Da Manoscritti Moesani Del Passato

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Da Manoscritti Moesani Del Passato Da manoscritti moesani del passato Autor(en): Santi, Cesare Objekttyp: Article Zeitschrift: Quaderni grigionitaliani Band (Jahr): 50 (1981) Heft 4 PDF erstellt am: 06.10.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-39371 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. 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Cosi, mentre in tutta l'Europa erano attivi negozianti mesolcinesi tra di loro collegati strettamente con un sistema che e ancora tutto da studiare, in Mesolcina si stabilirono e operarono parecchi negozianti forestieri. Per esempio i MINIAMI, i PFIFFNER e i COTTI a Roveredo nei secoli XVIII e XIX83). A Roveredo si stabilirono pure, nel primo Settecento, i negozianti BALLI, originari di Cavergno in Valmaggia, che avevano importanti traffici con sedi nel Locarnese, in Germania e in Olanda. Nel maggiore borgo del Moesano, luogo importante in passato per Tincrocio delle vie alpine e per i commerci, i BALLI tennero per molto tempo lucrosi negozi di Stoffe e di äffini. Si occuparono inoltre dell'altrettanto redditizio commercio del legname84). Poi, tra il 1860 e il 1865, i BALLI del tralcio roveredano si stabilirono definitivamente nel Locarnese. Questo ramo dei BALLI ebbe un particolare rilievo nella vita del nostro grande storiografo Emilio MOTTA. II MOTTA, la cui madre 3) Carteggio 1799-1826, con 23 manoscritti concernenti attivitä commerciali, in particolare della ditta « MINIAMI, COTTI & Comp.» di Roveredo, di proprietä del signor Tullio TAMO' di San Vittore. ") Istrumento di vendita del bosco di Cogöl a Soazza, dell' 11 ottobre 1848, al signor Giacomo Maria BALLI Negoziante in Roveredo [Doc. No. IV, Archivio comunale Soazza, p. 159-161]. 275 Matilde era sorella dell'avvocato Giacomo BALLI, rimasto orfano di madre a quattro anni nel 1859 e a dodici anni di padre, crebbe nella famiglia BALLI, passando la sua infanzia a Locarno con i cugini e a Roveredo tra i parenti85). Una fede rilasciata dal Landamano del Circolo di Roveredo nel 1747 conferma che i BALLI erano « liberi e abbitanti e mercanti in Rovoredo » e che quindi potevano usufruire dell'esenzione dei dazi concessa agli indigeni 86). Ecco il testo completo di questo documento: « Noi Gio. Antonio del Zoppo ZOPPI di San Vittore) Landamano Regente della libera Giurisdizione di Rovoredo et sue pertinenze nella Valle Mesolcina, Rezia superiore, Diocesi di Coira, a chiunque vederä, legerä o legere udirä la presente diciamo salute. in virtü del presente facciamo piena, et indubitata» fede, qualmente li Signori Gio. Ballt, e tigli e Compagni di Valmagiä della terra di Cavergno paese suddito de nostri cari confederati Svizeri; quali al presente sono liberi e abbitanti e mercanti in Rovoredo, et sono essenti e [...] de dazi ne nostri paesi atteso la Confederazione tra Svizeri e Grigioni. In fede di che habbiamo fatto scrivere la presente, et sottoscrivere dal nostro Cancelliere con Taposizione del sigillo della nostra Giurisdizione. Dato in Rovoredo luogo di nostra residenza li 17 luglio Anno 1747 Gio. Pietro Togno Cancelliere manu propria87) » 29. LICENZA DI COSTRUZIONE DELL'ALTARE DELL'ANNUNCIAZIONE DELLA B.V. MARIA NELLA CHIESA DI LEGGIA NelTautunno del 1685 gli abitanti di Leggia decidono di costruire nella chiesa dei Santi Bernardo e Antonio un nuovo altare laterale in onore della B.V. Maria Annunziata. Tutti sono d'accordo salvo la persona piü importante del paese in quell'epoca, il Podestä Giovan Pietro ROSSINI88). Egli ritiene che la costruzione del nuovo altare potrebbe pregiudicare la sua futura sepoltura nella chiesa. II Viceprefetto capo della Missione dei Cappuccini scrive allora al Vescovo di Coira chiedendo il permesso di cominciare i lavori. Gli risponde, a 8S) E. BONTA', EMILIO MOTTA «PADRE E MAESTRO DELLA STORIOGRAFIA TICI¬ NESE », Lugano 1930, p. 27-28. S6) II documento, di proprietä del signor Tullio TAMO' venne donato assieme ad altri nel 1979 all'Archivio di Valle. E' intitolato: « Copia d'una fede fatta a Signori Balli per far vedere che come Svizeri sono essenti ne nostri paesi de dazi». 87) II Landamano reggente del Circolo di Roveredo Capitano Giovanni Antonio ZOPPI e il Cancelliere Tenente Giovan Pietro TOGNI in societä avevano a San Vittore grossi commerci di derrate alimentari e di legname [Carteggi del signor TAMO']. 88) Giovan Pietro ROSSINI di Leggia fu Podestä delle Leghe a Bormio nel biennio 1673-75. 276 nome del Vescovo, il Vicario Generale Rodolfo de SALIS89) con ia seguente lettera:90): « Molto Reverendo Padre e Padrone Colendissimo Desiderando la Terra di Leggia fabricare un altare della Santissima Anonziata nella sua Chiesa, ricorre da Monsignore Vescovo mio, e di me per la licenza, asserendo non esservi contrario che il Signor Podestä Rossini; onde e Tinten- zione di detto Monsignore Vescovo, e di me, che la Paternitä Vostra Molto Reverenda si compiaccia portarsi colä91), ed informarsi, se cosi e, e trovando che tutti concorrino, ancorche il sudetto Signor Rossini non voglia concederli licenza di fabricarlo, et persuadere il Signore Rossini, che // bene publico prevale al privato, tanto piü che la sua sepoltura non patisce alcun danno, e che per questo non voglia movere altre liti, e spese indarno, e quanto la Paternitä Vostra trovarä espediente le baccio le mani e sono D.V.P. Molto Reverenda Devotissimo Affezionatissimo servo Ridolfo de Salis Vicario Generale mpp. » "^ Rodolfo de SALIS (1654-1739) del ramo di Zizers, Dottore in teologia, Prevosto della Cattedrale di Coira e Vicario del Capitolo, Abate commendatario e agente segreto di Re Luigi XIV di Francia. °°) Documento nell'archivio parrocchiale di Soazza. NB. — Era consuetudine seppellire i notabili e gli appartenenti alle famiglie piü in vista all'interno delle chiese, solitamente davanti a qualche cappella gentilizia da loro fatta costruire. A Grono c'era poi l'usanza, introdotta dagli advogadri della chiesa di San Clemente, di far pagare una tassa di 200 Lire per ogni uomo e 150 Lire per ogni donna che i superstiti volevano far seppellire nella chiesa. Ciö causö delle lamentele e nessuno voleva piü la sepoltura nella chiesa: « Eccellenza Reverendissima Gli Avogadri della Chiesa di S. Clemente di Grono vedendo che per la tassa troppo alta giä stabilita a quelli che vogliono esser sepolti ne Monumenti di detta Chiesa quäle e di duecento lire per cadauno homo et cento cinquanta per ciascheduna donna, pochissimi sono quelli che lascino d'esser sepolti in essi, e ciö riesce di gran detrimento...» [Questa istanza, conservata nell'archivio parrocchiale di Soazza, fu presentata nell'agosto del 1701 durante la visita pastorale in Mesolcina e Calanca fatta dal Vescovo di Coira Mons. Udalrico FEDERSPIEL]. 91) II Padre Viceprefetto risiedeva a Soazza. 277 30. COME Sl CURAVANO I NOSTRI ANTENATI Antonio TOSCANO92) di Mesocco inizio nel 1843 un libro di memorie93) in cui descrisse varie cose, tra cui Talluvione del 27 agosto 1834, Tenorme nevicata del 7 gennaio 1863 (con 3 braccia e 5 onoe di neve a Mesocco e 4 braccia e 3/4 a San Bernardino), le valanghe del 23 marzo 1877, Tas- salto, il 6 gennaio 1833, di due grossi lupi a un gregge di capre e pecore che pascolavano nella «rivana alla motela» di Mesocco, gli avvenimenti familiari piü importanti, alcune orazioni e inni religiosi, nonche i consigli per i suoi discendenti. Oltre a ciö egli ritenne di tramandare ai posteri i rimedi contro Tidropisia, il male agli occhi, i tagli e le contusioni, la diarrea e Ia ricetta di un efficace purgante. Possono ancora servire questi rimedi oggi, nell'era in cui una svilupatissima industria farmaceutica produce un'infinitä di me- dicinali sintetici? Lascio al lettore il giudizio. Notta Bene Promemoria Ricetta per rimedio a qualunque persona che tiene una malatia de torpesia interna. Bisogna fare questo rimedio che e certo di guarire da questo malle; ciö e apro- vato per sicuro, sempre perö a buona fede e volontä de Dio supremo a ogni cosa; spacifico ciö che bisogna el tutto el modo di inpore esso rimedio, ecc. Primo bisogna un pugneto osia una branchetta di questi generi che qui e in seguito sarä specificato: 1. un pugneto de gressoni 2. un pugneto de fanoci, la cima de l'erba de essi fanoci 3. un pugneto de la cima de ginester 4. idem de bedola 5. idem la seconda ruscha de sanbuco 6. No. 40 grani di ginevro 7. tre pinta aqua de fönte e apena quando essa aqua voglia bulire bisogna piliare tutta questa roba e poi meterla dentro e lasciaria cuocere lo spazio di tre Pater noster 8. E piü apena levata dal fuoco bisogna metere entro un once di salnitro e poi rimoverla, e lasciaria venire tepida il tanto che si possa beverla e ne 92) Giovanni Antonio Clemente TOSCANO «Malagis-Ion» nacque a Mesocco TU marzo 1819, figlio gemello del Fiscale Giovanni Giacomo e di Maria Lidia nata a MARCA.
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