Biografia Ragionata a Cura Di Daniela Bellotti

Biografia Ragionata a Cura Di Daniela Bellotti

Biografia ragionata A CURA DI DANIELA BELLOTTI Aldo Borgonzoni nasce il 12 giugno 1913 a Medicina (Bologna), centro rurale della Bassa emiliana, da una famiglia di lavora- tori, il padre Annibale è bracciante agri- colo, la madre Lucia mondina. L’infanzia e la prima giovinezza vissute a Medicina costituiranno una radice pro- fonda, un legame indissolubile con la ter- ra natale e il mondo contadino, elementi fondamentali nella genesi della sua perso- nalità artistica; la rievocazione di questi primi anni sarà oggetto di intense pagine autobiografiche. VEDUTA DI MEDICINA, FOTO GIOVANNI PARINI; CON BRANO AUTOGRAFO DELL’ARTISTA, 1957. 1970 Artisti di Cronache al Museo Civico nezia osserva le opere di un «giovane Lu- di Bologna: «[...] Borgonzoni da Medici- ciano Minguzzi, le speranze della scultura na, anni difficili, pallore di miseria, lotta a bolognese». coltello con la vita, artigiano, pittore d’im- La vita artistica italiana del periodo è in- pulso nella sua formazione, non improvvi- fluenzata dal «Manifesto degli intellettuali sata, ma strappata alla dura esistenza...». fascisti, agli intellettuali di tutte le nazioni» ALDO BORGONZONI CON LA MADRE Il racconto dei primi anni bolognesi e del di Giovanni Gentile e dalle recensioni di LUCIA E LA NONNA ADELAIDE, clima culturale dell’epoca è oggetto delle Margherita Sarfatti, musa del Novecento; MEDICINA (BOLOGNA), 1915. pagine autobiografiche del 1981, pubbli- cate in Memorie e Atti dell’Accademia Cle- 1930-1938 mentina XVI, rivelative del primo contatto con le nuove ricerche artistiche in ambito Nel settembre del 1930 si trasferisce a Bo- nazionale: nel 1932 A.B. è a Roma dove logna dove viene assunto dall’argentiere visita la «Mostra della Rivoluzione Fasci- Enea Stefani, nel cui laboratorio apprende sta» e apprezza il «monumentalismo vigo- stili e tecniche del cesello; la sera frequenta roso» di Sironi; nel 1933 visita la Trien- le lezioni dell’Istituto Industrie Artistiche, nale di Milano di cui ricorda i «grandi l’attuale Istituto d’Arte. Questi primi anni affreschi murali di De Chirico, di Severi- di formazione sono rievocati da Francesco ni, di Achille Funi e in particolare quello NEL LABORATORIO DI CESELLO Arcangeli nel catalogo della mostra del di Corrado Cagli». Alla Biennale di Ve- ALL’ISTITUTO D’aRTE, BOLOGNA, 1934. 339 dal 1935 della cattedra di Pittura all’Acca- demia di Belle Arti. Attorno a quest’ulti- mo si forma un gruppo che comprende, in- sieme ad A.B., Luciano Minguzzi, Ilario Rossi, Duilio Barnabè, Pompilio Mandel- li, Giovanni Ciangottini e Mario Brasa. Nelle opere degli anni trenta prevale l’i- spirazione novecentista che si ritrova in «Ferrovia» (1934) e «Mia madre» (1937), mentre in «Viale Irnerio» (1935) e in «Pa- PITTURA ALL’APERTO, 1936. esaggio a Medicina» (1938) emergono tratti coloristici visionari consonanti con il così anche per il giovane Borgonzoni che gruppo di «Corrente». esordisce con opere in chiave novecentista alle mostre del Sindacato Fascista delle Belle Arti, ed entra in contatto con l’am- 1939-1942 biente artistico locale. Sono anni di sacri- ficio, i premi che vince leniscono appena Nel 1939 compie il primo viaggio all’este- l’indigenza. Stringe amicizia con pittori ro, si reca per un soggiorno di studio in coetanei, Guido Bugli e Norma Mascel- Germania, visita Monaco e Norimberga, DAL CATALOGO DEL IV PREMIO lani; visita con gli insegnanti dell’Istituto dove intuisce, seppur messo al bando dal BERGAMO, «VISITA ALLO STUDIO», 1942. d’arte varie città e musei italiani. Com- nazismo, il lessico espressionista i cui in- pleta la propria formazione studiando le flussi saranno evidenti nella evoluzione del collezioni d’Arte di Bologna, in cui trova suo stile. Nel 1940 abbandona il lavoro di cesella- ben rappresentata non solo la tradizione Nell’Ateneo bolognese, i fermenti antifa- tore e si dedica interamente alla pittura. In pittorica che permea il clima culturale scisti sono coltivati all’ombra di Roberto opere come «Autoritratto» (1940) e «Se- locale, ma anche la contemporaneità, in Longhi, nella Facoltà di Lettere e Filo- duta spiritica» (1940) la vena cromatica chiave europea e antiretorica, di Giorgio sofia. Cesare Gnudi, Giancarlo Cavalli, espressionista si svela appieno. Morandi, Carlo Corsi, Mario Pozzati. A Giuseppe Raimondi, il giovane Francesco Nel 1941 espone alla «III Mostra Nazio- Villa delle Rose, allora sede della Galleria Arcangeli e Carlo Ludovico Ragghianti nale d’Arte» di Milano il dipinto «La cac- Comunale, ammira la pittura del viareg- maturano posizioni intellettuali in questo ciata dal Paradiso». Nel 1942 partecipa al gino Lorenzo Viani. senso, traendo dallo studio della storia IV Premio Bergamo con il dipinto «Visi- Nel 1933 partecipa a Firenze alla «Mostra dell’arte italiana la linfa per costruire una ta allo Studio» (1942), citato da Arcangeli Nazionale della Giovane Pittura Italia- visione alternativa all’italianità sbandiera- su «Architrave», mensile di politica, lette- na» in Palazzo Strozzi, dove conosce lo ta dal fascismo. A.B., dal canto suo, vive ratura e arte del Guf (Gruppi Universita- scultore Accademico d’Italia Domenico la medesima ostilità al regime, che lo avvi- ri Fascisti). Alla mostra conosce giovani Rambelli; dal 1934 al 1941 è invitato alle cinerà negli anni successivi alle figure più pittori contrari al Novecento, le suggestio- «Mostre Sindacali di Bologna» che si ten- alte dell’antifascismo bolognese. ni d’Oltralpe e gli influssi soprattutto pi- gono al Palazzo del Podestà, fra i membri cassiani che annunciano già, nell’ambito della commissione Giorgio Morandi. culturale del regime, nuove istanze: sono Espone l’opera «Giornata grigia» (1934) Bruno Cassinari, Renato Guttuso, Ennio alla «Mostra di pittura illustrativa dell’Ap- Morlotti, Armando Pizzinato, Giuseppe pennino Tosco-Emiliano», a Porretta Santomaso, Emilio Vedova. Terme (Bologna) e nel 1935 si diploma all’Istituto Industrie Artistiche col massi- mo dei voti. 1943-1945 Partecipa a mostre e frequenta i luoghi di aggregazione degli artisti, lo storico Cir- L’avversione al regime matura nell’artista colo Artistico e il Caffè San Pietro, dove grazie ai rapporti con la fronda bolognese e si incontrano i critici Roberto Longhi e al contatto con l’amico medicinese Orlan- il giovane Francesco Arcangeli, i pittori do Argentesi, antifascista che negli anni ARTICOLO DI ITALO CINTI SU A.B., Nino Bertocchi, Ferruccio Giacomelli, trenta era stato condannato dal Tribunale IN «EMPORIUM» RIVISTA D’aRTE, CON Corrado Corazza, Guglielmo Pizzirani, L’OPERA «PARTENZA DI LEGIONARI», Speciale a 4 anni, fra carcere e confino. In il romano Tato, il poeta Alfonso Gatto as- DI PROPRIETÀ DELLA FONDAZIONE una intervista video del 1995, a cura di sieme al veneziano Virgilio Guidi, titolare CARISBO, 1940. Claudio Spadoni, l’artista ricorda che nel 340 1944 Giovanni Bottonelli, responsabile seo della Resistenza di Vittorio Veneto. 1946-1947 per la Resistenza della Brigata Garibaldi, Il conflitto bellico trova a volte gli artisti gli chiese di preparare bandiere, falsifica- su opposti fronti ideologici, ma pur sem- Il dopoguerra è per il pittore tempo di rin- re documenti e timbri per l’ingresso alla pre solidali; la vicenda del pittore Virgi- novata energia in sintonia con la rinascita «Sperrzone» di Bologna, la zona all’in- lio Guidi è simile a quella dello scultore culturale che investe il Paese; vive un pe- terno dei viali di circonvallazione, pre- Accademico d’Italia Domenico Rambel- riodo di intensa attività e sperimenta alcu- sidiata dalla Wehrmacht e dalle Brigate li. Fra il giovane «rosso» Borgonzoni e il ni soggetti che resteranno iconici, dipinge Nere, perché ritenuta più sicura. A causa maturo scultore faentino, autore a Lugo le prime Mondine, realizza scorci di peri- dei bombardamenti su Bologna, ritorna a del monumento all’aviatore Baracca, corre ferie e paesi, conduce ad estrema compiu- Medicina dove ritrova «sfollato» il maestro una generazione; nel 1944 lo scultore ri- tezza drammatica il tema della violenza Virgilio Guidi che, essendo di concla- trae il giovane pittore, a fine maggio 1945 della guerra e la testimonianza della lotta mata fede fascista, è minacciato di morte. questi lo sottrae al giudizio dei partigiani partigiana; con analoga tensione tragica, Grazie alla sua partecipazione nella Resi- della sua città. emergono i simboli cristiani, soprattutto la stenza, Borgonzoni ottiene da Argentesi Molti anni dopo, l’artista documenta Crocefissione. Dal 1946, espone regolar- un salvacondotto e accompagna in bici- questi eventi in Virgilio Guidi e Domenico mente con mostre personali e partecipa a cletta Guidi all’imbarcadero di Chioggia Rambelli fra arte e ideologia, pubblicato nel rassegne nazionali e internazionali. per raggiungere Venezia. L’amicizia fra i volume del 1995 Il naturalismo espressionista Rinsalda i legami artistici e intellettua- due è significativa, il maestro veneziano di Aldo Borgonzoni. Nel 2006 la maschera li intrecciati e mantenuti vivi negli anni pochi mesi prima aveva dipinto il ritrat- in bronzo di Aldo Borgonzoni eseguita della guerra: partecipa al cenacolo del to di Alfonsina, moglie del pittore, opera nel 1944 da Rambelli è collocata sul mo- letterato comandante partigiano Antonio oggi conservata al CSAC - Centro studi numento funebre del pittore, che si trova a Meluschi e della consorte Renata Viganò, e archivio della comunicazione dell’Uni- Medicina. scrittrice che nel 1949 vince il Premio versità di Parma. A Bologna, nei mesi successivi alla Li- Viareggio con L’Agnese va a morire. La Anticipandolo in bozzetti del 1942, di- berazione, assieme ai pittori Carlo Cor- collaborazione è rintracciabile sugli annali pinge «Cristo percosso» (1943-1944), si, Pompilio Mandelli, Ilario Rossi, allo del «Progresso d’Italia», sui libri illustrati primo esito del ciclo espressionista sugli scultore Luciano Minguzzi e al critico dal pittore, nel ritratto del loro figlio «Bu», «Orrori della Guerra»; questo ciclo, che Lamberto Priori, A.B. fonda la Galleria pubblicato nel libro del 1995 Matrimonio comprende alcuni capolavori come «Mi- di Cronache, che prende il nome dal setti- in brigata. Le opere e i giorni di Renata Viganò serie della guerra» (1944) e «Tragedia a manale di attualità diretto da Enzo Biagi.

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