Gennaio 2015 Anno XXXII - N. 1 € 6,00 - issn 0393-3903 L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma DC B Torino . D.L. 353/2003 ( conv.in MENSILE D’INFORMAzIONE - POSTE ITALIANE s.p.a. - sped . in a bb. post MENSILE D’INFORMAzIONE - POSTE ITALIANE

LIBRO DEL MESE: il capitalismo parassitario di Thomas PIKETTY La supremazia del ragionamento: la MATEMATICA di Gabriele Lolli La GRANDE GUERRA: arte, cinema & letterature

www.lindiceonline.com Disegno di Franco Matticchio N. 1 2 Editoriali questa rivista ha rappresentato un estremamente innovative), per co- Come abbonarsi all’“Indice” punto di riferimento nel campo niugarne morfologia a funzione. In Direzione della diffusione dell’informazio- collaborazione con la collega Fran- Mimmo Cándito direttore responsabile ne e della cultura scientifica. Fino zoni ha contribuito a sviluppare il [email protected] o Abbonamento annuale alla versio- Mariolina Bertini vicedirettore ne cartacea (questo tipo di abbona- dalla sua nascita, in un clima cul- campo tuttora estremamente attua- Coordinamento di redazione mento include anche il pieno accesso turale che mi sembra tanto lonta- le dell’identificazione anatomica e Beatrice Manetti, Santina Mobiglia, alla versione elettronica): no, “L’Indice” assunse un profilo funzionale dei sistemi di neuroni Massimo Vallerani € Italia: 55 piuttosto peculiare rispetto ad altre peptidergici, ovvero di quei neu- Redazione Europa: € 75 riviste di recensioni librarie, nate e roni in grado di sintetizzare peptidi via Madama Cristina 16, 10125 Torino Resto del mondo: € 100 morte nel frattempo: scelse di par- (neuropeptidi) che agiscono come tel. 011-6693934 lare, di informare e di far discutere neurotrasmettitori o neuromodula- Monica Bardi o Abbonamento annuale solo elet- non solo di letteratura e arte, ma tori dell’attività elettrica neuronale. [email protected] tronico (in tutto il mondo): anche di scienza. In un paese in Dagli anni novanta ha indirizza- Daniela Innocenti­ Consente di leggere la rivista diretta- [email protected] cui la cultura scientifica, in parti- to i suoi studi verso l’esplorazione Elide La Rosa mente dal sito e di scaricare copia del colare una cultura consapevole e di nuovi campi della neurobiolo- giornale in formato pdf. [email protected] anche critica, è tuttora insufficien- gia, focalizzandoli sulla biologia Tiziana Magone, redattore capo € 45 te e limitata, è stata una scelta non cellulare e molecolare del sistema [email protected] ovvia, e ha dato il suo piccolo ma olfattivo. Il gruppo di ricerca da lui Giuliana Olivero o Abbonamento annuale alla versione per ipad: € 44, 9 importante contributo a chiudere formato costituisce un riferimento [email protected] Per abbonarsi o avere ulteriori informazioni è possibile contattare il Camilla Valletti nostro ufficio abbonamenti: almeno in parte il gap che ci separa internazionale nel campo dei mec- [email protected] tel. 011-6689823 – [email protected]. da altri paesi. Chi ha collaborato fin canismi di sviluppo, plasticità e ri- Vincenzo Viola L’Indice della scuola dalle prime mosse a questa impre- generazione del sistema olfattivo, e [email protected] Per il pagamento: sa, così fragile ma così importante, più recentemente nel campo delle Comitato editoriale Carta di credito, conto corrente postale N. 37827102 intestato a “L’Indice dei sa che lo spazio per l’informazione cellule staminali neurali del cervel- Enrico Alleva, Arnaldo Bagnasco, Andrea Libri del Mese” o Bonifico bancario a favore del NUOVO INDICE Società sui libri che parlano di scienza non lo adulto. Bajani, Elisabetta Bartuli, Gian Luigi Bec- Cooperativa presso BeneBanca (IT08V0838201000000130114381) è mai stato scontato, che abbiamo Senza citare le sue cariche istitu- caria, Cristina Bianchetti, Bruno Bongio- dovuto difenderlo e farlo crescere zionali (già sottolineate in questa vanni, Guido Bonino, Giovanni Borgognone, mese dopo mese: e questo non per triste occasione), di Aldo voglio Elia­­na Bouchard, Loris Campetti, Andrea chiusure culturali, che mai ci sono ricordare la generosità anche nella Casalegno, Guido Castelnuovo, Alberto Ca- Aldo Fasolo: sintesi virtuose vaglion, Mario Cedrini, Anna Chiarloni, state, ma perché scrivere di scienza comunicazione della scienza: ha Sergio Chiarloni, Marina Colonna, Alberto è per molti di quelli che la pratica- saputo animare la vita scientifica Conte, Piero Cresto-Dina, Piero de Gennaro, tra ironia e understatement no quotidianamente un qualcosa e culturale del nostro paese, non Giuseppe Dematteis, Tana de Zulueta, Mi- di estraneo, di non importante o solo organizzando incontri rivol- chela di Macco, Franco Fabbri, Giovanni n occasione di un incontro con sostenne con convinzione e vigore gratificante. Aldo, grazie alla sua ti al grande pubblico, ma anche Filoramo, Anna Elisabetta Galeotti, Gian un gruppo di studenti, raccontai l’iniziativa, contribuendo in modo apertura culturale, alla sua capacità partecipando con passione alla di- Franco Gianotti, Claudio Gorlier, Davide I Lovisolo, Fausto Malcovati, Danilo Manera, ad Aldo di aver visto per la prima fondamentale a definire le finalità e di cogliere stimoli da campi anche rezione di questa rivista, di cui era Diego Marconi, Sara Marconi, Franco Ma- volta il suo nome sulla copertina le azioni della nuova struttura. Fu lontani fra loro, ha saputo cercare orgogliosissimo e che amava parti- renco, Walter Meliga, Gian Giacomo Migo- di Cellule viventi, un librino che in larga misura grazie al suo presti- collaboratori, incoraggiarli a “per- colarmente, come dimostrano, tra ne, Luca Glebb Miroglio, Mario Montalcini, avevo letto con entusiasmo ai tem- gio e alla sua capacità che Torino dere un po’ di tempo” per far co- l’altro, le recensioni dei libri che Alberto Papuzzi, Darwin Pastorin, Franco pi del liceo e che, assieme ad altre si aggiudicò nel 2010 l’organizza- noscere a un pubblico non speciali- preferiva: ne ho contate ben 105 Pezzini, Cesare Pianciola, Telmo Pievani, opere divulgative e ben più degli zione dello Euroscience Open Fo- stico la bellezza e le contraddizioni dal 1985. Renata Pisu, Pierluigi Politi, Nicola Prinetti, rum, diventando per una settimana dell’impresa scientifica. Quando le persone vengono a Marco Revelli, Alberto Rizzuti, Giovanni insegnanti che mi erano toccati Romano, Gianni Rondolino, Franco Rositi, in sorte e dei manuali scolastici, la capitale europea della scienza. In Ora Aldo ci ha lasciati soli, e mancare, i ricordi si affollano, qua- Elena Rossi, Lino Sau, Do­­menico Scarpa, aveva alimentato la mia passione quei giorni, premi Nobel e comuni continuare per la strada che lui si volessero riempire il vuoto che si Rocco Sciarrone, Giuseppe Sergi, Stefania per la scienza. Aggiunsi che pro- cittadini, scienziati famosi e giova- ha aperto non sarà facile. Credo è creato. Poco prima di lasciarci, Stafutti, Ferdinando Taviani, Mario Tozzi, babilmente qualcosa di simile era ni provenienti da tutto il mondo si che nessuno potrà singolarmente Aldo m’interrogò su un problema Maurizio Vaudagna, Anna Viacava, Paolo successo a tanti altri ragazzi. Aldo incontrarono e dialogarono in un riempire questo vuoto: “L’Indice” che da tempo lo arrovellava: molti Vineis, Gustavo Za­grebelsky si limitò a rispondere con quel suo clima informale e festoso: un so- potrà ancora efficacemente parlare di noi si occupano del ruolo delle Redazione l’indice online inconfondibile sorriso che combi- gno che Aldo coltivava da tempo. di libri scientifici se si costruirà una differenze, ma ben pochi del ruolo www.lindiceonline.com nava ironia e understatement. Al Uomo delle sintesi virtuose, Aldo rete di collaboratori che, con mag- delle somiglianze nell’evoluzione Laura Savarino era un visionario e un pragmatico giore o minore continuità, riuscirà (non solo biologica). In termini tec- [email protected] di là delle memorie personali, il Federico Feroldi volumetto che Aldo, giovane pro- al tempo stesso, un fine intellet- a fare collettivamente, ciascuno nici l’omoplasia, ovvero l’acquisi- [email protected] tuale e una persona immersa nella con la parzialità del suo impegno zione dello stesso carattere in linee fessore di anatomia comparata, Editrice aveva scritto nel 1979 per la colla- realtà. Davvero nulla di umano gli e del suo contributo, quello che evolutive tra di loro indipendenti, Nuovo Indice Società Cooperativa na dei “Quaderni scientifici” della era estraneo e gli appariva privo di Aldo riusciva a riassumere nella cioè senza un antenato comune re- Registrazione Tribunale di Roma n. 369 del Loescher era uno degli eccellenti interesse: per lui la cultura era un sua attività e nella sua visione della cente, è un fenomeno che si osserva 17/10/1984 prodotti di quel mondo scientifico vasto territorio privo di steccati, da comunicazione scientifica. in natura con una certa frequenza. Presidente percorrere con rigore critico, ma Come si origina la somiglianza? Sergio Chiarloni ed editoriale torinese impegnato Davide Lovisolo da sempre in un’opera di diffusio- con leggerezza calviniana. Qual è il suo ruolo nello sviluppo Amministratore delegato ne della scienza come strumento Mi è capitato in queste settimane del cervello umano nei diversi livel- Mario Montalcini di progresso culturale e sociale. A di pensare che il luogo in cui io e li di funzionalità neuroanatomica? Consiglieri questo programma Aldo ha parte- Aldo ci incontravamo più spesso pochi giorni dalla scomparsa di Ho poi ritrovato alcuni di questi Gian Giacomo Migone, Luca Terzolo era quell’edificio di via Po 18 nelle temi nella sua introduzione al vo- cipato in veste di assoluto protago- AAldo Fasolo mi è quasi impossi- Direttore editoriale nista per alcuni decenni. cui sale Filippo De Filippi divulgò bile ricordarlo: mi sembra di averlo lume multidisciplinare The Theory Andrea Pagliardi per primo le teorie darwiniane, e in of Evolution and Its Impact (Sprin- Con notevole ritardo si comincia ancora accanto con il suo sorriso tra Ufficio abbonamenti cui Angelo Mosso fondò la moder- ger, 2012), ma nel nostro incontro a parlare anche in Italia della cosid- l’ironico e il divertito, sempre pronto tel. 011-6689823 (orario 9-13). na fisiologia sperimentale, diffon- abbiamo divagato richiamando il [email protected] detta “terza missione” dell’univer- a metter a proprio agio l’interlocuto- dendone i risultati in libri popolari. concetto di ambivalenza che è poi oncessionarie pubblicità sità: l’idea che, accanto ai compiti re in un’opera continua di proposte C Aldo è stato uno dei più degni con- una forma di omoplasia in cui lo Solo per le case editrici tradizionali della ricerca e della da attivare ed entusiasmi da coltivare. tinuatori di questa grande tradizio- stesso carattere si adatta a più fun- Argentovivo srl didattica, l’università ne debba as- Lo sgomento che ha colto tutti i ne di scienza e di impegno civile: zioni diverse, quindi potenzialmen- via De Sanctis 33/35, 20141 Milano solvere un terzo, di socializzazione suoi amici e colleghi è un’ombra da la sua saggezza e la sua energia ci te vantaggioso. tel. 02-89515424, fax 89515565 del sapere. Aldo è stato, in questo cui è difficile emergere, ma credo www.argentovivo.it mancheranno enormemente. Quella conversazione mi è torna- senso, un pioniere. Sin dai suoi che il modo di onorarlo più con- [email protected] ta alla mente quando la nostra ca- esordi accademici, ha coniugato il Enzo Barone sono al suo carattere sia il riper- rissima Paola, nel commiato da suo Per ogni altro inserzionista lavoro scientifico e l’insegnamento correre la sua multiforme attività Valentina Cera marito, ha ricordato un incontro con un’intensa attività divulgativa. identificandone le potenzialità di tel. 338 6751865 pubblico di poco successivo al no- Oltre all’impegno per “L’Indice”, concreta realizzazione. Nel suo [email protected] stro privato, in cui si commentava il lo testimoniano le numerose e ra che sono passati quindici percorso di scienziato, al rigore si Distribuzione libro del filosofo Franceschelli dal brillanti conferenze, i tanti eventi giorni da quando Aldo ci ha la- univa una non comune capacità So.Di.P., di Angelo Patuzzi, via Bettola 18, O titolo Elogio della felicità possibile. promossi con l’Accademia delle sciati, così all’improvviso, comincio di individuare opzioni alternative 20092 Cinisello (Mi) - tel. 02-660301 In presenza dell’autore, Aldo, con scienze di Torino e l’Accademia a rendermi conto più lucidamente prese a prestito da altre discipline, Stampa un sorriso tra l’ironico e l’imperti- dei lincei, l’attività nell’associa- di quanto sia difficile colmare il non escludendo quelle apparente- SIGRAF SpA (via Redipuglia 77, 24047 nente, si domandava (e ci doman- Treviglio - Bergamo - tel. 0363-300330) zione CentroScienza, la ricca pro- vuoto che ha lasciato, sia sul piano mente più lontane e sorprendenti. dava) che cosa s’intende per “feli- il 22 dicembre 2014 duzione saggistica (il suo ultimo degli affetti e dei rapporti personali Aldo ha iniziato la sua attività di ri- cità possibile”, quasi certamente Copertina di Franco Matticchio volume, The Theory of Evolution sia su quello della sua presenza in- cerca nella seconda metà degli anni volendo richiamare l’ambivalenza L’Indice usps (008-884) is published and Its Impact, Springer, 2012, è tellettuale e culturale. Non riesco sessanta (il suo primo lavoro è del dell’espressione. Purtroppo non monthly for € 100 by L’Indice Scarl, Via un bellissimo esempio di quella ancora a dire granché del primo 1967) lavorando a Torino nel grup- potremo più parlarne insieme. La Madama Cristina 16, 10125 Torino, Italy. interdisciplinarietà che gli stava aspetto, sono ancora troppo fra- po del professor Mazzi, all’epoca Distributed in the US by: Speedimpex dura realtà ci spiega che se la feli- particolarmente a cuore). Quando stornato, ma forse posso provare punto di riferimento italiano per la USA, Inc. 35-02 48th Avenue – Long cità è ambivalente, l’infelicità per Island City, NY 11101-2421. Periodicals nel 2006 Enrico Predazzi fondò a proporre qualche riflessione sul neurologia comparata. Da allora i l’assenza di un amico come Aldo postage paid at LIC, NY 11101-2421. Agorà Scienza, il primo centro uni- secondo, in particolare per quello suoi interessi hanno sempre mira- Postmaster: send address changes to: non è affatto ambivalente perché ci versitario italiano per la promozio- che può più direttamente coinvol- to allo studio del sistema nervoso, L’indice S.p.a. c/o Speedimpex – 35-02 trafigge nel profondo. 48th Avenue – Long Island City, NY ne della cultura scientifica e per la gere i lettori dell’“Indice”. utilizzando tecniche sia classiche, 11101-2421 comunicazione della ricerca, Aldo È grazie soprattutto ad Aldo se sia di immunoistochimica (allora Alberto Piazza N. 1 3 SommariO Editoriale 22 La guerra contadina di Ermanno Olmi, di Emiliano Arte Morreale e Giaime Alonge 2 Aldo Fasolo: un ricordo a più voci 23 I graphic novel delle trincee, di Erik Balzaretti 37 Hans Ulrich Obrist Fare una mostra, Villaggio globale 24 Le metamorfosi delle arti visive, di Denis Viva di Francesco Poli Dwight C. Miller e Fabio Chiodini Il libro dei da e Londra 25 Strategie dell’apocalisse in lingua tedesca, 4 di Anna Chiarloni conti di Marcantonio Franceschini, Babele Restaurazione di Bruno Bongiovanni : , 26 La melma del fronte nella trilogia di Pat Barker, di Guido Guerzoni di Carla Pomarè Segnali Architettura 27 Blaise Cendrars La mano mozza, La centralità della lettura per una buona scuola, 5 di Andrea Bianchi Carlo Ratti Architettura Open Source, di Giovanni Solimine 38 Jaroslav Hašek Opere, di Anna Perisutti di Maddalena Grasso Situazioni democratiche, intervista a David Trueba 6 Etiche dell’intenzione, di Iole Scamuzzi etterature Giovanni Durbiano L di Federico Bilò Il realismo magico di Roberto Arlt, di Silvio Mignano 7 29 Evgenij Vodolazkin Lauro, di Giulia Gigante L’ultima scommessa di McEwan, di Alberto Mittone ontagna 8 Teju Cole Ogni giorno è per il ladro, di Luigi Marfè M A quarant’anni dalla rivoluzione dei garofani, 9 Jan Brokken Anime baltiche, di Valerio Rosa Alpinismo eroico, di Carmine Cassino e Marco Gomes 39 Emilio Comici di Fabio Minocchio 10 Christiane F. dopo lo zoo di Berlino, di Mario Cedrini Letterature d’oltremare Reinhold Messner La vita secondo me, Migrare per sopravvivere, di Francesco Ciafaloni 11 30 NoViolet Bulawayo C’è bisogno di nuovi nomi, di Andrea Casalegno 12 Fenomeni da baraccone: libri e circo, di Carmen Concilio Fosco Maraini e Topazia Alliata Love Holidays, di Maria Vittoria Vittori Un mondo diviso, di Pietro Deandrea Moniza Alvi di Camilla Valletti 14 Toti Scialoja nel centenario della nascita, Storia di Eloisa Morra Strumenti Ballate della Spagna che fu, di Fabio Zinelli 31 Palmiro Togliatti La guerra di posizione in Italia e Il rinnovamento democratico del paese, 40 Tullio De Mauro Storia linguistica dell’Italia Primo piano di Donald Sassoon repubblicana, di Francesca Geymonat sabella anni osiello I donchisciotte del Teresa Buongiorno Dizionario della fiaba, 15 Gabriele Lolli Se viceversa, di Alberto Conte 32 I Z R e Manfredo Montagnana tavolino, di Linda Giuva di Ferdinando Rotondo Di generazione in generazione, di Enrica Asquer 16 Thomas Piketty Il capitale nel XXI secolo, di Bruno Silverio Novelli Si dice? Non si dice? Dipende, Contini, Davide Gallo Lassere e Adelino Zanini 33 Hagen Keller Il laboratorio politico del comune di Elisa Tonani medievale, di Enrico Faini Narratori italiani Lorenzo Tanzini A consiglio, di Isabella Lazzarini Quaderni La gamba del felice, 18 Sergio Bianchi Lavoro 41 Recitar cantando, 62: Simon Boccanegra di Girolamo De Michele e Luisa Miller, di Vittorio Coletti E lo chiamano Angelo Ferracuti I tempi che corrono, 34 Carla Ponterio e Rita Sanlorenzo : Due giorni e una notte di Jean-Pierre lavoro…, di Maurizio Falsone 43 Effetto film di Daniele Zito e Luc Dardenne, di Francesco Pettinari Maurizio Ambrosini, Diego Coletto e Simona 19 Eraldo Affinati Vita di vita, di Chiara Fenoglio Guglielmi (a cura di) Perdere e ritrovare il lavoro, Schede Antonella Cilento Lisario o il piacere infinito di Antonella Meo delle donne, di Alessandro Cinquegrani 45 Infanzia Per il bene di tutti, di Claudia Boscolo Giulia Fazzi Teoria politica di Fernando Rotondo, Michela Monferrini Saggistica letteraria 35 Sandro Mezzadra e Brett Neilson Confini e Luca Arnaudo e frontiere, di Michele Spanò 46 Fumetti 20 David Shields e Shane Salerno Salinger, La crisi senza fine, Myriam Revault d’Allonnes di Chiara Bongiovanni e Simone Rastelli di Giuliana Ferreccio di Diego Guzzi Liliana Rampello Sei romanzi perfetti, Antichistica di Giuliana Giulietti Musica di Tommaso Braccini Massimo Raffaeli I fascisti di sinistra e altri scritti 36 Enzo Restagno Schönberg e Stravinsky, e Amedeo Alessandro Raschieri sulla prosa, di Enrico Capodaglio di Riccarda Belgiojoso 47 Storia Gloria Staffieri L’opera italiana, di Albert Gier di Simone Bellezza, Maurizio Griffo, Roberto Speciale Grande guerra Alfred Brendel Abbecedario di un pianista, Giulianelli, Roberto Barzanti, Daniele Rocca 21 Enrico Camanni Il fuoco e il gelo, di Davide Longo di e Daniele Battistel

Le immagini di questo numero sono di Elisa Talentino, che ringraziamo per la collaborazione. Elisa nasce nel 1981 a Torino dove vive e lavora. Terminata l’Accademia di Belle Arti nel 2009 ha dato vita con Paolo Berra al laboratorio di stam- pa d’arte INAMORARTI, con cui porta avanti un progetto di illustrazione, grafica, editoria indipen- dente e serigrafia artistica. Nel 2013 ha pubblicato con Print About Me Micro press il libro d’artista Le jardin d’hiver con cui è stata selezionata al pre- mio “Ilustrarte 2014”, Biennale internazionale dell’illustrazione di Lisbona. Il libro ha ricevuto la menzione d’onore “Lidu art Books” per la stam- pa d’arte 2014. Ha collaborato con il New York Times per l’illustrazione di articoli. Ha presentato a novembre 2014 a “BilBOlbul”, Festival interna- zionale di Illustrazione e Fumetto di , il suo ultimo libro, Bendata di Stelle. A partire da un racconto di Luisa Pellegrino, attraverso la metafo- ra di cuciture, fili tagliati, ricami e toppe, il libro è una riflessione sulla violenza di genere che costella i corpi e le relazioni. Il libro è pubblicato da Inuit Editions in collaborazione con Hamelin.

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lucida e accattivante argomentazione so, si chiede perché le cose stanno come In ricordo di Aldo sceglie come nume tutelare l’amato ma- stanno. Così nascono la scienza e la mo- VILLAGGIO estro Immanuel Kant. Tutta la filosofia rale. La stessa inclinazione che ci spinge aro Aldo, di Kant è, nella ricostruzione di Nei- a scrutare l’esistente con il lume della C GLOBALE man, un inno ai benefici che la ragione, ragione dà vita al pensiero scientifico e ci siamo permessi di scrivere qualche riga educata e spinta a maturazione, può all’idea di giustizia. Non è un desiderio, per ricordarti sulla rivista che amavi. Ricor- procurare all’uomo e alla società. Conte- un capriccio, un’inclinazione del carat- diamo come sapevi ricavare il meglio da cia- stando lo stereotipo diffuso del filosofo tere; è un bisogno della ragione che non scuno di noi e come sapevi motivarci. Nel di Königsberg come razionalista un po’ può essere estirpato. Avendo posto in tempo che ci dedicavi, spesso con il conta- disumano dalla vita limitata, Neiman gocce, c’era sempre l’attenzione e la genti- maniera così stringente il dovere che in- lezza nei nostri riguardi, bastava una frase al mostra, con una splendida scelta di cita- combe su tutti noi di lasciarci alle spalle volo, in quel corridoio labirintico del vecchio zioni, la grandezza della filosofia di Kant le seduzioni e le comodità dell’immatu- istituto (i laboratori e i corridoi sono davvero e la sua urgente attualità in un mondo rità, Neiman, facendosi aiutare da altri silenziosi adesso), per darci la carica, per aiu- sempre più infantile e conformista, dove maestri (Hannah Arendt, Platone, Ci- tarci a dissolvere i dubbi scientifici o esisten- la gente scambia la libertà di scegliere cerone), ci descrive le lusinghe dell’età ziali che ci assalivano da giovani ricercatori o tra cinquanta tipi di smartphone con la adulta: la prospettiva si fa più ampia, il per generarne di complicatissimi; credo che libertà di scelta tout court. Crescere è piacere estetico più intenso, la capacità a tanti di noi sia capitato di entrare nel tuo prima di ogni altra cosa un imperativo di incidere più significativa, la resistenza studio con una domanda precisa per uscirne etico. L’infanzia della ragione è dogmati- più elastica. più che mai confusi e senza le risposte cerca- DA LONDRA ca: per il bambino il mondo dato è verità Splendido esempio di filosofia appli- te, ma poi riflettendoci su, tra le molte parole Simona Corso assoluta. La seconda fase della ragione è cata, il libro di Neiman ha vari pregi, suggerite, c’era la giusta via da intrapren- lo scetticismo: l’adolescente scopre non non ultimo quello di farci venir voglia di dere. Ci spingevi ad andare oltre sia in nel I lettori di lingua inglese, abituati da solo che il mondo dato non è l’unico leggere, o rileggere, Kant. lavoro sia a livello personale, trasmettendoci tempo alla divulgazione scientifica di possibile, ma anche che quel mondo è una visione più globale delle nostre proble- qualità, possono ora contare sulla nuo- storto, ingiusto, sporco, che la cultura matiche; dandoci fiducia ci responsabilizzavi va utilissima collana, ideata da Penguin, è spesso una maschera per il potere e il e allo stesso tempo ci lasciavi libertà di scel- “Philosophy in Transit”, in cui celebri fi- potere una maschera per l’immoralità. È ta. Ricordiamo il tuo carattere solare: il tuo losofi contemporanei discutono, in libri questa l’indignazione meravigliosamen- DA BUENOS AIRES sorriso era contagioso, da riempire le stanze brevi e accessibili, i concetti fondamen- te ritratta da Platone nella Repubblica Francesca Ambrogetti e le aule che abbiamo condiviso e aiutava tali della filosofia in un mondo in rapida nel personaggio di Trasimaco, l’antesi- a sistemare al loro giusto posto le questioni, trasformazione. Nel quarto titolo della gnano, secondo Neiman, di tutti gli scet- Presentato con grande successo a illuminandole sempre di relativa importanza serie, Why Grow Up?(Penguin 2014), la tici a venire. Per Kant, però, lo scettici- Buenos Aires il film Papeles en el vien- e lasciando un segno indelebile della tua rara filosofa ebrea americana Susan Neiman smo, benché necessario alla nascita del to tratto dal libro dallo stesso titolo di “piemontesità” insieme raffinata e ironica. (autrice dello splendido Evil in Modern giudizio critico, deve essere superato. Eduardo Sacheri. Una seconda sod- In aula, fin dalle prime lezioni, cercavi di Thought. An Alternative History of Phi- Se ci fermassimo lì, non riusciremmo a disfazione per questo autore che ha entrare in sintonia con tutti noi, rompen- losophy, Penguin 2002) si interroga su pubblicato di recente con altrettanto do quel divario cosi comune che si crea tra scalfire nulla, tanto meno l’ingiustizia. che cosa significhi diventare adulti oggi successo la sua ultima opera La felicidad docenti e studenti universitari; questo am- Dopo aver scoperto che essere e dover e perché crescere sia ancora, nonostante essere sono divaricati, la ragione, dice era esto. Dalla quale probabilmente, so- biente familiare lo hai saputo ricreare anche stengono i critici, verrà tratto un nuovo nella vita quotidiana di laboratorio. Ci piace l’infantilismo generalizzato, un ideale a Kant, va avanti e cerca di raddrizzare il cui aspirare. “Crescere è più una que- mondo attraverso il giudizio. Questa è la copione. Lo scrittore ha affermato che ricordarti come “quel Professore” che si ri- non scrive pensando al cinema ma le sue volgeva a tutti alla stessa maniera...studenti, stione di coraggio che di conoscenza” maturità, quella fase della vita, secondo scrive Neiman, che nel corso della sua Kant, in cui la ragione, cercando un sen- storie sembrano nate per essere tradot- colleghi, personaggi illustri. Non te in immagini. Il caso più noto facevi differenze. Le tue critiche era- è quello di uno dei suoi libri La no sempre fatte con garbo, a volte ironia, lasciando comunque il segno pregunta de sus ojos la cui ver- dell’autorevolezza, che non era mai Babele. Osservatorio sulla proliferazione semantica sione cinematografica ha vinto autorità. Come non lo erano le tue nel 2010 l’Oscar per il miglior lezioni svolte in mezzo a noi, mai film straniero. La protagonista dell’opera più recente di Sache- ex cathedra, quando ci incitavi con estaurazione, s.f. Il termine proviene imperiale tra occidente e oriente, rivalità di- spirito maieutico a dare noi le ri- Rdal sostantivo restauratio (latino tardo). ventata, con lo scisma, anche religiosa. Co- ri è un’adolescente che dopo la sposte.. Ricordiamo l’ottimismo che Nell’italiano medioevale, così come nel fran- stantinopoli, assediata dai turchi, cadde però morte della madre va a Buenos portavi con te; ti abbiamo sentito cese del XIII secolo, e nell’inglese di pochi nel 1453. La Russia pretese allora di essere Aires per cercare il padre che dire: “Non disperare, non perdere decenni dopo (1314), già significa il restauro l’erede dell’impero d’oriente. Ivan III sposò non sapeva della sua esistenza. Si la speranza”, malgrado la difficile o il rifacimento di un edificio, di una strada nel 1472 la principessa bizantina Sophia Pa- tratta di uno scrittore che dopo situazione scientifica italiana; ci in- o di una città. Grazie alla metonimia, ossia leologa, nipote di Costantino XI, e assunse un romanzo di successo non tro- citavi a non demordere. Sei stato il alla figura retorica che consiste nella sostitu- ufficiosamente il titolo di zar (cesare), ponen- va più l’ispirazione e rifiuta di mentore che ci ha fatti sentire per- zione di un termine con un altro contiguo, è do le basi per far diventare Mosca la “terza definirsi come tale. In crisi non sone uniche e non un numero, che inoltre la parte di un edificio che ha avuto un Roma” dopo l’italica e la bizantina. Nel 1547 solo con il lavoro ma anche con è stato capace di non indurci l’ansia restauro. In Boccaccio allude anche al ristoro, Ivan IV, “il terribile”, assunse ufficialmente la compagna e, in fondo, con la della pubblicazione ma il piacere di ossia al sollievo fisico che sconfigge la fame, la quel titolo di zar che ne fece, con un’ ulteriore vita, riceve con l’arrivo della fi- rendere pubblici i nostri risultati. sete e la fatica. Ne conseguono il rimarginarsi restauratio/renovatio, un imperatore che pre- glia mai nemmeno immaginata, Pensando a una frase che possa di una ferita, il risanarsi, il ripristino di una tendeva di essere l’erede dell’impero romano. una specie di scossa elettrica. definirti, ci hai dato tu, una volta, condizione, la reintegrazione, la rifondazio- La restaurazione conobbe però altre vicende, L’ incontro, che lo sconvolge la migliore descrizione di te stesso: ne, il risarcimento materiale che segue a un altri itinerari lessicali. E Hobbes, nel 1660, in all’inizio, gli fa poi scoprire che “una persona interessata alla scien- danno subìto e talvolta, sul piano religioso, la sintonia con il significato dato al termine revo- c’è un altro modo di affrontare za, che non è rimasta prigioniera redenzione dal peccato originale. Sul piano lutio da Copernico, definì ancora revolution, l’esistenza, che l’amore ha mille della sua scienza”. Sei stato prima ecclesiastico-istituzionale, diverso da quello dopo la parentesi cromwelliana, il ritorno de- volti e che nel dare senza aspet- ancora che uno scienziato, un gran- religioso, Francesco De Sanctis, e altri prima gli Stuart sul trono d’Inghilterra. Furono così de conoscitore, interprete e divulga- tare nulla in cambio, si può dare di lui, hanno infine considerato la Controri- i francesi, nel 1677, a definirerestauration tore della biologia, la disciplina che un senso alla propria esistenza. forma una “restaurazione cattolica”. Ci acco- quello stesso evento. Il termine politico si dif- più amavi e che riuscivi ad avvicina- Il calcio, grande protagonista in stiamo ora, dopo quest’ultima definizione, al fuse però dopo il Congresso di Vienna, facen- altri libri di Sacheri, questa volta re, come pochi sanno fare, ad altri significato maggiormente presente nel lessico campi del sapere umano, forte del do riferimento al primo ritorno dei Borboni appare sfumato ma comunque degli storici e dei teorici della politica. La re- sul trono di Francia nel 1814 e al loro secon- presente. Come pure un dram- fatto che per te le scoperte scientifi- staurazione è infatti anche il ritorno, peraltro che acquisivano importanza solo alla do ritorno, dopo i “cento giorni”, nel 1815. Si ma nella vita della giovanissima mai rigeneratore in toto del passato e sempre è poi discusso di un’età della restaurazione. luce delle dottrine epistemologiche. parziale, di un assetto imperiale considerato protagonista, che si intuisce ma Caro Aldo, come avrai capito dal- Ma, al di là del genio di Metternich, è esisti- che viene svelato solo alla fine. fondativo della civiltà, di un “antico regime”, ta? L’indipendenza dell’America latina, i moti le nostre parole, hai lasciato un ri- di un potere politico, di una dinastia. L’inizio La felicidad era esto è la storia di cordo indelebile in ciascuno di noi, i del 1820-21, la dottrina di Monroe (1823), la un incontro, costruito attraverso si ebbe con la renovatio (o restauratio) imperii rivoluzione greca, la rivolta in Polonia, la crisi fasoliani, come amavamo chiamarci e con il dinamismo espansionistico dell’im- bellissimi dialoghi dove l’umore ai vecchi tempi. Quello che siamo della Santa alleanza, la rivoluzione in Francia e l’emozione si intrecciano con- peratore bizantino Giustiniano, che coltivò del 1830, il distacco del Belgio dall’Olanda, diventati, la passione mai sopita per il progetto di conquistare, e quindi di unire tinuamente e riescono a far cre- una scienza vera, e non il mercato i prodromi del Risorgimento, il Manifest De- dere che l’intesa tra due esseri all’oriente, con Costantinopoli sempre capi- stiny (1845) degli americani che, arrivando al dei nostri giorni, la curiosità verso tale, il territorio appartenuto allo scomparso umani anche nelle circostanze Pacifico, strapparono l’Oregon all’Inghilterra il mondo e verso l’altro lo dobbia- impero romano d’occidente. Fu poi la volta, a più difficili è sempre possibile. e sconfinate terre al Messico, hanno fatto di mo a te e alla tua insaziabile voglia occidente, dei carolingi e in seguito di Ottone L’autore, insegnante di storia, ha questa età un arco di tempo assai poco orga- di conoscere e di ispirare chiunque I, Ottone II e Ottone III, che dettero vita al pubblicato libri di racconti e nu- nico e diverso da come nei manuali di storia è abbia avuto la fortuna di conoscerti. Sacro romano impero germanico. Si ebbero spesso presentato. merosi romanzi, tradotti in varie Come ti abbiamo già detto, rimarrai così, insieme alla restauratio/renovatio, anche lingue. Oltre alle versioni cine- sempre nel nostro cuore e nei nostri la translatio imperii e la successiva rivalità Bruno Bongiovanni matografiche, dal libro Aráoz neuroni. Con affetto, y la verdad, ne è stata tratta una I tuoi allievi versione teatrale. N. 1 5

Senza leggere libri non si fa buona scuola La centralità ineludibile della lettura di Giovanni Solimine

ei giorni 14 e 15 novembre si è Usare il tempo della scuola per leg- fiche (ad esempio la presenza di alunni Nsvolta a Milano, all’interno di Book gere significa dare un segnale forte di famiglie non italofone; alunni affetti City, l’undicesima edizione del Forum sull’importanza della lettura. Infatti: se da dislessia o altri disturbi dell’appren- del libro, dedicata alla lettura promos- la scuola ha veramente a cuore la dimento; presenza o assenza di bibliote- sa a scuola e con la scuola, alla lettura lettura, bisogna dedicarle uno spazio che ecc.). considerata non come un’appendice fa- istituzionalizzato all’interno dell’orario La settimana della lettura non può coltativa dell’attività scolastica ma come scolastico e non limitarsi a chiedere agli prescindere dalla presenza di servizi di una pratica educativa a pieno titolo. Ciò studenti di leggere a casa, o durante le accesso al libro in tutte le sue forme: è avvenuto mentre il governo presenta- vacanze. a partire dalle biblioteche scolastiche va una proposta di riforma, pomposa- Ciò che accade durante la settimana in rete, dal personale specializzato che mente denominata “la buona scuola”, non è un’attività parallela o integrati- possa fungere da punto di riferimento che ignora totalmente il ruolo fonda- va, ma una componente della didattica per studenti e docenti, dalla diffusione mentale che la lettura e la consuetudine disciplinare. L’obiettivo è quello di far dell’alfabetizzazione informativa (infor- con il libro, in tutte le sue forme, posso- percepire il ruolo della lettura come mation literacy) ecc. no avere per migliorare le competenze parte essenziale dell’attività formativa. La settimana della lettura non deve linguistiche ed espressive degli studenti: Il periodo dedicato alla lettura deve essere un’iniziativa isolata, una paren- un documento in cui la parola libro fi- essere rilevante e continuativo. Rilevan- tesi temporanea, ma deve collocarsi in gura una volta sola, mentre non compa- te e continuativo, perché è importante un contesto in cui la promozione e la iono mai la parola biblioteca e il verbo che lo studente percepisca la lettura non valorizzazione della lettura siano prassi leggere. La proposta del governo sem- come attività occasionale o straordinaria consolidate e costanti. In particolare, è bra dare per scontato che gli studenti ma come attività abituale e immersiva. importante che la scuola preveda espli- italiani, ciascuno al citamente, all’interno proprio livello d’età del proprio Piano e di sviluppo, siano di offerta formativa lettori abituali e com- (Pof) la centralità del- petenti. Purtroppo le attività di lettura. così non è: le indagini Ma le attività nella internazionali conti- scuola non esaurisco- nuano a confermare a no il raggio d’azione ogni verifica le cattive di un’efficace promo- performance dell’I- zione della lettura, talia nel campo della che deve coinvolgere literacy. Il Forum del l’intero territorio e libro è fermamente raggiungere anche la convinto che la lettu- popolazione adulta, ra non sia un’abilità dove la percentua- superata o superabi- le dei lettori è molto le con l’introduzione bassa: essa oscilla da delle tecnologie e ri- una punta massima corda come solo chi del 45,9 per cento di è in possesso della lettori di almeno un piena competenza di libro all’anno nella lettura sviluppi ca- fascia d’età compresa Segnali pacità linguistiche fra i 35 e i 44 anni fino ed espressive e sia in a una punta minima grado di usare in ma- del 22,5 per cento niera attiva e consa- tra quanti hanno più pevole le tecnologie. di 75 anni. Per que- Una “buona scuola” sto è necessario un non può consentire rafforzamento delle che la condizione fa- relazioni esistenti fra Giovanni Solimine miliare di origine dei i protagonisti della La centralità della lettura ragazzi continui a filiera del libro, in per una buona scuola essere determinante modo da determinare nell’accesso e nel consolidamento delle La promozione della lettura va fatta ricadute significative sui diversi soggetti Iole Scamuzzi abilità di lettura, che sono condizione innanzitutto attraverso la lettura: pre- coinvolti (biblioteche, editori, librerie e Intervista a David Trueba indispensabile per il vero esercizio della sentazioni di libri, conferenze, anima- scuole), valorizzando le caratteristiche cittadinanza e svolgono una funzione di zioni, attività parallele e di accompa- specifiche di ognuno e consolidando il Silvio Mignano riequilibrio e di coesione sociale, preve- gnamento vanno benissimo, ma devono ruolo dei “luoghi della lettura”. Non Il realismo magico di Roberto Arlt nendo il disagio e la dispersione scola- essere complementari e finalizzate alla mancano in questo ambito alcuni esem- stica, contrastando l’analfabetismo di lettura. pi virtuosi. L’esperienza di città come Alberto Mittone ritorno. Se vogliamo che la lettura sia al cen- Torino, per esempio, insegna che questa McEwan e la costruzione Durante l’appuntamento di Milano tro delle attività proposte, occorre pre- collaborazione è possibile: il successo di abbiamo presentato una concreta e cir- stare grande attenzione a tutti i fattori iniziative organizzate con il lavoro co- del romanzo scientifico costanziata proposta per l’organizza- che possono influenzarla, facilitarla o mune di bibliotecari, librai e insegnanti Carmine Cassino zione di una “settimana della lettura”, ostacolarla. Da quelli ambientali (orga- è una prova della capacità di mobilita- e Marco Gomes durante la quale la lettura possa inte- nizzazione degli spazi, disposizione e zione delle energie e dell’impatto positi- ramente sostituire la consueta attività quantità dei posti a sedere, illuminazio- vo che si può realizzare attorno al libro. A quarant’anni didattica. La proposta trae spunto dal ne, presenza di rumori o altri elementi Sarebbe importante che anche a livello dalla rivoluzione portoghese libro di Roberto Casati Contro il colo- di distrazione esterna, ecc.), a quelli mo- nazionale si realizzasse un raccordo di nialismo digitale. Istruzioni per conti- tivazionali (scelta dei testi, organizzazio- quanto già viene fatto e si valorizzassero Mario Cedrini nuare a leggere (pp. 142, € 15, Laterza, ne dei momenti di discussione, previsio- le buone pratiche: difficilmente riusci- Christiane F. dopo lo zoo di Berlino Roma-Bari 2013), dove si prevede un ne di relazioni e verifiche, ecc.). remo a modificare la situazione calan- congruo periodo (da una settimana, Accanto agli studenti, la settimana do le proposte dall’alto, ma soltanto Francesco Ciafaloni eventualmente ripetuta due volte nel della lettura coinvolge i docenti e, in mettendo a fattor comune il patrimonio Migrare per sopravvivere corso dell’anno scolastico, a un mese) in ogni varia e possibile misura, anche i ge- di esperienze e passioni che anima gli cui, al posto della didattica tradizionale, nitori. Gli insegnanti sono infatti parte operatori del settore e le istanze dell’as- Maria Vittoria Vittori a scuola si pratichi attivamente e diret- attiva indispensabile nella buona riusci- sociazionismo, del volontariato e della Letteratura al circo tamente l’attività di lettura. Rispetto ad ta della proposta; a tal fine è certamente cittadinanza attiva. n altre tipologie di intervento per la pro- positivo accompagnarne la progettazio- [email protected] Eloisa Morra mozione della lettura in ambito scolasti- ne con opportuni momenti di aggiorna- Toti Scialoja co, il “modello Casati” contiene alcuni mento coerenti con la tipologia scolare G. Solimine è presidente nel centenario della nascita elementi che è utile sottolineare. e con le problematiche didattiche speci- dell’Associazione forum del libro N. 1 6

Intervista a David Trueba Il letto, il bagno e la tavola sono luoghi e situazioni democratiche di Iole Scamuzzi

avid Trueba è un regista e romanziere spagno- l’elogio, quando ci si crede, il convincersi di aver si possono attraversare periodi di crisi: la Francia Dlo di grande fama in patria, che diventa noto al raggiunto un alto livello, impoveriscono incredibil- degli anni ottanta e novanta, per esempio, dopo la pubblico internazionale quando, nel 2004, il suo film mente le prestazioni di un artista. Il vero lavoro di morte di grandi artisti come Albert Camus, Mar- Soldados de Salamina, basato sull’omonimo roman- uno scrittore è tornare alla pagina bianca screditato guerite Duras, Georges Simenon, ha patito una cri- zo di , andò vicino a essere scelto come ai propri stessi occhi. Bisogna isolarsi da ogni cer- si radicale della letteratura di finzione, ma adesso rappresentante della Spagna agli Oscar; quest’anno, tezza e cercare l’impostore dentro di noi: trovare invece si percepisce una nuova vitalità. I paesi attra- dieci anni dopo, rappresenta il suo paese agli Oscar la crepa che fa crollare l’edificio, per solido che versano periodi di esaurimento, ma poi risorgono con Vivir es fácil con los ojos cerrados, un film basa- sia, e ricostruirlo. Lo scrittore deve tenere a mente con nuova energia. Il romanzo muore solo se nessu- to sulla storia vera di un professore di inglese amante ogni volta non la sua carriera, il progredire del suo no vuole più scrivere romanzi. di John Lennon. Trueba è però anche autore di alcuni successo, ma il suo prossimo libro. Quando pensa alla carriera, lo scrittore sbaglia, si rende schiavo romanzi di successo internazionale tradotti in italia- Fintantoché si scrivono romanzi, di qualunque no per Feltrinelli (Aperto tutta la notte, Quattro dei temi e dei modi consolidati per non deludere il pubblico di sempre. Mentre quello che bisogna natura, il genere resta vitale. In sintesi, Sophie amici, Saper perdere). Lo abbiamo intervistato come Harry Potter cercare è la libertà del ragazzo che scrive la sua pri- Kinsella e ne sono la garanzia di so- scrittore, cercando di capire come le varie anime che pravvivenza? compongono la sua personalità artistica interagisco- ma opera. Mettere in dubbio il guadagnato mostra no nel suo laboratorio letterario. la caratura dello scrittore: la propria biografia deve La volgarizzazione che alcuni libri sembrano in- poter cambiare dopo ogni prestazione. Il problema carnare non è un male: è sempre meglio dell’assen- C’è un saggio di Adorno che s’intitola La posizio- della relazione stretta fra letteratura e mercato è che za completa di lettura e scrittura. E comunque biso- ne del narratore nel romanzo contemporaneo, in cui si tende a giudicare gli autori invece dei libri, ren- gna smetterla di sforzarsi sempre di categorizzare i si mette in discussione la pertinenza al Novecen- dendoli prigionieri del proprio personaggio, e non fenomeni culturali: Harry Potter ha funzionato fra i to di narrazioni realiste onnicomprensive, come ci si rende conto che il mito dell’autore è piccolo ragazzini quando si pensava che questi fossero solo quelle di Galdós o di Manzoni, in cui lo scrittore e caduco, mentre quelli che possono aspirare alla più interessati ai videogiochi e alla televisione, e ha abbraccia con il suo sguardo onniscente ogni det- grandezza e all’immortalità sono i libri. Succede sbugiardato fior di teorici. La storia della letteratu- taglio del mondo possibile e dei personaggi che lo anche nel cinema: ci sono registi che ami che da ra molto spesso ha dovuto smentire se stessa e lo popolano. Lei che cosa ne pensa? Il romanzo così dieci anni fanno la parodia a se stessi per ribadire la stesso è avvenuto nel cinema: molti film disprezzati inteso è davvero tanto inattuale? propria identità e garantire la sopravvivenza dell’in- come popolari si sono convertiti in classici naziona- dustria di se stessi. L’autore intelligente invece non li. Non mi stanco mai, quando si parla di volgariz- Credo che il romanzo rimanga disponibile in tut- lascia che sia il mercato a determinare la direzione zazioni, di ricordare che le nostre lingue nazionali te le sue forme. Il primo dovere di un narratore è che prenderà il suo lavoro: nel successo si tratta di sono state tutte il volgare del latino. trovare un punto di vista interessante, nel cinema stabilire chi è il cane e chi il padrone. come in letteratura, e mantenervisi fedele. La figu- Passiamo, per concludere, dal “volgare” al car- ra del narratore si tramuta in un prolungamento Spesso nelle sue opere parla di giornalisti che nevalesco, e parliamo di cibo: ho notato con piace- di questo punto di vista, e il punto di vista in un sono stati romanzieri. Lei stesso scrive anche per re che in alcuni suoi scritti valorizza l’importanza prolungamento dell’autore, collegando i tre livelli: il cinema. Queste tre forme di scrittura s’influenza- del cibo nella caratterizzazione dei personaggi. autore-narratore-personaggi. Nell’arte non esisto- no reciprocamente in qualche misura? Come saprà, la critica letteraria ha riflettuto molto no norme fisse, però la relazione fra il lettore e il su questo tema: E.M. Forster diceva che i perso- libro è regolata da un codice di onestà che impone Influiscono sulla costruzione del punto di vista. Scrivere da giornalista mi ha fatto sviluppare un’at- naggi e gli esseri umani si distinguevano perché i che l’accordo sul punto di vista sia coerente all’in- primi mangiano solo nelle occasioni sociali, men- terno del racconto e con la materia narrata. Molto tenzione ai dettagli che adesso sono in grado di ap- plicare alla letteratura e al cinema. Al di là di questo, tre i secondi passano a tavola una parte apprezza- spesso mi si chiede di che cosa parli un mio libro: bile della loro vita. Lo stesso diceva Don Chisciot- il punto non è il tema, che cosa si racconta, ma a ognuna delle tre arti ha il suo codice. L’esistenza di un codice è un bene: la presenza di elementi con- te a Sancho Panza nel tentativo di accaparrarsi una partire da chi si racconta. Non esiste una soluzione sua cipolla e una fetta di pane: i cavalieri erranti unica che valga per tutti i libri e tutti i racconti: devi dizionanti, come la brevità di un articolo giornali- stico, la durata e il costo di produzione di un film, mangiavano solo ai grandi banchetti in loro onore, ascoltare quello che vuoi raccontare e mantenerti mentre gli “uomini come noi” devono fare buon fedele a quello. non sono limitazioni, sono utili a migliorare l’opera. Pensare che siano negativi sarebbe come dire che la viso a cattivo gioco e mangiare quel che c’è quando metrica è un ostacolo alla poesia. Quindi bisogna arriva la fame. Secondo lei qual è il ruolo del cibo Il punto è creare un patto di rappresentazione nella finzione? convincente e attenersi a quello, qualunque sia? continuare a distinguere un codice dall’altro, per- ché ogni forma offre i suoi vantaggi: non bisogna Con il cibo, rivendico in generale il dato organico Certo. A me piace leggere qualsiasi tipo di narra- che da un nostro romanzo si capisca che il nostro nel ritratto del personaggio, e non necessariamente zione: quelle in prima persona, psicologiche e molto vero sogno è che venga convertito in un film! in senso carnevalesco. In Madrid 1987 dicevo che soggettive, ma anche le grandi narrazioni alla Man- mi piace che i personaggi mangino, perché in ge- zoni o Galdós, con quell’ironia che può distruggere Il romanzo ha, dunque, un futuro autonomo dal nerale i personaggi dei film non mangiano e non un personaggio in due parole. L’importante è che giornalismo e dalla comunicazione audiovisiva; ep- lavorano: vivono d’aria e di pensieri. Io invece tro- il narratore rimanga fedele all’accordo e manten- pure la critica letteraria da decenni ne dichiara la vo che un piatto di uova fritte valga più di mille ga il patto di rappresentazione lungo il racconto. morte. Penso di nuovo ad Adorno che diceva che astrazioni. Seguire un personaggio nel modo in cui Adorno perseguiva una rivendicazione morale non si più fare letteratura dopo la Shoah, ma anche risolve pranzo e cena quotidianamente, vuoi pre- dell’atto di narrare che è disponibile a ognuna di in tempi più recenti alla sua si sono sommate altre parando un pasto completo a tutta la famiglia, vuoi queste forme. La questione che non esistano regole voci. Per esempio, nel suo libro The Second Pla- addentando un panino appollaiato al bancone di universalmente applicabili a ogni tipo di narrazio- ne, Martin Amis diceva che dopo l’11 settembre un bar, dice di lui più di quanto sarebbe spiegabile ne influenza anche il concetto di stile: l’autore non i romanzieri americani erano caduti nel silenzio, a parole, e per di più le parole possono mentire, deve costruirsene uno a priori, rischierebbe di per- oppure si erano dati al giornalismo, perché si ren- mentre la tavola non inganna mai: i nostri disordini dersi nella contemplazione della propria immagine devano conto che, dopo una tale frattura storica, la alimentari ci definiscono più di quanto pensiamo. in uno specchio e diventarne poi schiavo, incapace fiction sarebbe parsa solo un balbettare autistico. Però quello che mi interessa è il cibo quotidiano, di cambiare ed evolvere. Lo stile è la sua forma di Che ne dice? non la spettacolarizzazione dell’alta cucina che va esprimersi, ma non serve che lo sistematizzi espli- Penso che chi grida all’esaurimento del roman- di moda adesso. Uno chef in un ristorante stellato è citamente: alcuni autori famosi ne fanno un sigillo zo come genere in realtà cerchi di giustificare in la museificazione del cibo: a me interessa il nutrirsi commerciale di riconoscibilità, come l’insegna di termini generali l’esaurimento della propria vena prosaico di tutti i giorni. La crisi in un certo senso un negozio o la marca di un caffè. Lo stile arriva a creativa particolare, e direi che gli ultimi romanzi l’ha riportato in primo piano. Adesso, se un ragazzo posteriori e delinearlo è, al massimo, compito del di Amis confermano questa teoria. Juan José Plans vuole conquistare una fanciulla, gli viene in mente critico, ammesso che sia possibile. Lo stile non si disse una volta che i romanzi si leggono solo fino di mettersi ai fornelli e prepararle una bella orata al cerca né si scopre, si trova. Scott Fitzgerald e Na- ai quarant’anni; dopo si preferiscono i saggi e i do- sale, mentre qualche anno fa non avrebbe esitato a bokov, per esempio, hanno uno stile potentissimo, cumentari. È un’altra espressione del medesimo portarla al ristorante: cucinare è diventato un modo ma i loro romanzi sono molto diversi fra loro, a se- concetto: parlano della paura della propria morte di far piacere e di sedurre, molto contemporaneo e conda del tema: variano il punto di vista, mescola- e del proprio invecchiamento, non del destino del molto bello. In sintesi, il letto, il bagno e la tavola no i generi letterari introducendo parti saggistiche sono luoghi e situazioni democratiche, che mettono

- Letterature romanzo. Il loro discorso ha a che fare con loro e molto altro ancora. stessi più che con il mondo: penso lo stesso dei fa- sullo stesso piano il vecchio e il giovane, l’uomo e talisti, che annunciando l’inemendabilità del reale la donna, il saggio e lo stolto, e come tali devono Ha parlato di autori famosi: pensa che la cano- in realtà dichiarano solo la propria stanchezza. Le avere un ruolo nella narrazione perché essa possa nizzazione mediatica influenzi il modo di scrivere fratture della storia non c’entrano: il romanzo non è dirsi realistica e completa. n di un romanziere? “ottocentesco”, è romanzo; ci sono romanzi molto [email protected] La letteratura, e ancor di più il cinema, insegna- semplici e romanzi molto complessi, ma si dividono

Segnali no che il successo è un grande nemico. O meglio, in belli e brutti, senza altre categorie. Certamente I. Scamuzzi insegna letteratura ispanica all’Università di Torino N. 1 7

Il realismo magico di Roberto Arlt La menzognera verità di Silvio Mignano

oberto Arlt era un mago, nel senso più autentico za nel romanzo I sette pazzi. Qui la metamorfosi è In questa metamorfosi, Erdosain esprime con lucidi- Rdel termine. Si divertiva a trattare la materia più ancora più netta: Remo Erdosain, inventore fallito tà il passaggio dalla condizione di semplice imbecille inerte e a iniettarvi l’inattesa linfa della follia. I suoi ridottosi a fare l’esattore per uno zuccherificio, entra a quella di pazzo vero e proprio: la distanza dall’uno libri si aprono quasi sempre sul panorama di vite gri- in scena travolto dall’angoscia per una piccolissima all’altro è tracciata con un rigore quasi scientifico, gie: e Vita grigia, non a caso, è il titolo del secondo truffa che ha compiuto ai danni dei suoi datori di che rende credibili, e mai gratuite, le immaginifiche capitolo dell’Amore stregone. Vien fatto di pensare a lavoro e che minaccia di portarlo in galera e travol- fantasticherie che all’improvviso interrompono il re- Luciano Bianciardi, alla sua Vita agra, ma nello scrit- gere la quiete spenta della sua vita borghese. Nel alismo del racconto. tore argentino il grottesco è più potente e c’è sempre giro di poche pagine, tuttavia, viene a galla la follia “Su questo poggia la teoria dell’Astrologo”, dice a una rivelazione, improvvisa, che interviene nel mez- notturna, nella quale Erdosain incontra una serie di un certo punto il Cercatore d’Oro a Erdosain: “Gli zo della desolazione. Così, l’incontro in una stazione personaggi assurdi eppure delineati con tale reali- uomini si scuotono solo con le menzogne. Lui dà al ferroviaria di periferia tra l’ingegner falso la consistenza del vero”. “La veri- Estanislao Balder e una ragazzina poco tà della menzogna”, esclama allora Er- più che adolescente mette in moto la dosain, che finalmente ha capito. macchina del meraviglioso. È questo Nessuno dei personaggi di Arlt è gusto del gioco che ha fatto dire pro- mai quel che sembra, e tutti si muovo- babilmente a Cortázar di dovere molto no sulla scena con la misurata falsità ad Arlt nella propria formazione, ed è dell’attore che recita una parte, ma fa- questo forse in America Latina il primo cendolo con tale abilità che il lettore si e più riuscito esempio di originale rea- trova immerso in un costante sconcer- lismo magico alla Bontempelli. to. “Facendo la vita la donna si libera Balder, protagonista dell’Amore stre- del proprio corpo, resta libera”, rivela gone, è solo uno dei tanti inetti che abi- la Zoppa a Erdosain, raccontandogli tano le pagine di Arlt, simili allo Zeno perché abbia deciso di prostituirsi. C’è di Svevo, ma dotati di una sotterranea da chiedersi se non sia una metafora cattiveria che si fa a tratti autentica applicabile a tutti i personaggi di Arlt, crudeltà. L’ingegnere varca senza farsi che si liberano continuamente della troppe domande le frontiere della mo- propria sembianza, della propria iden- rale comune: insidia e conquista una tità ufficiale, per restare liberi di agire minorenne nascondendole di essere in quel mondo parallelo, spesso not- sposato con un figlio, ed è disposto ad turno, dove la follia riscatta il grigiore abbandonare quest’ultimo al suo de- della quotidianità diurna. stino, pur di seguire la giovane Irene, Come i sette pazzi dell’omonimo ro- perdendosi in arzigogolati calcoli sulla manzo, i personaggi di Un viaggio ter- probabilità che l’adolescente sia ancora ribile si ritrovano tutti a bordo di una vergine e sui vantaggi o svantaggi che sorta di nave dei folli: un piccolo truf- tale condizione porterebbe. L’abban- fatore in fuga (ancora!), il cugino che dono di qualsiasi moralismo, inatteso si improvvisa profeta di sciagure, una nella cornice borghese in cui si muove ragazza che millanta straordinarie in- Balder, non è tuttavia sostituito da una venzioni chimiche (di nuovo!), una ro- morale alternativa, né dalla convinta manziera femminista, un emiro di Da- adesione a un’ideologia libertaria. masco che vorrebbe farsi l’harem e un Come quasi tutti i personaggi impor- ricco peruviano che a quanto pare già tanti di Arlt, Balder ha una formazione lo ha, un medico ubriacone, un cava- scientifica, è un ingegnere in grado di liere di Malta cleptomane e una ciurma teorizzare folli e magnifiche invenzioni, sebbene in- smo da risultare pienamente credibili: l’Astrologo, raccogliticcia di sfaccendati ed ex galeotti. I richiami capace poi di tradurle in realtà. Arriva perciò a con- che vorrebbe creare in Argentina una milizia segreta alla nobile narrativa di genere, da Conrad a Melville, vincersi che il mondo sia governato da leggi esatte, ricalcata sul Ku Klux Klan; il Ruffiano Malinconi- passando per il Gordon Pym di Poe, sono diluiti dal fisiche o matematiche: “Più tardi scoprì quella terri- co, che sogna di finanziare quel progetto mettendo disincanto che attraversa la narrazione. Non credete bile legge che tutti gli esseri umani, o quasi, prima o in piedi una catena di bordelli; il farmacista Ergue- a quello che leggete, sembra avvertirci Arlt, per poi, poi arrivano a confermare nello sviluppo della loro ta, che predica le Scritture a modo suo, ergendosi subito dopo, lanciarsi in descrizioni magnificamente esistenza. La necessità di arrivare fino in fondo”. a profeta, e impazzisce per la passione del gioco convincenti. Privo di morale comune, vuoto, passivo, Balder ha d’azzardo; la Zoppa, bellissima ex prostituta rossa Un’analoga galleria di personaggi ai limiti dell’e- tuttavia ben presente un potente obiettivo da per- di capelli, che zoppa non è e che ha sposato il far- sistenza eppure concretamente reali attraversa i rac- seguire: la propria felicità, che si tramuta in destino macista; l’Uomo che vide la Levatrice, gigantesco e conti di Scrittore fallito, nei quali si ritrovano molti ultimo, quello di ottenere il cambiamento radicale timido sicario; il Cercatore d’Oro, che l’oro non ha dei temi cari ad Arlt: l’autentica fobia del matrimo- dell’intera vita. Quando parla di questo scopo da mai trovato, e il Maggiore, che non è un vero ufficia- nio, ad esempio, prototipo della prigione borghese, inseguire, l’ingegnere si commuove sinceramente, e le dell’esercito. Sette pazzi, ai quali si aggiungono lo o la facilità con la quale si può attraversare la fron- quella commozione, pur mossa da un fine egoistico, stesso Erdosain e Gregorio Barsut, lontano cugino tiera con il crimine. Arlt si conferma un prestigiatore sembra riscattarlo agli occhi del lettore. di sua moglie, che, per inciso, se n’è andata via con irripetibile, uno dei pochi davvero capaci di restare Siamo di fronte dunque a un inetto peculiare, un capitano dell’aeronautica, questa volta autentico. in bilico sul filo di un rasoio, senza mai precipitare dotato di una prepotente sensualità e con una vena nell’abisso di delirio che si apre sotto i suoi e i nostri di follia che progressivamente lo possiede. Balder piedi. vive due piani di esistenza. Di giorno, razionalmen- I libri di Roberto Arlt Ed è sempre così, si passa sempre da un’emozione te, afferma che la vita è una recita, e allora mostra a quella opposta, anche nei pezzi giornalistici rac- disprezzo per i sentimenti e perfino per la vergine Acqueforti di Buenos Aires, ed orig. 1933, trad. colti nelle Acqueforti di Buenos Aires: materia pri- Irene, che dipinge come uno strumento di riscatto dallo spagnolo di Marino Magliani e Alberto ma raccolta da Arlt per servirsene alla bisogna per sociale. Di notte, nella solitudine del letto, appare Prunetti, pp. 304, € 15, Del Vecchio, Roma 2014 i romanzi, verrebbe fatto di pensare. Senonché an- sincero ed è convinto di amare davvero la ragazza, che quegli articoli, apparsi su “El Mundo” per anni, o almeno riconosce in lei la via per raggiungere la Scrittore fallito, ed. orig. 1932, trad. di Raul Sche- sfuggono al bozzetto di costume per virare all’im- piccola felicità individuale. nardi, pp. 240, € 15, Sur, Roma 2014 La comicità grottesca e una sconsolata tragicità provviso verso tonalità sconcertanti. Piccoli proprie- tari si rubano a vicenda i mattoni per costruire le non sono in realtà mai disgiunte in Arlt: binomio in- Un viaggio terribile, ed. orig. 1941, trad. dallo loro casette; un tal Silvio Spaventa lavora di notte scindibile, riproducono nell’invenzione letteraria la spagnolo di Raul Schenardi, pp. 100, € 10, Ar- realtà della sua biografia. Figlio di due immigrati, il coiris, Salerno 2014 per non farsi ingoiare dalla routine degli impiega- padre tedesco e la madre italiana di Trieste, cresciuto ti, e illudersi di giorno di essere rimasto un libero sfaccendato; il proprietario di un caffè, gelosissimo, parlando il tedesco e assorbendo nella strada il lun- L’amore stregone, ed. orig. 1932, trad. dallo spa- - Letterature fardo, la lingua meticcia di Buenos Aires che molto gnolo di Elisa Montanelli, pp. 216, € 14,00. In- accetta le avance dei clienti alla moglie, che sta alla deve al genovese e ad altre contaminazioni italiane termezzi, Ponte a Egola (PI) 2013 cassa, perché sa, o crede di sapere, che la sua presen- e non, e che troverà la sua consacrazione nel tango, za aiuta gli affari. Arlt non dimentica mai, insomma, Arlt fu a lungo un disadattato, un eterno fuggitivo, I sette pazzi, ed. orig. 1929, trad. dallo spagnolo che la verità è menzogna. n espulso dalle scuole e dalla famiglia, che ha trovato di Jaime Riera Rehren, pp. 260, € 20, Einaudi, [email protected] rifugio nel giornalismo e nella narrativa. Torino 2013

Questa dimensione emerge forse nella sua pienez- S. Mignano è scrittore e diplomatico Segnali N. 1 8

Come costruire il romanzo scientifico usando il linguaggio giuridico L’ultima scommessa di McEwan di Alberto Mittone

ultimo romanzo di maggiore importanza quan- L’ McEwan, La ballata di do proviene da altra lingua, Adam Henry (ed. orig. 2013, da altre esperienze, da altri trad. dall’inglese di Susanna paesi. In altri termini da so- Basso, pp. 160, € 20, Einau- cietà e legislazioni diverse di, Torino 2014) ribadisce da quelle che recepiscono il l’interesse dell’autore per un romanzo. particolare genere letterario, La traduzione è un conge- il romanzo scientifico. Non gno delicato da maneggiare, si tratta del filone classico e Susanna Basso ne conosce che ha dato vita alla fanta- ogni più nascosto ingranag- scienza, dei mondi lontani o gio. Nel romanzo scientifi- più vicini, ma della narrazio- co, come lei stessa ha avuto ne che radica nella scienza la modo di notare, esiste un sua trama principale. Non si surplus: trasferire l’apparato tratta di un racconto delle specialistico originario e le scienze ma di porre le scien- sue sfumature nella cultura ze nel racconto. McEwan si ricevente, operare una sorta era già cimentato con Solar di innesto che garantisca la (Einaudi, 2010), incardinato provenienza e nel contempo sulla fisica e le energie rinno- sia assimilabile da chi acco- vabili ma potremmo, quale glie. Per rimanere nel mondo mera esemplificazione, ri- del diritto, ed in particolare cordare Richard Powers e le nel mondo giuridico anglo- neuroscienze in Il fabbrican- sassone, le zone di contatto te di eco (Mondadori, 2008), sono numerose. La struttura la genetica in Il tempo di una si compone di giudici che canzone (Mondadori, 2010), istruiscono le cause, le deci- e da ultimo la microbiologia dono, offrono il verdetto al in Orfeo (Mondadori, 2014). riesame in gradi successivi, Gli spunti per la riflessio- si presentano alla collettività ne possono variare toccan- con l’autorità del ruolo, ri- do vari profili, ad esempio flettono sui limiti del diritto la profondità e precisione rispetto alla morale, ridiscu- dell’incursione tematica in tono vicende penali chiuse quei mondi o la saldatura con la condanna ma riapribi- con la costruzione di fanta- li di fronte a nuove prove. Il sia. Sempre e comunque fa lettore attento ma estraneo il suo ingresso, potente e prepotente, uno “spe- scenario e lo si dota del suo appropriato linguag- non coglie forse la rapidità delle decisioni, l’ap- cialismo” con le variabili tecnico-linguistiche che gio. L’autore, ora il nostro McEwan, non perde pello che si celebra dopo pochi giorni quando si questo comporta. La comunicazione autore-let- l’appuntamento e delinea, con analitico impegno, trattano minori, e, dato non secondario, la tratta- tore non si realizza tramite i veicoli ordinari, ma “l’apparato” giudiziario. Si accennava all’inizio zione dei casi minorili da parte di un magistrato con l’inserimento di una variabile tecnica estra- della variabile nella comunicazione autore-lettore ordinario e non minorile come avviene invece nel nea, quella di un mondo e di un linguaggio appar- allorché fanno il loro ingresso mondi anticonven- nostro ordinamento. tenenti alla comunicazione specialistica. La varia- zionali, cioè specialistici. E l’osservazione non Se ne può discutere e propendere per l’ordi- zione impegna l’autore nella ricerca, il lettore nel si limita al linguaggio, e cioè alla comprensione namento inglese o quello italiano, ma la strut- dominare quel mondo. Le convergenze, per ri- dei termini, ma si estende all’organizzazione di tura è radicalmente diversa. Essa è imperniata, cordare un prezioso contributo di Remo Ceserani quell’apparato. Nel caso della giustizia il richia- per gli anglosassoni, sulla discendenza dall’alto (Convergenze, Bruno Mondadori, 2010), possono mo è alle strutture, agli organi, ai protagonisti, e dalla corona, esiste un cancelliere che domina toccare i temi più disparati, dalla matematica alla alle “forme di vita” in cui si esplica. Il tema è re- ed è figura ben diversa da quella che compare fisica, dalla chimica alla biologia, dall’antropolo- ale ed è variamente affrontato. Si propone con nelle nostre aule, i giudici, come la protagoni- gia alla storia, dalla geografia sta di McEwan, è itineran- all’economia, dalla medicina te per la contea a differenza alle neuroscienze. Infine, ma Il romanzo della stanzialità dei nostri l’elenco potrebbe continuare, magistrati, per citare alcuni si presenta la giustizia nelle di Camilla Valletti elementi soltanto. L’elenco sue sfaccettature, quella de- potrebbe continuare ma, pur gli operatori, avvocati giudici nella sua approssimazione olto acclamato e recensito un attimo te radicale, che le dimostra però quanto vuol denotare la riflessione commissari marescialli, del dopo la sua uscita in Inghilterra, l’ul- sino ad allora abbia vacillato sull’orlo di funzionamento della mac- M che comporta trasferire mon- timo lavoro di McEwan ha trovato in Ita- un appagamento superficiale. La disper- di diversi, linguisticamente e china, della risposta avanti la lia un’accoglienza meno calorosa. Forse, il sione improvvisa di una donna consapevo- collettività, delle ragioni del tecnicamente, in altri conte- mancato riscontro, è stato causato proprio le del suo valore, il riconoscimento della sti culturali. I primi devono punire, dell’assunzione della dall’anomalia di questo romanzo in cui la vecchiaia, e della morte in agguato, sono responsabilità. Ci si avven- non essere traditi, i secondi vita privata di un giudice s’intreccia quasi fotografate con severa lucidità. La pietas devono comprendere. Man- tura nello stimolante quadro morbosamente con la sua facciata pubbli- è lasciata al lettore mentre chi scrive pre- del diritto nella letteratura, tenere le terminologie origi- ca. Ogni sua incertezza e un incombente ferisce non assolvere, non giustificare la narie, la loro identità, signi- disciplina avviatasi nei paesi senso di fallimento si enfatizzano nell’in- debolezza ultima della donna. Il ragazzo angloamericani ed ora pre- fica impedire la seconda via. contro con un giovanissimo adolescente muore quando ormai il suo caso non è Appoggiare la trasposizione sente anche nel nostro paese. malato terminale la cui situazione mette in più sotto la luce dei riflettori, la sua scel- sui modelli di ricevimento si- La letteratura si approvvi- scacco i codici etici e di comportamento ta, ormai consumata dall’elaborazione del gnifica snaturare la prima. Il giona nel campo della giu- della donna. Al punto da farle cambiare giudice, non sembra più così dirompente. punto di equilibrio, come in stizia, ne trae spunto, si ap- linguaggio per ritrovare la sua antica pas- Altro non è che una vittima da dimenti- ogni confronto tra culture, propria dei suoi dilemmi, li sione per la poesia. Un testo che davvero care. La donna, rientrata nei ranghi, può non è solo un’aspirazione ma

- Letterature incornicia nelle storie. Talora, dimostra come il passaggio dalla sicurez- riprendere il ménage familiare senza tur- ed è questo il caso di McE- za che deriva da un codice professionale bamenti. Una storia che bene s’incardina un dovere, affinché anche nel wan, la storia è un caso, che all’accoglienza, priva di ritrosia, di un di- dentro alle grande questioni poste dalla versante letterario il romanzo diviene struttura narrativa. E verso modo d’intendere la vita in relazione bioetica contemporanea, denunciando un scientifico possa trovare sem- il caso ha bisogno di credibi- alle proprie convinzioni religiose, possa ri- vuoto di risposte da parte di una classe pre maggiore diffusione. lità, e la credibilità si acquisi- sultare fatale. Questa donna, infatti, infine vissuta all’ombra di un privilegio acquisito [email protected] sce con la precisione chirur- s’arrende a una forza tragica, assurdamen- per inerzia.

Segnali gica con cui si ricostruisce lo A. Mittone è avvocato penalista N. 1 9

Otelo de Carvalho, discusso protagonista della rivoluzione dei garofani Il mito e l’antropofagia della sinistra lusitana di Carmine Cassino

a storia ci ha spesso restituito rivoluzioni rap- inicial, Objectiva, 2011) che è possibile riscontrare “normalizzatore”), conosce l’amarezza del carce- Lpresentate da simboli o da uomini. Nel caso una cronaca minuziosa degli eventi di quella stori- re, nell’aspra conclusione di un processo politico, della rivoluzione portoghese, i due elementi coesi- ca giornata. economico e sociale impensabile e impossibile a stono: al fianco della classica icona rappresentata Nominato comandante di un reparto chiave del- certe latitudini di guerra fredda (Phil Mailer, Por- dai garofani rossi vi è un uomo gagliardo, dai ca- le forze armate (il Copcon) e membro del Consi- tugal. The Impossible Revolution?, PM Press, 2011 pelli brizzolati, che all’epoca dei fatti copriva con glio della rivoluzione (marzo 1975), Otelo diviene e Jean Pierre Faye O Portugal de Otelo. A revo- un basco castano. Un uomo divenuto un simbolo il referente dello sconfinato panorama delle forma- lução no labirinto, Socicultur, 1976). La sua incar- e un riferimento della sinistra mondiale, in par- zioni a sinistra del Pcp in Portogallo e dei partiti cerazione e quella dei suoi compagni servì forse ticolare quella a vocazione terzomondista e non comunisti in Europa. La sua immagine acquista a dissipare un’atmosfera da guerra civile latente, allineata, quando il Por- ma rappresentò anche togallo decise di dare al l’inevitabile antropofagia mondo una tenace dimo- Transizione democratica e contesto internazionale dell’uomo e del suo mito; strazione di resistenza e fu un atto di endocanni- ribellione. Quell’uomo si di Marco Gomes balismo proprio di un chiama Otelo Saraiva de ambito, quello della si- Carvalho, ed è oggi una a rivoluzione dei garofani ha dato origine a entro l’anno. L’autrice ritiene che nella prima fase nistra lusitana, capace di delle figure più impor- Lun’abbondante produzione di studi accademi- del processo rivoluzionario (aprile-settembre 1974), disfarsi unitariamente di tanti (e più discusse) del ci e continua a suscitare l’attenzione di una stampa il grosso delle lotte politiche ha avuto luogo in seno una prolungata dittatura 25 de Abril. sempre attenta a nuove rivelazioni. La prima fase alle forze armate; che le prime elezioni libere hanno per poi perdersi in un’in- Otelo nasce nel 1936 di queste pubblicazioni risalente agli anni settanta è segnato il vero momento di rottura tra i sostenitori cessante guerra intestina in una delle Províncias caratterizzata dalle testimonianze di alcuni dei suoi della legalità rivoluzionaria e i sostenitori della le- e in una divisione pro- Ultramarinas, a Lou- protagonisti, come Otelo Saraiva de Carvalho o gittimità elettorale, e ancora, che la mobilitazione fonda che si procrastina renço Marques, l’attua- Mário Soares; dalle prime visioni d’insieme elabora- del Gruppo dei nove del maggiore Melo Antunes incomprensibilmente le Maputo, capitale del te dagli storici portoghesi (António Reis, Fernando costituisce una reazione al tentativo di controllo del ancora oggi, in tempi di Mozambico; evento che Rosas, José Medeiros Ferreira); da lavori di studiosi processo di transizione da parte delle fazioni del crisi del lavoro e del ca- appare come una sorta di stranieri come Josep Sánchez Cervelló e Kenneth Mfa vicine al Partito comunista e all’estrema sini- pitale. Per una visione nemesi storica per colui Maxwell. stra; che la crescente importanza dei partiti politici complessiva ma puntuale che diverrà l’alleato più La seconda fase di studio, apertasi col nuovo mil- non ha annullato, a partire dal settembre 1975, il di queste dinamiche, si vicino e affidabile per i lennio, ha rivelato un approccio più interdisciplina- protagonismo dei militari. faccia riferimento all’o- movimenti di liberazione re e ha reso noti autori che si sono fatti portavoce di Bernardino Gomes e Tiago Moreira de Sá, a pera coordinata da una delle colonie portoghe- una visione più distaccata dell’avvenimento, decisi loro volta, hanno publicato Carlucci vs. Kissinger. giovane ricercatrice, Ra- si nella loro transizione a recuperare nuove fonti di documentazione, regi- Os Eua e a Revolução Portuguesa (DomQuixote, quel Varela, Revolução all’indipendenza, avve- stri orali ed elementi iconografici. Di questo gruppo 2008), un altro importante lavoro nell’ambito del ou transição? História e nuta nel biennio suc- fanno parte Raquel Varela (A História do Pcp na Re- crescente interesse suscitato negli ultimi anni dal- memória da Revolução cessivo al golpe militare volução dos Cravos, Bertrand, 2011), l’antropologa la transizione portoghese. La risonanza mediatica dos Cravos (Bertrand, (1974-75). Come tanti SóniaVespeira (Camponeses, Cultura e Revolução. che il libro ha avuto in Portogallo deriva del fatto 2012), che offre nuovi Capitães de Abril è pro- Campanhas de Dinamização Cultural e Acção Cívi- che sono ancora poche le opere che analizzano la elementi per l’attualiz- prio in territorio ultra- ca do Mfa: 1974-1975, Colibri, 2009), il ricercatore dimensione internazionale della rivoluzione dei ga- zazione del dibattito sto- marino, in un contesto spagnolo Diego Palácios (O poder caiu na rua. Crise rofani. Machado e Moreira de Sá hanno studiato riografico. tragico come quello della de Estado e acções colectivas na Revolução Portugue- l’influenza dell’azione nordamericana nel passaggio Incarcerato, e poi tor- guerra coloniale (ma in sa, Ics, 2003) e, tra gli altri, la storica Maria Inácia da un sistema autoritario a un regime democratico, nato in libertà, va in- cui si costruisce il pon- Rezola e Tiago Moreira de Sá. privilegiando interviste e fonti primarie americane e contro ad accuse di ter- te solidale coi resistenti Rezola ha messo in relazione le testimonianze de- portoghesi, alcune delle quali declassificate recen- rorismo che gli aprono indigeni dall’altra parte gli agenti militari, la stampa e, soprattutto, le fonti temente da Washington. La politica statunitense di nuovo le porte della della barricata), che la primarie come gli atti del Consiglio della rivoluzio- in Portogallo ha mostrato prima un relativo disin- prigione all’ inizio degli sua coscienza democrati- ne, in Os Militares na Revolução de Abril. O Con- teresse e poi un coinvolgimento attivo in favore anni ottanta. Oggi Otelo ca – insieme a quella di selho da Revolução e a transição para a democrazia delle forze politico-militari moderate dovuto alla è definitivamente riabili- tanti altri – assume solide em Portugal: 1974-1976 (Campo da Comunicação, combinazione di un insieme di fattori: la graduale tato, ed è una delle voci basi sulle quali sarà eret- 2006), una delle opere di maggior interesse sul pro- ascesa dei militari più di sinistra; il crescente con- critiche più importanti to il movimento di con- cesso rivoluzionario stimolato dal movimento mili- senso del Partito comunista presso le forze armate e del Portogallo ostaggio testazione al regime esta- tare del 25 aprile 1974. L’ipotesi di lavoro formulata le varie strutture della società; le pressioni decisive di austerity e Troika. do-novista (Movimento da Rezola definisce il Consiglio della rivoluzione, dell’ambasciatore nordamericano Frank Carlucci in Sebbene non abbia an- dei capitani). Esistono durante l’anno 1975, non solo come “espressione favore di un intervento economico e diplomatico di cora pubblicato nulla alcuni studi biografici istituzionale dell’intervento militare nella vita poli- Washington; la pressione dell’Europa occidentale a tal riguardo (a parte sulla sua figura, ma nes- tica nazionale”, ma come una vera “sovrastruttura sull’amministrazione di Gerald Ford. Gli Stati Uniti una nuova edizione di suno in lingua italiana. In dello Stato”, in altre parole il “motore della Rivo- hanno influenzato il risultato finale della rivoluzio- Alvorada em Abril, per quello più recente e inte- luzione”. Sostiene che l’istituzionalizzazione del ne di aprile poiché temevano che i fatti di Lisbona commemorare il quaran- ressante, Otelo. O Revo- Movimento delle forze armate (Mfa), l’organo alle potessero avere ripercussioni sugli equilibri della tesimo anniversario della lucionário, del giornalista dipendenze del Consiglio della rivoluzione, possa guerra fredda. L’insieme di iniziative di Henry Kis- rivoluzione), la notevole Paulo Moura (Dom Qui- essere letta come conseguenza diretta delle diver- singer, allora segretario di stato, e di Frank Carlucci esposizione mediatica xote, 2012), Si evince il genze politiche tra António de Spínola, l’allora hanno senz’altro favorito la vittoria delle forze mo- degli ultimi anni è servita profilo appassionato di presidente della repubblica, e i capitani fautori del derate. Tuttavia, l’elemento cruciale che ha determi- a lanciare non solo criti- un uomo che “quando colpo di stato. Il generale col monocolo preconizza- nato l’instaurarsi di un regime democratico di tipo che radicali alle politiche il paese moriva in una va un regime presidenzialista, una transizione gra- occidentale in Portogallo sarà da ricercarsi, come dei governi che hanno guerra ingiusta e persa, e duale, una soluzione federativa di tipo referendario suggerisce lo studio, nei fattori endogeni, e partico- attraversato la crisi, ma languiva schiacciato dal per le colonie. Al contrario, i giovani militari soste- larmente nella vittoria del potere politico-militare anche forti provocazioni peso di una dittatura di nevano il diritto dei popoli africani all’autodeter- moderato su quello legato al Partito comunista e sui valori fondativi della mezzo secolo, pianificò minazione e le elezioni per l’assemblea costituente all’estrema sinistra. nazione: ha infatti più e realizzò una rivoluzio- volte affermato l’inutilità ne. Molti chiesero a gran del 25 de Abril alla luce voce la fine del regime, molti lottarono. Ma, al mo- un’eco mondiale: egli simbolizza l’unione teoriz- dell’odierna situazione economica e sociale del pa- mento di agire, fu lui, uomo metodico, a fare ciò zata e auspicata tra popolo ed esercito, come un ese, che segna un arretramento consistente nelle che doveva essere fatto”. È proprio Otelo, infatti, famoso slogan coniato in quei mesi concitati reci- condizioni di vita della popolazione, annullando il regista operativo del golpe militare: quando alle tava: Otelo, amigo, o povo está contigo. Nella pro- di fatto le conquiste e i propositi della democrazia

22,25 del 24 aprile 1974 parte via radio il segna- gressiva spaccatura ideologica del Mfa (Movimen- portoghese nata dall’iniziativa dei capitani. Oggi la - Storia le di preallarme, la canzone E depois do adeus di to delle forze armate) in tre correnti (riformista, sua voce coerente è dunque uno strumento di pro- Paulo de Carvalho, Otelo è nella sala del comando filocomunista, radicale) è a capo di quella che fa vocazione nei confronti di coscienze che appaiono operazioni di Pontinha. È l’ultimo ad andare via, riferimento a posizioni terzomondiste e guevariste, eccessivamente blande e rassegnate. n quando l’operazione Fim regime è già uno storico fortemente radicate nel Copcon, trasformato da [email protected] e glorioso successo. La narrativa in merito è ovvia- Otelo in uno strumento politico-militare di colle- mente vastissima; ma è in due sue celebri pubbli- gamento tra il Mfa e le aspirazioni popolari. C. Cassino è dottorando in storia contemporanea cazioni (Alvorada em Abril, Bertrand, 1977 e O dia Travolto dalle vicende del 25 novembre (il golpe all’Università di Lisbona Segnali N. 1 10

Paranoie e consapevolezze di Christiane F., già ragazza dello zoo di Berlino Non c’è caduta e non c’è rinascita di Mario Cedrini

roprio come Don Chisciotte. Che si ritrova a si viene dapprima a contatto con Natja, il cui viso Ciò che per certi versi sembrerebbe suggerire il Pcompiere il suo secondo giro di avventure con- campeggia sulla copertina del libro (le fotografie racconto di come Christiane sia arrivata a conce- sapevole del fatto che il mondo lo conosce già, di Christiane giungono solo al centro del volume). dere a Sonja Vukovic e non ad altri l’intervista (la avendo letto delle sue imprese. I rapporti sono Una “seconda vita”, appunto: una vita non piena- prima giornalista che l’abbia trattata con i dovuti dunque mediati dal libro stesso, e dall’inganno di mente sua, una vita parallela. rispetto e circospezione) e quella frase, “Ce l’ho Avellaneda, l’autore dell’apocrifo seguito delle av- Una vita affascinante, che porta Christiane a fi- fatta. A modo mio. Nemmeno io ci avrei creduto”, venture di Don Chisciotte. Il falso finisce per in- danzarsi con il bassista del gruppo industrial (oggi cui Rizzoli dà risalto in copertina. In realtà, Chri- fluenzare in modo decisivo le (“vere”) avventure acclamato, allora in formazione) degli Einstürzende­ stiane ci presenta una persona al di fuori di quella stesse del cavaliere: Don Chisciotte vorrà smentire Neubauten, quando viveva ad Amburgo, in un friz- storia, che a differenza di Don Chisciotte, non ha Avellaneda, e Cervantes lo farà andare a Barcello- zante ambiente di cultura alternativa. Una vita che nessuna intenzione di recitare ancora. Certo, anche na, anziché a Saragozza, proprio per dimostrare la conduce a viaggiare sul jet privato dei Rolling lei vuole smentire le novelle narrate di volta in volta la sua originalità. La “seconda vita” di Christiane Stones, insieme con l’idolo David Bowie; e a vive- dai media (Christiane F. è tornata nel giro, ripetono F. (Christiane V. Felscherinow e Sonja Vukovic, re dai Keel, editori svizzeri ai tempi molto noti, a a scadenze regolari i quotidiani tedeschi). Ma senza Christiane F. La mia seconda vita, ed. orig. 2013, Zurigo, incontrando artisti e intellettuali di fama alcun eroismo. trad. dal francese di Chicca Galli, pp. 229, € 14,45, mondiale (Christiane dialoga con Fellini, Georges E così bolla d’idiozia chi la riconosce per strada e Rizzoli, Milano 2014) è tra i libri più attesi da una Simenon, Patricia Highsmith e Patrick Süskind, le chiede che fine abbia fatto Detlef, il suo compa- generazione, quella che ha letto gno nella sua prima vita (qual- Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino cuno sa forse, a quarant’anni subito (1979, tradotto in Italia di distanza, che fine abbia fatto nel 1981) o a qualche anno di il suo primo amore di ragazzi- distanza dalla pubblicazione del na?, si chiede Christiane). Non “racconto-verità” della giovane indulge in particolari, non rac- “star del buco” della Germania conta quasi più nulla dei suoi Ovest. Un libro scritto per chi buchi. Ma racconta come ha ha dapprima letto di Christiane, vissuto: ricorda di non aver quasi di nascosto, perché trop- quasi mai smesso con l’eroina, o po giovane (al pari di Christia- col metadone. Smentisce chi ha ne) per assorbirne l’esperienza. creduto alla bella favola di chiu- Per chi ha cercato di rintrac- sura accennata al termine del ciarla su internet, negli ultimi primo libro, quando Christiane anni, ne ha parlato con gli amici sembra aver abbandonato le allo sfinimento, con quei sensi precedenti abitudini, nel rifu- di colpa che derivano dall’aver gio di campagna. Dice di non visto eroismo, con occhi don- aver troncato nemmeno con la chisciotteschi, nella banalità del prostituzione, ma ne parla con male. Un libro, quest’ultimo, distacco. Smentisce, insomma, scritto contro quei lettori, pro- la favola negativa di Christiane prio come il primo, che colse F.: non c’è caduta e non c’è ri- l’opinione pubblica imprepara- nascita. I problemi sono sempre ta, e dunque disposta a farne un gli stessi, ma non quelli che la mito. Il mito dell’eroe tossico, favola c’impone d’immagina- dal quale non riescono, se non re. Al primo buco (alla prima controvoglia, a liberarsi. Il “pa- sniffata) si ricasca nell’abisso? radigma Trainspotting”, (cfr. No, scrive Christiane. Il padre “L’Indice”, 2012, n. 1), è quasi è causa di tutti i mali? No, se- irresistibile, anche perché coin- condo la stessa Christiane. Che, volge inevitabilmente il lettore, dopo averlo difeso (per quanto chiamato a rivedere le stelle, possibile), si pente persino di scrivevamo, dopo aver solcato il averci indotto a ritenerlo tale. proibito con l’autore. Di David Bowie, diavolo e in- Christiane F. è ovviamente sieme speranza di redenzione l’origine di quel paradigma, di nel primo libro, si racconta qui quel tentativo di descrivere la l’incapacità di comunicare, e la società occidentale a partire dal paura del volo. caso-limite, dall’abnorme, dalla Soprattutto, eroina Christiane sua eccezionalità, e al contempo dalla tipicità pres- tra gli altri). Eppure, mentre il lettore fantastica F. lo è poi davvero? È quella ragazzina che, leggen- soché assoluta dell’eccezionalità stessa. Christiane sull’affascinante mondo che ha improvvisamente do il primo libro, abbiamo considerato capace di F. è il mito dei miti, l’origine delle narrazioni suc- aperto le sue porte alla star del buco, Christiane guardare al mondo con occhi loro malgrado adul- cessive; una storia che si fa racconto, troppo vero, conduce la “sua” vita. Abbandona a poco a poco ti? Con l’incredibile maturità che solo un’esperien- però, per essere pubblicato da un editore. Ci vorrà lo star system, passa dal Platzspitz di Zurigo, fini- za di eroismo tossico può consegnare a un essere di “Stern”, il settimanale tedesco per il quale lavora- sce in galera, approda in Grecia, coltiva amori che tredici anni? No. Christiane smentisce subito chi la vano Horst Rieck e Kai Hermann, per consegnare non dureranno, continua con i buchi, per poi tor- considerava ormai matura per un’esperienza di vita al mondo il contenuto delle interviste rilasciate da nare in Germania. Qui darà alla luce un figlio, che radicalmente diversa. E si dimostra ragazzina alle Christiane ai due redattori. Un successo planeta- poi le sarà tolto (Christiane tenterà inutilmente di prese con la celebrità, senza sapere come affron- rio immediato. Tanto da rendere subito possibile la trattenerlo) e affidato a un’altra famiglia, e che oggi tarla; e una donna che da quella celebrità non può pellicola di Bernd Eichinger e Uli Edel, con Chri- può però vedere. Ma ciò su cui si può riflettere qui, trarre che ulteriori problemi. Il penultimo capitolo stiane stessa a presenziare alle prime, anche negli lasciando invece al lettore il piacere di rituffarsi, a è in fondo la chiave del libro: Christiane spiega di Stati Uniti. È nata la “star del buco”: ed è qui che molti anni di distanza, nella Weltanschauung e nel- essere ormai ritenuta matta. Perché, e lo racconta comincia la “seconda storia” di Christiane, ben lo stile di Christiane (di fatto intatti), è la presa di senza passione, cede a paranoie, per altro banali: consapevole che la prima, oggi, è appunto un rac- distanza dal mito dell’eroe tossico. quella di subire il furto del passaporto, o il mal- conto, e solo in quanto “racconto-verità” torna a Christiane è ancora vittima, certo, e resta tale: trattamento di ciascuno dei mille cani di cui si è essere una “vera storia”. È ormai mito, come quello il libro si apre con una descrizione della vita con circondata, da parte ovviamente di agenti invisibili di Don Chisciotte; e come Don Chisciotte, agli oc- l’epatite, e si chiude con l’amara constatazione di (non solo ai più, anche a se stessa). chi del mondo, Christiane diventa un personaggio, essere “un passato senza futuro”, “una ragazza del- E così Christiane torna, per quanto parados- salmente, nella normalità. Un terzo libro non

- Società diventa il libro stesso (“il mio libro”, come Chri- lo zoo di Berlino”. Che però vuole appunto “pren- stiane stessa lo chiama). La “seconda storia” della dere le distanze da tutta questa storia di Christiane sarà necessario: è forse, finalmente, avvenuta la quale il lettore può invaghirsi è allora innanzitutto F.”. Cioè, quella di Christiane F. è una storia, anzi la nostra liberazione dal mito dell’eroe tossico. Per quella della sua omonima, Christiane F.; anzi, nella storia: e se è tuttora difficile, in realtà, guardare alla questo, dopo tanti anni, è doveroso un secondo memoria collettiva, è quella di Natja Brunckhorst, giovane Christiane come alla star del buco che di- ringraziamento. n la ragazzina che interpretò Christiane in Christiane venterà suo malgrado, appare ben più facile imma- [email protected] F. D’altronde, ed è davvero paradossale, quando ginare che l’ex ragazza dello zoo di Berlino si sareb-

Segnali si prende in mano la “seconda vita” di Christiane, be lasciata andare a un tipico autocompiacimento. M. Cedrini insegna economia all’Università di Torino N. 1 11

Cosa emerge dagli ultimi rapporti su flussi migratori e mercato del lavoro Professione sopravvivente di Francesco Ciafaloni

embra ancora prevalente nei commenti a stampa invecchiano e, in assenza di migranti giovani nuovi, e agli italiani insieme consente di sottolineare la Sla percezione dell’immigrazione straniera come il rapporto tra vecchi e giovani tornerà a peggio- comune dipendenza dalle norme e dalle necessità invasione, rischio, costo e quella dell’emigrazione rare. L’invecchiamento si è realizzato nei decenni; economiche. Le differenze sono determinate dal italiana come “fuga dei cervelli”. ora è inevitabile se si pretende di tenere le frontiere periodo storico e dalle aspettative molto più che I tre testi segnalati, insieme al IV Rapporto an- chiuse. La demografia, come la civetta di Minerva, da differenze intrinseche, culturali, se esistono. Il nuale sugli immigrati nel mercato del lavoro italia- vola solo la sera. mondo degli immigrati meridionali di sessanta anni no, dell’Istat, basterebbero a dare una valutazione Le leggi per regolare l’ingresso, i diritti e i dove- fa era certo molto diverso da quello di oggi, ma la opposta, approfondita e articolata, delle migrazioni ri dei migranti sono state sempre miopi e ipocrite. durezza delle condizioni di vita degli stagionali interne ed estere di italiani e stranieri, oggi e nel re- Hanno accantonato i rifugiati, finto un’accoglienza (stranieri), degli irregolari, dei profughi, lo ricorda- cente passato. Non sono certo i soli testi né le sole che non è mai stata adeguata, preteso di chiudere le no da vicino. Dovremmo abituarci a considerare i fonti statistiche utili a questo fine. Basti pensare ai frontiere senza riuscirci (sarebbe stato distruttivo migranti una costante e a considerare la cittadinan- rapporti della Caritas, ai dati Eurostat, alla ormai za come quello che è: un artefatto giuridico, un ele- per il mercato del lavoro) e perciò sono passate da numerosa serie di ricerche sul campo. Il rappor- mento di incertezza, di errore, nelle rilevazioni più to dell’Ismu, istituzione autorevole e attenta come una sanatoria all’altra, da un decreto flussi all’altro, che una barriera reale. Esistono certo tendenze ad poche in questo settore, ha il pregio di abbozzare fingendo di consentire l’ingresso a chi, sulla carta, associarsi per provenienze; esistono le differenze un quadro complessivo delle migrazioni nei venti trovava lavoro dall’estero ma in effetti era già pre- linguistiche e le differenze nel tipo di famiglia pre- anni in cui da marginali che erano state per qualche sente irregolarmente in Italia. valente, ma un paese in cui, al nord, il 28 per cento decennio, sono tornate a essere centrali per l’Italia, Il Rapporto e L’arte di spostarsi illustrano vari dei neonati ha la madre straniera farebbe bene a tenendo insieme gli aspetti demografici, giuridici, aspetti della normativa e dei suoi effetti sull’irre- considerare i confini permeabili. umanitari, economici ed estendendo la trattazione golarità, sugli spostamenti degli stranieri in Italia a La meglio Italia è la prima ricognizione delle di- ai principali paesi europei e all’Asia. seconda delle stagioni e del mercato. Anche le leggi mensioni, delle caratteristiche, delle Il volume a cura di Colucci e Gallo cause dell’emigrazione italiana all’e- tratta di migrazioni interne italiane stero. Ottimistico in effetti è più il ti- mettendole a confronto per alcuni tolo che il testo. Non che non ci siano aspetti anche con quelle dall’estero meriti, iniziativa, capacità, nel muo- e aggiornando il quadro dal punto di versi, come ci siamo sempre mossi, vista giuridico e storico, con partico- ma il mondo dei nuovi migranti, mol- lare attenzione alle storie di donne. to più sicuro, ovviamente, di quello Quello di Tirabassi e Del Prà affron- di un secolo fa, non è un mondo al- ta tra i primi l’emigrazione all’estero legro. Si tratta di mobilità internazio- degli italiani negli ultimi anni, in cui nale, in effetti, più che di emigrazione il saldo migratorio netto è tornato a definitiva. Ci sono perciò problemi di essere nettamente negativo, per la misura perché non tutti cancellano la prima volta dopo la grande emigra- propria posizione anagrafica quando zione degli anni cinquanta e sessanta, partono; non tutti si iscrivono all’A- e pubblicando, oltre al quadro stati- ie (Associazione italiani all’estero). I stico, un’ampia serie di risposte a un cittadini italiani presenti in Gran Bre- questionario indirizzato in rete ai mi- tagna dotati di codice assicurativo in- granti. glese (indice di una residenza prolun- La presentazione congiunta di gata e regolarizzata) sono molto più questi libri esclude che questo testo numerosi di quelli registrati in uscita possa essere una recensione, si trat- dall’Italia. Si tratta però di numeri ta piuttosto di una segnalazione che importanti e crescenti, non compen- evidenzia alcuni aspetti che emergo- sati dai ritorni, suddivisi per paesi di no con forza dai dati, dai commenti e arrivo, europei e non. dalle ricerche, la cui serietà e qualità Sono molto interessanti le risposte sono garantite. La scelta degli aspetti al questionario, certo non rappresen- ha per forza un certo grado di arbi- tative dell’universo ma non di meno trio e cancella la ricchezza e l’articola- importanti. Colpisce la mancanza zione anche disciplinare dei testi, ma, di traumi, di tragedie; ma anche di almeno nelle intenzioni, non dovreb- speranza e di aspettative definite. be essere lontana dal messaggio complessivo dei tre sul matrimonio sono state usate per influire sulla Sembra, alla sua maniera, una mobilità interna, tra volumi. condizione dei migranti, sull’ottenimento della simili, con motivi di qualità della vita, economici, L’emigrazione dall’estero è stata fondamentale cittadinanza nei matrimoni misti, sullo statuto dei culturali, ma senza orizzonti radiosi, fughe, taglio per mantenere un qualche equilibrio tra giovani e figli. Grandi mutamenti nel numero delle presenze di ponti. Un va e vieni in cui, al momento, quelli vecchi e tra attivi e dipendenti in Italia, la cui na- sono state spesso conseguenza di regolarizzazioni, che vanno sono più di quelli che vengono. È stata talità e fecondità ha cominciato a diminuire ormai anche per l’ingresso dei paesi di provenienza nella chiamata “va e vieni” una delle migrazioni recenti mezzo secolo fa ed è caduta ben al di sotto del livel- Ue, senza che nessuno si spostasse di un centime- classiche, quella senegalese. La mobilità giovanile lo di riproduzione da decenni. I primi due saggi del tro. italiana in Europa non le somiglia. E un mondo che Rapporto danno il quadro demografico sull’arco L’arte di spostarsi sottolinea la permanenza delle sembra vivere un po’ alla giornata: non il mestiere del ventennio e qualche informazione sulle tenden- migrazioni interne di italiani e stranieri, e delle leg- del migrante, che è una funzione permanente, ma ze. Gli immigrati, per lo più giovani in età di lavo- gi per contrastarli, dalla legge contro l’urbanesimo, il mestiere di vivere, forse di sopravvivere. Sembra ro e donne in età feconda, con un tasso di attività abrogata solo nel 1961, ai tentativi di alcuni sinda- il mondo di Due giorni una notte, l’ultimo film dei fratelli Dardenne di cui si parla in questo stesso più alto di quello degli italiani (dieci punti in più ci di città settentrionali, oggi, di non concedere la numero a pagina 43. Sono persone relativamente prima della crisi), hanno risposto alla domanda di residenza ai nuovi arrivati. Guardare agli stranieri servizi alla persona, di cura per gli anziani, di lavo- agiate, che si muovono con una certa libertà, fanno ro nell’edilizia, in agricoltura, nell’industria. Senza scelte importanti. Ma hanno questa spada di Da- di loro la popolazione italiana sarebbe diminuita I libri mocle del lavoro che c’è e non c’è che li sovrasta. di vari punti percentuali, l’invecchiamento sareb- È ovvio che i tre libri guardano al mondo dei be drammatico. Anche negli altri paesi europei il Fondazione Ismu, Ventesimo rapporto sulle grandi numeri, di chi lavora o vorrebbe lavorare; contributo degli immigrati è stato fondamentale migrazioni: 1994-2014, pp. 319, € 29, Franco del ceto medio e dei poveri. La crescente disegua- per l’equilibrio demografico e per il lavoro. Ma in Angeli, Milano 2014 glianza forse pone il problema delle differenze tra Francia, in Gran Bretagna, in Svezia la fecondità è gli spostamenti dei poveri e di quelli dei ricchi; appena al di sotto della riproduzione. In Italia, in L’arte di spostarsi. Rapporto 2014 sulle migra- di quelli che hanno o non hanno una casa (una) Germania, nei paesi baltici, invece il declino ten- zioni interne in Italia, a cura di Michele Co- e di quelli che ne hanno più di una e in più di un denziale è vistoso. In Italia meridionale, come nella lucci e Stefano Gallo, pp. 170, € 30, Donzelli, paese; degli arabi che bivaccano a Calais cercan- - Migrazioni Germania orientale (in tutta l’Europa orientale in Roma 2014 do di passare in Gran Bretagna e di quelli che si effetti), dove si sommano saldo naturale negativo comprano parti importanti di Londra. Ma questa e saldo migratorio negativo, il declino tendenziale Maddalena Tirabassi e Alvise Del Prà, La me- è un’altra storia. n della popolazione è marcato. Il saggio di Davide glio Italia. Le mobilità italiane nel XXI secolo, [email protected] Bubbico in L’arte di spostarsi illustra, con dettagli, pp. 238, € 16, Accademia University Press, lo stesso tema. Il Rapporto sottolinea che l’equili- Torino 2014 F. Ciafaloni è stato ricercatore dell’Ires brio è solo momentaneo. Anche i migranti giovani e presidente del Comitato antirazzismo di Torino Segnali N. 1 12

Le seduzioni del circo in letteratura recente Fenomeni da baraccone di Maria Vittoria Vittori

a quando, all’inizio dell’Ottocento, il circo è en- logica circense, un mix di Augusto e Bianco), ha rice- narrativo. E se poi questo paesaggio risulta propizio Dtrato nella sua maggiore età, la letteratura ha tro- vuto in dono dal suo nuovo amico Francesco, figlio di a eventi fuori dal comune, come un’isola, l’irruzione vato più di qualche motivo per fuggire con lui. E se artisti di circo, e che ripete compulsivamente a se stes- dello spirito circense verrà ad agire come un lievito di qui risulta impossibile dar conto della quantità e dello sa per prendere respiro da una situazione familiare in sapiente follia: è quanto accade nel romanzo di Paola spessore di questi motivi (rinviando senz’altro al for- cui, come nel più spericolato numero di acrobazia, i Cereda Se chiedi al vento di restare (pp. 218, € 14,50, midabile Ritratto dell’artista da saltimbanco di Staro- tamburi non smettono mai di rullare. Piemme, Milano 2014). In questa favola dai colori e binski) se ne può offrire un’efficace sintesi prendendo Può capitare, a volte, di fuggire non insieme al cir- sapori intensi, l’isola in cui vivono i protagonisti (Aga- in prestito un altro di quei titoli straordinariamente co, bensì proprio dal circo. La protagonista dell’in- ta che ha affidato la propria anima a una salsa di sua evocativi, come Corpo animali meraviglie. È questo il cantevole libro di Christian Bobin Folli i miei passi invenzione e Dumitru, il cavallerizzo gitano fermatosi titolo del libro di Antonio Giarola e Alessandro Sere- (ed. orig. 2010, trad. dal francese di Maddalena Ca- per amore) si trasformerà, dopo alterne vicende, in na sulle arti circensi a Verona tra Sette e Novecento valleri, pp. 100, € 10, Socrates, Roma 2013) fugge per un circo a cielo aperto. (pp. 616, € 80, Equilibrando - Associazione nazionale la prima volta a due anni e viene ritrovata, come un Ha qualcosa del felliniano Zampanò quella figura sviluppo arti circensi, Verona 2013): un’importante Cappuccetto rosso riscritto da Angela Carter, bea- di padre così poco paterna che si aggira nelle pagi- ricerca che, ricostruendo gli spettacoli con l’ausilio di tamente addormentata sulla pancia di un lupo, quel ne di Ovunque, proteggici di Elisa Ruotolo (pp. 306, una grande mole di documenti e di illustrazioni, met- lupo che veniva esibito come attrazione dalla sua fa- € 16,50, Nottetempo, Roma 2014), saga familiare te limpidamente a fuoco quegli aspetti di tragicomica crudeltà. Lo chiamano peculiari per cui il circo ha esercitato, Blacmàn, questo ruvido saltimbanco esercita e continuerà a esercitare un for- con “quegli occhi di fiera” che non tro- tissimo potere seduttivo. vano mai pace; sarà un caso, o pura sug- Partiamo dal corpo: il corpo me- gestione fonetica, ma questo Blacmàn ci tamorfico di equilibristi, trapezisti e ricorda un artista circense abile e un po’ clown che con assoluta leggerezza sfida cialtrone (si faceva chiamare Blacamàn le leggi di gravità; gli animali in simbiosi e si spacciava per indiano ma era di Ca- con gli artisti, come nei numeri d’alta strovillari) appartenente alla folta schie- scuola di equitazione che, in virtù di ra dei “fenomeni da baraccone”. innumerevoli dipinti, si sono insediati Che le denominazioni giochino un stabilmente nel nostro immaginario; ruolo importante lo dimostra, una vol- infine, le meraviglie, rappresentate non ta di più, l’ibrida figura di artista che solo dalle performance degli artisti ma si muove all’interno di Vapore, pertur- anche dalle esibizioni di creature parti- bante racconto di Marco Lodoli (pp. colari per nascita o per scelta: esibizio- 120, € 14,50, Einaudi, Torino 2013) in ni di certo politicamente scorrette per cui le leggi di gravità e l’arte della levi- l’odierna sensibilità ma al tempo stesso tazione si danno battaglia. Registrato materiale energetico per la letteratura, all’anagrafe come Augusto, emblema compresa quella alta e rarefatta di un del clown pasticcione, il protagoni- Franz Kafka. È dal suo digiunatore che sta ha scelto per sé il nome d’arte di parte il nostro itinerario in queste lette- Mago Vapore: e che non ci sia scampo rarie fughe con il circo. da quest’uomo, tanto irresistibile nella Dei digiunatori ci racconta Marcel- sua felice leggerezza quanto inadatto lo Fini in un’opera istruttiva quanto alla vita pratica, la donna ormai vecchia divertente che s’intitola Fenomeni da che racconta questa storia (e che a lui è baraccone (pp. 188, € 15, Italica, Mila- ancora legata da un matrimonio, un fi- no 2013), e in particolare di Giovanni glio e un segreto inconfessabile) l’aveva Succi, che fu sicuramente uno dei più appreso fin dal primo incontro “Mi ha abili nell’autopromozione (giurava che messo una mano tra i capelli e ne ha ti- in lui si era incarnato lo spirito di un le- rato fuori una donna di cuori e un re di one) e uno dei più conosciuti. Il nome quadri (…) e io ho capito che quell’uo- di Giovanni Succi ricorre anche nell’in- mo era un guaio che avrei tenuto con teressante saggio di Raul Precht che me finché morte non ci separi”. Aria di correda la riedizione di uno dei racconti circo si respira anche nella storia di Zigi più eccentrici e struggenti di Kafka, Il ed Évi, lui trapezista, lei funambola che, digiunatore (pp. 100, € 10, Nutrimenti, nel romanzo I giorni chiari di Zsuzsa Roma 2014). Il grande scrittore praghe- Bánk recentemente ristampato nelle se che, come ricorda Precht, nutriva un edizioni Beat (ed. orig. 2012, trad. dal forte interesse per il varietà e gli spet- tedesco di Riccardo Cravero, pp. 464, tacoli circensi, nell’ultima fase della sua € 9), per amore della loro creatura ab- vita preleva proprio da questo ambien- bandonano il tendone, e nel travolgente te i protagonisti dei suoi racconti: il tra- romanzo dell’israeliana Miki Bencnaan pezista, la cantante, il digiunatore. Ma Il grande circo delle idee (ed. orig. 2011, non si tratta di artisti che si risolvono trad. dall’ebraico di Anna Linda Cal- nell’esibizione al servizio del pubblico e nella ricerca miglia circense. Nel giro di pochi anni, questa creatu- low, pp. 414, € 18, Giuntina, Firenze di applausi, quanto piuttosto di creature di tale este- ra dalla mutevole identità diventerà maestra dell’arte 2014) che inizia con la scena di due anziane donne nuata complessità per cui l’esibizione non può basta- della fuga; divenuta adolescente e poi donna speri- trovate morte in una casa di riposo di Gerusalemme, re, e che trovano il loro completo appagamento nella menta amicizie, lavori e perfino il matrimonio, ma il vestite con costumi talmente assurdi – da bambola e pratica estrema della loro arte (che sia l’acrobazia richiamo di quella promessa di libertà emanata dagli da elefante – da sembrare “appena scappate da un sempre più azzardata o il digiuno sempre più prolun- scintillanti occhi del lupo esercita un’attrazione a cui circo”. E mentre Zigi ed Évi mettono le loro capacità gato), anche quando i riflettori si sono ormai spenti e è impossibile sottrarsi: finché è questo stesso richiamo metamorfiche a servizio di una storia di crescita che il pubblico non li guarda più. che la riconduce al circo. Beninteso, un circo che non si dipana al riparo della grande Storia, i personaggi di Si è manifestata da subito in letteratura, in un per- è più metafora della vita (immagine letteraria ormai Bencnaan attraversano le tragedie collettive del No- corso che da Baudelaire arriva a Stephen King, la po- usurata) ma è esso stesso vita, nomade eppure a suo vecento, mantenendo viva la fiamma dell’umorismo tenza ambivalente dei clown, sospesa tra una sorta di modo stanziale nella sua abitudinaria successione di e della fantasia, al punto da immaginare una parata ancestrale timore e la risata liberatoria, con il comune numeri continuamente esposti all’irruzione dell’im- in purissimo stile circense per celebrare la loro uscita denominatore di ciò che Coleridge ha definito “so- previsto. E allora l’intensa voce poetica di questo ro- di scena. spensione dell’incredulità”. Ed è proprio in una parti- manzo non è frutto di una visione metaforica del circo Ed è proprio di questa capacità di spiccare il volo che si prova un grande bisogno, oggi più che mai, in

- Letterature colare interpretazione di questa attitudine psicologica in cui la letteratura francese (da De Banville a Genet, che l’entrata in scena dei pagliacci può diventare pre- passando per Laforgue e Apollinaire) ha spesso dato tempi di passioni tristi e di una precarietà che non è figurazione metaforica di un momento che è, al tem- il meglio di sé fino all’estenuazione; nasce, piuttosto, aerea bensì plumbea; e forse è questa esigenza la radi- po stesso, atteso e sorprendente. Arrivano i pagliacci, dall’attrito che si sprigiona dal contatto di traiettorie ce prima di tutte le storie in cui il circo vive al di fuori titolo di uno dei primi romanzi di Chiara Gamberale divergenti, dentro e fuori dello spazio di un tendone. del tendone. n ora ristampato da Mondadori (pp. 216, € 15), diven- In alcuni dei più recenti romanzi, la peculiare atmo- [email protected] ta la formula magica che l’adolescente protagonista, sfera circense (quell’alchimia di “corpo animali me-

Segnali Allegra Lunare (con attributi onomastici di purissima raviglie”) si è come disseminata nell’intero paesaggio M. V. Vittori è insegnante e saggista 255X370-PalazzoDucale Genova:Layout 1 17/12/14 15:24 Pagina 1 A Palazzo Ducale Courtesy of George Eastman House, International Museum of Photography and Film International Museum of Photography Eastman House, Courtesy of George

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Toti Scialoja nel centenario della nascita, un inedito e una mostra Un “poeta di nascosto” di Eloisa Morra

on sono le poesie di un pittore più di quan- li inaspettati capolavori in parole e immagini, ini- le era arrivato fino all’occhio attento di Emanuela “Nto i suoi quadri siano quadri di un poeta; zialmente inviati per lettera. È così che, su sempli- Bompiani, che (consigliata da Ginevra Bompiani) cioè molto, ma non tanto da impedirne una frui- ci fogli a quadretti dattiloscritti, James e Gabriella ne aveva apprezzato immediatamente “il gusto zione perfettamente autonoma”. Quest’intuizione si appassionano alle poesie e alle illustrazioni che della parola e dell’allitterazione”, e aveva propo- di torna spesso alla mente di chi tracciano una galleria di personaggi indimentica- sto al poeta-pittore di rivedere le immagini in vista guardi alle due facce dell’opera di Toti Scialoja, a bili: dalla sarta tartaruga alle giraffe tra le graffe, della pubblicazione nella collana per l’infanzia da prima vista difficilmente conciliabili: quale legame dalla zanzara di Zanzibar alla malinconica istrice lei curata per Bompiani; pochi mesi dopo viene stabilire tra nonsense e arte astratta, tra automa- che recita “parti tristi”, senza­ tralasciare il “topo stampato il primo (e oggi davvero introvabile) li- tismo gestuale e versi dal senso perso e inaspet- senza scopo” protagonista dei versi forse più noti bro di Scialoja, Amato topino caro. A quel volume tatamente recuperato? Di fronte alle splendide tra gli happy few amanti del poeta. “Topo, topo / seguono, nel corso degli anni settanta, La zanzara poesie illustrate di Tre per un topo, quaderno di senza scopo / dopo te / cosa vien dopo?”; parafra- senza zeta (Einaudi, 1974), Una vespa! Che spaven- nonsense con animali rimasto a to (Einaudi, 1975), Ghiro ghiro lungo inedito e appena uscito tonto (Stampatori, 1979). per Quodlibet (pp. 112, € 18), Ballate per una Spagna che fu Pur dovuta al caso, l’avven- viene però spontaneo tornare tura editoriale di Scialoja non a porsi qualche domanda sulla di Fabio Zinelli era certo un’eccezione nel pa- doppia vocazione di un artista- norama italiano: molti dei libri scrittore unico nel panorama illustrati di allora erano carat- italiano. uccede spesso che la poesia diventi il destinità, a ritrovarsi nuovamente in uno terizzati da un misto di occhio Chi era davvero il “ragazzo Sgenere di riferimento all’interno di una stato di minoranza che è interamente poli- per l’altrui talento e amore per del ’14” (la definizione è di letteratura “minore”, probabilmente per- tico (e anche di questo il movimento indi- la sperimentazione tipico di di- ­) che avreb- ché, come discorso fatto di convenzioni pendentista per la Catalogna intende ora verse iniziative dei primi anni be compiuto cent’anni proprio antiche, offre un percorso regolato a una presentare il conto a Madrid, per quanto settanta, un’età dell’oro docu- questo 16 dicembre, e qual è lingua che è retoricamente in piena ope- ingiusta e anacronistica sia l’equazione tra mentata dalla mostra a Roma la storia di questo album dal- ra di ricostruzione. Quando la letteratura “castigliano” e “franchismo”). La fama di (Palazzo delle Esposizioni, 20 la copertina bianca capace di catalana rinasce in epoca romantica dopo Espriu si è trovata di conseguenza legata marzo-20 luglio 2014) I nostri schiudere le porte di un talento secoli di quasi silenzio, la poesia fa da ar- all’aspetto civile di parte della sua poesia, anni Settanta. Libri per ragazzi rimasto a lungo sepolto? Per te-guida all’interno del campo letterario. soprattutto quella situata tra le raccolte Il in Italia (a cura di Silvana Sola rispondere dobbiamo risalire Da un lato dialoga con la grande poesia viandante e il muro (1954), Fine del labi- e Paola Vassalli, pp. 218, € 24, al lontano 1961: è all’inizio di medievale (e la letteratura catalana del Corraini, Mantova 2014). I li- quell’anno che Toti Scialoja fa rinto (1955) e, in particolare, La pelle del medioevo non è una letteratura minore, bri di Scialoja erano accostati ritorno dal suo secondo viag- toro (1960). essendo stato il catalano la lingua di una alle maggiori testimonianze gio a New York per trasfe- Espriu divenne insomma leggibile come delle principali potenze mediterranee), grafiche di quel fortunato de- rirsi a Parigi. È già da tempo il poeta di un esilio interno, politico e per- dall’altro riesce a captare senza resistenze cennio: dai “libri-progetto” di un affermato pittore astratto, sonale. La sua poesia, che ha conosciuto pregiudiziali le principali novità europee, Bruno Munari alle realizzazio- ma nonostante possa conta- momenti di estroversa condivisione quan- dal romanticismo maturo al simbolismo. ni di Iela Mari, fino alle vario- re sulla stima dei migliori ar- do il cantante valenziano Raimon ne mise Salvador Espriu (1913-1985), del quale è pinte illustrazioni di Lele Luz- tisti e critici d’arte (da Dore in musica i testi alla maniera dolce e anar- uscita l’antologia poetica Non c’è labirin- chica di un Leo Ferré, era però non solo zati e Grazia Nidasio. Ma se a Ashton a Philip Guston, fino a Toti non mancava né la tecnica De Kooning, Afro e ­Alexander to più chiaro (trad. dal catalano di Giulia meno eroica di altra poesia politica spa- Lanciani, pp. 244, € 12, Marchese, Grumo gnola o sudamericana, ma anche lontana né la volontà di giocare dei suoi Calder) il soggiorno nella colleghi, molto diversa è la ri- Grande Mela lo spinge a torna- Nevano, 2014), nasce quando buona par- dagli stereotipi vitalistici legati invece alla te del percorso modernista è compiuta ed fortuna internazionale di quella. Il Medi- cezione delle sue poesie (fra cui re in Europa nella speranza di quelle della raccolta Versi del trovare un ambiente più stimo- esistono anche una prosa e un teatro cata- terraneo di Espriu non è eterno e soleg- lani. Egli stesso è inizialmente un prosato- giato ma invernale e piovoso, così come il senso perso, pubblicata da Ei- lante e ristabilire un contatto naudi nel 2009): fin da subito è con i fili della grande tradizione re e pubblica il suo primo libro di poesia paesaggio è sempre un paesaggio interiore nel 1946, Il cimitero di Sinera (cioè, scritto e tappa di un’ininterrotta meditazione sul- stato considerato un poeta per espressionista dell’Ottocento.­ bambini e per grandi, presto Gli bastano poche settimane al contrario, Arenys, cittadina costiera a la morte. Stilisticamente, effetti di surrea- nord di Barcellona dove Espriu risiede). È lismo (da Mrs. Death: “Nel grido avanzano salutato da come nel nuovo studio di Rue de la “il primo vero esempio italia- Tombe Issoire per capire che un percorso che rende meno sorprendente alberi”) scuotono la gabbia costruita dalla il fatto che Espriu debba meno alla tria- lirica pura per saturazione di metafore e no di un divertimento poetico la capitale francese non è la congeniale alla straordinaria sua città; eppure alla fine vi re- de dei grandi Josep Carner, Carles Riba, analogie (con riferimenti anche mistici e Vincent Foix (tutti nati nel XIX secolo), cabbalistici), impiegate per ottenere effetti tradizione inglese del nonsense sterà per tre anni, arrivando a e del limerick”. “pensare, parlare”, addirittura che tanto hanno contato per poeti nati ben labirintici (del resto, ben oltre il titolo del- dopo di lui. la raccolta del 1955, la figura di Arianna è Le immagini giocano a que- “sognare in francese”. È pro- sto proposito un ruolo essen- prio la scorrevolezza di quel- Espriu si trova, anzi, al centro del classi- uno dei numi tutelari dell’opera). L’essen- co salto generazionale, guardando piutto- zialità di una traduzione parola per parola ziale, e tanto il catalogo della la lingua straniera a rivelargli mostra quanto Tre per un topo per contrasto le potenzialità sto alla poesia castigliana degli anni trenta rende bene l’ordine a cui tende il testo, e agli esperimenti che la caratterizzano tra anche nelle sue accensioni più liriche: “La hanno il merito di restituirci dell’italiano, con le sue parole uno Scialoja “a tutta pagina”. che sgusciano “come ciottoli”, la ricerca di una lirica pura ed effetti di un luce immaginata ha scelto il suo rifugio” originale surrealismo. Soprattutto, Espriu (“La llum imaginada a triat el recer”); “Per L’accostamento (finora mai e a fargli tornare una segreta messo in pratica) tra l’album e voglia di scrivere poesie. Tor- inizia a pubblicare versi dopo che, finita la i botri (traduzione di sapore “montaliano” i libri stampati tra il 1971 e il nare, non scrivere per la prima guerra civile, il franchismo reprime l’uso per rials, forra, letto di un fiume) scende il 1975 avrebbe messo in risalto volta, perché Scialoja avrebbe delle lingue “regionali”, costringendo la carro / del sole, da versanti / di finocchi e l’unicità dell’inedito, che rac- voluto fare il poeta da sempre, rinata letteratura catalana, se non alla clan- vigne / che io sempre ricordo”. coglie quasi tutte le poesie poi e ci sarebbe anche riuscito se pubblicate ma dà ai lettori mol- non fosse stato per una fatale ti piaceri in più: il primo è scoprire uno Scialoja stroncatura ricevuta in gioventù (del colpevole, sando il famoso incipit, cosa vien dopo? in veste di grafico, che sperimenta colori, dispone un “noto poeta” conosciuto nella Roma di metà Nel 1964 Scialoja fa ritorno a Roma, dove conti- e varia la grandezza dei caratteri allo stesso modo anni trenta, si sarebbe sempre rifiutato di rivelare nua a scrivere e illustrare nonsense per le altre sue in cui si diverte a giocare con le sillabe. Il secon- il nome). due nipotine, Barbara e Alice Drudi. È pensando a do è rivedere finalmente i versi uniti alle immagini: E come spesso capita, l’occasione giusta per tor- loro (e a James, ormai cresciuto) che nel 1969 Scia- perché, come ricorda Alice, “a che serve un libro nare alla poesia gli si sarebbe presentata quasi per loja decide di raccogliere i disegni e le poesie per senza figure?” Si aggiungono poi al bestiario dodici caso: un giorno di febbraio 1961 nel suo studio pa- farne un piccolo libretto artigianale. Il titolo, Tre inediti ritratti animaliste: e, che si tratti dell’aringa

- Poesia rigino arriva infatti una lettera senza senso che lo per un topo, non lascia dubbi: se il topo è in realtà­ diverte moltissimo. A scriverla (anzi, a dettarla alla Toti stesso, come del resto si intuisce anche da un bilingue o delle faine di Faenza, ci si trova sempre zia Gabriella Drudi, nota critica compagna d’arte indimenticabile nonsense (“Quando il sorcio / davanti a quel prodigioso perdersi e riaffiorare del e di vita di Scialoja) è il nipotino James Demby, sei beve un sorso / di fernet / si contorce / dal rimorso senso che oltrepassa i confini del nonsense per di- anni, che sta a Roma e si vede arrivare una rispo- / d’esser me”), i tre animaletti in copertina rappre- ventare poesia. n sta entusiasta: “Scrivimi ancora, le tue lettere mi sentano i nipoti-bambini, che erano soliti mettere [email protected] interessano molto!”. Per restituire il sorriso ai suoi in scena le poesie per il divertimento degli zii e

Segnali due destinatari lontani, Scialoja dà vita a dei picco- degli amici. Di mano in mano il libretto artigiana- E. Morra è dottoranda in letteratura italiana alla N. 1 15 Primo piano to nel Novecento da Schönberg, Ragionar concretamente sull’astratto Proust ed Einstein (sic) e culmina- Con pazienza e rigore to nel 1968, si esprime nel rifiuto di Alberto Conte della matematica da parte degli di Manfredo Montagnana studenti. Ora, come tutti sanno, Gabriele Lolli piccolo ­gioiello è il pezzo (Se se è sempre molto difficile per chi è l titolo di questo affascinante fondamenti sono continuamente allora allora) in cui le proprietà, e esperto di una materia discuterne Istudio critico della matematica accompagnate da confronti con Se viceversa i paradossi, dell’implicazione sono con chi dimostra chiaramente di non deve trarre in inganno: la sua altre discipline come la musica e Trenta pezzi facili e meno facili analizzati in uno scoppiettante in- non avere la più pallida idea di che lettura richiede impegno e perse- la letteratura e da citazioni di im- di matematica treccio di formalismo e di giochi cosa si tratti o, per dirla con Lolli, veranza e può risultare faticosa portanti studiosi. Quelle di Musil pp. 308, € 24, di parole. Valga come esempio con chi “sfrutta la sua padronanza almeno in alcuni capitoli. D’altra e di Sesto Empirico nel capitolo Bollati Boringhieri, Torino 2014 del tipo di trattazione usata in di un gergo specialistico, misterio- parte, l’obiettivo principale di sull’implicazione logica potranno quest’ultimo caso il seguente de- so e attraente, per imbellettare ide- Gabriele Lolli mi pare proprio avere sugli studenti l’effetto di ologie di povero conio”. Il nostro e viceversa, continuò lizioso brain-teaser à la Raymond quello di convincere i lettori, in incentivare un atteggiamento cri- autore risolve il problema riassu- Tweedledee, era così, pote- Smullyan: “Nell’isola dei Furfanti particolare gli studenti, che la tico nei confronti di qualsiasi af- “‘S mendo con chiarezza in otto punti va esserlo; e se così fosse, lo sareb- (che dicono sempre il falso) e dei matematica richiede meticolosità fermazione non sufficientemente successivi le confuse argomenta- be; ma dato che non è, non si dà. È Cavalieri (che dicono sempre il e precisione, è bella ed entusia- motivata. Un divertente capitolo zioni di Hillmann che occupano logica’ (Lewis Carroll, Trough the vero), il Viaggiatore incontra due smante ma resta faticosa (come successivo affronta la polemica più di dieci pagine a stampa. L’e- Looking-glass). In inglese il con- persone A e B e chiede ad A cosa peraltro tutte le discipline) se con chi sostiene che nel campo sito esilarante è assicurato; si veda trariwise di Tweedledee esprime sono. A dice ‘se B è un Cavaliere, viene affrontata seriamente e con della musica è possibile ottenere per tutti il quinto capitolo: “La meglio l’intenzione che ha guidato io sono un Furfante’. Il Viaggiato- spirito di ricerca. risultati significativi già nei primi matematica, a differenza dei tem- i miei interventi, che è quella di re capisce cosa sono? e come fa?”. Il capitolo dedicato al lin- anni di attività, mentre in mate- pi di Pitagora e dell’armonia delle riflettere sempre se opinioni e pra- Non mancano, naturalmente, guaggio, ad esempio, introduce matica sarebbe necessario affron- sfere, non ha più niente a che fare tiche correnti non siano da rivol- le parti di argomento più stret- notazioni e metodologie che ri- tare un lungo e faticoso periodo con la musica (…) quella che oggi tare, se non si debba guardarle da tamente matematico. Particolar- chiedono uno sforzo particolare di iniziazione prima di mettere in gli studenti ascoltano una prospettiva opposta, o almeno mente interessanti sono la prima da parte di chi non ha pratica ciò che si è appreso. Lol- e suonano è in larga complementare, se le cose insom- (Intuizione geometrica e intuizione già seguito un corso di li sostiene giustamente che ciò è misura svincolata dalla ma non stiano al contrario. Avrei numerica), nel quale l’argomento logica matematica; né falso, perché si possono affron- propria struttura ma- potuto usare il piemontese Bastian viene trattato mediante interes- risulta meno difficile il tare problemi matematici non santi considerazioni sul tesseratto tematica” e il rimedio capitolo dominato dal- banali fin da giovanissimi, e “a contrari, ma l’inglese di Carroll è suggerito da Hillmann certamente più elegante, e spero (il cubo dello spazio a quattro di- la lunga dimostrazione dimostrazione” propone “cinque mensioni), e la ventiseiesima (Ma- (ridar vita alla magia e del teorema di Cantor- pezzi facili”. di potermi impossessare anche in alla musica delle sfere parte del suo spirito”. Così l’auto- gie delle equazioni di primo grado). Schröder-Berstein. Ma Non manca qualche cenno alla In quest’ultima facciamo la cono- celesti!). Nel ventisette- il lettore ritroverà certo religione, un po’ inevitabile quan- re, in apertura della presentazione, simo capitolo invece, ci spiega qual è stato l’intento che lo scenza con il Rag. Fantocci (con la il suo entusiasmo leg- do si affrontano temi profondi c, non con la z!) alle prese con il viene proposto e com- gendo uno degli ultimi come quelli dell’infinito e dell’in- ha spinto a scrivere i pezzi facili mentato un testo poco raccolti in questo bel volume. calcolo del contributo Inps del 10 capitoli, dedicato alla finitesimo. Così, ricordando che per cento su una prestazione occa- conosciuto di Gödel in magia delle equazio- i metodi adottati da Eulero con Nonostante gli argomenti tratta- cui il più grande logico ti siano i più vari, c’è un fil rouge sionale il cui costo totale, compre- ni di primo grado, in le sue non-dimostrazioni venne- so il contributo, deve ammontare di tutti i tempi (insieme ad Aristo- cui viene presentato un esempio ro rifiutati nell’epoca in cui egli che li lega tutti e che si articola a tele e a Frege), rispondendo a una sua volta in tre tematiche di fon- a duemila euro. Fantocci ce la fa, semplice e divertente, originato operava ma sono oggi rivalutati e ma, non conoscendo l’algebra e lettera del 1971 di uno studente di da un problema assai concreto. oggetto di molti studi, non sfug- do. La prima riguarda la ricerca college espone il suo punto di vista costante di fare (riuscendoci per- le equazioni, soltanto a prezzo di In effetti il lavoro è la raccolta ge a Lolli l’occasione per citare molta fatica e sudore. (chi l’avrebbe mai detto?) su come di una serie di contributi di Lolli un passo della Genesi a sostegno fettamente) della “buona divulga- si debba insegnare la matematica zione”. Oggi che la matematica è Pienamente godibili sono poi a Polymath, un progetto sviluppa- della tesi di un continuo riesame i capitoli dedicati ai rapporti fra elementare, inserendosi così, sep- to presso il Politecnico di Torino e rivalorizzazione di quello che è diventata di moda e che il numero pure non di propria iniziativa, nel di testi divulgativi che la riguar- matematica e altre tematiche: rivolto soprattutto agli studenti, stato fatto in passato. E più oltre lentezza, assurdo, autismo, psi- dibattitto che allora infuriava sulla che offre l’occasione di incontri egli osserva che, agli inizi del loro dano cresce esponenzialmente di cosiddetta New Math. anno in anno, il pericolo che l’at- coanalisi, New Math (secondo e confronti a favore di una nuova percorso di apprendimento, gli Kurt Gödel), letteratura, libertà. Al termine di questo libro ap- matematica nella scuola. È natu- studenti sono portati a considera- tenzione del lettore inesperto ven- passionante il lettore avveduto si ga sollecitata ricorrendo a trucchi Limitiamoci ad approfondirne rale quindi che emergano consi- re la matematica come un oggetto due. Nel 2004 la rivista “Liberal” accorgerà di sicuro che i trenta derazioni critiche sui programmi misterioso e irraggiungibile pro- scorretti o a boutades improbabili pezzi facili del sottotitolo sono in (la matematica della camera da pubblicò un dossier intitolato ministeriali, che, per quanto ri- prio come la religione. Nello stes- Matematica addio? che contene- realtà ventinove. Il colpo di coda guarda la matematica, compor- so capitolo (approfondendo le letto, tanto per intenderci, e altre di un Bastian contrari? n analoghe stupidaggini) si fa sem- va fra l’altro un articolo del noto tano un’attenzione prevalente riflessioni sul significato di parole pre più incombente e uno stile psicoanalista James Hillmann dal [email protected] verso formule e risultati anziché come “qualche”, “esiste” nell’ap- “contrario”, come quello con cui è titolo L’immaginazione al potere, la verso i procedimenti adottati prossimativo linguaggio comune scritto questo volume, sempre più cui tesi principale era che il “mo- A. Conte insegna geometria superiore per ottenerli; e qui troviamo un e sul significato a esse attribuito necessario. La seconda è la sotto- vimento decostruzionista”, inizia- all’Università di Torino esplicito richiamo alla funzione nell’ambito della logica matema- lineatura dell’importanza dell’ap- che Lolli attribuisce alla scuola: tica) l’autore esprime ancora una prendimento dell’arte della di- “Non deve rispondere alle richie- volta e con forza la sua posizione mostrazione. Come dice l’autore: ste della società ma formare del- in merito alla necessità di conser- “Finché non si è appresa quest’ar- le persone”. Per questo motivo i vare il massimo rigore nello svi- te, o almeno non si è imparato ad corsi di studio dovrebbero essere luppo di un ragionamento: “La apprezzarla, come si apprezzano le dedicati soprattutto a riflettere consapevolezza di dovere formu- opere d’arte, non si può dire di sa- sui ragionamenti che stanno alla lare frasi precise per esprimere pere che cos’è la matematica”. La base di formule e dimostrazioni. un determinato significato che terza, infine, è l’insistenza sul rap- Lolli è consapevole del fatto che non è univocamente associato a porto fra formalismo e significato, questa riflessione richiede tempo una parola è appunto un segno di che l’autore sintetizza con grande e infatti invita “a un passo lento, maturità logica”. efficacia in questo modo: “Bisogna puntellato da riferimenti incro- A me pare che si tratti di un’af- ragionare astrattamente su oggetti ciati, pause, avvisi; più una pas- fermazione rilevante; i ripetuti ed concreti, per poter ragionare con- seggiata montana che una corsa”. efficaci richiami alla supremazia cretamente sull’astratto”. Ricorda anche che non c’è “un dello sviluppo del ragionamento Con queste premesse non ci si unico tipo di matematico” e che rispetto al risultato finale e quelli stupirà che gran parte dei pezzi i matematici possono dividersi in alla necessità di pazienza e rigo- (quattordici) siano dedicati ad svariate categorie: sperimentali, re suggeriscono una domanda argomenti di logica, della quale logicisti, costruttivisti. E questo che mi pare sia in qualche modo l’autore è maestro riconosciuto e conduce naturalmente alla do- implicita in questo libro: in una incontrastato. Si passa così dalla manda “come si diventa matema- stagione di profondi cambiamen- domanda se l’induzione sia dimo- tici?”, cui Lolli risponde in modo ti nella vita degli uomini, una sta- strazione o scoperta, o se lo siano problematico, osservando che i gione durata più di un secolo e i disegni e le analogie, alle non-di- bambini in età prescolare si com- che oggi vede moltiplicarsi gli ap- mostrazioni di Eulero, agli errori portano per molti versi come dei pelli sull’importanza della scienza nelle dimostrazioni, a quelle inutili ricercatori, per la loro curiosità e e delle nuove tecnologie, coloro e a quelle basate sui calcoli, fino a per la loro disponibilità a cambia- che si trovano a dover decidere terminare con la domanda (reto- re continuamente strada quando sulle sorti dell’umanità sapranno rica) se serva ancora la logica. E cercano di capire un determina- mai accettare e praticare la meto- non poteva mancare, naturalmen- to fenomeno. Caratteristica che dologia proposta da Lolli in que- te, visto il titolo, una godibile e purtroppo scompare con l’in- sto libro? n acuta analisi del film Proof, uscito gresso nella scuola, dove l’attivi- [email protected] nelle sale nel 2006, con Gwineth tà è condizionata dai program- Paltrow che interpreta il ruolo di mi ministeriali e dai retaggi del M. Montagnana ha insegnato matematica al una giovane matematica. Un vero passato. Le estese discussioni sui Politecnico di Torino N. 1 16 Libro del mese della ricchezza complessiva del Un altro capitolo di notevole in- Una svolta da cui non si potrà più prescindere paese del 9 per cento tra il 2007 e teresse riguarda il flusso delle ric- il 2012. E già nel 1993 la Federal chezze ereditate. Sebbene meno di Bruno Contini Reserve di Minneapolis segnalava grandiose che nel secolo XIX, un rallentamento della crescita continuano a essere un importan- Thomas Piketty guenza delle distruzioni di capita- tornare ai livelli del XIX secolo, della ricchezza mondiale dal 2,9 te fattore di disuguaglianza. I dati le fisico provocate dalle due guer- intorno a 8, nel 2100 sono affasci- per cento annuo tra il 1960 e il francesi sono molto evocativi: dal- Il Capitale re. Piketty non si ferma all’analisi nanti, ma, a mio giudizio, da non 1973 al 1,1 per cento nel periodo la seconda metà dell’Ottocento a nel XXI secolo storica, e si spinge a prevedere che prendere troppo sul serio. 1973-1985, confermando le stime fine secolo la quota dei patrimoni ed. orig. 2013, trad dal francese queste tendenze alla crescita siano È qui che si può cominciare a di Maddison relative ai sedici pa- ereditati sul patrimonio comples- di Sergio Arecco, pp. 960, € 22, destinate a prolungarsi per tutto dissentire seriamente da Piketty. esi a maggiore industrializzazione. sivo raggiungeva il 90 per cento. Bompiani, Milano 2014 il XXI secolo fino a raggiungere Sul lunghissimo periodo è impen- Il dissenso, inoltre, è anche sulla Dalla prima guerra mondiale al valori mai toccati prima di allora. sabile che lo stock di capitale e il nozione stessa di rendimento del 1970 si riduce al 50 per cento dei l Capitale nel XXI secolo è un E che il rapporto β tra valore del reddito che viene prodotto ogni capitale cui fa riferimento Piketty. patrimoni privati, per risalire al Ilibro che potrebbe avere un no- capitale e prodotto nazionale non anno non procedano grosso modo Il famoso 1 per cento dei super- 70 per cento all’inizio degli anni tevole impatto sul modo di pensa- sarà mai egualmente distribuito allo stesso passo. Vi possono essere ricchi oggi è costituito prevalen- duemila. Secondo Piketty questa re degli economisti, ammesso che tra le classi sociali, ma darà luogo periodi anche lunghi in cui viene temente dai grandi manager e quota potrebbe crescere ancora abbiano la pazienza di leggerlo e a una sempre maggiore concentra- meno questo allineamento (come amministratori delegati che si fis- negli anni a venire per effetto del- capirlo fino in fondo. Peccato che zione del capitale nelle nei “gloriosi trenta sano stipendi e prebende in modo la demografia (bassa fecondità e sia un tomo di novecento pagine, mani dei ricchi, e in anni” di grande svilup- quasi autonomo rispetto alla per- allungamento della vita). Il flusso di lettura molto difficile, zeppo particolare del famoso po economico seguiti formance aziendale, dai gestori successorio in Germania e Regno di ripetizioni che fanno girare la 1 per cento della popo- al secondo dopoguer- finanziari più abili, dai personaggi Unito non sembra avere anda- testa e perdere il filo. Il disegno lazione reso popolare ra). Ma se da una parte come Bill Gates, Warren Buffet, mento diverso da quello francese. complessivo del libro, che ne co- da Joseph Stiglitz nel il rendimento dei patri- ecc., dai grandi magnati petrolife- Anche questo processo concor- stituisce la vera forza e originalità, suo libro del 2012. moni bene amministra- ri. A mio parere, qui r > g c’entra rerebbe alla concentrazione della emerge solo dopo i capitoli inizia- Qui Piketty propone ti dei ricchi toccherà il poco o niente. Il valore delle azio- ricchezza. li, si perde in quelli di mezzo e poi una spiegazione in chia- 4-5 per cento e anche ni di Bill Gates dipende dalla ca- Piketty non chiude gli occhi di torna a fare capolino verso quelli ve tutta teorica di que- più, ci saranno dall’al- pacità innovativa del suo gruppo; fronte all’impatto negativo di que- conclusivi. È quindi molto difficile sto processo. Secondo tra i patrimoni delle il successo dei gestori finanziari sta divaricazione sulla distribuzio- da recensire perché l’ammirazione una legge fondamenta- classi medie o medio- dalla loro abilità di scelta (al rialzo ne dei redditi e sul finanziamento per il quadro d’insieme emerge le della dinamica eco- basse (almeno 30 per o al ribasso dei titoli su cui opera- dello stato sociale. Un’imposta solo dopo la metà del libro, e a nomica (proprio quella cento della ricchezza no); le fortune dei magnati petro- mondiale progressiva sui patrimo- volte viene meno per l’irritazio- da cui prenderà avvio la pessima, totale negli Stati Uniti, 40 per cen- liferi dal prezzo del grezzo e ma- ni fornirebbe una risposta adegua- ne prodotta dalla sensazione che secondo Piketty, sintesi neoclassi- to in Europa continentale, 50 per gari dalla politica di Putin, senza ta per rimediare alla progressione trecento pagine sarebbero state ca) il tasso di risparmio s (e cioè la cento nei paesi del Nord Europa), contare l’impatto delle tecnologie delle disuguaglianze. Posto che la più che sufficienti per trasmettere quota di risparmio sul valore della la cui componente finanziaria dif- verdi. La stessa crescita fisiologica fattibilità della proposta a livello il messaggio, molto importante, produzione) è uguale al rapporto β ficilmente frutterà molto più dei dei grandi patrimoni, che secondo mondiale è nulla, Piketty si chie- contenuto. Non è piacevole ri- tra valore del capitale e valore del tassi di interesse pagati dal debito Piketty avviene per effetto di sca- de se lo sarebbe a livello europeo comporre una scaletta che cambia prodotto nazionale, moltiplicato pubblico, mentre quella immobi- la, ammesso e non concesso che e americano. Lungi da me l’idea continuamente, cosa che non de- per il tasso di crescita dell’econo- liare (maggioritaria in molti paesi un effetto di scala esista, è indi- che un’imposta patrimoniale pro- pone a favore della chiarezza del mia nel suo complesso g (che, di europei, compresa l’Italia dove pendente da r > g. Fermo restan- gressiva sia irragionevole (sono tra libro, e poco utile si rivela anche fatto, coincide con il tasso di cre- raggiunge il 61 per cento del tota- do che vi sono grandi patrimoni i proponenti di una proposta di ri- la maggior parte delle recensioni, scita del prodotto). Questa legge le delle attività) potrebbe fruttare dilapidati per scelte sbagliate che lancio dell’economia italiana fon- tranne quella magistrale di Paul si può scrivere come β = s/g. Non assai meno. Ad esempio, la Ban- riguardano esclusivamente il ri- s Krugman sulla “New York Re- è difficile supporre che in qualsiasi ca d’Italia registra una riduzione spettivo patron e non r. view of Books”, che aiuta il lettore tipo di società il tasso di risparmio proprio a ritrovare quel filo che s e il rendimento del capitale r si altrimenti si perde per strada. muovano nella stessa direzione: Gli economisti e gli scienziati più è alto il rendimento dei capita- sociali hanno da tempo dato per li investiti, tanto maggiore sarà la Oltre la statistica della miseria scontato che la fonte principale quota di risparmio sul valore della delle disuguaglianze di reddito produzione. Il passo successivo è e la miseria della statistica siano i differenziali salariali, la cui semplice: se s e r si muovono insie- dinamica mostra evidenti segni di me, e se vale r > g (e cioè tanto più di Davide Gallo Lassere crescenti disparità tra quelli alti e alto è il rendimento del capitale r quelli medio-bassi. Piketty mette rispetto alla crescita globale dell’e- in discussione questa ipotesi: nel conomia g), tanto più rapidamen- irca un milione di copie vendute in giro zione “epica” e “classicamente romanzesca” lungo periodo il reddito da capita- te crescerà il rapporto β tra valore Cper il mondo a un anno dalla comparsa. del movimento strutturale del capitale, in cui le è almeno altrettanto importan- del capitale e valore del prodotto. Un libro di oltre novecento pagine. Di eco- l’economia è inserita all’interno di un contesto te, e forse ancora più importante Qui c’è la svolta fondamentale nomia. Pieno di statistiche, dati e tabelle. Tra- più largo e generale, di natura morale, politica di quello da lavoro. Per corrobo- che Piketty imprime alla scienza dotto in più di trenta lingue. Che ha sortito gli e sociale. In questo modo Piketty (paradossa- rare queste ipotesi l’autore presen- economica, proponendo un’inte- entusiasmi della presidente del Cile Michel- le figura di “intellettuale esperto”, scettico nei ta un’imponente quantità di dati grazione della teoria della cresci- le Bachelet e che ha permesso al suo autore, confronti del mito repubblicano, ma ugual- storico-statistici che costituiranno ta, sintetizzata dalla relazione β = poco più che quarantenne, di essere ricevuto mente affascinato dall’ideale dell’universale la fonte di ulteriori studi per gli s/g, con la teoria della distribuzio- dal segretario del Tesoro americano come dal- e della meritocrazia, che pretende sostenere storici dell’economia: per alcu- ne sussunta nella relazione r > g. le cancellerie e dai parlamenti di diversi altri sulla scorta dell’oggettività del dato statisti- ni paesi, Francia in primo luogo, Per quanto sorprendente, questa stati sovrani. Thomas Piketty, grazie al suo Il co) non dispiega un mero sforzo analitico, ma ma anche Inghilterra, Germania e operazione non era mai stata pro- capitale nel XXI secolo, non solo è divenuto pone la conoscenza positiva al servizio della Stati Uniti, alcune serie vengono posta in modo convincente fino a la star più gettonata della kermesse televisiva società, promuovendo una democratizzazione ricostruite a partire dal 1870. Ma oggi: e difficilmente gli economisti e universitaria, ma è addirittura riuscito nella del sapere specialistico. In quest’ottica rientra la ricerca storico-statistica va an- potranno prescinderne d’ora in non facile impresa di portare scompiglio nel- l’intento di rendere accessibile l’immane mole che molto più indietro, basata su avanti. le roccaforti del pensiero unico neoclassico. È di dati storici sulla crescente sperequazione so- indicazioni provenienti da fonti La previsione di lungo periodo con buone ragioni, quindi, che ha collezionato ciale a livello nazionale e internazionale, dalla disparate e sicuramente meno at- di Piketty è basata su ipotesi non le recensioni e riscosso i commenti dei per- fine del XVIII secolo fino ai giorni nostri, li- tendibili (comprese le numerose, necessariamente condi­visi­bili, sonaggi più importanti del mondo accademi- beramente consultabile all’indirizzo seguente: ma alla fine stucchevoli, citazioni una delle quali, non detta espli- co e politico come di illustri inconsueti (non http://piketty.pse.ens.fr/fr/capital21c. letterarie di Balzac, Jane Austen citamente, è l’assenza di eventi da ultimo Bill Gates: http://www.gatesnotes. Dal canto suo, Robert Boyer, uno dei mag- e Henry James), ma pur sempre catastrofici, guerre, cambiamenti com/Books/Why-Inequality-Matters-Capital- giori economisti eterodossi francesi, in quello interessanti e informative. In par- climatici, ecc. La prima è che ne- in-21st-Century-Review). Mi limiterò pertanto che senz’altro costituisce uno dei contributi ticolare Piketty calcola β, rapporto gli anni a venire il tasso di cresci- a percorrere una pluralità di motivi atti a chia- più esaustivi al dibattito (http://regulation.re- tra valore del capitale e valore del ta dell’economia g si manterrà a rire tale insperato e benvenuto successo, senza vues.org/10352), celebra l’impegno pedagogi- prodotto nazionale, e osserva che livelli molto modesti, non molto per questo voler minimamente relativizzare le co collettivo effettuato nell’ultimo decennio da mentre dal 1870 fino al 1910β si diversi da quello attuale (1-1,5 per molteplici critiche o le lacune patenti di cui è Piketty e dalla sua équipe (intergenerazionale mantiene intorno a 7 in Europa e cento all’anno in termini reali), sia stato giustamente e ripetutamente oggetto il e interdisciplinare) nel mostrare (tramite l’uso 4,5 negli Stati Uniti (cioè, il capita- per la bassa dinamica demografi- libro in questione (sia dal punto di vista stori- di grafici eloquenti ma anche di spunti tratti le europeo valeva 7 volte il prodot- ca ormai prevalente in quasi tutto co e statistico, che da quello più propriamente dal mondo letterario e cinematografico come to nazionale di un anno); da allora il mondo, ma anche per via del teorico e politico). dall’attualità) la rilevanza e il peso sociale fino agli anni cinquanta si riduce progresso tecnologico che andrà Come sottolineato da Alain Badiou in un ri- dell’eredità patrimoniale nella trasmissione e a 3 in Europa mentre si mantiene attenuandosi dopo gli exploit del guardoso tête à tête (http://reunion.orange.fr/ nella riproduzione delle enormi differenze che costante negli Stati Uniti, per poi XX secolo. La seconda riguarda loisirs/videos-reunion/actu-et-politique/con- hanno connotato il capitalismo ottocentesco e riprendere a salire lentamente ne- il rendimento del capitale r che tre-courant-le-debat-badiou-piketty.html), Le s gli Stati Uniti e più rapidamente non dovrebbe allontanarsi da 4-5 Capital au XXIème siècle propone una descri- in Europa fino ai giorni nostri. La per cento. I grafici di Piketty che ­caduta di β in Europa è conse- mostrano come il valore di β possa N. 1 17 Libro del mese s conomia accettabile­ nell’ambito La contingenza che fagocita l’universalità delle scienze sociali: la prospettiva data su una imposta patrimoniale politica, normativa, morale”. di scopo sulle attività finanziarie, e di Adelino Zanini Nel lavoro di Piketty tale pro- ricordo qui che un grande liberale spettiva si delinea tramite un’ac- come Luigi Einaudi era fautore sia i un nuovo Marx non v’è bi- che si rifiuti di gettarsi nel mare merito e democrazia che Piketty curatissima indagine storico- di un’imposta patrimoniale, che statistica, corroborata anche da della tassazione sulle successioni), Dsogno alcuno, né Thomas Pi- periglioso dopo aver esauriente- legittimamente può assumere, ma ketty sembra coltivare una simile mente dimostrato come e perché che la sua ricerca non fonda ne- apprezzabili rinvii storico-lette- credo peraltro che sia sostanzial- rari (Balzac e Austen, in primis) mente improponibile anche solo a ambizione. L’equivoco, forse ad la diseguaglianza ci sia e si molti- cessariamente. Che il contrasto, arte suscitato, deriva certamente plichi, credo risulti palese anche tipico dei sistemi de­mocratici e grazie ai quali emergono iconiche livello della Ue per l’opposizione evocazioni di tipi umani che ap- di molti paesi all’unificazione della da un’indebita enfatizzazione di al lettore meno accorto. accentuato dal fattore ereditario, parte del titolo del ponderoso Nell’asserzione (tesi centrale tra cittadinanza e disuguaglian- partengono tanto alla storia let- politica fiscale europea tout-court. teraria di epoche diverse, quanto Per concludere resta da notare Il capitale nel XXI secolo; si dis- del libro) secondo cui, quando za effettiva delle reali condizioni solve però non appena il libro lo il tasso di rendimento del capi- di vita possa e debba scaturire al costume di ceti sociali di quelle che Piketty lascia fuori dal suo epoche rappresentativi. Tuttavia, quadro analitico il mercato del si legga per intero, cogliendo, in tale supera regolarmente il tas- da principi razionali e universali, particolare, quello che è uno dei non da contingenze arbitrarie, è quando la prospettiva si restringa, lavoro e il ruolo della regolamen- qualcosa manca, lo ha notato tra tazione che ne ha ampiamente de- problemi fondamentali oggetto un’asserzione ragionevole ma non gli altri David Harvey. Se si con- terminato la struttura. Nel libro vi di disputa, ossia la definizione semplice da dimostrarsi se­condo sidera ad esempio il modo in cui è un capitolo intero che descrive stessa di capitale (lo ha chia­rito modalità condivise. Il “passato l’autore presenta lo scenario degli l’andamento delle disuguaglianze James W. Galbraith nella recen- divora il futuro” proprio perché anni cosiddetti “trenta gloriosi”, salariali in Europa e Stati Uniti e lì, sione apparsa su “Dissent” la la contingenza fagocita­ l’univer- non si può fare a meno di notare giustamente, si discute il decollo scorsa primavera). E del resto è salità. Si potrebbe osservare che il modo a dir poco sbrigativo con dei superdirigenti come fattore di l’autore medesimo a dichiararsi l’autore ha inteso, con più saggia cui egli affronta il “dettaglio” sto- divergenza della fascia più alta dei non solo “vaccinato a vita contro modestia, contribuire solamente rico. Sia chiaro, Piketty dedica un redditi. Ma manca del tutto l’ag- i discorsi anticapitalistici”,­ ma “a determinare le forme di orga- gran numero di pagine alla disa- gancio al quadro teorico delineato anche, cosa sicuramente più im- nizzazione sociale, le istituzioni e nel libro. Questo è un problema portante, non interessato a “de- le politiche pubbliche più appro- mina dei dati statistici inerenti alla perché il dualismo del mercato nunciare le disuguaglianze o il priate, che consentano di istituire divisione capitale-lavoro. E sono del lavoro, consolidato da un tren- capitalismo in quanto tale, tanto una società giusta, il tutto nel qua- dati che pesano e che permettono tennio in quasi tutte le economie più che le disuguaglianze sociali dro di uno stato di diritto, le cui di vedere in altra luce importan- occidentali, contribuisce pesante- non costituiscono un problema regole siano prestabilite, applica- ti teorizzazioni spesso riproposte mente ai fattori di divergenza dei in sé, purché siano giustificate”. bili a tutti e oggetto di dibattito senza cautela alcuna nella manua- redditi ed è divenuto parte inte- Riuscire a giustificarle po­trebbe democratico”. Senonché, rispetto listica economica. È però davvero poca cosa il cenno (tutto “france- grante di un modello di sviluppo rappresentare un bel rompica- a ciò, si può anticipare, l’argo- se”) al maggio 1968 e all’imporsi che non è destinato a venire meno po, e non solo perché, in linea di mentazione dell’autore non riesce della questione salariale; e ancor negli anni a venire. Peccato che in principio, si potrebbe obiettare a essere molto convincente. Infat- più semplicistico è il modo in cui un libro così importante la distan- che la giustificazione morale del- ti, quando si dice che “la dialettica so di crescita del prodotto e del se ne inquadra la sconfitta e l’e- za tra stile espositivo e contenuti la disuguaglianza sociale non è democratica non può svilupparsi reddito, il capitalismo produce mergere del thatcherismo.­ Eppu- sia così poco invitante a una lettu- mai in grado di indicare quale sia senza una base statistica affidabi- diseguaglianze destinate via via re, sono quelli gli eventi storici che ra attenta e alla comprensione che il limite oltre il quale il giustifica- le”, giacché il “rifiuto della con- invece merita. n ad aggravarsi e tali da mettere in tabilità ha raramente giovato ai meglio spiegano il forte aumento bile diviene ingiustificabile. Ma, discussione i valori meritocratici delle di­seguaglianze e il fatto che in ogni caso, all’autore dev’essere più poveri”, corre l’obbligo di [email protected] sui quali si reggono le nostre so- cautelarsi circa il fatto che le idee “la quota dei profitti nel prodotto riconosciuto il diritto di affronta- cietà democratiche, la consecu- nazionale risale a razzo per tutti re lo scoglio. Che non lo faccia è riformatrici che sui dati statistici B. Contini ha insegnato econometria zione esprime una relazione tra si fondano abbiano non solo una gli anni ottanta”. Quella che l’au- e economia applicata all’Università di Torino però un dato di fatto. O meglio, plausibilità teorica, ma anche una tore stesso definisce una crono- vocazione utopica (dall’autore logia “molto politica” sembra in peraltro riconosciuta) misurata, realtà risolversi in una storia senza s del 40 per cento sui redditi più alti, mentre im- tale cioè da non rischiare di va- soggetti e in cui i protagonisti ri- mediatamente dopo la prima guerra mondiale nificare non certo quei medesimi schiano di essere­ veramente delle primonovecentesco e che solcano tutt’ora le e la presa del Palazzo d’inverno fu il governo dati, quanto il “calculemus!” che mere caricature dei Rastignac e società contemporanee. In questo modo, tro- più a destra della storia della République ad la ricerca connota. Il poter dimo- dei Vautrin balzachiani. va una solida conferma empirica la sensazione applicare un’aliquota del 60 per cento). Ora, strare che la “rendita” è avversa Ambiziosa quanto fragile è la sempre più diffusa dell’estrema difficoltà, per esattamente come per la forte tassazione della alla democrazia e quindi al merito proposta politica (seppur pensata non dire semplicemente impossibilità, di acce- rendita mobiliare e immobiliare, l’importan- non implica il poter dimostrare “procedendo per tappe graduali”) dere all’ascensione sociale tramite lo studio e il za riconosciuta agli eventi catastrofici mostra anche che al merito debba conse- secondo cui “lo strumento ideale lavoro. Come pure trova un riscontro definiti- ancora una volta la mancanza generale di pro- guire una diseguaglianza scaturita per evitare una spirale di disugua- vo il carattere sempre più rentier e parassitario spettive di trasformazione globale del capitali- da principi razionali e universali. glianza senza fine e per riprendere del capitalismo attuale. Ecco allora che le mi- smo che accomunano Piketty e i suoi lettori più In breve, la grande rilevanza del il controllo della dinamica in cor- sure proposte nella quarta e ultima parte del li- so sarebbe un’imposta mondiale entusiasti (la rivoluzione russa e i movimenti lavoro di Piketty è per molte ra- bro, basate fondamentalmente su una fiscalità progressiva­ sul capitale”. Non comunisti occidentali, infatti, fanno capolino gioni evidente e indiscutibile, non di tipo “confiscatorio”, fanno vibrare le corde che non sia auspicabile, ça va sans nel libro esclusivamente come spettro esterno per questo, però, palesa una suf- di vasti strati della popolazione, letteralmente dire, ma è l’autore stesso a misu- che costringe il capitale ad auto-moderarsi). ficiente evidenza anche la visione sfibrati dalla precarizzazione e dalla deflazione rarne l’impraticabilità ove osserva Non che una fiscalità realmente progressiva etica e politica che lo sorregge. salariale in aumento, da tassi vertiginosi di di- La rilevanza è quella dell’im- che “la crescita della concorrenza soccupazione e dallo spolpamento del welfare o dei terremoti storico-sociali non possano fiscale nel corso degli ultimi de- innescare delle ripercussioni di amplissima ponente ricerca storico-statistica, state. Al di là della fattibilità concreta di un tale di cui altri, meglio di me, hanno cenni, in un contesto di libera cir- prelievo che siglerebbe senz’altro “l’eutanasia portata. Tuttavia, sia in un caso che nell’altro colazione dei capitali, ha portato rimane totalmente evacuata la problematica argomentato. Ricerca che costitu- del rentier” (un’armonizzazione mondiale del- isce la ragione dell’enorme lavoro a uno sviluppo­ senza precedenti la fiscalità e una trasparenza completa nelle delle soggettività politiche in grado di attuare dei regimi in deroga riguardanti tali pratiche o tali smottamenti (nel volume di puntigliosamente svolto e giusta- transazioni finanziarie!), tali misure radicali e mente apprezzato da personalità i redditi da capitale”. Egli stesso immediate risuonano facilmente negli animi Piketty non vi è pressoché alcun riferimento ai non manca di ricorrere poi al pa- lavoratori né tantomeno sorge mai la questione di grande rilievo scientifico. Al- apparentemente depoliticizzati di chi subisce quanto lontano­ dal mainstream radosso, conseguente al fatto che dell’indebitamento), come egualmente assente sulla propria pelle la morsa del settimo (ormai economico spesso autoreferen- un’integrazione normativa­ iniziale pare ogni alternativa basata sull’organizzazio- ottavo) anno di crisi, tanto più se avanzate da ziale e molto ideologico, l’autore (almeno per macroaree) presup- ne di altri rapporti di produzione, di scambio un pacioso economista liberale che ha rischia- rivendica­ il proprio approccio porrebbe, contemporaneamente, e di consumo. to di essere insignito del premio Nobel. storico e l’appartenenza della ri- l’operare e il dissolversi di una Questa considerazione permette di ab- Per concludere, se, da un lato, come scrive cerca economica all’ambito delle figura politica che, se da un lato bordare un ulteriore, possibile elemento di Christian Marazzi (http://www.commonware. scienze sociali. Egli dichiara ad è già agonizzante, dall’altro è però successo del libro: la centralità accordata alle org/index.php/neetwork/470-piketty-maraz- esempio di preferire di gran lunga palesemente coinvolta nel gioco guerre e alle crisi nella ridistribuzione della ric- zi), il vero merito del libro di Piketty “risiede Lucien Febvre o Fernand Brau- perverso: lo stato-nazione. Del re- chezza sociale. Certo, la ricostruzione offerta nel costringere un po’ tutti a pensare marxia- del a Robert Solow o allo stesso sto, è qui che s’inciampa ogni vol- da Piketty tende a ridurre questi avvenimen- namente, a cercare in ciò che egli non dice ciò Simon Kuznets. Affermazione ta in cui ci si debba misurare con ti a delle pure accidentalità storiche, assolu- che noi vogliamo vedere per lottare”, dall’altro indubbiamente­ coraggiosa, giac- i processi economici globali che tamente sganciate dal movimento d’insieme costituisce pure un invito clamoroso a cogliere ché si spinge sino ad accantonare hanno decretato la morte politica dell’accumulazione capitalistica. Cosa falsa e la palla al balzo, a non trincerarsi a priori in po- la sussiegosa espressione “scienza dello stato-nazione senza tuttavia ideologica. Tuttavia, a tal proposito, di nuo- sizioni di principio o di purezza “ideologica”, economica” (terribilmente arro- rinunciare al sussidio offerto da vo, l’autore non risulta parco nel dispensare ma ad aprirsi e ricercare convergenze spurie gante, dice Piketty, quasi si trat- alcuni dei suoi più tradizionali dati, cifre e aneddoti curiosi a sostegno della con chiunque possa contribuire ad articolare tasse di una scienza staccata dalle strumenti di controllo e selezione, propria tesi (come quando fa riferimento, per battaglie di retroguardia, dopo quarant’anni di altre scienze sociali) preferendole naturalmente a saldi invariati. n esempio, al fatto che nel 1914 il governo socia- reazione neoliberale e la conseguente perdita di gran lunga l’espressione “eco- [email protected] lista francese non volle imporre una tassazione di diritti non più solo materiali. nomia politica”, il cui merito è quello di mettere in luce quella A. Zanini insegna storia del pensiero economico che “è l’unica peculiarità dell’e- all’Università politecnica delle Marche N. 1 18 Narratori italiani costruito dopo la guerra, lavoran- Come una buona zuppa do duramente nell’illusione che Il peso delle cose ci fossero padroni buoni, chiu- di Girolamo De Michele de: c’è “la congiuntura”, dicono di Daniele Zito i nuovi padroni, la produzione Sergio Bianchi vento sul discorso libero indiretto, va riconvertita, gli operai vanno Angelo Ferracuti operai? Dove sono finiti tutti? paragonava l’indiretto libero in- convinti a costruire officine e fab- Com’è cambiata la loro condizio- LA GAMBA DEL FELICE coativo (quale è l’incipit di Lepo- brichette, o a comprare macchi- I TEMPI CHE CORRONO ne? pp. 128, € 12, rello nel Don Giovanni: “Notte e nari da installare in garage per la- pp. 218, € 15, Un tempo tutto questo si rac- Sellerio, giorno faticar / per chi nulla sa vorare a cottimo, perché bisogna Alegre, chiudeva dentro il termine, ormai Roma 2014 gradir. / Piova e vento sopportar, costruire “l’indotto”. Congiun- Roma 2014 desueto, di “mondo operaio”. / mangiar male e mal dormir”) tura, indotto: il giovane Bianchi Poi quel termine è scomparso ultimo libro scritto in Ger- ai testi di cucina (“Prendete due comincia a comprendere il potere utto inizia con uno stato gradualmente. Ferracuti ha fatto L’ mania da Walter Benjamin fu uova...”) come linguaggio che delle parole di risignificare cose e “Td’astenia, perdita di peso, di tutto per riportarlo al centro Infanzia berlinese intorno al mil- esprime regole “di un’assolutezza persone all’interno dei recinti di quindi arriva la tosse, le infezioni della propria agenda politica per- lenovecento, considerato, forse, tradizionale e in qualche modo senso tracciati dal potere. È così bronchiali, il versamento pleuri- sonale, e lo ha fatto con una rab- il suo testo più politico: si tratta istituzionalizzata di fatto”, che che, mentre il borgo diventa una co, il vomito fecaloide, poi il cor- bia tutta particolare che è anche il di una costellazione di ricordi dei possono sì esprimere un senso di fabbrica diffusa, si forma l’ope- po si deforma, comincia a gon- maggior pregio del libro, il suo in- suoi primi anni di vita, che nella coralità ed epicità, ma attraverso raio-massa: la “rude razza paga- fiarsi. Alla fine si muore soffocati, cedere distintivo. Si tratta di una filigrana della memoria indivi- azioni “fatte nei secoli, passati e na” che calpesterà, nel decennio tra sofferenze atroci, straziati da rabbia compassata, garbata, qua- duale lascia affiorare l’infanzia futuri, da facitori che sono sem- 1968-1977, le strade e le piazze di un dolore invincibile”. Questo è si aggraziata; una rabbia che non della nazione tedesca, e mostra pre gli stessi”. E che (lo si vede una metropoli estesa che non ha l’amianto, o meglio, gli effetti che cede mai il terreno alla semplice l’origine segreta del male radi- bene oggi, nella moda ­mainstream più centro né periferia. la sua inalazione ha su un orga- indignazione o all’invettiva tout cale verso cui stava rotolando la dei libri e dei programmi culinari, E però, in quell’andar nei bo- nismo vivente. In Italia centinaia court, ma che diventa pressante Germania del 1932. Quel piccolo nei quali il cibo compare sui ta- schi dei giovani adolescenti, di uomini sono morti in questo man mano che si accosta all’og- uomo gobbo, che da voli senza che sia dato nell’allestire il localino con mez- modo: per lo più si getto osservato, per subito fissa lo sguardo sapere come c’è arri- zi di fortuna (il sedile di un’auto tratta di operai stipati poi allontanarsene su- del futuro autore del- vato, chi lo consume- rottamata, un jukebox costruito dentro capannoni, in- bito dopo, in modo da le Tesi sul concetto di rà o quale storia ha la in casa da quello bravo in elettro- sani oltre ogni dire. In recuperare la distanza storia, è al tempo stes- sua ricetta) sfocia o in tecnica, i dischi degli anni sessan- casi come questo è dif- giusta per tentare di so una delle immagini un’apologia neo-folk ta, nelle notti da contrabbandiere ficile persino parlare di storicizzarlo, tenendo che l’esperienza sedi- dei bei tempi andati che rimandano ancora al libro morte da bestie, si trat- conto di tutta la sua menta in un bambino che non dovrebbero di Bellosi, che degli sfrosatori ta di qualcosa di molto intrinseca complessità; della borghesia ebraica mai mutare, o nell’i- del lago di Lecco è cantore), si più brutale. una rabbia pensierosa, berlinese, e l’allegoria sterica prescrittività esprime un’istintiva e un po’ ru- Angelo Ferracuti preoccupata, fragile, di quel rimbombo di dei vari Master Chef. rale avversione verso l’autorità, racconta questo parti- costantemente in cer- stivali risuona nella ge- All’opposto, le pagine che ancora non trova espressio- colare tipo di brutalità, ca di spiegazioni sul nesi della nazione: nel- di cucina di Bianchi e ne compiuta: Bianchi e Bellosi allo stesso tempo poli- perché mai in questo la repressione militare Bellosi sono sempre alludono ai limiti e alle incom- tica e sociale, nell’ulti- paese, più che in altri, dei moti del 1848. incastonate all’interno di un con- piutezze di uno stato nazionale mo romanzo pubblicato da Ale- i conti non tornino mai. Lo stesso senso del narrare testo sociale come espressione di calato dall’alto, rispetto al quale gre, I tempi che corrono. Si tratta Non a caso, i numi tutelari del benjaminiano anima, un secolo un soggetto socialmente definito. la moltitudine di soggetti che non di una raccolta di reportage dallo libro sono Volponi, Pasolini, Di dopo, i ricordi di fanciullezza La cucina diventa così il banco di sentono appartenenza alla nazio- spiccato taglio narrativo, pubbli- Ruscio, Fenoglio, tutti intellet- in uno di quei borghi “che non prova per saggiare una lingua che ne si sostanzia di relazioni, affetti, cati su diverse testate (“Il Mani- tuali che si sono posti il proble- si capiva bene se era del Nord racconta il passato di un soggetto passioni reciproche, in un vivere festo”, “Diario della settimana”, ma di descrivere il cambiamento della Lombardia o del Sud della non per gusto antiquario, ma per nel comune che è tutt’altra cosa “Rassegna sindacale”, “Il Repor- attorno a loro mentre tutto era Svizzera” o, per meglio dire, al mostrare le sottili incrinature che dall’essere “un volgo disperso tage”) lungo un arco temporale ancora in movimento, assumen- confine tra i luoghi manzoniani rendevano possibile il suo diveni- che nome non ha”. di circa otto anni, dal 2006 fino do personalmente il rischio che del lago di Como e l’ininterrotta re altro già prima dell’inizio del Come narratore, Bianchi cer- a oggi. Il tema dominante è quel- tale azzardo comporta. L’autore catena di paesini dai nomi per 1968, davanti al quale ambedue i ca di restituire alla loro origine lo del lavoro, l’unico spettro che dedica loro parte dei reportage lo più desinenti in “ate”, che an- libri si arrestano. al momento si aggira per l’Italia; presenti nel suo libro. Attraver- dranno a costituire quella fabbri- Anche gli ambienti rammemo- uno spettro di cui tutti parlano, so le loro parole, egli continua ca diffusa, futura metropoli, nella rati sono, più che luoghi dell’ani- ma che pochi riescono realmente instancabilmente a perseguire il quale si materializzarono il boom ma, spazi da attraversare, boschi a descrivere per ciò che è diventa- proprio obbiettivo, e cioè a rac- economico e il modello lombar- e laghi da riempire con le vite, i to dopo vent’anni di sistematica, contare “un paese corrotto fin do. Siamo nel punto di intersezio- giochi e le bande, le opere e i gior- oltre che scientifica, destruttura- nelle fondamenta, consociati- ne tra due direttrici della storia ni. O da raccontare per il vuoto zione di ogni sua forma contrat- vo, con un’opposizione politica d’Italia, una diacronico-aurorale creato da chi, a quell’infanzia, ha tuale. inconsistente. Un paese con la e una sincronico-topografica, là sottratto gli spazi e i luoghi del Ferracuti appartiene a tale cer- classe imprenditoriale peggiore dove si toccano l’origine (o, se comune con il progressivo ince- chia ristretta. La narrazione spa- d’Europa, la meno intelligente e si preferisce, il mito fondatore) e dere di muretti, recinzioni e can- zia dai campi pugliesi, pieni di democratica, la più assistita”; lo l’ingresso (o forse la sussunzione) cellate. Il boom edilizio insomma migranti e caporali, ai sottoscala racconta anche quando sembra dell’Italia nel capitalismo indu- (che produrrà il mito del “popolo di Padula nei quali due donne parlare d’altro, persino quando striale, nelle sue contraddizioni e dalle mani callose”), o la cemen- hanno perso la vita, arse vive, sembra divagare. nei suoi conflitti. tificazione: “Tutti facevano il ce- cucendo materassi a due euro e Spesso la narrazione assume Immagini sedimentate in un’in- mento e cementavano dappertut- cinquanta all’ora, mentre si fe- una forma dialogica. Ferracuti fanzia lombarda dunque: ma non to (...). Ai lati dei cancelli hanno steggiava la nazionale di calcio; interroga il vuoto che quelle figu- si creda che questi ricordi siano alzato dei pilastri e sopra hanno dagli stabilimenti marchigiani di re di riferimento hanno lasciato qualcosa di immateriale o impal- messo i leoni di cemento le aqui- Della Valle, dove per un annun- dietro di sé, il loro fantasma civi- pabile. Al contrario, hanno una le di cemento i vasi e le palle di cio lasciato su una bacheca si per- le che continua ad aleggiare per materialità percettiva che fa da cemento. Finiti questi lavori sono de il lavoro, alla logica spietata l’Italia: “Cosa avrebbe pensato sponda alla fisicità della lingua: cominciati i sottoscavi delle case del mobbing e al suo inseparabile Pasolini di questa Italia? Cosa allievo e complice di Balestri- per fare le cantine per aumentare corredo di depressioni, allontana- direbbe del popolo immigrato e ni, Bianchi impronta il racconto le volumetrie delle case che così menti e licenziamenti incontro- disperato, della guerra in Iraq? all’oralità cavando via quasi tut- acquistavano più valore”. Così vertibili. Tutto, in questo libro, Non debbo farmi più queste do- ta la punteggiatura, per ottenere accade che, in una scena apocalit- quei luoghi, quelle figure umane, concorre a creare un’immagine mande, inutile. Anzi debbo far- quelle relazioni che la storia ha una lingua da recitare rivolti a un tica, il grande incendio porti via del nostro paese distante anni mele più spesso. Promesso”. risignificato in altro modo: non pubblico piuttosto che un mono- il bosco, e all’incendio seguano i luce da quella dominante. Un’im- Gran parte dei suoi quesiti ri- fa altra cosa come editore, quan- logo interiore. Come una buona reticolati di filo spinato, i camion magine che si pone lucidamente mane inevitabilmente irrisolta, do restituisce i documenti di zuppa, anche questa lingua si fa e le ruspe, e che le ville siano pro- il problema della sincerità. Non benché anche il semplice fatto di un’intera generazione nella quale spessa via via che procede. Le tette dalle recinzioni in cemento della verità, desidero essere chia- porseli, lungi dall’essere un mero non c’erano mostri né marziani, stesse ricette sparse nel raccon- armato e dalle cancellate di ferro, ro a riguardo, ma di quel partico- artificio retorico, restituisce piut- e che altri hanno condannato a to hanno una loro sensorialità dai cartelli di proprietà privata da lare modo di aderire al vero che tosto l’impressione di aver fatto cent’anni di solitudine, o relega- e fisicità: gesti, sapori, aromi, quelli di divieto d’accesso: “Senza con un termine un po’ roboante un piccolo passo in avanti. E for- to nel recinto del romanzo crimi- ma anche pratiche, abitudini e che ce ne siamo resi conto ci han- è possibile definire “sincerità”: se scrivere significa anche que- nale. Molte parole serviranno per comportamenti: come accade in no portato via il bosco e l’hanno ossia l’obiettività propria di uno sto: ricalibrare il disgusto, dare raccontare la rivolta che viene; a un’altra, quasi parallela raccolta distrutto tutto”, come distrutto è sguardo di parte, di uno sguardo il giusto peso alle cose. Nulla di Bianchi, nel momento esatto in di memorie, scritte “con i piedi il grande castagno che deve mori- irrimediabilmente compromes- pazzesco, in fondo. Una rasoiata cui il romanzo si chiude, alle so- nel lago e la testa fra le nuvole” re per far spazio a un palazzo. so con la materia che si sforza di inflitta per fare male, certo, ma glie del Sessantotto, ne bastano e ambientate proprio su “quel Anche l’ambiente lavorativo registrare, analizzare e criticare, e mite, paziente, discreta. n tre: “Allora mi incazzo”. n ramo del lago di Como”, il ramo subisce una brusca trasformazio- che, in virtù di tale compromis- [email protected] lecchese (Cecco Bellosi, Con i pie- ne, a opera di un diverso genere [email protected] sione, spesso, si pone le domande di nel lago, Milieu, 2013). di devastazione e incendio; la fab- giuste, quelle che prevedono un D. Zito è ricercatore precario presso Pasolini, nel suo seminale Inter- brica che gli abitanti avevano ri- G. De Michele è insegnante e scrittore risveglio brutale. Che ne è degli l’Università di Catania e scrittore N. 1 19 Narratori italiani realtà della sua esperienza, a dare Sullo sfondo della Napoli di Il frammento legittimità al suo sogno di una Nel segno Masaniello e della peste, dei Un angolo patria nuova: l’Africa disereda- pittori barocchi e dei soldati che non combacia ta e depredata è la novella Troia del barocco spagnoli, delle ricchezze e del- di mondo che Khaliq porta nel cuore (ove, le povertà di nobili e plebei, di Chiara Fenoglio come Enea, lascia affetti e radi- di Alessandro Cinquegrani il romanzo scorre deciso, non di Claudia Boscolo ci) e che necessariamente deve indietreggiando di fronte alla abbandonare per realizzare un descrizione di corpi sezionati e Eraldo Affinati mondo migliore, a Talia. Khaliq Antonella Cilento di sessualità esplorate, di amori Giulia Fazzi è tutti gli orfani del mondo, ma invincibili e violenti assassinii. Vita di vita è anche colui che consente di ri- Lisario A reggere le fila, poi, è l’alle- Per il bene di tutti pp. 165, € 17, connettere i fili spezzati, di rian- o il piacere gria della narrazione: allegria pp. 150, € 14, Mondadori, Milano 2014 nodare le corrispondenze affetti- infinito che non è solo ironia, ma è quel Il Saggiatore, Milano 2014 ve al di là del tempo, dello spazio. delle donne piglio tutto partenopeo tra il ell’ultimo romanzo di Eraldo Più che essere un resoconto sul- pp. 298, € 17,50, divertito e l’ammiccante, con l suo secondo romanzo (il NAffinati sono tante le storie la realtà africana di oggi e sulla Mondadori, Milano 2014 il quale l’autrice guarda ai suoi Aprimo, Ferita di guerra, pub- che s’intersecano e sovrappongo- condizione dei migranti, questo personaggi e alle loro storie. blicato da Gaffi nel 2005 trattava no: quella di Khaliq, un ragazzo romanzo (questa in effetti è la n anni in cui la narrazione Disilluso e sorridente, questo il tema della precarietà e dell’a- fuggito dal Gambia e approdato dicitura utilizzata nel sottotitolo) sembra ripiegarsi su se stessa, narratore onnisciente esplora le buso sul luogo di lavoro), Giulia in Italia, quelle degli scolari ro- I ha al centro il rapporto padri-fi- lasciando il passo ai territori pri- debolezze delle proprie figure Fazzi si conferma una delle voci mani di Affinati, ma anche quelle gli: quello di Affinati con i propri vati della confessione e dell’au- con una complicità spassionata più interessanti nel panorama dei giovani morti durante le due allievi, quello dei giovani soldati tofiction (non senza ragioni, be- e consapevole, ridendo di loro narrativo italiano di oggi. Anna è guerre mondiali e degli abitanti della prima guerra mondiale con ninteso, come recentemente ha una giovane insegnante del Sud. del villaggio di Sare Gabu, dove con la stessa malinconia con le loro famiglie e con la patria, spiegato Raffaele Donnarumma Si è trasferita in un piccolo paese vive la madre di Khaliq. Questi fili la quale si potrebbe ridere di quello di Khaliq con la madre ri- in Ipermodernità. Dove va la se stessi, persino di fronte alle sull’Appennino, dove ha avuto tessono la trama di un’esperienza trovata e ancora quel- una supplenza annuale. Lì inizia capace di mutare una narrativa contempo- proprie sorprendenti lo del narratore con il ranea, e prima, con disgrazie. Quest’al- una relazione con un ragazzo del vita, di trasformarla in luogo che lavora nella filiale locale bambino africano che motivazioni diverse legria si riversa so- vita di vita: come già di una banca. La sua vita è resa dif- porta il suo nome, Ba- ma compatibili, Da- prattutto all’inizio, accadeva in Peregrin ficile dai genitori dei suoi alunni, bucar Bacari Eraldo niele Giglioli in Senza quando si racconta, d’amore, anche in que- infastiditi dalla sua provenienza, Affinati. trauma, Quodlibet, ad esempio, l’infan- sto caso la scommessa dal suo accento e dai suoi metodi L’esperienza testi- 2011), si può salutare zia di Avicente, e di Affinati è quella di educativi. Nell’atmosfera ostile del moniata da Vita di vita con favore chi tenta in particolare nella trovare il ponte capa- paesino, Anna incontra altre don- è radicale, non consen- di tornare a una nar- scena iniziatica del ce di connettere vita e te sconti o scorciatoie, ne, in particolare Angela, madre di razione sontuosa, im- bambino, schifato di letteratura. La lettera- ma come ogni radica- due figli piccoli che alleva da sola pudica, fantasiosa e fronte a un’autopsia, tura (quella intrisa di lità, per essere narrata, perché il padre li ha abbandonati. roboante, strizzando che pare la Bottega lacrime e sangue delle ha bisogno di limiti: Priva di qualsiasi sostegno morale l’occhio al feuilleton del macellaio di Anni- lettere dal fronte o dei per questo non siamo e finanziario, circondata da perso- condannati a morte, e alla saga televisiva, bale Carracci; oppu- di fronte a un mero reportage, che oggi sembra averne pre- ne sospettose, Angela non riesce ma anche Levi e Montale, Leo- perché ci sono cose che “è bene re, più avanti, nel tratteggio di a far fronte alle difficoltà econo- pardi e Verga) non è solo il con- so il posto. È questa la strada personaggi come il faccendiere che restino senza memoria, come che sceglie Antonella Cilento miche, pur lavorando molte ore trappunto dell’esperienza: ne è la quelle che tenne per Tonno d’Agnolo o il notomista al giorno come inserviente. Dopo linfa, il completamento, il senso con Lisario o il piacere infinito Töde. sé a Fossoli”: anche Affinati è delle donne, storia dichiarata- l’ennesimo rifiuto, sprofonda profondo: “Ho incontrato Khaliq convinto che non serva volere a Eppure, a questo tono disin- lentamente nella depressione, ri- per caso, a scuola. Lui mi ha fatto mente barocca, che mescola in cantato e tutto mediterraneo, tutti i costi illuminare le zone più dosi massicce amori struggen- schiando di perdere i suoi bam- leggere un tema. Prof, ti racconto buie dell’umano, come se ciò ba- quasi alla Almodóvar (il risve- bini. Altre donne la circondano, mia storia. Scatta una scintilla. Il ti e assoluti, gelosie, vendette, glio per “meriti” sessuali non stasse ad affrancarci dal dolore, morti tragiche, appetiti sessuali, ognuna con un vissuto pesante e fuoco divampa. E ora sono qui dalle miserie della storia. Al con- ricorda forse Parla con lei? E con vicende torbide che s’intrec- nella casa ritrovata dopo la tem- rivoluzioni, epidemie, cappe e figure come Bella ‘Mbriana o trario, l’operazione (riuscita) di spade affilate. Quasi con at- ciano, il cui racconto dà vita a un pesta. Vivi e morti si stringono la Affinati è piuttosto quella di “ri- l’estroso Michael de Sweert, romanzo carico di tensione. mano. È questo il gran convegno teggiamento di sfida, l’autrice nei panni del Cavalier Suars, comporre i pezzi” di una storia, propone al lettore questa storia Un episodio drammatico porte- di studi sulle nostre teste che i mirare a un disegno generale, a non paiono uscite da una pel- rà Anna a decidere di allontanarsi vecchi maestri hanno chiamato inattuale, paradossale, irreale, licola del regista spagnolo?) si un mosaico alluso per frammen- esplosiva, eppure, nei fatti, vin- senza rimpianti da quell’angolo di filosofia, religione, letteratura?”. ti, come è frammentario eppure alternano punte tragiche di rara mondo, dove tragedie passate e Così, quando Khaliq racconta cente. Come se, in sostanza, la crudezza, come nella descrizio- efficacissimo l’italiano pieno di narrativa potesse essere ancora presenti miserie tracciano un qua- per tappe la sua storia italiana sospensioni e di incertezze del ne dell’epidemia di tifo. dro umano squallido e privo di (il viaggio travagliato, la scuola, affabulazione, racconto di sto- giovane Khaliq. rie mitiche e incredibili, fatte di speranza. Romanzo a tinte fosche, l’impiego da barista, l’iniziale dif- tratti, però, l’autrice sente indagine sociale, ritratto impieto- fidenza delle vecchiette romane eroi imperituri e invisibili dei. la necessità di ostentare un n effetti, Vita di vita è sì un re- Quattro i protagonisti. Ognu- A so della provincia italiana, Per il che mai si direbbero razziste ep- portage di viaggio, un saggio po’ troppo le proprie fonti, la bene di tutti è una narrazione tutta pure non vogliono essere servite I no porta con sé una storia di ec- antropologico ma soprattutto cui importanza è chiara e ovvia al femminile da cui emergono temi da lui), il commento dell’autore cessi, una visione paradossale: il è un’opera ibrida che contie- e il cui utilizzo è scontato, in un importanti dell’Italia di oggi, qual è inevitabile: “Resisti Khaliq… primo, per spessore letterario, è ne al suo interno una grande romanzo che si fonda sulla ri- è ad esempio quello del precariato Tutto ritorna, in forma nuova… forse Avicente Iguelmano, vile scommessa stilistica: attribuire costruzione storica e su model- scolastico o il tema della violenza Deso quele vechiete voiono che medico per forza, che cedendo dignità letteraria all’italiano de- li barocchi. Ribadirlo tuttavia domestica, qui rappresentato at- io servi loro… Le hai conqui- alle proprie tentazioni sessuali gli immigrati, affiancare le espe- non fa che gravare sulla felicità traverso la figura di Agnese, im- state… Questo è quel mondo? riesce nell’inaspettato miraco- narrativa. È il caso soprattutto rienze linguistiche di Khaliq, dei lo di risvegliare Lisario dal suo piegata nell’ufficio del notaio loca- Questi i diletti, l’amor, l’opre, gli del personaggio di Lisario, che borgatari romani, dei giovani interminabile sonno, divenendo le dove si rinchiude oltre l’orario eventi onde cotanto ragionammo già a sedici anni scrive appas- caduti durante del guerre del in tal modo noto e apprezzato di lavoro facendo straordinari non insieme? Questa la sorte delle sionate lettere alla Madonna in XX secolo, e dei nostri padri let- da tutti nella Napoli del vicere- pagati pur di non tornare a casa da umane genti?”. È poesia che si cui non fa che confrontare le terari. L’happy ­ending riguarda gno. Proprio Lisario, fascinoso un marito aggressivo e dispotico. fa prosa, tradizione letteraria che proprie esperienze con quelle Khaliq, ma sarebbe ingannevole personaggio che risente della Tematiche affrontate anche gra- innerva la vita. Vita di vita, ap- dei racconti di Cervantes, con estenderlo oltre: per questo il propria complessità, è il filo zie all’utilizzo di motivi letterari di punto: letteratura che “certifica i libro si chiude con la Lettera ai le tragedie di Shakespeare, con singhiozzi. Documenta le fughe. conduttore che lega tutto l’in- grande effetto, come la figura del- responsabili dell’Europa, trovata treccio. Muta per una sfortuna- il poema di Ariosto e addirittu- la vecchia storpia su cui grava la Rappresenta le crisi. Celebra le nel 1999 nei pantaloni di due ta operazione alla gola, Lisario ra con Dante, la cui opera era rabbia di decenni per un episodio vittorie”. ragazzi fuggiti come Khaliq da è affetta da un’enigmatica for- allora assai meno conosciuta di violenza subito senza ottenere Il viaggio africano di Affinati, Conakry, e rinvenuti cadaveri ma di letargia che la fa cadere di oggi. Questo toglie mistero mai giustizia, o il paesaggio reso in compagnia dell’amico Ger- nella stiva di un aereo, assidera- in un sonno profondo per mesi, a una figura il cui corpo afono con precisione stilistica e scarni ry e di due guide locali, Sefu e ti. Per questo l’ultima pagina del per ragioni misteriose, forse di parla il linguaggio del sesso, ma accurati dettagli che restitui- Babu, potrebbe risolversi come romanzo è la confessione di un natura psicologica. Offerta in prima, e dell’amore innocente, scono un’ambientazione montana semplice viaggio di indagine e fallimento educativo: la violen- sposa al suo salvatore Avicen- poi. Un peccato dell’autrice, di stampo impressionista. Fazzi studio, potrebbe essere una ver- za verbale e fisica di un allievo, sione contemporanea del viaggio te, fuggirà poi con un amante, anche se veniale, dovuto per applica il suo stile bozzettistico che accusa il professor Affinati di Gulliver, o di quello di Mali- andando incontro a una serie lo più all’ansia di giustificare il anche ai personaggi, di cui vengo- di averlo rovinato, di averlo con- nowski. In realtà il modello, di- di rocambolesche vicissitudini. proprio lavoro, che forse appa- no consegnati al lettore solo alcu- dotto all’insuccesso e alla scon- chiarato tra le righe, è quello ar- Accanto a lei c’è Jacques Col- riva fin dalla stesura un’opera ni tratti essenziali, ma tramite cui fitta, non sancisce l’inutilità del- chetipico di Enea. Stretto tra due mar, scenografo e pittore, che inattuale. Ma la narrazione non emergono figure a tutto tondo e di la quotidiana impresa, bensì è il generazioni, tra il padre Anchise cerca la propria dimensione nel può che trovare in se stessa la forte impatto, destinate a rimanere frammento che non combacia, e e il figlio Ascanio, il narratore sa mondo dell’arte fuggendo al suo propria ragione di essere. n incise nella memoria. n che rende più umani. n che il suo è in primo luogo un spasimante, l’estroso Michael [email protected] [email protected] viaggio di testimonianza, fina- [email protected] de Sweert, ultimo dei personag- lizzato ad attestare la verità del gi principali, che emerge da una A. Cinquegrani insegna letteratura comparata C. Boscolo è dottore di ricerca in italianistica racconto di Khaliq, a garantire la C. Fenoglio è insegnante lunga schiera di comparse. all’Università Ca’ Foscari di Venezia alla Royal Holloway University of London N. 1 20 Saggistica letteraria serie di amori per giovani ragaz- Sfuggente ma pervasivo zine, il cui prototipo era stata la Le ragazze di Jane grande passione d’anteguerra per di Giuliana Ferreccio la stupenda, famosa e sedicenne di Giuliana Giulietti Oona O’Neill. Per tutta la vita David Shields e Shane Salerno i cui primi capitoli Salinger porta Salinger mitizzò questo rapporto Liliana Rampello loro apprendistato avviene in con sé in guerra: un ramo d’oro e fu ossessionato da donne gio- uno spazio limitato: il salotto, il Salinger che gli permettesse di ritornare. vanissime nella fase di passaggio Sei romanzi perfetti giardino, la casa paterna, la casa ed. orig. 2013, trad. dall’inglese Nato nell’agiatezza avvolgente di dall’adolescenza all’età adulta, Su Jane Austen maritale, la campagna e la città di Lorenzo Bertolucci Park Avenue, il giovane Salinger è dall’innocenza all’esperienza, nel pp. 208, € 18, separate da una manciata di mi- e Paolo Caredda, anticonformista in tutto: solitario, tentativo di riconquistare quel- Il Saggiatore, Milano 2014 glia, e si configura come trasfor- pp. XI-763, € 49, cattivo studente, artista anziché lo stato di grazia, precedente la mazione di sé in relazione con Isbn, Milano 2014 laureato, il contrario di ciò che caduta, l’abbandono di Oona, la in dalle prime pagine del l’altra e l’altro. ci si aspetta da lui. Come tutti i guerra. Per tutta la guerra fu il Fsuo saggio dedicato a Jane È dunque sul piano delle rela- on è una biografia usuale ribelli ha peraltro profondamen- romanzo in fieri a sostenerlo, a Austen e ai suoi sei romanzi zioni e dello scambio simbolico quella che gli autori ci offro- te interiorizzato alcuni dei valori curarlo dal trauma e, negli anni (Ragione e sentimento, Orgoglio (fra donna e donna e fra donna N “fasulli” dell’alta borghesia che, no dopo nove anni di minuziosa successivi, a ergersi fra lui e il e pregiudizio, Mansfield Park, e uomo) che Elinor, Marianne, ricerca, condotta su documenti nella finzione, Holden disprezza. Emma, L’Abbazia di Northanger Elisabeth e le altre prendono Ed è tenacemente deciso a diven- precipizio dal quale Holden, The di difficile reperimento, interviste Catcher, cerca di salvare, affer- e Persuasione) Liliana Rampello coscienza di sé e acquisiscono con chi non aveva mai tare un grande artista di successo. ci conduce al cuore di la capacità di giudizio La sua pena adolescen- randoli, i ragazzini. Il libro è sta- voluto concederne, fo- to, ed è ancora, un successo mon- quella che lei chiama sufficiente a scegliersi tografie inedite. E non ziale anticipa l’inquie- la grande invenzione liberamente un buon tudine dei ribelli senza diale proprio perché seppelliva il lo è per lo stile orale del genio austeniano, marito. Evitando la una causa, da James trauma nei silenzi brucianti della della biografia, oltre ossia il romanzo di “sciagura” che in Dean a Kerouac, fino voce di Holden: Salinger sostene- che per il carattere del formazione femmini- quell’epoca toccava ai giorni nostri. va che ci deve essere “fuoco fra protagonista, J.D. Sa- le parole”, e che “gli uomini che le. In ogni singolo ro- alle ragazze sventate linger, una delle figure Ma la causa arriva manzo e nell’insieme con la guerra, nel corso sono stati in questa guerra merita- che si mettevano al più sfuggenti della let- dei sei che Rampello della quale, come agen- no una sorta di tremula melodia, di fuori del matrimo- teratura americana. legge come un intero te del controspionag- resa senza imbarazzo o rimpian- nio. Di ciò è figura, in Punto di partenza ciclo formativo, ciò gio, Salinger partecipa to”. “È pazzo il ragazzino in que- Mansfield Park, Maria sono le innumerevoli che Jane Austen met- a sanguinose battaglie sto racconto?” ci si domandava. Bertram che per aver interviste che compon- te in gioco è infatti l’i- ed è fra i primi a en- È “la pazzia dell’arte”, avrebbe infranto il contratto gono il film-documen- dea di formazione di matrimoniale alla cui trare in uno dei campi risposto Henry James. La tradu- tario Salinger, del regista Shane una giovane donna. Formazione base (come ben sapeva Austen) Salerno, qui trascritte mantenen- di Dachau: per non lasciarlo mai, zione è buona, tenuto conto del- si dice. Ricoverato a Norimberga che non si struttura secondo il c’è il contratto sessuale è pu- do la ricchezza del parlato e della le difficoltà. Un unico appunto: canone della tradizione maschi- per nevrosi da combattimento, gli quando nella grande cultura ame- nita con l’esclusione dalla vita varietà dei personaggi, grazie an- le inaugurato dal Wilhelm Mei- sociale. La medesima sorte col- viene in seguito assegnato il com- ricana si parla di “caduta” non si che alla collaborazione con David ster di Goethe come avventura pisce in Ragione e sentimento la Shields, noto romanziere-saggista pito di scovare i nazisti nascosti. tratta di un “capitombolo”. n Nel frattempo, incontra e sposa di un io che si scopre individuo. figlioccia del colonnello Bran- (suo il recente Fame di realtà). La una ragazza tedesca, possibile in- [email protected] Le sue ragazze, a differenza di don, Eliza, sedotta e abbando- parola “realtà” si può però usare, formatrice della Gestapo. Annul- quei giovanotti, non se ne van- nata da Willoughby. Le ragazze sosteneva Nabokov, soltanto fra lato il matrimonio, inizia la lunga G. Ferreccio insegna lettertura inglese no per il mondo nel tentativo di Jane devono perciò imparare virgolette. E le virgolette sono di all’Università di Torino di conquistarlo e dominarlo. Il a negoziare, dentro quel con- rigore quando si tratta dell’inaf- tratto sociale/sessuale e senza ferrabile autore di The Catcher in the Rye (1951) / Il giovane farsi sviare da sentimentalismi Holden, il quale, dopo il successo e fantasticherie, i loro spazi di americano e mondiale, sparisce Coscienze letterarie libertà. dalla scena mondana newyorkese, Austen registra con lucidità si ritira in campagna, non conce- di Enrico Capodaglio la logica raffinata e violenta del- de interviste, impedisce con ogni la società patriarcale divisa in mezzo alla curiosità mediatica Massimo Raffaeli politico, in una critica dell’ideologia, ma senza che classi. Ma non protesta, non si di stanarlo, istigando con ciò un questo ne sopravanzi l’autonomia poetica e la fisio- lamenta, non rivendica. Il mon- inesausto desiderio di scoprirne il I fascisti di sinistra nomia unica. Ciò che lo attira non è la teoria della do è così e quel mondo (grazie a segreto, rendendolo oggetto di in- e altri scritti sulla prosa letteratura, ma l’esame di coscienza di un autore, un’intelligenza luminosa al suo cessanti tentativi, a volte patologi- pp. 207, € 15, nel vivo di un passaggio del dramma nazionale, genio comico e alla profondità ci, di raggiungerlo (l’assassino di Aragno, Torino 2014 quasi sempre per via di disarmonia con i tempi. È della sua visione) lei lo mette in John Lennon si difese sostenendo arduo infatti essere integri moralmente, nella sto- commedia, una commedia spes- di aver messo in pratica le idee di ttivo da decenni nelle pagine dei giornali, Raf- ria come nella letteratura (di qui il disincanto di so spietata (osserva Rampello) e Holden). Afaeli preferisce la forma pregnante del micro Raffaeli), ma è possibile svelarlo con inquietudine lo rovescia come un guanto met- Con grande sensibilità letteraria saggio e ha orientato i suoi interventi, raccolti in e senza trucchi, come hanno fatto Vittorini e Bilen- tendone a nudo la brutalità. Ma e filmica gli autori compongono volume con cadenza fitta, agli amati francesi, a co- chi. L’opera stessa parla, anche contro la volontà di quel mondo in cui bisogna un montaggio di testimonianze minciare da Céline, ma soprattutto alla letteratura dell’autore, e fende di bolina le ondate politiche, pur vivere e volere per sé (è il inedite, evocatrici del variegato italiana, in prosa e in poesia, del secondo Novecen- come è chiaro nella definizione di “fascisti di sini- caso delle sue ragazze) la felicità mondo salingeriano, dai compa- to, andando dal ricco volume Novecento italiano stra”, che si riferisce al loro apprendistato giova- di amare e di essere amate, lei gni d’arme della guerra alla fa- (Luca Sossella, 2001) fino al presente testo. Si trat- nile. sa vedere anche qualcos’altro. miglia, dagli amici (e nemici) alle ta di una concertazione ragionata, più che di una A controprova del mio discorso, è significati- E cioè che nella realtà le donne amanti, agli editori, ai colleghi del raccolta, che trae il titolo dalla prima sezione, ospi- vo che la formazione filologica del critico non lo possono imparare tra loro e an- “New Yorker”, a registi e scrittori tando scritti su autori che vanno da Bilenchi a Bas- spinga soprattutto verso una metodica indagine che da un uomo e un uomo può famosi, ricostruendo così la storia sani, attraverso Vittorini e Pavese, Pratolini e Sol- linguistica e stilistica delle opere, semmai verso imparare da una donna. Nella affascinante dell’America di que- dati fino a Cassola, al quale ha dedicato uno degli una metaforica edizione critica delle personalità logica di uno scambio basato gli anni. Le testimonianze orali studi più ispirati. Nomino questo ritratto esempla- artistiche che vi si esprimono. Un critico è scritto sulla sincerità e la stima recipro- sono corredate da innumerevoli re anche perché Raffaeli vi espone una convinzione dagli autori che sceglie, e così l’incontro con Paolo ca. Con una maestria nell’uso fotografie, lettere, brani di diari, sintomatica, ribadita a proposito di : Volponi, che irrompe in un secondo tempo della del dialogo che la rende degna documenti privati, commenti di che la divisione fra tradizioni e avanguardie non è sua ricerca, e al quale dedica una parte corposa del erede di Shakespeare, Austen fa autori e registi famosi, da Truman progredire la trama dei suoi rac- Capote a Billy Wilder. Ne risulta così semplice come sembra, giacché vi sono modi volume (Quaderno volponiano), lo orienta verso segreti di essere rivoluzionari, in forme che diresti una nuova articolazione del rapporto fra tradi- conti impiegando, come fossero un intreccio di voci contrastanti, vere e proprie azioni, le conver- che offrono al lettore la suspense conservatrici, e addirittura ottocentesche, ma che zioni e avanguardie, potendone allora concepire si svelano “assolutamente moderne”. una messa a confronto potente, come avviene nei sazioni. Fra le donne e fra uo- di una detective story, tesa a una mini e donne. Scritto con intel- piena comprensione della com- Scrive in Di là dal cuore: “È romanzi del grande scrittore urbinate. I fascisti di inconcepibile che lo scrittore faccia leva solo sui sinistra e altri scritti sulla prosa, dopo aver ritratto ligenza misura e competenza il plessa figura del romanziere, ma saggio di Rampello ha il pregio che il testo, fortunatamente, non propri sentimenti e risentimenti, senza avere una in modo suggestivo molti protagonisti del medio e certa concezione della letteratura che egli vuole secondo Novecento italiano, si rivolge alla lettera- di restituirci di Jane Austen la consente di rendere anche defini- grandezza, la modernità e la tiva. respingere o assumere” (Mondadori, 1984). Ma tura del lavoro e del non lavoro, approdando, nella che è assorbita tutta dai modi della narrazione. sezione Operai e letteratura, a indagini sul Palmiro straordinaria libertà. Sei roman- Il risultato più felice è tuttavia zi perfetti attraverso i quali “la l’onnipresenza della voce di Sa- Similmente, la disposizione critica di Raffaeli, che di Luigi Di Ruscio, fino a un’escursione nella nar- si plasma ogni volta sul testo che indaga, ascoltan- rativa contemporanea, anche attraverso Sebastiano più perfetta artista fra le donne” linger, che sembra animare i col- rilancia, oltre il proprio tempo, loquialismi di tutte quelle altre dolo per rintracciarne la partitura, ad arte lascia in Nata e Angelo Ferracuti, alle inchieste del quale, la possibilità per una donna di voci, diventate qui suoi personag- ombra la sua formazione da marxista libero, che si svolte in Le risorse umane, è dedicato un saggio che formarsi e di essere libera. n gi. Tutto inizia con la guerra, ma rivela di fatto nella tendenza a misurare uno scrit- legge il reportage come un’espressione di resisten- prima ancora inizia con il giova- tore nell’attrito e nell’urto con il contesto storico e za letteraria nel fuoco della realtà nuda. [email protected] ne dandy, scostante, ennuyé, cioè con la storia di Holden Caufield, G. Giulietti è giornalista e saggista N. 1 21

SPECIALE Grande Guerra arte, cinema & letterature

Massacro di massa di Davide Longo

Enrico Camanni parole dei suoi protagonisti. Guide alpine e montana- ricostruisce le vite, raccontando i bambini, gli studen- ri che allo scoppio della guerra diventarono moneta ti, i figli, i fidanzati, gli avvocati e i medici che sono Il fuoco e il gelo preziosa da spendere nell’esplorazione e nel presidio stati prima di ritrovarsi nella stretta della guerra. Pur- La Grande guerra sulle montagne delle cime di interesse strategico, ma anche giovani troppo solo in pochissimi casi l’autore può permettersi pp. 224, € 16, Laterza, Roma 2014 fino a quel momento digiuni di montagna, “colpevoli” il racconto di quello che quei ragazzi saranno dopo. La al massimo di coltivare per essa una moderata passio- maggior parte di loro infatti morirà lassù, vittima di i sono libri da leggere d’un ne. “La Grande guerra” ricorda Camanni “scaraventa valanghe, pallottole, mine, ghiaccio, cadute e freddo. Cfiato, per i quali sarebbe bla- sulle Alpi migliaia di uomini altrimenti destinati a una Vite scelte per essere portate sulla pagina, si diceva, sfemo pensare a una pausa da tranquilla vita di pianura”. Che cosa scrissero questi con il criterio della verticalità, ma non solo. Anche vite dedicare ad altre letture, pagine, uomini nei diari e nelle lettere destinate ai cari? Cosa che si sono in qualche modo sfiorate. Amici, compa- vita. Il fuoco e il gelo di Enrico Ca- produsse in loro questa fusione spettacolare tra bellez- gni d’armi, uomini accomunati da una cima scalata, un manni non è tra questi, e non stia- za della natura, verticalità e guerra? inverno passato nello stesso tunnel di ghiaccio, dalla mo parlando di un demerito. Chi Camanni, che frequenta da anni la montagna come frase di una lettera, la stessa controffensiva, il modo di voi se lo ritroverà tra le mani, alpinista, giornalista, saggista e romanziere, è il primo in cui si lascia questo mondo o fortunosamente ci si sappia dunque che è un libro che a parere sorpreso di come “situazioni e ambienti appa- rimane aggrappati. Questi gli assi cartesiani su cui Ca- può riposare parecchi giorni tra rentemente ripetitivi” abbiano generato un’insospet- manni colloca i suoi protagonisti. Una scelta coerente una vostra cura e l’altra, discreto, tabile ricchezza di approcci e di risposte. Dalle parole che, come dicevo, permette, anzi consiglia, una lettura senza gelosie. È la sua natura e, io del giovanissimo sottotenente milanese Mario Fusetti “spezzata”, che lasci tempo alla riflessione. credo, un suo pregio. Ad aiutare che, alla vigilia di un’azione disperata (scalare di notte La scrittura di Camanni non è indimenticabile, ma il lettore a centellinarlo sono i capitoli e “sottocapito- il Sass de Stria, presidiato dagli austriaci, era come sa- non è necessario che lo sia. Fa anzi di questa sua na- li” in cui è diviso, i personaggi che lo popolano, tura piana e modesta una forma di rispetto. Si le loro vite e le parole da loro lasciateci. Storie mette al servizio, umilmente, del materiale che minuscole di ragazzi-soldato nella cornice ma- si è scelta e, salvo alcuni perdonabili momenti, iuscola della Grande guerra: brani di lettere, non cede alla retorica né alla deriva di rifles- diari, appunti che tentano di fermare sulla car- sioni morali. Lascia parlare i suoi ragazzi e le ta l’eroismo, la paura, la fratellanza, il pericolo, loro storie. Lascia che noi ci si affezioni loro ma anche la gioia o l’impensata banalità dei e se ne soffra la perdita e lo spreco. E in que- giorni al fronte. A volte per se stessi, a volte per sto raggiunge il suo scopo: togliere quel pugno familiari o “morose” lontani. Per rassicurarli, di nomi dagli elenchi incisi sui marmi o sulla sminuendo il rischio di una morte imminente, carte, farne vite di ragazzi che hanno sperato il o per salutarli, al momento di guardarla da vici- futuro, temuto il presente, goduto la bellezza e no. Un materiale vivo, poroso, moving direbbe- amato. In vetta. ro gli inglesi, già molto maneggiato e destinato Nulla a che vedere con le pagine magnifica- a esserlo ancor più in questo centenario della mente scritte con cui il premio Nobel Kypling, Grande guerra. corrispondente dal fronte nel 1917, descrive- Il pregio di Camanni, tuttavia, è di selezio- va i soldati italiani: “Quando il soldato rice- narlo secondo due criteri non banali: il primo è ve l’ordine di sdraiarsi sulla polvere bianca e quello della verticalità, il secondo una faccen- di rimanervi lungamente, silenzioso e quieto, da di struttura. Abbiamo della Grande guerra mentre le granate passano sul suo capo, egli immagini saldamente collocate nel nostro im- lo fa con la stessa naturalezza con la quale un maginario. Fotogrammi di trincee, gas, uomini inglese avvicina la sedia al suo caminetto”. Lì che corrono incontro al fuoco delle mitraglia- un’altissima scrittura voleva cogliere il generale trici, fango, patriottismo, automutilazioni, ce- di un popolo in armi per restituirlo ai lettori cità, eroismo, insubordinazione e il suo casti- (con l’occhio elogiativo dell’alleato). Camanni go. La nascente società di massa che produce invece passa dall’esercito al soldato e dal sol- il suo primo massacro di massa. A raccontare dato all’individuo, perché lettere e diari sono la parte italiana ci sono poi le pagine di Lus- sempre scrittura del singolo animo. Così si esce su, monumentali per forza e lucidità, quelle di dal libro con la consapevolezza dello sperpero Stern e Gadda, gli eroi-antieroi di Monicelli, di vita che quella guerra fu. Sperpero spetta- Rosi e tanti altri. Nelle loro storie è chiarissimo colare, insensato, voluto e in seguito celebrato. come il fronte italo-austriaco aggiunse al comu- Cosa penserebbe ciascuno di noi se qualcu- ne denominatore della guerra la variabile della no gli proponesse di piazzare un faro “da 90” montagna con la sua bellezza e le sue asperità. Eppure lire a mani nude le mura di un castello medievale con su una delle Tre Cime di Lavaredo? Una follia? “Col io, al pari di molti che leggeranno, pensavo a vallate, il nemico ad aspettare sui camminamenti) scrive alla valido aiuto di una compagnia di alpini e a forza di altopiani, pascoli, boschi. Non alle vette. famiglia e all’amata: “Non abbiate lacrime per me: io braccia e corde, fu trasportato a quota 2800 un grup- “Neanche il generale più invasato o il poeta più vi- la morte, la bella morte, l’ho amata… Io ho sognato, po completo motore-dinamo e il proiettore del peso sionario” nota Camanni nella sua prefazione “avreb- nelle peregrinazioni del pensiero, un avvenire di per- circa di 6 quintali a pezzi sulla cima dove fu rimonta- bero scelto di combattere in cima alle montagne: la fezione”. Fino alle righe di Arnaldo Berni, giovane di to” scrive Augusto Carducci, tecnico della Seconda guerra è già abbastanza assurda di per sé”, ma nello pianura: “Non posso ancora dirvi se ho cambiato in sezione fotoelettrica. Alcuni muoiono nell’impresa, scontro militare tra l’Italia e l’Austria-Ungheria “lo bene o in male, perché mentre al Filone c’era la quota vengono seppelliti, si procede. Il faro viene acceso la scenario di guerra fu determinato dalla linea surreale 2931 che rompeva le scatole, qui c’è il Monte Cristallo notte del 17 agosto 1915, gli alpini grazie alla sua luce che cavalcava le cime della Alpi orientali”. Fu così che che fu conquistato proprio in questi giorni dal Plotone avanzano per chilometri nel territorio nemico, poi il la guerra raggiunse “i luoghi sacri dell’alpinismo ro- Skiatori e che è alto 3500 metri, tutto ghiaccio e roccia tentativo si spegne nel sangue, i riflettori si smorzano, mantico, spingendosi negli scenari delle cartoline tu- a picco sicché solo per andarci bisogna raccomandar- finisce il cinema, si torna a scavare gallerie nella roc- ristiche e sui palcoscenici della vertigine: Marmolada, si l’anima. E lassù ci stiamo per turno per tre giorni cia e nel ghiaccio, riprende l’attesa di una fine qua- Lagazuoi, Tofane, Cinque Torri, Monte Cristallo, Tre quando non sono di più perché il tempo non permette lunque. Implacabile. n Cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto”. di salire né di scendere”. [email protected] Il merito del libro è quello di puntare i riflettori su Parole di volta in volta avventate, amare, sagge, te- questa guerra d’alta quota, poco nota, attraverso le nere, e lungimiranti di giovani uomini di cui Camanni D. Longo è scrittore N. 1 22

La guerra contadina, senza fascino e consolazione, di Ermanno Olmi Rancio, branda e topi di Emiliano Morreale

ultimo film di Ermanno Olmi inaugura forse grandi autori, il rischio è quello di una comunica- sempre contadino, della stagione morta, e il suo L’ l’ingresso definitivo di una visione antieroica zione troppo diretta, insieme saggia e urgente, di svuotamento in attesa del massacro. Il rancio, la della prima guerra mondiale come versione main- un disinteresse per la materia estetica a vantaggio posta, le notti in branda scorrono mentre ogni og- stream, e questo non può che essere un bene. Torne- di un’urgenza delle cose da dire. Alla lettera: infatti getto sembra prendere uno spessore ansioso, fino ranno i prati è stato presentato il 4 novembre 2014, i personaggi, come negli ultimi film, si rivolgono all’esplodere di un terrificante cannoneggiamento, dunque nel centenario (non italiano) della Grande quasi allo spettatore, con toni da oratorio laico, tra le pagine più forti che il cinema italiano abbia guerra e nella giornata dato sulla guerra. dell’unità nazionale e Torneranno i prati in delle forze armate, e of- fondo ha davvero, e in fre una personale versio- L’orrore che già sapevamo virtù della sua forza vi- ne della Grande guerra siva, un valore che non come “sporca guerra”, di Giaime Alonge saprei definire altro che variante della versione pedagogico. Nel film cattolica, l’“inutile stra- non c’è consolazione, ge”, secondo le celebri egli ultimi trent’anni, è cosa nota, il cinema al contempo contro una natura tanto bella quanto e c’è invece un viaggio parole di Benedetto XV. Nitaliano è divenuto via via più dipendente dal ostile. Ma il problema è che questa storia, la storia di che sembra quasi tridi- In questo senso può finanziamento pubblico. Aggiudicarsi la patente di un gruppo di morituri sporchi e febbricitanti usati mensionale e sensoriale, addirittura sembrare “opera di interesse culturale” è spesso la conditio come carne da cannone da generali spietati, la cono- in un’esperienza di an- metaforica l’allusione a sine qua non perché un film venga realizzato. Era scevamo già. È almeno dagli inizi degli anni trenta, a goscia. In questo, sì, ha “un’epidemia che arriva quindi inevitabile che questo contesto produttivo partire da All’Ovest niente di nuovo (1930) di Lewis un paradossale valore dai Balcani”, come se finisse per incidere sulla natura stessa dei film: si va Milestone e Westfront (1930) di Georg Wilhelm civico: non per ciò che la guerra fosse una ca- al ministero con un progetto che si immagina pos- Pabst, che il cinema denuncia gli orrori e le follie dice sulla guerra e sulle tastrofe naturale, come sa piacere alla commissione che lo valuterà. Mario del 1914-1918. Olmi presenta il conflitto come una guerre, ma per il rigore e un terremoto o appunto Martone ha pensato di fare Noi credevamo (2010), “inutile strage”, come violenza imposta dalle classi l’intensità con cui resti- un’epidemia. Il fatto è forse non solo, ma certo anche perché in quel mo- dirigenti ai ceti subalterni che non avrebbero volu- tuisce, al di là delle im- che qui Olmi sembra as- mento cadeva l’anniversario dei 150 anni dell’unità to combattere. È quello che già dicevano Francesco postazioni ideologiche, sumere non tanto la pro- d’Italia, e quindi era molto probabile che gli enti Rosi in Uomini contro (1970), Joseph Losey in Per l’esatta percezione dello spettiva dei piccoli uffi- pubblici sarebbero stati disponibili a finanziare un il re e per la patria (1964), Stanley Kubrick in Oriz- spazio e del tempo nella ciali sgomenti, ma quella film sul Risorgimento (il film ha zonti di gloria (1957). Ma quei trincea. Questo film si del soldato contadino. avuto il sostegno della Rai e del film si collocano in un contesto spoglia di ogni realismo Nel suo mondo non ci ministero per i Beni e le attività storico-politico in cui la versio- proprio attraverso la vi- sono che vittime, e quin- culturali, Mibac). Ovviamente, ne ufficiale della Grande guer- sione allucinata e precisa di non ci sono carnefici e questo non significa nulla per ra era ancora quella militarista della realtà, e diventa un in fondo nemmeno cause quanto riguarda la compiutezza e patriottarda, che taceva sulle viaggio nel freddo, nella dell’orrore. Ed è eviden- estetica dell’opera. Si può benis- sofferenze immani patite dai sol- fatica, nel buio. La guer- te anche l’ambizione di simo realizzare un film straordi- dati, sulle decimazioni insensate, ra purtroppo è bella, al un film sulle guerre, sulla nario e insieme far contento il sull’incompetenza assassina dei cinema, e questo Olmi prima guerra mondia- ministero. Però, è innegabile che comandi. Oggi, tutto questo non lo sa: la sua sfida è di le come prototipo delle se un regista ha come contropar- solo è noto, ma per molti versi è togliere ogni elemento guerre future, astratta te un ministero, soprattutto in scontato, si è fatto senso comune. di fascino spettacolare, dai suoi elementi storici. un film sulla storia patria, finisce Negli anni sessanta e settanta, in ma anche ogni elemento In questo senso, il film quasi per forza con il rifiutare a sede storiografica come in quella esterno di compensazio- di Olmi presenta una priori una lettura anticonvenzio- cinematografica, rivelare “tutto ne e consolazione (come novità nella raffigurazio- nale della realtà, incanalando il quello che non ci hanno detto era, per dire, in uno dei ne della prima guerra proprio film lungo sentieri sicuri sulla Grande guerra” era giusto e più grandi film di guerra mondiale, che in fondo e già battuti, scegliendo un pun- coraggioso sia sul piano storico, mai realizzati, La sottile negli ultimi cinquanta- to di vista conforme all’interpre- sia su quello politico. Oggi, però, linea rossa). La natura, sessant’anni è stata poco tazione dominante, non tanto o continuare a insistere ancora e manipolata digitalmente presente nel nostro ci- non solo nella comunità degli soltanto sul “paradigma vittima- dalla fotografia di Fabio nema, tanto che un film storici di professione, ma nella rio” (per usare una formula cara Olmi, si deforma in tinte come Uomini contro, nel vulgata giornalistico-televisiva. a Giovanni De Luna) finisce con l’offrire una versio- irreali, espressionistiche: 1970, poteva avere anco- Il caso dell’ultimo film di Ermanno Olmi è assolu- ne distorta della Grande guerra, una visione oppo- i fondali alpini (anche ra i toni dell’aggressivo tamente esemplare di questo fenomeno. Come Noi sta e speculare a quella offerta dal vecchio modello se il film è stato girato pamphlet antimilitarista. credevamo, anche Torneranno i prati è stato realizza- interpretativo patriottardo. La guerra non fu sic et in quota, in luoghi reali) La via più comune era to con l’aiuto della Rai e del Mibac, cui si aggiunge simpliciter una scelta delle classi dirigenti, contro la sembrano finti. La co- stata di proiettare sulla la Presidenza del consiglio dei ministri, con tanto di volontà di ceti subalterni spinti al macello da un ap- erenza del percorso di prima guerra mondiale logo del comitato per le celebrazioni del centenario parato poliziesco. Altrimenti non si spiegherebbero Olmi, partito dal canto, una patina malinconi- della Grande guerra nei titoli di coda. Olmi è un le folle plaudenti alla dichiarazione di guerra nelle seppur problematico, ca, facendone il simbolo grande registra, su questo non si discute. E proprio piazze delle capitali europee nell’estate del 1914, e della natura, del mondo della fine della belle épo- sul tema della guerra ha girato quello che è di sicuro il successivo flusso spontaneo di volontari verso gli contadino, dell’uomo, que (i mille film a episodi uno dei film più belli, intelligenti e innovativi che uffici di leva (in Gran Bretagna, la coscrizione obbli- arriva a un momento degli anni cinquanta), negli ultimi vent’anni siano usciti sull’argomento: Il gatoria venne introdotta solo nel 1916). Soprattutto, dolorosamente nero. oppure di raccontarla mestiere delle armi (2001). E anche in Torneranno i non si spiegherebbe il sostegno massiccio e dura- L’umanesimo cristiano secondo i modi della prati c’è molto di bello. Il lavoro con gli attori non turo che in molti paesi, compresa l’Italia, la guerra sembra non reggere più, commedia picaresca, professionisti, in perfetta sintonia con il professio- incontrò fino alla fine, anche tra gli uomini che com- sostituito da un senti- tentando dunque una via nista Claudio Santamaria. Il telefono che squilla in battevano in prima linea. A cent’anni di distanza, mento quasi leopardiano “debole” all’antieroismo modo ossessivo, a cercare di imporre un contatto quello che stupisce di più di quei quattro anni di della natura ostile. Olmi, (da La grande guerra di impossibile tra il mondo (i comandi, le retrovie, la morte su scala industriale è come mai non ci furono attraverso la descrizio- a Porca patria…) e un pugno di uomini chiusi in una micro- più rivolte fra le truppe, come mai la maggior parte ne della guerra, ma so- vacca di Pasquale Festa fortezza Bastiani. Il senso tragico di una lotta impa- dei soldati andò avanti a combattere, e non solo per prattutto come punto Campanile). ri, che i personaggi conducono contro il nemico, e paura del tribunale militare. d’approdo del proprio Ma non è tutto qui. Si percorso estetico e ide- direbbe anzi che, nel vi- ologico, giunge quasi a sualizzare questa guerra, Olmi compia un ulterio- porgendo direttamente il “messaggio”. un mondo post-umano, a un senso del sublime e re passaggio in direzione di un cristianesimo dagli Eppure Olmi è sempre stato un regista estre- dell’orrido. L’uomo (cristiano o meno) non è più al accenti arcaici e radicali, oltre la soglia dell’eresia e mamente fisico. Nella visione dello scorrere del centro, la storia non ha senso. Le cose hanno una fino alle soglie della bestemmia (qui dolorosamente tempo, che è uno dei momenti che più, da sem- presenza più forte, greve; d’altro canto, la realtà mormorata da un soldatino veneto), continuando pre, fanno palpitare il ritmo largo dei suoi film (si filmata non è redenta. La cosa più viva della trin- il percorso di Centochiodi e di Il villaggio di carto- pensi, fin dal titolo, a Il tempo si è fermato, altro cea è un topo. n film di clausura montana, di silenzi e di attese), ne. Il regista, sempre meno cattolico e sempre più [email protected] cristiano, si è fatto ideologicamente cupo, e visiva- Torneranno i prati trova i suoi accenti più potenti. mente ascetico, come un pittore di icone. Come I tempi morti e la pesantezza degli oggetti sembra- E. Morreale insegna critica cinematografica

Grande guerra - Cinema negli ultimi film, e come nelle opere tarde di molti no stabilire una specie di legame tra il tempo, pur all’Università di Torino N. 1 23

I graphic novel delle trincee e i drammi delle retrovie Poilus, ambulanze e renitenti di Erik Balzaretti

receduta alla fine del 2013 da un’inaspettata e feli- piacevole, sconta una discontinuità di ritmo e forse il per sola immagine, che dura nella realtà dall’alba al tra- Pcemente inquietante opera di , Una storia (cfr. fatto di dover affrontare troppi temi insieme, ma l’idea monto, può durare qualche minuto ma anche qualche intervista a Gipi, “L’Indice”, 2014, n. 1), edita dalla Co- del mondo delle “ambulanze di guerra” poste in prima ora se si vuole compenetrare completamente lo svol- conino Press, opera che riconnetteva il nostro alienato linea o appena dietro il fronte è senz’altro interessante. gersi degli eventi. Una legenda aiuta a comprendere presente alle trincee del nostro ­Nordest e ai nostri mo- Rimanendo sui campi di battaglia è doveroso se- meglio l’enorme quantità e qualità assoluta di disegni delli di riferimento andati perduti con il passare delle gnalare la nuova e coraggiosissima opera di Joe Sacco: e le loro intersezioni. Un’opera senz’altro unica che generazioni, il 2014 ha visto la pubblicazione di alcune La grande guerra. 1° luglio 1916: il primo giorno della definisce ulteriormente quell’ambito della narrazione opere di narrazione grafica-visiva provenienti dall’area battaglia della Somme, edito in Italia da Rizzoli pochi visiva che ormai chiede di essere liberata dai generi e francofona e in un caso molto particolare da quella mesi fa ma realizzato dall’autore nel 2013. Chi conosce dalle convenzioni per ottenere risultati di drammatur- anglosassone. Prima di iniziare ad analizzare questa Sacco sa che ha rivoluzionato il mondo delle narrazio- gia grafica altrimenti non possibili e ottenibili grazie al ondata di Grande guerra per immagini, per quanto ni grafiche ibridandole con l’idea del reportage giorna- ritorno a una narrazione di tipo medievale che guarda- riguarda la bande dessinée francese, vale la pena di ri- listico. Quindi non solo narrazioni d’invenzione: Sacco va più alla cronaca e al racconto che non all’evoluzione cordare il grande contributo di Jacques Tardi, il qua- ha la capacità di unire il racconto a una grafica narra- temporale lineare. le ha dedicato molto del proprio lavoro di narratore tiva più vicina all’estetica del reportage video ma rea- Finiamo di raccontare la guerra sul suolo di Fran- grafico, al di là delle celebrazioni centenarie, al tema lizzata a penna. Questa volta, pur mantenendo l’idea cia, immaginando che il prossimo anno arrivino storie della Grande guerra, raccogliendo il lavoro di quegli di un reportage storico, Sacco si discosta dalla tecnica dedicate al fronte italiano visto che noi entriamo nella storici internazionali che molto hanno fatto per ricollo- narrativa che ha fatto la sua fortuna per avventurarsi Grande guerra con un anno di ritardo, con un graphic care quella guerra devastante per le coscienze europee in un vero e proprio racconto visivo di grande impatto novel realizzato da Chloé Cruchaudet dal titolo Poco all’interno di un percorso di elaborazione collettiva del anche se di non facilissima lettura. Quando qualche raccomandabile, edito da Coconino Press nel settem- lutto e di una ricostruzione di una memoria il più pos- anno fa Matteo Pericoli mi fece dono del suo lavo- bre di quest’anno. L’autrice di quest’opera lavora da sibile condivisa in una prospettiva decisamente e sola sceneggiando, disegnando e colorando una democraticamente pacifista. storia del fronte interno alla guerra. Ispirata dal Era la guerra delle trincee di Tardi, pubblicata racconto La garçonne et l’assassin di Fabrice Vir- in Italia da Bd edizioni nel 2012 ma in Francia gili e Danièle Voldman (Payot et Rivages, 2011), dieci anni prima, si pone, come afferma Joe Sac- Cruchaudet, già segnalata per il sensibilissimo e co, quale opera definitiva sul tema non solo per i dolente racconto grafico Groenlandia Manhat- contenuti narrativi ma per l’equilibrio tra la resa tan, questa volta si muove con stile lievemente grafico-espressiva e la densità della drammatur- caricaturale eppure sempre realista, in linea con gia che solo le grandi opere sanno raggiungere al la grafica francese degli anni dieci del Novecento, di là dei mezzi e dei generi. Su questo versante dietro le quinte della guerra e nei meandri dell’i- va segnalata l’uscita in Italia pochi mesi fa a cura dentità sessuale e della follia, accostandosi con di Panini 9L, ma in Francia già edita nel 2012, grazia a una storia realmente accaduta. Si tratta di un’interessante narrazione grafica dal titolo della vita e della morte di Paul Grappe, fidan- La Compagnia Folies Bergère, realizzata dal duo zato, sposo-soldato, soldato traumatizzato e poi Porcel e Zidrou. Dotata di uno stile grottesco ed disertore che sceglie il travestitismo per nascon- espressionista di grande impatto, la storia riesce dersi con la giovane moglie Luise Landy nella credibile nel ritratto dei personaggi: si passa dai Parigi in guerra. Una scelta, quella del travestiti- caratteri dei poilus (come venivano chiamati i smo, condivisa con Luise ma che poi prende ina- soldati francesi delle­ trincee) alle contemporanee spettatamente il sopravvento, diventando prima frustrazioni del pittore Claude Monet, sino alla una necessità psicologica e poi una vero e pro- triste rassegnazione di George Clemenceau, giun- prio abito mentale. Paul diviene Susanne e poi gendo felicemente alla celebrazione della follia di Susanne diviene la regina del Bois de Boulogne, quella guerra in cui l’uomo aveva cessato di avere luogo frequentato da deviati e devianti di ogni il controllo degli eventi, diventando a essi assolu- genere in cerca di promiscuità sessuali di ogni tamente e diabolicamente sottomesso come in un tipo. Anche Luise, per sua volontà, sarà coinvolta assurdo cabaret del male. Tra ciò che resta e aiuta e in tutto questo il matrimonio ne soffrirà di più a resistere vi è il sogno: le leggende e i miracoli di di quanto ne avesse già sofferto. Quindi il diser- guerra danno la forza di sopravvivere davanti e tore e signor nessuno Paul Grappe assurgerà ai dietro il fronte e annunciano la grande richiesta e fasti di un richiestissimo travestito, trovando in questi deriva spiritista che accompagnerà guerra e dopoguer- ro Manhattan Unfurled dedicato allo skyline di New panni una pienezza di vita mai avuta e che permette di ra e che toccherà tutte le classi sociali e i livelli culturali York e realizzato attraverso una sequenza continua di allontanare i fantasmi dei suoi giorni al fronte. d’Europa. In questa opera troviamo la leggenda del immagini, pagine e pagine ripiegate su se stesse sen- Ma la guerra finisce, nel 1925 arriva l’amnistia e condannato a morte per diserzione che, pur fucilato za una parola, senza cesure e soluzione di continuità con essa finisce la necessità del travestimento. Cosa più volte, non vuole morire se non dopo aver riabbrac- tanto da creare un senso di vertigine e di straniamento che trasformerà una gustosa commedia in una tra- ciato la figlia bambina che appare vagante e sola nella (dove smettere di guardare? quando ci si può ferma- gedia annunciata mettendo Paul davanti ai problemi terra di nessuno. Leggenda di guerra che aveva visto re prima della fine? ci sarà una fine? si potrà tornare della propria identità sessuale e psicologica ma anche la propria genesi nel racconto di Arthur Machen con i indietro se si è perso qualcosa?), trovai l’opera interes- riproponendo i “fantasmi” delle trincee. La guerra suoi arcieri di Azincourt entrati in battaglia ad aiutare sante, sicuramente adatta a essere proposta e adattata quindi allunga i suoi tentacoli malvagi anche lontano le truppe inglesi in rotta a Mons all’avvio della guerra come istallazione grafica per muri o metropolitane, ma dal fronte, costringe a cercare protezioni paradossali e nei racconti della Piccola pace di Natale. Un ultimo di difficile lettura popolare. Sacco ripropone questa alla follia e alle paure pur non mollando mai la presa. tecnica visual-narrativa dichiarando il suo debito al appunto riguarda la presenza nella storia di illustratori Anche dopo la sua fine la Grande guerra ha costretto giovane Pericoli e, ispirandosi anche al classico Araz- e pittori, quasi che la guerra disegnata fosse un destino i vivi a fare i conti non solo con morti, feriti e mutilati zo di Bayeux, per quanto riguarda l’interconnessione oltre che una forma interessante di meta-immaginario fisici ma anche e soprattutto con i sofferenti psichici. delle immagini. tra eventi temporalmente non coincidenti, ci costringe Questo graphic novel ci racconta una storia diversa, Più vicino al fumetto di stampo franco-belga va se- a immergerci in quel primo, tragicissimo giorno della dove le vittime non stanno in trincea ma nei sobborghi gnalata l’uscita del romanzo grafico Ambulanza 13, maledetta battaglia della Somme. della ville lumière, dove la donna è diventata da un lato edito da Bamboo Editions sin dal 2010, e raccolto in Figlio di una strategia largamente sbagliata da par- protagonista nel mondo del lavoro in assenza del ma- volume da Mondadori, serie “Historica”, nel 2014. te dello stato maggiore inglese, il primo giorno della schio soldato ma è ancora preda di irrisolti problemi Realizzato da due esperti sceneggiatori come Patrick battaglia della Somme è da ricordare come una delle di genere. E poi questa storia racconta, nonostante un Cothias e Patrice Ordas e con i disegni di Alain Mou- maggiori tragedie della guerra in terra francese: più nier, Ambulanza 13 è un racconto di grande respiro di 57.000 soldati inglesi persero la vita in quella gior- titolo non azzeccatissimo, l’incapacità di un uomo di che trova nel suo personaggio principale, il tenente nata, quasi 20.000 dopo la prima ora. Attraverso una tornare a essere quel soldato virile che la normalità e medico Bouteloup, la chiave per una narrazione sto- ricerca fotografica all’interno dei vari archivi di guerra, il ruolo di marito richiedeva, non solo per paura delle ricamente verosimile che si muove intorno, dietro e Sacco ricostruisce passo per passo, ora per ora, gli av- responsabilità, ma anche per l’occasione avuta, grazie davanti le linee durante i giorni di Verdun. L’ampiezza venimenti, non tralasciando particolari e dettagli gra- alla guerra, di essere un’altra “cosa” che ormai nessu- dell’opera a volte rischia di peccare di approfondimen- fici che permettono di rendere vivo lo sviluppo degli no voleva più. Il dramma della prima guerra mondiale to ma d’altro canto permette di vedere tutti gli stereoti- eventi pagina dopo pagina (in tutto ventidue ma sareb- aveva comunque inghiottito anche lui e lo aveva lascia- pi conclamati, in positivo e in negativo, che hanno co- be meglio contarne i metri lineari). Sacco la definisce to inerme di fronte alla vita futura. La pietà di Luise stituito il grande racconto popolare della prima guerra un’opera panoramica, definizione che si confà all’idea troverà il coraggio di chiudere ciò che la Grande guer- mondiale: l’eroismo, la crudeltà, la paura, il ricordo di di un racconto visivo che non ha più convenzioni da ra aveva aperto. n chi sta a casa, la guerra dei generali e quella dei fanti, la seguire e che si propone non solo di stupire ma di fare [email protected] guerra dei ricchi e quella dei poveri, quella dei bianchi cronaca storica attraverso il modo più antico di intera-

e quella dei neri delle colonie. L’opera, graficamente zione tra il narratore visivo e il lettore. Questo racconto E. Balzaretti insegna storia dell’illustrazione allo Ied di Torino Grande guerra - Fumetti N. 1 24

La metamorfosi delle arti visive durante il conflitto L’assenza del volto del nemico di Denis Viva

uando si affronta il traumatico rapporto fra gli rispondono in tanti con entusiasmo, da Mario Sironi sincronia sinora mai approfondita, sulle notizie che Qartisti e la Grande guerra sorgono almeno tre su “Il Montello” ad Ardengo Soffici con “La Ghir- provengono dal fronte occidentale, luogo elettivo in questioni fondamentali, tre diverse piste di indagi- ba”. I giornali di trincea forniscono nuovamente agli cui si svolge la guerra immaginata da Carrà attraver- ne, se così si può dire. La prima è quella più intui- artisti un nemico e un’iconografia consolidata, rin- so il moderno filtro della stampa e che offre il motivo tiva: come gli artisti hanno rappresentato la Grande verdiscono quel mandato sociale che era naufragato di maggior esaltazione di quei mesi con personaggi guerra? Come l’hanno testimoniata attraverso le dopo l’interventismo e li rendono diligenti anche militari di fama, come il generale Joseph Joffre, ce- loro immagini? Da questo primo quesito, radicato verso un Servizio propaganda che sarà l’antenato, lebrato in uno dei collage. Esaltazione effimera che nella funzione rappresentativa e documentativa di meno affinato, di quelli totalitaristi a venire. in Carrà si estingue ben presto con l’allontanamento cui l’arte si fa, solo talvolta e in minima parte, ma in- Sempre su un piano di visione generale del conflit- definitivo dal movimento futurista nel gennaio 1916. discutibilmente, carico, nasce il secondo: che diffe- to, questa prima ricognizione di Marchioni ha recen- Per quanto riguarda invece la saggistica di respiro renza esiste tra la visione pubblica (e inevitabilmen- temente trovato un ampliamento interdisciplinare più generale, meritano un’attenta lettura i saggi de- te propagandistica della guerra) e quella privata o a nella mostra da poco inaugurata al Mart di Rovere- dicati da Flavio Fergonzi e Alessandro Del Puppo a destinazione artistica, espressa sovente dai medesimi to. La guerra che verrà non è la prima stende l’analisi questi temi di transizione culturale. In Alessandro artisti? Se quest’ultimo è un tema complesso, poi- dall’archeologia bellica alla psicologia, dalla filosofia Del Puppo, Modernità e nazione. Temi di ideologia ché intreccia biografie e convinzioni politiche, stili all’imprescindibile storia, offrendo una silloge com- visiva nell’arte italiana del primo Novecento (pp. 264, e ideologie, entusiasmi interventisti e cocenti delu- piuta in un voluminoso catalogo dallo sguardo al- € 24, Quodlibet, Macerata 2012) Del Puppo riper- sioni al cospetto della vera guerra, è stato tuttavia largato, com’è in uso nella nuova museologia. Su un corre l’evoluzione delle prime avanguardie artistiche il terzo quesito, almeno da un punto di vista storio- nucleo ben strutturato di opere storiche si innesta il italiane, legate alla “cultura vociana e futurista”, ver- grafico, quello più indagato. Esso riguarda in larga contributo di autori come Jean-Luc Nancy, Marcello so “le retoriche della tradizione nazionale” a cui si parte l’Europa, ma in particolar modo l’Italia, ed è Fois, Massimo Recalcati e di alcuni artisti contem- avviarono alla fine del conflitto. Quella di leggere tra il seguente: quale metamorfosi è avvenuta nelle arti poranei che hanno provato a prolungare il ragiona- le righe della modernità anche la possibilità di una visive durante il conflitto? Perché sorse fra gli artisti mento sino ai giorni nostri, con un logico cambio di cultura nazionalista fu sicuramente una peculiarità quel profondo ripensamento che fece loro rinnegare clima e di metro. italiana, che molto dovette all’autorevolezza, presso le avanguardie e intraprendere le strade di i nostri giovani intellettuali, di un Ardengo un nuovo classicismo, di un “ritorno all’or- Soffici, riletto da Del Puppo proprio nella dine” o di “valori plastici”, come furono sua frustrazione per l’inattività artistica a chiamate a quel tempo in Italia? cui lo costringeva il fronte, riversando nella Affrontando nell’ordine ciascuno di que- letteratura quel suo sguardo da paesaggista sti interrogativi bisogna rilevare che, so- temporaneamente privo di mezzi pittorici. prattutto per i primi due, soltanto recente- Illuminanti sono alcuni dei temi selezionati, mente si è cominciato a raccogliere in Italia come la riconversione del manifesto Sintesi una documentazione adeguata. Si aggiun- futurista della guerra (1914) in Sintesi della ga che, nel panorama italiano della storia guerra mondiale, operata da Sironi per “Il dell’arte, i testi e le mostre al riguardo non Montello”. Come a mutuare dal fervore fu- sono così numerosi come si sarebbe indotti turista l’ultimo dei prestiti credibili, quello a credere in un primo momento, e una se- di una concisione grafica che, nella fase del lezione qualitativa sfoltisce anche il fiocca- dopo Caporetto, tornò utile quantomeno a re più recente di iniziative. È del 2005 uno scopi propagandistici – curiosa in tal senso dei testi che affronta complessivamente il la sostituzione della parola “futurista” con problema: La Grande Guerra degli artisti. quella ben più pregnante di “libertà” che Propaganda e iconografia bellica in Italia ne- campeggiava al centro del manifesto. gli anni della prima guerra mondiale, a cura Una lucida lettura sullo scenario che si di Nadia Marchioni (Pagliai Polistampa, aprì alla fine della guerra la offre il saggio Firenze) e tenta finalmente un’organica ri- di Flavio Fergonzi sul Sironi del 1919 (Fla- cognizione e alcuni interessanti carotaggi. vio Fergonzi, Filologia del ‘900. Modigliani, Sotto i termini di “iconografia bellica” e di Sironi, Morandi, Martini, pp. 272, 210 ill. “propaganda” (visiva, soprattutto in un’e- col. e b/n, € 30, Electa, Milano 2013), che poca di forte analfabetismo) si analizzano rintraccia i segni, sinora sottovalutati, di una le opere interventiste dei futuristi, quelle di conversione e convulsione stilistica che si , arruolato con questi ultimi comprende solo con un simile e scrupoloso nel Battaglione lombardo volontari ciclisti lavoro storico e filologico. Nell’arco di po- e automobilisti, e quelle di altri validi arti- chi mesi, tra marzo e luglio del 1919, Sironi sti e illustratori, da Giulio Aristide Sartorio consuma gli ultimi residui dell’immagina- a Giuseppe Scalarini, che a vario titoli furono vicini Per quanto riguarda invece il terzo dei quesiti cita- rio bellico futurista in una distanziata e sommessa al fronte. Da tutti si rileva la medesima difficoltà ti inizialmente, le tracce per una risposta, almeno re- iconografia, più vicina alla pittura metafisica. È un nell’elaborazione dell’immagine; difficoltà descrit- centemente, vanno cercate in più circoscritti affondi passaggio meno brusco e più conseguente di quel ta magistralmente proprio da Bucci: “Tutti sanno monografici. Sono quegli studi che hanno cercato di che si pensi, e per questa ragione altrettanto inte- meglio di noi, che l’abbiamo guardata da vicino, tallonare, mese dopo mese, l’evoluzione durante il ressante dei classici studi sul soggiorno ferrarese di che la guerra è invisibile. È arcinoto che questa conflitto di artisti fondamentali come Mario Sironi, Carrà e dei fratelli De Chirico nel 1917. Il biplano Carlo Carrà o Ardengo Soffici, e ne hanno restituito guerra plasticamente, graficamente non esiste: è Nieuport XI, detto il “Bebé”, le ballerine dei cafés un senso più organico e in sensibile rapporto con la dramma musicale, non è spettacolo. Essa non può chantants che svagarono tanti soldati appena smo- crisi delle avanguardie che si stava consumando. Tra divenire un pretesto pittorico”. bilitati, la sala macchine di un sommergibile sono i i lavori a carattere monografico segnaliamo la recen- La Grande guerra evidentemente non era come soggetti di molte composizioni semplificate, statiche tutte le altre, nemmeno visivamente. L’assenza del- te mostra su Sironi di Elena Pontiggia (Sironi e la e talvolta cupe del Sironi di quei mesi. Certi miti fu- lo scontro fisico frontale, del volto del nemico, della Grande Guerra. L’arte e la prima guerra mondiale dai turisti, quell’idea della guerra meccanica e fulminea, posa marziale sopravvissuta nel grande quadro di futuristi a Grosz e Dix, a cura di Elena Pontiggia, pp. che oramai aveva rivelato tutta la sua ingenuità (al- battaglia fino all’Ottocento era un primo motivo di 96, 59 ill. col., € 20, Allemandi, Torino 2014) e gli meno per alcuni), mutano completamente di segno, disorientamento per i pittori. Il secondo stava nel ra- studi di Federica Rovati su Carrà (Federica Rovati. virano verso l’alienazione, lo spaesamento, verso pido volgersi del conflitto in uno stallo sulle trincee. Carrà tra futurismo e metafisica, pp. 208, € 30, Scal- stati d’animo più disillusi che attengono piuttosto Le inconsapevoli previsioni dei futuristi, tutte virate pendi, Milano 2011), dove la sua vicenda è ripercor- all’entusiasmo e all’eroismo, durante l’interventismo sa e documentata in un serrato ritmo di confronti alla mentalità del reduce (Sironi la guerra la aveva del 1914-15, convinti di una guerra rapida e dinami- puntualissimi (carteggi, ritagli di giornale impiegati vissuta sino all’ultimo) che non all’improponibile, ca, si scontrarono poi con l’effettiva esperienza del nei collage, fonti visive e letterarie, ecc.). Le rapide oramai, esaltazione intellettuale. conflitto, con le scene di insulsa e disperata quotidia- metamorfosi di Carrà lo conducono in un solo bien- Davanti a un’intera generazione di artisti visivi si nità, con un senso del tempo costituito dall’ansiosa nio dall’interventismo, ancora futurista, alla pittura spalancava un bivio: una complicata rimozione, più attesa e dall’infiacchimento dovuto all’imperscruta- metafisica, con soggetti che sostituiscono al dina- complicata che in letteratura, ad esempio, dove era bilità degli obiettivi. Solo Sartorio, in questo nucleo mismo la filosofia platonica. Significativo è leggere pur consentita la catarsi della memorialistica; o, vice- di quadri bellici, sembra accennare una qualche for- l’analisi e la genesi di un libro d’artista come Guer- versa, una stagione di facili e retoriche celebrazioni mula retoricamente avvincente, almeno per la regia rapittura che, edito nell’aprile del 1915, apre que- monumentali, il cui merito principale poteva essere, visiva. Per il resto, questa frizione tra aspettative e sta metamorfosi e molto rivela della mitologia sulla semmai, quello di non cedere. n realtà, sembra defluire velocemente dopo Caporetto quale i futuristi stavano alimentando e vagheggian- [email protected] nella pressante richiesta propagandistica di sollevare do la loro inconsapevole idea di guerra, ben prima

Grande guerra - Arte Grande guerra - il morale delle truppe sul Piave. A questa esigenza di combatterla. Mitologia che si sostanzia, con una D. Viva insegna storia dell’arte contemporanea all’Università di Udine N. 1 25

Appunti, testi autobiografici e diari dal fronte occidentale Strategie dell’apocalisse in lingua tedesca di Anna Chiarloni

agli appunti di Franz Marc, fronte occidentale, conflitto come soluzione alla paralisi spirituale che munità che ne deriva: “Una sensazione di benesse- D1915: “Cosa resta sacro, oggi, di tutto ciò che quello stato avrebbe determinato) vibra in intellet- re. La soddisfazione di aver vissuto un rischio. Qua- abbiamo alle spalle? Nessuno, nessuno potrà d’ora tuali ideologicamente assai differenziati, da Kersten si orgoglio. Accolto in una comunità. Battesimo”. in poi guardare oltre questa pozza di sangue della al giovane Gundolf e a George, da Thomas Mann Musil, come Mann o George, rivela qui l’istintivo guerra verso il passato – e di quel passato vivere”. a Hugo Ball, personaggi che certo non possono bisogno di riconoscersi in una Gemeinschaft alter- L’annotazione, dotata di una forza testamentaria essere ricondotti alla matrice rivoluzionaria in cui nativa per ritrovare la propria identità e sfuggire (l’artista morirà a Verdun) indica la Grande guerra Heym si riconosceva. Il fatto è che per tutti c’è un all’isolamento esistenziale. Il radicamento dell’indi- come soglia di non ritorno rispetto ai valori dell’e- riferimento comune: la lettura di Nietzsche. Del viduo nel Volk attraverso la guerra emerge icastica- poca precedente. Ora, all’inizio di un nuovo mil- quale basti qui ricordare il secco incipit di Also mente anche dagli epistolari di Thomas Mann, che lennio, reduci da un conflitto che, se pur dislocato, sprach Zarathustra: “Ovunque ci sono popoli e in una lettera del 1914 definisce il conflitto “una ha coinvolto l’Europa, con alle porte contrasti che armenti – ma non da noi, fratelli: qui solo stati”. festosa guerra di popolo”, destinata a purificare lo sembrano precipitare altri paesi nel limo della sto- Compare in Nietzsche anche un altro motivo desti- spirito tedesco. Nel gioioso rituale l’annullamento ria, è utile indagare quel complesso reticolo di segni nato ad avere grande diffusione, ossia la lode della dell’io viene percepito come momento estatico. La e di pulsioni che hanno attraversato il primo Nove- povertà. Nell’ascetismo e nel relativo disprezzo per guerra diventa una forza catartica che, rivelando cento, culminando nel conflitto del 1914. il vile denaro, sono insite diverse valenze. In prima l’inconsistenza del particolare, spinge il singolo ad Uno sguardo ai testi autobiografici in lingua te- istanza quella antiborghese, o addirittura rivoluzio- agire nell’interesse del tutto. È qui che si innesta il desca offre uno spaccato verticale, e relativamente naria, come ad esempio in Kersten. Con il mutare mito del Kriegsfreiwilliger, del volontario disposto omogeneo, che consente di mettere a fuoco non del contesto sociopolitico, tuttavia, riaffiorano altre ad affrontare la morte in vista di una redenzione solo l’immaginario individuale relativo alla rappre- varianti, destinate a confluire nel linguaggio patriot- suprema. sentazione della guerra, ma anche di verificare la tico: così, ad esempio, Jahnn individua nei commer- Il percorso psicologico che conduce alla ricerca presa e la tenuta in area tedesca di alcuni elementi cianti, nei ricchi e negli “sporchi ebrei” i responsa- del pericolo e allo spirito di sacrificio è costante: che vengono solitamente considerati costitutivi del- bili della guerra. Hesse censura invece la ricchezza, noia (Heym), senso di ripetizione, fastidio persi- la modernità europea. identificandola con il nemico: “cartocci di soldi” no per quella contrapposizione tra istinto e ragio- Cominciamo da questo secondo aspetto partendo vengono definiti gli inglesi, e pronti a dissanguare la ne che sembra ormai chiacchiera da salotto (Ernst da casa nostra, confrontando cioè il futurismo con Germania. Gradualmente anche lo sprezzo del de- Barlach). La guerra diventa la grande occasione la coeva letteratura espressionista tedesca. La mo- naro si colora di toni marziali. La pace ha qualcosa per “il nuovo Adamo” (Alfred Walter Heymel), la- dernità estetica interagisce (si è soliti pensare) con di corrotto, di “viscido”, annota Heym. E il giovane sciandosi alle spalle i segni della società civile, “la lo sviluppo tecnologico. Basta leggere Marinetti per Gundolf intravede nella guerra la fine di un “venale posta, i giornali, le quotazioni di borsa” e, anche, averne conferma. Il futurista ama rappresentarsi turbinio umano”. In una lettera a George, la Ger- quel “benessere” ormai associato a depravazione come virile e arrogante pilota di una roboante auto- mania, ora investita di un’eroica missione, viene de- dello spirito teutonico. Lo scontro militare diven- mobile che sfreccia in corsa attraverso sferraglianti finita “il cuore sacro delle genti”, per poi assurgere ta insomma un’occasione per ritrovare una schietta percorsi metropolitani cercando il clangore e l’eb- (siamo a fine agosto 1914) a unica nazione degna di intimità tedesca, come recita il titolo di un saggio brezza della velocità. È difficile rintracciare nella essere un Volk depositario di ogni virtù. del 1914 di Rudolf Borchardt, La guerra e il ritorno cultura tedesca di quegli stessi anni immagini di tedesco all’interiorità. Attraverso l’estremo sacrifi- simile entusiastica adesione al mondo della tecnica ome nella cultura romantica riaffiora nel Nove- cio l’individuo diventa un anello della storia patria, moderna. Emergono, al contrario, segni di reitera- Ccento un nesso tra interiorità e paesaggio, tra istituendo una circolarità generazionale tra padri e ta insofferenza. “Entrare in un manicomio è meno forze istintuali e autenticità delle emozioni. Nel figli. La stessa definizione della morte come Vater spaventoso che attraversare il vano assordante di tentativo di sottrarsi al ritmo febbrile della ratio ur- Tod rimanda a una Gemeinschaft, in cui gli affetti una moderna officina”, si legge nei diari di Hugo bana, l’io si disloca nella natura, alla ricerca delle individuali si dilatano in una dimensione collettiva. Ball. Altre divergenze significative. Oltre alla “entu- proprie intime radici. Una situazione interiore che Sull’insieme di questi motivi poggia l’organizza- siastica imitazione dell’elettricità e della macchina”, costituisce lo scenario di collegamento per manife- zione simbolica del Gesang che Rainer Maria Rilke Marinetti propone un’adesione incondizionata alla stazioni diverse, come il naturismo, il revival di un scrisse nell’agosto del 1914. Si tratta di un canto al stampa, a “turismo, affarismo e giornalismo”. Di certo misticismo francescano, la predominanza del Kriegsgott, un dio giovane e ardente che miete “il nuovo niente di più estraneo alla intellighenzia te- mondo animale nell’avanguardia pittorica e, infine, raccolto da un popolo che mette radici”, schiuden- desca e austriaca di quegli anni, che individua nella la mitizzazione della guerra sentita come ritorno a do così la dimensione del futuro. Il Volk diventa stampa la causa di un livellamento mistificante del un mondo ferino e primordiale. Con queste pre- qui un organismo che determina anche gli affetti gusto e nel commercio la sordida espressione di un messe culturali è chiaro che la natura, il bosco, gli individuali: “Più fiere” infatti, “avanzano le spose” mondo per sua natura antiartistico. animali non veicolano solo, come i cavalli di Franz perché “indotte al sentimento” non da un solo ma- Complessivamente si registrano in area tedesca Marc, un’idea di esistenza edenica. L’albero rappre- schio bensì da “un intero popolo”. Irruente come ansie e preoccupazioni “anti-Zivilisation” simili a senta ora la forza di un Volk radicato nel suolo delle “la fauna delle foreste sospinta dal terremoto” è quelle che germinano sul finire dell’Ottocento in origini e anelante, con la chioma protesa verso l’al- per George il Volk guerriero. In Carossa, invece, la una nazione altrettanto industrializzata come l’In- to, a un ordine cosmico. Siamo qui a un nesso cru- natura è il luogo di forze primordiali che si fondo- ghilterra. C’è insomma più affinità con gli intellet- ciale. Perché la natura si fa imprevedibile, violenta e no nella memoria dei padri e nel segno del sangue tuali inglesi (penso a Ruskin e a Morris, al loro ri- segreta, una natura che Heym (come Kersten, come e della zolla: “Molto sangue deve irrorare la terra fiuto del meccanicismo moderno) che con i futuristi Jahnn) mitizza in senso antiborghese, utilizzando / molto sangue, per diventare patria dell’uomo”. italiani, esponenti di una società in cui le strutture una catena metaforica centrata sulla simbologia del Hauptmann richiama in una ballata l’esperienza statali erano pressoché larvali, la rivoluzione indu- sangue. E gridando la volontà di scardinare una so- del sangue innestandola in uno scenario agreste con striale non aveva ancora compromesso la natura, e il cietà sentita come corrotta e sclerotica da parte di una violenza sconcertante. La patria chiede al fan- progresso tecnico appariva come un orizzonte ine- una gioventù turgida di energie vitali. In particolare ciullo di afferrare la falce e mietere l’erba stillante splorato, aperto su un arduo ma libero campo di re- il Wald (la foresta) diventa sorgente di un legame di sangue tra covoni di cadaveri, fino a “quell’al- alizzazione individuale. In Germania, al contrario, profondo dell’io con la collettività. Emblematica ba insanguinata” in cui sorgeranno nuove messi. lo straordinario impulso economico e le prodigio- è una pagina dei diari di guerra di Musil. Di fron- La volontà di falciare il nemico, conclude il poeta, te a una “fiabesca” foresta di larici secolari sgorga se conquiste della tecnica avevano ormai sconvol- è la volontà di tutti i tedeschi. Ma già alla fine di to il paesaggio urbano e trasformato consuetudini l’immedesimazione emotiva: “In questa natura mi- agosto, dopo il massacro di Metz, Barlach annota: secolari, mettendo in moto un sistema piramidale steriosa è come se vi fosse connessa la nostra stes- “Metz – nome spaventoso, risuona come un gelido rigidamente organizzato secondo una fitta rete bu- sa appartenenza”. Segue una catena analogica che calcolato macello. Dal puzzo nauseante di sangue”. rocratica che, pur offrendo benessere, suscitava nel mette in relazione mistica, eros e paesaggio, fedeltà Con l’inverno russo l’arcana foresta di tanta poesia singolo un senso di disorientamento e di mutilazio- ed eroismo bellico: “Il fiore scarlatto, la meraviglio- si tramuta in un cenotafio grondante di corone fu- ne profonda. Si manifesta qui l’interesse (evidente sa consapevolezza che quel corpo di donna è lì solo nebri. E nel dicembre del 1914, Franz Marc, che anche nel cosiddetto Heimatstil architettonico) per perché a lei tu ti congiunga. Comincio a diventa- un integro passato rurale, accompagnato da un ge- re mistico. Sublime ricomposizione. Riconquistata pure era partito volontario, scrive dal fronte: “Cosa nerico rifiuto della Zivilisation, intesa come quella giovinezza. Nessun dubbio su dove risieda la felici- vogliamo? Vogliamo che il tremendo sacrificio di summa di organizzazione statale e politica, di com- tà intensa. La tenacia. Il coraggio in battaglia. Solo sangue di questa guerra tra fratelli europei non mercio e di carta stampata che aveva moltiplicato chi è religioso può amare”. Luogo di un’esperienza sia vano. Vogliamo arretrare nel Non-volere, nel i linguaggi, sommergendo l’uomo nella confusio- esistenziale, il fronte orientale diventa per il soldato Non-più-volere, per rilanciarci in avanti, verso le ne dei segni. Di qui la nostalgia per il mondo me- Musil una selva esotica e primordiale: “Sparatoria. regioni delle battaglie spirituali”. Nell’opposizione dievale, per una Gemeinschaft tesa a trascendere Qui canta la morte. Canta sulle nostre teste – alta, Geist-Natur elaborata da Thomas Mann, il pittore le lacerazioni della modernità. In questo contesto profonda. Le batterie si distinguono dal suono. del “Blauer Reiter” sceglie con forza la strada dello si articola quel rifiuto delle strutture statali che il Questo canto, questo ansito ricorda una foresta pri- spirito. Morirà nell’inverno del 1916, appena pro- poeta Georg Heym designa come polverosa “bestia migenia, intorno si sente il volo del colibrì, e il balzo mosso tenente, sul fronte occidentale. n cartacea” contrapposta alla “forza del caos” e al ful- di grossi gatti”. Sfiorato da una granata, Musil ci re- [email protected] mineo “genio” individuale. stituisce con pochi tratti il valore d’iniziazione che

L’insofferenza verso lo stato (e la ricerca di un assume il pericolo e il senso di appartenenza alla co- A. Chiarloni insegna letteratura tedesca all’Università di Torino Grande guerra - Letterature N. 1 26

La trilogia di Pat Barker e la centralità del ricordo del conflitto La melma del fronte e il trauma del dopo di Carla Pomarè

scito nel 1991, Rigenerazione è il primo ro- grafiche; nei più recenti Life Class e Toby’s Room che rivolge implacabile la mitragliatrice contro il Umanzo di una trilogia (Il Melangolo, 1997), la Grande guerra prende di nuovo vita attraverso nemico, i romanzi di Barker turbano l’alone a trat- completata con L’occhio nella porta (1993; Il Me- il filtro delle arti figurative e dei loro protagonisti). ti agiografico creato attorno alle testimonianze del langolo 1999) e The Ghost Road (1995, non anco- L’originalità di Barker sta nell’infondere in que- fronte, e specificamente alla canonizzazione di Sas- ra tradotto in Italia), che segna un punto di svolta ste rappresentazioni la ricchezza delle riflessioni di soon e Owen quali poeti di (cioè contro la) guerra, nella carriera della scrittrice inglese Pat Barker, cui sono state oggetto, facendone emergere i nuclei esplorando il groviglio contraddittorio di emozio- nonché la sua consacrazione di pubblico e critica. problematici, a partire dall’ambiguità dell’opera ni che costituisce l’esperienza del conflitto nel suo Lasciata l’esplorazione della realtà di cui è origina- di “rigenerazione” a cui allude il titolo del primo senso più ampio, non da ultimo interiore. Tutti i ria, il Nord dell’Inghilterra, condotta nel romanzo romanzo. Nel delineare il confronto di Rivers con personaggi della trilogia sono, a livelli diversi e con d’esordio Union Street (1982) e nei successivi Blow quel caso molto speciale che è Sassoon e con l’irri- diverse manifestazioni, in conflitto con se stessi, Your House Down (1984) e Liza’s England (1986) verente Billy Prior, personaggio di invenzione che compreso Rivers, che convive con uno dei sintomi – tre crudi ritratti di donne vittime della violen- oppone resistenza alla terapia, Barker mette in luce più tipici dei suoi pazienti, la balbuzie, e si fa via za, domestica e criminale – Barker conferma con il dilemma morale con cui deve fare i conti il suo via più consapevole di come la duplicità possa es- Rigenerazione la sua capacità di mettere a fuoco protagonista, sempre più a disagio all’idea che lo sere una via di fuga e quindi di sopravvivenza, e di con perturbante precisione situazioni di sofferen- scopo della sua attività terapeutica sia riconsegnare quanto possa quindi essere pericoloso il proposito za estrema, ma sposta lo sguardo all’indietro, sullo i pazienti al ruolo di soldato che è all’origine delle di sanarla. Non è un caso che il testo citato in aper- scenario della Grande guerra, cui torna anche nella loro patologie. Se è vero che le riflessioni sulle con- tura di L’occhio nella porta, che ne rende esplicito sua produzione più recente, i romanzi Life Class traddizioni della funzione medica sono anch’esse il modello sottostante, sia lo stevensoniano Doctor (2007) e Toby’s Room (2012). parte della letteratura della Grande guerra, soprat- Jekyll e Mr Hyde. Rigenerazione presenta il conflitto in maniera in- tutto di quella “minore”, riscoperta negli ultimi de- La Londra su cui si sposta la prospettiva in que- diretta, dalla prospettiva di Craiglockhart, l’ospe- cenni, dedicata alla vita negli ospedali (il romanzo sto secondo romanzo è anch’essa una città inti- dale di Edimburgo dove venivano ri- mamente divisa, in cui le forme di coverati gli ufficiali costretti a lasciare dissenso o di non allineamento, nei il fronte da quella che ora è nota come comportamenti sociali così come nel- sindrome da stress post-traumatico, o le scelte di vita individuali, vengono shell-shock, i cui sintomi includevano controllate e represse. La narrazione balbuzie, afasia, incubi, allucinazioni, riprende due eventi eclatanti dalle fobie. Qui William Rivers, neurologo cronache del 1918: il processo per e antropologo, sperimentò pionieri- l’ipotetico complotto di una pacifista stici metodi di cura fondati sul recu- contro Lloyd George e quello inten- pero e la verbalizzazione del trauma tato per diffamazione da Maud Allan attraverso il dialogo psicoanalitico, contro Pemberton Billing, che mil- negli stessi anni in cui Lewis Yeal- lantava il possesso di un “libro nero” land trattava a Londra i soldati afasici con i nomi di 47.000 “pervertiti” (fra somministrando scariche elettriche in cui l’artista) che sarebbero stati re- gola. La centralità del ricordo e della clutati dai tedeschi per minare le basi parola nella terapia di Rivers ne fa per della maschia potenza dell’impero Barker un’eccezionale chiave d’acces- britannico. Su questo sfondo di cac- so narrativa all’esperienza del fronte, cia alle streghe tipica del cosiddetto che riemerge con tutto il suo portato fronte interno, pure dilaniato dalla di violenza dai suoi casi clinici, i quali violenza fisica e psicologica, Barker a loro volta si nutrono del vastissimo dà centralità al personaggio di Billy repertorio di rappresentazioni lettera- Prior, senz’altro la migliore incarna- rie della Grande guerra, a partire da zione della duplicità che è la cifra del quelle dei poeti-soldati Siegfried Sas- romanzo. Traumatizzato dalle trincee soon e Wilfred Owen, che proprio a ma incapace di starne lontano, cinico Craiglockhart si conobbero nel 1917. e idealista, sensuale e sadico, Prior è, Rigenerazione dà forma immaginati- come lui stesso si definisce, “né car- va al loro incontro, che ebbe effetti ne né pesce” sotto molteplici punti estremamente fecondi dal punto di di vista: sociale (padre orgogliosa- vista poetico, soprattutto per Owen, mente proletario, madre con velleità e sin dalla prima pagina fa spazio alle piccoloborghesi, gode dello status di loro voci. L’incipit riproduce infatti la “gentiluomo a tempo determinato” dichiarazione intitolata Basta con la in virtù dei gradi), politico (vicino ai guerra, pubblicata sul “Times” e letta gruppi pacifisti, lavora al loro con- alla Camera dei Comuni, con la quale trollo), sessuale (è attratto indistin- il sottotenente Sassoon, eroe decora- tamente da uomini e donne). Con il to, chiese nel luglio del 1917 la sospensione dei autobiograficoTestament of Youth del 1933 di Vera suo lato oscuro, che ha a che vedere con una ses- combattimenti, rischiando la corte marziale (evita- Brittain e i racconti di Mary Borden raccolti nel sualità predatoria e con uno spiccato risentimen- ta solo perché la sua protesta venne derubricata a 1929 in The Forbidden Zone ne sono gli esempi più to sociale, Prior getta un ponte fra la trilogia e la manifestazione nevrotica: da qui il ricovero a Crai- noti), Barker le colora, nel momento in cui esplora precedente produzione di Barker, evidente anche glockhart). le ferite mentali oltre che fisiche, di una consape- nel linguaggio quanto mai esplicito che ne mette a Il romanzo muove da questo documento auten- volezza (sociale e di genere) tipicamente tardo- fuoco la psicologia e i comportamenti. tico e si sviluppa attraverso un sapiente intarsio di novecentesca. Ecco allora le teorie di Rivers sulla Di questo personaggio davvero memorabile l’ul- immagini e situazioni narrative tratte da testi più e “femminilizzazione” dei soldati indotta dalla loro timo romanzo segue il ritorno in prima linea, com- meno noti – oltre alle liriche di Owen e ­Sassoon, forzosa passività nelle trincee, e quindi sui paralle- pletando così il processo di avvicinamento della l’autobiografia romanzata di quest’ultimo, The Me- lismi fra shell-shock e isteria; la coscienza di come il narrazione al fronte, mentre contemporaneamente moirs of George Sherston (1928-36) e il romanzo di presupposto della talking cure (l’esternazione delle attinge a un nuovo, meno scontato, serbatoio di ri- Edmund Blunden Undertones of War (1928), per emozioni represse) sia antitetico rispetto alla co- cordi, che vertono sulle spedizioni antropologiche citare solo i più evidenti – che ripropongono molti struzione tardo-vittoriana della mascolinità, basa- di Rivers in Melanesia e sulle pratiche tribali dei dei topos discussi da Paul Fussell nell’ormai classi- ta sull’autocontrollo emotivo; le osservazioni sulla cacciatori di teste descritte nei suoi diari inediti. co La Grande guerra e la memoria moderna: l’alie- presenza della determinante sociale fin dentro la Proiettando i temi della violenza, del trauma e della nazione fra combattenti e civili, uomini e donne, definizione di malattia, con distinte patologie per sua rielaborazione in un contesto geograficamente giovani e vecchi; il legame fra ufficiali e soldati e ufficiali e soldati semplici; lo scetticismo sulla stes- e culturalmente più ampio, The Ghost Road intrec- la sua componente omoerotica; l’iconografia della sa possibilità di un discrimine netto fra medico e cia i due piani narrativi in maniera superba, in un prima linea, fatta di fango, sangue, gas, filo spina- paziente, sanità e malattia mentale. crescendo che vede due mondi confrontarsi con la to. È questa la modalità di recupero della storia L’originalità della trilogia sta anche nello scuote- morte e i suoi fantasmi e precipitare inesorabilmen- più tipica dei romanzi di Barker, vero e proprio re una serie di automatismi legati alla rappresenta- te verso la fine, l’uno inghiottito dalla melma del repertorio di rappresentazioni, perlopiù, ma non zione del conflitto. Con i suoi ritratti di unSassoon ­ fronte, l’altro ormai vivo solo nel ricordo. n esclusivamente, letterarie (in The Man Who Wasn’t scisso fra il rifiuto della guerra e l’orgoglio per il [email protected] There, 1989, ponte fra la prima produzione e quel- proprio ruolo di combattente, di un Billy Prior per la successiva, la ricreazione del secondo conflitto il quale gli incubi legati al ricordo della prima linea C. Pomarè insegna letteratura inglese

Grande guerra - Letterature mondiale procede attraverso le sue rese cinemato- si associano all’eccitazione sessuale, del mite Owen all’Università del Piemonte Orientale N. 1 27

spazio (specialmente nella parte più memorabile del Il sapore del sangue racconto, quella delle avventure da guerriglieri della Carattere ceco piccola squadriglia di apolidi guidata dal protagonista di Andrea Bianchi nelle paludi di Frise: “la piccola guerra nella grande di Anna Perissutti guerra”) improvvise descrizioni paesaggistiche che, Blaise Cendrars fornendo lo sfondo di una natura ostile alla lotta di Jaroslav Hašek uomini già impegnati allo spasimo e affiancando re- La mano mozza spiro epico e spietata antiretorica, possono ricordare Opere ed. orig. 1946, trad. dal francese di Raphael Branchesi, al lettore italiano, pur con le dovute differenze, alcune a cura di Annalisa Cosentino, pp. 271, € 19,50, Elliot, Roma 2014 pagine di Fenoglio. pp. 1408, € 65, Mondadori, Milano 2014 Né mancano gli episodi umoristici (buona parte del ra le narrazioni autobio- libro sembra tendere, con tutta la forza della dispera- el centenario dello scop- Tgrafiche sulla Grandezione, verso il riso), normalmente in forma dialogica, Npio della prima guerra guerra, La mano mozza (1946) come lo spassoso interrogatorio di un soldato tedesco mondiale, esce in libreria il vo- di Blaise Cendrars merita un davanti a un bonario generale vieille France, a fare da lume Opere di Jaroslav Hašek, posto di primo piano per l’ori- contrappunto alle pagine che hanno solo il sapore curato da Annalisa Cosentino, ginalità della testimonianza e la del sangue, del fango e dell’alcol abbondantemente docente di lingua e letteratura ricchezza del linguaggio che la ingurgitato dai soldati per affrontare tanto orrore. ceca alla Sapienza di Roma. Si esprime. La guerra si manifesta L’esperienza di guerra di Cendrars è resa peculiare tratta di un volume importan- a Cendrars innanzitutto come dal suo aver militato in una compagnia di stranieri, te, che ci presenta una selezio- pagaïe, confusione, baraonda; apolidi, irregolari, arruolatisi nelle file francesi per ne dell’intera opera hašekiana il regno dell’insensatezza e del ideale o per bisogno, per eccentricità o per desiderio offrendoci inoltre un puntuale caos, la prova definitiva, per il di integrazione. Se, nello stesso anno in cui esce La commento storico-culturale, disincantato poeta e avventuriero, che Dio è assente mano mozza, Calvino inventa volutamente, nel Sen- topografico e toponomastico al testo. Autore di ol- dal deserto di senso in cui si affannano gli uomini. In tiero dei nidi di ragno, la più sgangherata delle bande tre millecinquecento racconti, umorista e giornalista, questo caos il narratore s’immerge con disillusa vita- partigiane, Cendrars rievoca una galleria eterogenea Hašek (1883-1923)­ divenne celebre grazie al roman- lità, vive quest’esperienza disumana “bevendola fino di personaggi provenienti da ogni parte del mondo, zo satirico Le avventure del buon soldato Švejk nella alla feccia”, fino a uscirne trasformato, a diventare un di parigini di origine straniera, discendenti dei rivo- Grande guerra (1921-1923), una delle opere più lette, altro uomo (coerentemente con il riferimento simbo- luzionari accorsi a Parigi nel 1848 o nel 1870, che, di- tradotte, commentate e interpretate del Novecento. lico dello pseudonimo che si è scelto, che richiama le sprezzati dagli ufficiali di carriera (alla cui insipienza Personaggio eccentrico, anarchico, maestro della mi- ceneri della fenice). e alterigia Cendrars riserva critiche feroci), si battono stificazione, Hašek è stato spesso identificato dalla Ma, in tale immersione, non c’è nessun gusto este- e muoiono nella più totale insensatezza, pedine della critica e dal pubblico con il personaggio da lui creato, tizzante, come ben chiarito nel dialogo, posto verso storia e carne da macello nei massacri del fronte occi- il soldato Švejk, ed è divenuto nell’immaginario col- la fine del racconto e dotato di un’indubbia valenza dentale. E in questa serie di ritratti, asciutti e insieme lettivo il simbolo della mentalità centroeuropea e in di indicazione ermeneutica, fra il protagonista della profondamente umani e segretamente affettuosi, ri- particolare del carattere ceco, sornione, ironico, co- narrazione e il bizzarro poliziotto-poeta che lo rag- siede il fascino maggiore del libro. dardo, sabotatore, pigro, flemmatico, furbo. Da fatto giunge nelle trincee. Se lo svizzero giramondo che Il narratore, a volte, può risultare irritante, nel suo letterario ed estetico è divenuto fenomeno sociale, sceglie di arruolarsi come straniero nell’esercito fran- porsi come personaggio quasi “celiniano”, in grado culturale e politico. Il nuovo “Meridiano” si propone proprio di svincolare l’autore dal suo personaggio e di cese per “odio verso i crucchi” non nasconde comun- di uscire incolume da ogni peripezia e dotato del- liberare Švejk dal cliché di soldato codardo e ironico que un certo compiacimento nel mettersi alla prova le competenze e dei talenti più eclettici, ma il suo che spesso lo accompagna. Oltre a proporre una nuo- in ogni situazione, anche la più estrema, lo scrittore sguardo non è in realtà rivolto su di sé, sul proprio va, efficacissima traduzione di Le avventure del buon che, trent’anni dopo la fine dell’esperienza bellica vissuto, ma sugli altri, su quell’accozzaglia di disere- soldato Švejk nella Grande guerra (1921-1923), tradu- (conclusa a seguito della ferita che gli è costata l’am- dati con cui ha condiviso un anno ai confini dell’in- ferno e che in gran parte non sono sopravvissuti. Il zione che si va ad aggiungere a quelle proposte da Re- putazione del braccio destro), affronta quella memo- nato Poggioli e Bruno Meriggi per Feltrinelli nel 1971 ria incandescente sceglie un approccio mimetico nei suo è un omaggio a questi dimenticati, sradicati e senza patria come lui, e proprio l’assenza di ogni ab- e da Giuseppe Dierna per Einaudi nel 2013, il volume confronti del caos di fango e di sangue che la guerra è presenta per la prima volta al pubblico italiano l’in- stata ai suoi occhi. Lo fa con una narrazione che non bellimento retorico rende i suoi ritratti tanto vividi, veri, umani. E, da scrittore, li omaggia soprattutto tensa e multiforme opera letteraria di Hašek, consen- segue la successione cronologica degli eventi, ricca di tendogli di leggere Il buon soldato Švejk nel contesto divagazioni, flashback, aneddoti, spesso picareschi, resuscitando il loro linguaggio, quell’argot dei fau- bourgs parigini, ora scomparso, tipico degli artigiani, dell’intera sua prosa. Nella sezione Racconti troviamo che s’incastrano uno nell’altro a matrioska, e, soprat- appunto una selezione dei migliori racconti di Hašek, tutto, con una scrittura plurilinguistica, inventiva e del popolo minuto, dei bohémiens e dei papponi dei boulevards, una lingua così intrisa di scetticismo e di scritti tra il 1902 e il 1922, concisi e ben strutturati, da piena di gergalismi. cui emerge il talento di ritrattista dell’autore, capace Netto è il contrasto con il maggiore testo narrativo disincanto, e insieme così viva, concreta e umana, da risultare l’unico argine possibile nei confronti dell’i- di riprodurre con pochi tocchi i caratteri e gli umori della nostra letteratura sulla prima guerra mondiale: della miriade di personaggi che li abitano. Nella sezio- Un anno sull’altipiano, in cui Lussu sceglie di far fron- numano e dell’indicibile. Una lingua che pone enor- mi difficoltà a qualsiasi traduttore. Sfortunatamente, ne Altre prose sono inserite invece alcune poesie gio- te a una materia altrettanto insensata e ai limiti dell’u- vanili, caratterizzate dalla critica beffarda alle autorità mano con prosa limpida e lucida ironia. Cendrars la traduzione di questa nuova edizione italiana del capolavoro di Cendrars è spesso, nonostante alcune e agli stilemi letterari e artistici dell’epoca, due pièce rifiuta il classicismo tradizionale della prosa francese teatrali di cui Hašek fu coautore e una interessante e inventa una lingua adatta al suo scopo. In questo, felici soluzioni, sciatta e imprecisa, oltre che timida nel tentativo di rendere l’inventiva linguistica dell’o- selezione degli articoli di cronaca giudiziaria e locale così come nel cinismo ostentato e nell’importanza che Hašek scrisse come redattore del giornale “České dell’aspetto visivo, con le notti di guerra descritte riginale; in ogni caso, non all’altezza di quella storica messa a punto da Giorgio Caproni nel 1967. n Slovo” dal 1911 al 1912. Leggendo il libro, l’opera come fantasmagorici spettacoli di luce, può avvici- hašekiana ci appare ricca e multiforme: Il buon sol- narsi a Céline, da cui lo distinguono, però, la scelta [email protected] dato Švejk appare ora sotto una luce diversa. Opera di buttarsi a capofitto nella battaglia e il rifiuto della aperta e apparentemente “facile”, essa si rivela in re- lâcheté. All’interno di tale narrazione aspra trovano A. Bianchi è bibliotecario altà sfuggente e inafferrabile. Pur essendo ambienta- ta al fronte, ad esempio, vi mancano completamente scene di combattimento. Al centro del conflitto vi sono gli scontri linguistici che si realizzano nei lunghi e assurdi dialoghi tra i militari di ranghi e di etnie di- verse: è attraverso di essi che Hašek mette in scena il conflitto tra la falsità dei simboli e dei cliché dell’auto- rità militare e la semplicità della vita quotidiana, con i suoi valori di umanità e tolleranza. La traduzione, filologicamente corretta e giocosamente creativa, ri- esce a rendere le mille sfaccettature di quest’opera, dove il multilinguismo, i giochi di parole, la scurri- lità, la colloquialità si fondono a descrizioni precise della realtà militare dell’epoca. Il volume riesce pie- namente nel suo intento, documentando l’intensa e variegata attività letteraria di Hašek e presentando il capolavoro della letteratura parodistica e umoristica ceca in un’edizione che ci consente di apprezzare ap- pieno le peculiarità espressive della prosa hašekiana. L’inserto iconografico fa scoprire i volti attribuiti al soldato Švejk dai disegnatori Karel Stroff e Josef Lada e le tavole predisposte da George Grosz per la messa in scena berlinese di Erwin Piscator. n [email protected]

A. Perissutti insegna letteratura ceca all’Università di Udine Grande guerra - Letterature GALLERIE D’ITALIA. TU AL CENTRO DELL’ARTE.

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photo: Matteo Cirenei photo: Matteo Contribuiamo a diffondere la cultura con esposizioni permanenti, mostre temporanee e iniziative dedicate.

www.gallerieditalia.com N. 1 29 Letterature ti), i “folli in Cristo” erano consi- aperta, anche il narratore di que- Guaritore derati depositari di saggezza e ri- Strade come sto volume pare poco interessato Perenne instabilità tenuti in grado di operare miracoli a dare un’immagine fattuale e og- d’anime e prevedere il futuro. Per questo rughe sul volto gettiva della metropoli nigeriana, di Valerio Rosa motivo venivano tollerati e, in un prediligendo la più sottile verità di Giulia Gigante certo senso, protetti. In un’inter- di Luigi Marfè dell’aneddoto: passo dopo passo, Jan Brokken vista pubblicata sulla “Rossijskaja attraverso dettagli fugaci e stralci Gazeta” Vodolazkin ha osservato: di conversazione, colleziona ra- Anime baltiche Evgenij Vodolazkin “Gli jurodivye sono dei giusti che Teju Cole gioni e desideri dei suoi abitanti, ed. orig. 2012, trad. dall’olandese celano la loro vera natura”. seguendo i sentieri che la storia di Claudia Cozzi e Claudia di Palermo, LAURO Un ampliamento della prospet- Ogni giorno si è sforzata di aprire nel corso ed. orig. 2012, è per il ladro pp. 512, € 19,50, tiva della narrazione sul piano del tempo, quelli che ha accanto- Iperborea, Milano 2014 trad. dal russo di Emanuela Bonacorsi geografico e antropologico avvie- ed. orig. 2007, nato, quelli che ha preferito non e Nodar Ladaria, ne con il Libro del cammino, che trad. dall’inglese di Gioia Guerzoni, intraprendere. La scrittura fluttua edele alle riflessioni di Czesław racconta l’avventurosa spedizione pp. 300, € 15,72, pp. 142, € 16, alternativamente sulle onde della Miłosz, che tratta alla stregua del protagonista in Terra Santa e nostalgia, della partecipazione, F Elliot, Roma 2014 Einaudi, Torino 2014 di un nume tutelare, lo scrittore e che è stato accostato al Viaggio al della rabbia, dell’ironia, a seconda viaggiatore olandese Jan Brokken di là dei tre mari di Afanasij Niki- che a prevalere sia la fascinazione ual è il segreto di Lauro, il e strade di una città, ha scritto ricostruisce in Anime baltiche le tin, scritto proprio negli anni in cui per la città-labirinto, brulicante di Qromanzo di Vodolazkin che Luna volta Borges, sono come vicende dell’Europa nordorien- da oltre un anno incanta i lettori Vodolazkin ha scelto di ambienta- le rughe di un volto: la memoria mistero e proiettata nel futuro, o re il suo romanzo. la repulsione per le opportunità tale, dando spazio proprio a quei russi? All’interno di una compli- si tuffa tanto a fondo nel loro pas- particolari che, per ragioni di sin- cata struttura narrativa, l’autore Nella parte conclusiva Arsenio, sato da rivelare le storie e i segreti che essa non smette, quotidiana- ormai divenuto Lauro, ovvero mente, di sprecare. tesi o per limitatezza di vedute, racconta la vita di un guaritore degli uomini che le hanno abitate, i manuali tendono a trascurare, di corpi e di anime nella Russia il giusto, si distacca dal mondo vissute, attraversate, fatte germo- “Non c’è storia che non sia alla ricerca di un ultimo riscatto vera”, sosteneva Chinua Achebe, preferendo ridurre la storia a una medievale ponendo al centro del- gliare. È così anche per la Lagos sequenza fredda e ordinata di la narrazione l’eterno attraverso l’eremitag- di Teju Cole, che dopo e anche Ogni giorno è gio, pur senza rinun- per il ladro pare per- date e dati. Brokken segue un’im- dissidio tra eros e tha- le atmosfere newyor- postazione diversa, partendo dal natos. Può un evento ciare ad aiutare chi ne kesi di Città aperta vaso da un famelico presupposto che battaglie, rivo- ordinario come la mor- ha bisogno. Prima di (Einaudi, 2012; cfr. “senso di realtà”. Cen- luzioni, trattati di pace, diktat e te recidere il legame di morire, accoglie nella “L’Indice” , 2013, n. tro febbrile e pulsante ambiguità dei governanti hanno amore assoluto tra due sua caverna una ragaz- 10) torna ora con que- di Lagos è per Cole il conseguenze dirette sulla quo- esseri umani? L’interro- za messa al bando dal sto Ogni giorno è per il mercato, luogo mer- gativo risuona nel corso villaggio e l’aiuta a par- ladro, in cui racconta curiale degli incontri, tidianità delle persone e sul loro di tutto il libro mentre torire, chiudendo così l’esperienza del suo degli affari e delle fro- futuro, sull’urbanistica, le lingue, si snodano le vicende di il cerchio degli eventi primo ritorno in Nige- di (cui allude anche il le leggi. L’area baltica, da que- Arsenio, destinato nel iniziati con la morte di ria, a quindici anni di titolo del libro, parte sto punto di vista, ha conosciuto corso della sua lunga parto di Ustina. distanza dal momento di un proverbio loca- una perenne instabilità: Vilnius, esistenza a cambiare Nel cupo mondo del dell’emigrazione negli le, secondo cui “ogni si legge nel capitolo dedicato a più volte nome, dimora medioevo russo, in cui Stati Uniti. Corredato giorno è per il ladro, Romain Gary, “porta tanti nomi e modo di vivere. la vita umana sembra essere sospe- di un ricco apparato di fotografie, ma uno è per il padrone”, come quanti sono i padroni che si sono La narrazione ha inizio nel 1440 sa a un filo, mentre imperversano opera dello stesso Cole, il libro a dire che per ogni conto aper- avvicendati nella sua storia dolo- e, anche se i personaggi sono in- terribili pestilenze, animali feroci e ebbe una prima edizione in Nige- to verrà il momento del saldo), rosa”. Unico tratto comune ai vari ventati, i dettagli con cui viene spietati briganti e in cui l’ignoranza ria nel 2007, e rappresenta l’opera ­caotico e mai silente, in cui il dominatori, l’antisemitismo, che descritta la vita medievale sono e la superstizione dominano quasi prima dello scrittore africano; ne- genio del luogo trova il suo pal- esponeva gli ebrei come Gary al autentici e contribuiscono a creare incontrastate, le doti di saggezza e gli Stati Uniti, come ora in Italia, è coscenico ideale, la propria pie- rischio continuo di discriminazio- una vera e propria “enciclopedia generosità d’animo di Arsenio por- invece apparso più tardi, a seguito na realizzazione. “Al mercato si ni, pogrom, deportazioni. Per il della vita russa”. Come tutte le tano una luce nelle tenebre accen- del successo di Città aperta. Con va per partecipare al mondo”, si resto, ogni nuovo regime portava grandi opere letterarie, Lauro ol- dendo una speranza. lo sguardo straniato dell’emigra- legge nel libro, “Se rimani a casa, con sé il proprio corredo ideolo- trepassa i confini del genere cui ap- La narrazione è caratterizzata to che torna in patria, ritrovando se ti rifiuti di andare al mercato, gico di nazionalismi, insofferenze partiene, il romanzo storico. Al di da una grande ricchezza stilistica ogni cosa identica a come l’ave- come puoi sapere dell’esistenza ed esclusioni: la rivoluzione bol- là della storia d’amore, molti sono e linguistica; se da un lato sembra va lasciata e nello stesso tempo degli altri? Come puoi sapere scevica, ad esempio, segnò la fine i motivi che trovano spazio nel cor- seguire gli stilemi delle agiografie irrimediabilmente diversa, Cole della tua stessa esistenza?”. dell’aristocrazia baltico-tedesca, so della storia. Il problema della antico-russe, dall’altro ne supera narra le contraddizioni che non In questo convulso coacervo di a cui appartenevano Alexandra colpa e della responsabilità, caro a i confini, allargando gli orizzonti hanno mai smesso di percorrere rumori e di corpi, la frase che più Wolff-Stomersee, moglie di Giu- tanti autori russi come Dostoevskij temporali e di luogo e aggiungen- la capitale nigeriana: uno spazio spesso si sentirebbe dire a Lagos, seppe Tomasi di Lampedusa e dovi un tocco di raffinata ironia. e Černyševskij, riecheggia come un metropolitano denso di voci e di secondo Cole, sarebbe idea l’a lo scrittore Eduard von Keyser- urlo straziante nel romanzo pro- Vodolazkin, alla seconda prova sogni, ma nondimeno invischiato need, vale a dire, pressappoco, “è ling, che per toni e atmosfere iettandolo in una dimensione esi- narrativa, si avvale della sua com- in problemi apparentemente irre- il pensiero che conta”, “basta l’i- a Brokken ricorda Proust.Era stenziale. Inoltre, l’autore affronta petenza di filologo e collaboratore solubili, come la piaga di una cor- dea”. In una metropoli gravida di un’anima baltica anche Hannah diversi aspetti della vita spirituale della “Casa Puškin”, ma non si ruzione che avvolge ogni aspetto rimpianti, le persone vi trovereb- Arendt, cresciuta nella città di interrogandosi sul rapporto con limita a raccontare il medioevo; della vita pubblica della città, la bero un’irriducibile consolazio- Kant, Königsberg, nella continua Dio e la funzione salvifica della in Lauro propone una rappresen- diffusione endemica di miseria e ne, cercando di convincersi ogni consapevolezza che per i rivolgi- tazione della natura umana con meditazione e della preghiera. povertà, le assidue e brutali esplo- volta, anche di fronte alle eviden- menti della storia o per un dolore tutte le sue debolezze e imperfe- Le quattro parti in cui si articola sioni di violenza. ze più sfavorevoli, di aver otte- personale il mondo potesse cam- zioni, ma anche con la sua pietas e il romanzo corrispondono ciascu- Ogni giorno è per il ladro dà a nuto ciò che volevano, almeno biare da un giorno all’altro. Con- na a una fase della vita di Arsenio; capacità di amore per il prossimo, questo affollato universo urba- a livello astratto. Cole prende le creando un’opera estremamen- sapevolezza che si riflette nelle nella prima, della “conoscenza”, no la forma di un diario, fatto di distanze dall’ingenuità di questo opere di chi abbia sperimentato l’eroe, rimasto orfano ancora bam- te attuale. Ciò spiega perché in brevi brani narrativi che segnano meccanismo di illusione colletti- Russia il romanzo abbia avuto un questo destino su di sé. Come il bino, apprende dal nonno i segreti altrettanti momenti del viaggio di va, svelando come l’innominabile lettone Rothko, avventure sco- delle erbe, diventando presto un enorme successo, entusiasmando Cole, dalle difficoltà al consolato tabù della città sia quello dell’in- i lettori e aggiudicandosi due tra i nosciute in mondi sconosciuti e guaritore dei mali del corpo e del- nigeriano a New York per rin- felicità personale, da negare a più importanti premi letterari. n quindi perfette metafore dello lo spirito, e vive la storia d’amore novare il passaporto fino alle pe- ogni costo, non diversamente che sradicamento. Ma in Brokken la con Ustina. Con la morte della [email protected] regrinazioni senza fretta e senza in Occidente. macrostoria ufficiale non si intrec- donna amata, per la quale si sen- meta per le strade di Lagos. Come Eppure, proprio in questa osti- cia solo con i destini di personaggi tirà colpevole per sempre, termina G. Gigante è slavista e giornalista il personaggio di Julius in Città nata fiducia nel futuro si può an- famosi, che nell’esilio hanno tro- che scorgere un motivo per cui la prima epoca della vita e si apre vato la loro voce, ma anche con continuare a scommettere sulla il ciclo dell’“abnegazione” in cui le microstorie individuali di gente metropoli nigeriana: “Ogni vol- Arsenio, che ora si fa chiamare comune. Mentre vediamo Arendt ta che, tornando a Lagos, finisco Ustino, cerca di espiare la colpa crescere, studiare, lottare contro per caso in un angolo d’inferno, con la rinuncia a se stesso e una de- l’ottusità dei suoi insegnanti, viag- dizione totale a coloro che soffro- spunta sempre qualcosa che mi dà speranza”. Una fiducia che rag- giare, innamorarsi di Heidegger e no. In questo periodo, si avvicina confidarsi con Jaspers, seguiamo agli jurodivye (i folli in Cristo), che giunge punte visionarie allorché Ogni giorno è per il ladro accenna la presa di coscienza della sua vivevano ai margini della società giovane concittadina Darja Sviri- vestendosi di stracci, mortifican- al buio della notte africana, quan- do i generatori che forniscono le dova, spinta dalla lettura di Le ori- do il proprio corpo e dormendo gini del totalitarismo. Vita activa, spesso all’addiaccio, diventando, abitazioni di corrente elettrica si spengono, e non resta all’uomo La banalità del male a laurearsi in per un po’ di tempo, uno di loro. storia. Brokken la incontra in tre- Malgrado il loro comportamento che accendere le luci della propria no, ravvisandovi subito i segni di imprevedibile (che li portava ad immaginazione. n un’anima baltica. n assalire gli altri, soprattutto i ricchi luigi.marfè@unito.it e i potenti, e a inveire contro di [email protected] loro o ad assumere atteggiamenti L. Marfè è traduttore e dottore di ricerca in almeno apparentemente inconsul- letterature comparate all’Università di Torino V. Rosa è giornalista N. 1 30 Letterature d’oltremare di oggi sono prepotenti emblemi Afropolitans della nostra contemporaneità. Vorrei essere un punto Nota tanto interessante quanto nel gelato Michigan allarmante è la cosidetta resilience di Pietro Deandrea delle donne che meglio si inseri- di Carmen Concilio scono nel tessuto sociale e cultu- Moniza Alvi scoperto – / sarebbero incolpate rale del paese ospitante mentre gli d’ogni cosa” (Con qualsiasi tem- uomini più spesso soccombono. Un mondo diviso po). Si tratta di un versificare, in- ne, l’avventura. Tuttavia, non vi è NoViolet Bulawayo Zio Kojo, anche detto Vasco da ed. orig. 2008, somma, ben rappresentato nella quasi niente di idealizzato, niente Gama dal momento in cui si met- a cura di Paola Splendore, C’è bisogno di bello: certo la musica, i cantan- poesia Gli illusionisti, dove una te a guidare senza meta con la sua pp. 187, € 16, coppia di prestigiatori compiono di nuovi nomi ti, gli attori che piacciono ai giova- auto per ogni dove, come un navi- ed. orig. 2013, ni tengono compagnia, diventano Donzelli, Roma 2014 la loro magia più sensazionale e gante alla deriva, non fa altro che inaspettata quando hanno un fi- trad. dall’inglese di Elena Malanga, modelli, eroi, star. guardare i notiziari televisivi sulla Però l’America reale è deluden- è un paese alle mie spalle glio, che farà scomparire inesora- pp. 265, € 18, guerra in Afghanistan poiché suo / che cresce sempre più – bilmente le loro vite precedenti. Bompiani, Milano 2014 te. Le pagine più significative del figlio è là a combattere e non se “C’ romanzo sono quelle dove all’im- presto scoppierà, / strariperanno i In punta di piedi, con questa ne sa più nulla. Altro personaggio fiumi, mi scorreranno sul petto.” impalpabilità fatta di enorme ta- alutati dal “New York Times” provviso vi è un “balzo” pronomi- commovente è Tshaka Zulu che nale e si passa a un “noi” corale: Fin dalla raccolta d’esordio The lento ma anche di notevole corag- Scome un fenomeno tutto nuo- reca il nome altisonante del san- Country at My Shoulder (1993), la gio e gusto per il rischio, Alvi si è vo, gli scrittori “neri, con radici “In America abbiamo visto molto guinario re-guerriero, fondatore più cibo di quanto ne avessimo vi- poesia dell’anglo-pakistana Moni- affermata negli ultimi anni come africane, anche se cresciuti altro- della nazione Zulu in età colonia- za Alvi è segnata dalla presenza di figura di riferimento della poesia ve, giovani cosmopoliti che scri- sto in tutta la nostra vita. ... Che le, e come quel mitico guerriero sorpresa l’America, all’inizio. Se il una cultura “altra” come fardello anglofona. La raccolta Come la vono in inglese” si sono imposti imbraccia l’assegai e si slancia ver- e fonte d’ispirazione. Ma questo pietra trovò la voce (2005) rappre- all’attenzione dell’editoria inter- tuo corpo non ti andava bene, po- so il cielo come un aereo impazzi- tevi andare da un dottore… Poi- tema tipicamente postcoloniale è senta una svolta visionaria nel suo nazionale e sembrano destinati to che cerca di decollare: la strada solo un tassello in un insieme di percorso, una costruzione di miti a sostituire o a sfidare la grande ché non eravamo nel nostro pae- d’asfalto è piena di auto della po- se, non potevamo usare la nostra elementi sorprendenti, a partire delle origini per il nostro futuro, generazione degli scrittori della lizia con i lampeggianti e le sirene lingua, dicevamo cose che non dall’originalità delle immagini: a volte apocalittici e a volte uto- diaspora indiana. Non sono scrit- spiegate da cui si levano le grida volevamo dire. Quello che vole- “Vorrei essere un punto in un qua- pici: nel componimento “Come tori afro-americani, bensì africani “Butta l’arma! Butta l’arma!” vamo dire davvero rimaneva den- dro di Mirò. // Appena distingui- il pensiero accompagnava il viag- cresciuti in America, o americani Sebbene non si tratti di un ro- tro, intrappolato (…) Per i visti e bile dagli altri, / è vero, ma posto giatore”, il pensiero “sapeva essere di origine africana abituati a viag- manzo sperimentale (linguistica- i passaporti abbiamo in modo unico”. Nei versi di Alvi sfacciato, farsi avanti giare, a studiare all’e- mente non riproduce in modo supplicato, ci siamo di- c’è un equilibrio tra dentro nightclub / e stero; sono poliglotti e esasperato il gergo giovanile, sperati, abbiamo men- surreale e magia del bordelli, lottando con amano definirsi afropo- anche se la narrazione traduce quotidiano, un mesco- posti inospitali, / facen- tito, abbiamo strisciato, il punto di vista infantile prima, litans, sebbene anche abbiamo promesso, ab- larsi continuo di alto e do un respiro profondo questa categoria ven- adolescenziale poi, della prota- basso come in Pellegri- e infilandosi a forza. biamo sedotto, abbia- gonista), la traduttrice ha pur ga contestata. Dinaw naggio, dove un gruppo // E il pensiero sape- mo corrotto, qualsiasi dovuto risolvere qualche capriola Mengestu (americano- cosa pur di uscire dal di bambini si raduna a va diventare spazioso stilistica, gergale e soprattutto ha etiope), Helen Oyeye- paese (…) Invece di an- contemplare un pezzo / come un paese che dovuto curare una certa coerenza mi (inglese-nigeriana, dare a scuola, abbiamo di sterco “e quello sem- apre le porte ospitale / di registro e di tono, e assecondare esordiente a dicias- lavorato (…) abbiamo brava fissarci / marrone agli avventurosi, o agli le variazioni di umore della narra- sette anni), Teju Cole stretto i denti, abbia- intenso brunito / quasi emarginati”. L’ultima zione. Non è tanto il bilinguismo (americano-nigeriano), mo infranto la legge e regale / come se pure o il lessico a costituire un proble- raccolta presente in Yvonne Adhiambo abbiamo lavorato (…) il sole ne godesse”. O ma, quanto piuttosto la sottigliez- questa selezione (Eu- Owuor (keniana), non eravamo più persone. Adesso come nell’indimentica- za dei mutamenti di umore e un ropa, 2008) è invece centrata sulla Taiye Selasi (inglese con radici eravamo clandestini”. bile titolo della seconda raccolta, certo distacco asettico che talvolta sofferenza del trauma e dello stu- nigeriane e ghaniane, e anche un Quando l’emigrato diviene Una ciotola d’aria calda (1996). O emerge in totale contrasto con la pro, non solo nel suo svolgersi, ma po’ italiana) sono solo alcuni tra i clandestino il sogno americano come nelle paure, silenzi e desideri situazione narrata. anche nelle variazioni lancinanti nuovi talenti e NoViolet Bulawayo s’infrange. “La mia America”, per legati alla religione, rivelati attra- La traduzione restituisce molto del ricordo: se il domatore-guari- (pseudonimo di Elizabeth Zandile la protagonista, diviene una sor- verso i buchi nei calzini di un cugi- tore fa uscire il trauma allo scoper- Tshele) non fa eccezione: nata in accuratamente l’ironia divertita, ta di discarica in cui si smistano no che si leva le scarpe per pregare to, la “ferita risponde, / balzando Zimbabwe ha studiato negli Stati la tragedia, l’amarezza, lo sgo- lattine e bottiglie per la raccolta nella moschea (Scarpe e calzini). in primo piano / per danzare senza Uniti, meritevole di prestigiose mento e tutta la gamma di toni differenziata; lavoro che permette Le raccolte seguenti hanno spes- posa / sulla pelle sottile della men- borse di studio, ha vinto numerosi che la voce narrante assume, asse- di pagarsi il college. Poi ci sono le so un forte nucleo d’attrazione, un te” (Risposta). premi letterari. Forse, come per condandone la tecnica dello stra- pulizie nelle case private, dove si nodo tematico e metaforico ricor- In tutte le raccolte rappresen- molti scrittori indiani della gene- niamento che caratterizza quello incontra l’anoressia: “Quando si rente. Non è facile distinguere fra tate in questo Un mondo diviso, razione appena precedente, un sguardo sempre esterno, sempre prepara un piatto con cinque aci- tema e immagine, perché spesso le poi, c’è la costante presenza ispi- valido incoraggiamento durante la un po’ estraneo, un po’ distac- ni d’uva, un affarino rotondo e un poesie lasciano in chi legge l’eco ratrice della pittura, in un dialogo loro formazione lo hanno fornito cato perché bambino o perché bicchiere d’acqua scoppio a ride- impalpabile come di un sogno, o fertilissimo tra immagine e parola le scuole o i corsi di scrittura cre- straniero, o perché lucidamente re. Lei si gira a guardarmi con aria di una musica, senza che sia chiaro scritta. Alvi si serve della pittura ativa, ciò che colpisce è il loro nu- critico dell’Occidente: “Lo stra- confusa e io rincaro la dose. Cioè un motivo, un significato, un pos- per creare la giusta tonalità dei mero e il fatto che in maggioranza non riesco proprio a trattenermi. no cagnolino, Titi, trotterella con sibile referente. A questo riguardo, siano donne. una giacchetta di pelle rosa e una suoi versi, in un modo che ricorda Muoio dal ridere. Perché signo- la suggestiva postfazione della tra- l’abitudine di Bernardo Bertoluc- bandana gialla attorno al collo. duttrice Paola Splendore chiama rina-voglio-essere-sexy, il punto è ci di portare collaboratori e attori l suo romanzo racconta di un’a- (…) l’animale in questione ha una giustamente in causa il concet- questo: hai un frigo pieno zeppo a guardare un particolare dipinto, dolescenza trascorsa in due camera da letto, un letto rosa, un to di “leggerezza” delle Lezioni I di cibo, quindi per quanto tenti metodo privilegiato per comu- paesi, di un’infanzia in Zimbab- armadio e cassetti pieni di vestiti e americane di Italo Calvino. Così, di morire di fame, non saprai mai nicare l’effetto desiderato di un we vissuta all’aria aperta, con un guinzagli costosi”. n la protagonista della raccolta Por- cosa vuol dire”. film ancora da girare. Talvolta gli gruppo di amici, un po’ ingenui, tando mia moglie (2000), descritta A dire il vero tutti questi temi [email protected] editori inglesi di Alvi hanno ben un po’ teppisti, che osservano sen- sono già stati trattati: per comin- dal marito, decide di camminare a za comprendere nulla le rimozioni quattro zampe, infangandosi tutta: curato questo dialogo tra le arti, ciare da Tsitsi Dangarembga, C. Concilio insegna letteratura inglese e mettendo il dipinto in questione forzate, gli slum, il cristianesimo, postcoloniale all’Università di Torino “Ma era riconoscente – / aveva scrittrice e cineasta dello Zim- in copertina: è il caso di Europa e la violenza che a ondate si abbatte babwe, nel suo romanzo La nuo- imparato così tanto dell’opera di Tabitha Veevers Sire- sui bianchi, le elezioni politiche e va me (2007), da Anita Desai in dagli animali, / a na, che raffigura una sirena riversa il grande cambiamento che mai Divorare, digiunare (2005) e da scavare, a indaga- su uno scoglio, la coda squarciata avviene. Indifferenti, ma anche in- Kiran Desai in Eredi della sconfitta re, a nascondere. / a formare due gambe (“Amore difesi, passano davanti al cadavere (2007). Ma forse ce ne siamo di- Tralasciando tutti i di una donna impiccata, entrano menticati, non abbiamo prestato lavori di casa / mi umano gridava il mare, / il mare nella casa di due bianchi portati ascolto a quelle voci, o non abba- raccontava brevi nella sua testa.”). Davvero un pec- via con la forza, vedono partire stanza, le storie di oggi ci ripro- brillanti / storie cato che Donzelli non abbia inve- gli insegnanti e i padri verso il pongono adolescenti lucidamente del prato”. E que- stito in una simile operazione; così Sudafrica in cerca di stipendi mi- inchiodati a due mondi, due espe- sta immediatezza come dispiace non vedere, nella gliori. Le scuole chiudono, i padri rienze linguistiche, due nostalgie, materica rimane selezione della curatrice, qualcu- ritornano malati di Aids. La prima due tradimenti: “Dimmi solo una anche nella rac- na delle indimenticabili poesie parte del romanzo non si disco- cosa. Che cosa stai facendo in colta Souls (2002), che Alvi ha tradotto/adattato dal sta dall’Africa. La seconda parte questo momento in un paese che centrata su ciò che francese Jules Supervielle. Ma Un riguarda l’adolescenza in Ameri- non è il tuo? (…) Se è il tuo paese di più elevato si mondo diviso resta comunque un ca, il paese sognato, dove una zia allora lo devi amare, viverci e non possa immagina- libro prezioso, un appuntamento accoglie la protagonista, Darling, lasciarlo. Devi combattere a tutti i re: “È importante da non mancare per il pubblico a Destroyedmichygen. Qui, a costi per il tuo paese (…) hai il co- che le anime / non italiano della poesia. n Detroit, Michigan, la formazione raggio di dirmi, con quell’accento si facciano troppo [email protected] negli anni giovanili si snoda fra idiota che non è il tuo, che il paese notare. Pensa cosa normalità (la neve e il freddo e in cui sei andata non fa per te, che accadrebbe / se si P. Deandrea insegna letteratura inglese le strade vuote) e la trasgressio- il tuo paese è questo”. Le storie mostrassero a viso all’Università di Torino N. 1 31 Storia no ‒ con scarse prove (il materia- Guido Cavalcanti. E c’è un’altra Il Migliore, forse, ma anche un po’ pedante le d’archivio portato alla luce da lettera, lunga ben tre pagine, an- Aga Rossi e Zaslavsky dimostra cora a Benedetti, in difesa delle di Donald Sassoon quel che già sapevamo, ovvero sue idee sul poeta Rustico di Fi- che le grandi scelte strategiche lippo. Questa lettera è datata 18 Palmiro Togliatti Gaulle e François Mitterrand e di Badoglio e Togliatti rispose dovevano essere concordate tra febbraio 1948. Dove trovava il per ciò che hanno fatto quando “Signorsì”. Nient’altro da dire. il Pci e il Pcus) – sul fatto che tempo Togliatti per dedicarsi a La guerra di posizione erano al potere. All’opposizione Si tratta di una vecchia visione, Togliatti fosse un mero esecutore tutto questo mentre stava apren- in Italia si è presto dimenticati. Chi, al di periodicamente ripresa come ad dei voleri di Stalin dovrebbero dosi la guerra fredda? Non era Epistolario 1944-1964 fuori del mondo degli specialisti, esempio fanno Elena Aga Rossi piuttosto dimostrare che Togliat- preso dalla campagna elettorale a cura di Gianluca Fiocco si ricorda di Kurt Schumacher, e Victor Zaslavsky in Togliatti e ti fosse in disaccordo con Stalin, in vista delle fatidiche elezioni del e Maria Luisa Righi, di Hugh Gaitskell e di Gaston Stalin. Il Pci e la politica estera che non volesse collaborare con 18 aprile? Dove trovava il tempo prefaz. di Giuseppe Vacca, Defferre? Togliatti fu al gover- staliniana negli archivi di Mosca Badoglio anche se tutti (gli Alle- per accusare Pannunzio di igno- pp. 400, € 24, no per meno di due anni, come (Il Mulino, 1997). I testi chiave di ati al pari dell’Urss) volevano che rare le regole della grammatica, pure, proprio nello stesso perio- Togliatti intorno al periodo della così facesse, e che condividesse Einaudi, Torino 2014 per le rampogne ad Antonello do, Maurice Thorez, che diresse i svolta di Salerno sono ora stati ri- con Pietro Nenni (Psiup) e Ugo Trombadori dopo il suo “attacco comunisti francesi fino a quando pubblicati da Castelvecchi con il La Malfa (Partito d’azione) l’esi- pesante” contro il film Riso ama- Il rinnovamento morì nel 1964 poche settimane titolo Il rinnovamento democrati- genza di arrivare a un’immediata ro? Si lancia anche in un attacco prima di Togliatti. Ma Togliatti, a co del paese e un’introduzione di rottura con la monarchia in vista democratico del paese omofobico e piuttosto volgare su a cura di Aldo Agosti, differenza di Thorez, è rimasto al Aldo Agosti che spiega come la di una qualche non meglio preci- centro di un dibattito storiografi- convinzione che i comunisti do- sata rivoluzione sociale. André Gide (1949). Scrive una pp. 140, € 17,50, lettera a Pietro Ingrao, allora di- Castelvecchi, Roma 2014 co e politico, messo sotto accusa vessero far parte di un governo L’idea che Togliatti fosse un per i molti mali che hanno afflit- di unità nazionale, rimandando semplice esecutore delle decisio- rettore dell’“Unità”, protestando to l’Italia. Nelle analisi di alcuni, la “questione istituzionale” al ni di Stalin è speculare all’imma- per il linguaggio usato da criti- ome nei racconti delle fate, ci cinematografici come Mario il Partito comunista italiano per esempio di Ernesto Galli dopoguerra, fosse stata espressa gine di quanti a sinistra riteneva- C della Loggia, il relativo successo da Togliatti ben prima del suo no che De Gasperi fosse andato Socrate: “Non si capisce nulla ha avuto sette segretari. Per un’i- di quello che dicono”. Ma c’è ronia della sorte tutti eccetto il del Pci ha bloccato le possibilità arrivo in Italia. Proprio perché negli Stati Uniti nel gennaio 1947 anche la famosa lettera a Stalin primo, Amadeo Bordiga, erano di una autentica versione italiana era veramente un uomo del Co- per farsi dire cosa fare dagli ame- del 1950, in cui rifiuta l’offerta nati nel territorio del vecchio Re- della socialdemocrazia, paraliz- mintern, Togliatti non concepiva ricani. La verità è che De Gasperi gno di Sardegna. Bordiga, affetto zando la sinistra all’opposizione che ci potessero essere delle di- spiegò agli americani qual era la di andare a Mosca a dirigere il da quella che Lenin proprio come il successo della vergenze tra gli interessi del Pci situazione, come lui fosse l’ami- Cominform. Si prende del tempo chiamava la “malattia Democrazia cristiana e quelli del Pcus. In effetti, nel co più affidabile e come per una lunga rispo- infantile del comuni- ha bloccato l’emergere 1944 con la guerra in corso, di- il loro prestito di cento sta a uno studente smo”, è ricordato solo di un autentico partito vergenze non ce n’erano – cosa milioni di dollari avreb- tedesco che gli aveva da un’allegra banda conservatore. In altre che non sorprende visto che an- be stabilizzato l’Italia e chiesto informazioni di eccentrici. Gramsci parole, Togliatti è sta- che Stalin e Roosevelt andavano nuociuto al Pci. su Curzio Malapar- è rimasto il più inte- to troppo vincente. Se così ben d’accordo. Era ovvia- La guerra di posizione te, l’argomento della ressante e venerato, lui e i suoi successori mente nell’interesse tanto del Pci in Italia (chissà perché sua tesi. Come inter- in parte per il suo ri- fossero almeno stati al- quanto del Pcus che il Pci doves- un richiamo così alta- pretare tutto questo? levante contributo al trettanto stupidi quan- se essere al centro della politica mente “gramsciano” nel Era la manifestazio- pensiero politico, e in to Thorez e Marchais, italiana. La successiva espulsione titolo) contiene docu- ne di una civetteria parte perché gli otto l’Italia avrebbe dun- del Pci e del Psi dal governo nel menti interessanti come intellettuale sempli- que avuto un partito 1947 e la loro mancata vittoria anni in un carcere fa- pure lettere inedite di cemente connaturata come il Parti socialiste, alle elezioni del 1948 furono una scista e tre in vari ospe- Togliatti. È un peccato al suo carattere? dali prima di morire nel 1937 lo un Mitterrand invece sconfitta anche per Stalin. Il libro che i curatori del volu- di un Craxi. Sarebbe davvero contiene due famosi discorsi, te- Ma si ritiene che Togliatti sia salvarono dal dover prendere me che ci forniscono note così stato un totus politicus. Dunque decisioni che avrebbero potuto andata molto meglio per l’Italia, nuti entrambi nel 1944 (l’11 apri- utili non rendano più agevole la con più prosperità rispetto a oggi le a Napoli e il 9 luglio a Roma), le sue molteplici incursioni in in seguito farlo apparire in una distinzione tra i documenti che svariati campi culturali, special- e meno corruzione? Impossibile insieme a un resoconto presenta- furono o non furono pubblicati luce non così santificante. Longo mente con i corsivi su “Rinasci- a dirsi. Nessuno può esibire l’a- to a Torino il 13 giugno 1960 su all’epoca. Come prevedibile, i e Natta furono dei segretari di ta” sotto lo pseudonimo di Rode- transizione. Berlinguer, che morì nalisi controfattuale. quell’anno cruciale. Il 1944 era più interessanti sono quelli scritti Un altro filone rilevante delle rigo di Castiglia (il nome assunto nel 1984 proprio quando il suo un momento pieno di speranze, in modo confidenziale e non per critiche a Togliatti e al “togliatti- dal diavolo Belfagor nella novella partito stava per realizzare il mi- ben diversamente dal 1960 quan- la pubblicazione. Il Togliatti che smo” riguarda il suo essere stato, di Machiavelli), fecero forse par- glior risultato elettorale di tutti i do il nuovo governo Tambroni, emerge è alquanto più disinibito in fin dei conti, nient’altro che te di un’abile operazione politica partiti comunisti dell’Europa oc- monocolore Dc con il sostegno di quello che conosciamo. È il uno fra i tanti stalinisti. Tornato volta a mostrare che i comunisti cidentale, è rimasto ampiamente del Msi, portò a manifestazioni Togliatti che dice al pittore Ma- in Italia nel 1944, non fece che rispettato, forse per i suoi modi di piazza a Genova e a Reggio rio Mafai che “una dottrina uffi- erano “intellettuali” e “accultu- seguire gli ordini. Stalin gli dis- così connaturati di uomo integro Emilia, con violenze della polizia ciale del partito a proposito dei rati” tanto quanto la componen- se di mettersi al servizio del re in un sistema politico vieppiù e molti morti. Coloro che insisto- problemi dell’arte (…) non esiste te tradizionale dell’intellighenzia segnato dal deficit di tale qua- e non può nemmeno esistere”; il crociana in Italia, che non man- lità. Se gli storici ricorderanno Togliatti che scrive messaggi cor- giavano solo i bambini a colazio- Occhetto, sarà per la singolare diali a Montini (allora cardinale); ne ma se ne intendevano anche impresa della chiusura volontaria il Togliatti che descrive Bonomi, di Cavalcanti e Rustico di Filip- della storia del partito di cui era Orlando, De Nicola come delle po. Era certamente convinzione alla guida. Avrebbe lasciato un ri- “vecchie ciabatte”; che si duole di Togliatti (e di Gramsci) che cordo migliore se gli esiti fossero con Elio Vittorini del fatto che l’intellighenzia italiana, quella stati più positivi della nevrotica “L’Unità” abbia pubblicato una che venerava Croce, contasse e ricerca di identità (e dei continui “disgraziatissima recensione” di dovesse essere combattuta e/o cambiamenti di nome) che han- Uomini e no. Ci sono anche let- sedotta. In questo naturalmente no contraddistinto i postcomuni- tere cordiali a De Gasperi in cui si sbagliava. L’importanza di que- sti. Occhetto dimostrò un certo (16 aprile 1946) riconosce che sta intellighenzia (una casta sepa- coraggio ma, in politica, il corag- “fra me e te non ci fu nella pra- rata e presuntuosa) è stata so- gio non è mai sufficiente. Rima- tica di Governo alcun contrasto pravvalutata. Essa contava assai ne così Togliatti, il segretario del su questioni religiose”. Il tono poco nella politica italiana e nella Pci più criticato e, dal mio pun- cambia durante la campagna formazione del “senso comune”. to di vista, il più importante. Fu elettorale del 1948 quando re- Ciò che contava veramente era segretario, tutto sommato, per darguisce Celeste Negarville (al- quel genere di cultura televisiva trentasette anni. Quelli decisivi lora sindaco di Torino) per essere popolare a buon mercato esem- non furono i primi diciassette, stato troppo gentile con il leader plificata dal Mike Bongiorno di trascorsi in esilio, ma i vent’anni democristiano: “Tu non hai capi- turno e che ha dominato da sem- in cui diede un’impronta al Pci, to che De Gasperi è l’uomo che pre portando ai successi ideolo- alla Costituzione e alla politica ricorre, contro di noi, ai mezzi gici di Craxi, Bossi, Berlusconi, e italiana del dopoguerra. più canaglieschi, sporchi e vili, È difficile immaginare un moralmente più bassi di quelli ora Beppe Grillo, a nessuno dei ­leader dell’Europa occidentale cui ricorse Mussolini (…) E tu quali importava un bel niente postbellica che abbia avuto un si- vai a toccargli la mano”. delle interpretazioni di Guido mile rilievo senza mai essere sta- Ci sono un sacco di esempi del Cavalcanti. n to al potere. Ricordiamo Konrad Togliatti arcipedante, come in Adenauer, Willy Brandt, Helmut una lettera (2 ottobre 1947) ad (Traduzione dall’inglese di Santi- Schmidt, Clement Attlee, Harold Arrigo Benedetti, direttore del na Mobiglia) Wilson, Harold MacMillan, Olof settimanale “L’Europeo”, dove Palme, Bruno Kreisky, Paul- rimprovera Vittorio Gorresio Henry Spaak, Alcide De Gaspe- per “un grossolano errore di in- D. Sassoon è professore emerito di storia europea ri, Giulio Andreotti, Charles De terpretazione” su un sonetto di comparata alla University Queen Mary of London N. 1 32 Storia ra aveva contribuito a forgiare tra Vita grama tra i faldoni Ottocento e Novecento. L’aspetto Avanguardie attive più innovativo lo troviamo nell’u- di Linda Giuva so attento e cauto delle fonti let- di Enrica Asquer terarie e filmiche, il cui impiego Isabella Zanni Rosiello ce) sono insufficienti, a volte inuti- è accompagnato da una continua Di generazione una lavoratrice della conoscenza li. Zanni Rosiello lo sa bene: ha vis- riflessione sul rapporto tra lettera- in generazione degli anni duemila evidenzia effi- I donchisciotte suto in essi lungamente e su di essi tura e storiografia a cui viene dedi- cacemente le molteplici ambiguità del tavolino cato un denso capitolo, non a caso Le italiane dall’Unità a oggi ci ha lasciato importanti riflessioni a cura di Maria Teresa Mori, dell’oggi. Nei dintorni della burocrazia operando sempre coraggiosi svec- il primo, intitolato Rappresenta- Molto ci sarebbe da dire sul- pp. 188, € 22, chiamenti. E ha cercato altrove, re, mostrare, leggere, nel quale si Alessandra Pescarolo, Anna le potenzialità e i limiti di questa Viella, Roma 2014 tra romanzi, racconti e film. E tra affrontano i problemi non solo Scattigno, Simonetta Soldani scelta centrata sulle avanguardie questi ne ha selezionati alcuni: ita- metodologici che hanno impegna- pp. 403, € 34, Viella, Roma 2014 attive: una scelta che, mentre pone he il mondo della burocrazia liani, che coprono quasi un secolo to gli storici partendo dagli anni un problema di rappresentatività, Csia tutt’altro che monolitico, di storia nazionale, quasi a volerne ottanta. Due territori, questi, le he cosa significò per le donne permette di rendere visibile l’au- è un’affermazione che trova nu- sottolineare le continuità cultu- cui relazioni sono esaminate met- Centrare a far parte del regno tonoma capacità d’azione delle merose conferme da parte degli rali e, soprattutto, la permanenza tendo in luce la natura complessa, d’Italia, e dunque di uno stato donne, la loro possibilità e capa- studiosi dell’amministrazione, de- di luoghi comuni al di là dei pur poliedrica, circolare che chiama costituzionale e nazionale, che in cità di essere riconoscibili come gli opinionisti del momento, dei profondi cambiamenti nel tessuto in causa i reciproci condiziona- qualche modo parlava il linguag- individue attraverso le loro scrit- politici dell’ultima ora. “Esseri sociale italiano. La scelta è caduta menti, i continui sconfinamenti, le gio della cittadinanza e della liber- ture, le loro iniziative, i loro ruoli ambigui” erano per Mario Solda- su Demetrio Pianelli e Regi impie- ormai consolidate contaminazio- tà? E, soprattutto, come continuò politici. E d’altronde il volume, ti i burocrati “che per il costume, gati di Emilio De Marchi (1888, ni. Tenendo presente il dibattito quella storia? Come si intrecciaro- centrato sul dialogo fra ritratti le opinioni, i giudizi e i pregiudizi 1890), Le resultanze in merito alla storiografico e la produzione let- no i cammini della cittadinanza e collettivi e individuali, evidenzia partecipano sempre della borghe- vita e al carattere di Gino Bianchi, teraria, l’autrice affronta l’analisi della nazionalizzazione? E fino a quanto sia importante evitare il sia, mentre la realtà del di Piero Jahier (1915), dei racconti e dei film per svelarne che punto le italiane di rischio di schiacciare le loro stato finanziario li Incendio al catasto di il valore testimoniale con un ap- oggi possono ricono- opere e i pensieri delle classifica decisamente Carlo Montella (1956). proccio che sfugge a un uso sem- scersi in essi? Già da donne nel loro vissuto nel proletariato”. Dei Delle testimonianze ci- plificato e puramente strumentale questi interrogativi con personale: la biogra- burocrati si parla pe- nematografiche, pren- degli stessi e che rappresenta la cui si apre l’introduzio- fia, paradossalmente, riodicamente come il de in esame Le miserie novità di questo volume. I capito- ne emerge l’ambizione può essere una gabbia vero potere dello stato del signor Travet (1946) li che strutturano il libro, infatti, e l’originalità di questo quando i soggetti sto- che riesce a svuotare le e Policarpo ufficiale di ognuno dedicato a un’opera, sem- volume a molte voci, rici sono le donne. Ma leggi, rendere le norme scrittura (1959) entram- brano quasi funzionare come un ideale prosecuzione di qui, grazie all’efficace incomprensibili, che bi di Mario Soldati. Di laboratorio dove Zanni Rosiello un convegno promos- uso della categoria di decide i tempi della vita questi testi Zanni Ro- sperimenta una lettura multidi- so dalla Società italiana generazione, le figure quotidiana delle perso- siello fornisce significa- sciplinare, utilizza criticamente delle storiche nell’am- scelte emergono ap- ne. Ma un’altra imma- tivi dati biografici degli categorie quali il “verosimile”, bito delle celebrazioni punto come esempli- gine continua a coesi- autori che permettono individua e scompone gli elementi per i centocinquant’an- ficative, più che come stere con quella della casta potente di cogliere gli spunti autonarrati- e i linguaggi che caratterizzano la ni dell’unità d’Italia. esemplari, del contesto storico in e resistente a tutti i cambiamenti vi (se non proprio autobiografici) formazione dei testi: di essi sono Ogni “generazione” (breve, di cui sono immerse, evidenziando ed è quella dell’impiegato non presenti nelle trame dei racconti e analizzate le biografie degli autori, vent’anni o poco più) è qui letta in tutta la ricchezza e la problemati- motivato, inefficiente, in esubero, nei ritratti dei personaggi. le trame e i personaggi, il pubbli- rapporto a un passaggio specifico cità di questo intreccio, come scri- scansafatiche, che conduce una Del lavoro di contestualizza- co di riferimento, le forme narra- della presenza sulla scena pubbli- vono le curatrici nell’introduzione vita ripetitiva, scarsamente retribu- zione delle opere esaminate, non tive, le storie delle edizioni senza ca del segmento di donne in grado e come del resto risulta chiaro dai ita, socialmente denigrata. piccolo spazio occupa anche la dimenticare la realtà storica di cui di percepirsi ed essere percepite diversi modi in cui i vari profili in- Un’immagine questa che viene ricostruzione puntuale, a volte sono rappresentazione: la pub- come italiane, cominciando dal- dividuali sono fatti interagire con i da lontano e di cui si occupa Isa- con risultati importanti, della sto- blica amministrazione, lo stato, le incerte ed elitarie cittadine del saggi di contesto. bella Zanni Rosiello nel suo ulti- ria delle edizioni e delle pubblica- le leggi e i regolamenti, i dibattiti regno e arrivando alle combattive Quanto alla proposta interpre- mo lavoro storico il cui sottotitolo zioni. È il caso delle “incertezze parlamentari, la pubblicistica po- protagoniste della politica nella tativa del volume, la scrittura, la (Nei dintorni della burocrazia), vo- cronologiche” relative alla novella litica e sindacale. Dei romanzi, dei repubblica. Le tematiche su cui si maternità e la politica sono pre- lutamente indeterminato e sfug- Regi impiegati di Emilio De Mar- racconti e dei film, l’autrice esplo- fa leva di volta in volta sono l’in- sentate come le tre aree privilegia- gente, lascia le porte aperte a nu- chi, della quale l’autrice sottolinea ra i contesti storici di produzione contro con la nuova “patria nazio- te attraverso cui si può seguire il merose chiavi di lettura sul mondo le incongruenze presenti nelle suc- e si misura sapientemente con i re- nale”, la passione della scrittura, la percorso di acquisizione da parte della burocrazia italiana. I “don- cessive edizioni e curatele. Dalla gistri narrativi attingendo anche ai forza del materno, la pratica della delle italiane di spazi progressivi di chisciotte del tavolino”, come li lettura delle opere analizzate emer- risultati metodologici della critica politica, le tensioni fra libertà e li- cittadinanza all’interno dello stato definì Soldati, sono gli anonimi gono le immagini, i giudizi (e i pre- letteraria degli ultimi decenni. Ne berazione, il “passo lungo” delle nazionale, fino alla sua crisi. Sin impiegati addetti a operazioni giudizi) che la società italiana tra viene fuori un libro con innume- nate “dopo i movimenti”, mentre dai decenni immediatamente suc- meccaniche e noiose, malpagati, Ottocento e Novecento aveva del revoli spunti e suggestioni, a volte in conclusione tre brevi contribu- cessivi all’unità, emergono l’am- che conducono una vita grama sia mondo impiegatizio che, per il pe- anche consigli e ammonimenti alla ti si interrogano sull’“ostinazione bivalenza e le aporie di tale per- dal punto di vista economico che riodo considerato, si identifica con prudenza sull’uso delle fonti nar- dei progetti” e sull’“opacità del fu- corso. La maternità è la sfera che sociale, maltrattati o trattati con i luoghi e i meccanismi dell’am- rative, che, muovendosi continua- turo” che caratterizzano il tempo meglio testimonia le contorsioni sufficienza dai superiori, chiusi in ministrazione statale. Non è un mente in bilico tra vari territori, presente. Ogni focus generaziona- del primo emancipazionismo, che stanze nelle quali convivono con caso che gli ambienti che fanno da parla con competenza a un pub- le si intreccia con un ritratto bio- nella valorizzazione del ruolo ma- faldoni polverosi e ingombranti. sfondo siano quelli maggiormente blico differenziato di lettori. n grafico centrato sullo stesso tema: terno individua, a ragione, la pos- sibilità di un rafforzamento delle Un ceto, questo, che pare senza frequentati e conosciuti dai cittadi- [email protected] si passa così da Giannina Milli, storia perché di esso scarse sono le ni: il catasto, le poste, l’ufficio del Erminia Fuà Fusinato e Matilde donne come soggetto di cittadi- nanza. Tuttavia, come segnalano i tracce documentarie che il passato registro. Sembra affiorare quasi L. Giuva insegna archivistica Serao, chiamate a rappresentare ci ha lasciato: un paradosso o una una sorta di antropologia della bu- all’ Università di Roma La Sapienza i decenni che vanno dal risorgi- confini limitati della polis liberale crudeltà del destino per chi ha la- rocrazia, che, sfidando i cambia- mento all’aprir- e ancor di più le torsioni illiberali vorato tra “scartoffie” e fascicoli, menti tentati e realizzati (perché si del nuovo della nazione fascista, il materno essere condannati al silenzio docu- molto è cambiato in quei decenni), secolo, a Maria si rivela un dispositivo complesso, mentario. Di essi, degli impiegati viene rappresentata in una immo- Montessori e non sempre facilmente gestibile in dei gradini più bassi della pirami- bile continuità che si coglie nella Margherita Sar- un’ottica di empowerment delle de gerarchica, è difficile conoscere stanca ripetitività dei caratteri dei fatti per l’Italia donne. E nonostante gli indubbi i nomi perché assenti nei bollettini personaggi, nella loro vita segnata giolittiana e apporti del principio di uguaglian- ufficiali, né la carriera perché negli da pedanti consuetudini di lavoro, fascista; da Nil- za su cui è incardinata la Costitu- archivi storici si conservano pre- dai comportamenti rassegnati di de Iotti e Tina zione del 1948, i paradossi con- valentemente i fascicoli personali fronte ai soprusi, dal linguaggio Anselmi, prota- tinuano a segnare anche i primi degli alti burocrati. Del tutto ina- astruso e codificato delle pratiche goniste dell’edi- decenni della stagione repubblica- deguate si rivelano le fonti archivi- amministrative. A quest’ultimo ficazione della na. Sarà solo col neofemminismo stiche se poi estendiamo la ricerca proposito, è particolarmente ap- repubblica, a che si riusciranno a far emergere “sulle abitudini di vita, sulle emo- prezzabile la scelta di ripubblica- Carla Lonzi, i nessi contradditori di una polis zioni, sulle passioni che l’hanno re integralmente Regi impiegati: emblema del- rimasta sino a quel momento cieca segnata, nonché sulle insoddisfa- undici lettere scritte in perfetto la simbolica rispetto alla fittizia neutralità dei zioni della loro attività lavorativa e burocratese dove, con risultati esi- deflagrazione suoi fondamenti, e dunque impos- sui soprusi che subivano”. laranti e molto efficaci, De Marchi del paradigma sibilitata a metterli in discussione E allora dove cercare le tracce ha raccontato le procedure lunghe nazionale sotto e a gettare le basi di un loro supe- del vissuto quotidiano di perso- e formali all’interno delle quali la i colpi della cri- ramento, verso un nuovo patto di naggi semplici e oscuri? È possibi- realtà si trasforma, si trasfigura e tica del neofem- cittadinanza, pienamente inclusi- le conoscere le loro pratiche quoti- alla fine si perde. minismo degli vo e paritario. n diane, il loro mondo di sentimenti Ma l’interesse per questo vo- anni settanta. [email protected] e di valori? Per soddisfare tale cu- lume non si esaurisce nel quadro In chiusura, lo riosità storica, gli archivi (ma non storico della rappresentazione che squarcio (auto) E. Asquer è assegnista presso il dipartimento quelli letterari utilizzati dall’autri- del ceto impiegatizio la letteratu- biografico di di studi umanistici dell’Università di Torino N. 1 33 Storia un personale selezionato secondo Un nuovo modo di stare insieme precisi criteri di rappresentatività Le forme della democrazia medievale e idoneità. Il fatto che la società di Enrico Faini comunale non fosse egalitaria, ma di Isabella Lazzarini suddivisa in ceti, rendeva la sfida Hagen Keller ca”, gli ingredienti del dibattito ancora più complessa. L’ipotesi di Lorenzo Tanzini cronologica conosce una pausa politico d’età moderna. Keller, Keller di un comune composto fin per analizzare nel dettaglio il fun- Il laboratorio politico invece, parte dal mondo signorile dall’inizio di nobili e semplici citta- A CONSIGLIO zionamento dei consigli nel pieno del comune medievale postcarolingio (i bellatores, gli ora- dini, i primi ben distinti dagli altri, La vita politica Duecento e la dimensione teorica prefaz. di Giuseppe Sergi, tores e i laboratores di Adalberone renderebbe ancor più significativo dell’Italia dei comuni e la rappresentazione simbolica pp. 387, € 30,99, di Laon) e si sforza di capire come il successo della convivenza. Ciò pp. 248, € 22, delle assemblee fra Duecento e Liguori, Napoli 2014 da esso sia sorto il comune. Lo stu- fa apparire le città italiane forse Laterza, Roma-Bari 2014 Trecento. dioso non è stato il primo ad attac- meno originali, ma rende possibile Fra i temi trattati da Tanzini, l 4 ottobre 1245 Federico II di care alle spalle la storia cittadina: un confronto con il resto dell’Eu- età dei comuni è uno dei gran- almeno un paio meritano di esse- IHohenstaufen, imperatore del tra gli italiani Giovanni Tabacco e ropa: quello del comune fu un mo- L’ di miti del medioevo italiano re sottolineati. Innanzitutto, la fi- Sacro romano impero, muoveva Cinzio Violante avevano compiuto dello che avrebbe potuto essere re- e uno dei modelli identitari del- nezza dell’analisi del meccanismo da Pavia contro Milano alla testa questo rovesciamento di prospet- plicato altrove. Se ciò non avvenne la libertà d’Italia. Da Constant a consiliare nel suo mutare nel tem- di un esercito poderoso. Sei setti- tiva già nella generazione prece- (o avvenne in tempi e modi molto Gramsci, da Cattaneo a Salvemini po. I consigli (grandi, grandissimi, mane dopo avrebbe fatto mesta- dente. Tuttavia Keller è giunto a diversi) occorre domandarsi via sino alla vivacissima stagione re- ristretti, aperti o chiusi, selezionati via perché e non accontentarsi di mente ritorno: i milanesi avevano conclusioni più radicali: la società cente di studi si sono posti come o rappresentativi) emergono infat- celebrare l’apogeo medievale ita- resistito, riuscendo addirittura a signorile e quella del primo comu- modello di inarrivata precocità o ti concretamente come l’arena in liano come un unicum nella storia far prigioniero un figlio di Fede- ne sono molto più simili di quanto esemplare fallimento sulla via della cui si esprimono le complesse e ta- mondiale. rico. Se lo storico Hagen Keller comunemente non si crede ed è costruzione della democrazia. lora contraddittorie dinamiche fra L’interesse che questo volume avesse potuto scegliere da che sbagliato, secondo lui, supporre In questo contesto si colloca il i diversi processi della decisione può suscitare nel lettore non spe- parte stare, tra le file che quello urbano fosse libro intelligente e pro- politica (la discussione, all’inizio un ambiente cialista non si ferma qui. Non po- blematico di Lorenzo la normazione, la ratifi- dell’esercito imperiale tendo soffermarci, per motivi di o tra le mura di Milano, tendenzialmente egali- Tanzini, che affronta il ca) e la definizione del tario, indifferente alla spazio, sulla ricchissima sezione di complesso tema delle significato e delle forme credo che avrebbe scel- saggi dedicata a Milano, resteremo to le seconde. Questo stratificazione ereditata forme medievali della della rappresentanza dal passato. Anzi, Kel- ancora sugli idealtipi comunali che democrazia sottopo- (inclusione, esclusione, nonostante sia tedesco Keller sottopone a critica severa. (come la famiglia di ler riconosce ai nobili, nendo il quadro della selezione), il tutto in un ai vecchi vassalli del ve- Lo storico non teme di affrontare vita politica comunale processo contrastato di Federico) e, certo, non il nodo più spinoso della questione perché sa come andò a scovo, un ruolo di pri- al vaglio di un’analisi si- definizione reciproca mo piano nella politica comunale: la nascita del comune stematica e capillare del con altri protagonisti finire. I motivi dell’in- segna anche la nascita (o rinascita) teresse di Keller per la del primo comune. significato, delle forme istituzionali in via di Per comprendere della democrazia in Europa? Forte storia dei comuni ita- e del mutare di uno dei emersione (i consigli quali siano le conse- della sua gigantesca statura di stu- liani non sono legati a suoi elementi più signi- ristretti, il podestà, il guenze di questa forte dioso, Keller prima indaga l’evolu- un generico esotismo: lo studioso, ficativi, l’assemblea mu- popolo, i signori). I meccanismi e e coraggiosa presa di posizione zione del principio di maggioranza infatti, non ha mai abbandonato nicipale. Tra il XII e il XIV secolo, gli strumenti del confronto poli- occorre forse spiegare cosa si sa e e il grado di rappresentatività delle altri temi della storia europea ed è infatti, i cittadini dei comuni par- tico-sociale (la partecipazione, la cosa non si sa ancora delle origini istituzioni cittadine, poi paragona autore di una delle più importan- tecipano alla vita politica pubblica parola, la scrittura) affiorano dun- dei comuni. Una cosa che non si sa, il nostro concetto di democrazia ti sintesi sulla storia dell’impero innanzitutto attraverso l’istituto que con limpidezza in tutta la loro ad esempio, è quando le città han- con il modello comunale. Non tra i secoli XI e XIII. Non si può consiliare, che assume dimensioni, complessità da un’analisi che non no cominciato ad agire come enti aspettiamoci facili attualizzazioni: ruoli e forme diversi in rapporto neanche dire che Keller sia venu- non è nello stile dello studioso. rinuncia all’interpretazione del autonomi. Si sa, invece, che questo tanto alla società politica, quanto fenomeno politico per il fatto di to a cercar fortuna in un contesto è successo molto prima della com- Eppure, ad avviso di chi scrive, accademico più favorevole: la sua al mobilissimo sistema delle isti- collocarsi sapientemente a monte parsa dei consoli, delegati all’eser- sono proprio le peculiarità della tuzioni, senza rinunciare mai a ri- brillante carriera si è svolta tutta in “oligarchia comunale” (uso le pa- di facili modellizzazioni. cizio delle principali funzioni di vestire un ruolo nella definizione In secondo luogo, l’attenzione Germania e alcune sue tesi sono governo. La dimestichezza con la role di Keller) a renderla istruttiva. state accolte con molta freddezza della qualità della costituzione po- non soltanto ai meccanismi ma società dei secoli X e XI permette Il comune fu un sistema capace litica della città. Tanzini sottolinea da una parte degli studiosi italiani. anche alle modalità del discorso a Keller di indagare nella preisto- di coinvolgere nella decisione il potenziale interesse di indagare I comuni sono dunque solo uno politico assembleare. Se è vero che ria del mondo comunale: prima, migliaia di individui anche senza forme di partecipazione pubblica dei suoi oggetti di studio – per uno dei legati più duraturi della cioè, dell’attestazione dei consoli chiamarli in massa a offrire il con- alla vita politica nate e sviluppatesi quanto, forse, il principale – e, cultura politica italiana medievale e molto prima che all’autonomia senso. La grande assemblea dei in contesti diversi, seppur in vario di sicuro, non sono mai stati per capifamiglia nella quale si pren- e umanistica è il discorso politico cittadina fosse dato il nome di co- modo legati al patrimonio concet- – la parola pubblica decantata da lui un terreno facile. Alla scarsa mune. Qui lo studioso individua devano decisioni valide per tutti tuale occidentale, senza forzature ricezione degli studi di Keller in è più un mito che una realtà. Si Salutati e Bruni, da Machiavelli tanti diversi momenti di vita collet- e ingenuità: non cerca nel medio- e Guicciardini: si pensi ai classici Italia ha certamente contribuito tiva organizzata, ma secondo lui la organizzavano invece tanti piccoli evo comunale una soluzione allo di Baron o di Witt, rivisitati dalle anche la barriera linguistica: è un vera svolta è costituita dalle “paci consigli ristretti, magari dedicati scollamento fra le modalità nove- ricerche recenti di Christopher grande merito dell’editore Liguori di Dio”. Si tratta di movimenti di a particolari ambiti di governo. Il centesche di organizzazione politi- S. Celenza, The Lost Italian Re- l’aver messo a disposizione alcuni ispirazione religiosa con finalità gruppo dirigente comunale aveva ca e la realtà contemporanea, ma, naissance (Johns Hopkins Univer- tra i suoi più importanti studi sui politicamente forti e concrete: im- infatti ben chiaro che il consenso al contrario, auspica che le consa- sity Press, 2004) o di Brian Jeffrey comuni. Grazie a questa raccolta porre a tutta la collettività il rispet- di una grande assemblea sarebbe pevolezze e i dubbi dello studioso Maxson, The Humanist World of il lettore italiano non specialista to di una pace e di una concordia stato inevitabilmente generico e contemporaneo permettano alla Renaissance Florence (Cambridge accede a un materiale forse non giurate. Sotto varie forme questi plebiscitario. ricerca medievistica di affrontare University Press, 2014) – allora di- recentissimo (un solo saggio era movimenti sono presenti in molte Nonostante il fascino che eser- un tema cruciale come quello della venta cruciale indagarne le radici inedito, mentre la gran parte dei città del secolo XI e anticipano, cita ancora oggi la variopinta cor- vita politica comunale in modo più restanti risale agli anni ottanta e nei fini e nelle modalità di orga- te di Federico II, Keller, credo, non solo sul versante della tratta- fine e prudente, meno ideologico tistica e del pensiero giuridico, te- novanta), eppure ancora sostan- nizzazione, i comuni veri e propri. avrebbe trovato molto più sedu- che in passato. ologico e politico, ma anche nella zialmente nuovo. Il problema, specie per chi crede centi le grigie mura della Milano Le assemblee cittadine nelle cit- pratica della discussione politica e Il fascino dei lavori di Keller in una specificità urbana italiana, comunale. n tà italiane a reggimento comuna- della sua verbalizzazione. I consigli consiste in primo luogo nell’o- è che questi movimenti non sono le tra XII e XIV secolo sono una [email protected] sono infatti, dice Tanzini, “l’unico riginalità del punto di vista. Per affatto specifici della penisola, ma costante del mobilissimo quadro luogo legittimo della parola”: ma tradizione consolidata, infatti, gli si trovano anche altrove in Euro- istituzionale del comune: Tanzini E. Faini è dottore di ricerca in storia quale parola? Le dinamiche com- studi sui comuni italiani partono pa nei decenni attorno al 1000, sia medievale e insegnante ne segue gli sviluppi a partire da dagli esiti rinascimentali, tragici o nelle città sia fuori. Perché allora un ampio ventaglio di fonti costi- plesse che condizionano il ruolo spendidi che siano, e procedono a i comuni nacquero in Italia e non tuito da un lato da fonti normative politico dei consigli tra XII e XIV ritroso. Fino a non molto tempo fa altrove? Si deve all’anarchia che e cronachistiche, dall’altro da fonti secolo, infatti, portano dapprima a il centro degli interessi dei “comu- contraddistinse l’Italia più o meno documentarie come i registri con- registrare i tempi e i contenuti del nalisti” era costituito soprattutto dalla lotta per le investiture alla siliari. Il suo spoglio include l’in- confronto consiliare nei registri dal Duecento, il secolo che, tra prima discesa in Italia di Federico tera Italia centro-settentrionale, dei verbali, per poi asciugare sino impetuoso sviluppo economico Barbarossa, il nonno dell’impera- ponendola alla fine del libro a con- a fare sparire la parola consiliare e avvicendamenti politici rivolu- tore definito stupor mundi. In quei fronto con altri contesti politici, a favore di una mera votazione zionari, somigliava alla contem- settant’anni circa (tra 1080 e 1154) tradizionalmente visti come simili su opzioni dibattute altrove. La poraneità novecentesca. Anche se le città che avevano sperimentato o lontani rispetto al modello co- discussione come dialogo e dibat- tutti sapevano che le origini dei i giuramenti collettivi sul modello munale: le città d’oltralpe e l’Italia tito riemerge nel Quattrocento in comuni erano ben più antiche, delle “paci di Dio” diventarono meridionale. L’analisi procede se- un’altra forma di confronto ormai erano soprattutto le basi ideologi- autentici laboratori politici: quei condo un andamento cronologico molto diverso, la balia di pochi se- che e materiali del Rinascimento giuramenti poterono evolversi in : gli esordi, gli sviluppi primodue- lezionati membri della società po- che interessavano. Questo rende- qualcosa di stabile. In questi labo- centeschi, la grande stagione po- litica, o il negoziato diplomatico. n va particolarmente frequentati il ratori si inventò, letteralmente, un polare, la difficile congiuntura tre- [email protected] Duecento e il Trecento: i secoli del nuovo modo di stare insieme: leggi centesca e l’autunno consiliare nel trionfo “popolare/repubblicano” certe e scritte, approccio colletti- mutato contesto istituzionale del I. Lazzarini insegna storia medievale e della “crisi signorile/monarchi- vo alle decisioni, anche attraverso tardo medioevo. La progressione all’Università del Molise N. 1 34 Lavoro che i lavoratori autonomi genuini e L’abbaglio del far da sé approntare le misure che richiede Tecniche di sopravvivenza una prospettiva di normale mobili- di Maurizio Falsone tà all’interno del mercato del lavo- per nuovi impoveriti ro (forse secondo la stessa logica di Carla Ponterio e Rita Sanlorenzo nali e politiche al completamento una flexicurity buona?); si ammet- di Antonella Meo del programma costituzionale, di te, infine, che il dibattito sull’arti- E lo chiamano lavoro… insofferenza per le “rigidità” dello colo 18 ha un valore ­ideologico, ne giovanile sia la disoccupazione pp. 126, € 12, Statuto dei lavoratori, ma anche di ma poi si afferma che la riforma Perdere e ritrovare di lunga durata, gli altri fenomeni Gruppo Abele, Torino 2014 coinvolgimento politico dei sinda- Fornero “punta dritto al cuore il lavoro che anche connotano il panorama cati (tramite la concertazione), di della civiltà del diritto del lavoro L’esperienza della lo chiamano lavoro… è il rac- terrorismo che avvelena, da fuori, e dunque alla norma che difende italiano. Nel nostro paese, infatti, disoccupazione la disoccupazione è stata a lungo, Econto della parabola disegna- le relazioni sindacali, di incomuni- il lavoratore dal licenziamento in- al tempo della crisi ta da quell’attività umana che la cabilità fra operai e quadri (la mar- giustificato”. Questo intreccio di in passato, costituita soprattutto a cura di Maurizio Ambrosini, da una disoccupazione da man- Costituzione del 1948 ha elevato cia dei quarantamila). Un capitolo piani contradditori, ma tutti con- Diego Coletto e Simona Guglielmi a fondamento della repubblica e che si chiude con la prima critica divisibili, è la cartina di tornasole cato inserimento e ha riguardato i che ha rappresentato per l’ordi- ai sindacati e alla politica di allora, della conclusione più amara che pp. 317, € 25, giovani alla ricerca del primo im- namento giuridico l’oggetto della per il tentativo ambiguo di limita- si legge nel volume: “Non c’è più Il Mulino, Bologna 2014 piego. Negli ultimi tempi, invece, promessa più ardua da mantene- re (anche loro) il ruolo del giudice un codice giuridico del lavoro, ma il quadro è mutato e il fenomeno re: quella scritta nell’articolo 3. Il del lavoro: per le autrici, la pretesa soprattutto non c’è un codice mo- on il perdurare e l’aggravarsi ha interessato anche gli adulti, e volume, che non è una storia re- delle parti sociali di “far da sé nella rale capace di tradursi in politica”. Cdella crisi economica interna- non solo le figure più marginali ma pubblicana del lavoro tout court, ricerca della regola è un abbaglio” Il disorientamento degli addetti ai zionale le dinamiche del mercato i lavoratori garantiti, stabilmente rappresenta invece la condivisione che ha colpito sindacati e impren- lavori è in effetti conclamato, ma del lavoro acquistano particolare inseriti nel mercato del lavoro e di una memoria particolare, quel- ditori. Affiora così la concezione esistono tentativi di aggiornare i rilevanza e assumono una nuova nel sistema di cittadinanza vigen- la delle autrici, le quali, profonda del ruolo vecchi istituti alla luce delle nuove centralità. I costi sociali te. I ricercatori hanno per mestiere, risolvono del giudice del lavoro: condizioni del mercato e della pro- e occupazionali dell’at- perseguito un progetto i conflitti dell’ambito quest’ultimo viene raf- duzione (per fare solo un paio di tuale recessione sono ambizioso di indagine, dei rapporti di lavo- figurato non solo come esempi: Matteo Borzaga, Lavorare molto elevati con un in- a tutto campo, facendo ro, interpretando ogni il protagonista del pro- per progetti. Uno studio su contratti cremento preoccupan- ricorso a diverse tecni- giorno la legge. cesso, ma anche come di lavoro e nuove forme organiz- te della disoccupazione, che di ricerca. Hanno oltre che un forte dete- Con un approccio attore in campo delle zative d’impresa, pp. 328, € 29, condotto un’inchiesta rioramento delle condi- sintetico ma non im- relazioni industriali. Cedam, Padova 2012 e Massimo campionaria su 994 zioni di lavoro. La que- preciso, i due giudici È una visione radicale Pallini Il lavoro economicamente individui identificati stione del lavoro torna del lavoro offrono uno della funzione giuri- dipendente, pp. 246, € 22,50, Ce- a partire dalle banche al centro del dibattito spaccato degli snodi sdizionale, ma solo nel dam, Padova 2013). dati dei centri per l’im- pubblico, richiamando che hanno via via mu- senso di un approccio Ponterio e Sanlorenzo, infine, piego, rilevando le loro l’attenzione su nuovi tato i rapporti di forza convintamente demo- non si limitano a esprimere un rappresentazioni della fattori di vulnerabilità e fra capitale e lavoro. nostalgico amarcord, ma provano disoccupazione, forme cratico e costituzional- rischi di impoverimen- La narrazione comincia con l’e- a scrutare orizzonti futuri da cui di deprivazione economica, stra- mente orientato: infatti, piaccia o to: negli ultimi anni i media han- manazione della Costituzione che, trarre nuovi paradigmi. Vengono tegie per fronteggiare la riduzione no, una traccia di questa narrazio- no proposto, in modo ricorrente, ricordano le autrici, tutela sì tutti i del reddito, ricorso a reti sociali e a ne poggia anche sulla nostra Carta rilanciate, così, proposte audaci di l’immagine di chi, avendo perso il tipi di lavoro (articolo 35), ma non costituzionale. Comunque sia, le politica del diritto (una rifondazio- risorse di sostegno formali e infor- lavoro, si è visto costretto a chie- mali. Hanno inoltre realizzato in- esita a riconoscere solo ai “salariati sfaccettature del periodo avrebbe- ne costituzionale europea) e viene dere aiuto, a mettersi in coda nelle sotto padrone” diritti e aspettative ro forse giustificato una rilettura promossa la rifessione, oggi alla terviste in profondità con persone mense della Caritas o a rivolgersi appartenenti a nuclei familiari ita- che avrebbero dovuto concretiz- più critica di alcuni eventi e del moda, sui beni comuni, fra i qua- per la prima volta ai servizi sociali. zarsi attraverso la legislazione e l’a- ruolo dei giudici, ma il rinvio alla li può annoverarsi la conoscenza, liani e stranieri per sondare i vissu- Uno dei meriti principali del ti della crisi economica, le strategie zione amministrativa. Si ripercorre riedizione dell’autorevole contri- nuovo mezzo di produzione per presente volume è quello di colma- quindi il periodo di espansione buto di Giorgio Ghezzi del 1981 fortuna inalienabile. Nulla si dice di ricerca di lavoro e le forme di re un vuoto: da tempo in Italia non mobilitazione personale, la riorga- economica, il conflitto permanen- (Processo al sindacato. Una svolta però a proposito dell’opportunità ci si occupava dei disoccupati. No- te e l’ingresso della Costituzione nelle relazioni industriali: i 61 li- o meno di riformare anche il setto- nizzazione della vita quotidiana, la nostante i quotidiani ci aggiornino rottura degli equilibri familiari e la nelle fabbriche con l’approvazione cenziamenti Fiat, pp. 176, €­­ 12, re della giustizia italiana. periodicamente con nuovi dati e non unanime dello Statuto dei la- Ediesse, Roma 2012) è un rimedio Questo approccio innovativo, ridefinizione dei ruoli. In più han- statistiche sull’entità della disoc- no condotto una ricerca etnografi- voratori. Poi si descrive l’evoluzio- sufficiente, in particolare per poter tutto da approfondire, non impe- cupazione, sappiamo poco dei di- ne della nuova magistratura (sem- sfogliare le due interessanti rivisita- disce però alle due autrici di auspi- ca all’interno di alcuni centri per soccupati di oggi, chi sono e come l’impiego, indagando motivazioni, pre più giovane e meno maschile e zioni di Andrea Lassandari e Fede- care un ritorno al paradigma della vivono. Le loro condizioni di vita, conservatrice) e si racconta dell’i- rico Martelloni. classe sociale, a cui si può ancora aspettative e atteggiamenti degli i rischi e le difficoltà incontrate, i utenti nei confronti dei servizi stituzione del rito del lavoro e delle Si prosegue, poi, con un riepilo- appartenere non più in ragione cambiamenti nei consumi e negli caratteristiche del giudice che deve go delle nuove suggestioni e della del tipo di lavoro prestato, ma in pubblici, osservando le dinamiche stili di vita, le risorse a disposizione di interazione tra i disoccupati e gli applicarlo: un giudice finalmente retorica della flessibilità, che non quanto ognuno scelga di coltivare e le strategie adottate a livello in- protagonista del processo, e non si fondano su dati empirici e che relazioni nel mercato della cono- operatori, ricostruendo l’offerta dividuale e familiare, da anni non di servizi e il funzionamento dei solo arbitro, capace di comprende- trovano la strada spianata nel dis- scenza, che produce ricchezza e sono oggetto di studio e di ricerca. re la realtà grazie ai nuovi strumen- solvimento della classe operaia e contrasta l’isolamento. n centri per l’impiego tra procedure Il libro affronta questi temi presen- formali e informali, pratiche con- ti “speciali” messi a sua disposizio- nel superamento del fordismo; si tando i risultati di una vasta ricer- ne. Forse, si calca un po’ la penna giunge rapidamente alle politiche [email protected] solidate e prove di attivazione. La ca empirica sulla disoccupazione prospettiva adottata nell’indagine quando si dice che la riforma del dei governi di centrosinistra e di adulta, in una regione tradizio- 1973 vuole un giudice che abbia la centrodestra, ai rigurgiti di terrori- M. Falsone è dottore di ricerca in privilegia alcune linee di appro- diritto del lavoro e avvocato nalmente dinamica e, prima della fondimento interessanti, per esem- “tensione ideale per realizzare (…) smo a cavallo del 2000 e si appro- crisi, vicina alla pio concentrando l’attenzione su l’uguaglianza sostanziale di tutti i da, infine, ai giorni nostri, con la piena occupa- situazioni polarizzate, attraverso cittadini”. Quella tensione ideale, riforma Fornero e il jobs act, dura- zione come la interviste a persone e famiglie di infatti, è tutta nelle leggi di allora e mente criticati anche per la fattura Lombardia. condizione sociale molto diversa, si deve esprimere anche per il tra- legislativa. In particola- o su condizioni specifiche come mite di giudici meno sensibili delle Per un verso, nel volume ci si re, l’indagine si autrici. Peraltro, questo genere di chiede come mai si pensa che il focalizza sugli quella femminile e degli immigra- evoluzione funzionale (che induce modo per rallentare la crisi econo- individui che ti. Dalla ricerca emerge un quadro l’operatore del diritto a prestare mica possa essere quello di allenta- prima del di- complesso e articolato: il carattere maggiore attenzione ai fatti e alla re le difese che avevano in passato cembre 2008 dinamico della disoccupazione, concretezza più che ai formalismi e reso possibile la crescita collettiva disponevano di confini sempre meno netti tra di- ai concetti astratti) non caratterizza della società; o ancora si dà atto un lavoro e suc- soccupazione e occupazione, il solo la storia del diritto del lavoro che “la flessibilità del lavoro nel cessivamente lo ruolo esercitato dalle differenze italiano e dei giudici del lavoro, ma nostro sistema ha esclusivamente hanno perso. biografiche e sociali, nessi proble- è uno dei sintomi più qualificanti un dato di interesse per gli impren- La scelta dei ri- matici tra disoccupazione, povertà della storia di tutto il Novecento ditori, consistente nella riduzione cercatori è stata ed esclusione sociale. giuridico. Sulla sfaccettata vicen- del costo del lavoro” e che il lavoro quella di con- In conclusione, se la disoccupa- da dei cosiddetti pretori d’assalto, precario rappresenta un ponte ver- centrarsi sulle zione è un tema analitico ultima- si tende a non riconoscere alcuni so l’impiego stabile solo nel 12 per esperienze di mente trascurato, questo volume eccessi del passato e a denunciare cento dei casi. D’altro canto, però, perdita del lavo- invita a una ripresa degli studi al semmai la persistenza, allora, di in- si afferma anche che “la sfida oggi ro determinate riguardo, proponendo una prima crostazioni conservatrici. è quella di cambiare lo strumenta- dalla congiun- interessante esplorazione di un fe- La parabola ascendente del lavo- rio [lo Statuto dei lavoratori] ma tura economi- nomeno che presenta grande ete- ro finisce qui: nel bel mezzo degli per perseguire lo stesso obiettivo ca, escludendo rogeneità interna e confini fluidi. n anni settanta. Segue la storia della [costituzionale]”; si riconosce che dal campo di [email protected] crisi della classe operaia e del tra- non bisognerebbe solo combattere osservazione dimento delle promesse di tutela: le forme di lavoro atipico fasulle, e analisi sia la A. Meo insegna disuguaglianze sociali una storia fatta di resistenze padro- ma tutelare con appositi statuti an- disoccupazio- e vulnerabilità all’Università di Torino N. 1 35 Teoria politica tivo che allo stesso tempo arti- Un metodo che impone cola e regola soggetti e poteri, Imprigionati in una gabbia d’acciaio capitale e resistenza. Il confine, nuova forma alla politica in altre parole, si emancipa dal- di Diego Guzzi lo statuto di “oggetto” o “tema” di Michele Spanò per divenire, del libro, il vero e Myriam Revault d’Allonnes di indicare la rottura, il cambia- proprio metodo. Il vertice otti- mento, la transizione verso il co a partire dal quale srotolare La crisi senza fine nuovo, rimandando piuttosto a stesso tempo separa e unisce. Sandro Mezzadra e Brett Neilson un’analitica cocciuta (perché Saggio sull’esperienza moderna una situazione di stallo perma- I gradi variabili, e artatamente Confini e frontiere abbondantemente nutrita di et- del tempo nente, a un ostacolo insormon- variati, della sua permeabilità ne nografia) del globale, all’altezza tabile, a una condizione senza a moltiplicazione del lavoro ed. orig. 2012, trad. dal francese L indicano il ruolo genuinamente di una crescente sofisticazione vie d’uscita. nel mondo globale produttivo: come sostengono di Giulia Masperi, dei modi e delle forme dell’in- pp. 177, € 15, Di tale capovolgimento se- ed. orig. 2013, Mezzadra e Neilson il confine clusione. Non esaurito dalle mantico l’autrice si propone di trad. dall’inglese di Gigi Roggero, non è altro che l’operatore stra- astuzie della ragione geopoliti- ObarraO, Milano 2014 comprendere le ragioni attraver- pp. 467, € 32, tegico della fabrica mundi. Pro- ca, non “confinato” secondo le so una limpida investigazione duttivo, dunque; ma anche pro- idea di “crisi” ha invaso il Il Mulino, Bologna 2014 usate, e ormai fruste, geometrie del pensiero occidentale, che liferante: l’aumento dei confini statual-nazionali, il confine è la L’ dibattito pubblico fino a acquisisce, nel corso del volu- è infatti vertiginoso. Non solo: diventare un riferimento del di- urgenza politica di una “fi- macchina che articola, e dunque me, il tenore di un’ermeneutica all’aumento esponenziale dei (almeno in linea di principio) scorso politico che caratterizza della modernità e di un’inter- L’ gura”, concettualmente e confini si accompagna un muta- più di altri la società contempo- materialmente, tanto elusiva al- non ostacola, flussi e passaggi di pretazione generale del tempo mento saliente quanto alla loro merci e di viventi. È perciò che ranea, o perlomeno le sue rap- presente. Le ragioni dello slit- meno quanto diffusa come quel- natura. Da elementi, alla lettera, presentazioni dominanti. Questo la del confine appare difficil- esso chiama in causa le meta- tamento rispecchiano, secondo “marginali”, essi assumono una morfosi del rapporto sociale di l’assunto da cui muove la filosofa Revault d’Allonnes, la progres- mente contestabile. Riferimento funzione vieppiù “centrale”: francese Myriam Re- ubiquo, stretto fra­ capitale che stanno ristrutturan- siva accentuazione del istituendoli sub spe- do da cima a fondo l’esperien- vault d’Allonnes per divario, per dirla con l’indepassabile fisicità cie liminare tagliano condurre il lettore in della sua consisten- za che ci fa soggetti nel mondo Reinhart Koselleck, e scombinano spazi globale. Quella di Mezzadra e una riflessione, pun- tra “spazio d’espe- za e la volatilità della che, geopoliticamen- tuale ed erudita, su sua (pur inaggirabile) Neilson non può dunque che rienza” e “orizzonte te, non coincidono essere, conseguentemente (e in origini, usi e abusi di d’attesa”, ovvero tra il istituzione discorsiva, più con quella che fu una parola-chiave del il confine è ciò che non peloso omaggio a una le- bagaglio di esperienze la “frontiera”. Que- zione operaista che circola, per nostro tempo. accumulate dagli uo- decide oggi delle con- sta produzione dello In greco antico il so- dizioni globali della nulla polverosa, lungo tutte le mini e la sfera delle spazio di confine al di pagine del libro), un’analisi del- stantivo krisis significa loro aspirazioni. Così, mobilità e dello scam- là, e a dispetto, delle “scelta”, il verbo kri- bio di cose e persone la composizione del lavoro vivo. alla profondità cro- mappe (fisiche e poli- Il confine è insomma quella nein “giudicare”. Ter- nologica si sostituisce e, dunque, anche del tiche, si sarebbe det- mini utilizzati per in- desiderio e della fru- soglia che occorre frequentare progressivamente un to a scuola) ha a che quando si sia deciso di parlare dicare il momento del strazione (e troppo presente ipertrofico, fare, e non estrinsecamente, con sensatamente di politica e di discernimento e della decisione, spesso della vita e della morte) senza radici né futuro, pietrifica- i soggetti che il confine lo abi- forme di vita oggi. in ambito giudiziario ma anche di queste ultime. Il libro scritto to in uno stato di crisi senza fine, tano, attestando materialmente Non è un caso che l’esito estre- religioso. Per esempio, quando a quattro mani da Sandro Mez- in cui è arduo, per le comunità quella incessante pulsazione mo del libro avvii una delle più un sacerdote si proponeva di zadra e Brett Neilson (pubblica- come per gli individui, riuscire a fra attraversamento e rafforza- sofisticate riflessioni che si siano decifrare il volo degli uccelli per to originariamente in inglese, un orientarsi. A dispetto della reto- mento che, costituendolo, non lette sullo statuto del “comune”. trarne auspici per il futuro. Il rica sull’accelerazione dei ritmi anno fa, con il titolo Border as smette di disfarlo. Alla prolife- Quest’ultimo incarna la riserva vocabolo migra poi verso il lessi- di vita e dei mutamenti culturali, Method, or, the Multiplication of razione dei confini fa dunque di immaginario e di pratica po- co militare. Tucidide descrive la bisognerebbe allora riconoscere Labor, presso Duke University da contraltare una panoplia di litica capace di contrappuntare guerra del Peloponneso come la che tutto si trasforma ma nulla, Press) è un’opera monumentale arti dell’attraversamento, che la formidabile triangolazione “più grande crisi” che abbia col- in fondo, cambia davvero, poi- che affronta il confine secondo Mezzadra e Neilson interpreta- che lega l’eterogeneizzazione pito la civiltà. Un avvenimento ché pare che ormai niente pos- un’illuminazione tanto singolare no sotto il segno di una politica dello spazio globale, la molti- ai suoi occhi eccezionale: il pas- sa essere determinato da una da essere difficilmente riducibile della traduzione. plicazione del lavoro e la pro- saggio, decisivo e irreversibile, decisione effettiva. Almeno da al pur generoso menù di opzioni In questo caso, dunque, il liferazione dei confini. Il nesso dall’Atene di Pericle a quella dei un punto di vista logico, sem- teoriche che sociologia, scienza confine non si riduce al muro. che li stringe è niente altro che trenta tiranni. Significato analo- brerebbe allora aver ragione politica, etnografia e filosofia Quest’ultimo è in fondo, come il motore della governamenta- go assume il termine in ambito Francis Fukuyama quando, sulla hanno in questi anni allestito. ha spiegato Wendy Brown, lità contemporanea; le pratiche medico, ove evoca, dall’età clas- scorta della dialettica hegeliana, Al confine pertiene un caratte- piuttosto un sintomo, o un fan- di traduzione del comune ne sica sino al medioevo, l’urgenza decreta la fine della storia, cioè re essenzialmente anfibio: esso, tasma, di sovranità malconce: costituiscono il più mondano della diagnosi, il dilemma della l’accettazione di una visione ate- operando demarcazioni, allo allorché il confine è il disposi- degli esorcismi: quello capace di prognosi e la valutazione, crucia- leologica del mondo, in cui è la articolare le lotte senza smette- le e improcrastinabile, delle cure stessa prospettiva temporale a re di produrre soggettività. Un da somministrare. estenuarsi fino a scomparire. programma, questo, che non Ma la rassegnazione non offu- può non urtare con il congegno partire dal Rinascimento, lo sca il ragionamento di Revault È in libreria che, per il tempo lungo della A spettro semantico si amplia d’Allonnes, che respinge l’idea www.letterainternazionale.it modernità, ha “sopportato” la ulteriormente. Sarà il marchese di una resa della filosofia politica. tenuta del rapporto tra confine e d’Argenson, ministro delle fi- Certo, si può rimanere imprigio- lavoro: la cittadinanza. Disposi- nanze di Luigi XV, ad associare nati in una gabbia d’acciaio, per tivo dell’inclusione differenziale per primo il vocabolo alla sfera riprendere la metafora coniata e dell’esclusione per eccellenza, economica. E Rousseau ad an- da Max Weber in relazione al la cittadinanza intrattiene con nunciarne il portato politico, capitalismo. O progettare con il confine un rapporto elettivo. prevedendo a metà Settecento Zygmunt Bauman di fuoriuscir- Proprio come quella, nel tempo l’avvento di un secolo di scon- ne, profittando della sua liquefa- dello stato-nazione, così questo, volgimenti e rivoluzioni. Ma è zione. Oppure ci si può limitare nel tempo della globalizzazione, l’intera modernità occidentale a un’ermeneutica incessante del- connette e divide, istituisce rap- a percepirsi come un’età “di la soggettività, come hanno fatto, porti e forme di socialità: lo fa crisi” (vale a dire di cesura, tra- ciascuno a suo modo, Michel in nome e per conto del capita- sformazione e discontinuità) in Foucault e Jürgen Habermas. le, certo; ma così facendo apre cui occorre assumere decisioni Ma si può altresì provare a rifiu- nuovi e inauditi spazi di lotta, “che fanno epoca”, per svinco- tare l’inerzia, ingegnandosi ad emancipati dal quadro, simbo- larsi dal fardello della tradizione aprire, come suggerisce Hannah lico e materiale, della statualità. e proiettarsi ottimisticamente Arendt, una breccia nel monoli- Non si tratta di pensare a un verso un futuro di progresso. tismo dello spirito del tempo. At- rovesciamento dialettico, ma a Lo confermano le tappe fonda- traverso un pensiero e un’azione una nuova forma della politica: mentali del suo sviluppo: la crisi diretti al rinnovamento dei cano- quella che il confine fatto me- del sapere aristotelico-tolemaico ni dominanti, che contemplino todo addita e insieme impone. come premessa della rivoluzione forme di disobbedienza civile e Le politiche della traduzione, scientifica e la crisi dell’ancien rimettano in moto una trasfor- l’“indirizzo eterolinguale” cu- régime come antefatto della ri- mazione della realtà che restitui- stodito dal comune sfidano, at- voluzione francese. sca alla crisi la sua funzione origi- traverso i confini, a “ordinare” Nel dibattito attuale la crisi naria: occasione di cambiamento l’eterogeneità senza tradirla. n assume però, insieme all’iniziale e motore della storia. n [email protected] maiuscola, un significato oppo- [email protected] sto rispetto al passato. Anche M. Spanò è assegnista di ricerca in diritto la contemporaneità è connotata D. Guzzi è dottore di ricerca privato all’Università di Torino dalla crisi, ma il termine smette in studi politici N. 1 36 Musica Le vite parallele di Ricciarda Belgiojoso Trasformare l’oggetto musicale Enzo Restagno lori al centro del libro, a sotto- in un essere vivente lineare la vicinanza di spirito ed Schönberg e Stravinsky espressione con l’uno o l’altro dei di Giorgio Pestelli Storia di un’impossibile amicizia nostri; altre compaiono tra le im- pp. 354, 115 ill., € 25, magini in bianco e nero che cor- Il Saggiatore, Milano 2014 redano il testo, insieme a fotogra- Alfred Brendel zart e Scarlatti; il Novecento, dove l’invadenza ritmico-percussiva del pianoforte nega il cantabi- fie notevoli di luoghi significativi ABBECEDARIO DI UN PIANISTA nzo Restagno è profondo e persone di famiglia. le, resta escluso; del moderno Brendel si dice tut- Un libro di lettura Econoscitore del Novecento Arnold Schönberg e Igor Stra- tavia “testimone auricolare”, ricordando di aver musicale e nella sua attività di vinsky s’incontrano effettivamen- per gli amanti del pianoforte suonato sessanta volte il Concerto per pianoforte storico, critico e organizzatore te più volte in un soggiorno a ed. orig. 2012, trad. dal tedesco di Clelia Parvopassu, di Schöenberg. Alcune voci sono certo rivolte ai musicale si è sempre rivolto al Berlino in occasione della mon- pp. 156, € 12, pianisti, cui offrono utilissimi suggerimenti: Ac- grande pubblico: basti ricordare danissima rappresentazione di Adelphi, Milano 2014 centi, Bilanciamento, Diteggiatura, Indicazioni la serie di volumi che ha curato Petruška con i Ballets Russes di esecutive, Ottave, Pedale; ma la leggerezza del per Edt sui maggiori autori con- Diaghilev, il 4 dicembre 1912 alla er Alfred Brendel, interprete di grandi pagi- tocco toglie allo specialismo le punte più arcigne, temporanei, tra cui Luigi Nono, Krolloper di Berlino; in scena lo Pne di Beethoven, Schubert e Liszt, scrivere rendendole disponibili anche ai semplici amanti György Ligeti, Arvo Pärt, Sofia straordinario Vaslav Nijinsky, non è soltanto il “secondo mestiere”, come dice- del pianoforte, i quali poi hanno a disposizione la Gubajdulina e Steve Reich, e la tra il pubblico il Kaiser Gugliel- va Montale di se stesso critico musicale, ma una maggior parte del panorama; sfogliando a caso: programmazione che mo II e l’imperatrice. vocazione: Brendel non scrive sulla musica solo Carattere, Commozione, Compositore, Control- ha proposto in ven- Qualche giorno dopo per diventarne consapevole attraverso pagine lo, Fedeltà al testo, Metronomo, Programmi, totto anni di direzione si rivedono alla Cho- saggistiche, come quelle del Velo dell’ordine. Con- Registrazione. “L’amore per le composizioni che artistica di Torino (poi ralion-Saal per assiste- versazioni con Martin Meyer (Adelphi, 2002), ma suoniamo può, anzi deve, superare l’ambito pu- Mito) Settembre Musi- re al Pierrot lunaire. per aprirsi e definirsi molto al di là della pratica ramente strutturale. Colore e calore, passione e ca. Così anche il libro Svariati scritti testi- musicale. Tale la raccolta di poesie Un dito di trop- bellezza sensuale trasformeranno l’oggetto dell’a- Schönberg e Stravinsky, moniano che ne nasce po (Passigli, 2002), poesie “non poetiche” in cui more musicale in un essere vivente; la possibilità che ora pubblica con Il un rapporto di reci- il suo io si maschera di ironia e arguzia; il gusto di afferrarlo suonando il pianoforte non dovrebbe Saggiatore, da un lato proca e sincera stima. di Brendel per aforismi e frammenti, che a tratti però procurargli ‘lividi ed ematomi’: un esempio indaga approfondi- Stravinsky definisce agisce pure nel pianista, traspare anche nella sua fra tanti di quei cambiamenti di tono, di quelle tamente l’opera delle Schönberg un genio, passione controcorrente per i Diari di Frederich uscite o fughe nell’ironia che costellano la piace- due pietre miliari della Schönberg fa eseguire Hebbel, di cui ha curato e prefato un’antologia, volissima lettura”. Certe voci sono piccoli e suc- musica del secolo scor- a Vienna per anni mu- Giudizio universale con pause (Adelphi, 2013). cosi compendi storici; fra le rubriche Brendel fa so, dall’altro accom- siche di Stravinky, ma Cosa comprende questo Abbecedario, quali circolare i nomi dei suoi pianisti preferiti, Fischer, pagna il lettore quasi come in un dagli anni venti le loro strade di- sono i lemmi scelti fra A e Z? Per non smarrirsi Kempf, Cortot, e così pure alcune idee generali, romanzo storico. vergono. Schönberg soffre la di- nella storia plurisecolare del pianoforte, i limiti come quella d’imparare l’arte del respiro da can- L’idea che sta dietro a questo stanza del pubblico e per qualche posti da Brendel sono quelli di “un’epoca mu- tanti e direttori d’orchestra. libro lo rende appassionante: la anno non scrive musica, mentre sicale ancora radicata nel cantabile”: vale a dire Clelia Parvopassu ha superato magnificamente vita è fatta di incontri. Il princi- Stravinsky incomincia la sua fase l’epoca in cui il suono di qualunque strumento la strenua difficoltà della traduzione; passando pio per cui i fatti e le esperienze neoclassica. La concezione se- aspirava all’ideale del canto, e cioè all’Ottocento, dal tedesco all’italiano alcuni lemmi hanno ovvia- che caratterizzano l’esistenza di riale dell’uno, rigorosa, poco ha il grande secolo del pianoforte. Del Settecento mente cambiato casella: Zusammenhang è andato ciascuno di noi sono determinati a che fare con quella dell’altro, entrano in conto pochi nomi, Bach, Haydn, Mo- in ­Coesione, e al suo posto nella Z appare una e influenzati da coloro con cui ve- quasi armonica. Zarzuela di spassosa invenzione. niamo in contatto e da come noi Le analogie nelle loro vite sono sviluppiamo le relazioni con le ricorrenti, a partire dal 1913, persone, gli eventi e gli interessi l’anno dei due grandi scandali: il concerto tenuto da Schönberg nistico nel teatro musicale). De- da questi suscitati, è tratto proprio Drammaturgia modulare scrive anche le istituzioni teatrali da un progetto di autobiografia il 31 marzo al Musikverein di Vienna, sul podio a dirigere i Sei (l’opera nelle corti, le compagnie di Schönberg. Restagno va un po’ di Albert Gier itineranti, il sistema impresariale) oltre: le vite considerate qui sono pezzi op. 6 di Anton Webern, quattro dei Sei Lieder op. 13 di e la macchina spettacolare (luoghi due e gli incontri sono sia reali sia teatrali, scenografia e scenotecni- mancati. L’autore ricongiunge le Alexander von Zemlinsky, la sua Gloria Staffieri no origine nel teatro commerciale Kammersymphonie op. 9, due veneziano, ma Staffieri mette in ca, elementi performativi: gesti e due metà del mondo della musica L’Opera italiana movimenti codificati). del Novecento e buona parte del- dei cinque Altenberg Lieder op. rilievo per la prima volta la “dram- Dalle origini alle riforme Sei pagine sono dedicate all’a- la trama è intessuta su occasioni 4 di Alban Berg e teoricamen- maturgia modulare”, ispirata dalla nalisi del Giasone di Giacinto di incontro sfiorate. Tra curiose te anche i Kindertotenlieder di del secolo dei Lumi (1590-1790) commedia dell’arte, nei libretti Andrea Cicognini e Francesco coincidenze e contrapposizioni Gustav Mahler, che in realtà non pp. 447, € 33, romani di Giulio Rospigliosi come Cavalli: l’autrice enumera le fonti tra i due compositori montate in poterono poi essere eseguiti per Carocci, Roma 2014 secondo modello. antiche della storia degli Argonau- realtà da altri, si staglia l’impossi- via della tempetosa reazione del Il libro parla soprattutto di con- ti, spiega come Cicognini abbia bile amicizia del sottotitolo. pubblico, e la celebre prima della loria Staffieri racconta la sto- venzioni operistiche (l’intreccio Sagra della primavera, il 29 mag- Gria dell’opera italiana dalle caratteristico dell’opera venezia- cambiato la favola e il carattere dei ncontri vuol dire pure circo- gio 1913 al Théâtre des Champs origini alla fine del Settecento, del na, con due coppie d’innamorati; personaggi e ne abbia introdotti Ili artistici e letterari e dunque Elysées di Parigi. sistema operistico e dei suoi prota- situazioni-tipo e personaggi-tipo; di nuovi, di basso rango, e mostra lo studio si estende anche alle Tra i temi più evidenti che li gonisti: impresari, poeti, composi- il modello metastasiano: il primato come il librettista abbia combina- comunità che intorno ai prota- accomunano in seguito sono il tori, cantanti. Nella parte dedicata della poesia sulla mu- to il soggetto antico con gonisti producono e vivono di periodo intensamente dedicato al al Seicento descrive gli esordi del sica, la combinazione elementi provenienti musica e più in generale di arte. sacro (che culmina da un lato in melodramma a Firenze e Manto- di un’azione principale dal Burlador de Sevil- Il libro percorre infatti le vite una grandiosa e vibrante Sinfonia va, i drammi sacri e le prime ope- politico-dinastica con la di Tirso di Molina, parallele dei due compositori dei Salmi e dall’altro in un com- re comiche a Roma, l’invenzione vicissitudini amorose), prima versione della trasgressivi per eccellenza, colo- plesso e incompiuto progetto di dell’opera mercenaria a Venezia di strutture (numero e storia di Don Giovan- ro che hanno messo le basi per oratorio intorno alla Séraphîta di e la diffusione del teatro d’opera. forma, metrica e musi- ni. “Il mito antico si il linguaggio musicale di tutto il Honoré de Balzac) e l’emigrazio- Il Settecento vede molte riforme cale, delle arie; sviluppo trasforma infatti in un secolo, e allo stesso tempo le sto- ne in America, che per Schönberg del teatro musicale: vengono ana- dell’aria col “da capo”; tipico dramma di onore rie di due mondi musicali, che si significa già dal 1933 esilio for- lizzati l’influsso dell’Accademia avvicinamento e scam- e vendetta alla maniera aprono nella Vienna e nella San zato, mentre per Stravinsky, già dell’Arcadia, l’opera seria di tipo bi reciproci tra opera spagnola”: questo inse- Pietroburgo di inizio secolo e meta di fastose tournée, diventa metastasiano, l’opera buffa, dagli seria e buffa, pezzi d’as- gna come lavoravano i successivamente si svolgono e luogo dove trasferirsi stabilmen- intermezzi veneziani e dalla com- sieme e finali introdotti librettisti veneziani, ma s’incrociano, sotto gli occhi dei te nel 1940. Naturalmente, a con- media per musica in dialetto napo- nell’opera seria; l’aria non riesce a trasmettere protagonisti, in altri luoghi, quali tatto con Los Angeles, Chicago, letano ai drammi giocosi di Carlo bipartita e il rondò sostituiti all’a- la vis comica del libretto. Venezia, Parigi, gli Stati Uniti. New York e Boston e interlocu- Goldoni, e la molteplicità di mo- ria col “da capo”), di fonti e mo- Esistono molti libri che fanno il In questa logica, ci s’imbatte in tori quali Walt Disney, Charlie delli per le opere dopo Metastasio. delli (influsso della drammaturgia riassunto dei libretti citandone dei personaggi chiave del tempo, tra Chaplin, Kurt Weill e Thomas Come è necessario in un manua- spagnola nel Seicento, della trage- brani: l’autrice spiega che invece cui ad esempio Vladimir Rimskij- Mann, la musica prende nuove le, il libro riassume fatti in gran dia francese e del teatro inglese nel di “una storia dell’opera italiana”, Korsakov, Claude Debussy e Ri- forme. Stravinky fa anche a tem- parte conosciuti dagli specialisti: Settecento; testi classici, compendi il suo libro è “piuttosto una rete chard Strauss, a fianco di Rainer po a vivere gloriosamente gli anni si sa bene ad esempio che nella e volgarizzazioni che forniscono di trasmissione dati, una silloge di Maria Rilke, Serge Diaghilev, cinquanta e sessanta e a tornare formazione dell’opera la tragicom- soggetti mitologici e storici ai li- materiali, riflessioni, spunti critici Adolf Loos, Otto Wagner, Gu- in Europa. n media pastorale è più importan- brettisti) e del contesto culturale sulla storia dell’opera italiana”. n (l’opera e il teatro parlato; l’opera stav Klimt, Vasilij Kandinskij, [email protected] te della tragedia greca. L’autrice [email protected] Pablo Picasso. Alcune pitture di modifica alcune interpretazioni seria di Metastasio come porta- voce dell’ideologia assolutistica questi ultimi sono illustrate nel R. Belgiojoso cura lo spazio di musica precedenti: non c’è dubbio che A. Gier insegna filologia romanza bell’apparato iconografico a co- contemporanea di Radio Classica le convenzioni operistiche abbia- e i riflessi del programma illumi- all’Università di Bamberg N. 1 37 Arte energie e stimoli creativi di arti- Il curatore enciclopedico, sti con cui raggiunge un’efficace Contratti, forniture, sintonia, e poi si attiva per elabo- ossessionato, catalizzatore rare i progetti come piattaforme verniciature, caparre e dispositivi in format espositivi di Francesco Poli sempre il più possibile innovativi di Guido Guerzoni e destabilizzanti rispetto ai cano- ni sperimentati. In questo senso Hans Ulrich Obrist sti del mondo dell’arte (in primis sono state concepite molte mo- Il libro dei conti fondere prezzi e valori e quanto artisti, critici e direttori di musei), stre caratterizzate da spiazzanti di Marcantonio sia invece opportuno domandarsi Fare una mostra ma anche con filosofi, scrittorie e sempre cosa fosse e quali interes- ed. orig. 2014, trad. dall’inglese collocazioni in spazi e contesti Franceschini scienziati di tutte le generazioni. non ufficiali. Ecco alcuni fra gli a cura di Dwight C. Miller si potesse celare il prezzo in un di Marina Astrologo, Lo strumento fondamentale esempi più radicali. Insieme ad tempo e in una società in cui tale postfaz. di Gianluigi Ricuperati, per questo lavoro di relazione è e Fabio Chiodini prezzo non era quasi mai visibi- amici come Boltanski e Fischli pp. 481, € 120, pp. 252, € 14, stato ed è ancora quello delle in- & Weiss, Obrist arriva a realiz- le, pubblico e fisso, ma scaturiva, terviste, che gli hanno permesso L’Artiere Edizionitalia, Bologna 2014 Utet-De Agostini, Novara 2014 zare una mostra “privata” nella nella migliore delle ipotesi, come di avvicinare le persone che lo in- sua cucina, con piccoli lavori di effetto di una contrattazione, esi- teressavano, di imparare da loro a recente pubblicazione di Il ans Ulrich Obrist è velo- un gruppo di artisti. Con spirito to di un processo negoziale, in in una forma diretta e vivente, libro dei conti di Marcantonio “Hce. Insonne. Infaticabile. analogo, all’inizio degli anni no- L cui molte delle variabili in gioco Curioso. Enciclopedico. Avven- e anche soprattutto di stringere Franceschini segue, a distanza di non erano certo economiche. Per vanta, fa di una camera dell’Ho- diciassette anni, l’analoga e altret- turoso. Ossessionato. Posseduto. amicizie e innescare collaborazio- queste ragioni, prima dei prezzi, tel Carlton Palace di Parigi la tanto meritoria opera di curatela Maratoneta olimpico dell’arte. ni produttive. Il suo archivio di quasi mai intellegibili nella loro sede di un’esposizione con opere di Barbara Ghelfi di Il libro dei Vulcanico. Sorprendente. Aman- interviste (di cui solo una parte è cangiante indeterminatezza e nel- di vari artisti che si aggiungeva- conti del Guercino 1629-1666. te dell’arte. Esplorato- stata pubblicata) è impressionan- la loro sofferente nar- no una dopo l’altra. Altre piccole Oltre ai contributi re. Pieno di medicine. te. Comprende prati- ratività (ogni commes- mostre sono state realizzate in un Dwight C. Miller, Fa- Catalizzatore. Inter- camente tutti i mag- sa era una storia a sé, giori critici, curatori albergo di montagna che Robert bio Chiodini, Marinella vistatore senza fine. irta di ostacoli, ritardi, e artisti viventi, della Walzer frequentava, oppure nel- Pigozzi, Anna Manfron Ossessionato dai libri. transizioni, baratti, vecchia e nuova gene- la casa di Nietzsche a Sils Maria e Pierangelo Bellettini, Hans Ulrich è un es- compromessi), il libro razione, e grandi figu- (con foto di Gerhard Richter). il volume contiene la ri- sere umano”. È con è utilissimo per com- re della cultura tra cui Nel libro l’autore descrive anche produzione anastatica questa sequenza mar- prendere il sistema dei (solo per fare qualche i dinamici processi attraverso cui integrale e la trascrizio- tellante di parole che valori e conoscere in esempio) filosofi come arriva a realizzare le sue esposi- ne commentata di uno l’artista Marina Abra- zioni più spettacolari, tra cui la dettaglio la storia delle Gadamer, Ricoeur, “squarzetto” dei conti singole transazioni, di movich descrive in una Glissant e Lyotard, sto- ben nota Cities on the Move, mo- tenuto da Marcanto- sua videoperformance stra itinerante nelle città asiatiche cui si possono talvolta rici come Hobsbawm, nio Franceschini tra il seguire le vicissitudini quello che oggi è il più scrittori come Natha- (curata insieme a Hou Hanru nel 1684 e il 1729, anno in noto, dinamico e on- 1995); e la serie intitolata Migra- pluriennali. Troppe lie Sarraute e Doris cui morì. Il testo è solo volte, infatti, riconduciamo er- nipresente curatore nel sistema Lessing, scienziati come Franci- teurs, con varie piccole mostre riduttivamente definibile libro dei internazionale dell’arte contem- sorprendenti dentro lo spazio uf- roneamente alla comoda e pigra sco Varela e Anton Zeilinger, e conti: è in verità un diario, in cui categoria della committenza rap- poranea. Il titolo del video, The tanti architetti come Niemeyer, ficiale del Musée d’Art Moderne Marcantonio riportava sia le en- Curator is Present. The Artist is de la Ville di Parigi, dove è stato porti assai differenti e ben più Price, Isozaki, Gehry e Koolhaas, trate, sia le uscite, sia talune ope- articolati, soggetti a stringenti Absent, sottolinea con una cer- per qualche anno curatore. Ai Hadid. La curiosità onnivora per razioni di carattere patrimoniale. logiche interne di cui ci sfuggono ta ironia come il protagonismo capitoli dove parla della sua at- i saperi si è tradotta addirittura Si tratta cioè di un brogliaccio in i connotati. dei curatori di successo, quelli tività espositiva si alternano, in nella realizzazione di festival po- cui annotava la propria contabilità Proprio per questi motivi la considerati più influenti, tenda modo libero ma anche coerente, lifonici della conoscenza interdi- personale, strutturato per sezioni lettura delle pagine dell’elegante addirittura a sostituirsi a quello quelli dedicati ai suoi principali sciplinare, dei cicli di conferenze che, pur seguendo un ordinamen- volume consente di squarciare il degli artisti, un po’ come succede punti di riferimento per quel che e conversazioni multidisciplinari to cronologico progressivo, uni- velo di opacità che copre molti di per i registi dei film nei confronti riguarda la specifica formazione della durata di ventiquattro ore scono come di consueto operazio- questi rapporti, permettendoci di degli attori. Non è proprio così, professionale, tracciando una (Serpentine Marathon alla Ser- ni che palesano valori e rilevanze conoscere le condizioni e le circo- ma certo il loro ruolo è diventato sua personale storia dei curatori. pentine Gallery di Londra, di cui quasi incomparabili. stanze in cui gli scambi avveniva- decisamente cruciale nella regia e Obrist parla di direttori di mu- Obrist è condirettore dal 2006). Lo “squarzo” offre un quadro no, ossia il luogo e il momento, le per la messa in scena dello spet- sei e curatori storici (Alexander Queste “maratone”, trasforma- vivacissimo e policromo delle reti forme e i termini di pagamento, i tacolo dell’arte, per cercare di Dorner del museo di Hannover, te in vere e proprie performan- di committenza, dei sistemi di re- soggetti coinvolti, le modalità di dare un senso complessivo al vi- Willem Sandberg dello Stedelijk ce corali, sono state organizzate lazioni e dell’incredibile varietà trasporto e i tempi di consegna, la talissimo e caotico intreccio della Museum e Walter Hopps) e in di commesse di Marcantonio: di- all’interno di spazi architettonici possibilità di pagare in contanti o produzione creativa che ha ormai particolare dei suoi “mentori” segni, ritoccature, aggiustamenti temporanei progettati ogni anno in natura, le garanzie e le fideius- una portata globale. da una archistar diversa (Hadid, come Suzanne Pagé e soprattutto di quadri antichi, caparre e saldi, sioni, le tasse e le imposte, le even- Koolhaas, Eliasson e Thorsen, Harald Szeemann, prototipo del verniciature e vendite, acconti, tuali indennità fiscali, la presenza i questa categoria, oggi, Gehry). Sono eventi, all’incrocio curatore contemporaneo gira- ripezzature, grandi commesse o assenza di vincoli corporativi, la Obrist è il rappresentante fra dimensione figurativa, archi- mondo. n laiche ed ecclesiastiche, vendite D longevità dei rapporti di fornitu- emblematico, la stella polare dei tettonica e teorico-culturale, che di testine piccole o di grandissimi ra. Questi fattori, come emerge colleghi più giovani ansiosi di sembrano mirare alla realizzazio- [email protected] formati, finiture di quadri abboz- distintamente nelle trascrizioni emergere: ha raggiunto una note- ne di un’innovativa concezione zati da altri, effettuati da modesti vole posizione di potere, ma que- F. Poli è storico e critico riportate, non sempre venivano di una Gesamtkunstwerk sempre di arte contemporanea clienti locali, vecchi amici o da sto “potere di sistema” lo ha sem- fluida e in progress. Anche in tut- esotici collezionisti come il “Si- specificati nei contratti o riportati pre interessato solo nella misura ti gli altri suoi progetti espositivi gnor Principe di Lichtenstein” nelle fonti, sebbene esercitassero in cui è la condizione per realiz- la collaborazione e l’elaborazione o “Milord Exster” (Aubrey de un impatto fondamentale, poiché zare con sempre maggiore libertà comune di idee con amici artisti Vere, ventesimo conte di Oxford), quello che a un primo sguardo i suoi progetti. E leggendo questa e curatori è l’essenza del modo passando per regali, donativi, re- può sembrare un prezzo di mer- sua biografia ci si rende conto che di procedere di Obrist, che in ef- sidui di concordati, anticipi su cato in realtà era il frutto di una la sua avventura curatoriale è sta- fetti è contro l’idea del curatore copie. Uno spaccato ricchissimo lunga negoziazione, che poteva ta animata fin dall’inizio da una “autore creativo” che utilizza gli e ­caotico, che dimostra quanto sia contemplare la concessione di vocazione totalizzante, da una artisti per un suo disegno perso- pericoloso confidare nei prezzi e, esenzioni fiscali, minimi garantiti, passione ossessiva e bulimica, e nale. E fin dall’inizio puntualizza in generale, nei numeri riportati privative, monopoli e garanzie di da un’inesauribile energia esplo- la sua posizione: “Io non penso in queste fonti, secondo un per- limitazione della concorrenza, af- rativa sempre illuminata da un’in- che l’ideatore di mostre partori- corso logico che dalle cifre cerchi fitti a tassi agevolati, forniture gra- telligenza aperta a tutti i campi sca idee geniali alle quali le opere di risalire agli aspetti intrinseci tuite di locali, contributi a fondo del sapere e da una ferrea volontà degli artisti debbano poi adat- delle transazioni, qui vivamente perduto per l’intrapresa di talune di riuscire a capire e interpretare tarsi. Il processo, al contrario, riportate, dacché in età moder- attività economiche, doni, privile- la realtà, l’essenza dello Zeitgeist incomincia sempre con una con- na la formazione dei prezzi delle gi giurisdizionali, entrature presso postmoderno nella dimensione versazione, in cui io chiedo agli opere d’arte risulta condizionata altri clienti facoltosi o influenti. specifica della creatività artistica artisti quali sono i loro progetti da variabili difficilmente quantifi- La brillante carriera, in vita, di figurativa. Per fare questo Obrist inattuati, dopo di che si tratta di cabili come il talento, l’abilità, la Franceschini è costellata di epi- ha adottato una strategia esisten- trovare i mezzi per realizzarli”. E reputazione, la fama, le entrature, sodi simili, che lo straordinario ziale e operativa nel segno della ancora: “Compito del curatore è il capitale relazionale, le relazioni apparato critico delle trascrizioni mobilità perenne: continui viaggi raccordare, fare in modo che ele- sociali, lo status professionale, il curate da Miller e Chiodini ri- prima in Europa e poi in tutto il menti diversi entrino in contatto prestigio internazionale, le strate- porta fedelmente, aprendoci gli mondo; accumulazione di cono- fra di loro: lo si potrebbe definire gie di lungo periodo. occhi su questioni di grandissimo scenze, dati e informazioni attra- un tentativo di impollinazione fra Utilizzare i valori economici interesse, non solo per gli storici verso letture enciclopediche e vi- culture, o un modo di disegnare per storicizzare, gerarchizzando- dell’arte. n site a musei, gallerie, monumenti, mappe che schiude percorsi nuo- li, quelli culturali non può portare [email protected] e studi; e un frenetico impegno vi attraverso città, un popolo, o lontano: al contrario queste fonti, nella costruzione di conoscenze un mondo”. Insomma, il ­curatore nella loro relativa rarità, dimo- G. Guerzoni insegna museum management e relazioni con tutti i protagoni- si pone come catalizzatore di strano quanto sia pericoloso con- all’Università Bocconi di Milano N. 1 38 Architettura importante, coinvolgendo e impe- Ecologia della condivisione gnando nel processo decisionale, Non più autore progettuale e costruttivo, gli utenti di Maddalena Grasso finali. ma traduttore e mediatore Si tratta di nuove potenziali- Carlo Ratti tori, aspetti questi, nello specifico tà che si presentano come sfida di Federico Bilò del progetto di architettura, che ri- ai tradizionali attori, strumenti e Architettura chiamano un retaggio troppo auto- processi dell’architettura, o siamo tà, nel quale giace tutt’ora. Open Source revole per essere taciuto dalla nar- di fronte a una vera e propria ri- Giovanni Durbiano L’analisi di Durbiano, che per- erso una progettazione aperta razione, pur sintetica ma puntuale, voluzione dal basso che inneggia V Etiche dell’intenzione corre circa mezzo secolo di ar- pp. VIII-144, € 11, del libro: dal metodo scientifico e alla ghigliottina di una professione Ideologia e linguaggi chitettura italiana, è impietosa e Einaudi, Torino 2014 atemporale del pattern language, ormai da più parti accusata di aver ideato dal matematico e architetto rifuggito la propria più intima ra- nell’architettura italiana ispirata da vis polemica: qualità pp. 175, € 18, che la rendono necessaria. Tutta- rchitettura Open Source: ma- Christopher Alexander negli anni gion d’essere, incapace di far fronte sessanta, alle ricerche di Nicholas all’ingente peso e complessità delle Christian Marinotti, Milano 2014 via, lungo la narrazione, non solo Anifesto aperto, plurale e par- vengono assimilate figure e vicen- tecipativo. Caratteri, questi, di Negroponte e il Soft Architectu- responsabilità? Crediamo lecito re Machine Group del Mit, tese a pensare che il rischio di semplifi- uesto libro nasce dal perma- de intellettuali, politiche e profes- eterogeneità e dinamismo che ben sionali che poco condividono, ma oltre il coro di voci coinvolte (a risolvere entro un sistema ciber- care problemi e interrogativi cui la Qnente disagio, tutto italia- netico la difficoltà propria dello realtà sottopone, o ha sottoposto no, per la perdita di effettualità si rileva anche qualche assenza: fianco infatti delle firme dell’archi- quelle di Muratori, di De Carlo tetto Carlo Ratti e del ricercatore scambio di conoscenze, e, ancora, chi prima di noi si è cimentato nel dell’architettura, che gode di scar- dall’analogia organica della cellula mestiere, sia qui sin troppo presen- sa considerazione e di esiguo cre- e della nozione di spazio. Mura- Matthew Claudel si orchestrano tori, il vero inventore dell’analisi spunti e riflessioni provenienti da abitativa, biologicamente organiz- te, soprattutto se si ripercorrono dito sociale: una disciplina consi- zata e organizzabile, momenti critici, di un secolo ap- derata inutile. A torto, urbana e il sostenitore un ambizioso collet- di un approccio ogget- tivo di collaboratori e alle tanto additate de- pena concluso, con la precisa vo- perché essendo la sola rive della pianificazione lontà di trovare immagini efficaci capace di qualificare lo tivante alla disciplina, curatori aggiunti) con- avrebbe fornito ulte- traddistinguono tanto degli anni settanta. e risposte risolutive. Ecco, infatti, spazio dove si svolgono Niente di più di un che al maestro moderno, ricordato le nostre vite, sarebbe riori argomenti contro il processo di scrittura il soggettivismo e la de- del testo quanto i prin- selezionato excursus nel tentativo messianico di risolve- quanto mai necessa- della storia recente, re entro un progetto di architettu- ria. Ma se una teorica riva autoriale. De Car- cipali riferimenti e ar- lo avrebbe costituito gomentazioni. fondamento e pre- ra omnicomprensivo una precisa necessità di architettu- un eccellente antipolo Premessa al libro è messa, per gli autori, visione sociale e politica, viene ra esiste, perché non rispetto al gruppo di l’editoriale pubblica- della vera chiave di debolmente contrapposta l’anoni- viene riconosciuta ed architetti considerati to sul numero speciale volta dell’attuale pro- mità dell’architettura vernacolare, espressa dai cittadini- da Durbiano: essen- della rivista “Domus” posta di metodologia dimostrazione sì positiva di arte utenti? Perché non si do sempre stato De di giugno 2011, dove “aperta”; riscattando collettiva ed etica che sopravvive traduce in richiesta di Carlo contro l’auto- il modello produttivo mancanze e fallimenti alla storia, ma che per ovvie ragioni qualificazione degli nomia dell’architettura, contro dell’open source viene consacrato del passato, il World Wide Web di esistenza disciplinare non verrà ambienti costruiti? Qui il ragio- lo storicismo (ma non contro la a “paradigma emergente” esteso consentirebbe oggi di sfidare, fi- mai decretata unica vincitrice. La namento necessariamente esplo- storia) e contro l’egotismo degli all’architettura, declinando un nalmente su scala globale e com- soluzione cui si approda nel testo de in una pluralità di direzioni. architetti, pur essendo anch’egli nuovo metodo inclusivo e inte- plessiva, l’autorità e il monopolio è dunque una nuova definizione di Giovanni Durbiano ne sceglie stato un “autore”. Ancora, se la rattivo (sedicente democratico) sinora indiscusso delle regole di architetto, un “architetto corale”, una, chiedendo: c’è un nesso tra cultura architettonica avesse ri- di progettazione e definizione mercato, dando nome a un diver- non più ideatore né inventore di il modo nel quale si sono proposti sposto all’“appello al realismo” dello spazio: “OSArch sostitui- so potenziale movente dell’econo- forme bensì mediatore, orchestra- gli architetti al corpo sociale (a un sce l’architettura statica, fatta di mia: la “desiderabilità sociale”, la tore di competenze tecniche e bi- tempo mandante e destinatario anche attraverso la nozione di forme geometriche, con processi “gratificazione interpersonale”. sogni collettivi, nonché dei tempi e del loro operato) e l’attuale mar- spazio, avrebbe potuto leggere i dinamici e partecipativi, network dei modi della loro interazione. ginalità dell’architettura? nessi tra pratiche sociali e prati- e sistemi informatici. I suoi so- ello specifico, grazie all’in- Tanti gli architetti-teorici che Risponde Durbiano: gli archi- che dello spazio per acquisire più stenitori riconoscono una chiara Nterconnessione permessa da hanno operato misurandosi con i tetti che per oltre tre decadi han- oggettive conoscenze da spende- dominanza del codice sulla ma- internet e alla riscrittura della confini d’azione imposti dal pro- no rappresentato la cultura archi- re nel progetto, marginalizzare le teria, dei sistemi relazionali sulla proprietà intellettuale, l’incen- prio mestiere, talvolta variandoli, tettonica italiana (Rossi, Canella, questioni stilistiche e, infine, evi- talaltra contaminandoli, tuttavia, composizione architettonica”. tivo alla crescita può non essere Grassi, Isola, Aymonino) aderi- tare il distacco dalla realtà rilevato come sostiene Vittorio Gregotti la Seppure sia ormai riconosciuto di natura esclusivamente mone- rono in gran parte all’“appello al da Durbiano. Purtroppo, che lo questione che oggi si è fatta parti- come ricorrente, in particolare taria ma avvalersi di un istinto e realismo” lanciato dal Pci, ipo- spazio (o, più esattamente, il suo colarmente acuta e al tempo stesso per la disciplina architettonica, il di un’azione collettiva di ordine statizzarono il “popolo” quale “registro antropologico”) sia un distruttiva per l’identità disciplina- tornare ciclicamente a interrogarsi culturale, aprendo così le porte referente delle proprie azioni e grande assente nell’architettura re è l’esistenza o meno di un punto attorno al presupposto del proprio allo sfruttamento congiunto del seguirono il partito nel suo assur- italiana, è fatto noto. interno, «di un fondamento su cui operare problematizzandone ruoli lavoro del tecnico e della creativi- do zdanovismo, che ricusava in misurare le distanze diverse, nelle e strumenti specifici, i toni enfatici, tà eterogenea e imprevedibile del blocco l’esperienza della moder- ongedato “l’architetto-auto- diverse condizioni storiche, non a tratti prorompenti, dell’editoria- dilettante (sia questa di origine nità. Di conseguenza, per elabo- Cre”, Durbiano propone un tanto da quei confini (d’azione) e le intendono irrompere con forza obbligata o volontaria). rare un linguaggio architettonico differente profilo professionale: dalle loro mutazioni, quanto dalla sulla scena, forti anche di inflazio- Open Architecture Network e “comprensibile al popolo”, questi “l’architetto-traduttore”, l’opera- sostanza stessa della propria condi- nate parole chiave, quali apertura, Wikihouse sono alcuni esempi, e architetti attinsero alle esperienze to del quale trae legittimità non zione presente e delle sue possibili- partecipazione, collaborazione, tra i primi, di come questo orien- architettoniche premoderne, nel- più dall’autenticità autoriale, ma tà di agire in quanto modificazione trasparenza, ormai spesso e mali- tamento, per gli autori “ecologia la convinzione, mai verificata, che dalla capacità negoziale e prefi- necessaria». Se Gregotti crede e ziosamente impiegate come stru- della condivisione”, possa traslarsi esse risultassero intellegibili al cit- gurativa che egli può portare sui sostiene l’esistenza e l’essenzialità mento di captatio benevolentiae. nella pratica architettonica. Fedeli tadino comune. In questo modo, tavoli decisionali. “Nella città di tale punto interno, forse questo Quindi, nell’era della digitalizza- ai dogmi contemporanei della ve- l’attività progettuale abbracciava contemporanea, abitata da mol- libro, privilegiando l’azione sulla zione e della connettività globale, locità e del risparmio, tali piatta- la storia, induceva qualche critico titudini di minoranze, ognuna in sostanza, inconsapevolmente, ne che cosa s’intende con il termine forme digitali connettono in modo a parlare di “ritirata italiana dal cerca di un territorio da costruire sancisce il definitivo smarrimento. “progettazione open source”, e istantaneo e gratuito professionisti movimento moderno” e, soprat- a propria immagine e somiglian- n quali possono essere le sue impli- e utenti facilitando il dialogo in- tutto, produceva un effetto col- za, l’impegno politico progettuale cazioni reali nel processo di costru- terdisciplinare, consentendo lo [email protected] laterale indesiderato e potente: il (…) non può che essere finalizza- zione dello spazio fisico? Come scambio e l’appropriazione libera progressivo allontanamento dalla to alla costruzione di relazioni, di spiegano gli autori, la famiglia di di nozioni e competenze e, più M. Grasso è architetto ­realtà da parte della disciplina, luoghi d’incontro tra universi for- sistemi operativi Linux,­ il motore che si ripiegava su se stessa. Per- mali e attese sociali. Qui sta la ca- di ricerca Mozilla Firefox, il servi- duto il contatto con le contingen- pacità del progettista-traduttore, zio di rete sociale ­Facebook, così ze e con il corpo sociale, l’operato di disporre le figure per la media- i più recenti laboratori di fabbri- di questi architetti perdeva la le- zione”. Si può condividere la ne- cazione digitale Fab Lab, hanno gittimazione che nasce dall’attrito cessità di questa capacità, anche sancito nel giro di un ventennio un con la realtà e la sostituiva con se non indispensabile per tutte cambiamento radicale nel modo di l’autorialità dei progettisti, che le situazioni del fare architettura socializzare e interagire, altrettanto nel frattempo avevano ciascuno e, in verità, da sempre parte inte- rintracciabile nelle pratiche d’orga- definito un proprio repertorio grante del saper fare degli archi- nizzazione di lavoro e produzione. espressivo, in barba alla ricerca tetti più accorti. Però chiediamo Due i presupposti: accessibilità, della koiné dalla quale erano par- a Durbiano: cosa sono le “figure” quindi proprietà aperta e circola- titi: “E così gli impegnati architetti evocate, se non soggettive com- zione gratuita delle idee attraverso sociali sono diventati progressiva- posizioni di forze discordi? E, di- l’introduzione di licenze libere, e mente artisti, produttori di forme smessa l’autorialità, chi si assume sviluppo collaborativo, ossia possi- astratte, di figure parlanti di e a un l’ineludibile onere della scrittura bilità di interagire e implementare mondo circoscritto alla dimensio- architettonica? n quelle stesse in modo potenzial- ne segnica”. In tal modo si taglia- [email protected] mente illimitato; partecipazione, vano tutti i ponti con la realtà e si dunque condivisione e coinvolgi- contribuiva a confinare l’architet- F. Bilò insegna composizione architettonica mento attivo dei diversi interlocu- tura in quel limbo di ineffettuali- e urbana all’Università di Pescara N. 1 39 Montagna Il ritorno del cavaliere di Fabio Minocchio Una grande avventura Emilio Comici Dulfer, Gervasutti, Lammer, Ma- di Camilla Valletti raini, Piaz, Preuss, Zapparoli, al Alpinismo eroico di là della mera, quanto strumen- Fosco Maraini e Topazia Alliata la cronaca viva dei loro incontri, delle espe- pp. XXVIII-319, tale, retorica circa la loro titanica rienze più buffe e degli incidenti più assurdi, 159 ill. b/n e 120 col., € 34,90, e vittoriosa lotta coi colossi di Love Holidays consapevole della straordinaria forza di quel Hoepli, Milano 2014 pietra in cui sono stati effigiati da pp. 533, € 39, giovane amore, fuori da qualsiasi convenzio- regimi e esegeti, risiede proprio Rizzoli, Milano 2014 ne corrente, aperto alle novità che si respira- e dita non sono più dita, nella loro capacità di trasfigura- vano all’epoca. Li ritroviamo curiosi a leggere “Lsembrano organi tattili che re, umanizzandola, la sfiancan- F&T, ovvero, per i non iniziati, Fosco Ma- le tesi neuroscientifiche di Bergson o attenti si trasformano in piccoli cervelli te, snervante, a tratti folle fatica raini e Topazia Alliata. Una coppia sui gene- alle composizioni di Lèger, chiusi in qualche d’azione, si muovono lentamen- dell’ascensione. Capita a volte che ris, alla quale tutti, stringendoci a un amore piccolo albergo, trovato per caso. I due pro- te e lambiscono, si contraggono la conquista della cima, come per idealizzato, vorremmo vagamente assomiglia- vengono da famiglie importanti, poliglotte, a grinfie, si aduncono ad artigli, gli antichi cavalieri il compimento re. F&T sono giovani, scanzonati, colti, irri- parlano inglese e scherzano con la parlata fio- si stendono come ventose”. Con dell’impresa, toccandola nel pro- verenti ai codici perbenistici che dominano rentina e il dialetto siciliano, insomma sem- questa espressionistica istantanea fondo raggeli l’anima dell’eroe l’Italia del tempo (anni trenta), e soprattutto brano essere baciati dalla grazia. Superano in prosa di una quasi avvenuta via la lucida visione della vanità traboccano di vita. Vita che sfogano in avven- difficoltà e imprevisti senza mai perdere ap- fusione tra uomo e parete Severi- del risultato. Dall’eroe all’antie- ture costantemente rinnovate: in moto sulla parentemente l’allegria: decidono di andare no Casara, a un tempo roe c’è dunque solo strada, con corda e pedule per l’ar- a vivere insieme schivando il rito prezioso compagno di un appiglio. In ogni rampicata sulla roccia, in mirabo- di passaggio delle nozze: non solo, cordata e preciso cro- caso, come suggerisce lanti discese in sci, tra le onde del Fosco ritiene possibile addirittura nista, fissa il formida- sempre Casara, Emilio mare con una sfacciata tenuta ada- un azzardo di poligamia. bile superamento da Comici “come Paul mitica. Il giovane etnologo Fosco, In apertura è da leggere l’intro- parte di Emilio Comi- Preuss era un Cavalie- destinato ai grandi viaggi in Orien- duzione dal tono sentimentale, ci della “glabella spor- re della Montagna”. te, e la pittrice Tobazia (“Topsy”) scaldata dall’affetto e dalla nostal- gente” di quella “fron- Di questa ristampa vivono la loro stagione formativa gia, di Dacia Mariani, figlia che te corrucciata” della anastatica dell’edizione nel paese che si sta preparando alla ai due genitori ha dedicato i suoi inviolata parete Nord del 1942, che raccoglie guerra. E raccontano, ritraggono, libri migliori. E ancora di più cu- del Campanile Italo certo gli scritti di Co- fissano su veri e propri quaderni riosa natura sono le note storiche Balbo, la cui conquista mici (récits d’ascension, dei ricordi di quell’età dell’oro che dell’altra figlia di Fosco, Toni, che (28-29 agosto 1940) scritti d’occasione e segnerà per sempre la loro vita. racconta la stria di questi quader- fu l’ultimo exploit al- saggi programmatici Di quei quaderni arriva ora un’edizione as- ni rimasti sepolti sotto la polvere dentro una pinistico del rocciatore triestino purtroppo incompiuti) ma anche sai preziosa, dalla grafica volutamente retrò fantomatica scatola numerata “16”. Il volume prima della sua prematura scom- contributi e ricordi di amici e parsa. Visionario, immaginifico, (anche se un po’ compiaciuta), che raccoglie risulta un’operazione elegante, forse un po’ colleghi testimonianti la sua po- attraverso le cartoline, le mappe, i disegni di troppo d’occasione. Contiene fotografie che avanguardista Comici non lo è liedrica attività non solo legata al soltanto nella ricerca delle linee Topazia e le fotografie d’epoca di Fosco, i hanno un valore testimoniale fuori dal comu- mondo delle montagna, l’appas- viaggi in lungo e in largo per l’Italia che i due ne, e le lettere, quando ritagliate da tutto il di salita, nello sviluppo creati- sionato di letteratura alpina sen- vo delle già innovative tecniche ragazzi, poco più che ventenni, intrapresero superfluo, sono ancora vivacissime, persona- tiva veramente il bisogno, anzi la tra il 1934 e il 1935. Materiali diversi, sempre li. Pagine dove il lessico comune è la prova elaborate da Paul Preuss e da necessità, data l’ormai difficilissi- Hans Dulfer, nella perenne ri- accompagnati dalle note puntuali di Topazia migliore di un grande affiatamento emotivo ma reperibilità (e di conseguenza cerca di stratagemmi motori di che con calligrafia pulita teneva a restituire e fisico. il costo proibitivo) dell’edizione rara eleganza, ma pure nei suoi originale. Questa iniziativa edi- récits d’ascension, nelle descri- toriale, dunque, lungi dall’esse- zioni delle infinite sfaccettature re una mera ristampa curata dal zioni estreme”, quando “morire e increspature delle pareti che, comitato nazionale del Cai in Condotta di vita sarebbe stata la strada più facile”. dal suo particolarissimo punto di È una lezione per pochi. vista, cessano di essere semplice occasione delle onoranze funebri dell’autore (con una prefazione di Andrea Casalegno Messner ne è consapevole, ma materia inorganica, inanimata, ne rivendica caparbiamente la li- assumendo i caratteri propri di di Angelo Manaresi e schizzi ori- strada, anche quando implica la ceità, almeno per se stesso. Gran una creatura viva in tutto simile ginali sulla tecnica di arrampica- Reinhold Messner mento) rappresenta, invece, un sfida consapevole a un pericolo parte del libro è dedicata all’a- a giganti d’umane sembianze. Ed La vita secondo me spra polemica contro coloro che ecco quindi come l’ostica spor- atto di riflessione storico-cultura- mortale. ed. orig. 2014, trad. dal tedesco l’hanno attaccato e condannato genza del tetto (chiamato “soffit- le su un mondo ancora in grado Ma i suoi incredibili exploit di Gabriella Pandolfo, per le sue scelte. Al centro degli to” dimostrando una precisione di entusiasmarci e stupirci come sulla roccia, sul ghiaccio, nei de- attacchi la tragica spedizione del semantica di grana più fine della testimoniano pure i due agili, ma pp. 332, € 16,90, serti compaiono qui soltanto di 1970 al Nanga Parbat, in cui morì nostra) del campanile Italo Balbo densi, saggi di Spiro Dalla Porta- Corbaccio, Milano 2014 scorcio, sono in un certo senso si tramuta nella quasi deforme Xydias e di Marco Albino Ferr- presupposti dalla lettura degli suo fratello Guenther. glabella (vale a dire il punto di rari, valida guida a una rilettura settant’anni appena compiu- altri libri dell’autore. Il titolo ita- Reinhold voleva raggiungere convergenza delle arcate soprac- ragionata del volume. n A ti Reinhold Messner, tra i liano corrisponde al contenuto, la vetta da solo scalando la pare- massimi alpinisti di ogni tempo, benché quello originale (Soprav- te Rupal, la più alta del mondo: ciliari) di una fronte solcata da [email protected] profonde quanto antiche rughe prolifico scrittore e appassionato vivere) sia assai più suggestivo. 4.500 metri di ghiaccio verticale e d’espressione. E la cifra dell’e- ­creatore di musei della montagna La lotta per la sopravvivenza non pericolosissimi seracchi. Suo fra- F. Minocchio è dottore di ricerca esaurisce l’ambito di tello lo raggiunse, fu roismo di uomini come Comici, in filosofia del linguaggio e bibliofilo nel natio Sud Tirolo, pubblica il suo libro più originale: un’o- questo saggio, ma è il in vetta con lui e morì pera duramente polemica, che cuore, l’alfa e l’omega travolto da una slavina poco, per non dire nulla, conce- della sua filosofia. Un nella discesa sull’op- de all’appagamento immediato cuore antico, elemen- posto versante Diamir. del lettore. Avvincente nel rac- tare: non esiste avven- Reinhold si salvò “per conto delle sue imprese al limite tura senza rischi. “La miracolo”, trascinan- dell’impossibile, efficace quando vita nel pericolo vale dosi fino al fondovalle narra le conquiste del passato o molto più della vita dopo aver cercato in- descrive l’incontro con le gen- nella civiltà” perché vano il fratello per un ti delle montagne, questa volta “la nostra civilizzazio- giorno, e fu infine soc- Messner delinea in settanta brevi ne ci ha derubati della corso da alcuni pasto- saggi (Dolore, Coraggio, Passione, forza e dell’agilità che ri. Ma venne accusato Rinuncia, Solitudine e così via) la nelle situazioni di pericolo ci fan- dal comandante della spedizione propria visione dell’esistenza. no superare noi stessi”. di aver disobbedito agli “ordini” Viene alla mente un genere Il premio dell’avventura non è e di aver abbandonato il fratello letterario in voga tra Otto e No- la vetta: è sopravvivere. Il roccia- già durante la salita, per giunge- vecento, i libri sulla “condotta tore che nel 1968 sul Sasso Croce, re da solo in vetta. Solo nel 2005, della vita” rivolti ai giovani che in Val Badia, ha infranto la bar- ritrovando ai piedi della parete stavano per affrontare le sfide riera del “sesto grado”, il primo Diamir i resti congelati del fra- dell’esistenza. Messner però non uomo a salire i quattordici Otto- tello, Reinhold poté dimostra- dà consigli, non fa raccomanda- mila del pianeta e a dimostrare re al mondo che la sua versione zioni: propone semplicemente che sull’Everest e sul K2 si può dell’accaduto era la verità. n il proprio esempio di “uomo salire senza far uso delle bombole dell’avventura”, che rifiuta la mo- di ossigeno, afferma di non avere [email protected] rale corrente e i “dogmi” di qua- “un particolare talento”: “La mia lunque tipo per seguire la propria arte è stata sopravvivere in situa- A. Casalegno è giornalista N. 1 40 Strumenti per edificare il linguaggio di una Misurare l’uso delle parole scienza”, De Mauro non vuole so- Storia = personaggio + situazione difficile stenere che l’attuale sia il migliore di Francesca Geymonat dei mondi possibili. L’autore più di Ferdinando Rotondo citato nel libro è Pasolini, che ci Tullio De Mauro compreso il tanto temuto inglese, si premura di assolvere dall’aver Teresa Buongiorno Vinicio Ongini, esperto del Miur, “la più latinizzata e romanizzata diagnosticato la morte dei dialetti: rileva la forte valenza intercultu- Storia linguistica delle lingue non neolatine”, dato fenomeno che non sarebbe avve- Dizionario della fiaba rale del fiabesco, che funziona da dell’Italia che i suoi lessemi derivano per il 75 nuto (semmai, i dialettofoni ora pp. 432, € 14,50, Lapis, Roma 2014 ponte tra paesi e popoli, come Repubblicana per cento da francese, latino, spa- sono bilingui, avendo acquisito l’i- Giufà, personaggio archetipico dal 1946 ai nostri giorni gnolo e italiano. Recenti imprese taliano) e rispetto al quale Pasolini utto e sempre è fiaba, come con- dello sciocco-furbo che rimbalza pp. XV-279, € 20, lessicografiche ricostruiscono l’e- si era limitato, “in qualche modo, Tferma il Dizionario della fiaba su tutte le sponde del Mediterra- Laterza, Roma-Bari 2014 volversi e mescolarsi delle lingue con qualche titubanza, e non senza di Teresa Buongiorno (autrice del neo. Stranamente, però, continua su scala europea, riprendendo l’im- emozione, (…) ad annunciare che è fondamentale Dizionario della let- a venire regolarmente ignorata da n consuntivo del lavoro svol- postazione che Wilhelm Meyer- nato l’italiano come lingua naziona- teratura per ragazzi, Fabbri, 2001) studiosi e ricercatori la somiglianza Uto negli ultimi cinquant’an- Lübke aveva dato nel 1911 al suo le”. Nel libro si ricorre, per la pro- che sostanzialmente riprende il con quell’Emydio amazzonico che ni da Tullio De Mauro e dai suoi Romanisches Etymologisches Wör- fondità delle diagnosi e la capacità suo mini-libretto (8x11 cm) con Lévi-Strauss descrive in Tristi tro- molti collaboratori per descrivere terbuch: De Mauro allude ai lavori predittiva, anche a un altro osserva- lo stesso titolo del 1997, ma ora pici mentre ripete le disavventure e modificare l’aspetto linguistico di James H. Dee, dedicatosi ai lati- tore sui generis: ad esempio a pro- arricchito in formato, pagine, voci, dell’omologo siciliano, che ride e d’Italia. Un bilancio tanto adden- nismi in italiano, spagnolo, francese posito dello sviluppo dei linguaggi apparati, soprattutto organicità e canta a un funerale e poi piange a tro alle cose e aggiornato da citare e inglese (1997), e di Manfred Gör- specialistici, le cui dinamiche spes- fruibilità. L’accezione del termine un matrimonio, sempre scacciato a sassate. Buongiorno, nella bre- pubblicazioni in corso di stampa o lach, occupatosi degli anglicismi so sfuggono “allo stesso specialista, “fiaba” spazia fino ad arrivare al ve premessa, sottolinea come il interventi appena caricati in rete. nell’Europa cinquecentesca (2004); tanto immerso in esse da non ren- fantasy e più in generale alla lette- dersi conto del loro spessore, come Dizionario tenga conto degli studi La materia è dominata in virtù entrambi svelano l’“indiretta, ma ratura fantastica per bambini e ra- già osservava felicemente Giacomo avanzati nel quindicen- della formazione clas- assai consistente effi- gazzi. Dalla fiaba orale Leopardi”. Insistendo nella batta- nio trascorso, anche sica dell’autore, che cacia latinizzatrice che di originale popolare a consente di ritrarre la l’inglese sta mostrando glia a favore dell’eguaglianza dei relativamente a campi cittadini, con continui richiami quella letteraria ai ro- allora non toccati come storia linguistica della agendo sulle più diverse manzi fiabeschi, anche penisola partendo dagli lingue del mondo”. alla Costituzione, De Mauro non biologia e neuroscienze, nelle più svariate decli- insediamenti pre-latini; De Mauro affronta nasconde il rigurgito di qualunqui- e correttamente indica nazioni: teatro, buratti- di citare Orazio per poi l’annoso problema smo su cui fa leva la politica italiana il carattere di agevole e moderare la vis corri- dell’esuberanza sino- degli ultimi venticinque anni: un ni, cinema, radio e te- utile strumento di con- gendi degli intellettuali nimica dell’italiano; e referente ideologico che ha provo- levisione, videogiochi e sultazione e di lavoro normativi; di spiegare ammette che è “ancora cato “il ricorso ad azioni di valenza ora web, anche canzoni dell’opera, che “ha una con strumenti saussur- privilegio di pochi il simbolica ritenute più persuasive di (si veda il recentissimo chiave giornalistica, di- riani come funziona la possesso degli strumen- analisi e discorsi” in antecedenti, Ho visto Nina volare. rei nazional-popolare”, lingua. Imperturbabile ti di cultura necessari a “spesso umilianti e tragici”, come La fiaba e l’infanzia nel- rivolta a un pubblico eppure coinvolto, come mettere pienamente a fascismo, terrorismo, mafia, e spie- la canzone italiana di non specialistico, ma comunque interessato di inse- continua a essere questo studioso frutto le ricche e complesse risorse ga il frequente, esagerato turpilo- Ernesto Capasso, Arcana, 2014). gnanti, bibliotecari, librai, genitori, classe 1932, De Mauro accenna del patrimonio linguistico comu- quio di attuali ­“leader di importanti La struttura dell’opera è agile studenti e, perché no?, docenti di un saluto di congedo dal teatro ne”. Pur attribuendo a Leibniz “la partiti”. n e ben definita: storie e personag- della propria attività intellettuale gi, autori e opere, con rimandi letteratura per l’infanzia. prima lucida diagnosi delle tensio- [email protected] e politica, esprimendo un distacco interni, appendici (glossario, bi- A sua volta l’introduzione (che è ni tra lingua comune e linguaggi quella dell’edizione del 1997) nota fermo e affettuoso tramite i versi bliografia, indici dei nomi e delle scientifici, ma anche della inevita- F. Geymonat è ricercatrice in linguistica la felice stagione attraversata dalla di Pasolini posti in apertura e lo bilità del ricorso al parlare comune italiana all’Università di Torino illustrazioni). La prefazione di sprone delle pagine conclusive: se narrativa per ragazzi e le nuove for- l’italiano, in mezzo secolo, è diven- tune della fiaba, che appare “come tato la lingua parlata naturalmen- l’equivalente antico dell’horror te dal 95 per cento degli abitanti odierno” (erano i tempi di libri di della penisola, pur al prezzo “di Una guida galattica culto come i “Piccoli brividi” e il singole sciatterie linguistiche”, ciò ponderoso It di Stephen King). non esime dal “preoccuparsi (…) di Elisa Tonani Oggi la fiaba ribadisce la sua forma delle (…) fratture nella comunità o struttura/palinsesto su cui riscri- italiana che impacciano per molti Silverio Novelli La dimensione del dipende, perciò, si pone vere le angosce del tempo (oppor- l’uso pienamente competente del in linea con l’atteggiamento attuale dei lingui- tunamente e opportunisticamente utilizzate dal mercato editoriale), linguaggio”. Per migliorare la coe- Si dice? Non si dice? Dipende sti nei confronti dell’errore, da non assumere dandole la formattazione del noir, sione culturale, e quindi linguistica, L’italiano giusto per ogni situazione come un dogma inderogabile, ma da leggere thriller, pulp, ma sempre all’in- è importante avviarsi lungo “gli pp. 196, € 16, sempre in prospettiva dell’intenzionalità del- segna del “c’era una volta”: dai efficaci percorsi che altre società lo scrivente (o del parlante) e della situazione Laterza, Roma-Bari 2014 bambini che scompaiono o vengo- in Europa e nel mondo hanno im- comunicativa, come ha insegnato una volta per boccato e stanno seguendo”: alzare no rapiti nel bosco metropolitano a guida ai più comuni dubbi grammaticali che tutte Luca Serianni, maestro dello stesso No- alla camera di sangue dei barbablù il livello di istruzione di giovani e Silverio Novelli, giornalista e lessicografo, ha velli. adulti, promuovere il desiderio “di L digitali, spesso facendo riemergere approntato per Laterza, mettendo a frutto, tra La segnalazione di questa escursione di pos- dal passato segreti inconfessabili e informarsi in modo non effimero, l’altro, la sua esperienza di consulente linguistico sibilità è affidata anche a una sorta di “sintesi lo sviluppo di stili di vita che favori- orrendi crimini per spiegare miste- del portale “Treccani.it”, si inscrive in un filone visiva”: una serie di simboli iconici offre imme- riosi delitti odierni. scano il bisogno e l’apprezzamento di prontuari e vademecum grammaticali di suc- diatamente un giudizio sull’errore (sì, tollerabi- della cultura intellettuale, dei sape- Già fin dal 1965 Eco in Il caso cesso (basti pensare alle fortunate pubblicazioni le, no), legandolo al contesto discorsivo in cui si Bond aveva ravvisato nei romanzi ri, delle scienze”. di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, dal Sal- situa (lingua scritta, formale o informale; lingua L’esposizione per punti dà for- di Fleming gli “elementi archetipi valingua, Sperling & Kupfer, 1995, a Ciliegie o ci- parlata, formale o spontanea; italiano a scuola). che sono gli stessi che han dato ma a molte pagine del volume, ad liege?, Pickwick, 2012, e Piuttosto che, Pickwick, Se (avverte l’epigrafe in esergo al libro, ispira- esempio a proposito di minoranze buona prova nelle fiabe tradiziona- 2013) e risponde alle richieste di un pubblico me- ta dal musicista Brian Eno) l’errore va “onorato li”. Oggi Lavagetto vede che “l’u- linguistiche europee, di emigrati e diamente colto che ha fame di istruzioni pratiche come se fosse un’intenzione nascosta”, questo retroterra italiano, delle tappe che niverso della fiaba (…) si configura per usare in modo appropriato la lingua italiana. volume vuole essere un “viaggio ragionato tra conducono da usi rudimentali del- come una grande enciclopedia del Si dice? Non si dice? Dipende. L’italiano giusto gli errori più gravi e fastidiosi, i più ambigui e la lingua allo sviluppo dei linguaggi narrabile, di funzioni originarie in ogni situazione (un titolo che sembra riecheg- seducenti, e perfino tra quelli che a torto sono formali. Con il carisma di chi, aven- che – più o meno trasformate – giare quello di uno dei testi di riferimento del- considerati errori e pertanto cadono vittime di do vissuto e insegnato nella capi- si possono ritrovare alle spalle di tale, ha saputo segnare la politica la tradizione del dibattito linguistico italiano, Il una ingiusta gogna sociale”, nella convinzione Don Chisciotte, di Amleto, di Ro- linguistica del proprio paese, De torto e il diritto del non si può, 1655, di Daniello che per usare la forma corretta non ci si deb- binson, perfino neiPromessi sposi” Mauro rivela anche in questo libro Bartoli) è infatti un’agile “guida galattica”, come ba affidare a scorciatoie mnemoniche ma alla (vedi il saggio introduttivo al “Me- le sue qualità di storico: l’interesse preferisce definirla il suo autore, appassionato di comprensione di come e perché si sia arrivati a ridiano” La fiaba letteraria in Italia, a raccogliere dati; ma soprattutto la letteratura e cinema di fantascienza, o anche una una certa soluzione linguistica (normale o de- Mondadori, 2008). Riassume come capacità di leggere quei dati, per- mappa geografica per orientarsi nella lingua, con- viante). meglio non si potrebbe Gottschall ché “ogni misurazione va integrata cepita come uno spazio aperto, siderale, da per- Assumere la regola del dipende come unica in L’istinto di narrare (Bollati Bo- da considerazioni qualitative”. De correre in 3D, lungo tre dimensioni: “quella del sì vera bussola di questo viaggio nella lingua si- ringhieri, 2014) che non solo fiaba, Mauro non rinuncia a mostrare la (bisogna dire o scrivere proprio così, facciamoce- gnifica accettare la sfida di abitare uno spazio le noir, horror, ma qualsiasi narrazio- continuità con la storia più antica, ne una ragione), quella del no (così non va e non cui faglie sono, al tempo stesso, un’insidia e una ne ha un’identica formula di base: come nell’appendice dedicata all’o- ci si pensi più!), e quella – centrale – del dipende” ragione di bellezza: la garanzia di una profon- “Storia = Personaggio + Situazio- nomastica della penisola, a partire (dipendente, cioè, dalla fondamentale differenza dità ricca di stratificazioni di storie, usi, regole, ne difficile/Problema + Tentativo dal nome Italia; torna con nuovi diamesica scritto/parlato, dalla situazione comu- esperienze, bisogni di parlanti e scriventi, che di superamento”. n nicativa, dal registro più o meno formale, dall’in- continuano a sedimentarsi dentro ogni parola e dati a spiegare l’apporto latino all’i- [email protected] taliano delle origini e allo sviluppo tenzionalità di chi scrive). forma del nostro italiano. linguistico delle lingue europee in F. Rotondo è membro del Centro Studi epoca moderna e contemporanea, di letteratura giovanile di Genova N. 1 41

Da Simon Boccanegra senza mare a Luisa Miller sulle orme di Schiller Recitar cantando, 62 di Vittorio Coletti

a Scala ha chiuso la sua stagione 2013- nome e cognome in luogo della perifrasi te, un’opera meno nota e tra le più im- L14 e la Fenice ha aperto la sua 2014-15 dotta dietro cui Verdi e Boito lo avevano portanti delle cosiddette minori, la Luisa mettendo in scena il Simon Boccanegra di deliberatamente nascosto. Ma l’episodio è Miller, libretto di Cammarano su Schiller, Verdi, che il Regio di Torino aveva dato in celebre per l’esplicita misura del discorso andata in scena a Napoli nel 1849. La Lui- apertura di quella dello scorso anno. Ora, politico patriottico, quello in cui Verdi si sa Miller è, per la sua data, un’opera di sin- a parte che un minimo di comunicazio- è più staccato dall’originale spagnolo di golare modernità narrativa (una giovane di ne fra teatri vicini non sarebbe male (nel partenza, preparandone di sua mano un origini modeste, di cui è innamorato Ro- senso, se non di evitare sovrapposizioni di abbozzo in prosa su una traduzione pro- dolfo, l’erede del conte, è costretta a fin- cartellone, almeno di dare, quando di una babilmente stesa dalla sua Giuseppina gere di non amarlo per salvare il proprio stessa opera, come il Simone, esistono due Strepponi, con una correzione in chiave padre dal patibolo e l’equivoco criminale redazioni diverse, le differenti versioni), la democratico-progressista dell’imposta- cui viene costretta costa la vita a lei stessa folla dei Simone la dice lunga sul recupero zione conservatrice e filoaristocratica del e all’amante). di fortuna di quest’opera verdiana negletta dramma di Gutierrez. Per quanto la trascrizione librettistica o poco apprezzata fino al secondo dopo- All’altezza degli anni ottanta questo sacrifichi o riduca un po’ le connotazioni guerra e alla sua crescente e rinnovata vi- rafforzamento della componente politico- di protesta sociale percepibili in Kabale talità critica (De Van, Noske) ed esecutiva patriottica è sicuramente singolare. C’era und Liebe di Schiller, il testo resta potente, (Levine, Abbado, Barenboim, Pappano) già, ovviamente, nella prima versione, ma drammatico, dinamico. La scena si svolge negli ultimi decenni e alla sua capacità meno netta, tanto che qualche studioso in un villaggio tirolese sul tipo di quello di stimolare registi intelligenti (Strehler, ha ricordato come il Verdi degli anni cin- della Sonnambula di Bellini. Ma qui non Stein, Gallione). quanta abbia abbandonato il mazziane- c’è lieto fine. La rottura delle distanze so- Il Simon Boccanegra, nella prima ver- simo radicale della Battaglia di Legnano ciali si paga e gli innocenti (il tenore, come sione del 1857 di Boito e Montanelli, è e sia progressivamente passato a simpa- al solito subito pronto a sospettare del tra- un’opera ancora in gran parte dentro le tizzare per sovrani costituzionali e illumi- dimento della povera soprano, ­Luisa da coordinate cupe e superstiziose del Tro- nati, più generosi del loro stesso popolo, lui avvelenata prima di avvelenare se stes- vatore, essendo del resto tratta da di cui Riccardo del Ballo in maschera e il so) cadono, per fortuna portando un dramma dello spagnolo Gu- con sé almeno uno dei colpevoli tierrez, l’autore che è all’origine (il perfido Wurm, anche lui inva- anche del fortunato libretto di ghito di Luisa, viene trafitto da Cammarano. Nella seconda ver- Rodolfo prima di morire), men- sione, invece, per merito tanto di tre i padri, come spesso in Verdi, grandi cambiamenti nel libretto buoni o cattivi che siano, restano (ristrutturato da Boito) e in par- vivi, dolenti ma in buona salute. titura (riscritta interamente per Una cosa interessante della oltre un terzo), quanto di mini- ­Luisa è la mescolanza dell’am- mi e minuti interventi, il Simon bientazione contadina e agreste Boccanegra diventa uno dei testi e di quella aristocratica e nobilia- più moderni di Verdi. La critica re: la modesta casa di un milita- ha approfittato delle due ver- re in pensione (il vecchio Miller, sioni per misurare la crescita, la ­maestro di musica nell’originale modernizzazione delle idee mu- di Schiller) e il sontuoso castel- sicali di Verdi e ha ovviamente lo del signore di Walter. Questa sottolineato la parte che in questa doppia misura del testo è per- evoluzione ha giocato il nuovo cepibile anche in partitura, con librettista, Arrigo Boito, che co- l’opposizione tra il mite e ansio- mincia da qui la sua collaborazio- so coro in scena dei contadini, ne col maestro (invero avviata già che condivide le gioie e racconta nel 1862 col testo dell’Inno delle Nazioni musicato da Verdi), che (come nella Sonnambula) i do- porterà a Otello e a Falstaff. Il lori di Luisa e quello spavaldo e secondo Boccanegra, del 1881, è aggressivo dei nobili fuori scena, già pienamente contemporaneo di Otello, doge del quasi coevo Simone sarebbero i impegnati nella caccia. La mano di Schil- con un’opzione per il declamato e la can- campioni. Ma perché negli anni ottanta, ler si sente, specie quando Miller, il padre tabilità della prosa che Boito aveva subito già dopo Aida, rilanciare così il tema della di Luisa, replica a Wurm, che gli chiede favorito con la sua scrittura. concordia patria, essendo la patria ormai perché “alle richieste nozze” non l’abbia Naturalmente le sezioni declamate (im- unita? Potrebbe essere un topos sempre “astretta”: “Che dici mai? / sacra la scel- portanti, oltre a quelle del doge baritono, buono, ma anche un prezzo pagato alla ta è d’un consorte, / essere appieno libera quelle affidate al secondo basso, Paolo Al- celebrazione della raggiunta unità, spe- deve: / nodo che sciorre sol può la morte bani, un ante Jago a tutti gli effetti) convi- cie quando questa, consolidata sul piano / mal dalla forza legge riceve. / Non son vono, non meno e forse più che in Otello, storico-istituzionale, cominciava a rivelare tiranno, padre son io, / non si comanda con quelle melodiche, come il duetto degli le sue falle su quello geografico e sociale. de’ figli al cor. / In terra un padre somiglia Quaderni innamorati; alcune sono inserite ex novo Comunque sia, quella del consiglio è una Iddio / per la bontade, non pel rigor”. Se nella seconda versione (come il nobilissi- scena memorabile, grande pagina di teatro si pensa che Verdi di lì a poco metterà in mo “Vieni a me ti benedico” del primo ancor più che di musica. musica un padre, severo e incurante del basso, Jacopo Fiesco, al tenore, Gabriele Il Simon Boccanegra è l’opera genove- sentimento del figlio, come Germont, c’è Adorno) o sono frutto di significativi ritoc- se di Verdi (i luoghi vi sono riconoscibili modo di riflettere sul potere di innova- chi (lo stupendo duetto tra il padre, Simo- nettamente), come si sa molto affezionato zione in un teatro convenzionale come il ne, e la figlia Amelia-Maria, così bello che alla città ligure, in cui da un certo punto in melodramma quando alle spalle c’era un Recitar cantando, 62 non ci fa neppure sorridere al fatto che, poi trascorse molti inverni, ed è celebre in autore del calibro di Schiller (lo si vedrà ritrovatisi dopo venticinque anni, padre e essa il motivo del mare, cantato prima dal- anche meglio nel Don Carlos). Insomma, Vittorio Coletti figlia si mettano subito a parlare di quan- la figlia (“Come in quest’ora bruna / sor- il Simone mancato a Genova è stato sosti- do lui sarà vecchio: “nell’ora malinconica ridon gli astri e il mare!”) e poi dal padre tuito al Carlo Felice da un’opera di grande Simon Boccanegra io asciugherò il tuo pianto”). (“Il mare!... Il mare!”). A Milano (ottima interesse, purtroppo eseguita in modo as- Com’è noto, e abbiamo già detto in que- direzione di Barenboim, Domingo ricon- sai modesto, con la regia arciconvenziona- e Luisa Miller sta rubrica, la pagina più nuova e straor- vertito a baritono, bravissimo più in scena le di Leo Nucci, la direzione sconclusiona- dinaria del secondo Simone è l’episodio che in voce), però, il mare non si è visto, si ta di Battiston, e fragili cantanti; ma è stato del consiglio nel Palazzo ducale, episodio è solo intuito, mentre a Venezia pare che tuttavia opportuno averla messa in scena, Effetto film pensato, voluto da Verdi stesso, che ha sia stato mostrato in abbondanza. perché è un’opera che, anche per la rarità suggerito anche la citazione delle lettere Peccato che a Genova non si sia vista delle sue rappresentazioni, merita di esse- del “romito di Sorga” e “cantor della bion- neppure l’opera, pur ripetutamente pro- re vista di più (e, possibilmente, meglio). n Francesco Pettinari grammata e sempre rinviata per i noti, da Avignonese”, cioè di quel Francesco [email protected] Due giorni e una notte Petrarca, che, alla Scala, con improvvida drammatici problemi di bilancio e gestio- ne del Carlo Felice. In compenso il teatro quanto non nuova libertà a uso del pub- V. Coletti insegna storia della lingua italiana dei fratelli Dardenne blico, è stato nominato direttamente con genovese ha messo in scena, lodevolmen- all’Università di Genova

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Una via crucis laica di Francesco Pettinari

Due giorni e una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione, Belgio 2014

l disagio sociale e la volontà di riscatto: questi i spettatore un campionario di umanità che è quella vato il contratto a tempo determinato al collega di Idue temi fondamentali che ricorrono in tutta la più rappresentativa del tessuto sociale più colpito colore; ovviamente, lei non accetta. Per una volta un filmografia dei fratelli Dardenne. Una ragazza vive dalla crisi. Le motivazioni di chi sceglie il bonus film dei Dardenne non si chiude con un taglio netto, con la madre alcolizzata in una roulotte e fa di tutto anche in presenza di Sandra sono tanto all’insegna ma finisce all’insegna della speranza; nulla di edul- per trovare un lavoro; una coppia di giovani con un dell’egoismo quanto giustificabili rispetto alla crisi: corato né di consolatorio: Sandra parla al cellulare, bambino sono alle prese con qualunque espediente c’è il collega che deve mantenere la figlia all’univer- dice a Manu che sarà difficile, che quel giorno stesso pur di tirare avanti: queste due situazioni per ricor- sità; c’è la collega che si è separata e deve rimettere inizierà a cercare un nuovo lavoro, che hanno lottato dare Rosetta del 1999 e L’enfant del 2005, entrambi su casa con il nuovo compagno; c’è il collega-iena, bene; e lo spettatore la vede allontanarsi di schiena, Palma d’oro. Veri e propri pupilli del festival, i Dar- il quale addirittura le riferisce, sadicamente, che il a figura intera, consapevole che lei è uscita da questo denne hanno presentato a Cannes tutti i loro film, capo vuole farla fuori, che il lavoro che facevano in percorso con una ritrovata fiducia in se stessa. portandosi sempre via qualche riconoscimento; Due diciassette si può fare anche in sedici, anzi, ognuno In un film così sobrio e così restio a qualunque giorni, una notte, presentato all’ultima edizione del potrà avvantaggiarsi di tre ore di straordinario. In cedimento alle tentazioni del racconto facile (la re- festival, non è entrato nel palmares, dopo essere sta- tutti i casi compare una domanda ricorrente: “Gli torica dei sentimenti, il pathos legato alla situazione to fino all’ultimo tra i favoriti. Il film è stato accolto altri cosa dicono?”, la domanda che più di altre rim- della protagonista, il ricatto emotivo allo spettato- con molto favore dalla critica e dal pubblico, ma an- balza allo spettatore. Anche chi sceglie il bonus si re) ci sono tre momenti in cui l’emozione è stimola- che con qualche scetticismo. Le tematiche sono le pone il problema di una coscienza di classe in un’e- ta da accensioni inattese, e per questo bellissime, e stesse di sempre: in questo caso, il lavoro al tempo poca in cui il senso di appartenenza a un gruppo guarda caso sono legati alla storia d’amore tra San- della crisi; la lotta per il posto e per la propria di- è compromesso dalle manipolazioni, dai soldi facili, dra e Manu che è fondamentale per leggere tutto gnità; l’opposizione tra singolo e gruppo di appar- e dall’individualismo. Molto significativo il caso del tenenza, tra egoismo e solidarietà. Come sempre, i collega che Sandra incontra su un campo sportivo il film. Due sono dovute alla musica, che compare film dei Dardenne raccontano un segmento tempo- mentre lui allena una squadra di ragazzini: trovan- in due momenti a livello diegetico: mentre Sandra rale preciso, che in questo caso è indicato dal titolo dosela davanti, quest’uomo, che nella prima vota- è in macchina col marito e stanno andando a in- stesso, e come sempre c’è un prima che lo spettatore zione aveva scelto il bonus, scoppia a piangere e le contrare l’ennesimo collega, la radio trasmette un deve ricostruire basandosi sulla visione di un pre- chiede perdono; nell’inquadratura che li vede uno brano di Petula Clark, La nuit n’en finit plus (del sente che non si permette mai alcun flashback. di fronte all’altro, non si vede più il confronto, bensì 1965, bellissimo e nostalgico) e qui vediamo per la Sandra (Marion Cotillard) e Manu (Fabrizio Ron- il riconoscersi. Poi c’è il collega di colore, il quale prima volta il viso di Sandra abbandonarsi a un sor- gione) sono una coppia di bassa estrazione sociale, confessa a Sandra che, avendo un contratto a tempo riso che s’imprime nella memoria dello spettatore; con due figli piccoli: insieme stanno cercando di mi- determinato, ha votato per il bonus perché, come così come quando è col marito e la collega che ha gliorare la propria condizione di vita: dalle case po- lei, ha paura del capo, ma anche per lui la solidarietà lascito il suo, e Gloria di Van Morrison diventa una polari sono passati a una casetta propria che hanno ha la meglio. C’è anche la collega che si rifiuta si par- sferzata di energia condivisa nella determinazione a acquistato con il mutuo. A un certo punto Sandra larle. C’è il collega violento che prende a pugni un voler andare avanti. cade nella depressione, diventa dipendente dai far- altro collega perché sta dalla parte di Sandra. Il caso Ma il momento più bello vede Sandra e Manu maci, è costretta ad assentarsi per un lungo periodo più sorprendente è quello della collega che in un seduti su una panchina a gustarsi un gelato durante dal lavoro. Il film comincia con l’evento che fa scat- primo momento è scettica perché anche lei ha biso- una pausa dagli incontri: a un certo punto, lei gli tare la dinamica che poi è contenuta nei due giorni e gno di soldi per ristrutturare la casa, e il marito, che dice “Vorrei essere come lui” e lui le chiede “Come una notte indicati dal titolo: una telefonata informa si vede per pochi secondi, le ha imposto la scelta del chi?” e lei risponde “Come quell’uccello che sta Sandra che il capo del personale ha proposto ai col- bonus; ma, dopo qualche ora, la vediamo arrivare a cantando”, ma la frontalità del cinema dei Darden- leghi una votazione: hanno dovuto scegliere tra la casa di Sandra e dirle che non solo voterà per lei, ma ne non mostra nulla allo spettatore: l’uccello resta sua reintegrazione nel posto di lavoro o un bonus che tocca a lei ringraziarla perché ha anche deciso di confinato nel fuoricampo, indicato soltanto dalla di mille euro; la maggioranza ha votato per il bo- lasciare il marito, e, grazie a questa situazione, si è direzione dello sguardo di Sandra. nus, anche sobillata dal capo che ha parlato male di resa conto che, per la prima volta in vita sua, è stata Proprio Marillon Cotillard incarna strepitosa- Sandra, perché considera la sua malattia come una in grado di prendere una decisione da sola. Parlare mente non solo il personaggio di Sandra ma lo colpa, e pensa che al suo ritorno lei non possa esse- di ripetizione in un contesto del genere è davvero spirito di questo film: una diva del momento che re produttiva come prima. Nonostante la tensione, limitativo, perché le diverse situazioni vanno anzi a i registi belgi hanno completamente disinvestito di e la depressione che si rifà subito acuta (la porterà costituire la molteplicità in una macchina narrativa qualunque retaggio glamour: un jeans e una canot- anche a un tentativo di suicidio), Sandra, sostenuta che è perfetta, se si pensa alla sfida di Sandra e al ta, non un filo di trucco; semplice, disadorna, come da Manu e da un’amica-collega, decide di proporre tempo che ha a disposizione. E poi come non ricor- questa storia che non poteva che essere così come al capo una nuova votazione il lunedì mattina e si dare che l’iterazione (la serialità) è anche un gesto è, per arrivare con tutta la sua urgenza allo spetta- - Effetto film prende il fine settimana per incontrare i colleghi e artistico che informa di sé l’arte contemporanea, tore, senza alcun vezzo stilistico, senza mediazioni cercare di convincerli a scegliere lei. quella, per dirlo con Benjamin, nell’epoca della sua estetiche che non sarebbero state affatto pertinenti, Il racconto si configura così come un viaggio pi- riproducibilità tecnica? Sono noiose le serigrafie di ma con una messa in scena pulita che fa coincidere caresco, una sorta di via crucis laica, e, giocoforza, Andy Warhol? È noiosa la musica di John Cage? E si regge sul meccanismo della ripetizione, il fattore sono noiose le nature morte di Giorgio Morandi? alla perfezione fabula e intreccio. Cinema della pu- che è stato la causa dei giudizi contrastanti. Eccet- La lotta di Sandra finisce in parità: otto a favore, rezza, alla Dardenne. n to i tre che hanno voltato per lei, Sandra incontre- otto contrari, ma il suo coraggio ha colpito anche il [email protected] rà tutti gli altri, tranne due, uno lo sente al telefono capo, il quale le propone di reintegrarla due mesi

e uno non lo trova. Si offre così allo sguardo dello più tardi, ma la condizione è che non verrà rinno- F. Pettinari è critico cinematografico Quaderni Chi si abbona

Ha un posto in prima fila? No, ma… non perde un numero legge in anteprima la versione digitale sostiene il primo e il più longevo giornale italiano dedicato ai libri … e potrà accompagnarlo da vicino nella sua avventura digitale.

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levisivi e cinematografici (tra le altre cose, è il coreana e le estemporanee capacità di un Infanzia creatore di Lost). Non a caso: perché questo editore e alcuni artigiani della stampa ita- libro, che potrebbe esser fatto solo e soltanto liani? Succede un libro sorprendente, stam- Stefano Mauri, Il mio papà, ill. di Costanza di carta, mentre appunto dimostra le infinite pato in serigrafia a tiratura limitata, dove Prinetti, pp. 32, € 8,90, Nord-Sud, Milano potenzialità ancora inespresse dell’oggetto li- il divertimento dei lettori più piccoli s’ac- 2014 bro (e in questo caso si avvicina molto all’og- compagna all’ammirazione e soddisfazione getto d’arte), va direttamente a sconfinare estetica dei più grandi. Umorista poliedrico, Come si fa a spiegare ai bambini senza an- nel campo degli altri linguaggi, a superare i sempre in bilico tra giornalismo e letteratu- noiarli il valore del bene comune e di come il propri limiti, in tre parole a sfidare la vita. ra (e perciò accostato con frequenza a Mark mondo possa essere visto con occhi diversi? Per tutti Twain) James Thurber è uno dei più impor- Non certo con prediche, ma con modelli di tanti scrittori americani del Novecento: il comportamento degli adulti, anzitutto. E an- Michela Monferrini fatto che in Italia sia ancora relativa- che con qualche bel racconto e qualche buona lettura come questo albo scritto mente poco noto, dunque, non fa che dal presidente del gruppo editoriale aumentare il merito dell’operazione Gems in tono leggero, ironico, accatti- allestita da Orecchio Acerbo e dal vante, una o due righe a pagina, con un laboratorio Else, che nel riproporre ritmo iterativo e altalenante che diverte questa sua piccola storia giunglesca e avvince il piccolo. Che legge diretta- hanno contribuito a una conoscenza mente o ascolta e guarda le illustrazio- finalmente più ampia del grande auto- ni che narrano a loro volta, facendo re di Columbus. Quanto alla trama, il vedere quello a cui le misurate parole libro insegue le orme di un tigre che, si limitano ad alludere. Narrare non è deciso a prendere il potere nella fo- solo scrivere parole ma anche disegna- resta, coalizza intorno a sé una parte re immagini, perché un significato più degli altri animali all’insegna di “un completo scaturisca dall’integrazione gran bisogno di rinnovamento” per dei due linguaggi. Prima pagina: “Il sfidare il leone, a sua volta circondato mio papà va in ufficio con un autista da fiere fedeli. Il risultato è una guerra e un’auto a otto portiere” (una limou- acerrima dove alla fine rimarrà vivo sine), a fronte: “Il mio papà ci va con soltanto il tigre, desolato re di se stes- due autisti e un’auto con così tante so. Epigono della tradizione moralista portiere che non le ho mai contate tut- che, da Esopo in avanti, è ricorsa con te” (il metro); voltiamo pagina: “Il mio continuità alle gesta di animali per papà ha enormi responsabilità” (pre- rispecchiare quelle umane, Thurber siede una riunione d’affari con tanto di si mostra a sua volta antesignano (Re slide e grafici), di fronte: “Il mio papà Tigre risale al 1927) di una sensibilità ha nelle mani la vita di centinaia di per- tipicamente statunitense nel parlare sone” (è un infermiere che controlla le ai bambini perché gli adulti intenda- flebo) e così via. Allora, un papà è cat- no, con un orecchio di riguardo alla tivo e l’altro bravo? Niente manichei- politica internazionale: la stessa, per smi, per carità. I papà “Più” (che pen- I disegni della sezione SCHEDE sono di Franco Matticchio intendersi, che troverà nell’amara pa- sano che i loro bambini debbano avere rabola del dottor Seuss su La battaglia i regali più costosi, le vacanze nei posti del burro tra gli Zighi e gli Zaghi, eco più belli ecc.) e i papà “Come” (per i quali Eric Litwin, Rocco il gatto e i suoi quat- dell’allora corrente guerra fredda, la sua ogni bambino è come tutti gli altri, né più né , ill. di James Dean, ed. orig. tro superbottoni manifestazione più nota. Da sei anni meno importante, e le cose vanno fatte e usa- 2012, trad. dall’inglese di Renata Gorgani, te in comune, così si è tutti importanti) sem- pp. 36, € 13,50, Il Castoro, Milano 2014 Luca Arnaudo plicemente “sono diversi – scrive Gherardo Colombo nella breve prefazione improntata Rocco gatto blu ama le sue piccole cose, al al buon senso – ma anche loro hanno qualche pari dei numerosi piccoli e affezionati “letto- cosa in comune. È una cosa che sta alla fine ri” (i suoi albi illustrati sono tra i più venduti Amy Hest, Io & Charlie, ill. di Helen del libro, e che non voglio svelarvi, perché negli Stati Uniti e ora anche in Italia): nel pri- Oxenbury, ed. orig. 2012, trad. dall’inglese credo che a tutti piacerà scoprirlo senza il mo albo al centro della vicenda erano le scar- di Paola Gallerani, pp. 32, € 14, Lo edizioni, mio aiuto”. Da tre anni pe bianche, ora sono i bottoni variopinti del Milano 2014

Schede camicione giallo. La storia è divertente e mette Fernando Rotondo insieme, ben dosati e combinati, ingredienti di Lo edizioni, costola infantile della milane- provenienza diversa e inaspettata che sicura- se Officina Libraria specializzata in pubbli- mente sono le ragioni della piacevolezza e del cazioni d’arte, ha poche uscite, ma sempre gradimento dell’albo. Ossia: il protagonista curatissime e di gran pregio, in linea con la J.J. Abrams e Doug Dorst, La nave di ­Teseo, ed. orig. 2013, trad. dall’inglese di Enrica eponimo è un animale simpatico e familiare vocazione della casa madre, che meritereb- ­Budetta, pp. 456, € 35, Rizzoli, Milano 2014 nonché un personaggio buffo con il quale è bero di essere conosciute e promosse anche facile identificarsi; la ripetizione con variazio- al di là delle benemerite librerie dei ragazzi. Un libro misterioso, La nave di Teseo, di un ni minime della situazione e delle parole che Io & Charlie non smentisce questa linea. Chi autore misterioso, V.M. Straka, della cui esi- la accompagnano (secondo la formula dei Pea- non si è commosso al pianto di un cagno- stenza non si sa nulla. Un ragazzo che prende nuts ben analizzata da Eco); alcuni primissimi lino o gattino messo a dormire in cucina o il libro in biblioteca (ingiallito, invecchiato, elementi di matematica (ah, il vetusto ma im- in bagno dopo un’intera giornata di coccole macchiato) e scrive appunti nei margini, pri- prescindibile “far di conto”); una spruzzata di nella sua nuova casa? Henry è un delizioso mi passi di un’indagine possibile. Quindi una inglese e di musica intrecciate grazie al refrain e beneducato bambino che vorrebbe rispet- ragazza, che trova quel libro e comincia a “ri- di una canzoncina scaricabile anche dal sito tare i patti molto chiari stabiliti dai genito- spondere” (sempre nei margini) al ragazzo. I della casa editrice; figure ben stagliate nella ri a proposito del cagnolino: “Io sarei stato due cominciano a lasciarsi il volume sempre loro semplicità, colori squillanti. Il tutto è ben responsabile di portare fuori Charlie (…) di nello stesso posto, a turno, e a investigare in- shakerato e mette allegria. Unico inconvenien- dargli da mangiare (…) Charlie avrebbe dor- sieme: ne nasce una storia d’amore a piè di te: può dare il via a un tormentone da parte del mito in cucina”. Perciò, arrivata sera, Henry pagina (lui è lo stampatello nero, lei il corsivo piccolo ascoltatore capace di sfinire l’incauto prepara un letto di cuscini in cucina sotto il blu, ma presto i colori diventano altri, perché ma volenteroso e infine cedevole adulto: anco- tavolo dove passa l’acqua calda e mette ac- i due tornano sul volume a distanza di tem- ra, ancora. Ma che cosa è successo a Rocco e ai canto all’amico il vecchio orsacchiotto Bobo po), che li porterà a cercare negli archivi di suoi quattro bottoni? Contemporaneamente il e una piccola sveglia che batta come un altro mezzo mondo, a decifrare codici e simboli, Castoro pubblica Come curare un’ala spezzata, cuoricino, tic-tac-tic-tac. Il prosieguo si può inseguendo una storia che ha a che fare con storia delicata ed emotivamente coinvolgente, immaginare, così come il finale: “Non aveva- gli anni trenta, l’esilio, la “resistenza” di un con pochissime parole e illustrazioni molto mo intenzione di addormentarci, ma ci siamo gruppo di scrittori impegnati. Ma li spingerà intense, in cui un bambino si prende cura di addormentati tutti e due sul mio letto” (non Infanzia anche a incontrarsi, a scambiarsi confidenze un piccione precipitato al suolo nell’indiffe- si dovrebbe mai rivelare il finale, ma questo sul proprio difficile passato, a essere spiati, renza generale: forse perché i bambini hanno non è un giallo ed è troppo bello). Il raccon- sospettati. Fin qui, la trama impossibile di il privilegio di uno sguardo “basso”, vicino a to è molto semplice, lineare, scontato anche, un libro stratificato e geniale. Ma è anche la terra, attento alle piccole cose che i grandi non ma condotto con un ritmo placido e iterativo confezione, a sorprendere: il libro (realizzato vedono. Da tre anni che lega l’attenzione con la riproposizione di dalla coraggiosa Rizzoli “Lizard”, grazie a un situazioni e immagini, parole e frasi. Il pri- lavoro che s’indovina imponente di adatta- (F. R.) Fumetti mo piano, però, spetta all’illustratrice Helen mento grafico e lettering) è in realtà un cofa- Oxenbury, che dà al racconto, in sé realisti- netto; basta sfogliarlo per entrare nella stessa co, un sapore di fiaba antica con le figure e i biblioteca frequentata da Jen ed Eric, per colori, le posture e i movimenti dei due per- trovare ciò che loro stessi si lasciano tra le James Thurber, Re Tigre, ill. di Joohee Antichistica pagine del volume: lettere, cartoline, bigliet- Yoon, pp. 32, € 25, Orecchio Acerbo - Else, sonaggi che narrano una delicata e sempre ti, articoli di giornale, fotografie d’epoca. La Roma 2014 nuova storia d’affetti. Henry che (pantofole, nave di Teseo è non a caso l’esordio letterario pigiama e vestaglia) nel cuore della notte ac- di J.J. Abrams (assieme a Doug Dorst, che Che succede quando la storia di un gran- corre trafelato al pianto di Charlie non è fa- ha firmato la parte testuale che nella storia è de autore statunitense del passato incontra cilmente dimenticabile. Da tre anni Storia attribuita a Straka), finora noto per meriti te- il talento contemporaneo di un’illustratrice (F. R.) N. 1 46

Brecht Evans, Gli amatori, ed. orig 2012, Gianluca Costantini e , Neil Gaiman, Sam Keith, Mike Grindberg diversi progetti per poi arrivare ad Arkham trad. dal fiammingo di Laura Pignatti,​ Officina del macello. 1917 la decimazio- e Malcolm Jones III, Sandman 01 Preludi Asylum: una folle dimora in un folle mondo, pp. 216, € 20, Bao, Milano 2014 ne della brigata Catanzaro, pp. 128, € 15, e Notturni, ed orig. 1989, trad dall’inglese di un graphic novel in cui un personaggio car- Eris, Torino 2014 Alessandra Di Luzio, pp. 252, € 27,95, Lion, dine come Batman si trova a dover giocare Nel 2012 aveva giustamente suscitato Novara 2014 a rimpiattino con supercriminali superpsico- molto interesse al festival di Angoulème Officina del macello, è un volume com- tici in un grandioso susseguirsi di citazioni questo romanzo grafico di un giovane posito, che propone quattro saggi, firmati “Come i Sex Pistols prendemmo le loro decisamente poco americane da Marat/Sade autore belga. Interamente realizzato ad da Sergio Dini, Lorenzo Pasculli, Silvio canzoni preferite, ne riscrivemmo i testi e ad Alice, dall’inquietante maestro del cinema acquerello, Gli amatori destruttura il clas- Riondato, Giulia Sattolo, Massimo Vitale le suonammo con seghe circolari collegate d’animazione ceco Jan Svankmajer ad Alei- sico codice sequenziale del fumetto elimi- e Matteo Polo, con al centro un racconto a strepitosi distorsori a pedaliera. (…) I su- ster Crowley. Nello stesso anno di Arkham nando le vignette e i balloon, per alternare grafico di Gianluca Costantini ed Elettra per eroi americani ci diedero il benvenuto Asylum, il 1989, viene pubblicato anche il -Fumetti invece brevi scene dialogate che navigano Stamboulis. La vicenda portata all’attenzio- e si rilassarono mentre noi avvicinavamo il primo numero di un’altra serie, Sandman, libere nella pagina e grandi illustrazioni ne è quella della rivolta e della conseguente bisturi ai loro corpi esausti e cadenti. For- scritta da un giovane inglese, Neil Gaiman. scontornate, senza però mai perdere la decimazione della Brigata Catanzaro, av- nimmo loro una trasfusione salvavita di Anche in questo caso si parte dal restyling fluidità narrativa. La storia è quella di Pie- venuta a Santa Maria la Longa fra il 15 e umorismo nichilista e sfrenata inventiva.” di un vecchio personaggio per creare un fu- terjean, un artista in crisi che viene invita- il 16 luglio 1917, vicenda ambigua, frutto Questo parallelo tra musica punk e supereroi metto con rimandi e agganci del tutto nuovi. to a una biennale d’arte organizzata in un tragico del clima della guerra, dei metodi americani riveduti e corretti da autori britan- Gaiman però si spinge ancora più avanti dei paesino delle Fiandre. Una volta sul posto seguiti dagli alti gradi per gestire l’esercito e nici nel corso degli anni ottanta è opera di suoi predecessori nei territori del fantasti- Schede l’artista professionista si trova, suo malgra- dello scollamento, anche sociale, fra ufficiali Grant Morrison che nel suo Supergods (cfr. co, non si limita a cambiare il carattere, il do, a collaborare con un bizzarro gruppo e truppa. Il racconto di Costantini e Stam- “L’Indice”, 2013, n. 7) traccia una brillante linguaggio, le ambientazioni e le tematiche, di amanti dell’arte, goffi, generosi e ne- boulis è una drammatizzazione degli eventi e personalissima storia del fumetto popolare cambia proprio universo. Niente scienziati vrotici (gli amatori, per l’appunto) a cui che richiede la conoscenza dei fatti da parte americano. Lo stesso Morrison, infatti, con mutanti, mostri di altri mondi o eroi in calza- propone di costruire un nano da giardino, del lettore e dunque è opportunamente pre- e Neil Gaiman, venne recluta- maglia, si torna alla mitologia, agli archetipi. alto dieci metri e interamente realizzato ceduta da due testi, che raccontano la storia to da editor statunitensi desiderosi di por- Protagonista è Sogno, l’uomo della sabbia, il in cartapesta. La buona volontà non man- della Brigata Catanzaro. Tono dominante tare nuovi talenti nel mondo dei supereroi perturbante per eccellenza. Una combricco- ca, ma in corso d’opera i rapporti umani è il senso di disorientamento, che genera invischiato da tempo in vecchi cliché. Alan la di scalcagnati occultisti nel 1916 celebra in si complicano trasformando quella che smarrimento in tutti gli attori in gioco e im- Moore ha avuto il difficile onore di aprire le gran segreto un rito per catturare la morte; all’inizio era sembrata una gustosa satira pedisce qualsiasi negoziazione: la negazione danze trasformando nel 1983 Swampthing, il rito fallisce, ma solo in parte, resta infatti del mondo dell’arte contemporanea in un da parte dello stato maggiore del promesso una serie horror incentrata su una sorta di loro prigioniero il fratello di Morte, il Signo- magma emotivo magnificamente reso da riposo spinge i soldati alla rivolta, la rivolta mostro della laguna nera, in un fumetto in- re dei Sogni, un essere magro somigliante sovrapposizioni grafiche di grande forza alla decimazione. In questa temperie, si in- solitamente complesso e poetico che affron- a un cantante alla moda, Robert Smith dei evocativa che restituiscono pittoricamente trecciano varie trame: ci fu sobillazione? Si ta tematiche ambientaliste senza alcun piglio Cure. Sospesa tra fantasy mitologico e hor- tutto ciò che i dialoghi, per quanto accu- colse l’occasione per una punizione esem- didascalico. Morrison, a metà anni ottanta, ror la serie procede per sette anni e diventa rati e brillanti, non potrebbero esprimere. plare? O, più semplicemente, più tragica- si getta con foga e corrosivo umorismo su un fenomeno di costume internazionale tra Lo stesso Evans, del resto, ha dichiarato mente, si innescarono meccanismi riflessi gli adolescenti gothic (ma in Italia il termine in un’intervista che ciò che realmente lo di sopravvivenza: vita contro potere? Dal era dark) che finalmente possono vantare un interessava al momento della realizzazione punto di vista narrativo, a togliere riferi- loro pantheon su carta patinata. A partire del fumetto era rendere dal punto di vista menti e punti fermi sono il montaggio e la dall’ottavo episodio, poi, compare una com- grafico e narrativo non tanto uno specifico ricchezza stilistica nel disegno: da una parte primaria d’eccezione che contribuirà­ non ambiente culturale e sociale quanto piut- abbiamo scene brevi, serrate, e attenzione poco al successo della serie: Death, la sorel- tosto una “cacofonia di opinioni”. E in ai volti, lontani dal naturalismo in favore la maggiore, una giovane donna con molto questo tentativo, teso talvolta fino ai limiti dell’espressività; dall’altra, il tratto da schiz- eye liner, i capelli sparati, le guance un po’ della sperimentazione, di rappresentare zo diventa graffio, macchia, citazione stili- pienotte, una canottiera nera e un ciondolo una coralità mancata e dissonante Evans stica (l’ira di Cadorna pseudocubista), ela- ankh da mercatino di periferia. La compagna riesce a salvare l’intelligibilità dell’intrec- borazione da fotografia, e allegoria (i fanti di classe un po’ strana che nell’ultimo banco cio grazie alla presenza di alcuni colori come pupazzi). Officina del macello è anche disegna piccoli teschi invece dei cuoricini sul guida che contraddistinguono i vari perso- un’efficace divulgazione storica, dove i testi foglio di brutta del compito in classe. Una naggi e le loro parole permettendo così al consentono di cogliere sensi, spunti e sfu- morte a portata di mano, saggia e sorridente, lettore di districarsi nella complessità sen- mature che affiorano dalle pagine illustrate, che, accompagnata da Sogno, guida i suoi za essere costretto a semplificare in modo che a loro volta fanno vivere l’umanità di giovani lettori in incubi antichi e inesplicati, arbitrario. cui quei testi parlano. ben oltre Gotham City e Metropolis.

Chiara Bongiovanni Simone Rastelli (C. B.)

Giuseppina Norcia, Siracusa. Dizionario modernità, all’industrializzazione di ampie nati dai legami con la scuola senese di Mau- zioni e rivoluzioni, compiute o solo auspica- sentimentale di una città, pp. 236, € 10, aree del litorale che ha quasi fagocitato le rizio Bettini, sono così declinati altrettanti te (…). Si teorizza l’inutilità del passato per ­VandA.epublishing, Milano 2014 rovine di Megara Iblea, all’espansione edi- ambiti di studio riguardo ai quali viene forni- esorcizzare l’ammissione dell’inutilità di un lizia incontrollata (un vero e proprio “volto to un inquadramento teorico accompagnato futuro, o almeno l’incapacità di immaginarlo “Perché muoversi quando si può viaggiare di cemento”, come scrive l’autrice). Siracusa da case studies, brevi trattazioni su esempi e di volerlo abbastanza”. Il primo capitolo così magnificamente su di una sedia?” rimu- sembra essere emblematica nel suo incarnare specifici che aiutano a calarsi nella concreta ripercorre la storia del termine “classico” ginava, in À rebours di Huysmans, il prota- questo contrasto insanabile ma, a suo modo, realtà della ricerca. Alcuni di questi saggi in un serrato confronto tra cultura greca gonista Des Essaintes, munito del suo bravo vitale; e d’altro canto, la dimensione dina- toccano argomenti tradizionalmente connes- e latina senza perdere di vista la sua evolu- Baedeker, prima di rinunciare a un viaggio a mica dell’antico e del moderno, che emerge si alle civiltà del passato, altri risultano più zione nei tempi successivi fino a giungere lungo vagheggiato che, temeva, nella realtà chiaramente dalle pagine di questo libro, sorprendenti, ma in ogni caso (che si parli di alla riflessione novecentesca sui problemi si sarebbe rivelato una triste delusione. È pretende di essere vista e soprattutto vissu- economia o di stregoneria, di metafora o di di teoria letteraria, con riferimenti a Jauss, indubbio che spesso guide e libri di viaggio ta di persona. Una volta giunti al termine di parentela, di semiotica o di mito, di animali o Lukács, Hirsch jr., Holdheim e, per l’Ita- sortiscano, volontariamente o no, proprio questo dizionario sentimentale, potrebbe es- di politeismo) emerge la volontà di proporre lia, Fortini. Segue un’ampia riflessione sulla quest’effetto: appagare la nostra voglia di co- sere difficile accontentarsi di “viaggiare su di un approccio alla cultura di Roma antica e, creazione dei classici e sul ruolo giocato in noscere luoghi diversi, senza che ci si debba una sedia”: gli emuli di Des Essaintes sono in misura non minore, alla cultura greca che tale processo non solo dai professionisti della spostare realmente. Non è un risultato da avvisati. sia intellettualmente abrasivo e stimolante. cultura, come critici, commentatori, maestri - Antichistica poco, ma c’è chi riesce a spingersi oltre. È il Cercare di vedere gli antichi con i loro oc- di scuola e filologi, ma anche dai gusti del Tommaso Braccini caso del Dizionario sentimentale di Siracusa chi, infatti, ha il duplice effetto di mettere in pubblico. Il terzo capitolo, il più ampio del qui presentato. Intendiamoci, in questo ta- discussione le nostre vecchie idee su di loro, volume, costituisce una guida all’interno del- scabile c’è tutto quello che potrebbe deside- ma anche, per molti versi, la concezione che la storia della filologia, divisa in due periodi rare un armchair traveller: nei suoi capitoli, abbiamo di noi e delle nostre “radici”. (tra Ottocento e Novecento e dopo la prima Con i Romani. Un’antropologia della organizzati per ordine alfabetico con titoli ta- guerra mondiale) e a seconda dei vari paesi cultura antica, a cura di (T. B.) lora trasparenti (Aretusa, Cave di pietra: lato- europei. L’autore si sofferma successivamen-

Schede e , pp. 459, € 30, Il Mulino, William M. Short te sulla situazione degli studi classici nella mie, Ortigia), talaltra più allusivi (Estasi, Invi- Bologna 2014 dia, Zucchero), sfilano in maniera affascinante cornice della società contemporanea, senza nascondere i problemi attuali dell’antichisti- monumenti noti e angoli segreti di Siracusa e Cercare, per quanto possibile, di vedere , , Giovanni Polara Leggere i classici oggi ca, come il “taglio sempre più specialistico e del suo territorio. Ricordi personali, richiami l’antichità “con gli occhi degli antichi”, senza pp. 93, € 7,90, Salerno, Roma 2014 iniziatico” o “la perdita della capacità pro- precisi al mito, alla storia e all’arte, fotografie i filtri e i preconcetti con i quali, spesso sen- positiva a livello metodologico”. Il volume si in bianco e nero e rapidi suggerimenti quasi za nemmeno rendercene conto, finiamo per La collana “Astrolabio” della Salerno, di- chiude, quindi, con un forte appello fondato sussurrati al visitatore, vero o immaginario, accostarci alla civiltà greca e romana. Que- retta da Enrico Malato, si propone di “fare su una metafora atletica: “Un mondo che si non esauriscono però l’attrattiva di Siracusa. sto è lo scopo dell’antropologia del mondo il punto su grandi temi, figure, momenti, proclama attento al merito e al talento non Quella che viene raccontata in queste pagine antico, caratterizzata da un approccio pro- aspetti della nostra cultura e della nostra dovrebbe rinunciare a guardare con favore a è soprattutto la vita della città, nei suoi rituali fondamente interdisciplinare che mette in storia”. Questo intento è soddisfatto in pie- chi invece per andare avanti, per fare un salto autentici e soprattutto nel suo fluire inarre- relazione i consueti strumenti dei classici- no dal volume di Giovanni Polara, dedicato più lungo, decide di prendere la rincorsa e si stabile e non privo di traumi. Il mercato, che sti con alcuni dei più recenti sviluppi nelle al significato di “classico” nel mondo con- guarda alle spalle per disporre di più spazio”. si svolge nei pressi dell’antica agorà, e poi le scienze umane e sociali. Con i Romani, che temporaneo a partire da un’indagine sto- In particolare, è il mondo della scuola e degli rappresentazioni del teatro greco e quelle del ha la struttura dei moderni handbooks dif- rico-culturale, che può essere agevolmente insegnanti che viene interpellato, responsa- teatro dei pupi, insieme alle processioni per fusi nel mondo anglosassone, fornisce una seguita anche da chi non sia uno specialista bilizzato ed esortato a rifiutare tecniche di santa Lucia e la Madonna (in particolare la panoramica dei campi nei quali l’indagine della filologia. L’autore parte da un assunto imbonimento che alterano il senso del clas- cosiddetta Atturna, che ha luogo con tanto antropologica si rivela più reattiva e capace antropologico che ribalta l’immagine pro- sico e a liberarsi da motivazioni fuorvianti di accompagnamento musicale dalle tre alle di rompere i vecchi schemi interpretativi che posta dalla pubblicistica dominante: “Mai nella lettura degli autori antichi. cinque del mattino!), con il loro fascino tra- gravano sul mondo antico. In quindici saggi c’è stato tanto interesse per il classico e per dizionale, si affiancano così all’assedio della curati da studiosi italiani e stranieri, accomu- l’antico come nelle epoche di grandi evolu- Amedeo Alessandro Raschieri N. 1 47

Charles King, Il miraggio della libertà. Pier Carlo Masini, Cafiero, postfaz. di scaturisce una disamina “processuale” che Francesca Borri, La guerra dentro, pp. Storia del Caucaso, ed. orig. 2008, trad. Franco Bertolucci, pp. 280, € 20, Biblioteca contribuisce non poco a chiarire le circo- 236, € 12, Bompiani, Milano 2014 dall’inglese di Piero Arlorio, pp. 319, € 32, Franco Serantini, Pisa 2014 stanze e a suffragarle con un’acuta rassegna Einaudi, Torino 2014 di fonti di prima mano. Le stragi avvennero Il reportage-saggio della coraggiosa Fran- Riproporre il Cafiero di Masini qua- quasi sempre “in prossimità di punti parti- cesca Borri, embedded nell’intrico delle guer- A meno di un anno di distanza dalla rant’anni dopo la sua uscita per Rizzoli è colarmente vulnerabili, dal punto di vista re siriane, assomma due registri. Per un verso traduzione della storia di Odessa, Einaudi un’operazione che non ha nulla di nostal- militare, del fronte”. Biscarini non trascura spiega le difficoltà del lavoro di giornalista in presenta al pubblico italiano la storia del gico. Si tratta infatti di un libro importante di toccare lo spinoso tema della “memoria una società che ipocritamente esalta l’infor- Caucaso scritta dallo stesso autore. Il vo- per chi intenda, ancora oggi, cimentarsi con divisa”, delle narrazioni cioè di sopravvissu- mazione globale. Per un altro verso raccon- lume offre una ricostruzione complessiva i temi dell’internazionalismo ottocentesco. ti non di rado propensi a far risalire a inutili ta, a frammenti, con una scrittura rabbiosa e - Storia delle vicende delle diverse popolazioni di Si tratta anche di uno studio metodologica- gesta di partigiani la scintilla che attizzò il senza fronzoli, la Siria sconvolta e distrutta. questo massiccio montuoso, concentrando- mente esemplare. Per almeno due ragioni. fuoco. In realtà erano state diffuse imperio- L’autrice ne è stata in più fasi testimone intre- si soprattutto sull’età moderna e contempo- La prima è che mostra come si possa ri- se direttive, che inquadrano le stragi in un pida, trattenendosi soprattutto, dal febbraio ranea. Considerata la grande complessità comporre, attraverso un racconto coinvol- una “ritirata aggressiva”. Nel caso di Fucec- 2012, ad Aleppo. Si è aggirata per le spire di dell’intreccio culturale e linguistico caucasi- gente, ma non indulgente, una vita priva di chio il generale Crasemann “scientemente una guerra strana: “Una guerra – scrive – del co, King ha saputo svolgere un lavoro eccel- linearità, quella del “primo pioniere della scelse la via dell’annientamento di civili e secolo scorso, una guerra di trincea combat- lente, scegliendo nella miriade di eventi e di si servì della scusa dei partigiani per attua- tuta a colpi di fucile, altro che droni: è una rivoluzione sociale”, per usare l’espressione Schede storie personali quelle che meglio illustrano riservata al pensatore pugliese dallo stesso re una azione di ripulitura del territorio”. guerra metro a metro, strada a strada e fa la contrastata storia di questa regione. Il ti- Masini nel suo primo articolo di riflessione Osservazione lapalissiana. E non è la sola in paura”. L’Onu ha fatto qualche tentativo di tolo è una citazione dal poema Il prigioniero politico-storiografica. Cafiero, è noto, fu pagine che sono apprezzabili per l’abbon- composizione diplomatica, ma si è rassegna- del Caucaso di Aleksandr Puškin e anticipa colui che prima e meglio di altri diffuse il danza di materiali messi a disposizione, ma ta. Intanto il bilancio dei morti è spaventoso. una delle linee interpretative più interessan- pensiero di Marx in Italia, ma fu anche co- non hanno una chiarezza e una capacità di Oltre 150.000 si calcolava qualche mese fa, ti del libro: King dedica infatti molto spazio lui che ne prese poi le distanze, approdando sintesi in grado di evitare che l’accumulazio- più i 250.000 secondari: quelli cioè non morti alla ricostruzione dell’immaginario russo ed sulla sponda libertaria. Intorno, pervasiva e ne dei dati finisca per inceppare il discorso in combattimento, ma per gli effetti collate- europeo del Caucaso a partire dalle prime lancinante, una tribolata esistenza infranta e offuscare i nuclei sostanziali della cronaca. rali. Dopo le prime speranze di una prima- spedizioni geografiche del XVIII secolo. vera che riuscisse a scardinare il regime sono infine dalla follia. La seconda ragione che Roberto Barzanti Sicuramente ispirato dal celeberrimo Orien- rende esemplare questo libro la ricorda subentrati indifferenza, cinismo, infiltrazioni talismo di Edward Said, King non si perde Franco Bertolucci nella sua postfazione: spregiudicate: ed è diventata una guerra glo- però in disquisizioni teoriche e, avendo bene il Cafiero nasce un quarto di secolo prima bale per procura, condotta sulla pelle degli in mente anche il lettore completamente di- della propria stampa. Germoglia infatti dai altri. “Perché in tanti, ormai, in Siria, non giuno di postmodernismo e linguistic turn, sono né con Assad né con i ribelli”. Che fare? giovanili interessi per la Prima Internazio- , presenta con grande chiarezza le origini Raffaele Liucci e Sandro Gerbi Indro Ora che l’Isis (Stato islamico dell’Iraq e del- nale che nel dopoguerra conducono Masini , pp. 573, € 34,90, delle immagini stereotipate degli abitanti Montanelli (1909-2001) la Siria) e altre formazioni ben equipaggiate a ripercorrere il tragitto compiuto nel 1877 Hoepli, Milano 2014 del Caucaso (dal montanaro guerrigliero dallo stesso Cafiero, Malatesta, Papini e gli sono entrate in forze, tante guerre si intrec- alla fatale donna circassa) svelando quanto ciano. La ribellione dei ragazzi di Daraa del altri componenti della banda del Matese. Si Nei suoi cinquantamila articoli, scritti di vero e di inventato ci fosse in ciascuna marzo 2011 pare lontana un secolo. Eppure irrobustisce per mezzo dei contatti annodati lungo settant’anni, seppe rappresentazione. Altrettanto interessan- restano ineludibili gli interrogativi che chie- dallo studioso toscano con intellettuali come rappresentare con indiscutibile finezza il te è l’ultimo capitolo, dedicato al periodo dono risposte difficili. “Una sera, a marzo – si Gianni Bosio. Assume quindi la sua forma senso comune degli italiani. La sua storia, ­postsovietico: il trionfo dell’ideologia nazio- legge in queste pagine svelte e crude –, erava- definitiva al termine di un denso percorso di che gli autori di questa esaustiva biografia nale e le sue dolorose conseguenze, come la mo lì a dividerci la nostra mela, la nostra fetta ricerca, che transita per la scoperta di carte (ampiamente rimaneggiata rispetto ai tomi guerra in Cecenia, vengono analizzate con di pane in nove. E i siriani, al solito, chiede- inedite, l’incrocio con molti altri protago- originari) ricostruiscono con snellezza e uno sguardo attento e obiettivo. Non resta vano: ‘ma perché il mondo non interviene?’”. nisti dell’Ottocento europeo, un’indagine obiettività, fu complessa. Prima tappa, il quindi che rammaricarsi che nel volume certosina che dalla incessante cura per il fascismo. Gli articoli apparsi su “La Nuo- manchino i più recenti sviluppi, come l’in- (R.B.) particolare conduce a una ­straordinaria sin- va Italia”, fino a oggi inediti, permettono di vasione russa della Georgia del 2008, che tesi dell’anarchismo italiano del XIX secolo, comprendere a fondo tale discusso passag- avrebbero sicuramente fatto gola al lettore. data alle stampe nel 1969. Tutto questo è il gio. Malgrado la stima per l’Urss, Montanel- Cafiero. Simone Bellezza li fu ben presto soggiogato dalla personalità Augusto Bordato, Ddr. Ricordando Roberto Giulianelli di Mussolini; attaccò le “concentrazioni la Germania dell’Est, introd. di Massi- israelitiche transalpine”; in Africa si amma- mo Nava, postfaz. di Cinzia Pierantonelli, lò quasi subito, mentre l’attività da inviato pp. 118, 74 ill., € 19, Contrasto, Roma 2014 Claudio Martinelli, Diritto e diritti ol- in Romania, nei Balcani, in Finlandia e nei tre la Manica. Perché gli inglesi amano paesi baltici lo portò a scontrarsi con il Min- Definire privilegiato uno che ha vissuto tanto il loro sistema giuridico, pp. 335, culpop, data la pur tiepida simpatia espressa dieci anni nella Germania Est di Erich Ho- Claudio Biscarini, Morte in padule. 23 € 30, Il Mulino, Bologna 2014 per la resistenza polacca; non mancò, peral- necker, delle microspie piazzate dalla Stasi agosto 1944: analisi di una strage, pp. 301, € 22, Edizione dell’Erba, Fucecchio tro, di elogiare sia la “forza virile” del Reich, anche in bagno e delle code ai supermerca- Il libro di Martinelli ha un carattere feli- 2014 sia il lager di Jasenovac, dove, ai suoi occhi, ti socialisti sembra un controsenso. E forse cemente anfibio. È, infatti, un libro sul di- gli ustascia croati applicavano una sana leg- lo è. O forse no se, come Augusto Bordato ge del taglione a ebrei, comunisti e serbi; ritto inglese, ma contemporaneamente è un L’autore è un esperto di tecniche militari (trentino che ha girato l’Europa come fun- infine, durante la Resistenza, fu internato libro di storia della vita politica britannica e meritoriamente si dedica da anni a rico- zionario nelle sedi diplomatiche), si è riusciti per l’avvicinamento a Badoglio. Nel dopo- negli ultimi 230 anni. Anche l’angolazione struire situazioni ed episodi della seconda a cogliere e a consegnare alla storia scatti e guerra, aborrendo l’universo delle sinistre, prescelta, leggere quella realtà attraverso la guerra mondiale e della Resistenza in armi, testimonianze di un mondo costruito con pa- benché fosse laico (e ambientalista), non lente degli istituti giuridici, non significa rin- tenendo d’occhio soprattutto la Toscana. zienza per più di quarant’anni e che nel giro esitò a sostenere la Dc e a ridimensionare lo chiudere l’analisi in un recinto specialistico, Da ultimo con particolare attenzione ha di una notte è miseramente crollato. Le im- scandalo-Gladio, che, pure, attestava l’oc- bensì offrire al lettore un punto di vista par- indagato le stragi di civili perpetrate dalle magini raccontano un quarto di secolo dopo culto immobilismo programmatico di alcu- ticolare ma capace di arricchire la compren- truppe naziste in ritirata. In questo caso alla la caduta del Muro. “Non solo bellissime fo- ni settori cruciali delle istituzioni. Nel 1974 sione della realtà. In sintesi, il libro analizza ribalta è la strage che il 23 agosto 1944 por- tografie, ma un vero e proprio libro di storia” lasciò il “Corriere” per fondare il “Giorna- e spiega il mistero della costituzione ingle- tò alla morte 176 civili nel padule di Fucec- così lo ha definito che, con le” (dove lo raggiunsero Nicola Abbagnano se. Costituzione non scritta, ma insieme di chio. La sua tesi è che bisogna individuare il compianto Gabriele Basilico e il grande e Masolino d’Amico) e vent’anni dopo, in usi, consuetudini, regolamenti, prassi. Una con esattezza nominativa le responsabilità Wim Wenders, ne ha seguito la preparazio- tardivo dissidio con l’editore Silvio Berlu- costituzione che, come un’araba fenice, ri- dei singoli atti, dal momento che sono da ne. Un viaggio nel tempo che racconta quello nasce di continuo dalle proprie ceneri in sconi, “La Voce”, per poi tornare, ormai che c’era al di là del Muro: i ponti sull’Elba considerare autori degli efferati crimini acclamatissimo a sinistra, in via Solferino. un costante processo evolutivo. Due figure “ufficiali e soldati che ritennero applicabili distrutti durante la seconda guerra mondiale a prima vista antitetiche, Edmund Burke e e mai più ricostruiti perché in mezzo passa- alla lettera le disposizioni di Kesselring”. Ne Daniele Rocca Jeremy Bentham, sono scelte come numi va la cortina di ferro; le reti metalliche che tutelari di questo percorso interpretativo. nelle menti dei politici dovevano proteggere Per quanto su posizioni intellettuali oppo- il mondo comunista dal decadente Occiden- ste, il primo aedo della ancient constitution te. Grazie alla sua Leica Bordato riporta alla e della common law, il secondo fautore del luce spezzoni di un mondo che non c’è più: costituzionalismo scritto e critico impietoso come quel traghetto “che se lo perdi devi del diritto consuetudinario, entrambi sono aspettare per ore, e magari ci devi rinunciare accomunati da un approccio empirico e perché i posti sono pochi e i pendolari hanno induttivo, che è il vero tratto comune della la precedenza”. O quella Trabant solitaria e tradizione culturale britannica. I diritti di borbottante in marcia verso il confine con la cui si parla, infatti, non sono mai dedotti da Cecoslovacchia. Scene di vita di tutti i gior- “premesse di ordine astratto, pre-politiche e ni, come le “vacanze socialiste” a Mescherin pre-giuridiche”. Al contrario sono sempre il o nel verde del Thüringer Wald, o quegli frutto di “uno sviluppo negoziale, pragma- aquiloni che volano alti sopra il Muro a cui tico, gradualistico e asistematico”. Questa qualcuno affida messaggi di libertà. Un gran- capacità di evitare che il conflitto sociale e de riassunto per immagini di storia contem- politico degeneri in dinamiche distruttive poranea, dalle rovine della seconda guerra e implosive si ritrova a ogni tornante della mondiale alla riunificazione della Germania. storia britannica. Dal passaggio da un regi- Ma anche Ostalgie, nostalgia di un mondo me liberale a un regime democratico, alla scomparso, che gli stessi tedeschi hanno vo- edificazione del welfare, alla ricalibratura luto cancellare assieme ai reticolati e al Muro del sistema di diritto comune nel non facile nella Bernauerstrasse, quasi che quella storia rapporto con Bruxelles. non interessasse più a nessuno.

Maurizio Griffo Daniele Battistel Tutti i titoli di questo numerO

brams, J.J. / Dorst, Doug - La nave di azi, Giulia - Per il bene di tutti - Il orcia, Giuseppina - Siracusa - VandA TeseoA - Rizzoli - p. 45 SaggaitoreF - p. 19 epublishingN - p. 46 Affinati, Eraldo - Vita di vita - Mondadori - Felscherinow, Christiane V. / Vukovic, Novelli, Silverio - Si dice? Non si dice? p. 19 Sonja - Christiane F. La mia seconda vita - Dipende - Laterza - p. 40 Alvi, Moniza - Un mondo diviso - Donzelli - Rizzoli - p. 10 p. 30 Fergonzi, Flavio - Filologia del ‘900 - Electa - Arlt, Roberto - Acqueforti di Buenos Aires - p. 24 brist, Hans Ulrich - Fare una mostra - Del Vecchio - p. 7 Ferracuti, Angelo - I tempi che corrono - UtetO - De Agostini - p. 37 Arlt, Roberto - Scrittore fallito - Sur - p. 7 Alegre - p. 18 Perdere e ritrovare il lavoro - Il Mulino - p. 34 Arlt, Roberto - Un viaggio terribile - Fondazione Ismu - Ventesimo rapporto sulle Arcoiris - p. 7 migrazioni: 1994-2014 - FrancoAngeli - p. 11 iketty, Thomas - Il Capitale nel XXI secoloP - Bompiani - p. 16 ánk, Zsuzsa - I giorni chiari - Beat - p.B 12 Polara, Giovanni - Leggere i classici oggi - ašek, Jaroslav - Opere - Mondadori - Salerno - p. 46 Barker, Pat - Rigenerazione - Il Melangolo - p.H 27 p. 26 Ponterio, Carla / Sanlorenzo, Rita - E lo Hest, Amy - Io & Charlie - Lo edizioni - chiamano lavoro… - Gruppo Abele - p. 34 Barker, Pat - L’occhio nella porta - Il p. 45 Melangolo - p. 26 Pontiggia, Elena (a cura di) - Sironi e la Bencnaan, Miki - Il grande circo delle idee - grande guerra - Allemandi - p. 24 Giuntina - p. 12 Bettini, Maurizio / Short, William M. (a cura di) - Con i Romani - Il Mulino - p. affaeli, Massimo - I fascisti di sinistra 46 eR altri scritti sulla prosa - Aragno - Bianchi, Sergio - La gamba del Felice - p. 20 Sellerio - p. 18 Rampello, Liliana - Sei romanzi perfetti - Il Biscarini, Claudio - Morte in padule - Saggiatore - p. 20 Edizioni dell’Erba - p. 47 Ratti, Carlo - Architettura Open Source - Bordato, Augusto - DDR - Einaudi - p. 38 Contrasto - p. 47 Restagno, Enzo - Schönberg e Stravinsky - Borri, Francesca - La guerra dentro - Il Saggaitore - p. 36 Bompiani - p. 47 Revault d’Allonnes, Myriam - La crisi Brendel, Alfred - Abbecedario di un senza fine -ObarraO - p. 35 pianista - Adelphi - p. 36 Brokken, Jan - Anime baltiche - Iperborea - p. 29 Bulawayo, NoViolet - C’è bisogno di nuovi Sacco, Joe - 1° luglio 1916, il primo nomi - Bompiani - p. 30 giorno della battaglia della Somme - Rizzoli Buongiorno, Teresa - Dizionario della - p. 23 fiaba -Lapis - p. 40 Sandman 01 Preludi e Notturni - Lion - p. 46 afka, Franz - Il digiunatore - Shields, David / Salerno, Shane - NutrimentiK - p. 12 amanni, Enrico - Il fuoco e il gelo - Salinger - Isbn - p. 20 C Keller, Hagen - Il laboratorio politico del Scialoja, Toti - Tre per un topo - Quodlibet - Laterza - p. 21 comune medievale - Liguori - p. 33 Casati, Roberto - Contro il colonialismo p. 14 King, Charles - Il miraggio della libertà - Sola, Silvana / Vassalli, Paola (a cura di) - digitale - Laterza - p. 5 Einaudi - p. 47 Cendrars, Blaise - La mano mozza - I nostri anni settanta - Corraini - p. 14 Elliot - p. 27 Staffieri, Gloria - L’opera italiana - Cilento, Antonella - Lisario o il piacere Carocci - p. 36 infinito delle donne -Mondadori - p. 19 Liwin, Eric - Rocco il gatto e i suoi quattro Cole, Teju - Ogni giorno è per il ladro - superbottoni - Il Castoro - p. 45 Einaudi - p. 29 Lolli, Gabriele - Se viceversa - Bollati Boringhieri - p. 15 anzini, Lorenzo - A consiglio - Laterza - Colucci, Michele / Gallo, Stefano (a p.T 33 cura di) - L’arte di spostarsi - Donzelli - p. 11 Luicci, Raffaele / Gerbi, Sandro - Indro Montanelli - Hoepli - p. 47 Tardi, Jacques - Era la guerra delle trincee - Comici, Emilio - Alpinismo eroico - Hoepli - Bd - p. 23 p. 39 Thurber, James - Re Tigre - Orecchio Costantini, Gianluca / Stamboulis, araini, Fosco / Alliata, Topazia - Acerbo - Else - p. 45 Elettra - Officina del macello Eris- - p. 46 Tirabassi Maddalena / Del Prà, Alvise - Cothias, Patrick / Ordas, Patrice - LoveM holidays - Rizzoli - p. 39 Ambulanza 13 - Mondadori - p. 23 Martinelli, Claudio - Diritto e diritti oltre La meglio Italia - Accademia University Press - Cruchaudet, Chloé - Poco raccomandabile - la Manica - Il Mulino - p. 47 p. 11 Coconino Press - p. 23 Masini, Pier Carlo - Cafiero -Biblioteca Togliatti, Palmiro - La guerra di posizione Franco Serantini - p. 47 in Italia. Epistolario 1944-1964 - Einaudi - Mauri, Stefano - Il mio papà - Nord-Sud - p. 31 e Mauro, Tullio - Storia linguistica p. 45 Togliatti, Palmiro - Il rinnovamento dell’ItaliaD repubblicana - Laterza - p. 40 McEwan, Ian - La ballata di Adam Henry - democratico del paese - Castelvecchi - p. 31 Di generazione in generazione - Viella - p. 32 Einaudi - p. 8 Durbiano, Giovanni - Etiche dell’intenzione - Messner, Reinhold - La vita secondo me - Christian Marmotti - p. 38 Corbaccio - p. 39 odolazkin, Evgenij - Lauro - Mezzadra, Sandro / Nelson, Brett - ElliotV - p. 29 Confini e frontiere -Il Mulino - p. 35 spriu, Salvador - Non c’è labirinto più Miller, Dwight C. / Chiodini, Fabio (a chiaroE - Marchese - p. 14 cura di) - Il libro dei conti di Marcantonio anni Rosiello, Isabella - I Evans, Brecht - Gli amatori - Bao - p. 46 Franceschini - L’Artiere Edizionitalia - p. 37 donchisciotteZ del tavolino - Viella - p. 32