UFFICIO DI LEVA DI GROSSETO Classi Di Nascita 1842
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A R C H I V I O D I S T A T O D I G R O S S E T O UFFICIO DI LEVA DI GROSSETO Classi di nascita 1842 - 1920 Inventario sommario a cura di Claudio Lamioni 2013 II Per le richieste di consultazione indicare: Ufficio di leva ed il N° d’ordine (nell’Inventario è il primo a sinistra in neretto) III I N D I C E Abbreviazioni e convenzioni IV Introduzione V Inventario 1 Liste di leva, classi 1842-1891 3 Liste di estrazione, classi 1863-1890 11 Registri sommari delle decisioni del Consiglio, classi 1866-1891 13 Liste di leva, classi 1892-1899 14 Liste di leva per la revisione dei riformati, classi 1874-1899 16 Liste di leva, classi 1901-1920 20 Indice delle Liste di leva 25 Tavola di conversione (ordinamento Petroni > ordinamento attuale) 31 IV ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI ACS Archivio centrale dello Stato ASFi Archivio di Stato di Firenze ASAr Archivio di Stato di Arezzo ASGr Archivio di Stato di Grosseto ASLi Archivio di Stato di Livorno ASLu Archivio di Stato di Lucca ASPi Archivio di Stato di Pisa ASPt Archivio di Sato di Pistoia ASSi Archivio di Stato di Siena Circ. Circolare D. Lten. Decreto Luogotenenziale D. P. R. Decreto del Presidente della Repubblica l. Legge R. d. Regio decreto T. U. Testo unico Min. Ministero/ministeriale Mod. modello art., artt. articolo, articoli prot. protocollo tit. titolo n., nn. numero, numeri s.n., s.nn. senza numero, senza numeri p., pp. pagina, pagine r. recto v. verso vol., voll. volume, volumi in-f° in-folio in-4° in-quarto § paragrafo > vedi, vai, confluito in, inserito in, incluso in < proviene da, include anche ÷ da…a…(valori saltuari compresi tra gli estremi indicati) - presenza di un’unità archivistica non numerata ↓ da qui in poi ↓ fin qui LACUNA l’unità è mancante (non versata, smarrita, collocata altrove, etc.) Repertorio un elenco per ordine numerico Rubrica un elenco per ordine alfabetico V INTRODUZIONE Costituito all’atto dell’Unità presso la Prefettura di Grosseto, l’Ufficio di leva esercitò da allora la propria giurisdizione sull’intera provincia che era formata da un solo circondario. Il territorio provinciale non subì nel tempo apprezzabili mutamenti; i comuni andarono soggetti a rettifiche di denominazione e di territorio, ma non a passaggi di provincia o di circondario; si vedano le apposite tabelle qui di seguito. Quindi anche il r.d. 27 maggio 1923, n. 1309, che sopprimeva gli Uffici di leva esistenti presso le sottoprefetture, non portò un ampliamento della giurisdizione né l’acquisizione di documentazione da Uffici soppressi. A Grosseto l’Ufficio restò attivo fino al d.p.r. 14 febbraio 1964, n. 237 che ne trasferì i compiti (e l’archivio) all’Ufficio di leva di Pisa. Infine la l. 64/1992, che prevedeva la competenza sul territorio regionale - cioè su tutte le provincie - di un unico Distretto militare e di un unico Ufficio di leva, portò alla concentrazione dei materiali archivistici in giacenza settantennale presso l’Ufficio di leva di Pisa nel solo Ufficio di leva di Firenze. 1 La sostanziale stabilità dell’assetto territoriale nel lungo periodo è certamente alla base della semplice e ordinata sedimentazione della documentazione; questa, comunque, non esclude alcune gravi lacune. In ossequio alla circolare del Ministero della guerra 23 febbraio 1928, n. 132, gli atti della leva restarono conservati presso l’Ufficio fino all’attivazione dell’Archivio di Stato di Grosseto che, per quanto previsto dalla l. 2006/1939, venne istituito solo il 22 febbraio 1958. 2 In effetti i versamenti presero avvio nel successivo 1959 proseguendo con una certa regolarità fino al 1991; si veda l’apposita tabella al termine di queste note. 3 Interessante ricordare che dopo il 1964, cioè dopo l'unificazione dell'Ufficio di leva con quello di Pisa, l'Archivio di Grosseto venne autorizzato dal Ministero a rivendicare gli atti di leva afferenti i comuni della propria provincia ormai concentrati nell'Ufficio di Pisa ed eventualmente già versati a quell'Archivio (1980). Così nel 1981 pervennero dall'Archivio di Pisa le liste delle classi 1907-1908, già lì versate rispettivamente nel 1968 e nel 1979 e successivamente lo stesso Ufficio di leva di Pisa versò all'Archivio grossetano le liste delle classi successive già prodotte dal soppresso Ufficio di Grosseto. 4 Gli atti abbracciano le classi di nascita 1842-1920 includendo le classiche tipologie (e le relative serie) delle Liste di leva , delle Liste di estrazione , dei Registri sommari delle decisioni del Consiglio e anche le speciali Liste per la revisione dei riformati compilate durante la Prima guerra mondiale e, purtroppo, non presenti in tutti gli Archivi. 1 Per un inquadramento di carattere generale e per tutte le questioni di dettaglio si rinvia al nostro articolo La documentazione dell’Ufficio di leva di Firenze, classi di nascita 1842-1939 , in «Rassegna degli Archivi di Stato», nuova serie, III (2007), pp. 253-300. 2 Decreto del Ministero dell’interno 22 febbraio 1958, n. 1124. V. PETRONI , Guida dell’Archivio di Stato di Grosseto , Siena, Cantagalli, 1971. Pare si debba all'autorevole intervento, presso il Ministero, di Giulio Prunai, allora Sovrintendente archivistico per la Toscana, tanto l'attivazione della Sezione d'Archivio di Grosseto, quanto la nomina del Petroni a direttore. Ministero per i beni e le attività culturali, Dir. gen. affari generali, Servizio V°, Archivio generale del personale , fasc. «Petroni Vittorio». 3 Si è potuta ricostruire l'intera vicenda degli episodi di versamento grazie, ovviamente, all'archivio dell' Archivio il quale però non pare ordinatamente formato nel primo quindicennio di vita dell'ufficio stesso (gli anni del Petroni). La guida più sicura è costituita dalle «Relazioni annuali»; da esse si può partire per ricercare i dettagli nelle buste contenenti il tit. VII. Dalla fine degli anni '970 l'archivio risulta ben formato e ordinato. ASGr, Archivio , «Relazioni annuali, 1958-1977» e «1978-1997»; buste: «1958-1962, IV-VII», «1963-1967, V-VII», «1968-1992, VII/2.4», «1969, VI-X», «1970, IV/4-VIII/2.2», «1972, V, VII-IX» «1976, III-XV»; prot. 86/1974. 4 ASGr, Archivio , prot. 1526/1980, tit. VII/2.4; prot. 226/1981, tit. VII/2.5; busta «1968-1992, VII/2.4»; «Relazioni annuali...» cit., 1981. VI A Vittorio Petroni, primo Direttore dell’Archivio di Stato di Grosseto, 5 dobbiamo l’ordinamento del fondo e l’ Inventario delle Liste di leva di Grosseto , che lo rispecchia. 6 L’ordinamento e la descrizione dell'archivio dell’Ufficio di leva rientra, a pieno titolo, in quella fase che possiamo ben dire fondante dell’Archivio di Stato e del suo primo ordinamento generale; stagione che riviviamo nelle appassionate e 5 Vittorio Petroni (Siena 29 luglio 1921-20 gennaio 2011) di Pasquale e di Iginia Simoncini, già impiegata comunale, proveniva da una famiglia numerosa d'impronta popolare; diplomato al Liceo classico «E. S. Picolomini» di Siena nel 1942, entrò nei ruoli come «aiutante aggiunto in prova» (1943), ma non prese servizio all'Archivio di Stato di Genova, come dovuto, per difficoltà a raggiungere la sede a causa degli eventi bellici e poi anche perché ricercato e successivamente arrestato come accusato di «attività antinazionali». Detenuto dall'aprile al giugno 1943, ma poi evaso, restò in clandestinità fino alla liberazione di Siena (3 luglio); questo gli valse poi la qualifica di «partigiano combattente». Presentantosi l'indomani all'Archivio di Siena, col sostegno del Direttore Cecchini, ottenne di rimanervi. Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Siena (1946) e superato il concorso per la carriera direttiva (1948) restò a Siena sino al novembre 1949 dove partecipò ai grandi lavori di ordinamento e di descrizione promossi dal direttore Cecchini in quegli anni, ocupandosi di archivi di recente versamento o con compiti di ausilio ai colleghi. Il Cecchini ne dà un quadro del carattere che troverà conferma lungo il corso della sua carriera: «Tali ordinamenti li ha portati a termine bene... Le ricerche poi sa farle assai bene, in quanto queste destano il suo interesse e lo portano ad approfondirle. ...Ha viva intelligenza ed abilità a trattare e risolvere questioni che possono presentarsi nei rapporti con altri uffici o persone. ...Ha un carattere che accetta volentieri i consigli e le correzioni. Il difetto solo che ha è di essere poco costante e di stancarsi nelle cose che richiedono un prolungato impegno; ...In complesso è un buon elemento, di retti sentimenti e che può rendere molto soprattutto se ha la sensazione di una vigilanza superiore sull'opera sua». Nel novembre del 1949 passò all'Archivio di Stato di Bolzano reggendone la direzione, ma il Commisario di governo ne sollecitò il trasferimento per incompatibilità ambientale: «non sembra abbia [...] la maturità necessaria a per dirigere un ufficio di tale delicatezza». Trasferito, nel novembre 1951 prese servizio all'Archivio di Cagliari; in quella università frequentò il corso biennale di paeografia di Loddo Canepa il quale, come Direttore dell'Archivio, ne apprezzava l'intelligenza, la preparazione, la laboriosità e le indiscusse qualità morali, ma anche la difficoltà ad impadronirsi delle specificità dell'archivistica sarda e poi ne colse un tratto cratteristico: «anela sempre a trasferirsi nella sua Siena». Dall'amministrazione regionale ricevette l'incarico di ricercare a Vienna documentazione sul breve periodo di dominazione asburgica sull'isola e tra il maggio e il giugno del 1955 seguì a Parigi lo Stage technique d'archives . Riordinò i fondi del Genio civile e dei Monti granatici ; lavorò anche ad un atlante storico della Sardegna. Nonostante molte influenti segnalazioni in suo favore, non riuscì a ritornare subito in Toscana; nell'agosto del 1956 venne trasferito a Foggia dove riordinò l'archivio dell'ufficio stesso, quello dell' Intendenza di Capitananta e quello della Polizia .