Dylan Dog Nostro Orrore Quotidiano Pag
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Dylan Dog Nostro orrore quotidiano pag. 2 Editoriale: lunga vita all’Altrove, lunga morte alla Realtà di Andrea Scarabelli Saggi: pag. 5 Pandemonio sclaviano di Paolo Mathlouthi N. 16/2020 pag. 8 Lunghi addii di Enrico Petrucci pag. 11 Oltre l’umano, al di là del reale di Roberto Manzocco pag. 13 Dylan Dog, Dario Argento e la Femme Fatale di Antonio Tentori pag. 14 Dylaniatori di celluloide Antarès, Prospettive Antimoderne di Claudio Bartolini RIVISTA QUADRIMESTRALE GRATUITA pag. 18 I volti femminili della Tenebra di Piervittorio Formichetti pag. 20 Ne uccide più la penna che la matita Direttore responsabile: Gianfranco de Turris di Francesco Manetti Direttore editoriale: Andrea Scarabelli pag. 24 Sogno dentro sogno dentro sogno Redazione: Max Gobbo, Gianpiero Mattanza, Luca Siniscalco di Luigi Sparti Articoli di: Claudio Bartolini, Antonio Bellomi, Marco Bighin, Gianfranco pag. 26 Poeti e no: metafisica di Dylan Dog de Turris, Mario Farneti, Piervittorio Formichetti, Sebastiano Fusco, Max di Sebastiano Fusco Gobbo, Marco Maculotti, Francesco Manetti, Roberto Manzocco, Paolo pag. 30 Nella Zona del Crepuscolo Mathlouthi, Gianpiero Mattanza, Enrico Petrucci, Andrea Scarabelli, Luca di Marco Maculotti Siniscalco, Luigi Sparti, Antonio Tentori. pag. 32 Orrore nell’alto dei Cieli di Roberto Manzocco pag. 35 In tenebris veritas di Gianfranco de Turris pag. 40 Glossario dylaniato di Francesco Manetti Progetto grafico e AD:Alessandro Colombo Narrativa: pag. 46 Detective del paranormale Edizioni Bietti - Società della Critica srl, di Max Gobbo Sede legale: C.so Venezia 50, Milano pag. 47 L’ospite di Halloween www.bietti.it di Antonio Bellomi pag. 50 L’indagatore del sovrasensibile In attesa di registrazione presso il Tribunale di Milano di Mario Farneti Stampa: ProntoStampa srl, Via Redipuglia 150, Fara Gera d’Adda (BG) pag. 55 Recensioni [email protected] pag. 58 Indice dei collaboratori www.bietti.it 1 SAGGI EDITORIALE Lunga vita all’Altrove, lunga morte alla Realtà è qualcosa di perennemente pracciglia inarcate (non dell’Ispettore escludere nessuna possibilità, finanche irrisolto in molti albi di quel Bloch, però, vecchio amico di DD pur- quelle più assurde e improbabili. La fumetto che esordì nell’au- troppo di recente andato in pensione). maggior parte delle volte accetta il caso C’tunno del 1986, entrando pian piano Il nostro detective privato, infatti, non con riserva, dopo aver formulato il suo nell’Immaginario Collettivo di almeno si occupa di casi “normali”: il suo campo tariffario: cinquanta sterline al giorno due generazioni, influenzando cinema è l’occulto e il paranormale – più in ge- (divenute cento a partire dal n. 145) più e musica, creando comunità di lettori e nerale, ciò che appartiene ai domini del le spese. Benché, in realtà, spesso finisca appassionati. Le storie del personaggio bizzarro. Potrebbe essere considerato per lavorare gratis, specie se a chieder- di cui parleremo si aprono sempre con un “allievo” di Jacques Bergier e Charles glielo sono clienti bisognosi. E non è che l’irruzione di un “corpo estraneo” tra Fort, due intelletti curiosi ed eccentri- navighi nell’oro… le pieghe del reale, un elemento “altro” ci che, in indimenticabili Enciclopedie Alla valutazione e “accettazione” del che fa vacillare le certezze e le pigrizie in- dell’Impossibile, passarono la vita a col- caso seguono le indagini vere e proprie, tellettuali di quegli esseri umani che noi lazionare e catalogare tutti quei fatti che autentiche incursioni nell’Immagina- tutti siamo, abituati a starcene tranquil- sfuggono alle ferree leggi della scienza e rio, negl’interstizi della psiche e della li, chiusi nelle nostre case, domiciliati in alla tirannia del rapporto causa-effetto. realtà, nella Twilight Zone raccontata una realtà tridimensionale impermea- Come noto, Dylan non è stato certa- sul piccolo schermo da Rod Serling, bile, sembrerebbe, al Grande Altrove. mente il primo a essersi occupato di cose in quelle “zone d’ombra” da cui sem- Il cliente di turno (il più delle volte una del genere, legate al folklore o alla ma- bra provenire la sua singolare clientela. cliente, spesso particolarmente attraen- gia, a spiriti e leggende: se, rimanendo Fino alla conclusione, che rivela la verità te) si reca in un bizzarro appartamento nel mondo del fumetto (e in casa Bo- – una verità spesso ben più terribile di londinese, dove viene accolto da un nelli), quattro anni prima di lui aveva quella intravista all’inizio. campanello che strilla all’impazzata e debuttato Martin Mystère, “Detective Ma… c’è un ma. Spesso e volentieri, un assistente che di Groucho Marx ha dell’Impossibile”, una rapida incursio- nelle ultime righe – tavole, pardon! – sia il nome sia l’aspetto: è lui ad acco- ne nella letteratura – soprattutto fanta- accade qualcosa che riapre la partita, gliere il malcapitato o la malcapitata, stica – svela la presenza di tutta una se- gettando un’aura d’incertezza, compli- inondandoli di battute tali da far loro rie d’investigatori, medici e ricercatori cando ulteriormente il rapporto tra il rimpiangere di esser nati. Freddure che alle prese con l’inspiegabile. Tanto per nostro mondo e una Zona del Crepu- seguiterebbero a infliggere al cliente di fare qualche esempio, suoi anteceden- scolo (protagonista di due indimentica- turno supplizi danteschi se, a un certo ti ideali sono il John Silence di Alger- bili albi “dylaniati”, come dicono i fan) punto, non intervenisse il padrone di non Blackwood, il Martin Hesselius più vicina di quanto noi si possa imma- casa, Dylan Dog, che da metà anni Ot- di Sheridan Le Fanu, il Van Helsing di ginare. Insomma, qualcosa non va, come tanta vive al 7 di Craven Road. Ora, in re- Bram Stoker, così come l’“Antiquario” avrebbe ripetuto agli inizi degli anni altà a Londra di Craven Road ce ne sono di Montague Rhodes James, lo Zaleski Novanta, dall’altra parte dell’Oceano, due; la più centrale sta a Westminster: è di Matthew Phipps Shiel, il “detective un altro grande detective del sovrasen- facile trovare il civico 7, che oggi ospita dell’occulto” Flaxman Low di “E.” e sibile – televisivo, questa volta –, ossia un Café Dylan Dog, omaggio della capi- “H. Heron”, il Ghost-Finder Carnacki il mitico agente Dale Cooper, protago- tale inglese a uno dei più originali eroi di di William Hope Hodgson e il Taver- nista della serie lynchiana Twin Peaks. I tutti i tempi. Che però di origini britan- ner, “dottore dell’occulto” raccontato conti non tornano: il mistero è svelato, niche non è, ma italianissime, anche se il da Dion Fortune (se è per questo, tra ma c’è un dettaglio che sfugge sempre, suo creatore, Tiziano Sclavi, ha deciso di l’altro, anche il celeberrimo Sherlock ingarbugliando la matassa e lasciando assegnargli le fattezze di Rupert Everett Holmes se la vide, di tanto in tanto, con aperto il finale. Non è da escludere che (il quale, per la cronaca, restituirà il favo- casi ai limiti del paranormale, al pari del sia proprio quel senso d’irrisolto uno re nel 1994, interpretando l’alter ego di suo autore, Arthur Conan Doyle, che degli ingredienti che hanno reso epo- DD in Dellamorte Dellamore di Miche- non era affatto a digiuno di occultismo cale il fumetto a cui è dedicato questo le Soavi, il film decisamente più dylan- e spiritismo…). numero di «Antarès». doghiano tra quelli apparsi sul grande Le avventure dell’Indagatore dell’In- A onor del vero, quello che avete tra le schermo). cubo mescolano e citano, per così dire, mani è un fascicolo piuttosto “sofferto”. Torniamo all’Altrove, ad ogni modo, tutte quelle degli altri personaggi appe- A lungo ci siamo chiesti se affrontare o ben più interessante del nostro mondo, na citati, costituendo un vero e proprio meno l’impresa, soprattutto perché è da che frequentiamo tutti i santi giorni. atlante di ciò che sfugge al controllo to- anni che «Dylan Dog» è irrimediabil- Salvato dal supplizio dell’umorismo di talitario della ragione. Dylan ascolta at- mente cambiato. Sapevamo fin da subito Groucho, il cliente di turno si accomoda tentamente i clienti che vuotano il sacco che, mettendo su un numero dedicato a nello studio dell’Old Boy, esponendogli di fronte al suo scrittoio: da proverbiale lui, avremmo dovuto per forza di cose il proprio caso, il più delle volte “rimbal- scettico, è abituato a non prendere nulla parlare di un character che, di fatto, non zato” da Scotland Yard, tra risatine e so- per oro colato, ma al tempo stesso a non esiste più. 2 Che prima o poi Dylan Dog avesse – contro la droga e l’abbandono ferra- finizione di evento epocale. Doveva esse- dovuto perdere il proprio mordente era gostano degli animali domestici, tanto re un francese, forse Baudrillard. Sta di prevedibile. La situazione ha raggiun- per dirne una, anzi due (chi non ricorda fatto che, secondo l’ignoto filosofo, un to l’acme nel Terzo Millennio – trame Botolo, il cane del mitico albo Johnny evento è tale quando tutti ricordiamo le troppo ripetitive, finali scontati… – cui Freak, tragica radiografia di una fami- esatte circostanze del momento in cui seguì un’improvvisa virata, che assegnò glia borghese che, dietro la melassa delle ne abbiamo avuto notizia. Chi ha dato allo spirito originario del fumetto dire- buone maniere, segrega in casa un figlio questa definizione si riferiva all’11 set- zioni diverse: sia abbandonando molti disabile, usandolo come riserva d’organi tembre. Pensateci bene: son certo che dei personaggi, dei luoghi e delle trame per il fratello, rampante e spregiudicato ognuno di voi ricorderà cosa stava fa- che avevano immortalato DD, sia orien- self-made man tutto “pubbliche rela- cendo quando ricevette notizia dell’“at- tandosi verso l’attualità, il cronachismo zioni” e liberalismo?). Ha sempre preso tacco alla democrazia”, come fu defi- spicciolo e altre cose che in realtà erano posizione sui temi che costellavano – e nito ingenuamente e faziosamente dai i motivi per cui molti lettori (incluso lo costellano – i dibattiti sull’attualità: giornali benpensanti di allora.