Vol. I IL LEGAME TRA UOMO E BICICLETTA Significati E Testimonianze
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ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITÀ DI BOLOGNA SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI Corso di Laurea Magistrale in ARTI VISIVE vol. I IL LEGAME TRA UOMO E BICICLETTA Significati e testimonianze vol. II IL LEGAME INTERROTTO Proposta progettuale “Ladri in guanti gialli” Tesi di Laurea Magistrale in STORIA DELL'URBANISTICA IN ETÀ CONTEMPORANEA RELATORE: PRESENTATA DA: Prof.ssa Ines Tolic Giulia Caffaro CORRELATORE: Prof.ssa Lucia Corrain III SESSIONE ANNO ACCADEMICO 2014-2015 VOL. I IL LEGAME TRA UOMO E BICICLETTA Significati e testimonianze 1 INDICE Ringraziamenti p.5 Premessa p. 8 1. Per una semiotica del legame tra uomo e bicicletta 1.1 La magia della bicicletta p. 13 1.2 Ciclocorpo e sensomotricità p. 15 1.2.1 L'esperienza sensibile nello spazio p. 16 1.2.2 Le variabili della narrazione su due ruote p. 18 1.3 In bicicletta nello spazio urbano p. 22 1.3.1 Il percorso fisico e narrativo p. 28 1.3.2 Finalità, attitudine psicologica e percezione p. 32 1.4 Noi, nomadi in bicicletta p. 35 2. Storia della società in bicicletta 2.1 Evoluzione del legame p. 40 2.1.1 Libertà ed emancipazione in bicicletta p. 46 2.2 Il persistere invariato dell'essenza. La ricerca della felicità su due ruote p. 49 2.2.1 L'età eroica p. 51 2.2.2 La bicicletta attivista e popolare p. 54 2.2.3 Alfonsina Strada al Giro d'Italia del 1924 p. 56 2.2.4 L'età dell'oro p. 59 2.2.5 La rinascita dell'Italia in bicicletta p. 64 2.2.6 Il sorpasso dell'automobile p. 66 2.3 Torna la bicicletta sotto nuove sembianze: 2 la sopravvivenza nelle città p. 68 2.3.1 Il valore sociale e rivoluzionario odierno p. 69 2.3.2 La difficile convivenza tra macchine e biciclette p. 71 3. Il legame tra uomo e bicicletta: le testimonianze artistiche 3.1 La macchina del tempo non ha motore p. 80 3.2 L'Arte della bicicletta a Villa Menafoglio Litta Panza p. 84 3.2.1 Il significato della bicicletta nel percorso artistico p. 91 3.2.2 La velocità dell'uomo moderno: Boccioni, Balla e Dottori p. 94 3.2.3 Il superamento di sé: Il ciclista di Mario Sironi p. 101 3.2.4 La bicicletta nella città del secondo dopo-guerra: Fortunato Depero p. 104 3.2.5 La caduta degli dei e le nuove poetiche dell'oggetto. Melotti, Cesar, Pistoletto e Arman p. 107 3.2.6 Il ritorno della bicicletta e l'automa di Rauschenberg p. 112 3.3 La bicicletta dell'ultimo decennio. Nuove riflessioni sul legame tra uomo e bicicletta p. 115 3.3.1 L'Albero di Natale alimentato a pedali p. 115 3.3.2 Ai Weiwei, bike installations p. 120 3.3.3 Two bicycles in the Museum of broken relationships p. 127 4. Il legame tra uomo e bicicletta nell'immaginario cinematografico 4.1 Ladri di biciclette: analisi di un legame interrotto p. 135 4.2 Gli eroi delle corse su strada. Il valore a tutti i costi p. 138 4.3 Una coraggiosa infanzia in bicicletta p. 142 4.4 Il verde della libertà p. 147 4.5 La bicicletta come modalità di riscatto. Il Postino p. 151 4.6 Il ciclocorpo nello spazio urbano: il bike messenger p. 158 5. Il legame interrotto. Conclusioni e prospettive d'intervento 5.1 Il furto di biciclette: analisi del fenomeno 3 e del contesto territoriale p. 167 5.2 Il quadro giuridico in tema di furto e ricettazione di biciclette p. 172 5.2.1 Il furto comune p. 172 5.2.2 Il furto aggravato p. 177 5.2.3 Applicazione della pena: calcolo delle circostanze p. 182 5.2.4 La ricettazione e l'incauto acquisto p. 184 5.2.5 Il fallimento della funzione deterrente nella disciplina codicistica e la strada della sensibilizzazione preventiva p. 187 5.3 La FIAB e uno sguardo globale p. 189 5.4 Start up e altri progetti contro il furto p. 193 5.4.1 La marchiatura e il registro elettronico p. 193 5.4.2 Sherlock p. 194 5.4.3 Yerka bike p. 195 5.4.4 My Fido Bike p. 196 Bibliografia p. 199 Appendice fotografico 4 RINGRAZIAMENTI Giunta al termine di questo lungo e affascinante percorso, sento di dover riconoscere la componente umana della mia ricerca, essenziale forse più dei testi che ho preso a riferimento. Intendo ringraziare tutti coloro che hanno creduto nella mia idea prima di vederla realizzata, chi ha dedicato tempo e passione ai miei racconti, chi mi ha rivelato senza gelosia le proprie competenze, chi mi ha incoraggiato e supportato negli attimi di sconforto, chi mi ha trasmesso perseveranza e attivismo, chi mi ha permesso di pensare in grande senza presunzione. Questa tesi non è la semplice conclusione di un periodo di studi, al contrario un glorioso inizio per una strada professionale imminente che mai avrei pensato di intraprendere quando, un anno fa, arrivai in questa nuova città. In tutti i mesi passati ho intessuto minuziosamente relazioni professionali e amichevoli del tutto inaspettate, mi sono confrontata con esperti dei più svariati settori, ho conosciuto il substrato sociale di un luogo che si è mostrato in tal modo più familiare e confortevole. La bicicletta è diventata giorno per giorno il mezzo attraverso cui entrare in contatto con le persone, l'oggetto di lunghi e interessanti discorsi sul futuro della nostra generazione, sull'impegno civico e sociale, sulle possibilità di condurre un'esistenza rispettosa del territorio e dei valori individuali ma sempre rivolta al miglioramento di sé. Pedalando tra le strade di Bologna ho imparato a conoscerla e a conoscermi, alimentando con fatica obiettivi che diventavano in tal senso più virtuosi e ambiziosi. Ringrazio i membri delle associazioni locali, i professionisti e i privati che si occupano quotidianamente di promuovere questo importante mezzo di trasporto, perché grazie alla loro disponibilità ne ho compreso il significato. Ringrazio i miei amici di Bicircolo, che hanno accettato la sfida senza sapere quale sarebbe stato l'esito, senza conoscere i presupposti reali che mi spingevano a mischiare arte e mobilità sostenibile in un modo del tutto speciale. Grazie per aver condiviso con me i vostri trascorsi, per avermi dedicato attimi cruciali del vostro 5 lavoro, grazie per avermi lasciato agire in totale libertà e aver così sprigionato la mia intraprendenza. Grazie a Stefania e Paolo, che hanno passato le notti a lavorare sul mio progetto sentendolo loro nel complesso pur sviluppandone la mia azzardata sceneggiatura. È merito vostro se ho compreso di non essere completamente vacante nel percorso di crescita relazionale e professionale, la consapevolezza di conoscere persone competenti ha acceso in me la voglia di rischiare, sicura di un qualche possibile traguardo. Grazie a Rosanna, Anja, Michela e Giada per essere state un piacevole ritorno a casa dopo lunghe giornate colme di questioni da risolvere. Grazie ad Andrea, Mattia e Roberto per essere corsi in mio aiuto di fronte ad ogni difficoltà, per avermi dato e chiesto fiducia e aver distribuito culture e saperi inauditi sul mio cammino. Grazie a Daria e Ilaria per aver iniziato e concluso con me questo percorso, assaporandone ogni singolo istante. Grazie a Lucia, Giulia e a tutti gli amici che hanno sempre sorriso durante i miei racconti e si sono lasciati coinvolgere con entusiasmo in tutte le mie iniziative. Grazie a Edoardo, compagno di questi anni di vita e speranze, per aver incoraggiato e aiutato concretamente il mio insaziabile desiderio di riscatto. Grazie ai miei genitori, che da lontano hanno immaginato con me un futuro accattivante e mi hanno permesso di spendere tempo e risorse per costruirlo. Grazie a Leti e Filippo, per essere ancora parte della mia vita. Grazie a Francesco, per cui non ho bisogno di spendere parole. Grazie alla Prof.ssa Ines Tolic, che ha pianificato ogni aspetto della mia ricerca incoraggiandomi ad andare oltre la fine degli studi e a pormi scadenze giornaliere necessarie per disegnare un progetto solido e strutturato, senza lacune e ingenuità. Grazie per avermi spronato e consigliato le modalità vincenti per affrontare questo percorso, grazie per aver creduto in me e nel mie capacità. Grazie alla Prof.ssa Lucia Corrain, per avermi consigliato letture colte e lungimiranti, per avermi trasmesso la voglia di scoprire il significato intimo delle cose. 6 7 PREMESSA Il legame che unisce il ciclista alla sua bicicletta è, letteralmente, legame d'amore e riconoscenza, che il tempo non consuma, ma rinforza, se poi la vita li separa, in forma di ricordo o nostalgia1. Sono le parole dello stimato e riconosciuto antropologo francese Marc Augè, che decise di regalare al mondo la propria visione sulla bicicletta, sul ruolo che questo oggetto ha avuto e ha nelle società, nelle storie delle persone e nella trasformazione delle città. Così introduco il mio percorso di tesi magistrale che costituisce il retroterra teorico da cui germoglia una proposta concreta di connessione tra il mondo della bicicletta e il tessuto urbanistico-sociale della città di Bologna. Il primo volume di questa ricerca tratta di una relazione intima e significante tra due soggetti. Volutamente parliamo di soggetti perché, lungo tutto il percorso di studi e sviluppi che sono sfociati nelle seguenti riflessioni, si è tentato di trattare la bicicletta alla pari di un soggetto, ovvero dotarla della capacità di generare conseguenze nell'evolversi della narrazione e degli eventi passati, presenti e futuri. Si è ragionato e discusso sul legame tra un oggetto e l'individuo, cercando di capire cosa ci fosse di così attraente in questa relazione.