Famiglie Nobili

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Famiglie Nobili FAMIGLIE NOBILI RACCOLTE DAL NAPOLI STABILIMENTO TIPOGRAFICO DEL CAV. G. DE ANGELIS E FIGLIO Strada Portamedina alla Pignasecca, 44 MEMORIE DELLE FAMIGLIE NOBILI MEMORIE D E I.I.E FAMIGLIE NOBILI •BELLE •PROVINCE M ERIDIONALI D’ ITALIA RACCOLTE DAL CONTE BERARDO CANDIDA GONZAGA^ VOLUME SECONDO '■"% _ ........ NAPOLI STAB. TIPOG. DEL CAV. G. DE ANGELIS E FIGLIO PORTAMEDINA ALLA PIGNASECCA, 44 PROPRIETÀ LETTER Biblioteka Jagielloriska 1001385478 1001385478 AYERBO D’ARAGONA Questa famiglia ebbe origine da D. Pietro Signore di Ayerbo procreato da D. Giacomo Re di Aragona con D. Teresa Gii di Viduara, dama di Valenza. Il Re D. Giacomo, per ragioni di Stato, fu obbligato di sposare D. Violante di Castiglia, con la quale procreò D. Pietro Re di Aragona, detto il Grande. Ot­ tenne però dal Pontefice di legittimare i figli D. Pietro signor di Ayerbo, e D. Giacomo Signor d’ Ixerice , o Ixerico, il quale diede origine alla famiglia di tal nome. Ottenne pure che , estinte le linee maschili dei figli di D. Violante di Castiglia, succedessero nel Regno a preferenza delle femmine, i discendenti dei figli di D. Teresa Gii di Viduara. La famiglia Ayerbo venne nel Regno di Napoli col Re Alfonso i.° d’Aragona, ed essendo stata dichiarata di Regio Sangue, godette molti privilegi e fu immune dai pagamenti fiscali. Ha goduto nobiltà in Napoli al Seggio di Porto, Catanzaro, Cotrone, Stilo e Grotteria. Vestì l’abito di Malta nel 1546. ■ Della detta famiglia sorgono monumenti in Napoli nel Duomo e nella Chiesa di S. Maria del Popolo. Vuoisi che Giovanni d’Ayerbo ottenuta da Re Alfonso I la signoria di Cestara desse origine alla famiglia Cestari. % F eud i posseduti dalla famiglia Ayerbo. — Acquarica — Agropoli — Alivero — Aquara — Artasso — Arver — Azner — Bagnen — Brancavilla — Burreto — Ca- bannas — Castiglion di Liest — Castignano — Castriosi — Gagliano — Genzia — — 6 — Labenna — Liso — Luesia — Montesano — Morrone — Olevano — Paternoli — Patù — Providente — Salignano — Valderassa. C o n t a d i — Ayerbo — Brancaleone — Palizzi — Simmari 15 ig. M a r c h e s a t i . — Grotteria 1583. D u c a t i . — Alessano 1637. Arigliano. P r in c ip a t i . — Cassano di Bari 1668. F a m ig l ie imparentate con VAyerbo.— Accrocciamuro — Aquino Castiglione— Arena — de Bineis — Bonito — Borgia — Brancia — Cantelmo — de Capua — Ca­ racciolo— Carafa — Cavalcanti — della Cavalleria— Cervera— Cestari— Colonna — Cornele— Crispano — de Curte — Dentice — GifFoni — Grimaldi — Guarino — Guevara —• Ioppolo — de Luna — Moncada — Montalto -— Morano —Mormile — Paladino— Pappacoda — Pescara — Pomar — Riario Sforza — Ruffo—Sancio — Sans — Serra — Siscar —• de Spes — Spinelli — Staiti — Toraldo'— Trivulzio — Urrias— Ventimiglia ed altre. A u t o r i che parlano di questa famiglia. — Aldimari (Famiglie imparentate con la casa Carafa) — Alfano (Descrizione del Regno di Napoli) — Almagiore (Ag­ giunte alla Storia del Summonte) — Ammirato (Famiglie napolitane) — Bacco (Descrizione del Regno di Napoli)— Bianco Lattanzio (Contro al Discorso in­ torno alla nobiltà d’Italia del dottore Flaminio Rossi) — Campanile Giuseppe (Notizie di nobiltà) •— Capecelatro ( Diario ) •— Capecelatro ( Storia ) — Contarino (Origine e Nobiltà di Napoli)— Eugenio (Napoli Sacra) — Filamondo (Genio bellicoso) — Giustiniani (Dizionario Corografico) — de Lellis (Famiglie Nobili) — Lumaga (Teatro della nobiltà di Europa) — Mazzella (Descrizione del Regno di Napoli) — Mugnos (Nobiltà del mondo) — Pacichelli ( Regno di Napoli in pro­ spettiva)— de Pietri (Storia Napolitana) — del Pozzo (Ruolo Generale dei Ca­ valieri di Malta) — Recco (Notizie di famiglie n ob ili)— 'Ruffo (Storia della famiglia Giffoni) -— Sabrio (Genealogia della famiglia Ayerbo) — Sacco (Dizio­ nario Geografico) — Scioppi (Origine del Regno d’Aragona) — de Soto — de Stefano (Napoli Sacra) — Tarrafa (Storia de’ Re di Spagna) — Tornamira — Troyli (Storia del Regno di Napoli). MEMORIE I.STORICHE D . Sancio —- Accompagnò nel Reame di Napoli il Re Alfonso I' d’ Aragona dal quale ottenne la terra di Simmari, ove edificò un Monastero pei Frati Pre­ dicatori e la Chiesa di s. Caterina. Giovanni — Seguì l’ Infante D. Errico d’ Aragona fratello di Re Alfonso L nella guerra d’Almedo nel Regno di Castiglia e ne ebbe in dono la baronia di Cestara. Jerrante — Fu tra’ cortegiani del Re nel 1488 con Ettore Pignatelli, Giovan Cola d’Arena, Filippo Gallerano, Ludovico di Rinaldo, Giulio Valignano, Gio- _ 7 — van Loise Scaglione, Pier Giovanni Spinelli, Bano Spinelli, Gismondo Carafa, Iacobello della Leonessa, Loise Venato, Loise della Candida, Iacopo di Capua, Pietro de Sanguine, Giovan Battista del Doce, Vincenzo Belprato, D. Guglielmo de Toreglia, Colagnolo Cantelmo, Alessandro Pignatelli, Colamaria Caracciolo, Agnello Spina, Giovanni Antonio Caldera, Berlingiero Caldora, Camillo Pan- done, Giovanni Bentivoglio, Domenico Gambacorta, Marino Caracciolo, Alfonso Caracciolo e fratelli, figli del Conte di Nicastro, Alessio Brancaccio, Angelo Spi­ na, e Luigi Vento. Carlo — Cappellano Maggiore del Re i528. Felice — Maresciallo di Campo nella guerra contro i Mori 1721. Ercole ■— Tenente Colonnello e Maggiordomo di Re Ferdinando 1 di Borbone. Felice — Duca di Alessano, Governatore del Castello di Taranto. Valoroso Capitano delle Guardie Italiane. Gli Ayerbo usarono intorno allo scudo di Aragona le Armi della famiglia Viduara ripetute otto volte in bordura. Questa famiglia si estinse nell’ultimo Principe di Cassano di Bari GIUSEPPE AYERBO d’Aragona Cavaliere dell’Ordine delle Due Sicilie e Scudiero di Gioacchino Murat. Contrasse egli matrimonio con Donna Teresa Serra dei Principi di Gerace.Tale unione fu sciolta nel i 8o5, ed egli sposò D. Maria Riario Sforza, figlia del Duca Nicola, la quale fu chiamata a succedere, e da essa ereditò la nipote D. Luisa Riario Sforza moglie del Duca della Castellina Antonio Zunica, alla quale con Decreto di Re Ferdinando II del dì 27 Gennaio 1856, furono conceduti i titoli di Principe di Cassano di Bari e Duca di Alessano, i quali erano ricaduti alla Reai Corona per non aver lasciati il Principe Giuseppe discendenti o congiunti fino al quarto grado. D E L BALZO Questa Casa è francese. Ha avuta origine da’ signori di Bali 111 Provenza discendenti da Guglielmo Re di Arli e Principe di Orange , il quale viveva regnando l’imperatore Federico II— Alcuni autori, non sappiamo con quanta serietà, la fanno discendere da Baldassarre, uno de’’ Re Maggi; forse li ha in­ dotti a ciò inventare la cometa che questa casa usa nello scudo da tempi re­ motissimi, alludendo a quella che guidò i Re alla Divina Capanna. Questa famiglia ha posseduto in Francia, Vienna, Marsiglia, Berry, Bruges, Montelier, ed altre molte città e Castel Iribo in Ungheria. Tali signorie erano state portate nella casa del Balio da Stefania figliuola di Gilberto Conte di Milano e signor di Provenza, la quale era stata maritata a Raimondo Signor di Bali il quale rappresentava il ramo primogenito di Gu­ glielmo Re di Arli e Principe di Orange. Questo ramo si estinse in Rainoldo del Bali Conte di Genova, il quale ebbe una sola figliuola maritata nella casa di Chalon. Passò nel Regno questa Casa seguendo le armi di Re Carlo I d’ Angiò, ed il ceppo fu Raimondo del Balio Conte di Avellino , il quale non avendo fi­ gliuoli, adottò un secondogenito del Conte di Nola Nicolò Orsino , il quale assunse il cognome del Balzo, e si chiamò del Balzo Orsino, della cui discen­ denza si parlerà negli Orsino. Il ramo dei del Balio , Conti di Castro e di Ugento si estinse in Antonicca moglie del Duca di Termoli, di Casa Capua, il quale ereditò il Principato di Molfetta ed il Contado di Giovinazzo. Antonicca fu dotata da suo zio Ferrante Gonzaga, Viceré di Sicilia, perchè il padre di lei Francesco del Balzo, avendo parteggiato pei Francesi, nella venuta del Principe di Orange, fu spogliato di tutti i suoi beni e morì povero. La famiglia del Balio à avuto il titolo di Serenissimo , ha ottenuti privilegi singolari, ed è stata una delle sette Grandi Case del Regno. Ha goduto nobiltà in Napoli al Seggio di Capuana, in Capua, in Brìndisi, Bonuoli e Stilo. Sorgono di essa monumenti in Napoli nelle Chiese di S. Chiara, S. Lorenzo, — 9 — S. Domenico Maggiore e S. Giovanni a Carbonara. In Casaluce nel Monastero dei Padri Celestini. In Messina ed in Andria. F e u d i posseduti dalla famiglia del dBal^o-— Abativio — Accadia ;— Acre del Monte — Altogiovanni-— Amendolea — Andrano — Anzi— Aquara — Arce •— Ar- cella — Argentiaco — Arignano — Ascoli —- Aspero — Atripalda — Avella -— A- vezzano — Baera — Bari — Barignano — Bisaccia — Brindisi della Montagna —- Brocco — Calitri — Calvi — Camarda — Cancellara -— Capodirisio— Caprarica - Capurso — Carbonara — Carife — Carpignano — Casalaperto — Casaluce — Ca- samandòria — Casamassima — Castelbellotto — Castellamare della Bruca — Ca­ stellana — Castello — Castiglione — Castignano — Castronuovo — Cedogna — Chiusano — Cicala — Colle di Valle —- Consa — Corsignano — Cortidono — Cutrofiano — Feudonegro •— Filitti —- Flumari — Fontanapura •— Forino — Francolise — Galatola — Gifoni— Gioia —• Giugliano — Grottaglie— Guar­ dia Lombarda — Isola di Odore — Lacedogna — Lafano — Laurenzana — Lauriano — Lauro — Lavello — Locorotondo— Loreto — Mairacano— Me- lissano — Mesagne —• Miglionico —• Minervino — Monteacuto —• Montefellicolo — Monteforte — Montefredano — Montelungo —• Montemilone — Montenegro — Montepeloso— Monterone — Montesano — Montesardo —- Montuori — Mottola — Nevano — Noci — Ogiano — Oppido— Oraco — Ospedale — Ottaiano — Padulo — Palma — Paro — Pertusio — Picerito
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