Spazio Urbano E Rappresentazione Del Potere

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Spazio Urbano E Rappresentazione Del Potere Università degli Studi di Napoli Federico II Mauro Ida Spazio urbano Pubblicazioni del Dipartimento di Studi umanistici Clio. Saggi di scienze storiche, archeologiche e storicoartistiche 28 e rappresentazione Prendendo come fonte di partenza la cronaca inedita di Andrea del potere Rubino (Notitia di quanto è occorso in Napoli dal 1648 fino a tutto il 1669), il volume affronta il problema del controllo dello spazio della Le cerimonie della città di Napoli città di Napoli negli anni successivi alla rivolta di Masaniello. Il te- potere del urbanoSpazio e rappresentazione dopo la rivolta di Masaniello (1648-1672) sto analizza la “politica cerimoniale” di cinque viceré – dal conte di Oñate a Pedro Antonio de Aragón – affiancata da quella del gover- no municipale e del capitolo della cattedrale, e sottolinea la realiz- zazione polifonica dei principali eventi festivi. Attraverso l’analisi di fonti di diversa natura, ogni cerimonia, dai Ida Mauro grandi allestimenti scenografici a largo di Palazzo alle sfilate carne- valesche, è mostrata come parte integrante di una contrattatazio- ne dell’esercizio del potere che acquista la sua visibilità all’interno dello spazio urbano. Ida Mauro è docente di Storia Moderna presso il dipartimento di Storia e Arche- ologia dell’Universitat de Barcelona. Dal 2003 svolge la sua attività di ricerca tra Italia e Spagna, studiando il contributo del Regno di Napoli alla diffusione di pra- tiche culturali e di governo all’interno dei territori della monarchia spagnola. Tra i suoi studi vi sono diversi articoli e saggi brevi dedicati alle cerimonie della corte vicereale di Napoli, alla circolazione di opere d’arte tra Italia e Spagna, alla mobilità dell’élite ecclesiastica tra le sedi di regio patronato della monarchia spagnola, alla pratica dell’invio di ambasciatori e agenti presso la corte dei re Asburgo in difesa degli interessi delle città e dei gruppi di potere locale. ISBN 978-88-6887-073-7 ISBN 978-88-6887-073-7 DOI 10.6093/978-88-6887-073-7 Università degli Studi di Napoli Federico II Clio. Saggi di scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche 28 Ida Mauro Spazio urbano e rappresentazione del potere Le cerimonie della città di Napoli dopo la rivolta di Masaniello (1648-1672) Federico II University Press fedOA Press Spazio urbano e rappresentazione del potere : le cerimonie della città di Napoli dopo la rivolta di Masaniello (1648-1672) / Ida Mauro. – Napoli : FedOAPress, 2020. – 436 p. : ill. ; 24 cm. – (Clio. Saggi di scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche ; 28). Accesso alla versione elettronica: http://www.fedoabooks.unina.it ISBN: 978-88-6887-073-7 DOI: 10.6093/ 978-88-6887-073-7 ISSN: 2532-4608 In copertina: Ignoto del XVII secolo, Largo di Palazzo in occasione della visita del cardinale Filoma- rino al viceré di Napoli, olio su tela, 1650 ca. Napoli, Certosa e Museo di San Martino. Comitato scientifico Francesco Aceto (Università degli Studi di Napoli Federico II), Francesco Barbagallo (Univer- sità degli Studi di Napoli Federico II), Roberto Delle Donne (Università degli Studi di Napoli Federico II), Werner Eck (Universität zu Köln), Carlo Gasparri (Università degli Studi di Napoli Federico II), Gennaro Luongo † (Università degli Studi di Napoli Federico II), Fernando Marías (Universidad Autónoma de Madrid), Mark Mazower (Columbia University, New York), Marco Meriggi (Università degli Studi di Napoli Federico II), Giovanni Montroni (Università degli Studi di Napoli Federico II), Valerio Petrarca (Università degli Studi di Napoli Federico II), Anna Maria Rao (Università degli Studi di Napoli Federico II), André Vauchez (Université de Paris X-Nanterre), Giovanni Vitolo (Università degli Studi di Napoli Federico II) © 2020 FedOAPress – Federico II University Press Università degli Studi di Napoli Federico II Centro di Ateneo per le Biblioteche “Roberto Pettorino” Piazza Bellini 59-60 80138 Napoli, Italy http://www.fedoapress.unina.it/ Published in Italy Prima edizione: luglio 2020 Gli E-Book di FedOAPress sono pubblicati con licenza Creative Commons Attribution 4.0 International Indice Sigle e abbreviazioni 7 Premessa 9 Introduzione 13 1. La voce di uno spettatore: la Notitia di Andrea Rubino 35 1.1 Forma e contenuto dei quattro volumi della Notitia 42 1.2 Una possibile continuazione dei volumi 50 1.3 Le fonti 57 1.4 Una cronaca “curiosa” 61 2. Le mutazioni del cerimoniale 69 2.1 Il “concerto” di diversi cerimoniali 69 2.2 Rivolta, repressione e linguaggio cerimoniale 81 2.3 La città blindata 88 2.4 L’alleanza con l’eletto del Popolo e l’intervento del viceré nei rituali civici 93 2.5 Le nuove cerimonie 101 2.6 Il Carnevale degli anni di Oñate. La riscrittura della rivolta 105 2.7 Il trionfo della riconciliazione. Le feste per il viaggio e le nozze di Marianna d’Austria (1649-1650) 109 3. Rinegoziare lo spazio urbano in venti anni di cerimonie (1653-1672) 123 3.1 La “politica delle cerimonie” di quattro mandati vicereali 123 3.2 Le risposte della città alla politica festiva dei viceré: il caso delle «padronanze» 138 3.3 Il voto all’Immacolata Concezione e la festa del 1659 151 3.4 San Gaetano, un patrono in pectore e il «glorioso martire gran difensore Gennaro» 156 3.5 Le inaugurazioni delle nuove opere come strumento di persuasione 173 4. L’analisi di un caso: i molti funerali di Filippo IV 199 4.1 Un precedente conflittivo: le esequie per la regina Elisabetta di Borbone nel 1645 200 4.2 La cavalcata per l’acclamazione di Carlo II e i primi funerali nelle chiese spagno- le di Napoli 207 4.3 L’omaggio dei gesuiti napoletani 217 5 4.4 I funerali della città nella cappella del Tesoro di San Gennaro, nel Monte dei Poveri, nella chiesa della Santa Casa dell’Annunziata 222 4.5 Le esequie del Regno in Santa Chiara 228 5. L’iconografia degli apparati festivi 241 5.1 Allegorie dinastiche e quadri sotto il baldacchino: il valore dei ritratti reali 246 5.2 «Alcide dell’Austriaco Atlante». Le simbologie dell’istituto del viceregno e le rappresentazioni del suo territorio 262 5.3 Invocando il divino aiuto. Scenogra e in anni di cili per feste religiose 276 6. La pratica festiva 291 6.1 Il catafalco della Sellaria, un simbolo “non effimero” della festa napoletana 293 6.2 Tra temporaneo ed effimero: la prassi del riutilizzo e il saccheggio rituale 309 6.3 Il «tributo ossequioso». Commissione e finanziamento degli apparati decorativi 321 Conclusioni. Le cerimonie come momento di negoziazione 339 Appendice documentaria 347 1. Documenti su Andrea Rubino 347 2. Indice delle cerimonie riportate nei manoscritti 349 3. Indice iconografico delle decorazioni festive descritte nella Notitia 350 4. Rappresentazioni teatrali recitate sui palchi delle feste trascritte nella Notitia 357 5. Selezione di avvisi di Napoli 358 Fonti 379 Opere citate 381 Indice onomastico 421 6 Sigle e abbreviazioni ACA Archivo de la Corona de Aragón ADCT Archivio della Deputazione della cappella del Tesoro di San Gennaro AGS Archivo General de Simancas ARSI Archivum Romanum Societas Jesu ASBN Archivio Storico del Banco di Napoli-Fondazione ASDN Archivio Storio Diocesano di Napoli ASM Archivio di Stato di Modena ASN Archivio di Stato di Napoli ASNSP Archivio della Società Napoletana di Storia Patria ASV Archivio Segreto Vaticano BL British Library BNE Biblioteca Nacional de España BNF Bibliothèque Nationale de France BNN Biblioteca Nazionale di Napoli BSNSP Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria a. anno c./cc. carta/carte ead. eadem id. idem leg. legajo lib. libro p./pp. n.n. pagina/pagine non numerate par. paragrafo 7 A Flora e Michele Premessa «e sempre allegri bisogna stare, ché il nostro piangere fa male al re…» Questo lavoro è frutto di un percorso decennale, con molte tappe e interru- zioni. La sua prima origine è nella tesi di dottorato «Feste e produzione artistica nella Napoli barocca: la Notitia di Andrea Rubino (1648-1669)», discussa presso il Dipartimento d’Art i Musicologia dell’Universitat Autònoma de Barcelona il 19 marzo 2010. Negli ultimi dieci anni quel primo studio è rimasto come un canovaccio aperto, che si è arricchito grazie ai contributi offerti dai numerosi studi recenti dedicati alla dimensione festiva napoletana in età moderna ed è sta- to completamente trasformato dalla maturazione dei miei interessi di ricerca. Se nella tesi le cerimonie venivano analizzate all’interno della produzione artistica napoletana, nel prosieguo delle indegini si è passati a una lettura più profonda del contesto e delle dinamiche urbane, accompagnata dalla lettura di fonti non prettamente iconografiche. Nel corso di questi cambiamenti il testo di partenza è stato dunque esposto a dubbi, nuove letture, critiche (soprattutto autocritiche) e alle apportazioni dei compagni di lavoro. La lista dei ringraziamenti è dunque particolarmente lunga e necessaria, per- ché il presente volume non sarebbe mai stato concluso senza la costanza e la pazienza delle persone che mi hanno accompagnato e spronato in questi anni. A cominciare da Giovanni Muto, che mi ha guidato tra le fonti della storia di Napoli già nel periodo di svolgimento della tesi ed ha atteso e seguito con cura questa pubblicazione, a Bonaventura Bassegoda i Hugas, il mio relatore dell’Uni- versitat Autònoma de Barcelona, a Joan-Lluís Palos che ha permesso la mutazione del profilo delle mie ricerche presso il Dipartimento (ora Area) di Storia Moderna dell’Universitat de Barcelona. Nella sua prima fase il volume accostava lo studio contestuale delle notizie offerte da Andrea Rubino a alcuni approfondimenti monografici su cerimonie importanti degli anni successivi alla rivolta, come i funerali di Filippo IV a Na- 9 Spazio urbano e rappresentazione del potere poli. A questo primo nucleo, ho aggiunto l’analisi del controllo degli spazi, dei linguaggi del cerimoniale, della trasmissione dei discorsi politici e del sistema di produzione delle decorazioni, ricerche svolte nel periodo postdottorale quando ho lavorato a un’edizione on-line della Notitia di Andrea Rubino, in cui gli indici dei manoscritti che avevo elaborato per la tesi sono diventati una banca dati uti- le alla consultazione della riproduzione digitale della cronaca.
Recommended publications
  • Insurrection De Naples En 1647 / Étude Historique De Don Angel De Saavedra, Duc De Rivas
    Insurrection de Naples en 1647. T. 2 / étude historique de Don Angel de Saavedra, duc de Rivas,... ; ouvrage trad. de [...] Source gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France Rivas, Ángel de Saavedra (1791-1865 ; duc de). Auteur du texte. Insurrection de Naples en 1647. T. 2 / étude historique de Don Angel de Saavedra, duc de Rivas,... ; ouvrage trad. de l'espagnol et précédé d'une introd. par le baron Léon d'Hervey de Saint- Denys. 1849. 1/ Les contenus accessibles sur le site Gallica sont pour la plupart des reproductions numériques d'oeuvres tombées dans le domaine public provenant des collections de la BnF. Leur réutilisation s'inscrit dans le cadre de la loi n°78-753 du 17 juillet 1978 : - La réutilisation non commerciale de ces contenus ou dans le cadre d’une publication académique ou scientifique est libre et gratuite dans le respect de la législation en vigueur et notamment du maintien de la mention de source des contenus telle que précisée ci-après : « Source gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France » ou « Source gallica.bnf.fr / BnF ». - La réutilisation commerciale de ces contenus est payante et fait l'objet d'une licence. Est entendue par réutilisation commerciale la revente de contenus sous forme de produits élaborés ou de fourniture de service ou toute autre réutilisation des contenus générant directement des revenus : publication vendue (à l’exception des ouvrages académiques ou scientifiques), une exposition, une production audiovisuelle, un service ou un produit payant, un support à vocation promotionnelle etc. CLIQUER ICI POUR ACCÉDER AUX TARIFS ET À LA LICENCE 2/ Les contenus de Gallica sont la propriété de la BnF au sens de l'article L.2112-1 du code général de la propriété des personnes publiques.
    [Show full text]
  • The Collecting, Dealing and Patronage Practices of Gaspare Roomer
    ART AND BUSINESS IN SEVENTEENTH-CENTURY NAPLES: THE COLLECTING, DEALING AND PATRONAGE PRACTICES OF GASPARE ROOMER by Chantelle Lepine-Cercone A thesis submitted to the Department of Art History In conformity with the requirements for the degree of Doctor of Philosophy Queen’s University Kingston, Ontario, Canada (November, 2014) Copyright ©Chantelle Lepine-Cercone, 2014 Abstract This thesis examines the cultural influence of the seventeenth-century Flemish merchant Gaspare Roomer, who lived in Naples from 1616 until 1674. Specifically, it explores his art dealing, collecting and patronage activities, which exerted a notable influence on Neapolitan society. Using bank documents, letters, artist biographies and guidebooks, Roomer’s practices as an art dealer are studied and his importance as a major figure in the artistic exchange between Northern and Sourthern Europe is elucidated. His collection is primarily reconstructed using inventories, wills and artist biographies. Through this examination, Roomer emerges as one of Naples’ most prominent collectors of landscapes, still lifes and battle scenes, in addition to being a sophisticated collector of history paintings. The merchant’s relationship to the Spanish viceregal government of Naples is also discussed, as are his contributions to charity. Giving paintings to notable individuals and large donations to religious institutions were another way in which Roomer exacted influence. This study of Roomer’s cultural importance is comprehensive, exploring both Northern and Southern European sources. Through extensive use of primary source material, the full extent of Roomer’s art dealing, collecting and patronage practices are thoroughly examined. ii Acknowledgements I am deeply thankful to my thesis supervisor, Dr. Sebastian Schütze.
    [Show full text]
  • Il 'Poggio Delle Mortelle'
    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DOTTORATO DI RICERCA IN STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELLA CITTÀ XVII CICLO IL ‘POGGIO DELLE MORTELLE’ NELLA STORIA DELL’ARCHITETTURA NAPOLETANA COORDINATORE: PROF. ARCH. FRANCESCO SAVERIO STARACE TUTORE: PROF. ARCH. MARIA RAFFAELA PESSOLANO CANDIDATO: EMILIO RICCIARDI ANNO 2005 Introduzione Il “poggio delle Mortelle” è una piccola area a sud-ovest della collina di San Martino, tra Chiaia e Montecalvario, aperta sul mare in direzione di Posillipo e celebrata dai cronisti per la bellezza del sito e la salubrità dell’aria; prese questo nome, scriveva nella sua guida il canonico Carlo Celano, “perché da cento settant’anni fa vi erano boschi di mirti che noi chiamiamo mortelle, e le frondi di questi servivano per accomodare i cuoi”1. La spiegazione di Celano fu ripresa da tutti gli scrittori di cose napoletane, con la sola eccezione di Ludovico de la Ville sur-Yllon, che agli inizi del XX secolo, basandosi su un documento di compravendita ritrovato nel Grande Archivio di Napoli, formulò l’ipotesi che il toponimo derivasse dalla famiglia “de Trojanis y Mortela”, che abitava in questi luoghi agli inizi del Seicento2. Quale che ne fosse l’origine, la denominazione “delle Mortelle” si affermò con favore crescente a partire dalla metà del XVII secolo, cancellando la memoria dei nomi più antichi (“il Lucchesino”, “lo Ficaro”, “la Caiola”) che distinguevano i diversi fondi rustici e sostituendo indicazioni più generiche (“sopra Chiaia”, “sopra Toledo”, “sotto Sant’Elmo” oppure, dopo la fondazione della chiesa, “sotto Santa Maria Apparente”). I documenti cinque e secenteschi concordano nel chiamare “piazza delle 1 C.
    [Show full text]
  • La Basilica Di San Domenico Maggiore in “Ricerche Sull'arte A
    Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna saggi e documenti 2015 FONDAZIONE GIUSEPPE E MARGARET DE VITO PER LA STORIA DELL’ARTE MODERNA A NAPOLI Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna saggi e documenti 2015 Sommario Presentazione 82 Sabrina Iorio 7 Giancarlo Lo Schiavo Sull’arte marmorea di primo Seicento a Napoli: Iacopo Lazzari, Tommaso Montani, Per Giuseppe De Vito. Un ricordo Francesco Cassano, Giovan Marco Vitale 8 Renato Ruotolo e Giovan Domenico Monterosso 10 Riccardo Naldi 106 Luigi Abetti “ … son de madera incorruptible … ”. Bonaventura Presti architetto certosino Due Ladroni in legno di bosso di Gabriel Joly, “aquila” dimenticata del Rinascimento 133 Paola De Simone mediterraneo Dalla serenata Cerere placata a palazzo Perrelli. Nuovi documenti per le arti a 35 Eduardo Nappi Napoli La chiesa e il convento di San Domenico Maggiore di Napoli. Documenti 167 Renato Ruotolo L’architetto Orazio Angelini e il VII 54 Giuseppe Porzio Congresso degli Scienziati Italiani del 1845 Dagli spalti di Castel Sant’Elmo. Notizie su Didier Bar 193 Indice dei nomi a cura di Luigi Abetti 64 Marco Vaccaro Considerazioni sull’attività di Aert Mijtens in Abruzzo e sulla formazione dei fratelli Bedeschini Eduardo Nappi La chiesa e il convento di San Domenico Maggiore di Napoli. Documenti Gli oltre duecento documenti pubblicati di seguito mettono a disposizione degli studiosi una ricchezza di notizie, sia d’archivio che bibliografiche, utili per chiarire l’articolata vicenda costruttiva della cittadella conventuale di San Domenico Maggiore. Tali documenti, suddivisi topograficamente e ordinati crono- logicamente, coprono un arco temporale compreso tra il XVI e il XIX secolo.
    [Show full text]
  • Hendrik Ziegler* Louis XIV N'a Cessé De Considérer L'espagne Comme Fennemie De La France. Dans Ses Mémoires, Instructions
    Originalveröffentlichung in: Sabatier, Gérard ; Torrione, Margarita (Hrsgg.): ¿ Louis XIV espagnol ? Madrid et Versailles, images et modèles. Paris 2009, S. 75-93 Le lion et le globe : la statue de Louis XIV par D omenico G uidi , ou l'Espagne humiliée Hendrik Ziegler* Louis XIV n ’a cessé de considérer l’Espagne comme Fennemie de la France. Dans ses Mémoires, instructions pour gouverner conçues à l’inten- tion du Dauphin, il ne manqua pas d ’évoquer la relation de concurrence jalouse et d ’« inimitié permanente » entre les deux peuples, qui n ’aurait jamais su être entièrement éliminée en dépit de son occultation passagère par des traités politiques et des mariages dynastiquesLe changement de rapport de force à partir des années 1650, confirmé par la paix des Pyrénées en 1659 qui allait durablement sceller la faiblesse militaire de l’Espagne, tarda à être reconnu du côté français : dans la perception des contemporains de Louis XIV, l’Espagne restait jusqu’au tournant du siècle un adversaire important et menaçant 2 . Pour cette raison, la politique étran- gère ludovicienne continua de poursuivre parmi ses principaux objectifs l’humiliation diplomatique, la lutte militaire et l’amputation territoriale de l’Espagne, jusqu’à ce que le testament de Charles II attribue la couronne espagnole à la maison de Bourbon. Dans le domaine de la politique artis- tique, le conflit franco-espagnol demeura également ouvert tout au long de la seconde moitié du xvii c siècle, ainsi qu’une statue de Louis XIV réalisée * Je remercie Diane H. Bodart et Gérard Sabatier qui m'ont apporté des informations et des idées précieuses, et pour leur relecture attentive de la traduction.
    [Show full text]
  • Tra Don Giovanni D'austria E Il Duca Di Guisa. Alcune
    Librosdelacorte.es OTOÑO-INVIERNO nº 18, AÑO 11 (2019) ISSN 1989-6425 TRA DON GIOVANNI D’AUSTRIA E IL DUCA DI GUISA. ALCUNE RIFLESSIONI SUL CARDINAL FILOMARINO DURANTE LA RIVOLTA NAPOLETANA DEL 1647-48* Giuseppe Mrozek Eliszezynski (Universidad “G. D’annunzio” di Chieti-Pescara) RIASSUNTO Il cardinale e arcivescovo di Napoli Ascanio Filomarino fu uno dei principali protagonisti della cosiddetta “rivolta di Masaniello”. Gli storici hanno sottolineato soprattutto il suo ruolo di mediatore durante le prime dieci e più celebri giornate della rivolta, quelle caratterizzate dalla presenza del pescivendolo alla testa dei ribelli. L'articolo si propone di mostrare come l'arcivescovo di Napoli sia stato molto più di un semplice mediatore tra le parti in conflitto, perché svolse un ruolo chiave e prese apertamente posizione nel corso della rivolta. In particolare, si concentrerà l'attenzione sul periodo tra l'ottobre 1647 e l'aprile 1648, quando Filomarino dovette confrontarsi con due illustri personaggi: don Giovanni d'Austria, inviato da Madrid al comando della flotta spagnola, e il nobile francese Enrico II di Guisa, uno dei tanti che cercarono di imporsi come capo della rivolta dopo la morte di Masaniello. PAROLE CHIAVE: Napoli; rivolta; Filomarino; don Giovanni d'Austria; duca di Guisa BETWEEN JOHN OF AUSTRIA AND THE DUKE OF GUISE: SOME REFLECTIONS ON CARDINAL FILOMARINO DURING THE NEAPOLITAN REVOLT OF 1647-48 ABSTRACT The Cardinal and Archbishop of Naples Ascanio Filomarino was one of the main protagonists of the so-called "revolt of Masaniello". Historians have emphasized above all his role of mediator during the first ten and most celebrated days of the revolt, that were characterized by the presence of the pescivendolo at the head of the rebels.
    [Show full text]
  • Research Report Events & Activities July 2015 — December 2018 Kunsthistorisches Institut in Florenz — Max-Planck-Institut Institut in Florenz Kunsthistorisches
    Research Report Events & Activities July 2015 — December 2018 Kunsthistorisches Institut in Florenz — Max-Planck-Institut Institut in Florenz Kunsthistorisches Research Report Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut Events & Activities July 2015 — December 2018 Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut Via Giuseppe Giusti 44 50121 Florence, Italy Phone +39 055 249 11-1 Fax + 39 055 249 11-55 www.khi.fi.it © 2019 Editors: Alessandro Nova and Gerhard Wolf Copy editing and proof-reading: Hannah Baader, Carolin Behrmann, Helene Bongers, Robert Brennan, Jason Di Resta, Dario Donetti, Hana Gründler, Stephanie Hanke, Annette Hoffmann, Lucy Jarman, Fabian Jonietz, Albert Kirchengast, Marco Musillo, Oliver O’Donnell, Jessica N. Richardson, Brigitte Sölch, Eva-Maria Troelenberg, Tim Urban, and Samuel Vitali Design and typesetting: Micaela Mau Print and binding: Stabilimento Grafico Rindi Cover image: Antonio Di Cecco, Monte Vettore, June 2018 Contents 7 Scientific Advisory Board 9 Events & Activities of the Institute 11 Conferences 31 Evening Lectures 34 Seminars & Workshops 38 Matinées & Soirées 39 Study Trips 41 Awards, Roundtables & Presentations 42 Labor 45 Ortstermin 46 Study Groups 47 Studienkurse 50 Online Exhibitions 51 Exhibition Collaborations 53 Academic Activities of the Researchers 54 Teaching 57 Talks 81 External Conference Organization 84 Curated Exhibitions 86 Varia 93 Publications 94 Publications of the Institute 97 Publications of the Researchers 117 Staff Directories Scientific Advisory Board Prof. Dr. Maria Luisa Catoni IMT School for Advanced Studies Lucca Prof. Dr. Elizabeth Edwards De Montfort University Prof. Dr. Jaś Elsner Corpus Christi College Prof. Dr. Charlotte Klonk Humboldt-Universität zu Berlin Institut für Kunst- und Bildgeschichte Prof. Dr.
    [Show full text]
  • La Rivolta Napoletana Del 1647. Il Ruolo Delle Autorità Cittadine Nella Fi Ne Di Masaniello
    La rivolta napoletana del 1647. Il ruolo delle autorità cittadine nella fi ne di Masaniello Silvana D’Alessio Università di Salerno Resum La tràgica mort de Masaniello no va reportar benefi cis reals als napolitans, segons alguns cronistes. Sens dubte, va sembrar el pànic i aviat va signifi car una confi rmació per als escèptics, dintre i fora de la península italiana. Si Masaniello, després de la seva reconciliació amb el virrei, el duc d’Arcos, va acariciar durant unes hores el somni de convertir-se en servent fi del del duc i de rebre benefi cis a canvi (en particular, una valuosa protecció), documents d’arxiu i cròniques de l’època ens permeten tenir un millor coneixement dels fets, complexos, dels seus últims dies de vida. Aquest article ofereix una anàli- si més detinguda d’aquest episodi que la que l’autora fa en la seva recent bio- grafía del famós peixater. Paraules clau: Masaniello, Nàpols, revolta de 1647, conspiració, bogeria. Resumen La trágica muerte de Masaniello no reportó benefi cios reales a los napolita- nos, según algunos cronistas. Sin duda, sembró el pánico y pronto supuso una confi rmación para los escépticos, dentro y fuera de la península italiana. Si Masaniello, después de su reconciliación con el virrey, el duque de Arcos, cultivó por unas horas el sueño de convertirse en un siervo fi el del duque re- cibiendo a cambio benefi cios (en particular, una valiosa protección), documen- tos de archivo y crónicas coetáneas nos llevan al conocimiento de unos hechos Pedralbes, 32 (2012), 127-156, ISSN: 0211-9587 14814 Rev Pedralbes 32.indd 127 26/11/13 17:18 128 silvana d’alessio más complejos y articulados sobre sus últimos días de vida.
    [Show full text]
  • The Corsini Collection: a Window on Renaissance Florence Exhibition Labels
    The Corsini Collection: A Window on Renaissance Florence Exhibition labels © Auckland Art Gallery Toi o Tāmaki, 2017 Reproduction in part or in whole of this document is prohibited without express written permission. The Corsini Family Members of the Corsini family settled in Florence in the middle of the 13th century, attaining leading roles in government, the law, trade and banking. During that time, the Republic of Florence became one of the mercantile and financial centres in the Western world. Along with other leading families, the Corsini name was interwoven with that of the powerful Medici until 1737, when the Medici line came to an end. The Corsini family can also claim illustrious members within the Catholic Church, including their family saint, Andrea Corsini, three cardinals and Pope Clement XII. Filippo Corsini was created Count Palatine in 1371 by the Emperor Charles IV, and in 1348 Tommaso Corsini encouraged the foundation of the Studio Fiorentino, the University of Florence. The family’s history is interwoven with that of the city and its citizens‚ politically, culturally and intellectually. Between 1650 and 1728, the family constructed what is the principal baroque edifice in the city, and their remarkable collection of Renaissance and Baroque art remains on display in Palazzo Corsini today. The Corsini Collection: A Window on Renaissance Florence paints a rare glimpse of family life and loyalties, their devotion to the city, and their place within Florence’s magnificent cultural heritage. Auckland Art Gallery Toi o Tāmaki is delighted that the Corsini family have generously allowed some of their treasures to travel so far from home.
    [Show full text]
  • Caravaggio, Second Revised Edition
    CARAVAGGIO second revised edition John T. Spike with the assistance of Michèle K. Spike cd-rom catalogue Note to the Reader 2 Abbreviations 3 How to Use this CD-ROM 3 Autograph Works 6 Other Works Attributed 412 Lost Works 452 Bibliography 510 Exhibition Catalogues 607 Copyright Notice 624 abbeville press publishers new york london Note to the Reader This CD-ROM contains searchable catalogues of all of the known paintings of Caravaggio, including attributed and lost works. In the autograph works are included all paintings which on documentary or stylistic evidence appear to be by, or partly by, the hand of Caravaggio. The attributed works include all paintings that have been associated with Caravaggio’s name in critical writings but which, in the opinion of the present writer, cannot be fully accepted as his, and those of uncertain attribution which he has not been able to examine personally. Some works listed here as copies are regarded as autograph by other authorities. Lost works, whose catalogue numbers are preceded by “L,” are paintings whose current whereabouts are unknown which are ascribed to Caravaggio in seventeenth-century documents, inventories, and in other sources. The catalogue of lost works describes a wide variety of material, including paintings considered copies of lost originals. Entries for untraced paintings include the city where they were identified in either a seventeenth-century source or inventory (“Inv.”). Most of the inventories have been published in the Getty Provenance Index, Los Angeles. Provenance, documents and sources, inventories and selective bibliographies are provided for the paintings by, after, and attributed to Caravaggio.
    [Show full text]
  • The Pennsylvania State University
    The Pennsylvania State University The Graduate School Department of Art History THE DOCUMENTED PAINTINGS AND LIFE OF ANDREA VACCARO (1604-1670) A Thesis in Art History by Anna Kiyomi Tuck-Scala Ó 2003 Anna Kiyomi Tuck-Scala Submitted in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy December 2003 The thesis of Anna Kiyomi Tuck-Scala was reviewed and approved* by the following: Jeanne Chenault Porter Associate Professor of Art History Thesis Adviser Chair of Committee Roland E. Fleischer Professor Emeritus of Art History George L. Mauner Distinguished Professor Emeritus of Art History Alfred A. Triolo Associate Professor Emeritus of Italian and Spanish Craig Zabel Associate Professor of Art History Head of the Department of Art History *Signatures are on file in the Graduate School iii ABSTRACT This dissertation takes stock of what is known about Andrea Vaccaro (1604- 1670), one of the most prominent painters of Naples in the middle of the seventeenth- century. Although successful during his lifetime, Vaccaro currently suffers a reputation that is, at best, second rate. Due to the hundreds of paintings attributed to Vaccaro of dubious quality, modern art historians characterize his art as “eclectic” and “academic.” The sole monograph on Vaccaro, Maria Commodo Izzo’s Andrea Vacccaro pittore (1604-1670) published in 1951, is also sorely out of date. This study provides a new and more accurate portrayal of the artist. Rather than the customary all-inclusive approach, this study is based on the solid foundation of all known documents about the artist’s life and art, which are gathered and analyzed in one place for the first time.
    [Show full text]
  • Patron Saint of a World in Crisis: Early Modern Representations of St
    PATRON SAINT OF A WORLD IN CRISIS: EARLY MODERN REPRESENTATIONS OF ST. FRANCIS XAVIER IN EUROPE AND ASIA by Rachel Miller BA, Kenyon College, 2005 MA, University of Pittsburgh, 2010 Submitted to the Graduate Faculty of the Kenneth P. Dietrich School of Arts and Sciences in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy University of Pittsburgh 2016 UNIVERSITY OF PITTSBURGH KENNETH P. DIETRICH SCHOOL OF ARTS AND SCIENCES This dissertation was presented by Rachel Miller It was defended on March 28, 2016 and approved by Christopher J. Nygren, Assistant Professor, History of Art and Architecture Mrinalini Rajagopalan, Assistant Professor, History of Art and Architecture Patrick Manning, Professor, History Dissertation Advisor: Kirk Savage, Professor, History of Art and Architecture Dissertation Advisor: Ann Sutherland Harris, Professor Emerita, History of Art and Architecture ii Copyright © by Rachel Miller 2016 iii PATRON SAINT OF A WORLD IN CRISIS: EARLY MODERN REPRESENTATIONS OF ST. FRANCIS XAVIER IN EUROPE AND ASIA Rachel Miller, PhD University of Pittsburgh, 2016 Recent historical studies have focused on the vital role that Catholic saints played after the Council of Trent, investigating how these holy figures were utilized to alleviate all manner of problems besetting the Post-Tridentine Church, emerging European nation states, and individual Catholics. My dissertation, however, approaches this issue from an art historical perspective, considering how images of St. Francis Xavier, the sixteenth-century Jesuit missionary, exercised considerable agency in an early modern world rife with global crisis. Specifically, I investigate Xaverian prints and paintings created in border zones of early modern Catholicism or in territories of the Iberian empires, particularly Antwerp, Goa, and Naples.
    [Show full text]