione del fenomeno stesso. Passando dall’etimologia della parola alla storia, s’intrecciano le vicende che legano la mafia al mito. Esso pone le basi essenziali per lo studio del fenomeno. Aiuta a capire perché sono così importanti lo studio e il mantenimento della tradizione culturale. Un’altra ipotesi che si svilupperà nelle prossime pagine sarà di presentare la mafia come un caso particolare di una specifica attività economica: essa è un’industria che produce, promuove e vende protezione privata. Su questa stessa base di pensiero, l’operare della mafia è stato assimilato a quello dello Stato. Entrambi hanno a che fare con lo stesso bene. Far coincidere la mafia con l’industria della violenza invece è una drastica semplificazione; la violenza è un mezzo piuttosto che un fine; una risorsa piuttosto che un prodotto. La stessa parola protezione, tocca due corde contrastanti. Una rassicurante, l’altra minacciosa. Con la prima, “protezione” richiama alla mente immagini familiari, di riparo sicuro contro i pericoli. Con la seconda, essa evoca le pressioni con cui un tipo deciso forza i commercianti di una certa zona a pagare un tributo per evitare danni, danni che questo stesso individuo minaccia di procurare. In una transazione in cui almeno una delle parti non si fidi dell’altra, la protezione diventa 8 desiderabile in qualità di sostituto della fiducia. I clienti dei mafiosi sanno che farsi proteggere dalla mafia più che un bene è spesso un male minore, una comodità. Nel corso del tempo lo Stato italiano ha anche sviluppato legami specifici con la mafia. I politici di più di un partito hanno stretto patti con i mafiosi al fine di sfruttarne l’abilità di agire come garanti nella compravendita dei voti e nella formazione di complessi accordi di spartizione del potere e denaro pubblici. Non c’è da stupirsi se, una volta eletti, questi politici non usano apparati dello Stato per combattere la mafia. Anche la sorprendente ambiguità nelle relazioni fra Chiesa e mafia è possibile che derivino da una convergenza d’interessi nell’opporsi al potere, questa volta, dello Stato e nel sostenere quella “giuridicità” d’istituzioni parallele. Lo Stato, infatti, nel momento in cui pretende di proteggere il Mezzogiorno dallo “strapotere” del Nord, in realtà ne accentua la disgregazione sociale. Infine il paragone con lo Stato diventa interamente privo di senso, qualora lo Stato sia inteso come costituzionale e democratico: i mafiosi non sono responsabili di fronte ai loro soggetti, la mafia non ha cittadini, al massimo clienti. Il paragone corretto quindi, non sarà fatto con lo Stato, bensì con un’industria. Ecco che le zone del Mezzogiorno afflitte dalla mafia sono pertanto precipitate in un tragico circolo vizioso dove gli unici mercati vivaci sono quelli dove si commerciano i beni sbagliati, quei beni che a qualsiasi cittadino spettano di diritto. Nel corso degli ultimi trent’anni, parte
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