1 INDICE

1) Finalità

2) I tratturi e la transumanza

3) Risorse ambientali: il territorio di

4) Clima

5) Uso del suolo in agro di Orta Nova

6) Componenti biotiche

6.1) Flora: copertura botanico vegetazionale 6.2) Fauna

7) Conclusioni

2 FINALITA’ La presente relazione viene redatta al fine di tracciare un inquadramento generale territoriale, in particolare all’aspetto ambientale sia del contesto della rete tratturale che in ambito provinciale e comunale.

I TRATTURI E LA TRANSUMANZA

La transumanza si è sviluppata per spostare le greggi nei mesi più freddi verso località più calde, per cui in inverno i tratturi venivano percorsi in direzione sud , verso la Puglia , dove esisteva, presso , la Dogana delle pecore , mentre nei mesi caldi le greggi tornavano ai pascoli montani dell' Appennino centrale . Le vie della transumanza sono rappresentate dai tratturi, sentieri in terra battuta talvolta delimitati da muri a secco,utilizzato dai pastori per compiere la migrazione stagionale delle greggi. Lungo il percorso si possono ancora ritrovare le stazioni di posta dove i pastori sostavano durante il loro lungo cammino. I tratturi si possono definire "monumenti della storia economica e sociale del territorio pugliese in quanto testimonianza archeologica di insediamenti di varia epoca”. Diffusi principalmente in Abruzzo , Molise , Umbria , Basilicata , Campania e Puglia , potrebbero svolgere la funzione di vie alternative, valorizzabili turisticamente. I Tratturi dell'Italia Centro - Meridionale rappresentavano la rete viaria dei sanniti che, probabilmente, l'avevano ereditata dalle civiltà preistoriche. Ai tratturi spesso si intersecavano i Tratturelli , aventi lo scopo di unire tra loro i Tratturi principali, il tutto rappresentava una vera e propria rete di trasporti che raggiungeva tutti i territori dell’Italia Centro – Meridionale. L’utilizzo dei tratturi, nella tradizione sannita, era gratuito, ma con l'arrivo dei romani e l'imposizione del dazio sui capi in transito, di fatti vietò libera circolazione.

3 Poiché i tratturi sono tracciati in terra battuta, quindi facilmente arabili dagli agricoltori, sono giunti fino ai nostri giorni in larga parte compromessi. I tratturi che si trovano sul territorio comunale di Orta Nova sono: • N. 14 FOGGIA • N.17 ORTA – TRESSANTI • N.37 FOGGIA – – LAVELLO • N. 39 • N.40 SALPITELLO DI TONTI – TRINITAPOLI • N.52 MORTELLITO – FERRANTE • N.51 – PONTE DI • N.88 LA FICORA

L’enorme valore che essi hanno, porta inevitabilmente alla loro conservazione e salvaguardia e/o ricostituzione dei tronchi tratturali che hanno conservato la loro originaria struttura per la fruizione del/dei beni e valorizzazione dell'assetto attuale.

Nell’immagine di seguito si riportano in grassetto i tratturi precedentementi elencati:

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RISORSE AMBIENTALI: IL TERRITORIO DI ORTA NOVA

La città di Orta Nova si trova nel Tavoliere delle Puglie, un territorio situato nel nord della Puglia , che si estende per circa 105 km² . La città occupa una superficie in Kmq di 3 e si trova ad una altitudine di 69 m.s.l.m. Il Tavoliere delle Puglie è diviso in due aree geografiche distinte: “Alto Tavoliere” e “Basso Tavoliere”. In senso geologico l’Alto Tavoliere è contraddistinto da una serie di terrazze (dorsali) con orientamento sud-ovest nord-est; il basso Tavoliere, invece, presenta zone a morfologia pianeggiante, con pendenze moderate (non superano i 400 metri). Pedologicamente le due zone hanno in comune alcune caratteristiche del suolo, quali: elevata presenza di calcare profondità buona capacità drenante Dal punto di vista geografico, i comuni situati nell’Basso Tavoliere, sono: , (Nord-Est), Bovino , Candela , , , Cerignola (Ovest), , , (Nord-Ovest), Orta Nova (Sud-Ovest), , Stornarella , , Troia , . L’economia dell’intera zona (che comprende Carapelle, , Stornarella, Ordona, fino ad arrivare a Cerignola, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia) è incentrata sulle variegate produzioni agricole. Sul territorio si ritrovano numerosi stabilimenti molitori, aziende vinicole e olivicole, di fatti Ortanova è un importante centro agricolo del Tavoliere pugliese e dopo Cerignola è il centro più importante. Oggi, soprattutto dopo una diffusa bonifica, la pianura è intensamente coltivata. Oltre al frumento , alla barbabietola e al pomodoro , che caratterizzano soprattutto l'agro della provincia di Foggia , spiccano principalmente oliveti e vitigni ,

6 che consentono la produzione di olii e vini di qualità, fregiati rispettivamente di marchio DOP e DOC . Il panorama agricolo del comune è variegato e non mancano gli uliveti e i pascoli. il Tavoliere delle Puglie fu per secoli terra di pascoli invernali per le greggi che, d'estate, seguendo appositi tratturi , raggiungevano i pascoli sugli Appennini L'Uva di Troia, è il vitigno più diffuso nella provincia di Foggia e anche nell’agro di Orta Nova; conosciuta anche come Barlettana, Uva di Canosa, Tranese, Uva della Marina. Insieme a Trebbiano, , Malvasia, bianca e nera, , ed altri si originano ben 4 d.o.c. L'Orta Nova, nei due tipi rosso e rosato, è una delle d.o.c. più recenti nel panorama enologico pugliese. L'agricoltura è stata interessata negli ultimi decenni da profonde trasformazione, connesse alla sempre maggiore utilizzazione di acqua per fini irrigui. Ciò ha permesso il progressivo passaggio da una situazione di quasi monocoltura (cereali e olivo mediterraneo) a un ordinamento colturale molto più variegato: pomodoro, uva da vino e da tavola, barbabietola, girasole, orticoltura e frutti coltura.

CLIMA Il clima nel Tavoliere è di tipo continentale, caratterizzato da forti escursioni termiche dovute soprattutto ai valori massimi che sono particolarmente elevati. Nel capoluogo dauno l'escursione termica media annuale è di venti gradi. Tuttavia la situazione climatica non è omogenea grazie alla particolare conformazione geografica della provincia e le sensibili differenze di altitudine che si registrano tra le diverse zone. Le pioggie sono scarse a causa del clima piuttosto secco e la media delle precipitazioni annue si aggira attorno ai 700 millimetri che possono comunque giungere a 1000 ml nelle zone del Gargano e del Subappennino. Non è infrequente il

7 caso di valori annui che scendono al di sotto dei 500 millimetri, provocando stagioni siccitose che sono causa di notevoli problemi per l'agricoltura. Il vento dominante è il maestrale grazie anche alla posizione geografica del Tavoliere che lo rende particolarmente esposto. Hanno rilevanza locale il "favonio", vento caldo e sciroccale e la bora.

USO DEL SUOLO IN AGRO DI ORTA NOVA

Le coltivazioni prevalenti nel Comune di Orta Nova sono i seminativi e i vigneti da vino, con alternanza di zone a pascolo, a seguire si trovano numerose coltivazioni di ortaggi da pieno campo come il pomodoro e la barbabietola, insieme agli uliveti. Ciò è stato riscontrato anche durante i sopralluoghi effettuati ripercorrendo i tratturi. L’agroecosistema riscontrato ripercorrendo tutti i tratturi è abbastanza omogeneo. Ad esclusione del tratturo n. 39 CARAPELLE – STORNARELLA che in prossimità del centro urbano non conserva traccia assoluta di ciò che era in origine, tutti gli altri tratturi sono facilmente percorribili e individuabili. L’immagine riportata di seguito riporta i dati della Land Corine 1999

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Legenda: viola: tessuto urbano giallo: Sistemi colturali e particellari complessi rosa: vigneti marrone: oliveti rosa chiaro: Colture orticole da pieno campo primaverile bianco: Seminativi in aree non irrigue

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COMPONENTI BIOTICHE:

FLORA: LA COPERTURA BOTANICO VEGETAZIONALE

Dal punto di vista delle caratteristiche floristiche e vegetazionali, il territorio della provincia di Foggia può suddividersi in tre grandi aree estremamente differenti fra di loro: Tavoliere di Foggia Sub Appennino Dauno Gargano. Le zone boschive si rinvengono ampiamente sui rilievi garganici e subappenninici, mentre la zona del Tavoliere dove si colloca il Comune di Orta Nova oggi trionfa l'agricoltura che ha quasi completamente sostituito la vegetazione spontanea In passato era dominata dal pascolo (allora l'intero Tavoliere era composto di terre demaniali dove si praticava il pascolo pagando una imposta, per cui vi era l'assoluto divieto di coltivazione). Nelle zone più vicine al mare predomina la macchia mediterranea, mentre nel Subappennino e nel Gargano, trovano posto diversi boschi, il più importante dei quali è senz'altro quello garganico, della Foresta Umbra che si estende su una superficie di circa 11.000 ettari. Per la varietà delle piante e degli alberi è tra i boschi più belli con esemplari di querce, lentischi, ginepri, lecci, roveri, castagni, aceri, tigli, cerri, senza trascurare le felci pittoresche che compongono il sottobosco. Un’altra area boschiva interessante è il Bosco di Incoranata. Lungo il litorale garganico predomina invece il Pino d'Aleppo.Tra i boschi più importanti vanno segnalati i boschi Difesa a Faeto e quello di S. Cristoforo. Il Sub Appennino Dauno rappresenta un'area in cui si trovano una flora termo- xerofila (tipicamente mediterrane) e una flora mesofìla, (tipicamente appenninica). Per tale motivo questa zona raccoglie una serie di elementi floristici e vegetazionali che risultano essere rari e/o assenti nel resto della regione pugliese, poiché tipici di un contesto ambientale scarsamente diffuso nel resto del territorio regionale. 10 Questo elevato valore fitogeografico si traduce sotto l'aspetto conservazionistico. II Sub Appennino Dauno presenta una serie di rilievi montuo denominati "Monti della Daunia", esso gode di un clima abbastanza omogeneo, grazie alla quasi uniforme esposizione a NE, i cui effetti sono influenzati dalla vicina catena appenninica campana, dalla piana del Tavoliere e dal massiccio promontorio del Gargano. Grazie ai prolungati periodi di basse temperature invernali qui ritroviamo una vegetazione di tipo montano, con prevalenza di caducifoglie arboree e assenza di sempreverdi mediterranee. Più in quota e sui versanti del quadrante settentrionale ed occidentale, le componenti termofile mediterranee sono costituite da latifoglie decidue con prevalenza di Quercus pubescens (roverella) e Quercus cerris (Cerro) in stretta dipendenza del substrato pedologico. Ritroviamo quindi il Cerro in corrispondenza di suoli scarsamente argillosi, mentre ove la frazione argillosa si fa dominante prosperano le formazioni di roverella. Al limite di queste formazioni dominanti, nelle zone più basse e calde, si rileva una consistente colonizzazione da parte del leccio (Quercus ilex), qui però di dimensioni ridotte e con la tendenza a divenire arbustivo. Tra i principali corsi d'acqua della provincia è necessario citare: l'Ofanto, il Carapelle, il Cervaro, il Gelone, il Vulgano, il Salsola, il Triolo, il Radicosa, il Candelaro, lo Staina ed il Fortore. Nel corso dei sopralluoghi effettuati, l’elemento maggiormente risaltante è l’elevanta pressione antropica ricadente nell’area comunale. I grandi appezzamenti di terra prevalentemente coltivati a cereali, si fondono con piccole e residuali aree più naturali (boscaglie residue e elementi puntiformi sul ciglio delle strad, costituiti da Eucalipti Salici, Pini e Cipressi) a testimoniare la pratica operata nel passato di disboscamenti, tagli per la messa a coltura e sovra pascolo. Nei primi decenni del ’900, fu operato il disboscamento di vaste aree naturaliformi, con il risultato di alterare l’equilibrio ecologico. Successivamente si

11 intervenne con rimboschimenti, di fatti non di rado si ritrovano essenze arboree quali: conifere, come il pino d’Aleppo ( pinus halepensis ) e le cupressacee come il cipresso comune ( cupressus sempervirens ).

LA FAUNA: Aspetti faunistici Nel complesso la provincia di Foggia vanta la presenza di una certa varietà di vegetazione e questo permette il riprodursi della fauna. Ma la caratteristica più importante della fauna della provincia di Foggia è costituita dalla presenza della fauna migratoria, che si può vedere soprattutto nelle zone “umide” come per esempio nella Valle del Cervaro. I boschi del Sub Appennino Dauno rivestono un ruolo molto importante per la fauna locale ed europea, grazie alla vicinanza del Gargano e del Bosco dell'Incoronata (che rappresenta l'ultimo esempio residuale di foreste a querceto meso-xerofilo del Tavoliere), entrambi si presentano come isole naturali nel mezzo di un territorio fortemente antropizzato. Queste aree di fatto costituiscono anche un luogo di sosta per gli uccelli migratori che, stremati dal lungo viaggio, trovano, negli ambienti palustri e nella macchia mediterranea, possibilità di rifugio e disponibilità alimentare. L'esempio più rilevante circa l’importanza di questo sito, è la comparsa del lupo nei boschi della Daunia, la cui presenza è avvenuta fin dagli inizi degli anni ottanta, prima con sporadiche apparizioni, poi con la costituzione di veri e propri nuclei familiari. Nel cuore della Foresta Umbra, sopravvivono ancora, protetti, alcuni esemplari di capriolo, superstiti di una diffusa presenza di cervidi che una volta caratterizzava la Capitanata I fattori di minaccia che colpiscono prevalentemente la fauna pugliese vanno dalle modificazioni e trasformazioni degli habitat da parte dell’uomo, alla bonifica delle zone umide che agisce in maniera negativa principalmente sugli uccelli, l’uso di pesticidi in agricoltura che incide in particolar modo su pesci e mammiferi, l’inquinamento delle acque e la distruzione dei boschi, per incendio o sfruttamento.

12 L’elevata antropizzazione dell'area ha causato nel tempo, profonde trasformazioni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo delle popolazioni animali, che hanno portato all’evoluzione di ecosistemi e nicchie ecologiche residue a spiccata prevalenza antropica.

CONCLUSIONI

Durante il sopralluogo si è potuto constatare che lungo i tratturi si estende un ecosistema agrario eterogeneo e dominante, che lascia spazio solo ad alberature residuali e/o elementi puntiformi, presenti spesso sul bordo del tratturo costituiti essenzialmente da Eucalipti, Salici, Pini e Cipressi, anche di notevole dimensione. Il lavoro di identificazione e di salvaguardia dei tronchi tratturali, con le relative aree annesse e di valore ambientale diviene molto importante , soprattutto per quei tratturi che hanno conservato anche se in parte, la loro struttura originaria, per la fruizione del/dei beni e valorizzazione dell'assetto attuale. Gli obiettivi di tutela esplicitati dal PUTT/P nell’ambito delle componenti storico- culturali del “sistema della stratificazione storica e dell’organizzazione insediativa”, sono coerenti con il Piano Comunale dei tratturi, che di fatto non comporta nessuna incidenza significativa.

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