Pdf La Minaccia Degli Elvezi E Le Contromisure Di Cesare
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Cesare La minaccia degli Elvezi e le contromisure di Cesare (De bello Gallico, 1,10-11) Alla notizia che gli Elvezi si stanno spostando verso un territorio limitrofo a quello controllato dai Romani, Cesare intuisce subito il pericolo che deriverebbe dall’avere vicino una popola- zione così fiera e bellicosa. Con la rapidità di pensiero e di azione che gli sono connaturate, organizza un complesso piano militare che riuscirà persino a modificarein itinere: gli Edui, mi- nacciati dagli Elvezi, spingono infatti Cesare a intervenire prima di quanto egli avesse previsto. © Mondadori Education [10,1] A Cesare fu riferito che gli Elvezi avevano intenzione di marciare attraverso le terre dei Sequani e degli Edui verso il paese dei Santoni1, che non è molto lontano dal paese dei Tolosati, nazione che è compresa nella provincia. [2] Se ciò fosse accaduto, Cesare comprendeva che sarebbe stato un grande pericolo per la provincia avere ai propri confini una popolazione bellicosa, nemica del popolo romano, in luoghi aperti e ricchissimi di frumento. [3] Per queste ragioni pose al comando della linea fortificata, che aveva costruito, il legato Tito Labieno2; quanto a lui, si diresse a marce forzate in Italia, vi arruolò due legioni, ne trasse tre che svernavano nei quartieri d’inverno intorno ad Aquileia e si avviò con quelle cinque legioni verso la Gallia Transalpina per la via più breve attraverso le Alpi. [4] Ivi i Ceutroni e i Graioceli e i Caturigi3, occupate delle posizioni più elevate, tentavano di impedire all’esercito la 1. I Santoni erano stanziati in un sa nella provincia romana. 3. Ceutroni, Graioceli e Caturigi era- territorio a nord dell’attuale Bor- 2. Tito Labieno combatté accanto no popolazioni celtiche stanziate deaux, non lontano dalla foce del- a Cesare per tutta la durata delle fra le Alpi Graie e Cozie: i primi abi- la Garonna e avevano per capitale campagne galliche, ma allo scoppio tavano la valle dell’Isère, i secondi l’odierna Saintes. I Tolosati si trova- della guerra civile passò dalla par- la zona del Moncenisio, gli ultimi la vano invece più a sud nella regione te di Pompeo e trovò la morte nella valle dell’alta Durance. dell’odierna Tolosa che era compre- battaglia di Munda del 45 a.C. 1 Cesare La minaccia degli Elvezi e le contromisure di Cesare marcia. [5] Dopo averli ricacciati con parecchie battaglie da Ocelum4, che è l’ultima città della Gallia Cisalpina, il settimo giorno di marcia pervenne nel paese dei Voconzi nella Gallia Transalpina; di lì condusse l’esercito nel paese degli Allobrogi, da quello degli Allobrogi a quello dei Segusiavi5, che sono il primo popolo fuori della provincia oltre il Rodano. [11,1] Gli Elvezi avevano già attraversato con il loro esercito le strettoie e il paese dei Sequani e, giunti nel paese degli Edui, ne saccheggiavano le campagne. [2] Gli Edui, non potendo difendere dai loro attacchi se stessi e le loro cose, mandarono ambasciatori a Cesare a chiedere aiuto, [3] sostenendo che essi in ogni tempo erano stati tanto fedeli al popolo romano che quasi sotto gli occhi del nostro esercito i loro campi non avrebbero dovuto essere devastati, i loro figli essere condotti schiavi, le loro città espugnate. [4] Nel medesimo tempo gli Edui Ambarri, affini e consanguinei degli Edui, informarono Cesare che, saccheggiati i loro campi, essi trovavano difficoltà a respingere gli attacchi nemici dalle città. [5] Egualmente gli Allobrogi, che avevano oltre il Rodano villaggi e possessi, si rifugiano da Cesare e dichiarano che nulla rimane loro salvo il suolo dei loro campi. [6] Convinto da questi fatti, Cesare decise di non aspettare che gli Elvezi giungessero nel paese dei Santoni dopo avere distrutto tutti i beni degli alleati. (trad. di A. Pennacini) 4. Ocelum è una località di incerta 5. Altre tre popolazioni celtiche: i Soana e la Loira; gli Allobrogi oc- identificazione, che alcuni fanno Voconzi erano stanziati nell’attuale cupavano invece la regione tra il coincidere con l’odierna Avigliana Provenza, a ovest del corso del fiu- Rodano e il lago di Ginevra, un ter- (cittadina a ovest di Torino, lungo me Rodano; i Segusiavi abitavano ritorio pressappoco corrispondente la Dora Riparia). la regione situata tra il Rodano, la all’attuale Savoia. © Mondadori Education Guida alla lettura STRUTTURA prevedere le conseguenze di un simile avve- L’acume strategico di Cesare No no stante nimento in ogni minimo risvolto (il pericolo di l’apparenza descrittiva del brano, che ripor- avere ai confini «una popolazione bellicosa, ta semplicemente uno fra i tanti episodi delle nemica del popolo romano, in luoghi aperti e campagne militari condotte in Gallia, il rac- ricchissimi di frumento»). La narrazione mo- conto ha in realtà la funzione di sottolineare stra così la capacità straordinaria di Cesare di il superiore acume strategico di Cesare. L’ini- interpretare gli eventi grazie al proprio supe- zio riferisce le coordinate di una situazione riore punto di vista e di agire di conseguenza (par. 1): gli Elvezi intendono attraversare le con una tempestività e una sicurezza operati- terre di Sequani e Edui per arrivare al paese va ineguagliabile (par. 3). dei Santoni. Ma quello che sembra un dato Attraversare le Alpi: un’impresa eccezio- piuttosto neutro assume, nell’interpretazione nale Tutto è incredibilmente veloce, il ritmo che Cesare dà del fatto, un’importanza stra- delle frasi si fa incalzante per dare il senso ordinaria (par. 2), perché egli riesce subito a di una successione rapida di eventi: Cesare 2 Cesare La minaccia degli Elvezi e le contromisure di Cesare organizza le truppe, lascia Labieno sulla linea ganizzano, gli Elvezi hanno già attraversato fortificata, quindi si dirige verso l’Italia, qui il territorio dei Sequani e stanno devastando prende tre legioni, riparte alla volta della Gal- quello degli Edui (par. 1). Nel racconto si apre lia Transalpina. L’ultima notazione costituisce così l’occasione per rappresentare Cesare una chiusa enfatica di particolare significato come il salvatore di popolazioni in difficoltà retorico: per i Romani le Alpi erano infatti si- (parr. 2-5): gli Edui, gli affini Edui Ambarri e nonimo di rischio, difficoltà estrema, di pe- gli Allobrogi accorrono da lui per chiederne ricolo eccezionale. E che i pericoli connessi la protezione. Le loro richieste si venano di al passaggio attraverso le Alpi fossero tanti toni fortemente drammatici (si menzionano è confermato dal paragrafo 4: le popolazio- i campi a rischio di devastazione, i figli futuri ni locali tentano di fermare l’esercito roma- schiavi, le città espugnate, l’incapacità, in so- no, ma ancora una volta esse appaiono solo stanza, di far fronte a un nemico che implici- piccoli e impotenti ciottoli sulla via di Cesare, tamente appare così agguerrito e selvaggio), che li respinge in poco tempo (tutto si svolge che enfatizzano evidentemente tanto l’intelli- come al solito rapidamente, anche «le parec- genza tattica quanto l’umanità straordinarie chie battaglie» necessarie ad avere la meglio di Cesare. su Ceutroni, Graioceli e Caturigi). La fatica di Un finale a sorpresa L’ultimo paragrafo (6) una simile impresa sembra non essere affat- serve come una sorta di finale a sorpresa, to percepita da Cesare e dai suoi uomini (par. in cui, ancora una volta, Cesare dimostra la 5), che procedono senza sosta fino al loro sua grande capacità strategica, fondata su obiettivo: dopo una settimana di lotte per at- una non comune flessibilità nell’adeguarsi a traversare le Alpi, giungono nel paese degli situazioni in continua evoluzione: il piano mi- Allobrogi e da qui si spostano subito a quello litare cambia perché è necessario intervenire dei Segusiavi. prima di quanto si era stabilito inizialmente, Cesare garante della libertà degli Edui Se cioè prima che gli Elvezi giungano nel paese © Mondadori Education la rapidità aveva dominato la narrazione del dei Santoni. Ma ciò che conta è soprattutto la capitolo decimo, nell’undicesimo il racconto motivazione che giustifica il cambio di strate- si fa più disteso per descrivere la situazione gia: bisogna evitare che gli Elvezi distruggano davanti alla quale Cesare viene a trovarsi. An- «tutti i beni degli alleati». Cesare appare così cora una volta, dunque, prima vengono forni- come il portatore di una civiltà positiva e giu- te al lettore le coordinate della scena militare sta, come il garante supremo del benessere e geo-politica e poi si descrive la tattica cesa- e della tranquillità di chi accetta di essere suo riana: dal confronto tra questi due elementi alleato, in un territorio esposto alla barbarie emerge costantemente la capacità strategi- di nemici pericolosissimi e insensibili alle sof- co-operativa di Cesare. Mentre i Romani si or- ferenze altrui. 3.