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Biografia ragionata a cura dI danIela bellottI

Aldo Borgonzoni nasce il 12 giugno 1913 a Medicina (), centro rurale della Bassa emiliana, da una famiglia di lavora- tori, il padre Annibale è bracciante agri- colo, la madre Lucia mondina. L’infanzia e la prima giovinezza vissute a Medicina costituiranno una radice pro- fonda, un legame indissolubile con la ter- ra natale e il mondo contadino, elementi fondamentali nella genesi della sua perso- nalità artistica; la rievocazione di questi primi anni sarà oggetto di intense pagine autobiografiche.

veduta dI MedIcIna, Foto gIovannI parInI; con brano autograFo dell’artIsta, 1957.

1970 Artisti di Cronache al Museo Civico nezia osserva le opere di un «giovane Lu- di Bologna: «[...] Borgonzoni da Medici- ciano Minguzzi, le speranze della scultura na, anni difficili, pallore di miseria, lotta a bolognese». coltello con la vita, artigiano, pittore d’im- La vita artistica italiana del periodo è in- pulso nella sua formazione, non improvvi- fluenzata dal «Manifesto degli intellettuali sata, ma strappata alla dura esistenza...». fascisti, agli intellettuali di tutte le nazioni» aldo borgonzonI con la Madre Il racconto dei primi anni bolognesi e del di Giovanni Gentile e dalle recensioni di lucIa e la nonna adelaIde, clima culturale dell’epoca è oggetto delle Margherita Sarfatti, musa del Novecento; MedIcIna (bologna), 1915. pagine autobiografiche del 1981, pubbli- cate in Memorie e Atti dell’Accademia Cle- 1930-1938 mentina XVI, rivelative del primo contatto con le nuove ricerche artistiche in ambito Nel settembre del 1930 si trasferisce a Bo- nazionale: nel 1932 A.B. è a Roma dove logna dove viene assunto dall’argentiere visita la «Mostra della Rivoluzione Fasci- Enea Stefani, nel cui laboratorio apprende sta» e apprezza il «monumentalismo vigo- stili e tecniche del cesello; la sera frequenta roso» di Sironi; nel 1933 visita la Trien- le lezioni dell’Istituto Industrie Artistiche, nale di Milano di cui ricorda i «grandi l’attuale Istituto d’Arte. Questi primi anni affreschi murali di De Chirico, di Severi- di formazione sono rievocati da Francesco ni, di Achille Funi e in particolare quello nel laboratorIo dI cesello Arcangeli nel catalogo della mostra del di Corrado Cagli». Alla Biennale di Ve- all’IstItuto d’arte, bologna, 1934.

339 dal 1935 della cattedra di Pittura all’Acca- demia di Belle Arti. Attorno a quest’ulti- mo si forma un gruppo che comprende, in- sieme ad A.B., Luciano Minguzzi, Ilario Rossi, Duilio Barnabè, Pompilio Mandel- li, Giovanni Ciangottini e Mario Brasa. Nelle opere degli anni trenta prevale l’i- spirazione novecentista che si ritrova in «Ferrovia» (1934) e «Mia madre» (1937), mentre in «Viale Irnerio» (1935) e in «Pa- pIttura all’aperto, 1936. esaggio a Medicina» (1938) emergono tratti coloristici visionari consonanti con il così anche per il giovane Borgonzoni che gruppo di «Corrente». esordisce con opere in chiave novecentista alle mostre del Sindacato Fascista delle Belle Arti, ed entra in contatto con l’am- 1939-1942 biente artistico locale. Sono anni di sacri- ficio, i premi che vince leniscono appena Nel 1939 compie il primo viaggio all’este- l’indigenza. Stringe amicizia con pittori ro, si reca per un soggiorno di studio in coetanei, Guido Bugli e Norma Mascel- Germania, visita Monaco e Norimberga, dal catalogo del Iv preMIo lani; visita con gli insegnanti dell’Istituto dove intuisce, seppur messo al bando dal bergaMo, «vIsIta allo studIo», 1942. d’arte varie città e musei italiani. Com- nazismo, il lessico espressionista i cui in- pleta la propria formazione studiando le flussi saranno evidenti nella evoluzione del collezioni d’Arte di Bologna, in cui trova suo stile. Nel 1940 abbandona il lavoro di cesella- ben rappresentata non solo la tradizione Nell’Ateneo bolognese, i fermenti antifa- tore e si dedica interamente alla pittura. In pittorica che permea il clima culturale scisti sono coltivati all’ombra di Roberto opere come «Autoritratto» (1940) e «Se- locale, ma anche la contemporaneità, in Longhi, nella Facoltà di Lettere e Filo- duta spiritica» (1940) la vena cromatica chiave europea e antiretorica, di Giorgio sofia. Cesare Gnudi, Giancarlo Cavalli, espressionista si svela appieno. Morandi, Carlo Corsi, Mario Pozzati. A Giuseppe Raimondi, il giovane Francesco Nel 1941 espone alla «III Mostra Nazio- Villa delle Rose, allora sede della Galleria Arcangeli e Carlo Ludovico Ragghianti nale d’Arte» di Milano il dipinto «La cac- Comunale, ammira la pittura del viareg- maturano posizioni intellettuali in questo ciata dal Paradiso». Nel 1942 partecipa al gino Lorenzo Viani. senso, traendo dallo studio della storia IV Premio Bergamo con il dipinto «Visi- Nel 1933 partecipa a Firenze alla «Mostra dell’arte italiana la linfa per costruire una ta allo Studio» (1942), citato da Arcangeli Nazionale della Giovane Pittura Italia- visione alternativa all’italianità sbandiera- su «Architrave», mensile di politica, lette- na» in Palazzo Strozzi, dove conosce lo ta dal fascismo. A.B., dal canto suo, vive ratura e arte del Guf (Gruppi Universita- scultore Accademico d’Italia Domenico la medesima ostilità al regime, che lo avvi- ri Fascisti). Alla mostra conosce giovani Rambelli; dal 1934 al 1941 è invitato alle cinerà negli anni successivi alle figure più pittori contrari al Novecento, le suggestio- «Mostre Sindacali di Bologna» che si ten- alte dell’antifascismo bolognese. ni d’Oltralpe e gli influssi soprattutto pi- gono al Palazzo del Podestà, fra i membri cassiani che annunciano già, nell’ambito della commissione Giorgio Morandi. culturale del regime, nuove istanze: sono Espone l’opera «Giornata grigia» (1934) Bruno Cassinari, Renato Guttuso, Ennio alla «Mostra di pittura illustrativa dell’Ap- Morlotti, Armando Pizzinato, Giuseppe pennino Tosco-Emiliano», a Porretta Santomaso, Emilio Vedova. Terme (Bologna) e nel 1935 si diploma all’Istituto Industrie Artistiche col massi- mo dei voti. 1943-1945 Partecipa a mostre e frequenta i luoghi di aggregazione degli artisti, lo storico Cir- L’avversione al regime matura nell’artista colo Artistico e il Caffè San Pietro, dove grazie ai rapporti con la fronda bolognese e si incontrano i critici Roberto Longhi e al contatto con l’amico medicinese Orlan- il giovane Francesco Arcangeli, i pittori do Argentesi, antifascista che negli anni artIcolo dI Italo cIntI su a.b., Nino Bertocchi, Ferruccio Giacomelli, trenta era stato condannato dal Tribunale In «eMporIuM» rIvIsta d’arte, con Corrado Corazza, Guglielmo Pizzirani, l’opera «partenza dI legIonarI», Speciale a 4 anni, fra carcere e confino. In il romano Tato, il poeta Alfonso Gatto as- dI proprIetà della FondazIone una intervista video del 1995, a cura di sieme al veneziano Virgilio Guidi, titolare carIsbo, 1940. Claudio Spadoni, l’artista ricorda che nel

340 1944 Giovanni Bottonelli, responsabile seo della Resistenza di Vittorio Veneto. 1946-1947 per la Resistenza della Brigata Garibaldi, Il conflitto bellico trova a volte gli artisti gli chiese di preparare bandiere, falsifica- su opposti fronti ideologici, ma pur sem- Il dopoguerra è per il pittore tempo di rin- re documenti e timbri per l’ingresso alla pre solidali; la vicenda del pittore Virgi- novata energia in sintonia con la rinascita «Sperrzone» di Bologna, la zona all’in- lio Guidi è simile a quella dello scultore culturale che investe il Paese; vive un pe- terno dei viali di circonvallazione, pre- Accademico d’Italia Domenico Rambel- riodo di intensa attività e sperimenta alcu- sidiata dalla Wehrmacht e dalle Brigate li. Fra il giovane «rosso» Borgonzoni e il ni soggetti che resteranno iconici, dipinge Nere, perché ritenuta più sicura. A causa maturo scultore faentino, autore a Lugo le prime Mondine, realizza scorci di peri- dei bombardamenti su Bologna, ritorna a del monumento all’aviatore Baracca, corre ferie e paesi, conduce ad estrema compiu- Medicina dove ritrova «sfollato» il maestro una generazione; nel 1944 lo scultore ri- tezza drammatica il tema della violenza Virgilio Guidi che, essendo di concla- trae il giovane pittore, a fine maggio 1945 della guerra e la testimonianza della lotta mata fede fascista, è minacciato di morte. questi lo sottrae al giudizio dei partigiani partigiana; con analoga tensione tragica, Grazie alla sua partecipazione nella Resi- della sua città. emergono i simboli cristiani, soprattutto la stenza, Borgonzoni ottiene da Argentesi Molti anni dopo, l’artista documenta Crocefissione. Dal 1946, espone regolar- un salvacondotto e accompagna in bici- questi eventi in Virgilio Guidi e Domenico mente con mostre personali e partecipa a cletta Guidi all’imbarcadero di Chioggia Rambelli fra arte e ideologia, pubblicato nel rassegne nazionali e internazionali. per raggiungere Venezia. L’amicizia fra i volume del 1995 Il naturalismo espressionista Rinsalda i legami artistici e intellettua- due è significativa, il maestro veneziano di Aldo Borgonzoni. Nel 2006 la maschera li intrecciati e mantenuti vivi negli anni pochi mesi prima aveva dipinto il ritrat- in bronzo di Aldo Borgonzoni eseguita della guerra: partecipa al cenacolo del to di Alfonsina, moglie del pittore, opera nel 1944 da Rambelli è collocata sul mo- letterato comandante partigiano Antonio oggi conservata al csac - Centro studi numento funebre del pittore, che si trova a Meluschi e della consorte Renata Viganò, e archivio della comunicazione dell’Uni- Medicina. scrittrice che nel 1949 vince il Premio versità di Parma. A Bologna, nei mesi successivi alla Li- Viareggio con L’Agnese va a morire. La Anticipandolo in bozzetti del 1942, di- berazione, assieme ai pittori Carlo Cor- collaborazione è rintracciabile sugli annali pinge «Cristo percosso» (1943-1944), si, Pompilio Mandelli, Ilario Rossi, allo del «Progresso d’Italia», sui libri illustrati primo esito del ciclo espressionista sugli scultore Luciano Minguzzi e al critico dal pittore, nel ritratto del loro figlio «Bu», «Orrori della Guerra»; questo ciclo, che Lamberto Priori, A.B. fonda la Galleria pubblicato nel libro del 1995 Matrimonio comprende alcuni capolavori come «Mi- di Cronache, che prende il nome dal setti- in brigata. Le opere e i giorni di Renata Viganò serie della guerra» (1944) e «Tragedia a manale di attualità diretto da Enzo Biagi. e Antonio Meluschi (Grafis). Lilla Lippa- Marzabotto» (1945), verrà esposto dopo la La galleria si trova negli spazi del Partito rini, cultrice di storia moderna, presenta Liberazione come testimonianza umana Liberale diretto da Raffaele Mattioli, in ad A.B. l’italianista Francesco Flora, che e artistica in numerose mostre sulla Resi- piazza della Mercanzia. Nei due anni di dieci anni più tardi scriverà un brano per stenza. Le opere di questo ciclo sono cu- attività, espongono con mostre personali stodite in musei italiani ed esteri, tra cui gli Artisti di Cronache e altri rappresen- il gFh - Ghetto Fighters’ House Museum tativi delle nuove tendenze, alcuni di fama in Israele, il MAMbo - Museo d’Arte consolidata come Massimo Campigli, Moderna di Bologna, il csac di Parma, Mario Mafai, Mino Maccari. La galleria il Museo della Grafica di Pisa, il MusInF è frequentata da Giorgio Morandi, Nino - Museo dell’Informazione di Senigallia, Bertocchi, Roberto Longhi, Ezio Rai- il Museo Polironiano di San Benedetto mondi, Francesco Arcangeli, Corrado Po, la Pinacoteca di Medicina, la Rac- Corazza e molti altri artisti e intellettuali colta del Comune di Marzabotto, il Mu- della scena culturale nazionale.

scheda del ghetto FIghters’ house MuseuM dell’opera «two ss soldIers catalogo della prIMa personale, and a woMan» del 1945. gallerIa cronache, bologna, 1946.

341 alla Galleria Bergamini di Milano a cura del giornalista Giuseppe Galassi. Lo stesso anno soggiorna a Parigi insie- me al pittore Pompilio Mandelli. Dipinge alcuni scorci della città accentuando i trat- ti geometrizzanti già presenti nel quadro «Autoritratto» (1946). Frequenti saranno le permanenze all’estero negli anni a venire, in occasione di mostre personali e partecipazioni a eventi collettivi. artIcolo A ca’ Pesaro: la crisi dell’arte ModerNa, In «la lotta», La mappa dei viaggi borgonzoniani è non bologna, 1947. solo rivelativa delle relazioni dell’artista con il tessuto culturale internazionale, ma con- sente oggi di monitorare la diffusione del- la sua pittura in alcuni Paesi, testimoniata dalla presenza di opere nei musei stranieri. Nello stesso anno, a maggio, partecipa alla «Mostra della Giovane Pittura Italiana» a Praga. Il pittore collabora fino al 1950 con dise- artIcolo Nello studio di GiorGio MoraNdi, In «Il progresso d’ItalIa», gni e scritti alla terza pagina de «Il Pro- bologna, 1947. gresso d’Italia» di Bologna, scrive su Fla- vio Bertelli, Carmelo Cappello, Sergio Romiti, Giorgio Morandi e partecipa alla rifondazione del Sindacato degli Artisti che dirigerà fino a metà degli anni sessan- ta. I suoi articoli rivelano qualità lettera- rie; esemplare in questo senso l’articolo del 1947 sulla visita allo studio di Morandi. artIcolo dI luIgI longo GiorNate iNfocate con dIsegno dell’artIsta In «Il progresso d’ItalIa», bologna, 1947. 1948 una mostra personale dell’artista a Roma. per un richiamo lontano nel tempo. Tanto In gennaio espone in collettiva all’Art Nel cenacolo di via Mascarella, frequenta- lontano che a volte penso sia sorto prima Club di Roma, in Palazzo del Drago. to da Pier Paolo Pasolini, Romano Bilen- di me e mi sia balzato incontro quando Intervenendo sul n. 16 della rivista omoni- chi, Roberto Roversi, Primo Levi, Mario ancora ero nel mondo dell’incosciente...». ma, con in copertina un disegno dell’arti- Tobino e altri intellettuali, il pittore co- È invitato con due dipinti in America La- sta, Enrico Prampolini ne sottolinea «[...] nosce la giovane «poetessa operaia» Nella tina, alla rassegna «Artes Plasticas, Arte la sintesi formale che si vale tanto della Nobili; con lei si reca in visita da Giorgio Contemporanea Italiana», che si inaugura geometrizzazione cubista, quanto della Morandi che, riconoscendone il talento, le in maggio al Palazzo dell’Arte di Santia- deformazione espressionista». dona un disegno. A.B. ritrae più volte la go del Cile, presenti 37 artisti tra cui Ca- Il 1948 vede l’esordio di A.B. nella pit- poetessa, simbolo di riscatto sociale. Ap- gli, Campigli, Capogrossi, Carrà, De tura murale; nell’arco di sei mesi esegue prezzata dal Gruppo Labriola come caso Chirico, De Pisis, Guidi, Manzù, Min- il dipinto «Storie del lavoro e della guer- letterario (ricordiamo l’articolo di Giusep- guzzi, Modigliani, Morandi, Prampolini, ra», nel salone della Camera del Lavoro pe Galassi su «Il Giornale della Sera»), la Rossi, Sironi; la mostra viene allestita nei di Medicina, alla paga giornaliera di un Nobili dalla metà degli anni cinquanta si mesi successivi a Buenos Aires. manovale; il dipinto, che misura 1,70 trasferisce a Parigi, dove scrive e pubblica Partecipa con «Paesaggio autunnale» metri in altezza e 45 metri in lunghezza, le sue poesie in francese, e dove la sua vita (1945) alla «Mostra Nazionale d’Arte di rappresenta con accenti neocubisti la storia si concluderà tragicamente. Bellagio», espone alla «II Mostra Matteot- della comunità locale, oppressa durante il Nell’aprile del 1946 in occasione della pri- ti» a Milano, alla «I Mostra d’Arte Sacra» ventennio dal latifondismo. Racconta l’ar- ma «Personale» alla Galleria Cronache, a a Roma. tista: «[...] qualcuno teme che farò qual- cura di Lamberto Priori, nel catalogo Pit- A gennaio del 1947 seconda «Personale» che pazzia astrattista. Sono tre mesi che ture di Aldo Borgonzoni, l’artista pubblica a cura di Lamberto Priori alla Galleria lavoro chiuso. Tre pareti sono terminate una dichiarazione di poetica: «Io dipingo d’Arte Il Cortile di Roma, quindi espone oramai...».

342 lettera dI totI scIaloja, csac unIversItà dI parMa, 1947.

oggetto di studi e saggi in ambito universi- tario: nel 2006 Betty Rutigliano dell’Uni- versità degli Studi di Milano scrive la tesi “Gli artisti chiedono pareti da dipingere”. Per una storia della pittura murale nell’Italia degli anni cinquanta, in cui dedica diverse pagine al murale medicinese; nel 2015 Juan José Gómez Gutiérrez pubblica il libro The PCI Artists: Antifascism and Communism in Italian Art, 1944-1951 (Cambridge Scho- lars Publishing), in cui quattro pagine sono dedicate a queste pitture. Scrive la Rutigliano, riportando la testi- monianza dell’epoca di Arnaldo Fratei- li: «[...] la nuova committenza popolare, (era) ovviamente sostenuta nella scelta dell’artista dalle componenti comunista e socialista della Cgil locale e dal sindaco Orlando Argentesi, perseguitato dal fasci- smo per il suo orientamento e impegno po- litico negli anni bui: “Ora, anche gli abi- tanti socialisti di Medicina volevano che la loro Camera del Lavoro fosse ornata di pitture; ma pitture che narrassero i loro pa- timenti sotto il fascismo, la loro lotta per la liberazione, la ricostruzione della loro vita di lavoratori organizzati. Perciò quotatisi uno per uno per mettere assieme la somma necessaria a fare affrescare la sala, andaro- no in commissione a Bologna dove c’era un giovane pittore che pensavano potesse fare al loro caso, e gli dissero: ‘Devi rac-

Il 29 settembre l’opera viene inaugurata con la corale partecipazione della gente del paese: è la prima grande testimonianza del rapporto dell’artista con Medicina. Nei decenni a venire, Borgonzoni sarà presen- te nel suo paese d’origine come promotore di mostre e con donazioni. Il murale, che è stato restaurato nel 1994 a cura dell’Ibc Regione Emilia-Romagna, è riconosciuto come opera di rilievo storico, oltre che ar- tistico, poiché si tratta del primo esempio di committenza di una comunità per di- pingere i propri luoghi di rappresentanza e precede le analoghe realizzazioni dei pitto- ri A. Pizzinato e A. Sassu. Il ciclo è stato catalogo della Mostra d’arte conteMporanea della alleanza della cultura, bologna, 1948.

343 artIcolo dI gIuseppe galassI Sentimento artIcolo il colore va iN riMa, del grano e del riso nei pannelli di una Camera In «Il progresso d’ItalIa», bologna, 1948. del Lavoro, In «Il gIornale della sera», roMa, 1948. contare sulle pareti della Camera del La- racconto che si vale di procedimenti colti: architettonico” del colore quando è svin- voro la nostra storia. Fai tu. Ma, se farai dalla soddisfazione plastica delle masse e colato dai perimetri di disegno; ai mezzi qualche cosa che noi non potremo capire, degli spazi, ai peculiari modi di egemonia insomma grazie ai quali la composizione ti pagheremo e poi daremo una mano di del disegno, al regime per così dire “non cubista, al limite, tenta una lingua di so- calce sulla tua opera’”. [...] Come si è vi- sto, Borgonzoni allora aveva già acquisito una peculiare autonomia linguistica, cari- co dell’esperienza tedesca, in contatto con l’ambiente romano e milanese, da poco reduce dal viaggio a Parigi, grazie al quale aveva aggiunto, alle accensioni e alle di- storsioni espressionistiche, quello spezzarsi dei piani e della linea tipici della maniera neo-cubista e la carica sociale e politica della Guernica di Picasso. [...] Certamente il risultato complessivo viene giudicato più che positivo, poiché “alla fine si radunò al completo la commissione con la presenza del pittore. Il compenso pattuito era stato di trecentomila lire; ma quella brava gen- te era così soddisfatta, che volle donare al pittore una busta con cinquantamila lire in più”». Il murale suscita l’interesse della stampa nazionale; ricordiamo l’articolo di Giu- seppe Galassi, Sentimento del grano e del riso nei pannelli di una Camera del Lavoro su «Il Giornale della Sera» di Roma. Nel gen- naio del 1950 Giulio Tavernari, sul n. 2 della rivista «Emilia», racconta l’incontro con il poeta Paul Éluard a Bologna, che definisce un quadro di A.B. sulla strage di Marzabotto «[...] una pittura molto giovane, una strage rappresentata in uno stile pienamente europeo» quindi illustra l’impegno dell’artista per i dipinti mura- li della Camera del Lavoro di Medicina: «[...] Borgonzoni è riuscito quasi sempre a conservare la libertà di espressione: ani- mando un rapporto fra figura, paesaggio e lettera dI renato guttuso ad aldo borgonzonI, csac unIversItà dI parMa, 1948.

344 artIcolo dI gIuseppe galassI Nella Nobili Poetessa oPeraia, In «Il gIornale della sera», roMa, 1948.

artIcolo dI MarIo raMous suI MuralI dI MedIcIna, In «Il progresso d’ItalIa», bologna, 1948. lidi puri, una traduzione cristallografica esponenti del Fronte nell’area del Partito delle cose». Comunista, propongono il pluralismo Nel corso del 1948 partecipa alla «V delle espressioni artistiche e un contestua- Quadriennale di Arti Figurative» di le impegno politico e sociale. In sintonia Roma, alla «Permanente» a Milano e con i loro ideali, Elio Vittorini, fondato- alla «XXIV Biennale» di Venezia, dove re nel 1945 della rivista «Il Politecnico», espone l’opera «Incontro» (1947). Rena- auspica «[...] una cultura che sappia pro- to Guttuso scrive su «Rinascita»: «Aldo teggere l’uomo dalle sofferenze invece che Borgonzoni, il giovane e coraggioso pitto- limitarsi a consolarlo». Fra i partecipanti re bolognese considerato eretico, perché è ci sono i bolognesi Ciangottini, Mandelli, riuscito ad uscire dall’aura sacra di Bolo- Minguzzi, Romiti, Rossi e, nel Comita- gna, l’aura morandiana». to d’Onore, Fanti, Arcangeli, Morandi, Agosto 1948, nasce il «Premio Suzzara», Longhi, Raimondi, Gnudi. In quell’oc- ideato come scambio tra il lavoro degli casione A.B. consolida l’amicizia con gli artisti e i prodotti della terra, assegnati ai artisti conosciuti al «Premio Bergamo» nel poesIa dI nella nobIlI dedIcata vincitori in cambio delle opere per la na- 1942; al termine della rassegna Guttuso al pIttore, 1948. scente collezione comunale della cittadina propone al pittore bolognese lo scambio mantovana. L’idea è del pubblicista Dino dei dipinti «Le Mondine» e «Lo spaven- Villani e di Cesare Zavattini che voglio- tapasseri» con due sue opere, «Interno» e un articolo su «Rinascita», sotto lo pseu- no favorire il dialogo tra gli artisti e la po- «Studio». donimo di Roderigo di Castiglia, stronca polazione istituendo una giuria formata La mostra, rilevante sul piano storico, l’iniziativa, bollandola come una «esposi- non solo da critici, ma anche da tre rappre- causa una dura reazione da parte del lea- zione di orrori e di scemenze, ribadendo sentanti della cittadinanza, un operaio, un der comunista Palmiro Togliatti, che in che [...] i lavoratori intelligenti, onesti cul- contadino e un impiegato. A.B. vince la prima edizione con l’opera «Le Mondine» (1948). Zavattini, sceneggiatore di film neorealisti per Vittorio De Sica e ironico pittore, ricorda in uno scritto degli anni sessanta la figura di Borgonzoni; i due si scambiano quadri in formato minimo. Il 17 ottobre si inaugura a Palazzo Re Enzo, nel Salone del Podestà, a Bologna la «Prima mostra nazionale d’arte contem- poranea», promossa dall’Alleanza della Cultura. A.B. è presente con 5 opere e partecipa al comitato organizzatore. La mostra presenta gli artisti del Fronte Nuo- vo delle Arti, nucleo di giovani pittori e scultori d’avanguardia sia di tendenza fi- gurativa che astratta, accomunati da una posizione critica nei confronti del No- vecento di Carrà, Sironi, De Chirico. Tra gli altri, Guttuso, Turcato, Vedova, l’artIsta accanto all’opera «le MondIne» preMIata alla prIMa edIzIone Birolli, Pizzinato, Santomaso, Viani, preMIo suzzara (Mantova), 1948.

345 tori delle arti, restavano sbalorditi di fronte a mondine quadre con fianchi di legno e viso spaccato come il melone fradicio». L’attacco diretto pone il pittore in prima linea nel dibattito a carattere nazionale che divampa a seguito di tale intervento. La polemica sul binomio Arte-Ideologia diventa cruciale e segna la cultura italiana negli anni a venire, obbligando gli artisti a prendere posizione. Molti decenni dopo, Giorgio Fanti, uno dei promotori della mostra, in un libro e in una intervista ap- parsa su «la Repubblica» nel 2003, ricor- da che «Togliatti si riferiva a un quadro di Borgonzoni che a quel punto volli e che ancora adesso è appeso a una parete di casa mia». L’artista, che già ottiene ampi consensi in ambito nazionale, non rinuncia alle attivi- tà come agitatore politico; collabora con i libelli bolognesi, il comunista «La lotta» e il socialista «La squilla», disegnando vignette politiche, dipingendo i pannelli delle feste di partito, incurante della labi- lità degli interventi, ma a favore di un in- treccio fra la cultura alta e quella popolare. gallerIa bernInI, borgonzonI dIpInge I sassI astrattI, roMa, 1949.

libro Padania: tra Cronache e Ultimi Natura- rappresentati «Antonio Gramsci a Torino 1949 listi, sempre nel 1990, dedicherà varie pa- 1911», «Gramsci in prigione», «La fami- gine al rapporto fra gli artisti del Gruppo glia oppressa», «L’insurrezione popolare», Si trasferisce con la famiglia a Roma dove di Cronache e F. Arcangeli, pubblicando «L’occupazione delle terre incolte», «I per alcuni mesi lavora nello studio di Re- le foto di sei «Sassi» romani della fine de- morti di Modena», «La pace». nato Guttuso a Villa Massimo che, seque- gli anni quaranta. In sei mesi termina l’opera che viene inau- strata ai tedeschi dal Governo provvisorio A settembre partecipa al «II Premio Suz- gurata il 13 maggio 1951: per l’occasione italiano, ospitava in quegli anni gli atelier zara», e con l’opera «Mondine in risaia» la Casa del Popolo ospita una mostra di degli artisti italiani che si erano attivati (1949) vince un puledro bianco; il fatto trenta pittori realisti invitati delle Coope- nella Resistenza; successivamente A.B. è trova ampia risonanza sui giornali dell’e- rative emiliane e il convegno «Arte e la- ospite di Corrado Cagli. Durante la per- poca. L’anno si chiude con la personale voro», dedicato alla nuova committenza manenza romana, dirige la Galleria d’arte «Maschere» alla Galleria La Soffitta a proletaria. In particolare, il riquadro «I Bernini in piazza di Spagna, frequentata Bologna, con presentazione di Lamberto morti di Modena» è una cruda rappresen- da letterati e pittori come Turcato, Mo- Priori. tazione dell’eccidio poliziesco avvenuto il nachesi, Prampolini; anche De Chirico 9 gennaio 1950 alle Fonderie Riunite di è ben assiduo, poiché ha lo studio nello Modena e costato la vita a sei operai; pochi stesso palazzo, in vista della scalinata di 1950-1951 mesi prima l’artista aveva esposto a favore Trinità dei Monti. degli operai in quella fabbrica: al murale, A Roma nel 1949 il pittore bologne- Tornato a Bologna, inizia per Borgonzoni così come al dipinto «Donne di Modena» se dipinge una serie di «Sassi» astratto- una impegnativa stagione pittorica e civile (1951), egli affida la propria denuncia di espressionisti elogiati dalla stampa, e che a favore dei lavoratori. Nel 1950 gli viene quel tragico fatto. saranno riscoperti e rivalutati decenni più commissionato dal pcI un grande murale Nel 2006 Benedetta Rutigliano dedica un tardi. In particolare ne parlerà Mimmo per la Sala riunioni della Casa del Popolo ampio capitolo a quest’opera monumenta- Rotella in uno scritto del 1990, pubblica- A. Gramsci di Vignola (Modena). Nel le, che fu distrutta dalla stessa committen- to nel catalogo di Giorgio di Genova Aldo salone al primo piano il pittore esegue in za nel 1958. Scrive: «Si estendeva su due Borgonzoni. L’informazione e le maschere del stile neorealista un dipinto di 100 metri fasce sovrapposte, per una lunghezza di 20 potere (Bora), in occasione della mostra al quadrati, diviso in riquadri e dedicato al metri e un’altezza di circa 5 metri, raccon- Circolo Artistico di Bologna nel 1991; il movimento operaio del nostro Paese: sono tando in nove episodi la storia del movi-

346 artIcolo realisMo Pittorico e lotta di classe, In «Il progresso d’ItalIa», bologna, 1950. artIcolo dI severo boschI borGoNzoNi ha diviso iN sei MoMeNti la storia oPeraia della PiaNura PadaNa, In «Il progresso d’ItalIa», bologna, 1950.

I dIpIntI MuralI della casa del popolo a. graMscI, la sala rIunIonI della casa del popolo a. graMscI (l) 20 x (h) 4,5 M, vIgnola (Modena), 1950; l’artIsta con l’opera Murale ancora In esecuzIone, vIgnola rappresenta In nove epIsodI la storIa del MovIMento (Modena), 1950. operaIo e contadIno della pIanura padana dal 1921 alle lotte della pace del dopoguerra; dIstruttI dalla coMMIttenza nel 1958. mento operaio italiano. Oggi è possibile partecipando alle riunioni politiche e sin- iniziative hanno contribuito ad arricchi- descriverla grazie alle fotografie in bianco dacali di Vignola e alle manifestazioni po- re la mia conoscenza e la mia coscienza. e nero pubblicate in “Storie di Case del polari, induce l’artista a semplificare il suo Quando arrivò l’invito dei dirigenti della Popolo d’Emilia-Romagna” [...]. La ne- codice linguistico. Un connubio tra arte e cessità di essere compreso dal movimento vita che lo porta ad autodefinirsi, in una proletario, al quale Borgonzoni si lega lettera del 1980 all’amico Emilio Ballestri, “pittore e operaio nello stesso tempo”». L’artista espone alla «XXV Biennale» di Venezia, in un clima culturale infiam- mato dalla polemica sul Realismo, cui partecipa anche con i suoi scritti. Sulla ri- vista «Emilia» (n. 13) diretta da Luciano Bergonzini, l’artista ancora fiducioso nelle possibilità di dialogo con la nuova classe dirigente e di pieno coinvolgimento nelle istanze delle masse lavoratrici, riflette sulla MensIle della FederazIone Modenese sua esperienza di Vignola e sul rapporto del pcI «la verItà» sull’eccIdIo deglI operaI delle FonderIe rIunIte fra arte e società: «[...] Ho portato i dibat- dI Modena, bozzetto dell’epIsodIo dIsegno polItIco sullo scIopero titi sulle arti figurative nelle fabbriche (Sa- InserIto neI dIpIntI MuralI alle FonderIe rIunIte dI Modena, sib di Bologna) e la mia prima personale della casa del popolo dI vIgnola 1950. alle Fonderie Riunite di Modena. Queste (Modena), 1950.

347 ni fu succube di quel richiamo [politico], a una «Collettiva» d’arte a Tolosa in Fran- anche se la sua arte ne ebbe a soffrire. Le cia ed è invitato alla «XXVI Biennale» di sue “Donne di Modena” hanno pure una Venezia, dove si accende la netta contrap- bella, coraggiosa generosità popolare, nere posizione tra i neorealisti e gli astrattisti. come la sciagura, intrecciate nel compian- In ottobre, a Bologna, in occasione del to; e il suo “Dormitorio delle Mondine” Congresso Nazionale della Federbrac- sembra rievocare, fraternamente, gli stan- cianti viene allestita nella Sala del Podestà zoni della “bohème” giovanile, quando la mostra «I contadini e la pittura italiana tutti noi conoscemmo Aldo che penava contemporanea»; A.B. espone insieme a per la pittura, e il suo colore fisico era livi- Guttuso, Treccani, Zancanaro, Purifica- do, livido di miseria e d’antica fame». to e tutti i più noti realisti del momento, Marcello Azzolini cura, nella Saletta del che danno vita anche a un dibattito cui Caffè Nazionale di Modena, una mostra partecipano i lavoratori della terra. Parte sui dipinti realisti e i «Sassi» astratti del dell’intervento di A.B. viene riportato 1949. Nello stesso anno, A.B. partecipa su «l’Unità» del 28 ottobre da Luca Pa- alla «Mostra di Grafica Italiana» di Berli- volini: «Quello che ci vien chiesto - dice InvIto al teatro coMunale per no, al «II Premio di Terni», alla «Mostra l’artista - è di passare dallo stato romantico lo spettacolo sulla via della della Pace» di Roma promossa dal pcI. È allo stato di chiarezza. Non basta dire rap- libertà con dIsegno dI borgonzonI, invitato alla «VI Quadriennale» di Roma presento la mondina e neppure rappresento bologna, 1950. che si inaugura il 18 dicembre. lo sciopero delle mondine. Occorre cono- scere i problemi, il contenuto di classe di classe operaia di Vignola, di decorare la quella mondina e di quello sciopero». Casa Antonio Gramsci, mi si presenta- 1952-1954 Ancora nel 1953 il pittore spiega le ra- va una nuova occasione per perfezionare gioni intellettuali della propria posizione i miei orientamenti espressivi, nell’ambito Riceve il «II Premio della Mostra Nazio- rispondendo a Romano Bilenchi, diretto- della realtà». nale» di Vado Ligure (Savona), partecipa re del «Nuovo Corriere» di Firenze, che La distruzione del murale rimane per A.B. una ferita aperta su cui ancora nel 1980 così si esprime in una lettera a Emilio Ballestri: «[...] L’atto fu reso possibile da un ignoto, forse, da un burocrate, da un dirigente che ha macchiato, distruggendo un documento con un gesto inqualificabi- le, un brano della nostra storia, che come tale doveva essere patrimonio della collet- tività di Vignola. Chiudo, perché l’ama- rezza mi accompagna». Sul romantico e compromissorio rapporto fra arte e ideologia in A.B., scrive F. Ar- cangeli nel catalogo del 1970 sugli artisti di Cronache: «[...] Nemmeno Borgonzo-

con cesare zavattInI al cIrcolo dI cultura, bologna, 1951. lettera dI palMIro toglIattI, csac unIversItà dI parMa, 1952.

348 xxvI bIennale dI venezIa, cartolIna con le FIrMe dI borgonzonI, guttuso, MucchI, oMIccIolI, pIzzInato, purIFIcato, zIgaIna, csac unIversItà dI parMa, 1952. lettera dI eMIlIo serenI, csac unIversItà dI parMa, 1954. aveva promosso una inchiesta sull’arte; A.B. scrive: «[...] Le esperienze estetiche europee hanno agito solo di riflesso sulla pittura contemporanea italiana, e si può constatare che tale influsso (Impressioni- smo, Cubismo, Astrattismo, ecc.) agi- sce come fenomeno culturale sui migliori artisti della generazione di mezzo, come elemento transitorio storicamente giustifi- cato, come ribellione agli aspetti negativi «personale» al cIrcolo dI cultura, l’artIsta con Marcello azzolInI, di un’“arte chiusa”, contro l’accademia del MarIo de MIchelI, MarIo nannI e gIovannI cappellI, bologna, 1954.

349 per cogliere la sua poetica, proiettata a una stringente presa diretta con l’attuali- tà: «[...] A liberazione avvenuta, unito agli stessi ideali, agli stessi problemi della mia generazione, legato allo stesso concet- to contro le varie teorie dell’arte per l’arte, ho preso parte attivamente e consciamente alla ricerca di un linguaggio nuovo, per legare le mie forme pittoriche alle sollecita- zioni della vita». In dicembre «Personale» alla Galleria Puccini di Ancona. Nel corso del 1954 realizza una decora- zione murale nel Municipio di Pavullo (Modena), dispersa, e di cui non è stata rintracciata documentazione.

1955-1956

Marcello Azzolini, critico contrario alle censure dell’apparato culturale del PcI verso Borgonzoni, scrive la prefazione per la «Personale» alla Biblioteca Comunale L. Poletti di Modena. L’artista è presen- te alla «V edizione del Maggio» di Bari, alla «Biennale d’Arte Sacra» a Roma, alla «Mostra d’Arte Contemporanea» a Bolo- gna e alla rassegna «Sedici pittori realisti» con Francesco arcangelI e FelIce casoratI al cIrcolo dI cultura, a Firenze; partecipa alla «VII Quadrien- bologna, 1954. nale» romana che si apre nel novembre del 1955. Una ulteriore «Personale» si tiene novecentismo, la retorica, l’intimismo, il In occasione della «Personale» alla Galle- alla Galleria Puccini di Ancona. provincialismo in genere». ria La Colonna di Milano, l’artista scrive Marzo 1956, si apre la «Personale» alla Espone alla «Mostra di pittura contempora- per il catalogo un ampio brano, prezioso Galleria Il Pincio di Roma, nel catalogo il nea» di Amsterdam e alla rassegna «I Gra- fici Italiani a Varsavia», vince il «I Premio Vie Nuove per il Paesaggio» alla «Mostra Nazionale di Pittura» di Perugia ed ex-a- equo il «Premio di pittura Casalecchio di Reno (Bo)». Realizza una «Personale» al Circolo Culturale G. Tommasi di Anco- na e partecipa al «III Maggio» di Bari. Il pittore collabora all’attività del Circolo di Cultura di Bologna, centro progressista della vita culturale della città, dove tengo- no conferenze personalità di primo piano come il letterato Francesco Flora e il po- eta Salvatore Quasimodo ed espongono artisti come Guttuso e Casorati. Nell’a- prile del 1954 Mario De Micheli presenta al Circolo di Cultura la «Personale» di A.B. L’artista è invitato alla «XXVII Biennale» di Venezia e alla «Mostra della con salvatore QuasIModo, Francesco Flora e carlo corsI al cIrcolo dI Resistenza Europea» di Vienna. cultura, bologna, 1956.

350 pittore ripercorre in un testo autobiografico «Mostra del disegno degli artisti italiani» randi sulle sorti di Favorski, che non ha la propria esperienza artistica e umana. alla Casa della Cultura; i sei disegni e subito ritorsioni durante il periodo stali- Il Comitato Città Medaglie d’oro della tecniche miste sul mondo contadino sono niano, e gli consegna la xilografia, dono Resistenza incarica A.B. di organizzare acquistati dal Museo Statale Puškin. Nel dell’amico lontano. Molti anni più tardi, la «Mostra sul decennale della Resistenza nuovo catalogo del 2011 le sei opere sono nel 1989 sulla rivista «La Provincia», ri- in Italia»; la mostra che si tiene al Salone nuovamente pubblicate. cordando quel viaggio nell’Urss, A.B. del Podestà di Bologna, è curata da M. De A Mosca Borgonzoni è invitato nell’ate- rievoca le parole e i timori di Morandi, Micheli per la sezione sul Risorgimento e lier del pittore e grafico Vladimir Favor- alla vigilia della partenza, in merito alla da R. De Grada per quella sulla Resisten- ski, membro dell’Accademia Sovietica sorte dell’amico Favorski, creduto ucciso za. A.B. espone l’opera «Tragedia a Mar- delle Arti, che gli dona una xilografia e per ragioni politiche. zabotto» (1945). gliene affida una ulteriore da portare all’a- Vince il «Primo Premio Città del Trico- mico Giorgio Morandi, conosciuto nel lore» di Reggio Emilia e il «Primo Premio primo dopoguerra durante un viaggio in Nazionale d’Arte Sacra Città di Caser- 1957 Italia. Il soggiorno prosegue a Leningra- ta», mentre a Bologna partecipa alla «Ras- do, dove visita il Museo d’Arte Russa e la segna d’Arte Contemporanea» al Palazzo È presente alla mostra di arte italiana a mostra antologica di Aleksandr Dejneka, del Podestà e alla «Mostra d’Arte Sacra» Bucarest ed è invitato a Mosca dall’As- il maggiore pittore del Realismo socialista all’Antoniano. sociazione Artisti dell’Unione Sovietica; con il quale ha un incontro. Si reca per la seconda volta a Parigi, dove qui partecipa a dibattiti ed espone alla Al suo ritorno dall’Urss, rassicura Mo- incontra i pittori Édouard Pignon e Paul Rebeyrolle, dal quale riceve in dono un’o- pera. Superata la fase pittorica del Neorealismo, in A.B. restano immutati l’interesse per il mondo contadino e l’impegno a inter- pretarne le problematiche sociali e umane

casa della cultura, Mostra del dIsegno deglI artIstI ItalIanI, Mosca, 1957.

gallerIa l’aurelIana, con gIuseppe ungarettI all’InaugurazIone della nello studIo dI Édouard pIgnon, «personale», roMa, 1957. parIgI, 1957.

351 seQuenza FotograFIca dI enrIco pasQualI, borgonzonI rItrae dal vero le MondIne e I braccIantI durante lo «scIopero alla rovescIa», barabana dI MolInella (bologna), Fondo enrIco pasQualI, cIneteca bologna, 1957. con un espressionismo di respiro interna- delli, S. Romiti, avvicinano il pittore ad di fiducia verso l’uomo. Noi realisti invece zionale; nel 1957 illustra lo «Sciopero alla alcune suggestioni materiche. Arcangeli, l’avevamo, anche se si poteva correre il ri- rovescia» di braccianti e mondine senza schierato come critico militante sul versante schio del didascalico. [...] Certo Mandelli lavoro alla Barabana di Molinella (Bolo- della pittura informale, nel quindicennio e Morlotti sono importanti, sono poeti. In gna), episodio ripreso dal fotografo medi- successivo, segue con interesse l’espressio- Morlotti c’è la tensione propria della cul- cinese d’impronta sociale Enrico Pasqua- nista A.B. con numerosi scritti, coordina tura lombarda, dietro ci sono i romantici. li. Nello stesso anno a Roma si inaugura l’«Antologica» del 1968 alla Galeria Mesta Vedere un dipinto di Morlotti, dice Ar- la «Personale» alla Galleria L’Aureliana, di Praga e nel 1972 ne cura la mostra alla cangeli, significa “sentire che sotto canta- con una lettera in catalogo dell’italianista Galleria La Barcaccia di Roma. no i grilli”. Io sono più affascinato quan- Francesco Flora. In una intervista di Leo Strozzieri del do cantano gli uomini, quando cantano le I saggi di F. Arcangeli del 1954 Gli ultimi 1986, il pittore ricorda questo periodo e mondine». naturalisti e del 1957 Una situazione non im- la propria posizione nei confronti dell’In- probabile, il fiorire dell’Informale declinato formale padano: «L’informale è una sta- a Bologna con V. Bendini, S. Vacchi, M. gione meravigliosa... Dall’inconscio, dal 1958-1960 Nanni, A. Raccagni, G. Ferrari, P. Man- modo come la società è articolata manca Sulle relazioni dell’artista in Unione Sovietica, fa nuova luce una lettera ma- noscritta in russo, custodita al csac Università di Parma, inviata nel 1958 dall’Unione dei Pittori di Mosca a Bor- gonzoni; il foglio reca la traduzione riga per riga con la firma Pietro, forse ricon- ducibile al dirigente «internazionalista» del pcI Pietro Secchia. Il messaggio è interessante poiché, dopo alcune righe per un progettato scambio di mostre tra gio- vani pittori di Mosca e di Bologna, viene formulata al pittore la richiesta di «riceve- re notizie e riproduzione dei quadri» da parte del muralista Mario Orozco Rivera, con indirizzo del Messico a cui spedire il materiale. L’interesse del giovane Orozco Rivera, muralista messicano che diventerà collaboratore negli anni sessanta di Da- vid Alfaro Siqueiros a Cuernavaca, per «cosa Fanno glI artIstI per la classe operaIa?» scrItta dell’artIsta Borgonzoni muralista italiano è un dato a retro dI una Foto della seQuenza della barabana, 1957. inedito, che conferma il contatto tra i due,

352 certamente avvenuto a Mosca nel 1957, Si aggiudica con lo scultore Dino Basal- in occasione degli eventi espositivi a cui della il «1° Premio Nazionale» per la re- hanno partecipato, e legittima la ricerca di alizzazione delle decorazioni dell’Istituto possibili reciproche influenze. «Jacopo Barozzi» di Modena, per icono- I rapporti di A.B. con gli ambienti poli- grafie ispirate all’architetto del Cinque- tici e culturali emiliani sono ampi: dirige cento, che A.B. realizza l’anno seguente. il Sindacato Regionale pittori e scultori e Di queste opere scrive Paola Collina nel organizza mostre, come quella del 1965 2008: «Borgonzoni interpretava l’archi- sulla Resistenza; è in amicizia con il sin- tetto e trattatista modenese dipingendolo daco Giuseppe Dozza, ritratto più volte, sovrastante la sua città, su un doppio pan- con gli esponenti dell’ala migliorista del nello in cui la poetica figurativa s’intreccia PcI, Guido Fanti, Renato Zangheri; con il retaggio post cubista e un naturali- promuove l’attività del Circolo di Cul- smo espressionista, assai più evidente nei tura unitamente al critico e amico Franco pannelli ad altorilievo dipinti da Borgon- Solmi. Intensi sono i suoi rapporti anche zoni ad encausto nelle Storie di Modena, con l’ambiente universitario bolognese: ol- conservate nella saletta adiacente e a cui si l’opera «jacopo barozzI tre a F. Arcangeli, Luciano Bergonzini, aggiunge un altro pannello con Scene sco- a Modena», 1959, acrIlIco su legno, docente di Statistica e storico della Resi- lastiche, vicino al neorealismo guttusiano, realIzzata da borgonzonI per stenza, l’italianista F. Flora, il docente ma impaginato con uno squadernamento l’IstItuto tecnIco coMMercIale di Storia Medioevale Stefano Bottari e il di matrice postimpressionista». statale «jacopo barozzI», Modena. rettore Felice Battaglia. Nel 1958, libero L’artista partecipa alla mostra «13 Pitto- dalla «camicia di forza» del Neorealismo, ri della Colonna di Milano», promossa «Personali» alla Galleria del Teatro di l’artista interpreta con vena espressioni- dall’Accademia delle Arti del Disegno di Parma a cura di Renato Bertacchini e alla sta la fine della civiltà contadina arcaica, Firenze a cura di Renata Usiglio; alla III Galleria Verrocchio di Pescara; partecipa ripensando al territorio medicinese qua- edizione del «Premio Michetti» a Franca- alla «Mostra Pittori e Incisori di Bologna» le fonte di ispirazione; nuove tematiche villa a Mare. Vince il premio «Comunità alla Verritrè di Milano. emergono da una riflessione critica della Trentino Alto-Adige». L’anno si con- Disegni di Borgonzoni e di altri artisti, società italiana del «miracolo economico» clude con la partecipazione alla «Mostra eseguiti dal 1942 al 1945, sono inseriti dai e dalla percezione dell’alienazione dei ceti d’Autunno» di Bologna e con la «VIII curatori Roberto Leydi, Mario De Mi- inurbati alla ricerca di nuova identità. Quadriennale Nazionale d’arte» a Roma cheli, Mario Codignola nel volume Canti Si susseguono le mostre, come la «Per- che si apre nel dicembre 1959. L’artista della Resistenza Italiana (Avanti!). sonale» alla Galleria La Colonna di dona, su richiesta di Carlo Ludovico Lo scrittore Gianni Celati pubblica, sulla Milano, la «III Biennale d’Arte Sacra Ragghianti, cinque disegni per il costi- rivista di politica e cultura «Impegno pre- Contemporanea» all’Antoniano di Bo- tuendo Museo della Grafica dell’Univer- sente», un saggio di 16 pagine dal titolo Il logna, «23 pittori figurativi» al Circolo sità di Pisa. bivio della pittura e l’opera di Aldo Borgonzoni di Cultura di Bologna, la partecipazione Al 1958 risale anche il primo incontro con in cui ridisegna il percorso dell’artista dal al «Premio Suzzara». A Bologna espone Mario Rimoldi, collezionista, sindaco di 1948 al 1960, sottolineandone il signifi- con una «Personale» alla Galleria Il libra- Cortina d’Ampezzo e direttore della loca- cativo ruolo nel contesto culturale italia- io di Giuseppe Verbena, collezionista del le Scuola d’Arte, che lo invita a trascorrere no. Così conclude Celati: «Se un giorno pittore fin dagli anni quaranta e direttore periodi di riposo e di lavoro nella località la nostra cultura riuscirà a liberarsi dalla della Libreria Parolini. delle Dolomiti. L’artista entra nella cer- stretta aristocratica che ancora le impedisce chia degli artisti amati dal mecenate, tra di evolversi, [...] sono sicuro che si ricono- cui De Chirico, Music, Sironi, Guttuso, scerà in quei ritratti di bambini, in quelle Rosai, Santomaso, Vedova, Kokoschka, vedute di città arroccate, in quelle nature Zadkin. A Cortina, nelle aule della morte dell’ultimo Borgonzoni, una delle Scuola d’Arte, il pittore prepara nell’esta- poche produzioni veramente popolari del te del 1960 le opere da esporre alla Gra- nostro tempo. Ed allora si guarderà a lui bowski Gallery di Londra. Nell’attuale come ad un maestro». Museo Mario Rimoldi di corso Italia a Cortina la tavolozza dell’artista bolognese e i suoi quadri sono accanto a quelli dei 1961-1963 maestri del . lettera da Mosca con traduzIone dI pIetro (secchIa?), csac Nel gennaio del 1960 «Personale» ai Mu- Il nuovo decennio vede Borgonzoni inten- unIversItà dI parMa, 28 FebbraIo sei Estensi di Modena, testo in catalogo di sificare l’attività espositiva all’estero: parte- 1958. Giuseppe Mazzariol. Ancora nel 1960 cipa alla «Mostra d’Arte Italiana» di Bo-

353 «personale» alla grabowskI gallery, londra, 1961.

d’Arte Moderna di Lodz, sua città natale, due opere di A.B. Partecipa per il Centenario dell’Uni- tà d’Italia alla rassegna di Torino «Arti Plastiche e Figurative sulla Resistenza», a Firenze alla «XII Mostra Nazionale d’Arte Premio del Fiorino» e a Bologna alla «Mostra d’Autunno» al Museo Civi- co Archeologico. Riceve il «Primo Pre- mio Nazionale di Pittura Ampelio Tetta- manti» e partecipa alla rassegna «L’Arte Contemporanea al Liceo Galvani, in una mostra permanente», promossa da Rossa- na Pedrazzi per il Centenario dell’Istitu- to, espone a Modena alla Galleria Sfera e alla «II Biennale Città di Parma». Per la «Personale» alla Galleria Verritrè di Milano, del maggio del 1961, Carlo Mu- nari scrive in catalogo: «[...] Per dire di Borgonzoni, bisognerebbe dire di ciò che avvenne anche al di là delle arti, del “gelo” e del “disgelo” per usare un termine, del copertIna della rIvIsta «apollo MagazIne oF the arts» con un’opera resto tanto efficace, di Ilija Erhenburg. dell’artIsta, londra, 1961. Dire di come venne teoricamente proposto ston e di Berlino, e nel febbraio del 1961 si inaugura la sua «Personale» alla Gra- bowski Gallery di Londra, con trentasette opere espressioniste realizzate nel 1960; la mostra ottiene l’interesse della critica in- glese oltre che di quella italiana: scrivono sulla mostra Neville Wallis su «The Ob- server», Horace Shipp su «Apollo Maga- zine» che gli dedica la copertina, James Watson su «The Studio», Janet Ceclo su «Art News and Review», Sergio Telmon su «Il Resto del Carlino», Giorgio Fanti su «Paese Sera». Il gallerista ebreo-polacco Grabowski, promotore della mostra, già esule nel 1941 a Londra a causa dell’in- vasione tedesca, a metà degli anni settanta, artIcolo dI janet ceclo sulla Mostra londInese, In «art news rientrerà in Polonia dove donerà al Museo and revIew», londra, 1961.

354 con salvador dalí In occasIone Il rettore dell’unIversItà deglI studI dI bologna FelIce della Mostra alla grabowskI gallery, battaglIa Inaugura l’«antologIca», MedIcIna (bologna), 1963. londra, 1961. un certo tipo di realismo, delle sue ragioni Selene di Cortina d’Ampezzo e alla Arte (1945) a «La pazzia» (1961), opera scelta storiche, delle motivazioni che portarono Galleria di Ancona. A Bologna, il pittore da Arcangeli per le raccolte della Galleria alle accettazioni o al rifiuto. È una vicen- ricopre per vari anni l’incarico di segreta- Comunale d’Arte Moderna di Bologna. da a noi tutti vicina, e che molti di noi ha rio della Federazione Nazionale Artisti. Nel novembre dello stesso anno, alla Gal- di certo coinvolto, ora esaltando le nostre Nell’ottobre del 1962 è pubblicata la pri- leria Bergamini di Milano, Fortunato convinzioni, ora ferendole». ma monografia Borgonzoni, testimonianza Bellonzi cura la «Personale» dell’artista e Il 1o gennaio 1962 F. Arcangeli, direttore di Carlo L. Ragghianti, che scrive in forma il catalogo della mostra. del Museo d’Arte Moderna di Bologna, di lettera al pittore, ne traccia un ritratto Sempre nel 1962 Raffaele Monti dedica scrive ad A.B. una lunga lettera, custodita di uomo e di artista e individua nell’in- un saggio all’artista (Ed. d’Arte Bergami- al csac, sulla organizzazione dell’arte, terconnessione tra temperamento e arte la ni), e ancora per la stessa collana esce un sottolineando il ruolo del pittore bologne- chiave di lettura delle sue tele. Nel libro libretto a firma di Lara Vinca Masini. se quale operatore culturale. Nel 1962 si (Ed. d’Arte Bergamini) sono pubblicate Nell’aprile del 1963 viene pubblicata l’en- annoverano le «Personali» alla Galleria a colori trentaquattro opere, da «Madre» ciclica di papa Giovanni XXIII Pacem in

con MarIo rIMoldI, sIndaco e Mecenate d’arte, cortIna d’aMpezzo (belluno), 1962. lettera dI cesare zavattInI, csac unIversItà dI parMa, 1963.

355 lettera dI Francesco arcangelI, lettera dI gIorgIo MorandI In occasIone della «antologIca» csac unIversItà dI parMa, 1963. dI aldo borgonzonI a MedIcIna (bologna), csac unIversItà dI parMa, 1963.

Terris; l’artista dipinge opere ispirate dal intorno a sé simulacri di epoche fastose, di di Roma. «Personale» alla Galleria La messaggio papale che irrompe in piena popolari tradizioni, di raffinate civiltà». Sfera di Modena e alla Galleria Steccata Guerra Fredda per esortare tutti gli uomini Nell’ottobre del 1963 in occasione dei di Parma, entrambe presentate da Stefano di buona volontà credenti e non credenti, al cinquanta anni di A.B., il Comune di Bottari. Lo stesso critico presenta l’artista dialogo piuttosto che a rigide contrapposi- Medicina promuove la «Mostra Anto- alla Galleria Fontana di Savona. zioni. Nello spirito pacifista dell’enciclica, logica» con ventisei opere storiche dagli Con le iconografie del Concilio Vatica- il papa sancisce la libertà dell’espressione anni trenta in poi, in collaborazione con no II Borgonzoni risponde alla necessità artistica. Si fa strada una riflessione sulle il Comune di Bologna, la Provincia, la di un’arte criticamente connessa alla con- posizioni della Chiesa Cattolica, emerse Camera del Lavoro e il mondo Coopera- temporaneità e a tematiche di forte impatto anche dal Concilio Vaticano II (1962- tivo. All’iniziativa aderiscono fra gli altri sociale; l’impegno su un argomento così 1965), che lo porta a definire nuove ico- G. Morandi con una affettuosa lettera, C. complesso suscita l’interesse della stampa nografie e un intero ciclo conciliare, per Gnudi, F. Russoli, F. Arcangeli, C. L. e concentra l’attenzione di tutti i critici che dare corpo pittorico a questo inedito e im- Ragghianti, S. Bottari, C. Volpe, F. Bel- hanno seguito sin qui la sua ricerca. pegnativo ambito spirituale. lonzi, C. Zavattini, R. De Grada. L’artista espone alla Galleria d’Arte Van- nucci di Pistoia una quindicina di opere realizzate fra il 1960 e il 1963 e Lara Vin- 1964-1967 ca Masini ne traccia il profilo in catalogo: «[...] Lo studio dove Borgonzoni lavora Nel gennaio del 1964 «Personale» alla Ga- oggi, arroccato sopra uno dei più bei pa- lerie Max G. Bollag, Modem Art Centre lazzi della vecchia Bologna, palazzo Ben- di Zurigo, in catalogo testimonianze di tivoglio, barbarico e spalancato sulla città, Fritz Von Laufer e James Watson. Vince ci rivela la natura intima di un uomo che il «I Premio Internazionale Terme Lui- dIsegno sull’InvIto della Mostra ha coltivato con diretta passione i propri giane» a Cosenza e il «II Premio Nazio- alla galerIe Max g. bollag, interessi, e con intensa fantasia ha raccolto nale» alla «I Rassegna Il Lavoro Italiano» zurIgo, 1964.

356 La Galleria d’Arte Bigoni di Ferrara pro- na che si apre nel novembre del 1965, al d’Ampezzo a cura di Domenico Cara muove una «Personale» con venticinque «Maggio» di Bari, in seguito riceve i «Pre- e alla Galleria dell’Incontro di Pescara. opere, dedicate al Concilio Ecumenico; F. mi Internazionali» di Lissone (Monza) e Riceve a Fiuggi il «Premio Nazionale di Arcangeli e F. Bellonzi curano il catalogo di Messina. Pittura Alatri». della «Personale» alla Galleria Antonia Nel 1966 si inaugura a Zurigo alla Gale- Con il cardinale di Bologna Giacomo Mariani di Roma. rie Max G. Bollag, Centre, Lercaro, coordinatore dei lavori del Con- Nel 1965, per il ventesimo anniversa- la personale «Das II Vatikanische Oe- cilio e amante delle arti, nasce un rapporto rio della Resistenza viene organizzata al kumenische Konzil» con testi di M. Ber- duraturo; A.B. si adopera per realizzare Museo Civico di Bologna (26 aprile-28 nardi, L. Carluccio e con una lettera di un progetto originale, la costituzione della maggio) la rassegna «Arte e Resistenza Giorgio Morandi. La galleria apre all’ar- Galleria d’Arte Sacra Contemporanea, in Europa»; del comitato fanno parte R. tista per il trentennio successivo il mercato voluta dal cardinale. Alberti, F. Arcangeli, S. Bottari, J. Cas- d’Oltralpe. Un’opera sul Concilio entra Nel 1967 una pubblicazione della Fabbri sou, G. C. Cavalli, G. D’Agata, R. De nella collezione della Cassa Centrale delle Editore in due fascicoli dedicati al Conci- Grada, M. De Micheli, I. Ehrenburg, C. Banche Elvetiche. lio Vaticano II riproduce a colori diverse Gnudi, H. L. C. Jaffé, M. Leiris, C. L. La Galleria d’Arte Le Muse di Bologna opere dell’artista. Si ampliano i suoi rap- Ragghianti, G. Raimondi, F. Russoli, F. presenta in collaborazione con la «Bienna- porti con il mondo cattolico progressista. Solmi, A. Trombadori. Borgonzoni è in- le d’Arte Sacra Contemporanea Città di È invitato in Vaticano, dove incontra vitato alla rassegna insieme ad altri artisti, Jesi», una mostra di «Borgonzoni, Tam- papa Paolo VI. tra i quali Kokoschka, Magritte, Chagall, buri, Brindisi»; nel catalogo Rosanna Nello stesso anno partecipa alla «Bienna- Picasso, Klee, Moore, Dejneka, Ernst, Tozzi Pedrazzi scrive: «[...] La ricchezza le d’Arte Sacra» di Jesi, vince il «Primo Matta, Miró, e gli italiani Cagli, Gut- dei paramenti sacri, l’arabesco lineare mo- Premio Città di Iglesias» ed espone con tuso, Manzù, Vedova. Dall’8 giugno la bilissimo, che ha qualcosa di floreale, fa presentazione di Armando Ginesi alla mostra viene replicata alla Galleria d’Arte pensare a quella lontana origine orientale Galleria Margutta di Pescara. Moderna di Torino. della Chiesa, che oggi ritorna ad essere Le mostre personali di questo periodo sono di così grande attualità per il messaggio incentrate sul tema del Concilio e accom- rinnovato di pace che tende ad affratellare 1968 pagnate da scritti dei maggiori critici e in- uomini di stirpi diverse». tellettuali italiani: ricordiamo la «Persona- Ancora a Bologna, in maggio viene or- In collaborazione fra il Comune di Bolo- le» alla Galleria Arte Duomo di Firenze, ganizzata la rassegna «Pittori e scultori di gna e la città di Zagabria è organizzata nel- in catalogo scritti di Guttuso, Mazzariol, Cronache», allo Studio d’Arte Grafica la capitale croata, alla Galleria Nazionale Ragghianti, Calabria, Martinelli, Pavesi; Contemporanea e in giugno si apre per d’Arte Moderna, la mostra «Arte bologne- quelle alla Galleria Medea di Cortina e Hera la mostra «Aspetti dell’Arte bolo- se del xx secolo», cui Borgonzoni partecipa alla Galleria L’Approdo di Torino con la gnese», con l’introduzione in catalogo di con un gruppo di opere; sempre in Croa- presentazione di C. L. Ragghianti. Il 23 Franco Solmi Proposta di un discorso sull’arte zia, prende parte alla rassegna «Artisti ita- ottobre L. Carluccio recensisce la mostra bolognese nel dopoguerra: «[...] Borgonzoni liani contemporanei» a Dubrovnik. torinese, su «La Stampa». fu, a Bologna, certamente un personaggio Viene realizzata a cura di D. Kotek la Partecipa alla «IX Quadriennale» roma- di punta per cui molti artisti di sinistra, «Antologica» alla Galerie Hlavního avvertito l’inasprimento della lotta politi- Města a Praga, promossa dal Comune di ca in Italia che sfociava in fatti di sangue e Bologna e con il coordinamento di Ar- nella persecuzione dei lavoratori, ritennero loro compito schierarsi nella lotta al fianco degli operai e dei contadini». Nello stesso anno Domenico Cara, nel testo di presentazione di 16 litografie sui «Personaggi del Concilio» scrive: «[...] Il commento di Aldo Borgonzoni ai fatti conciliari recenti si distingue per l’analitica del personaggio come avviene in Bacon, pretendendo da esso una pienezza vitali- stica e quasi ironica, e una ricchezza di ri- scontri dialettici, una speculazione di gre- mite strutture creative e una partecipazione attiva al parziale racconto ecumenico». InvIto dell’«antologIca» alla catalogo «personale» galerIe Nell’estate si tengono le «Personali» slovenska narodna galerIa, Max g. bollag, zurIgo, 1966. alla Galleria Hausammann di Cortina bratIslava, 1968.

357 dIsegnI dI «Folla In tuMulto» realIzzatI da a.b. l’«antologIca» alla galerIe hlavnIho Mesta, a praga neI gIornI dell’InvasIone sovIetIca, praga, 1968. csac unIversItà dI parMa, agosto 1968.

cangeli, Azzolini, Bergonzini, Gnudi e Cavalli: mostra di rilievo con una set- tantina di opere storiche, trasferita qual- che mese dopo alla Slovenska Narodna Galerie di Bratislava. Sono i giorni della Primavera di Praga, di cui sono vibran- te testimonianza i suoi «Studi di folla»; il pittore è in città con la sua ampia e si- gnificativa mostra, cattura l’attenzione del pubblico cecoslovacco e della critica, partecipa a dibattiti e incontri con i pittori Soucek e Jiroudek. Il «Czech Republic Magazin» definisce l’artista un esponente della cultura occidentale favorevole al «so- cialismo dal volto umano» di Dubcek e ne pubblica la foto accanto a quelle dello scrittore Friedrich Dürrenmatt e del leader dei diritti umani Martin Luther King; re- censioni e interviste appaiono su «Vecerni Praha» a firma di Juraj Fuchs e su riviste. Il governo cecoslovacco acquista tre sue opere, due delle quali, «Cardinali» (1966) e «Figure conciliari (Attesa-Speranza)» (1964), rintracciate ora nei Musei di Praga e Bratislava. Il 20 agosto a Praga, assistendo all’inva- sione sovietica, realizza la serie di disegni «Folla in tumulto». Rievocando quei drammatici giorni, il figlio Giambatti- sta Borgonzoni scrive nel 2014, in Fran- cesco Zanardi Sindaco di Bologna: «[...] Gli

aldo borgonzonI, In KroNiKa světa v obrazech (cronaca del Mondo In IMMagInI), In «czech republIc MagazIn», praga, aprIle 1968.

358 dedicata all’amico e collezionista Nino Zagnoli, a cui A.B. scrive: «[...] la mostra nasce per visualizzare il sentimento di sti- ma e di affetto che mi lega a te, in omaggio alla nostra ventennale amicizia». I testi in catalogo sono di Arcangeli, Russoli, Az- zolini, Solmi, S. Weiller, che scrive: «[...] Borgonzoni rimane espressionista dopo artIcolo KratKé setKaNi s a. avere assimilato l’insegnamento cubista, borGoNzoNiM, In «vecernI praha», quello di Klimt e di Klee e, d’altro lato, la praga, 4 gIugno 1968. lezione della pittura Pop e di quella visuale, fondendo gli elementi in uno slancio espres- sivo unitario o alternando scansioni, che ri- 1969-1970 sultano quasi quadri nel quadro. [...] Sulla materia di Borgonzoni il discorso dovrebbe catalogo «antologIca», a cura Nei primi mesi del 1969 realizza un qua- potersi allargare e approfondire, giacché dI dobroslav kotek, galerIe dro in omaggio all’amico grafico surre- raramente s’incontra in arte una sensibilità hlavnIho Města, praga, 1968. alista boemo Albín Brunovsky, in uno tanto acuta e varia dell’elemento materico: scritto esplicativo sottolinea la condanna bisogna guardare alle nature morte bellissi- dell’invasione sovietica; nel 1997 l’opera me, succose e palpitanti, per misurare allo viene scelta, assieme ad altre quattro, da stato puro questa sua qualità eccezionale, Danilo Eccher, direttore della Galleria che trova poi modi infiniti per estrinsecarsi d’Arte Moderna di Bologna, per la rasse- e sostenere il turbine espressivo». gna «Arte italiana, Pittura iconica, ultimi Domenico Cara inserisce l’opera «Amo- quarant’anni». re, una parola contro la violenza» (1968) «Personale» allo Studio Uno di Bologna nel libro La comunicazione visiva; esce la

con FrantIsek e jorodek all’InaugurazIone dell’«antologIca», praga, 1968. avvenimenti boemi, che affossavano gli ideali della Rivoluzione Russa del 1917, erano la replica dell’invasione sanguinosa in Ungheria del 1956. L’artista realizzò in tempo reale come “fermo immagine”, sulla carta del Park Hotel, dodici disegni di “folle in tumulto” conservati al csac dell’Università di Parma [...]. Mesi dopo, rientrato in Italia, elaborò una tecnica mi- sta sul suicidio con il fuoco dello studente universitario Jan Palach, estrema forma di scrItto dI aldo borgonzonI sul dIpInto «oMaggIo a brunovskI» contro opposizione all’invasione sovietica». l’InvasIone sovIetIca, 1969.

359 Il 18 dicembre 1969 il cardinale Lercaro Matteo, e lo scultore Giacomo Manzù, au- scrive a Borgonzoni per chiedere l’invio tore dei bassorilievi in bronzo sulla «Porta di un’opera per la costituenda Collezione della morte» nella Basilica Vaticana. d’Arte. A questa richiesta segue, da parte Nel 1970 «Personale» alla Galleria Sirrah di A.B., la donazione di alcune opere e di Imola (Bologna) con testi di Micacchi, successivamente la raccolta, assieme agli Solmi, Storelli; la mostra è visitata dal car- amici pittori Mandelli, Pasqualini e Ros- dinale Lercaro. si, di molte opere che costituiranno il nu- Nell’ottobre del 1970 il Comune di Bo- cleo fondante dell’attuale Galleria d’Arte logna e l’Ente Bolognese Manifestazioni Moderna «Raccolta Lercaro» di Bologna. Artistiche promuovono la rassegna «Ar- Il rapporto che si instaura fra l’alto espo- tisti di Cronache Borgonzoni/ Ciangot- nente dell’ala sociale della Chiesa e il pit- tini/ Mandelli/ Minguzzi/ Rossi»; la mo- tore comunista risulta fortemente inviso sia stra, che viene allestita al Museo Civico alla borghesia conservatrice cattolica sia a Archeologico, dà ampiamente conto di diversi funzionari tradizionalisti del pcI. quella pionieristica stagione nata dagli en- Come riconosce A. C. Quintavalle, il tusiasmi del dopo-Liberazione; è introdot- ciclo pittorico dell’artista sul Concilio Va- ta in catalogo da un saggio di F. Arcan- ticano II è un segnale anticipatore dell’im- geli, in cui, tra l’altro, si legge: «[...] Ma serIgraFIa dedIcata al suIcIdIo minente compromesso storico, che negli fu quando il corpo stesso della nazione fu dI jan palach opposItore dell’InvasIone sovIetIca, 1969. anni settanta vede un avvicinamento tra la violentemente investito dalla guerra, dai componente popolare comunista e quella bombardamenti, dalla lotta antifascista e di ispirazione cattolica. Il messaggio gio- partigiana, dal 1943 in avanti, che i nodi raccolta di sedici litografie II tempo della vanneo affascina e ispira altri marxisti in- vennero al pettine. Fu allora che Borgon- vergogna (Foglio). Il pittore vince il «Pre- quieti come il pittore bolognese: Pier Paolo zoni maturò una sua partecipazione viva mio Internazionale Ottrano d’Argento». Pasolini, regista del film Il Vangelo secondo e diretta agli eventi, montando un mecca-

lettera del card. gIacoMo lercaro, 1970. Il card. gIacoMo lercaro vIsIta la Mostra alla gallerIa sIrrah, IMola (bologna), 1970.

360 E Giorgio Mascherpa: «[...] Borgonzoni, Cesetti, Gentilini, Guttuso, Levi, Mor- del gruppo, è l’istintivo e l’autodidatta. lotti, Music e Vaccari che si tiene al Cen- Il suo espressionismo ricorda gli umori tro d’Arte Il Nettuno; realizza una «Per- grotteschi, le reazioni sanguigne e satireg- sonale» alla Galleria Schreiber di Brescia gianti delle sagre di paese; e con tali umori con testo in catalogo di Mario Gorini. espressivi, è logico che le cose migliori di Vince il «I Premio Nazionale per la Pit- Borgonzoni - la cui esistenza è stata quan- tura» a Camerano (Ancona), allestisce to mai travagliata e difficile - si ritrovino una «Personale» alla Galleria Margutta nei dipinti sulle stragi e gli eroismi della di Pescara con testi di Russoli e Gorini; guerra partigiana, dove il suo occhio si fa riceve dal prefetto di Firenze il «Premio quello del popolano che vede il popolo, Brunellesco», in occasione della rassegna del contadino che vede l’amico della par- di pittura e grafica a Firenze; partecipa tita a carte farsi protagonista della storia». alla «Rassegna d’Arte Contemporanea» F. Arcangeli presenta la cartella di litogra- a Ivrea. catalogo artisti di croNache, fie L’Uomo e lo spazio (Le Muse). M. Az- Per l’80o compleanno del cardinale Ler- a cura dI Marcello azzolInI, p. gIovannI castagnolI, Francesco zolini promuove al Circolo di Cultura di caro, A.B. e Ilario Rossi realizzano una arcangelI, bologna, 1970. Bologna una rassegna con opere di A.B., mostra d’arte contemporanea alla Galle- Cassinari, Guttuso, Tamburi. ria San Luca di Bologna, e il cardinale nismo che, a cavallo fra il 1944 e il 1945, in segno di gratitudine scrive: «Villa San scattò con una violenza colorata di timbro Giacomo 9.XI.71 Ill.mo Sig. Professore, espressionista, attestandosi sulla barricata 1971-1972 un grande cordialissimo grazie Le debbo d’una pittura che si potrebbe dire, con tra- per l’amorosa premura e l’inimitabile ope- slato non illegittimo, antifascista [...]. In L’artista è invitato alla «Biennale Interna- ra con la quale, insieme all’amico Prof. ogni caso, intorno al ’47-’48, e più inten- zionale d’Arte» di Barcellona e a Bologna Rossi, ha preparato e seguito la Mostra di samente tra il ’48-’50 si verifica nei nostri partecipa con sei opere alla rassegna «9 Arte Moderna nell’occasione del mio 80o artisti un deciso rinnovamento formale; Maestri Contemporanei» con Cassinari, genetliaco, mostra che, per unanime con- segno, più che della loro disponibilità, della loro forza. Fanno i conti - è la parola - con l’imponente lavorio sulla forma che travaglia l’arte d’Europa dal nodo Cézan- ne-cubismo in poi, e che dal suo assestarsi e riassestarsi continuo e durevole era stato eluso, sostanzialmente dall’autarchia. È il momento in cui l’arte del mondo sembra coincidere col simbolo di Picasso, trionfa- tore del dopoguerra. Borgonzoni è rapido a muoversi in questa direzione». Giuseppe Raimondi su «il Resto del Car- lino» scrive: «[...] Aldo Borgonzoni, par- tito da un suolo di umile attaccamento alla verità riscontrata in natura, figlio di fatica popolana, espone alla mostra dipinti come le “Donne di Modena” echeggianti di una sorda religiosità laica, come taluni esem- plari del ciclo doloroso e vitale di sostanza sociale delle “Mondine”». Emilio Contini, su l’«Avanti!» mette in evidenza come «[...] l’ombra di Morandi si proiettò su tutta l’opera iniziale dei pitto- ri, fatta eccezione per Borgonzoni, attirato dal cromatismo della e da Scipione. [...] Lo stesso Borgonzoni, dopo una parentesi di attenti recuperi cu- bisti, ritrova gli accenti di un drammatico espressionismo che gli sono connaturali». con Il vescovo ugandese Mons. cIprIano kIhangIre, roMa, 1971.

361 Anni di Poesia; le dodici serigrafie di A.B. interpretano i canti di Montale in chiave neofuturista. L’iniziativa editoriale (La Nuova Foglio, e per la Francia Galli- mard) è presentata alla Terrazza Martini di Milano e l’artista premiato con il «Fo- glio D’Oro» per la grafica italiana. Nella «Antologica» del 2009 al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Fran- ceschi di Riccione sarà esposto il quadro ispiratore omaggio a Montale «Donna an- gelo» (1972). L’8 aprile 1972 si inaugura la «Antolo- gica 1936-1972» al Centro d’Arte La Barcaccia di Roma, a cura di Francesco Arcangeli. Sono esposte 53 opere storiche, dalle prime di impronta novecentista de- con carlo bo e lucIano gli anni trenta, fino a quelle più recenti di bergonzInI alla «antologIca» marca realista espressionista. Nel catalogo al centro d’arte nettuno, la poesia di Franco Simongini Quasi un bologna, 1973. catalogo della «antologIca» a racconto su alcuni quadri di Borgonzoni. Ma- cura dI Francesco arcangelI al rio Giacomozzi su «La Fiera Letteraria» centro la barcaccIa, roMa, 1972. del 30 aprile, rileva come «[...] dai “Carri abbandonati” (del ’36) all’“Uomo perdu- to nel cosmo” (recentissimo) il visitatore senso, riuscì appieno ed ebbe un notevolis- può agevolmente ripercorrere il cammino simo successo di visitatori. Voglia gradire, dell’artista emiliano, il quale ancora oggi caro Professore, i sensi profondi della mia è da considerare tra le personalità più emi- riconoscenza e ammirazione, insieme a nenti della pittura realista». quelli della profonda e cordiale devozione. «Personale» alla Galleria La Riva di Le resto sempre suo affezionato Cardinale Giulianova Lido (Teramo). La Nuova Giacomo Lercaro». Foglio Editrice pubblica un gruppo di centro d’arte nettuno, Partecipa alla «Mostra della Grafica Ita- disegni eseguiti dal 1943 al 1966 dedica- InaugurazIone della liana» in Romania, che viene allestita in ti alla madre del pittore. Ferruccio Ulivi «antologIca», bologna, 1973. varie città, a Galazi, Timişoara, Bucarest, ne tratteggia la personalità: «Credo che Costanza; riceve la Medaglia d’Oro per in pochi altri casi l’elemento grafico nel- tella Grecia terra amata (Grafis), contenente la grafica, in occasione della «Mostra Na- la sua immediata, scattante evidenza, nel cinque poesie di Nicos Bletas-Ducaris il zionale d’Arte» di Sulmona (L’Aquila). contorto, talora divagante, rispondere agli poeta greco esule in Italia dal 1967, con le A.B., Sassu, Brindisi e Treccani illu- impulsi della mano che lo governa sia di serigrafie di A.B. contro la dittatura mili- strano il libro Eugenio Montale. Cinquanta una resa così lucida [...] Tutto risponde in tare greca. Visitata la «Personale» di A.B. Borgonzoni a un’urgenza esistenziale che al Centro d’Arte Nettuno, il poeta dedica mette di volta in volta a profitto le varie i suoi versi al pittore: «[...] Tu, Aldo, al- risorse tecniche e umane». lora hai detto. È passato il tempo in cui con una canna tenera in mano guidavamo gli aquiloni fino al confine stabilito dello 1973-1975 spazio e più in là silenzio, e più in là mi- stero, e più in là notte senza mezzogiorno e Nel maggio del 1973 si apre la mostra an- amore e una canzone di colore purpureo o tologica «Padri Conciliari-Spazio Nuo- azzurro. E più in là la punizione...». vo» al Centro d’Arte Nettuno di Bologna, Nel 1974 «Personale» alla Galleria del con opere dal 1949 al 1972; in catalogo Corso di Latina e partecipazione alla una testimonianza di Lorenzo Bedeschi «Collettiva Internazionale» a Zurigo. con Francesco arcangelI e FelIce chIlantI e il saggio di Carlo Bo sul ciclo pittorico Con testo in catalogo di Carlo Bo, in feb- alla «antologIca» al centro dedicato al Concilio Vaticano II e la natia braio espone 28 opere alla Galleria d’Arte la barcaccIa, roMa, 1972. Medicina. Nello stesso anno esce la car- Moderna Farsetti di Cortina d’Ampezzo,

362 sammann di Mestre, alla Gallerie Il Mo- dulo di Salerno e Il Triangolo di Cosen- za. Insieme a Mino Maccari espone alla Galleria Domenicani di Bolzano.

1976-1979

Si realizza la «Personale» alla Galleria La Tavolozza, Riccione, con presentazione di Armando Ginesi e scritti di C. Bo, C. Giacomuzzi, G. Ruggeri, H. Shipp, F. Solmi, J. Wadson. Sono pubblicati: Personaggi del Concilio a cura di Domenico Cara (Il Foglio) e Aldo Borgonzoni a cura di Armando Ginesi «antologIca» gallerIa FarsettI, (Sterling Italiana). con FredIano FarsettI e Il sIndaco Nel 1977 sotto l’alto patrocinio dell’Uni- dI bologna renato zangherI, versità degli Studi di Urbino si inaugu- voluMe borGoNzoNi a cura dI cortIna d’aMpezzo (belluno), 1974. ra alla Galleria dell’Aquilone, la mostra arMando gInesI e carlo bo, «Ciclo dei dipinti del Concilio Vaticano Macerata, 1976. II». Nel volume, che riporta il testo di Carlo Bo del 1972, Giorgio Celli scrive Makhlouf, patrono del Libano. Anche la il saggio Aldo Borgonzoni: per una teologia stampa libanese dà rilievo a questo evento, terrestre (Cegna). pubblicando le fotografie del papa mentre Per la seconda volta Borgonzoni è in- riceve la scultura dalle mani dell’artista. vitato in Vaticano. Il 9 ottobre del 1977 Nel dicembre del 1977 partecipa alla nella Basilica di San Pietro incontra papa «Mostra per il Cile» promossa dal Comu- Paolo VI; l’artista porta in dono al pon- ne di Bologna, presso il Centro Interna- tefice una propria scultura a bassorilievo zionale delle Arti, atto di solidarietà con in argento con il ritratto di San Charbel il popolo cileno in lotta contro la dittatura presentazIone del MosaIco «una parola contro la guerra», 300 x 200 cM, cooperatIva MosaIcIstI ravenna, 1975. mostra che prosegue nella sede di Prato della galleria. L’artista esegue il cartone preparatorio per il grande mosaico «Una parola contro la guerra» (1975), realizzato presso la Coope- rativa Mosaicisti di Ravenna; nel 2015 l’o- pera è stata restaurata dal mosaicista Paolo Racagni e collocata all’interno del Palazzo Comunale di Medicina. Nel 1975 si inaugura la gaM - Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bolo- gna. Su undici opere dell’artista acquisite dall’istituzione, quattro sono state scelte da F. Arcangeli: «Autoritratto» (1945), «Fu- cilazione» (1946), «La pazzia» (1961) e «Metamorfosi di un personaggio» (1965); diverse altre dal successivo direttore del museo, Franco Solmi. «Personali» dell’artista alla Galleria Hau- In vIsIta con sIlvano contI al colorIFIcIo gruMbacher, new york, 1976.

363 voluMe aldo borGoNzoNi, il coNcilio vaticaNo l’artIsta dona a papa paolo vI Il bassorIlIevo In ii, a cura dI carlo bo e gIorgIo cellI, Maestà dI argento del santo protettore del lIbano, basIlIca dI urbIsaglIa (Macerata), 1977. s. pIetro, cIttà del vatIcano, 9 ottobre 1977. fascista; con Borgonzoni espongono tra gli le Camurani, che unisce il testo di una Arcangeli» donato dalla sorella Rosa altri Guttuso, Matta, Treccani. conversazione con A.B. a scritti di Bo, Arcangeli alla Biblioteca dell’Archigin- Nel 1978 «Personale» alla Galleria d’Ar- Monteverdi, Ragghianti; la seconda è nasio di Bologna. te Moderna Margutta di Pescara con ca- un inedito di F. Arcangeli pubblicato su talogo a cura di Adriano Baccilieri; nel «Analisi» relativo a una mostra a Praga dicembre dello stesso anno illustra, con 16 del gruppo di Cronache già in program- 1980-1981 disegni sul mondo contadino, il periodico ma per il 1969, ma non realizzata a causa romano di area laica «Alleanza». dei drammatici eventi dell’invasione rus- «Antologica» a Zagabria, alla Stara Nell’ottobre 1979 «Personale» alla Galle- sa. Scrive F. Arcangeli: «[...] A Borgon- Gradska Vijecnica; Franco Solmi, che ria Domenicani di Bolzano: in catalogo zoni anni di lavoro felice e pieno hanno firma la presentazione in catalogo, sot- testi di Baccilieri, Bernardi, Monteverdi, permesso nuove sapienze. Liberamente tolinea come sia «la prima volta che una Solmi. Dello stesso anno si segnalano si muove da interpretazioni non confor- silloge tanto ampia e tanto rappresentativa due pubblicazioni: la prima, di Erco- miste di temi politici e visioni personali dell’itinerario artistico del maestro bolo- di figure e di paesaggi. La singolare e prolungata interpretazione dell’ultimo Concilio gli ha restituito, approfondita, quella vena di libero espressionista che lo qualificò presto in Bologna e in Italia. Oggi è sciolto, inventivo, estroso, padro- ne dei suoi mezzi non comuni». Costante fu l’attenzione di F. Arcangeli alle stagioni pittoriche di Borgonzoni, al quale ha dedicato saggi e scritti dal 1942 al 1972; al csac di Parma è custodi- ta una lettera di sei pagine del critico al pittore, riguardante la politica culturale dell’epoca. Nelle Collezioni Carisbo è custodita l’opera «Paura dello Spazio» catalogo della «antologIca» (1969) donata dall’artista al critico, men- alla stara gradska vIjecnIca l’artIsta con nIlde IottI, tre l’ulteriore piccola opera «Natura mor- a cura dI Franco solMI, zagabrIa, bologna, 1978. ta» (1961) è custodita nel Fondo «Fratelli 1980.

364 Così Virgilio ci viene proposto in mira- bili tavole da Aldo Borgonzoni, che si è soffermato ad indagare con ostinato amo- re e furore creativo “la favola di Orfeo”, espressa nel linguaggio della litografia, con una carica espressiva, che ci riporta ai tempi lontani del suo “neorealismo”, ma qui, rinvigorito, con una linfa lirica, di seducente bellezza compositiva, che si esalta in un colore intenso e profondo, raf- finatissimo». È lo stesso Borgonzoni che «antologIca», aldo borgonzonI racconta le proprie motivazioni riguardo il con poMpIlIo MandellI e rosa ciclo dedicato al poeta latino: «Due mil- arcangelI, castel san pIetro lenni ci separano dal mondo antico, ma terMe (bologna), 1980. ad esso ci unisce un filo conduttore idea- le, che è la natura delle cose e del mondo: gnese viene presentata al pubblico. [...] lettera dI nIlde jottI, csac la terra, gli alberi, gli animali, i problemi Nessuno ha mai toccato così puntualmen- unIversItà dI parMa, 1981. universali dell’uomo. Il nostro tempo, at- te le fasi nodali dell’opera dell’artista, met- traverso le lotte di una civiltà industriale e tendone in risalto la straordinaria capacità ni, entrambi in rapporti amichevoli con tecnologica è riuscito a spezzare l’antico di risposta, e in molti casi la diretta corri- l’artista fin dagli anni quaranta. cordone ombelicale che legava l’uomo con spondenza, alle vicende non solo estetiche Con la presentazione di Giorgio Celli la natura. Quindi il messaggio virgiliano ma anche sociali, politiche ed etiche della sono esposti i «Ritratti di casa Borgon- storia italiana degli ultimi quarant’anni». zoni» alla Galleria Morandi di Bologna. In ottobre si inaugura la «Antologica» a Altre «Personali» alla Galleria Il Sottano Castel San Pietro (Bologna); Lino Ca- di Monopoli (Bari) e alla Jacopo Barozzi vallari scrive in catalogo: «[...] le “monda- di Vignola. L’artista realizza dieci lito- riso” e il “concilio di padri della Chiesa” grafie per illustrare un libro di poesie di - due dei precipui temi borgonzoniani - Léopold Sédar Senghor (Cegna). hanno già assunto il sapore delle immagini Si susseguono le «Personali» allo Studio commemorative». Alla mostra vengono d’Arte Otesia di Sant’Agata Bolognese esposte l’opera «Seduta spiritica» (1940), (Bologna), con testo in catalogo di A. proveniente dalla collezione di Alberto Baccilieri, alla Galleria Il Cancello di alla Mostra «lo spIrIto Zoboli, e l’opera «Tragedia a Marzabotto» Bologna, con testi di F. Basile e L. Caval- dI vIrgIlIo» con augusto (1945), della collezione di Mauro Casali- lari, alla Galleria Les Chances de l’Art di Murer, ernesto treccanI, tono Bolzano, con testo di F. Solmi. zancanaro, palazzo ducale, Il 1o agosto al Museo-Pinacoteca San Mantova, 1981. Francesco della Repubblica di San Marino si inaugura «Antologica di Borgonzoni», in catalogo testi inediti di Franco Basile, Franco Resca e Carlo Bo. Scrive Resca: «Un realismo, in quanto vitalità organica, che Borgonzoni sembra voler risolutamen- te riscattare contro ogni costrizione. Che intende invece riproporci continuamente come la più autentica misura d’una realtà dell’uomo, e anche - e più che mai direi nel- la sua ottica - dell’uomo contemporaneo». In settembre si apre a Palazzo Ducale a Mantova la rassegna «Lo Spirito di Vir- gilio. Otto maestri per un grande poeta. Borgonzoni, Giorgi, Guttuso, Manzù, artIcolo sulla «antologIca» Moore, Murer, Treccani, Zancanaro». catalogo lo sPirito di virGilio, dI zagabrIa, alla ribalta, Nel catalogo, a cura di C. Pirovano, testi a cura dI carlo pIrovano, bologna, 1980. di G.C. Argan, C. Bo e W. Tode: «[...] Mantova, 1981.

365 artIcolo dI g. rIccI garottI da orfeo alla Natura, «gazzetta dI Mantova», 1981.

sta dietro e storicizza un arco di vicende che ha radici lontane». L’anno si conclude con la mostra «Imma- gini di Aldo Borgonzoni» alla Galleria di Palazzo Vecchio a Firenze, di cui Tom- maso Paloscia il 13 dicembre scrive su «La Nazione»: «Il ciclo che Franco Sol- mi e Mario Bianchi hanno programma- to per quest’anno nella Galleria Palazzo Vecchio va delineandosi nelle sue ampie aperture dopo l’avvio con la mostra di Za- vattini e con quella attualmente in corso di Aldo Borgonzoni. [...] La mostra di Borgonzoni si rifà infatti a quel magni- fico ritratto della madre che è del 1937, al “Nudo disteso” del ’39 o alla “Sedu- ta spiritica” che è del 1940. Tre opere di marcato contrasto con gli idiomi allineati, attingendo all’espressionismo sorvegliato a vista e, nella “Mascherata” del 1943, alle espressioni allora meno gradite del Goya. Borgonzoni opera a Bologna dove il solo Morandi, in un modo aperto all’ambiguo, oppone resistenza all’invito corale del No- vecento di regime. Borgonzoni è irruente; avverte il balbettio che gli ronza all’orec- chio; aspirazioni non ben determinate, di cultura che cova rinnovamenti non esatta- mente percepiti; soprattutto si sente istinti- vamente portato a realizzare qualche cosa che abbia come centro di interesse l’uomo e in un certo senso la società». Il presIdente della repubblIca sandro pertInI vIsIta la Mostra «lo spIrIto dI vIrgIlIo», palazzo ducale, Mantova, 1981. 1982-1983 ci riporta a ritroso nel tempo per un recu- sato neorealista, dalla lotta mezzadrile e pero dei contenuti e dei valori». dalle mondine, Aldo Borgonzoni ha trat- Partecipa alla «Mostra Generazione Anni Contribuisce con opere grafiche sul tema to la sensibilità che traspare dai pastelli ed Dieci», organizzata dalla Provincia di delle mondine, eseguite a Roncoferraro acquarelli delle Georgiche, pastorali, tori, Rieti. Nel catalogo (Bora), Giorgio Di negli anni cinquanta e donate al Museo Orfeo». Genova prende in esame i diversi momen- Civico Polironiano di San Benedetto Po E Giuliana Ricci Garotti sulla «Gazzetta ti dell’arte italiana, dal secondo decennio (Mantova), alla rassegna «Otto grandi di Mantova» dell’11 ottobre: «[...] L’at- del 1900 agli anni settanta; sulle origini maestri per la fondazione di un museo di tualità di Virgilio ci viene incontro per dell’espressionismo in A.B., scrive: «[...] grafica contemporanea», complementare immagini, con un linguaggio sospeso fra La pittura inquieta di Borgonzoni, lascia- alla mostra mantovana. pittura e poesia, leggere infatti queste ope- tosi alle spalle il verismo di “Il pescatore”, Alberico Sala sul «Corriere della Sera» re di Borgonzoni significa anche capire il 1951; “Bracciante porta acqua”, 1952 e del- del 27 settembre, scrive: «[...] Dal suo pas- nostro tempo. La sollecitazione dei fatti vi le mondine dipinte in quel biennio, sembra

366 rali eseguiti nel 1950 da A.B. nella Casa del Popolo A. Gramsci di Vignola, di- strutti nel 1958 da funzionari del PcI. Adriano Baccilieri firma la presentazione di una cartella di cinque litografie a colori dell’artista. Viene annunciata l’«Antologica» in oc- casione dei settant’anni dell’artista: «L’I- stituto Culturale Alcide Cervi di Roma ha dato incarico ad Aldo Borgonzoni in occasione del centenario de “I fatti della Incontro con Il presIdente della Boje” di illustrare l’evento con una mo- repubblIca sandro pertInI, stra antologica al palazzo della Regione QuIrInale, roMa, 1983. di Mantova che sarà inaugurata dal Pre- con gIulIo turcato, Francesco sidente della Repubblica Sandro Pertini. Vedova, Sassu, Treccani, Zancanaro ed MartanI e bartoloMeo de gIoIa. “I fatti della Boje” riflettono i movimenti un centinaio di disegni e tecniche miste cIrcolo artIstIco, bologna, 1982. rivoluzionari del mondo contadino che completano la rassegna». dopo l’Unità d’Italia si svilupparono nel- In occasione dei suoi settant’anni, gli vie- provenire da una sintesi espressionista della le campagne del Mantovano e del Polesine ne conferito dal sindaco Renzo Imbeni, impressiva scioltezza di Corsi e di quel “lin- e che culminarono con il famoso proces- il «Nettuno d’Oro Città di Bologna», in guaggio critico, al limite del grottesco, con so di Venezia. [...] L’antologica di Aldo riconoscimento della sua attività artistica. un colore velenoso di denuncia” di Mario Borgonzoni articolerà attorno alle duecen- Nel volume Atti e Memorie dell’Accademia Pozzati, che per la singolarità del suo fare to opere, fra cui le ben note “mondine”, Clementina XVI, viene pubblicato lo scrit- aveva colpito Borgonzoni sin dal 1936». tutti dipinti legati alla tematica del mondo to autobiografico del 1981 intitolato Dagli Nel vII volume della Storia dell’arte italiana del lavoro. Oltre cinquanta ritratti fra cui spazi rurali della Bassa (Medicina) a quelli ur- dedicato al Novecento. Arte in Italia dopo la quelli di Guttuso, Manzù, Di Vittorio, bani (Bologna). seconda guerra mondiale (Einaudi), uscito nel 1982, Giorgio De Marchis ricostruisce le dinamiche del gruppo dei neorealisti, non più neocubisti, alla «Biennale» veneziana del 1950, e ricorda A.B. insieme a Guttu- so, Pizzinato, Zigaina. Viene pubblicato il libro Storie di case del popolo a cura di Luigi Arbizzani, Lidia Testoni e Saveria Bologna (Grafis), in cui sono inserite le foto in b/n dei dipinti mu-

Il sIndaco dI bologna renzo IMbenI consegna Il nettuno d’oro all’artIsta, bologna, 1983. lettera dI carlo l. ragghIantI, csac unIversItà dI parMa, 1983.

367 1984-1985 In relazione alla rassegna «Le campagne padane», su «Iterarte» n. 27 scrive Fran- In maggio, al Museo Civico Polironiano co Basile: «[...] Non v’è dubbio che la di San Benedetto Po si inaugura a cura di coscienza poetica di Aldo Borgonzoni è G. Giovannoni l’«Antologica. La Boje, fondata sulla realtà, in una tensione peren- moti contadini e società rurale padana nel nemente orientata verso i temi e i fatti del secondo Ottocento». Nello stesso periodo, proprio tempo. Nelle sue composizioni il alla Casa del Mantegna a Mantova, si colore si eleva a segnale di vita così come la inaugura «Aldo Borgonzoni e le campa- grafia racconta le nervature delle vicende gne padane». Nella documentata mono- dell’uomo. Ognuno di noi si porta dentro grafia, stampata a cura dell’Istituto Alcide mille frammenti del passato che affastellati Cervi di Reggio Emilia, i testi di Franco formano lo spessore dell’esperienza: quella Solmi e Luigi Arbizzani ripercorrono le di Borgonzoni è imbevuta dei caldi umori stagioni pittoriche dell’artista individuan- della terra, di fatti concretamente vissuti in do il legame profondo, passionale, con la un mondo di asprezze, di lotte e di speran- sua terra, in piena consapevolezza dell’arte ze mai sopite». europea e della dimensione universale del- In occasione della «VIII Edizione del le vicende umane. Scrive Solmi: «[...] il MonograFIa a cura dI Franco Concorso nazionale di poesia Spiaggia “populista Borgonzoni”, questo figlio di solMI e MarIlena pasQualI aldo di velluto», il sindaco di Senigallia con- gente della terra più umile e battuta, que- borGoNzoNi e le caMPaGNe PadaNe, segna una medaglia d’oro del Comune ad sto nostalgico del piccolo paese della bassa 1984. A.B., in virtù della donazione di diverse dove è nato “e non ha mai smesso di ritor- opere al Museo dell’Informazione. nare” (Carlo Bo) non è e non può essere lo sciopero nazionale dei braccianti per il Dopo trentacinque anni dall’esecuzione considerato un pittore contadino, ma un contratto di categoria, il 17 maggio 1949. artista per il quale - fu così per Millet e per Un quadro da esporre in una rassegna sui Courbet - la vita dei campi, il lavoro, la trent’anni di vita e di lotta del Partito Co- fatica vera e la fame vera, sono segni alti munista Italiano nella provincia di Bolo- e universali d’umanità che ben possono gna [...]. [...] mi avevano impressionato le ripetersi, e si ripetono ancor oggi, nella mondine, i contadini e le cose che stavano fabbrica o nella strada, nella chiesa o nelle a loro intorno, per le loro forme cubiste». artIcolo dI luIgI tallarIco l’arte cupe periferie metropolitane; laddove, in- Carlo Bo presenta l’artista in occasione del- e i fatti della storia, In «secolo somma, v’è violenza e dolore, tragedia e la «Mostra per il Premio Senigallia-Il Cro- d’ItalIa», 1985. sconfitta fierezza d’uomini». nista dell’Anno», alla Rocca Roveresca. E Luigi Arbizzani: «[...] Lo incontrai e Presso il Centro Civico di Porta Modena lavorai assieme a lui agli inizi del 1951. a Crevalcore (Bologna) Franco Solmi cura Gli “commissionai” un lavoro d’argo- una rassegna sul Concilio Vaticano II: mento contadino: un grande quadro che «Borgonzoni non ha mai cessato di sentire, evocasse la morte di Maria Margotti, la e di esprimere nei suoi dipinti, una cultura mondina di Filo d’Argenta, uccisa da un della comunità, fosse questa avvertita - lui carabiniere al ponte dello Stoppino a Mar- fanciullo - nei ruvidi, umanissimi rituali morta di Molinella nel primo giorno del- della solidarietà contadina, o, più tardi, nel- le lotte contro i nemici di sempre, la miseria, l’ignoranza, il padrone». Nell’aprile 1985 l’artista partecipa alla mostra «Libertà e Resistenza, cinquanta- due artisti per Vittorio Veneto» a cura di L. Bortolatto, che si tiene al Museo della Resistenza di Vittorio Veneto (Treviso). Alla rassegna, insieme ad A.B., figura- no Attardi, Bodini, Brindisi, Cantatore, Cavaliere, Conti, Consagra, Fazzini, Greco, Guttuso, Maccari, Mandelli, catalogo a cura dI Franco solMI MarIlena pasQualI e Franco solMI Minguzzi, Mucchi, Murer, Arnaldo e il socialisMo roMaNtico Nelle oPere presentano la MonograFIa, cIrcolo Giò Pomodoro, Sughi, Turcato, Vedova, di aldo borGoNzoNi, rocca artIstIco, bologna, 1985. Zigaina. dI dozza (bologna), 1985.

368 del ciclo di Vignola, A.B. torna a dipin- settembre al 26 ottobre 1986, con le opere gere un murale; lo realizza a Dozza Imo- prescelte che coprono un arco temporale lese (Bologna), nel settembre del 1985, per che va dal 1936 al 1981. Carlo L. Rag- la «XI Biennale del Muro Dipinto»; nel- ghianti interpreta per la seconda volta, a la parete sotto l’antica loggia del Palazzo venti anni di distanza, il percorso artisti- Comunale dipinge «I vigneti del Sociali- co di Borgonzoni, con un saggio che ne smo romantico». Contemporaneamente, analizza le opere, dalle prime del 1933 a cura di Franco Solmi, si inaugura alla all’«Autoritratto» (1986), sottolineandone Rocca la mostra «Il socialismo romantico l’intenso cammino di uomo e di artista. nelle opere di Aldo Borgonzoni»: sono Ribadisce l’importanza di dipinti quali esposti, oltre a dipinti sul mondo contadi- «Donne di Modena» (1951), che ritie- no, dodici ritratti dei fondatori del sociali- ne tra le opere maggiori di Borgonzoni, smo, tra cui Enrico Ferri, Andrea Costa, «Paesaggio verso sera» (1959) e «Mondi- Filippo Turati, Francesco Zanardi, Gia- ne» (1960), il ciclo dedicato al Concilio como Matteotti, Sandro Pertini. Il murale Vaticano II (1963-1966) fino «alle roventi è stato restaurato nel 2011, nell’ambito del- testimonianze del 1975-76 contro Pino- la «XXIII Biennale del Muro Dipinto». chet ed altri ritorni aggressivi dello spirito In dicembre partecipa alla «Mostra itine- MonograFIa a cura dI carlo di dominazione. [...] Nella maturità di rante Omaggio a Federico Garcia Lor- l. ragghIantI, In occasIone sicura consapevolezza», conclude Rag- ca», in occasione del 50o della uccisione della «antologIca» a MedIcIna ghianti, «Borgonzoni, almeno in due fasi del poeta spagnolo. (bologna), 1986. e in due cicli ha ampiamente dimostrato la sua iniziativa: la scoperta di una situa- zione di oppressione e di sofferenza degli 1986-1987 uomini. [...] e unitamente il perenne ri- torno della violenza e della sopraffazione, Partecipa alla «II Edizione della Bienna- e l’espressione di un animo turbato fino le nazionale d’Arte Sacra» di Pescara; la alla crisi esistenziale, per l’aprirsi di una rassegna, promossa dal Centro di Cultura grande speranza di redenzione e di luce Religiosa Stauròs, ha carattere itinerante, sulla terra». Marilena Pasquali, curatrice A.B. è presente con opere inedite sul tema del volume, traccia un chiaro itinerario della Passione di Cristo. In catalogo, te- critico-biografico. Completa il catalogo sti di Amodei, Di Bonaventura, Saviane, (Grafis) la schedatura delle opere oggetto Strozzieri. della donazione insieme alla riproduzione In estate si tiene presso il Castello Trecen- di numerosi dipinti. tesco di Celano (L’Aquila), la «Triennale Il 13 novembre si inaugura a Mosca la mo- Europea d’Arte Sacra. Ventennale». Alla MonograFIa a cura dI MarIa stra «Immagini e Storia», presso la Casa rassegna, affidata a Giorgio Di Genova, baItello e leo strozzIerI suI dIsegnI degli Scienziati. La rassegna, firmata da dI aldo borgonzonI, 1986. partecipano importanti artisti del Nove- Mario De Micheli, è complementare alla cento, fra cui Chagall, Malevic, Martini, pubblicazione di 13 volumi della Storia Cagli e Licini; A.B. è presente nella Se- Universale, redatta dall’Accademia delle zione Inviti. L’ampio saggio di Giorgio Scienze dell’Urss e illustrata dagli artisti Di Genova riserva ad A.B. queste paro- italiani: A.B. vi partecipa con Attardi, le: «[...] in Borgonzoni, la cui pittura è Baratella, Bodini, Calabria, Cappelli, pervasa dagli echi di Thanatos (“Cristo De Stefano, Dova, Leddi, Maccari, Sas- al Concilio”, 1968), l’espressionismo dia- su, Sughi e Treccani. La Teti di Milano loga insistentemente con il postcubismo ha curato l’edizione dell’intera opera e picassiano, intridendosi anche di recuperi del catalogo. L’Accademia delle Scienze divisionisti, com’è nel polemico “Monu- dell’Urss conferisce ad A.B. il «Premio mento alla indifferenza”». dell’Accademia» per la mostra «Immagi- A.B. dona alla comunità di Medicina, ni e Storia», e per l’illustrazione di uno dei suo paese natale, 100 opere. In occasione 13 volumi. della donazione la Regione Emilia-Ro- Alla fine del 1986 esce, a cura di Maria magna e il Comune di Medicina pre- catalogo a cura dI Franco solMI A. Baitello e Leo Strozzieri, un volume su sentano un’«Antologica», allestita nella borGoNzoNi. il MoNdo coNtadiNo, Borgonzoni (Artechiara) con una intervista chiesa monumentale del Carmine, dal 20 Meldola (Forlì), 1987. al pittore. Scrive Leo Strozzieri sul ciclo

369 no, la Nobili era emigrata a Parigi, dove aveva condotto una vita bohémienne, tra poesia e arte. Nel 1985 era morta suicida. Paola Ruggeri, informata dell’amicizia ormai lontana nel tempo che aveva legato A.B. alla poetessa, dopo un primo dialo- go con il pittore in occasione del convegno del 1987, approfondisce con lui diversi aspetti della cultura a Bologna nell’imme- diato dopoguerra e del rapporto con Nella Nobili.

1988-1989

In marzo partecipa alla «Biennale d’Arte Omaggio al Caravaggio» al Museo My- stique di Malta; in aprile alla «III Bien- MonsIgnor arnaldo FraccarolI e valerIo orlandInI davantI all’opera nale d’Arte Sacra» sul tema della Croce, «caMpagna della MeMorIa», MongardIno dI sasso MarconI, 1987. a Pescara. Il 19 giugno in occasione dei trent’anni di del Concilio Vaticano II: «[...] La vicen- la Chiesa la cui epopea è stata sottratta al attività della Granarolo Latte, si inaugura da biografica ed artistica di Borgonzoni dominio degli ambienti teologici e resa di nella sala Casoni di Cadriano (Bologna) gravita proprio attorno al rito della libe- dominio collettivo, attraverso un grande alla presenza di Lanfranco Turci, pre- razione: emblematico il volo del cardinale affresco, come l’ha chiamato Baccilieri, sidente della Lega Nazionale delle Co- negro al cospetto di centinaia di curiali degno di confrontarsi con i grandi cicli operative, il grande dipinto «Il tramonto mummificati nelle sue opere. Liberazione pittorici del passato». dell’intellettuale di Medicina che, segnato Fra aprile e maggio 1987, viene organiz- dagli avvenimenti di Ungheria e Cecoslo- zata a Meldola (Forlì-Cesena), presso la vacchia, ha saputo incarnare la siloniana chiesina dell’Ospedale e la Galleria Gol- uscita di sicurezza guardando con amore doni, la rassegna «Borgonzoni. Il mondo il Concilio ed in genere la grande nemica, contadino»; in catalogo testo di Franco Solmi. Il 14 dicembre si svolge il convegno «Nel- la Nobili poeta di frontiera» promosso dal Teatro Poesia di Silvana Strocchi e dall’Assessorato della Cultura del Co- Il prIMo MInIstro Maltese edward mune di Bologna. Il libretto del convegno Fenech-adaMI preMIa a.b. si apre con la poesia della Nobili Dispe- con accanto l’edItore razione dedicata «A Aldo Borgonzoni gIorgIo cegna, la valletta (Malta), 1988. pittore del dolore: Ascolta; non ritornare a casa, /già l’ombra nei camini gli angoli addormenta.../ Ascolta: non ritornare a casa, /quella non è tua madre... /la notte si è vestita d’agonia /fermati sulla strada! / Ascolta: non ritornare a casa, / a quest’ora il lenzuolo è ancora più bianco, / nel letto da dividere con lei». Il pittore, come già ri- cordato, l’aveva ritratta nel 1947, il quadro viene riprodotto in copertina. Il convegno ripercorre la vicenda della «poetessa opera- InaugurazIone del dIpInto ia», che nell’immediato dopoguerra aveva lIbretto Nella Nobili Poeta di «Il traMonto del Mondo froNtiera con Il rItratto eseguIto avuto un momento di notorietà, con la contadIno» alla sala casonI da borgonzonI nel 1947, bologna, pubblicazione di alcune poesie in signifi- della granarolo latte, 1987. cative raccolte. Dopo un soggiorno roma- cadrIano (bologna), 1988.

370 Italiana, a Lima in Perù, promossa dal intitolate “Personaggio speranza” o nella Ministero degli Esteri, unitamente all’I- bianca colomba di “Amore, una parola stituto Italiano di Cultura di Lima. Alla contro la violenza”, dove la colomba è se- mostra sono presenti, fra gli altri, Burri, gno dello spirito e, ancora una volta, della Ciangottini, Greco, Manaresi, Manzù, pace e della speranza». Minguzzi, Morlotti, Music, Pizzinato, Nel maggio 1989 s’inaugura, con la dire- Vedova. zione di Franco Solmi, la Galleria d’Arte Col patrocinio della Galleria Comunale Moderna di Villa S. Giacomo, la colle- d’Arte Moderna Giorgio Morandi di Bo- zione di arte contemporanea voluta dal logna, l’Assessorato alla Cultura del Co- cardinale Giacomo Lercaro, scomparso mune di Monzuno, promuove, nell’estate, nel 1976, di cui A.B. era stato cofondato- la rassegna «Arte a Bologna: la genera- re e sostenitore negli anni. zione anni Dieci». Marilena Pasquali, Nell’estate si svolge, alla Casa del Man- curatrice della mostra, analizza il rinnova- tegna di Mantova, l’«Antologica» con mento artistico nell’immediato dopoguer- cinquanta dipinti realizzati tra il 1936 e il ra a Bologna, al quale hanno contribuito 1986. La monografia dell’Ente Bologne- A.B., Ciangottini, Ghermandi, Mandel- se Manifestazioni Artistiche include testi MonograFIa a cura dI adrIano li, Pasqualini, Rossi, Tartarini. critici di Adriano Baccilieri e Lamberto baccIlIerI, 1989. L’artista partecipa al «Premio Internazio- Priori oltre a un un aggiornato regesto nale Pittura, Scultura e Arte Elettronica bio-bibliografico. Guglielmo Marconi», promosso dalla stessa Fondazione Marconi, dal Circolo Artistico e dall’Università degli Studi di 1990-1993 Bologna; per i suoi meriti artistici viene nominato Cavaliere della Croce dell’Or- A Roma Paola Serra Zanetti presenta dine di Malta. il libro Padania. Tra Cronache e gli Ultimi Nel febbraio 1989 la Cassa di Risparmio Naturalisti: nel testo chiarisce le relazioni di Lugo (Ravenna), promuove la mostra e le influenze di F. Arcangeli negli eventi «Appuntamenti con l’arte. Aldo Bor- bolognesi del dopoguerra. Con i «Sassi» gonzoni» con 30 opere sul Concilio Va- realizzati nel 1949 a Roma, A.B. è in- adrIano baccIlIerI presenta la MonograFIa ticano II. Scrive Giorgio Celli nel testo cluso in tale trama; scrive l’autrice: «[...] durante l’InaugurazIone di presentazione: «Il mondo pittorico di E proprio nei Sassi che si espande la sua dell’«antologIca», casa Borgonzoni ha conosciuto due momen- vena naturalistica, e la sua fantasia libera del Mantegna, Mantova, 1989. ti di singolare violenza e felicità: il pri- e sensuosa. Le forme contorte già offerte mo, vissuto nell’ansia di cogliere, al di là dalla natura vengono decorate con linee e del mondo contadino». Presenta l’opera, dell’agiografia storica, un nesso con quella colori accesi dall’andamento spiraliforme. della quale è stato promotore per l’indu- preistoria parallela, non scritta, che è l’u- Nel ’49, Borgonzoni si ferma alcuni mesi a stria, Valerio Orlandini, presidente della niverso del silenzio e del dolore, il tempo Roma e incontra Cagli, Leoncillo, Pram- Granarolo cbpl, che ha sostenuto l’artista del popolo; ed è la Resistenza; il secondo, polini, De Chirico. Lavora, per un breve durante le fasi della realizzazione. Scrivo- maturato in quell’angoscia gioiosa della periodo, nello studio di Guttuso; infatti, no Marilena Pasquali e Lamberto Priori: contraddizione, che dà lo spessore fisiolo- alcune sue opere possono essere avvicinate «L’artista ha interpretato secondo la sua gico diciamo così, della sua “vitalità”: ed al “Merlo” e al “Massacro degli agnelli”. “Personale” visione estetica la fisionomia è il Concilio Vaticano II». Segue la testi- I piccoli “Sassi” hanno tutti un nome di un mondo che vive di momenti diver- monianza di Sergio Vuskovic Rojo: «[...] suggestivo: “Materia ritrovata”, “Piccola si, ricchi di umanità e di solidarietà, così I Padri conciliari ci vengono presentati stele”, “Mostro fossile”. Indicativi sono da dispiegare un canto collettivo immerso parossisticamente agitati, con dei tormen- gli “omaggi” che l’artista dedica ai suoi in una atmosfera di memoria in cui le vi- tosi stati di coscienza, che fa da contrasto amici: Omaggio a Cagli, a Leoncillo, a cende quotidiane si decantano, assumendo con l’esteriorità dorata che li circonda, Picasso, al Cubismo». il sapore del mito e dell’epopea. Sono un mostrando così il dramma intimo che si Nello stesso anno Giorgio di Genova nel popolo e la sua storia a rivivere nell’opera svolge in essi: esaltazione della povertà in primo volume della Storia dell’arte italiana dell’artista». un ambiente di ricchezza, come già l’aveva del ’900, sulla generazione degli anni dieci In agosto partecipa con alcune opere alla visto, qui in Italia, San Francesco d’As- cui l’artista appartiene, apporta un ulterio- mostra a cura di F. Solmi «Artistas Ita- sisi. Questa lotta immane di un potere re contributo critico sul ruolo di Borgon- lianos del Siglo XX, La generation de los millenario, rivestito di ricchi paramenti zoni nel panorama italiano. maestros», organizzata al Museo de Arte liturgici esplode specialmente nelle opere L’artista è presente alla rassegna «Artisti

371 italiani per il Museo di Lima» allestita a luglio al Museo de Arte Italiano di Lima in Perù, che rinnova l’iniziativa curata da Franco Solmi nel 1988 nello stesso spazio. La volontà di mantenere aperto il dialo- go con la contemporaneità, rapportando- si alle nuove generazioni, caratterizza gli anni novanta; la sua pittura cerca un’estre- ma sintesi espressionista-astratta. A marzo del 1991, al Circolo Artistico di Bologna, è allestita una personale a cura di Giorgio di Genova, che privilegia un tragitto te- matico, «le maschere del potere», che dai «Sassi astratti» del 1949 si rapporta con le opere dell’ultima produzione espressio- nista astratta (1989-1991). Questa nuova stagione si caratterizza per gli interessi spe- rimentali di tipo spaziale, l’artista guarda all’Espressionismo astratto e materico, usa collage e pittura combinati, ante e porte come supporti; nella serie intitolata «Ar- cheologia dei suoni delle forme» riaffiora- no richiami ai drammi dell’attualità e alla babele dell’informazione. Si perfeziona una seconda donazione, al paese d’origine, di 56 pezzi tra dipinti e sculture di vari artisti italiani, dalla rac- colta personale, nell’intento di promuo- vere la realizzazione di un museo di arte contemporanea a Medicina. La mostra che si inaugura il 21 settembre 1991 e il catalogo sono curati da Marilena Pasqua- li, che scrive: «Medicina per Borgonzoni è un punto di partenza e di arrivo, la me- moria del primo pulviscolo formicolante lettera dI MIMMo rotella, csac unIversItà dI parMa, 1990. di sole in una soffitta abitata da colori e il desiderio di un paesaggio umano in cui i profili delle grandi chiese fanno lievitare tola sono esposte i lavori degli artisti le cui il piano ininterrotto dell’orizzonte». Con opere sono state raccolte dal critico e in se- la vetreria «Traspària» di Sasso Marconi, guito acquisite dalla Fondazione; oltre ad l’artista sperimenta la tecnica del vetro A.B., figurano De Pisis, Cadorin, Saetti, fuso policromo con inserti di graniglia, Guidi, Martini, Murer, Licata, Novelli, realizzando grandi pannelli che espone a Plessi, Vedova, Turcato. Bologna nel gennaio 1992 ad Arte Fiera. Nel dicembre del 1992 viene presentata Tra questi «Paravento per Venere» (1991) una mostra sul ciclo del Concilio nel- e «La Porta del Sole» (1991). la Sala dei Novanta Pacifici, al Palazzo A maggio realizza una personale nella Comunale di Forlì, con quindici tele rea- Galleria Studio degli Alberici di Carra- lizzate tra 1961-1979. Nel catalogo Carlo ra, proponendo insieme ai nuovi vetri gli Emanuele Bugatti scrive: «[...] questo il storici «Sassi» del 1949, nel solco critico segno della persistente “presenza” poetica segnato l’anno precedente da Di Genova. ed intellettuale dell’artista, Borgonzoni Partecipa all’iniziativa promossa dalla avvertirà di essere ormai non il testimo ne Fondazione Scientifica Querini Stampa- ma lo “storico” di un mondo che ha ces- catalogo a cura dI gIorgIo lia di Venezia «Giuseppe Mazzariol 50 sato di esistere, che però è ancora in gra- dI genova borGoNzoNi. le Maschere artisti a Venezia». A cura di Chiara Ber- do di segnalare valori fruibili e messaggi del Potere, 1991.

372 utili per una società nuova, lanciata verso sconvolgente poteva apparire, all’interno gli estremi limiti dello sviluppo. Nell’o- della sua opera, la ripetuta attenzione nei maggio a Pellizza da Volpedo Borgon- confronti dell’iconografia e del dibattito zoni ripropone il suo credo nei confronti del Concilio Vaticano. Tuttavia la linea del quarto stato, nella cultura delle classi di Borgonzoni, come si può leggere con la lavoratrici, affinata attraverso decenni di comune sapienza del poi, seguiva una sua lotte e di conquiste. Di fronte all’artista e dialettica interna rigorosissima». di fronte all’umanità si staglia la voragine A giugno 1993 è presente nella rassegna oscura del futuro e la certezza che questa «Arte Contemporanea a Bologna. Prima voragine non potrà essere superata senza Mostra «le Maschere Biennale», che intende, come nella tradi- del potere», cIrcolo artIstIco, far ricorso alla coscienza storica popolare, zione delle mostre sindacali, saggiare il bologna, 1991. che in sé contiene, e come parte premi- panorama artistico sia da un punto di vi- nente, la coscienza storica formatasi du- sta storico che attuale. Ampie ricognizioni rante le secolari lotte contadine contro lo storiche, come le pubblicazioni dedicate al sfruttamento. È anche vero che a questo «Premio Bergamo» (1939-1942) e i volu- punto il discorso di Borgonzoni, esaurito- mi La Pittura in Italia (Electa) relativi al si il parametro del confronto con la realtà Secondo Novecento, collocano Borgon- circostante, diviene puramente richiamo zoni tra i protagonisti del dibattito artisti- ideologico alle più vaste problematiche co italiano di metà secolo. dell’internazionalismo. La raffigurazio- ne della storia delle sofferenze e delle lotte della classe contadina italiana è un appel- 1994 lo ai valori della coesistenza e della pace, tentativo di raffigurazione visiva dei punti Alla Galleria Centro Artemoderna di storicamente comuni ad un’umanità in- Pisa si apre a febbraio una personale del ternazionalmente divisa tra popoli nau- pittore con opere tra 1950-1992 e saggio fraganti nel benessere e popoli sprofondati in catalogo di Nicola Micieli dal titolo nella miseria del sottosviluppo. Proprio vetrata con Il proFIlo In oMbra Inquietudini esistenziali di Borgonzoni: «[...] perché oggi completamente “storicizzabi- dell’artIsta, bologna, 1991. Ed è l’istanza della libertà di ricerca ed le” il giudizio sulla opera di Borgonzoni espressiva, del bisogno di muoversi senza è anche assai agevole. Così non era certa- apparire - ed era apparsa - sconvolgente inibizioni di linguaggio e di soluzioni mente gli scorsi decenni. Anche l’apertu- all’interno di un sistema figurativo sostan- stilistiche nel campo della pittura, consen- ra di Borgonzoni alle lezioni linguistiche zialmente realistico. Così come, per quan- tendo docilmente a un’interiore pulsione, internazionali (Picasso soprattutto) poteva to attiene ancora gli oggetti ed i contenuti, a un dettato interiore che è un’irrequie- tudine, una tensione alla conoscenza di regioni inesplorate dell’essere attraverso la ricognizione e lo svelamento degli aspetti consueti e di quotidiana frequentazione della realtà». In uno scritto di questo periodo, l’arti- sta ricorda i suoi rapporti con il mondo universitario italiano e in particolare con l’Ateneo bolognese, traendone un bilan- cio positivo. Le istituzioni accademiche sono divenute nel tempo custodi di opere dell’artista: l’Università di Bologna con «Mondine in riposo» (1951), quella di Ur- bino con «Padri conciliari» (1967), quella di Pisa con quattro disegni storici e quella di Parma con le fondamentali donazioni di fine anni novanta. Bologna celebra gli ottant’anni del pittore con la rassegna «Concilio Vaticano Se- con eFreM tavonI e concetto pozzatI, MongardIno dI sasso MarconI condo. Motivi e riflessi 1961-1980» ospi- (bologna), 1993. tata nell’Aula Magna Santa Lucia e, per

373 l’artIsta con ezIo raIMondI e gIorgIo cellI, Il presIdente della repubblIca oscar luIgI scalFaro conFerenza staMpa della Mostra «concIlIo vatIcano vIsIta la Mostra dI a.b., aula Magna santa lucIa, secondo. MotIvI e rIFlessI 1961-1980», aula Magna bologna, 1994. santa lucIa, bologna, 1994. le opere minori, al Circolo Artistico. La riconosce nel portato spirituale del Conci- il volo del cardinale negro, lieve come in mostra, sotto l’Alto Patronato della Presi- lio e da esso riceve un messaggio di speran- una miniatura di gotico estremo, ronzante denza della Repubblica, promossa dalla za. Le opere di Aldo Borgonzoni del ciclo quasi come la storia di Sant’Ildefonso del Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro dedicato al Concilio Vaticano II trovano Greco, alla sagrestia dell’Escuriale, ma e dall’Università degli Studi di Bologna, poi un ambiente quanto mai consono nel- portato da un raptus che è quello del nuo- viene inaugurata il 28 maggio. Curatore lo storico complesso architettonico della vo amore. È una chiave tua e non te l’ha della mostra e del volume (edito da Calde- chiesa di Santa Lucia, splendida Aula data nemmeno Giacomo Lercaro”. Quel- rini) è Adriano Baccilieri; la pubblicazio- Mater Studiorum più antica del mondo». la chiave l’uomo che cerca Dio apre ora la ne, incentrata sul rapporto di A.B. con la La mostra è visitata dal presidente della grande porta della chiesa di Santa Lucia». Chiesa, raccoglie carteggi inediti col car- Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che Claudio Spadoni su «Il Resto del Car- dinale Lercaro e i saggi critici di Arcan- insignisce l’artista per meriti di un’Al- lino» del 28 maggio definisce A.B. «il geli, Ragghianti, Bo, Solmi, Carluccio, ta Onorificenza. Ampia è l’eco sulla meno morandiano tra i pittori di Bologna. Raimondi, Spadoni e Micieli. Scrive nel- stampa nazionale: l’11 giugno Arturo Per istinto, vorrei dire, e per scelta; per ge- la prefazione il Magnifico Rettore Fabio Carlo Quintavalle recensisce la mostra nealogia culturale e per incrollabile fede in Roversi Monaco: «[...] Non meraviglia su «Panorama»: «[...] Borgonzoni, con certo che una tale tematica abbia affasci- quel suo viaggio in Germania nel 1939, nato un pittore come Borgonzoni, da sem- a ritrovare le radici della propria pittura, pre portato ad indagare con passione ed a cercare espressionisti negli atelier e nelle impegno civile i temi della realtà popolare, private raccolte perché in quelle pubbli- della sofferenza e della fatica della vita dei che “l’arte degenerata” non c’era. E quel più deboli, dei diseredati, dei vecchi, degli viaggio, dopo la guerra, pesa sulla ricerca oppressi. La sua sensibilità ed interiorità si dell’artista. Sul suo realismo che media Die Brücke con una materia sfatta, den- sissima, che evoca e Max Bechmann, ma anche l’impegno civile di Kathe Kollwitz». Scrive Orlando Piraccini su «l’Unità» del 27 maggio: «[...] I primi quadri conciliari Borgonzoni li esegue in avvio degli anni Sessanta. Lo anima un profondo deside- rio di chiesa aperta al mondo. E lo sostie- ne l’amicizia per il Cardinale Lercaro. l’artIsta con Il rettore Il Cardinale tra cento e cento Cardinali FabIo roversI Monaco, conFerenza della nuova speranza. Quei Cardinali staMpa della Mostra «concIlIo vatIcano secondo. MotIvI e rIFlessI che, dipinti da Borgonzoni, entusiasma- MonograFIa Borgonzoni Concilio Vaticano 1961-1980», aula Magna no Arcangeli: “Alle splendide mummie Secondo. Motivi e riflessi 1961-1980, a cura santa lucIa, bologna, 1994. dei cardinali, fermi da sempre si oppone dI adrIano baccIlIerI, 1994.

374 artIcolo dI clotIlde paternostro, artIcolo dI claudIo spadonI, In «l’osservatore roMano», 1994. In «Il resto del carlIno», 1994.

recensIone dI luIgI tallarIco, In «Il secolo d’ItalIa», 1994.

recensIone dI arturo c. QuIntavalle, In «panoraMa», 1994. una concezione della pittura come narra- zione o espressione di “interessi largamente umani” per riprendere le parole di Carlo Volpe». Scrive Michele Smargiassi su «la Repub- blica» del 28 maggio: «[...] Aldo Borgon- zoni ha ottant’anni e per festeggiarlo la sua recensIone dI MIchele sMargIassI, In «la repubblIca», 1994. città (l’Università, la fondazione Lercaro) ha rintracciato e raccolto per la prima volta pre più laico. Immiseriti carnalmente fino a l’adesione, un’opera pittorica conciliare da tutti i quadri, i disegni, gli schizzi di que- diventare nelle immagini più dure scheletri- destinare alla Collezione d’arte Religiosa gli anni in cui a Roma la Chiesa rivolu- ci, nel verticalismo delle mitrie, investiti da Moderna dei Musei Vaticani. zionava se stessa e a Bologna un “laico che luminismi visionari, oppure amaramente Il restauro dei dipinti murali di Medi- cerca Dio” la dipingeva a colori fortissimi, raccolti attorno ai simboli sacri, escono dai cina del 1948, deciso dal presidente Ibc ansiosi, pieni di speranza». loro fiammeggianti paramenti con profili Ezio Raimondi, è il tema dell’articolo Ancora su «il Resto del Carlino» scrive arcigni, talvolta assorti o persino benevoli; di Davide Barbieri su «La Provincia»: Daniela Bellotti: «Sono tappe fondamenta- sono comunque una coraggiosa interpre- «[...] Tornando a Medicina, il restauro li, insieme alla grande elegia maschia sep- tazione di una sfera del potere, con i suoi della grande e importante pittura murale pure crepuscolare dedicata al mondo conta- lampi di speranza ad irraggiare sulle lunghe realizzata nel 1948 nel salone dell’allora dino, alle mondine, al lavoro dei braccianti. ombre». Camera del Lavoro di Medicina (oggi di Molte pagine sono state scritte sui “padri Il 3 settembre «Concilio Vaticano Secon- proprietà della Cooperativa Lavoratori conciliari” di Aldo Borgonzoni; sono fi- do. Motivi e riflessi 1961-1980» viene ri- della Terra), pittura anch’essa neocubista, gure tormentate, scavate da rovelli spirituali, allestita, a cura di Annalisa Bregoli, alla rende idealmente parziale giustizia ai tor- ma anche terreni, rappresentate nel loro ruo- Pinacoteca Civica di Cento (Ferrara). ti che alcune opere di grandi dimensioni lo di responsabilità di fronte a una umanità Il direttore dei Musei Vaticani Carlo Pie- dell’artista subirono: la pittura in ogget- che rischia di restare sola in un mondo sem- trangeli richiede ad A.B., ottenendone to fin dall’inizio fu fatta segno di infil-

375 di Rimoldi. Vi potranno in aula lavora- re, suoi ospiti, De Pisis, Sironi, Campi- gli, Music, Borgonzoni». Si nota che in quelle aule deserte nell’estate del 1960, su invito del mecenate A.B. preparò la mo- stra dell’anno successivo alla Grabovski Gallery di Londra; l’attuale Museo Mario Rimoldi di corso Italia conserva sei opere del pittore bolognese con la sua tavolozza accanto a quelle di Campigli e Music. Il 16 settembre, sotto l’Alto Patronato del- la Presidenza della Repubblica, si inau- gura al Palazzo del Podestà di Faenza, «Il naturalismo espressionista di Aldo Bor- gonzoni», a cura di Claudio Spadoni che sceglie una sessantina di opere, dal ciclo figurativo espressionista degli anni qua- ranta fino agli ultimi esiti astrattisti. A corredo della mostra viene realizzata l’in- tervista video La mia pittura è sempre rac- conto. Nel libro è inserita la testimonianza dell’artista Virgilio Guidi e Domenico Ram- belli fra arte e ideologia, nella quale A.B. ripercorre l’amicizia con i due maestri di fede politica opposta durante il periodo lettera dI carlo pIetrangelI, dIrettore deI MuseI vatIcanI, 1994. bellico: «[...] Pochi anni dopo, la guerra devastò il mondo, producendo nella no- trazioni di acqua piovana provenienti 1995-1998 stra epoca apparentemente caratterizzata dall’originaria soprastante terrazza a so- dalla ragione, le peggiori efferatezze del larium dell’edificio, realizzato nel 1947 Febbraio 1995, A.B. partecipa alla mo- millennio al crepuscolo. I campi di ster- su progetto di Duilio Argentesi che seguì stra «L’Arte resiste alla mafia. Omaggio minio costellarono l’intera Europa, l’Ita- criteri razionalisti; un’altra grande pittu- a Falcone e Borsellino» organizzata con il lia fascista mandò al macello la gioventù ra murale, eseguita nel 1950 nel salone patrocinio dell’Ibc dell’Emilia-Romagna e alla ragione si sostituì la cupa violenza della Casa del Popolo di Vignola e raf- e l’Assessorato alla Cultura del Comu- dell’uomo sull’uomo». figurante episodi della storia recente della ne di Bologna. La Triennale di Milano comunità modenese (su tutti l’eccidio di promuove la mostra di pittura, scultura, piazza di sei operai da parte della Celere architettura e teatro «Le ragioni della li- il 9 gennaio di quell’anno) venne distrut- bertà a cinquant’anni dalla Resistenza», ta nel 1958 per realizzare nel locale una a cura di M. De Micheli, M. Pizziolo, sala da ballo; infine un grande pannello M. Pogacnik; per l’occasione si reincon- di metri 6 x 2,70 intitolato “Hanno uc- trano accomunati nell’esposizione alcuni ciso Maria Margotti” realizzato da Bor- amici, che furono protagonisti negli anni gonzoni nel 1952 per la mostra dedicata al cinquanta del Neorealismo: A.B., Cava- Palazzo Podestà di Bologna al trentesimo liere, Mucchi e Treccani. anniversario della fondazione del PCI A Cortina d’Ampezzo, per la mostra fu distrutto in seguito allo smontaggio «Pittori e scultori nell’Istituto Statale dell’allestimento». d’Arte di Cortina», scrive in catalogo In ottobre si apre a New York, allo Spa- Roberto Pappacena: «[...] Durante e su- zio Italia, la mostra «Bologna - New bito dopo la guerra, Rimoldi, Presidente York Sessanta artisti», a cura di Adriano della Scuola dal 1940 al 1969, promuove Baccilieri, promossa dal Ministero degli la Prima Mostra Italiana del collezionista, Affari Esteri Regione Emilia-Romagna, presentata da Comisso e poi la Rassegna in collaborazione con il Consolato d’Ita- Nazionale dell’Arte “Premio Parigi”. In- lIbretto dI luIgI arbIzzanI e lia; Borgonzoni vi partecipa con l’opera tanto la Scuola si arricchisce, evento unico davIde barbIerI la Pittura Murale «Door open to the future»(1991). non solo in Italia, di gran parte dei quadri di aldo borGoNzoNi, bologna, 1995.

376 con adrIano baccIlIerI e Il collezIonIsta sIlvano contI, 1996.

IntervIsta dI Franco patruno al pIttore, In «l’osservatore roMano», 1996.

tologica «Il naturalismo espressionista di Aldo Borgonzoni», con 25 opere dal 1934 al 1992, promossa da Silvano Conti, pre- sidente di apa spa, collezionista storico del pittore. Franco Patruno intervista a intera pagina l’artista su «L’Osservatore Romano» del 1o maggio: «[...] Ancora prima del col- loquio, l’ambiente dice molto della vita di Borgonzoni, le aspirazioni ad unire arte e vita, figurazione ed informale, espres- lo studIo dI MongardIno dI sasso MarconI (bologna), 1995. sionismo e naturalismo padano, quegli aspetti cioè che impressionarono France- Scrive Luigi Tallarico sul «Secolo d’I- sco Arcangeli che lo definì “umile, quasi talia» del 26 settembre: «[...] In verità evasivo, ma in realtà pieno di fuoco” [...]. Borgonzoni al pari degli espressionisti Uomo portato alla sincerità e a combat- tedeschi, e perché no di Sironi, conserva tere le chiusure mentali, Borgonzoni degli la condizione vitale di un’arte finalizzata anni ’50-’60 afferma “Non sono mai riu- alla coesistenza fra etica ed estetica, anche scito a rimanere chiuso nelle anguste stan- quando i contenuti, celebrativi o di prote- sta, possano decadere nel tempo e tramu- tarsi in fatti non più attuali». Proseguono gli incontri fra Arturo Carlo Quintavalle e il pittore per definire la do- nazione di un consistente nucleo di opere al csac dell’Università di Parma, fonda- to dallo stesso Quintavalle nel 1968. Nel gennaio 1996 si inaugura, alla Galle- ria d’Arte Bononia la mostra «Aldo Bor- gonzoni, opere su carta», a cura di Anna Mostra «le ragIonI della lIbertà», Rita De Lucca che pubblica in catalogo a.b. e Il FIglIo con ernesto una lettera autografa inedita di F. Arcan- FraMe dal vIdeo aldo borGoNzoNi. treccanI, gabrIele MucchI e alIk geli al pittore. la Mia Pittura è seMPre raccoNto, a cavalIere, la trIennale, MIlano, Il 2 aprile a Vicenza Oro si apre la an- cura dI claudIo spadonI, 1995. 1996.

377 ze della ideologia; per questo il mio impe- gno per l’arte a forti connotazioni sociali non poteva inseguire dogmi e imperativi per la coscienza”». Nel 1997 il direttore della gaM di Bolo- gna Danilo Eccher e Dede Auregli cura- no l’importante rassegna «Arte Italiana - Ultimi quant’anni - Pittura iconica», di Borgonzoni sono esposte cinque opere da- gli anni sessanta alle ultime astratte espres- sioniste; significativa è la scelta del quadro «Omaggio ad Albin Brunovski» (1968), dedicato all’amico surrealista e al popolo boemo, oppresso dall’invasione sovietica.

1999-2001 artIcolo dI steFanIa provIncIalI sulla InaugurazIone della Mostra dI Nel 1999 Gloria Bianchino e Arturo parMa, In «gazzetta dI parMa», 2001. Carlo Quintavalle promuovono, alle Scu- derie della Pilotta di Parma, la mostra Museo del csac raccoglie e conserva protagonisti dell’arte e della politica del «Il rosso e il nero - Figure e ideologia in materiali originali della comunicazione Novecento, tra cui Scialoja, Guttuso, Ve- Italia 1945-1980». Nella mostra, dedica- visiva, della ricerca artistica e progettuale dova, Zigaina, Cavaliere, Mucchi, Ro- ta ai rapporti fra architettura, moda, arte, italiana a partire dai primi decenni del xx sai, Brindisi, Treccani, Murer, Minguzzi, satira, fotografia e le ideologie dello scorso secolo: oltre 12 milioni di pezzi suddivi- Sassu, Leoncillo, Basaldella, Togliatti, secolo, i curatori inseriscono tre opere di si in 5 sezioni (Arte, Fotografia, Media, Amendola, Sereni e altri. Borgonzoni degli anni quaranta. Progetto, Spettacolo). In particolare per la Il corpus della donazione comprende: 83 Il 2 gennaio Ezio Raimondi scrive una sezione Arte sono raccolti oltre 1700 di- dipinti, 200 disegni e stampe, 14 sculture lettera ad A.B.; l’accademico bolognese pinti, 300 sculture, 17.000 disegni. e poi lettere, fotografie, documenti, libri, trova parole di affetto per il pittore di cui A suggello, si svolge a Parma una grande per un totale di circa 3000 pezzi. Si legge traccia un personale ritratto morale: «[...] «Mostra Antologica» alle Scuderie della in catalogo: «Aldo Borgonzoni oggi ha tu appartieni a quei pochi che serbano Pilotta, corredata da un volume monogra- 88 anni ed è una figura importante nella nel cuore la fiamma dell’amicizia e non fico (Electa) con testi dei curatori, il ca- storia del realismo, ma lo è anche nel di- negano mai la loro ansia generosa, il loro talogo delle opere donate e i carteggi con battito fra cattolici e laici, quello che nel impeto pronto e solidale. E dalla tua hai dopoguerra muove soprattutto dal Conci- l’immaginazione di un occhio che sa ve- lio Vaticano II». dere nel profondo, traducendo il desiderio della speranza e la volontà di conoscere in figura, in colore, in materia che diventa 2002-2004 lievito spirituale, energia della forma, rit- mo di una sapienza insieme fantastica e Nel 2003 Adriano Baccilieri cura il fon- artigianale, vincolata al senso rigoroso del damentale Catalogo generale dei disegni e del- lavoro, della ricerca quotidiana di chiarez- le tecniche miste di Aldo Borgonzoni (Bora), za, di impegno, di testimonianza sincera e prendendo in esame, per la prima volta, magari impietosa». Nel 2016 una selezio- gran parte della produzione grafica dell’ar- ne delle corrispondenze di Ezio Raimondi tista, oltre 800 elaborati dagli anni trenta a è stata pubblicata nel volumetto Dialoghi fine secolo. Clotilde Paternostro recensisce dall’IBC (1995-2009) (Bononia Universi- il volume su «L’Osservatore Romano»: ty Press); quattro sono le lettere scritte negli «[...] Il segno spezzato, la forma stravol- anni al pittore. ta, l’irruenza disegnativa ed emotiva, mai Si perfeziona la donazione all’Università hanno abbandonato infatti il pennello e la di Parma di opere e carteggi, coordinata penna di Borgonzoni costituendo quindi MonograFIa aldo borGoNzoNi negli anni precedenti col fondatore del a cura dI arturo carlo il suo più intimo e vero lessico. [...] È un csac, Arturo Carlo Quintavalle e da QuIntavalle e glorIa bIanchIno, universo il suo, di personaggi storici e ano- Gloria Bianchino. Si nota che il Centro 2001. nimi, figure abbozzate o intere di uomini

378 docente dagli anni cinquanta all’Accade- mia Brera di Milano, che A.B., entrambi caratterizzati da una forte vena espressio- nista, non avevano mai ottenuto dalle isti- tuzioni della propria città, Bologna, una mostra antologica.

2005-2008

Qualche mese dopo la scomparsa dell’arti- sta, la vedova Alfonsina e il figlio Giam- battista fondano l’Archivio & Centro Studi Aldo Borgonzoni, e contestual- mente viene aperto il sito internet www. aldoborgonzoni.com cataloGo GeNerale dei diseGNi Il 22 novembre 2006 su «il Resto del Carli- e delle tecNiche Miste, a cura no» Cesare Sughi intervista il responsabile dI adrIano baccIlIerI, 2003. dell’Archivio: viene annunciato un pro- lIbro dI arturo c. QuIntavalle getto di valorizzazione del suo lascito con aldo borGoNzoNi. la civiltà e donne nella quotidianità della vita e del l’inizio del censimento delle opere presenti coNtadiNa coMe raccoNto, 2007. lavoro». presso le istituzioni e i collezionisti privati, Alcune opere di Borgonzoni sono inserite la raccolta di documenti inediti, la promo- nel percorso della mostra «Morire per amo- zione di mostre e di libri, la condivisione Bologna si inaugura «Aldo Borgonzoni re. Arte e Resistenza a Bologna» allestita degli studi e degli approfondimenti con i espressionista» a cura di Claudio Spadoni nella ex chiesa di San Mattia, a cura di critici e cultori d’arte italiani e stranieri. con venticinque opere storiche dal 1934 al Orlando Piraccini e Alessandro Sibilia. Nel numero monografico di gennaio 2007 1980; la mostra è finanziata dalla Asso- Il 17 febbraio 2004 Aldo Borgonzoni di «Iterarte» n. 56 dedicato agli artisti di ciazione Studio Maurizio Godoli, dalla muore a Bologna, a 91 anni. La stampa Cronache, viene pubblicata la testimo- Granarolo spa e dalla apa spa, il cui ne ricorda i cicli pittorici e l’impegno ci- nianza di Giambattista Borgonzoni: «Il presidente Silvano Conti, grande ami- vile espressi in un settantennio di attività nostro Novecento pittorico incardinato, co dell’artista fin dai primi anni settanta artistica. Scrive su «la Repubblica» Bru- come un sistema tolemaico, sulla figura di e suo collezionista, accompagnò l’artista nella Torresin ripercorrendo i momenti sa- Giorgio Morandi, nel tempo ha posto in in viaggi in usa, urss, Lettonia e altri lienti della carriera del pittore lungo tutto ombra alcuni artisti significativi che con Paesi, ed è stato promotore delle «Antolo- il secolo: «[...] Nel 1949 trascorre un pe- il suo magistero hanno interagito... Bor- giche» di Vicenza (1996) e di Riccione riodo a Parigi con Mandelli. Nel 1949, a gonzoni conosceva dettagliatamente gli (2009). Roma, assume la direzione della Galleria sviluppi della cultura europea, come testi- Seguendo il filo rosso della vena espres- Bernini. Sono di questo periodo i “sassi”, monia il suo breve periodo cubista, prima sionista di ambito europeo dell’artista, il recuperati nei cantieri e dipinti, traendone di elaborare negli anni ’20-’30 il proprio curatore scrive: «Il padano Borgonzoni maschere, forme antropomorfe e di ani- magico linguaggio, apprezzato da critici mentre rielabora incessantemente i motivi mali, evocate con la potenza dell’art brut. insigni come Giuseppe Raimondi ed il della sua “Personale” storia di uomo di All’inizio degli anni sessanta dà vita al giovanissimo Francesco Arcangeli». una antica provincia d’Europa, accoglie ciclo del Concilio Vaticano II, al quale è Nello stesso mese alla DiPaoloArte di selettivamente suggestioni e stimoli da aree stata dedicata una ampia mostra nel 1994, in Santa Lucia; è al fianco del Cardinale Lercaro nel promuovere la raccolta d’arte contemporanea confluita nel Museo della Fondazione omonima». Nell’autunno il direttore dello storico Cir- colo Artistico, Bartolomeo De Gioia, promuove l’omaggio ad A.B. e Luciano Minguzzi (lo scultore scomparso nel mag- gio dello stesso anno), protagonisti del rin- novamento artistico bolognese e fondatori artIcolo dI Franco basIle risaie e Piazze Nei colori di borGoNzoNi, In del Gruppo di Cronache. Sia Minguzzi, «Il resto del carlIno», 2006.

379 culturali anche molto diverse, fondendole nel crogiuolo sempre fervido della sua nar- razione pittorica». Daniela Bellotti su «Art Journal»: «[...] Aldo Borgonzoni venne a trovarsi così su una strada isolata nella vita culturale bo- lognese che, pur rispettandolo, non giunse a comprenderlo fino in fondo, non gli rese quei riconoscimenti che avrebbe meritato. E che gli furono tributati altrove con gran- di mostre in Italia e all’estero, a Londra, Zurigo, Praga, Zagabria, con la parte- cipazione a diverse Biennali veneziane e Quadriennali romane». E Franco Basile su «il Resto del Carlino»: «[...] Aldo Borgonzoni non ha mai smes- so di rapportarsi agli altri, e di confrontar- si con una realtà che ha puntigliosamente soppesato raccontando sentimenti e pas- conFerenza dI arturo c. QuIntavalle sull’opera «Il traMonto sioni come se ogni tela fosse un rinnovato del Mondo contadIno», teatro coMunale, bologna, 2007. passaggio dell’esistere. Raccontava se stes- so e ciò che provava al mutare degli eventi. civiltà contadina come racconto con i testi di Cronista delle sensazioni, ha dipinto come Quintavalle è a cura dell’Archivio. pochi, quasi il pennello fosse la sonda del Nel 2008 a cura di Orlando Piraccini, si pensiero, e la tavolozza l’estensione dello inaugurano le due mostre «Riflessi al fem- sguardo». minile-Sul filo della memoria» alle Gal- Nel maggio del 2007 la Granarolo spa lerie La Cesuola e Carbonari di Cesena; promuove per il 50o della fondazione qui sono proposte una trentina di opere, dell’azienda un evento al Teatro Comuna- dalle figure femminili, ai paesaggi mari- le di Bologna, alla presenza del presidente ni della Sardegna, dal Concilio Vaticano della Regione Emilia-Romagna Vasco alle periferie urbane. Su questo ultimo Errani, e per l’occasione Arturo Carlo tema scrive Piraccini: «[...] Accade poi, Quintavalle illustra l’opera di A.B. «Il durante il tempo del boom economico, che tramonto del mondo contadino» (1988). nei luoghi d’arte della campagna roma- catalogo aldo borGoNzoNi Il dipinto di 2,3 x 9 metri unitamente a gnola, i reduci del neorealismo siano tut- esPressioNista, a cura dI claudIo «Campagna della memoria» (1987) di 2,3 spadonI, dIpaoloarte, bologna, ti, o quasi tutti, coinvolti dalla denuncia x 5 metri, fu realizzato su incarico della 2007. dell’alienante condizione dell’uomo me- stessa azienda. L’invito dell’evento è cor- tropolitano, ed è allora che dalla specola redato da un testo scritto per l’occasione petroniana di Borgonzoni giunge fin qui, dallo stesso Quintavalle: «Quando nel Borgonzoni ha dipinto un altro quadro, un dolorosissimo canto sulla decadenza e 1987 Aldo Borgonzoni viene incaricato di mt. 2,30x5,00 “Campagna della me- scomparsa della cultura contadina». dalla Latte Granarolo di dipingere il qua- moria”, che propone il ricordo della amata dro di mt. 2,30x9,00 per la sala “Casoni” Medicina vista sul filo dell’orizzonte e con sul tema “Il tramonto del mondo conta- davanti gli scariolanti, i contadini, i carri 2009-2012 dino”, l’artista è certo uno dei maggiori e il lavoro nei campi. Il contributo appa- esponenti della pittura realista in Europa, re anche più significativo se si riflette che Nel giugno del 2009, alla Galleria d’Arte ma opera su un versante particolare, quel- Aldo Borgonzoni, al di là del confronto Moderna e Contemporanea Villa France- lo che piega verso l’espressionismo tedesco fra realisti ed astratti che ha diviso l’Ita- schi di Riccione si inaugura l’antologica al quale dagli anni tardi ’50 e ’60 unisce lia dal 1948 in avanti, è uno dei punti di «Aldo Borgonzoni Testimone del tempo. precise tangenze con la pittura informale, riferimento della ricerca pittorica del do- Opere dagli anni trenta al duemila», a quella amata da Francesco Arcangeli, del poguerra, insieme a Guttuso e Pizzinato, cura di Claudio Spadoni, con la collabo- resto grande estimatore, con Carlo Ludo- Zigaina e Sughi, Vespignani e Migneco, razione di Orlando Piraccini. Il percorso vico Ragghianti, Carlo Bo della ricerca ma anche Birolli, Cassinari, Vedova, espositivo, di sessanta opere, si sviluppa di Borgonzoni. Il dipinto dunque è una Fontana e Burri». cronologicamente con un nucleo di dipinti grande epopea del lavoro contadino, ma La pubblicazione Aldo Borgonzoni. La storici provenienti dall’Archivio e con due

380 anni fa, Borgonzoni è stato pittore ecletti- co e sperimentale, ma fedele ad una pittura densa di materia e di riflessioni sull’uma- nità. Un mondo in cui hanno convissuto mondine e vescovi, vedute di mare e scene di guerra, paesaggi dolci e nature morte dai toni accesi e dai tratti frenetici». Nel settembre 2009 l’opera «Il tramonto del mondo contadino» (1987) di proprietà della Granarolo spa è installata nell’atrio antologIca «aldo borgonzonI monumentale della Torre 30 del Palazzo testIMone del teMpo», gallerIa della Regione Emilia-Romagna a Bolo- d’arte Moderna e conteMporanea vIlla FranceschI, rIccIone, 2009. gna. A gennaio 2010, a cura di Gloria Bian- chino e Arturo Carlo Quintavalle, si sezioni tematiche, una dedicata ai paesag- inaugura a Parma al Palazzo del Gover- gi marini anni settanta, l’altra al mondo natore e Scuderie della Pilotta, la mostra virgiliano. Sono esposte opere del MAM- «Il secolo lungo. Nove100 Arte, fotogra- catalogo della Mostra «aldo bo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, fia, architettura, moda e design a confron- borgonzonI (1913-2004) a dozza. della Raccolta Carisbo, della Fondazione to», con milleduecento opere provenienti Muro dIpInto per l’ItalIa» Ragghianti di Lucca e del collezionismo dal csac, in gran parte mai esposte al alla rocca dI dozza (bologna), privato. Alla conferenza stampa a Villa pubblico. Scrive Marco D’Egidio su «la a cura dI sIlvIa grandI e orlando Franceschi interviene, oltre al curatore, il Repubblica» l’11 giugno: «[...] Nella mo- pIraccInI, 2011. presidente Ibc Ezio Raimondi. stra l’arte è rappresentata dall’antitesi fra Dalla recensione di Paola Naldi su «la figura e astrazione: da una parte il reali- quattro fondatori» dedicata ad Aldo Bor- Repubblica»: «[...] La necessità più ur- smo di Severo Pozzati e Aldo Borgonzo- gonzoni, Pompilio Mandelli, Enzo Pa- gente per Aldo Borgonzoni è sempre sta- ni (o le atmosfere noir di Alberto Sughi), squalini, Ilario Rossi che negli anni set- ta quella di raccontare la realtà e l’animo dall’altra l’astrattismo di Carla Accardi, tanta, in adesione al desiderio del cardinal umano, le grandi trasformazioni della so- fino all’informale e al Pop di Schifano e G. Lercaro, donarono e acquisirono da cietà, le atrocità della guerra, le suggestioni Del Pezzo». altri amici artisti, il primo nucleo di opere derivanti dalla Chiesa con l’Enciclica di Si inaugura il 4 dicembre alla Galleria per la costituzione di quello che sarebbe Papa Giovanni XXIII. Nato nel 1913 a d’Arte Moderna «Raccolta Lercaro» di- diventato negli anni l’attuale museo di via Medicina e morto a Bologna solo cinque retta da Andrea Dall’Asta, la mostra «I Riva di Reno a Bologna. Nel 2011 Benedetta Rutigliano, su in- dicazione di Antonello Negri, docente dell’Università Statale di Milano, scrive una tesi sulla pittura murale d’impronta sociale nell’Italia dell’immediato dopo- guerra, in cui riserva molte pagine ai di- pinti murali di A.B. (cfr. 1950-1951). Nello stesso anno Marina Maiskaya, cura- trice della sezione grafica del Museo Stata- le Puškin di Mosca, pubblica nel catalogo Italian drawings of the 19th-20th centuries vo- lume III un gruppo di sei disegni e tecni- che miste di A.B. In febbraio, al Mar - Museo d’Arte di Ravenna, apre la mostra «L’Italia s’è de- sta. 1945-1953 Arte in Italia nel Secondo Dopoguerra», a cura di Claudio Spado- ni; l’opera «Mondine» (1948) rappresenta Borgonzoni nel contesto dei massimi arti- sti del periodo. MarIna MaIskaya, italiaN drawiNGs of the 19-20 ceNturies, vol. III, seI Il 16 settembre 2011 la «Biennale del Muro opere dI a.b. sono pubblIcate nel catalogo del Museo puškIn, Mosca, 2011. dipinto» di Dozza (Bologna) rende omag-

381 Le molteplici iniziative concorrono a te- stimoniare il lascito borgonzoniano e la sua storicizzazione. L’Ibc della Regione Emilia-Romagna, il csac dell’Univer- sità di Parma, il Comune di Medicina, il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, il Museo d’Arte «Raccolta Lercaro», la Pinacoteca e la ex Casa del Popolo di Medicina, in collaborazione con l’Archivio & Centro Studi A.B. promuovono mostre tematiche, convegni e giornate di studio che nell’insieme costitu- iscono un nuovo importante capitolo. L’11 ottobre al MAMbo di Bologna si inaugura «Aldo Borgonzoni e il tema del lavoro» dove sono esposti alcuni dipin- ti neorealisti del pittore e la grande opera «Campagna della memoria» (1987) pro- veniente dalla sala del Consiglio di Am- centenarIo aldo borgonzonI, eMaIl dI gIanFranco MaranIello dIrettore ministrazione della Granarolo spa. del MaMbo all’archIvIo, 2012. Lo stesso giorno, sempre al MAMbo, si svolge il convegno «Aldo Borgonzoni. gio all’artista con la mostra «Aldo Borgon- tori di paesaggi agrari dell’Italia contem- Arte e ideologia di “perdurante giovinez- zoni (1913-2004) a Dozza. Muro dipinto poranea: Guttuso, Borgonzoni, Treccani za”», al quale partecipano Arturo Carlo per l’Italia», a cura di Patrizia Grandi e dalla collezione Museo Cervi». Nel libro, Quintavalle, Claudia Collina, Andrea Orlando Piraccini e con un intervento edito per la manifestazione, sono pubbli- Dall’Asta, Laura Carlini, Gloria Bian- di restauro de «I vigneti del Socialismo cati alcuni disegni sul mondo rurale di chino, Elisabetta Severino, Orlando romantico», il murale eseguito oltre un A.B.; Gloria Bianchino, curatrice dei Piraccini, Paolo Barbaro, Giambattista quarto di secolo prima, sotto la loggia del carteggi del pittore custoditi al csac, sot- Borgonzoni. Le iniziative bolognesi per Comune di Dozza e dedicato a protagoni- tolinea nella sua relazione intitolata Sereni il Centenario ottengono il Patrocinio del- sti del socialismo storico. Sono proposte in in rapporto ai pittori della cultura del realismo la Commissione Europea e il sostegno di mostra opere provenienti dall’Archivio del degli anni Cinquanta. La corrispondenza con Granarolo spa e Coop Adriatica spa. pittore, dal csac di Parma, dallo stesso Aldo Borgonzoni il rapporto fra lo scrittore Contestualmente, negli spazi della Rac- Museo della Rocca che custodisce dodici e il pittore bolognese. colta Lercaro si inaugura «Aldo Borgon- disegni dell’artista sui fondatori del socia- Nel marzo del 2012 in preparazione zoni. Immagini e visioni dal Concilio lismo, da collezioni private della Regione del Centenario della nascita dell’arti- Vaticano II», a cura del direttore Andrea Emilia-Romagna. Scrivono i curatori nel sta, Gianfranco Maraniello, direttore del Dall’Asta e Francesca Passerini; per l’arti- catalogo: «[...] C’è in questi dipinti tutta MAMbo - Museo d’Arte Moderna di sta, cofondatore del museo, viene promossa la forza comunicativa di un artista che pro- Bologna scrive all’Archivio A.B.: «[...] anche la mostra di grafica degli anni set- prio sul rapporto arte-storia ha fondato tan- sarei interessato ad allestire una quadreria tanta «Il colore in rima», negli spazi della ta parte del proprio lavoro, fin dalla straor- di opere di suo padre Aldo nella sala delle Biblioteca della Sala Borsa di Bologna. dinaria stagione neorealista. Così si rivela Collezioni del MAMbo che le ho indica- A Medicina, il 27 ottobre si inaugura ancora una volta a noi Aldo Borgonzoni, to e in contemporanea con le altre tappe del «Medicina: colori e segni della memoria» pittore d’ingegno e di sentimento, di recen- “centenario di Borgonzoni”». a cura di Orlando Piraccini e Luigi Sa- te ricordato dal critico d’arte Arturo Carlo moggia. I critici delle iniziative medicine- Quintavalle come uno dei maggiori realisti si curano il libretto La comunità di Medicina espressionisti nella vicenda figurativa del 2013-2014 per Aldo Borgonzoni. Il 9 novembre s’inau- secolo scorso in ambito europeo». gura «Il lavoro della realtà 1948: il murale Nel mese di novembre, in occasione del- Per il Centenario della nascita di Aldo di Aldo Borgonzoni e la cultura d’imma- le Celebrazioni Sereniane, si svolgono Borgonzoni, viene definito un calendario gine» a cura di Paolo Barbaro, con una al Museo Cervi di Gattatico (Reggio di celebrazioni da ottobre 2013 a marzo tavola rotonda presso l’ex Casa del Popolo Emilia), che custodisce opere dell’artista, 2014, sull’intera regione; le informazioni e di Medicina, per rivisitare i dipinti murali il convegno internazionale «La storia del la documentazione relativa sono supporta- neocubisti eseguiti nel 1948. paesaggio agrario italiano di Emilio Sere- te in rete dal sito interattivo italiano-inglese Il 6 dicembre Cesare Sughi scrive su «il ni cinquant’anni dopo» e la mostra «I pit- www.centenarioaldoborgonzoni.it. Resto del Carlino» l’articolo Bologna rende

382 viale Silvani e via dello Scalo. Nel giar- dino si trova già una fontana progettata dall’architetto Leone Pancaldi, che era amico del pittore. L’Archivio & Centro Studi A.B., vista la dedica dello spazio, presenta un’idea collaborativa per una riqualificazione del giardino, che potreb- be divenire «icona artistica» con la col- locazione di sculture, in sinergia con il MAMbo. Il 15 aprile alla Libreria Coop Amba- sciatori, Bologna, viene presentato il vo- lume con gli atti del convegno svoltosi al MAMbo «Aldo Borgonzoni. Arte e ide- ologia di “perdurante giovinezza”» (Edi- sai Ferrara), presenti le curatrici Gloria Bianchino e Claudia Collina, e Arturo C. Quintavalle. Dal volume, proponia- mo alcuni estratti. Gianfranco Maraniello, Introduzione: «[...] L’idea di ripartire dalle ragioni storiche che hanno consentito che a Bologna na- scesse un nucleo collezionistico importante di opere di impegno civile insieme a un’i- stituzione museale ci consente di ritrovare eMaIl dI anat bratMan-elhalel, dIrettore del ghetto FIghters’ house in Borgonzoni un artista sintomatico di un MuseuM all’aMbascIata ItalIana In Israele e IstItuto dI cultura ItalIana clima e di un dibattito peculiari, dai quali a tel avIv, InvIto a organIzzare una esposIzIone dedIcata alle opere dI non è possibile prescindere nel prefigurare a.b. presso la sede del gFh In Israele, 2013. una rinnovata ricerca sul contemporaneo radicata nelle proprie fonti originarie. Ap- omaggio al grande artista dalla storia tormen- Lucia Borgonzoni, nipote dell’artista, il profondire l’apporto di Borgonzoni oggi, tata. La pittura realista di Borgonzoni, il laico Comune di Bologna delibera di intitolare con un convegno i cui contributi vengono che cercava Dio. Nel ricordare il Centenario ad Aldo Borgonzoni un giardino lungo i ora pubblicati in questo volume e con i della nascita di Aldo Borgonzoni, a Me- viali della città, l’area verde è compresa tra diversi progetti meritoriamente promossi e dicina, nella pianura a pochi chilometri da Bologna il 12 giugno 1913, il giorna- lista sottolinea l’unicità del «[...] grande dipinto a tempera di soggetto social-con- tadino realizzato nell’ex Camera del La- voro di Medicina. Un capolavoro soprav- vissuto, a differenza di quell’altro, datato 1950, che Borgonzoni creò per la Casa del Popolo di Vignola e che fu rimosso per motivi di spazio davvero poco edificanti. Si entra infatti con quest’opera distrutta, in un’altra fase della storia tormentata, spesso amara, di Borgonzoni, militante antifascista, impegnato nella Resistenza, tessera comunista, finché nel ’57 con la di- struzione dei 100 metri quadrati di imma- gini e colori di Vignola, non si consuma la rottura con la linea politica culturale del centenarIo aldo borgonzonI, lIbretto a cura dI orlando pIraccInI, partito di Togliatti». luIgI saMoggIa, paolo barbaro, la coMuNità di MediciNa Per aldo Marzo 2014, su proposta del consigliere borGoNzoNi, In occasIone delle Mostre alla pInacoteca e alla ex casa PD Corrado Melega, e con il sostegno di del popolo dI MedIcIna (bologna), 2013.

383 supportati dall’IBC, mi sembra il natura- le seguito di un’indagine culturale che in- tendiamo promuovere anche nell’intento di valorizzare il nostro stesso patrimonio». Arturo Carlo Quintavalle, Storie antiche di realismi: «[...] il problema è quello del linguaggio e della regionalizzazione dei linguaggi e, in questo senso, uno sviluppo del discorso di Gramsci si vedrà, in pit- tura, nella regionalizzazione delle diverse scritture del realismo delle quali Guttuso, Pizzinato e Borgonzoni sono tre dei rap- presentanti nel paese [...]. Le scelte dei pit- tori realisti dal 1945-1946 in avanti sono di farsi popolo, di non rappre sentarsi come intellettuali ma trasformarsi in proletaria- centenarIo aldo borgonzonI, prograMMa del convegno «arte e IdeologIa to, vogliono dipingere la vita della gente dI “perdurante gIovInezza”», MaMbo, 2013. comune, sentirsi gente come loro, farsi pa- gare non come artisti ma come qualsiasi subito a Arturo Tosi e a Cézanne, alcune Andrea Dall’Asta, Aldo Borgonzoni. Im- lavoratore. [...] Mentre Guttuso bloccava Colline degli anni Quaranta, ma soprat- magini e visioni dal Concilio Vaticano II: «Il le sue forme, Pizzinato le vivacizza, le tra- tutto lo stesso tema più volte diversamen- contesto storico è fondamentale per com- sforma alla luce della diretta esperienza del te affrontato nel ’54 e nel ’56, dimostrano prendere il suo lavoro come tra i più inte- reale: Borgonzoni invece parte schizzando essere la traduzione pittorica, “di una ressanti in Italia, in un periodo di grande dal vero e le forme postcubiste non sono scarnita evidenza”, del suo spirito poeti- trasformazione politica, culturale e sociale. semplici, formalistiche sovrapposizioni co-letterario; e fissano alcune caratteristi- La Chiesa sta attraversando un momento ma restano sempre legate al mondo reale. che tecniche che rimarranno a lungo pe- di grande apertura. L’avviarsi del Conci- Tornano alla mente, decine di dettagli di culiari del suo lavoro. Borgonzoni, come lio Vaticano II rappresenta un evento di un racconto dove la concezione dello spa- Cézanne e i Fauves, soffre il chiaroscuro portata straordinaria, in grado di scuotere zio è nuova, come un sistema di prismi e, negando l’ombra, inonda di luce i suoi le coscienze del tempo, di ogni apparte- che scandiscono, giustap pongono blocchi dipinti i cui colori, anche i più scuri, rag- nenza politica e sociale. [...] È questo un di spazio, colori che cantano un racconto giungono il massimo grado d’intensità in periodo in cui da un mondo cosiddet- non gridato, ma di grande peso e respiro. una disposizione a fasce che gli consente to “di sinistra” si cerca di guardare alla E dopo? Anche Borgonzoni deve sceglie- di subordinare la molteplicità dei dati visi- Chiesa con occhi diversi, cogliendone il re, lo chiede il partito, e lui, senza esitare, vi del paesaggio a una soluzione pittorica fermento vivo, caratterizzato dalla presen- decide: e sarà realismo». d’estrema sintesi frontale, assoggettando la za di numerosi cristiani che dall’interno Claudia Collina, Enigma paesaggio. La per- realtà alla sua immaginazione e restituen- delle istituzioni cercano continue media- cezione del paesaggio nell’arte di Aldo Borgon- done una rappresentazione ad alto grado zioni tra un vecchio e un nuovo, come zoni: «[...] Dopo Mattino in Val di Sole emotivo espresso dal colore, che riflette don Luigi Sturzo, figura centrale nella del 1935, in cui Quintavalle ravvisa come tutto il suo temperamento neoromantico formazione della Democrazia Cristiana, e l’impianto delle colline sia forte e scandi- così affine ai precedenti esiti pittorici di con lui Giorgio La Pira, Giuseppe Dos- to da pennellate sicure tanto da collegarlo Emile Nolde. [...] Un elemento costante setti, figure centrali per lo sviluppo della e simbolico dei paesaggi di Borgonzoni è democrazia in Italia... Grande è il fascino l’albero. Un albero che da secco e rinsec- esercitato su Aldo Borgonzoni da questo chito, ritratto con realismo courbettiano rinnovamento senza precedenti. Da un nelle piane della campagna medicinese lato, infatti, la vita di Borgonzoni si orien- diventa sempre più simbolico ed emoti- ta verso il mondo ecclesiale del tempo, vamente coinvolgente per l’artista che, dall’altro mantiene salda la sua adesione dai toni ricchi e umili del fertile e terra- al mondo politico di impronta comunista. gno marrone, vira verso soluzioni sempre Come è possibile dialogare tra due mondi più fauve, in cui i contrasti tra i toni caldi che in apparenza sembrano inconciliabili? e freddi si fanno più gioiosamente acuti Come è possibile dipingere un affresco di senza alcuna mediazione, come in Ulivo impegno sociale nella Casa del Popolo di centenarIo aldo borgonzonI, bruciato, 1970, della Collezione Torchia Vignola, che sarà poi disgraziatamente di- una pagIna del sIto www. Cantaroni, o Tramonto con albero secco strutto, e al tempo stesso dipingere soggetti centenarIoaldoborgonzonI.It, 2013. del 1977-80». a carattere sacro? Di fatto, se da un lato

384 Borgonzoni avvia con il cardinale Gia- lavoro, ma perché privilegia il coinvolgi- ria di un’arte che si voleva popolare, fatta como Lercaro, arcivescovo di Bologna, mento, la partecipazione, la presenza della per il popolo e capita dal popolo, storia del un vero e proprio dialogo, in un rispetto e collettività. E queste sono le parole d’ordi- realismo che era poi tanti realismi; è la sto- stima reciproche, dall’altro è legato al sin- ne del museo contemporaneo. [...] Il Mam- ria di disegni e dipinti importanti, vissuti daco Giuseppe Dozza, comunista e impe- bo, all’epoca Galleria d’Arte Moderna, è con la gente e fra la gente, per capire, per gnato in battaglie civili. Questa attenzione stato senz’altro un museo antesignano nelle dialogare, sopra tutto per far ricordare. Ed rivolta ai due campi opposti genera incom- acquisizioni. In particolare sono entrati a è la storia sopra tutto di tanti uomini gene- prensioni e scandalo nei due versanti. In far parte delle collezioni dipinti importanti rosi, impegnati, storia di tante fatiche, di una congiunzione tra arte e vita a cui non come Visita, premio acquisto del 1948 alla tante vite vissute per degli ideali per i quali verrà mai meno, l’artista emiliano cer- mostra sindacale di belle arti a Bologna e forse oggi non molti sarebbero in grado di cherà di superare quei confini ideologici La mondina di Varzi arrivata al museo spendersi. Ideali emarginati, dimenticati, e politici che hanno da sempre costituito nel 1951, come premio “Città di Bolo- rifiutati, ed è la storia di una pittura fatta un elemento di forte conflittualità in tutta gna”, in occasione della mostra di pittura per la gente, per capire e per fare capire. l’Italia del Novecento. italiana contemporanea. Borgonzoni, come noi oggi, non voleva Il ritratto che emerge di Aldo Borgonzo- Un fondo importante, segnato dalla com- dimenticare». ni è quello di un uomo capace di spingere parsa dell’iconografia sacra, è formato Elisabetta Severino, Borgonzoni e le cor- il suo sguardo inquieto “oltre” le conven- dalle opere della Fondazione “Lercaro”, respondances letterarie: «[...] ho deciso di zioni culturali e politiche, per aspirare, che ha costituito un punto di svolta nella chiedere in prestito a il attraverso la sua pittura, alla creazione di carriera artistica di Borgonzoni». termine di correspondance per intitolare il un aperto coinvolgimento che metta in re- Gloria Bianchino, Impegno scritto. Lettere e mio intervento, correspondances letterarie lazione tutti. In questo senso, Borgonzoni disegni per un fascicolo mai nato (1948-1951): precisamente, che possano associarsi ad al- può essere chiamato “artista del dialogo”, «[...] Questa è la storia di un intreccio cune opere pittoriche di Aldo Borgonzoni fortemente influenzato da una delle figu- difficile, di un dialogo durato almeno un e all’anima poetica che le ha ispirate. [...] re più significative del XX secolo, papa anno, il 1951, fra Borgonzoni e Fortunato vorrei ritornare nell’ex Camera del Lavo- Giovanni XXIII, che fa della ricerca d’Arrigo e di una possibile scomparsa di ro, dinanzi alla già citata scena intitolata costante di un sincero dialogo tra il mon- un volume di disegni di Aldo Borgonzoni Attesa della libertà. Roberto Rossellini do ecclesiale del suo tempo con il mondo che, dalla corrispondenza in mio posses- scrive “Ogni soluzione nasce dall’attesa. d’impronta marxista da un lato e quello so, non risulta pubblicato, e non si ritro- È l’attesa che fa vivere, l’attesa che scatena capitalista dall’altro, una delle maggiori va neppure, almeno al momento, né fra la realtà, l’attesa che, dopo la preparazio- finalità del suo pontificato». le carte e i documenti di famiglia né nelle ne, dà la liberazione” ed è proprio questo Laura Carlini, Aldo Borgonzoni nei musei raccolte dello CSAC. [...] Questa dun- lo spirito d’attesa che alimenta i personag- dell’Emilia Romagna: «[...] Borgonzoni è que è la storia di una collana troppo presto gi, apparentemente immobili, dei quadri un artista con una forte propensione al so- interrotta, di un libro con dieci disegni di dell’artista medicinese. Il messaggio, come ciale. Non solo per i temi trattati nel suo Borgonzoni mai forse pubblicato, ed è sto- le loro azioni, sono in continuo diveni- re. Arte e letteratura sono dunque solide alleate nella lotta all’oblio e alla dimenti- canza. Sono in grado di darci un quadro, interiore o reale, di intere generazioni, del- le loro lotte, delle loro paure e dello spirito con cui affrontarono il mondo. [...] Aldo Borgonzoni ha raccontato le mondine, la campagna, la lotta e la Resistenza, quella che non passa mai di moda, quella che an- che oggi, in un’altra fase storica, lo alimen- terebbe ancora. Ha sostenuto con forza, durante la ricostruzione, le lotte proletarie per salvaguardare lavoro e giustizia sociale e ha sempre denunciato l’isolamento e lo sfruttamento dell’individuo durante l’epo- ca del boom economico». Orlando Piraccini, Su Borgonzoni e i «muri» della storia: «[...] È noto che tensio- ne morale, presa di coscienza della realtà, centenarIo aldo borgonzonI, Mostra «IMMagInI e vIsIonI del concIlIo insopprimibile desiderio d’esserci nella vatIcano II», Museo lercaro, bologna, 2013. vicenda sociale del suo tempo Borgonzo-

385 ManIFesto del docuFIlM dI vIncenzo Fattorusso uN GiorNo o l’altro, artIcolo dI cesare sughI per la chIusura del centenarIo, IntervIsta ad con un’opera MIxata dI a.b., 2013. arturo c. QuIntavalle, In «Il resto del carlIno», 2014. ni li ha precocemente manifestati nell’ap- perché quell’opera più non esiste, andata viaggi negli USA del 1975 o 1976, con parentemente improbabile condizione di distrutta appena sette anni dopo la sua re- immagini anche di costumi popolari e “operaio della pittura” (così l’artista amò alizzazione, allorché fu deciso che la sala tradizionali tra cui due piccoli contadini, definirsi, durante i mesi trascorsi sui pon- per incontri e riunioni politiche dedicata indicati come venditori di polli, il cui ab- teggi della Casa del Popolo di Vignola). ad Antonio Gramsci dovesse diventare bigliamento, i piedi nudi, ricordano quelli Già bracciante del colore tra i braccianti una balera». di tanta pittura del mondo contadino del della terra di Medicina lo era stato nell’e- Paolo Barbaro, Immaginario della Realtà: pittore di Medicina. Tuttavia il proble- state del ’48, intento a dipingere all’inter- Aldo Borgonzoni e la fotografia: «[...] La fo- ma del rapporto di Borgonzoni, del suo no della Camera del Lavoro la storia del tografia ottocentesca, di rilievo tendenzial- complesso rapporto con le culture del re- proprio paese tra gli anni venti e la libera- mente etno grafico, è qualcosa che eviden- alismo, con la fotografia, non è corretta- zione, con la memorabile allegoria finale temente interessa Aldo Bor gonzoni nei mente comprensibile senza rendere conto della belva feroce vinta dall’uomo giusto e termini canonici dell’uso documentario, di alcuni fatti della cultura fotografica del le parole d’esortazione all’unità dei lavora- nella direzione di una maniera realista: è periodo. [...] L’amico Enrico Pasquali è tori. Qui, con la più marcata cifra stilistica possibile rilevarlo dai materiali conservati fotografo di convinta militanza comunista ch’era allora di gran moda, quella cubi- nel Centro Studi Archivio Aldo Borgon- e concepisce la sua opera come attività di steggiante di sincera devozione picassiana, zoni a Bologna, e nella corposa donazione servizio impegnata nella narrazione di una e con la più classica delle scansioni nar- di documenti fatta dal pittore bolognese realtà di classe [...]. La triangolazione re- rative, Borgonzoni aveva dipinto scene di al CSAC dell’Università di Parma, tra altà-fotografia-pittura è quindi in rapporti verità cruda, con titoli autenticamente mi- cui notiamo un album messicano, pro- estremamente transitivi: probabilmente la litanti, come per la Disperazione d’una fa- babilmente acquistato in occasione dei scelta narrativa di Borgonzoni (che co- miglia medicinese, o per L’animalità della guerra, o per l’Insurrezione popolare, ma cantore nello stesso tempo di quella cultu- ra contadina antica, ch’era uscita lacerata e sconvolta, ma non umiliata e vinta, dalla barbarie fascista; ed ecco allora le immagi- ni del Ritorno alla vita che comincia con la semina nei campi, mentre intanto nel paese si costruisce la Camera del Lavoro e le attività riprendono nelle botteghe ar- tigiane, e le mondine tornano nelle risaie, prima dell’urlo finale dell’artista: Proletari di tutto il mondo unitevi! Uccidiamo lo sfruttamento, così trionfa la classe operaia. Orrori di guerra e miti resistenziali stava- no al centro anche dell’ancor più ampia pittura (dedicata alla storia del movimento operaio) iniziata da Borgonzoni nell’estate del ’50 all’interno della Casa del Popolo l’opera «concIlIo, spazIo, MaterIa» del 1966, proprIetà csac unIversItà di Vignola. Oggi di quel murale pos- dI parMa, In coModato alla presIdenza della regIone eMIlIa-roMagna, siamo guardare solo vecchie fotografie, bologna, 2014.

386 opere o di individuarne di nuove nei mu- sei, sulla base di note riguardanti Mosca, Cracovia, Praga, Bratislava, Zurigo, Tel Aviv e Pechino». L’ I bc Regione Emilia-Romagna con il patrocinio della Commissione Europea realizza il sito multimediale interattivo ita- liano-inglese www.centenarioaldoborgon- zoni.it, dove sono presenti anche filmati storici con interviste all’artista, un’intervista ad Arturo Carlo Quintavalle e uno spez- zone del film Un giorno o l’altro del regista Vincenzo Fattorusso, il quale si è avvalso di immagini di opere di A.B. per narrare Il lIbro dI juan josé góMez le vicende del Gruppo Teatrale Viaggiante gutIérrez, the Pci artists. di Luciano Leonesi, che nell’immediato aNtifascisM aNd coMMuNisM iN dopoguerra, per una quindicina di anni, italiaN art, 1944-1951, 2014. Il lIbro aldo borGoNzoNi. arte portò nelle piazze il teatro politico antesi- e ideoloGia di “PerduraNte GioviNezza”, attI del convegno al gnano, come riconosce Dario Fo, di quel chiello che introduce l’intervista di Ce- MaMbo, 2014. teatro sperimentale, grottesco e senza sche- sare Sughi ad Arturo Carlo Quintavalle mi che lo stesso Fo eleverà a magistrale rap- su «il Resto del Carlino» del 15 aprile, in munque usa le fotografie di Pasquali come presentazione anni dopo. La regia si avvale occasione della chiusura delle celebrazioni repertorio) per il murale indica una scelta dei contributi di Loriano Macchiavelli, del Centenario e della presentazione degli di racconto puntato sui corpi al lavoro che Dario Fo e A.B.; le opere del pittore sono atti del convegno. Racconta Quintavalle: il fotografo acco glie e riprende magari mo- state mixate e intervallate nel film, con effet- «Ho conosciuto centinaia di artisti, ma in dulandola sulle scansioni del cinema che to simile ai cartoon, di grande suggestione; Aldo Borgonzoni, quando ho iniziato a aveva reso popolare quel particolare con- anche la locandina è realizzata da un’opera. frequentarlo, c’erano una generosità, una testo». Il 14 giugno 2013 il film era stato presenta- passione, pur tra sofferenze, che lo faceva- Giambattista Borgonzoni, L’internazio- to in anteprima, al Biografilm Festival, alla no dipingere per pochi soldi in una casa nalità dell’artista: «[...] La conoscenza Cineteca di Bologna. del popolo o aiutare una manifestazione di dell’attività di Aldo Borgonzoni all’estero «Per questa sua coerenza rimase un isolato operai. Come Pizzinato, come Zigaina e è determinante per puntualizzar ne, oltre che fuse marxismo e cristianesimo» è l’oc- gli altri realisti, Borgonzoni racconta una alla spiccata “territorialità”, il “cosmopoli- passione rara, lontana da qualsiasi ansia di tismo”, versante già indagato da eminen ti successo. Già questa coerenza mi piace. critici d’arte contemporanei. [...] Per risali- Ma Borgonzoni è anche un bravo pittore re all’attività all’estero dell’artista, iniziata di dimensione europea». negli anni ’40 con la sua partecipazione in Negli stessi mesi è riedito a cura di Marco Europa e Sud America a rassegne sull’arte Poli il libro Pane e alfabeto dedicato a Fran- italiana, è giusto notare come la politica cesco Zanardi, sindaco socialista di Bolo- culturale del PCI da metà degli anni ’50 gna dal 1914 al 1919; già pubblicato negli cercò di limitare l’influenza dell’eretico anni novanta, in entrambe le stampe sono Aldo Borgonzoni. [...] Dal 1964 l’artista inseriti dodici disegni degli anni ottanta realizzò diverse mostre, la prima sul Con- di A.B., sui fondatori del socialismo, tra cilio alla Max Bollag Gallery di Zurigo, cui Filippo Turati, Giuseppe Massarenti, con la quale collaborò fino ai primi anni Andrea Costa, Francesco Zanardi, Gia- ’90 interessando, per la sua forte matrice como Matteotti, Giuseppe Dozza e San- espressionista, il collezionismo di lingua dro Pertini; questi due ultimi in rapporti tedesca. Inoltre si aprì ai musei dei Paesi significativi con il pittore. del cosiddetto “socialismo reale”, filiera privilegiata per i pittori di sinistra, con mostre antologiche a Praga e Bratislava nel 2015-2016 1968 e nel 1980 a Zagabria... L’Archivio, Il lIbro PaNe e alfabeto. fraNcesco riferendosi a cataloghi, foto, manoscritti, zaNardi siNdaco socialista di Nel 2015 Juan José Gómez Gutiérrez, interviste audio e video, nel 2012 ha avvia- boloGNa (1914-1919), Illustrato con responsabile del Grupo de investigación to la ricerca per confermare la presenza di dIsegnI dI a.b., 2014. estética y teorìa de las artes dell’Università

387 di Siviglia, invia all’Archivio la richiesta di documentazione sui dipinti murali neo- cubisti di A.B. del 1948; pochi mesi dopo pubblica The PCI Artists. Antifascism and Communism in Italian Art, 1944-1951 in cui dedica diverse pagine ai dipinti murali della ex Casa del Popolo di Medicina. Nel maggio del 2015 a cura di Vanja Strukelj, Francesca Zanella, Ilaria Bignot- ti, si inaugura alle Fruttiere di Palazzo Te a Mantova la mostra «Guardando l’Urss. Realismo socialista in Italia dal mito al mercato», basata sul confronto fra i dipinti sovietici, provenienti dalla Galleria Tret’ja- kov di Mosca con i dipinti neorealisti del «Premio Suzzara». L’opera di Borgonzoni «Mondine» (1948) viene pubblicata nella retrocopertina del catalogo. La mostra di Mantova raccoglie l’attenzio- ne dei maggiori media italiani; rileggendo il ruolo di A.B., scrive Fabrizio D’Amico su «la Repubblica» del 12 luglio: «[...] Ad un popolo diverso si rivolgevano, negli stessi anni del dopoguerra, gli organizza- tori del Premio Suzzara: Aldo Borgonzo- ni, ne vinse la prima edizione del 1948 con il dipinto Mondine, [...] esposte in una ce- lebre mostra bolognese, dove attirarono la censura di Togliatti, che vi vide allineate le “cose mostruose” del nuovo realismo

lettera del csac a gIaMbattIsta borgonzonI, 2016.

italiano, troppo toccate, a suo giudizio dal Aldo Borgonzoni, ottenendo un consenso neocubismo d’eredità picassiana che ne in via di finanziamento; scrive in proposito: inficiava la chiarezza dell’eloquio. Non «Una ricerca dedicata alla figura di Aldo sappiamo quanto profondamente Togliatti Borgonzoni offre spunti di grande interesse conoscesse il nuovo realismo sovietico, ma sia artistico che storico e antropologico [...]. certo gli dovette sembrare che il passo più La ricerca, che coinvolge studiosi dell’U- europeo, più aperto alla presa d’atto della niversità di Bologna, si rivolge al clima po- ricerca internazionale dei pittori comunisti litico degli anni pre e post Seconda Guerra italiani (da Guttuso a Pizzinato, da Bor- Mondiale, con particolare attenzione ai gonzoni a Turcato, tutti oggi in mostra a media e alle personalità di maggior spicco, Mantova), fosse mille miglia lontano dai e alla collocazione in questo contesto del dettami del realismo sovietico. E in que- “neorealismo” di Borgonzoni, cresciuto a sto, almeno, aveva ragione». contatto con le maggiori personalità artisti- Il lIbro dI vera zaMagnI sul Mondo Nel 2015 Silvia Evangelisti, in collabora- che italiane del periodo - da Guidi, Gut- cooperatIvo. In copertIna l’opera dI aldo borgonzonI «Il potatore» zione con l’Archivio, presenta al Comune tuso, Cassinari, Migneco, Morlotti fino a (1954), patrIMonIo gruppo unIpol, di Medicina e ad alcune Fondazioni il pro- Mandelli e Rossi con i quali è nel gruppo di 2015. getto della borsa di studio universitaria su “Cronache”. [...] La sua pittura, dedicata

388 di Pizzinato e altri, privi invece di riscontri presso di noi». Nel novembre 2016 si apre a Mantova, Palazzo della Ragione, «Artiste al lavo- ro. Il lavoro delle donne. Capolavori dalle Raccolte d’arte della CgIl», a cura di Pa- trizia Lazoi e Flavia Matitti; il logo della mostra, e in copertina nel catalogo, è un particolare di un’opera di Aldo Borgon- zoni, il ritratto di Anna Kuliscioff, dal- lo «Studio per l’opera murale di Dozza» (1985), custodito nella sede della Camera del Lavoro della CgIl di Bologna.

2017

Nel 2017 opere di Aldo Borgonzoni sono presenti in esposizioni pubbliche quali «L’arte è per tutti», al Museo Civi- co di Alessandria; «La figura femminile nell’arte» al GAMeC di Pisa; «Imma- ginazione senza fili: dal Postimpressio- nismo al Neorealismo. I Grandi Maestri del 900» organizzata da Bibart Biennale Internazionale d’Arte di Bari, a cura di Miguel Gomez, con opere provenienti dalla collezione privata di William Tode. Nell’ambito di ricerche tematiche inter- nazionali, si segnala il saggio del 2016 di Amalda Cuka Tra utopia e rivoluzione: le visioni di Diego Rivera al Rockefeller Center di New York, in «Ricerche di S/Confine», ri- «una parola contro la guerra», 300 x 200 cM, realIzzato nel 1976 In vista dell’Università di Parma, che cita gli collaborazIone con glI artIstI della cooperatIva MosaIcIstI dI ravenna affreschi perduti di Aldo Borgonzoni nella su cartone orIgInale dI a. borgonzonI. nello stesso anno Fu realIzzato Casa del Popolo «Gramsci» di Vignola. un altro MosaIco dI uguale MIsura, ora collocato nella sede della Sono state rintracciate nei database elet- regIone eMIlIa-roMagna, bologna. nel 2015 l’opera MusIva è stata tronici di istituti archivistici numerose restaurata dal MosaIcIsta paolo racagnI; nel 2016 è stata donata al indicazioni di documenti storici riguar- coMune dI MedIcIna (bologna) e IvI Installata all’Interno del palazzo coMunale. danti Aldo Borgonzoni. Citiamo come di particolare rilievo: la Biennale di Venezia al mondo del lavoro, ha richiamato l’atten- tista: «Il dopoguerra fece sì che su quelle Archivio Storico delle Arti Contempora- zione internazionale - sue opere si trovano in visioni abbastanza tradizionali si innestas- nee, l’Archivio Biblioteca Quadriennale molti musei del mondo, dalla Russia a Isra- se il linguaggio del postcubismo, appena Roma, l’Archivio Istituzionale della Ri- ele, da Praga a Bratislava, Zurigo, Londra, rivelato all’aprirsi delle frontiere e al cadere cerca Ca’ Foscari Venezia; il Fondo Ma- Pechino - e quella del mondo cooperativo del proibizionismo, anche a livello di im- rio De Micheli «Disegni della Resistenza» di sinistra, che gli ha commissionato grandi magini imposto dal passato regime. Il più conservati presso la Permanente di Milano opere e dipinti». ardito su questa strada fu Aldo Borgonzoni che comprende due disegni di Borgon- Renato Barilli, curatore della mostra «Bolo- (1913-2004) i cui due dipinti qui in mostra zoni; il Gabinetto Scientifico Vieusseux gna dopo Morandi 1945 - 2015» nel settem- appaiono i più grammaticalmente ligi a un Firenze; inoltre presso l’Istituto Nazionale bre 2016 a Palazzo Fava di Bologna, apre linguaggio schematico ed astraente, quasi a per la Storia del Movimento di Libera- nel catalogo la Sezione Postbellica pubbli- compenso del fatto che poi questo Artista zione In Italia «Fondo Gabriele Mucchi» cando le due opere del MAMbo di Aldo sarebbe stato il bolognese più disposto ad sono conservate lettere di Aldo Borgon- Borgonzoni «Pittore al cavalletto» (1945) e infilarsi nella secessione del realismo “im- zoni insieme ai carteggi di , «Visita» (1947). Nel saggio scrive sull’ar- pegnato”, mettendosi sulla scia di Guttuso, Valentino Bompiani, Dino Buzzati.

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