Anno XXXI—Numero 53 - 30 GIUGNO 2021 seconda p a r t e

EDUCAZIONE AMBIENTALE per l’ambito S.I.N. (Sito di Interesse Nazionale) CAFFARO -TORVISCOSA

Speciale Progetto Rete Wigwam Ministero della Transizione Ecologica

SOMMARIO SECONDA PARTE

1 - Passato e presente con uno sguardo al futuro di Chiara Pitaccolo

2 - L’Università Castrene nasce dalla medicina sul campo di Darius Sarbu

3 - Vi presento il mio paese, nei ricordi e oggi di Alice Pascut

4 - Buongiorno sono Samuel e vi presento Torviscosa di Samuel Collavin

5 - Paparot, panada e brovada, piatti della nonna a Torviscosa di Gabriele Simionato

6 - A c’è l’orto di nonno Firmino di Camilla Fumolo

7 - A San Giorgio di Nogaro era il coprifuoco ma di guerra di Paolo Spadaro

8 - L’agricoltura a Torviscosa, dalla palude al satellitare di Giulio Furlan

9 - A San Giorgio di Nogaro, un po’ di storia e di cultura di Ilaria Drì

10 - Torviscosa, dalle paludi la città industriale del XX sec di Flavio Canciani

A cura di: Roberto Cerruti

Federica Andrian - Stefano Burgnich Tenente di Vascello

Alessia Buso - Lara Clementi Comandante Ufficio

Gaetano Marino - Corinne Monte - Circondariale Marittimo

Maurizio Scolz - Aldo Tocci di Porto Nogaro

Manuela Verona - Chiara Vicentini - Guardia Costiera -

Insegnanti dell’Istituto Comprensivo Franco Dario

“Università Castrense” dei Comuni di Già insegnante

Porpetto, San Giorgio di Nogaro di scuola in vari ordini e grado

e Torviscosa (UD) Istituto Wigwam

di Studi e Ricerche

Con il contributo di:

ù Matteo Burattin E gli alunni delle Scuole Secondarie di

Dirigente Scolastico Istituto Comprensi- Primo Grado di Porpetto, San Giorgio

vo “Università Castrense” di Nogaro e Torviscosa (Ud)

Rete Wigwam © Riproduzione riservata Anno XXXI—Numero 34 - 9 MAGGIO 2021 COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

Progetto Ministero della Transizione Ecologica con Rete Wigwam - EDUCAZIONE AMBIENTALE per ambiti S.I.N. (Siti di Interesse Nazionale) CAFFARO -TORVISCOSA

Attività di educazione ambientale cofinanziata dal M.A.T.T.M.

PASSATO E PRESENTE CON UNO SGUARDO AL FUTURO : come l’acqua ha modificato il territorio e come l’uomo ha modificato i corsi d’acqua

er affrontare il te- la , alcuni dei gliosi che hanno invitato i ma dell’interazione quali sono stati anche pubbli- nostri antenati a insediarsi in P dell’uomo con l’am- cati. questa terra. Che fiumi, fon- biente e, in particolare, Com’è nata la sua passione tanili, rii, rogge troviamo a con i corsi d’acqua ho chie- per la natura e l’ambiente? Muzzana? Come sono cam- sto a Renzo Casasola di biati nel tempo? raccontarmi com’è nata la Per chi come me ha vissu- E’ proprio così. Un tempo sua passione per l’ambien- to la propria infanzia in un te e i suoi studi sulle acque l’acqua scorreva in abbon- paese di campagna ai tempi danza nella Bassa pianura di Muzzana. della ormai scomparsa civiltà friulana, tra la linea inferiore Buongiorno Renzo, che cosa contadina, era naturale vive- delle Risorgive e l’Alta linea di fa nella vita? Quali sono le re in simbiosi con la natura costa della Laguna di Mara- sue passioni/hobby? nei suoi molteplici aspetti no. La ricchezza di acque e naturalistici, dove fiumi, pra- boschi favorirono i primi inse- Sono Renzo Casasola, nato ti e boschi erano gli elementi diamenti umani qui a Muzza- a il 14 dicembre 1958 naturali che la caratterizza- na già dal Mesolitico Antico. I da genitori di Muzzana del vano. Ora, dopo l’antropizza- nostri antenati potevano così Turgnano. Sono da pochi zione di buona parte di quel attingere alle risorse naturali mesi in pensione, dopo aver territorio naturale, l’esigenza in essi presenti e commer- Chiara Pitaccolo svolto la professione di infer- di anni 12 di preservarlo nella memoria ciarle poi navigando lungo i miere professionale per 43 collettiva, anche attraverso corsi d’acqua che sfociavano Alunna della 2/A anni e oltre presso l’Ospedale Scuola Secondaria 1° “N. Sauro” la testimonianza scritta, è in laguna. di San Giorgio di Nogaro (Ud) di . Sono appassiona- divenuta una priorità mora- to di storia, ambiente, ar- le. Tutti gli alvei dei nostri cheologia e fotografia. Da corsi d’acqua nel corso dei In collaborazione con gli insegnanti alcuni anni scrivo articoli di L’acqua come risorsa privile- secoli sono stati Federica Andrian carattere storico e naturalisti- giata che nei tempi passati “canalizzati”, cioè rettificati, Stefano Burgnich co che riguardano Muzzana e dava vita a paesaggi rigo- ampliati, a volte interrati, Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Riviera Friulana - (Foto di Renzo Casasola e Gianni Fumi)

WIGWAM®NEWS Newsletter of the Wigwam® - Periodico quindicinale. - Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del 24.02.1990 Direttore Responsabile: Efrem Tassinato Redazione—Via Porto, 8—35028 Piove di Sacco (Pd) - Tel. +39 049 9704413 - [email protected] - www.wigwam.it COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

pertanto non è Oggi questo corso d’acqua, dopo le corretto parlare opere di canalizzazione del Cormor di fiumi (corsi che, a livello popolare è conosciuto d’acqua a scorri- come “Tai dai Cjasai”. mento naturale, ad esempio lo Ognuno di questi fiumi immagino ab- Stella, oppure il biano caratteristiche e peculiarità par- Corno tra Por- ticolari potrebbe indicarmele? petto e San Gior- In parte a questa domanda ho già gio di Nogaro). risposto, ma aggiungo, la roggia Corna- Dunque, parlere- riola, che come ora saprai divide il no- mo di canali, rog- stro territorio amministrativo con quel- ge, fossi e are. lo di , sosteneva l’attività di un Il corso d’ac- mulino attestato nel ‘300 (il Molino di qua più impor- Varnerio) dove, nei pressi, c’era una tante del nostro “Comugna” ad uso dei contadini di Comune è il canale Cormor, di origine Muzzana, Palazzolo e Pocenia. Poi, morenica nasce nel territorio di Gemo- sempre in destra orografica del Revon- na/Buia ed attraversa tutta l’Alta, Me- chio, si staccava la roggia Roiuzzo a dia e Bassa pianura prima di delimitare qualche centinaio di metri a nord del il nostro territorio nel suo settore Molino “Vecchio” dedotto con lo sco- orientale, e sfociare nella laguna di po di allontanare le acque dal centro Renzo Casasola, scrittore appassionato di Marano presso l’isola di Bioni. Questo storico in caso di piena. storia, ambiente, archeologia e fotografia canale è stato scavato a mano agli inizi Il Revonchio è il corso d’acqua che degli anni ‘50 del ‘900 nel territorio che lambisce il centro storico ed è ciò che assume il nome di Turgnano. Accanto va da SantAndrat (Comune di Talmas- rimane dell’antico corso distale del al canale Cormor tuttora si può osser- sons) alle foci. Cormor. A valle del ponte della chiesa vare quel che rimane dell’antico corso Prima di tale data le sue acque si nel Medioevo operava un molino a d’acqua, denominato Mulvis o Roiat- spagliavano nella “palude di Morte- quattro ruote e a sud della ferrovia ta, dove c’erano due molini. gliano” tra e Paradi- so. I corsi d’acqua che le drenavano a valle erano la roggia Velicogna, la Cor- nariola, il Revonchio, la Muzzanutta, la Levada Grande e la Mulvis/Roiatta. Tutta questa imponente massa d’ac- qua, come puoi ben capire, arrecava seri danni al centro abitato ogni qual- volta pioveva e, “lismontanis”, cioè le esondazioni delle rogge, di fatto, alla- gavano e isolavano l’abitato. Da qui l’esigenza di allontanare a settentrione parte di esse con l’escava- zione nel periodo patriarcale (X-XIV secolo) della roggia Cornariola e Muz- zanutta che, con la roggia Levada Grande dava origine alla Muzzanella. Questo corso d’acqua non si riversava nel Revonchio che scorre nei pressi della chiesa parrocchiale di San Vitale, ma con un suo corso autonomo scor- reva a sud nel settore occidentale del bosco Coda di Manin. Per lo stesso motivo già nel ‘300 venne dedotto un canale artificiale, denominato “le Morteàne” che dal Revonchio, a nord-ovest di Muzzana piegava a sud-est, a sud dei Casali Franceschinis, e si riversava nella Mul- vis/Roiatta ove c’erano due mulini. (Foto di Renzo Casasola e Gianni Fumi)

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La nostra Muzzana è stata territorio di ben nove molini idrici. Quali molini sono ancora presenti? Quanti, se ce ne sono, funzionanti? Al giorno d’oggi, per le mutate con- dizioni economiche e sociali, nessuno di essi è più attivo. Rimangono in ele- vato le mura del molino “Vecchio”, o Stroppagallo, o Cogoi, a nord dell’abi- tato. Difficile pensare che nella nostra comunità operassero nove molini, ognuno dei quali con una sua storia che andrebbe letta con attenzione per capire le dinamiche sociali ed econo- miche che interessarono la Bassa Friu- lana nell’età di mezzo. Consiglierei, per approfondire tale argomento, la lettu- (Foto di Renzo Casasola e Gianni Fumi) ra del mio libro “Molendina: i molini medievali di Muzzana”. tato e tuttora rappresentano per il grammare il futuro. In altre parole Che tipi di piante e pesci troviamo? benessere della comunità. Il secondo dobbiamo sapere da dove veniamo e Difficile dare una risposta a questa è già stato attuato con le numerose quali difficoltà affrontarono i nostri avi domanda. Tutti i loro alvei sono stati direttive nazionali e comunitarie ten- nella loro quotidianità, ciò per proce- privati dell’antica portata d’acqua che denti alla loro conservazione. dere verso il futuro con consapevolez- za e rinnovata speranza, nel rispetto di per buona parte è stata riversata in Ringraziandola dell’opportunità data- quello del Cormor dopo le opere di coloro che ci hanno preceduto e che in mi nell’intervista, vorrei farle questa eredità ci hanno lasciato un’identità bonifica integrale del territorio, rele- domanda. Quale proposta concreta si gando così nella memoria storica le culturale specifica ed un ambiente da potrebbe fare a giovani come me, per proteggere. alluvioni e la malaria. Quel che rimane poter imparare che solo conoscendo il della flora e della fauna sono le specie passato possiamo imparare a vedere Credo che la curiosità, la voglia di più resistenti all’inquinamento ed alla e capire il presente del nostro territo- porsi domande e quella di cercare le scarsa ossigenazione delle acque, can- rio, e perché no? Crescere persone che risposte sia alla base della conoscenza nucce palustri e giunchi. Tra i pesci abbiano a cuore, nelle scelte future, e della consapevolezza. Se potessimo resistono i ciprinidi: carpe, tinche, ca- l’attenzione al territorio. procedere su questa strada certamen- vedani, scardole, carassi, alborelle. te faremmo delle scelte consapevoli, Ecc. Sono scomparsi o divenuti rarissi- Saranno le solite frasi dette e circo- utili non solo a noi stessi ma anche mi quelli più esigenti: l’anguilla, il luc- stanziali, ma personalmente ritengo alla comunità con cui interagiamo cio, il barbo e la trota. che solo conoscendo il proprio passa- to, le proprie radici storiche e culturali, Il bosco di Muzzana come dono, ma si possa interpretare il presente e pro- © Riproduzione riservata anche come ambiente da proteggere, da quali fiumi è bagnato? Come si può far diventare sempre di più il nostro ambiente dono consapevole per tutti? I molini medievali di Muzzana di Renzo Casasola Per certi aspetti i corsi d’acqua del nostro territorio lambiscono e proteg- In questo contributo storico si pone gono i due grandi boschi planiziari di l’attenzione sul periodo medievale di Muzzana. Ad oriente, ad esempio, il Muzzana nel quale c’erano nove opi- Cormor lambisce il bosco Coda di Ma- fici operanti su quattro diversi corsi nin di 150 ettari creando una zona di d’acqua. Tra questi, alcuni certamen- transizione con la campagna antropiz- te antichi, andrebbero fatti risalire zata sicuramente benefica per l’ecosi- all’Alto medioevo ed erano proprietà stema forestale. Ad occidente lo stesso esclusiva del Patriarca di . discorso vale per il bosco Baredi/Selva Quattro molini poi erano gestiti dalla “Magnifica Comunità di Marano”. La d’Arvonchi dal canale Turgnano. ricerca storica su questi antichi ma- Preservare ciò che rimane dei relitti nufatti si conclude prendendo in esa- lembi forestali è senz’altro un dovere me la figura del mugnaio, le vicende storiche che determinarono la loro morale nonché legale. Il primo lo si attua con la conoscenza e la divulga- decadenza ed alcuni aspetti di crona- ca nera. Edizioni Editreg zione di ciò che essi hanno rappresen-

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Se vi chiedete perché il nostro Istituto Comprensivo si chiama così È perché nella Grande Guerra qui operarono gli studenti di medicina

l 28 giugno 1914 a sociali a quelli econom- dasse a diminuire. In un Sarajevo, la scintilla ici e culturali. Questa epoca dove le donne I che fece scoppiare guerra è stata descritta erano ancora solamen- la Prima Guerra Mond- come la prima guerra di te relegate alla cura iale fu l’assassinio massa, condotta non della famiglia e del dell’arciduca Francesco solo per terra, ma an- focolare, questa notev- Ferdinando da parte di che per mare e per aria. ole diminuzione della un nazionalista serbo. Una delle situazioni popolazione maschile a disposizione fece sì che L’Austria dichiara meno conosciute e me- anche varie guerra alla Serbia, che no studiata quando si “professioni” iniziasse- all’epoca era alleata del- parla della Prima Guerra ro a risentirne. la Russia, e come un fe- Mondiale è la situazione nomeno a catena svari- sanitaria in cui si trovò Un esempio di questo ate altre nazioni euro- l’Italia durante il conflit- fu la professione medi- pee, tutte legate da pat- to. ca. Gli studenti scarseg- ti di alleanza tra di loro, Con l’estendersi dei giavano, ma le universi- furono coinvolte nel combattimenti la situa- tà durante tutto il con- conflitto. zione in Italia stava flitto fecero di tutto per Darius Sarbu adattarsi alla nuova Questa guerra, cono- cambiando non in situazione e continuare di anni 12 sciuta come Guerra del meglio, la forza mas- Alunno della 2/B ad andare avanti a for- Scuola Secondaria 1° “N. Sauro” 15-18, fu il primo con- chile ed abile veniva mandata al fronte a nire un servizio alla po- di San Giorgio di Nogaro (Ud) flitto non combattuto polazione. solo dai Soldati sui combattere, questo campi di battaglia, ma faceva sì che le città si Durante il conflitto In collaborazione con gli insegnanti scombinò anche gli as- svuotassero e soprat- nell’università di Pa- Federica Andrian setti dei vari stati coin- tutto la fascia giovane dova, al corso di Lau- Stefano Burgnich volti, da quelli politici e della popolazione an- rea in Medicina e Chi- Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Riviera Friulana - Italy Gli studenti laureati al fronte durante la Prima Guerra Mondiale

WIGWAM®NEWS Newsletter of the Wigwam® - Periodico quindicinale. - Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del 24.02.1990 Direttore Responsabile: Efrem Tassinato Redazione—Via Porto, 8—35028 Piove di Sacco (Pd) - Tel. +39 049 9704413 - [email protected] - www.wigwam.it COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

rurgia, più di un migliaio di student erano iscritti agli ultimi 4 anni della facoltà. Questi stu- denti costitui- vano il “Battaglione degli Studenti di Medicina e Chirurgia”, erano giovani abili tempo- raneamente sotratti al fronte per permettergli di finire gli studi medici e renderli così utili successivamente al fronte come medici da campo. ferroviaria Venezia-, la sequestrato e messo a disposi- L’università di Padova diven- cittadina di San Giorgio di Noga- zione del conflitto bellico. Natu- tò ben presto il fulcro universi- ro fu scelta come sede per una rale fu quindi il successivo pas- tario per la preparazione dei nuova forma di ospedale uni- so di aprire qui una scuola me- medici da campo grazie alla versitario di guerra. Già in pre- dica da campo. sua posizione vicina al fronte, cedenza, sempre grazie alla li- Non fu una decisione presa ma questa vicinanza non era nea ferroviaria, San Giorgio era abbastanza. Bisognava trovare velocemente, non tutti erano stata scelta come cuscinetto tra d’accordo. Da una parte pesava un luogo ancora più vicino, una l’Italia non in guerra ed il fron- via di mezzo tra Padova e il la necessità di avere un punto te. Ben presto la cittadina era sicuro dove i soldati feriti po- fronte dove ai feriti potessero diventata dall’inizio del conflit- essere prestate le prime cure tessero essere curati veloce- to un deposito di mezzi militari, mente ed in sicurezza, dall’al- in maniera tempestiva ma sen- munizioni, grano e rifornimenti za essere sotto i bombarda- tra le Regie Università, anche per i soldati al fronte, vi furono se come detto durante il con- menti, dove i feriti stabili e me- realizzati posti di comando e no gravi potessero essere tra- flitto avevano perso molti dei dormitori per i soldati spediti in loro studenti, si sentivano mi- sferiti velocemente in zone più guerra e per quelli che tornava- sicure e lontane dal conflitto. nacciati da questa nuova idea no. Ben presto ogni locale di- di Accademia di Medicina e si Grazie alla preesistente linea sponibile pubblico o privato fu opponevano alla creazione del- la stessa. Ci volle sino all’inizio del 1916 perché il Governo, sotto pressione del Comando Supre- mo e del generale Cadorna, de- cidesse di appoggiare l’apertura dell’ospedale da campo a San Giorgio di Nogaro. I primi di febbraio del 1916 in pompa ma- gna la scuola medica da campo veniva inaugurata. Durante il conflitto circa 1200 medici si formarono/laurearono in medi- cina al fronte presso “l’Università Castrense” di San Giorgio di Nogaro. Questa università era aperta solamente agli studenti degli ultimi due anni di corso di lau-

Pag. 2 WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 37 - 14 MAGGIO 2021 COSTRUIRE COMUNITA’ CONSAPEVOLI rea, quelli del quinto e del se- nematografica venne utilizzata della Sanità sto anno, a questi studenti era come aula collettiva, la sala Militare Ita- concessa una forma di rito ab- maggiore del Comune diventò liana e per breviato per laurearsi, alle ma- l'Aula Magna e la cella del cimi- non dimenti- terie classiche erano affiancati tero fu utilizzata come Aula di care quei tutti anche insegnamenti destinati Anatomia. quei medici all’aiuto delle forze armate. In paese furono anche realiz- che si sono Specialmente agli studenti del zati otto ospedali con una ca- formati lette- sesto anno era inoltre rivolta la pienza di diverse centinaia di ralmente sul possibilità di frequentare un posti letto, due per la Sanità campo, ha corso accelerato, che permet- Militare e sei per la Croce Ros- preso il nome tesse allo studente di laurearsi sa. Qui venivano ricoverati i di Università più velocemente e iniziare a soldati feriti nelle azioni di Castrense servire le necessità dell’eserci- guerra e quelli colpiti da altre to. A questa nuova università malattie, principalmente tifo, © Riproduzione venne dato il nome di colera e tubercolosi. riservata “Università Castrense”, in quanto la sede era situata in Nel 2007, nella stessa area un “castrum”, cioè un accam- dove durante la guerra era sor- pamento militare. ta “l’Università Castrense” è stato costruito il nuovo centro Tutti gli spazi disponibili del medico di San Giorgio di Noga- paese vennero utilizzati per ro. questi studenti. Vennero allesti- te baracche per il refettorio, i Questa nuova struttura, per dormitori e le varie aule di stu- mantenere vivo il ricordo di dio, mentre l’esistente sala ci- un’importante pagina di storia

Il Centro medico di San Giorgio di Nogaro (Ud) oggi, nato nella stessa area dove durante la guerra era sorta l’Università Castrense (foto: Darius Sarbu)

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PORPETTO, NEI RICORDI E OGGI Lo scorrere del tempo nel piccolo borgo che sorge lungo il Corno Nella memoria di un nonno raccolta da una curiosa dodicenne

oi “viviamo” il dizioni rispetto ad oggi? oggi si è allargato, tan- nostro Paese Come “vivono” i nostri te case nuove sono sta- N ogni giorno, ne nonni questi cambia- te costruite e, purtrop- assaporiamo profumi e menti? Ho sottoposto po, tante vecchie abita- colori, vediamo i suoi queste domande ad un zioni sono state abban- cambiamenti durante anziano del paese, che donate. lo scorrere degli anni, il vive a Porpetto da sem- Il centro del paese è passare delle stagioni, pre. sempre stato nella zona e lo guardiamo con i Ahh….. Porpetto…. è antistante la chiesa; nostri occhi da “ Gene- un paese che porto nel avevamo parecchie atti- razione 2.0”. cuore!!! E’ cambiato vità commerciali che Ma, in tutto questo sotto i miei occhi, ma il oggi hanno chiuso: la evolversi del tempo, mi ricordo di quando ero macelleria, davanti alle chiedo: Porpetto è sem- bambino è ancora vivo scuole, il panificio, che pre stato così? Cosa ve- in me. Lo sai, vero, che profumino delizioso si dono oggi i miei occhi Porpetto è sorto in un sentiva la mattina quan- che i giovani di un tem- luogo circondato da pa- do la prima infornata po non hanno visto? Co- ludi? Quasi tutte le abi- veniva messa nei cesti, Alice Pascut me è cambiato il modo tazioni sono state co- la latteria dove ogni di anni 12 di vivere, il cibo o le tra- struite sopra le “olle”, giorno da bambino an- alunna della classe 2/A Scuola Secondaria I° di Porpetto (Ud)

In collaborazione con gli insegnanti Federica Andrian Stefano Burgnich Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Riviera Friulana - Italy La Chiesa di San Vincenzo a Porpetto in un immagine d’epoca

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davo a pren- dere il latte appena mun- to. Mia mam- ma lo faceva bollire e poi lo si beveva tutti insieme. Adesso al posto della latteria è sta- to realizzato il Centro Civico, con la sala dell’ammini- strazione civi- ca, la sala riunioni per le asso- ciazioni, l’assistente sociale e la sede della Protezione Civile. La latteria venne costruita nel 1930, fu fortemente voluta da- Foto d’epoca del molino di Corgnolo gli agricoltori di quegli anni ed è stata un simbolo importante negli orti. Io andavo a pesca con gnato tante cose mio nonno, per Porpetto. mio papà e poi la mamma cuci- che io ho poi insegnato ai miei Sicuramente sai che Porpet- nava quello che eravamo riusci- figli. Mio papà faceva il mura- to si trova lungo il corso del fiu- ti a portare a casa. Di carne se tore, e ha aiutato a costruire me Corno, e i nostri nonni colti- ne mangiava poca, galline, polli tante case di Porpetto. vavano le terre a ridosso del e conigli che mia nonna alleva- A Corgnolo c’era un mulino fiume. Erano terreni fertili, e la va. Le uova non mancavano mai per la macinazione del grano- terra ci dava tutto quello di cui e la polenta, spesso la inzuppa- turco, funzionava con la ruota avevamo bisogno per nutrirci. vo la mattina nel latte. idraulica che ancora oggi è sul La nostra era una dieta povera, Mio nonno aveva delle vi- corso d’acqua. In bicicletta an- non avevamo mica tutte quelle gne e io lo aiutavo, mi faceva davo a prendere la farina, pesa- “schifezze” che mangiate voi guidare il trattore già a 8 anni. vano tanto i sacchi, ma mi han- giovani. Una volta non si butta- Ricordo che non vedevo l’ora di no fatto fare anche muscoli! - va niente, mangiavamo quello tornare da scuola per andare Ride divertito - che si raccoglieva nei campi, con lui nei campi. Mi ha inse- Il mulino è ancora lì, quando riesco ci passo davanti e tanti ricordi riaffiorano alla mia mente. La casa dove abitavo era grande, ma eravamo in tan- ti. Tu hai un solo fratello, noi eravamo in 9, d’inverno faceva freddo, c’era solo una stufa a legna ma non bastava per ri- scaldare tutte le stanze. In qua- si tutte le case c’era una stufa a legna, non c’era il riscalda- mento, e anche l’acqua dove- vamo scaldarla sul fuoco. Io ho vissuto qui tutta la mia vita. Porpetto è un paese che porto nel cuore, qui sono nato, mi sono sposato e ho fatto cre- scere i miei figli. Quando ero bambino, però, c’era molto più verde, adesso hanno costruito tante case, anche nelle vie fuori dal centro paese. Una volta l’in-

Pag. 2 WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 39 - 16 MAGGIO 2021 COSTRUIRE COMUNITA’ CONSAPEVOLI tero paese si sviluppava intorno all’otto, lo sai vero che Porpetto è a forma di otto? Oggi ci sono molte attività che voi ragazzi potete fare, avete una palestra, un campo sportivo, anche a me piaceva molto giocare a calcio. Una co- sa bella che vedo fare da anni è “Sponde pulite”, gruppi di gio- vani che decidono di ripulire il fiume e il nostro territorio. Bravi ragazzi, dobbiamo amare il nostro paese. E poi c’è la ga- ra dello Sbordon che ogni anno si svolge lungo il fiume Corno, con una lunga pertica risalgono il fiume spingendo l’imbarca- zione. Abbiamo anche “Il tiro a vo- lo”, un’attività storica conosciu- ta in tutta Italia. A Porpetto ab- biamo un castello antico, che ancora oggi si può vedere pas- sando per la strada. E il parco Sgobitta, dove una volta noi giovani passavamo le nostre pasquette. Spero di esserti sta- Castello di Porpetto, Palazzo Frangipane Secoli XVII° - XVIII° to utile, di aver risposto alle tue curiosità, la mia mente comin- on il Medioevo le notizie su Porpetto diventano via via più precise. Il fiume Corno e cia a giocare brutti scherzi, ma C la ricchezza delle acque di risorgiva hanno consentito la realizzazione di strutture spero che quello che provo per fortificate importanti a difesa delle proprietà dei feudatari le cui notizie risalgono a pochi il mio paese si sia capito. decenni dopo l’anno 1000. La prima notizia sui suoi signori risale al 1186 quando Volrico, il più giovane dei fratelli di Caporiacco, ottiene l’assegnazione del castello ‘de Porpedo’. Mi auguro di avere la fortu- L’Imperatore Federico II dichiarerà Volrico ed i suoi discendenti feudatari liberi il 17 feb- na anch’io un giorno di poter braio 1221. E’ stato nel castello di Porpetto che si sono svolte le trattative per la pace fra i raccontare cosa provo per Por- Strassoldo, i Cuccanea e i Villalta (1219). Il castello era un luogo topograficamente com- plesso. Era composto da quattro borgate, una rocca, diverse abitazioni signorili, un certo petto e avere lo stesso entusia- numero di chiese e dei mulini che sfruttavano la forza motrice del fiume. Era la residenza smo, la stessa gioia che ho vi- stabile di un Gastaldo, un medico ed un notaio. Del complesso castellano faceva parte sto negli occhi e che ho sentito anche un convento di frati francescani nominato per la prima volta in un lascito del 6 nella voce del nonno che ho aprile 1290 e sorgeva sul sito ora occupato dalla chiesa di San Francesco. Al suo interno intervistato ospitava le sepolture dei di Castello ma verrà soppresso dall’Imperatore Giuseppe II nel 1771. Dopo la morte del Patriarca Gregorio di Montelongo (1269), scoppiarono nuove © Riproduzione riservata lotte tra i feudatari e il Capitano patriarcale, non riuscendo a conquistare il Castello ne devastò i dintorni. Altre lotte sostennero i suoi Signori nei primi del 1300, finché nel 1307 fu stipulata la pace. Nel 1346 la rocca resistette fortemente ai nemici dei di Castel- lo e Giovanni Francesco ebbe il soprannome di “Gran torriere”. Finì però in disgrazia per aver partecipato alla congiura che provocò la morte al Patriarca Bertrando (1350), il ca- stello venne demolito ed il signore giustiziato (1351). Il maniero tuttavia risorse nel 1386, rinforzato. Non coinvolto nelle lotte successive, fu incendiato nel 1509 in seguito agli as- salti dell’imperatore di Germania. Ripreso dai Veneti nel 1514, fu dato alle fiamme lo stes- so anno dagli Imperiali. In seguito alla pace di Worm (1521) Castelporpetto fu assegnato all’Austria che confermò l’investitura agli antichi signori. Questi sedevano nel Parlamen- to Friulano e nella Dieta degli stati di Gorizia e Gradisca. Essi godevano inoltre della giuri- sdizione su Cordenons, Invillino e numerose ville annesse. Il castello fu tenuto in efficien- za sino a tutto il Cinquecento, ma nelle guerre con gli Asburgo fu preso dai Veneziani (1615). In base al trattato di Madrid del 6 settembre 1617 il castello di Porpetto doveva essere restituito agli Austriaci. Però il Provveditore Generale di Palma aveva inviato una lettera al Doge consigliando la completa distruzione del castello perché era facile da re- staurare e venir utilizzato contro Venezia. Quindi prima di restituire Porpetto agli Austria- ci, il castello verrà distrutto e tutto il materiale utilizzato nella costruzione della fortezza di . Così del bel maniero non rimase più nulla e si perse anche il ricordo della sua ubicazione. I suoi ultimi signori poi ricordati esclusivamente come conti Frangipane, si stabilirono nella villa di Castelporpetto. (Fonte: Porpetto.org/le origini dell’uomo)

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Una visita guidata in questo piccolo borgo della Riviera Friulana Di storia antica e recente, di progresso e criticità, di voglia di riscatto

uesto articolo na- Dall’odore di polvere che tramanda. sce dall’idea di po- e carta di cellulosa che RITROVO PRESSO Q ter guidare dei pic- emanavano le ampie pa- coli gruppi di turisti da gine dei testi, è nata la IL PARCHEGGIO parte di “illustri” guide curiosità e il desiderio di DEL TEATRO che frequentano la classe passeggiare per le vie di Ci troviamo in quello seconda media. Torviscosa, con altri oc- che era un villaggio ope- chi, sognando di essere raio del periodo fascista. Torviscosa ha fama di Torviscosa nasce sulla essere un paese per la la guida competente sep- pur giovane dei turisti località Torre di Zuino in maggior parte abitato da un’area che era stata co- anziani e per dare voce che percorrono spesso le vie difronte a casa e for- lonizzata dai Romani per alla minoranza dunque, difendersi dalle popola- se proprio per la mia età, ho pensato di sfruttare le zioni degli Istri e dei Carni mie conoscenze di ragaz- essere considerato final- che volevano conquistare zo 12enne tramandatemi mente come un punto di il territorio. dal nonno materno, da partenza per questo pae- mia madre e approfondi- se esprimendo come si Nel 1690 il Conte Sa- te in libri preziosi tenuti può apprezzare ed inter- vorgnan, proprietario del territorio, iniziò un pro- Samuel Collavin in soffitta con tanta cura. pretare la storia e i valori di anni 12 alunno della 2/A Scuola Secondaria 1° “IV Novembre” di Torviscosa (Ud)

In collaborazione con gli insegnanti Federica Andrian Stefano Burgnich Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Una vecchia immagine della località Torre di Zuino Riviera Friulana - Italy

WIGWAM®NEWS Newsletter of the Wigwam® - Periodico quindicinale. - Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del 24.02.1990 Direttore Responsabile: Efrem Tassinato Redazione—Via Porto, 8—35028 Piove di Sacco (Pd) - Tel. +39 049 9704413 - [email protected] - www.wigwam.it COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

getto di bonifi- ca del territo- rio che finì con ottocento campi coltiva- ti. Su questo territorio risa- nato sorse il borgo rurale di TORRE DI ZUI- NO chiamato così per ricor- dare la torre della Villa pa- dronale andata distrutta nella Disfatta di Capo- retto. Tutti i lavori di bonifica in- debitarono i Savorgnan che furo- no costretti a vendere e dopo vari passaggi la SNIA acquistò i terreni. La SNIA VISCOSA era una so- cietà che produceva la viscosa, una seta artificiale. Nel passato veniva ricavata dal legno ma era insufficiente e si progettò di rica- varla dalla canna gentile al posto La struttura denominata “cubo”, costruzione creata da Romano Vio di quella delle conifere. Veneziano, che riporta in un bassorilievo la figura di Marinotti Marinotti in collaborazione con Mussolini decise di produrre la gi bar frequentato da anziani. dal capo del governo Benito canna gentile a Torre di Zuino, Mussolini. perché circondata da due corsi CI SPOSTIAMO FACCIA d’acqua AUSSA e CORNO, per La maggior parte delle costru- ALLO STABILIMENTO zioni della città portarono la firma portare lavoro e benessere in una dell’architetto De Min, parente di zona paludosa malsana e perché 21 settembre 1938 nasce il vicino alla ferrovia Venezia- Marinotti. La struttura sulla sini- primo nucleo dello stabilimento stra è denominata CID (centro Trieste, utile per i trasporti. Ac- (dove si dovevano lavorare le canto al teatro, il ristoro, inizial- informazione documentazione) materie prime e trasformarle in ed è adibita a museo, dove si pos- mente adibito a scuola, divenne prodotto finito) e diversi edifici poi un circolo per impiegati con sono visionare video, plastici e pubblici e privati (scuola, piscina, tabelloni storici. divieto di ingresso agli operai. Og- cinema) che vennero inaugurati Fronte al Cid c’è il “cubo”, la costruzione creata da Romano Vio Veneziano che riporta in un bassorilievo la figura di Mari- notti. Da apprezzare le statue di Leone di Lodi davanti all’ingresso della fabbrica che rappresentano industria e agricoltura.

CI VOLTIAMO VERSO VIALE VILLA

Proseguendo verso questo via- le ai cui lati ci sono pergolati in mattoni (tipici dell’architettura industriale) e sculture in pietra di vasi e anfore, ci si addentra in quello che è uno dei paesi più ver- Viale Villa e i pergolati in mattoni tipici dell’architettura industriale di della Bassa friulana. Molti pen-

Pag. 2 WIGWAM NEWS - XXXI—Numero 41 - 23 MAGGIO 2021 COSTRUIRE COMUNITA’ CONSAPEVOLI

chiamata PIAZZA IMPERO fino al centesca di 1945. Si erge maestosa e austera scuola tolmez- la scuola primaria al piano terra e zina raffiguran- la scuola secondaria al pian ter- te la Madonna reno, guarda alla piazza al cui con Bambino. centro c’è il pozzo, quasi timido per dimensioni. Sotto ai portici e ULTIMA ai lati della piazza si notano le TAPPA… pavimentazioni di mattoni in CASA MIA cotto appoggiati direttamente E PAUSA sulla terra per risparmiare econo- MERENDA micamente. AL PARCO

USCIAMO DALLA Ci troviamo PIAZZA VERSO EST nel complesso delle “case Vediamo la scuola dell’infanzia gialle” abitazioni costruite per la e il Ricreatorio per arrivare a uno classe operaia (le prime abitazioni dei parchi più grandi e più verdi costruite) e accanto, il complesso della Bassa. Quello che oggi chia- delle “colombaie” diverse per ca- La Torre di Torviscosa mano Ricreatorio, negli anni ’60 pienza (per famiglie più numero- era stato costruito come alloggio se) e progettate per accogliere in per le suore dalla SAICI, poi a cau- previsione circa cinquemila abi- sano che viale Villa si chiami così sa dei debiti della fabbrica venne in onore alla Villa di Marinotti, in tanti (l’idea di sviluppo del paese venduto e acquistato dalla par- prevedeva lo stanziamento di cir- realtà è dedicata ad un partigiano rocchia. Venne utilizzato come che si era rifugiato in chiesa e che ca diecimila persone). sede staccata dell’Istituto scolasti- venne poi fucilato mentre cercava co ed infine come funzione ricrea- CI SALUTIAMO AL di fuggire. Ora il soldato Villa ripo- tiva per la popolazione e per noi sa nella sua lapide adiacente alla PUNTO DI PARTENZA ragazzi del campetto.

Chiesa. Al termine del Viale si arri- Volutamente, per darle l’im- va ai campi da tennis e al campo portanza che merita, come regi- sportivo. RAGGIUNGIAMO LA CHIESA DI SANTA na di Torviscosa, ho aspettato di Fronte campi da tennis si in- MARIA ASSUNTA presentarvi la Torre. Dalla cima si travedono due palazzine costrui- possono scorgere Grado, Lignano te per gli impiegati e i tecnici del- Un ulteriore passo nel passato e Trieste. Ora impraticabile per la fabbrica. Quattro statue gigan- lo compiamo davanti alla Chiesa questioni di sicurezza ti si trovano a metà del viale e di Santa Maria Assunta consacra- sembra accompagnino all’ingres- ta intorno al ‘700 e quindi testi- © Riproduzione riservata so delle piscine, rappresentano i mone della nascita del paese. quattro elementi della natura: All’interno, ad un’unica navata, è terra, aria, acqua e fuoco. posta una scultura lignea cinque-

PRENDIAMO LA VERDE SCORCIATOIA PER LA PIAZZA

Da questa scorciatoia creata dai bambini con le biciclette, av- volti dal verde si giunge diretta- mente al Municipio, che fa capoli- no con la torre. E’ l’unico edificio che sembra in pietra, in realtà è malta chiamata “bugnato” dalle linee semplici senza ornamenti, rettangolare e con archi al piano terra. Il municipio, la scuola, l’asilo, il mercato e le case per gli impie- gati erano il centro della città e formavano la piazza principale La Chiesa di Santa Maria Assunta di Torviscosa (Ud)

WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 41 - 23 MAGGIO 2021 Pag. 3 Anno XXXI—Numero 43 - 30 MAGGIO 2021 COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

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Forse non tutto è perduto, tra fast food e omologazione del gusto

orviscosa è una città di fonda- T zione, il comu- ne data dal 1938, è difficile quindi, che in un lasso di tempo così breve si siano svilup- pate tradizioni culina- rie consolidate. Ciò significa che le popo- lazioni hanno fatto proprie tradizioni ga- stronomiche del Friuli e delle regioni vicine, anche considerando che la grande indu- stria presente sul ter- ritorio ha attirato for- za lavoro da varie par- Gabriele Simionato ti. di anni 12 alunno della 2/A Distinguendo la sto- Scuola Secondaria 1° “IV Novembre” di Torviscosa (Ud) ria di Torviscosa in due periodi, quella prece- dente e quella succes- In collaborazione siva all’insediamento con gli insegnanti dell’industria, si può Federica Andrian rilevare questo: nel Stefano Burgnich primo periodo, essen- Alessia Buso Gaetano Marino do il territorio sostan- Corinne Monte zialmente paludoso e Maurizio Scolz scarsamente abitato, Chiara Vicentini la cultura gastronomi- ca era limitata allo sfruttamento delle ri- Risotto con l’erba selvatica detta “sclopit” o silene vulgaris sorse naturali, cioè all’esercizio della cac- cia e della pesca, e alla determinato un so- tradizioni locali, ma raccolta di erbe spon- stanziale incremento nondimeno i piatti ti- tanee. delle popolazioni resi- pici si sono fusi e denti con la conse- adattati alle necessità Viceversa, nel se- guente modernizzazio- ed esigenze del terri- condo periodo, il fe- ne delle pratiche culi- torio. La Wigwam nomeno dell’indu- narie. Ciò non signifi- Per esempio la cac- Local Community strializzazione e ca che si siano svilup- cia e la pesca, che è Riviera Friulana - Italy dell’urbanizzazione ha pate e consolidate continuata con tecni-

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che più mo- derne e che si è evoluta anche attra- verso l’alle- vamento ap- posito di sel- vaggina, ha rappresenta- to una fonte di non poco conto per il sostentamen- to delle fami- glie, anche di quelle meno abbienti. Le specie cacciate nella Riserva di Torviscosa erano: caprioli, lepri, fagiani, germani reali, folaghe e negli ultimi anni so- no ritornati anche i cinghiali e i caprioli. Nei nostri fiumi, alcuni dei quali hanno la particolarità di avere acqua salmastra essen- Il Paparot, zuppa con farina di mais e spinaci do vicini alla Laguna di Grado e Marano, si trovavano più frequentemente anguille, tà. Basti considerare che fino salto le ottime qualità della passere, lucci, tinche e carpe. agli anni Ottanta del Nove- produzione alimentare. L’in- La pesca, comunque, è sem- cento ampia parte del terri- dustria casearia, poi, ha con- pre stata fiorente. torio era coltivata a frutteto tribuito a mettere a disposi- Questa varietà di specie e che la produzione di frutta zione delle genti di Torviscosa selvatiche ha consentito alle ha spesso meritato premi e i derivati della lavorazione del popolazioni di variare ampia- riconoscimenti a livello na- latte e gli scarti, con i quali le mente la loro dieta. zionale ed europeo. famiglie più povere hanno Lo stesso vale per l’alleva- ampiamente integrato la loro La fiorente azienda agrico- dieta. la, poi, ha sempre offerto alle mento dei bovini e dei suini, famiglie di Torviscosa prodot- tanto che Antonioni ha elabo- Le famiglie, comunque, ti dell’agricoltura e dell’alle- rato un documentario sul sito hanno sempre coltivato pic- vamento di primissima quali- di Torviscosa mettendo in ri- coli orti e allevato animali da cortile come galline, tacchini, conigli e maiali. Da questo allevamento esse ricavano carne per arrosti e lessi. Il maiale, in particolare, veniva sfruttato per gli insaccati che sostituivano la carne fresca nei periodi di scarsa produ- zione

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Muset e Brovade, cotechino con rape macerate nella vinaccia

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a panada è un piatto povero tipico della cucina contadina carni- L ca e di tutta la pianura friulana. Ottima soluzione per recupera- re il pane raffermo, questa zuppa è molto nutriente, seppur digeri- bile. Per questo motivo veniva spesso preparata per bambini, con- valescenti e anziani. La panada può essere arricchita aggiungendo, a fine cottura, due tuorli d’uovo sbattuti ed esiste anche una versio- ne che sostituisce i semi di finocchio con un paio di foglie di alloro.

INGREDIENTI:

• 400 g di pane raffermo • 200 g di Montasio stagionato • 60 g di burro • un cucchiaio di sale grosso • un cucchiaino di semi di finocchio pepe nero macinato al momento

PROCEDIMENTO:

Spezzettare il pane, metterlo in una pentola capiente con il sale grosso e i semi di finocchio. Coprire con acqua calda e portare a bollore. Far cuocere per 15 minuti a fuoco basso mescolando, finché il pane si sarà trasformato in una pappa. Aggiungere il burro a pezzetti, il formaggio grattugiato e un po’ di pepe. Continuare la cottura per altri 15 minuti. Servire la minestra ancora fumante con un’ulteriore spolverata di pepe nero.

Altri piatti tipici della cultura contadina friulana sono: il cais in umido (lumache), lo zuf (zuppa di zucca, farina di mais, latte e burro), il durions con polenta, il pesce gatto in bro- detto, il fritulis di pan vecio (pane vecchio inumidito e fritto nel grasso di maiale con aggiun- ta di zucchero), marmelade di spicje cui (bacca di cespuglio), il risotto con urticions (germogli di lupppolo) e la polenta di sinquantin (polenta con mais rosso).

WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 43 - 30 MAGGIO 2021 Pag. 3 Anno XXXI—Numero 45 - 6 GIUGNO 2021 COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

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C’E’ L’ORTO DI NONNO FIRMINO

Come da sempre il sapere è stato trasferito alle nuove generazioni

i chiamo Camilla, Mio nonno, Firmino zione visibile va aumentan- frequento la sec- Sguazzin, ne è un chiaro do di giorno in giorno, M onda B della esempio. Da quando sono stimola ciò che si trova al di scuola media di San Gior- nata infatti lo vedo impeg- sopra del livello del suolo, gio di Nogaro, un comune nato nella semina degli la luna calante, che si ha della Bassa friulana. In ortaggi, nella potatura quando la porzione visibile questo articolo mi delle viti e nella raccolta va diminuendo, stimola ciò soffermerò a spiegare dei frutti della terra. Tutte che si trova sotto il livello come si coltivano le piante mansioni queste rigid- del suolo. amente cadenzate da un nell'orto che conosco da Secondo tale principio sempre! Quelle dell'orto di preciso calendario: in cuci- na, appeso alla parete, pertanto se si vuole che le mio nonno! piante si sviluppino in al- trova posto, da sempre, un San Giorgio di Nogaro lunario, sul quale vengono tezza, fioriscano e facciano non è un paese a voca- annotate le varie attività. molte foglie, si lavora in zione prettamente luna crescente, al contrario agricola, ma molte delle Mi è stato infatti spiega- se si cerca lo sviluppo degli sue case, soprattutto in to che per ottenere dei apparati radicali, si lavora periferia, sono dotate di buoni raccolti, bisogna far in luna calante. Va da sè Camilla Fumolo orti e vigneti, che attenzione alle fasi lunari. Il che secondo questa teoria, di anni 13 vengono coltivati con principio fondamentale è il che non ha riscontri scien- Alunna della 2/B amorevole cura dai loro seguente: la luna crescente, tifici, ma viene lo stesso Scuola Secondaria 1° “N. Sauro” proprietari. che si ha quando la por- di San Giorgio di Nogaro (Ud) seguita come un dogma, la

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La Wigwam Local Community Riviera Friulana - Italy L’orto del nonno Firmino Sguazzin (foto: Camilla Fumolo)

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semina di pi- Per quest’ultima operazione la terra diventa più morbida e quindi ante da fiore e luna calante sembra la più idonea e più facilmente lavorabile. Essendo il seme verrà ef- per i vini dolci o quelli che rimarran- nostro un terreno prevalentemente fettuata in fase no in bottiglia un po’ più a lungo il argilloso e quindi “duro”, oltre alla crescente, momento migliore è l’ultimo quar- vanga, utilizziamo il motocoltiva- quella dei tu- to, la cosiddetta gobba a levante. tore che permette di “rigirare” la beri e delle le- L’ultimo quarto della luna cres- terra, portando in superficie quegli guminose in cente, la gobba a ponente, se si elementi che faciliteranno la cresci- fase calante. vuole un vino frizzante. Vivamente ta delle piante. sconsigliato l’imbottigliamento con Un discorso luna nuova (la luna nera) e nei pri- - Quali sono le piante che semini per analogo va fatto mi giorni di luna crescente. prime? per il vino. Una Per capire meglio quali siano i - Verso la fine di marzo, con luna premessa è do- segreti per avere dall’orto dei buoni calante, si seminano aglio, cipolle, verosa: il Friuli raccolti, ho posto alcune domande patate e carote. Queste ultime, dato da sempre è ad un vero intenditore. che soffrono particolarmente il fred- terra di ottimi vini e sulla tavola di un do, vengono poste sotto dei teloni di buon friulano non può mai mancare - Nonno Firmino quando cominci a nylon. Seguono poi cicoria da taglio, una bottiglia di vino, meglio se lavorare la terra per prepararla alla lattuga, basilico, cavoli, peperoni, “casalingo”, a patto che sia stato la- semina? melanzane e pomodori. Anche per vorato, travasato e soprattutto im- - I lavori nell’orto cominciano verso queste sono necessari teli da coper- bottigliato secondo tradizione. la fine dell’inverno. Con il disgelo, la tura, per proteggerle da eventuali

Alcuni degli ortaggi coltivati con cura e passione da nonno Firmino nel suo orto:

• i ravanelli; • l’asparago bianco; • i porri (foto: Camilla Fumolo)

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dori, e preparare i teli che fungeran- per fare la con- no da copertura. D’estate poi, pi- serva. Stesso ovendo molto meno, bisogna peri- discorso per la odicamente bagnare l’orto, attività frutta: una parte questa da farsi preferibilmente la viene mangiata, mattina presto o verso sera; si deve una parte uti- inoltre accuratamente evitare la lizzata dalla crescita di erbacce che possano nonna per fare crescere a discapito di quanto semi- le marmellate. nato, per cui è necessario estir- Parimenti parle; infine, se tutto è andato per il melanzane, pe- verso giusto, si passa alla raccolta, peroni e zuc- attività anche questa che per quan- chine: dato che to soddisfacente richiede comun- solitamente l’or- que il suo tempo. Puoi capire bene to ne produce pertanto che da primavera ad au- più di quanto tunno le cose da fare sono moltep- riusciamo a con- lici e richiedono diverse ore di la- sumarne, esse vengono cucinate e voro. conservate sott’olio. Le patate in- vece dopo raccolte, le suddivido per - Lo so benissimo nonno, dato che grandezza e le distribuisco in varie quando posso cerco di darti una cassette di legno, coprendole con mano anch’io!!! Un’ultima doman- panni affinchè non prendano luce, Nonno Firmino Sguazzin da: cosa fai dei prodotti che rac- in attesa di poterle usare in cucina. cogli? “gelate”. Questi i consigli di nonno - Alcuni li consumiamo freschi: tutti i Firmino, che, posso garantire, - Utilizzi dei concimi? tipi di insalata e radicchio vengono funzionano benissimo lavati e serviti in tavola. Questo vale - Non avendo a disposizione del anche per parte dei pomodori, i letame, utilizzo dei concimi agrari quali però vengono anche utilizzati © Riproduzione riservata che spargo su tutto il terreno prima della vangatura e della prepara- zione dei filari. In questo modo i nutrienti penetrano nel terreno permettendo una crescita più flori- da degli ortaggi. - Fai uso di pesticidi? - Utilizzo solo degli antiparassitari naturali per proteggere il raccolto, mentre per la vigna si usa il “verderame” ovvero una sostanza a base di rame che serve per impedire lo sviluppo di alcune malattie che potrebbero danneggiare le viti e di conseguenza il raccolto. - Quanto tempo dedichi all’orto? - Dipende molto dal periodo. In in- verno, a causa del freddo, l’orto riposa e così posso riposare anch’io. A partire da marzo invece l’attività nell’orto diventa più impegnativa. Come ti spiegavo prima, bisogna innanzitutto preparare il terreno per la semina, il che comporta la- vori di concimazione e aratura, al- lestire i solchi e le aiuole che ospiteranno le nuove piante, appre- stare i “raclis” ovvero dei piccoli fusti che serviranno a sorreggere le piante rampicanti come i pomo- Le vigne di nonno Firmino (foto: Camilla Fumolo)

WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 45 - 6 GIUGNO 2021 Pag. 3 Anno XXXI—Numero 47 - 13 GIUGNO 2021 COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI Progetto Ministero della Transizione Ecologica con Rete Wigwam - EDUCAZIONE AMBIENTALE per ambiti S.I.N. (Siti di Interesse Nazionale) CAFFARO -TORVISCOSA

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IL COPRIFUOCO MA DI GUERRA Era miseria, ma le famiglie si aiutavano reciprocamente nei ricordi di nonno Giuseppe, poi la zona industriale, la ferrovia e tutto è cambiato

io nonno Giu- molto abitato, e la vita la Guerra? seppe Mini- era basata sull’agricol- ghini è nato il Quando iniziò la M tura. Le persone ave- guerra io avevo 9 anni, 7 marzo 1931 in una vano piccole proprietà piccola casa a San e mi ricordo che fu un o erano mezzadri, cioè periodo di molta mise- Giorgio di Nogaro il raccolto andava me- (Ud). Quando iniziò la ria. Le famiglie si aiu- tà a loro (i lavoratori) tavano a vicenda con guerra lui aveva solo 9 e metà al proprietario anni e fu un periodo l’orto e le bestie da del terreno. Mi ricordo cortile. Nel paese c’e- di grande povertà per che nel 1937 è sorta a tutti. Iniziò a lavorare rano due grandi impre- Torviscosa la nuova se edili, tre mulini per prestissimo come ope- fabbrica di cellulosa, macinare il grano, tre raio, poi negli anni ‘60 che diede lavoro a pa- conobbe mia nonna, e panifici, cinque piccole recchi operai e quindi botteghe a conduzione così nacque mia ma- diede inizio all’indu- dre. famigliare, diverse strializzazione. Quan- osterie, due farmacie, Negli anni della tua do arrivò la guerra la qualche piccola fale- gioventù, com’era San vita delle persone gnameria ed officina. Giorgio? Paolo Spadaro cambiò completamen- Poi c’erano quattro di anni 12 te. Alunno della 2/A Quando ero giova- armatori di barconi da Scuola Secondaria 1° “N. Sauro” ne San Giorgio non era Che ricordi hai del- 300 tonnellate, le rot- di San Giorgio di Nogaro (Ud)

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te erano solo tedesco, però non ci sono mai porti dell’ stati morti. Adriatico e come base il Oggi la festa della libera- porto di No- zione in Italia viene festeg- garo. Vicino giata il 25 di aprile, ma a San al porto di Giorgio la liberazione avven- Nogaro c’era ne il 30 di aprile. una piccola Cosa successe dopo la fabbrica di Guerra? concimi; ora tutto questo Finita la guerra tornarono non esiste a casa i reduci, e piano piano più. Purtrop- le cose tornarono alla norma- po a causa lità. Negli anni sessanta nella dei bombar- zona dell’ Aussa-Corno (dal damenti nel 1944 sospesero nome dei due fiumi che la la scuola. percorrono) dopo la frazione di Nogaro, è sorta la nuova Quasi ogni notte passava zona industriale situata verso un aereo da ricognizione in- il mare; altre persone hanno Nonno Giuseppe Minighini glese detto “Pippo”, e dove così potuto trovare lavoro ne- vedeva luce bombardava, gli stabilimenti, cantieri mari- na e porti presenti nell’area. il movimento delle merci con perché nei paesi c’era l’oscu- la sopraindicata area indu- ramento ed il coprifuoco dalle Una cosa molto utile sia striale. 7:00 di sera alle 7:00 di matti- per il paese che per la zona na. E’ successo varie volte che industriale è la linea ferrovia- Quali erano le feste princi- sia stata bombardata la sta- ria che collega Trieste a Ve- pali? zione ferroviaria, dove erano nezia; la linea ha anche un Le principali feste a San in sosta i vagoni dell’esercito collegamento ferroviario per Giorgio di Nogaro erano la

La grande processione della Madonna Addolorata a San Giorgio di Nogaro della prima domenica di Pasqua

Pag. 2 WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 47 - 13 GIUGNO 2021 COSTRUIRE COMUNITA’ CONSAPEVOLI

Veduta aerea della zona industriale Aussa Corno ai giorni d’oggi (foto e fonte COSEF) grande processione della Ma- Com’era il clima? Giorgio tutti conoscevano e parlavano il friulano. donna Addolorata la domeni- Un tempo le stagioni erano ca prima di Pasqua (Domenica più regolari di adesso, cioè In conclusione? della Palme), e la Sagra di San finito l’inverno iniziavano su- Così ricordo il mio paese Bartolomeo che ricorreva il 25 bito a venire giornate più cal- di agosto. A San Giorgio l’uni- dove sono nato, cresciuto e de e più lunghe, l’estate era sono vissuto formando la mia ca società sportiva che c’era calda ma più sopportabile, era la Società Sportiva Calcio bella famiglia, e tuttora mi non come adesso! A fine lu- piace, perché qui ho gli affet- Sangiorgina, il cui sport veni- glio arrivava la “canicola” cioè va praticato con tanta passio- ti, le amicizie e tanti bellissi- una o due settimane molto mi ricordi ne. calde. Che cosa mi dici delle ri- In autunno nel mese di ot- © Riproduzione riservata sorse d’acqua a San Giorgio? tobre cominciava già ad esse-

Qui a San Giorgio come nei re parecchio freddo. Durante paesi limitrofi abbiamo una l’inverno l’acqua stagnante era sempre ghiacciata e c’era grande risorsa; l’acqua pota- bile delle fontane, chiamate moltissimo freddo. anche “pozzi artesiani”. Sono E il friulano? dei tubi di ferro di diametro dai sei agli otto centimetri, Con lo sviluppo delle attivi- tà industriali della zona arri- battuti ad una profondità che và dai 60 ai 120 metri, da cui varono anche molte persone con la pressione esce l’acqua. da fuori regione a lavorare. Questo ingrandì molto il pae- “Che fortunati che siamo! se, ma purtroppo portò ad Nelle case provviste di pozzo usare di più la lingua italiana artesiano la vediamo uscire od anche quelle straniere a in continuazione, e pensare scapito del friulano, che con- che in tante altre parti del tinuò ad essere parlato dalla mondo questo bene di prima persone originarie del posto. necessità viene a mancare”. Quando io ero giovane a San

WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 47 - 13 GIUGNO 2021 Pag. 3 Anno XXXI—Numero 49 - 20 GIUGNO 2021 COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

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Ancora forse non ci sono, ma tra qualche tempo capiterà di vedere trattori robot a guida autonoma comandati da remoto

'agricoltura nel trabili, terreni aridi diffi- bricati colonici, un muli- territorio di Torvi- cilmente coltivabili e da no, una segheria e altri L scosa è cambiata un clima malsano ideale servizi oltre a circa 8.000 molto nel corso degli an- per malattie come la ma- campi coltivabili e una ni in seguito alle vicende laria. Nel corso dei secoli villa costruita in onore storiche. alcuni nuclei di agricoltori delle opere di risana- si erano impegnati cer- mento. Il territorio della Bassa cando di strappare alla Friulana venne colonizza- Ma i problemi di que- palude piccoli spazi di sto territorio non venne- to dai romani nel 181 terra e tentando una sia a.C., era una terra incolta ro risolti, continuando ad pur grossolana sistema- essere in gran parte palu- e deserta ricca di paludi e zione idraulica della zona. fino al 1690 rimase pres- doso. soché invariato, abitato Nel 1714 grazie all’o- Alla fine degli anni ‘30 da un numero esiguo di pera di bonifica e siste- la Società SNIA Viscosa persone (circa 200) e ca- mazione fondiaria dei individuò questa zona di ratterizzato da enormi terreni svolta dal mar- risorgive adatta alla colti- vastità di terre acquitri- chese Antonio Savorgnan vazione della canna gen- nose, corsi d’acqua mel- nacque il paese di Torre tile “arundo donax”, un Giulio Furlan mosi, boscaglie impene- di Zuino, sorsero 41 fab- tipo di pianta autoctona di anni 12 alunno della 2/A Scuola Secondaria 1° “IV Novembre” di Torviscosa (Ud)

In collaborazione con gli insegnanti Federica Andrian Stefano Burgnich Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Riviera Friulana - Italy La bonifica dei terreni a Torre di Zuino. (Foto archivio storico: primiditorviscosa.it)

WIGWAM®NEWS Newsletter of the Wigwam® - Periodico quindicinale. - Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del 24.02.1990 Direttore Responsabile: Efrem Tassinato Redazione—Via Porto, 8—35028 Piove di Sacco (Pd) - Tel. +39 049 9704413 - [email protected] - www.wigwam.it COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

caratterizzata da un elevato con- Il progetto prevedeva la bonifica Perciò nel 1937 iniziarono i la- tenuto di cellulosa, perciò da di 6.000 ettari di terreno di cui 5300 vori, furono impiantati 25 milioni usare come materia prima speri- per la coltivazione delle canne, la di rizomi di canna nei 1200 ettari mentale per la produzione della canalizzazione dei fiumi per l’irriga- di terreno bonificato. viscosa ma anche degli esplosivi zione dei campi e il porto con dar- Nel 1938 la SNIA acquisì le più (nitrocellulosa). sena per il trasporto delle merci via acqua, la divisione dei terreni da importanti aziende agricole e La situazione era così indicata proprietà della zona costituendo coltivare in agenzie ciascuna con un la società S.A.I.C.I. (Società Agri- nei pubblici registri: terreni arativi nucleo di edifici posti a corte per la e risaie 740 ettari; prati sortumosi cola Industriale Cellulosa Italia- gestione del territorio ed una prima na) per la gestione della produ- e pascoli 1150 ettari; boschi cedui lavorazione del materiale, il nucleo 1370 ettari; incolti e paludi 1410 industriale principale e la costruzio- zione agricola nelle 7 “Agenzie” ettari. corrispondenti ai primi insedia- ne del villaggio operaio. menti. L’azienda nacque come "agenzia forestale": i quasi 7.000 ettari della tenuta lagunare e pa- lustre, a mano a mano bonificata, erano largamente boscosi. Non appena acquistati i terre- ni, la S.A.I.C.I. realizzò imponenti opere di dissodamento, di regi- mazione delle acque, di riordino dei fondi, per ottenere terreni ordinati e predisposti ad un ra- zionale sfruttamento. Le campa- gne del paese presentavano di- versi tipi di terra. La terra sabbiosa era leggera da arare e favoriva una crescita pre- coce delle colture, ma in caso di

Arature dei terreni a Torre di Zuino nel 1950 (Foto archivio storico: primiditorviscosa.it)

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siccità le piante si seccavano del base al numero di componenti della Fino agli inizi degli anni ’60 la tutto. Era un tipo di terra su cui si famiglia, ma le donne in genere non maggior parte dei terreni venivano coltivava preferibilmente frumen- venivano considerate come unità ancora impiegati per la coltivazione to, pianta che non soffre il secco lavorative, perciò spesso la terra della canna gentile, che cessò suc- nei mesi estivi. data in lavoro era insufficiente ai cessivamente per sfruttare i terreni La terra argillosa era molto bisogni materiali della famiglia. In con l’impostazione di razionali colti- dura da lavorare e su di essa le genere il mezzadro coltivava 7 ettari vazioni, piantagioni di pioppi e lo colture facevano fatica ad im- a granoturco, 3 o 4 ettari a frumen- sviluppo dell’allevamento delle bo- piantarsi, ma era un terreno che to, un ettaro ad avena, 2 ettari ad vine da latte. Perciò nell’azienda non temeva la siccità. Costituiva erba medica, un terzo di ettaro a agricola Torviscosa indirizzata al un terreno adatto per la coltiva- segala, un terzo di ettaro a vigneto, settore agroalimentare c’erano: un zione del granoturco. un terzo di ettaro a barbabietole. Il centro silos, per cereali e mangimi mezzadro inoltre contribuiva con per gli allevamenti di suini e bovini; La terra mista era abbastanza una quota fissa (sempre in natura) un centro ortofrutticolo, per il frut- leggera da arare e non presentava per i prodotti che non venivano divi- teto di meli e peri; un centro moto- grossi problemi per la coltivazio- si a metà, come patate, fave, cana- coltura per lavorare con mezzi effi- ne. La terra torbosa era molto pa, fagioli. caci i 5400 ettari di terreno. umida e si trovava nelle zone più basse, vicino alla palude. Nel 1940 fu fondata Torvisco- Ci fu anche un’iniziativa speri- sa inaugurata come moderna mentale di coltivazione del gelso Almeno 20–25 famiglie del città fabbrica progettata per am- per il baco da seta. paese conducevano i terreni a pliarsi. Mezzadria, un contratto per cui il Attualmente l’Azienda Agrico- padrone forniva la casa in cui il L'esperimento della canna gen- la Torviscosa ha uno spettacolare mezzadro veniva ad abitare, la tile si rivelò fallimentare, perché impianto americano di irrigazio- terra, metà delle sementi, l’uso ne risultava una cellulosa di quali- ne e coltiva mais, frumento, bar- di alcuni attrezzi (pigiatrice, treb- tà troppo scarsa per la produzio- babietola, erba medica, soia e biatrice idraulica), mentre il mez- ne autarchica, quindi lo stabili- pioppi zadro doveva fornire il lavoro, gli mento continuò a lavorare preva- attrezzi, il bestiame e metà delle lentemente con approvvigiona- © Riproduzione riservata sementi. menti di legname pregiato dall'e- stero e dopo la seconda guerra La superficie della campagna as- mondiale si realizzò l'impianto per segnata ad ogni mezzadro variava la produzione di alcool dalla can- da dieci a quattordici ettari: in gene- na, con una capacità produttiva di rale il terreno veniva assegnato in 100 ettolitri al giorno.

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Progetto Ministero della Transizione Ecologica con Rete Wigwam - EDUCAZIONE AMBIENTALE per ambiti S.I.N. (Siti di Interesse Nazionale) CAFFARO -TORVISCOSA

Attività di educazione ambientale cofinanziata dal M.A.T.T.M. A SAN GIORGIO DI NOGARO UN PO’ DI STORIA E DI CULTURA

an Giorgio di No- passava la via romana vale il dominio dei Pa- garo è un paese di Annia che univa Padova triarchi di Aquileia, in S circa 7500 abitan- ad Aquileia lungo il quale seguito quello della Re- ti, situato nella Bassa si sono sviluppati diversi pubblica di San Marco. Friulana centrale, è ba- nuclei abitativi: Chiari- Nel 1521 San Giorgio vie- gnato dal fiume Corno, il sacco, Zuccola, Zellina e ne ceduto assieme ad comune confina a Nord borgo di sopra. Nei secoli altre ville Friulane all’Au- con il territorio di Por- successivi l’espansione stria in seguito al mo- petto a sud con il comu- porta la nascita di altre 3 mento storico rappresen- ne di e a sud-est frazioni: località Galli, tato dalla Dieta di con quello di Torviscosa. Porto Nogaro, Villanova. Worms (indetta dai prin- cipi del Sacro Romano San Giorgio di Nogaro Nelle varie epoche Impero indetta da Carlo ha origini molto antiche San Giorgio di Nogaro V). documentate da numero- segue le sorti che hanno si ritrovamenti archeolo- accompagnato il Friuli, Nel 1795 un’epidemia gici. La zona faceva parte passando dapprima colpì la popolazione por- dell’area soggetta alla dall’invasione longobar- tando un aumento note- citta di Aquileia da qui da, poi in epoca medioe- vole delle morti dovuta Ilaria Drì di anni 12 Alunna della 2/C Scuola Secondaria 1° “N. Sauro” di San Giorgio di Nogaro (Ud)

In collaborazione con gli insegnanti Federica Andrian Stefano Burgnich Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Riviera Friulana - Italy Il Municipio di San Giorgio di Nogaro e il monumento ai Caduti

WIGWAM®NEWS Newsletter of the Wigwam® - Periodico quindicinale. - Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del 24.02.1990 Direttore Responsabile: Efrem Tassinato Redazione—Via Porto, 8—35028 Piove di Sacco (Pd) - Tel. +39 049 9704413 - [email protected] - www.wigwam.it COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

probabilmente Durante la prima guerra mon- La Seconda Guerra Mondiale alla scorretta diale San Giorgio di Nogaro fu fu testimone di una grave crisi sepoltura dei sede dell’Università Castrense economica e di conseguenza il cadaveri nei nell’ambito medico chirurgico, costante aumento dell’immigra- pressi della grazie alla sua posizione strategi- zione e in seguito all’arrivo delle citta, l’aria con- ca in prossimità al fronte, venne- truppe di Tito da Est, nell’agosto taminata in- ro utilizzati diverse strutture del 1950 venne creato nei pressi fetto ’ l intera provvisorie e abitative per l’istru- di Villanova il Villaggio Giuliano popolazione. zione degli studenti universitari luogo di residenza di 32 famiglie iscritti alla facoltà di medicina. provenienti dall’Istria e Dalma- Durante que- Circa 1200 i medici che si sono zia. sto periodo un laureati e da San Giorgio sono San Giorgio di Nogaro offre ai monastero di partiti per i campi di battaglia in Venezia realiz- suoi cittadini una vasta tipologia aiuto ai soldati feriti durante la di strutture sportive, i ragazzi di zò e donò una guerra. statua della tutte le età possono praticare lo Vergine Maria Nella sala consigliare del munici- sport che piace di più, ad esempio alla popolazione, la devozione dei pio è ancora presente una lapide il calcio, con una delle più impor- cittadini nei confronti della Vergi- commemorante il sacrificio di molti tanti scuole calcio e società della ne e il termine dell’epidemia di- giovani morti in battaglia. Inoltre per bassa friulana. La canoa, con un ricordare i caduti, fu realizzata una centro sportivo di una certa im- venne sì che la statua fu celebrata statua in bronzo posta davanti alla portanza a livello regionale e na- come simbolo della liberazione grande fontana che rappresenta un zionale, attività svolta dai ragazzi della malattia. Ancora oggi nella combattente che riposa dopo la vit- lungo il fiume Corno. La pallavolo, ricorrenza della festa in suo onore toria, con gli occhi vigili verso la mi- che fino a qualche anno fa impor- il paese accompagna con una pro- naccia di un nuovo attacco. Oggi tante anche a livello professiona- cessione la Madonna Addolorata nelle vie del paese di fronte a diversi le, per non dimenticare il basket, per le vie, tuttora la statua è po- edifici si possono trovare delle lo- la scuola di pattinaggio, ed infine sta sull’altare della chiesa della candine che descrivono la sua deno- lo scherma dove sono nati alcuni Madonna. minazione. campioni a livello nazionale.

Villa Dora a San Giorgio di Nogaro (Ud), residenza storica del XVII secolo e oggi sede della biblioteca comunale

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L’Edizione di Itinerannia del 2019 a San Giorgio, evento tra gusto e arte che si tiene tra fine maggio e inizi giugno

Per quel che riguarda la cul- bellissimo week end all’insegna ro, Cervignano, Terzo di Aqui- tura abbiamo tutti hanno dirit- di spettacoli, musica sport e di- leia, ha una superficie di 9 mi- to ad un istruzione, si parte vertimento. Inoltre questo lioni di metri quadrati, sono in- con l’asilo, ce ne sono ben due evento attira molti turisti che sediate oltre 100 aziende per uno parrocchiale e uno comu- giungono da fuori regione incu- circa 2500 persone occupate. La nale, la scuola primaria di pri- riositi da questa terra che offre ZIAC vanta una vera e propria mo grado, quella di secondo molto da scoprire. punta di diamante che è lo grado che io frequento, ed infi- sbocco al mare, lo scalo com- ne anche il Malignani come Durante il periodo Pasquale merciale di Porto Margreth, es- scuola superiore. Per il tempo i Sangiorgini concentrano tutta so ha assunto un’ importanza libero pomeridiano e serale la loro attenzione alla celebra- strategica nell’alto adriatico che esiste anche il centro di educa- zione della Processione si riflette su tutto il comparto zione musicale con la Nuova dell’Addolorata, una festa reli- produttivo del Friuli. banda che svolge lezioni di mu- giosa che ricorda il passato di questa popolazione, che grazie Questo unito al potenzia- sica per ragazzi e adulti. Villa mento degli impianti ferroviari Dora oltre che residenza stori- al miracolo che la Madonna fece cessare l’epidemia che col- e al collegamento stradale ren- ca si può usufruire di una bi- de la zona Industriale dell’Aus- blioteca molto attrezzata sia pì il paese. L’intera cittadinan- per lo studio che per lo svago, za ringrazia con una processio- sa Corno assolutamente strate- centro anche di eventi culturali ne per le vie del paese, accom- gica di varia importanza. pagnata da canti religiosi e pre- ghiere, mentre i bambini della © Riproduzione riservata A cavallo tra maggio e giu- prima comunione cospargono gno le vie di San Giorgio diven- di petali di fiori sul carro vici- tano un grandissimo mercato, no alla Madonna tutto il per- arriva Itinerannia una delle ma- corso. nifestazioni enogastronomiche tra le più importanti della Bassa Tra i punti di forza che offre Friulana. Questa festa permette il nostro paese, c’è sicuramente al nostro paese di far conoscere in evidenza la Zona industriale i prodotti tipici della zona, le Aussa Corno, punto di forza del- aziende artigianali, agricole e le aree industriali del Friuli Ve- commerciali, associazioni cultu- nezia Giulia. La ZIAC è posta sui rali e sportive, dando vita a un territori di San Giorgio di Noga-

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Progetto Ministero della Transizione Ecologica con Rete Wigwam - EDUCAZIONE AMBIENTALE per ambiti S.I.N. (Siti di Interesse Nazionale) CAFFARO -TORVISCOSA

Attività di educazione ambientale cofinanziata dal M.A.T.T.M. TORVISCOSA, DALLE PALUDI A CITTÀ INDUSTRIALE DEL XX SEC Eppure le intenzioni erano buone: bonificare ’l acquitrino malarico Per creare un’economia industriale poi, pericolosa per l’ambiente

n antichità, come Zumello, la Zuina e lo piegarono numerosa ma- documentato nel Storta e non c’erano né novalanza e furono atti- I 1728, Tor di Zuin era canali di scolo né argini. ve fino agli anni venti, un borgo rurale con varie Nota come area malarica, sino all’opera di risana- abitazioni e case coloni- la zona vide sporadici mento conclusiva avve- che dove sorgeva un ca- tentativi di bonifica ad nuta in epoca fascista, stello. opera degli agricoltori nell’ambito di un grande La zona presentava le locali e dei Signori che progetto di espansione caratteristiche di una pa- possedevano queste industriale che le trasfor- lude: il terreno non per- campagne, scoraggiati mò completamente. peraltro dalla bassa ferti- metteva, infatti, uno sco- L’attuale centro è nato lità del terreno. lo adeguato delle acque tra il 1937 ed il 1938 con dei corsi fluviali, in parti- Erano comunque im- la definitiva bonifica delle colare l’Ausa, il Corno, lo portanti le risaie che im- paludi effettuata a partire

Flavio Canciani di anni 12 alunno della 2/A Scuola Secondaria 1° “IV Novembre” di Torviscosa (Ud)

In collaborazione con gli insegnanti Federica Andrian Stefano Burgnich Alessia Buso Gaetano Marino Corinne Monte Maurizio Scolz Chiara Vicentini

La Wigwam Local Community Le “Case gialle”, costruite tra il 1941 ed il 1944 per dare un alloggio sano e Riviera Friulana - Italy confortevole ai membri della classe operaia

WIGWAM®NEWS Newsletter of the Wigwam® - Periodico quindicinale. - Registrazione Tribunale di Padova N.1198 del 24.02.1990 Direttore Responsabile: Efrem Tassinato Redazione—Via Porto, 8—35028 Piove di Sacco (Pd) - Tel. +39 049 9704413 - [email protected] - www.wigwam.it COSTRUIRE COMUNITA ’ CONSAPEVOLI

dal 1927, la realizzazione di un canale navi- gabile e l’arrivo della S.A.I.C.I. (Società Anoni- ma Agricola Industriale per la produzione italiana della cellulosa) che, nel 1937, ha scelto questo territorio per un importante insediamento agricolo e industriale: la produzio- ne della viscosa, la cosiddetta seta artificiale, per la quale aveva biso- gno di cellulosa come materia pri- Le case per operai dette “Colombaie” del 1944 ma. Sempre per iniziativa dell’a- chiamare la nuova città Torvi- a seconda della tipologia. zienda (poi subentrata alla scosa, dall’unione del nome Le case popolari dette S.A.I.C.I. la S.N.I.A. Viscosa - dell’antico centro, Torre di Zui- “Colombaie” insieme alle “Case Società Navigazione Industriale no, e del prodotto tessile la vi- Gialle” fanno parte del nucleo Applicazione Viscosa) sono poi scosa, che aveva dato origine originario del centro urbano. sorti anche altri edifici: le case alla nuova città. Nel 1940 fu Le “Colombaie” furono costrui- per operai, impiegati e dirigen- istituito il nuovo Comune di te tra il 1943 ed il 1946 ed am- ti, la mensa. L’asilo, una nuova Torviscosa separandone il terri- pliate successivamente. Com- scuola, il teatro, la piscina e torio da quello di San Giorgio di poste da dieci blocchi di case a altre strutture sportive. Nogaro. schiera a due piani disposte Con il 21 settembre 1938 L’espressione “la casa a chi parallelamente a file di due. Le Torre di Zuino ha incominciato lavora” definisce in modo pre- particolarità di queste case so- un’altra vita per merito del ca- ciso la realtà che si venne a no le arcate, spazi essenziali e valier Franco Marinotti, pionie- creare a Torviscosa. Con la co- scelte architettoniche semplifi- re e mecenate che ha voluto struzione di un’industria chimi- cate al fine di garantire, all’o- ca di diede vita ad una nuova classe operaia a cui venne for- nita un’abitazione dignitosa. La casa veniva ceduta gratuita- mente agli operai di fedeltà, in base a graduatorie formate, considerando gli anni di anzia- nità, il tipo di reparto lavorati- vo e la pericolosità di quest’ul- timo. Così veniva consolidato ulte- riormente il legame tra il dipen- dente e l’azienda e ogni forma di conflittualità sociale veniva eliminata a favore di una mag- giore stabilità della manodope- ra e di una riduzione della ricer- ca del posto di lavoro altrove. L’architetto Giuseppe De Min realizzò svariati progetti di abi- tazioni e nuclei abitativi, tuttora visibili ma, a differenza di un Il Cavalier Franco Marinotti, che ha tempo, non più occupati da Il progettista di Torre di Zuino dato il nome alla città di Torviscosa membri di classi sociali diverse l’architetto Giuseppe De Min

Pag. 2 WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 52 - 29 GIUGNO 2021 COSTRUIRE COMUNITA’ CONSAPEVOLI peraio di quel tempo, l’indi- spensabile per vivere una vita dignitosa. Le “Case Gialle” sono chia- mate così per il particolare co- lore con cui sono intonacate. Anch’esse costruite per fornire un alloggio sano e confortevole ai membri della classe operaia tra il 1941 ed il 1944. Disposte in tre file di quattro blocchi cia- scuna, sono case disposte su due piani con corti interne adi- bite ad orti o giardini. A diffe- renza delle “Colombaie” questi alloggi presentano una notevole riduzione degli spazi tale da classificarle come case “minime”. La decorazione di Villa Diotti, la casa del dirigente della S.A.I.C.I., oggi non più abitata queste case è semplice, essen- ziale. Le case per gli impiegati, rea- vasta zona verde di fronte ai Le case dei salariati agricoli lizzate per le classi benestanti, campi da tennis. Realizzati sono edifici concepiti per ospi- ovviamente si presentavano più sempre da De Min sorgono fra tare due famiglie e si rifanno al confortevoli e spaziose. Inserite il 1947 ed il 1949, ampliati poi modello della casa rurale friu- nella zona centrale della città nel 1955. I due corpi sono iden- lana soprattutto in alcuni ele- vennero realizzate su progetto tici e ospitano due alloggi cia- menti architettonici come le di De Min nel 1940-1941 ed am- scuno. L’aspetto riprende lo grandi dimensioni della stanza pliate nel 1954. Questi edifici stile delle ville signorili raffor- adibita a cucina, la presenza di ospitano dodici appartamenti di zato dalla presenza di ampi una scala esterna, le imposte a diversa grandezza e dotati tutti giardini. libro, il porticato al piano terra di una soffitta e, sotto il grande Le case dei Tecnici sono due ed il grande camino esterno. portico di mattoni a vista, sono edifici identici realizzati tra il Queste abitazioni sono tuttora collocati vari negozi. 1956 ed il 1961 sviluppate su visibili nella frazione di Malisa- Le case dei Funzionari, inve- tre piani per un totale di sei ap- na. ce, sono state realizzate in una partamenti. Oltre ad una metra- tura più che confortevole, ogni famiglia poteva disporre di un posto auto nella corte e di un ripostiglio nello scantinato. Infi- ne, Villa Diotti, chiamata così dal nome del suo primo pro- prietario, fu costruita nel 1939. La Villa era adibita ad abitazio- ne per un dirigente della S.A.I.C.I. e realizzata presso la località Banduzzi. La casa del dirigente si presentava ampia e spaziosa immersa in una vasta zona verde. La particolare realizzazione delle case a Torviscosa eviden- zia la logica di classe che inter- veniva nella vita giornaliera dei cittadini godendo, a seconda del ruolo svolto all’interno del- la fabbrica, di maggiori o mino- ri privilegi

Le case dei funzionari a Torviscosa progettate dall’architetto Giuseppe De Min © Riproduzione riservata

WIGWAM NEWS - Anno XXXI—Numero 52 - 29 GIUGNO 2021 Pag. 3

el 2020, Rete Wigwam ha avviato il Progetto “COSTRUIRE COMUNITA’ CONSAPEVOLI”, risulta- to vincitore di un bando del Ministero della Transizione Ecologica, mirato alla consapevolizza- zione sui temi ambientali, della popolazione scolastica residente intorno all’area SIN (Sito con- taminato di Interesse Nazionale) Caffaro di Torviscosa nella Riviera Friulana.

Il progetto, in corso di realizzazione con un contributo del Ministero - riservato alle associazioni riconosciute che operano nel settore ambientale - si inserisce nell’azione di educazione ambientale desti- nata alle scuole situate all’interno o in prossimità dei 41 siti contaminati d’interesse nazionale (SIN), che sono tra i luoghi più inquinati d’Italia e nei cui territori i docenti, gli alunni e le loro famiglie si trovano, perlopiù inconsapevolmente in una situazione compromessa da attività industriali che hanno lasciato bombe ecologiche tutt’ora innescate .

Le attività, vedono convolti in primis la Wigwam Local Community della Riviera Friulana nel cui territorio si trova la SIN Caffaro di Torviscosa; le scuole facenti parte dell’Istituto Comprensivo “Università Castrense” di Porpetto, San Gior- gio di Nogaro e Torviscosa; la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, Direzione Marittima di Trieste / Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Nogaro; l’Istituto di Ricerca Riconosciuto Agriteco di Venezia-Marghera; l’Unione Nazionale dei Gior- nalisti Agroalimentari e Ambientali e la sua associazione regionale ARGA ed infine, per la sua consoli- data esperienza, il Venice Resilience Lab delle Comunità Locali Wigwam della Città di Venezia e di Venezia-Marghera.

nel 1971-1972 è tra le primissime associazioni eminentemente ecologiste sorte in Italia e del Mondo, unica con origine e tutt’oggi con sede legale e direzione in Veneto tra quelle riconosciute con Decreto del Ministero dell’Ambiente (n. 347 del 15 dicembre 2017) quali “Associazioni di Protezione ambientale a valenza nazionale” ai sensi dell’art. 13 della legge n. 394/1986

Oggi costituisce una Rete di 142 territori (104 Italia; 38 in altri 13 Paesi) organizzati in “Comunità Locali di Offerta e Interscambio”

Svolge attività educative, formative, di comunicazione ed organizzazione a supporto dei territori orientati (in transizione) verso lo sviluppo Equo, Solidale, e alla Sostenibilità: sociale, culturale, economica e quindi ambientale.

La Wigwam Local Community Riviera Friulana - Italy

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